Quando una colazione mancata può rovinarti tutta la giornata

di iclemyer87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** una giornata NO ***
Capitolo 2: *** ecco a cosa servono gli amici ***
Capitolo 3: *** meglio il mal d’auto ***



Capitolo 1
*** una giornata NO ***


Questa storia mi è venuta in mente mentre guardavo un cartone animato con mia sorella piccola e guardando un po’ di pubblicità: strano e ?
Comunque è molto carina a mio parere, ma io non posso recensirmi da sola, quindi sarei mooooolto contenta se recensiste.
Ok, ora vi lasci alla storia.
 
 
 



Quando una colazione mancata può rovinarti tutta la giornata:
Capitolo 1: una giornata NO
Rating: Verde
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, un po’ tutti
Genere:comico, slice of life, commedia, demenziale
Note:future!fic, mini long

 
 
 
 
 
 
Blaine era il direttore di un giornale abbastanza famoso; conviveva con Kurt, il quale era a sua volta un insegnante di scuola elementare, e con il quale era felicemente sposato da ben 10 anni.
 

**********

 
Quella mattina le cose proprio non andarono nel verso giusto.
Forse fu colpa della sveglia che suonò molto prima del solito.
O forse fu perché Blaine dovette rinunciare alla prima colazione, o perché fu costretto a fare tutto di corsa…
Comunque, quella mattina iniziò proprio male: sembrava proprio la tipica giornata no… uno di quei giorni in cui tutto sembrava andare storto.
Blaine era diventato un tipo abitudinario da quando era sposato. Alla mattina adorava svegliarsi con calma e rimanere sotto le coperte al calduccio a poltrire un po’, possibilmente in compagnia di Kurt, ma questo non accadeva molto spesso, a causa del suo lavoro.
Gli piaceva vestirsi con cura e soprattutto fare una sana colazione prima di uscire di casa, e naturalmente non poteva mancare la mezzoretta quotidiana per scegliere il papillon della giornata.
Insomma, non era mattiniero: non era proprio il tipo che saltava giù dal letto all’alba ed è subito energico e scattante! Lui era più un tipo da ciabatte pelose strusciate sul pavimento e tazzone in mano.
Dunque, stavo dicendo: quella mattina le cose non andarono proprio nel verso giusto…
Innanzitutto la sveglia suonò troppo presto, alle 6:00, un’ora prima del solito!
Blaine, allungata la mano per spegnerla, con un sospiro tornò a sdraiarsi e, notando il lato del letto di Kurt vuoto, si imbronciò ancora di più.
Poco dopo sentì il rumore della doccia aprirsi, constatando che suo marito, conoscendolo, non lo aveva disturbato, lasciandolo riposare.
All’improvviso la finestra s’aprì, facendo entrare una ventata d’aria gelida, che colse il dormiglione alla sprovvista, il quale si ritrovo con il deretano esposto alla gelata: brrrrrr!!!
Poco dopo si ritrovò, neanche lui seppe come, coperto fino alla punta del naso dal caldissimo piumone che foderava il loro letto. Non essendo ancora soddisfatto, distese i piedi sotto il piumone, fino a quando non ne infilò uno nel lato di letto di Kurt, ancora caldo e, poco a poco, si spostò completamente nell’impronta lasciata da quest’ultimo, affondando la faccia nel cucino per riempire a pieno le narici del dolce profumo dell’uomo che amava.
Nel frattempo Kurt aveva finito di farsi la doccia, si era vestito, si era asciugato i capelli e doveva solo fare colazione. Prese la sua borsa, un toast, bevve velocemente il caffè ormai freddo e se ne andò, gridando un “ciao, amore” e sbattendo la porta.
Blaine non aveva proprio voglia di alzarsi: era troppo presto. Ma avrebbe fatto uno sforzo, perché sapeva che quella sarebbe stata una mattina molto speciale per suo marito Kurt!
Infatti a scuola era la “giornata delle professioni”, e Blaine era stato invitato alla scuola di Kurt per parlare del suo lavoro.
Però c’era un problema: solo all’idea di parlare davanti ai colleghi di Kurt, agli alunni e agli altri insegnanti gli tremavano le gambe per la tensione.
Lui era fin troppo timido: quando deve parlare in pubblico, si agita e fa certe figuracce! Comunque decise che quella doveva essere una giornata speciale per Kurt… e lui avrebbe fatto del suo meglio per sembrare brillante e disinvolto.

Kurt sarebbe stato fiero di lui!
 
**********

 
 
 



Covo dell’autrice:
Ed eccomi qua, a scrivere le note di fine capitolo, sperando che sia venuto bene. Certo, lo so che è un po’ corto, ma altrimenti la storia avrebbe avuto pochissimi capitoli. In questo modo invece posso aggiornare regolarmente una volta alla settimana (giovedì), senza stressarmi, e senza ritardi inutili.
Vi prego, VI SCONGIURO, RECENSITE, e per chi ancora non l’avesse fatto, leggete le altre mie storie ;)
A presto, e spero leggiate in tanti questa storia.

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Capitolo 2
*** ecco a cosa servono gli amici ***


Questa l’ho trascritta oggi, giovedì 10 gennaio 2013, in fretta e furia, per pubblicarla in tempo.
L’avevo finita di scrivere già da tre giorni, ma continuavo a dire “ora la scrivo” “ora vado”, e poi mi sono ridotta, come al solito, all’ultimo minuto XD XD XD.
Ok, ora vi lascio alla storia.
 
 
 
Quando una colazione mancata può rovinarti tutta la giornata:
Capitolo 2: ecco a cosa servono gli amici
Rating: Verde
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, un po’ tutti
 
 
 
 
 
 

Blaine fece un respiro profondo per tranquillizzarsi e iniziò a ripetere tra se e se: “io non farò figuracce … io sono un tipo disinvolto …”
Stava cominciando a rilassarsi, quando squillo il telefono, sobbalzò e picchiò il cranio contro la mensola sopra il letto. Ahia !
Prese in mano il cordless e aprì la chiamata: era Rachel .
“Blaine, sei ancora a letto ? Sbrigati. Ti ricordi che giorno è oggi ? Mi raccomando cerca di non fare la figura del cretino davanti a tutti come al solito … Kurt ci tiene tanto !”
Blaine borbottò: “si, sono sveglio ( quasi ). E mi ricordo benissimo che giorno è oggi ( purtroppo ! ).
Stai tranquilla, cercherò di non fare figuracce ( almeno ci proverò … ).
Mise giù il telefono e sospirò …
Tutto da ripetere, ora era di nuovo nervoso !
Ricominciò a ripetere nella sua testa - non che ce ne fosse il bisogno, visto che era solo: “io non farò figuracce … io sono un tipo disinvolto …”
Quando finalmente trovò la forza per riuscire a rialzarsi dal letto, appena mise un piede fuori dalle coperte, si sentì gelare: la finestra era ancora aperta da quando si era aperta quella mattina, e nel frattempo, mentre lui se n’era stato per tutto quel tempo al calduccio sotto le coperte, il resto della stanza era diventato un congelatore, e in più pesava il fatto che lui fosse appena uscito da quell’antro caldo che erano poco prima per lui il letto e il piumone …
Si affretto a chiudere quella stramaledetta finestra, poi guardo la sua radiosveglia: erano già le 6:30, e pensò “cazzo, devo sbrigarmi !”.
Ma proprio in quel momento trillò il cellulare. Sta volta era Nick : “Blaine ! Sei pronto ? Non vorrai fare tardi proprio oggi ! Mi raccomando, non fare brutte figure. E ricorda, Kurt ci tiene tanto !”
In sottofondo si sentivano Jeff e David sghignazzare e prendendo in giro Nick, con commento come “uhuh, ecco la mammina” oppure “mi raccomando, ricordagli la sciarpa”, seguiti da un sospiro del diretto interessato.
Blaine rispose, già abbastanza teso, con un rumorino di disapprovazione, poi disse: “si, Nick … Certo, lo so meglio di te che Kurt ci tiene moltissimo: sono suo marito !
Farò del mio meglio.
Comunque puoi ricordare a Jeff che anche voi due avete gli stessi problemi che abbiamo io e Kurt, se non di peggio.”
Nick gli rispose con una fragorosa risata, poi urlò il tutto agli altri due. Blaine tentò in tutti modi di chiudere in retta la conversazione, ma quelli andarono avanti a strillargli nelle orecchie per ben dieci minuti, finché non decise di urlargli un “ciao,ci vediamo” e chiudere la chiamata una volta per tutte. Era appena riuscito a mettere via il telefono, quando suonò il campanello di casa: era Sam.
-Ciao Blaine, passavo di qua e ho pensato di fermarmi a salutarti, ma non vorrei disturbarti…
- Grazie Sam, non disturbi, entra pure.
- Sai, ti ho portato qualche dolcetto per farti coraggio: so quanto ti agita parlare in pubblico, certo, non è come cantare: quando canti, pensi solo a te stesso e parti in quarta, specialmente tu …  Ma mi raccomando, impegnati al massimo; lo sai, Kurt ci tiene tanto.
Gli faceva sempre piacere parlare con Sam, e poi i dolcetti di sua madre erano speciali …
L’amico si fermò solo dieci minuti, i tempo di lasciare i biscotti alla vaniglia, una battuta, un’imitazione e qualche raccomandazione …
 Blaine già pregustava il piacere di sgranocchiare quei dolcetti prelibati con calma, quando il suo telefono trillò: era un messaggio, da parte di Mercedes:
- ciao Blaine, in bocca al lupo per oggi. E ricorda, Kurt ci tiene tanto. Mi raccomando, non deluderlo. -
“Che gentile che era stata Mercedes a scrivermi un messaggio” pensò Blaine.
Aveva appena finito di digitare il messaggio di risposta, quando suonò ancora il campanello:questa volta era Cooper.
Entrò in casa come un vero e proprio tornado !
- Blainuccio, che faccia hai stamattina ?
- la mia solita faccia …
- no, sembri più babbeo del solito.
- grazie, tu si che sai come farmi sentire meglio.
- sei nervoso ?
- no, non sono nervoso.
- eppure sembri molto nervoso.
- ho detto di no.
- ma sei sicuro ?  Perché quando sei nervoso fai sempre brutte figure.
- non sono nervoso !
- sarà, comunque almeno per questa volta cerca di sembrare normale !
A quel punto Blaine, persa la pazienza, strillò: - Bastaaa, ho capitooo ! Se continuate così mi farete saltare i nervi ! ! !
- lo dicevo io che eri nervoso !
Quando finalmente riuscì a mandare via il fratello, erano ormai le 7:20.
Ormai era in ritardo: il pullman sarebbe partito entro dieci minuti, e Kurt lo aspettava a scuola alle 8 in punto per il suono della campanella. Non aveva più tempo per fare colazione ! Non riuscì neanche ad infilarsi i dolcetto che gli aveva portato Sam nella borsa.
Si lavò il viso in fretta e furia e si vestì alla velocità della luce, poi si precipitò fuori come un razzo.
Quella era decisamente una GIORNATA NO ! ! !
Mentre correva ( più che altro saltellava ) dentro di se sperava con tutto se stesso di riuscire a non perdere il pullman, ma, soprattutto di non deludere Kurt in quel giorno così importante per lui !

 
 
 
 
 
 
NOTE DI FINE CAPITOLO:
SONO ARRIVATA ALLA FINE DEL SECONDO CAPITOLO !!! Vi posso giurare che non credevo che sarei riuscita a scrivere e pubblicare tutto in tempo, soprattutto con tutti gli impegni di questo periodo.
Comunque spero vi sia piaciuto questo capitolo (e spero anche che mi diate almeno una recensione per questo coso di quasi mille parole…)
Non preoccupatevi, poi vi spiegherò nel prossimo capitolo perché Blaine deve prendere il pullman e non l’auto.
Seriamente,sono rimasta depressa dal fatto che nessuno abbia recensito il primo capitolo, ma vi posso capire: quella robetta di appena 660 parole che avevo fatto come primo capitolo non meritava di essere recensita.
Bè, allora ci vediamo tra una settimana, ciaooooooo J
 
 
 
P.S.: questo messaggio è rivolto a una mia amica, che mi giura sempre di leggere le mie storie, e poi non lo fa se non dopo mesi: Irene, appena leggi questo messaggio, se sono passate più di due settimane dalla pubblicazione, giuro che ti spezzo le gambe appena ti vedo, domani, chiaro?
No vabbè, dai, scherzo.
Però devi leggere tutte le mie storie che ancora non hai letto e recensire 

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Capitolo 3
*** meglio il mal d’auto ***


Aaahh, sonounapazza  sonounapazza  sonounapazza, perché mi riduco sempre all’ultimo minuto?!?

Comunque, visto che non ho praticamente niente da dire, tranne che sono sclerata perché ho appena visto tutti e tre i promo della 4x13 uno dopo l’altro e anche lo sneack peack, vi saluto e vi do appuntamento alle note di fine capitolo (voglio esssere al posssto di Jennaaaaaaaaa).

Ok, comunque ora, dopo i vari sclera menti(?), vi lascio alla storia.
 

 
 

 
 

 

Quando una colazione mancata può rovinarti tutta la giornata:

Capitolo 3: meglio il mal d’auto

Rating: Verde

Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, un po’ tutti

 
 
 
 
 
 

Quella mattina Blaine dovette utilizzare l’autobus, poiché la macchina di Kurt era dal meccanico, e quindi lui fu costretto a cedere la sua auto a suo marito, oltre che a causa della sua generosità incontrollata, anche per colpa dei “metodi molto persuasivi” che utilizzava Kurt per convincerlo a fare tutto ciò che voleva ( metodi che però non dispiacevano affatto a Blaine ).
E oltre a questo, Blaine dovette sopportare qualcosa di ancora peggiore quella mattina dello stress di dover prendere un autobus: lui soffriva di mal d’auto !
Dopo una corsa contro il tempo ( che dovette affrontare soprattutto a causa delle sue gambe più corte della norma ), Blaine raggiunse la fermata appena in tempo: il pullman stava già per partire !
Appena Wes lo vide, gli diede un cinque che quasi gli staccò un braccio !
Blaine fu totalmente spiazzato nel vederlo li, e, per la gioia di rivedere un vecchio amico, quasi si scordò di quell’assurdo risveglio. Scordò perfino di non aver ancora fatto colazione !
Poi Wes lo prese per la giacca ( proprio come faceva con il blazer, quando andavano a scuola insieme ed erano sempre in ritardo ) e lo trascinò in fondo all’autobus, mentre gli raccontava qualcosa, cosa che però Blaine non riuscì a capire per niente a causa della parlantina troppo svelta dell’amico.
Così si sedettero sui sedili in fondo all’autobus. Purtroppo però lo stomaco di Blaine era vuoto come un frigorifero a ferragosto: il mal d’auto era assicurato !
Infatti, quando l’autobus partì sgommando e sobbalzando, la nausea arrivò puntuale come un orologio svizzero a mezzogiorno.
Alla prima curva era bianco come un fantasma.

Alla seconda curva era verde come un gelato al pistacchio.
Alla terza curva avrebbe solo voluto scendere, preferendo una bella passeggiata al posto di quell’inferno…
Che viaggio tremendo !
Poi il veicolo sobbalzò su una buca e una molla del sedile lo fece rimbalzare di nuovo davanti…
Finì incastrato tra una graziosa ragazza con una coda di cavallo e un paio di occhiali in testa come frontino, e un ragazzo, anche lui con un paio di occhiali da sole in testa, però fucsia, probabilmente il fidanzato della ragazza, che cominciarono a chiacchierare.
- ma tu sei Anderson, Blaine Anderson !
- sei proprio tu in persona ?
- sei proprio tu n persona a scrivere tutti quegli articoli famosissimi ?
Blaine sorrise compiaciuto: - si, certo che sono proprio io in persona.
- Bene. Volevo proprio dirti che a pagina 36 del tuo ultimo giornale, alla quarta parola della ventisettesima riga c’è un errore. Hai scritto coraggio con una sola “g” ! Scusa, ma da te non me lo sarei proprio aspettato.

L’altra rincarò la dose: - E’ vero, l’ho visto anch’io !
Blaine stava tentando di scusarsi, ma loro non gli davano tregua.
Quando iniziarono a spettegolare, criticando questo e quello, Blaine non ne potè più: lui non sopportava i pettegolezzi !
Che viaggio tremendo !
Per fortuna, dopo un po’, arrivò Wes: - Blaine, vieni, voglio presentarti ai miei colleghi e amici.
Blaine fece per seguirlo in fondo all’autobus, ma i due rompiscatole tentarono di fermarlo: - resti qui, signor Anderson, dietro potrebbe venirle la nausea…
Per un attimo Blaine si chiese se fosse meglio il mal d’auto o quel fiume di chiacchiere.
Poi decise: meglio il mal d’auto !

 

 
 
 
 
 
 
 
NOTE DI FINE CAPITOLO:
SONO  QUIIIIIIIIIIIII !!!!!!!!!!
FINALMENTEEE !!!!!!!!!!
Mamma mia, è stressante dover aggiornare una volta alla settimana (lo so, lo so, non sono normale, e so anche che è normalissimo aggiornare una volta a settimana, ma se aveste i miei stessi impegni, non la pensereste così).
Comunque, spero proprio di riuscire a fare il prossimo capitolo un po’ più lungo di questo, però credo che la mia mente mi imponga a scrivere alternativamente un capitolo corto e uno un po’ più lungo, quindi, credo che il prossimo sarà più lungo XD.
Ci vediamo alla prossima, ciaooooooooo. 




p.s.: per caso sapete perchè mi ostino a usare il viola per il titolo delle note di fine capitolo ???

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