E chi avrebbe mai detto che il calcio fosse così bello!?

di MAPA_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** Avviso ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 6 ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 7 ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 8 ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 9 ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 10 ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 11 ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 12 ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO 13 ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO 14 ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO 15 ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO 16 ***
Capitolo 18: *** CAPITOLO 17 ***
Capitolo 19: *** CAPITOLO 18 ***
Capitolo 20: *** A massive thank you ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


Louis
 



Niall James Horan=coglione. Queste erano le uniche parole che risuonavano nella mente di Summer. Lei odiava il calcio, e suo fratello lo sapeva bene. Ma nonostante questo l'aveva trascinata al suo primo allenamento "dai ti divertirai,e poi ci sono i ragazzi e ci andremo a prendere un gelato tutti insieme,dopo" le aveva detto. Se certo.
 Ora era sugli spalti insieme a Taylor, Danielle e Perrie, le rispettive fidanzate di Harry, Liam e Zayn, amici e compagni di squadra di Niall. Erano molto unite loro quattro, in particolare lei e Taylor erano molto amiche, avevano un legame speciale.
"Sum guarda là" le disse Taylor fissando un punto del campo con gli occhi sbarrati. La bionda girò lentamente la testa finché non lo vide. Il ragazzo più bello che avesse mai visto: occhi azzurri, capelli castani, lineamenti del viso perfetti e sorriso mozzafiato. Lo fissò a bocca aperta, tanto che Taylor le chiuse la bocca sollevandole il mento con due dita
"chiudi la bocca,entrano le mosche" disse sorridendo
"ma Tay hai visto quanto cazzo è bello!?" esclamò Summer.
Rimase a fissare il ragazzo per tutto l'allenamento, osservando i suoi movimenti e i suo gesti, vedendolo ridere e scherzare coi ragazzi della squadra, tra cui suo fratello. Tutto questo tra le risatine delle tre amiche che le sedevano di fianco.
*dopo l'allenamento, seduti ai tavoli davanti la gelateria*
"Suuuuuum... Mi vai a prendere un gelato al cioccolato?" chiese Niall con la faccia da cucciolo
"ma se hai già mangiato il tuo gelato e anche il mio frappé!" protestò lei per poi arrendersi, gli occhi di suo fratello erano troppo dolci per lei
"oh e va bene vado" disse rassegnata dirigendosi verso la gelateria mentre suo fratello sorrideva soddisfatto che ancora una volta la sua faccia da cucciolo e i suoi occhioni avessero fatto effetto.
La ragazza si mise in coda aspettando il proprio turno, quando sentì una voce sconosciuta "ciao".
Si girò e le venne un colpo al cuore. Era lui.
"Ciao" rispose timida
"non mi riconosci,vero? Sono l'allenatore della squadra di calcio, oggi ti ho notata sugli spalti" le disse lui. Si ricordava di lei? L'aveva notata? La ragazza sorrise automaticamente
"ah si, ero lì per Niall, mi ha trascinato a forza al suo allenamento" sorrisero entrambi
"è il tuo ragazzo?" chiese lui all'improvviso
"no no è mio fratello" rispose lei ridendo
"ah infatti, notavo una certa somiglianza" disse lui ridendo a sua volta. 'Che risata' ,pensò Summer.
"Comunque io sono Louis" disse il ragazzo porgendole la mano
"io Summer" disse lei stringendo la mano di lui
"bel nome, Summer... Estate... Mi piace" disse lui. Lei sorrise. Una voce al di là del bancone riportò entrambi alla realtà
"signorina è il suo turno, cosa vuole?"
"Un cono al cioccolato, grazie" disse lei prendendo i soldi
"offro io" si intromise Louis
"no grazie, è per mio fratello" rispose gentilmente la ragazza pagando per poi dirigersi all'uscita
"be ci si vede" riuscì a dirle Louis facendole l'occhiolino, prima che lei uscisse
"certo! Ciao Louis" sorrise lei prima di uscire e tornare dal fratello.
"Ma quanto tempo ci vuoleper prendere un semplice gelato al cioccolato!??"chiese Niall prendendo il gelato "io ho fame!" la ragazza nemmeno badò a Niall, troppo impegnata a pensare a Louis.





 
SPAZIO AUTRICE
ok allora eccomi di nuovo qui con questa ff.. non è il massimo ma spero vi piaccia :) vi prego di lasciarmi una recensione... per me è molto importante sapere cosa ne pensate.. mi basta anche un 'ciao mi piace' 'ciao non mi piace'.... vi pregooooooo *facciadacucciolocomequelladiNiall* ;) comunque ciao a tutti dalla vostra Marty xD

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***



In love?
 

Taylor si era accorta che l'amica era pensierosa.
Attraverso la grande vetrata l'aveva vista parlare con qualcuno all'interno della gelateria, ma non era riuscita a capire chi.
Così appena tutti si alzarono per tornare a casa, aveva liquidato velocemente il suo ragazzo con un bacio, e si era catapultata tra Summer e Niall, prendendo la ragazza sottobraccio e allontanandola dal biondino, che le aveva guardate senza riuscire a trattenere una risata.
"Ora mi racconti tutto tesoro mio" le disse. Summer la guardò inclinando la testa da un lato
"ehm.. Riguardo a cosa?"
"Riguardo il tizio della gelateria"
"non ti si può nascondere nulla, eh?"
"No e adesso sputa il rospo"
"era..ehm..un vecchio amico mio e di Niall" disse Summer trattenendo una risata pensando a come aveva appena definito Louis
"se se e io sono la regina" rispose Taylor mettendo le mani sui fianchi e alzando gli occhi ala cielo
"mi scusi sua maestà, non l'avevo riconosciuta" disse Summer facendo un piccolo inchino e scoppiando a ridere. L'amica la seguì a ruota.
"Dai seriamente:chi era 'l'amante 'misterioso?"
"Louis" ammise alla fine Summer
"Louis cosa?" Si intromise a quel punto Niall che non ce la faceva più a osservare le ragazze parlare senza sapere niente
"allora è vero che lo conosce anche Niall" disse Taylor confusa
"certo che conosco Louis, è il mio allenatore di calcio" disse il biondino con noncuranza. A quelle parole Summer abbassò la testa per nascondere l'imbarazzo, e un sorriso sincero comparve sul viso di Taylor. Niall guardò le due ragazze un po' confuso.
"E tu che ci fai ancora qui!? Via via torna dagli altri"
"ehm Tay.. Se ne sono andati tutti, ecco perché mi sono avvicinato a voi" le rispose Niall
"ma io devo parlare con Sum!"
"Fatelo a casa tua, no!?"
"Giusto Niall sei un genio! Sum muoviti, casa mia non è molto distante!" esclamò Taylor presa dall'entusiasmo. Salutarono Niall e poi si trascinò dietro l'amica fino a casa sua.
*a casa di Taylor*
"Vai vai racconta tutto!" disse emozionata Taylor stringendo il cuscino che teneva sulle gambe incrociate. Summer si buttò a peso morto sul letto vicino l'amica
"stavo facendo la fila per il gelato di Niall, quando lui mi ha salutato e io mi sono girata, mi ha detto che mi aveva notata sugli spalti oggi pomeriggio e che era l'allenatore della squadra di mio fratello, e abbiamo parlato un po', mi ha detto che si chiama Louis e quando gli ho detto il mio nome ha detto che è molto bello e gli piace" raccontò
"uhm.. Interessante... Ti ha notato sugli spalti.. Gli piace il tuo nome.."
"Dai Tay smettila"
"secondo me dovresti parlargli"
"si e cosa gli dico!? Ciao sono quella di ieri sai ti ho visto una volta sola ma sono innamorata persa di te!?" esclamò Summer per poi portarsi le mani alla bocca quasi per rimangiarsi quello che aveva detto
"a Summer piace Louis,a Summer piace Louis,a Summer piace Louis" la canzonò ridendo Taylor
"dai Tay"
"ok sono seria.. Ma davvero ti piace?"
"Ma cazzo hai visto che bello che è!? I suoi occhi, il suo sorriso, il suo viso.. la sua risata.. E poi è simpaticissimo..."disse Summer sospirando e con il sorriso stampato in volto
"ok allora,
facciamo il punto: occhi a cuoricino e sorriso da ebete quando parli di lui: ci sono; imbarazzo quando si parla di lui: c'è; farfalle nello stomaco?" "Altro che farfalle, nello stomaco ho elefanti, mammut, dinosauri..."
"Ok è un si; poi... Pensi sempre a lui?" "
Eh cosa? Scusa stavo pensando.."
"A Louis?"
"Ehm.. Si"
"ok quindi anche questo è un si.. Be' amore mio credo proprio che tu ti sia innamorata dell'allenatore di calcio di tuo fratello" concluse Taylor guardando l'amica negli occhi.
Summer la guardò di rimando. Sospirò. "Ma io che possibilità ho con Louis? si insomma guardami... non potrà mai innamorarsi di una come me" si lamentò
"ti ricordi? sono le stesse cose che dicevo io, e ora guardami.. sono fidanzata con Harry da tre mesi!"
"ma Tay... tu sei bellissima,perfetta,simpatica,dolce,gentile,sempre in ordine.."
"anche tu sei bellissima,sei simpatica,dolce,generosa e sei semplice e spontanea, sei sempre te stessa
e non ti nascondi mai dietro una maschera..sei tu quella perfetta Sum, perchè la perfezione non è quelllo che si vede fuori, ma è la perfezione interiore" "non ci credo molto ma grazie amore, riesci sempre a sollevarmi"
"di nulla le amiche servono a questo.. e io sono la tua migliore amica!" scoppiarono a ridere e continuarono la loro chiacchierata. Summer si fermò a cena dal'amica, e verso le 22 si incamminò verso casa.
Camminava immersa nei suoi pensieri quando una macchina si accostò, e abbassò il finestrino facendo scorgere un viso conosciuto a Summer.
"ciao Louis!"
"ciao Summer! cosa ci fai in giro a quest'ora?"
"ho cenato da una mia amica e sto tornando a casa" rispose lei sorridendo
"vuoi un passaggio?" l'istinto di Summer le diceva di fidarsi
"perchè no" disse aprendo la porta e salendo in auto.
Diede le indicazioni al ragazzo che prese la strada per portarla a casa.
Durante il tragitto parlarono un po', e prima di scendere le chiese gentilmente di riferire a Niall un paio di cose sull'allenamento del giorno dopo.
"tranquillo glielo dirò! comunque grazie mille per il passaggio e a presto" disse slacciando la cintura
"non vieni all'allenamento di tuo fratello domani?"
"non credo"
"dai ti prego.. fallo per me" lei sorrise
"ci penserò!"
"ciao Sum"
"Ciao Louis" detto questo scese dall'auto e entrò in casa.
"mamma,papà, Niall,sono a casa!"
"ci sono solo io" le rispose il fratello sbucando in boxer dal soggiorno
"ah ok"
"dove sei stata?"
"da Tay" fece per salire le scale per andare in camera sua quando si fermò "ah quasi dimenticavo: Louis ha detto che domani l'allenamento è mezz'ora prima"
"ok,ma..tu che ne sai?"
"storia lunga" disse lei sorridendo. Il fratello con uno scatto le arrivò vicino "oh ma abbiamo tutto il tempo che vuoi" lei sorrise,del fratello poteva fidarsi, era il migliore amico che non aveva
"dammi il tempo di cambiarmi e poi quando vengo giù ti spiego".
Corse in camera sua e si infilò il suo amato pigiama, poi tornò in salotto dove il biondino l'aspattava. Si sedette sul divano e raccontò tutto, dalla gelateria, al discorso con Tay al passaggio in auto.
"ti sei innamorata di Louis?" chiese alla fine lui, che aveva ascoltato tutto in perfetto silenzio
"ehm.. credo proprio di si" concluse lei
"ma tu non lo devi dire a nessuno,è già tanto se te l'ho raccontato"
"tranquilla sorellina,ti ho mai tradito?"
"no, ma hai combinato un sacco di guai"
"dettagli"
"no Horan, mi hai messo in casini seri"
"scusa...ma non è colpa mia se sono pasticcione, cazzo!" risero entrambi
"comunque per piacere, tu lo sai e basta, ma non puoi fare niente e non devi parlare con nessuno" Niall l'abbracciò
"ok, ma sappi che qualunque cosa io ci sono"
"ti voglio bene fratellone"
"anch'io Sum". Sciolsero l'abbraccio e lei si alzò
"ah un ultima cosa" disse "mi pare scontato che adesso verrò sempre o quasi ai tuoi allenamenti di calcio e alle partite, ma nessuno deve sapere che è per Louis" Niall sorrise
"d'accordo sorellina, qualcosa mi dice che sei diventata improvvisamente una mia fan che verrà a vedermi a tutte le partite anche se i tuoi occhi saranno concentrati su Louis più che su di me" la prese in giro. Lei fece una linguaccia per poi infilarsi nel suo caldo letto, dove Morfeo l'attendeva a braccia aperte, tanto che si addormentò subito. E ovviamente sognò Louis.




SPAZIO AUTRICE
ok ragazze e ragazzi (se ci sono! xD) eccomi con il secondo capitolo.. fa schifo ma è un pochino più lungo.. ma in ogni caso capitemi, sono le 9.40 di sera e oggi io e mia madre e le mie amiche ci abbiamo dato dentro con lo shopping, sapete com'è, primo giorno di saldi, e sono un po' stanca.. ok non interessa a nessuno, ho capito. comunque se mi lasciaste una recensioncina.. PLEASE!! Prometto di aggiornare il prima possibile! ciao a tutti e BUONANOTTE! xD P.S. dimenticavo: SCUSATE GLI EVENTUALI ERRORI ma scrivo dal cellulare e vi ho già detto che sono stanca,praticamente dormo in piedi xD



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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***




Era una settimana che andava avanti così. Summer accompagnava il fratello agli allenamenti e per Louis ogni scusa era buona per scambiare due parole con la bionda. E la sera lei lo sognava. Inoltre i sorrisi del ragazzo erano diventati come una droga per lei, non riusciva a farne a meno, e gliene bastava uno per migliorarle la giornata. I due non facevano che sorridersi e guardarsi con gli occhi dolci di due innamorati. Tutti si erano accorti che il loro sentimento era reciproco, tranne loro due. Sembrava una barzelletta: si piacevano, ma nessuno dei due si accorgeva di piacere all'altro.

Come sempre Summer si stava preparando per accompagnare Niall all'allenamento. Indossava un jeans stretto azzurro cielo che le risaltava le gambe lunghe e snelle, una T-shirt blu, e le blazer blu come la maglia, e stava ritoccando il suo semplice make-up (fard, mascara e matita).
Uscì dal bagno e scese, e per poco non cadde addosso al fratello che in quel momento stava passando davanti alle scale
"Hey calma, Lou non scappa!" la prese in giro
"ah-ah, simpatico" rispose lei con una linguaccia,divertita. Si incamminarono e dopo poco arrivarono, non era molto distante dalla loro casa.
Niall andò negli spogliatoi per cambiarsi, mentre lei si andò a sedere sugli spalti, aspettando Taylor che sarebbe arrivata da un momento all'altro. Una voce che la salutò all'improvviso la spaventò a morte
"ciao Summer"
"Louis, mi hai fatto prendere un colpo" si sorrisero
"ehm... senti...volevo chiederti se magari stasera ti andava di venire con me ad una festa... Bisogna essere in coppia e sarei felice se mi accompagnassi tu.." le disse lui un po' incerto, quella ragazza lo mandava su di giri, gli faceva perdere letteralmente la testa, quando era con lei non capiva più nulla. Alla bionda brillarono gli occhi
"ehm.. Certo" rispose emozionata
"allora ti passo a prendere alle 20" detto questo le sorrise un'ultima volta per poi allontanarsi, visto che i giocatori cominciavano a entrare in campo.
Il primo a entrare fu proprio Niall, che lanciò uno sguardo complice alla sorella, dato che l'aveva appena vista parlare con Louis. Era un po' preoccupato, perché era gelosissimo di sua sorella e perché lei aveva 18 anni mentre lui quasi 21, ma sapeva che non poteva impedire a Summer di innamorarsi di qualcuno. Ricambiò il sorriso della sorella e poi si concentrò sull'allenamento.
Nel frattempo era arrivata anche Taylor. Aveva fatto appena in tempo a vedere Louis allontanarsi, e subito era saltata addosso all'amica. Quando questa le aveva detto che sarebbe andata a una festa con Louis, cacciò un urlo, e poi entrambe cominciarono a saltellare dalla felicità come due bambine. Quando Niall e Harry uscirono dagli spogliatoi, le cercarono con lo sguardo, ma ormai loro erano già tornate a casa. Il riccio salutò l'amico e tornò a casa, ma il biondo aspettò che Louis si fosse cambiato per fermarlo
"ehm ciao Louis" disse appena lo vide
"ciao Niall, complimenti, oggi sei stato molto bravo, sai, sabato c'è una partita e credo che sarai uno dei giocatori subito in campo, ma credo che lascerò in panchina..." tentò di cambiare argomento il castano, intuendo che Niall l'aveva fermato per Summer
"si si Peter mi ha già informato sulla partita di sabato, ma io volevo chiederti un'altra cosa" lo bloccò subito il biondo
"oh ehm.. E cosa vorresti sapere?"
"Cosa hai detto a Summer, prima vi ho visti parlare, lei sembrava felice ma appena sono uscito dagli spogliatoi è sparita"
"le ho chiesto se stasera usciva con me" ammise Louis
"ah ok, era solo per sapere, ciao Louis" disse Niall per poi girarsi e tornare a casa. Louis sussurrò un flebile 'ciao' e poi tornò a casa sua.

Appena Niall entrò in casa sentì Taylor e sua sorella che 'litigavano' per scegliere un vestito
"Tay dammi il vestito bianco" diceva Summer
"no Sum, tu ti metti quello rosso" diceva Taylor
"allora metto questa maglia e questi jeans" rispondeva l'altra, e dai rumori che sentiva Niall intuì che Taylor fosse riuscita a prendere anche quelli
"no Taylor ridammi immediatamente il vestito, la maglia e i jeans" disse Summer
"a costo di farti sparire tutto il guardaroba, tu stasera ti metti il vestito rosso!" esclamò Taylor
"no!" urlava l'altra in risposta.
Niall sorrise immaginandosi le due ragazze che discutevano e si rubavano i vestiti dalle mani. Non era la prima volta infatti che Taylor prendeva i vestiti dell'amica e li nascondeva sotto il letto o li buttava in giro per la stanza, stropicciandoli e costringendo così Summer a sceglierne un altro, fino a che si ritrovava costretta a indossare il vestito scelto da Taylor in quanto era l'unico che sopravviveva alla furia-stropiccia-vestiti di della ragazza con gli occhi verdi. I
l ragazzo appoggiò a terra il suo borsone da calcio e andò in cucina, dove trovò la madre
"Niall ti prego falle smettere" lo supplicò, e lui divertito cominciò a salire le scale, entrando in camera della sorella. Ignorando i suoi sguardi omicidi si diresse verso l'armadio e osservò la massa di vestiti, poi ne scelse uno. Era blu notte, con una fascia azzurra sul seno e senza spalline, lungo fino a poco sopra il ginocchio, semplice ma bellissimo,'proprio come Summer' pensò Niall, ed effettivamente in un certo senso quel vestito rispecchiava la personalità della ragazza.
Era semplice, e anche se all'apparenza poteva sembrare un vestito come tutti gli altri, aveva quelle sue rifiniture particolari, quella fascia azzurra sul seno che lo rendeva unico, e se guardato bene ci si accorgeva che in realtà era bellissimo, nella sua semplicità.
Lo stesso era Summer: una ragazza come tante altre, che non risaltava subito tra la folla, con degli occhi azzurri senza chissà quale particolarità e i capelli biondi e lisci, quasi banali, una ragazza dolce e gentile, un po' timida e che non amava stare al centro dell'attenzione e darsi arie, una ragazza normale insomma. Ma se la si osservava bene ci si accorgeva che in realtà nella sua semplicità e nella sua non-appariscenza era bellissima, forse più bella di quelle ragazze che hanno qualcosa di particolare. Perché lei nella sua semplicità era particolare, lei con la sua semplicità riusciva a colpirti, e ti accorgevi che a modo suo era diversa dalle altre, ti accorgevi che anche in quegli occhi azzurri che all'inizio sembrano tanto normali, banali, riuscivi a scorgere una scintilla, una sfumatura dell'iride, qualcosa che la rendeva unica, ti accorgevi che anche nel suo look semplice come una maglietta e un jeans e un trucco non esagerato riusciva a essere speciale, e ti accorgevi di come un vestito indossato da lei non era la stessa cosa che essere indossato da un'altra. Forse era proprio la sua semplicità che la rendeva unica.
Questi pensieri attraversarono la testa di Niall in circa due secondi, così veloci che quasi non se ne accorse. Porse il vestito alla sorella dicendole semplicemente
"mettiti questo e finitela di litigare" per poi regalare alle due ragazze un sorriso uscendo dalla camera.
Erano le sei del pomeriggio, e Taylor se ne tornò a casa, non prima di aver fatto un discorsetto a Summer, che sorridendo aveva ascoltato per poi spingere fuori dalla porta l'amica. Summer guardò dalla finestra l'amica allontanarsi borbottando qualcosa, poi andò a sedersi sul divano vicino a Niall
"comunque grazie per il vestito" disse sedendosi
"di niente, ma dove vai di bello?" chiese lui facendo finta di non sapere niente
"ehm.. Esco con Louis" disse lei e automaticamente sorrise
"vedo che sei felice"
"non dovrei? Il ragazzo che mi piace mi ha invitato a una festa" disse lei, e lui abbozzò un sorriso.
Guardarono un po' di televisione e parlarono un po', poi lui le chiese "ma.. Giusto per curiosità... A che ora hai detto che Louis viene a prenderti?"
"Alle 20, perché?"
"No niente, sono le 19.30"
"cazzo! Sono in super ritardo!" urlò lei saltando dal divano e correndo su per le scale.
Niall rise alla scena buffa e guardò la ragazza fiondarsi in bagno.
Si fece una doccia e poi si vestì, si pettinò per bene i capelli che quella sera magicamente le stavano apposto, si truccò leggermente e mise le décolleté azzurre, prese la borsa e cominciò a scendere le scale. Mentre si guardava allo specchio all'ingresso, qualcuno suonò al campanello. Niall fu più veloce di lei ad aprire. Era Louis.
"Sum, c'è Louis" disse lui
"ehm..ok allora io vado.. Quando tornano avvisa tu mamma e papà che stasera torno tardi" disse e Niall la fermò per un braccio
"per qualunque cosa io ti copro con mamma e papà, ma se succede qualcosa chiamami che vengo" le sussurrò all'orecchio. Lei sorrise
"ok e grazie" diede un bacio sulla guancia al fratello e uscì. Louis era lì che la aspettava, davanti la macchina "ciao Louis" "ciao Sum.. Ma come siamo belle stasera" disse dandole un bacio sulla guancia e sorridendole. Lei, che no se lo aspettava, arrossì un po'. Poi Louis le aprì la portiera e lei salì in macchina. Niall osservava dalla finestra il tutto. Ma sulle sue labbra spuntò un leggero sorriso, era sereno: Louis gli piaceva molto di più di alcuni degli ex di sua sorella, e sentiva che poteva fidarsi del castano dagli occhi di ghiaccio.
 
 
 
 
 
 
 
 
SPAZIO AUTRICE
Ok allora solo una cosa:spero vi piaccia. Non è il massimo, ed è soprattutto un capitolo riflessivo che ho usato per descrivervi la nostra Summer <3 Comunque... Cosa succederà alla festa con Louis!? Ci saranno sorprese? Credo di si ;) alla prossima e se vi va per piacere recensite xD

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Capitolo 4
*** Avviso ***


Allora ragazze questo non è un vero capitolo. Io ho già pronto il prossimo capitolo, devo solo postarlo. Ma questa ff nessuno se la caga, non interessa a nessuno, quindi stavo pensando di cancellarla. Se c'è qualcuno a cui invece piacerebbe che continuassi (ne dubito lol), me lo dica. Vi chiedo semplicemente una piccola recensione per sapere cosa ne pensate. Mi basta anche un "continua voglio sapere come va a finire" oppure "per me va bene anche se la cancelli". Se non ricevo almeno 2 recensioni, cancello la storia. Quindi chiedo di lasciare una recensione per farmi sapere se continuare o meno. So che mi odiate.. Ma grazie comunque :) spero ci sia qualcuno a cui piaccia e che mi chieda di continuare, anche se so di chiedere troppo :( la vostra Marty :)

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 4 ***




Durante il tragitto che era durato circa mezz'ora, i due non si erano detti quasi nulla, tanto era l'imbarazzo. Arrivati il castano accostò e scese, per poi aprire la porta dell'auto con un sorriso alla ragazza.
"Ma come siamo galanti" disse lei ridendo
"io sono un vero gentleman" rispose lui vantandosi. Prese a braccetto la bionda e insieme entrarono nella casa dove si teneva la festa.
"ehilà Tomlinson! Alla fine l'hai trovata la ragazza da portare alla festa... E cazzo se hai scelto bene!" esclamò un tizio con in mano un bicchiere di qualche strano cocktail avvicinandosi ai due e scrutando bene la ragazza
"Hey Josh! Da quanto tempo! Comunque lei è Summer, Summer, lui è Josh" Louis fece le presentazioni e i due si strinsero la mano, poi Josh accompagnò i due al tavolo dove c'erano i drink.

La bionda non faceva che sorridere ai presenti, si sentiva osservata, e credeva che almeno sorridendo avrebbe fatto una bella impressione a quelli che la guardavano. Louis era leggermente irritato che i ragazzi ronzassero intorno alla 'sua' Sum, ma ci diede poca importanza. Grande errore, quella superficialità si sarebbe rivelata un grande errore.

Era un bel po' che erano lì a ballare insieme, Summer e Louis, stavano vicini, non si staccavano, continuavano a sorridere e a ballare. Poi lui le disse di dover andare in bagno, e la bionda annuì semplicemente, sedendosi su una poltroncina, quelle scarpe la stavano uccidendo. Il tizio di prima, Josh, la indicò, e un ragazzo che poco prima era con lui si avvicinò.
"Hey bellezza"
"ehm.. Ciao"
"ti va di ballare?"
"Ecco in realtà io stavo aspettand..."
"Non importa,vieni" le disse lui prendendola per un braccio. La trascinò in una camera vicino al bagno, e cominciò ad alzarle il vestito, a palparla e a baciarle il collo, e lei non era capace di reagire, voleva urlare,voleva scappare, ma ogni suo muscolo era come congelato,immobile, il suo corpo non rispondeva agli ordini del suo cervello. L’unica cosa che riuscì a fare fu sperare che qualcuno la salvasse.
Louis uscendo dal bagno sentì dei rumori strani provenire dalla stanza accanto, e guidato da suo istinto senza pensarci due volte entrò. Spalancò gli occhi davanti a quella scena e urlò al ragazzo di lasciare stare Summer, e vedendo che questo continuava gli tirò un pugno. Poi senza preoccuparsi del ragazzo a terra la prese in braccio e la portò fuori, su una delle panchine del giardino. Lei era ancora un po' stordita e sotto shock, ci mise un po' a realizzare il tutto, ma quando lo fece si buttò tra le braccia di Louis
"grazie... grazie Lou…E scusa se sono una stupida" disse mentre una lacrima le rigava il volto. Lui gliela asciugò con la sua grande mano morbida
"no piccola, non è colpa tua, semplicemente eri un po'... Spaventata e non riuscivi a reagire" cercò di tranquillizzarla lui accarezzandole i capelli. Quando lei si fu calmata appoggiò la testa sulla sua spalla, e lui le mise un braccio intorno alla vita, sorridendole e avvicinandola a sé. Poi dopo un po' di silenzio Louis pensò di far qualcosa per far sorridere di nuovo la ragazza, per vedere quel sorriso che gli piaceva tanto, e cominciò a farle il solletico. Summer si liberò dalla presa del castano e cominciò a correre per il parco, con lui che la inseguiva, sembravano due bambini. Ma lui era più veloce e con quel vestito la ragazza era impedita a correre, così Louis la raggiunse subito, abbracciandola da dietro. Nel farlo però inciampò e cadde tirandosi a terra anche la bionda, che si ritrovò distesa sul petto di Louis, a pochi centimetri dal viso angelico del ragazzo, a poca distanza da quelle labbra così rosse e invitanti, e immersa in quegli occhi azzurro ghiaccio nei quali si perdeva. Sorrise imbarazzata per poi alzarsi e spezzare quel legame magnetico che come delle calamite univa i loro occhi. Anche Louis si alzò e sorridendole dolcemente le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Poi la prese per mano e tornarono dentro la casa. Per il tempo che restarono rimasero sempre vicini, come se una forza maggiore di loro li costringesse a rimanere uniti e a far incontrare i loro sguardi. Quando il ragazzo di prima entrò nel campo visivo di Summer, la bionda fu assalita dalla paura e si strinse a Louis, che prontamente salutò i suoi amici per poi uscire. Salirono in macchina e Louis accese il motore.
"Scusa Lou se ti ho rovinato la serata.."
"Scherzi? È quel tizio che l'ha rovinata a noi, tu a me l'hai solo migliorata, e piuttosto scusami tu, se non mi fossi allontanato non sarebbe successo quel' 'incidente'...."
"Non è colpa tua"
"ma neanche tua"
"e allora credo che non ci siano problemi, è tutto risolto, no?" concluse ironizzando Louis. Era sempre allegro e pronto a scherzare su tutto. E questo a Summer piaceva molto.

Louis accostò e spense il motore.
"Be'.. Allora grazie mille di tutto" disse Summer
"grazie a te Sum di essere venuta, mi ha fatto piacere" rispose lui con uno di quei suoi sorrisi angelici.
"Ah... Non dire nulla a Niall dell'incidente, gli parlo io' " disse la bionda, e Louis annuì
"ok.. Ciao Sum" e così dicendo le diede un bacio sulla guancia "ciao Lou" disse lei scendendo dall'auto. Il ragazzo la seguì con lo sguardo finché lei non entrò in casa, rivolgendogli un ultimo sorriso sulla porta, per poi chiudersela alle spalle.

Summer cercò di fare meno rumore possibile. Era solo l'una, e anche se si aspettava di tornare più tardi era abbastanza tardi,e di certo i suoi stavano dormendo. Sperò che suo fratello non la stesse aspettando. Peccato che però la sua speranza si spense quando vide il fratello disteso sul suo letto mentre fissava il soffitto. Condividevano la stessa stanza, e Niall si accorse subito quando la sorella entrò in camera.
"Hey"
"ciao"
"com'è andata?"
"Diciamo bene"
"diciamo?"
"C'è stato un.. incidente"
"cosa!?" urlò lui
"Abbassa la voce mamma e papà dormono!"
"In realtà non sono a casa... Ma cosa è successo?" chiese quasi irritato. La bionda abbassò lo sguardo.
"Sum?"
"Ecco..." la ragazza ci pensò un po', poi si decise a parlare. Raccontò tutto al fratello, anche se per un attimo aveva deciso di non dirgli nulla. Ma alla fine cedette, Niall era suo fratello e il suo migliore amico.
"...ma non c'entra nulla Louis, non è colpa sua, anzi mi ha salvata" si affrettò a specificare la bionda finito il racconto. Niall la guardò dolcemente
"Quindi in realtà non è successo nulla? Louis è arrivato in tempo? E tu stai bene?"
"Si... Ma è stato bruttissimo, ho avuto davvero paura" ammise Summer togliendo finalmente quella maschera che la faceva sorridere e che lei aveva messo solo per far credere a Louis che andasse tutto bene. Era così lei, tendeva a nascondere i suoi sentimenti, era un po' introversa, e Niall e Taylor erano gli unici che la capivano veramente e con i quali Summer non si preoccupava di mostrare i suoi veri sentimenti e i suoi veri stati d'animo. Niall l'abbracciò.
"Non preoccuparti, non è successo nulla, Louis è arrivato in tempo e quindi è tutto a posto, dai Sum, tranquilla" la coccolò tra le sue braccia finché non si addormentò, con le lacrime che ancora le segnavano il viso. Eppure, nonostante le rassicurazioni, Summer si sentiva strana. Stava dormendo, eppure un vortice di emozioni le metteva sottosopra lo stomaco. Era ancora un po' spaventata, preoccupata, ma allo stesso tempo era felice, felice che il castano l'aveva invitata alla festa, felice che erano stati vicini, felice che lui le aveva sorriso e l'aveva stretta a sé, felice che l'avesse salvata, felice.. Neanche lei lo sapeva il perché a dirla tutta, era felice e basta. E poi sentiva le farfalle nello stomaco, continuava a ripensare a lui, ai suoi occhi, alle sue labbra, alla voglia che aveva avuto di baciarle quando si erano ritrovati a pochi centimetri l'uno dall'altra, e forse era felice solo perché nonostante l 'incidente' aveva passato una bella serata con lui. Inoltre continuava a pensare a quanto fosse forte il desiderio che anche lui ricambiasse i suoi sentimenti... Si, decisamente aveva un' uragano di emozioni diverse e incontrollate dentro di sé, e forse si addormentò proprio cullata da quelle sensazioni che la percorrevano da capo a piedi.
Summer si svegliò, sentendo un peso sopra di sé. Girò leggermente la testa e si accorse che il peso che sentiva era quel bisonte di suo fratello, che praticamente le era sopra. Evidentemente si era addormentato poco dopo di lei, ed avevano dormito così tutta la notte. Sorrise, dormendo era riuscita a riordinare quel vortice di emozioni che aveva la sera prima ed era visibilmente più serena. Svegliò Niall che borbottò qualcosa ma non accennò a muoversi da sopra la sorella
"levati bisonte" gli disse lei ridendo
"sarai anche bellissimo ma cazzo quanto pesi! Mangi troppo!" In risposta Niall aprì un occhio per guardarla male, poi si spostò per far in modo che la sorella potesse alzarsi. Poi si tirò il lenzuolo sopra la testa e tornò a dormire. Summer sorrise e si diresse verso il bagno, fece una doccia e si cambiò, poi scese a fare colazione.
"Ciao tesoro com'è andata ieri sera?"
"Bene papà" mentì lei, che di certo non voleva raccontare tutto ai suoi. Afferrò un biscotto e si versò un po' di caffè nella tazza.
"Papi io vado da Tay, e dì a quel bisonte di mio fratello che oggi agli allenamenti vado più tardi, ora scappo, ciao!" la bionda liquidò velocemente il padre per poi prendere la borsa e catapultarsi a casa dell'amica.






ECCO SUMMER ;)



ED ECCO IL NOSTRO LOU <3



SPERO VI PIACCIA SONO CONSAPEVOLE CHE QUESTO CAPITOLO SIA ANCHE PEGGIO DEGLI ALTRI…. SORRY u.u MA IO SO CHE SIETE BUONE E RECENSIRETE LO STESSO VERO? XD
P.S. GRAZIE A:
i_loveNiall
marta_FOREVERYOUNG
hugs21
1D forever young
Flooidiot
Gli occhi di Louis
GRAZIE RAGAZZE!!!! <3 <3 <3


lo so odiatemi ma non riesco a pubblicare le immagini, o meglio le pubblico ma non si vedono >.< scusate ancora :(

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 5 ***


Innanzitutto scusate x le immagini :( ecco i link
SUMMER : http://xn--80aqafcrtq.cc/img/1/4/3/143216.jpg
LOUIS: http://images6.fanpop.com/image/photos/32200000/Louis-Tomlinson-2012-one-direction-32288179-2000-2304.jpg io la adoro questa *-*
SPERO VI PIACCIANO COME IL CAPITOLO xD

AH, DIMENTICAVO: GRAZIE A TUTTE, A CHI SEGUE LA STORIA, A CHI LA RECENSISCE A CHI LA METTE TRA LE SEGUITE/PREFERITE/DA RICORDARE, MA GRAZIE ANCHE ALLLE LETTRICI SILENZIOSE :) RAGAZZE VI ADORO!!!! :) *-*




La ragazza percorse alla velocità della luce la strada che separava casa sua da quella dell’amica, senza sapere neanche lei perché in realtà. Suonò alla porta e aprì la madre di Taylor “ciao Summer! Ti chiamo subito Tay!” disse la donna sorridente e Summer si limitò ad annuire e ad accomodarsi sul divano. L’amica scese ancora in pigiama.”ma che ore son…” non terminò di parlare che vide la bionda sul divano, e capì al volo “ok allora mi vesto che poi usciamo e mi racconti tutto!” detto questo tornò in camera a cambiarsi, e scese dopo 5 minuti tuuta bella vestita e preparata. Le due amiche salutarono velocemente la madre di Taylor e raggiunsero il bar più vicino, ordinarono un caffè e un cornetto ciascuna e aspettando la colazione Summer cominciò il racconto. Raccontò tutto per filo e per segno all’amica, in particolare tutte quelle strane sensazioni che aveva provato la sera prima di addormentarsi.
“beh mi dispiace per quel..ehm..incidente come lo chiami tu, deve essere stato terribile, meno male che c’era Louis altrimenti… non ci penso nemmeno” disse Taylor facendo una smorfia
“come stai ora?”chiese poi preoccupandosi per la sua migliore amica
“non ci crederai ma sono stranamente serena e felice,non so perché, sento che oggi sarà una bella giornata”
“se lo dici tu…oh grazie” disse la ragazza vedendo il cameriere metterle la tazza di caffè davanti al naso
“comunque dicevo… ma non è successo nulla tra te e Louis?”
“ancora che me lo chiedi!?, no!nulla!niente!” disse la bionda esasperata dall’insistenza di Taylor
“peccato...ci speravo in realtà,insomma lui ti piace, sembra un bravo ragazzo, siete una bella coppia, sarebbe bello se vi metteste insieme..” commentò aprendo la bustina di zucchero
sembra un bravo ragazzo…mamma mia sembri mia madre!! E poi Tay, guarda la realtà,guarda me, non potrei mai piacergli, siamo solo amici” concluse Summer addentando il suo cornetto al cioccolato
“hey quello era il mio!” disse Taylor strappando dalle mani il cornetto all’amica
“il mio è questo al cioccolato, il tuo è quello alla marmellata” disse e l’altra scosse il capo alzando gli occhi al cielo
“ok ok tranquilla!”.
Così passarono velocemente da un’argomento all’altro, e uscite dal bar andarono un po’ in giro per Londra a girare senza una meta precisa, entrando e uscendo continuamente dai negozi. Non fecero praticamente nulla se non divertirsi, divertirsi come due pazze, divertendosi come da tanto non facevano. Pranzarono al McDonald’s e continuarono il loro giro di Londra per tutto il pomeriggio, facendo tappa ai Kensington gardens dove si sedettero su una panchina per far riposare le gambe. Il telefono di Summer vibrò,segno che era arrivato un messaggio, e quando lo estrasse dalla borsa si accorse che erano le 17 passate e che aveva ben 5 chiamate perse del fratello e 3 messaggi sempre dell’irlandese.
“cazzo Tay è tardissimo!! Mio fratello mi aspetta all’allenamento!”
“tuo fratello… o Louis?” la bionda arrossì e abbassando lo sguardo si alzò dalla panchina “vieni o no,tu?” chiese poi a Taylor che sembrava intenzionata a non muoversi dalla panchina
“ti raggiungo dopo,sono stanca” disse chiudendo gli occhi per godersi il sole che le illuminava il viso
“ok,a dopo” Summer si incamminò e in un quarto d’ora raggiunse i campi di calcio. Si sedette sugli spalti e sorrise al fratello che l’aveva notata arrivare.

Finito l’allenamento, la ragazza aspettò che Niall uscisse dallo spogliatoio intrattenendosi a parlare con Danielle e Perrie, anche loro sugli spalti ad aspettare i rispettivi ragazzi Liam e Zayn. Di Taylor però non c'era nemmeno l’ombra. Summer provò a chiamarla al cellulare ma non rispose. Si stava chiedendo dove fosse finita quell’idiota della sua amica, quando due mani le coprirono gli occhi. Sorrise riconoscendo il ragazzo.
“Niall sono 18 anni che mi fai questo giochetto e sono 18 anni che ti dico che ti riconosco sempre” il biondo sbuffò e tolse le mani dagli occhi della sorella “
hai ragione… vabbè, comunque..sentiamo signorina Horan oggi dove è stata da non poter rispondere al telefono e farmi preoccupare? Sa, dopo ieri sera sono diventato ancora più geloso di lei, e mi preoccupo di più” disse lui facendole una mezza specie di ramanzina
“scusa fratellone..ero con Tay, e tra l’altro la sto anche aspettando, ha detto che veniva un po’ dopo, ma non la vedo arrivare” disse lei guardandosi intorno cercando di scorgere la chioma bionda dell’ amica senza risultati.
"ok… ah Sum, quasi dimenticavo, ho parlato con Lou.. Ti aspetta negli spogliatoi, deve parlarti anche lui" le disse il fratello. Il cuore di Summer accelerò. Guardò il fratello fulminandolo con lo sguardo
“cosa gli hai detto?!” sussurrò. Lui si limitò ad alzare le mani in segno di arresa e sorrise beffardo
"Niall James Horan" continuò sussurrando la ragazza, "sei in un mare di guai" disse. Il fatto che lo avesse chiamato con il suo nome intero non prometteva nulla di buono, infatti lo faceva solo quando era arrabiata o quando suo fratello ne combinava una delle sue. Summer a passo svelto e con il cuore in gola si avviò verso gli spogliatoi. Aprì la porta ed entrò, trovando Louis mentre si cambiava.
"Louis... Niall mi ha detto di venire qui.. Volevi parlarmi?" poi spalancò gli occhi blu vedendo il ragazzo a petto nudo "oh scusa, Niall mi ha detto di venire.. Non sapevo ti stessi cambiando" si scusò abbassando lo sguardo.
"Non fa niente tranquilla" la rassicurò Louis "Comunque tuo fratello mi ha detto tutto" disse con un sorriso. Il cuore della bionda perse un battito.
Cosa aveva fatto quel babbuino biondo? Cosa aveva detto a Louis!?? ‘Se ne ha combinata un’altra delle sue, non gliela faccio passare liscia stavolta’ pensò la bionda aspettando che il ragazzo parlasse, ma vedendo che non ne aveva intenzione si fece coraggio
“e…” disse per incitare il castano a parlare
“e non ci trovo nulla di male, anzi ne sono contento” Summer spalancò la bocca. Qualcosa non quadrava. Niall aveva detto a Louis che lei era innamorata di lui, e reagiva così? No assolutamente qualcosa non quadrava. A meno che…
“c-cosa ti h-ha detto esattamente?”
“che vuoi entrare a far parte della squadra femminile di calcio che alleno, non è forse così?” disse lui guardandola per un attimo perplesso. La bionda maledisse in tutte le lingue del mondo il fratello, ma non sentendosela di deludere Louis rispose
“ehm..certo..non sono brava, ma mi piacerebbe”
“non preoccuparti, un po’ di pratica e se ti piace vedrai che diventerai bravissima” la rassicurò lui sempre con quel sorriso mozzafiato stampato sul volto. ‘oh ma certo,e con un po’ di pratica troverò il modo migliore per uccidere Niall James Horan’ pensò la bionda
“ehm, Louis?”
“si?”
“se non è un problema, potresti aggiungere nella squadra anche una mia amica?, condividiamo la stessa passione” disse lei con un sorriso
“ma certo, nome?”
“Taylor Swift”
“d’accordo” la bionda fece per andarsene ma lui la fermò
“ehm.. come stai? Per ieri sera intendo”
“tutto apposto grazie, sto bene, l’ho superato, grazie a Niall e a te” rispose lei sottolineando la parola ‘te’ facendo venire i brividi a Louis, che la guardò sorridendo. Riusciva a fare solo quello quando era con lei, sorridere, perché perdeva la testa stando con quella ragazza, la trovava semplicemente mozzafiato.
“ok allora.. ci si vede in giro, e se vuoi qualche volta usciamo di nuovo, se ti va..” disse lui portandosi una mano dietro la nuca
“certo” si limitò a dire lei per poi salutarlo e uscire. Suo fratello si era dileguato, ‘e fa bene, perché se lo trovo è finito’ pensò la bionda, e le tornò in mente quello che aveva detto la mattina ‘...sono stranamente serena e felice,non so perché, sento che oggi sarà una bella giornata’ aveva detto a Taylor mentre erano al bar.
Si certo, una bella giornata per far sparire dalla faccia della terra suo fratello. Lei odiava il calcio, e ora si ritrovava addirittura a fare parte di una squadra. Glielo aveva anche detto “...ma tu non lo devi dire a nessuno,è già tanto se te l'ho raccontato..." o “...tu lo sai e basta, ma non puoi fare niente e non devi parlare con nessuno...”. E lui? 'Oh, quell'idiota ha fatto di testa sua. L’unica cosa buona è Louis' pensò la ragazza. Beh dai, forse quella volta Niall ne aveva combinata una di giusta. 'se Louis allena la squadra,starò più tempo con lui' ragionò Summer 'Niall James Horan, per ora metto da parte i miei piani da omicida.... sei salvo, ma solo per adesso' .


SPAZIO AUTRICE
AHAHAHA incazzatina la ragazza,eh?? Se chiama Niall 'NIALL JAMES HORAN' solo quando è arrabiata, e qui lo chiama con il nome intero per.. ben 3-4 volte (ho perso il conto), direi che sì, è un po' arrabiata. Ma si risolverà tutto, tranquille!...o forse no?!?? ahahaha ok ho rotto abbastanza, mi dileguo. Spero vi piaccia e scusate gli errori xD se mi lasciaste una recensioncina (?) vi sarei grata ma non siete obbligate, so che è già tanto che leggete, una recensione è chiedere troppo.. vabbè, alla prossima, un bacio :* c:





ULTIMA COSA: SE AVETE CONSIGLI O SUGGERIMENTI DITEMI TUTTO E X FAVORE SE VI VA DITEMI ANCHE CHE NE PENSATE DI SUMMER<3 GRAZIE BELLE<3

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 6 ***



Summer fece chiudere la porta di casa con un calcio.
"Tesoro che succede?"
"Niente papà..dov'è Niall?" chiese sbuffando
"È uscito"
"mmh ok"
"non mangi?"
"Che ore sono?"
"Le otto e mezza"
"di già? Comunque no grazie"
"ok" rispose lui pacatamente
"la mamma?"
"Strano ma vero, è con Niall"
"dove l'ha trascinato la mamma stavolta?" rise la ragazza
"in realtà è stato tuo fratello a trascinarla al centro commerciale, pensa che credeva di sognare, Niall non è tipo da centro commerciale"
"impossibile" disse lei spalancando la bocca. Niall al centro commerciale? Di sua spontanea volontà? Nah, impossibile, l’aveva detto anche il padre.
"E invece è così tesoro"
"ok io vado in camera,non ho fame". La ragazza salì velocemente le scale e arrivò in camera sua. Si buttò sul letto e cominciò a ripensare un po' a quello che era successo negli ultimi giorni. A tutto quello che era successo da quando aveva incontrato Louis, a quello che provava per il ragazzo e si soffermò a pensare al sogno che aveva fatto queste ultime 2-3 notti. Si, perché c'era un sogno che la tormentava da un po' anche se non ne aveva parlato con nessuno. Lui è lì, bello come sempre, seduto nel giardino di non si sa quale casa, a gambe incrociate, seduto sull'erba fresca ancora umida, con un paio di pantaloni corti non più giù del ginocchio e una T-shirt a righe, con la schiena appoggiata al tronco di un albero, che guarda con un sorriso beato stampato in viso lei, Summer, anche lei seduta sull'erba, e anche lei sorridente. Sono lì a parlare, ma lei non si ricorda di cosa. Poi ad un tratto lui si distende e appoggia la testa sulle gambe di lei, e continuano a parlare, mentre gli accarezzava dolcemente i capelli,ma ancora una volta lei non si ricorda di cosa stessero parlando, e poi di colpo lui la spiazza con una domanda "tu sei innamorata? perché sai Sum.. Io mi sono innamorato di una ragazza..." A quel punto l'erba da verde acceso come si spegne, diventa più scura, il cielo limpido si fa più cupo, Louis sparisce e diventa tutto buio, finché la ragazza non apre gli occhi per accorgersi di essere nel suo letto tutta sudata e di aver appena avuto un incubo e una domanda continua a martellarle incessantemente la mente: di chi è innamorato Louis??!?
Una porta che sbatte distolse Summer dai suoi pensieri. Segno che forse Niall e sua mamma erano tornati a casa. Sentì i passi di qualcuno salire le scale e poi bussare alla sua camera.
"Avanti" disse lei, e una testa bionda fece capolino dalla porta
"posso entrare?"
"Si Niall"
"ehm..."
"Perché non mi hai detto niente?" Lo anticipò lei rimanendo distesa sul letto
"Di cosa?" Chiese lui con un'aria angelica e innocente accomodandosi vicino a Summer
"di aver detto a Louis che volevo iscrivermi a calcio,Niall, di avergli detto che amo il calcio quando lo odio" disse lei cercando di non sembrare arrabbiata, anche se un po' lo era
"ma dai non è poi così male, e poi quando eravamo a Mullingar giocavamo sempre a calcio e..."
"Avevamo 8 anni Niall" lo interruppe lei
"dai volevo farlo per te, non ce la facevo a vederti sempre li così" si giustificò
"così come?" a quel punto Summer sembrava confusa
"Avanti Summer vuoi nasconderlo a me che sono tuo fratello!?? Guarda che anche Taylor se n'è accorta, fuori eri la solita Summer allegra e sorridente, dentro morivi perché non succedeva niente tra di voi e lui ti piace da morire" disse lui alzando le braccia al cielo. Lei abbassò lo sguardo. Niall come sempre aveva ragione, e poi in fondo era stato dolce da parte sua pensare di darle una mano. E la rabbia di prima in realtà non era vera rabbia (?) ma semplicemente la reazione più spontanea quando aveva saputo che il fratello l'aveva tenuta all'oscuro di tutto, perché questo si che odiava, perfino più del calcio, essere tenuta all'oscuro di tutto specialmente di qualcosa che la riguarda.
"Ma tu lo sai che odio il calcio, e a giocare sono imbranata, questa non dovevi farmela" disse poi
“farò solo una figura ancora peggiore”
"non è vero e comunque era l'unico modo per avvicinarti un po' di più a lui... E poi lui é li apposta per insegnarti! Mi perdoni? In fondo l'ho fatto per te, sorellina cara..."
"Non lo so"
"dai ti prego! Sei la sorella migliore del mondo, la più buona, la più intelligente, la più brava, la più simpatica, la più divertente, la più bella, la più sexy..." provò a convincerla lui
"Hey!"
"Che c'è? Ho una sorella meravigliosa e non posso vantarmene?"
"Qual è l'ultima cosa che hai detto?" disse lei ridendo
"che sei la più sexy?" disse ridendo anche lui
"Mi trovi sexy!?" chiese divertita ma allo stesso tempo incredula alzando un sopracciglio
"si, e molto, e se non fossi mia sorella..."
"Dai Niall!"
"Hey uno ti fa un complimento e reagisci così?" lei scoppiò a ridere "vedi che ti ho sollevato il morale? allora mi perdoni?" chiese lui con occhi sognanti e con un faccino da cucciolo adorabile e con un sorriso da un orecchio all'altro
"non so ti ho detto"
"e se io ti dassi questo?" disse lui tirando fuori da chissà dove un sacchetto. Lei lo prese curiosa. Aprì il sacchetto e ne estrasse un'enorme vasetto di Nutella da 3,5 kg. Sorrise e spalancò la bocca mentre se lo mangiava con gli occhi. Una cosa che non odiava per niente ma che anzi adorava era la Nutella. Aprì il vaso ne prese un po' con il dito per poi portarlo alla bocca
"Che dolce!" esclamò
"oh grazie"
"non dicevo a te scemo, ma alla Nutella" disse lei ridendo di nuovo. Sinceramente anche Niall la trovava bellissima e adorabile quando sorrideva o rideva.
"Oh vabbe... Comunque mi perdoni?" Chiese speranzoso nuovamente con quella faccia da cucciolo.
"Ma certo come potrei rifiutare"
"evvai!"
"Ancora!? Ma Niall sei proprio scemo, io parlavo con la Nutella che mi ha appena chiesto se mi andava di mangiarla, e ovviamente non posso rifiutare" lui la squadrò, incapace di capire se lei dicesse sul serio o meno. La ragazza si alzò, appoggiò il vasetto sulla scrivania e poi si ributtò sul letto in braccio al fratello
"ma dai scherzavo!! Parlavo con te! Tu sei dolce -anche se la Nutella di più- e sei tu quello a cui non posso rifiutare di perdonarti, ti voglio troppo bene per tenerti il broncio più di tre ore" disse ridendo di gusto mentre lui le accarezzava i capelli
"è vero, anche da piccoli, dopo tre quattro ore che avevamo litigato tornavi da me dicendomi che mi volevi bene e volevi fare pace!” disse ridendo
“e poi meno male che la Nutella ha fatto effetto! Non sai quanta fatica ho fatto a trovare quel benedetto vaso di Nutella! Ho trascinato la mamma in tutti i supermercati di Londra e poi siamo finiti a quel negozio di cioccolata che c'è nel centro commerciale"
"ah ho capito insomma quello davanti cui mi metto a sbavare quando ci passo con Taylor" disse lei ridendo. Rise anche lui. Rimasero li in silenzio per un po’, poi lui quel silenzio lo interruppe
"Sum.. Tu non hai fame?"
"D'accordo mangione vai, io rimango qui, non mangio" rispose lei. Il ragazzo si alzò, le baciò la fronte e uscì dalla camera trionfante. Conosceva troppo bene sua sorella. La sua faccia da cucciolo e la cioccolata erano i punti deboli della bionda. E ultimamente anche Louis si aggiungeva a questi due.
Intanto lei sorrise.
Lei. Nutella.Computer. Facebook. Camera. Da soli.
Accese il computer e con la Nutella in mano si sedette alla scrivania. Sarebbe stata una bella serata.


"Summer muoviti!" urlò suo fratello
"uff arrivo arrivo" sbuffò lei prendendo lo zaino. Dopo quasi un mese -tre settimane- di 'vacanza' perché la scuola era rimasta chiusa per lavori, dovevano tornare in quell'inferno. La bionda corse giù per le scale e salì sulla moto dietro suo fratello. Avevano un anno di differenza ma andavano ancora nella stessa scuola e lui l'accompagnava ogni mattina. Era comodo avere un fratello maggiore con la moto.
Arrivati davanti al cancello trovarono gli altri. Summer salutò i ragazzi e suo fratello e prese sottobraccio Danielle e Taylor. Insieme si allontanarono dai ragazzi per arrivare ai loro armadietti, uno di fianco all'altro. Al suono della campanella entrarono in classe, fortunatamente avevano un corso in comune quella mattina, anche se era algebra. Le ore passarono in fretta, e presto suonò l'ultima acampanella. All'uscita da scuola Summer salutò le ragazze per dirigersi dove suo fratello aveva lasciato la moto e intanto cercò il biondo con lo sguardo.
Possibile che quando serviva non c'era mai!?
Poi vide un gruppo di ragazze tutte ammucchiate a guardare qualcuno. Si avvicinò per dare anche lei un'occhiata, e quando vide il ragazzo al centro di tutta quella attenzione sorrise.




Hola gente! spero ve gusti il capitolo! -ok il mio spagnolo è pessimo -.-' cmq fatemi sapere che ne pensate e secondo voi chi è il ragazzo misterioso? xD ahahahah mi hanno regalato il vaso di Nutella da 3,5 kg (non chiedetemi dove l'hanno trovato) e ho deciso di metterlo nel capitolo xD si lo so pessima idea ma mi ispirava <3 al prossimo capitolo :) un bacio :*

A proposito..oggi ero creativa e ho scritto una nuova ff.. passereste a leggerla? Ecco il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1575562&i=1 grazie cmq :)

P.S: Grazie a tutte ragazze, davvero. Questo capitolo è per tutte quelle che mi sostengono. Grazie davvero, vi adoro. <3

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 7 ***


SCUSATE IL RITARDO RAGAZZE >.< ODIATEMI...MA RECENSITE <3 NO OVVIAMENTE SCHERZO ;)

 
"Sum!" esclamò il ragazzo vedendola. Lei sorrise arrossendo leggermente
"Louis! Che ci fai qui?" lui le si avvicinò, allontanandosi dalla folla di ragazze che lo accerchiavano
"sono passato a prenderti, piccola" disse con uno di quei sorrisi che le mozzavano il fiato.
"Come mai?"
"Passavo di qui, e ho pensato di venirti a prendere, così prima degli allenamenti andiamo a prendere un gelato se ti va" osservò la faccia confusa della ragazza
"ehm Sum.. Ti sei dimenticata che oggi cominciano gli allenamenti per te e Taylor?" lei sgranò gli occhi
"ma figurati è che.. Che.. Mi chiedevo dove fosse finita Taylor, ecco" certo come no. Se ne era dimenticata e non lo aveva neanche detto a Taylor.
"Oh.. Vabbe andiamo?"
"Ehm certo, ma passiamo per casa mia, devo mettere giù lo zaino e avvisare Taylor" si incamminarono, ma quando furono usciti dal cortile lei andò da una parte e lui da un'altra.
"Sum!" la chiamò, e lei lo raggiunse
"ma non dobbiamo andare di la?" chiese lei aggrottando la fronte
"si, ma la mia macchina è qui" disse lui indicando una mini cooper blu notte
"wow!"
"Wow cosa?"
"È la macchina che ho sempre voluto ma che i miei non mi hanno ancora comprato.."
"dici davvero?"
"Si, mi piace tantissimo la mini cooper, e trovo che quel blu sia bellissimo.. Sono patetica vero?"
"no affatto" disse lui sorridendole "lo penso anch'io, solo che è strano.. Di solito le ragazze si stupiscono di fronte a macchine sportive, e non ad auto semplici come questa"
"che devo dirti, mi piacciono le cose semplici" rispose Summer con non-chalance aggiustandosi i capelli dietro l'orecchio. Salirono in auto e lui accese il motore "ma spiegami una cosa: perché l'atra sera avevi un'altra macchina?" chiese lei
"Ehm.. Era quella di mio padre, ci tenevo a fare nella figura" disse lui ridendo. Lei rise con lui. Dopo un po' calò il silenzio.
"A cosa pensi?"
"A come convincere i miei a farmi comprare la macchina" lui rise
"guarda che sono seria" disse senza però di fatto trattenere una risatina
"cioè insomma.. un po' seria...comunque, tu a cosa pensi?"
"Al fatto che a volte non riesci a nascondere il tuo accento irlandese"
"ah..dovrei nasconderlo?" chiese lei un po' dispiaciuta
"ma figurati, io lo trovo adorabile, mi piace" disse cercando di imitare un leggero accento irlandese. Lei rise.
"Che bella risata.."
"Cosa?"
"Oh guarda siamo arrivati" disse lui cambiando discorso per rimediare alla frase imbarazzante che aveva detto. Scesero dall'auto e lei aprì la porta. Disse a Louis di accomodarsi sul divano e corse in camera sua, buttò il suo zaino neanche lei sa dove e cercò il cellulare per chiamare Taylor
"Pronto?"
"Tay amore mio bellissimo!"
"Cosa hai combinato?" ma non le si può nascondere nulla!?
"Ehm.. Ti ho iscritto a calcio, cioè.. perché si insomma...Niall ha iscritto me e io ho iscritto te ..adesso raggiungimi ai campi da calcio che ti spiego scusa ma la in salotto c'è Louis che mi aspetta scusa ti prego vieni ho bisogno di te"
"non ho capito niente, ma verrò ok?"
"Perfetto ciao"
"ciao" s
Sese le scale e trovò suo fratello che chiacchierava amabilmente con Louis.
"Ehm.. Ciao Niall"
"Ciao Sum.. Certo che però potevi avvertire, ti ho cercato per tutta la scuola come un deficiente, Taylor non rispondeva la cellulare, nessuno sapeva dov'eri e ho dovuto chiamare lui" indicò Louis "per sapere dove ti eri cacciata" disse leggermente scocciato. Lei gli sorrise come per rassicurarlo
"come vedi sto benissimo" disse poi la bionda "e in realtà ora dovremmo andare, vero Louis?"
"Cosa? Eh? ah.. oh certo" detto questo lei lo prese per un polso e lo trascinò via.
"Perché stiamo letteralmente scappando da tuo fratello?"
"Boh non lo so.. Ah già perché dobbiamo andare in gelateria"
"mmh.. E tu vuoi sia solo un'uscita tra noi..." disse lui aprendo la porta dell'auto e sorridendo malizioso
"si!, cioè no , nsomma.." balbettò la bionda salendo a sua volta in auto rossa per l'imbarazzo.
"Hey piccola scherzavo stai tranquilla" disse lui prima di scoppiare a ridere. Mise in moto e parti.
Arrivarono alla gelateria e presero sue coni, Louis alla panna e Summer al cioccolato, e da bravo gentiluomo lui pagò per entrambi.
Quando arrivarono ai campi Taylor era lì che li aspettava
"Sum!" Disse correndole incontro per abbracciarla, in realtà solo una scusa per sussurrarle all'orecchio
"in che guaio ci hai cacciate" per poi salutare Louis. "Bene ragazze, allora andate pure la, vi daranno la borsa con la divisa per le partite e quelle per l'allenamento" disse indicando un edificio vicino gli spogliatoi
"io vi aspetto qui, a momenti arriveranno anche le altre" disse per poi dirigersi negli spogliatoi maschili. Le due bionde fecero come le era stato detto e negli spogliatoi femminili Taylor bloccò Summer al muro mettendole le mani ai lati della testa
"ora.tu.mi.spieghi.in.che.
razza.di.pasticcio.siamo." le disse e il suo tono autorevole spaventò un po' l'amica.
Lei spiegò tutto per filo e per segno e solo quando ebbe finito l'altra la lasciò libera
"quindi tu ora pretendi che diventi un improvvisa amante del calcio? Harry poi mi uccide se scopre che prima mi infastidiva quando stava ore e ore a raccontarmi delle partite di calcio che aveva visto in TV e adesso faccio addirittura parte di una squadra femminile!" disse Taylor. Summer non fece in tempo a rispondere che tre ragazze entrarono negli spogliatoi.
"Ciao! Voi dovete essere quelle nuove!" disse una con i capelli corvini. Loro annuirono.
"Io sono April" si presentò "e loro sono Sam e Alex" disse indicando le altre due. Sam aveva gli occhi color cioccolato e i capelli biondi, mentre Alex i capelli castani e sue splendidi occhi azzurri. April invece aveva gli occhi verdi.
"Io sono Summer e lei è Taylor" si sorrisero, e cominciarono a parlare un po' di tutto e Sam e April spiegarono un po' alle due novelline come funzionava, gli orari degli allenamenti e si scambiarono i numeri di telefono. Alex era piuttosto assente.
"Hey Alex ci sei? O pensi ancora al biondino dell'altra volta?" la prese in giro Sam
"no no" la castana diventò tutta rossa.
"L'altro giorno ha incontrato un ragazzo che parlava con Louis, il nostro allenatore, e da allora non fa che pensare a lui. Era un biondino con gli occhi azzurri come il cielo a parer suo e con un sorriso stupendo -sempre parole sue, e fa parte della squadra maschile" sussurrò April a Summer e Taylor. Loro sorrisero e per un attimo nella mente di Summer comparve l'immagine di suo fratello. Nah, impossibile, di disse, e segui le altre che stavano entrando in campo.
"Ragazze come prima cosa, loro sono Summer e Taylor, le due ragazze nuove" le presentò Louis al resto della squadra. Loro sorrisero ancora una volta.
"Be' Sum, dico che tu e Taylor potreste cominciare con il provare se siete meglio come attaccanti, difensori o centrocampisti o portiere, le ragazze vi aiuteranno" Louis si rivolse a Summer sotto gli occhi increduli delle altre, e appena si allontanò un attimo per rispondere al cellulare, Sam,April e Alex le si avvicinarono
"ti ha chiamata Sum!"
"Be lo fa sempre" rispose Taylor
"ma vi conoscete?" Summer fulminò con lo sguardo Taylor prima che potesse intervenire, poi rispose
"ehm si, da un po', è lui che mi ha consigliato di iscrivermi" disse.
Summer provò per prima la parte dell'attaccante e si capiva subito, o meglio dopo i primi tiri un po' incerti, che aveva un potenziale da usare al massimo. Lei stessa si stupì dei tiri che metteva a segno, dei goal che uno dopo l'altro segnava.
"Oh mio Dio Sum sei una bomba! Eppure Leila fa il portiere da ben quattro anni!" le disse tutta contenta Alex "anch'io sono un attaccante a parere di Louis grandioso, ma tu mi fai sembrare una nullità" disse, ovviamente scherzando, lei era la classica sportiva, di quelle che amava la competizione solo per mettersi in gioco e non per vincere a tutti i costi, e avere qualcuno più brava di lei non la infastidiva affatto
"e tu dicevi di essere quella scarsa" disse Louis raggiungendola "guarda che sei allo stesso livello di Niall, se non di più" le regalò un sorriso, poi si avvicinò all'altro gruppo di ragazze.
"Chi è Niall?" chiese Sam "mio fratello" rispose Summer bevendo un goccio d'acqua, poi tornò a giocare.

 
Quando uscirono dallo spogliatoio Alex si bloccò
"si e quindi io le ho detto che.." Sam non accorgendosi che si era fermata, aveva continuato a parlare e camminare e le era andata addosso, ma per fortuna non erano cadute.
"Lui.è.qui" disse solo tenendo lo sguardo fisso sugli spalti.
"È quello il ragazzo di cui parla Sam?" le chiese Summer
"si Sum.. È lui" lei rise
"allora penso di riuscire a fartelo conoscere" disse, poi alzò in alto il braccio sventolando la mano e richiamando l'attenzione del ragazzo
"Niall!" urlò, e lui si alzò e si incamminò verso la loro direzione.
"lo conosci?"
"Si è mio fratello" disse lei sorridendo "
oddio Sum sei fantastica, sei piena di sorprese" le sussurrò piano Alex per non farsi sentire visto che Niall le aveva raggiunte
"Ciao fratellone!"
"Ciao Sum! Ho visto gli ultimi tiri.. A casa mi spieghi perché dicevi di essere imbranata" lei sorrise
"certo,certo..comunque loro sono Alex, Sam,April e..vabbe Tay la conosci già"
"be' ragazze,io sono Niall". Loro lo salutarono con un sorriso che lui ricambiò.
"sei a piedi o in macchina?" gli chiese la sorella
"in macchina perché?"
"Mi faresti un favore?"
"Si certo dimmi"
"accompagneresti a casa Alex? Sua mamma doveva venirla a prendere ma non può, ha avuto un contrattempo" disse ricordandosi che poco prima la ragazza aveva accennato al problema.
"Certo" sorrise ad Alex, che era arrossita fino alla punta dei capelli e aveva un sorrisino ebete in faccia "a te va bene se ti porto a casa io?"disse lui rivolto ad Alex
"se per te non è un problema.." rispose lei timidamente
"ok allora.. e tu come fai?"chiese Niall rivolto alla sorella
"Vado a casa di Taylor"
"ok, allora ci vediamo dopo a casa..ciao ragazze! Vieni Alex" disse per poi allontanarsi seguito dalla bionda che per poco non sveniva dalla felicità, e per non urlare mandò un messaggio a Summer
'Sum io ti amo! Oh mio Dio non ci credo! Sto per svenire o scoppiare dalla felicità! Sei la migliore! Qualunque cosa ti serva io ci sono, tu ci sei stata per me già dal primo momento in cui ci siamo conosciute, considerami ormai una tra le tue più care amiche <3'
Summer sorrise e passò il telefono alle altre perché leggessero. Poi le salutò con un bacio sulla guancia e si avviò verso casa con Taylor.
"Summer! Summer! Aspettami Summer!" sentì una voce chiamarla dopo neanche dieci metri che aveva fatto, e si girò per capire a chi appartenesse e cosa volesse da lei.

SPAZIO AUTRICE
ok, non uccidetemi...please! senno domani non posso andare all'appuntamento con Leo *.* -auguratemi buona fortuna
cmq, spero vi piaccia.. nel prossimo capitolo -che ho già scritto -ci sarà una sorpresa fidatevi inaspettata xD quindi avete unaltro motivo per non uccidermi, non saprete la sorpresa ahahaha #come se a qualcuno interessasse#
per chi volesse ho aggiornato anche l'altra ff http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1590084
grazie mille a tutte, e se recensite sono più contenta e domani sarò ancora più felice all'appuntamento xD UN BACIO, VOSTRA -purtroppo- MARTY



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Capitolo 9
*** CAPITOLO 8 ***


JAKE
 
"Summer! Summer! Aspettami Summer!" sentì una voce chiamarla dopo neanche dieci metri che aveva fatto, e si girò per capire a chi appartenesse e cosa volesse da lei.
Oh no.
"Summer! Finalmente ti ho trovata. Sono passato a casa tua e mi hanno detto che eri qui..Cosa ci fai ai campi da calcio?" quando scopro chi gli ha detto dov'ero, quella persona finirà male, lo sanno che non voglio più vederlo, pensò Sum
."Cosa ti interessa?" sbottò lei, mentre Taylor se ne stava in un angolo ad osservare la scena. Non aveva mai visto quel biondo, e non sapeva chi era.
"Be', era così per sapere.. Mi sembrava che a qualcuno non piacesse giocare a calcio.." cercò di ironizzare lui, ma Summer rimase impassibile
"Le persone cambiano"rispose fredda
"appunto"
"appunto cosa Jake? Cosa vuoi?" urlò lei irritata. Taylor la guardò con gli occhi fuori dalle orbite. Summer non alzava mai la voce. Ti diceva giù parole, metteva il broncio, non ti parlava più, ma non alzava la voce. Al massimo esclamava. Ma non urlava,mai.
"Sum le persone cambiano.. lo hai detto anche tu! Ascoltami almeno questa volta, dammi almeno la possibilità di spiegarti..." disse lui poggiandole una mano sulla spalla.
"Non ti azzardare a chiamrmi Sum , solo i miei amici possono farlo, e tu decisamente non lo sei... e non mi toccare. E se è per questo non cercarmi mai più, lasciami in pace Jake, fatti una vita sociale e smettila di torturarmi, non c'è niente da spiegare, se non che sono stata una stupida a crederti" disse lei "e sì, le persone cambiano, ma tu no, Jake. Anche perché tu non sei una persona. Sei tutto tranne una persona. Sei un mostro. Lasciami in pace Jake. Lo sai cosa significa 'è finita'? Se non lo sai cerca sul vocabolario o su google o da qualsiasi altra parta ma vedi di fartelo entrare in quella zucca vuota che ti ritrovi. Cazzo Jake, mi sono trasferita da Mullingar a Londra per non vederti più, e poi dopo tre anni di colpo ricompari.. Ti prego falla finita e mettiti l'anima in pace"
"Io ti rivoglio Sum, ti rivoglio mia"
"no ma allora non mi hai capito" urlò lei puntandogli un dito al petto "ti dico che ho mollato tutto per non rivederti e non avere più a che fare con te e tu te ne esci con un 'ti rivoglio mia Sum'...ma fammi un piacere"
"dammi una possibilità, una sola..."
"mai..anche perchè...perchè..perchè sono fidanzata, proprio così, sono andata avanti con la mia vita" la buttò lì la bionda per difendersi
"ah si? E con chi?" chiese lui con una punta tra un misto di invidia e di fastidio nella voce
"Con un ragazzo un milione di volte meglio di te, anche di aspetto fisico, che si chiama Louis" intervenne Taylor.
"E scusa ma ora dobbiamo andare da lui" disse Sum. Prese per mano Taylor e cominciarono a correre verso casa di Louis, che era lì vicino, fortuna che Sum si ricordava l'indirizzo che le aveva detto un po' di tempo fa. Suonarono e Louis aprì la porta in tutto il suo splendore. O almeno così penso Summer.
"Louis è un emergenza facci entrare dopo ti piego" sussurrò Summer
"Sum è dietro quell'albero" disse Tay facendo un cenno con il capo
"merda" rispose l'altra per poi baciare Louis all'angolo della bocca. Lui non disse niente ma dai suoi occhi si capì che era confuso. Entrarono in casa e Jake, che le aveva seguite, uscì dal suo nascondiglio. "
Quindi è quello Louis.." disse stringendo i pugni fino a far diventare le nocche bianche. Prese il cellulare e scrisse un SMS a Summer
'cara la mia Sum, sarai mia. Non ho paura di quel Louis. Lui deve averne di me.. a presto J xx'.
Poi se ne andò.

 
Sum spiegò quello che era successo a Louis, e gli chiese scusa di averlo tirato in mezzo -fulminando Taylor con lo sguardo visto che era stata lei a tirarlo in gioco. Ma non disse a nessuno dei due chi era Jake. Non voleva parlarne, e i due non insistettero, capendo la situazione. Ma Taylor rimase un po' sbalordita.
Era o no la sua migliore amica? La conosceva bene, e se non le aveva detto nulla, era qualcosa di davvero grave che Sum non aveva nemmeno la forza di raccontare. Quando le arrivò il messaggio, la bionda sentì un nodo allo stomaco, e lo fece leggere prima aTaylor e poi a Louis. Il ragazzo, visibilmente preoccupato, propose alle due ragazze di rimanere a dormire da lui;
"mia madre e le mie sorelle sono andate a trovare mia zia e non tornerano prima di domani pomeriggio.. mi fareste anche compagnia per questa sera.. volete davvero lasciare questo bel visino triste e solo tutta la sera?" chiese, come era solito fare, ironizzando il tutto, anche cercando di far tornare sulle labbra di Sum quel bellissimo sorriso che lui amava.
Già, amava. Perchè si era accorto di essere completamente,totalmente,incondizionatamente, perdutamente e infinitamente innamorato di quella ragazza bionda e con gli occhi azzurri più del cielo stesso.
Anche se con un iniziale indecisione, le due amiche accettarono di rimanere da lui.
"sempre che non disturbiamo" aveva specificato Summer, con la sua solita gentilezza e la sua solita timidezza,e Louis aveva scosso la testa negativamente. E adesso, su quel bel visino, c'era un sorriso smagliante. Lo aiutarono a cucinare -se così si può dire- e si dimenticarono almeno per il resto della sera di Jake.

 
Niall spense il motore dell'auto davanti alla casa che Alex gli aveva indicato
"be', siamo arrivati" disse lui
"già..grazie mille Niall"
"non c'è di che" rispose lui sorridendo. Il suo cellulare suonò
"pronto?" rispose Niall
"oh.. Capisco.. D'accordo ciao a domani" disse poi mettendo via il cellulare
"successo qualcosa?" chiese Alex per poi maledirsi da sola. Tutta quella confidenza!? Specialmente lei, che era così timida...
"No, solo che Sum rimane a dormire fuori con Taylor" rispose lui tranquillamente
"be allora grazie ancora.. E credo che ci beccheremo ogni tanto agli allenamenti o a scuola.. Certo che però è buffo.. A scuola non ti avevo mai notato" disse lei. Bugia. L'aveva notato eccome. Uno splendore come lui come si poteva non notarlo? Ma alle amiche aveva detto di averlo visto parlare con Louis. Che era vero, però lei lo aveva visto già almeno un mese prima. Si, era un mese che non faceva che pensare a lui.
"Certo. Allora ci si vede, e se ti serve un passaggio io sono qui.. " disse lui ridendo. Che bella risata. Divertente, allegra, contagiosa. Che bei occhi. Azzurri-blu, profondi,che esprimono emozioni. Che viso. Angelico, dai lineamenti perfetti. Che capelli. Biondi cenere, scompigliati e morbidi, come deve essere bello accarezzarli. Che labbra. Rosse, e così tremendamente invitanti.
Si, le piaceva tutto di lui.
Sorrise anche lei per poi scendere dall'auto
"ciao Niall"
"ciao Alex, ci vediamo".
Detto questo lei entrò in casa e lui ripartì. Ma entrambi ringraziarono e 'benedissero' Summer per aver combinato "quell'appuntamento", quell'incontro che forse senza di lei non sarebbe mai avvenuto. Ed entrambi si chiesero se esisteva l'amore aprì a vista.

 
"Sentite ragazze, non per essere poco galante, ma che taglia avete? Così vi prendo un pigiama delle mie sorelle" disse Louis gentilmente. Dopo aver rovistato un po' nei cassetti porse loro due pigiami.
"Dormite qui.. Vi va bene?" Disse indicando i letti delle sorelle Fizzy e Lottie "certo che va bene Louis, e grazie mille per averci ospitato, scusa il disturbo"
"ma quale disturbo figuratevi, è che se mia madre non mi avesse fregato la macchina vi avrei riaccompagnato a casa, ma non voglio lasciarvi andare da sole e a piedi.. C'è Jake e poi da freddo" sorrise, quanto può essere dolce? si chiese Summer.
"buonanotte Sum, Taylor" disse poi il ragazzo sempre con il sorriso
"'notte Louis, e grazie ancora" rispose Summer con un sorriso a nome di entrambe. Poi si infilarono nei letti delle tue piccole Tomlinson e si addormentarono. Ma i sogni di Sum furono tormentati da Jake. I ricordi riaffioravano pian piano, e facevano male. E sapere che Jake era di nuovo nei paraggi non la faceva stare meglio.
 

non è nelle mie capacità ma ci provo, ecco Summer *sperando che si veda* :

 
ECCOMI QUAAAAAAAAAAAAA!!!! scusate il ritardo u.u spero comunque vi piaccia, e recensite please!!! ok me ne vado xD un bacio tesori miei -MARTY
p.s. no ma scherziamo? 152 visite solo all'ultimo capitolo, 24 seguiti, 13 ricordati e 8 preferiti!!!!!!!!!!!!!! Dio ma voi volete farmi morire?!!? be' almeno muoio felice (?) GRAZIE A TUTTE BELLE, ANCHE ALLE LETTRICI SILENZIOSE :)

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 9 ***


I LOVE YOU

"Sum.. Forza Sum svegliati" la bionda aprì svogliatamente un occhio, poi l'altro, e avvampò accorgendosi che il viso di Louis era decisamente troppo vicino e la voglia di baciarlo era decisamente troppo forte.
Quindi sorrise timidamente per poi far cenno al ragazzo di spostarsi per alzarsi dal letto
"io vado a fare colazione intanto" disse lui gesticolando, forse si era accorto anche lui della troppa vicinanza fra i due.
"Hey bell'addormentata, io e Louis ti aspettiamo giù" disse Taylor spuntando fuori dal bagno perfettamente vestita e preparata. La bionda non rispose, ancora mezza rimbambita dal sonno. Andò in bagno, si sciacquò il viso e si vestì poi scese anche lei, trovando Louis e la sua migliore amica che parlavano tranquillamente di qualcosa che dovevano fare sabato.
"A proposito Sum, so che forse è un po' presto, ma voglio vederti in campo subito, quindi anche tu sei tra quelle in campo sabato" disse Louis.
"Sabato c'è una partita?"
"Si, è di poca importanza ma è per vedere le tue capacità".
Il telefono di Taylor squillò.
"Pronto?" rispose con il sorriso, che pian piano scompariva per lasciare posto alle lacrime.
"Q-quindi.. Oddio.. Arrivo subito, grazie Liam" Sum e Louis cercarono di capire cosa aveva la bionda, ma Taylor li lasciò
"è urgente, scusate ma devo andare, Louis grazie per avermi ospitato e Sum ti spiegherò dopo, ora devo andare, scusate" i due non sentirono neanche metà del discorso, perché nel frattempo la ragazza era già uscita di casa.
Summer cominciò a girare nervosamente il cucchiaino nella tazza di caffè che Louis le aveva gentilmente messo davanti
"Sum, ti posso chiedere una cosa?" la bionda annui svogliatamente, continuava a pensare a cosa fosse accaduto a Taylor. Ma la domanda di Louis le gelò il sangue nelle vene
"chi è Jake?" la ragazza guardò Louis con un espressione indecifrabile perfino per il ragazzo stesso, che non riusciva a capire cosa volesse dire quella faccia.
"Ecco.. Lui era il mio ragazzo, quando ero a Mullingar..." disse lei abbassando lo sguardo sulla brioche che aveva davanti "solo che lui.. Ecco.. Ha tre anni più di me.."
"Quindi ha la mia età? Io compio 21 anni la voglia di natale"
"si più o meno.. Quando io avevo 15 anni lui ne aveva già compiuti 18" spiegò la ragazza "comunque, lui era più grande, e dopo il primo mese insieme aveva già cominciato a stufarsi di me perché.. Si insomma... avevo solo 15 anni ed ero ancora vergine, e non avevo di certo intenzione di perdere la verginità con lui" continuò a spiegare leggermente imbarazzata "e il fatto che non andassi a letto con lui lo fece infuriare.. Provò più volte a farmi perdere la verginità con lui, ma per fortuna non ci riuscì, ma cominciò anche a picchiarmi perché appunto non andavo a letto con lui e molte volte lo trovai a letto con altre ragazze...e nonostante io l'avessi lasciato per lui non era ancora finita e continuava a picchiarmi e a provare a portarmi a letto.. È per quello che mi sono trasferita qui a Londra, e nonostante Niall mi abbia aiutato sempre, in tutti i modi e una volta ha perfino fatto a botte con quello stronzo di Jake, ogni volta che lo rivedo ho paura" concluse la bionda cercando di trattenere le lacrime "ed è anche per quello che alla festa quando è successa quella cosa con Josh ero così terrorizzata.. Perché stavo vivendo il tutto per la seconda volta.. Capisci?" chiese affondando la testa nel petto di Louis, che si era alzato per abbracciarla.
"senti Sum, mi dispiace tantissimo, ma ti assicuro solo che quando sarai con me ti proteggerò a tutti i costi e quello stronzo non ti torcerà nemmeno un capello, te lo prometto, con me non dovrai avere paura" e la strinse ancora più forte al suo petto, come per proteggerla e farla sentire al sicuro. E Summer si sentiva al sicuro tra quelle braccia muscolose che la tenevano stretta.

 
"Forza Louis vieni anche tu è grave, vi porto io in ospedale" disse Niall al ragazzo. Lui salì in macchina insieme ai due fratelli e Niall parti.
"Cosa è successo?" chiese Summer
"dovresti dirmelo tu" le disse il fratello. La bionda abbassò lo sguardo, e raccontò a Niall di Jake.
"Be', quel verme non ha aspettato per colpire" disse Niall "ha picchiato Harry" spiegò tenendo lo sguardo fisso sulla strada.
"Cosa? Perché? Lui non c'entra!"
"Vai tu a capire cosa passa per la mente di quello" disse Niall. Poi si girò verso Louis
"allora, io adesso non voglio dare la colpa a nessuno dei due, ma forse non dovevate dire di essere fidanzati"
" è colpa mia, lui non c'entra" disse Summer
"va bene, comunque ormai è fatta, lui crede che voi due state insieme, quindi da adesso dovrete far finta di essere fidanzati, almeno così se c'è Louis con te non ti farà niente" disse Niall rivolto alla sorella "agli altri spiegheremo che è tutta una farsa, ma voi due dovete essere credibili, altrimenti se capisce che è stato preso per il culo si incazza ancora di più, lo sai com'è fatto" continuò, e Summer annui.
"E tu" disse poi rivolto a Louis "io mi fido di te, siamo anche amici, e ti prego, fa in modo che Jake non la sfiori neanche con lo sguardo" concluse Niall. Si vedeva che era decisamente preoccupato per Summer. E faceva bene, perché Jake era deciso a riconquistare la bionda.. A costo di togliere tutti di mezzo. Era completamente accecato dal desiderio di averla sua, che non ragionava più ormai, tutto gli sembrava giusto pur di tornare ad avere Summer.
 
"Harry! Harry! Oddio Harry come stai?" chiese Summer preoccupata andando verso il letto del riccio, che nonostante tutto le rivolse un sorriso. Aveva un occhio nero, il labbro rotto e lividi e tagli sulle braccia, e aveva una gamba fasciata da metà polpaccio in giù.
"Hey Sum, come va?"
"Ti prego scusami" disse lei abbassando lo sguardo
"guarda che non è colpa tua, e poi ci si aiuta tra amici no?"
"Si ma aiutarsi non significa farsi rompere una gamba"
"in realtà è solo una distorsione alla caviglia" specificò Harry tornando ad appoggiarsi con la schiena ai cuscini.
"Raccontami tutto" disse decisa la bionda, e il riccio sbuffò. Il suo sbuffo echeggiò nella stanza vuota, dove c'erano solo loro due.
"Ero al campo di calcio, passavo per di la e mi sono fermato un attimo" disse lui "ho cominciato a fare due tiri così tanto per fare, poi a un certo punto ho visto un ragazzo biondo avvicinarsi.. Aveva gli occhi castano scuri ed era abbastanza alto, e anche muscoloso, credo fosse più grande"
"21" lo interruppe Summer "ha 21 anni"
"ecco, mi pareva.. Comunque, mi ha detto che ero bravo e abbiamo cominciato a parlare, poi mi ha chiesto se conoscevo te e Louis, dicendo che era tuo cugino" la ragazza sospirò "io gli ho detto di si e da li poi non ricordo granché, solo che qualcosa mi teneva fermo e qualcosa mi colpiva, ma mi ricordo che mi ha detto di lasciarti questo messaggio: Summer sei mia e ti riprenderò, o 'na roba simile, giù di li insomma" la ragazza lo abbracciò
"scusa"
"ancora, non è colpa tua" disse lui con un sorriso ricambiando l'abbraccio.

Erano passati 5 giorni Jake non si era fatto più sentire né vedere, e Summer e Louis si comportavano come fidanzati, anche se ovviamente non si baciavano mai. Inoltre Harry si era rimesso quasi del tutto, tranne per la caviglia ancora dolorante. Era il giorno della partita, e Sum era negli spogliatoi con Taylor e le ragazze. Aveva stretto particolarmente con Alex, forse anche perché sapeva che poteva nascere qualcosa tra lei e suo fratello, e la ragazza le andava particolarmente a genio, e le stava molto simpatica, e le aveva raccontato tutto. E Alex aveva capito e l'aveva consolata come poteva, promettendole di restarle accanto. Quando entrò in campo, si accorse che sugli spalti non c'era molta gente, ma noto subito suo fratello, Danielle, Perrie e i ragazzi. Louis era in panchina che le lanciava di tanto in tanto occhiate rassicuranti, perché era un po' agitata. Era nemmeno una settimana che giocava e già era in partita! L'arbitro fischiò l'inizio della partita e Summer si concentrò solo su quello, sapendo che non doveva e non poteva deludere Louis.
 
Mancavano solo 10 minuti alla fine e la partita era sull' 1-1, grazie al goal di Alex che aveva pareggiato. Quasi senza accorgersene, Summer cominciò a correre e prese la palla che Sam le aveva passato, e si accorse che era a pochi metri della porta. Chiuse gli occhi e fece un respiro profondo, le ci erano voluti meno di due secondi per capire che la partita dipendeva da quel tiro. Con una forza che non sapeva di avere, calciò il pallone e chiuse gli occhi, quasi per paura di vedere se aveva segnato o no. Quando sentì sommergersi dagli abbracci delle amiche,capi che aveva fatto goal, e spalancò gli occhi azzurri per vedere suo fratello e i ragazzi sugli spalti che saltavano e le sue amiche battere le mani, mentre le avversarie le sorridevano accettando l'evidente sconfitta.
L'arbitro fischiò la fine e mentre le altre festeggiavano, si girò giusto in tempo per vedere Louis raggiungerla e abbracciarla, per poi sollevarle il mento con due dita e far combaciare le loro labbra, che ormai non ne potevano più di aspettare, tanto forte era il desiderio di potersi toccare. Summer chiuse gli occhi e cercò di godersi al massimo quel momento magico, e si accorse che di sottofondo c'erano gli "ohhhhhhhhhh" dei presenti, sorpresi come lei del gesto del ragazzo.
Quando si staccarono Louis notò con piacere che le guance di Summer erano leggermente arrossite, e lui la trovava adorabile quando arrossiva.
"Perché l'hai fatto?" chiese lei in un sussurro
"perché non aspettavo l'ora di farlo da quando ti ho vista Sum, perché mi sono perdutamente innamorato di te" rispose lui in un altro sussurro, per poi riunire le loro labbra che si incastravano alla perfezione, quasi fossero fatte per quello fin dalla nascita. Approfondì il bacio cercando di far capire alla bionda quanto davvero l'amasse. E quando si staccarono di nuovo lei sorrise mordendosi il labbro inferiore, e spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Stava per dire qualcosa, quando Taylor arrivò e guardò maliziosamente entrambi, per poi dire a Louis
"scusa tesoro, te la porto via un attimo" e trascinare via la bionda che continuava comunque a guardarlo, finché non entrò dentro lo spogliatoio e la porta che si chiudeva spezzò il contatto visivo tra i due.

SPAZIO AUTRICE xD
No cioè mi sento figa xD ho aggiornato più presto del solito!!!!!!!!!!!!!! #feellikeaboss#
ok, finito lo #sclero time.. che ne pensate? scusate se ci sono errori, ma vado di fretta xD lasciatemi una recensione se vi va *falafacciadacucciolo* ora scappo, vi dico solo che vi amo tutte, grazie davveo <3<3<3 un bacio -Marty

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 10 ***




 

P.S. scusate tanto gli errori ma non ho tempo di ricontrollarPer scusarmi del ritardo ho messo un colpo di scena.. Spero di non deludervi.. Se c'è qualcosa che non va ditemelo, accetto anche le critiche ^.^ mi lascereste una recensione?? Vi preeeegooooooooo!! Lots of love babies, -Marty
P.S. scusate tanto gli errori ma non ho tempo di ricontrollare u_u u.uUUUu
 
 
Questo capitolo è per una persona davvero molto speciale per me, anche se non saprà mai di esserlo così tanto.
Ti amo amore mio. <3
 
Peter Pan
 
"Ahhhhhhhhhh!!!!" l'urlo coordinato di Taylor e Alex fece finalmente distogliere Summer dai suoi pensieri.
"Che c'è?" chiese divertita guardando la faccia di Alex "
Louis.ti.ha.baciato." disse la castana con la bocca spalancata per lo stupore
"ti ha baciato Sum!! davanti a tutta quella gente poi!!! È meraviglioso! L'ho sempre detto che eravate una bellissima coppia!! Oddio ma dobbiamo sbrigarci! Quando vi sposate?! Dobbiamo preparare gli inviti, il ristorante, il vestito, le damigelle,.. Io sono il testimone o la damigella d'onore?!..."
"Calmati Taylor! Stai c-a-l-m-a, Tay, adesso calmati" disse la bionda imbarazzata fino alla punta dei capelli.
"Io e Louis non ci sposiamo, non stiamo neanche insieme" disse timidamente
"scommettiamo che presto sarete marito e moglie? E a me toccherà badare a tanti piccoli Tomlinson con gli occhi azzurri e che mangiano carote!" sbuffò l'altra
"uno:ti ripeto che non siamo neanche fidanzati. Due:ricordati che quella messa peggio sono io visto che dovrò badare a tanti piccoli pargoletti tutti riccioluti che invece degli orsacchiotti come peluche hanno dei gatti!" controbatté Summer divertita da quella conversazione senza senso, cominciando poi a ridere e trascinando le altre due "
e tu Alex? Chi si prenderà cura dei piccoli Horan tuoi e di Niall? La vera zia Horan o io che sono.. Una zia acquisita?" chiese tra le risate Taylor e in risposta ricevette un'occhiataccia della bionda
"hei dei piccoli Horan mi prendo cura io visto che sono i figli di MIO fratello!" disse Summer facendo la finta offesa
"facciamo decidere a mamma Alex" disse allora Taylor. Le due bionde si girarono verso la castana che nel frattempo aveva smesso di ridere ed era arrossita imbarazzata. Sussurrò qualcosa che le due amiche non capirono, per poi sbuffare. In quei cinque giorni lei è Niall avevano cominciato a frequentarsi; un pomeriggio erano andati al cinema e una sera erano andati a cena fuori, si sentivano per telefono e si incontravano a scuola o agli allenamenti.
Le risate delle tre ragazze furono interrotte da qualcuno che entrava nello spogliatoio, e Taylor girandosi riconobbe la testa bionda di Sam e quella mora di April, seguite dal resto della squadra. Le ragazze si cambiarono e si salutarono, e molte guardavano Summer con un grande sorriso, mentre la bionda rispondeva con un sorriso imbarazzato, perché si sentiva in soggezione.
Una volta cambiate Sam e April salutarono Summer, Taylor e Alex, mentre queste ultime si dirigevano verso i ragazzi. Danielle abbracciò Summer, mentre Perrie le sorrise amichevolmente.
"Allora adesso anche la piccola Horan ha un fidanzato!" disse ridendo Zayn. Summer arricciò il naso, non le piaceva quando il moro la chiamava 'piccola Horan'. Ed infatti il pakistano lo faceva giusto per farla arrabbiare, perché loro si divertivano a stuzzicarsi a vicenda, ma in realtà erano grandi amici.
"No caro Malik, sono ancora sul mercato"
"in questo caso lascio Perrie" rise ammicando malizioso
"ehi!" esclamò a quel punto lei "allora io vado.. Con Niall!" disse abbracciando il biondo
"facciamo che tu rimani con me e lasciamo Summer con Louis e Niall con Alex!" esclamò il moro tirando per un polso la sua ragazza verso di se.
"Io con Niall?" esclamò Alex sentendosi tirata in causa
"a me sta bene" rispose lui sorridendole e avvicinandola a se
"oh ma che dolci che siete insieme!" esclamò divertita la riccia
"vero Dani? Lo penso anch'io!" la appoggiò Taylor ridendo.
"Vabbe noi andiamo!ciao!" esclamò Liam
"ok, ciao ragazzi!" disse Danielle, poi i due si avviarono verso la macchina del ragazzo.
"Amore sei stata bravissima oggi! Per festeggiare andiamo al ristorante!" esclamò di colpo Harry tutto esaltato "veramente ho giocato solo il primo tempo, ma se lo dici tu.." gli fece notare la sua ragazza ridendo
"ma dobbiamo festeggiare lo stesso, ho voglia di andare al ristorante!" esclamò deciso il riccio
"che? Tu? Con la caviglia in quelle condizioni al ristorante? No, piuttosto vengo a casa tua e cucino io" disse lei
"eh? No ma scusa non basta Jake, adesso anche tu devi complottare contro di me per uccidermi?" chiese il riccio ridendo. La battuta fece ridere tutti, persino Niall si fece scappare un sorrisino, mentre Summer a sentire quel nome si irrigidì e strinse con forza il borsone da calcio che aveva in mano.
"Oh.. Scusa Sum" si corresse poi accorgendosi della reazione della bionda
"no tranquillo, non è niente" rispose lei fingendo un sorriso, che divenne vero quando vide Louis uscire dagli spogliatoi e dirigersi verso di loro. Incuriositi dallo strano sorriso sul volto di Summer, tutti si girarono a guardare nella direzione in cui puntava lo sguardo la ragazza, e vedendo il castano avvicinarsi sogghignarono sorridendo complici alla bionda
"oh..ecco.. noi dobbiamo scappare, ciao!" esclamò Perrie trascinando con se Zayn
"anche noi dobbiamo andare, si è fatto tardi, vero Hazza? Dai andiamo che ti preparo una cena coi fiocchi, ciao ragazzi!" disse Taylor facendo l'occhiolino all'amica per poi aiutare Harry ad allontanarsi, visto che al riccio la caviglia faceva ancora male.
"Ehm.. Vieni Alex che ti accompagno a casa, ciao Sum, fai la brava" disse il biondino sorridendo alla sorella per poi prendere a braccetto la castana e tirarla con se.
In meno di trenta secondi, il tempo che Louis aveva impiegato per raggiungerla, Summer era rimasta lì da sola al centro del campo.
"Ciao" disse timidamente
"ehi ,ciao piccola" disse Louis "senti.. Ti andrebbe di uscire con me stasera? Devo parlarti" disse lui guardandola speranzoso
"certo.. Anch'io devo parlarti" rispose lei. Louis sorrise per poi baciarla, facendo combaciare ancora una volta le loro labbra. Dopo averle lasciato quel semplice bacio a stampo, la salutò con un cenno della mano e fece per andarsene, poi tornò indietro
"sotto casa tua, stasera alle 8", poi si girò e se ne andò.
Quando Summer si ridestò dallo stato di shock in cui era caduta quando mille brividi le avevano percorso la schiena toccando quelle labbra così soffici, si accorse che doveva tornare a casa in fretta, o avrebbe fatto tardi, quindi si mise a correre mentre il sorriso non scompariva dalle sue labbra, che bramavano di poter riassaporare quelle del bellissimo ragazzo. Ma mentre percorreva la strada verso casa giurò di sentirsi osservata.
Quando fu pronta, scese le scale e si sedette ad aspettare in salotto. I suoi erano fuori a cena, e Niall.. Be probabilmente si sarebbe fermato da Alex. Sorrise al pensiero, le piacevano così tanto come coppia... Il campanello la fece sobbalzare. Prese la borsa e si guardò un ultima volta allo specchio d'ingresso per verificare il suo stato. Non era il massimo, ma poteva andare. Aprì la porta e un Louis ancor più meraviglioso del solito le si presentò davanti.
"Wow.. Sei bellissima stasera" disse lui circondandole la vita con un braccio dopo che lei aveva chiuso la porta
"grazie, anche tu".
Arrivati al ristorante gli occhi di Summer si illuminarono vedendo l'insegna del locale
"Io amo il cibo italiano!"
"Lo so" rispose l'altro guardandola con aria di superiorità. Lei gli diede una lettera spinta ridendo.
"Avete prenotato?" chiese una cameriera parlando un inglese con uno spiccato accento italiano
"si, un tavolo per due, Tomlinson" rispose Louis. La cameriera fece un sorriso e li scortò fino a un tavolo un po' isolato dagli altri.
"Prego, tra poco tornerò per le ordinazioni" continuò lei gentilmente.
"Cavolo, qui è davvero di lusso! Meno male che mi sono vestita elegante" commentò Summer quando se ne fu andata. Osservò per bene il tavolo. La candida tovaglia bianca era lunga e aveva delle rifiniture dorate ai bordi, e sul tavolo piatti di ceramica e bicchieri di cristallo, un candeliere con una candela e un piccolo vaso con una decina di rose rosse, e una musica dolce e melodiosa che però non riusciva a distinguere bene rendeva il tutto ancora più perfetto. Era tutto così terribilmente romantico, pensò lei, e Louis era così terribilmente affascinante.
Louis sorrise all'affermazione della ragazza, voleva che quella sera fosse perfetta, e aveva cercato il ristorante italiano più lussuoso di tutta Londra, non gli importava quanto gli sarebbe costato. Per Summer questo ed altro. Osservò la bionda che gli stava di fronte abbassando leggermente il menù, spiandola di nascosto da sopra esso. I capelli biondi lunghi e lisci erano spostati su un unica spalla, gli occhi azzurri intenti a scrutare il menù erano contornati da un po' di matita nera, il corpo esile era fasciato da un abito bianco che le stava a pennello, neanche fosse stato disegnato per lei. Era corto, fino a circa metà coscia, monospalla, e la spallina era sottile e ricoperta di Swarovski, che tempestavano anche la fascia più stretta sul seno e il bordo inferiore, mentre il resto del vestito era pur sempre aderente ma semplice, senza alcun tipo di decorazione. Era così terribilmente bella e seducente, pensò lui.
"Allora? Cosa vi porto?" la voce della cameriera risvegliò i due dai loro pensieri, e mai come in quel momento la trovarono così sgradevole in confronto ai pensieri che fino a poco prima occupavano la loro mente.

 
Lei fece per prendere il portafoglio dalla borsa, ma lui la fermò
"ah Sum mi sono dimenticato il cellulare sul tavolo, potresti andare a prendermelo?" chiese guardandola dolcemente
"oh certo Lou" rispose lei avviandosi ingenuamente verso il tavolo. Quando tornò Louis la stava aspettando sorridendo.
"Lou guarda che non c'era"
"oh si scusa, c'è l'ho qui in tasca, non me ne ero accorto" disse lui fingendosi sorpreso battendosi una mano sulla fronte.
"Oh vabbe, andiamo?"
"E non paghiamo?" chiese lei confusa
"Già fatto piccola. Oh andiamo.. Credevi davvero che ti avrei fatto pagare? Ho inventato una scusa e quando te ne sei andata ho pagato" spiegò
"quindi.. Be', dovevo aspettarmelo" confessò la bionda. Lui le prese la mano, e lei voltò la testa per non far vedere il rossore che aveva colorato le sue guance.
"Posso portarti in un posto speciale?"
"Qualunque posto è speciale con te" si lasciò sfuggire lei sottovoce, ma lui la senti lo stesso e la guardò dolcemente
"Ops.. Volevo dire.." cominciò a balbettare lei nel più completo imbarazzo. Lui la zittì con un bacio. Le loro labbra si unirono ancora una volta, e le loro lingue si cercavano. Stavano per approfondire il bacio quando una voce li fece staccare
"Giovanotto! Giovanotto! Cosa stai facendo a questa povera ragazza!?" domandò un vecchietto agitando una delle due stampelle con le quali si aiutava a camminare "è la mia fidanzata,signore, e la sto baciando" rispose Louis mentre Summer tratteneva a stento una risatina.
"Questo lo vedo anch'io giovanotto! Ma... oh lasciamo stare! Ah, i giovani di oggi! Non hanno più pudore!" dicendo questo si allontanò continuando a blaterare qualcosa che i due non sentirono
"spero che nel posto in cui mi porterai non ci saranno vecchietti del genere"
"tranquilla, saremo solo io e te, niente nonnetti isterici" sussurrò lui sulle labbra della bionda, poi la prese per mano e cominciarono a correre. Ancora una volta Summer ebbe l'impressione di essere osservata, ma non da Louis, il signore anziano di prima se n'era andato, e allora chi la stava osservando e/o seguendo? Non ci fece più di tanto caso scuotendo la testa come per cancellarsi quella sensazione di dosso.

 
Arrivarono ai Kensington Gardens, precisamente proprio davanti la statua di Peter Pan.
"Sai Lou.. Credo che assomigli molto a Peter.." la ragazza si fermò a osservare la statua
"Peter? Ma se ha almeno trentasette anni ed è biondo con gli occhi castani!" esclamò lui confuso
"ma no! Cos'hai capito! Non il Peter che sta negli uffici e che organizza le partite delle squadre, l'altro Peter, Peter Pan!" esclamò lei
"e perché?"
"Perché anche tu nel tuo cuore rimarrai sempre bambino, tu non vuoi mai crescere" spiegò con un sorriso dolce lei
"hai ragione.. Ma c'è una cosa diversa tra me e il vero Peter Pan" disse prendendola per i fianchi
"lui ha la sua Wendy, ma poi la perde perché lei va via da lui, io invece ho te, e tu non andrai via da me, vero?" Chiese facendo combaciare le loro fronti
"Convincimi a non abbandonarti" gli soffiò lei sulle labbra
"ti basta come motivazione l'essere fidanzati?" sussurrò lui di rimando, e la bionda fece un leggero cenno con la testa
"allora... Vuoi essere la mia ragazza Summer Horan?"
"Si, Louis Tomlinson" detto questo si avvicinò qual tanto che basava per baciarlo. Lentamente schiusero le labbra in modo da permettere l'accesso alle loro lingue, che danzavano una danza ancora sconosciuta ai due, perché era la danza dell'amore, e loro non erano mai stati veramente innamorati prima d'ora. Poi lui la trascinò con se ancora una volta, portandola su una panchina in cima a una piccola collinetta. Summer appoggiò la testa sulla spalla di lui e il ragazzo le mise un braccio intorno alla vita. Da lì si vedeva quasi tutta Londra.
"Bella vista, eh?"
"Si, meravigliosa" rispose lei
"Meravigliosa come te" sussurrò lui stringendola a sé. Dopo degli attimi che a entrambi parvero infiniti, lui cominciò a farle il solletico. Non sarebbe mai cresciuto, aveva ragione Summer. La ragazza si liberò e cominciò a correre per il parco, con lui che la inseguiva, sembravano proprio due bambini, appunto. Ma lui era più veloce e con quel vestito lei era impedita a correre, così Sum si nascose dietro un albero; quando lui la trovò, lei gli saltò addosso e caddero sull'erba morbida e fresca. Lei distesa sopra di lui, a specchiarsi in quei due oceani blu che quel ragazzo si ritrova al posto degli occhi, mentre lui, sotto di lei, con quel sorriso mozzafiato di sempre, le disse
"Non che non mi piaccia stare così ma.." la spostò su un fianco e si mise sopra di lei appoggiandosi coi gomiti sull' erba, invertendo le posizioni
"Ma non credi che così sia meglio?" La baciò di nuovo, aveva bisogno di sentire quelle labbra sulle sue, aveva bisogno di sapere che quelle labbra erano due, aveva bisogno di sentire che Summer era sua. La senti sorridere a fior di labbra. Quando si staccarono lui si distese di fianco a lei e Summer appoggiò la testa sul suo petto, mentre lui la stringeva al suo corpo circondandola con un braccio. Si girò verso di lei, e dopo averla ammirata le parlò
"Summer.. Ti ho detto che dovevo parlarti. Ecco, devo dirti che.. credo proprio di essermi innamorato di te, anzi, ne sono certo... sai, ho avuto tante ragazze nella mia vita, ma non sono mai stato veramente innamorato. Quando sto con te invece è tutto diverso, ho i brividi lungo la schiena quando ti bacio, ho le farfalle nello stomaco a prenderti per mano, da quando ti ho vista non ho avuto altro che te nei miei pensieri e la voglia di baciarti era sempre così forte..per me sei la più bella del mondo..sei una ragazza meravigliosa, bellissima, sincera, simpatica, dolce.. Si, sono sicuro di essermi innamorato, ti amo Sum"
"...ti amo anch'io Lou" gli sussurrò lei all'orecchio. Dopo un po' lui si alzò, poi le porse la mano per alzarsi. In piedi, sentirono un rumore sinistro, come di foglie calpestate, e a dir la verità non era la prima volta nella serata che sentivano quei rumori, ma prima li avevano ignorati. La bionda si strinse al ragazzo impaurita.
"Andiamo a casa?" chiese Louis. Summer aprì la bocca come per parlare, stava per rispondere qualcosa, quando sentì uno sparo e poi qualcosa colpirla a una spalla. Senti un urlo "se non puoi essere mia non sarai di nessun altro!!", poi Louis che la chiamava e le diceva di aprire gli occhi.
Ma per Summer era difficile riaprirli, le palpebre erano così pesanti.. Chiuse gli occhi e da li in poi fu tutto buio. L'ultima cosa che sentì furono le parole di Louis "Summer! Summer! Ti prego Sum non lasciarmi, ti amo e ho bisogno di te!! Sum!!". Tutto il resto è l'oscurità più totale.

 
come ho detto prima, c'è un colpo di scena. Ve gusta?? xD spero di si, lasciatemi una recensione per dirmi cosa ne pensate, ok? be, so che non lo farete, ma io ci ho provato >.< grazie tesori miei che mi seguite e recensite :) e grazie anche a tutte quelle meravigliose persone che mi lasciano recensioni che però mi arrivano come messaggi perchè inferiori a dieci parole, per me sono una soddisfazione anche quelli xD ok ragazze, recensite!!! un beso, (s)fortunatamente vostra Marty <3

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Capitolo 12
*** CAPITOLO 11 ***


IMPORTANTE: PER UN PO’ NON POTRO’ AGGIORNARE, E SARO’ ASSENTE DA EFP :’( NON ODIATEMI >.<
P.S. SCUSATE GLI ERRORI lol



Summer aprì gli occhi a fatica, e la forte luce bianca che le trapassava le palpebre di certo non aiutava. Li richiuse, poi provò a riaprirne uno, poi l'altro. Era in una stanza bianca, piena di macchinari e aggeggi strani, era su un letto che non era il suo e aveva un sacco di fili attaccati ovunque. Spostò leggermente lo sguardo e vide Louis seduto su una sedia, con la testa appoggiata sulle braccia a loro volta appoggiate sul letto, di fianco alle gambe della ragazza. Il volto del ragazzo era girato verso Summer e lei poté notare delle lacrime ancora fresche che gli avevano rigato le guance. Voleva accarezzargli la testa, ma il movimento della sua mano fu impercettibile. Non aveva forze. Girò la testa e dalla grande vetrata vide che Niall, Taylor, Harry, Alex... Erano tutti li, e tutti avevano un'espressione triste, Taylor piangeva sulla spalla di Harry, mentre Niall si toccava nervoso i capelli. 'Cosa ci faranno tutti insieme qui?' Si chiese la bionda non ancora accortasi di essere in ospedale.
"Louis…" chiamò con un filo di voce. Mosse la mano, e con uno sforzo immane arrivò ai morbidi capelli di Louis.
"Lou..." il ragazzo aprì un occhio, poi alzò la testa sorpreso
"Sum?!?"
"No il lupo mangia frutta" disse lei con un sorriso
"Sum! Ti sei svegliata! Oddio Sum mi sei mancata così tanto!" urlò lui, per poi baciarle delicatamente le labbra. Gli era mancato anche assaporarle.
"Aspetta qui!" Le disse. Uscì dalla porta, e lei vide la scena dalla vetrata. Louis chiamò Niall e gli altri nella stanza, mentre Harry andava a chiamare un dottore. Quando tutti furono dentro Niall le corse incontro e si sedette ai piedi del letto, accarezzandole la mano e il braccio
"Niall sono io, ho capito che magari posso essere brutta, ma guardarmi come se fossi un fantasma..."
"Non sei brutta, sei bellissima" le disse Taylor avvicinandosi a sua volta
"è che.. Avevamo paura di perderti.."
"Ma cosa è successo?"
"Ecco..." Louis cominciò a spiegare "ti ricordi la sera che siamo usciti.. Quel sabato della partita.. Quando siamo andato ai Kensington Gardens? " Summer annui
"be', a un certo punto dal nulla è sbucato Jake, aveva una pistola, e ti ha sparato, anzi ci ha sparato, ma mentre a me ha colpito solo di striscio, tu che eri davanti a me hai in un certo senso parato i colpi.. Ti ha colpito alla spalla, ma anche al torace, e ha colpito il polmone destro... Tu hai perso i sensi e cadendo hai sbattuto la testa, mentre nel frattempo Jake si è avventato su di me tirando fuori un coltello, e per quello non sono riuscito a evitare che cadessi.. Un uomo che passava ha visto tutto, mi ha aiutato, e quando siamo arrivati in ospedale hanno detto che eri in coma..." un po' alla volta i ricordi riaffioravano..
Il sentirsi osservata, i passi che calpestavano le foglie del parco, il dolore lancinante alla spalla, lo sparo, le urla di Louis e di Jake, tutto che diventava buio.
"Mmh.." preferì chiudere li l'argomento, iniziandone un'altro.
" Ma non avete caldo con quei maglioni!? Capisco tutto, ma a fine settembre con i maglioni di lana.."
"Sorellina siamo il 10 dicembre, sei stata in coma più di due mesi e mezzo" lei spalancò gli occhi.
"E Jake?" chiese poi quasi con timore
"è in carcere. L'hanno arrestato e ritrasferito in Irlanda" spiegò Niall.
"Mi sei mancato biondino" rispose lei rassicurata e sorridente, mentre Niall si allungava per abbracciarla.
"Sum, tuo fratello deve dirti una cosa..." intervenne Taylor ammiccando maliziosa
"oh si.. Ehm.. Io è Alex stiamo insieme, ci siamo messi insieme proprio quel sabato a dir la verità" disse leggermente imbarazzato
"si! Evviva! Io lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo!"
"Calmati però adesso, sembra che si sposano da quanto festeggi" la canzonò Taylor. Summer fece una linguaccia, ma poi le due amiche si abbracciarono, ad entrambe era mancata l'altra.
"Alex e tu? Non mi abbracci? Non ti sono mancata?" chiese ridendo la bionda. La castana si avvicinò ridendo, e abbracciandola le sussurrò un 'grazie per avermi aiutato con Niall' all'orecchio, mentre l'altra sorridendo,quando si staccarono,alzò un pollice in segno positivo. Finalmente arrivò Harry con il dottore.
"Sum!"
"Riccio!" il ragazzo fece per andare dalla bionda, ma il dottore lo fermò
"allora Signorina Horan come si sente?"
"Bene dottore, ho solo un po' di mal di testa"
"mmh.. Ora devo visitarla, uscite voi per piacere" i ragazzi uscirono.
"si ma non e giusto.. anch'io voglio il mio Summer-abbraccio" borbottò Harry facendo ridere tutti.
Per la prima volta dopo quasi tre mesi i cinque risero di gusto e furono felici, e per la prima volta dopo quasi tre mesi sembrava che anche l'aria fosse carica di gioia e allegria. Per la prima volta dopo quasi tre mesi Summer era tornata a scaldare il cuore dei suoi amici, di suo fratello e del suo ragazzo con i suoi sorrisi.


12 dicembre
"Quindi pensavo potevamo fare una cosa del genere, no?" spiegò Taylor
"quando?" chiese Zayn
"aspettiamo una settimana che si riprenda.. Facciamo sabato?" tutti annuirono
"oh perfetto ma dove?" Chiese Danielle
"Se volete io ho una casa in montagna.." esordi Louis "potrebbe andare bene?" chiese guardando i volti dei quattro ragazzi e delle quattro ragazze.



19 dicembre
"Oh dove stiamo andando!??"
"Zitta e cammina"
"solita finezza eh Malik?"
"Certo amore mio" le diede un bacio sulla guancia ridendo e le mise le mani sui fianchi per guidarla
"mi chiedo chi me l'ha fatto fare" borbottò poi "qualcosa mi dice che devo imparare a dire di no a Perrie" continuò
"tanto non ce la farai"
"sostegno tra amici eh?" Lei rise. In realtà la sua era una risata nervosa. Taylor era andata a casa sua, l'aveva truccata e preparata al meglio, poi era arrivato Zayn e le aveva bendato gli occhi, l'avevano caricata in macchina e ad un certo punto Taylor li aveva fatto scendere, ed era circa mezz'ora che camminavano.E poi faceva freddo, e quel vestitino così corto non aiutava…
"Siamo quasi arrivati piccola" disse Zayn quasi leggendole nel pensiero; per un attimo, forse per la prima volta in quella sera la guardò bene, e si accorse che era bellissima.
"Wow Sum.. Stasera Taylor ha dato il meglio di se.. Sei uno schianto! Mi raccomando, domani non tornare a casa incinta di un piccolo Tomlinson, ok? Me lo prometti?" scherzò lui
"idiota" ripose lei, arrossendo.
"Quando posso togliermi questa maledetta benda?!" sbottò dopo un po' Summer
"mai"
"uff, e quando arriviamo? ho male ai piedi"
"pazienza"
"mi vuoi proprio bene vero?"
"Ti amo con tutto me stesso tesoro"
"povera Perrie, per caso quando vi siete messi insieme aveva una benda sugli occhi come me adesso? Oppure è davvero scema per aver scelto te.." Il ragazzo non rispose alla provocazione, limitandosi a sorridere scuotendo la testa. Le piaceva provocarlo, come a lui piaceva punzecchiarla... Ma andava bene così, perché era quello che faceva della loro un'amicizia speciale.


"Occhio allo scalino!" urlò il moro. Troppo tardi. La bionda gli era già caduta addosso e stava ridendo come una matta. Rise anche lui. Si alzarono, lui cercò le chiavi nella tasca e aprì la porta. L'aiutò a togliersi sciarpa e cappotto, poi la guidò in una stanza dalla quale provenivano i rumori di un fuoco scoppiettante nel camino. E infatti la bionda constatò con piacere che nonostante il freddo di fuori, tipico di dicembre, nella stanza c'era un bel calduccio.
"Togliti la benda" disse Zayn
"finalmente Malik, credevo che non me l'avresti più fatt..." la bionda rimase interdetta davanti a quello che si trovava davanti. Louis, Niall, Harry, Taylor, Alex,Perrie,Danielle,Liam, c'erano tutti. Erano tutti vestiti eleganti ed erano divertiti dalla sua espressione spaesata e stupita.
"...ta togliere.." mormorò completando la frase
"SORPRESAAAAAAA!!!!" urlarono loro. Poi tutti scoppiarono a ridere mentre Summer rimase a bocca aperta a guardarli come fossero alieni.
"ehi Sum sei contenta? Ci sei mancata così tanto che ti abbiamo organizzato una festa di bentornata.. Piaciuta la sorpresa sorellina?" chiese Niall stringendo la -ormai- sua Alex al suo fianco.
"Spero di si, altrimenti mi avete fatto camminare per tre quarti d'ora con questa qui che continuava a lamentarsi per niente" sbottò Zayn indicando la ragazza. Summer sembrò risvegliarsi dallo stato di trance
"Ehi Malik, guarda il lato positivo, hai avuto questa bellezza" si indicò puntandosi un dito al petto "sotto gli occhi per tutto il tragitto...e poi sbaglio o eri tu che hai detto che ero uno schianto?" lo canzonò lei
"questo non toglie il fatto che ti lamentavi" disse lui alzando un sopracciglio. Tutti scoppiarono a ridere, e Perrie si avvicinò al suo ragazzo per dargli un bacio a fior di labbra
"abbiamo scelto te per guidarla qui proprio perché sapevamo che avreste cominciato a punzecchiarvi a vicenda" gli sussurrò ridendo "... e si,so che stai pensando che siamo dei grandissimi stronzi... e forse hai anche ragione!" disse scoppiando a ridere. Lui la guardò male, per poi abbandonarsi a una risata.
"Comunque si biondino" intervenne Summer "mi è piaciuta la sorpresa, grazie a tutti.. Tranne a Zayn" disse ridendo. Il moro le si avvicinò minaccioso, ma poi si limitò a sorridere sentendola continuare il discorso
"uh come ti agiti! Fammi finire! Dicevo.. Grazie a tutti, tranne a Zayn, perché a lui va un ringraziamento speciale" disse abbracciandolo.
"Meno male.. Pensavo vi sareste azzannati a vicenda, sapete com'è, non sarebbe bello vivere in una casa in cui sono morti due ragazzi azzuffandosi" scherzò Louis. Summer si girò verso il suo ragazzo
"questa casa è tua?" lui annuì sorridendo
"allora a te va un ringraziamento ancora più grande di quello di Zayn" disse avvicinandosi, per poi allacciare le braccia dietro il suo collo e far combaciare le loro labbra, che bramavano di assaporarsi dopo quasi tre mesi. Lui le mise le mani sui fianchi, chiedendo l'accesso con la lingua, cosa che gli fu concessa.
"Ehi voi due! Siamo nel 2013, esistono delle cose chiamate camere da letto e delle cose chiamate letti, perché non andate lì a ringraziarvi invece di far venire il diabete a noi?" chiese Zayn. La bionda si staccò solo per fargli una linguaccia, poi tornò con il viso verso quello di Louis, lo baciò a stampo e appoggiò la testa sul suo petto
"mi sei mancata piccola"
"anche tu" "ma adesso non ti farò stare lontana da me per così tanto tempo, o rischio di impazzire" le sussurrò lui dolcemente stampandole un bacio sulla fronte.




La serata passò allegra, tra la cena deliziosa preparata dalle ragazze, le risate, le battutine che Summer e Zayn si scambiavano e i divertimenti vari. La notte si fermarono lì a dormire, tranne Liam, Danielle,Zayn e Perrie, che tornarono a casa. Nelle camere matrimoniali si sistemarono Louis e Summer, e Niall e Alex, mentre in quella degli ospiti Harry e Taylor.
"È un problema dormire insieme? Se no vedo di andare da un’altra parte" disse Louis vedendola titubante
"un problema no.. È che al massimo ho dormito con mio fratello" disse lei ridendo. Andò in bagno a cambiarsi, e quando tornò Louis era già nel letto che la aspettava. Quando lei si distese, la strinse al suo petto abbracciandola da dietro, e, beati del calore e del profumo dell'altro, di addormentarono insieme.


"Harry smettila" sussurrò Taylor trattenendo le lacrime
"ok mi sono divertito abbastanza.. Ma mia cara dovresti imparare a sopportare meglio il solletico" consigliò lui atteggiandosi con fare da superiore.
"Stupido"
"ma sono lo stupido che ami"
"forse hai ragione"
"forse..?"
"....ok hai ragione ricciolino, adesso ho sonno"
"Tay..." sussurrò invece lui con fare seducente accarezzandole un braccio e baciandole il collo vicino l’orecchio
"no Harry, uno mi hai fatto il solletico e questa è la vendetta, e due ho le mie cose" disse ridendo. Lui sbuffò, poi la tirò a se, e lei appoggiò la testa sul suo petto
"mi accontenterò delle tue labbra allora" disse facendole combaciare dolcemente con le sue "per me va bene". Dopo un'altro paio di battute e risatine si addormentarono.



Ma non tutti dormivano. C'era chi era più che sveglio. Anche se non sapeva come, Niall si ritrovò sopra Alex, e baciandola appassionatamente le sfilò il vestito, lasciandola in intimo. La guardò intensamente staccandosi un attimo da quelle labbra,che in quel momento erano tutto il suo mondo, per permetterle di sfilargli la maglietta, che fu lanciata in un angolo della stanza, subito seguita dai jeans. Ristabilito il contatto tra le loro labbra, con le sue grandi mani le percorse la schiena, arrivando al gancetto del reggiseno, che slacciò abilmente. Scese lungo il collo della ragazza lasciando qui e la baci umidi, mentre lei con le dita percorreva i suoi addominali, arrivando all'elastico dei boxer. Lui emise un gemito, e rialzò la testa per morderle il labbro inferiore. Velocemente le sfilò gli slip, mentre Alex sentiva un duro rigonfiamento premerle sull'interno coscia nonostante ancora coperto dai boxer, che però furono tolti subito. Niall la guardò negli occhi
"sei sicura?"
"Mai stata più sicura.. Ti amo" disse lei baciandolo
"farà un po' male" la avvertì. Entrò in lei dolcemente, e lei si aggrappò alla sua schiena
"N-niall.."
"Ti faccio male?" chiese premuroso
"n-no continua.." disse lei. Le spinte dolci di Niall divennero man mano più veloci e forti
"Niall!" urlò lei. Lui venne dentro di lei subito dopo
"ti amo Alex, come mai nessuna" le disse lui con un leggero affanno. Alex lo baciò dolcemente
"anch'io ti amo Niall" sussurrò, poi felice, tra le braccia del ragazzo che amava, si addormentò serena.






Wow grazie ragazze <3 vi adoro mi lasciate recensioni stupende :’) ahahahah spero vi sia piaciuto questo capitolo ;) fatemelo sapere mi raccomando!! Mi lascereste 6 recensioni come nello scorso capitolo?? *•* ok ora scappo :) -Marty <3

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Capitolo 13
*** CAPITOLO 12 ***


Sometimes memories come back and hurt...
 

 
<"Ciao ! Come ti chiami bambola?"
"Summer.." Risposi incerta io. Fissai gli occhi castani del ragazzo, fin quasi a perdermici dentro
"io sono Jake" mi disse lui "se vuoi qualche giorno possiamo uscire.. Sai, sei molto carina" disse facendomi l'occhiolino. Arrossii. Era davvero un bel ragazzo. >

 
<"Niall! Niall! Vieni, voglio presentarti una persona" esclamai tutta contenta tirando mio fratello per un braccio.
"Lui è Jake, il mio ragazzo" dissi quando mio fratello fu di fronte al biondo. >

 
Mentre Summer dormiva, la mente della bionda era occupata dai ricordi legati a Jake, e la ragazza si strinse involontariamente al petto di Louis, mentre i vari ricordi continuavano ad affiorare.
 
<"Jake lasciami, lasciami!" urlai cercando di liberarmi dalla sua presa "
ma no bambolina, dai che ci divertiamo un po'.."
"mi fai schifo! Cosa vuoi? Cosa vuoi fare, cosa vuoi da me Jake? Ho solo 15 anni, cazzo Jake lasciami!" Sentivo le lacrime scendere lungo il viso, mentre quegli occhi cioccolato che tanto mi piacevano fissavano i miei azzurri, lucidi e terrorizzati.
"Sum! Sono a casa! Vieni, devo farti vedere cosa mi ha regalato lo zio, e ho un regalo anche per te!"
"Niall! Vien..." Jake mi tappò la bocca prima che continuassi a urlare
"zitta puttanella" mi sussurrò all'orecchio "o potrei venire a trovarti mentre dormi.." continuò in un misto tra malizioso e minaccioso. Non fiatai, limitandomi ad asciugare le lacrime e cercare di forzare un sorriso.
"Ehi Jake!" Esclamò mio fratello spalancando la porta, ignaro di tutto
"ehi nanetto" ricambiò lui con un falso sorriso
"Uff, cazzo Jake ho quasi 17 anni, perché continui a trattarmi come un bambino?!"
"Dai che scherzo! Ciao amore, a domani" il contatto delle sue labbra sulla mia guancia mi fece rabbrividire, ripensando che poco prima erano sul resto del mio esile corpo
"c-ciao" balbettai. Mi lanciò un'occhiataccia notando l'incertezza della mia voce. Sorrise falsamente per l'ultima volta a mio fratello, poi se ne andò.
Perché tutto quello doveva continuare? Mi picchiava e cercava sempre di violentarmi.
Presi coraggio e mi lanciai tra le braccia di Niall, lasciando che le lacrime scendessero libere dai miei occhi
"N-niall.. T-Ti devo parlare" balbettai tra i singhiozzi
"di cosa? Ehi Sum, tutto bene? Che succede?" Mi chiese lui preoccupato "cosa c'è che non va?"
"Jake" mormorai, per poi raccontargli tutto.>

 
<"Cosa ha fatto quel verme? Lascia solo che gli metta le mani addosso...!" urlò Niall mente la rabbia lo invadeva. Si staccò bruscamente dal mio abbraccio e uscì sbattendo la porta.
Tre ore dopo ricevetti una chiamata. Entrambi erano all'ospedale.>
 
Summer rabbrividì mentre quei ricordi le attraversavano la mente, e si strinse ancora di più a Louis. Poi nella sua testa si fecero spazio i ricordi, molto più piacevoli, che riguardavano appunto il suo Lou.
 
Summer sorrise a quel ricordo. Poi, nel subconscio del sogno, rivisse i momenti in cui era in coma,quando sentiva Louis parlarle ma non riusciva a fare niente per fargli capire che lo ascoltava, e che sentiva tutto.
 
<"Sum.. Ti prego, svegliati. So che puoi farcela, devi farcela, per te stessa, per Niall, per Taylor, per i tuoi genitori, per me, per noi Sum, devi svegliarti. I medici hanno detto che non è molto grave in fondo, e che sei forte.. E allora cazzo, perché non apri gli occhi? Ti prego Sum, ti amo troppo per perderti..." Io ero lì, inerme in quel letto d'ospedale. Volevo rispondergli, accarezzarlo, baciarlo, abbracciarlo, e invece lo sentivo solo, non riuscivo a muovere un muscolo. >
 
"Summer.. Sum.. Ehi piccola, buongiorno" disse un Louis sveglio e sorridente ma con la voce ancora impastata dal sonno
"L-Louis.. J-Jake.." Balbettò la bionda ancora scossa da ciò che aveva 'sognato', o per meglio dire ricordato sotto forma di sogno.
"Ehi Sum, tranquilla, è stato tutto un sogno" la rassicurò lui.
Lei, più tranquilla e più lucida, sorrise per poi lasciare un dolce bacio sulle labbra del suo ragazzo.
"Dai, andiamo a fare colazione" disse lui alzandosi
"non possiamo rimanere un'altro po' qui?" chiese la bionda contrariata all'idea di lasciare quel morbidissimo letto.
"Mm... Ok!" Esclamò il ragazzo lanciandosi sopra la bionda e cominciando a farle il solletico.
"Louisssss! Ahahah! Bastaaa!" Urlò lei ridendo come una matta
"Sum, lo sai che ti amo?" chiese Louis smettendo di farle il solletico ma rimanendo però sopra di lei, tenendosi sollevato con le mani ai lati della testa della bionda
"si.. E ti amo anch'io" ripose lei sorridendo per poi baciarlo di nuovo.
Si decisero ad alzarsi, e scesero a fare colazione.
"Mm.. Ho voglia di un bel caffè" disse Summer sedendosi su una sedia
"agli ordini capo!" disse Louis facendo il saluto dei soldati per poi preparare il caffè.
Summer lo osservò in tutti i suoi movimenti, e non riuscì a pensare ad altro se non a quanto fosse bello e perfetto il suo ragazzo.
"Ecco" disse lui mettendole davanti la tazza di caffè "e adesso chiudi gli occhi" disse. La bionda rise chiudendo gli occhi, e aspettò. Senti come uno spruzzo di qualcosa, e poi qualcosa di morbido e freddo sul naso. Aprì gli occhi e vide Louis con in mano una bomboletta di panna montata in spray, che rideva come un bambino che ha ricevuto le caramelle. Guardò prima la tazza di caffè, e noto con piacere che il liquido scuro era stato ricoperto da un abbondante strato di panna, ma subito dopo si accorse che anche sulla punta del suo naso c'era della panna.
"Louis!" esclamò divertita "come hai osato?!" Chiese facendo la finta offesa
"uh scusa, rimedio subito" disse lui ridendo per poi baciarle la punta del naso e di conseguenza pulirle la panna con le sue labbra morbide. La bionda di pulì la panna rimasta sul naso con un fazzoletto, poi osservò il ragazzo
"Te n'è rimasta un po' qui" disse Summer pulendo con il pollice l'angolo della bocca di Louis, ancora sporca di panna. Risero insieme per poi bere ognuno il suo caffè con panna, fissandosi negli occhi di tanto intanto, perdendosi l'uno nell'oceano degli occhi dell'altro.
A interrompere quel momento magico fu Harry
"ehi piccioncini, buongiorno" disse stiracchiandosi
"ciao Harry, Taylor" disse Louis notando poi la ragazza comparire dietro al riccio
"dormito bene?"
"Si grazie Louis, a parte un certo idiota.." rispose Taylor guardando Harry, che rise.
"Niall e Alex?" chiese Summer
"mm.. Non so, ma io non andrei a svegliarli, sai com'è, non vorrei trovarli nudi" commentò Harry con un mezzo sorriso
"secondo te.."
"Non li hai sentiti stanotte?" chiese lui retorico, facendo ridere gli altri.
"Cosa avete tanto da ridere voi?" Chiese Niall entrando in cucina seguito dalla mora.
"Oh niente, e voi due avete dormito bene? Vi siete divertiti?" chiese Harry facendo arrossire per l'imbarazzo i due.
"Forse è meglio cambiare discorso" commentò Summer trattenendo una risatina
"che si fa oggi?" Chiese
"be potremmo tornare a casa... Troveremo qualcosa da fare a Londra" rispose Taylor.
L'occhio di Summer cadde sul calendario: 20 dicembre. Mancavano solo 4 giorni al compleanno di Louis.
"D'accordo, quando partiamo?"
"Ehi Sum hai fretta?" chiese ridendo Niall
"in realtà.. si" disse sorridendo.
"Cosa devi fare?" chiese Louis
"niente"
"e perché hai fretta?" la incalzò Harry
"e perché voi siete così impiccioni?" esclamò lei.
Le due ragazze risero
"che avete da ridere voi due? Mi dovete aiutare" disse Summer alle due amiche
"noi?"
"Che dobbiamo fare?"
"Dopo vi spiego..." rispose Summer con un sorriso facendo la vaga.


 
Erano tutti a casa di Harry. I ragazzi erano a giocare alla play, mentre le tre ragazze parlavano tra loro.
"Allora Sum? Che dobbiamo fare?" chiese Alex impaziente
"fra 4 giorni è il compleanno di Louis.."
"Ah capisco... Cos'hai in mente di preciso?"
"Questo è il punto: non lo so!" spiegò Summer.
"Potresti fare una piccola festa nella casa in montagna, magari visto che è la vigilia di Natale invitiamo anche le famiglie"propose Taylor
"grande Tay! Sei la migliore!" Esclamò Summer abbracciando l'amica "ora dobbiamo fare in modo di avere le chiavi della casa e il numero di cellulare di sua mamma o delle sue sorelle.." disse Summer
"credo di avere un'idea" disse Alex "per il numero ci penso io" si girò verso le due ragazze facendo loro l'occhiolino, poi si girò verso i ragazzi
"Louiiiiiis!!!" chiamò, e il ragazzo la guardò
"si?"
"Posso il tuo telefono per mandare un messaggio? Queste due stronze" disse indicando le due ragazze "non vogliono prestarmi i loro cellulari, e a Niall ho già finito il credito"
"si certo fa pure, è lì sul tavolo" ripose lui per poi tornare a concentrarsi sulla partita che aveva interrotto.
La mora sorridente si alzò e prese l'iPhone del ragazzo, poi si mise a cercare nella rubrica trovando il nome "mamma", e inviò il numero tramite messaggio a Summer. Subito lo cancellò perché Louis non si accorgesse di niente e inviò un messaggio a April giusto per non destare sospetti, poi ripose il cellulare dove l'aveva trovato.
"Fatto" disse guardando vittoriosa le due amiche "Sum, guarda i tuoi messaggi..." La bionda prese il telefono e vide il messaggio.
"Sei grande!" esclamò "ora dobbiamo solo telefonare a sua mamma e piegare la situazione, sarà dei nostri?"
"Ma si, è una festa per suo figlio!" esclamò ridendo Taylor.
"e anche questa è fatta" commentò Summer, "ora devo solo trovare il regalo giusto.. domani mi accompagnate a prendere i regali? in fondo è Natale anche per voi, non fate nessun regalo?"
"hai ragione, quindi domani, SHOPPING!!!" esclamò Taylor
"bene, ma adesso è tardi, forse è meglio se andiami a casa, domani venite alle 2 a casa mia che poi alle 3 andiamo in centro, effetivamente pensandoci è da tanto che non ci vado" disse Summer ridendo, e le altre due la seguirono nella risata.


.ritememegli èene lamòesc""HOPPatè Natale anch eper voifondo e ""ummerta ta hverjf am anche 2"






SPAZIO AUTRICE, O MEGLIO SPAZIO ALE xD
ok, ora vi starete chiedendo chi sono io, giusto? bene, sono Alessia, la migliore amica di Marty. Allora, sono qui per chiedervi un favore. Questo capitolo Marty non lo voleva pubblicare (e infatti lo sto facendo io) perchè una ragazza le ha scritto un messaggio orribile, dicendo che voleva rimanere anonima e perchè secondo me non ha avuto il coraggio di scrivere una recensione in modo che tutti potessero sapere chi è. Allora,sarà che sono di parte, ma a me la storia piace, e secondo me Marty scrive bene.ovviamente so che magari non può piacere a tutti la storia, e per me questo non è un problema, e neanche per Marty, ma il fatto che la storia non piace non autorizza a INSULTARE chi scrive, e infatti lei ci è rimasta male per gli insulti e perchè ci è andata giù pesante, non per il fatto che a 'sta benedetta ragazza non piacesse la ff. Allora, a costo di rischiare la vita perchè se Marty si accorge che vi sto pubblicando pezzi del messaggio mi uccide, vi scrivo alcune parti, e ci tengo a sottolineare che non mi sono inventata niente e sono TESTUALI PAROLE:
questo è l'inizio:

'ciao. questo messaggio dovrebbe essere una recensione, ma preferisco rimanere anonima alle altre lettrici, e per non umiliarti davanti a quelle lecchine che nelle recensioni ti scrivono 'oh ma è bellissimo' 'ti prego continua amo questa ff' 'scrivi benissimo' ecc., perchè sono cazzate...'

eccone altri pezzi:

'...la storia è patetica, lei si innamoira, lui ricambia e gne gne gne. E poi è inverosimile: per un colpo alla spalla 2 mesi di coma?? che cazzata....'

'...non è assolutamente vero che scrivi benissimo, ci sono errori che fanno i bambini di prima elementare, tipo non ti ha mai detto nessuno che un'altro si scrive UN ALTRO ? e poi sbagli parecchi verbi...'

'...e poi, ohi svegliati tesoro, è rating arancione, i tuoi filmini mentali da pervertita tieniteli per te, la scena tra Niall e l'altra ragazza è decisamente troppo spinta!..'

'....e poi ho notato certe somiglianze con altre storie, non è che copi certi pezzi da altre storie?..'

'..fai un piacere a tutti e cancella la storia, perchè inm poche parole, ricapitolando tutto, scrivi malissimo e la storia fa schifo, secondo me..'


'..magari passa alla mia che impari come si scrive..'

e robe del genere. Capite che uno si deprime? E la mia Marty è li che crede di scrivere da schifo, poi le preferite/seguite/ricordate sono diminuite (che poi anche qui, qual'è il problema? cosa non vi piace più? ditelo che magari può migliorare..) e crede di aver sbagliato tutto e aver deluso le lettrici. chiedo a voi ragazze, di lasciare una recensioone perchè non mi ascolta, dice che io le dico 'ma no guarda che sei brava' solo perchè è la mia migliore amica... già voleva lasciare ammuffire il capitolo su Word e ho dovuto pubblicarlo io..ma non vuole proprio più scrivere :'(
ora scappo perchè la mia piccolina sta battendo i pugni sulla porta perchè mi sono chiusa in camera col pc per postare il capitolo e lei non voleva che intervenissi o postassi il capitoo.. xD
ciao ragazze, a presto,non odiate me o la piccola Marty lol -ALE <3



 

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Capitolo 14
*** CAPITOLO 13 ***


  Alloooora. Premetto che Ale l'ha fatta più grande di quello che in realtà è.
Non è vero che non volevo più scrivere, volevo solo prendermi una pausa ù.ú
Il punto è che stavo già male di mio perché era ed è un periodo di merda, la scuola va male,ho litigato con una mia amica (non Ale eh), a casa con i miei e mio fratello è una situazione particolare e un sacco di altri casini, poi quando arrivo su Efp i seguiti/ricordati/preferiti sono diminuiti e il giorno dopo mi arriva un messaggio del genere, la mia depressione è diventata ancora più depressione (?) e io più depressa >.<
Poi quando decido di postare questo capitolo (p.s. Grazie del sostegno nelle recensioni<3 ) la Telecom si mette a farmi i dispetti, tipo che avevo la connessione per un quarto d'ora poi mi moriva il wi-fi, ce tipo il capitolo l'ho scritto due settimane fa e l'ho postato oggi solo perché una volta inserito nell'editor di Efp la connessione andava a farsi fottere e mi si cancellava tutto >.<
Ora passiamo alle cose importanti (?)
Voglio ringraziare tutti quelli che hanno sostenuto me e questa storia. Sono felice vi piaccia, davvero, grazie di tutti i complimenti e le belle parole <3 LOVE YOU ALL BABIES<3
 
Rileggendo la storia dall’inizio, però, in modo oggettivo e senza tener conto che è la mia storia, mi sono accorta che è..carina, nulla di più, non mi entusiasma più come quando ho cominciato a scriverla..quindi ho deciso che la finirò in breve, credo 3-4 capitoli (ma non per questo dedicherò meno impegno nei capitoli conclusivi, ovviamente, anzi cercherò di far in modo che siano i migliori) , poi mi dedicherò all’altra ff su Zayn e probabilmente ne posterò una che ho già cominciato a scrivere, ho tante idee in testa e credo che avrà più successo di questa (?) xD
Questa era la mia prima ff, mi è servito tipo da test(?) per provare il mio modo di scrivere, lo stile ecc., e mi è servita per ‘sviluppare’ la mia creatività, e le storie a seguire saranno diverse anche nello stile, perché credo di migliorare giorno per giorno, sto facendo sempre meno errori e ho provato a far leggere i capitoli già scritti e sono piaciuti anche a non-fan dei One Direction, sia come tema,come storia, come struttura, come stile e tutto il resto.
 
Scusate lo spazio autrice lungo come un papiro, ora vi lascio alla storia sperando vi piaccia <3 E ancora un enorme GRAZIE a tutte quelle sante ragazze che mi seguono e sostengono sempre, vi adoro bellissime<3
questo è uno dei miei capitoli preferiti se non il mio preferito. voi che ne pensate? me la lasciate una recensione? 

P.S. scusate gli errori:( 



  I HEAR YOUR HEART BEAT TO THE BEAT OF THE DRUMS



"E con questo abbiamo finito!" esclamò Alex contenta, sistemando il fiocco sul pacchetto regalo per il suo ragazzo. Dopo tre ore di shopping si erano trovate a casa di Summer per preparare i pacchetti, che poi Sum avrebbe portato nella casa in montagna in attesa della vigilia di Natale.
"Un po' di pacchetti però prendeteli voi, se ne ho troppi rischio di farmi scoprire perché non so dove nasconderli" disse Summer osservando la pila di regali sul suo letto.
Le due ragazze presero alcuni pacchetti e li infilarono nella borsa, ovviamente prendendo i più piccoli.
"Grazie eh! A me lasciate quelli più grandi da nascondere" borbottò Sum facendo la finta offesa
"Zitta tu, che puoi sempre nasconderli dentro l'armadio,tanto con quel casino che hai sotto tutti i vestiti non si noterebbe nemmeno un elefante" disse Taylor
"A proposito di vestiti, con quello farai un figurone!" esclamò Alex indicando il vestito rosso sul letto che Summer avrebbe indossato alla festa
"Neanche tu scherzi, quello che hai comprato ti sta benissimo!" ribatte la bionda
"Ehi e a me nessuno dice niente?" chiese Taylor puntando le mani sui fianchi
"No, così impari a criticare il mio armadio!"
"Non è colpa mia se sei disordinata!"
"Non sono disordinata, semplicemente diversamente ordinata" le tre si guardarono prima di scoppiare a ridere.
 
"Ok Sum, ciao, a sabato!" esclamò Taylor uscendo dalla casa della bionda insieme a Alex
"Ok, ciao! E mi raccomando, non fate tardi che dobbiamo preparare tutto prima che Louis arrivi" disse Summer, per poi chiudere la porta e tornare in camera. Guardò la lista sulla sua scrivania:
 
-telefonare alla mamma di Louis
-preparare inviti
-trovare un vestito
-decorare la casa
-preparare l'albero
-preparare la cena
-prendere le chiavi della casa senza che Louis se ne accorga
-far in modo che Niall non mangi tutta la cena e il dolce prima dell'arrivo degli invitati
 
"L'ultimo punto sarà il più difficile" pensò Summer a voce alta
"Cosa sarà difficile?" chiese Louis entrando di colpo in camera sua
"Louis! Cosa ci fai qui!?" chiese la bionda nel panico più completo. Nascose il foglio nella tasca della felpa, e fortunatamente il ragazzo non se ne accorse.
"Non posso neanche venire a trovare la mia ragazza?" chiese lui con la faccia da cucciolo
"No! cioè si.. Ehm.."
"E quel vestito per cos'è? " chiese Louis cambiando discorso e andando vicino all'abito steso sul letto
"Eh? Ehm, niente, è.. Il regalo di.. ehm..mia nonna per Natale, si" rispose incerta la ragazza buttando a caso nella massa di indumenti il vestito che aveva appena comprato con le ragazze per la festa di Louis e chiudendo velocemente l'armadio.
"Tua nonna ti regala vestiti del genere?" chiese Louis scoppiando a ridere parecchio divertito e un po' scettico
"Ehm.. Mia nonna è avanti con i tempi, già, è una nonna moderna"
"Oh certo.. E tu non sai raccontare bugie, ma io farò finta di niente perché è Natale" disse lui buttandosi sul letto e affondando la testa nel cuscino.
"Ehi! Quello sarebbe il mio letto!"
"Allora vienimi a fare compagnia, no?"
La ragazza lo raggiunse sorridendo, distendendosi sopra di lui appoggiando la testa sul petto del castano e lasciando che le braccia di questo scivolassero a circondarle la vita. Dopo un po' Summer cominciò a ridere.
"Summer, che hai?" chiese lui alzando la testa
"No è che stare così mi ricorda quando lo facevo da piccola con Niall, e mi fa ridere perché vado su e giù al ritmo del tuo respiro, perché fai su e giù col petto respirando"
"Ah scusa, quindi non dovrei respirare?"
"No!" rispose lei scoppiando a ridere ancora di più
"Zitta che è già tanto se riesco a respirare con un bisonte come te sopra"
"Ehi!" Esclamò Summer "solo io posso chiamare bisonte mio fratello! E poi scusa se i miei cinque chili pesano ad un pappamolle come te"
"Uno: non pesi cinque chili, al massimo cinque più cento chili, e due: non sono un pappamolle"si difese lui
"Dimostramelo" lo sfidò lei ridendo. Il ragazzo si alzò e se la caricò in spalla stile sacco di patate(?), per poi scendere le scale mentre lei rideva e si dimenava senza successo.
"Tomlinson mettimi giù!" urlò lei tra le risate
"No signorina Horan, il tour non è ancora finito"
"Ma mi gira la testa.." si lamentò lei sorridendo furba, anche se lui non poteva vederla.
A quel punto Louis si fermò e la fece sedere sul divano.
"Va meglio?"
"Certo!" esclamò lei balzando in piedi e scappando su per le scale
"Ah è così? Se è la guerra che vuoi, la guerra avrai!" urlò lui prima di rincorrerla a in giro per la casa vuota riempita solo dalle loro risate.
 
21 dicembre
"Sum?" chiamò Louis
"si?" Rispose lei alzandosi dalla sedia sulla quale si era accomodata in attesa che il suo ragazzo scendesse dalla camera
"tieni, ho preso le chiavi della casa in montagna, ce la fai ad andare da sola o vuoi che ti accompagno?" la ragazza rimase a fissare incredula il ragazzo che le stava di fronte e che le porgeva il mazzo di chiavi con il braccio teso "so tutto" disse poi quasi leggendo nel pensiero della bionda
"c-come? Di che parli Lou?"
"Della festa, so tutto" la ragazza sbuffò tornando a sedersi sulla sedia e poggiando i gomiti sulle ginocchia attendendo che lui continuasse a parlare "Fizzy e Lottie. Ti hanno sentita parlare al telefono con mia mamma e mi hanno spifferato tutto" spiegò il ragazzo ridendo
"stavo preparando una bellissima festa, non è giusto, uff" sbuffò di nuovo la bionda
"lo so amore, ma le mie sorelline non hanno mantenuto il segreto. Allora, adesso facciamo che questa festa la organizziamo insieme, ci stai? Sarà il miglior Natale di sempre" sorrisero entrambi, poi lui le lasciò un bacio sulla fronte.
"Ok.. Ora vado, o mio fratello mi fa la ramanzina perché è tardi! Ciao Lou" disse Summer ridendo appena
"ok, ciao amore, a domani" rispose lui dandole un bacio a fior di labbra dopo averla accompagnata alla porta.
Louis tornò in sala e si accomodò sul divano, poi notò una testa bionda e una mora dietro la porta della cucina. Sorrise
"Lottie, Fizzy, uscite, tanto vi ho viste" le due sorelle fecero la loro comparsa davanti al fratello maggiore, e la più piccola fece una linguaccia
"lo sapevo che dovevamo nasconderci di la" sussurrò alla sorella indicando un punto indefinito della sala, poi guardò Louis
"allora questo Natale andremo in montagna?" lui annuì sorridendo
"che bello, spero che nevichi" disse contenta "se portiamo il vischio darai un bacio a Summer?" il ragazzo rise divertito
"si, e se ci passate sotto bacerò anche voi due!" disse ridendo e contagiando anche le due sorelle. Poi mentre Fizzy si avviava verso la cucina, Lottie si fermò "ma quando comincerò a uscire col mio ragazzo e tornerò tardi anche tu mi farai la ramanzina come Sum e suo fratello?" chiese
"oh si, nessuno può toccarti, sei la mia sorellina"
"ma dai Lou! Ho 15 anni!" Sbuffò lei
"Sei mia lo stesso! E poi, ho solo risposto alla tua domanda.." esclamò lui ridendo.

 
"Come ha fatto a scoprire tutto!?" Summer sbuffò per l'ennesima volta
"Taylor, ci sei o ci fai?"
"Calme ragazze, il punto è che ora saltano tutti i piani" disse Alex
"Già! Allora facciamo così: io e Louis andiamo in montagna la mattina e cominciamo a preparare, poi voi, Harry, Niall, Perrie, Danielle, Liam e Zayn venite poco prima di cena e ci aiutare a sistemare le ultime cose, ok?"propose Summer
"Perfetto, ma ci tocca rifare il giro di telefonate e dire il nuovo orario a tutti" fece notare Alex con una smorfia
"Oh merda"
"Solita finezza eh Taylor?" Si guardarono per poi ridere per la milionesima volta. La loro era un'amicizia incredibile.

 
24 Dicembre
"Piano con quegli scatoloni!" disse Summer mentre Louis rischiava di far cadere tutto
"Potresti aiutarmi!"
"È la tua festa caro, non la mia!"
Louis borbottò qualcosa che non capi nemmeno lui per poi appoggiare gli scatoloni a terra.
La giornata era cominciata bene, la sua ragazza l'aveva svegliato dolcemente andando a casa sua alle 8 del mattino e l'aveva baciato altrettanto dolcemente sussurrandogli un 'auguri amore' che inizialmente Louis nonaveva capito perché ancora nel mondo dei sogni. Ora erano lì, nella casa in montagna, e lui la osservava mentre parlava al telefono con qualcuno, probabilmente Niall da tutti gli 'idiota' 'si si biondino, convinto' e i 'ti voglio bene irlandese mezzo scemo' che Louis sentiva. La guardò, era bellissima anche così, stretta nel suo giubbino, con la bocca coperta quasi del tutto dalla sciarpa e il capello che lasciva sfuggire qualche ciocca di capelli biondi, gli occhi azzurri brillanti come non mai, anche se Louis non ne capiva il motivo.
Quando ebbero finito di portare tutto dentro, cominciarono a addobbare la casa, a pulirle per bene e a prepararla per la serata. Cominciarono a fare l'albero di Natale che Louis aveva trovato nel retro della casa, ed era quasi finito, quando Summer spalancò la bocca.
"Che c'è amore?" chiese lui
"Ma manca la stella!" Si lamentò Summer come una bambina "ma che cavolo di albero di Natale è senza una stella??" chiese a Louis che la osservava divertito
"Tranquilla amore, tra poco arrivano Harry e Taylor, ce l'hanno loro la stella per l'albero..." cercò di calmarla lui "e poi non mi serve una stella, tu sei la MIA stella e sei così bella da brillare già abbastanza"
"Oh ma che dolce che sei oggi!"
"È il mio compleanno e la vigilia di Natale, tra poco i miei parenti e i miei amici arriveranno per festeggiare e sono in compagnia della ragazza più bella del mondo, come faccio a non essere felice?"
Si baciarono dolcemente, poi Summer senti un soffiò d'aria fredda, e si girò verso la finestra rimasta aperta. Andò a chiuderla e si accorse che nevicava
"Louis! Louis guarda che bello, nevica!"
"Wow, è davvero bello" commentò lui, poi chiusero la finestra e ripresero a preparare il tutto per quella sera.

 
"Come sarebbe che non venite??" chiese Summer sbalordita "oh.. Ok.. Si, auguri anche a te, ciao"
"Che succede?"
"La troppa neve ha bloccato le strade, e poi una frana ha bloccato quella per il paese, e Harry e Taylor non possono venire"
"Provo a chiamare qualcuno, magari c'è chi ha già superato il blocco" propose Louis, in realtà non molto dispiaciuto di dover passare del tempo da solo con Summer.
Dopo un giro di telefonate si ritrovarono in salotto.
"Niall e Alex?" chiese Louis
"Niall si è voluto fermare a un ristorante e quindi hanno perso tempo, e quando sono ripartiti sono dovuti tornare direttamente indietro perché avevano già chiuso la strada" spiegò Summer
"I tuoi?"
Summer scosse la testa
"Liam e gli altri?"
Summer fece un altro cenno negativo col capo
"Be', tenendo conto che anche mia mamma e le mie sorelle sono bloccate a Londra, stasera non verrà nessuno" concluse Louis.
"Be.. se non c'è Niall che mangia la cena,posso dire di aver completato anche l'ultimo punto della lista" disse Summer tirando una riga sopra di esso
"Vediamo.." disse Louis prendendo il foglio
 
-telefonare alla mamma di Louis
-preparare inviti
-trovare un vestito
-decorare la casa
-preparare l'albero
-preparare la cena
-far in modo che Niall non mangi tutta la cena e il dolce prima dell'arrivo degli invitati
 
"Mmh, brava hai svolto tutto, missione compiuta" disse lui
"Qual è il mio premio?" Chiese Summer ridendo
"Aspetta qui!" Disse Louis correndo nell'altra stanza. Summer si accomodò meglio sul divano sorseggiando la sua cioccolata calda.
"Sum vieni qui.." ordinò Louis (anche se il suo era tutto tranne che un ordine) con un tono dolce e divertito (appunto). La bionda si alzò dal divano e gli andò vicino.
"Sum.." sussurrò a due centimetri dalle sue labbra "guarda sopra di te" la ragazza alzò lo sguardo e rise divertita
"Uh.. Sarebbe questo il mio premio? Cosa abbiamo qui.. Del vischio.." disse osservando Louis che teneva un braccio alzato in modo che il rametto di vischio fosse proprio sopra le loro teste "rinfrescami la memoria.. Mi ricordo che quando ci si trova sotto il vischio bisogna fare qualcosa, ma mi sfugge cosa.."
"Potrebbe essere questo?" chiese lui prima di posare delicatamente le sue labbra su quelle della bionda in un lungo bacio
"Mm.. Credo di si.." Mormorò lei soffiando sulle labbra del castano, sorridendo appena. "Ti amo"
"anch'io piccola"
 
"Ora alza le chiappe e vatti a vestire" ordinò Louis, stavolta serio, dopo essersi vestito con camicia e giacca, neanche da un momento all'altro potessero arrivare gli invitati.
"Ma perché Lou, non viene nessuno.."
"E tu vorresti passare la vigilia di Natale nonché il mio compleanno vestita così? Pff, ma per favore"
"Ok ok mi vesto" disse Summer rassegnata.
Dopo una mezz'ora buona Summer uscì dal bagno, vestita, truccata e pettinata.
"Ehi Sum ci sei? Credev.." quando Louis la vide gli si bloccarono le parole in gola ed ebbe paura. Paura, si, perché aveva bisogno di qualcuno che gli insegnasse di nuovo a respirare. Summer,fasciata in quell'abito rosso, era semplicemente.. Mozzafiato, e l'aveva lasciato senza respiro. Il busto era stretto e a fascia, con un fiocco al centro, e la gonna di tulle rossa era leggermente a palloncino. Semplice, ma bellissimo, e le donava davvero, sembrava fatto per lei. (http://www.our-dress.com/es/aline-blue-taffeta-tulle-strapless-neckline-bow-tie-sleeveless-short-cocktail-dress-p-2558.html) Gli occhi azzurri erano contornati da un po' di matita, le già lunghe ciglia erano ancora più lunghe per il mascara, un po' di blush le colorava le guance risaltando sulla pelle candida e un lucidalabbra tra il rosa e il rosso le colorava le labbra, che mai come in quel momento Louis desiderò baciare. Era semplicemente la donna più bella del mondo, o così pensò Louis, quasi accecato dalla sua bellezza.
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"Come sto?" Azzardò Summer un po' timida
"S-sei m-meravigliosa.." Balbetto Louis mentre le parole gli morivano in gola.
"Ti piace davvero?"
"Certo piccola, ti sta da Dio, ti hanno mai detto che ti dona il rosso?" chiese Louis cingendole i fianchi "anche sulle guance" aggiunse al suo orecchio alludendo al fatto che lei era arrossita, colorando così ancora di più le guance.
"Prego signorina, mi segua al tavolo" disse poi facendole un galante baciamano e per poi prendendola delicatamente nella sua portando la ragazza in cucina, dove aspettando Summer aveva preparato una romantica cena a lume di candela con tanto di rose rosse. Spostò la sedia facendola accomodare come un vero gentleman, e lei gli sorrise. Detto questo portò in tavolo il primo e cominciarono a mangiare ridendo e scherzando.
 
"Sei bellissima" le sussurrò all'orecchio. Erano distesi sul divano a guardare fuori dalla finestra la neve che scendeva e si posava delicatamente al suolo, sui tetti e sugli alberi. Lei gli accarezzava i capelli e ogni tanto incontravano i loro sguardo di ghiaccio, che in comune ad esso avevano solo il colore perché non erano di certo occhi freddi e cattivi, ma caldi d'amore e di dolcezza in quel momento.. Magico.
"Mi ami?" Chiese Summer ingenuamente
"Certo" le rispose lui dolcemente alzandosi per poi iniziare a baciarle il collo,la prese in braccio e Summer allacciò le gambe al suo bacino. Si guardarono un attimo negli occhi, e le loro labbra si incontrarono dolcemente. Intanto che la teneva in braccio le mani di Louis percorrevano la schiena di lei cercando la cerniera del vestito. Avete presente la frase della canzone Die Young di Kesha, 'I hear your heart beat to the beat of the drums'? Ecco, descriveva perfettamente quel momento. I cuori di entrambi battevano al ritmo dei tamburi, battendo forte, quasi a voler uscire dal petto dei due ragazzi. Di colpo Summer diventò rossa, sentendo che ormai Louis le aveva sfilato il vestito quasi del tutto
"scusa.. non sei costretta, non voglio forzarti, solo se vuoi" disse Louis guardandola negli occhi, temendo di aver sbagliato tutto
"ma io lo voglio, solo che ho paura.." Sussurrò lei timidamente
"ne sei sicura?" mi chiese lui dolcemente
"Ti amo" rispose lasciando spazio ad un sorriso.
Si stesero sul letto e lui si mise a cavalcioni su di lei. Cominciò a baciarla con più foga di quanto avesse mia fatto, mentre le sfilava definitivamente il vestito. La ragazza si lasciò trasportare e fece lo stesso sfilandogli la camicia, e cominciò a lasciargli dei baci dolci lungo il petto, per poi sfilargli i pantaloni lasciandolo in boxer. Le mani di Louis continuavano a muoversi sul corpo di Summer provocandole centinaia di piccoli brividi. Louis si fermò un attimo per guardarla
"Sei bellissima, sei perfetta amore" sussurrò.
In poco tempo il reggiseno venne tolto e cadde sul pavimento da qualche parte della stanza buia illuminata appena dal caminetto che faceva entrare la luce attraverso la porta aperta, raggiunto poco dopo dagli altri indumenti intimi che in quel momento intralciavano solo. Louis si posizionò meglio e dopo un iniziale indecisione entrò in lei, facendola sua del tutto.
"ti faccio male?"chiese lui premuroso
"Un po'" ammise la ragazza prima di baciarlo dolcemente.
Però dopo qualche minuto il dolore si trasformò in piacere e la stanza si riempii dei gemiti dei due ragazzi.
 
Lui la guardò negli occhi e poi la baciò, ancora una volta, ma tanto nessuno dei due si sarebbe mai stancato delle labbra dell'altro.
 
 
 
Dopo la abbracciò e Summer si addormentò contro il suo petto sentendo il battito del cuore del ragazzo leggermente accelerato. Senti che le sue braccia muscolose la stavano circondando e la stringevano come se volessero proteggerla da qualcosa. Qualcosa che poteva essere Jake, qualcosa che poteva essere il tizio della festa, qualcosa che poteva essere qualsiasi cosa, anche la più banale, che però poteva farla soffrire. Perché se c'era qualcosa che Louis odiava era vedere i bellissimi occhi azzurri di Summer gonfi e rossi e colmi di lacrime e il suo cuore colmo di dolore. Perché ogni sua lacrima era una pugnalata per lui. Perché lui la amava più della sua stessa vita e non poteva permettersi di vederla soffrire, era decisamente troppo per lui. Era decisamente troppo saperla a piangere da qualche parte. Era decisamente troppo vederla piangere. Era semplicemente troppo che lei stesse male. Aveva promesso di proteggerla, e lui le promesse le mantiene.SEMPRE. 





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Capitolo 15
*** CAPITOLO 14 ***


SNOW ON CHRISTMAS DAY


Summer alzò lentamente la testa dal cuscino, ma appena cercò di muoversi si sentì bloccata da qualcosa, o meglio qualcuno.
E quel qualcuno era il suo Louis, che le circondava la vita con un braccio, dormendo. Summer sorrise, e, non volendo svegliarlo, si ridistese. Fissò il soffitto bianco, e mille pensieri le balenarono per la testa.
Pensò alla scuola: era stata due mesi in coma e quindi aveva saltato scuola, e appena si era ripresa erano cominciate le vacanze di Natale. Avrebbe dovuto recuperare molte lezioni,ma essendo una delle migliori della classe, non sarebbe stato così difficile in fondo.
Pensò agli allenamenti di calcio: ne aveva fatti circa una decina, più le partite, poi sempre per il coma e poi per le vacanze non aveva più messo piede in campo. In fondo non era così male come credeva, il calcio, avrebbe continuato volentieri.
Pensò alla sua famiglia: effettivamente l'aveva trascurata un po', non che prima avessero grandi rapporti, era sempre stata molto più legata al fratello che alla madre o al padre, certo, ma comunque era da molto che non passava un po' di tempo con i suoi. Anche dopo il coma, era stata servita e riverita dai genitori che l'avevano accudita come se fosse stata ancora la loro bambina, ma poi lei era stata troppo occupata con Taylor, Louis, Niall, Alex, la festa, un sacco di cose per ringraziarli adeguatamente. Si ripromise di passare una giornata da sola con i suoi appena ne avrebbe avuto l'occasione.
Pensò allo strano Natale che aveva passato: per lei Natale significava stare con le persone a lei più care, e non che Louis non lo fosse, anzi, ma di certo lui da solo non rappresentava la sua idea di 'tutte' le persone a cui voleva bene.
Pensò anche ai regali: non aveva visto nessuno e quindi a parte gli auguri per telefono, non aveva avuto modo di fare il solito scambio di auguri e regalo con i suoi amici e con la sua famiglia. Persino a Louis non era riuscita a consegnare il regalo, perché era insieme a tutti gli altri nella macchina di Harry, e visto che ne lui ne Taylor erano venuti, Summer non aveva potuto prenderlo.
"Ehi buongiorno!" la voce squillante di Louis la fece sobbalzare.
"Mi hai fatto prendere un colpo,Lou!" esclamò lei ridendo
"Oh scusa eh...Buon Natale anche a te comunque" Louis mise su un finto broncio e si girò dall'altra parte
"È così? Bene, allora me ne vado" appena Summer mise un piede per terra rabbrividì al contatto freddo con il pavimento, ma non ebbe il tempo di provare la stessa sensazione poggiando per terra l'altro piede che già Louis l'aveva afferrata per un braccio e, leggera com'era, l'aveva fatta ridistendere sul letto stringendola a lui
"Non credere di sfuggirmi" disse lui ridendo
"E chi scappa" sussurrò lei beandosi del calore del ragazzo
"Buon Natale"
"Di nuovo!?" esclamò lei, "No scherzavo, però dovevi vedere la tua faccia" aggiunse poi ridacchiando
"Buon Natale" sussurrò per poi baciarlo
"Per questa volta sei perdonata, ma non la prossima" disse lui puntandole un dito contro
"Si si certo" lei fece un cenno con la mano, come quando si scaccia un moscerino, per sminuirlo. Si guardarono e poi scoppiarono a ridere.
Si alzarono e, una volta vestiti e fatta colazione, Summer spalancò la porta e tirò Louis per un braccio nel giardino innevato, solo con il maglione addosso, senza dargli il tempo di prendere né giacca né sciarpa
"No dai Sum fa freddo" si lamentò lui
"Smettila di fare la feminuccia e combatti,Tomlinson" rispose lei tirandogli una palla di neve in piena faccia
"Cara Summer, mi dispiace solo una cosa" disse lui calmo, passandosi una mano sul viso per togliersi di dosso la neve. Lei lo guardò curiosa, aspettando continuasse
"Che tu non abbia potuto salutare per l'ultima volta i tuoi e tuo fratello!" esclamò Louis saltandole praticamente addosso e spalmandole un pugno di neve in faccia. Poi cominciò a farle il solletico rimanendo a cavalcioni su di lei in modo che non potesse scappare, e Summer scoppiò a ridere fortissimo, soffriva moltissimo il solletico.
"B-basta! L-Louis ti p-prego!" balbettò lei tra una risata e l'altra. Il ragazzo sorrise e, alzatosi, l'aiutò ad alzarsi. Stavano per baciarsi, quando Summer alzò lo sguardo velocemente
"Louis! Nevica!" esclamò contenta. Adorava la neve.
"Si si" borbottò lui, non contento di non essere riuscito a baciarla.
"Che fai?" chiese poi guardando la sua ragazza aprire la bocca e tirare fuori la lingua verso il cielo.
Summer non gli badò e aspetto che un candido fiocco di neve le si posasse sulla lingua, poi divertita si degno di rispondere al suo ragazzo
"Non dirmi che tu non l'hai mai fatto" lo guardò scettica alzando un sopracciglio
"Certo, ma quando ero piccolo" rispose lui
"Oh avanti, non eri tu quello a cui piaceva fare l'eterno bambino? Il Peter Pan che non cresce mai?"
In risposta la bionda ottenne un altra palla di neve in faccia, poi una sul braccio, una tra i capelli, una sulla gamba, e si accorse che Louis la stava bombardando alla velocità della luce con mille palle di neve. Cominciò a ridere e a scappare, facendo lo slalom tra i grandi alberi dell'ampio giardino e correndo in mezzo alla neve, arrivando ad affondare quasi fino al ginocchio,tanta neve ce n'era. Subito il ragazzo partì all'inseguimento di Summer.
A un certo punto però,lei si accorse che Louis non la seguiva più.
"Louis?" chiamò guardandosi intorno
"Dove sei? Louis?" provò ancora, ma niente. Decise di tornare davanti la porta, in quanto era sul retro, ma passando sotto un albero fu colpita in pieno da un mucchio di neve. Spalancò la bocca, ma si trattenne dall'urlare anche quando senti un po di neve scenderle lungo la schiena dentro il maglione. Sentì una risata, la sua risata, e si guardò intorno cercando Louis; guardò a destra, a sinistra, si guardò alle spalle, niente, non lo trovò, ma continuava a sentire la sua risata.
'Dove diavolo è!?' si chiese Summer.
Un movimento sopra la sua testa attirò la sua attenzione. Alzò lo sguardo e sopra di lei vide Louis che se la rideva, reggendosi con una mano la pancia mentre con l'altra.... Si aggrappava al ramo dell'albero. Ovviamente era stato lui che, dopo essersi arrampicato sull'albero, aveva fatto piovere in testa a Summer una cascata di neve gelida.
Scese e andò ad abbracciare Summer, un po' per consolazione e un po' perché stava congelando.
"Vieni dai, torniamo dentro che fa freddo" disse strofinando con forza una mano sul braccio di Summer per scaldarla; lei lo guardò con una punta di rimprovero e senza però proferire parola entrò in casa seguita da Louis, e una volta acceso il caminetto si misero sul divano a guardare un film bevendo una cioccolata calda, cercando si scaldarsi.
"Forse non è stata una buona idea uscire così, solo con i maglioni" constatò Louis
"Forse non è stata una buona idea farmi andare la neve ghiacciata dentro il maglione" rinfacciò lei facendogli il verso
"Dai! Ammetti che è stati divertente! E poi.. Dovevi vedere la tua faccia! Eri paralizzata! E quando non riuscivi a trovarmi? Eri terrorizzata!" Louis scoppiò a ridere
"Si si però intanto io mi sento un pinguino" borbottò lei, accennando un sorriso. La sua risata era contagiosa.

 
"C-come!? No! No no no! Taylor dimmi che scherzi! Io.. E va bene, ciao" Summer chiuse la chiamata e buttò il telefono sul divano senza fare caso a dove capitasse
"Che succede amore?" Louis sbucò dal bagno. Si era appena fatto una doccia calda.
"Le strade sono bloccate per la neve, ancora"
"Mmh.. E quanto dovremmo rimanere bloccati quassù?"
"Taylor ha detto che non riusciranno a liberare le strade prima di giovedì" sospirò lei
"E che giorno siamo?" Chiese lui mordendosi un labbro
"Lunedì" rispose lei buttandosi sul divano e schiacciando il cellulare precedentemente buttato li a caso, ma senza preoccuparsene più di tanto
"Mmh.. Avremmo quasi una settimana tutta per noi" esclamò Louis felice distendendosi sul divano e poggiando la testa sulle gambe della bionda
"Oh.. A questo non avevo pensato" ammise lei,vedendo quel 'blocco in montagna' sotto una luce positiva dopo averlo visto per ore in negativo solo come una perdita di tempo isolati da tutto e da tutti. Sorrise soddisfatta, cominciando ad accarezzare i capelli di Louis ancora un po' bagnati. Il ragazzzo interpretò il suo sorriso e ricambiò. Il loro pensiero era solo uno, e ben chiaro: sarebbero stati i quattro giorni più belli della loro vita, e si sarebbero divertiti da morire, insieme.
 
"Muoviti!" esclamò Summer battendo un piede per terra
"Si arrivo.. Guarda che i negozi non chiudono mica così presto eh" disse lui
"Chi te lo dice? E se arriviamo la che è già tutto chiuso ci siamo fatti due chilometri a piedi per niente! E poi dobbiamo fare presto prima che faccia buio" Louis sospirò: Summer aveva ragione.
Uscirono di casa e si incamminarono per la strada innevata, tenendosi per mano. Avevano deciso di andare a fare un giro in centro, ma per la neve non potevano muoversi con la macchina, così dovevano andarci a piedi. Chiacchierarono del più e del meno e scherzarono, fin quando una macchina accostò
"Ehi ragazzi! Serve un passaggio?"
"Andrew! Cha piacere vederti amico! Come va?" esclamò Louis sorridendo. Il ragazzo scese dall'auto e andò ad abbracciare l'amico.
"Louis! Quanto tempo! E lei?" chiese poi indicando Summer
"Lei è la mia ragazza" rispose Louis sorridendo orgoglioso
"Andrew" disse il ragazzo porgendo la mano a Summer
"Summer, piacere" si presentò lei stringendogli la mano.
"Dove andate di bello?" chiese Andrew
"A fare un giro in centro, tu?" Rispose Summer prendendo confidenza
" io torno alla casa dei miei a trovare mia sorella, sempre che riesca ad arrivare in paese, con tutta questa neve... " rispose Andrew ridendo "volete un passaggio?"
"Si grazie" rispose Louis.
"Com'è che vi conoscete?" chiese Summer curiosa quando furono saliti in macchina
"Eravamo migliori amici da piccoli, giocavamo insieme quando Louis veniva in montagna" spiegò Andrew
"Si, anche se in realtà lui ha sempre preferito mia sorella Charlotte, aveva una cotta per lei anche se lui è più grande" spiegò Louis ridendo
"Si si però mi è passata" si affrettò a precisare l'amico, imbarazzato. Scoppiarono a ridere e continuarono così per tutto il viaggio di circa un quarto d'ora, in quanto rallentati dalla neve.

 
"Be' Andrew è stato un piacere!" disse Louis scendendo seguito da Summer
"Anche per me, spero ci rincontreremo" esclamò il ragazzo sorridendo "ciao ragazzi, divertitevi".
Louis prese per mano Summer e cominciarono a girare per i negozi del paese. Summer provò un infinità di vestiti solo per far contento Louis che si divertiva a vederla con mille abiti diversi, di vari colori, lunghi, corti, a tubino, a palloncino, jeans, maglioni, canottiere... Del resto Summer sapeva che a Louis piaceva fare shopping proprio perché si divertiva a provare molti abiti e a farli provare a chi era con lui.
La parte più divertente  del pomeriggio fu sicuramente quando una cameriera inciampando rovesciò il caffè in testa a una barbie bionda tutta rifatta intenta a sbaciucchiarsi il suo ragazzo, che appena fu toccata dal liquido caldo cominciò ad agitarsi toccandosi maniacalmente i capelli e a urlare contro la cameriera con la sua voce squillante quanto fastidiosa, facendo scoppiare a ridere Summer che trascinò nella sua risata contagiosa anche Louis, il quale però ridendo si rovesciò addosso il caffè bollente non solo macchiandosi la maglia, ma quasi ustionandosi.
Una specie di effetti a catena uno più comico dell'altro che fecero ridere Summer fino alle lacrime.
"Grazie Sum! Io mi ustiono col caffè bollente e tu che fai invece di aiutarmi? Mi scoppi a ridere in faccia! Bella ragazza che ho!" aveva esclamato Louis divertito ma anche seriamente preoccupato dal fatto che realmente si era scottato con il caffè.
"Scusa ma hai visto quella? E poi la tua faccia? Oddio stavi per urlare quando ti sei rovesciato addosso il caffè, ammetti che scotta parecchio! " aveva risposto Summer continuando a ridere.
Dopo aver tentato in qualche modo di pulire la maglia bianca di Louis, al centro della quale ora campeggiava una grande macchia marrone,che
prontamente il ragazzo aveva nascosto indossando il maglione , e aver pagato il conto, i due erano usciti dal bar ed erano tornati verso casa mano nella mano.
Arrivati Louis corse in bagno e velocemente si tolse la maglia, constatando tristemente che il suo petto era quasi completamente rosso.
Summer lo seguì e ridacchiò vedendo la faccia sconvolta di Louis
"Ma come diavolo hai fatto a scottarti con un caffè?" chiese lei divertita
"Non ne ho la più pallida idea ma brucia! Maledetto caffè! E chi si aspettava che fosse così bollente?"
Summer rise di gusto per poi baciarlo
"Calmati! Metti un po' della crema che è nel secondo cassetto, io ti aspetto in cucina, comincio a preparare la cena" disse Summer uscendo dal bagno d lasciando Louis alle prese con la sua scottatura. Lui sbuffò e cominciò a spalmarsi un po' di pomata sul petto.
 
"Come va?" Chiese Summer sedendosi sul divano di fianco a lui
"Meglio, mi è passato tutto"rispose lui
"Bene, perché devi lavare i piatti" esclamò lei ridendo. Vedendo che non accennava ad alzarsi, lo tirò per un braccio in cucina, e si misero uno di fianco agli altri a lavare piatti e pentole.
Poi lui, non resistendo all'irrefrenabile voglia di farle uno scherzo,le spruzzò dell'acqua in faccia, e lei rispose tirandogli la spugnetta insaponata. Cominciò così una battaglia di acqua e sapone e ancora una volta le loro risate si diffusero nella casa.
Si, si sarebbero divertiti.

SPAZIO AUTRICE <3
non odiatemi, per piacere, so che sono in super super super ritardo, ma vi prego, è colpa della scuola >.<
e so anche che il capitolo fa schifo, anche se vi avevo promesso che avrei fatto del mio meglio u.u
Ma visto che mi volete bene(?) e che sono un'inguaribile sognatrice (?) e voglio arrivare a tantissime recensioni (sogna e spera -.-) CONTINUO SOLO AD ALMENO 8 RECENSIONI
lo so, ora mi odiate ancora di più u.u
un bacio, a presto belle :3
P.S. SCUSATE GLI ERRORI MA NON HO RICONTROLLATO lol

SPAZIO AUTRICE x 

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Capitolo 16
*** CAPITOLO 15 ***


I'M SORRY ù_ù           












BARCELLONA
 

 
Summer si svegliò sbadigliando rumorosamente.
Guardò Louis dormire beatamente alla sua destra, e non si sentì di svegliarlo, così si alzò e, dopo essersi vestita, andò in cucina a preparare la colazione per entrambi. Bevve il suo succo di frutta, poi andò in salotto dove si mise a leggere uno dei suoi amatissimi libri sul divano in tutta tranquillità aspettando che Louis si svegliasse. Adorava leggere, scoprire cose nuove e conoscere tante storie diverse, le piaceva immergersi nella lettura, starsene tranquilla per i fatti suoi, la rilassava.
Louis  aprì un occhio, e tastò con la mano il materasso accorgendosi che la sua ragazza non c'era. Si alzò e senza preoccuparsi di essere in pigiama e tutto spettinato aprì la finestra affacciandosi sul giardino, salutando una signora che nella casa di fronte stava stendendo la biancheria, la quale ricambiò con un sorriso sinceramente divertito dalla faccia assonata del ragazzo.
Il sole splendeva, certo non scaldava come quello di Londra, ma era già un passo avanti per liberare le strade dalla neve.
Louis si diresse in cucina dove trovò la colazione pronta, prese un biscotto e poi andò in salotto sicuro di trovarci Summer, magari a leggere un libro, conoscendola. E non si sbagliava.
"Che fai?" chiese entrando di colpo nella stanza e spaventandola, anche se di fatto era palese la risposta.
"Leggo?" Rispose lei retorica
"Molla questo coso" disse Louis strappandole il libro di mano e lanciandolo lontano, ai piedi del grande albero di Natale.
"Nooooo!" Esclamò lei seguendo con lo sguardo il libro.
"Ci sono cose più interessanti di uno stupido libro" tentò di convincerla
"Ah si!?"
"ovviamente, dolcezza" rispose lui convinto, per poi cominciare a baciarle l'incavo del collo, cosa che faceva impazzire la ragazza. Summer sorrise per poi allontanare Louis, quello era il suo punto debole e sapeva che se non avesse fermato il ragazzo avrebbe ceduto di sicuro.
"Hai visto che ti ho preparato la colazione?" chiese lei alzandosi e andando in cucina per prendere un altro bicchiere di succo
"Si.. oh ma che cosa lodevole" disse lui seguendola nella stanza per fare finalmente colazione. Lei fece una linguaccia e gli rubò un biscotto dalle mani ridendo.
"Louis?" Lo chiamò dopo un po'
"Si?" Rispose lui bevendo il suo caffè
"La tua grande passione è il calcio, no?"
"Si, e allora?" chiese confuso Tomlinson
"Perché non giochi e fai solo l'allenatore?" chiese lei curiosa "l'altro giorno ti ho sentito parlare con Niall, dicevi che ti piacerebbe poter giocare come attaccante.."
"Infatti.." prese un respiro facendo una smorfia "E fino all'anno scorso giocavo anch'io.. Ma poi ho avuto un incidente al ginocchio giocando.. E addio carriera da attaccante" sospirò malinconico. Fare l'attaccante era il suo destino, era la punta di tutte le squadre in cui aveva giocato, fin da bambino, lui e la palla in campo erano una cosa sola..
..se non fosse stato per quel maledetto infortunio.
“oh..” mormorò Summer a mezza voce, consapevole di aver toccato l’argomento sbagliato.
 
 
"Datti una mossa che tra dieci minuti arriva Andrew!" esclamò Louis infilandosi i jeans saltellando per la camera in modo goffo
"Si si quanta fretta" borbottò Summer dal bagno sistemandosi un ciuffo biondo che non riusciva a far stare in ordine. Per tutte le ragazze era un sogno avere dei capelli come i suoi, eppure lei la sua chioma la vedeva solo un ammasso di capelli biondi che non stavano mai al loro posto.
"Vestiti anche un po' elegante, che poi ti porto in un posto" urlò Louis
"Uff, e va bene" urlò in risposta lei uscendo dal bagno per andare a vestirsi.
Mise un jeans aderente e un top nero di paillette, abbinandoci un coprispalle anch'esso nero e il tacco 12 che aveva indossato la vigilia di Natale sempre nero.
"Contento?" chiese posizionandosi davanti a Louis e facendo delle pose strane scimmiottando una qualche famosa modella, per far ammirare al suo ragazzo la sua ‘opera’.
"Sei perfetta" rispose lui sorridendo e sistemandole quel ciuffo biondo,a ncora una volta fuori posto, dietro l'orecchio.
Quando arrivò Andrew salirono veloci in macchina, e il ragazzo li portò in giro per il paese raccontando a Summer alcuni aneddoti dell'infanzia di Louis, di quando i due ragazzi giocavano insieme in montagna, e la bionda rise così tanto da non ricordarsi quando fu l'ultima volta che rise in quel modo, mentre Louis arrossiva imbarazzato o si lasciava trascinare da Summer in una delle sue risate cristalline.
"Venite a casa mia, vi offro qualcosa e stiamo un po' al caldo, che comincia a fare freddo" li invitò Andrew
"Mmh, hai ragione" constatò la bionda alzando lo sgaurdo al cielo nuvoloso.
Arrivati a casa di Andrew il telefono di Louis squillò.
"Pronto?" rispose il ragazzo.
"Oh si, buongiorno, cioè buon pomeriggio. Ecco io non saprei.. be' ma certo.. Oh d'accordo.. Si certo quando mi richiamerà le saprò dire.." nella voce di Louis c'era una nota di entusiasmo che faceva intuire che quella non fosse una telefonata qualunque e che di certo il castano non era al telefono con sua madre,o sua sorella,o un suo amico qualsiasi.
" Certo,arrivederci" concluse chiudendo la chiamata con un sorriso soddisfatto.
"Allora! Dove eravamo rimasti?" chiese facendo schioccare la lingua al palato, interrompendo la chiacchierata, che più che altro si limitava a un borbottio per non disturbarlo nella sua telefonata, di Summer e Andrew.
"Chi era al telefono?"
"Mmh, uhm, niente di importante" mentì lui. Altro che se quella telefonata era importante, ma forse non era ancora il momento giusto per dirlo a Summer, le conclusioni troppo affrettate non portano mai a nulla, e in quel caso le cose non erano ancora concluse.
Summer annuì rassegnata, aveva notato un po' di titubanza nella voce di Louis ma sapeva che insistere era inutile perché non gliene avrebbe parlato finché non lo voleva lui, e di certo lei non era in grado di smuoverlo dalla sua posizione, testardo com'era.
“comunque, il tuo amico qui presente” indicò il biondo al suo fianco “mi stava raccontando di quella volta che avete festeggiato Halloween qui in montagna, e tu ti sei spaventato quando hai visto la nonna di Andrew e, credendo fosse una strega, hai cominciato a correre per il paese urlando terrorizzato, e poi..”
“Si si è stato abbastanza imbarazzante, non serve che me lo ricordi, si da il caso che c’ero, so cos’è successo...” si lamentò Louis sbuffando, lanciando un’occhiataccia al suo amico che sghignazzava con Summer.
Che amico e che ragazza mi sono trovato?, pensò alzando gli occhi al soffitto.
Ma in fondo non poteva biasimarli, quello era stata la serata più imbarazzante della sua vita, ed era stata davvero comica.
 
 
"Wow.. Questo sì che è un ristorante coi fiocchi.." disse Summer ammirando il luogo in cui Louis l'aveva portata.
"Speravo ti sarebbe piaciuto"
"E a chi non piacerebbe un posto del genere?" chiese lei con tono ovvio prendendo posto al tavolo che Louis aveva prenotato e dove il cameriere li aveva guidati.
"Volete ordinare?" chiese l’uomo prendendo fuori carta e penna da non si sa dove
"Certo, cosa prendi?" disse Summer, guardando Louis nel più completo panico, dei piatti elencati nel menù non ne aveva mai sentito uno.
Louis ordinò qualcosa di strano, dal nome impronunciabile.
Summer gli tirò un calcio da sotto al tavolo, e senza farsi notare dal cameriere (o meglio cercando di non farsi notare) gli sussurrò:
"Quella roba tradotta per i comuni mortali?"
"Pesce" Summer lesse il labiale di Louis e guardò il cameriere sorridendo
"Per me lo stesso grazie"
"Volete il dessert?" chiese l'uomo scarabocchiando sul suo block notes
"Mmh.. Si grazie" rispose Louis per entrambi.
Appena il cameriere si allontanò, le scoppiò a ridere in faccia, portando la testa all'indietro e attirando l'attenzione di alcuni clienti.
"Cos'hai dai ridere? Non ho mai sentito nominare quella roba che hai ordinato, che ci posso fare? Spera almeno che il pesce sia buono" sbuffò Summer imbarazzata.
"Be, almeno quello si, è buono" rispose Louis.
Subito dopo che fu portato loro il secondo, il cellulare didel ragazzo squillò ancora una volta. Lui lesse il nome sul display e sorrise illuminandosi, poi guardò la sua ragazza
"Scusa, devo rispondere, è importante" la implorò con lo sguardo, e Summer acconsentì
"Vai, tranquillo" scrollò le spalle, mentre lui si alzava e si appartava rispondendo al telefono. E aspettando che tornasse osservò attentamente la bottiglia di vino che era stata portata, ne mise un po' nel bicchiere e l'assaggiò.

Era davvero buono, e ce n'era quasi una bottiglia intera.


(...)
"Ehi amore!" la chiamò Louis tornando al tavolo
"Dimmi, che c'è?" chiese lei curiosa
"Mi hanno convocato come allenatore.." Cominciò lui sorridendo furbo
"Mmh, dove?" chiese lei
"..a Barcellona"
"Barcellona? Allenatore del Barcellona!? Ma è fantastico!!" esclamò lei fingendosi contenta alzandosi per abbracciarlo. Barcellona era in Spagna. Londra era in Inghilterra. Questo voleva dire che sarebbero dovuti stare separati. Era si felice per Louis, ma in realtà avrebbe preferito non venisse convocato.
"Quando parti? Quanto stai?" chiese infatti subito dopo tornando a sedersi
"Il contratto dura due anni, e se va tutto bene, potrebbe essere rinnovato ancora.. E dovrei partire giovedì prossimo, per andare in Spagna per firmare il contratto e accordarci per bene " mentre parlava negli occhi di Louis c'era una luce particolare. Cioè, il Barcellona, una squadra di quel livello, voleva lui come allenatore? Aveva si giocato in squadre di una certa importanza, ma mai, sopratutto dopo l'incidente, aveva creduto di poter essere chiamato da una squadra del genere. Come allenatore e non come giocatore, certo, ma il Barcellona è il Barcellona. Era un sogno per il ragazzo. Un sogno così grande che oscurava la mente di Louis non facendogli rendersi conto che quello era un passo avanti per la sua carriera, ma di fatto un problema per la sua relazione.
"D-due anni?! E parti…Gio-giovedì?" Balbettò Summer "tra neanche una settimana?"
"Mmh mmh!" Annuì lui con entusiasmo
"Ma lo sai vero che a giovedì prossimo mancando cinque giorni?" disse lei
"Lo so.. È davvero poco.. Ma mi dai tu una mano con le valigie, vero?" chiese ridendo
"M-ma.." provò a dire, senza trovare pero le parole. La stava forse prendendo in giro?, da un momento all'altro sarebbero venute fuori le telecamere urlando 'sei su scherzi a parte'! o qualcosa del genere?
Possibile che gli importasse così poco di lei e della loro relazione?
"Lo so è una cosa fantastica, un'opportunità del genere non capita spesso, per questo ho accettato subito" la interruppe lui esaltato
"Certo" sbottò lei alzandosi bruscamente e andando verso l'uscita del ristorante
"Dove vai?" chiese Louis guardandola confuso. La bionda non rispose neanche, si limitò a sbattere la porta del locale fregandosene di tutto e di tutti, e facendo imprecare un cameriere che passando li vicino si era spaventato facendo cadere un intero servizio di bicchieri di cristallo con tanto di vino all’interno, che ora colorava di rosso la moquet all’ingresso.
Louis prese la giacca, lasciò dei soldi sul vassoio di un altro cameriere che era venuto a portare loro il dessert, e si precipitò fuori alla ricerca di Summer.
"Summer!" urlò più volte, finche non notò una figura esile seduta su una panchina del parco. Si avvicinò e la trovò piangere, scossa dai singhiozzi.
"Ehi Sum.."
"Vattene Louis. Non ti rendi conto che andare ad allenare il Barcellona è un problema per noi? Allora forse non ti interessa davvero di noi. Per te è più importante il calcio, certo. Ti sei posto il problema che tra Londra e Barcellona ci sono non so quanti chilometri? Lo sai a che livello gioca il Barcellona? Quanto tempo ti rimarrà per stare con me? Dieci minuti per prendere il telefono e dire 'ehi amore sono impegnato, ci sentiamo un altra volta'.. o forse neanche quelli" disse lei mentre le lacrime scendevano lungo il suo viso.
Louis si rese conto solo allora di quanto effettivamente era stato egoista a non pensare alle conseguenze che la sua carriera poteva avere su Summer e il loro rapporto. Due anni in Spagna, ad allenare il Barcellona, senza un attimo di tempo libero, sempre impegnato.. Cosa credeva?
"Ma sai che ti dico?" Summer interruppe i suoi pensieri
"Tranquillo, vai pure in Spagna. Sono contenta per te e spero che vada tutto bene, porta i saluti ai giocatori da parte di Summer Horan, la tua ex ragazza"
"C-cosa? Ma sei impazzita?" esclamò lui incredulo
"Tanto mi avresti lasciata di sicuro per una spagnola dopo due giorni che sei arrivato li, 'sai Sum sono stato bene con te ma tra noi non può funzionare, mi dispiace siamo troppo lontani' e bla bla, e sai, per l'orgoglio.. È meglio lasciare che essere lasciati" disse lei facendo il verso a Louis.
Lui sbarrò gli occhi
"Sum non dire cazzate" urlò lui "ti sei dimenticata quello che abbiamo passato? Ti sei dimenticata che..che ti amo?"
"Louis... Io.." Sospirò Summer "stiamo insieme da quanto? Nemmeno due mesi, togliendo il periodo in cui sono stata in coma, e tu che fai? Così di colpo, ti arriva una telefonata e mi dici che tra cinque giorni parti per la Spagna con un contratto di due anni che forse potrà essere rinnovato e quindi allungato! Non ti sei preoccupato di niente, arriva la telefonata, bene, e di Summer chi se ne frega più, no? Tanto, illusa mi hai illusa, mi hai anche portata a letto, adesso te ne vai in Spagna e ti trovi un altra biondina, visto che ormai io non ti servo più, no? Non è forse così, Louis superegocentrico Tomlinson?" disse lei con le lacrime che le rigavano il volto ancora una volta.
Louis sospirò e la guardò scivolare lentamente sulla panchina. Probabilmente non era a mente lucida e non sapeva quello che diceva, accecata dalla rabbia. Un po' la capiva, aveva fatto una cavolata ad accettare subito quel dannatissimo contratto senza riflettere un solo minuto in più. Ma lei stava esagerando.
"Sum, ti prego, ascolta... Ho sbagliato, è vero, ma non ci ho pensato, ho agito d'impulso!" si difese lui, ma la ragazza si asciugò le lacrime senza degnarlo di uno sguardo.
Nonostante le proteste della bionda Louis sospirando la prese in braccio e la portò in macchina. Si mise al volante e partì.
Arrivati a casa lei si era già addormentata.
Senza far rumore, per non svegliarla, la distese sul letto, le tolse le scarpe e la coprì col lenzuolo. Le lasciò un bacio sulla fronte e fece per andarsene, ma arrivato sulla porta si fermò e si voltò a guardarla.
Era indeciso se distendersi al suo fianco, di certo Summer si sarebbe arrabbiata, ma alla fine cedette, e la affiancò sotto le coperte.
"Notte Sum, ti amo" sussurrò al suo orecchio.
Al sussurro del ragazzo, lei si girò e lo abbracciò, biasicando qualcosa di confuso. Louis inarcò un angolo della bocca, era adorabile; la strinse a sé sperando che il giorno dopo sarebbe stata in grado di ragionare meglio, magari con la notte avrebbe sbollito la rabbia.
È vero, aveva fatto tutto all'improvviso e senza chiederle nulla, ma l'aveva fatto sull'onda dell'emozione di essere stato convocato da una squadra di quel livello, e forse anche lei stava esagerando con quel 'Summer Horan, la tua ex ragazza'. Più che altro ci sperava fortemente, perché non poteva accettare l'idea di averla persa, sopratutto poi per così poco. Serrò la mascella ripensando che Summer aveva pianto per colpa sua, per lui che aveva promesso di non farla piangere, mai.
'Domani si aggiusterà tutto' pensò Louis, sperando con tutte le sue forze che per una volta qualcuno ascoltasse e avverasse i suoi desideri.

 
SPAZIO AUTRICE
tranquilli, non vi rompo le palle per molto.
Chiedo solo scusa per il ritardo, ma le 8 recensioni non arrivavano..
in compenso però, mi avete lasciato 8 'commenti brevi' che mi sono arrivati per messaggio.. valgono lo stesso, no?
Poi vi ringrazio per gli oltre 20 seguiti, 8 preferiti e 11 ricordati e per aver fatto arrivare la storia a 52 recensioni *^*
Grazie a tutti <3
E infine chiedo scusa per il capitolo penoso, nella mia testa l'idea era decisamente meglio, ma sono riuscita a buttarla giù solo così ù_ù
al prossimo capitolo,
-Marty <3

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Capitolo 17
*** CAPITOLO 16 ***


Per chi non l'avesse capito, sono Martyharrydirectioner che ha cambiato nome ;)

I believe in us




 
Louis sentì qualcosa di morbido posarsi ripetutamente sul suo viso, sulla guancia, sulla mascella. Aprì svogliatamente un occhio e si ritrovò il viso di Summer a poca distanza. La ragazza sorrise soddisfatta di essere riuscita a svegliarlo in quel modo così dolce, fatto solo di baci, in quanto di fatto Louis non si svegliava con niente; preferiva rimanere a dormire, come il suo amico Zayn, che Summer aveva già sperimentato dormiva più di un ghiro in letargo.
"Ehi amore.. Dai, è parecchio tardi, Niall ha detto che hanno liberato le strade, quindi dobbiamo prepararci perché tra un po' viene a prenderci" disse la ragazza sorridendo.
Louis guardò confuso e sbalordito l'espressione dolce e serena di Sum. Ma loro.. Non avevano litigato?
"Sum.. Sei ancora la mia ragazza?" chiese titubante
"Louis.. Stai bene!? Certo che si! Perché non dovrei?" rispose Summer altrettanto scombussolata. Che lui non la volesse più?
"Di preciso.. Che giorno è oggi?" chiese Louis mettendosi a sedere tra le lenzuola candide
"Il 27.." mormorò Sum confusa lanciando un'occhiata veloce al calendario appeso alla parete
"Ma quindi ieri.." Disse Louis "Andrew? La cena? Barcellona?" Non ci stava decisamente più capendo niente.
"Louis, mi spieghi cosa stai cercando di dirmi?"
"Allora, ieri siamo andati in giro con Andrew, poi siamo andati a cena, lì ti ho detto che mi ha chiamato il Barcellona come allenatore, e poi tu hai fatto una scenata, abbiamo litigato, e tu mi hai detto di non essere più la mia ragazza!" disse Louis guardandola triste e confuso allo stesso tempo.
Summer lo fissò un attimo, poi... Scoppiò a ridere.
"Sum..!" la richiamò lui
"Ma che diavolo dici Lou! Nel caso in cui non te lo ricordassi ne abbiamo parlato tutta ieri sera, della tua convocazione al Barcellona, ma io non ho mai fatto nessuna scenata né ho deciso di lasciarti"
Louis si sbatté una mano sulla fronte "un sogno.." mormorò "Ma certo Sum, era tutto un sogno!" esclamò ridendo.
"Bene genio, adesso che hai risolto uno dei dilemmi della tua vita e hai scoperto che era tutto un sogno, datti una mossa" disse lei ridacchiando e tirandogli uno scappellotto sulla testa per farlo smettere di ridere.
"Ma era assurdo.. Era così vero.. Tu che piangevi, io che piangevo, poi ti urlavo e tu e io e tu.."
"Senti un po', di film strappalacrime ne ho visto fin troppi, smettila con queste smielatezze malinconiche e prepara quella dannata valigia" ordinò Summer autoritaria.
"Uhm ok, scusa.." borbottò ridacchiando lui alzandosi dal letto e dirigendosi in bagno. Summer alzò gli occhi al cielo scuotendo la testa.


 
"Sum!" esclamò il biondo agitando una mano in segno di saluto, vedendo sua sorella davanti la porta di casa. Scese dall'auto e le andò incontro sorridendo
"Niall!" urlò lei saltandogli praticamente adosso.
"Eheh, mi sei mancata anche tu, ma siamo stati separati poco, tre giorni.." disse lui ridacchiando un po' per il comportamento di Summer. Lei rise e si staccò dall'abbraccio
"Si, scusa" disse sorridendo un po' imbarazzata, facendo quell'espressione da bambina innocente che usava quando doveva dire al fratello che era successo qualcosa di importante, di cui era felicissima, ma allo stesso tempo si imbarazzava a parlarne. Aveva promesso di dirglielo quando sarebbe successo, e ora, anche se imbarazzata, voleva far sapere a Niall che aveva fatto l'amore col ragazzo che amava.
"Uhm.. Tu vieni in macchina con me, così parliamo un po'" disse capendola al volo e guardandola un poco scettico. Lei scosse la testa
"Posso andare con Lou? Giovedì parte.." disse rattristandosi subito. Per tutta la mattina aveva cercato di non pensarci, ma la realtà era che soffriva alla sola idea di doversi separare per così tanto tempo dal suo Louis. Non aveva avuto una reazione spropositata come quella che Louis aveva sognato/immaginato, ma non era di certo al settimo cielo.
"Parte?" chiese Niall non capendo "per dove? Perché?"
Allora Sum si ricordò che lei era l'unica a saperlo.
"Oh.. Ehm.." era suo fratello, ed era amico di Louis. Poteva sapere. E poi tanto Louis avrebbe pure dovuto farlo sapere in giro, prima o poi, no?
"È stato convocato come allenatore del Barcellona, un contratto di due anni" spiegò rapida gesticolando
"Ma è fantastico!" Esclamò Niall "cioè, volevo dire, mi dispiace.. Ma se vi amate vedrai che andrà tutto bene"si corresse rendendosi conto del problema della sorella.
Proprio in quel momento Louis fece il suo ingresso in sala carico di scatoloni, contenenti tutte le decorazioni che avevano usato, i regali ancora da scartare e tante altre cose.
"Ehi Louis!" lo salutò Niall, forse con troppa foga perché fece perdere l'equilibrio al moro che lasciò cadere a terra alcuni scatoloni.
"Ma cos.. Oh, ciao Niall" rispose Louis sorridendo, mentre cercava di raccogliere ciò che gli era caduto, con l'unico risultato di far cadere l'ennesima scatola
"Ti do una mano amico" rise Niall divertito avvicinandosi a Louis e aiutandolo nella sua 'impresa'.
"Grazie" disse Louis una volta che fu di nuovo in piedi
"Ah, e complimenti per il Barcellona, Sum mi ha detto che ti hanno chiamato" disse Niall seguendolo fuori dalla casa, per caricare i pacchi in macchina.
"Ah, si. È grandioso, non mi fraintendere, per me è un sogno, ma Sum.." disse Louis con un tono di malinconia
"Supererete anche questo" Niall gli ripeté quello che aveva detto alla sorella. Louis annuì. Ci sperava, ci credeva.


 
Summer e Louis erano in macchina da un po', ma nessuno dei due apriva bocca. Niall aveva lasciato la sorella in auto con il moro, e aveva caricato gran parte della roba sulla sua di auto. Il paesaggio innevato scorreva veloce sotto lo sguardo pensieroso di Summer, che osservava il tutto dal finestrino dell'auto, nel più completo silenzio, assorta nei suoi pensieri, ma senza in realtà sapere che argomento tirare in ballo per iniziare un discorso. Il loro silenzio era imbarazzante, e malinconico, perché per quanto si scorzassero di non pensarci, il pensiero dei due era lo stesso: mancano solo tre giorni.
"Ti va un po' di musica?" chiese Louis per spezzare quel silenzio
"Mmh mmh" annuì lei appena. Louis allungò la mano verso lo stereo, poi si fermò e guardo fisso Summer, decidendosi a parlare e ad affrontare l'argomento che entrambi 'temevano' ma allo stesso tempo di cui desideravano discutere.
"Sum.. Tu mi amerai lo stesso anche quando sarò in Spagna?" lei lo fissò negli occhi per degli istanti interminabili prima di rispondere
"Certo Louis.. E tu?"
"Non devi nemmeno pensare che io non ti possa amare, perché sei l'unica donna della mia vita" rispose lui
"Noi.. Noi ce la faremo. Rimarremo insieme nonostante tutto, vero?" chiese lei quasi ingenuamente
"Certo Summer, io credo in Noi" le rispose con un sorriso
"Anch'io. Ti aspetterò, Louis".
Il ragazzo si avvicinò a Summer, al suo viso, alle sue labbra, e lei fece lo stesso. Quando furono a un poco così dal baciarsi, un colpo di clacson risvegliò entrambi dallo stato di trance in cui erano caduti perdendosi ad ammirarsi l'un l'altra, e Louis si concentrò sulla strada
"Ok, rimandiamo a dopo smancerie e cose varie" Summer rise sommessamente, e per il resto del viaggio parlarono e risero senza mai tornare sull'argomento Barcellona.


 
Tre giorni erano volati come niente.
Summer e Louis avevano cercato di passare più tempo insieme possibile, stando insieme 24 ore su 24, sia a casa di lui che a casa di lei. Niall e Taylor volevano sapere cosa era successo in quei giorni in 'isolamento' in montagna, ma per Summer non esisteva nessun fratello né migliore amica, voleva solo dedicarsi del tutto al suo ragazzo prima che partisse, e nonostante le proteste iniziali, i due non l'avevano biasimata più di tanto. Ormai tutti sapevano dell'imminente partenza di Louis. Anche le due squadre di calcio, sia la maschile che quella femminile, che Louis allenava, avevano deciso di fare un piccolo dono al ragazzo per salutarlo e ringraziarlo; avevano regalato a Louis un enorme album pieno di fotografie di lui che allenava le squadre, con le foto degli allenamenti e delle partite, e in fondo all'album delle foto che ritraevano direttamente Louis che giocava (grazie alla madre di Lou), e sull'ultima pagina una scritta:
Sei il migliore Tommo!
con tutte le loro firme intorno.
Il ragazzo aveva sorriso ricevendo quel regalo, semplice, forse banale, ma importante per lui.
Summer strinse a se Louis. Erano all'aeroporto, era giunta l'ora dei saluti.
"Sei il migliore, fai vedere chi è Louis Tomlinson" gli disse tra un singhiozzo e l'altro
"Certo, ma ti prego Sum, se piangi tu, piango anche io, dannazione" imprecò ridendo passandosi un pollice sotto l'occhio ad asciugare una gocciolina salata e staccandosi dalla sua ragazza
"Ti ho visto" lo canzonò Lottie parandosi davanti a lui
"Mi mancherai sorellina, bada a Fizzy e le altre" le disse Louis andandole incontro per abbracciarla. Nel momento in cui circondò la sorella con le braccia, le altre tre gli saltarono praticamente sopra. Rise, poi abbracciò la madre.
"Louis, noi crediamo in te"
"Grazie mamma" sorrise intenerito vedendo la madre abbracciare Sum, non per consolarla ma per nascondere le lacrime.
"Eh insomma, non parto mica per la guerra!" sbottò dopo un po'
"Meglio così" borbottò sua madre.
Louis salutò i ragazzi, fermandosi un secondo in più con Niall
"Tu abbi cura di lei finché non ci sono" disse riferendosi a Summer
"Sono suo fratello, so cosa devo fare" si lagnò Niall ridacchiando "piuttosto tu, vedi di far vedere a quelli la chi è il vero campione, oppure vuol dire che anche quando allenavi noi eri una schiappa e mi hai fatto solo perdere tempo con quegli allenamenti" rise appena "e se è così preparati, perché mi sono fatto due palle così coi tuoi allenamenti extra eh"
"Puoi scommeterci" disse Louis ridendo. Tornò da Summer e la baciò dolcemente.
'I passeggeri per Barcellona sono pregati di raggiungere il loro aereo che partirà fra dieci minuti'
Stupida voce metallica, imprecò Louis.
Si staccò a malavoglia da Summer "ti amo"
"Anche io Louis, ti amo"
Il ragazzo sorrise un'ultima volta, poi diede loro le spalle si avviò al check-in.
Summer l'osservò ancora un po' allontanarsi, seguendo la sua figura e quella maglia a righe che era impossibile non riconoscere tra la folla, finchè non venne scossa dolcemente dal fratello
"Vieni Sum, andiamo, che mi devi raccontare un paio di cosette tu eh" ridacchiò Niall per alleggerire l'atmosfera, spingendo un po' la sorella perché si muovesse.
"Eh? Oh, si, andiamo" rispose fingendo un sorriso. Si incamminò con il fratello e gli altri verso l'uscita, voltandosi una sola volta quando vide l'aereo decollare

"ti amo Louis, ti aspetterò, perché io credo in NOI" sussurrò appena guardando un punto indefinito dell'aereo che prendeva quota.

Nel frattempo, sull'aereo, Louis, cercando di non badare alle lamentele della vecchietta al suo fianco, guardava fuori dal finestrino, nell'ardua impresa di scorgere un puntino bondo che fosse la sua Summer.
"Io credo in NOI Sum" ripetè, sicuro che, anche se non erano vicini e non si vedevano, il cuore di Sum ricevesse il messaggio.




 
    
SPAZIO AUTRICE
Sono di fretta, sarò breve :)
Spero il capitolo vi piaccia, è uno degli ultimi, manca poco alla fine :(

Se mi lasciaste una recensione, mi fareste la persona più felice del mondo :')
GRAZIE a tutti coloro che l'hanno messa tra preferiti/ricordate/seguiti, e alle meraviglie che hanno recensito facendomi arrivare a 60 recensioni :')
E un grazie speciale va alla mia MIPA_ <3 
Un bacio a tutti, alla prossima
Marty :3

UNu    


 

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Capitolo 18
*** CAPITOLO 17 ***


Barcellona-Londra, biglietto sola andata
 
 
 
 
 
Niall guardò esterrefatto sua sorella
“Tu..Louis..Letto..”
No, decisamente non riusciva a concepire quelle tre parole nella stessa frase, anche se un po’ se l’aspettava.
Taylor invece saltellava felice da una parte all’altra della stanza.
Alex rideva e fissava le reazioni completamente diverse di Niall e Tay.
Summer osservava la scena dal suo letto, non sapendo se ridere anche lei o piangere abbandonandosi alla malinconia.
Tornati a casa dall’aeroporto, nel tentativo di distrarre Summer, Taylor e Alex avevano trascinato a casa l’amica e, tra una chiacchiera e l’altra, le due ragazze erano riuscite a estorcere la confessione alla bionda. Di fatto Niall aveva deciso di non voler sapere niente e se n’era andato in salotto a vedere la TV, ma poi preso dalla curiosità di sapere cosa era successo in montagna, era tornato in camera della sorella, proprio nell’istante esatto in cui Taylor aveva urlato “Sei andata a letto con Louis!!”. Era rimasto per un paio di secondi imbambolato davanti la porta, poi Alex l'aveva aperta per andare in bagno e se l’era trovato davanti,con una faccia al quanto perplessa e stupita.
“Avanti, non può essere un trauma così grande” mormorò Summer ridacchiando e fissando i suoi occhi azzurri in quelli del fratello. Si passò una mano tra i capelli e poi cominciò a giocherellare con una ciocca bionda con noncuranza.
“Non mi ero preparato emotivamente a una notizia così scioccante” rispose lui ridacchiando con fare teatrale appoggiandosi allo stipite della porta
“Addirittura prepararsi emotivamente? Sei un caso perso, Horan” sbottò Taylor ridendo “Alex, proprio di questa femminuccia dovevi innamorarti?”.
Lui la guardò storto per poi fare il finto offeso e andarsene indignato.
Summer guardò suo fratello uscire dalla porta con quell’espressione così buffa, poi la faccia perplessa di Alex e infine Tay che rideva, e scelse di ridere anche lei. Piangersi addosso e abbandonarsi alla malinconia non sarebbe servito a niente.
“Bene ragazze, adesso che abbiamo scandalizzato mio fratello cosa proponete di fare?” chiese sorridendo
“Che ne dici di cominciare i compiti per le vacanze di Natale? E’ due mesi e più che non apri libri” propose Alex sorridendo –come sempre- dolcemente
“Alex, a volte credo che Niallti abbia fatto il lavaggio del cervello, perché se lui fa il papà premuroso a volte tu mi sembri mia madre” la ripreseSummerinarcando un sopracciglio
“Grazie Sum” rispose lei cominciando a frugare nella sua enorme borsa
“Di nulla, ti voglio bene Alex”
“Tanto i compiti li fai lo stesso, te li ho portati io” rispose lei porgendoglieli. Summers buffò, ma tanto sapeva che l’amica aveva ragione
“Ma domani è capodanno.. e.. non ho voglia di studiare… e Louis è appena partito.. e..” fece una pausa assumendo un’espressione pensierosa “e.. non importa, non mi vengono più in mente scuse ma non ho voglia” si lamentò
“Avanti, per farmi perdonare domani ti porto in un posto fantastico per festeggiare capodanno” le sorrise Alex
Pardon, vi porto, siete invitati tutti” fece l’occhiolino a Taylor che le aveva lanciato un’occhiataccia sentendola usare il singolare.
 


Louis scese dal taxi e pagò il taxista, poi si diresse nella hall dell’albergo.
Hola, bienvenido!” lo salutò allegramente agitando la mano un grosso omone seduto a un tavolo. Si alzò e gli andò incontro: era alto, con due enormi –e un po’ ridicoli- baffi neri, come i capelli, indossava giacca e cravatta e in mano aveva la classica borsa da uomo d’affari.
“Sei Louis Tomlinson, vero?” gli chiese poi in inglese stringendogli la mano
“Sì! Lei è..” non finì la frase che lui lo interruppe
“No ragazzo, non sono io che dirigo il tutto! Il presidente Rosell mi ha solo incaricato di venirti a prendere, dobbiamo andare subito da lui, ci aspetta nel suop ufficio per firmare il contratto, ha detto che vuole risolvere velocemente la questione” spiegò gesticolando
“Comunque sono Pedro, molla i bagagli in camera e torna nella hall entro cinque minuti, ti aspetto qui” aggiunse poi indicando le scale e poi lanciando un’occhiata veloce al suo orologio da polso.
Louis chiese la chiave della camera che aveva prenotato alla reception, per poi salire velocemente al terzo piano, aprire la porta della 315 e appoggiare le valigie. Tornato giù, seguì il grosso omone nella macchina. Dal finestrino dell’auto Louis osservò con poca atenzione il paesaggio spagnolo, troppo emozionato a pensare che stava per incontare il presidente del Barcellona e che presto sarebbe stato in squadra. Pedro lo portò fino all’imponente sede del club calcistico, un’ enorme edificio che Louis non fece in tempo a osservare del tutto perchè Pedro lo spinse dentro
“Andiamo, non abbiamo tutto questo tempo, ragazzo”lo rimproverò. Louis sbuffò infastidito e allo stesso tempo divertito dal comportamento dell’uomo. Lo trattava come un bambino e lo spintonava per mettergli fretta, ma trovava buffo il suo modo di camminare, di osservare ogni due minuti l’orario sull’orologio al suo polso, di imprecare alzando gli occhi al cielo perchè per lui erano in ritardo. Salirono velocemente le scale fino a fermarsi davanti a una porta bianca, di fianco alla quale stava una targhetta con lo stemma del Barcellona
“Aspettami qui” ordinò Pedro, prima di entrare. Louis annuì, e dopo che l’omone fu entrato e si fu richiuso la porta alle spalle, si lasciò andare a un pesante sospiro. Si guardò intorno, osservando le varie foto appese alle pareti, e nel farlo non si accorse di finire addosso a una segretaria che passava di là.
“Oh, mi scusi” si chinò a raccogliere dei fogli per aiutare la ragazza e quando alzò lo sguardo sbatté più volte le palpebre.
Non era possibile quello che stava vedendo, no, decisamente.
Aveva davanti a sé una bellissima ragazza, con due grandi occhi azzurri, lunghi capelli biondi e un sorriso splendente, le guance arrossate dall’imbarazzo. Quella era.. Summer?
“Tomlinson, muoviti, il signor Rosellè qui che ti aspetta! E tu, Beatriz,muoviti con quei documenti, il contratto non si firma mica senza fogli!” esclamò Pedro gesticolando. La sua voce distolse Louis dai suoi  pensieri.
I lunghi capelli biondi della ragazza cominciarono a scurirsi, diventando castani, mentre i suoi occhi diventavano verdi. Di colpo Louis si accorse che di fronte a lui non c’era Summer, ma solo una segretaria. La ragazza abbassò lo sguardo e andò incontro a Pedro porgendogli i fogli che Louis aveva fatto cadere, per poi allontanarsi facendo attenzione a non cadere dai vertiginosi tacchi che indossava. Il ragazzo la seguì con lo sguardo ridacchiando, poi entrò nella stanza insieme a Pedro, che richiuse la porta. Nel grande studio notò un’enorme scrivania disordinata piena di scartoffie, dietro la quale sedeva quello che Louis capì essere Sandro Rosell.
“Quindi tu saresti Louis Tomlinson, giusto?” chiese l’uomo dando uno strano accento al suo inglese
“Esatto, lei è il presidente Rosell?” rispose chiedendo conferma
“Si, e dammi pure del tu ragazzo, ormai siamo della stessa squadra” sorrise e fece un cenno del capo “Pedro, va a chiamare Francisco”.
Louis si sedette sulla poltrona in attesa di sapere esattamente cosa fare.
“Francisco ti spiegherà bene il contratto” spiegò Rosell “comunque, sai già che parte dalla prossima stagione, fino ad allora puoi lo stesso allenare la squadra ma di fatto, ufficialmente per la stampa, l’allenatore rimane Vilanova; il contratto dura due anni e siamo disposti a pagarti la cifra che vuoi, Francisco ti illustrerà anche questo. Hai talento ragazzo, era da un pezzo che ti osservavamo. Quando ancora giocavi come attaccante, il tuo allenatore ci ha mandato un provino, un video di un tuo allenamento. Ci metti il cuore a giocare, ed è questo che cerchiamo noi! Purtroppo so che non puoi più giocare, ma hai tecnica, i tuoi schemi sono molto buoni, hai tattica e intuito, sei ottimo anche come allenatore. E poi..” il discorso lusinghiero dell’uomo fu interrotto da Pedro che entrava accompagnato  da un ragazzo sulla trentina, biondo, alto e anche lui nella classica tenuta da uomo d’affari. Louis cominciava a sentirsi fuori posto, nel suo jeans e felpa.
“Bueno, cominciamo a parlare d’affari” esordì Francisco accennando un piccolo sorriso di circostanza.



“Grazie del passaggio Pedro” disse Louis senza entusiasmo. Scese dall’auto e si diresse nella sua camera. Si buttò sul letto a peso morto, nonostante le valigie ancora da aprire sul pavimento.
Era stanco.
Si aspettava di essere l’uomo più allegro del mondo, e invece era solo stanco e annoiato. Non era felice, eppure quel momento l’aveva sognato per anni; stava per firmare quel contratto, quando qualcosa, dentro di lui, lo aveva fermato. Aveva congedato Rosell e Francisco con un ‘ci penso stanotte e domani vi faccio sapere’, aveva salutato e si era fatto riaccompagnare in albergo da Pedro.
Era come se.. non fosse soddisfatto, come se non fosse quello, ciò che realmente voleva.
Aveva sempre pensato che il Barcellona fosse una grande squadra –e continuava a pensarlo-, e che quello fosse il suo sogno. E invece, si accorse che no, non lo era. Che gli sarebbe piaciuto essere famoso, e magari ricco, perché no, ma che in realtà quello che voleva più di tutto erano i suoi amici, la sua normale e forse monotona vita di tutti i giorni, la sua famiglia, Summer. Quello sì, che lo avrebbe reso felice, davvero felice.
Con il sorriso sulle labbra si alzò, raccattò le sue cose e lasciò la chiave della stanza in reception. Uscì in fretta dall’albergo, e nonostante fossero le otto e mezzo di sera trovò un taxi.
“Ehi amigo, dove ti porto?” chiese l’allegro taxista.
“All’aeroporto, veloce” ordinò Louis. L’uomo schiacciò l’acceleratore e partirono. Arrivati in aeroporto, Louis lasciò dei soldi al taxista senza neanche contarli, scendendo in fretta.
Amigo” lo richiamò l’uomo “ma queste sono sterline! Qui si usano gli euro!” esclamò grattandosi la testa
“Trova una banca e fattele cambiare, amigo” rispose Louis facendo un cenno di saluto con la mano e allontanandosi a passo svelto verso la biglietteria.
“Salve, come posso aiutarla?” domandò la ragazza che stava dietro il vetro in modo cordiale, cominciando a digitare qualcosa al computer.
“Un biglietto di sola andata per Londra, il primo volo disponibile”.





SPAZIO AUTRICE 
Ehilà ragazze :D
Come vi vanno le vacanze? Io tutto bene, e siccome parto venerdì ho deciso di pubblicare oggi, perchè poi sto via tre settimane e non so se riuscirò a usare il computer ç.ç
Cooooomunque, il capitolo è abbastanza noioso, lo so, e mi dispiace, ma il prossimo spero sia molto più bello, anche perchè è l'ultimo D:
Vabbe, spero vi sia piaciuto, e mi raccomando, più di dieci parole, grazie ;)
A massive thank you a tutte quelle favolose stelline che hanno messo la storia tra preferiti/ricordati/seguiti e che mi hanno messa tra gli autori preferiti *.*, per poi non parlare di quelle fantastiche ragazze che mi hanno fatto arrivare a 65 recensioni *.*
IO VI AMO<3 GRAZIE<3
Un bacio a tutte e buone vacanze <3
-Marty

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Capitolo 19
*** CAPITOLO 18 ***


EPILOGO
Dedicato alla mia MIPA_, una persona davvero speciale<3
 




Mormorando qualcosa di incomprensibile, Summer si svegliò con uno sbadiglio. Di fianco a lei, stava disteso un ragazzo con una maglia a righe, che dormiva steso a pancia in giù e con la testa sotto il cuscino. Summer ridacchiò e alzò piano un lembo di questo, urlando
"Sveglia dormiglione!" nell'orecchio del mal capitato. Il ragazzo fece un balzo e cadde dal letto, tirandosi dietro il cuscino e tutto il lenzuolo.
Summer rise mentre lui si alzava bofonchiando qualche insulto, ma appena vide la sua faccia il sorriso le si spense.
"E ho capito di non essere un figone super palestrato come quelli che piacciono tanto a voi donne, e che magari di mattina non sono proprio uno spettacolo, ma non credevo di essere così brutto" sbottò irritato lui tornando a mettere la testa sotto il cuscino, offeso.
"Tu sei.. Niall?"
"No, sono Zayn! Certo che sono Niall, Sum! E sono anche tuo fratello se non ricordi! Che domande sono!?" rispose lui con la voce ovattata a causa del cuscino.
Summer scosse la testa.
Come aveva potuto pensare che fosse Louis? Avere una maglia a righe non significava essere Tomlinson, e poi lui era in Spagna.
O almeno così credeva Summer.
Louis si alzò dal letto della sua camera dall'albergo passandosi una mano sugli occhi, tanto non aveva dormito. Era arrivato tardi a Londra, e aveva deciso di fermarsi per la notte in un albergo.
Prese il telefono e compose il numero, che ormai sapeva a memoria.
"Pronto?"
"Ehi, sono Louis. Ho bisogno di un favore"
"Ma, Lou, com.."
"Sono tornato a Londra, adesso ascoltami bene. Sono nell'albergo vicino l'aeroporto, hai presente? Adesso non mi viene in mente il nome, dopo guardo l'indirizzo e te lo mando per messaggio, comunque, devi venirmi a prendere e aiutarmi a organizzare uno scherzetto" ridacchiò
"A Summer?"
"A Summer, si Harry, e ho bisogno anche di Taylor"

 
"Quindi, mi state dicendo che la festa di stasera è una festa in maschera?"
Alex e Taylor annuirono vigorosamente. Summer si sistemò meglio sul letto, per ascoltarle.
"Tay ha avuto quest'idea fantastica, così abbiamo chiesto a Sam che organizza la festa e lei ha accettato" spiegò Alex tutta eccitata
"Sarà fantastico, fidati! E ci saranno anche delle sorprese.." disse Taylor sorridendo sorniona.
"Che intendi dire?"
"Vedrai Sum, vedrai" ridacchiò lei dondolandosi sui piedi. Summer scosse la testa e tornò a concentrarsi su Alex
"Ma come dobbiamo vestirci?"
"Non importa l'abito, ognuno può vestirsi come vuole, ma l'importante è avere una maschera; le forniscono all'ingresso del locale, sono tutte uguali, bianche per le ragazze e nere per i ragazzi. Sam aveva poco tempo per organizzare tutto, del resto la festa è stasera, e sono le uniche che ha trovato" spiegò ancora Alex paziente, facendo mente locale cercando di ricordarsi se aveva dimenticato qualche particolare.
"Come sono le maschere?" chiese Summer curiosa, interessata all'idea.
"Per i maschi sono semplici, hai presente quella di Zorro? Ecco, una specie, mentre per le femmine sono lo stesso, solo che hanno dei piccoli ricami in raso, sono molto graziose" commentò Taylor.
"Voi che vestiti mettete?" chiese Summer
"Il mio è fucsia!" trillò allegra Alex "l'avevo già preso, e poi tanto la maschera è bianca come le scarpe!"
"È quello che abbiamo comprato insieme?" chiese Sum, e l'amica annuì.
"Poco evidente mi dicono" la prese in giro ridendo, ricordandosi del colore sgargiante dell'abito, mentre l'altra le faceva una linguaccia.
"Io metto quello che mi ha regalato mia cugina al compleanno, ti ricordi quello rosso con il bordo bianco?" disse Taylor. Summer annuì. Rifletté un attimo, poi si alzò e si diresse all'armadio, estraendone un vestito corto, a tubino, nero, semplice ma elegante, e delle scarpe nere da abbinarci.
"Perfetto!" esclamò allegra Alex, e anche Taylor annuì d'accordo. La bionda, fece un gesto ad Alex, e lei annuì.
"Ehi Sum, vieni un secondo giù con me da Niall?" chiese la ragazza
"Certo, tu Tay?" rispose Summer
"Arrivo subito, posso andare un attimo in bagno?" rispose lei.
"Certo, sai dov'è" rispose l'altra con un sorriso. La bionda si diresse al bagno, e quando Alex trascinò Summer giù in cucina, tornò in camera e, senza farsi notare, fece una foto all'abito della ragazza, che lei aveva lasciato sul letto. Poi si sistemò la felpa blu e prese la borsa, raggiungendo le due amiche al piano di sotto.
"Fatto! Grazie mille Sum, ma adesso devo proprio andare, Harry mi aspetta! A stasera!" le schioccò un bacio sulla guancia, si infilò il cappotto e salutò con un cenno della mano le due amiche prima di uscire da casa Horan.
Si incamminò nel freddo pungente di dicembre, tenendo lo sguardo fisso al marciapiede, schivando i piccoli mucchi di neve sparsi qua e là.
Arrivata a casa Styles, suonò al campanello. Harry le aprì sorridente, invitandola ad entrare. La ragazza si tolse il cappotto e la sciarpa, che appese sugli appendiabiti, poi impaziente chiese
"E Louis?" Harry la portò al piano di sopra, nella camera degli ospiti, e aperta la porta gli mostrò Louis che guardava assorto fuori dalla finestra.
"Tomlinson!" esclamò sorridendo, mentre lui si girava a ricambiare il sorriso
"Allora? Cos'è successo? Come mai di nuovo a Londra? Non ti piaceva la Spagna? Barcellona? Il contratto? Hai abbandonato tutto? Perché?"
"Taylor, se continui così ci torna subito a Barcellona pur di non sentirti" sbuffò Harry, sedendosi sul letto.
"Tu sta zitto, che è meglio" rimbeccò lei, poi tornò con lo sguardo su Louis, che spiegò brevemente cos'era successo.
"Oh che dolce, quindi hai lasciato tutto per stare con noi e Sum?" chiese infine Taylor sorridendo, fingendosi commossa ma in realtà davvero colpita dalla decisione del ragazzo. Non sapeva se avrebbe fatto lo stesso, e per questo lo ammirava.
"Ehi, vorrei far presente che IO sono il tuo ragazzo, e tu hai dedicato tutto il pomeriggio a LUI" borbottò Harry, sentendosi messo in disparte.
"Tranquillo gelosone, Louis è di Sum, e poi era interessante sapere cosa è successo.. Non è da tutti i giorni che un ragazzo giovane come Louis venga chiamato dal Barcellona, parte e il giorno dopo torna dicendo di aver annullato il contratto" si difese lei sedendosi sulle gambe del riccio e baciandogli la punta del naso ridacchiando.
"Comunque, stasera ci sarà da divertirsi" commentò Harry.
"Per me farà un'infarto" disse Taylor
"Be', forse si, siamo un po' stronzi a non dirle che Louis è tornato, ma stasera lo scoprirà da sola"
"A proposito, ho la foto" disse Taylor prendendo il cellulare dalla tasca della felpa e cercandola nella galleria "questo è il vestito di Summer. Devi vederle come le sta addosso.. È bellissima, e non lo dico perché sono la sua migliore amica" disse mentre mostrava a Louis la foto
"Uhm, afferrato il concetto. Per il prossimo anno troveremo tanti piccoli Tomlinson girare per casa"
"Harry! Ma non pensi ad altro?" sbottò Taylor, mentre Louis girava lo sguardo altrove imbarazzato, scuotendo la testa ridendo.
"Comunque, parlando di cose serie, sono sicura che la riconoscerai subito" disse Taylor rivolta a Louis con tono rassicurante.
Lui sorrise "E come farei a non riconoscerla?" commentò divertito, ripensando al bellissimo viso di Sum.
 

 
Summer fece un respiro profondo.
"Avanti, ti divertirai!" le aveva urlato suo fratello per sovrastare la musica prima di scomparire tra la folla con Alex.
Perché quella frase le suonava così familiare?
Ah già, perché era la stessa che Niall aveva usato più volte per convincerla ad andare ai suoi allenamenti.
Il problema era che si sbagliava sempre, quel biondo tinto.
E anche quella volta si era sbagliato. Summer non si stava divertendo, anche perché era sola in un mare di gente mai vista prima, avendo perso di vista tutti i suoi amici dopo neanche tre minuti che erano arrivati al locale. Stirò una piega del vestito con una mano, poi annoiata si guardò intorno, cercando di riconoscere qualcuno.
Si sistemò meglio la maschera, e si avviò verso una testa riccia che aveva notato a poca distanza da lei.
"Harry!" lo chiamò, avendolo riconosciuto anche con la maschera -e dove li trovavi dei capelli e degli occhi come i suoi?- e lui si girò.
"Ehi Sum! Wow, Tay aveva ragione sul vestito! Stai benissimo!" le disse -urlò, a causa della musica.
Perché mai Taylor avrebbe dovuto parlare del suo vestito a Harry? Sopratutto considerando che era uno di quei ragazzi che non prestavano molta attenzione a quel genere di argomenti quando la loro ragazza ne parlava.
Summer scrollò le spalle, sorvolando quel pensiero. Non era importante saperlo, infondo.
"Grazie" rispose, "anche tu stai benissimo, comunque" si complimentò, sorridendo.
"Grazie, ti va di prendere qualcosa da bere? Ho perso di vista Tay mentre andava a prendere un drink, magari riusciamo a ritrovarla"
"Certo". Lui la prese per mano, per non perderla tra la folla. Mentre percorrevano la poca distanza tra il punto in cui erano e il piano bar, Summer sentì la nuca pizzicare, come se qualcuno la stesse osservando. Si guardò intorno, eppure c'erano solo ragazzi e ragazze che parlavano, ballavano o sorseggiavano qualcosa dal loro bicchiere, nessuno sembrava interessato a lei.
Poi lo vide.
Poi li vide.
Due occhi azzurro ghiaccio, bellissimi, brillanti, circondati dal segno nero di una maschera. Il fatto che fosse nera le fece capire che era un ragazzo.
Sbatté le palpebre, ma quando le riaprì il ragazzo misterioso già non c'era più.
Eppure lei era sicura che.. Nah, mi sarò sbagliata, pensò.
"Tutto bene Sum?" chiese Harry
"Uh? Oh, certo" sorrise. Bevve un sorso dal bicchiere che Harry le aveva preso, non sapeva cos'era ma era buono. Si girò di nuovo, e questa volta fu sicura di aver visto quegli occhi. Vide il ragazzo uscire dalla finestra.
"Vado a prendere una boccata d'aria" si congedò dal riccio, che acconsentì con un cenno del capo. Mentre cercava di raggiungere la terrazza, si scontrò con una ragazza.
"Scusa" disse lei, e dalla voce Summer riconobbe Sam.
"Ehi Sam! Festa fantastica, complimenti!" disse, sbrigativa, ma cercando comunque di essere gentile.
"Oh, grazie" disse lei sorridendo "vuoi unirti a noi? Stavamo parlando di quella volta che.." Sam cominciò a raccontare qualcosa, mentre dei ragazzi lì vicino annuivano e sorridevano, ridacchiando di tanto in tanto e commentando quello che Sam diceva. Summer regalò sorrisi a quei ragazzi che nemmeno conosceva, e rimase con Sam giusto per gentilezza, anche se la sua attenzione era tutta per quello strano ragazzo dagli occhi azzurri.
"Io.. Ehm.. Vado un po' fuori, ho bisogno d'aria" riuscì finalmente a lasciare il gruppetto, e si diresse fuori, dove, delusa, non trovò nessuno, a parte una coppietta intenta pomiciare e due ragazze che parlavano tra loro con un drink in mano, che decisamente non facevano al caso suo.
Fece per tornare dentro, quando si accorse che a lato della finestra c'era una scala. Senza pensarci due volte, si diresse da quella parte e salì i gradini, che la portarono al tetto del palazzo. Il locale era infatti un palazzo a due piani, -Sam aveva affittato il secondo- e il tetto era come un'enorme terrazza da cui si vedeva buona parte di Londra, essendo il locale un po' fuori città e quindi non circondato da altre case. Summer si guardò intorno ammaliata. Quel tetto era anche una specie di giardino, dove il proprietario coltivava delle rose. Appoggiò entrambe le mani sul parapetto, e inspirò l'aria fresca. Osservò Londra in notturno, bellissima, illuminata da tante luci. Non erano molto in periferia, e riusciva a scorgere anche il grande orologio illuminato del Big Ben, che segnava -le sembrò- le undici, minuto più, minuto meno.
Rabbrividì sentendo un soffio di vento freddo accarezzarle la pelle e scompigliarle i capelli, e si passò le mani sulle braccia, quasi a scaldarle. Ma rabbrividì ancora di più e sussultò quando qualcuno poggiò le sue mani su quelle della ragazza, sussurrandole all'orecchio "Freddino quassù, eh?" con un tono divertito.
Mille brividi le percorsero la schiena.
Quel tocco.
Quella voce.
Eppure era impossibile.
Ignorò quelle sensazioni e si girò verso il suo interlocutore.
Sussultò ancora.
Quegli occhi.
Stava decisamente delirando. Magari per colpa di quel drink che Harry le aveva dato prima. Ma si certo, doveva essere per quello.
"E tu che ci fai qui?" chiese, più acida di quanto avrebbe voluto.
"È capodanno, sono a una festa" disse lui con ovvietà. Summer lo scrutò attentamente.
"Vieni nella mia scuola?" chiese, decisa a scoprire di più su quel tipo.
"No" si limitò a rispondere lui.
"Quanti anni hai?"
"Più di te"
"Da dove vieni?"
"Non sono di Londra"
"Ma ce la fai a rispondere decentemente?" sbottò lei, stufa delle sue risposte enigmatiche.
"Se non vuoi farti riconoscere, bastava dirlo eh" continuò. Lui rise, divertito.
Quella risata.
Summer si convinse che con quel freddo si era presa una bella influenza e stava delirando per la febbre.
Lo scrutò ancora, come se volesse leggergli dentro e scoprire la sua identità.
"Ti piaccio così tanto che devi fare una radiografia?" chiese ancora, il ragazzo, sempre ridacchiando. Summer fece un passo indietro, sedendosi sul cornicione del parapetto. Lo ignorò, continuando ad osservare ogni suo piccolo dettaglio, soffermandosi molto sugli occhi.
"Mmh.. Niente di che, solo assomigli tantissimo a una persona, in tutto e per tutto" disse, dondolando le gambe.
Il ragazzo si avvicinò a lei, arrivando a meno di un metro dalla ragazza.
"Ma davvero? E chi sarebbe questa persona?" chiese lui, accarezzandole il braccio destro con la mano morbida. Summer si lasciò andare a quel tocco.
Brividi.
Questo provava, e non capiva perché. Nella sua testa c'era una confusione pazzesca.
Lo osservava attentamente, e quando era convinta di aver capito tutto, subito lo negava a se stessa.
Non era possibile fosse lui.
Non li, non in quel momento.
Impossibile.
Era impossibile che fosse lui.
Continuava a ripeterselo, eppure non ne era convinta.
"Il mio ragazzo" rispose.
"E dov'è lui ora?"
"Non qui"
Il ragazzo ridacchiò.
"L'avevo notato. Qui non c'è nessuno"
"Tranne noi" lo corresse Summer, fissandolo negli occhi.
"Tranne noi" ripeté lui. Si avvicinò ancora a lei, tanto che ormai le ginocchia della ragazza toccavano le sue cosce. Prese una ciocca di capelli bionda e cominciò a giocarci. Summer lo lasciò fare.
"È stano che tu sia proprio identico a lui" commentò, dopo un paio di minuti in silenzio.
"Lui chi?" chiese il ragazzo, facendo il finto tonto.
"Il mio ragazzo"
"Uhm.. Allora potrei essere io, il tuo ragazzo?" chiese lui, sempre divertito e con quel sorriso sulle labbra.
"Ci ho pensato anche io. Ma non credo.. Lui è..lontano" disse Summer.
"Ah no?" rispose lui, togliendosi con un gesto secco la maschera.
Summer strabuzzò gli occhi, ma prima che potesse parlare si ritrovò le labbra del ragazzo sulle sue.
Non avrebbe mai smesso di prenderla alla sprovvista con quei baci.
"Non mi ero sbagliata allora! Louis! Sei davvero tu!?" Summer dovette reggersi meglio al parapetto con le mani per non cadere, presa da un'improvviso giramento di testa. Ci aveva pensato anche troppo, e adesso averlo davanti, sul serio, era strano.
Louis ridacchiò, mettendole una mano su un fianco, per avvicinarla e anche per tenerla. Magari Taylor non scherzava quando aveva detto che Sum avrebbe fatto un'infarto.
"Si, in carne ed ossa"
"Ma non dovresti essere in Spagna?" chiese, confusa.
"Louis Tomlinson non sarà l'allenatore del Barcellona"
"Perché?"
"Perché ho capito che era meglio così. Questo è quello che voglio veramente. Te, i miei amici, la mia famiglia, la mia città" fece spallucce.
"Quindi.. Hai lasciato tutto per me?" chiese, sentendo già arrivare i sensi di colpa.
"Si, ma so come sei fatta, quindi ti dirò di no o morirai tra i tuoi sensi di colpa" rise Louis "sul serio Sum, va bene così, non è colpa tua".
Summer sospirò.
"Sum, io ho fatto questa scelta. Voglio stare con te, punto e basta. Non mi interessa altro, e giuro che non ti abbandonerò più. Voglio solo te" le lasciò un umido bacio sul collo "te" un altro bacio "te" ancora uno "te e solo te" ridacchiò baciandole le labbra.
Lei sorrise.
"Ok ok ho capito! Ah, mi sei mancato" sorrise
"Anche tu" rispose lui, tirando fuori da chissà dove una rosa rossa, sicuramente raccolta tra quelle coltivate lì sul tetto
"E ti amo"
"Anche io, e grazie per la rosa" disse sorridendo Summer appoggiandola sul parapetto, di fianco a lei.
"Almeno raccontami cos'è successo in Spagna"
Louis cominciò a parlare, raccontandole anche che quello 'scherzetto del ragazzo misterioso' l'aveva ideato con Harry e Taylor.
"Dio, siete tre menti malefiche. Fate paura insieme" scherzò ridendo Summer.
Solo allora si accorsero che non si sentiva più la musica, e tutto era nel silenzio più assoluto. Summer si girò verso il Big Ben, e notò che il grande orologio segnava esattamente le undici e quarantanove. Infatti, dopo qualche secondo, si sentì un coro provenire dal piano della festa.
"Dieci!"
A Summer brillarono gli occhi.
"Nove!" si sentì ancora il coro
"Otto!" esclamò allegra, seguendo il coro. Louis ridacchiò.
"Sette!"
"Sei!" Urlò Louis, sovrastando la voce di Summer.
"Cinque!" dissero in coro, guardandosi negli occhi.
"Quattro!" dissero ancora.
"Tre!" Louis portò anche l'altra mano sul fianco di Summer, mentre lei mise la mani sulle spalle del ragazzo.
"Due!" esclamarono sorridendosi
"Uno!"
Fecero incontrare le loro labbra, che si modellarono perfettamente, le une contro le altre, come fossero fatte solo per quello. Sentirono le urla di gioia venire dal piano si sotto e qualche bottiglia di spumante che veniva stappata, ma a loro non interessava molto.
Lei portò le sue braccia intorno al collo di Louis e aprì le gambe in modo che lui potesse mettersi tra di loro e annullare ogni distanza tra i loro corpi.
La distanza tra i due era infatti davvero minima, il seno di Sum sfiorava appena il petto del moro, ma nessuno dei due aveva intenzione di allontanarsi.
"Auguri" sussurrò Louis
"Buon anno" si sorrisero, poi ripresero a baciarsi mentre i fuochi d'artificio colorarono il cielo di Londra di blu, verde, rosso, giallo, viola e ogni colore possibile e immaginabile brillando in mille scintille.

 
 
Cinque anni dopo.

 
"Sum!" urlò Niall dalla camera.
"Si?"
"Peter fa i capricci!" Summer sbuffò
"Niall, sei tu quello adulto! Cosa c'entro io?"
"Mi sembra che sia tu la madre di questa piccola peste!" urlò ancora lui. Summer scosse la testa, ridendo.
"E tu sei lo zio! Applicati!"
"Ma dov'è Louis quando serve!?" piagnucolò Niall, mentre la risata contagiosa di Peter arrivò alle orecchie di Summer.
"Mamma, perché lo zio a volte è peggio di Pet?" chiese la piccola Hope, finendo di sistemarsi i boccoli biondi come quelli della madre.
Summer rise di gusto.
"Non lo so amore, ma a volte la natura gioca brutti scherzi" disse scoppiando a ridere. La piccola annuì assorta, come se stesse riflettendo su quelle parole.
Erano passati cinque anni, e ora Summer e Louis erano felicemente sposati, con due bambini, Peter e Hope, due gemellini di appunto cinque anni.
Summer sistemò il vestito di sua figlia, la prese per mano ed entrò nella cameretta dei bimbi. La scena era a dir poco esilarante.
Niall era seduto in un angolo con la testa fra le mani, con un'espressione disperata sul viso, mentre Peter giocava tranquillo con delle macchinine sul letto.
"Allora? Dov'è il disastro?" Niall alzò lo sguardo, e si guardò intorno confuso.
"Non è possibile.. Fino a un attimo fa.. L'apparenza inganna, prima non era così tranquillo.. lo fa apposta.. Questo bambino fa i capricci solo con me, non è giusto, mi odia" si lagnò battendo un pugno per terra, e sbuffando. Summer pensò che in quel momento era lui il bambino. Sorrise e lasciò andare la mano di Hope, che andò vicino allo zio e gli prese le mani con le piccole manine.
"Non è vero che Pet ti odia. Solo che tu sei troppo buono e lui sa che non lo sgriderai mai, qualunque cosa faccia. E comunque io ti voglio bene, tanto bene" disse allargando le braccia come per indicare una grande quantità. Niall rise e la abbracciò
"Anche io ti voglio bene, tu sei decisamente la mia preferita" disse prendendola in braccio. A quel punto Peter scattò in piedi e si attaccò alla gamba dello zio.
"No zio! Anche io ti voglio tanto bene! Scusa!" piagnucolò facendo il labbruccio. Niall sorrise
"Scherzavo, voglio bene a tutti e due" disse facendo scendere Hope e prendendo per mano i due bambini, Hope a sinistra e Peter a destra.
"Perfetto, allora adesso andiamo in cucina che è l'ora della merenda!" Annunciò Niall, poi scrutò sua sorella che lo fissava con un sopracciglio inarcato dallo stipite della porta.
"Avanti, non vorrai lasciare me e questi due poveri bambini senza un panino con la Nutella, potremmo morire di fame e tu ci avrai sulla coscienza" si inginocchiò per essere all'altezza dei bambini, e tutti e tre congiunsero le mani come per pregare
"Ti preeeeegoooo.."
Summer si passò una mano sul viso ridendo, poi si diresse in cucina seguita dai tre. Mentre prendeva il vasetto di Nutella, sentì la serratura scattare e una voce urlare "Ehi amore, sono a casa!".
Louis comparve in cucina con la sua divisa da calcio tutta sporca di erba e fango. Aveva ripreso a giocare, anche se non ancora a livelli importanti.
"Non guardarmi così.." la implorò, vedendo che Summer si era fermata con il vasetto a mezz'aria a fissare il suo abbigliamento.
"E poi mi chiedo da chi ha imparato Peter a rotolarsi nel fango" commentò, prendendo il pane. Louis ridacchiò e si avvicinò ai due bimbi salutando entrambi con un bacio sulla fronte, a cui loro risposero in coro "ciao papà!".
Salutò Niall con un cenno della mano, che ricambiò appena il saluto, impegnato a mangiare. Si avvicinò alla moglie e la baciò, poi si affacciò alla finestra e scrutò il giardino. C'era il sole, e faceva molto caldo per essere solo a maggio. Si girò e guardò gli altri quattro.
"Ehi ragazzi, che ne dite di una partitina a calcio? Io ho già la divisa" propose, sorridendo.
Niall annui con foga,"Vado a prendere la palla!" esclamò, prendendo per mano Peter, e insieme corsero fuori in giardino.
Anche Hope, si alzò da tavola e corse a raggiungere il fratello e lo zio urlando "aspettatemi!".
Louis guardò Summer facendo spallucce "Vieni anche tu?" disse con un tono che stava a dire 'non fare la guastafeste e vieni anche tu'.
Lei alzò gli occhi al cielo, e sorridendo annuì.
Arrivarono in giardino che Peter era già disteso per terra nel tentativo -fallito- di parare il tiro di Hope, mentre Niall diede il cinque alla piccola per aver fatto goal. Louis scoppiò a ridere, mentre Summer corse da Niall, che aveva ripreso la palla, e gliela soffiò sotto il naso. Tirò e fece goal tra le due scarpe che suo fratello aveva messo per segnare la porta.
"Brava mamma!" urlò Hope, fiera.
"Non è giusto!" trillò invece Niall, mentre Summer si sedette per terra ridendo.
"Ammettilo, sono più forte di te!" disse accarezzando con le mani l'erba morbida.
"Non è vero!" sbuffò lui.
"Be', veramente.. Io sono l'allenatore di entrambi e devo dire che Summer è leggermente più precis.." cominciò Louis
"Tu!" lo interruppe Niall "cognato ingrato!" esclamò cominciando a rincorrerlo per il giardino agitando un pugno in aria e .
"Zio, hai fatto la rima!" esclamò Peter, ridendo. Summer si alzò ridendo e prese la palla, tirandola a Hope e cominciando a giocare con la piccola
"Woah, e chi avrebbe mai detto che il calcio fosse così bello!?" esclamò, ridendo.
Summer si alò, prese lk



 

Questo era l'epilogo, è finita :')
Spero vi sia piaciuto, fatemelo sapere con una recensione :D
(i ringraziamenti sono al prossimo capitolo, non crediate mi sia dimenticata di tutte voi eh ;) <3)

Vi lascio anche il link dell'altra mia ff, nel caso vi andasse di passare :)
 Devo sposare Zayn Jawaad Malik: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1575562&i=1
  
La vostra MAPA_ <3gr





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Capitolo 20
*** A massive thank you ***


E così eccomi qui.
La storia è finita :')
Mi è dispiaciuto un po' in realtà, mi piaceva scrivere su Sum e Louis :)
Questa era la mia prima storia, mi è servita sopratutto per migliorare nella scrittura :)

 
A parte questo, volevo ringraziare tutte voi, perché è solamente grazie a voi che sono arrivata fino a qui.
Siete state fantastiche, e siete tantissime, più di quante me ne sarei aspettate, GRAZIE, sul serio <3
Grazie a tutte, ai 18 (oddio *^*) preferiti, ai 10 ricordati e ai 32 (ma che scherzate? *^*)seguiti, io vi amo, vi amo, VI AMO <3
Un grazie speciale alla mia MIPA_ <3
E un altro altrettanto speciale a quelle favolose ragazze che mi hanno messa tra gli autori preferiti :')
i love_Niall
Jeecky
superlovelinarusher2000
Sweat_directioner <3

 
Grazie di cuore<3

Vi lascio il link dell'altra mia ff, nel caso vi andasse di passare :)
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Un bacio dalla vostra MAPA_ (Marty <3)
 

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