Les sentiments de Vanilla

di LazyAryanne
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Dolore ***
Capitolo 2: *** Potere ***
Capitolo 3: *** Rabbia ***
Capitolo 4: *** Gelosia ***
Capitolo 5: *** Coraggio ***



Capitolo 1
*** 1. Dolore ***


Les sentiments de Vanilla

 

1.

Dolore

 

Buio.
Aveva aperto gli occhi e intorno a se non aveva visto altro che un'infinita distesa scura.
Tentò di alzarsi in piedi ma le gambe cedettero sotto il peso del suo corpo; stranamente atterrò su una superficie morbida e non si fece male. Cercò di ricordare cos'era successo, niente, l'oscurità le faceva da padrona. Si sentiva strana, però.
All'improvviso la luce si accese, rischiarando la stanza e provocandole un irritante bruciore agli occhi.
«Ti sei svegliata vedo» le disse una voce conosciuta
«P-pierre?» chiese titubante
Si guardò intorno: il pavimento di marmo, le tende di velluto sulla finestra da cui si poteva vedere la città, i mobili di mogano e il soffice letto nero su cui era seduta. Non c'era dubbio, era nel palazzo degli Orchi.
Il problema era: cosa ci faceva lì?
«Pierre perché sono qui?» chiese impaurita.
«Vanilla, forse è meglio se per ora non ti sforzi, la memoria ti tornerà presto vedrai, intanto riposa» Pierre così gentile, era strano.
Uscì dalla stanza e chiuse a chiave la porta dietro di lui. Vanilla sobbalzò, era in trappola nella reggia degli orchi, doveva assolutamente scappare.
Si alzò in piedi e cominciò a battere i pugni sulla porta
«Fatemi uscire!» gridava piangendo. «Vi prego lasciatemi andare!»
Perché era lì? Cosa doveva ricordare?
Si sentiva stanca e spossata così si raggomitolò ai piedi della porta e si addormentò nuovamente, piangendo.

Pierre era davanti a lei e la guardava. 
«Mi dispiace molto Vanilla, ma dovevo aprirti gli occhi.»
Lei lo guardava spiazzata.
«No, non può essere» sussurrò, alcune lacrime cominciarono a uscirle dagli occhi e a rotolare sulle guance
«Non è possibile, Chocola... lei non è così, lei mi vuole bene» spiegò ma non riusciva a convincere neanche se stessa
«Guarda Vanilla, guarda dentro questo specchio così capirai che non sono io il nemico in questa brutta storia.»
Vicino al ragazzo apparve un grande specchio, decorato da del ferro nero battuto che formava piccoli ghirigori attorno alla sua forma ovale.
Delle immagini cominciarono a scorrere sulla superficie: lei e Chocola da bambine che giocavano insieme nella sua stanza, prima che Houx e Saule venissero a chiamare la ragazzina dai capelli rossi, dimenticandosi di lei; la sua migliore amica che si allontanava per andare a giocare con gli altri. Sua madre, la regina Candy, sempre con uno sguardo in più per Chocola, e poi sulla Terra, lei che conquistava le sue compagne di classe, lei che conquistava i cuori, Houx che l'ammirava e proteggeva.
«Basta!» disse. «Ti prego Pierre fallo smettere.»
«Mi dispiace Vanilla ma questa è la realtà» disse facendo sparire lo specchio.
«Tu con noi Orchi staresti meglio, noi ti possiamo capire e aiutare, saresti un'ottima regina.»
Vanilla lo guardò, le sue parole non le sembrarono più tanto folli, in fin dei conti cosa aveva da perdere.
«Io...se accettasi di venire con te, di passare dalla parte di voi Orchi, cosa succederebbe?»
«Le persone ti vedranno sotto un'altra luce: non sarai più l'amica di Chocola, la figlia della regina Candy, una delle due pretendenti al trono. Sarai l'unica e indiscussa regina degli Orchi e, tra poco, anche la sovrana di Extramondo. Ci sarai solo tu Vanilla, tu e nessun'altra.» Le sorrise.
In quel frangente sembrava così diverso, una persona gentile e cordiale, non lo spietato e gelido principe delle tenebre.
Non sapeva se fosse stato quel lato nascosto di Pierre, o quella gelosia provata nei confronti di Chocola, o l'aspettativa di una nuova vita dove poter essere ammirata e benvoluta da tutti. Forse una combinazione di tutti questi elementi, quello che sapeva per certo era che aveva allungato la mano afferrando quella che Pierre le aveva offerto e in quel momento nulla importava più

Si svegliò agitata e impaurita, aveva ricordato. Aveva ricordato tutto, ogni sensazione, ogni sentimento, ogni stilettata di dolore. Ora non si sentiva più tanto in gabbia, anzi, sentiva di poter essere finalmente pronta a iniziare la sua nuova vita.
Il suo pensiero sembrò provvidenziale perché, proprio in quel momento, Sylvette aprì la porta e le sorrise.
«Regina,» la salutò cordialmente inchinandosi «Il principe Pierre le vorrebbe parlare, dice che ormai dovreste essere pronta.»
Lei lo guardò 
«Si, lo sono, portatemi da Pierre.»





Angolino autrice
Eccomi qui, questa è la mia prima long. Corta (cinque capitoli) e già tutta scritta, così almeno non ho il problema degli aggiornamenti ogni mai.
I capitoli non saranno molto lunghi, una sorta di piccoli episodi di vita di Vanilla, i suoi sentimenti in varie situazioni. La storia sarà, come avete già potuto constatare dall'episodio dello specchio, un po' diversa dall'originale. Volevo provare a scrivere qualcosa dal punto di vista dell'altra pretendente al trono.

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Capitolo 2
*** Potere ***


Gli stadi di Vanilla-Potere-2 Potere

Si fece scortare dal servitore di Pierre attraverso i lunghi corridoi di quel castello.
Mentre passava sentiva le facce curiose degli Orchi su di se ma non li vedeva da nessuna parte.
Le tornò in mente un dialogo avuto con la sua mamma quando era ancora piccola.

-Mamma esiste una magia per rendersi invisibili?- chiese una bambina di circa cinque anni, i capelli biondi e ribelli legati in una cuffia blu, mentre, seduta sulle ginocchia della madre, faceva saltellare in aria una pallina di plastica verde.
-Certo Vanilla, ma perché t'interessa?- chiese la Regina Candy accarezzandole il viso
-Bhè potrei impararla e usarla per andare a vedere come giocano Chocola e i suoi amici, sai ho paura ad andare con loro, magari cado o non capisco il gioco, mi prenderebbero in giro- spiegò e solo all'idea i suoi occhi cominciarono a riempirsi di lacrime.
La regina fece incontrare i suoi occhi con quelli della figlia
-Non devi pensare a queste cose piccola mia, i problemi vanno affrontati e tu devi mostrarti alle persone per come sei, rendersi invisibili non ti aiuterà è solo una mancanza di coraggio-
Vanilla sorrise e abbracciò la madre -Hai ragione mamma, sei la migliore di tutte!-

Si riscosse dai suoi pensieri e guardò di nuovo le mura del palazzo.
*Che anche gli orchi abbiano paura di affrontare i loro problemi, e per questo ricorrono alla guaerra?* si chiese mentalmente.
-Siamo arrivati- le disse Sylvette, riportandola alla realtà.
Se voleva davvero cambiare vita doveva smetterla di farsi contagiare dal suo passato.
-Grazie, Sylvette- l'uomo s'inchinò di nuovo e poi sparì.
Lei aprì lentamente la pesante porta in mogano ed entrò nella stanza, trovandovi Pierre che si voltò a guardarla.
-Sei arrivata finalmente- le tese nuovamente la mano, come qualche ora prima
-Vieni Vanilla, voglio mostrarti il potere dei cristalli neri-
Lei si avvicinò al ragazzo che cominciò a guidarla in quella stanza così spettrale.
Non c'erano mobili, ne tappeti o dipinti, solo tante piccole colonne disposte ordinatamente, sopra le quali facevano mostra di se tanti cuori neri.
Quella stanza le procurava un senso di angoscia e paura e poi faceva freddo, tanto freddo.
-Vedi cara Vanilla, un cuore nero contiene dentro di se un potere inimmaginabile, è mille volte superiore di quello di un cristallo rosa o rosso e molto più distruttivo e inebriante, conquistare un cuore nero è una sensazione molto gratificante ma per farlo occorre molto controllo e molta forza, qualità che tu possiedi anche se non lo sai-

-Mamma cosa sono i cuori neri?- chiese la piccola principessa a sua madre, che era intenta a pettinarla davanti allo specchio della sua camera.
Lei si sorprese a quella domanda, aveva espressamente richiesto agli insegnanti di palazzo di non parlare, per ora, dell'energia negativa a sua figlia, sarebbe arrivato il momento più avanti.
Continuò comunque ad ascoltarla con la sua solita aria calma.
-Dove hai sentito parlare di quei cuori Vanilla?- chiese
-Ho trovato un testo nella biblioteca di palazzo mamma, diceva che erano diversi dagli altri cristalli, perché?-
La regina Candy sorrise, sua figlia era sempre stata molto intelligente, questo lo aveva sempre saputo, ma solo ora si rendeva conto di quanto fosse sveglia e curiosa.
Si spostò davanti a lei e s'inginocchiò per potersi trovare alla sua altezza.
-Vedi cara Vanilla, un cuore nero contiene dentro di se un potere oscuro e malvagio, è capace di rovinare le persone, anche le migliori, e conquistarne uno è tremendamente pericoloso, sarebbe meglio per te non entrare mai in contatto con queste magie, ma se dovesse succedere mi prometti che farai attenzione?-
La bambina la guardò fissa negli occhi per poi sorriderle e annuire vigorosamente
-Si mamma te lo prometto-
La regina le sorrise per poi regalarle un dolce bacio sulla fronte e mandarla a letto.

Vanilla in quel momento si accorse di quanto fossero diverse le descrizioni di sua madre e Pierre, e non seppe più a cosa credere.
-Ma per conquistarne uno- continuò il principe degli orchi prendendo in mano un cristallo -bisogna possederlo- la guardò.
-Vanilla ti senti davvero pronta a convivere con un cuore nero? Se non lo sei dillo ora, perché dopo sarà più difficile-
Lei lo guardò negli occhi, poi abbassò lo sguardo.
Gli Orchi o Extramondo, i suoi nemici o i suoi amici,Pierre o sua madre?
Le tornarono in mente tutte le scene viste nello specchio e capì che, probabilmente, un cuore nero, una magia malvagia, non avrebbero fatto più male di quello.
Per una volta si sentì in grado di poter scegliere il suo destino, di avere la sua vita nelle sue mani.
Per la prima volta in vita sua si sentì davvero potente.
Rialzò gli occhi incontrando le iridi di ghiaccio dell'orco -Si Pierre, sono pronta-
Lui sorrise -Molto bene allora-
Poi avvicinò il cuore nero al suo petto e sussurrò qualche strano incantesimo che la ragazzina non riusci a capire e, in un attimo, il cuore nero era dentro di lei, e faceva davvero male.
Svenne, eppure quella strana sensazione di potere non l'aveva ancora abbandonata.

Continua...




Angolino del pane e marmellata:
Nuovo chappy!!! Beh, in questo capitolo ci si accorge della stupidità(ingenuiutà per i più gentili) di Vanilla, non solo rinnega tutto ciò in cui crede e la sua famiglia, ma si fà pure imprigionare dentro il potere del cristallo nero.
Bene, constatato che la nostra biondina non ci stà del tutto con la testa volevo ringraziare K i w i per la recensione, e anche quei lettori senza volto che hanno avuto il coraggio di aprire questa storia e leggerla.
Vi aspetto al nuovo capitolo ^^
Airachan

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Capitolo 3
*** Rabbia ***


Gli stadi di Vanilla-Rabbia-3 Rabbia

Era solo qualche settimana che Vanilla era diventata la Regina degli Orchi eppure aveva già conquistato molti cuori neri e, oltre ogni più rosea aspettativa di Pierre, era davvero un'ottima regina delle tenebre.
Vanilla dal canto suo trovava molto semplice suscitare gelosia e odio nelle persone e ogni cuore nero che conquistava era una rivalsa su Chocola, che, impotente, la osservava da lontano senza poter fare nulla per fermarla.
Povera sciocca, aveva cercato di portarla via dalla sua nuova vita con dei tali stupidi mezzi.
Una scatolina di lamponi, volava farla ridere?
Ma per quanto le doleva ammetterlo molti dei suoi pensieri, coscienti e non, erano rivolti alla sua ormai ex migliore amica.


-Ehi ciao Vannilla!- gridò una bambina appena atterrata nella sua stanza
I lunghi capelli rossi raccolti in due semplici codine ai lati della testa e un vestito color prugna a far risaltare i suoi occhi smeraldo, in mano aveva un sacchetto trasparente, fermato da un grande fiocco blu, pieno di lamponi.
-Guarda cosa ti ho portato!- esclamò facendo roteare davanti al viso della principessa il sacchettino.
-Grazie Chocola- le disse lei contenta.
-Ho saputo dal nonno che non ti senti bene, hai la febbre?- le chiese mentre slacciava il fiocco e apriva la carta.
Vanilla annuì, prendendo un lampone e portandoselo alla bocca.
-Sono buonissimi!- esultò poi, contenta.
Chocola la imitò e così frutto dopo frutto, finirono il sacchetto ridendo e chiacchierando.
Chocola restò lì fino a tardi e così la Regina Candy le diede il permesso di dormire con Vanilla, dicendo che avrebbe pensato lei ad avvertire suo nonno.
-Vanilla- chiamò Chocola a un certo punto della notte.
-Si?- rispose l'altra
-Noi resteremo amiche per sempre vero?- chiese la rossa mentre si girava a guardarla.
La principessina annuì e Chocola le porse il mignolo
-è una promessa?-
La bionda allungò a sua volta la mano andando a stringere con il suo di mignolo quello dell'amica
-Si Chocola è una promessa-
Risero insieme e poi si addormentarono abbracciate, o almeno fu così che le ritrovarono la mattina dopo.


Chocola volava sulla sua scopa, qualche metro avanti a lei.
-Chocola!Chocola aspettami- gridò Vanilla.
Aveva sempre avuto paura di volare sulla scopa, avrebbe potuto cadere e farsi male, e cercare di tenere la velocità della sua amica non aiutava.
-Dai Vanilla, vai più veloce- la rimproverò Chocola, aumentando ancora la sua velocità e raggiungendo Houx e Saule.
Vanilla cercò di accelerare ma rischiò quasi di cadere, quando vide che i tre si stavano abbassando verso una piccola radura.
"E ora come faccio e scendere?" pensò nel panico.
Chinò leggermente la scopa verso il basso e questa si precipitò in picchiata mentre la ragazza urlava forte.
Questo bastò ad attirare l'attenzione di Chocola, già atterrata e intenta a parlare con i suoi due amici, che puntò gli occhi sul cielo viola di Extramondo e focalizzò la sua attenzione su Vanilla che cadeva sempre più veloce.
Cercò di aiutarla ma quella era troppo rapida e finì dritta in una pozzanghera di fango, sporcandosi.
-Vanilla ti sei fatta male- chiese la bambina raggiungendo l'amica e tendendole un mano per aiutarla ad alzarsi.
Lei la prese e si alzò barcollando leggermente, il fango che le copriva le scarpe e buona parte dei vestiti.
Si sentiva indolenzita e le faceva male un po' dappertutto, non resistette all'impulso di gettare qualche lacrima.
-Ehi Vanilla...- la richiamò avvicinandosi preoccupata.
-Sei cattiva Chocola!- sussurrò
-Ti avevo chiesto di andare piano- gli occhi della rossa s' incupirono.
-Scusa Vanilla, hai ragione- si avvicinò lentamente e l'abbracciò, sporcandosi anche lei di fango, poi le porse un fazzoletto con il quale le consigliò di pulirsi almeno in parte.
-Su, adesso torniamo a casa- propose sorridendole.
Vanilla la guardò terrorizzata -Io non salgo là sopra di nuovo- indicò con la mano che tremava la scopa a qualche metro da loro.
Anche quella aveva subito parecchio la caduta, era sporca e leggermente spezzata, Chocola pensò che sarebbe stata nuovamente utilizzabile solo dopo averla messa accuratamente a posto.
-No tranquilla, verrai sulla mia- le sorrise cordiale poi si voltò verso Houx e Saule.
-Ragazzi noi torniamo a casa, mi sono ricordata di dover fare una cosa molto importante-
-Cosa?Di già?- chiese Houx indispettito.
-Devi proprio andare?- lo spalleggiò Saule.
-Si, mi dispiace, potreste per favore riportare voi la scopa di Vanilla al castello?-
-D'accordo- si arresero i gemelli sbuffando.
Chocola prese la mano di Vanila nella sua e si diresse verso la scopa magica, lasciata cadere vicino ad un albero.
Quando furono nuovamente nel cielo di Extramondo, con Vanilla saldamente stretta alla vita dell'amica, Chocola le disse:
-Che ne dici se domani ti insegno un po' a volare?- si voltò verso la biondina.
Vanilla la guardò e annuì piano, a dire il vero non era del tutto sicura ma forse avrebbe funzionato.
Sorrisero e continuarono a volare per tornare al castello.

Si portò una mano al petto, ricordare quelle cose le faceva sempre molto male, che fosse l'effetto del cristallo nero?
Pierre le fu subito accanto.
-Vanilla, tutto bene?- chiese preoccupato.
Da quando era diventata la regina dei malefici lui era molto più dolce e apprensivo, non pensava si sarebbe preoccupato così tanto.
-Sì, Pierre, stai tranquillo- lo rassicurò.
Guardò di nuovo verso Chocola e il dolore tornò.
In quel momento provava rabbia.
Verso Chocola, verso quel mondo così distante e verso di lei, che non era ancora abbastanza forte.


Continua...



Angolino cappuccino di Starbucks:
Ah, sono un disastro, dovevo pubblicare Venerdì e invece =,(
Perdonatemi ma non ho davvero avuto tempo, questa settimana praticamente non sono stata al computer e ho trovato un'momento solo ora.
Beh spero vi sia piaciuto, a presto (speriamo).
Ringrazio K i w i e Moriarty per le recensioni e a licet che l' ha inserita nelle seguite, ringrazio anche quelle persone che leggono nell'obra e che fanno comunque piacere ^^
Airachan

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Capitolo 4
*** Gelosia ***


Gli stadi di Vanilla-Gelosia-4 Gelosia

Camminava per le vie della città con un sacchetto di carta in mano dopo che Pierre l'aveva mandata a fare la spesa.
Dopo l'avventura nel passaggio dimenticato con Chocola le sembrava strano, era distante e pensieroso, ma non si decideva ad aprirsi con lei, lui voleva solo Chocola.
Strinse il sacchetto con più forza.
Chocola, sempre e solo Chocola.
Alzò lo sguardo dal marciapiede per incontrarne uno conosciuto.Si fermò.
Davanti a lei i due cavalieri reali fecero lo stesso.
-Houx, Saule- salutò fredda
-Vanilla- risposero loro
Stava per superarli quando la raggiunse la voce di Houx.
-Vanilla torna a casa-
Lei spalancò gli occhi.
Houx...lui la voleva a casa?
Sentì un forte dolore al petto e cadde lasciando rotolare per la strada alcune mele che custodiva nel sacchetto, si portò una mano al cuore e respirò faticosamente.
I due ragazzi le furono subito accanto, Saule cercò di sorreggerla mentre Houx le strinse la mano nella sua, a quel tocco il dolore, e la gioia, aumentarono.
-Vanilla torna a casa con noi, tu non sei fatta per quel mondo, Chocola sta soffrendo tanto senza di te-
La principessa spalancò immprovisamente gli occhi.
Ecco.
Amarezza.
Delusione.
Rabbia.
Invidia.
Odio.
Gelosia.
Ovvio, Houx la voleva a casa non certo per stare insieme a lui, la voleva a casa per far felice lei.
Chocola, sempre e solo Chocola.
Strappò la mano da quella del castano e si liberò dalla presa di Saule.
-Lasciatemi- disse
-Vanilla, ma cosa?-
-Vattene Houx, torna dalla tua Chocola- riprese le mele da terra e le ripose nella carta poi li superò velocemente ringhiando un "Arrivederci" soffocato.
Aprì la pesante porta e entrò nella grande villa cercando di fare meno rumore possibile.
-Vanilla, sei tornata, ci hai messo parecchio- evidentemente non era stata abbastanza silenziosa, era anche vero che Pierre aveva l'udito di un felino.
-Sì, scusa, è che ho incontrato delle persone- si giustificò
-Chi?- chiese curioso, riponendo il libro che aveva in mano nella grande libreria, riuscì comunque a scorgerne il titolo: Il mistero del passaggio dimenticato.
Ancora, ci stava ancora pensando.
-Houx e Saule- disse fingendosi distratta e rivolgendo la sua attenzione a dei pasticcini posati sopra un tavolino.
-I cavalieri reali- lei annuì, non aveva molta voglia di parlarne a dire il vero, ma non poteva certo dirlo a Pierre.
-Ti hanno detto qualcosa?- chiese, insistendo, prese in mano un altro libro "Nihil* il nulla"
-Niente di interessante, ancora preso da quel passaggio, eh?-
-Cosa di preciso?- questo comportamento cominciava a infastidirla
-Niente Pierre, mi hanno chiesto di tornare a casa con loro, ho rifiutato, non ignorarmi, sei ancora fissato con quel passaggio?-
-Non ti sto ignorando Vanilla, semplicemente credo che la tua domanda non abbia bisogno di una risposta, hanno detto qualcosa su Chocola per caso?- chiese sfogliando il libro.
La ragazza sbatté una mano sul tavolino di fronte a lei, facendo cadere il vassoio su cui erano posati i pasticcini.
-Basta!Finitela tutti quanti di parlare di Chocola!Ne ho abbastanza, sempre lei, non si parla d'altro!- le lacrime sfuggirono al controllo della regina degli Orchi e Pierre spalancò gli occhi, erano settimane che non vedeva Vanilla piangere, sembrava essere tornata la ragazzina che aveva conosciuto all'inizio.
Lei corse su per le scale e sbatté la porta della sua camera.
Si precipitò sul suo letto e strinse un cuscino a se, bagnandolo con le sue lacrime.
Blanca le fu subito vicino.
-Padroncina che succede?- chiese preoccupata
-Si preoccupano tutti per Chocola, sempre e solo per lei!Perché Blanca, perché lei è sempre la più amata?Quando ho accettato di diventare la regina degli Orchi pensavo che sarei finalmente stata una persona importante nel cuore di qualcuno e invece...la regina del cuore di Pierre è ancora Chocola-
-Padroncina tu provi qualcosa per il re degli Orchi?- chiese il famiglio preoccupato
-No, Blanca, no, ma speravo che lui tenesse più a me che a lei e invece...anche Houx...-
Si rigirò nel letto, piangendo fino a quando, sfinita, si addormentò
-Oh padroncina- si lamentò Blanca, per poi accoccolarsi vicino alla mano di Vanilla cercando di dormire.


Continua...



*
Allora io ho riguardato l'episodio dove compare il ragno gigante e mi pare che Pierre dica Neon, ma io sapevo che in latino "nulla" si dicesse Nihil, (magari la pronuncia è Neon e io sono scema) e ho preferito adottare questa versione e darmi un po' di credito questa volta, se ho fatto un buco nell'acqua chiedo scusa.


Angolino pane e marmellata:
Eccoci qui ^^ sono le 00:42 e io che faccio invece di dormire?Posto capitoli =D I miei prof. saranno fieri di me!
Questo è il penultimo capitolo, il prossimo la FF finisce... ammettete di essere sollevati xD .
Ringrazio k i w i per la recensione.

Alla prossima =)
Airachan

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Capitolo 5
*** Coraggio ***


Gli stadi di Vanilla-Tristezza-5 Coraggio

Vanilla Mieux era nella sua camera, seduta sul grande letto nero, davanti a se la scatola di lamponi che Chocola le aveva regalato.
-Chocola- sussurrò mangiando un altro frutto, ormai gli aveva quasi finiti, anche se ogni morso era un pugnale lanciato contro il suo petto, si era ripromessa di finirli, il suo incantesimo stava svanendo, pochi giorni e sarebbero marciti, un po' come lei.
Si rendeva conto che se fosse rimasta ancora in quella reggia sarebbe morta, come unici compagni la solitudine e la tristezza.
Dopo l'ennesima fitta di dolore decise che li avrebbe finiti più tardi e li ripose ordinatamente sul suo comodino.



-Tu sei sempre così ordinata- le disse Houx guardandola ammirato.
-Come fai?- chiese curioso.
-Eh?Oh... beh io, è solo... solo una questione di schemi- spiegò indicandosi la testa, imbarazzata.
-Beh io non riesco proprio- rise lui
-Ma non credo sia un problema, no? Insomma neanche Chocola è molto ordinata- osservò cordiale.
Sapeva quanto bene volesse Houx alla sua amica e ogni elemento in comune con lei poteva solo che rallegrarlo.
Lui si sedette vicino a lei, sul suo letto, mentre Vanilla arrossiva.
-Cosa centra?A me risulterebbe molto comodo trovare le cose quando le cerco, invece stò li i giorni-
-Beh pensavo che ti avrebbe fatto piacere avere qualcosa in comune con Chocola-
-Forse su questa cosa mi piacerebbe somigliare a te, invece-
Vanilla arrossì.
Era questo che le piaceva, quelle piccole gioie quotidiane che riusciva a regalargli Houx, anche se potevano sembrare delle sciocchezze, insomma le aveva solo detto che gli sarebbe piaciuto essere un po' più ordinato.
Ma per lei era qualcosa da portare nel suo bagaglio di emozioni e da ritirare fuori un giorno, per ricordare con un sorriso quel periodo.
Stettero in silenzio qualche minuto finché l'urlo della loro amica in comune non li riportò alla realtà quotidiana di quella casa.
-Houx!Vanilla!Dove siete finiti?- urlò -Ho fame e Saule sa solo fare dello stupido the- piagnucolò.
I due ragazzi risero e si affrettarono a placare i brontolii che uscivano dallo stomaco dell'amica, che aveva già cominciato a minacciare Blanca di mangiarla... viva.


Pianse, ancora, si rendeva perfettamente conto di non fare altro da giorni ma non poteva farne a meno.
Era l'unico modo che aveva per scappare almeno un po' dal suo dolore.
Come aveva potuto barattare tutto per ...questo?
Come aveva potuto barattare tutti i sorrisi della sua migliore amica, tutto l'affetto di Houx, tutta la gentilezza dei suoi compagni, per vivere in quel palazzo così cupo e tetro, per fare la guerra al suo mondo, alla sua gente, a sua madre.
Povera regina chissà quanto dolore le aveva procurato.
Quello specchio le aveva mostrato solo il lato negativo della sua vita ma tutti gli aspetti positivi, tutto l'affetto e l'allegria che aveva ricevuto, quelli non li aveva fatti vedere.
Il dolore al cuore fu troppo da sopportare e si lasciò cadere sul letto, rantolando, piangendo e implorando pietà.
Era un dolore atroce, sembrava che le stessero rompendo il cristallo pezzo per pezzo, e ogni piccolo colpo era una tortura.
Poi sentì la porta aprirsi di scatto e improvvisamente vide davanti a se la sua amica, la sua migliore amica.
E seppe che sarebbe tornato tutto a posto.
-Vanilla!- gridò Chocola andandole incontro e abbracciandola.
-Chocola, oh Chocola non sai quanto sono felice di vederti- l'abbracciò forte ma il dolore ancora la scuoteva, non voleva che la sua amica facesse la stessa sua stessa fine quindi cercò di mandarla via.
-Chocola devi andare, non puoi restare qui-
-No Vanilla, la strega Amber mi ha insegnato un incantesimo, posso purificare il tuo cuore, fidati di me!-
Vanilla la guardò negli occhi e lesse la sua determinazione, le sorrise e poi annuì.
-Mi fido Chocola-
Poi fu tutto troppo veloce perché potesse capirne davvero il senso.
-Sugar Sugar Rune!Choco-Rune!Che il tuo cristallo del cuore venga a me- Chocola puntò il suo scettro contro di lei.
Pierre arrivò sulla porta con espressione stupita e preoccupata e poi, fu il buio.

{oOo}

Si svegliò un po' intontita in una grande sala bianca, tutto attorno a lei era silenzioso e sembrava che regnasse la pace.
-Ma dove mi trovo?- si chiese sfregandosi gli occhi.
-Vanilla- sentì qualcuno chiamarla e si guardò intorno, spaventata, ma non c'era nessuno oltre a lei.
-Vanilla- stavolta una sagoma cominciò a formarsi sotto ai suoi occhi.
Sua madre, la Regina Candy, si trovava ora davanti a lei, comparsa dal nulla.
-Mamma?- chiese, la voce che le tremava e, quando la donna le sorrise, si tuffò tra le sue braccia.
-Mamma, mi dispiace tanto, davvero!Non avrei mai dovuto farlo- si svuotò da tutte le sue emozioni, aspettando il dolore provocato dai suoi due cuori.
Dolore che non arrivò.
Come se la Regina le avesse letto nel pensiero cominciò a parlarle:
-Cara Vanilla il tuo cuore nero non c'è più, Chocola l'ha rimosso ma...- avvertì una leggera incrinatura nella sua voce, capì che qualcosa non era andata per il verso giusto.
-Cos'è successo mamma?- chiese cauta.
-Forse è meglio se ci sediamo Vanilla- detto questo fece comparire due sedie dietro di loro e invitò la figlia ad accomodarsi.
-Vedi Vanilla- continuò poi, carezzando leggermente la nuvola di capelli biondi di sua figlia.
-Cinnamon, la madre di Chocola era una filtre, sai cosa sono i filtre?-
La ragazza annuì -Abitanti di Extramondo capaci di assorbire un cuore nero senza morire, praticamente tolgono l'energia negativa al cuore e lo trasformano in uno puro-
-Esatto, Cinnamon aveva questa particolare capacità e tutti, su Extramondo, pensavamo l'avesse passata anche alla figlia, per questo quando Chocola si è recata da Amber lei le ha ceduto l'incantesimo, pensava che avesse l'energia sufficiente- il suo sguardo si rattristò.
-Purtroppo non stato così... Chocola è morta Vanilla-
La principessa sgranò gli occhi, non era possibile, la sua compagna di sempre, la sua amica della vita... morta?
No, era assurdo.
Le lacrime cominciarono a rigarle incessantemente le guance, il respiro le si fece pesante e veloce.
-Aspetta tesoro, c'è una possibilità di salvarla-
-Quale?Ti prego mamma, farò di tutto!-
-Vedi, Chocola ha in se la capacità di purificare il cuore, solo non ha abbastanza energia adesso, è troppo emotivamente esposta verso il principe degli Orchi-
-E io cosa posso fare?-
-Dovresti sacrificarti, Vanilla.-
In quel momento sentì il suo cuore fermarsi, per poi riprendere a battere ancora più velocemente.
-Con un sacrificio volontario riusciresti a scatenare un'energia talmente pura da poter fornire a Chocola l'energia necessaria per purificare il tuo cuore nero e tornare in vita, pensaci bene però, perché dopo non potrai più tornare indietro, una delle due, comunque, morirà-
La ragazza fissò lo sguardo sul pavimento.
In fondo era stata lei a voler passare dalla parte degli Orchi.
Lei aveva scelto di voltare le spalle a Extramondo.
Lei si era fatta conquistare dai poteri oscuri.
Lei aveva provato sentimenti ignobili, quali la gelosia, l'odio, l'invidia.
Lei si era lasciata soggiogare dal potere del cuore nero.
Lei, era stata tutta colpa sua, la morte di Chocola era colpa sua.
Aveva un debito con la sua migliore amica e intendeva riscattarlo.
-Lo farò- disse infine.
La Regina Candy sorrise mesta, lo sapeva fin dall'inizio che sua figlia avrebbe scelto quella strada, era orgogliosa di lei ma la prospettiva di perderla era straziante, era la sua unica figlia, la sua bambina e ora doveva perderla così prematuramente.
Ma la sua piccola stava dimostrando coraggio e lei ne andava fiera.
-Se questa è la tua decisione io l'accetto- si alzò e poi l'abbracciò forte.
-Ti voglio bene- le sussurrò all'orecchio, mentre le lacrime le solcavano le guance.
Vanilla si stupì, non aveva mai visto sua madre piangere.
-Anche io mamma- si separarono alcuni minuti dopo.
-Addio- la salutò la regina, posandole un dolce bacio sulla fronte.
-Aspetta mamma- la chiamò Vanilla -Tutto questo...è reale o sta succedendo solo nella mia testa?- domandò curiosa, non capiva come sua madre potesse essere lì in quel momento.
-Certo che sta succedendo nella tua testa, ma questo non vuol dire che non sia reale*-
Poi, a poco a poco, cominciò a dissolversi e quando svanì completamente Vanilla si sentì trascinare in un vortice d'aria, le venne da chiudere gli occhi.
Sentiva una sensazione di leggerezza invaderla.


{oOo}

Pierre era piegato sulla ragazza dai capelli rossi e la muoveva bruscamente, tenendola per le spalle.
-Chocola!Chocola svegliati dannazione!- urlò, erano più di venti minuti che Chocola e Vanilla non aprivano gli occhi, solo che se il battito della biondina era ancora percepibile, se pur con qualche irregolarità, quello della rossa non si era più sentito.
Eppure lui non poteva credere che lei fosse morta, non era possibile.
Passarono ancora una decina di minuti ma a un certo punto il cuore della ragazza cominciò a battere furiosamente, accompagnato da un rumoroso respiro.
Gli occhi verdi si aprirono a poco a poco.
-Pierre- soffiò con voce flebile lei
-Non parlare, non sforzati, riposa e basta adesso-
Nessuno dei due in quel momento si accorse che a qualche passo da loro il corpo dell'altra pretendente al trono si stava spegnendo, man mano che quello dell'amica recuperava le forze.
Vanilla, infine, aveva dimostrato di essere la persona con più coraggio che Extramondo avesse mai visto.


Angolino delle caramelle gommose
Bonjour, comment ça va?
Spero bene ^^.
Allora questo era l'ultimo capitolo, mi dispiace che sia finita ma sono contenta di essere riuscita a portare a termine la mia prima long =D
Volevo infine ringraziare:
K i w i , LaMusaIspiratrice162 e Moriarty per aver recensito ^^
K i w i e licet per aver inserito la storia nelle seguite ^^
E anche tutte quelle belle personcine che hanno solo letto, perché sono grata anche a voi ^^
Spero vi sia piaciuto anche solo un po' seguirmi nelle mie paturnie mentali e spero ci rivedremo presto =)
Airachan

 
FINE 

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