Birthday Present

di Vale__91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte Prima ***
Capitolo 2: *** Parte Seconda ***
Capitolo 3: *** Parte Terza ***
Capitolo 4: *** Parte Quarta ***



Capitolo 1
*** Parte Prima ***


18 Dicembre

È la prima volta, da quando me l’hanno regalato, che prendo in mano questo diario. Mamma e papà me l’hanno dato insieme all’altra miriade di doni il giorno del mio compleanno, ma non l’ho mai aperto. Forse non era il tempo adatto.
È da un periodo che passo il mio tempo a scrivere molto, su qualsiasi foglio trovi in giro. Ho solo 10 anni, ma in tanti mi dicono che scrivo come una ragazza del liceo. Per questo è anche merito di mia madre che mi ha esortato a farlo, secondo lei sono dotata.
“ Esortato ”. È una parola che conosco da poco, ma che uso molto spesso. L’ho vista molte volte scritta sui libri, allora mi sono informata e ho chiesto ai miei genitori cosa volesse dire. Da quando l’ho saputo non ho fatto altro che scriverla sempre. Lo faccio per ogni parola nuova che incontro, così riesco a utilizzarla meglio col passare del tempo. I miei temi a scuola, non per essere modesta, sono sempre i più belli tanto che l’insegnante me li fa leggere davanti a tutti. Le mie amiche invece mi chiedono sempre di scrivergli qualche dedica da tenere nel diario, magari con qualche frase particolare che le distingua.
Non mi sono ancora presentata. Mi chiamo Videl e ho 10 anni. Mio papà si chiama Mr.Satan e in questo periodo sta aprendo una palestra per insegnare le arti marziali. In realtà una palestra l’aveva già, ma questa, a quanto dicono, è molto più grande. Appena sarà pronta l’andrò a vedere insieme a lui. È un bravo lottatore e da un po’ di tempo è diventato un autentico professionista. Lo stimo molto.
Mia mamma invece si chiama Hanae e fa l’insegnante in una scuola media. Avere una mamma così è la cosa più bella del mondo. È sempre sorridente e serena. Potrei contare sulle dita di una mano le volte in cui mi ha sgridata per qualcosa, e io, lo dicono tutti, sono una vera peste quando voglio.
Lei e mio papà si sono conosciuti molto giovani. All’inizio mia mamma non ricambiava gli stessi sentimenti di papà, ma col tempo si sono innamorati e in pochi anni si sono sposati. Poi sono arrivata io: Videl.
Wow per essere la prima volta che apro questo diario direi che ho scritto abbastanza. È tardi meglio che vada a dormire. Magari continuerò domani a scrivere di quello che mi accadrà.

§

19 Dicembre

Per essere aprile fa molto caldo, è quasi irrespirabile l’aria. Dopo che ho finito i compiti sono riuscita a trovare un po’ di tempo per scrivere un po’ qui sul nuovo diario.
A dir la verità non mi è capitato poi molto in queste poche ore, ma lo stesso avevo voglia di scarabocchiare un po’.
Stamattina la mamma mi è sembrata un po’ stanca. Oggi andava a fare una visita per vedere se tutto era a posto e tra poco tornerà a casa, io intanto sono qui in salotto con papà che guarda la tv.
Ecco ho sentito il campanello dev’essere lei, vado ad aprire.

§

20 Dicembre

Ieri quando la mamma è tornata a casa aveva una faccia stanchissima, tuttavia si vedeva lontano un miglio che aveva il sorriso stampato sulle labbra. Appena ho aperto la porta l’ho abbracciata forte, lei mi ha accarezzato i capelli e siamo andate a sederci sul divano con papà. Stranamente lui ha spento subito la tv e le ha dato un bacio. Ogni volta che se li danno mi giro un po’ imbarazzata, ci sono ben altri momenti in cui possono baciarsi senza doverlo fare per forza davanti a me. Loro lo sanno che divento rossa e lo fanno apposta.
Comunque dopo questa breve scenetta romantica, mamma ha preso fiato e ci ha detto che è incinta. Io e papà siamo rimasti con gli occhi spalancati per non so quanti minuti, poi abbiamo sorriso anche noi e siamo stati tutto il pomeriggio, fino alla sera a ridere e scherzare come bambini piccoli. Era da un po’ che non mi divertivo così con loro, e poi aspetto un fratellino o una sorellina come potrei non essere al settimo cielo.
Adesso vado mi stanno chiamando.

§

5 Gennaio

Mi sento completamente vuota, svuotata di ogni pensiero. Non ho nemmeno voglia di scrivere e non so perché sto tenendo in mano questa penna. Sembrava tutto così bello, così perfetto e invece tutto si sta lentamente distruggendo.
Non aspetterò più nessun fratello né nessuna sorella. Mamma si è sentita male e ha perso il bambino. Sta malissimo e piange spesso. Io non so davvero cosa devo fare, come comportarmi. Ho paura di dire cose sbagliate. Anche papà è triste, ma cerca di essere forte per lei e anche per me. A volte ci riesce a volte no, ma gli voglio bene comunque, ce la sta mettendo tutta. Oggi la mamma è andata a fare un’altra visita ed è tornata da poco. Mi sembrava stesse piangendo così ho preferito non avvicinarmi. Lo so che sono una vigliacca, ma ci sto malissimo a vederla così.
Papà si è affacciato alla porta della mia stanza, credo che mi debba parlare.

§

7 Gennaio

Ieri è stato orribile. Credo che il mio cuore si sia spezzato in tanti piccoli pezzi.
Quando papà doveva parlarmi mi ha detto la cosa più brutta del mondo. La mamma sta malissimo e ha una brutta malattia. Lui ha cercato di dirmelo nei migliori dei modi, per non farmi soffrire, ma io ho capito tutto. Anche se sono piccola, per certi versi credo di essere cresciuta in fretta. Quando ha finito il discorso ho iniziato a piangere a dirotto e l’ho cacciato. Gli ho dato del bugiardo e mi sono chiusa in camera. Ho dormito tra i singhiozzi e nonostante volessero che io scendessi per cena non ci sono voluta andare.
A scuola non ho parlato con nessuno e per mia fortuna l’insegnante non mi ha fatto nessuna domanda.
Vorrei andare ad abbracciare la mamma, ma so che se la vedrò inizierò a piangere e non finirò più. Più ci penso e più credo che lei voglia stare vicino a me adesso dato che io e papà siamo le cose più belle che ha. Ho deciso, vado in camera sua a stare un po’ con lei. Ha bisogno di me.

 

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Capitolo 2
*** Parte Seconda ***


8 Gennaio

Ormai è notte fonda, ma non riesco a dormire. Ho passato l’intera giornata a letto con la mamma e non sono nemmeno andata a scuola. All’inizio non voleva né lei né papà, ma visto che ero davvero giù di morale hanno acconsentito a lasciarmi qui.
Ora mamma deve rimanere a letto tutto il tempo e deve prendere delle strane medicine. Abbiamo cercato subito di parlare d’altro, ma alla fine le parole che uscivano riguardavano sempre le stesse cose. Le ho detto circa un centinaio di volte che le voglio bene e che sto malissimo a vederla così. Ha provato a essere forte e mi ha fatto qualche sorriso, ma dentro lo so che sta peggio di me. Mi ha ripetuto più volte di stare tranquilla e che tutto ritornerà come prima, solo che adesso quella frase mi sembra un desiderio irraggiungibile. Mi auguro davvero che abbia ragione lei.
Sono uscita dalla stanza piangendo, ma cercando di non farmi vedere da nessuno, specialmente da lei.
Mi manca vederla preparare la colazione, aiutarmi con i compiti, vederla fuori da scuola. Persino i baci che si dava con papà mi farebbero piacere ora. Penso che se li diano lo stesso, ma di sicuro non è la stessa cosa.
Per una bambina di 10 anni è normale provare questi sentimenti, scrivere certe cose? Più scrivo e più mi rendo conto che non sono cresciuta affatto e che sono sempre la solita “ piccola ” Videl.

§

24 Gennaio

La scuola continua, ma io non riesco proprio a concentrarmi. È da qualche settimana che non apro il diario, ma la voglia di scrivere si è persa tra il dolore che sto provando.
Mamma sta sempre peggio e ora non vive più nemmeno con noi. L’hanno portata in ospedale e ogni giorno io, papà e dei parenti andiamo a trovarla. Di vedere gli zii mi importa poco, io vorrei stare in camera sempre sola con lei o al massimo con papà.
Non ho ben capito che malattia ha, ma questa non porterà a nulla di buono e ho la cattiva sensazione che da un momento all’altro mi porterà via il bel viso della mamma. Non può lasciarmi, come potrei vivere senza di lei?
Tutti i giorni prendo l’album di foto e piango guardando noi tre com’eravamo una volta. Felici, sereni. Non tornerà più tutto questo, ormai lo so.
L’altra notte non riuscivo a dormire e sono andata a prendermi un bicchiere d’acqua. Nel buio ho sentito uno strano suono provenire dalla camera di papà. Credo stesse piangendo. Gli occhi sono diventati umidi e sono corsa a piangere sul cuscino.
Mamma ci manchi.

§

25 Gennaio

Oggi per la prima volta sono riuscita a rimanere un po’ da sola con la mia mammina. Mi ha detto ciò che pensavo e mi ha chiesto se credo che lei un giorno di questi se ne andrà. Ho detto di sì con la testa e lei mi ha annuito a sua volta. Ci siamo guardate a lungo e poi io ho iniziato a singhiozzare. Le ho detto che sono ancora piccola e che non potrei vivere senza di lei. Mi ha risposto senza lacrime, ma con un bel sorriso purtroppo rovinato dalla stanchezza, che lei per me ci sarà sempre anche quando io non potrò più vederla. È facile a dirsi, ma come potrò sentire le sue risposte alle mie domande. Come potrò non guardarla più negli occhi e non sentire più la sua voce. Le mie amiche provano a chiedermi di uscire con loro per svagarmi un po’. Sanno in che situazione vivo quindi capisco che lo fanno per tirarmi un po’ su, ma non me la sento di passeggiare serena se tanto non lo sono. Le annoierei e basta.
A casa io e papà parliamo poco. Vorrei dirgli che in realtà non mi sono affatto dimenticata di lui e gli voglio bene, ma le parole ogni volta che sto per dirle, non mi escono. Spero che in fondo lo sappia lo stesso.
È ora di andare a letto, domani sarà ancora una lunga giornata d’inverno.

§

26 Gennaio

Ho freddo, e mi tremano le mani. Scrivo male. Chi se ne importa. È tutto freddo, e mi fa male il cuore. Mamma. Mamma. Mamma. Mamma. Mamma. Dove sei?
È il giorno più orrendo di tutta la mia esistenza. Sono chiusa in camera da ore e l’unico vero sfogo è stato aprire questo intreccio di ricordi scritti da me in questi giorni. La mamma mi ha lasciato. Per sempre. Non la vedrò più. L’ultima cosa che mi ha detto è stata “ ti amo piccola mia ” come in quei film tristi. Nemmeno l’avesse fatto apposta.
Mamma mi puoi sentire? Ti ho risposto “ anch’io ”, ma non mi hai sentita e ti sei addormentata. Poche ore dopo mi hanno detto che sei andata in paradiso. Se tu sei lì allora io sono all’inferno adesso, ma tutto è fatto di ghiaccio e niente scotta, perché ho tanto freddo senza di te. Cosa faccio ora?


 

NDA - Sono contenta che la prima parte della fic e l'idea che mi è venuta sia piaciuta a qlcn ^^...Spero vi sia piaciuta anche qst parte ^^!

 

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Capitolo 3
*** Parte Terza ***


25 Febbraio

È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che ho scritto, dall’ultima volta che ho trovato le parole per descrivere come mi sentivo.
Ormai siamo in piena estate e, nonostante senza la mamma per me sia sempre tutto freddo, papà a deciso di partire e di andare un po’ al mare. Lo so che lo fa per me. Quando me l’ha chiesto ci sono un po’ rimasta male, ma alla fine ho ceduto e gli ho detto di sì.
In questo momento mi trovo in spiaggia, sotto l’ombrellone e papà si sta godendo un po’ di tranquillità.
La casa è tanto vuota senza di lei, ma cerchiamo di farci forza.
Molte notti mi è capitato di sentire papà piangere e ogni volta mi si è stretto il cuore. In una di queste occasioni non ho resistito e mi sono fiondata da lui. Mi sono messa sul letto e ho pianto forte tra le sue braccia. Ho sentito un po’ di caldo, quel calore che non sentivo da un po’. Alla fine mi sono addormentata lì, nel letto dove dormivano insieme mamma e papà. Al mio risveglio ho provato una strana sensazione. Papà non c’era più e una parte del letto sarebbe dovuta essere abbastanza fredda. Era il lato in cui dormiva la mamma di solito. Con le lacrime agli occhi ho posato la mano sul letto e ho sentito un senso di calore, come se ci fosse stato qualcuno in quel momento, poi è arrivato un soffio di vento che mi ha mosso i capelli. Mi sono girata per chiudere la finestra, ma era chiusa. Lì per lì sono rimasta un po’ spaventata, poi invece ho detto a voce alta “ mamma ” e ho capito che era lei. Pochi istanti dopo mi ha chiamato papà per la colazione, ma non gli ho voluto raccontare nulla, come per trattenere quel piccolo segreto. Mi manca ogni istante ed è da tanto che non sorrido. Certo vedere papà che si destreggia col canotto è divertente, ma sarebbe stato più bello essere in tre.

§

29 Febbraio

Oggi è l’anniversario di matrimonio di mamma e papà. Mi avevano raccontato di aver scelto questa data per gioco, cosí che papá dovesse ricordarsi del loro giorno speciale solo ogni 4 anni, ma proprio per l'aver scelto una data cosí memorabile, alla fine non é mai accaduto e lui, che fosse il 28 o il 29, le ha sempre fatto trovare qualcosa di speciale al suo risveglio. A lui il regalo l’ho fatto lo stesso. Gli ho regalato un anello da uomo e gli ho fatto incidere dentro il nome della mamma. Quando gliel’ho dato questa mattina si è commosso e non so per quanto tempo mi ha stretto fra le sue forti braccia. Per la prima volta, dopo tanto tempo, mi è uscito un sorriso e papà ne è rimasto ancora più contento e mi ha sorriso anche lui. Ho capito che possiamo farcela a vivere da soli, tanto so che la mia mammina è sempre qui quando voglio.

§

3 Marzo

Dopo mesi di attesa la palestra di papà è pronta. Quando l’ho vista sono rimasta esterrefatta e già moltissime persone si sono iscritte per prendere lezioni da lui. A dire la verità sono rimasta anche un po’ scocciata da quella stupida celebrazione iniziale. C’erano delle galline che continuavano a urlare e mandare baci a mio papà. Avrei voluto cacciarle via, ma ovviamente non è stato possibile. La cosa ancora più irritante era il fatto che mio papà ricambiasse ai loro finti baci. Per lui ci dovrà essere sempre e solo la mamma. Spero lo sappia e che l’abbia fatto solo per farle contente. Il fatto che stia diventando ancora più famoso un po’ mi preoccupa.
Mamma da lassù sorveglialo.

§

5 Marzo

La scuola procede come sempre, i miei temi sono sempre i migliori (Grazie mamma), ma ancora non riesco ad accettare che tu non ci sia piú.
C’è una cosa poi che ha iniziato a darmi sui nervi. Il comportamento di papà. In questo periodo mi trascura un po’, e quando glielo faccio notare con i miei sguardi prova a risolvere le cose con un gelato. Non è quello di cui ho bisogno. Adesso che la mamma non c’è dovrebbe passare ancora più tempo con me. Come fa a non capirlo?
Non voglio più sentire freddo.

§

10 Marzo

Sono… Disgustata. Papà ha un appuntamento. Un appuntamento. Un appuntamento. Non so se mi spiego? Come può farmi questo, e soprattutto non pensa alla mamma? Se ci fosse stata lei al suo posto non lo avrebbe mai fatto. Non deve, non può.
Basta non gli rivolgerò più la parola con me ha chiuso.
Tra poco uscirà con quella stupida oca che ha incontrato in palestra. Che odio. E per colpa sua scrivo cose che non hanno significato e che mi fanno uscire solamente rabbia. Come puoi?…Ecco, ora sto anche piangendo! Non dovrei…Non per questo…Forse piango perché mi sento sola. Papà mi sei rimasto tu…Non lasciarmi!

§

12 Marzo

È tornato tardi, con uno strano sorriso sulle labbra. Non oso immaginare dove siano stati. A colazione non l’ho nemmeno salutato. Me ne sono andata senza mangiare e quando sono ritornata a casa mi sono chiusa qui in camera. Non voglio vederlo. Mi fa soffrire e so che soffre anche la mamma per questo da lassù.
Ti odio. Ecco l’ho detto. Mi fa male scriverlo, ma è così…Dov’è finito il papà di cui ero orgogliosa, il mio eroe? Forse è rimasto indietro…Con i lontani ricordi.



 

NDA - Grazie moltissime alle persone che apprezzano la mia fic...Sono veramente commossa...Grazie...Soprattutto a:
lallyk: grazie sei stata gentilissima
Elechan86: Grazie ele...addirittura t sei commossa...Sei dolcissima grazie...( sì lo so sono retorica ndMe)^^
ila: Wow quanti complimenti...non me li aspettavo davvero...1000 grazie ^^
Tara: Sono contenstissima che la mia idea t sia piaciuta...Grazie mille dei complimenti ^^
Cavolovai: wow che belle cose che mi hai detto...Sei stata stra-gentile...è importantissimo per me saper di lasciare dentro qualcuno parte di me, delle mie parole dei miei pensieri...Non so davvero come ringraziarti...!!
Me commossa davvero dalle vostre recensioni ç____ç...Spero continuerete a seguirmi...Grazie a tutti...di cuore...

 

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Capitolo 4
*** Parte Quarta ***


13 Marzo

Papà mi vede taciturna, isolata. Forse si sta preoccupando. In realtà passo la maggior parte del tempo a trovare la mamma. Quasi ogni giorno le porto dei fiori, che ormai non so più nemmeno dove mettere. Se penso a tutto quello che mi ha regalato lei, quello è solo il minimo.
Oggi un fiore l’ho portato a casa. Continuo a rigirarmelo tra le mani. Lo volevo dare a papà per scusarmi di come mi sto comportando, visto che ormai non gli rivolgo nemmeno la parola, ma forse è lui che si dovrebbe scusare con me per avermi trascurata. Non so, sono confusa.
Come prevedevo mi sta bussando alla porta. Cosa devo fare? Farò parlare prima lui.

§

14 Marzo

Siamo rimasti tutta la sera a parlare, io fra le lacrime ovviamente. Sto diventando una piagnucolona.
All’inizio sembrava essere partito con il piede giusto. Mi ha detto che la mamma le manca, che tiene sempre il regalo che gli ho fatto con sé, che anche se lavora molto mi pensa sempre. A quel punto gli ho dato il fiore che avevo in mano. L’ha preso tra le dita e mi ha fatto una carezza. Stavo per tornare a sorridere, quando poi gli ho fatto una domanda. “Papà tu ami ancora la mamma vero?”. Era così scontato. Se ti manca la mamma vuol dire che la ami. La sua risposta mi ha uccisa. “ Certo che la amo, ma vedi papà adesso vede anche altre persone per essere…un po’ più felice ”. Me le ricordo bene quelle squallide parole. Sono arrabbiatissima, mi sento più sola che mai. Dopo quella frase gli ho chiesto urlando se io non gli bastavo per essere felice. Io cosa sono per lui allora? Sua figlia che significato ha adesso?
Gli ho strappato dalle mani il fiore che gli avevo dato e l’ho cacciato dalla mia camera.
Ma cosa sta succedendo? È proprio vero che la vita può cambiare da un momento all’altro. Mi chiedo se riuscirò a farla cambiare anche io, almeno una volta.

§

28 Aprile

È da secoli che non scrivo. In realtà avevo perso il diario, ma per fortuna l’ho ritrovato.
Sono cambiate un po’ di cose dall’ultima volta. Diciamo che ho fatto pace con papà. Anche se mi dà sui nervi che lui esca con altre persone, sto cercando di auto-convincermi che va bene lo stesso. Non so perché ho iniziato a fare questo strano ragionamento. Di sicuro starò ancora sbagliando, ma per ora non posso farci nulla.
Ho da poco festeggiato 11 anni. Papá é un portento nel fare i regali, non posso negare che mi abbia conquistata con l'ultimo ricevuto. Era un album di foto tutto ricamato con le immagini di noi tre. Nelle ultime pagine c’erano delle foto in cui c’eravamo solo io e lui. In alto come titolo ha scritto “Mi prenderò cura di te”. Non ho saputo resistere e nonostante tutto l’ho perdonato. Mamma, forse sto sbagliando, ma sai com’è fatto papà, in fondo mi vuole bene e ne vuole tanto anche a te.
Diventa ogni giorno più forte e lo scorso torneo di Lotta Libera l’ha vinto lui. È diventato campione del mondo, quasi non ci credevo. Certo, avere un papà così non è da tutti, mi auguro solo che non diventi vanitoso ed egoista come succede a tanti. Proprio su questo argomento ho notato che essere famoso ed elogiato da tutti gli piace. Spero che per me rimarrà l’unico vero eroe.

§

29 Aprile

Nonostante sia passato del tempo, in testa ho sempre e solo la mamma. Mi sto impegnando un po' di piú a pensare ad altro, ma é davvero complicto.
Ogni istante di più mi abituo alla notorietà di papà e in un certo senso sto diventando “ famosa ” anche io, solo per il semplice fatto che sono la figlia di “ Mr.Satan ”.
Sto iniziando a prendere lezioni di arti marziali. L’altro giorno ho visto dei ragazzini a scuola che maltrattavano un bambino più piccolo, solo per avere i soldi della merenda così non ho resistito e mi sono scagliata contro di loro.
All’inizio si sono messi a ridere e mi hanno anche presa in giro perché hanno detto che faccio la “ paladina della giustizia ” solo perché mio padre è un uomo famoso. A quel punto mi sono arrabbiata ancora di più e l’ho presa come una questione personale. Non avevo mai tirato un pugno a un ragazzo prima di allora, ma probabilmente ho la forza che mi scorre nelle vene, dev’essere una cosa ereditaria. Sono bastati due pugni, uno nello stomaco e uno sul viso, ed il ragazzo è caduto a terra. Quando ho realizzato quello che era successo ero già in presidenza a prendermi la mia sgridata. Per fortuna non mi hanno sospesa perché hanno capito che l’ho fatto per aiutare un altro studente, ma papà si è un po’ arrabbiato con me.
Prima di andare a letto sono andata da lui e l’ho guardato dritto negli occhi. Gli ho tirato un pugno abbastanza forte e lui prontamente l’ha parato. Vista la sua faccia sconvolta sarei scoppiata a ridere, ma ero determinata a fare la mia richiesta. “Papà mi insegni le arti marziali?”. Non mi ha chiesto nemmeno il motivo e gli si sono illuminati gli occhi. Mi ha risposto “Certo!”, e con un sorriso orgoglioso mi ha abbracciata.
Almeno così potrò passare più tempo con lui e stargli vicino. Tra poco c’è la prima lezione è meglio che vada.

§

2 Maggio

Le lezioni che mi dà papà vanno a gonfie vele. Sto diventando molto brava e ho già affrontato dei ragazzi come me. Ovviamente li ho battuti, ma sto diventando troppo modesta è meglio se torni con i piedi per terra.
Purtroppo le arti marziali mi distraggono un po’ dallo scrivere, ma questo non cancella la mia voglia di farlo.
Io e papà per fortuna ci siamo riavvicinati. Ora sì, che siamo una famiglia. Me lo sento, da ora in poi tutto andrà bene.
Ora devo scappare di nuovo, le lezioni mi aspettano.

§

12 Maggio

Papà mi ha detto che per ora le lezioni bastano così e mi ha dato un periodo di tregua. Ho acconsentito anche io, in fondo stava iniziando a diventare troppo faticoso.
Oggi mentre ero a scuola ho sentito delle strane scosse di terremoto. Non le ho sentite solo io, tuttavia non è scattato alcun allarme per liberare l’edificio, poi a casa mentre guardavo il telegiornale con papà ho visto che ci sono state delle esplosioni in una città poco lontano da qui. Non si capisce come sia successo, ma ci sono state anche delle vittime. È orribile. Speriamo sia stato solo un incidente.

§

14 Maggio

La situazione sembra critica. Ci sono dei robot che distruggono le città provocando degli incidenti. Non ho ancora capito cosa sta succedendo, ma è tutto sempre più confuso e disastroso. Ho una paura immensa che vengano anche qui. Papà mi dice di non preoccuparmi e che se anche venissero qui, ci sarebbe lui a proteggermi. Nonostante sia forte non so se davvero sia più potente di loro. Spero non si sbagli.

§

20 Maggio

Quei cyborg adesso non sono più una minaccia. C’è quel mostro di Cell a rovinare la pace di un tempo. A volte mi sembra di vivere in un film.
Pare ci sia questo strano mostro, che ha già sterminato intere città, che sta per organizzare un torneo di Arti Marziali per chiunque voglia sfidarlo. A quanto sembra tutta la Terra è in pericolo e le persone sono prese totalmente dal panico. Ho paura anche io, ma papà mi ha detto che in questi giorni si allenerà ancora di più per battere quel mostro. L’ho pregato di non farlo, ma lui ha insistito tanto e alla fine non sono riuscita a fermarlo. Ha persino fatto una conferenza stampa in cui continuava a dire di essere troppo forte per Cell, ma a me è sembrato un po’ ridicolo. Tuttavia voglio fidarmi di lui. In fondo è o non è Mr. Satan? L’intera Terra si fida di lui e io che sono sua figlia farò lo stesso.
Sono passati due giorni da quando Cell è apparso in televisione, mi auguro ci sia abbastanza tempo per prepararsi al meglio. Papà sono con te.

§

29 Maggio

È il grande giorno purtroppo. Papà si sta preparando per quello scontro al Cell Game. Gli ho chiesto di andare con lui, ma non ha voluto allora ho deciso che rimarrò qui in casa da sola e lo vedrò dalla televisione.
Tante volte mi sono arrabbiata, l’ho detestato, ma visto quello che sta facendo per l’umanità sono orgogliosa di lui come un tempo.
Aveva ragione la mamma a dire che crescevo troppo in fretta. Adesso provo sentimenti che magari una ragazzina della mia età non proverebbe o non dovrebbe provare. E ora che mio padre potrebbe andare in contro alla morte e lasciarmi completamente sola, cosa dovrei sentire? Paura? Angoscia? Magari rabbia perché non pensa a me? Eppure mi viene da provare forza, speranza, coraggio.
La fiducia che avevo perso in lui si sta riunendo finalmente.
Mamma, tu da lassù proteggilo ti prego, e fa che tutto vada per il meglio. Fallo per la tua Videl, per la tua bambina alla quale è rimasto solo il suo papà.

§

30 Maggio

È finita, Cell é stato sconfitto. Mi tremano ancora le mani. È stato papá, papá ha sconfitto Cell, ancora non ci credo. Il mio papá!
Devo ammettere che é stato tutto molto strano. Prima é stato improvvisamente lanciato fuori dal ring, ma le immagini erano confuse, non ho capito bene cosa sia successo. Sembrava finita, ma dopo di lui un uomo dai capelli dorati e gli occhi azzurri ha sfidato quel mostro e in seguito un ragazzino con lo stesso colore di capelli e lineamenti. Che fosse suo figlio? Con che coraggio é salito su quel ring quello che sembrava un ragazzino della mia etá per sfidare un essere del genere? Come hanno potuto anche solo pensare di potercela fare contro di lui. Eppure, sembrerá strano, ma sembra gli abbiano dato del filo da torcere. É difficile articolare i pensieri su quello che ho visto, la diretta tv é stato un vero disastro, per lo piú non si é capito nulla e ad un certo punto é saltata completamente la trasmissione.
Ho avuto una paura tremenda di non rivedere piú il mio papá, ho pregato e pregato che stesse bene, non potevo accettare l’idea di perdere anche lui. E poi tempo dopo, una voce ha annunciato che l’incubo era finito e che “il grande Mr.Satan” ci aveva salvato e lo aveva sconfitto. Non potevo crederci. Non solo stava bene, ma era anche l’eroe che aveva salvato la Terra. Devo ammettere che ancora faccio fatica a riordinare i pensieri. Credevo che Cell avesse dei poteri sovrannaturali, mentre mio padre é un normale essere umano, ma chissá, forse il suo coraggio e determinazione hanno scoperto dei suoi punti deboli che lo hanno fatto disintegrare.
Papá ora non é piú solo il Campione del Mondo, ma dell’intero pianeta. La gente non fa che gridare il suo nome da ieri, ovunque vada é una festa. Io non potrei che essere piú fiera di lui, fiera di essere la figlia del grande Maestro Satan. Il nostro salvatore, il mio eroe!
Grazie mamma, per averlo protetto, so che tutto questo é anche merito tuo.


 

§

<< Pan non correre per casa… Pan… Ma mi stai ascoltando? >>
<< Sì mamma.>> disse la bambina salendo di corsa le scale.
Salita al piano superiore notò poggiate sul soffitto, delle piccole travi. Presa dalla curiosità si alzò in volo e abbassò gli scalini di legno che percorsi portavano a una piccola entrata.
A passi lenti, per non farsi sentire dai genitori, li salì e si ritrovò immersa nella polvere della grande mansarda.
Il pavimento scricchiolante faceva rumore ad ogni minimo movimento, così la piccola Pan si preoccupò di spostarsi in punta di piedi.
Lentamente si avvicinò a delle scatole. Queste erano tutte chiuse con dello scotch e ricoperte quasi interamente da cenere e ragnatele. Ne prese una a caso e vi soffiò forte sopra. In un attimo si ritrovò tutta sporca di nero, ma per non farsi scoprire cercò di trattenersi dal tossire.
Vide che sul lato superiore della scatola vi era una grande scritta nera. La bambina da poco iniziava a leggere, ma riconobbe subito le lettere che componevano il nome della madre.
Senza perdere tempo l’aprì e vi frugò dentro. Vi erano libri di ogni tipo che iniziò a sfogliare uno per uno con poco interesse. Nel frattempo non si accorse del rumore dei passi furtivi di qualcuno alle sue spalle.
<< Cosa stai combinando qui?>> disse l’inconfondibile voce di Videl.
Pan per lo spavento perse l’equilibrio e cadde all’indietro, poi a testa in giù guardò sorridendo sua madre.
<< Ciao mamma!>>
<< Da quando hai scoperto la soffitta? >>
<< Dieci minuti >>
<< Ma guardati sei tutta sporca. Appena scendiamo vai a prepararti per il bagno>>
<< Ma mamma…>>
<< Niente “ma”.>>.
La bambina fece una faccia imbronciata e si rialzò.
<< Chi sono questi?>>.
Tra le mani Pan aveva un album di foto molto familiare alla ragazza.
<< Questi->> disse accarezzando un’immagine in cui erano ritratti suo padre, lei e sua mamma Hanae << Questi siamo io, tuo nonno Satan e tua nonna>>
<< Nonna Chichi?>>
<< No tesoro. Mia mamma, nonna Hanae>>
<< E perché non l’ho mai vista?>>
<< Beh vedi, lei è andata in cielo molto tempo fa. In paradiso.>>.
Videl continuò a sfogliare le pagine ingiallite dal tempo, quando finalmente arrivò in quella dove Mr.Satan aveva lasciato la sua scritta. “Mi prenderò cura di te” era segnato ancora chiaro e leggibile.
<< Mamma questo cos’è?>>
Ora tra le mani la piccola Pan teneva un libricino che sua madre conosceva molto bene. Ormai da tempo credeva di averlo perduto, e invece era rimasto sempre lì, vicino a lei.
Lo prese, lo sfogliò con lentezza e si vide proiettata nella testa le lacrime, i sorrisi, l’inchiostro blu della penna con cui scriveva e tutti i tasselli della sua vita trascorsa in quegli anni. Improvvisamente le si velarono gli occhi e la vista si fece appannata.
<< Cos’hai?>> chiese preoccupata la bambina.
<< Questo tesoro, è un regalo di compleanno molto speciale.>> disse con voce un po’ tremante.
<< Anche io ne voglio uno>>.
Videl sorridendo si inginocchiò verso Pan e le fece una carezza.
<< Un giorno io e papà te lo regaleremo ok?>>
Lei annuì con la testa, ma continuò a fare domande.
<< Chi l’ha scritto questo libro?>>
<< Non è un libro qualsiasi, è un diario che ho scritto io quando avevo dieci anni>>.
Mentre parlava continuava a guardare il frammento dei suoi ricordi con commozione. Dopo tanti anni ora ce l’aveva ancora lì, tra le sue mani.
<< Me lo leggi?>>.
Di certo non si aspettava quella domanda. Cosa le avrebbe risposto ora? Dicendole solo di no l’avrebbe fatta rimanere male, ma forse era lo stesso troppo presto far conoscere quelle emozioni a sua figlia.
<< Facciamo così, arriverà il giorno in cui insieme risaliremo in questa soffitta e ti darò questo diario. Non c’è bisogno che io te lo legga adesso. Capirai tutto quando lo leggerai tu stessa, va bene? >>
<< Ok.>> rispose un po’ controvoglia.
<< Adesso andiamo a fare il bagno? Non vorrai che papà e i nonni ti vedano così?>>.
Pan scosse la testa.
<< Andiamo>> rispose trascinando sua madre per una mano.
Videl ripose il diario nella scatola e la richiuse, poi si avvicinò agli scalini. Con la testa all’altezza del pavimento guardò un’ultima volta la polverosa mansarda. Pensò che davvero quel regalo di compleanno non l’avrebbe mai dimenticato, e quelle parole scritte in quelle pagine, mai si sarebbero perse.






Eccoci arrivati alla fine di questa fic...Ringrazio tutti quelli che l'hanno letta, seguita, sentita...è importante davvero!Io sono soddisfatta di tutto il mio lavoro perchè davvero ci ho messo impegno e voglia...Spero non vi abbia deluso...Vi consiglio di leggere la mia fic con una canzone di sottofondo che vi piace ( magari una lenta ) anche se l'avete già letta...rende davvero l'idea di quello che succede a Videl secondo me...ho provato a farlo e mi ha emozionata tanto...nn lo dico per vantarmi XDDD!Era solo un piccolo consiglio...passiamo ai ringraziamenti...come ho detto prima ringrazio tutte le persone che hanno letto e in particolare chi ha recensito:
lallyk, Cavolovai, #°Kairi°#, ila, Tara, Elechan86
Siete state carinissime con me...grazie davvero di cuore...
Che altro dirvi...fatemi sapere se alla fine questa fic vale la pena di leggerla ok...Ci vediamo presto con le altre ficcy...Baci...BYEEEEEEEEEEEEEEE!

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