A comeback

di Bell_Lua
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


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Capitolo 1

 

“Ciao Ville,

Ho appena finito di ascoltare il vostro nuovo singolo. Me l’ha mandato Linde, ma non prendertela con lui… Gliel’ho chiesto io. Comunque volevo dirti che è fantastico! Complimenti! Anche se probabilmente i complimenti da me non li vorrai.

Scusa se non mi sono fatta più sentire nei mesi… Lo so, me ne sono andata così, senza farmi più sentire e probabilmente…anzi, sicuramente sarai arrabbiato adesso. Scusami ancora.

Spero di sentirti, prima o poi, se vorrai parlarmi ancora.

Per adesso…ciao… Eil.”

 

-“Hai finito di scrivere la mail?”

-“Si… adesso gliela mando, anche se non sono sicura che sia una buona idea.”

-“Eily, hai il dovere di farti risentire!” Linde sbuffò sonoramente. “Cavolo, sei sparita dal tuo compleanno…E per rinfrescarti la memoria… era il 16 di maggio e oggi è il 21 novembre…fai un po’ i tuoi calcoli!”

Emily non sapeva cosa dire. Tutto ciò che aveva detto l’uomo era vero, ma lei non se la sentiva ancora di rivedere o comunque di sentire Ville.

Era andata via in modo orribile, avvertendolo con un solo sms.

-“Eil, ci sei?”

-“Si, scusa… Ok, gliela mando… tu chiamami per farmi sapere cosa ne pensa, d’accordo?”

-“Contaci, anche se lui probabilmente mi sparerebbe se lo sapesse.”

Si sentì una lieve risata dall’altra parte della linea.

-“Lo so, mi dispiace… be, allora vado, devo andare al lavoro.”

-“Ciao, piccola, ti chiamo più tardi, se il signorino legge la mail.”

-“Grazie, ciao.”

 

Eily camminava a testa bassa, tra la moltitudine di persone che rischiavano di travolgerla, nel solito caos di New York. Amava quel caos, tutte quelle persone, i grattacieli, ma le mancavano i giorni ad Helsinki.

Lei e Ville sono stati insieme per un po’, erano arrivati al fidanzamento, ma da un giorno all’altro lei aveva preso su la sua valigia ed era uscita dalla loro casa.

E l’unica cosa che era riuscita a dirgli era stata attraverso un sms:

“Scusami, ma non posso restare… Devo andarmene, ho bisogno dei miei spazi. Eily”

Lo aveva ancora salvato tra i messaggi inviati e ogni volta che lo leggeva si dava della stupida.

Non voleva davvero i suoi spazi, aveva solamente paura. Paura d’impegnarsi.

 

Arrivò davanti allo studio notarile dove lavorava.

Era segretaria, non male come lavoro, le piaceva abbastanza, anche se non era proprio quello il suo sogno.

 

Ville era a casa, stava leggendo le varie e-mail che gli erano arrivati negli ultimi giorni.

Ad un certo punto un piccolo “pop” annunciò l’arrivo di una nuova mail.

Diede un’occhiata alla posta in arrivo: Eily.

Fermò la freccetta del mouse su quel nome. Voleva leggerla, voleva cancellarla, voleva chiamarla… Una moltitudine di sentimenti si affollarono nella sua mente.

Fece un sospiro… tanto, cosa aveva da perdere a quel punto? Cliccò su quel nome e cominciò a leggere quel corto messaggio.

 

 

Fine primo capitolo…

E’ assurdo, non riesco a stare due giorni senza scrivere qualcosa. Be, spero che piaccia questa storia a chiunque la legga. =)

Fatemi sapere =)

 

Per Black Wing: Claudiaaaa! Ciao! Anche qui =) Non fa niente se mi hai fregato il nick da amni =)  Date le tue (continue) proteste perché non postavo questa storia…be, eccola!!! Spero sia decente e che non piaccia solo a te =) Dimmi che ne pensi, anche se l’hai già letti i primi…quanti, 3? Ciao, bacionzoli =)

 

Mi lasciate una rece? Grassie =)

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


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Capitolo 2

 

-“Ville, ci sei?”

Una voce femminile giunse fino alle orecchie dell’uomo che stava sdraiato sul letto a sonnecchiare.

-“Eily? Si, sono in camera.”

La ragazza arrivò sull’uscio e vedendolo sdraiato sul letto, fece un sorrisino, prima di sdraiarsi accanto a lui.

-“Concerto faticoso? Sono le 4… a che ora avete finito?”

-“ Quando abbiamo finito non saprei, ma sono tornato alle undici.”

-“Undici? Sera o mattina?”

Il frontman fece un sorriso. “Di mattina, è già un miracolo che abbiamo cominciato a suonare alle 11 di sera.”

La ragazza appoggiò la testa sul petto dell’uomo e chiuse gli occhi. –“Allora dormi.”

 

Ville aprì gli occhi di scatto.

Si era nuovamente perso nei ricordi di quando stavano insieme.

-“Ville, ci sei?”

Purtroppo questa voce non fu quella che lui desiderava risentire.

-“Sono in soggiorno.”

Linde arrivò circospetto nel grande salotto dell’amico.

-“Che faccia! Che è successo?”

-“Niente…no, cazzo, altro che niente… E’ Eily! Si è fatta sentire…una mail…E scommetto che tu c’entri!”

Si voltò a guardare l’amico. Dire che aveva uno sguardo truce è poco.

-“Senti, Ville, almeno si è fatta sentire, no? Non ti va bene questo?”

-“Scommetto che nemmeno voleva… ma tu le avrai probabilmente mandato la canzone, l’avrai costretta a scrivere quelle stupide parole e…ma che palle! A me tanto non importa più nulla. Potevi risparmiarle questa fatica!”

Linde sbuffò lievemente. Ma che voleva quell’uomo? Un giorno si lamentava perché lei non si faceva sentire e adesso che lei lanciava un segnale di vita lui che faceva? Diceva che non gli importava nulla di lei, della storia? L’amico non capiva quel suo comportamento. Lo conosceva da tanti anni, eppure a volte riusciva ancora a sorprenderlo.

-“Ville, cazzo, si vede lontano un chilometro che te ne frega ancora tanto, quindi muovi quel culo e chiamala o rispondi alla mail.”

Ville si voltò verso Linde, con uno sguardo impenetrabile, glaciale, addirittura.

Con voce molto calma rispose:

-“Non ho intenzione di chiamarla.”

Detto questo si rifugiò nel silenzio, senza nemmeno degnare di un ulteriore occhiata l’amico, il quale vide che cercare di farlo ragionare significava parlare con un muro, quindi se ne andò.

 

Poco dopo, Linde compose un numero sul suo cellulare.

-“Pronto?”

-“Ehi, Eil, sono io, senti… non so come dirtelo… dato che non me lo spiego nemmeno io, ma…”

-“Aspetta, fammi indovinare: è passato troppo tempo e lui non mi vuole parlare?”

Ci fu un momento di silenzio da parte dell’uomo. Stava pensando ad una soluzione a tutta la faccenda, ma sembrava davvero incasinata.

-“Si… in pratica è così. Non so cos’ha, dice che non gli importa più nulla, ma non è vero e si vede.”

-“Senti, Linde, lascia perdere, ok? Se non vuole più parlarmi non posso costringerlo. Ci sentiamo, ok? Sono al lavoro e non posso stare ancora al telefono. Ciao”

Non diede nemmeno il tempo all’uomo di salutarla, semplicemente gli chiuse il telefono in faccia.

Linde fece un respiro profondo, prima di accendersi una sigaretta ed andare a casa.

Non avrebbe lasciato le cose così. Avrebbe trovato sicuramente un modo per farli incontrare nuovamente… solo che ancora non sapeva quale.

 

Eily chiuse il telefono e tornò alla sua scrivania.

Era uscita fuori non appena aveva sentito il cellulare squillare.

Ebbe un’idea: aprì Internet e cercò una pagina in particolare. Aveva un’idea, però prima doveva informarsi.

 

 

 

Ecco il secondo capitolo… Spero sia venuto bene =) Le informazioni torneranno utili nel prossimo capitolo =)

Grazie a:

 

Black Wing: Clau, se mi rifai lo scherzo di chiamarmi alle nove quando sai che sono andata a letto alle sei ti uccido! Non scherzo! Il cane…come nome…Lucifero non va bene alla persona che vuole comprarlo…(ma è così brutto come nome? A me non sembra…Midnight è brutto?) Non le va bene nemmeno Linde! Mi dispiace, spero che il tuo “amore” non se la prenda =) PS: giuro che se ti metti un’altra volta a canticchiare qualcosa dei Finley mentre parliamo al telefono, riattacco! PPS: il tatoo forse me lo faccio in Holand, però ci devo pensare un attimino…cazzo, domani ho l’esame… chissà che caldo a Borgo, probabilmente arriverò sotto forma di acqua! Adesso ci sono 39 gradi fuori ed è ancora mattina. Com’è da te? Vabbè che disti solo 3 ore, però… Be, commenta presto, Bacioni =)

 

ethereal clover: Ho messo la reazione di Ville in questo chap… spero sia stata di tuo gradimento =) Lo so che mollare per sms è da stronzi, però aveva paura… Paura più che altro di vedere la delusione di Ville quando glielo diceva… Comunque…si, sono la stessa Bell_Lua dei Twilighters… Ti ricordi? Wow! =) Però è un bel pezzo che non ci ho messo piede nel forum, prima o poi ci torno, un po’ mi manca =) Spero ti sia piaciuto questo cap =) Kisses

 

Judeau: Ciao, grassie del commento =) Io ci provo anche con questa fic, spero venga bene… i primi 3 capitoli sono già pronti, anche se mentre li riscrivo mi vengono in mente altri 10000 modi per cambiarli…=) Spero più che altro che non sia scontata! Spero ti sia piaciuto questo cap, accanito sostenitore dei HIM =) Ciao, baci

 

sirius4ever: mi stai simpa già dal nick (sirius the best!!! =) Scusa, sono un attimino fissata con quel personaggio =) )  Fan dei HIM? Be, allora mi complimenti per i gusti musicali =) Lo so, lasciare Ville sembra impossibile, vero? Povero!!! Mi sentivo stronza mentre lo scrivevo… ma pace =) Spero ti sia piaciuto questo capitolo, dimmi se c’è qualcosa che non torna =) Ciaoooo

 

 

Attendo recensioni, anche quelle negative, ditemi cosa c’è che non va nei vari capitoli, che magari imparo qualcosa di nuovo =) Grassie =)

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


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Capitolo 3

 

Casa Woods. Eily stava parlando con la sua coinquilina ed amica Sheena.

-“E quando avresti partorito questa insana idea, scusa?”

Sheena guardava storto l’amica, non perché l’idea le sembrava brutta, più che altro perché aveva paura che l’amica potesse soffrire.

-“Sai – cominciò Eily – è stato subito dopo la telefonata di Linde. Ho pensato a come potergli spiegare il mio comportamento, preferibilmente senza che lui mi riattacchi in faccia il telefono.

Sheena aprì la bottiglia di Coca e se ne versò un po’ nel bicchiere. Stava pensando a come spiegare all’amica che non era una buona idea la sua, ma non sapeva come. Insomma, stava prendendo tempo.

-“E… quand’è che dovresti…si, insomma, quando?”

-“Be, stasera preparo tutto e domani ho l’aereo. Linde verrà a prendermi all’aeroporto.”

L’amica la guardò negli occhi per un instante, prima di distogliere lo sguardo e puntarlo sul tappeto sotto i suoi piedi.

-“Così hai deciso. Sai che la reazione di Ville potrebbe non essere delle migliori, vero? Cioè…ti sei preparata al fatto che lui forse non vorrà nemmeno aprirti la porta?”

Eily si sedette sulla poltrona nera, accanto al divano. Prese la testa tra le mani ed un leggero sospiro uscì dalle labbra lucide.

-“Lo so, ma senti, cosa devo fare?”

-“L’hai lasciato, no? Allora non potresti semplicemente dimenticarlo? Lasciar stare tutta questa storia?” Sheena cercava di far cambiare idea ad Eily, ma con veramente pochi risultati… a dire il vero l’amica si spazientì.

-“Senti, faccio un tentativo, starò via solo una settimana. Parto domani, dal JFK. Però adesso non parliamone più, per favore.”

Se ne andò dalla stanza, lasciando l’amica a guardare la poltrona vuota, dove prima vi era seduta lei.

 

Linde cercava un modo per saltare le prove del gruppo per il giorno seguente.

-“No, davvero, non possiamo fare le prove domani!”,  stava cercando di convincere Gas a posticipare di almeno un giorno.

-“Dammi una valida ragione per non fare le prove!”

-“Non dico di non fare le prove, ma di posticipare… facciamole il giorno seguente! Dai, che ti costa?”

-“Cos’hai di meglio da fare? Dimmi solo che hai da fare e non facciamo le prove.”

L’uomo aveva capito che c’era qualcosa, dato che Linde assumeva sempre un’espressione lievemente imbronciata quando non voleva vuotare il sacco.

-“Ma nulla, è che…uffa, d’accordo, ma Ville non dovrà mai sapere questa cosa, se no finirei appeso a testa in giù sopra un acquario pieno di piranha con una candela che brucia lentamente la corda che mi regge su.”

Gas fece una faccia interrogativa.

-“E pensavo fosse Ville quello strano. Si, non saprà quello che mi dirai. Sputa il rospo.”

-“Eily… viene qui,domani. Devo andare a prenderla all’aeroporto.”

Gas si mise a ridere di gusto. “Si, certo Linde! Dopo essere sparita per quasi mezzo anno, lei torna! Divertente!” Però poi vedendo la faccia della persona davanti a sé, si bloccò.

-“No! Dai, Eily viene sul serio?”

-“Eh, si. Ma Ville non deve saperlo. Glielo dirà lei, o meglio… glielo mostrerà lei, domani sera.”

L’uomo fece un fischio. “In bocca al lupo, allora, perché se lo scopre Ville prima di domani, finirai davvero nella vasca dei pesci.”

-“Acquario coi piranha”

-“Si, quello… Allora sposto le prove a dopodomani.”

 

Capitolo assolutamente delirante…scusate per l’acquario coi piranha, ma non so perché mi sembrava carino =) Le mie follie =) Spero sia carino comunque =) Ditemi… =)

Dunque… Grassie a:

 

Black Wing: Grassie per la recci! Devo assolutamente fregarti Rebel Yell e anche Bed of Razors, sono riuscita a dormire solo grazie a loro stanotte. Grazie per l’mp3, by the way =) Non so per quale oscuro motivo, ma…mi calmano. (E pensa un po’ a com’è Bed of Razors!) Passando alla festa: mezzanotte, prima no! E…il limoncello di mio zio da adesso è ufficialmente off-limits per voi. Ne sono rimaste solo 3 bottiglie! Ciao Clau! Bacioni =)

PS: L’esame comunque non so precisamente a che ora è, so solo che mi devo fare il passo cola! Parto all’una e tre quarti.

 

Ethereal Clover: è strano che tu ti sia ricordata! Non c’ero nemmeno tanto nel forum =) Hai davvero la memory di ferro =) Comunque appena trovo un po’ di tempo mi rifaccio viva =) Lo so che lasciare per sms è una bastardata, ma dovevo absolutely farli finire male per far iniziare il primo capitolo e l’ispirazione mi ha fatto balzare in mente questo!Comunque… Io ogni tanto finisco i capitoli così… è diventato un vizio ormai! Grazie del suggerimento, farò più attenzione da ora in poi ai dialoghi…sai che non ci avevo mai fatto caso finora? Grassie =) Dimmi se questo cap ti è piaciuto =) PS: come tatoo mi voglio fare il heartagram… sul polso o al massimo caviglia. Vuoi fartene uno anche te? Ti dico: tutti i tatoo che ho intenzione di farmi significano qualcosa per me…L’unica cosa che ti posso dire è di pensarci bene a quello che ti vuoi fare. Magari qualcosa che abbia un significato dietro. Così almeno tra un paio d’anni non ti stancherai di esso… Ciao, kisses =)

 

Judeau: Si, Linde è quello pacato, tranquillo… almeno…io me lo immagino così… non riuscirei a guardarlo in un altro modo, ormai! =) Spero ti sia piaciuto anche questo cap =) Ciao accanito sostenitore dei HIM =) Ciau, baci.

 

sirius4ever: L’ho detto, ma lo ripeto: complimenti per i gusti musicali =) La reazione di Ville secondo me è quella più giusta… perché come fai a perdonare una persona che ti ha trattato così? Cioè… non basta una mail… soprattutto se ti ha ferito così! Nonostante scriva io questa fic, invidio Linde =) Cavolo, calmo e pacato… io avrei infilato il cellulare (con il numero già fatto) in mano a Ville o avrei trascinato Eily ad Helsinki =) Il cane se sarà maschio penso proprio che opterò per Sirius… in onore del mio personaggio preferito =) Sono rimasta scioccata quando l’ha fatto morire! Ma dai!!!!!! Ehm…vabbè… Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo =) Ciauuuu!

 

Be…come sempre la mia richiesta di recensioni continua =)

Grassie =)=)=)

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


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Capitolo 4

 

-“Ville, che fai?” chiese Burton all’amico che osservava in religioso silenzio lo schermo.

-“Sto guardando la tv, mi sembra logico.” – Non alzò neppure gli occhi. Sembrava davvero interessato al programma.

L’amico lo guardò interrogativo. Di solito sarebbe o fuori a bere o comunque fuori di casa. Non a guardare una stupida trasmissione televisiva o documentario che fosse. Sembrava… apatico.

-“Ehm… ti posso ricordare che è il tuo compleanno?” – disse con voce leggermente inquieta.

Dovevano arrivare Linde e Gas, con Eily (ormai tutti sapevano dell’arrivo della ragazza, tranne il frontman. Tutto ovviamente perché Gas aveva fatto un giro di chiamate.)

Nella casa di Valo c’erano solo lui (Burton), Ville e Migè.

Migè era da qualche parte a cercare dell’alcol. Stranamente cercava dappertutto, tranne che in cucina! Burton cercava di far tornare Ville in sé, o almeno di farlo reagire in qualche modo, con scarsi risultati.

Quando il campanello suonò, cominciò davvero a preoccuparsi. Sicuramente erano gli altri con Eily.

Il numero dei battiti del suo cuore cominciarono a salire, mentre Ville si alzava dal divano.

Tornò anche Migè dalla sua caccia, con un bel trofeo in mano: una bottiglia di whisky piena. Il cantante andò alla porta. Ormai sia Burton che Migè guardavano quell’ entrata con occhi sgranati. Temevano la reazione dell’amico. Ville appoggiò la mano sul pomello ed aprì…

 

Gas e Linde diedero un fugace sguardo alla ragazza di fronte a loro, che stava per premere il campanello.

Esitava… una cosa perfettamente normale infondo. Anche loro avrebbero esitato.

Eily si fece coraggio e pigiò quel piccolo pulsante bianco. 

Si sentì il ronzio diffondersi nell’appartamento ed arrivare attutito fino a loro.  Sentirono anche dei passi avvicinarsi alla porta. Eily fece un lungo respiro, pensando anche a come uscire da quella sensazione. Certo, poteva anche girarsi verso l’uscita del palazzo e correre via come una saetta fino all’aeroporto e tornare a casa, ma non aveva speso 700 dollari per un biglietto solo per arrivare davanti alla porta d’ingresso del suo ormai ex ragazzo, suonare il campanello e scappare via.

Vide la porta marrone di legno aprirsi e… vide lui.

 

Ci fu un momento di silenzio da parte di tutti. In quel momento Ville capì chi si trovava davanti e sgranò gli occhi ed Eily si morsicò lievemente il labbro inferiore, guardandolo in volto.

Non era cambiato molto… Solo i capelli… erano… più lunghi.

Dalle labbra uscì un flebile saluto: -“Ciao Ville” accompagnato da un leggero sorriso che sparì però molto velocemente dalle labbra della ragazza, quando lui la squadrò e chiese con voce fredda:

-“Cosa sei venuta a fare?”

Non sembrava nemmeno una domanda la sua… non voleva davvero sapere cosa volesse la ragazza, dopo tanto tempo… Non sapeva nemmeno lui cosa volesse.

 

 

 

 

Fine quarto chapter… Che ve ne pare? Carino? Strano? Orribile? Fate voi =)

Grassie a:

 

Black Wing: ti entusiasmi con poco Clau? =) Grassie per l’in bocca al lupo =) Se vuoi vieni a fare la pompon girl, però non so quali saranno le conseguenze =) Il limoncello ti ho già detto che non te lo do più, me lo tengo… fino a next year non ne fa più… snif snif!! Non è che mi stai diventando alcolizzata? Ormai metterti davanti una bottiglia di alcol, qualsiasi cosa sia = vederla vuota in un minuto! Dì a your brother che sabato mi sono giocata il fegato per colpa sua, grazie =) Giuro, un altro giorno in compagnia dei francesi che mi parlano in inglese con quell’accento strano e mi sparo! Ti prego, portateli via, affogali nel laghetto, fai quello che vuoi, ma toglimeli di torno!PS: Se amavi mio zio ti portavo da uno psicologo…ha 83 anni tesora!!! Baci!

 

Ethereal Clover: davvero ti hanno minacciata così? Spassosissima da immaginare =) Aspetta, faceva parte dell’ AAAR? Perché se è così, allora capisco l’immaginazione per le torture più atroci =) Fic o Fan Fic? Be, FF, da quasi un anno, forse poco più. Poi scrivo riflessioni, poesie, canzoni e storie in generale da circa tutta la vita, perché? Adesso sono curiosissima!!! Sono contenta che ti stia piacendo la FF… Posso farti una question? Che nick hai nel forum? MidnightSun per caso? O sempre quello di qui? La rosa sembra un’idea carina, ma… la farfalla nera è una figata, opterei per la farfalla. =) Il heartagram me lo dovrei fare appena finisco scuola guida. Se no anche prima, sono impaziente… =) Dimmi se ti è piaciuto this one! Grassie =) Ciauuu, Kisses

 

Judeau: Oddio, è vero che Gas è Buddah Cognac! L’avevo messo nel dimenticatoio…come ho fatto a dimenticare?!? Curiosità: tu ti ricordi quando ha cominciato a far parte della band Burton? Cavolo, ho solo 18 anni e già dimentico le cose! Sono contenta ti sia piaciuto il terzo chapter, è stato uno dei più strani che io abbia scritto… Però non so… Linde mi sembra uno che potrebbe anche farlo un discorso del genere…sotto l’effetto dell’alcol, ma comunque capace =)  Vabbè, grassie per il commento, dimmi che ne pensi anche di questo =) ciau, baci

 

E rieccomi a stressare per dei commenti… Guardate un punto fisso, ecco, ora gli occhi vi stanno diventando pesaaantiii, adesso vi addormentate…quando vi risveglierete avrete voglia solo di commentare la mia FF…

Troppo? No, vero? =) Vabbè…Grassie =) 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


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Capitolo 5

 

Non sapeva nemmeno lui cosa volesse.

Sapeva solo che Eily era tornata, tornata, era davanti a lui. Con un’espressione ferita sul volto, con una tristezza negli occhi che non aveva mai letto in quelli blu, così freddi a volte.

Voleva dissipare la cortina di tristezza che vi leggeva. E voleva anche chiuderle la porta in faccia e rimettersi sul divano, con quella bottiglia che Migè aveva trovato.

Non fece nulla. Semplicemente rimase a guardare la ragazza che abbassò gli occhi sul pavimento scuro sotto di essa.

 

Eily non sapeva come fare. Si era aspettata tutto, tranne quel silenzio.

Linde prese la parola: -“Ehm… Ville…non ci fai entrare?”

Ville alzò gli occhi dalla ragazza e li piantò in quelli dell’amico. Sembrava non avesse capito la richiesta dell’amico, quindi questo la rifece.

Si spostò dalla porta, quel tanto che bastava a farli passare. Entrò Gas e doveva entrare anche Eily, seguita da Linde, ma la ragazza esitava, quindi Linde discretamente le fece un cenno. Finalmente sembrò risvegliarsi dallo stato in cui si trovava ed entrò.

 

-“Be…buon compleanno” – fu sempre Linde a parlare. Sembrava che gli altri avessero perso l’uso della parola. In realtà non l’avevano persa, solo che Ville era occupato a fissare Eily che era davvero a disagio in quella situazione, perciò teneva lo sguardo basso. Gas, Burton e Migè erano seduti sul divano e sulle due poltrone accanto, in attesa di qualche cenno da parte dell’amico.

-“Grazie” – biascicò Ville dopo un po’.

 

L’amico sbuffò. Era stufo di quella situazione. Prese Ville per un braccio e lo trascinò in una camera.

-“E che cavolo Ville, reagisci!” – quelle parole quasi gliele urlò in faccia.

Ville lo guardò insistentemente per un po’, prima di aprire bocca.

-“Che cazzo ci fa lei qui?” – era arrabbiato, ma anche dispiaciuto, si sentiva dal tono della voce.

-“Che cazzo vuoi che ci sia venuta a fare, secondo te? In realtà è venuta qui per dirti che ci sposiamo! Dai, Ville, non fare il coglione, per favore!”

-“Voleva vedermi? Be, mi ha visto, adesso se ne può pure andare. La porta sapete dov’è!”

Detto questo si sdraiò sul letto e chiuse gli occhi.

Linde sgranò gli occhi, prima di dirgli, con voce stanca : “A volte sei proprio un bambino.”

 

Eily vide solo Linde uscire dalla stanza in cui prima era entrato con Ville e non capì perché quest’ultimo non uscisse.

-“Il signorino è andato a nanna. Andiamocene, dai!”

Dopo aver detto questo, prese un pezzo di carta, probabilmente uno scontrino e vi scrisse un indirizzo ed una piccola nota sotto di esso:

“Rimarrà qui per una settimana. Se la smetti di fare il bambino, magari ci puoi anche parlare.”

Mise quel foglietto sotto il posacenere, sicuro che Ville l’avrebbe visto prima o poi.

Uscirono tutti, lasciando Ville in casa da solo.

Fuori, anche Migè e Burton salutarono Eily. Mancava un po’ anche a loro, erano diventati davvero buoni amici prima che... be, prima dell’abbandono.

 

In macchina, Eily rimase sola con Linde.

-“Scusa, avete litigato per colpa mia. Forse aveva ragione Sheena, dovevo rimanermene buona a casa.”

-“Ascolta, giuro che se inizi pure tu io fermo la macchina e ti lascio in mezzo alla strada. Per favore! Hai fatto bene a venire qui, dagli il tempo di metabolizzare la cosa. Non è mica semplice rivederti dopo mezzo anno, sai! E poi…sai che Ville è testardo!” Fece una mezza risata. “Dagli un po’ di tempo, magari riuscirà a far ragionare quella zucca vuota.”

 

La ragazza arrivata in albergo fece una doccia ed andò a letto.

Prima, però aprì la valigia, dalla quale tirò fuori un pacchetto azzurro con un fiocco nero.

Era il regalo che aveva comprato per Ville. Non aveva avuto la forza di darglielo quella sera. Forse glielo avrebbe dato uno dei giorni seguenti, altrimenti prima di tornare il aeroporto l’avrebbe lasciato sulla soglia di casa sua.

Il pacchettino conteneva una sciarpa nera ed un braccialetto, simile a quello che tanto tempo fa le aveva regalato lui.

Pensò di visitare la città il giorno seguente. Ormai era certa del fatto che lui non avrebbe chiamato e non l’avrebbe voluta rivedere, quindi quella settimana pensò di visitare quel posto più che poteva. Le era mancata quella città… così fredda, ma così piena di vita!

Si addormentò pensando a questo.

 

 

Dato che stanotte non ho dormito (non è una novità), ho scritto il quinto chapter… spero sia carino… ditemi che ne pensate =) Uh, manca poco all’esame… Non ho la più pallida idea di come sia Helsinki, quindi ho pensato a una delle città che più amo… Sfrutterò quella per descrivere un po’ i luoghi che visiterà…

     Devo ringraziare:

 

sirius4ever: Ed ecco la reazione di Ville…eh, spero non ti abbia delusa =) Io adoro Linde! Non c’è niente da fare su questo punto! Non potrei mai fargli fare qualcosa di male o di brutto… non so perché, però mi sentirei troppo stronza! Sulla questione Sirius…ti dico: io di solito piango poco per film o per libri, ma in questo caso non ho resistito! E’ stata una bastardata secondo me farlo morire! Cioè… a harry era rimasto solo lui e… lo fa morire? Poi… che dire… era il mio preferito! Ci sono rimasta malissimo! Nel film non mi è piaciuto com’è finita, mi dispiace, ma… mi aspettavo quello, ma magari realizzato in un altro modo… Povero sirius! Vai al mare? Non sto a dire bello, che il mare e io non andiamo molto d’accordo…diciamo che stare al sole non è la cosa che più preferisco, però buon divertimento =) Sono contenta ti piaccia la mia FF =) Recensisci pure quando torni, don’t worry =) Kisses =)

 

Judeau: Davvero se n’è andato nel 2000? Quindi subito dopo l’uscita di Razorblade Romance… mmmh, grazie per l’information. I capitoli sono corti, lo so, mi spiace, ma è un vizio… cercherò di farli più lunghi! Linde dovrebbe combinare qualcosa più avanti, dato che non voglio incentrare tutto su Ville ed Eily, verrebbe fuori qualcosa di schifosamente dolce. Ed è l’ultima cosa che dovrebbe succedere! Dimmi che ne pensi anche di questo capitolo =) Spero non sia troppo noioso! Ciau, baci

 

Black Wing: Dì a tuo fratello che è un emerito cretino! Detto questo… Grassie per i complimenti, ma ti prego, smetti di dire “blava”, mi sembra più bava! Il massimo che posso pagarti è 30 €, poi ti arrangi un po’ te, vero? Niente più francesi, mi sa troppo di miracolo! Mio zio bel uomo? Che ti sei fumata? Be, i gusti sono gusti…Ottimi alcolici? Secondo me se ti passo il mastrolindo e ti dico che è alcolico te lo scoli! Perché non ci vai tu in Olanda al mio posto, ti pago…fai finta di essere me quando mia mamma chiama e io vado in Inghilterra… cavolo, potevo andare a Londra, mi maledico da sola! Speriamo però di andarci insieme next year =) Cavolo, prossima estate sarà infernale! Be, oddio, mancano poche ore…be, recensisci ciccia, grassie =) Bacioni

 

Ethereal Clover: Dimmi che ne pensi di questo capitolo, qualsiasi cosa che noti di sbagliato o altro, please fammela sapere, dato che voglio migliorare un po’ il mio modo di scrivere, grassie =) Sto cercando di far capire un po’ la mentalità di Eily, ma non mi sta venendo particolarmente bene… Non so perché, però… Comunque… Lust for love? Sai che la leggevo? Bella!!! =) Sei davvero brava a scrivere! Complimenti =) E’ vero che anche you sei dell’AAR =) Sono contenta che ti piaccia la mia storia… è un po’ una valvola di sfogo… Hai scelto la farfalla? Brava =) Secondo me è uno dei tatuaggi più belli! Quella dei dialoghi ti giuro che non ci avevo mai fatto caso, grazie per avermelo detto, sto cercando di migliorarli, almeno un po’ =) si,scrivo canzoni, o meglio…i testi. Solo in inglese, però… In italiano ci ho provato,ma devo dire che mi suonano meglio in english. Non li ho mai postate da nessuna parte, sono nel mio fedelissimo blocco che mi porto dietro ormai ovunque =) Alcune si sono trasformate in vere e proprie song con lo spartito e tutto, altre sono rimaste semplici, solo parole. Le scrivi anche tu? Le hai mai postate da qualche parte? Ormai i ringraziamenti per e recens sono più lunghe del capitolo stesso. Forse dal prossimo, i chapters diventeranno un po’ più lunghetti. Dimmi che ne pensi anche di questo, per favore, grassie =) Un bacio

 

 

 

Ed ecco a voi la richiesta di aggiornamenti =) Grassie =)

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


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Capitolo 6

 

Love's the funeral of hearts
And an ode for cruelty
When angels cry blood
On flowers of evil in bloom

 

Il cellulare della ragazza stava suonando quella suoneria, quindi uno dei membri dei HIM la stava sicuramente chiamando.

-“Pronto?” – rispose senza nemmeno leggere il nome del chiamante. Era sicura che non fosse Ville.

-“Ciao, ti ho svegliata per caso? Sai, dal tono di voce…” – Era Gas.

-“Fammi capire…non sei uno di quelli che dorme quasi 20 ore su 24, giusto? Che accidenti ci fai sveglio alle…” – diede una veloce occhiata all’orologio che ancora aveva al polso – “alle dieci… No, infondo non è così presto. Scusa!”

-“Ma scusa di cosa? Guarda che è prestissimo! Comunque…sarà stata la telefonata da parte di un cantante il motivo per ci sono qui… mi ha urlato all’orecchio di muovermi in sala prove…alle sei del mattino! E’ pazzo!” – pronunciò quelle parole frettolosamente, quasi non avesse tempo.

Appena resasi conto di ciò che aveva sentito, Eily si alzò dal letto.

-“Scusa? Ville vi ha chiamati per provare alle sei? Ma è…strano!” – era incuriosita da questo. Sapeva che il cantante reagiva alle brutte notizie facendo una full immersion nella musica, ma non aveva mai fatto così prima.

-“Si ed è ancora dentro. Io sono uscito a fumare, trampò probabilmente mi verrà a cercare… Ti prego,dimmi che sai un modo per fermarlo! E’ partito in quarta! Non dico che le idee che sta avendo siano cattive, ma siamo qui di domenica! Sai cosa vuol dire? Che a quest’ora io non dovrei essere qui!”

Gas era vagamente scazzato. Ma in fondo aveva anche ragione. Non lavoravano mai di domenica.

-“Ha mica detto nulla di ieri sera?” – chiese la ragazza, con voce esitante.

Gas fece un sospiro, di cui anche la ragazza si accorse.

-“Senti, Eily, lo sappiamo entrambi perché fa così. E’ il suo modo di … “digerire le cose”. L’unica cosa che puoi fare adesso è dirmi se ha qualche pulsante o interruttore per spegnerlo!” – Gas era davvero al limite di sopportazione.

La ragazza si ritrovò, suo malgrado a ridere. –“No, l’unica cosa è dirglielo chiaramente e strappargli via i fogli dalle mani.”

-“Oddio, eccolo… Devo andare, ti faccio sapere poi se sono vivo, ciao.”

Chiuse la telefonata molto in fretta ed Eily si trovò a guardare lo schermo del cellulare.

Si rituffò nuovamente tra i cuscini, cercando di non pensare. A Ville o ai vecchi tempi. Ma si sa: più si cerca di non pensare ad una cosa, più quella arriva prepotente e vivida nella memoria.

Quindi si alzò e si diresse verso il bagno.

Una doccia e si sentì meglio.

Decise di uscire dalla stanza dell’albergo e di vivere un po’ quella giornata.

 

Fuori dalla sala prove:

-“Oddio, eccolo… Devo andare, ti faccio sapere poi se sono vivo, ciao.”

Gas chiuse il cellulare e lo mise nella tasca, vedendo Ville arrivare.

-“Allora, hai finito? Guarda che abbiamo ancora dieci canzoni da provare.” – Ville guardava Gas con un’espressione del tipo “ti vuoi muovere?”

-“Si, ho finito e adesso me ne vado a casa Ville, ciao.”

Fece cadere per terra il mozzicone, lo schiacciò e si diresse verso casa.

Ovviamente non riuscì a fare nemmeno due passi, che il cantante gli fu accanto.

-“No, tu adesso torni in sala prove e finiamo.”

-“No, io adesso me ne vado a casa, che ho già bello che finito. Ville, datti una calmata, eh! Ci vediamo domani.” Detto questo, si avviò, lasciando l’uomo lì.

Ville si girò, tornò dentro, dagli altri e disse solo:

-“Abbiamo finito”, prima di prendere la sua roba ed uscire.

 

Stava girando da un bel po’ per quelle strade, stretta nel suo cappotto nero, con dentro la borsa il pacchetto azzurro. Era uscita senza di esso, ma appena fuori dall’albergo aveva pensato di portarlo a casa sua, dato che erano ancora in sala prove ed era tornata su a prenderlo. Ancora non le era venuto il coraggio di entrare in quel palazzo. Ne era passata davanti almeno una decina di volte, ma in ognuna di esse si limitava solo a dar un’occhiata al portone davanti e ad allentarsi velocemente.

La millesima volta fece un respiro profondo ed entrò.

Salì i tre piani, lentamente, con calma.

Arrivata davanti alla porta tirò fuori il pacchetto e lo posò per terra.

Si alzò, diede un’ultima occhiata ad esso e s girò per andarsene.

Però appena fece questo gesto, si fermò, sgranò gli occhi blu e abbassò lo sguardo, prima di dire:

-“Ciao Ville.”

 

 

Fine sesto capitolo… Mi sento stronza a finirlo così… E vabbè! Spero vi sia piaciuto!

Scusate se magari ci troverete degli errori, ma l’ho scritto sul portatile in macchina, mentre andavo a fare l’esame di teoria, quindi non è che fossi proprio concentratissima, mi scuso già da adesso… comunque…ce l’ho fatta, ce l’ho fatta! Ehm… scusate, è l’euforia =)

Be, grazie a:

 

Black Wing: Si… un solo errore!!!! Miracolo, alleluia, evviva! Vabbè, ti devo assolutamente dire una cosa: DOV ’ERI STAMATTINA? C’ERANO LE PROVE! Non sei raggiungibile al cellulare, quindi lo scrivo qui, tanto in giornata lo leggi! Come si fa se manca la cantante, me lo spieghi? Vabbè! Prossima volta che fai la festa di venerdì…ricordati che abbiamo le prove il sabato mattina! Detto questo… sono contenta ti sia piaciuto questo chapter… Si,dai, andiamo a Helsinki! Magari appena avrò un po’ di soldi ci facciamo un bel viaggio! Vabbè, dimmi che ne pensi di questo, bacioni! =)

 

Judeau: Helsinki…davvero è vitale? Allora è la città adatta a me =) Poi se c’è anche il freddo, allora meglio =) Fammi indovinare: la tua città preferita è Berlino? Sai che non l’avrei mai detto! =) No, scherzo =) A questo punto dovrò andarci una volta in Germania, dato che tutti ne parlano bene! Linde stavolta non c’è, mi dispiace… ma tornerà! Oddio, sembra una minaccia…vabbè =) Che ne pensi di questo capitolo? Ciao, baci

 

Ethereal Clover: Il tuo stile nello scrivere mi piace, tanto anche… Hai scritto qualcosa ultimamente? Altre storie nuove? Penso che dovrò tornare sul forum, almeno a dare un’occhiata =) Andavano bene i dialoghi qui? Spero di si =) Senti, se ti va… il mio contatto di msn è luanab89@hotmail.it Se ti va almeno parliamo lì… Be, dimmi che ne pensi anche di questo capitolo, grassie =) Kisses =) . PS: le canzoni io le scrivo praticamente only in inglese… e anche io adoro il suono di quella lingua.

 

Essendo io una rompipalle… richiedo (nuovamente) recensioni =)

Grassie =)

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Nuova pagina 1

Capitolo 7

 

Ville si era deciso a tornare a casa, anche se senza voglia. Stava girando per la città dalla mattina e in quei momenti stava scendendo la notte.

Come sempre il portone era aperto, perciò si mise a cercare le chiavi di casa solamente in ascensore.

Quando si aprirono le porte, uscì tranquillamente, estraendole dalla tasca dei pantaloni neri. Alzò lo sguardo e la vide. Stava posando qualcosa di azzurro, davanti alla sua porta.

Non badò più di tanto all’involucro ai suoi piedi, quanto alla figura delicata che si girò in quel momento.

La vide sgranare gli occhi, per poi abbassare lo sguardo e dire con voce flebile:

-“Ciao Ville.”

La scrutò per un momento.

-“Eily.”

Riuscì a salutarla civilmente, senza né urlarle addosso, né abbracciarla.

Si, perchè due sentimenti diversi albergavano in lui.

Uno voleva che lui la scacciasse in malo modo, mentre l’altro desiderava che lui l’abbracciasse e la riaccogliesse nella propria vita. Sentiva una guerra tra queste due emozioni.

 

Eily si chinò a raccogliere il regalo, lasciato poco prima.

-“Questo… questo è per te.” Si schiarì delicatamente la voce, prima di proseguire “E’… per il tuo compleanno.” Si avvicinò a lui e lo mise tra le sue mani. –“Spero ti piaccia.”

Detto questo, si allontanò di un paio di passi da lui.

 

Ville abbassò lo sguardo su ciò che teneva tra le mani. Un pacchetto morbido. Si chiese cosa ci fosse all’interno.

Decise di aprirlo, ma magari non in mezzo al corridoio, fuori da casa sua.

Prese la chiave dal mazzo che ancora teneva nella mano destra e si diresse alla porta. Aprì la serratura, per poi voltarsi verso Eily.

-“Vuoi entrare?” – gli ci era voluto tutto il coraggio a sua disposizione per pronunciare quelle due parole.

 

Lei era indecisa se andarsene oppure rimanere ed entrare in quell’appartamento, tanto conosciuto. Optò per la seconda. Magari sarebbe riuscita a parlare civilmente con l’uomo che attendeva la sua risposta e a spiegargli il motivo che l’aveva spinta ad allontanarsi da lui in quella maniera.

Fece un delicato cenno d’assenso con la testa, facendo muovere i capelli castani, lunghi fino alle spalle.

Lui si scostò dalla porta, per farla passare, prima di chiudere la porta alle sue spalle.

 

-“Accomodati” – le aveva detto con voce bassa, dirigendosi nel salotto e sedendosi su una delle poltrone nere che lei aveva scelto per quella casa. Non aveva apportato alcuna modifica all’arredamento della casa.

Eily si mise seduta sul divanetto, con lo sguardo posato sempre su Ville.

-“Non lo apri?” – chiese la ragazza.

Ville abbassò lo sguardo sul pacco che aveva appoggiato sul tavolino nero accanto a sé.

Tolse il fiocco nero e se lo appoggiò accanto.

Rivolse la sua attenzione a lei, che lo guardava di sottecchi, ansiosa.

Riprese in mano il regalo e delicatamente strappò la carta azzurra da una parte, per estrarre il contenuto.

Una bella sciarpa nera. Stava per rimettere giù la carta, quando un braccialetto scivolò via, andando a finire sul tappeto nero, accanto al suo piede sinistro.

Lui velocemente si chinò a prenderlo, ma la mano rimase sospesa a mezz’aria, quando vide com’era fatto il piccolo bracciale. Era uguale a quello che lui aveva regalato alla ragazza per il suo compleanno.

 

Eily rimase a guardare un Ville indeciso se tirare su il monile oppure no.

-“E’ quello che ti ho dato io? Me lo vuoi ridare?” – chiese lui, evitando di guardarla negli occhi.

-“ E’ uguale a quello che mi hai regalato tu, ma non è lo stesso. L’ho fatto fare apposta.”

La ragazza iniziò a mordicchiare il piercing che aveva al labbro inferiore, a destra. Era agitata. Si vedeva chiaramente, anche nei gesti che faceva: mordicchiarsi il piercing, tormentare le mani, abbassare lo sguardo, per non incrociare quello di Ville…

Tutte cose che lui aveva notato.

-“E’… un bel regalo, grazie.” – lo disse in tono piatto, come se non gli fosse davvero importato del regalo.

-“Sai una cosa? Io… io devo andare, adesso.” – Si alzò in piedi, prendendo la borsa e allontanandosi verso la porta d’ingresso.

-“Aspetta…” – L’uomo la fermò quando lei posò la mano sulla maniglia, in procinto di aprire. “Perché?” Fu una sola parola, ma la richiesta fu capita molto bene dalla ragazza. Lui le stava chiedendo perché se n’era andata così…

In quel momento la ragazza voleva solo andarsene, andarsene a casa, in realtà. Nella casa in cui viveva ormai da sei mesi.

Ma tornò indietro, sedendosi nuovamente sul divano, nella stessa posizione di prima.

La stessa posizione che assumeva sempre nello stare su quel divano. Stava con la schiena appoggiata e le gambe lievemente distese sotto il tavolino. Le veniva naturale, spontaneo.

 

Sospirò lievemente. Era il momento della verità, il momento per il quale era andata in Finlandia.

Doveva solamente riuscire a schiudere le labbra e dare un senso compiuto ai mille pensieri che le affollavano la mente.

 

Ville aspettava che Eily cominciasse a parlare, con in mano il braccialetto. Accarezzava distrattamente quel piccolo oggetto, come se gli fosse di conforto in quel momento.

La guardò, impaziente.

 

 

Fine settimo capitolo.

Faccio schifo a far finire ogni capitolo così, chiedo umilmente perdono!

Dato che stasera non volevo uscire, ho cercato di farlo un po’ più lunghetto =) spero sia anche venuto bene! =)

Ed ecco a voi (rullo di tamburi) i ringraziamenti:

 

Judeau: anche questo capitolo l’ho fatto finire un po’ così, in sospeso. Spero sia stato carino =) Grazie davvero per i complimenti, sono sempre graditi =) A Berlino ci andrò sicuramente se non il prossimo, tra due anni. Ormai organizzo le mie vacanze anni prima! Più che altro voglio andare a Helsinki… si era capito? Noooo, vero? =) Vabbè, dimmi che ne pensi di questo capitolo. Se trovi qualche errore o qualcosa che non va bene, please dimmi, grassie =) ciao, baci.

 

Ethereal Clover: Ho visto che mi hai aggiunta =) Uno di questi giorni anche a me piacerebbe fare due chiacchiere con te =) Le storie, in effetti, le aggiorno piuttosto in fretta… Ti ha persa così tanto la FF? Davvero? Ne sono veramente contenta =) Spero di non deluderti nei prossimi capitoli, allora =) L’esame mi è andato meravigliosamente bene, grazie, l’ho passato =) Le tue storie le pubblichi solo su Twilighters o anche in altri siti? Perché adesso che ci torno su Twi comincerò a leggerle =) Una one shot sui HIM? Bello!!! O.O La posterai qui? Quando? Se lo fai avvertimi, please =) Se sei a scribacchiare, allora buona scrittura e buon sabato…be, a questo punto buon sabato notte =) Dimmi che ne pensi di this chapter, please =) Ciao, Kisses =)

 

YUMA: Ti ho fatto una recensione sulla tua FF, mi piace, nonostante sia Twincest =) E… non ricordo se l’ho già detto sul commento, ma Ville è per l’appunto il nome del frontman dei HIM =) Buon lavoro per la tua FF e grazie per i complimenti =) Ciao!

 

E rieccomi qui a rompere per recensioni =)

Grassie =) Bacioni

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Nuova pagina 1

Capitolo 8

 

Linde e Migè stavano parlottando tra loro davanti ad una birra, in un pub in centro.

-“Dovremmo dare una mano ad Eily, che ne pensi?” – chiese Linde.

Migè non ce la faceva veramente più, aveva le scatole piene di quella storia, quindi rispose stizzito:

-“Senti, Linde, lo so che sei amico di Eily e che cerchi solo di aiutarla a rimettersi con Ville. In fondo ci soffrono entrambi, ma guarda che più di tanto non puoi fare. Se la devono sbrigare da soli questa volta! Non ci possiamo intromettere! Certo che scappare ad un mese dal matrimonio… ecco… capisco Ville, anche io starei male per questo…”

Linde non rispose all’amico, stava pensando ad un modo per farli almeno parlare, senza sapere che proprio in quel momento a casa del cantante i due stavano facendo proprio quello.

 

Eily stava guardando per terra, era stanca. Stanca di tenersi tutto dentro. Voleva dirgli il motivo. In quel momento le sembrava una cosa stupida, senza senso, eppure 6 mesi prima sembrava tutto così di vitale importanza.

-“Allora? Me lo vuoi dire o no?” – Ville si stava scaldando, anche parecchio.

Fu quel tono probabilmente a farle uscire la verità, seppur con un tono flebile

-“I-io so che può sembrare sciocco, ma avevo paura… Intendo… stavamo per sposarci! Io non ero pronta! Eppoi c’era questo lavoro per me a New York… non sapevo cosa fare e allora…”

-“Allora te ne sei andata?” – Il tono dell’uomo era scettico, oltre che ferito. – “Ma non hai pensato a… be, ovviamente non hai pensato a nulla!” Ormai il suo tono non era né scettico, né ferito. Era incazzato… -“Avevi paura di sposarti… e avevi un’offerta di lavoro… bei motivi per scappare, complimenti! Sai, a volte le cose si risolvono parlando con chi ami. Ma non ti è passato per la testa che io non potessi capire perché l’hai fatto? O che io ci potessi stare male?” L’uomo si alzò in piedi ed andò davanti alla porta-finestra della stanza.

Cercava di controllare la rabbia, anche se gli risultava difficoltoso.

Eily si lasciò sfuggire una lacrima, che andò subito a tergere dalla guancia con la manica della felpa rossa.

Lui rimase davanti al vetro a guardare le luci della città.

-“Cos’hai intenzione di fare adesso?” – le chiese, con tono indifferente lui, rimanendo sempre voltato di schiena.

-“C-come?” – chiese Eily, cercando di riprendere un tono di voce normale.

-“Cosa farai adesso? Te ne tornerai a lavorare a New York e dimenticherai questa faccenda? O cos’altro?” – Voleva conoscere i piani della ragazza. Utilizzò un tono di voce brusco nel rivolgersi alla ragazza.

-“Starò a Helsinki per altri cinque giorni, poi probabilmente tornerò a…” – non riusciva a dire la parola “casa”, perché in fondo, quella non era casa sua. La sua vera casa era quell’appartamento, il luogo in cui si trovava in quel momento. “Tornerò in America. Non saprei cos’altro fare.”

-“Ecco la tua soluzione per ogni evenienza: scappare! Non sai fare altro…” Ville era stanco della fase che stava vivendo. Voleva che almeno lei reagisse…qualsiasi cosa.

-“Non ho intenzione di rimanere qui a farmi insultare, preferisco andarmene, anche se pensi che io sia una codarda… mi dispiace tanto se non sono alla tua altezza. A questo punto penso di aver fatto proprio male a tornare qui… si vede che tanto ormai tra noi non ci sarà più nulla, vero? Be, allora, addio, Ville!”

Eily era furente, si alzò, prese la sua borsa e se ne andò definitivamente da quella porta bianca. Si premunì di sbatterla appena uscita.

Ville nemmeno reagì, finchè non sentì la porta chiudersi. Allora si accasciò sulla poltrona lì accanto e buttò sul pavimento il regalo della ragazza.

 

 

Greetings from Holand =) No, ok, non è Holand, ma Nederland o qualcosa di simile, ma Holand mi ricorda la marca di formaggini che mangiavo da piccola! Vabbè, l’ho sempre detto di non essere totalmente sana di mente… e pazienza =)

A furia di avere attorno persone mezze depresse non combino mai un cavolo con la storia…comunque… questo è stato l’ottavo capitolo, quello meno riuscito di tutta la storia… E’ un po’…non sdolcinato, ma… ecco…palloso… mi dispiace…è che leggere Romeo e Giulietta mi mette tristezza…e non trovare nemmeno UNA copia di Harry Potter in questo cavolo di luogo sperduto tra le colline mi irrita! Ma si può??? Sono in crisi!

Vabbè, passiamo ai ringraziamenti:

 

Ethereal Clover: Ciao! L’esame era quello di teoria, per la patente =) Spero che questo capitolo non ti abbia delusa, anche se io praticamente ho deluso me stessa… non si può scrivere roba così! L’ho scritto quasi tutto sull’aereo, ma non avevo molta ispirazione… Vabbè! Il motivo di Eily era un motivo stupido, stupido, stupidissimo… mi dispiace… Bella la storia di Adrie che posti qui =) Poverina, sono triste per lei! Povera!!! Senti, ti dovrei chiedere un favorino: potresti mettermi il link al forum Twilighters, please, che io non trovo più il sito? Danke =) Io su msn prima o poi mi farò viva…prima o poi, appena becco dieci minuti liberi =) Be, dimmi lo stesso cosa ne pensi di questo chapter, grassie =) Kisses =)

 

Judeau: Ed ecco che ho messo le motivazioni di Eily…questo capitolo non mi piace particolarmente… Stai leggendo Harry? Io non riesco a trovarne nemmeno una copia… dovrò aspettare di tornare in Italia probabilmente per riuscire a leggerlo… è bello? Dimmi che ne pensi anche di questo capitolo, please, grassie =) Ciao, baci

 

Black Wing: Clauuuuu! Guarda che se cantavo io finiva tutto in disastro!Va bene scrivere le canzoni, ma cantarle… proprio no! La batteria…penso lascerò il mio posto ad Elizabeth, mi scongiura ormai da mesi…mi dispiace però! Ho intenzione di comprarmi la chitarra elettrica infatti ciccci =) Il volo bello, abbastanza, anche se avevo vicino un bambino che mi parlava in una lingua a me sconosciuta =) Dì a Daniel di non farsi venire in mente strane idee, sorry, ma non è il mio tipo =) Il braccialetto te l’ho già preso =) Be, dimmi che ne pensi di questo, ciao Bacionissimi giganti =)

 

Be, ovviamente richiedo recensioni =)=)=)

Grassie =)

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


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Capitolo 9

 

Eily uscì dal portone del palazzo, non chiudendolo, però.

Aprì la portiera della BMW X5 presa a noleggio, buttò sul sedile del passeggero la borsa e si sedette.

Appoggiò le mani sul volante e fece alcuni respiri profondi per riprendersi. Si era comportata da sciocca… Ma cosa avrebbe dovuto fare infondo? Rimanere lì seduta sul divano, come una bambolina, senza commentare e lasciare che Ville la criticasse? No, non sarebbe mai riuscita  a farlo. Non lei!

Si, ma adesso che se n’era andata, cosa aveva risolto?

Decise di chiamare Linde.

L’uomo rispose al quinto squillo del telefono, mentre i nervi di Eily stavano pericolosamente cedendo. Gli raccontò con voce malferma tutto quello che si erano detti poco prima lei e Ville.

 

Linde rimase a bocca aperta, mentre ascoltava le parole della ragazza. Doveva intervenire se no tra quei due non si sarebbe risolto mai nulla; quindi il consiglio che Migè gli aveva dato si andava a far benedire.

-“Tanto stasera devo passare da Ville a prendere alcune cose che ho lasciato lì… Ci parlo un po’” – L’uomo si dimostrava ancora una volta un ottimo amico, ma lei non voleva tirarlo in mezzo, altrimenti sarebbero sorti problemi tra lui ed il cantante. L’ultima cosa che la ragazza voleva era farli litigare per colpa sua.

 

Un lieve bussare alla porta interruppe i pensieri del cantante. Decise di non dare la soddisfazione allo scocciatore di interrompere l’andamento della sua giornata, ma appena gli balenò in mente la possibilità che dall’altra parte ci fosse Eily, le sue gambe si mossero da sole per dirigersi verso lo spesso strato di legno chiaro e le sue mani fecero il resto, ovvero aprirla.

Nel vedersi davanti l’amico, invece della ragazza, fece storcere il naso all’uomo, facendo così una smorfia piuttosto buffa.

-“Anche io sono contento di vederti Ville” Linde fece una strana risatina nervosa. Cercava di alleggerire la situazione, anche se il grugnito dell’uomo, dopo la sua frase, non fu molto incoraggiante!

Allora si limitò ad entrare e fare come se fosse a casa sua. D’altronde era un po’ come se fosse casa sua quella… si riunivano sempre lì lui ed i suoi amici.

-“Ho lasciato qui dei fogli, li hai mica visti, per caso?” – mentre poneva quella domanda, si guardò attorno.

-“Sono lì, sul tavolino.”

Linde diede un’occhiata al tavolino di cui parlava Ville… era pieno di fogli, alcuni scritti fitti, altri quasi immacolati, altri strappati ed altri spiegazzati, come se fossero stati appallottolati e poi ripresi e lisciati. Lasciò perdere l’impresa… invece si sedette sul divano, col signor muso lungo che guardava accuratamente per terra.

 

-“Sai che Eily mi ha raccontato tutto?” Disse a bruciapelo.

-“Uhm, immaginavo. Non avete proprio segreti voi due, vero?” Ville era deprimente in quel momento. Gli mancava la solita scintilla vivace che albergava sempre nei suoi occhi verdi.

-“Ville, non fare lo scemo… che cavolo, non ce la fate a stare nella stessa stanza per mezz’ora senza scannarvi o senza silenzi imbarazzanti, vero?”

-“Parla tu con lei e vedi se non scappa anche da te. O forse è un trattamento speciale per me…” – l’uomo davvero non voleva collaborare, aveva solo voglia di tenere il muso per un po’… insomma, crogiolarsi in quello stato d’animo.

Linde si alzò in piedi e tirò su anche l’amico.

-“Cazzo vuoi, si può sapere?” Fece quest’ultimo.

-“Adesso tu vieni con me, da Eily! Non discutere!” Linde praticamente se lo trascinò dietro, per tutti i tre piani di scale.

-“Ma io non voglio!” – replicò scocciato lui, arrivati davanti alla macchina dell’amico.

-“Ti ho detto di non discutere! Sali in macchina, su!”

Ville si arrese e salì mesto in quella macchina, odorosa di fumo di sigarette e altri odori riconoscibili come alcolici.

 

Linde mandò un sms ad Eily, giusto per avvertirla dell’arrivo in albergo.

Quando lei lesse il messaggio sgranò lievemente gli occhi di ghiaccio.

Si sedette sul letto, impaziente, in attesa dei due uomini.

 

 

 

Capitolo scritto nella pace dello studio di mia zia. Mi è venuta l’ispirazione mentre leggevo “Amleto” in inglese…devo dire che è mille volte più bello che in italiano!!!

Vabbè, ma passo ai ringraziamenti, che è meglio =)

 

Judeau: ho sentito dei miei amici su HP, mi hanno detto tutti che è brutto…Ma anche se mi venisse detto che è il peggior libro scritto sulla faccia della terra, non mi cambierebbe molto, anche perché sta a me alla fine decidere cosa pensarne =) Lo so che l’ultimo capitolo non è dei migliori, ma ero distrutta, con un bambino che continuava a guardare cosa facevo e mi parlava in una lingua che non capivo! Mi ha messa in crisi =) Spero questo sia meglio, ero finalmente abbastanza tranquilla mentre scrivevo =) E si, sono in Olanda…in un posto sperduto nel nulla, ma domani dovrei andare un po’ in giro dove c’è la vita (ossia molta, moltissima gente!), non vedo l’ora =) Be, dimmi che ne pensi di questo =) Grassie, ciao, baci

 

Ethereal Clover: Si, i Paesi Bassi, ma da quando mia zia si è trasferita lì ho sempre detto Olanda…Io voglio assolutamente andare a visitare Rotterdam quest’anno.Per l’appunto, fino a dieci minuti fa stavo implorando mia zia =) Sono contenta ti sia piaciuto lo scorso capitolo. Anche se non mi ha minimamente soddisfatta…Be…Si, in effetti mollare Ville ad un mese dal matrimonio è sembrato anche a me una crudeltà… povero Ville!! molte protag le fai morire? Che billu =)  Vabbè, sembro una sadica se lo dico, ma per qualche oscuro motivo ancora sconosciuto perfino a me, mi piacciono più le storie dove muore qualcuno…sono strana forse! Grazie per il link, appena torno a casina mia ci torno su Twi =) Gli spinelli…ehm… c’è una storia carina dietro, ma non starò qui a raccontarla, se no verrebbe fuori un papiro più lungo di quanto già sia =) Dimmi che ne pensi anche di questo capitolo =) Grassie, kisses =)

 

Black Wing: Non la mollo la band, semplicemente scriverò i testi e basta, calmati! Ah, il mio cellulare per qualche strano motivo non mi fa mandare sms all’estero (non aspettarti chiamate o messaggi)… il bimbo l’avrei ucciso, o almeno incatenato alla sedia… stare fermi è così difficile? E nonostante ami volare…penso che se mi capiterà ancora una volta mi butterò giù dall’aereo col paracadute… a proposito: a settembre fanno i corsi di paracadute a Borgo o Firenze, se non sbaglio…vieni con me?Che lingua parlo? Be, non sapendo olandese o il frisone… vado avanti col mio inglesuccio =) Mia zia mi ha dato da mangiare il Boerenkool met worst… (ho chiesto a lei come si scrive). c’era del cavolo e delle patate…era abb buono, strano, ma buono. Poi…c’erano i Poffertijes (BUOOOONIII) =) Mia zia fa gli anni domani =) Ma ci pensi, solo 29 anni!! Forse per quello mi trovo così bene con lei =) Ti saluta tantissimo =) Vado, salutami Vale, Edo e Philli =) BACI! PS: l’unico tuo modo di comunicare con me saranno le recensioni, però non esagerare, ok? =)

 

Mi recensite, per favore??? Dai =)

Grassie a chi lo farà e spero che piacerà anche solo a chi leggerà, senza commentare. =)

Baci, Luana.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


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Capitolo 10

 

-“Linde… ascolta… io… me ne sto andando.” La ragazza rivolse quelle parole alla persona dall’altra parte della linea, appena questa ebbe risposto.

-“Dove?” L’uomo aveva visto Eily solo il giorno prima e lei non gli aveva detto niente…

-“Sto andando in America.” Eily stava nel frattempo combattendo con le lacrime che spingevano, scalpitavano per scendere dai suoi occhi e bagnare le guance arrossite.

-“Non me l’avevi detto. E quando torni?” L’uomo ancora non aveva capito che Eily se ne voleva andare definitivamente. Forse stava pensando ad una vacanza o un viaggio per rivedere la sua amica Sheena.

-“N-non torno.” Ecco. Adesso le lacrime calde non dovevano più scalpitare, dato che stavano silenziosamente scendendo lungo le gote della ragazza.

Ci fu un momento di silenzio dall’altra parte della linea, momento in cui le parole della ragazza stavano vagando nella mente di Linde.

-“Cosa? Eily, ma che stai dicendo? Non puoi non tornare… Vuoi fare il matrimonio lì? Guarda che è già deciso tutto per qui alla…”

-“No, Linde…ascolta, io… io non mi sposo più con… con Ville.” La ragazza aveva fermato i ragionamenti dell’artista. Stava cercando di mantenere una voce tranquilla nel dire quello al uomo. Non poteva però farci nulla, il suo tono di voce era flebile, interrotto da singhiozzi che arrivavano chiaramente alle orecchie del musicista.

-“Eily, calmati, ti prego… dove sei? Vengo lì e ne parliamo. Perché te ne stai andando? Lui ha…ha fatto qualcosa?” Linde era spiazzato da ciò che la ragazza gli stava dicendo. Fino quel momento era sempre silenziosa, ma non aveva mai fatto parola di avere problemi con il cantante. Per la sua mente vagavano già possibili risposte alla domanda che aveva posto alla ragazza. Ad esempio Ville avrebbe potuto averla tradita.

-“No, non ha fatto nulla…Non è colpa sua… è che… non lo so, devo andarmene, non posso rimanere qui, capisci? Non posso sposarmi, è troppo presto… E mi hanno chiamato da New York per un lavoro e… sto andando lì.”

 

Linde stava ripensando alla telefonata avuta con Eily quando lei era partita. Era in aeroporto, mentre lo stava chiamando e lui non era riuscito a tranquillizzarla, a dirle che sarebbe andato tutto bene… Era forse anche per quello che cercava in tutte le maniere possibili ed immaginabili a cercare di far parlare quei due.

-“Manca tanto?” – Ville si stava lamentando sul sedile del passeggero da circa una mezz’ora. Linde era arrivato al punto in cui ormai nemmeno l’ascoltava più. Faceva semplicemente finta che il cantante non esistesse e si concentrava sul traffico intenso che avanzava lentamente.

-“Linde, fermati qui, ho voglia di una birra…”

E Linde continuava tranquillamente ad ignorare la persona che aveva accanto.

-“Ma mi ascolti?”

Intanto l’amico stava continuando ad ignorare beatamente quella voce fastidiosa, canticchiando una canzone che stavano passando in quel momento alla radio.

 

Eily stava aspettando nella stanza d’albergo i due uomini. Aspettava, aspettava ed aspettava ancora. Sembrava che quella maledetta lancetta dell’orologio non si spostasse di un millimetro. Ma si sa: quando si aspetta una cosa ardentemente, il tempo sembra non passare mai.

Un leggero bussare alla porta la fece sussultare, per poi alzarsi velocemente dal letto sul quale si era seduta poco prima ed andare ad aprire.

-“Non sai che traffico, scusa per il ritardo.” Linde era partito a parlare a macchinetta, appena entrato nella stanza, ma vedendo che Ville non accennava a muovere un passo dall’uscio, si fermò.

Voltandosi indietro, vide il cantante che osservava accuratamente i cardini, con le mani in tasca, senza fiatare e senza nemmeno dire una parola alla ragazza, proprio davanti a lui.

 

 

Lo so, lo so, è cortissimo, mi dispiace un sacco, ma questo periodo sono depressa, quindi non sono riuscita a scrivere qualcosa di decente, mi dispiace davvero!

I ringraziamenti vanno a Judeau, Ethereal Clover e Black Wing…

 

Judeau: Forse nel prossimo capitolo si capirà un pochino di più la strana psicologia di Eily, ancora non ne sono mucho sicura, i’m sorry! Linde… voglio un amico così =) Ho cominciato a leggere Harry Potter, in spagnolo…che fatica!!!! Però sembra bello, non vedo l’ora di prendermelo in inglese, forse ci capirò qualcosina in più =) Grassie dei complimenti, spero ti piaccia anche questo chapter. Ciao ciao, baci

 

Ethereal Clover: Ma ciao! Non ho aggiunto altro a quel pezzo che ti ho mandato, mi scuso, non è un buon momento… Comunque… si, mia zia vive in olanda…momentaneamente… è stata in Spagna, Portogallo, Francia, Germania, Inghilterra e america… a volte vorrei che fosse rimasta in America… vabbè! =) Dimmi che ne pensi, anche se più o meno lo so già =) Kisses e buon lavoro (probabilmente starai lavorando)

 

Black Wing: L’Olanda è bella, mia zia fantastica, ti saluta tanto, casini che poi ti racconto… (come cavolo ho fatto ad incontrarlo in OLANDA?) Vabbè! Voi continuate a lavoricchiare sulla song, grazie per i commenti, dimmi che ne pensi di questa, baci, ciao!

 

Mi lasciate delle recensioni? Per favoooooooooreeeeeeeeeeeeee?

Grassie, un bacione a tutti =)

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Nuova pagina 1

Capitolo 11

 

-“Ville?” – Linde gli andò vicino, cercando di fargli distogliere lo sguardo da ciò che più gli sembrava interessante in quel momento: i cardini della porta.

-“Mmh?” – mugugnò in risposta il cantante, sempre con uno sguardo fisso dinanzi a sé.

-“Ville… ci sei?” – l’amico gli sventolò davanti alla faccia la mano, come per risvegliarlo dallo stato di semi incoscienza in cui era piombato poco prima.

-“E basta!” – Ville sbottò, togliendo la mano dell’amico, con un gesto secco.

 

Linde si spostò, andando davanti ad Eily.

-“Adesso voi due parlate.”

Un momento di silenzio colse Eily e Ville, che “casualmente” in quel momento non ebbero nulla da dirsi.

Linde stava guardando per terra, attendendo che uno dei due aprisse la boccuccia santa e dicesse qualcosa.

-“Un ciao come inizio non sarebbe male!” – disse, sarcastico, il chitarrista.

Eily gli rivolse una delle occhiatacce per cui era famosa. Quegli occhi di ghiaccio potevano far davvero paura a volte e ciò fece dire a Linde un lieve “come non detto.”

 

L’uomo si mise a sedere su una delle poltroncine di velluto rosso, nella stanza.

Eily guardava per terra, Ville guardava Eily senza riuscire a spiccicare parola. Linde si ritrovò a ridacchiare tra sé e sé del momento a cui stava assistendo.

 

Eily distolse lo sguardo dal pavimento, per fissarli in quelli verdi di Ville.

-“Scusa”

Quella parola uscì come da sola dalle labbra della ragazza, in un sussurro delicato e lieve, facendo sussultare lievemente l’uomo.

-“Come?” – fece lui.

-“Scusa, scusami, per come mi sono comportata allora, per come mi sono comportata adesso e per il fatto di essermene andata senza dirti nulla. Insomma… scusa!”

Il discorso detto da Eily uscì lievemente esitante, come se la ragazza facesse fatica a pronunciarlo. In effetti per la ragazza quella fu una vera e propria impresa, chiedere scusa. In 27 anni della sua vita poche volte aveva detto quella parola. Era una specie di tabù per lei. Si era fatta una promessa: quella di non chiedere scusa. Pensava fosse una debolezza ammettere di aver sbagliato qualcosa.

Questo ragionamento lo aveva rivelato anche a Ville una volta, da soli, mentre guardavano un film insieme e lui se lo ricordava ancora. Per questo, probabilmente aveva sussultato nel sentirgliela pronunciare.

 

Linde capì che quello era il momento di sparire, letteralmente, perciò si alzò dalla morbida poltroncina, prese il suo cappotto ed uscì velocemente dalla stanza, fermandosi però a chiudere la porta dietro di sé.

 

-“Davvero avevi paura di sposarmi?” – Ville andò dritto al punto della situazione, senza delicatezza, in effetti, ma aveva bisogno di sapere.

-“Si… tu eri sempre in giro con la band, io ero a casa, a lavorare e ci vedevamo qualcosa come due mesi all’anno, forse… E mi sono fatta prendere dal panico.”

Stavano entrambi seduti sul margine del letto candido, nella stanza, parlando tranquillamente. Questa volta niente urli, niente silenzi imbarazzanti, solo una civile conversazione. Stavano finalmente chiarendo tutte le incomprensioni tra di loro.

-“E adesso che avete finito il cd dovrete ricominciare con tour, apparizioni e compagnia bella…”

continuò a bassissima voce, tanto che Ville fece fatica a sentire chiaramente ciò che la ragazza stava dicendo.

Abbassò lo sguardo, un po’ teso.

-“Si… tra poco dovremo ripartire… e tu tornerai via?” – le chiese l’uomo.

Eily sospirò lievemente, abbassando a sua volta lo sguardo.

Ancora non sapeva cosa fare.

 

 

 

 

Ed ecco che ho finito anche l’undicesimo! Carino? Spero di si… Non è che sta diventando troppo noioso? Mi sa di si…

Un bicchiere di tè freddo alla pesca, le tapparelle chiuse ed il silenzio della stanza, interrotto solo dal passaggio di una macchina ogni tanto mi hanno piuttosto aiutata! Devo fare un ringraziamento ad una persona che ieri mi è stata particolarmente vicina… Grazie B!  E ho trovato il nome per il cane (miracolo!!! Adesso si apre il cielo e si sente il coro degli angeli)… Shadow (o eventualmente Shade). Dato che è una femmina… Appena svezzata ce l’avrò! Evviva! =)

I ringraziamenti per i commenti a questa FF vanno a:

 

Judeau: guarda che quando si è in crisi, i cardini delle porte offrono un sostegno morale =) No, scherzo, però immaginare la scena mi ha parecchio divertita =) Sai che non è male l’idea della FF su Linde? Un pensierino ce lo potrei anche fare =) Dimmi che ne pensi di questo capitolo, grassie =) baci

 

Ethereal Clover: Scusa, ci ho messo tanto a scrivere quel piccolo pezzetto, ma avevo un po’ di casini nella mia testolina bacata! I’m sorry! Comunque prego per l’anteprima =) Non vedo l’ora arrivi martedì per leggere cosa succederà ad Adrie! Sai che quella storia mi ha presa un sacco? Complimenti =) Grassie dei compliments =) Dimmi che ne pensi di questo, grassie, kisses.

 

Io mi diverto a leggere le recensioni, quindi lasciatele, grassie, ciao ciao!

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


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Capitolo 12

 

Linde era sceso nella hall dell’albergo, per lasciare i due in pace, che una ragazza gli si piazzò davanti, dicendo:

-“Ti conviene non uscire fuori di qui se non vuoi che una marea di flash e di repoter ti assalgano!”

La frase detta dalla ragazza lo sorprese non poco.

Non ebbe il coraggio di mettere il naso fuori da quelle porte, andando, invece dalla ragazza di poco prima, che stava sistemando alcune carte alla reception.

-“I giornalisti sono qua fuori?” – chiese lui, appoggiando le mani sul bancone rosso scuro lucido.

-“Si, tanti, anche, pronti a scattare delle belle foto da mettere sui giornali domattina, così da incasinare le vite degli altri.” La ragazza disse ciò ancora intenta a sistemare dei fogli, senza alzare la testa per guardare il chitarrista.

Il tono che aveva utilizzato era piuttosto sprezzante, non amava particolarmente quelle persone là fuori, perché spesso quando arrivavano delle celebrità o volti noti le impedivano di lavorare. Linde si rese conto del tono e pensò di usarlo a suo favore.

 

In camera Ville ed Eily stavano parlando della imminente partenza della ragazza.

Era quasi passata una settimana dal suo arrivo in Finlandia. Era sabato pomeriggio e lunedì pomeriggio doveva prendere l’aereo per tornare via.

-“Quindi… be, suppongo che se verremo dalle tue parti verrai a sentirci, vero?” Ville cercava di alleggerire l’atmosfera, mentre si fumava una sigaretta, voltato verso la tv spenta.

Eily lo guardò.

-“No, in realtà non mi è mai piaciuta la vostra musica…” Una leggera risata uscì dalle sue labbra, mentre Ville si voltava con un’espressione a dir poco scioccata.

-“Penso di non aver capito bene!” Vedendo l’espressione distesa ed ironica della ragazza si mise pure lui a ridere. Gli sembrò di essere tornato indietro nel tempo, quando loro erano amici, solo amici e scherzavano sulla musica che faceva la band.

 

-“Mi aiuterai, allora?” – chiese Linde alla ragazza (Eliza), dopo averle chiesto di tirarlo fuori da quel casino, che lui doveva tornare a casa.

Lei finalmente alzò gli occhi neri e li posò sull’uomo.

-“C’è un’uscita di là” – indicò una porta dall’altra parte della hall “che porta al parcheggio, senza passare davanti ai piranha.”

Linde, sapute questo, si precipitò verso quella porta, andando a finire, come aveva detto la ragazza nel garage, a pochi passi dalla sua macchina.

Si mise alla guida ed uscì da quel luogo, andando, però ad riemergere davanti ai giornalisti, che riconoscendo l’autovettura, cominciarono a scattare foto su foto, impedendo al povero chitarrista di vedere dove andava. Linde maledisse mentalmente Ville.

-“Sarà meglio che mi ringrazi e che chiarisca se no lui non canterà mai più!” – Linde finalmente ce la fece ad uscire dalla ressa, per poi arrivare intero a casa.

Tirò fuori il cellulare e chiamò quel testone di un cantante.

-“Pronto?” – la voce di Ville gli arrivò vagamente disturbata, a causa della linea.

Linde gli riferì ciò che gli successe e gli raccomandò di stare attento nell’uscire… be, più che dirgli quello… gli consigliò di non uscire affatto, ma… Be, a quel punto Ville aveva già riattaccato.

 

In quella camera d’albergo un uomo chiuse il suo cellulare con uno scatto e si affacciò alla finestra. Vide davvero dei giornalisti, pronti all’attacco e chiamò la donna per mostrarle ciò che Linde gli aveva appena comunicato.

Si misero entrambi a ridere, pensando alle mille domande che avrebbero fatto se lui si fosse presentato davanti a loro. E i mille titoli che avevano già preparato.

Si misero seduti comodi uno sulla poltrona e l’altra sul letto, a parlare, sicuro che ci sarebbe voluto tanto fino a che Ville se ne sarebbe potuto andare a casa.

 

Bip Biip Biiip Biiiip Biiiiip

La sveglia continuava a suonare, finché Eily non riuscì a spegnerla ( fracassandola sul duro pavimento lucido ) e ad aprire gli occhi. Era sdraiata sul copriletto, vestita come la sera prima. Era lievemente intontita ancora dalla nottata di sonno. Si alzò, stiracchiandosi, incontrando con lo sguardo Ville che stava cercando di rigirarsi nella minuscola poltroncina, finendo anche lui sul pavimento lucido.

Quella caduta, insieme alla risata della donna riuscirono a svegliarlo del tutto.

Si alzò lentamente da terra, guardandosi attorno interrogativo. Dopo poco si ricordò anche lui il perché della sua dormita nella poltroncina ed andò alla finestra per controllare se ci fossero ancora fotografi.

Grazie al cielo quella gente aveva una vita loro, quindi se n’erano andati.

Ville prese il suo cappotto e fece per uscire dalla stanza, ma si fermò sulla soglia, indeciso sul come salutare la ragazza. Lei si avvicinò a lui e alzandosi in punta di piedi posò un lieve bacio sulla guancia dell’uomo.

 

 

 

E (finalmente) sono riuscita a scrivere il dodicesimo chapter… Complice la favolosa pioggia che si è abbattuta qui… adoro quei tuoni ed i fulmini =) Scusate il ritardo! Ed ecco i ringraziamenti:

Ethereal Clover: ma ciao! Mi dispiace ma per Ville ti devi mettere in fila, ci sono prima io =) No, scherzo… io se mi trovassi davanti Ville probabilmente lo tempesterei di domande sulle canzoni =) Ti ho lasciato il commentino alla tua ff (mentre scrivevo il commento, la mia mente produceva un qualcosa come ADRIE FERMATIII)… mi piace un sacco, te l’avevo già detto? Forse no =) Uffi, martedì prossimo non potrò leggere il new capitolo, nooo! Sisssi, perché non ci sarò! *me triste* Dimmi che ne pensi di questo capitolo, danke =) Ciao, kisses =) PS: dove posterai quell’anteprima che ho letto poco tempo fa?

Judeau: Eily è la ragazza forte all’apparenza, magari un po’ menefreghista, ma tenera dentro ( aspetta, mi sembra un biscotto… vabbè =) ) Spero che si capisca! Io adoro Linde, infatti ormai lo infilo in ogni capitolo =) Bravo lui =) Grazie per i complimenti =) Dimmi che ne pensi di questo, please =) Danke =) Ciao, baci

 

Recensite?? Per favooooreee ? =) Grassie =)

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Nuova pagina 1

Capitolo 13

 

Era domenica, se l’era quasi scordata Eily.

Doveva preparare le sue cose, perché l’indomani sarebbe dovuta ripartire. Le dispiaceva, dato che la sera prima era riuscita a spiegarsi con Ville. Le sarebbe dispiaciuto anche dover salutare gli altri della band, primo fra tutti Linde. Ormai lo considerava il suo angelo custode o fratello maggiore.

Mentre prendeva su alcuni vestiti le venne in mente di andarsi a fare un ultimo giretto per Helsinki e di fare i bagagli l’indomani mattina.

Prese la borsa, la chiave della stanza e quella della macchina a noleggio ed uscì dall’alloggiamento.

 

Appena fuori ispirò a pieni polmoni l’aria fredda, che iniziò a pizzicarle il naso. Le era mancato quel freddo intenso che entrava dentro, riempiendola, facendola sentire intera. Insomma… si sentiva a casa!

Guardò indecisa la chiave che teneva nella mano sinistra… dopo essersi poi guardata attorno, la rimise nella borsa nera a tracolla e si avviò a piedi per la città.

 

Non aveva fatto colazione e le stava venendo fame. Dato che erano ancora le dieci del mattino, decise di andare a prendersi un caffè. Entrò nel primo localino che vide. Sfregandosi le mani per riscaldarle (senza guanti alla fine di novembre ne risentivano un po’ ), si avvicinò al bancone e chiese una tazza di caffè. Vide anche un muffin al cioccolato e decise di prenderlo. Prese posto ad uno dei tavolini scuri lì accanto, senza dare molta importanza a chi ci fosse dentro il locale.

 

Fuori si accese una sigaretta, che finì per strada, mentre dava un’occhiata alle mille vetrine attorno a sé.

Pochi istanti dopo aver terminato di fumare, il suo cellulare cominciò a suonare.

 

Love's the funeral of hearts
And an ode for cruelty
When angels cry blood
On flowers of evil in bloom

 

-“Ma dove ti sei cacciata?!?” – Una voce maschile la sorprese. Dato che non aveva letto il nome del chiamante chiese:

-“Ma chi è?”

-“Ah, bene, grazie, non riconosci nemmeno la mia voce, grazie! Dopo tutto quello che ho fatto per te…mi aspettavo un po’ di considerazione, ma vedo che non mi dovevo aspettare nulla. Bene, grazie mille, da ora in poi saprò come comportarmi.”

Eily stava ridendo senza ritegno, in mezzo alla strada, mentre la gente che passava probabilmente la stava prendendo per pazza. Finalmente si decise d’interrompere il monologo della persona dall’altra parte.

-“Ciao Linde, si sto bene anche io, e scusa tanto se non ti ho riconosciuto. Che vuoi?”

-“Ti sembra il modo di parlare con una persona più grande, nonché più intelligente, bella ed affascinante?”

Decisamente stava esagerando a quel punto, perciò la ragazza fu tentata di interrompere l’uomo.

-“Senti, signor intelligentone capellone, che vuoi? Perché mi hai quasi urlato in un orecchio quando ho risposto?” – Intanto si era allontanata dal centro della città ed aveva trovato un parchetto con una bella panchina molto invitante, anche se completamente ghiacciata e stava pensando se sedersi oppure no, mentre parlava con l’amico.

-“Non dovevamo vederci oggi? Tutti insieme? Allora dove ti sei cacciata? Noi rischiamo la vita per te e tu non ti fai trovare!”

-“Scusami? Per quale oscuro motivo stareste rischiando la vita?”

Nel frattempo si era seduta sulla panchina (ghiacciata è un eufemismo) e stava guardando la superficie di una pozzanghera non molto lontana dai suoi piedi.

-“Siamo davanti al tuo albergo, un giornalista potrebbe arrivare da un momento all’altro.”

Eily alzò un sopracciglio e sorrise alla pazzia dell’amico.

-“Guarda che i giornalisti non mordono mica. Basta che non vi fate riconoscere!”

-“Ma ci hai visti? No, dico, ma ci hai visti? Anche se non volessero ci riconoscerebbero lo stesso. Piuttosto… tu dove sei, che ti veniamo a prendere.” – Linde era vagamente… adirato per il fatto di dover stare davanti all’hotel, in balia dei giornalisti.

La ragazza gli diede le indicazioni per arrivare al luogo in cui si trovava.

 

-“Finalmente, eccoti! Non potevi aspettarci lì?”

Linde aprì il finestrino dalla parte del guidatore e le fece cenno d’entrare nella vettura.

Eily, dopo essere entrata ed aver salutato Ville e Burton chiese dove stessero andando.

-“Dobbiamo andare a festeggiare, no?” Chiese quest’ultimo.

-“Sapevo che volevate liberarmi di me, ma addirittura una festa…”

Tutti o quasi (Ville no) risero alla battuta della ragazza che si stava sistemando i capelli dietro le orecchie.

-“Allora… adesso andiamo che Migè e Gas ci aspettano.”

 

 

Ed ecco a voi il tredicesimo (bel numero, vero? =) ) capitolo… Oggi c’è il sole (oserei aggiungere: che bruuuuttooo!), quindi l’ispirazione per il nuovo capitolo consiste nei residui di ieri (la pioggia) (e i 30 Seconds To Mars e ovviamente i HIM).

 E’ normale desiderare che l’estate finisca? Bo, io voglio il mio bel invernuccio… ma lasciamo perdere =) uuu, il cielo si sta lievemente oscurando =)  Ecco i ringraziamenti =) :

 

Ethereal Clover: mi hai chiesto se finisce bene… ehm.. *me tossicchia* Non lo so, la mia mente ancora non ha elaborato l’ultimo capitolo di questa pazzi- ehm fanfiction… quindi bo! Dai, dato che mi hai chiesto così gentilmente di farlo finire bene… ti dico che ci penserò su =) Anch’io non vedo l’ora esca Venus Doom!! Che bello, che bello *me sogna il momento in cui l’avrà tra le mani* =) Sull’inizio del 2008 uscirà anche quello dei Metallica =) Vabbè! Spero ti sia piaciuto anche this chapter =) Prego per le reccis che ti ho fatto ( mi piace come scrivi, quindi recensire le tue storie è sempre un piacere, continua così! ). Buon lavoro per la scrittura dei next capitoli delle tue 10.000 storie =) Bye, Kisses

Judeau: Ti prego, ti prego, fai la danza della pioggia! =) Rivoglio il tempo di ieri! E’ bello quando piove, non so perché ma m’ispira e sto bene in generale… bo, avrò io qualcosa che non va, chissà =) Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, spero questo non sia stato deludente! Dimmi che ne pensi, danke =) Ciao, baci

 

Attendo reccis (recensioni), grassie =) Bacioni!!! L.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


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Capitolo 14

 

Linde guidò per quasi due ore, nelle quali Eily stava dormendo beata sul sedile posteriore e gli uomini stavano parlando delle loro questioni.

 

-“Se non ti svegli ti lasciamo qui, sai!” – una voce la riscosse dai suoi sogni.

-“Burton, sempre gentile e delicato, vero?” – Eily cercò di girarsi dall’altra parte, ma l’uomo praticamente la trascinò fuori a forza.

-“Riesco anche a camminare da sola, non ti preoccupare”- rispose lei, con un tono piuttosto sarcastico, mentre riprendeva coscienza di dove fossero arrivati.

-“Ma dove accidenti siamo?” – chiede la ragazza, notando una bella villetta, situata in una strada in cui lei non c’era mai stata.

-“Siamo a casa di Gabrielle. Spero che te la ricorderai ancora…” – l’uomo fa un sorrisino, mentre Ville e Linde scaricano delle scatole dal bagagliaio della macchina.

Eily sgrana gli occhi ed un sorriso compare sul suo volto e si mette a correre verso la porta d’ingresso. Quando arriva dentro nota qualcuno che sta guardando nelle scatole appena arrivate e le corre incontro.

-“Gabry!” .

Una ragazza sui 28 anni si volta. E’ abbastanza alta, capelli ricci neri con le punte rosse, una faccia che ispira subito simpatia, vestita con una felpa nera con uno strano simbolo bianco sul davanti e dei jeans neri semplici.

Appena Gabrielle riconobbe Eily, andò da lei ad abbracciarla.

-“Gabry, non sapevo fossi qui! Quanto tempo!”

La ragazza sorrise nel rivedere l’amica.

-“Si, sono tornata da poco. Anche io ho saputo solo ieri che ci sei anche tu!”

Si misero a parlare per un po’, mentre i ragazzi stavano mettendo via le cose portate.

Avevano comprato un po’ di cose per la casa di Gabrielle. La ragazza era stata via in Spagna per quattro anni ed era tornata solo tre giorni prima. E adesso stava riorganizzando la sua casa, con l’aiuto dei suoi amici. Eily e Gabrielle erano molto amiche, prima che quest’ultima partisse. Da allora avevano cominciato a sentirsi raramente, fino a smettere del tutto, a causa di impegni lavorativi di entrambe.

 

Poche ore dopo, con l’aiuto dei ragazzi e dell’amica, la casa di Gabry cominciò a sembrare una casa vera e non un magazzino per scatoloni! Avevano rimesso a posto il salotto e la cucina.

Si misero tutti e sette nel salottino, per riposare e… be, per lo più bere!

Gabrielle stava raccontando i suoi ultimi giorni in Spagna.

-“Avevo lasciato il lavoro e me ne ero andata a girare il Paese, dato che gli altri anni ero sempre rimasta a Madrid! Dovreste vedere Barcellona! Fantastica! E Valencia! L’amereste! Sarei rimasta volentieri lì ancora un po’, ma dovevo tornare! E ho proprio fatto bene a tornare, se no non ti rivedevo Eils! Tra quanto parti?”

Eily, o come affettuosamente la chiamava l’amica, Eils, le disse che aveva il volo l’indomani pomeriggio. Aveva preso delle ferie dal posto di lavoro per quella settimana.

L’amica le chiese se non poteva davvero rimanere un altro po’, ma Eily le disse che non poteva, il suo capo già aveva fatto tante storie per quella settimana.

A Gabrielle era passata per la testa un’idea, vedendo come Ville guardava la ragazza, ma la tenne per sé. Glielo avrebbe detto solo se il cantante avesse fatto qualche passo in avanti nel rapporto tra loro due.

 

Avevano fatto notte a parlare del futuro tour per promuovere il disco dei ragazzi e Gabrielle chiese ai ragazzi se volevano rimanere per la notte, dato che erano all’incirca tutti (chi più, chi meno) brilli.

Accettarono e anche se non c’erano posti per tutti, si sarebbero arrangiati più o meno.

Eily avrebbe dormito nella stanza con Gabry, che aveva un letto matrimoniale, mentre i ragazzi si sarebbero adattati, chi nella stanza degli ospiti, che aveva dei materassi buttati un po’ a caso, oppure chi sui due divanetti in sala.

Insomma, alla fine, riuscirono tutti a trovare un posticino per lasciarsi andare al sonno che pesava sulle palpebre.

 

Eily si girava nel letto da quasi dieci minuti, senza riuscire ad addormentarsi. Aveva fatto un incubo che l’aveva svegliata (la birra le faceva quell’effetto) e adesso non riusciva più a chiudere occhio.

Guardò la sveglia e soffocò un sospiro. Le 4 del mattino.

Decise di andare in cucina, a bere un po’ d’acqua.

Per arrivare in cucina, doveva scendere una rampa di scalini e passare dal salottino.

Cercò di fare il più piano possibile, ma svegliò ugualmente Ville quando, passando dalla sala, inciampò in un paio di scarpe lasciate lì da chissà chi.

-“Silenzio…” – mugugnò il cantante, girandosi dall’altra parte.

-“Scusami, sono inciampata.” – sussurrò Eily, fermandosi un paio di secondi, per poi dirigersi in cucina.

Ville, sentendo la sua voce, alzò la testa, in tempo per vederla aprire la porta del frigorifero.

Si alzò dal divanetto ed andò anche lui in direzione di quella luce bianca.

 

 

 

Ed ecco il quattordicesimo capitoluzzolo =). E qui entra in scena Gabrielle… vabbè che è domenica e che lunedì pomeriggio Eily se ne deve andare, ma ho pensato di mettere un altro personaggio femminile. He pensato: povera Eily, sola tra gli HIM, non deve essere una passeggiata tranquilla, quindi ecco un’amica: Gabrielle =) Che ne pensate??

Spero che questo chapter sia stato carino, un po’ di allegria ci vuole, ho scritto troppi capitoli noiosi =) Oggi sono un po’ euforica, i’m sorry, non so nemmeno io perché =) Cmq… ecco i ringraziamenti:

Ethereal Clover: ciao! Hai visto, ce l’ho fatta a postarlo oggi =) Miracolo!! =) Sono piuttosto svelta questi giorni a scrivere… dopo tanto tempo di crisi esistenziale (il tipo stronzo!) finalmente mi è tornata l’ispirazione =) Ma penso che durerà ancora poco poco, c’è il sole fuori, uffi… =( Vabbè! Sai… devo capire che sei dolce e gentile o se sotto sotto qualcosa di sadico ci sia =) Ma va bene =) Ciao, buon lavoro e dimmi che ne pensi di questo chapter, ok? Danke, Bacioni, kisses =)

Judeau: Sei un vampiro? Beeelloo =) Vabbè, sono scema, lascia perdere =) Cmq… non so, la pioggia ha qualcosa di particolare, di bello! Però a me piacciono di più i temporali, starei alla finestra a guardare per ore =) Guarda che la tua danza della pioggia non ha mica tanto funzionato qui, sai! Impegnati di più =) Linde… nello scorso capitolo l’ho fatto diventare un po’ scemotto, povero! =) Vorrei tanto conoscerlo! Quello vero, intendo! =) Oddeo, quando ho letto la parola “monsone” mi è venuta in mente monsoon dei TH… da ieri la canticchio senza sosta! Poveri quelli che mi stanno ad ascoltare =) Vabbè, io vado a suonare, ciao ciao e dimmi che ne pensi di questo capitolo, ok? Grassie =) Ciao, baci.

Aspetto recensionis, grassie mille =) E a quelli che solo leggono: spero vi piaccia la storia, magari ditemi se c’è qualcosa che non torna, ok?

Grassie, bacioni =)

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


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Capitolo 15

 

-“Che ci fai sveglia?” – chiese lui, cogliendola di sorpresa, infatti Eily non l’aveva sentito arrivare. Pensava si fosse rimesso a letto. – “Scusa se ti ho spaventata” aggiunse, quando vide la ragazza fare un leggero saltello sul posto.

Lei gli rispose che non ce la faceva a dormire perché aveva fatto un incubo.

Chiuse l’anta del frigo e così rimasero entrambi al buio.

Quando gli occhi si abituarono all’oscurità, videro che un po’ di luce proveniva da fuori. Eily si affacciò alla porta-finestra, aprendola ed uscendo.

Sul retro della villetta di Gabrielle c’era una specie di piccolo portico, dove la ragazza si era fatta mettere una di quelle panchine-altalene, che le piacevano tanto da piccola. Oltre il portico c’era una fila di piante. Erano rose, ma durante l’inverno erano solo dei rametti contorti secchi.

Anche se addosso aveva solo un paio di pantaloni di cotone ed una maglietta a mezze maniche, Eily si sedette sulla panchina, con il bicchiere di acqua in mano.

Era piuttosto freddo, ma la ragazza non ci faceva caso. Si mise a guardare il cielo stellato, con la luna che troneggiava superba su ogni cosa. Era sua la luce che filtrava in cucina pochi istanti prima.

Anche Ville uscì ed Eily gli fece spazio a sedere. Si mise accanto a lei, in silenzio. Sembrava un sacrilegio disturbare la quiete che c’era là fuori. Però si rese conto che Eily aveva freddo, quindi rientrò per pochi istanti, giusto il tempo di far spuntare sul volto della ragazza un’espressione interrogativa.

Quando uscì nuovamente fuori, aveva con sé una coperta piuttosto grossa, che appoggiò sulle gambe della ragazza e anche sulle sue, quando si fu nuovamente seduto.

Lei sussurrò solo un “grazie”, prima di sistemarla meglio.

Tornò a guardare la luna per un po’, per poi finire il bicchiere di acqua ed appoggiarlo accanto a sé, sul muretto vicino.

Ville guardava ogni suo gesto, dal come si sistemava la coperta, a come aveva appoggiato il bicchiere e come stava guardando quelle rose laggiù.

Quando Eily si girò per dire una cosa all’uomo accanto a sé, notò il suo sguardo su di sé e le parole le morirono in gola.

 

In casa, intanto, Gabrielle si preoccupò quando vide che l’amica non tornava più, perciò scese gli scalini per vedere se stava bene. Vide Linde che sbirciava fuori dalla porta-finestra della sua cucina e decise di fargli uno scherzetto.

Silenziosamente gli arrivò alla schiena e gli appoggiò le mani sulle spalle.

Il chitarrista fece un salto, quasi gridò, ma vedendo chi era si ricompose, come se non fosse successo nulla.

-“Che cavolo fai?” – le chiese, quando la voce gli tornò normale.

-“Niente, sarebbe stato da scemi lasciarsi scappare questo momento” – la ragazza rise, vedendo l’espressione poco convinta del chitarrista e continuò: -“Tu, piuttosto, che facevi?”

Linde diede un’occhiata fuori, prima di rispondere, giusto per essere sicuro di non perdersi nulla.

-“Ci sono Ville ed Eily fuori… insieme… sotto una coperta… e parlano…” – lo sguardo di Linde era uno sguardo soddisfatto, come qualcuno che ha fatto bene il proprio lavoro.

Gabrielle decise di scherzarci un po’ su.

-“Oh, Linde, mi dispiace tantissimo…” – la ragazza sapeva recitare, su quello non ci sono dubbi, infatti aveva un’espressione serissima e tesa sul volto. Quando l’uomo fece una faccia strana, come a dire “cosa stai dicendo”, lei continuò: - “Sapevo che eri innamorato di lei… mi dispiace che Ville ci sia arrivato prima.”

Detto questo mosse la testa a destra e sinistra, come per sottolineare quelle parole.

Linde capì allora cosa stesse dicendo Gabry e le arruffò i capelli.

-“Sta attenta a come parli, ragazzina, prossima volta non ritentare di scherzare con me.”

Si misero a ridere, ma poi l’uomo, ricordandosi dei due fuori, fece segno anche a lei di affacciarsi a… be, il termine corretto sarebbe spiare, ma loro… davano solo una sbirciatina per assicurarsi che tutto andasse bene!

 

Ville ed Eily stavano ancora in silenzio, finché lui non si decise a dire qualcosa.

-“Allora… domani pomeriggio ti accompagneremo, ok?”

Lo sguardo della ragazza s’incupì, ma rispose lo stesso, con un tono normale.

-“Se non vi è di disturbo… va bene.”

Un altro momento di silenzio scese su di loro, ma non fu come quello precedente, infatti questo fu piuttosto imbarazzante.

Ville a quel punto si stufò e decise di reagire:

-“Allora… davvero vuoi tornare a New York? Non hai voglia di stare ancora un po’?”

Eily gli spiegò di non poterlo davvero fare, anche se le sarebbe piaciuto rimanere.

Ville guardò quegli occhi di ghiaccio e decise di tentare.

 

Linde e Gabrielle intanto stavano osservando la scena, pregando che almeno uno dei due reagisse in qualche modo, finché videro Ville togliere la coperta dal davanti al volto di Eily.

La ragazza, infatti aveva talmente freddo che si era coperta fino al naso.

 

Eily sgranò gli occhi, quando l’uomo le tolse la coperta dal davanti, appoggiandola sulle sue gambe.

Le sfiorò delicatamente il naso arrossito e freddo e vi depose un piccolo bacio.

 

Ville attese dopo quel bacio che la ragazza reagisse in qualche modo, come ad esempio si alzasse e se ne andasse in casa.

Non si aspettò che Eily prendesse tra le sue mani il suo volto.

Lo guardò negli occhi verdi… si avvicinò ancor di più e sfiorò le sue labbra con quelle di Ville, prima di abbassare lo sguardo e allontanarsi un po’ da lui.

 

Linde e Gabrielle sorrisero alla scena a cui avevano assistito. Speravano, infatti, che i due tornassero insieme e speravano anche che nessuno dei due ci ripensasse.

 

Le guance di Eily si tinsero di rosso. Non era per il freddo.

Ville avvicinò nuovamente le labbra alle sue, lentamente, dandole il tempo di ripensarci e di spostarsi, se desiderava.

Ma lei non ci ripensò e nemmeno si spostò. Anzi, si avvicinò fino a far diventare quello sfiorarsi un bacio vero e proprio.

Un bacio intenso, che riscaldò il cuore di entrambi.

Quel bacio si approfondì, spontaneamente da parte di entrambi, facendoli sentire come se quei sei mesi non ci fossero mai stati.

Quando si staccarono, gli occhi di Eily si riappropriarono dello sguardo di Ville ed un sorriso nacque spontaneo sulle loro labbra arrossate.

 

Linde si spostò dalla finestra e tirò indietro Gabrielle. Lei lo portò sul divanetto nel salotto,sul quale poco prima stava dormendo il chitarrista e gli riferì il suo piano.

Linde annuì convinto e si misero d’accordo sui dettagli.

L’indomani l’avrebbero proposto ai due che erano ancora là fuori.

 

 

Io amo il mio quindicesimo capitolo quindi se qualcuno mi dice che è brutto lo mordo! No, forse mordere no…ma ho ancora l’acquario coi piranha! =)  Non so perché ma l’inizio di questo chapter mi ha presa, cioè… è venuto fuori da sé, io ho solo premuto i tasti… il brutto tempo dà i suoi segni =) Non piove, ma il cielo è coperto, con le nuvole scure, che sembrano così soffici… ma vabbè, mi sto dilungando in cose che non c’entrano niente col capitolo… dunque…vabbè, devo dirla, ultima cosa prima dei ringraziamenti: voglio un portico come quello… per starci la notte dev’ essere favoloso! *me sospira sognante*  Ok, ecco i ringraziamenti:

Ethereal Clover: Per l’idea di Gabrielle bisognava attendere che Ville facesse una prima, almeno minuscola mossa e qui l’ha fatta… quel tanto che bastava a mettere Eily in crisi sulla partenza… poi lo vedrai domani =) Domani posto il capitolo sulla partenza, se non stasera =) Sono piuttosto produttiva e questi capitoli mi vengono fuori da soli, quindi non posso che assecondarli =) E… non bevo brio blu, mi spiace deluderti =) Solo acqua naturale, danke =) Guarda che un lato sadico è un punto in più, almeno non ti senti come me quando devo far morire qualcuno (nelle storie!!!)… infatti ne sto scrivendo una adesso e mi sto sentendo colpevole! Il finale mi è spuntato mentre ti stavo scrivendo l’ultima mail… non chiedermi perché! Non lo so nemmeno io, comunque mi sembra bello ed userò quello… non ti faccio anticipazioni, però =) *me ride malefica* A presto, bacionzoli =)

Judeau: mi sono riletta la fine della one che hai scritto… bella bella, me n’ero scordata… sorry, adesso mi ricordo anche il perché del monsone… guarda, se riesci a far venire giù il diluvio universale anche qui io sarei tanto, ma taaanto felice =) Gabry è una ragazza un po’ folle, che può prendere su e andarsene ad esempio in Normandia da un momento all’altro… per questo l’adoro =)  dimmi se ti è piaciuto anche questo capitolo =) ciao, baci

Seriamente, che ne pensate di questo capitolo? Ditemelo, grazie =) Un bacione.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Nuova pagina 1

Capitolo 16

 

Quando si risvegliarono tutti, Linde accompagnò a casa Burton e Ville, lasciando Eily a casa di Gabrielle, che si offrì d’accompagnarla più tardi a casa.

Migè e Gas avevano le loro macchine, quindi per quello non c’erano problemi.

 

Rimaste sole, Eily si mise ad aiutare Gabry a rimettere a posto casa, mentre quest’ultima le faceva il terzo grado sugli avvenimenti della scorsa notte.

-“Allora…?” – fece l’amica, cercando d’introdurre il discorso.

-“Allora cosa?” – Eily stava sistemando gli ultimi scatoloni in cucina, mentre Gabrielle era in salotto. Per parlare quasi urlavano.

-“Ieri notte… con Ville, dal mio portico…”

Eily sgranò gli occhi, mise la scatola per terra, lasciando le varie confezioni sul ripiano e si diresse a piccoli passi verso il salotto.

-“Ho visto Linde affacciato che vi guardava e non ho resistito… che carini eravate!” – Gabrielle proseguì nella sua parlantina, ignorando gli sguardi omicida che l’amica le riservava.

Eils boccheggiò per un istante… non li aveva visti solo l’amica, ma anche Linde. Probabilmente a quel punto tutti i componenti dei HIM erano al corrente di quel bacio. Non era davvero arrabbiata, piuttosto le sembrò che questo le mettesse fretta. Non aveva ancora deciso cosa fare e tutti si aspettavano qualcosa da lei. Non ne aveva neppure parlato con Ville dalla notte scorsa. E quel pomeriggio doveva ripartire.

Mille pensieri le turbinavano nella mente, mentre prendeva posto su uno dei divani color crema dell’amica.

-“Dal silenzio che proviene dal mio divano devo dedurre che non hai ancora deciso nulla?” – Gabry le si sedette accanto, mettendo anche i piedi sul divanetto. Si abbracciò le gambe e guardò silenziosamente l’amica, osservando attentamente il suo volto.

-“No, in realtà non so cosa fare.” – La sua mente ripercorse quella settimana a Helsinki e sospirò.

-“Ecco… io avrei un’idea, probabilmente Linde adesso la starà dicendo a Ville, se non proprio a tutti gli altri. Io ti ho chiesto di restare qui per un po’, così te lo potevo dire e lasciarti scegliere da sola, senza pressione da parte degli altri. Sappi che io non te ne farò.”

Eily la guardò stranamente, senza capire di cosa stesse parlando.

-“Un’idea? E sarebbe?”

 

Linde, intanto stava parlando con Ville, era rimasto solo lui in macchina, dopo aver lasciato Burton a casa sua. Erano diretti verso l’appartamento del moro, quando il biondo si decise a parlargli di quello che aveva discusso con Gabrielle.

-“Quindi… questo è tutto… secondo te accetterà?” – chiese Linde all’amico che era rimasto silenzioso dopo la grande sorpresa.

-“Penso… penso di no… se n’è già andata una volta…”

-“Si, ma ieri sera...”

-“Ieri sera cosa Linde? E’ stato un bacio… Nulla di che”

Dal modo in cui espresse ciò, Linde si rese conto del fatto che Ville non pensava realmente ciò che aveva appena detto.

 

-“Mi puoi portare a casa, per favore? Devo fare le valigie.” – chiese Eily a Gabrielle, dato che erano le due. Aveva l’aereo alle 7.

Gabry non disse nulla, semplicemente prese le chiavi della macchina ed uscì di casa.

Eily tornò su, nella camera da letto, però perché aveva dimenticato la sua borsa. Dopo averla presa, scese le scale, ma infondo, davanti alla porta d’ingresso, si bloccò davanti alla sua immagine riflessa.

“Ma che fai? Puoi restare, hai la possibilità di ricominciare qui, con Ville, con i tuoi amici, avere anche un lavoro più bello, oppure tornare a New York, da Sheena, a deprimerti in uno studio notarile, con un capo che ogni giorno ti fa venire in mente 30 modi diversi di fare un omicidio… Puoi scegliere… perché non lo fai? Scegli!”

Distolse lo sguardo dallo specchio ed uscì da quella casa.

 

Arrivata in albergo, dopo due ore di assoluto silenzio, cominciò a mettere via la montagna di vestiti e di cose che si era portata dietro.

Era un’operazione che purtroppo non impegnava la mente, ma solamente le mani.

Questo le diede tempo per decidere cosa fare.

Gabrielle le aveva proposto di rimanere a Helsinki, a vivere nella villetta, ed essere sua socia in affari.

Gabrielle aveva infatti acquistato un posto piuttosto in centro e voleva farci un ristorante.

Eily sospirò…

Chiuse la valigia, si guardò attorno e prese il cellulare per chiamare Sheena.

 

Dopo la conversazione con una delle sue migliori amiche, Eily aveva finalmente deciso cosa fare.

 

 

 

Sono contenta, sisssi, ieri notte qui è venuto giù il diluvio universale, mentre io ero dalla finestra, a leggere un libro sui vampiri… be, atmosfera ideale perché arrivasse l’ispirazione per questo nuovo capitolo =) Che ve ne pare?

Probabilmente prima di partire non posterò più nulla, quindi buone vacanze e buon divertimento se partirete da qualche parte =) 

 

Ecco i ringraziamenti:

Ethereal Clover: Ti è piaciuto, che bello, ne sono molto contenta =) No, questo non è il finale,  ci manca ancora un po’… anche se non so quanti capitoli, in realtà! Spero ti sia piaciuto anche questo =) Spero davvero che questo non ti abbia delusa buona giornata, Kisses =)

Judeau: Avevo paura che lo scorso capitolo fosse troppo… dolce… però poi non ho resistito, mi sembravano troppo carini =) Il posto (secondo me) era perfetto, l’atmosfera pure… Quindi è venuto fuori così… Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, dimmi che ne pensi, grassie, ciao, baci.

Recensite? Grassie =) Bacioni! L.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


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Capitolo 17

 

Erano le cinque quando Ville arrivò davanti all’albergo di Eily. Si era offerto per accompagnarla.

-“Ti do una mano…” – le disse lui, scendendo dalla macchina, per poi prendere la pesante valigia nera della ragazza e metterla nel bagagliaio della macchina nera lucida.

Partirono. Ville stava procedendo sulla strada trafficata, in direzione dell’aeroporto, in silenzio, quando Eily ruppe quell’equilibrio fatto di rumori esterni e di respiri lenti.

-“Gira a destra, per favore.”

Ville sembrò risvegliarsi dallo stato di trance in cui si trovava da quando erano partiti dall’albergo.

-“Come?” – chiese, confuso.

-“Alla prossima devi girare a destra…” – Eily non lo guardava in volto, il suo sguardo era rivolto alle sue all star piene di scritte.

-“No, guarda che per arrivare all’aeroporto devo andare dritto.”

La svolta si stava avvicinando e Ville non sapeva cosa la ragazza volesse fare.

-“Ville… per una volta… fidati, ok? Gira a destra.”

Lui obbedì, ma poi fermò la macchina sul ciglio della strada e si voltò a guardare la ragazza con sguardo interrogativo.

-“Dove vuoi andare?”

-“A casa di Gabrielle.” – rispose soltanto lei. Non diede altre informazioni. Per quello Ville le rispose:

-“Per arrivare a casa di Gabry ci si mette un’ora e mezzo da qui… Se vuoi salutarla perderai l’aereo!”

Eily sorrise… possibile che lui non capisse? Allora si voltò verso di lui, distogliendo lo sguardo dal paesaggio fuori dalla macchina.

-“Io… io non parto più! Vado a stare a casa di Gabry.”

Lo guardò in volto, aspettando una qualsiasi sua reazione. Ma attese alcuni minuti, in cui lui continuava a guardarla nello stesso modo: interrogativo. Quell’attesa era snervante, cominciò a mordicchiare il piercing sul labbro inferiore.

-“Quindi resti… resti a Helsinki!” – chiese Ville, quando finalmente si rese conto di cosa Eily gli avesse detto. A guardarlo bene vide per un momento gli occhi dell’uomo brillare. Anche se fu per poco, perché poi lui si rese conto di cosa significasse: -“Lascerai tutto e tutti.” – aggiunse, poi.

La realtà era proprio quella. Stava lasciando un lavoro stabile, degli amici, la sua realtà per ritornare a Helsinki. Certo, avrebbe avuto Gabrielle e Ville e Linde… sarebbe rimasta dall’amica finché non avrebbe avuto abbastanza soldi per prendere un appartamento. Ma tutto questo le sembrava perfetto.

Tornare a vivere in un luogo in cui lei si era sentita a casa, dove poter nuovamente essere se stessa, senza dover fingere, senza doversi comportare come volevano gli altri, fare una vita tutta sua…

Ed era quello l’importante… VOLEVA rimanere a Helsinki.

Glielo disse. Disse a Ville tutto quello che sentiva dentro. Tutto quello che le era passato per la mente in tutta la giornata.

-“Quindi tu… tu rimani…” – sembrava imbarazzato in quel momento ed Eily non riusciva a capire perché, quindi glielo chiese.

-“Cos’ hai?”

-“No, nulla, scusami, stavo pensando a… una cosa… ti accompagno da Gabrielle allora! Gli altri lo sanno che rimani?”

-“No, in realtà lo sanno solo Sheena e tu. Voglio proprio vedere la faccia di Gab quando mi vedrà sulla porta!” – Eily si mise a ridere, pensando a come poteva reagire la sua amica.

Sembrava una bambina la mattina di Natale, gli occhi le brillavano nella stessa maniera. Era davvero contenta della sua scelta.

 

Un’ora e mezzo dopo, Eily e Ville arrivarono davanti alla villetta di Gabrielle.

La ragazza scese dall’auto, lasciando a Ville il compito ingrato di togliere la pesante valigia dal bagagliaio ed andò alla porta d’ingresso. Appena messo piede sul tappetino che diceva a verdi lettere “welcome”, suonò il campanello. Vi rimase attaccata un po’, attendendo l’arrivo dell’amica.

Quando Gabrielle aprì la porta e la vide lì per poco non le venne un colpo. Non se l’aspettava proprio!

 

La ragazza sgranò gli occhi e saltò al collo della ragazza, felicissima.

-“Sei rimasta, sei rimasta! Sei rimasta!”

Quando sciolse l’abbraccio, vide che dietro di lei c’era anche Ville.

-“Ma entrate” – disse subito, notando la valigia di Eily.

 

Poche ore prima:

-“Allora hai proprio deciso di rimanere lì?” – Sheena era perplessa. Era anche preoccupata per Eily, ma non sapeva come dirglielo. –“Rimani per Ville?”

-“No, no, non è per lui… o meglio: non è solo per lui. L’America è stato un sogno, da quando ero piccola, ero affascinata da quel Paese. Ma viverci… era come stare in una gabbia dorata… dorata perché avevo un lavoro sicuro, certezze davanti a me, avevo te, quindi non sarei mai stata sola. E gabbia perché mi sento chiusa, imprigionata! Non potevo più rimanere lì. L’unica cosa che mi dispiace è di lasciarti sola, ma almeno adesso potrai andare a stare da Lucas.”

Lucas era il ragazzo di Sheena. Lei non era mai andata a vivere da lui, perché non voleva lasciare da sola Eily, sapendo quanto stava male per le ultime cose che le erano successe.

-“Ma ne sei davvero sicura? Intendo… non hai molte certezze.” – Sheena insisteva.

-“Immagina che alla mia destra io abbia un sentiero illuminato dai raggi di un sole caldo, di fine primavera, che porta ad una radura in fiore. Questo è ciò che conosco, che riesco a vedere, una certezza. La mia vita in America. E adesso immagina pure che alla mia sinistra ci sia un altro sentiero, questa volta oscuro, buio, cupo, non illuminato, con la luna che risplende fiera e bianca nel cielo. Non si vede un punto d’arrivo, sembra più un bosco, che un sentiero. La Finlandia. Ho semplicemente scelto di percorrere la via più difficile, più paurosa. La mia sinistra. Perché a volte la radura illuminata e fiorita può nascondere insidie e difficoltà, lacrime e delusioni, che il bosco oscuro non ha. A volte il bosco oscuro, alla sua fine ha ciò che più desideri e che non troverai mai nella radura. Nella radura cresce l’edera, che ti si arrampica addosso, talmente lenta che nemmeno ti accorgi d’aver, finché ad un certo punto non senti le tue fondamenta crollare. Ti senti soffocare nella sua stretta finché non arriva la parola fine a mettere un punto decisivo alla tua vita. Non so se mi capisci!”

Sheena rimase basita dal discorso dell’amica, ma capì che Helsinki era il luogo giusto per lei. E che vi doveva rimanere, vivere la sua vita ed essere felice, per questo disse – “Allora sii felice e ogni tanto vieni a trovarmi, mi raccomando!”

Le due si salutarono, una ancora preoccupata, ma l’altra decisa della sua scelta.

 

 

Nota: Ville non ha la patente, lo so, ma mi serviva che fosse lui a guidare…

Questo è o il terzultimo o il penultimo capitolo, ancora non ho deciso… ho alcune idee in mente, ma non so bene come svilupparle… Per scrivere questo capitolo ci ho messo parecchio… e non sono sicura di come sia venuto…

I ringraziamenti

Kiki91: Sono contenta che ti sia piaciuta la storia =) Hai visto, è rimasta! Contenta? =) Il libro era “Intervista col vampiro” di Anne Rice. Conosci? Se no io ti consiglierei di leggerlo… altrimenti… sono belli anche i libri di Laurell K. Hamilton, che hanno come protagonista Anita Blake… Dimmi che te ne sembrava di questo capitolo, ok? =) Baci.

Judeau: Ed ecco la grande decisione… Rimane!! Sissi! =) Spero sia venuto bene anche questo capitolo! Dimmi che ne pensi =) Baci

Ethereal Clover: ma ciaoo! Grazie per i complimenti *me arrossisce* =) Sono contenta di non averti delusa, ci tengo a scrivere delle belle storie… adesso ne ho altre due in cantiere, oltre a questa, vedrò un po’ di far bene tutte =) Che ne dici anche di questo capitolo? Spero ti sia piaciuto… Ci sentiamo, Kisses

disenchanted_vale: Sono contenta che ti sia piaciuta la mia FF, grazie mille per i complimenti, gentilissima =) Anche io pensavo che Eily non poteva abbandonare nuovamente Ville…ed ecco che la signorina così rimane =) Dimmi che ne pensi anche di questo capitolo, ok? Ci tengo a sentire nuovi pareri, magari sulle cose che potrei migliorare o altro… Ciao ciao! =)

LaTum: U, sono contenta che ti sia piaciuta =) Si, Linde è quello che mi è venuto meglio =) Spero che continuerai a leggere la mia FF, mancano pochi capitoli… Dimmi che ne pensi anche di questo, danke =) Baci

Che ne dite di recensire? Dai, fatemi felice =)

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Nuova pagina 1

Capitolo 18

 

Quando finì di raccontare la conversazione telefonica con Sheena, vide che Gab stava sorridendo dolcemente. L’amica aveva capito prima di lei i suoi sentimenti, come sempre.

Ville invece era alquanto silenzioso. Non che quella fosse una novità, ma il silenzio di quel momento era alquanto bizzarro. Si sarebbe aspettata almeno un sorriso, un cenno, un qualcosa che dicesse che era contento della sua permanenza a Helsinki. Invece… nulla!

 

Fece finta di nulla, ignorando il suo silenzio ed andando nella stanza che Gab aveva scelto per lei. Mentre disfaceva la grande valigia e sistemava i suoi vestiti nel capiente armadio scuro, la sua amica stava parlando con Ville in soggiorno.

-“Ma che ti prende?” – chiese la donna.

-“Nulla, stavo solamente pensando…” – Ville faceva il misterioso. Come faceva ormai ogni volta che non voleva parlare di un certo argomento o voleva solo dire “fatti gli affari tuoi”.

Gabrielle era indispettita dal suo modo di fare e glielo disse, ma questo non cambiò alcunché. Anzi, forse peggiorò la situazione, dato che lui si chiuse ancor di più nel suo guscio.

Poco dopo, guardando l’orologio, si rese conto di dover andare, perciò saluto Gabrielle ed uscì.

Eily lo vide dalla sua finestra entrare in macchina ed andarsene.

“Ma cos’ ho fatto di male?” – si chiese lei, mentre metteva nell’armadio una felpa. Non trovando alcuna risposta soddisfacente al suo dubbio, si tuffò sul letto matrimoniale accanto a sé, nascondendo il viso nel cuscino. Rimase un po’ lì, senza sapere che fare; nel frattempo la sua mente stava rivivendo i suoi momenti in Finlandia, la telefonata a Sheena e l’eccitazione che aveva provato quando aveva ormai fatto la sua scelta. Tutto ciò perse valore quando vide nuovamente Ville, in macchina. Un lamento uscì dalle sue labbra, andando però a morire sulla stoffa nera del cuscino, soffocato. Non piangeva, non era da lei piangere. Sospirava, per lo più, cercando di mettere ordine nei suoi pensieri.

Gabrielle, intanto, era arrivata davanti alla sua porta socchiusa. Dando un’occhiata all’interno, vide la ragazza rannicchiata nel centro del letto, che stringeva tra le mani il piccolo guanciale. Le faceva male vedere la sua amica in quelle condizioni, ma nemmeno lei si rendeva conto di come fare per farla stare meglio.

Chiuse la porta della ragazza, senza tradire in alcun modo la sua presenza. Sapeva che sarebbe stato peggio se fosse intervenuta. Si allontanò lungo il corridoio pieno di fotografie e quadretti e si chiuse nella sua stanza.

 

Ville entrò nel suo appartamento; sul tavolino del soggiorno c’era la bozza di una canzone iniziata tempo prima, ma mai finita. Prese tra le sue mani quel foglio e lo rigirò alcune volte. Cominciò a leggere quelle parole, che come sempre gli fecero ricordare un determinato periodo della sua vita. Lo piegò, velocemente.

Valutando se portarsela dietro oppure no, andò accanto alla finestra e guardò fuori. Gli alberi spogli nel parco davanti a casa sua catturarono il suo sguardo. Con un sospiro lasciò cadere il foglio sulla pila di vestiti sistemati nella valigia. Questa volta era lui che se ne andava.

Il tour. Con gli HIM. Partenza… l’indomani mattina. Quel giorno era dedicata a fare la valigia. Era sicuro che partire per il tour sarebbe stata una buona idea, per distrarlo dal ritorno di Eily in America. Non aveva messo in conto la sua permanenza lì. Non che gli dispiacesse, ovviamente no, solamente… era sorpreso. E si dava dello stupido. Insomma, aveva la possibilità di passare un po’ di tempo con lei e cosa doveva fare? Partire per il tour! Ed era stato per l’appunto lui a decidere la data. Sarebbero stati in giro per quattro mesi, per promuovere l’album, fare concerti, interviste e altre cose che in quel momento gli sembravano sciocchezze. Con un ultimo sguardo agli alberi fuori, cominciò a girare per casa, per vedere cosa avrebbe dovuto prendersi.

 

Non sapeva in quale momento si fosse addormentata, quando Gabrielle le scosse piano una spalla. Aprì lentamente gli occhi, sicura di trovare la luce ad accecarla, ma l’unica fonte d’illuminazione della stanza erano i raggi della luna che facevano capolino dalla finestra.

-“Mmh, che ore sono?”- mormorò, ancora con un piede nel mondo dei sogni.

-“Sono le dieci. Non volevo svegliarti, ma c’è qualcuno che vuole vederti.” – rispose sottovoce l’amica.

Eily si alzò lentamente dal letto e si stirò, allungando le braccia. La schiena le faceva un po’ male, per il modo in cui aveva dormito: sempre raggomitolata.

Si cambiò la maglia, tutta stropicciata, con una felpa un po’ larga, il primo capo che aveva tirato fuori dall’armadio.

Ancora un po’ intontita scese le scale, sbucando in soggiorno.

 

-“Che ci fate qui?”- chiese, sorpresa alla vista di Linde e Ville, che aspettavano, seduti su uno dei divani.

-“Ecco… siamo venuti per salutarti. Domani partiamo per il tour.” – Ville, con poca delicatezza disse direttamente il motivo per cui erano a casa sua a quell’ora, guadagnandosi anche un’occhiataccia da parte dell’amico.

Se Eily prima era ancora nel mondo dei sogni, dove tutto pare tranquillo e ovattato, ora era completamente sveglia, percependo la realtà pungente di quello appena pronunciato. La ragazza sentì una fitta all’altezza del cuore. Cercando di far finta di nulla, pronunciò:

-“Tour? Wow! Sarà sicuramente divertente. Quanto ci starete?” – Nel fare la domanda, la sua voce scemò lievemente. Linde se ne accorse e cercò di consolare l’amica:

-“Poco, sono solo quattro mesi! Voleranno via in un attimo.”

Eily fece uno dei suoi ormai collaudati sorridi di circostanza. L’aveva perfezionato in America, quando ogni persona le chiedeva come stava.

-“Certo! Beh, divertitevi! Mi raccomando! Così quando tornate mi raccontate tutto!”- Sentendo che le lacrime stavano arrivando, pensò di salutare velocemente e andare di sopra.

Linde avanzò di qualche passo e la strinse forte, sussurrandole: -“Vedrai che torniamo presto.”

Poi fu la volta di Ville d’abbracciare la ragazza, entrambi imbarazzati. Fu un saluto veloce, con la richiesta di Eily di salutare gli altri componenti della band. Quando la porta si chiuse dietro i ragazzi, lei si sdraiò sul divano. Gabrielle aveva già salutato i due, per poi andare in cucina.

Tornò dopo poco con due tazze fumanti.

-“Tieni… ti fa bene.” – disse all’amica, porgendole una di esse.

Eil si tirò su a sedere, bevendo alcuni sorsi e mormorando un flebile -“grazie.”

Rimasero per un po’ entrambe sul divano, in silenzio, a sorseggiare la bevanda. Gabrielle sapeva che l’amica non si sarebbe messa a piangere. Spesso, troppo spesso, si teneva tutto dentro, senza parlarne con nessuno. E questo non fa bene a nessuno.

 

Quando la cioccolata calda fu finita, entrambe andarono a letto. Sperando entrambe che i quattro mesi sarebbero davvero passati velocemente, come promesso da Linde.

 

 

Questa storia sta diventando deprimente! Scusate! Volevo fare qualcosa di più allegro, ma… insomma… avevo già deciso che Ville doveva andare in tour! Beh, dai, sono solo quattro mesi… il tempo di ambientarsi bene nella casa, di cominciare a lavorare… passano velocemente quattro mesi,no? Prometto che il prossimo chapter sarà più allegro! Spero! Ci metterò un po’ ad aggiornare dato che il mio computer è da qualche parte ad essere riparato e le uniche volte in cui scrivo sono nella biblios, quindi… perdono!

I ringraziamenti… dunque… grasssssssssssssie a:

LaTum: Parti? Beh, allora buon viaggio e buon divertimento =) Non riuscivo ad immaginare lo scorso capitolo in un altro modo… insomma… Helsinki e Ville… che c’è di meglio ? =) Sono contenta che ti piaccia la mia FF, dimmi che ne pensi dei prossimi capitoli quando torni, ok? Ciao ciao!

linkin park: Grazie per i complimenti, sono contenta che ti piaccia =) dimmi che ne pensi anche di questo capitolo, ok? =)

Ethereal Clover: Ciao! Contenta che Eily sia rimasta, vero? =) Ancora non ti posso dire niente sulle nozze… chissà! La conversazione telefonica è molto personale, quindi si, Eily nell’ultimo capitolo ricorda molto me… mi è venuto spontaneo descrivere i suoi/miei pensieri. Grazie per i complimenti =) Dimmi che ne pensi anche di questo capitolino, ok? Ci sentiamo, kisses =)

†Red Valo†: Per ogni “bella” che hai scritto, io dico grazie =) Sono contentissima che ti sia piaciuta così tanto =) Povera sorella, che ti ha fatto di male?!? Non sbranarla, dai! Ecco un nuovo capitolo, così da non rischiare una vita umana =) Questa storia doveva inizialmente arrivare ad un punto cruciale che prevedeva lenzuola + Ville + Eily, solo che alla fine ho deciso di non mettere quella scena… magari più avanti! Ho voluto fare qualcosa di un pelino più… tenero e romanticoso, insomma! Ad esempio la scena a casa di Gabrielle =) Be, gli ormoni prima o poi colpiscono tutti, don’t worry =) Grassie mille per i complimenti! Spero che anche questo capitolo ti piaccia, nonostante la tristezza che vi alleggia. =) Dimmi che ne pensi =) ciao ciao =)

disenchanted_vale: Sissi, è rimasta, mi piacciono troppo Ville ed Eily insieme… e poi… era scappata già una volta e stava male, quindi adesso in teoria riacquisterà un po’ di felicità =) Eh, Ville nell’ultimo chapter era un tantino “tardo”! Se si rimettono insieme? Mmmh, non so, continua a leggere e scoprirai =) Dimmi che ne pensi anche di questo, grazie, baci =)

Mi raccomando, recensite numerosi =)

Baci.

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


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Capitolo 19

 

Un’altra giornata, passata nello stesso modo: sveglia, lavoro, cena fuori con Gabrielle e dei suoi amici e a letto. Era diventata un’abitudine, interrotta ogni tanto da delle telefonate e messaggi da parte dei ragazzi in tour. Non aveva parlato molto con Ville, in verità. Le loro conversazioni telefoniche spesso, se non sempre, erano interrotte da qualche tecnico che richiamava il cantante. Il tour era a metà circa. Mancavano poco meno di due mesi al loro ritorno.

 

Eily era stesa sul letto, leggendo un libro, per passare un po’ di tempo, quando un messaggio fece la sua comparsa sullo schermo del cellulare, diffondendo una musichetta irritante. Lo prese, indecisa se leggerlo o meno. Sarebbe sicuramente stato di Ville o di Linde.

“Ciao! Scusa se non mi sono fatto sentire… troppo lavoro. Mi chiamano (ancora!). Vado, stammi bene, ci sentiamo. Ville.”

Poteva anche non farsi sentire- pensò la ragazza, ributtando il cellulare sulla copriletto viola. Ritornò con gli occhi sulla pagina del libro, stavolta senza capire molto delle parole in esso scritte. Si erano sentiti veramente poco in quel periodo! Parlava più con Linde che con lui…

 

-“Ville? Ma ti muovi che dobbiamo partire?” – Linde con molta finezza scostò l’uomo dai suoi pensieri. Ville era all’esterno del tour bus, con una birra ed una sigaretta tra le labbra, che guardava lo schermo del cellulare.

-“Arrivo.” – disse lui, rimettendosi il telefono in tasca e buttando la sigaretta ormai finita a terra. Terminò anche le ultime gocce di birra nella bottiglia di vetro e buttò anche quella in un cestino poco lontano. Sperava di ricevere una risposta al messaggio. Aveva passato cinque minuti buoni a guardare la pagina degli sms bianca, pensando a cosa scrivere. Alla fine aveva optato per una cosa banalissima, indegna di risposta e ora si dava dello stupido. Non era da lui e se ne rese conto.  Ma che vado a pensare. Basta, non sono in me! Si ritrovò a riflettere, mentre si sedeva sul divanetto del bus, accendendosi un’altra sigaretta.

Prese una boccata del fumo nocivo, cercando di non pensare troppo, concentrandosi sulle forme che il fumo espirato faceva. Ma come sempre, quando si cerca di non pensare ad una determinata cosa, essa si intrufola nei pensieri velocemente e infuria con la spietatezza di una tempesta!

Buttò dal finestrino la sigaretta ancora a metà e si sforzò d’ascoltare ciò che Burton stava dicendo sulla nuova data.

Sarebbero arrivati in Spagna tra meno di due giorni e avrebbero fatto due spettacoli, uno a Madrid ed uno a Valencia. Da lì dritti in Francia, poi Germania ed Italia. Dopo sarebbero stati liberi di tornare a casa. Sbuffò nuovamente alla parola casa, ma si sforzò a rimanere attento alle continue informazioni dall’amico.

 

-“Sveglia! Ho avuto un’idea spettacolare! Ti va di sentirla?” – Gabrielle entrò nella stanza dell’amica con una delicatezza ed un silenzio pari ad una mandria di bufali in corsa. Ed Eily, che si era appena appisolata, fu svegliata di colpo. Se c’era una cosa che odiava era svegliarsi proprio così. In sottofondo, dalle casse dello stereo, il cd che aveva messo prima continuava a diffondere le note. Si sforzò di concentrarsi sull’amica, che si era appena presa abusivamente mezzo suo letto, costringendola a sedersi quasi sul bordo di esso, rischiando anche di cadere in malo modo. E cercò anche di placare l’istinto omicida che voleva spingerla a buttare Gabrielle dalla finestra, per come l’aveva svegliata.

-“Allora? Vuoi sentirla questa notizia favolosa?”- chiese ancora, visibilmente elettrizzata. Certe volte era proprio una bambina, soprattutto quando tirava fuori una delle sue matte idee. Alcune erano geniali, certo, ma la maggior parte erano vere e proprie pazzie! Un giorno si era svegliata con l’idea di andare a fare bungee jumping. Ed Eily l’aveva accompagnata. Alla fine aveva saltato solo lei, mentre Gab era a terra a guardare, perché aveva paura.

Ti prego, ti prego, fai che non sia qualche idea che mette a rischio la mia vita! Eily stava letteralmente supplicando mentalmente qualche divinità perché la salvasse da una fine terribile!

Eily le annuì velocemente con la testa e disse: -“Dillo velocemente, via il dente, via il dolore!”

-“Ma che dolore? No… è un’idea bellissima! Sai che manca poco al ritorno dei pazzi, vero?” –Per pazzi intendeva i ragazzi della band. In effetti il termine era conforme a loro. L’amica annuì nuovamente.

-“Stavo pensando ad una festa! Per il loro ritorno! Che ne pensi?” – i suoi occhi stavano brillando mentre rivelava il suo  pensiero. Sperava proprio che l’amica accettasse, perché la dovevano fare in casa e senza il suo consenso non poteva organizzare nulla. E poi… era anche una buona occasione per farla parlare con Ville.

Eily sospirò. Non aveva molta voglia di festeggiare, ma lo sguardo dell’amica era così contento che non poté che accettare.

-“Ma nulla di grande o nel tuo stile, mi raccomando! Qualcosa di piccolo, riservato!” – voleva mettere tutto in chiaro. L’ultima festa organizzata da Gabrielle di quasi due anni prima era stata un completo shock per lei e non voleva vivere nuovamente quei momenti.

L’amica annuì energicamente e se ne andò, fischiettando allegramente dalla stanza, ovviamente sbattendo la porta per chiuderla.

In fondo… la grazia non era il suo forte!

 

Mancavano due giorni al ritorno dei ragazzi e la casa di Gab ed Eily era sottosopra. Il caos regnava sovrano.

La speranza di Eily era andata in frantumi. Infatti Gab non aveva minimamente considerando la possibilità di poter fare qualcosa in piccolo. Aveva già invitato tutte le persone che lei conosceva e tutti gli amici di Migé, Gas, Burton, Ville e Linde.

Non è che avessero poi tanto decorato, infatti c’erano giusto due tavoli in più per le bevande, ma avevano spostato tutte le cose fragili.

-“Allora?” – fece Gabrielle, mentre analizzava minuziosamente il frigo, in cerca di qualcosa di commestibile.

-“Che cosa?”- rispose Eily, mentre stava guardando fuori dalla finestra, seduta sul bancone della cucina, con in mano una tazza di caffè.

-“Certo che lo fai apposta a non capire! Ville! Come va con Ville?”

Lei non le rispose, ma scese con tutta tranquillità e lavò la sua tazza. Prima di dirigersi verso la sua stanza disse solo “non lo so.”

 

Il giorno di ritorno si stava avvicinando. Nel tour bus c’era parecchio silenzio, mentre stavano viaggiando veloci sull’autostrada. Linde stava leggendo un libro giallo, mentre Migé e Gas stavano parlando tra di loro. Burton stava placidamente sonnecchiando sul divano, sull’orlo, esattamente. Infatti all’ennesimo scossone del bus finì per terra. Ancora leggermente addormentato chiese: - “Che è successo?”

Ma nessuno gli diede retta. La noia stava pian piano riempiendo l’aria attorno a loro. Ville era seduto per terra, proprio sotto una finestra e stava guardando il foglio che si era portato dietro da casa. Era la bozza della canzone. Incompiuta. E probabilmente sarebbe rimasta incompleta per ancora molto tempo. Non aveva, infatti, la più pallida idea di come concluderla. Anche il ritornello aveva bisogno di essere modificato. L’aveva cancellato talmente tante volte che il foglio si era assottigliato parecchio. Un’altra passata della gomma bianca l’avrebbe lacerato definitivamente. Stufo ormai di quel silenzio straziante (Burton non ricevendo una risposta si era messo nuovamente a dormire), si alzò e si stiracchiò un po’. Prese una sigaretta dal pacchetto quasi vuoto posto su un tavolino poco distante, accanto al suo cellulare nero e se l’accese. Dopo aver ispirato un po’ del fumo decise di guardare i messaggi. L’aveva spento ormai da un po’, sperando che nessuno lo disturbasse.

Uno squillino annunciò l’arrivo di un nuovo sms.

“Quando tornate aspettatevi qualcosa! Gab si sta dannando per voi! A presto, Eil.”

Sgranò gli occhi e rilesse quelle parole ancora tre o quattro volte, per poi spegnere nuovamente il telefono e andare a sdraiarsi nel suo letto. Chissà cosa ci aspetta Pensò, prima di appisolarsi.

 

 

Capitolo abbastanza lunghetto. Non so se sia venuto bene o male… comunque… ditemi che ne pensate! =)

Uh, stavo dimenticando, devo fare delle scuse: a Cate: scussa se non sono venuta oggi a Roma con te. Ciao friend =)

I ringraziamenti:

disenchanted_vale: Si, poveri, divisi nuovamente! Sono perfida… volevo dare un po’ di tempo a Ville per pensare a quello che vuole fare =) Dimmi che ne pensi di questo capitolo, ok? Ciao ciao =)

Ethereal Clover: ma ciao! Sisi, 4 mesi sono tanti… 11… beh, non ne parliamo! Spero che volino via velocemente!!! Dimmi che ne pensi anche di questo, ok? Grassie, kisses (Ville per strada… io ancora mi devo riprendere !!!)

AnAngelFallenFromGrace: Mi piace il tuo nick =) Detto questo… sono contenta che ti sia piaciuta la ff =) Le versioni di greco… aiuto!! Be, la musica dei HIM allevia un po’ la sofferenza =) Oh, non piangere… non posso dire come andrà avanti, ma… beh, non sarà proprio da piangere, su, tranquilla, non farò morire nessuno (anche se l’idea mi aveva sfiorato l’anticamera del cervellino) Sono passati anche dall’Italia, anche se non ho detto molto… diciamo che non ho proprio descritto nulla dei concerti! Sorry! Sono contenta ti sia piaciuta la scena della veranda ed i discorsi con Sheena =) Mi è costata non poca fatica farli! Dimmi che ne pensi anche di questo capitolo, ok? Baci =)

Judeau: Ciao, ben tornato =) sono contenta che ti piaccia la storia. Fammi sapere, ok? Ciao

Fate dei bei commentini? Please! Grassie!!! =)

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


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Capitolo 20

 

Uno squillare incessante si udiva provenire dalla camera di Eily. Lei, con la testa sotto il piumone nero stava ancora tranquilla nel mondo dei sogni. Ma la sua coinquilina fu svegliata da quel rumore odioso, anche se era dall’altra parte della casa.

I suoi passi risuonavano sul pavimento freddo, mentre si dirigeva verso la stanza della sua amica. Con veramente poca grazia aprì la porta, rischiando di scardinarla, con la delicatezza che si ritrovava. Si mise alla ricerca di quella cosa fastidiosa denominata telefono cellulare. La proprietaria di questo oggetto stava ancora tranquillamente sonnecchiando, indisturbata, nella sua simil tana calda.

-“Dannazione!” – sussurrò Gabriella, massaggiandosi il mignolo del piede destro. L’aveva sbattuto contro il tavolo di legno, nella sua disperata ricerca. Facendo molta attenzione per capire da dove provenisse la fonte di quel rumore tanto esecrabile si diresse verso il balcone. Aprì la porta-finestra e quel rumore inondò completamente la stanza, facendole mettere le mani sulle orecchie. Quando vide per terra, accanto ad una piantina il telefonino nero dell’amica, poté finalmente riprendersi. Ovviamente dopo aver spento la sveglia.

Grazie a quell’assordante rumore anche Eily si era risvegliata… Anche se non nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, dato che aveva ignorato beatamente Gabrielle e si era infilata nel bagno, rabbrividendo per l’improvviso freddo.

Gab decise di non dirle nulla e lasciarla stare, dato che non era una giornata molto buona per lei. Era infatti il giorno di ritorno degli HIM al completo, dopo il tour promozionale e la sera ci sarebbe stata la festa organizzata apposta per loro. Si sarebbero rivisti proprio durante la festa.

 

La giornata passò molto velocemente, tra gli ultimi preparativi e finalmente i primi ospiti arrivarono.

Parenti ed amici affollavano il piano inferiore della villetta, mentre Eily era nella sua camera, indecisa se scendere oppure no. Nonostante il suo non voler affrontare Ville direttamente, si rese conto di non poter saltare la festa preparata tanto faticosamente dall’amica. E poi doveva salutare gli altri. Scese velocemente le poche scale che separavano i due piani e si ritrovò subito preda di amici vecchi e recenti che non vedeva da molto, quindi la maggior parte del tempo stava parlando con gli altri, nell’attesa dell’arrivo dei ragazzi.

 

Verso le undici finalmente videro le macchine di Ville e quella di Burton risalire la stretta strada fino al cancello della loro casa.

Gab si sbrigò ad uscire per accogliere gli attesi ospiti e con lei anche Eily.

-“Ciao ragazzi! Ma che facce avete! Che è successo?” – chiese la più estroversa delle due, quando vide scendere dalle macchine i cinque, con aria più stravolta del solito.

-“Gab! Ehi, ciao! No, niente, è che siamo stanchi! Siamo arrivati due ore fa. Tutto qui.” – rispose immediatamente Gas, che sembrava forse il più sveglio del gruppo. Burton aggiunse che non doveva disturbarsi di fare una festa per il loro ritorno e ovviamente ringraziò.

Eily rimase un po’ in disparte, mentre entrarono tutti in casa ed i loro amici si fecero avanti con le congratulazioni per il tour riuscito benissimo. Rimase in disparte anche quando raccontarono vari aneddoti sul loro errare per il mondo. Stava semplicemente ad ascoltare, tranquilla, su una poltrona poco distante.

 

Passò la maggior parte della nottata a parlare con gli amici, invece che chiarirsi con Eily, come era espressamente consigliato in un sms che Gab gli aveva mandato. Ville tirò fuori il cellulare dalla tasca dei jeans scuri, per rileggere quel messaggio:

“Chiarisciti con Eily, alla festa! Mi raccomando!”

Beh, Ville non poteva giustificarsi, dicendo che non aveva capito il significato di quel corto comunicato.

Andò (dopo essersi liberato dalle lunghe e noiose chiacchiere di un conoscente di cui non si ricordava nemmeno il nome) dalla ragazza, che stava mettendo in un sacco delle bottiglie di birra vuote, lasciate sul tavolino accanto alla porta d’ingresso.

-“Ciao! Bisogno di una mano?”- chiese lui

Eily, si voltò di scatto verso di lui, non aspettandosi qualcuno alle spalle.

-“Ciao! No, figurati! Torna pure a divertirti!” – rispose lei, dopo aver realizzato che era Ville la persona alle sue spalle.

-“Mi sa che dobbiamo parlare.” – le disse ancora, prendendole il sacco dalle mani ed appoggiandolo poco lontano.

Entrambi si allontanarono dal rumore che regnava sovrano nella casa, uscendo sul patio.

 

 

Ci ho messo un po’ a scriverlo questo chapter… cause di forza maggiore + assoluto vuoto di fantasia. Beh, ma finalmente ce l’ho fatta! E’ un po’ strano, soprattutto l’inizio, ma spero che piaccia. L’ho scritta e la posto, quindi non l’ho ricontrollato, quindi se c’è qualcosa che non torna fatemi sapere, please! Chiedo perdono per la lunghezza del capitolo…

I Ringraziamenti:

Judeau: No, non ti preoccupare del mini commento! Fa nada! Sono contenta che ti piaccia la storia… dici che è migliorata? Bah, mi fido, dai! Grazie per i complimenti, dimmi che ne pensi anche di questo capitolo, ok? Ciao ciao, baci.

AnAngelFallenFromGrace: Si, si, nick molto bello (da una canzone molto bella =) )! Sarà meglio che vengano anche in Italia! Li voglio andare a sentire =) Si, Ville non sapeva cosa scrivere nel messaggio. In fondo non è una delle migliori situazioni, dato che ancora non si erano chiariti! I compiti… io ho solo dato un’occhiata alla matematica (odio profondooo), per il resto… nada de nada! Ma pazienza! Uh, davvero ti piace Gab? Che bello! =) A pochi piace, pensano che sia troppo impicciona! Dimmi che ne pensi anche di questo capitolo, ok? =) Ciao ciao, kiss

Ethereal Clover: Eh… il cambiamento della storia… sai che ci può stare?!? Dai, potrei anche farlo =) Però mi dispiacerebbe per Eily. Al massimo le due fan pazze inviteranno anche lei =) Ehm… si, dai, i quattro mesi non sono stati questo grande inferno che ci si aspettava, però la noia si è fatta sentire! Domanda: 11 mesi… sono così lunghi come sembrano a me? Ah, dimenticavo: su msn non ci entrerò per un po’, dato che my computer è morto e mi tocca usare quello di mia cugina, quindi… vabbè, ci sentiamo lo stesso. Abbiamo un pochino di cose di cui parlare =) Ciao ciao, kisses =)

Trampò i ringraziamenti verranno più lunghi del capitolo… ma va beeeene =) Recensite, please? =) Baci =)

Ho il vago sospetto di non averlo mai detto, quindi lo faccio adesso: gli HIM non mi appartengono, i fatti qui descritti non corrispondono alla realtà e non ci guadagno assolutamente nulla a scrivere questa storia. Ecco fatto =)

 

 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


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Capitolo 21

 

Nonostante fosse primavera inoltrata l’alba era veramente fredda. La notte nemmeno tanto, ma nel momento in cui le tenebre cedevano il posto alle prime gocce di luce pura, un freddo gelido ricopriva il tutto. Un freddo che ti entra dentro, che lo senti nel profondo.

Eily si mise a sedere sul primo scalino, rabbrividendo leggermente dentro il maglioncino leggero che indossava. Ville, invece, spense la sigaretta che stava fumando, prima di sedersi a sua volta accanto alla ragazza.

-“Di cosa volevi parlare?” – chiese lei, iniziando per la prima volta nella serata la conversazione con lui.

-“Veramente non l’hai capito? Beh… sai… di un po’ delle cose che sono successe in questo periodo.” – cominciò lui, accendendosi un’altra sigaretta – “Da quando sei tornata le nostre vite sono state piuttosto frenetiche! Quindi… volevo solo parlarne.” – si interruppe, ispirando un po’ di quel fumo nocivo.

-“Vorrai dire che la tua vita è stata frenetica! Ma è comprensibile… il tour, le interviste, le prove. Non è nulla in confronto alla mia!” – s’interruppe, perché sapeva che la conversazione non doveva finire lì, ma su tutt’altro.

Ville, ancora apparentemente calmo la guardò per un lungo minuto, prima di ricominciare a parlare, girandosi verso l’orizzonte, dal quale il sole stava per cominciare la sua lenta ascesa per arrivare oltre quella distante linea.

-“Non prendermi in giro, sai dove voglio parare. Insomma… la cosa che non mi è chiara è cosa vuoi tu. Perché io so cosa voglio. Ho avuto abbastanza tempo per pensarci e non mi sono fatto sentire, per non metterti fretta o altre pressioni o sciocchezze simili. Dimmelo: tu cosa vuoi?” –l’ultima parte era stata pronunciata guardando negli occhi di Eily, che dopo alcuni tentativi di sfuggirvi avevano abbandonato l’impresa. Ci stava seriamente pensando.

Era forse ancora insicura?

O sapeva davvero il perché era tornata?

Era davvero solo per se stessa o sperava di riprendere un rapporto che proprio lei aveva portato quasi alla totale distruzione?

Ancora se lo chiedeva.

Ville si alzò, interrompendo il contatto visivo; salì quell’unico gradino e si diresse in casa. Senza una sola parola.

Lasciandola lì, a leggersi dentro.

Quando sentì i raggi scaldarle la pelle, capì che era tempo di tornare in casa. Aveva riflettuto su tutto ciò che pensava, analizzando i vari sentimenti. Non rendendosi però conto che i sentimenti non vanno analizzati, ma vissuti. Non si rese conto di soffocarli, così.

Quando rientrò, gli invitati erano andati via e c’era solo Gabrielle che stava rimettendo a posto le cose, in una comoda tuta nera e viola, particolare come lei.

-“Ciao Eil, dov’eri?” – chiese l’amica, vedendola rientrare.

-“Ero fuori, dopo che ho parlato con Ville sono rimasta lì.”

-“Oh, finalmente avete chiarito! Cosa vi siete detti?” – Gab lasciò ciò che aveva in mano sul tavolo e si mise a sedere su una sedia, attendendo nuovi dettagli. Il suo animo da curiosona si faceva risentire in situazioni del genere.

-“Nulla di che”- cominciò lei, finendo poi a raccontare tutto quanto.

Gab la guardò per un attimo, per poi dirle con voce stufa:

-“ Certo che tra voi due non so chi sia peggio! Dovreste parlarvi! E sul serio! Io me ne vado a letto.”

 

Non si decide di cambiare il proprio modo di essere da un giorno all’altro, per cui la scelta di Eily arrivò dopo quasi un mese dalla serata della festa. Era certamente uscita con Ville qualche volta, a cena, come amici e si era fatta anche vedere in sala prove ogni tanto, finendo sempre per ridere e scherzare come ai “vecchi tempo”, ma le ci era voluto parecchio per rendersi conto che non voleva continuare ad essere solo un’amica.

Quando la consapevolezza si fece strada in lei, decise di rischiare.

Una volta tanto voleva mettersi in gioco, dimenticando le sciocche paure che la fermavano da tanto tempo.

Per questo chiamò Ville, per andare a cena quella sera e per parlarci…

 

Eh… ed ecco il chapter 21… Oddio, già 21! Quasi non ci credo! Beh, questo capitolo è arrivato anche in fretta, in treno ho gli spunti adatti a scrivere, quindi eccolo fresco di… stesura =) Anche se… non mi convince del tutto… Nelle orecchie mentre scrivevo avevo un gruppo forte. Si chiamano i Hell Baron’s Wrath. Sono favolosi. Il cantante è il fratello di una mia conoscente, quindi mi sono fatta dare un po’ di pezzi. Beh, basta pubblicità… comunque sono grandissimi! Ehm… html fa un po’ di casini, quindi mi scuso già da adesso! Anche per il futuro!

Grazie a:

Grazie a : JUDEAU: Ehm… l’ultimo capitolo l’ho concluso un po’ da bastarda, è vero, sorry, ma… avevo la sensazione di doverlo finire così! Non chiedere perché, non me lo so spiegare io! Beh, ho fatto presto ad aggiornare stavolta, lettore curioso =) Per la recci a Bleed Well… beh, prego! Mi piace, anche se sono arrossita (mai successo per una ff!)… è bella! Beh, poi l’ho già detto che mi piace l’idea della ff HIM (ma poi c’è solo Ville?!?)/Tokio. E Tom che racconta è una chicca =) Grazie per i complimenti! Che ne dici anche di questo? Ciao ciao, baci ETHEREAL CLOVER: Scusa se non mi sono fatta sentire... il computer nn c'è più, quindi io posso entrare su internet solo il lunedì, mercoledì e venerdì pome... sai che strazio! Penso di essere dipendente da internet! Stase però io ci sono a casa, quindi se vuoi chiamare... mi trovi! Grazie per i complimenti e spero proprio che ti continuerà a piacere! Bacionissimi!PS: lo rivoglio anche iooo il mio pc! snif snif, baci! ANANGELFALLENFROMGRACE: povera Gab, in effetti la sveglia è stata piuttosto infernale! Io la sveglia nemmeno la metto più, tanto ormai ho quella di mia mamma, che lei non la sente, quindi mi devo fare mezza casa, prima di spegnerla io! Quindi ti capisco! =) Eh, next chapter vedrai che capiterà! Niente di orribile, comunque! SE non le farò tagliare a fettine Ville =) Grazie per i complimenti, mi raccomando, dimmi che ne pensi anche di questo, ok? Bacioni!PS: la mia vena poetica viene messa in atto sopratutto di notte e in treno, quindi il computer di solito lo usavo solo per riscrivere i capitoli e postarli! Ma mi manca tanto lo stesso! BAci!

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


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Capitolo 22

 

Si stava mentalmente dando della sciocca. Mille dubbi e perplessità accompagnavano i suoi passi, mentre si stava avvicinando sempre di più alla porta del ristorante. Era in ritardo, come sempre!

Entrata dentro, si guardò attorno. Era sui toni del nero e del bianco.

Il tavolo, in cui c’era Ville, era accanto ad una delle finestre che davano su un laghetto poco distante, immerso nella penombra, con solo la luna a riflettersi sulla superficie buia. Non era un ristorante intimo, però guardando fuori dalla finestra, il cuore cominciava a palpitare più velocemente.

Si sistemò la camicetta, dopo essersi tolta il trench nero che indossava prima e si avviò verso il tavolo.

L’uomo stava comodamente seduto sulla nera sedia, con un gomito appoggiato al bracciolo, con la mente che vagava lontano, mentre il suo sguardo era fisso sulla luna splendente fuori.

 

-“Ciao.” – un timido saluto da parte di Eily fece tornare sulla terra Ville, che salutò con un lieve sorriso.

La ragazza si mise a sedere sulla sedia che fronteggiava quella dell’uomo. Normalmente tranquilla ed a proprio agio con lui, in quel momento lei si sentì un pesce fuor d’acqua.

-“Stasera volevo incontrarti… per parlare un po’.”

-“Hai fatto caso che le nostre ultime conversazione iniziano con quella frase… ma che poi non arrivano mai a nulla?” – Ville mise le mani sul tavolo, sporgendosi lievemente verso di lei.

Eily alzò lo sguardo dal menù, precisamente dal piatto di  spaghetti che le aveva dato sostegno morale per pronunciare l’inizio del suo discorso, di poco prima.

Finalmente si schiarì la voce e scelse di rispondere all’uomo.

-“Mi sa che invece questa volta arriverò ad un punto. E’ vero che ultimamente mi sono comportata da amica, che sono sempre stata al gioco del ‘non parliamone finché nessuno dei due ha preso una decisione ’ , però… Beh, volevo solo farti sapere che sono giunta ad una decisione. Sforzandomi di cambiare anche il mio modo di vedere e vivere le cose, togliendomi di dosso anche un po’ della mia insicurezza e quel pizzico di paranoia che mi aveva fatto mandare all’aria tante belle situazioni che avrei potuto vivere. Il succo di tutto ciò è che… finalmente mi sono decisa. Ho pensato a cosa volevo fare della nostra situazione e sono giunta alla conclusione che vorrei vivere quello che ci potrebbe essere tra noi due, cercare di recuperare il rapporto che avevamo una volta, senza finzioni e senza bugie.”

Concluso il suo discorso, che aveva tentato tante volte di immaginarsi, senza mai riuscirci, espirò l’aria che aveva nei polmoni. Fu come togliersi un peso dal petto… o dallo stomaco, un peso che non fa vivere tranquillamente. Dopo aver fatto ciò, l’unica cosa che le rimase di fare era attendere una possibile reazione.

Ville rimase a guardarla per un po’, sempre con sguardo vago, che non suggeriva alcuna soluzione al dilemma che la stava circondando sempre di più, come la foschia al sorgere del sole.

Fortunatamente si decise a risponderle:

-“Ti ci è voluto molto tempo per ammetterlo, vero? Comunque lo sai che io un tentativo con te lo voglio fare. Sempre se non fuggirai ancora.”  -  Un sorriso ironico comparve sul suo volto, mentre le guance di Eily si colorarono di un lieve e delicato rosso.

-“Dai, stavo scherzando. Prometto che non tornerò più su questo argomento, però da adesso in poi dovrai cominciare a fidarti di me, d’accordo?”

I volti di entrambi si oscurarono mentre le loro menti tornarono indietro, nel passato, quando il loro rapporto era tutto tranne che felice.

-“Farò del mio meglio, ma lo sai che io sono chiusa. E non è facile aprirmi con… beh, in realtà con nessuno, non solamente con te.”

-“Lo so, il tuo modo di aprirti è quello di scrivere. Me l’hai detto una volta. Hai aggiunto anche che è il tuo modo d’evadere dalla realtà.”

-“Ti ricordi tutto, vero?” – lo sguardo di Eily tornò dolce, mentre guardava negli occhi verdi dell’uomo seduto davanti a lei.

-“Dovevo pur imparare a conoscerti, no?”

 

La cena proseguì tranquilla, non come una coppia, bensì come due persone che devono ricominciare a conoscersi dopo molto tempo.

Parlarono di molte cose personali, idee, sensazioni.

Dopo cena ognuno tornò alla propria casa ed alla propria vita, scrollandosi di dosso la sensazione d’imbarazzo che ancora aleggiava tra di loro.

Nuovo capitolo, scusate l'attesa... non so se sia carino o da buttare... giudicate voi, please! Grazie a chi ha recensito...baci

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


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Capitolo 23

 

Lentamente i giorni passarono ed il 23 Dicembre, nonché pochi giorni prima di Natale, arrivò.

La città era piena di luci magiche ed avvolgenti, alcune gialle ed altre bianche, ma soffuse, in modo da non causare fastidio agli occhi. Insomma: ovunque regnava lo spirito natalizio. Le vetrine erano piene di manichini vestiti a tema e pacchi regalo ai loro piedi e l’aria aveva quel profumo che si sente sempre durante quel periodo. Bambini felici salutavano i vari Babbi Natale che sostavano davanti alle entrate, tenendo per mano le loro mamme.

Eily guardava tutto ciò contenta, mentre cercava un piccolo alberello da mettere in salotto e da decorare.

Era alla sua ricerca con un Ville vagamente disperato, perché ogni cinque secondi lei si fermava a guardare questo o quello, con sguardo da bambina.

-“Allora, hai deciso quale prendere?” – le chiese lui, dopo aver esaminato quasi un centinaio di graziosi alberelli verdi e profumati, messi in fila davanti ad un negozietto poco lontano dal centro di Helsinki.

Eily nemmeno lo badò, anzi, lo trascinò dall’altra parte della strada, per esaminarne altri.

 

Un’ora dopo, Ville stava cercando di far passare un alberello alquanto basso, ma molto largo dall’angusta porta di casa sua. Ovviamente Eily gli stava dando indicazione sbagliate, ma pazienza.

-“Come hai fatto a convincermi a prendere un albero non lo so proprio! Pensavo lo volessi per casa tua.” – disse lui, togliendosi cappotto e sciarpa nera, dopo aver messo giù l’alberello.

-“Oh, ma io l’ho già fatto una settimana fa! Se passavi l’avresti anche visto, ma eri sempre preso dalle nuove canzoni! Eppoi…dai, ci vuole un albero per Natale!” – cercava di convincerlo lei. Gli occhioni da cucciolo ferito funzionavano sempre, lo sapeva, ed ovviamente funzionarono anche quella volta.

Il cantante si arrese davanti a quello sguardo e poi poggiò il proprio su quell’alberello che stonava vagamento con resto dell’arredamento presente nella stanza.

-“Lascio fare tutto a te, ok? Io devo andare, Migé mi deve parlare di qualche idea che ha avuto. Ti dispiace?” – fece lui, dopo aver portato in casa anche le varie decorazioni comprate da Eily.

Lei gli sorrise, dicendogli di non preoccuparsi, ci avrebbe pensato lei a tutto.

-“Salutami Migé.” – finì sulla porta, per poi alzarsi lievemente sulle punta per raggiungere le sue labbra e lasciarvi sopra un delicato bacio.

 

-“Ciao Migé! Ehi, Gas, anche tu qui? Non dovevi essere con la tua ragazza oggi?” – escalmò Ville, entrando nell’appartamento di Migé, con l’immancabile sigaretta tra le labbra.

-“No, è dai suoi genitori questi giorni. Tornerà domani.”- replicò l’amico, che si stava bevendo una birra sul divano.

Ville espirò il fumo che i suoi polmoni fino a pochi istanti prima avevano trattenuto e si mise a sedere su una poltroncina accanto ai due.

-“Come va con Eily?” –chiese Migé

-“Ah, è per questo che mi hai chiamato…altro che grandi idee per un nuovo ritmo.” – la sua risata si espanse per tutta la stanza, mentre anche Gas si mise a ridere.

-“Linde non c’è, è con Manna ed Olivia fuori città e mi ha chiesto di tenerti d’occhio, quindi volevo assicurarmi che andasse tutto bene. E ce l’ho una nuova idea. Non prendere in giro.” – disse con tono alquanto seccanto l’uomo.

Ville assicurò l’amico che stava andando tutto bene e quando gli raccontò dell’albero e tutta la sceneggiata che Eily aveva fatto per convincerlo a prenderlo, si misero tutti e tre a ridere. Però dal viso dell’uomo trapelava una certa serenità che gli amici non avevano più visto da tanto tempo. Migé si ritenne soddisfatto e passarono a parlare di una nuova canzone per cui il cantante aveva le parole e l’inizio della song, ma che necessitava ancora di molte cure per diventare davvero completa.

 

Intanto, pochi chilometri lontana, Eily stava affacciata alla finestra del salotto, guardando fuori, mentre si fumava una sigaretta, con in sottofondo una canzone alquanto triste. E pensava.

“Dovrei seriamente smettere di fumare. Chissà perché ho cominciato… però è davvero rilassante.” – stava guardando il panorama di Helsinki, commossa. Adorava quella città, l’amava seriamente e le era mancata molto nel suo periodo di vita a New York. Ma ora che era ritornata, un po’ le mancava tutta la confusione di NYC.

Spense la sigaretta in un posacenere lì accanto, lasciando la finestra aperta ancora un po’, per cambiare l’aria e si mise al lavoro.

Quando lo sforzo fu concluso potè ritenersi soddisfatta di sé stessa. S’intonava perfettamente a com’era il suo umore mentre lo decorava e sarebbe stato perfetto con dei bei regali sotto. Andò alla sua tracolla, prese il regalo che aveva già preso per Ville e lo mise ai piedi dell’abete.

 

-“Eily? Ci sei?” – chiamò l’uomo, mentre si chiudeva la porta dell’appartamento alle spalle.

Nessuna risposta gli arrivò e pensò che lei fosse ritornata a casa sua. Quando entrò nel salotto, dovette ricredersi, perché la ragazza era ancora lì, ma non l’aveva sentito semplicemente perché era addormentata sul divano, le mani sotto la testa, raccolta su quello spazio angusto.

Ville sorrise e le appoggiò delicatamente un plaid sopra, perché la temperatura in casa era notevolmente diminuita.

Si girò verso l’albero ed un sorriso gli spuntò sul volto. Era davvero bello quell’alberello, illuminato dalle luci colorate che aveva messo Eily.

Andò in cucina per preparare il caffè, in modo che la ragazza lo trovasse al suo risveglio.

 

*****

E sono già al 23esimo capitolo. Questa ff sta diventando più lunga di quanto pensassi… Spero vi piaccia e non faccia stancare. Mi sentivo in vena di natale… sarà perché ho da poco fatto l’albero =)

Grassie a:

AnAngelFallenFromGrace: Ciau!!! Visto, ho postato =) Spero che ti piaccia il new chapter =) Dai, sto diventando abbastanza buona con Eily, in fondo un po’ di allegria natalizia se la merita, no? Dimmi che ne pensi di questo, ok? E…quando aggiorni anche tu??? Me curiosa =) A presto, ciau ciau baci

CloClo: Mo sciau =) Davveru ti mancava? Oh, me contenta =) Ehi, dimmi che ne pensi anche di questo capitoluzzolo, ok? Bacioni.

Recensioni? Eddai, please? =) Baci.

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Nuova pagina 1

Oddio, il 24esimo capitolo! Mi sa che è diventato un tantino lungo questo racconto. Spero che non annoi troppo!!! Comunque… Ehm… non so se ci sia seriamente una collina di questo tipo a Helsinki o nei suoi pressi, non essendoci mai stata, ma… beh, consideratela licenza letteraria =) I ringraziamenti sono in fondo! Kisses and have fun reading =)

 

Capitolo 24

 

Natale era arrivato e passato. Senza molte novità.

Per la vigilia Eily e Ville erano andati a casa di Linde e Manna ed avevano cenato insieme. Olivia era cresciuta tantissimo dall’ultima volta che Eily l’aveva vista. Alcune ore dopo erano arrivati anche Migé, Burton e Gas. Una serata tra amici, insomma. Quattro chiacchiere, un po’ di birra e tante, tantissime sigarette.

 

Era in 30 di Dicembre, Eily stava leggendo un libro, comodamente seduta sul divano di Ville, mentre questo stava scribacchiando qualche pensiero o ispirazione avuta su un quaderno.

Ogni tanto la ragazza alzava lo sguardo dalle pagine che teneva tra le mani e dava un’occhiata all’uomo che teneva la testa lievemente piegata a destra, cercando parole adatte ad essere stese.

Il suo cuore aumentava il numero dei battiti ogni volta, lasciandola sempre più sorpresa. Il sorriso le nasceva spontaneo, convincendola ormai del fatto che fosse innamorata e che la sua vita stesse andando bene così. Però qualcosa le mancava, non sapeva ancora esattamente cosa, ma c’era un’inquietudine nel petto, che a volte trasformava il suo dolce sorriso in un’espressione malinconica.

 

Ville lasciò il quaderno e la penna sulla stoffa, per poi chiudere gli occhi ed abbandonarsi allo schienale del divano.

-“Amore… ti va di andare a fare un giretto?” – le chiese, con voce stanca.

Eily alzò lo sguardo dal libro e lo guardò per un istante, chiedendosi dove volesse andare. Fuori faceva alquanto freddo e lui era visibilmente stanco.

-“Sicuro? Non vuoi riposare un po’? Dai, domani notte poi dobbiamo andare fuori con gli amici e non vorrei vederti crollare prima di mezzanotte.” – una lieve risata uscì dalle sue labbra, contaggiando anche l’uomo.

-“No, tranquilla, è che volevo farti vedere un posto che amo. Dai, prendi il cappotto e andiamo.”

Detto questo si alzò, prese gli “strumenti del mestiere” che aveva utilizzato fino a poco prima, li ripose su uno scaffale e si andò a vestire.

 

La camminata non fu lunghissima, ma stancante.

Ville la stava guidando per un sentierino alquanto rovinato, fatto di sassolini e ciottoli, ma lei non si lamentava, anche se aveva le All Star ai piedi e li sentiva tutti.

Alcune volte si era dovuta aggrappare al braccio dell’uomo, per non scivolare via.

-“Eccoci” – aveva detto lui, arrivando ad uno spiazzo erboso.

Eily alzò finalmente lo sguardo dal terreno, per dare un’occhiata attorno a se.

Helsinki si delineava sotto di essi, il sentiero li aveva portati in cima ad una collina dalla quale si vedeva il panorama splendido della città.

-“Accidenti!”

L’uomo fece una risatina, prima di dirle:

-“Pensavo avresti detto qualcosa del tipo: Ville… ma è meraviglioso! Ma sembra che accidenti sia l’unica cosa che è passata nella tua testolina!”

Eily si voltò verso di lui per fargli una linguaccia, prima di ritornare con lo sguardo sulle luci della città sotto di loro.

La vista era mozzafiato, Helsinki non le era mai parsa così bella, così… magica.

-“Ville… non per farlo apposta, ma… è davvero meraviglioso!”

-“Perché non ti siedi?” – Ville si era tolto il cappotto e l’aveva messo per terra e ci si era seduto.

-“Ma sei matto? Congelerai!” – il suo lato da mammina non era mai scomparso, ogni giorno doveva ammetterlo con se stessa. Compariva sempre in situazioni simili oppure quando Ville dimenticava la sciarpa. Le veniva naturale farglielo notare e preoccuparsi per lui.

Lui come sempre sorrise paziente, le prese la mano e praticamente la trascinò giù per terra, accanto a sé.

Eily si strinse ancor di più nel suo comodo cappotto nero ed appoggiò la testa sulla spalla destra dell’uomo.

Rimasero entrambi in silenzio per alcuni istanti, silenzio fatto di pensieri privati, destinati a non essere rivelati alla persona di fianco, ma silenzio non imbarazzante.

Per loro era così: potevano stare insieme per tre ore e nessuno dei due poteva aprire bocca, ma questo non significava mettere l’altro a disagio.  Era semplicemente silenzio. Silenzio di riflessioni, di considerazioni, di ricordi.

Eily chiuse gli occhi per un istante, ispirando l’aria fredda ma estremamente profumata che la circondava. Il primo a rompere l’atmosfera creatasi fu Ville:

-“Eil… siamo venuti qui per una ragione stasera e non è solo quella di farti vedere la bellezza di questo posto. Volevo che tu capissi quanto amore provo per questa città e quanto amore provo per te. E se tu te ne volessi andare… ti capirei, però devi comprendere anche te che io soffro quando sono lontano da casa mia e da te.”

Eily riaprì gli occhi, per voltare la testa verso l’uomo che le stava parlando freneticamente, colui che rimaneva misterioso nelle interviste o dava di matto quando finivano le sigarette. Lo guardò, cercando di capire cosa volesse dire con il discorso alquanto contorto che le stava facendo.

-“Ville… senti, lo so che sei nervoso, te lo vedo negli occhi e nel modo in cui parli. Quindi vuoi calmarti per favore e dirmi direttamente quello che vuoi dirmi? E guarda che io non ho intenzione di andare da nessuna parte!” – le sue labbra presero la forma di un dolce e paziente sorriso, che incoragiò l’uomo a continuare.

 

Si alzò in piedi e fece alzare anche lei, prendendole le mani.

-“Eily… sai che preferisco cantarti una canzone, piuttosto che dirti quello che provo… Sono bravo con i testi, ma faccia a faccia mi vengono sempre le parole sbagliate. Quindi spero che tu possa perdonare questo momento se non verrà nel migliore dei modi.”

Fece un respiro ed Eily alzò il sopracciglio destro, dubbiosa. Non capiva dove Ville volesse arrivare. Il suo cuore, però aveva capito prima della sua mente, però, cominciando ad agitarsi, velocizzando il suo ritmo, pulsando sempre più forte.

Ville la guardò negli occhi, catturandoli con lo sguardo luminoso.

-“Eily… vuoi diventare la donna della mia vita?”

 

Un silenzio avvolse Eily, sentiva il cuore batterle alla velocità della luce, fuori controllo.

D’un tratto la sua mente realizzò il concetto… realizzò anche che era quello che le mancava nella vita. Ville le aveva chiesto di sposarlo.

Le sue mani tremarono impercettibilmente, così come anche le sue gambe.

Paura, una folle paura invase il suo corpo, la sua mente, come una scarica di pura adrenalina. Ma quella scarica non era solamente paura. Era qualcos’altro. Qualcosa che si fatica a trovare nella vita, ma che tutti vorrebbero provare almeno una volta. L’amore.

Amore, cinque lettere disposte a formare un concetto semplice, ma complicato. Amore.

Amore e desiderio di felicità.

 

Ville respirava il minimo per continuare a restare in piedi, mentre aspettava la risposta della donna amata che aveva di fronte a sé.

Sentì che le sue mani venivano strette un po’ di più e gli occhi truccati spalancarsi per la sorpresa. Sentì anche il respiro di Eily farsi più veloce.

Per un attimo ebbe paura.

Il grande Ville Valo, desiderato da milioni di ragazze di tutto il pianeta aveva paura di un rifiuto.

Perché non sarebbe stato un semplice rifiuto. Sarebbe stata la fine di una storia troppo importante per essere dimenticata, sarebbe stata la scusa per riprendere a bere ed affogare i ricordi nell’alcool. Sarebbe stata l’ennesima pugnalata nel cuore che non sarebbe riuscito a fare guarire in alcun modo.

 

Ma il rifiuto non arrivò.

Un flebile “si” uscì dalle labbra di Eily. Un Si dal sapore dolce, un Si dal tono perfetto. Una risposta perfetta.

 

-“Si, Ville, io… io voglio sposarti!” – Non era stato un dubbio a farla tentennare. Era stato il realizzare di essere talmente amata da qualcuno da essere sul punto di svenire. Amare ed essere ricambiata a tal punto da voler compiere un passo così importante.

 

Fine Capitolo.

Mi sembra seriamente smielato, dolce, zuccheroso, ma spero mi scuserete! E’ l’una di notte ed io al posto di dormire (ma quando mai?!?) ho finito questo capitolo. Quindi probabile presenza di Orrori grammaticali, mi scuso ancora! Senza contare il fatto che sono mezza sbronza… ma lasciamo perdere, che è meglio! Che ne pensate? Schifo? Superschifo? Orribile?

Grazie a:

Cloclo: sau! Ora sei nella città più meravigliosa di questo mondo, che adoro spudoratamente ed alla follia, ma quando torni pretendo ogni minimo particolare, sai!!! Mica la scampi =) Ti è piaciuto il chapter? Oh, ne sono enormemente felice!!! Bacionzoli, fatti sentire quando torni =)

AnAngelFallenFromGrace: Credo che l’albero di natale sia un po’ un trauma per tutti… Ah, per la cronaca: l’albero finora è caduto 6 volte… ho tenuto il conto =) Ti piace questo capitolo… Mi sembra brutto, ma non riesco a giudicarlo molto bene in questo momento, quindi dimmi te, please =) Senti TU, ma quando li posti questi famosi capitoli??? Mi sa che ci dobbiamo fare una chiacchieratina!!! Ovvero io che per due ore ti dico: “posta, posta, posta, posta”  =) Dai, dai, che me tanto curiosa!!!! Grassie per la recci,spero ti continui a piacere!!! Bacionzoli anche a te =) Zao! =)

Recensite, please? AH, BUON ANNO =) =) =)

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Nuova pagina 1

Capitolo 25

 

Un sogno, un incubo, un urlo nella notte.

-“Ehi, Eily, svegliati, svegliati, va tutto bene!” – mormorava un Ville assonnato, mentre accarezzava delicato un braccio della donna che condivideva il suo letto.

Lei nel frattempo stava singhiozzando, ancora sognando. Non riusciva a staccarsi da quel sogno così pesante e tornare alla realtà.

-“Eily… Eil, svegliati…” -  Ville le prese il viso tra le sue mani, dolcemente, accarezzandole una guancia con il pollice nel frattempo, finchè la ragazza non aprì lievemente gli occhi, ancora sconvolta dal sonno che stava vivendo.

-“Vil-Ville…” – non riusciva a pronunciare altre parole che il nome dell’uomo che amava.

Si accoccolò tra le sue braccia, tremante. Ville le stava sussurrando nel silenzio della notte di calmarsi.

La ragazza si riaddormentò poco dopo, ancora tra le forti braccia di Ville, al caldo e protetta dal suo profumo, protetta da ciò che l’aveva spaventata.

L’uomo coprì la ragazza con la coperta che era scivolata via quando si era svegliato di scatto, sentendo la ragazza urlare.

Aveva avuto un incubo, ma Ville si era seriamente spaventato.

 

La mattina era arrivata anche troppo presto, per i suoi gusti, svegliandolo con la sua luce invadente. Si era alzato lentamente, per lasciare dormire Eily ancora un po’. Dopo il suo incubo si era spesso rigirata nel letto, come fosse a disagio e non ancora tranquilla.

Il caffè stava espandendo il suo profumo per la cucina, mentre lui era seduto al tavolino, a guardare il liquido nero nella tazza.

Decise di alzarsi e chiamare qualcuno. Doveva dire ai suoi amici e alla sua famiglia della scelta che aveva fatto e della proposta.

-“ Pronto?” – una voce assonata rispose dall’altro capo della linea.

-“Ehi, Burton! Sono Ville.”

-“Dio, Ville, ma che ci fai sveglio a quest’ora? Sono le otto, tu non dovresti essere a letto?” – una veloce risatina di Burton si fece strada nelle sue orecchie, fino a fargli spuntare un sorrisino sul volto.

-“Non darti tante arie, uomo, non è che se tu ti svegli presto ogni giorno tutti gli altri sono dei pigroni assurdi!” – lo stava allegramente prendendo in giro, non sapendo come fare per “mollare” la bomba, ovvero la notizia. L’aveva solamente detto a Jesse, suo fratello e Linde, che l’aveva accompagnato a comprare l’anello. Che per amor di cronaca va detto che era ancora nella tasca della giacca, appesa ad una sedia, nel soggiorno.

-“Dai, perché mi hai chiamato? Avrei alcune cose da fare, se non ti spiace!”

Ville prese fiato e disse: -“Intanto siediti… ieri sera io ed Eils siamo usciti… In poche parole… le ho chiesto se vuole…s-se vuole diventare mia moglie.”

Un silenzio dall’altra parte della linea gli fece dire “pronto” alcune volte, giusto per assicurarsi che il suo amico non fosse svenuto, o peggio: morto.

Invece Burton dopo poco si riprese e lasciò scappare un sorriso divertito!

-“Stai mettendo la testa a posto, cantante da strapazzo! E bravo! Ma… aspetta: lei che ha risposto?” – finì, preoccupato.

Ville continuò la conversazione per un po’ con Burton, rassicurandolo. Poi passò a chiamare Gas, Migé, Linde, Jesse e chi più ne ha più ne metta… Beh, furono Migé e Linde a chiamarlo, sinceramente, dopo aver parlato con Gas. Insomma… alla fine tutti sapevano della notizia. Tutti tranne Gabrielle, che era da qualche parte tra Francia e Germania, in quel momento, quasi impossibile da rintracciare al telefono. Ci pensava lei a mandare un messaggio ogni tanto giusto per far sapere che era ancora viva e che il suo viaggio stava andando meravigliosamente.

 

-“Buongiorno… “ – mormorò un’assonnata Eily, mentre stava lentamente scendendo le scale, con i piedi protetti dal freddo solamente da un paio di calzini scuri. Come scura era anche la maglietta che aveva addosso. Gli occhi erano ancora lievemente chiusi, i capelli spettinati e sulla guancia destra c’era il segno del cuscino.

-“Ma guarda chi si è svegliata!” – disse rivolto a lei, però poco dopo ripose la sua attenzione alla persona al telefono: - “scusami, devo andare, si, oggi li chiamo, non ti preoccupare. Si, ciao Jesse!”

Il telefonino fu appoggiato al tavolino di fronte a sé e Ville si alzò, per andare da Eily, in piedi davanti alla macchina del caffè, che stava versando un po’ del liquido ancora caldo in una grossa tazza marrone.

-“Ehi, tutto bene? Stanotte mi hai fatto spaventare!”  - l’abbracciò da dietro, poggiando il mento sulla sua spalla.

-“Si, io… ho avuto un incubo.” – la sua risposta fu rapida e vaga, come se non avesse avuto voglia di parlarne.

Ma Ville non si allontanò, prese a darle piccoli bacini sulla guancia, sul collo, vicino alle orecchie, finchè lei non si voltò verso di lui, poggiando la tazza sul bancone dietro di sé.

Le venne spontaneo abbracciarlo e perdersi nel suo profumo. I baci di Ville continuarono, alternandosi a volte a piccoli morsi sul collo.

Le mani di Eily si poggiarono sul petto dell’uomo, carezzandolo lentamente, alzò la testa ed avvicinò il suo volto a quello di lui.

Ville non si fece attendere e poggiò piano le labbra sulle sue, come in una carezza, andando però ad approfondirlo subito dopo.

Si cercavano, si volevano, tutto ciò che si sentiva nell’aria erano i sospiri ed i gemiti da parte di entrambi, quando finirono nuovamente su per le scale, sul morbido letto, ancora tiepido dal calore dei corpi delle persone che vi avevano dormito.

 

La maglietta di Eily e quella di Ville, il resto degli indumenti erano abbandonati per terra, loro nel letto, ricoperti dal lenzuolo e da una coperta, il minimo indispensabile per non avere freddo, stavano abbracciati, i loro respiri ancora affannati e pesanti riempivano l’aria attorno a loro.

-“Lo sai che ti amo, vero?” – sentire quelle parole uscire dalle labbra di Ville fece sorridere la ragazza.

-“Anche io ti amo. E ci sposeremo… ci sposeremo davvero!”

-“Si, direi di si! Però ti manca ancora l’anello ed oggi pomeriggio avevo intenzione di portarti a casa dei miei genitori, se ti va. Mia madre è impaziente di rivederti!”

Il sorriso sulle labbra di entrambi, la felicità negli sguardi, ma in fondo al cuore di uno di loro un dubbio: si sposeranno davvero?

 

Ok, sono bastarda, l’ho fatto finire un po’ male… non so se mi piace ancora questo capitolo… ci sono alcune scene che non mi convincono del tutto, ma tant’è! Mi dite che ne pensate? =)

Grazie a:

AnAngelFallenFromGrace: sisi, infatti avevi ragione: la scena effettivamente deriva da… beh, lo sai da cosa =) Uh, l’ultimo capitolo ti è piaciuto! Oh, sono contenta, davvero =) Dimmi che ne pensi anche di questo, ok? Grasssssie =) PS: quando aggiorni la tua storia?? Baci

Black Wing: Amorina, ciao! Eh, sisi, la continuo, è tornata l’ispirazione! Sono contenta che ti piaccia, tesò! See you =) PS: mi mancherai anche tu… dai, manca ancora un po’ di tempo! =)

Malaena: Toh, ma guarda chi si legge =)Oh, sono veramente contenta che ti piaccia la storia! Mi ci sto impegnando anche abbastanza, quando l’ispirazione arriva! =) Ecciò, mi dispiace che non si sposi con te! Magari avrai più fortuna nella vita vera =) Eh, non so se ci ripensa, chissà! =) Vabbè, non uccidermi =) Continua presto la tua FF che mi piace tantissimo! E… ci sentiamo, baci

CloClo: uhm… ma chi sarà la persona dietro questo nick particolare??Ma scherzo! Ti ho riconosciuta! =) Ooooh, ma ti è piaciuto! *me fa sorriso ebete* =) Che billu! Anche tu, stammi bene, sai! Pensa che trampò ci andiamo!!! =) I love Hellsinki =) Dimmi che ne pensi anche di questa FF, ok? Baci

Ehi, recensite la mia ff? Grassssssssssssssieeeeee =)

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Nuova pagina 1

Capitolo 26

 

Stava ancora guardando incantata quell’anello al suo dito, quel bellissimo anello che poche ore prima Ville le aveva regalato.

Si era svegliata da poco ed al tavolo della cucina il cantante aveva fatto scivolare casualmente una scatolina nera verso di lei, che stava sorseggiando il caffè. Quando l’aveva aperta si era sentita morire.

Adesso le sembrava ancora più reale il passo che si stavano preparando a fare.

Ville era entusiasta, glielo si leggeva in volto, l’aveva detto anche Gas. Tutti i loro amici erano contenti, anche se Linde si ostinava a tenere d’occhio l’amica, come quando si incantava di colpo davanti a qualcosa, o dopo una frase.

Sembrava assente a volte, nella sua mente in quei momenti passavano le scene del suo incubo.

Dopo molte settimane ancora ci pensava…

 

Eily si avvicina lentamente all’altare, dove Ville la sta guardando sorridente. Si sente strana, come se non fosse ciò che vuole realmente fare. Sembra una costrizione, il vestito che lei non aveva scelto, la chiesa in cui aveva espressamente chiesto di non entrare, quei fiori che teneva tra le mani, stretti a tal punto che le nocche le diventarono bianche dalla pressione, la testa che cerca di evadere da quei pensieri. Poi si ferma, semplicemente. Sente i suoi piedi che non si vogliono muovere, incollata. Lo sguardo di Ville farsi impaurito, sperduto, ferito. Linde che la guarda come se già sapesse quello che sta per fare. Migé che la supplica con gli occhi di continuare a camminare, Burton che sta seduto composto, ma con sguardo rimproverante e Gas che scuote la testa, deluso. Tutti delusi, ancor una volta. Eily cerca di dire qualcosa, ma non ce la fa, la voce bloccata nella gola, l’aria che non entra più nei polmoni.

 

Ed in quella precisa scena finiva sempre per svegliarsi, piangendo, cercando di respirare, con Ville che ogni notte, pazientemente continuava a ripeterle che andava tutto bene.

Effettivamente tutto andava davvero bene, i genitori dell’uomo la adoravano, semplicemente, Jesse si era aperto un pochino nei suoi confronti, per la prima volta. Era arrivato ad odiarla nei mesi in cui andava a trovare Ville e lo trovava apatico, senza alcun interesse. Ma aveva constatato anche lui che adesso che Eils era tornato anche lui era più felice.

Una mattina si ritrovò Gabrielle fuori dalla porta di casa sua, con le valigie in mano che sorrideva felice.

-“Gab! Oddio, sei tornata!” – Eily l’aveva abbracciata di slancio, facendole cadere tutte le valigie. –“Mi sembra un dejà-vu questo, solo che ero io quella con le valigie!”

L’amica, allegra, rispose all’abbraccio, sorridendo felice come sempre. Quella ragazza aveva il potere di riempire una stanza con la sua vivacità, solamente entrandoci.

-“Ehi, Eils, Manna mi ha chiamata, o per meglio dire rintracciata! Mi ha detto che Ville… insomma… oddio, non so nemmeno come dirlo! Vi sposate!”

Di colpo il viso dell’amica passò dall’essere felice a pensieroso.

-“Che c’è tesoro?” – le chiese Gab, vedendola rabbuiarsi così velocemente.

-“No, nulla! Insomma… io sono felice di questa cosa, davvero! Ogni volta che abbasso lo sguardo sull’anello che lui mi ha regalato mi vengono i brividi ed il mio cuore comincia a battere furiosamente, ma…”

-“Oh, niente ma! Hai paura, si, lo capisco, ma ti rendi conto che stai per sposarti? Con Ville? Sai quante ragazze in questo momento in tutto il pianeta ti adorano?!? Se vuoi confidarti… lo sai che io ci sono sempre per te! Qualsiasi cosa tu mi dica!”

Dopo il discorso rincuorante dell’amica Eily finalmente si aprì con qualcuno, raccontandole la paura folle che la imposessava ogni volta che guardava il calendario, con quella data che si stava avvicinando sempre di più, del timore di rovinare qualcosa del rapporto con l’uomo che ama e della comprensibile paura che nulla fosse pronto per quel momento. Le raccontò anche del sogno e quando finì grosse lacrime cadevano sulle sue guance, andando a morire sulle maniche della maglia che indossava.

Gabrielle aveva già vissuto quel momento, mesi prima e si era già preparata per l’evenienza di farle un discorso serio che la facesse riflettere davvero sulle sue priorità.

Però stranamente, questa volta vide una luce diversa negli occhi dell’amica: non la voglia di scappare, come avrebbe temuto.

-“Eils… Eily, dai, guardami!” – la ragazza sollevò gli occhi arrossati dal pianto e rivolse all’amica uno sguardo che la fece letteralmente sciogliere. –“Tesoro… per i preparativi non ti devi preoccupare, hai quella sottospecie di donna che ti aiuta con tutto, da quello che ho saputo da Manna e per il resto ci sono io! Ville ti ama, tu ami lui. Non c’è nulla che vi possa o debba fermare questa volta! Lo so che vuoi far parte della sua vita e lo sa anche lui e non è presto, altrimenti non te l’avrebbe nemmeno chiesto!”

Un sorriso apparve finalmente su quel volto impaurito. Gabrielle continuò:

-“Adesso tu ti devi solo godere questi momenti! Perché se non lo fai adesso… quando, allora? E non ti preoccupare dell’incubo, sono sicura che quando parlerai con il tuo fidanzato si risolverà tutto. Devi solo stare tranquilla, me lo prometti?”

Eily fece un debole cenno d’assenso.

-“No, così non va davvero! Allora, me lo prometti? E lo prometti anche a te stessa?”

Eily prese fiato e finalmente disse quello che la donna davanti a se voleva sentire.

-“Lo prometto! Soprattutto per me, voglio essere felice. E lo sono con Ville. Di questo sono sicura!”

 

La sera ne parlò con lui, cuore in mano, sincerità assoluta. Quando finì, Ville le prese la mano, sfiorò delicatamente il dorse con un suo dito e disse tranquillo:

-“Io sono pronto. Se tu non lo sei possiamo aspettare. Basta che tu mi dica quello che pensi.”

Dopo molto tempo quelle parole furono un sollievo per lei e mentre ringraziava mentalmente Gabrielle e Manna d’esistere, si sentì come se un peso fosse scivolato via da lei.

Era pronta. Davvero pronta per sposare l’uomo che amava.

***

Ok, finalmente sta ragazza è pronta =)

Notizia flash: il prossimo capitolo sarà il penultimo della storia.. (finalmente, vero? Vi sarete anche stufati di vedere comparire “a comeback” su efp! )

Grazie mille a chi ha commentato, ovvero:

Malaena: Perdono, perdono, chiedo venia, davvero! Però un attimino di suspance ci voleva, no? Poi…dai, hai visto che questo capitolo già mette le cose a posto? =) Oh, se davvero fosse che lei scappi ci andrei io speditamente in Finlandia a consolare Villuccio =) Però… uhm… credo proprio che non lo farà! Se io non sclererò il giorno del finale e la farò scappare con Linde =) Grazie mille per i complimenti, dimmi che ne pensi anche di questo capitolo, ok? Baci

CloClo (ma chi sarà mai?!?): ciau! Lo so che sono bastarda e crudele! Però dai, ho anche messo il sogno di Eils! Mi puoi perdonare?!? Ti preeego!!! ? *fa gli occhietti cucciolosi* oddio, arrivano anche minacce…paura!Dai, dimmi che ne pensi di questo, ok? Thanks, kisses

Angel: mo ciau =) Grazie per le belle parole e grazie per aver ascoltato o per meglio dire letto i miei piagnistei! Sei un angelo! Scusami ancora e grazie!!! Mi è servita la chiacchierata! =) Uh, dai, che ho postato e adesso non è che ci siano molti dubbi, no? Dai, aspetto un tuo commentino al capitolo =) Danke mille, baci!

Recensite, please? Dai dai!!! Grassssie =)

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


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Capitolo 27

 

-“Eil? Eils… svegliati!” – Gabriella la stava chiamando, cercando di svegliarla. La ragazza si era addormentata in macchina, nel tragitto per l’aeroporto. Il movimento della macchina le aveva sempre dato quella specie di sonnolenza.

Quando si era finalmente svegliata si guardò attorno, con un lieve senso di smarrimento, che presto scomparve, rendendosi conto di essere nella vettura di Gab.

-“Siamo già arrivate?” – chiese, con voce stanca. Nelle ultime settimane non era riuscita a dormire granché. I preparativi per la cerimonia l’assillavano, non aveva un minuto libero e Ville era in Germania, con il resto degli HIM, per un concerto. Questo li avrebbe trattenuti lì per alcuni giorni ancora. Le dava quasi angoscia ritornare la sera a casa e non trovare nessuno che la salutasse.

-“Si, quindi se adesso ti alzi, possiamo anche andare a prendere Sheena. Il suo volo dovrebbe atterrare tra pochi minuti, sempre se non è in ritardo.” – rispose Gab, scendendo dalla macchina.

 

Il volo di Sheena, una delle migliori amiche di Eils, nonché damigella al matrimonio non era in ritardo, fortunatamente; quando uscì dalle porte scorrevoli, appena avvistate le due ragazze che l’attendevano, corse verso di loro, spingendo il carrello con i bagagli.

-“Eils! Gab!” – disse solo, quando le raggiunse.

L’abbraccio di gruppo durò per molti istanti, la mancanza di entrambe si era fatta sentire nel tempo e quasi non le sembrava vero di trovarsi a Helsinki, riabbracciando le sue due amiche… e di stare per prendere parte al matrimonio di una delle due.

-“Sheena! Dio, mi sei mancata tantissimo! Come stai?”- disse subito Eily, ancora abbracciandola. La stanchezza si era come dissolta nell’aria, all’arrivo dell’uragano Sheena.

-“Eily… mamma mia! Quanto sei cambiata! Anche tu mi sei mancata! Oh, entrambe mi siete mancate! Gab… quanto tempo! Speravo proprio che venissi pure tu a prendermi! Il volo è stato un massacro, un bambino urlante e la madre che non faceva nulla per fermarlo! Apparte quello… tutto splendidamente! Mia madre vi saluta entrambe!”

 

Il tragitto verso casa di Eily trascorse presto, le ragazze intente a chiacchierare, a raccontarsi tutto ciò che si erano perse. Sheena aveva conosciuto un ragazzo, intanto ed erano andati a vivere insieme. Tutto le andava davvero bene, aveva fatto pace con i suoi genitori ed il lavoro che aveva trovato non era dei migliori, ma andava benissimo.

 

-“Allora… quando potrò finalmente conoscere il signor Valo?” – chiese maliziosa la new yorkese. 

-“Oh…” – fece Eily – “E’ via con il resto dei ragazzi, in Germania. Dovrebbero tornare martedì, se non succede qualche imprevisto.”

Sheena fece un conto: era venerdì, quindi mancavano quattro giorni ed avrebbe finalmente conosciuto il famoso darkman.

-“Intanto… mi potresti, per favore, aiutare con i preparativi? Per favore??” – il tono supplichevole di Eily la fece sorridere. Mancava meno di un mese al matrimonio e all’amica mancavano ancora alcuni dettagli. Tipico!

-“Cosa devi fare ancora?” – chiese, curiosa. Più che altro sperava che non avesse dimenticato di farsi fare il vestito da sposa. O quelli delle damigelle.

-“Oh, fammi pensare…” – una pausa… una lunga pausa che fece preoccupare entrambe le amiche che sedevano sul divanetto, mentre Eily stava in ginocchio sul pouf, davanti a loro. –“La torta… ed i fiori. Oh, i posti a sedere da decidere… e… credo basta.”

-“Beh, non è tanto! Dimmi… il vestito? Già preso? Com’è?” – chiese Sheena. Gab intanto stava ridacchiando, ricordando la scena, dal sarto.

 

-“Vorrei un vestito un po’ particolare… Nulla di troppo bianco. O nero. O viola. Voglio qualcosa di semplice… no, forse un pochino particolare. Ricercato. No, magari semplice con qualcosa di strano.”

Il sarto la stava guardando male. Erano dentro da circa venti minuti e durante dieci di quelli Eily aveva tentato di spiegare qualcosa che nemmeno lei sapeva di volere.

 

-“Vuoi vederlo?” – chiese Eils.

Dopo che l’amica fece un cenno d’assenso, si diressero verso la sua stanza. Fece scorrere il pannello che chiudeva l’armadio e tirò fuori una lunga busta bianca e nera, appesa ad una gruccia. Aprì lentamente la zip e scostò i lembi della busta, per rivelare il suo contenuto.

Gab fece un sorrisino soddisfatto quando il vestito apparve, meraviglioso. Era sicura che sarebbe stato benissimo alla sua amica.

Sheena rimase a bocca aperta, nel vedere quella creazione stupenda.

-“E’… è bellissimo! Proprio il tuo stile!” – un sorriso apparve anche sul volto dell’amica. –“Mettitelo, ti prego!”

 
-“Oddio! E’ ancora più bello su di te! Sarai fantastica, tesoro!”

Eily fece un giro su se stessa, guardandosi allo specchio a figura intera. Si sentiva bene... forse le paure potevano anche attendere, dopotutto, no?

Avere gli amici attorno, essere sicura che la persona che ami ricambia... è una delle sensazioni migliori della propria vita. Però esiste anche quella paura che si formava nel cuore delle spose, prima dell'avvenimento che cambiava tutta la realtà.

***

Ed il prossimo sarà l'ultimissimo capitolo! Sono contenta che sia piaciuta a qualcuno questa storia, ma mi mancherà! In questo capitolo non c'era Ville... uffi, mi dispiace non averlo messo, però! Ci ho messo tantissimo ad aggiornare, scusate, però ci sono stati motivi personali di mezzo, che qualcuno già conosce, però adesso ormai mi sono messa l'animo in pace, quindi posso scrivere! Eppoi... il 24 parto per l'Irlanda, per una settimana! Felicità!!!  =) Grazie mille a chi ha commentato, ovvero:

- Malaena: Oh, come sono contenta che ti piace la storia, spero ti piacciano anche gli ultimi due capitoli!!! Si, povera, vero?!? Pure io vorrei essere al suo posto, accidenti! =) Dimmi che ne pensi anche di questo capitolo, ok? e non ti preoccupare per il ritarduccio, pensa agli esami, dai dai! =) Ciau, besi

- AnAngelFallenFromGrace: oh, mi dispiace per la tristezza! Dai, però pensa che almeno Eily troverà un pochettino di felicità, no? Se lo merita! =) Dimmi che ne pensi di questo capitolo, ok? =) E spero di beccarti su msn, prima o poi =)  Kisses =)

- CloClo: Dai, stai calma, non uccidere la rapa =) Tranqui per il ritardo! Io ci ho messo quasi un mese ad aggiornare =) Quindi non ti devi preoccupare!!! =) Ehi, dimmi che ne pensi di questo capitolo, ok? Grasssssie =) Kisses PS: bello l'ultimo capitolo di The White Rose =) Kiss

Ehi, commentate please this chapter? Danke =) Baci

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