Heaven And Heart

di crikke90
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La mia Missione ***
Capitolo 2: *** Ritorno a Forestopoli! ***
Capitolo 3: *** Non più una leggenda ***
Capitolo 4: *** Minacce ***
Capitolo 5: *** Sopravvivere ***
Capitolo 6: *** Non Voltarti Indietro ***
Capitolo 7: *** Tempesta ***
Capitolo 8: *** Verità e Giustizia ***
Capitolo 9: *** Punizione Divina ***
Capitolo 10: *** La Ragione ***



Capitolo 1
*** La mia Missione ***


Heaven And Earth

Capitolo 1: La mia Missione

-Sub!- in pochi attimi Lanturn eseguì al meglio gli ordini del suo allenatore tuffandosi velocemente in acqua. Si diresse sempre più in profondità, alla ricerca di qualche anfratto, o di una grotta. L’allenatore –un ragazzino, a dire il vero– si aggrappò al suo Pokémon, trattenendo il fiato e guardandosi intorno.
Assolutamente niente.
In superficie si stava scatenando una tempesta incredibile. Questo non poteva che essere tutta opera di “qualcuno”.
Bastò un’abile mossa di Yuuki e Lanturn acconsentì a tornare in superficie, per far respirare il suo allenatore.
Inaudito; la pioggia cadeva con una violenza mai vista prima, le onde del mare si facevano sempre più alte e pericolose, infine i pescherecci lontani dalla costa rischiavano di essere colpiti dai fulmini che si scatenavano in quell’area.
Percorso 105, Hoenn.
Era sempre stato un luogo tranquillo, dove la gente era solita vivere in pace…
Ora non più…
Un’onda gigantesca investì i due avventurieri, Yuuki cercò di trattenere il fiato, aggrappato al fedele Pokémon, finché non poté respirare nuovamente. Si ritrovò la sua fascia verde al collo, e i capelli bianchi gli oscuravano la vista, caduti sulla faccia. Tentò di sistemarsi al meglio, giusto per poter almeno vedere, e non appena vi riuscì intravide un battello in pericolo.
Stava imbarcando acqua, alcuni pescatori si buttavano in mare, disperati, mentre altri cercavano di riparare le falle.
Niente da fare…
-Lanturn!- bastò una parola perché il Pokémon si dirigesse verso quella gente.
-Vattene ragazzino!- un marinaio gli fece un gesto con la mano, preoccupato. -Non è posto per te questo! Vai via!-
-Voglio aiutarvi!- ribatté lui, serio. Prese una PokéBall dalla tasca, pronto a lanciarla in aria, ma un fulmine improvviso, in pochi secondi, colpì l’imbarcazione con tanta forza da spaccarla in due, e da incendiarla.
Yuuki rimase con la mano alzata per pochi attimi, decisivi, scioccato. Ripreso lanciò la sfera.
-Wailmer!- il Pokémon uscì, pronto ad eseguire qualunque ordine. -Aiutali a salvarsi!- Wailmer annuì, cominciando a spegnere le fiamme, e a raccogliere gli uomini caduti in mare.
Intanto il ragazzo si era nuovamente immerso.
Doveva fermare quella tempesta a tutti i costi!
I tuoni avevano cominciato a farsi sempre più forti e spaventosi; la situazione stava precipitando.
Aggrappato al fedele Lanturn, Yuuki si tolse la fascia dal collo, cercando si sistemarsela in testa come meglio poteva. Fatto ciò si mise una mano in tasca, tenendo stretta un’altra piccola PokéBall.
Ce l’avrebbe fatta! Sì, questa volta ci sarebbe riuscito!

Le antenne di Lanturn continuavano ad illuminare quel passaggio stretto.
Doveva trovarsi lì…
Yuuki sentì un brivido dietro alla schiena, e automaticamente diede una dolce pacca al suo Pokémon per farlo fermare.
Erano arrivati…
Erano sott’acqua, in un antro nascosto e molto buio.
Il giovane riuscì finalmente a vedere l’uscita di quel luogo così freddo.
Era arrivato il momento!
Una luce da sopra l’acqua li investì, e il cuore del ragazzo cominciò a battere sempre più forte.
Insieme riemersero, e trovarono una piccola spiaggia, dove non pioveva, e l’entrata ad una grotta.
-Incredibile…- fu l’unico commento di Yuuki. Arrivati sulla spiaggia Lanturn fece scendere l’allenatore, ancora sbalordito da quel fenomeno così strano. Questo fece rientrare il suo accompagnatore e corse velocissimo dentro la grotta.
Era umida, e si allargava per dei chilometri, forse…
Come mai non sapeva dell’esistenza di quella grotta? Che non fosse stata scoperta da nessuno? Sarebbe stato strano…
Camminava piano, come per paura di cadere.
Avvertiva una strana sensazione, aveva le vertigini…
Diventava sempre più nervoso e impaziente. Era teso, persino i passi che rimbombavano nella grotta gli facevano paura.
Aveva il cuore in gola, e non riusciva più a respirare normalmente. Cominciò ad ansimare.
C’era quasi, lo sentiva!
Ogni passo si faceva sempre più pesante…
All’improvviso sentì distintamente il rumore dell’acqua, come se ci fosse stato un laghetto. Corse subito verso di esso, bloccandosi all’istante nel momento in cui realizzò chi aveva davanti.
-Kyogre…- sussurrò Yuuki, guardando sbalordito davanti a se. Il Pokémon alzò lo sguardo verso di lui.
Era gigantesco, bellissimo.
Ma faceva anche paura…
Era immerso in un pezzo d’acqua che sgorgava dalle rocce, in un piccolo lago solo per lui. Il ragazzo scivolò sulla sabbia che sostituiva la fredda pietra e che era bagnata da quel mare in miniatura. Si rimise in piedi, ancora stordito.
Quegli occhi, gialli, freddi come il ghiaccio, lo fissavano in attesa di una qualunque mossa.
Restava immobile, impassibile.
Era gigantesco, o almeno molto più grande di quanto non avesse mai immaginato…
-Manectric!- finalmente sembrò essersi ripreso dallo stupore iniziale, e lanciò quell’arma segreta che aveva allenato fino a quel momento. Apparve sul campo di battaglia un Manectric impavido, pronto a combattere ad ogni costo. Kyogre aprì la bocca e cominciò ad urlare, facendo stordire i due. Il cane elettrico non si fece scoraggiare, e, com’era consueto, attaccò il nemico senza un ordine preciso. S’illuminò, cominciando a ringhiare, tutto il suo corpo sprigionava elettricità. Poco dopo dalla sua bocca partì una grande palla nera piena di fulmini che colpì il nemico.
Questo smise di gridare, e fu trascinato indietro, accusando il colpo.
-…- Yuuki aveva assistito sbigottito alla scena. -Da quando sai usare il Falcecannone, Manectric?- la domanda veniva spontanea, ma il Pokémon si voltò dall’altra parte, senza rispondere. Il ragazzo, rinunciando ad un comportamento gentile da parte del cane, si sbrigò a lanciare un’Ultraball.
La sfera volò verso il grande Pokémon, che sembrava esausto –alcune scintille erano ancora intorno al suo corpo per stordirlo– ma questo spalancò improvvisamente gli occhi, proprio nel momento in cui l’oggetto era arrivato davanti al suo muso, frantumandola in mille pezzi. Yuuki, dallo stupore trasalì, cadendo a terra, seduto.
Come aveva fatto? Aveva frantumato la sua Ultraball solo con lo sguardo?
Com’era possibile?
Di nuovo Kyogre cominciò ad urlare, ma questa volta si formò una densa nebbia che rese impossibile ogni contatto visivo. Una nebbia così densa non si era mai vista!
-Manectric! Dove sei?- l’allenatore cercò di superare l’urlo del Pokémon leggendario, ma sembrò che Manectric non avesse proprio voglia di farsi trovare.
L’urlo si quietò all'improvviso, e la nebbia cominciò a diradarsi velocemente.
Sparito nel nulla.
Yuuki rimase in riva al lago per un po’ di secondi senza rendersene conto.
La contentezza di averlo trovato, e subito dopo il nulla… il nulla!
Non era riuscito a fare nulla, nulla!!
Aveva tanto aspettato quel giorno…
-Maledizione…- cominciò a gattonare verso l’acqua, tremando di rabbia. -MALEDIZIONE!-
Per un momento Manectric rivolse lo sguardo verso il suo allenatore con una nota di dispiacere e compassione. Sentiva dentro di se la voglia di confortarlo.
Lo compativa…
Non fece in tempo ad avvicinarsi verso di lui che il suo istinto animale avvertì qualcosa.
Cominciò a ringhiare, inutilmente, visto che Yuuki, scocciato, aveva preso la sua Ball chiudendocelo dentro.
Ancora disperato il ragazzo tentò di alzarsi, stringendo i pugni. Una volta in piedi aprì le sue mani e vide la sabbia che, piano piano, scivolava a terra.
Si ritrovava con un bel niente in mano! Niente!!
Come quella sabbia, Kyogre se n’era andato, scivolato via.
Perché? Perché?!
Sconsolato, il ragazzo cominciò pian piano a dirigersi verso l’uscita, quando un rumore violento lo fece sobbalzare.
La terra sotto ai suoi piedi stava stremando sempre più forte, e le rocce stavano per frantumarsi.
La grotta stava per crollare! Ecco cosa aveva sentito Manectric!
Pentito per non aver dato ascolto al cane elettrico tirò fuori dalla tasca una Pokéball, mentre una grossa roccia era appena caduta dietro di lui.
Sentiva distintamente un brivido lungo la schiena.
Ci avrebbe lasciato le penne!
-Ralts!- il giovane Pokémon era ancora avvolto da una tenue luce rossa, ma Yuuki aveva già dato l’attacco. -Teletrasporto!- le pietre sopra di lui caddero improvvisamente, ma lui era scomparso appena in tempo per salvarsi…

Riemergere in mezzo all’acqua con un Ralts tra le braccia completamente incapace di nuotare non era sicuramente il massimo…
Yuuki alleviò le pene dell’amico facendolo tornare nella sua comoda sfera.
Si guardò intorno, era tutto tranquillo; le ultime nuvole nere che solo un attimo prima portavano pioggia adesso si stavano diradando.
-Ehi! Ragazzino!- si voltò, sentitosi chiamare. Vide il suo Wailmer, con un’espressione beata ed orgogliosa sul volto, vicino a lui una piccola imbarcazione malridotta con sopra degli uomini stanchi, alcuni feriti, ma tutti vivi!
Erano sopravvissuti…
-Salve…- disse, un po’ imbarazzato, cercando di tenersi a galla. -State tutti bene?- un calore gli invase il petto.
Qualcosa di buono, in fondo, l’aveva fatto…
-Vieni qua!- uno dei marinai aveva preso in mano un salvagente, ma al cenno del giovane si fermò.
-Devo andare! Non posso trattenermi…- diede uno sguardo al suo Wailmer, e bastò per farlo tornare da lui. -Salve gente!-
Cominciò ad allontanarsi, mentre i membri dell’equipaggio si guardavano confusi.
-Ma chi era quel ragazzino?-

Wailmer era molto comodo per spostarsi in mare, ma anche molto lento…
Al contrario si trovava bene su Lanturn.
Yuuki si era sdraiato a prendere il sole e a riflettere.
Ancora una volta, aveva fallito.
Il sole era tornato a baciare quel mare, ma tutto era insolitamente deserto, magari per la paura che la tempesta tornasse…
Anche i Pokémon si erano rintanati, e non se ne vedevano in giro.
Ricordava quando ancora viaggiava sulle navi e sui traghetti, non aveva mai avuto il tempo di godersi il viaggio.
Adesso invece usava i Pokémon come mezzo di trasporto, ed erano più veloci di quanto non avrebbe mai immaginato. Si trovava bene!
Era diventato sempre più legato ai suoi Pokémon, da quando doveva compiere quella missione.
-Eh, Wailmer…- sospirò. -non è stupendo stare qui a prendere il sole? Se solo non avessi dimenticato la crema solare…- guardò i suoi vestiti, ancora bagnati.
Bhe, in fondo erano in estate, così stava decisamente più fresco.
Socchiuse gli occhi, pronto a godersi appieno il viaggio.
-Proteggere il mondo…- ghignò. -E’ la mia missione…-
-Allora tu… sei Yuuki?-
Il ragazzo strabuzzò gli occhi e si voltò di scatto.
Davanti a lui una ragazza in groppa al suo Gorebyss sorrideva guardandolo.
Fine Capitolo 1


Commento Dell'autrice
Ho guardato sul Pokédex di smeraldo, notando che Kyogre e Groudon non sono poi così *gigantesti*... questo, devo dire, mi ha molto delusa. Mi aspettavo dei veri e propri titani, visto che teoricamente sono i creatori della terra e dell'oceano... è più grande Wailord! mi sono sentita cadere la terra sotto ai piedi...
°_° bene, in Heaven and Earth Kyogre e Groudon sono alti quanto mi pare. oh!

Thanks To (le canzoni che mi hanno ispirata)
"Ed ero contentissimo" "Già ti guarda Alice" "La Paura Che" "Salutandotiaffogo" "Ti scatterò una foto" - Tiziano Ferro.
"Unfaithful" - Rihanna.

Copyright
°-° non possiedo Pokémon, nemmeno in piccola parte. Ho il nintendo DS ma nemmeno una minuscola consolle. Questa fic non è assolutamente a scopo di lucro, se lo fosse ci guadagnerei qualcosa, invece nisba T_T...

ANTICIPAZIONI
-Io sono Hinoko! La figlia del professor Nomizu!-
Tornando a casa, non mancano le avventure...
-Flygon… non manca molto!-
Un altro pericolo sta per farsi avanti...
-Non trovi anche tu sia un caldo insolito? Ed ho la strana sensazione che quel sole sia artificiale…-
Il destino, a volte, è proprio strano...
-Ma cos’è?-
Non perdetevi il prossimo capitolo: Ritorno a Forestopoli!


°_° sembra il trailer di un film, LOL!
XD commenti vi pregooo ;...;

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Capitolo 2
*** Ritorno a Forestopoli! ***


Prima di cominciare premetto che non ho riletto attentamente il capitolo, potrebbero esserci degli errori (sai la novità °_°)

Chichi equivale al nostro "papà" l'ho usato nella fic xkè mi sembrava molto pucci *-* fufufufu!!
Buona lettura ^.^


Heaven And Earth
Capitolo 2: Ritorno a Forestopoli!


Era carina, molto.
Gli occhi azzurri lo intrigavano, quei capelli neri, lunghi e lisci lo affascinavano.
Osservava stupito quelle labbra che s’inclinavano in un sorriso dolce ed ingenuo.
La pelle abbronzata rivelava un segno lieve molto più chiaro, che partiva da sopra il seno, finendo legato dietro il collo, probabilmente il segno di un costume che aveva tolto.
Indossava un top semplice, che riusciva a coprirle appena il petto.
Aveva le braccia fine, e delle mani piccole, ma graziose.
Yuuki era stordito. Era così minuta, graziosa, sembrava una bambolina.
-Allora?- lei ancora aspettava una risposta. -Devi guardarmi le tette ancora per molto?-
Lui sobbalzò, non aspettandosi una reazione simile. Arrossì violentemente.
-No, non è questo! E’ che mi chiedevo come facevi a conoscermi…-
-Ah…- la ragazza ridacchiò. -Io sono Hinoko! La figlia del professor Nomizu!-

Il professor Chishio Nomizu –un uomo molto giovane, in verità!– aveva conosciuto Yuuki molto tempo addietro. Il ragazzo ricordava con nostalgia quei giorni per lui spensierati, prima che tutto iniziasse.
Quella volta aveva visto negl’occhi il “creatore” della Terra e del fuoco.
Groudon.
Ricordò la paura, sua e dei suoi Pokémon.
Ricordò il terrore di coloro che gli erano accanto.
E ricordò il Professore che aveva difeso a tutti costi il suo piccolo laboratorio di meteorologia.
All’inizio era rimasto affascinato dal suo senso del dovere, e gli aveva chiesto se avrebbe potuto essergli utile in qualsiasi cosa.
Si era ritrovato immischiato in un problema più grande di lui, e più grande di tutti:
L’eterna apocalisse tra Kyogre e Groudon.
Aveva accettato con la tipica gioia di un ragazzino, interrompendo il suo viaggio di formazione, affascinato dal compito di “proteggere la terra”

A volte avrebbe desiderato tornare indietro per non essersi immischiato in fatti che, in fondo, non lo riguardavano!
Salvare il mondo e avere la gloria eterna… non aveva mai sentito dire niente di più assurdo. E lui c’era cascato, ignorando che servisse molta più forza di quella che aveva…
Già, era debole…
Forse era a questo che pensava guardando la testa del suo Wailmer –su cui era seduto, tra l’altro!–
La figlia del professore…
Bhe, gli somigliava. Allegra, spontanea, senza peli sulla lingua. Il tipo di ragazza di cui ci sarebbe innamorato.
Lui adorava le persone semplici. Era cresciuto in mezzo alla fama e alla gloria di suo padre, in un paesino in cui tutti lo amavano e rispettavano. Quel mondo non gli piaceva…
Ricordò il suo primo giorno da vero allenatore: era scappato via di corsa, per poi cadere a terra dopo appena dieci metri. Tutti avevano riso, pure lui.
Da quel giorno aveva giurato di dimenticare quel mondo pieno di apparenze.
Il mondo dei Pokémon era fatto per lui!
-A cosa pensi?- Hinoko lo guardò curiosa. Era seduta dietro di lui –aveva approfittato di un Pokémon più grande del suo!– e aspettava una risposta. Lui si voltò a guardarla, imbarazzato.
-Mah, niente di speciale…-

Finalmente erano approdati sulla terraferma. Erano vicino Petalipoli.
Yuuki sospirò stanco e fece rientrare Wailmer nella sua sfera.
-Dove hai detto che devi andare tu?- si voltò verso la sua compagna di viaggio, che si stava stiracchiando con una lena incredibile. Si ricompose appena in tempo per rispondere al compare.
-Da Chichi-chan!- il ragazzo strabuzzò gli occhi scioccato.
-“Chichi-chan”?- evidenziò, con una profonda nota di disgusto. -Ti pare il modo di chiamare TUO PADRE?- restò per un po’ a fissarla, mentre lei sbatteva le palpebre, stupita.
-A Chichi-chan piace!-
-Oddio…- Yuuki sospirò pesantemente, mentre la figura che aveva del professor Nomizu crollava di fronte ai suoi occhi, distrutta da quel nomignolo assurdo. -Quindi…- prese dalla tasca il suo PokéNav, controllando la mappa del continente e la sede del professore. Ci pensò su un istante prima di rivolgersi alla ragazza. -Per caso è alla sede di Forestopoli?- Ebbe paura di una qualsiasi risposta, che avrebbe significato la sua rovina.
-Sì, perchè?- evidentemente Hinoko non sembrava comprendere la tragedia di quell’affermazione. Il ragazzo diede un’occhiata al cielo.
-Quante possibilità abbiamo di arrivare entro sera con il mio Flygon?-
-Eh?-

Il Pokémon Drago si appallottolò su se stesso, rifiutando ogni ordine.
-Flygon…- il ragazzo dai capelli bianchi lo guardò sospirando. -Non manca molto!- Flygon, scosso da quelle parole gentili, si rivolse al ragazzo con due occhioni grandi e lucidi, come se stesse per piangere da un momento all’altro.
-Poverino…- Hinoko si chinò per accarezzargli la testa. -Non ce la fa più.- il Pokémon si lasciò crogiolare dalle carezze e cominciò a muovere la coda in segno di apprezzamento.
-Certo, certo…- l’ironia di Yuuki fu veramente pungente. Questo, arrivato dietro al Pokémon, ricevette una piccola botta dalla coda del draghetto. -Ahia!-
-Dobbiamo rimanere qui…- la ragazza si alzò in piedi. -Sta iniziando a farsi buio…-
Il sole era ormai scomparso all’orizzonte, gli ultimi raggi di sole illuminavano quel paesaggio desolato e triste.
Erano in mezzo ad una prateria, non c’era nessuno. Né un umano, né un pokémon.
Era strano, troppo strano.
Yuuki si guardò intorno a lungo, dopo aver fatto tornare Flygon nella sua sfera.
Pareva non esserci un abitazione per chilometri, forse.
Non sapeva di nessun posto in tutta Hoenn che fosse così desolato. Dov’erano finiti?
-Accampiamoci! Che stai facendo lì fermo come un baccalà?- la ragazza lo guardò stupita, sempre con quell’espressione così ingenua…
-Okey…- annuì, poco convinto.

Che caldo… c’era un’afa insopportabile!
Dov’era?
Yuuki si guardò attorno spaesato, vedendo davanti a se una distesa infinita di lava.
Trattenne il respiro, stupito. Si guardò attorno, alla ricerca di una spiegazione.
Era dentro ad una grotta. Le rocce pulsavano, sembravano sul punto di scoppiare! La lava colava dalle pareti, e scorreva come un fiume davanti a lui.
Un inferno.
Il ragazzo cominciò a farsi coraggio e corse velocissimo nella direzione in cui scorreva quel torrente. Dopo un po’ si accorse che la direzione era in salita.
Cominciò ad avere paura.
Che posto era quello? Come c’era arrivato?
Poi di fronte ai suoi occhi apparve un’ombra di un Pokémon gigantesco, già visto.
Continuò a correre, quando lo invase una strana sensazione. Gli vennero i brividi dietro la schiena, non sentiva più il terreno sotto ai suoi piedi.
Sobbalzò, non riuscì a gridare.
Divenne tutto buio…

Sussultò, aprendo gli occhi.
Era solo un sogno…
Il ragazzo sospirò, calmandosi, poi alzò gli occhi al cielo.
Era già mattina. Il sole splendeva in cielo emanando una vampata di calore.
Che strano… era insolito un caldo così soffocante…
Guardò al suo fianco, vedendo Hinoko dormire ancora profondamente.
Le mise una mano sulla spalla per svegliarla, ma mentre lo faceva ebbe un forte giramento di testa, come se non avesse dormito per niente.
-uhm…- la ragazza aprì gli occhi a fatica. -Già mattina? Mi sono addormentata adesso…-
Troppo strano.
-Non trovi anche tu sia un caldo insolito?- Yuuki alzò gli occhi al cielo. -Ed ho la strana sensazione che quel sole sia artificiale…-
-Sole artificiale?!- la ragazza si mise seduta sul suo sacco a pelo. -Non dire assurdità!-
No, qualcosa non tornava…
Il giovane allenatore prese di scatto il PokéNav, sorprendendosi.
-…- aspettò un po’ a parlare, come cercando una spiegazione logica, inesistente. -Sono le tre…-
-Di pomeriggio?- la coetanea strabuzzò gli occhi sorpresa. Questo si voltò verso di lei, sudando freddo, ancor più sconvolto.
-Di mattina…-
In quell’istante si udì una forte esplosione: il terreno si era spaccato, fiotti di lava incandescente andavano in cerca di quella fonte di luce così falsa.
-Ma cos’è?- Hinoko indietreggiò, ancora seduta, tremando.
-Groudon- il tono di Yuuki era serio, troppo forse.
Aveva incontrato Kyogre per la prima volta, quel giorno. E, incredibilmente, in quel momento c’era Groudon.
Cominciò a correre verso quella buca nel terreno, dove fino a pochi secondi prima fuoriusciva della lava. Era abbastanza grande per farlo passare, e ci si buttò subito, seguito a ruota dalla giovane ragazza.

Yuuki si guardò attorno sorpreso. Quello sembrava il luogo del suo sogno…
-Oddio!!- Hinoko si portò le mani alla bocca, spaventata. L’allenatore si voltò verso di lei, infuriato.
-Perché mi hai seguito? E’ pericoloso qui!-
-So badare a me stessa!-
Un terremoto colpì quell’area; era molto forte.
Il ragazzo dai capelli bianchi guardò davanti a se, e con la mano destra prese una PokéBall nella sua tasca.
Il calore si faceva sempre più intenso, mentre, nascosta da una fitta nebbia, un’ombra si avvicinava.
Era gigantesca, infondeva paura, molta paura.
La ragazza era rimasta a bocca aperta, decisamente scossa.
Lui no, anche se il suo cuore batteva a mille restava immobile, in attesa.
Ad ogni passo di Groudon il terreno veniva scosso, e l’aria si faceva irrespirabile.
Il Pokémon si fermò e iniziò ad urlare, mentre la nebbia si diradava lentamente.
Yuuki riuscì appena a vedere i suoi occhi gialli, che lui era già sparito.
Di nuovo uno dei due Pokémon Creatori era apparso davanti ai suoi occhi. Ma questa volta era stato lui stesso a non voler fare nulla.
Sempre con quell’espressione imperturbabile girò i tacchi e cominciò ad andarsene.
-Vieni Hinoko, sta per crollare tutto-
-Eh?- la ragazza lo guardò ancora stordita, non riuscendo a credere a ciò che aveva visto, poi annuì seguendolo a ruota come un cagnolino. -Sì!-

Flygon aveva fatto uno sforzo, per una volta, e i due erano arrivati in breve tempo a Forestopoli. Era da poco passata l’alba.
Yuuki non aveva aperto bocca per tutto il viaggio. Ripensava a quello che successo quella stessa notte. Quel paesaggio deserto era stata sicuramente opera di Groudon, non avrebbe mai immaginato che avesse potuto combinare di quei disastri…
Aveva sempre creduto che, dei due, fosse Kyogre la vera minaccia, ma si sbagliava; entrambi avevano poteri spaventosi.
I due ragazzi, dopo aver percorso una strada sterrata non molto conosciuta, erano arrivati al laboratorio del professor Nomizu.
Questo era seduto fuori a fumarsi la prima sigaretta della giornata –probabilmente– quando, vedendo i due andargli incontro, sgranò gli occhi assai sorpreso, e probabilmente anche spaventato. Yuuki non lo notò
-Chichi-chan!- squittì la ragazza allegra, per poi cambiare radicalmente espressione in un ghigno che non prometteva nulla di buono. -Sono tornata…!-
Fine Capitolo 2


Commenti dell'autrice:
*°°...sapete, quando mi stendo sul letto e sto per addormentarmi mi capita di sentire il vuoto sotto a me (soprattutto se dormo nel bordo del letto XD) e mi sveglio di soprassalto... questa mia esperienza l'ho trasmessa a Yuuki! Mi era sembrava una cosa carina XDD (o pazza nn saprei)
**Flygon. Ora, non so nè quanto sia grande Hoenn in km2 nè tntomeno quanto possa volare velocemente un Flygon, so solo che col GBA ci vuole un attimo XDD
In conclusione non ho la più pallida idea di quanto ci voglia per arrivare realmente da Petalipoli a Forestopoli, ma voi chiudete un occhio vero? ;O;?
***Infine, Groudon che fa apparire il sole alle 3 di mattina. L'idea mi è venuta da una mia amica, mentre parlavamo di smeraldo. "Ho mandato in campo Groudon e... la luce è fortissima! IN UNA GROTTA?!" lo so, questo succede nel GBA, ma se io mi sono ispirata a quello non ne ho colpa ù_ù. Certo, mi piacerebbe un sacco svegliarmi alle 3 di mattina e vedere che c'è un sole pazzesco XDD andrei dritta alla neuro °_°...
****^.^ vi ringrazio molto per seguire la mia fic, continuate a farlo vi prego ;o;

Thanks To (le canzoni che mi hanno ispirata):
"Who Knows" - Pink
"Anywhere" "Field Of Innocence" "Before The Dawn" "Listen To The Rain" "Goodnite" "You" "Eternal" - Evanescence
"The Truth" - Good Charlotte
"Già ti guarda Alice" "Salutandotiaffogo" - Tiziano Ferro.
"Unfaithful" - Rihanna.

Copyright:
°-° è inutile che ci provate, la fic appartiene a me, non potete copiare! A_A
Invece i Pokémon sono di Tajiri-sensei A_A''

Prossimamente:
Capitolo 3: Non più una leggenda
Qualcosa sta cambiando
-Credimi, insieme a lei incontrerai Kyogre e Groudon sempre più spesso, puoi giurarci…-
Qual'è la vera storia di Kyogre e Groudon?
-Hai mai sentito la leggenda secondo la quale a creare la Terra furono Kyogre e Groudon?-
Ricordi di un passato...
-Stavamo andando a fare una passeggiata, vuoi venire con noi?-
...e brutti incontri nel presente.
-Ti dispiace venire con noi?-
Ma il futuro è ancora ignoto
-E’ un disastro… un vero disastro…-
O forse no...?
Tutto questo, solo nel prossimo capitolo...!


A_A W i trailer idioti YEAH!
P.S. una recenzione non fa male alla salute *-*

Red Blaziken tesshora ti ringrazio dal profondo del cuore shei sempre gentile ;..; bacioni!

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Capitolo 3
*** Non più una leggenda ***


Allora, premetto in questo capitolo che mi sono ricordata che nel gioco il protagonista "avversario" è figlio del proff, quindi Yuuki farà di cognome Odamaki, nome giapponese del prof Birch.

-chan: è un suffisso che viene dato alle ragazze, indica confidenza...
-kun: è per i ragazzi (ma per i fidanzati le ragazze usano il "chan"
-san: suffisso che indica rispetto.

^^ detto questo, buona lettura ^O^

Heaven And Earth
Capitolo 3: Non più una leggenda


Il professore rimase per qualche attimo molto, molto sorpreso. Dopo un istante si alzò e sorrise forzatamente.
-Hicchan, tutto bene?- Yuuki alzò lo sguardo giusto un secondo, senza accorgersi che qualcosa non andava in quel “Hicchan”.

Erano entrati nel laboratorio. Hinoko si era diretta in cucina a preparare la colazione per tutti, mentre i due “uomini” ragionavano nel piccolo studio del professor Nomizu.
-Allora hai incontrato Kyogre! E’ fantastico!- l’uomo si alzò di scatto dalla sedia –facendola persino cadere– e guardò il ragazzo davanti a lui elettrizzato.
-Mi è sfuggito- puntualizzò questo con asprezza.
-Ma l’hai incontrato!- inutile farlo ragionare, l’uomo aveva perso la testa. -E com’era? Come lo descrive la leggenda?- Yuuki abbassò il capo, intristito.
-Sì… grande e spaventoso…- la ragazza, con il vassoio della colazione in mano, si fermò sullo stipite della porta, ascoltando incuriosita.
-Hai avuto paura?- l’uomo si avvicinò al ragazzo, serio, e gli mise una mano sulla spalla. -E’ normale…-
-No! Non lo è!- si alzò di scatto, infuriato. -Avrei dovuto catturarlo! Dopo tanto tempo che lo rincorro per tutto il continente, lo avevo finalmente davanti a me! E mi sono spaventato come un bambino!- il professore guardò triste l’ira che aleggiava negl’occhi di Yuuki.
Lui era un bambino, un bambino che non aveva avuto la possibilità di crescere come gli altri.
Aveva solo tredici anni: era normale impaurirsi davanti ad un Pokémon tanto possente.
Sarebbe stato strano il contrario.
Chishio, dal canto suo, si preoccupava enormemente per quel ragazzino, che gli era diventato tanto caro da considerarlo suo figlio. Ma come “padre” si era comportato male, impedendogli di finire il suo viaggio di formazione, portandolo a seguire una strada che non era la sua.
-Ti rifarai sicuramente- l’uomo sorrise, prendendo il ragazzo per le spalle. -Soprattutto con Hicchan al tuo fianco…-
-…- Yuuki rimase un po’ stordito, e alzò lo sguardo incrociando quello del professore. -Cosa sta cercando di dirmi?-
-…- si rattristò. -Credimi, insieme a lei incontrerai Kyogre e Groudon sempre più spesso, puoi giurarci…-
-Ehi!!- Hinoko fece il suo ingresso nella stanza, gioiosa come non mai. -Ho portato la colazione!-

Ormai si era fatto buio.
Yuuki si era appoggiato alla finestra, pensieroso.
Erano ancora al laboratorio, e il professore, grazie ai suoi strumenti, verificava le varie condizioni climatiche alla ricerca dei due titani.
-Yuuki-kun…- il ragazzo si voltò, vedendo Hinoko al suo fianco.
-Ciao- disse, senza interesse.
-A cosa pensi?-
-…-
-Non ti va di parlarmene?- la ragazza si fece più vicina, appoggiandosi anche lei, guardando il cielo incredibilmente stellato.
Voleva che si confidasse con lei…
-…- lui esitò, ancora, come era solito fare quando si trattava di *quel* argomento -Hai mai sentito la leggenda secondo la quale a creare la Terra furono Kyogre e Groudon?-
-Se ti dicessi di no me la racconteresti?- lui ghignò.
-Non credo…-

Lui come ne era venuto a conoscenza? Ah, già, era stato suo padre a raccontargliela.
Tanto tempo fa –cominciava così, vero?– quando non vi era ancora nessuna creatura vivente, il mondo fu partecipe di un’eterna battaglia.
Il Pokémon della terra, Groudon, e il Pokémon del mare, Kyogre.
Il primo forgiò montagne, vulcani, creò continenti.
Il secondo generò grandi onde, formando gli oceani e gli abissi più profondi.
Il duello tra i due sembrava non avere fine, e tra le furiose tempeste e le enormi fiammate, il Pokémon del cielo discese sulle ali di una tempesta. Emanando la sua luce verde, vivida, placò i due combattenti, rinchiudendo le loro anime in due sfere di luce.
Fatto ciò tornò su in cielo…

A volte si chiedeva dove fosse quel Pokémon del Cielo.
Altre, si chiedeva cosa dovesse e potesse fare lui per l’umanità.
Questioni così complicate per un ragazzino di tredici anni.
Non era normale…
Si era svegliato presto, come suo solito, e si era diretto fuori, all’aria fresca.
Si stiracchiò un po’, per poi mettersi a guardare il paesaggio circostante.
Forestopoli, la città costruita sugli alberi era un’attrazione per i turisti, ma anche il paesaggio lì attorno era stupendo, tranquillo, come piaceva a lui. Somigliava molto al giardino del laboratorio di suo padre…
Lanciò in aria un paio di Pokéball.
-Manectric! Marshtomp!- i due Pokémon comparirono, ancora assonnati e frastornati. Soprattutto il cane elettrico, che non era abituato a svegliarsi presto. -Facciamo una corsetta?- l’allenatore ghignò, e mentre Marshtomp esultava a più non posso Manectric si era appallottolato su se stesso, cercando di dormire. Yuuki, vedendolo così tranquillo, si avvicinò quatto, lo prese per i fianchi e lo sollevò di peso.
Ma la sua mossa servì solo a far spaventare ed infuriare il povero Pokémon, che non ci pensò due volte a mandare al diavolo il suo allenatore con un attacco Fulmine. Questo lasciò la presa, sconfitto, dopo aver gridato come un pazzo. Finì disteso per terra, esausto.
-Grazie…- mugolò ironico.
-Cos’è questo baccano…?- Hinoko, ancora addormentata, sentendo le urla sospette era andata a vedere.
-Stavamo andando a fare una passeggiata, vuoi venire con noi?- Yuuki ghignò indicando i due compari. La ragazza annuì e lanciò la sua Pokéball.
-Può unirsi anche lei?- un’elegante Absol uscì dalla sfera guardando interessata gli altri Pokémon presenti, al che Manectric si alzò di scatto, svegliato di colpo.
-Certo!- lui rise, rialzandosi in piedi.

Anche quella mattina era andato a correre con i suoi Pokémon.
Come poteva dimenticarselo?
Da un momento all’altro il sole si era fatto veramente intenso, si soffocava.
Marshtomp lo aiutò a riprendersi bagnandolo un po’, ma non aveva avuto effetto.
-Per quanto abbiamo corso? Sarà già pomeriggio.- Yuuki aveva riso a quella sua stessa affermazione, mentre il compare si dimostrava preoccupato. Noncuranti, si diressero verso Forestopoli.
Per qualche oscuro motivo, ad ogni passo l’aria si faceva sempre più irrespirabile, finché non videro, all’orizzonte, la figura di un Pokémon spaventosamente grande.
Yuuki non aveva mai avuto paura di niente, ma quella volta era diverso.
Quella volta aveva davanti a se un Pokémon che non sarebbe dovuto esistere.
Guardò Marshtomp, insieme annuirono e corsero verso quella figura.
Pian piano cominciarono anche a vedere un piccolo laboratorio di meteorologia, e un giovane professore con accanto un piccolo Pokémon rosso che fluttuava nell’aria.
Davanti a loro c’era Groudon.
-Urg…- fu tutto quello che poté uscire dalla bocca del ragazzo in quel momento.
Groudon, quella creatura mitologica, era davanti ai suoi occhi; stentava ancora a crederci.
Grande come una montagna, rosso come la lava dei vulcani.
Con quegli occhi gialli che incutevano timore.
Il Pokémon della Terra…
-Castform!- il professore non aveva notato l’arriva dei due, e comandava il suo Pokémon con la faccia a forma di sole.
Un Pokémon così carino cos’avrebbe potuto fare?
Yuuki restò stupefatto quando lo vide lanciare una grande palla di fuoco contro Groudon e stenderlo a terra alzando un grande polverone.
-Incredibile…-
-Cosa?- il giovane professore si voltò, vedendo il ragazzino e il suo Marshtomp stupefatti. Rise soddisfatto. -Il mio Castform è un grande!-
-Io mi riferivo a Groudon, veramente…- Yuuki indicò il gran polverone con aria di sufficienza.
-Ehi!- l’uomo ne fu risentito. Una vampata di calore investì i due allenatori e rispettivi Pokémon, ma mentre il più grande non se ne accorse neanche, il giovane ne fu spaventato.
-Stia giù!- gridò, buttandosi a terra. -Marshtomp! IDROPOMPA!-
Il Pokémon attaccò appena in tempo: Groudon stava scagliando un potente attacco lanciafiamme, ormai bloccato. Le fiamme avanzavano, facendo evaporare il potente attacco di Marshtomp: da non credere!
Il suo attacco fu respinto, e anche il lanciafiamme si fermò. Groudon guardò negl’occhi i presenti, soffermandosi su Yuuki; infine si voltò e sparì in un attacco fossa.

Pian piano il calore del sole era tornato alla normalità, e il giovane professore –Chishio Nomizu, naturalmente– aveva spiegato a Yuuki la situazione.
-Conosco la leggenda- il ragazzo chinò il capo. -Ma chi li ha risvegliati? E come?-
-Questo non si sa.- l’uomo porse un bicchiere d’acqua al ragazzino. -Chiunque sia stato ha rubato le sfere che contenevano le anime dei due Pokémon, custodite sul monte Pira…-
-E, sconfitto dalla troppa forza dei due Pokémon, ha rinunciato a catturarli- prese il bicchiere, mentre il suo interlocutore lo guardava con stupore.
-Sei intuitivo!- poi divenne serio. -Ti andrebbe di aiutarmi a fermarli?-

-Yuuki-kun!- Hinoko, voltatasi verso di lui, cominciò a ridacchiare, avendolo superato nella corsa. -Sei lento!-
-Potrei superarti quando voglio!- ribatté, offeso.
-Perché non me lo dimostri?-
-Per galanteria!-
-Balle!!- la ragazza sembrava essersi arrabbiata –chissà perché poi– e al povero “Yuuki-kun” non rimaneva altro che vincerla.
Intanto Marshtomp e Absol guardavano i loro rispettivi allenatori, incuriositi. Al contrario Manectric correva con controvoglia, giusto perché sarebbe dovuto stare vicino a quell’umano se avesse voluto del cibo da mangiare per pranzo –oppure per una bella compagna lì affianco?.
In una mossa il ragazzo superò la compare –abbastanza seccata tra l’altro– facendole la linguaccia.
-Ma…! Ma…!- cominciò a balbettare, contrariata.
-Allora?- il ragazzo era ancora voltato verso di lei, e sorrideva soddisfatto. Guardò davanti a se, ma tutta la sua allegria scomparse, e si dovette fermare. Hinoko gli arrivò da dietro stringendogli la testa in una morsa “mortale”.
-Che succede, eh?- ridacchio, poi anche lei guardò davanti a se e rimase ammutolita.
Due uomini in nero, con un cappello e una R rossa dipinta sul petto li guardavano dall’altro in basso.
-Salve…- pronunciò uno. -Siete voi alla ricerca di Kyogre e Groudon?-
Yuuki li osservò con indifferenza.
-Anche se fosse, di certo non verrei a dirlo a te- l’altro si avvicinò all’orecchio del compare.
-E’ lui…- sussurrò.
-Bene- il primo sorrise malignamente. -Ti dispiace venire con noi?-

Il professor Nomizu controllava i dati sul suo Computer, mentre Castform girava libero.
All’improvviso lo schermò divenne rosso, e scattò il suono dell’allarme.
L’uomo sbiancò leggendo la scritta sullo schermo.
-Oh mio Dio…- si alzò dalla sedia. -E’ un disastro… un vero disastro…- si diresse verso la camera di Yuuki, ma aprendo la porta non lo vide. Aggrottò la fronte, sempre più preoccupato. Veloce si precipitò fuori e diede uno sguardo al cielo. -Devo avvertirlo assolutamente- Da una parte vide dei nuvoloni neri che si avvicinavano. Dall’altra il sole splendeva in cielo, probabilmente anche troppo. Castform seguì il suo allenatore, e rabbrividì.
Cominciò a trasformarsi prima in una goccia d’acqua, poi in un sole, non capendoci più nulla.
Si avvicinò alla spalla del professore, spaventato. Questo deglutì amaro.
-Un disastro…- ripeté, mentre il cielo si divideva in due.
Fine Capitolo 3



Commento Dell'Autrice:
Lo so, alcune parti sono mal descritte e frettolose. Il tratto *divertente* nella scena di Yuuki che solleva Manectric è andato a farsi benedire (sig)
Sono inesperta in descrizione, poi è un sacco che non scrivo seriamente, ho perso la mano...
Le mie preferite restano comunque le scene introspettive, che si mischiano con tutto e diventano orribilmente patetiche in uno scritto con descrizione 0. La parte della leggenda e del ricordo di Yuuki è orribile, ma sfortunatamente fondamentale... non sono capace a far trasparire i ricordi della gente... spero di migliorare... sig...
Forse è perchè questa è solo la parte iniziale? Non vedo l'or di arrivare alla parte concreta, e di certo non per Kyogre o Groudon, o Rayquaza (perché c'etra anche lui) ma alla parte che io definisco FONDAMENTALE tra Yuuki e Hinoko. Quei due dovranno passarne tante... chissà quanti capitoli sarà questa storia, io proprio non ne ho idea!!
E questo era il 3° capitolo, e pensare che oggi ho finito il 4°... ma voglio sempre aspettare la fine del capitolo dopo per postare, non so, superstizione...
Sto calando maledizione!!!
Forse scelgo semplicemente canzoni sbagliate? bha...
AH! Per il Manectric di Yuuki e la Absol di Hinoko non c'è futuro, volevo dirlo subito. Per più ed ovvie ragioni che capirete quando sarete più grandi... (uhuhuh!)
Sapete, Hinoko è un tipo difficile da descrivere, sembra un tipo con la testa tra le nuvole che dice SEMPRE ciò che pensa... ma è difficile pensare quello che pensa! (che ho detto?) Tra l'altro TUTTE le sue azioni sono "calcolate" ma dicendovi questo anticipo troppo XD
^^ commentate gente vi prego!! Scusate se non vi ringrazio mai, ma ho in mente di farlo in occasione dell'ultimo capitolo, così premierò a dovere chi mi ha sostenuto come si deve!! (°-° ma quanto sono cattiva...)

Thanks To (le canzoni che mi hanno ispirata):
"Who Knows" - Pink
"Anywhere" "Field Of Innocence" "Before The Dawn" "Listen To The Rain" "Goodnite" "You" "Eternal" - Evanescence
"The Truth" - Good Charlotte
"Già ti guarda Alice" "Salutandotiaffogo" - Tiziano Ferro.
"Unfaithful" - Rihanna.

Copyright:
Non ho TUTTI i nomi e i cognomi della gente a cui appartiene il marchio "Pokémon" so solo che non è il mio, e nemmeno del mio Nintendo DS rosa prestato ad una amica xkè i miei non lo scoprissero... (°-°; l'ho comprato di nascosto...)
Io so solo di avere una fantasia immane che mi permette di scrivere minchiate. Punto.

Prossimamente:
-Non ti lascio qui!-
Sta per accadere qualcosa di terribile
-Che stai facendo, Hinoko?-
-Non si vede? Ti salvo la vita!-
All'orizzonte, un pericolo
-…perché qui fa così caldo… e proprio lì vicino si sta scatenando un acquazzone?-
E l'autrice non ha la più pallida voglia di fare un Trailer Decente
-Oh mio Dio…-
Già... chissà dove andremo a finire!!!
Capitolo 4: Minacce
...in un burrone, mi sa...
PROSSIMAMENTE SU QUESTO SITO!!
...o al manicomio forse?...


;*; commentiiiiii!

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Capitolo 4
*** Minacce ***


Heaven And Earth
Capitolo 4: Minacce


-No- Yuuki guardò quegli individui con freddezza, per mettersi davanti a Hinoko, in modo da proteggerla. -Potete scordarvelo- i due uomini si guardarono, ridendo.
-Nel nostro vocabolario, la parola “no” non esiste- uno dei due prese il ragazzo per un braccio, bloccandolo, mentre l’altro si dirigeva dalla compagna.
-Hinoko! Corri!-
-Non ti lascio qui!- la ragazza ignorò il consiglio dell’amico per dare un calcio all’individuo che aveva davanti. Questo le prese la gamba.
-No carina- ghignò. -Tu vieni con me!-
Absol e Marshtomp rimasero immobili, scioccati, non potendo fare nulla per paura di fare del male ai loro allenatori. Al contrario Manectric pulsava, a breve avrebbe attaccato! Peccato che una sola occhiata tenera della cagnolina bianca bastò a fermarlo.
-Ritirate i Pokémon.- l’uomo che stringeva Yuuki si fece minaccioso e i due ragazzini dovettero obbedire.
-Ora- l’altro ghignò. -seguiteci.-

Due grandi masse climatiche si stavano dirigendo nella stessa direzione.
Kyogre da un lato, Groudon dall’altro.
Una cosa che non prometteva niente di buono.
D’altra parte nemmeno a quel Pokémon questo stava bene, e guardava la terra con fare preoccupato, con i suoi occhi gialli.
Il lungo serpentone si fermò, cominciando a volare nel senso contrario.
Rayquaza assisteva, preparandosi ad intervenire.
Ma questa volta, guardava compiaciuto, qualcuno lo avrebbe aiutato.

Preoccupato, troppo, Chishio aveva chiuso il suo laboratorio, correndo verso la direzione che Yuuki era solito prendere.
Aveva provato a chiamarlo dal PokéNav, ma lui non rispondeva.
Questo non significava niente di buono.
Castform, invece, era tranquillo nella sua Pokéball, dopo che le continue trasformazioni lo avevano sfinito.
Se le sue previsioni erano esatte Kyogre e Groudon si sarebbero scontrati proprio sopra al suo laboratorio…
-Maledizione!- imprecò. -Non si sarà mica cacciato in qualche guaio? E Hinoko? Che starà facendo?-

-Che stai facendo, Hinoko?- Yuuki rimase confuso guardando l’amica che lavorava con la porta del furgone.
-Non si vede?- ridacchiò. -Ti salvo la vita!-
Quei due uomini li avevano legati e rinchiusi dentro al loro furgone nero.
Era stretto, e buio. Soprattutto era freddo.
Forse, pensò il giovane, avevano trasportato da poco materiale congelato, oppure era l’aria condizionata ad essere al massimo.
Restava il fattore freddo –già, molto freddo–
Ah! E poi lui era ancora legato, mentre quella volpe di Hinoko si era liberata in un baleno.
-Ho fatto…- ridacchiò la giovane. -Saluta i nostri due nuovi amici, Yuuki-kun-
-…- il ragazzo rimase sorpreso, ma finì per rassegnarsi e sospirare. -Mi libereresti, allora?- lei si voltò verso l’amico e sbatté le palpebre stupita.
-Non ci sei ancora riuscito?- l’altro non fu molto felice di quell’affermazione.
-Vuoi muoverti?!- Hinoko sospirò e si diresse dietro a Yuuki. Liberò prima le mani, tagliando le corde con un coltellino svizzero, poi si dedicò ai piedi.
Entrambi si alzarono da terra e guardarono attentamente la porta davanti a loro.
-Basta una piccola spinta e si aprirà- lei non era mai stata così seria. -Al tre diamole un calcio e scappiamo velocemente-
-Bene- l’altro annuì
-Uno…- ci fu un attimo di silenzio, poi lei riprese. -Due…- prese fiato. -Tr-- venne interrotta da una forse scossa.
Il furgone stava traballando pericolosamente, e la porta, sradicata da un lato, finì con l’aprirsi provocando un frastuono che di sicuro i due guidatori avevano sentito benissimo.
Yuuki era riuscito a rimanere in piedi ma Hinoko era caduta.
-Sbrighiamoci- fu il ragazzo a porgerle la mano, preoccupato. -Tutto okey?-
Lei annuì decisa e afferrò la mano.
In quel momento il mezzo di trasporto frenò di colpo e i due furono sbalzati indietro; perdendo l’equilibrio erano caduti per terra, finalmente liberi, ma doloranti.
I due uomini, fermati, aprirono immediatamente le portiere partendo all’attacco, ma i due ragazzini erano già spariti.
-Sono scappati!- imprecò uno.
-Ehi…- l’altro ansimava. -…ma faceva così caldo anche prima?- entrambi alzarono gli occhi verso il cielo.
-No… ed è strano…- avvertirono uno scoppio ed un tonfo frastornanti e si voltarono indietro.
Le ruote del furgone erano scoppiate, per il caldo.
I due rimasero immobili, scioccati.
-Oddio…-
-Cosa può essere così potente? Effettivamente mi sento sciogliere anche io…-
-No…- l’uomo ridacchiò poco convinto. -Dopotutto quelle gomme erano molto vecchie e consumate, non le avevamo mai fatte controllare…-
-Sicuro?-
-…-
No.
Nessuno dei due era sicuro di niente. In testa balenava un’idea, ma avevano troppa paura per esprimerla.
-Il capo sarà furioso…-

-Li abbiamo lasciati indietro, dovremmo essere al sicuro…- Yuuki si guardò indietro.
-…- Hinoko lo guardò sorridendo. -E’ perché siamo dei grandi! Ma ora puoi anche lasciarmi la mano…-
-Nh?- il ragazzo scese improvvisamente dalle nuvole e si accorse di averle tenuto la mano per tutto il tempo. -Ah! Scusa…- la lasciò, per poi voltarsi dall’altra parte ed arrossire.
-…- lei lo guardò sorpresa, poi sorrise teneramente. -Grazie-
-Andiamo forza!- il ragazzo arrossì ancora di più. Fece per correre verso il laboratorio, quando, alzando lo sguardo al cielo, ebbe un brivido. -Oddio…-
-Che c’è?- poi, guardando in alto capì, ed iniziò a spaventarsi. -Yuuki…- sembrava intimorita, e cambiò radicalmente espressione. -…perché qui fa così caldo… e proprio lì vicino si sta scatenando un acquazzone?-
Aveva paura di sapere la risposta.
Sgranò gli occhi, incredulo.
-Kyogre…- deglutì. -…e Groudon-

-Finalmente!- Chishio sospirò, vedendo all’orizzonte i due ragazzi che si precipitavano al laboratorio.
-Chichi-chan! Chichi-chan!- la mente di Hinoko era in subbuglio. -Che sta succedendo Chichi-chan?-
-‘no scioglilingua…- il ragazzo fu spaventato dalle parole della compare.
-Dopo tanti anni i due “Creatori” stanno per rincontrasi…- al professore scese una goccia di sudore lungo la fronte. -…se si incontrassero veramente, sarebbe la fine per il mondo, o almeno di quello come lo conosciamo noi adesso…-
-Chichi-chan…- la ragazza si aggrappò alla manica dell’uomo. -Cosa possiamo fare?- questo aggrottò la fronte sospirando. Prese per le spalle entrambi i ragazzi.
-Ve la sentite di andare a fermarli…- fece una pausa, stava per pentirsi di quello che stava per dire. In fondo erano ancora giovani, troppo per immischiarsi in una faccenda simile. -…adesso? Uno da Kyogre- guardò la figlia. -e l’altro da Groudon?-
Sì, si stava pentendo.
Ma a quel punto era troppo tardi per tornare indietro.
Loro avevano deciso di andare contro i due “Creatori”
E loro dovevano andare fino in fondo.
Soprattutto Yuuki. Lui si meritava di finire il suo viaggio di formazione.
Quindi, quella faccenda sarebbe dovuta finire al più presto.
Ci fu qualche secondo di silenzio –entro il quale i due ragazzini meditavano, probabilmente–
Fu lui a proferire parola, con decisione.
-Sì-

Era pericoloso, ma non poteva tirarsi indietro.
L’area era vasta, e di un segno di una grotta nemmeno l’ombra.
Più pensava di avvicinarsi più il caldo diminuiva –di pochissimo, però…
Yuuki gettò un’occhiata prima a Marshtomp, poi alla sfera che il professore gli aveva consegnato preoccupato.
“Ti sarà utile” gli aveva detto.
Sospirò e provò a pensare.
Qual’era la caratteristica di Groudon?
Il sole, il caldo.
Lui era il re del fuoco e… della terra!
Dove spuntava accadeva sempre un disastro, un terremoto.
Ebbe un flash, all’interno di quel furgone lui un terremoto piuttosto forte l’aveva sentito.
Sbiancò.
-Maledizione… devo tornare da quei tipi…- si fece all’improvviso arrabbiato e ritirò Marshtomp nella sua sfera, liberando invece Flygon.
Il Pokémon drago uscì dalla sfera confuso e accaldato, guardando l’allenatore con fare stralunato.
-Fly?-
-Flygon…- lui sorrise forzatamente. -Devi portarmi il più velocemente possibile da Groudon…- per tutta risposta l’amico lo guardò con una faccia alla “ma sei scemo?”
Sospirò, la pigrizia di quel draghetto lo stupiva sempre di più.
-Poi ti do i croccantini che ti piacciono tanto… e in abbondanza…- a quelle parole “magiche” Flygon si sdraiò a terra, pronto ad ospitare Yuuki. -Cosa non si fa per golosità…- ridacchiò tra se.

-Ehi amico…- uno dei due Rocket guardò all’orizzonte, un po’ spaventato.
Stavano riparando le ruote per poi darsela a gambe.
Il paesaggio non era ospitale, tutto secco ed arido a causa dell’alta temperatura. Anche le rocce sembravano dover prendere fuoco.
-Sì?- l’altro proferì parola scocciato, come se stesse cercando di salvarsi da quel caldo asfissiate, ma guardando nella direzione del compare sbiancò di colpo. -Oh merda… quello è…-
-…Groudon- terminò l’altro.
-Dobbiamo fuggire!- si precipitò nel furgone.
-Ma come facciamo senza ruote?-
-In qualche modo faremo, ora dobbiamo fuggire!-
Era troppo tardi…
Non riuscirono nemmeno a mettere in moto il mezzo, non si decideva a partire.
Quella figura, vista così piccola in lontananza, si stava facendo sempre più grande.
Mentre uno dei due litigava con la chiave d’accensione, l’altro strabuzzava gli occhi dalla paura.
Troppo tardi.
Era davanti a loro.
Il Pokémon aprì la bocca; una piccola fiamma cominciò ad uscire, e ad ingrandirsi.
-Oh mio Dio…-

Hinoko guardò davanti a se quel piccolo fiumiciattolo.
L’acqua era torbida, Kyogre doveva trovarsi lì.
Prese in mano una PokéBall viola con sopra incisa una M.
-Finalmente sarai mio…- rise, mise quella PokéBall in tasca e ne tirò fuori un’altra identica, da dove uscì il suo Gorebyss.
Normalmente, sarebbe stato un bene che i due Creatori si fossero scontrati.
Ma era ancora troppo presto…
Fine Capitolo 4


Commento dell'autrice:
E' un sacco che ho finito questo capitolo, prima di partire per le vacanze d'estate... ma non potevo postarlo prima di aver finito il 5°... oh sob... ma visto che l'ho scritto tempo fa non mi ricordo nada di quello che volevo dire a proposito °_°...
Nel rileggerlo mi accorgo che è un casino mal descritto... ma sai la novità XD... in confronto c'è qualche pezzo comico... cosa che nel 5 manca... sob...
Ho un po' esagerato nel trattare il TR, ma non importa, non importa, possono anche morire in fondo... °-°... (ops, sono già morti)
Ah, per inciso, le ruote sono scoppiate perchè erano rotte, e si erano fermati su sassi appuntiti un po' troppo incandescenti (sfiga)
SE qualcuno recensisce comincerò a ringraziarlo.. ma tanto nessuno lo fa... vabbhè io avverto, in caso vi venga voglia..

Thanks To (le canzoni che mi hanno ispirata):
"9 Luglio 2006" - Finley
"Do You Ever Think Of Me" - Antony Costa
"Conversations with My 13 Year-Old Self" "Dear Mr. President" "Long Way To Happy" - Pink
"Before The Dawn" "My Immortal (Piano-Vocal)" "You" - Evanescence
"Take Your Sweet Time" - Jesse McCartney
"Incomplete" - BackStreet Boys
"Unfaithful" - Rihanna

Copyright:
°_° se avessi dei diritti sarei ricca... indi per cui non li ho, indi per cui la fic non è a scopo di lucro... ma se me la copiate vi ammazzo...

Prossimamente:
Groudon guardò negl’occhi quel ragazzino che aveva di fronte.
Turururururuuuuu
Il vento caldo di quel momento rendeva l’aria irrespirabile per chiunque.
Turururuuuuuuuuuuu
-Hinoko- guardò la ragazzina negl’occhi. -Sarei più tranquillo se tu andassi in viaggio insieme a Yuuki… okey?-
questo e altro nel proxy chappy!!!!
Capitolo 5: Sopravvivere

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Capitolo 5
*** Sopravvivere ***


Heaven And Earth
Capitolo 5:
Sopravvivere

Il caldo aumentava, e la luce si faceva sempre più accecante.
Yuuki era fermo, immobile, e si guardava attorno.
In breve l’erba si era seccata, i Pokémon erano scappati. Gli alberi avevano perso le loro foglie.
Il paesaggio era morto.
Un furgoncino stava bruciando, rendendo l’aria ancora più insopportabile.
-Sono qui- non aveva più paura. -Vieni da me-

-Gorebyss, fermati!- il Pokémon si fermò, la freddezza dell’allenatrice l’aveva raggelata.
Stavano percorrendo un piccolo fiume, alla ricerca del Creatore, ma non lo avevano ancora trovato.
La pioggia cadeva fitta, faceva male. La giovane Hinoko, sopra il suo fido Gorebyss era bagnata dalla testa ai piedi.
Dov’era Kyogre?
Guardò l’orologio che aveva al polso, premette alcuni pulsanti e riuscì finalmente nel sul scopo.
-Eccolo…- sussurrò. Sullo schermo digitale appariva l’ombra di Pokémon grandissimo. La ragazza ghignò. -Gorebyss, sub!- in un attimo scomparve dentro l’acqua.
Il Pokémon d’acqua, per un attimo, ebbe la sensazione la ragazza emanasse una luce dal suo corpo, e che avesse un “potere”. Rabbrividì.
Se così fosse stato… no… non poteva essere…
Ma aveva paura.

Groudon guardò negl’occhi quel ragazzino che aveva di fronte.
Una pulce senza alcun potere, un essere umano.
Gli esseri umani tremavano al suo cospetto, ma lui no. Più volte era venuto a cercarlo, anche in quel momento, cercava lui.
Il Pokémon non poteva far altro che chiedersi perché.
Non aveva tempo da sprecare con lui, sentiva di dover andare.
Dover andare, e sconfiggere Kyogre.
Era così vicino…
-Groudon!- Yuuki pronunciò quel nome con la massima determinazione. -Torna indietro, almeno per questa volta!-
Il ragazzo era consapevole del fatto che non gli avrebbe mai obbedito.
Sperava solo che capisse, almeno…
Il Creatore lo osservò ancora, abbassò il capo e gridò con tutte le sue forze.
Uhm… forse era un no. (°_° bha, tu che dici? N.D. Crikke)
-Marshtomp- Yuuki lanciò in aria una PokéBall, dalla quale uscì il suo fedele amico. Non c’era un minuto da perdere -Idropompa!-
Marshtomp eseguì l’ordine, prendendo fiato per poi attaccare con un fortissimo getto d’acqua il possente Groudon.
Questo non arrivò mai a destinazione; bastò una sola fiammata per respingere l’Idropompa e stendere il Pokémon al suolo, K.O.
Il ragazzo strabuzzò gli occhi, costretto a riporre Marshtomp nella sua sfera.
Groudon lo osservava: non gli bastava, non sarebbe tornato sui suoi passi così facilmente.
Avrebbe attaccato ancora.
Avrebbe attaccato lui.
Anche a costo di ucciderlo, probabilmente.
Non era un gioco, non era il solito Pokémon selvatico troppo forte che dopo essersi stancato se ne andava a dormire.
Era un pericolo.
Il Professor Nomizu glielo aveva detto mille volte!
“Lascia perdere, non posso permetterti di fare una cosa simile!”
E lui testardo se n’era fregato, andando avanti.
Continuando per la sua strada, continuando a combattere per incontrare i due Creatori…
…e ucciderli.
Sì, il suo scopo non era catturarli o studiarli.
Quei Pokémon uccidevano chi incontravano senza fare distinzioni.
Andavano avanti cercandosi l’uno con l’altro.
Non poteva permetterlo!
“Ti sarà utile” Guardò la Pokéball che gli aveva donato il professore.
Marshtomp, il suo Pokémon più forte, era stato sconfitto all’istante.
Lanciò in aria l’oggetto.
-Ti prego…- ringhiò a denti stretti. -…salvami!-

Non poteva far altro che pregare.
Guardando dall’alto in basso la scena.
Lui stesso non era più vivo.
Lui stesso aveva bisogno di risvegliarsi.
Non poteva fare nulla…
Rayquaza era lì, ad assistere impotente.
Quell’essere umano si era immischiato in quella faccenda senza che essa facesse parte del suo destino.
Lui sarebbe dovuto restare al suo posto, tutti se lo aspettavano, e tutti nel vederlo all’azione, avevano capito che qualcosa sarebbe cambiato.
Già.
Il fato non poteva fare più nulla.
Qualcosa sarebbe cambiato… molto presto… (°_° no, presto non credo proprio N.D. Crikke)

Il vento caldo di quel momento rendeva l’aria irrespirabile per chiunque.
Avere Groudon ad una distanza così ravvicinata era pericoloso.
Yuuki, dopo aver lanciato la sfera aveva automaticamente chiuso gli occhi:
Se quella sarebbe stata la fine, lui non voleva vederla.
-Cast?- eh? (N.B. non ho la più pallida idea di che verso possa avere un Castform °_°)
Il ragazzo osservò attentamente il Pokémon che aveva davanti.
Il Castform del professor Nomizu si era trasformato, diventando un piccolo sole.
Galleggiava tranquillo nell’aria. L’afa e il troppo calore non gli davano alcun fastidio.
D’altro canto aveva la capacità di trarre il massimo vantaggio dalle condizioni climatiche.
Un Pokémon utile, molto più di quanto non avesse mai tenuto conto in vita sua.
-Castform!-

“Salvami da morte certa.
Salvami dalla paura che sto provando adesso.
Portami via, lontano.
Portami dove potrò trovare la felicità.
Non continuare a combattere, è inutile.
Non cercare di essere grande.
Rinuncia al potere e ala gloria. Salvami.
Proteggimi.”
Erano queste le incisioni in cinese sulla porta del tempio.
Il Monaco Sorairo alzò lo sguardo per leggerle ancora una volta.
Sentiva una strana sensazione dentro di se, e alla sua veneranda età non poteva ignorarla né sottovalutarla.
Il tempio di Rayquaza sarebbe stato aperto presto.
Erano stati quegli strani avvenimenti di cui avevano i suoi sottoposti ad incuriosirlo.
Improvvise Catastrofi che si abbattevano sul mondo.
Anzi, su Hoenn.
Lui, un uomo poco affabile, un po’ prevedibile e testardo, era il solo a conoscere il segreto di quel tempietto in riva al mare.
Piccolo, insignificante all’apparenza.
Ma grande, così grande che arrivava a toccare il cielo.
Doveva custodirlo…
-Monaco Sorairo…- si voltò, un po’ scocciato, vedendo il suo più giovane sottoposto insicuro davanti a lui.
-Cosa vuoi?- chiese, in modo poco cortese.
-Ci sarebbe una visita per lei- il giovane sembrava agitato e impaurito.
Il vecchio monaco si chiese chi potesse essere, e perché facesse così paura al ragazzo che aveva davanti.
Il suo dilemma svanì non appena il fratello proferì parola, alimentano dubbi e paure che già aveva da tempo.
-Dicono di voler salire in cima alla Torre dei Cieli…-

Hinoko alzò gli occhi verso il cielo.
Il clima era tornato normale.
Sospirò, arrivata al laboratorio di suo padre.
Non fece in tempo a bussare, che la porta si aprì di scatto.
-Hinoko!- il professor Nomizu appariva preoccupato, mentre lo sguardo di lei lo squadrava con indifferenza.
-Chishio-
Restarono qualche secondo ad osservarsi in completo silenzio.
Non che non ci fosse niente da dire. Le domande che frullavano nella testa dell’uomo erano fin troppe, ma aveva paura a proferire parola.
A soli tredici anni quella ragazza sapeva incutergli timore più di chiunque altro.
Lo sguardo distaccato ed indifferente lo intimoriva.
Non era normale che una ragazzina così giovane avesse lo sguardo tanto tetro, nascondendo a tutto e a tutti la sua vera natura.
O, forse, la nascondeva solo a Yuuki.
Già, Yuuki, dove si trovava? Nonostante gli avesse affidato Castform aveva paura…
-Chichi-chan!!- la ragazza cambiò espressione in un quarto di secondo, cominciando a battere i piedi per terra come una bambina viziata che non aveva avuto il suo giocattolo. -Mi è sfuggito! Non posso crederci! Mi è sfuggito!!-
-Ehm…- il professore alzò lo sguardo. Proprio dietro Hinoko c’era un giovane allenatore con un Castform vicino alla spalla destra.
Ma lei come aveva fatto a vederlo?
Deglutì, scosso.
-Non ti preoccupare Hicchan…- gli tremava la voce. -Ce la farai la prossima volta…-
-Comunque si è allontanato…- Yuuki mise una mano sulla spalla della giovane. -No?-
L’uomo osservò i due giovani con fare preoccupato.
Sospirò.
-Una situazione del genere potrebbe accadere ancora- guardò in basso. -E noi non siamo pronti per una cosa del genere… non ancora…-
Era preoccupato, e molto anche.
Ma non per le sorti della terra, non per Kyogre e Groudon.
Era preoccupato per i due ragazzini davanti a lui, confusi, incerti.
LUI non avrebbe rischiato la vita. LORO sì.
-Hinoko- guardò la ragazzina negl’occhi. -Sarei più tranquillo se tu andassi in viaggio insieme a Yuuki… okey?-

Avrebbero ricominciato il loro viaggio l’indomani mattina.
Li attendeva un’avventura pericolosa.
I pensieri di Yuuki andavano alla giovane Hinoko, aveva paura che le potesse succedere qualcosa, che si facesse male.
In così poco tempo si era subito affezionato a lei, era scattata una scintilla nel suo petto!
Bhe… del resto il suo stesso nome, “Hinoko” voleva dire “Scintilla” (°_° di fuoco però. N.D.A.)
-Yuuki-kun?- il ragazzo si voltò, vedendo l’amica sullo stipite della porta. -Per te non sono un fastidio… vero?- abbassò lo sguardo timida. Lui, non aspettandosi una reazione del genere finì per arrossire violentemente.
-Eh? Ma scherzi…?-
Stavano entrambi preparandosi per il viaggio nelle loro camere, sistemando i bagagli.
Non sarebbe stato facile…
-Senti… Yuuki-kun…- questa volta fu il turno della ragazza arrossire, mentre l’allenatore si era ripreso. Lei lo guardò negl’occhi, intimidita, ma decisa a rivelargli tutto. -Yuuki-kun… io penso proprio di essermi innamorata di te…-
Fine capitolo 5

Torno con Fervore! La storia si sta incasinando da sola. E sta diventando seria. Troppo.
°_° bha.
Ho introdotto Rayquaza e la torre dei cieli, con il custode Sorairo. Il suo nome ha a che fare, TADAAAAN, col cielo XD (sora significa cielo °-°)
Nel prossimo capitolo non l'ho inserito XD (quindi che cosa succede in quella torre è abbastanza misterioso.)
Pian piano mi sto avvicinando allo svelamento di Hinoko e ciò che consegue, questo mi rende abbastanza felice *_*...
Quello che ho in mente è una cosa abbastanza complicata a dire la verità , ma non importa XDD!! Sono felice di poter trattare ancora questi capitoli spensierati... nonostante più in là io continui questa mia spensieratezza!! (torneranno i tempi felici)
Come se non si fosse capito: Hinoko ha tanti segreti *-* ma tra poco diventerà una ragazza pucci!!! <3

Thanks To (le canzoni che mi hanno ispirata):
"Sweet Sacrifice", "Call Me When You're Sober", "Weight Of The World", "Lithium", "Cloud Nine", "Snow White Queen", "Lacrymosa", "Like You", "Lose Control", "The Only One", "Your Star", "All That I'm Living For", "Good Enough" - Evanescence


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Capitolo 6
*** Non Voltarti Indietro ***


Heaven And Earth
Capitolo 6:
Non Voltarti Indietro

*Non mi interessa se protestate dando calci alla scrivania o mandandomi delle bombe per posta! <3! Ho deciso che aggiornerò H&E in attesa di This Ain't A Love Song... non perchè quest'ultima non sia finita ma perchè mi sono auto-imposta di aggiornarla martedì... e ho una voglia pazza di aggiornare oggi! <3! Così, per ingannare il tempo, aggiorno Heaven And Earth!*

«Io penso» aveva detto «di essermi innamorata di te…»
Yuuki rimase qualche secondo a guardare la cara amica, con la bocca spalancata e gli occhi sbarrati.
Prese fiato per dire qualcosa, ma si fermò.
Inutile negare che a lui piacesse lei.
Però non era di certo il suo primo pensiero!
Aveva una missione, e l’aveva presa sul serio! Quindi non poteva permettersi di lasciarsi travolgere dai sentimenti.
Abbassò il capo, dispiaciuto.
Salivano le sue preoccupazioni. Lei teneva a lui. E lui rischiava la vita.
Non doveva pensare a se stesso.
Sì, le voleva bene, e molto!
Comunque si muovesse, qualunque cosa facesse era sempre allegra, sempre più carina.
E la conosceva da appena un giorno e mezzo… (°_° 6 Capitoli per un giorno e mezzo? N.D.A.)
-Hinoko…- per lui era difficile parlare, aveva paura.
Lei come l’avrebbe presa? In quel momento aveva un’espressione così vulnerabile…
Non voleva darle un dispiacere.
Ma di certo, non poteva dirle che ricambiava i suoi sentimenti.
-Io…-
Non voleva.
Non voleva nasconderle la verità, ma non poteva fare altro.
Sospirò, guardandola negl’occhi, deciso.
-Per me questo sentimento… è un peso-
Bhe, in effetti era vero.
Ma di certo non nel senso che intendeva lei.
Era un peso sapere che la vita della persona che ricambiava il suo amore era in pericolo.
Avere sempre paura di tutto quello che gli era attorno.
Paura che qualcosa o qualcuno le facesse del male.
Questa volta fu Hinoko ad abbassare lo sguardo.
-Ho capito- era triste. -Scusa, sono stata una stupida- si voltò di scatto.
-…- il ragazzo rimase impassibile.
Avrebbe voluto trattenerla e stringerla forte tra le sue braccia.
Amarla, tanto.
Non poteva…
E forse, quando lui avrebbe potuto amarla sarebbe stata lei a rivolgergli quelle stesse parole.
Hinoko se ne andò nella sua stanza, mentre Yuuki restò a guardare per un po’ lo stipite della porta.
“Perdonami” pensò “Non avevo altra scelta…”

Hinoko si sedette sul letto, guardando la parete opposta.
Al di là c’era Yuuki.
La sua espressione seria incuteva un certo timore.
Non faceva trasparire alcun sentimento, come se lei, all’interno, fosse vuota.
Un involucro vuoto che si muoveva per conto di un'altra persona.
Una vita così era decisamente squallida.
Era arrivata a non provare nessun sentimento.
Però, per qualche strano motivo, Yuuki la faceva sentire “umana”.
Se suo padre l’avesse saputo, sorrise amaramente, si sarebbe arrabbiato molto.
Però non poteva comandare i suoi sentimenti. Sentiva di essere dispiaciuta di essere stata rifiutata.
«Per me questo sentimento… è un peso»
Non si sarebbe scordata un affronto del genere.
Un affronto che la faceva arrabbiare… ma anche soffrire.

Stava sorgendo il sole.
Quel sole splendente che si affacciava su un cielo azzurro, tingendolo di rosa.
L’aria fresca del mattino lo investiva dolcemente.
Più guardava l’orizzonte più si pentiva di ogni scelta che aveva fatto negli ultimi anni.
In fondo che cosa aveva combinato?
Era arrancato su un monte di una cittadina che viveva sugl’alberi, a guardare il cielo.
Stranamente, quello che era sempre stato il suo sogno era diventato banale ed insignificante.
Il suo sogno era inutile.
Quindi era lui stesso ad essere inutile… giusto?
Sì, era così.
Capace solo di procurare problemi ad un ragazzino.
Capace solo di farsi sottomettere.
Quante volte aveva guardato indietro, rimpiangendo le sue scelte.
Forse era ora di smetterla.
Oramai non poteva più “risolvere tutto” perché niente “si sarebbe risolto”.
Già… anzi… sarebbe peggiorato di giorno in giorno.
Kyogre e Groudon non si erano incontrati, ma solo perché quei due ragazzini ce l’avevano messa tutta.
Yuuki gli aveva raccontato che era stato tutto merito di Castform che aveva resistito agli attacchi del Creatore.
E Hinoko… già, Hinoko… aveva solo accennato al fatto che le era sfuggito, nulla di più.
Era preoccupato per lei.
Nonostante non avesse niente a che fare con quella ragazza, se ne preoccupava ugualmente.
Il Professor Nomizu sospirò.
Se si voltava indietro vedeva una vita piena di sogni e di speranze.
Ma poi? Che gli era rimasto?
Il nulla.
-Ti stai commiserando?- si voltò, vedendo Hitomi pronta per partire, con la sua espressione più tetra, e la voce più inespressiva e pungente che avesse mai sentito.
-…- chinò il capo, spaventato. -Se solo io… avessi rinunciato a…-
-E’ troppo tardi- lo sguardo della ragazza divenne furente. -Con i se e con i ma non si torna indietro!- L’uomo rimase impietrito davanti a quella affermazione.
C’era qualcosa di diverso…
-Hinoko… tu…- forse non doveva pronunciare quelle parole, ma non poteva farne a meno. Era come se tutto ad un tratto quella ragazza fosse diventata più umana. -…stai bene?- Questa sgranò gli occhi, stupita.
-Certo che YES!- eccola che ritornava con il sorriso sulle labbra e la gioia negl’occhi —ma come caspita faceva a sapere che c’era Yuuki dietro di se? Come?—
-Non ti sarai mica ammalata?!- il ragazzo, appena arrivato per prendere una boccata d’aria, poggiò d’istinto il dorso della mano sulla sua fronte.
-Sono resistente- fu schietta a dire.
-E gelata.- terminò lui, sorridendo.
-Partite già?- il professore guardò stupito il ragazzo che scosse la testa.
-No… mi piacerebbe fare una colazione come si deve, prima…-

«Io penso di essermi innamorata di te…»
Oramai non pensava ad altro.
Affrontare qualunque argomento di discussione con lei sembrava difficoltoso.
Cercava di fare del suo meglio… non ci riusciva…
Lei faceva finta di niente, come se tutto fosse passato, come se niente fosse accaduto.
La invidiava… riusciva a comportarsi con la solita disinvoltura di sempre… come ci riusciva?
Sospirò, doveva prendere esempio da lei.
Ma come poteva non avere rimorsi?
Ci aveva pensato tutta la notte.
Lui la amava!
E si voltava indietro, chiedendosi se aveva fatto la cosa giusta.
Sì… sì, l’aveva fatta.
«Non voltarti indietro, mai.» suo padre glielo aveva ripetuto milioni di volte…!
«Perché, papa?»
«Devi guardare al presente e al futuro. Non c’è tempo per piangersi addosso, ricordatelo…»
Non c’era tempo…

-Vediamo…- Hinoko guardò il suo orologio, incuriosita. Yuuki non poté vedere bene, ma probabilmente era arrabbiata perché l’oggetto non seguiva il suo volere.
-Non ti funziona l’ora?- sbatté le palpebre, stupito, mentre la ragazza si era girata di scatto, fulminandolo.
-Non stavo cercando l’ora…-
-E’ un orologio- puntualizzò l’allenatore. -e serve a segnare l’ora. O mi sbaglio?-
-Sì, ti sbagli!- lei batté un piede a terra, arrabbiata. -Questo ci dirà la posizione di Kyogre e Groudon- Lui rimase un po’ scioccato.
-Wow…-
-Già!- sorrise orgogliosa. -Secondo i miei calcoli Kyogre si sta dirigendo a Ceneride…-
-Ma… a Ceneride…- Yuuki per un attimo fu indeciso nel parlare. Riprese. -…è custodita la leggenda, no?-
La ragazza rimase un attimo sorpresa.
-Sì- disse. -Lì è custodita però… è lontano dal suo compimento, giusto?-
-…- lui era preoccupato. -Forse hai ragione…-

«Kyogre»
Hinoko ricordò quando lo aveva incontrato, solo il giorno prima, il Creatore del mondo marino.
«Tu sarai mio»
Lo aveva trovato in poco tempo, ed era davanti a lei, finalmente.
Aspettava da una vita quel momento, e sorrise euforica.
Prese al volo una Master Ball dalla tasca e si avvicinò lentamente a colui che aveva davanti.
«Sarai mio…» le veniva da ridere dalla gioia. «TU SARAI MIO!»
All’improvviso i suoi occhi diventarono di un rosso accesso, i suoi capelli cominciarono a volteggiare, nonostante l’assenza di vento, come se fosse posseduta.
Strani segni rossi comparvero sulla sua pelle, emanando luce propria.
Kyogre rimase spiazzato, non si aspettava di trovare davanti a se una ragazza con quel potere.
Dentro di se sentì la voglia e il dovere di obbedirle, ma nello stesso tempo, aveva paura.
Il suo potere era anormale.
Non che fosse troppo forte, ma era strano…
Emanava una strana sensazione.
In ogni caso era chiaro che quella ragazza aveva dentro di se la Sfera Rossa, che poteva comandarlo.
Ma…
Il pokémon spalancò la bocca e cominciò ad urlare con tutte le sue forze, ma smise quasi subito.
«NO!» l’ordine della ragazza era stato chiaro.
Hinoko sollevò quella sfera viola sopra il capo e la lanciò contro di lui. Kyogre tentò di scansarla, va venne catturato ugualmente.
Lei ghignò, felice, soddisfatta, vedendo la sfera immobile.
Fece per avvicinarsi, ma si schiuse senza preavviso.
«Cosa…?»
Lui, il Creatore, era per un attimo riuscito a sfuggire dal controllo della ragazza, cominciò a gridare, approfittando dello stupore di lei, e quando la nebbia creatasi si diradò, era già scomparso…

-Stai pensando a Kyogre?- la domanda di Yuuki venne spontanea, vedendo la compare un po’ assorta.
Voleva scartare —di proposito anche!— l’ipotesi che fosse triste per ciò che era successo la sera prima, per la sua “confessione”.
-…- lei si grattò la testa. -Uhm… in verità sì…- sorrise amaramente. -Non capisco come posso essermelo fatto scappare… forse avrei dovuto…-
-Shh- il ragazzo le mise un dito davanti alla bocca. -Non voltarti indietro- lei dapprima rimase sorpresa, poi annuì, felice.
-Okey!-
Fine capitolo 6

*Stanno venendo fuori un po' di cose, vero? Ricapitolando Hinoko non è affatto la figlia del professor Chishio Nomizu, come ho fatto credere all'inizio della storia. Ancora non mi pare di aver svelato completamente chi sia... eheh, mi odierete per questo (solo a chi sta simpatica Hinoko-chan, ovvio). Secondo, lo strano potere di cui Gorebyss aveva paura sembra essere la sfera Rossa. Fico! <3!! Ho rivoluzionato come piaceva a me la storia che ci è stata mandata dalla TVTokyo in Italia... già... e poi, bhe, sto modificando tantissimo la leggenda!!*

*Ringrazio Mana_chan dal profondo del cuore =**! Avevo perso la speranza che qualcuno la commentasse!! Sono per l'happy ending ma in questo caso non so se sarà così... Qualcuno dirà, in questa fanfic, "Hinoko non merita di vivere"... che tristezza... GRAZIE MILLE!! =*** *

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Capitolo 7
*** Tempesta ***


Heaven And Earth
Capitolo 7: Tempesta

Una tempesta.
Una pioggia gelida che picchiava violentemente sul mare.
Soffi di vento che creavano alte onde.
Kyogre risalì in superficie, fermandosi.
«TU SARAI MIO!»
Quel grido lo aveva terrorizzato.
Lui, il Creatore del mondo acquatico, impaurito da una ragazzina.
Assurdo…
Cominciò ad infuriarsi, finendo per tornare sott’acqua.
Con lo sbattere delle ali si creò un tifone.
Era infuriato ed umiliato.
Qualcuno avrebbe pagato. (°_° trovati un antistress! Non sta bene scatenare tifoni! N.D.A.)

Nella Torre dei Cieli, nel frattempo, il monaco Sorairo aveva davanti a se degli uomini sospetti.
Erano vestiti di nero, con una R rossa sul petto.
Al centro un uomo di mezz’età vestito di rosso.
-Grazie per averci ricevuto- disse l’uomo cortesemente.
-…- l’interlocutore attese un po’.
-…si figuri… signor Sakaki…- (N.B. Sakaki è il nome jap di Giovanni XD)
-Immagino che lei abbia capito perché sono qui- quell’uomo ghignò. Emanava un’aura decisamente inquietante.
-L’anima del Creatore del Cielo?- il vecchio monaco azzardò alla prima cosa che gli veniva in mente.
Cos’altro poteva esserci in cima alla Torre che potesse interessargli?
Ma l’uomo in rosso cominciò a ridere tanto forte da incutere ancor più timore.
-No- tornò immediatamente serio. -Io voglio Rayquaza.-
-Il Creatore del Cielo è morto.-
-Ah, sì?- Perché quel Sakaki non sembrava credere a nessuna delle sue parole? -Allora mi sa che dovremo Resuscitarlo, non crede? Proprio come ho fatto con Kyogre e Groudon…-
Il monaco Sorairo sgranò gli occhi.
-Cosa avete fatto…?-

La tempesta era sempre più violenta.
Yuuki e Hinoko erano in sottocoperta, nella loro cabina, in silenzio.
Lei beatamente sdraiata sul letto, lui seduto su una sedia, a fingere di leggere un libro.
Avevano letti separati, a castello precisamente, e la ragazza si era aggiudicata, per velocità, il letto sopra.
Era stato deciso di godersi un viaggio in mare, tranquillo, invece che subire lo stress di farsi portare da un Pokémon.
Queste erano state le parole di lei.
E lui… bhe lui oramai aveva perso il dono della parola, capace solo di pronunciare sillabe insensate dalla mattina alla sera.
-Non ci dev’essere bel tempo lassù- disse lei, alzandosi seduta sul materasso.
“Cosa te lo fa pensare, cara Sherlok Holmes?” ecco, questa doveva essere la risposta di Yuuki, carica di ironia che sapeva mettere in atto solo con lei.
-Uhm… già…- e questi erano i mugolii che era capace di fare.
Di nuovo cadde quel silenzio pesante che li accompagnava da un po’.
Hinoko poteva capire che lui poteva essere imbarazzato, ma arrivare a comportarsi così no!
Cosa nascondeva…?
La ragazza si grattò il naso.
-Ti devo fare un invito scritto per farti salire a controllare?- Yuuki sobbalzò, facendo cadere il libro a terra.
-ops…- ridacchiò imbarazzato. -Non avevo notato che fosse così disastroso…- diventò serio.
-E cosa ci può mai essere al mondo di così disastroso?- Hinoko evidenziò particolarmente il “così” per fargli capire affondo con chi avevano a che fare.
Il ragazzo rimase scioccato.
No, non poteva essere!
Lo avevano appena incontrato!
Lui aveva passato mesi prima di poter incontrare il Creatore degli Oceani, com’è che adesso, tutt’ad un tratto, gli spuntava sotto al naso una volta al giorno?
-Kyogre- fu serio e conciso.

Nonostante la pioggia che cadeva fitta su di lei, Hinoko scrutava da lontano Yuuki che aiutava i vari passeggeri.
Li calmava, li aiutava se erano in difficoltà, li salvava…
Quello spirito da eroe le dava decisamente la nausea.
Cosa lo spingeva ad aiutare il prossimo?
Perché non pensava a se stesso prima che a tutti gli altri?
Che razza di essere umano era?
Perché tutti gli esseri umani —e sembrava saperlo per esperienza— erano persone egoiste, corrotte.
Persone ignobili.
Lui no, e questo la faceva andare in bestia…
-Yuuki- lo richiamò, fingendosi preoccupata. -Kyogre si sta avvicinando sempre di più…- il ragazzo s’irrigidì di colpo.
-E’ troppo presto…- lanciò una PokéBall in aria, e il suo fidato Marshtomp venne a fargli compagnia. -Pronto alla battaglia?- il Pokémon stava per annuire quando il sangue nelle sue vene si raggelò di colpo.
Indietreggiò impaurito.
L’allenatore si voltò verso la direzione in cui questo guardava e sgranò gli occhi.
Una tromba d’aria.
Gigantesca.
Sarebbero stati tutti inghiottiti, senza ma né forse.
Deglutì.
-Fantastico!- esclamò allegra Hinoko. -Dovrò chiamare mio padre e dirgli che ritardiamo per cena.-
-Tanto che ci sei…- continuò Yuuki con lo stesso tono. -…digli che lo precediamo in Paradiso.-
-Gorebyss!- l’allenatrice lanciò una PokéBall viola sopra il mare, in modo che il Pokémon acquatico potesse trovarsi nel suo ambiente ideale. -Bora! Usa l’attacco Bora!-
-Pensi che così fermerai il vortice?- chiese il ragazzo. Lei fece segno di no col capo.
-Da sola Gorebyss non potrebbe mai congelarlo, ma forse lo potrebbe rallentare, in modo che la nostra nave lo schivi-
-Ha senso- lanciò anche lui una sfera, e comparve il suo sempre allegro Wailmer. -Aiuta Gorebyss con il geloraggio!- la ragazza sbatté le palpebre, un po’ confusa. Il suo interlocutore iniziò a ridacchiare nervosamente. -Non gli ho insegnato l’attacco Bora…-
Hinoko sorrise al compare.
Stava cercando di fare tutto il possibile per essere un eroe.
Non sapeva che non avrebbe mai potuto esserlo.
Un po’, le faceva pena…
-Non dovremmo fermare Kyogre?- chiese.
-Se ci tuffassimo rischieremmo di morire, anche in sella ai Pokémon.- rispose lui, serio.
Anche questo aveva senso…
Il tornado si stava avvicinando sempre più, gli attacchi di Gorebyss e Wailmer non lo avevano alterato minimamente.
Era una creazione di Kyogre; non poteva essere fermata.
-Forse riusciremo a schivarla.- la ragazza si morse il labbro inferire. -Ma è improbabile.- Yuuki ritirò Wailmer.
-Non sono bravo a calcolare queste cose, posso andare solo ad intuito ma… chissà, magari un miracolo ci salverà…- Hinoko sbatté le palpebre guardando l’orologio.
-Trovalo un miracolo a quest’ora…- fece un passo in direzione dell’amico, ma scivolò sul pavimento bagnato. Cadde sdraiata per terra, mentre un’onda molto alta danneggiò ancor più la ragazza, facendo piegare l’imbarcazione da un lato.
Lei scivolò verso il bordo, battendo forte il fianco contro la ringhiera.
Urlò per il dolore. Yuuki accorse in breve tempo a soccorrerla, e a tirarla in piedi, preoccupato.
-Stai bene?-
-…no…- la ragazza si mise una mano sul fianco. -Non riesco a tenere l’equilibrio…- si appoggiò alla ringhiera.
-…- lui era evidentemente preoccupato.
Pensa per te, fatti gli affari tuoi, preoccupati di te stesso!
Questo stava pensando lei, ma nello stesso tempo non voleva essere lasciata sola.
Egoisticamente non voleva morire.
-Dobbiamo tornare nella nostra cabina, ritira Gorebyss.-
-Sì!- la ragazza prese in mano la sfera, ma un’altra scossa gliela face cadere in acqua. -No! Maledizione!- si sporse dalla ringhiera, cercando di afferrare l’oggetto, che cadde miseramente in acqua. Rimase appoggiata col suo corpo ancora un po’, il tempo di sentire che qualcosa stava per cedere.
Probabilmente, prima di rendersene conto, sarebbe finita in mare…
«Se ci tuffassimo rischieremmo di morire, anche in sella ai Pokémon»
Oddio no! Morire no!!
Tentò di ritirarsi ma fu inutile; i suoi piedi stavano nuovamente scivolando.
Chiuse gli occhi, sentendosi cadere, ma dovette riaprirli non appena comprese che qualcuno la stava tirando per il braccio, finendo per colpire la nave con la schiena.
Gridò nuovamente per il dolore.
-Accidenti a te!- imprecò Yuuki. -Come mai sei così dannatamente sbadata oggi?-
-E’ giovedì, e il giovedì mi porta sfortuna- ironizzò lei.
-Alla faccia della sfortuna!!- lui l’aveva afferrata appena in tempo per un braccio, e per non cadere aveva poggiato i piedi dove ancora la ringhiera teneva.
Eppure era una nave praticamente nuova!
La potenza dei Creatori faceva impressione…
Hinoko tese le orecchie, sentendo un rumore strano: la ringhiera stava nuovamente per cedere, e questa volta avrebbe trascinato Yuuki con se.
No!
-Lasciami andare! La ringhiera sta per cedere! Cadrai in mare!-
-Non ti lascio!- ringhiò lui. -Non mi importa di cadere, se ti lascio sarai tu a rimetterci!-
-Salvati!- ribatté aspra lei. -Smettila di fare l’eroe! Con me non serve, Gorebyss mi aiuterà!-
Gorebyss non ce l’avrebbe mai fatta a salvarla, entrambi lo sapevano.
Per questo lui non poteva lasciarla, non l’avrebbe mai fatto.
Faceva male non poterglielo dire, ma lui l’amava!
-Non se ne parla nemmeno! Se la ringhiera cede, cadremo insieme, ma non ti lascio!-
A questo punto, lei rimase senza parole.
Perché voleva salvarla? Avrebbe fatto lo stesso con chiunque altro?
No… la stretta che dava al suo braccio le faceva pensare che avrebbe fatto questo solo per lei.
Stava pensando a lei prima di tutto… vero?
Era lei quella più importante in quel momento?
Che strano, pensò. Ciò che le dava sui nervi di lui, in quel momento, le faceva piacere.
Perché?
Chiuse gli occhi, cercando di utilizzare il suo potere.
Cercò disperatamente di richiamare Kyogre.
“Smettila, smettila…” sentì quel rumore, di nuovo, come se il ferro potesse cedere in quello stesso istante. “SMETTILA!” i suoi occhi divennero di un rosso intenso.
Come per magia il vortice che si era avvicinato così tanto era andato in mille pezzi, tornando ad essere solo acqua e solo vento.
L’imbarcazione s’inclinò pericolosamente dal lato opposto, facendo sì che entrambi i ragazzi fossero catapultati dritti verso la porta —chiusa però— che portava alle varie stanze dei passeggeri.
Sopra di loro un Pokémon gigantesco aveva come spiccato il volo dall’acqua.
I due potevano vedere il suo corpo nel cielo, che ora s’innalzava, ora ricadeva in cerca del suo mare.
Kyogre.
La pioggia smise lentamente di cadere. Le nuvole si allontanarono, quiete.
Era tutto tornato normale…
Fine capitolo 7


Oh, oh oh! E' un ragionamento molto fine contorto. Hinoko è senza dubbio una persona corrotta... possibile che ancora non ho svelato chi sia? Seriamente non l'ho fatto? Ma che diavolo...? Ah!, giusto, ora che lo rileggo noto che sarà l'otto il capitolo tanto travagliato dove FINALMENTE verranno svelate cose, molto cose. Ancora la maratona per capire chi sia Hinoko, che cosa lunga...
Ammetto di non aver reso al meglio la scena della nave... eheh, sono sbadata! =P Yuukino si è un po' ripreso... all'inizio era così giu! Lo stanno mangiando i sensi di colpa. Deve "salvare il mondo" lui, quando lui non c'entrerebbe niente potrebbe starsene a casa davanti alla TV a godersi in diretta questa catastrofe! Come sono cattiva...
Ecco a voi Yukki, il protagonista che vuole fare l'eroe, ma non è esattamente l'eroe (come invece è stato Ash nel 2^ film di Pokémon) è un essere umano che si rovinerà il suo destino. Oddio così sembra tragico, in realtà avevo in mente l'happy ending... sig!

Scusami tantissimo Mana_chan, contavo di aggiornare prima ;_;! (sul serio ti piace wows! XD). Mi dispiace che ANCORA non sia stato svelato nulla di questa povera ragazza! XD pensavo fosse questo il capitolo, acci! E invece è il prossimo... =** mi fa piacere che tu abbia recensito!

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Capitolo 8
*** Verità e Giustizia ***


Heaven And Earth
Capitolo 8: Verità E Giustizia

Certo, se non l’avesse visto coi suoi occhi avrebbe riso tanto da scoppiare.
C’era una tempesta, una delle più violente della storia e poi, tutt’ad un tratto, più nulla, una quiete spaventosa.
Perché non poteva fare altro che spaventarsi.
Se ne rese realmente conto solo arrivato a Ceneride.
Quanta paura aveva avuto, in quei pochi attimi in cui aveva visto Hinoko scivolare giù.
Quando poi se l’era ritrovata sana e salva tra le braccia aveva avuto una voglia pazza di abbracciarla, forte, per non lasciarla mai più.
Vederla cadere una seconda volta sarebbe stato troppo doloroso.
Avanti, si disse, ammettilo! La ami, e non puoi farci niente.
Era bello rendersene conto, come era bello ricevere un cazzotto nello stomaco del resto.
«Questo sentimento per me è un peso» già, un peso! Che gigantesca balla!
Chissà se lei aveva le sue stesse preoccupazioni.
Nonostante a prima vista non sembrasse, qualcosa che preoccupava la giovane Hinoko c’era, Yuuki ne era sicuro…

Luce e oscurità.
L’isola di Ceneride nascondeva entrambe le cose al suo interno.
Il cratere di un vulcano spento, ecco cos’era quella città.
Acqua e Terra riuscivano a convivere pacificamente, creando tutt’intorno un panorama incredibile.
Qualcosa di unico, legato inevitabilmente a ciò che le aveva ormai rovinato la vita.
Kyogre e Groudon.
Se chiudeva gli occhi sentiva tutto il potere che sprigionava quel luogo.
Ormai era legata inevitabilmente a quella leggenda, e tutto perché nel suo corpo risiedevano la Sfera Blu e la Sfera Rossa.
Entrambe erano dentro di lei.
Ma ormai la sua vita era stata sconvolta da fatti ben più importanti.
Si voltò verso Yuuki.
«Se la ringhiera cede, cadremo insieme» con quanta forza le aveva stretto le mani.
«Non ti lascio!» e non l’aveva lasciata.
L’aveva protetta a rischio della sua vita.
L’aveva salvata come se fosse stata la cosa più naturale del mondo!
Non lo era.
Né suo padre, né i suoi “amici” —conoscenti era meglio dire— avrebbero mai alzato un dito per lei. Ma, in fondo, Chishio gliel’aveva detto.
«Yuuki è diverso dagli altri ragazzi. E’ impulsivo, ma agisce solo e unicamente per il bene degl’altri. Lo invidio per questo…» poi l’aveva guardata tristemente. «E’ inutile dirti che per me è molto caro, quanto il figlio che mi avete strappato via…»

La Grotta dei Tempi.
I due ragazzini stavano lì, all’entrata, immobili, a fissarla.
-Sono nati qui, giusto?- la domanda della ragazza scosse Yuuki.
-Secondo la leggenda, sì.-
-E qui ugualmente sono morti…- che tristezza… lui la poté percepire quasi fosse fatta di un materiale solido.
-Siete interessati a quella vecchia leggenda?- sorpresi, i due giovani si voltarono, vedendo un uomo anziano rivolgergli la parola.
Portava un saio marrone, quindi forse era un frate, o un monaco. Era pelato, con un chakra disegnato sulla fronte.
-Sì- annuì Yuuki, continuando a scrutarlo.
Sentiva ansia nello stare davanti a lui. Percepiva una grande forza d’animo. Quello non era un uomo qualunque…
-Sono Sorairo, veglio sulla Torre dei Cieli… e forse potrò aiutarvi…-

Non di certo di sua sponte aveva contattato i due infanti. (°_° infanti? N.D.A.)
Ma per ordini.
Costretto e non volontario li avrebbe condotti nella retta via.
Che poi chi aveva stabilito quella come retta?
Non poteva essere, invece, un errore? (°_°’’ ma come diavolo parla? N.D.A.)
Erano questi i pensieri del monaco, che scrutava i due con i suoi occhi grigi.
La ragazza era Hinoko.
Quell’uomo, Sakaki, gliel’aveva descritta alla perfezione.
«Mi raccomando,» lo aveva avvertito «mia figlia Hinoko può sembrare una ragazzina ingenua, forse un po’ infantile… ma le assicuro che non lo è affatto!»
Aveva ragione. Quella ragazzina emanava un’aura strana, intrigante, ma allo stesso tempo spaventosa.
Che fosse…?
No, non poteva essere…
Poi guardò Yuuki. Lui non emanava nessun potere particolare, era un normale essere umano. Così normale che non poté fare a meno di chiedersi cosa ci faceva lì.
-Quindi la leggenda che conosciamo noi è falsa?- chiese lui, curioso.
-No, non è falsa… è solo la favola che si racconta ai bambini per dargli la buonanotte. In realtà all’origine del mondo furono create tre sfere che contenevano il potere della terra, dell’acqua e del cielo. Furono poste in tre punti cardinali differenti, ma la sfera Blu e quella Rossa non potevano vivere separate.
Furono loro a risvegliare per la prima volta il Signore dell’Oceano e il Signore della Terra, risvegliando anche un lato oscuro degli uomini, che, data la potenza di questi, vollero catturarli…
La leggenda narra di un eroe che s’impossessò di tutte e tre le sfere, risvegliando anche il Signore del Cielo…- Yuuki sussultò. Non aveva mai saputo il nome di quel Pokémon, ma lo aveva sentito nominare in molte occasioni. Si chiese che forma potesse avere, ma le sue domande vennero interrotte dalla narrazione del monaco.
-Questo essere umano riunì i tre Pokémon qui, a Ceneride, e riuscì a catturarli, ma grande fu il suo peccato, tanto che lui stesso fu invaso dalla pazzia.
Per sette giorni e sette notti i Signori della Terra e dell’Oceano si combattevano, solo allora Signore del Cielo intervenne, separando i due Pokémon al costo della vita.
L’essere umano rinsavì, ma vedendo quei due Creatori combattersi con tanta foga capì che non avrebbe potuto fare nulla se non…- s’interruppe.
-…morire?- fu Hinoko a pronunciare lievemente quella parola, impaurita. L’anziano annuì.
-Resosi finalmente conto di ciò che aveva fatto si pentì, gettando il suo stesso corpo nel combattimento.
Finì bruciato da delle Fiamme Nere, ipocrite, e le tre Sfere tornarono al suo posto, sigillando i tre Pokémon ancora una volta.
Solo allora il mondo trovò pace.- Yuuki rimase esterrefatto: qualcosa non tornava.
-Nessuno tentò di fermarlo? Doveva per forza morire?-
Vivere nella pace uccidendo una persona.
Gli avevano sempre detto che questo era un comportamento sbagliato!
-Quella persona era diventata malvagia e pazza. Doveva morire, non trovi?-
-…- il ragazzo s’incupì non poco a quelle parole pronunciate con così tanta naturalezza.
Indietreggiò fino a ritrovarsi contro le spalle la porta dell’entrata della grotta.
Forse quello era l’unico modo… magari quella persona era stata felice di morire per la pace.
Pensandola così avrebbe assunto un aspetto più “giusto”.
Però dentro di se non poteva fare a meno di pensare che non fosse stata una decisione arbitraria.
Quella sensazione lo spingeva verso una direzione sconosciuta, che faceva paura, e che lui non voleva percorrere.
Poi, un dubbio.
-Perché ci ha raccontato questa leggenda?- il monaco Sorairo rimase spiazzato.
Quello non era un ragazzino ingenuo come aveva creduto all’inizio.
Nemmeno Hinoko lo era, forse aveva capito chi lo aveva mandato da loro…
L’uomo abbassò il capo.
-Tu- guardò in faccia il giovane. -non fai parte della leggenda. Lascia perdere. Quello che succederà non farà parte del tuo destino.-

«Quello che succederà non farà parte del tuo destino.»
Dio, gli era stato detto milioni di volte, ma mai gli aveva dato peso.
Certo, la leggenda lo incupiva non poco.
Se se ne fosse andato sarebbe potuto essere felice.
Yuuki guardò attentamente la stanza d’albergo in cui alloggiavano.
Hinoko gli si avvicinò preoccupata.
-Non dargli retta- lui sorrise amaramente.
-Non posso far altro che chiedermi se…-
-Sii artefice del tuo destino!- sorrise spensierata. -Chichi-chan lo diceva sempre!!-
-…- lui rimase un po’ scombussolato da quell’affermazione tanto filosofica.
Non poteva essere stata lei a dirla! Da quando parlava di cose sensate?
Sorrise.
-Grazie Hinoko…-
-Dovere!- sorrise lei. -Sei tu che mi finanzi il viaggio non posso certo permettere che tu te ne vada!- Yuuki strabuzzò gli occhi.
-Razza di…- il cellulare della ragazza aveva preso a squillare.
-Vado a rispondere!- disse svelta lei scomparendo nel bagno.

“Avete incontrato Sorairo?”
-Sì-
“Bene… mi raccomando lavora sodo, non è ancora il momento di risvegliare Rayquaza, sei troppo debole.”
-Lo so-
“E’ tutto pronto per il tuo arrivo alla Torre dei Cieli. Anche se non condivido la tua scelta di tenerti vicino quel ragazzo non importa. Può esserti utile per il momento…”
-…-
“Mi raccomando”
-Non ti preoccupare papà, so quello che faccio-
Il tono di voce di Hinoko era talmente inespressivo da sembrare un macchinario.
Freddezza: questo era ciò che aveva sempre dimostrato ai membri della sua famiglia, non ritenendo importante cosa fosse giusto o sbagliato.
Suo padre Sakaki era un uomo a cui non piacevano le sdolcinatezze, ma si preoccupava per lei, lo sentiva!
Sorrise amaramente, lui si preoccupava solo perché dentro al suo corpo risiedevano la Sfera Rossa e la Sfera Blu.
Da bambina aveva pensato che sottrarle gli avrebbe dato attenzione e amore.
No… non era assolutamente così… perché quello con era il tipo di amore che voleva…
Un amore fine a se stesso, sbagliato.
Poi i suoi pensieri si spostarono sulla leggenda, rabbrividì.
Se la leggenda fosse stata vera, lei sarebbe morta al compimento di essa giusto?
Sapeva sin dall’inizio che una possibilità del genere esisteva, ma per la prima volta le faceva veramente paura. E cadendo sulla ginocchia, il suo volto si rigava di lacrime.
Avrebbe perso Yuuki. Per sempre.
Il suo volto le appariva di continuo nella testa, la sua voce la confortava.
Tutto perché per salvarla avrebbe sacrificato la sua stessa vita.
Tutto perché le dava quell’affetto che non aveva mai ricevuto da nessuno.
Si trattenne, asciugandosi le guance bagnate.
-Hinoko?- Yuuki bussò alla porta. -Dobbiamo andare a cena! Muoviti!-
In così poco tempo gli era diventato così caro.
Avrebbe dovuto capirlo prima: bene o male era stato un colpo di fulmine.
Ma nella sua posizione non poteva permettersi di fare nulla…
-Avviati! Scendo subito, devo incipriarmi il naso!- assunse quell’espressione da ochetta che amava tanto fare, e che allo stesso tempo Yuuki detestava.
Sarebbero partiti per un viaggio, sarebbero diventati più forti.
Avrebbero tentato di cambiare il loro stesso destino…
-Sbrigati!-
Fine Capitolo 8

Dall'autrice con Fervore <3: Ed ecco qui quello che più tenevo a svelare. Hinoko-chan non è affatto la figlia del professor Nomizu, nonostante lei stessa si sia presentata così. E' la figlia del capo del Team Rocket, nulla di che insomma... Poi? Che altro ho rivelato? Ah, sì, il professor Nomizu è sotto il "controllo" del Team Rocket, che ha strappato a lui il figlio. '_' quest'ultima cosa, dopo un po', me la sono dimenticata anch'io... *ah-ah*
Qui finisce la prima parte della storia, dal prossimo capitolo comincerà la fine, o comunque l'intro alla fine... succederanno casini, tradotto in italiano XD! Yuuki non ha niente a che fare con la leggenda, quindi sarà punito per essersi intromesso. A chi toccherà salvarlo ù.ù?

Ringrazio dal profondo del cuore Mana_chan! ^*^ sei veramente un tesoro a commentare sempre... dì un po', ti ha sconvolto questa rivelazione oppure un po' te l'aspettavi? XD bhe, devo ammettere di essere stata un po' scontata però...

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Capitolo 9
*** Punizione Divina ***


Heaven And Earth
Capitolo 9: Punizione Divina

Tre anni…
Hinoko rimase dondolante alla ringhiera della crociera.
L’ennesimo viaggio in nave li portava, questa volta, al Monte Pira.
Lei e Yuuki erano diventati più forti, e si avvicinava il giorno in cui, in ogni caso, lo avrebbe abbandonato.
L’eroe della leggenda possedeva tre sfere, lei ne possedeva due.
L’eroe della leggenda voleva catturare i due Signori, Creatori, o come diavolo si facevano chiamare. Lei voleva la stessa cosa.
Storse il naso.
Qualche possibilità che il suddetto eroe fosse lei —e quindi eroina, giusto?— c’era.
Accidenti…
Peccato che in quei tre anni passati a vivere con Yuuki lei avesse maturato un sentimento ancora più grande verso di lui, e anche nonostante lui lo sapesse —perché una dichiarazione gliel’aveva fatta— non si azzardava a fare niente.
-Non vuoi buttarti in mare, vero?- non aveva finito di pensare a lui che le era sbucato dietro.
-In verità pensavo di farmi un giro nelle acque profonde dell’oceano- lei rise, scherzando, ma non si voltò per guardarlo in faccia, questo lo rattristò.
Il ragazzo si mise vicino a lei ad ammirare il panorama.
-E’ strano, in questi ultimi anni Kyogre e Groudon non hanno fatto molti danni come all’inizio… ricordi?- il ragazzo si grattò il capo. -Bha… meglio così…-
Hinoko si soffocò una risatina.
Era lei che aveva fermato i due Pokémon! Nonostante qualche disguido le obbedivano *quasi* sempre.
Quindi non facevano danni —meglio, decisamente—
-Yuuki-kun?- una voce femminile pronunciò il nome dell’allenatore con un’aria così femminile che a Hinoko si rizzarono i capelli —nel senso metaforico del termine—
Entrambi i giovani si voltarono e davanti a loro videro una bellissima ragazza alta, dai lunghi capelli castani divisi in due code, e occhi azzurri.
La bandana verde era molto simile alla fascia del ragazzo.
Sul volto di Hinoko comparve senza motivo *ehm* una smorfia di disgusto.
-Haruka-chan!- smorfia che a tal punto si trasformò in un’espressione completa, data la reazione inaspettata di Yuuki.
“Haruka-chan” era molto più dolce, suonava decisamente bene. Troppo.
Lui invece la chiamava solo “Hinoko”, era più confidenziale, ma non era carino.
-E’ tanto che non ci vediamo! Come stai?- la nuova arrivata sorrise radiosa.
-Bene, grazie…- il ragazzo arrossì poi gettò un’occhiata ad una Hinoko che si fingeva indifferente. -Ehm… torno subito, è una mia amica d’infanzia-
-Nh- lo strano suono emesso dalla giovane non prometteva niente di buono, ma lui cercò di non farci caso e si allontanò con la ragazza.
Okey Hinoko, si disse lei, anche se sei gelosa marcia… per l’amor di Dio datti un contegno!!
Si voltò, rimanendo appoggiata alla ringhiera con la schiena, per osservarli.

-Come stai?- Haruka sorrise gioiosa,il che mise in serie difficoltà il ragazzo.
-Bene- rispose -tu?-
-Non mi posso lamentare…- rise. Quella ragazza rideva sempre; era stata la sua caratteristica sin da quando erano bambini. -E’ la tua ragazza?- lei indicò Hinoko, che non gli aveva tolto gli occhi di dosso nemmeno per un secondo, al che Yuuki si sentì decisamente a disagio.
-A dire la verità no- bofonchiò.
-Però ti piace vero?-
-Senti Haruka-chan, ma dopo tanti anni che ci vediamo devi farmi domande di questo genere?!- lui arrossì da capo a piedi; aveva centrato il bersaglio. Haruka rise di gioia.
-Sei sempre il solito, Yuuki-kun!-
Stava per rispondere.
Stava per dire “Anche tu”, ma si era bloccato.
“Il solito” significava essere la stessa persona insicura di un tempo, codarda e debole.
Essere “il solito” lo spaventava…
E tutto per una serie di cose complicate che lo legavano a quella stramaledetta leggenda, che a detta di molti non aveva nulla a che fare con lui, ma lui se ne fregava altamente.
Ormai glielo avevano ripetuto fino allo sfinimento!
Ricordò, per un istante, che una volta era stata Hinoko a perdere la pazienza, cominciando a dire una serie di cose ben poco carine a proposito della madre di chi aveva osato parlare.
Non era stato piacevole.
-No.- rispose sorridendo. -Non lo sono…-
Haruka strabuzzò gli occhi, realmente stupita, e sorrise.
-Meglio così!- squittì. Poi, gli si avvicinò, gli rubò un bacio sulla guancia e si allontanò in fretta, ridendo. -Ci vediamo Yuuki-kun!-
Lui tentò di trovare quel poco di sanità mentale che aveva perso.
Vi riuscì, e salutò l’amica d’infanzia con un gesto della mano, mentre correva lungo il ponte della nave.
Sentì una strana aura dietro la sua schiena, e non si stupì di vedere Hinoko con un’espressione bel poco rassicurante sul volto.
Evidentemente, Haruka lo aveva fatto apposta —geniale…—
-Lavora in tangenziale presumo…- commentò piuttosto aspra.
-Hinoko!- la sgridò lui, senza risultati d’alcun genere.
-…e ha le tette rifatte! Tsk!- continuò la giovane, senza preoccuparsi minimamente le sue parole fossero spinte o meno da un pensiero razionale —no, non lo erano—
-…- oramai il ragazzo si era arreso, cominciando ad arrossire a dismisura per i commenti poco carini fatti dall’amica.
All’inizio non l’avrebbe mai detto, ma Hinoko era un tipo molto geloso…

Ed era lì davanti a loro: il Monte Pira.
Guardarlo dal basso in alto faceva venire le vertigini. Non erano capaci di vedere la cima che, grazie alla nebbia, sembrava altissima.
-Non voglio entrare- esordì Hinoko, seria. -…non mi piacciono i fantasmi…-
-Non è vero- puntualizzò Yuuki, fulminandola.
-E che ne sai?- la ragazza gettò lo sguardo altrove, avviandosi lentamente verso l’interno.
-La tua è pigrizia- fece il ragazzo, rimanendo immobile. -…non vuoi salire fino in cima!-
-Anche se fosse?- sbraitò la ragazza, continuando ad andare avanti.
Lui la osservò ancora senza muoversi, stava avvertendo una strana sensazione.
Come se stesse per accadere qualcosa di terribile.
-HINOKO!- urlò. Lei si fermò voltandosi stranita, poi la vide strabuzzare gli occhi e sbiancare all’improvviso.
Yuuki provò a fare un passo in avanti, ma si ritrovò bloccato, come se qualcosa lo avesse paralizzato.
Cercò di voltarsi, ma gli fu impedito anche questo.
-Cosa sta succedendo?-
-Se te lo dico non ci credi…- la ragazza rimase seria.
Yuuki la guardò con espressione sempre più preoccupata ed interrogativa.
-…stai svanendo!-

Recitava la leggenda;
Chi tra i Creatori si fosse intromesso,
peccato avrebbe commesso.
Una punizione gli Dei gli avrebbero inflitto,
poiché il prescelto lui non era, sarebbe stato sconfitto.
Gli Dei gli avrebbero strappato l’anima e il corpo.
Ad ogni senso sarebbe stato sordo.

Hinoko rimase immobile guardando il corpo di Yuuki scomparire lentamente.
Non sapeva cosa fare.
Lei contro una punizione divina?
Era troppo! Troppo!
-Che devo fare?- guardò il compagno di viaggio, disperata.
Stava accadendo tutto troppo in fretta per i suoi sensi.
Doveva trovare una soluzione!
-E io che ne so?!- fece il ragazzo. -Va a cercare aiuto!- Hinoko annuì.
-Potrebbe essere un’idea…- sorrise. Si voltò, intenta ad andare, ma poi si bloccò e guardò nuovamente il compare. -…ma non voglio lasciarti solo…-
Yuuki rimase immobile. Sentì la sue membra tremare dal profondo.
-Se solo sapessi cosa sta succedendo…-
-Invece lo sai- Hinoko lo guardò seria, sospirò e corse via —ma a cercare aiuto o cos’altro?—
Il ragazzo aggrottò la fronte, non riuscendo a comprendere. Avrebbe veramente dovuto saperlo?
Se sì, la risposta era una sola.
-La leggenda…-

Non era sano, non era razionale;
Innamorarsi di colui che, un giorno, avrebbe dovuto allontanare, innamorarsi di colui che avrebbe inevitabilmente tradito.
Era una cosa stupida! Era lei ad essere stupida!
E così lo aveva anche trascinato alla sua morte, era stata grande, in ogni senso!
Lei era destinata a morire, non lui.
Più c’era dentro, più Hinoko detestava quella leggenda…
Si guardò intorno, correva da un paio di minuti, ma non c’era traccia di anima viva —o morta, dato il posto in cui si trovava—
Intorno a lei aveva iniziato a crearsi un grande cumulo di nebbia, e la sua vista veniva tradita ogni secondo.
Non c’era via di scampo, vero?
Si bloccò di colpo; davanti a lei stava prendendo forma un’immagine.
-Aiuto!- gridò. -Il mio amico è in pericolo! Ti prego, aiutami!-
-E’ davvero un tuo amico?- quella voce lei l’aveva già sentita da qualche parte.
Hinoko rimase in contemplazione, seria, calma.
Okey, era il caso di arrendersi: ciò non apparteneva più alla normale concezione della vita —o dell’allegra scalata di un monte pieno di tombe—
-Cosa vuoi insinuare?-
-Non è forse un tuo nemico? O forse l’uomo che ami?- Hinoko strabuzzò gli occhi per la sorpresa.
Benissimo, qualcuno oltre lei era a conoscenza dei suoi sentimenti: tutto ciò era decisamente fantastico…
Prese in mano una piccola PokéBall, facendola ingrandire grazie al pulsante al centro.
-Devo aiutarlo- ringhiò. -E tu mi sei d’intralcio!-
-Non penso proprio…- la figura ghignò, avvicinandosi. La ragazza strabuzzò gli occhi quanto più possibile, dalle sue mani cadde la sfera, e poco dopo anche lei, ritrovandosi seduta sull’erba umida di quel luogo spaventoso.
Spaventoso era l’aggettivo giusto, senza dubbio.
Non poteva credere alla figura che le appariva davanti, doveva essere una sogno, un incubo, o qualcosa di simile. Forse non era Yuuki ad essere scomparso, ma lei, e adesso stava impazzendo…! Sì, era una soluzione sensata —sul serio?—
-Ma tu… sei me…-
Un’altra Hinoko le comparve davanti, senza preavviso, e non si trovava traccia di compassione, o di un qualsiasi altro sentimento, sul suo volto. Era come un manichino che si muoveva, camminava e parlava.
-Esattamente- ghignò nuovamente questa. -E se vuoi continuare a vivere devi lasciare che quel ragazzino scompaia!-
-Questo lo so- la vera Hinoko sbuffò. Il suo cuore batteva ad una velocità inimmaginabile e doleva. Ricordava le parole di suo padre, ricordava le parole di Chishio e di tutte le persone che avevano incontrato e che intimavano al ragazzo di lasciar perdere quella sua avventura.
Le ricordava tutte, una per una, ma solo in quel momento le facevano paura perché loro, in quel momento, avevano preso Yuuki.
No, questo non poteva succedere!
-E’ una punizione del cielo, mia cara…- la figura rise, provocando alla ragazza un’altra fitta.
Fine Capitolo 9

Potrei dilungarmi delle ore sulla piccola Hinoko-chan. E' inutile dirlo, è diventata umana. L'amore è veramente una cosa meravigliosa! Il mio humor ha reso il capitolo meno peso di quanto potesse essere in realtà... ah, già. Mana_chan, mi dispiace molto ma non è leggera come speravi... comunque tranquilla, andrà tutto bene perchè la piccola Hinoko-chan cambierà il destino del suo amato Yukki! (mi piace chiamarlo Yukki! XD) Sul serio non ti aspettavi che Hinoko fosse figlia di Sakaki-san? (Sakaki è Giovanni, l'ho già detto?) Cmq la storia di Hinoko è triste... ma anche quella di Yuuki lo è (sono un po' sadica...) (>_< CE NE SIAMO ACCORTI N.D. Yuuki & Hinoko)

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Capitolo 10
*** La Ragione ***


Heaven And Earth
Capitolo 10: La Ragione

Si era sempre chiesto per quale motivo, in fondo, lui dovesse abbandonare le tracce della leggenda.
Voleva incontrare i due creatori, li voleva fermare ed uccidere.
A dire la verità, forse non era del tutto vero.
Kyogre e Groudon erano due ossi duri, due titani. Mettendosi contro di loro rischiava la vita, proprio quella vita che aveva tanto disprezzato prima di scappare dalla sua città.
Aveva preso in mano la sua prima PokéBall ed era corso via, cercando di fuggire da un mondo pieno di menzogne.
Viveva sotto l’ombra di suo padre, e qualsiasi cosa facesse sembrava contemporaneamente troppo e troppo poco.
Semplicemente lui non era affatto indispensabile: aveva solo il sangue dell’uomo più rispettato del paese. Tutto intorno a lui era una finzione: gli amici, la scuola, la sua stessa famiglia.
«Mamma! Tu vuoi bene a papà?» era stata una semplice domanda.
«Certo che no, figlio mio…» era stata la risposta, mentre la sua genitrice allattava il suo secondogenito.
«Mi fai schifo» era stata l’affermazione del suo migliore amico, in uno spicchio di sincerità «e mi hai sempre fatto schifo!»
Forse non aveva mai avuto qualcuno che lo avesse amato davvero, che avesse desiderato la sua presenza e la sua vita.
Tanto valeva morire, a quel punto. Non aveva niente da perdere!
Anzi, forse qualcosa che avrebbe perso lo aveva acquistato…
«Yuuki-kun!»

Hinoko si alzò i piedi, maturando un’espressione dura, ma per nulla preoccupata.
Sì, era decisamente nei guai, poiché stava parlando con la sua coscienza, probabilmente.
Aveva udito di una strana leggenda sul monte Pira, che raccontava di come le anime umane dotate di grande potenza potessero essere messe in ginocchio grazie alla loro coscienza che, presa forma umana, metteva a nudo colpe, rimorsi doveri.
E lei aveva un grande potere —solo un paio di sfere dei creatori in corpo, nulla di che!—
Nessuno doveva salire in cima al Monte Pira, era severamente vietato!
Ma lei doveva farlo per più ed ovvie ragioni.
C’era un solo modo per proseguire: ammettere le proprie colpe, scagionarsi, liberarsi da tutti i sentimenti e camminare avanti senza voltarsi indietro a salvare nessuno.
Ora Yuuki era l’ultima persona a cui doveva pensare; arrivata in cima sarebbe stata la sua priorità, ma in quel momento non poteva assolutamente!
-Ebbene sì!- iniziò a gridare. -Lo amo, probabilmente dalla prima volta che l’ho visto! Ed è una cosa sbagliata poiché è un mio nemico! Sì, lo è!-
La falsa se stessa era ancora davanti a lei, con un ghigno imperterrito che le disegnava il volto.
-Io morirò, portando a compimento la leggenda! Anzi, probabilmente non morirò affatto! E avrò tutte le sfere nel mio corpo!- era arrabbiata, più che mai. -Sì! Finirà così, anzi! Io la farò finire così questa storia, ma devo salire fino alla cima, lo sai?-
Che strano, non sembrava funzionare…
-A costo di prendere in giro chiunque, di ingannare, di rubare o uccidere…- strinse i pugni. -Io vivrò!-

«A costo di prendere in giro chiunque, di ingannare, di rubare o uccidere…» avvolto nella fitta nebbia Yuuki udì quelle parole. Era Hinoko a parlare! Bhe, era ancora salva ma… dove? Cosa stava facendo?
Si voltò freneticamente prima a destra e poi a sinistra, ma c’era solo la nebbia intorno a lui…
«Io lo sto usando, quel ragazzo! E’ vero!» si bloccò, sconvolto.
Ehi! Ehi! Non stava parlando di lui, vero?
Nella nebbia distinse il suo volto, serio come non l’aveva mai visto.
Sembrava un’altra persona…
«Mio padre mi salverà» per un attimo ghignò di soddisfazione «Poiché desidera il potere che solo io ho! Poiché lui è l’uomo più potente della terra!»
A quel punto tutto davanti a lui sembrava un inferno.
Quello era un sogno! Sì, doveva essere tutto un stupido sogno! Aveva sbattuto la testa tanto forte da farlo vaneggiare!
Hinoko non era così! E il professor Chishio neppure!
«Non appena non mi servirà più, io ucciderò Yuuki. Poi la leggenda vorrà che sia io a morire.»
Non voleva ascoltare; non poteva ascoltare!
Avrebbe preferito credere a quell’evento come ad uno strano sogno.
Ma dentro di se non ne era per nulla convinto.
Abbracciò il suo stesso corpo, stringendosi lo stomaco. Se quelle parole fossero state vere avrebbe voluto vomitare l’anima, poiché il suo cuore apparteneva ad una persona indegna. No… non poteva essere così… il Monte Pira era solo un luogo maledetto.
Sì, solo questo…

Hinoko rimase in silenzio assumendo un’aria tetra. La sua coscienza era immobile, sempre sol solito ghigno; non sembrava più neanche umana.
Incuriosita si avvicinò, la scrutò affondo e la superò.
Dopo aver fatto tre o quattro passi nella sua direzione si bloccò guardando indietro.
La figura si era voltata verso di lei, la guardava nello stesso identico modo, ma gli occhi erano diventati improvvisamente vitrei e spaventosi; come quelli di una bambola di porcellana.
Maledizione! Aveva sempre odiato le bambole di porcellana, forse perché ne aveva avute così tante nella sua infanzia da farle rivoltare lo stomaco.
Guardare la sua coscienza in quel modo le ricordò improvvisamente le notti insonni passate a contemplare le sue bambole al chiaro di luna.
Avevano quello sguardo così maledettamente odioso…
Ringhiò di rabbia e proseguì per la sua strada.
Ora doveva essere vuota. Doveva tornare ad essere la persona che era stata prima di incontrare Yuuki.
…non ci riusciva più…

Yuuki rimase immobile qualche secondo a fissare il pavimento.
Aveva trovato una persona che lo amava, una persona che non lo avrebbe mai tradito.
Aveva trovato una persona da amare.
E adesso?, si chiedeva.
Aveva paura che quello non fosse stato un sogno ma la verità.
Lei che non lo amava, lui che non era definitivamente amato da nessuno.
Si sentì cadere il mondo addosso, sentì il tonfo sordo del suo cuore che andava in frantumi.
Ora sì che sarebbe morto…
«Yuuki-kun?» e poi ancora quella voce in testa. «Mi senti Yuuki-kun?» non volle credere che quella voce piena di tristezza fosse stata la sua, poiché avrebbe voluto dire che le cose dette prima lei le pensava veramente.
Ciò era impensabile.
«Ricordati che la cosa più importante per me sei tu. E detto questo, non provare a morire, intesi?»
-…- doveva forse crederle? -Non morirò se è questo che vuoi…-

Uhm… però era stato semplice superare quella coscienza vero?
Storse il naso —maledizione! Troppo semplice!
Si bloccò, rendendosi conto di un fatto piuttosto inquietante: stava camminando in tondo!
Si voltò di scatto e vi trovò la sua immagine sogghignare con gli occhi spenti.
Oh cavolo…
-Cos’altro vuoi da me?- urlò.
-La ragione che ti spinge ad andare avanti… qual’è?-
Ah, giusto, la ragione.
Quella che aveva perso di vista sin dal primo momento del suo viaggio, che aveva dimenticato.
-Non essere sola,- rispose, ferma e placata. -…mai più.-
L’aveva dimenticato dal primo giorno, perché fondamentalmente non era più sola, ed era amata.
Forse non come e da chi avrebbe desiderato, ma comunque amata.
Poi ebbe un senso di vertigini e sentì la terra caderle sotto ai piedi.
Davanti agl’occhi vi fu solo il vuoto.

Aprì gli occhi in tempo per trovarsi davanti agl’occhi una sfera verde.
Per i primi secondi non riuscì a capire cosa fosse, poi saltò in piedi stordita e sorpresa.
No! Rayquaza era forse…?
-Ben svegliata- si voltò e notò un’anziana signora salutarla sorridendo.
Era tutto molto strano… quel luogo era avvolto da una fitta nebbia, ma lei era seduta su un divanetto rosso che aveva di lato un tavolino da tea. Non aveva nulla di normale…
-Chi sei?- chiese. Non poteva fare altrimenti, no?
Ancora non si rendeva conto della situazione, non appieno. Forse era dovuto al fatto che era svenuta. La vecchietta la guardò sorridente.
-Ti stavamo aspettando con ansia, Hinoko…-

Ti senti solo?
-Mi sento solo…- Yuuki sospirò. Non avrebbe mai pensato ad una situazione del genere come possibile.
Ti va di dirmi la ragione per cui sei qui?
-Perché sono un idiota- fu la risposta immediata alla voce nella sua mente. Non poteva credere di essere intrappolato, né di aver vissuto per tre anni credendo che una ragazza potesse amarlo.
Ti va di dirmi la vera ragione?
Okey, quella era una domanda difficile. Per un momento si chiese come mai nella sua testa aleggiasse una voce che, evidentemente, non era la sua. Non trovò spiegazioni.
Era chiuso in una sfera di nebbia, tanto valeva assecondarla!
Chiuse gli occhi ripensando a ciò che aveva passato.
-Sono qui per morire.-
Allora perché combatti per rimanere in vita?
-Perché l’amo.- continuò a vedere il suo viso. -L’amo e devo proteggerla-

Disteso su un letto dalle lenzuola bianche come la neve Yuuki dormiva beato. Per un momento Hinoko ebbe il terrore che fosse morto, rabbrividì.
-Sta dormendo- rise la donna dietro di lei. -Ma resterà così per sempre, perché ha peccato.-
-Non ne posso più di sentir dire una cosa del genere- sospirò, nervosa. -Se lui non fosse con me, io non avrei il coraggio di morire!-
-Davvero?- la voce della vecchia si fece seria. -Non è forse il contrario?-
L’anziana signora osservò incuriosita Hinoko avvicinarsi al corpo di Yuuki. Cosa stava facendo? Probabilmente voleva risvegliarlo ad ogni costo.
-Prima ho mentito- una strana luce verde apparve dalle sue mani. -La ragione per cui sto ancora intraprendendo questo viaggio…- fu troppo tardi per accorgersi che la ragazza aveva rubato di nascosto la sfera verde dal santuario.
La vecchia strabuzzò gli occhi, accingendosi a fermare la ragazza, ormai determinata, ma quando arrivò davanti a loro la Sfera, Anima di Rayquaza, era già entrata dentro il ragazzo.
-…è lui, Yuuki!- Hinoko sorrise sollevata vedendo dei segni rossi comparire sulla pelle del ragazzo così amato.
Adesso aveva cambiato il suo destino e sarebbe rimasta legata a lui.
Adesso Rayquaza si sarebbe risvegliato!

Rayquaza osservò sorpreso il suo destino cambiare. Dalle nuvole poté accorgersi di quanto dolore stava per crearsi inutilmente.
Adesso sarebbe stato tutto diverso, e la leggenda non sarebbe più stata possibile.
Si sentì risucchiare da uno strano vortice.
Stava rinascendo di nuovo per impedire al mondo di sprofondare nell’oblio.
Si chiese se non fosse troppo tardi per salvarlo, si chiese se essere posseduto da quell’umano non sarebbe stato sbagliato.
E come poteva trovare una risposta?
Quando avrebbe di nuovo aperto gli occhi nel mondo reale sarebbe stato succube del potere umano. Di nuovo per l’eternità.
Fine Capitolo 10

E Yukki si è salvato! XD Visto Mana_chan? °ç° non sono così cattiva... Yuuki adesso fa automaticamente parte della leggenda, adesso lui è un eroe. Rayquaza sapeva che qualcosa sarebbe cambiato ma non si immaginava XDD...
Spero di aggiungere presto altri chap... questi erano vecchi =* uf!!
Byes =*

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