Don't you cry tonight, I still love you baby

di WheresIzzy
(/viewuser.php?uid=242598)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


28 dicembre 2012, Londra, Inghilterra

Un uomo sulla cinquantina, affacciato alla finestra del suo hotel, fissava la gente che si affrettava lungo la strada semivuota senza vederla davvero. Erano le due del mattino e le uniche persone in giro erano ragazzi che tornavano a casa ubriachi pronti a farsi sgridare dai genitori per essersi sbronzati, c'erano poi gli uomini d'affari che scendevano dai taxi neri ed entravano nei lussuosi alberghi della via e i tranquilli padri di famiglia che, dopo aver passato una serata fuori con gli amici, camminavano a passo svelto per non perdere l'ultima corsa della metropolitana. Quell'uomo era Jeffrey Isbell meglio conosciuto come Izzy Stradlin, chitarrista ritmico/fondatore dei Guns n'Roses e in quel momento la testa gli pulsava per le troppe preoccupazioni, appoggiò la fronte contro il vetro freddo, chiuse gli occhi e si abbandonò ai ricordi...

 

 

 

7 novembre 1991, Los Angeles, California

''Come puoi essere così insensibile? Vi conoscete da 23 anni cristo! Siete cresciuti insieme, avete pianto, riso, ve le siete date di santa ragione e adesso? Lo lasci andare via così? Non provi neanche a farlo ragionare!?'' La ragazza bionda si mise le mani sui fianchi e guardò il il ragazzo, anzi l'uomo dai capelli rossi davanti a sé con rabbia e disprezzo.

''La vuoi sapere una cosa? Hai rotto i coglioni Janie, quel pirla se ne vuole andare? Lascialo fare, non abbiamo bisogno di altri casini, ci pensa già Slash a farmi incazzare, non mettertici pure tu, non sei nessuno, sei solo la puttana di Izzy, quando si sarà stufato di te ti mollerà''

''Vaffanculo' Axl!'' La ragazza uscì sbattendo la porta, gli occhi le bruciavano per le lacrime che cercavano di scivolarle giù dalle guance...

 

28 dicembre 2012, Lafayette, Indiana

''MAMMAAAAAA!!!'' Strillò a pieni polmoni una bambina biondissima mentre le lacrime le scivolavano lungo le guance interrompendo i pensieri di una donna di mezza età seduta su una panchina del parco giochi di Lafayette.

''Macy, sei caduta dall'altalena? Povera vieni qui che con un bacino passa, dai andiamo a casa che Lea ci aspetta.''

Mano nella mano madre e figlia uscirono dal parco e si avviarono verso una villetta della tipica cittadina americana di provincia.

 

-

 

7 novembre 1991, Los Angeles, California

La sentì entrare ma non aveva nemmeno la forza di alzarsi, così restò lì, immobile, rannicchiato sul pavimento del bagno. Janie aprì piano la porta, Izzy avrebbe voluto sprofondare, strisciare via oppure alzarsi e scappare, odiava che lei lo vedesse così, gli uomini sono forti, gli uomini DEVONO essere forti, giusto? Beh lui non lo era, era solo un musicista fallito e strafatto di eroina, non era nemmeno ubriaco, aveva già vomitato i litri di vodka e Jack Daniel's che aveva bevuto. Janie si avvicinò e, senza dire una parola, si sedette accanto a lui, appoggiandogli la testa sulla spalla e dandogli un bacio sul collo, proprio dove vedeva quella serie di puntini rossi che gli aghi avevano lasciato sulla sua pelle pallida.

''Sono un fallito'' Disse Izzy con la bocca impastata, accendendosi una sigaretta

''Non è vero Jeff, hai solo fatto ciò che ti sentivi di fare''

''Questo non mi fa sentire affatto bene, anzi, sto dimmerda'' Biascicò il moro prima di vomitare per l'ennesima volta nel cesso

 

28 dicembre 2012, Londra, Inghilterra

Quando Izzy ritornò nel mondo reale aveva iniziato a diluviare, uno dei soliti acquazzoni Londinesi, aprì la finestra e si godette l'aria invernale sul viso...

 

11 dicembre 1991, Los Angeles, California

''Izzy Stradlin lascia i Guns N'Roses, il chitarrista spiega le sue ragioni al nostro inviato, a pagina 66...'' così titolava Rolling Stone nel numero di dicembre del 1991.

Janie, in preda a uno scatto di rabbia strappò la pagina e le diede fuoco con il suo zippo argentato mentre Izzy la osservava apatico.

''Cosa te ne frega, ormai? Le diede contro stizzito

''Niente, mi dava solo fastidio averlo sott'occhio tutto il tempo'' Fu la risposta laconica della bionda

''Abbiamo i coglioni girati oggi eh?'' continuò lei

''Perchè devi essere sempre così acida eh? Sei proprio una stronza inglesina viziata'' la attaccò lui , solitamente così tranquillo.

''Fanculo Jeff, sono incazzata perchè mi avevi promesso di smettere con tutta questa merda e invece...'' non finì nemmeno la frase, gli lanciò contro una bustina piena di polvere grigiastra e uscì sbattendo la porta.

-----
Spazio autrice: beeene, ho deciso di pubblicarla, nonostante all'inizio volessi tenerla per me, alcuni punti non mi convincono molto, altri di più. Enjoy it! Le recensioni sono sempre gradite >.<

P.S. Il nome di Janie viene dalla canzone ''Janie's got a gun'' degli Aerosmith, scusate, dovevo infilarceli in mezzo da qualche parte :D

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


28 dicembre 2012

Dopo aver lasciato Macy e la sorella Lea dalla babysitter, Janie prese il treno diretto a Chicago, dove avrebbe incontrato un petroliere Texano miliardario con cui doveva firmare un contratto di lavoro.

''...Anche io ti amo, ciao Daniel, ci vediamo a casa'' Dopo aver chiuso la conversazione con il marito la donna si immerse ancora nei ricordi di quell'amore che le era scivolato tra le dita senza che lei se ne rendesse veramente conto...

 

23 dicembre 1991, Los Angeles, California

Viveva a casa di Duff da quasi due settimane, dopo l'ennesimo litigio con Izzy se n'era andata da casa sua e intanto lui continuava a bucare, quel giorno si era trascinata nella sala prove dei Guns senza troppa convinzione, anzi.

Conosceva già Gilby, il rimpiazzo di Izzy e non le stava nemmeno lontanamente simpatico, era davvero pieno di sé e convinto di essere migliore di Izzy, era capitato più di una volta che lo sfottesse davanti agli altri membri mentre Jeff non era presente, infischiandosene del fatto che Janie fosse la persona più importante nella vita dell'ex chitarrista. Ma quel giorno aveva davvero esagerato, non appena l'aveva vista aveva commentato ''Ma tu e Isbell non vi parlate neanche più, si è già stufato? Hahaha si crede ancora una rockstar che può rimorchiare qualsiasi ragazza gli passi davanti? Che illuso!''

Janie si avvicinò a Gilby e gli mollò un cazzotto fortissimo sul naso, facendolo cadere a terra. Il moro, in tutta risposta la schiaffeggiò sonoramente, prima che i due potessero iniziare a farsi del male sul serio Slash afferò la ragazza, se la caricò su una spalla e la portò via di peso mentre lei gli dava calci e pugni sulla schiena urlando ''Mollami Slasher, mollami!!'', intanto Duff e Matt trattenevano Gilby che si lasciava tenere fermo senza ribellarsi.

Non gli aveva tirato quel cazzotto perchè le aveva dato implicitamente della puttana o perchè aveva detto che Izzy era un perdente, ma perchè quel montato del cazzo non aveva idea di che cosa stesse attraversando il suo ragazzo per uscire da quel tunnel in cui si era infilato con le sue stesse mani.

Era ancora il suo ragazzo? Questo non lo sapeva.

 

-

 

28 dicembre 2012, Londra, Inghilterra

''E poi all'inizio del 1992 te ne sei andata, non sopportavi più le continue risse, le crisi di astinenza, di sgattaiolare fuori casa alle 5 del mattino per incontrare il mio spacciatore e tutta quella merda che ne conseguiva. Non posso darti torto, ero davvero una persona schifosa, anzi no lo sono ancora. Ci ho messo del tempo per capire che non saresti tornata strisciando come avevano fatto tutte le altre, ma tu non eri come tutte le altre, giusto? Sei l'unica ragazza al mondo che si è fatta picchiare dai Motley Crue per difendermi nonostante io ci stessi davvero provando con la moglie di Vince, non ti sei arrabbiata, mi hai solo dato una pacca sulla spalla e ci siamo leccati le ferite insieme bevendo birra, non ti ho mai dimenticata.'' Una lacrima scese lungo la guancia di Izzy mentre chiuse la finestra, dopodichè si buttò sul letto vestito e si addormentò.

 

A migliaia di chilometri di distanza Janie era tornata da Chicago. Alla sera, dopo aver messo a letto i figli, prese il computer e, spinta da una forza invisibile, digitò su Google ''Izzy Stradlin'', cliccò sul primo link e lesse ''Izzy Stradlin suonerà con i Guns N'Roses nella sua nativa Lafayette il 15 gennaio 2013'' La donna fu davvero tentata di schiacciare ''Compra biglietto'' ma alla fine non lo fece, che cosa avrebbe significato rivederlo? Probabilmente l'avrebbe fatta solo stare male, probabilmente lui non se la ricordava più, già probabilmente. E se non fosse stato così? Janie scosse la testa scacciando il pensiero, dopotutto aveva una famiglia, un lavoro, due bellissime bambine e un marito che l'amava. Era troppo ancorata a quell'esistenza triste ma sicura e non l'avrebbe abbandonata per una felicità effimera.

-------------------
spazio autrice: beh è tutto qui, spero vi piaccia :D
Non ho niente contro Gilby ragazzi, è un ottimo musicista C': ma mi pareva abbastanza ovvio che Janie lo odiasse perchè lo vedeva come un rimpiazzo del suo (cioè del nostro, anzi del mio) Izzy xD
Per quanto riguarda la ''rissa'' con i Motley Crue mi pareva di aver letto qualcosa al riguardo, ma non mi ricordo se Izzy ci stesse provando davvero con la moglie di Vince, quindi sorry :)
Ah ultima cosa, poi mi dileguo, all'inizio adoravo Janie, poi man mano che scrivevo mi è risultata sempre più antipatica, per questo ho scritto questa fine invece di farli reincontrare, vivere felici e contenti ecc... in ogni caso non approvo la passività di lei nel finale, detesto le persone passive. Il fatto che nel ''presente'' lei viva nella città di lui e lui sia in quel momento a Londra (Janie nella mia fantasie è inglese) è una cosa voluta fortemente dalla mia testolina malata.

Ok sono pessima con lo spazio autore, allora scappo. 
Grazie a tutti i lettori, sia quelli che leggono in silenzio sia a chi commenta. 
Jo

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1490624