Biondo grano, granturco giallo, girasoli dorati

di Jeck86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** I° giornata ***
Capitolo 3: *** II° giornata ***
Capitolo 4: *** III° giornata ***
Capitolo 5: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

 
 
 
Ikari non ha detto nulla in proposito.
Ma io credo che, nell'ultima battaglia, lo 00 abbia protetto lo 01 dal cannone a particelle accelerate del nemico, rischiando di venire completamente distrutto.
Anzi, ne sono sicuro.
E il motivo è soltanto uno: lo pilotava Ayanami.
è come se in lei ci fosse già qualcosa di similmente maturo, che la fa apparire così diversa dagli altri quattordicenni come noi.
E poi...
 
 
 
...Ayanami ha un gran bel culetto!

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Capitolo 2
*** I° giornata ***


I° giornata

 
 
 
Avverto presenze esterne al mio io: "C'è qualcuno la fuori?...al di la della soglia?"
Conosco queste persone: Ikari, il maggiore Katsuragi, la dottoressa Akagi, il pilota dello 02, il comandante Ikari, altri ragazzi, compagni di classe...
Chi sei tu?
Chi sei tu?
"Chi sei tu?"
 
"Sono Kensuke, ma come hai fatto a vedermi se sei girata verso la finestra?"
Rei voltò la testa lentamente e mise i suoi occhi sul biondino.
"Ho parlato ad alta voce? A volte mi capita."
"Mica tanto spesso. Giurerei che è la prima volta che ti sento. Siamo solo noi?"
"Si."
Vedendo che il ragazzo la fissava, Rei si rese conto che doveva dire qualcos'altro.
Era una convenzione sociale.
Il ragazzo, come aveva detto di chiamarsi?
Accidenti.
Lei lo conosceva bene.
Era uno degli amici di Shinji.
Ma il nome le sfuggiva.
Comunque doveva dirgli qualcosa.
Disse la prima cosa che le veniva in mente.
Ecco, quella cosa poteva andare bene.
Non che a lei importasse...
 
Si aspettava in risposta un commento breve.
Ma mister lentiggini aveva, evidentemente, una idea tutta sua del fare conversazione.
Aprì le cateratte per lasciar passare una fiumana di parole.
"La settimana scorsa, a scuola, il professore, quello con gli occhiali..."E giù valanghe di parole."...Non fraintendermi...bla bla bla...Io non ce l'ho con lui anche se spiega sempre la stessa lezione...bla bla bla..."
Rei aveva annuito un paio di volte, nello strenuo sforzo di capire cosa stava dicendo il biondino. Ma poi aveva rinunciato e si era messa a pensare ai fatti propri.
Ma non poteva distogliere lo sguardo.
Sarebbe stata una scortesia.
Così lo fissava con una espressione impenetrabile.
...Ecco, Aida.
Era così che si chiamava: Kensuke Aida.
 
"...e quindi non ho avuto tempo per studiare per il compito in classe di oggi. Ed ecco perché sono arrivato in anticipo: per scrivermi le risposte sul banco e preparare i bigliettini per copiare."
"Scusa..."Disse lentamente Rei"...ma come è cominciata questa conversazione?"
"Come...?"
"Cosa avevo chiesto all'inizio? Per farti parlare così tanto..."
"Tu avevi chiesto: Come va?"
"Sembrava una domanda tanto innocua."Pensò Rei.
 
Avrebbe voluto stare zitta ma Kensuke continuava a fissarla.
Aveva pure uno strano sguardo in faccia.
E stava sorridendo.
Chissà che voleva?
Così dopo un minuto buono di silenzio si decise ad aggiungere.
"Ma, Aida..."Iniziò.
"Visto che me lo sono ricordato?"Pensava con orgoglio.
"...credi di fare in tempo?"
"A fare?"
"Scrivere sul banco, preparare i bigliettini ecc."
"Perché?"
Aida non si era accorto che, durante il suo monologo, la classe aveva fatto a tempo a riempirsi di gente.
"Drin" suonò la campanella.
 
"Montagne, montagne imponenti: cose che mutano in un lungo tempo.
Cielo, cielo azzurro: una cosa visibile agli occhi, una cosa invisibile agli occhi.
Sole: una cosa unica.
Acqua: una sensazione piacevole.
Biondo grano, granturco giallo, girasoli dorati: il colore giallo mi..."Pensava Rei.
"...mi lascia del tutto indifferente."
Rei guardava fuori dalla finestra e divagava col pensiero.
Aveva finito da un pezzo il suo compito.
Avrebbe potuto consegnare.
Ma tanto, anche se avesse consegnato, non poteva andare a casa.
E se anche fosse andata a casa non avrebbe fatto altro che starsene sul letto a fissare il muro.
Allora se ne stava seduta al suo posto e guardava fuori dalla finestra.
Almeno la vista era più spaziosa.
 
Rei si voltò verso il banco accanto al suo.
C'era seduto quell'Aida.
Stava sudando copiosamente.
Si girava e rigirava sulla sedia.
Poi sollevava lo sguardo preoccupato verso il cielo.
Bestemmiava qualcosa in cuor suo.
Poi si concentrava di nuovo sul foglio.
Aida fissava il foglio con intensità, come se potesse spremerci fuori la risposta alle sue domande.
Ma, nel frattempo, la penna non si era mossa neppure di un centimetro.
 
Rei sentì un lieve moto di pietà.
Che, in un certo senso, fosse stata colpa sua?
Forse, era perché si era attardato a parlare con lei che il ragazzo non aveva potuto copiare.
Ma avrebbe dovuto studiare.
Perché non aveva studiato?
Per distrazione?
Anche Rei aveva le sue distrazioni.
Anche Rei aveva dovuto dire no a molti passatempi divertenti:
leggere un libro di filosofia
fissare il muro
leggere un libro di biochimica
lustrare gli occhiali del comandante.
Ma Rei era una ragazza giudiziosa ed aveva preferito il dovere al piacere.
Perché Aida Non aveva studiato?
Lui lo aveva detto.
Ma, ora come ora, lei non se lo ricordava.
"Devo fare più attenzione, la prossima volta che lui blatera qualcosa."
 
Ad un certo punto, il volto congestionato di Aida si volse a cercare ispirazione fuori dalla finestra e, per caso, incontrò lo sguardo di Rei.
Imbarazzato, e non volendo mostrare quanto fosse bisognoso d'aiuto, fece un sorriso tirato.
Rei, con un veloce colpo d'occhi, spostò lo sguardo severo sul professore.
Non stava guardando.
Prese la sua brutta e stese il braccio a passarla ad Aida.
Aida guardava gli occhi rossi e severi di Rei mentre valutava se accettare o meno l'aiuto.
Prese la brutta ed iniziò a copiare.
 
Quando ebbe finito si voltò di nuovo verso Rei per un muto ringraziamento.
Ma lei guardava di nuovo fuori dalla finestra.
Allora si voltò alla sua destra e vide che anche Toji era in ambasce.
Passò la brutta anche a lui che a sua volta passò il compito.
A quel compito presero tutti 8, tranne Asuka ed Hikari che presero 9...
...e Shinji, l'unico che aveva studiato sodo e che non aveva voluto copiare.
Shinji prese 7.

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Capitolo 3
*** II° giornata ***


II° giornata

 
 
 
Rei stava seduta su una panchina e leggeva un libro.
Le piaceva sentire il sole tiepido sulla pelle.
 
"Chi sei?" Domandò il piccolo principe. "Sei molto carina..."
"Sono una volpe." Disse la volpe.
"Vieni a giocare con me."Le propose il piccolo principe."Sono così triste..."
"Non posso giocare con te." Disse la volpe. "Non sono addomesticata.".
"Ah! Scusa."Fece il piccolo principe.
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:
"Che cosa vuol dire addomesticare?"
"Non sei di queste parti, tu."Disse la volpe."Che cosa cerchi?"
"Cerco gli uomini."Disse il piccolo principe."Che cosa vuol dire addomesticare?"
"Gli uomini"Disse la volpe."hanno dei fucili e cacciano. E' molto noioso! Allevano anche delle galline. E' il loro solo interesse. Tu cerchi delle galline?"
"No"Disse il piccolo principe. "Cerco degli amici. Che cosa vuol dire addomesticare?"
"E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami..."
"Creare dei legami?"
"Certo."Disse la volpe. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo".
"Comincio a capire." Disse il piccolo principe. "C'e' un fiore... credo che mi abbia addomesticato..."
 
"Stupidi fiori!" pensò Rei mentre sollevava gli occhi dal libro.
"Fiori: molte cose uguali, molte cose inutili..." Pensava Rei. "...come me."
Rimise gli occhi sul libro.
Ma, proprio in quel momento, un ombra si posò su di lei.
Rei cercò di spostare il libro per intercettare la luce del sole.
Ma l'ombra si avvicinò ancora.
"Scusa, ti sposteresti?" Disse Rei, sollevando lo sguardo verso la figura che proiettava quell'ombra.
"Come?"Disse Aida. Poi si accorse del libro che Rei stava leggendo."Oh, ma certo, scusa."
Rei rimise gli occhi sul libro ma, prima che potesse rimettersi a leggere, Aida le rivolse la parola.
"Questa scena, tra di noi, non ti ricorda qualcosa?"
"Alludi all'incontro tra Diogene ed Alessandro?"Disse Rei, sinceramente stupita che una testa di legno come Aida conoscesse la storia dell'antica Grecia.
"Cosa? No. Sono due tuoi amici?"
Rei lo fissò grattarsi la punta del naso e aggiustarsi gli occhiali.
"Comunque io mi riferivo a te ed Asuka. Ti ricordi?"
Rei continuava a fissarlo senza pronunciare parola.
"Cosa Leggi?"Aggiunse Aida.
"Un libro." rispose Rei.
"È bello?"
"Si."
"Vuoi leggermene qualche passo ad alta voce?"
"No."
"Senti...Io...Bèh...Si...Insomma...Cioè...Volevo ringraziarti...per avermi passato il compito...stamani."
"Capisco. È tutto?"
"Per sdebitarmi pensavo di invitarti in un bel posto. Io sono un cliente fisso quindi mi hanno regalato un biglietto extra e pensavo che, magari, potevi venire anche tu."
"Non penso che verrò?"
"Hai qualche motivo per non venire?"
"No."
"Allora vieni."
Il tono di Aida era diventato così sicuro di se e Rei era talmente abituata a ricevere ordini che stava per dire"Si".
"Non ho alcun motivo di venire."
"Te ne do uno io: sarà divertente."
"Cosa significa divertente?"
"È una sensazione piacevole associata al rilascio di endorfine nel corpo."Aida tirò fuori l'otaku nerd che c'era in lui.
Solo in quel modo poteva comunicare con Rei. “È simile alla gioia o alla felicità. Ma, a differenza di queste due, il divertimento esiste davvero. Non è solo una invenzione degli scrittori."
"Se mi ordineranno di farlo, lo farò."
"Chi te lo dovrebbe ordinare?"
"Il comandante, il vice comandante, la dottoressa Akagi o  il maggiore Katsuragi."
"Se lo chiedi alla signorina Misato, scommetto che verrai. Fammi sapere. Ciao."
"Aida..."
"Si?"
"Davvero non sai chi sono Diogene ed Alessandro?"
"Intendi il filosofo Diogene dei Cani ed Alessandro Magno di Macedonia?"
"Si"
"Si, li conosco. Erano in un cartone animato."
"Perché mi hai chiesto se erano miei amici?"
"Sembrava più divertente così."
 
 
 
 
 
 
 
 
"Oooohhhh. Piccolina, non mi dire che hai un fidanzatino." Disse Misato coprendo un sorriso malizioso con la mano.
"Ma cosa dice?"Rispose Rei in imbarazzo.
"Oh, guarda come sei arrossita!"
"Chi lo avrebbe mai detto che rei si sarebbe trovata un ragazzo? Ho sempre pensato che la prima sarebbe stata Asuka."Aggiunse Ritsuko con il solito tono professionale.
"Improbabile se continua a mettere KO tutti quelli che ci provano con lei. é proprio vero quello che si dice delle acque chete."
"Chi è questo Casanova?"Domandò Ritsuko.
"Kensuke Aida. E non è niente di simile."
"é il ragazzino con gli occhiali che ha organizzato la festa della tua promozione?"
"Sembra di si. Chi avrebbe detto che sotto quella scorza da maniaco militare battesse un cuore da innamorato?"
Rei cominciava ad innervosirsi.
Ma le cose potevano solo peggiorare.
"Ma non era Shinji a corteggiarti?"Domandò Misato.
"No."
"Comunque fai bene a tenere il piede in due scarpe. Io dico che dovresti accettare." Disse Ritsuko.
"Un momento, non dovremmo farle un discorso sulle api, i fiori, le cicogne ed i cavoli?"
La dottoressa Akagi si chinò su Rei e le mise una mano sulla spalla."Rei, cosa sai dell'accoppiamento?"
"Quando i corpi cavernosi dell'apparato riproduttivo maschile si riempiono di sangue è resa possibile la penetrazione. Allora..."
"No, dico, a proposito dell'avere bambini."
"Quando la cellula genitale maschile raggiunge il gamete femminile, dall'unione delle due cellule si forma lo zigote..."
"Secondo me, ne sa più di te, Misato."
Misato rimase con in faccia l'espressione del navigatore satellitare che ha perso il segnale.
"Va bene."Disse, mentre ancora cercava di capire di cosa diavolo stesse parlando Rei."E poi Aida mi sembra un bravo ragazzo."
"Se tutti i ragazzi e le ragazze che escono per una passeggiata dovessero fare sesso, il mondo avrebbe 12 miliardi di abitanti, invece di 3."Aggiunse il vice comandante Fuyutsuki, sbucato fuori dal nulla.
E Fuyutsuki era una autorità in materia di 2 di picche.
"Anche io dico che dovresti andare."Aggiunse il vice comandante.
"E così siamo in tre."
Rei fece dietro front ed uscì.
"La piccola Rei. Mi sembra ieri quando l'ho incontrata la prima volta. Non faceva che chiamare tutte le persone vecchio o vecchia."Disse Fuyutsuki."Poi, all'improvviso, ha smesso."
"Sta diventando una donna. Loro crescono e noi invecchiamo."Aggiunse Ritsuko.
"Ma Aida non era cotto di me?"Sbuffò Misato.
"Il tuo orgoglio femminile è in frantumi?"
"No, io ho ancora Kaji, Suzuhara e Hyuga che sono cotti di me. Ma tu dovresti darti una mossa, amica mia. O resterai l'unica zitella."
Ritsuko dette all'amica uno sguardo omicida.
"Mi sono persa qualcosa?"Disse Maya arrivando.
Alla fine, Ritsuko, smise di squadrare Misato e guardò nella direzione da cui era uscita Rei.
"Crescono così in fretta..."Sospirò.
 







Rei interruppe la lettura e si mise a fissare il muro.
"Anzi, no, oggi voglio fissare il soffitto."Pensò Rei mentre cambiava posizione."Per cambiare un po'"
Quell'Aida l'aveva davvero invitata ad un appuntamento galante?
Rei arrossì di nuovo.
Che cosa avrebbe dovuto fare lei?
Se non fosse andata lo avrebbe ferito?
E se invece fosse andata, lui avrebbe preteso che lei gli tenesse la mano o cose del genere?
Era quello il bello del suo rapporto con il comandante Ikari: che non c'era nessun rapporto.
Nessuna aspettativa o delusione.
Lei faceva ciò che le veniva ordinato di fare.
Fine.
"Invece le relazioni tra le persone sono così incomprensibili. Il fatto è che, in queste situazioni, io non so come dovrei sentirmi."
Quindi abbandonò quei pensieri e si rimise a leggere il libro.
 
"Se tu mi addomestichi la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo mi farà uscire dalla tana come una musica. E poi guarda! Vedi laggiù in fondo dei campi di grano? Io non mangio il pane, e per me il grano è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai i capelli color dell'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano..."
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe: "Per favore ... addomesticami", disse....
 
"Andrò!"Decise Rei.

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Capitolo 4
*** III° giornata ***


III° giornata

 
 
 
Rei guardò sul biglietto.
L'indirizzo era quello.
Eppure...
Entrò e vide Aida.
"Buongiorno."Disse Rei.
"Hoy, Rei" Salutò Toji di lontano.
"COOOOSA?"Gridò Asuka."Non avrei mai immaginato che saresti venuta davvero."
"Hai perso la scommessa. Paga. Paga."Le disse Toji.
"Stupida allieva modello."Bofonchiò Asuka."Mi hai fatto perdere la scommessa."
"Hem...Noi qui...saremmo...hem...sotto il tiro dei cecchini nemici."Disse Shinji, rimpiattato dietro un albero per schivare le pallottole di vernice.
"Presto, mettiti questi."Aida porse a Rei un caschetto, un fucile caricato a pallottole di vernice, una tuta mimetica e degli occhialoni.
"Presto. Fate presto." Piagnucolò Hikari.
"Fammi capire bene."Disse Rei."Tu mi hai invitato ad una battaglia di guerra simulata?"
"Si chiama paintball ed è..."Fu interrotto da uno schizzo di vernice arancione in piena faccia.
Rei aveva imbracciato il fucile e lo aveva centrato al primo colpo.
 
Entrarono negli spogliatoi uno alla volta in fila indiana.
Le tute mimetiche dovevano essere verdi e marroni.
Invece i ragazzi erano tutti gialli, come se fosserro stati presi a secchiate di vernice in faccia.
"Bisogna avere il coraggio di dire le cose: abbiamo fatto schifo."Esordì Toji.
Shinji aggiunse:"Di umiliazione si può anche morire."
"Esagerato, alcune battaglie si vincono, altre si perdono."Disse Hikari.
"Ma non quando il più grande della squadra avversaria ha 11 anni e mezzo."Si intromise Aida ghignando.
Essendo stato abbattuto per primo si divertiva a far balzare agli occhi l'incapacità degli altri.
"Ma per annientare quei marmocchi così selvaggi, saremmo dovuti entrare in campo col bazooka."Aggiunse Hikari, cercando di calmare gli animi.
"No, non siamo stati annientati dalla nostra incompetenza."Subentrò nella conversazione Asuka."Ma dall'incapacità di qualcuno di seguire la catena di comando."
"Finiscila, dopo tutto abbiamo vinto."Disse Shinji.
"NO"Strillò la rossa, sbattendo un piede per terra."Voglio rimarcare il fatto che Suzuara mi ha sparato alle spalle."
E con i pollici mostrava una macchia arancione dietro la sua schiena.
"Il mio solo rimpianto è di non averlo fatto prima."
"Stavo dando direttive chiare e precise."
"Si, da dietro un albero."Disse Aida.
"Strillavi: aghnentiamo kvel rakazzino, aghnentiamolo."Toji imitò la voce di Asuka. 
"È esaltante essere sconfitti dalla tua scuadra."Dissero sarcasticamente Asuka e Aida in coro.
"Trova spazio nella tua agenda, ci sarà una corte marziale."Sibilò Asuka aferrando Toji per il bavero della tuta.
Poi entrò negli spogliatoi anche Rei.
Si trascinava dietro una coppa di finto oro, trofeo della vittoria.
La sua tuta mimetica era immacolata.
Non c'era neppure una macchiolina di vernice.
"Almeno tu ti sei divertita?"Disse Asuka sprezzante."Suppongo di si. Hai fatto una carneficina."
"Si. Mi piaceva quando il liquido arancione esplodeva schizzando le facce delle persone..."
Shinji ebbe un brivido, Toji impallidì ed Asuka fece un verso gutturale a metà tra il terrore ed il disgusto.
"...mi sembrava una festa."Concluse Rei.
 
I ragazzi adesso stavano festeggiando la vittoria dentro un bar.
Allegre grida.
Un caos piacevole.
"Mi ha fatto piacere che tu ti sia unita a noi."Disse Aida rivolto a Rei."Magari la prossima volta potremmo andare in un luogo più tranquillo. Al lunapark, magari. Ti andrebbe?"
Rei Arrossì.
"Si"
 
 
 
 
 
 
 
 
Rei era nella sua camera.
Il suo sguardo cadeva sulla fotografia di gruppo che si erano fatti i 6 ragazzi.
Toji aveva una faccia fiera, da salvatore del mondo, e Hikari si stringeva al suo braccio, con la scusa che dovevano stare stretti.
Asuka faceva il segno della vittoria e persino Shinji aveva ribaltato il suo broncio in un timido sorriso.
Rei stava al centro e, al suo fianco, Aida l'aiutava a tenere la pesante coppa della vittoria.
Quando l'ebbe guardata per un po', Rei tornò al suo libro.
 
Così il piccolo principe addomesticò la volpe ... E quando l'ora della partenza del piccolo principe fu vicina:
"Ah!"Disse la volpe."... piangerò".
"La colpa è tua."Disse il piccolo principe. "Io non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti
addomesticassi e che diventassimo amici...".
"E' vero."Disse la volpe.
"Ma sapevi che avresti pianto!"Disse il piccolo principe.
"Certo."Disse la volpe.
"Ma allora che ci guadagni?"
"Ci guadagno..."Disse la volpe. "...il colore del grano".

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Capitolo 5
*** Epilogo ***


Epilogo

 
 
 
"Che schifo!"Disse Asuka.
Ma, a differenza del solito, quel rimprovero non era rivolto a Shinji.
Era rivolto a tutto il resto.
Lei era ferita, bendata.
Il cielo aveva un innaturale colore rosso ed il mare sembrava fatto di sangue.
In lontananza si vedevano due Evangelion impalati:
Uno era decapitato.
L'altro no…purtroppo.
Mezza testa di Rei fissava nella loro direzione.
La luna stava tramontando all'orizzonte.
Shinji aiutò Asuka ad alzarsi in piedi.
"Dobbiamo trovare un rifugio e del cibo."Trovò la forza di Dire Shinji.
"Mi viene da vomitare."
"Si, hai chiarito il punto."
"No. Mi viene davvero da vomitare."
Shinji le mise una mano sulla fronte.
Asuka si trattenne dal rimettere e trovò la forza di alzarsi in piedi.
Asuka si appoggiava a Shinji.
O era Shinji che si appoggiava ad Asuka?
Tutto quel rosso e quel mare fatto di persone sciolte, e tutti quei giganti in putrefazione facevano stare male entrambi.
 
Ma quando ebbero mosso un passo verso l'entroterra, il sole apparve da dietro una montagna.
Ed illuminò la terra.
Migliaia di campi di biondo grano e di dorati girasoli e di giallo mais brillarono sotto il sole.
Un regalo?
Di chi?
Di Rei?
A chi?
A se stessa?
Forse.
Ed i loro occhi furono abbagliati da quella vista.
"È..."Iniziò Asuka
"...bellissimo."Completò la frase Shinji.
 
E tu, il merito avrai di questo, Aida;
finché un biondo e tiepido sole risplenderà sulle sciagure umane.

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