La mia vicina di casa è un demone!

di Stella Matta
(/viewuser.php?uid=27700)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Al parco ***
Capitolo 2: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 3: *** La battaglia tra Kelly e Rascal ***



Capitolo 1
*** Al parco ***


Era un mostro di ben 12 anni, con occhi scuri come l’Abisso.
Aveva lunghi capelli castani, adornati da qualche meche bionda.
Il carattere era quello d’una bambina viziata.
Così si presentava la mia vicina, Tiffany. Ogni volta, quando ero a casa, la sentivo dire con la sua
voce gracchiante il mio nome: KELLY. Allora cercavo un riparo, qualcosa che mi facesse da
scudo per proteggermi. Ma niente...
Lei entrò (non chiedetemi come perché non lo so nemmeno io) ed era ora lì davanti all’armadio del corridoio dell’entrata di casa. Annusò l’aria.
- Kelly...
Sussurrò con voce rauca la ragazzina “posseduta”.
Ansimai. Un rivolo di sudore mi colò giù per la fronte. La goccia scivolò lungo il fianco del
mio volto. Poi cadde sul legno scheggiato del mio armadio. Io rimasi immobile, con gli
occhi sgranati, e guardai attraverso la fessura delle ante. La belva si voltò di scatto, e lì la vidi:
I suoi occhi brillarono. I suoi occhi diventarono gialli e il suo sorriso apparentemente
innocente diventò un ghigno di sommessa risata. Però, m’accorsi subito dopo, che quello in fondo, si trattava d’una cosa normale. Dunque lei s’avvicinò con i suoi artigli da tigre,
e aprì di colpo gli sportelli:
- Ti ho trovata!
Ringhiò con una voce inquietante, quasi irriconoscibile.
- Ora devi venire con me giù nell’Infer...cioè, al parco!
- No...ti prego...Tiffany...No...NO!!! Ma ormai gridare non servì più a nulla, perché dopo la ventesima volta che gridai “NO”,
mi ritrovai ai giardinetti pubblici in compagnia dei miei compagni sfigati di scuola.
Eravamo vicino alla chiesa, il cosiddetto “muretto”. Ed eccoli lì: Gli sfigati al quadrato.
Vedevo quella grassona di Debrah che si stava fumando l’ennesima sigaretta rubata a sua madre.
Regina e Joe che si stavano sbaciucchiando davanti a tutti e Kyle che stava guardando con Eric
dei filmatini sul cellulare di cui non voglio nemmeno dir parola.
Inoltre c’era quella iperattiva di Tiffany che saltellava ovunque e si arrampicava come una
scimmia sugli alberi, lanciando il fango ai poveri bambini che capitavano lì per puro caso
con le loro biciclette. E per finire in “bella”, c’ero io, ricurva su me stessa e in piedi, con
la bocca messa in una qualche smorfia di disgusto che forse sarebbe rimasto sulle mie labbra
perennemente per tutta la mia vita.
Era come se stessi guardando un film di Quentin Tarantino.
Ah, e un’altra cosa. C’era anche Michelle, che si stava schiacciando i brufoli.
Osservavo schifata come il pus saltava via, schizzando dal viso purulento e impataccato di
quella pitocca della mia presunta amica.
- Facciamo qualcosa?
La voce da mummia di Debrah ruppe il silenzio.
- Non lo so...
Proseguì Michelle:
- Potremmo fare un giro attorno al cimitero...
Io esclamai:
- Ottima idea!
Sì, in effetti, dissi questo, ma ciò che volevo veramente dire era...:
- NOOO!!! IL CIMITERO NO!!!
Come zombie, i miei amici scollarono i loro didietro dal muretto e Tiffany scese dall’albero
con due occhi talmente agitati che sembrava un Tarsio Spettro, oppure sembrava avesse bevuto 500 caffè di fila.
I miei “amici” presero le loro biciclette taroccate. C’era un problema. Io e Tiffany non avevamo la bici.
Bèh, Tiffany sarebbe stata in grado persino di superare in corsa una Lamborghini, ma io?! Io che cosa potevo fare?!?!?! - Potresti metterti sul portapacchi di Michelle…
Suggerì Kyle con aria intontita. Probabilmente, aveva visto talmente tanti di quei filmatini hard, che il cervello gli era saltato
in aria dentro il cranio e forse un pezzetto di cervello gli stava fuoriuscendo dall’orecchio proprio
in questo deciso istante.
- Hai...hai un frammento di cervello che sta uscendo dal...dall’orecchio...
Dissi.
- Eh?!
Fece Kyle col suo alito da cadavere. Quando m’accorsi che era soltanto una delle mie solite fantasie da cartone animato o film demenziale,
montai in sella da Michelle e feci finta di niente.
- Aggrappati a me...così starai salda...!
Pronunciò.
EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEH?!?!
Voleva forse che venissi contagiata dalla sua “brufolite cronica”?! No, no, no! Assolutamente NO!
Mi faceva oltretutto ribrezzo, toccarla, anche con un solo dito! Comunque, non avevo scelta, così...Stesi le braccia sui suoi fianchi...la sfiorai...Il mio anello si chiuse attorno alla sua deplorevole pancia...Ed ecco fatto, eravamo pronti per partire. Lacrimai.
- Tiffany...ti ucciderò...
Sussurrai con sguardo omicida e denti da mostro alla ragazzina.
- UH?!
Domandò. Non appena si voltò da me, io ero già con la testa che guardava verso l’orribile schiena di
Michelle, con la coda dell’occhio che scrutava Tiffany.
In quell’istante mie era parsa l’immagine che la ragazzina mi stesse guardando con occhi più cattivi; non era il solito
sguardo babbeo. Era come se mi fossi accorta che era strana solo da oggi.
Invece no, sapevo fin dall’inizio che era anormale! Forse non ci avevo mai fatto caso in un modo così evidente...
Magari stava nascondendo qualcosa...visto che ero pettegola, dovevo per forza scoprire quale fosse quella “cosa”!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Ritorno a casa ***


Erano le sei, finalmente. Ero a casa, sul divano, con la testa rivolta verso il basso e
una gamba penzolava fuori. Ero distrutta. Ero stata annientata dal comportamento di
Tiffany, dalle pustole di Michelle. Il resto era soltanto buio; non mi ricordavo più nulla. Però rammentai
qualcosa...qualcosa come se io ed Eric stessimo dividendo Regina e Joe, altrimenti avrebbero
fatto il finimondo, là vicino al cimitero. “I Morti non vi perdoneranno mai per quest’affronto!” .
Ricordai che urlai questa frase quasi un centinaio di volte...Bàh. Comunque, ormai
era acqua passata. Era finalmente ora di riposare...
...
Dopo qualche ora, sentì una voce...
- Keeeellyyy.……
“TIFFANY?!?!?” Pensai. Aprì di scatto gli occhi, che forse erano accerchiati di rosso e
colmi di furia assassina. Infatti, avevo come l’impressione che, ogni volta che vedevo “Lei” mi si
risvegliasse in me il mio istinto omicida. Ah, per fortuna era solo la mamma:
- Su, svegliati, tesoro! È pronta la cena!
Mia madre è molto brava a fare il suo mestiere di mamma, ma come tutte le mamme di
questo mondo, anche lei possedeva un difetto. Ma quello era il difetto peggiore che potesse
mai capitare ad una madre: NON-SAPER-CUCINARE.
Mi diressi col batticuore verso la cucina. Nella mia testa, in quel momento, frullavano
solo pensieri tipo: “Chissà cosa avrà cucinato per cena la mamma questa volta...”;
“Siamo sicuri che sopravviverò?”; “Ma Envy è un maschio o una femmina?” ;
“E se trovo il papà steso a terra con le mani attorno alla gola?”;”Se potessi cuocere io i piatti...”
Mi sedetti. Mio padre era davanti a me, preoccupato. Mia mamma era dietro di lui, voltata di schiena. Stava
versando nei piatti delle cose informi simili a maccheroni. Tra le labbra
del mio papà potevo leggere benissimo “Fuggi via da qui”. Non potevo dire a mia mamma che
non avevo fame, mi avrebbe massacrata dicendo: “Se non mangi, rimarrai per sempre una nana,
una nana con barba lunga e bianca che canta sempre ANDIAM, ANDIAM, ANDIAMO A LAVORAR
col suo piccone strampalato!
Non so perché, ma mia mamma era fissata coi sette nani. Li disprezzava, li odiava, ma allo stesso tempo temeva.
Non so cosa le avesse causato una fobia simile. Quando ero piccola, però, mi ricordo che mia
mamma era chiusa in casa, e stava guardando con rabbia i nanetti di gesso dei nostri vicini di
casa che abitavano di fronte, i Dangler. Mi diressi verso di lei un po’ spaventata.
Lei affermò:
- Io lo so che loro ci guardano. Ci spiano, ci scrutano; trovano i nostri punti deboli... così
poi potranno annientarci...
EHM...non...non voglio proseguire oltre. Comunque, mangiai i maccheroni (se posso definirli così...)
e per fortuna evitai di ammalarmi. Magari avrei preso la Brufolite, come Michelle...
Dopo essermi fatta la doccia e lavata i denti con doppio dentifricio al fluoro, sfregando talmente forte da
staccarmi quasi tutti i denti in bocca, mi infilai sotto le coperte.
Feci un incubo orribile su Tiffany:
Mi “scappava” urgentemente, così andai di corsa al bagno. Quando fui nel momento in cui
mi stavo togliendo i pantaloni, dal water uscì “Lei”...TIFFANY!!! Io scappai nel corridoio,
e lei m’inseguiva con l’intento di uccidermi con una motosega (che non funzionava, per mia
fortuna; mi dispiaceva solo il fatto che lei non c’era arrivata a capire che quell’aggeggio non
poteva partire). Il corridoio sembrava non terminare mai, e il mio fiato invece si stava accorciando.
Così inciampai distrattamente su un maiale che stava proprio in mezzo alla “via”. Tiffany mi raggiunse, mi prese per i piedi e...
Poi niente, perché mi svegliai dalla paura. Ero terrorizzata a tal punto che credevo veramente che la mia amica sarebbe
potuta uscire dal cesso e disintegrarmi; questa volta con una pistola a raggi Resal (un raggio più forte del raggio Laser...) rubata ai brufoli spaziali che, di settimana
in settimana, saltavano con le loro micro-machine...scusate, con le loro micro-astronavi sulla pelle
unta di Michelle, spacciandosi per foruncoli normali. Con il terrore di essere colta in flagrante, spiai attraverso la tenda della mia finestra
quella di Tiffany, e...Notai una cosa
veramente agghiacciante...dalla camera di “Lei” si poteva intravedere una luce rossa abbagliante! Che
fosse davvero quella la cosa che stava nascondendo?
...
Quell’albore rosso poteva essere soltanto una cosa...Tiffany gestiva nella sua cameretta
superficialmente pulita degli show hard!!!
Ma no...che idiozia colossale...! Dovevo assolutamente scoprire il suo segreto.
Mi vestii velocemente. Scesi le scale a passo felpato per non svegliare i miei genitori-orsi. Risalii le scale di
nuovo perché mi ero accorta che le scarpe stavano in camera mia. Quando fui pronta, presi
soltanto una piccola torcia con me. Ero preparata per vedere cosa stava accadendo nella camera di Tiffany.
Quando però mi specchiai davanti allo specchio dell’entrata di casa,
qualcosa di orribile mi fece trasalire: I miei capelli erano tutti in disordine!
Per mia fortuna erano capelli abbastanza corti, così, con tre spazzolate, riuscii a metterli a posto.
ORA ero veramente pronta per la mia partenza verso la casa di Tiffany, o come l’ho sempre chiamata io...
La Casa Della Ragazzina Viziata E Spacca-balle!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** La battaglia tra Kelly e Rascal ***


Arrampicandomi coi miei poteri da ragno zoppo (nell’aula di scienze sono stata morsa
da Biggy, la nostra cavia...) raggiunsi la finestra di Tiffany e furtivamente guardai.
Grazie al cielo le tende delle finestre erano andate in tintoria (era quello che m’aveva detto Tiffany!)
così potei osservare il dialogo tra la ragazzina e...un enorme demone ciccione con due corna?!
Chiusi gli occhi e scossi la testa per sapere se stavo ancora sognando, se erano stati
i maccheroni di mia madre a procurarmi delle allucinazioni oppure era tutto vero. Avevo scommesso sui maccheroni,
quando mi accorsi che tutto ciò che stava accadendo in questo momento era reale. Riguardai la scena. Sentivo le loro voci, perché
le finestre, come ci si poteva aspettare, erano state socchiuse scioccamente da quella babbea patentata di Tiffany.
Il grassone che emanava un’intensa luce rossa pronunciò:
- Tutto è pronto per la seconda fase del piano, Rascal. Ora che hai studiato gli umani e le
loro debolezze ora potrai distruggerli, così potremmo avere il controllo totale del mondo! - Perfetto.
Fu la risposta di Tiffany. Rispose con una voce rauca, indemoniata, e questo mi mise angoscia.
Perché il diavolo obeso la chiamava Rascal? Era un nome orribile! E cosa volevano fare?
Avevo un enorme problema: Le cose che mi passavano per la testa qualche volta schizzavano fuori
dalla mia bocca senza che io lo desideri:
- Oh, il ciccione sta facendo sul serio!
Oh, porc...Mi sentirono. Si voltarono verso la finestra. Io potevo solo farmi scoprire.
Così, istintivamente, mi buttai nella camera di Tiffany.
- Non così in fretta, Ciccio e Racchial!
- È Rascal.
- È uguale.
Risposi.
- Io mi chiamo davvero Ciccio!!! UUUEEEHHH!!!
Piagnucolò il demone. Prima di sparire nella sua crepa di lava, gridò:
- Rascal, ammazzala!
Si dileguò. Guardai la mia “amica”.
- Tiffany! Cosa ne penseranno i tuoi genitori di questa cosa? Sai anche tu che loro non vogliono che
frequenti brutte compagnie! - Sono RASCAL, cretina! E poi...quella dei genitori era una bugia. Loro non esistono.
Replicai:
- Oh, ma allora sei orfana!!! Come Pippi Calzelunghe!
- Ma sei scema?! Loro non sono mai esistiti! Non te ne eri mai accorta?!
-Bèh, chissenefrega! Non voglio che tu incontri questo tipo di persone!
- Tu non sai proprio con chi ti trovi di fronte...Colui che hai visto prima è il mio capo!
Ma di lui cosa ci importa? Parliamo di me!
Dissi:
- Ma tu sei noiosa.
Per un attimo mi era parso che il suo sguardo fosse iniettato di un’aura malefica.
- Io...! Gridò. - Io sono Rascal! L’incarnazione dei sette peccati capitali! Il mio compito è quello di portare
il caos nel mondo!
Mentre disse questo, si trasformò nella sua (orripilante) forma originale (Non voglio descriverla,
mi fa troppo schifo).
- AAAH!!! Ma sei orrenda!!!
Urlai.
- Metterò da parte la mia pigrizia per disintegrarti!
Ringhiò.
Non sapevo cosa fare. Pensate che io credevo che l’invidia fosse come la superbia e l’invidia come l’accidia...
- Ho sempre fatto finta di volerti bene! In realtà ti detesto e ti disprezzo come Michelle!
Ma perché diavolo c’era sempre Michelle in mezzo ai nostri discorsi?!?!
Intanto che lei mi sparava strani dardi marroni di dubbia origine, rammentai che una volta
mio nonno mi disse che una cosa che fa infuriare totalmente i demoni e i diavoli è... la musica trash!
Ma a chi non fa infuriare la musica trash?!?!
Comunque, non mi restava che provare. Presi il mio cellulare, purtroppo pieno di musica da autoscontro
(tutta colpa di Kyle, che mi mandava quella robaccia) e la misi ad alto volume.
- Ma che cosa...!?!? Oh, Cristo! Musica trash!!! Maledetta Kelly...
Gridò.
Però, era stato facile! Guardai con curiosità come Rascal si stava sciogliendo, e la filmai col mio
cellulare. Magari avrei potuto mettere il mio filmato su Internet !
Magari sarei diventata famosa come regista!
E avrei vinto anche un Oscar! Ok, quello no. Cancellai il filmato, rassegnata.
- Ritornerò...!!!
Come per un neonato c’era la prima parola, per lei quella fu l’ultima
(Ah, giusto: tutti i cattivi dicono “Ritornerò” poi quella è l’ultima volta che l’incontri).
Domani avrei detto ai miei “amici” che Tiffany s’era dovuta trasferire per motivi familiari.
Fiera di me, tornai a casa. Stavo per aprire la porta, quando qualcun altro lo fece prima di me: I MIEI GENITORI.
- Cosa hai fatto fuori?!
Gridò mia madre.
- Sentivamo dei rumori così ci siamo svegliati.
Aggiunse mio padre.
- Io...
Mi bloccai. Come potevo dire che ero andata a casa di Tiffany a salvare il mondo?!
- Fa lo stesso! Però ti beccherai una punizione!
Disse scocciata mia madre, prendendomi per un braccio.
Ecco. Io avevo salvato il mondo e loro mi ringraziavano così:
Per una settimana non potevo usare il mio cellulare e la mia console.

IL GIORNO DOPO.
- Kelly! Corri a vedere!
Gridò mia mamma. Scesi le scale.
- Vieni, vieni fuori!
M’incitò.
Uscita dalla porta di casa, vidi un enorme camion.
- Ma che...che cosa...
- Sono arrivati questa mattina! Sono i nuovi vicini! Pensa che hanno anche una bambina della
tua stessa età! Su, va a conoscerla!
Mi diressi verso la ragazzina un po’ nervosa. Mi presentai:
- Ciao, sono Kelly. Spero che ti divertirai qui a Junk Hill.
- Grazie.
Rispose.
- Sono Jillany e devo avvertirti che ho un carattere un po’ strano...
Ecco, è che sono un po’ pigra, invidiosa di quello che hanno in più gli altri, mi piacciono i dolci
all’inverosimile e...
- OH, NO!!! UN ALTRO!!!
Gridai, correndo con la musica trash ad altissimo volume, strillando come una cretina.
Allora lei un po’ confusa pronunciò:
- Ma cosa le prende...?! Sembra che abbia visto un demone!

FINE





------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ecco...questa è la mia prima storia che presento su Internet...per cui, se volete lasciare un commento...
VI PREGO, SIATE BUONI!!! No, scherzo; potete scrivere quello che vi
pare, basta che non siate troppo cattivi...
Soddisfatti o rimborsati (non è vero)
P.S. Ringrazio Vero89 per la sua recensione!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=149892