Begin again.

di GreenParadise
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I walk to you. ***
Capitolo 2: *** What’s past is past. ***
Capitolo 3: *** Losing my mind. ***
Capitolo 4: *** Disperation. ***
Capitolo 5: *** I watched him begin again. ***
Capitolo 6: *** Together. ***



Capitolo 1
*** I walk to you. ***



****** 1 ******


Un nuovo anno scolastico iniziava, una nuova avventura tutta da vivere in prima persona.
Blaine Anderson stava radicalmente cambiando la sua vita e per cosa?
Per un ragazzo, sì ,un fantastico, unico, incredibile ragazzo: Kurt Hummel.                

Si erano conosciuti da poco, eppure l’ex Usignolo sentiva di provare per lui qualcosa che non aveva mai minimamente trovato nella sua vita, seppur ancora breve, ma nessuno gli aveva mai aperto gli occhi e il cuore nel modo in cui, giorno dopo giorno, faceva Kurt. Era quel suo arrossire ai velati complimenti di chiunque si fermasse per qualche istante a guardarlo negli occhi e nell’anima, quel suo modo di atteggiarsi e di camminare in mezzo alla gente, quel suo sorriso improvviso e quella sua voce incantevole che, insieme al viso d’angelo, facevano davvero sentire Blaine in paradiso ogniqualvolta incrociava il suo sguardo, lo teneva per mano o semplicemente stava ad ascoltarlo mentre cercava in tutti i modi di convincerlo che capelli e lustrini fossero la parte più bella e interessante del suo armadio.

Erano questi, insieme a mille altri, i motivi che lo spingevano  a compiere un gesto del genere, a cambiare compagni di scuola e avventura, orari, professori.. Ma in fondo che importava se in cambio di tutto questo avrebbe avuto ciò che più desiderava, ciò che lo rendeva felice e lo faceva sentire la persona più fortunata del pianeta?

Così, la mattina di quel caldo Settembre, si svegliò presto per poter scegliere con calma l’abbigliamento più appropriato che avrebbe sostituito la sua solita divisa della Dalton: magliettina nera, papillon abbinato alla montatura degli occhiali che erano già pronti sulla scrivania, pantaloni rossi e mocassini più comodi. I vestiti erano perfetti, doveva solo pettinare i capelli che, come al solito, avevano bisogno di tonnellate di gel per star fermi e ordinati così come li desiderava. Fatto questo, prese la sua tracolla, si diede un’ultima occhiata allo specchio e uscì di casa sorridente ed entusiasta come non lo era mai stato nel suo primo giorno di scuola.
Percorse la strada quasi saltellando e in pochi minuti raggiunse il luogo in cui avrebbe reso felice il ragazzo più bello del mondo; Kurt, ovviamente, era all’oscuro di tutto e lui non vedeva l’ora di scoprire la sua reazione, godere del suo probabile sorriso e accoglierlo fra le sue braccia, stringendolo a sè.
Il corridoio era l’unico ostacolo fra lui e la persona che gli illuminava la vita, ferma al suo armadietto e intenta a sistemare i propri libri; prese un enorme respiro e con passo svelto e deciso si avvicinò a lui..

Il momento era arrivato e sinceramente non stava più nella pelle.

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Capitolo 2
*** What’s past is past. ***



****** 2 ******


Proprio nel momento in cui il suo cuore si apprestava a toccare la vetta più alta della felicità, un piccolo ostacolo si materializzò nel suo cammino; quell’ostacolo aveva un nome ed era il suo ex ragazzo, Sebastian  Smythe.

Sebastian aveva lasciato la Dalton proprio come lui, solo con qualche mese d’anticipo.
La loro storia era arrivata al naufragio a causa proprio di Blaine che, infatti, lo aveva scaricato per stare con Kurt. La scelta della nuova scuola, cadde non a caso proprio sul McKinley, dalla quale l’ex Usignolo dai capelli biondo cenere  avrebbe potuto attentamente osservare i movimenti di Kurt, studiarlo e capire che cosa aveva spinto Blaine a mollarlo per mettersi con uno come quello lì.
Al momento del trasferimento non sapeva ancora che la sua decisione sarebbe stata del tutto inutile: aveva deciso di lasciare la sua vecchia scuola proprio per non vedere più Blaine, incrociare il suo sguardo, sentire la sua voce e quindi ricordarsi dei motivi che lo avevano spinto ad innamorarsene.
Ma adesso aveva già sentito vociferare che il suo ex ragazzo si sarebbe trasferito e aveva cominciato ad architettare un piano che, secondo lui, avrebbe fatto ritornare Blaine ai suoi piedi; in fondo non aveva ancora mandato giù il fatto di essere stato mollato per qualcuno che riteneva sicuramente meno affascinante e talentuoso di lui e non poteva fare a meno di rinfacciare a Blaine quanto era stato stupido ad aver perso l’occasione di stare con lui per accontentarsi di un ragazzino mediocre e dai pantaloni glitterati.
Blaine, d’altro canto era ormai abituato a sopportare la prepotenza del biondino, a tollerarne gli insulti perché era consapevole che in fondo a quell’apparenza da duro, si nascondeva un cuore che soffriva proprio come tutti gli altri, ma quella mattina proprio non era disposto a perdere del tempo con lui.

Sebastian gli si piazzò davanti, impedendogli di vedere il viso ignaro di Kurt che ancora non sapeva nulla: possibile che Sebastian avesse saputo tutto prima di lui?
Beh, in ogni caso gli stava rovinando la sorpresa e non poteva proprio tollerarlo.

- “Sebastian, stamattina non ho proprio tempo per te, perdonami, ma devo andare  a fare una sorpresa al mio ragazzo.”

- “Il tuo ragazzo? Vorresti dire quella donnina che sta sistemando la sua preziosa capigliatura con litri di lacca?”

- “Si, Sebastian, proprio lui, lo sai benissimo che stiamo insieme.. E smettila di chiamarlo donnina, non ho davvero tempo per fermarmi con te e litigare.”

Rispose secco il moro, accennando un passo per poter avanzare, lasciandosi indietro l’altro che, però, non aveva nessuna intenzione di mollare.

- “Oh, ma quanto sei premuroso! Magari lui ti salterà fra le braccia, ti stringerà un po’, sorridendo a più non posso, ma non ti bacerà, non ti concederà le sue piccole e insulse labbra perché ha paura di farlo davanti a tutti. Eh, sì, caro il mio Blaine, mi son ben documentato ultimamente e ho avuto modo di osservare come trattano qui la tua donnina. E’ derisa da tutti e spesso viene spinta contro gli armadietti, non solo per il fatto che sia gay, credo sia anche per quel suo ridicolo modo di vestire. Adesso che passerete più tempo insieme, dovresti interessarti maggiormente al suo abbigliamento e per favore, non farti contagiare!”

Sebastian continuò a darci dentro con la sua dose di prepotenza e con le parole poco gentili sempre riferite a Kurt che, nel frattempo, si era ormai allontanato ,non essendosi accorto di nulla.
Blaine sbuffò, abbassando lo sguardo e stringendo con una mano la fascia della sua tracolla per trattenere l’impeto di dargli un pugno in faccia; non amava la violenza, non gli piaceva arrivare alle mani, ma Sebastian a volte era eccessivamente insopportabile.

- “Puoi anche ritirarti sul tuo piedistallo adesso e incantare qualcun altro con il tuo finto sorriso da divo, tanto Kurt è andato via e io non ho più tempo per incontrarlo dato che la campanella sta per suonare e, se permetti, vorrei essere puntuale alla mia prima lezione.”

Ignorò la carrellata di insulti che Sebastian aveva riversato in pochi minuti su Kurt, non perché non volesse difenderlo, ma per il semplice fatto che non aveva alcuna voglia di discutere e farsi rovinare l’umore da colui che aveva come scopo quello di mettergli i bastoni fra le ruote.

 - “Oh, ma certo novincello! Devo però avvisarti che la vita per i nuovi arrivati non è molto facile, quindi fai attenzione..”

Scrollò le spalle come se volesse sottolineare il fatto di non poter far nulla davanti agli attacchi che, probabilmente, avrebbe dovuto subire Blaine, consapevole di essere lui stesso l’artefice di qualche piccolo scherzo.
Gli diede le spalle, allontanandosi con fare da spaccone, alzando una mano in segno di saluto e atteggiandosi a bullo della scuola.
Blaine non riusciva proprio a capire come avesse potuto trascorrere mesi della propria vita con un tipo come Sebastian; era altrettanto consapevole, però, che quel comportamento era dettato da una semplice e pura gelosia che trasformava il suo già irrascibile comportamento in quello di un poco di buono.
Decise comunque di lasciarsi tutto alle spalle, cercando di eliminare qualsiasi cattivo pensiero che lo avrebbe distratto dal meraviglioso momento in cui finalmente avrebbe abbracciato Kurt e come se nulla fosse, si avviò verso l’aula di geografia, dove l’aspettava la sua prima lezione dell’anno.

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Capitolo 3
*** Losing my mind. ***



****** 3 ******


L’ora di geografia era volta via, forse, perché il pensiero di vedere Kurt avrebbe reso felice e colorato anche uno dei suoi giorni più tristi; non pensava a Sebastian, almeno non per il momento, dato che non condividevano la stessa aula, ma una parte, seppur piccola della sua mente era ancora infastidita dalla sua prepotenza.

Suonò la campanella, ma era consapevole di avere ancora un’altra ora prima di poter godere della libertà data dall’intervallo sebbene non voleva assolutamente farsi vedere dal suo ragazzo che avrebbe potuto salutare solo velocemente, senza dargli l’attenzione necessaria che invece gli avrebbe riservato nella mezz’ora in cui tutti sarebbero andati in mensa o fuori, nel cortile.
Così sgusciò via dalla classe non prima di essersi fatto indicare l’aula di spagnolo, attraversò i corridoi di soppiatto e raggiunse gli altri suoi compagni. Non appena entrò in classe, si accorse di essere leggermente in ritardo, dato che gli altri alunni erano già comodamente seduti ai loro posti e con suo grande dispiacere si accorse che proprio l’unica sedia libera era a qualche banco di distanza dal posto di Sebastian. Scrollò le spalle,sbuffando e a capo basso, strisciando i piedi sul pavimento, raggiunse quell’unico posto libero e si lasciò cadere sulla sedia.
Il professore lo accolse con un caldo benvenuto e lui si sforzò di sorridere ai nuovi compagni, stando attento a non incrociare lo sguardo del suo ex ragazzo che stava sempre lì a fissarlo, quasi come se volesse attraversarlo con lo sguardo.
La lezione iniziò fra declinazioni e congiunzioni varie e sebbene fosse interessante imparare qualcosa di nuovo, Blaine,non riusciva a concentrarsi: sentiva l'intensità di quegli occhi chiari su di lui, quegli occhi indagatori, curiosi, forse ancora innamorati e sentiva mancarsi l’aria.
Forse era solo una sua stupida immaginazione o forse no, ma decise di togliersi quel dubbio, voltandosi appena verso il compagno che, come pensava lui, era intento a scrutarlo, scoprirlo, attento a non farsi sfuggire un minimo particolare dei suoi movimenti; tornò a voltarsi verso la cattedra, imbarazzato e in qualche modo a disagio per quell’attenzione che di certo non voleva avere.
Andarono via anche i cinquanta minuti di spagnolo e il suono della campanella lo liberò finalmente da quelle quattro mura che gli stavano facendo mancar l’aria.
Si precipitò fuori dall’aula e raggiunse il suo armadietto per prendere i libri che gli sarebbero serviti nell’ora successiva e lasciare quelli appena usati, quando si sentì colpire alle spalle con una leggera pacca.
- “Interessante l’ora di spagnolo.. Non l’ho mai trovata così affascinante, stimolante..”

Esclamò Sebastian che lo attraversò ancora con uno dei suoi ammalianti sguardi, prima di allontanarsi, camminando all’indietro come se non si volesse perdere nemmeno un’espressione del suo ex ragazzo, poi voltò l’angolo.
A Blaine non importava di quelle continue attenzioni nei suoi confronti, era solo il suo primo giorno, e non poteva farsi abbattere da eventi simili quando doveva ancora incontrare il ragazzo della sua vita.
Si raddrizzò il papillon, si passò il pettine fra i capelli, chiuse l’armadietto e rassettandosi le bretelle che gli tenevano sù i pantaloni, si diresse verso l’armadietto di Kurt, sperando di trovarlo ancora lì.
Da lontano vide l’anta di metallo aperta e una figura nascondersi dietro.. Poteva riconoscerlo ovunque, era Kurt, con l’odore della sua lacca che ci sentiva già a distanza. Si avvicinò, appoggiandosi con una mano al metallo freddo degli armadietti, poggiando l’altra su un fianco, aspettando che lui si voltasse per poterlo vedere.
-“Buongiorno Kurt!”

 Esclamò a gran voce.

-“Blaine,per fortuna mi hai raggiunto oggi! E’ davvero iniziata male questa giornata fra la professoressa di storia che vaneggiava su Napoleone e le sue concubine, gli sguardi pieni d’odio di Sebastian e poi i miei capelli non vogliono proprio star sù!”

Sbuffò l’esile ragazzino, richiudendo l’armadio e mettendo su un piccolo broncio, voltandosi verso il suo ragazzo.

-“E dai Kurt.. La storia è noiosa, sappiamo che Sebastian è un idiota e i tuoi capelli sono perfetti! E poi oggi è già la seconda volta che li torturi con la lacca..”

Lasciò la frase in sospeso, sorridendo con quella sua tipica aria da furbetto, volendo lasciar intendere al suo vanitoso ragazzo che era a scuola già dalle prime ore del mattino.

-“Non è vero! L’ho messa questa mattina,al cambio dell’ora e adesso.. Sono già tre volte e poi tu che ne sai?”

Ribattè sentenzioso, con aria da superiore, ma osservando il moro che si trovava davanti ai suoi occhi,cominciò a socchiudere la bocca,con un’espressione di incertezza mista ad un lieve stupore.

-“Ma,aspetta un attimo,c’è qualcosa che non quadra! Hai detto che mi ha visto mettere la lacca stamattina o almeno,così,mi hai fatto intuire,hai una tracolla con dei libri dentro,non hai la divisa..”

Blaine allargò entrambe le braccia,pronto ad abbracciarlo ed alzò le sopracciglia come per sottolineare una cosa ovvia,gongolando un po’ su sé stesso.

-“Quindi se uno più uno fa due e io non mi sto immaginando tutto,t-tu..”

-“Si..?”

Lo incalzò Blaine sorridendogli.

-“Tu ti sei trasferito! Oh,mamma ti sei trasferito!”

Kurt urlò di gioia,saltellando sulla sua posizione e battendo le mani prima di fiondarsi fra le braccia del suo ragazzo che,finalmente,riuscirono a stringere con sincero affetto la cosa più cara che potevano avere.

-“Ce ne hai messo di tempo per capirlo,eh! Ma ti perdono solo perché sei il mio bellissimo ragazzo e perchè ho una fame pazzesca! Allora andiamo a mangiare qualcosa?”

Lo prese per mano,felice come non mai,cominciando quasi a correre per il corridoio,ma Kurt lo fermò ridendo.

-“Sciocchino,la mensa è dall’altro lato! E non pensare di sostituirmi con un bel piatto di crocchette,voglio tutti i dettagli: quando sei arrivato,che lezioni hai avuto,chi hai incontrato… Voglio sapere tutto!”

Blaine si fermò,continuando a striegergli la mano,poi gli diede un veloce bacio sulla guancia.

-“Abbiamo tutto il tempo che vogliamo. Adesso che siamo insieme nessuno può separarci.”

Gli sorrise beato e con un passo più lento e adulto,si avviarono verso la mensa.



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Finalmente tutto quello che aveva sempre desiderato faceva parte della sua vita: la sua scuola con tutti i suoi amici,Blaine,voti decenti,più assoli al Glee Club.
Tutto era perfetto o perlomeno lo fu fino a quel mattino.
Si era alzato presto e aveva raggiunto la scuola con parecchi minuti d’anticipo,sapendo di poter trovare l’auditorium libero e poter provare il pezzo che avrebbe dovuto presentare proprio quel pomeriggio.
Trotterellava per il corridoio,tenenedo la mano ben salda sulla sua nuova tracolla,quando da lontano scorse la figura familiare di Blaine; era bello,davvero irresistibile anche quando armeggiava con il proprio armadietto. Rimase a fissarlo per qualche istante,inclinando la testa su di un lato e sospirando sognante,ma non sapeva che ben presto la sua felicità avrebbe subito un piccolo cambiamento.

Blaine se ne stava da solo al suo armadietto quando fu raggiunto da Sebastian; la scuola era ancora vuota e si sorprese del fatto che anche quei due fossero arrivati così presto dunque si avvicinò al muro,nascondendosi dietro l’angolo per poter sbirciare la situazione,reprimendo il suo primo istinto di saltare addosso a Blaine per “rivendicare” il proprio territorio.

-“Buongiorno Blaine,alla fine sei venuto..”

Esordì Sebastian con quel suo infimo sorriso.

-“Beh,come vedi sono qui,ma non farti illusioni,voglio solo sapere che cosa vuoi da me così magari poi mi lasci in pace.”

Rispose il moro con freddezza.

Kurt non poteva sentire i loro discorsi,ma il cuore gli batteva già più forte vedendo la vicinanza fra i due. Decise di rimanere fermo,osservandoli da lontano per evitare di prendere un abbaglio e fare la figura dello scemo.

-“Resta il fatto che sei venuto e magari ti sarai anche alzato prima pur di arrivare in orario,pur di non incontrare gli altri e farti vedere con me..”

-“Sebastian,taglia corto. Avevo solo paura che Kurt potesse vederci e farsi strane idee,anche se non ho nulla da nascondergli,non voglio creare inutili allarmismi solo dopo pochi giorni che sono qui. Quindi,adesso,basta chiacchiere e sputa il rospo.*

-“Ehi,ehi va bene,calma..  Volevo solo avvisarti di un piccolo gruppo che abbiamo messo su qui a scuola,un club diciamo per gli appassionati di gilet e papillon e ho pensato che potrebbe interessarti.”

-“Stai scherzando,vero? Mi prendi in giro!”

Sbottò Blaine,scuotendo la testa e chiudendo l’armadio.

-“In realtà si.. E’ solo una mia curiosità personale,sapere se oltre questi gilet c’è qualcos’altro nel tuo armadio..”

Percorse con un dito l’abbottonatura del gilet,sorridendo con un pizzico di malizia mentre il moro seguiva con lo sguardo il percorso del suo dito,senza ribattere.

-“Magari qualche camicia un po’ più attillata,un pantalone più basso e qualche boxer colorato..”

Sebastian continuava ad avvicinarsi in maniera pericolosa al suo ragazzo e Kurt non riusciva a capire perché Blaine non reagisse,non gli storcesse quel dito che lo percorreva. Si morse nervosamente le labbra,non riuscendo a muoversi per poter reagire,voleva solo vedere fino a che punto potesse arrivare quel verme dai capelli chiari.

-“Sebastian,c-che cavolo stai dicendo? Mi metti in imbarazzo e non mi sembra né il luogo,né il momento giusto per parlarne..”

Indietreggiò,Blaine,fino a toccare il metallo con le spalle,cominciando a perdere ogni difesa davanti a quegli occhi che un tempo lo avevano conquistato.
Dopo tanto tempo,si accorse che il biondino aveva ancora tutta la capacità di farlo sentire a disagio,annullare ogni sua barriera e attraversagli l’anima.

-“Blaine,Blaine perché balbetti,indietreggi e cerchi di scapparmi.. Non vedi che non puoi fare a meno di me?”

Sebastian cominciò ad avanzare verso di lui,fino quasi a sfiorare il naso contro il suo,liberando uno dei suoi magnifici e assassini sorrisi che sapeva far impazzire Blaine. Gli mise una mano sulla spalla,scendendo lentamente verso il basso,non distogliendo gli occhi da quelli del moro.

-“Stai perdendo le parole e il controllo,lo sento,riesco a percepirlo anche se cerchi di nasconderlo.
Io ti conosco Blaine e so che quando cominci a mangiarti le parole,quando i tuoi occhi vagano in cerca di qualcosa sulla quale poggiarsi,quando stringi le tue mani in pugni sei a disagio e non riesci più a rispondere di te. Lo so..”

Il suo tono divenne caldo,le sue parole quasi sussurrate e Kurt era come pietrificato,incapace di capire che cosa stesse passando per la testa a Blaine,perché non si allontanasse via da lui correndo,perché,semplicemente, continuava a stargli accanto.

-“Sebastian,adesso devo andare. Mi hai preso con l’inganno,volevi semplicemente prenderti un po’ gioco di me e io non ho intenzione di restare qui fermo a farmi deridere da te.”

Blaine accennò a spostarsi,liberarsi di quelle braccia che gli impedivano di muoversi e a quello sguardo che lo pietrificava,ma fu rimandato indietro da uno spintone non molto delicato del suo ex ragazzo che gli fece urtare gli armadietti,facendo rimbombare il rumore del metallo nel corridoio vuoto.

-“No che non voglio farti perdere tempo e tu non vuoi davvero andartene da qui,anzi,vorresti rimanerci per sempre fra queste braccia che ti stringono,questi occhi che ti desiderano e queste labbra che sanno ancora di te.”

L’aveva immobilizzato,non aveva nessuna via d’uscita con quella mano ferma sul bacino e l’altra che stringeva sul fianco; Blaine non aveva nessun scampo e sebbene sapeva che il suo posto non doveva essere lì,che avrebbe dovuto mettergli le mani addosso e scappare via,non fece nulla.
Non si mosse nemmeno quando il biondino annullò ogni distanza fra di loro fiondandosi sulle sue labbra,premendo con insistenza.
Non si mosse.
Nessuna parte del suo corpo si mosse,eccetto una.
Strizzò gli occhi come per opporsi a quel gesto improvviso,ma non riuscì a controllare la bocca che si dischiuse lenta per dar spazio a Sebastian che,veloce come un battito d’ali,si intrufolò dentro,cercando la sua lingua che trovò pronta,disposta ad intrecciarsi,giocare,scontrarsi con la sua.

Kurt per poco non cadde a terra per la visione.
Si portò una mano sulla bocca pur non avendo nessun tipo di urlo da nascondere: aveva perso la parola,il fiato,il battito del suo cuore vedendo Blaine baciare qualcuno che non fosse lui.

Perché,perché l’aveva fatto? Perché quel mattino aveva deciso di venire così presto a scuola?

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Capitolo 4
*** Disperation. ***



****** 4 ******


Erano passate solo tre ore.
Tre ore nelle quali aveva cercato in tutti i modi di sfuggire agli occhi di Blaine,di frenare la tentazione di buttargli le braccia al collo e piangere senza alcun freno,il desiderio di prendere Sebastian e sbatterlo al muro. Aveva represso talmente tanti sentimenti in così poco tempo che si era convinto di poter andare avanti ancora per diverso tempo; doveva,o meglio,voleva essere forte. Una volta tanto doveva abbandonare tutte le sue debolezze,mettere da parte la propria fragilità e far fuoriuscire il combattente che era in lui; seppur nascosto,sapeva di avere dentro di sé anche quel ragazzino in gamba che sapeva affrontare i problemi da solo,in fondo,come aveva sempre fatto prima di incontrare Blaine.

Aveva mandato un messaggio al suo ragazzo.. Ex-ragazzo.. A Blaine.
Sintetico,freddo,distante..
- “Ho bisogno di stare solo per un paio di giorni. Una settimana,non chiedo altro. Non cercarmi,non chiamarmi,cambia strada se mi vedi a scuola o semplicemente cerca di non puntare quei tuoi meravigliosi occhi brillanti su di me. Ti sto chiedendo un favore,nessuna spiegazione in merito,solo.. Se ti chiederai il perché,pensa a ciò che hai fatto stamattina. Ciò che hai fatto senza di me. Tu pensavi che io non ci fossi,che le sue labbra fossero la tua unica compagnia,ma io ero là,io sono sempre con te.
Sette giorni,rispetta almeno questo.”    Kurt.

Non sapeva che faccia avesse fatto il suo ragazzo non appena ricevette il messaggio,ma poteva almeno immaginarla: spaventata per le prime parole,crucciata dai mille pensieri che avrebbero riempito la sua testa virgola dopo virgola, con qualche lacrima sugli occhi alle ultime frasi.
Lo vedeva così. Poi avrebbe appoggiato il cellulare sul petto,abbassando il capo e mordendosi il labbro inferiore; avrebbe trattenuto le lacrime strizzando leggermente gli occhi e passandosi una mano sotto il naso,poi,come se niente fosse,avrebbe rimesso il cellulare in tasca e sarebbe andato a cantare o a tirare qualche pugno sul sacco da box..
Non sapeva se le cose fossero andate proprio così,ma gli piaceva pensare che fosse la realtà e non solo una sua fantasia.

Ogni minuto,ogni attimo,ogni ora,sembrava non passare mai senza Blaine.
Non c’era un istante in cui il suo pensiero non gli balenava per la mente,che il suo sorriso gli accarezzasse l’anima,che il suo ricordo gli si fermasse sul cuore fino a fargli del male.. E rimaneva sempre una sola ed unica domanda: perché? Perché Blaine?
Avrebbe voluto chiederglielo e lo avrebbe fatto solo dopo aver atteso per una settimana. Sette giorni in cui avrebbe accurato,attimo dopo attimo,quanto era importante quell’adorabile ragazzo con chili di gel suoi capelli e occhi scintillanti come due stelle.
Fosse stato per lui,avrebbe speso cinque minuti e forse anche meno per valutare la sua importanza. Se ogni volta che lo pensava gli si disegnava sul viso un sorriso,se ogni volta che lo vedeva il suo cuore cominciava a battere all’impazzata e i suoi polmoni rischiavano di non funzionare più,era davvero necessario chiedersi se valeva la pena o no di averlo accanto? Era tutto così semplice,così genuino,così facile..
Kurt e Blaine,semplicemente perfetti.

Ma un tradimento poteva cambiare le cose. Non era forse così che scrivevano tanti e tanti artisti nei libri che riempivano la libreria di casa sua? Era stato solo un bacio o perlomeno,quel tocco di labbra era l’unica cosa che Kurt avesse visto e che tuttavia sperava di poter cancellare al più presto dalla sua mente. E se ci fosse stato anche qualcos’altro? E se quel bacio non fosse stato l’unico episodio? Se Blaine lo stesse tradendo da molto più tempo senza che lui se ne accorgesse?
No,non poteva essere così. Non doveva essere così.

Ogni sera Kurt si ritrovava disteso sul suo letto a pensare alle parole che avrebbe usato davanti a Blaine l’ottavo giorno,il giorno in cui finalmente si sarebbero confrontati. Le foto che li ritraevano insieme erano tutte voltate verso il basso,il cellulare era per la maggior parte del giorno spento,anche se l’ex Warblers non l’aveva ancora contattato ,il che significava che stava rispettando i patti,ma faceva terribilmente male aspettare un messaggio che non sarebbe dovuto arrivare,che si aspetteva con rinnovata speranza,ma che avrebbe creato ancora più casini nel caso fosse stato anche solo scritto.
Niente di niente,zero totale,il buio sembrava riempire la sua vita adesso che la sua unica fonte di luce,di gioia era stata messa da parte.

A scuola,Blaine,non si faceva vedere al Glee da un po’ e mentre tutti gli altri pensavano che fosse semplicemente malato,Kurt sapeva benissimo che lo faceva per lui,il che avrebbe dovuto farlo stare bene,ma la sua assenza pesava più di tutto ciò che avesse passato nella sua vita. Nemmeno la lotta per gli assoli riusciva a distrarlo,nemmeno le insistenze di Rachel,le premure di Bart,le preoccupazioni di Tina e Mercedes.. Nulla.
La solitudine era l’unica cosa che gli rimaneva,l’unica sua fedele compagna,l’unica risorsa.. L’unica.
Pensò perfino di andare a bere,ma ubriacarsi da solo non era una delle sue migliori aspettative,considerando che non avrebbe avuto modo di ritornare a casa da solo e che qualcuno avrebbe potuto prendersi gioco di lui,episodio che preferiva non ripetere.

Nessuna canzone,nessun libro,nessuna stretta di mano,nessun sorriso sincero o meno puro poteva risollevarlo da quell’abisso in cui la persona più importante della sua vita l’aveva trascinato. Era incredibile come il mondo gli potesse sembrare vuoto quando non aveva accanto un’unica persona,una persona su mille altre che aveva intorno. Ma gli altri non lo vedevano,non lo sentivano,non lo capivano; potevano stargli accanto un attimo,nelle mattine scolastiche,ma la loro presenza non lo confortava. Che senso aveva ascoltare le parole di chi non lo conosceva,di chi gli stava accanto solo perché non riusciva a sopportare l’espressione del suo viso,di chi cercava di farlo ridere con idiozie che non avrebbe mai voluto nemmeno sentire per puro caso?
Nessun significato.. La sua vita,in quel momento,non aveva nessun significato.

Tutto ciò significava una sola cosa,lo conduceva ad unica strada: lo avrebbe perdonato.
Sì o forse no.
Sì,lo avrebbe perdonato perché non sapeva più a chi scegliere i vestiti,a chi nascondere il gel,a chi comprare stupidi peluches, a chi ordinare il caffè, a chi presentare le proprie esibizioni in esclusiva..
No,non l’avrebbe perdonato perché  gli aveva spezzato il cuore,fermato il respiro,distrutto la vita,mancato di fiducia.. L’aveva annientato con un solo bacio.

La decisione non gli era ancora chiara in mente,ma una cosa era certa: l’ottavo giorno si avvicinava sempre di più e la cosa giusta da fare l’avrebbe illuminato solo nel momento in cui si sarebbe trovato davanti gli occhi di Blaine; i fari della sua esistenza avrebbero,anche in questo caso,segnato la strada giusta da percorrere.

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Capitolo 5
*** I watched him begin again. ***


Ho lasciato ferma questa FF per fin troppo tempo,
è arrivato quindi il momento di darle un continuo, merita di essere ripresa in considerazione
considerando il modo in cui era partita.
Quindi, ecco il nuovo capitolo..







****** 5 ******


Blaine sapeva che cosa aveva fatto, sapeva di aver baciato Sebastian, sapeva di non essersi saputo opporre a quel bacio così improvviso che aveva suscitato in lui diverse emozioni, ma non sapeva che Kurt li aveva visti, non osava nemmeno immaginare la faccia che avesse potuto fare il suo ragazzo vedendo le sue labbra unite a quelle di Sebastian.
Quando Kurt gli mandò quel messaggio lo ignorò del tutto e si precipitò a casa sua, ma Burt gli aveva impedito di entrare ed era stato così categorico e deciso che non aveva potuto far altro che arrendersi davanti all’evidenza e fare un passo indietro. Nei giorni a seguire aveva provato anche ad individuare Kurt a scuola, ma sembrava che il ragazzo fosse circondato da una barriera trasparente, ma possente, quella formata da Rachel, Mercedes e Tina che gli avevano in tutti i modi impedito di vederlo, dicendo che “era meglio così”, che l'unica cosa della quale Kurt aveva bisogno era la solitudine  e che lui avrebbe fatto bene a riflettere sulle proprie azioni.
Ma Blaine non aveva bisogno di nessun consiglio, aveva riflettuto già parecchio tempo su quel bacio e su ciò che avesse potuto provare Kurt nel vedere insieme lui e Smythe e aveva tratto le proprie conclusioni: si sarebbe fatto perdonare, in un modo o nell’altro ci sarebbe riuscito anche a costo di mettere da parte il proprio orgoglio.

Era arrivato l’ottavo giorno e il destino stabilì che fosse una bella domenica di sole, giorno nel quale la scuola permetteva loro di rimanere tranquillamente a casa, il che spinse Blaine ad alzarsi di buon mattino, deciso più che mai a riprendersi il proprio ragazzo; non avrebbe aspettato un suo messaggio, né nessun altro segno, sarebbe andato dritto al punto e anche se Kurt si fosse arrabbiato, non importava, era troppo stanco di quell’inutile silenzio che, a parer suo, non serviva a nulla.
Si presentò nuovamente a casa Hummel e stavolta ad aprirgli fu il diretto interessato che lo guardò con aria perplessa e stupita, socchiudendo appena le labbra, punto nel quale andarono immediatamente a cadere gli occhi di Blaine che, però, non poteva farsi distrarre da ogni minimo particolare del proprio ragazzo.

- “Dobbiamo parlare, non ce la faccio più.”

Kurt non aveva detto niente e scostandosi su di un lato lo aveva fatto entrare, abbassando il capo e lo sguardo, richiudendosi la porta alle spalle.
Blaine si fece avanti, dirigendosi verso il salotto che conosceva bene così come ogni particolare di quella casa e aspettò che il suo ragazzo lo raggiungesse prima di poter parlare.

- “ Lo so che ce l’hai con me e ne hai tutto il motivo perché hai visto o almeno così ho capito, hai visto il bacio fra me e Sebastian..”

Aveva cominciato a parlare da pochissimo, eppure le labbra di Kurt si piegarono in una leggera smorfia sentendo il nome del proprio ragazzo accanto a quello di una mangusta che non meritava nemmeno di essere nominata. 
- “Sì, vi ho visti.” – Si limitò a dire solo per dare una maggiore sicurezza alle parole di Blaine per poi aspettare il continuo del suo discorso.

- “Ma non è stato nulla, un semplice tocco di labbra, rubato per di più, una sciocchezza che per me non ha avuto alcun senso.. E’ come se non fosse mai successo.” – Ammise Blaine puntando gli occhi su quelli appena lucidi di Kurt che increspò le labbra e si avvicinò di più a lui, tirandogli senza alcun tentennamento uno schiaffo sulla guancia sinistra. Blaine rimase senza parole e portandosi una mano sul viso, nel punto in cui il suo ragazzo lo aveva appena colpito, lo guardava in attesa di una spiegazione, di una qualsiasi cosa che giustificasse quel gesto.

- “Un bacio non è mai solo un bacio.” – Esclamò Kurt con occhi accesi di rabbia mentre la stessa mano che aveva colpito il viso di Blaine cominciò a tremare. Al moro non sfuggì quel piccolo particolare e sapendo di essere nel torto, decise di non teatralizzare quell’istintivo gesto di rabbia del compagno e dopo averla massaggiata per alcuni istanti, spostò la mano dalla guancia e cercò di afferrare quella tremante di Kurt che però si ritrasse come stizzito.

- “Kurt, ma che dici? Era Sebastian, lui non conta nulla per me, lo sai che è acqua passata e che mi sono trasferito al McKinley per te, non mi importa di lui.”

- “Lui non sarà mai “solo Sebastian”, è il tuo ex ragazzo, come fai a dire che è solo una semplice persona? Una qualsiasi?” – Kurt alzò il tono della voce, guardando il riccio con collera e aggrottando appena le sottili sopracciglia.

- “Ma cosa vuoi che ti dica? Ho paura di poter parlare, ho paura che tu possa fraintendere le mie parole e..”
Kurt non lo fece finire e lo colpì con entrambe le mani sul petto, spintonandolo con tutta la forza che aveva.
- “Hai solo paura di dire la verità! E’ questa la tua unica paura!”

Blaine indietreggiò di qualche passo, sorpreso da quell’insolita violenza e da quel comportamento così lontano da quello che normalmente Kurt aveva con lui e in genere con ogni persona si trovasse davanti: lui non era violento, non lo era mai stato, ma se quello era l’unico atteggiamento che potesse farlo sfogare, allora doveva concedergli la possibilità di farlo, almeno fare un tentativo.

- “La verità è che ti amo, altrimenti non avrei lasciato la Dalton, non avrei lasciato Sebastian per te, non avrei mollato tutto quello che avevo costruito in quella scuola solo per venire da te!”

- “Adesso vuoi rinfacciarmi tutto quello che hai fatto per me? E chi lo dice che l’hai fatto per me? Chi mi assicura che non hai lasciato la Dalton solo per poter tornare a rivedere quella mangusta dagli occhi verdi?”

- “Adesso chi è che non è sincero? Sei arrivato direttamente al trasferimento al McKinley, ma non hai attenzionato il piccolo, veramente insignificante particolare, della nostra storia. Ho lasciato Sebastian per te, per stare con te! Ti sembra niente?”

- “Non mi sembra abbastanza se basta la prima occasione per farti ricadere fra le sue braccia!” – Urlò stizzito Kurt, lasciando finalmente fuoriuscire quelle lacrime che aveva represso già per fin troppo tempo e interrompendo il contatto visivo con il suo ragazzo che si ritrovava davanti inerme come non mai, si lasciò cadere sul divano e si coprì il viso con entrambe le mani, singhiozzando senza sosta.

- “Mi dispiace Kurt, mi dispiace di aver ceduto alle sue avances, io non so che cosa mi sia preso, ma-ma.. Ti amo e non smetterò di ripetertelo fino a quando non lo capirai.” – Si avvicinò a lui e piegandosi sulle ginocchia, gli passò una mano fra i capelli. – “Tu sei l’unico per me, sei l’unica persona per la quale farei di tutto, l’unica che mi rende pienamente felice e l’unica con la quale voglio stare. Sebastian non è niente adesso, ha contato qualcosa in passato, ha fatto parte della mia vita, ma adesso ne è fuori, adesso ho aperto un nuovo capitolo e voglio che ci sia tu in questa storia, tu e nessun altro.” – Blaine parlò con un tono calmo e pacato che lasciava trasparire un velo di commozione che arrivò dritto alle orecchie di Kurt che però non aveva ancora abbassato le sue barriere e non si era minimamente convinto di quello che il moro stava dicendo.

- “Non mi toccare e non pronunciare ancora quel nome, rischio di vomitare.” . Commentò scuotendo il capo dal quale Blaine tolse immediatamente la mano e rimase con il viso coperto fra le mani fino a quando non lo sollevò, passandosi un braccio sugli occhi per portare via anche le ultime lacrime. Blaine intanto si era alzato, accontentando la semplice richiesta del suo ragazzo e gli si era seduto accanto, mantenendo una certa distanza.

- “Lo capisci che la mia paura più grande è quella di perderti? Capisci quanto può essere mortificante stare sempre in competizione con qualcuno più alto e più affascinante di me? Quanto sia difficile rimanerti accanto quando sei l’emblema dell’eterosessualità e perfino le ragazze più grandi di te ti sbavano addosso? Capisci quanto tutto ciò può rendermi fragile, insicuro e instabile?”

Negli occhi di Kurt c’era ancora quel velo lucido, nella sua voce c’era un leggero tremolio così come nelle sue mani che stavano intrecciate sulle sue cosce; tirava sù con il naso e il suo petto era ancora scosso da qualche singhiozzo quando Blaine si avvicinò di un solo passo verso di lui.

  - “Posso avvicinarmi?”

Kurt aveva annuito con il capo e Blaine non perse tempo accogliendolo fra le sue braccia e accarezzandogli la schiena, cercando di rassicurarlo e soprattutto provando a farlo smettere di tremare; era come qualcosa di prezioso, ma troppo fragile, qualcosa che aveva bisogno di protezione, ma che non poteva essere stretta eccessivamente altrimenti si sarebbe rotta, qualcosa che andava portata sul palmo di una mano come un trofeo.. Kurt era tutto quello e molto altro per il moro riccioluto che desiderava solo dargli il meglio e fare il meglio per qualcuno che era riuscito a rendere la sua vita così speciale e vera da essere vissuta.

- “Io non ti abbandonerò mai e se dovessi scegliere qualcuno con cui passare il resto della mia vita, sceglierei comunque te, sempre e solo te perché tu sei l’amore della mai vita e null’altro ha importanza quando stiamo insieme.”

Kurt sapeva che certe parole di quel bellissimo discorso non potevano essere prese alla lettera, che tutta la vita era un tempo troppo lungo da poter passare con una sola persona, ma ci sperava, in fondo, ci sperava davvero di trascorrere i prossimi vent’anni se non di più con Blaine, con quella splendida persona che riusciva a sopportarlo anche nei momenti più difficili.
Lo abbracciò forte, stringendolo a sé, inspirando il suo profumo, lasciandosi riscaldare da quelle braccia che erano l’unico posto sicuro nel quale poteva rifugiarsi e avvicinandosi al suo orecchio gli sussurrò un semplice “Voglio fare l’amore con te.”

Blaine e Kurt stavano insieme da poco più di un anno, ma non erano ancora stati insieme, nel senso fisico della parola e Kurt era ancora vergine; non sapeva cosa si provava perdendosi nell’intreccio di due corpi, che velocità potevano raggiungere i battiti del cuore quando si stava così dannatamente vicini alla persona che si amava e nemmeno che cosa si provasse un attimo prima o un attimo dopo il rapporto. Non lo sapeva, ma voleva scoprirlo con Blaine.
Il moro lo guardò sorridendo e accarezzandogli il viso, puntò i suoi profondi ed intensi occhi in quelli chiari e lucidi, questa volta per la felicità, di Kurt.

- “Sei sicuro?”

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Capitolo 6
*** Together. ***



****** 6 ******


Kurt annuì ancora una volta con il capo e prendendo il suo ragazzo per mano lo condusse nella sua camera dove ogni minimo angolo li ritraeva insieme: alle provinciali con i Warblers, al compleanno di Rachel e alla festa che aveva dato Nick per Halloween, persino una in montagna e quella nella sala prova del McKinley quel giorno che il professor Schuester aveva dato loro il permesso di poter cantare insieme sebbene Blaine non facesse ancora parte delle Nuove Direzioni.. Ogni momento della loro vita era fermo in quella stanza, quella stessa stanza che adesso era pronta a ricevere un nuovo ricordo, un nuovo momento da aggiungere a tutti gli altri appesi nelle sue pareti e quello sarebbe stato il più importante, il più bello.

Kurt afferrò il viso di Blaine con entrambe le mani e lo distolse da quei ricordi conducendolo sulle sue labbra che il moro assaporò per bene, non avendole sentite sue per ben sette giorni..
Sette giorni, ma come avevano potuto?
Pian piano le labbra si dischiusero e lasciarono spazio all’intreccio delle lingue che fu accompagnato da movimenti lenti ed armoniosi che li portarono a distendersi uno sopra l’altro sul letto, così pericolosamente vicini da perdere il respiro.
- “Ti amo e voglio fare l’amore con te.” – Sussurrò ancora una volta Kurt stendendosi sotto Blaine, lasciando appoggiare le labbra del moro sul suo collo, sulla sua pelle bianchissima che il giorno dopo avrebbe riportato i segni del loro amore.
Blaine non poteva chiedere di meglio: non solo Kurt lo aveva perdonato, non solo era riuscito a passare oltre il suo stupido errore, ma gli aveva ribadito ancora una volta tutto il suo amore e adesso voleva fare l’amore con lui, voleva donargli ciò che nessun altro avrebbe mai potuto avere ed era la realtà, altro che stupidi sogni dettati da una forte immaginazione.

Labbra, mani, respiri e occhi pieni d’amore.. Era questo che Kurt aveva sempre immaginato per la sua prima volta, era questo quello che voleva accadesse con Blaine, ma fu tutt’altro, molto altro quello che lo attraversò quel giorno: erano le spalle perfette del suo ragazzo, le sue labbra morbide, i suoi muscoli contratti, le sue braccia che lo stringevano, la sua lingua che lo accarezzava, i suoi respiri che lo cullavano ed ogni centimetro della sua pelle che aderiva alla propria..
Era tutto un insieme, era Blaine e basta.
Sentì il materasso sotto di lui, ma nulla poteva sostituire la leggerezza che invadeva ogni singola parte del suo corpo, del suo cervello e della sua anima, era come se stesse viaggiando su una nuvola pur rimanendo fermo e su un qualcosa di concreto e palpabile.. Palpabile come le emozioni che si frapponevano tra loro, come il desiderio che splendeva negli occhi di entrambi, come i respiri che risuonavano nella stanza. Veri, reali.
Kurt aveva paura di perdersi in quel labirinto di sensazioni, ma ogni qualvolta credeva di star perdendo il controllo e il senso di ogni verità, il suo tocco ed ogni suo minimo movimento, anche il più impercettibile, lo riportavano alla realtà, Blaine gli riapriva gli occhi ed era come se tutto intorno a lui fosse chiaro e limpido per la prima volta.

C’erano solo loro due, Blaine e Kurt.. Che importava del resto?

Non importava se Sebastian aveva potuto godere di quelle labbra, se Blaine si era lasciato far coinvolgere e se lui aveva pianto per una settimana.

Kurt e Blaine, due persone, ma un’unica anima.

Non avevano bisogno di parole, non ne avevano detta nemmeno una da quando si erano ritrovati così pericolosamente vicini eppure potevano sentir entrambi i loro cuori e i loro pensieri dialogare già da parecchio tempo, tenevano una conversazione silenziosa, ma sentita.. Tutto un mix di opposti che sembravano poter stare perfettamente insieme.
Furono minuti, minuti interminabili di dolore, eccitazione, sospiri, fastidio, completezza ed unicità.
Minuti. Minuti che scandirono l’entrata incerta, ma precisa,  del moro scandita da baci e continue carezze che stimolarono il corpo di Kurt in diversi punti, in diversi punti che concentravano il suo piacere in un unico punto focale,  dove il proprio e il suo corpo si incontravano in un mix di pura energia e fantastiche sensazioni,  dove Kurt avrebbe desiderato che restasse per sempre..


Blaine Anderson.

Lui: la sua vita, i suoi occhi, la sua anima, il suo cuore, le sue emozioni, tutto ciò che c’è di più bello a questo mondo.
Lui e la sua prima volta.
Lui e niente più.

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