Un momento con te: per ogni nostro secondo.

di Kim_Pil_Suk
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un bacio al sapore di cioccolato! ***
Capitolo 2: *** Un cerotto per entrambi... ***



Capitolo 1
*** Un bacio al sapore di cioccolato! ***


-Novembre, giovedì 12, pomeriggio.
 
 
"No, Taemin, ridammelo!" continuava a dire la ragazza allungando la mano in aria per prendere qualcosa.
"No. Ora è mio!" Taemin teneva qualcosa di piccolo, solido e marrone in aria cercando di non farlo prendere alla ragazza.
"Ma è mio! E' mio il cioccolatino!" continuava a dire cercando di afferrare un piccolo cioccolatino a forma di cuore. Si trovavano in una cioccolateria. Erano seduti ad un tavolo bianco con sedie atrettanto bianche. I loro cappotti e le loro sciarpe erano appese agli schienali delle sedie. Una scatola rossa di cioccolatini era messa davanti a loro. Le due sedie vicine, come se stessero guardando la porta d'ingresso davanti a loro.
"Nooo! Ora è mio!" disse Taemin fra le risate. In realtà; anche se Amber voleva indietro il suo cioccolatino anche lei continuava a ridere con le guance leggermente rosse.
"Ok!" disse la ragazza abbassando il braccio ma senza spostare la sedia da accanto al ragazzo. In realtà non le dispiaceva quella vicinanza "Però voglio qualcosa in cambio!" disse lei arrossendo leggermente.
"Cosa?" le chiese lui non avendo la più pallida idea di cosa volesse. Lei fece spallucce. Era fatta così, alcune volte era misteriosa. Il ragazzo si mise a pensare poi gli si accese una lampadina sulla testa. "Chiudi gli occhi!" disse lui appoggiando il cioccolatino sulla scatola. Lei lo guardò; interrogativa inclinando leggermente la testa da un lato. Lui annuì e le chiuse gli occhi. Amber non vedeva più nulla ed era curiosa di sapere cosa volesse lui.
Non mosse la testa di un millimetro. Non la mosse nemmeno quando sentì il leggero tocco delle labbra del ragazzo sulla sua guancia. Aprì gli occhi lentamente e come se fosse spiritata si girò verso il ragazzo appoggiando una mano sulla guancia che aveva ricevuto quel tocco così leggero dal ragazzo. Lui la guardò; divertito, ma si vedeva che era imbarazzato. Lo si vedeva dal fatto che le sue guance fossero colorate di un leggero rosso, ma la ragazza non sembrò farci caso. Lo si vedeva anche da come tortuarava le mani congiunte sotto al tavolo. Amber non fece caso nemmeno a questo. Era troppo scossa e sorpresa. Non era sorpresa per cosa avesse fatto, ma per il fatto che lui avesse fatto ciò che lei non aveva mai avuto il coraggio di fare.
Si guardarono negli occhi mentre le loro guance diventavano sempre più rosse. Fu Taemin a rompere quello strano momento. Prese il cioccolatino solitario poggiato sulla scatola e lo spezzò in due parti uguali.
"Tieni!" le disse gentilmente passandole metà del cioccolatino. Lei girò la faccia lentamente, sempre nel suo stato di trans. Prese lentamente il cioccolatino e rimase a fissarlo. "Che c'è, ti devo imboccare?" Amber a quell' idea arrossì ancora di più. Poi lentamente ricominciò a riprendersi. Alzò lo sguardo a fissò il ragazzo. Lui la guardò stranito e fermò la mano con il cioccolatino a mezz'aria, lo appoggiò sul tavolo e avvicinò il proprio volto a quello della ragazza. Le prese il cioccolatino dalla mano e glielo infilò nella bocca leggermente aperta. Le sue guance diventarono rosse, masticò il suo cioccolatino e rimasero a fissarsi. Poi distolse lo sguardo e prese il suo cioccolatino da sopra il tavolo senza che lui se ne accorse. Lo avvicinò alle labbra e lo lasciò per metà dentro la bocca e per metà fuori, mise le mani sui fianchi e lo guardò con sguardo divertito.
"Hai visto? Alla fine l'ho preso!" gli disse prendendolo in giro. Lui la guardò sopreso e leggermente arrabbiato.
Poi, malizioso, avvicinò la sua bocca a quella di lei, prese il cioccolati fra le labbra e lo spezzò con i denti, si allontanò senza notare le diverse graduatorie di rosso delle guance di Amber. La guardò trionfante. Mangiò la sua parte e le fece la linguaccia. Intanto lei era traumatizata e continuava a fissare il vuoto.
Ci volle qualche minuto durante i quali Taemin continuava a scuoterla dolcemente e a sventolargli una mano davanti alla faccia.
Passarono il resto del pomeriggio a ridere e a scherzare.

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Capitolo 2
*** Un cerotto per entrambi... ***


Era tardi. Ed era inverno. Tutti avevano cenato e si apprestavano ad andare a dormire. Fuori dagli appartamenti lampi comparivano di tanto in tanto e tuoni rimbombavano fra le case della città. Grossi nuvoloni scuri promettavano pioggia. Tutti tenevano le finistre chiuse mentre un forte vento scuoteva le chiome degli alberi dei parchi. Si prospettava una notte piovosa.
Un piccolo bambino stava nella sua stanza, sdraiato sul letto e fissava fuori dalla finestra. Teneva le mani dietro la testa e sbuffava ogni volta che vedeva un lampo. I capelli corvini leggermente spettinati e le gambe accavallate. Non indossava il pigiama, solo perché secondo lui era troppo presto andare a letto a quell'ora.
Un cigolio alla sua destra lo distrasse. Si girò verso la porta della sua cameretta. Si accorse che la porta era leggermente aperta e da lì si poteva vedere un piccolo corpicino tremante che si reggeva con una mano alla porta mentre nascondeva parte della faccia. Il bambino guardò l'esile corpicino davanti a lui.
- T-taemin... -disse la bambina impaurita. Taemin la guardò incitandola a continuare- ...posso stare qui finchè non smettono i tuoni? -chiese la bambina titubante. Era una piccola bambina, di 4 o 5 anni, più o meno dell'età di Taemin, con un esile corpicino e due codine nere legate con due nastri rossi. Indossava un vestitino casual ed era scalza.
Il bambino le sorrise- Certo! -poi le fece segno di avvicinarsi e così lei fece. Si avvicinò lentamente e lui si infilò sotto le coperte- Vieni! -le disse alzando le coperte per farle posto. Lei si arrampicò sul letto e si infilò sotto le coperte. I due bambini si avvicinarono per farsi caldo e coraggio. Chiusero tutti e due gli occhi e rimasero così per qualche minuto. Nessuno dei due si addormentò.
Un tuono improvviso fece spaventare la bambina che sussultò e iniziò a piangere silenziosamente. Taemin la prese e la strinse più a se. La bambina sembrò tranquillizzarsi. Finchè un altro tuono non la fece sussultare ancora di più. Allora Taemin, per tranquillizzarla, le mise le mani sulle orecchie per non farle sentire il rumore dei tuoni che a lei faceva tanta paura.
- Buona notte Taemin! -disse la bambina sorridendo mentre abbracciava il suo amico. Il bambino sorrise.
- Buona notta Amber. -le rispose dolcemente il bambino, ma ormai lei era già nel mondo dei sogni. Ben presto anche Taemin si addormentò.
La mattina dopo, la madre, li trovò abbracciati e sorrise dolcemente.
 
Amber si svegliò di soprassalto dal sogno che aveva fatto. Iniziò a toccare il proprio corpo. Toccò le gambe, magre e atletiche. Toccò la pancia, snella e piatta. Infine si toccò la faccia e constatò, con un sospiro, di essere sempre la solita Amber: una ventenne non tanto alta e un po' maschiaccio. Sospirò rumorosamente per poi sdraiarsi velocemente sulla superficie sulla quale si era addormentata. Forse troppo veleocemente, visto che sbattè la testa contro il parquet. Si massaggiò la testa iniziando a bestemmiare silenziosamente.
- Maledetto parquet! -disse mentre tirava pugni al pavimento. Poi si accorse di una cosa- Aspetta un attimo... parquet? -si chiese alzandosi di scatto e si pentì anche di questa mossa avventata, siccome la testa iniziò a girarle vorticosamente e non sembrava voler smettere presto. Allora decise di alzarsi e prendere la sua borsa per andarsene a casa a riposare. Ma appena si alzò sembrò un cieco alle prime armi. Teneva le mani davanti alla faccia, per sentire cosa ci fosse vicino a lei. Poi individuò una macchia rossa e instabilmente rettangolare. Constatò che quello fosse la piccola poltroncina accanto alla quale aveva poggiato la sua borsa con dentro le sue cose. Individuò la piccola macchia grigiastra che riconobbe come la sua borsa. Ancora non riusciva a vedere bene. Si abbassò per prendere lo zaino.
Se solo avesse messo davanti a se... Se solo avesse potuto vedere il bracciolo della poltrona non ci avrebbe sbattuto contro procurandosi un altro bernoccolo... ma ormai era troppo tardi. Sbam! Amber cadde a terra disorientata, premendosi una mano sulla fronte mentre la testa lentamente riprendeva a stare ferma. Si alzò ancora leggermente disorientata, guardò in basso, raccolse lo zaino e se lo mise in spalla. Si toccò la fronte e sentì un piccolo bernoccolo fare capolino. Guardò il bracciolo incriminato e iniziò a tirargli i calci con il piede destro. Se ne pentì subito, visto che si fece male. Iniziò a massaggiarsi il piede. Si avvisinò al muro, ci appoggiò la fronte e iniziò a batterci piano con il pugno ripetendo cose come "sono una scema!" o cose deprimenti. Le faceva male tutto. Sentiva gli occhi lucidi.
- Amber? -una voce lontana da lei la costrinse a girare la testa. Si girò lentamente, ma rimase appoggiata alla parete.
- Mh? -mugulò in segno di domanda. Taemin stava sulla porta, dei sacchetti in mano e i capelli un po' spettinati. La guardava stranito. Si avvicinò, poggiò i sacchetti a terra e si avvicinò alla ragazza. Lei staccò la testa dalla parete e rimase a fissarlo. Finchè il ragazzo non le toccò la fronte e lei gridò- Che fai! -disse leggermente arrabbiata toccandosi il bernoccolo. Il ragazzo sghignazzò, si avvicinò ai sacchetti, iniziò ad armeggiarsi dentro e si riavvicinò ad Amber con qualcosa in mano. Lei lo guardò curiosa. Lui inizià ad armeggiare con il piccolo rettangolino di plastica, lo avvicinò al bernoccolo della ragazza e lo appiccicò. Lei lo guardò senza capire- Guarda che è un bernoccolo, non un taglio... -disse lei. In realtà le andava bene così.
Rimasero dei minuti a fissarsi negli occhi e una strana atmosfera si stava creando attorno a loro. Il contatto degli sguardi fu interrotto da Taemin, che distolse lo sguardo, voltandolo verso la finestra della sala prove.
- Sta per mettersi a piovere... e credo anche che ci saranno tanti tuoni. -disse passandosi una mano fra i capelli rossicci. Poi si voltò di nuovo verso la ragazza, però questa volta la guardò un po' più arrabbiato- Lo sai che le ragazze mi hanno chiamato mentre uscivo dal supermercato dicendomi che non eri tornata a casa? Eravamo preoccupati. -le disse con un leggero tono di rimprovero. Ma in realtà non avrebbe mai potuto arrabbiarsi con lei.
- Scusa... mi sono addormentata dopo le prove. -disse leggermente imbarazzata. Lui sorrise divertito per poi scompigliarle i capelli biondo cenere. Scoppiarono tutti e due a ridere.
- Ora andiamo a casa, ti riaccompagno, si è fatto tardi. -le disse lui con un sorriso dolce. Prese le buste in mano mentre Amber prendeva lo zaino e il cappotto. Lei iniziò a frugare nelle tasche del proprio giubbotto. Quando si accorse che mancavano le chiavi sbiancò e ricominciò a battere il pugno sulla parete. Taemin la guardò stranito- Che succede?
La ragazza alzò lo sguardò sconsolata- Ho dimenticato le chiavi e il cellulare a casa. E oggi le ragazze devono pure uscire... -disse afflitta. Taemin scoppiò a ridere- Trovi così divertente le disgrazie altrui?! -gli disse lei con lo sguardò leggermente corrucciato. Taemin smise di ridere e la guardò sorridente.
- Stai tranquilla. Starai a cena da me. Io abito molto più vicino rispetto a te. Avvisò le ragazze che possono andare e che rimani da me, ok? -disse tirando fuori dalla tasca il suo cellulare. Ad Amber iniziarono a brillare gli occhi.
- Grazie Taemin! Sei il mio salvatore! -gli gridò saltandogli al collo. Lo abbracciò stretto per poi staccarsi sempre sorridendo. Lui rimase intontito un attimo, per poi riprendersi, scrivere un messaggio sul cellulare e inviarlo.
- Fatto. Andiamo? -le chiese rinfilandosi il cellulare in tasca. Prese le loro cose e si avviarono all'uscita- Amber, oggi ci saranno i tuoni, verrai nel mio letto come quando eravamo bambini? -chiese lui con un sorrisetto strafottente facendo diventare Amber rossa dall'imbarazzo.
- Ma non dire sciocchezze... -disse lei girando il viso con sguardo fiero e imbarazzato al contempo. Taemin sorrise, nonostante anche lui fosse imbarazzato al ricordo di quando dormivano appiccicati, anche se erano bambini. Si diressero a casa di lui, mangiarono e poi si sedettero sul divano a guardare un film. All'improvviso iniziarono i tuoni, Amber si impaurì allora Taemin per non farla preoccupare le tappo le orecchie e la abbracciò forte a se. Le baciò la fronte e lei sembrò calmarsi.
Una decina di anni prima, quando andavano alle medie, Taemin si era dichiarato più volte ad Amber e più volte era stato rifiutato con la dolcezza che solo Amber sa usare.
Ma ora, stretti nel piccolo lenzuolo di plaid rosso, Taemin, nonostante non sia il suo ragazzo, si sente felice e quasi completo. Sa che adesso Amber gli vuole bene e che non si separeranno mai.
I due ragazzi, stretti in un abbraccio, si addormentarono dopo poco e non si svegliarono tanto presto.
Intanto il resto delle f(x), tornate dalla loro serata fuori, entrano in casa e mettono davanti alla tv. Passano ore a guardare drama strappalacrime e smielati film romantici.
- Un attimo... ragazze, ma Amber? -chiese improvvisamente Luna mentre si asciugava le lacrime con un fazzoletto ormai pieno di trucco. Tutte le ragazze smisero di piangere e si guardarono negli occhi.
- Sarà ancora da Taemin. -insinuò Krystal passando scocciata un fazzoletto a Sulli che piangeva come una fontana. Sulli, che non aveva smesso di frignare, smise in quel momento. Le 4 ragazze si guardarono maliziosamente per poi sorridere in modo perfido.
- Sì prospetta una bella nottata per loro due... -affermò Victoria quasi strofinandosi le mani. Passarono la notte in bianco a guardare drama e dolci film strappalacrime.

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