Afterward.

di idontwannago
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tell her a story. Tell her that if she’s patient, the days are coming which she’ll never forget. ***
Capitolo 2: *** Just bring them back safe. ***
Capitolo 3: *** Rory and I will be long gone. ***



Capitolo 1
*** Tell her a story. Tell her that if she’s patient, the days are coming which she’ll never forget. ***


Tell her a story. Tell her that if she’s patient, the days are coming which she’ll never forget.


Un rumore fece sobbalzare la bambina fuori dai suoi sogni pieni di cabine blu.
Si stropicciò gli occhi ancora assonnati con le manine, e poi rimase qualche secondo ad ascoltare, aspettando di capire che suono fosse.
Con un colpo al cuore riconobbe il rumore che aveva sentito la sera prima, quando l’uomo stropicciato era apparso a casa sua.
Scese in fretta dal letto e corse giù per le scale veloce, con i piedi ancora scalzi e i capelli rossi che le danzavano intorno, mentre anche le sue gote si tingevano per l’emozione.
Aperta la porta d’ingresso vide la cabina blu con la scritta ‘Police box’, la stessa da cui la sera prima era uscito lo strambo individuo.
Stavolta però si reggeva in piedi, e sembrava totalmente nuova. Il cuore accolse la sua emozione, mentre pensava che sì, ci aveva messo un giorno e non cinque minuti, ma in fondo la cabina adesso era bellissima.
Corse per il vialetto, proprio mentre la porta della cabina si apriva e ne usciva il Dottore.
Notò che indossava vestiti diversi dal giorno prima, e sorrise pensando che chi non si cambiava i vestiti ogni giorno era strano, glielo aveva insegnato la zia.
Il suo viso sembrava più vecchio, ma glielo aveva detto, lui non era come tutti gli altri, quindi poteva essere che invecchiasse prima.
-Avevi detto cinque minuti!-
Urlò in tono scherzoso. Il Dottore sorrise quasi tristemente, un sorriso che la bambina non riuscì a capire.
-Oh, Amelia Pond. La piccola Amelia Pond. La ragazza che ha aspettato, un giorno solo stavolta. Amelia Pond. Un nome delle favole-
Amelia vide una lacrima scendergli giù per la guancia e ne rimase turbata. Pensò che forse stavolta non la voleva con sé.
-Siamo pronti a partire?- Si azzardò timidamente a chiedere allora.
Il Dottore sorrise ancora, quel sorriso strano che lo faceva sembrare tanto diverso dal’uomo che il giorno prima aveva mangiato bastoncini di pesce e crema pasticcera.
-Amelia Pond. Non puoi ancora venire con me, ma sono qui per raccontarti una storia., Ti farà compagnia nell’attesa. Oh- Si affrettò ad aggiungere –Ma arriverò. Verrà una notte in cui ti sveglierai davvero e io sarò lì per portarti con me Amelia Pond. L’inizio del nostro viaggio-
Amelia lo guardava quasi senza capire, ma annuì lo stesso.
-Che storia?-
-Vieni con me-
Le afferrò la mano e la portò sul prato che si stendeva intorno la casa. Si stesero lì, nell’aria fresca della sera, sotto un manto infinto di stelle.
-Vedi quelle stelle?- Domandò il Dottore –Voglio raccontarti la storia di una ragazza che le ha toccate-
Gli occhi della bambina si spalancarono, mentre il Dottore le raccontava di viaggi tra i pirati, con Van Gogh, balene che reggevano intere città. Città sospese nell’aria! Le immagini si formavano nella mente della bambina che le proiettava tra le stelle. Immaginava di essere lei la bambina che faceva tutte quelle cose, e nonostante non sapesse esattamente che faccia avesse questo Van Gogh, immaginava i capelli rossi come i suoi, come le stava raccontando il Dottore.
-La ragazza era innamorata di un uomo che l’amava più profondamente di qualunque altra forza dell’universo. Lui era sempre tornato per lei, e l’avrebbe fatto sempre. L’aveva aspettata duemila anni, solo perché l’amava-
-Anche io ti aspetterei per duemila anni, se potessi fare anche io tutte queste cose- Rispose innocentemente la bambina.
-Ed anche io ci sarò sempre per te, Amelia Pond. Dovrai solo aspettare un po’, ma tornerò. Torno sempre-
La bambina sorrise al cielo infinito che le si parava davanti gli occhi.
Il mattino dopo Amelia Pond si ritrovò nel suo letto e pensò che quello era stato il sogno più bello che avesse mai fatto.

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Capitolo 2
*** Just bring them back safe. ***


Just bring them back safe.



Brian si guardò  allo specchio per qualche istante, e notò ancora una volta qualche ruga intorno agli occhi.
E i capelli bianchi, stavano aumentando sempre di più in mezzo a tutto quel biondo cenere.
In fondo, pensò, non sono ancora da buttare.
Cinquantasei anni e un figlio, potrei trovarmi una compagna.
Sorrise allo specchio con un fare un po’ ammiccante che non gli apparteneva.
Seguì un sospiro e il pensiero ‘Devo annaffiare le piante’.
Pensò a suo figlio, in giro nello spazio.
E nel tempo, a quanto pare.
Iniziava ad avere anche lui qualche capello bianco, qualche ruga intorno agli occhi?
Ed Amy?
Erano ancora così giovani l'ultima volta che li aveva visti, forse quando si sarebbero stancati di quella vita vagabonda, avrebbero potuto dargli dei nipotini.
Per un momento si perse a sognare di riavere un bimbo sulle ginocchia a cui spiegare come concimare il terreno.
Ma chi potrebbe stancarsi della vita con il Dottore?
Gli mancavano terribilmente, ma era stato lui stesso a spingerli nuovamente in quella strana scatola blu.
Si avviò ad innaffiare, quando un suono diventato anche a lui noto lo catturò immediatamente.
Corse verso la fonte del suono.
Era così che faceva la scatola blu, e segretamente esultò nel rivedere il viso del figlio.
Trovò la cabina poco fuori il vialetto, ma vi era all’esterno solo il Dottore.
Pensò che Rory fosse ancora dentro, ma poi osservò il viso dell’uomo macchiato, gli occhi lucidi come se avesse da poco pianto.

L’annaffiatoio gli cadde involontariamente da mano.
Capì, e un po’ morì anche lui.

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Capitolo 3
*** Rory and I will be long gone. ***


Rory and I will be long gone.


La commedia doveva ancora terminare, ma Amy Pond uscì ugualmente dal teatro, lasciando il marito solo a godersi quella stramba storia.
Era la terza volta che andavano a guardarla, e quando Amy aveva chiesto a Rory se gli piaceva tanto perché il protagonista era un infermiere, aveva negato.
Imbroglione.
Aspirò la fredda aria di New York, ancora non troppo inquinata da automobili.
 Era la stessa città che aveva visto pochi anni prima con il Dottore, ma le sembrava tutto diverso.
Si strinse forte nel cappotto, come se questo potesse allontanare il ricordo del Dottore da lei.
C’erano volte nel cuore della notte, in cui si svegliava con un sussulto credendo di sentire la sua voce.
Altre notti che trascorreva alla finestra osservando le stelle, come faceva quando era bambina e aspettava il suo amico immaginario.
Adesso non era l’attesa ad animarle il cuore, ma una tremenda nostalgia dei giorni andati.
Quando passeggiavano per le strade affollate di New York e incontravano un farfallino, una giacca in tweed, i loro cuori balzavano all’unisono, e sapevano che il loro pensiero andava a quello strambo uomo che aveva sconvolto la loro vita.
Ma non lo dicevano mai ad alta voce, per paura di dare voce alle paure dell’altro.
Alle volte Amy Pond comprava della crema pasticciera, e cucinava dei bastoncini di pesce.
E con quelli in mano, stesa sul divano, ripensava al suo migliore amico.
Si chiedeva se le sue scelte fossero state giuste, ma poi bastava guardare Rory perché tutto il suo mondo riprendesse a girare.
C’era un tempo in cui avrebbe rinunciato a Rory, a lei stessa, per il Dottore, ma quei giorni erano passati.
Era cresciuta, e il Dottore l’aveva aiutata.
Inspirò profondamente l’aria fredda.
Mandò un pensiero al Dottore, solo e antico tra le stelle.
Poi rientrò dentro, per tornare da suo marito.

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