Hogwarts' tales

di sissi149
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo giorno ***
Capitolo 2: *** Filtri d'amore ***
Capitolo 3: *** Grifondoro vs Serpeverde ***
Capitolo 4: *** Divinazione ***
Capitolo 5: *** Ne vale la pena ***
Capitolo 6: *** Caccia al cane ***
Capitolo 7: *** Addio Hogwarts ***
Capitolo 8: *** L' ABC del Prefetto Perfetto ***
Capitolo 9: *** Materializzazione ***
Capitolo 10: *** Il Torneo di Scacchi ***



Capitolo 1
*** Primo giorno ***


Questa raccolta di episodi nasce da una domanda che mi sono posta un giorno rileggendo uno dei libri di Harry Potter, cioè come se la sarebbero cavata i nostri protagonisti di CT nel mondo magico e precisamente a frequentare Hogwarts? La domanda è tornata a tormentarmi più volte, così ho cominciato ad immaginare vari episodi in cui i nostri eroi rimanessero coinvolti nel loro conoscere il mondo magico.
Questo primo capitolo è una specie di introduzione e anche di esperimento.
Un paio di note sono d'obbligo:
Ho deciso di usare i nomi dell'anime perché secondo me sono più adatti all'ambientazione british in cui si svolgeranno le avventure. Già che ci siamo possiamo pure immaginare Yomiuri Land come un'amena località della campagna inglese. XD
In HP alcuni personaggi muoiono nel corso della saga, del resto gli ultimi libri sono ambientati in guerra. Io mi sono presa la libertà di non far morire alcuni pg, perché, nonostante l'ambientazione sia post II guerra magica, Hogwarts senza alcuni personaggi non sarebbe stata la stessa secondo me.
In HP spesso i serpeverde ci vengono presentati come cattivi, ma non tutti lo sono, anche nei libri ci sono un paio di esempi. Inoltre non tutti sono fissati con la purezza di sangue. Questo per dire che i personaggi di CT che ho messo a serpeverde non sono lì perché sono cattivi, ma perché magari sono ASTUTI e AMBIZIOSI.

Infine, ma non meno importante, un grande grazie a berlinene, che sopporta le mie elucubrazioni mentali in fase di stesura, che ogni tanto mi corregge ed aiuta a sistemare le cose. Se questa fic vede la luce in parte è anche grazie a lei.

Detto questo vi lascio alla lettura.

Ps: se ci sono cose del mondo di HP che non capite perché non conoscete l'opera originale chiedete pure. ;) edit: i babbani sono coloro che non hanno poteri magici. Sono talmente abituata a sentirlo che non ho fatto caso a segnalarlo al momento della pubblicazione.






King's Cross pullulava di viaggiatori, in arrivo e in partenza. Tra i tanti personaggi curiosi sicuramente spiccavano due ragazzini sui cui carrelli erano appoggiate, in bella mostra, due gabbie contenenti rispettivamente uno splendido esemplare di gufo reale e una civetta maculata, entrambi provenienti dalla Riserva Callaghan, uno dei migliori allevamenti di gufi da lettera. Davanti alla colonna posta tra i binari nove e dieci le loro famiglie li stavano salutando:

Philip, studia e rendi onore alla Casa in cui sarai smistato, qualunque essa sia.”

Certamente, vi scriverò subito dopo lo smistamento.”

A un paio di metri, la signora Ross ripeteva ormai da un paio di giorni le stesse raccomandazioni al figlio:

Julian, stai attento e riguardati. Non fare troppi sforzi e ricordati le medicine. Scrivici tutti i giorni, soprattutto se non dovessi sentirti bene. Io continuo a non essere convinta di questa scelta.”

Mamma, sto andando a scuola, cosa vuoi che mi succeda?” Julian scosse la testa esasperato.

Ma starai via dei mesi, lontano da noi e dal medico.”

La scuola ha un'infermeria interna e tu e papà avete già parlato con la responsabile o sbaglio?”

No, non sbagli, - intervenne il signor Ross - e Madama Chips ci ha assicurato di prendersi cura di te in caso di necessità. Ha detto di avere le, ehm, pozioni necessarie. Spero che questa si riveli una bella esperienza.”

Grazie papà!” Il ragazzino sorrise felice al genitore.

Julian andiamo, o rischiamo di perdere il treno! - lo chiamò Philip – Dai che ti faccio vedere come si fa!”

Callaghan puntò deciso alla colonna cominciando a correre e, un momento prima di sbatterci contro, sparì nel nulla, riapparendo dall'altro lato su un nuovo binario, il nove e tre quarti. Davanti a lui si stagliava la locomotiva rosso fiammeggiante dell'Hogwarts Express. Restò qualche minuto ad ammirarla, in attesa dell'arrivo del compagno.

Finalmente comparve anche Julian.

Ce ne hai messo di tempo! Credevo che la barriera ti avesse scambiato per un Babbano!”

Peggio, mia madre non voleva più lasciarmi andare, ha avuto la sua ennesima crisi, manco stessi partendo per la guerra. - Scosse violentemente la testa. - Per fortuna che non può passare da questa parte.”

Dai, si preoccupa solo per te. - Rispose Philip spingendo il carrello lungo il nuovo binario. – Andiamo verso il fondo?”

Sì, forse c’è meno caos.”

Proseguirono evitando un gruppo di studenti più grandi che si salutava, felice di essersi ricongiunto dopo le vacanze e altri che si disperavano per non aver finito i compiti di Storia della magia.

Direi che qui va bene.”

Insieme caricarono entrambi i bauli e le gabbie dei loro gufi fino ad uno scompartimento vuoto, dove sprofondarono nei sedili. Ad un certo punto Julian, indicando una lunga fila di strane creature verdi dalle orecchie simili ad ali di pipistrello intente a trasportare molti bagagli, esclamò:

Che cosa sarebbero quelli?”

Philip guardò appena fuori dal finestrino e sbuffò:

Elfi domestici. Solitamente appartengono a qualche nobile e antica casata Purosangue che deve ostentare la sua ricchezza.”

Non ti piacciono i ricchi?” Domandò Ross preoccupato.

Non i ricchi in sé, solo quelli che si sentono superiori ai comuni mortali. Tu sei a posto.”

 

 

 

 

Il piccolo drappello di elfi domestici non passò inosservato neppure tra i maghi e le streghe sul marciapiede, in molti erano costretti a spostarsi per lasciar passare quell'insolito corteo. Come Philip aveva previsto le creature erano al servizio di una vecchia casata Purosangue: sul più grande dei bauli campeggiavano gli stemmi dei Black e dei Price, due delle più antiche famiglie magiche.

Ci fermiamo qui. Caricate pure sul treno e attenti a non rovinare la borsa con il mio pranzo.” Ordinò Benjiamin Price con tono risoluto.

Sì padroncino.” Subito gli elfi eseguirono il loro compito in maniera impeccabile, assistiti da un incantesimo di librazione.

Allora chi è questo snob che sta portando a scuola un appartamento di roba? Stai facendo la coda!” Un ragazzo alto e con la pelle abbronzata si avvicinò furibondo trascinando un vecchio baule col coperchio tarlato.

Lenders!”

Price!”

Per le mutande di Merlino cosa ci fai tu qui?” Esclamarono all'unisono ricevendo delle occhiatacce da un paio di Prefetti così ligi al dovere da essere già in uniforme e pronti a togliere punti a chiunque.

Non mi dire, in questa scuola accettano proprio tutti!” Commentò acido Benji alla vista del bagaglio di Lenders.

Come osi?” Ringhiò l'altro.

Oso eccome!”

Prendi questo!” Disse Mark caricando il pugno.

Ragazzi! Ci siete anche voi! Che belloooo!!!”

CIAF!

Il povero Bruce Harper, arrivato tutto allegro, si ritrovò colpito in pieno viso da due cazzotti: era finito nel bel mezzo del 'fuoco incrociato'. I due contendenti rimasero un attimo stupiti dalla strana piega che aveva preso la situazione, mentre i Prefetti cominciarono una ramanzina chilometrica concludendo che potevano ritenersi fortunati che la scuola non fosse ancora cominciata, ma che, una volta giunti al castello, sarebbero stati dei 'sorvegliati speciali'.

Quando se ne furono andati i tre poterono riprendere da dove erano stati interrotti. Bruce si massaggiava il viso.

Certo che non ci stavate andando leggeri voi due. Si può sapere cosa avevate da litigare?”

Le solite cose – Benji diede una scrollata di spalle – noi non andiamo d'accordo per principio.”

Non avrei saputo dirlo meglio. Comunque Harper sei anche tu dei nostri?”

Sì! E c'è anche Holly! Ehi, Holly, dove ti sei cacciato? Vieni qui, guarda chi c'è!”

Attirato dall'amico che lo chiamava anche uno spaesato e contrariato Oliver Hutton si avvicinò al gruppetto, trascinando svogliatamente i bagagli.

Benji lo accolse calorosamente:

Holly, che sorpresa! Quest'anno si prospetta veramente interessante!”

Sarà, io avrei di gran lunga preferito andare in Brasile con Roberto.” Rispose piuttosto atono, lasciando sconcertati un po' tutti: l'allegria era una delle caratteristiche più note del capitano della New Team.

Un elfo domestico si avvicinò con fare reverenziale:

Padroncino Benjiamin, noi abbiamo finito.” Disse con un profondo inchino.

Bene, anzi, caricate anche i loro bauli, poi potrete andare e salutatemi zio Sirius.”

Sarà fatto.” Con uno schiocco di dita il piccolo plotone di elfi fece librare i bauli degli altri tre ragazzi fino allo scompartimento di Price, per poi smaterializzarsi con un sonoro crack.

Accidenti, ti tratti proprio bene amico.” Commentò Bruce.

 

 

 

 

 

Due uomini dai capelli rossi saltarono agilmente giù dal treno.

Fred, George, grazie per averci aiutato con i bagagli.” Amy, Patty e Jenny li ringraziarono.

Di niente, questo e altro per la nostra cugina preferita e per le sue amiche.” I visi dei gemelli Weasley si aprirono in due sorrisi identici.

Mi raccomando – iniziò George – non studiate troppo, non fate le brave e date il tormento a Gazza.”

E soprattutto contribuite al commercio ed alla diffusione dei prodotti del nostro negozio.” Concluse Fred, facendo scoppiare a ridere le tre ragazzine.

Un lungo fischio avvisò tutti che il treno era pronto a partire: i ritardatari salirono al volo nelle carrozze mentre ovunque si chiudevano gli sportelli. Sul marciapiede parenti ed amici si sbracciavano per gli ultimi saluti.

Finalmente siamo partiti, non vedo l'ora di arrivare a scuola. - Commentò Patty sedendosi sul sedile nel loro scompartimento – Già ora è tutto così magico, chissà una volta ad Hogwarts!”

La nostra piccola babbana è entusiasta del mondo magico a quanto pare.” Rispose con un sorriso Amy, aprendo una copia della Gazzetta del Profeta, scorrendo veloce alla pagina sportiva con gli ultimi aggiornamenti del Quidditch-mercato: sua cugina le aveva anticipato che ci sarebbe stata una bella novità sul numero del primo settembre.

Già. Amy, i tuoi cugini sono fortissimi, piacciono anche a Notte.” Jenny accarezzò il suo gatto nero, che iniziò a fare le fusa.

E non avete visto gli altri.”

Quanti ne hai?” Domandò stupita Patty.

Sette. Vabbé tutti noi ci domandiamo se Percy faccia realmente parte della famiglia o se la cicogna abbia scambiato un paio di fagotti quella notte, è così noioso.”

Le altre due non trattennero una risatina.

Sei veramente terribile, chi si immaginerebbe che sotto quell'aspetto da santarellina si nasconda una teppistella.”

Adesso non esagerare Jenny! Comunque lo dicevano anche di mia cugina da ragazzina.”

 

 

Philip stava cercando di insegnare a Julian a giocare a Sparaschiocco2, per ingannare il tempo durante il lungo viaggio che si sarebbe concluso solo a fine giornata, quando venne interrotto dalla rapida apertura della porta scorrevole dello scompartimento.

Philip Callaghan! Avresti anche potuto farmi sapere in quale scompartimento fossi.”

Tom Becker! Pensavo avessi scelto Beauxbatons1 altrimenti te l'avrei fatto sapere senz'altro.”

Callaghan si alzò per accogliere l'amico e fargli posto spostando le carte sparse sul pavimento.

Immagino vi conosciate.”

Ross annuì salutando poi Tom con la mano.

Julian, è un piacere vederti. Non ho più avuto tue notizie, ti trovo bene. Hai fatto l'intervento babbano?”

Sì, fortunatamente sono riuscito a riprendermi in tempo per l'inizio della scuola.”

Con gran disappunto di tua madre, che avrebbe preferito averti a casa guardato a vista.” Concluse Philip per lui.

Non me lo ricordare, la lettera per Hogwarts è stata una salvezza in questo senso. Mi spiace solo non poter più vedere Amy.” Si stirò e si sistemò meglio sul sedile.

Scusa se te lo domando – si rivolse a lui Tom – ma la medicina magica non poteva aiutarti col tuo problema? Magari ti avrebbe risparmiato di finire sotto i ferri.”

Non saprei, sono nato babbano ed ho scoperto di essere un mago solo dopo essermi operato. Ormai era fatto.”

Capisco.”

Per un po' regnò un silenzio imbarazzato e tutti e tre si persero a guardare la campagna inglese scorrere veloce fuori dal finestrino.

Allora, la facciamo o no questa partita a Sparaschiocco? Tom tu puoi giocare con Julian intanto che impara.” Philip preparò le carte e cominciarono. Ross apprese presto i trucchi del gioco e così passarono tutto il pomeriggio fino a che non venne ora di indossare le divise e prepararsi a vedere la scuola.

 

 

 

 

 

Al loro ingresso in Sala Grande gli studenti del primo anno rimasero completamente sorpresi, più di quanto non lo fossero diventati alla prima vista del castello illuminato, durante la traversata del lago o al molo, allo scoprire che molti di loro si erano conosciuti a Yomiuri Land. Il soffitto rifletteva le stelle della notte limpida all'esterno e moltissime candele sospese a mezz'aria illuminavano la stanza.

E' fantastico, mai visto niente di simile.” Sussurrò Julian a Philip.

Anche Patty osservava stupita mentre procedeva a fianco di Amy e della nuova amica Jenny.

Gli studenti degli altri anni occupavano già le lunghe tavolate delle loro Case, in attesa di conoscere i nuovi compagni. In fondo alla stanza tutto il corpo docenti attendeva.

Bene ora fermatevi qua. Per sapere quale sarà la vostra Casa verrete sottoposti alla prova del Cappello Parlante.” Esordì la professoressa McGranitt e indicò uno sgabello su cui era poggiato un lacero e vecchio cappello. Dopo un'istante di silenzio questo cominciò a cantare descrivendo le caratteristiche delle quattro Case.

... E' forse Grifondoro la vostra via

culla dei forti di cuore:

Di sicuro non è la casa di Ross.” Si udì qualcuno bisbigliare.

audacia, fegato, cavalleria

fan di quel luogo uno splendore.

O forse è a Tassorosso la vostra vita,

dove chi alberga è giusto e leale:

qui la pazienza regna infinita

e il duro lavoro non è innaturale.

Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,

se siete svegli e pronti di mente,

ragione e sapienza qui trovano linguaggio

che si confà a simile gente.

O forse a Serpeverde, ragazzi miei,

voi troverete gli amici migliori

quei tipi astuti ed affatto babbei

Che qui raggiungono fini ed onori!”3

Mentre la sala ancora riecheggiava dell'applauso degli studenti la professoressa McGranitt afferrò un lungo foglio di pergamena su cui erano scritti tutti i nomi dei nuovi allievi.

Aoba Weasley Amy” Chiamò.

Amy uscì dal gruppo e si sedette sullo sgabello indossando il capello, subito sentì una vocina nella sua testa:

Un altro studente made in Weasley e femmina per giunta, questa sì che è una novità! Non c'è neppure bisogno di pensarci cara, sei sicuramente GRIFONDORO!”

Il tavolo rosso-oro esplose in un fragoroso applauso e Amy corse sorridente a raggiungere i suoi nuovi compagni.

Sei parente dei proprietari dei Tiri Vispi Weasley?”

Sono miei cugini.”

Sono dei geni. Il pezzo di palude commemorativo delle loro gesta ad Hogwarts è solo un piccolo assaggio delle loro capacità!”

Becker Tom”

Si ripeté la stessa scena avuta con Amy, il cappello parlò nella testa del ragazzo.

Un ragazzo buono, gentile e disponibile ad aiutare gli altri, la spalla perfetta. Credo che ti troverai bene a TASSOROSSO!”

Fu il turno dei Tassorosso di applaudire il nuovo venuto, che venne accolto col calore tipico della loro grande e solidale famiglia.

Callaghan Philip”

Ragazzo mio accidenti, sei proprio un grande lavoratore, tutte quelle ore a spalare neve per poter giocare coi tuoi amici.”

E pulire cacche di gufo.” Aggiunse il ragazzo.

Anche quelle, la pazienza non ti manca, sarai felice di raggiungere il tuo amico a TASSOROSSO!”

Philip, che non aveva dubbi fin dal principio su quale sarebbe stata la sua Casa, scese dallo sgabello e si diresse alla sua tavolata dimenticandosi di togliere il cappello. Venne richiamato all'istante dalla professoressa.

Tom, siamo di nuovo insieme, come ai vecchi tempi!”

Già, pensa che coincidenza l'altro giorno ripensavo al periodo in cui giocavo nella Flynet.”

Vennero chiamati altri studenti e quando fu la volta di “Derrick James” e “Derrick Jason” il cappello li sfiorò appena e urlò a tutta la sala “CORVONERO!”

E dove altro potevano finire due così?” esclamò Philip prima di rimanere con la bocca spalancata fissando “Fujisawa Jenny” che graziosamente si sistemava la divisa e con una mano spostava una ciocca di capelli ribelli prima di sedersi sullo sgabello.

Passarono alcuni minuti poi il cappello decretò: “CORVONERO!”

Dì la verità Philip, una così l'avresti voluta nella nostra Casa?” Domandò malizioso Tom.

Ma cosa dici?”

Fu la volta di “Gatsby Patricia”.

Sei molto risoluta ragazza, hai proprio un bel caratterino e sei anche molto orgogliosa, con questi presupposti la tua casa sarà GRIFONDORO!”

Nuovi applausi si scatenarono nella sala. Amy si alzò per abbracciare l'amica e farle posto sulla panca.

Non ci posso credere Patty, siamo nello stesso dormitorio!”

Quindi potrai aiutarmi con i compiti?”

O, molto di più, saremo spesso insieme.”

Nel frattempo “Harper Bruce” venne mandato a “TASSOROSSO!” e si unì a Tom e Philip.

Quando fu il momento di “Hutton Oliver” tra i calciatori scese ancora di più il silenzio, tutti erano curiosi di sapere che Casa avrebbe accolto il capitano della squadra vincitrice del campionato nazionale. Il cappello impiegò parecchio tempo a decidersi, più che altro perché dovette superare la cortina di ostilità costruita dal ragazzo nei confronti del mondo magico. Dopo lunga meditazione venne proclamato “GRIFONDORO!”.

Patty era al settimo cielo per avere il suo capitano nella sua stessa Casa.

Dopo una piccola pausa la cerimonia dello smistamento proseguì e la professoressa chiamò:

Lenders Mark”

Ragazzo, devo dire che non hai avuto una vita facile, doversi prendere cura fin da piccolo di tua madre e dei tuoi fratelli – Mark si irrigidì sullo sgabello – richiede una bella dose di coraggio. Ma sì, sarai un ottimo GRIFONDORO!”

Mark respirò di sollievo, aveva tanto desiderato essere nella stessa Casa di suo padre. Suo padre era un ottimo Auror, uno dei migliori, ma purtroppo era rimasto colpito da una maledizione per cui all'epoca non esisteva una controfattura e, dopo alcuni giorni di sofferenza, aveva lasciato la famiglia.

Lo studente successivo fu “Price Benjamin”.

Col suo portamento fiero da nobile Purosangue Benji si avvicinò allo sgabello ed afferrò il cappello, infilandoselo sul capo.

Quanto tempo è passato dall'ultima volta che ho assegnato un Price ad una Casa. Il tuo bis-bis-bisnonno è stato addirittura uno dei direttori e nella sua Casa starai benissimo. SERPEVERDE!”

Price, sempre spostandosi in maniera elegante ed altezzosa si diresse alla tavolata di Serpeverde, dove i compagni gli fecero spazio sulla panca.

Ross Julian” La professoressa annunciò un altro studente.

Allora, dove potrei collocarti? Sei piuttosto complicato.”

Grifondoro.” Pregò il ragazzo sperando di raggiungere Holly ed Amy. Anche la ragazza sperava di avere Ross con sé.

Devo ammettere che il coraggio non ti manca, molti si sarebbero fermati molto prima di te. Tuttavia hai anche un ottimo cervello, un intuito sopraffino e ottime capacità strategiche, la Casa più adatta a te è CORVONERO!”

Julian leggermente deluso, si avviò dai compagni e si trovò seduto vicino a Jenny. La ragazza era ancora spaesata e dispiaciuta di essere stata separata dalle sue nuove amiche.

Non sei molto contento nemmeno tu di essere qui?” Chiese al vicino.

Avrei voluto essere con degli amici che sono in altre Case, ma credo che mi troverò bene. Io sono Julian, piacere.”

Jenny Fujisawa.”

Pian piano si arrivò all'ultimo studente da smistare e fu la volta di “Warner Edward”.

Una famiglia purosangue di antiche tradizioni, solidi valori, maestri di duelli. Senza dubbio SERPEVERDE!”

Anche Ed, finita la prova, lasciò il cappello e si unì ai nuovi compagni.

Warner – lo accolse Benji – non dirmi che dovrò dividere la stanza con te.”

Così sembra Price, così sembra.” Rispose il karate keeper con un mezzo sorriso, un attimo prima che il preside desse il via al banchetto, facendo apparire le pietanze nei piatti. Tutti mangiarono a sazietà, poi vennero richiamati con piglio deciso dai Prefetti per essere condotti ai rispettivi dormitori.

 

 

 

 

 

 

 

1 Scuola di magia in Francia.

2 Un gioco con le carte, credo basato sul trovare le carte uguali.

3 La canzone è presa fedelmente da “Harry Potter e la pietra filosofale” di J K Rowling, primo libro della serie. Io ho solo modificato “coraggiosi di cuore” con “forti di cuore” per adattarlo alla situazione di Jun. Sono crudele, lo so.

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Capitolo 2
*** Filtri d'amore ***


Ecco qua la prima avventura dei nostri eroi.
Essendo una raccolta ci saranno salti avanti ed indietro nel tempo. Ogni capitolo/avventura generalmente si conclude in sè.
Inizialmente pensavo di mettere un altro cap introduttivo, di ambientamento dei ragazzi, ma quello scritto non mi ha soddisfatto per niente. Di contro avevo questo pronto già da quest'estate (non chiedetemi perché in pieno luglio io abbia scritto di neve e freddo, non lo so.)
Alcuni pg in certi momenti saranno OOC, ma credo che la trama ne fornisca una sufficiente spiegazione.
L'anno successivo a quello in cui i nostri calciatori sono arrivati a scuola, sono entrati anche altri personaggi che nel manga sono più piccoli di un anno, per questo non li avete visti allo smistamento. Inoltre allo smistamento ho mostrato solo i ragazzi di CT, ma anche del loro anno ci sono altri ragazzi e ragazze in giro per la scuola, così come degli altri anni.

Per reggina e gli altri lettori che come lei non conoscono la saga: nelle note ho cercato di essere il più precisa possibile, se avete altri dubbi chiedete pure. ;)





Febbraio 5° anno

 

Quell'anno i filtri d'amore erano di gran moda, soprattutto quelli provenienti dai Tiri Vispi Weasley1. Fred e George avevano creato una nuova linea appositamente per quel San Valentino, per permettere alle studentesse di Hogwarts di trascorrere il 'più indimenticabile San Valentino a Hogsmeade2 di sempre'. L'effetto era garantito per 12 ore dalla somministrazione, in modo che il malcapitato o, a seconda dei punti di vista, fortunato ragazzo non si svegliasse di colpo dall'incantesimo nel bel mezzo di una romantica chiacchierata nella sala da tè di Madama Piediburro3. Il difficile era fare in modo che l'oggetto del desiderio assumesse il filtro, ma mai sottovalutare le risorse di una strega innamorata. Le più spregiudicate di tutte erano le Serpeverde, in particolar modo Susie Spencer. Così quando la mattina del 14 febbraio entrò di buonora nella Sala Grande4 ancora semi deserta, circondata dalle sue compagne di dormitorio, si diresse subito alla volta della sua vittima designata.

Oliver Hutton sedeva tranquillo alla tavola dei Grifondoro, dopo aver appena ammonito alcuni ragazzi del primo anno che si rincorrevano sulle scale.

“Buongiorno Prefetto5 Hutton.”

“Ciao Susie! - rispose il ragazzo con entusiasmo – Non capita spesso di vedere voi Serpeverde da queste parti.”

La giovane strega sorrise:

“In effetti non amiamo mescolarci con le altre Case. Ho la gola un po' secca, mi passeresti un bicchiere di succo di zucca?”

Mentre Holly era impegnato a riempire il calice per Susie questa, con molta circospezione, fece scivolare il contenuto di una fiala, che teneva nella manica, nel bicchiere del Prefetto. In questo modo era sicura che, prima della fine della colazione, il filtro d'amore sarebbe stato bevuto.

Holly le porse il calice e lei bevve avidamente.

“Grazie mille, ci voleva proprio. Immagino che anche tu andrai a Hogsmeade oggi?”

“Sì, ho appuntamento più tardi con gli altri ragazzi, staremo un po' tutti insieme poi credo che le coppiette si apparteranno per i fatti loro.” Si strinse nelle spalle non potendo evitare questo fatto.

“Magari ci incontriamo là. - Propose casualmente, in realtà aveva progettato già nei minimi dettagli come e dove avrebbero passato la giornata. - Ora è meglio che ritorni al mio tavolo. Ci vediamo.”

Corse via appena in tempo per non essere intercettata da Patty, che entrava in quel momento in sala insieme ad Amy. Ormai le tavolate erano quasi al completo.

La colazione venne consumata velocemente da quasi tutti gli studenti dal terzo anno in su: se gli altri giorni si cercava di tardare nella speranza di essere giustificati per un eventuale ritardo a lezione, quando c'erano i fine settimana a Hogsmeade tutto cambiava. Considerando che era anche San Valentino, le ragazze avevano fretta di tornare in camera a prepararsi per i loro appuntamenti.

Al momento della consegna della posta uno stormo di gufi più numeroso del solito calò sulla Sala. Molti recavano pacchetti regalo. Come ormai consuetudine in quel giorno parecchi gufi planarono sul tavolo di Corvonero all'indirizzo di Julian Ross: tutte le sue ammiratrici gli avevano inviato dei cioccolatini.

Il Prefetto avrebbe voluto sprofondare sotto il tavolo, mentre i gemelli Derrick e Justin se la ridevano.

“Pensavo che l'anno scorso avessimo battuto il record....” Commentò James.

“....Ma questi sono ancora di più.” Concluse Jason.

Justin6 sogghignò:

“Ora che è Prefetto, poi, è diventato ancora più affascinante.”

“Se bastasse per liberarmi di tutti questi gufi cederei la spilla al volo! - esclamò Ross osservando l'ennesimo volatile che atterrava sulla sua colazione. - Se usassi un Incendio7?”

Justin tornò serio.

“Non ti conviene, oltre che distruggere mezza Sala Grande, se dovessi perdere il controllo, rischieresti di incendiare anche il regalo della tua ragazza e sinceramente non credo che la prenderebbe bene.”

Julian ebbe una fugace visione di Amy infuriata con lui, terribilmente simile a quella volta al terzo anno dopo la partita di Quidditch. Immediatamente decise che non era il caso di correre rischi: raccolse tutti i pacchetti con fatica e si allontanò.

Al tavolo di Grifondoro Aoba aveva assistito impassibile alla discesa dell'esercito di Gufi: nonostante Julian fosse ufficialmente impegnato con lei, le sue ammiratrici non rinunciavamo mai a cercare di attirare la sua attenzione, sperando segretamente che lui la scaricasse al più presto.

Ingoiò l'ultimo boccone e si alzò strattonando la sua vicina:

“Vieni Patty, torniamo alla torre, mi devi aiutare per quella cosa.”

“Un attimo, arrivo! Lasciami almeno salutare – rispose cercando di calmare l'improvvisa fretta dell'amica – Holly, Mark ci vediamo più tardi con gli altri.”

I due salutarono con dei cenni della mano, poi Lenders si spostò al tavolo di Tassorosso da Danny che lo chiamava.

La Sala Grande era quasi completamente svuotata, solo il gruppo di Tassorosso a cui si era unito Mark si tratteneva ancora, cosa che si rivelò molto provvidenziale. Infatti, passati solo pochi secondi dall'aver bevuto il suo succo di zucca, Holly si esibì in una scena che sarebbe rimasta indelebile per molto tempo nelle menti dei presenti.

“Susie, oh Susie! Splendore delle mie giornate! Io ti amo! Dove sei? Dove sei? Se non ti vedo subito rischio di impazzire!”

Tutti si voltarono allibiti verso il ragazzo:

“Secondo me è già impazzito.” Riuscì ad esalare Mark.

“Susie – mormorò Philip – quella Susie? La Spencer Serpeverde quarto anno?”

Tom si fece serio e rispose:

“Penso di sì, sono secoli che ha una cotta per Holly. Sarà meglio che vada ad aiutarlo.”

Hutton, in preda ad un moto di entusiasmo e nella speranza di farsi sentire meglio, era salito sul tavolo ed aveva cominciato a declamare il suo amore per la giovane strega camminando su tutta la sua lunghezza senza preoccuparsi minimamente dei piatti e dei bicchieri che abbatteva al suo passaggio.

“Ehi Holly – tentò di chiamarlo Tom – vieni giù?”

“Ciao Tom! Aiutami a trovare Susie, io la amo e devo dirglielo.” Proseguì imperterrito.

“Ehm, non ti sembra di esagerare?”

“Niente è esagerato per Susie! Lei è come il sole che sorge al mattino, come la luna che illumina la notte, come la brezza fresca in una calda giornata estiva.”

Accompagnava la sua esposizione con ampi gesti degni di un attore drammatico e i suoi occhi brillavano.

“E' proprio andato! – constatò Lenders sprezzante – Susie vedo prevedo e stravedo? La cocca della Cooman8? Certo che ha dei gusti orribili in fatto di ragazze.”

Non fece in tempo a finire la frase che il prode innamorato si gettò su di lui e gli sferrò un pugno in pieno viso, facendogli sanguinare copiosamente il naso.

“COME TI PERMETTI DI OFFENDERE LA DONNA DELLA MIA VITA?”

Urlava talmente forte da far sorgere il dubbio che avesse eseguito un Sonurus. Tom e Philip cercavano di trattenerlo dallo scagliarsi nuovamente addosso a Mark.

“E se fosse sotto l'effetto di un filtro d'amore?” Suggerì Danny che aveva esaminato attentamente i sintomi del Prefetto dei Grifondoro.

“Mellow tu sei un genio!” Esclamò Callaghan un attimo prima di ritrovarsi senza fiato causa una gomitata dell'ostaggio che cercava di liberarsi.

“Allora sarebbe il caso di riportarlo su al vostro dormitorio.” Becker si rivolse all'altro Grifondoro presente.

“Meglio di no Tom, se Patty lo trova in questo stato è capace di ucciderlo all'istante. Non so voi, ma io non ho intenzione di farmi rovinare il fine settimana dall'omicidio di un Prefetto ad opera di un altro Prefetto.”

“E allora che facciamo? Philip sei anche tu un Prefetto, pensa a qualcosa!” Lo incitò Danny.

“Dunque, portiamolo nella nostra sala comune. A quest'ora credo che siano usciti quasi tutti e quelli dei primi due anni non faranno domande. L'ospitalità e di casa a Tassorosso! Tom ci pensi tu?”

“Sì, non ti preoccupare, tu vai all'appuntamento con la tua bella che a Holly penso io. Ho già un piano. - Si rivolse ad Hutton - Ehi Holly, io so dov'è Susie.”

A quelle parole il Prefetto si calmò istantaneamente.

“Davvero!?”

“Certo, se vuoi ti accompagno da lei.”

“Lo faresti?”

“Sì certo, seguimi.”

I due si allontanarono alla ricerca della ragazza, ma diretti in realtà alla Sala Comune di Tassorosso.

 

 

 

 

Numerosi gruppi colorati di studenti e studentesse percorrevano il parco del castello fino ai cancelli per proseguire poi sulla strada del villaggio. Altri indugiavano sui gradini dell'ingresso aspettando qualcuno. Tra di essi Susie Spencer cercava di nascondere l'impazienza per il fatto che il suo cavaliere non si fosse ancora presentato: era sicura che il filtro d'amore avesse funzionato, dove Merlino si era cacciato Oliver Hutton?

Poco più in là c'erano alcuni dei suoi amici che chiacchieravano allegramente, tutti in abiti 'civili' eccezion fatta per le sciarpe coi colori delle varie Case. Il gruppetto era composto dai Serpeverde Price e Warner, i Tassorosso Callaghan, Harper e Mellow ed il Grifondoro Lenders. Vennero presto raggiunti da un altro ragazzo con le braccia cariche di scatole.

“Ciao ragazzi! - Li salutò Ross – Volete un po' di cioccolatini? Io non so che farmene di tutta questa roba.”

Lasciò cadere i pacchetti nella neve accompagnato dalle risate degli amici che ancora ricordavano l'orda di gufi a colazione.

“Jenny non è scesa con te?” Chiese subito Philip.

“No, sai com'è fatta, non è mai pronta. Servitevi pure voi.”

Il gruppetto cominciò a scartare le confezioni. Bruce divorò in un secondo un'intera confezione di Cioccocalderoni.

“Deliziosi... Ross quanto sei fortunato ad avere queste ammiratrici così premurose!”

“Sarà, ma io ne farei volentieri a meno.” Rispose addentando una Cioccorana9.

Mangiarono tranquillamente tutti, tranne Mark, Ed e Danny impegnati in una fitta conversazione sul torneo scolastico di Quidditch. Purtroppo furono costretti ad interrompersi a causa dello strano comportamento dei compagni.

“Isabel! Isabel! La ragazza più bella della scuola!” Esclamò Price seguito a ruota da Callaghan che inneggiava una certa Cornelia. Ross ed Harper erano messi ancora peggio: il primo enunciava in rima baciata le presunte virtù di Katie Davis e il secondo, che aveva compiuto assaggi da varie confezioni, ogni dieci secondi si innamorava di una ragazza diversa.

“Non di nuovo, non bastava Hutton?” Esplose Lenders prima di prendersi la testa tra le mani e tapparsi le orecchie per non ascoltare oltre quelle follie.

“Ma che è preso quest'anno alle ragazze?”

“Assolutamente niente, Danny.” Rispose Patty appena arrivata con Amy che lo salutò con un cenno del capo, entrambe erano molto carine con gli abiti della libera uscita. Ed si avvicinò a loro spiegando:

“Non parlava di voi, ma di quelle che hanno ridotto così quei quattro poveretti.”

Le due streghe seguirono con lo sguardo la direzione indicata da Warner e videro gli amici in preda ai loro vaneggiamenti amorosi. Scoppiarono a ridere, poi si ricomposero.

“Filtri d'amore?” Domandò Patty.

Danny annuì:

“Già, nascosti nei cioccolatini delle ammiratrici di Julian.”

“Ho detto mille volte a Julian di stare attento a quello che riceve dalle ragazze. - sbuffò Amy contrariata. - Presumo che i filtri vengano dal negozio dei miei cugini, per fortuna sono innocui.”

“Innocui?” Mark appariva molto scettico.

“Per la salute, intendo.” Specificò Amy.

“Allora siamo a posto. - Lenders alzò gli occhi al cielo disperato – Aoba dimmi che l'effetto dura poco, per Godric!”10

“Insomma, 12 ore. A meno che non si usi un buon antidoto.” Concluse.

Al sentire della possibilità di un antidoto i tre sani tirarono un sospiro di sollievo.

“Bene, allora basterà chiederne un po' a Piton11 e...”

“Danny, se Piton dovesse darci un antidoto io sono figlia del preside!” Ribatté Patty, convinta che, piuttosto che aiutarli, l'insegnate di Pozioni avrebbe peggiorato la situazione, ghignando al pensiero di vederli nei guai.

“Però abbiamo qui il suo pupillo. Non è vero Prefetto Warner?” Mark si rivolse speranzoso al ragazzo dai lunghi capelli.

“Sì, però io non ho mai preparato un antidoto ad un filtro d'amore. - Non aveva certamente intenzione di mettersi a sperimentare pozioni che non conosceva sugli amici. Tuttavia... – Prefetto Fujisawa, grazie a Salazar!12 Mi serve il tuo aiuto per un antidoto.”

La strega, intenta a scendere gli ultimi gradini, lo guardò incuriosita da quella strana richiesta. In un nanosecondo venne messa al corrente della situazione e venne elaborato un piano d'azione.

 

 

 

 

 

La situazione nella Sala Comune di Tassorosso era tra le più assurde che la scuola avesse mai visto. Appartati in un angolo Ed e Jenny preparavano un antidoto per i filtri d'amore che i cinque compagni avevano involontariamente ingerito. Purtroppo, però, la completa preparazione di una pozione efficace richiedeva almeno un paio d'ore di lavorazione, cosa che aveva rischiato di ridurre all'esaurimento nervoso gli altri cinque ragazzi incaricati di sorvegliarli: infatti gli zelanti innamorati non smettevano un attimo di decantare le loro belle.

Il fondo venne toccato quando i cinque per poco non crearono una mischia stile rugby per decidere quale degli oggetti dei loro desideri fosse la migliore. Un altro momento difficile fu quando Philip minacciò di buttarsi dalla finestra se non avesse visto subito la sua perfetta ed adorata Cornelia: fortunatamente erano nel semi-interrato.13 Per non parlare di quando Julian diede della racchia simpatica come una macchia ad Amy che cercava di impedirgli di scappare dalla stanza e coprirsi di ridicolo nei corridoi del castello, riducendola sull'orlo delle lacrime.

“Forse ci siamo.” Sussurrò Jenny ad Ed prima di aggiungere l'ultimo ingrediente. Nel calderone avvenne una piccola esplosione che mutò il colore del liquido al suo interno da violetto a blu notte.

“Sì! Ce l'abbiamo fatta! - Esclamò Warner festoso – Ragazzi è pronto.”

“Cosa è pronto?” Chiese Bruce curioso come sempre.

“Un tonico che vi farà apparire nella forma migliore quando andrete dalle vostre ragazze.” Rispose prontamente Tom.

“Io sono sempre nella mia forma migliore!” Ribatté Benji acido. Se non fosse stato tremendamente irritante sentire parlare di Isabel senza interruzioni, dopo questa uscita Ed, da buon Serpeverde, avrebbe lasciato volentieri Price nel suo stato alterato.

Bastarono pochi secondi affinché la pozione facesse effetto e Benji, Bruce, Holly, Julian e Philip si trovassero a domandarsi come fossero finiti in quel posto che solo due di loro riconobbero. Gli altri si lasciarono cadere esausti chi sulle poltrone, chi sul tappeto.

“Che Tosca14 mi illumini, cosa ci facciamo tutti nella nostra Sala Comune?” Domandò Bruce, che sembrava il più stordito.

“Diciamo che avete avuto un piccolo incidente.” Rispose Jenny emergendo da dietro il fumo della pozione e liberando con un gesto rapido i capelli che aveva raccolto durante la preparazione dell'antidoto.

Holly si avvicinò al caminetto perplesso, l'ultima cosa che ricordava era di stare facendo colazione e non capiva quale incidente avesse potuto coinvolgerli tutti in Sala Grande. Tom sembrò leggergli nel pensiero e cominciò a spiegare con la sua calma:

“Siete rimasti vittime di filtri d'amore. Quello di Holly presumiamo fosse nella colazione, gli altri, a quanto mi è stato riferito, erano nei dolci delle ammiratrici di Julian.”

“Filtri d'amore!?”

“Esatto Price. Sai all'inizio era piuttosto divertente vederti completamente perso per Isabel Bloom.” Ed non riuscì a nascondere un ghigno perfido.

“Isabel Bloom? - il ragazzo impallidì – La ragazza più racchia di tutto il castello? La figlia segreta di Gazza?15 Tassi! Dove sono i bagni, devo dare di stomaco.” Così dicendo si precipitò nella direzione indicata da Danny verso i dormitori maschili.

“Ross, certo che le tue ammiratrici sono davvero di prima scelta.”

“Mica tutte Mark! - s'intromise Bruce che nel frattempo si era stravaccato su un divano – Alcune sono veramente niente male, anzi, non mi sarebbe dispiaciuto uscire con una di loro.”

Tutti scossero la testa disperati, possibile che Bruce non pensasse mai ad altro?

“Se vuoi te le lascio tutte più che volentieri!” Gli propose il Prefetto di Corvonero.

“Il nostro Harper sarebbe anche contento, ma non credo che le gentili fanciulle avrebbero gradito questo scambio.” Philip fece scoppiare tutti a ridere. Solo in quel momento Julian si accorse che mancava qualcuno nel gruppo e si guardò attorno finché non lo trovò raggomitolato in un angolo. Si avvicinò e parlò dolcemente:

“Che fai qui da sola?”

Amy cercò di asciugare, senza farsi notare, la lacrima che le era scesa su una guancia, ma il Prefetto la notò ugualmente.

“Mi dispiace se ho detto o fatto qualcosa di brutto, non ero in me.”

“Lo so. Era la pozione a parlare, ma sentirmi dire certe cose da te mi ha fatto male lo stesso. Ho avuto paura di tornare ai primi anni. So che è irrazionale.”

Ross le fece una carezza.

“Ti giuro che non succederà, anzi, in caso, ti autorizzo a Cruciarmi.”16

La ragazza spalancò gli occhi per il terrore.

“Julian, non dirlo neanche per scherzo!”

“Volevo tirarti un po' su. Ah, mi piacciono le onde che hai fatto ai capelli.” La fece arrossire di piacere.

“Mi ha aiutato Patty prima...”

Non riuscì a terminare la frase dato che Bruce sentì il bisogno di far sapere a gran voce a tutti che stava morendo di fame. Fu deciso di mangiare nella Sala Grande con i piccoli del primo e del secondo anno e di partire alla volta del villaggio di Hogsmeade nel primo pomeriggio: nessuno di loro era intenzionato a perdersi completamente la giornata di libera uscita.

 

 

 

 

 

“Brr, che freddo! Che ne dite se andiamo a bere qualcosa ai Tre Manici di Scopa?”17 Propose Bruce stringendosi nel mantello e nella sciarpa. Tutto il gruppetto annuì vigorosamente, faceva veramente molto freddo e, come se non bastasse, da metà pomeriggio aveva cominciato a spirare un vento gelido che entrava fin nelle ossa.

Entrarono nel locale e si sedettero ad un ampio tavolo rotondo, Holly spostò persino la sedia a Patty per aiutarla a sedersi. A quel gesto Benji e Tom si scambiarono un'occhiata perplessa prima di togliersi i guanti. Il tepore del fuoco cominciava a riscaldarli.

“Gli altri che fine hanno fatto?” Chiese il Serpeverde.

“Philip e Jenny li abbiamo persi a Mielandia.18 - Rispose Tom iniziando a fare l'elenco – Mark, Ed e Danny credo volessero andare da Zonko19, sta facendo un sacco di sconti pazzeschi per tentare di battere la concorrenza dei Tiri Vispi Weasley.”

“Cari cosa vi porto?” Madama Rosmerta, la barista, era arrivata silenziosamente alle loro spalle per prendere le ordinazioni.

“Burrobirra per tutti?” Domandò Hutton, ricevendo l'assenso dei compagni. Dopo pochi secondi Rosmerta tornò con cinque boccali che lasciò sul tavolo.

Patty sorseggiò la bevanda prima di prendere la parola:

“Amy e Julian? Non sono stati i primi a sparire?”

“Sì, se non erro li ho visti andare verso Madama Piediburro.”

“Tom, sei peggio di Rita Skeeter20 certe volte!” Benji fece scoppiare tutti a ridere, tranne Bruce, che sembrava impegnato a cercare il modo di esprimere un concetto particolarmente complicato. Ciò che riuscì ad ottenere fu:

“Ho capito bene? Ross da Madama Piediburro? Julian Ross nel covo ufficiale delle coppiette che pomiciano? Il Prefetto Julian Ross è andato a pomiciare in pubblico?”

Il ragionamento del Tassorosso fece andare di traverso la Burrobirra sia a Tom che ad Holly. Benji addirittura, per non soffocare, si ritrovò ad imitare un'idropompa, mentre Patty assumeva uno sguardo assassino:

“Ma ti pare il modo di parlare? Di Amy e Julian poi!”

“Ha ragione lei, insomma non è da loro fare certe cose in pubblico.” Concordò il Prefetto maschio di Grifondoro seguito da Becker.

“Stanno insieme dal quarto anno eppure sono sempre così discreti, più che tenersi per mano o qualche carezza non credo di avergli mai visto fare altro.”

“E che cosa volevi vedere Tom? Ringrazia che certe cose le facciano in privato.” Price appoggiò il suo boccale ormai vuoto.

“Ha parlato mister discrezione! Tu quando stai con una ragazza sembra sempre che la devi esibire come un trofeo. Fai per caso una tacca sopra il letto per ognuna con cui stai?”

“Può essere Harper. - Rispose con un ghigno in perfetto stile Serpeverde – Tu non hai di questi problemi, vero?”

“Cosa mi tocca sentire! Voi due ringraziate che non siamo al castello altrimenti vi avrei già tolto punti.” Li minacciò Patty, contrariata per la piega che aveva preso il discorso.

“Ma Patty!” Bruce fece finta di scandalizzarsi, scatenando le risate di tutto il tavolo. Ritornarono seri giusto in tempo per vedere Susie Spencer entrare come una furia nel locale, livida in volto.

“Chissà che le è successo?” Domandò soprappensiero Holly, ricevendo pronta risposta da Benji:

“Ti dice niente filtro d'amore non andato a buon fine?”

Non appena la Serpeverde si accorse del gruppetto e, soprattutto, di Patty a cinque centimetri da quello che doveva essere il suo cavaliere per quella giornata, cominciò a schiumare rabbia al punto da diventare terribilmente simile ad un ippogrifo prima dell'attacco.

“Holly! – urlò, facendo voltare tutti gli avventori, prima di saltargli addosso, afferrarlo per il colletto e scuoterlo violentemente – Cosa fai qui con loro?! Tu avresti dovuto venire con me! Avremmo dovuto passare il pomeriggio insieme! Avremmo”

“Adesso basta!” Il ragazzo le aveva afferrato i polsi e l'aveva fermata, costringendola a calmarsi, lasciando la parola al Capitano della squadra di Serpeverde.

“Beh Spencer, sono spiacente di farti notare che il tuo subdolo piano, molto Serpeverde tra parentesi, non ha avuto successo. Credevi davvero che avremmo lasciato il povero Holly in balia di un filtro d'amore senza che si rendesse conto di quello che faceva?”

In un attimo Benji aveva illustrato l'enorme falla di quello che fino a pochi istanti prima Susie considerava un piano perfetto: non aveva calcolato la presenza degli amici. Abbassò la testa in segno di resa e si avviò all'uscita borbottando maledizioni contro la sua stessa stupidità. Se vi avesse prestato più attenzione sicuramente non le sarebbe sfuggito quel dettaglio fondamentale.

Superato quel piccolo inconveniente il gruppetto trascorse il resto del pomeriggio in allegria, fino all'ora di rientrare al castello per la cena. Sulla strada incontrarono anche tutti gli altri che avevano 'disperso' durante l'uscita ed attraversarono tutti insieme il portone di quercia dell'ingresso sotto lo sguardo indagatore di Gazza, pronto a confiscare qualsiasi acquisto contrario al regolamento della scuola.

“Ehi tu ragazzo! – sbraitò rivolto ad Ed – Fa vedere cosa hai lì!”

Warner, con riluttanza, fu costretto a mostrare al guardiano il contenuto del sacchetto che teneva in mano.

“Topi morti! Per fare qualche stupido scherzo immagino.”

“Veramente volevo darli a quel delizioso cagnolone che ho visto vicino al Platano Picchiatore21. Quello che ho a casa ne va matto!”

“Bravo! - intervenne Mark – Hai intenzione di farti spedire al San Mungo22 anche da un albero, dopo il Nottetempo23 di qualche anno fa?”

Nel frattempo Benji era impallidito per poi mostrare sul suo viso tutti i vari possibili stadi dell'orrore, ma nessuno lo notò dato che Amy e Philip, i due migliori studenti di Cura delle creature magiche, avevano cominciato una ramanzina infinita sui cibi coretti per i cani.

Passato qualche minuto Holly pose fine alle questioni:

“Va bene, va bene, basta così. Andiamo a cena, per oggi ne abbiamo passate abbastanza.”

Tutti furono d'accordo.

 

 

 

 

 

 

 

 

1 Negozio di scherzi magici, di proprietà dei gemelli Weasley.

2 Villaggio vicino alla scuola, è l'unico centro abitato completamente magico in Gran Bretagna. Gli studenti dal terzo anno in su possono visitarlo in alcuni fine settimana stabiliti, generalmente sono 2 o 3 all'anno.

3 Locale del villaggio, considerato il ritrovo ufficiale delle coppiette, è pieno di fiocchi e merletti.

4 Sala dove gli studenti mangiano e dove tutta la scuola si riunisce per ascoltare i discorsi del preside. Ci sono quattro lunghe tavolate, una per ogni Casa, più quella degli insegnanti, messa di traverso.

5 I Prefetti sono degli studenti che hanno il compito di aiutare il personale della scuola nel rispetto delle regole. Al quinto anno ne vengono nominati due, un maschio ed una femmina, per Casa.

6 Compagno di stanza di Julian e dei gemelli Derrick.

7 Non credo ci sia bisogno di spiegare in cosa consista questo incantesimo. XD Non sono sicura che sia un incantesimo della Rowling o che sia stato inventato appositamente per i videogiochi.

8 Insegnante di Divinazione, materia che insegna a prevedere il futuro.

9 Dolci magici, nelle scatole delle Cioccorane sono contenute le figurine della collezione Streghe e Maghi famosi.

10 Godric Grifondoro, uno dei quattro fondatori di Hogwarts e primo capo della casa di Grifondoro.

11 Insegnante di Pozioni, nella saga non ha un bel destino. Io lo preferisco, come insegnante di pozioni, al suo sostituto.

12 Salazar Serpeverde, altro Fondatore di Hogwarts

13 Secondo le informazioni dei libri la Sala Comune dei Tassorosso, dai cui poi si accede alle loro camere, dovrebbe essere posta vicino alle cucine. Ogni Casa ha la sua Sala Comune a cui si accede tramite una parola d'ordine, tranne quella di Corvonero in cui la chiave di accesso sta nel rispondere ad una domanda sempre diversa.

14 Tosca Tassorosso, fondatrice di Hogwarts.

15 Guardiano, bidello, inserviente, quello che volete voi. E' un Magonò, cioè figlio di maghi ma senza poteri magici e per questo odia gli studenti.

16 La Maledizione Cruciatus è una delle tre Maledizioni Senza Perdono. Sono illegali. E' la maledizione della toruta, poiché fa contorcere dal dolore chi ne viene colpito. Nei libri si ha l'esempio di una coppia di maghi (i genitori di Neville ç__ç) che ha perso il senno per essere stata sottoposta a lungo a questa tortura.

17 Il locale principale del villaggio.

18 Negozio di dolci del villaggio.

19 Negozio di scherzi del villaggio, nel sesto libro Fred e George pensavano di acquistarlo per aprire una filiale del loro negozio vicino alla scuola, più facilmente raggiungibile dagli studenti.

20 Giornalista impicciona e ficcanaso, la sua specialità è scrivere su scandali veri o presunti, in quanto spesso le sue fonti sono di parte o non molto affidabili e comunque ricama molto su ciò che viene a sapere.

21 Albero del parco di Hogwarts, è praticamente impossibile avvicinarglisi troppo perché i suoi rami colpiscono violentemente tutto ciò che entra nel loro raggio d'azione.

22 Ospedale dei maghi, a Londra. L'ingresso è camuffato in modo da sembrare un negozio di abiti abbandonato.

23 Autobus magico a tre piani. Di notte è formato da molte cuccette, che di giorno sono sostituite da sedie. Viaggia nel traffico cittadino, invisibile ai babbani.

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Capitolo 3
*** Grifondoro vs Serpeverde ***


Prima di tutto mi scuso per la lunga attesa prima della pubblicazione di questo capitolo: purtroppo per motivi di studio sono molto impegnata e non posso scrivere e postare con molta regolarità, anche per questo motivo ho scelto di dare a questi racconti la forma di una raccolta.
Direi che per i nostri cominciano un poco di guai. XD



Novembre 3°anno

 
Come tutti gli anni, l'inizio di novembre portò con sé l'avvio della stagione di Quidditch1. Da tradizione, la prima partita vedeva fronteggiarsi Grifondoro e Serpeverde. Quel sabato mattina le condizioni meteo, freddo a parte, erano ideali e anche per quello quasi tutti gli studenti erano accorsi allo stadio. Inoltre c'era molta curiosità riguardo l'identità del nuovo Cercatore di Grifondoro, su cui la squadra aveva mantenuto il più assoluto riserbo. Oliver Hutton era uno dei pochi assenti: nutriva una forte avversità per lo sport dei maghi.
“Uff, mamma mia che ressa! Per fortuna che mi hai tenuto il posto. - Jenny arrivò trafelata in tribuna e si lasciò cadere sul seggiolino vuoto – Non hanno ancora cominciato?”
“No,tranquilla, ormai credo che anche sul campo da Quidditch conoscano il tuo stato di ritardataria cronica.” Le rispose il compagno di Casa senza alzare gli occhi dal libro di Incantesimi.
“Julian! Come fai a studiare pure allo stadio?”
“Sfrutto il tempo.”
Vennero interrotti dalla voce del cronista ufficiale che introdusse l'incontro.
“Benvenuti alla prima partita di campionato dal vostro fantastico nuovo cronista Bruce Harper. Ragazze se volete un autografo vi aspetto a...”
“Harper! La cronaca!” La professoressa McGranitt2 lo riprese aspramente.
“Sì professoressa.”
“Bruce riesce a farsi sgridare appena apre bocca.” Sogghignò Philip a Tom, suo vicino, ed entrambi scoppiarono a ridere.
“Ecco che Serpeverde fa il suo ingresso in campo. La formazione non presenta grosse novità rispetto all'anno scorso. I Battitori Price e Warner sembrano più agguerriti che mai.”
Sia Ed che Benji avrebbero voluto giocare come portieri, ma dato che il Capitano di Serpeverde era anche lui portiere, avevano optato per divertirsi coi Bolidi.
“Ora arriva anche Grifondoro tra cui spicca il Cacciatore Lenders. Vedo inoltre che è stata riconfermata in attacco anche Gatsby, che ha disputato solo l'ultima partita dell'anno passato. Ora dovrebbe essere la volta del nuovo Cercatore e… per Tosca! Amy Aoba è il nuovo Cercatore!”
Al sentire quel nome il libro di Julian cadde inesorabilmente a terra e il ragazzo  alzò lo sguardo, sperando di aver capito male. Quello che vide invece lo mandò in panico: Amy volteggiava più in alto di tutti in sella alla sua scopa, la divisa scarlatta di Grifondoro indosso e i lunghi capelli rossi raccolti in una treccia.
“Madama Bumb3 libera Bolidi e Boccino poi lancia la Pluffa. La prima partita della stagione è ufficialmente iniziata. Serpeverde parte subito in attacco.”
Bruce se la cavò alla grande con la cronaca di tutta la partita, sembrava il suo ruolo naturale, tranne quando veniva ripreso dalla McGranitt per alcuni apprezzamenti sulle ragazze il campo.
“Siamo sul punteggio di 60 a 50 per Serpeverde e del Boccino d'oro ancora nessuna traccia, si è mostrato solo un attimo, a inizio partita, regalandoci un duro scontro spalla contro spalla tra i due Cercatori.”
La partita durava quasi da un'ora e mezza e Julian l'aveva passata tutta con il cuore in gola, sobbalzando ogni volta che Amy evitava un Bolide o eseguiva qualche difficile acrobazia con la scopa.
“Ross vuoi stare un po' calmo? Non ti fa bene agitarti così.” Jenny, che avrebbe voluto godersi la partita, in realtà si trovava ogni tanto a lanciare sguardi di nascosto al compagno, temendo che quello stress fosse eccessivo.
“Se quell'irresponsabile di Amy non fosse lassù io non sarei così agitato.”
In quel momento la ragazza si trovava a sorvolare le tribune nel settore dei Corvonero, mentre a centrocampo impazzava la mischia tra i sei Cacciatori. Accadde in pochi secondi, il gruppo si disperse improvvisamente per evitare il Bolide di Abbott, ma, sortito il suo effetto, questo proseguì la corsa in direzione del Cercatore di Grifondoro. Amy lo vide con la coda dell'occhio e fece appena in tempo a ruotare attorno al manico della scopa, finendo per qualche istante a testa in giù, raddrizzandosi una volta passata la minaccia.
“Cavoli! A momenti avevo un infarto!” Esclamò Julian, appoggiando al petto una mano con cui riuscì a sentire, nonostante il pesante mantello, il battito furioso del suo cuore.
“Forse è meglio se ce ne andiamo.”
Il suggerimento di Jenny venne completamente coperto dalle grida dei tifosi rosso-oro per il gol del pareggio appena segnato da Mark.
I Cacciatori di Serpeverde non persero tempo ed avviarono subito una nuova azione, intenzionati a fare più punti possibili finché i Cercatori non avessero posto fine all'incontro.
“Ecco che Aoba scatta improvvisamente – Bruce riprese la sua cronaca - avrà visto il Boccino? Evita agilmente un Bolide lanciato da Warner e prosegue la sua corsa. Ecco ora lo vedo anch'io, è proprio il Boccino. Aoba allunga un braccio e riesce ad afferrarlo, regalando la vittoria a Grifondoro.... Ma... ATTENTA!!!”
Il secondo bolide, che era stato scagliato da Benji un istante prima che Amy serrasse le dita attorno alla pallina, la colpì in pieno tra il torace e lo stomaco. La ragazza si sentì mancare l'aria e la forza dell'impatto la rovesciò all'indietro. Tutto lo stadio  ammutolì all'istante, come un'unica persona. Madama Bumb era già pronta con la bacchetta per intervenire. All'ultimo momento, con la mano libera, la Cercatrice riuscì ad afferrare il manico della sua scopa e a non cadere, raggiungendo poi faticosamente il suolo, ancora ansimante.
“Amy, stai bene?” Le chiese Mark atterratole accanto insieme al resto della squadra.
“Sì, abbiamo vinto! - sollevò in aria la mano col Boccino mentre tutto il settore di Grifondoro, una volta scampato il pericolo, esplodeva di gioia, ma subito avvertì una fitta di dolore talmente intenso che la costrinse a cadere in ginocchio – Forse è meglio che vada in infermeria, credo di avere un paio di costole rotte.”
“Patty, accompagnala tu.” Ordinò il capitano, un ragazzo del sesto anno che completava il trio dei Cacciatori.
Le due si diressero velocemente verso il castello, con Patty che sosteneva l'amica lungo il tragitto.
 
 
Una ventina di minuti dopo Amy uscì dall'infermeria perfettamente ristabilita: con un semplice incantesimo Madama Chips4 le aveva risistemato le costole che fortunatamente non si erano rotte, ma solo incrinate. Ad attenderla in corridoio,  la schiena appoggiata al muro e le braccia incrociate, c'era Ross. Non seppe bene che fare, era parecchio tempo che non si trovavano così vicini da poter parlare e soprattutto da soli.
“Ciao.” Lo salutò passandogli accanto.
Julian, staccatosi dalla parete, l'attaccò senza mezzi termini:
“Si può sapere cosa ti passa per la testa?”
“Prego?” Amy sbattè gli occhi, convinta di aver sentito male.
“Come ti è venuto in mente di metterti a giocare a Quidditch? Non ti permetterò di continuare, è troppo pericoloso.”
“Permettermi? Ma chi pensi di essere, mio padre? - ribattè quasi gridando - Se poi vogliamo parlare di pericolo, mi sei forse stato ad ascoltare quando ti dicevo che il calcio era pericoloso per te?” Sapeva che in quel modo l'avrebbe ferito, ma non riuscì a trattenersi.
Il ragazzo accusò il colpo: infatti, per un istante, parve esitare. Fece un mezzo passo indietro, ma poi riprese:
“Non è questo il punto. Tu non giocherai più a Quidditch.”
“Scordatelo! Io non lascerò la squadra.” Sibilò tra i denti.
“Lo farai, il Quidditch non è uno sport adatto a te.”
“Oh Godric, non ci posso credere! - con una mano spostò una ciocca di capelli che, durante la partita, era fuoriuscita dalla treccia - Julian, sono due anni che non mi rivolgi la parola e adesso pretendi di dirmi come vivere la mia vita, cosa posso o non posso fare e ti aspetti anche che ti ascolti? Devo andare, mi aspettano alla festa.”
Troncò la discussione per non farla degenerare oltre: una parte di lei voleva scoppiare a piangere, mentre l'altra avrebbe voluto far volare Julian attraverso il corridoio, se solo avesse avuto la bacchetta con sé. Lo oltrepassò, dirigendosi verso le scale.
Uno strillo acuto proveniente dal pavimento la costrinse a fermarsi dopo qualche passo e ad abbassare lo sguardo: la sua Puffola Pigmea5 reclamava l'attenzione della padroncina.
“Giulietta! - esclamò chinandosi per farla arrampicare sul suo braccio fino alla spalla – Riesci sempre a sgattaiolare fuori dal dormitorio! Torniamo di sopra.”
Infilò le scale in direzione della torre di Grifondoro, lasciando Ross a guardarla allontanarsi con un'espressione contrariata in viso: quasi non riconosceva più la ragazzina che lo seguiva sui campi da calcio, ma di una cosa era sicuro: non sarebbe rimasto a guardarla ammazzarsi a cavallo di una scopa.
 
 
Non appena superò il ritratto della Signora Grassa6, Amy fu accolta da un sacco di grida e applausi: la tradizionale festa che seguiva ogni vittoria a Quidditch era già nel vivo.
“Ed eccolo il nostro Cercatore!”
“Una presa magnifica!”
“Tuo cugino Charlie7 sarebbe fiero di te!”
“Quest'anno la Coppa sarà nostra!”
E così via, anche i compagni di squadra, dopo essersi assicurati delle sue condizioni le fecero i complimenti. Mark le offrì anche un bicchiere di Burrobirra che era stata portata di contrabbando all'interno del castello a settembre, da alcuni allievi dell'ultimo anno. Del cibo era stato recuperato dalle cucine. Patty, con un incantesimo aveva fatto in modo che per tutta la stanza si diffondesse della musica. Perfino i Prefetti partecipavano entusiasti alla festa.
“Holly, dai festeggia con noi.” Lo invitò Patty, stanca di vederlo sempre in disparte.
“Non ne ho voglia.”
“Scommetto che non sei venuto nemmeno questa volta alla partita. - Si intromise Mark – Ti sei perso un gol straordinario della signorina Gatsby.”
“Anche i tuoi due gol non erano male Mark!” Rispose lei arrossendo per il complimento inaspettato: Lenders non aveva mai visto di buon occhio la presenza di ragazze in squadra, il Qudditch non è certo sport da signorine, diceva, ma, forse, si stava ricredendo. Soprattutto con Patty, ultimamente aveva sviluppato un'ottima intesa in campo ed anche Amy, da cui non se lo sarebbe mai aspettato, aveva dimostrato di essere un leone in sella ad una scopa.
“Sinceramente non trovo il Quidditch così interessante.” Hutton si ritirò verso il dormitorio per stare un po' da solo.
“Holly è ancora in astinenza da calcio?” Chiese Amy avvicinandosi con Giulietta sempre sulla spalla.
“Così sembra.” Rispose Mark, afferrando un altro calice di Burrobirra.
“Amy, come mai ci hai messo così tanto a tornare dall'infermeria? Cosa ti ha trattenuta?” S'informò Patty facendo girare un piatto di salatini.
“Non ne voglio parlare.” Rispose in tono piatto, voltandosi leggermente, sentendo pizzicare gli occhi e non volendo farsi vedere in quello stato dopo una vittoria.
“C'entra per caso Julian?”
“Se deve rivolgermi la parola per dirmi certe cose, preferisco di gran lunga quando non mi parla.”
“Io ho rinunciato a cercare di capire Ross parecchio tempo fa, ti conviene fare lo stesso.” Le consigliò Mark.
Dopodiché l'argomento non venne più toccato e la festa proseguì per tutto il pomeriggio, fino quasi a sera.
 
 
 
La mattina seguente Amy e Patty si stavano dirigendo in Sala Grande per la colazione.
“Aoba, aspetta un momento.” Benji Price saliva dai sotterranei richiamando l'attenzione delle ragazze. Quando le ebbe raggiunte esordì:
“Tutto bene? Spero di non averti fatto troppo male con quel Bolide ieri.”
Amy si trovò in momentaneo imbarazzo, non si aspettava che un avversario venisse a scusarsi per un normale infortunio di gioco, considerando poi il clima rovente che precede ogni partita tra Serpeverde e Grifondoro.
“Ecco... in... insomma, bene non mi ha fatto. Sono cose che capitano, ero talmente concentrata sul Boccino che non mi sono accorta del tuo colpo. Ben piazzato, se l'avessi visto avrei dovuto rinunciare alla cattura e la partita sarebbe proseguita.”
“Ok, se la metti su questo piano… Un'altra cosa – fu il turno di Benji di imbarazzarsi – Non dire a Warner di questa... ehm... conversazione....”
Patty scoppiò a ridere:
“Hai paura che questa storia ti rovini la reputazione da duro?”
“Gatsby, dopo questa uscita se mai ti dovessi tirare un Bolide nello stomaco, sappi che non mi preoccuperò affatto delle tue condizioni.” Ribatté acido.
“Ormai ti sei scoperto: il nostro altero Purosangue ha il cuore tenero.” Anche Amy ridacchiava e alla fine riuscì a coinvolgere il Serpeverde.
“Buongiorno a tutti! - salutò Philip – Che avete da ridere già di prima mattina?”
“Niente Callaghan, niente.” Price cercò di liquidare la faccenda.
“Tieniti pure i tuoi segreti – sbuffò il Tassorosso – Gran bella partita ieri, complimenti a tutti e tre. A proposito, venite anche voi di Grifondoro giù al Lago8?”
Patty sospirò scuotendo il capo violentemente:
“Magari, ma ci toccherà passare la domenica in biblioteca, dobbiamo finire il tema di Trasfigurazione. Ieri, con la scusa della festa – lanciò un'occhiata di sbieco all'avversario - non abbiamo fatto niente e, nonostante sia la direttrice della nostra Casa, non credo che la McGranitt accetti la vittoria a Quidditch come giustificazione.”
“Anzi, è meglio se ci affrettiamo a fare colazione. Andiamo.” Tagliò corto Amy, trascinando l'amica in Sala Grande, giusto in tempo per evitare il gruppo di Corvonero in arrivo.
Tra questi c'era anche Julian che, fermatosi un istante, lanciò uno sguardo di fuoco al Battitore di Serpeverde esclamando:
“Davvero da grande uomo accanirsi contro una ragazza.”
“Ma ce l'hai con me?” Chiese Benji incredulo per il tono pieno di rancore di Julian.
“Non sono stato certo io a tirare quel Bolide ieri.”
“Per le mutande di Merlino, Ross! E' il Quidditch, se per te è troppo violento, fai a meno di venire allo stadio! Amy ha detto che non aveva problemi, perché dovresti averli tu?”
“Siete tutti degli irresponsabili, lei più degli altri.” Proseguì per la sua strada, negando al gruppetto di curiosi, che via via stava aumentando, la soddisfazione di vedere la fine di quell'insolita discussione.
Callaghan cercò di calmare il Battitore:
“E' nervoso, vedrai che oggi pomeriggio gli sarà già passata. Jenny – arrossì vistosamente al nominare la ragazza - mi ha detto che era piuttosto sconvolto quando ha visto Amy in campo.”
“E chi non lo è stato?”
“Anche questo è vero, ci ha fatto una bella sorpresa. Julian è solo preoccupato per Amy, non riesce a capire questa sua decisione.”
Benji sbottò:
“Beh, se l'è cercata! E' lui che ha tagliato i ponti con lei praticamente dopo due giorni che eravamo qui, per uno stupido malinteso, ora non si lamenti se lei compie le sue scelte in autonomia.” Varcò la porta della Sala Grande con il compagno, che ribatté:
“Diciamo che nel giro di poche ore è passato da un estremo all'altro, prima la ignorava totalmente, ora vorrebbe metterla sotto una campana di vetro. Mi ricorda sua madre. - rabbrividì per il paragone – Ci vediamo dopo al Lago.”
I due si separarono per raggiungere i tavoli delle rispettive Case per la colazione. Nella stanza impazzavano ancora i commenti sulla partita del giorno prima. Bruce cercava di approfittare del suo momento di notorietà, grazie al suo nuovo ruolo di cronista, per mettersi in mostra con le ragazze, con scarso successo.
Un'altra giornata era iniziata a Hogwarts.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
1 Quidditch: lo sport più famoso del mondo dei maghi. Ovviamente si gioca a cavallo delle scope. XD Ogni squadra è composta da 7 giocatori: 3 Cacciatori, 1 Portiere, 2 Battitori e 1 Cercatore. I Cacciatori si passano una palla rossa, detta Pluffa, tra loro cercando si segnare in tre anelli difesi dai portieri. Ogni gol realizzato vale dieci punti. I Battitori, armati di mazze, tipo quelle da baseball, cercano di indirizzare i Bolidi, due pesantissime palle nere stregate in modo da cercare di disarcionare il giocatore a loro più vicino, contro i giocatori avversari oppure proteggono i compagni di squadra allontanando i Bolidi da loro. I Cercatori devono catturare il Boccino d’oro, una pallina piccolissima e velocissima, prima dell’avversario, muovendosi in mezzo a tutti gli altri giocatori. La cattura del Boccino d’oro vale 150 e solitamente comporta la vittoria per la propria squadra, a meno che, ovviamente, non si siano accumulati più di 150 punti di svantaggio subendo una goleada. XD Finché il Boccino non viene catturato la partita non finisce: in HP4 i gemelli Weasley raccontano di una finale della Coppa del mondo durata cinque giorni. A Hogwarts ogni Casa ha la sua squadra e si organizza un torneo con sei partite in modo che ogni Casa giochi contro tutte le altre. Possono far parte di una squadra tutti gli studenti, tranne quelli del primo anno, nella saga Harry ha potuto giocare già al primo anno grazie ad una concessione speciale.
2 Insegnante di trasfigurazione, vice preside e direttrice della casa di Grifondoro. Ogni casa ha un suo direttore.
3 Insegnante di volo per gli alunni del primo anno e arbitro delle partite del torneo scolastico. In casi eccezionali può essere sostituita da un altro insegnante, per esempio in HP1 la seconda partita di Harry è stata arbitrata da Piton.
4 Infermiera della scuola. E’ contraria a qualsiasi attività anche remotamente pericolosa.
5 Piccoli animaletti a forma di palline pelose di varie sfumature di rosa e viola. Sono allevate da Fred e George nel loro negozio di scherzi.
6 La guardiana della Sala Comune e dei dormitori dei Grifondoro. E’ dipinta in un grande quadro davanti all’ingresso. Nel mondo magico personaggi di quadri e fotografie sono animati, i personaggi dei quadri del castello possono anche spostarsi da un dipinto all’altro.
7 Secondo fratello Weasley, in ordine di età. A scuola giocava come Cercatore e si dice fosse talmente bravo da poter giocare in nazionale. Attualmente vive in Romania dove studia e lavora in una riserva si draghi, sua grande passione.
8 Il Lago Nero, un lago nel parco del Castello, popolato da varie creature magiche. E’ molto grande dato che si estende tra il parco del castello e la stazione di arrivo del treno della scuola: infatti è il lago che viene attraversato la prima sera dagli studenti del primo anno.


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Capitolo 4
*** Divinazione ***


Settembre 3° anno

 

Storia della Magia era la materia di gran lunga più noiosa tra quelle studiate ad Hogwarts. Le lezioni scorrevano scandite dalla monotona voce del fantasma del Professor Ruf1 che elencava senza interruzioni i fatti più salienti degli ultimi duemila anni. Molti degli alunni sfruttavano le sue per schiacciare dei sonnellini supplementari, specie nel primo pomeriggio. Anche tra gli studenti migliori, molti passavano il tempo scarabocchiando a caso sui fogli di pergamena: quelli che realmente prendevano appunti erano una minoranza.

Julian Ross, solitamente ligio al dovere, fissava, senza in realtà vederla, la lavagna davanti a cui Ruf fluttuava. Il suo corpo era seduto nell'aula di Storia della Magia, ma la sua mente era ancora in cima alla torre nord, dove quella mattina si era svolta la sua prima lezione di Divinazione...

 

La stanza era la più strana che Julian avesse mai visto, anche rispetto agli standard della Scuola di Magia: al posto dei banchi e delle sedie c'erano bassi tavolini e pouf, le finestre erano chiuse da pesanti tende e la poca luce presente era data unicamente dal camino e da alcune lampade schermate da teli rossi. Come aveva loro spiegato la professoressa Cooman, quell'atmosfera serviva per favorire l'attivazione dell'occhio interiore, il mezzo attraverso cui avrebbero potuto lanciarsi nei 'meravigliosi abissi del futuro'.

A quel punto Justin sussurrò al compagno di stanza:

“Peccato che così il mio occhio esteriore avrà a breve bisogno di un paio di occhiali.”

“Se è per questo, i gemelli ed io è parecchio che te lo diciamo. - Rispose Ross, sempre sottovoce – Se non ti sbrighi a procurartene un paio, andrà a finire che ti toccheranno davvero due fondi di bottiglia come quelli della Cooman.”

“Non esagerare.” Lo ammonì.

La professoressa, dalla sua poltrona davanti al fuoco, iniziò con voce misteriosa ad illustrare il programma specifico del trimestre:

“Bene cari, solitamente il primo argomento che si affronta nell’avvicinarsi all'affascinante arte della divinazione è la lettura delle foglie di tè. Tuttavia la sorte mi ha informata che per quest’anno sarà molto più produttivo cominciare con la lettura della mano. – La professoressa si sistemò l’ampio scialle sulle spalle prima di proseguire – Le linee impresse nelle nostre mani rappresentano i grandi avvenimenti della vita già predisposti alla nostra nascita. Ora, se aprirete il vostro libro di testo al capitolo dedicato, troverete uno schema introduttivo che vi illustrerà la funzione di ogni linea. Esercitatevi col vostro vicino a individuare le tracce sulla sua mano. Oggi ci limiteremo ad individuarle, nelle prossime lezioni studieremo le particolarità di ognuna.”

Ci fu un rapido sfogliare di pagine, seguito dal chiacchiericcio delle varie interpretazioni, le più emozionate erano le ragazze.

“Oooh, questa è la linea del cuore! Qui c'è tutto sulle mie future storie d'amore.” Strillò una, rivolta alla vicina e lanciando uno sguardo sognante in direzione di Julian.

“Cosa mi tocca sentire! - Esclamò Justin – Quelle due non calcolano minimamente che la tua linea del cuore sarà sicuramente un disastro.”

“Devo cogliere qualche velato riferimento che va oltre la mia presunta situazione sentimentale?” Julian lo fulminò con un'occhiata assassina.

“Non si può neanche scherzare con te?”

“Evita certi argomenti.”

“Ok, d'accordo.” Si mise a guardare il libro per mascherare il suo dispiacere.

“Ragazzi, come andiamo qui? - La professoressa si avvicinò nel suo consueto tintinnare di catenine e ciondoli – Mi pare steste parlando della linea del cuore.”

I due annuirono e la donna afferrò la mano di Julian per una dimostrazione pratica:

“Interessante: un solo grande amore, conosciuto da giovane, ma parecchie incomprensioni prima che possa sbocciare. Poi AAHH!” Mollò di colpo la mano, spaventata e quasi in lacrime. Tutta la classe era rivolta a lei, col fiato sospeso.

“O caro! – Riprese – O quanto mi dispiace! La tua linea della vita è spezzata nettamente!” Esalò tutto d'un fiato.

La ragazza che prima aveva squittito euforica, ora si copriva la bocca, a soffocare un grido.

“Caro, purtroppo la tua vita sarà molto breve. - La Cooman si avvicinò a Julian come se andasse a tentoni e ad occhi chiusi – Ragazzo mio, la tua aura è già debole, temo che ci lascerai presto, molto presto, prima dell'estate.”

 

Il rumore di una boccetta d'inchiostro che cadeva e si infrangeva svegliò Julian dal suo stato catatonico, facendolo sobbalzare e riportandolo nell'aula di Storia della Magia.

Sentì Patty, qualche banco dietro di lui, imprecare a bassa voce mentre si chinava per controllare l'entità del danno, ma Ruf non diede segno di voler interrompere il suo monologo su Guendalina la Guercia e la sua passione di farsi bruciare sul rogo dai Babbani.2

Julian ripensò nuovamente alle ultime parole della Cooman, pronunciate quasi sottovoce. Cercò di scacciare il pensiero della sua, a quanto pareva, imminente morte con la razionalità: era stato dal cardiologo, su ordine della mamma, un paio di giorni prima di tornare a scuola e gli aveva detto che andava tutto bene. L'aveva persino autorizzato a riprendere una blanda attività fisica, se il suo cuore fosse stato sul punto di cedere da lì a pochi mesi, non gliel'avrebbe certamente permesso. O forse era stato solo l'ultimo desiderio concesso al condannato?

Si guardò il palmo, la linea era decisamente spezzata, non c'erano dubbi. Si chiese se avesse fatto bene a scegliere Divinazione o se fosse stato meglio non conoscere affatto la sua sorte segnata.

Forse Madama Chips poteva aiutarlo, forse aveva qualche pozione utile. Oppure avrebbe potuto confermargli l'inevitabile destino e, in quel caso, aveva paura di avere anche la conferma di un Guaritore.

Perso nei suoi pensieri, non si accorse nemmeno che la lezione era terminata. Si affrettò a raggiungere gli altri per il pranzo, ma, per quanto si sforzasse, non riuscì a mangiare nulla, il suo stomaco rifiutava il cibo.

Justin si alzò e si avvicinò ai gemelli Derrick, non presenti a Divinazione, che guardavano Ross senza capire il suo comportamento.

“Riunione di emergenza nella J-Room. Adesso. Vi spiegherò tutto.”

 

 

Rientrando in dormitorio, Julian si buttò sul letto, senza degnare di uno sguardo i compagni che confabulavano, tutto preso dalla sua nuova situazione. Quante volte si era sentito dire che avrebbe potuto morire e invece era ancora vivo? Anche prima della semifinale di Yomiuri Land i medici dicevano che era troppo pericoloso per lui giocare l'intera partita, che era da pazzi. Ma ora non era una semplice probabilità statistica, ora aveva avuto una previsione del futuro, un futuro per lui stabilito.

Ancora una volta si guardò la mano, per poi lasciarla cadere a peso morto a fianco del suo corpo.

I gemelli decisero che fosse giunto il momento di intervenire:

“Ciao cadavere! Come stai?” Chiese James.

“Lasciatelo dire, non hai un bell'aspetto.” Proseguì Jason.

Julian si sollevò di scatto, rivolgendosi secco a Justin:

“Gliel'hai detto?”

Il compagno scrollò le spalle giustificandosi:

“Ho dovuto. Ti aggiri per la scuola come se fosse il tuo ultimo giorno di vita. Non crederai sul serio alla Cooman?”

“Perché non dovrei? Prevedere il futuro è il suo lavoro!” Ribatté dubbioso.

“Ma lo sanno tutti che la Cooman si diverte a prevedere disgrazie e morte ogni dove!” Risposero i Derrick in coro, lasciando Ross allibito.

“Ormai quasi nessuno ci fa caso, al momento restano stupiti, poi basta. Pensavo lo sapessi.” Continuò la spiegazione Justin.

“Merlino, come? Lo sapete che sono Babbano di nascita.”

“Già, ma hai imparato subito le nostre migliori imprecazioni! - Jason sogghignò – Ce l'hai presente Harry Potter?”

“L'eroe del mondo magico?”

“E quasi cugino dell'Aoba.3” Precisò James.

“Fratellino, non interrompermi! Dicevamo, la Cooman avrà previsto la morte di Harry Potter almeno una volta all'anno, invece è ancora vivo e vegeto.”

Quelle parole ebbero il potere di convincere totalmente Ross: era risaputo che Potter avesse rischiato la vita più di una volta, molto più di lui, e, se era sopravvissuto nonostante la Cooman, perché non avrebbe dovuto riuscirci lui?

“Quindi voi dite che non devo preoccuparmi?” Chiese timido.

“Nooo – Justin saltò sul suo letto dandosi importanza – io dico che tu avrai la bellezza di cinque mogli e ben venticinque figli...”

“E sarai eletto Ministro della Magia per due volte...”

“...e ricreerai la pietra filosofale e l'elisir di lunga vita!”

A quel punto scoppiarono tutti a ridere per l'assurdità delle loro previsioni, Julian addirittura si rotolava tenendosi lo stomaco. Passato qualche minuto ritornò serio.

“Ragazzi, che lezione abbiamo adesso?”

“Ma come, il principe dei secchioni si è dimenticato perfino l'orario?” Lo riprese James, non riuscendo a trattenersi dall'usare quel nomignolo, mentre il fratello rispondeva al quesito:

“Dobbiamo uscire, c'è Erbologia4 con i Serpeverde.”

“Forza allora, tutti alle serre. Colui-che-non-è-quasi-cadavere vedi di suggerire qualche risposta, per te ho dovuto rinunciare a ripassare.” Justin recuperò velocemente guanti da lavoro e libri e fece per uscire.

“Ragazzi, aspettate un attimo. Io... Grazie!” Balbettò Ross in vistoso imbarazzo.

I gemelli sorrisero complici, poi si avviarono tutti ridendo e scherzando a lezione, dimenticandosi delle funeste previsioni della Cooman.

 

 

 

 

 

 

 

1 Il professor Ruf è l'unico insegnante fantasma della scuola. Si dice che fosse talmente attaccato al suo lavoro, da accorgersi di essere morto solo quando, dopo essersi alzato dalla poltrona su cui si era appisolato, sia entrato in classe attraverso la parete e non dalla porta. Altro che stakanovista! XD

2 All'inizio del terzo libro, Harry legge il suo libro si Storia della Magia: “...Nelle rare occasioni in cui (i babbani) catturavano una vera strega o un vero mago, i roghi non avevano comunque alcun effetto. La strega o il mago eseguivano un semplice Incantesimo Freddafiamma e poi fingevano di urlare di dolore mentre in realtà provavano unapiacevole sensazione di solletico. Guendalina la Guercia era così contenta di farsi bruciare che si lasciò cattuarare non meno di 47 volte sotto vari travestimenti.” Harry Potter e il prigioniero di Azkaban pag 5

3 Visto che l'ultimo film è uscito quest'estate e il 7° libro da qualche anno posso dirlo: alla fine della saga Harry sposa Ginny Weasley (qui cuginq di Amy) ed hanno pure tre figli.

4 Materia in cui si studiano le proprietà delle varie piante ed erbe magiche e si impara a prendersene cura.





E' un po' più corta delle altre, ma mi è uscita così. Ho provato a fare un po' di sana tragggedia, ma alla fine la gioia e l'allegria hanno comunque preso il sopravvento, seria fino alla fine mai. XD
Come ho scritto prima nella saga la professoressa Cooman predice la morte di Harry parecchie volte, ma non succede mai.  Diciamo che adora le disgrazie. Addirittura, quando Harry e Ron non sanno che fare coi compiti si inventano di sana pianta di subire delle disgrazie assurde nel loro futuro e regolarmente prendono il massimo dei voti. XD (vedi Harry che descrive la sua futura morte per decapitazione).
E comunque della serie ai miei personaggi preferiti faccio sempre capitare cose piacevoli. XD

Ringrazio tanto berlinene per il betaggio lampo. Grazie cara.

 

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Capitolo 5
*** Ne vale la pena ***


Allora una premessa è doverosa: ultimamente mi sto concentrando solo sulle vicende di questi due, ma dal prossimo aggiornamento torneranno tutti gli altri, lo prometto.
Questa shot ha partecipato al V contest di EndLess Field "Wake up and smell the coffe" classificandosi sesta e vincendo, cosa di cui sono molto orgogliosa, il Premio Caratterizzazione per Yayoi. :)
Detto ciò un ringraziamento è doveroso a Melanto che ha indetto il contest ed ha fornito un giudizio molto dettagliato per ogni storia. Siccome molte sono state pubblicate anche qui, vi invito a leggerle, perché sono veramente belle.




Fine Maggio, 7° anno



Il vento le soffiava tra i capelli e sul viso mentre sorvolava lo stadio del Quidditch. Dall'alto poteva vedere le tribune gremite e si accorse di non essere al campo della scuola, quello era lo stadio dove anni prima aveva assistito alla finale della Coppa del Mondo. Strinse più saldamente la scopa e si tuffò alla ricerca del Boccino d'oro. Stranamente non c'erano Bolidi a cercare di fermare la sua corsa, solo un Boccino particolarmente insidioso da scapparle dalle dita ogni volta che l'aveva quasi catturato. Ormai era tantissimo tempo che quella situazione continuava, volare si faceva sempre più faticoso e doloroso e, come se non bastasse, il Boccino si allontanava sempre di più dal luogo della gara, fino a giungere in una foresta completamente avvolta nella nebbia. Si fece strada a fatica tra i rami, guidata solo dallo scintillio dorato della sua piccola preda. La stava per raggiungere, questa volta ce l'avrebbe fatta, non se la sarebbe lasciata sfuggire di nuovo. Strinse più saldamente le gambe attorno al manico di scopa e allungò un braccio, mentre una fitta la colpiva alla testa e al petto. Cominciò a precipitare, sempre di più, sempre più giù, verso l'abisso, la testa le faceva male come mai prima d'ora, poi tutto si fermò. Sentì solo il dolore irradiarsi per il corpo...

 

Amy si lasciò sfuggire un piccolo gemito. Pian piano, faticosamente, aprì gli occhi. Vide una macchia scura sopra di sè, probabilmente un soffitto. Sentì anche un odore insolito, piuttosto pungente, probabilmente di qualche pozione. Cercò di girare la testa sul lato, ma subito venne bloccata da una fitta. Dovette restare immobile qualche secondo prima che questa raggiungesse un livello accettabile. Con più cautela tentò di voltarsi verso sinistra, fino a che i suoi occhi non videro una candela accesa su un comodino. Lo riconobbe dalla fattura semplice: era uno di quelli dell'infermeria. Come c'era finita lì, per Morgana?

I ricordi riaffiorarono: stava giocando la finale del torneo scolastico contro Corvonero, Mark aveva appena segnato un gol bellissimo, eludendo la difesa piazzata degli avversari e superando di potenza il portiere, proprio nell'anello meglio protetto. Poi, per quanto si sforzasse, non ricordava altro. Doveva essersi fatta male sul campo, del resto era finita parecchie volte in cura da Madama Chips1 da quando giocava a Quidditch, ma era sempre riuscita ad arrivare all'infermeria sulle sue gambe o, al massimo, sorretta da una compagna, mai era stata portata svenuta nel letto.

Si mosse un po' e si sentì tutta indolenzita. Si accorse di avere la mano sinistra bloccata in una stretta calda. Facendo molta attenzione si puntellò con l'altro gomito per sollevarsi. Quello che vide le scaldò il cuore e le anestetizzò per un momento il dolore: Julian era seduto su uno sgabello accanto a lei, dormiva con la testa appoggiata al letto, probabilmente era crollato per la stanchezza, doveva essere molto tardi, ma nonostante tutto le teneva una mano. Sorrise nel pensare che anche in quella posizione di fortuna manteneva una certa eleganza.

Il gomito le cedette e ricadde sui cuscini lasciandosi sfuggire un piccolo grido di dolore, più forte del precedente.

 

Ahh!”

Julian sollevò di scatto la testa e istintivamente strinse più forte la mano della ragazza, preoccupato. Non l'aveva lasciata sola un istante da quando l'avevano portata in infermeria, tranne durante la medicazione, riuscendo perfino a convincere la responsabile a farlo restare tutta notte, nonostante il regolamento lo vietasse. Aveva atteso tutto il giorno accanto a lei, sperando nel suo risveglio. Invece lei non aveva dato segno di voler abbandonare quello stato, nessun sintomo di un imminente ritorno nel mondo reale. Aveva passato le ore a guardare quel volto apparentemente tranquillo, a studiare il regolare alzarsi ed abbassarsi del petto sotto il lenzuolo, a bagnarle la fronte, facendosi logorare dall'ansia, fino ad addormentarsi.

Dove era stato appoggiato i capelli si erano scompigliati ed ora erano sparati in tutte le direzioni, sulla guancia aveva i segni delle pieghe del tessuto.

Guardò Amy e si accorse che era sveglia, finalmente. Tirò un sospiro di sollievo.

Hey, come va?” Chiese dolcemente alzandosi in piedi.

Come se il Nottetempo2 mi fosse passato sopra. - Sospirò la ragazza, cercando di trovare una posizione in cui sentire meno fastidio. – Cos'è successo?”

Non ricordi niente?” Indagò.

Non dopo il punto di Mark.” Gli rispose scuotendo la testa, poi la vide contrarre il viso in una smorfia di dolore.

Le accarezzò una guancia con la mano libera, mentre l'altra non lasciava la sua presa, quasi avesse paura che potesse sfuggirle.

Non sforzarti. Hai preso un Bolide in testa da distanza piuttosto ravvicinata, ti lascio immaginare il resto.”

Fissò per un secondo la candela che bruciava sul comodino. Rivivere quei momenti era terribile: il colpo, la caduta fermata magicamente da Madama Bumb3, vederla esanime sul prato col viso coperto di sangue, era stato peggio di qualsiasi altra cosa. Tutte le sue paure si erano concretizzate come se davanti a lui ci fosse stato un Molliccio.4 Sapeva che sarebbe successo, il Quiddictch è uno sport pericoloso. Ogni volta che la vedeva in sella a quella scopa si domandava se valesse davvero la pena di correre tutti quei rischi.

 

Nonostante la sua visuale fosse parziale, Amy si accorse di come Julian si fosse estraniato. Con uno sforzo si sollevò per riportarlo alla realtà, ma subito si sentì prendere dalla nausea e dalle vertigini.

Che fai?! - Esclamò lui riadagiandola sui cuscini e tornando poi a prenderla per mano – Madama Chips si è assolutamente raccomandata che tu resti sdraiata fino al suo ordine.”

La ragazza chiuse gli occhi e prese un paio di respiri profondi cercando di far passare la sensazione. Restò in silenzio per alcuni minuti, finché la sua curiosità si riaccese:

Jul, la partita, chi ha vinto?”

Dovresti riposare ancora.”

Tanto lo verrò a sapere comunque.”

Sempre cocciuta! Abbiamo vinto noi, partita e coppa. Senza di te il nostro Cercatore ha avuto campo libero. Credo che al tuo posto abbiano fatto giocare il primo che si è offerto. Contenta ora?” Chiese sarcastico.

Secondo te?” Rispose a tono, ma una nuova fitta la costrinse ad interrompersi e a chiudere nuovamente gli occhi. La testa sembrava sul punto di scoppiarle da un momento all'altro, quel Bolide doveva proprio essere stato forte.

Che figura! - Commentò. – E all'ultima partita.”

Ti rifarai nel campionato professionistico.” Julian aveva lo sguardo fisso sulle lenzuola.

Amy si stupì di quell'affermazione da parte del ragazzo, dato che non aveva mai visto di buon occhio la sua passione per il Quidditch.

No.”

Come? Sei brava, avrai sicuramente delle offerte dalle squadre della lega. Magari il primo anno giocherai solo da riserva...”

La ragazza si accorse della fatica costata a Ross nel fare quell'ammissione, poiché lo sentì aumentare involontariamente la stretta attorno alla sua mano.

Jul, - Lo costrinse a guardarla negli occhi. - io non giocherò da professionista, non voglio e non ho mai voluto. Ho altri progetti per il futuro. Amo il Quidditch, ma non al punto da farne la mia carriera.”

Ne sei sicura?” La sua voce tradiva un certo sollievo nell'apprendere quella notizia.

Aoba annuì lentamente per non riacutizzare il dolore, ormai persistente.

In fin dei conti è un peccato. - La spiazzò lui. – Stavo pensando di specializzarmi sugli infortuni di gioco, così avrei sempre potuto prendermi cura di te. Non avrei permesso a nessun altro Guaritore di metterti le mani addosso!”5

Scoppiarono entrambi a ridere, dimenticandosi di ogni cosa, perfino di essere in infermeria.

Ahia!”

Amy si portò di scatto entrambe le mani alla testa.

Per tutte le Pluffe, i Boccini e i Bolidi! Voglio bere una pozione antidolorifica, non ce la faccio più!” Le faceva talmente male da farla boccheggiare.

Non puoi bere, dopo un colpo così alla testa devi aspettare almeno ventiquattro ore. Dammi un minuto.”

Julian si girò verso il comodino ed immerse una pezza nel bacile di pozione accanto alla candela, poi gliela passò sulla fronte e sulle tempie.

Posso solo fare questo. Ti solleva un po'?”

Amy avvertì una sensazione di freschezza avvolgerle la testa e poi diffondersi in tutto il corpo. Sospirò di piacere, per la prima volta, da quando si era svegliata, poteva dire di cominciare a sentirsi bene.

Grazie.”

Ora torna a dormire, Madama Chips mi ammazza se sa che ti ho fatto stancare così!”

Ormai sono sveglia, non riesco a riaddormentarmi. Mi avrai sulla coscienza!”

Rimasero per un po' pensierosi.

Forse ho una soluzione.”

Il ragazzo la sollevò delicatamente e la spostò verso l'altro lato del letto, in modo da potersi sedere completamente accanto a lei. Prese il bacile e se lo mise sulle gambe, pronto per usare nuovamente la pozione in caso di bisogno. Infine l'attirò a sé e le mise un braccio intorno alle spalle.

Per Amy stare in quella posizione, col capo appoggiato al suo petto era meglio di qualsiasi rimedio, fosse stato anche del miglior Guaritore del mondo. La sensazione di pace e benessere che provava era impagabile. Sentire il suo respiro sfiorarle il viso era come una carezza continua. Cominciò a giocherellare con la cravatta allentata della divisa di lui, facendola scorrere tra le dita. Per un attimo ripensò a come fosse stata diversa la reazione di Ross dopo la sua prima partita ed il suo primo infortunio, appena fuori da quella stessa stanza. Forse il giorno più difficile della loro conoscenza.6 Le sembrò fossero passati secoli: erano cresciuti, ora stavano insieme e non si nascondevano più nulla.

Sai – Riprese a parlare. – forse dovrei farmi male più spesso.”

Cosa dici?!”

Alzò lo sguardo verso di lui con l'aria furbetta:

Se il premio è svegliarmi con te accanto, ne vale la pena.”

Julian sorrise e le baciò teneramente la fronte, prima di appoggiare la testa sulla sua e godere con lei di quegli istanti di silenzio, in attesa che la notte terminasse. Una parte della sua mente si ritrovò concorde con la ragazza: per degli attimi così, ne vale decisamente la pena.

 

 

 

 

 

1 Infermiera della scuola.

2 Autobus magico a tre piani.

3 Insegnante di volo ed arbitro delle partite

4 I Mollici sono creature magiche con la capacità di trasformarsi in ciò che la persona che si trova davanti teme di più, qualunque cosa, anche in una persona cara a cui è successo qualcosa.

5 Per mantenere il parallelo col manga ho pensato che dopo la scuola Julian/Jun voglia diventare un Guaritore, l'equivalente magico del medico.

6 Riferimento all'episodio “Grifondoro vs Serpeverde” già pubblicato su EFP, in cui Jun aspetta Yayoi fuori dall'infermeria e le intima di lasciare il Quidditch.

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Capitolo 6
*** Caccia al cane ***


Aprile 5° anno






Il tiepido sole di aprile illuminava il parco del castello in quel sabato. Le giornate cominciavano a essere piacevoli, nonostante il vento, e parecchi studenti sceglievano di studiare all'aria aperta, invece che rinchiusi in biblioteca sotto lo sguardo severo di Madama Pince. A poco più di un mese dagli esami, erano soprattutto gli alunni del quinto e del settimo anno a sfruttare ogni minuto libero per il programma di studio e ripasso: per conseguire i rispettivi diplomi, sarebbero stati esaminati da una commissione esterna.1

Così, ad esempio, sotto il portico dell'ala est, Jenny teneva una specie di lezione di recupero di Pozioni al gruppetto di Tassorosso, e Holly, nei pressi della Guferia,2 tentava di studiare Trasfigurazione senza farsi distrarre dalle lamentele di Patty sull'assegnazione dei turni di ronda della settimana successiva.

Ed e Mark, invece, percorrevano di gran carriera il prato, i mantelli al vento, seguiti da un ansimante Danny Mellow, che faticava a tenere il loro passo.

“Si può sapere che fretta hai? - Chiese Mark, non comprendendo perché l'amico avesse abbandonato di colpo i compiti di Difesa contro le Arti Oscure, per gettarsi in quella strana marcia forzata. - Per Godric, rallenta o Danny ci lascerà le penne!”

“Mi è sembrato di vedere il cane, non voglio perderlo. Devo ancora dargli i topi che ho preso per lui a Hogsmeade.”3

Rispose senza fermarsi e senza smettere di guardarsi intorno alla ricerca dell'animale.

“Ed – ansimò il piccolo Mellow – sei sicuro che vadano bene? Philip dice che”

“Sciocchezze! - lo interruppe il Prefetto, voltandosi a guardarlo – Sono secoli che il mio Crup4 li mangia ed è in perfetta salute.”

Mark non nascose uno sguardo scettico, ma si limitò a scrollare le spalle, preferendo non indagare oltre.

L'attenzione dei tre venne attirata da un gruppetto di ragazzine, probabilmente del primo e del secondo anno, tutte radunate intorno a qualcosa. Si avvicinarono per capire di che si trattasse.

“Oh, ma che carino che sei! Fatti fare una carezza!” Esclamò una.

“Qui bello, da me adesso.”

“Che dolce!”

L'oggetto di tutti quei complimenti si rivelò essere un grosso cane, sdraiato a pancia in su e completamente appagato da tutte quelle coccole. Era a pelo corto e nero, tranne che per una grossa macchia sul petto e le orecchie bianche.

“Eccolo!” Ed non riusciva a credere ai suoi occhi, fino ad ora era riuscito a vedere il cane solo di sfuggita, per lo più in serata, quando per il suo turno di ronda gli era assegnato il parco, invece adesso se lo trovava davanti circondato da una decina di ragazzine adoranti.

“Dai Genzo, vai a prendere questo.” Una piccola Corvonero lanciò un bastone ed il cane scattò fulmineo, afferrandolo al volo ed atterrando in maniera elegante.

“Genzo? Ma che nome è?” Chiese Mark, non riuscendo a trattenersi.

Gli rispose una ragazza ricciuta e con gli occhiali di Tassorosso:

“Non so, una volta una di noi l'ha chiamato così e lui pare gradire. Da allora è diventato Genzo per tutte.”

Warner, cercava di avvicinare l'animale per potergli consegnare il suo regalo, ma questo lo teneva alla larga, come se non si fidasse di lui.

“Non mi pare sia molto ben disposto verso di te. Forse preferisce le ragazze.” Commentò Danny.

“Sarà un cane donnaiolo – aggiunse Lenders sghignazzando – come Price.”

“E come faccio a mandarle via?”

Mark alzò gli occhi al cielo:

“Per tutto il guardaroba di mutande di Merlino, sei un Prefetto amico, basta che ti inventi una qualche regola per cui non possono stare qui e il gioco è fatto.”

“Non credo che inventarsi regole sia di mia compentenza dei.” Ribatté, dubbioso sul fatto di utilizzare la sua autorità per fini personali.

“D'accordo, ci penso io. - Avanzò con piglio deciso verso il gruppo – Ragazze via di qua, quell'animale è affar nostro.”

Un coro di protesta accolse questa dichiarazione, anche se alcune delle ragazzine erano intimorite dalla stazza del Cacciatore di Grifondoro. Fortunatamente Ed intervenne prima che si scatenasse il panico:

“Quello che il mio compagno voleva dire è che è contrario al regolamento giocare con gli animali del parco o della foresta. Tornate nelle vostre Sale Comuni o sarò costretto a togliervi dei punti.” Terminò tormentandosi il nodo della cravatta.

A testa bassa il gruppo delle ragazzine si allontanò, disperdendosi. Il cane, decisamente contrariato per essere rimasto senza ammiratrici, fiutò il pericolo e si mise in all'erta. Il Serpeverde ebbe campo libero per agire. Estrasse da sotto il mantello il sacchetto contenente i topi morti e ne porse uno all'animale:

“Genzo, vieni bello! Vedrai che prelibatezza ti ho portato, sentirai che bontà.”

L'animale cominciò ad indietreggiare lentamente, non disposto ad assecondare l'umano, anzi, lo guardava come a dire che era tutto scemo.

“Genzo, dai, è buonissimo.”

Warner gli era quasi vicino, ma Genzo lo evitò con un agile balzo. Tentò di avvicinarsi nuovamente, ma la scena si ripeté identica altre due volte.

“Che ne direste di darmi una mano?” Il Prefetto si girò verso gli amici, che erano rimasti immobili a guardare, Mark addirittura si era accomodato contro un albero, le maniche della camicia arrotolate fino ai gomiti.

“A me sembra che te la stia cavando benissimo!” Ribatté quest'ultimo ironico.

“Insomma Danny, che Tassorosso sei se non aiuti gli amici e tu Mark, non avrai paura, non siete voi Grifondoro quelli coraggiosi, per Salazar?”

“Non c'è bisogno che metti in mezzo i Fondatori, adesso arriviamo.”

Tutti e tre si misero all'inseguimento del cane, ma Genzo, probabilmente scambiandolo per un gioco, continuava ad evitarli e a fuggire attraverso il parco.

Nella sua fuga non si preoccupava di urtare altri studenti, passò perfino in mezzo a Julian ed Amy, impegnati a ripassare Storia della Magia in riva al lago, sparpagliando tutte le loro pergamene.

“Merlino! Ed, sei un Prefetto, ti sembra il caso di inseguire un cane in questa maniera?”

“Sì sì, risparmiami la predica Ross, me la farai un'altra volta.” Rispose Warner senza voltarsi, proseguendo la sua corsa insieme a Mark, mentre Danny si piegava in mille inchini di scusa per aver disturbato.

Giunti nei pressi del Platano Picchiatore, Genzo si arrestò vicino ai rami, sfidandoli a raggiungerlo.

I due si guardarono un secondo e, scambiandosi un cenno d'intesa, decisero di desistere per quel giorno: farsi picchiare da un albero non era nei loro programmi.

Il cane abbaiò in segno di vittoria, scoprendo i denti, poi sparì dalla loro visuale.

“Certo che – commentò Mark – nella sua ultima espressione mi ha ricordato al faccia di Price quando vuole sfottere.”

“Stai paragonando un cane a Price? Il povero animaletto potrebbe offendersi.”

Scoppiarono entrambi a ridere.

 

 

 

Quella sera, in dormitorio, Ed non si dava pace per essersi lasciato sfuggire l'occasione di farsi amico il cagnolone e di scoprire qualcosa in più su di lui. Dove aveva la cuccia? E come mai appariva così di rado, viveva forse fuori dal castello e in qualche modo riusciva ad intrufolarsi nel parco?

Tutto questo mentre preparava l'occorrente per la doccia: sapone liquido alle spezie peruviane, Pozione anti crespo di sua invenzione, progettata per resistere alla forte umidità del sotterraneo accanto al lago5, e balsamo con estratti di Algabranchia.6

Il compagno di stanza lo osservava di sottecchi, alzando ogni tanto lo sguardo dal libro di Aritmanzia7 e dalla tavola numerica corredata al capitolo. Per lui la giornata si era rivelata molto divertente, e, non serviva un grande veggente per capirlo, quella scena era candidata a diventare la ciliegina sulla torta.

“Warner, ti senti bene?” Chiese con una punta di ironia.

“Mai stato meglio Price.” Rispose dirigendosi verso il bagno con tutto l'arsenale di flaconi in mano. Passati pochi istanti ne uscì:

“Anzi no, non va bene e sai perché? Oggi sono stato rifiutato da una cane, per Salazar!”

Benji chiuse il libro e assunse un'espressione di educata perplessità mentre formulava la domanda:

“Un cane?”

“Già – bofonchiò il Prefetto – un cane donnaiolo! Pensa, si faceva accarezzare da tutte le ragazze che passavano a tiro, ma quando mi sono avvicinato io, con un regalo tra l'altro, si è allontanato.”

Benji non riuscì a trattenersi dal ridere.

“Beh, se gli piacciono le ragazze credo sia normale che se ne sia andato, o non avrai sperato di confonderlo per via dei capelli lunghi?”

“Attento Price, potrei affatturarti!”

“E io potrei benissimo metterti fuori squadra, sono il Capitano.” Calcò volutamente sull'ultima parola, per ribadire la sua posizione di superiorità, per lo meno in ambito di Quidditch.

“Poi – continuò – che immagine darebbe un Prefetto che scaglia incantesimi contro chiunque?”

“La predica me l'ha già fatta quel precisino di Ross, grazie. Vado in doccia.” Borbottò Warner, intenzionato a porre fine a quella conversazione che lo stava mettendo più in difficoltà del previsto.

Rimasto solo Benji si lasciò sfuggire un ghigno soddisfatto. Nella sua testa prese forma un'idea subdola che, se avesse funzionato, gli avrebbe procurato ancora più divertimento il giorno successivo. Si accostò alla porta del bagno per farsi sentire meglio dal compagno:

“Secondo me dovresti riprovarci.”

“A fare che?” La voce di Ed giunse attutita dal rumore dell'acqua della doccia che scorreva.

“Ad ingraziarti il cane, magari fatti aiutare dai tuoi amici.”

Si allontanò e ritornò al suo libro. L'esca era stata gettata, ora doveva solo aspettare.

 

 

 

 

L'indomani la situazione nell'edificio scolastico era piuttosto vivace, nonostante fosse domenica e la maggior parte degli studenti rimanesse a letto fino a tardi.

Non si sa con quali mezzi, Ed aveva convinto Mark e Danny ad affiancarlo in quell'assurda caccia al quadrupede. Dopo un iniziale successo dovuto all'avvistamento di Genzo addirittura all'interno del castello, le aspettative del gruppetto erano rimaste frustrate dalla difficoltà nel compiere la cattura effettiva. I loro tentativi si erano rivelati tutti infruttuosi: Genzo sembrava essere molto più furbo di loro, ogni volta che credevano di averlo incastrato riusciva a fuggire. L'unica soluzione era che si infilasse nei passaggi segreti, ma come poteva conoscerli un cane?

I tre ragazzi passarono la mattinata appostati dietro ogni angolo di ogni corridoio, pronti a spuntare fuori al passaggio del loro obiettivo, finché, per errore, non si lanciarono sull'ignara Mrs Purr.8 A quel punto decisero di uscire in giardino, per evitare di incontrare Gazza e di farsi accusare di tentato gatticidio.

“Ed, quel cane non è normale. Non può sfuggirci sempre!” Sbottò Mark asciugandosi il sudore dalla fronte.

“Io non mi arrendo. - Protestò il Serpeverde – è una questione di principio.”

“Non ho detto questo, solo, detesto ammetterlo, ma ci servirebbe il cervello di un Corvonero.” Ribatté Lenders.

“Che ne dite dei Derrick?” Propose Danny.

“No, dobbiamo cavarcela da soli. Ci faremo bastare l'astuzia dei Serpeverde.”

“Se lo dici tu.” Mellow si arrese alla testardaggine dell'amico.

Mentre erano immersi in quei discorsi, Genzo si fermò davanti a loro scodinzolando, in chiaro atteggiamento provocatorio. Senza pensarci un attimo, mandando all'aria tutti i ragionamenti su possibili piani astuti, Ed scattò per prenderlo. Il cane non si fece cogliere impreparato e riprese all'istante la sua fuga.

Si ripeté la stessa situazione del giorno prima: un inseguimento che pareva essere interminabile, in cui l'animale era nettamente in vantaggio sull'umano, finché Genzo commise un errore, girandosi a controllare quanto fosse rimasto indietro il suo cacciatore. Il Prefetto ne approfittò subito, si avventò sulla preda e tentò di immobilizzarla al suolo. Rotolarono per un leggero pendio. Il cane si dibatté qualche istante, ma ormai era prigioniero.

Ed estrasse il suo regalo e lo avvicinò al muso dell'animale con un grido di vittoria quando accadde l'inimmaginabile: in un secondo, al posto del cane, apparve Benjiamin Price. Warner non fece nemmeno in tempo a rendersi conto dell'assurdità della situazione che giunsero Mark e Danny, rimanendo pietrificati alla vista dei due Serpeverde uno sopra l'altro.

Danny si coprì gli occhi con le mani per non guardare oltre.

Fu la voce di Benji a smuovere tutti:

“Warner, non penserai davvero che io mangi topi morti, per le mutande di Merlino!”

Lo spostò bruscamente, spedendo lontano il 'delizioso' regalino, e si rimise in piedi, cercando poi di togliersi il terriccio dai vestiti. Ed boccheggiava, ancora incredulo:

“I..il ca..cane tu... tu... Ge...Ge..Gen..zo.”

“Amico, ti senti bene? - chiese Mark, già preoccupato per lo spettacolo di poco prima – Ti ha fatto qualche incantesimo?”

Il Prefetto scosse la testa violentemente:

“Non capite, lui, lui – indicò Benji – lui è Genzo!” Si accasciò esausto al suolo, come se quella rivelazione avesse esaurito tutte le sue energie.

Sia Danny che Mark spalancarono gli occhi per lo stupore.

“Vorresti dire che lui è un, come si chiama, Animagus?”9 Domandò il più piccolo.

“Sorpresa.” Price ghignò soddisfatto, anche se era stato catturato, aveva comunque lasciato i suoi avversari nella confusione.

“Vorrei sapere – esalò Warner, ancora a terra. – quando avresti imparato.”

“Ho seguito gli insegnamenti di zio Sirius,10 in fondo essere Animagus è un vizio di famiglia. Ora scusatemi, vado a pranzo, tutto questo moto mi ha messo addosso una certa voglia di cibo commestibile.”

Si allontanò verso il castello a testa alta, stampata in faccia un'espressione di vittoria, mentre gli altri tre lo seguivano con lo sguardo, ancora attoniti.

“Ci ha fregati.” Commentò Mellow dopo qualche istante, con un sorriso divertito.

“Taci!” Ribatterono in coro il Serpeverde e il Grifondoro, per niente al mondo disposti ad ammettere il lato divertente della vicenda, anzi, meditando una futura vendetta.

 

 

 

 

 

 

1 Alla fine del quinto hanno si sostengono gli esami generali sul programma di tutti e cinque gli anni per ottenere il diploma di GUFO (Giudizio Unico Fattucchiere Ordinario). Di ogni materia si esegue al mattino la prova scritta e al pomeriggio quella pratica, tranne astronomia che si fa di notte. Ogni materia ha un voto a sé stante, cioè si ottiene un GUFO per ogni materia in cui si prende dalla sufficienza in su (Accettabile, Oltre Ogni Previsione, Eccezionale). In base ai voti del GUFO e alle scelte lavorative, si scelgono le materie che si studiano negli altri due anni, al termine dei quali si può conseguire il MAGO (Magia Avanzata Grado Ottimale). Uno studente potrebbe anche decidere di lasciare la scuola dopo il primo diploma, perché non intenzionato a conseguire il MAGO. Per esempio, i gemelli Weasley se ne sono andati a metà del loro settimo anno, senza completarlo, perché comunque avevano degli affari già avviati.

2 Costruzione dove sono alloggiati vari gufi portalettera. Ci sono sia quelli degli studenti che ne possiedono uno e l'hanno portato a scuola, sia alcuni di proprietà della scuola, usati da tutti gli altri. Gli studenti vi hanno libero accesso, in quanto se ne servono ogni volta che devono inviare la corrispondenza.

3 Vedi il finale di “Filtri d'amore” cap 2

4 E' un cane di creazione magica, del tutto simile al Jack Russel Terrier, tranne che per la coda che è biforcuta. I maghi che abitano in zone frequentate anche dai Babbani sono obbligati per legge a rimuovere la coda con un incantesimo. E' un divoratore di rifiuti e carcasse, mangia perfino i vecchi pneumatici, ecco perché Ed lo nutre di topi morti senza problema. XD

5 La Sala Comune e i dormitori di Serpeverde sono situati nei sotterranei, vicino al lago, infatti dalle finestre filtra una luce verdastra data dall'acqua del lago che circonda gli ambienti. Praticamente i nostri Serpeverde invece degli uccelli vedono i pesci fuori dalle finestre!

6 Alga magica che fa spuntare le branchie e le pinne a chi la ingerisce. Harry la usa durante la seconda prova del Torneo Tremaghi.

7 Non si sa molto di questa materia, se non che è basata sulle proprietà magiche dei numeri.

8 L'adoratissima gatta di Gazza. Gli studenti la odiano perché è una specie di versione animale del padrone: se uno studente infrange le regole davanti a lei è facile che poco dopo arrivi anche Gazza e Gazza ama punire gli studenti.

9 Mago o Strega che ha la capacità di trasformarsi in un animale. E' magia molto avanzata e pericolosa, per questo il Ministero tiene sotto controllo chi tenta di apprendere questa tecnica. Ovviamente nella saga esistono personaggi che l'anno appresa sotto il naso del Ministero.

10 SPOILER Secondo la mia visione Benji è per metà Black, quindi parente di Sirius Black, anche lui animagus e, per la precisione, si trasforma in un grosso cane nero. (Sirio è la stella più luminosa della costellazione del cane.) Nella saga Sirius muore alla fine del quinto libro. ç___ç Siccome la sua morte aviene per aver attraversato un velo nella camera della morte all'Ufficio Misteri, ho immaginato che finita la guerra suddetto velo abbia deciso di risputarlo fuori.






Come promesso niente Julian ed Amy in questo capitolo, o almeno li vediamo citati solo di sfuggita.
E....... *rullo di tamburi* si è risolto il mistero della faccia schifata di Benji alla fine del cap 2. Ci credo che non fosse entusiasta all'idea che Ed avesse comprato topi morti per il suo alter ego. XD

Questo capitolo ha una dedica e un ringraziamento speciale a berlinene che, oltre alla consueta betata, mi ha aiutato a far muovere i Toho Boys, dato che io non sono molto abituata a loro. Spero siano venuti bene. Grazie per i consigli. *___*

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Capitolo 7
*** Addio Hogwarts ***


Consiglio di vedere, prima o dopo la lettura, non ha importanza, l'episodio n° 96 (Addio Flynet) della prima serie.




Giugno, 3° anno


 

La stazione di Hogsmeade risuonava dell'allegro vociare degli studenti che caricavano i bagagli sul treno e si preparavano a salutare la scuola per le vacanze estive.

“Ahhh, finalmente riposo, ci voleva.” Dichiarò Bruce gettandosi con mala grazia sul sedile, appena entrato nello scompartimento.

“Parla per te! – rispose Amy, dopo aver abbassato il finestrino – Mi toccherà passare l'estate ai lavori forzati da zia Molly, causa matrimonio di Percy.”1 Sbuffò, facendo sollevare la frangetta, imitata dalla sua Puffola Pigmea,2 sempre arrampicata sulla sua spalla. Julian cercò di farle notare il lato positivo:

“Sempre meglio che sopportare mia mamma.”

“Tu non conosci mia zia.” Ribatté cupa.

La discussione fu interrotta dall'arrivo di Philip, che si guardava intorno alla ricerca di qualcosa, o, più probabilmente, di qualcuno:

“Avete visto Jenny? Non la trovo da nessuna parte sul treno.”

Patty scambiò con Ross uno sguardo stupito prima di rivolgersi al nuovo venuto, mettendogli una mano sulla spalla:

“Non lo sai? Jenny non torna con il treno, sono venuti i suoi a prenderla, dovevano compilare i documenti per il suo trasferimento alla scuola americana.”

Callaghan sentì improvvisamente un macigno dentro lo stomaco, che cominciò a premere sempre più, fino a lasciarlo quasi senza fiato.

“Non ha salutato nessuno?” Riuscì ad articolare, deluso per il fatto che, a quanto pareva, tutti gli altri sapessero e lui era rimasto l'unico all'oscuro di tutto, a fare la figura dell'idiota.

“Non ce la faceva a vederci partire sapendo di non poterci più vedere. - spiegò Julian – Però ha lasciato dei portafortuna, creati da lei, per tutti. Me li ha consegnati ieri sera per darveli. Questo è il tuo.” Estrasse un pacchetto dalla tasca e lo lanciò al Tassorosso, che riuscì a non farlo cadere per miracolo.

Impaziente scartò l'involucro e si ritrovò tra le mani uno scubidu intrecciato con crini di Unicorno e fili del suo colore preferito. Restò a fissarlo, inebetito, per dei lunghissimi istanti: era semplicemente stupendo. I crini di Unicorno, di cui era costituito il nucleo della sua bacchetta,3 tra l'altro, costavano una fortuna. Doveva assolutamente ringraziarla, doveva dirle grazie, doveva dirle...

Senza una parola si voltò in direzione dell'uscita, urtando per la fretta Mark nel corridoio. Scese sul marciapiede e cominciò a correre in direzione del castello, ignorando la voce di Patty che, dal finestrino, gli urlava che il treno sarebbe partito dopo pochi minuti.

Correva a tutta velocità, lasciandosi rapidamente le costruzioni del villaggio alle spalle e imboccando il sentiero in salita. Non badava nemmeno a dove mettesse i piedi, concentrato solo sull'arrivare in tempo, prima che Jenny lasciasse definitivamente la Gran Bretagna. Fu così che non vide un grosso sasso sul terreno e vi inciampò, cadendo lungo disteso a terra. Sentì una piccola fitta di dolore al ginocchio sinistro, ma non si rese conto di essersi rotto i pantaloni e sbucciato la pelle. Batté invece il pugno con forza: quel rallentamento non ci voleva, gli sembrò rendesse inutili tutti i suoi sforzi per arrivare in tempo, Jenny se ne sarebbe andata prima di sentire quello che aveva da dirle. Quando sollevò la testa si trovò faccia a faccia col muso di un'aquila gigante, che lo fissava dai grandi occhi arancioni.

 

 

Nell'ufficio del Preside, Jenny e sua madre stavano terminando di compilare i moduli per il cambio di scuola. C'era anche il professor Vitious,4 in qualità di direttore della Casa di Corvonero. Per la ragazza era molto duro lasciare Hogwarts e tutti gli amici che aveva trovato nei tre anni di frequenza, soprattutto Philip, anche se questo lui non l'avrebbe mai saputo. Guardò l'orologio: l'Espresso doveva star già percorrendo la campagna inglese alla volta della capitale. Quanto avrebbe voluto fare l'ultimo viaggio con i compagni! Invece la mamma aveva deciso che una Passaporta5 presa direttamente al castello sarebbe stata molto più comoda per tornare negli Stati Uniti. Sospirò, seduta su di una delle morbide poltroncine dell'ufficio.

“Bene signora, un'ultima firma e siamo posto.” Silente6 porse la piuma alla madre di Jenny, che firmò con rapidità e sicurezza, per poi invitare anche la figlia a fare la stessa cosa.

La ormai ex-Corvonero allungò la mano per afferrare la piuma, ma all'ultimo istante la lasciò cadere, fissando fuori dalla grande finestra aperta.

Tutti si girarono e videro Philip Callaghan, in sella ad un Ippogrifo7 che sorrideva verso Fujisawa:

“Sono qui Jenny.”

“Philip.” Riuscì solo a dire.

“Avevo molta paura di non arrivare in tempo!”

Dichiarò, scendendo dalla cavalcatura fino a ritrovarsi in piedi sul davanzale.

“Guarda, ti esce il sangue dal ginocchio. Ti sei fatto male. Aspetta...” Jenny avanzò verso di lui, senza curarsi delle altre persone presenti, estraendo un fazzoletto dalla tasca della gonna.

“No, lascia. - Tentò di fermarla - Ti rimarrà il fazzoletto tutto sporco.”

“Non importa. - Ribatté lei. - Non puoi andare in giro in questo modo.” *

Cominciò a pulire delicatamente la ferita.

“Jenny, insomma! Cosa stai facendo? Dobbiamo andare!”

La voce di sua madre la riportò alla realtà, al fatto di non essere sola nella stanza. Avrebbe voluto prolungare quegli attimi in eterno.

Philip sembrò avere la stessa idea: così le tese una mano per aiutarla a raggiungerlo sul davanzale e poi l'aiutò a salire in sella all'Ippogrifo. Lasciarono la torre, sotto lo sguardo esterrefatto della signora Fujisawa, e planarono nel parco, dove avrebbero potuto stare soli per un poco. L'Ippogrifo spiccò il volo da solo, per tornare nei pressi della capanna di Hagrid.8

“Un animale fantastico. - Commentò Callaghan, mentre lo osservava allontanarsi. - Mi ha trovato disteso sul sentiero di Hogsmeade e ha capito che avevo bisogno di un passaggio.”

Nel frattempo la ragazza aveva ripreso a pulirgli la ferita.

“Certe volte sei così distratto, cadi sempre.”

“Vedi, io sono un ragazzo coraggioso, non ho paura di niente.”

“Fatto, ora non dovrebbe sanguinare più.” Si rialzò e si ritrovò esattamente davanti a lui.

“Sei sempre così gentile, cara.”

A quelle parole Jenny non riuscì più a trattenersi e scoppiò in lacrime.

“Ho detto qualcosa di sbagliato? Cosa ti succede?”

La ragazza scosse la testa, cercando di asciugare le lacrime, ma subito ne comparvero di nuove:

“Niente. E' solo che sei comparso così all'improvviso. Credevo di non rivederti più!” *

Callaghan l'abbracciò, permettendole di sfogarsi contro il suo petto.

“Non dire così! Sono sicuro che ci rivedremo, nel frattempo ci scriveremo tante lettere. Per me non è un problema trovare un buon gufo che sappia sorvolare l'oceano.”9

Riuscì a strapparle un piccolo sorriso.

“Ti prometto anche che terrò sempre con me il tuo portafortuna, non lo lascerò mai, lo porterò in dormitorio, a lezione, in vacanza, agli allenamenti e alle partite di Quidditch.”

Quando Jenny riuscì a calmarsi, passeggiarono vicino al limite della Foresta, cercando di godere il più possibile di quegli ultimi istanti insieme che avevano rubato.

“Devi per forza cambiare scuola?” Chiese il ragazzo ad un certo punto.

Fujisawa abbassò gli occhi e restò un attimo in silenzio, cercando le parole giuste per spiegare la situazione:

“La mia famiglia vive negli Stati Uniti e ritiene sia giusto frequenti lì la scuola, ora che non ci sono più problemi di favoritismi. Mia mamma è Ministro della Magia,10 ma quest'estate le scadrà il mandato e non ha intenzione di assumerne un altro, quindi per il nuovo anno scolastico io sarò un'alunna come tutte le altre anche in America.”

Il Tassorosso si lasciò sfuggire un'esclamazione di stupore:

“Tosca! Non sapevo che fossi di famiglia così importante!”

“Credo lo sappiano solo le ragazze e qualche altro. Ho cercato di non diffondere molto la voce, in fondo sono stata iscritta a Hogwarts proprio per ricevere un trattamento paritario agli altri studenti.”

Camminarono in silenzio, riavvicinandosi al castello. Da lontano, sul portone, si intravedeva la sagoma del Ministro Fujisawa.

Philip si fermò a debita distanza e diede un bacio sulla guancia a Jenny, un bacio dolce. Poi decise di proseguire da solo, per nascondere l'imbarazzo per un gesto simile, che non aveva minimamente previsto.

Jenny sentì il volto in fiamme e il cuore correre, come in una gara di velocità. Ringraziò che Callaghan fosse andato avanti e non potesse vederla in quella specie di trance. Sollevò una mano ed andò a tastare dove il ragazzo aveva appoggiato le labbra, per essere sicura che fosse successo davvero.

Lentamente si mosse anche lei e raggiunse il compagno.

“Grazie.”

Sussurrò velocemente, ormai erano sui gradini esterni del castello, a poca distanza dai professori e dalla madre di Jenny.

“Jenny, andiamo, dobbiamo ancora firmare l'ultima carta e poi possiamo partire. Abbiamo perso già abbastanza tempo.”

Quasi trascinò la figlia all'interno, senza darle il tempo di salutare nemmeno il Preside. Vitious le seguì quasi di corsa, per riuscire a seguire il passo deciso del Ministro.

Philip rimase solo, davanti a Silente, immaginando di dover ricevere una punizione: con il suo gesto doveva aver infranto almeno una quindicina di regole della scuola, più la brutta figura fatta di fronte a un'esponente di un governo straniero. Invece l'uomo stava sorridendo.

“Gran bel volo signor Callaghan, complimenti. Non tutti gli studenti del terzo anno sono in grado di riuscire a domare così un Ippogrifo. Vorrei poter aggiungere qualche punto dell'ultimo minuto a Tassorosso...”

Il ragazzo lo guardò ad occhi sgranati: dopo tre anni aveva imparato a conoscere alcune bizzarrie del Mago, eppure riusciva ancora a stupirlo.

“Grazie signore.” Balbettò.

“Ora, suppongo che il tuo prode gesto ti abbai fatto perdere il treno.”

Fece apparire dal nulla un vecchio trespolo per gufi, piuttosto usato e sporco. Sussurrò l'incantesimo e la diede al suo interlocutore.

“Tra qualche attimo dovrebbe attivarsi.”

Philip non fece in tempo a replicare che sparì nel nulla.

 

 

Riapparve nel suo scompartimento sull'Espresso, atterrando con mala grazia sulle caramelle appena acquistate da Bruce, e spaventando un po' tutti. La Puffola Pigmea di Amy emise uno dei suoi soliti strilletti, svegliando i due gufi nelle gabbie.

Subito gli amici vollero sapere dov'era stato e cosa avesse fatto, sommergendolo di domande. Per un po' cercò di rispondere mantenendosi sul vago, poi, decise di avere un attacco di mal di testa e si mise a dormire fino a King's Cross.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

* I dialoghi sono ripresi quasi fedelmente dalla puntata n° 96 dell'anime.

1 Percy Weasley, terzo fratello Weasley. E' stato Prefetto e Caposcuola di Grifondoro, molto ossessionato dal rispetto delle regole e della legge. Dopo Hogwarts lavora al Ministero della Magia, dove nutre una vera e propria venerazione nei confronti sia del suo capo uffico, sia del Ministro stesso. Questo lo porterà ad allontanarsi dalla famiglia e a ricongiungersi a loro solo per la battaglia finale.

2 Per le Puffole Pigmee vedete la nota al cap 2.

3 Le bacchette magiche sono costruite con diversi tipi di legno ed al loro interno hanno come nucleo delle particolri sostanze magiche. Le più comuni sono i crini di Unicorno, le piume di Fenice e le corde di cuore di Drago. Spesso vi è corrispondenza tra il tipo di nucleo e una parte del carattere del mago o della straga porprietaria della bacchetta: il fabbricante di bacchette Olivander dice sempre che è la bacchetta a scegliere il mago.

4 Insegnante di Incantesimi e capo della Casa di Corvonero. E' un uomo molto piccolo, per spuntare dalla cattedra siede su pile di libri.

5 E' un oggetto comune, spesso appare come un oggetto da buttare via, per ingannare i Babbani, che viene stregato per consentire di trasportarsi velocemente da un luogo all'altro.

6 Preside di Hogwarts, il mitico Preside.

7 Animali con i corpi, le zampe posteriori e le code da cavallo, mentre le zampe anteriori, le ali e le teste sono di aquila gigante. Hanno dei becchi e degli artigli molto pericolosi. Bisogna essere abbastanza capaci per avvicinarli, soprattutto sono creature molto orgogliose per cui la prima cosa da fare è inchinarsi di fronte a loro. Se l'Ippogrifo ricambia l'inchino ci si può avvicinare tranquillamente, altrimenti è meglio indietreggiare.

8 Guardacaccia di Hogwarts e, dal terzo libro, inesgnante di Cura delle Ceature Magiche. Ha una passione sfrenata per tutte gli animali pericolosi, in particolare per i Draghi.

9 Per chi non ricorda, ne primo capitolo c'era un accenno al fatto che la famiglia di Philip possieda un allevamento di Gufi da lettera.

10 Il mondo dei maghi, essendo parallelo al nostro, ha anche un suo sistema di governo, in cui la massima autorità è il Ministro della Magia (in Inghilterra è l'equivalente del primo ministro, negli stati uniti presumo lo sia del presidente).





Nota finale veloce: qui Jenny lascia Hogwarts, ma, come accade nel manga, troverà il modo per fare ritorno e diventare Prefetto al quinto anno, come aveta già avuto modo di vedere. Lo stesso vale per Amy e Julian, non mi sono dimenticata che all'inizio del terzo anno avevano litigato pesantemente, ci sarà anche il capitolo in cui si vedrà come faranno pace.

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Capitolo 8
*** L' ABC del Prefetto Perfetto ***



Questo capitolo è un po' particolare, è costituito da 6 storielle che si snodano lungo l'alfabeto, circondate da una cornice (la prima e l'ultima drabble).
 



5° Anno





Ascoltatemi bene tutti – esordì uno dei Caposcuola – essere Prefetto comporta privilegi, ma anche, e soprattutto, molte responsabilità. Il vostro è un ruolo che vi farà essere invisi a parecchi studenti. Il rispetto delle regole e la disciplina nelle zone private delle vostre Case dipendono da voi. Dovrete controllare che gli studenti non si aggirino per il castello e il parco negli orari proibiti. Siete autorizzati a togliere punti e assegnare castighi a coloro che disturberanno la pace della scuola. Siate dei buoni Prefetti e sarete d'esempio ai più giovani e, forse, al settimo anno, potrete ambire al titolo di Caposcuola.”

 

 

Bava di lumache carnivore!” Decretò Philip analizzando la strana sostanza deposta sul corrimano delle scale all'ottavo piano. Parecchi ragazzini del primo anno erano finiti in infermeria dopo essere passati da lì ed aver incautamente appoggiato una mano.

“Chi può mai fare uno scherzo così idiota?” La sua mente cominciò in automatico a fornirgli un elenco di possibili colpevoli, ma più ne aggiungeva più erano inverosimili e più si sentiva lontano dalla soluzione. Fino a che non ricordò qualcosa, ovvero un odore molto sospetto, sentito nel più insospettabile e sicuro dei posti del castello: la sua camera nei tunnel di Tassorosso.

 

 

Come tutti i mercoledì Holly cominciò il giro di ronda serale dai sotterranei. Era un percorso studiato: Grifondoro e Corvonero partivano dal basso e salivano verso le rispettive torri, mentre Serpi e Tassi, al contrario, dagli ultimi piani scendevano fin sotto terra. Con la scusa dei pattugliamenti, Hutton si ritrovava a scoprire sempre zone nuove del castello o, meglio, posti a cui prima non aveva fatto caso. Ci voleva un ruolo di responsabilità per fargli finalmente apprezzare la scuola di Magia. Lentamente salì di un piano, passando davanti all'aula vuota di Pozioni. A un tratto ebbe l'impressione di essere seguito.

 

 

Diventare Prefetto, occupare una carica di rilievo a scuola, era la condizione che sua madre aveva posto per permetterle di tornare a frequentare Hogwarts. Lei avrebbe preferito rimanere una studentessa qualunque, persa nella moltitudine, ma aveva accettato. E c'era riuscita. La spilla era appuntata sulla divisa di Jenny. I primi giorni il compito si rivelò piuttosto semplice: mostrare la strada per i dormitori agli studenti del primo anno e aiutarli a orientarsi nel castello era piacevole. Presto, però, scoprì anche il rovescio della medaglia: alcuni dei più irruenti abitanti del castello ritenevano i Prefetti le vittime ideali dei loro tranelli.

 

 

Essere eletto Prefetto, per Ed Warner, fu una cosa normale, se lo aspettava dal giorno che aveva ricevuto la lettera per Hogwarts: in famiglia tutti erano diventati Prefetti, a partire dal nonno di suo nonno, fino a suo fratello. A casa non c'erano stati festeggiamenti, solo la constatazione che la tradizione era stata rispettata. Ed pensava a questo mentre correva verso il quinto piano, dove una piccola folla di studenti curiosi si era radunata attorno a qualcosa di non ancora identificato. Giunto ansimante sul posto, si fece largo tra gli altri, riuscendo finalmente ad individuare la pericolosa minaccia ed esclamando:

 

 

Fare una nuotata nell'immensa vasca del bagno riservato era uno dei pochi piaceri dell'essere Prefetto. Stare in ammollo nell'acqua calda, circondato dalle bolle dai mille colori e profumi aiutava Julian a rilassarsi. Non frequentava molto quel posto, solo quando era sicuro non ci fosse nessun altro, così aveva la possibilità di perdersi nei suoi ragionamenti senza essere disturbato. Il compito di Prefetto si era rivelato più impegnativo di quanto avesse immaginato, ma lo eseguiva con entusiasmo e c'era chi già si sbilanciava verso una sua futura nomina a Caposcuola. Lui non se ne curava, puntando la sua attenzione sui Gufo.

 

 

Giocare a Quidditch quel pomeriggio servì a Patty per dimenticare la disavventura della mattina. Possibile che ogni volta si ritrovasse da sola ad affrontare certi inconvenienti? Non bastava Piton col suo solito irritante sarcasmo e la sua odiosa materia per rendere insopportabile una giornata, ci voleva pure Gazza che chiedeva aiuto per eliminare un'infestazione di Doxi1 nel suo ufficio! Infestazione sicuramente non naturale: Patty avrebbe scommesso tutti i suoi Galeoni sul fatto che un paio di studenti di sua conoscenza avessero dato un piccolo aiutino alle tremende creature magiche. Per non parlare del doxicida abilmente sostituito con acqua e zucchero.

 

 

Harper! Vieni subito qui, devo parlarti.”

Rientrato in Sala Comune, Callaghan chiamò subito il compagno di stanza, voleva chiarire al più presto la faccenda. Bruce arrivò velocemente, stupito dal tono autoritario dell'amico. “E' successo qualcosa?”

“Spiegamelo tu. Ti ricordi il barattolo puzzolente con cui armeggiavi l'altra sera?”

Harper annuì.

“Qualcuno l'ha usato per fare uno scherzo di pessimo gusto. Appena scopro chi è stato, gli toglierò talmente tanti punti da farlo vergognare a morte.”

Harper tentò di farlo calmare “Era solo uno scherzo innocente! Sei così severo da quando sei diventato un Prefetto!”

“Bruce, dei ragazzini sono finiti in Infermeria!”

 

 

Improvvisamente Holly si sentì afferrare per un braccio. “Prefetto Hutton! Come sono contenta di vederti.”

“Su... Su... Susie?”

“Indovinato!” La Serpeverde si strinse a lui con maggior foga, lasciandolo completamente senza parole. “Oh Holly, se mi avessi detto che passavi di qua per la ronda ti avrei fatto compagnia.”

Quelle parole ebbero il potere di sbloccare Holly, che allontanò da sé la ragazza, dicendo: “Susie, non puoi. Anzi, dovresti già essere nella tua Sala Comune a quest'ora. Dovrei toglierti come minimo dieci punti!”

“Ti prego Holly, non lo fare! Ho solo fatto tardi nella Sala Grande, stavo tornando ai dormitori.”

 

 

Jenny percorreva i corridoi del castello, cercando di contrastare la corrente degli studenti che tentava di raggiungere il Parco nella pausa. Aveva dimenticato dei libri nell'aula di Trasfigurazione e voleva recuperarli prima dell'inizio della lezione successiva. L'aula era vuota, la professoressa McGranitt se n'era già andata. Si avvicinò al suo banco e raccolse velocemente il materiale, mettendolo nella cartella. Stava per uscire quando venne colpita da numerosi cancellini, che sollevarono una nube di polvere di gesso. Tossì violentemente, mentre, con gli occhi che lacrimavano irritati, cercava di individuare il misterioso aggressore. Il suono di una risata divertita echeggiò nella stanza.

 

 

Kappa!2 Per Merlino, cosa ci fanno dei Kappa liberi per il castello?” I tre demoni si misero a ridere in maniera fastidiosa, allo stupore del Prefetto.

“Il professor Lupin3 li teneva in ufficio per una lezione.” - disse una voce dalla folla - “Ho sentito dei ragazzi che pensavano di prenderli per esercitarsi in Difesa, probabilmente li hanno fatti fuggire.”

Warner aggrottò le sopracciglia: “Andiamo bene, risolta questa faccenda, mi occuperò anche di quegli sconsiderati. Ora state indietro! I Kappa si nutrono di sangue.”

Molti si dispersero terrorizzati, mentre i rimanenti si prepararono per assistere. Una figura si avvicinò furtiva al Prefetto.

 

 

La tranquillità di Julian venne interrotta da un gridolino isterico, che gli fece spalancare gli occhi. Possibile che qualcuna delle sue ammiratrici fosse riuscita ad entrare lì? Possibilissimo se si trattava di Mirtilla Malcontenta.4

“Ohh, buonasera signor Prefetto.” Disse questa in quello che voleva essere il suo tono più suadente.

“Mirtilla! Cosa ci fai fuori dal tuo bagno?”

“Ogni tanto mi piace cambiare panorama e in questa stanza si vedono cose veramente interessanti.” Sghignazzò.

“Mirtilla! Spii i Prefetti che fanno il bagno?” Domandò Ross, stando attendo a raccogliere la schiuma verso di sé per coprirsi dagli sguardi indiscreti del fantasma.

 

 

Ma signorina, è sicura di quello che fa?” Domandò isterico Gazza, quando si rese conto che Patty aveva estratto la bacchette e si preparava ad usarla contro i Doxi.

“Certo che lo sono, senza doxicida dobbiamo usare un incantesimo. Ora mi lasci fare.” Patty stava per pronunciare la formula quando un urlo isterico del bidello la fermò con la bacchetta a mezz'aria.

“Ahh! Stia attenta alla mia gatta, non vorrà colpire Mrs. Purr! Se le dovesse succedere qualcosa io chiamerò subito il Preside.”

“Va bene, starò attenta.” Sospirò annoiata. Questa volta l'incantesimo avrebbe funzionato, ma Gazza si mise in traiettoria.

 

 

Non sapevo che quella roba fosse pericolosa! Non volevo fare male a nessuno, lo giuro nel nome di Tosca.” Bruce appariva realmente abbattuto e pentito, in fondo voleva solo divertirsi un po' alla faccia schifata dei malcapitati che avessero messo le mani nella sostanza puzzolente.

“Dove ti sei procurato la bava di Lumaca?”

“Da Zonko, ma non mi aveva avvertito degli effetti dannosi.”

Philip avrebbe dovuto immaginarlo, ultimamente gli articoli di Zonko avevano avuto un calo di qualità. “Diciamo che ti credo. Devo comunque requisire il barattolo e consegnarlo alla professoressa Sprite. Non fare mai più una cosa del genere!”

 

 

Ormai Holly era totalmente in balia delle scuse e delle suppliche di Susie, che era riuscita a convincerlo a non toglierle nessun punto e a farsi accompagnare fino all'ingresso della Sala Comune di Serpeverde. Durante il tragitto Hutton si espresse solo a monosillabi, rispondendo alle domande sempre più invadenti della ragazza. Dal canto suo Susie si era arpionata al braccio del Prefetto e pareva non avere nessuna intenzione di lasciarlo andare, neppure quando giunsero alla loro meta.

“Bene, sei arrivata.”.

“Vieni dentro anche tu, sei il benvenuto.”

“Devo continuare il giro.” E schizzò via più veloce di un Boccino d'oro.

 

 

Pix!!!5 Dovevo immaginare che ci fossi tu dietro a tutto questo! Cof cof.”

I cancellini continuavano a colpirla violentemente, guidati dalla magia del poltergeist importuno e lasciando sulla divisa nera grandi chiazze bianche. “Vedi di smetterla!”

Per tutta risposta lo spiritello maligno intonò uno dei suoi ormai famosi ritornelli di scherno: “la Prefetta Perfetta ora è imperfetta. Macchia qua, macchia là, la perfezione è banalità!”

I cancellini si avventavano su di lei seguendo il ritmo della cantilena. “Pix! Smettila o chiamo il Baro...” Una delle armi improprie di Pix le finì di schianto sulla bocca, impedendole di completare la frase.

 

 

Qualunque cosa tu abbia in mente Price, resta al tuo posto. Questo è un compito da Prefetti!”

“Non ti scaldare Warner, volevo solo darti una mano, ma se insisti... Tutti tuoi. E che Salazar aiuti la tua parlantina.”

Con un sorriso sghembo Benji ritornò tra le file degli spettatori, riponendo la bacchetta sotto il mantello. Ed si concentrò e si preparò ad affrontare i demoni. Fu un confronto snervante, per certi aspetti, ma uno dopo l'altro riuscì a convincerli a chinarsi, in modo da fargli perdere le forze. Storditi e rinchiusi in una gabbia, li riportò nello studio del Professore.

 

 

Ross, non ti imbarazzare per così poco. Non dirò alla tua ragazza che ti ho visto qui. Del resto non sei l'unico che vengo a trovare.”

“Ti diverti a dare il tormento ai Prefetti mentre si rilassano?”

Mirtilla si gonfiò improvvisamente e iniziò a gridare con quanta forza poteva: “Come ti permetti!!! Io non do il tormento a nessuno! Io voglio solo fare quattro chiacchiere con qualcuno, visto che nel mio bagno sono sempre da sola!”

Julian non faticava a capirne il motivo, il carattere incostante di Mirtilla Malcontenta era motivo più che sufficiente per chiunque per starle alla larga.

 

 

Si levi di torno, per la biancheria di Merlino!!! - Patty era fuori di sé – Se non si fida di me, si può sapere perché mi ha chiamata? Avrei di meglio da fare che dare la caccia ai Doxi!”

Gazza si fece piccolo piccolo in un angolo, non gli era mai successo di provare tanta soggezione per uno studente, la signorina Gatsby sapeva farsi rispettare quando voleva. Senza le continue lamentele e interruzioni del bidello, il Prefetto riuscì a stordire in pochissimo tempo le creature, decidendo poi di portarle ad Hagrid:6 il Mezzogigante avrebbe di sicuro trovato un modo per utilizzarle.

 

 

Troppo buono, ecco qual era il suo problema, quello di essere troppo buono. Non aveva punito Bruce per lo scherzo della bava, gli aveva tolto solo cinque punti, poca cosa, e, non si sa come, tutta la scuola sembrava esserne informata. Per la verità circolava una vaga voce sul fatto che lui avesse trovato il colpevole, ma non l'avesse denunciato. Fatto sta che gli studenti più vivaci, avevano mangiato la foglia e cercavano di combinare i loro guai quando era di turno lui. Ripensando alla situazione Philip non poteva che trovarsi d'accordo col Cappello Parlante: Tassorosso era la sua Casa.

 

 

Una volta al sicuro nella propria Sala Comune, Holly si lasciò cadere su una poltrona vicino al fuoco. Anche per quel giorno era riuscito a sfuggire a Susie Spencer senza grave danno. L'indomani avrebbe avuto il turno di ronda in coppia e poteva stare tranquillo: Susie lo assillava solamente quando era solo. Ogni volta che era in solitaria, la ragazza riusciva sempre a sbucare da qualche angolo per tentare di intrattenersi con lui il più possibile. Quando aveva ricevuto la spilla non avrebbe mai immaginato che il suo problema più grande sarebbe diventato una ragazza che gli faceva la corte.

 

 

Voleva farla pagare a quel maledetto Poltergeist. Senza perdersi d'animo cercò di raggiungere la bacchetta sotto il mantello. Appena le sue dita si serrarono attorno al bastoncino di legno, lo estrasse fulminea e lo puntò contro Pix: “Petrificus Totalus!” Lo spiritello cadde al suolo pietrificato e i cancellini cessarono la loro rivolta. Con la mano libera si scostò i capelli dagli occhi e si avvicinò a quel che restava di Pix. “Spero ti serva da lezione, la prossima volta non mi limiterò a immobilizzarti o minacciarti, chiamerò veramente il Barone Sanguinario.”7 Uscì dall'aula sorridendo per la vittoria, dirigendosi a lezione.

 

 

Warner, cosa ci fai qui?” Domandò Lupin, sorpreso per essere stato interrotto durante una lezione al primo anno.

“Le ho riportato i Kappa che le erano stati sottratti e si aggiravano liberi per la scuola.”

“Ottimo lavoro! Questo fornirà un bonus di punti a Serpeverde. Ora vai, credo tu sia già in ritardo alla tua lezione.”

Ed si ricordò solo in quel momento che avrebbe dovuto essere a Trasfigurazione, la McGranitt non faceva sconti nemmeno ai suoi studenti, figurarsi a un Serpeverde. Si avviò a passo svelto verso l'aula, preparandosi mentalmente alla lavata di capo che stava sicuramente per ricevere.

 

 

Xenophilius Lovegood.8 - Sussurrò Mirtilla in maniera quasi impercettibile – Era l'unico che veniva a trovarmi di frequente, anni fa, mi raccontava sempre un sacco di storie divertenti.”

“Non ne dubito.” Julian pensò che il direttore del Cavillo fosse l'unica persona in grado di poter stringere amicizia con Mirtilla. “Ora devo uscire dalla vasca, puoi andartene per favore?” Chiese

“E' così che mi ringrazi di averti tenuto compagnia? Chiedendomi di andarmene? Ti accontento subito, maleducato!”

Attraversò una parete e lasciò Ross da solo a sospirare. Quanto è dura la vita di un Prefetto, non può stare tranquillo nemmeno quando fa il bagno.

 

 

Yuppi!” Esclamò Hagrid quando vide il dono di Patty. “Avevo proprio bisogno di Doxi, pare siano il cibo preferito di Dogoberto.”

“Dogoberto? È un tuo nuovo animale? Posso vederlo?”

“Ehm, a lui non ci piacciono gli estranei.”9

“Non è che per caso è qualche tuo nuovo animaletto illegale? - indagò Patty sospettosa – Sai che dovrei fare rapporto al Preside se così fosse.”

Hagrid tentò di cambiare argomento in vari modi, ma il Prefetto era sempre più sospettoso.

“Dai Patty, non fa del male a nessuno nella Foresta Proibita.”

Alla fine cedette: “E va bene, per oggi ne ho abbastanza di casini.”

 

 

Zonko, i Tiri Vispi Weasley, Pix, sono solo alcune della cose a cui dovrete prestare molta attenzione. - continuò il Caposcuola – Dovrete controllare che nessuno studente porti all'interno del Castello oggetti vietati dal regolamento, che nessuno entri nelle cucine e si faccia dare cibo extra dagli elfi domestici. Il Preside e gli insegnanti contano su di voi affinché le attività quotidiane della scuola si svolgano senza nessun intoppo. Dovrete vegliare sugli studenti più piccoli, essere una guida per loro. Dovrete collaborare anche con Gazza. Non fate quella faccia schifata, Gazza è sempre un membro del personale scolastico. Buon lavoro a tutti.”

 

 

 

 

 

 

1 I Doxi sono animaletti dalla piccola forma umana, ma ricoperti di pelo, con quattro braccia e quattro gambe. Hanno anche spesse ali simili a quelle dei coleotteri. Possono deporre fini a 500 uova alla volta. (Gli animali fantastici: dove trovarli)

2 I Kappa sono dei demoni Giapponesi. Assomigliano a scimmie con squame di pesce al posto del pelo. Hanno un buco in cima alla testa in cui trasportano acqua. Per sconfiggerli bisogna convincerli ad inchinarsi, in modo che l'acqua esca dal buco, facendogli perdere così la loro forza. (Gli animali fantastici: dove trovarli)

3 In Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban ricopre il ruolo di insegnate di Difesa contro le Arti Oscure. SPOILER. Si dimette a fine anno quando tutta la scuola scopre il suo segreto: l'essere un lupo mannaro. Durante la luna piena assume una pozione che lo rende innocuo durante la trasformazione. Muore nella battaglia finale, combattendo contro Voldemort, ma siccome è stato il mio insegnante di Difesa preferito, ho deciso di non farlo morire e farlo tornare ad insegnare.

4 Mirtilla Malcontenta è uno dei tanti fantasmi che abitano la scuola. Vive nel bagno delle ragazze del 1° piano in cui è stata uccisa e che spesso allaga durante le sue crisi di nervi. Per questo motivo il bagno non è frequentato quasi da nessuna ragazza.

5 Un Poltergeist, uno spiritello dispettoso che si diverte a creare scompiglio per il castello, generalmente rispetta solo l'autorità degli insegnanti e del Preside, a volte nemmeno quella.

6 Custode e Guardiacaccia di Hogwarts. Dal terzo libro anche Insegnante di Cura delle Creature Magiche, che adora in maniera direttamente proporzionale alla loro pericolosità. XD

7 Il Barone Sanguinario è il fantasma ufficiale di Serpeverde. Tra i fantasmi, l'unico che riesce a farsi ubbidire da Pix, in quanto gli incute timore.

8 Padre di Luna Lovegood e direttore del Cavillo: una rivista insolita, che pubblica scoop assurdi e su creature la cui esistenza è creduta solo da lui e dalla figlia.

9 La frase è volutamente sgrammaticata per imitare la parlata di Hagrid.

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Capitolo 9
*** Materializzazione ***


 

Gennaio/Febbraio 6° anno




Il rientro dalle vacanze di Natale portò con sé una piacevole novità per gli alunni del sesto anno: l'inizio del corso di Materializzazione.1 Meno piacevole fu scoprire l'identità dell'istruttore che avrebbe tenuto le lezioni: Percy Weasley.

Quando, il primo sabato mattina, entrò con passo deciso e fare pomposo nella Sala Grande, debitamente liberata dalle tavolate delle Case, molti si voltarono verso Amy.

“E' un tuo parente?” Le chiese Bruce, notando i capelli rossi.

“Purtroppo sì. Mi chiedo come abbiano potuto scegliere Percy al Ministero, la pazienza non è mai stata il suo forte.” Scosse la testa visibilmente contrariata, cercando di guadagnare un posto nelle ultime file.

Percy salì sulla pedana del Preside per parlare agli studenti:

“Buongiorno, io sono Percy Weasley e sono il vostro Istruttore Ministeriale. Se durante queste lezioni vi applicherete con rigore, grazie ai miei insegnamenti riuscirete a passare l'esame senza nessun problema. Come potete notare, sul pavimento della Sala Grande sono stati posizionati dei cerchi. Ognuno di voi ne scelga uno e si disponga a un metro e mezzo da esso.”

L'assegnazione dei posti durò più del previsto, poiché quasi tutti si contendevano le ultime file, non volendo stare davanti all'Istruttore. Weasley sbuffò impaziente.

Quando tutti i cerchi furono assegnati riprese:

“Per prima cosa dovrete memorizzare la regola delle tre D: Destinazione, Determinazione e Decisione. Dovete scegliere la vostra destinazione, visualizzare lo spazio da occupare con determinazione e cercare di entrare nel vuoto con decisione ruotando su voi stessi. Provate!”

Come era ovvio, nessuno riuscì a sparire al primo tentativo, molti addirittura si ritrovarono per terra dopo le piroette. Si continuò così per due ore, finché Percy, decisamente meno entusiasta rispetto a prima, dichiarò terminata la lezione, ma decise di fermarsi al Castello per pranzare in compagnia della cugina.

La lezione si ripeté identica anche il sabato successivo, con la sola eccezione del povero Bruce Harper che riuscì a sparire, ma si spezzò: il suo busto era atterrato nel cerchio, mentre le sue gambe erano rimaste al punto di partenza. Alla vista della scena i gemelli Derrick erano scoppiati a ridere sonoramente.

Si dovette arrivare al quarto incontro per vedere il primo studente riuscire a compiere una Materializzazione completa.

La lezione quasi era al termine, quando, in prima fila, Julian sparì nel nulla e ricomparve esattamente un metro e mezzo più avanti, al centro preciso del suo cerchio. Barcollò un istante all'atterraggio, ma subito recuperò l'equilibrio.

Percy arrivò raggiante, battendogli delle vigorose pacche sulle spalle che lo fecero impallidire, più di quanto non fosse già:

“Molto bene, davvero molto bene! Ragazzi avete visto il signor Ross?” Esclamò con il suo solito tono pomposo, rivolto a tutta la sala.

Il Prefetto tornò in posizione, pronto per un altro tentativo.

“Ehi, complimenti Julian!”

“Grazie Mark!” Sorrise in direzione dell'amico, situato alla sua destra.

“E' tutto ok? Mi sembri un po' pallido.”

“Sto bene.”

Lenders lo osservò preoccupato, notando che cominciava ad avere il fiato un po' corto.

“Sei sicuro?”

Ross annuì, ma un improvviso giramento di testa gli fece perdere l'equilibrio. Mark fece appena in tempo ad avvicinarsi per sorreggerlo.

“A me questo non sembra esattamente quello che si definisce 'stare bene'!”

“E' stato solo un momento.”

Julian si allontanò, ma gli si annebbiò nuovamente la vista e fu costretto a cercare un sostegno: Mark, con ottimi riflessi, si era riavvicinato, permettendogli di aggrapparsi a lui per non cadere sul pavimento. Fortunatamente il Grifondoro aveva una presa molto forte.

“Tu adesso vieni in infermeria con me, dovessi portartici in braccio!” Gli intimò.

“Ma non possiamo lasciare la lezione così!” Ansimò Ross.

“Senti, tu non sei in grado di continuare in queste condizioni, non ti reggi in piedi e fatichi a respirare. Potrebbe essere il tuo vecchio problema.”

Istintivamente Julian portò una mano al petto e, allarmato, finalmente acconsentì a raggiungere l'infermeria aiutato da Mark, approffittando della distrazione di Percy impegnato nelle ultime raccomandazioni.

 

 

Madama Chips era intenta a controllare le riserve di Pozioni curative, annotando quali farsi preparare dal professor Piton. Alzò gli occhi e si accorse dell'arrivo di due studenti:

“Signor Ross, cosa ci fai qui? Se cerchi la tua fidanzata, stranamente, non è qui.”

“Madama – intervenne Mark – si è sentito male durante la lezione di Materializzazione, è quasi svenuto.”

Alla notizia, l'infermiera si avvicinò preoccupata, notando in quel momento che il ragazzo aveva una brutta cera e diventava sempre più pallido, quasi sul punto di perdere i sensi, e che era sorretto dal compagno.

“Lenders, aiutami ad adagiarlo qui.”

Insieme portarono Julian, ansimante, fino ad un letto e lo fecero distendere. Mark pensò di sciogliergli il nodo della cravatta e aprire i primi bottoni della camicia, per aiutarlo a respirare, ricevendo l'approvazione dell'infermiera che, nel frattempo, afferratogli il polso, gli contava le pulsazioni.

“Maledettamente irregolari.” Borbottò per poi alzarsi di corsa e dirigersi al camino con la bacchetta in mano. Nervosamente si sfilò da sotto la divisa una catenina a cui era appesa una chiave. Con questa pronunciò uno strano incantesimo, che provocò una fiammata verde nella cappa, e poi il nome di qualcuno. Dopodiché si diresse alla scrivania, cercando un fascicolo e gli ingredienti per la pozione da somministrare.

“Lenders, tu puoi andare ora. Se non erro dovresti avere l'allenamento di Quidditch, non vorrai perdertelo.”

“Mark – chiamò Julian sollevandosi a fatica – non dire niente a Amy, per favore...”

“Ross, resta sdraiato.” Lo ammonì aspramente Madama Chips.

Dal camino improvvisamente uscì un anziano Mago: in mano aveva una valigetta e indossava una strana divisa verdognola.

“Poppy, mi hai chiamato? Deve esserci qualcosa di molto urgente se hai aperto il passaggio d'emergenza.”

L'infermiera annuì gravemente e lo guidò verso il letto in cui giaceva Julian, ragguagliandolo sotto voce sulle condizioni del ragazzo e mostrandogli la cartella con la sua storia clinica. Chiuse le tende intorno al letto, escludendo in questo modo Mark, che cercava di origliare, e obbligandolo ad andarsene e raggiungere i compagni di squadra.

“Ross, questo è il Guaritore Mellory2 del San Mungo. - Lo presentò. - Vorrei ti visitasse, per avere un secondo parere.”

“Ragazzo, dimmi cosa è successo e cosa ti senti.”

Julian cercò di raccontare e descrivere le sue sensazioni, interrompendosi ogni due o tre parole per riprendere fiato.

“Tutto questo è cominciato dopo la Materializzazione o già prima avevi manifestato qualche sintomo?”

“Solo dopo.” Rispose con sicurezza.

Il Guaritore annuì, poi estrasse dalla valigetta uno strano strumento metallico, di forma conica, ma al posto della punta c'era un disco di un metallo diverso.

“Aprì la camicia.”

Ross obbedì e scoprì il petto, mostrando la cicatrice dell'intervento babbano subito anni prima. Il Mago non diede segno di essere stupito e appoggiò la base fredda del cono all'altezza del cuore del ragazzo, provocandogli un piccolo brivido. Subito lo strumento amplificò nella stanza il suono delle pulsazioni. Julian stesso riuscì a sentire chiaramente il suo cuore alternare battiti velocissimi a battiti molto lenti, senza uno schema preciso: sembrava un ingranaggio difettoso.

Dopo qualche minuto, in cui il Guaritore spostò quello strano stetoscopio3 in vari punti del torace, l'esame ebbe fine:

“Direi che può bastare. La pozione è pronta?”

Madama Chips sparì dietro alle tende, per tornare pochi secondi dopo con un calice fumante.

“Questa aiuterà il tuo cuore a riacquisire un ritmo normale. Bevila tutta, poi stenditi nuovamente. Noi dobbiamo consultarci.”

I due si ritirarono a discutere.

Julian, obbediente, si sdraiò. Lentamente sentì la sensazione di mancanza d'aria affievolirsi, i suoi respiri da brevi e superficiali si fecero più profondi e lunghi. Pensò a Amy e sperò che Mark non le avesse detto niente: non voleva farla preoccupare finché non fosse stato sicuro di come realmente stessero le cose.

Dopo quella che a Ross parve un'eternità, il Guaritore e l'Infermiera tornarono.

Mellory gli afferrò il polso e, per la prima volta, la sua espressione si distese:

“Le pulsazioni si stanno regolarizzando. Reagisci in fretta, ragazzo. Ora stammi a sentire bene: esistono delle situazioni in cui né la medicina babbana né quella magica possono fare nulla. Ho studiato velocemente il tuo caso e sono arrivato alla stessa conclusione di Madama Chips: il tuo malore di oggi è stato provocato dalla Materializzazione. Il tuo cuore, a quanto pare, non è in grado di sopportarla senza danni: se ti Smaterializzi di nuovo starai ancora male e probabilmente molto più di oggi, mettendo seriamente a rischio la tua incolumità. Stamattina era la prima volta e ti sei spostato solo di qualche metro, per distanze maggiori il tempo trascorso nel nulla è più lungo e quindi lo sforzo è più intenso. Devi lasciare le lezioni. Tutto chiaro?”

Julian annuì, poi fu colto da un dubbio:

“Quindi sono ancora malato?”

“Non esattamente. I Babbani hanno fatto un ottimo lavoro, dal loro punto di vista sei guarito ed è così. Puoi fare ogni cosa, praticare sport e altre attività che richiedono impegno fisico. Solo la Materializzazione ti è vietata... ma esistono altri modi per spostarsi.” Aggiunse con un sorriso incoraggiante.

“Perché? Ho già usato le Passaporte e la Polvere Volante4 in passato.”

“Sei molto curioso! Non è ancora molto chiaro, ma nella Materializzazione intervengono tutta una serie di fattori che su determinati soggetti portano a gravi problemi: non tutti sono in grado di sopportare lo schiacciamento subito nell'entrare nell'aria. Per farti un esempio la Materializzazione è molto pericolosa anche per le donne in gravidanza. Ora devo proprio scappare, ho dei pazienti che mi aspettano al San Mungo. Mi raccomando, segui le mie indicazioni.”

Il Guaritore si avvicinò al camino e, così come vi era apparso, scomparve al suo interno. Madama Chips richiuse magicamente il collegamento con la Metropolvere: per ragioni di sicurezza quel passaggio col San Mungo veniva attivato dalla scuola solo in casi di emergenza.

“Ross! Cosa stai facendo?” Chiese allarmata l'Infermiera, notando che il ragazzo tentava di scendere dal letto.

“Il Guaritore Mellory ha detto che...”

“...che stai migliorando, non che te ne puoi andare. - ribatté severa, squadrandolo da capo a piedi. - Torna al tuo posto, non uscirai di qui finché non sarò sicura che il tuo battito cardiaco sia di nuovo nella norma.”

Julian obbedì mestamente, ma dovette riconoscere che l'Infermiera aveva ragione: nell'alzarsi aveva avuto nuovamente un leggero capogiro, era meglio aspettare.

“Non ti preoccupare, prima di sera dovresti comunque essere fuori. Le mie Pozioni non hanno mai fallito.”

Detto questo Madama Chips ritornò alla scrivania per occuparsi delle sue scartoffie.

 

 

 

 

La Sala Grande era piena del chiacchiericcio degli studenti riuniti per la cena, tutte le tavolate erano quasi al completo. L'argomento che andava per la maggiore tra gli studenti del sesto anno era la completa Smaterializzazione di Ross, avvenuta in mattinata. Al tavolo di Grifondoro, però, tra i componenti della squadra di Quidditch, il tema era un altro: la pessima performance di Mark Lenders durante l'allenamento.

“Mark, non ci posso ancora credere, prima arrivi in ritardo, poi giochi come se fossi il tuo fantasma. Spero tu abbia una valida scusa!” Lo redarguì severamente Amy.

“Che vuoi farci, una giornata storta. Capita a tutti.” Rispose il Cacciatore, cercando di evitare di guardarla negli occhi.

“Balle! – esclamò Patty, con la forchetta per aria – Mark Lenders in giornata no è comunque un giocatore superiore alla media, non una schiappa.”

La discussione proseguì finché non venne interrotta dall'arrivo di Jenny dal tavolo dei Corvonero:

“Amy, Julian non è con te? Non è venuto a cena ed è tutto il giorno che non lo vediamo.”

La ragazza scosse la testa.

“Dopo il Quidditch sono passata al Club degli Scacchi dei Maghi, ma non c'era... pensavo fosse coi ragazzi alla vostra Torre.”

“In effetti è dalla lezione di Materializzazione che non si vede. – si intromise Holly – Mark, se non erro era vicino a te.”

Il Cacciatore fulminò il Prefetto con lo sguardo, ringraziandolo per averlo messo in difficoltà.

“Holly ha ragione. Mark, sai niente?” Chiese Jenny in piedi alle sue spalle.

“N-no.” Balbettò.

Amy appoggiò le mani in mezzo al tavolo e si sporse minacciosa verso Lenders, alzando la voce:

“Cosa stai nascondendo?”

“Io...”

“Mark!” La mano destra della Cercatrice scattò pericolosamente in zona bacchetta.

“Lhodovutoaccompagnareininfermeriaperchénonsièsentitobene.”

“Puoi ripetere in linguaggio umano?”

Il ragazzo, messo alle strette, scandì ogni parola:

“L'ho dovuto accompagnare in infermeria perché non si è sentito bene.”

Aoba scattò in direzione dell'uscita, correndo il più velocemente possibile intenzionata a raggiungere l'infermeria, inseguita dalla voce di Mark che le gridava:

“Mi ha fatto promettere di non dirti niente.”

Corse a tutta velocità per i corridoi e sulle scale, rischiando più volte di inciampare nei gradini, pregando i Fondatori che Julian non avesse nulla di serio.

Entrò in infermeria spalancando la porta, chinandosi fino ad appoggiare le mani sulle ginocchia per riprendere fiato.

“Aoba, cosa ti sei fatta stavolta?” Le domandò Madama Chips, un sopracciglio inarcato per il disappunto.

La ragazza raddrizzò la schiena e disse, ansante:

“Cerco Julian...”

“Ho dimesso il signor Ross due ore fa.”

“E stava bene?”

“Ho mai lasciato uscire da qui qualcuno che non stesse bene?”

Amy scosse la testa con un mezzo sorriso, ringraziò l'Infermiera e uscì alla ricerca del ragazzo, farfugliando:

“Dove può essere andato? Per Godric!”

Guardò fuori dalla finestra: la luna stava facendo capolino dietro una nuvola e le fece venire un'improvvisa ispirazione. Imboccò il corridoio per la torre di Astronomia.

 

 

Julian era seduto sul davanzale interno di una finestra, all'ultimo piano della torre. A quell'ora del sabato sera nessuno sarebbe passato di lì. Ripensava ai fatti della mattinata e si tastava il polso: ora il suo cuore batteva regolarmente, come se non fosse successo niente.

Sentì un rumore di passi avvicinarsi e si voltò:

“Amy!”

“Ciao Julian, come stai?” Domandò un po' preoccupata, avvicinandosi.

Il Prefetto replicò contrariato:

“Mark ha parlato.”

“Non puoi pretendere che nessuno faccia domande, se sparisci tutto il giorno.”

Aoba si sedette di fronte a lui, piegando le gambe alla sua destra e sistemandosi la gonna.

Restarono qualche istante in silenzio, entrambi guardando fuori.

“Avevo bisogno di stare da solo. - Esordì Ross – Devo abituarmi all'idea...” Si fermò di colpo, accorgendosi, grazie al lampo di paura comparso negli occhi della ragazza, di aver scelto le parole sbagliate. Si affrettò a rassicurarla:

“Sto bene, sul serio. Ho solo avuto un piccolo malore, ma Madama Chips ha individuato subito la causa.”

Amy deglutì, sicura che ci fosse altro e aspettando che il ragazzo fosse pronto a rivelarglielo.

“Dovrò abbandonare le lezioni di Materializzazione. - Disse dispiaciuto – Sembra che abbia degli effetti dannosi sul mio cuore.”

Aoba appoggiò la schiena contro il muro, chiudendo gli occhi e sospirando.

“E' tutto?”

“Sì, lo giuro. Basta che non mi Materializzi e starò bene.”

“Godric, grazie.”

La ragazza era decisamente sollevata, in fondo si trattava di rinunciare ad usare un solo incantesimo, ma Julian pareva non pensarla allo stesso modo:

“Grazie? Ti rendi conto che mi è preclusa una pratica magica comune? - Si alzò e si portò a metà corridoio – Tutte le volte che dovrò spostarmi velocemente da un luogo all'altro non potrò farlo perché potrei non arrivare vivo dall'altra parte!”

Anche Amy si alzò e lo raggiunse, furiosa:

“Sai quello che stai dicendo? Per le mutande di Merlino, ti stai comportando da bambino!”

“Tu non capisci...” Ribatté, spiazzato da quell'improvvisa aggressività.

“No, non capisco se non mi spieghi.”

Ross si accasciò a terra, prendendosi la testa tra le mani:

“Credevo che non avrei più dovuto preoccuparmi di poter o non poter fare qualcosa. Pensavo che quel periodo della mia vita fosse finito, invece, per la prima volta, ho davvero avuto paura. Da ragazzino non ero realmente consapevole di quello che rischiavo, ma oggi, quando ho sentito i battiti irregolarissimi del mio cuore dopo essermi Smaterializzato, mi sono reso conto di molte cose. - alzò lo sguardo verso Amy – Faresti meglio a lasciarmi, non dovresti stare con uno come me.”

Dopo aver ammesso tutte le sue paure si sentì esausto.

Amy si passò una mano nella frangia, cercando di trovare le parole adatte per aiutare il suo ragazzo:

“Non puoi decidere per me, su questo punto credo che abbiamo già discusso abbondantemente.”

Il Prefetto fece una smorfia nel ricordare i loro litigi al terzo anno, iniziati perché lui voleva costringere Amy a lasciare il Quidditch, ritenendolo non adatto a lei. Le sue argomentazioni avevano funzionato talmente bene, che la ragazza era diventata Capitano.

“Alzati.” Gli disse la Cercatrice, offrendogli una mano. Lui accettò e si mise in piedi. Erano così vicini. Lei gli appoggiò una mano sul petto e lo guardò dritto negli occhi:

“Julian, ascolta, se è il non poter fare una magia che usano tutti a preoccuparti, hai dimostrato di essere un Mago molto dotato: sei l'unico ad essere riuscito a eseguire una Materializzazione come si deve e dubito che altri ci riusciranno prima di un paio di lezioni. Se la questione è diversa, sappi che io ti conosco e conosco i tuoi problemi: non mi importa se non puoi Materializzarti. Non mi importa se il tuo cuore non lo può sopportare. Così come non mi importerebbe se non fossi capace di fare un incantesimo d'Appello o di trasfigurare una teiera in non so quale animale volesse la McGranitt. Mi importa che il tuo cuore sia abbastanza forte da potermi amare quanto io amo te. Può fare questo?”

Ross era quasi commosso da quella dichiarazione, le accarezzò una guancia prima di sussurrarle un sì e chinarsi per baciarla. Le loro labbra stavano per sfiorarsi...

Dell'acqua gelida cadde improvvisamente su di loro, bagnandoli da capo a piedi.

“Ma cosa? Pix! - urlò Julian, alzando la testa – Per i quattro Fondatori, se ti prendo!”

Lo spiritello era già in fuga, ridendo a più non posso, col secchio vuoto in mano. Il Prefetto fece per partire al suo inseguimento, ma venne trattenuto dai colpi di tosse di Amy.

“Tutto a posto?” Le chiese.

“Cough, cough. Sì. Cough. Mi è andata di traverso un po' d'acqua. Un giorno o l'altro qualcuno dovrebbe mettere in riga Pix.”

“Sai quante volte ci abbiamo provato?”

Amy annuì. Cercò di risistemarsi la coda, in maniera decente.

“Sono fradicia! Vado in dormitorio a cambiarmi, prima di prendermi un raffreddore.”

Scese velocemente le scale, seguita dal ragazzo, che aveva avuto la stessa idea: finire due volte in un giorno in infermeria era un record che non teneva ad avere.

Percorse tutte le rampe si separarono, ognuno diretto verso la propria Sala Comune. Prima di svoltare l'angolo Julian chiamò:

“Amy! Buona notte!”

Lei sorrise luminosa e rispose:

“Buona notte, ci vediamo domani a colazione. Ah – lo richiamò – forse è il caso che ti compri un manico di scopa e impari a usarlo nel migliore dei modi!”

“Piuttosto mi faccio insegnare da Philip ad addomesticare un Ippogrifo!”5

Julian riprese a camminare, col cuore leggero come mai avuto, si sentiva in grado di affrontare qualunque cosa.

 

 

 

 

 

 

 

1 La Materializzazione permette di sparire e riapparire in un altro luogo, E' una Magia consentita solo ai maghi maggiorenni (i maghi sono maggiorenni a 17 anni), per cui dopo un esame si ottiene un'apposita patente. Un po' come l'agognata patente automobilistica per noi! XD La prima volta che Harry prova una Materializzazione, accompagnato da Silente, la descrive così: “Tutto diventò nero; si sentì premere da tutte le parti; non riusciva a respirare, come se fasce di ferro gli stringessero il petto; le pupille gli vennero ricacciate nella testa, i timpani premuti più a fondo nel cranio” (Harry Potter e il principe mezzosangue pag 60). Una cosa molto piacevole!

2 Mellory nell'anime era il cognome di un compagno di squadra di Julian. Purtroppo il nome del medico di Jun non viene mai citato né nel manga né nell'anime.

3 Questo strumento magico l'ho inventato io, mi sono ispirata alla forma dei prima stetoscopi.

4 La Polvere Volante è un sistema di trasporto che tramite l'utilizzo di una polvere magica consente di viaggiare da un luogo all'altro attraverso i camini, oppure semplicemente di comunicare, tipo telefono. Si può fare tutto ciò solo con un camino collegato alla rete della Metropolvere.

5 Vedi capitolo 7













Ultimamente ce l'ho con loro due. XD Scherzi a parte, di loro mi viene molto più facile scrivere che di tutti gli altri, infatti ho già in mente un altro paio di episodi che li riguardano, ma che spero di diluire in mezzo alle avventure di tutti gli altri.

Anche se la giornata è quasi al termine, faccio gli auguri di Ferragosto a tutti coloro che hanno la pazienza di leggere queste avventure.

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Capitolo 10
*** Il Torneo di Scacchi ***


Dicembre 4° anno
 

La Sala Grande era riempita dal solito chiacchiericcio degli studenti al termine della loro giornata, intenti a cenare. C’era chi parlava di compiti, chi di lezioni, chi di allenamenti di Quidditch, chi dell’avvicinarsi delle vacanze di Natale. Dal soffitto cadevano morbidi fiocchi di neve, lenti e leggeri: il vento che aveva sferzato tutto il giorno era finalmente cessato.

Il tintinnio di una posata su un calice di cristallo riuscì a zittire in pochi istanti tutta la platea: nonostante fosse un suono non troppo forte, tutti sapevano che era il segnale usato dal Preside quando voleva comunicare alla scolaresca, e quale migliore occasione di trovarli tutti riuniti se non ai pasti?

L’uomo si alzò, facendo fluttuare la lunga barba argentea.

“Miei cari ragazzi – esordì – confido che ora che tutti avete la pancia piena, siate disposti a prestare attenzione al vostro Preside per alcuni istanti.”

A quel bonario richiamo, perfino i pochi allievi che ancora indugiavano sulle loro portate, voltarono la testa e si fecero attenti.

“Come forse alcuni di voi avranno potuto notare, in questi giorni c’è stato del fermento nel corpo insegnanti. Ora, sono lieto di annunciarvi che un progetto a cui tenevamo molto, grazie all’aiuto del Ministero e dell’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale è finalmente realtà: durante le vacanze natalizie avrà luogo un interessantissimo torneo.”

“Si fa di nuovo il Torneo Tremaghi?”1 Chiese qualcuno, sovrastando il mare di teste.

“No signor Lenders, senza nulla togliere a questa esperienza, abbiamo preferito ricominciare con qualcosa di più tranquillo: un torneo di Scacchi Magici2 che coinvolgerà varie scuole di magia nel mondo.”

Un mormorio eccitato si diffuse per le quattro tavolate. Alzando una mano Silente ottenne nuovamente il silenzio.

“Il Torneo si svolgerà qui al castello, con sessioni molto serrate tra il 26 e il 31 di dicembre. I nostri ospiti, provenienti da Durmstrang, Beauxbatons e Wonderland3 arriveranno il giorno della Vigilia, festeggeranno con noi il Natale e poi si apriranno, per così dire, le ostilità. La sera del 31 dicembre, ci sarà un grande ballo per festeggiare il vincitore e la chiusura del torneo. Tutti i partecipanti al torneo apriranno le danze.”

All’annuncio del ballo furono le ragazze a scatenarsi nei commenti, mentre parecchi dei ragazzi sbuffano annoiati o preoccupati.

“Venendo alla burocrazia, so che vi annoierà, ma è importante, abbiamo stabilito un numero massimo di partecipanti per scuola. Le selezioni dei nostri rappresentanti avverranno nei prossimi giorni al Club degli Scacchi Magici, chiunque voglia partecipare può iscriversi, anche senza essere un membro effettivo del Club. Ora, per ringraziarvi dell’attenzione, potrete affondare i vostri nasi nel dolce.”

Batté le mani e subito sui tavoli apparvero generose porzioni di torta alle mele e zucche. Silente osservò per un ultimo istante la Sala attraverso gli occhiali a mezzaluna, poi si sedette e iniziò a conversare con la professoressa McGranitt.

“Bah, che spreco! – si lamentò Mark al tavolo di Grifondoro – Un torneo per cervelloni! Credo proprio che tornerò comunque a casa mia per Natale, a trovare la mamma e i miei fratelli.”

“Dai Mark, potrebbe essere interessante, un’occasione per conoscere meglio il mondo magico.”

All’affermazione di Holly, sia Patty che Amy lasciarono cadere le forchette di colpo.

“Holly – esclamò la prima, scuotendo il capo, visibilmente contrariata – cosa sentono le mie orecchie? Da quando hai scoperto la Stanza delle Necessità,4 non sembri più lo stesso che è entrato ad Hogwarts!”

“Quella stanza mi ha finalmente dato un motivo per non rimpiangere il Brasile. Ora è tutto molto più interessante.”

“Dopo quattro anni era anche ora.”

“Amy, tu stai zitta. – la rimproverò Mark – Sbaglio o ci sono voluti quasi tre anni perché tu e Ross ricominciaste a parlarvi?”

“Senza contare che al terzo anno avete dato spettacolo per quasi tutto il castello con i vostri litigi sul Quidditch.” Rincarò la dose Patty.

Aoba abbassò lo sguardo arrossendo.

Allo stesso modo ai tavoli di Tassorosso e Serpeverde si commentava la notizia: sia Benji che Bruce intendevano approfittare dell'occasione per mettersi in mostra con le ragazze del Castello, ma anche per far colpo su qualche bella straniera.

Callaghan, invece, era in catalessi da quando era stato fatto il nome delle scuole partecipanti.

“Hey, Philip! - Tom gli agitò una mano davanti agli occhi – Philip! Si può sapere che ti prende?”

“Cosa? - si riscosse quest'ultimo – Non hai sentito? Wonderland è la scuola di Jenny! Sono sicuro che anche lei sarà nella delegazione americana, mangio uno Schiopodo Sparacoda se non sarà così!”

“Quindi tu hai anche già la dama assicurata!” Bruce gli fece l'occhiolino, facendogli andare di traverso tutto il succo di zucca e provocando l'ilarità dei vicini.

Anche dai Corvonero qualcuno era pensieroso: Julian Ross stava meccanicamente tagliando il suo dolce a pezzi sempre più microscopici, senza assaggiarne nemmeno un boccone.

“Se continui così diventeranno invisibili.” Lo rimbeccò James.

“Scusate, ero sovrappensiero.”

“Chiaro. - si intromise Justin – Stai pensando a quando presentare la tua candidatura al Torneo?”

Julian abbozzò un mezzo sorriso, colto in fallo:

“Credete che abbia qualche speranza di essere scelto?

Jason abbandonò la forchetta:

“Stai scherzando, spero! Sei il miglior giocatore del Club degli Scacchi Magici, se non ti fanno partecipare sono degli emeriti c...”

“Abbiamo capito il concetto, fratellino.”

Sia Justin che Julian alzarono gli occhi al cielo all'ennesimo teatrino che si era appena scatenato tra i due gemelli.

“Noi tiferemo per te, ci puoi contare.”

“Sempre che la Cooman domani mattina non preveda la mia morte durante il banchetto di Natale.”

Entrambi sogghignarono.

 

 

 

 

 

 

Era l’ultimo giorno di lezione prima delle vacanze e i ragazzi, durante un intervallo, discutevano tra loro delle compagne da invitare al ballo.

“Allora Benji, immagino che tu abbia già una dama.”

“Certo Tom, cosa credi, le ragazze fanno la fila per essere invitate da me.”

“Il solito esagerato.” Commentò Mark, inacidito: la boria del Serpeverde lo faceva sempre indisporre.

Philip cercò di stemperare, cambiando leggermente argomento:

“Mark, sei sempre deciso a tornare a casa domani?”

“Certo Callaghan, come tu non vedi l’ora che la tua Jenny torni al castello, io non vedo l’ora di rivedere i miei fratellini.”

Il Tassorosso arrossì di botto alla leggera stilettata, da quando aveva saputo che al torneo avrebbe partecipato anche la scuola americana di Fujisawa, e aveva ricevuto conferma via gufo della presenza di questa, anche se solo come accompagnatrice dei giocatori, contava le ore e i minuti al giorno dell’arrivo delle varie delegazioni.

Tutti scoppiarono a ridere.

“Holly, tu hai già invitato qualcuna? Ehy!”

Tom, nel rivolgersi all’amico, si era accorto che questo aveva lasciato il gruppetto per dirigersi verso una ragazza dai corti capelli castani.

“Ciao Patty!” La salutò.

“Holly, pensavo fossi già in aula.” Rispose sorpresa, litigando con i fogli di pergamena per gli appunti pronti per la lezione.

“Aspetta, ti do una mano. – recuperò al volo la piuma della ragazza. – Senti, mi stavo chiedendo una cosa.”

La Grifondoro alzò lo sguardo stupita.

“Dimmi.”

“Ecco, stavo pensando che, visto che siamo amici, potremmo andare insieme al ballo. Ovviamente se a te va.”

In imbarazzo si passò una mano dietro la nuca.

Patty restò un istante dubbiosa, convinta di aver capito male, per poco il fascio di pergamene non le volava del tutto in terra.

“Ok. D’accordo.”

“Bene! Ci vediamo dopo a lezione, ora torno dai ragazzi.”

Patty lo vide raggiungere il gruppetto di amici e li salutò con un cenno, avviandosi poi a sua volta per il corridoio, con in testa solo il pensiero di trovare Amy per raccontarle l’avvenimento.

Nel frattempo i ragazzi avevano osservato tutta la scena allargando progressivamente gli occhi, finché non raggiunsero le dimensioni di due Puffole Pigmee.

“Ma… ma… come fa a fare tutto così come se nulla fosse?” Balbettò Philip, ancora incredulo.

“Però ha avuto il compito facile. – Commentò Benji – Anche i muri sapevano che Patty gli avrebbe detto di sì!”

“A questo punto, se pure Holly ha trovato una compagna, non hai più scampo Ross.”

Lenders si rivolse a Julian, con un tono a metà tra la presa in giro e la voglia di dargli una svegliata una volta per tutte.

Quest’ultimo sospirò.

“Ho ancora tempo, in fondo il ballo sarà tra dieci giorni.”

“Mark ha ragione. – intervenne Tom – Sei uno dei partecipanti al torneo, devi aprire le danze, non vorrai rischiare di restare senza ragazza?”

“Oh, lui non ha di questi problemi, è il ragazzo più ambito della scuola. Sì, anche più di te Benji.”

“Harper, bada a quello che dici!”

Ci fu di nuovo un piccolo scoppio di risa, al termine del quale Mark affondò l’ennesima stoccata della giornata.

“Sapete che Amy è stata invitata da un ragazzo del sesto anno?”

Alla notizia Julian per poco non soffocò.

“E che ha detto?”

“Non ne ho la più pallida idea.”

Holly stava per intervenire, rivelando che, a quanto ne sapeva lui, la ragazza non aveva ancora deciso se accettare o meno l’invito, ma una gomitata nello stomaco da parte di Lenders lo zittì.

La campanella suonò, segnalando la ripresa delle lezioni e costringendo il gruppo a sciogliersi, imboccando due direzioni diverse: Tassorosso e Serpeverde si avviarono verso l’aula di Incantesimi, mentre Grifondoro e Corvonero avevano Storia della Magia.

Ross rimase molto turbato e raggiunse il suo banco più silenzioso del solito, decidendo però che non era più il caso di aspettare che il destino gli fornisse l'occasione giusta: erano giorni che cercava il momento buono per fare la sua proposta, ma senza successo. Si sarebbe creato da solo la situazione adatta.

Quel giorno la lezione sembrava interminabile, quasi a farsi beffe di lui, e Julian si ritrovò a contare i secondi, rischiando più volte di perdersi passaggi importanti del monologo di Ruf.

Quando finalmente l'insegnante li congedò, cercò di trattenere Amy con uno stratagemma: fece inavvertitamente rovesciare la sua boccetta d'inchiostro.

“Maledizione, gli appunti!” Esclamò.

“Julian, è tutto a posto?”

Nel sentirlo imprecare, Amy si era avvicinata, mentre tutt'intorno gli altri studenti sfilavano e uscivano dall'aula.

“Più o meno.”

Cercò in malo modo di ripulire le pergamene dal liquido nero.

“Sta a vedere. - la Grifondoro puntò la bacchetta – Tergeo.”

In un istante gli appunti di Julian tornarono perfettamente puliti.

“Grazie, me lo dovrò ricordare questo incantesimo.”

Lentamente raccolse le proprie cose, cercando di prendere tempo, non sapeva da che parte iniziare il discorso. Cercando di sembrare indifferente, avviò la conversazione:

“Ho saputo che hai ricevuto degli inviti per il ballo.”

Amy sentì le guance arrossarsi e per reazione abbassò lo sguardo.

“Beh, sì, però non ho ancora deciso.”

“Bene. Cioè – Ross si morse la lingua, non sapendo come uscire dalla situazione in cui l'ultima affermazione l'aveva messo – Ecco, sai che dovrò aprire le danze?”

La ragazza annuì, sentendo un nodo allo stomaco.

“Mi piacerebbe farlo con te. Sempre che a te vada.” Si affrettò ad aggiungere.

Calò il silenzio, entrambi erano troppo imbarazzati.

Non ricevendo nessuna risposta, il Corvonero pensò di andarsene.

“Non mi serve la risposta adesso.” Farfugliò, salendo i gradini verso la porta.

“Julian!”

Il ragazzo si voltò di scatto, trepidante, quasi non riusciva a stare fermo.

“Anche a me piacerebbe moltissimo andare al ballo con te.”

“Sul serio?”

Amy lo raggiunse sorridente, benché un po' impacciata:

“Certo.”

“Non hai bisogno di tempo?”

La ragazza scosse violentemente la testa, per poi scappare fuori dall'aula prima che il black out al cervello diventasse totale.

 

 

 

Le delegazioni delle altre scuole erano arrivate a Londra in mattinata, sotto un cielo limpido, ma con una temperatura particolarmente rigida. Dopo una visita la Ministero della Magia e a Diagon Alley, accompagnati dal Ministro in persona, erano saliti sull'Espresso di Hogwarts, alla volta del castello. Sarebbero arrivati giusto in tempo per il banchetto della Vigilia.

La Sala Grande non era mai stata così splendente negli ultimi anni: oltre alle solite candele, al soffitto fluttuavano ghirlande di agrifoglio e fiocchi di neve di cristallo, che riflettevano la luce in tutte le direzioni. I dodici tradizionali abeti posti in fondo alla sala, erano carichi di decorazioni con i colori delle quattro Case.

Inoltre, era stata aggiunta, al centro delle altre, un'ulteriore tavolata per gli ospiti.

Dato l'evento eccezionale, molti studenti avevano deciso di rimanere a scuola durante il periodo natalizio. Tutti erano nervosi, ma il più impaziente era sicuramente Philip, che continuava a sistemarsi la cravatta giallo e nera.

All'apertura del portone della Sala, calò il silenzio, la massa di studenti voltò quasi all'unisono il capo verso l'ingresso, mentre il Preside si alzava in piedi e si portava davanti al tavolo per accogliere le delegazioni.

I primi ad entrare furono gli studenti di Beauxbatons, dal sud della Francia, insieme alla loro direttrice, l'imponente Madame Maxime. Tra i ragazzi, se ne notava subito uno alto e con lunghi capelli biondi, che si muoveva con fare elegante nella sua divisa di seta blu e pareva aver ottenuto subito il consenso della popolazione femminile del castello.

“Quello è Pierre Le Blanc. - sussurrò Tom ai vicini – L'ho conosciuto quest'estate in Francia. Pare che nella sua scuola sia considerato un mezzo genio.”

“Che antipatico!” Commentò Bruce, senza dargli neppure tempo di mostrare il suo carattere.

Becker scosse il capo, ma subito i suoi occhi vennero catturati da un altro componente della squadra francese: una ragazza piccola e minuta, coi capelli corti e i tratti orientali.

“Madame Maxime! È un piacere avervi di nuovo ospiti a Hogwarts!”

“Il piascere è tutto mio Silonte.”5 Rispose questa, lasciandosi fare il baciamano.

Poi toccò alla delegazione di Durmstrang, i cui studenti erano avvolti in mantelli rosso sangue e calde pellicce: anche se non è rivelato, i più ritengono che la loro scuola si trovi nel profondo nord dell'Europa. Nella posizione d'onore, accanto al delegato del preside, il miglior giocatore di Scacchi della selezione: Frank Schuster, di origini tedesche. Dietro a lui anche Brian Kruyffort era abbastanza quotato.

“Benvenuti al castello!”

Silente strinse gioviale la mano al collega, invitandolo poi al tavolo degli insegnanti, mentre i ragazzi prendevano posto accanto a quelli di Beauxbatons.

Da ultimi toccò agli studenti americani e, tra di essi, sfilò nella sala anche Jenny Fujisawa, intenta a tormentarsi un ciuffo di capelli, come faceva sempre quando era nervosa.

Nel vedersela passare accanto, Philip la giudicò ancora più bella dell'ultima volta che l'aveva vista, forse perché la divisa gialla faceva risaltare i suoi occhi scuri. Spalancò in modo poco educato le bocca e, distratto, mise un gomito nel piatto vuoto. Fortunatamente Tom se ne accorse, spingendogli la mascella al suo posto poco prima che la professoressa McGranitt si voltasse dalla loro parte.

“Si nota proprio che Jenny è tornata.” Commentò mezzo divertito.

“Già. - aggiunse Bruce – Solo quando c'è lei nei paraggi ci regali certi esempi di goffaggine assoluta!”

“Finitela voi due!” Rispose Philip amareggiato.

“Avete visto quello?” Harper indicò un ragazzo con un turbante avvolto intorno alla testa.

“Dev'essere Mark Owairan. Viene dall'Arabia Saudita. Jenny mi ha scritto che è veramente un giocatore di Scacchi Magici temibile. Secondo lei, se Julian vuole arrivare fino in fondo al torneo, deve sperare di essere dall'altro lato del tabellone.”

“Benvenuti anche a voi!”

Quando tutti si furono accomodati, con un battito di mani il Preside diede il via al banchetto: subito piatti e vassoi si riempirono delle più gustose prelibatezze, specialità tipiche dei paesi di provenienza di tutte e quattro le scuole. Antipasti, primi, secondi e la possibilità di scelta tra ben quattro dolci diversi. Chi era solito rimanere al castello anche durante le feste, non ricordava un banchetto della Vigilia così sontuoso e c'era da scommettere sui Fondatori che anche il giorno successivo, a pranzo, gli Elfi Domestici delle cucine non si sarebbero risparmiati.

“Bene, ragazzi e colleghi. – Silente prese la parola alzandosi – Stasera abbiamo fatto la nostra conoscenza. Vi ricordo solo che domani dopo il pranzo, avverrà il sorteggio delle combinazioni degli incontri per il Torneo che inizierà dopodomani. Buona notte a tutti.”

Col consueto rumore, gli studenti si alzarono e si avviarono verso i dormitori, qualcuno rimase per cercare di fare conoscenza con le delegazioni straniere, rispettando lo scopo più puro del torneo. Tom andò a salutare Pierre, mentre gli altri si diressero da Jenny.

Il primo ad arrivare fu Ross. Quando la ragazza lo vide, lo abbracciò di slancio, stringendolo forte.

“Oh, Julian! Quanto mi sei mancato!”

“Hey, piano, o Philip diventa geloso.”

Fujisawa si staccò, colorando leggermente le guance di rosso.

“Sì, beh, anche lui mi è mancato, ma in modo diverso.”

“Ci credo.”

Il Corvonero la scrutò attentamente, notando una strana inquietudine nei suoi occhi.

“Lasciami indovinare. - le sussurrò piano, in modo da non farsi sentire dagli altri che si stavano avvicinando – Hai di nuovo gli incubi?”

Jenny abbassò lo sguardo, senza rispondere, ma per Julian fu sufficiente e sospirò preoccupato. Stava per parlarle di nuovo, ma venne interrotto dalle ragazze.

“Jenny!”

“Patty! Amy! Che gioia essere di nuovo qui!”

“Lasciati guardare! Perché non possiamo avere anche noi una divisa così?”

Le tre si abbracciavano e ridevano, attirandosi le occhiate di chi gli stava intorno. Ross incrociò Owairan, che ricambiò piegando il capo.

Finalmente anche Philip poté avvicinarsi a Fujisawa e salutarla come si conveniva, mentre l'accompagnava all'ingresso, da dove avrebbe raggiunto gli alloggi riservati agli ospiti, sussurrandole tutto il tempo all'orecchio.

 

 

 

Il primo giorno di torneo fu il 26 dicembre, dove si sarebbero svolti la prima metà dei sedicesimi, quattro scontri al mattino e quattro al pomeriggio. Stessa cosa il giorno seguente. Il 28 gli ottavi di finale, il 29 i quarti di finale, il 30 le semifinali e il pomeriggio del 31 la finalissima.

Dopo la colazione la Sala Grande venne debitamente trasformata nel campo di gara: le lunghe tavolate sparirono, sostituite da una serie di spalti a diversi livelli, da cui chi non partecipava avrebbe potuto assistere alle sfide. Al centro vennero posizionati quattro tavoli con scacchiera, mentre era compito dei giocatori procurarsi i propri pezzi.

Tra i favoriti, quella prima mattina scese subito in campo Mark Owairan, mentre al pomeriggio avrebbe giocato Franz Schuster. Pierre Le Blanc sarebbe sceso in campo la mattina seguente e Julian Ross nell'ultima sessione di sedicesimi. Nonostante il sorteggio puramente casuale, che impediva solo a due giocatori della stessa delegazione di scontrarsi al primo turno, per uno strano caso del destino, i quattro rappresentanti di punta di ogni scuola non si sarebbero incontrati prima delle semifinali.

Julian prese posto sulle panche, con Amy e Jenny, vicino alla postazione del campione di Wonderland: cercava di scoprire il suo gioco.

Una volta seduti, Amy gli parlò sottovoce:

“Ieri non c'è stata occasione di dirtelo: non avresti dovuto farmi un regalo così...”

“Ti è piaciuto?”

“Sì, è bellissimo, ma...”

“Niente ma, tienilo come se fosse un recupero anche degli scorsi tre anni.”

Tutti gli altri, invece si erano posizionati vicino alla scacchiera dove Tom, ingaggiato all'ultimo per sostituire un compagno malato, sfidava la ragazza francese. Che aveva notato la sera della Vigilia. Supervisore dell'incontro era il professor Vitious.

Le luci della Sala si spensero, lasciando illuminate solo le postazioni dei giocatori.

“Questa sfida vede protagonisti la signorina Azumi Hayakawa – squittì l'insegnante – e il signor Tom Becker. A voi.”

I due si strinsero la mano e disposero i loro pezzi sulla scacchiera: per quella partita il Tassorosso aveva preso in prestito i pezzi di Julian, ma se avesse passato il turno probabilmente avrebbe dovuto arrangiarsi diversamente.

“La prima mossa è tua.” Disse all'avversaria, che aveva le pedine bianche.

Azumi gli sorrise e diede il suo ordine:

“Pedone in B4.”

Il pedone, eseguendo gli ordini della padrona, iniziò a camminare in direzione della casella indicata, collocandocisi.

La partita non fu molto lunga: Tom tentò un primo attacco, ma venne prontamente fermato, dopodiché si limitò solo a tenere a bada gli attacchi al suo re, non era ancora un giocatore così esperto da gestire una partita piuttosto impegnativa, in più se la sua avversaria era così carina, concentrarsi gli riusciva ancora più difficile.

“Tom si sta imbrodolando.”

“Harper, abbiamo gli occhi, non ci serve la cronaca minuto per minuto. Non siamo al Quiddicth.”

“Quando sei acido Benji.”

“Voi laggiù – abbaiò la professoressa McGranitt – fate silenzio. Disturbate i giocatori.”

“Sacco matto!” Annunciò la francese, quasi con un leggero senso di colpa per aver sconfitto un ragazzo così gentile.

“È stato un piacere giocare con te.”

“Anche per me. In bocca al lupo per la prossima partita.”

I due si scambiarono ancora qualche convenevole, anche abbastanza imbarazzante a giudicare dall'esterno, poi Becker raggiunse gli amici che lo attendevano.

“Ciao ragazzi! Credo di avere appena combinato un guaio.”

“Suvvia Tom – lo riprese Holly – hai giocato al meglio delle tue possibilità.”

“Non è per quello. - Ribatté – Ho invitato Azumi al ballo, ma io non so danzare!”

I ragazzi rimasero quasi pietrificati, sia per la notizia dell'invito, sia perché...

“Non ditemi che nemmeno voi sapete ballare?” Chiese Patty.

Tutti si fissarono le scarpe, imbarazzati, facendo alzare gli occhi al cielo alla ragazza.

“Oh Godric! E quando avevate intenzione di dirlo? - si portò una mano alla fronte – Stasera lezione nella Stanza delle Necessità, e guai a chi manca!”

“Che fate stasera?” Julian li aveva raggiunti, anche l'altro incontro era finito.

“I tuoi compagni hanno bisogno di un po' di lezioni di danza. Ti unisci a noi?”

“No, grazie. Per una volta la passione di mia madre per i ricevimenti in grande stile si è rivelata utile.”

Scoppiarono a ridere. Fortunatamente erano già abbastanza lontani dai campi di gara, una delle sfide era ancora in corso e non l'avrebbero disturbata.

“Magari puoi darci una mano.”

“Si potrebbe fare.”

 

 

 

La Stanza delle Necessità, mantenendo fede ai suoi poteri, si era trasformata in una perfetta palestra di danza, con specchi, sbarre e un vecchio grammofono con una selezione dei migliori balli da sala della storia.

“Un-due-tre, un-due-tre. Va bene così Tom.”

Patty scandiva il tempo, seguita da Becker che si dimostrava un allievo rapido nell'appropriarsi della tecnica. Philip, con Amy, aveva qualche difficoltà in più, ma tutto sommato se la cavava.

“Philip, la giravolta è dopo, stai attento.”

“Ahh!”

“Julian, scusa, scusa! Starò più attento la prossima volta.”

“Non fa niente Holly!” Rispose il Corvonero, alzando gli occhi al cielo e sperando che la famosa prossima volta arrivasse presto, farsi pestare i piedi in continuazione non era un gran divertimento.

“Ragazzi, siete sicuri che Jenny arrivi? - Chiese Ed, squadrando Benji e correggendogli la postura – Non vorrei passare tutta la notte con lui.”

“Guarda che non piace nemmeno a me far coppia con te Warner, cosa credi.” Price rispose acido, mentre Bruce, sdraiato su dei cuscini, rideva smodatamente.

“Comunque – riprese il Purosangue – le ho prestato il mio Mantello dell'Invisibilità, in modo che possa raggiungerci senza problemi.”

Alla rivelazione, tutti si bloccarono sul posto, sconvolti: perfino Julian non si accorse di avere per l'ennesima volta il peso di Holly su un piede.

“Le... le.. hai prestato... il... Mantello?” Boccheggiò Philip.

“A quanto pare. Se fossi in te, Callaghan, terrei d'occhio Price.”

“Ed, taci. Abbiamo altro da fare ora.” Patty pose fine sul nascere al principio di lite.

“Bruce, accendi la musica, per favore?” Chiese Amy.

Subito il Tassorosso eseguì e le coppie ripresero a muoversi a ritmo di valzer.

La porta si aprì e si richiuse da sola, ma dopo un istante dal nulla apparve Fujisawa.

“Jenny! Sei qui!”

Philip, che l'aveva scorta con la coda dell'occhio, fece per andarle incontro di slancio, ma si dimenticò di essere ancora avvinghiato con Amy e la trascinò in terra dietro di sé.

“Primo assioma di Callaghan: quando la sua ragazza è nei paraggi diventa un danno ambulante.” Sentenziò Price, facendo arrossire i due interessati.

Julian aiutò Amy a rialzarsi, mentre Philip continuava a chiederle scusa.

“Mi dispiace per aver fatto tardi, sono stata trattenuta. Con chi devo fare coppia?”

“Prendi Price, io non ne posso più.” Le disse Ed.

“Di sicuro Jenny sarà un'insegnante migliore di te. Signorina.” Benji fece il baciamano e poi le offrì il braccio, facendola ridere.

“Sei incorreggibile, quando vuoi fare il seduttore!”

“Ed – Patty richiamò il Serpeverde – già che sei libero, potresti occuparti di Bruce.”

Il ragazzo sospirò: gli erano capitati i peggiori allievi, perché non erano le ragazze ad aver bisogno di lezioni?

“Se non ti va, ti passo Holly.” Lo pungolò sottovoce Ross, per non farsi sentire dal Grifondoro.

“No, grazie, preferirei ballare con la piovra gigante! Harper, vieni!”

Continuarono a ballare fino a serata inoltrata, attenti però a non sforare troppo il coprifuoco: per non dare troppo nell'occhio uscirono dalla Stanza a diversi intervalli. Per ultimi rimasero Julian, dato che quello di Corvonero era il dormitorio più vicino e quindi meno rischioso da raggiungere, e Jenny, che aveva il Mantello.

“Se vuoi ti do un passaggio qua sotto. Tra l'altro non mi dispiacerebbe rivedere la nostra Sala Comune.”

Propose la ragazza, gettando il Mantello sopra le loro teste.

“Solo perché Philip se ne è già andato! A proposito, dovresti dirgli degli incubi.”

Fujisawa si fermò di botto, scuotendo il capo.

“Si preoccuperebbe e basta.”

“Sai, ho imparato sulla mia pelle che non parlare è la scelta peggiore.”

“Ti riferisci ad Amy? - con quell'affermazione lo fece arrossire – Mi pare che adesso andiate alla grande.”

“Perché abbiamo parlato. Sul serio, diglielo.”

Ripresero a camminare in silenzio.

 

 

 

 

Il 31 dicembre, giorno della finale, per tutto il castello serpeggiava un'attesa febbricitante: dopo aver battuto il campione francese Pierre Le Blanc in una semifinale incandescente, conclusasi con un incontro supplementare a tempo, a causa della patta nella sfida regolare, Julian Ross aveva serie possibilità di conquistare il titolo, mancava un solo avversario.

A differenza sua, però, Mark Owairan aveva battuto Franz Schuster più nettamente, ed aveva quindi il vantaggio del pronostico.

Poi a sera ci sarebbe stato il ballo.

Subito dopo il pranzo, per l'ultima volta, la Sala Grande venne allestita per lo scontro.

Le panche degli spalti si riempirono a velocità impressionante: i gemelli Derrick e Justin, compagni di stanza di Julian, avevano preparato anche uno striscione animato in cui l'amico dava scacco matto all'avversario con una sola mossa.

Ross aspettava nella saletta adiacente, insieme a Owairan, giocherellando con i suoi pezzi nella scatola.

“Nervoso?” Gli chiese l'altro, sistemandosi il turbante.

“Solo un po'. È l'attesa che sfianca.”

“Già, quando i pezzi sono disposti e comincia la partita non esiste altro.”

I due si scambiarono un mezzo sorriso, che fece sciogliere un po' la tensione.

La professoressa McGranitt entrò nella stanza:

“Ragazzi, è ora di uscire. - dopo che Mark se ne fu andato continuò a parlare – Signor Ross, Hogwarts conta su di lei, ci faccia fare bella figura.”

Con le luci ancora alte, la Sala Grande così piena ricordava lo stadio durante il torneo scolastico di Quidditch. Anche tutti gli ospiti erano presenti, Jenny dovette mantenere le apparenze e restare insieme ai compagni americani, ma sicuramente parteggiava per il Corvonero.

Le luci si abbassarono, illuminando i due contendenti e la sfida ebbe inizio.

La prima mossa spettò a Julian, con le pedine bianche. Entrambi non si scoprivano troppo: passarono la prima fase dell'incontro a studiarsi a vicenda, limitandosi a crearsi i varchi necessari per portare avanti la strategia d'attacco vera e propria.

Successivamente, una mossa di Owairan diede il via ad un rapido susseguirsi di mangiate, liberando la scacchiera dalla maggior parte delle pedine, rendendo molto più semplice i movimenti per i pezzi, ma allo stesso tempo complicando le cose.

Trascorsa un'ora, Ross portò le mani alle tempie, studiando la situazione: dovette ammettere di trovarsi di fronte ad un giocatore decisamente in gamba, il più forte che avesse mai affrontato. Era stato messo con le spalle al muro, in inferiorità di pezzi, non aveva molte mosse da poter fare, poteva solo limitarsi a rimandare l'inevitabile. A meno che...

Lentamente si sollevò e cambiò posizione, cercando di non far trasparire nulla sul suo volto. Doveva sacrificare la regina, offrirla in pasto all'alfiere, sperando che poi Mark cadesse nella trappola: se l'avesse mangiata avrebbe permesso a lui a sua volta di catturare la sua pedina e spostare il gioco a suo favore. Gli bastò visualizzare quel piccolo cambiamento di assetto, per far scattare il cervello verso una strategia che avrebbe potuto condurlo a ribaltare la situazione, ma Owairan era un giocatore esperto, probabilmente avrebbe capito il suo gioco.

Tuttavia era la sua unica possibilità di vincere. Decise di rischiare, spostò la regina.

Sulle tribune si diffuse un leggero mormorio.

“Ma che fa? Vuole suicidarsi?” Chiese Jason Derrick allibito.

Amy strinse i pugni e scosse il capo:

“Ha qualcosa in mente, ne sono più che sicura.”

“Speriamo sia come dici te.” Rispose l'altro gemello.

Sul campo Owairan non mostrò segni di stupore per la mossa che ai più appariva avventata.

Tormentandosi le mani sotto il tavolo, Julian pregava silenziosamente i Fondatori che l'altro avesse un abbaglio.

Trascorsero dei lunghissimi istanti, poi l'alfiere nero cominciò a muoversi verso la regina bianca, estrasse la spada e la pugnalò, eliminandola così dalla partita.

Il Corvonero sospirò, lasciando intendere rassegnazione, ma in realtà era sollievo. Senza esitare eseguì la mossa successiva e vide la gara procedere come aveva già immaginato nella sua testa.

Quando Owairan si accorse di aver commesso un terribile errore, i giochi erano ormai fatti: il suo re era sotto assedio con una sola via di fuga a disposizione, ma anche quella sarebbe stata facilmente bloccata da Julian.

Il pezzo bianco si spostò per l'ultima mossa:

“Scacco matto!”

Tutta la Sala Grande esplose in un grido di gioia e gli applausi scrosciarono a fiume, mentre le luci e le candele sospese tornavano a brillare e il soffitto rivelava la giornata limpida all'esterno.

“Complimenti Ross, è stata una gran bella partita.”

“Per un attimo ho creduto di non farcela, sei un giocatore molto forte.”

Solo nello stringere la mano all'avversario il Corvonero si rese conto che le sue erano gelate.

“Complimenti a tutti ragazzi! - Silente si era portato vicino ai due contendenti – Stasera ci sarà la premiazione ufficiale: vi aspetto al gran ballo. Ora immagino che soprattutto le signorine saranno impazienti di andarsi a preparare.”

 

 

 

 

A cena la Sala Grande aveva subito l'ennesima trasformazione di quei giorni: al posto delle lunghe tavolate erano stati messi dei tavoli circolari attorno a cui poteva sedere una dozzina di persone, mentre due tavoli più grandi, in zona centrale, erano riservati rispettivamente al corpo docenti, alle autorità, Ministro incluso, e ai partecipanti al Torneo.

Le decorazioni erano più sfarzose che mai: cascate di ghiaccio e cristalli alle pareti e al soffitto, luci da ogni parte, fatine svolazzanti sulla notte stellata. Perfino chi era sempre cresciuto tra i Maghi aveva la sensazione di catapultarsi in una dimensione diversa.

Il professor Parson, docente di Antiche Rune, osservava estasiato, spostando i lunghi capelli dagli occhi, ma ancora più sorpreso guardava Julian Ross sistemare la sedia e far accomodare cavallerescamente Amy Aoba, vestita con un abito azzurro che creava un delizioso contrasto coi suoi capelli. Non avrebbe mai scommesso mezza falce che quei due avrebbero mai potuto fare una cosa simile, con quello che gli avevano fatto passare l'anno prima durante le lezioni. Ultimamente il loro rapporto era decisamente migliorato, ma addirittura pensare che Ross la portasse al ballo, per le sottane di Morgana, aveva bisogno di qualcosa di forte da bere.

Allo stesso tavolo Tom chiacchierava con Azumi, assillandola di domande:

“Non hai un nome molto francese.”

“No, affatto. - rispose lei ridacchiando – Vivo in Francia, ma i miei genitori sono giapponesi, ci siamo trasferiti quando avevo cinque anni.”

“Io sono stato indeciso fino all'ultimo se iscrivermi a Beauxbatons o a Hogwarts.”

“Alla fine perché hai scelto l'Inghilterra?” Chiese sistemandosi una spallina del vestito rosa ciclamino.

“Qui sarebbero venuti tutti i miei amici.”

“Mi sembra una motivazione molto logica.”

Apparvero i menù e la ragazza lo aprì, scorrendo le varie pietanze.

Gli altri ragazzi erano riusciti a conquistare un tavolo tutto per loro: Holly e Patty, Philip e Jenny, sedevano accanto a Benji, Ed e le loro accompagnatrici. Danny faceva coppia con Susie, ma questa non aveva l'aria di trovarlo molto interessante, continuando a sporgersi verso il Grifondoro, cercando di attirare la sua attenzione: era chiaro a tutti che accettare l'invito del Tassorosso era stata una soluzione di ripiego per stare vicino a Hutton in qualunque caso. Bruce, invece, nonostante la sua fama di cronista di Quidditch era restato solo.

“Ragazzi, è bellissimo essere qui con voi, peccato che domani pomeriggio dovrò ripartire.”

Jenny sospirò, meritandosi un'occhiataccia dalla ragazza di Price: non sopportava che al loro tavolo ci fossero due studentesse della scuola americana.

“Oh, yes! Questa vacanza è durata così poco e qui ci sono dei ragazzi così carini.”

Samantha, compagna di Jenny, rivolse un sorriso malizioso a Ed, infilando le dita tra i suoi capelli, facendolo arrossire.

“Vorrà dire che quest'estate verremo noi in vacanza in America.” Propose Philip, stringendo da sotto il tavolo la mano a Fujisawa.

“Bruce, per favore contieniti! - Patty redarguì aspramente il Tassorosso – Sembra che non mangi da settimane. Mi stai pure sporcando tutto il vestito!”

Con una mano scrollò dalla gonna rossa le briciole dei resti del cibo del compagno. Con quello che le era costato, non voleva rovinarlo alla prima occasione.

“Lo sappiamo tutti che Harper è l'educazione fatta persona. - commentò Price – per lo meno ci siamo risparmiati i modi fini di Lenders stasera.”

Holly alzò gli occhi al cielo:

“Godric, Benji! Anche quando non è presente devi fare queste storie?”

Silente si alzò, chiedendo il silenzio e con un incantesimo fece apparire la Coppa per il vincitore del Torneo.

“Carissimi, prima di consegnare il trofeo al proprietario, lasciatemi spendere alcune parole. Quest'esperienza è stata decisamente produttiva e sono lieto di annunciarvi che verrà sicuramente replicata tra qualche anno, in un'altra delle scuole che hanno partecipato. Nel frattempo stiamo organizzando altre iniziative, ma tutto a tempo debito. - sorrise, dopo aver stimolato la curiosità degli studenti – Ora, signor Ross, venga.”

Amy raddrizzò velocemente il farfallino dell'abito da cerimonia di Julian, prima che questi lasciasse il tavolo e raggiungesse il Preside, che era affiancato dal Ministro della Magia.

“Ragazzo, hai reso un grande onore alla tua scuola. Ora, ti nomino ufficialmente vincitore della prima edizione del Torneo Scolastico Internazionale di Scacchi Magici.”

Nel ricevere la coppa, Ross avvertì le mani tremare leggermente. Ringraziò il Ministro con un inchino, poi sollevò il trofeo sopra la testa in modo che fosse ben visibile a tutti. Se gli applausi scoppiati nel pomeriggio erano sembrati frastornanti, quelli della serata rischiarono di far crollare il castello. Pure gli insegnanti avevano abbandonato la loro diplomazia, orgogliosi per il successo di Hogwarts. Vitious, direttore di Corvonero, ovviamente era il più allegro di tutti.

“Benissimo! Per favore, alzatevi tutti, è tempo di ballare.”

Magicamente tavoli e sedie si sollevarono e si allinearono lungo le pareti della stanza, mentre il pavimento si ricopriva di una liscia e gigantesca pista da ballo.

Fu la professoressa McGranitt a dare le ultime istruzioni:

“Signor Ross, in quanto campione aprirai le danze con la signorina Aoba. Al momento stabilito si aggiungeranno gli altri giocatori, poi i rimanenti studenti. Tutto chiaro?”

Al centro della Sala, la coppia annuì.

“Pronta?”

“Pronta.”

Si misero in posizione. Al braccio destro di Amy brillava, sotto le luci, il braccialetto regalatole da Julian. Con le prime note cominciarono a muoversi leggeri, perfettamente a tempo del valzer, come se non avessero mai fatto altro insieme, dimenticandosi quasi della gente intorno che li guardava. Al momento giusto Ross afferrò la ragazza per la vita e la sollevò in aria, continuando a girare, sorprendendola.

“Non credevo sapessi fare anche questo.”

Lui le sorrise soltanto, mentre gli altri partecipanti del torneo si univano a loro. Scorse Tom che, impacciato, conduceva Azumi in pista.

A poco a poco anche gli altri studenti iniziarono a ballare, finché la Sala Grande non divenne un tripudio di colori e gonne vorticanti, come non si vedeva dal Ballo del Ceppo.

Le danze si seguivano senza sosta, una, due, tre, quattro... Ben presto i ballerini persero il conto.

“Hey Ross. – in una pausa Mark Owairan si era avvicinato – Dato che mi hai battuto, che ne dici di prestarmi la tua dama per un ballo? Poi te la riporto, promesso.”

“Se a lei va bene. Intanto vado a prendere da bere.”

Amy prese il braccio che l'ospite le offriva e sparì tra gli studenti.

Al tavolo delle bibite Julian incontrò Philip:

“Anche tu in pausa?”

“Jenny è andata in bagno. Le donne.”

Risero insieme, ritirando delle Burrobirre e allontanandosi.

“Senti, Jenny ti ha parlato?”

Callaghan cadde dalle nuvole:

“A che proposito?”

“Deduco di no, che testarda!” Scosse la testa contrariato.

“Si può sapere che succede?”

“Spiacente, deve essere lei a dirtelo, ma se fossi in te non la lascerei ripartire: tornare in America la farà stare di nuovo male.”

Philip si preoccupò ulteriormente, promettendosi di affrontare l'argomento con la ragazza prima della fine della serata, se non gliene avesse parlato lei.

“Di che spettegolate ragazzi?”

“Holly, Patty! Temevamo di avervi persi nella calca.”

“Beh Philip, è avvenuto un mezzo miracolo, Holly non mi ha pestato i piedi nemmeno una volta stasera!”

“Il merito è tutto di Julian, è stato un ottimo insegnante.” Hutton diede una pacca sulle spalle all'amico.

“Anche Benji non se la sta cavando male.” Commentò Patty, indicando con la testa il Serpeverde che sollevava la compagna.

Philip ghignò maligno:

“Almeno quando ce l'ha per aria non inciampa nella sua gonna.”

“Che pettegolo che sei Callaghan!”

“Scusa amore.”

Scoppiarono a ridere nel vedere l'amico sottomettersi così appena arrivava Jenny.

La musica si fermò un momento e ricomparve Owairan con Amy.

“Come promesso, rieccoti la tua dama.” Con un inchino e un baciamano salutò la ragazza.

Aoba afferrò il bicchiere che Julian le porgeva, sorseggiando.

“Quel ragazzo ha dei modi così educati.”

“Sai – intervenne Jenny – secondo alcune voci pare che sia veramente un principe in Arabia.”

“Si vede.”

Ross sentì una fitta di disagio allo stomaco e strinse più forte il suo calice, cercando di non darlo a vedere.

“Holly! Holly! - Susie arrivò urlando e appendendosi alle braccia del Grifondoro – Vieni a ballare con me questo pezzo, è bellissimo! Ti pregoooo!”

Insisté talmente tanto che alla fine Holly cedette per disperazione e venne trascinato verso la pista da ballo.

“Glielo lasci fare?” Chiese Julian con uno sguardo sbieco a Patty.

“Ho altra scelta? Andrò a fare opera di carità e far ballare un po' Bruce.”

Ci fu una nuova risata.

“Dai Julian, andiamo anche noi.”

Tornarono nella mischia, seguiti da Jenny e Philip, ma l'ultimo era stranamente alienato dal contesto.

“Philip, che hai?”

“Niente.” Distolse lo sguardo.

“Non sei capace di dire le bugie.”

“E va bene. - sospirò – Julian mi ha detto delle cose, hai dei segreti con lui?”

Jenny capì che non poteva più fingere che andasse tutto bene e strinse le mani di Callaghan.

“Non qui.”

Cercando di non farsi travolgere dalla ressa causata dall'inizio dei balli più scatenati, uscirono dalla Sala Grande e imboccarono il corridoio che portava alle cucine e ai dormitori di Tassorosso.

Quando furono sicuri di essere abbastanza fuori dalla portata di voce di qualcuno si sedettero sui gradini.

Jenny prese un profondo respiro, stringendo con entrambe le mani il vestito.

“Sai che mia mamma è stata Ministro della Magia negli Stati Uniti?”

“Sì.”

“Qualche anno prima di venire a Hogwarts un Mago dedito alle arti oscure, pensò di usare la forza per ottenere delle concessioni. Entrò in casa nostra di notte e mi rapì, tenendomi prigioniera per diversi giorni.”

Si fermò un attimo e deglutì.

“È stata un'esperienza orribile. Per molto tempo ho avuto degli incubi. Anche qui a Hogwarts.”

Due lacrime scesero a rigarle le guance. Philip le passò un braccio attorno alle spalle, stringendola a sé: era sconvolto più di lei, ma cercava di sostenerla.

“Adesso è passato.”

“Lo credevo anch'io. Quando avevo gli incubi qui ad Hogwarts, l'unica persona in grado di calmarmi era Julian e piano piano è riuscito a farmeli passare. Da quando sono tornata a scuola in America ho ricominciato averli ed è peggio di prima.”

“Perché non me l'hai mai detto?”

Jenny sollevò il capo e lo guardò negli occhi:

“Non è qualcosa che avrei potuto scriverti. Non volevo dirlo a nessuno, ma Julian se n'è accorto subito nel rivedermi. Oramai mi conosce. Ha cercato di convincermi a parlartene.”

Restarono in silenzio per dei lunghi istanti, le lacrime continuavano a scorrere dagli occhi della ragazza.

Callaghan si alzò in piedi.

“Julian ha ragione, domani non puoi partire.”

“Cosa?”

Il ragazzo si riabbassò, prendendole le mani:

“Ascolta, parleremo con Silente, lui capirà. Faremo in modo che tu possa tornare ad essere una studentessa di Hogwarts da subito dopo le vacanze.”

“E mia madre?”

“Silente troverà il modo di convincerla, è un grand'uomo. Poi a tua madre dovrebbe interessare che tu stia bene, piuttosto di quale debba essere la scuola in cui ti diplomerai.”

Si abbracciarono, poi Philip le asciugò le lacrime con un fazzoletto.

“Signor Callaghan, signorina Fujisawa, cosa state facendo?” La voce lenta e bassa di Piton giunse alle loro spalle.

“Niente di male, stavamo solo parlando.”

“Non mi pare proprio.”

“È la verità! Siamo in un corridoio, le pare che faremmo qualcosa di male dove tutti possono vederci?”

“Signor Callaghan, dieci punti in meno a Tassorosso per la tua lingua lunga.”

Così dicendo li superò e sparì verso i sotterranei.

“Razza di pipistrello gigante!”

Jenny iniziò a ridacchiare per quell'insulto e ben presto coinvolse anche Philip.

“Vedrai, sistemeremo tutto.”

Nel frattempo in Sala Grande, con i professori più severi che avevano lasciato il ballo, si era passati ai ritmi da discoteca. Tutti ballavano forsennatamente. A dire la verità, Hagrid seminava il panico attorno a sé con la sua stazza da Mezzo Gigante.

Ed e Samantha erano addirittura saliti su uno dei tavoli ed erano ben visibili a tutti.

“Amy, che dici di uscire un attimo?”

Urlò, per farsi sentire tra il frastuono, Julian, che cominciava ad avere un po' il fiatone. La ragazza annuì.

“Ci voleva un po' d'aria.” Si sventolò una mano attorno al viso arrossato.

“A chi lo dici!”

Amy si voltò preoccupata a guardarlo slacciarsi il papillon e aprire il primo bottone della camicia.

“Stai bene?”

“Sì, tranquilla. Solo cominciavo ad avere un po' caldo. Andiamo in giardino?”

“Ecco...”

La Grifondoro si passò le mani sulle braccia scoperte.

“Aspetta.”

Julian si tolse il mantello dalla giacca e glielo offrì. Uscirono ed ammirarono il parco, decorato anch'esso per l'occasione: erano state messe pure delle panchine vicino all'ingresso per chi avesse bisogno di prendere aria. Notarono che altri studenti avevano avuto la loro stessa idea e cercarono un sedile un po' appartato. Il freddo della notte li avvolse, portandogli ristoro.

Dopo qualche istante di silenzio, chiesero all'unisono:

“Va meglio?”

Si guardarono e sorrisero imbarazzati, per poi annuire entrambi.

In cielo esplosero dei fuochi d'artificio colorati, a segnalare lo scoccare della mezzanotte e l'inizio del nuovo anno.

“Julian, grazie.”

“Di cosa?”

“Di tutto, di questa serata, del ballo, di poter cominciare l'anno con te. Ogni cosa è stata bellissima.”

“Tu sei bellissima!” Gli scappò senza pensarci, ma lo credeva davvero: non riusciva a togliere gli occhi di dosso al suo profilo illuminato dalla luna e dalle luci intermittenti dei fuochi, all'acconciatura allentata dal troppo ballare.

“Sono io che devo ringraziare te per aver accettato il mio invito. Ripensando a come mi sono comportato in passato, avresti avuto tutte le ragioni per rifiutare.”

Amy scosse violentemente il capo, voleva ribattere, ma non riusciva a dire nulla, sentiva solo le guance farsi sempre più calde, come se non fosse mai uscita all'aperto, e il cuore accelerare.

“Mi dispiace se sono stato un bambino.”

Si era avvicinato: Aoba si voltò e se lo trovò a pochi centimetri.

“No, non è stata solo colpa tua.”

Fu la ragazza ad avvicinarsi.

“Invece sì.”

“Ti dico di no.”

Erano sempre più vicini, Julian poteva sussurrarle sulle labbra.

“Vuoi ricominciare a litigare proprio adesso?”

Lei sorrise leggermente e finalmente si baciarono, per la prima volta, dolcemente.

Quando si separarono, la ragazza nascose il viso nel petto di Ross, troppo imbarazzata per guardarlo.

Per tutta risposta il Corvonero la strinse forte, pensando che se non gli era venuto un infarto in quel momento...

Nella Sala Grande gli ultimi ballerini erano ancora impegnati in pista: Benji voleva a tutti i costi essere l'ultimo a rientrare in dormitorio.

“Per Morgana, quanto ho ballato!” Esclamò Patty, vuotando un boccale di Burrobirra insieme a Holly.

“È stata una serata, per certi versi, interminabile. Soprattutto per il povero Danny.”

“Sopportare Susie tutta la sera non dev'essere stato facile.”

“A me è bastato il ballo che mi ha costretto a fare con lei. - Rabbrividì al solo ricordo – Per fortuna Tom era nei paraggi ed è riuscito a salvarmi!”

Decisero che era giunto il momento di lasciare la festa e raggiungere i loro letti.

In cima alla scalinata dell'ingresso a Patty scappò un gemito di dolore:

“Ahia! Ho i piedi distrutti!”

Con uno scatto si tolse le scarpe dal tacco alto e iniziò a massaggiarsi.

“Così va meglio!” Riprese a camminare.

“Ma Patty! Non vorrai camminare scalza fino alla torre?”

“Altre soluzioni?”

Il ragazzo ci pensò un momento, passando anche una mano dietro alla nuca, poi le si avvicinò.

“Scusa l'irruenza.” In un attimo la sollevò e la prese in braccio, salendo un'altra rampa di scale.

La ragazza era stupita e allibita, tanto che impiegò qualche piano prima di recuperare l'uso della parola:

“Vuoi... vuoi davvero portarmi in braccio fino alla Sala Comune?”

Holly sorrise.

“Mi prendo cura della mia dama: un buon cavaliere accompagna sempre la fanciulla in difficoltà fino a casa.”

“Ah, io sarei una povera fanciulla in difficoltà? Bene Sir Hutton, compia la sua missione!”

Scherzando arrivarono fino al ritratto della Signora Grassa, che trovarono piuttosto alticcia:

“Parola d'ordine?”

“Champagne!”

Il quadro si spostò ed entrarono. Holly imboccò il corridoio per i dormitori femminili, per lasciare Patty sulla porta della camera. Questa si rese conto troppo tardi della situazione e tentò di fermarlo.

“Holly, no! Torna indietro!”

Fu inutile, i gradini sparirono e vennero sostituiti da uno scivolo lucidissimo: in pochi istanti si ritrovarono entrambi a gambe all'aria sul tappeto della Sala Comune.

“Per Merlino, che è successo?”

“Incantesimo dei Fondatori per impedire ai ragazzi di salire nella zona femminile.” Rispose Patty, tentando di alzarsi, ma accorgendosi di essere bloccata da una gamba del compagno.

“Efficace, devo dire. - Hutton si tastò la schiena, poi aiutò la ragazza a rimettersi in piedi. - Tutto ok?”

“Sì, grazie. Beh, non credo tu voglia tentare di nuovo, quindi buonanotte.”

Si avviò per le scale, con le scarpe in mano. Era già sul quinto gradino, quando Holly la richiamò:

“Patty! Buon anno!”

“Buon anno anche a te!”

 

 

 

 

 

 

 

1 Il Torneo Tremaghi è un torneo in cui si affrontano in varie prove 3 studenti provenienti dalle tre più famose scuole europee: Hogwarts, Beauxbatons e Durmstrang. Le prove sono molto difficili e rischiose, per questo nell'ultima edizione si era deciso di permettere di partecipare solo a studenti maggiorenni.

2 Gli Scacchi Magici sono come gli scacchi normali, con l'unica differenza che i pezzi sono animati e non Hanno bisogno di essere spostati: basta che venga impartito l'ordine e si muovono da soli.

3 Questa l'ho inventata io.

4 La Stanza delle Necessità ha il potere di trasformarsi in qualunque ambiente chi vi entri abbia bisogno. Vi lascio immaginare in cosa si trasformi per Holly! XD Comunque verrà tutto raccontato in un altro episodio.

5 Madame Maxime parla in questo modo anche nell'originale, per simulare la pronuncia francese.





Approfitto di questo episodio per augurarvi buon anno insieme a Holly e Patty!
So che è molto più lungo rispetto agli altri, infatti inizialmente pensavo di dividerlo in due parti, però non sarei riuscita a darvelo in tempo per oggi.

 

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