All I need is only one of your kisses

di Stella_Styles
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 Ciao belle!! Allooora per iniziare questa è la mia prima ff e spero veramente tanto che ci piaccia, ci tengo tanto a questa storia e vi prego recensite così capisco se vi piace, bene .. Adesso non vi rompo più e vi lascio alla storia ..   
 
 
Capitolo 1
 
Stella’s pov
 
Mamma: Amore.. Muoviti!! Tuo fratello è già in piedi e pronto!! Dobbiamo andare da Styles
Stella: Cinque minuti
L’ultima cosa che voglio è andare da quel ragazzo idiota e passarci del tempo insieme mentre mio fratello si scopa sua sorella..
Non ne avevo voglia, proprio per niente..
M: Muoviti o ti cancello tutte le canzoni dalla playlist
Non sono una ragazza da: Sveglia alle sei e subito in piedi ad affrontare la vita..
No.. Sono più una ragazza dal programma già prefissato per la domenica: Dormire, dormire, mangiare e dormire..
Non sono molto attiva.. Soprattutto quando qualcuno ti chiama per andare a mangiare da uno che odi alle 8 di mattina di domenica, quando vorresti solo dormire..
Ma all’idea di perdere tutte le mie preziose canzoni mi fece alzare anche malvolentieri e scendere le scale dove c’era già pimpante Zayn, mio fratello, uno degli idioti che frequentavano la mia scuola..
La scuola, posto strano quello, l’unica cosa che mi faceva stare bene era la mia migliore amica Hope..
Hope era l’unica di cui mi fidavo e l’unica che avesse un minimo di cervello dentro quell’edificio che alcuni osano chiamare scuola o meglio ‘posto dove si coltivano cervelli’.. Non sono coltivati molto bene a giudicare dai miei compagni..
Hope è alta, occhi verdi smeraldo, capelli castani che risplendevano al sole e un sorriso fantastico..
Era una ragazza acida ma che presa nel giusto modo, era la ragazza più dolce del pianeta.. Era acida soltanto perché aveva affrontato diverse situazioni che l’avevano resa forte, più che acida.. Forte, come nessun’altra
Un altro ragazzo di cui mi fidavo veramente era Niall, l’unico che riusciva a passare ore e ore con me, ascoltandomi senza fatica e senza giudicarmi una da.. Troppi problemi.. Era la cosa che preferivo più al mondo.. Io lui, in camera mia sul letto ad ascoltare musica mentre beviamo una tazza di cioccolata calda.. Lui è speciale per me
Niall è alto, biondo, con l’apparecchio anche se era abbastanza grande per portarlo, lui ci stava male ma io alla fine lo tiravo su di morale scherzandoci sopra..
Niall era dolce e sensibile e l’unico difetto che aveva era che confondeva molto spesso amicizia amore, sentimenti che per lui erano divisi da una parete fragilissima di gesso pronta a cadere in qualsiasi momento..
Era questo che lo fregava, che riusciva a demoralizzarlo per poi farlo soffrire per persone che lo ritenevano solo amico invece era molto di più..
Mi misi le mie pantofole per proteggere i miei piedi da quel gelo di Londra che sembrava che avesse impossessato pure la mia camera e andai di sotto dove mi aspettava una tazza di cereali e mio fratello che continuava a rompermi i coglioni..
Zayn: Muoviti che devo vedere..
Mamma: Chi devi vedere?
Z: Nessuno, però si deve muovere..
M: Lasciala in pace, lo sai che ci mette un po’ a caricare..
Stella: Sono solo diversamente abile a svegliarmi
Z: Aggiungerei anche diversamente alta
S: Fanculo
M: Ste parole.. Muoviti a prepararti che dobbiamo andare da Anne
Anne, la migliore amica di mia madre, con tutto il rispetto che ho per lei suo figlio è un cretino.. Suo figlio, Harry Styles, il più grande rompicoglioni e pervertito della storia di questo mondo..
Eravamo stati insieme qualche giorno l’anno scorso.. Ma più che amore intenso e smielato era più, vieni a casa mia che facciamo sesso..
Se mi ero innamorata? Certo che mi ero innamorata del riccio più bello della scuola, ma me lo aspettavo.. Sapevo che quello era il più grande sbaglio che stavo commettendo, e ci sono caduta in pieno..
Era finita, finita con una frase nel letto, nudi, uno a fianco all’altra, come se non fosse successo niente, come se eravamo sconosciuti che si erano incontrati per caso
‘Allora è finita..’
‘Già’
‘Ciao’
Era finita con un ciao.. Una delle mie poche storie.. E se devo essere sincera anche una delle più lunghe
Z: Oh!! Ci sei?
Disse Zayn sbucando in camera mia per vedere se andava tutto bene, visto che ero rinchiusa lì da mezz’ora, andavo così lenta che non sapevo neanche cosa stavo facendo, tutto pur di non varcare quella soglia di quella casa..
S: Sì, ci sono..
Z: Non mi pare..
S: Non ho voglia di rinchiudermi in una stanza con quell’imbecille del tuo amico mentre tu ti scopi per divertimento sua sorella, Gemma.. Sai che forse ha un cuore anche lei?
Z: Fidati, lo vuole pure lei.. E poi è finita.. Con imbecille del tuo amico intendi il tuo ex?
S: Io direi ex amico di sesso.. Poi come la pensi te.. Non mi importa..
Mi fermai un attimo pettinandomi i capelli, fermandomi per un momento sul mio polso e quei graffi che li proprio non ci dovevano stare..
Non dovevo sopportare quel dolore.. Proprio per niente..
I miei occhi si riempirono di lacrime e Zayn appena se ne accorse venne dietro di me, mi coprii i polsi con le sue mani e mi sussurrò teneramente all’orecchio
Z: Ce la faremo, non preoccuparti.. Ce la faremo..
Mi asciugai le lacrime e abbracciai mio fratello, l’unico che sapeva dei ‘graffi’ tranne Hope e Niall..
Lo so, non dovevo farlo.. Ma non mi importava molto in quel periodo.. Il periodo.. Più buio della mia fottuta vita..
Ma non ne voglio parlare, non ne ho voluto parlare con nessuno..
Mi hanno portato da uno psicologo, non ha funzionato
Ho cercato di parlarne con Niall, non ha funzionato
Ho cercato di parlarne con Zayn, non ha funzionato
Ho cercato di parlarne con Hope, non ha funzionato..
Non ha funzionato niente.. Niente..
Z: Dai, forza.. Non puoi mollare
S: Non mollerò.. Come mai hai detto che è finita con Gemma?
Z: Boh, ti sembrerà strano ma non voglio una storia così.. Voglio una storia seria
Mi stupii di quelle parole, e più di tutte che furono uscite da quella bocca, dalla bocca di mio fratello Zayn
S: Ti sei innamorato?
Z: Chi io?
Disse allontanandosi dallo specchio e passandosi una mano tra i capelli.
Z: Muoviti. Dobbiamo andare..
S: Non vedo l’ora
Coprii i segni del mio periodo più buio con dei braccialetti
Scesi giù dove c’era mia madre pronta ad uscire, come sempre..
M: Ma come siamo belle..
Mi guardai in basso, avevo addosso un jeans e una felpa, non mi consideravo proprio questa bellezza..
S: Era ironico?
M: No amore, sei bellissima.. Ma non potresti vestirti un po’ meglio per andare da Anne?
S: Non penso proprio, vorrebbe dire andare su, spogliarmi, rivestirmi e rifare tutto da capo.. Non ho voglia
M: Ok, come non detto..
Z: Mamma, lasciala stare, lo sai che è suscettibile da appena sveglia
S: Hai il ciuffo in disordine
Z: Cosa? Mamma!! Mi prende in giro.. Mi sono svegliato alle sei per questo..
M: Stella! Smettila
Trucco da sorella di Zayn, dirgli qualcosa sul ciuffo e lui si dimentica di quello che stava dicendo e si concentra sul ciuffo..
È veramente ironico il tempo che spende dietro a quel coso..
Entrammo in macchina e subito guardai male mia madre..
S: Mamma sei entrata dalla parte sbagliata..
M: No, amore
S: Quello non è il posto guida
Z: Infatti guido io..
S: Stiamo scherzando? Io l’ho chiesto mille volte, non me lo hai mai fatto fare
Z: Quando avrai 18 anni e sarai bella quanto me allora potrai guidare
S: Sono tua ­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­gemella idiota!! Posso guidare anche io
Z: Ma non sei bella quanto me
M: Smettetela!! Non vi sopporto più!!
Mi misi a sedere bene sul sedile e misi le cuffie così non ascoltai le risate di Zayn vittorioso e di mia madre che gli dava consigli..
Fanculo!!
Mi stavo per addormentare quando Zayn, con la solita delicatezza, mi aprì di scatto la portiera al quale ero appoggiata facendomi quasi cadere.. Per fortuna il suo cervello bacato realizzò che non gli conveniva e allora mi prese al volo
S: Ah.. Ah.. Molto divertente..
M: Muoviti Stella!!
Z: Dai, muoviti Stella..
S: Fottiti Zayn
Lui si mise a ridere e andò verso la porta della casa minacciosa, come piaceva chiamarla a me
In quel momento mi arrivò un messaggio, guardai ed era Hope
Involontariamente sorrisi e lessi il messaggio su WhatsApp
H: Ehi, tutto bene?
S: Una meraviglia, sto entrando dal bastardo
H: Che fortuna!! In bocca al lupo
In quel momento mi ricordai della festa a cui mi aveva invitato un paio di giorni fa ma io, come al solito, non c’ero andata.. Non mi andava di infilarmi in un locale o casa, quello che era.. E vedere tutti che si baciano mentre io restavo seduta..
S: Com’è andata la festa?
H: Diciamo interessante..
S: Interessante?
H: Sì, interessante e confusa
S: Capisco, ora vado che entro nel territorio del nemico
H: Ahahah Ci sentiamo dopo bella
Aprii la porta Gemma che subito tirò fuori uno dei suoi sorrisi migliori e ovviamente era rivolto a Zayn..
G: Ciao..
M: Ciao cara.. Tua madre?
G: In cucina..
M: Perfetto, come al solito, quando è pronto vi chiamiamo
S: Va bene mamma
Guardai mia madre andare in cucina e urlare appena vide la sua migliore amica, come al solito..
G: Ciao Zayn..
Z: Ciao Gemma..
G: Vuoi andare di sopra?
Z: Meglio di no..
G: Sul divano? Non credo sia una cosa molto sensata ma ok
Disse con decisione Gemma mentre prendeva mio fratello per il polso e lo trascinava in salotto.. Lui però alzò le mani liberandosi da quella presa e continuò il discorso perfetto per scaricare le ragazze.. Come al solito, il suo solito discorso usato con tutte le ragazze che erano state nelle grinfie di mio fratello
Lo sapevo a memoria da quante volte lo avevo sentito ripetere nel salotto di casa mia
Z: Senti Gemma, questo rapporto, ormai, non funziona più
E qui c’è una pausa
Z: Penso che non ci dovremmo vedere più
Semplice, diretto, dritto al punto e indolore.. Almeno .. Per lui
Lei presa da una crisi mistica si mise a piangere e andò di sopra correndo
Z: Aspetta Gemma!!
Disse subito mio fratello rincorrendola per le scale
Poverina, pensava fosse amore vero, ma la capisco, ci sono cascata anche io
Buttai la borsa vicino al divano.. E osservai bene quella stanza, quella stanza che aveva un aspetto familiare e un aspetto molto schifoso.. Il mio sguardo si posò sul divano dove aveva avuto inizio la mia storia .. Un po’ di sesso un po’ di amore con Harry
All’improvviso mi strinsero da dietro e io sapeva di chi si trattava..
S: Harry staccati
H: Ma stavi guardando quel divano così vogliosa.. Avresti voglia di rispolverarlo?
Disse mentre la sua mano ben piazzata sul fianco iniziava a scendere sotto la mia maglia, cosa che, fatta da lui, mi dava solo ribrezzo
S: No.. Non ho voglia di rispolverare oggi
Dissi staccando quella mano dalla mia pelle e sedendomi sul divano mentre prendevo telecomando e poggiavo i piedi sul tavolino
H: Come vuoi te.. Va bene anche un film.. Crea l’atmosfera giusta
S: Zitto idiota, sto cercando di sentire
Dopo un po’ che stavo ascoltando quella palla assurda della televisione vidi il suo braccio propendersi verso la mia spalla e così abbracciandomi completamente..
H: Ieri non c’eri alla festa.. Mi sei mancata..
Disse mentre cercava disperatamente le mie labbra..
S: Non avevo voglia e soprattutto .. Non avevo voglia di vederti
Dissi respingendolo e togliendo quel viscido braccio dalla mia povera spalla
H: Beh.. Ti sei persa una festa fantastica, mi sono divertito molto..
S: Non voglio sapere cosa hai fatto con il tuo rimorchio serale..
H: La domanda non è cosa.. Ma con chi..
S: Forse non hai capito.. Che non me ne frega un cazzo.. Adesso, se non ti dispiace.. Voglio ascoltare
Dopo un po’ scese Zayn che si sedette vicino a me e sospirò..
S: Come l’ha presa?
Z: Non vuole scendere..
H: Io l’avevo detto che era un passo falso..
Z: Tu stai zitto idiota.. Che anche te ti scopi le ragazze come vuoi..
H: Almeno mi scopo ragazze diverse.. Almeno che non siano veramente attraenti
Disse guardandomi con il suo solito sguardo che farebbe schifare chiunque ma che sembrava funzionare con le altre mie coetanee
Z: Anche io mi scopo ragazze diverse.. Ti ricordi le due che mi sono fatto..
S: Ok, i vostri discorsi da migliori amici pervertiti non li voglio sentire..
Dissi sbattendo le mani sulle ginocchia e alzandomi..
Quei due erano migliori amici da quando erano nelle fasce e .. Si raccontano tutto.. Tutto quello che fanno.. E quando dico tutto non tralascio niente..
H: Dove vai?
S: Cazzi miei..
Andai in corridoio e veramente non sapevo cosa fare e dove andare.. Ma fortunatamente mi salvò l’urlo di mia madre che mi disse che era pronto..
Sospirai e andai in cucina dove dopo un po’ ci raggiunsero Harry e Zayn
Anne: Ma Gemma?
H: Ha detto che non ha fame.. Sta male o qualcosa.. Avrà le sue cose
A: Harry!! Un po’ di tatto..
M: Lascia perdere Anne..  Fa niente..
A: Vado a portargli qualcosa.. Voi fate come se foste a casa vostra
H: Ok mamma
A: Non intendevo te
Mangiammo e dopo saluti, saluti e saluti finalmente lasciammo la casa per poi dirigerci finalmente alla nostra
Andai di sopra e mi misi a leggere un libro, come al solito, quando non avevo un cazzo da fare ..
Mi si illuminò lo schermo del telefono.. Era Niall
N: Ciao Bella!! Popcorn e film? Casa mia?
S: Arrivo tra due minuti
Mi misi le scarpe che avevo comodamente buttato in giro per la stanza, presi la borsa e quando era pronta per uscire mi arrivò un messaggio..
Solo a leggere il nome mi fece sorridere come un’idiota

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 Capitolo 2
 
Stella’s pov

Quella è stata la conversazione più strana che ho mai avuto con Niall
Andai verso casa sua e suonai..
Mi aprii il suo bel faccino contornato dai suoi magnifici capelli biondi tirati su da una cresta, restò lì impalato a sorridermi..
S: Mi fai entrare?? Sto congelando
N: Oh scusa bella.. Dai entra
Entrai e salutai sua madre che era in cucina a leggere le sue solite riviste di cucina
S: Ciao signora Horan
Mrs. Horan: Oh, ciao dolcezza.. Come va?
S: Tutto bene, grazie, e lei??
Mrs. Horan: Tutto bene, aiuti Niall con i compiti?
S: Sì, credo di sì..
Mrs. Horan: Fate i bravi, io adesso vado a lavoro
Si alzò dalla sedia, mi diede un bacio sulla fronte e se ne andò lasciandomi da sola con suo figlio
N: Allora, che film??
S: Niente strappalacrime..
N: Per carità!! No!!
S: Ce l’ho.. Amici di letto
N: Mi sembra perfetto..
S: Perfetto??
N: Arrivo!!
Mi lasciò spiazzata da quella frase.. Che intendeva con perfetto?? Intanto Niall mi urlò da camera sua che dovevo fare i popcorn..
Sbattei una busta nel microonde, chiusi e nel momento preciso mi arrivò un messaggio, sorrisi come un idiota e mi capultai a rispondere.
Era ‘il mio ammiratore segreto’ come lo amava chiamare Niall..
Dopo quella brutta.. esperienza.. mi ero registrata in un sito della scuola che faceva incontrare i ragazzi della scuola, visto che era grande ed era quasi impossibile conoscere tutti i ragazzi
Questo ammiratore segreto era: dolce, simpatico, romantico, fantastico, comprensivo e perfetto
Era il ragazzo perfetto ma non avevo idea di chi era.. Avevamo fatto un gioco: non dovevamo dirci il nome e niente per cui farsi riconoscere, era il nostro piccolo patto.
X: Che fai??
S: Sono a casa di un mio amico.. Geloso??
X: Solo se ti rapisce..
S: Io non sono tua
X: Non ancora..
S: Posso farti una domanda??
X: Se non è personale.. Certo
S: Ti sei mai sentito solo?
X: Bella domanda..
S: Beh, grazie
X: Comunque quasi sempre, posso essere circondato dai miei amici e essere al centro di una folla e sentirmi solo come un cane.. Non so se capisci
S: Certo che capisco, è la stessa sensazione che provo io..
X: Non ti devi sentire MAI sola.. Ci sono io con te..
S: Ma se neanche mi conosci
X: Non saprò com’è il tuo colore degli occhi, delle tue labbra, il tuo profumo.. Ma conosco il tuo cuore.. E mi piaci così come sei..
Ed ecco perché non volevo incontrarlo, lui si era diciamo.. innamorato di me per le parole.. Non per quello che ero, se scopriva quello che ero e della persona schifosa che ero, con pochi amici veri e con nemici dappertutto.. Non so se mi avrebbe accettato..
Però mi faceva stare bene, mi faceva piacere che almeno qualcuno riusciva ad accettarmi per il carattere e non perché avevo un bel culo o altro.. Cioè i metodi di giudizio dei ragazzi sulle ragazze.. Come al solito .. Come tutti i maschi di questo mondo..
N: Che ti sei incantata?? Preferiamo sempre l’ammiratore segreto al migliore amico??
S: Ma certo che no idiota
Dissi andandogli addosso e sorridendo come una scema
Lui si staccò e mi mostro il dvd fiero di averlo trovato in mezzo a mille copertine di film
N: I popcorn??
S: Merda!!
Dissi mentre mi fiondavo verso il microonde e osservavo la busta ben bruciata
Lui si mise a fianco a me a osservare i popcorn..
N: Ehm.. Quanto hai messo??
S: Non lo so..
N: Io direi che sono bruciati
S: Ottima deduzione
N: Facciamo così, io li rifaccio.. Te vai a mettere il Dvd e non spaccare il lettore
S: Agli ordini signore
Andai di là e continuai da lontano la conversazione con Niall..
N: Come va con tuo fratello??
S: Come al solito, lui mi sfotte, io lo sfotto.. È amore reciproco..
N: Capisco! Si scopa ancora la sorellina di Harry??
S: No.. Si è innamorato..
N: Veramente??
Disse arrivando con una busta di popcorn e scoppiando nella sua magnifica risata che faceva invidia al sole
S: Non lo so, non me lo ha detto.. Potresti convincerlo a confessare..
N: Non ci riuscirei
Si sedette e iniziò a mangiare popcorn ..
S: Me ne lasci un po’?? Grazie.. Mangione..
N: Dettagli
S: Come mai non ci riusciresti??
N: Sarò pure il suo migliore amico.. Ma lui non mi dice ste cose..
S: Giusto.. Non riesce a confessarlo neanche al suo cuore..
N: Guardiamo sto film?? O aspetti quando non avrò più fame??
S: Impossibile.. Ahhahah
Lui era incredibile, riusciva a mangiare quattro primi, due secondi, 4 contorni, 7 dolci e sentirsi ancora vuoto.. Era per questo che era il mio migliore amico, mangiava più di me e così non mi sentivo in colpa per mangiare tante cose.. Al suo confronto .. Non ero niente io
Ci gustammo il film.. Morimmo dalle risate e quando eravamo ai titoli di coda lui mi fissò incuriosito.. Io mi girai curiosa di quello che gli passava per la mente..
N: Te lo vorresti un rapporto così??
S: Io?? Che?? Senti.. Ti voglio un bene dell’anima..
N: Ma cosa hai capito?? Chiedevo solo se lo vorresti!! Non con me
S: Praticamente l’ho già avuto.. Ma non eravamo proprio amici.. Quindi era solo sesso e te lo sai benissimo con chi.. Ma non mi è piaciuto così tanto.. Potrebbe essere anche eccitante.. Ma non fa per me..
N: Beh, te non sei mai stata da scopa amico..
S: No.. Sono influenzata dall’amore io..
N: Quindi.. Ad esempio con me.. Non saresti mai la mia scopa amica..
S: Questa conversazione, e noi parliamo di tutto, mi sta veramente mettendo in imbarazzo..
N: A chi lo dici..
S: E allora perché hai messo in mezzo questa storia??
N: Sto cercando di dirti una cosa..
S: Io non faccio sesso con te, sia chiaro
N: Neanche io voglio fare sesso con te..
S: Grazie!!
N: Ok.. Finiamola con sta conversazione che mi sta mettendo in cattiva luce..
S: Forse è meglio.. Se non vuoi ritrovarti il tuo amico nella strada su un palo a salutare i passanti
Lui si mise a ridere e poi dopo due minuti che rideva mi guardò serio
N: Lo faresti veramente??
S: Non mi conosci abbastanza bene
N: Merda
Disse coprendosi il suo amico mentre io morivo dalle risate sul divano
Mi calmai dopo circa 15 minuti quando lui mi tirava dei cuscini per farmi riprendere
S: Dai.. Cosa mi dovevi dire??
N: Beh..
Disse alzandosi e camminando avanti e indietro davanti al divano..
N: Da circa un mese..
S: Sì..
N: Io e ..
S: Sì??
N: Io e..
S: L’ho già sentita questa parte, puoi andare avanti
N: Io e Hope siamo scopa amici
S: Cosa??
Mi strozzai con l’ultimo sorso di the al limone e ci misi un po’ a riprendermi da quella pugnalata..
S: Cosa fate voi due??
N: Senti.. La situazione era come nel film.. Non avevamo voglia di impegnarci eccetera.. Non volevamo impegni..
S: Perché non me lo hai detto prima??
N: Perché avevo paura della tua reazione..
S: Sai.. Sai benissimo come la penso sui rapporti fondati sul sesso
Disse prendendo la borsa e andando verso la porta
N: Scusami.. Non volevo nascondertelo.. E poi.. Non è solo sesso
S: La conosci Hope no?? Per lei credo proprio che sia solo sesso.. Sesso e amicizia
Gli vidi gli occhi lucidi, capii solo in quel momento che non era proprio sesso per lui
N: Lo so.. Lo so..
S: Niall..
Gli andai incontro e lo abbracciai.. Lo capivo.. Si era innamorato della persona sbagliata
S: Come ho fatto a non capirlo prima??
N: Sei la mia migliore amica.. Non mi leggi la mente
S: Ci sto lavorando..
N: Aahahahahah Idiota
S: Ecco, è questo che voglio sentire, la tua risata..
N: Ma io non mi sono innamorato di Hope.. Facciamo solo sesso
S: E siete amici
N: Giusto..
S: Va beh..
N: È diverso dalla situazione in cui ti trovavi con..
S: Non ho voglia di parlarne..
In quel momento mi arrivò un messaggio, lessi ed era del mitico ammiratore
X: Ehi, com’era il film?? Mi hai abbandonato ad ascoltare i discorsi insensati di mia madre.. Comunque mi sei mancata piccola
Alzai la testa e feci uno dei sorrisi più belli di tutta la storia del mondo, in quel momento mi sentivo bene.. Come non ero mai stata..
N: È lui??
S: Sì..
N: Perché non vi incontrate??
S: Perché ho paura..
N: E di cosa hai paura?? Sei la ragazza più fantastica di tutta la scuola..
S: Questo lo pensi te..
N: E ho anche ragione
S: Idiota.. Adesso corro a casa prima che mia madre mi spari, domani scuola..
N: Non mi ci far pensare.. Mi viene un colpo al cuore
S: Ti capisco, è una malattia che ho preso pure io..
N: Ciao bella
S: Ciao bellissimo
Salutai con un bacio sulla guancia Niall e me ne andai, ancora intontita da quella conversazione..
Hope e Niall, Niall e Hope.. Amici di letto..
Come nel film.. Non ci potevo credere.. Niall non era un tipo così, non avrebbe mai accettato una cosa del genere
Così decisi che il giorno dopo avrei chiesto a Hope tutti i dettagli
Ritornando a casa continuavo a messaggiare con il misterioso ragazzo
Ad un tratto andai a sbattere contro una persona.. Uno degli amici di mio fratello, Liam
Li: Scusa, non volevo.. Oh.. Ciao..
S: Ciao Liam
Dissi non volendo continuare più a lungo quella conversazione e cercando di scrivere ancora con il misterioso..
Li: Vedo che sei molto impegnata..
S: Sto giocando..
Mentii, non volevo che sapesse che messaggio con tanta passione, anche perché .. Lo avrebbe detto a mio fratello, il quale avrebbe fatto domande, alle quali non avrei risposto.. Così lui mi massacrava di domande per due settimane e io avrei ceduto..
Non avevo voglia di dire a mio fratello che avevo conosciuto uno ma che non sapevo neanche chi fosse
Li: Ok.. Vieni alla partita?
S: Non sono interessata al football..
Li: Giusto.. Vengo da casa tua, sono andato a trovare tuo fratello
S: Ok..
Li: Te da dove vieni??
S: Vuoi farmi l’interrogatorio??
Li: No, scusa.. Era per sapere
S: Ok.. Vengo da.. Fatti gli affari .. via: non ti interessa
Li: Carino quel posto
S: Perfetto.. Ci vediamo
Li: Ci vediamo
Liam era estremamente bello e estramente idiota perciò  avere a che fare con uno degli amici di mio fratello o di quella sottospecie di ratto che aveva il nome di Harry.. Non era nei miei piani
L’unico che si salvava era Niall, migliori amici dall’asilo
 
Ritornai a casa ancora intontita dalla conversazione con Niall e dell’incontro con Liam
S: Questa casa è un porcile
Z: Ehi!! Proprio te cercavo..  Mi dai una mano??
S: Scordatelo
Z: Ma nostra madre mi uccide
S: Affari tuoi
Z: Per favore..
Mi guardò con quello sguardo dolcissimo, io non sono fatta di pietra..
S: Ti darò una mano, basta che dare una mano non significhi.. Faccio tutto io
Z: No, no.. Facciamo tutto insieme promesso, grazie sei un amore
Disse prendendomi la faccia tra le mani e schioccandomi un bacio sulla fronte
Volevo bene a mio fratello, davvero, con tutto il cuore.. Ma quando si trattava di dargli una mano del casino che avevano combinato lui e i suoi amici .. Se lo poteva scordare che ero gentile con lui..
Risistemammo in fretta, appena nostra madre entrò la casa risplendeva e profumava di pulito
M: Oh che bello, le mie meraviglie hanno messo a posto senza litigare
Z: Esatto mamma.. Tutto per te
Ruffiano
Mamma gli diede un bacio sulla fronte e andò in cucina, stavo per andare in camera mia a continuare la conversazione con il misterioso quando Zayn mi bloccò un braccio
Z: Grazie, veramente..
S: Di niente.. Si devono ricambiare i favori
Z: Di che favore stai parlando??
Io sapevo benissimo di cosa stavo parlando e non ci avrei messo neanche una vita intera per ringraziarlo abbastanza
S: Niente, lascia stare..
Me ne andai di sopra, mi cambiai e scesi ad aiutare mia madre in cucina, mangiammo e la sera mi rinchiusi in camera ad ascoltare musica straziante
Non so se stavo bene, ma non stavo neanche male..
Mi mancava tutto della mia vecchia me e non riuscivo a credere che la mia vita fosse così cambiata in un anno ..
Non riuscivo a credere dello schifo di persona che avevo creato
M: Come va?
Ero stanca, turbata, distrutta, depressa, incazzata con il mondo, avevo voglia di piangere.. Stavo male..
S: Bene.
M: Ok, so che non va bene qualcosa, lo so dal tuo sguardo, faccio la psicologa di lavoro.. Ma se hai bisogno di me.. Io ci sono..
S: Grazie mamma
Era in questi momenti che amavo mia madre, quando mi voleva dare una mano ma non voleva essere di intralcio..
M: Dai, vai a dormire adesso
S: Sì, mamma
Mi misi sotto le coperte, mi tolsi i braccialetti e accarezzai i tagli che c’erano sui miei polsi..
I tagli che significavano il periodo più difficile della mia vita
Che era contornato da giornate passate a piangere, immagini sfocate di quando ero in bagno e usavo uno strumento che non dovevo fare, e notti passate in bianco per colpa di brutti incubi
Non meritavo di soffrire così, no, nessuna persona lo meritava
Mi addormentai con le lacrime negli occhi.. Cosa che succedeva più spesso del previsto
 
Mi alzai svegliata dalle grida di mia madre che diceva che facevo tardi
Mi vestii mi misi i soliti braccialetti e uscii di casa pronta, o non pronta, ad affrontare un nuovo giorno di scuola
Mi incamminai visto che la macchina l’aveva presa mio fratello e doveva accompagnare i suoi soliti amici, Hope entrava alla seconda ora.. Così mi toccava andare a piedi.. Tanto era vicina
Dopo 10 minuti entrai in quell’edificio che odiavo più di me stessa.. E la cosa era grave..
Presi i libri dall’armadietto e corsi in classe visto che ero già in ritardo per la lezione di chimica..
S: Mi scusi Mrs Tipton
Mrs. Tipton: Stai tranquilla siediti
Mi sedetti nell’ultimo posto libero, cioè davanti con il secchione della classe.. Due ore lì dentro e uscii sconvolta..
N: Mio dio.. Sembra che hai appena affrontato il patibolo..
S: Più o meno, questi sono gli effetti della chimica.. Dove sono i tuoi compagni??
N: Saranno qua in giro ma io volevo vedere la mia migliore amica..
S: Grazie.. Scusa, devo andare, devo prendere i libri e faccio tardi a lezione anzi facciamo.. Hai letteratura giusto?
N: Sì, ci vediamo in classe
S: Ok..
Andai agli armadietti e ovviamente, come tutte le volte, fui spintonata dalle persone che mi passavano vicine e non mi vedevano neanche
All’improvviso sentii una borsa sbattere per terra e una Hope incazzata che apriva l’armadietto con forza
H: Io credo che quella bastarda di storia mi odi..
S: Buongiorno..
H: ‘Giorno tesoro.. Scusa ma un’ora con quella puttana e mi ha rovinato la giornata..
S: Beh, c’è sempre qualcuno che ti rallegra..
H: Sì.. Te
S: Non intendevo quello..
H: Cosa intendevi??
S: La situazione con Niall..
H: Ecco che arrivano, i 5 magnifici, come li chiamano le coglione delle nostre coetanee
S: Nervosette oggi??
In quel momento suonò la campanella e io già stavo bestemmiando dentro di me, non volevo un altro ritardo
H: Un po’.. Guarda
Mi girai e eccoli lì.. I ragazzi più belli della scuola..
Harry Edward Styles
Louis William Tomlinson
Zayn Jawaad Malik
Niall James Horan
Liam James Payne
I ragazzi più belli della scuola.. Ma anche i più imbecilli, coglioni, pervertiti e stupidi della scuola
Giravano sempre insieme, facevano parte della squadra di football e io li odiavo..
Erano i soliti ragazzi che si scopano le ragazze e poi le lasciano con un bigliettino, messaggio o frase fatta (mio fratello)
Gli unici che si salvavano erano Niall Horan e Louis Tomlinson.. I nostri migliori amici, rispettivamente, mio e di Hope..
Loro erano gli unici con un poco di cervello..
Mi guardai intorno, ragazze che si sventolavano, ragazze che si appoggiavano alle proprie amiche e ragazze che mentre stavano con il proprio ragazzo osservavano quei corpi perfetti
Patetiche
Niall e Louis ci salutarono e noi ricambiammo, tranquillamente..
Non volevamo che la nostra amicizia con loro fosse rovinata dal resto del gruppo..
Ma loro non si volevano far vedere con noi e al massimo ci facevano un saluto
S: Idioti
H: Coglioni
S: Stronzi
H: Pervertiti
S: Ciao bella
H: Ciao Stellina mia
S: Aspetta, non mi hai raccontato di Niall
H: Io?? Non ho niente da dirti
S: Sicura??
Lei mi guardò con quei occhi verdi e io sospirai
S: Lo sai come la penso sui rapporti così..
H: Ma io..
S: Ma te niente.. Lo fai soffrire così..
H: Per noi due è solo sesso, è il nostro patto
S: Sarà..
Richiusi l’armadietto e mi avviai verso la classe..
H: Oggi casa mia??
S: Ok!! Devo fare i compiti
H: Ti aiuto io
S: Ok..
Entrai in classe e ovviamente ero in ritardo.. E il posto libero fortunatamente non era davanti.. Era dietro..
E indovinate un po’ con chi??
Liam James Payne

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


 Ciao ragazze!! Grazie per aver letto la mia storia siete fantastiche!!
Prima di iniziare vorrei dire che continuo ad almeno 2 recensioni.
Pubblicherò un capitolo al giorno e adesso vi lascio alla storia!!
Per favore recensite, accetto tutto !!
Un bacio

 

 
Capitolo 3

Stella's pov

Mi mancava mio padre
Mi mancava fottutamente mio padre, non potevo non pensarci, era impossibile..
L'avevamo perso un anno fa, in un fottuto incidente automobilistico..
La cosa aveva distrutto me, Zayn e soprattutto mia madre
Lei faceva la psicologa ma lì, tutti gli insegnamenti che aveva imparato erano scomparsi, in un secondo
In quel secondo in cui avevo ricevuto la telefonata da suo figlio.
Z: Stella, passami mamma
La sua voce era strozzata da un pianto, lo sapeva, lo sapeva benissimo che mi avrebbe fatto male, troppo male per ragionare
Mamma mi guardò, sorrise e poi scoppiò a piangere mi disse di seguirla e io la seguii in silenzio, non sapevo dove stavamo andando ma mi fidavo di lei.. Mi fidavo come non mai..
Andava tutto bene finché non vidi quel corpo così inerme steso sul lettino, che non poteva muoversi, collegato a una fottuta macchina..
Gli andai vicino, gli strinsi la mano e chiesi a Zayn cosa fosse successo
Z: Non voglio parlare
S: Cazzo, Zayn, dimmi cosa è successo
Z: Uno ci ha tagliato la strada, lo abbiamo preso in pieno, la macchina si è rovesciata e il mio airbag si è aperto, il suo no
Disse mentre le lacrime continuavano a scendere sul suo viso
Era la prima volta che lo vedevo così e l'ultima..
Non mostrava mai i suoi sentimenti, tanto meno davanti a me..
Mio padre morì il giorno dopo e Zayn non si dava pace, continuava a darsi la colpa
Z: Io non volevo andare a piedi e l'ho costretto ad accompagnarmi
S: No, non potevi andare a piedi, era troppo lontano, non saresti arrivato in tempo per il provino di calcio
Z: Non me ne frega un cazzo, ma se lo sapevo ci andavo correndo
S: Non potevi saperlo, smettila..
Z: Stai zitta
Litigavamo sempre, prima eravamo più che fratelli, eravamo amici, giocavamo con nostro padre e adesso il nostro mondo era distrutto, completamente
 
Li: Tutto bene??
La risposta era ovvia, non andava tutto bene ma non potevo farlo sapere
S: Tutto bene, perché??
Li: Ti vedo un bel po'... Sulle nuvole
S: Stavo pensando
Li: A cosa??
S: Non ho voglia di dirtelo
Li: Ok.. Stai tranquilla, comunque è suonata, ci siamo solo noi in classe e quando vuoi parlarmi, io ci sono
Liam che mi offriva un mano.. Strano.. Uno dei migliori amici di mio fratello
Mi diede un bacio sulla guancia e sparì dalla classe..
Mi alzai lentamente scioccata da quello che mi era successo e andai all'armadietto dove, ovviamente, c'era già Hope, attaccata all'armadietto che era alla presa con un giochetto spastico sul cellulare
S: Salve
H: Salve..
Disse mentre metteva via il cellulare e mi fissava mentre mettevo a posto i libri
H: Com'è??
S: Stupita
H: Perché??
S: Mi sono seduta vicino a Liam
H: Minchia che culo..
S: Mi ha detto che se volevo parlare lui c'era, mi ha dato un bacio sulla guancia e se ne andato
H: Parliamo dello stesso Liam??
S: Sì..
H: Vuole scopare
S: Sarà..
H: La sai la storia di Abbie
Abbie, la ragazza che si era fatta Liam una settimana fa, si era illusa, lo aveva detto a tutta la scuola vantandosi ed è finita a piangere davanti a tutta la scuola in mensa quando Liam l'aveva mollata e le aveva detto che era solo sesso per lui.. Lei è stata presa in giro da quel momento in poi..
H: Non illuderti.. E non dargli corda
S: Stai tranquilla, ho fatto questo errore una volta, non si ripeterà più
H: Vado in mensa.. Vieni??
S: No, ho bisogno di stare da sola, ok?? Ci vediamo dopo in classe
H: Va bene, tranquilla
Mi abbracciò e se ne andò lasciandomi da sola, con il mio cervello che non la smetteva un attimo di pensare a quel fatidico giorno..
 
Liam’s pov

Stavo andando in mensa quando mi arrivò un messaggio..
Era la ragazza misteriosa..
Mi ero iscritto in un sito della scuola dove avevo conosciuto questa ragazza, era qualcosa di fantastico, non ci eravamo mai visti non sapevamo niente di noi però era incredibile, parlavamo benissimo tra di noi e mi ero quasi innamorato di lei..
Entrai in mensa e mi guardai intorno, avevo una voglia incredibile di scoprire chi era quella ragazza misteriosa, era quasi un anno che parlavamo ma non avevo idea di chi fosse
Zayn si alzò e mi fece segno di venire..
Z: Amico, dov’eri finito??
Li: In classe, dovevo chiedere una cosa alla prof
N: Uh, il solito secchione
Ed ecco qui, i miei migliori amici, dei completi deficienti, ovviamente non volevo dire che ero stato lì solo perché c’era Stella..
Quella ragazza era bellissima, ma una rompi coglioni di prima categoria, pensavo di riuscire a leggerle nella mente, di farla restare tranquilla con qualche frase ma era impossibile
H: Merda.. La preside mi ha già fatto il culo perché sono arrivato in ritardo a lezione
Disse Harry sedendosi al tavolo della mensa.. Ormai pieno di ragazzi e di ragazze che miravano, come al solito, il nostro tavolo
X: Scusa, è libero??
H: No, almeno che non me la dai
Lei lo guardò male, gli sorrise e se ne andò
N: Cos’è?? La tua sfida della settimana??
H: Non ho ancora deciso chi è la prossima..
Z: Secondo me è depresso perché mia sorella non gliela da più
Odiavo Harry quando si approfittava di Stella, lei e suo fratello avevano affrontato la morte del padre e lui, l’unica cosa che gli importava, era portarsela a letto, era la sua sfida.. Quella principale
Idiota
Cercai subito di cambiare discorso, non avevo voglia di sentirlo di nuovo parlare di come un anno fa se l’era portata a letto senza complimenti
Li: Zayn, oggi ti chiamo e ci mettiamo d’accordo per uscire.. Ok??
Z: Non posso, quella merda di mia madre mi ha ritirato il cellulare..
Lou: Perché??
Z: Brutto voto in storia..
Lou: Capisco
Li: Beh ma puoi uscire??
Z: Sì.. Tranquillo.. Aspetta ti do il numero di mia sorella, tanto quella prende sempre bei voti, l’unica volta che nostra madre le ha ritirato il cellulare era perché non aveva messo a posto le barbie
Tutti scoppiarono a ridere.. E intanto Zayn alzava la testa per vedere chi entrava in mensa..
Mi diede il numero velocemente e tornò a fissare la porta quando gli si illuminarono gli occhi, era entrata Hope
Hope era una delle ragazze più belle della scuola e Zayn ci aveva messo gli occhi sopra e nessuno poteva fargli cambiare idea..
Z: Scusate.. Devo andare..
H: Ti capisco..
Lou: Non farla soffrire se no ti spacco il culo
Z: Tranquillo, mi conosci
Lou: È quello che mi preoccupa..
Zayn si alzò e andò verso il tavolo vuoto di Hope..
Intanto mi arrivò un messaggio dalla ragazza sconosciuta, non avevo salvato il suo numero prima ma sopra i messaggi non c’era più scritto il numero, c’era scritto Stella
Quindi era lei la ragazza sconosciuta, quindi era lei quella fantastica ragazza che mi aveva fatto stare bene anche quando mi era morto il cane..
Era lei..
Era la cosa più strana mai successa, come poteva una rompicoglioni senza cuore essere così dolce??
Continuavo a fissare il nome di Stella sopra tutti quei messaggi, non potevo crederci
N: Ehi amico tutto a posto??
Li: Sì sì.. Tutto bene, scusate
Mi alzai e cercai dappertutto la testa rossa di Stella ma non la trovai da nessuna parte
N: Chi stai cercando??
Li: Cazzi miei..
N: Grazie
Me ne andai dalla mensa e andai a cercare Stella
Le mandai un messaggio senza far sapere chi ero e senza far capire che io sapevo chi fosse
Li: 'Ciao bella, dove sei??'
S: 'Se te lo dicessi salterebbe tutto..'
Li: 'Anche questo è vero.. Come è andata oggi??'
S: 'Al solito, le prof rompicoglioni e .. Va beh non posso dirtelo'
Li: 'Perché??'
S: 'Perché capiresti chi sono..'
Li: 'Giusto'
Voleva dirmi di suo padre, voleva sganciare quella bomba che era troppo per lei..
Finalmente la trovai, era seduta tutta rannicchiata su una panchina mentre leggeva un libro e si spostava i capelli ogni volta che le ricadevano sugli occhi, era così bella e fino a quel momento non l'avevo mai considerata così dolce..
Fuori era dura, acida ma dentro era una caramella dolce piena di tenerezza
Dovevo essere solo sicuro che fosse lei
Li: 'Che fai??'
Lei in quel momento alzò gli occhi dal libro, guardò il telefono, sorrise e scrisse velocemente una risposta..
S: 'Leggo un libro te?'
Li: 'Ti cerco nella mensa'
S: 'Non dovresti'
In quel momento mi avvicinai e mi sedetti vicino a lei ma non alzò neppure lo sguardo, era tornata nella sua corazza
Li: Ciao
S: Ciao
Li: Come va?
S: Non ti interessa, te?
Li: Bene.. Passata la crisi che hai avuto in classe??
Lei richiuse immediatamente il libro si alzò e fece per andarsene ma io la fermai per un polso
Li: Aspetta che ho detto??
S: Lasciami perdere Liam, non ho avuto nessuna cazzo di crisi.. La prossima volta fatti i cazzi tuoi e lasciami perdere..
Si scostò dalla presa e se ne andò lasciandomi da solo.. Con i miei pensieri
 
Hope's pov

Ecco mi aveva abbandonato a pranzo in mezzo a quella banda di coglioni dei miei compagni
Buttai il vassoio sul tavolo e iniziai a guardare quelle pietanze schifose che davano alla mensa..
Spinsi il vassoio più in là e mi accasciai sulla sedia
Z: Non hai fame??
H: Cazzi miei
Z: Devi mangiare sei così magra..
H: Chi sei?? Mia madre??
Z: No, mi preoccupo solo per te..
H: Non dovresti
Mi alzai per andarmene e lui mi prese per il polso e mi fece voltare e mi ritrovai la sua faccia a due centimetri dalla mia
Z: Dove volevi scappare??
H: Lontano da te, non so se lo hai ancora capito.. Ma non te la do
Lou: Oh.. Spento.. Ciao Hope
H: Ciao Louis
Z: Ciao.. Louis
Lou: Vieni da me oggi??
H: Molto volentieri
Mi staccai da quella presa, presi il vassoio e andai a cercare Stella, la quale, quella grandissima troia, mi aveva abbandonato
Mi inoltrai per i corridoi deserti quando sentii dei passi dietro di me, mi fermai, mi girai ma non c'era nessuno..
H: Bene, ora sento anche le voci, mi mancava solo questa..
Z: No, tranquilla, non senti le voci..
H: Merda Zayn, mi hai spaventato
Z: Non volevo..
Prese il mio vassoio lo posò a terra  e mi strinse contro il suo petto..
Z: Devi andare per forza a casa di Louis??
H: Sì caga minchia.. Perché.. Non mi devo giustificare con te
Z: Io avrei in mente un'altra cosa che potremmo fare
Ci furono due minuti di silenzio imbarazzante, abbassai la testa e sperai di sparire in quel momento preciso
Z: Che c'è.. Ti ho messo in imbarazzo??
Presi un respiro e misi di nuovo la corazza, che per un momento, ma solo un istante, si era disciolta nel nulla
H: Nessuno mi mette in imbarazzo, neppure te
Mi scostai, presi il mio vassoio e me ne andai
Z: Andiamo Hope..
Mi fermai, il mio nome detto da quel viscido di Zayn, non mi piaceva affatto
H: Non voglio essere la riserva, non voglio essere una delle tante, io non sono una delle tante
Z: Tu non sei una delle tante
Gli mostrai il mio splendido dito medio e mi rincamminai nei corridoi cercando disperatamente qualcuno a cui riferire tutto
Finalmente vidi finalmente Stella seduta per terra con le ginocchia piegate contro il petto, i braccialetti per terra e la testa piegata a piangere
Mollai il vassoio su una panchina e mi catapultai da lei..
H: Amore, non devi guardare quei segni, non fanno parte di te
S: E invece sì, questi sono l’unica cosa che mi riportano alla realtà, che mi ricordano che non potrò mai avere un rapporto normale con una persona senza pensare a quello che mi hanno detto tutti, quello che hanno detto contro di me e contro di te..
Per colpa mia, tutto per colpa mia
Stava riavendo una delle sue crisi che ricoprivano ormai la sua vita
Lei era fragile, non poteva sopportare tutto quel dolore, non poteva farcela..
C’eravamo solo io e Niall ma l’unica che le sta accanto anche se tutti la giudicano sono io..
H: Amore, no.. Tu sei splendida così come sei.. Non ti serve farti male .. Non ti serve a niente.. Vieni qui
L’abbracciai con tutto il cuore.. Sperando di fargli del bene, ma era una cosa impossibile, non potevamo servire né io né Niall
Era lei che si doveva fare forza e noi le dovevamo solo stare vicino

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


 Ciao di nuovo ragazze sono sempre la rompi della scrittrice della storia
Comunque, per il terzo capito ho ricevuto una solo recensione che mi ha fatto molto piacere e la ringrazio veramente tanto!!
Il prossimo capitolo lo pubblico a una recensione!
Se recensite mi fate un piacere enorme e mi fa ancora più piacere pubblicare !!
Grazie! Vi lascio alla storia

                           
Ps. Se recensite vi do un biscottino!!

 
 
Capitolo 4

Stella’s pov

Mi asciugai le lacrime, mi rimisi i braccialetti e sorrisi a Hope..
H: Meglio??
Annuii, quella ragazza mi faceva stare sempre bene ed era impossibile non volerle bene
S: Grazie Hope
H: Niente, che è successo??
S: Ho visto Liam..
H:Non ti starai mica innamorando??
S: Non lo so.. È solo che sembra così dolce
H: Sembra, sai quello che è successo a tutte le ragazze che sono passate dalla banda di tuo fratello.. Anche Niall e Louis si sono messi a trattare male le ragazze, per colpa di quegli imbecilli..
S: Lo so, non dovrebbero.. Non sanno cosa passa una ragazza per loro..
H: Non ci devi pensare.. Dai vieni
Mi porse una mano e mi alzai, presi il libro e la mela che era caduta, mi sistemò i capelli e ci dirigemmo in classe..

Fortunatamente non ero a lezione con quegli imbecilli e così ero riuscita a seguire per metà la lezione
Al suono della campanella presi la borsa e andai verso l’uscita
N: Salve bellissima
S: Salve
N: Tutto bene??
Quella domanda mi iniziava a stare veramente sul cazzo, puoi chiedermi tutto.. Ma non se va tutto bene..
S: Sì
N: Problemi??
S: No .. No.. Scusa, devo andare
Mi incamminai velocemente verso casa, non capivo neanche io perché ce l’avevo tanto con Niall.. Non era colpa sua se mi stavano sul cazzo i suoi fottuti amici..
N: Ehi Stella.. Aspetta, ti accompagno..
S: Ok..
N: Dai, è successo qualcosa..
Rimasi in silenzio e abbassai la testa..
N: Non ti sarai tagliata di nuovo??
S: No.. No.. Quello non lo faccio più..
N: Meglio.. Hai avuto un’altra crisi??
Crisi, perché tutti la chiamavano crisi?? Non era proprio una crisi.. Cioè.. Pensavo solo al passato.. Pensare al passato e piangere non è proprio una crisi.. O forse sì??
S: Sì..
N: Dovevi chiamarmi..
S: C’era Hope con me
N: Lo sai che io ci sono sempre ..
S: E invece non sembra proprio così..
N: Che intendi dire??
S: Solo fuori scuola sei così.. Mi sembra di fare la ruota di scorta..
All’improvviso mentre guardavo esasperata il marciapiede mi sentii abbracciare..
S: Niall ma che fai??
N: Io ti voglio bene, ti voglio veramente bene.. Tengo a te come non ho mai fatto con nessuna persona.. Ti prego perdonami.. Lo so.. Faccio schifo.. Te lo giuro ti starò più vicino.
S: Scusami te.. Lo so.. Te hai i tuoi amici.. È logico che vuoi stare con loro.. Ma promettimi una cosa
N: Tutto quello che vuoi..
S: Non trattare le ragazze come fanno quegli imbecilli dei tuoi amici..
N: Io non le tratterò mai così.. Io non sopporto vedere le ragazze così..
S: Oh grazie al cielo..
N: Mi dai un bacio di perdono??
Lo baciai sulla guancia e sorrisi..
S: Grazie.. Vuoi venire da me??
N: Va bene.. Grazie.. Chiamo mia mamma
Dopo aver ottenuto un sì dalla madre andammo dritti in camera mia..
Un film e un po’ da mangiare e così passò il pomeriggio, mentre io continuavo a messaggiare e con Niall che rideva per le battute del film e mi guardava male perché non ridevo
N: Adesso dovrei andare
S: Ma sono solo le 5..
N: Devo vedere una persona..
S: Aspetta.. Non mi dire che stai andando da Hope..
N: No..
S: Niall..
N: Ok sì.. Ma non fulminarmi..
S: Ok.. Vai.. Ma questa è l’ultima.. Non mi piace sta storia
Dopo che Niall chiuse la porta chiamai subito Hope
S: Mi devi spiegare ancora questa storia di Niall
H: Ciao Stella..
S: Ciao.. Su.. Forza
H: Niente, ci ritroviamo a casa quando non c’è mia madre e .. Beh hai capito che non parliamo
S: Quello l’ho capito..
H: Dovrebbe arrivare adesso
S: Sì.. È appena uscito da casa mia..
H: Ok.. Mi preparo allora..
S: Ti prego non farlo soffrire..
H: E te non avere altri attacchi.. Se ce l’hai chiamami
S: Sì.. Stai tranquilla
Non l’avrei chiamata

Dopo un po’ sentii suonare..
S: Zayn!!
Niente
S: ZAYNN!!
Niente e intanto continuavano a suonare.. Così mi alzai di mal voglia, maledicendo mio fratello e il suo amore per non rispondermi, e andai di sotto ad aprire..
S: Chi è??
Lou: Muoviti Zayn.. Aprici, stiamo morendo di freddo..
Ecco.. Era arrivata la banda che mi avrebbe distrutto la casa..
Gli aprii e rimasi a fissarli mentre entravano e occupavano il salotto di casa mia
H: Ciao bella..
Disse Harry entrandomi e piazzando la sua bella mano sul mio culo..
Presi quella mano odiosa e la riportai al suo posto, lontano dal mio sedere
Lou: Ciao Stella, Zayn non ha il cellulare e allora gli abbiamo fatto la sorpresa
Li: Contenta??
S: Sono in paradiso..
H: Dai, vieni qua accanto a me
S: Fanculo Styles, vado a chiamare Zayn
Salii le scale e bussai in camera dove molto probabilmente dormiva
S: Zayn.. Apri.. Ci sono i tuoi amici idioti
S: Zayn, ti sfondo la porta
Finalmente aprii in mutande..
Z: Che cazzo vuoi??
S: Si può sapere che cazzo stavi..
Mi fermai subito e guardai la ragazza nel letto che si copriva con le lenzuola..
S: Fai schifo..
Z: Fatti i cazzi tuoi
S: Ci sono i tuoi coglioni, vado in camera

Harry’s pov

La ragazza si opponeva e la cosa mi piaceva.. Me la sarei portata a letto molto presto..
Lou: Ma Niall??
Disse mentre ritornava dalla cucina con un pacchetto di patatine..
Li: Boh, non risponde al telefono …
H: Lasciatelo vivere.. Sarà con qualche ragazza..
Lou: Molto probabile.. Sta diventando come voi..
Liam abbassò la testa, non sapevo mai cosa aveva per quella testa, prese il telefonino e continuò a scrivere messaggi.. Come tutto il tempo che era stato con noi..
H: Si può sapere con chi chatti ogni volta??
Li: Ragazze..
Lou: Ragazze o ragazza.. Mica ti starai innamorando??
Li: Ma che cazzo state dicendo?
H: Boh.. Sarà.. Se ti innamori chiamami che voglio il tuo stesso dottore..
Lou: Harry Edward Styles vuole innamorarsi??
H: Ma che stavo scherzando
Eppure c’era qualcosa in me che voleva innamorarsi che voleva una ragazza ma questo pensiero così ostile lo soffocavo con ragazze e la cosa non mi dispiaceva affatto
Mentre stavamo chiarendo quale fosse la ragazza con le tette più grandi della scuola scese Zayn con a fianco una ragazza con i capelli scompigliati e una faccia appagata, come se avesse appena scoperto il paradiso
X: Ciao Zayn
Z: Ciao bella, ti chiamo io
Gli diede un veloce bacio sulle labbra e lei scomparve dalla loro porta e definitivamente dalla vita di Zayn
H: Complimenti
Z: Mi annoiavo..
In quel momento vidi scendere Stella e dirigersi in cucina.. Non potevo resistere a una ragazza così a lungo, soprattutto quando si piegava per prendere della roba dallo scaffale in basso
Z: Harry, distogli lo sguardo dal culo di mia sorella, grazie..
Lou: Infatti, parliamo di cose serie.. Quando esce quel nuovo video game
Li: Louis ma per favore!!
Lou: Che c’è??
Li: Non ti sembra di essere un po’ troppo cresciutello per i video game??
Lou: E a te non ti sembra di essere troppo stronzo con le ragazze??
Liam non rispose, abbassò la testa, sollevò le spalle e si appoggiò allo schienale della poltrona sbuffando
Z: Stella!! Mi porti dell’acqua??
S: Te lo scordi..
Stella passò davanti a noi e si ritirò nelle sue stanza.. Era il momento di agire
H: Scusate vado in bagno..
Lou: Vai e non ammazzarti di seghe
H: Non ce n’è bisogno, grazie
Salii su e aprii la porta che tanto conoscevo della camera di Stella..
Non bussai neanche..
Aprii aspettandomi la più bella riuscita della mia vita, portare a letto la signorina Malik un’altra volta
Ero così, ma non so neanche perché, non so perché mi ero accanito su quella ragazza.. Soltanto perché si opponeva, solo per quello..
E poi, non era così male..
Era lì in mutande e maglietta che piegava le sue magliette in ordine per poi riporle nell’armadio
H: Ma buongiorno
S: Aah!! Cazzo Harry, vattene!!
H: A me non sembra il caso ..
S: So cosa vuoi fare.. E te lo scordi..
H: E dai, solo un’altra volta..
S: Fanculo Styles..
Mi avvicinai ben consapevole che alla fine, il suo corpo si sarebbe presto abbandonato al mio..
S: E smettila idiota..
Disse mentre mi spingeva in là..
Stavo per ritornare sul suo corpo a mala pena coperto da una maglietta quando una mano forte sulla spalla mi fermò
Li: Ha detto basta..
Sentivo la voce di Liam dietro calda e sicura.. Perché si metteva in mezzo??

Niall’s pov

Andai di corsa a casa di Hope..
Non so neanche a me cosa mi stava succedendo.. Stavo prendendo troppo gusto in questa cosa, in questo rapporto che neanche mi apparteneva..
Insomma, non ero io.. A meno che gli alieni si fossero impadroniti della mia persona o soltanto.. Che mi fossi innamorato di Hope
La prima potevo anche scartarla, mi rimaneva soltanto la seconda..
Non potevo innamorarmi di nuovo.. Non potevo..
Era soltanto una ragazza qualunque, una ragazza che aveva una bocca, un cuore, due occhi e un naso..
Una persona qualunque..
Eppure, ogni volta che mi avvicinavo alla sua casa sentivo il cuore salirmi in gola..
Suonai a quel campanello ormai tanto conosciuto
H: Arrivo!!
N: Ciao Hope
H: Ciao Niall..
Mi tirò verso di se, la spinsi contro il muro con delicatezza e così iniziava la nostra visita giornaliera..
Solo sesso, come diceva lei
Soltanto che vederla così.. Mi faceva venire i brividi a ogni bacio..
H: Dai, andiamo di sopra..
Lì facemmo al solito, vestiti buttati dove capitava e le mie labbra incollate perpetuamente alle sue..
 
Mi sdraiai vicino a lei con il fiatone, aveva tutti i capelli arruffati, cosa che mi faceva impazzire, su ogni ragazza
Mi avvicinai, le accarezzai il volto e dissi sottovoce
N: Ti amo..
In quel momento capii di aver sganciato una bomba, ma non era alla mia portata, vidi i suoi occhi confusi piazzarsi bene nel mio sguardo e io continuavo a sorridere come un idiota..
Dovevo trovare assolutamente una cosa da dirgli , una cazzata che non la mandava nella via sbagliata, o quella del mio cuore
N: Scappa con me in Messico
Dissi poco dopo scoppiando a ridere
L’espressione sul suo volto si rilassò e scoppiò nella sua magnifica risata..
H: Idiota mi hai fatto spaventare..
N: Ahahaha dovevi vedere la tua faccia..
Almeno, con questo scherzo, sapevo qual’era la sua reazione.. Non dovevo dire niente..
Dovevo seppellire tutti i miei sentimenti per lei, che poi.. Manco erano così tanti..
Era solo una cotta, una cotta per una ragazza.. Solo questo..
Dovevo smetterla di pensare a lei..
Era soltanto perché ci andavo a letto, ero sicuro
Mi alzai e cercai le mie mutande.. Dopo un bel po’ di ricerca le misi e andai in bagno a sciacquarmi la faccia..
Stavo uscendo da bagno quando vidi Hope alzarsi di scatto e guardarmi preoccupata
H: ARRIVA MIA MAMMA!! Niall vattene
N: Come cazzo faccio??
H: Prendi i vestiti
Disse mentre mi metteva in mano più vestiti possibili e mi spingeva verso la finestra
N: Aspetta..
H: Che c’è??
M: Hope, amore, dove sei??
H: ARRIVOOO, SONO NUDA MI STO FACENDO LA DOCCIA ASPETTA
N: Questo non è mio
Dissi mentre mi giravo e le ridavo il reggiseno
Lei divenne rossa e annuii
H: Forse hai ragione, adesso vai, aggrappati alla grondaia
N: Ma siamo al secondo piano..
H: L’ho fatto mille volte, butta i vestiti giù e calati
N: Grazie Hope..
H: Che cazzo ne sapevo che mia madre arrivava prima??  ARRIVOOO
N: Ciao Hope..
H: Ciao Niall, muoviti
Mi calai dalla grondaia con fatica.. Guarda cosa mi toccava fare per una scopa amica.. Aveva ragione Stella, sti rapporti non sono fatti per me.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


 Capitolo 5
 
Stella’s pov

Liam mi aveva salvato, non potevo negarlo.. Ma non lo avrei ringraziato manco morta..
Harry guardò male Liam e sbuffò un ‘non sai cosa ti perdi’ e se ne andò lasciandosi da soli
Mi infilai velocemente dei jeans e fissai Liam ancora in piedi davanti alla porta e appoggiato allo stipite della porta..
Quella posa mi faceva impazzire e ancora di più da lui..
Riuscii a tenere il suo sguardo anche se mi faceva un effetto strano, non era la stessa cosa che provavo quando ero con Harry, era più forte..
Un anno fa con Harry ero quasi sicura fosse amore, ma non era niente in confronto allo sguardo di Liam..
Era attrazione quella con Liam.. O mi ero innamorata??
Sapevo solo che dovevo stare lontana da lui, da lui e dai suoi amici
Dopo tutti questi ragionamenti lui era lì, ancora, che aspettava una risposta o un grazie al gesto ‘grandioso’ che aveva fatto..
Li: C’è niente che vuoi dirmi??
S: Sparisci dalla mia camera??
Li: Non sarebbe meglio un ‘grazie Liam’??
S: Non sperarci troppo..
Li: Dai, se non fosse per me, Harry era con le mani già infilate in chissà quali parti del tuo corpo
S: Me la potevo cavare anche da sola, non mi serve il tuo aiuto..
Rimase in silenzio e ancora una volta il silenzio non mi aiutava..
Mi faceva trasalire solo ricordi, ricordi che mi colpivano il cuore, ogni volta più forte..
Ed eccoli lì, mia madre in lacrime, mio padre su un lettino, le risate dei miei compagni
Non potevo sopportarlo, non ce la facevo..
Il respiro si fece sempre più corto, sentivo il mio viso avvampare come non aveva mai fatto prima, o forse tutte le volte.. Le mani mi tremavano e non riuscivo più a deglutire..
Le lacrime iniziavano a scendere e in quel momento l’unica cosa che mi veniva in mente era la lametta..
L’unica che quando ero da sola mi dava pace, mi faceva scordare il dolore mentale, accentravo tutto sul mio dolore fisico, tutto qua..
Così non pensavo a quello che mi era successo..
L’unica cosa che mi faceva stare bene quando ero da sola..
Ma non ero sola
C’era Liam
Mi girai per non fargli capire niente, gli indicai da dietro la porta ma lui non mi ascoltò, si staccò dallo stipite e mi venne incontro..
Io continuavo a piangere, non la smettevo più.. Finalmente riuscivo a deglutire e a respirare  ma il pianto non me lo rendeva facile
Mi accosciai per terra con il viso fra le mani tremanti che rendeva tutto più difficile
Lui mi mise una mano sulla spalla..
Li: Dai, alzati piccola
Obbedii a Liam senza obbiettare..
Li: Guardami.. Negli occhi .. Guardami
Con molta cautela alzai lo sguardo che si posò sul suo.. Quel suo sguardo era fisso sul di me e mi dava un po’ di rassicurazione.. Non ero sola
Li: Non sei da sola, adesso respira
Respirai e mi calmai immediatamente, come se Liam fosse una camomilla calda prima di andare a dormire..
Li: Respira.. Cosa è successo?? Ti ha dato fastidio Harry??
Mi teneva per le spalle come se da un momento all’altro potevo cadere in crisi, di nuovo
S: No, tranquillo
Ormai avevo recuperato la mia tranquillità e anche la mia maschera
S: Adesso vattene, sto meglio
Liam fece un sorriso come se avesse svolto i compiti come un bravo studente modello che si prendeva la lode dall’insegnante, ma la mia lode era ‘vattene’ eppure aveva lo stesso risultato
Li: Come vuoi
S: Ah, Liam
Lo chiamai e lui si girò subito..
S: Non dirlo a nessuno, neanche a mio fratello ti prego..
Li: Certo
Z: Cosa non dirmi??
S: Che sei un rompi coglioni e voi due, fuori dalla mia stanza, adesso
 
Quella sera fu quasi impossibile studiare, più cercavo di imprimere parole più la mia mente rimaneva incantata nell’istante in cui il mio sguardo offuscato aveva incontrato il suo e di come mi aveva calmato con poche e semplici parole..
Non potevo credere a quello che era appena successo, pensavo fosse solo un sogno..
Chiamai subito Hope prima di cena
H: Cosa è successo?? Altre crisi?? Vengo da te tra cinque minuti
S: Perché ogni volta che ti chiamo io devo avere per forza avere una crisi??
H: Di solito sei così impegnata nello studio e non mi chiami mai
S: Dimmi soltanto che Liam mi vuole solo usare
H: Brava, forse lo hai capito.. Perché me lo chiedi??
S: Di solito uno che ti dice di stare tranquilla e ti sorride vuol dire che vuole portarti a letto
H: Se è uno di quella banda sì.
S: Perfetto..
H: Che è successo??
S: Come fai a capire che è successo qualcosa??
H: Dalla tua voce, trema
S: Ho avuto un’altra crisi
H: Merda Stella, mi dovevi chiamare..
S: Non c’era problema, c’era Liam
H: Liam??
S: Sì, Liam.. Mi ha detto di stare tranquilla, di respirare ed è andato tutto bene.. Mi ha fatta sentire bene, per una volta un ragazzo
H: No, Stella, no.. Lo sai come sono, ti prego non illuderti, non potrei resistere ai tuoi pianti..
S: Lo so, lo so..
H: Ti prego vai con cautela.. Domani non ti guarderà già più perché ha visto un’altra ragazza, sicuro..
Abbassai la testa, sapevo che era vero, non volevo illudermi di nuovo
H: Ricorda cosa ti hanno fatto passare, ricorda.. Lo so che fa male ma è la verità.. Non vorrai mica ripetere tutto quanto??
S: No..
H: Perfetto..
Stavo cercando di convincermi che andrà tutto bene quando mia madre mi chiamò di sotto dicendomi che era pronto
Salutai Hope e scesi le scale dove c’era già Zayn che raccontava la sua giornata..
Z: Oggi ho fatto.. e anche.. e poi ho detto..
Le sue parole così interessanti mi entravano da un orecchio e uscivano dall’altro.. Non potevo credere di aver sospettato di essermi innamorata di uno come Liam,
Liam, uno che trattava le ragazze come un giochino per bambini, quando ne era stufo lo buttava semplicemente via non curandosi se si fosse rotto o lacerato
Eppure le sue parole erano così semplici, così dolci, il suo leggero sorriso che era comparso mentre mi guardava tutta tremante..
M: Stella ci sei??
Z: Sì, sembri su un altro pianeta..
S: Ci sono, ci sono, tranquilli
Z: Comunque, domani ho saputo che arriva una ragazza nuova, lo sapevi??
S: No.. Non sapevo niente
Mi alzai per prendere l’acqua  e mentre mia madre usava il frullatore passai vicino a Zayn
S: Ti porterai a letto pure questa??
Z: Fottiti
M: Avete detto qualcosa?? Non sento niente con questo coso
S,Z: Niente mamma
 
Andai a dormire e quelle immagini fisse di Liam non mi si toglievano dalla mente, ma per una volta.. Solo per questa volta riuscii a non a versare lacrime, perché a sostituire le immagini del mio passato c’erano quelle del presente.. E forse era meglio così
 
Mi svegliai sentendo le mani calde di mia madre che mi accarezzavano la spalla
M: Forza Stella, è ora.. Alzati
S: Ancora  5 minuti
M: Muoviti, esci da quel letto
Mi scoprii velocemente e io maledissi il giorno in cui mia madre aveva avuto la malsana idea che per svegliare le proprie figlie dovevi scoprirle..
Mi preparai come al solito..
A metà strada incontrai Niall..
Lo salutai abbracciando e lui mi sorrise
S: Allora, com’è andata con Hope??
N: Ti posso solo dire che sono uscito da una grondaia in mutande
S: Ahahahah
N: Vedi di non ridere, non piegarti in due.. Non mi sembra il caso
S: Ahahahaha In mutande??
N: Sì, in mutande
Non la smettevo più di ridere, era una cosa esilarante e per un attimo mi tolse dalla testa quello che era successo ieri, quello che dovevo assolutamente dimenticare
N: Da te è successo qualcosa di speciale??
S: In verità no..
N: Scommetto che sono venuti a casa tua tutti i miei amici..
S: Sì, infatti..
N: Com’è andata??
S: Harry ci ha provato con me e Liam.. Beh.. Liam
N: Aspetta..
Disse guardandomi fissa negli occhi, era difficile sostenere il suo sguardo, era come se mi stesse guardando dentro, l’anima..
N: Liam.. Ti sei innamorata
S: Che avete tutti?? Perché credete che mi sia innamorata di Liam??
N: Si vede dai tuoi occhi, ti si illuminano come con nessun’altro
S: Non è vero
Dissi mentre cercavo di nascondere tutto quello che provavo.. Era strano,  non riuscivo a capire cosa avevo io.. Come facevano a capire cosa provavo se non lo sapevo io??
N: Okok, non provi niente..
Disse mentre mi dava una gomitata ..
H: Buongiorno ragazzi
Disse Hope strafelice di iniziare una giornata a scuola.. Aveva gli occhi gonfi che erano coperti dal fondotinta..
S: Stanca oggi??
H: Sono stata male, ho dormito poco e male e per colpa di mia madre sono qua.. Ho un mal di testa
Si mise la testa fra le mani come se volesse fermare quel maledetto mal di testa, come se sapesse che con quel gesto avrebbe fermato il dolore
S: Ieri lo hai visto??
H: Sì, non capisco perché mi fa questo effetto..
N: State parlando di me??
S: No idiota se no non parlavo di fronte a te, no??
N: Scusa!! Ragazze vado, vi lascio al tuo mal di testa e alla tua cotta
S: Ti ho detto che non sono innamorata
H: Ha scoperto di Liam??
S: No, non lo ha scoperto perché non esiste
H: Meglio, non deve esistere
S: Ecco, non deve esistere
Mi sorrise, mi prese sotto braccio e ci incamminammo verso gli armadietti mentre gli sguardi erano fissi su di noi
 
Hope’s pov

Andammo verso gli armadietti dove buttai la borsa dentro e presi i libri per matematica
S: Buona fortuna per matematica
H: Come fai a saperlo??
S: Ho mezzo imparato il tuo orario a memoria
H: Ahahahah tu sei pazza, comunque buona fortuna per chimica
S: Ma che??
H: È molto probabile che voglio sapere dove vai..
S: Stalker
Dopo una risata mi salutò e si inoltrò per quei corridoi.. La fissai andare, era così importante per me, ci aiutavamo a vicenda..
Sì, avevo dei problemi, non era così bella la  mia situazione a casa e lei mi stava vicino..
Ripete sempre quanto lei si senta in debito con me, che vuole ripagarmi di tutto, ma a me basta la sua amicizia, mi basta averla a fianco e mi sento bene..
Lou: Salve, matematica??
H: Sì, anche te??
Lou: Sai l’orario di Stella e il mio no??
H: Dettagli
Lou: Sei la mia migliore amica.. Io so il tuo orario..
H: Solo perché combacia quasi con il mio
Lou: Dettagli.. Cazzo, hai una faccia
H: Grazie, ti voglio bene pure io..
Lou: È la verità.. È successo qualcosa??
H: Ho solo dormito male..
Lui non sapeva quello che avevo passato e non doveva saperlo
Lou: Ragazza, siamo arrivati.. Dopo di lei
Disse mentre si scansava lasciandomi passare
H: Grazie bel signore..
Chinai la testa per ringraziare e entrai in quella tortura che era matematica
Dopo un po’ di radicali, sistemi, disequazioni e equazioni la mia testa si scollegò in un istante e passai l’ora a pensare alla mia situazione
Avevo uno scopa amico..
Mio padre non mi parlava da sei anni
Avevo due migliori amici che mi avrebbero invidiato il mondo
Tranne la seconda, stavo bene, eppure mi mancava qualcosa.. Qualcosa che mi facesse capire chi sono ..
Lou: Hai capito la ‘quattro’??
H: Non ho capito la prima.. Figurati la quattro
Lou: Perfetto.. Prendo due alla verifica..
H: Esagerato sei sempre stato bravo in matematica
Lou: Sì, ma questa volta non so niente..
H: Lo dici tutte le volte..
Lou: Dettagli
Finalmente suonò la campanella e dopo che la professoressa ci urlò i compiti ci alzammo e andammo verso l’armadietto dove mi aspettava Stella, salutai Louis e andai verso Stella che mi aspettava
S: Salve
H: Sto una merda
S: Perfetto, siamo in due
H: Che ragazze fragili..
S: A proposito di fragili, ho fatto la cazzata del secolo, ci stavo pensando prima
H: Che hai pensato??
S: Ieri, Liam mi ha aiutato.. Ci stavo pensando..
H: Giusto.. E??
S: E mi ha visto debole, ha visto il mio fottuto punto debole, potrebbe ricattarmi e fare altre cazzate..
H: Non farebbe mai una cosa del genere
S: Dai.. Lo conosci Liam.. È come gli altri
H: Non è colpa tua se ti sei fatta vedere così
S: Non dovevo, so solo quello .. Non volevo far vedere la parte più fragile del mio cuore, lo so, è una reazione incontrollabile ma cazzo.. Ho fatto una cazzata
H: Smettila.. Non dire cazzate
In quel momento arrivammo in classe e fortunatamente eravamo le prime così ci sedemmo in fondo vicine
Entrò Adam Miller, il prof di filosofia e ci fissò..
A.M.: Solo voi??
S: Adesso entreranno gli altri, è appena suonata
A.M.: Ok, continuate
Guardai Stella fissa negli occhi, doveva essere forte, soprattutto con quegli idioti
H: Lo so che non sei forte, ma lo devi essere..
S: La parte forte è quasi sparita nel suo sguardo.. Non è possibile che mi faccia quell’effetto
Il prof si schiarì la voce e si avvicinò a noi
A.M.: Credi di esserti innamorata?
S: Scusi prof??
A.M.: Ho fatto solo una domanda..
S: Non credo
A.M.: L’amore è difficile da capire, arriva, entra nella tua vita come un flash, ma non puoi aspettarti che tutto vada bene, devi combattere..
S: Grazie prof
Non so cosa c’entrasse quella frase ma c’era qualcosa di vero in quella frase senza senso e senza un filo logico
Entrarono i nostri compagni e il prof era già alla cattedra..
Stella mi guardava come se non avesse capito una parola di quello che aveva detto il prof.
Stavo per risponderle quando entrò lui, Zayn Malik, il fratello di Stella..
Non riuscivo a dirlo a lei, non riuscivo ad ammetterlo neanche a me stessa, ma quel ragazzo.. Aveva uno strano effetto su di me.. Ogni volta sentivo il cuore che aumentava velocemente e ogni volta mi davo la giustificazione a me stessa che dovevo essere interrogata o c’era una verifica
Ma non era così
‘No, Hope, no.. Tutti tranne lui, lui no.. È un coglione che non rispetta nessuno, calmati e controlla le ovaie’
Z: Salve
Disse sorridendomi, io indossai la maschera, lo guardai con aria di sfida e non gli risposi, non volevo rispondergli.. Anzi, non dovevo
Ha: Salve ragazze
Disse mentre si sedeva davanti a me..
Lou: Ciao Hope
N: Ciao Stellina
Ha: Oooh Stellina, piccolina
S: Non ti rispondo neanche perché significherebbe abbassarsi ai tuoi livelli e non ho voglia di scendere così in basso
La guardai stupita, pensavo avesse solo abbassato la testa ma forse finalmente aveva capito come doveva affrontare quegli imbecilli, finche non si girò anche Liam e salutò Stella.. Lì pensavo che stesse per scoppiare, per farsi vedere di nuovo debole..
S: Ciao
Disse fredda, forse, forse, riusciva a comandare i suoi sentimenti
Ha: Stella, hai voglia di passare di nuovo a .. Oh, mio, dio
Disse mentre la sua bocca si apriva  e ammirava la ragazza che era appena entrata..
A.M.: Ragazzi, questa è la nuova vostra compagna, Martha.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


  Soltanto una parolina piccola piccola prima di lasciarvi al capitolo..
Chiunque stesse leggendo lo ringrazio molto e, lo so che scasso un bel po’, per favore, lasciate qualche recensione così mi fate contenta
Buona lettura !

 
 
Capitolo 6
 
Harry’s pov
Era incredibile quella ragazza, alta magra, con i capelli mossi e castani che le ricadevano sulle spalle, non era una di quelle ragazze perfetta.. Ma non mi importava..
Il mio cuore per la prima volta aveva iniziato a ragionare, il mio amico si era fatto da parte..
Spinsi Liam e lo convinsi ad andare avanti.. Per liberare un posto vicino a me, così non avrebbe avuto possibilità di sedersi da un’altra parte
Lui sbuffò e si mise davanti insieme alla secchiona della classe, che iniziava già il suo discorso sulle molecole di ossigeno o qualcosa del genere
Il prof attirò la nostra attenzione con un colpo di tosse e ci presentò la nuova arrivata
A.M.: Martha, vuoi dire qualcosa su di te??
M: Beh, mi chiamo Martha Wilson e sono italiana ma mio padre è inglese e per lavoro ci siamo trasferiti qua.. Ho trovato un lavoro in una caffetteria e mio padre mi ha iscritto in questa scuola
A.M.: Bene, quindi non trattatela male e rendetela fiera della scelta di questa scuola..
Tutti: Sì professor Miller
A.M.: Bene, prima di iniziare la lezione.. Dove ti vuoi sedere cara?? 
Ha: C’è un posto libero vicino a me..
A.M.: Vicino a lei Styles?? Sicuro?? Di solito è sempre occupato il suo posto..
Ha: Stavolta no..
S: C’è un posto anche qua
Mi girai verso quella stronza di Stella che voleva approfittarsi di quella occasione.. Il suo posto era vicino a me
Mi rigirai verso il prof facendo gli occhi dolci e teneri, ma questo funzionava solo con le prof di sesso femminile
Ha: Io ritengo che qua è molto meglio come posto, è più vicino alla cattedra e può ascoltare meglio la lezione e
Ho: Ma smettila di fare il filosofico coglione.. Lei si siede dove cazzo gli pare
Ero già pronto a ribattere quando il prof mi interruppe..
A.M.: Signorina Jones.. Le parole .. Moderiamoci
Ho: Mi scusi signor Miller
A.M.: Bene, dove vuoi sederti cara??
Disse rivolto a Martha appoggiando una mano sulla sua spalla..
M: Scelgo le ragazze.. Sarà per la prossima volta Styles..
Disse rivolgendosi a me e scompigliandomi i capelli, cosa che odiavo.. Ma fatto da lei.. Era qualcosa di diverso
Feci posto a Liam e lo feci risedere vicino a me
Li: Si può sapere che cazzo ti prende?? Sono stato vicino a quella tre secondi e mi ha già chiesto: Di uscire, di andare al ballo, di accompagnarla al museo e di accompagnarla a una conferenza sull’importanza di non so che cosa e ha iniziato a fare un discorso fin troppo lungo sulle molecole di ossigeno
Ha: Scusa amico..Volevo dare il benvenuto alla ragazza nuova..
Li: Portandotela a letto?? Non credo sia il modo giusto
Ha: Non volevo portarla a letto..
Li: Harry?? Che ti sta succedendo ?? Hai la febbre??
Mi mise una mano sulla fronte e mi guardò preoccupato...
Ha: Smettila di dire cazzate assurde..
Li: Sarà.. Ma hai preferito lei a un tuo amico .. E questo non succede da molto tempo.. L’hai fatto solo con una ragazza.. Era all’elementari e ti eri preso una cotta assurda..
Ha: Non mi ci far pensare.. Brutti momenti..
Li: Quindi sei innamorato mio caro ragazzo..
Ha: Che cazzo dici?? Innamorato?? Direi che è troppo presto per dirlo..
Li: Ok.. Come dici te..
Disse arrendendosi e continuando a messaggiare..
Ha: Si può sapere invece con chi cazzo chiatti sempre??
Lui sorrise, stava per rispondere ma il prof mi riprese urlando
A.M.: Styles, Payne!! Smettetela, è dall’inizio che continuate a parlare, dateci un taglio
Ha: Mi scusi prof
Dissi per niente dispiaciuto.. Mi accomodai con quella che chiamavano sedia ma non riuscivo a trovare una posizione, quella sedia era dannatamente scomoda
Li: Comunque una ragazza, ma la smetti di muoverti?? Mi fai venire la nausea..
Ha: Ste cose sono scomode..
Li: O sei agitato perché dietro di te c’è Martha??
Ha: Ahaahah NO..
Finalmente suonò la campanella, mi alzai e mi precipitai di fuori, non ce la facevo più a sentire Louis che parlava con Martha..
Non doveva provarci con la ragazza che avevo scelto..
Mentre aspettavo dietro un muro che uscissero dalla classe la mia testa iniziava a pensare alle parole di Liam..
Come potevo essere innamorata di Martha?? L’avevo solo vista, non ci avevo mai parlato, era nuova..
Eppure appena l’ho vista iniziare le mie mani sono iniziate a tremare e non sentivo più niente di quello che diceva il prof o gli altri, sentivo solo lei..
Ma io non potevo essere innamorato, io, Harry Edward Styles, trombavo soltanto, niente sentimenti.. Mai
Lou: HARRY!!
Ha: Ou!! Che cazzo ti urli??
Lou: Volevo vedere se ti spaventavi.. Cosa spii??
Ha: Ness.. Nessuno
Balbettai mentre le ragazze uscivano dalla classe..
Lou: Capisco, stai guardando da dietro un muro .. Il vuoto..
Ha: Sì.. È proprio così..
Lou: È interessante??
Ha: Sì.. Molto interessante..
Lou: È bella??
Ha: È qualcosa di.. Aspetta cosa hai detto??
Lou: Ahahahah tu sei perso, a prima vista
Ha: No.. Non è vero.. Voglio solo .. Solo farle fare un giro turistico..
Dissi mentre continuavo a guardarle da lontano e protetto da quel muro.. Come se non volevo far vedere la persona che ero, un ragazzo che non pensa solo al sesso, ma che ha dei sentimenti
Lou: Sì, un giro turistico tra le tue gambe..
Ha: Scusa.. Devo andare.. Ci vediamo in mensa
Dissi mentre guardavo Martha salutare le ragazze e dirigersi verso gli armadietti
Lou: Sì.. Sì.. Certo
La seguii in mezzo alla folla e quando perdevo la sua testa in mezzo a quelle degli altri mi preoccupavo inutilmente e non sapevo cosa fare ma quando riuscivo a trovarla tiravo un sospiro di sollievo
Si fermò a un armadietto in mezzo a altri, mentre sistemava tutti i libri decisi di intervenire..
Presi un respiro, mi sistemai la camicia e andai da lei
Appoggiai un braccio all’armadietto vicino al suo e la osservai mentre metteva ordinatamente i libri in ordine
H: Buongiorno..
M: Ciao
H: Hai un buon profumo
Che cazzo stavo dicendo?? Non era così che parlavo di solito, lei si girò rossa in faccia e mi sorrise
M: Grazie.. Aspetta..
H: Sì??
M: Tu sei quello che voleva che mi sedessi vicino a lui??
H: Sì, sono Harry..
M: Harry Styles??
H: Beh, Sì.. Come fai a saper.. Aspetta, Hope e Stella??
M: Non posso rivelarti niente..
H: Comunque, ti andrebbe di uscire uno di questi giorni??
Dissi avvicinando il viso al suo e sorridendo facendo comparire le fossette che tutti amavano
Lei sorrise e io mi preparai per un sì e misi la mano sul cell pronto a prendere il suo cellulare..
M: Te lo scordi
H: Ti passo a pre.. Cosa??
M: Hai sentito bene riccio.. Non uscirò con te..
H: Perché??
M: Non sono una ragazza a cui piacciono.. Tipi.. Tipi come te..
H: Come fai a sapere come sono fatto??
M: Non posso dirtelo
Chiuse l’armadietto e andò verso la mensa..
H: Ehi, Martha.. Stai facendo il tuo più grande errore della tua vita..
M: Sopravvivrò
H: Tutti vogliono.. me
M: Io no, non sono una di quelle ragazze che esce con i ragazzi che ci hanno provato con quasi tutta la sezione femminile della scuola e con molte di loro ha fatto pure centro
H: 145..
M: Appunto
H: No, ma non ha significato molto..
M: Quante volte hai detto questa frase??
H: Beh io.. Ok .. Molte, ma questa volta è vero
M: Arrivederci Styles..
H: Mi puoi dire almeno chi ti ha detto ste cose??
M: L’ho sentito in classe
Dovevo scoprire chi fosse quella persona, gliel’avrei fatta pagare
 
Hope’s pov

Uscimmo fuori dalla classe e ci fermammo lì a parlare con la nuova arrivata
Ho: Come ti trovi per adesso??
M: Bene, ma non so dov’è la mensa
S: Non ti preoccupare, ci vediamo qua e poi andiamo insieme, ok?
M: Certo, vado al mio armadietto e ci vediamo qui
In quel momento notai Harry e Louis che continuavano a parlare tra di loro, c’era qualcosa che non andava
Ho: Senti, prima di andare, stai attenta a Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan e Zayn Malik
S: Soprattutto a Zayn Malik
Ho: È suo fratello
M: Capisco, ma perché??
Ho: Si scopano le ragazze e poi le lasciano.. Va a finire sempre così..
M: Ma Louis in classe mi sembrava simpatico, anche Niall
S: Loro sono gli unici che si salvano, ma stai lontano anche da loro
M: Ok, ok, capito.. Devo andare scusate
Si allontanò e noi andammo all’armadietto, lo aprii e infilai disordinatamente i libri
Ho: Martha è simpatica vero??
S: Appena saprà di me vedi come si allontanerà immediatamente come hanno fatto tutti gli altri
Ho: Stella, smettila con queste seghe mentali, tu sei perfetta punto.. Sono gli altri che non sono perfetti, non sanno cosa si perdono
Chiusi l’armadietto e la guardai negli occhi
S: Che c’è??
Ho: La devi smettere con queste convinzioni, devi fartele uscire da quella testa
S: Lo so..
Ho: Reagisci cazzo, te non sei così.. Te sei più forte di tutti gli insulti che ti mandano..
Mi mise le mani sulle spalle e mi fiondò i suoi occhi verdi nei miei e sorrise
S: Supererò tutto, tranquilla, solo grazie a te
Ci abbracciammo ignorando tutti gli insulti che ci mandavano quelli intorno e insieme andammo davanti alla classe dove trovammo Martha
M: Ragazze, finalmente, pensavo che vi foste dimenticate di me..
S: No, figurati..
X: Ciao bella, che ne dici di andare in bagno?? Tanto la dai a tutti
Disse avvicinandosi uno che mise la mano sul culo di Stella e la spinse su un muro
S: Non credo che tu sia il mio tipo
X: Dici?? A me sembra che un tipo di maschio non ce l’hai neanche..
S: Il mio tipo?? Di certo non sei tu
Disse allontanando quel idiota da lei e allontanandosi dal muro
X: Avete unito un’altra puttana al gruppo??
Ho: Levati dai coglioni
Quando quel ragazzo si allontanò,  Martha ci guardò male, Stella si avvicinò a me e mi abbracciò un braccio come per tirarsi su dopo quell’incontro
M: Che vuol dire?? Un’altra puttana??
Ho: È una storia lunga..
S: Scusatemi..
Stella si allontanò in fretta ma sempre con la testa alta anche se, alcune volte, l’abbassava sul pavimento ma scuoteva la testa come se fosse sicura che quella non era la mossa da fare e la rialzava in fretta
M: Mi vuoi spiegare??
Ho: Siamo considerate le puttane dell’istituto soltanto perché Stella è andata a letto con Harry e lui è andato a dirlo in giro dicendo tutto quello che avevano fatto a letto
M: Spero che tu stia scherzando
Ho: No, non sta attraversando un bel periodo, la mensa è la seconda porta, la vedi? Bene entra e prendi il tavolo in fondo, nell’angolo a destra, è sempre stato il nostro
M: Ok.. Ma dove vai??
Non le feci neanche finire la frase che andai alla ricerca di Stella, era al solito angolo
S: Non ce la faccio più
Ho: Amore, smettila di dire così, te sei forte..
S: Sono una persona di merda che insultano tutti e sono stanca di essere me
Ho: Tu non devi sentirti così, dai alzati, devi reagire.. Andiamo a mangiare..
Lei mi guardò negli occhi, sorrise e andammo insieme in mensa, odiavo vederla così, mi colpiva nel cuore e non potevo sopportare ancora così tanto quella situazione
Andammo in fila per prendere da mangiare e dietro di noi, ovviamente, c’erano gli idioti che continuavano a urlare
Ho: Non posso più sopportare questa situazione
S: Scusa, non volevo essere di intralcio
Ho: Non sei te, figurati, mio padre..
Mio padre, quell’uomo non si dovrebbe nemmeno essere chiamato così, si era separato da mia madre pochi anni dopo che ero nata e da lì in poi non mi ha più parlato, le solite cose che ricordavo erano solo che lui mi odiava, che mi ripeteva che ero stata un errore e mia madre stava zitta, diceva di non ascoltarlo.. Ma come fai a non ascoltare l’uomo che dovrebbe essere quello più importante della tua vita??
S: Che è successo??
Ho: Mi fa male solo a guardarlo, ricordo ancora quando mi guardava negli occhi e diceva: Sei l’unico errore più grande che ho fatto nella mia vita..
S: Non sei un errore.. Sei la persona più forte mai conosciuta..
Ho: Grazie, ma solo alcuni la pensano come te..
S: Io penso che quasi tutte le persone qui presenti lo pensano, solo che non lo dicono
Disse alzando le spalle e addentando un altro pezzo di pane che c’era sul suo vassoio
Presi il mio dal balcone e andai con Stella verso Marta..
Ovviamente passando per il tavolo degli idioti non risparmiarono i soliti commenti
Ha: Ehi, Sei il mio più grande errore, finalmente qualcuno che la pensa come me
Stella mi prese per un braccio, sbiascicò un ‘stai zitto’ e mi trascinò verso il nostro tavolo..
Ha: Che c’è?? Ho centrato il punto?? Piangi come una bambina viziata tutte le notti è?? Ahahahah
S: Merda, ha sentito il discorso, non ascoltarlo
Ho: Non voglio andare al suo livello
S: Brava..
M: Tutto bene??
S: Sì, mangiamo
Continuavo a mangiare in silenzio, lo sapevo che non dovevo dar peso alle critiche che facevano quegli idioti, ma era una cosa inutile, vederli che ridevano e che mi indicavano scatenavano l’ira dentro di me, che era quasi incontenibile
In quel momento mi arrivò un sms, come a tutta la scuola.. Tutti prendevano il cellulare  e io già pensavo al peggio, presi il mio cellulare e cercai di leggere ma Stella mi mise una mano sopra
S: Non leggere.. Non ti farebbe bene

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


 Capitolo 7
 
Stella’s pov

Possibile che quella gente ogni volta se la doveva prendere con le persone che avevano dei problemi?? Possibile??
Non riuscivo a spiegarmelo
Lessi il messaggio e rimasi inorridita da quello che avevo letto
Non potevo credere che quelle persone potevano andare così in basso.. Era un cosa odiosa
‘Hope, è inutile che fai la dura, tanto si sa perché sei così.. Il papino dice che sei un errore, poverina’
Rimasi sbalordita e impedii Hope di leggerlo, sarebbe andata su tutte le furie, la conosco troppo bene
Ho: Stella, fammi leggere..
S: No!!
Ho: Stella, ti ho detto di farmi leggere
S: E io ti ho detto di no
Ho: Stella?? Telefonino
Mi guardò con aria di sfida e io gli ridiedi il telefono ormai arresa
Ho: Che?? Io li ammazzo, lo giuro
S: No, Hope, no
Si alzò in tutta la sua furia e andò verso il loro tavolo e io la seguii pregandola di fermarsi
Sbatté il suo cellulare sul tavolo degli idioti e guardò tutti quanti negli occhi
Ho: Chi è stato??
Lou: Hope, calmati, non c’è motivo
Ho: Non c’è motivo?? Credo che tu stia scherzando
Lou: Scusa. Hope..
Ha: Ma smettila di scusarti è solo una bambina
Hope prese per i capelli Harry e gli puntò un dito in faccia..
Ho: Sei stato tu??
Ha: E anche se fosse??
Ho: Brutto stronzo io adesso ti ammazzo
Harry si alzò di scatto e la piccola furia di Hope gli andò contro spingendolo, tutti istintivamente si alzarono e io trattenni Hope..
S: Hope, calma
Ho: Come cazzo posso stare calma?? Io lo ammazzo!!
Ha: Mio dio, come sei..
Io continuavo a tenere Hope che continuava a dimenarsi e a urlare ma non ce la facevo da sola a trattenerla, Martha era poco distante da noi imbambolata.. Poverina, era da un giorno qui e già assisteva a una mezza rissa
Harry cercava di mettere le mani addosso a Hope o credo solo insultarla ma fortunatamente Liam e Niall lo tenevano mentre Louis da dietro gli teneva la bocca chiusa, Martha finalmente si sbloccò e mi aiutò a tenere Hope a bada ma era una cosa quasi impossibile.. Non l’avevo mai vista così arrabbiata
Intanto quell’idiota di mio fratello la guardava sorridendo, che cazzo c’era da sorridere lo sapeva solo lui
Ho: Ti ammazzo!!
All’improvviso Zayn smise di sorridere e mi venne incontro, mi allontanò e prese in braccio Hope come se fosse una pima così allontanandola dal resto del gruppo
Mentre Zayn si allontanava con la povera Hope che si dimenava dall’alto delle sue spalle qualcuno tossì notevolmente, era il preside Murray..
Preside: Si può sapere cosa succede qui??
Harry riuscì a liberarsi e ci indicò con un dito
Ha: Quelle lì mi hanno attaccato, insieme alla nana di Hope
S: Noi?? Sei te che hai mandato quel messaggio..
N: Stella, era solo un messaggio innocente
Li: Proprio innocente no..
Ha: Ora ti metti a difendere il nemico??
Preside: Ok, basta così, oggi tutti in punizione, dalle 15 alle 16 non ammetto obiezioni, voi e i due che sono usciti
Lou: Preside, noi abbiamo gli allenamenti di basket.. Non possiamo stare in punizione
Preside: Non obiezioni, parlerò io con l’allenatore
Lou: Ma..
Preside: Niente ma..
Si allontanò e tutti iniziarono a sbuffare e a sedersi al tavolo mentre io rimanevo lì impalata pensando a come dire a mia madre che ero in punizione
Li: Finalmente staremo un po’ di tempo insieme..
S: Non era a questo che miravo..
Li: Tu dici??
S: Smettila..
Mi girai e andai a prendere la borsa mentre uscivo con Martha per cercare Hope lui mi bloccò un braccio
Li: Senti, ti volevo chiedere, ti sono venute ancora crisi??
S: Non ti interessa
Mi ripresi il braccio che mi apparteneva e lo liquidai con un ciao..
M: Crisi??
S: Si inventano cose, tranquilla
 
Hope’s pov

Mi sentii sollevare e non ero mai stata così incazzata
La mia situazione era già quella che era, e come poteva Harry e quegli idioti dei suoi amici ridurmi ancora peggio? Non mi conoscevano neanche, non sapevano la situazione
Dopo un po’ mi resi conto che mi stavano portando fuori, era Zayn
Z: Calmati tigre
Ho: Non voglio calmarmi se ci sei te..
Z: Dio sei così..
Ho: Così?? Impossibile?? Noiosa? Permalosa?..
Z: Volevo dire leggera ma mi hai dato nuovi spunti per insultarti
Ho: Smettila di sfottermi e fammi scendere..
Z: Basta che ti calmi
Ho: Sono calma..
Z: Ok..
Mi mise giù e mi prese le spalle e le strinse
Z: Perché devi essere così dura??
Ho: Ma smettila di rompere i coglioni e lasciami
Z: Vedi?? Riuscirò mai a vedere la vera Hope??
Ho: Neanche se mi spari
Z: Ci sei rimasta male per il messaggio??
Ho: No, figurati, mi ha fatto piacere che tutti mi prendessero in giro per colpa di un coglione che si diverte
Z: Non ti devi preoccupare di lui.. Ci penso io
Ho: Senti Zayn, lasciami, non ho bisogno della tua pietà..
Mi abbracciò improvvisamente e sentii le sue mani calde avvolgermi il corpo mentre io rimanevo senza fiato.. Fu l’abbraccio più lungo mai ricevuto e anche il più bello mai ricevuto
Si staccò delicatamente, mi diede un bacio sulla fronte e mi sussurrò all’orecchio, sentii le sue labbra sfiorarmi e un calore inaspettato mi assalì tutto il corpo
Z: Comunque, sei perfetta ..
Mi lasciò senza parole, lui non poteva dirmi questo, non lui, quello senza sentimenti, il fratello idiota della mia migliore amica..
Mi accarezzò il braccio e si girò lasciandomi lì impalata, a capire se stesse fingendo o cosa..
Non sentivo più niente, mi ero imbambolata a guardare quello splendido corpo che si allontanava
Scossi la testa, non potevo provare certe emozioni per un ragazzo e tantomeno per lui, per uno così
S: Tutto bene??
Ho: Che??
M: Ti sei incantata??
Ho: No, no..
M: Sei un po’ strana
S: Conosco quello sguardo.. Che cosa sta succedendo??
Ho: Zayn mi ha detto che sono perfetta
S: Parli di mio fratello??
M: Chi è Zayn??
S: Quello che ha portato via Hope e il ragazzo che piace a Hope
Ho: Non è vero!!
M: È veramente carino, ottima scelta
Ho: NO!! No!! Non mi piace.
S: Ok, ok.. Dai comunque oggi non possiamo passare del tempo a casa..
Ho: Perché?? Tua madre non vuole??
S: No, siamo in punizione..
Ho: Cosa??
M: È arrivato il preside e ha detto ‘tutti in punizione dalle 15 alle 16’
Ho: Ma merda..
S: Tranquilla, dai andiamo..
 
Liam’s pov

Quella ragazza era incredibile, riusciva sempre a farmi innervosire, eppure era diversa,  mi toglieva il fiato appena la guardavo e ogni volta avevo una voglia pazza di saltargli addosso
Ha: La riduco in polvere quella puttana
Li: Non ti sembra di aver esagerato??
Ha: Mica ti sarai preso una cazzo di cotta per quella cogliona
Li: No! Ovvio che no..
L’avevo presa per la sua amichetta
Z: Comunque, anche se non ha una cotta, ha ragione, hai esagerato
Disse prendendo un altro morso del suo panino
Ha: Ti ci metti pure te? Allora sei te quello con una cotta
Z: Non dire cazzate, solo che ha problemi a casa e te la prendi in giro, sai cosa ti dico? Che sei un emerito coglione
Disse alzandosi e sbattendo il vassoio sul tavolo, si alzò e andò fuori la mensa..
N: Che cosa gli è preso?
Harry abbassò la testa, sapeva di aver sbagliato, lo sapeva benissimo, ma figurati se lo ammetteva, non lo avrebbe mai ammesso
Lou: Secondo me, gli piace Hope
Li: Smettetela di dire che gli piace Hope, è la migliore amica di sua sorella, magari sono cresciuti insieme..
Lou: Lo so, ma quello incazzato dovrei essere io, sono il suo migliore amico
N: Infatti, non ti sei tanto arrabbiato..
Lou: So com’è fatta Hope, è forte, non vuole nessuno..
N: Ragazzi, vado a lezione
Li: Anche io, ci vediamo ragazzi..
Lou: Sì, in punizione
Li: Non farmi pensare a sta cosa
Mi alzai e andai nei corridoi con Niall
N: Io però ho notato una cosa..
Li: Cosa?
N: Come guardi Stella
Li: Cosa stai dicendo?
N: Dai, la guardi come se .. Come se.. Boh.
Li: Anche te guardi Hope
N: Beh, si è appena presa a botte con Harry, ha la mia stima
Li: Idiota, io non intendevo in quel modo..
N: No, facciamo solo sesso
Mi fermai e lo bloccai con un braccio
Li: Cosa vuol dire facciamo solo sesso
Lui mise l’altra mano libero dietro la nuca e alzò le spalle
N: Siamo amici di letto, non volevamo relazioni, ci siamo incontrati ed è successo una volta a quella festa a casa mia.. E non ci siamo più fermati
Li: E bravo Niall..
N: Lo so, ma credo di essere.. Diciamo.. Più che .. Lasciamo stare
Li: Ti sembra che provi più di qualcosa ma la tua mente dice che non può essere, lei non è quella che immagini.. Eppure c’è una parte di te che lo sa, sa che è la tua anima gemella ma non lo vuole ammettere
Lui mi guardò male e incuriosito da quello che avevo appena detto, eppure era la cosa che sentivo con Stella, sapevo che c’era qualcosa tra di noi, lo leggo dai messaggi, ma i suoi comportamenti nei miei confronti mi fanno andare in palla
N: Sì, hai preso il punto, scusa ma devo scappare, ci vediamo dopo
Scappò nel corridoio e mi lasciò solo con una lattina mentre tutti o erano in classe per i corsi di primo pomeriggio come Niall o erano a mensa che si litigavano il pranzo.
Prendevo a calci la lattina cercando di capire quello che dovevo fare con Stella,  era come se la conoscevo due volte, una dolce e tenera Stella e un’altra fredda e acida Stella, non sapevo quale mi aveva fatto impazzire se una o tutte e due..
Non sapevo cosa provavo, non sapevo neanche se era solo uno sfizio che volevo togliermi quindi solo portarla a letto, oppure era veramente la ragazza che faceva per me.
La lattina ormai mi odiava, la continuavo a torturarla spedendola ogni volta sempre più lontano per colpa dei miei pensieri sempre più intrigati
Alzai la testa e notai la cosa più bella che poteva accadermi in quella giornata, la cosa che l’avrebbe rischiarata immediatamente nonostante la punizione.
Stella che combatteva contro la macchinetta delle merendine .. Era la mia occasione
Le andai vicino e mi appoggiai a un braccio alla macchinetta e alterai un po’ la voce per vedere la sua reazione
Li: Problemi?
S: Sta merda mi ha preso i soldi.. Non ho più niente..
Si girò e i miei occhi incontrarono i suoi di un verde smeraldo, coperti da una ciocca di capelli rossi che le ricadeva dolcemente sul viso.. Rimasi senza fiato e rischiavo di cadere svenuto da un momento all’altro
S: Ah, sei te..
Si risistemò la ciocca che dolcemente gli cadeva sul viso e si rigirò e continuando a combattere con la macchinetta senza che rispondesse..
Li: Lascia, faccio io
Infilai due monete che non si incastrarono e le feci spazio per scegliere il prodotto, lei mi guardò strano
S: Non dovevi
Li: Dai, per una volta che faccio una cosa buona non rompere
S: Come non detto
Finalmente digitò i numeri e guardò la merendina scendere
Si abbassò per prenderla e mi guardai intorno per vedere se qualcuno aveva visto la scena, non volevo che la riprendessero in giro solo per aver parlato con me
Lei si rialzò e guardò la merendina..
S: Grazie..
Li: Di niente.. Mi devi un favore..
S: Dipende
Li: Da cosa?
S: Da cosa mi chiedi, ovvio no?
Li: Beh, che ne dici di uscire insieme a me??
S: Fammi pensare.. No.. Non voglio finire nel tuo letto, grazie.. Ci vediamo
Mi tirò uno schiaffetto delicato sulla guancia e se ne andò lasciandomi spiazzato..
Quella ragazza era incredibile, sapevo che voleva uscire con me, se solo sapesse che non ero veramente così..
Non sapevo se dovevo dirglielo che il misterioso con cui messaggiava con cui si apriva ero io..
Cosa gli avrei detto??
Ciao, sono Liam, e sono quello con cui scrivi sempre? E che ti fa sorridere?
Non mi sembrava proprio adatto..
Andai a lezione e alle 15 come aveva detto il preside andai in punizione con Niall
N: Com’è andata con Stella??
Li: Cosa?
N: Ho visto che ci parlavi..
Li: Ma non eri in classe?
N: Andavo in bagno.. E vi ho visti, volevo parlare con Stella ma c’eri tu
Li: Tra di noi non c’è niente
N: Certo, lei non prova niente per te.. Ma te? Cosa provi?
Li: Non provo niente ok??
Non volevo farmi vedere come il bambino innamorato e tantomeno della ragazza che tutti credevano una troia e che era tanto fredda con tutti
Li: Dai andiamo
Arrivammo in classe e c’erano già Hope, Martha, Harry, Louis, Zayn e la chioma rossa, ovviamente in fondo e ovviamente con il cellulare in mano e una faccia che diceva ‘non toccatemi o vi ammazzo’
Hope e Martha parlavano allegramente, Louis, Zayn e Harry invece ridevano come degli imbecilli così attirando le occhiatacce del prof e di Stella
Li: Ciao ragazzi, buon giorno prof..
Prof: Sedetevi, la punizione inizierà tra due minuti esatti
N: Va bene prof..
Niall andò a salutare Stella e io mi sedetti vicino agli altri..
Z: Ma dai ve l’ho detto, non mi ricordo neanche com’è fatta..
Lou: Ma se te la sei portata a letto, come fai a non ricordarla??
Z: Era buio
H: Erano le 4 di pomeriggio
Z: Era tanto tempo fa..
Lou: Era ieri..
Z: Dettagli
Li: Di che state parlando?
Lou: Della ragazza di Zayn di ieri, non si ricorda com’è fatta sto idiota
Li: Perché dovrebbe essere importante ??
Z: Mi continua a messaggiare per rivederci, non ha capito che era una botta e via
In quel momento mi arrivò un messaggio
Z: Ma vedo che anche te una non ti molla mai
Era Stella. Ormai il mio sorriso di ogni giorno.
 
 
 
Ciao ragazze!! Eccoci al capitolo 7, grazie a tutte per aver letto la mia storia e per le dolcissime recensioni che avete lasciato, non sapete quanto mi fa piacere!!
Comunque già domani mattina dovrei pubblicare il capitolo 8!! Spero di trovare tante belle recensioni
Baci xx

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


 Ciao ragazze.. Allora, questo capitolo mi piace un sacco, quindi trattatemelo bene J
Spero che piaccia anche a voi e che trasmetta le emozioni che ho provato io a scriverlo..
Lasciate una recensione così capisco cosa avete provato!!
Un bacio!!

 
 
Capitolo 8
 
Stella’s pov

Quell’idiota del prof mi aveva ritirato il cellulare ma quella era stata una delle conversazioni più dolci mai avvenute con il misterioso
S: ‘Ciao misterioso ragazzo’
x: ‘Ciao bellissima.’
S: ‘Chi te lo dice?’
x: ‘Lo dico io, e ne sono sicuro, tutte le ragazze sono splendide’
S: ‘Se lo dici te..’
x: ‘Dai, volevo solo farti rallegrare un po’.. Com’è andata oggi??’
S: ‘Di merda te?’
x: ‘Che succede??’
S: ‘Ti darei troppi indizi..’
x: ‘Giusto.. Comunque anche se fossi brutta ti amerei soltanto per il tuo carattere’
S: ‘Non credo che neanche quello ti farebbe impazzire’
x: ‘Io invece credo proprio così’
S: ‘Come fai a essere così sicuro, ogni volta??’
x: ‘Non sono sicuro, ma è come se me lo sentissi e poi ti conosco di carattere, parliamo da un anno intero..’
S: ‘E non ci siamo mai incontrati..’
x: ‘Già, sarebbe la cosa più bella del mondo incontrarci, voglio vederti.. Accarezzarti e coccolarti finché tutte le tue paure della vita che ti terrorizzano ti volano fuori dalla testa e lasciano per sempre i tuoi pensieri, voglio che tu sia felice..’
Prof: Il telefono, signorina Malik
Sollevai lo sguardo e vidi il prof con la mano tesa verso di me e tutti i cellulare di quelli a fianco a me nell’altra mano
S: Aspetti, lo spengo..
Prof: Se le preoccupa che io legga i messaggi.. Non si deve preoccupare, non mi interessano i vostri fidanzatini
S: Mi scusi, ma non credo di capire, si sta interessando alla mia vita privata? Non credo che le dovrebbe interessare
Prof: Mi dia il cellulare e stia zitta
Sbuffai, odiavo quel prof e fortunatamente non avevo nessun corso con lui
Prof: La punizione consiste in: Niente chiacchierate, niente cellulare, niente giochi, niente pensieri ad alta voce e soprattutto niente prese in giro ad alta voce, intesi??
Tutti: Intesi
Rimanemmo in silenzio per troppo tempo e la mia testa si stava facendo dei viaggi mentali assurdi, non potevo di certo fermarli e non potevo di certo credere che erano bellissimi..
All’improvviso entrò il bidello che per fortuna interruppe i miei pensieri su Liam..
Bidello: La vuole il preside, è questione di pochi minuti
Prof: Se vi trovo a parlare non vi faccio uscire per due settimane
Tutti: Sì, prof
Prof: Vi tengo d’occhio
Rimanemmo in silenzio totale per al massimo un minuto.. Poi Harry fece il suo più grande errore della vita
Ha: Permalosa
Ho: Cosa hai detto??
Ha: Ho detto permalosa, te la prendi per tutto cazzo Hope..
Ho: Io?? Cazzo Harry sei insopportabile
Quel litigio mi ricordava qualcosa..
Ha: Io sarei insopportabile?? Te la sei presa per un messaggio!!
Ho: Hai toccato mio padre!! Cosa dovevo fare?? Stare zitta in un angolo??
Li: Calmiamoci adesso, avete esagerato tutte e due..
N: Infatti, vi prego non litigate, vi potrebbe sentire qualcuno e non voglio rimanere chiuso qui per l’eternità..
Lou: Ci farete mettere in punizione di nuovo, quindi sedetevi e non scassate il cazzo
Si sedettero e a me quella litigata ricordava sempre di più..
Ho: Non me ne frega niente della punizione!!
Ha: Neanche a me.. Sei solo una cogliona Hope
Ho: Io sarei la cogliona?? Tu sei solo un immaturo che non si fa i cazzi suoi..
Mi alzai di scatto e borbottai qualcosa che neanche io sapevo, superai Hope ed ero in panico di nuovo..
Non potevo controllare queste ‘crisi’ come le amavano chiamare tutti.. Non potevo controllarle e questo mi faceva sentire impotente, molto impotente
Piano piano i ricordi vennero a galla, uno dopo l’altro, senza che io riuscissi a fermarli

.. ..
Papà: Sei solo una bambina! Non puoi andare a quella festa
S: Sei insopportabile!! Voglio andare a quella festa perché c’è tutta la scuola, perché Zayn può??
Papà: Perché sei la mia piccola
S: Io non sono piccola!! Ho 17 fottutissimi anni
Papà: Smettila con queste parole, non ti sopporto quando fai così!!
S: Io invece non sopporto più te!! Vedi un po’..
Salii in camera e scoppiai a piangere come non era mai successo, io e mio padre non avevamo mai litigato così tanto e ogni giorno, da allora mi pento sempre di più di quel litigio, sempre di più.. Non doveva succedere e tantomeno in quel momento, cinque minuti dopo portò Zayn a calcio e io non ci parlai più, non potei dirgli quanto lo amavo, che gli volevo bene, che era tutto per me e che avevo sbagliato a rispondergli male
.. ..

Andai nel corridoio, mi attaccai a una parete e cercai di respirare fra il pianto, mi odiavo, mi odiavo e non potevo farci niente..
Le lacrime scendevano come non avevano mai fatto e io non riuscivo a fermarle, mi odiavo perché non riuscivo a fermarle, perché non potevo farci un cazzo
Mi accasciai continuando a pensare alle parole di mio padre, cercavo di scoprire se erano vere, se non mi sopportava veramente, sapevo che non era così.. Ma solo l’idea mi faceva stare ancora più male
Li: Stella..
S: Stai lontano da me.. Non voglio farmi vedere in questo stato..
Dissi allontanandomi aiutandomi con i piedi perché la forza di alzarmi e camminare non ce l’avevo ancora..
Li: Stella, non ti faccio del male
S: Sì, invece, come tutti, tutti mi hanno fatto del male e tu invece credi di no??
Mi piegai le gambe al petto e stavo in silenzio, volevo morire
All’improvviso mi sentii sollevata, mi trasportava come se fossi di piuma e essere tra le sue braccia mi dava un senso di calore e di protezione che non avevo con nessuno .. Mai
Lo guardavo dal basso e lo ammiravo in tutta la sua bellezza.. Bello era bello ma non sapevo neanche se sotto quella maschera chiamata faccia aveva un aspetto dolce, o se aveva qualcosa di terribile
Volevo tanto scoprirlo, d’un tratto mi calmai, lui mi guardò e mi sorrise, mi portò sul tetto della scuola..
Non ero più stata lì di recente, era un posto splendido.. Era vuoto, come il mio cuore, ma era bello, era intrigante, era spettacolare..
C’ero già stata solo una volta qua sopra.. Era stata quella volta che mio fratello aveva fatto il carino, era dopo il funerale di mio padre e da lì in poi non ci ero più andata, mi ricordava terribilmente quel giorno..
Non c’ero più stata.. Ma con lui era diverso..
Londra, dall’alto di questa scuola era bellissima, coperta da uno strato leggero di neve sembrava quasi che volesse nascondere ogni sentimento che le persone volevano tenere segreto sotto il suo strato di neve.. Li teneva al sicuro e li custodiva come una mamma con i suoi cuccioli, quei segreti non li lasciava andare e non se ne sarebbero mai andati dalle sue braccia.. Tra questi segreti c’era il mio che avevo pregato che lo tenesse solo per lei..
Mi ero calmata ma le lacrime ancora scendevano imperterrite
Li: Ti calmi adesso??
Disse mettendomi su un muretto così che io riuscissi a guardarlo perfettamente negli occhi
Sapevo già com’ero.. Rossa, con due occhi che facevano paura da quanto erano gonfi e sentivo che le labbra mi tremavano ancora..
Stavo per asciugarmi con una manica del maglione ma lui mi fermò..
Li: Aspetta, così peggiori le cose, diventerai tutta rossa
Prese un fazzoletto dai pantaloni e mi asciugò le lacrime lentamente, con una delicatezza che era incredibile.. Non riuscivo a crederci che era veramente Liam
Abbassai la testa e lentamente iniziai a tremare.. Faceva freddo
S: Perché mi hai portato qui??
Li: Per stare da solo con te.. Che succede??
S: Non ti interessa..
Li: Stella, stai soffrendo e non me lo vuoi dire..
S: Perché dovrei dirlo proprio a te?? Non ti sei mai preoccupato per me.. Ti faccio solo pena
Li: Sto cercando solo di aiutarti
S: Non devi..
Presi il fazzoletto e mi asciugai una lacrima che scendeva sulle mie guancie..
La vista era annebbiata dalle lacrime e non riuscivo bene a vedere il profilo di Liam, di quel ragazzo che mi aveva portato fin qui.. Solo per consolarmi
‘No, stupida, ti vuole solo portare a letto, smettila..’
Li: Stai tremando..
S: Bravo, hai indovinato..
Li: Tieni..
Si tolse la felpa da football e me la mise sulle spalle..
S: Non devi
Li: Per te non devo niente, sai solo dire quello, non devi.. Dai.. Che succede??
Quella voglia matta di far uscire tutto mi comprimeva, come una mano faceva con una spugna, cercava di far uscire tutto il liquido dentro di me.. Ma era quasi impossibile, non c’era riuscito mai nessuno
Abbassai la testa cercando di non far uscire niente ma lui me la rialzò con facilità con un dito
Li: Stella, a me puoi dirlo
Il suo sguardo che penetrava nel mio era come se quella mano stringeva sempre di più la spugna
S: Ti dico solo che ti rendi conto che le persone sono importanti solo quando le perdi
Fece un sorriso tenero e timido e prese un lungo respiro
Li: Parli di tuo padre?
S: Mi sto facendo vedere fin troppo da te..
Li: Parlare dei problemi non è essere deboli..
S: Non sono problemi..
Li: Le cose che ti fanno piangere sono sempre problemi
S: Potrei piangere anche per felicità
Dissi tirando su con il naso, questo discorso stava andando per le lunghe e in quel momento volevo solo vedere la mia migliore amica e abbracciarla, perché non avevo nessun’altro, senza parlare, lei mi avrebbe capito..
Girai la testa mentre il vento freddo di Londra mi scompigliava i capelli e mi coprivano la faccia, così stavo bene, senza domande insulse, che mi perforavano il cuore..
Non c’era mai riuscito nessuno e per una volta un ragazzo, con il quale non avevo mai parlato, riusciva a leggere il mio cuore con facilità.. Come se fosse aperto a lui
Non potevo credere che quel ragazzo fosse Liam, quello insensibile.. Che con una ragazza il massimo di dolcezza a cui poteva arrivare era: Dai, andiamo in camera, dolcezza..
All’improvviso sentii una mano scivolarmi su un fianco e l’altra sulla guancia, mi spostò il viso fino a quando incontrai il suo sguardo..
Mi sorrise e delicatamente mi staccò la mano su un fianco e mi tolse i capelli che mi bloccavano la vista..
Avvicinò lentamente il viso e le sue labbra si posarono sulle mie
Erano fredde e delicate.. Quel bacio mi travolse all’improvviso ed era una cosa bellissima..
Il cuore rincominciò a battere più velocemente del previsto e le mie mani, non erano più comandate e si andarono a posare sulle sue spalle mentre le gambe si legavano completamente al suo bacino ..
Lui mi mise la mani dietro la schiena e mi avvicinò ancora di più a lui..
Lentamente la sua lingua trovò la mia e io ero felice come una bambina a cui avevano appena dato le caramelle..
Non riuscivo a pensare, ero incredibilmente felice di quel bacio ma non doveva essere così..
Non doveva essere così, per niente.. Non doveva andare in quel modo, non doveva baciarmi e io non dovevo ricambiare..
Mi resi conto della grande cazzata che stavo facendo e misi le mani, che erano sulle sue spalle, sul suo petto e lo allontanai con potenza anche se.. Non volevo staccarmi proprio da quel bacio..
Era incredibile quello che aveva scatenato in me, ma non doveva essere così.. No
S: No, no..
Li: Che succede??
S: Che succede?? Non dobbiamo farlo, ho sofferto troppe volte e non voglio risoffrire per un’idiota del genere..
Li: A te sembrava piacere..
S: Ti sbagliavi, ti sbagliavi di grosso..
Invece aveva ragione, aveva perfettamente ragione..
Scesi e mi incamminai un po’ tremante verso l’uscita ma mi fermai di scatto, la giacca..
Me la tolsi con un gesto veloce e gliela lanciai
S: Tieni, si gela..
Poi corsi a ripararmi perché stavo letteralmente gelando..
Chiusi la porta del tetto e respirai profondamente, avevo ancora l’odore della sua giacca addosso.. E cercavo di sentirlo il più possibile..
Mi strinsi nella mia giacchetta leggera e mi incamminai verso la classe, sperando che nessuno notasse che c’era un cambiamento nella vecchia Stella..
Mi avevano letto dentro
 
Hope’s pov

Quel coglione di Harry continuava a ripetere che ero una cogliona e una bambina e io non ce la facevo più a sentirlo..
Non sopportavo più a sentirlo blaterare su dei discorsi che non stavano in piedi solo per criticarmi e insultarmi..
Ho: Smettila di dire stronzate, non sai neanche cosa dici..
Ha: So perfettamente cosa dico, sei solo un’immatura del cazzo..
Ho: Sarò anche un’immatura del cazzo ma almeno non faccio lo stronzo con le ragazze che è la cosa peggiore di questo mondo
Ha: A te non te ne fregare niente di quello che faccio a letto.. Ok??
N: Smettela!! Non vi sopporto più!!
Ho: E io non sopporto più lui
Ha: Ma stai zitta..
Ho: No!! Non sto zitta!! Voi tutti qua avete tutto dalla vita mentre io ho un padre che mi odia, cosa provereste voi a vedere un padre che ti dice che sei il suo più grande errore?? Cosa?? Io ci sto male tutte le sere e te non hai il diritto di giudicarmi..
Tutti si zittirono e io ci misi un minuto per capire quello che avevo detto..
Harry mi guardò stranito, come se io non potevo provare niente..
Mi sedetti e tutti restammo in silenzio..
Mi guardai intorno, avevo bisogno della mia migliore amica
Ho: Dov’è Stella??
Lou: Dov’è Liam??
Ho: Dove cazzo è Stella??
Quella ragazza non poteva stare da sola, per niente.. Non avevo neanche visto che se ne era andata dalla classe, ero stata una stupida, abbandonare così la mia migliore amica..
N: Non lo so, non l’ho vista uscire..
Ho: Vado a cercarla..
Lou: E se ti becca il preside?
Disse Louis prendendomi per un braccio..
Ho: Non me ne frega un cazzo.. Devo andare a cercare Stella
Mi liberai da quella presa e mi avventurai per quella grande scuola..
Non potevo urlare c’era quel cazzo di prof che poteva uscire da un momento all’altro dai corridoi..
Guardai da tutte le parti..
In bagno non c’era nessuno..
Nel suo angolo non c’era..
Tastai le tasche per cercare il cellulare ma non lo trovai.. Mi resi conto che il prof lo aveva ritirato
Ho: Merda
Adesso ero in panico e non ci potevo fare niente..
S: Hope?? Che ci fai qui??
Mi girai e mi ritrovai la sua chioma rossa a pochi centimetri da me.. Sorrisi e l’abbracciai
Ho: Dov’eri??
S: A fare un giro..
Ho: Hai avuto un’altra crisi??
S: No, solo un po’ di pianto..
Ho: Sicura?? Cazzo quanto sei fredda..
Stella sorrise e abbassò la testa, aveva gli occhi rossi e gonfi e le labbra le tremavano ma lei le mordeva sorridendo
Ho: Che è successo??
S: Niente, proprio niente, torniamo in classe
Mi prese sotto braccio e insieme tornammo in classe, dove non era ancora tornato Liam e tutti si chiedevano dove fosse
C’era qualcosa che non andava in Stella.. Qualcuno l’aveva cambiata.. Ne ero certa..
Ma non poteva essere Liam
 
 
Ecco il capitolo!! :)
Che ve ne pare??
Capite Stella, aveva ricevuto tante delusioni da forse troppi ragazzi e ha dovuto per forza fare così, lo diceva la sua testa che era sbagliato
Liam continuerà a cercare di convincere Stella a confidarsi?? Cosa farà adesso?
Sono curiosa di sapere cosa pensate che succederà :)

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


 Capitolo 9
 
Liam’s pov

Quella ragazza non poteva avermi scatenato quei sentimenti..
Lo dovevo ammettere..
Ero innamorato, ero proprio innamorato
Lo dimostrava quel bacio, lei lo aveva ricambiato all’inizio ed ero felice come un bambino a cui davano una caramella..
La guardai andarsene e rimasi un po’ a vedere quell’incredibile panorama mentre tenevo stretto la giacca impregnata del suo profumo..
Dopo 5 minuti scesi giù e andai in classe..
Camminavo lento, non avevo voglia di chiudermi in classe dopo quello che era successo..
Volevo che quella scena si ripetesse all’infinito nella mia mente..
Non potevo scordare il suo odore e il suo profumo..
Non potevo scordarlo, era più forte di me..
Rientrai in classe e fortunatamente il prof non c’era
Ha: Dove cazzo eri??
Li: In giro..
Guardai Stella e sorrisi ma lei non mi guardava, stava parlando con Hope e Niall..
Quella ragazza era così bella..
Ha: Oh!! Ma ci sei??
Li: Sì, Sì
Il prof rientrò e noi fortunatamente eravamo a posto e zitti
Prof: Bravi, vedo che non è successo niente..
Non poteva neanche immaginare quello che era successo
Prof: Beh, sono le 5 potete andare immagino, ci vediamo domani in classe con qualcuno di voi..
Louis mi chiese un passaggio e andammo insieme verso la mia macchina..
Lou: Che fine avevi fatto prima??
Li: Ero andato a fare un giro.. Perché??
Lou: Hope cercava Stella, pensavo fosse con te..
Li: No, non era con me.. L’avete trovata alla fine no??
Lou: Sì, è uscita Hope e l’ha ritrovata.. Ma non mi freghi, sei entrato dopo pochi minuti di Hope e avevi le labbra rosse..
Li: Dal freddo, ero uscito sul tetto
Lou: Mh.. Ok..
Li: Non mi credi?
Lou: No, non ti credo, molto probabilmente eri fuori da qualche parte a fartela con qualche ragazza..
Li: No, non sono così..
Lou: Lo stai diventando..
Fermai la macchina perché c’era rosso al semaforo e guardai Louis
Li: Che vuoi dire con lo stai diventando??
Lou: Prima le ragazze le trattavi meglio, adesso.. Boh.. Sembrano quasi oggetti per voi
Li: Per voi??
Lou: Te e Niall.. State cambiando.. Muoviti è verde
Ripartii e non presi più la parola..
Mi fermai davanti a casa di Louis e lo salutai..
Mentre andavo verso casa mia pensavo alle parole di Louis..
Forse è vero, stavo cambiando..
Se stavo cambiando con le ragazze non mi meritavo una come Stella..
Stella aveva già sofferto molto e non poteva farlo di nuovo con me..
Iniziò a piovere e io accelerai prima che la pioggia aumentasse..
Mi fermai davanti casa mia, parcheggiai, presi lo zaino, misi la giacca e corsi sotto casa..
Ma lì mi aspettava una persona nota a me..
Danielle
 
Stella’s pov

Rimisi i libri nell’armadietto e presi quelli per i compiti per domani..
S: Venite da me??
Ho: Solo se mi dici che è successo
N: E anche a me
S: Non è successo niente.. Dai, venite o no??
N: Sì, io vengo.. Te Hope??
Ho: Avevo degli altri programmi tipo dormire.. Ma ok..
N: Perfetto.. Hope hai la macchina??
Ho: Sì, venite
Seguimmo Hope e andammo nel parcheggio e in quel momento iniziò a piovere..
Ho: Ma porca troia..
Disse Hope mentre copriva i suoi libri mentre io e Niall ridevamo..
N: Ho voglia di Mc Donald’s…
Ho: Ci passiamo mentre andiamo a casa, mi fermerò
S: Io ho voglia di cioccolata
Ho: Passeremo anche al supermercato e la compreremo..
S: Ma io voglio anche..
Ho: Non sono un taxi.. Andiamo a casa punto.
N: Ma..
Ho: Sì, passiamo dal Mc Donald’s
Entrammo in macchina e mi attaccai al finestrino pensando a quel magnifico bacio..
Era stato incredibile, cioè, era Liam James Payne.. Uno dei ragazzi più belli della scuola e non potevo dire che non mi era piaciuto..
E non potevo dire che non mi sarebbe dispiaciuto riceverne un altro
Ho: Stella?? Stella?? Stella.. Stella porca troia cagami..
Disse Hope rientrando in macchina e porgendo una busta unta a Niall e una a me
S: Che??
Ho: Abbiamo capito che hai fatto un’incontro.. Movimentato
Disse guardando Niall e sorridendo..
Ho: Però adesso cagaci un secondo..
S: Non ho fatto nessun incontro..
Dissi abbassando la testa e sorridendo involontariamente
Ho: Che ti sorridi??
S: Pensa a guidare..
N: Che ti sorridi??
S: Pensa a mangiare..
N: Non sto proprio pensando al mangiare..
Disse guardando maliziosamente Hope mentre guidava.. Hope lo guardò e sorrise come un’idiota
S: Lasciamo stare..
Ho: Stella, hai qualcosa da fare questo pomeriggio??
S: No, potete andare a scopare tranquillamente..
Ho: Non andiamo a.. Ok..
N: Ti lasciamo a casa.. Ma non ora..
Ho: Ma.. ma..
N: Dai, poverina è da sola..
S: Lascia stare, tanto mi aspetta un’intensa sessione di studio di chimica..
Ho: Ah piuttosto stai con noi che studiare chimica..
N: Hope non sai quanto ti odio..
S: Ma prima hai detto che ti faceva piacere la mia presenza..
N: Era solo per gentilezza e per farti venire voglia di andartene..
S: Beh, grazie..
Ho: Dai stiamo scherzando..
S: Sì, sì, portami a casa e basta.. Ahaahahah
Ho: Ahahaahah, siamo arrivati..
S: Ci vediamo ragazzi.. E buon divertimento!
N: Contaci..
Scesi dalla macchina e li salutai, guardai la macchina andarsene, mi strinsi nel cappotto e andai dentro casa..
Mi preparai un caffè e latte perché odiavo l’amaro del caffè e mi appoggiai al balcone della cucina e mi lasciai trasportare del silenzio della casa..
All’improvviso sentii dei lamenti provenire dalla camera di Zayn..
Sospirai scazzata e misi la tazza del lavandino e mi appoggiai al lavandino, non è possibile che quel ragazzo si portava a letto così tanta gente ogni giorno..
Andai di sopra e sentii la porta sbattere e una ragazza andarsene dicendo che è un brutto bastardo o qualcosa del genere..
Mi affacciai dalla porta e vidi Zayn che alzava le spalle e rientrava in camera..
Andai dalla sua porta e bussai..
Z: Un attimo..
Dopo un po’ mi aprii la porta e mi guardò dall’alto in basso come se fossi una sconosciuta..
Z: Che c’è??
S: Che è successo con quella ragazza?? L’ho sentita urlare..
Z: Niente..
S: Zayn..
Z: Ok, potrebbe essere che ho detto il nome di un’altra mentre facevamo sesso..
S: Ma Zayn.. Si può sapere che nome hai detto??
Z: Non mi crederesti.. Scusa, devo fare.. I compiti
S: I compiti, sì, ma te non li fai..
Mi chiuse la porta in faccia e non mi fece neanche finire la frase..
Andai in camera e mi sdrai sul letto e mentre fissavo il soffitto pensando a tutto quello che era successo oggi suonarono alla porta..
Sapevo già che chiamare mio fratello era una cosa inutile e allora mi alzai e molto lentamente andai verso la porta..
Aprii la porta e mi ritrovai davanti la persona più inaspettata: Liam Payne..
Lui mi sorrise e mise una mano dietro la testa timidamente
Li: Ciao..
S: Ciao, mio fratello è di sopra, a te ovviamente..
Li: Non mi interessa Zayn..
Lo guardai con aria incuriosita e mentre la mia testa continuava a chiedere cosa cazzo ci faceva lì dopo quello che era successo
Mi prese la mano e mi si avvicinò all’orecchio e mi sussurrò provocando un brivido che scese su tutta la schiena
Li: Cercavo te
 
Hope’s pov

Ho: Buono il panino??
N: Sì, grazie
Disse ingurgitando un altro morso enorme..
Ho: Perfetto..
N: Ci sta un panino prima..
Mi misi a ridere e cambiai marcia mentre Niall rideva e quasi si strozzava con il panino comprato da Mc Donald’s
Arrivammo, mi slacciai la cintura e Niall mi mise una mano sulla gamba
N: Andiamo..
Sorrisi e scesi dalla macchina con Niall che mi circondava la vita con il suo braccio
Aprii la porta e lui come al solito mi spinse contro il muro e mi baciò con passione mentre mi lasciavo trasportare da quell’immensa passione..
Andammo subito in camera e i vestiti furono subito buttati per terra..
Per quanto potesse essere bello e simpatico Niall e un fantastico scopa amico ma in quel momento non era tra i pensieri, iniziavano a girarmi in testa quelle parole che mi avevano sussurrato all’orecchio Zayn
 
Ci sdraiammo uno a fianco all’altra esausti e con il fiatone
Guardavo il soffitto e io continuavo a pensare a Zayn, quelle incredibili braccia che mi avevano sollevato con poca fatica..
Quei incredibile sorriso che mi faceva sciogliere
Dopo due minuti di silenzio che mi sembravano l’eternità lui mi guardò negli occhi e spostò i capelli che mi ricadevano sulla guancia, mi diede un tenero bacio e mi sorrise
N: Come va?
H: Bene te?
N: Non intendevo in quel senso, perché oggi hai avuto quella reazione?
Mi girai in silenzio e mi raggomitolai contro il cuscino
Sentii il suo fiato avvicinarsi e la sua mano avventurarsi fra le coperte fino ad arrivare alla mia pancia.. Mi abbracciò da dietro e sentii la sua bocca vicino all’orecchio
N: Che è successo??
H: Niente..
N: Dai, lo hai detto a tutti, perché  non riesci a fare lo sforzo di parlare con me??
Mi alzai e mi coprii con il lenzuolo mentre andavo di là in bagno.. Ero scocciata da quelle domande, mi facevano male e lui non lo capiva..
Non volevo parlare ancora di quel problema.. Ero scoppiata in classe e non doveva più succedere..
N: Dai..
Disse raggiungendomi e abbracciandomi da dietro appoggiando la testa sulla mia spalla
H: Non voglio parlarne..
N: Perché la fai così difficile dai!!
H: Allontanati..
Non ce la facevo più la sua oppressione mi faceva male e non volevo dirgli di più del mio problema
N: Ti ho solo chiesto cosa era successo
H: E io ti ho solo detto che non voglio parlarne
Disse enfatizzando la parola solo come aveva già fatto lui, pensava che era facile parlare dei miei problemi, pensava che bastasse un bacetto e io gli sarei caduta tra le braccia a raccontargli tutto
N: Mi stavo solo preoccupando..
H: Non ne hai bisogno..
N: Senti sei una mia amica..
H: Lo so, non riesco a parlarne con Stella figurati con il mio scopa amico..
N: È solo questo per te?
H: Cosa?
N: Solo sesso?
H: Non ho detto questo.. Senti.. Te mi hai chiesto troppe cose.. e io non ne voglio parlare
N: Non ti capisco, sono un tuo amico, puoi parlarmi
H: Niall non insistere
N: Sei veramente insopportabile..
H: Niall non iniziare
N: Non iniziare a fare cosa?
H: A dirmi che sono insopportabile e che non riesco ad aprirmi.. Lo so.. Non serve dirmelo
N: Hope, te non sei così.. Ok che non riesci ad aprirti.. Ma perché con me no?
H: Perché non ci riesco..
N: Cazzo vengo a letto con te.. So come sei fatta in tutte le tue parti..
H: Potresti sapere anche come sono fatta esternamente ma non internamente .. Niall non ho più voglia..
N: Neanche io ..
Prese tutte le sue cose, si rivestì in fretta e andò di corsa giù
H: Niall!! Dove vai??
N: Lontano, vado a farmi una passeggiata..
H: Perché?
N: Devo schiarirmi le idee..
H: Su cosa?
N: Su di noi
Chiuse la porta e io mi appoggiai con la schiena alla porta, possibile che la mia vita fosse così fottutamente difficile?
 
 
E adesso cosa vuole Danielle??
Ciao ragazze :) Cosa ne pensate del capitolo? Spero vi piaccia
Volevo solo fare una domandina piccola: Cosa ne pensate del personaggio di Stella? E di Hope?
Se avete voglia lasciate una piccola recensione.. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate! Un bacio :)

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


 Capitolo 10
 
Liam’s pov

Che cazzo ci faceva Danielle davanti a casa mia??
Mi misi le mani in tasca e sospirai già pronto alle solite scuse e storie che inventava ogni volta che mi vedeva
D: Ciao Liam
Li: Ciao Danielle.. Scusa, mi fai entrare?
D: Dobbiamo parlare
Li: Non abbiamo niente da dirci..
D: Perché non mi rispondi alle mie chiamate??
Li: Perché ci siamo lasciati
D: E non possiamo essere semplici amici??
Si avvicinò a me e mi prese le mani avvicinando pericolosamente la sua bocca alla mia
Li: Le amiche non chiamano sette volte al giorno e si avvicinano in questo modo..
La allontanai e mi girai mettendomi una mano dietro la testa.. Non volevo farla soffrire.. Sono sempre una persona con un po’ di cuore
D: Non mi ami più??
Li: Danielle..
D: Avanti, dillo, non sono una bambina..
Li: No, non ti amo più.. Mi piace un’altra persona..
D: E chi sarebbe??
Li: Non scaldarti, non te lo dico.. Comunque non credo che ci sarà qualcosa.. È una ragazza stupenda.. Sensibile, delicata anche se non lo fa vedere, fuori è testarda, rompicoglioni, senza cuore.. Non la sopporto quando fa così.. Ma è incredibilmente perfetta così com’è..
D: Sei innamorato.. Si vede..
Li: No, innamorato no..
D: Sì, e anche molto
Abbassai la testa e pensai a come mi trattava e come mi trattava per messaggi, erano due Stella diverse ma erano perfette tutte e due.. 
Non sapevo cosa fare.. Forse gli dovevo dire tutto, rischiare..
D: Che ne sai questo??
Li: Cosa?
D: Che non ci sarà qualcosa
Li: Dal suo comportamento..
D: Magari è ora di rischiare.. Io ti amerò per sempre e mai rinuncerò a te.. Ricordatelo
Li: Scusa devo andare..
Mi ero deciso.. Dovevo andare da lei e convincerla a uscire con me.. Mi doveva un favore
Mi avviai verso la strada e a metà incontrai Niall.. Era strano, tirava i calci a un povero sasso che contro la sua volontà andava da una parte all’altra e questo lo faceva irritare ancora di più
Li: Ehi, Niall.. Che c’è??
N: Niente niente..
Li: Dai si vede, quel povero sasso se le sta prendendo
N: È solo che..
Fece una pausa.. Abbassò la testa e tornò a fissare quel sassolino tanto odiato
N: Ho fatto una cazzata tutto qua
Li: Tutti fanno le cazzate.. Ma si possono sempre rimediare..
N: Lo so, ma questa.. Questa è strana.. E non posso rimediare
Li: Non c’è nessuna cosa irrimediabile, ricorda..
N: Perché stai diventando così.. Poetico??
Li: Boh, non lo so..
Mentii, ogni volta che mi innamoravo diventavo più dolce.. E credo proprio che con Stella non era una semplice cotta..
N: Sìsì, non lo sai..
Guardò il cellulare e si spaventò visto l’ora..
N: Scusa, scusa.. Devo andare
Scappò di corsa, forse verso casa, e io ero ancora più convinto di quello da fare, dovevo dirle che ero io quello con cui messaggiava.. Ma non lì a casa sua.. Dovevo chiederle di uscire..
Arrivai a casa dei Malik e presi un bel respiro..
Dovevo suonare.. Speravo solo che non aprisse suo fratello, o peggio, sua madre..
 
Hope’s pov

Andai in camera.. Non era possibile che non riuscivo ad aprirmi con Niall..
Lui era il mio scopa amico.. Lo conoscevo così bene.. Diciamo sia fuori sia dentro..
Eppure lui.. Io non riuscivo a parlare.. Non riuscivo a esprimersi
Chiamai subito Louis
Avevo bisogno di Louis
Lou: Pronto bellissima
H: Ciao
Lou: Che succede?? Stai male?? Arrivo subito.. Popcorn o cioccolata?? Ok Cioccolata.. 5 minuti e sono da te
Mise giù e io guardai il telefono sollevata..
Sollevata perché lo adoravo quel ragazzo, sapeva tutto su di me, tranne il mio passato, e mi capiva al volo.. Era il mio migliore amico
Mi sedetti sul divano e presi il telecomando per guardare la televisione, stavo per accendere la televisione quando suonò il campanello
‘Già lui?’ pensai mentre mi alzavo e andavo ad accogliere con un sorriso ma subito scomparve vedendo quello alla porta
Ho: Harry.. Che ci fai qui?
Ha: Ciao anche a te
Era appoggiato con un braccio al muro e mi guardava come un cucciolo..
Ho: Cosa vuoi?
Ha: Sei stato a te a presentarmi a Martha?
Ho: Che vuoi dire?
Ha: Voglio dire che lei sa delle mie storie..
Ho: Perché dovrei averglielo detto?
Ha: Perché sei una bastarda..
Ho: Grazie, il sentimento è reciproco
Richiusi la porta ma lui la bloccò con un piede e sbuffò sonoramente..
Ha: Andiamo, scherzavo..
Ho: Vattene Harry, non ne ho voglia
Ha: Ti volevo chiedere il suo numero..
Ho: Non ce l’ho e se anche ce l’avessi di certo non te lo darei a te
Ha: Ok..
Sembrava dispiaciuto, veramente dispiaciuto.. E questo era strano.. Molto strano.. Riaprì la porta lentamente e lo guardai negli occhi con aria interrogativa..
Ho: Ti sei innamorato??
Ha: Che?? Io??
Lou: Harry!! Che ci fai qua??
Ha: Ciao Louis.. Sono venuto a chiedere una cosa a Hope
Lou: Lei non te la porti a letto capito??
Ha: Tranquillo, non succederà mai
Mi guardò maliziosamente e fece entrare Louis, poi si incamminò nel vialetto e se ne andò con le mani nelle tasche e con la testa bassa..
Non era Harry.. Era strano.. Non era il solito Harry che buttava una ragazza sul muro e la baciava senza se e senza ma..
Lo avevo visto fare molte volte.. Le ragazze reagivano allo stesso modo, prima strabuzzavano gli occhi incredule e poi quando si rendevano conto di chi era e si lasciavano andare..
Ma questo succedeva solo con le ragazze che gli dava un po’ di filo, che facevano gli occhi dolci e dopo un giorno si ritrovavano la sua lingua che gli esplorava il palato
Lou: Che voleva Harry?
Ho: Il numero di Martha..
Lou: Se la vorrà portare a letto, come al solito.. Ma non parliamo di questo.. Ho portato la cioccolata.. Tua madre?
Ho: Fa il turno notturno..
Lou: Perfetto così dormo qui e ti resto a fianco
Louis era così.. Lui era capace di decidere da un momento all’altro di dormire a casa mia e io lo lasciavo fare.. È una cosa fantastica avere un amico così..
Ho: Grazie
Lou: Allora, che è successo??
Ho: Niall..
Lou: Che ha fatto??
Ho: Che ho fatto io più che altro.. Non gli ho parlato di mio padre..
Lou: E allora??
Ho: Beh, non mi sono aperta con il mio scopa amico
Lou: Cazzo, Hope, ti fai troppi problemi..
Disse mentre cercava tra i DVD un film decente da guardare..
Lou: Lui è il tuo scopa amico non il tuo analista, non ti sei sfogata con nessuno e ci sono rimasto di merda quando lo hai fatto davanti a tutti visto che non l’hai fatto nemmeno con me
Ho: Mai quanto me..
Lou: Comunque, tornando al discorso di prima.. No, non gli dovevi dire niente.. Lui non è il tuo analista.. Ripeto, è solo il tuo scopa amico..
Ho: Lo so, ma si è arrabbiato
Lou: Che faccia il cazzo che gli pare..
Si sedette vicino a me e mi accarezzò la testa con la sua grossa mano rassicurante..
Lou: Non ti devi preoccupare, sei te che devi decidere quando e con chi sfogarti, non devi dire niente e non devi sentirti costretta.. È normale che per te è difficile.. Sarebbe difficile per tutti..
Ho: Lo so.. Lo so..
Lou: Dai.. Guardiamo sto film
Mise play e mi lascai trasportare dal film e mi addormentai beatamente sulla spalla di Louis, contenta di essere con il mio migliore amico..
Gli volevo un bene dell’anima e non so cosa avrei fatto senza di lui..
Mi svegliai di scatto con un incredibile voglia di raccontare tutto, di togliermi sto peso dallo stomaco che era un po’ troppo pesante da trasportare..
Ho: Louis?
Lou: Sì, tesoro?
Ho: Ti devo dire una cosa
Iniziai a sfogarmi, a raccontargli tutto con le lacrime che scendevano imperterrite..
Alla fine del mio monologo mi guardò e sorrise, mi abbracciò di scatto e mi strinse forte contro il suo petto
Adesso anche lui sapeva quasi tutto di me, con Stella
In fondo nessuno sapeva tutto di me..
Neanche io
 
Stella’s pov

Che ci faceva Liam in casa mia?? Soprattutto perché era venuto per me?
Li: Cercavo te
Sono rimasta immobile, non riuscivo a muovermi dopo quelle parole che erano solo insieme di vocali e consonanti ma che uscite da quella meravigliosa bocca risultavano come dell’alcool
Li: Allora.. Non rispondi??
Cercai disperatamente nella mia testa una risposta ma non voleva collaborare..
‘Stella.. Stella calma, pensa a una risposta acida, ti sei fatta vedere sempre debole da lui, non farlo di nuovo’
Con molta calma e molto sforzo mi staccai dalla sua presa della mano e mi allontanai
S: Cercavi me? Non ti passo i compiti
Li: Non sono qui per quello..
S: Ok, allora vattene
Dissi mentre iniziavo a mettere l’acqua sul fuoco per la cena..
Li: Ero qui per un’altra cosa, non mi vorrai sbattere fuori da casa tua dopo quello che è successo oggi
Disse mentre si avvicinava e mi stringeva i fianchi con le braccia
S: Non è successo niente e non succederà più
Li: Non hai sentito niente..
S: No, niente, zero
Invece no, avevo sentito le farfalle nello stomaco e non ero riuscita a fermarle.. Ero la cosa più fantastica che mi era mai successa in questi anni.. Ma non dovevo pensarci..
Li: Beh.. Per me è stato spettacolare..
S: Lo dici solo perché mi vuoi portare a letto
Li: Non è vero..
S: Sappi che non mi farò mettere incinta da te..
Li: Userò precauzioni
S: Si potrebbero rompere.. E comunque.. Non voglio avere a che fare con te, in nessun modo
Li: Perché??
S: Perché cosa?
Li: Perché ti comporti in questo modo, sto cercando di essere carino..
S: Dicendomi che mi vuoi portare a letto??
Li: No.. Dicendo che è stato spettacolare..
S: Liam.. Non complicare le cose..
Rimase in silenzio mentre io preparavo la tavola sempre in silenzio.. Avevo voglia che uscisse da quella porta, che uscisse dalla mia vita.. Era entrato all’improvviso e si doveva togliere allo stesso modo..
Non volevo avere una storia con lui.. Era troppo.. Troppo, Liam, era l’amico pervertito di mio fratello
Uno che pensa solo al sesso.. Su..
Andai in salotto e mi sedetti sul divano prendendo il telecomando
Liam venne verso di me e si sedette vicino a me mettendo un braccio intorno alle mie spalle che io tolsi immediatamente..
Li: Andiamo..
S: Vai te, verso quella direzione, apri la porta e imbocchi la strada per casa tua e ti levi dai coglioni
Li: Come siamo scorbutiche
S: Forse..
Restammo in silenzio e lui continuava a fissarmi e io senza accorge mene mi stavo sciogliendo sotto il suo sguardo
Credo avesse uno sguardo che faceva sciogliere ogni cosa che incrociava.. O forse questo succedeva solo con me..
Li: Perché non esci con me?
S: Ma dico che te lo scordi
Li: Dai.. Mi devi ancora un favore..
S: Cazzo era solo una merendina..
Si avvicinò pericolosamente a me e la voglia di saltargli addosso era molta.. Moltissima..
La sua fronte si posò sulla mia e rabbrividì al contatto con la sua pelle..
Non sapevo perché un ragazzo così tanto odioso riusciva a darmi così tanti brividi.. Lo odiavo, lo odiavo così tanto..
Eppure a quel bacio ci avevo pensato tutto il giorno e ogni suo contatto mi provocava una bellissima sensazione al cuore
Li: Vuoi che tutti sappiano di noi?
S: Questo si chiama ricatto
Dissi cercando di allontanare ma lui rimaneva imperterrito lì, con la fronte sulla mia e i suoi occhi fissi su di me, che cercavano una risposta, che cercavano di scrutarmi sempre più a fondo, cercando di capire il perché facessi tanto l’acida..
Li: E anche se fosse??
S: Non è giusto
Li: Perché non vuoi uscire con me?
S: Perché sei un odioso ragazzo che si scopa le ragazze.. E che le fa soffrire.. Non voglio soffrire per te..
Li: Non ti farò soffrire..
Ad un certo punto sentii la chiave girare, era arrivata mia madre così allontanai di scatto Liam che si sedette sul divano e io andai in cucina.. A finire quello che mi aveva interrotto Liam
M: Ciao tesoro
Disse baciandomi sulla fronte
S: Ciao mamma..
Li: Buonasera signora Malik
M: Ciao Liam, caro, cosa ci fai ancora qui?? Vuoi restare a cena?? Fuori si gela.. E io sarei molto contenta
Li: Con molto piacere signora
Fulminai prima mamma poi Liam.. Il mondo ce l’aveva con me.. Sbuffai e andai di corsa di sopra..
Dovevo cenare con Liam
Avevo baciato Liam
Dovevo uscire con Liam
Che bella settimana di merda.
 
 
 
Ciao ragazze!
Allora, so che è un po’ un casino la parte di Liam e Stella ma ho cercato di mischiare i Stella’s pov con i Liam’s pov per rendere la cosa più interessante ma non mi è venuto molto bene..
Comunque, come vi dico sempre e come non smetterò mai di dirvi: Potete lasciare una piccola piccola recensione? Se VOLETE ovviamente! (Ma mi renderete la ragazza più felice del mondo)
Un bacio xx

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


 Capitolo 11
 
Liam’s pov

Mangiai fissando Stella tutto il tempo, possibile che fosse stuprabile anche mentre stava mangiando?
M: Scusate ragazzi, ho un importante chiamata per lavoro, arrivo subito..
S: Tranquilla mamma
Li: Non si preoccupi signora Malik
M: Grazie, torno subito
La signora prese il telefono sul tavolo e andò di là lasciandoci da soli. Io, Stella e il terzo incomodo Zayn.. Il quale si stava abbuffando di patatine come se fosse un maiale
Li: Stella, l’offerta di prima è sempre valida..
S: Sta zitto idiota..
Z: Quale offerta??
Disse tirando su la testa dal piatto e guardandoci incuriosito..
S: Te fatti gli affari tuoi..
Li: Vuol dire che la scuola saprà qualcosa..
Z: Mi volete spiegare che cazzo succede?
Li: Beh, potrei iniziare a dirlo a lui.. Che ne dici Stella?
S: Provaci e ti ammazzo.. Stai zitto!!
Aveva un po’ urlato e in quel momento era entrata la madre che la guardava strano.. Si mise le mani sui fianchi e mentre Stella mi guardava inferocita le feci segno che c’era la madre dietro di lei con la mano, lei si girò e si zittì subito pronta per un cazziatone..
M: Stella, è così che ti comporti con gli ospiti??
S: Sì se sono indesiderati..
Si alzò di scatto, mi guardò ancora inferocita con il suo sguardo assassino e andò fuori dalla cucina con passo svelto e per sfogarsi sbatté la porta senza pensarci due volte
M: Stella!! Scusala..
Li: Non si preoccupi
Sua madre si girò per preparare il secondo e Zayn mi prese per il colletto della felpa e mi tirò verso di sé..
Z: Giusto per fartelo sapere.. Se le hai fatto qualcosa.. Ti riduco in polvere
Li: Non ti preoccupare
Zayn era incredibilmente geloso della sua sorellina, perché le voleva così bene anche se spesso e volentieri non lo dimostrava..
Forse era per tutto quello che aveva passato, secondo me Zayn aveva paura che qualcos’altro la colpisse là dove l’avevano colpita fin troppe volte e sempre con più violenza..
Mi alzai con la scusa di andare in bagno e uscii con lo sguardo di Zayn fisso su di me, mi diressi verso la sua camera ma mi fermai davanti alla porta, la sentivo piangere e questo mi spezzava il cuore..
Ero io a farla soffrire, solo io, la trattavo male per cosa?
Seguivo il consiglio di un coglione e mi stavo solo complicando le cose
Riuscivo solo a farla piangere e forse voleva che la lasciassi in pace.. Ma era troppo importante per me..
Tutte quelle chiacchierate di notte, le notti in bianco che facevo solo perché lei aveva gli incubi e non riusciva a dormire e io ero l’unico a farle compagnia.
Ma lei non lo sapeva, lei non sapeva che ero io a farla sorridere quando gli altri non ci riuscivano, non lo sapeva ma doveva..
Doveva sapere che ero io..
Doveva solo accettare l’uscita e sarebbe andato tutto bene, glielo avrei detto e lei avrebbe accettato, saremmo stati insieme senza problemi e finalmente potevo dire che Stella era mia e di nessun’altro, ma lei faceva la difficile
Sapevo che aveva provato qualcosa là sul tetto, lo immagino dal suo sorrisetto che aveva fatto e perché anche io avevo sentito emozioni che non pensavo di avere, che erano sepolte nel mio cuore sotto chili e chili di egoismo e facce di ragazze di cui manco ricordavo il nome
Presi un respiro e bussai..
S: Aspetta mamma, non sono presentabile
Li: Non sono mamma, sono Liam
S: In questo caso sparisci
Li: Ti volevo solo parlare..
S: Liam la vuoi capire la parola sparisci?? Sembra che nel tuo vocabolario non esisti
Li: No, non esiste.. Perché non posso sparire.. Posso entrare??
S: No
Aprii la porta lo stesso e la vidi seduta vicino alla scrivania mentre giocava nervosamente con i suoi braccialetti carini che vedevo sempre al suo polso..
Li: Perché porti sempre quei braccialetti??
S: Perché non ti fai gli affari tuoi e non imbocchi quella strada chiamata: Vaffanculo??
Li: Perché vuoi sempre andare contro di me??
S: Forse perché sei un bastardo senza cuore, non lo so..
Lei mi guardava con occhi di sfida.. Non sapevo cosa provava, non riuscivo a leggerle negli occhi perché erano coperti da una patina che non lasciava passare niente, e non credo che l’avrei superata con facilità..
Li: Lo so, mi sono comportato da bastardo e mi scuso per questo
S: Cosa??
Li: Volevo solo chiederti un uscita, solo una..
Lei si zittì e io mi avvicinai lentamente.. Volevo leggerle nel cuore ma non ci riuscivo
S: Non ci penso neanche
Perché era così dura?? Danielle avrebbe accettato subito..
Danielle era diversa, era la mia ex, gli ho chiesto solo una volta di uscire, senza che lei sapesse chi fossi e ha accettato subito, senza dire ma forse o no..
Era diverso con lei, ma alla fine avevamo chiuso di comune accordo, perché a lei piaceva un altro e perché io non riuscivo a stare con una persona per più di 2 mesi, mi opprimeva la cosa..
Non so neanche perché mi ero fissato tanto con Stella.. Lei era diversa e sentivo qualcosa di diverso, qualcosa di più forte che una semplice cotta …
Li: Si può sapere perché??
S: Perché cosa??
Li: Perché fai così la difficile..
S: Non faccio la difficile.. Solo che non voglio uscire con uno che mi porterebbe solo a letto
Li: Non ti porterei a letto, fidati, te lo dimostrerò
S: Non voglio che lo dimostri, ora fuori dalla mia camera
Si girò e andò verso la finestra appoggiandosi al balcone e sospirando..
Le andai vicino e le presi i fianchi e lei lentamente si girò
S: Cosa vuoi dalla mia vita??
Li: Solo un uscita
S: Ti ho già detto no, mi lasci in pace??
Li: Non puoi rifiutare, mi devi un favore e poi io so cose che nessuno sa..
S: Era solo un bacio e una cazzo di merendina..
Li: Vuoi che tutti sappiano del bacio??
Mi fissò con quei suoi fantastici occhi verdi che mi fecero rabbrividire e per una volta per un piccolo istante sono riuscito a leggere un po’ più in fondo.. Adesso ero sicuro che entrambi volevamo questa uscita
Annuii lentamente mentre io mi perdevo nei suoi occhi..
Mi avvicinai lentamente e lei rimase con gli occhi fissi sui miei, per un attimo mi sembrò di vedere il suo sorriso, un sorrisetto leggero che mi fece capire che anche lei, sembrava senza cuore, ma era il contrario
Z: Non dovevi andare in bagno?? Voleva salire mamma, meno male che sono salito io, allontanati da mia sorella
Abbassai la testa, le diedi un bacio sulla guancia e le sussurrai all’orecchio che la sarei passata a prendere alle 3 davanti a casa
Lei annuii e io uscii sotto lo sguardo di Zayn..
Andai giù e salutai e ringraziai la signora per la splendida cena e me ne andai facendomi avvolgere da tutto il gelo di Londra..
C’era solo un problema..
Dove avrei portato Stella??
 
Stella’s pov

Mi svegliai ancora intontita delle parole di mio fratello..
Era stato così.. Così freddo e veloce che non mi ricordavo neanche le parole precise
Forse aveva detto qualcosa tipo che devo stare lontano da Liam..
Che non era quello che sembrava eccetera..
Cose che sapevo già.. Ma non potevo negare comunque..
Che quando era vicino a me mi sentivo come se una pietra posta sui miei polmoni li schiacciasse senza pietà..
Mi sentivo come quando sei agitata per un evento importante e hai l’adrenalina addosso.. Uguale..
Mi sentivo strana e non potevo negarlo..
Ma non potevo accettare che proprio lui mi facesse sto effetto.. Sto effetto così strano..
Cosa voleva lui da me? Perché si era fissato tanto con me?
Non era da lui.. Mi ricordo di tutte quelle povere ragazze mollate dopo un giorno, e quelle ragazze che non ci erano state e lui aveva cambiato subito idea..
Pensavo di fare la stessa cosa, di non accettare niente e poi dimenticarlo
Perché sì, lui era come una piccolo ricordo di felicità che non voleva mollare il mio cervello, e quel piccolo ricordo era l’unico bacio che ci eravamo dati su quel tetto..
Mi aveva rovinato, lui non mi mollava perché c’ero stata una volta, aspettava solo un’altra stupida crisi per esplorare di nuovo la mia gola..
Mi odiavo per questo, non potevo aver abbassato così tanto la guardia e permettere a un ragazzo di entrare nella mia vita, nel mio cuore..
Mi addormentai cullata dalle dolci parole del ragazzo misterioso e da quei pensieri strani che erano dentro la mia testa..
Il ragazzo misterioso però mi distraeva, mi faceva sognare il nostro incontro..
Ma nei miei sogni, andava sempre male, sapevo già la sua reazione..
Tutti mi conoscevano a scuola.. E sicuramente pure lui mi avrebbe abbandonato e dato della puttana, come tutti gli altri
Mi svegliai dalle solite urla di mia madre, mi alzai molto mal volentieri, mi feci una veloce doccia e mi misi la felpa e i jeans..
Come al solito
Aspettai Hope davanti a casa e fissai Zayn mentre usciva con la sua macchina..
Lui andava con i suoi amici e pur di non accompagnarmi metteva la sua cartella sul posto vuoto che c’era se qualcuno non c’era
Hope arrivò come al solito in ritardo e io la cazziai per bene per l’ennesima volta
S: Possibile che sei sempre in ritardo?
Ho: Amore, se incontro un ragazzo figo? Mi devo preparare
S: Te sei bellissima così come sei
Lei si mise a ridere e mise in moto..
Ma non passammo per la solita strada..
S: Dove andiamo??
Ho: Andiamo a prendere Martha, gli si è rotta la macchina..
S: Sono l’unica a non saper quasi guidare e non avere la macchina..
Ho: Dai ti insegnerò io..
S: Sono un caso disperato.. Come diceva sempre mio padre l’anno sco..
Mi bloccai e abbassai lo sguardo.. Mi sembrava normale parlare di lui, ma non lo era..
Dovevo accettarlo
Ho: Non ci pensare..
Ci fermammo e Martha fortunatamente era già pronta.. Perché eravamo già in ritardo
M: Grazie per il passaggio Hope, ciao Stella
S: Ciao!!
Rimanemmo in un silenzio imbarazzante finché Martha non si sporse dai posti dietro e sorrise..
S: Che c’è da sorridere??
M: Ieri Harry ha chiamato..
Io e Hope ci guardammo preoccupate, pure lei nelle sue grinfie..
S: Forse è meglio..
Ho: Non dargli retta..
M: Ma è stato gentile..
Ho: Fa sempre così, ti porta a letto, massimo cinque volte e poi ti lascia andare come se fossi da buttare, un oggetto ecco, vero Stella??
Quel giorno non era uno dei miei più belli, tutti quei fottuti ricordi si mettevano in testa e sapevo già che non mi avrebbero lasciato per un po’ di tempo..
Salutai le ragazze e entrai nella mia aula..
Almeno non c’erano quei idioti, ero sola con tutti gli sguardi puntati su di me mentre mi sistemavo in fondo..
Che compagni di merda
 
Harry’s pov

Z: Allora?? Prossimo obbiettivo??
Liam stranamente sorrise e si rimise al cellulare
H: Si può sapere perché messaggi sempre??
Li: Diciamo che è un obbiettivo..
H: Un obbiettivo è per tre giorni massimo una settimana, te è quasi un anno che messaggi di continuo
Lou: Pretendo di sapere chi è!!
Li: Ma non è nessuno..
N: Qualcuno deve pur ess.. Aspetta è..
H: Chi??
N: No, niente niente
Niall scosse la testa e si girò verso il finestrino e stette zitto per il resto del viaggio
Z: Va beh, se non ve lo vuole dire fatevi gli affari vostri..
Lou: Ma io lo voglio sapere
Disse Louis incrociando le braccia e lamentandosi come un bambino scocciato e curioso..
Z: Fatevi gli affaracci vostri.. Non sono cose che ci riguardano vero Liam??
Guardammo tutti il ragazzo che intanto era ancora indaffarato con sto cazzo di cellulare.. Lui alzò lo sguardo sentendosi osservato e confuso scosse la testa
Li: Che??
H: È questo che intendevo.. Liam non è più con noi da quando messaggia con sta ragazza..
Lou: Sarà innamorato..
H: No, non dire una cosa del genere
Li: Che?? Innamorato?? Noo!!
Lou: Sorridi ogni volta che vedi un suo messaggio e guardi sempre il cellulare, questo caro mio si chiama avere una relazione con qualcuno..
Liam abbassò la testa come se fosse stato sconfitto dalle parole di Louis..
Non rispose, solamente abbassò la testa..
Sapevo che gli era successo qualcosa, aveva qualcosa di diverso..
Forse era veramente innamorato, ma non poteva.. Non poteva innamorarsi, noi volevamo divertirci non andare dietro alle ragazze fino allo sfinimento..
Z: Allora, sti cazzo di obbiettivi??
Lou: Non cambiare discorso..
H: Io non lo so, anche se.. Anche se quella nuova non è male.. Te Louis??
Lou: Io devo decidere.. Zayn??
Z: Beh.
Cambiò marcia e ci penso un po’ su.. Come se non sapesse chi dire o peggio, come se non volesse dirlo..
Alla fine tirò un sospiro e parlò
Z: Hope
H: Hope?
N: Hope?
Lou: Hope??
Z: Sì!! Hope, cazzo, Hope!! Cazzo ma siete sordi??
In quel preciso momento arrivammo a scuola, Niall con un ‘scusate’ veloce aprì la porta e ci salutò di fretta mentre con le mani in tasca e gli occhi bassi andava verso la scuola
Alzai le spalle chiedendomi che aveva Niall e poi Louis mi fece ritornare nel discorso di prima
Lou: Hope??
H: No, ma lei è..
Lou: Lei è perfetta e non provare a dire che è una puttana solo perché frequenta una che ti sei portata a letto..
H: Non volevo dire questo
Forse, veramente volevo dire quello ma forse era meglio stare zitto
Lou: Meglio
Aprii lo sportello, salutai i ragazzi e andai verso la scuola seguito da Liam ancora impegnato con il cellulare
H: Malato..
Li: Un giorno capirai pure te..
Si girò e entrò in una classe mettendo velocemente il telefono in tasca
Arrivai pure io in classe trascinando il passo e salutai con un ‘Buongiorno’ messo un po’ male il prof e andai al posto libero in fondo, posai i libri e mi misi le mani fra i capelli
Tutti ormai se ne stavano fottendo della regola numero 1: Divertirsi..
Louis ormai l’avevo perso perché non gli piaceva ‘far soffrire le ragazze’ come diceva lui
Niall non so che cazzo gli succedeva
Liam era ‘innamorato’
E Zayn era l’unico che per adesso si salvava, anche se nei suoi occhi, quando nominava Hope aveva come una scintilla
Prof: Allora, oggi parleremo di..
Già da quando aveva iniziato la frase con ‘allora’ avevo perso il filo del discorso e il mio cervello riposava, finché non mi resi conto di chi avevo vicino, Martha.
 
 
 
Ciao ragazze!!
Allora, sinceramente non so che dirvi..
Ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia tra i preferiti o ricordati o seguiti e soprattutto quelli che hanno recensito!
Siete tutte fantastiche, vi amo da morire!!
Spero vi piaccia, recensite!
Baci xx

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


 Capitolo 12
 
Liam’s pov

Li: Ehi va tutto bene??
Dissi raggiungendo Niall in classe dove si era già piazzato per bene..
Prof: Ragazzi, non voglio vedere cellulari in giro! Ci siamo capiti??
Tutti: Sì, prof
Prof: Bene, oggi parleremo delle avventure di..
N: Certo che va tutto bene..
Disse Niall mentre prendeva il libro di storia e lo apriva a una pagina a caso e annuiva al prof facendo finta di seguire
Li: Non mi sembra, siamo migliori amici mi puoi dire tutto..
N: Forse non riesco ad aprirmi..
Li: Che cazzo stai dicendo?? Ti sei sempre aperto con me, come con nessun’altro
N: Lo so, scusa, stavo pensando a una persona..
Li: A Hope??
N: Solo che, sai quando è schizzata in classe??
Li: No, non c’ero ma me lo ha raccontato Zayn..
N: Zayn?? Che ti ha detto Zayn??
Li: Che hai?? Perché ti scaldi così tanto??
N: Non lo so..
Disse mettendosi le mani tra i capelli disperato.. Sembrava un cucciolo, indifeso e impaurito..
‘Come Stella quando ha le crisi’
Pensai e subito mi castigai per quel pensiero .. Non dovevo pensare a lei, dovevo disintossicarmi della sua presenza nella testa, era così bello quando non sapevo che Stella era la mia ragazza segreta
Presi il cellulare e vidi i messaggio non letto di Stella
S: ‘Certo che fa freddo..’
Li: ‘Scusa, sono in classe, non ho visto il messaggio..’
S: ‘Non importa, tranquillo’
Li: ‘Che fai?’
S: ‘Niente di speciale, mi annoio, te?’
Li: ‘Cerco di capire se quella di storia si sia fumata qualcosa di pesante o è fatta così, se è la seconda mi preoccupo per i suoi figli’
S: ‘Ahahahaha, sei fantastico’
Li: ‘Non mi basta leggere che ridi, voglio sentirti ridere..’
S: ‘Non succederà’
Li: ‘Ma.. Prima poi succederà, o è già successo’
S: ‘Boh, sarà.. Secondo te ci siamo già visti??’
Li: ‘Ne sono sicuro..’
S: ‘Cosa vuoi dire??’
Li: ‘Dico solo che …’
Pensai a una frase da dire, mi ero fregato da solo.. Cazzo, perché gli avevo detto che ero sicuro che ci siamo già visti?? Sono un coglione..
N: Ehi, tutto bene??
Li: Non proprio..
N: Con me ne puoi parlare..
Li: È troppo difficile da spiegare, e sono sicuro che non ti piacerà..
N: Come vuoi te, comunque io sono qui..
Lo guardai con aria sollevata, mi piaceva anche solo l’idea che fosse lì, pronto a parlarmi..
Li: ‘Dico solo che, è molto probabile, ci sono molte possibilità’
S: ‘Giusto’
Tirai un sospiro di sollievo, mi ero salvato.. Ma non sarebbe successo di nuovo, non doveva succedere
Li: ‘Che fai oggi??’
S: ‘Devo uscire con uno, te?’
Li: ‘Mi tradisci?? Aahaha’
S: ‘Mi ha praticamente costretta e poi come farei a tradirti se non stiamo neanche insieme??’
Li: ‘Giusto, giusto.. Ma te ci vuoi andare??’
S: ‘Non lo so..’
Quel non lo so mi fece rabbrividire, che voleva dire non lo so?? Non sapeva se provava qualcosa per me?? Non sapeva cosa fare?? Non sapeva se accettare??
Li: ‘Va beh, pensala così, passerà..’
S: ‘Lo spero proprio, scusa devo andare, quella di fisica mi fissa’
Li: ‘Ahahaah, tranquilla, ci sentiamo dopo’
Cazzo, aveva ragione, l’avevo costretta, ma se non lo facevo .. Non poteva scoprire il vero Liam.. Quello che è sepolto dentro di me e che esce fuori solo quando fisso i suoi occhi, i suoi occhi verde smeraldo e i suoi capelli rossi..
Quei due suoi elementi che mi facevano impazzire ogni santa volta..
Dovevo curarmi..
 
Marta’s pov

Si sedette vicino a me disperato il povero Harry che si mise le mani nei capelli e poco dopo si rialzò alle parole del prof..
Mi guardò distratto e immediatamente rivolse il suo sguardo verso il prof.. Poi allargò gli occhi e si rigirò verso di me incredulo
M: Che c’è?? Mai vista una ragazza??
H: Ahahaha, no, scusa, non mi aspettavo di trovarti qua..
M: Ok..
H: Scusa, veramente ..
Lui che mi chiedeva scusa?? Non sembrava lui, la descrizione delle ragazze era molto diversa dal ragazzo che avevo di fronte..
Quello che mi aveva chiamato solo per sapere se stavo bene nella scuola..
M: Fa niente, tranquillo
Presi il blocco degli appunti e iniziai ad ascoltare il prof anche se non avevo molta voglia..
Continuavo a pensare ai bellissimi occhi verdi che poco prima mi fissavano increduli e a quei bellissimi capelli che gli ricadevano dolcemente sulla fronte..
No, Martha, no.. Non dovevo pensare  a un ragazzo così, appena conosciuto..
E poi mi dovevo fidare delle ragazze, se loro mi dicevano quello dovevo credere, doveva pur esserci un fondo di verità..
H: Allora?? Alla fine come ti trovi?? Ieri mi hai messo giù..
M: Scusa, mio padre mi ha ritirato il cellulare, era troppo tardi..
H: Scusa, non volevo
Disse con quei occhi meravigliosi puntati su di me che sembravano quasi sinceri.. Beh, a me sembravano del tutto sinceri ma non volevo di nuovo cadere così in basso e innamorarmi subito di una persona..
Dovevo essere fredda, dovevo giocare freddo, come mi avevano consigliato le ragazze..
M: Tranquillo
H: Allora?? Non hai risposto alla domanda..
M: Bene. Grazie
H: Come siamo fredde..
M: Come siamo rompi coglioni..
H: Ehi, che ti prende??
M: Mi prende che per un attimo mi ero scordata di che razza di vipera sei
Lui mi guardò stupito, non credo che si aspettasse una frase del genere, dovevo aver colpito nel segno perché subito lui si girò, prese scazzato il libro e continuò a prendere appunti..
‘Cazzo, l’ho offeso.. Devo chiedergli scusa’
Stavo per scusarmi non appena vidi una cosa spuntargli dalla tasca..
M: Cos’è??
H: Non credo che ti interessi..
M: Ma hai un preservativo in tasca..
H: Sono un bravo ragazzo e proteggo le ragazze..
M: Ma fai schifo!!
H: Sono rapporti protetti, ho 18 anni e non mi puoi dire niente..
M: Almeno mettilo nel portafoglio..
H: Ti fa così schifo??
M: Non voglio studiare con un preservativo a fianco a me..
H: Come la fai lunga..
Prese quel coso e lo mise nel portafoglio come gli avevo detto di fare, solo in quel momento mi resi conto di che razza di pervertito idiota ragazzo..
Avevano ragione le ragazze, non dovevo pretendere affetto da lui..
Era quel tipo di ragazzo che girava con un preservativo in tasca convinto di fare centro alla prima ragazza..
E il problema che a certe ragazze piaceva, compresa me..
H: Ma hai 5 o 18 anni??
M: Ok, scusa.. Non volevo..
H: Perdonata..
Rimanemmo in silenzio per tutto il resto della lezione..
Lui andò un attimo in bagno ma il prof assegnò i compiti proprio mentre era via..
Presi il diario e lo presi pure a lui, convinta che a lui facesse piacere.. Insomma, gli prendevo i compiti al posto suo ..
Presi il diario, lo aprii, ma subito scivolò qualcosa da esso.. Era un foglio piegato in due e mezzo aperto..
Lo presi tra le mani intenzionata a rimetterlo nella sua posizione iniziale ma il mio sguardo cadde sulla lunga lista di nomi femminili all’interno di quel foglio
Il prof si alzò e se ne andò come fecero quasi tutti gli studenti, Harry non tornava così decisi di leggere il contenuto
Sopra c’era scritto in una scritta quasi indecifrabile Obiettivi
E sotto di questo c’era, in grassetto, la scritta Stella Malik
Mi si raggelò il sangue, Stella era andata con Harry??
Ecco perché lei e Hope raccomandavano tanto di non dargli corda, perché Stella c’era andata a letto e l’aveva scaricata subito..
Ma perché era scritto in grassetto??
La lista dopo era quasi infinita, era incredibile quante ragazze erano cadute nelle sue braccia, quante ragazze erano state nel suo letto
H: Che cazzo stai facendo??
M: Pensavo che Stella e Hope avessero torto, pensavo che ti interessasse veramente di me invece sei proprio come tutti gli altri, anzi peggio.. Sei un porco
Gli sbattei il foglio sul petto, presi la borsa e uscii fuori convinta di non rivolgergli più la parola..
Avevo capito, si preoccupava solo per poi portarmi a letto e aggiungere solo un altro nome a quella lunga e fottutissima lista..
Mi incamminai verso l’armadietto delle ragazze decisa a saperne di più di tutta questa storia
Harry mi continuava a chiamare da lontano, ma l’unica risposta che ottenne da me fu un dito medio
Finalmente raggiunsi le ragazze, Stella era seduta per terra a leggere non so che cosa e Hope era attaccata all’armadietto a giocare con il telefonino
Solo in quel momento mi accorsi che tutti guardavano male Stella e ridevano sotto i baffi mentre lei alzava la testa a ogni risatina stupida e riabbassava lo sguardo appena questi smettevano..
Hope alcune volte la guardava per essere sicura che fosse ancora lì e non avesse ancora aggredito nessuno..
Decisi di interrompere la tranquillità di quel momento per chiarire la confusione nella mia testa
M: Stella..
Lei alzò lo sguardo e appena mi vide sorrise tranquilla ma subito il suo bel sorriso sparì dopo che finì la frase..
M: Sei andata a letto con Harry??
 
Stella’s pov

Ero impegnata con il mio bellissimo libro, che parlava di amori persi e di persone che cercavano per anni e anni il loro vero amore senza trovarlo e poi si rendevano conto che ce l’avevano proprio a fianco a loro per tutto il tempo, quando mi si presentò davanti Martha con una faccia indagatrice
M: Stella.. Sei andata a letto con Harry??
Letto e Harry nella stessa frase mi fecero uno strano effetto, ricordi mi affollavano nella mente mentre continuavo a fissare Hope in attesa che lei prendesse la parola ma era a bocca aperta..
M: Qualcuno mi può rispondere??
S: Io, io..
Riuscivo solo a balbettare, la confusione mi aveva preso la testa e non voleva farmela più andare..
H: Lascia, faccio io..
S: Grazie..
Abbassai la testa mentre sentivo la storia della mia vita e le lacrime mi riempivano gli occhi
H: Stella è stata sempre una ragazza gentile e timida, non ha mai dato fastidio a nessuno e io l’ho incontrata alle elementari, ci siamo messe vicine e abbiamo iniziato a parlare e da quel momento in poi ogni volta che ci vedevamo ci mettevamo vicine e piano piano iniziavamo a conoscerci e questo è successo anni fa..
Abbiamo scelto la stessa scuola superiore per stare insieme, prima non avevamo molti amici ma qua le opportunità di fare amicizia erano più alte.. Quindi facemmo altre amicizie che adesso invece ci hanno abbandonate come se non fosse niente..
Sospirai, mi ricordavo di quelle persone, se così si poteva chiamare.. Era incredibile quanto velocemente le persone si possono affezionare a te e di conseguenza abbandonarti altrettanto velocemente
H: Comunque, in tre anni abbiamo capito come era la scuola e i nostri compagni, avevamo classificato tutti e quei cinque erano nell’alto della classifica, i più popolari, i più belli
Io e lei conoscevamo già dalle elementari Niall e Louis e quindi eravamo migliori amici come lo siamo adesso.. E con loro non c’è mai stato problema..
Un anno fa invece.. Posso continuare??
Annuii in silenzio, non volevo parlare, non potevo parlare, ero immobile su quel pavimento freddo in mezzo al corridoio dove passavano persone che mi insultavano, o che mi avevano almeno insultato una volta
H: Un anno fa invece, in un brutto incidente morì suo padre dopo una litigata e da lì in poi Stella non fu la stessa..
Suo fratello cercava di restarle vicino ma continuava a darsi la colpa e la cosa non aiutava Stella..
Poi, iniziò a parlare con Harry, Harry la faceva sentire bene, Harry la continuava a coccolare e non se ne fregava.. Finché un giorno, dopo averla portata a letto varie volte, davanti a tutta la scuola la sbatté contro il muro e iniziò a spogliarla e lei non riusciva più a fermarlo, ero vicino a lei quando è successo e posso testimoniare che fu lui ad aggredirla, tutti fecero foto e altro ma Harry non fu ritenuto un porco o altro, anzi, anche aver raccontato delle cose che facevano a letto alzò la sua popolarità mentre quella di Stella finì sotto le scarpe, continuavano a criticarla, a dirle puttana, non riusciva più a uscire e non voleva uscire, si era chiusa a riccio e per un attimo credevo di averla persa ma alla fine è uscita da questa fase buia, quindi se vuoi farti Harry fai pure, ma poi non venirti a lamentare che non ti avevamo avvisato
Ogni singola parola di quel discorso mi si infilzò nel cuore come lame di coltello, restavo ancora lì immobile..
Con quel discorso avevo rivissuto tutta la mia vita.. La mia fase peggiore..
Non potevo credere che ancora oggi dopo un anno quella fase riusciva a prendere il mio cuore e a stritolarlo, sentivo sempre più dolore e credevo che dopo un anno non mi sarei ritrovata di nuovo a piangere come le prime volte..
Mi alzai, guardai Martha che sembrava dispiaciuta di quella domanda..
Andai in classe e affrontai le ultime ore con il magone addosso..
Uscii da scuola e mi diressi a casa a piedi..
Mi arrivò un messaggio e subito mi si risollevò l’animo al sapere di riuscire a parlare per una volta con una persona che non aveva idea di chi fossi
Il mio ‘ammiratore’
X: ‘Pronta per l’uscita??’
S: ‘Che uscita??’
X: ‘Come che uscita?? Non dovevi uscire con uno oggi??’
Solo in quel momento mi ricordai dell’uscita, tutte quelle emozioni me lo avevano fatto scordare
S: ‘Giusto, scusa devo andare, ci sentiamo dopo’
X: ‘Certo’
Arrivai a casa e mi preparai..
Non volevo avere una pettinatura o un abbigliamento perfetto
Non scelsi neanche il vestito, non avevo voglia di prepararmi per lui..
Per uno così..
Per uno che ti poteva anche fare del male, anzi, sicuramente mi avrebbe fatto del male..
Ma non potevo permettergli di dire a tutti quello che era successo sul tetto
La mia popolarità era già bassa
La mia autostima era ancora più bassa per colpa degli insulti e non gli avrei permesso di portarla ancora più in basso..
Suonò il campanello e io andai pregando che non fosse lui, che se ne fosse dimenticato
Aprii la porta e mi ritrovai un bellissimo mazzo di fiori davanti agli occhi..
Abbassò il mazzo e mi ritrovai Liam sorridente ..
‘Se lo è ricordato’
Mi dissi fra me e me, sapevo che non dovevo ma la tristezza non era l’unico sentimento in quella frase, la cosa principale era la felicità..
Sì, ero felice che se lo era ricordato, ero felice perché questo poteva anche significare che per lui non ero una delle tante..
‘Togliti dalla testa sti pensieri, malsani.. Lui è un bastardo’
Diceva la mia mente.. Ma il mio cuore quello sapeva che in fondo, non la pensavo così
 
 
 
Ta daaa!! Finalmente Liam esce con Stella, contente?
Io sì.. Ahahah, scusate, ma scrivendola mi sono affezionata a Stella anche perché un po’ mi assomiglia..
Domandina: Vi piace l’amicizia che c’è tra Hope e Stella??
Come sempre: Recensite perché a me fa piacere e non pretendo un monologo, tranquille, mi fa solo piacere sapere che vi piace, tutto qua!

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


 Capitolo 13
 
Hope’s pov

Andai in classe con Martha visto che avevamo la lezione insieme
M: È per questo che la guardano tutti male??
H: Stella?? Sì..
M: Ma è una cosa orribile..
H: Da quando è successo è dimagrita 8 chili, se non di più.. Lei mi dice così
M: Capisco..
H: Non voglio che si riduca ancora peggio..
M: Non capiterà, perché ci sei te a fianco a lei
H: Grazie, ma neanche io sono riuscita a risollevarla ..
M: Ci riuscirai, fidati..
Finì la lezione e Martha si alzò lasciandomi da sola con me stessa e la classe vuota, erano finite le lezioni..
Sapevo che dovevo alzarmi e andarmene, ma non potevo..
Non ci riuscivo, dovevo trovare un modo per far stare bene Stella, ma sapevo che, l’unico modo, era lei..
Lei stessa doveva risollevarsi da sto periodo..
Z: Ehi, esci??
H: Che??
Z: Le lezioni sono finite..
H: Zayn, sì, adesso vado
Presi la borsa, mi alzai e mi ritrovai faccia a faccia con lui per passare.. Ma lui mi bloccò con un braccio l’uscita
H: Mi fai passare??
Z: Probabile..
H: Zayn, non ho voglia..
Z: Io sì invece, che ne dici di andare in bagno??
Disse mettendo le sue luride mani sui miei fianchi e avvicinandosi sempre di più
H: Zayn.. Mi fai schifo
Lo spostai con una spinta e uscii dalla scuola ancora schifata da quelle mani sul mio corpo, comunque quella salda presa sui miei fianchi mi aveva ammazzato qualche neurone e non capivo se aveva una doppia personalità o cosa, visto che dopo la ‘rissa’ si era comportato magnificamente con me e poi oggi mi voleva solo portare in bagno per una scopata..
Z: Allora mi accompagni a casa?
H: Te lo scordi
Mi aveva detto che ero perfetta e poi mi voleva solo scopare..
Non dico che non avevo voglia, perché solo l’idea di avere le sue mani addosso mi faceva sentire bene..
Come le altre volte che lo aveva fatto, mi ero dimenticata anche per un secondo cosa stava succedendo intorno a me..
Però non sapevo ancora chi era veramente, non capivo..
Andai al solito bar perché mangiare a casa non se ne parlava, non avevo voglia di affrontare quella vita..
Più che altro non avevo voglia di vedere la casa, che troppi ricordi mi arrivavano in mente, i ricordi di una famiglia felice
Una famiglia composta da tre non da due persone ..
H: Il solito grazie
Cameriere: Certo tesoro mio
H: Non chiamarmi tesoro
Dissi al solito ragazzo che mi prendeva l’ordinazione.. Lui però al contrario di Zayn non mi voleva portare a letto, almeno spero..
Voleva solo uscire con me, ma non volevo farmi rovinare la vita da un ragazzo, mi dispiaceva spezzargli il cuore ma doveva andare così
Mi rimisi in macchina e accesi a tutto volume la radio, volevo dimenticare quell’incontro..
Mi arrivò un messaggio, era Stella
S: ‘Amore, sono costretta a uscire con Liam, ci sentiamo dopo’
H: ‘Ok, ma non fare cazzate’
Merda, Liam non doveva uscire con Stella.. Lei meritava di più e lui non meritava una come Stella, non sapeva niente di lei..
Non poteva farlo..
Ma era lei che decideva.. Lei che aveva accettato
Parcheggiai nel vialetto di casa mia e spensi la macchina tirando fuori subito la chiave e sbattendo la fronte sul volante..
Dovevo riprendermi.. Non potevo continuare così
Aprii la portiera e presi le chiavi di casa dalla macchina.. Entrai dentro e buttai la borsa dove capitava..
H: Mamma sono a casa!!
M: Ciao tesoro
H: Ciao, dove sei??
M: Sono in salotto
H: Ok, vado in cucina
Mentre passavo per il corridoio tutte le foto mi guardavano.. Mi fissavano e mi costringevano a tirare fuori ricordi che non volevo tirare fuori da quei cassetti, chiusi a chiave. Con la chiave persa in qualche polveroso angolo della mia fottuta mente
H: Perché non togli ste cazzo di foto??
M: Mi fanno ricordare di quanto cazzo è viscido Jamey
Jamey, da quanto tempo non sentivo quel nome, il nome di mio padre..
Padre per dire..
‘L’errore più grande della mia vita’
Fottiti Jamey
Andai in cucina e mi preparai una tazza di caffè, ne avevo bisogno..
Stavo bevendo tranquillamente quando sentii dei passi dietro di me e pensai che fosse mia madre
H: Mamma vuoi il caffè??
Nessuna risposta, mi girai sorridendo ma alla vista di quella persona il cuore mi si bloccò
Mio padre era davanti a me, lui mi guardò, si girò e andò a prendere dei fogli sul tavolo in mezzo alla cucina dove io stavo facendo merenda.. Ma a quanto pare a lui non importava..
Entrò mia madre e posai la tazza quasi lanciandola sul balcone della cucina
H: Che cazzo ci fa qui ??
M: Amore, è tuo padre..
H: Sì, un padre che non riesce neanche a rivolgere la parola a sua figlia..
Jamey: Sono questi i documenti??
H: Lo insulto e manco si rivolge a me..
M: Sì, Jamey.. Amore, dove vai??
Presi la borsa e non risposi neanche..
Non volevo parlare, quel cazzo di uomo, se così si poteva chiamare era fiondato di nuovo nella mia vita e l’aveva rovinata..
Ma non potevo permetterlo, non per la seconda volta.. E non adesso che non mi ero ancora abituata alla prima volta..
Camminai velocemente per il marciapiede mentre tutte le macchine mi sfrecciavano a fianco..
Tutto ad un tratto iniziò a piovere, come se Dio avesse capito che ero al freddo, a piedi e da sola dopo un incontro sgradevole..
Guardai in alto verso le nuvole e mi chiesi se c’era veramente un Dio o soltanto mi aveva abbandonato nelle tante pratiche che comportavano il suo lavoro
Iniziai a correre verso la ormai vicina casa di Stella, avevo bisogno di lei, l’unica che mi poteva consolare..
Mentre correvo sentivo le lacrime continuavano a salire, non riuscivo a fermarle e speravo solo che mi aprisse lei e non suo fratello
Ma anche questa volta, Dio non fu con me
Z: Ehi, Hope, che ci fai qui??
H: Dov’è Stella??
Z: Non c’è, io sapevo che era uscita con te..
H: Sì, con me
Mi ricordai solo in quel momento di dov’era Stella, era con Liam
H: Sì, è con me.. Sì, devo andare..
Z: Hope, stai piangendo??
H: Piove, non vedi??
Z: Vieni dentro
H: Cosa??
Non feci neanche in tempo di replicare che lui mi prese per un polso e mi portò dentro
H: Che stai facendo??
Mi ritrovai premuta contro di lui e la sua faccia a due centimetri, il suo fiato sulla mia faccia mi faceva rabbrividire.. Non pensavo che per un ragazzo si riusciva a provare certi sentimenti..
Almeno, se erano quelli..
Z: Perché ti nascondi sempre??
H: Io non mi nascondo.. Stavo solo cercando Stella
Z: Stai piangendo
H: È la pioggia
Z: Cazzo, trovi per ogni cosa una scusa, ma guardati, sei bagnata come un pulcino..
H: Non sono un pulcino
Z: Sei il mio pulcino
Disse sottolineando la parola mio.. Come se fossi di sua proprietà, ma che scherzava??
H: Ma cosa vuoi da me??
Dissi respingendolo..
H: Mi hai sempre trattata di merda quando venivo qua a trovare tua sorella, vuoi solo scopare, cosa vuoi da me?? Mi sono stancata
Z: Hope, Hope calmati
H: No, non mi calmo
Lui con forza mi spinse contro il suo petto e il suo profumo mi fece girare un attimo la testa, quell’abbraccio mi fece l’effetto di una droga e dopo un po’ che ero nel suo abbraccio scoppiai a piangere..
Non avevo mai pianto così tanto
Avevo sempre fatto finta di essere forte, ma non lo ero.. Con quell’affetto improvviso avevo capito che cosa mi era mancato in tutti questi anni, da quando mio padre era uscito dalla mia vita
Z: Ehi, ehi..
H: Scusa, scusa
Dissi asciugandomi altre lacrime che continuavano a scendere imperterrite..
Z: Ma cosa ti scusi.. Hai voglia di sfogarti?? Io sono qua per te..
Annuii lentamente, mi staccai un po’ e iniziai a parlare, a parlare come non avevo mai fatto, piangevo e parlavo
Ero così debole e tutto per colpa sua, per colpa del suo visetto e della sua incredibile dolcezza
Lui non era più l’idiota del fratello della mia migliore amica
Era di più.. Gli raccontai tutto, tutto.. Tutta la parte della mia vita che mi feriva
Finii il mio discorso e respirai
Z: Tuo padre non ti merita
H: È sempre mio padre
Z: Hope, lo so, mio padre invece non c’è più e io gli volevo un gran bene
Disse abbassando la testa, soffriva, soffriva più di me
Lo abbracciai di scatto, non sapevo perché lo facevo.. Ma lui mi aveva aiutato..
Mi aveva aiutato a togliermi un peso troppo pesante per me che neanche con Louis alla fine ero riuscito a smollarlo
Z: Che fai??
H: Ti abbraccio
Z: Perché??
H: Ne hai bisogno
Z: Ne hai più bisogno te..
Si staccò dall’abbraccio e mise una mano sulla mia guancia
Z: Tu non hai bisogno di nessuno, tu sei perfetta così come sei..
Sentii il suo fiato sempre più vicino fino a quando le sue labbra toccarono le mie e i miei pochi neuroni rimasti andarono a farsi fottere
Sentivo le sue mani che continuavano a toccare ogni singola parte del mio corpo ma non mi dava fastidio, per niente
Mi prese in braccio e mi poggiò delicatamente contro il muro, il bacio continuava e non riuscivo più a respirare
Non so se era per la persona o per la durata di quel bacio che mi stava facendo a pezzi
Mi aggrappai al suo collo e lui mi portò nella sua stanza, come aveva fatto con molte altre ragazze..
Mi spogliò delicatamente e mi poggiò nel letto..
I suoi tocchi non erano come quegli degli altri ragazzi, erano leggeri e dolci..
E io continuavo a baciarlo come se fosse una droga per me.. Non potevo più farne a meno..
Mi guardò e io gli sorrisi, non so se andava bene per la mia vita ma sapevo solo che lo volevo in quel momento
Ormai stavo cadendo lentamente in un fosso
Nel fosso dell’amore
 
Lui stava dormendo mentre mi resi conto dell’enorme cazzata che stavo facendo..
Ero andata a letto con il ragazzo che ci portava tutte, adesso non mi avrebbe cagato più, ne ero sicura..
Presi silenziosamente i miei vestiti e mi rivestii facendo attenzione a non fare rumore e a non svegliarlo
Un botto di ragazze erano passate da quel letto e non potevo pensare che per lui ero speciale
Non ero speciale, ero un’altra tacca da aggiungere ai suoi obbiettivi personali
Ero solo quello
Andai di sotto, presi un bicchiere d’acqua e uscii da quella casa che mi sembrava la casa degli incubi
Pioveva ancora e con le gocce che mi bagnavano la faccia mi avventurai per la strada pensando alle parole dolci di Zayn..
Erano vere o erano solo una scusa per portarmi a letto??
Non sapevo cosa pensare, i suoi occhi mi erano parsi così sinceri..
Così stanchi di quella vita e pensavo che mi ascoltasse veramente..
Avevo bisogno di una amica..
Del mio migliore amico, di qualunque persona che mi potesse capire..
Guardai il cellulare, 6 chiamate perse di mia madre e una di Louis..
Non volevo richiamarla.. Decisi di richiamare Louis ma in quel momento sentii il mio nome
Alzai lo sguardo e vidi una ragazza bagnata fradicia che veniva verso di me quasi correndo
Era Stella.. Ma che ci faceva lì?? La raggiunsi poco dopo, le presi le mani e sospirai
H,S: Ho fatto una cazzata.
Pure Stella?? Che bella giornata.
 
Stella’s pov

Li: Ecco, sono per te
Disse Liam mentre mi porgeva il mazzo di fiori, li posai sul tavolo, presi la borsa e mi misi di fronte a Liam che ancora sorrideva
S: Grazie, ma non dovevi
Li: Certo che dovevo, ti ho praticamente costretto
S: Non c’è problema
E invece c’era, ma mi piaceva il modo in cui si era fatto perdonare, insomma.. Lui si era reso conto di quello che aveva fatto e mi aveva portato dei bellissimi fiori e mi sorrideva continuamente..
Continuavo a pensare che ero diversa per lui.. Sapevo che era una cazzata, ma mi piaceva pensarla così
Li: Andiamo??
Mi porse il braccio e io sorrisi..
Non era stato così gentile e sono sicura anche con le altre ragazze..
Quelle venivano da me a raccontarmi tutti i fatti e tutte le uscite.. Loro perdevano popolarità e venivano da quella che ne aveva meno in tutta la scuola poi se ne andavano, si allontanavano appena ne acquistavano un po’ per poi non rivolgermi più la parola
Ecco un’altra cosa che mi dava fastidio, essere trattata come una merda e scaricata subito
Come se fossi una fottuta psicologa di tutte quelle ragazza con il cuore spezzato
Ma non avevo mai sentito che Liam aveva fatto cose tanto dolci, non ci voleva molto prima che lui se le portava a letto ma con me era diverso e non me lo riuscivo a spiegare
S: Certo
Afferrai saldamente il suo braccio come se fosse una sicurarezza per me e mi incamminai con lui per le strade deserte di Londra
Li: Allora, cosa ti ha spinto ad accettare il mio invito??
Disse prendendo una rosa da un cespuglio e porgendomela
S: Basta essere così dolci, ti ricordo che mi hai costretto e mi hai baciato contro mia voglia sul tetto e hai minacciato di dirlo a tutta la scuola
Dissi fredda staccandomi dal suo braccio come se mi fossi resa conto all’improvviso di quello che stavo dicendomi e ridandogli la rosa
Li: Come vuoi..
Disse riprendendola quasi offeso e buttandola dietro di se
Li: Che vuoi fare?
S: Non lo so, tornare a casa?
Dissi riacquistando la maschera che mi copriva del tutto
Li: Non fare l’idiota, ti ho portato anche i fiori
S: Adesso ti vanti??
Li: Non ho detto questo.. Allora che vuoi fare??
S: Voglio andare lì!
Dissi indicando una strana giostra tutta invecchiata e impolverata che però mi ricordavo bene
Li: Lì?? Ok
Mi prese per mano e senza dire niente mi portò davanti a quella bellissima giostra consumata dai bambini e dai ricordi.. I ricordi di me, Zayn e mio padre.. Accarezzai il mio cavallo preferito dove facevo sempre lotta con le altre bambine per salire sopra
S: Non funziona più sai?
Dissi guardandolo negli occhi e lui sorrise capendo al volo cosa rappresentava per me quella giostra
S: Vogliono demolirla perché è troppo invecchiata e rotta.. Vogliono eliminarla senza pensare a chi ci è cresciuto sopra.. Non pensano a un cazzo
Dissi afferrando un palo a cui erano attaccai i cavalli, all’improvviso vidi le mie piccole cicatrici e misi a posto i braccialetti e la maglia e scesi dalla giostra
Li: Vorresti che ripartisse??
S: Non sai quanto
Li: Ti va di parlarne davanti a una cioccolata calda??
S: Da quando sei interessato ai sentimenti??
Li: Non mi conosci
Forse era vero, non lo conoscevo.. Lui si avvicinò, mi prese la mano e incrociò le mie dita alle sue che erano riscaldate dal guanto..
Mi fece rabbrividire così tanta dolcezza, mi guardai intorno.. Avevo paura di essere vista, avevo paura di essere di nuovo giudicata
Riguardai quella splendida giostra e mi ricordai come erano vivi i suoi colori quando ero piccola
Mi ricordo quando era vivo, mio padre mi portava sempre qui
Mi ricordo quando era vivo, mio padre quando vedeva che io e Zayn eravamo tristi ci prendeva in braccio e ci portava qui
Mi ricordo quando era vivo, mio padre mi prendeva sempre un lecca lecca quando andavo sulla giostra perché se no non ero felice
Mi ricordo quando era vivo, odio usare queste parole per descriverlo..
Riguardai la giostra mentre una lacrima scese lungo la mia guancia.. Misi anche l’altra mano sulla sua premendo forte per scaricarmi, lui si girò, mi sorrise e strinse a sua volta la mia mano
Mi avvicinai e mi raggomitolai sul suo braccio e respirai, mi sentivo bene con lui
Liam mi faceva stare bene .. Come più nessun altro in questo mondo, dovevo accettarlo.
Mi stavo innamorando lentamente di Liam.. O forse lo ero già?
 
 
Ecco il capitolo ragazze!!
Non so cosa dirvi quindi vi chiedo solo cosa ne pensate??
STELLA ESCE CON LIAM !! YEAAAH
Ok attimo di pazzia!!
Recensite!!
Baci xx

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


 Capitolo 14
 
Martha’s pov

Salutai Hope che era ancora con lo sguardo perso nel vuoto e andai verso l’armadietto
Lo aprii infilai i libri dentro e lo richiusi subito ma una figura a me ben familiare mi si piazzò davanti
M: Ciao Harry..
Ha: Ciao bellezza
M: Non chiamarmi bellezza
H: Dai, cosa ti costa essere un po’ più gentile?
M: Ok, bene, mi dispiace informarla signore ma la sottoscritta non ha voglia di parlare con lei, se non le dispiace adesso, vorrei andarmene, lontano da lei
H: Molto simpatica.. Vai in caffetteria?
M: Sì
Dissi, chiudendo lo sportello e incamminandomi verso il corridoio, volevo chiudere questa conversazione al più presto prima che gli saltassi addosso..
Poteva essere stronzo quanto vuole ma non avevo mai visto occhi più belli dei suoi
H: Almeno mi dici dove lavori?
M: Ti piacerebbe
Uscii finalmente da quella scuola e mi incamminai verso la mia macchina, portatami gentilmente dal meccanico, tenendomi stretta la borsa piena di libri
La buttai in macchina e mi misi al posto della guida..
Stavo cercando il telefono nella borsa per chiamare mio padre e dirgli che stavo arrivando quando qualcuno busso al mio finestrino
Mi girai sbuffando e vidi il bel sorriso di Harry contornato da quei bei ricci
Scossi la testa e guardai dritto negli occhi Harry .. Che voleva ancora da me??
Mi fece segno di abbassare il finestrino e io feci come aveva detto sbuffando
H: Mi dai un passaggio?
Sorrise come un bambino e io lo guardai.. La voglia di dirgli sì e di portarlo subito a casa mia era molta ma dopo aver visto e sentito tutte quelle cose.. Non era proprio la cosa giusta da fare..
Lo guardai, sorrisi e feci segno con la mano di aspettare
Lui si alzò.. Io alzai il finestrino, accesi la macchina, misi la retromarcia e uscii dal parcheggio
Lui si avvicinò alla macchina, poverino, aveva capito che lo facevo salire
Misi la marcia e partii di corsa lasciandolo solo su quella fredda strada
Lui alzò le braccia e mi urlò ‘Lo devo prendere per un no??’
Non potevo lasciarmi andare per un tipo così.. Così idiota
Mi fermai a fare benzina e vidi dall’altra parte Louis
M: Ciao Louis!
Lou: Martha!! Rimasta a secco??
M: A quanto pare..
Lou: Ti va un caffè?? Qui vicino c’è una caffetteria splendida..
M: No, grazie!! Ahahah Ci lavoro, è di mio padre..
Lou: Veramente?? Beh, ci vado ogni giorno..
M: Con i tuoi amici?
Lou: No, a loro non piacciono ste cose..
M: Le caffetterie?
Lou: Preferiscono i bar
M: Capisco..
Lou: Come va con Harry??
M: Cosa??
Lou: Beh, l’altra volta ho visto che parlavate..
M: Non succederà mai
Lou: Cosa?
M: Che io esca con lui
Lou: Ti ha chiesto di uscire?
M: Più o meno..
Lou: Strano..
M: Perché?
Lou: Lui non chiede mai di uscire.. E non ci prova più di una volta con una ragazza, massimo due se è proprio il suo obbiettivo
M: Il suo obbiettivo?
Lou: Un giochetto che facciamo noi.. L’ho visto solo una volta impazzire per una ragazza, ed era Stella..
M: So la storia, grazie
Lou: Va bene, adesso, se non mi concedi un caffè dove lavori, me ne andrei
M: Ok, offre la casa
Lou: Ci sto..
Finita la benzina andammo insieme alla caffetteria e lui si sedette a un tavolo, indossai il solito grembiule, salutai mio padre e andai a servire Louis
Lou: Un caffè doppio con panna fredda, il caffè deve essere tiepido e macchiato, devi mescolare un cucchiaio di cacao nella panna e una spolveratina di cacao sopra a tutto, grazie
Disse il tutto talmente veloce che mi ero persa alla prima cosa
M: Qualcos’altro?
Dissi sarcastica pronta a riprendere l’ordine
Lou: Sì, un biscottino, mi piacciono i biscottini
Scoppiai a ridere e mentre lui mi ridettava lentamente l’ordine arrivò una ragazza e si sedette di fronte a lui
Era alta, bruna, con dei grandi occhi verdi.. I capelli erano leggermente mossi e le ricadevano leggeri sulle spalle, aveva un sorriso a trentadue denti..
Si sporse per dare un bacio a Louis e lui ricambiò.. Doveva essere la sua ragazza..
Lui le prese la mano e ricambiò il sorriso..
‘Sì, decisamente la sua ragazza’
X: Salve
M: Salve, desidera?
X: Solo un caffè normale grazie..
M: Grazie al cielo.. Oh, mi scusi
X: Ha sentito l’ordinazione del mio ragazzo vero?
M: Di Louis? Sì, mi ha letteralmente scandalizzato..
X: Ahahaah, comunque io sono Eleanor, piacere
M: Piacere, Martha
Lou: Scusate, sì.. Martha viene a scuola con me..
E: Oh, forte..
M: Il caffè arriva subito e la tua super ordinazione .. Non so quando arriverà
Lou: Ahahah, tranquilla, qua ci sono abituati
M: Meglio così, non ho voglia di ripetere tutto questo a mio padre
Andai al balcone, mio padre fortunatamente sapeva già l’ordinazione e portai i due caffè al tavolo dove i due fidanzatini si stavano scambiando effusioni in pubblico
M: Ecco i vostri caffè, un caffè normale per te e un caffè doppio con panna fredda, tiepido, macchiato, un cucchiaio di cacao nella panna con una spolveratina di cacao sopra a tutto e il biscottino
Lou: Grazie Martha
 
Stavo pulendo l’ennesimo tavolo e anche se non era ancora la mia pausa ero già pronta a sgattaiolare fuori da quella cosa chiamata inferno per fumarmi una sigaretta in pace lontano da tutti e da mio padre
M: Posso andare a farmi una passeggiata??
Papà: No, c’è un tuo tavolo occupato..
M: Ma merda.
Papà: Come prego?
M: Siamo pronti a servirla
Papà: Brava bambina
Andai stanca al tavolo, mi fissai in faccia uno di quei soliti sorrisi e presi il blocchetto degli ordini
M: Buongiorno desidera?
H: In verità è sera..
M: Harry?? Che cazzo ci fai qua?
H: È così che si trattano i clienti??
M: Come hai fatto a trovarmi?
H: Ho girato tutte ste fottute caffetterie per vedere il tuo bel faccino e per chiederti di uscire
M: Beh, potevi restare in una di quelle fottute caffetterie
H: Se mi tratti così credo proprio che mi toccherà non pagare
M: Ma che cazzo stai..
Papà: Martha, chi è che non paga??
M: Niente Pa.. Non sta succedendo
H: La signorina non mi garantisce un ottimo servizio, mi parla come se fossi uno qualunque
M: Ma è un mio compagno di classe cazzo..
Papà: Martha, lo so, ma il cliente ha sempre ragione, quindi sorridi e prendi l’ordine
M: Ok, ok
Papà: Brava bambina
Guardai mio padre allontanarsi, presi un respiro e guardai Harry che continuava a ridere in silenzio
M: Cosa vuoi?
H: Un caffè macchiato, grazie
M: Ok, arriva subito
H: Brava bambina
M: Zitto idiota
H: Vuoi che faccio un’altra scenata?
M: No.. No..
Andai al balcone, presi la tazzina e andai da lui
H: Oh, pure il biscottino??
M: Per scusarmi del mio comportamento
Dissi guardando con molto odio mio padre che mi sorrideva e mi indicava il pollice come se facessi la scelta giusta
Ma chiedere scusa a un idiota non era mai la cosa giusta
H: Oh, ma che carina..
M: Grazie
H: Quando stacchi?
M: Tra venti minuti
Dissi con naturalezza mentre portavo via le tazzine del tavolo a fianco, feci l’errore più grande della mia vita..
Lui bevve in fretta il caffè e si avvicinò a me..
Mi prese per un fianco e si assicurò che mio padre non ci guardasse
H: Ti aspetto qua fuori tra venti minuti, se non ci sei.. Andrò da tuo padre e dirò che il tuo servizio ha fatto schifo..
M: Non lo faresti mai..
H: Vuoi provare l’ebbrezza del licenziamento??
M: No, grazie
H: Perfetto, ti aspetto fuori
Mi sfiorò la mano, poi si riavvicinò e mi mise cinque sterline in una tasca e si avvicinò all’orecchio
H: Comunque il caffè era perfetto, come la cameriera
Se ne andò salutando mio padre che fece un sorriso a trentadue denti e io rimasi a fissare per due minuti quella porta fino a che una mi chiese il menù e allora ritornai sul mondo
Mentre consegnavo i menù avevo una voglia assurda di uscire e controllare che fosse ancora lì, che fosse ancora lì ad aspettarmi pazientemente attaccato al muro..
‘Non puoi pensare ste cose, non su di lui, uno che tiene i preservativi in tasca e se ne vanta’
Finii il turno, presi il cappotto e andai di fuori
Spinsi quella pesante porta che si chiuse velocemente alle mie spalle lasciando che il freddo di febbraio di Londra entrasse nei miei vestiti e mi desse quella sensazione di fresco che mi faceva sempre stare bene
Mi accasciai al vicino muro e presi il pacchetto di sigarette nella mia tasca
‘Ecco, non c’è’
‘Mi sono illusa che per lui ero diversa’
‘Che per me, LUI poteva aspettare anche un’eternità ma non è così’
Non era così, ecco un altro nome ad aggiungere alla lista..
Come avevano detto le ragazze, meno male che non c’ero andata a letto
Accesi la sigaretta riparandomi con la mano dal leggero venticello e tirai un lungo tiro e inspirai
Non potevo andare giù in questo modo solo per un fottuto ragazzo
H: Scusa, ero andato in bagno
Mi girai e vidi il bel faccino di Harry che sorrideva mentre si allacciava la cintura con disinvoltura
H: Mi fai fare un tiro??
Gli passai in silenzio la sigaretta, allora mi aveva aspettato..
M: Non hai freddo??
Dissi ammirando la sua mise di maglietta a maniche corte e leggeri jeans
H: Sono abituato al freddo di Londra
Mi ridiede la sigaretta e respirò rumorosamente.. Continuammo a stare uno accanto all’altro in silenzio, senza dire niente
H: E poi, mi riscaldava l’idea dell’incontro di te, ho contato quei 20 minuti ogni secondo
Risi di gusto, anche se in parte ci credevo, la mia mente era completamente contraria all’idea che lui poteva fare una cosa del genere..
M: Ma stai zitto
H: Perché non vuoi uscire con me?
M: Perché non mi lasci in pace? Vattene, non ho niente da dirti
H: Ma..
Ritornai dentro più confusa di prima, era dolce, sì.. Ma non mi ero scordata della lista e del preservativo e non me lo sarei scordata facilmente..
Finii il turno e andai in strada camminando da una parte all’altra della strada vuota finché non vidi due ragazze che si abbracciavano in mezzo alla strada, erano Stella e Hope
M: Ragazze, ce l’ho fatta, ho resistito
Loro mi guardarono ma non risposero.. Che avevo detto??
 
Stella’s pov

La sua mano era ancora intrecciata alla mia.. Quando sentii che potevo andare avanti anche da sola, mi resi conto di quello che stavo facendo e mi staccai nettamente dalla sua presa
Lui mi guardò, sorrise e continuò andare avanti
Ma io ero rimasta ferma a guardarlo, perché non aveva reagito male??
Perché non mi aveva chiesto niente??
Rimasi in silenzio finché lui si rese conto della mia assenza, si girò e mi guardò sorridente
Li: Allora, vieni?? O vuoi congelarti??
Annui lentamente e andai verso di lui, appena arrivata mi fece l’ennesimo sorriso
Li: Ti piace la cioccolata??
S: Sì..
Li: Bene, ti porto in un posto fantastico
Mi prese per mano e chinò la testa come se aspettasse un mio sì o un rifiuto, gli strinsi ancora di più la mano e lui senza dire niente mi portò in mezzo alle vie di Londra, vuote perché faceva troppo freddo per andare a fare anche una semplice passeggiata
Mi portò in un bellissimo bar.. Era veramente luminoso e addobbato a Natale come se fosse la cosa più importante in questo periodo
Non sopportavo il Natale, era troppo felice per i miei gusti, famiglie che si riunivano felice mentre la mia era la più disastrata e divisa che si potesse immaginare
Li: Allora, cosa vuoi?
S: Una cioccolata al latte semplice..
Li: Bene, la stessa cosa
X: Arrivano subito
Li: Beh, non sono uscito con te solo per ricatto..
S: Beh, pensavo di sì..
Li: Dai, raccontami qualcosa di te..
S: Che ti devo raccontare di preciso??
Li: Boh, un po’.. I tuoi gusti
S: Mi piacciono le tartarughe.. Ho sempre voluto una tartaruga ma a mio padre non piacevano
In quel momento fortunatamente arrivarono le cioccolate e io ne bevvi un lungo sorso come se volessi rimangiarmi tutte le parole che prima avevo detto
Liam mi guardò con comprensione, come se sapesse come ci si sente a vivere senza un padre che è sempre stato un punto fisso della tua vita
Li: Stella.. Capisco che
S: No, te non capisci.. Non sai cosa significa vivere senza .. Ma tanto a te non te ne frega niente giusto?? Volevi solo dirmi qualche parola dolce per poi portarmi a letto vero??
Mi alzai e presi di corsa la borsa e uscii da quel maledetto bar con dietro Liam che urlava il mio nome e pagava di corsa
Li: Stella!!
S: Stai lontano da me..
Ed ecco un’altra crisi.. Un’altra delusione nella mia vita, il respiro si fece sempre più corto e la corsa non aiutava affatto, i miei occhi si riempirono di lacrime e ancora la lite con mio padre prima dell’incidente e tutte quelle risate dei miei compagni che mi riecheggiavano nella mia mente senza lasciarmi un attimo in pace..
Mi fermai e mi sentii le gambe tremare..
Scoppiò a piovere e io non sapevo che fare e dove andare, mi serviva un posto dove sedermi, dove respirare, lontano da tutti
Mi girai e mi ritrovai Liam bagnato fradicio con il fiatone..
Mi abbracciò senza dire niente e mi accarezzò lentamente e dolcemente la testa..
Forse avevo trovato un posto e forse era tra le sue braccia..
 
 
Tranquille, l’uscita con Liam non è finita qui! ;)
Che ne pensate? Liam è stato dolcissimo non credete?
Comunque: Ormai lo dico come se fosse attiva la ripetizione, se lasciate anche una piccola recensione mi fate la ragazza più felice del mondo!
C’è qualcosa che dovrei cambiare?
Non vedo l’ora di leggere le vostre idee

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


 Capitolo 15
 
Liam’s pov

Sentii i suoi singhiozzi che riempivano il silenzio di quella strada..
Non potevo vederla in quello stato e sentire i suoi singhiozzi mi spezzava piano piano il cuore fino a ridurlo a pezzettini talmente piccoli che non sarei mai riuscito a rimetterlo insieme.. Solo il suo sorriso ci sarebbe riuscito
Credo che mi stavo innamorando.. O lo ero già?
Li: Sei tutta bagnata, casa mia è vicina.. Andiamo
S: No.. NO..
Li: Preferisci bagnarti e prenderti un raffreddore?? Lascia che mi occupi io di te..
Lei mi guardò con quei occhi pieni di lacrime e annuii lentamente, la presi per mano e la strinsi contro di me così che potessi ripararla al meglio
Arrivammo sotto casa mia che eravamo bagnati fradici.. Presi in tasca le chiavi per aprire la porta ma lei mi fermò subito
S: No, non voglio entrare in casa, so cosa vuoi fare e non voglio
Li: Ma qua ci bagniamo..
S: Tu entra, io resto qua e aspetto che si calmi
Si sedette sulla panchina sotto il mio portico e stette lì a osservare le gocce che veloci cadevano dal tetto
Mi guardò dritto negli occhi e io rimisi le chiavi dentro la giacca e mi sedetti vicino a lei..
S: Grazie..
Li: Per cosa?
S: Te sei l’unico che quando piango non mi prende in giro o pensa che sono cose da poco..
Li: Soffri?
S: Non sai quanto..
Li: E cosa ti fa stare bene?
S: Non lo so.. Non lo so neanche io..
L’abbracciai e lei dopo un attimo di esitamento mi strinse ancora più forte ..
S: Non posso farmi vedere così..
Disse respingendomi e asciugandosi una lacrima..
Li: Cosa stai dicendo??
S: No, non posso
Si alzò di scatto e si appoggiò con una spalla al palo di fronte alla porta e rimase lì a tremare..
Mi alzai e sbuffai, perché doveva essere così difficile farla sentire bene con me? Perché si doveva sempre nascondere??
Mi tolsi la giacca nonostante stesse per nevicare e la temperatura fosse così bassa..
Li: Tieni, stai tremando..
S: Non ho bisogno di te..
Li: Stella, per favore, per una volta lascia stare la tua testa e ascolta il tuo cuore
S: Se dessi esclusivamente retta alla testa me ne sarei già andata da un po’..
Si girò e mi ridiede la giacca con un mezzo sorriso
S: Non ne ho bisogno di questa, grazie, sto bene, veramente
Mi ridiede la giacca e per un attimo le nostra dita si sfiorarono lentamente e lei mi guardò dritta negli occhi
Avevo sentito come una scarica elettrica che mi percorreva la schiena..
Fu quella scarica che involontariamente mi fece sorridere..
Anche lei sorrise e per un attimo sentivo che il mio posto era lì, bagnato fradicio con lei a fianco che sorrideva solo perché aveva sfiorato le mie dita..
Buttai la giacca sulla panchina e mi avvicinai lentamente a lei.. Misi le mie mani riscaldate sulla sua pelle fredda del viso e avvicinai le mie labbra alle sue..
Erano fredde e screpolate e anche se non erano perfette, lo erano per me..
Aprii lentamente gli occhi e vidi una sua lacrima passarle il viso
La strinsi contro di me mentre lei metteva le sue braccia intorno al mio collo e si alzava in punta di piedi verso di me..
Le nostre labbra si unirono, era come se il senso della mia vita fosse quello, fosse tenerla stretta e baciarla.
Volevo che tutto quel dolore in corpo le passasse di mente almeno per un secondo, almeno quando era nelle mie braccia..
Le misi le mani dietro la schiena, sotto la maglietta, ma lei staccò la presa sul collo e mi allontanò le mani dalla schiena..
Si allontanò dalle mie labbra e sorrise
S: Scusa, non posso davvero farlo.. Non posso..
Li: Perché?
S: Scusa, c’è una cosa che mi fa stare bene .. È un ragazzo che non conosco..
Sapevo benissimo di cosa parlava.. Delle nostre conversazioni di notte o di tutte quelle volte che quando si sentiva sola c’ero io
S: Lui è l’unico che mi fa stare bene, che c’è sempre e mi dispiace, credo di essermi innamorata di lui
Li: So chi è..
S: No, non puoi saperlo..
Li: Viene dal sito della scuola??
Lei si bloccò e sgranò gli occhi.. Avevo intenzione di dirglielo, ormai era troppo da sopportare e non volevo più tirare avanti sta falsa
S: Come cazzo fai a saperlo??
Li: Vi siete scambiati i numeri e adesso vi continuate a scrivere??
S: Liam, dove vuoi arrivare??
Li: Avete parlato un sacco di volte vero?
S: Sì.. Liam non dirmi che..
Li: Posso dirti tutte quelle conversazioni a memoria, sono io Stella, sono io quello con cui parli tutti i giorni anche di notte..
Lei rimase in silenzio e con quei bei occhioni pronti a scaricare altre valanghe di lacrime scosse la testa confusa
Tirai fuori il cellulare e gli feci vedere tutte le conversazioni, le mandai un messaggio e lei guardò incredula il cellulare
S: No, non puoi essere te
Li: E invece sì..
Le misi le mani sulle spalle e le sorrisi
Pensavo fosse contenta ma non era proprio così..
S: No! Non puoi essere te, te sei uno che usa le ragazze solo per scopare!! Non ci posso credere che mi hai mandato tutte queste palle solo per portarmi a letto, mi fai schifo
Li: Ma piccola io..
S: Non mi provare a chiamare piccola! Sei un porco, da quanto lo sai??
Li: Da al massimo due giorni!
S: Perché non hai smesso?? Perché non me lo hai detto??
Li: Perché credo di provare qualcosa
S: Credi?? Io ti ho detto di tutto, mi sono aperta a uno sconosciuto ma ho fatto il più grande errore della mia vita
Li: Stella io..
S: Te niente ok?? Io pensavo di provare qualcosa per te.. Per quel ragazzo che c’era sempre per me.. Sì, c’era sempre solo per portarmi a letto.. Non provare a rivolgermi la parola in futuro e se mi vedi piangere ragiona con la testa e lasciami stare ..
Si girò e si incamminò verso il vialetto, io provai a inseguirla ma lei si girò con aria minacciosa e mi urlò di lasciarla in pace, di non inseguirla
Rimasi lì fisso a guardare il punto in cui era sparita, come potevo essere così stupido??
Perché glielo avevo detto?? Dovevo dirglielo con calma e non quando mi odiava..
Mi girai e tirai un calcio a un palo e ignorando il dolore al piede entrai dentro casa sbattendo la porta, non c’era nessuno, erano tutti a lavoro..
Andai di sopra e mi stesi sul letto guardando il soffitto.. Mi girai e vidi una scritta attaccata all’armadio che mi aveva detto tanto tempo fa, all’inizio di quando parlavamo
‘Le persone dicono di stare bene, ma non stanno bene’
Era proprio così che lei si sentiva, mi diceva di stare bene, mi diceva che non aveva bisogno di me, ma non stava bene, ma aveva bisogno di me
Sorrisi, adesso sapevo cosa fare
 
Stella’s pov

Non potevo credere che era lui.. Quello che mi faceva stare bene non poteva essere un pervertito
Era stato sveglio tutta la notte con me solo per portarmi a letto.. Ma il mio cuore era convinto che neanche quello più fissato con il sesso avrebbe potuto fare una cosa del genere..
Si era inventato tutto?? Lui mi voleva incontrare, voleva abbracciarmi e dirmi che lui era lì con me..
Ma non ero convinta.. Non era da Liam, non era quello vero..
Io non sapevo cosa pensare, non sapevo neanche più qual’era quello vero..
Liam il duro pervertito amico di mio fratello che per lui ogni scusa è buona per portarsi a letto più ragazze possibili o il Liam che avevo conosciuto sul cellulare, dolce, disponibile, attento, premuroso e affidabile??
‘Beh, comunque tutti e due i Liam baciano a meraviglia’
‘Ma che cazzo pensi??’
La mia testa non era mai stata così confusa e avevo solo voglia di piangere e basta..
Presi il mio cellulare pronta a scrivere al mio ammiratore ma mi resi conto appena in tempo che era Liam.. Che la cura dei miei problemi era la causa..
Cambiai il nome in Liam e scoppiai a piangere..
Come sempre ..
Alzai lo sguardo dalla mia bellissime scarpe che ormai sapevo a memoria e vidi Hope che camminava a testa bassa
S: Hope!!
Possibile che quella ragazza era sempre al posto giusto e al momento giusto??
Le corsi incontro fradicia e quando era vicina a me vidi i suoi occhi mezzi lucidi..
Mi prese le mani e decisi di raccontarle dell’enorme cazzata che avevo fatto..
S,H: Ho fatto una cazzata.
Pure Hope?? Che bella giornata.
H: Racconta..
S: Racconta prima te, non ti ho mai visto così..
Lei abbasso la testa e disse tutto di un fiato
H: Ho fatto sesso con tuo fratello
Le mollai le mani e la guardai stranita.. Cosa aveva fatto??
S: Cosa??
H: Hai capito bene e non voglio ripeterlo, sono tornata a casa e c’era mio padre sono venuta da te ma te non c’eri, lui mi ha visto piangere e mi ha tirato dentro e una cosa tira l’altra e sono finita nel suo letto.. Come..
S: Come tutte le altre ragazze
H: Lo so lo so, ho fatto una cazzata e mi sento una merda, te??
S: Io?? Niente..
H: Stella..
S: Ho baciato Liam Payne e .. Ti ricordi quel ragazzo con cui scrivevo sempre e io ti avevo detto che volevo sposarmelo da quanto mi faceva stare bene ed era dolce?
H: Sì..
S: Beh, è lui e adesso mi sento persa, non so dove andare a sbattere la testa..
H: Oh, Stella
Lei mi abbracciò forte e io mi sentii un attimo meglio
M: Ragazze, ce l’ho fatta, ho resistito
La guardammo, almeno lei aveva resistito..
H: Beata te..
M: Perché??
H: Ti spiego dopo..
S: Scusate ragazze, devo andare..
H: Vieni a prendere un caffè con noi così raccontiamo tutto a Martha..
Io guardai la strada che portava a casa, a quella casa piena di fottuti ricordi..
S: Vengo con voi
Hope mi prese sotto braccio e Martha dall’altro, dovevo contare su di loro ma non sapevo quanto ci sarei riuscita..
Ci sedemmo al tavolo e ordinammo tutti un caffè..
M: Finalmente uno diverso da quello di mio padre..
H: Ahaahahah.. Questo è meglio??
M: Boh, non lo so.. Sono abituata con quello della caffetteria..
Raccontammo tutta la storia fin troppo nei dettagli per me a Martha la quale annuiva capendo tutto
M: E adesso che cosa hai intenzione di fare con Liam?
Spostai la tazzina e appoggiai la testa tra le braccia e scossi violentemente la testa.. Mi spostai i capelli che mi erano scesi sugli occhi e tirai un sospiro
S: Non lo so, non lo so proprio..
M: Un’altra domanda..
S: Dimmi..
M: Il tuo colore di capelli è naturale??
Disse prendendo una ciocca e ispezionandola a dovere.. Mi misi a ridere, forse ce l’avrei fatta senza Liam, forse era il momento di cambiare
S: Sì, Sì..  È completamente naturale.. Te lo posso provare
M: È un bellissimo colore..
S: Sono stranissimi i miei capelli lo so..
M: Già, ma sono splendidi..
Erano solo rossi scuro, che portavano spesso a pensare che me li ero tinta, mossi e lunghi, dannatamente lunghi.. Non erano niente di che ma piacevano .. Soprattutto a Hope
H: Darei di tutto per avere i suoi capelli..
S: Non sono così belli, scusate ma devo andare.. Mia madre si preoccuperà..
Mi alzai e andai a pagare ma la cassiera mi disse che aveva pagato già quella ragazza e indicò Martha, quindi la ringraziai e mi diressi verso casa..
Ma non ero pronta ad affrontare un altro problema, se è possibile anche più grosso
Entrai in casa e vidi la casa buia, con solo una luce in salotto
S: Mamma??
M: Sono in salotto..
S: Ok..
Andai in cucina per posare la borsa e vidi una bottiglia di vino scolata più della metà..
Andai di corsa in salotto e vidi mia madre seduta a gambe incrociate con un bicchiere pieno di vino nella mano destra..
M: Ciao amore..
S: Mamma, cosa hai fatto??
M: Potrei avere bevuto un po’..
S: Perché?
M: Tua nonna ha chiamato..
Respirai a fondo, non potevo prendere un’altra bastonata, non poteva succedere tutto a me, posò il bicchiere nel massimo silenzio e respirò
M: Deve essere operata al ginocchio..
Chiusi gli occhi, sapevo che le faceva male una gamba ma non sapevo fino a questo punto..
Mi sedetti vicino a lei e le presi la mano..
S: Stai tranquilla
M: Non so più cosa vuol dire tranquillità, amore..
Mi accarezzò una guancia e  mi sorrise..
M: Sono le cinque, vai in camera, tra un po’ preparo la cena..
S: Sei sicura di stare bene?
M: Sto benissimo.. Vai..
Riprese il bicchiere e tornò a fissare lo schermo nero e silenzioso della televisione
Presi la borsa e andai di sopra..
Lei non sapeva cosa vuol dire tranquillità??
E io cosa dovevo dire??
Non sapeva cosa voleva dire avere un’intera scuola contro, lei era cheerleader ai suoi tempi mentre io sono presa in giro da quelle lì..
Stava con il più bello della scuola, mio padre, mentre io con il più bello della scuola ci sono andata a letto per una settimana e poi sono stata presa in giro da tutti..
Lei ha avuto una vita perfetta mentre io dalla morte di mio padre non ho visto altro che lacrime..
La persona più importante della mia vita se ne era andata e da lì in poi ho visto il buio..
Quella situazione mi ha portato a tagliarmi e quella sottospecie di madre non lo aveva nemmeno notato..
Non aveva provato a fare niente per me..
Ero io quella che doveva essere forte a casa ma ero stufa, stufa di essere forte a scuola
E di certo non volevo esserlo a casa..
Lì dentro però non sentivo più di essere a casa, lo sentivo solo quando ero nelle braccia di Liam, dovevo ammetterlo
Mi sdraiai nel letto e scoppiai a piangere, ero a un altro punto morto della mia vita..
Lo stavo di nuovo passando..
Sentivo sempre di più la voglia di farmi male di smetterla di soffrire così tanto dentro..
Provai a chiamare Niall ma non rispose, Hope ma non rispose e per un attimo mi venne in mente di chiamare Liam .. Ma non mi sembrava il caso
Mi alzai di scatto e cercai disperata qualcosa di tagliente.. La lama che avevo usato un anno fa..
Finalmente la trovai e mi sedetti in mezzo alla stanza con le gambe sul petto e le lacrime che mi ricadevano sulle guancie
Mi tolsi i braccialetti e vidi quelle cicatrici che mi ero procurato solo un anno fa con dei grossi e profondi tagli..
Non me lo sarei mai aspettato che i segni sarebbero durati così tanto..
Sentii il freddo della lama sul mio polso e sentivo che quello era solo l’unico modo
Z: Ehi, Stella è pronta la.. Ma che cazzo stai facendo??
Si buttò vicino a me e mi tolse di corsa la lametta di mano lanciandola lontano da me, mi prese e mi abbracciò così forte quasi da togliermi il respiro..
Z: Dimmi che non lo hai fatto, piccola, dimmi che non lo hai fatto..
Disse con quasi le lacrime agli occhi e la voce tremante
Scossi la testa decisa.. Lui mi prese il polso, mi rimise i braccialetti e mi guardò negli occhi..
Z: Non provarci mai più, manca a me papà ma non è il modo giusto per farlo tornare..
S: Sai che non è solo questo
Z: Lo so amore, lo so..
Mi riabbracciò e mi sentii meglio, forse sarei riuscita ad andare avanti ma non ne ero così sicura..
 



Ciao ragazze!
Forse l’ultimo pezzo è un po’ forte e sono sicura che a non molte piacerà, ho cercato di renderlo meno tragico e ho fatto il meglio che potevo fare, ma queste scene servono per capire bene la situazione di Stella
Comunque: Secondo voi Stella ha reagito bene alla notiziona di Liam??
Fatemi sapere con una piccola recensione (sì, sono una scassa palle)
Ahahahah!
Al prossimo capitolo
Baci xx


Ps: Ho appena scritto una One Shot! Correte a leggerla e ditemi cosa ne pensate!

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


 Capitolo 16
 
Hope’s pov

Ritornai a casa stanca e stravolta per quello che era successo
Continuavo a pensare alle mani fredde di Zayn che mi percorrevano tutto il corpo e il calore del suo fiato che mi accarezzava la pelle..
Non pensavo che stare con lui facesse l’effetto di una droga, perché è così che mi sentivo
Mi girava la testa, non riuscivo a connettermi, mi sembrava tutto bello e soprattutto ne volevo ancora
H: Mamma, sono a casa
M: Hope!! Dove sei stata?? Guardati, sei bagnata fradicia.. Ero così preoccupata..
H: Da Stella, sono stata da Stella
M: Lui non c’è più..
H: È morto?
M: No, amore, non è morto.. Ma cosa dici??
H: Ok, vado di sopra..
Andai di sopra con un senso di colpa assurdo, non volevo trattare così mia madre ma non potevo sopportare questa situazione e buttavo merda su di lei, sugli altri..
Guardai il mio cellulare e vidi una chiamata persa di Stella..
Cosa voleva?? Ci eravamo appena viste..
La richiamai in fretta ma non rispose.. Io ci avevo messo più o meno mezz’ora per tornare a casa e lei a quest’ora doveva essere tornata da un pezzo..
Richiamai di nuovo e sta volta mi rispose ma dall’altra parte c’era il silenzio..
Il silenzio più doloroso della mia vita..
H: Pronto?? Stella!! Stella rispondi
Z: Ciao Hope, sono Zayn
H: Dov’è Stella?? Perché mi ha chiamato??
Z: Non è un bel momento per Stella.. È in bagno a rinfrescarsi..
H: Perché non è un bel momento?? Parla Malik
Z: Non posso, in questo momento devo solo tenerla d’occhio, la sto guardando in questo momento
H: Ti vuoi spiegare meglio cazzo??
Z: Lei..
H: Non mi dire..
Z: Sì..
H: No.. Non può averlo rifatto..
Z: Non l’ha fatto, lo stava per fare..
H: Arrivo subito, dammi 5 minuti prendo la macchina..
Z: No, no, non ha bisogno di nessuno adesso.. Continua a dire che ha bisogno del suo ammiratore o qualcosa del genere, balbetta e non capisco un cazzo..
H: Liam..
Sussurrai spontaneamente sperando che Zayn non mi sentisse..
H: Te ne occupi te di Stella??
Z: Tranquilla dolcezza, me ne occupo io..
H: Fai tanto il duro ma non lo sei è??
Z: Fai tanto la acida ma non lo sei è??
Rimasi in silenzio e sospirai, aveva perfettamente ragione, eravamo uguali, precisi..
H: Grazie..
Z: Mi preoccupo solo per Stella..
H: Grazie, veramente, ci sentiamo
Z: A scuola te ne occupi te?
H: Chiederò di spostarmi le lezioni
Z: Ok, Ciao Hope
H: Ciao Zayn
Misi giù e mi sedetti sul letto passandomi le mani sulla faccia bagnata ancora dalla pioggia incessante di Londra
Non poteva averlo rifatto o solo anche provarci.. La mia Stella si era sentita abbandonata per colpa di quell’idiota di Liam
Ma contro di lui non potevo fare niente, avevo la scuola contro come, d’altronde, anche Stella
Mentre lui aveva l’intera squadra di football a suo favore più, più o meno, tutta la scuola
H: Merda
Urlai sbattendo il cellulare per terra
Volevo andare lì e abbracciarla, non ce l’avrebbe mai fatta da sola e poi quello stronzo del preside Murray non avrebbe mai permesso di spostarmi di lezione..
Non potevo neanche raccontargli la verità, Stella non me lo avrebbe permesso
Tutta la conversazione con Zayn mi aveva provocato un brivido, un po’ per Stella e un po’ per quella magnifica voce mista di preoccupazione e stanchezza
Non sapevo come aveva resistito fino a lì senza un padre e con una sorella piena di problemi come Stella
Non che avessi qualcosa contro Stella, era così debole e non riusciva a gestire la situazione ed era difficile starle dietro
Sembrava essersi stabilizzata grazie a quel sconosciuto ma mi sbagliavo di grosso
Era imprevedibile
Urlai a mia madre che non avevo fame e mi misi sotto le coperte
Con i ricordi di quella giornata mi addormentai sicura che sarebbe stata una notte piena di incubi
 
(Vi consiglio vivamente di ascoltare Little Things, consiglio)
 
Stella’s pov

Guardavo mio fratello dormire, dopo cena era andato in camera sua e aveva preso la sua roba e si era messo a fianco a me a dormire.. Si era preoccupato per me come un bravo fratello e non mi voleva perdere di vista
Era così dolce alcune volte che non lo riconoscevo neanche
Mi girai dall’altra parte sicura che non mi sarei addormentata facilmente..
Verso l’una ero ancora sveglia con gli occhi belli spalancati, sbuffai rumorosamente e sentii un gemito provenire dall’altra parte del letto e in quel momento mi ricordai di non essere sola
Mi girai e vidi Zayn che si girava verso di me e si stropicciava bene gli occhi
Z: Che ore sono?
Disse con la voce impastata dal sonno mista a uno sbadiglio rumoroso
S: Credo l’una
Z: Non riusciamo a dormire è??
Scossi a testa e lui stese un braccio e io mi appoggiai sulla sua spalla in silenzio
Iniziò ad accarezzarmi i capelli come faceva mio padre prima di addormentarmi
Z: I know you’ve never loved
    the crinkle by your eyes
    when you smile, you’ve never loved
    your stomach or your thighs
    the dimples in your back
    at the bottom of your spine
    But I’ll love them endlessly
Mi cantò quella canzoncina che mi cantava sempre mio padre.. Una lacrima scese sulla guancia e poco dopo mi addormentai cullata da quelle parole che mi sembravano così false ma così dolci allo stesso tempo
Mi risvegliai con la dolce voce di mio fratello che mi urlava che era pronta la colazione, sembrava quasi che tutta la dolcezza accumulata in questi anni di vita l’aveva dispersa la sera prima per poi ritornare il solito deficiente di sempre
Andai in cucina e capii il comportamento così opposto di Zayn, c’era mia madre e non voleva farsi vedere così diverso da un giorno all’altro senza ragione
S: Buongiorno
M: Buongiorno tesoro, qui ci sono i biscotti
S: Grazie mamma
Mangiai e mi andai a preparare..
M: Io vado a lavorare!! Ciao ragazzi miei!!
Z: Ciao mamma!!
S: Ciao!!
Urlai dalla mia stanza mentre litigavo con il casino di casa mia mentre cercavo disperatamente una cintura perché, anche se me li ero fatta stringere, i pantaloni mi cadevano ancora
Zayn si affacciò nella stanza e sorrise alla vista di me disperata
Z: Che stai cercando??
S: Una cintura, mi cadono i pantaloni
Z: Sulla sedia, sotto il giubbotto
Alzai il pesante cappotto e la vidi, lì appoggiata la mia cintura con un mucchio di buchi fatti prima di quelli originali
S: Oh, grazie
Z: Di niente..
Sbatté una mano sullo stipite e fece per andarsene ma io lo fermai
S: Non pensavo che avessi una voce così bella
Z: Che cazzo dici?
S: Dai, siamo soli in casa, puoi parlare di quello che è successo
Z: Ho solo aiutato mia sorella
S: Beh, allora grazie
Z: Di niente piccola, di niente
Si avvicinò a me e mi diede un tenero bacio sulla fronte per poi dirmi che mi avrebbe aspettato di sotto
Mi guardai allo specchio e vidi solo un’idiota che si lasciava trasportare dalle emozioni senza prendere realmente la sua vita in mano
Non potevo continuare così ..
Mi accarezzai la pancia piattissima e le gambe che sembravano due stecchini e mi misi il cappotto
Qualche ragazza potrebbe pensare che essere così è la fine del mondo, è la cosa che desiderano più al mondo ma non è facile vivere così
Sì, certo io stavo bene perché avevo ripreso a mangiare regolarmente negli ultimi tempi ma mi sentivo vuota e alcune volte invidiavo le ragazze che avevano un po’ di carne.. Sembravano così forti che solo un loro soffio mi avrebbe spezzato da quanto ero gracile
Tutti mi dicevano ed erano convinti che era la corporatura ma si può avere le gambe come le braccia di alcune ragazze e dire che è la corporatura??
Sì, ero dimagrita molto ma avevo riacquistato un bel po’ di peso e mi sentivo meglio
Ma sapevo già che sarei ricaduta nell’ossessione di non mangiare la sera e mangiare poco a pranzo.. Ne ero convinta solo vedendo la reazione di ieri
Z: Allora Stella
Mi urlò Zayn dal salotto
Z: Vieni con me??
S: Aspetta, sento Hope!!
Stavo per prendere il cellulare quando mi ricordai bene cosa era successo ieri sera ed ero convinta che mio fratello aveva spifferato tutto a Hope e sentirmi fare la paternale da lei alle 8 di mattina non era mia intenzione
Ma andare in macchina di Zayn con la possibilità di incontrare Liam e il suo corpo perfetto mi faceva venire i brividi
Presi il giubbotto e scesi le scale velocemente..
Posai la borsa vicino al divano e mi sedetti vicino a Zayn
Z: Allora vieni con me??
S: No, ha detto Hope che mi passa a prendere lei.. La aspetto dovrebbe arrivare tra 5 minuti
Z: Ok, va bene .. Peccato, ti avevo fatto pure posto
Sorrisi alla preoccupazione di mio fratello e lo guardai mentre prendeva le chiavi e usciva di casa
Prima di chiudere la porta si affacciò e mi sorrise teneramente
Z: Ti voglio bene sorellina
S: Ti voglio bene anche io Zayn.. Grazie di tutto
Z: Per la mia sorellina questo e altro
Chiuse la porta lasciandomi nel silenzio più assoluto della casa.. Sentii la portiera della sua portiera sbattersi e il rumore del motore che faticava ad accendersi per il freddo
Sentii le ruote che uscivano dal vialetto e la macchina che sfrecciava nelle strade di Londra
Presi la borsa, mi misi il giubbotto e uscii di casa decisa a non prendere nessun passaggio
Il freddo di Londra mi assalì appena chiusi la porta di casa e la mia faccia si congelò all’istante al contatto con l’aria fredda di Londra
‘Cazzo di freddo’
Pensai mentre mi stringevo ancora di più nel mio cappotto e camminavo sul marciapiede
Dopo un po’ iniziò a piovere e io insultavo ancora di più qualunque cosa o persona che faceva proprio piovere in quel momento
Mi sentii vibrare la tasca e presi il cellulare che intanto si bagnava a contatto con le gocce di quella odiosa pioggia
H: ‘Scusa il ritardo, ti vengo a prendere??’
S: ‘No tranquilla, mi sta dando un passaggio mio fratello Zayn’
H: ‘Sicura?’
S: ‘Se vuoi ti chiamo e te lo passo se non ti fidi di me’
Inviai quel messaggio con la paura che la risposta fosse positiva
H: ‘No no tranquilla’
Rimisi il cellulare in tasca e continuai a camminare calciando distrattamente un povero sassolino capitato sotto le mie grinfie
Le macchine che mi sfrecciavano a fianco mi bagnavano ancora di più, se è possibile, della pioggia e io cristonavo a ogni schizzo che provocavano
Ad un certo punto sentii una macchina dietro di me rallentare..
Mi girai incuriosita e appena vidi la macchina di Liam che si accostava al marciapiede mi voltai di scatto aumentando il passo
La macchina si avvicinò di più a me e Liam abbassò il finestrino
Li: Vuoi un passaggio?
S: No
Li: Ma ti stai bagnando
S: E allora?
Li: Non credo che si calmerà in fretta e poi ti prenderai un raffreddore
Sentii un tuono che trapassò la tranquillità di Londra e io per lo spavento mi fermai e sussultai
Li: Visto?? Sali
Guardai la faccia di Liam su cui era scolpito un sorriso divertito e soddisfatto
Aprii velocemente la portiera e mi infilai dentro senza troppe storie, stava diluviando
Buttai la borsa dietro e guardai Liam che con un sorriso partì
S: Mi hai dato un passaggio ma non ti aspettare niente in cambio
Li: Tranquilla
S: Bene, lasciami più lontano possibile ok?
Li: Va bene
Il viaggio continuò con un silenzio assoluto spezzato solo dal rumore incessante della pioggia sul vetro della macchina
Li: Stella..
S: Non voglio parlare
Li: Senti, lo so che io posso sembrare un grande puttaniere ma non lo sono
S: Liam accosta
Lui continuò la corsa cercando di guardami negli occhi ogni volta che la guida lo permetteva..
Mi mise una mano sulla gamba ma io la spostai di fretta e senza guardarla
Li: Un attimo, lo so che ti ha deluso sapere che ero io, prima avevo preso tutto come un fottuto gioco ma ora la cosa si è fatta seria
S: No, non voglio ascoltarti
Li: Invece devi Stella ok? Io non mi sono mai innamorato ma con questa ragazza ho capito cosa vuol dire aspettare con ansia un messaggio, sognare di incontrare questa persona senza averla mai incontrata prima, ho capito cosa vuol dire essere innamorati
S: Zitto Liam ti prego
Dissi sentendo le parole che mi ferivano sempre più in profondo perché era la stessa cosa che provavo io..
Li: Non sto zitto, voglio che tu sappia che quella dannata ragazza mi ha cambiato la vita te lo può dire tuo fratello, ero sempre incollato al telefono aspettando una tua risposta e fidati che non sono mai stato sveglio tutta la notte per una ragazza
Liam parcheggiò nel parcheggio vicino a scuola e si girò verso di me tenendo una mano ancora salda sul volante come se fosse pronto a scattare e scappare con me.. Non so dove, ma se lo avrebbe fatto non avrei posto resistenza
Inspirai e lo guardai dritto negli occhi, cosa dovevo dire adesso?? Dargliela vinta e dirgli tutto quello che provavo per lui quando nemmeno io sapevo cosa provavo realmente per lui, perché non sapevo chi ero io
Li: Stella.. Ti prego credimi
S: Cosa ti dovrei dire adesso??
Li: Che provi la stessa cosa
S: Non posso..
Li: Perché??
S: Perché è la verità
Dissi abbassando la testa guardando il sedile che speravo mi inghiottisse da un momento all’altro
Sentii le sue dita piazzarsi sotto il mento sollevando la mia testa, mise una mano sulla mia guancia e posò le sue labbra sulle mie..
Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare da quel bacio così dolce
Non volevo ammetterlo ma l’unica cosa che mi serviva in quel momento erano uno dei suoi baci perfetti, che sembravano sinceri e che provocavano una rivolta nel mio stomaco
Sentivo che tutto quello di cui avevo bisogno era Liam vicino a me..
In quel momento suonò la campanella e io mi staccai immediatamente da lui, presi la borsa dietro e aprii di corsa lo sportello
Li: Ehi dove scappi??
Disse prendendomi di corsa la mano e bloccandomi
In quel momento tutto il mio mondo mi cadde addosso, la maglia per il contraccolpo si alzò di scatto lasciando scoperto il polso nudo, senza braccialetti.. Me li ero dimenticati..
Guardai quei tagli così marcati e mi sentii marcare, guardai Liam che stringeva ancora di più la presa..
Sentii le lacrime scendermi lungo le guance ..
Li: C.. C.. Cosa.. Cosa sono?
Balbettava e io non avevo voglia di spiegare, non avevo voglia di aprirmi.. Lui non li doveva vedere, nessuno li doveva vedere
Strattonai e mi liberai dalla presa recuperando il mio polso
Chiusi velocemente la portiera ignorando le urla di Liam che mi dicevano di aspettare
Mi sistemai la maglia e corsi verso la scuola
Mi strinsi nel giubbotto.. Ormai le lacrime mi bagnavano il viso come se fosse una cosa naturale..
Volevo vedere Hope, solo quello, volevo farmi consolare dalla mia migliore amica.. L’unica che poteva capirmi
 
 
 
Non ve lo aspettavate eh?
Secondo voi cosa farà Liam? Cosa dirà?
Fatemi sapere!
Un bacio enorme enorme per tutte le persone che hanno recensito e che hanno messo la storia nei preferiti, seguita o ricordata
Grazie!!!
Baci!! xx

 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


 Capitolo 17
 
Zayn’s pov

Mi diressi verso casa Styles velocemente visto che eravamo già in ritardo
H: Bella bro
Disse mentre mi porgeva la mano per farmi fare quei idioti saluti che facevano tutti
Z: No, Harry, no
H: Ma è .. Ma è stiloso
Z: No, è pietoso.. Ti prego sali e stai zitto
Harry salì e fortunatamente non disse altro di altrettante pietoso
Andai verso casa Horan e proprio in quel momento Niall stava uscendo con la madre che intanto gli continuava a sistemargli i capelli e la maglia
N: Sì, mamma, sì
H: Ooh, il cocco della mamma
N: Zitto coglione
H: Sì, ti amo anche io
Z: Vi prego state zitti, sono le 8 di mattina e ho dormito malissimo sta notte
H: Che è successo??
Z: Non riuscivo a dormire punto
Non era vero, in verità mia sorella aveva avuto gli incubi tutta la notte e io appena lei si dimenava per lo spavento mi svegliavo e se vedevo qualche lacrima solcarle il viso cominciavo a coccolarla finché non vedevo un mezzo sorriso spuntarle in faccia
Passai dritto da casa di Liam e Harry mi guardò strano
H: Liam??
Z: Gli ho detto di andare in macchina, doveva essere occupato quel posto, ma mi ha dato buca
N: Una ragazza che ti vuoi portare a letto?
Z: No, mia sorella..
H: Stella??
N: Stella??
Dissero quasi scandalizzati dalla mia frase, ma cosa volevano?? Era mia sorella, mica una sconosciuta
Z: Cazzo sì, mia sorella!! Perché è così strano per voi?
N: Boh, forse perché piuttosto che darle un passaggio metti il tuo zaino sul posto libero?
Z: Beh sta volta ero in vena di affetto ok??
H: Calmati, che sei innamorato??
Z: Ma cosa cazzo c’entra questo??
H: Ok, ok.. Dio.. Sei così nervoso
Rimanemmo in silenzio fino a casa Tomlinson e lui salì inondando la macchina di allegria, troppa per il mio stato d’animo
Lou: Ciao ragazzi!!
Disse con un sorriso esagerato
Z: Come mai così allegro??
Lou: Sapete.. Ieri io e Eleanor ci siamo visti e..
Z: Ti prego non voglio sapere altro
Io da quando ero andata a finire a letto con Hope non facevo altro che pensarla, non riuscivo a pensare nient’altro che al suo corpo, non era il solito corpo da cheerleader ma mi faceva impazzire, con tutte le sue imperfezioni..
Mi sembra così strano essermi ritrovato a letto con lei e soprattutto che lei mi abbia scaricato senza dirmi niente, dovevo parlarle, assolutamente
Lou:  Liam??
H: Non parliamo di questo che Zayn si incazza
Lou: Che è successo??
H: Niente, è molto suscettibile il ragazzo oggi
Lou: Ah ok, ok, non avrà scopato
Tutti si misero a ridere mentre io cercavo invano di reprimere la rabbia che mi stava crescendo per colpa di quelle fottute bocche dei miei amici
Li scaricai davanti a scuola, parcheggiai e sperai vivamente che in mezzo al parcheggio ci fosse la macchina di Hope, così sarei riuscito a parlarle in qualche modo
Cercai la macchina ma vidi solo quella di Liam, gli andai incontro per scusarmi di aver fatto il viaggio da solo quando la scena mi fece gelare il sangue
Cosa ci faceva Liam con le mani su mia sorella esplorandogli la gola con la sua lingua? Non poteva farmelo
Né Stella né Liam
La mia sorellina e il mio migliore amico, no..
In quel momento suonò la campanella e Stella si staccò subito e io per non farmi vedere corsi verso la scuola lasciandomi alle spalle quella brutta visione
N: Ehi, Zayn che ti è successo?? Hai una faccia..
Z: Sai quanto ti cade il mondo addosso?? Beh, provo la stessa cosa
N: Che è successo di così catastrofico??
Z: Beh..
Lui girò la testa e vedendo un banco libero vicino a una bella ragazza mi lasciò solo con i miei pensieri
Mi guardai intorno e a quanto pare l’unico posto era vicino a Hope, bene
Z: Buongiorno
H: Ciao
Z: Perché ieri te ne sei andata così, senza dirmi niente?
H: Io.. Beh..
Hope fu interrotta dalla professoressa che con passo veloce entrò in classe e sbatté i libri sul tavolo, molto probabilmente già stufa di quella lezione
Prof: Buongiorno
Tutti: Buongiorno prof
Prof: Seduti per favore..
‘E chi si era alzato?’ Pensai notando tutti i miei compagni che già dopo il buongiorno iniziavano a farsi i cazzi loro
Z: Non hai risposto alla mia domanda
Sussurrai avvicinandomi all’orecchio di Hope, si irrigidì e iniziò a balbettare come aveva fatto prima
H: Io.. Beh, ecco.. Io.. Io
Fu interrotta di nuovo perché bussarono alla porta, tutta la classe si rivolse verso di essa curiosa
Prof: Avanti
Entrò una Stella con gli occhi pieni di lacrime e con la testa bassa e la voce strozzata dai singhiozzi
S: Mi.. Mi scusi
Alzò la testa in ricerca di Hope e dopo aver incrociato lo sguardo si strinse il braccio contro la pancia e si accarezzò il polso mentre due lacrime le rigavano le guancie rosse
Solo in quel momento notai che non aveva i braccialetti
H: Mi scusi prof, ma come vede la ragazza sta male e visto che dorme da me per motivi familiari la devo portare a casa.. Mi scusi
Prof: Oh, certo certo, non si preoccupi signorina Jones
H: Grazie mille
Prese tutti i suoi libri e li ficcò velocemente in borsa, prese il suo astuccio e si chinò verso di me
H: Parliamo dopo ok?? Vieni a prendere alle 5 Stella a casa mia
Acconsentii velocemente con la testa per poi fissarla mentre usciva dalla classe portandosi anche Stella
Dovevo scoprire cosa era successo, guardai Niall preoccupato e lui alzò le spalle, come se non sapesse niente..
Stava per alzare a mano per uscire ma lo fermai, volevo scoprire io cosa era successo
Prof: Allora, il discorso che affronteremo oggi è molto im.. Cosa vuole signor Malik?
Z: Posso andare in bagno?
Prof: Non credo proprio, siamo alla prima ora, non si può uscire
Z: Ma..
Prof: Niente ma.. Silenzio adesso, come stavo dicendo la lezione che affronteremo oggi è.. Che altro c’è signor Malik?
Z: Devo uscire
Prof: Le ho già detto che non è possibile
Mi alzai scazzato e sbattei le mani sul banco
Z: Cazzo è mia sorella quella che è entrata, devo capire che cazzo è successo
La prof si irrigidì e per un attimo sperai che mi facesse uscire
Prof: Si calmi e si sieda, lei non si muove di lì
Z: Certo, però la signorina Jones le fa gli occhi dolci e la fa uscire
Prof: Come non detto, fa veloce Malik
Scattai fuori dalla classe e mi precipitai nei corridoi di quell’enorme edificio cercando di capire dove fossero
Urlavo il loro nome ma al massimo ricevevo delle fottute riprese dai professori delle classi vicine
Scesi un piano e trovai rannicchiata per terra Stella mentre Hope stava facendo avanti e indietro davanti a lei gesticolando
Dovevo scoprire perché Stella si era toccato il polso e dovevo scoprire perché Hope era così maledettamente bella quando si arrabbiava
 
Hope’s pov

H: Avanti, adesso puoi dirmelo, siamo lontani da tutti.. Che è successo?
S: Liam..
H: Quello lo ammazzo
S: Liam ha visto i segni e .. Non lo so.
H: Ti è caduto il mondo addosso perché speravi che non lo scoprisse mai? Perché è stato solo un tuo momento di debolezza in un periodo troppo difficile da affrontare?
Lei mi guardò con quegli occhi meravigliosi oscurati dalle lacrime e mi abbracciò come non aveva mai fatto
S: Non so cosa pensare, si è sempre comportato meravigliosamente..
H: Ma te sei convinta che non è così, che lui è diverso e che ti vuole solo portare a letto, non è così??
Lei mi guardò confusa e annuii leggermente
S: E poi, io pensavo che quello dei messaggi..
H: Quello dei messaggi era un altro e non uno come Liam, perché sembrava che ti capisse in modo perfetto e adesso che hai scoperto che è lui ti senti più confusa di prima e non vorresti mai aver dato il numero a uno sconosciuto anche se ti ha fatto tremendamente bene
Lei mi fissò incredula e sempre più confusa e annuii
S: Adesso mi spieghi come fai a leggermi nella mente
H: Ti conosco troppo bene e per me i tuoi occhi sono un libro aperto
S: Vorrei tanto reprimermi tutto dentro e andare avanti
Si staccò da me e si accasciò a terra attaccandosi all’armadietto.. Odiavo vederla così, era tutta colpa di Liam
S: E poi mi manca mio padre, mi manca tremendamente mio padre
Appoggiò la testa alle sue ginocchia e riprese a piangere sempre più rumorosamente.. Odiavo veramente vederla così
H: Devi stare lontana da Liam, te lo giuro che se ti ritocca gli spezzo le ossa..  Lo riduco in polvere
Iniziai a fare avanti e indietro gesticolando come un’idiota finché una mano si posò sulla mia spalla fermandomi
Z: Che è successo??
H: Ti prego Zayn, non è il momento
Zayn guardò la sorellina che ormai non la smetteva più di piangere
Z: Cosa è successo?
H: Zayn vieni a prendertela alle 5
Dissi prendendo le chiavi della macchina e chiudendo con un colpo forte l’armadietto, presi Stella e la feci alzare
H: Dai andiamo
Z: Voi non andate da nessuna parte finché non mi dite che cazzo è successo
Mi fermai di colpo e vidi Stella che continuava a piangere e se ne fregava altamente del fratello
Z: Lo ripeto per l’ultima volta: Stella, cosa è successo??
S: Ho baciato Liam ok??
H: Stella se..
Z: Questo lo so..
H: Che??
S: Cosa?
Z: Ti ho visto mentre ti facevi esplorare la gola.. Con la sua lingua
S: Io..
Z: Lo so, è stato lui.. È questo che ti ha ridotto in quel modo??
S: No, ha scoperto i miei segni
Z: Ha visto il tuo polso??
S: Sì, ha visto tutto di me, e io non volevo farmi vedere
Z: Stella..
S: E poi lui era..
H: Basta così, la vedi che è uno straccio?? Non ce la fa più a sopportare questa situazione.. Vieni a prenderla alle 5
Z: Ok..
Lasciai il corridoio con Stella e con la sensazione straziante dello sguardo di Zayn su di noi
Andammo in macchina e Stella per un attimo di calmò
S: Grazie..
H: E di cosa?
S: Di portarmi a casa solo per una stupida crisi causata da uno stupido motivo
H: Te hai appena scoperto che il ragazzo che credevi fosse perfetto si è portato a letto metà scuola passandosi le ragazze con i suoi amici
S: Giusto
Fece un mezzo sorriso e si appoggiò al finestrino guardando fuori
Aveva troppi pensieri per la testa e dovevo farla calmare..
Non meritava così tanto odio da parte della scuola, non meritava la morte del padre e non meritava di certo uno come Liam ai suoi piedi
Non meritava tutto questo
Mentre guidavo e la guardavo non riuscivo a pensare altro che alle forti mani di Zayn che mi percorrevano il corpo
Mi aveva portato a letto e non ero neanche ubriaca, come cazzo aveva fatto??
Mi aveva solo colto di sorpresa e debole e se ne era subito approfittato sto razza di bastardo
S: Allora, e questa storia di mio fratello??
Disse asciugandosi le lacrime con il palmo della mano e sorridendo divertita
H: Cosa ti ridi?? È stato uno sbaglio ok??
S: Uno sbaglio?? Ci sei andata a letto, bella
H: Lo so, non me lo ricordare grazie
C’era già la mia mente che continuava a ricordarmelo di continuo, i suoi baci dolci e intensi che mi facevano ogni volta impazzire
S: Beh, ma io sono la tua migliore amica..
Disse mentre tirava su con il naso e mi guardava sorridendo, mi fece gli occhi dolci e io sapevo che avrei resistito poco a quello sguardo, sbuffai e sbattei le mani sul volante in segno d’arresa
H: Cosa vuoi sapere??
S: Beh, sono la tua migliore amica, devo sapere tutto..
H: Pure le posizioni??
Scoppiammo a ridere, finalmente vedevo un suo sorriso, per me era l’unica cosa che mi importava
S: No, dai.. Come è successo??
H: Beh, sono tornata a casa mia e..
S: Lui ti è venuto a trovare??
H: Se mi fai finire.. Beh, ero a casa e c’era anche Jamey ..
S: Tuo padre?
H: Sì. Lui.
Odiavo la parola padre, non esisteva più per me, non c’era più da quando lui aveva abbandonato me e mia madre come se non fosse niente, il suo errore più grande.. Io non avevo un padre.
H: Beh, così ero disperata, mi sono messa a piangere e sono venuta da te, mi ha aperto tuo fratello e solo quando mi ha detto che eri come mi sono ricordata che eri con..
S: Ti prego non dire il suo nome
H: Con lo stronzo e .. Beh, lui mi ha visto che piangevo mi ha portato dentro
S: E ti ha portato a letto
H: Non c’era bisogno di sottolinearlo..
S: E.. Com’è stato?
H: Stella!!
S: È mio fratello e voglio capire perché cazzo tutte ci vanno a letto, tutto qua..
H: Ok, ma non te lo voglio dare la spiegazione
S: Indovino, perché è stato spettacolare.. Giusto??
H: E adesso te come farai con Liam??
S: Ti avevo detto che non lo dovevi nominare
H: Scusa, scusa.. Dai, siamo arrivate
Mi slacciai la cintura e sospirai.. Non potevamo continuare così, nessuna delle due
H: Supereremo la cosa insieme, va bene??
S: Hope, io non riuscirò a superare la cosa.. Te ne rendi conto??
Si slacciò la cintura e venne dalla mia parte, abbassai il finestrino così facendo entrò tutto il freddo e a contatto con questo rabbrividì leggermente..
S: Forse ci riuscirò, ma non adesso, non con lui che cammina per i corridoi come se non fosse successo niente, tanto so di essere una delle tante.. Ma grazie per l’aiuto.. Te ci sei sempre per me..
H: È questo che fa una migliore amica.. Tieni, sono le chiavi, entra in casa, io sistemo la macchina nel garage
S: Va bene
La vidi rientrare e parcheggiai la macchina, chiedendomi se mai questa tortura finisse
Se mai quei benedetti ragazzi ci lasciassero in pace..
Stella era distrutta e io pure..
Rientrai e vidi Stella sdraiata sul divano, speravo solo che lei si sentisse meglio, solo quello, ne ha passate troppe


 
 
 
Ed ecco il capitolo 17..
Oddio 40 recensioni non ci posso credere! Grazie a tutte!! Anche se per alcuni possono sembrare poche a me fanno sorridere sempre! Quindi.. Continuate :)
Recensite e fatemi sapere se vi piace!
Baci xx

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


 Capitolo 18
 
Liam’s pov

Dovevo parlare con Stella..
Dovevo scoprire se quei segni erano solo graffi o qualcosa di più serio
Credo che la prima fosse da escludere
Perché Stella si tagliava? Non se lo meritava, cosa può spingerti a tagliarti? Deve essere una questione difficile e delicata se no non lo avrebbe mai fatto..
Sembrava così forte, eppure con me era un’altra persona..
Quando stava con me sembrava che due personalità lottavano per tenere testa all’altra
Una forte, sicura di sé, fiera ma fin troppo finta
E l’altra debole, insicura che però l’avevo intravista solo un po’ con i messaggi, avevo capito che solo nei messaggi era un minimo se stessa
Senza che la società gli stesse addosso, che la pretende perfetta..
Ma io non la pretendo perfetta, io pretendo solo Stella, voglio ancora le sua labbra che mi fanno stare bene
Le sue labbra che unite alle mie sono la cosa più meravigliosa del mondo..
Le sue labbra che..
Prof: Signor Payne!!
Li: Sì??
Dissi confuso e spaventato per l’urlo del prof, mi girai e vidi i miei compagni ridacchiare, quanto li odiavo
Prof: Tutto bene??
Li: Sì.. Io.. Almeno, credo
Prof: Che stavi pensando??
Li: Cosa? Beh.. Io..
Mi guardai intorno non sapendo cosa rispondere, che voleva quella dalla mia vita? Stavo solo pensando
Prof: Avevi un sorrisetto sulle labbra..
H: Sembrava che stavi sognando di scoparti una..
Il commento di Harry fece partire una risata generale
Prof: La smettiamo qua?? Signor Styles, la smetta e lei signor Payne stia attento, che è meglio
Mi ripresi e guardai il mio vicino di banco fulminandolo
H: Si può sapere a che cazzo pensavi?? Seriamente..
Sentii la faccia bruciare e sono quasi sicuro che il mio colore era vicino al peperone misto bordeaux
H: Ou.. Aspetta, te non sei mai arrossito, per niente e per nessuno.. Chi è la ragazza??
Li: Non capisco di cosa stai parlando..
Dissi abbassandomi e prendendo i libri e facendo un sorriso tirato e falso sperando che la discussione finisse qui.. In quel momento suonò la campanella e ringraziai Dio, Buddha e Spongebob per avermi salvato da quella ‘chiacchierata’ con Harry
H: Aspetta Liam!!
Ormai ero fuori dalla classe deciso più che mai a trovare Stella e a chiedergli cos’erano quei segni e cosa significavano e soprattutto se erano per me e perché era scappata in quel modo
Cercai la lezione di Zayn dove doveva esserci anche lei ma ero arrivato in ritardo e dentro c’erano solo qualche secchione pronto a prendere appunti nei posti davanti
Camminavo per i corridoi cercando di capire perché mi comportavo così per una ragazza
Perché cercavo in tutti i modi di vederle un fottuto sorriso su quella splendida bocca??
Perché quando la vedevo sembrava che il mio cuore avesse improvvisamente voglia di ballare?
Perché era tutto fottutamente difficile con lei??
Ormai avevo perso tutte le speranze, era inutile cercarla.
Lei non mi voleva, anche se aveva ricambiato il bacio, anche se sentivo che tremava quando era nelle mie braccia.
Sbattei un pugno sul più vicino armadietto sbattendo anche la testa..
Ero un coglione
Non potevo stare senza di lei, senza le sue conversazioni con il cellulare, senza vedere la sua chioma rossa tra le mie braccia mentre piangeva e io cercavo di consolarla..
Volevo solo lei.
M: T-Tutto bene?
Li: Oh, Ciao Martha, a meraviglia, te invece come stai?
M: Stella è andata a casa, stava male, non si sa per cosa ma stava male
Li: Ma che??
M: Ho detto che stava male, è andata a casa
Li: Come fai a sapere che cercavo proprio lei?
M: Sarò anche nuova ma ho visto come la guardi.. È lo stesso modo con cui io guardo.. Non importa
Li: E come la guardo??
M: Non lo so, con occhi da innamorato..
Li: Ah Sì??
M: Certo, sorridi sempre quando la vedi e tremi se lei si avvicina..
Li: Io non tremo..
M: Certo, in mensa tremi dal freddo vero??
Li: Okok, ho capito dove vuoi arrivare.. Adesso so cosa fare
M: Cioè??
Andai verso il cortile senza lasciarle il tempo di rispondere.
Il cortile, l’unico posto in cui potevi parlare al telefono senza beccarti le frecciatine dei prof o la sospensione.
Dovevo chiamare Stella.
N: Liam!!
Mi girai cercando di mantenere la calma
Li: Sì??
N: Proprio te cercavo, pensavo di non trovarti
Disse con il fiatone, a quanto pare era una cosa importante
Li: Che è successo??
N: Oggi c’è la partita ma non ho un passaggio, tu sei libero?
Una partita?? Era arrivato da me per una fottutissima partita??
Li: Non lo so. Ti chiamo
Mi girai cercando disperatamente di arrivare all’uscita prima che mi fermasse ancora
N: Aspetta!! Dove vai così di fretta??
Li: Ho da fare, Niall..
N: Ti volevo chiedere un’altra cosa, se non ti dispiace
Li: Dimmi
N: Hai visto Stella??
Al sentire quel nome tremai, aveva ragione Martha, tremavo per il suo nome.. Che cazzo mi stava succedendo??
Il suo nome era come una pugnalata e sentendolo mi veniva in mente solo i suoi pianti, solo per colpa mia
Li: N-No..
N: La sto cercando dappertutto ma non la trovo
Li: Chiedi a Martha, lei sicuramente lo saprà
N: Grazie amico..
Mi salutò e andò alla ricerca di Martha mentre mangiava il solito panino
Uscii dalla scuola come se mi mancasse l’aria, come se ne avessi bisogno
Mi appoggiai a un palo pronto ad affrontare, forse, la chiamata più difficile della mia corta vita
Lou: Ehi amico
Possibile che quando hai da fare tutti i tuoi amici si accorgono di te in quel preciso momento?
Li: Ciao
Lou: Stamattina non sei venuto con noi eh?
Li: Già..
Lou: Già..
Rimase lì con le mani in tasca dondolando e respirando a fondo
Lo guardai con tutto l’odio che avevo in corpo e mi stupii che non si accorgesse delle mie occhiate
Presi il cellulare e guardai prima Louis e poi il cellulare e lo ripetei varie volte per fargli capire che avevo da fare
Lou: Oh, è nuovo??
Li: No, non è nuovo.
Lou: Che fai??
Li: Sto cercando, con la forza del pensiero, di farti sparire dalla mia vista.
Lou: Che simpaticone..
Mi guardò, mi sorrise e riprese a guardare in fondo al cortile come se ci fosse qualcosa di particolare..
Lou: Sai che ieri..
Li: Sparisci!!
Lou: Nervosetto eh? Beh, io devo andare, ci sentiamo bello!
Disse con il suo solito sorrisone stampato in faccia..
Finalmente Louis se ne andò lasciandomi solo con alcuni ragazzi che sembravano presi dai libri e sicuramente non badavano a me..
Iniziai ad andare avanti e indietro mentre l’ansia, la preoccupazione e la paura crescevano in me..
Guardavo e riguardavo il numero di Stella cercando il  coraggio di premere il tasto ‘chiama’
Non sapevo neanche cosa dirle:
Ciao sono Liam, come va?
Ciao sono Liam, cos’erano quei tagli?
Ciao sono Liam, sono fottutamente e meravigliosamente innamorato di te e non sono un puttaniere che ti usa..
Non potevo dirle questo..
Dovevo trovare qualcosa di più.. Cioè di meno.. Idiota
Per sbaglio premetti quel fottuto tasto e guardai come un idiota il telefonino..
Lo misi all’orecchio sperando che non avesse già risposto..
Continuava a squillare e io come un idiota che credevo che mi avesse risposto..
S: Pronto?
Li: Stella?? Sono Liam! Non mettere giù ti prego
 
Martha’s pov

Bene, Stella e Hope se ne erano andate alla prima ora, Liam era innamorato di Stella e io ero sola a mensa guardando il mio freddo pasto contenente pasta, probabilmente scaldata, e patate fredde con carne con provenienza sconosciuta..
Mi passai una mano tra i capelli mentre decidevo se mangiare quella cosa improponibile..
N: Ciao bella..
Niall si sedette in quel tavolo deserto che era mio, o meglio, delle ragazze
M: Non sederti a questo tavolo, potresti essere considerata una troia
N: Te lo hanno detto??
M: Hope mi ha raccontato tutta la storia di Stella..
N: Va beh, correrò il rischio di essere chiamato troia
M: Ahahahah, ok.. Volevi dirmi qualcosa??
N: Sì, hai visto Stella?? Sai l’ho vista un po’.. Diciamo strana stamattina e mi sono preoccupato, ho chiesto a Zayn, Louis, Harry e Liam ma non sapevano niente
M: Aspetta, hai detto Liam?
N: Sì perché?
M: Quando l’hai incontrato??
N: Due minuti fa, il tempo di prendere il pranzo
Disse indicando il vassoio
M: Ma io a lui avevo già detto che Stella era malata e andava a casa..
N: Lui ha detto di non sapere niente..
Capii subito che forse Liam non voleva far sapere in giro che era interessato a Stella, neanche i suoi migliori amici..
M: Come ti è sembrato Liam in questi giorni??
N: Se stai cercando di fare la psicologa di Liam non ci riuscirai facilmente a scoprire cosa gli succede
Disse stendendosi su quella sedia e passandosi la mano fra i capelli, mossa che mi portò a fare pensierini poco casti su di lui..
Passò una ragazza vicino a noi e ci guardò.. Male è dire poco
N: Che cazzo hai da guardare? Mai visti due amici che parlano??
X: Scusa.. Io..
N: Evapora
M: Wow, ti fai rispettare
N: Ho imparato dal migliore..
M:  E sarebbe??
N: Harry..
Harry, dio mio.. Quel ragazzo era dappertutto.. Ormai la mia mente era fissa su quel capitolo della mia vita, Harry, non pensavo altro che a lui
N: Comunque, dicevamo, noi abbiamo provato a capirlo, a leggergli un po’ la mente.. Ma non ci riusciamo
‘Solo perché non capite l’amore e non potete capire che è innamorato perso’
M: Allora non ci proverò neanche..
N: Te lo consiglio, la sua mente è un percorso troppo contorto
M: Sarà..
N: Scusa ma adesso devo andare se no quella di scienze mi scanna vivo
M: Ma mancano 20 minuti
N: Le ho promesso che l’avrei aiutata tutti i mercoledì con il laboratorio in cambio di qualche credito
M: Capisco.. Ciao Niall!!
N: Ciao bella..
Mi alzai buttando tutta la ‘robaccia’ che alcuni osavano chiamare ‘cibo’
Andai all’armadietto sperando con tutto il cuore di non incontrare Harry e la sua banda perché difficilmente sarei riuscita a resistere a lui..
Ai suoi capelli..
Ai suoi magnifici occhi verdi..
Alle sue adorabili fossette
E a quel sorrisetto furbo, che dovevo reputare schifoso, ma che invece trovavo tremendamente e fottutamente sexy
‘Ma che cazzo pensi, idiota??’ Pensai, mentre, chiudevo l’armadietto dopo aver preso il libro di fisica
‘Te lo odi, ti vuole portare a letto, è chiusa qui la storia’
Cercavo di auto-convincermi che lui era un idiota..
Ma non ci riuscivo.. Non era da me pensare a un ragazzo in quel modo
Soprattutto di un ragazzo che mi voleva portare a letto e che aveva metà scuola ai suoi piedi..
O meglio, tutta la scuola..
Ma non potevo sentirmi in quel modo..
Sentirmi male per un fottuto ragazzo che inoltre aveva ridotto male una delle poche ragazze che erano state gentili con me.. No, non dovevo
Dovevo andare avanti e resistere alla tentazione di saltargli addosso e buttarlo in qualche fottuto bagno..
Ok, stavo decisamente sclerando
Presi sicurezza nel passo e andai, a testa alta, verso il sotterraneo della suola dove si trovava solo il laboratorio di fisica.
x: Ci rincontriamo di nuovo eh??
Presi un respiro profondo, la sua voce calda e sexy non l’avrei confusa con nessun’altra..
Un brivido percorse la mia schiena e respirai di nuovo profondamente
M: Ciao Harry
 
 
 
Ciao bellissime!!!
Come va??
Eccoci qua al capitolo !
Domanda: Che ne pensate della storia tra Harry e Martha? Andrà a buon termine??
Fatemi sapere cosa credete che succeda e cosa volete!
Recensite!! (Lo ripeterò fino alla morte, ahahahhaah)
Un bacio xx

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


 Capitolo 19
 
Liam’s pov

x: Pronto?
Li: Stella? Sono Liam.. Non mettermi giù ti prego
Ho: Non sono Stella, sono Hope
Li: Hope ti prego, passami Stella, ho bisogno di parlarle
Ho: Per ridurla ancora una merda?? Non le serve quello
Li: Ho bisogno di parlarle, ti prego, due minuti
Ho: Due minuti?
Li: In due minuti non posso rovinarle la vita no?
Ho: Sì può rovinare la propria vita in pochi secondi con un gesto semplice
Li: Ti prego..
Ho: Due minuti, non di più
Li: Grazie di cuore..
Sentii il silenzio dalla parte opposta della linea e sperai che Stella, vedendo il mio nome, non mettesse giù
S: Cosa vuoi?
Li: Ciao Stella. Volevo solo parlarti..
S: Di cosa??
Li: Stella, non possiamo far finta che tra noi due non ci sia niente..
S: Posso fare benissimo finta, volevi dirmi questo?
Li: Perché hai quei tagli?
S: ..
Li: Sono per me?
S: .. No..
Li: Stella, senti, io non so come dirtelo.,.
S: Che mi hai usata? Anzi, che mi vuoi usare? Non c’è bisogno di dirmelo, lo so
La sua voce era strozzata, stava per mettersi a piangere, di nuovo, di nuovo per me.. Non dovevo permetterlo
Li: Non ti sto usando, e di certo non ti userò mai, sei troppo importante.. Io mi sono innamorato di te come non ho mai fatto con nessun’altra.. Io voglio te e sono sicuro che anche te senti qualcosa..
Mi mancano le nostre chiacchierate notturne e so che senti qualcosa perché so che ero l’unico che ti faceva ridere, te lo ricordi? Me lo ripetevi ogni giorno.. Ti facevo sentire bene e io sono quel Liam, non sono il Liam che tutti credono, sono il Liam che solo tu sai..
Il Liam che si preoccupa per una persona, il Liam che si innamora di una ragazza senza mai averla vista, il Liam che aspetta con ansia un messaggio di una persona che non ha mai visto ma che sa che è già importante per lei..
370 giorni, abbiamo parlato per 370 giorni esatti prima che scoprissi che ero io..
Li ho contati, giorno per giorno..
Facciamo una cosa, ti serve del tempo per pensare e per capire chi sono veramente..
Una settimana esatta, niente contatti, neanche visivi.. Se tra una settimana mi verrai a cercare io saprò che mi hai scelto e mi hai perdonato per le cose orribili che ho fatto, io ti aspetterò, qualunque cosa accada, perché ci tengo troppo a te per lasciarti andare
Ci stai?
 
Silenzio, avevo ricevuto almeno un minuto di silenzio e la paura che mi dicesse di no e che mi riattaccasse era forte..
Li: Stella??
S: Liam.. Io.. Perché non hai smesso di scrivermi quando hai scoperto chi ero??
Ho: I due minuti sono passati Liam..
S: Zitta Hope
Li: Ti devo dire la verità??
S: Sì
Li: Mi sono innamorato di te
Silenzio, altro silenzio.. Era insopportabile, mi opprimeva e non riuscivo a resistere a lungo
Li: Lo so, è presto per dirlo..
S: Liam..
Li: Sì?
S: Ci sto.. Facciamo quella cosa della settimana ma non dobbiamo parlarci
Li: Va bene, niente contatti fino a giovedì, finirà all’ultima campanella della pausa pranzo.. Se non ti vedo non ti darò più fastidio
S: Ok
Li: Ciao Stella, ti aspetto..
*Tu Tu Tu*
Guardai il cellulare soddisfatto, niente d’ora in poi mi avrebbe fermato, niente.. Volevo andare in fondo con lei, volevo scoprire cosa voleva dire amare e stare con una persona senza che del fottuto sesso si intromettesse..
Volevo scoprire fare l’amore, volevo scoprire cosa voleva dire tenere per mano una ragazza e andare avanti con una storia per più di due giorni
Sentivo che solo con lei potevo scoprire tutto questo, solo con lei..
 
Martha’s pov

H: Ciao bella
M: Cosa vuoi?
H: Solo un giretto nei bagni, che ne dici?
Il modo in cui lo disse avvicinandosi al mio orecchio mi fece rabbrividire, si poteva essere tanto pervertiti?
M: No, grazie, rifiuto l’offerta, molto gentile
H: Come la fai lunga..
Disse prendendomi per un fianco e sorridendomi
M: Staccati da me, di grazia
H: Dio mio, che sei? Una suora
M: Sì, con te sono una suora
H: Solo con me?
M: Ovvio
H: Beh, visto che è così, ti piacerebbe uscire con me?
Uscire? Ovvio che avrei risposto di no, era tanto idiota?
M: Certo che..
Appoggiai una mano sul suo braccio e sorrisi vedendo la sua espressione sicura di prendere un sì
M: Ovvio che io..  Dico no
H: Dio mio.. Sei insopportabile..
M: Io sarei insopportabile??
Mi fermai davanti a lui mentre i miei compagni di classe di fisica entravano in laboratorio
M: Tu che mi opprimi cercando di portarmi a letto, tu che hai portato nel tuo letto forse tutte le ragazze di questa dannata scuola, tu.. Mi dici a me insopportabile??
H: Ehm.. Sì..
M: Fanculo..
H: Aspetta..
Mi prese per un polso e guardò l’ultimo studente che entrava nell’aula..
M: Cosa vuoi?
H: Adesso sono sicuro che siamo nello stesso banco..
M: Fai il mio stesso corso??
Non mi rispose neanche e entrò dentro tutto soddisfatto, merda, dovevo capirlo prima..
Mi aveva trattenuta fuori e adesso ero costretta a stare due ore vicino a lui con la voglia di saltargli addosso da un momento all’altro sempre più alta..
Merda merda merda.
Pensai mentre entravo in classe e con disgusto mi resi conto che, effettivamente, il suo banco da lavoro era l’unico libero
H: Oh, ma che sorpresa.
M: Taci idiota
H: Sai che verrai a letto con me vero?
M: Cosa?
Dissi sentendo che l’odio, di contrasto ai miei pensieri su di lui, cresceva sempre di più
H: Scherzavo, scherzavo, proprio suora è??
Rimasi in silenzio, non avevo voglia di parlare con lui, non avevo voglia di sentirlo blaterare su come mi avrebbe portato a letto facilmente
H: Che fai oggi?
Disse con un sorriso innocente che mi fece passare per la mente che non ci fosse un secondo fine nelle sue parole.. Scossi la testa per scacciare quei pensieri, non corrispondevano alla realtà, dovevo ricordare bene le parole di Hope, dovevo scalfirle nella mia mente, dovevo ricordare quello che ha fatto a Stella
M: Sto lontano da te.
H: Come siamo spiritose oggi
M: Non ero spiritosa coglione
H: Si passa anche agli insulti oggi?
M: Smettila di rompermi le palle e stammi lontano ok?
H: Come faccio?? Siamo a due centimetri di distanza e mi sto trattenendo fin troppo
Prof: Styles, Wilson se non la smettete vi sbatto fuori ok? State zitti
Abbassai la testa, non volevo finire fuori con lui e tantomeno sola con lui..
La prof continuò a spiegare l’esperimento che stavamo per intraprendere mentre Harry e io montavamo in silenzio la struttura
H: Va così, idiota
M: Non parlarmi così
H: Ah certo.. Tu puoi dire coglione e io un semplice idiota invece no? Sei malata cara mia
M: Io non sono la tua cara ok?
H: Era per dire, comunque non hai risposto alla mia domanda..
M: Quale doman..
Prof: Styles!! Wilson!! Non ce la faccio più a sentire le vostre chiacchiere, fuori!!
H: Mi scusi, è solo colpa mia, non c’entra lei..
Prof: È così Wilson??
Io ero troppo impegnata a guardare esterrefatta Harry, mi aveva difeso.. O meglio, non mi aveva fatto sbattere fuori. Che cosa gli prendeva? Mi aveva stuzzicato fino a quel momento e adesso con una semplice frase mi capovolgeva tutte le convinzioni che avevo su di lui..
H: Ehm.. Martha?? È così??
M: Che?? Sì.. Credo di sì..
Prof: Ok.. Styles, lascio correre ok?
H: Grazie prof..,
Prof: Continuiamo ..
M: Grazie..
H: Beh, era colpa mia veramente, non c’è di che..
Sorrisi e continuai a montare l’esperimento
M: Comunque te cosa fai oggi??
Dissi abbassando la voce
H: Che?
M: Ti ho chiesto solo cosa fai oggi..
H: Avevo capito, mi sembra strano solo che tu mi inviti a uscire
M: Non ti sto inviando a uscire, ti sto solo chiedendo
H: In questo caso, uscirò con qualche amichetta
M: Amichetta?? Bene
Ecco che ritornava il Styles che avevo conosciuto, odioso e pervertito
H: Sì, qualche amichetta, non sarai mica gelosa?
M: Chi, io? Non sono così patetica.. Divertiti
H: E invece sì che lo sei, hai un colore rosso misto bordeaux
M: Non è vero
Dissi maledicendo il mio fottuto difetto di arrossire per qualunque cosa
H: Ooh, la mia gelosa
M: Non sono gelosa e tantomeno tua..
Continuammo l’esperimento in silenzio finché le nostre mani si sfiorarono
H: Scusa..
Un altro dei tanti brividi mi percorse la schiena e sorrisi .. Nessuno mi aveva fatto sentire così.. Bene..
Così fottutamente bene solo con uno sfioramento di mani
Lo guardai e vidi che anche lui stava sorridendo leggermente e anche lui, incredibile, stava arrossendo.
M: Tu.. Tu.. Stai arrossendo??
H: No, per niente..
M: Ok..
Ridacchiai e ripresi il lavoro.. Aveva arrossito, ero sicura di quello che avevo visto e la sua immagine della testa china con i riccioli che gli pendevano sulla fronte, del suo perfetto sorriso e delle sue dolci guance leggermente rosse mi sarebbe restata ben stampata nella mente, ero sicura
H: Cazzo..
Disse mentre osservava la penna appena caduta, si chinò e la raccolse..
Tentai con tutta me stessa di non guardargli il culo..
‘Non guardarglielo, non guardarglielo’
Mi ripetei a mente per auto convincermi
‘Merda merda, glielo hai guardato.. Sei debole Martha, debole’
Mi dissi mentre osservavo Harry rialzarsi e appoggiare la penna..
H: Tutto bene??
M: Perché?? Qualcosa dovrebbe andare male?
H: Sì, sei bianca, e la domanda l’avevo fatta prima io
La prof senza parlare ci guardò  male e io abbassai la testa sconsolata per non aver risposto a tono
La campanella suonò e io mi congratulai con me stessa perché passare due ore vicino a un ragazzo del genere per me era una vittoria assurda
Prof: FERMI
Ci fermammo dall’uscita e sentivo già la mano di Harry che cercava il mio fianco
Prof: Per la prossima settimana voglio una relazione di quello che avete fatto in classe e di cosa avete capito, la voglio in coppia! Se vi becco che la fa solo uno e l’altro copia, giuro che vi metto due e vi rimando, quindi non pensate di barare. Voglio anche la brutta.
La prof ripose i libri nell’armadio a fianco e iniziò a preparare la roba per il prossimo esperimento
Prof: Che ci fate ancora qui? Potete andare.
Gli alunni se ne andarono e io li seguii insieme a Harry
H: Quindi dovremo fare la relazione insieme..
M: Sì.
H: Si fa a casa mia, quando sei libera?
M: Forse non hai capito che non mi porterai a letto. Ok? La facciamo in un bar, nel mio, sotto gli occhi di mio padre, non a casa tua
H: Come vuoi.. Che fai oggi?
M: Hai il replay attivo? Non uscirò con te. Esci con le tue amichette
Mi prese per i fianchi e senza troppa delicatezza mi sbatté contro un muro bloccandomi per i polsi
Non riuscivo a respirare, avevo la gola secca, lui era a due centimetri di distanza e riuscivo a decifrare tutte le sfumature di quel verde intenso che invadeva il suo sguardo.
Avevo gli occhi bloccati sui suoi e mi sembrava che la stanza all’improvviso si fosse surriscaldata di scatto.
Non era possibile, sentivo un caldo addosso incredibile, come se fossi in un forno
H: Che avete da guardare? Sparite
Tutti gli alunni che si erano fermati sparirono per le scale e io pregai in Dio che la prof non avesse intenzione di uscire in quel momento
M: Cosa vuoi?
Dissi cercando le forze per riuscire a dire solo una semplice frase
H: Adesso mi dai cinque buoni motivi per cui non dovresti uscire con me.
M: Semplice, uno non voglio essere una delle tante
Lui appoggiò le sue labbra sulle mie regalandomi un bacio incredibilmente bello e che difficilmente sarei riuscita a dimenticare.
Mi lasciò i polsi e mise le mani sui fianchi trattenendomi ancora con forza
Si staccò e mi sorrise
M: Due, non voglio andare a letto con te.
Lui riappoggiò le sue labbra sulle mie lasciando passare anche la sua lingua, aveva un sapore delicato..
Baciava in un modo incredibilmente dolce e non ce l’era da aspettarselo da uno che per prima cosa ti chiede se vuoi andare nei bagni..
Sentii una sua mano scendere e infilarsi nella tasca posteriore dei miei jeans mentre l’altra allentava la stretta sul mio fianco
M: Terzo.. Non voglio farmi toccare il culo da te.
Lui sorrise e mi ribaciò.
Fece scendere l’altra mano nell’altra tasca dei jeans lasciando la presa stretta sui fianchi
Mi avvicinò a lui e io senza pensarci due volte abbracciai il suo collo con le mie braccia lasciandomi trasportare dal bacio
Sentii le sue labbra tirarsi in un sorriso e delicatamente staccarsi da me
H: Quarto?
M: Quarto.. Quarto, io.. Io.. Merda
Lui si riappropriò delle mie labbra senza troppe cerimonie.
La mia testa era fottutamente andata ma cercai nei muscoli delle mie braccia quel poco che bastava e piantandomi sul suo petto lo allontanai con una spinta
M: Che cazzo sto facendo?
H: Ti stai lasciando andare, vieni piccola
Mi riprese per i fianchi ma mi allontanai di scatto, andai correndo verso le scale e respirai profondamente, ero anche io caduta in quella cazzo di trappola
H: Allora, cosa fai oggi?
M: Te?
H: Hai il vizio di rispondere con delle domande?
M: Rispondi
H: Uscirò con te.
M: Risposta sbagliata
Scesi le scale e andai verso di lui, puntai un dito sul suo petto coperto solo da una sottile maglia a maniche corte estiva, ero curiosa della sua sensibilità per il calore visto che eravamo in piano inverno e che continuava a piovere ogni giorno
M: Non . Uscirò . Con . Te .
Dissi scandendo bene ogni parola
H: Dai, lo sanno tutti che lo farai, quindi perché non accorciare i tempi? Ti passo a prendere alle 4 al bar.
M: No.
H: Prometto che non ti cercherò di portarti a letto e né di baciarti
M: Promesso?
H: Promesso
Sembrava sincero, non sapevo se fidarmi ma i suoi occhi più accesi che mai mi sembravano la cosa più dolce del mondo e sentivo che mi potevo fidare
M: Ok, ma stacco alle 5
H: Sarò puntuale
Me ne andai sentendo che stavo facendo uno sbaglio, che non dovevo andarci, che alle 5 meno uno dovevo scappare a casa e rinchiudermi lì per sempre..
Ma qualcosa nel mio cuore voleva scoprire il vero Harry, quello sincero e dolce.
Sempre se ci fosse
 
 
 
Martha è un po’ confusa, cambia idea spesso.. Ahahah..
Va beh, che ve ne pare?
Fatemi sentire la vostra voce (?)
Ok, LA SMETTO, giuro
Recensitee!!
Baciooo xx

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


 Capitolo 20
 
Liam’s pov

Guardai il cellulare soddisfatto e un po’ sorpreso che tutte quelle parole fossero uscite dalla mia bocca
Quella che al massimo diceva qualche frase fatta per portare a letto una ragazza
Non riuscivo a credere che quella ragazza mi aveva cambiato in tal modo, pensavo non fosse possibile
Pensavo di rimanere la stessa persona per il resto della vita o almeno, finché non mi sistemavo
Ma era il momento di sistemarsi? Poteva una ragazza cambiare così tanto la tua teoria sulle ragazze e la tua vita?
Avevo così tante domande in testa che seguire la lezione era troppo difficile per il mio semplice cervello
Guardai Niall al mio fianco, anche lui sembrava preoccupato, anche lui sembrava sovrappensiero
Li: Che c’è Niall??
N: Cosa?
Li: Hai una faccia terribile
N: Grazie, sei un vero amico
Disse accennando un sorriso e distogliendo l’attenzione da me e passando a osservare la bella ragazza davanti a lui
Li: Sei sempre il solito..
N: Che c’è??
Li: Quella ragazza se non sbaglio è fidanzata
N: Che ragazza? Non capisco
Li: Quella che stai fissando da quando è iniziata la lezione
La ragazza si girò con un sorriso a trentadue denti per le attenzioni ricevute, Niall al contrario di quello che mi aspettavo abbassò lo sguardo e le disse di girarsi, che lei non c’entrava niente con la conversazione
Rimasi un po’ stupito, almeno, per quanto ne sapevo Niall ci si fiondava subito da una ragazza
Li: Che succede? Mi sto preoccupando
N: Non lo so, è strano e mi sento molto confuso, beh.. C’è una ragazza.
Non l’avevo mai visto così confuso e preoccupato, aveva le guancie rosse e continuava a tenere la testa bassa, ero quasi sicuro che si trattasse di Hope
Li: Hope
N: Te come fai a saperlo?
Li: Ricordi che me ne hai già parlato? Ti si illuminavano gli occhi quando parlavi di lei
N: Non è vero!
Disse mettendosi teneramente sulla difensiva
Li: Sì, me lo ricordo benissimo, ne stavamo parlando, ma poi sei scappato
N: Ah, forse
Li: Allora, ti piace molto?
N: Non lo so..
Li: Descrivimela..
N: Sai già cosa com’è fatta..
Li: Fai quello che ti ho detto e non discutere
N: Beh, ha dei capelli meravigliosi, lunghi castani che le ricadono sulle sue spalle dolcemente, e le incorniciano quel stupendo viso.. Con due occhi che possono fare paura da quanto son belli, sono profondi, di un verde incredibile che mi fa impazzire e non esagero quando dico che potrei stare ore e ore a guardarli sorridendo ancora come un idiota e il suo sorriso..
Risi vedendolo così sognante con lo sguardo rivolto dietro le mie spalle in un punto non preciso del muro, appoggiato a un suo braccio sul banco
Mi sembrava di vedere la mia copia mentre pensavo a Stella
Il suo discorso sulla perfetta Hope venne interrotto dal suono della campanella che fece alzare tutti gli alunni che si riversarono sul corridoio
N: Oh, va beh, continuo un altro giorno..
Li: No mi basta così.. Credo che ti sei preso una bella bottarella
N: Tu dici?
Li: Ne sono certo
N: Boh..
Presi lo zaino che sistemai con poca cura su una spalla e andai verso la porta
Prof: Aspetti signorino Payne..
Mi girai incuriosito dal prof che fece segno a Niall di lasciare l’aula
Niall chiuse la porta e lo sguardo fisso del prof incontrò il mio
Prof: In quanto vice preside volevo parlarle della sua borsa di studio
Mi si gelò il sangue, ci avevo messo tanto per arrivare a quella borsa di studio, me la volevano togliere? Perché, forse per qualche richiamo?
I richiami subiti in quella settimana per la poca attenzione in classe mi si ripresentarono nella mente e mi preoccupati all’istante
Li: La prego non toglietemi la borsa di studio, starò più attento io volevo concentrarmi è che..
Prof: Si calmi, non la toglieremo di certo per dei semplici richiami che posso anche sottolineare un periodo difficile della sua vita o comunque un po’ scombussolato.. Ma se continua con questo atteggiamento trasandato e immune ai richiami credo che dovremmo prendere dei seri provvedimenti
Li: Io..
Prof: Mi lasci finire. Per seri provvedimenti noi intendiamo, nel suo caso, la convocazione con i suoi genitori per parlare di un abbassamento della sua borsa di studio. Di certo non arriviamo subito alla sospensione, di certo, se questo le fa paura. Non vogliamo perdere uno studente modello come lei, ma stia attento alle lezioni
Non tollereremo altre lamentele sul tuo comportamento da parte dei prof. Se non sbaglio è finito in detenzione l’altro giorno
Li: Sì, c’è stata una specie di litigio tra due miei compagni e io ho partecipato, nel senso che ho tenuto a bada il diretto interessato
Prof: Capisco. Non si metta nei guai Payne. La avvisiamo per l’ultima volta prima di un richiamo dei genitori. Sarò sincero con lei, anche nelle mie lezioni lo vedo un po’ disorientato rispetto alle altre volte. Sta succedendo qualcosa a casa o a scuola di grave?
Ovvio che non volevo parlare con lui della mia situazione con Stella, anche perché non c’era tanto da raccontare. Per un po’ dovevo pensare allo studio oltre che a lei e a i suoi capelli bellissimi, rossi con delle sfumature rosso scuro che mi facevano perdere la testa
Prof: Payne mi sta ascoltando?
Trasalii alla voce alzata del prof e feci sì con la testa confuso
Prof: È proprio di questo che stavo parlando. Perché ti distrai così facilmente?
Li: Mi scusi, non vorrei mancarle di rispetto ma sa.. Sono faccende private
Prof: Capisco. Ora va, l’aspetta Horan.
Li: Grazie e arrivederci
Il prof mi sorrise, avevo l’impressione che aveva capito cosa mi prendeva in questi giorni
Il cuore non mi aveva mai battuto così per un semplice sorrisetto, per un bacio rubato a quelle dolci labbra che mi sembravano la fine del mondo
Lei era tutto questo, ormai faceva parte di me e avevo paura persino di toccarla per paura di farle male, perché non mi sarei mai permesso di farla soffrire, in tutti i sensi
N: Che ti ha detto lo stronzo?
Li: Niente, qualcosa sulla mia borsa di studio
N: Oddio te la tolgono?
Li: No, ha detto di non arrivare a conclusioni affrettate..
N: Meglio, so quanto hai lavorato per averla.. Gli altri ci stanno aspettando più in là
Disse indicando con la testa un gruppetto di ragazzi che stavano chiacchierando vivamente
Ci incamminammo verso di loro e appena arrivammo ci rivolsero degli enormi sorrisi, tutti tranne Zayn..
Z: Eccovi. Andiamo.
Presi Harry da parte mentre camminavamo per il corridoio andando in classe
Li: Che ha Zayn?
H: Non lo so, è scorbutico da stamattina ma adesso è veramente insopportabile
Alzai le spalle e continuai ad andare avanti, io e Zayn avevamo la stessa ora in comune quindi potevo chiedergli lì cosa gli prendeva..
Lou: Oh, ragazzi noi andiamo di qua! Ci sentiamo!
Salutammo Louis e Harry e rimanemmo io, Niall e Zayn
Continuammo in silenzio la strada e piano piano anche gli altri studenti entrarono nelle classe e rimanemmo solo noi. Niall ci salutò e girò a destra.. Stavo per iniziare un discorso con Zayn quando mi prese per la camicia e mi sbatté con violenza sugli armadietti più vicini facendomi un male cane alla schiena
Li: Che cazzo ti prende?
Z: Che cazzo mi prende?
Mi ringhiò a due centimetri dalla faccia quella domanda e i suoi occhi neri pieni di rabbia mi fecero per un attimo tremare dalla paura, non lo avevo mai visto così. Strinse la presa sulla mia camicia e si avvicinò di più a me, per quanto fosse possibile, sentivo i suoi sbuffi caldi contro la mia pelle. Mi faceva paura.
Z: Cazzo è mia sorella! Cosa ti dice il tuo amico? Facciamola soffrire ancora di più??
Li: Io.. Io non
Z: Te non, cosa?? Non vuoi farla soffrire? Ci stai riuscendo! Stronzo. Lei ha sofferto già abbastanza
Con la sua presa sempre più stretta mi alzò di un po’ di centimetri, i miei occhi erano fissi dentro i suoi. In quel momento vedevo solo rabbia, solo rabbia per sua sorella
Non le avrei mai fatto più del male, non potevo. Ero cambiato, per lei, ero cambiato e non c’era niente di più bello che cambiare per amore
Lasciò una mano e la posizionò sotto la mia mascella spingendo in alto con tutta la sua forza lasciandomi senza fiato. Non riuscivo a respirare ma riuscivo benissimo a sentire la rabbia nelle sue parole
Z: Se ti avvicini ancora a lei, giuro che ti spezzo tutte le ossa una a una
Quando diceva così non era solo una frase fatta, era una promessa.
Li: No.. Non posso.. Non posso farle del.. del male
Balbettai cercando aria per respirare e per formulare la frase
Allentò la forza del pugno sotto la mia faccia e io continuai sentendo anche la presa sulla mia camicia piano piano lasciarmi
Li: Io non posso. Mi sono innamorato di tua sorella, Zayn
Dissi il suo nome con un tono simile alla preghiera, il suo forte pugno mi stava ancora facendo male e la presa anche se era più lenta stringeva ancora il tessuto della camicia
Z: Come hai amato anche quelle altre puttanelle?
Li: No, con lei è diverso.
Zayn riprese anche con l’altra mano la presa di prima e mi alzò ancora di qualche centimetro
Z: Spero che sia così perché se no sei morto per me, se è felice lei allora anche la nostra amicizia lo sarà, sappilo.
Mi scosse con violenza contro gli armadietti e poi mi lasciò andare bruscamente e io, non pronto, caddi per terra come un idiota. Guardai andare via Zayn e mi sedetti con la schiena contro il freddo metallo degli armadietti dove poco prima c’era stata la scenata di gelosia di Zayn.
Forse qualcosa c’era a fermare Stella e me, la gelosia di Zayn.
 
Stella’s pov

Guardai il cellulare con un po’ di rimprovero verso me stessa, cosa avevo fatto?
Avevo appena accettato di affrontare il periodo che sarebbe stato il più lungo della mia vita, non è possibile che quel ragazzo era stato così gentile con me e non è possibile che la gentilezza e la dolcezza di questo ragazzo è della stessa persona che si è scambiata le ragazze tra i suoi amichetti, non è possibile.
H: Che hai fatto?
S: Che vuoi dire Hope?
H: Hai accettato? Non dovevi, guarda come ti ha ridotto
S: Lui ci tiene a me.
H: Secondo te a quante persone lo ha detto?
S: Era sincero. Ne sono sicura
H: Cosa ti ha detto?
S: Ha detto che devo prendermi una settimana per pensare a cosa provo per lui, alla campanella di fine pranzo devo andare da lui se ho accettato di uscire con lui, in caso contrario, se non mi presentassi, mi lascerebbe stare e non mi romperebbe più le palle
Hope mi guardò negli occhi e poi sospirò, mettendo a posto la coperta sul divano
H: Bene, non ci andrai.
S: Cosa?
H: Vuoi andarci?
S: Non lo so, ma di certo non me lo dici te cosa fare..
Ci guardammo negli occhi e io mi pentii subito delle parole che avevo appena detto, infondo lei voleva solo proteggermi. Ma io so proteggermi da sola, Liam non sarà il miglior ragazzo della scuola ma ero quasi sicura che fosse il ragazzo più giusto per me.
Una lacrima mi bagnò la guancia e appena Hope se ne accorse mi venne incontro e mi abbracciò forte
H: Scusa, scusa, scusa, ti voglio solo proteggere da quello che potrebbe essere il tuo sbaglio più grande
S: Lo so, lo so
Mi asciugò una lacrima e poi mi sorrise
H: Deciderai te, ma l’importante che farai la scelta giusta
S: Ma non esiste una scelta giusta.
Lei mi baciò in fronte e sorrise, mi mise le mani sulle spalle
H: Non voglio che ti ferisca
S: Ok.
Cosa dovevo dire? Sono sicura che non lo farà? Ma di questo non ne ero sicura, lui era un ragazzo come altri, poteva benissimo spezzarmi il cuore come avrebbero fatto tutti
H: Pace?
Annuii sorridendo e mi sedetti sul divano in attesa che Hope portasse qualcosa da mangiare
Mi alzai la manica e vidi quelle cicatrici che avevano causato tutto ciò, le odiavo, le odiavo a morte.
Avevano rovinato la mia vita e a pensare che io me le fossi procurata mi portò a una soluzione:
Io mi ero rovinata la vita da sola
La cosa era un po’ strana da mandare giù e un po’ forte da sopportare.
Pensai a tutte quelle volte che mi venivano quelle maledette crisi, ci mettevo molto a calmarmi ma quando ero con lui no.
Lui era come se fosse un calmante per la mia malattia, l’unica medicina che mi toglie il dolore e che mi fa sorridere, anche di un minimo
Pensai a i suoi occhi, a i suoi occhi di un marrone scuro che sembrava quasi nero, alcuni ritengono che quel colore sia una merda ma io, invece, non avevo mai visto un colore così rassicurante
H: Smettila di guardarli, non ti fa bene
S: Fanno parte di me, non posso non guardarli
H: Beh per oggi ti sei guardata abbastanza
Mi porse una benda con cui, alcune volte, mi fasciavo il polso e l’avvolsi attorno a esso
H: Meglio, molto meglio
Sorrisi e guardai la televisione spenta.. Continuavo a pensare alle sue parole, aveva contato tutti i giorni in cui avevamo parlato.
Tutti.
A dire la verità li avevo contati anche io ma non pensavo che lui lo facesse. Io ci tenevo a quel misterioso che mi faceva sentire bene, per quello che li avevo contati. Allora anche lui teneva a me?
C’erano troppe fottute domande nella mia testa che mi sconvolgevano soltanto
S: Guardiamo qualcosa?
H: Certo, che vuoi guardare?
S: Un cartone animato, Toy Story per esempio
H: Ancora?
S: Per favoree
Dissi mettendo le mani una contro le mani pregandola, lei sbuffò e si alzò sconfitta
Guardavo sempre Toy Story quando stavo male, da quando ero piccola, era la passione di mio padre e forse quel film mi faceva stare bene perché era l’unico ricordo vivo di mio padre
H: Ok, Ok.. Ma questa è l’ultima volta
Andò a prendere il dvd e io mi sistemai nella coperta con sopra la ciotola di pop corn piena
H: Eccomi
Mise il dvd dentro il lettore e cliccò ‘riproduci film’ nel menù
S: Grazie
H: Di niente piccola
Sorrise e io mi accoccolai sul divano guardando il mio film preferito
C’era solo ancora un pensiero che mi tormentava nella mente
Come sarebbe cambiata la mia vita se mi fossi presentata?
In meglio o in peggio?
 
 
Eccomi qua con un altro capitolo, sinceramente pensavo di metterci un po’ più di tempo ma ci ho messo solo tre giorni.. Quindi.. Bene..
Ahahaha ok, a parte questo, come è il capitolo? Spero vivamente che vi piaccia.. Anche perchè per me è uno dei peggiori che io abbia mai scritto.
Comunque..
Il nostro caro Zayn è un po’ geloso eh? Che ne pensate?
Stella andrà a quell’appuntamento??
Fatemelo sapere lasciando una piccola recensione!
Baci xx



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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


 Capitolo 21
 
Zayn’s pov

Non è possibile che tra tutte le ragazze di questa dannatissima scuola, Liam scegliesse proprio mia sorella su cui indirizzare il suo dannato amichetto.
Andai in classe con ancora l’immagine nella mia mente di Liam sbattuto contro gli armadietti che chiedeva perdono.
Non volevo trattarlo male, infondo era il mio migliore amico, ma mia sorella ne aveva passate fin troppe, non aveva bisogno di un ragazzo che le avrebbe solo procurato del male.
Liam era proprio come me, usava le ragazze, e io non ero proprio l’angioletto della famiglia e tanto meno della scuola..
Semplicemente mi diverto fin quando sono giovane
Mi vergogno un po’ a usare le ragazze ma per adesso conosco solo questo modo per divertirmi e per sopprimere certi sentimenti e certe emozioni che forse è meglio lasciar stare.
Liam arrivò qualche minuto dopo, entrò in classe e si sedette vicino a me in silenzio.
Odiavo litigare con i miei migliori amici
Z: Oh, senti, scusa..
Li: Non preoccuparti, è logico, ci tieni a lei. Si vede, non provare a dire che era solo un momento di ira
Mi girai verso di lui, aveva ragione, osservandolo meglio mi accorsi che aveva ancora la gola rossa per la mia presa e per questo faticava a parlare, la camicia era ancora stropicciata dove lo avevo preso con una forza mai vista prima su di me..
Gli occhi, gli occhi erano cambiati, si erano tranquillizzati, non erano più di quel colore intenso che emanava solo paura.
Paura nei miei confronti.
Paura per il suo migliore amico.
Era una paura strana, che non si vede tutti i giorni.
Che ti colpisce all’improvviso e non sai come fai a sbarazzartene.
Era incredibile che la avevo procurata io e questo mi feriva ancora di più
Z: Sì, ci tengo a lei.
Abbassai la testa e sorrisi come un idiota, amavo mia sorella. Come non avevo mai fatto. L’avevo sempre sottovalutata, pensando che fosse ‘solo’ mia sorella, ma quando si trattava dei suoi sentimenti, diventavo iperprotettivo..
E per questo, anche se non ce n’è bisogno, mi vergognavo..
Semplicemente amavo mia sorella.
Come un ragazzo ama sua sorella, un amore che anche se sembra che non esiste, esiste ed è fisso nel tuo cuore.
Li: Tranquillo, non potrei mai farle del male, è più forte di me.
Sembrava sincero, e io ci volevo credere ma l’immagine di Stella seduta per quel corridoio freddo appena poche ore prima era ancora calda nella mia mente e non voleva sbarazzarsi di me.
Z: Sei così tanto innamorato?
Li: Non sono mai stato così affezionato a una persona.
Z: Anche se sembri molto sincero..
Tirai un sospiro come per prendere tempo, per capire se questa relazione era giusta per Stella o no, sapevo già la risposta.
Li: Sì?
Z: Sì, ti conosco, so che sei sincero, comunque anche se, come dicevo prima, lo sembri, non credere che accetterò mai questa relazione..
Passammo l’intera lezione in silenzio con le occhiate strane della professoressa su di noi.
Non potevamo neanche restare in silenzio che subito ci guadagnavamo le occhiate curiose delle prof.
Liam a cinque minuti dalla campanella, all’improvviso, cogliendomi di sorpresa, si mise le mani tra i corti capelli e sbuffò rumorosamente.
Lo guardai attentamente e con fare confuso chiesi
Z: Che succede?
Li: Se continuo a essere distratto nelle lezioni.. Mi.. Mi toglieranno o comunque abbasseranno il valore della mia borsa di studio.
Sapevo quanto ci aveva lavorato Liam a questa borsa di studio per non pesare sulle casse della sua famiglia, sapeva benissimo cosa voleva dire un abbassamento della borsa di studio, voleva dire che gli avrebbero pagato un’università minore o comunque con meno offerte di una che si meritava.. Lui non poteva permettersi un’università e aveva cercato in tutti i modi di avere dei perfetti voti per averla. Si era impegnato tutti gli anni e questo era il minimo che la scuola gli doveva dare.
Z: Loro.. loro non possono farlo..
Li: Sì invece, non sono più attento alle lezioni, questo è l’ultimo richiamo prima della convocazione dei genitori..
Z: Che bastardi, che assoluti bastardi, hai sempre avuto una condotta impeccabile e dei voti da studente modello, sarebbe uno scandalo.
Li: Beh, potrebbero comunque farlo..
Guardai gli ultimi minuti scorrere sull’orologio prima di sentire la campanella che segnava la fine delle lezioni e della giornata.
Z: Ci vediamo.
L’unica cosa che un minimo mi rallegrava era la bomba sexy che mi aspettava davanti al Big ben alle 3 in punto, giusto a 15 minuti in macchina da casa mia e che mi faceva distrarre da una nana mora che mi  ero portato a letto il giorno prima, Hope.
Mi alzai prendendo l’astuccio e gli ultimi libri sul banco ma Liam mi fermò da un polso..
Li: Comunque l’unica cosa che mi distrae sono gli occhi perfetti di tua sorella..
Z: Se stai cercando di addolcirmi e di impietosirmi sei fuori strada, rimango della mia posizione, ci vediamo.
Mi girai senza lasciargli tempo per rispondere e me ne andai da quell’orrendo carcere
 
Andai in casa e buttai lo zaino per terra
Buttai qualcosa, non avevo idea di che cos’era, nel microonde e mi sedetti sul divano aspettando il suono del microonde
Dovevo trovarmi qualcosa da fare, qualcosa che mi distraeva dalla piccola Hope..
Potevo darmi alla maglia
Ok, no questo era da evitare..
Presi il telecomando e cominciai svogliatamente a cercare qualcosa di interessante alla tv
All’improvviso mi si illuminò il cellulare sul tavolino..
Era Louis
Lou: ‘Amico che fai oggi?’
Z: ‘Esco con una, te?’
Lou: ‘Penso di uscire con Eleanor, ma Liam?’
Z: ‘Cosa?’
Lou: ‘L’ho visto strano oggi, che gli è successo?’
Z: ‘Che mai dovrebbe essere successo?’
Lou: ‘Senti, non lo so, per quello che te l’ho chiesto’
Z: ‘Ah, beh non lo so’
Lou: ‘Ok, quando lo senti chiamami, ciao bello’
Z: ‘Ciao!’
Posai il cellulare e andai a prendere quella poltiglia che era il mio pranzo..
Mi appoggiai al banco della cucina vuoto e iniziai a mangiare fissando un punto non preciso e pensando a quanto era debole Stella
Non si doveva mettere con Liam, le avrebbe solo fatto del male, come la sera prima, ero quasi sicura che fosse colpa di quello lì se si era quasi ributtata in quel fosso che era l’autolesionismo
 
Forse Liam aveva ragione, forse si poteva cambiare per una ragazza
Ero con quella ragazza tutta tette davanti al Big Ben, questa continuava a parlare ma io non le destavo la minima attenzione..
Non che prima l’avessi mai fatto ma la differenza è che, tra i miei pensieri non c’erano le posizioni da provare dopo a letto ma c’era mia sorella e Hope
Hope
Quella dannata ragazza ormai era sempre nei miei pensieri e non potevo farci niente..
La ragazza mi prese improvvisamente la mano e mi girò la testa con l’altra in modo che i nostri sguardi si incrociassero..
x: Tutto bene?
Z: No, scusami, sì, almeno credo, va tutto bene.. Come hai detto che ti chiami?
x: Ok, non va tutto bene, mi chiamo Jasmine
Z: Ah, beh scusa Jasmine
J: Io non sono tutte tette sai?
Z: Che?
J: Sono quasi sicura di sapere perché mi hai invitato, per queste
Disse aprendo le mani davanti al suo petto e scuotendole così scatenando una mia grossa risata
J: Non ridere, so capire la gente, se mi avessi ascoltata lo sapresti, allora che succede?
Z: Non lo so, io penso a mia sorella
J: Tua sorella? Hai una sorella?
Tipico, o sapevano della presenza di Stella e le davano della puttana, o non la consideravano nemmeno, anche se, come in questo caso, frequentavano lo stesso corso
Z: Sì, Stella Malik, quella che viene al corso di chimica con te
J: Ah!! La rossa zoccola
Z: Cosa hai detto?
Dissi fissandola con tutto l’odio possibile che poteva trasparire dal mio sguardo e cercando di trattenere la mia mano che pressappoco si sarebbe piantata sulla sua guancia
J: Scusa, non volevo..
Z: Sai capire le persone? Non credo, non sai quello che sta passando e che ha passato Stella e non ti permetto di giudicarla, è come te..
J: No, seriamente, scusa, la chiamano tutti così e io non mi sono mai permessa di chiamarla in quel modo davanti agli altri, adesso mi è solo scappato..
Z: Dici sul serio?
Dissi senza però togliere lo sguardo fisso nei suoi occhi che,però, sembravano sinceri
J: Te lo giuro.. È solo l’abitudine di sentirlo
Z: Io non capisco come la fanno a giudicare
J: Io non posso dire niente, non la conosco..
Z: Un giorno te la farò conoscere, è una ragazza stupenda, solo che a primo impatto è un bel po’ scorbutica e rompipalle
Dissi sorridendo e appoggiandomi a un muretto..
J: Lo so, una volta le ho chiesto di prestarmi una penna perché non la trovavo e lei, guardandomi male, mi rispose senza tanta delicatezza ‘No, non ho una penna, adesso togliti dai coglioni’, detto questo si girò e andò a sedersi vicino.. a .. Hope, credo
A quel nome trasalii, per un momento non era nei miei pensieri ma logico che se parlavo di mia sorella prima o poi quella nana si sarebbe intromessa nel discorso
Sempre lei. Era come un ossessione sulla bocca della gente e sulla mia
J: Ehi, ti senti bene? Hai una faccia
Z: Sì, sì scusa..
J: Ho nominato il diavolo è?
Z: Non proprio, senti io adesso vado..
J: Aspetta..
Disse prendendomi per un polso facendomi girare e ritornare sui suoi occhi..
J: Da quanto sei innamorato di Hope?
Z: Non sono innamorato.
J: Ah, capisco, non te ne sei ancora accorto, quando lo farai fammi un fischio, ti aiuterò
Detto questo prese una sigaretta dalla tasca dove sbucavano, la mise in bocca e prese il mio accendino e con la testa di lato l’accese con fare esperto
J: Grazie.
Rimise il mio accendino nella mia tasca del giubbotto e sorridendomi se ne andò lasciandomi spiazzato..
Era la ragazza con più cervello e tante tette che avevo mai incontrato..
Sorrisi e stringendomi nel mio cappotto mi incamminai verso casa di Hope, erano le 4.. Le avrei fatto una sorpresina
 
Niall’s pov

Finii l’ora in silenzio, di solito ero con Stella e parlavamo tutto il tempo guadagnandoci le occhiate malefiche della prof, ma la sua assenza ingiustificata rendeva la lezione solo ed esclusivamente noiosa.
Non era la stessa cosa senza le sue battutine acide sulle ragazze che la giudicavano, che causavano solo delle grandi risate da parte mia e delle altre inutili occhiate da parte della prof.
Assegnò i compiti per il giorno dopo e in quel preciso istante suonò la campanella della fine delle lezioni.
L’unica cosa che mi rallegrava un minimo era quella bella ragazza, chiamata Hope, che mi aspettava a casa..
Mentre camminavo sul marciapiede pieno di studenti pensavo all’ultima discussione avuta con Hope.
Non ero stato molto gentile nei suoi confronti e non era finita nel migliore dei modi.
Aveva ragione Stella, io non ero fatto per questo tipo di relazioni, mi impegnavo troppo e ci mettevo troppi sentimenti e questo non andava bene.
Il ricordo di Stella mi fece preoccupare un attimo.
Mi si materializzò nella mia mente le immagini di quella stessa mattina in cui Stella entrava in classe in lacrime e io non mi ero preoccupato più di tanto..
Sapevo perfettamente che era da Hope, lei andava sempre lì quando si sentiva male e volevo assolutamente vederla..
Volevo abbracciarla e scusarmi per come mi ero comportato..
Per averla lasciata da sola
Per non essere corso fuori e cercare di capire cosa le era preso..
Ero un idiota, ero un amico inutile
Cercai di concentrarmi su altro mentre mi incamminavo verso casa di Hope, ma gli argomenti su cui pensare erano pochi.. Hope o Stella..

Infondo se non si voleva aprire, Hope, non era colpa mia, non doveva importandomi più di tanto, volevo solo che lei fosse felice..
Ma perché non riuscivo a fare a meno del suo sorrisetto?
Perché non riuscivo a fare a meno della sua espressione beata quando facevamo sesso?
Credo che ero molto confuso sulla differenza tra amore e sesso e la situazione con Hope non aiutava molto.
Ero solo confuso, molto confuso.. Ma ero sicuro che un altro incontro con Hope poteva migliorare la situazione..
O mandare tutto a puttane..
Beh, c’era solo un modo per scoprirlo..
Suonai alla porta di casa sua sorridendo, aspettai un po’ ma non ricevetti nessuna risposta.
La paura che non fosse in casa era tanta, perché?
Perché avevo questa cazzo di paura che mi percorreva il corpo? Paura di non vederla? Paura di rimanere a secco?
O semplicemente paura di innamorarmi?
Di non averla tra le mie braccia mentre dormiva dolcemente, paura di non accarezzarle i capelli sorridendo, paura di non vedere quel corpo perfetto..
Scossi la testa in modo da scacciare tutti i pensieri e mentre stavo per riprovare a suonare una dolce Hope in pigiama mi aprì un po’ incazzosa
H: Shh!!
N: Che c’è?
H: C’è Stella che dorme, vieni..
Mi prese per un polso e mi tirò dentro senza troppi indugi
N: Ehi, Ehi.. Con calma Hope.. Senti, scusa per l’altro giorno
Si girò con quei occhi meravigliosi verdi piantati nei miei azzurri..
N: Non dovevo insistere così tanto, te hai la tua vita, io ho la mia, non mi devo intromettere..
H: Grazie Niall, vieni in salotto..
La seguii e vidi Stella che dormiva in un angolo raggomitolata dolcemente nella coperta, aveva una faccia strana, per niente rilassata
H: Ha iniziato all’improvviso a piangere e a lamentarsi, quasi urlando, mi sono spaventata
N: No, è normale, da quando è morto suo padre fa così, le prime notti che era all’ospedale dormiva tra me e Zayn nel letto matrimoniale e si muoveva continuamente lamentandosi.. Solo Zayn e la sua voce riescono a rassicurarla, ma ci provo..
H: Zayn e la sua voce?
N: Sì, le canta una canzoncina dolce e poi lei smette di piangere e continua a dormire..
H: Non.. Non sapevo che era così.. Non importa.. La porteresti su?
N: Certo..
La presi in braccio mettendo un braccio intorno alle sue gambe e uno alla sua vita..
Era così leggera.. C’era qualcosa che non andava..
N: Quanto pesa?
H: Poco.. Perché?
N: Dobbiamo fare qualcosa, è troppo magra, veramente, le sue gambe stanno nella mia mano..
La portai su per le scale mentre ancora si dimenava un po’, all’improvviso le sue braccia si legarono al mio collo
S: No, papà.. Non lasciarmi
Sbiascicava le parole e a stento le sentii.. Mi fermai di colpo sulle scale sentendo Hope che si scontrava contro di me..
H: Che cazzo stai facendo?
N: Ha parlato nel sonno, le manca suo padre, chiama suo padre..
H: Poverina, non deve essere facile per lei, posala nel letto
Entrai nella camera di Hope che conoscevo molto bene e la stesi sul letto.. Non si calmava ancora, chiamare Zayn non era una cosa buona visto che era con una delle sue puttane, almeno credevo
H: Prova..
N: Cosa?
H: A cantare..
N: Ehm.. Io..
H: Dai, prova
Sospirai, mi avvicinai a lei stringendola tra le braccia, le sue braccia erano ancora ferme sul mio collo
N: You never love yourself
     half as much as I love you
     You’ll never treat yourself
     right darlin’ but I want you to
     If I let you know I’m here for you
    Maybe you’ll love yourself
     like I love you, oh..

Lasciò la presa sul mio collo lentamente e si raggomitolò nelle lenzuola.. Uscii dalla stanza e con Hope andai di sotto, in salotto..
H: Non sapevo che avevi una voce così.. meravigliosa..
Sentii le guancie riscaldarsi un po’ e sorrisi..
N: Grazie..
H: Tè?
N: Sì, grazie
Presi la tazza dalle mani di Hope e la sentii sospirare..
N: Che succede?
H: Senti.. Dobbiamo parlare..
 
 
Ok, è più lungo di quanto mi aspettassi ma spero lo stesso che vi piaccia..
Comunque, fatemi sapere che cosa ne pensate, sì, proprio voi che state leggendo questa parte, per favore recensite!
Dio, sono veramente disperata!! Ahahah
Ma passiamo al capitolo, secondo voi cosa dovrà dire Hope a Niall?
Prima di lasciarvi andare, una domanda, preferite Hope e Niall o Hope e Zayn??
Rispondete in tante!!
Baci xx

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


 Capitolo 22
 
Martha’s pov

Sentii l’ultima campanella suonare e tirai un sospiro di sollievo ringraziando il cielo che fosse finita quella giornata decisamente pessima ma mi sbagliavo di grosso, dovevo affrontare ancora un uscita con Harry sperando di non saltargli addosso..
Misi la borsa sulle spalle e lasciai l’aula dirigendomi verso il mio armadietto
Misi tutti i libri dentro e presi quelli che mi servivano per il pomeriggio, come al solito
Lou: Ciao bellezza!
M: Oddio Louis, mi hai spaventata!
Lou: Ahahah, scusa scusa.. Non volevo..
M: Fa niente, tranquillo
Lou: Meglio, allora che fai?
M: Prendo i libri e poi vado in caffetteria ..
Lou: Vai in macchina?
M: Sì, perché?
Lou: Mi dai un passaggio? Ho un appuntamento con El proprio lì..
M: Oh, certo, non c’è problema
Speravo soltanto che per le 5 se ne fossero andati perché farmi vedere con Harry non era nei miei piani, non volevo che sapessero che ho accettato così facilmente un’uscita
Andammo verso il parcheggio mentre, con un enorme sorriso, Louis mi chiedeva come andava, come andava la scuola, se mi trovavo bene..
Cose che si chiedono di solito a una appena trasferita, normale..
Risposi sorridendo e appena la vidi gli indicai la mia macchinina
Lou: Quel catorcio? Oddio non mi vorrai uccidere?
M: Ahahah, è mio padre che me l’ha comprata..
Lou: È sicura?
M: Ieri mattina me l’ha riportata il meccanico, è sicurissima
Lou: Lo spero..
M: Dai sali, idiota..
Lou: Subito!
Come ordinato salì in macchina sorridendo e chiuse la portiera mettendoci una potenza assurda
Salii di corsa dall’altro lato e lo guardai attentamente
Lou: Che c’è??
M: C’è che hai rischiato di rompermi la macchina, ho solo questa quindi vai piano con le portiere
Lou: Ok, ok, abbiamo capito che è molto delicata la tua macchina..
M: Sì, proprio così
Scoppiammo a ridere mentre mettevo in moto la macchina..
Uscii dal parcheggio e in lontananza vidi Harry che camminava con le mani in tasca guardando davanti a se, per fortuna non mi vide e io accelerai con tutta la forza che avevo per sparire più rapidamente possibile da quel parcheggio
Lou: Aspetta aspetta, non era delicata questa macchina??
Disse Louis tenendosi al cruscotto con una faccia alquanto preoccupata e, per me, divertente
M: Non quando voglio io..
Lou: Ti ha fatto questo effetto quel ragazzo??
M: Andiamo, non chiamarlo quel ragazzo come se non lo conoscessi
Lou: Ok, Harry..
M: Non mi fa quell’effetto, comunque
Lou: Tesoro, sei partita a 70 all’ora e non so ancora come questa macchina ci sia riuscita arrivare a quella velocità in pochi secondi
In verità me lo chiedevo anche io, era come se la mia macchina avesse capito che non volevo minimamente incontrare il suo sguardo..
Perché ci avrei letto dentro solo una gran felicità per aver ‘vinto’ il torneo contro di me
Strinsi le mani sul volante pensando che ero stata solo una stupida ad accettare di uscire, sì, mi dovevo rinchiudere in casa mia, decisamente
Louis mise una mano sulla mia e fece un sospiro seguito da una risatina
M: Che c’è da ridere?
Lou: Da quando ti piace Styles?
M: Come hai detto?
Lou: Dai, non sono mica scemo, comunque tranquillizzati o il volante te lo ritroverai staccato dalla macchina
Io lo guardai negli occhi sorridenti e allentai la presa sul volante facendo un grosso respiro, per fortuna eravamo quasi arrivati perché non potevo resistere ancora per molto all’interrogatorio di Louis
Lou: Dicevamo, Styles, Harry Styles, il rubacuori della scuola, da quando?
M: Ecco, proprio per questo che non succederà mai..
Lou: Cosa?
M: Io e lui..
Lou: Sì, intanto oggi ci esci insieme..
M: Che?
Lou: Ti scordi che stai parlando con il suo migliore amico..
M: Merda.
Lou: Tranquilla, non sono uno spione, non dirò niente
Disse mettendosi comodo sul sedile e appoggiando le sue sporche scarpe sul mio cruscotto
M: Fai con comodo, tanto la pulizia mica la paghi te
Lou: Appunto.. Comunque stai attenta
M: Cosa hai detto?
Lou: Di stare attenta, sono pure il suo migliore amico ma so che è fissato decisamente con le ragazze, le usa.
M: È sembrato gentile e sincero con me
Non sapevo neanche io perché avevo accettato, sapevo dove mi stavo andando a cacciare ma non ci avevo pensato minimamente quando i suoi occhi verdi smeraldo erano fissi su di me
Con il suo sorriso contornato da quelle fantastiche fossette
E diciamocelo, un culo da paura
Lou: La strada
Guardai Louis confusa e lui indicò semplicemente la strada e sorrise rilassato, non me ne ero neanche accorta ma ero andata direttamente quasi nell’altra corsia occupando almeno metà di questa
Mi rimisi in carreggiata e sospirai
Lou: Sì, quegli occhi, non so perché, fanno lo stesso effetto sulle altre ragazze
M: Sì, sono splendidi, aspetta che cazzo hai detto?? Che cazzo ho detto io?
Dissi maledicendomi mentre entravo nel parcheggio della caffetteria e parcheggiavo nei posti riservati
La risata di Louis riecheggiò in tutta la macchina mentre io continuavo a maledire Harry e i suoi occhi e io e la mia stupidaggine
Lou: Come le altre.
Disse prima di scendere dall’auto
Ecco, come tutte le altre, io ero come tutte le altre, fottutamente come tutte le altre
È la stessa cosa che pensava Harry??
Mi voleva usare
‘Merda’ pensai mentre chiudevo con forza la portiera
Lou: Delicatezza, ci vuole delicatezza, è delicata la macchina
M: Fottiti Louis
 
Hope’s pov

H: Dobbiamo parlare
N: Cosa?
H: Sì..
Non sapevo come dirglielo, questa cosa piaceva anche a me ma ero sicura che era meglio darci un taglio
N: Dimmi tutto
Non sembrava preoccupato, era rilassato, il suo sorriso era ancora ben stampato sul suo volto
Il suo bellissimo sorriso che lasciava intravedere l’apparecchio trasparente quasi invisibile, lui era uno dei ragazzi più belli mai visti
I suoi capelli biondi raccolti in una cresta abbastanza alta erano di un biondo tinto che però faceva risaltare i suoi perfetti occhi azzurri, azzurri ghiaccio, quel colore fantastico che mi faceva andare fuori di testa e ogni volta uccideva qualche mio neurone
Amavo perdermi in quei occhi pieni di gioia
Non volevo vederli smettere di ridere anche per un attimo
H: Noi due.. Forse..
N: Cosa?
Il suo sorriso piano piano si spense e i suoi occhi si rabbuiarono perdendo la scintilla che li percorreva sempre
H: Forse è meglio darci un taglio
Dissi netta. Non volevo farlo soffrire più di tanto anche se sapevo che non me la sarei cavata con poco
N: No, noi non possiamo darci un taglio
H: Ci stiamo mettendo in una posizione che non fa bene a noi e alla nostra amicizia, ormai litighiamo sempre e sembriamo quasi una coppia
N: Ma noi scopiamo, non siamo una coppia
H: Non rendere difficile la cosa, ci sta soffrendo anche Stella e io adesso voglio occuparmi di lei
N: Voglio bene a Stella ma in questo momento che cazzo centra?
Non lo sapevo neanche io, cercavo di tirare fuori scuse, non sapevo che fare e ero in panico, dovevo darci un taglio e basta. Ero sicura che era la scelta giusta
H: Lo so, non centra niente, ma per favore, non complicare le cose.. Ho bisogno che smettiamo qua
N: Io non voglio perderti
H: Non mi perderai, saremo sempre amici, ne sono sicura
N: No, si creerà quel imbarazzo che ci farà arrossire come bambini così per non creare confusione smetteremo di parlarci, ne sono sicuro
H: Non è vero, rimarremo amici, te lo prometto
N: Io non voglio rimanere amici
Disse sottolineando la parola rimanere quasi urlando
H: Ti prego, non urlare, c’è Stella che dorme
N: Senti..
Disse sottovoce avvicinandosi a me e piazzando il suo viso a due centimetri dal mio
Sentivo il suo profumo sempre più intenso mentre si avvicinava, quel solito profumo che lo caratterizzava e che conoscevo bene
N: Io non voglio perdere questo rapporto, non mi chiedere perché, non posso dirtelo, tu e io, questo rapporto, questa cazzata che stiamo facendo insieme, mi fa sentire bene, come nessun’altra cosa. Non puoi mandare tutto nel cesso
Tremai, non lo avevo mai avuto così vicino solo per ‘parlare’, non volevo ammetterlo a me stessa ma volevo smettere solo perché ero stata con Zayn
Sì, solo perché da quando ero stata con lui, improvvisamente, non volevo avere altri rapporti, come se volessi far rimanere ben impresso il suo corpo sul mio e il suo profumo
H: Non posso, mi dispiace
Dissi abbassando la testa, Niall si staccò da me e sbatté un pugno sul muro
N: C’è un altro?
Fissai le mie scarpe senza rispondere, i rimorsi per essere stata con Zayn si fecero sempre più grandi e le mie scarpe si fecero sempre più interessanti
N: Ok, ho capito, non serve rispondere, ciao Hope. Ci vediamo.
Prima che potesse lasciare la casa lo presi per un polso, lo feci girare verso di me e lo abbracciai
Non ero mai in vena di affetto dopo l’abbandono di mio padre ma in quel momento sapevo che sia io e sia lui ne avevamo bisogno
Lui rimase un po’ sorpreso ma poi ricambiò l’abbraccio
H: Scusa
N: Niente piccola, forse è veramente la cosa giusta smettere
H: Lo penso anche io
N: Che ne dici se domani usciamo, io e te, come amici
H: Mi farebbe molto piacere !
N: Perfetto! Allora a domani!
H: Certo
Mi allungai per lasciargli un bacio sulla guancia, lui sorrise e mi lasciò sola in casa chiudendo delicatamente la porta
Lo vidi attraverso la porta andarsene e mi accasciai sul divano stanca, veramente stanca di tutto
Come se la mia vita fosse piena. A soli 18 anni piena, ero patetica
Sentii suonare il campanello e mi chiedevo se Niall fosse scemo o cosa visto che sapeva benissimo che Stella dormiva
H: Sei un coglione sai benissimo che..
Mi bloccai subito vedendo, al posto di una chioma bionda, una nera e un volto sorridente con la pelle ambrata
Z: Ciao anche a te Hope
H: Zayn, che ore sono?
Z: Non importa, ho fatto un improvvisata e sono venuto, mi fai entrare?
H: Ehm, sì.. Certo
Speravo con tutto il cuore che Niall non lo avesse visto e che neanche Zayn avesse visto Niall
Non avevo voglia che l’uno chiedesse dell’altro, avrei dovuto dare spiegazioni che in questo momento, non volevo dare
H: Stella dorme, ti avevo detto di venire alle 5
Z: Avevo voglia di venirti a trovare.. Dopo quello che è successo
Disse avvicinandosi sempre di più ma stranamente senza mettere nessuna mano sul mio corpo
H: Sì.. Capisco..
Non sapevo cosa dire e avere di nuovo tutto il suo profumo così vicino, così tremendamente vicino, non aiutava molto
Z: Rimani sempre senza parole è??
H: No, non è così, è solo che.. Non so cosa dire
Z: Questo si chiama rimanere senza parole
‘Merda, perché non si toglie dai coglioni? Mi confonde soltanto’ pensai mentre fissavo le mie scarpe, che, ormai, con tutti quegli avvenimenti, erano diventate molto interessanti
H: Tua sorella si è messa a piangere
Z: Merda, dov’è?
H: Si è calmata, imitando come lo facevi te, Niall gli ha cantato una canzone
Z: Niall? Che ci faceva qua?
‘Ma perché non me ne sto fottutamente zitta?’ pensai
Volevo solo cambiare discorso e mi ero incasinata ancora di più di quanto lo ero già
H: È venuto a vedere come stava Stella, semplice, è il suo migliore amico
Z: Mmh, ok
Annuii sempre guardando le mie interessantissime scarpe
Z: Hai un po’ d’acqua? Ho una sete bestiale
Lo guardai un attimo in silenzio, sbiascicai un sì timido e andai in cucina
Perché mi comportavo in quella maniera?
Non ero mai stata così bambina, mai.
Per nessuno, e adesso arrivava questo, con un sorriso da urlo e un corpo da stupro e cercava di ammazzarmi tutti i miei neuroni
Inoltre per colpa sua non riuscivo più ad andare a letto con Niall, non ci riuscivo, mi ricordava troppo il suo corpo splendido sopra di me
Per lui però ovviamente ero solo una fottuta sfida, quella che ti fai e poi molli senza pensarci troppo
Z: Allora, questa acqua? Devo morire di sede?
Mi disse Zayn dal salotto, versai l’acqua nel bicchiere e andai in salotto sedendomi vicino a lui e porgendogli il bicchiere
Z: Oggi ho visto una.
Perché voleva parlare di questo?
Perché ne voleva parlare con me?
Z: Sai, una di quelle solite che ti porti a letto, beh, te non sai cosa vuol dire, anche se forse per te, io ero solo una sfida visto come mi hai lasciato solo nel mio letto
H: Avevo da fare.
Z: Non è importante. Ti stavo dicendo, beh di solito me la sarei portato a letto ma i tuoi occhi erano fissi nella mia mente e non avevano voglia di andarsene
Disse questo con un estrema dolcezza, una sua mano mi raggiunse la guancia accarezzandomi dolcemente
Avevo i suoi occhi nocciola fissi su di me, passando a rassegna di tutte le emozioni nei miei occhi
Speravo solo che non vedesse quella che aveva invaso il cuore ormai.
L’amore.
Mi fissò le labbra per poi avvicinarsi sempre di più
Z: Non ci sono riuscito ad andare con quella puttana, avevo sempre in mente il tuo corpo perfetto sotto di me e questo mi faceva stare bene, mi faceva stare tremendamente bene
Ormai era a due centimetri dalla mia bocca e sentivo il suo respiro caldo sulle mie labbra che iniziavano a schiudersi pregustando il sapore delle sue labbra sulle mie
S: Niall. Dov’è Niall?
Z: Stella?
Disse Zayn allontanandosi completamente da me lasciandomi insoddisfatta
Osservava attentamente sua sorella vestita ancora come lo era a scuola con la mano stretta intorno al suo polso senza più copertura
Z: Perché stai sanguinando?
Osservai meglio e vidi la mano piena completamente di sangue e rimasi impietrita, non poteva riaverlo fatto, non di nuovo
S: Io.. Io.. Non lo so.. Mi sono allungata per prendere qualcosa sul comodino e ho raschiato contro il mobile
H: Dov’è la fascia?
S: Appena mi sono svegliata l’ho tolta
Disse abbassando la testa
Z: Vieni, ti curo io
Disse Zayn alzandosi e andando incontro a sua sorella che però, stranamente, si scansò
S: Voglio Niall. Dov’è Niall?
 
 
 
Eccomi, scusate il ritardo, ma finalmente ce l’ho fatta a pubblicare
Ho passato tutta la notte in bianco così non sono andata a scuola e ho potuto completare il capitolo
Spero vi piaccia..
Recensite!
Un bacio xx
_Stella



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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


 Capitolo 23
 
Harry’s pov

Lou: Dai, dillo, alla fine te la vuoi portare a letto
H: Sì.
Dissi senza troppo entusiasmo. Martha mi piaceva sì, ma mi stava distraendo dall’obiettivo che avevo, ovvero, lei.
Lou: Quando la smetterai di usare le ragazze?
H: Senti, non fare tanto il prezioso che anche te lo facevi prima di incontrare El
Dissi stufo di quella conversazione, come se mi fossi dimenticato di tutte quelle ragazze passate per la mia camera da letto sotto le sue grinfie perché a casa sua c’erano le sorelle che potevano spaventarsi
Eravamo fratelli prima, io usavo la camera degli ospiti e lui la mia e poi ci aiutavamo a mandare via le ragazze senza che si attaccassero a noi
Ma ora lui aveva incontrato lei ed era tutto cambiato, nessuna serata fino alle 2 a bere e niente più cazzate
Lou: Ma lei è nuova!
H: Appunto, avrà il mio benvenuto!
Appena l’avevo vista qualcosa era cambiato in me ma più tempo passava più mi costringevo a auto convincermi che era solo un obiettivo del cazzo e non dovevo farmi prendere dai sentimenti che provavo su di lei
Lou: Ti prego non trattarla come Stella.. Non si è ancora ripresa per colpa tua
H: Non è colpa mia, è colpa della morte del padre e di tutta la popolazione della scuola che la chiama puttana
Lou: Ti sei mai chiesto perché la chiamano puttana?
Al suono della campanella mi lasciò lì spiazzato
Forse la chiamavano così per me..
Forse no..
Ok, forse ero io che l’avevo ridotta così ma le avevo chiesto scusa per quella scenata in corridoio che poi era finita su internet..
Ma.. Dettagli
Le avevo chiesto scusa, lei non le aveva accettato ma io avevo la coscienza a posto, le avevo chiesto scusa d’altronde
Mi incamminai verso il parcheggio per aspettare Zayn per il passaggio a casa come tutte le volte ma in lontananza vidi Louis con Martha che parlavano ridendo
Speravo solo, per la vita di Louis, che non parlassero di me e che tanto meno la convincesse che per me era solo un obiettivo
Sinceramente non sapevo neanche io che cos’era per me.. Era un po’ tutto
Una amica, un obiettivo, la ragazza che mi piaceva
Ero troppo confuso per riuscire a concentrarmi
Non sapevo cosa provavo per lei
E non sapevo cosa c’era tanto da ridere in quello che aveva detto Louis
Non ero mai stato geloso di una ragazza e tanto meno di una che volevo portarmi solo a letto
Vidi dall’altra parte del parcheggio Zayn e Niall e allora mi diressi verso di loro con le mani in tasca e gli occhi fissi davanti a me per troppa paura di girarli e incontrare quelli di Martha
Sentii una macchina sfrecciare dietro di me a una velocità altissima e mi girai in tempo per vedere che era la macchina di Martha
Sorrisi appena, sicuro che l’effetto di quella partenza era causato dalla mia presenza in quel parcheggio
Arrivai davanti a Niall e Zayn che mi guardarono un po’ male, forse a causa del mio sorrisetto
N: Ciao.
Z: Ciao.
H: Ciao, che vi succede? Avete delle facce
N: Io niente.
Z: Io niente.
H: Ok..
Salimmo in macchina e Zayn continuava a stringere il volante ma Niall non parve accorgersene in quanto seduto nel sedile posteriore
Io potevo vedere la sua vena sul collo pulsare e farsi sempre più colorita man mano che andavamo avanti
Aveva qualcosa che non andava, come se un pensiero fisso gli girasse in testa
Niall invece dietro sembrava tranquillo e ogni tanto se ne usciva con qualche uscita delle sue come ‘oggi andrò da Nando’s’ o ‘Fa freschetto fuori è?’ ma noi non gli rispondevamo nemmeno, uno era concentrato sulla strada e sembrava che stava per avere un esaurimento di nervi e l’altro, cioè io, cercavo di capire che cosa tormentava tanto il mio amico, ma senza troppo successo
Arrivammo a casa di Niall e Zayn accostò la macchina
N: Che fate oggi?
H: Io credo che uscirò
N: Con chi?
H: Te ne deve fregare qualcosa, bello?
N: Scassacazzi, ecco cosa sei, chiedevo
Disse mettendosi a ridere, sempre il solito Niall
N: Te Zayn?
Z: Mi vedo con una..
N: Un'altra?
Z: Sì. Un’altra
N: Siamo proprio.. Boh, scorbutici?
H: Sì, questo è il termine giusto..
N: Io vado va, che forse è meglio, ci vediamo domani a scuola
H: Ok, ciao Niall
Z: Ciao.
Niall scese dalla macchina e Zayn ripartì con la stessa velocità che prima aveva usato Martha, quella ragazza tanto stupenda.
Quella persona mi aveva solo scombussolato la vita, non sapevo cosa provavo e vederla tutti i giorni mi confondeva ancora di più
Non sapevo più se era solo una sfida o era molto di più.
Speravo solo che appena davanti ai suoi occhi mi sarei reso conto di cosa provavo
Z: Cazzo
Disse Zayn non riuscendo a mettere la marcia e ricevendo solo un rumore strano da parte della macchina
H: Ehi, che succede?
Z: Succede che sto una merda
Disse mentre riprovava a cambiare marcia e dopo esserci riuscito emettendo un sospiro di sollievo
H: Che è successo?
Z: Niente.
H: Dai su, non ho una vita e non voglio vederti ridotto così, sei l’unico che ha ancora la testa sulle spalle per quanto riguarda le ragazze, non rovinare tutto e dimmi che ti succede
Z: Liam se la fa con mia sorella
H: Cosa?
Z: Ok, non è proprio così. Ma ho paura che la faccia soffrire e non posso spiegarti tutta la storia perché sarebbe troppo complicato
Stella, era da un po’ che non andavo contro il suo corpo e che non ci provavo con lei.
Forse riuscivo a capire il comportamento di Liam quando ero in stanza con Stella, non c’era altra spiegazione..
E forse la ragazza con cui chattava sempre era proprio Stella
Come faceva a piacergli una ragazza del genere?
Una che pensa solo che noi siamo senza cuore e che siamo dei puttanieri?
Che vuole fare la preziosa insieme alla sua amichetta Hope
Di certo non l’ho costretta io a venire a letto con me e quella storia del corridoio non era stata completamente causata da me
Era inutile che si lamentava sempre, non avevo messo io quel video su Youtube e di certo non avevo iniziato io a chiamarla puttana
Avevo chiesto, cosa strana, scusa e lei non aveva accettato. Tutto qua
Mi sentivo un po’ in colpa ma non ci volevo tanto far caso
Z: Ho mezzo litigato con Liam
H: Che sarà mai, te litighi sempre con noi
Z: Sbatterlo contro un armadietto però non è mio solito
H: Che hai fatto, te?
Z: Non farmi la paternale, solo io so cosa ha passato Stella e Liam in qualche modo doveva capirlo
H: Sì, ma.. Cioè, Liam non è mai stato così ‘crudele’ con le ragazze, almeno, si doveva sforzare per essere un cattivo ragazzo, non è facile per lui come lo è per noi
Dissi dandogli un leggero pugno sul braccio scherzando
Z: Forse, ma non deve toccare mia sorella
H: Non ti avevo mai visto così protettivo nei suoi confronti
Z: Lo so. Non rompere
Disse mentre parcheggiava davanti a casa mia e mi guardava incoraggiandomi a uscire dalla macchina
H: Vado, non mi cercare. Ho degli impegni
Chiusi la portiera e mi diressi in casa.
Avrei incontrato Martha, avrei capito, finalmente, cosa provavo e non vedevo l’ora di levarmi questo peso dallo stomaco
L’amavo?
 
Stella’s pov

Cosa avevano tanto da guardarmi?
Volevo solo Niall, solo il mio migliore amico.
Hope mi avrebbe guardato male mentre mi curava, per tutto il tempo, Zayn avrebbe blaterato tutto il tempo e non ne avevo voglia, né di uno né dell’altro.
Presi tutto il coraggio che avevo e ripetei a voce più alta fissando i loro occhi increduli. Non avevo mai, e dico mai, negato il loro aiuto
Ma a me non serviva il loro aiuto.
Mi serviva uno che si sarebbe messo a ridere
Mi serviva Liam.
Non mi ero tagliata, avevo detto la verità per una volta, ma le loro facce trasmettevano insicurezza.
Sapevo che non mi avevano creduto
S: Dov’è Niall? Voglio Niall.
Quasi urlai e mi tenni stratta il polso che faceva sempre più male e le gocce di sangue avevano colorato in un modo orribile la mano, che teneva stretto il polso, di rosso.
Mi accasciai a terra e scoppiai a piangere dal dolore davanti alle loro facce incredule, ancora, e ai loro corpi fermi.
S: Niall
Urlai più forte che potevo, non so cosa mi prendeva ma il dolore mi impediva di comporre una frase intera.
Alzai il mio sguardo appannato verso di loro e sembrarono risvegliarsi.
H: Vado a chiamare Niall
Z: Vado a preparare le fasce, vieni, siediti sul divano
Disse piegandosi verso di me, io lo guardai e nel suo sguardo vidi solo compassione per me
Compassione per sua sorella che, semplicemente, si era fatta male.
Volevo scappare, volevo urlare ma il dolore acuto me lo impediva
S: Non.. Non toccarmi.
Z: Vado.. Vado a prendere le bende.
Restai lì a pensare al fatto successo poco prima, nella camera di Hope e dei tagli che avevo sul polso
Mi ricordavo molto bene.
Me li ero causati un anno fa e non era successo solo una volta.
Una settimana intera continuavo a torturarmi il polso finché il dolore che provavo, era talmente forte che mi faceva quasi finire per terra.
Dovevano sparire, lo sapevo, ma ogni volta che si formava una piccola crosta o si stava per rimarginare andavo a sbattere contro qualcosa o facevo ‘finta’ di tagliarmi con il coltello da cucina per riaprirle
Per quanto può sembrare strano io non volevo farlo. Era il mio corpo che mi costringeva
Era autolesionismo indiretto, come lo chiamavo io, quasi come se il mio corpo volesse dimenticare quello che avevo passato.
Voleva continuare ad aprirle o a rimarcarle di nuovo ma io non mi opponevo.
Volevo quelle ferite sul mio polso, volevo ricordare.
Quel fatto che era successo quel giorno non me lo sapevo spiegare
Faceva male vedere. Volevo ricominciare.
Speravo fosse solo un incidente.
Non sapevo neanche io cos’era.
Speravo soltanto. Alzai lo sguardo e vidi Hope che metteva giù il telefono e che parlava piano vicino a Zayn.
Troppo vicino
Scossi la testa, non dovevo pensare a loro.
Speravo anche che Niall arrivasse presto, non avevo la forza di tirarmi in piedi e di andarmi anche solo a sciacquarmi la faccia in bagno.
H: Stella, Niall arriva subito. Non dovrai aspettare molto.
Disse passandomi una mano sui capelli in modo tenero ma che ritirò subito appena sentito il mio irrigidimento.
Abbassai la testa appena la mano di Hope lasciò la mia testa e chiusi gli occhi aspettando Niall
Furono i miei due minuti più lunghi della mia vita e non sono ancora sicura che fossero effettivamente solo due.
N: Vieni piccola.
Sentii la sua voce calda che riconobbi subito. Fui grata a Niall in quel momento di essere lì. Alzai la testa e sorrisi debolmente incapace ancora di alzarmi
Appoggiò una mano sotto le mie gambe piegandole e l’altra mi avvolse la schiena mettendo fermamente la sua mano sul mio fianco
Mi tirò su con delicatezza alzandosi e sorridendomi.
Cercai di guardare la sua faccia, non sembrava provare alcun sforzo. La mano sul mio fianco era stretta e con lui mi sentivo bene.
Ma mai come con Liam.
Liam era qualcosa di speciale che non riuscivo a spiegarmi, ero sicura che sarebbe stata la settimana più lunga della mia vita.
Niall mi portò in bagno e mi fece scendere delicatamente per terra davanti al lavandino.
Si posizionò dietro di me con le sue grandi mani sui miei fianchi trattenendomi in modo che non cadessi.
Erano incredibilmente calde, ma non erano mai come quel calore strano che avevano quelle di Liam
Il ricordo delle sue mani sui miei fianchi così piccoli in confronto alle sue mi fece rabbrividire causando una dolce risata da parte di Niall.
Quello che mi serviva.
N: Ti fanno questo effetto le mie mani?
Aprì il rubinetto e portò il mio polso sotto l’acqua fredda e iniziò a pulirlo delicatamente con le sue mani mettendo le sue gambe vicino alle mie e stringendole appena per sostenermi.
S: Non sei proprio te che mi fai rabbrividire.
N: Si fa sempre più interessante
S: Smettila.
N: Allora cambiamo discorso, cosa ti sei fatta tesoro?
S: Ho scontrato contro il mobile della camera di Hope
N: Quello a fianco al letto?
S: Sì
N: Frega sempre anche me, dovrebbe demolirlo.
Rispose, sentii il suo petto trattenere una risata e sorrisi anche io
Per questo volevo lui. Lui prendeva tutto sul ridere e capiva se mi facevo male intenzionalmente o no.
N: Io però voglio sapere di altro
S: Indovino, di Liam?
N: Ah, io volevo parlare del film che danno al cinema ma se insisti tanto..
Sorrisi alla presa in giro e sospirai mentre osservavo attentamente le sue mani che si muovevano attentamente per cercare qualcosa negli armadietti sopra di noi.
S: Che vuoi sapere?
N: Innanzitutto come mai ci sei uscita insieme? E perché sei tornata a casa?
S: Innanzitutto come fai a essere così informato?
N: Ho i miei assi nella manica
S: Ehi! Mi fai male
Chiusi stretti i denti quando l’acqua ossigenata incontro il mio polso rosso facendolo bruciare sempre di più
Appoggiai una mano sul mobile e strinsi forte aspettando che il dolore passasse
N: Scusa, devo farlo..
Annuii e feci un ennesimo sospiro che contornavano quella giornata
S: Beh, per l’uscita sono stata costretta, e per quanto riguarda il ritorno a casa..
N: Non c’è bisogno che tu mi racconti,. Hai già affrontato fin troppe prove.
Annuii lentamente ma decisi ugualmente di raccontargli il fatto del passaggio improvviso di Liam

N: Perché diavolo non sei andata con Hope?
Disse mentre mi prendeva per i fianchi e mi faceva salire sul piano di marmo che univa i due lavandini
S: A te, non lo sai.. Giusto..
Dissi mentre dondolavo divertendomi le gambe e osservando Niall che posava delle fascee accanto a me
Mi prese la mano e mi guardò con un’aria interrogativa molto buffa che mi fece sorridere divertita.
S: Sono un po’ caduta in crisi e ho trovato la mia vecchia lametta..
Abbassai la testa, avevo paura della sua reazione, che avrebbe fatto adesso?
Avevo paura che mi urlasse contro.
Non volevo che anche lui mi facesse del male.
Avevo paura.
 
 
 
Ciao ragazze!!
Scusate tantissimo il ritardo ma ho avuto una settimana piena, come la prossima quindi non aspettatevi un capitolo ! Mi dispiace!
Prima li pubblicavo persino due al giorno ma avevo tutto pronto ed era più facile ;)
Comunque mi scuso ancora!
Che ne pensate?
 L’ho scritto durante italiano, matematica, latino e storia! Spero vi piaccia!
Un bacio xx
_Stella

 
Ps. Scusate se ci sono errori di tutti i tipi! Non l’ho riletto

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


 Capitolo 24
 
Martha’s pov

Ero già stanca di servire a tutti i quei tavoli pieni di lavoratori stanchi tanto quanto me.
Continuavo ad andare avanti e indietro tra il balcone e i tavoli e stavo letteralmente impazzendo.
L’ansia per l’attesa dell’incontro con quelle fantastiche iridi verdi era sempre più alta.
Non potevo aspettare così tanto
Guardavo scorrere il tempo sull’orologio bianco fisso sopra il balcone e speravo che quella lancetta si muovesse e andasse dritta sul cinque, segno della fine del mio turno
Papà: Ci sei? Sei viva?
M: Sì, papà, sono viva, assolutamente viva
P: Meglio così, muoviti
Disse indicando non troppo garbatamente i tavoli e sbuffando
Alcune volte non sopportavo mio padre, era concentrato solo sul lavoro, non pensava a cosa sentissi a cosa provassi
Se ero stanca per la scuola, per il lavoro o per i ragazzi
Di certo non avrei mai parlato con lui dei ragazzi e tantomeno di Harry
Ovvio che non volevo che lo sapesse ma cavolo, lo vedeva che ero esausta ma niente, faceva finta di niente
I nervi salirono sempre di più mentre posavo altre tazzine sui tavoli
Harry era ancora fisso nei miei pensieri
Non ero neanche sicura di quello che provavo per lui
Ero attratta perché ero attratta da quei muscoli scolpiti che quando avevo adocchiato avevo fatto difficoltà a mantenere il respiro calmo
Ma non mi sembrava il ragazzo perfetto, non credevo, ovviamente, che esistesse, ma speravo di trovare uno molto vicino e Harry era molto, molto, lontano dalla perfezione
Esageratamente lontano
Cercai di far tornare i miei pensieri su di mio padre e la sua fissazione per il lavoro ma con scarsi risultati
L’unica domanda era se si fosse presentato..
Le ragazze mi avevano messo anche in guardia sulla sua insistenza nel saltare gli appuntamenti e di farsi perdonare immediatamente con una scopata
Cosa che non mi dispiaceva
‘Che cazzo pensi idiota??’ pensai mentre guardavo in modo cagnesco altri clienti sorridenti che entravano, Louis se ne era andato da un po’ con la sua ragazza..
Mi chiedevo anche se gli altri ragazzi sapevano della relazione di El con Louis o che per propria volontà Louis non aveva detto niente
Cosa molto probabile
Mi incamminai verso l’ennesimo tavolo e fissai un ragazzo appena entrato con uno strano cappello che mi impediva di guardare i suoi capelli e dei paia di RayBan che gli oscuravano la vista
Maledissi mentalmente quel ragazzo per non togliersi tutta quella copertura che mi impediva di vederlo meglio
Lo vidi sfilarsi la giacca lasciando vedere una leggerissima maglietta a maniche corte bianca..
I suoi tricipiti erano bene in evidenza e ciò mi fece avvampare subito
C’era solo un tatuaggio quasi invisibile dalla mia angolatura di vista, una stella, colorata di nero
Mi soffermai un attimo sul particolare della maglietta leggera.
C’era solo un ragazzo che indossava capi leggeri in pieno inverno.
Uno solo.
Styles.
Guardai l’orologio, quattro e mezza, era in anticipo. Riportai il suo sguardo sul suo bel corpo e vidi che si stava girando verso di me sorridendomi
Guidata dagli ordini di mio padre andai mal volentieri verso il suo tavolo cercando di convincere i miei muscoli facciali a tendersi in un sorriso
Arrivai davanti al suo tavolo e come d’abitudine presi il mio taccuino e cercai di guardare i suoi occhi da sotto quegli occhiali ma senza buoni risultati
H: Buongiorno
M: In verità è sera..
H: Cosa facciamo adesso? Rubiamo anche le battute?
M: Non era mia intenzione.. Sei in anticipo
H: Ottima deduzione Sherlock
M: E si può sapere perché?
H: Non avevo nessuna ragazza da ripassare
M: Mi dispiace, non credo che ti ripasserai nessuna oggi
Richiusi il taccuino di scatto e feci per andare dal balcone, non me ne fregava niente se mio padre mi sgridava o altro..
A Harry interessava solo ‘ripassare’.. Bene, non avrebbe ripassato niente, almeno, non con me
H: Aspetta
Mi prese per un braccio e mi strattonò verso di lui
M: Che c’è?
Sbuffai sfruttando tutta la mia forza per non incontrare i suoi occhi che mi avrebbero sicuramente mandato in panne
H: Sono venuto prima perché non vedevo l’ora di rivederti, non è vero che non ho trovato nessuna, non volevo trovare nessuna
Sentii la presa sul mio braccio farsi più stretta come se stesse ammettendo una cosa troppo difficile per lui
Guardai la sua presa forte sul mio braccio e sospirai
H: Guardami, sono sincero
Spostai lo sguardo sui suoi occhi e mi sembrava sincero, veramente.
M: Io..
H: Dai, dimmi quello che vuoi, me ne vado subito se è quello che desideri
Si staccò dal mio braccio e iniziò a prendere la giacca
M: No, non voglio che te ne vai
Dissi subito riprendendo il suo braccio e tenendolo stretto
Non volevo che se ne andasse, sapevo che stava dicendo la verità, almeno, lo speravo
Volevo crederci..
Secondo me non aveva mai detto una cosa così dolce a una ragazza e questo mi faceva stare bene
Molto bene
Papà: Se vuoi andare Martha sei libera, vedo che sei occupata
Mi sorrise e stranamente non notai nessun tono di sarcasmo nella sua voce, anzi sembrava che fosse più serio che mai
M: Sicuro?
P: Certo, dammi il grembiule, trattamela bene giovanotto
H: Senz’altro
Feci un sorrisetto e andai a prendere la giacca ancora intontita dalle stesse parole di mio padre
Ritornai dal camerino e trovai Harry in piedi vicino alla porta con le mani in tasca e un sorriso fantastico
Mi avvicinai e mi porse la mano che accettai molto volentieri
 
Continuammo a camminare in mezzo al parco continuando a ridere come scemi e a parlare di noi
Avevo scoperto che lui effettivamente aveva chiesto scusa a Stella ma lei non aveva accettato e mi stavo iniziando a chiedere perché, si vedeva che era sincero
Che non voleva causare danni ma era solo ubriaco quel giorno fatale
M: Tutto bene?
Dissi mentre guardavo Harry prendere il cellulare con la mano libera, perché l’altra non l’aveva ancora staccata dalla mia, e fare certe smorfie strane ogni volta che guardava il testo, molto probabilmente, di un messaggio
H: Certo, tutto bene tesoro
Alla parola ‘tesoro’ rabbrividii e strinsi la sua mano come se fosse impossibile, come se volessi accettarmi che fosse tutto vero
Che lui fosse veramente davanti a me e mi stava sorridendo ancora una volta con quel sorriso perfetto
Non avevo ancora sentito le sue labbra sulle mie da quella mattina e ne avevo terribilmente bisogno
Come se mi leggesse nel pensiero staccò la presa sulla mano e la posò sul mio fianco avvicinando la testa alla mia e sorridendomi
Prima di posare le sue labbra sulle mie si fermò e aspettò un mio rifiuto ma visto che non mi opponevo appoggiò le sue labbra sulle mie regalandomi un bacio che mandò i miei neuroni a farsi fottere tanto era intenso
Sorrise prima di staccarsi, sfortunatamente
Ne volevo ancora e non mi sarebbe bastato
H: So che forse sto correndo, ma.. C’è casa mia qui vicino, che ne dici di fermarci?
M: Io..
H: Tranquilla.. Non c’è nessuno, saremo solo io e te e se non vuoi fare niente capirò, tranquilla
Sapevo che se sarei entrata in quella casa da sola gli sarei saltata addosso e non sapevo ancora che cazzo gli avrei fatto con quel bel sorriso e quelle sue adorabili fossette
Ormai ogni minima parte di resistenza era finita, non volevo più aspettare
Mandai a fottere mentalmente tutti i consigli delle ragazze e mi riappropriai delle sue labbra quasi con disperato bisogno.
Forse era disperato bisogno
M: Andiamo.
 
Stella’s pov

Cercai disperatamente di non tremare e di tenere le lacrime..
Era Niall, era il mio migliore amico eppure la sua reazione mi faceva paura
La curiosità mi fece alzare gli occhi incontrando i suoi splendidi occhi azzurri
Era diverso.
Non provava compassione, né tristezza e neanche rabbia
Sentimenti che avevo visto però negli occhi di mio fratello e Hope
Nel suo però c’era solo comprensione e un sorriso che mi faceva scogliere il cuore
S: Non sei arrabbiato?
N: Perché lo dovrei essere?
Mi sorrise e scosse la testa come se non capissi niente .. Continuò a fasciare il mio braccio con le bende con una lentezza estenuante e con una dolcezza sorprendente
N: Sono solo sorpreso..
S: Sorpreso?
N: Certo, tu sei una ragazza intelligente, come fai a non capire?
S: Cosa?
N: Il bene che c’è intorno a te
S: Continuo a non capire.
N: Dico solo che hai tante persone che ti vogliono bene: Io, Hope, Zayn, tua mamma, Liam..
Spalancai gli occhi appena sentii il tuo nome. Mi rintronava sentire il suo nome, era come una fitta al cuore
Soprattutto adesso che non sapevo cosa provava
Che provavo io.. Non sapevo neanche cosa dovevo fare, se lui era sincero o meno
Mi ritornò in mente le tante ragazze che si era fatto
Le tante ragazze che mentre venivano da me a sfogarsi facevano il suo nome
Liam.
Quel nome che era appena stato detto da Niall.. Non era possibile
S: Liam non mi vuole bene..
N: Questo lo credi te, ma io ho notato come ti guarda.
S: Vuole solo portarmi a letto..
N: Non lasciarti convincere da tutto quello che ti dicono
S: Niall, ho sentito con le mie orecchie tutto quello che mi raccontavano le ragazze, non mi inganna il suo sorriso e i suoi occhi
N: Senti. Ti dico solo che non l’ho mai visto così, nessuno, per niente al mondo.
S: Niall.. Io..
N: Zitta. Non aspettava mai con così tanta ansia un messaggio come faceva con questa ragazza misteriosa, avevo capito tutto da quando un giorno mi disse che era una ragazza che però non conosceva. Sapevo che era il tuo ammiratore segreto.. O almeno, lo sospettavo
S: Io, invece, non avevo idea di chi fosse
N: Ti eri innamorata di quel tizio?
S: Di Liam?
N: Non pensare a lui come ragazzo, pensa a lui come lo conoscevi prima
S: Ah..
N: Te ne eri innamorata, e anche persa.. Non vedo dove sia il problema..
S: Io invece lo vedo benissimo, lui è Liam, il puttaniere della scuola insieme ai suoi amici, senza offesa, e non è resistito con una ragazza più di un giorno
N: Lo so, lo so, ma le persone cambiano
S: Non lui..
Abbassai la testa e sorrisi, lui non poteva cambiare, nemmeno per me.. Lui era Liam.. Io ero solo un ingenua
N: Allora, scusa se insisto.. Spero, veramente, che prendi la decisione giusta tra una settimana
S: Lo spero anche io
N: Ti voglio bene
S: Ti voglio bene anche io.. E grazie
Alzai il polso davanti alla sua faccia e abbracciandolo saltandogli quasi addosso..
N: Ehi, ehi, lo so, ti amo anche io
Mi misi a ridere e scesi dalle sue braccia sorridendo felice di avere un amico come lui
Come un fratello, persino migliore di quello che avevo..
Ok, forse no, voglio bene a Zayn
Lo amo con tutto il cuore e gli voglio un bene dell’anima
Come si vuole bene a un fratello
N: Dai piccola, andiamo dagli altri, si sono preoccupati, e anche tanto
S: Non vedo l’ora
Niall sorrise come uno scemo, mi diede un tenero bacio sulla guancia e tenendomi per mano mi accompagnò come una bambina di due anni di sotto
N: Attenta, scalino
S: Lo vedo, grazie, non ho perso la vista
N: Scusa, scusa, mi prendo solo cura di te
Volevo qualcuno che mi facesse sentire bene, ma non volevo che fosse Niall..
Un amico.
No, volevo molto di più ma non sapevo in che persona l’avrei trovata, in fondo al cuore speravo che fosse Liam.
Perché era lui quello che mi faceva sentire bene con delle semplici parole
Era lui che mi faceva stare bene con un semplice bacio
Lo dovevo ammettere
N: Che sta succedendo qui?
Tolsi il mio sguardo da i suoi capelli che mi ispiravano sempre più fiducia e guardai quella scenetta un po’ romantica di mio fratello avvinghiato a Hope che aveva la schiena appoggiata al muro e sorrideva
H: Non.. Non è come pensi
S: Sì, certo e io sono Cenerentola, ma fammi il piacere
Z: Stella, come stai?
S: Sto bene, sto bene
H: Mi hai fatto prendere un colpo..
S: Voglio andare a casa Zayn
Z: Certo, prendo il cappotto..
S: Ti aspetto qui
Niall si sedette sul divano in silenzio aspettando che io iniziassi il mio solito interrogatorio con Hope, si vedeva che non era a suo agio dopo aver trovato Hope e Zayn.. Così vicini, così tremendamente vicini per lui
S: Allora?
H: Allora che?
S: Credo proprio che tu ci debba delle spiegazione
H: Ehm, non ho niente da spiegarvi, non c’è niente tra di noi, sia chiaro.
S: Sì sì.. Niall vieni con me a casa?
La mia richiesta mi suonò come una preghiera in fondo.. Volevo stare con Niall e con nessun’altro
N: Passo un attimo da casa e arrivo.. Ci vediamo dopo, ciao Hope
H: Ciao Niall, ci vediamo domani..
N: Certo
Niall chiuse la porta e Zayn rientrò in salotto..
Z: Andiamo?
S: Sì.. Ciao Hope, ci vediamo domani
H: Certo amore, ci vediamo a scuola
Mi incamminai verso l’uscita e sentii Zayn e Hope salutarsi in modo piuttosto freddo, un semplice ciao, eppure mi sembravano più in.. Sintonia prima..
Non erano fatti miei..
Silenziosamente aprii la porta e uscii andando vicino alla macchina aspettando Zayn
 
Rientrammo in casa e salutai mia madre, salii al piano di sopra e sentii delle braccia forti stringermi il corpo minuscolo rispetto a quelle
Z: Scusa
S: Cosa?
Z: Di tutto.
S: Non ti devi scusarti. Io mi devo scusarmi se sono così, non sono una sorella facile, me ne rendo conto
Z: Stai zitta idiota, tu sei mia sorella e ti amo. Sia chiaro. E adesso muoviti a farti la doccia. Tocca a me e non voglio aspettare un infinità
Sorrisi appena mi lasciò andare e andai in camera cercando il cambio per il dopo doccia
Sapevo di non essere una buona sorella. Ne ero certa.
Ma la domanda che mi tormentava e che presupponevo mi avrebbe tormentato per tutta la settimana era un’altra..
Che avrei fatto con Liam?


 
 

Buooonasera ragazze!
Mi scuso tantissimo per il super-mega-extra ritardo.. Ho avuto una settimana piena.. Piena è dire poco..
Sono riuscita a scrivere un pezzo al giorno e oggi l’ho completato, finalmente..
Allora.. Zayn e Hope sono un po’ più in confidenza.. No?
E Harry e Martha? Che ne pensate? Harry come si comporterà??
E soprattutto, Stella?




Ahhaah, lo so solo io!! Ahahah lol
Sì, sono cattiva!
Pleaase recensite!
Un bacio xx
_Stella

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


 Capitolo 25
 
Una settimana dopo

S: E adesso che cazzo faccio?
Chiusi l’armadietto con forza e mi appoggiai con la schiena su di esso lasciandomi andare per terra ignorando tutti gli insulti che, ancora, mi mandavano.
Doveva essere una moda, quella moda che pensi non faccia male alla persone in questione.
Come chiamare un tuo compagno molto bravo in matematica ‘secchione’.
O come chiamare una un po’ alta ‘spilungona’.
O come chiamare una che si è fatta illudere, che si è fatta usare da un ragazzo che a lei sembrava dolce, ‘puttana’.
Peccato che i primi due erano usati anche con un po’ di affetto alcune volte e che non faceva così male.
Ero da sola.
Hope era da qualche parte in qualche classe, Niall era con i suoi amici e Liam..
Liam tra qualche ora mi avrebbe aspettato chissà dove, mi ero scordata di chiederglielo, tra solo qualche ora.
Non avevo ancora deciso, non ci eravamo parlati per tutto questo tempo e a me mancava terribilmente la sua voce.
Le sue labbra e i suoi bellissimi occhi.
Lo avevo visto con la coda dell’occhio alcune volte ma subito cambiavo strada e per le lezioni cercavo di arrivare il prima possibile per mettermi in un angolo e non farmi vedere, come, d’altronde, era il nostro patto.
Mi mancava così tanto il suo sorriso che spesso mi ritrovavo a immaginarlo.
Ma non potevo. Hope era convinta che lui non era cambiato e anche se io non la pensavo così le davo ascolto.
Era la mia migliore amica e voleva proteggermi, e quindi farmi stare lontana da Liam.
Me lo aveva detto in faccia qualche giorno prima e io avevo annuito semplicemente.

Qualche giorno prima..


Hope: Non puoi farti mettere i piedi in testa da quell’idiota.
S: Ma lui ha detto di essere innamorato di me.
H: Ti ricordi chi altro te lo aveva detto?
S: Ehm.. Sì..
H: Bene, Harry, e come è andata a finire? Tu mezza nuda per terra in un corridoio con un video su internet e trecentomila visualizzazioni, non me lo scordo questo sai?
S: Neanche io ..
H: Bene..
Si passò una mano fra i capelli e sorrise.
H: Io ti voglio bene, e questo non dimenticartelo.. So cosa hai passato per quel bastardo e non permetterò a nessuno di farti ripassare quell’inferno.
S: Ho capito, ho capito.
H: Brava ragazza, ti voglio bene.

 
E lì se ne era andata lasciandomi da sola ancora tra i miei pensieri.
Guardai l’orologio e notato il mio enorme ritardo iniziai a correre verso l’aula entrando in tempo per l’appello.
Prof: Signorina Malik.
S: Sì??
Prof: È in ritardo..
S: Lo so, mi dispiace professoressa, mi siedo.
Nel silenzio della classe tranne per il discorso della prof mi resi conto di avere Liam davanti a me.
Avevamo l’ora in comune.
Non sapevo cosa fare, mi mancava terribilmente e allo stesso tempo avevo paura di lui. Più che altro avevo paura che mi potesse abbandonare, usare, come hanno fatto già altri ragazzi. Dopo Harry non mi ero comportata da ‘brava ragazza’ ma avevo sempre, almeno, fatto passare un giorno prima di portarmi a letto i ragazzi, sapevo che mi volevano usare ma volevo almeno conoscerli un minimo.
Mandai un messaggio a Niall chiedendogli di pranzare insieme e mi rispose subito.
N: Certo tesoro. Ci vediamo dopo la campanella?
Risposi un sì e iniziai ad ascoltare la prof ignorando il bel ragazzo che avevo davanti che rideva insieme a Harry
Sentii la campanella suonare e mi alzai sicura di non essere pronta per un’altra ora.
S: Ciao tesoro.
Mi avvicinai a Martha impegnata a cercare qualcosa dentro l’armadietto.
Avevamo stretto amicizia in quella settimana ed eravamo veramente unite ormai. Era quasi diventata la mia migliore amica ma ormai, fidarmi delle persone per me diventava sempre più complicato e difficile.
M: Ciao.
S: Che succede?
M: Avevi ragione, non mi ha richiamato..
 
Qualche giorni prima
 
M: Ragazze mi è successa la cosa più bella del mondo.
Stavo mangiando tranquillamente un’insalata costretta da Hope e la notizia di Martha mi fece quasi strozzare.
Hope mi guardò come se avesse già capito tutto e riportò il suo sguardo verso Martha
H: Parla.
Misi una gamba su quella di Hope come eravamo abituate a fare da anni quando eravamo sedute vicine e mi accoccolai sulla sua spalla sorridendo verso Martha.
S: Dai, che cosa ti è successo? Che cazzata avrai mai fatto?
M: Non è una cazzata.. Comunque niente di speciale.
Si rimangiò le parole, come se non volesse più dire niente.
H: Racconta.
Nella sua voce c’era un misto di preoccupazione e speranza e subito dopo io capii il perché..
M: Sono andata a letto con Harry.
Io mi paralizzai e la gamba non dondolava più con allegria, la tolsi lentamente dalla sua posizione e fissai una Martha fin troppo allegra.
M: Ha detto che mi richiama.
H: Sai che non lo farà vero?
M: Lo farà, ha detto che si è innamorato di me.
Un’altra illusione, un’altra ragazza. Non era possibile.
I ricordi di quei giorni mi si affollarono nella mente.
Mi alzai, sbiascicai un ‘devo andare’ e mi rinchiusi nel bagno a piangere.

 
Me lo ricordavo bene, avevo sentito dei rumori dei passi veloci e una schiena sbattere contro la porta dove ero rinchiusa, ma niente voci.
Sapevo di essere sola ma la presenza di quelle persona mi tranquillizzava.
Con la mia vista troppo appannata avevo visto solo, dalla parte inferiore della porta del bagno, questa persona che allontanava le gambe e si sedeva sempre con la schiena fissa sulla porta.
Forse anche lei o lui, chiunque fosse, aveva bisogno di aiuto, non parlava, non sentivo se piangeva perché i miei singhiozzi avrebbero sovrastato ogni rumore in quella stanza fredda.
Alla fine del mio pianto troppo rumoroso la persona si alzò e se ne andò non lasciandomi neanche il tempo di vedere chi fosse e di ringraziarlo perché anche il suo silenzio mi aveva fatto bene.
Ero tentata già prima di togliere la barriera tra di noi e scoprire chi fosse ma farmi vedere in quello stato da una persona sconosciuta non era nei miei piani mattutini.
Al ricordo di quella scena sospirai e subito dopo mi concentrai su Martha che aveva una faccia da cadavere, ci incamminammo nel corridoio verso il mio armadietto.
S: Non ha richiamato?
M: No.. Ma io..
H: Come pensavo.
S: Ciao Hope.
Sorrisi e l’abbracciai sperando che non si ricordasse della difficile decisione che dovevo prendere.
Non volevo parlarne, mi avrebbe fatto troppo male.
Hope in questa settimana era stata fin troppo attiva, fin troppo contenta ma non avevo capito ancora perché.
H: Ciao Stella, hai matematica?
S: Sì, sì, lo so, ci vediamo in classe..
H: Sai il mio orario?
S: Mi sembra ovvio, babe.
Martha iniziò a ridacchiare ma subito dopo ritornò seria guardandomi interessata speravo soltanto che non mi chiedeva di Liam, o di chiunque altro.
M: Te sei già andata con Harry no? Ha fatto la stessa identica cosa?
S: Hope, lascio la parola a te..
Dissi camminando velocemente verso il mio armadietto non ancora pronta per parlare di tutto questo, le spiai dall’anta dell’armadietto e notai che erano abbastanza lontani da non sentire i loro discorsi.
Vedevo Hope gesticolavo e Martha annuire in silenzio..
Le salutai a distanza e andai a matematica tenendo un posto a Hope.
H: Scusa, Martha mi ha fatto altre domande, sembra scordassi ogni volta di quello che avevamo detto.
S: No problem.
H: Come va?
Sempre questa domanda che mi tormentava la vita, poteva sembrare una semplice e innocuo domanda ma per me era solo un colpo al cuore.
S: Bene te?
H: Bene sai cosa fare con Liam?
‘Merda’ pensai mentre mi alzavo accogliendo la prof salutandola con un ‘buongiorno’.
S: Non ho voglia di parlarne.
H: Ok, ma sai cosa fare?
S: No, per niente..
H: Io gli direi di no..
S: Te!
H: Sì, non mi dirai che credi a tutte le cazzate che ha detto e che ti ha ripetuto.
S: Non credo proprio a tutte..
E invece tutto mi sembrava così bello e così sincero..
H: Che? Non devi credere a niente, sono solo cazzate per portarti a letto.
S: Ha detto Niall che è rimasto a secco per me per una settimana.
H: Si è fatto tutta la scuola, è ovvio che nessuno vuole rifarsi colpire nel cuore..
S: Ma era sincero.
H: Cazzate.
S: Ha detto di essere cambiato.
H: Cazzate.
S: I suoi baci erano sinceri..
H: Cazz.. I suoi cosa erano cosa? Grosse risate. Finge bene.
S: Hope, non credo scherzasse o fingesse, riconosco bene i baci finti e freddi dei ragazzi che volevano andare oltre, i suoi erano perfetti, come se volevano essere dov’erano.
H: Che?
S: Ho detto che non mi voleva portare a letto.
H: Bah, se ci ricaschi ci sarò, ma sappi che dirò la frase speciale..
S: Cioè?
H: ‘Te lo avevo detto’.
Sospirai e cercai di ascoltare il resto della lezione della prof di matematica che blaterava qualcosa su degli esami..
H: Spero che farai la scelta giusta.
Disse Hope riprendendo il discorso verso la fine della lezione.
S: Lo spero anche io.
H: Lui non ci tiene a te.
Detto questo si alzò e andò in bagno chiedendo il permesso alla prof e lasciandomi da sola con i miei pensieri..
Lei non poteva dire questo lei non sapeva niente di me e di Liam.
Mi stava confondendo solo le idee e mi stava convincendo a non presentarmi a quel dannato appuntamento.
Per questo mi alzai al suono della campanella non aspettando Hope ma le lasciai un bigliettino con scritto che ero a pranzo con Niall.
Camminando per il corridoio mi continuavo a guardare intorno e l’unica cosa che vedevo erano delle stupide coppiette che mi guardavano male. Come se fossi fatta di merda.
Non avevo niente più di loro e niente di meno, ero come loro e continuavano a non capire che mi facevano male, forse troppo.
Ma i suoi occhi, per quanto mi ricordassi non erano mai stati rivolti a me con disprezzo.
Quello no.
Andai in mensa con i suoi occhi fissi nella mia mente e presi le solite pietanze fredde e aspettai Niall.
N: Stellina mia.
Solo lui mi chiamava così, solo lui riusciva a farmi sorridere almeno per un poco.
Mi venne incontro e mi baciò la fronte visto che ero un bel po’ più bassa di lui e darmi un bacio sulla guancia significava piegarsi ancora di più di quando non faceva prima.
N: Come va tesoro?
Disse sovrappensiero mentre diceva all’addetta alla mensa la sua scelta.
S: Tutto bene, te?
N: Che vuoi fare con Liam?
Disse ignorando completamente la mia domanda e ponendo il discorso dove tutti quel giorno cercavano di arrivare. Si girò con il vassoio pieno e con la forchetta in bocca.
S: Ancora? Non lo so, l’ho già ripetuto a Hope.
N: Dai, andiamo in giardino in tranquillità.
Disse sottolineando ‘tranquillità’ e fissando un punto impreciso della mensa dietro le spalle, stavo per girarmi ma lui mi aveva già trasportato fuori per il corridoio diretto verso il cortile della scuola.
N: Quanto hai ancora per decidere?
S: Una ventina di minuti scarsi.
Dissi guardando distrattamente l’ora sul mio telefonino.
N: Bene. Hai già in mente la risposta?
S: Non proprio.
N: Non ti devi influenzare da me o da Hope, la scelta è tua.
S: Lo so.
N: Sai benissimo come la penso, Liam è cambiato, per una settimana mi chiedeva sempre di te, era diverso, non parlava e mi ha confessato che cercava di capire cosa avresti scelto.
S: È difficile, neanche io lo so.
Se ero confusa prima ora lo ero molto di più, la confusione aumentava sempre di più al passare del tempo, la scelta che dovevo fare era sempre più vicina e io sempre più confusa.
Dovevo scegliere.
Non sapevo cosa fare.
Ormai avevamo finito il pranzo, o meglio, Niall aveva finito il pranzo io non avevo toccato il cibo per lo stress.
N: Ti lascio sola, così decidi meglio.
Mi voleva abbandonare ma io non volevo che mi lasciasse, volevo averlo vicino.
Non riuscii a parlare e sovrappensiero annuii ma appena si alzò lo presi per un braccio, lui mi guardò con i suoi splendidi occhi azzurri e mi sorrise mostrando a malapena l’apparecchio.
N: Spero che farai la scelta giusta.
S: Lo spero anche io.
Buttò il resto del vassoio nel bidone e ritornò indietro sempre sorridendo.
N: Lui ci tiene a te.
Se ne andò lasciandomi sola con i miei pensieri come altre volte.
‘Lui non ci tiene a te’.
‘Lui ci tiene a te’.
Mancavano esattamente cinque minuti alla campanella e se sceglievo di sì dovevo ancora capire dove fosse. La scuola era grande e io troppo piccola. Ma lui non mi meritava, lui non sapeva niente di me. Lui non ci teneva a me.
Aveva portato così tante ragazze nel suo letto.
Aveva spezzato mille cuori.
Ma non il mio. Il mio era ancora più unito grazie a lui, alle sue semplici parole, ai suoi occhi così sinceri e ai suoi baci così spettacolari
Mi mancava tutto di lui, soprattutto il suo modo così affettuoso.
Il suo modo di prendersi cura di me.
Questo andava oltre a quello che mi avevano detto Niall o quello che aveva detto Hope.
Mi ricordai il modo in cui mi stringeva dolcemente la mano, come si prendeva cura di me quando guardavamo la giostra.
Lui non aveva più fatto niente, non aveva più portato a letto neanche una, neanche una ragazza si era venuta a lamentare da me da quando avevo incontrato i suoi occhi.
Adesso che ci facevo caso era da un po’ che non sentivo il nome di Liam uscire da quelle bocche.
Lui si era innamorato di me e io ero innamorata persa di lui.
Avevo tre minuti, tre minuti scarsi mi distaccavano da lui.
Mi alzai di scatto e corsi verso la scuola. Corsi per tutti i primi due piani spintonando ogni persona che andava nella direzione opposta.
Dovevo cercare in ogni singola classe.
Dovevo trovarlo.
L’avrei perso, avrebbe smesso di cercarmi e io sarei stata talmente abbagliata dalla sua reputazione, che ovviamente avrebbe iniziato ad aumentare di nuovo, che non l’avrei cercato.
Mi lasciai trasportare per terra con le lacrime agli occhi e la schiena salda al muro.
Liam ci teneva a me e io tenevo a lui più di ogni altra persona la mondo.
M: Ehi, che succede?
S: Martha, hai visto Liam?
M: Sì, è nell’aula disegno con la professoressa per dei compiti extra.
S: Oddio grazie! Grazie al cielo! Ti amo!
Mi alzai di scatto gli diedi un enorme bacio sulla guancia e mi misi a correre; mi mancavano esattamente trenta secondi al suono della campanella programmata in perfetto orario e l’aula di disegno era letteralmente dall’altra parte della scuola.
Continuavo a girare nei corridoi, avevo talmente tanta ansia che non mi ricordavo neanche dove fosse.
Ma finalmente eccolo lì mentre usciva dalla classe nella sua giacchetta da football che si metteva una mano nei capelli fin troppo corti ma che lo rendevano estremamente sexy.
S: LIAM!
Urlai anche se era abbastanza vicino da sentirmi parlare, nell’istante dopo suonò la campanella e Liam si girò verso di me sorridendo come non aveva mai fatto.
Mi aspettava.
Li: STELLA! FINALMENTE!
Dall’aula dove era appena uscito Liam apparì una ragazza quanto lui, grazie ai tacchi, e bionda tinta, appoggiò una mano sulla spalla di Liam e sussurrò un ‘grazie’ con le sue labbra troppo vicine al suo orecchio.
Lo sapevo.
Illusa di nuovo.


 
SCUSATE SCUSATE SCUSATE
Scusate se vi ho fatte aspettare e poi non è neanche un gran che..
Sì, fa abbastanza schifo ma spero che mi perdonerete!
Le parti in corsivo rappresentano, come avrete capito, a tipo dei flashback come se nella sua mente li sta vivendo di nuovo.
Ok, adesso vi lascio, se ci sono errori altro vi prego di scusarmi e di segnalarmi tutto!
Chiedetemi quello che volete!!
Ringrazio tutti, soprattutto quelli che hanno recensito ma anche le lettrici silenziose che leggono ma non recensiscono
Un bacioo xx
_Stella

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


 Capitolo 26
 
Liam’s pov

Era da una settimana intera che mi tormentavo, una settimana intera che non riuscivo a respirare senza pensare a lei.
La paura che mi respingesse era forte, avevo paura di perderla.
Paura di perdere quei fantastici occhi verdi.
Quel sorriso che spuntava solo in mia presenza.
Quella dolcezza che davanti agli altri scompariva lentamente ma che io avevo scoperto grazie a quel santo sito.
Sia ringraziata la scuola e quando hanno avuto quella fantastica idea.
Era stata la mia salvezza.
La mia salvezza da una vita contornata da sesso e niente amore. Solo sesso.
H: Tutto bene?
Li: Sì sì, a meraviglia.
Harry e Louis mi si affiancarono e mi tirarono le solite pacche sulle spalle.
Lou: No, seriamente, cosa c’è che non va? È da una settimana che sparisci, che non rispondi, insomma, sembri morto. Completamente.
Con la sua solita delicatezza sottolineò la parola ‘morto’ come se lo fossi veramente e che non ci fossero speranze per me.
Li: Cos’hai nella mano?
Tentai di cambiare discorso sperando che la campanella suonasse prima del previsto per lasciare quei due.
Lou: È la nuova divisa, tieni, ti stavamo cercando per quello.
Li: Oh, grazie.
Lou: Non c’è di che. Oh, Harry, quella che ti sei fatto ieri chiede di te e mi fracassa i coglioni.
H: Digli che sono scappato in America.
Li: Ancora ti fai con le ragazze?
H: Di certo non mi metto a fare la maglia nel tempo libero. Cosa dovrei fare?
Li: Fermarti, trovartene una fissa? Cos’è, non esistono queste parole nel tuo vocabolario?
Alzò le spalle ignorando completamente la mia domanda e osservando il culo di una ragazza che passava a fianco a noi.
Li: Che fine ha fatto Martha?
H: Chi?
Li: Oddio.
Lou: Ok adesso scoppio a ridere.
H: Ah, sì, era il mio obiettivo, l’ho concluso, è ora di fare altri obiettivi.
Disse scuotendo i suoi capelli con la sua mossa solita che faceva impazzire le ragazze.
Si sistemò il ciuffo sopra la fronte e sorrise a un paio di ragazze che iniziavano a fare la fila sperando che Harry passasse tra leloro gambe.
Anche da me si presentavano ancora ragazze con un sorrisetto malizioso sulla faccia con già in mente come si sarebbe svolta la giornata.
Ma io rifiutavo, non riuscivo più a guardare una ragazza senza pensare a lei. Ero quasi malato.
Li: Fai schifo.
 
Qualche giorno prima.
 
M: Liam.. Ti posso parlare?
La timida Martha mi raggiunse al tavolo dei ragazzi, mi girai e vidi Stella e Hope che parlavano tranquillamente, non si erano accorte che la loro amica stava parlando al tavolo del nemico.
Harry abbassò la testa sorridendo, come se avesse capito perché Martha era lì.
Z: Che vuoi? Una botta e via con Liam?
M: Ma che cazzo vuoi? Vai a farti fottere.
Guardai Zayn divertito, non era abituato a essere ribattuto, le ragazze di solito stavano in silenzio e incassavano.
Z: Fottiti.
Disse fiondandosi sul piatto evidentemente imbarazzato circondato dalle risatine di Niall e compagnia varia.
Li: Arrivo.
Posai la forchetta, sbottai un ‘arrivo subito’ e seguii Martha fuori dalla mensa, ogni tanto lanciai qualche occhiata a Stella come facevo da giorni e chiusi la porta di vetro della mensa.
Li: Che succede?
M: Io, beh.. Sono andata a letto con Harry..
Li: Te cosa? Ehm.. Io non lo sapevo.
Ero in difficoltà, sapevo benissimo cosa comportava andare a letto con Harry, un periodo di disperazione, quello che stava per affrontare la nostra Martha.
Li: Le ragazze lo sanno?
M: Sì, lo sanno, avevano ragione, non mi ha richiamato.
Li: Cosa vuoi che faccia io?
M: Tutto tranne regalarmi il più bel sesso, perché adesso da quanto ho capito era solo sesso, di sempre, promettere di richiamare e poi non fare un cazzo.
Li: Capisco. Vuoi un abbraccio?
Annuì in silenzio, era distrutta, si vedeva, non voleva ammetterlo, cercava di respingere le lacrime indietro senza ottimi risultati.
Nessuna ragazza era venuta a piangere da me, alcune volte a lamentarsi ma mai a piangere.
Mi consideravano come un nemico, l’amico che si scopa le ragazze del ragazzo che le ha spezzato il cuore.
L’abbracciai e la strinsi forte a me, ne aveva bisogno.
Li: Perché sei venuta da me?
M: Perché sapevo che non eri come gli altri.
Faticava a parlare per colpa delle sue bruttissime lacrime che le rigavano il suo bellissimo viso creando un contrasto che però era lo stesso spettacolare.
M: Tu hai un cuore, non hai bisogno di portarti a letto migliaia di ragazze..
Li: Alcune le ho portate a letto, sai?
M: Alcune?
Li: Ok, tante, ma non avevo ancora incontrato gli splendidi occhi verdi di Stella e la sua chioma rossa.
M: Sei innamorato?
Li: Credo di sì, anzi, ne sono assolutamente sicuro.
M: Adesso capisci quello che cazzo provo per quel bastardo.
Li: Dimenticatene.
M: Secondo te è facile?
Li: Non ho detto che è facile.
M: Cosa devo fare?
Non avevo risposta, la strinsi di nuovo tra le mie braccia. Lei era così piccola e fragile e le mie mani in confronto al suo corpicino esile sembravano enormi, speravo di farla sentire almeno un po’ meglio.
M: Metti una buona parola con Harry?
Li: Certo.
Sapevo già la risposta di Harry.

 
Eravamo restati abbracciati finché lei non si era calmata e dopo averla salutata per bene e assicuratomi che lei stesse bene ero andato a seguire Stella.
Come tutta la settimana.
Volevo che stesse bene e me lo assicuravo soltanto.
Scossi la testa e mi concentrai sulla conversazione con Harry.
Li: Ti devi sistemare in qualche modo, cercare di pensare a una sola ragazza e non a degli stupidi obiettivi..
H: Ma stai zitto. La mia reputazione? Non ci pensi?
Lou: Ok, stai sparando decisamente tante cazzate, andiamo, ciao Liam.
H: Ah, sì, giusto, sto parlando con un innamorato e un fidanzato, sono fottuto.
Continuò a lamentarsi mentre Louis lo trascinava dentro una classe. Louis ci aveva, pochi giorni fa, annunciato che si era ufficialmente fidanzato con quella tale Eleanor e la notizia ci aveva un po’ scioccati, non era da lui.
 
Qualche giorno prima.
 
N: Sentite, sentite, Louis ci deve dare una notiziona.
Si sedettero al nostro solito tavolo e notai che Louis aveva un enorme sorriso stampato in faccia.
Continuai a giocare con il telefonino ricordando quando lo usavo solo per parlare con la bellissima e dolce Stella.
Z: Che succede?
Lou: Mi sono fidanzato.
Niall sorrise, Zayn si bloccò con la forchetta a metà tra il piatto e la bocca e Harry si strozzò e io gli tirai delle pacche sulla schiena mentre continuava a tossire per la bibita andata di traverso.
Lou: Che succede?
Z: Tu non puoi fidanzarti.
H: No. No. NO.
Povero Harry, le sue paure si erano avverate, il suo migliore amico, anzi, i suoi migliori amici si erano dati alla castità oppure a una ragazza sola e lui sognava di divertirsi con le ragazze non pensando che la vita stava trascorrendo.
Harry si alzò di scatto e puntò un dito sul petto di Louis.
H: Ti rovinerà la vita.
Lou: Eleanor non rovinerà proprio niente.
Li: Eleanor?
Lou: Sì, quella che mi facevo da un po’ di tempo..
N: Sconvolti è? Pensate a quando me l’ha detto davanti a quella di fisica e tra poco gli scleravo in faccia.
Sorrisi immaginandomi la scena  e continuai a guardare Harry che si teneva la testa e la scuoteva in preda alla disperazione.
Era stato un duro colpo per tutti. Non ce lo saremmo mai immaginati.
Tanto meno Harry.

 
Harry si era ripreso da quel giorno e incontrando Eleanor in una caffetteria avevano fatto amicizia e insieme sputtanavano amorevolmente Louis raccontandosi ogni cosa sotto le occhiatacce del ragazzo in questione e le nostre risate.
Guardai Harry sparire con Louis e mi incamminai verso la classe dove avevo lezione con Zayn.
Z: Bello mio.
Disse Zayn allegro, fin troppo allegro, era una settimana che si comportava in modo troppo felice, fin troppo contento.
Li: Salve.
Z: Che succede?
Non sapevo se dopo anche una settimana dovevo raccontargli di sua sorella, era fin troppo protettivo con lei e non avevo voglia di sentire le sue lamentele o essere scaraventato di nuovo su un fottuto armadietto.
Li: Niente di che..
Z: Non mi convinci.. Indovino, mia sorella non te la da vero?
Li: Non si tratta di non darmela, cazzo, io non la voglio.
Z: Oh, dio, sei passato all’altra sponda? Non lo sapevo..
Disse mentre si allontanava di qualche passo da me.
Li: No, te non hai idea di quanta voglia ho di fare l’amore con tua sorella..
Strinsi gli occhi aspettandomi un pugno in piena faccia o una sclerata da parte sua ma tutto quello che ricevetti fu una risata divertita dalla mio cercare di difendermi da un possibile attacco.
Li: Perché la mia faccia è ancora tutta intera?
Z: Perché non hai detto ‘sesso’ o ‘una botta’ o ancora peggio ‘scoparmela’, hai detto ‘amore’ e questo, fidati, riassume tutto quello che provi per mia sorella..
Li: Io..
Z: Che c’è?
Li: Ho una sola domanda.
Z: Spara.
Disse mentre si sedeva in un banco libero e si sistemava il ciuffo per l’ennesima volta in quella giornata.
Li: Perché ti sei incazzato così tanto con me e non con Harry che invece se l’è portata a letto senza amore?
Z: Vuoi la verità?
Li: Se ci riesci sì..
Z: Beh, semplicemente perché non lo sapevo.
Li: Cosa?
Z: Come sai era un momento abbastanza.. Beh, non facile, né per me, né per Stella.
Stella, sentire il suo nome mi faceva rabbrividire e pensare che ha passato così tanti momenti di dolore mi faceva venire solo voglia di prenderla e abbracciarla sempre di più.
Z: Io mi prendevo cura di lei e mia madre e sinceramente non mi accorsi che spariva ogni pomeriggio, me ne accorsi solo quando vidi il video di lei e Harry, Harry mi chiese immediatamente scusa e io accettai non riuscendo ancora a capire cosa aveva scatenato in mia sorella.. Ma penso che questo te lo devi far raccontare da lei, sono cose private.
Interruppe velocemente la conversazione e si concentrò sulla professoressa come d’altronde feci io.
Dovevo alzare i voti se non volevo perdere definitivamente la borsa di studio e perdere tutto il mio lavoro.
Non riuscivo a concentrarmi.
Come in tutte le lezioni ormai.
Vedevo solo i suoi occhi e le sue labbra a malapena sorridenti ma che, certamente, avrei tramutato in un sorriso se solo l’avessi vicina e la potessi coccolare in modo che dimenticasse tutto.
Tutto quel cazzo di dolore che aveva dentro.
Per suo padre.
Per quel bastardo del mio migliore amico.
Per tutto quello che dicevano di lei.
Per la sua anima così fottutamente debole.
Cercai invano di togliere quei cazzo di pensieri dalla mia testa e pensai che lei era troppo debole per stare da sola..
Per quello che l’avevo seguita, l’avevo seguita per tutta la settimana..
Volevo sapere cosa faceva, come si sentiva ma la maggior parte delle volte l’avevo vista sorridente con Hope.
Questo mi aveva portato a pensare che non aveva bisogno di me.
Che io ero solo qualcosa di superficiale, non essenziale nella sua vita.
Ma lei non sapeva che invece, nella mia vita, aveva raggiunto un livello così importante.
L’avevo vista sorridente sempre. Ma non l’avevo mai guardata negli occhi e questo non mi aveva permesso di capire se sorrideva solo perché era costretta o perché era seriamente contenta.
In quel momento mi ricordai subito quel giorno.
Quel maledetto giorno che l’avevo sentita piangere nel bagno e che non potevo fare niente.
 
Qualche giorno fa.
 
Eravamo in mensa sempre con gli altri, ma la mia concentrazione era su un altro tavolo.
Su quello di Stella.
I ragazzi passavano accanto ridendo ma Stella e Hope erano talmente abituate che non ci facevano caso, ma questo non era giusto.
Nessuno si doveva abituare a una cosa del genere, faceva troppo male essere abituati.
Stella si alzò di scatto, non andava bene.
Per niente bene, Hope cercò di fermarla ma lei corse fuori, mi alzai anche io sperando che gli altri non facessero domande ma senza buoni risultati.
H: Dove cazzo vai?
Li: Arrivo.
Lou: Ma perché sei così di corsa?
Li: Ho detto arrivo.
Z: Tranquillo, te lo buttiamo noi il pranzo.
Li: Grazie.
Corsi verso la porta e la spinsi violentemente, appena in tempo per vedere Stella girare per il corridoio che andava verso i bagni delle ragazze.
La seguii non curante che non era accessibile ai ragazzi e entrai dentro vedendo che si chiudeva nell’ultimo bagno.
Sentivo che piangeva, era impossibile non sentirla, il volume era talmente alto che non si riuscivo a parlare e a sovrastarlo, o almeno, non ne avevo la forza.
Mi appoggiai alla porta e stetti zitto, non potevo farmi sentire, lei non voleva.
Mi trascinai per terra preso dalla disperazione, dalla disperazione per non riuscire a fare niente.
Per non riuscire a togliere quella barriera e abbracciarla.
Li: Stella..
Sussurrai in modo che non mi sentisse.
Mi odiavo.
Mi odiavo perché non potevo fare niente.
Mi odiavo perché non potevo farla sentire meglio.
Mi odiavo perché non potevo baciarla e stringerla a me.

 
Quando sentii i pianti rallentare e il respiro farsi regolare mi sono alzato e me ne sono andato odiandomi sempre di più.
Ero stato un idiota quel giorno, ma non potevo fare altro.
Da quel giorno in poi l’avevo seguita costantemente come se fosse mia.
Come se mi appartenesse.
Riportai l’attenzione sulla lezione ormai finita, Zayn mi salutò e si alzò dicendo che andava a raggiungere gli altri.
Mi stavo per alzare quando Niall mi si piombò sul banco facendomi sussultare
N: Devo trovare una cazzo di ragazza da trombare.
Gli scoppiai a ridere in faccia e lo fissai, sembrava preso da una strana pazzia.
Li: Ehi, ma che cazzo ti prende??
N: Scusa, cazzo, scusa.. È solo che..
Li: Non mi dire che non te la fai più con Hope e ti serve una distrazione.
N: Ok, perché riesci sempre a leggermi nella mente?
Li: Semplicemente per il fatto che sembri un assatanato..
N: Sempre gentile è? Non ce la faccio più Liam..
Si appoggiò al mio banco mettendosi le mani fra i capelli, mi alzai a presi lo zaino molto accuratamente lasciato per terra..
Li: Bene, che è successo con Hope?
N: Abbiamo deciso di smetterla una settimana fa ma io non voglio smetterla, è diventata un po’ più importante di quanto lo era.. Credo di essermi innamorato di Hope.
Li: Ma questo non è possibile dai.
N: Perché no?
Li: Perché, da quanto ho capito, era solo sesso per lei, no?
N: Sì.
Li: Non ti puoi innamorare di una che ti chiede solo sesso. Non puoi. Ti intrappoli da solo.
N: Ok, bene, cambiamo discorso.. Te e Stella?
Li: Non lo so..
N: Sappi che tengo per te.. Aspetta, mi è arrivato un messaggio.
Sorrisi mentre lo seguivo fuori dalla classe, guardò il cellulare e mi sorrise.
N: È Stella, andiamo a mangiare insieme..
Li: Tu non puoi..
N: No, non la convincerò a scegliere te, non potrei mai farlo, sono il suo migliore amico e comunque spetta a lei decidere.
Li: Hai ragione, hai ragione.. Mi manca così tanto.
N: Mica è scappata, tranquillo, farà la scelta giusta, ne sono sicuro..
‘E se non fossi io la scelta giusta?’
‘E se io non ero quello che si meritata?’
Continuavo a farmi problemi su problemi, per colpa di quello che sentivo per lei ero diventato una fottuta femminuccia con i sentimenti..
Una ragazza che si fa troppi problemi e troppi film mentali.
Non ero più un ragazzo..
Ero una femminuccia innamorata.
Stavo per andare in mensa per aspettare Stella quando la professoressa di fisica mi fermò.
Prof: Mi scusi, io vorrei parlarle, è possibile?
Li: Beh, io.. In verità avevo da fare.. Ma ok, andiamo
Prof: Perfetto. Mi segua..
Camminammo per un po’ finché non vidi Martha alle prese con un armadietto che non si voleva aprire.
Li: Faccio io.
Lo aprii con due colpi secchi e Martha mi ringraziò.
M: Dove vai?
Li: Con la professoressa, non ho capito molto bene dove ma credo nell’aula di disegno.
M: Oh, ok..
Mi sorrise, mi salutò e continuò a cercare dentro l’armadietto e io continuai a seguire la prof.
Andammo dall’altra parte della scuola e la professoressa entrò dentro la classe di disegno.
Li: Perché siamo arrivati fin.. Oh, Tiffany.
Prof: Vi lascio soli.
Li: Cosa ci fai qui?
T: Liam.. Io..
Li: Ho chiesto che cazzo ci fai qui, i tuoi genitori?
T: Ti prego Liam, calmati..
Posai lo zaino per terra e sospirai, non poteva rientrare nella mia vita di nuovo. Non adesso che un po’ era cambiata.
T: Ho bisogno del tuo aiuto Liam.
Li: Cosa vuoi?
T: Sono incinta.
Rimasi scioccato da quella notizia e mi dovetti sedere.
Li: Cosa vorresti che io facessi è? Sei sempre stata un’incosciente. Una che non pensa mai.
T: Sono sempre tua cugina Liam.. Sangue dello stesso sangue. Stesso cognome.
Li: Non mi importa. Sei incinta, hai abbandonato la tua famiglia come se non fosse niente e i tuoi genitori erano in preda al panico.
T: Io non sapevo che fare..
Li: Perché te ne sei andata così, senza avvisare?
T: Non credo che mi avrebbero accettato in questo stato.
La politica severa che avevano attivato i miei zii con mia cugina mi venne in mente. In effetti erano un po’ all’antica e non avrebbero mai accettato la figlia diciassettenne incinta.
T: Tu hai un anno in più di me. Ti prego, parlane con loro.
Li: Cercherò di parlarne.. Ma non ti prometto niente..
Mi saltò addosso e mi abbracciò forte, si era tinta di biondo solo per non farsi riconoscere senza buoni risultati.
Guardai l’ora. Meno di un minuto alla fine del pranzo..
Stella non si era fatta viva. Credevo che il gioco fosse finito.
T: Avanti, chi è?
Li: Chi è chi?
T: Sono tua cugina. So che sei innamorato.
Li: Tanto non è importante. Devo scordarmela.
T: Perché?
Li: Non si è presentata all’appuntamento.
T: Mi dispiace.
Uscii fuori mettendomi una mano sui capelli. Era finita
Io l’avevo persa.
Completamente.
S: LIAM!
Suonò la campanella e io mi girai.
Era arrivata, era lì per me e solo per me.
L’amavo.
Li: STELLA! FINALMENTE!
In quel momento uscì Tiffany dall’alto dei suoi tacchi e mi si avvicinò all’orecchio sussurrando un ‘grazie’.
Vidi Stella indietreggiare.
No, non poteva pensare male.
No, non volevo perderla.
Li: Stella.. Io.. Non è come sembra.
 
 
 
ECCOMII
Ok..
Adesso..
Non so come ringraziarvi per le 6 recensioni dello scorso capitolo!
Spero che anche questo ne riceverà abbastanza..
Più recensite più mi viene voglia di scrivere!
A parte questo, Liam alla fine non ha fatto quello che Stella pensa eh?
Come la prenderà Stella?
Spero vi piaccia.
Continuerò a tre recensioni!!
Un bacio xx
_Stella



Ps: mi sono accorta che il titolo è sbagliato.. L’ha inventato una mia amica e io manco l’ho controllato e ho scritto come l’aveva scritto.. Ma ssh.. Non importa.. ahahahaah..
 

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


 Capitolo 27
 
Stella’s pov
 
Li: Stella.. Io.. Non è come sembra.
La solita frase, quella maledetta frase che diceva ogni uomo preso in flagrante con la sua amante.
Allora era successo, lui mi aveva rimpiazzato, mi aveva scordato anche prima del suono della campanella.
E io adesso come facevo?
Mi sentivo persa, assolutamente persa.
Era incredibile il dolore che lui riusciva a procurarmi e non me ne rendevo ancora conto.
Avevano ragione tutte quelle ragazze con il cuore spezzato.
Aveva ragione Hope.
S: Io.. Ero venuta qua solo.. Per..
Le lacrime mi appannarono la vista e non riuscii ad andare avanti, indietreggiai leggermente per poi girarmi e inoltrarmi nei corridoi.
Lui ormai non poteva più essere mio, magari era una delle solite puttane ma questo dimostrava che non era cambiato, neanche per me come aveva detto.
Le sue parole mi rimbombavano dentro mentre camminavo velocemente verso i corridoi ormai pieni di gente, cercavo di non far vedere a nessuno il dolore che provavo.
Liam.
Quello che credevo fosse il ragazzo più dolce e perfetto di questo mondo si era rilevato il mio più grande sbaglio.
Lui non era come mi aveva detto. Era il solito stronzo e puttaniere di questa scuola che si era dimostrato negli anni precedenti.
Non era cambiato e questo faceva ancora più male di quello che credevo.
Non mi ero mai immaginata di correre in mezzo al corridoio in lacrime perché Liam era andato con un’altra.
D’altronde le sue parole, una settimana fa non erano state: ‘non andrò con nessun’altra’.
Ma mi aveva detto che si era innamorato di me ma a quanto pare erano tutte palle.
Il corridoio si stava svuotando e io cercavo disperatamente l’uscita per il tetto.
Dovevo andare lì, mi serviva quel posto come non mi mai servito niente in questo mondo.
Era dove Liam si era dimostrato diverso, quello che credevo fosse perfetto.
Il bacio che mi aveva dato mi aveva fatto impazzire e mi aveva fatto calmare allo stesso tempo.
Mi servivano quelle emozioni. Mi serviva Liam, ma non c’era.
Z: Ehi, perché piangi?
S: Non è momento Zayn.
Z: Vieni qui..
Mi abbracciò e io lasciai andare le lacrime come non avevo mai fatto.
Z: Che succede amore?
S: Tutto è sbagliato.
Sentivo la sua voce sempre più vicina, la voce di Liam che chiamava imperterrita il mio nome.
Li: Stella, Stella..
S: No, Liam, no..
Z: Perché non vuoi Liam?
S: Secondo te?
Z: Non capisco, Stella.. Liam è lontano, andiamo di qua..
Lo seguii in un aula vuota e lui mi fece sedere su un banco alzandomi facilmente, posò le mani sulle mie gambe e si piegò sulle sue ginocchia così che io fossi molto più alta di lui. Lo guardai negli occhi e cercai di calmare le lacrime.
Z: Che è successo Stella?
S: Io.. Credevo di amarlo.
Z: Magari lo ami veramente Stella.
S: Io non voglio amarlo Zayn, lui mi ha fatto male, di nuovo.
Z: Cosa ha fatto quel bastardo?
S: Ti prego, non dargli del bastardo..
Z: Ti fa soffrire tesoro, gli devo dare una lezione.
Fece per alzarsi e magari andare contro un Liam che non se lo aspettava ma dovevo impedirlo, dovevo fargli capire che io stavo bene anche se non era così, almeno gli si sarebbero calmati i bollenti spiriti.
S: Zayn, mi accompagni sul tetto? Tu sai dov’è?
Z: Sì, lo so.. Ma cosa vuoi fare sul tetto? Le lezioni sono iniziate.
S: Ho bisogno di andare lì.. Mi ci accompagni?
Z: Certo bella..
Scesi di scatto ma non riuscii a tenermi in piedi, le gambe mi si piegarono sotto il mio peso e un secondo dopo ero in ginocchio per terra a fissare le mie mani ai lati delle mie gambe.
Z: Stella.. Cazzo.. Tutto bene?
Zayn si piegò verso di me prendendomi per le braccia e aiutandomi ad alzarmi.
S: Sì, tutto bene.
Dissi mentre cercavo di restare su con le mie stesse gambe. Non ero poi così tanto preoccupata, ero solo confusa, non mi era mai successo prima e non sapevo che mi era successo, forse ho solo inciampato.
Z: Da quanto non mangi Stella?
S: Cosa?
Z: Sorella, so che non mangi, quando c’era Liam a cena era perché c’era Liam, per tutta la settimana eri nervosa e hai mangiato poco e niente e scommetto che oggi hai saltato il pranzo, non è così?
Abbassai lo sguardo e ammisi la sconfitta, è vero.. Era da un po’ che non mettevo qualcosa nel mio stomaco ma non lo avrei mai ammesso a Zayn, non doveva avere ragione.
S: No, non è per questo.
Ero quasi sicura che oltre al cibo era Liam che mi faceva stare male, forse stavo esagerando ma lui mi faceva uno strano effetto e forse era il nervosismo che mi rendeva così debole.
Z: Ti prego. Non farmi stare male. Mangia qualcosa.
Lasciò le mie braccia e mi sorrise teneramente.
Z: Ti voglio bene sorellina.
S: Anche io fratellone.
Avevamo la stessa età ma mi piaceva chiamarlo fratellone era sempre lì per me, ok, quasi sempre, solo quando mi vedeva veramente fragile ma almeno c’era.
Z: L’uscita per il tetto è quella in fondo a questo corridoio, io devo andare in classe, ho troppe assenze..
Scossi la testa pensando che lui faceva tante assenze solo per sbattere qualche ragazza in un bagno, come Liam.
Come quell’odioso che mi aveva spezzato il cuore, la seconda volta da quel gruppo di ragazzi.
Z: Oggi pomeriggio ho una partita, non aspettarmi a casa.
Disse prima di uscire dalla classe vuota.
Camminai verso l’uscita e guardando che non ci fosse nessuno tra i corridoi andai verso la porta indicatomi da Zayn, salii le scale e inspirai appena arrivai in cima.
L’aria fredda di Londra mi pizzicava la pelle e questa sensazione mi faceva stare bene, Londra era qualcosa di meraviglioso..
Il panorama era stupendo.. Non era facile concentrarmi solo su questo e non sui miei pensieri.
Cosa sarebbe successo?
Quella puttana a fianco a Liam che non avevo mai visto lo avrebbe detto a tutti? Avrebbero continuato a perseguitarmi?
Certo, nessuno si scordava quel video e io ero lo zimbello della scuola e lo sarei stata per sempre.
Questa storia di Liam sarebbe trapelata e io sarei stata presa ancora di più di mira.
La puttana della scuola illusa da un altro ragazzo, proprio da quel ragazzo che credeva fosse perfetto per lei.
‘Ma perché sono così cogliona?’ pensai mentre mi appoggiavo al muretto e guardavo Londra illuminata dai pochi raggi del sole che riuscivano a sorpassare lo spesso strato di nuvole.
Li: Sapevo di trovarti qua.
 
Liam’s pov

Rimasi fermo lì a guardarla, non riuscivo a fare niente..
Balbettò qualcosa e si girò per poi sparire nel corridoio.
Tiffany: È lei?
Li: Sì.
T: Vai.
Li: Sicura di stare bene?
T: Te ne frega veramente qualcosa? Dai vai e spiegale che sono tua cugina e che non hai avuto nessun rapporto con me.
Li: Grazie.
La baciai sulla fronte e corsi verso il corridoio dove aveva girato Stella.
Dovevo trovarla.
Dovevo spiegarle che tutto questo era un fottuto errore, io non ero così. Ero cambiato e mia cugina non avrebbe rovinato niente, volevo dirle che per me è tutto. Iniziai a chiamarla preso dalla disperazione.
Li: STELLA! STELLA!
Troppe facce mi guardavano in modo strano e io fui costretto a fermarmi in mezzo al corridoio.
Osservavo quelle coppie passeggiare mano nella mano, desideravo che tra la lunga lista di fidanzatini presenti nella scuola ci fosse anche il mio nome, accanto a quello di Stella.
Rimasi fermo lì per non so quanto tempo prendendomi spintonate da alunni in ritardo.
Il corridoio era vuoto e le classi iniziavano a diventare silenziose sotto il controllo dei professori.
Continuavo a pensare a lei.
Al bacio sotto il tetto di casa mia, era qualcosa di meraviglioso. Nessuna ragazza era stata in grado di amarmi e di baciarmi in quel modo, era stata la mia rovina. La mia sconfitta.
Non ero più il Liam di prima e questo non so se mi dispiaceva o mi faceva enormemente bene. Lui se ne fregava di tutto e di tutti, dava retta solo ai suoi amici testardi e non dava retta al suo cuore. Il vecchio Liam.
Adesso il suo cuore era indirizzato solo verso Stella.
Stella e i suoi innati capelli rossi e i suoi occhi verdi.
Stella e la sua goffaggine.
Stella e la sua testardaggine e la sua dolcezza.
Due caratteristiche che dovrebbero far parte di due persone completamente diverse e invece, facevano parte della stessa persona.
Della stessa stupenda persona.
Di Stella.
C’era solo un posto in cui poteva essere.
Mi guardai intorno, all’improvviso la scuola sembrava un posto sconosciuto e non mi ricordavo neanche dov’era l’uscita per il tetto.
Iniziai a camminare dritto cercando di riuscire a ricordare e a capire dove maledettamente fossi.
Z: Tu brutto lurido bastardo.
Mi girai e vidi Zayn avvicinarsi pericolosamente finché non si fiondò su di me colpendomi in piena faccia con uno dei suoi famosi pugni.
Sentii la testa girarmi per un secondo e mi ritrovai a terra con la mano sulla guancia dolorante.
Li: Ma che cazzo ti prende? Perché devi comportarti in questo cazzo di modo?
Z: Senti. Ti avevo avvertito. Tu non dovevi farla soffrire.
Li: Mi dispiace io.. Io te lo giuro che non volevo.. Io ..
Zayn mi prese per il colletto della camicia e mi fece alzare per arrivare alla sua altezza, le gambe non mi reggevano ancora.
Z: Non dirmi ancora una volta che sei innamorato di lei perché le tue parole non hanno senso. Harry almeno dopo era stato sincero, non me lo sarei mai aspettato da te Liam.
Li: Ho fatto un errore. Voglio rimediare Zayn.
Z: Sono stanco di te. Sono stanco dei suoi pianti. Sono stanco che tu la faccia soffrire. Stai lontano da lei e non ti succederà niente ok?
Li: O.. Ok.. Le starò lontano.
Z: La nostra amicizia, per quanto può essere possibile, è ancora intatta ma.. Ancora un passo falso e sei morto.
Mi scaraventò per terra con più forza dell’ultima volta e mi diede un calcio dal nervoso, era la seconda volta che reagiva così con me in giro di una settimana.
Se ne andò scuotendo la mano con cui mi aveva tirato il pugno e scosse la testa per poi tirare un calcio a un bidone lì vicino.
Zayn mi lasciò lì e lo ringraziai per non avermi tirato un altro calcio in pancia anche se lo meritavo del tutto.
Mi alzai ancora dolorante per la botta e mi guardai intorno.
Non c’era nessuno e nessuno aveva visto la nostra piccola lotta. Meglio così.
Iniziai a zoppicare.
Dovevo rinunciare a lei?
Dovevo smettere di pensare a lei?
Dovevo trovarmi un'altra?
Dovevo piegarmi alle offese e alle intimazioni di Zayn?
Dovevo smettere di amarla?
No. Per niente.
Raggiunsi la fine del corridoio e riconobbi la scala per andare sul tetto, la porta era aperta. Sapevo che era lì.
Salii le scale lentamente e senza far rumore.
Non volevo spaventarla o farla scappare, perché se mi avesse visto è questo che avrebbe fatto. La vidi lì, piegata sul muretto con la testa fra le mani e osservai il suo corpo così magro per essere una diciottenne. Non me la ricordavo così fottutamente perfetta.
Lei era così, anche se era fin troppo magra e poteva sembrare una pazza sclerotica per tutti gli altri, lei era perfetta.
Perfetta per me.
Li: Sapevo di trovarti qua.
Sbiascicai.. Non riuscivo ancora a parlare bene. La botta che mi aveva dato Zayn me lo impediva.
S: Cosa.. Cosa vuoi?
Li: Ti prego..
S: Cosa?
Non riuscivo a parlare, non riuscivo a pensare. I suoi occhi pienamente verdi erano dritti nei miei e provavano solo dolore.
Zayn aveva fatto bene, me lo meritavo, ma sapevo di essere l’unica persona su questa terra capace di farla sorridere. Di farla sentire bene.
Mi veniva solo in mente una frase, due piccole parole che mi giravano in testa e non la smettevano. Dovevo dirle.
Li: Ti amo.
 
Stella’s pov

Aveva osato dire le parole più importanti di questo mondo.
Aveva osato dire questo a me quando non lo provava, non lo provava perché se no non sarebbe andato con quella biondina.
S: Non dire le cose che non provi.
Li: Non potrei mai dirti quello che provo veramente.
‘Perché sarebbero tutte cose sgradevoli, non facili da dire e non carine da dire’ pensai già stanca di quella conversazione. Mi aveva fatto solo del male e io non lo meritavo. Almeno era così che pensava Hope.
Dovevo pensare come Hope.
Dovevo essere dura e fredda, pensare a tutto quello che mi aveva fatto provare.
Li: Non potrei mai dirtele perché sono troppe cose. Sono troppo da descrivere, troppe assurde emozioni che mi passano per il cuore, non ho mai provato niente del genere per nessuno tranne per questa testina rossa. Solo te sei riuscita a farmi provare quello che non avevo mai provato. L’amore.
È vero. Sono state con mille altre ragazze ma nessuna è come te.
Si avvicinò a me e mi prese una mano.
Li: Sono l’ultima persona a pensare che mai potessi provare queste emozioni. Sono l’ultima persona a pensare che qualcuno mi avrebbe cambiato. Tu ci sei riuscita con piccole e semplici parole. Con piccoli e semplici messaggi.
Avevo voglia di sentire il ragazzo dei messaggi, per sapere cosa ne pensasse di queste parole, se erano sincere o erano solo per dire.
Ma questo non era possibile, perché il ragazzo che mi faceva stare bene era davanti a me.
S: Non posso crederti. Non riesco a crederti.
Li: Ho fatto cazzate. Tante. Ma l’unica cazzata di cui me ne fregerebbe qualcosa è perderti.
S: Perdermi? L’unica cazzata a cui pensi è perdermi? E ci pensavi quando ti sbattevi quella biondina? Ci pensavi a me o pensavi che non lo avrei mai scoperto?
Li: Stella.. È incinta..
S: L’hai pure messa incinta?
Li: No.. Io.. È mia cugina, Stella. Non riesco più a toccare una donna da quando sono con te.
Mi strinse la mano e cercò anche l’altra da prendere tra le sue.
La scostai. Poteva anche essere sua cugina ma.. Come avrei fatto se fosse veramente successo? Io lo amavo più di ogni altra cosa al mondo e stare tra le sue braccia mi procurava delle emozioni così grandi che non riuscivo a crederci.
Se fosse successo veramente io sarei morta, stare una settimana lontana da lui è stato terribile.
Li: Stare una settimana lontano da te è stato terribile.
S: Stavo pensando la stessa cosa.
Li: Non ci riuscirei mai a stare senza di te. Ti prego credimi.
Scossi la testa con le lacrime agli occhi e lui istintivamente mise la fronte sulla mia e una mano sulla mia guancia.
Cercai di alzare gli occhi ma non ci riuscii.. Era troppo forte per me.
Lui era troppo per me.
S: No.. No..
Ci fu un attimo di silenzio che interruppe lui con la voce spezzata dal pianto.
Li: Ti prego credimi.
Sussurrò prima di appoggiare le sue labbra sulle mie dandomi un leggero bacio.
Dovevo pensare come Hope.
Dovevo essere dura e fredda, pensare a tutto quello che mi aveva fatto provare.
Peccato che io non ero Hope.
Erano così calde e mi erano mancate incredibilmente. Come se fosse l’unica cosa che mi importasse. Lui.
Era l’unica cosa che mi importava.
L’amore che provavo per lui. E che lui provava per me.
L’amavo, ed era l’unica cosa di cui mi importava.
S: Non posso.
 
 
 
Immagino già quanto mi odierete per questo finale ma è il meglio che sono riuscita a fare.
Allungare la storia e arrivare già al punto dove credevo di arrivare allungava talmente tanto che aggiungevo più o meno mezza pagina in più e il capitolo risultava soltanto pesante.
Ok, detto questo spero vi piaccia e che mi perdonerete per non aver pubblicato!
Ringrazio soprattutto quelle che hanno recensito ogni singolo capitolo o anche solo uno.
Ringrazio anche le lettrici silenziose che non si fanno sentire ;)
Un bacio xx
_Stella

 
Ps: per MRS HORAN PAYNE grazie di tutto, spero ti piaccia. Ti amo xx

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


 Capitolo 28
 
Hope’s pov
 
Stella era scomparsa di nuovo, bene, ma cosa dovevo fare con quella ragazza?
Zayn: Ciao tesoro..
H: Ciao, siediti, hai visto Stella?
Z: No, amore.
H: Ci vuoi stare zitto? Vai dai tuoi amici.
Z: Ma mi mancheresti troppo.
H: In questa settimana invece dove sei stato? Non ti sono mancata eh?
Z: Ero troppo impegnato con Stella.
H: Ero io. Ero io quella che stava con Stella.
Lui si passò una mano nei capelli evidentemente affaticato, ok, era stato con sua sorella ma non doveva comportarsi in quel modo.
Z: Ah, scusa se non ti ho chiamato.
H: Zayn, l’unica cosa di cui ti sei preoccupato è stato baciarmi mentre tua sorella era a casa mia di sopra con il tuo migliore amico e poi, ieri, portarmi in un bagno cercando di sbattermi.. Si, la frase giusta è scusami se non ti ho chiamato. Complimenti.
Z: Ok, forse ieri mi sono lasciato un po’ andare.. Ma.. A te è piaciuto. No?
H: Stai zitto, ti prego.
Mi alzai stanca di lui e di tutte le sue finte scuse. Non sembrava dispiaciuto quando dopo una settimana mi aveva preso all’improvviso e si era appropriato delle mie labbra portandomi in bagno con fini molto meno casti di un semplice bacio.
Non sapevo mai che gli passava per la testa.
Una settimana fa era pronto a vendermi il proprio cuore per avere un mio sorriso e poi mi voleva solo sbattere.
Z: Scusa per come mi sono comportato.
Disse tenendomi per un braccio e trascinandomi giù a fianco a lui. Eravamo in un angolo della mensa, come al solito, per non farci vedere ma tutti gli occhi erano su di noi.
H: Sono stanca delle tue scuse.
Z: Sei anche stanca di me?
Disse sussurrandomi all’orecchio e facendomi rabbrividire. Veramente, non capivo il suo comportamento e non capivo il mio.
Perché facevo così?
Perché ci ero ricascata e non avevo intenzione di tornare indietro? In fondo il giorno prima mi era piaciuto restare tra le sue braccia, anche se ero circondata da cessi e lavandini.
H: Sì. Stanca di te.
Mi staccai da lui e andai verso l’uscita con la pressante sensazione dei suoi occhi su di me a ispezionare ogni mio singolo movimento attento a un passo falso o a un mio errore.
Uscii dalla mensa e tirai un sospiro di sollievo e pregando che Zayn non mi seguisse andai verso la palestra sapendo che lì trovavo la persona che cercavo.
Perché Zayn mi aveva trattato in quel modo?
Perché continuava a torturarmi? Cos’ero io per lui?
 
Una settimana fa, a casa di Hope. (Per chi non ricordasse, capitolo 23)


N: Vieni piccola.
Sentii sussurrare Niall vicino a Stella e insieme andarono di sopra, lasciandomi da sola con Zayn.
Z: Cazzo. Non devo permettere che Liam si avvicini più a lei. Glielo avevo detto oggi..
H: Tu cosa hai fatto?
Z: Niente.
Cercava di nascondere quello che era successo con Liam, non voleva dirmi cos’era successo.
H: Racconta.
Z: Ho solo detto a Liam di lasciar in pace Stella.
L’affetto che provava per Stella era qualcosa di immenso ma era troppo testardo per ammetterlo, anche solo sussurrarlo, gli faceva troppo male. Era così carino e tenero.
‘Dio se è bello’ pensai mentre si metteva le mani fra i capelli e si sistemava il ciuffo. Era il fratello della mia migliore amica, mi aveva trattato sempre come la merda tranne quando si trattava di Stella, si era approfittato di me solo per del buon e sano sesso e innamorarmi di lui era qualcosa di troppo impensabile per me e non pensavo che potesse succedere veramente.
H: Ti ricordi l’ultima volta a casa tua? Tu mi hai aiutato e se c’è qualcosa che posso fare, anche solo ascoltare, ti prego, fa che ti aiuti.
Z: Perché vuoi aiutarmi?
H: Tu mi hai aiutato a togliere un peso enorme dal mio stomaco e non immagini quanto io ti sia grato. Per favore. Fallo.
Z: Ho solo perso un po’ la testa. Con Liam intendo. È stato così improvviso e io..
H: Non dirmi che l’hai picchiato.
Z: No.. Ma ci mancava veramente poco, ho avuto persino paura di me stesso.
Si alzò di scatto e andò vicino al caminetto dove sbatté un pugno talmente forte che mi fece sussultare..
Z: Non riesco neanche a trattenermi. Stella non merita questo e ti giuro che se mai Liam si mettesse con lei lo ridurrò in polvere.
H: Ehi, calmati adesso ok?
Mi appoggiai al muro di fianco a lui e incrociai le mani dietro la schiena guardandolo andare avanti e indietro in modo nervoso.
‘Dio mio se ti vorrei saltare addosso’
Z: E sai la cosa brutta?
H: Cosa?
Z: Che Stella .. Credo che sia innamorata veramente.
H: No.
Z: Cosa?
H: No. Spero di no. Soffrirà solo, siete una banda di coglioni.
Z: Siete?
Si avvicinò a me finché fu a due centimetri di distanza dalla mia bocca e la voglia di saltargli addosso si alzò pericolosamente.
Possibile che mi faceva quel cazzo di effetto? Che non potevo più guardarlo negli occhi senza vedere il mio futuro?
Respirai profondamente per poi riposizionare i miei occhi nei suoi.
Z: Stai dando del coglione a me? E sentiamo, quali sarebbero le tue motivazioni?
H: Sei semplicemente un coglione che mi usa.
Z: Chi ha detto che ti uso? Per me è stato più di semplice sesso. Non so te.
H: Stai zitto.
Z: Credo di essermi innamorato di te. Non posso stare zitto.
Appoggiò le sue labbra alle mie e in un secondo mi sentii in paradiso. Fu qualcosa di stupendo. Non riuscivo più a pensare e i soliti sintomi di innamoramento si fecero avanti.
Tremolio delle gambe.
Le tanto famose, farfalle nello stomaco.
La paura che l’altro ti lasciasse andare.
La voglio incosciente di averne sempre di più.

 
Mi aveva continuato a baciare e io continuavo a ricambiare incosciente di quello che facevo e incapace di reagire o solo di spostarlo un po’ più in là.
Non avevo idea di quanto fosse durato quel bacio ma sapevo solo che ne volevo sempre di più.
Volevo il suo sapore sulle mie labbra e volevo che non mi lasciasse mai.
Ero ben consapevole che sopra di me c’erano la sorella del ragazzo appiccicato a me, nonché la mia migliore amica e il mio ex scopa amico ma non mi importava più così tanto.
Mi importava solo di lui sulle mie labbra. Era stupenda la sensazione allo stomaco che mi procurava e averlo così vicino mandava i miei neuroni completamente in tilt.
 
Continuo flashback..
 
Z: Sei bellissima..
Non riuscivo a credere a quelle parole, lui me lo aveva appena detto e lo aveva detto senza nessuna punta di malizia nella voce e questo mi faceva stare bene.
Volevo solo credere che tutto questo fosse vero, che non mi avrebbe veramente abbandonato.
Avevo paura solo di questo.
N: Che sta succedendo qui?
La voce di Niall mi riportò in vita e con forza e determinazione spinsi Zayn più lontano possibile e guardai Niall in preda al panico.
Non volevo che pensasse che tra me e Zayn ci fosse qualcosa, anche se.. Era la verità.
Almeno, per me.
Niall se ne andò, e così anche Stella. Ma Zayn rimase lì. Fermo, con i suoi occhi fissi su di me.
Z: Non farne parola. Nemmeno con mia sorella, questo la distruggerebbe.
H: Sì. Certo.
Mi diede un dolce bacio a fior di labbra e se ne andò ma prima di andare via tornò da me e mi baciò più intensamente.
Z: Non provare neanche a pensare che per me non ha significato niente perché non è così.
Rimasi zitta e lasciai che le sue labbra mi toccassero per l’ultima volta e ricambiai il ciao freddo che mi rivolse prima di uscire che forse era solo per disorientare Stella.

 
Sapevo che quel giorno avrei dovuto chiamare Stella e dirle tutto ma era più forte di me. Non potevo farla soffrire di nuovo.
Non per una cazzata che molto probabilmente sarebbe finita il giorno dopo cosa che, sfortunatamente, successe.
Z: Dove stai andando?
Sperare che Zayn non mi seguisse, ovviamente, era inutile, ormai.
H: Zitto.
Z: Ma ti ho chiesto solo dove andavi.
Non risposi e andai in palestra ormai sicura che non mi seguisse più.
Finalmente potevo andare dalla persona di cui veramente avevo bisogno.
Di cui un abbraccio poteva cancellare tutto quello che era successo.
Spinsi la pesante porta che portava in palestra e guardai il bellissimo ragazzo che giocava a basket. Ero sicura che l’avrei trovato in quel posto.
H: Ma tu non giocavi a calcio?
Niall: Oh.. Hope, che ci fai qua?
 
Stella’s pov
 
Spinsi Liam un po’ più in là e andai verso l’uscita.
Li: Tu non vuoi questo.
S: Sarebbe un errore per tutte e due. Noi non siamo compatibili.
Invece lo eravamo, eravamo come due pezzi di puzzle che si erano ritrovati e che non si dovevano più staccare perché da soli erano solo pezzi di cartone senza senso. Due pezzi di carta che insieme non combinavano niente, creavano solo metà figura senza senso.
Ero così.
Senza di lui ero un pezzo di cartone senza senso. Non ero nessuno, la mia vita era vuota senza di lui ed ero sola.
Già su quel tetto mi sentivo sola anche solo all’idea di stare senza di lui, ma non potevo ammetterlo e non potevamo stare insieme.
Potevamo essere anche due pezzi di puzzle ma lui non se ne rendeva conto e io dipendevo troppo da lui.
Dovevo fare a meno di lui.
Lo guardai sicura che fosse l’ultima volta ero quasi alla porta quando il silenzio fu interrotto dalla sua voce così bella e bassa.
Li: Tu non vorresti mai rimanere da sola vero?
Mi girai non capendo veramente dove volesse arrivare, i suoi occhi erano pieni di lacrime e non riuscivo a credere che uno come lui potesse riuscire a provare dei sentimenti.
S: Dove vuoi arrivare Liam?
Li: Se tu mi lasci rimarrò da solo, ti prego non abbandonarmi.
Era una preghiera. Lui non voleva veramente che me ne andassi ma dovevo farlo.
Sentivo le calde lacrime che scendevano sulle mie guancie. Mi sarebbe mancato, mancato terribilmente.
Li: Perché piangi?
S: Niente.
Lui mi venne incontro e mi abbracciò stringendomi al suo petto. Non volevo staccarmi da lui ma i pesanti insulti che mi mandavano gli altri erano dei validi motivi per allontanarmi dal suo caldo corpo.
Eppure non ci riuscivo. Finalmente mi sentivo completa con lui e non volevo lasciarlo per niente al mondo, neanche per gli insulti che mi mandavano e tutte quelle persone che andavano contro la nostra relazione.
Li: Smettila di piangere, ci sono io.
S: E ci sarai sempre?
Altro problema nel mio cuore, nel mio cervello, un altro problema insediato dentro di me. Lui.
Con un semplice malinteso mi aveva fatto cadere il mondo addosso.
Quando l’avevo visto vicino a un’altra mi ero sentita morire, come se il mio mondo e la mia vita non avesse più senso.
Io l’amavo ma non sapevo, almeno, non ero certa di quello che provava lui, poteva dirmi quello che voleva.
Poteva dire le cose più dolci di questo mondo ma non avrei mai saputo se era sincero o cosa.
Li: Ci sarò ogni momento di ogni secondo della tua vita. Non ho intenzione di lasciarti sola.
S: Tu mi hai fatto male Liam. Come posso anche lontanamente fidarmi di te.
Li: Te l’ho detto. Sono cambiato. Non sono quello di prima.
S: Provamelo.
Liam si fermò e sentii la sua mano staccarsi lentamente dalla mia schiena e posarsi sulla mia guancia.
Li: Tu sei l’unica ragazza che mi ha tenuto testa, tu sei l’unica ragazza che mi fa sentire le famose farfalle nello stomaco.
Sei l’unica ragazza di cui mi sono innamorato veramente. Stare lontano da te una settimana intera è come se .. Come se..
Nessuno può immaginarlo e io non riesco a spiegarlo. Ero morto. Morto dentro. Non riuscivo più a pensare.
Credevo che quella per te fosse una semplice cotta. Ma io.. Io ti amo e credo di volerlo dire a tutto il mondo anche se dirlo a te è costato tutto il mio orgoglio.
Sorrisi e abbassai la testa.
Li: Non riesco a spiegarti cosa provo per te. Sono troppe le parole da usare e troppo poco tempo.
Non riuscivo a parlare. Era sincero. Ero sicura che fosse sincero.
S: Tu .. Tu sei tutto per me Liam. Non vorrei mai perderti.
Le mie mani furono avvolte dalle sue e lui mi sorrise con ancora i dolci occhi pieni di lacrime.
Li: Non mi perderai mai. Tu sai benissimo quello che provo perché è la stessa cosa che provi te per me.
Non so cosa mi prese, non so neanche con quale forza riuscii a farlo, ma lo feci.
Mi misi sulle punte dei piedi per aiutarmi ad arrivare alla sua stessa altezza.
Era il ragazzo più bello che avessi mai visto, i suoi capelli stavano ricrescendo e lui continuava a rasarli ai lati e io amavo il modo in cui li toccava e li sistemava anche se non c’era niente da sistemare.
Amavo anche i suoi occhi che si ristringevano quando rideva di gusto.
Amavo anche la sua risata, la sua bocca così sensuale.
Amavo tutto di lui e lo volevo solo mio.
Osservai le sue labbra e sorrisi.
S: Sai quando vuoi buttarti da un burrone attaccato a un elastico e pensi solo che sia una grande cazzata?
Sussurrai, lui sorrise e annuì fissandomi la bocca.
S: Tu sei il mio burrone e sono pronta a fare questa grande cazzata.
Lui sorrise e io appoggiai le mie labbra sulle sue ormai stanca di essere così lontana da lui.
Era il mio mondo. E quella fu la più bella cazzata mai fatta in tutta la mia vita.
Sentii il suo sorriso stendersi sotto le mie labbra e mi staccai incuriosita dalla sua risata.
S: Che ridi?
Li: A tuo fratello non piacerà.
S: Neanche a Hope.
Mi staccai da lui e andai a sedermi sul muretto dove un po’ di giorni fa ci eravamo scambiati il nostro primo bacio che aveva letteralmente cambiato la vita.
Li: Non rinuncio a te e al mio amore per te.
S: Pensano che sia uno sbaglio.
Li: Voglio fare questo sbaglio, voglio farlo con te. Non mi importa quanti pugni mi darà tuo fratello.
S: Mio fratello cosa?
Li: Lascia stare, cose nostre.. Sarà il nostro piccolo grande segreto.
S: Sicuro che sia l’unico modo? Non voglio mentire a tutti.
Li: Neanche io.. Ma se questo è l’unico modo per stare insieme. Sono pronto a correre il rischio.
S: No, non sono pronta a mentire a tutti, mi dispiace..
Lui abbassò la testa e io gli toccai i capelli che mi erano mancati così tanto, mi era mancato tutto di lui.
Li: Tuo fratello non accetterà mai.. È il mio migliore amico e tu sei..
S: Ci parlo io con lui.
Li: Veramente?
Era sollevato, mio fratello gli faceva veramente paura.. Era il colmo che quei due si considerassero ancora migliori amici.
S: Quanto ti voglio bene.
Lo abbracciai. Non ero pronta a dirgli apertamente ti amo. Erano parole troppo significative per me.
Non era il momento giusto.
Ma ero quasi sicura che il momento giusto sarebbe arrivato con lui.
Ne ero certa.
Lui era mio finalmente.
 
 
 
Allora ragazze.. Ci tenete veramente a questa storia?
Vi prego, se ci tenete rispondete anche con solo sì e io capirò.
Comunque.. Il finale di questo capitolo una volta era diverso e loro volevano tenere la storia segreta ma credo che questo sia meglio per tutti e due (soprattutto per me che scrivo)
Ok, adesso devo scappare, un bacio xx
_Stella

 
 
Ps: Grazie grazie se recensite o solo anche se leggete, vi voglio tanto tanto bene.

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


 Capitolo 29
 
Harry’s pov
 
Lou: Ehi bello, hai visto Liam?
H: No, tu Zayn?
Z: Scusate, devo andare.
Zayn si alzò dal nostro tavolo e andò a quello di Stella dove c’era, stranamente, solo Hope.
Hope, in fondo, era una bella ragazza: alta, occhi verdi, capelli castani e un corpo da urlo, mi ero sempre fatto qualche pensierino su di Hope fino a quella sera alla festa ma poi mi ero allontanato e avevo lasciato perdere. L’aveva presa di mira Zayn e dovevo starmene zitto.
Lou: Niall, Hope non ti sembra un po’ strana?
N: Perché chiedi a me? Tu sei il suo migliore amico.
Lou: Beh, tu sei il suo scopa-amico.. Quindi..
H: Woh, woh, woh.. Scopa-amico?
N: Non lo sono più.
H: E bravo Niall, scopa amica eh? Ci dovrei pensare anche io.
Dissi tirandogli scherzosamente una pacca sulla spalla. Non me lo aspettavo da lui.
Infondo avevo sempre saputo che lui era tutto un ‘rosa e fiori’ e che riusciva a innamorarsi da un giorno all’altro.
Quindi da lui, proprio dal Niall dolce e tenero, non c’era da aspettarselo.
N: Sei sordo? Ho detto che non lo sono più.
Tolse contrariato la mia mano sulla sua spalla e si alzò praticamente infuriato.
H: Ehi, che ti ho fatto?
Diede un’ultima occhiata a Hope e Zayn e se ne andò dalla mensa lasciandomi spiazzato.
H: Ma che ho fatto?
Lou: Boh, forse non voleva essere uno scopa amico.
H: Ma lo hai detto te che sono scopa amici.
Lou: Sì, a parte che non sapevo che fosse finita, lui non credo che abbia mai voluto essere solo uno scopa amico per Hope.
H: Tu credi?
Lou: Sì, ma c’è Zayn.
H: Già, Zayn quando è fissato, è fissato. Sarà dura per Niall competere contro di lui.
Lou: Già.
Louis tornò al suo piatto in silenzio e io guardai Hope nelle braccia di Zayn. Sembrava contenta ed era buffamente rossa in faccia.
Come se non volesse tutte le persone intorno, in verità era la prima volta che vedevo Hope arrossire.
Sembrava quasi umana.
Lou: Ci sei?
Non c’ero di testa da una settimana. In testa avevo solo un nome e un viso.
Martha.
Quella cazzo di ragazza era nei miei pensieri da molto tempo e non voleva andarsene. Avevo fatto finta di non conoscerla quando Liam me ne aveva parlato e ero ben consapevole di non averla chiamata.
Ero un idiota ma non volevo innamorarmi o avere anche lontanamente avere una relazione. Con nessuna ragazza.
Non sapevo se per lei era qualcosa di speciale aver fatto sesso con Harry Styles ma per me, anche se non era stato il migliore sesso della mia vita, era stato più intenso delle altre volte.
Lo avevo capito il giorno dopo, quando avevo ancora il suo profumo sui miei vestiti e il suo corpo sotto di me era ben piantato nella mia testa.
Era come se il ricordo di lei mi facesse stare così bene che non gli dispiaceva, alla mia mente, di rifarsi un giro tra quelle lenzuola bianche della settimana prima..
Forse avevo bisogno di un’altra scopata, avevo bisogno di ripassare da lei anche perché tutte le straniere del programma di scambio che mi ero fatto in quella settimana non erano servite a togliere il suo profumo dal mio corpo.
Lou: Perché mi fissi senza dire niente? Mi fai paura. Veramente paura.
H: Scusa io.. Non so cosa mi prende, oggi andiamo al cinema?
Lou: Non posso, ho un appuntamento con Eleanor.
Altro neo della mia vita, il mio migliore amico non mi considerava più, in nessun modo.
Era troppo preso dalla sua nuova ragazza, Eleanor. Non avevo nulla contro di lei, sia chiaro.
Era simpatica, carina.. Molto carina e aveva un corpo che lasciava a desiderare.
Mi piaceva come ragazza, era solare e riusciva a stare dietro a quell’idiota di Louis.
Forse è l’unica ragazza che riusciva a resistere alle sue richieste strane ai ristoranti.
Alle risate improvvise che ti prendevano alla sprovvista.
A tutto quello che comportava avere come fidanzato Louis William Tomlinson.
Ma a me mancava terribilmente e dividerselo in due non era affatto facile. Io non avevo abbastanza, volevo indietro il mio Tommy.
Solo io lo chiamavo con quel soprannome idiota affidatogli dal sottoscritto più o meno all’età di 4 anni quando non conoscevo nessuno tranne lui e le ragazze erano considerate delle puzzone portatrici di malattie.
Soprattutto non c’era Martha nella mia vita.
Louis interruppe i miei pensieri prima che le immagini della settimana prima mi affiorassero nella mia mente un’altra e ennesima volta.
Lou: Tranquillo.
H: Cosa?
Lou: Eleanor non riuscirà mai a sostituirti come migliore amico.
H: Louis, per favore, non diciamo cazzate. Eleanor mi può sostituire benissimo e lo sta già facendo alla grande.
Lou: Harry, l’unico che sta sparando cazzate sei te. Sei il mio Harry e nessuno potrà mai mettersi contro la nostra amicizia.
H: Se lo dici te.
Lou: Magari Eleanor e io ci lasciamo prima del previsto ma noi due non ci separeremo mai e io continuerò a trovarti le ragazze con cui scopare.
H: Grazie fratello.
Louis scoppiò a ridere e ritornò a mangiare continuando a mangiare con un giochino sul cellulare.
Martha: Tu sei un brutto bastardo.
H: Martha?
Lou: Ciao Martha.
M: Ciao Louis, non me ne frega niente di quello che penseranno gli altri di me e cosa causerà questa mia reazione. Tu sei un lurido bastardo.
Sono un’altra da usare? Una da mettere sotto le tue grinfie? Da mettere in imbarazzo davanti a tutta la scuola che comunque continuerà a sostenerti e continuerà a lasciar andare le ragazze che sono passate dal tuo pene verso la depressione.
Ti dovresti vergognare di te stesso, pensavo fossi diverso e mi ero fidata di te ma tutti avevano ragione. Tutti tranne me.
Stava urlando e tutti ci stavano fissando come se non avessero di meglio da fare.
Incredibile la curiosità della gente.
H: Andiamo a parlare di là.
Dissi cercando di afferrarle un braccio che però scostò abilmente.
M: No, non voglio andare da nessuna parte.
H: Non era una domanda.
M: No.
Faceva la decisa e questo mi piaceva ma non mi sembrava il caso di parlare davanti a tutte quelle persone.
Le presi saldamente il braccio e la guardai minaccioso negli occhi per calmare la sua ira.
H: Andiamo.
Annuì in silenzio e deglutì a vuoto. La portai fuori dalla mensa piena di ragazzi con gli occhi su di noi.
Chiusi la porta di vetro e la portai in una delle tante classi vuote.
H: Si può sapere che ti passa per il cervello?
M: Che mi passa per il cervello? Non mi hai chiamato, stronzo.
H: Ah, solo per quello.
M: Solo per quello? Io con chiamato non intendo ‘Ciao, amore, mi manchi..’ intendo un semplice ‘È stata una botta e via, ripetiamo?’. Mi sarebbe bastato questo.
H: A te sarebbe piaciuto che ti dicessi è stata una botta e via?
M: No.
H: Ecco, comunque non è stata una botta e via. Volevo solo capire una cosa.
Dissi avvicinandomi e prendendola dolcemente per i fianchi.
Sapevo che sarebbe ceduta e il suo corpo si sarebbe lasciato andare contro il mio.
Dovevo capire se quello che provavo io era solo astinenza del suo corpo o qualcosa di più.
M: Ah, sì.. E cosa volevi capire? Sentiamo.
H: Questo.
Appoggiai le mie labbra alle sue e subito mi sentii bene, speravo con tutto il cuore, o meglio, con tutta la mia mente che quei baci non diventassero droga per me, di non riuscire a farne a meno.
La sentii irrigidirsi sotto il mio tocco delicato e sorrisi da sopra le sue labbra quando sentii il suo corpo abbandonarsi sotto al mio, come previsto.
La presi dalle gambe e la trasportai fino a sopra un banco e mi sdraiai su di lei continuandola a baciare e slacciandole la camicetta.
Ormai la sua resistenza era pari a zero e la cosa mi eccitava sempre di più.
Aveva affondato le mani nei miei capelli e avevo la netta sensazione che quello sarebbe stato uno dei pranzi più belli di tutta la mia vita.
 
Niall’s pov
 
Dovevo scaricare la tensione. Sapevo benissimo quello che provava Liam per Stella ma non credevo che lui fosse proprio la persona adatta a lei.
Ero convinto che Liam non riuscisse mai a essere il ragazzo per lei, lei aveva le sue esigenze e le crisi che affrontava ogni tanto non erano facili da gestire.
Un attimo prima poteva essere felice e spensierata e l’attimo dopo poteva essere capace di attaccarti con parole dure e farti pentire di essere lì ad aiutarla mentre continua a piangere e te non sapevi che cazzo fare.
Lo pensavo soltanto perché mi era capitato un bel po’ di volte avere a che fare con lei e le sue crisi.
Aveva un passato orribile e questo non lo aiutava affatto.
Tirai una palla presa dal cestino e la tirai verso il canestro prendendo, ovviamente, il cartellone.
C’era anche Hope nei miei pensieri. Ormai era finita con lei, avevo giocato con il fuoco e Stella mi aveva avvisato che per Hope era solo sesso.
Ma, ovviamente, la mia idiozia e la mia testardaggine mi avevano detto di provarci e di non smettere.
Ero riuscito pure a invitarla a uscire ma poi si era aggiunta Stella perché Hope non voleva lasciarla da sola e neanche io ma infine era venuto anche Louis perché Hope gli aveva promesso di andare a comprare un regalo per sua madre che poi si è rilevato il regalo per Eleanor, la sua ragazza.
Dopo aver comprato il regalo io e Louis eravamo andati da una parte e Hope e Stella dall’altra parte.
La giornata non era finita come speravo cioè sulle sue labbra e questo aveva distrutto qualche mia speranza con lei.
Non tutte, perché la speranza è sempre l’ultima a morire.
Pensavo che anche lei si poteva innamorare di me ma mi sbagliavo.
Ero stato un idiota a pensare che una come lei potesse anche lontanamente essere interessata a me se non per fare sesso.
Lei, forse, era diventata troppo importante e io troppo insulso. Non mi importava di quante ragazze potevo avere ai piedi, a me interessava solo lei.
Il suo corpo, la sua bocca e le sue labbra.
Hope: Ma tu non giocavi a calcio?
Mi girai di scatto e vidi Hope che mi sorrideva guardandomi. Era così bella.
N: Oh.. Hope, che ci fai qua?
H: Avevo bisogno di un amico, di te.
Quelle parole fecero male più di ogni altra cosa.
Amici, eravamo solo questo e niente di più per lei, mentre io volevo solo stringerla a me. Si sedette su un gradone della palestra e la raggiunsi lasciando la palla nel cestino vicino al canestro.
Il suo profumo mi invase e mi sentii incredibilmente bene anche se quelle parole erano state dure.
H: Diciamo che un ragazzo mi ha detto di essere innamorato di me e io.. Io non so se..
N: Se sei innamorata di lui.. Giusto?
Annuii abbassando, poi, la testa.
Non ero pronto a competere con un ragazzo per lei.
La volevo mia senza combattere perché la paura di perdere quegli occhi mi schiacciava.
Avevo bisogno di sapere chi era.
Chi era quello con cui dovevo dividere Hope.
N: Chi è?
H: Non ha importanza.
Scosse la testa e l’abbassò sorridendo. Avevo solo paura che Hope si potesse innamorare di lui.
Ma a nessuno poteva piacere Hope come piaceva a me, avevo bisogno di lei e non ne avevo mai abbastanza.
Dei suoi occhi e dei suoi capelli.
H: Non ci crederesti mai.
N: Provamelo.
Del suo sorriso e delle sue labbra.
Appoggiai una mano sulla sua gamba e lei la guardò per niente contrariata.
H: Non te lo dirò mai e comunque non sono qua per discutere su di chi è..
Poteva essere Zayn ma scartai subito l’opzione. Zayn non diceva mai a una ragazza di essere innamorato. Non poteva essere lui. Assolutamente.
N: Ok, di cosa vuoi parlare?
Fissava il campo da basket in silenzio e per due minuti potei ammirare tutta la sua bellezza. Era stupenda e mi stupii che qualcuno non l’avesse già rapita per portarla via e averla tutta per se.
Che poi, era quello che avevo considerato di fare un paio di settimane prima.
H: Perché giocavi a pallacanestro?
Si girò sorridendo e sistemandosi una ciocca che le dava fastidio dietro l’orecchio, mossa che, mi faceva letteralmente impazzire.
N: Dovevo scaricare la tensione. Per Stella. Ma non credo che volessi parlare di questo, giusto?
Guardò la mia mano ancora salda sulla sua gamba e sorrise nuovamente.
H: No, è solo che non riesco neanche a dirlo. A raccontarlo.
N: Puoi fidarti di me. Sarò muto.
H: Ok..
Rivolse di nuovo lo sguardo verso la palestra e respirò profondamente.
H: Non lo so, io non sono mai interessata a nessuno se non per sesso. Lui mi ha portata a letto ma non ha mai smesso di.. Cercarmi. Poi c’è stato un episodio e mi ha detto letteralmente ‘credo di essermi innamorato di te’ e poi mi ha baciata. Non so.
Poi non mi ha cercato per una settimana e io non potevo far altro che ripensare al suo bacio così delicato.
Abbassò la testa e io cercai di capire chi cazzo fosse quel bastardo che la faceva sentire così.
Quando io, beh, avrei dato di tutto per lei.
N: Capisco. È un bastardo.
H: La verità è che pensavo si fosse innamorato di me oppure semplicemente, si fosse affezionato a me.. Ma non è così.
Dovevo riuscire a farla dimenticare di quel ragazzo. Lui non era per lei e lei ci stava soffrendo troppo.
Lo vedevo nei suoi occhi che ogni tanto alzava cercando il mio sguardo.
Lei era legata a quel ragazzo più di quanto mi avrei immaginato.
C’era qualcosa tra lei e lui ma speravo tanto che non fosse più di tanto. Perché se no non sarei mai riuscito a competere.
H: Nessuno ha bisogno di me.
N: Io ho bisogno di te.
Iniziai ad accarezzare delicatamente la sua gamba e lei scosse la testa mezza divertita guardando la mia mano.
H: Cazzate, lo dici solo per farmi stare bene.
N: Te non hai idea di quanto io abbia bisogno di te. Non riesco a fare a meno di te.
H: No.. Non puoi dirmi questo.
Si alzò di scatto scostando la mia mano con poca delicatezza.
N: Dove vai?
H: Non lo so..
Continuava a camminare verso la porta velocemente e io mi alzai di corsa per andarle dietro.
N: Aspetta Hope.
La presi per un polso e la misi contro il muro per riuscire a trattenerla.
Lei mi fissò con quei occhi meravigliosamente verdi e vidi una lacrima solcarle il viso.
N: Perché piangi?
H: Non voglio soffrire anche con te.
N: Non soffrirai.
H: Che cazzo di bambina che sono. Sto pure piangendo.
Cercò di liberare il suo polso dalla mia presa senza successo.
N: Non sei una bambina e finalmente riesci a sfogarti.
Mi avvicinai alla sua bocca e lei si bloccò immediatamente.
N: Io non credo di essermi innamorato di te. Io sono innamorato di te.
Lo dissi con una dolcezza che non credevo avessi in corpo.
Appoggiai le mie labbra sulle sue e finalmente mi sentii a casa.
Lasciai lentamente la presa con paura che lei potesse scappare da me, ma non successe.
Continuai a baciarla e lei legò le sue mani attorno al mio collo.
Stella: Ehm.. Scusate? Disturbo?
Mi girai staccandomi da quelle labbra divine e lanciai uno sguardo assassino verso Stella che intanto senza fare rumore era entrata in palestra.
Hope si sistemò la maglia che si era alzata per via della mia presa e io mi sistemai i capelli.
H: No, per niente, dimmi amore.
S: Io.. Ti devo parlare Hope. Scusate.
Stella uscì e io guardai Hope.
H: Scusa, devo andare.. Comunque..
Si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò facendomi rabbrividire.
H: È Zayn.
Mi lasciò un bacio veloce a fior di labbra e corse verso Stella.
Zayn?
Il ragazzo era veramente Zayn?


 
Ok, scusate veramente tanto per il ritardo. Ma stasera mi ci sono messa e sono riuscita a finirlo, finalmente.
Non riuscivo mai a copiarlo sul computer ed era da più di una settimana che avevo metà capitolo pronto sui fogli.
La verità è che sono pigra.
Ahahaha non ho voglia di fare niente.
L’ho fatto per una persona speciale.
Sono sempre fiera di te, ricordatelo. Love u.
Spero vi piaccia ragazze! Recensite !!
Un bacio xx
_Stella

 

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


 Capitolo 30
 
Martha’s pov
 
Rimisi la maglietta osservando attentamente Harry rimettersi i pantaloni e stringersi la cintura.
Mi sedetti sopra un banco e lo osservai dondolando le gambe estasiata dalla vista del suo torso nudo alla ricerca della sua maglietta buttata dalla sottoscritta da qualche parte ignota della stanza.
H: Cosa mi fissi?
Si avvicinò di nuovo a me e mi sorrise a due centimetri dalla mia faccia. La voglia di risentire le sue labbra e il suo sapore dentro di me era di nuovo alta.
Era stupendo e il modo in cui sorrideva scatenava emozioni a me ancora sconosciute.
Il suo ciuffo era sulla mia fronte e per quando mi facesse solletico non mi dava fastidio e non avevo intenzione di dirgli di spostarlo.
Erano quei contatti così semplici che mi facevano rabbrividire in modo stupendo.
M: Ti da fastidio che qualcuno ti fissi?
H: Sì.
Si riappropriò delle mie labbra come aveva fatto per tutto il tempo.
Approfondì il bacio con semplici mosse e io mi sentii in paradiso, la seconda volta quel giorno.
Si staccò lentamente da me e riprese il respiro regolare, a quanto pare non era l’unica a cui quei baci facevano quell’effetto.
M: dobbiamo fare ancora quella relazione.. Ricordi?
Dissi cercando di deconcentrarmi dal suo petto perfetto, avevo posato le mani su questo e stavo passando il contorno dei suoi tatuaggi un po’ strani, un po’ tanto strani.
H: Mh.. Quando è la consegna?
M: La prof è malata, quindi credo tra tre giorni..
H: Venerdì?
Annuii e guardai Harry allontanarsi alla ricerca della maglietta.
H: Hai visto la mia fottuta maglietta?
Mugugnai un no e rimasi incantata da quella vista e sperai con tutto il cuore che quella maglietta rimanesse nascosta per tutto il tempo.
H: Trovata.
Esultò e io mugugnai nuovamente non riuscendo a esprimere meglio quello che intendevo.
H: Casa mia o casa tua?
M: Mh.. Mghm..
Non compresi neanche io cosa dissi e sinceramente non avevo capito neanche cosa avesse detto Harry.
Lui, vedendo la mia faccia molto disorientata, scoppiò nella sua risata stupenda mostrando quelle adorabili fossette.
Era magnifico e di una bellezza mai vista prima.
Si andò a specchiare nella finestra e iniziò a sistemarsi i suoi capelli ribelli.
Si continuava a guardare come quasi un maniaco e io fissavo la scena divertita. Le sue mani si muovevano esperte sui suoi capelli scuotendoli per poi buttare all’indietro il ciuffo che poco prima era sulla mia fronte.
Stava ripetendo quella mossa da più di due minuti e io mi stavo seriamente stufando.
M: Non ho mai visto un ragazzo che ha gli stessi tempi di una ragazza troia.
Harry si girò con un sogghigno stampato in faccia.
H: Problemi?
Si avvicinò e si posizionò tra le mie gambe e si distese su di me facendomi sdraiare sul banco, di nuovo.
Il suo respiro si unì al mio e io sentii un’inspiegabile voglia di ritogliere tutti quei vestiti che ci impedivano un maggiore contatto.
M: No, nessun problema.
H: Meglio così.
Le sue labbra erano di nuovo sulle mie e io mi sentii letteralmente in paradiso.
x: Perché è chiusa questa porta?
Qualcuno cominciò insistentemente a bussare alla porta e a provare ad aprirla.
x. Mary, hai chiuso te la porta?
Harry si alzò dal mio corpo e mi porse una mano per aiutarmi.
Andò dall’altra parte e lo osservai mentre si chinava a prendere una cosa dal pavimento.
Spostai il mio sguardo verso la finestra e osservai Londra, quel poco che si intravedeva, amavo Londra ma mi mancava dov’ero cresciuta.
I miei amici e tutta quello che comprendeva abitare in un paese sperduto e non in una città fin troppo affollata e grande.
H: Questo credo sia tuo.
Mi porse il reggiseno color carne e io lo presi diventando di un colore indefinito. Lui se ne accorse subito e mi baciò. Mi tolse la maglia e la posizionò a fianco a me e mi baciò ogni singolo centimetro quadrato possibile del mio collo e mi abbracciò per riallacciare il reggiseno.
Senza staccare le sue labbra dalle mie mi infilò le spalline per poi farmi indossare la maglietta come faresti con una bambina.
Si staccò dalla mia bocca e si leccò le labbra come per assaporare di nuovo il mio sapore. Lo imitai e sorrisi come un’idiota.
H: Adesso cos’hai?
M: Supplenza per fisica.
H: Anche io. Ci vediamo in classe.
x: So che siete lì dentro, aprite o chiamo il preside!
La signora fuori urlò e io sbuffai rumorosamente, Harry aprì la porta e io lo seguii fuori ignorando completamente gli insulti mandatici dalla prof e delle occhiate dei miei compagni che avevano assistito alla scena.
Sentirsi gli occhi puntati addosso era qualcosa di struggente, ripetei a me stessa di mantenere la calma e ignorare tutto il resto attorno a me ma non fu facile, per niente facile.
La pausa pranzo non era ancora finita e mancavano solo pochi minuti all’inizio di un’altra ora di lezione che avrei sicuramente passato a fissare Harry come un’ossessionata.
Andai da sola verso l’uscita per prendere un po’ d’aria prima della fine della pausa pranzo e notai stella seduta contro gli armadietti.
M: Ehi, che succede?
S: Martha, hai visto Liam?
Era completamente persa, aveva lo sguardo di una che aveva realmente bisogno, ma non di un’amica.
Di uno che l’amasse veramente.
Aveva bisogno interamente di Liam.
M: Sì, è nell’aula di disegno con la professoressa per dei compiti extra.
S: Oddio grazie! Grazie al cielo! Ti amo!
Si alzò di scatto e mi diede un enorme bacio sulla guancia e mi sorrise come non aveva mai fatto da quando l’avevo conosciuta.
Sparì nei corridoi senza lasciarmi rispondere e chiedergli perché cavolo ci aveva messo così tanto e aveva aspettato la fine del pranzo del fatidico giorno per rendersi conto che Liam, per quando potesse negarlo, era l’unico che poteva farla stare bene.
E poi, Liam, Liam era veramente innamorato perso di lei e quelli intorno, che credevano di conoscerlo alla perfezione non se ne erano neanche accorti.
Semplicemente perché non sapevano cos’era l’amore.
Lo sapevano in pochi, anzi, nessuno. Louis lo aveva appena scoperto, Zayn e Harry continuavano a portarsi a letto le ragazze e Niall.. Niall non lo conoscevo abbastanza per dire se conosceva o no l’amore. In Liam, invece, l’amore gli era ben presente.
Lui si voleva prendere cura di Stella come se fosse eternamente sua. Lo si leggeva negli occhi. Come si illuminavano appena sentiva il solo sussurrare del nome Stella.
Il ragazzo aveva riscontrato degli effetti, come nelle malattie. Io ne ero stata malata per anni, di un ragazzo solo. Per anni.
Lui era perfetto per me e non aveva difetti, così credevo.  In quel momento, invece, per quanto potessi amare Harry, li vedevo i difetti. Li vedevo chiari ma la parte più importante è che li amavo così, senza cambiare una virgola di essi.
Lui era perfetto nell’insieme, compresi i suoi difetti sparsi.
Ma avevo paura di innamorarmi, non di nuovo. Non dovevo capitare di nuovo in quel trambusto che è avere una relazione.
Andai davanti alla scuola e presi una sigaretta sedendomi in una delle tante panchine.
Louis: Da quando in qua fumi?
M: Un po’, per rilassarmi, come va Louis?
L: Dobbiamo parlare.
 
Stella’s pov
 
Hope: Tu che cazzo hai fatto?
Hope si sedette sopra il balconcino della finestra che dava sulla vista dietro. Cercai di concentrarmi solo sullo sfondo e evitai il suo sguardo che forse sarebbe diventato troppo pressante.
H: Stella.. Rispondimi. Subito.
S: È probabile che io, casualmente sono, cioè, mi sono, forse, probabilmente.
H: Stella, con meno avverbi, grazie.
S: Ehm.. Mi sono presentata all’appuntamento con Liam.
H: Stella, cazzo.
S: Ma lui..
H: Lui?
S: Lui era con un’altra, Hope.
H: Lo ammazzo, è deciso. Spero che tu l’abbia mandato a fanculo e non gli abbia più permesso di toccarti, vero?
Il suo sguardo era interamente speranzoso, avevo paura di quello che avrebbe detto se gli avessi riferito che Liam era tutto ciò che volevo e solo quello.
Il suo sapore era ancora sulle mie labbra e mi chiedevo con quale cazzo di coraggio sarei riuscita a parlare con mio fratello.
Il suo carattere troppo protettivo non mi avrebbe mai permesso di frequentare uno come Liam.
Anche se era il suo migliore amico, non credo che avesse molta fiducia in lui e mi stupivo di me stessa per essermi fidata così tanto di lui. Non so se avevo fatto la cosa giusta, ma ero pronta per quello sbaglio anche se mi avrebbe fatto così male che non sarei riuscita a ricostruirmi..
Avevo la mia mano nella sua ma non sapevo, non ero certa, che se l’avrebbe lasciata all’improvviso, sarei riuscita a camminare da sola. Avevo faticato a camminare nella mia vita per più di un anno e adesso che ci ero riuscita per un pezzo senza sbandare con il suo aiuto, non ero pronta a fare tutto da sola, non adesso.
H: Stella?
S: Che?
Non mi ero resa nemmeno conto di essere ancora lì, è questo che mi faceva Liam e il pensiero delle sue labbra sulle mie.
H: Rispondi!
S: Ah.. sì.. io..
Non ero pronta, assolutamente.
S: Gli sono andata a dire che non ci sarà mai un ‘noi’.
Abbassai la testa sperando che Hope non capisse che era la più grande cazzata mai detta.
Sì, esisteva un noi, ma per quanto volessi urlare al mondo che Liam era solo mio, avevo paura. Avevo paura che questo, prima o poi, sarebbe finito improvvisamente e nel peggiore dei modi.
Sentii Hope scendere da dove era salita e io stetti in silenzio con troppa paura di muovere anche un solo muscolo.
Ormai la mia vita era contornata da paura.
Paura di innamorarmi.
Paura degli altri.
Paura del giudizio della gente su di me.
Paura di fare brutta figura.
Paura di tutto.
Sentii le sue braccia esili stringermi contro di se.
H: Grazie al cielo non hai fatto cavolate. Avevo paura Stella, veramente paura di perderti.
S: Non mi avresti perso.
H: Avrei perso sicuramente la Stella razionale.
S: E se fosse successo?
H: Non è successo, questo è l’importante.
Mi strinse la mano e si incamminò verso la classe. Ormai l’ora prima l’avevamo persa.
S: Hope.. Abbassai la testa continuando a camminare, far uscire quella semplice domanda era difficile, non sapevo come l’avrebbe presa..
H: Dimmi Stella..
S: Che ci facevi, prima, con Niall?
H: Stavamo solo parlando..
S: Non serve essere a due centimetri per parlare..
H: Stella, ho diciott’anni, so cosa sto facendo.
S: No, no sai cosa stai facendo. Con Zayn?
H: Stella, non ho voglia di parlarne.
S: Ok, ok, come vuoi.
Hope senza dirmi niente girò verso l’altro corridoio e se ne andò lasciandomi da sola.
Lei era così, se la prendeva per tutto, cercavo solo di farle capire che stava sbagliando, non doveva trattare mio fratello così e tantomeno il mio migliore amico.
Lei non sapeva scegliere, ne ero certa.
Hope era innamorata persa di Zayn e lo sapeva bene ma ricevere quelle continue attenzioni da Niall la mandava ancora di più in confusione. Forse non riusciva a capire che lei era perfetta per Zayn solo perché non la faceva sentire speciale. O forse sì.
È quasi impossibile capire la gente da solo lo sguardo. Neanche se ti dicono tutto, neanche se si sfogano con te, ci sarà sempre una parte nascosta.
Camminavo da sola per il corridoio e ad un certo punto la mia testa iniziò a vagare per tutti quei ricordi così forti. Così duri.
S: No, non di nuovo.
Le mie gambe, che non erano mai state sicure e forti, mi sembravano delle cose molli e incapaci di reggere un peso, per quanto fossi così magra, così enorme.
Cercai disperatamente un muro e mi ci lasciai andare sperando che nessuno mi vedesse.
La campanella suonò e i terribili flashback della scena successa proprio dopo una campanella mi ritornarono in mente.
Le mani di Harry che prima erano sul mio fianco innocenti per poi diventare, dopo il suono di quella maledetta e fottuta campanella, avide e egocentriche.
Volevano solo il mio corpo e il suo piacere. Mi aveva letteralmente spogliata fuori e dentro, le risate, la vista che si faceva sempre più offuscata dalle lacrime e il dolore per il corpo di Harry su di me erano come coltelli che si infilavano dentro di me.
Quei coltelli, quelle risate e quei telefonini pronti a riprendere ogni mossa di Harry su di me erano ancora dentro di me e mi appartenevano. Non sarebbero mai andati via. Per quanto cercavo di cancellare il passato questo, era sempre lì, pronto a colpirmi di nuovo.
Ero vuota, vuota dentro e pochi erano riusciti a riempirmi dentro anzi, solo uno. Liam.
Mi strinsi le ginocchia al petto e sentii il respiro farsi sempre più corto, la vista ormai era andata a farsi benedire e io mi sentivo sempre più sola.
S: Liam..
Sussurrai appena sentii delle braccia avvolgermi le gambe e un fianco. La vista mi impediva di vedere se fosse Liam.
Ma non era lui. Ero sicura che non fosse lui, conoscevo bene le sue mani e quelle non erano di certo le sue, erano sicuramente delle mani forti di un ragazzo ma non le sue.
Le sue erano.. Grandi, forti, potenti e con una strana sensazione addosso.
Come se fossero le mani più calde e più confortabili di questo mondo.
Forse, per me.. Lo erano.
Quasi paragonabili a quelle di mio padre, quasi, perché le mani di un padre non si possono battere e sostituire. Neanche l’uomo della tua vita può riuscirci.
I miei occhi erano chiusi e i pensieri di mio padre erano sempre più forti, mi rannicchiai contro il petto del ragazzo sconosciuto e molto probabilmente ignaro di chi fossi.
Se no non mi avrebbe aiutato e di certo preso in braccio.
Presi la sua maglietta e la strinsi nel mio piccolo pugno cercando di calmarmi ma senza buon risultato.
Appena, nel mio stato di incertezza e depressione, mi resi conto che un ragazzo sconosciuto mi stava trasportando molto probabilmente in mezzo alla folla di volti conosciuti della mia scuola mi iniziai a dimenare cercando disperatamente di scendere anche se ero ben consapevole che non mi sarei retta in piedi.
La mia forza non era tanta e il ragazzo mi stringeva sempre di più per non permettermi di dimenarmi troppo.
x: Calmati piccola, ti aiuto io.
Quella voce, la voce dei miei incubi, la voce che mi torturava, la voce che sembrava tanto rassicurante e invece era tutto il contrario.
Aprii lentamente gli occhi e mi ritrovai l’uomo che immaginavo.
Alto, muscoloso, occhi intensamente verdi, capelli inconfondibili e la capacità di rovinarti la vita.
Abbassò lo sguardo sul mio e mi sorrise.
x: Finalmente, iniziavi a farmi male.
Non riuscivo a parlare, presi la minima quantità d’aria che serviva per dire il suo nome.
Quel nome tanto temuto da me e da tante altre ragazze, ma soprattutto da me.
S: Harry?
 
 
 
Forse per questo finale mi odiereste perché vorreste sapere il continuo..
Quindi mi scuso ma doveva andare così, un bel finale a effetto per il capitolo 30 ci stava no?
Ok, volevo ringraziare tutte le persone che recensiscono e quelle che lo fanno costantemente..
E..
Soprattutto..
Un enorme grazie a MRSHORANPAYNE. Grazie bellezza per esserci sempre per me!
Spero vi sia piaciuto..
Un bacio xx
_Stella

 
 

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


 Capitolo 31
 
Zayn’s pov
 
‘Dobbiamo parlare, al bar tra venti minuti’.
Il messaggio di Niall mi era arrivato appena ero uscito con Louis dalla scuola e mi aveva preoccupato alquanto.
Lui, nei suoi messaggi soliti aveva sempre aggiunto faccine o cazzate varie ma quello era freddo ed era incredibile come riuscivo a percepirlo attraverso un semplice messaggio.
Louis: Ehi, tutto bene?
Mi chiese Louis dal basso delle scale, dopo aver letto il messaggio ero rimasto incantato davanti all’ingresso.
Zayn: Oh, sì, scusa.. Io.. Andiamo.
Andai verso la macchina in silenzio e sentii Louis seguirmi.
Salii in macchina e sovrappensiero misi in moto.
L: Harry?
Z: Cazzo, giusto.
Aspettammo finché non sentimmo la porta aprirsi e uno zaino volare sopra i sedili dietro e andarsi a scontrare nella portiera dietro, era arrivato Harry.
Harry: Porca puttana.
L: Che succede?
H: Tu aiuti le persone e loro non ti ringraziano neanche.
Z: Perché? Te aiuti le persone?
H: Sì. Ho aiutato una ragazza.
L: Indovino, te la sei scopata per bene e poi, dopo averle dato l’ultima botta, gli hai sussurrato qualcosa di dolce all’orecchio, ti sei rivestito e l’hai lasciata lì, no?
Risi alla dettagliata descrizione di Louis sul presunto aiuto di Harry e finalmente misi in moto, cercai di cambiare marcia mentre Harry ribatteva indignato.
H: Io aiuto molte persone, soprattutto ragazze.
L: Harry, mio caro Harry.
La faccia di Louis si trasformò in una smorfia e si girò dietro guardandolo.
L: Andare a letto con tante ragazze non è aiutare la gente, capisci?
Scoppiai a ridere e ricordai come aveva ‘aiutato’ mia sorella portandola all’autolesionismo e lasciandola sola, Louis aveva perfettamente ragione.
Stella, fortunatamente, adesso stava meglio ma io ero ancora dell’idea di dire tutto a nostra madre.
Il suo mestiere è quello di capire le persone e avrebbe sicuramente aiutato Stella con il suo problema.
Ma lei aveva rifiutato l’aiuto della madre dicendo che lei non poteva capire, nessuno poteva capire il dolore che provava a vedere la gente perfetta che la criticava.
Le sue parole restavano impresse nella mia mente anche se me le aveva dette mesi fa. I suoi occhi così doloranti mi erano restati impressi nei ricordi e difficilmente li avrei dimenticati o repressi.
H: Non intendevo quello.
L: Va bene, va bene, hai aiutato una ma non ti ha ringraziato.
H: Solo perché, beh, forse potrei averla portata a letto.
L: Ed ecco la parte dove si scopre che, effettivamente, ha ragione lei.
H: Che?
Z: Zitto Harry. Hai torto. È deciso.
Louis scoppiò a ridere e Harry rimase in silenzio finché non accostai la macchina davanti a casa sua. Scese senza salutare e andò dentro casa sua accompagnato ancora dalle risate imperterrite di Louis.
L: Quand’è la prossima partita?
Z: Domani, vieni?
L: Come può mancare il capitano?
Z: Giusto.
L: Dove vai adesso?
Z: Al bar.
L: Ok, passo da casa, accompagno Eleanor al suo nuovo lavoro e poi ti raggiungo, va bene?
Annuii per poi salutarlo e guardarlo entrare a casa sua.
Partii per andare al bar che raggiunsi dopo 10 minuti, maledetto traffico.
Mi accesi una sigaretta e aspettai Niall attaccato al muro del bar guardando le persone uscire dal bar.
Incredibile. Per una settimana non ero andato a letto con nessuna, non mi ricordavo neanche com’era andare a letto con qualcuna. Non ero abituato a una pausa così lunga.
Hope mi aveva cambiato e solo in quel momento me ne ero reso conto, dell’effetto che mi facevano i suoi occhi, il suo sorriso e soprattutto la sua terza scarsa di reggiseno.
Non mi era mai piaciuta una ragazza, soprattutto non mi ero mai seriamente innamorato del carattere di una donna. Tutte erano uguali, rompicoglioni e grandissime teste di cazzo.
Ma Hope, per quanto potesse essere un’enorme testa di cazzo, mi piaceva, soprattutto mi piaceva farla sorridere.
N: Eccoti. Vieni.
Lo seguii in silenzio nel bar e sorrisi alla vista di quel posto che aveva così tanti ricordi per me.
Il ricordo del mio primo bacio sul tavolo nell’angolo, il nostro tavolo, ormai.
Il ricordo di tutte le birre e di tutti gli alcolici scolati con i ragazzi sempre allo stesso tavolo.
Il ricordo del compleanno di Niall, l’ultimo a compiere diciott’anni, dove avevamo invitato la scuola nel bar e poi noi 5 eravamo andati a fare cazzate.
Il ricordo di mio padre che veniva a fare colazione qui e io lo seguivo imitandolo.
È mio padre che ci ha fatto scoprire il nostro locale.
N: Il solito Wendy.
Wendy: Ok ragazzi, arriva subito.
Niall mi fissò attentamente e poi prese a torture le chiavi, molto probabilmente di casa.
N: Mi piace Hope.
Sputato così, senza preavviso e senza una lavorazione prima. Avevo notato che era cambiato anche lui ma non me lo sarei mai aspettato che fosse colpa di Hope. Della ragazza che, alla fine, era riuscita a cambiare anche me.
N: Eravamo scopa amici.
Loro avevano fatto sesso. Per troppe volte forse.
Ne avevo sentito parlare ma non ci volevo credere: Niall era troppo gentile per fare quelle cose, per usare una ragazza per sesso.
Mi sembrava strano ma lì avevo capito tutto, gli piaceva Hope.
Lui però non doveva starle vicino, lui non era per lei.
Tante volte mi ero immaginato la ragazza a fianco a Niall, quella perfetta per lui, la ragazza che lo avrebbe fatto ridere e che lo avrebbe fatto innamorare. Non era Hope.
Hope era una ragazza da solo sesso. Non da rose e fiori.
Anche io ne ero innamorato, perdutamente, ma dovevo dimenticarmene. Dovevo far capire al mio cervello che non potevo innamorarmi a diciott’anni, la mia vita sarebbe finita.
Non più sesso con ragazze diverse, non più cazzate. Finita. Completamente.
Dovevo dirgli che l’ultima volta che andato a letto con una ragazza era con Hope?
Dovevo dirgli che era una delle poche volte che avevo sentito qualcosa che andasse oltre all’attrazione fisica e al piacere sessuale era per Hope?
Dovevo dirgli che il suo sorriso stava diventando il mio mondo?
Z: Non scopo da più di una settimana.
N: Io ti confesso i miei sentimenti e te parli di sesso?
Wendy: Ecco a voi ragazzi.
Wendy posò le birre a Niall la ringraziò portandosela una subito alla bocca.
Iniziai a torturare l’etichetta della bottiglia chiedendomi se dovevo riferirgli la verità.
Z: L’ultima volta è stata con Hope.
N: Cosa?
Z: È successo una settimana fa, non sono più andato a letto con nessuna, lei è riuscita a impiantarsi nella mia mente e non riesco a toglierla. L’altra sera sono riuscito a ubriacarmi per bene, per dimenticarla, ma non ci sono riuscito. Ho vomitato l’anima per lei.
Voglio dimenticarla perché lei non mi merita, lei non merita uno che va a letto con le ragazze e dopo se le scorda.
Ma io sono innamorato, non riesco a fare altro, sono innamorato di quella ragazza in un modo tale che riuscirei a restare con lei solo per guardarla, per averla nelle mie braccia. Sono innamorato in modo pazzesco. Voglio solo lei, incredibile.
Ma se anche te sei innamorato del suo carattere, del suo pianto che molto probabilmente non avrai mai visto.
Se anche te sei innamorato di lei come me, prego. È tutta tua.
Ma non credo che riuscirai mai a raggiungere il mio livello, anche perché non ci credo neanche io. Ma se te credi di essere innamorato vai, è tutta tua. Prendila.
Io non voglio più avere a che fare con l’amore, è troppo doloroso.
 
Piegai la testa verso l’entrata bevendo un sorso dalla birra. Sentivo gli occhi sbarrati e fissi di Niall su di me.
Io avevo appena detto quello che provavo per Hope, mi sentivo tanto un bambino alle prese con la prima cotta.
Poi la vidi, Hope, nascosta dietro un palo che era fin troppo vicino, aveva sentito tutto.
Mi alzai, posai i soldi per la birra sul tavolo e guardai Niall ancora concentrato.
Z: È tutta tua.
Me ne uscii dal bar senza guardare nessuno ma Hope aveva lo sguardo fisso su di me, ne ero sicuro.
Avevo voglia di prenderla e portarla via, come se fosse di mia proprietà.
Louis: Ehi, dove scappi?
Zayn: A casa, non seguirmi.
Andai dritto in macchina e guidai fino a casa deciso a non avere più problemi, soprattutto d’amore.
 
Harry’s pov
 
La trasportavo senza fatica per i corridoi, pesava veramente poco per essere una diciott’enne.
Si agitava sempre di più e io faticavo a tenerla ferma.
Aprì i suoi occhi verdi e rimasi colpito da quanto liquido era stato versato da quelle iridi e da quanta tristezza era presente nei suoi occhi. Sembrava una bambina indifesa.
L’esatto contrario di quella che si era sempre mostrata.
S: Harry?
H: Ssh, finirà tutto.
Lei non riuscì a parlare ma strinse nella sua piccola mano la mia maglia ormai pregna di lacrime.
Non potevo credere che una ragazza potesse avere tanto dolore.
Chiuse gli occhi e mi guardai intorno, tanti, forse troppi, ragazzi ci fissavano incantati, come se fossimo uno spettacolo interessante.
Non era da me farlo, ma qualcosa in me, vedendola piangere nel corridoio, era scattato.
Avevo spinto tutte le persone presenti e l’avevo presa in braccio, nessuno si era reso conto della sua presenza prima che la prendessi in braccio, chissà com’era non essere notati tra la folla.
A me non succedeva mai.
Spinsi con un calcio la porta del bagno delle femmine e entrai tenendola ancora verso il mio petto.
H: Toglietevi.
Dissi alle ragazze presenti che, dopo aver fatto un’attenta radiografia della scena presentategli davanti, si dileguarono in fretta.
La posai sul lavandino e la incitai a bere un po’ d’acqua.
Lei scosse fortemente la testa e respinse con una mano le mie piene d’acqua. Mi faceva paura, come tremava e come piangeva.
Era come se era più forte di sé, come se non riuscisse a smettere.
Cosa può spingere una ragazza a piangere così tanto?
All’improvviso tolse le sue mani dalla presa ferrea che aveva sul lavandino e le posò sulla mia maglia bianca e strinse in pugno.
Aprì le labbra ma non emise neanche un suono.
H: Dimmi, sono qua.
Cosa dovevo dire? Non mi appartavano neanche un po’ quelle parole ma speravo che sentire la mia presenza l’avrebbe calmata.
H: Dimmi tutto.
Sussurrai prima di abbracciarla, lei non ricambiava e non mi aspettavo che lo facesse, scoppiò in un singhiozzo prima di irrigidirsi sotto il mio tocco.
Stella: Li..
H: Sì?
S: Liam.
Liam? Liam Payne? Cosa voleva lei da lui? Lui cosa gli poteva dare? Non riuscivo a capire.
H: Liam Payne? Liam?
Stella annuì e io allentai la presa e lei rimise le mani sul lavandino.
Non potevo lasciarla da sola, non in quello stato. Non capivo ma dovevo trovare Liam:
H: Arrivo, resta qui.
Mi staccai da lei e spinsi per la seconda volta la porta dei servizi e andai alla ricerca di Liam.
Quella scuola era troppo grande e io non avevo così tanto tempo, non dovevo lasciare Stella da sola per troppo.
H: Tu.
Vidi un ragazzo che timidamente portava la cartella sulla spalla e si sistemava gli occhiali.
x: Sì?
Lo presi per la camicia, non importava se aveva paura, non importava se era un secchione o meno, doveva fare quello che gli dicevo.
H: Liam, Liam Payne, sai chi è?
Lui annuì come se fosse ovvio e lo scossi un po’.
H: Trovalo. Digli che sono in questo bagno delle ragazze, è urgente.
Indicai velocemente la porta non tanto lontana e lo lasciai andare.
H: Veloce.
Il ragazzo corse vero il corridoio sparendo dalla mia vista.
Ritornai verso il bagno e aprii la porta aspettando di trovare Stella sul lavandino ma non c’era.
Sentii dei rumori nell’ultimo bagno e aprii la porta non curante del fatto di vederla nuda, l’avevo già vista e la conoscevo bene.
H: Stella?
La trovai piegata sul water intenta a vomitare anche l’anima, se è possibile.
La sentii sussurrare di nuovo il nome di Liam in preda al panico.
H: Arriva, arriva subito.
Cercavo di nascondere il panico ma il tremolio della mia voce mi tradiva altamente.
Stella si rialzò e io la sostenei facendola appoggiare al mio corpo. Ritornammo alla posizione di prima e lei si appoggiò al lavandino, non riusciva ad alzarsi, non aveva forza. Le misi le mani sui fianchi e lei mise le sue sulle mie spalle, la sollevai facendola sedere nuovamente sul piano e le sorrisi ma lei non ricambiò, iniziò a piangere più forte e il mio sorriso sparì dalle mie labbra.
Guardai le mie mani enormi che le avvolgevano quasi completamente i fianchi, era così esile, così piccola, così magra, così debole.
Non potevo credere che esistessero persone che soffrivano in quel modo. Cosa poteva ridurla in quel modo?
Non poteva farsi ridurre così da dei semplici insulti dai nostri compagni.
Si sa che la scuola, che la società può essere crudele ma io.. 
No, non potevo capire perché io ero perfetto per quella gente, giocavo a football, avevo tante ragazze ai miei piedi e non potevo capire gli insulti che mandavano a Stella e quanto male facevano.
Non avevo mai ricevuto nessun insulto e la cosa non mi sfiorava nemmeno, ero accettato, mi bastava quello.
Facevo paura alle persone per il mio modo di fare, sì, ma questo mi permetteva di sopravvivere e di farmi rispettare dalle persone
Stella continuava a piangere e io, incapace di fare altro la abbracciai ma lei non si calmava.
‘Quando arrivava Liam?’
 
Passai cinque minuti con quella ragazza esile tra le braccia che, però, non dava segni di miglioramento.
Liam: Per l’ultima volta Harry, non ce li ho i preserv.. Stella?
Liam aprì improvvisamente la porta e sentii Stella rilassarsi e  un quasi sorriso spuntò sul suo volto bagnato dalle lacrime.
Strinse un’ultima volta la mia maglia e lasciò andare la presa, io, invece, la tenni salda a me, avevo paura di lasciarla.
Li: Levati.
Le mani di Stella erano sui suoi fianchi incapaci di fare niente ma appena Liam prese il mio posto si andarono a intrecciare dietro il suo collo tenendolo saldamente.
Liam l’abbracciò e si avvicinò a lei permettendole di legare anche le sue gambe intorno alla sua vita.
L: Ci sono io, calmati. Ci sono io adesso. Non sei sola.
Lei riprese magicamente il controllo e il respiro regolare. Involontariamente sorrisi a quella vista.
Liam la faceva stare meglio come io non ci ero riuscito. Forse l’amicizia che c’era fra di loro riusciva a calmarla.
L: Stupenda, mi sorridi un po’?
Le mani di Stella si posarono sul suo petto e sorrise debolmente ma sinceramente.
L: Ecco il sorriso che mi mancava e che tanto amo.
Lei continuò a ridere sempre più convinta e Liam fece una cosa che non mi sarei mai aspettato.
Appoggiò le sue labbra alle sue e Stella mise di piangere completamente, ricambiò il bacio e io ero più confuso di prima.
‘Bene, si sono dimenticati di me’ pensai mentre osservavo Liam e Stella insieme.
Una domanda continuava a girarmi per la testa.
L: Meglio?
Stella sorrise e annuì.
H: Prima è stata male di stomaco, non so se ti può essere di aiuto mentre sei appiccicato a lei.
L: Vieni con me.. Stella, tutto bene?
Stella annuì nuovamente e tolse il suo sguardo assassino su di me, molto probabilmente perché avevo detto a Liam che era stata male.
Seguii in silenzio il ragazzo fuori di lì e ci fermammo subito dopo la porta.
H: Che cazzo sta succedendo a Stella?
Liam si passò una mano fra i capelli corti e rimase in silenzio.
H: Liam!
L: Cosa ti dovrei dire? Lei se sta male è per parte colpa tua.
H: Mia?
L: Cazzo, cosa ti è passato di mente quando te la sei portata a letto? Aveva appena perso il padre Harry. Usandola e facendo quella scena in corridoio non l’hai aiutata come credevi di fare o come lei pensava che facessi.
Accusai il colpo e abbassai lo sguardo.
L: Vieni.
Lo seguii mentre apriva lentamente la porta facendo vedere Stella che dondolava le gambe.
L: Non tornerà mai come prima.
Sussurrò
L: Dai Stella, ringrazia Harry.
S: Perché dovrei?
H: Senza di me non so dove saresti adesso.
S: Lo so io, di sicuro starei molto meglio senza di te.
Scese dal piano e ci superò senza aggiungere altro. So che non mi meritavo un ‘grazie’ per il passato. Ma per il presente ci stava.
L: Vado con lei. Ciao Harry.
Lo salutai e andai verso l’uscita, la campanella era appena suonata, andai all’armadietto, presi i libri per il giorno dopo e andai verso il parcheggio dove mi aspettavano Zayn e Louis per riportarmi a casa.
Neanche un ‘grazie’.
 
 
 
 
Ciao a tutte!!
Ok, questo è venuto un tantino lungo ma spero che non vi dispiaccia.
Volevo dirvi alcune cose:
Allora, per prima cosa l’età dei ragazzi: i compleanni sono sempre gli stessi ma visto che volevo lasciare Louis il più grande ho fatto finta che sia nato un anno prima ma l’hanno messo in classe insieme agli altri perché nato alla fine dell’anno. Quindi, in ordine dal più grande:
Louis.
Zayn.
Harry.
Liam.
Niall.
Volevo lasciare Harry il più piccolo ma dopo la cosa diventava estremamente complicata per via dell’età per bere e per guidare, ecc..

Poi, per quanto riguarda i fatti, prima è successo l’Harry’s pov e poi il Zayn’s pov. Volevo sottolinearlo perché una mia amica non ci aveva capito niente.


Ultima cosa, sì, è un po’ strano che Harry abbia aiutato Stella, no? Beh, le persone cambiano grazie a altre persone. Beh, Harry è cambiato grazie a Marta, tutto qui. Tutti hanno un cuore e in questo capitolo si dimostra che anche il più puttaniere della scuola (Harry) può diventare un tenero.

Forse mi sto allungando un po’ troppo.. Ahaahahah, spero vi piaccia con tutto il cuore.
Lasciate taaante recensioni, un bacio xx
_Stella

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Capitolo 32
*** Capitolo 32 ***


 Capitolo 32
 
Martha’s pov
 
Osservai Louis guardarmi con aria abbastanza preoccupata.
Non mi piaceva quella cosa.
Louis: Dobbiamo parlare.
Quelle parole ebbero un duro colpo su di me. Parlare di cosa?
Non pensavo avesse scoperto il mio segreto che mi aveva costretto a trasferirmi.
L: Ti senti ancora con Harry?
L’incontro non proprio casto con Harry di poco prima mi ritornò in mente e mi apparve un meraviglioso sorrisetto involontario .
L: Questo, oserei prenderlo per un sì.
Annuii decisa senza emettere una sola parola o suono.
Forse non gli dovevo raccontare del fatto ‘della classe’ e ‘della mia incredibile voglia’ ma a me sapeva tanto di amico.
Martha: In verità ci siamo visti poco fa.
L: Immagino, tutti i suoi incontri finiscono allo stesso modo.
M: Credo che un po’ sia cambiato.
L: Non dire cosi, tutte lo dicevano.
M: Cosa devo credere? Che lui se ne andrà? Non voglio crederci, mi dispiace.
L: Non ho detto questo, solo, stai attenta.
Si sedette vicino a me e mi accarezzò la gamba dolcemente.
L: Sei mai stata innamorata?
M: Verità?
Lui sorrise e annuì deciso. Dovevo raccontargli quella che infondo era la mia vita? Non sapevo se fare questo passo. Mio padre non me lo avrebbe perdonato, mai.
M: Diciamo di sì.
L: Intensamente?
M: Dai, Louis, dillo che vuoi sapere la mia intera vita, dillo.
Louis scoppiò in una bellissima risata ma ritornò serio poco dopo.
Era incredibile la capacità di quel ragazzo di tornare attento solo dopo pochi istanti. Ero rimasta sconvolta.
Louis era tremendamente cupo e giocava con il lembo della sua maglia torturandolo.
M: Ehi, calmati, che succede?
Posai una mano sulla sua nervosa. Respirò profondamente e mi guardò fisso negli occhi in modo spaventoso.
Che poteva esserci di così tanto difficile da dire?
Che avesse scoperto tutto?
Impossibile.
Nessuno qui sapeva tranne mio padre, nessuno ne sarebbe venuto a conoscenza. Non dopo quello che avevo passato.
Ero sicura che se la notizia trapelava io dovevo affrontare tutto a partire dalle risate a finire sull’eterne battute che infondo, non facevano ridere.
L: L’altro giorno sono andato al tuo bar, non c’eri sai?
Annuii pensando a dove potevo essere quel giorno e un’idea mi balenò in testa ma sperai con tutto il cuore che non fosse quella.
L: Ho chiesto a tuo padre dove fossi.
Questo non mi piaceva, non mi piaceva per niente.
M: Co.. Cosa ti ha risposto?
Balbettai, avevo paura della risposta, molta paura.
L: Che eri a fare una commissione per lui.
Tirai immediatamente un sospiro di sollievo, non mi aveva scoperto, non ancora almeno.
M: Ah, ok, si, si, ero a comprare delle cose.
L: Non ho finito.
‘Ahia’
L: Sono rimasto in un angolo, quello vicino al banco ma non visibile dall’entrata. Volevo salutarti e tenerti compagnia per il turno successivo. Non arrivavi e io stavo per andarmene ma sei entrata con un’adorabile bambina di pochi mesi in braccio, pensavo le facessi da babysitter ma poi ho, involontariamente, ascoltato la tua conversazione con tuo padre.
Ho sentito questa frase che mi ha tormentato da quel giorno e mi ha fatto capire tutto. Hai detto ‘Che madre snaturata sono? Non riesco neanche a trovare una babysitter che riesca a cambiare un pannolino alla mia piccola.’ Martha.. Quella bambina è tua?
Tutta una vita andata, avevo cercato in tutti i modi di nascondere Jamie dal mondo reale spacciandola per mia sorella ma la verità è che dovevo nascondermi anche io.
L: Martha?
M: Sì. È mia.
L: Oh, Martha..
Sentii le lacrime ormai sul mio volto, era finita, l’avrebbe detto a tutti, la mia poca e messa male reputazione sarebbe finita.
M: Ho sempre cercato di essere perfetta nella mia vecchia scuola, perfetti voti, perfetto corpo, perfetti vestiti, perfetto ragazzo, perfetta me.
Tutti mi volevano bene, o almeno, mi rispettavano, avevo una bella vita. Nessuno problema in vista ma poi, un giorno, quel fottuto test positivo mi ha travolto. All’improvviso era troppo pesante essere perfetta. Mi pesava. La pancia cresceva e la ragazza perfetta non ha più vissuto.
Ho partorito quella splendida bambina che hai visto nelle mie braccia, sono dimagrita e ho convinto mio padre a trasferirci, lui aveva già questo ristorante. Trovata una sistemazione anche per la bambina sono venuta in quella scuola.
È difficile ricominciare a essere perfetta, di nuovo, tanto, anche se diventerò perfetta ci sarà qualcosa che rovinerà tutto.
È troppo difficile essere perfetta.
Le lacrime ormai continuavano a scendere. Mi sentivo tanto una bambina che si lamentava e basta.
L: Basta piangere.
Le sue braccia mi avvolsero in un caloroso abbraccio e io fui contenta che tutte quelle lacrime non erano sole. Io non ero sola.
L: Ehi, Ehi..
M: È troppo difficile essere perfetta.
L: La vita non è perfetta e tu non lo devi essere, devi essere te stessa e sarai perfetta così.
M: Lo credi davvero?
L: Certo tesoro, adesso basta lacrime.
M: Aspetta, tu non eri quello senza cuore?
L: Nah, quello è Harry.
M: Ecco.
Mi alzai, ormai stanca di quella conversazione. Aveva scoperto una parte della mia vita che volevo accuratamente nascondere.
L: Aspetta, dov’è la piccola?
M: Con mia zia, lei lavora solo di pomeriggio ma di mattina non è un problema solo che non riesco a trovare una che me la tenga il pomeriggio quando sono al bar.
L: Capisco.
Mi sedetti e ci fu un momento di silenzio finché lui non sobbalzò sul posto.
L: Possiamo tenerla io e Eleanor.
M: Cosa?
L: Eleanor sta cercando lavoro e io farei semplicemente un favore a una mia amica, a me piacciono i bambini e Eleanor la terrebbe dalle 3 alle 6 quando ho allenamento mentre le altre ore la terremo insieme.
M: Non so, sai che è un’enorme responsabilità?
L: Ho già tenuto mia sorella e le mie cugine e di certo so come cambiare un pannolino. Tranquilla..
M: Ok, allora il lavoro è vostro, quanto facciamo per i soldi?
L: Parlane con Eleanor quando oggi alle 2 la verremo a prendere.
M: Vuoi iniziare già oggi?
L: Certo! Eleanor è una brava ragazza, vedrai, ti piacerà.
M: Non ho dubbi, solo.. Nessuno deve sapere niente, ok?
L: Diremo che è la cugina di El.
M: Ok, grazie mille.
Lo strinsi in un abbraccio e quando sentimmo la campanella ci alzammo contemporaneamente e ci incamminammo insieme verso l’uscita.
L: Allora siamo d’accordo.
M: Perfetto.
 
Erano le due e El e Louis si erano presentati in perfetto orario mano nella mano.
Eleanor: Eccoci.
Louis: Dov’è la piccola?
Andai dietro e la presi dalla sua bellissima culla riciclata, era la mia.
La tenni stretta e cercai di spiegarle a voce cosa stava succedendo anche se molto probabilmente non capiva un cazzo di quello che stavo dicendo.
M: Amore so che hai incontrato tante persone che dovevano crescerti ma ogni volta andava male, questi ragazzi sono miei amici, già, finalmente ho trovato qualcuno tesoro, comunque ti tratteranno come una principessa. Va bene?
Aveva solo sei mesi ed era un amore, la mia piccola.
L: Ma che bella che è.
La prese in braccio Eleanor e Louis iniziò a giocare con le sue piccole mani, proprio piccole.
E: Come si chiama?
M: Jamie.
L: Bel nome, proprio come lei.
M: Grazie.
Louis rubò la bambine dalle mani di Eleanor e andò verso di mio padre che gli sorrise come un padre fa a suo figlio. Mio padre avevano un amore incosciente per le persone che mi aiutavano, era fatto così.
E: Sicura che possiamo tenerla?
M: Sicura al cento per cento.
E: Bene, grazie.
M: Poi ci mettiamo d’accordo su quanto darti ok?
E: Oh, ma non c’è problema.. Veramente.
M: Sì invece, ci sentiamo poi.
Se ne andarono dopo avermi salutato sempre mano nella mano con la mia bambina in braccio, erano così carini.
Dopo una ventina di minuti entrò una Hope mezza infuriata, chiese la porta con forza e venne a sedersi davanti a me.
Sembrava stravolta.
H: Porca puttana.
 
Stella’s pov
 
Aspettai che Harry se ne andasse e mi andai a rintanare nel bagno di prima sorpassando silenziosamente Liam.
Liam: Ehi, dove vai?
Aprii la porta e andai a sedermi proprio di fronte incapace di fare altri passi. Ero appoggiata al muro e aspettai con ansia che entrasse Liam.
Ed eccolo, in tutto il suo splendore con il suo corpo perfettamente da atleta e il suo sorriso che era capace di uccidere tanti dei miei neuroni.
Liam si sedette vicino a me consapevole che le parole non potevano aiutare più di tanto.
Prese una mia mano nella sua e la strinse, senza farmi male però. Come sempre, aveva paura di farmi male, cercava di rassicurarmi che lui non avrebbe fatto l’errore che avevano fatto quasi tutti con me.
Farmi del male.
L: Tutto bene?
S: Il suo sorriso..
L: Cosa?
S: Il sorriso di Harry, era come quello che mi faceva sempre. Non riesco ancora a capire se dietro c’era qualcosa di malvagio, o maligno, non so. So soltanto che non voglio più ritrovarmelo davanti, mai. È falso.
Liam restò in silenzio, lo capivo, cosa puoi dire a una ragazza che ha appena confessato che sta male quando vede il sorriso di uno dei tuoi migliori amici? Niente, stare zitto.
Appoggiai la testa sulla sua spalla cercando conforto che subito trovai quando la sua mano si incrociò alla mia e la sua testa si posò sulla mia.
L: Mi dispiace.
La campanella che sanciva la fine delle lezioni suonò improvvisamente e io strinsi la sua mano.
S: Per cosa?
L: Per la tua sofferenza, per colpa nostra. Per colpa del nostro amico che pensa per noi. Anzi, per l’amichetto di Harry che ha pensato per lui, ho così tanta paura di farti del male, come Harry..
S: No, tu non mi farai male, mi hai salvato con i tuoi occhi, mi hai salvato con le tue parole.
Restammo in silenzio, uno accanto all’altro finché la porta si aprì improvvisamente e due ragazze che prima ridevano fra loro si girarono verso di noi e rimasero incantate non aspettandosi di trovare la ragazza presa in giro da tutti mano nella mano con uno dei più elogiati giocatori di basket.
x: Noi, io..
Chiusi gli occhi, ecco, di nuovo, presa in giro con il soprannome di ‘puttana’ per essere stata trovata con un altro ragazzo, migliore amico dell’ultimo che ho avuto ufficialmente.
L: Sparite.
Chiusero la porta in fretta e io mentalmente ringraziai Liam per averle cacciate.
S: Io.. Io devo andare.
L: Aspetta che se ne siano andati tutti.. Voglio proteggerti dagli altri.
Annuii e mi risedetti vicino a lui, con le gambe distese come le sue soltanto che le mie erano molto più piccole, più magre e non piene di muscoli.
Aspettammo che la confusione fuori si tramutasse in silenzio e ci alzammo.
L: Vieni, ti porto a casa.
Mi prese delicatamente per mano e incrociò le sua dita con le mie.
Non volevo che si disturbasse per venire fino a casa, non volevo che sembrassi una bambina che aveva bisogno di aiuto.
S: Hai la macchina?
Il ricordo della macchina di Liam e della sua scoperta avvenuta in quel catorcio mi fece rabbrividire. Ma Liam scosse la testa e tolse ogni mia paura, come sempre.
L: Andiamo a piedi.
S: Ma..
L: No, non ci vedrà nessuno, tranquilla.
Non ero sicura di quello di quello che mi aveva detto ma camminavo lo stesso, con lui a fianco non avevo paura, ero insicura, mi sentivo ancora un po’ persa ma non avevo più paura.
Ero abbastanza felice, sentivo ancora gli occhi di tutti addosso nonostante la scuola fosse vuota, ma ero spensierata.
Liam era come droga, mi sentivo completamente spaesata, mi girava la testa e mi sentivo bene.
Era la mia droga.
 
La strada era vuota e lui mi stringeva ancora la mano, era al caldo così. Tutti erano dentro casa o dentro alcuni buchi di bar e speravo tanto che mio fratello non entrasse nella prima categoria.
S: Io.. non.. spero che..
L: Sì, tu non sei pronta a parlare con tuo fratello e speri che non ci sia.
S: Adesso mi dici come fai a capire quello che intendevo da tre semplici parole.
L: Semplice.
Liam si fermò sul vialetto di casa e notai che fortunatamente la macchina di mio fratello non c’era, come quella di mia madre.
Mi prese l’altra mano e la racchiuse dentro la sua facendola scomparire quasi del tutto, mi affascinano sempre le sue mani, sembravano quelle di mio padre.
‘Non ci pensare, stupida.’
L: Tutto bene?
Notava tutto, tutto quanto che mi riguardasse compresi i miei sentimenti.
L: Comunque, ti capisco perché sono innamorato di te e mi basta guardarti per.. sentirti e capirti.
Appoggiò le sue labbra sulle mie prima che il silenzio imbarazzante che si sarebbe creato dopo incombesse su di noi.
Anche io provavo sentimenti forti per lui ma non ero pronta ad aprirmi.
Non ci sarei riuscita. Forse mai, la paura di dire quello che provavo era forte, avevo paura di ricevere una risata o una delusione come l’ultima volta.
L: Vieni.
Entrai in casa per controllare se fosse vuota e poi feci entrare anche Liam.
Lo lasciai in cucina e mi andai a cambiare mettendo una semplice maglia extra grande con dei pantaloni strappati da un atto di nervosismo sul ginocchio.
L: Come sei sexy.
Disse Liam mentre entravo facendomi una cosa alla veloce.
S: Grazie, o cazzo, il cellulare è scarico. Vado a caricarlo.
Mi baciò sulla fronte e salii in fretta. Mi sdraiai sul letto e attaccai il caricatore alla presa in fondo al letto.. Poi la vidi.
Quell’insulsa foto di me con Hope, sorridenti, prima di tutto, prima dell’odio, era impossibile che tutto mi riveniva in mente solo per una foto.
Mi sdraiai su un lato e dopo sentii le braccia di Liam avvolgermi.
S: Hai chiuso la porta?
Annuii sulla mia spalla e si appoggiò a me iniziando a giocare con i miei braccialetti che coprivano i tagli, forse voleva sapere.
Ma come non ero pronta a dirgli i miei sentimenti non ero pronta a raccontargli tutto.
Mi addormentai cullata dalle sue bellissime parole dolci, nelle braccia della mia droga.

Mi svegliarono dei colpi forti alla porta ma Liam era ancora con me e non avevo paura.
Hope: Stella, sono Hope, perché non rispondi? E perché tutta la scuola ti ha visto con Harry e Liam?
Liam: Merda.
 
 
 
 
Eccomi!!
Allora prima di tutto mi scuso tanto tanto con quelle ragazze che nei messaggi mi chiedono di leggere le storie.. Scusate, veramente, non ho tempo neanche per copiare un capitolo quindi immaginate.
Quindi, se volete che legga una delle vostre favolose storie scrivetemele nelle recensioni in questo capitolo così io me le segno e appena posso le leggo!!
Comunque, che ne pensate del capitolo?
Spero tanto che vi piaccia!!
Fatemi sapere!!
Un bacio xx
_Stella

 
Ps: le critiche sono sempre accette!

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Capitolo 33
*** Capitolo 33 ***


 Capitolo 33
 
Hope’s pov
 
Martha: Che succede?
Hope: Zayn, Niall, un casino..
M: Ne vuoi parlare?
H: Sembri tanto la barista che ascolta i problemi dei ubriachi.
M: Forse, ti serve alcool, giusto?
H: Sì, grazie.
M: Allora?
H: Mi sono innamorata.
Faceva pure male a dirlo, io innamorata, io, Hope. La ragazza simile di carattere ai puttanieri della scuola, innamorata, sembrava quasi una bestemmia.
Martha mi passò il bicchiere pieno che finii in una sola sorsata, la gola mi bruciò appena ma ci ero abituata, ci voleva molto più alcool per buttarmi giù.
M: Di chi?
H: Ancora non lo so, ho sentito tutta la conversazione tra Zayn e Niall. Lui non vuole amarmi, vuole dimenticarmi, io non ci credo, ha fatto un discorso bellissimo su di me e vuole dimenticarmi, che ragionamento del cazzo è?
Buttai giù veloce un altro bicchiere riempito affettuosamente da Martha.
M: Questo è Zayn?
Annuii posando il bicchiere, perché la mia vita doveva essere così difficile?
Così complicata?
M: Hai tralasciato un particolare però.
H: Cosa?
M: Lui non vuole essere innamorato ma lo è.
H: Cazzo.
Quella affermazione era stata come un fulmine a ciel sereno. È vero. Lui era innamorato perso, ma io?
Io avevo solo fatto sesso con lui.. Ma era anche vero che non avevo più avuto nessuna e dico nessuna storia.
Neanche un bacio innocente con nessuno.
Avevo ancora impresso il suo profumo e il suo corpo su di me, era incredibile la voglia che si impossessava del mio corpo quando lo vedevo passare tra i corridoi.
Si era presentato una settimana dopo il sesso con qualche frase fatta aspettandosi che io sarei caduta tra le sue braccia come un’idiota.
No, non andava così, non sarebbe mai stato così, forse ci dovevo tornare a letto, solo per capire se effettivamente era solo un’attrazione fisica o di più.
Speravo con tutta me stessa che fosse la prima opzione, io non ero pronta a un rapporto.
M: E Niall?
Niall.. Niall era un ragazzo splendido e fin troppo gentile e dolce per i miei gusti. Certo, era capace e anche bene di portarsi a letto una ragazza e poi abbandonarla ma pensava sempre di essere innamorato e di tenere a lei quando invece non era niente.
Forse non aveva ben inteso il rapporto che prima c’era fra di noi, noi eravamo legati solo dal sesso ed una strana amicizia.
Ma quel discorso che mi aveva fatto mai staccandosi dai miei occhi impiantati nei miei, saldi, era stata la cosa più bella e strana che ci fosse stata nella mia vita.
H: Non lo so. Io.. Io credo di non amare nessuno dei due.
Martha scoppiò a ridere e io non afferrai bene il senso di quella risata.
M: Tu? Nessuno dei due? Ok, allora..
H: Che c’è?
M: Prima di tutto per rispondere a due domande ci hai messo l’eternità e poi si vede dai..
H: Cosa?
M: Ok, forse essere innamorata è un po’ troppo grande come espressione ma non puoi dire che non provi niente, da come ne parli..
H: Dici?
M: Oh sì tesoro, dove hai sentito il discorso?
H: Al bar, Louis mi aveva dato appuntamento lì ma ero in anticipo così mi sono messa in un tavolo e ho visto Niall e Zayn.
Zayn era nervoso, mi sono avvicinata per capire perché e ho sentito tutto, poi è arrivato Louis e Zayn se ne è andato dicendo ‘È tutta tua’ Capisci?
Mi vuole lasciare a lui solo perché lui non vuole prendersi la responsabilità di una persona, non vuole innamorarsi. Bene, se non vuole me glielo farò vedere io.
M: Che hai intenzione di fare?
H: Beh.. innanzi tutto..
Le mie parole furono interrotte dagli schiamazzi delle ragazze in un tavolo che ci guardarono. Mi davano sui nervi i loro occhi puntati su di noi e le loro risatine mi mandavano su tutte le furie.
Mi avvicinai sedendomi a un tavolo vicino e ascoltai.
x: Di nuovo?
xx: Sì, è stata vista con Harry e Liam.. Nello stesso bagno, rimarrà sempre una puttana stella, non c’è niente da fare.
x: Quello è sicuro, si è fatta anche mio fratello, che schifo. Ormai lo sa tutta la scuola quello che è successo oggi, si dovrebbe vergognare.
Ero stupita, stranita, arrabbiata e furiosa ma non con Stella, con quelle ragazze. Con tutta la gente che la prendeva di mira.
Mi alzai subito dal tavolo e salutando Martha velocemente mi diressi verso casa Malik il più velocemente possibile tentando invano di chiamare Stella al telefono.
Bussai e suonai ma nessuno mi rispose, risuonai di nuovo e sentii una voce impastata dal sonno dirmi di aspettare.
La visione che mi offrì la porta che si aprì fu sublime. Zayn con una canottiera e dei pantaloni della tuta era davanti a me.
La maglia nera risaltava tutti i suoi splendidi muscoli e i suoi strani tatuaggi.
Il suo sorriso era apparso appena aveva inteso che fossi io ma non gliel’avrei data vinta saltandogli addosso.
H: Tua sorella.
Z: Camera.
Scostai Zayn e salii in fretta inseguita da lui. Provai ad aprire la porta
H: Stella, sono Hope, perché non rispondi? E perché tutta la scuola ti ha visto  con Harry e Liam?
Non ricevetti nessuna risposta ma sapevo benissimo che era sveglissima.
H: Stella?
S: Arrivo. Sono nuda.
Sentii il letto scricchiolare e dei passi veloci per la stanza andare avanti e indietro. Aspettai che si rivestisse e trovasse tutti i suoi vestiti in quella discarica che osa chiamare stanza.
La porta si aprì e trovai Stella con i capelli disfatti e la maglietta messa al contrario.
S: Ciao Hope, Zayn..
H: Adesso mi spieghi tutto.
Mi trascinò in salotto lasciando suo fratello di sopra e ci sedemmo sul divano.
S: Ok, sono stava vista con Harry e Liam.
H: Mi avevi detto che con Liam avevi chiuso!
S: Ho chiuso! Solo che ho avuto un’altra crisi e Harry mi ha portato in bagno e poi è comparso Liam. Tutto qua. Non ho fatto niente.
H: Come sei riuscita a calmarti con Harry presente?
S: Liam. Gli occhi di Liam.
H: Non puoi. No. Non puoi innamorarti di lui.
S: E se lo fossi già?
H: Spero solo di no Stella. Scordalo, porterà solo del male, assoluto male.
S: Ok, se lo dici te.
Possibile che Stella doveva cadere in trappole così visibili??
S: Scusami..
H: Per cosa?
S: Per quello che farò.
Non capivo quello che intendeva con quella frase, non mi avrebbe mai deluso, sapevo che non lo avrebbe mai fatto.
Mi alzai dal divano e andai in cucina a prendere un bicchiere d’acqua.
Zayn: Ho sentito bene?
H: Cosa?
Z: Liam ha aiutato Stella? Non deve farlo. Lo massacro.
H: Ssh, Stella è di là, ti può sentire.
Z: Liam non può avvicinarsi a lei, le farà del male.
H: Hai qualche idea?
Z: Sì, ma non mi sembra il caso.
H: Cioè?
Z: Omicidio.
Prese un pacchetto di patatine e se ne andò non degnandomi più di uno sguardo.
Non ci aveva neanche provato come le altre volte, sembrava applicare alla lettera il discorso fatto.
Bene, dovevo iniziare il mio piano.
 
Liam’s pov
 
Stella: Arrivo. Sono nuda.
Alla voce di Hope tremai un attimo, cosa dovevamo fare?
Stella gli aveva detto di noi?
Gli sussurrai all’orecchio per non farci sentire da Hope.
Liam: Gli hai detto di noi?
S: No.
Mi alzai velocemente dal letto e porsi una mano a Stella che si alzò velocemente e mi fece dei segni confusi che mi portarono a rifugiarmi nell’armadio, come nei film dove il ragazzo si deve nascondere per non essere scoperto dalla madre della ragazza.
S: Veloce.
Si avvicinò all’armadio dove ero dentro e io le diedi un bacio veloce a fior di labbra. Comparì un bellissimo sorriso sul suo viso e chiuse le ante.
Socchiusi l’anta appena sentii la porta chiudersi e dei passi dirigersi verso il salotto ma vidi Zayn in piedi vicino alla scrivania.
Zayn: Cazzo.
Disse prima di sedersi sulla sedia a fianco e io approfittando del rumore improvviso chiusi le ante lasciando uno spazio per vedere le azioni di Zayn.
Z: Non ce la posso fare. Mi sento oppresso, stanco.
Non capivo con chi parlasse finché non vidi una cornice fra le sue mani. Era una foto ma non vedevo il soggetto.
Z: Quanto vorrei tornare indietro pa’, mi sembra che sia passato un intero secolo invece è solo un misero anno. Stella sta cadendo di nuovo in depressione, mamma pure e io sto cercando di lottare contro l’amore.
Tutto questo non sarebbe successo se te non te ne fossi andato.
Perché aveva detto di lottare contro l’amore?
L’amore non puoi combatterlo, puoi solo accettare che ci sia e accoglierlo a braccia aperte.
Certo, forse per lui era troppo ‘ragazzo’ per essere travolto dall’amore ma tutti cambiano, persino io, è normale.
Z: Cazzo. Non dovevi andartene, non dovevi lasciare la nostra famiglia così. Perché? Perché non hai lottato più che potevi?
Stava urlando, il suo dolore stava uscendo dal mio migliore amico e io stavo in silenzio a guardare e basta, incapace e impossibilitato a reagire.
Che poi.. Cosa avrei fatto? Un abbraccio? E se non gli fosse bastato?
Tanto ero impossibilitato da Stella quindi anche se avessi voluto, non avrei potuto fare niente se non rimanere in silenzio e ascoltare.
Si alzò di scatto e sbatté la sedia per terra facendo un rumore assurdo, la rabbia sembrava ancora in possesso del suo corpo.
Guardò la foto, la prese in mano nuovamente e la scaraventò a terra frantumando la cornice in tanti pezzi, come il suo cuore era.
Z: Fanculo.
Disse guardando i vetri rotti per poi scomparire nel corridoio sbattendo la porta.
Come faceva a essere così calmo con noi quando invece era pieno di..
Ricordi, paure e rabbia?
Forse era normale, forse non doveva avere l’incarico così di grande di far andare avanti la famiglia, a soli 18 anni.
Vedere il padre morire davanti ai propri occhi era la cosa più stravolgente.
Il ricordo di quel giorno così doloroso nella famiglia Malik era ancora vivido nella mia mente.
 
Flashback
 
Ci stavamo scaldando nel campo della scuola per i provini di calcio per passare alla squadra superiore della scuola.
Louis, visto la sua bravura, era già passato l’anno prima ed era diventato il capitano, era lui che conduceva i provini insieme all’allenatore e la mia adrenalina era a mille.
Allenatore: Horan?
N: Sì.
All: Payne?
Li: Sì, ci sono.
All: Styles?
H: Eccomi.
All: Malik?
Lou: Arriverà.
All: Ok aspetto, ma non molto.
L’allenatore si allontanò e si avvicinò Louis con aria preoccupata.
Lou: Dov’è?
Li: Non lo so, dovrebbe essere già qua.
H: Cazzo, perché non si muove?
Lou: Non so, ma dobbiamo iniziare senza di lui.
N: Ma come facciamo? Lui non può restare indietro.
All: Allora, Malik o non Malik?
Lou: Se arriva in ritardo possiamo farlo entrare vero?
All: Se ho tempo su, iniziate.
Facemmo tutti gli esercizi nel programma e tutte le volte che uno di noi era in panchina provava a chiamare Zayn senza ottimi risultati. Mi sedetti sotto la cupoletta vicino alle gradinate e provai a chiamare per l’ennesima volta, aveva finito il provino, mancavano solo Niall e Harry.
L’incessante suono dei bip mi stavano ormai facendo impazzire.
Z: Che c’è?
Li: Zayn, che è successo? Perché non ci sei?
Z: Non è il momento.
Li: Zayn, che succede?
Harry: Ha risposo?
Feci segno con una mano a Harry di stare in silenzio e cercai di ascoltare Zayn che parlava a scatti.
Li: Che è successo?
Z: Ho fatto un incidente con mio padre, siamo all’ospedale.
Mi mise giù senza aggiungere altro e io guardai il cellulare preoccupato.
Lou: Ok, l’allenatore ha detto che abbiamo finito, avete sentito Zayn?
Louis e Niall si avvicinarono mentre Niall asciugava il sudore con il suo asciugamano.
N: Allora?
Li: Ha risposto velocemente, aveva la voce debole, ha detto che lui e suo padre hanno fatto un incidente, andiamo.
Prendemmo la macchina di Louis e raggiungemmo in fretta l’ospedale.
Chiedemmo il nome Malik e ci fecero andare al piano del reparto del codice rosso, non prometteva bene.
Z: Che cazzo ci fate qui?
La scena era raccapricciante, Stella era sulla spalla di Hope e continuava a piangere, Zayn con la mano fasciata si era alzato per ‘accoglierci’ e la madre era seduta e guardava un punto fisso senza distogliere lo sguardo, anche Hope piangeva, non l’avevo mai vista così e quella era l’ultima volta che ammiravo Hope in quello stato.
Harry: Che è successo?
Z: Incidente. Uno ci ha tagliato la strada.
Aveva gli occhi pieni di lacrime, faceva paura, la sua voce era un sibilo.
Hope: Zayn.
Zayn prese il posto di Hope e abbracciò sua sorella cercando di consolarla un minimo.
Hope: Venite.
Seguimmo Hope in silenzio e appena allontanati da loro iniziò.
Ho: Da quanto ho capito suo padre stava accompagnando Zayn al provino e una macchina gli ha tagliato la strada l’airbag di Zayn si è aperto velocemente ma quello di suo padre no, il finestrino del guidatore si è frantumato e, forse, non ho capito bene, le schegge si sono infilzate nel suo corpo mentre Zayn ha ricevuto solo dei tagli sulla mano.
È dentro da un’ora, è grave. Non facilmente ce la farà, servirebbe un miracolo.
E il miracolo non ci fu.
Dopo mezz’ora che eravamo seduti nel silenzio strozzato solo dai pianti di Stella uscì un medico con il camice. Ci alzammo.
Tutti gli occhi erano su di lui, si tolse i guanti e si andò a sedere vicino alla madre ancora con lo sguardo fisso.
Scosse la testa e lì la madre scoppiò a piangere mentre Stella stringeva suo fratello impassibile.
Harry: Stella..
Harry abbracciò Stella nonostante le continuasse a fare pugni sul suo petto urlando finché non si lasciò andare nelle sue braccia, Harry appoggiò la testa sulla sua spalla immergendosi nei suoi capelli, la strinse a se e le accarezzò la testa e quando lui si staccò per darle un bacio sulla fronte aveva gli occhi tremendamente rossi, aveva pianto.


Nessuno poteva consolarla in quel periodo ma Harry c’era ben riuscito con quelle scopate. Finché non successe il casino.
Da quel momento in poi Stella e Hope diventarono fredde, i commenti dei nostri compagni sempre più pesanti e il nostro rapporto, nonostante il fratello, sempre più distante.
Questo sino alla mia scoperta della ragazza misteriosa.
Dopo aver passato un’eternità ad analizzare i suoni al piano di sotto uscì da quel buco e iniziai a sistemare la sedia e i cocci di vetro prima che se ne accorgesse Stella.
Stella: Liam.. Quella è.. Quella è la mia foto?
 
 
Eccomi!! Scusate il ritardo, i capitoli sono abbastanza pronti ma il problema è il tempo.
Manca sempre!!
Mi dispiace tantissimo, comunque spero che vi piaccia questo capitolo.
A me piace molto, tutto il dolore di Zayn mai visto prima è uscito, quando era da solo.
Liam non potrà fare niente perché dovrà far finta di non aver assistito all scena, sarà un po’ difficile per questo.
Comunque.. Il piano di Hope? Secondo voi di cosa si tratta? Fatemi sapere!!
Un bacio xx
_Stella

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Capitolo 34
*** Capitolo 34 ***


 Capitolo 34
 
Stella’s pov
 
Vidi la foto di mio padre per terra e mi sentii mancare, la cornice che mi aveva regalato mio padre era in mille pezzi, completamente distrutta. Era il ricordo mio personale di lui, quello per il mio quattordicesimo compleanno.
Sono quei regali di cui non me ne è mai fregato niente ma alla sua morte l’avevo spolverata e messa nel miglior dei modi sul mio comodino.
Dentro ci avevo messo una foto di me, Zayn e nostro padre. Eravamo stupendi, ma adesso tutto era infranto.
Liam: La foto non si è rotta.
Stella: La foto potevo benissimo ristamparla, ma la cornice.. Me l’aveva regalata mio padre, Liam..
L: È tutto a posto.
Si alzò e mi abbracciò forte, come l’ultima volta che qualcuno mi aveva abbracciato per mio padre, Harry, all’ospedale. Ma l’abbraccio che ricevetti da Liam era molto, molto meglio.
Era riassicurante, confortevole e avevo come l’impressione che con lui, nelle sue braccia e mai più contano, sarei riuscita ad andare avanti.
Ma in quel momento, nonostante tutto, la mia pazienza andava diminuendosi sempre di più.
S: Sei stato te?
Liam era nervoso, si vedeva da come si passava la mano sui capelli leggermente ricresciuti, continuava a mordersi il labbro che, a parere mio, era veramente sensuale.
L: Sì.
Perché non voleva dirmi la verità? Non ci voleva molto. Sapevo che mentiva.
S: Per favore, dimmi la verità.
Li: È stato tuo fratello.
S: Nasconditi.
L: stella.. io non..
S: Ho detto nasconditi.
Si mise per la seconda volta nell’armadio e lo chiusi appena.
S: ZAYN!
Il mio urlo riecheggiò nella casa e subito sentii dei passi trascinati arrivare in camera.
Zayn: Che vuoi?
S: Una spiegazione. Dov’è la mia cornice?
Z: Per terra.
S: Grazie. Cazzo è di mio padre.
Z: Era Stella, era. Nostro padre è morto!
S: Lo so bene coglione.
Z: Non darmi del coglione, sono io che ti tiro avanti.
S: Non mi stai aiutando. Era di mio padre cazzo. Sai quanto ci tenevo.
Z: Non dovresti. Quella cosa non te lo riportava in vita.
S: Vaffanculo Zayn ok? Vaffanculo.
Z: Fottiti.
S: Dio. Almeno portami la scopa.
Z: Scordatelo.
Zayn sbatté la porta della mia camera e subito dopo sentii sbattere la sua e una musica assordante partire di colpo.
S: Merda.
Cercai di inginocchiarmi per raccogliere i vetri ma Liam mi fermò prima che raggiungessi terra.
Mi aggrappai a lui come se fosse per me un’ancora e mi lasciai andare mentre lui mi teneva salda abbracciata. Mi alzò un po’ da terra permettendomi di appoggiare bene la mia testa sulla sua spalla.
Volevo stare con Lui, per sempre. Volevo perdermi nei suoi occhi e non ritrovare mai più la via per la realtà.
Staccai la testa da lui e ammirai quei profondi occhi ma poi non fui in grado di non dare un occhiata al disastro per terra.
Liam: Sono le sette, tua madre c’è?
Scossi la testa e lui sorrise.
L: Vado a prendere la scopa, tu rimani sul letto ok? Ci penso io.
Mi prese per le gambe e io le strinsi saldamente alla sua vita. Mi trasportò fino a letto dove mi posizionò al centro e mi lasciò un debole bacio in fronte per poi andare di nuovo fuori dalla mia stanza.
Solo la musica inascoltabile di Zayn mi distraeva dal silenzio della mia vita. Era impossibile viverci.
Altro litigio sempre lui stessa storia.
Ormai il mio rapporto con Zayn era sempre lo stesso, litigi su litigi. Certo, c’erano sempre le parti in cui veniva ed era molto gentile e comprensibile ma la maggior parte delle volte era freddo e non parlava, urlava.
L: Eccomi, scusa, non riuscivo a trovarla.
Sorrisi immaginando Liam correre per la casa nascondendosi dal possibile incontro con Zayn.
L: Non sorridere della mia incompetenza nel pulire, non sono mai stato capace.
Lo guardai impegnato e continuai a sorridere, amavo il suo modo di muoversi, amavo veramente tutto di lui.
Ero ancora a gambe incrociate e osservavo la meraviglia davanti a me.
S: Liam?
Avevo bisogno di lui. Delle sue labbra e ancora non mi ero abituata della situazione.
L: Sì?
Si avvicinò a me con ancora le cose in mano ma io lo presi per il colletto appena si fu chinato verso di me e feci combaciare perfettamente le nostre labbra.
Avevo bisogno del suo sapore più di quanto immaginassi, lui però non si opponeva neanche un minimo e questo non mi dispiaceva.
Posò le cose sul letto e si distese su di me non pensando che a pochi passi c’era mio fratello, nemico giurato di questa relazione.
S: Sai?
Dissi tra un bacio e l’altro.
S: Dovresti..
S: Chiamare..
S: Harry.
Continuò a baciarmi senza badare minimamente alle mie parole messe male tra un bacio e l’altra.
Liam si tirò su rendendosi conto di quello appena detto e appoggiò il suo peso sui gomiti allontanandosi da me.
L: Che?
S: Non voglio che lo dica a tutti.
L: Ok, tesoro.
Si alzò e mi tirai su osservandolo mentre cercava il cellulare nelle sue tasche.
Dai racconti di ragazze era sempre uscito fuori che Liam era uno a cui piaceva concludere in fretta.. Diciamo che era famoso per il modo in cui arrivava subito al punto. Andava dopo poco a letto con la ragazza in questione mentre con me.. Non mi aveva mai toccato con un dito, tantomeno quando eravamo abbracciati.
Solo tocchi leggeri e delicati lungo le mie braccia ma non si era mai spinto oltre.
Mi chiedevo solo il perché.
Chiamò Harry e sentii solo Liam che diceva di non proferire parola con nessuno.
L: Ok, ciao Harry.
Mise giù e mi guardò sorridendo.
L: Tutto a posto, credo che sia ora di andare.
Sorrisi e annuì. Mi sentivo diversa, cambiata. Guardai il corridoio assicurandomi che fosse completamente vuoto e feci uscire Liam, controllai cucina e sala al piano di sotto e dopo scese Liam.
L: Ciao bellissima.
S: Ciao.
Appoggiò avidamente le sue labbra sulle mi e mi morse il labbro come per marcare il suo territorio.
Io ero il suo territorio. Io ero sua.
S: Vai prima che arrivi mia madre.
L: Corro.
Chiusi la porta e mi ci appoggiai contro, cosa stava succedendo?
Cosa mi stava succedendo?
Sembravo pazza. Ogni cosa di me sembrava imbevuta di alcool.
Non ero più fredda con lui, sembrava che un muro si fosse abbattuto, un muro fatto di odio e rancore. Mi alzai Forse ero felice, il dolore era ancore presente in me ma sapevo che non sarebbe mai scomparso.
Solo leggermente diminuito dalla presenza di Liam.
Solo di Liam.
 
Harry’s pov
 
Harry: Buongiorno piccola.
Martha: Ciao.
Erano passati tre giorni dal nostro “riconcilio” in classe e da lì non ci eravamo più fermati.
Harry: Ehi, che succede?
M: Giornata no, al solito, mi scuso già se non sarò molto di compagnia.
H: Ho un modo perfetto per non farti più pensare.
Mi avvicinai a lei e appoggiai la fronte sulla sua mostrano uno dei migliori sorrisi e facendo sfiorare le nostre labbra.
Gemma: Ma non dovevate studiare scusa?
H: Ma non dovevi farti i cazzi tuoi?
G: Non trattarmi così sai?
H: Perché? Se no?
G: Sei morto con mamma, le faccio vedere la tua collezione con nome e numero.
H: Non lo faresti mai.
Martha: Che collezione?
G: Uh, la bellissima col..
H: Niente. Assolutamente niente. Andiamo in cucina.
La presi per mano e la condussi in cucina cercando di calmare la rabbia per mia sorella, se solo abesse provato a parlare con Martha, lei era quella morta.
Chiusi la porta a chiave e iniziai a posare le mani sulla cintura pronto ad approfondire l’incontro ma poi Martha tirò fuori unodei suoi libri di fisica.
H: Ah, ma perché? Te volevi veramente studiare?
M: La relazione quando hai intenzione di farla?
H: Boh.. Dopo.
Mi avvicinai a lei e le sorrisi posando le mani sul tavolo e le labbra sulle sue.
Un bacio lento, più lento dei soliti, più appassionato. Forse troppo.
Non volevo farmi coinvolgere in qualcosa più grande di me, in qualcosa che avrebbe finito col cambiare tutta la mia vita.
Mi staccai deciso e le sorrisi nuovamente.
H: Dai.. Solo 10 minuti.
Sesso. Sarebbe stato il mio ripiego, la cosa che mi avrebbe fatto dimenticare le emozioni che provavo. Speravo soltanto che non intensificasse il tutto.
M: Scordatelo. Siediti.
Sbuffai e mi sedetti ormai sconfitto. Odiavo fare relazioni.
Soprattutto con una ragazza, alla fine avrebbe trovato fuori la scusa ‘sono stanca, perdonami’ ‘scusa devo andare a casa, è troppo tardi’ o ‘finalmente facciamo qualcosa di utile’..
Ok, forse l’ultima soddisfa i miei bisogni ma anche se la ricevevo dalla maggior parte delle ragazze c’è quella minima parta che mi respinge.. E Martha faceva sicuramente parte di quella sezione di ragazze.
Continuai a giocherellare con l’elastico della mia felpa per tutto il tempo mentre Martha scarabocchiava qualcosa sul foglio chiedendomi ogni tanto qualche conferma ma non prestavo attenzione veramente a cosa.
M: Adesso basta! 
Martha sbatté i libri sul tavolo che mi portarono all’attenzione, oltre all’urlo disumano che lanciò.
H: Cazzo ti prende?
M: Sto facendo una fatica inimmaginabile per non saltarti addosso e te non mi stai aiutando. Se facessi qualcosa di utile invece di stare lì con quella posa da sesso e con lo sguardo perso ne sarei veramente grata.
H: Aspetta, saltarti addosso? Posa da sesso?
Mi misi a ridere mentre Martha prendeva un colorito simile a un pomodoro maturo.
M: No, niente, muoviti.
Mi alzai, andai vicino a lei, mi inginocchiai di fianco alla sua sedia e guardai la sua faccia confusa e subito mi appropriai delle sue stupende labbra.
Rimase un po’ sorpresa dalla mia reazione ma poi ricambiò il bacio entusiasta.
H: Sei stupenda, dai finiamo la relazione insieme.
Gli sussurrai questo all’orecchio e sentii un brivido correre per il suo corpo.
Lei era stupita, confusa e stupenda così com’era, volevo finire presto la relazione, avevo voglia di sentirla, di averla per me e solo per me. Non so che cazzo mi stava succedendo ma quando la vedevo con un certo Josh mi ribolliva dentro qualcosa di strano.
Quel Josh era capitano della squadra di scienze, avevo fatto ricerche su ricerche su di lui, non sapevo neanche il perché.
Aveva i voti più alti di tutte le materie e non come me che sorvolava appena il 6 o il 6.5.
Non sapevo come poteva interessare a Martha uno così, sì, forse non era più il ragazzo con gli occhiali e l’apparecchio che avevo intravisto in un’assemblea ma non era neanche il ragazzo migliore di questa scuola.
Era negato nello sport e il suo futuro sarebbe stato essere rinchiuso in un laboratorio a fare esperimenti su esperimenti lontano da casa non curando i suoi bambini.
Ma che fottuti film mi facevo? Se Martha voleva andare con Josh non dovevo immischiarmi, non mi doveva neanche scalfire.
E allora perché quando ‘casualmente’ la vedevo tra i corridoi tutta sorridente con quell’obrobrio ddi persona mi veniva uno strano formicolio alla mano?
Sì, forse ero geloso. Fottutamente geloso.
Continuammo la relazione in assoluto silenzio e con qualche bacio rubato da parte mia.
Martha: Finalmente.
H: Cosa?
M: Quello era l’ultima fottuta frase di questa dannata relazione.
H: Ora?
Martha chiuse i libri con una lentezza esasperante e finito posò le mani sul tavolo, si alzò e con forza mi trascinò su verso le sue labbra.
La forza e la velocità del gesto era contrastante alla dolcezza del bacio.
Un bacio mai dato prima. Lei aveva bisogno di me, del mio sapore e io avevo bisogno di lei.
Salii sul tavolo accorciando sempre di più la distanza fra noi, salì anche lei sul tavolo ma ci interruppero nel momento migliore.
x: Amore? Perché sei chiuso in cucina?
H: E che cazzo. Arrivo mamma!!
Scesi dal tavolo e aiutai Martha che intanto si sistemò bene la maglia che era stata alzata un po’ dal sottoscritto.
Mamma: Oh, scusa tesoro ma dovevo posare le borse. Ehi, ciao tesoro, non mi presenti alla tua compagna amore?
Ovvio che mia madre non sapeva di più di questa storia, le mie ‘ragazze’ non erano mai passate per il mio letto tranne una, Stella, ma quella è un’altra storia.
H: Ciao mamma. Lei è Martha.
E non ne sarebbe mai venuta a conoscenza, sarebbe stato troppo imbarazzante, sarebbe stato anche troppo scioccante per lei.
Il suo bravo figliolo che va con più ragazze possibili, traumatizzante.
M: Piacere.
Mamma: Piacere tesorino, ti fermi a mangiare?
M: Molto volentieri.
Mi sorrise e capì subito che non ci saremmo fermati solo alla cena.
 
Mamma: Amore, accompagni Martha a casa?
Harry: Certo.
Mi alzai, era appena finito il film che avevamo guardato tutti insieme: Martha sulla mia spalla, Gemma con il suo nuovo ragazzo, cioè i popcorn e mia madre che si faceva coccolare dal mio patrigno.
M: Beh, è andata bene la serata no?
H: Avevo previsto un’altra fine.
Scoppiò a ridere e io la presi per mano mentre passeggiavamo per Londra ormai buia.
Guardò la mia mano che avvolgeva la sua e sorrise affettuosamente.
M: Possiamo sempre rimediare.
Ci fermammo davanti a una casa e la baciai dolcemente.
M: Arrivata.
H: Rimedieremo un’altra volta.
La accompagnai alla porta ma prima che facesse qualche rumore con la chiave la premetti contro il muro di fianco e appoggiai con forza le mie labbra sulle sue come se fossi in astinenza di lei e di contatto.
Lei non si tirò indietro e legò le sue braccia al mio collo e cercò di avvicinare ogni parte possibile e immaginabile.
x: Ehm.. Penso sia ora di ritirarsi Martha.
M: Papà?
Suo padre era fisso davanti alla porta e ci guardava immobile.
Papà: Sai che lei ha bisogno di te. Non puoi stare fuori così tanto. Entra.
Martha mi scansò e mi guardò negli occhi.
M: Scusami.
Mi baciò delicatamente la guancia e appena suo padre chiuse la porta guardandomi male mi incamminai verso casa, lei ha bisogno di te.
Chi è quella ‘lei’?
 
 
 
 
Forse mi ucciderete, mi farete un agguato, vi capirò.
Scusate veramente il ritardo ma ho avuto un bel problema.. Mi dispiace.
Beh, finalmente ecco qui il capitolo 34!!
Non vedo l’ora di sapere cosa ne pensate!
Un bacio xx
_Stella

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