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di Iwillnotcry
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sola e al buio. ***
Capitolo 2: *** Demi. ***
Capitolo 3: *** Andrea. ***
Capitolo 4: *** Migliori amiche fin da bambine. ***



Capitolo 1
*** Sola e al buio. ***


1 CAPITOLO


“Freddo. Buio. Paura. Solitudine. Tristezza. Ancora buio. Voci, in lontananza. I suoi occhi, imploranti. Dolore. Perché non era lì con me adesso? Aveva detto che ci sarebbe sempre stato quando avessi avuto bisogno. E ora? Ora non c’era. Ne avrei avuto bisogno, davvero. Ma non potevo fare nulla. Dov’ero? Cosa ci facevo lì? Cos’era successo? Perché non sentivo più il mio corpo? Perché non riuscivo a muovermi? Avrei tanto voluto aprire gli occhi, alzarmi e chiedere spiegazioni. Ma ero così stanca, così stravolta. Le voci erano sparite ormai, lasciando il posto ad un noioso e monotono bip. Non era molto come ninnananna, ma sempre meglio di niente. Lentamente scivolai nel dolce oblio, cullata dolcemente tra le braccia di Morfeo…”




 


Okay, bè, eccomi qui, con la mia prima storia.
E' forse un po' contorta. Ci sono tre personaggi, che si alterneranno nei vari capitoli.
Sono tutti piuttosto corti, ma spero siano scritti decentemente.
Recensite, vi prego. Non risparmiatevi, dite tutto quello che vi passa per la testa, sono pronta ad ascoltare qualsiasi critica.
Grazie per la vostra attenzione,
Sara <3

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Capitolo 2
*** Demi. ***


Ormai le lacrime erano finite. Ma per lei ne avrebbe trovate altre. Le mancava tanto. Le mancava stringerla, le mancava abbracciarla, in uno di quei loro abbracci infiniti. Le mancava consolarla tutte le volte che aveva un problema. Le mancava la sua risata. Le mancava il suo sorriso, il suo essere testarda. Le mancava la sua voce, le mancava. Le mancava tutto di lei. Le mancava, e basta.

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Capitolo 3
*** Andrea. ***


Faceva male vederla lì, distesa in quel triste lettino, inerme e ancora più fragile del solito. Faceva tremendamente male. Ma la cosa che gli dava più fastidio, quella che più di tutto alimentava il dolore indescrivibile che gli straziava il petto, era la sua inutilità. Non poteva fare assolutamente nulla per aiutarla. Avrebbe dato tutto per vedere i suoi occhi un ultima volta, per abbracciarla, stringerla e dirle quanto l’amava una sola ed ultima volta. Era dannatamente ingiusto che non potesse fare niente per la persona che più di tutti lo aveva sempre sostenuto e aiutato. Lei si meritava di vivere, sarebbe dovuto essere lui al suo posto. E poi, non poteva immaginare la sua vita senza di lei. Sarebbe stato impossibile continuare con un così grande vuoto dentro. E questo vuoto sarebbe stato incolmabile, per sempre. Perché non ci sarebbe mai più stata un’altra nel suo cuore, ne era certo.







 


Ho aggiunto due capitoli, perchè sono davvero tanto corti.
Prometto che i prossimi saranno un poco più lunghi!
Recensite, recensite, recensite, vi scongiuro!
Grazie dell'attenzione, di nuovo,
Sara <3

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Capitolo 4
*** Migliori amiche fin da bambine. ***


CAPITOLO 4


Sempre e solo buio. Voci che andavano e venivano. Nessuno che potesse aiutarmi, nessuno che potesse darmi spiegazioni. Nessuno. Lentamente e senza quasi accorgermene scivolai in un sogno…
Avevamo litigato, io e Demi. Eravamo sempre state migliori amiche, fin da bambine. E per la prima volta avevamo litigato davvero. Stavo davvero male, ero distrutta. Per un motivo così idiota poi. Quando suonarono al campanello mi precipitai ad aprire. Era lui. Mi buttai tra le sue braccia, in lacrime, riempiendomi i polmoni di quel suo dolce profumo. Come faceva ad essere così bello? Adoravo i suoi profondi occhi scuri, oceani d’ambra pieni di emozioni e sentimenti nascosti Non mi chiese nulla, non disse nulla, mi abbracciò semplicemente. Ma quell’abbraccio valeva molto più di quanto chiunque potesse immaginare. Non so per quanto durò, ma quando sciogliemmo l’abbraccio avevo finito le lacrime e mi ero calmata. Gli avevo inzuppato la maglietta, povero. Lo feci entrare e ci sedemmo sul divano. A quel punto non potevo non raccontargli tutto. Partii da quello che mi sembrava l’inizio di tutto, Demi. Avevamo litigato per la prima volta ed ero visibilmente a pezzi. La causa… bè, era complicato. Lei si tagliava, era bulimica e sospettavo fosse anche bipolare. La mia inutilità di fronte a tutto questo mi uccideva. Lei aveva sempre fatto di tutto per vedermi felice, ma io non riuscivo ad aiutarla. Questa cosa era troppo grande per me. Non sapevo cosa fare, la vedevo spegnersi giorno dopo giorno, e non sapevo cosa fare. Mi mancava la vecchia lei, ma non sapevo come farla tornare indietro. Ci avevo provato in tutti i modi ormai. Non riuscivo mai ad esserci quando aveva davvero bisogno di me. Solo una volta l’avevo davvero aiutata. Ero a casa sua e le veniva da vomitare perché aveva mangiato troppo secondo lei. L’avevo abbracciata forte, per quelli che furono i minuti più ansiosi della mia vita. Volevo davvero esserle d’aiuto, ma non sapevo se ce l’avrei mai fatta. Ma quando finalmente mi guardò negli occhi capii che era passato tutto. L’unica volta in cui l’ho aiutata davvero. Giusto qualche ora prima le avevo telefonato, in lacrime, dopo che lei mi aveva mandato una foto di un fazzoletto pieno di sangue, del suo sangue, uscito dai tagli. L’avevo implorata di smetterla. L’avevo minacciata di dirlo ai suoi, ma non era servito a nulla. Mi aveva risposto che tanto nessuno l’avrebbe fatta smettere se lei per prima non l’avesse voluto. E lei non voleva. Diceva di provare addirittura soddisfazione nel farlo. Questo davvero non lo capivo. Le avevo detto che mi mancava la vecchia Demi, che odiavo vederla così. Mi aveva risposto che dato che mi portava solo problemi e che non sopportavo il suo cambiamento potevo anche lasciarla perdere. ‘Forse sarà meglio, per entrambe’, aveva detto. E mi aveva chiuso il telefono in faccia. Avevo provato a chiamarla un centinaio di volte, ma niente. Non ne voleva più sapere di me. Quando arrivai alla fine del mio breve racconto ero di nuovo in lacrime che Andrea mi asciugò con dei dolcissimi baci. Dio, come avrei fatto senza di lui?”

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