Il Campione Giramondo

di Bolshak
(/viewuser.php?uid=28197)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo arrivo ***
Capitolo 2: *** Il colpo segreto di Ghetai ***



Capitolo 1
*** Un nuovo arrivo ***


Il campione Giramondo cap.1

Capitolo 1: un nuovo arrivo

«Quando la smetterai, stupido vecchiaccio!» erano queste le parole che di solito si sentivano dalla casa della famiglia Tendo, solitamente pronunciate da Ranma trasformata in ragazza che veniva assalita da Happosai. Doveva essere l’ora di pranzo, a occhio e croce, e Ranma, una volta ritrasformatosi, era seduto a tavola, ingozzandosi di riso. Quel giorno non era niente di speciale: il vento soffiava sugli alberi, gli uccellini cinguettavano, felici della brezza e nell’atmosfera c’era una grandissima calma. Tuttavia il fatto straordinario avvenne un paio di minuti dopo, quando qualcuno bussò alla porta.
«Vado io» disse prontamente Kasumi, gentile come al solito, ma, aprendo la porta, si ritrovò davanti un ragazzo messo piuttosto male: I capelli neri di quel giovane erano sporchi e spettinati, la pelle era graffiata a tratti e si reggeva a stento, grazie ad un bastone. I suoi vestiti erano ridotti a degli stracci di color marrone e l’unica cosa che riuscì a dire fu:
«Aiutatemi …
vi prego...» dopo di che, svenne, cadendo proprio sulla soglia della porta. Così Kasumi e gli altri lo portarono dentro casa di forza per cercare di farlo riprendere. Solo Nabiki era occupata a pensare a qualcos’altro: “Sento puzza di un altro mangiapane a sbafo!”

°#°#°#°#°#°#°#°#°#°#°#°#°#°

A questo punto approfitto dello svenimento del ragazzo per chiarirvi un po’ le idee “spazio-temporali”: in questo universo i mondi sono legati fra loro (se avete presente Kingdom Hearts, vi farete un’idea, altrimenti leggete qui di seguito). In altre parole c’è il mondo di Ranma 1/2, quello di Naruto e via di seguito che ora sono legati fra loro, grazie ai collegamenti creati da alcune creature. Tali creature sono gli “Immaginatori”, esseri umani apparentemente normali che vivono nel mondo reale, da dove voi leggete. Essi sono in grado di creare mondi, personaggi e quant’altro, con un potere quasi illimitato nei mondi; ora però, ciò non è importante, in quanto l’argomento di tali esseri sarà solo sfiorato in questa fiction. Ora che le idee vi sono più o meno chiare, proseguiamo!

 °#°#°#°#°#°#°#°#°#°#°#°#°#°

«Quante storie!» disse dopo un po’ Ranma, con fare indifferente alla situazione del giovane; «Se davvero è un praticante di arti marziali, non sarà così debole da rimanere steso a lungo.» Infatti tutti discutevano sull’abbigliamento del ragazzo, che, seppur lontanamente a causa delle sgualciture, ricordava una tenuta da arti marziali. «So io come svegliarlo!» concluse poi Ranma, afferrando l’onnipresente secchio d’acqua fredda e scagliandolo contro il ragazzo. Ora, se siamo nel mondo di Ranma 1/2, solo una cosa può succedere: il ragazzo si trasformò in, indovinate cosa … un gatto!
«Mm …
Meow!» si sentì da sotto i vestiti; ci volle un nano secondo per ottenere la reazione:
«
Aaaaaaaaahh!» fu appunto la reazione di Ranma (per chi non lo sapesse, Ranma ha la fobia dei gatti ...);
«Che fortuna!» Disse Genma in maniera sarcastica «Un altro caduto nelle sorgenti dello Yousen!» continuò poi. Subito Akane prese dell’acqua calda, sempre nella onnipresente teiera, e ritrasformò il gatto in ragazzo, che rientrò nei suoi vestiti, ora sveglio. Subito si rialzò e proferì, con molta semplicità:
«Salve. Mi presento, io sono Ghetai!»
«… Ciao ...» fu invece l’unica risposta che seppero dare tutti gli altri, mentre il ragazzo presentatosi come Ghetai, si metteva seduto con aria a metà fra il disorientato ed il tranquillo, probabilmente in attesa di una presentazione da parte degli altri.
Il ragazzo, però, capendo che la sua reazione era stata un po’ strana per un ospite entrato con un “vi prego, aiutatemi”. Così, capii che doveva rompere quella situazione piuttosto imbarazzante. Immediatamente reagì:
«Mi dispiace se vi ho chiesto ospitalità in maniera così brusca … vi prego di perdonarmi» proferì, chinando leggermente il capo.
«Non devi scusarti» rispose Akane «E’ Ranma che si dovrebbe scusare per averti gettato un secchio d’acqua in faccia!» proseguì poi, adirata nuovamente con Ranma.
«Tsk! Perché dovrei scusarmi, ho solo tentato di svegliarlo!» rispose prontamente Ranma, con tono seccato. Però, appena prima che potesse scattare la reazione di Akane, Ghetai gli interruppe.
«No, Ranma ha ragione! In fin dei conti, è riuscito a svegliarmi, quindi non ho di che essere arrabbiato con lui!» Disse, sorridendo
«Ghetai, potrei farti una domanda?» continuò Soun Tendo
«Certo!»
«Perché fra tante abitazioni, hai scelto proprio questa per chiedere ospitalità?»
«Beh, per tre motivi:» cominciò ad elencare Ghetai «1. ho sentito la voce di qualcuno dentro casa, ciò mi dava la conferma che c’era qualcuno; 2. era l’abitazione più vicina; 3. voi gestite una palestra di arti marziali indiscriminate.» Concluse.
«Quindi è vero: tu pratichi arti marziali» Rispose prontamente Soun, pensando già alla possibile iscrizione del ragazzo alla palestra e rivelando in tal modo uno sguardo di calma forzata.
«Sì, è così» Ribatte, concludendo, Ghetai. A questo punto, si creò un attimo di silenzio, che il ragazzo sfrutto per osservare le persone lì presenti: erano tre ragazze, la cui più grande doveva essere quella che gli aveva aperto la porta mentre la più giovane doveva essere quella che aveva litigato con Ranma. Poi c’erano due uomini, probabilmente i padri dei ragazzi. Ciò implicava che v’erano due famiglie differenti. Infine v’era un ragazzo, colui che era stato chiamato Ranma. Appena, però, con lo sguardo si voltò verso di lui, il ragazzo gli fece una domanda:
«Senti, visto che anche tu ti trasformi, significa che anche tu vieni dalla Cina?»
«Significa che anche tu ti trasformi?» Ribatté Ghetai, eludendo la domanda.
«Sì: purtroppo, mentre io mi trasformo in una ragazza, mio padre» Continuò indicando Genma «si trasforma in un panda» Concluse.
“Trasformarsi in una ragazza?! Ed io che pensavo che la mia situazione fosse imbarazzante!” Pensò inevitabilmente Ghetai.
«Però non hai risposto alla mia domanda» si riprese prontamente Ranma «Allora, da dove vieni?»
«Beh, io non sono di queste parti ...» chiarì Ghetai «Anzi, in realtà non sono neanche di questo mondo: vengo dal mondo di Naruto, anche se la mia origine è frutto dell’inventiva di un altro immaginatore» Concluse poi il ragazzo.
«So che in quel mondo ci sono addestratori nelle arti ninja! Se è così, ora sarai molto forte» Riprese Akane con prontezza.
«Sì, è così. ma non essendo io in grado di padroneggiare le arti magiche, ho optato per quelle marziali e, credetemi, il mio maestro è davvero eccezionale!»
«Ah, è così?» disse con tono di sfida Ranma «Allora andiamo in cortile e così potrai mostrarmi la tua mossa migliore»
«Se è questo che desideri … tieniti pronto al combattimento!»

 °=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°

VOCE DELLE ANTICIPAZIONI:
*con canzoncina “jajauma ni sasenaide”* Davvero Ghetai è così potente? Addirittura da poter sconfiggere Ranma? E che ci fa Shan-pu ad assistere al combattimento? Se volete saperne di più, non perdetevi la prossima puntata “Il colpo segreto di Ghetai”

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il colpo segreto di Ghetai ***


Il colpo segreto di Ghetai

Capitolo 2: Il colpo segreto di Ghetai

 
Ranma e Ghetai erano pronti: i due erano nel giardino, accarezzati dalla brezza, che sembrava spingerli l’uno contro l’altro. Dopo pochissimi secondi, i due erano già in posizione di guardia, scrutandosi per capire chi avrebbe fatto la prima mossa. Ma, esattamente quando Ranma stava per sferrare il primo attacco …
«Lanma!» fu la parola udita da tutti, prima che Ghetai si ritrovasse con una bicicletta sopra alla testa. Era Shan-pu che, come al solito, era venuta a portare la cena dal suo ristorante cinese.
«Oh, no!» fu la reazione di Ranma in un primo momento. Poi continuò «Si può sapere come mai porti il cibo sempre più spesso?»
«Beh, un giolno cucinelò semple pel te, Lanma. E’ bene che faccia allenamento!» Rispose pronta Shan-pu
«Mm … Ad ogni modo sto per scontrarmi contro un nuovo arrivato che dice di essere molto forte ...»
«No, non cledo! A giudicale dai vestiti, è già fuoli combattimento!»
«Ma insomma dobbiamo combattere sì o no!» Si introdusse bruscamente Ghetai che si era sentito ignorato e sottovalutato «e per tua informazione, ragazza, non sono affatto debole!» Concluse poi.
«Pf … Allola lestelò qui a vedele l’incontlo. Vedlai come il mio calo Lanma ti schiaccelà»
«Bene, allora cominciamo l’incontro per sviare ogni dubbio!» Concluse Ranma. Shan-pu, allora, si sedette sul muro che delimitava il giardino e finalmente lo scontro poté avere inizio. Ranma, come precedentemente detto, aprì le danze, attaccando con un potente calcio mirato alla testa dell’avversario ma Ghetai, rapidamente, si abbassò, chinandosi ed eseguendo una spazzata al ginocchio di Ranma. Tale spazzata era così potente, che un leggero vento, come una tromba d’aria, si levò sopra di Ghetai e Ranma, sorpreso da questo vento non poté fare altro che cadere e, spinto dal vento, rotolare verso il muro. Nell’eseguire il
movimento, Ghetai pronunciò il nome della tecnica: «Konoha Senpuu» (= Vento della foglia). Ranma, però, non si fece sopraffare tanto facilmente: usò il muro per lanciarsi come un proiettile contro Ghetai. Ma il ragazzo, molto sveglio, si voltò udendo il contatto fra Ranma e il muro e, tirando un calcio del canguro (= un calcio che colpisce il mento con entrambi i piedi, mandando in aria l’avversario) mandò Ranma in aria. Al termine di questa azione, la situazione era più o meno in parità: entrambi erano in piedi nelle stesse posizioni di partenza, ma Ranma presentava qualche ammaccatura in più.
«Tsk … non te la cavi male. Ma se questo è tutto ciò che sai fare, sei ancora ben lontano dal battermi!» Disse in maniera volutamente aggressiva Ranma. Al contrario Ghetai era calmissimo: non sembrava neanche concentrato. Direi che faceva quasi paura …
«Ricorda che se mi attacchi in maniera così semplice e solo con attacchi frontali, sarò sicuramente un gradino sopra di te» Proferì il ragazzo, ancora con grande calma
«Beh … allora sfoderiamo entrambi il nostro colpo migliore, ti và?» Si riprese subito Ranma
«Va bene, mostrami pure il tuo ...»
«Ti pentirai di avermelo chiesto! Tecnica modificata delle castagne!» Disse Ranma, mentre scagliava una raffica di pugni contro Ghetai. Purtroppo il giovane non poté che essere colpito, in modo da essere scagliato contro il muro violentemente. Ora Ghetai era leggermente danneggiato.
«Mm … Bravo, davvero! Un’ottima tecnica. Ma aspetta di vedere questa …» Proferì Ghetai mentre, una volta alzatosi in piedi, cominciò a slegarsi le fasce che aveva agli avambracci. A questo punto, con un tono minaccioso, concluse: «Preparati!» e, dopo un secondo e mezzo, aveva cominciato a girare vorticosamente attorno a Ranma, con una velocità incredibile. Ranma era non poco spaventato da quella velocità e anche gli altri osservavano Ghetai (o meglio il polverone che sollevava) con espressione sbalordita. Ad un certo punto, la situazione cambiò: Ghetai, da girare vorticosamente, si fermò sotto al nemico
, mandandolo in aria con un poderoso calcio. Ma la tecnica non era finita lì: ad una velocità incredibile, arrivò dietro all’avversario in volo e, avvolgendolo assieme a lui con le fasce che gli legavano le braccia, cominciò a scendere mentre girava vorticosamente.
«Loto Frontale!» Disse Ghetai, mentre, lasciando disteso al suolo Ranma, si allontanava dal polverone creatosi. Tutti erano increduli: come poteva uno straniero, battere Ranma con un colpo solo? Beh … almeno questo era ciò che tutti pensavano: Ranma era ancora in piedi, sebbene fosse seriamente danneggiato dall’attacco avversario. Non era ancora crollato.
«Devo riconoscere che hai una grande forza, se sei riuscito ad uscire dalla tecnica del Loto Frontale!» Riconobbe Ghetai.
«Sì, ma anche tu sei molto forte!» Disse Ranma «E credimi quando ti dico che riconosco la grande forza altrui con difficoltà» Continuò Ranma. Che il trovare un degno avversario lo avesse fatto riflettere? «Ma preparati, perché sarò io a vincere questo scontro!» … No, mi sbagliavo …
«No» Si riprese subito Ghetai «Non voglio continuare. Tu mi hai chiesto di mostrarti il mio colpo migliore, ed io ti ho accontentato! E … poi c’è un altro … Arg!» Concluse Ghetai, cadendo a terre, apparentemente svenuto. Subito dopo si udì un potente boato, qualcosa che somigliava ad un tuono.
«Cos’è, un terremoto?» Disse spaventato Soun Tendo
«No,» rispose Ghetai «E’ il mio stomaco … non mangio da un mese ...»
Nel fra tempo, Shan-pu era andata via, tornando al ristorante "il gatto". Era un po' scoinvolta: un'altro uomo aveva battuto Ranma. Certo, magari non l'aveva completamente steso, ma con quella tecnica ... c'era da stare attenti: Shan-pu sentiva che qualcosa stava per cambiare ...

°#°#°#°#°#°#°#°#°#°#°#°#°

«*Rumore di bacchette* Un altro, per favore!»
«E’ già il terzo che ingurgiti, Ghetai!» Disse Ranma con espressione sbalordita.
«Sì, hai ragione Ranma. Credo possa bastare» gli rispose Ghetai. In quel momento Akane ne approfittò per rivolgere una domanda al ragazzo:
«Senti Ghetai … Sei venuto qui per prendere parte al torneo?»
«No: quale torneo? …»

°=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°=°

VOCE DELLE ANTICIPAZIONI:
Di quale torneo parla Akane? Ranma e Ghetai si iscriveranno, ,ma non sarà così facile. Se volete saperne di più, non perdetevi la prossima puntata: “Il torneo dei cinque mondi”

P.S.: Ragazzi, ma la devo continuare stà fic? Sapete, mi sembra un po' incasinata...

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=148820