Endless Love

di KiaWolf
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Endless Love ***
Capitolo 2: *** Incontri Inaspettati ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Parte 1 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 - Parte 2 ***
Capitolo 5: *** Avviso ***



Capitolo 1
*** Endless Love ***


“Sono pronta!” affermai, sbuffando.
Rose, la mia migliore amica non che bellezza degna delle riviste patinate e con una faccia da io-sono-un-angioletto-ma-se-non-fai-quello-che-ti-dico-sei-morto perenne, mi guarda mentre faccio una giravolta su me stessa e alza un sopracciglio.
“Stai scherzando, vero Bella?”
“Ma perché? Cosa c’è che non va stavolta?” chiedo riluttante. So già che cose vuole dirmi.
“Sai che adoro il tuo gusto per la moda, quando ti ci metti, ma sul serio Bella, non vorrai davvero uscire così?” fa una faccia disgustata. “Non puoi indossare un vestito e un paio di scarpe come quelli che hai addosso in questo momento, e non metterti neanche un velo di matita! È impossibile! E i capelli? Davvero non vuoi acconciarli meglio della solita coda?”
Sempre la solita, stressante e testarda Rosalie. Sbuffo e la guardo di traverso.
Lei è magnifica in quel suo vestito rosso acceso con una scollatura magnifica e un paio di decolleté dello stesso colore e con il tacco stratosferico. Non so nemmeno come riesca a camminarci.
Io mi riguardo allo specchio di fronte, lisciando il mio nuovo vestito blu notte che arriva a metà coscia, che ho comprato su suo consiglio, e ruotando i piedi per ammirare le mie sempre nuove scarpe col tacco, molto meno alto di quello della mia amica. Infine passo al viso. Non potrei rimanere così, con la mia fedele coda di cavallo e un accenno di cipria?
“Rose, lo sai che più di così non riesco e non voglio fare. Secondo te, Elizabeth Bennet o Giulietta perdevano tempo a truccarsi?”
“Bella, lascia perdere le tue eroine della letteratura inglese! Non puoi avere un fisico da urlo così e non metterlo in risalto con un po’ di trucco!”
“Ma veramente…”
“Ti prego Bibì, è il mio compleanno, fammi contenta! Lascia fare a me..”
Brutta traditrice che non è altro. Sa che non riesco a dire di no quando mi chiama Bibì.
Sbuffo di nuovo.
“D’accordo, ma non esagerare..”
Non mi fa concludere la frase, che già me la ritrovo avvinghiata a me, stringendomi in un abbraccio caloroso. E va bene, hai vinto di nuovo! penso, mentre ricambio l’abbraccio e le sorrido. Per lei questo e altro. C’è stata sempre, non ricordo un momento della mia vita di cui lei non ha fatto parte. E oggi è il suo compleanno. E devo accontentarla perchè, come dice lei, “ventidue anni si compiono solo una volta nella vita e tu devi essere con me mentre li festeggio in discoteca! Non preoccuparti, ci divertiremo!”. Peccato che ogni anno non cambi una singola parola di questa frase, e anche oggi non ha fatto eccezione.
 
“Su Bella, vieni a ballare! È troppo divertente!” urla Rose, per farsi sentire sopra il rumore assordante della musica. Ha bevuto tre bicchieri di vino e due mojito, e da come parla e si muove capisco che è già ubriaca. Io mi sono limitata ad un cosmopolitan, ma mi sento lo stesso un po’ brilla. Faccio di no con la testa. Anche se non sono completamente in me, la mia avversione per il ballo non è scomparsa. Lei sbuffa e si ributta sulla pista, insieme ad un’altra marea di gente sconosciuta. Rosalie è Rosalie, su questo non ci piove.
Sorrido tra me e me, consapevole di volerle bene anche perché è così, esuberante, divertente, maliziosa, invadente e cocciuta. Ma è una buona amica e ho condiviso con lei tutte le esperienze della mia vita, dalle più brutte alle più belle. Come faccio a resistere?
Prendo un altro sorso del mio drink e la guardo ballare, scatenata sulla pista. È da due ore che non si schioda da lì. Ma non si stanca mai? Ad un certo punto, a causa del muoversi sfrenato, si scontra con una ragazzo bruno alle sue spalle, un colosso muscoloso e alto. Si girano contemporaneamente e, appena si guardano, la mia amica si blocca. Ha gli occhi sbarrati e la bocca aperta. Rose senza parole? Questo è davvero strano. Ad un certo punto si riscuote e gli dice qualcosa, ma non riesco a sentirla a causa della lontananza e della musica assordante. Lui risponde e le tende la mano. Gli occhi di Rose si illuminano e sorride, gli stringe la mano e parla anche lei. Inarco un sopracciglio. Non è il suo normale comportamento. E per di più è ubriaca, ma si muove con una disinvoltura da fare invidia ad un astemio. Dovrei andare a vedere che succede? Il ragazzo misterioso le sussurra qualcosa all’orecchio e lei annuisce, poi si gira verso di me. Mi fa il gesto di andare a bere e indica sia se stessa che lo sconosciuto. Poi, senza farsi vedere da quest’ultimo, mi fa l’occhiolino e mima con le labbra ‘O mio Dio!’. Poi insieme si allontanano verso il bancone, scomparendo dalla mia visuale. Io sono sconvolta. Lui le piace! Da quanto tempo non incontrava ragazzi con i quali non si limitava a farsi una scopata e via, la sera in discoteca, mentre era ubriaca? Da come è sembrato, non aveva per niente quest’intenzione due minuti fa, o meglio, ce l’aveva, ma non era il suo unico pensiero. Lui le piace, sul serio! Oh, cavolo! Saranno problemi miei se va a finire male tutta questa storia. Devo andare ad avvertirla. Faccio per alzarmi, quando qualcuno si scontra con me e io ricado tra i cuscini morbidi della poltrona. Alzo lo sguardo, e trovo gli occhi più verdi che io abbia mai incontrato.
“S-scusa, n-non volevo fa-farti ma-male…” dice con una voce melodiosa.
Singhiozza, e solo in quel momento mi accorgo che i suoi occhi sono velati di lacrime. Sento immediatamente una terribile compassione per lui. Odio vedere le persone piangere.
“Non preoccuparti, è tutto ok?” chiedo.
Lui mi guarda fisso, adesso sembra più lucido e concentrato di prima.
“N-no, va t-tutto di me-merda… È libero quel posto?” indica la poltrona vicino alla mia. Era di Rose, ma lei non c’è.
“Sì, è libero e io sto andando via, quindi..”
Faccio per alzarmi, ma mi blocca il polso e sono costretta a sedermi di nuovo.
Mi giro verso di lui con uno sguardo interrogativo, fulminandolo. Chi si crede di essere?
“Sono una persona orribile, non è vero? Sono un mostro…” sussurra, facendo una smorfia quando pronuncia l’ultima parola.
Mi lascia il polso e si prende la testa fra le mani, iniziando a piangere. Non sa fare altro? E perché mi sto commuovendo pure io? Ci mancava solo questa, un ragazzo bellissimo che non smette di lagnare ed io che mi sento in pena per lui, mentre dovrei andare a cercare Rosalie e toglierla dal grande guaio in cui si sta cacciando. Non so perché, non so davvero da dove mi esce tutto questo coraggio, ma allungo una mano e sfioro la sua, consolandolo.
Sto consolando uno sconosciuto.
Io, Isabella Marie Swan, la ragazza più timida del pianeta.
“Nessuna persona è un mostro, a meno che tu non abbia ucciso una persona, ma non mi sembri tanto un tipo del genere e di certo un assassino non se ne va in giro a piangere in una discoteca.” Dico, cercando di sdrammatizzare, e lui fa una piccola risata triste. “E poi, - continuo – che cosa pensi di aver fatto di tanto brutto per considerarti orribile? Hai bisogno di una mano?”
Lui alza gli occhi e allontana le mani dai suoi capelli, castani ma con una sfumatura color rame, insolita e visibile anche con le luci stroboscopiche della discoteca. Mi guarda in un modo strano, come se fossi un extraterrestre o non appartenessi a questo pianeta, con gli occhi fissi nei miei. Io non riesco a distogliere lo sguardo, come invece mi capita di fare sempre. Sono ipnotizzata da quegli smeraldi che ha.
“Ma tu sei davvero un essere umano?” chiede scettico.
Io rido, di una risata spensierata e sincera. Me lo sono chiesta spesso anche io: non assomiglio per niente ai miei coetanei.
“Credo di sì, almeno mi sembra.. Perché?” rispondo, ancora ridendo.
Lui sorride pure, stavolta divertito e senza traccia di tristezza.
Poi sospira.
“Potrei essere un maniaco, un drogato, un ubriacone.. sono un totale sconosciuto per te, e tu mi offri il tuo aiuto? Diciamocelo, nessuno l’avrebbe fatto..”
Colta in fallo. Maledizione. E adesso cosa racconto?
‘Sì, ehm, mi comporto così perché sono totalmente affascinata dai tuoi occhi verdi e dalla tua voce celestiale, anche se non ti conosco nemmeno, ma non preoccuparti, sono un essere umano come tutti gli altri!’
Sì, davvero una bella risposta. E perché non riesco a togliere gli occhi di dosso dalla sua bocca? Dove è finita la solita Bella? Poi fisso il mio bicchiere sul tavolo, e lo trovo vuoto. Il cosmopolitan è finito. Ecco spiegato tutto, sono mezza ubriaca.
“Sinceramente, non so perché l’ho fatto, di solito sono molto timida e non amo parlare con la gente, ma mi sa che sono molto più che brilla, visto che io non bevo quasi mai e stasera mi sono scolata un intero cosmopolitan a stomaco vuoto. Il che è un male, perché è la prima regola per chi beve, mangiare prima! Ma comunque, voglio davvero aiutarti, sembri un bravo ragazzo e sinceramente mi scoccia alzarmi da qui e cercare di salvare la mia amica da una sbronza colossale e da un innamoramento improbabile. Ogni volta devo essere sempre io quella responsabile, ma oggi non ce la faccio più…” parlo a raffica, senza riprendere quasi mai fiato, come se il mio tempo fosse limitato.
Lui sorride divertito ancora una volta.
“Sì, sei proprio ubriaca e molto divertente, lasciatelo dire. Mi hai quasi fatto dimenticare.. Niente, lascia perdere, e grazie per l’offerta, ma nessuno può aiutarmi..” dice, abbassando di nuovo lo sguardo.
“Posso ascoltarti però..” sussurro, ma lui riesce a sentirmi lo stesso e mi guarda stralunato.
“Ti va di essere ascoltato?” chiedo, prendendo ancora coraggio dall’alcol.
Sospira e soppesa le mie parole, poi non so come, si decide a parlare.
“Io non.. in realtà, vorrei davvero.. sono..”
Non riesce ad articolare una frase e la tristezza è ricomparsa sul suo viso.
“Perché credi di essere una persona orribile, un mostro?” chiedo, per aiutarlo a raccontare.
“Perché mi sono lasciato sfuggire l’unica persona che aveva avuto il coraggio di amarmi… Non sono degno di essere amato, lei ha ragione, lei.. Non mi sono comportato bene, è vero, però non poteva sempre venire qui ed ubriacarsi a mia insaputa e poi sperare che io non reagissi. In fondo non si comporta così un fidanzato? Non ha a cuore la salute della sua amata? D’accordo, qualche bicchiere di troppo ci può stare ogni tanto, anche se per lei era ogni sera, ma finire con l’infilarsi una siringa tutte le volte non va poi per niente bene! Io le ho detto di continuo di non farlo, e lei non mi ha dato ascolto. Non mi ha dato mai ascolto. ‘Sei soffocante!’, ‘Devi smetterla di controllarmi sempre, io so quello che faccio, io non esagero!’, diceva sempre.. E invece? Lo sai come ci si sente quando la polizia ti chiama e ti dice che la tua ragazza è morta per overdose? Lo sai come ci si sente inutili e come ti crolla tutto il mondo addosso quando capisci che ormai è troppo tardi, che non puoi più fare niente, che ogni tuo gesto non è servito a un cazzo, che la tua vita non ha più senso, che avresti potuto fare molto di più per lei, per salvarla? Mi sono preoccupato di più del tenerla vicino a me felice, piuttosto che di salvarle la vita, anche a costo di farmi odiare per sempre! Sono stato e sono un egoista, una persona spregevole.. nessuno merita la sfortuna di essere amato da me, perché poi penso solo alla mia felicità, e a loro cosa rimane? Niente, niente di niente.. non so neanche perché ti ho raccontato tutte queste cose, ma ormai non ha importanza, niente ha senso…”
È la storia più triste che abbia mai sentito con le mie orecchie in vita mia. Questo ragazzo, che dall’ aspetto non deve essere poi tanto più grande di me, ha passato momenti terribili per colpa di qualcun altro, e per giunta deve auto criticarsi e pensa di essere lui orribile, pensa che la colpa sia sua? Mi escono delle lacrime, che non contengono solo la mia pietà per lui, ma anche una rabbia acuta. Come può pensare cose del genere? Come può credere che dopo tutto quello che ha fatto per la sua ragazza, la colpa sia sua?
Non riesco a trattenere le parole, che escono dalla mia bocca in modo brusco e scontroso, mischiandosi con le lacrime.
“Come puoi credere questo? Come puoi solo minimamente pensare che sia stato tu il mostro? Perché non riesci a vedere che, dopo tutto quello che tu hai fatto per lei, questa donna non ha saputo ricambiare il tuo amore, non ha saputo mettere al primo posto te, invece che una bottiglia di alcol ed una siringa? Perché è questo che si fa in amore, sai? Si mette davanti a tutto e a tutti le necessità, le preoccupazioni, i bisogni, i desideri della persona amata. E se non si fa così, mi dispiace, ma non è amore. Lei non ti amava, puoi starne certo, e non perché tu non ne sei degno, ma perché lei non era degna di te!”
Mi guarda scioccato. Ma che ho detto di tanto strano? Continuo a reggere lo sguardo anch’io e per un po’ non facciamo altro, solo continuiamo a guardarci immobili. Poi lui parla per primo.
“Lo pensi davvero? Credi davvero a tutto quello che hai detto?”
È incredulo. Io sbuffo.
“Sì, ci credo davvero.”
Ne sono sicurissima.
Mi fa un piccolo sorriso timido e io mi sciolgo. Perché mi sento così? Perché mi fa questo effetto?
“Grazie, io…”
Sorrido a mia volta, mentre si asciuga le lacrime.
“Ti va di ballare?” mi chiede, esitante.
Sono sorpresa. Non mi sarei aspettata questa richiesta. Questo ragazzo finirà mai di sconvolgermi con le sue parole? Io mi guardo le mani imbarazzata.
“Io non so ballare..” confesso, arrossendo violentemente.
Lui ride e io alzo gli occhi. Non mi sta prendendo in giro, glielo leggo in faccia, è soltanto anche lui sorpreso dalla mia risposta.
“Puoi affidarti a me.”* dice a bassa voce, tendendomi la mano.
Non so perché, non so come mai, ma mi fido ciecamente di questo ragazzo, un completo sconosciuto dagli occhi verdi e bellissimi e dalla voce melodiosa.
E, in automatico, allungo la mia mano verso la sua. Lui la prende e mi trascina nella pista da ballo.
Neanche a farlo apposta, inizia un lento,
Endless Love.
Lui mi appoggia le mani sui fianchi e io avvolgo le mie braccia attorno al suo collo. Sono completamente stregata da lui. Non facciamo altro che guardarci negli occhi, senza dire niente perché non c’è bisogno di parole. Mi avvicina di più a sé e iniziamo a muoverci, lentamente, a ritmo di musica.

Amore mio
Ci sei solo tu nella mia vita
La sola cosa giusta
Il mio primo amore
Tu sei ogni respiro che prendo
Tu sei ogni passo che faccio

È come se tutto intorno a me scomparisse, o meglio, è come se una campana di vetro calasse sopra di noi, avvolgendoci completamente e separandoci dal resto del mondo.
È una sensazione unica e bellissima. Non sono mai stata più serena in vita mia.

Ed io
Io voglio dividere
tutto il mio amore con te
nessun altro lo merita
e i tuoi occhi (i tuoi occhi, i tuoi occhi)
loro mi dicono quanto ci tieni
Oh, si
tu sarai sempre
Il mio amore senza fine

Perché sto provando tutto questo? Cos’è questo sentimento che mi confonde? La mia mente non può essere annebbiata così solo a causa dell’alcol. C’entra anche questo ragazzo? Questo ragazzo bellissimo, di cui non conosco nemmeno il nome, che mi tiene fra le braccia e mi stringe a sé mentre balliamo? Come è possibile? In che guaio mi sto cacciando?
“Tutto bene?” mi chiede, preoccupato, forse notando la mia espressione.
“S-sì, va tutto bene..” dico con un filo di voce. Non riesco neanche a parlare. Perché?
Abbasso i miei occhi dai suoi, ma mi fermo di fronte alla sua bocca. Il mio cuore inizia a battere più velocemente, incespicando. Perché?

Due cuori
Due cuori che battono come fossero uno
Le nostre vite sono appena iniziate
e per sempre
ti terrò stretto nelle mie braccia
non posso resistere al tuo fascino

Non riesco ad allontanare lo sguardo, è come se fossi bloccata da un qualcosa di invisibile che mi tiene ferma. La sua bocca è qualcosa di meraviglioso, non me n’ero ancora accorta, forse anche migliore dei suoi occhi. In quel momento inizia a cantare. Ripete le parole della canzone a memoria, con una voce bellissima. Alzo di nuovo lo sguardo su di lui, ma non si ferma. Continua a cantare a bassa voce, in modo che possa sentirlo solo io. In questo momento è stupendo. Sono letteralmente affascinata. Avvicina lentamente il viso al mio, e capisco qual è la sua intenzione. Vuole baciarmi. E io non mai voluto ricambiare il bacio di un uomo così intensamente quanto lo voglio adesso. E l’unica cosa razionale che mi passa per le mente è appoggiare le mie labbra sulle sue. E lo faccio.
 

Ed io
Io passerò per pazza
sono sicura
Tu sai che non mi importa
(No, tu sai che non mi importa)
e si
tu sei il mondo per me
io so che in te ho trovato
il mio amore senza fine

Vuota. La mia mente è vuota. Ci prova con tutta se stessa, ma non riesce davvero a trovare parole adeguate per descrivere questo momento. Ogni mia terminazione nervosa è in tilt, concentrata solo sulle sue labbra che si muovono dolcemente insieme alle mie. Combaciano alla perfezione. Non si spinge oltre, ma con le mani risale la mia schiena fino ad imprigionarmi il viso in piccole carezze, mentre le mie di mani si aggrappano ai suoi capelli morbidi, tirandoli leggermente. Non ho mai provato niente del genere. È tutto nuovo. È come se fossi stata abbagliata all’improvviso di una luce immensa, calda e brillante, che mi avvolge e non mi lascia andare. E non mi interessa se non so nulla di lui, se probabilmente dopo stasera non ci vedremo mai più. Posso sembrare fuori di testa, ma l’unica cosa che importa in questo momento è la sua bocca sulla mia, le mie mani nei suoi capelli e le sue sul mio viso. Voglio godermi la sensazione fino ad imprimerla nella mia mente e non dimenticarla mai. Dopo qualche secondo, siamo però costretti a dividerci, per riprendere aria. Ci guardiamo negli occhi. I suoi sono luminosi adesso, emozionati. Appoggia la sua fronte alla mia, fino a far scontrare i nostri nasi. Rimaniamo così per un po’, ciascuno dei due immerso negli occhi dell’altro. Ad un certo punto mi ricordo di una cosa: mi ero ripromessa di andare a salvare Rose, prima di ficcarmi in questo casino. Cazzo, Rose! Dov’è finita? Che cosa le è successo? Devo andare a cercarla, subito. Il ragazzo che ho appena baciato nota il mio cambio di espressione e allontana un po’ il viso.
“Devi trovare la tua amica.” Non è una domanda. Come ha fatto a capirlo?
“Scusa, i-io devo andare.. Mi dispiace..”
Lui scuote la testa.
“Non preoccuparti.”
E adesso? Che devo fare? Come lo saluto? Cosa si fa in questi casi?
“Grazie.” dico, e sono sincera.
Lui si avvicina di nuovo e mi dà un rapido, veloce bacio.
“Grazie a te, di tutto.” Mi sorride.
Sorrido pure io e mi volto, allontanandomi in cerca della mia amica. Dopo un po’ però non resisto e mi volto di nuovo. Lui è ancora lì, in mezzo alla pista, che continua a fissarmi sorridendo.
Mi giro di nuovo, altrimenti non mi schiodo da lì, mentre dentro di me mi stringo fra le braccia, felice come non mai. È stata la serata migliore della mia esistenza.

Oh, si
Tu sei l’unico per me
Perché no, non posso negare
questo amore che ho dentro
e lo voglio dare tutto a te
Amore mio (amore mio, amore mio)

[Mariah Carey &   Luther Vandross] 

 


 

Ciao (?) sono di nuovo io, Kia Wolf, con la mia prima OS sui miei inseparabili Edward e Bella
(detti anche Eddino e Bellina, a seconda delle occasioni XD).
Mi è venuta quest'idea
- Brillante? Non lo so. Patetica? Probabilmente. -
mentre ero nel sedile posteriore della macchina di una mia amica, alle 23,30 di notte, mentre tornavanìmo da una festa di compleanno.
Voi potreste dire: "Questa ragazza ha seri problemi!".
Ebbene sì, è ufficialmente ufficiale.
Sono pazza e ho deciso di condividere questa mia pazzia con voi.
Spero che la apprezziate. E che mi facciate sapere il vostro parere :P
Baci, come sempre :************
Kia Wolf
PS: secondo voi dovrei continuarla?

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Capitolo 2
*** Incontri Inaspettati ***


“Ti prego Rose, ti stai rendendo ridicola! Se non ti conoscessi da sempre, penserei che sei una matta da rinchiudere!” esclamai, stufa ormai di vedere la mia amica saltellare per la stanza dalla felicità.
Sì, felicità, perché da quella sera in discoteca non ha fatto altro che sognare ad occhi aperti il suo ‘piccolino’ – ha davvero il coraggio di chiamare quell’omone enorme e pieno di muscoli ‘piccolino’? Mah. -, messaggiare o parlare con lui al telefono, o sorridere tutto il tempo come un’ebete.
Sinceramente, è stressante parlare per un’intera settimana con una che non ti dà neanche retta, che non ascolta quello che dici perché troppo impegnata ricordare una o più parti delle sue conversazioni col suo ‘Emmettino’. Già, il ladro del cuore di Rose si chiama Emmett. E
adesso lei è piena di gioia perché lui la ha appena invitata, di nuovo, ad uscire fuori.
Stavolta però, devo andare per forza con lei, perché lui porterà un suo amico.
Fantastico, scoppio di felicità.
Non vedo l’ora di sorbirmi un noioso film accanto ai due piccioncini che si baciano in continuazione e vicino ad uno sconosciuto timido obbligato anche lui ad uscire.
Bleah, che serata orribile che mi si prospetta.
“Dici davvero, Bella? Io non sono ridicola, sono solo innamorata. E, lasciamelo dire, anche tu lo sei.” dice Rose, con un’occhiata sicura e divertita.
Io? Innamorata? Ma che sta blaterando? Non dirà sul serio?
“Non guardarmi così, Bibì, lo so che non fai altro che pensare al ragazzo misterioso! Dai,” disse quando non risposi, “ti si legge negli occhi, e poi perché non ti ribelli più a venire con me in discoteca?”
Sì, ehm.. in realtà, io… Ok, va bene, ha ragione.
Diciamo che non faccio altro che pensare a Mr. Occhi Verdi da una settimana a questa parte, e diciamo che non mi ribello più ad andare in discoteca perché spero di rivederlo di nuovo.
Inutile sforzo, non l’ho più incontrato.
Ma dare soddisfazione a Rose, neanche morta.
“Rose, non sono innamorata, sono solo curiosa.. Non so neanche il suo nome, e mi ha dato un bacio, cavolo!” dico con la voce più ferma e sicura che conosco, e lei si convince.
“Hai ragione Bells, è davvero strano, ma devi ammettere che è stato eccitante!” ride, con gli  occhi lucidi, più elettrizzata di me.
“Sì, certo, come no! Comunque mettiti le scarpe blu, ti stanno d’incanto.” Dico, cercando di cambiare discorso.
“Tu credi? Beh, sì, hai ragione. Dovrei mettere quelle..”
E non ritorna più sull’argomento.
Meno male.
 
Rose parcheggia davanti al cinema circa mezz’ora prima dell’inizio del film.
Esagerata.
Scendiamo in contemporanea dall’auto e prima di andare, si aggiusta i capelli.
“Come sto?” mi chiede.
“Sei bellissima, come sempre.” le dico.
Lei mi fa l’occhiolino e attraversiamo la strada verso il cinema.
“Ciao piccola” Emmett, come un uragano, la abbraccia e la bacia con passione.
Prendetevi una stanza, ragazzi!
È molto imbarazzante stare vicino a loro quando fanno così.
Non appena si staccano, Emmett si accorge di me.
“Ciao Bellina” mi sorride.
In questi giorni ci siamo incontrati diverse volte e, pur non sopportandolo quando non riesce a staccarsi da Rose, l’ho conosciuto e sembra un ragazzo davvero simpatico ed educato. Sono felice che Rose stia con lui. ‘Bellina’ è il soprannome che mi ha dato perché, in confronto a lui, sembro molto più piccola, anche se è più grande di me di un anno.
“Ciao Emmett”, ricambio, baciandolo nella guancia.
“Dov’è il tuo amico?” chiede Rose, guardandolo nel frattempo con gli occhi a cuoricino. Oddio!
“È andato a prendere dentro i biglietti per il film, ci raggiunge fra poco. Che ne dite se intanto ci facciamo una passeggiata nel parco qui accanto?” dice Emmett.
Annuiamo sia io che Rose e ci dirigiamo verso il parco. Parliamo del più e del meno, mentre ci sediamo in una panchina. I due fidanzatini iniziano a sbaciucchiarsi e a ridere per i loro commenti, e io decido di lasciarli un po’ da soli.
“Vado a fare una passeggiata, ragazzi!”
Loro neanche mi danno ascolto, troppo impegnati a guardarsi negli occhi. Io rido silenziosamente, allontanandomi.
Ah, l’amour! Rende davvero strani.
Chissà come ci si sente ad essere innamorati. Ripenso a quello che mi ha detto Rose.
Io sono innamorata? Come posso essere innamorata di uno sconosciuto? Ma, nello stesso tempo, come può uno sconosciuto farmi provare tutte le emozioni che sento solo pensando al nostro bacio o ai suoi occhi? E io come ho potuto lasciarmi andare così? Come ho potuto permettere ad uno sconosciuto di fare  quello che ha fatto?
Scuoto la testa, cercando di allontanare quei pensieri per il momento.
Decido di ritornare da Rose ed Emmett, prima che mi lascino da sola per andare a vedere il film.
Arrivata quasi vicino a loro, alzo lo sguardo.
I miei occhi vengono catturati dal colore dei capelli di un ragazzo di spalle vicino a loro.
Sono castano-ramati.
Sono gli stessi capelli che hanno fatto parte dei miei sogni in questi giorni.
Sono gli stessi capelli nei quali ho immerso le mie mani una settimana fa.
Sono gli stessi capelli dei quali mi ricordo alla perfezione la consistenza.
Sono i suoi capelli.
Mi blocco, incapace di continuare a camminare.
Rose ad un certo punto mi vede e mi fa segno di avvicinarmi.
“Bella, vieni qui!” grida, per farsi sentire.
Succedono tre cose contemporaneamente: io mi avvicino lentamente, il ragazzo si gira, confutando tutti i miei dubbi, e Rose si accorge della mia espressione, identica a quella del ragazzo.
È lui.
Incredibile.
“O mio Dio!” esclama la mia amica. Dovrebbe fare la giornalista: io ho sempre detto che ha un intuito infallibile!
Non riesco a guardarla.
Non riesco ad allontanare il mio sguardo dal suo.
I suoi occhi sono ancora più belli di come mi ricordavo.
Il suo viso ancora più meraviglioso.
Mi sorride, un sorriso sghembo che mi toglie il fiato.
Emmett non si è accorto di nulla.
“Bella, questo è mio cugino Edward. Edward, lei è Bella, l’amica della mia Rose.”
Edward mi stringe la mano, ancora col sorriso sulle labbra. Io ricambio.
“Piacere Bella, io sono Edward.”
“Piacere, Edward.”
Non smettiamo di guardarci negli occhi.
“Ehm, che ne dite ragazzi, andiamo a vedere il film?” dice Rose, per spezzare il silenzio.
Noi annuiamo contemporaneamente.
Emmett ci supera e prende per mano Rosalie. Insieme si dirigono verso il cinema.
“Che ne dici, li seguiamo?” mi sussurra Edward – che nome bellissimo! -, con la sua voce melodiosa e ormai familiare.
“Se proprio dobbiamo..” rispondo.
Lui ride, spensierato, e io penso di non aver mai sentito un suono più incantevole di questo.
Insieme seguiamo i nostri amici, camminando così vicini che le nostre braccia si sfiorano, ma nello stesso tempo tanto lontani che è un’agonia.
Entriamo nella sala senza dire una parola e prendiamo posto nella poltrona indicata dal nostro biglietto. Neanche il tempo di sedermi, che Rose ed Emmett sono avvinghiati in un abbraccio stritolatore, mentre si baciano appassionatamente. Io mi giro verso Edward, che si è seduto accanto a me, e vedo che anche lui ha notato la scena e sorride.
“Sarà un film molto interessante..” mi sussurra all’orecchio e io vengo percorsa da un brivido che risale lungo tutta la mia colonna vertebrale.
“Non vedo l’ora..” rispondo.
Lui mi sorride di nuovo, ma stavolta prende la mia mano e la intreccia con la sua, posandole entrambe sul bracciolo della poltrona. Io appoggio la mia testa sulla sua spalla.
E in quel momento sono di nuovo felice.
Sento di essere tornata a casa.
Finalmente.



 **********
Ehm, ok. Rieccomi qui. S
iccome in tutte le recensioni che ho ricevuto per lo scorso capitolo
(tutte positive, grazie mille *.*) mi avete chiesto di continuare, e
siccome la mia mente aveva già in mente cosa sarebbe potuto succedere dopo,
vi ho accontentato. ;)
E va bene, ho accontentato anche me stessa, ma questi sono dettagli :P
However, come vi sembre questo capitolo che ne è uscito?
Io non so ancora se mi piace oppure no, quindi accontentiamoci tutti ^_^
D'accordo, vado, ho già rotto abbastanza.
Mi raccomando, fatemi sapere che ne pensate,
io sono sempre felice di leggere i vostri pareri,
anche se sono negativi (non avreste tutti i torti :S)
Grazie a chi ha già recensito, a chi lo farà, a chi ha letto dietro le quinte, a tutti!
Baci, ci si legge presto gente! :****
Kia Wolf
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Parte 1 ***


“Credi che riuscirò mai a non farmi abbindolare sempre dai tuoi metodi di persuasione?” chiesi, anzi urlai, ad Edward sorridente, mentre mi stringevo ancora di più a lui, nel bel mezzo della pista da ballo.
Le luci erano, come sempre, insopportabilmente colorate e si alternavano ad una intermittenza fastidiosamente regolare. Per non parlare della musica assordante che ci circondava: il volume era così alto che presto la mia voce sarebbe scomparsa per il resto della serata, a forza di urlare.
Del resto, qual era il bello delle discoteche?
Sicuramente, per me era lo stare fra le braccia di Edward, un dio greco sceso in terra che mi teneva stretta, proprio come in questo momento.
Stasera era più bello del solito: forse perché quei jeans scuri e quella camicia grigia gli evidenziavano in maniera quasi illegale quel fisico da urlo che si ritrovava – e che io, modestamente, avevo imparato a conoscere a memoria; forse perché con quell’aria da bello-e-dannato, con quei capelli perennemente scompigliati sembrava un modello delle riviste patinate; o forse semplicemente perché, da quando avevamo ufficialmente ufficializzato la nostra relazione, non smetteva un attimo di rivolgermi quel suo sorriso sghembo che mi faceva tremare ogni volta le ginocchia.
Qualunque fosse il motivo, stasera era incredibilmente sexy.
E tutto mio. Già, mio.
“Mmm, io credo proprio di no, soprattutto se utilizzo costantemente lo stesso metodo di persuasione di ieri sera, e credimi, a me non dispiacerebbe affatto!”
Mi fece l’occhiolino, stringendomi a sé ancora di più, e io risi contro il suo petto, come una scolaretta, ricordando la serata precedente.

“Cosa ci troverai mai in questo Robert Parkinson, o come si chiama!?”
Io lo fissai sbigottita, tenendo a mezz’aria il dvd di ‘Remember Me’ che avevamo deciso di vedere quella sera.
“Primo: si chiama Robert PATTINSON e non è una malattia; secondo: devo veramente risponderti?”
Lui mi fissò con uno sguardo che stava per 'sì-ho-bisogno-di-una-risposta-perchè-sul-serio-non-vedo-in-lui-tutte-’ste-grandi-qualità'.
Io alzai gli occhi al cielo e sbuffai. Mentre inserivo il dvd nel lettore della sua camera da letto, gli risposi.

“Te lo ripeto una volta per tutte, così non dovrò fare nuovamente la fatica di rispiegartelo: Robert è l’attore più bravo, più intelligente, più gentile che conosca. È educato, non si è mai montato la testa per la sua popolarità e, ammettilo, è un figo assurdo! E poi lui.. aspetta un attimo…”
Mi bloccai quando mi girai verso di lui e incrociai il suo sguardo.
Era un misto di rabbia, risentimento ed invidia.

Era geloso. Geloso!
Edward Cullen era geloso!
Scoppiai involontariamente a ridere.
“Tu sei geloso!” affermai e le risate aumentarono insieme alla consapevolezza di aver scoperto la  verità.

“No, non è vero! Io non sono geloso! E poi, scusa, dovrei essere geloso di lui? Bah.” Cercò di difendersi, ma si sedette sul letto con fare sconsolato.
Ti ho beccato, pensai e mi diressi verso di lui ancora ridendo. Salii a cavalcioni sulle sue gambe e gli circondai il collo con le braccia.
“Sì che lo sei, non cercare di nasconderlo!” gli dissi, baciandolo su una guancia. Lui invece mi rispose con un’occhiataccia.
“Non devi esserlo però…” continuai, dandogli un bacio sulla tempia.
“Ah no?” rispose sarcastico.
“Certo che no…”
Bacio sulla fronte.
“Lui è lontano migliaia di chilometri ed io probabilmente non lo incontrerò mai…”
Bacio sull’altra tempia.
“E non preoccuparti se ‘sbavo’ davanti ad una sua foto o ad un suo film…”
Bacio sulla guancia.
“O perché lo nomino in continuazione
…"
Bacio sul naso.
“Credimi…”
Bacio sul mento.
“… Sei molto meglio tu!” conclusi con un sussurro, ad un centimetro dalle sue labbra.
“Ah sì?” disse, stavolta con un mezzo sorriso.
“Ma tu rispondi solo a monosillabi?” chiesi, ridacchiando.
“Ah-ah, ma adesso non resisto più, quindi se non mi baci tu, dovrò sacrificarmi io!”
Risi ancora una volta e lo baciai, finalmente.
“Già, che sacrificio…” sussurrai.
“Proprio un bel sacrificio…” disse, e cominciò a baciarmi in modo più appassionato.
“Non riusciremo mai a vedere questo film giusto?” chiesi, per niente dispiaciuta.
Lui si limitò ad annuire e mi trascinò con sé fra le lenzuola.
 
“Già, un bellissimo metodo , non  c’è che dire. Credo che anche a me non  dispiacerebbe…”
“Credi?” disse, sicuro di sé. Ma non riuscii a rispondere, perché ad un tratto mi ritrovai le labbra totalmente impegnate.
La bocca di Edward era sempre così morbida, i suoi movimenti così delicati, che ogni volta mi faceva venir voglia di continuare.
Era come una droga.
“Ehi piccioncini, avete due minuti?” disse una voce squillante accanto a noi.

 

D'accordo, sono davvero imperdonabile per avervi fatto aspettare così a lungo
e per questo vi chiedo enormemente scusa,
ma la scuola in questo periodo è una palla al piede e mi impegna un casino di tempo.
Dovrei continuare anche l'altra mia storia, ma oltre alla scuola c'è anche la mancanza di ispirazione.
Ok, basta, parliamo di questo capitoletto.
Sì, lo so che è un po' corto, ma dovevo assolutamente dividerlo
perchè altrimenti sarebbe venuto un coso (?) enorme di cinquantamila pagine.
Quindi eccoci qui, Bella ed Edward son insieme, di nuovo in discoteca, più uniti che mai.
Praticamente in questa parte non succede niente,
ma non preoccupatevi perchè tanto l'altro capitolo è già scritto,
devo solo corregerlo e postarlo quindi ci mettero molto meno tempo di questa volta.
Credo di aver detto tutto, grazie come sempre a tutti voi che leggete e mi seguite nonostante tutto.
Sul serio, vi voglio troppo bene.
Baci a tutti e a presto.

Kia Wolf

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 - Parte 2 ***


“Ehi, piccioncini, avete due minuti?” disse una voce squillante accanto a noi.


“Sorellina, non rompere, non vedi che siamo impegnati?” disse Edward, sempre con quel suo solito modo ‘gentile’ di rispondere.
“Che succede Alice?” chiesi io, staccandomi dalle labbra di suo fratello.
Alice era infatti la sorella minore di Edward, detta anche folletto pestifero o maga dello shopping, a seconda delle occasioni. Anche se il più delle volte i due nomi potevano andare benissimo insieme.
In questi mesi avevo imparato a conoscerla bene e ormai io, lei e Rose eravamo diventate inseparabili. Condividevamo tutto: ogni pensiero, ogni esperienza, qualsiasi cosa.
Sembravamo tre sorelle.
Edward, infastidito dal mio allontanamento dalle sue labbra, cominciò a lasciarmi piccoli baci sulla guancia, sul collo, dietro l’orecchio, ignorando volutamente la sorella e facendomi impazzire dal desiderio.
Cercai di rimanere lucida, con scarsi risultati.
“Ragazzi non so dove siano finiti Emmett e Rose, Jazz è andato a cercarli, ma non si trovano da nessuna parte. Che facciamo?”
A quelle parole, mi immobilizzai subito.
Ma dove cavolo erano andati a finire quei due?
Edward, a malincuore, allontanò le sue labbra tentatrici dalla mia pelle e si guardò intorno, forse per cercare di vedere se erano lì in giro da qualche parte. Lo imitai, scrutando ogni persona.
In quel momento arrivò Jasper, col fiato corto e il respiro affannato.
Jasper era il fidanzato storico di Alice: da quanto mi aveva raccontato lei, si conoscevano fin dalla scuola materna e stavano insieme dalla scuola media. Il loro amore era nato e cresciuto con loro: si capivano in un attimo, non avevano bisogno di parole per comunicare ed il loro sentimento era completamente diverso da qualsiasi altro tipo di amore che avevo mai visto, perché andava al di là dell’attrazione fisica.
Era un qualcosa di spirituale: quando si guardavano, non riuscivo a non distogliere lo sguardo.
Era troppo intimo.
“Li ho trovati!” disse con un sorrisetto.
“Menomale.. dov’erano?” chiesi, traendo un sospiro di sollievo.
“Erano nel magazzino, stavano… ehm, iniziando a rivedere le loro priorità!”
A quelle parole, scoppiammo tutti a ridere.
Erano sempre gli stessi, quei due, così come i loro ormoni.
“Bene ragazzi, direi che anche io e Bella abbiamo bisogno di rivedere le nostre priorità!” affermò tranquillamente Edward, rivolgendomi un sorriso lascivo.
Avvampai come ogni volta e abbassai gli occhi imbarazzata, mentre Jazz e Alice ridacchiavano.
“Ci vediamo domani, allora. Ciao!” concluse il mio ragazzo – mi emozionavo ogni volta anche solo a pensarlo! – e, all’improvviso, mi prese in braccio sollevandomi da terra. Cominciai a ridacchiare sulla sua spalla, accucciandomi di più a lui e allacciandogli le braccia al collo.
“Sai che ci stanno guardando tutti, vero?” dissi, non curandomi affatto degli spettatori sconosciuti.
“Ah-ah, ma non mi interessa per niente. Invece ho una certa idea in mente…”
“Edward! Smettila, ci sono persone!” lo rimproverai, ma non riuscii a rimanere arrabbiata con lui per più di due secondi. Aveva utilizzato la sua arma segreta, quella a cui mi arrendevo sempre senza remore: il suo sorriso sghembo.
“Non è giusto…” sussurrai.
“Che cosa?”
Mi rivolse un sorrisino innocente.
In quel momento avrebbe potuto benissimo vincere un Oscar per la sua bellissima interpretazione da cucciolo smarrito.
“Non fare finta di niente, lo sai che se mi sorridi così non riesco a rimanere arrabbiata con te!”
“Ah sì?”
“Mmm..”
“Bene, perché adesso che non sei più arrabbiata, ho proprio voglia di…”
“Edward!” tuonai di nuovo.
“Ehi, fammi finire! Volevo dire che ho tanta voglia di darti un bel bacio.”
Mi sorrise e mi avvicinai alle sue labbra.
Ogni volta era come la prima: la mia mente vuota e niente che ha senso se non noi due e i nostri corpi che diventano uno solo.
Quando ci staccammo, il mondo intorno a me cominciò a farsi più nitido e mi accorsi che non eravamo più dentro la discoteca.
Come e  quando c’eravamo finiti davanti alla sua macchina?
Incredibile come un suo solo bacio o semplicemente la sua vicinanza mi faccia questo effetto, mi renda quasi incosciente.
In quel momento mi resi conto della profondità dei miei sentimenti per lui.
Sapevo già da tempo di amarlo più di me stessa, anche se non gliel’avevo ancora detto a parole, ma all’improvviso quella consapevolezza si fece strada sempre di più verso le profondità del mio cuore.
Non pensavo fosse possibile amare a tal punto una persona dopo solo dieci mesi, ma mi ricredetti.
Nel frattempo non allontanai lo sguardo dai suoi occhi e lui fece lo stesso con me.
Ci fissammo immobili, persi ognuno nell’anima dell’altro.
Così intimo, così… naturale.
Così bello.
Dopo un po’ mi accorsi che ero ancora in braccio a lui e che di certo non pesavo quanto una piuma.
“Hai intenzione di perdere l’uso di entrambe le braccia, oggi?”
Lui continuò a scrutarmi serio, anche se sul suo viso riuscii a notare l’ombra di un sorriso.
“Non dire sciocchezze, e comunque sei leggera come una farfalla.”
“Si certo, come no… Dai, fammi scendere. Ci tengo alle tue braccia, io!”
Sorrisi e lui mi seguì.
Finalmente toccai il suolo con i piedi, ma non mi permise di spostarmi di un centimetro.
Anzi, mi prese il volto fra le mani e mi baciò di nuovo, stavolta con più dolcezza, lentamente.
Quando si allontanò, i suoi occhi brillavano ed erano decisi.
Aveva qualcosa di importante da dirmi.
“Grazie mille Bella, grazie per avermi sopportato per tutto questo tempo, grazie per aver accettato di stare con me, di condividere le tue gioie, i tuoi dolori, la tua vita con me. Qualche tempo fa non avrei mai sperato di incontrare una persona che mi avrebbe aiutato senza chiedere nulla in cambio, che mi avrebbe salvato da quell’abisso di disperazione in cui stavo cadendo.. ma poi sei arrivata tu, un angelo sceso sulla Terra solo per me, e con le tue ali mi hai protetto e mi hai fatto volare lontano, via da tutto quello schifo, via da tutta quella tristezza. E mi sei stata sempre accanto, sempre, sei stata cos’ coraggiosa, così fiduciosa, così… così t stessa. E te ne sarò grato per tutta la vita. Non ho niente con cui ripagarti di tutto questo, ma posso darti solo il mio amore… sì Bella, io ti amo, con tutto il mio cuore.”
Io ero immobile, paralizzata e stupita dalle sue parole.
Era la cosa più dolce e romantica che mi avessero mai detto.
Mi sembrò di stare in un elle storie di Jane Austen o in una favola Disney: il mio principe mi aveva dichiarato il suo amore e adesso sarebbe iniziato il nostro ‘felici e contenti’.
Ed era normale la sua espressione ansiosa, trepidante e spaventata.
Perché Edward sapeva bene quanto fossi reticente nel mostrare i miei sentimenti, quanto fossi spaventata dall’innamorarmi troppo in fretta per rischiare poi di finire con un cuore spezzato.
Quello che non sapeva però, era che ormai c’ero dentro fino al collo.
E c’era dentro anche lui.
E quindi, forse per le parole così belle che aveva detto, forse per le esperienze che avevamo vissuto, forse per il nostro stare insieme così bene e il nostro essere l’una per l’altro, forse per tutto questo, dissi l'unica cosa che riuscivo a provare in quel momento, l’unica cosa certa ed immutabile.
E non ne ebbi paura.
“Ti amo anch’io, più della mia stesa vita.” sussurrai.
E non ci fu più bisogno di parole: i suoi occhi che brillavano e il suo sorriso stupendo, adesso sereno e felice come non mai, mi fecero capire che questo sarebbe rimasto così per sempre.
Ci saremmo amati per tutta la vita.
Noi due, insieme.
E poi le sue labbra furono sulle mie ancora, e ancora, e ancora, e rimanemmo così, a nuotare nel nostro amore senza fine.


***********************

Bene, che dire?
Sono un po' di fretta, quindi farò in fretta!
(gli autori si possono permettere questi bisticci di parole, o no? XD)
D'accordo, bando alle ciance, questa è la parte finale del 3° capitolo.
Ed è anche l'ultimo capitolo.
*sighsighsigh*
Spero vi sia piaciuta questa mini-fic e che mi farete sapere che ne pensate.
Grazie come sempre a tutte voi, lettrici/commentatrici e non, per il vostro supporto.
Ne sono onorata e grata.
Adesso vado, ma non preoccupatevi:
tornerò presto per una nuova ed emozionante avventura!
(non so che cartone animato diceva questa frase XD)
Bye girls ;)
Baci, Kia Wolf
PS: ho una mezza voglia di scrivere l'epilogo, che ne dite? 
E voi di cosa vorreste che parlasse?

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Capitolo 5
*** Avviso ***


Ciao a tutti, rieccomi di nuovo qui.
So che vi avevo chiesto cosa ne pensavate riguardo ad un possibile epilogo per questa mini-fic, so che molti di voi lo avrebbero voluto e so che lo avrei voluto anche io...
Ma ci ho pensato e ripensato e ripensato, e sono arrivata alla conclusione che non lo scriverò.
La storia finirà così, perchè mi sembra un peccato modificarla in qualche modo visto che, fin dall'inizio, avevo in mente di finirla qua.
Quindi, beh, che dire, vi ringrazio tantissimo per avermi seguita fino alla fine e per avermi sostenuto e rallegrato con le vostre recensioni (anche se sono state un po' pochine, ma mi accontento :S diciamo XD).


Siete le lettrici più stupende del mondo.

Ringrazio anche chi ha aggiunto la storia tra le preferite/seguite/ricordate e chi ha letto solamente, vi adoro lo stesso.
Un' ultima cosa: la mia mente bacata ha già partorito un'idea per una nuova storia. Però (sì, c'è un però) avrei un grandissimo bisogno di una beta, che sia disponibile a perdere un po' di tempo per leggere e correggere i miei capitoli prima di pubblicarli. Per caso qualcuna di voi è interessata o conosce qualcuno che può farlo?
Ve ne sarei enormemente grata.
Quindi, se ci sono novità mandatemi un messaggio privato e io sarò disponibilissima per parlarne.
Ok, adesso ho finito davvero.
Un bacione a tutti, a molto presto con una nuova storia.



Kia Wolf 

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