Life Is Never Easy

di PayneIsAPanda
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Kitty! ***
Capitolo 2: *** Non era cambiato il mio Liam ***
Capitolo 3: *** È finita la Nutella ***
Capitolo 4: *** Cosa sei, un bradipo? ***
Capitolo 5: *** Sicura di stare bene? ***
Capitolo 6: *** Sei... insopportabile ***
Capitolo 7: *** Quale sarebbe il tuo problema? ***
Capitolo 8: *** Liam è innocente ***
Capitolo 9: *** Ma scusa il tuo cervello come ragiona? ***
Capitolo 10: *** Tasti la merce prima di comprarla? ***
Capitolo 11: *** Sono nato per sopportarti ***
Capitolo 12: *** Pizza Party! ***
Capitolo 13: *** Avevi promesso ***
Capitolo 14: *** Il brodo tesoro ***
Capitolo 15: *** Tesoro tu non sei Francisco Lachowski ***
Capitolo 16: *** Sono solo farfalle ***
Capitolo 17: *** Non ti senti una principessa così? ***
Capitolo 18: *** Io ho toccato il cielo ***
Capitolo 19: *** Non viviamo d'amore? ***
Capitolo 20: *** E se non vince? ***
Capitolo 21: *** "Se tu muori" ***
Capitolo 22: *** Dite che le è venuta una paresi? ***
Capitolo 23: *** Moments ***
Capitolo 24: *** Hyde Park ***



Capitolo 1
*** Kitty! ***




Stavo tornando a Londra dopo circa un anno da quando me ne ero andata con il mio ragazzo a Los Angeles.
Sapevo che non sarei stata a lungo lontana dalla mia città.
Ci avevo lasciato una cosa troppo importante ed era proprio quella che mi aveva stimolata a tornare.
Drew mi avrebbe raggiunta dopo qualche giorno, doveva finire i suoi esami.
Io sarei rimasta a stare da Liam.
Eravamo amici da quando andavamo all’asilo, la sua era come una seconda famiglia per me.
L’avevo sentito per telefono il giorno prima ed era felice del mio ritorno e dato che non avevo un posto in cui stare mi aveva detto che potevo trasferirmi da lui e starci per tutto il tempo che volevo.
Ora non viveva più con i suoi genitori ma con quattro suoi amici.
Aveva detto che per loro non c’erano problemi se andavo a vivere lì.
Avevano tanto spazio.
Pensavo a questo sul taxi che mi stava portando a destinazione.
Feci scorrere lo sguardo fuori dal finestrino e vidi un parco giochi in cui alcuni bambini stavano giocando.
Mi venne una fitta al cuore, quindi tornai a guardare davanti a me.
Non ero ancora pronta a pensarci.
La casa di Liam e i suoi amici era enorme vista da fuori.
Suonai il campanello.
Ero pronta a salutare Liam quando mi avesse aperto la porta ma invece mi si presentò davanti un paio d’occhi verdi di un viso incorniciato da capelli ricci.
Era davvero un ragazzo carino ma quel pensiero scemò subito dopo quando lo vidi squadrarmi dalla testa ai piedi.
Ok ero abituata al fatto che i ragazzi lo facessero sempre quando mi vedevano, ma loro almeno tentavano di non farsi vedere a farmi la radiografia.
Lui invece non si faceva problemi.
Un tipo decisamente sfacciato.
Quando parlò si rivolse a chi stava dentro casa ma sempre fissandomi.
-Bella ragazza all’ingresso. Ragazzi il mio compleanno è lontano, ma questo regalo anticipato che mi avete fatto lo accetto comunque volentieri.- disse.
-Come scusa?- decisamente la buona impressione che mi aveva fatto il suo aspetto veniva rovinata da quel comportamento.
Sentii del trambusto in casa.
Altri quattro ragazzi si presentarono alla porta subito dietro il riccio.
Riconobbi gli occhi color cioccolato e il sorriso gentile e dolce di Liam fra quei volti.
-Kitty!- mi disse venendo ad abbracciarmi.
Gli sorrisi ricambiando l’abbraccio. –Ciao Liam.-
Sciolse l’abbraccio e mi presentò ai suoi amici.
-Ragazzi lei è Christie. Starà a vivere qui con noi.-
-Christie? Kitty? doppio nome o cosa?- chiese un ragazzo moro con la cresta.
Io e Liam ci guardammo e iniziammo a ridere.
-Bè quando eravamo piccoli io non riuscivo a dire Christie.- iniziò Liam.
-E quindi storpiava il mio nome chiamandomi Kitty. E da allora per lui sono rimasta Kitty.- finii io.
-Ah la nuova coinquilina. Bene direi che non mi importa più di tanto il tuo nome. La sola cosa che conta è che il letto in camera mia è grande. Quindi ci si sta benissimo anche in due se il nostro Liam non ti trova una stanza.- disse il riccio.
Stava decisamente iniziando a starmi sulle scatole quel ragazzo.
-Piuttosto che dormire con te prendo un sacco a pelo e dormo nella vasca.- gli dissi.
Non ero capace di stare zitta quando qualcuno mi provocava.
-Wooho.- dissero gli altri.
-Tranquilla Kitty. Non ti farò dormire nella vasca nè tantomeno con lui. C’è la stanza degli ospiti tutta per te.- mi disse Liam.
Gli sorrisi.
-Comunque io sono Zayn.- mi disse il moro che aveva chiesto chiarimenti sul nome.
-Io sono Niall.- mi disse un biondino con due occhi azzurri meravigliosi.
-Io sono Louis.- mi disse una ragazzo dai capelli castani anch’esso con due occhi meravigliosi.
-E io sono il magnifico Harry.- mi disse il riccio col suo tono sfacciato.
-Tranquillo non credo sentirò la necessità di chiamarti in nessuna occasione.- gli risposi.
-Ora che vivrai qui sappi che io ho l’abitudine di andare in giro per casa nudo e  non ho intenzione di cambiare abitudine.- aggiunse.
-Bene perché io ho l’abitudine di dare calci nei coglioni a chi mi rompe le scatole.-
Non disse più nulla e se ne andò in salotto seguito dagli altri.
Liam mi accompagnò nella mia stanza.
-Sei già andata a trovare..-
Lo interruppi prima che potesse finire la frase. –No. Io.. no, non ancora.-
-Bè sappi che comunque mentre eri via io e i miei ci siamo andati qualche volta.- disse.
-Grazie lo apprezzo davvero.-
Sistemai le mie cose e poi tornammo dagli altri.
-Che si mangia per cena? Io inizio ad avere fame.- chiese Niall.
-Niall è un pozzo senza fondo. Non lasciare avanzi di qualcosa che ti piace in giro perché lui li farà sparire in un nanosecondo. Sei avvisata.- mi disse Louis.
-Vi va il cinese?- chiese Harry.
Quella soluzione andò bene a tutti.
Si alzò dal divano venendo da me.
-Vieni con me a prendere il cibo al ristorante qui all’angolo?- mi chiese.
-Non ho alcuna intenzione di venire con te da nessuna parte. Primo perché tu non mi interessi affatto e secondo perché io ho un ragazzo.- gli risposi.
Si arrese e andò da solo.
-Ah giusto. Dove hai lasciato Drew?- mi chiese Liam.
-È rimasto a Los Angeles a finire i suoi esami. Arriverà tra qualche giorno. Suo cugino abita non lontano da qui e starà da lui.-
-Sei stata a Los Angeles?- mi chiese Zayn.
-Si un anno fa sono andata via da qui col mio ragazzo che abitava là e ci siamo rimasti.-
-Come avete fatto a conoscervi se lui è di Los Angeles?-
-Era venuto qui a trovare alcuni suoi parenti e ci siamo incontrati per caso. Poi ci siamo conosciuti meglio e poi ci siamo messi insieme. Lui però doveva ritornare a Los Angeles per la scuola e così sono andata con lui.-
-Vivevi con i tuoi qui a Londra tu?- mi chiese Niall.
Tasto dolente.
Mi venne in mente quella terribile notte ma scacciai velocemente quel pensiero prima che mi sovrastasse.
-No. Io vivevo qui a Londra con Liam e i suoi. I miei sono.. morti cinque anni fa.- dissi.
Niall si rabbuiò. –Mi dispiace. Non volevo.-
-Figurati. Ora è più facile davvero.-
Nel frattempo Harry tornò col cibo così ci concentrammo tutti su quello invece che sui miei genitori.
Era una ferita ancora aperta.
Preferivo non pensarci.
C’erano anche i biscotti della fortuna.
Io aprii il mio e lessi il biglietto che diceva “Il passato tonerà a riempire la tua vita.”.
Ci mancavano pure quei fottuti biscotti con le loro frasi sibilline a rompere le scatole.
Lasciai perdere.
 
 

*Look at me carrots*

Eccomi tornata con la mia seconda FF.. :) per chi ha letto anche la prima noterà che questa è molto diversa e anche parecchio misteriosa per ora..
i fantasmi del passato di Chris torneranno piano piano e verranno svelati nei prossimi capitoli poco alla volta..
per il momento la situazione amoroso è chiara.. lei ha un ragazzo e Harry ci prova comunque anche se lei è decisa sul no.. vedremo come si avolverà anche questo nei prossimi capitoli :)
fatemi sapere cosa ne pensate così io vedo se vale la pena di continuarla ok? grazie :)
kiss kiss 
         Simo

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Capitolo 2
*** Non era cambiato il mio Liam ***




Avevo finalmente sistemato la mia stanza in modo che fosse più accogliente.
I ragazzi mi avevano lasciato fare e non mi avevano interrotta.
A parte Harry che era venuto un paio di volte per convincermi a lasciare che mi aiutasse.
Era testardo come un mulo.
Tornai in salotto e li trovai tutti davanti alla tv.
Stavano guardando una partita.
Giocava l’Inghilterra.
-Perché non mi avete detto che era iniziata la partita?- chiesi.
-Avremmo dovuto?- mi chiese Liam.
-Mi deludi davvero Liam. Pensavo mi conoscessi meglio di chiunque altro. Le partite le guardavo sempre assieme a te e tuo papà.-
-Hai ragione. Vieni siediti qua.- mi disse indicando il posto sul divano fra lui e Harry.
Corrugai un momento la fronte prima di andare a sedermi.
Mi voltai subito verso il riccio. –Mettiamo subito in chiaro le cose. Vedi di tenere le mani apposto o ti ritroverai con un paio di dita in meno.- gli dissi.
Incrociò le mani al petto e allora io mi guardai tranquillamente la partita.
Stavamo facendo pena.
Va bè che eravamo contro una squadra come la Spagna però dai.
-Vuoi?- mi disse Harry porgendomi la birra che aveva in mano.
-Dio quant’è che non bevo una birra.- dissi prendendo la bottiglia e svuotandola quasi completamente.
Mi guardarono tutti allibiti.
-In America si può solo dopo i 21 anni perciò ne bevevo raramente.- spiegai.
Ripassai la bottiglia a Harry.
Lui la scosse un momento. –Mi tocca prenderne un’altra. Le ragazze non bevono così.- mi disse.
-Bè io guardo le partite di calcio e bevo birra come un ubriacone da pub che ci posso fare.- dissi mentre lui si alzava e mi passava davanti per andare a prenderne un’altra in cucina.
Probabilmente lo fece apposta ma non ne ero sicura.
Fatto sta che mentre passava mi ritrovai davanti il suo culo.
Non mi interessava affatto infatti lo seguii con gli occhi finchè non sparì in cucina.
Liam mi sventolò una mano davanti.
-Stavo solo pensando, non farti strane idee.- mi affrettai a chiarire io.
-Portane una anche a me visto che ci sei.- urlai a Harry.
-E porta anche i pop corn.- aggiunse Niall.
Tornò dopo poco con due birre e una maxi ciotola di pop corn i quali per la maggior parte vennero divorati da Niall.
Ormai era chiaro che non avremmo vinto anche se eravamo sullo 0-0.
Ed ecco la svolta.
Per la Spagna entrò Torres.
Dio quanta roba quell’uomo.
-Finalmente qualcosa di interessante da guardare.- dissi.
-Tipico.- disse Zayn.
-Guardo le partite ma sono comunque una ragazza perciò se entra in campo uno come lui non posso che essere felice.- risposi.
-Quindi sarebbe quello il tuo tipo?- mi chiese Harry.
-Non ho preferenze. Però sicuramente tu non lo sei.- gli risposi.
-Non era certo quello che mi interessava sapere.-
-Certo certo.-
Alla fine fu proprio Torres a segnare il gol della vittoria per la sua squadra.
Gli altri mi guardarono male quando esultai.
Dopo la partita ci mettemmo a giocare alla wii fino a tardi.
Andammo finalmente a dormire ma io non riuscivo a chiudere occhio.
Forse era il fatto che non era il mio letto o che ormai non ero più abituata a dormire da sola.
Dopo un’ora mi alzai e andai in cucina per vedere se c’era qualcosa da mangiare.
Trovai un vaso di Nutella e dei grissini.
Perfetto come spuntino di mezzanotte.
-Non dormi?- mi chiese Liam appoggiato alla porta.
-Dio mi hai spaventata. No. Non ci riesco. È un anno ch ho qualcuno che dorme con me e adesso è strano essere da sola.- risposi.
-Se chiedi a Harry non avrà problemi a farti compagnia.- mi rispose.
-No grazie. Preferisco stare da sola a sto punto.-
Lui rise.
Presi un grissino lo infilai nel barattolo e poi lo porsi a Liam.
-Grazie. Era il tuo spuntino preferito quando vivevi con noi.- mi disse.
-Era diventato anche il tuo.-
-Infatti da quando te ne sei andata sono dimagrito.- mi disse sorridendo.
-Ho notato.-
Per un po’ mangiammo in silenzio.
-Ok. Forse ora riuscirò ad addormentarmi.- dissi tappando il barattolo e rimettendolo al suo posto.
-Se non ci riesci al massimo dimmelo che vengo a farti compagnia. Come i vecchi tempi.-
Quando vivevo con Liam e i suoi genitori quando i miei erano morti lui aveva insistito a dividere la camera con me nonostante ce ne fosse una libera.
Voleva farmi compagnia perché sapeva che stare sola mi rendeva nervosa.
Non era cambiato il mio Liam.
-Grazie davvero. Buona notte.- gli dissi dandogli un bacio sulla guancia e tornando in camera mia.
Riuscii finalmente ad addormentarmi.
La mattina dopo quando mi svegliai andai al bagno barcollando.
La mattina io ero sempre in coma profondo quindi dopo essere entrata in bagno mi accorsi che c’era qualcuno sotto la doccia solo quando mi guardai allo specchio e vidi che la tenda si apriva.
Lui non sembrò minimamente imbarazzato.
Restò lì un momento a guardarmi come se fosse una cosa normale.
-Se volevi fare una doccia insieme bastava dirlo invece di farmi queste improvvisate.- mi disse Harry per nulla intenzionato a coprirsi con un asciugamano.
-No grazie. Sbrigati che il bagno serve a me.- dissi catapultandomi fuori dal bagno.
Rimasi con la schiena appoggiata alla porta.
Uno come lui non l’avevo mai conosciuto.
Non aveva vergogna di nulla.
Andai in cucina dove gli altri stavano già facendo colazione.
-Buong.. che faccia. Hai visto un fantasma nella doccia per caso?- mi chiese Louis.
-No. Ho visto Harry nudo.- dissi.
-Ora tutto ha un senso.-
-Quindi?- mi chiese Liam.
-Quindi cosa?- chiesi confusa.
-Piaciuta la visione?-
-Ma che razza di domande sono scusa. Stai zitto e fai colazione e non sparare stronzate.-
Liam e Louis si scambiarono uno sguardo complice.
-Ha gradito la visione.- dissero in coro.
-Fatela finita.- dissi sorridendo.
-Il bagno è tutto tuo.- disse Harry.
Mi voltai.
Si era asciugato ma non si era vestito.
L’aveva fatto apposta.
-Che ti avevo detto sul rompere le scatole?- gli dissi.
-O per favore. Non lo farai davvero.-
Presi un mattarello e tornai a guardarlo. –Fossi in te non ne sarei così sicura.-
La sua espressione cambiò.
Se ne andò dalla cucina e io rimisi il mattarello apposto.
Andai in bagno e mi feci una lunga e rilassante doccia.
Mi coprii con un asciugamano e mentre mi asciugavo i capelli sentii odore di frittelle.
Misi giù il phon e uscii dal bagno per raggiungere la cucina.
-Sono pazza o ho davvero sentito odore di frittelle?- chiesi.
-Le ho fatte..- disse Harry interrompendosi quando mi vide con l’asciugamano addosso.
Anche gli altri mi squadrarono.
Io andai a sedermi e presi una frittella.
Odiavo ammetterlo ma erano davvero buone.
Harry mi fissava aspettando la mia opinione sulle frittelle.
-Si ok. Sono buone lo ammetto.- dissi e sul suo viso apparve un sorriso.
-Non mi merito un premio?- disse avvicinandosi a me.
-Certo Harry continua a sognare.- dissi alzandomi per andarmi a vestire.
-Comunque facciamo progressi. Mi hai chiamato per nome.- disse.
Cacchio.
Avevo detto che non mi sarebbe servito il suo nome.
Quella mattina andai a fare la spesa con Liam e Niall.
Niall quando entrava in un supermercato aveva la stessa faccia di una donna che entrava in un negozio di scarpe.
A pranzo cucinammo io e Liam.
-Ma tu guarda un anno fa non distinguevi la cannella dalla noce moscata e adesso cucini meglio di me.- mi disse.
-Ho dovuto imparare. Sono diventata una donna di casa.-
Anche gli altri apprezzarono quello che avevamo cucinato.
Subito dopo pranzo ricevetti una chiamata da Drew.
-Ciao piccola.-
-Ciao Drew. Scusa ma in America non è piena notte?-
-Si. Ma io sono sull’aereo. Arrivo a Londra stasera.- un enorme sorriso mi si stampò in faccia.
-Veramente? E gli esami?-
-Finiti tutti ieri. Volevo raggiungerti il prima possibile. Come ti trovi da Liam?-
-Per ora bene. I ragazzi sono simpatici.- dissi tralasciando di dire che uno di loro ci provava costantemente con  me e me lo ero trovato nudo in bagno.
-Son contento dai. Mandami l’indirizzo così quando arrivo ti raggiungo lì.-
-Certo. Ci vediamo stasera. Ciao amore.-
-Ciao piccola.-
Gli inviai l’indirizzo.
Poi andai dagli altri.
-È un problema se viene Drew stasera?- chiesi a Liam.
-È a Londra?-
-No, è sull’aereo. Arriva stasera.-
-Si non ci sono problemi tranquilla.-
-Ok. Grazie.-
Andai a sistemare la mia stanza visto che con ogni probabilità si sarebbe fermato a dormire per quella notte.
Era incredibile quanto disordine riuscissi a creare in un solo giorno.
Avevamo cenato ed eravamo seduti a guardare la tv.
Drew mi aveva appena scritto che era quasi arrivato.
Suonò il campanello e io mi alzai dal divano correndo alla porta.
Gli aprii e mi trovai quegli occhi azzurri davanti.
Gli sorrisi prima di saltargli al collo.
Lui mi strinse e mi fece roteare prima di mettermi giù.
-Che bello che sei qui.- dissi scompigliandogli i capelli biondo scuro.
Lo invitai a entrare e prima di presentarlo agli altri rimanemmo in corridoio appoggiati al muro a baciarci un po’.
-Ora vieni che ti presento gli altri.- gli dissi prendendolo per mano e portandolo in salotto.
-Ragazzi lui è Drew.- dissi.
Loro lo salutarono amichevolmente.
-Loro sono Louis, Niall, Zayn.- dissi indicandoli. –Liam. Che lo conosci già.-
-Ciao amico come va?- gli chiese Drew.
-Tutto apposto. I tuoi esami?- gli chiese Liam.
-Finiti ieri. Dovrebbero essere andati bene.-
-Io sono Harry.- disse il riccio porgendo la mano a Drew.
-Ciao piacere.-
-Oh piacere mio. La tua ragazza mi voleva colpire con un mattarello stamattina.- gli disse.
Che cavolo voleva fare?
-Come mai?- mi chiese Drew.
-Emm perché lui..- iniziai ma il riccio mi interruppe.
-Perché ho l’abitudine di stare nudo e stamattina uscito dalla doccia ero nudo.-
-Oook.- disse Drew.
-Si va bè basta presentazioni. Vieni.- dissi trascinando Drew in camera mia.
Si sdraiò sul letto.
Era stanco per il fuso orario.
Mi misi accanto a lui appoggiando la mia testa sul suo petto mentre lui mi stringeva.
-Quell’Harry è..- iniziò.
-Un idiota.-
-Stavo per dire un personaggio strano. Ma se tu dici che è un idiota ti credo sulla parola.-
Sbadigliò.
-Vuoi restare qui a dormire stanotte?- gli chiesi.
-Rimango volentieri. Ma non sono così stanco da mettermi a dormire subito.-
-Era quello che volevo sentire.- dissi sbottonando la sua camicia prima di mettermi sopra di lui.
Fare l’amore con Drew mi aveva sempre soddisfatta ma quella volta no.
Forse lui era stanco o forse ero io che avevo la testa altrove ma non ci badai più di tanto.
Mi addormentai tranquilla fra le sue braccia e dormii serena.
La mattina quando mi svegliai il letto era vuoto.
Mi guardai intorno confusa.
Lui non c’era.
Pensai fosse in cucina.
Indossai la biancheria intima e uscii dalla mia stanza.
-Drew?- lo chiamai entrando in cucina.
-Non è qui.- mi disse Harry che era seduto al tavolo e si mangiava un tazza di cereali.
-Ah.- dove poteva essere?
-L’ho incontrato prima quando se n’è andato.-
-Che ti ha detto?-
-Ciao.-
-Tutto qua?-
-Si tutto qua che ti aspettavi che ci mettessimo a parlare di filosofia?- mi disse.
-Sicuro che non ti ha detto niente? Mi sembra strano che se ne sia andato così.-
-Boh si vede che non l’hai soddisfatto a dovere stanotte.- mi disse.
-Sta zitto.-
Trovai un messaggio di Drew sul cellulare.
‘Scusa se me ne sono andato così ma avevo delle faccende da sbrigare. Ti scrivo appena ho fatto. Baci. D.’
Boh.
Poggiai il telefono sul bancone e mi sedetti anche io a fere colazione.



*Look at me carrots*

Allora ecco il secondo capitolo in cui non succede nulla ahahah
ah no c'è Harry nudo dai allora qualcosa c'è..
a parte quello questo capitolo non mi convince molto va bè ci sono Harry e Kitty che continuano a bisticciare come cane e gatto, c'è il tenero Liam e c'è Drew signore e signori :)
che ne pensate di lui?
nei prossimi capitoli non sarà quasi per nulla presente perchè Kitty e Harry avranno una cosina da fare asnfabdcdknhb #spoiler
non vi dico altro :) se volete il prosismo capitolo lasciatemi qualche recensione così mi dite che ne pensate :)
kiss kiss
           Simo

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Capitolo 3
*** È finita la Nutella ***





Ero in camera mia a rigirarmi i pollici da tutta mattina.
Mi annoiavo a morte.
Pensavo che quando Drew fosse venuto a Londra non avrei avuto più neanche un minuto libero e invece.
Non mi aveva ancora chiamata e di certo io non l’avrei chiamato.
Uscii dalla mia camera per vedere cosa stavano facendo gli altri.
In cucina non c’era nessuno e nemmeno in salotto.
Strano che non ci fosse nessuno.
Provai ad andare verso la camera di Liam per vedere se c’era qualcuno ma prima di arrivarci vidi una porta aperta.
Guardai dentro.
Doveva essere la stanza di Harry.
Però era tutto ricoperto di teli perché lui era lì con dei barattoli di vernice.
Doveva aver appena finito di imbiancare.
-Dove sono tutti?- chiesi.
Lui si voltò.
–Niall andava qualche giorno a trovare i suoi in Irlanda. Zayn è dal parrucchiere e Liam e Louis sono andati dal meccanico perché la macchina fa un rumore strano.-
-Zayn è dal parrucchiere?-
-Si. Quel ragazzo ha una fissa per i suoi capelli. Non lo prendere in giro per questo se non vuoi trovarti con un occhio nero. Parlo per esperienza.-
-Non credo oserebbe colpire una ragazza. E in ogni caso io mi so difendere.-
-Si lo so. Tu piuttosto come mai sei qui e non fuori da qualche parte col tuo ragazzo?-
-Aveva delle cose da fare. Sembra che oggi siano tutti super impegnati. Solo io non ho una minchia da fare.-
A quelle mie parole prese un pennello e me lo porse.
–Allora renditi utile.- mi disse con un sorriso.
Che bel sorriso che aveva.
Fino a quel momento l’avevo visto solo provarci con me e mi dava sui nervi.
Ma quando faceva il ragazzo gentile e con quel sorriso era quasi piacevole stare in sua compagnia.
Per questo accettai.
Presi il pennello e guardai la parete bianca che avevo davanti.
-Cosa c’è da fare ancora? Hai già imbiancato tutto. E con tutto intendo tutto, compresa la tua faccia.- dissi notando alcune strisce di vernice bianca sul suo viso.
Si tocco la guancia con le dita.
–Bè sono inconvenienti del mestiere. E per quanto riguarda la parete si. La volevo solo imbiancare però vederla così bianca mi sembra così banale, anonima, mi deprime.-
-Quindi che vuoi fare? La ridipingiamo di un altro colore?- chiesi.
-Boh. Si l’idea era quella ma non so di che colore farla.- disse.
Vidi che storcevo un po’ il viso.
–Che c’è? Hai un’idea migliore?- mi chiese.
-Invece di ridipingerla tutta potremmo fare qualche disegno qua e là.-
-Questa si che è un’idea. Dobbiamo inventarci qualcosa di forte.-
-Vedi se quest’idea ti piace. Dato che su questa parete non ci sono finestre possiamo disegnarci un’enorme vetrata che dà su un panorama. Uno che vuoi.-
Gli si illuminarono gli occhi.
Andò a cercare qualcosa in uno scatolone e quando la trovò mi fece vedere una cartolina.
Era una bellissima Parigi al tramonto.
Con la Tour Eiffel illuminata.
-Oh questo si che sarà forte.- gli dissi.
Lo vidi che faceva scorrere lo sguardo nella stanza cercando ancora l’ispirazione per qualcosa.
Poi forse la trovò.
-Vieni.- mi disse.
-Dove?-
-Sdraiati sul letto.-
Io lo guardai male.
-No. Tranquilla niente di ciò che pensi davvero io sto qua.- mi disse appoggiandosi alla porta.
Io andai a sdraiarmi sul telo sotto il quale si trovava il letto.
-Ok e adesso?- chiesi.
-Guarda il soffitto.-
-Soffitto bianco quindi? Non c’è nulla.-
-Esatto.-
-Possiamo farci un’altra finta finestra con... Non so un cielo stellato o un’astronave aliena che viene a rapirti.-
-Sarà una figata.- mi disse.
 
Quando Liam e Louis tornarono ci trovarono al tavolo della cucina che scarabocchiavamo su fogli bianchi.
La vetrata con Parigi era solo da copiare dalla cartolina quindi era relativamente più facile.
Per quella sopra il letto invece dovevamo partire da zero e prima di dipingere dovevamo almeno fare uno schizzo su carta.
Avevamo optato per un cielo stellato con l’esplosione di un meteorite.
Era una figata assurda.
Stavamo prendendo spunto da alcune immagini trovate su Internet.
Infatti lui stava facendo lo schizzo col computer accanto.
-No. Aspetta mettici più pezzi di meteorite sparati qua e là.- gli dissi.
Liam e Louis ci guardarono perplessi.
Fino al giorno prima non facevamo che bisticciare e ora invece andavamo d’amore e d’accordo.
-Tutto ok ragazzi?- ci chiese Liam.
-A meraviglia. Stiamo decidendo cosa dipingere in camera sua.- dissi con gli occhi puntati sulla mano di Harry che disegnava sul foglio.
-Ok che le hai dato? Eroina? Coca? Ecstasi? Roba più forte?- chiese Louis a Harry.
-Ma sei scemo o cosa?- gli rispose il riccio alzando gli occhi dal foglio. –non aveva niente da fare e allora mi aiuta. Tutto qua. Io le ho chiesto se voleva e lei ha accettato.- disse.
-Dammi qua.- dissi prendendo la matita e inserendo gli ultimi particolari nel disegno.
Intanto che finivo il disegno Harry spiegò ai ragazzi qual era il progetto.
-Ma voi vi siete davvero fatti roba pesante stamattina. Ci metterete settimane a fare tutto.- disse Lou.
-Basta lavorare sodo. Vedrai che finiremo prima di quanto pensi.- gli dissi.
-Vi aiuterei, ma non sono portato per queste cose.- disse Liam.
-Nemmeno io.- disse Louis.
-Tranquilli ce la facciamo da soli.- disse Harry.
-Ok fatto. Così dovrebbe andare.- dissi rimirando il disegno appena finito.
Lui venne a guardare.
-Perfetto. Direi che ora si comincia a lavorare.- mi disse.
-Abbiamo bisogno di altra vernice però. Quella che abbiamo non basta. E per Parigi ci servono altri colori in più di quelli che abbiamo.- dissi.
-Ok aspetta un minuto.- mi disse estraendo il cellulare dalla tasca dei suoi jeans.
-Pronto? Zayn? Si ascolta.. scusa se ho interrotto il massaggio rilassante al cuoio capelluto non immaginavo fossi in pieno relax, pensavo dovessi solo tagliare quei fottuti capelli.. si ok ok scusa i tuoi capelli sono favolosi ascolta ho bisogno di un favore. Quando hai finito, prima di venire a casa devi passare a prendere un po’ di vernice. Fai un barattolo di ogni colore che hanno ok? Va bene. Grazie amico ti devo un favore. Ci si vede dopo.-
-Il massaggio rilassante al cuoio capelluto? Scherza?- chiesi.
-Quando si tratta dei suoi capelli Zayn non scherza mai. Sembrava tipo in trance con quel massaggio. Te l’ho detto che è fissato.- mi rispose Harry.
-Ok dai. Intanto che lo aspettiamo cominciamo a fare lo schizzo di Parigi sulla parete.- proposi.
Aprii il frigo e ne estrassi un paio di birre. –Carburante per il lavoro.- spiegai.
Lui mi sorrise.
Andammo in camera iniziando a disegnare a matita uno schizzo sulla parete.
Sarebbe stata una vetrata enorme che avrebbe occupato quasi tutto il muro.
Finalmente arrivò Zayn e mentre io finivo lo schizzo Harry e gli altri andarono ad aiutarlo a scaricare la vernice dall’auto.
Il pavimento della stanza di Harry ormai era pieno di barattoli di vernice di tutti i colori di tutte le sfumature possibili.
-Con tutta questa vernice si che ci divertiamo.- disse Harry bevendo un sorso di birra.
-Ok qui è fatto. Possiamo iniziare col colore.-
Attaccammo con lo scotch la cartolina alla parete così l’avevamo a portata di mano per vedere i colori da usare.
Arrivò l’ora di cena e avevamo dipinto più di metà della Tour Eiffel.
Mangiammo due panini al volo e poi ci rimettemmo al lavoro.
Continuammo così fino alle 23 passate.
Poi io iniziai a sbadigliare.
-Ok. Direi che per oggi può bastare.- mi disse Harry.
Si guardò intorno e annusò l’aria.
-Dici che fa male dormire tutta notte con le esalazioni di vernice?- mi chiese.
-Sicuramente bene non fa. Anche se con la testa che hai non so come la situazione potrebbe peggiorare.-
-Ah si?- mi disse passandomi il pennello su un braccio.
-Ehi!-
-Sei tu che hai cominciato.- mi disse ridendo.
Era già bello di suo ma quando rideva lo era ancora di più.
-Quindi stanotte che fai?- gli chiesi.
-Dormirò sul divano.- mi disse.
-Ok.-
-Come ok?-
-Cosa? Ti aspettavi che ti invitassi a dormire in camera mia? Scordatelo. Il divano sembra comodissimo, sono sicura che dormirai come un bimbo.-
-Sei cattiva.-
-Però sono una grande artista.- dissi ammirando la Tour Eiffel quasi finita.
-Si questo te lo concedo.-
-Ok. Buona notte allora.- dissi andando in bagno a lavarmi via la vernice dal braccio.
Andai in camera mia.
 
Mi rigiravo in quel letto da quasi un’ora e mezza.
Non riuscivo a dormire, di nuovo.
La sera prima c’era Drew a farmi compagnia mentre quella notte ero di nuovo sola.
Mi alzai.
Avevo bisogno del mio spuntino.
Controllai il divano.
Harry dormiva come un sasso.
Andai in cucina e presi i grissini.
Andai a prendere la Nutella ma non appena aprii il barattolo vidi che era vuoto.
-Eddai. Niall cacchio però.- dissi fra me.
Buttai il barattolo nella spazzatura e mi appoggiai al bancone.
Non avevo intenzione di rinunciare al mio spuntino notturno.
Guardai in ogni armadietto ma di Nutella neanche l’ombra.
Avevo trovato solo una bottiglia di vodka, ma quella di certo non mi aiutava a dormire.
Mi misi le scarpe e la giacca e mi avviai alla porta.
-Si può sapere dove vai a quest’ora?- mi disse Harry alle spalle.
Io sobbalzai.
-Non fare mai più una cosa del genere. Mi hai spaventata a morte. È finita la Nutella.- gli spiegai.
-E allora? Ti sembra questo il momento per uscire e prendere la Nutella? Puoi andare domani.-
-No. Io non dormo se non mangio la Nutella coi grissini.- dissi.
-Scherzi?-
-No veramente. Chiedi a Liam. È da quando vivevo con lui e i suoi che faccio così per prendere sonno e funziona.-
-Come mai ci riesci solo così?- mi chiese incuriosito.
-Non lo so. È da quando sono morti i miei genitori che soffro di insonnia. Quando ero piccola e la notte ero spaventata per i temporali o qualsiasi altra cosa mio papà mi dava un paio di grissini con la Nutella per farmi stare buona e poi passava tutto.-
-Tua madre che diceva di questo?-
-Non lo sapeva. Mio padre sapeva che si sarebbe incazzata e così lo facevamo di nascosto. La notte andavo a svegliare lui se avevo paura e poi lui in punta di piedi mi portava in cucina per non farsi sentire. Era il nostro piccolo segreto.- dissi sorridendo al ricordo.
-Ok. Aspetta un minuto.- mi disse sparendo di nuovo in salotto.
Tornò con le scarpe ai piedi e la giacca.
-Andiamo.- disse.
-Ma sei in pigiama!- gli dissi.
-Anche tu!- mi disse lui.
-Bè in effetti.-
-Tanto a quest’ora chi vuoi che ci sia in giro come un coglione al supermercato.- mi disse ridendo.
-Ecco appunto. Ci sono supermercati aperti a quest’ora?-
-Giusto. Non ci avevo pensato. Può darsi. In tutta Londra ci sarà almeno un supermercato che resta aperto la notte.-
Uscimmo di casa.
Harry prese la macchina di Zayn.
Guidammo circa un’ora prima di trovare un supermercato aperto.
Si trovava dall’altro lato della città ma almeno l’avevamo trovato.
Parcheggiammo l’auto ed entrammo nel supermercato.
La cassiera ci guardò male.
Io e Harry ridemmo.
Andammo a prendere Nutella.
Cinque barattoli così per un po’ avevamo la scorta.
Prendemmo anche i grissini e poi andammo a pagare alla cassa.
Risalimmo in macchina.
-Hai sentito il tono scazzato con cui la cassiera ci ha salutati?- gli chiesi.
-E la faccia che ha fatto quando ci ha visto con tutta questa Nutella?-
Risi ancora.
-Avrà pensato che fossimo ubriachi.-
 
Tornammo a casa e sistemai la Nutella nello scaffale.
Ne aprii un barattolo e ci infilai un grissino addentandolo subito dopo.
Poi ne presi un altro e lo passai a Harry.
-Grazie.- mi disse.
-Quanto scommetti che d’ora in poi non potrai più farne a meno.-
-Il mio fisico mozzafiato risentirà parecchio di questa nuova abitudine.- disse.
Io alzai gli occhi al cielo.
-Dai fisico mozzafiato mangia e basta.-
-Non ci credi?- mi disse alzandosi dalla sedia e sollevando la maglietta mostrando il fisico che era effettivamente perfetto.
Non c’era nulla da dire.
Gli lanciai il grissino con la Nutella sulla pancia.
-Ehi!- mi disse prendendo l’asciugamano per pulirsi.
-Ma cosa fai? Non si spreca la Nutella. Fermo faccio io.- dissi avvicinandomi a lui.
Gli passai un dito sulla pancia pulendogliela.
Poi mi leccai il dito.
Perché era più buona se era appena stata sulla sua pancia?
-Sembra una scena da film porno.- disse Liam che ci fissava dalla porta della cucina.
Ci spaventammo entrambi.
-Liam. Cristo santo lo sai che queste improvvisate mi fanno venire un infarto.-
-Non cambiare argomento.- mi disse sempre sorridendo.
Io e Harry ci guardammo.
Raccolsi il grissino che c’era per terra e lo gettai via mentre Harry riponeva il resto.
-Era solo il mio spuntino.- dissi.
-Mangiato dalla pancia di Harry è più buono che su un grissino no?- mi chiese.
-Si. No cioè volevo dire no. Volevo. Buona notte.- dissi andando in camera mia.
Mi buttai sul letto schiacciando la testa sul cuscino per nascondere il rossore che mi aveva invaso le guance e l’enorme sorriso che avevo stampato in faccia.




*Look at me carrots*

cara la mia   Turn Up The Music_  mi spiace ma non hanno fatto quello che pensavi tu ahaha
mi piace questo capitolo c'è molto Charry (?)
ahahh non ho trovato un altro nome alla coppia..
anyway ora vanno d'accordo, dipingono parete, vanno a comprare la nutella all'1 di notte :)
ma quanto potrà durare? ahahah eh non si sa.. o meglio voi non lo sapete, io invece si :) muahahah
ci sono parecchi parti cretine in questo capitolo di solito su Zayn ahahah povero anche lui..
e verso la fine c'è anche un po' di sexual tension :)
fatemi sapere che ne pensate così metto presto il prossimo capitolo in cui fra l'altro succederanno una marea di cose :)
byee
     Simo 
   



 
 

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Capitolo 4
*** Cosa sei, un bradipo? ***




 

Quando aprii gli occhi c’era molta luce che sbucava dalle persiane.
Guardai l’orologio.
Le 11 e mezza di mattina.
Oh Cristo.
Uscii di corsa dal letto e andai in camera di Harry.
Lui era già al lavoro e dato che la Tour Eiffel era finita pensai che fosse lì già da un po’.
-Ehi alla buon’ora dormigliona.- mi disse.
-Hai finito la Tour Eiffel senza di me? Cattivo dovevi aspettarmi.- dissi mettendo il broncio.
-E qui ti sbagli, la punta della Tour Eiffel non è ancora colorata. Te l’ho lasciata. Però veloce altrimenti la finisco io veramente.- disse.
-Dammi un minuto per fare colazione e arrivo.- dissi correndo in cucina.
Mangiai un cornetto in tre morsi sotto gli occhi scioccati di Niall e Zayn e poi corsi in camera da Harry.
-Ci sono. Fermo col pennello che la punta della Tour Eiffel è mia!- dissi prendendo un pennello.
Era carino il fatto che avesse lasciato un pezzettino da fare.
Mi era piaciuto quel gesto.
In quella giornata riuscimmo a finire tutto il paesaggio attorno alla Tour Eiffel.
Ci mancava soltanto il cielo al tramonto che era la cosa più difficile per quelle sfumature così meravigliose che c’erano nella cartolina.
Drew mi aveva scritto nel pomeriggio dicendo che doveva aiutare suo cugino a sistemare casa e che quindi non riuscivamo a vederci.
Tanto nemmeno io avevo tempo.
Dovevo finire il lavoretto con Harry.
-Liam dove è?- chiesi.
-Ha detto stamattina che doveva andare coi suoi a trovare qualcuno. Ma non so chi. A volte lo fa. Sparisce tutto il giorno e poi la sera quando torna non ci dice mai dove è stato. Ormai ci abbiamo fatto l’abitudine.-
Io sapevo esattamente dove era.
Quando quella sera lo sentii arrivare mollai il pennello a terra e lo raggiunsi di corsa in corridoio.
-Sei andato a trovare chi penso io?- gli chiesi.
-Si. Ti da fastidio?-
-No. Figurati come potrebbe darmi fastidio. Avete accennato al fatto che sono tornata?-
-No. Abbiamo pensato fosse meglio di no. Ma sente davvero la tua mancanza.-
-Lo so. Ma. Davvero non ci riesco per ora Liam davvero. Grazie comunque a te e anche ai tuoi per quello che fate.-
Lo abbracciai. –Figurati Kitty. sei di famiglia e per la famiglia si fa questo e altro. Cambiando discorso. Come procede la camera?- chiese.
Lo presi per mano e lo trascinai in camera.
-Come fate ad essere già così avanti?- ci chiese.
-Magiaaaa.- disse Harry facendo vibrare le mani davanti alla faccia.
Quella notte provai ad andare a dormire di nuovo senza spuntino e di nuovo ecco che a mezzanotte di nuovo mi alzavo dal letto controvoglia e andavo in cucina.
Là ci trovai Harry al tavolo della cucina col barattolo di Nutella in mano e un grissino in bocca.
Mi appoggiai alla porta incrociando le braccia al petto.
Quando mi vide guardò il barattolo di Nutella poi di nuovo me e ingoiò il boccone che stava masticando.
-Non è come sembra.- disse come se stesse commettendo qualche orrendo crimine.
-Sembra che la mia abitudine ti abbia contagiato.- dissi con un sorriso.
-Allora è come sembra. Non sei arrabbiata?- mi chiese.
-Pronto? Io non sono Niall. Se vuoi mangiare la Nutella fai pure non è che ti uccido. Però calcola che se finisce mi dovrai di nuovo accompagnare in piena notte a comprarla.-
-Ci sto.-
-E il tuo fisico mozzafiato? Ieri non eri tutto preoccupato che si rovinasse?- gli chiesi.
-Vorrà dire che inizierò ad andare in palestra o a fare qualche addominale o robe simili.-
-No no no frena. Aspetta un momento. Mi vuoi dire che tu sei così.- dissi indicando il suo corpo –senza essere mai andato in palestra?-
-Sembra che la natura mi abbia voluto così.- disse addentando un altro grissino.
-Hai intenzione di darne uno anche a me o ti vuoi ingozzare da solo?- gli chiesi.
-Giusto. Scusa.- disse intingendo un  grissino nella Nutella prima di passarmelo.
-Io vado a nanna. Buona notte.- disse andando in salotto.
-Notte.- ma perché di già?
Mangiai ancora un paio di grissini poi bevvi un sorso d’acqua e mi avviai verso il salotto.
Non volevo dormire da sola quella notte.
Mi sentivo meglio se stavo abbracciata a qualcuno.
Aveva già gli occhi chiusi stravaccato sul divano.
Possibile che si fosse già addormentato?
Mi inginocchiai vicino al divano.
-Harry? Dai cacchio non puoi già esserti addormentato. Cosa sei, un bradipo?- gli sussurrai.
-I bradipi mi mettono ansia.- disse sorridendo ancora ad occhi chiusi.
Poi li aprì.
Era devastante quello sguardo di smeraldi.
-Si veramente mi mettono ansia. Vanno troppo piano, ogni movimento dura un’eternità e poi non sono questa gran bellezza veram..-
-Harry posso dormire qui con te stanotte?- dissi interrompendolo.
Perché cazzo?
Non potevo andarmene in camera mia.
No, dovevo dire quella stronzata.
Lui rimase un attimo confuso.
-Già ci sto stretto a dormirci solo io su questo divano, figuriamoci a dormirci in due.- mi disse.
-Quindi è un no?- gli chiesi.
-Io questo non l’ho detto.- disse schiacciandosi contro lo schienale.
-No non hai capito. Dormo io contro lo schienale perché se no tu ti muovi di notte e mi butti giù se sto vicino al bordo.-
-E allora dovrei cadere io dal divano? Ero qui da prima di te. Sia sul divano che nella casa.- mi disse.
-Ok. Come non detto vado in camera mia.- dissi alzandomi da terra.
Lui mi bloccò per il polso.
-Vieni qua stronza che non sei altro.-
Mi accoccolai così fra lui e lo schienale.
Bisognava guadagnare spazio perché eravamo davvero strettini così mi misi in costa poggiando la testa sulla sua spalla e un braccio sul suo petto.
Lui dopo una piccola esitazione mi mise un braccio attorno alla schiena abbracciandomi.
-Notte Harry.-
-Notte Chrissi.-
Sorrisi.
-Mi piace Chrissi.-
-Anche a me.- mi disse lui.
Mi addormentai così e quella notte dormii così bene che desiderai non svegliarmi più.
Mi sentivo bene, protetta, felice.
 
-L’hai mai vista sorridere così da quando si è trasferita qui?- disse Zayn.
-Non l’ho mai vista sorridere così. Manco prima che andasse in America.- rispose Liam
-Io non ho mai visto nessuno al mondo sorridere così.- disse Niall.
Ma perché erano in camera mia a parlare?
E di mattina poi.
Mi tornò alla mente qualcosa.
Un profumo che sentivo.
Un braccio forte attorno alla mia schiena, il battito del suo cuore che sentivo sotto la mia mano.
Aprii gli occhi di scatto e trovai altri 8 occhi che mi fissavano.
-Buongiorno raggio di sole. Questo si che è un piacevole risveglio no?- mi disse Louis.
Cercai di liberarmi dalla presa di Harry.
Mi teneva proprio stretta eh.
-Non la molla eh?- disse Zayn facendo ridere gli altri.
-Invece di fare gli spiritosi perché non vi rendete utili e mi date una mano?- chiesi.
Tentarono di liberarmi da quella presa.
Ma Harry ancora mezzo addormentato mi strinse ancora di più e poi si voltò di poco, ma quel tanto che bastava per farci cadere entrambi dal divano.
Finii letteralmente sopra di lui.
Si svegliò con la caduta e dopo essersi guardato intorno un po’ spaesato mi guardò.
-Te l’avevo detto che sarei caduto dal divano.-
-Si bè hai trascinato giù anche me.-
-Ma io ho attutito la tua caduta.-
-Se non mi avessi stretta peggio di una tenaglia non sarei caduta.-
-Scusa. Ho sentito mani che cercavano di spostare il mio braccio e ho pensato che qualcuno ti stesse portando via così ho stretto di più per proteggerti.-
Non ero una che si “drogava” di quel genere di frasi dolci però era un pensiero davvero carino.
-In questo caso grazie. Però ora che sai che nessuno mi sta portando via potresti gentilmente lasciarmi alzare?-
Mollò la presa e io mi alzai stiracchiandomi per bene.
Feci una doccia veloce e poi colazione e poi io e Harry continuammo il nostro lavoro.
Drew mi scrisse che oggi potevamo vederci ma gli risposi che quel giorno non potevo io.
Lui aveva fatto lo stesso con me quindi se lo meritava.
E poi io e Harry volevamo finire il cielo del panorama di Parigi entro sera.
Usammo molto viola per quel tramonto e ciò mi piaceva.
Adoravo il viola.
Alla fine riuscimmo a finire.
Dopo l’ultima pennellata di colore per il tocco finale sulla parete ci allontanammo di qualche passo per ammirare l’opera compiuta.
-Ragazzi!- urlò Harry.
Loro vennero di corsa pensando che fosse un’emergenza e invece rimasero allibiti a vedere la nostra opera finita.
-È una meraviglia ragazzi davvero. Quando ridipingerò camera mia chiederò a voi.- ci disse Liam.
-Non è ancora finita. Manca l’esplosione di meteorite sopra il letto.- dissi.
-Se non sei stanca possiamo anche cominciarla subito.- mi disse Harry.
-Portami una birra e riparto come un treno.-
Andò in frigo a prenderne un paio e ci mettemmo al lavoro.
Quella era più veloce da fare perché più piccola quindi la sera quando andammo a dormire eravamo già a metà.
Dormii nel mio letto quella notte, ovviamente dopo lo spuntino con Harry.
La mattina mi svegliai stranamente presto.
Non era affatto da me.
Andai in salotto ma Harry dormiva come un sasso così decisi di non svegliarlo.
Andai in camera sua e iniziai a lavorare.
Un paio d’ore più tardi mi raggiunse con viso assonnato e i capelli tutti in disordine.
Risi a quella visione.
-Che ci fai già sveglia?-
-Boh. Tu invece sei stato investito da un tir?-
-Aspetta dieci minuti che mi faccio una doccia, mangio qualcosa e poi vedi che torno in forma.- disse andando in bagno.
Tornò dopo esattamente dieci minuti coi capelli ancora umidi e addosso solo un paio di jeans e continuammo il lavoro.
Prima di mezzogiorno avevamo finito.
Andammo a mangiare con gli altri mentre si asciugava.
Dopo aver mangiato la vernice era asciutta quindi togliemmo i teli dappertutto e Harry si sdraiò sul letto ammirando l’opera.
Io andai accanto a lui.
Wow.
-Se è già così ora immaginati come sarà con le luci della sera.- dissi.
-Non vedo l’ora di vedere.-
Poi si voltò verso di me mettendomi una mano sul fianco.
-Quindi d’ora in avanti che faremo per passare il tempo ora che l’opera è finita?- mi chiese con sguardo malizioso.
Io mi alzai di scatto.
–Aspetta un momento. Tu hai fatto tutta questa cosa del dipingere la tua stanza con l’unico scopo di portami a letto a opera conclusa?-
Non rispose.
Uscii dalla sua camera sbattendo la porta.
Dovevo uscire e prendere un po’ d’aria.
-Ehi che hai? Andavate così d’accordo.- mi disse Liam.
-Si peccato che abbia fatto tutto solo per scopare con me.- gli risposi uscendo di casa.
Come avevo potuto essere così stupida da pensare che lui potesse essere diverso dalla prima impressione che mi aveva dato?
Io ci avevo creduto.
Avevo pensato davvero che potesse essere un ragazzo con cui poter andare d’accordo e stare bene.
Dovevo distrarmi.
Chiamai Drew.
-Pronto?-
-Sei a casa?- gli chiesi.
-Si. Stai venendo qui?-
-Si.-
-Ok. Sono da solo. Mio cugino arriva stasera.-
-Perfetto. Arrivo fra dieci minuti.- dissi chiudendo la telefonata.
 
 
Il sesso con Drew non aveva dato i risultati che speravo.
Mentre il suo corpo si muoveva su di me avevo svuotato la mente e non avevo pensato all’altro stronzo, ma ora che avevamo finito e che Drew dormiva accanto a me avevo ricominciato a pensarci.
Fissavo il soffitto avvolta nelle coperte e nella mia mente si creava l’immagine dell’esplosione di meteorite.
Che gli esplodesse la testa a quel coglione.
Mi alzai e mi rivestii.
La casa di Liam ormai era casa mia e non potevo farmi buttare fuori così da  un cretino qualsiasi.
Lasciai un biglietto a Drew e uscii.
Ero sulla porta di casa di Liam e incontrai Harry e Zayn che uscivano.
-Vai a buttarti sotto un treno?- gli chiesi.
-No.- mi rispose.
-Peccato.-
-Eri col tuo ragazzo?- mi chiese.
-Si. Come è giusto che sia.-
-Come è andata la scopata?- mi chiese e Zayn gli picchiò nel braccio per farlo stare zitto, ma non c’era problema.
-Meravigliosamente.- dissi mentre lui mi oltrepassava seguito da Zayn.
-Scusa.- mi mimò il moro con le labbra.
Entrai in casa più incazzata che mai.
Corsi in camera di Harry con un barattolo di vernice nera.
Ma non riuscii a fare ciò che volevo.
Non potevo rovinare tutto il lavoro che avevamo fatto.
Così sposai un po’ il suo comodino, misi le dita nella vernice e scrissi sul muro “Pensavo fossi diverso”.
Andai a prendere il phon e feci asciugare la vernice.
Poi rimisi il comodino al suo posto.
Quello copriva del tutto la scritta ed era ciò che volevo.
Non so che senso avesse quel gesto.
Da una parte speravo lo trovasse, da una parte no.
Boh.
Andai a lavarmi le mani e poi tornai in cucina appena prima che Harry e Zayn tornassero con la nostra cena messicana.
Non lo degnai nemmeno di uno sguardo.
Mangiai i miei nachos in silenzio e appena finii lavai i piatti dopodiché presi la Nutella e dei grissini e li portai in camera.
Li posai sul comodino.
Così all’occorrenza non mi sarei dovuta alzare di notte per andare in cucina e incontrare qualcuno che non volevo vedere.
 
 
*Look at me carrots*

Visto che mantengo le promesse? Voi avete recensito presto e in tanti il capitolo precendente e quindi ecco qua il capitolo 4 :)
allora ve l'ho detto che succedevano mille cose qua.. ahaha
vediamo all'inizio sembra che i due si stiamo avvicinando ancora e infatti dormono anche insieme però poi si scopre che il comportamento di Harry era solo una finta per portarsela a letto e lei si incazza correndo da Drew ahahha sono cose che succedono..
allora resta ignoto dove sia andato Liam, si sa solo che p andato a trovare qualcuno.. mmm chi pensate che sia andato a trovare? lasciatemi una recensione coi vostri commenti e le vostre ipotesi :)
Allora vi dico un piccolo spoiler sul prossimo capitolo: allora diciamo che una bottiglia di vodka creerà una serie di cose che porteranno a una figura di merda coi ragazzi ahaha non dico altro :)
recensite in tanti così metto presto il prossimo capitolo :3
byeee
      Simo

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Capitolo 5
*** Sicura di stare bene? ***




Quella notte non dormii affatto con il sorriso sulle labbra.
La mattina mi svegliai di umore peggiore di quando ero andata a dormire.
Mi trascinai in cucina.
-Ma come siamo allegri stamattina.- mi disse Niall.
-Non è giornata irlandese quindi non infierire.-
-La giornata è appena iniziata come fai a sapere che sarà così orrenda?-
-Chiamalo intuito femminile o presentimento. Quello che vuoi.-
-Bè io ho il presentimento che questo ti migliorerà l’umore.- disse mettendomi nel piatto una crepe alla Nutella.
La fissai e poi fissai lui. –Se non fossi già impegnata credo che ora ti sposerei Horan.-
Lui sorrise per la missione compiuta.
Gli altri arrivarono dopo non molto e quando fummo tutti lì Zayn ci propose qualcosa.
-Voglio andare a ballare. Si va in discoteca tutti insieme stasera?-
Gli altri accettarono tutti. 
Io stortai un po’ il naso.
-Eddai porta anche Drew ovviamente.- insistette il moro.
Vodka a palate, musica alta, il mio ragazzo. 
Magari quella giornata non sarebbe stata veramente un fiasco.
Scrissi a Drew e lui accettò il programma.

Mi misi un vestitino che adoravo. 
Bianco. 
Pieno di strass ovunque, corto e attillato. 
Mi faceva sembrare un po’ una zoccola, ma almeno così Drew avrebbe guardato solo me e non la marea di galline che ci sarebbero state in discoteca. 


Uscii dalla mia stanza e in corridoio incontrai Harry che stava andando al bagno a darsi un’ultima sistemata probabilmente.
Mi squadrò da capo a piedi con occhi e bocca spalancati.
-Che vuoi?- gli chiesi stizzita.
-Nulla. Sono solo felice che andiamo in macchina perché se fossi andata a piedi probabilmente qualcuno si sarebbe fermato per chiederti quanto volevi per il servizio completo.- mi disse infilandosi in bagno.
Rimasi a bocca aperta.
Le voleva proprio prendere quella sera.
Lasciai perdere la voglia che avevo di entrare in bagno e prenderlo a sberle.
Andai in salotto.
Anche gli altri mi guardarono più o meno come aveva fatto Harry, ma non fecero commenti.
Zayn andò a bussare al bagno a Harry.
-Muoviti. Devo ancora sistemarmi i capelli. Mi serve il bagno.- gli disse il moro.
Harry uscì e lasciò entrare lui.
Mi arrivò un SMS.
Era di Drew.
‘Senti. Io non verrò stasera e a dirla tutta penso sia meglio finirla qui. Non so. Credo non funzioni più come prima. A Los Angeles funzionava alla grande tra noi ma da quando siamo tornati a Londra hai mille paranoie per le cose del tuo passato e io non ho tempo di farti anche da psicanalista. Ci siamo divertiti, ma ora non mi diverto più. Scusa. D’
Avevo fatto totale affidamento su di lui.
Era un anno che la mia vita ruotava intorno a lui.
E dopo che a causa di Harry era tornato ad essere tutto orribile contavo su di lui per stare bene e invece.
Aveva trasformato in merda anche tutto ciò che mi restava.
La voglia di uscire mi era passata completamente.
Alzai lo sguardo e notai Harry che mi sbirciava incuriosito.
-Liam senti io comincio a sentirmi poco bene. Resto a casa.- dissi.
-Ma come? Dovevamo andare a divertirci.- mi rispose lui.
-Lo so, ma mi sta venendo mal di testa e così non mi divertirei. Voi andate. Ci andremo tutti insieme la prossima volta. Tanto c’è tempo.-
-Ok. Prendi un’aspirina e vai a dormire. Vedrai che passa in fretta.- mi disse prima di raggiungere gli altri che stavano uscendo.
Andai a sedermi sul divano e pensai a cosa fare per smettere di pensare.
Mi ricordai improvvisamente di qualcosa.
Andai a frugare nell’armadietto e alla fine la trovai.
Presi la bottiglia di vodka e me ne tornai sul divano.
Non mi presi la briga di prendermi un bicchiere.
Non serviva.
In quei momenti me la dovevo scolare a canna la vodka per avere l’effetto che volevo.
Dopo metà bottiglia non sentivo più la tristezza ma i ricordi erano ancora impressi vivamente nella mia testa.
L’alcool non funzionava.
Dovevo trovare un altro modo.
Allora mi alzai dal divano barcollante e mi avviai verso il corridoio che portava all’entrata.
Dovevo andare alla discoteca e rimorchiare qualcuno così poi per una notte non avrei pensato a nient’altro.
A metà corridoio però la porta di casa si aprì e il riccio ne spuntò.
-Che ci fai qua?- gli chiesi.
-Ero preoccupato per te. Volevo vedere come stavi. Avevi un’aria sconvolta più che malata prima.-
Mi si accese la lampadina.
Non c’era bisogno di uscire.
Harry sarebbe stato felice di darmi quello che volevo.
Avremmo entrambi ottenuto quello che volevamo.
Tentai di avvicinarmi a lui ma riuscii solo a inciampare nei miei piedi.
Lui mi prese al volo e mi rimise in piedi.
-Sicura di stare bene?- mi chiese nuovamente.
-Mai stata meglio.- dissi incollando le mie labbra alle sue.
Dire che fu sorpreso dal mio gesto era dire poco.
Non si fece problemi a ricambiare il bacio infilandomi subito la lingua in bocca.
Sicuramente sentiva la puzza di tutto l’alcool che avevo ingerito e intuiva che fossi mezza ubriaca ma evidentemente non gliene importava.
Meglio così, per quella notte era quello che mi serviva.
Non mi resi conto che mi aveva già sfilato il vestito di dosso.
Armeggiai con i bottoni della sua camicia ma non ero nelle condizioni per sbottonarli quindi semplicemente diedi un forte strappo e la metà dei bottoni saltarono via.
Riuscii a levargliela e poi passai alla zip dei suoi pantaloni.
Quella fu estremamente più facile.
Passai le mani dal suo collo fino agli addominali per poi tornare su.
Lo trascinai in salotto.
Arrivare in camera richiedeva troppo tempo.
Il divano sarebbe andato bene comunque.
Cadde sdraiato sul divano e io ridacchiai un momento prima di stendermi sopra di lui e torturargli il collo mentre le sue mani toccavano ogni mio lembo di pelle nuda.
Armeggiò col mio reggiseno e lo slacciò con facilità lanciandolo da qualche parte.
Le mie mutandine e i suoi boxer lo seguirono poco dopo.
Niente preliminari, non avevo tempo di aspettare, volevo tutto subito e a quanto pare né a lui né a me servivano.
Mi ribaltò sul divano mettendosi sopra di me.
Entrò in me facendomi emettere un gemito leggero.
Mi tenevo stretta alle sue spalle con le braccia e probabilmente neanche sentiva le mie unghie conficcate nella sua pelle.
Si mosse dapprima con movimenti leggeri per non farmi male e poi in modo sempre più deciso.
Drew era bravo a letto ma Harry anche senza preliminari era meglio di lui mille volte.
Andammo avanti per un po’ finchè entrambi non fummo completamente soddisfatti.
Alla fine ci addormentammo sul divano.
 
Sentivo un mal di testa colossale.
Aprii gli occhi e non riconobbi subito il posto in cui mi trovavo.
Ero in salotto.
All’improvviso la consapevolezza di ciò che era successo quella notte mi piombò addosso facendo aumentare il mal di testa. Ero con Harry sul divano.
Entrambi ancora nudi ma avevamo una coperta addosso.
Probabilmente si era svegliato per prenderla.
Mi alzai avvolgendomi nella coperta e lasciando lui sul divano così come era.
La luce che entrava dalla finestra illuminava debolmente il suo corpo perfetto.
Vagai con lo sguardo all’interno della stanza cercando la mia biancheria.
Trovai il mio reggiseno vicino alla tv e le mutandine accanto alla libreria.
Mentre li raccoglievo nella mia mente scorrevano le immagine di quella notte: le sue mani sulla  mia pelle, lui che si muoveva dentro di me, le nostre lingue intrecciate, la sua pelle appiccicata alla mia, i corpi che combaciavano perfettamente.
Mi morsi il labbro inferiore e scacciai quei pensieri.
Mi voltai per andare in corridoio a cercare il vestito ma non avevo sentito che qualcuno era entrato.
Trovai Louis, Liam e Zayn che guardavano la scena dalla porta del soggiorno.
Harry era ancora addormentato sul divano e quindi dalla loro posizione non potevano vederlo.
Comunque la situazione era piuttosto chiara.
-Rientrate ora?- chiesi io imbarazzata ma cercando di tenere il discorso lontano da me.
-Si. Bè.. eravamo un po’ ubriachi dopo la discoteca quindi per sicurezza ci siamo fermati a dormire da un cugino di Louis.- mi disse Liam.
-Ah. Si avete fatto bene.- dissi dondolandomi sui piedi.
Harry si stiracchiò sul divano.
I ragazzi si voltarono nella sua direzione.
Si alzò stiracchiandosi per bene.
Poi si guardò intorno e vide prima me e poi i ragazzi.
Io distolsi lo sguardo da lui.
-Buongiorno raggio di sole.- gli disse Zayn.
-Ah. Si. Giorno. Passato una bella serata?- chiese il riccio in imbarazzo.
Forse non si era accorto di essere nudo o forse come sempre semplicemente non gli importava.
-Sisi. Voi invece?- ci chiese Louis guardandoci divertito.
-Emm. Si. No. Nulla di speciale. Io.. vado a fare una doccia.- dissi schizzando via da quella situazione.
Il getto d’acqua calda non era abbastanza forte da spegnere i miei pensieri.
E non riusciva nemmeno a levare dalla mia pelle la sensazione che le sue mani mi stessero ancora accarezzando.
Non che fosse una brutta sensazione.
Solo semplicemente non ci volevo pensare.
La doccia fu breve perché lì sotto avevo troppo tempo per riflettere su cose su cui non volevo riflettere.
Mi coprii con un asciugamano e mi asciugai i capelli velocemente prima di andare in camera mia e vestirmi.
Bussarono alla porta della mia stanza.
Andai ad aprire e mi trovai di fronte Harry con in mano il mio vestito.
Aveva un sorriso stampato in faccia.
-Avevi lasciato questo in corridoio.- mi disse con voce suadente.
-Ah giusto grazie.- dissi pronta a richiudere la porta ma lui mi fermò.
-Ehi aspetta un momento almeno.- mi disse avvicinando le sue labbra alle mie.
Io gli misi una mano sul petto prima di giungere al contatto.
-Che diamine fai?- gli chiesi.
-Mi pare ovvio.-
-No. Non è ovvio affatto. Ti sei fatto un’idea sbagliata su ciò che è successo stanotte. Era solo sesso ok? Niente di più. Dovevo sgombrare la mente e l’alcool non aveva funzionato.-
-Perchè hai scelto proprio me allora?-
-Perché eri a portata di mano. Se in quel momento fosse arrivato Zayn al posto tuo l’avrei fatto con lui. Ero mezza ubriaca, non mi importava.-
Rimase un momento a riflettere sulle mie parole.
-Quindi tutto qua? Abbiamo scopato perché tu dovevi liberare la mente.-
-Esatto.-
-Da cosa dovevi liberare la mente se si può sapere.-
-Drew mi ha mollata per SMS prima di andare in discoteca e volevo non pensarci.-
-Ed ha funzionato almeno?-
-Si decisamente si.-
-Bene. Grazie per avermi usato come un giocattolino.- mi disse tagliente.
Non ero proprio dell’umore per sentirmi fare una ramanzina.
-Voi uomini lo fate di continuo. E poi non mi sembra che tu abbia opposto così tanta resistenza. Sapevi che ero ubriaca ma ne hai approfittato comunque. Io magari non ero lucida, ma tu lo eri perfettamente perciò non venire qui a farmi la morale. E poi hai avuto anche tu ciò che volevi mi pare. Volevi scopare con me e ci sei riuscito.-
-Bene.- mi disse andandosene.
-Bene.- gli risposi chiudendo la porta.
Non rimasi a lungo in camera perché avevo una fame tremenda.
Erano tutti al tavolo.
Preparai due fette di pane tostato e andai a sedermi anche io.
-Mi passi la marmellata?- chiesi a Harry ma non ricevetti risposta.
Liam prese il barattolo e me lo porse.
Gli sorrisi debolmente.
Harry lavò le cose della colazione e quando gli portai il mio piatto feci per andarmene subito, invece rimasi.
-Senti, mi dispiace di averti usato ok? Lo sai che non ero in me. E non mi dire che a te non è mai capitato.-
Fece per dirmi qualcosa ma poi ci ripensò.
Probabilmente era vero ciò che gli avevo detto.
Mi avvicinai al suo orecchio. –E comunque se può farti stare meglio tu te la cavi molto meglio di Drew. E Drew è un fuoriclasse in quello.- detto quello mi allontanai dopo aver visto un piccolo sorrisetto soddisfatto apparire sul suo viso.



*Look at me carrots*

non so perchè ma credo che questo capitolo vi sia piaciuto ahahah
tutto merito della vodka eh non vi fate illusioni.. pe ora.. muahahah
allora Harry prima della discoteca è decisamente stronzo però poi fa il tenero tornando a vedere come sta Kitty :)
la tenerezza però svanisce dopo 2 secondi ahah vabbè
Drew non vi convinceva eh? avevate ragione xD 
un bel momento di imbarazzo con gli altri la mattina dopo ovviamente non poteva mancare e nemmeno la chiacchierata fra Harry e Kitty eheh
allora piccolo spoiler per il prossimo capitolo: le cose fra Kitty e Harry saranno un po' altalenanti anche per l'ingresso di un nuovo personaggio mmmm non vi dico altro
ah d'ora in poi nei capitoli ci saranno alcuni flashback di quando Kitty e Liam erano piccoli, spero vi piaceranno :)
bene come al solito se recensite subito io metto subito il capitolo :)
grazie a tutti quelli che seguono la storia davvero vi adoro :3
byee
    Simo

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Capitolo 6
*** Sei... insopportabile ***





 

Eravamo tutti stravaccati in salotto a guardare svogliatamente la tv.
Non c’era molto da fare in casa e non avevamo neanche molta voglia di uscire.
Sentimmo la porta di casa che si apriva e ci voltammo tutti verso il corridoio per vedere chi sarebbe sbucato.
In effetti non era difficile.
Era l’unico che mancava.
-Mamma mia che fancazzisti che siete.- disse Niall mollando per terra la sua sacca.
-Ciao irlandese. Come è andata dai tuoi?- gli chiesi con un sorriso.
-Bene dai. Mi era mancata la mia Mullingar. Che mi sono perso?- chiese.
Io non risposi ma mi voltai imbarazzata verso la tv sperando che tutti stessero zitti e invece Zayn voleva informare l’irlandese.
-Christie e Harry hanno scopato la scorsa notte.- disse il moro.
Non vidi la faccia che fece l’irlandese ma immaginai che fosse sorpreso.
Cercai di concentrarmi sulla tv ma sentivo i suoi occhi azzurri addosso assieme a quelli verdi del riccio.
-Vuoi mangiare qualcosa?- gli chiesi cambiando argomento.
-C’è bisogno di chiederlo?-
Sorrisi e mi alzai dal divano.
-Ti preparo un toast al formaggio fuso.- dissi andando in cucina.
Pensai che prepararne uno solo non sarebbe bastato.
Così ne preparai una decina.
Li misi su un piatto e andai in salotto poggiando il piatto sul tavolino.
-Lo vedi perché ti adoro.- mi disse Niall dandomi un bacio sulla guancia prima di avventarsi sui toast.
Gli sorrisi.
Quell’irlandese dai meravigliosi occhi riusciva sempre a migliorarmi l'umore.
-Guarda che non sono tutti tuoi. Pensavo che vedendoti mangiare sarebbe venuta fame anche agli altri così ne ho fatti per tutti.- a quel punto anche gli altri si servirono.
-Kitty tu non mangi?- mi chiese Liam.
-No, grazie. Non ho fame.-
Tornai in cucina e notai che nel lavello c’erano ancora i piatti del pranzo da lavare.
Almeno avrei occupato il tempo.
Dopo 5 minuti Harry arrivò a portarmi il piatto vuoto dei toast.
-Come erano?- gli chiesi senza staccare gli occhi dai piatti che stavo lavando.
-Sono già finiti perciò direi che sono piaciuti a tutti.- mi disse lui.
-Bene.-
Se ne stava lì impalato accanto al lavello col piatto in mano.
-Pensi di darmi quel piatto così lo lavo oppure stai così?- gli chiesi.
-Ah si. Tieni.- mi porse il piatto.
Le nostre dita si sfiorarono e sentii come una scossa elettrica che mi percorreva tutto il corpo come un eco delle emozioni provate quella notte.
-Scusa. Ti serve una mano qui?- mi chiese mettendo il piatto nel lavello.
-No, tranquillo vai là con gli altri. Qua ci penso io.- fece come se non mi avesse sentita.
Si mi se dall’altra parte.
-Tu lavi. Io risciacquo.- mi propose.
Gli porsi il piatto che avevo appena lavato e lui lo prese con un sorriso.
Dopo alcuni minuti avevamo quasi finito.
-Sei lento.- gli dissi notando i piatti che si accumulavano dalla sua parte.
-Senti io faccio le cose con calma così vengono meglio.- mi disse.
-Sisi.- gli risposi io spruzzandogli addosso l’acqua.
Lui mi guardò sorpreso.
-Oh non dovevi farlo.- disse spruzzandomi a sua volta.
-Ok. Ok basta. Dobbiamo finire qui.- gli dissi.
Dopo poco presi in mano la schiuma e gliela strofinai sui capelli.
-Ok ora me la paghi veramente.- disse spruzzandomi con più acqua di prima.
Continuammo così finché entrambi non fummo fradici.
-Che state facendo voi due?- si intromise Louis entrando in cucina.
-Niente.- dissi io avviandomi verso il bagno per asciugarmi almeno i capelli.
-Ah no. Non ci pensare nemmeno il bagno è mio.- disse Harry sorpassandomi in corridoio.
Allora mi misi a correre come lui e arrivammo in bagno insieme.
-Io non esco.- gli dissi.
-E io nemmeno.- mi rispose lui.
Presi un asciugamano per asciugarmi i capelli.
Lui prese direttamente il phon.
Mentre strofinavo l’asciugamano sui capelli, Harry mi puntò addosso il phon.
Io gli lanciai addosso l’asciugamano e lui in tutta risposta mi prese le mani mettendomele sopra la testa prima di appoggiarmi al muro.
Io prendevo il tutto sul ridere ma in quel momento e in quella posizione quando mi accorsi del suo sguardo smisi di ridere anche io.
Aveva lo stesso sguardo pieno di desiderio che aveva avuto quella notte.
Guardai i suoi occhi di smeraldo per pochi secondi, lui mi fissava le labbra e pian piano si avvicinò.
-Harry no.- dissi io allontanandomi.
Possibile che non si potesse mai stare in pace con lui accanto?
Avevo appena chiuso con Drew non era certo quelloi che volevo ora.
-Non posso farci niente.- mi disse lui.
-E allora sarà meglio evitare di stare soli nella stessa stanza.- dissi riprendendo l’asciugamano prima di uscire per raggiungere la mia camera.
Mi cambiai e poi feci un pisolino.
 
Quando mi svegliai era ora di cena.
Andai in cucina dove trovai Niall e Zayn che stavano finendo di cucinare.
Gli altri erano al tavolo.
Mi sedetti accanto a Liam senza neanche guardare Harry.
Dopo poco il suo telefono vibrò sul tavolo.
Harry guardò il numero sul display e rispose.
-Pronto? Ah ciao. Si mi fa piacere certo. Come stai? Bene bene.- rimase poi un momento ad ascoltare quello che la persona dall’altro capo diceva.
Gli si illuminò un momento lo sguardo.
-Certo che puoi venire Chelsea. Non c’è problema ti aspetto stasera. Ciao ciao.- riattaccò il telefono.
Ero leggermente irritata.
Ma avevo alzato lo sguardo su di lui solo un momento.
-Liam penso si fermerà a dormire Chelsea stanotte.- gli disse il riccio.
-Perché lo dici a me? Tanto lei dorme con te.- a quel punto guardai Liam con una faccia piena di interrogativi.
Harry notò quello sguardo.
-Chelsea è la mia ex.- mi disse lui.
-Oh vorrai dire l’ultima che ti sei scopato prima di me?-
-È un problema?- mi chiese lui.
-No per niente. Puoi scopare con chi vuoi. Non mi interessa proprio.-
-Bene.-
Dopo cena arrivò questa Chelsea.
Era una bionda super ossigenata con occhi color nocciola e un fisico invidiabile.
Quello era proprio il tipo di ragazza che mi sarei aspettata con uno come lui.
Spostai nuovamente l’attenzione sul film che stavo guardando con Liam e Niall.
Zayn e Louis erano nella stanza di quest’ultimo per una sfida alla Play.
Chelsea salutò i ragazzi.
Poi indicandomi con un dito chiese a Harry.
-E lei?- aveva una vocetta parecchio irritante quella ragazza.
-Non ti serve saperlo. Andiamo.- gli disse il riccio portandola in camera sua.
Strinsi più forte il pugno senza reagire.
Liam notò la tensione della mia mano e anche del mio viso.
Mi prese il pugno sciogliendomi dolcemente le dita.
-Non ci pensare.- mi disse.
Mi accoccolai accanto a lui sempre tenendogli la mano.
Mi rilassava quel contatto e lui lo sapeva perché era così anche quando eravamo piccoli.
Ripensai a un episodio di una decina di anni prima.
 
Avevo solo 8 anni ma Liam era già il mio migliore amico da tanto.
Liam a scuola era sempre stato preso di mira dai bulletti e nonostante io fossi un anno più piccola di lui solitamente ero io a proteggerlo.
Lui era molto pacifico, non avrebbe fatto male neanche a una mosca.
Io invece ero sempre stata una testa calda.
Danny White aveva per l’ennesima volta rubato il pranzo a Liam quel giorno e io per vendetta gli avevo mollato una cinquina in piena faccia.
Se lo meritava.
Nessuno poteva prendersi gioco del mio amico senza subirne le conseguenze.
Ovviamente era un bullo solo con chi glielo concedeva.
Con me sapeva che non c’era storia e infatti restituì il pranzo a Liam e se ne andò frignando.
Ovviamente era una carogna e quindi i miei vennero a saperlo.
Mia madre si era arrabbiata parecchio e quindi quel pomeriggio ero scappata a casa di Liam per non sentirla urlare tutto il tempo.
Ero tesa per il fatto di non essere riuscita a risponderle a tono.
Con mio padre riuscivo sempre a spiegare le mie ragioni quando combinavo qualcosa.
Mia madre invece non me lo permetteva e questo mi faceva incavolare.
Quel pomeriggio Liam mi aveva preso la mano esattamente come ora e poi eravamo andati a fare merenda.
 
Anche Liam aveva pensato a quell’episodio perché mi chiese.
–Vuoi anche una fetta di torta al cioccolato o basta la mano?-
Io risi.
Era la merenda che avevamo fatto quella volta.
-No. Basta la mano.-
Dopo una mezz’oretta fummo raggiunti da Louis e Zayn.
-Chi ha vinto?- chiese Niall.
-Non abbiamo finito la partita.- si lamentò Zayn.
-Allora perché siete qui e non l’avete finita?- chiesi.
-Harry e la tizia sono piuttosto rumorosi. La mia camera è attaccata alla sua.- spiegò Louis.
Strinsi più forte la mano di Liam per trattenermi.
Era quasi mezzanotte ma eravamo ancora davanti alla tv.
Sentimmo la porta della camera di Harry che si apriva.
Nel corso del film Liam si era addormentato con la testa sulle mie gambe e io avevo trovato tranquillità accarezzandogli i capelli.
La bionda seguita da Harry spuntò dal corridoio.
-Hai fatto un buon lavoro con quella parete.- mi disse Chelsea riferendosi alla stanza di Harry.
-Vorrei poter dire lo stesso della tua faccia.- replicai tagliente io.
-Ti accompagno alla porta.- disse harry alla bionda lanciandomi un’occhiataccia.
-Già te ne vai?- le chiesi.
-Si. Ho delle cose da fare.- tagliò corto lei.
-Certo. Immagino cosa dovrai fare a quest’ora di notte.- conclusi io.
Zayn e Louis stavano a stento trattenendo le risate.
Niall invece non si tratteneva affatto.
Harry andò ad accompagnare la tizia alla porta e poi tornò in salotto.
-Si può sapere che problema hai?- mi disse alzando la voce.
-Stavo solo facendo conversazione con la tua amica. E non urlare o sveglierai Liam.-
-Non me ne frega niente se Liam si sveglia.- disse alzando nuovamente la voce.
-Bè a me invece si quindi piantala. Se sei nervosetto perché la tua amica non è rimasta per la notte non prendertela con me.-
-Sei... insopportabile.- mi disse lui.
-Bè la scorsa notte non dicevi così. E neanche questa mattina.- gli risposi io.
Lui non sapendo più che rispondere si sedette semplicemente su una poltrona.
Io tornai soddisfatta a guardare la tv sempre accarezzando i capelli di Liam.
Harry vide quei gesti affettuosi e dal suo sguardo capii che gli davano fastidio.
Dopo poco iniziai ad avere sonno così i ragazzi presero Liam e lo misero a letto per permettere anche a me di andare a dormire
Mangiai il mio spuntino a letto e poi mi misi a dormire.
Dormire per modo di dire eh perché quella notte il letto mi sembrava scomodissimo.
La notte scorsa avevo dormito sul divano abbracciata al corpo nudo di Harry, non c’era paragone.
Mi alzai di malavoglia prendendo con me il cuscino e la coperta e mi trascinai in salotto.
Mi piazzai sul divano.
Come cacchio potevo trovare più comodo il divano del letto?
 
La mattina mi rigirai nel letto, ma era più piccolo di ciò che pensavo e così in un secondo finii col culo sul pavimento.
Il pavimento del salotto, giusto.
Avevo dormito sul divano.
Sentii delle risate.
Harry, Liam e Louis erano al tavolo della cucina a fare colazione.
-Sei sonnambula o cosa?- mi chiese Lou.
-No. Affatto.-
-E allora come mai hai dormito sul divano?-
-Nel mio letto non riuscivo ad addormentarmi.-
-E ti sei trovata più comoda sul divano?- mi chiese Liam.
-Si. Bè fino a un minuto fa.- risposi io massaggiandomi il fondoschiena nel punto in cui mi ero fatta male.
-Vieni a fare colazione. Harry è andato a prendere i muffin da Starbucks prima.-
-Niall si è già svegliato?-
-Ci sono ancora muffin quindi credo che la risposta sia ovvia.- mi disse Harry.
Andai al tavolo e addentai un muffin al cioccolato, mangiato con un bel succo di frutta era il massimo.
-Ti hanno detto che ti hanno dovuto portare a letto in braccio ieri sera?- chiesi a Liam.
-Si me l’hanno detto. Stavo comodo.-
-Ci credo che stavi comodo. Avevi la testa sulle mie gambe.-
Lui rise e io con lui e notai ancora lo sguardo irritato di Harry ma non ci badai.
Che male c’era con Liam?
Era il mio migliore amico.



*Look at me carrots*

visto che brava? nuovo capitolo dopo un giorno :)
allora vediamo a inizio capitolo sembra esserci un riavvicinamento però poi Harry ci prova e lei si rifiuta..
è appena uscita dalla storia con Drew perciò non sa bene nemmemo lei quello che vuole..
poi entra in gioco Chelsea, ex di Harry eheh lo so che già la odiate xD
e tocca a Liam tranquillizzarla come da bambini :)
ho messo questo piccolo flashback e spero che vi piaccia, ci fa capire un po' com'era la loro amicizia quando erano piccoli e le differenze che c'erano tr loro già allora..
fatemi sapere un po' cosa ne pensate così metto il capitolo nuovo :)
Allora vediamo che vi posso anticipare del prossimo capitolo? emm vediamo ci sarò un litigio, anzi in realtà 2 e poi un album di fotografia farà riaffiorare vecchi ricordi :)
ok aspetto le vostre recensioni e grazie mille a quelli che leggono la storia :)
byeee
      Simo



 
 

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Capitolo 7
*** Quale sarebbe il tuo problema? ***





 

-Ti rendi conto di quanta roba hai preso?- mi chiese Zayn.
-Parli proprio tu che ti sei fermato mezz’ora in quel negozio di cappellini? E alla fine quanti ne hai presi?-
-Pochi.-
-Quanti?-
-6-
-Come cazzo si farà a comprare 6 cappellini?-
Io e Zayn stavamo tornando dallo shopping.
Era una cosa assurda fare shopping con lui.
Era peggio di me.
Provava 2000 cose in qualsiasi negozio.
Avevo scoperto che però aveva buon gusto anche in fatto di moda femminile.
Soprattutto per le scarpe.
Bene in futuro avrei detto ai ragazzi di affidare a Zayn la scelta di un mio regalo di compleanno.
-Vuoi dire che non sei soddisfatta del tuo personal shopper?- mi chiese.
-Oh no. Assolutamente no. Le sfilate in camerino dobbiamo andare a farle più spesso.-
-Si ma non in quel negozio. Le commesse credo che ci odino ormai.-
-Perché alla fine abbiamo fatto gli scemi però abbiamo comprato un sacco di roba lì dentro. E credo che la rossa ti avesse puntato.-
Lui prese un foglietto dalla tasca dei jeans.
C’era scritto un numero di telefono.
-Ma tu sei assurdo.- gli dissi ridendo.
-Non è colpa mia. Io non le ho chiesto nulla.-
-Quindi non pensi di chiamarla?-
-Non credo sia il mio tipo. Quando qualcuno mi piace  lo sento a pelle.- eravamo a casa ormai.
Già da fuori si sentiva gente che parlava.
Sembravano Harry e Liam.
Io e Zayn entrammo ma probabilmente non ci sentirono.
Restammo in corridoio in modo che non potessero vederci ma così che noi potessimo seguire la conversazione.
-Ma la vuoi smettere?- disse Liam.
-Ma smettila tu di fingere. Non è possibile che ci sia solo amicizia fra voi. Si vede che c’è di più.- rispose il riccio.
Io e Zayn ci guardammo.
Stavano parlando di me.
Anzi stavano litigando di me.
-Io e lei ci conosciamo da quando siamo nati è normale che ci sia un forte legame.-
-Si bè preferisco che non me lo mostriate il vostro forte legame.-
A quel punto intervenni anche se Zayn tentò di trattenermi.
Liam e Harry mi fissarono un momento ma io guardavo solo il riccio.
-Quale sarebbe il tuo problema?- gli chiesi.
-Voglio solo la verità. Niente più balle su di voi.- mi disse.
-Vuoi la verità? Eccola qui. Io e lui ci conosciamo da quando siamo nati, siamo cresciuti insieme e ci siamo protetti a vicenda e quando i miei genitori sono morti la sua famiglia è diventata la mia famiglia e lui è rimasto l’unica fottuta persona con cui volessi parlare. Non so quante volte mi abbia impedito di buttarmi dal balcone di casa.
Gli devo tutto ok? Perciò lui non è solo il mio migliore amico ok? Lui è come se fosse mio fratello. Lui è parte di me. Vuoi sapere se io e lui stiamo insieme? No fottuto idiota noi non stiamo insieme ma è forse la persona a cui voglio più bene su questo pianeta. Non tutti i rapporti fra uomo e donna devono includere una scopata ma mi rendo conto che tu questo non lo possa capire. E sai una cosa? Mi dispiace per te.- mi sentii come se mi fossi tolta un peso enorme.
Come si poteva essere così idioti da pensare che io e Liam stessimo insieme?
Mi voltai verso il mio migliore amico e gli sorrisi leggermente prima di andare in camera mia.
Presi dal fondo dell’armadio il mio album di fotografie.
I miei genitori e quelli di Liam l’avevano fatto nel corso degli anni e quando i miei erano morti io e Liam l’avevamo continuato.
Era un album che praticamente conteneva tutta la nostra amicizia.
Da quelle foto scattate nel corso degli anni si capiva fino in fondo il legame che c’era fra noi.
Non si poteva parlare d’amore, era qualcosa di più profondo.
Pensai che quello era forse il modo migliore per far capire fino in fondo la situazione ad Harry.
Andai in camera sua pensando di lasciarglielo sul letto e invece ci trovai lui sdraiato a guardare l’esplosione del meteorite.
Lui abbassò lo sguardo su di me quando mi sentì entrare e si mise seduto.
Gli porsi l’album.
-Cosa è?- mi chiese prendendolo.
-Guardalo. Forse così riuscirai a capire.- dissi uscendo dalla sua stanza richiudendomi la porta alle spalle.
Andai in salotto e li trovai come al solito sul divano che guardavano la tv.
Mi misi accanto a Liam.
-Mi dispiace che tu abbia assistito prima.-
-Non ti preoccupare. Almeno gli ho risposto a tono visto che tu sei troppo tenero e non ci riesci.-
-Stavo per rispondergli davvero male sai.- mi disse.
-Si certo Liam.-
-Comunque forse avrà capito ora.-
-Per esserne sicura gli ho dato una cosa da guardare.-
-Cosa?- mi chiese lui incuriosito.
-Te lo ricordi il nostro album?-
-Aaaah. Bè se non capisce con quello allora siamo in merda.-
Feci la finta faccia scioccata.
-Liam James Payne ti pare il linguaggio giusto da usare? Un ragazzo educato e a modo come te non dovrebbe usare certi termini.- lo canzonai.
Lui rise. –Tu usi anche termini peggiori.-
-Si ma io non sono una ragazza a modo. Chi fu a sputare sui vetri della scuola che avevano appena pulito quella volta in seconda elementare? E chi ha lasciato scappare i conigli di tua nonna?- gli ricordai.
-Per non dimenticare di quando prima di andare negli Stati Uniti l’anno scorso hai mandato a quel paese il professore di storia dicendo che la sua materia era la più inutile che ci fosse.-
-Io credo che se la sia presa maggiormente quando gli ho detto che era anche il professore più cornuto della scuola. Ma quello non è colpa mia. Se sua moglie non è una donna sincera non è colpa mia. Lo sapeva tutta Londra che quella si scopava tutti i banchieri della città.-
-Lo sapeva tutta Londra tranne lui.- mi puntualizzò lui.
-E io ho solo pensato fosse giusto informarlo.- risi al ricordo.
-Ma tu sei una teppista.- mi disse Zayn.
-Parli proprio tu eh Bradford Bad Boy.- gli disse Louis.
-Swagmasta from Doncasta tu sei proprio l’ultimo che dovrebbe parlare.- gli rispose il moro.
-Ero solo una ragazza problematica. Dicevano tutti così per giustificare ciò che facevo.- dissi io facendo spallucce.
Zayn guardò verso la porta così mi voltai per vedere anche io.
Harry entrò in salotto portandomi l’album.
-Grazie. Credo di aver capito ora e scusa.- mi disse.
Io gli sorrisi.
Si rivolse poi a Liam.
-E scusa anche tu.-
-Tranquillo. È tutto ok.- gli rispose Liam con un sorriso.
-Bene. Sai una cosa?-
-Cosa?-
-Avevi proprio il culetto più bello del mondo sai.- gli disse il riccio pizzicandogli una guancia.
-Oh smettila.- disse Liam allontanandogli la mano sempre sorridendo.
Passammo il resto del pomeriggio a sfogliare l’album tutti insieme.
-Oh questa si che è azzeccata.- disse Niall indicando la foto di una festa di Halloween.
Liam era vestito da angioletto e io ero il diavolo.
-I miei ne avevano comprato uno da angelo anche per me, ma prima della festa ero andata al negozio e l’avevo cambiato con quello da diavolo.- dissi sorridendo al ricordo.
Ce n’era una sulla casetta sull’albero nel giardino di Liam.
-Ti ricordi quanto ci hanno messo mio padre e il tuo a costruirla?- mi chiese Liam.
Io risi.
-Quanto?- ci chiese Niall.
-Secondo voi?- chiesi io.
-Boh. Due settimane?- azzardò Louis.
-Un’intera estate.- dissi io.
-Ma ci si costruisce una casa intera in cemento in un’estate!-
-Bè loro non erano un gran che nel fai da te. Mio padre ormai si era trasferito lì quell’estate e io pure.- dissi.
-E poi tua madre era venuta da noi e si era incazzata con mio padre.-
-Me lo ricordo. Io e papà eravamo nascosti dietro la siepe a guardare la scena.-
-E questa? Perché piangevi?- chiese Lou indicando una foto che ritraeva un Liam disperato.
Io iniziai a ridere.
-Questa è imbarazzante non glielo dire.- mi pregò Liam.
-Ma questa non posso non dirgliela. Liam aveva appena ricevuto il suo primo bacio.- dissi spiegando agli altri.
-E allora dove è il problema?-mi chiese Louis.
-Lei era castana. Aveva due grandi occhi color nocciola e giocava sempre con noi nel parco.- dissi.
-Continuo a non capire il problema.- mi disse Harry sempre più confuso.
-Lei era il cane dei vicini.- dissi scoppiando a ridere.
Anche gli altri si unirono alle risate mentre Liam diventava scarlatto in viso.
-Invece il tuo di primo bacio?- mi chiese Zayn.
Guardai Liam.
-Emm. Si bè. Io il primo l’ho dato a Liam. Però non conta.-
-Perché?-
-Perché l’avevo fatto solo per farlo stare zitto.-
-Anche io l’ho dato così il primo bacio.- disse Louis.
-Ah si?-
-Si. Bè più o meno. Anch’io volevo fare stare zitto un mio amico.- disse enfatizzando la parola amico.
-Hai dato il tuo primo bacio a un ragazzo?- gli chiese Harry scioccato.
-Si bè. Poi non è più successo. E io e Josh siamo ancora amici.-
-Il tuo primo bacio è stato con Josh?-
-Hai finito? Parli proprio tu eh. Racconta del tuo primo bacio.-
-Ah Rachel.- disse Harry.
-Che aveva di male Rachel?- chiesi.
-Era la mia maestra alle elementari.- ammise.
Spalancai la bocca.
-Tu hai baciato la tua maestra delle elementari? Perché?-
-Pensavo mi avrebbe alzato il voto in pagella.-
-E ha funzionato?-
-No. Mi sono beccato una punizione.-
-Io il primo l’ho dato a mia cugina.- ammise Zayn.
-Un ragazzo, un cane, una maestra, una cugina. Irlandese dimmi che almeno tu ti salvi.- gli dissi.
-Credo di si. Insomma Jessie Daniels era..-
-Quella Jessie Daniels? Quella che era a scuola con te alle superiori che mi hai fatto vedere quella volta sull’annuario?- chiese Zayn.
-Si, lei.-
-Il tuo primo bacio è stato con quel pezzo di gnocca?-
-Si bè. Ero al primo anno e lei al penultimo comunque si.-
-Ben fatto irlandese.- gli dissi.
Mi era piaciuto quel momento di confessioni.
L’ultima foto l’avevamo scattata all’aeroporto prima che partissi per Los Angeles.
Confrontai la foto col viso di Liam.
-In un anno non sei cambiato affatto.- gli dissi.
-Tu invece sei l’opposto di quando sei partita.- mi disse lui.
In effetti.
In quella foto avevo ancora la ciocca di capelli azzurri e il piercing sopra il labbro superiore.
-Mi manca un po’ la mia ciocca azzurra.- dissi.
-A me no.- mi rispose Liam.
-Capelli colorati. Piercing. Tatuaggi no?- mi chiese Zayn.
-No.- rispose Harry.
-Tu che ne sai?- gli chiesi.
-Io ti ho vista nuda e non ho visto tatuaggi.-
-Bè allora hai guardato nei posti sbagliati.-
Abbassai leggermente la maglia per mostrare ai ragazzi la piccola scritta che avevo sulla spalla.
Non era nulla di esagerato come tatuaggio, solo la parola ‘Hope’.
-Si in effetti lì non ho prestato molta attenzione.- disse Harry scatenando le risate generali.
-Perché proprio speranza?- mi chiese Niall.
-Bè. L’ho fatto appena dopo che i miei genitori erano morti ed era l’unica cosa a cui pensavo in quel periodo.-
-Era terrorizzata appena entrata dal tatuatore.- disse Liam.
-Questo non è vero.- replicai io.
-Stavi per stritolarmi una mano se non ricordo male.-
-Che ti aspettavi scusa? Avevo solo 13 anni.-
-Appunto. Uno normale a quell’età gioca nel parco. Non si fa i tatuaggi.- mi disse Liam sempre col sorriso.
-Liam. Caro Liam. Quando mai io sono stata normale?-
-In effetti.-
Ridemmo ancora tutti.
Mi piaceva quel momento.
Eravamo tutti amici, tutti felici e non c’erano problemi, ma sapevo per esperienza che quei momenti non durano a lungo.
Sono un debole miraggio che viene spazzato via dalla prima tempesta di sabbia che arriva.
Sentii una leggera inquietudine quando Liam uscì per andare a prendere da mangiare quella sera.
Non riuscivo a spiegarmela.
Avevo una strana ansia addosso.
Pensai che probabilmente era solo la fame.



*Look at me carrots*

ed eccomi con un altro capitolo :)
l'avrei messo anche prima ma oggi sono andata in montagna (ho preso pure l'acqua però fa niente)
anyway.. questo capitolo all'inizio l'avevo scritto diverso poi però alla fine volevo finire il capitolo con quest'ansia che ha Kitty quando esce Liam per non scrivere subito che succede, però così il capitolo veniva troppo corto..
perciò ho aggiunto la parte iniziale dello shopping con Zayn, la parte in cui raccontano i primi baci e commentano le varie foto dell'album :)
dai racconti dei primi baci c'è un epic win dell'irlandese direi ahaha
ditemi che ne pensate, lo spate che mi fa piacere :)
grazie a quelli che leggono la storia, la recensciscono, o seguono in silenzio davvero :)
allora per le anticipazioni al prossimo capitolo ho deciso che dirò un piccolo spoiler alla prima che recensisce :)
le altre dovranno stare con l'an sia ahah scusate ma mi piace sta cosa :)
byee
     Simo



 

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Capitolo 8
*** Liam è innocente ***





 

Era da quando era uscito 5 minuti prima che mi stavo torturando le mani.
Non riuscivo a spiegarmi quella sensazione.
All’improvviso si spensero tutte le luci.
Lanciai un urlo.
-Hey tranquilla sarà solo un blackout.- mi disse Harry.
-No no no di nuovo no. Non può.-
-Ma che stai dicendo? Vedrai che passa subito.-
Annaspai al buoi cercando qualcosa a cui aggrapparmi, qualcosa che mi desse coraggio.
Trovai Harry lì accanto.
Mi strinsi forte a lui. 
-Sta tornando lo so. Sta tornando. Ho paura.-
-Ma cosa? Chi? Mi spieghi che succede? è un normale blackout, a volte capita.- 
-Sta venendo a prendermi, io lo so. Sapevo che sarebbe tornato. Chiama Liam ti prego, Harry. Digli di tornare subito ho bisogno di Liam.- scoppiai in lacrime.
Non potevo rivivere quella sensazione, il blackout, la paura, qualcuno che mi diceva di stare tranquilla perché andava tutto bene.
L’ultima volta non era andato tutto bene.
Per niente.
-Ora mi stai spaventando veramente. Louis chiama Liam e digli di tornare subito. Christie è terrorizzata.- disse all’amico prima di stringermi forte.
-Ora arriva Liam. Però smetti di piangere per favore. Mi spieghi perché i blackout ti fanno tanta paura?-
Non riuscivo a parlare, sentivo un vuoto dentro, sentivo la paura e i ricordi di quella notte che riaffioravano.
Le luci si riaccesero, ma io non riuscii comunque a calmarmi.
Harry mi fece sedere sul divano e arrivarono anche gli altri per capire cosa avevo.
Non parlai.
Me ne restai zitta abbracciata a Harry.
Sentii la porta di casa che si apriva e poco dopo Liam sbucò in salotto.
Lasciai le braccia di Harry e mi lanciai fra quelle del mio migliore amico scoppiando nuovamente a piangere.
-Hey hey sono qui adesso ci sono. Non ti succederà niente. Calmati.- mi disse Liam stringendomi forte e accarezzandomi la schiena per tentare di calmarmi.
-Lui non tornerà. Non succederà ancora te lo prometto.-
-Non puoi saperlo. Nessuno sa dove sia finito. Potrebbe essere ovunque.- dissi io con la voce rotta dal pianto.
A quel punto Liam mi prese in braccio e mi portò in camera adagiandomi sul letto.
Mi si sdraiò accanto e io nascosi il viso nell’incavo del suo collo stringendomi a lui.
-Che posso fare?- chiese Harry sulla porta.
-Portami un sonnifero. Sono in bagno nella scatoletta piccola con le scritte arancioni.-
-I sonniferi hanno un sapore cattivo.- replicai io.
-Ok. Vedrò che posso fare.- disse Harry andando in bagno.
-Dormendo non risolverò nulla lo sai. Farò mille incubi.- dissi.
-Tranquilla. Io resto qui con te. Non ti lascio sola.- mi disse Liam.
Mi sentii più sicura.
Saperlo al mio fianco quella notte forse avrebbe alleviato la paura.
Harry tornò poco dopo.
-Thè super zuccherato aromatizzato al sonnifero.- mi disse porgendomi la tazza che aveva in mano.
Mi misi seduta e sorseggiai il mio thè.
Il sonnifero quasi neanche si sentiva.
Finii fino all’ultima goccia e poi mi sdraiai di nuovo fra le braccia di Liam.
Neanche un minuto dopo già dormivo.
I sogni di quella notte non furono terribili come pensavo e la mattina quando mi svegliai trovai Liam ancora al mio fianco.
Era già sveglio e dalle borse che aveva sotto gli occhi si capiva che la sua notte era stata peggio della mia.
-Non hai dormito vero?- gli chiesi.
-Continuavi ad agitarti e io non riuscivo a stare tranquillo.-
-Mi dispiace.-
-Non ti preoccupare.-
-Ho bisogno di te per una cosa.- gli dissi.
-Certo. Quello che vuoi.-
-Io.. penso sia ora di dire la verità ai ragazzi. Gli devo una spiegazione per quello che è successo ieri sera.-
-Ok. Ti appoggio tranquilla. E poi Harry sarà passato una decina di volte a chiedere come stavi. Penso che più di tutti meriti una spiegazione.-
Sorrisi leggermente.
–Si. Hai ragione.-
Mi alzai dal letto e andai in bagno.
Mi guardai allo specchio vedendo i miei occhi rossi e gonfi per tutte le lacrime versate.
Mi sciacquai il viso e poi andai in cucina dove ci trovai tutti seduti a fare colazione.
Mi guardarono senza dire nulla.
Aspettavano che spiegassi com’è giusto che sia.
Non era stato un comportamento molto normale il mio.
-Io. Credo di dovervi spiegare del mio comportamento di ieri sera. E mi dispiace di avervi fatti spaventare. Soprattutto tu.- dissi rivolta a Harry.
-Nessun problema.-
Feci un grosso respiro prima di iniziare.
-Centra con la morte dei miei genitori. Non vi ho mai spiegato bene i motivi della loro morte. 5 anni fa ero a casa con i miei genitori a guardare la tv. Ci fu un blackout come ieri sera. Oh almeno così noi pensavamo. La verità era che un uomo aveva tagliato i fili della corrente per entrare indisturbato in casa. Ricordo che mio padre tentò di proteggere me e mia madre ma senza riuscirci. Quell’uomo lo colpì al cuore con un coltello da cucina un paio di volte e poi uccise mia madre sempre sotto ai miei occhi. A quel punto pensai che fosse arrivato il mio turno. Ma lui aveva in mente altro per me..-
Il groppo che avevo in gola quasi non mi permise di continuare.
Liam si mise accanto a me e mi strinse la mano incoraggiandomi a continuare.
-Quella notte quell’uomo dopo aver ucciso i miei genitori davanti a me mi violentò 3 volte. Io.. non riuscii nemmeno ad oppormi.-
Non riuscivo a continuare.
Ci pensò Liam.
-La mattina dopo io e i miei dovevamo andare a fare colazione da loro. Ma quando entrammo trovammo Christie in lacrime abbracciata ai corpi insanguinati dei suoi genitori. Chiamammo la polizia. Ma ormai quell’uomo se n’era andato.- disse Liam concludendo la storia.
I ragazzi non sapevano che dire.
Harry ci provò.
-Quindi ieri sera tu eri spaventata perché pensavi che quell’uomo fosse tornato col blackout?-
-So che è una cosa stupida, ma il caso è rimasto irrisolto. Non si sa chi sia quell’uomo.-
-Tu non l’hai visto in faccia?- mi chiese.
-Si. Ma non me lo ricordo. Il medico disse che avevo rimosso quel ricordo a causa di ciò che avevo passato così non si poté fare un identikit.-
-Quindi poi sei andata a vivere da Liam?-
-Si. Erano come una seconda famiglia per me. I genitori di Liam si offrirono di accogliermi in casa loro e l’assistente sociale acconsentì.-
-Mi dispiace che tu abbia dovuto sopportare tutto questo.- mi disse Harry.
Io feci spallucce.
-Ti dovresti dispiacere per i genitori di Liam. Non solo mi hanno dovuto pagare lo psicologo per anni ma hanno anche dovuto sopportare la ragazza problematica che diventai. Speravo che comportandomi male con gli altri riuscissi a sfogare quello che avevo dentro.-
-Hope.- disse Harry.
-Esattamente.- risposi io con un debole sorriso.
Sospirai.
Ero felice di essermi tolta il peso di quelle confessioni.
Sapevo che mancava ancora una cosa da raccontare, ma non ero ancora del tutto pronta per quello.
-Sai cosa ti farebbe stare meglio?- mi disse Niall.
-Cosa?-
-Frittelle. Una montagna di frittelle.- disse correndo ai fornelli.
Andai a farmi una doccia mentre loro preparavano la colazione.
Quando tornai in cucina Harry mi mise davanti un piatto di frittelle a cui avevano disegnato una faccina sorridente con la Nutella.
Sorrisi anche io.
-Scommetto che questa è una tua idea.- dissi a Harry.
-Hai sorriso. Perciò ha funzionato.- mi rispose lui facendo spuntare quelle adorabili fossette sul suo viso.
Mi allungai verso di lui stampandogli un bacio sulla guancia.
-Grazie davvero.- dissi prima di assaggiare le frittelle.
Erano il massimo.
Facemmo colazione tutti insieme e l’atmosfera pian piano si alleggerì.
 
Nel pomeriggio vidi Niall che armeggiava in cucina con uno zaino sul tavolo.
-Che fai?- gli chiesi incuriosita.
-Provviste per il campeggio. Alcuni vecchi amici di scuola vogliono fare una rimpatriata e allora il campeggio ci sembrava la cosa migliore.-
-Intendi portare via tutta la birra?- gli chiese vedendo che stava praticamente svuotando il frigo.
-Hey sono irlandese e si sa che noi beviamo tanto.-
-Bè anche io bevo tanto.-
-Faremo una gara un giorno e poi vediamo chi la spunta.-
-Guarda che ti prendo in parola.-
Mise le ultime cose nello zaino.
-Divertiti. Cerca di tornare tutto intero.- gli dissi.
-Vedrò che si può fare. Ciao.- disse scoccandomi un bacio sulla guancia prima di andare.
Quella notte mi svegliai come al solito per il mio spuntino e dato che quello che avevo in camera era finito andai in cucina, ma quando aprii la dispensa la MIA Nutella era sparita.
Come fanno quattro barattoli a sparire così?
Neanche Niall ne mangerebbe tanta.. Niall.
Quel pomeriggio aveva armeggiato in cucina.
Ci avrei scommesso i capelli che aveva portato tutta la MIA Nutella in campeggio.
Rimasi qualche minuto a pensare ad una soluzione.
L’unica cosa da fare era uscire e andare a comprarla di nuovo, ma mica potevo andarci da sola.
Mi avviai verso il corridoio e pian piano aprii la porta della sua stanza.
Lui dormiva beato.
Mi inginocchiai accanto al letto.
-Harry?- sussurrai.
Fece un grugnito.
-Harry. Svegliati dai devo chiederti un favore.-
Fece un altro grugnito voltando il viso verso la sveglia.
-È l’una passata.- si lamentò.
-È un’emergenza.-
A quelle parole si stropicciò un po’ gli occhi e di malavoglia si mise seduto.
-Ok. Qual è l’emergenza?-
-Niall si è portato tutta la Nutella in campeggio.-
-Dimmi che non mi hai svegliato all’1 di notte solo perché è finita la Nutella.-
-Se non faccio lo spuntino non riuscirò a dormire e se non dormo col buio mi viene in mente quella notte. Tu vuoi questo?- gli dissi io facendo gli occhi da cucciolo.
Sapevo che era un colpo basso ma volevo il mio spuntino.
-Sei fortunata che io sia un genio.- disse alzandosi dal letto.
Andò all’armadio, ci frugò dentro un momento e ne tirò fuori un barattolo di Nutella.
-Sei il mio eroe.- dissi sedendomi sul suo letto.
-Non ho grissini però.-
-Quindi cosa facciamo? Mica possiamo mangiarla con le dita.-
-Perché no? Altrimenti vai in cucina e prendi due cucchiai.-
-Vuoi farmi andare in cucina? Non puoi andare tu?-
-Sei venuta a svegliarmi all’1 di notte e vuoi pure farmi uscire dalla mia stanza?-
-Ok. Lasciamo stare i cucchiai.-
Aprì il barattolo e ci infilò un dito.
Ok vederlo leccarsi il dito non mi provocò bava alla bocca noo.
Sembrava che però fosse la stessa cosa per lui quando lo facevo io.
-Posso disegnarti una faccina di Nutella sulla pancia?- gli chiesi.
-E poi come mi pulisco?-
-Faccio io.-
-Ook. Ma non mi fare il solletico.-
Gli sollevai la maglietta scoprendo quel corpo perfetto, quei lineamenti scolpiti.
Iniziai a disegnargli una faccina sorridente sugli addominali.
Il suo corpo fu scosso da un leggero fremito quando iniziai a disegnare.
-Non è un’opera d’arte?- gli chiesi rimirandolo soddisfatta.
Si alzò e andò allo specchio a guardarsi.
-Questa faccina ha la bocca storta.- puntualizzò lui.
-Se tu non avessi addominali così scolpiti sarebbe venuta dritta.-
-Ora che hai fatto la faccina sei soddisfatta?-
-Si.-
-Bene. Ora ripulisci sta roba.- disse tornando a stendersi sul letto.
Incrociò le braccia dietro la testa.
Risi un momento.
-Che hai?-
-Niente. Mi è venuto in mente ciò che ha detto Liam quando aveva visto che avevo preso la Nutella dalla tua pancia.-
Rise anche lui.
–Avevi solo preso la Nutella con le dita. Se avessi leccato la Nutella dalla mia pancia sarebbe potuto sembrare l’inizio di un film porno.-
-Liam è innocente. Magari non l’ha neanche mai visto un film porno.- scherzai io.
-Può essere. La prima sera che ti togli dalle scatole gli organizzo una serata come si deve con gli altri e una selezione di film porno.-
-Perché io non li posso guardare con voi scusa?- chiesi.
-Potremmo non rispondere delle reazioni del nostro corpo. Se vorrai rimanere, a tuo rischio e pericolo. Devo restare così ancora molto?- chiese poi indicando la faccina di Nutella che aveva ancora sulla pancia.
-Ah si scusa.- mi venne un’idea.
Tanto che male c’era?
Mi chinai sulla sua pancia iniziando a leccarne via la Nutella.
Sentii di nuovo i fremiti del suo corpo.
Mi scappò un risolino per quella sua reazione e lui se ne accorse.
-Non è colpa mia. Sei tu che vuoi farmi venire.-
-Un vero uomo dovrebbe anche sapersi controllare sai?-
-Continua a leccarmi la pancia e poi sentirai chi non è un vero uomo là sotto.-
Risi continuando a pulirgli gli addominali.
Finii la mia opera di pulizia.
Mi rimisi seduta leccandomi le labbra.
-Mi sento tutto appiccicoso.- disse toccandosi la pancia.
-Ma tu devi sempre lamentarti?-
Mi fece una smorfia prima di abbassare la maglietta.
Mi scappò un’occhiata al soffitto.
La debole luce che entrava dalla finestra illuminava il dipinto dell’esplosione del meteorite.
Mi sdraiai per vederlo meglio.
-Sembra anche meglio così.- commentai.
-Ti stai ancora riferendo alla Nutella che hai mangiato dalla mia pancia o parli del dipinto?-
Gli diedi un colpetto sulla spalla. -Parlo del dipinto cretino.-
-Si. Sembra più bello del solito.-
Sospirai.
–Non voglio tornare in camera mia.-
-Allora non tornarci.- mi sussurrò lui.
Lo guardai prima di accoccolarmi fra le sue braccia.
Mi coprì con le coperte per non farmi prendere freddo.
-Avrò gli incubi comunque stanotte.- gli dissi.
-No. Invece. Se dormi abbracciata ad un angelo, gli incubi se ne stanno alla larga.- mi rispose lui facendomi sorridere.
-Un angelo certo.- commentai io sbadigliando.
-Dormi adesso.-
-Ok. Buona notte.-
-Sogni d’oro Chrissi.- mi sussurrò lui dolcemente.



*Look at me carrots*

Eccomi qui :)
vi siete spaventate eh? ahaha fra l'ansia di Kitty e il titolo del capitolo chissà cosa vi aspettavate :)
a Liam non è successo niente, non avrei mai potuto fargli succedere qualcosa..
la rivelazione di Kitty magari qualcuno se l'aspettava.. che dite?
bè di certo non è stata una cosa facile per lei suoerare l'accaduto ma Liam nel corso degli anni l'ha aiutata :)
poi Niall che si frega tutta la Nutella ahaha vabbè poi la mangia addosso a Harry però dettagli :)
fatemi sapere che ne pensate e il primo che recensisce avrà l'anticipazione :)
grazie davvero a tutti quelli che seguono questa FF :D
byee 
     Simo

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Capitolo 9
*** Ma scusa il tuo cervello come ragiona? ***





 

Sentivo il sole che mi scaldava il viso.
Era mattina perciò aprii gli occhi toccando il letto.
C’erano solo lenzuola.
Mi misi seduta e lui effettivamente non c’era.
Uscii dalla camera e mi trovai davanti Zayn.
Lui guardò prima me, poi sbirciò nella camera da cui ero uscita.
-Ok che sono ancora mezzo addormentato, ma questa mica è la stanza di Harry?-
-E quindi?-
-Hai dormito con Harry stanotte?-
-Avevo bisogno di compagnia.- dissi avviandomi al bagno.
-Si certo. Lo so io di cosa avevi bisogno. Ma dove vai?-
-In bagno. Perché?-
-C’è il riccio che fa la doccia.-
-Ok.- dissi andando comunque in bagno.
-Sei uno stronzo però.- dissi entrando.
-Che ho fatto di nuovo?- mi chiese lui da sotto la doccia.
-Mi sono svegliata e non c’eri.-
-La prossima volta ti lascio un biglietto attaccato al letto.-
-Fa molto Noah.- commentai io guardandomi allo specchio.
-Hai visto Le Pagine Della Nostra Vita?- mi chiese sorpreso.
-Si. Sono sorpresa che tu conosca quel film.-
-Io sono un appassionato di film strappalacrime.-
-Quindi ti alterni fra porno e film strappalacrime? Wow.-
Lo sentii ridere.
-Sei tu che non mi sembri il tipo per quel genere di film. La ribelle con la ciocca azzurra sai.- mi disse.
-Ti darò un’altra notizia shock. I libri di Sparks li ho letti praticamente tutti e i film tratti da essi sono tra i miei preferiti. E vuoi il colpo di grazia? Ho visto anche Titanic e piango come una fontana ogni volta che lo rivedo.-
-Ora sarò io ad avere gli incubi stanotte.- commentò.
-Se dormi abbracciato ad un angelo gli incubi se ne stanno alla larga.- dissi io citando la sua frase della sera prima.
-Giusto. Quindi mi fai compagnia anche stanotte?-
-Se mi vuoi si. Ho dormito come un bebè. Ah Zayn mi ha visto uscire dalla tua stanza quindi aspettati una raffica di battutine.-
-Credo sopravvivrò. Sai che dobbiamo fare ora che m hai ucciso con questa rivelazione di Titanic?-
-Vederci Titanic?- chiesi.
-Bingo. Non esce mica in 3D settimana prossima?-
Mi si illuminarono gli occhi.
-Esattamente. Voglio vederti piangere.- gli dissi.
-Non è un bello spettacolo.-
-Vedremo.-
Mi lavai i denti e poi cercai di sciogliere i nodi che avevo nei capelli.
-Hai giocato coi miei capelli stanotte?- gli chiesi.
-Come lo sai?-
-Sono pieni di nodi.-
-Giusto. Solo un po’ stamattina quando mi sono svegliato. Ho fatto qualche tentativo di abbozzare una treccia ma penso che il tentativo sia fallito.-
-Ok quindi ti piacciono i film strappalacrime, piangi guardando Titanic e fai anche trecce ora? Sto cominciando a pensare male sai.-
-Ti ricordo che è Lou quello che ha baciato un ragazzo non io.-
Dato che quei capelli erano intrattabili li legai in una coda morbida.
La mia pancia brontolò.
Lui rise.
-Perché non sei ancora andata a fare colazione?- mi chiese.
-Volevo aspettarti, ma ci stai mettendo un’eternità con questa doccia.-
-Scusa sai la perfezione richiede tempo.- disse chiudendo l’acqua.
Uscì e gli porsi il grosso asciugamano.
-Neanche una reazione?- mi chiese leggermente deluso.
-Reazione a cosa scusa?- chiesi io fingendomi confusa.
Lui indicò il suo corpo nudo e bagnato.
-Mi pare non sia la prima volta che ti vedo nudo. Mi sa che ormai ci ho fatto l’abitudine.-
Sentii anche la sua pancia brontolare.
-Ok facciamo così altrimenti non mangiamo più. Tu vestiti e intanto io ti asciugo i capelli.-
Presi il phon e iniziai a passarglielo su quella massa informe che aveva in testa.
Continuava a muoversi.
Ok che si stava vestendo ma poteva stare un po’ più fermo.
Vidi che rideva.
-Ma allora lo stai facendo apposta. Asciugateli da solo i tuoi capelli.- dissi spegnendo il phon.
-Direi che così sono apposto.- disse.
Aveva i capelli mezzi umidi e indossava solo i pantaloni della tuta.
-Se lo dici tu.- dissi uscendo dal bagno.
Incontrammo Louis sulla porta.
-Giorno Lou.- gli dissi.
-Ben svegliato raggio di sole.- gli disse Harry.
-Giorno.- rispose lui guardandoci confuso.
Noi ci avviammo verso la cucina ridendo.
Zayn e Liam stavano facendo colazione.
-Avete condiviso anche la doccia?- chiese Zayn.
-No. Solo il letto per ora.- risposi io.
Harry rise.
-Niente incubi stanotte?- mi chiese Liam.
-No. Stanotte sonni tranquilli.-
-Chissà per merito di chi.- commentò Harry.
 
Nel pomeriggio Niall tornò dal campeggio.
Lo aspettai sulla porta del salotto con le braccia incrociate.
Lui notò il mio sguardo.
-Che ho fatto?- mi chiese.
-La MIA Nutella! C’era bisogno di portarla via tutta? Non te ne potevi portare un barattolo solo?-
-Io.. il campeggio mi fa sempre venir voglia di Nutella.-
-L’hai portata almeno indietro quella avanzata?-
-Quale avanzata scusa?-
Sgranai gli occhi. –Ti sei mangiato tutta la MIA Nutella?-
-Dai.. non era poi così tanta.-
-Erano 4 barattoli!- esclamai.
-No, invece erano solo 3.-
-Ti sei mangiato 3 barattoli di Nutella da solo?-
-No, bè dai solo due, l’altro l’ho lasciato ai miei compagni di tenda.-
Gli andai più vicino puntandogli un dito contro.
–Tu. Preparati alla mia vendetta. Attento a ciò che lasci in giro d’ora in poi.- gli dissi con voce che speravo risultasse inquietante e invece scatenò solo le risate degli altri.
-Quindi non hai fatto lo spuntino stanotte?- mi chiese Liam.
-Ah no. Harry aveva nascosto un barattolo. È per quello che sono andata in camera sua.-
-Già. Si è mangiata la Nutella dalla mia pancia.- aggiunse Harry causando gli sguardi increduli degli altri.
-Perché? Non potevate prendere un cuc.. forchetta?- aggiunse Liam.
Povero lui che aveva questa assurda fobia dei cucchiai.
Non voleva manco dirla quella parola.
-Ma no, l’ha mangiata dalla mia pancia perché ci aveva disegnato una faccina con la Nutella.- spiegò Harry.
-Perché gli hai disegnato una faccina di Nutella sulla pancia?- mi chiese Zayn.
-Perché.. effettivamente non lo so nemmeno io.- ammisi.
-Ma scusa il tuo cervello come ragiona?- si intromise Louis.
Io per risposta gli feci una linguaccia.
 
Quella sera di nuovo nessuno aveva voglia di cucinare così Harry si offrì di andare a prendere cibo cinese.
Stava per uscire ma lo bloccai.
-Ehi stronzo aspettami che vengo anche io.-
Corsi a prendere la giacca e uscimmo.
-Penso che tu l’abbia spaventato davvero Niall.-
-Meglio così. Mi deve temere.-
Lui rise.
-Devi temermi anche tu sai? Non ridere.-
-Con te l’unica paura che ho è.. che mi mordi la pancia la prossima volta che ci mangi la Nutella.- mi disse lui.
Forse era solo un’impressione ma mi sembrava che quell’esitazione significasse che avrebbe voluto dire qualcos’altro.
Mah.
-Questa è una paura più che legittima mio caro.-
-Intendi che mangerai ancora Nutella dalla mia pancia? In arrivo altri imbarazzanti fremiti allora.-
Io risi.
–Ok allora stasera proviamo a invertire la situazione. Vediamo se tu mangiando dalla mia pancia mi fai avere le tue stesse reazioni.-
-Andata.- rispose lui con un sorriso.
Mentre aspettavamo il cibo fui colpita da un cartellone.
-Venerdì sera non prendere impegni.- gli dissi.
-Perché?-
Gli indicai il cartellone pubblicitario che diceva che Titanic in 3D sarebbe stato trasmesso venerdì al cinema lì vicino.
-Dovremo fare scorta di fazzoletti.- mi disse.
-E di Nutella. Se continuiamo a fare giochini idioti con quella che hai in camera non durerà molto.-
-Ok ok. Domani andiamo a fare la spesa.-
Era assurdo come fossero cambiate le cose.
All’inizio evitavo ogni situazione con lui e adesso invece facevamo tutto assieme.
Era un rapporto strano.
Non stavamo insieme, ma eravamo amici.
Amici che si mangiano a vicenda la Nutella dalla pancia, ma dettagli.
Prendemmo il nostro cibo e ci avviammo verso casa.
C’era una mamma che passeggiava mano nella mano con la figlia.
Le guardai un momento con una punta di invidia e poi spostai lo sguardo altrove.
Harry aveva notato tutto e mi mise un braccio intorno alle spalle.
-Non ci pensare.- mi disse.
Io appoggiai la testa sulla sua spalla.
Mi concentrai solo sul suo profumo e riuscii a rilassarmi.
-Grazie.- gli dissi lasciandogli un bacio sulla guancia a un centimetro dalle labbra prima di entrare in casa.
-Ci avete messo un’eternità. Cos’è avete fatto una scopata veloce nel bagno del ristorante prima di venire qui?- ci chiese Zayn quando entrammo in cucina.
-Magari tu riesci a scopare in dieci minuti ma c’è gente che invece ci sta mezz’ora e anche di più. Ma se tu resisti solo dieci minuti sono problemi tuoi.- gli rispose Harry.
Mi porse la mano e io gli battei il cinque.
Mangiammo e poi come al solito ci piazzammo davanti alla tv.
Dopo un momento squillò il cellulare a Harry e visto che ero seduta appiccicata a lui vidi che era Chelsea la bionda super ossigenata che lo chiamava.
Mi concentrai sulla tv cercando di nascondere il fastidio.
-Ciao.. si tutto bene. Come dici, venerdì a casa tua?-
Strinsi i pugni.
-Naah grazie venerdì sono impegnato con una bionda vera. Ciao.- disse chiudendo la telefonata.
Credo che la mia espressione in quel momento ricordasse un po’ una troll face.
Lo guardai e gli sorrisi.
-Titanic quindi viene prima di una scopata?- gli chiesi.
-Titanic viene prima di tutto, mi pare ovvio.- mi rispose lui.
-Andate insieme a vedere Titanic voi due?- ci chiese Niall.
Io feci cenno di si con la testa.
-Un appuntamento?- ci chiese Louis.
-Macchè. Non è un appuntamento è un’uscita al cinema punto.- risposi io.
Loro non sembrarono molto convinti, ma non aggiunsero altro.
Continuammo un po’ a guardare la tv e poi andammo a dormire.
Quando gli altri videro che stavo andando con Harry in camera sua ci guardarono ad occhi sbarrati.
-È il caso che io mi metta i tappi nelle orecchie stanotte?- chiese Louis.
-Meglio cuffie con musica a palla. Così sei isolato da tutto.- gli rispose Harry.
Io gli diedi una sberla sul braccio.
Poi mi rivolsi agli altri.
-Dormite tranquilli.- gli dissi.
Andai in camera con Harry.
Non era ancora mezzanotte.
-È presto per lo spuntino.- gli dissi.
-Quindi? Che si fa mentre aspettiamo?- non c’era malizia nella sua voce.
Ne fui felice.
-Ti insegno a fare la treccia.- gli dissi.
Lui si sedette sul letto di fronte a me.
Presi una bella ciocca di capelli e me la portai davanti al viso.
-Ora fai attenzione ok?-
Iniziai a intrecciare i miei capelli.
-Fai più piano. Non ci sto capendo un cazzo.- mi disse lui.
Allora rallentai eseguendo ogni movimento in modo che lui capisse.
Finii la mia treccia.
-Hai capito?- gli chiesi.
-In teoria. Ora provo.-
Sciolsi i capelli e lui provò con la stessa ciocca che avevo usato io.
Era tutto concentrato mentre armeggiava con i miei capelli, la sua espressione mi fece ridere.
-Shhht. Mi deconcentri.-
-Scusa.- risposi tappandomi la bocca.
Fece un paio di tentativi e poi ci riuscì.
-Ok bravo ora che hai imparato fammene una con tutti i capelli.- dissi girandomi di spalle.
Lui mi raccolse i capelli fra le mani dividendo le ciocche e poi cominciò a intrecciarli.
Il risultato mi piacque.
-Quanto sono brava.- commentai.
-Ehi quel capolavoro l’ho fatto io.- mi rispose lui indignato.
-Ma sono io che ti ho insegnato.-
Mi sdraiai guardando il dipinto sul soffitto.
-Come sono i tuoi genitori?- gli chiesi all’improvviso.
Lui non mi chiese il motivo di quella domanda.
-Emm. Normali direi. Sono divorziati da un paio d’anni e adesso mia madre si è risposata.- io mi voltai verso di lui.
-Alla faccia della normalità.-
-Lo so. All’inizio era strano anche per me però ormai ci ho fatto l’abitudine. Loro restano comunque i miei genitori anche se non stanno più insieme.-
-Scusa per la domanda. Ero solo curiosa.-
-Non ti preoccupare. Visto che siamo in vena di domande. Posso fartene una io?-
-Certo.-
-Quando hanno lasciato irrisolto il caso dei tuoi sei rimasta indifferente?-
-In che senso?-
-Nel senso.. l’hai accettato senza fare una piega o hai reagito chiedendo che fossero vendicati?-
-Non me l’aveva mai fatta nessuno questa domanda. Comunque io allora che potevo fare scusa? Ero una ragazzina. Ovvio che dentro di me volessi che quell’uomo fosse rinchiuso e non a piede libero. Ho pianto in silenzio nella mia stanza senza dire nulla al riguardo.-
-Non si direbbe sai. Sembri una che non trattiene mai ciò pensa. Che deve sempre dire la sua quando pensa che qualcosa non sia giusto.-
-Credo sia stata quell’esperienza a farmi diventare così. Prima lo facevo, ma solo quando qualcuno se la prendeva con Liam. Poi dopo quella storia mi sono ripromessa che avrei sempre difeso ciò in cui credevo e avrei sempre detto tutto quello che volevo senza più farmi problemi.-
-Tu ci speri ancora che lo trovino?-
-Un po’ si. Però credo che se me lo trovassi davanti, anche ammanettato o in prigione, avrei di nuovo bisogno della psicanalista.-
-Mi dispiace che tu ti senta così.- disse abbracciandomi.
-Non ti preoccupare. Se non è tornato finora. Non credo tornerà più.-
-Bè. Se dovesse tornare usa la tecnica che hai usato per intimorire me. Prendi il mattarello.-
Io risi. –O una spranga di ferro.-
-Te ne procuro una. Non so come ma vedrai che una te la trovo.-
-Grazie. Ma quando avrò la spranga di ferro attento anche tu a quel che fai.-
Rise anche lui.
-Ok credo sia ora della Nutella.- aggiunsi.
Lui si alzò e andò nell’armadio a prendere il barattolo.
Io sempre sdraiata mi scoprii la pancia.
-Che mi disegni?- gli chiesi quando mise la Nutella sulle dita.
-La faccia di un gatto.- mi disse iniziando a spalmarmela addosso.
Dio che bella sensazione.
Finita l’opera andai a guardarmi allo specchio.
-La mia faccina è venuta meglio della tua.- commentò.
-Tu avevi una superficie piatta su cui lavorare. Io avevo di mezzo gli addominali.-
Andai di nuovo a sdraiarmi.
-Ok ora vediamo se gli imbarazzanti fremiti colpiranno anche me.- dissi.
Lui mi sorrise poggiando le sue labbra sulla mia pancia.
Ok finora riuscivo a controllare il mio corpo, ma quando iniziò a leccare via la Nutella il mio corpo ebbe la stessa reazione del suo la sera prima.
Finì di pulirmi e si sdraiò accanto a me.
-Sei uguale a me, visto?- mi disse.
-Sisi va bene.- risi.
-Che hai?-
-Hai della Nutella all’angolo della bocca.- lui fece per pulirsi con un dito ma io gli bloccai la mano.
-Faccio io.- dissi.
Mi avvicinai ripulendo con le labbra ciò che era rimasto.
Sentii il suo corpo fremere.
Poi mi allontanai guardandolo in faccia.
-Pensavo mi avresti baciata.- commentai.
-Quando ci ho provato l’ultima volta te ne sei andata.-
-Perché l’avresti preso come ciò che non è.-
-E cioè cosa è?- mi chiese lui curioso.
-Solo un bacio. Non implica nulla. Se mi baci ora accetterò solo se è un bacio così che non implica nulla di serio.-
-Se vuoi un bacio me lo chiedi. Così impari a rifiutarmi.- disse con un sorriso sulle labbra.
Ricambiai.
-Ho messo in gioco il tuo orgoglio maschile eh? Ok. Voglio che mi baci adesso.- gli dissi.
Lui si avvicinò alle mie labbra.
Sapevano ancora di Nutella.
Lasciai che le nostre lingue si incontrassero per sentire meglio quel sapore.
Mi strinse al suo petto continuando a baciarmi mentre io infilavo le mani tra i suoi ricci.
Ci baciammo un po’ e poi si staccò per guardarmi.
-Se vorrò di nuovo baciarti in futuro dovrò sempre chiedere?- chiesi.
-Vedremo. Di fronte agli altri forse è meglio evitare. Credo che fraintenderebbero la situazione.-
-E qual è la situazione?-
-Emm la situazione è che siamo amici che si baciano ogni tanto, si mangiano la Nutella addosso e dormono anche insieme quando capita.-
-Amici intimi insomma.- conclusi io.
Mi piaceva quella situazione.
In quel momento una relazione seria era l’ultima cosa di cui avevo bisogno, ma comunque sapevo di aver bisogno d’affetto e magari a volte anche di qualcosa di più e quella situazione tra me e Harry era l’ideale.
Non avrei coinvolto i sentimenti e speravo che neanche lui lo facesse perché quelli quando arrivano rovinano tutto.
L’amore quello vero io non l’avevo mai provato.
Ero stata insieme a Drew per un anno, ma di certo non lo amavo, gli volevo bene quello si ma niente di più.



*Look at me carrots*

Ecco il capitolo 9 :)
mi piace assai perchè c'è molto Charry (?) ahaah va bè..
allora c'è un'avoluzione del loro rapporto in questo capitolo in un certo senso, loro si avvicicnano sempre di più anche se Kitty vuole tenere il suo cuore al sicuro senza coinvolgere i sentimenti.. mm ci riuscirà? e Harry ce la farà?
fatemi sapere che ne pensate :)
e c'è anche una bella vittoria di Kitty che si prende così la rivincita su Chelsea yeah buddieee :)
al solito, la prima che recensisce avrà l'anticipazione :)
byeee
      Simo
PS: vi lascio con questa immagine cxhe ho trovato e mi smebrava adatta per la storia di Niall che si frega la Nutella di Kitty.. a me è sembrata dolciosissima ajkdvbnvj

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Capitolo 10
*** Tasti la merce prima di comprarla? ***



 


Stavo giocherellando con i suoi ricci da 10 minuti.
Lui ancora dormiva e io non mi volevo ancora alzare dal letto.
Volevo vedere il primo suo sguardo di smeraldi della giornata.
Volevo vedere i suoi occhi che si aprivano la prima volta quel giorno.
Volevo vedere la luce che per la prima volta si rifletteva in quelle meraviglie.
-Harry? Svegliati è già mattina.- gli sussurrai continuando a guardarlo.
-Dai mamma tienimi a casa da scuola oggi.- mugugnò lui.
-Somiglio a tua madre per caso?- gli chiesi divertita.
A quel punto lui aprì gli occhi facendo spuntare un enorme sorriso sulla mia faccia.
-Che ore sono?-
-Le nove e mezza.-
Lui si stropicciò gli occhi. –È presto.-
-Ma dobbiamo andare a fare la spesa. Muoviti.- dissi alzandomi e togliendogli tutte le coperte.
Lui andò a farsi una doccia e io andai in cucina.
C’era solo Liam a fare colazione.
-Giorno.-
-Giorno Kitty. Dormito bene?-
-Stupendamente.-
-Quindi ora voi due ufficialmente state..-
-No ma figurati. Siamo solo amici tutto qua. Semplicemente dormire con lui mi rilassa.-
Pian piano arrivarono tutti.
-Ragazzi vi serve qualcosa? Perché io e Harry andiamo a fare la spesa fra un minuto.-
I ragazzi ci dissero un paio di cose che servivano e poi io e lui uscimmo.
Al supermercato a quell’ora c’era molta gente, soprattutto della nostra età e un ragazzo come Harry sicuramente non passava inosservato.
Notai le occhiate di un paio di ragazze.
Ah no, lui è mio.
Misi un braccio attorno alla sua schiena infilando poi la mano nella tasca posteriore dei suoi pantaloni.
Lui mi guardò con un sorriso.
-Tasti la merce prima di comprarla?-
-No, avevo freddo alla mano.- gli risposi io facendogli poi una linguaccia.
Lui mi mise un braccio attorno alle spalle e continuammo a fare spese.
Kitty:1 Troiette al supermercato: 0.
Finimmo la spesa e poi pagammo in fretta perché quando Harry notò le occhiate che mi riservò il cassiere improvvisamente fu preso dalla fretta di tornare a casa
Una volta in macchina lo stuzzicai.
-Non c’era tutta questa fretta. Magari il cassiere voleva fare due chiacchiere.-
-Certo. Magari gli potevi raccontare della tua finta mano infreddolita. Le tizie erano diventate verdi d’invidia.- mi disse lui con un sorriso.
-Beccata.-
Arrivati a casa sistemammo la spesa e poi non sapendo che fare finimmo in camera mia ad ascoltare un po’ di musica.
Io ero sdraiata sul letto con le testa penzoloni.
Harry era seduto appoggiato al letto con la testa vicina alla mia.
Ora stavamo ascoltando Closer To The Edge dei 30 Seconds To Mars.
-Che hai?- mi chiese Harry vedendomi rabbrividire.
-Niente è solo che questa canzone mi fa sempre venire i brividi. Jared ha una voce pazzesca.-
-Andresti a letto con lui solo per la sua voce?-
-Bè anche per il resto, mica solo per la voce.-
-Ma dai. È.. vecchio.-
-Ma che vecchio? Ma sei scemo? È solo più esperto e fottutamente scopabile.-
Lui rise. –Allora d’ora in poi quando ascoltiamo una canzone diremo anche se andremmo o no a letto con chi la canta.-
-Ok ci sto. C’è una frase che una ragazza dice alla fine del video che ho sempre pensato fosse fatta per me. “Alcune persone credono in Dio, io credo nella musica. Alcune persone pregano, io accendo la radio.”-
-Mi piace.- commentò lui.
La canzone successiva era Gone Too Soon dei Simple Plan.
-Si.- dissi.
-Col cantante dei Simple Plan?-
-Ovvio che si.-
-Mah.-
 
Quella sera dovevamo andare al cinema a vedere Titanic e visto che Louis e Zayn dovevano vedere un film anche loro avevamo deciso di andare al Multisala.
Harry era andato a prendere la macchina e io stavo aspettando al cancello con Louis e Zayn.
Avevo messo le scarpe col tacco visto che andavamo in macchina e non avrei dovuto camminare.
Quando Harry arrivò con la macchina Zayn andò per sedersi davanti.
-No, tesoro tu non hai proprio capito. Mi siedo io davanti.- gli dissi.
-Bionda non mi sfidare. Posso andare avanti con le battutine su te e Harry all’infinito.-
-Le posso sopportare. Tu sei pronto a sopportare continue battute sulla tua ossessione per i capelli?- gli dissi io.
Lui rimase con lo sguardo su di me e poi si arrese lasciandomi sedere davanti.
Accesi la radio.
Passò Paranoid dei Jonas Brothers.
Ricordando il giochino con Harry commentai.
-Si, si e si.-
Harry rise. –Tutti e tre?-
-Ovvio, tutti e tre. In momenti separati ma anche tutti assieme.-
-Di che diavolo parlare?- chiese Louis.
-È un giochino che facciamo. Passa una canzone alla radio e noi diciamo se andremmo o no a letto con chi la canta.- spiegò il riccio.
-Forte.- commentò Zayn.
La canzone successiva era Get Back di Demi Lovato.
-Si.- dissero tutti in coro me compresa.
Mi guardarono male.
-Che volete? La Lovato è la Lovato.-
-Peccato che non ci sia Niall. Lui ha un’ossessione per lei.- disse Harry.
-Più della sua ossessione per Bieber? Se gli chiedessimo di scegliere fra i due non so quale sarebbe la sua risposta.- commentò Zayn.
-Vorrà dire che quando torniamo glielo chiederò.- conclusi io.
Arrivammo al cinema e quando scesi dalla macchina notai qualcosa.
-Sono alta quanto te.- dissi a Harry con un sorriso.
Lui mi guardò. –Facile se sali sui trampoli.-
Io gli feci la linguaccia.
Louis e Zayn andarono a vedere il loro film e io e Harry ci fermammo a prendere da bere al bar del cinema prima di entrare a vedere Titanic.
Alla scena del bacio Harry era già in lacrime.
Lo guardai in un misto fra lo scioccata e il rattristata.
Vedere un ragazzo, vedere Harry piangere così non sembrava una cosa normale e soprattutto mi faceva tenerezza.
Gli passai l’ennesimo fazzoletto.
Quando la nave iniziò ad affondare gli presi la mano.
Ero in ansia assurda anche se sapevo esattamente come finiva.
Quando finì il film eravamo entrambi in lacrime.
Io mi asciugai in fretta prima che mi si gonfiassero gli occhi e mi alzai dalla poltroncina.
Si alzò anche lui.
I suoi occhi erano tremendamente gonfi e rossi per il pianto.
-Pensi di poterti calmare ora?- gli chiesi asciugandogli le ultime lacrime.
-Lo sai quanto è imbarazzante piangere così?- mi chiese lui.
-Che ti frega di quello che pensano gli altri scusa?-
-Intendevo imbarazzante davanti a te.-
-Allora penso che sia la cosa più tenera che io abbia mai visto in vita mia.-
Mi sorrise. –Ok. Andiamo ormai sarà finito anche l’altro film.-
Uscimmo dalla sala e lui mi fece attaccare al suo braccio per paura che cadessi dai trampoli.
I ragazzi ci aspettavano davanti al bar.
Quando videro l’espressione di Harry lo guardarono sconsolati.
-Dai, di nuovo?- gli chiese Zayn.
-Si, di nuovo. Lo sai che succede sempre.- gli rispose il riccio.
-Meglio che a tornare a casa guidi tu.- dissi io al moro.
Louis si mise davanti con Zayn e io mi sedetti sul sedile posteriore con Harry.
Lui poggiò la testa sulle mie gambe e chiuse gli occhi.
Gli accarezzai i capelli dolcemente mentre guardavo fuori dal finestrino.
Arrivati a casa io mi diressi in camera mia.
-Dormi qua stasera?- mi chiese Harry dal corridoio.
-Si stasera si. Buona notte Harry.- risposi dandogli un bacio sulla guancia.
-Notte Chrissi.-
Restai una mezz’oretta sdraiata sul mio letto ad ascoltare musica e poi mi alzai per il mio spuntino. Non  incontrai nessuno in cucina.
La mattina quando mi svegliai c’era solo Liam a fare colazione.
Gli altri dormivano ancora.
-Giorno Liam.-
-Buongiorno Kitty. Come è andata la serata al cinema?-
-Bene dai. Non credevo Harry potesse piangere a quel modo.-
-Oh si lui sempre. Fa il duro ma in fondo è un pasticcino.-
Io sorrisi.
Era un pasticcino.
Questo mi piaceva.
-Tu invece serata tranquilla qui a casa con Niall?-
-Si tutto ok.- non disse altro e continuò a mangiare i suoi cereali.
Quando faceva così sapevo bene che aveva altro da dirmi e sapevo che gli serviva solo un pochino di tempo per trovare le parole, di qualsiasi cosa si trattasse.
Mangiammo qualche minuto in silenzio e poi si voltò verso di me.
-Come vanno le cose con Harry?- mi chiese.
-Emm. Bene te l’ho detto siamo amici.-
-Più che bene direi.-
-Che intendi?-
-Sembra che tutto a un tratto tu vuoi passare tutto il tuo tempo con lui.-
Ok, lo conoscevo abbastanza da capire senza che lui dicesse altro.
-Pensi che io ti stia tagliando fuori rimpiazzandoti con Harry?-
-Io.. forse.-
Sorrisi.
Mio caro Payne sei come un libro aperto per me, non puoi farci niente.
-Senti, quello che ho con te e quello che ho con Harry sono due cose completamente diverse ok? Tu sei il mio migliore amico, sei come mio fratello, lo sei sempre stato e lo sarai sempre. So che ci sarai sempre quando avrò bisogno di te e tu sai perfettamente che ci sarò per te. Tu sei una certezza per me Liam, da quando i miei sono morti ho messo in discussione tutta la mia vita, tutto ciò che sono, ma la nostra amicizia è l’unica cosa di cui non ho mai dubitato. E forse anche l’unica cosa che mi ha impedito di diventare psicopatica. Con Harry è una cosa strana e non l’ho ancora capita nemmeno io. Siamo come una bomba che potrebbe scoppiare da un momento all’altro.-
-E se scoppiate che succede?- mi chiese lui.
-Non lo so proprio.-
Lui mi sorrise.
-Non dubitare mai del bene che ti voglio Liam, mai.- dissi andandomi a sedere in braccio a lui e abbracciandolo.
-Anche io te ne voglio, ma adesso mi lasci gentilmente mangiare i miei cereali?-
-No.-
-Come no?-
-No. Ti devo dimostrare quanto ti adoro perciò ti starò appiccicata tutto il giorno. Contento?-
-Era meglio se facevo colazione in silenzio e non dicevo niente.-
-Grazie eh. Pure a me fa piacere passare del tempo assieme.
Niall e Louis ci raggiunsero.
-Ragazzi che fate?- ci chiese l’irlandese.
-Gli dimostro quanto lo adoro.- risposi io.
Fecero colazione e quando Liam si alzò dalla sedia per mettere la scodella nel lavello io continuai ad abbracciarlo da dietro.
I ragazzi guardarono la scena divertiti.
Harry arrivò in cucina e ci riservò un’occhiataccia.
-Giorno pasticcino.- gli dissi.
-Giorno.-
-Se vuoi il bacio devi venire qua. Perché se mollo Liam lui mi scappa.-
Lui poco convinto mi raggiunse e mi stampò un bacio sulla guancia.
Fece per andare a sedersi al tavolo ma Liam intervenne.
-A me niente bacio?- disse con l’espressione da cucciolo.
Harry alzò gli occhi al cielo prima di accontentarlo.
-E quando vado in bagno come fai?- mi chiese Liam.
-Ti ho già visto nudo. Da piccoli facevamo il bagno assieme in caso non lo ricordi.-
Harry ci guardò male di nuovo.
-Ok, ma mi pare che da allora siamo un po’ cambiati.- commentò Liam.
-Fa niente. Io non ho vergogna.-
-Bè io un po’ si.-
-Non è un mio problema tesoro.-
Lasciò perdere.
Nel pomeriggio non l’avevo ancora mollato e lui ancora non era andato in bagno.
Ma stava per scoppiare.
-Ok ora non ce la faccio più devo andare. Harry aiutami.- disse Liam.
Il riccio venne per sciogliere la mia presa e quando vide che non ci riusciva passò al solletico.
Mollai subito Liam ma Harry non smise con il solletico.
Io mi lasciai andare per terra dal ridere.
Allora smise rimanendo a guardarmi sorridendo.
-Sei uno stronzo, non vale usare i punti deboli.-
-Non è colpa mia se tu hai punti deboli.-
-Tutti hanno punti deboli.-
-Io no.- mi rispose lui fiero.
-Ah si? Non credo proprio.-
Mi alzai e avvicinai le mie labbra alle sue.
Non le toccai, lasciai che restassero a un millimetro di distanza.
Sentivo che bramava il bacio e con una risatina mi allontanai baciandogli il naso.
-Cattiva.-
-Ecco il tuo punto debole.- poi mi avvicinai con le labbra al suo orecchio.
-C’erano gli altri che ci guardavano non potevo baciarti.- spiegai.
Tornai a sedermi sul divano aspettando che Liam tornasse per appiccicarmici sopra di nuovo.
Quando tornò in salotto spalancai le braccia.
-Ti prego di nuovo no.- mi disse.
-Non dovevi restarci male perché ti ho trascurato. Adesso devo starti appiccicata.- gli dissi.
-Pure io mi sento trascurato. Sei stata tutto il giorno attaccata a Liam.- mi disse Harry che era seduto accanto a me e aveva la faccia da cucciolo.
Gli saltai in braccio.
-Meglio?- chiesi.
Lui sorrise prima di appoggiare la testa nell’incavo del mio collo.
-Cretino mi fai il solletico.-
Stava muovendo il naso su e giù sul mio collo.
Poi smise e si mise sdraiato sul divano per stare più comodo trascinandomi con sé.
Perfetto.
Pure io stavo più comoda così.
-Che guardiamo in tv?- chiese Liam.
-Boh.. dipende cosa c’è.- rispose Niall.
Scorremmo un po’ i canali.
-Fermo fermo guardiamo questo è appena iniziato.- lo interruppi io.
-Vuoi vedere ‘Piacere, sono un po’ incinta’ ?- mi chiese Zayn.
-Si. È un bellissimo film con Jennifer Lopez. Vi piacerà.-
Alla fine decisero di fidarsi.
Non lo presero molto sul serio però.
-Quanto scommetti che alla fattoria trombano?- disse Harry a Zayn.
-Eddai.- lo ammonii io.
Perché dovevano vedere tutto in quella direzione e basta?
-Vedrai che ora lo fanno sul tavolo.- commentò Zayn.
2 minuti dopo i due coglioni stavano applaudendo perché i protagonisti del film avevano davvero scopato sul tavolo.
Ma si potrà?
Alla fine il film riuscì anche a piacere a tutti.
Scoprii che avevano una cultura cinematografica piuttosto limitata.
Guardavano praticamente solo film in cui c’era qualcuno che sparava, o macchine che si schiantavano.
-Ok allora istruiscici tu.- mi provocò Zayn.
Avevo dei DVD che potevamo vedere.
-Ok. Romeo e Giulietta l’avete mai visto? Quello con Di Caprio intendo.-
-No. Ma è una storia noiosa.-
-Non osare mai più dire una cosa simile. Nel film ha un’ambientazione molto moderna vedrai.-
Poi mi voltai a guardare Harry al quale ero sempre abbracciata.
-Nemmeno tu l’hai visto?- gli chiesi.
Lui scosse la testa.
-Mi dispiace ma piangerai allora ti avverto.- lo informai.
-A scuola l’ho letto Romeo e Giulietta e non ho pianto.-
-Vedrai che col film invece diventi una fontana.-
Niall andò a preparare pop corn per tutti e gli altri presero cuscini e sacchi a pelo e si sistemarono sul pavimento e sulle poltrone.
Io e Harry ci procurammo una coperta.
Avremmo fatto una bella maratona di film che adoravo e poi avremmo dormito tutti lì.
Quello era davvero un film che adoravo.
Al primo incontro di Romeo e Giulietta a Harry brillavano gli occhi.
Era una scena magica.
Loro due che si sbirciavano attraverso l’acquario con uno sguardo uguale a quello che aveva Harry guardando la scena.
E poi negli ultimi dieci minuti di film non fece che piangere.
Io l’avevo avvertito cacchio.
Come fai a non piangere se entrambi muoiono?
Lo coccolai un po’ per tranquillizzarlo.
Sembrava troppo un cucciolo a cui serviva protezione.
Quando si fu calmato scoprii che nessuno di loro aveva mai guardato Dirty Dancing.
Ci pensai io e infatti ce li guardammo tutti e due.
I ragazzi apprezzarono ogni film che gli avevo fatto vedere e mi sentii soddisfatta.
Andammo a dormire all’1 passata dopo il mio spuntino.
 
 
 
*Look at me carrots* 

Capitolo 10 yeeep
allora direi che questo è un capitolo all'insegna delle piccole gelosie.. ahaha Kitty è gelosa delle tizie al supermercato, Harry del cassiere, poi Liam è geloso perchè Kitty sta sempre con Harry e Harry diventa geloso perchè lei è stata tutto il giorno con Liam ahahah capitolo confuso direi ahahah
poi le canzoni dei giochini sono alcune delle mie preferite e quelle che ascolto più spesso :)
i film citati nell'ultima parte del capitolo ve li consiglio tutti vivamente perchè sono davvero belli :)
altro credo nulla :) anticipazione alla prima che recensisce e il prossimo capitolo lo metto appena trovo un buon numero di recensioni ok?
bene :) grazie a tutti quelli che continuano a seguire questa FF *______*
byeee
      Simo



 

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Capitolo 11
*** Sono nato per sopportarti ***




 

La mattina mi svegliai perché sentivo che qualcuno mi accarezzava la schiena.
-Scusa. Non ti volevo svegliare.- mi disse Harry a bassa voce. Gli altri dormivano ancora tutti. Erano stesi vicini vicini sul pavimento avvolti nei loro sacchi a pelo.
-Tranquillo.- alzai lo sguardo e incontrai il suo sorriso. Non riuscii a fare a meno di ricambiare.
Vidi quelle labbra. Guardai i ragazzi.
-Dormono ancora tutti?- gli chiesi.
-Si.-
-Sicuro?-
-Si, sicuro.-
Allora mi voltai di nuovo verso di lui. Mi avvicinai lentamente alle sue labbra e lo baciai. Un bacio veloce, dolce.
-Grazie.- mi disse.
-Per così poco. Vieni qua.-
Misi le mani nei suoi ricci e lo avvicinai nuovamente a me. Lui mi mise sopra di lui e mi cinse la schiena con le braccia.
Non c’era nulla di spinto in quel bacio. Era tutto tremendamente dolce. Il modo in cui mi stringeva a se, il modo in cui mi baciava, il modo in cui spuntavano le sue fossette appena ci staccavamo un momento, il modo in cui dolcemente mi spostava una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Avevo bisogno di quello in quel momento.
Ero tutta presa dall’universo di dolcezza che avevo perso contatto con tutto ciò che non riguardava noi due.
-Oh certo. Voi si che siete solo amici.- commentò Zayn.
Quando cazzo si era svegliato? E non era l’unico, infatti erano tutti seduti per terra che ci guardavano. Io mi staccai da lui mettendomi seduta.
-Non è facile la questione.- cercai di giustificarmi.
Dopodiché come mio solito quando c’era una situazione imbarazzante ero corsa in bagno a farmi una doccia. Mi stavo risciacquando i capelli quando sentii la porta che si apriva.
-Io starei facendo la doccia eh.- dissi.
-Lo so. Devo solo lavarmi la faccia. Sono qui sembro uno zombie.- disse il riccio.
Mi aspettavo che rovinasse quello che era il nostro rapporto attuale entrando nella doccia all’improvviso o spostando la tendina, invece non lo fece.
-Ti hanno chiesto ancora qualcosa i ragazzi?-
-Si, non ho aggiunto molto a quello che hai detto tu. Non c’è un modo per spiegare la cosa. Credo che lo capiamo solo io e te.-
-È normale che riesci a capirlo solo se ci sei dentro.- commentai.
-Comunque sei lì dentro da un’eternità. Diventerai una prugna secca se non esci sai?-
 -Ah ah fai proprio ridere sai. Non posso uscire. Ci sei lì tu.-
-E allora? Non è nulla che non abbia già visto.-
-Si, ma con te lì io non esco.-
-Se prometto di non guardare?-
-Non mi sembri molto affidabile.-
Non rispose. Sbirciai dalla tendina e lo vidi voltato verso la porta con le mani allungate all’indietro che tenevano l’asciugamano. Se non si voltava non mi avrebbe vista. Decisi di fidarmi. Fermai il getto d’acqua. Uscii dalla doccia, presi l’asciugamano dalle sue mani e mi ci avvolsi. Non si era voltato, faceva davvero progressi.
Gli baciai una guancia. –Grazie per non aver guardato.-
Si voltò e sorrise mentre io andavo davanti allo specchio e lo pulivo dato che era tutto appannato a causa del vapore della doccia. Lo vidi arrivare dietro di me. Gli sorrisi nello specchio. Lui mi prese i capelli e ci fece una treccia. Sembrava lo facesse apposta a sfiorare la mia schiena nuda per provocarmi e anche se non lo volevo ammettere ci stava riuscendo.
-Sei diventato proprio bravo.- commentai guardando il suo lavoro.
-Così bravo da meritarmi un bacio? Quello di prima non mi è bastato. Ci hanno interrotti troppo presto.-
-Concordo pienamente.- gli risposi io prima di alzarmi sulle punte dei piedi per raggiungerlo. Lui mi prese il viso tra le mani avvicinandomi di più a se.
-Ti bagno tutto. Sono ancora tutta bagnata.- dissi.
-Oh credimi. È l’ultima cosa che mi preoccupa.-
Continuando a baciarci finimmo contro il muro.
-Non qui.- dissi semplicemente. Sempre con le labbra incollate alle sue cercammo di raggiungere la porta e dopo averci sbattuto contro riuscii ad aprirla. Nel corridoio andammo a sbattere prima contro una parete, poi con l’altra e anche contro la porta della stanza di Louis. Finalmente arrivammo alla porta della sua camera. Non potevamo passare inosservati evitando di fare figure di merda vero? Ma certo che no. Infatti Zayn era in corridoio e aveva visto tutta la scena.
Tornò in cucina e lo sentii dire qualcosa ai ragazzi.
-Mi è passata la voglia di fare colazione. Ora quei due scopano se prima non distruggono casa.-
Lasciai perdere e riuscimmo a entrare in camera e prima di raggiungere il letto andammo a sbattere ancora contro la scrivania e l’armadio. Riuscii finalmente a sdraiarmi trascinandolo con me. Non ero sicura di ciò che volevo fare e non ero sicura di voler fare davvero qualcosa. O meglio la voglia c’era ma se succedeva avrebbe cambiato quello che c’era tra noi e io non sapevo se lo volevo. Quando iniziò a baciarmi il collo decisi che era il momento di fermarmi ora che ancora ci riuscivo.
-Harry.. stavolta no. Non credo sia una buona idea.-
Lui si lasciò andare accanto a me.
-Vuoi incazzarti di nuovo con me perché ho approfittato di te? Mi sembravi d’accordo stavolta.-
Sapevo che il mio comportamento lo feriva a volte, prima non mi importava, ma ora si che mi importava.
Mi avvicinai a lui.
-Infatti sono d’accordo. Ti voglio anche io però. Credo che se ora lo facciamo le cose cambieranno. Insomma noi siamo amici e se andiamo oltre il semplice bacio che diventeremo?-
-Credo che il termine tecnico sia scopamici.-
-È una cosa diversa. Gli scopamici non si fanno problemi ad andare a letto insieme come ho fatto io ora. Loro fanno solo quello in tutto il giorno.-
-Ok noi facciamo tutto tranne quello quindi neanche questa definizione ci si addice.-
-Te l’ho detto. Voglio che siamo amici perché al momento emotivamente più in là di così non posso andare.-
-Ehi lo so lo so. Non ti devi preoccupare. Non sono arrabbiato davvero.- mi disse lui dolcemente accarezzandomi una guancia.
Appoggiai la testa sul suo petto.
-Ti daranno un premio per il modo in cui ultimamente mi sopporti.- gli dissi.
-Direi che me lo merito proprio. Non è da tutti tenere il passo coi tuoi cambi d’umore. Forse semplicemente.. sono nato per sopportarti.-
Suonava come una cosa proprio tenera.
Alzai la testa. Gli baciai dolcemente le labbra.
Poi mi rimisi tra le sue braccia e lui mi accarezzò la schiena.
-Ahia- dissi.
-Che hai?-
-Ho sbattuto contro praticamente tutte le porte del corridoio e le pareti del bagno.-
-Giusto. Scusa.-
-Figurati. Devi avere qualche livido anche tu.-
-Probabile.-
-Vuoi che controlli?- proposi.
-Altro cambio d’umore?-
-No, scherzavo. Adesso vado ad asciugarmi altrimenti prenderò qualcosa.-
Mi alzai dal letto e tornai in bagno. Mi asciugai e poi tornai dagli altri.
 
Ero al supermercato, con Harry ovviamente. Louis aveva deciso che era ora di festeggiare l’imminente arrivò dell’estate. Imminente sta minchia, eravamo a Marzo. Mancavano ancora almeno tre mesi all’arrivo dell’estate.
Comunque aveva deciso di mettere alto il riscaldamento in casa per ricreare il clima estivo e ci aveva mandati a fare scorta di gelato, frutta e cose varie.
Harry era la banco frigo a prendere il gelato e io poco più avanti stavo prendendo le cialde. Vidi ancora le troiette dell’altra volta. Ci mancavano solo quelle. Stavano per avvicinarsi a Harry e così io lo raggiunsi in fretta.
-Voglio un bacio.- dissi quando gli fui accanto.
-Il freddo del banco frigo ha risvegliato i tuoi ormoni?-
-Può essere.- dissi guardandolo di sbieco.
Mi sorrise prima di abbassarsi leggermente per baciarmi. Io allacciai le mie braccia al suo collo prolungando il bacio. Quando ci staccammo gli sorrisi e poi riservai uno sguardo vittorioso alle tizie.
Kitty:2 troiette al supermercato: 0
Lui era mio, solo mio nessuno ci si poteva avvicinare.
Finimmo la spesa e tornammo a casa.
Appena entrati fummo colpiti dal caldo asfissiante che c’era lì dentro. I ragazzi erano già tutti in tenuta estiva. Bermuda o pantaloncini e maglietta o canotta.
Mi tolsi velocemente la giacca e poi andai in camera a cambiarmi. Mi misi un paio di pantaloncini di jeans e una canottiera con la bandiera inglese.
Tornai dagli altri.
Avremmo pranzato col gelato quel giorno. Nel pomeriggio Zayn si era sbizzarrito a creare i cocktail più strani e ora che eravamo sul divano qualcuno aveva suonato il campanello.
Harry andò a vedere chi era. indossava solo i pantaloncini della tuta.
Tesi l’orecchio per sentire chi era.
-Ehi. Chelsea ciao.-
No di nuovo quella no. In fondo io e lui non stavamo insieme, in teoria poteva anche portarsi a letto quella e io non avrei potuto obiettare. Dovevo pensare in fretta a qualcosa per farla andare via. Mi alzai e mi tolsi i pantaloncini e la canottiera restando in biancheria intima sotto gli sguardi stupiti dei ragazzi. Mi scompigliai un po’ i capelli in corridoio prima di raggiungere l’entrata.
-Chi è?- chiesi a Harry fingendo di non aver sentito che era lei.
Lui si voltò un po’ per guardarmi e per farmi vedere chi era. Notò il modo in cui ero conciata ma non disse nulla. Probabilmente voleva vedere dove volevo arrivare.
-Oh ciao Chelsea.- dissi alla bionda ossigenata sulla porta.
Lei mi guardò strabuzzando gli occhi.
Vedendo come era conciato lui e come ero io era facile pensare che stessimo facendo altro invece che guardare la tv.
-Le hai detto che siamo occupati?- chiesi a Harry.
-Pensavo volessi dirglielo tu.-
-Bene, siamo occupati, molto. Perciò gradirei non rivedere la tua faccia coperta di fondotinta ancora qui in futuro. Ok? È stato un piacere rivederti cara.- dissi chiudendo la porta senza nemmeno lasciarle il tempo di rispondere.
-Bella messa in scena. Molto credibile.- si complimentò Harry.
-Potevi fermarmi se volevi che rimanesse.-
-Tranquilla. La volevo mandare via, ma non sapevo come.-
-Senti. È possibile che Zayn abbia esagerato con ingredienti afrodisiaci nei suoi cocktail e l’effetto si sta facendo sentire tutto ora.- gli dissi.
-Camera mia?- chiese.
-No. Camera mia è più vicina.-
Lo presi per mano trascinandolo nella mia stanza. Passando davanti al salotto vidi Zayn che ci guardava ridacchiando. Aveva capito tutto, merda.
 Arrivammo in camera e mi chiusi la porta alle spalle.
-Non mi avevi mai fatto entrare in camera tua. Vediamo se questo letto è scomodo come dici.- disse prendendomi in braccio prima di appoggiarmi sul letto.
Eravamo già mezzi nudi, non c’era molto da togliere. Finì tutto sul pavimento in un minuto.
Ogni mio singolo gemito a lui suonava come una vittoria, lo faceva sorridere. Più io infilavo le unghie nelle sue spalle più lui sorrideva. Il caldo asfissiante che c’era in quella casa ci fece finire sudati fradici. Il suo corpo sudato era tremendamente attraente, continuavo a toccare ogni suo lembo di pelle per accertarmi fosse vero.
Ci addormentammo abbracciati.
 
Ero già sveglia da un’oretta. Mi ero rimessa la biancheria e mi ero seduta sul letto.
Harry dormiva nudo accanto a me.
Ero corrosa dai sensi di colpa. L’avevo fatto di nuovo, ero di nuovo andata a letto con lui per ripicca.
La prima volta per ripicca verso Drew e ora per ripicca verso Chelsea. L’avevo usato di nuovo per una mia soddisfazione personale, mi sentivo peggio di un verme.
Sentii che si muoveva ma rimasi con lo sguardo fisso sulle mie mani e non lo guardai.
Mi baciò la schiena.
-Giorno.- mi disse dolcemente.
-L’ho fatto di nuovo.-
-Cosa usarmi? Lo so.- mi disse lui.
Mi voltai verso di lui con faccia sorpresa.
-Oh andiamo. Stamattina mi hai detto di no e poi la sera lo facciamo? Non sono del tutto scemo. Volevi toglierti la soddisfazione per Chelsea no?-
-Si. Ma scusa allora se lo sapevi perché non mi hai detto di no?-
-Perché sono più idiota di te. Volevo farlo e come l’altra volta non mi importava il perché lo volevi tu.-
Sospirai. –La nostra testa non ragiona in modo normale.-
-Testa? Io sinceramente ieri sera ho ragionato con qualcos’altro, ma dettagli.-
-Si, ho sentito con cosa hai ragionato.-
Lui ridacchiò. -Sono andato meglio stavolta o l’altra?- mi chiese.
-Non saprei. Più o meno uguale direi.-
Mi brontolò la pancia.
-Ok. Credo sia ora di fare colazione.- dissi alzandomi dal letto.
Lui si rivestì e si stiracchiò alzandosi a sua volta. Lo aspettavo sulla porta.
-Non è cambiato niente vero? Siamo ancora amici come prima di ieri sera giusto?- dissi quando mi raggiunse.
-Certo, tranquilla. Come se non fosse successo niente.- mi disse sorridendomi.
Ci avviammo verso la cucina ma lo fermai quasi alla fine del corridoio.
-Aspetta. Zayn ieri ci ha visti e l’avrà detto a tutti perciò se ora stanno facendo colazione sicuramente quando entriamo cominceranno le domande e le battutine.-
-Quindi? Oggi non facciamo colazione?-
-No. Vai prima tu.-
-Perché devo andare prima io?-
-Perché tu sei l’uomo e quindi in situazioni di pericolo tu vai avanti.-
-Ok. Ma visto che non ci troviamo in una situazione di pericolo, prima le donne.-
-No, te lo scordi. Vai, muoviti.-
-Cha state facendo?- ci chiese Liam che era appena uscito dalla sua stanza.
Ci voltammo entrambi verso di lui.
-Emm.. niente.- rispose Harry.
Liam andò in cucina senza dire altro. Io guardai Harry confusa e lui fece spallucce.
Andammo con lui in cucina. C’erano Niall e Louis che facevano colazione.
-Buongiorno.- ci dissero in coro.
-Giorno.- farfugliammo io e Harry. Come mai non facevano battutine? Avevo sentito Zayn dirgli che stavamo per scopare e loro sembrava facessero finta di niente. Probabilmente la raffica sarebbe arrivata con Zayn. Mi sedetti al tavolo fra Harry e Niall.
Anche Zayn si alzò stranamente presto quella mattina.
-Buongiorno a tutti.- ci disse prima di sedersi a mangiare anche lui.
Niente battute, niente occhiatine strane. Niente di niente. Questo era strano e anche parecchio.
-Che succede qua?- mi chiese il riccio sottovoce.
-Non ne ho idea. Appena ne ho l’occasione chiedo a Liam.-
Ebbi fortuna perché finita la colazione Liam lavò i piatti. Lo raggiunsi. Mi misi a fissarlo cercando di capire i motivi del suo comportamento indifferente.
Lui notò il mio sguardo.
-Sei davvero inquietante sai?- mi disse.
-Tu perché fai finta di niente?-
-Di che parli?-
-Zayn non vi ha detto niente ieri sera?-
-Che stavate andando a scopare? Si l’ha detto, ma l’ha detto anche ieri mattina e alla fine non avete fatto nulla quindi ieri sera abbiamo pensate che sarebbe stata la stessa cosa. No?-
-No.- mi tappai la bocca.
Lui smise di lavare i piatti.
-Come no? Voi.. hai scopato di nuovo con lui? Ma non eri ubriaca ieri sera.-
-Si lo so. Però io volevo vendicarmi di Chelsea e allora l’abbiamo fatto.-
-No scusa se tu ti vuoi vendicare di qualcuno ti porti a letto il suo ex?-
-Non esattamente.-
-Lui lo sa che l’avete fatto per quello?-
-Si lo sa. L’aveva capito per conto suo già ieri sera.-
-Quindi?- mi chiese.
-Quindi niente. Siamo stati due coglioni, ma amici come prima. Come se non fosse successo niente.-
-Ah. Wow.-
-Già.-
Tornai da Harry che era sulla poltrona in salotto.
-Quindi?- mi chiese.
-Lo sanno tutti ma pensavano che non avremmo concluso nulla come ieri mattina perciò hanno fatto a meno delle battute.-
-Ah. Bè meglio per noi.-



*Look at me carrots*

Boooom :) ahahah che casino questo capitolo :)
iul ritorno di Chelsea ha spinto Kitty a fare nuovamente una cavolata però sembra che per ora sia comunque tutto apposto :)
non mi dilungo sil commento stavolta e lascio a voi il compito di dirmi un po' che ne pensate :)
un grazie a tutti quelli che seguono la storia :) mi fa davvero poacere che questa FF vi piaccia :)
byeee
       Simo
 

 
 
 
 
 

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Capitolo 12
*** Pizza Party! ***




 

Guardammo un po’ di tv e poi Liam ci raggiunse insieme agli altri.
-Mi passi il telecomando?- disse Harry a Zayn.
-Vieni a prenderlo. Non hai fatto questo granchè per essere così stanco da non poterti alzare.- gli rispose il moro.
-Oh invece si che ha un motivo per essere stanco.- si intromise Liam.
Lo fulminai con lo sguardo.
-Ah si? Che hai fatto di così.. avete scopato di nuovo?- disse il moro con tono stupito.
Anche Niall e Louis si voltarono verso di noi.
-Noi.. può darsi.- rispose Harry.
Guardai male pure lui.
-Bene bene bene.- disse Zayn.
-Bene cosa?-
-È una bella cosa che l’abbiate fatto no?-
-No.- risposi io.
-No?- chiese Harry.
-Cioè si.- mi corressi io.
-Si?- chiese Liam.
-No no.. io.-
-No?- chiese Louis.
-Pizza party!- urlò Niall.
Lo stavo amando per quel commento anche se non ne capivo il motivo.
-Pizza party?- chiese Harry.
-Si stasera facciamo un pizza party. Ne ho proprio voglia.-
-E pizza party sia.-
Squillò il cellulare a Louis.
 Andò in cucina a rispondere e dopo cinque minuti tornò.
-Harry se vuoi io e Josh andiamo a fare un giro oggi. Vieni?-
-Certo.-
-Ok, muoviti ci aspetta da Starbucks.-
Harry andò a cambiarsi.
Poi tornò in salotto a salutarci prima di andare.
Io mi lasciai andare sulla poltrona.
Quel giorno mi sarei annoiata a morte.
Liam andò a fare qualcosa in camera sua e Niall andò al pc.
Rimasi in salotto con Zayn.
Mi fissava da dieci minuti.
-Ok che vuoi?- gli chiesi scocciata.
-Non lo so. Non ti capisco. Dici che siete amici e poi ci vai a letto insieme.-
Sbuffai, ma perché non capivano?
-L’ho fatto solo per ripicca verso Chelsea.-
-Ah. Visto che siete amici nemmeno dovresti volerti vendicare di lei giusto?-
-Bè, ma è complicato e poi lei è una zoccola.-
-E allora? Dato che voi siete solo amici se lui incontra una che gli piace, non puoi mica opporti.-
Non avevo pensato a quello.
Perché sarebbe successo prima o poi.
Lui avrebbe incontrato una che gli piace e si sarebbero messi insieme e io sono solo un’amica perciò lui non avrebbe nessun motivo per non farlo.
-Infatti. Però è una cosa strana, siamo amici però boh a volte ci baciamo e dormiamo insieme.-
-Perché?-
-Perché.. mi sento bene con lui vicino a me.- ammisi.
-Questo succede con gli amici. Ma gli amici non si baciano.-
-Perché no?-
-Perché sarebbe strano.-
-Io non credo.-
A quel punto lui si alzò dal divano, mi raggiunse e mi stampò un bacio sulle labbra.
Poi si staccò e tornò a sedersi continuando a guardarmi.
-Siamo amici e io ti ho baciata. È stato strano?- mi chiese.
Io ero ancora scioccata.
-Si direi di si.-
-Ti senti così anche quando baci Harry?-
-No.- ammisi.
Lui sorrise. –Magari questo ti aiuterà a fare chiarezza.-
-Hai un modo bizzarro di aiutarmi a fare chiarezza nei miei pensieri.-
-Basta che funzioni.-
Restai un momento a pensare.
-Che si prova quando si è innamorati? Cioè quando si capisce di amare qualcuno?- gli chiesi.
-Non lo so proprio. Non sono mai stato innamorato.-
-Io non lo so cosa provo, cosa voglio. Semplicemente le cose mi piacciono così come stanno.-
-Sai che non potete restare in questa situazione per sempre. Prima o poi le cose dovranno cambiare, in peggio o in meglio ma comunque cambieranno prima o poi.-
-Lo so, ma fino ad allora preferisco non pensarci.-
Per il resto della mattina e del pomeriggio non parlammo più di quella storia.
Verso le cinque Harry e Lou tornarono e con loro c’era anche un altro.
Josh presumo.
Era anche piuttosto carino.
-Ciao Josh.- lo salutò Zayn.
-Lei è la nuova coinquilina.- disse Harry riferito a me.
-Ah sono solo la nuova coinquilina adesso?- gli chiesi fintamente offesa.
-Piacere sono Christie.- mi presentai a Josh.
-Josh. E decisamente il piacere è mio.- disse lui sorridendomi.
Aww che carino.
Ricambiai il sorriso sotto lo sguardo serio di Harry.
Josh andò in salotto con gli altri e io andai in cucina cercando uno spuntino.
-Stavi civettando con  Josh?- mi chiese Harry entrando a sua volta in cucina.
-No. Lui mi ha sorriso e io ho ricambiato, tutto qua. Se mai è lui che ci provava.-
-Dici?-
-Che importa scusa? Ok è carino, ma non mi interessa.-
-Ah quindi è carino?-
-Non vorrai negarlo.-
-No ma. Falla a Louis questa domanda non a me.-
Mi avvicinai a lui.
-Perché ti scaldi tanto?- gli chiesi.
-Tu quando Chelsea e quelle del supermercato hanno mostrato interesse ti sei vendicata.-
-Appunto, ma non mi sono arrabbiata con te.-
-Quindi mi dovrei vendicare di Josh?-
-No affatto. È tuo amico e poi tu non sei come me. Quello che faccio io va bene per me, ma non è detto che vada bene anche per te.-
-Ti sei annoiata senza di me oggi?-
-Un pochino.-
-Bene.- gli sorrisi.
Mi guardava negli occhi con quello sguardo dolce.
-Se vuoi baciarmi non devi chiedere il permesso.- gli dissi.
Lui rise.
-Oh grazie per aver rovinato l’atmosfera.- commentò lui.
Risi anche io.
Lui mi mise una mano sulla guancia e avvicinò il mio viso al suo.
Rimanemmo un momento così, persi in quel momento, persi in quel bacio.
Qualcuno tossì.
Zayn.
-Ma come mi tradisci così? La mattina baci me e poi la sera arriva lui e ti sbaciucchi anche lui?- disse.
Io sapevo che lo faceva per scherzare, ma Harry non la prese allo stesso modo.
-Cosa hai fatto oggi?- mi chiese Harry alzando la voce.
-Calmati dai. Non è come pensi.-
-Voi due oggi vi siete baciati?-
-Bè si ma..-
-Basta, ho sentito abbastanza.- disse uscendo di corsa dalla cucina.
Tentai di rincorrerlo ma era già uscito di casa.
-Ci mancava solo questa.- dissi esasperata.
-Non volevo. Era solo una battuta per ridere. Non pensavo l’avrebbe presa così male.- si scusò Zayn.
-Non ti preoccupare.-
-Ora che si fa?- mi chiese.
-Usciamo a cercarlo?-
-Meglio lasciarlo da solo. Vorrà stare per conto suo.-
-Ok.-
Andammo in salotto.
-Dove è andato Harry? Che è successo?- ci chiese Louis.
Zayn spiegò tutto.
Io nel frattempo avevo provato a chiamarlo, ma c’era la segreteria.
Lasciai un messaggio.
-Harry ascolta, non è come pensi davvero. Se me ne dai la possibilità ti spiego tutto, torna a casa presto così ne parliamo. Ciao.-
Lasciammo perdere il pizza party per quella sera.

Era ora di andare a dormire e ancora non era tornato.
-Vai a dormire Kitty vedrai che torna presto.- mi disse Liam.
Sapevo che non avrei dormito quella notte così presi un sonnifero e poi andai a dormire nella camera di Harry.
Almeno sul cuscino si sentiva ancora il suo profumo e mi sembrava di averlo vicino.
Nonostante il sonnifero alle 5 del mattino ero sveglia.
E non ero l’unica.
Anche gli altri erano tutti svegli.
-Non è tornato ancora?- chiesi entrando in salotto.
-No.- mi rispose Niall.
-Bè. Deve pure aver dormito da qualche parte.-
-Il problema è dove.- disse Liam.
-Forse da Alex.- disse Louis.
-Chi?-
-Boh mi pare sia un vecchio amico di scuola. Abita a un paio di chilometri da qua.-
-Ok. Ci vado.- dissi.
-Che? Ti accompagno.- si offrì Liam.
-No, ci devo andare io. Devo spiegargli le cose.-
Louis mi diede l’indirizzo di Alex e Zayn le chiavi della macchina.
La casa era vicina.
Avevo guidato si e no 5 minuti.
Andai a suonare alla porta.
Dovetti farlo un paio di volte prima che venisse qualcuno.
Mi si presentò alla porta un ragazzo alto coi capelli biondo-rossicci e uno sguardo stanco.
-Sei Alex?- chiesi.
-Si. E tu chi sei? E soprattutto che vuoi alle 5 di mattina?-
-Harry è qui?-
Il suo sguardo si fece più sveglio.
-Sei Christie?-
-Rispondi lui è qui oppure no?-
-Non so se te lo voglio dire. Magari lui neanche vuole vederti.-
-Ok. Faccio da sola. Scusa.- dissi prima di dargli un colpo nelle palle.
Si accasciò a terra dolorante e io entrai in casa.
Non ci misi molto a trovarlo.
Dormiva sul divano.
Probabilmente sentì il trambusto perché si svegliò.
-Che ci fai qui?- mi chiese.
Alex ci raggiunse tenendosi una mano sul pacco.
-Ok. Ora vattene.- mi disse con voce un po' stridula a causa del colpo ricevuto.
-Ne vuoi un altro per caso? Devo solo parlare con lui.- gli risposi.
-Alex è tutto ok dai.- disse Harry.
Lui se ne andò dolorante.
-Ma che gli hai fatto?-
-Non voleva farmi entrare e gli ho dato un colpo basso.-
-Ahia.- commentò.
Si mise a sedere sul divano.
-Hai detto che volevi spiegarmi no?- mi disse.
-Si. Infatti. Prima di tutto non è ciò che pensi né per le ragioni che pensi.-
-Arriva al dunque.-
-Ok. Senti io e Zayn stavamo parlando di te, del rapporto che abbiamo e lui mi ha detto che fra amici non ci si bacia perché sarebbe strano e io gli ho detto che non era vero. Così lui mi ha baciata per provarmi che avevo torto. Io e lui siamo amici e mi ha baciata per dimostrarmi che baciare un amico è strano.-
Rifletté un momento.
-Quindi è stato strano baciare Zayn?-
-Si.-
-È strano anche baciare me?-
-No, baciare te è tutta un’altra cosa.-
-E quindi questo che significa?-
-Non lo so Harry davvero, non ne ho idea.-
Chiuse gli occhi appoggiandosi allo schienale del divano.
Mi sedetti vicino e lui.
-Torni a casa con me adesso per favore?-
-Non lo so. Devo pensare un po’. Vai a casa. Io vi raggiungo dopo, forse.-
Ok.
Lo potevo capire.
-Va bene. Ti aspetto a casa.- dissi alzandomi dal divano.
Aveva ancora gli occhi chiusi.
Mi abbassai e gli lasciai un bacio sulla guancia prima di andarmene.
Uscii da quella casa e andai alla macchina.
Mi sedetti sul sedile e appoggiai la testa.
Riaprii gli occhi guardando di nuovo verso quella casa.
Speravo che uscisse e venisse a casa con me, ma dopo una decina di minuti mi rassegnai e tornai a casa.
-L’hai trovato?- mi chiese Louis appena entrai in casa.
-Si, era da Alex. Ha detto che forse arriva dopo.-
-Come forse?- chiese Zayn.
Feci spallucce.
-Non lo so. Gli ho spiegato e sembra aver capito. Non credo sia per te. È per me.-
-Non vuole tornare per te?-
-Credo di si. Mi ha chiesto cosa vuol dire che baciare lui non è strano come baciare te.-
-E tu che gli hai risposto?-
-La verità. Non lo so. E penso che sia stanco di queste mie risposte. Ogni volta che si implicano i sentimenti io dico che non lo so, che non so cosa provo e a lui evidentemente non va più bene.-
-E quindi?-
-Ti ricordi quando ieri mi hai detto che le cose non sarebbero rimaste così per sempre? Che in bene o in male sarebbero cambiate prima o poi?-
-È arrivato il momento?-
-Da parte sua credo di si. L’esito lo vedrò quando e se tornerà.-
Andai a fare colazione visto che c’ero.
Dopo un paio d’ore ero nella mia stanza e sentii la porta d’entrata di casa che si apriva.
Andai in salotto e vidi che era tornato.
Stava salutando gli altri.
-Ci hai fatti preoccupare sai?- lo rimproverò Lou.
-Grazie raggio di sole. Ma non ho 5 anni lo sai, me la cavo da solo.-
-Ehi.- lo salutò Zayn.
Harry si voltò verso di lui.
–Ehi. Tranquillo è tutto ok davvero. Amici come prima.- gli disse.
Bene era tornato tutto apposto.
Entrai anche io.
-Ciao.- lui si voltò a guardarmi, ma non disse nulla.
Mi guardò un momento negli occhi e poi scosse la testa prima di andare in camera sua.
Io rimasi lì cercando di mandare giù anche questa.
Altra ferita.
Un’altra persona che avevo praticamente perso.
Perché continuavo a perdere tutti quelli che mi facevano stare bene?
Stavolta non potevo incolpare un assassino qualunque, stavolta era colpa mia se l’avevo perso.
Avevo improvvisamente le vertigini come se mi trovassi a 200 metri dal suolo e invece ero solo sull’orlo del baratro, di nuovo.
Corsi in bagno appena in tempo per vomitare nel water, poi l’ultima cosa che ricordo è il pavimento freddo sulla mia guancia.



*Look at me carrots*

Ok, allora è un capitolo un po' complicato.. il rapporto fra Harry e Kitty viene messo in discussioni dagli altri ma da loro soprattutto. in particolar modo Harry che sembra non riuscire più a sopportare questa strana situazione..
vi dico subito prima che lo chiediate che Zayn non è innamorato di Kitty e fra loro non ci sarà niente.. Zayn voleva solo dimostrarle che sbagliava..
Harry sembra aver deciso che questa situazione non gli va più bene e questo fa crollare Kitty sia mentalmente che fisicamente..
che pensate che succederà ora? fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione e al solito la prima avrà l'anticipazione :D
ah ecco prima di dimenticarmi c'è questa FF che vi consiglio davvero di leggere, se volete passate 
 -Parliamo dell'amore,ma scriviamo d'altro.
Byeee
       Simo



 
 

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Capitolo 13
*** Avevi promesso ***




Ero maledettamente scomoda, e anche a occhi chiusi capivo che c’erano delle fastidiose luci accese.
Si sentiva un brusio di voci, qualcuno che parlottava.
Sbattei gli occhi e fui accecata dal neon che avevo sopra il letto.
Da quando avevo un neon?
Mi guardai un momento attorno spaesata.
Non riconoscevo quella stanza, non ci ero mai stata prima.
Avevo una flebo attaccata al braccio.
Era una stanza di ospedale.
Liam era seduto su una sedia accanto al letto e dormiva con la testa appoggiata al materasso tenendomi la mano.
Quando mi mossi lui si svegliò.
-Oddio grazie al cielo, Kitty.- mi disse accarezzandomi i capelli.
-Cosa è successo?-
-Sei andata in bagno a vomitare e poi sei svenuta e ti abbiamo portata in ospedale. Senti ora vado ad avvertire l’infermiera che ti sei svegliata va bene?-
-Ok.-
-Torno fra un minuto promesso.-
Mi lasciò la mano e uscì dalla stanza.
Un attimo dopo arrivò un’infermiera sulla quarantina con un’aria gentile.
-Ehi, ben svegliata cara. Come ti senti?-
-Un po’ scombussolata.-
-È normale. Fra qualche minuto verrà a visitarti il dottore.-
Sentivo Liam che parlava in corridoio, stava parlando con Harry.
-Gli altri tuoi amici sono andati a casa un paio d’ore fa. Quei due non si sono allontanati dall’ospedale neanche un momento. Quale dei due è il tuo ragazzo? Sono stati qui parecchio, ma non l’ho capito.-
-Nessuno dei due a dire la verità. Uno è il mio migliore amico e l’altro è..- nemmeno io sapevo come definirlo.
-È il riccio che non sai definire?-
Le sorrisi.
Come aveva fatto?
Uscì dalla stanza.
Liam entrò per primo.
-I ragazzi stanno arrivando.- mi disse.
-Non c’era bisogno di farli tornare, non sono in pericolo di vita.-
-Hanno detto di avvisarli appena ti svegliavi.-
Liam notò che continuavo a guardare verso la porta.
-Si sente in colpa. Pensa sia colpa sua se sei stata male.-
-Che cavolata. Sarebbe colpa sua solo se io fossi incinta.-
-Come sai di non esserlo?-
-Lo so, Liam. Sono sicura di non esserlo.-
Harry timidamente si affacciò alla porta.
-Visto che riesci a dormire anche senza spuntino?- mi disse.
Io risi leggermente.
I ragazzi arrivarono poco dopo.
E il dottore fu lì subito dopo di loro.
Neanche mi guardò in faccia.
-Buongiorno.- disse guardando la cartellina che aveva in mano.
Non mi piaceva quel dottore.
A pelle proprio già lo odiavo.
-Non sono incinta vero?- gli chiesi.
-Perché pensa di poterlo essere? Ha un ragazzo?-
-No, ma..-
-Se non ha un ragazzo non dovrebbe aver paura di essere incinta. Oppure la presenza di tutti questi ragazzi qui dentro potrebbe spiegare la sua paura.-
Stava insinuando che io andassi a letto con chiunque.
Vedevo che Harry si stava innervosendo.
-Bè no. Nessuno in questa stanza diventerà genitore per ora. Lei ha avuto una forte reazione a dei farmaci che ha preso.-
-Non ho preso alcun farmaco.-
-Sicura? Antidepressivi, sonniferi?-
-Bè. Un sonnifero ieri notte.-
-Un solo sonnifero non porta a una tale reazione signorina.-
-Ok magari saranno stati due. Volevo dormire e temevo che uno non sarebbe bastato.-
-Bastato per dormire o per suicidarsi?- insinuò alzando finalmente gli occhi da quella cartellina.
-Che ha detto?- scattai io seduta.
Harry e Liam tentarono di rimettermi giù.
-Sulle scatole dei sonniferi c’è sempre l’avvertenza di prenderne solo uno e sono chiaramente scritte le conseguenze di un abuso.-
-Io non volevo suicidarmi. Volevo solo dormire.-
-Ah si? Perché dalla sua cartella medica mi risulta che lei sia stata qualche anno in terapia da uno psichiatra e che sia stata ricoverata in ospedale parecchie volte per i tagli che si era auto inflitta e una volta perché si era rotta un braccio e qualche costola dopo essersi buttata dal balcone di casa.-
I ragazzi si voltarono verso di me.
Liam abbassò lo sguardo.
Sapevo perché faceva così.
 
-Smettila per favore.- mi aveva detto Liam per la centesima volta.
Io tenevo in mano quella lametta che da parecchi mesi ormai era diventata indispensabile.
Il sangue colava lentamente dal mio polso scivolando sui tagli più vecchi.
-Finirai di nuovo in ospedale.- disse Liam.
-Vai via Liam. Un normale quindicenne si diverte in giro, non sta con la sua povera amichetta fuori di testa.-
-Tu non sei fuori di testa.-
-E allora perché devo andare da quel fottuto psichiatra 3 volte alla settimana?-
Lui aveva abbassato la testa e poco dopo avevo visto alcune lacrime scendere sulle sue guance.
Mi ero sentita in colpa.
Non doveva stare male per colpa mia, non se lo meritava.
Buttai la lametta dalla finestra e andai a fasciarmi il polso prima di tornare da Liam.
Stava ancora piangendo.
Allora mi ero seduta accanto a lui e gli avevo messo un braccio attorno alle spalle.
-Non lo faccio più te lo prometto però smetti di piangere per favore.- gli avevo detto.
Lui si era asciugato le lacrime e mi aveva sorriso.
Avevo resistito una settimana.
Avevo promesso di non tagliarmi più, così avevo dovuto trovare altro.
Tante volte io e Liam eravamo usciti sul balcone e avevamo guardato giù pensando se si poteva saltare giù e restare vivi.
E io quella volta ci avevo provato ed ero sopravvissuta.
Liam in ospedale però non ne era stato felice neanche un po’.
-Promettimi che non tenterai mai più di farti del male in nessun modo. Promettimi che non farai mai niente per andartene da me. Promettilo.- mi aveva detto in lacrime.
E io avevo promesso.
E avevo mantenuto la promessa, ma lui conosceva la parte più oscura di me ed era normale la reazione che ebbe.
 
-Avevi promesso.- disse alzandosi dalla sedia.
I ragazzi lo guardarono male.
-Liam io non ho tentato il suicidio devi credermi.- dissi fra le lacrime.
I suoi occhi erano lucidi.
-Ci hai provato troppe volte. Non posso crederti ora, mi dispiace.- disse andandosene prima che qualcuno vedesse le sue lacrime.
-Le prenderò un appuntamento con lo psicologo dell’ospedale. Dopo che lui l’avrà visitata deciderò se rimandarla a casa o mandarla in un posto dove verrà curata.- disse il dottore.
-È opportuno che sia lasciata sola fino alla visita.- aggiunse rivolto ai ragazzi.
Harry fece per allontanarsi.
Gli presi la mano.
-Io non volevo uccidermi Harry, lo sai.-
-Non posso saperlo, Liam ti conosce meglio di chiunque non io.-
Uscirono tutti lasciandomi da sola.
 
Ero nello studio di quello psicologo da quasi due ore.
Quello non era antipatico come dottore.
Avevamo parlato tanto di tutto ciò che di brutto mi era capitato nella vita ed ero esausta.
Rivangare tutti quei ricordi mi stancava molto.
-Christie io non credo che tu abbia tentato di suicidarti coi sonniferi.-
-Davvero? Perché solo lei lo crede?-
-Perché ora so tutto di te e capisco come funziona la tua mente.-
-Anche Liam mi conosce così bene e non mi ha creduto.-
-Lui ha vissuto in prima persona il tuo dolore e ha solamente paura che ci ricadi. È quella paura che lo acceca tutto qui.-
-E il dottor Mallard?-
-Il dottor Mallard è un coglione.- mi disse.
Risi.
-Ecco vedi. Le ragazze che tentano il suicidio non riescono a ridere così.-
-Grazie, Dottor Greyson. Ora tornerò a casa?-
-Ma certo. Non c’è motivo di tenerti ancora qui se non hai nulla. Se avrai voglia di parlare un po’ o di sfogarti questo è il mio biglietto da visita.-
Presi il biglietto e l’infermiera mi riportò in camera.
Mi vestii e misi le mie cose nel borsone.
-Sono venuti a prenderti cara. Stammi bene mi raccomando.-
Le sorrisi prima di andare in corridoio.
Liam era appoggiato al muro.
Mi venne incontro guardandomi bene un minuto.
-Giurami che non hai tentato il suicidio. Ho bisogno che giuri guardandomi negli occhi.- mi disse.
-Te lo giuro Liam.-
-Giuramelo su Annie.-
Rimandai indietro il groppo che mi era venuto in gola sentendo quel nome.
Lo guardai negli occhi.
–Ti giuro su Annie che non ho tentato il suicidio Liam.-
Lui mi abbracciò stretto e io ricambiai.
-Mi dispiace di non averti creduto.-
-Mi dispiace che tu ti sia preoccupato tanto.-
Mi staccai da lui e lui mi prese il borsone.
-Andiamo a casa adesso.- disse mettendomi un braccio attorno alle spalle.
Appena entrammo in casa sentii un buon profumino.
Andammo in cucina.
-Pizza party!- disse Niall appena entrammo.
-Che significa questo?- chiesi guardando la tavola piena di diversi tipi di pizza.
-Non l’abbiamo più fatto e abbiamo pensato che fosse il momento giusto. E anche il modo migliore per festeggiare il tuo ritorno.-
Io gli sorrisi.
-Grazie davvero.-
-E non hai ancora visto il dessert.- disse Harry.
Mi fece vedere un piatto pieno di biscotti con gocce di cioccolato ricoperti di Nutella.
-Grazie di tutto ragazzi, davvero. Allora si mangia?-
 
Stavo togliendo le cose dal borsone per rimetterle nell’armadio.
Mi sedetti sul pavimento della mia stanza in fondo al letto.
Guardai i miei polsi ruotandoli alla luce.
Alcune linee ancora si vedevano leggermente.
Non ci facevo più caso da così tanto tempo ormai.
Sospirai.
Qualcuno bussò leggermente alla porta.
Harry entrò nella mia stanza timidamente.
-Oh. Entra.- gli dissi.
Venne a sedersi accanto a me.
-Come stai?-
-Meglio ora che sono a casa.-
-Mi dispiace davvero di non averti creduto in ospedale.-
-Ehi è normale davvero. Non avevi sufficienti informazioni per capire fino in fondo la situazione.-
-Perché lo facevi?-
Sospirai di nuovo.
–Io.. Ero tormentata dagli incubi perennemente, non riuscivo a dormire. Allora desideravo solo essere morta quella notte coi miei genitori perché per come andava la mia vita pensavo che anche la morte fosse meglio di quello che passavo. E allora mi autopunivo per non essere morta. Era solo una punizione. Quando mi sono buttata dal balcone però era perché volevo solo farla finita e raggiungere i miei genitori.-
-Cosa ti ha spinto a non farlo più?-
-L’avevo promesso a Liam. Ogni volta che mi facevo del mare lui soffriva per me e volevo solo che smettesse di stare male. E poi sapevo di non potermene andare. C’erano persone che non potevo lasciare.-
-Liam.-
-Si.. anche lui.-
Sembrava volesse pormi un’altra domanda, ma non lo fece.
-E adesso men che meno me ne posso andare.-
-Perché?-
Mi voltai verso di lui.
–Perché le persone che non posso lasciare sono aumentate.-
-Dimmi chi è sopraggiunto e perché non lo puoi lasciare.- disse con un sorriso.
Voleva che lo dicessi apertamente.
Allora decisi di temporeggiare un po’.
-Niall prima di tutto perché mi prepara i Pizza Party e mi fa le frittelle.-
-Poi?-
-Zayn perché oramai lo shopping senza di lui non lo posso più fare.-
-Altro?-
-Louis ovvio. Mi fa divertire troppo non lo posso lasciare. E poi..-
Fremeva per sentirmelo dire.
-E poi ci sei tu. Non me ne posso andare Harry perché sei diventato essenziale oramai.-
-Era quello che volevo sentire.- disse prima di abbracciarmi.
Non avevamo risolto la nostra situazione, non ci eravamo messi insieme.
Da un certo punto di vista eravamo ancora in fase di stallo, ma avevamo bisogno l’uno dell’altra e per ora era tutto ciò che ci serviva sapere.
-Quando vedi o senti Alex digli che mi dispiace di averlo colpito.-
Lui rise.
-Ha avuto una vocina strana per un po’ dopo che l’hai colpito.-
-È il colpo infallibile. L’autodifesa è una delle poche cose utili che ho imparato stando con Drew.-
-Una ragazza non dovrebbe difendersi, dovrebbe avere qualcuno che si prende cura di lei e si assicura che non le succeda nulla.-
-Non c’è sempre qualcuno disposto a proteggerci, dobbiamo potercela cavare anche da sole.-
-Tu hai la fortuna di avere cinque guardie del corpo quindi sei apposto.-
-Promesso?-
-Non permetterò a niente e nessuno di farti ancora del male, te lo prometto.-
-Bene, di notte la tua camera è più sicura della mia..-
-e anche più comoda.- mi interruppe.
-..quindi penso che stanotte dormirò da te.-
-Ok. Devi riuscire a farmi una faccina decente.-
-Difficile impresa. Il tuo corpo perfetto non vuole essere rovinato da una faccina di Nutella.-
Tornammo poi in salotto dagli altri per guardare un po’ di tv.
Dopo cena facemmo qualche partita alla wii e poi io e Harry andammo in camera sua.
Mi sdraiai sul suo letto mentre lui prendeva la Nutella.
-Ti arrendi alla perfezione del mio corpo?-
-Si, faccine decenti non riesco a farle sulla tua pancia quindi lascio stare. Disegna tu.- dissi scoprendomi la pancia.
-Io ho bisogno di più spazio per disegnare.- mi disse sedendosi sul letto.
Mi misi a mia volta seduta.
-Alza le braccia.- mi disse.
Obbedii.
Lui lentamente mi sfilò la maglia poggiandola lì accanto.
Mi sdraiai nuovamente sul letto.
Lui iniziò a disegnare una linea che da sotto il seno arrivava all’ombelico e.. era una freccia.
-Dai cretino.- gli dissi ridendo.
Lui iniziò a pulirmi.
Con la lingua partiva dall’ombelico e lentamente tornava su fin sotto il seno.
Chiusi gli occhi per nascondere le scintille che sapevo ci avrebbe visto.
-Apri gli occhi.-
-Non posso.-
-No?- mi chiese prima di iniziare a baciarmi il collo.
I fremiti del mio corpo aumentarono.
Istintivamente misi le mia braccia attorno alla sua schiena per stringerlo di più a me.
-Harry. Penso mi stia venendo voglia di fare sesso con te. Non va bene questa cosa.-
-Perché non va bene? Cosa c’è di male?-
Incollò le sue labbra alle mie e io non riuscii a non ricambiare il bacio.
Dovevo riuscire a fermarmi prima che fosse troppo tardi.
Si staccò un momento tornando a baciarmi il collo.
-Siamo amici Harry, non possiamo.-
Lui rassegnato si sdraiò accanto a me.
Mi misi su un fianco per guardarlo.
Quando si era tolto la maglietta?
-Lo sai che se lo facciamo poi cambia tutto.-
-Non deve cambiare per forza.- mi rispose lui.
-E invece è inevitabile.-
-L’abbiamo già fatto e non è cambiato nulla. Siamo rimasti amici.-
-Lo so, ma avevo dei motivi per averlo fatto, lo facevo per ripicca. Se invece lo faccio perché ne ho voglia io lo so che cambierà tutto. Almeno da parte mia.-
-Mi vuoi dire che se e quando faremo sesso non per ripicca verso qualcuno vorrà dire che ti sei innamorata di me?-
-In quel caso avremo fatto l’amore, non sesso.-
-Quante complicazioni.-
-Lo so.- risposi sospirando.



*Look at me carrots*

ok voi vi chiederete "ma questa mongola non ha niente di emglio da fare che mettere il nuovo capitolo all'1 di notte quasi?"
ahahah e avreste pienamente ragione..
volevo metterlo prima ma stavo guardando i tuffi maschili ed ero sovraeccitata per Tom Daley quindi non ci stavo col cervello ahahah capitemi..
ok quindi il grande interrogativo che verrà fuori da questo capitolo sarò: chi cazzo è Annie? ahahah
non ve lo dicoooo.. è u'altro mistero che verrà svelato più avanti. forse..
ero combattuta su questo capitolo perchè non sapevo se fare andare Kitty in qualche centro di riabilitazione oppure farla tornare a casa, ma alla fine ho deciso per questa soluzione.. spero vi piaccia :)
da questo capitolo viene anche fuori che Kitty ha passato davvero altri brutti momenti e Liam con lei visto che le era sempre accanto :)
mi siete calati con le recensioni e questo non me gusta ahahah no seriamente le vostre recensioni sono importanti per me, perchè la maggior parte delle volte mi danno lo stimolo per continuare a scrivere percià continuate a recensire :)
un grazie a tutte le anime buone che mettono o hanno già messo la mia FF fra le seguite/ricordate/preferite ejfhejhfkej
byeee
       Simo

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Capitolo 14
*** Il brodo tesoro ***




 

Mossi leggermente la mano mentre mi svegliavo.
Sentivo la pelle nuda sotto di essa.
Pensando di chi fosse mi scappò un sorriso.
Ricordavo con chi avevo dormito e ricordavo che quel qualcuno aveva dormito senza maglietta.
Avevo una mano sul suo petto e sentivo il battito regolare del suo cuore.
Alzai la testa e lo vidi tutto concentrato con una matita in mano che scriveva qualcosa su fogli di carta.
-Cosa scrivi?-
-Ehi. Buongiorno. Emmm.. no niente.- disse cercando di mettere via i fogli.
-Perchè non mi fai vedere? Hai qualcosa da nascondere?-
-No.. è che.. niente sono solo cavolate.-
Allungai la mano verso di lui.
Lui alzò gli occhi al cielo e poi sospirando mi diede i fogli.
Erano frasi scombinate, sembravano quasi versi di una canzone incompleta.
 
From the moment I met you, everything changed
I knew I had to get you
Whatever the pain
I had to take you and make you mine
 
I would walk through the desert
I would walk down the aisle
I would swim all the oceans, just to see you smile
Whatever it takes, it's fine
 
I won't be leavin', till I finish stealin' every piece of your heart
Every piece of your heart
 
I know your heart's been broken, but don't you give up
I'll be there, yeah I know it
To fix you in love
It hurts me to think, that you have ever cried
 
And I will steal us a car
And we will drive to the stars
I will give you the moon, it's the least I can do
If you give me the choice

 
 
-Cosa è?- gli chiesi.
-Una canzone forse, ma forse semplicemente pensieri.-
-Li hai scritti tu?-
-Si.-
Li rilessi ancora.
Sembravano scritti per me.
Dovevo sapere.
-Li hai scritti pensando a qualcosa in particolare?-
-No, bè non esattamente. Io li ho scritti punto.-
Era voltato verso la finestra.
Presi il suo viso fra le mani e lo voltai in modo che mi guardasse negli occhi.
-Li hai scritti pensando a me?-
-Che importanza ha?-
-Ha importanza per me. Ora mi rispondi?-
-Può darsi che io stessi pensando un pochino a te quando li ho scritti.- ammise.
Io gli sorrisi.
Poi mi avvicinai alle sue labbra poggiandoci sopra le mie.
Mi staccai dopo un momento.
-Questo per cosa era?-
-Perché mi piace ciò che hai scritto.-
Sorrise.
-Credo che dovrei scrivere più spesso allora.-
Ricambiai il suo sorriso baciandolo di nuovo.
-Come è quindi la melodia di questa canzone?-
-Te l’ho detto non so neanche io se è una canzone. Sono cose che ho scritto senza pensare a nessuna melodia. Le ho semplicemente scritte perché mi veniva di fare così. Non so.-
-Mi scriverai una canzone un giorno?-
-Non so se ne sono capace.-
-Basta fare allenamento. Non c’è fretta. Così sei sulla buona strada però.- dissi indicando i fogli.
Mi alzai dal letto e mi stiracchiai.
Harry rimase a letto.
-Tu oggi non ti alzi?- gli chiesi.
-No, oggi dormo tutto il giorno.-
-Oh non credo proprio.- dissi tornando verso il letto.
Gli presi un braccio e tentai di farlo alzare.
Nel cercare di tirarlo su finii per terra scatenando le sue risate.
A quel punto si mise seduto sul letto guardandomi.
Io incrociai le braccia.
-Dai non è colpa mia.- mi disse col sorriso sulle labbra.
-Invece si.-
-Invece no.-
-Ho fame.- dissi alzandomi dal pavimento.
Lui rise e insieme andammo in cucina.
Erano tutti a fare colazione e c’era anche qualcuno in più.
C’era una donna seduta al tavolo che quando ci sentì arrivare si voltò verso di noi.
Mi guardò un momento dalla testa ai piedi.
La conoscevo bene.
Si alzò e mi venne incontro.
-Cara ma sei proprio tu?-
-Felice di rivederti Karen.-
-Oh piccola.- mi disse abbracciandomi.
Gli abbracci della madre di Liam li avevo sempre adorati perché mi ricordavano tanto quelli di mia madre.
Si allontanò e mi prese il viso tra le mani quasi per controllare che fossi reale.
-Quasi non ti riconoscevo.- mi disse.
-Era la ciocca azzurra che mi distingueva dagli altri.-
-No. È la tua testa dura che ti ha sempre distinta dagli altri.-
-Anche quella.-
-Sei cambiata così tanto piccola mia. Un anno fa eri una giovane sbandata che partiva per gli Stati Uniti e ora sei..-
-Una giovane sbandata che è tornata a casa.-
-No invece. Sei più di questo. Sei una donna vera ora.-
-E che donna.- commentò Harry sottovoce.
Gli lanciai un’occhiataccia.
Karen lo notò.
-E tu non mi saluti scusa?- gli disse lei.
Lui l’abbracciò velocemente.
-Eri così occupata nel tuo momento con la giovane sbandata che ho pensato non fosse carino interrompervi.-
Lei spalancò gli occhi.
-E da quando non ti sembra carino interrompere scusa?- gli chiese la donna.
-Tesoro ma da quando è cambiato così?- continuò rivolta a Liam.
-La giovane sbandata ha portato molti miglioramenti.- gli rispose lui.
Karen tornò a guardare me, poi Harry.
Dal suo sguardo sapevo cosa aveva pensato, ma se nemmeno i ragazzi capivano cosa c’era tra me e Harry spiegarlo a lei sarebbe stato ancora più inutile quindi lasciai perdere.
Lui andò a fare colazione.
-Porti qualcosa anche a me?- gli chiesi.
Intanto andai a sedermi sul divano con Karen.
Lei cercava di guardarmi i polsi senza farsi vedere.
-Non ci sono nuovi segni tranquilla. Ho smesso davvero.- le dissi.
-Scusa tesoro, io lo so. Però cerca di capire anche me, sei stata lontana un anno. Voglio solo accertarmi che tu stia bene.-
-Ora sto bene davvero. Non ti devi preoccupare di niente. E poi c’è Liam a tenermi sott’occhio.-
Lui mi sorrise.
Harry tornò portandomi una fetta di pane tostato con sopra la Nutella.
Gli riservai un mega sorriso.
Addentai il pane e tornai a guardare Karen.
Lei mi guardava allibita.
Che avevo fatto?
Mi ero sporcata col cibo?
Controllai la maglia, ma non c’era alcuna traccia.
-Cosa ho fatto?- le chiesi ancora con la bocca mezza piena.
-Hai sorriso, sai da quant’è che non ti vedevo sorridere così?-
-Almeno cinque anni credo.- dissi io.
Lei mi sorrise tristemente.
-Si. Di solito sorridevi così solo quando il tuo papà ti portava a vedere la partita della nazionale.-
Sorrisi anche io al ricordo.
Non ero mai stata una che sorrideva molto.
Ero davvero cambiata.
Con Harry sorridevo sempre e per ogni minima cosa.
Forse era proprio quella la chiave di tutto.
-Karen è normale. Io sono stupendo, farei sorridere anche uno con la faccia paralizzata.- commentò Harry.
-Sisi e distruggeresti le palle anche a chi non le ha.-
Ora io la guardai allibita.
-Perché con me non hai mai parlato così?-
-Tesoro con te non era facile parlare in nessun modo. Ricordi il servizio di piatti di zia Grace?-
-Ah. Giusto.-
-Questa storia non la conosco.- disse Zayn.
-Niente. Io e Karen avevamo avuto una piccola conversazione.-
-Discussione.- mi corresse lei.
-Bè si.. perché avevo fatto di nuovo a botte a scuola.-
-Io ho tentato di farla ragionare quando è tornata a casa e la signorina in tutta risposta ha scaraventato il servizio di piatti per terra.-
-Ok, ma lo odiavamo tutti quel servizio. Era quello delle melanzane con la faccina.-
-Tu hai rotto un servizio di piatti a Karen?- chiese Niall.
-Si.. però poi mi ero sentita in colpa.-
-Mi ricordo.- disse Liam in tono triste.
 
 
Mi ero liberata buttando tutti quei piatti per terra.
Ero sempre frustrata e quello era stato un bel modo per togliermi un peso.
Karen mi stava guardando con quel suo solito sguardo sconsolato.
Quello che aveva sempre quando mi comportavo male e lei non poteva farci niente.
Non aveva detto più nulla e si era semplicemente chinata a terra a raccogliere i pezzi sparsi in tutta la stanza.
Mi sentii in colpa.
Lei non aveva colpe di quello che facevo, non doveva pagarne le spese.
Serrai i pugni.
Raccolsi un pezzo dal pavimento e andai in camera.
Mi sdraiai sul letto e poggiai la scheggia affilata sul cuscino.
Non sapevo bene cosa volevo farci.
Perché stava andando tutto così male?
Il tizio a scuola non aveva fatto nulla di male in fondo.
Non aveva fatto nulla a Liam.  
Semplicemente mi aveva guardata in quel modo.
Da quando erano morti i miei avevo visto spesso quello sguardo.
Lo sguardo da riservare alla povera ragazzina che era stata violentata dall’assassino dei suoi genitori.
Liam entrò in camera.
-Cosa è successo di sotto?- mi chiese.
-Non volevo. È stato un impulso.-
Lui notò la scheggia sul mio cuscino.
-Quella?-
La presi rigirandomela fra le mani per guardarla.
Mi tagliai accidentalmente.
-Ahia.- esclamai ributtandola sul letto.
-Ecco lo sapevo.- disse Liam avvicinandosi a controllare la mia ferita.
In quel momento capii.
Meritavo quella punizione.
Non era giusto che me la prendessi sempre con Karen e col mondo intero.
Non se lo meritavano, io si.
Scansai Liam e ripresi la scheggia in mano.
La strinsi forte finchè del sangue non colò sul letto.
-Smettila subito! Smettila, così ti fai male.- appena vidi le lacrime sul suo viso mollai la scheggia.
Lui la prese velocemente e la lanciò dalla finestra.
Non era certo la fine, anzi era solo l’inizio.
Da allora i tagli sulle mani e sui polsi non fecero che aumentare.
Così come le lacrime di Liam ogni volta che lo facevo.
Da quel giorno diventai piuttosto taciturna con Karen.
Avevo sempre paura di dire qualcosa che avrebbe potuto ferirla più di quanto già non soffrisse a causa mia.
L’unico con cui avevo conversazioni decenti era Liam anche se la maggior parte di esse riguardavano i miei problemi di autolesionismo.
 
 
Li guardai entrambi.
Nonostante tutto ciò che gli avevo fatto passare erano ancora lì tutti e due.
Pronti ad afferrarmi al primo segno di cedimento.
Non meritavo tanto.
-Grazie Karen. Per tutto ciò che hai fatto per me. E scusa per tutto ciò che ti ho fatto passare. Non volevo sconvolgere la tua vita.-
Lei mi abbracciò.
–Non devi scusarti di niente tesoro. E non hai affatto sconvolto la mia vita. Al massimo ci hai aggiunto un po’ di pepe.-
Le sorrisi.
-Ehi. E io? Cosa ho aggiunto alla tua vita?- chiese Liam.
-Il brodo tesoro.-
Scoppiai a ridere e così facemmo tutti.
Liam mise il broncio.
Andai da lui.
-Credo di dovere un mare di scuse anche a te.- gli dissi.
-Per cosa?-
-Per tutte le lacrime che hai versato a causa mia. Nessuno merita le tue lacrime Liam, nessuno. Sei credo la persona più meravigliosa che io abbia mai conosciuto, davvero.-
Mi sorrise prima di stringermi forte a sé.
-Karen vuoi vedere Parigi?- disse Harry.
-Come Parigi?-
Lui la prese per mano trascinandola in camera.
Io e Liam lo seguimmo.
Lei stava ammirando la parete con occhi sognanti.
-L’hai fatta tu?- chiese.
-Io e Christie l’abbiamo fatta. E anche quello.- rispose Harry indicando il dipinto sopra il letto.
-Sono meravigliosi davvero.-
-I miei graffiti in garage erano l’allenamento per arrivare a questo.- dissi a Karen.
-Che graffiti?- chiese Harry.
-Una volta la lasciammo a casa da sola e quando tornammo era in garage con una bomboletta spray in mano. Aveva riempito il garage di graffiti.-
Io e Karen tornammo in salotto e i ragazzi andarono in cucina.
Ecco bravi che lasciavano un po’ spazio a noi donne.
Harry tornò in salotto dopo un minuto.
-Karen resti a pranzo?-
-Certo.-
-Che preparo?- chiese il riccio.
-Per me è uguale.-
-Dolcezza cosa vuoi mangiare? Ti ricordo che la Nutella per pranzo è un no.- mi disse.
-Emm. Ho voglia di fritto misto e patatine fritte.-
-Ok.- detto questo tornò in cucina.
Lo seguii con lo sguardo finchè non sparì, poi mi voltai verso Karen.
-Non è ciò che pensi.- misi subito in chiaro.
-Oh tesoro avanti, ti conosco. Lui ti fa sorridere in quel modo e tu lo guardi con quella luce negli occhi.-
-È complicato Karen. Ricordi cosa aveva detto lo psicologo sui sentimenti?-
-Si. Aveva detto che la tua sfera emotiva aveva subito molti danni a causa di ciò che ti era accaduto.-
-E che le persone che subiscono traumi come il mio difficilmente riescono a provare ancora sentimenti come l’amore. E che anche se succedesse questo porterebbe solo altri sconvolgimenti nella mia testa.-
-Lui cosa ne sapeva della tua testa?-
-Sono stata in cura da lui 4 anni. La mia testa la conosceva eccome.-
-Ma non il tuo cuore piccola. Quello lo conosci solo tu. L’amore non è una questione di testa.-
-Con la morte dei miei genitori anche il mio cuore ha subito danni.-
-Lo so tesoro ma di che hai paura? Che se ti innamori i cerotti che hai sul cuore si romperanno facendoti soffrire ancora?-
-Karen io non voglio più stare male.-
-Pensi che Harry potrebbe mai farti stare male?-
-Io.. non lo so.- ammisi.
-Devi fidarti di quello che senti piccola.-
-Non lo so nemmeno io quello che sento.-
-Perché non ascolti.-
-Cosa dovrei ascoltare?-
-Devi ascoltare il cuore e non tenerlo chiuso in una scatola.-
-Ci proverò.-
-Era quello che volevo sentire.-
-Ragazze il pranzo è pronto!- ci urlò Zayn dalla cucina.
Li raggiungemmo e ci mettemmo a tavola.
Durante il pasto io continuavo a guardare Harry in cerca di qualcosa che mi facesse capire.
Cercavo i segni dell’innamoramento, ma finii solo col sembrare una mezza stalker.
Dopo pranzo Karen restò ancora un’oretta e poi se ne andò.
Io andai in cucina per lavare i piatti che erano rimasti nel lavello.
Sapevo che lui aveva notato gli sguardi durante il pranzo e che sarebbe venuto a stuzzicarmi al riguardo e infatti mi raggiunse in cucina.
-Stavi provando la vista a raggi X prima?- mi chiese appoggiandosi al lavello accanto a me.
-Se avessi voluto provarli non ti avrei certo guardato in faccia ti pare?-
Lui rise e poi si scompigliò i ricci.
-Lo sai che per vedermi nudo basta chiedere.-
Risi.
-No dai seriamente.- mi disse lui.
-Niente è che Karen riesce sempre a mettermi confusione in testa e stavo cercando di riordinare le idee.-
-Avete parlato di me?-
-Si. Di me e di te per cercare di capire qualcosa.-
-Ne avete tirato fuori qualcosa di costruttivo?-
-Direi di no.-
-Come sempre quando si tratta di noi del resto.-
Feci un mezzo sorriso.
In effetti era vero.
Quando si parlava di noi non si riusciva mai a concludere nulla.
-Che si fa oggi?- mi chiese.
Ci pensai un momento.
-Ho bisogno di passare del tempo sola con te per mettere ordine nella mia testa.- dissi.
Vidi i suoi occhi accendersi impercettibilmente.
Probabilmente dopo quella giornata sarebbe arrivata la vera svolta fra noi.
Sia che fosse stata in positivo che in negativo.



*Look at me carrots*

Avrei messo il capitolo già ieri sera ma come saprete i 5 figli di buone donne erano alle Olimpiadi e non avevo il cervello connesso ahaha
no seriamente sono stati meravigliosi e ioero una fontana m aora stop..
parliamo del capitolo.. allora ecco che qua entra in gioco la madre di Liam e con lei vengono svelati altri momenti del passato di Kitty..
in questo capitolo spero di avervi fatto capire un po' meglio il suo prsonaggio e la sua evoluzione in modo che capiate come mai Karen la trova così diversa..
Karen però non svela solo questo ma riesce anche a mandare in fumo la testolina di Kitty sulla faccenda Hazza essi..
chissà che ci sia finalemnte la svolta che state aspettando? ahahah chi lo sa..
aspetto di sapere cosa ne pensate per mettere il prossimo e come al solito la prima a recensire avrà l'anticipazione :)
byeee
       Simo

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Capitolo 15
*** Tesoro tu non sei Francisco Lachowski ***




 

Eravamo pronti per uscire.
In un certo senso era come una sorta di primo appuntamento.
Due persone normali uscivano insieme la prima volta per vedere se avevano cose in comune e vedere se poteva funzionare una relazione fra loro.
Io e Harry già ci conoscevamo e anche piuttosto bene ormai.
Dovevo uscire con lui e passarci un po’ di tempo da sola per decifrare i miei sentimenti.
Sembrava lui mi leggesse nel pensiero perché appena fummo fuori.
-Quindi. Tu oggi pomeriggio dovresti capire ciò che provi?-
-Bè. Dobbiamo capire ciò che proviamo.-
-Parla per te che io già lo so cosa provo.-
Mi fermai.
-Ah si? Perché non mi avevi detto ancora niente?-
-Pensavo che avrei potuto influenzare la tua decisione e spingerti così in una direzione che non è quella che realmente vuoi.-
-Ok ma se tu non sei interessato a qualcosa di più non è necessario che in questa giornata io debba decidere se lo voglio.-
-Ehi. Questa eventualità non esiste. Se alla fine di questa giornata vorrai restare così come siamo bene, se invece vorrai fare un passo avanti ancora meglio. Mi basta che resti al mio fianco, il modo importa, ma relativamente.-
-Ok.-
Camminammo un po’ stretti nelle nostre giacche.
Era Marzo eppure faceva ancora piuttosto freddo.
-Tu sai che in questo periodo a Los Angeles vanno già in giro in bermuda ormai?- dissi.
-Qui a Londra invece si gela dal freddo. Il lato positivo però è che quando fa così freddo hai la scusa per farti riscaldare dall’abbraccio di chi ti sta vicino.- disse allargando le braccia.
Mi abbandonai al calore del suo corpo.
Stavo decisamente meglio così.
-Mi sa che hai ragione.- commentai facendolo sorridere.
-Io sbaglio raramente.-
Sciolsi l’abbraccio.
-Ti prego. Vogliamo parlare del maglione verde marcio che ti sei messo l’altro giorno?-
-Ok primo non è stata una mia idea, ma di Zayn e secondo, anche i modelli durante le sfilate li mettono quelli.-
-Tesoro tu non sei Francisco Lachowski. Lui si può permettere di vestirsi in un certo modo, ma tu è meglio che eviti.-
Sbuffò e continuammo a camminare lungo la strada.
In giro a quell’ora c’erano persone di tutte le età.
C’erano dodicenni con lo skateboard, gruppi di ragazzine che parlavano dei loro attori e cantanti preferiti, mamme che portavano i bambini al parco, studenti che facevano pausa dai libri prendendo qualcosa da Starbucks.
Andai al bancone a ordinare.
-Un frappuccino alla fragola con panna e vaniglia e dei brownies al doppio cioccolato.- dissi a quello che stava dietro il bancone.
Harry mi guardò strano un momento, poi ordinò a sua volta.
-Io prendo un cappuccino.-
-Da portare via?- ci chiese lui.
-Si, grazie.-
Prendemmo il nostro nutrimento e poi uscimmo.
-Perché non abbiamo mangiato dentro?- mi chiese.
-Perché c’è un posto più bello.-
Camminammo due minuti fino a raggiungere la bellissima entrata di Hyde Park.
Era sempre bellissimo passare sotto quella grande arcata.
Andammo in riva al Serpentine Lake su una delle panchine disseminate sul prato.
Era il posto che in assoluto preferivo al mondo.
A Los Angeles c’erano tanti posti meravigliosi ma quella panchina che dava sul lago in quel parco era la cosa migliore che avessi mai visto.
Bè forse la seconda.
Guardai Harry seduto accanto a me.
Stava guardando l’acqua e nei suoi occhi di smeraldo ora c’erano delle meravigliose sfumature azzurrognole.
Tornai a bere il mio frappuccino guardando il lago.
-Pensa se continuando a scrivere canzoni poi diventi famoso e ti esibisci qui ad Hyde Park di fronte a migliaia e migliaia di persone.- dissi io.
Rise un pochino.
-Come i Queen? C’era il parco pieno di persone. Era bellissimo.-
-Più di 200.000 se non sbaglio.-
-Si. A vedere le foto su Internet sembrano tante formiche. Chissà cosa si prova ad esibirsi di fronte a tanta gente.-
-Deve dare tanta di quella soddisfazione da bastarti per una vita intera. Che poi a dire la verità io so solo che sai scrivere perché sul canto ancora non posso dire nulla perché non ti ho mai sentito.-
-Farei scappare tutte le papere che ci sono nel lago. E gli scoiattoli si suiciderebbero giù dagli alberi.-
Allora mi alzai e mandai via tutte le papere che c’erano nelle vicinanze e poi corsi verso gli alberi attorno alla panchina muovendomi come una forsennata per far scappare tutti gli scoiattoli che c’erano in giro.
Tornai a sedermi.
Lui si stava sbellicando dalle risate.
-Ora che tutti gli animali del parco mi odiano il minimo che puoi fare è cantarmi una serenata.-
-Per le serenate serve anche la chitarra.-
-Sono una che si accontenta.-
Lui sorrise guardando per terra.
Alzò di nuovo lo sguardo su di me.
-Cosa vuoi che ti canti?-
-È la giornata in cui decido perciò ci penserei bene a cosa cantarmi.- dissi con un sorriso.
Rise ancora un momento poi si voltò tutto verso di me e si mise a gambe incrociate sulla panchina.
Io mi misi nella stessa posizione davanti a lui.
Mi prese la mano con fare teatrale.
Sogghignai un momento.
Poi iniziò a cantare.
 

Isn't she lovely
Isn't she wonderful
Isn't she precious
Less than one minute old
I never thought through love we'd be
Making one as lovely as she
But isn't she lovely made from love


All’inizio sembrò titubante, come se avesse paura di farmi scappare o qualcosa del genere.
Però man mano vide i miei occhi illuminarsi prese più confidenza con quella voce meravigliosa che aveva.
 

Isn't she pretty
Truly the angel's best
Boy, I'm so happy
We have been heaven blessed
I can't believe what God has done
Through us he's given life to one
But isn't she lovely made from love

Isn't she lovely
Life and love are the same
Life is Aisha
The meaning of her name
Londie, it could have not been done
Without you who conceived the one
That's so very lovely made from love

 
 
Finì di cantare e aspettò che dicessi qualcosa.
-Non per essere volgare ma.. porca puttana perché non sei già famoso scusa?-
Lui rise.
-No seriamente Harry non sto scherzando. Scrivi canzoni che sono una meraviglia. Hai una voce bellissima e sai cantare altrettanto bene. Sei simpatico, divertente, sai essere la persona più dolce di questo mondo e sei bello da far stare male. Il mondo ti amerebbe.-
In quel momento fui colpita da qualcosa.
Si un ragazzo come lui era da amare, era il tipo di persona a cui tutti possono affezionarsi.
Io sapevo di non essere come il resto del mondo ma forse ciò che lui era era anche più forte del mio essere diversa.
Quanto era contorta la mia mente.
-Ma il mondo non sa della mia esistenza. Quindi per il momento mi faccio amare da mia madre e basta.- disse con un mezzo sorriso.
Sapevo perché aveva sottolineato quella frase.
-Comunque non ti sei mai sperticata in così tanti complimenti per me. Sono commosso.- disse fingendo di mettersi a piangere.
-Ecco perché di solito non lo faccio. Poi non mi prendi sul serio e allora vaffanculo.- dissi alzandomi dalla panchina.
Non ero arrabbiata.
Al contrario.
Avrei reagito nel suo stesso modo se lui mi avesse fatto dei complimenti.
L’avrei preso sul ridere perché noi funzionavamo così.
-Dai torna qui.- mi disse dalla panchina.
Mi voltai verso di lui.
-Allora vieni a prendermi.- dissi iniziando a correre.
Correre mi dava sempre una bellissima sensazione di libertà.
Sentire il vento sulla mia pelle mi faceva sentire viva.
Era da tanto che non correvo così.
Mi voltai in corsa per vedere dove fosse il riccio.
Era a pochi metri da me che ancora mi inseguiva.
Allora accelerai il passo.
Mi ricordai improvvisamente una cosa.
C’era un punto del parco in cui dovevo andare.
Non riuscì a prendermi.
Arrivata all’albero che mi interessava mi fermai poggiandoci la schiena contro.
Pochi secondi dopo Harry mi raggiunse.
Si lasciò andare per terra ai piedi dell’albero.
-Tu mi vuoi morto.- disse ansimando mettendosi di schiena.
-Volevo portarti qua.- dissi alzando gli occhi verso i rami dell’albero.
Lui si mise seduto sull’erba.
-Come mai?-
-Ricordi che ho detto che il mio primo bacio è stato con Liam? È successo proprio qua.-
-Me lo vuoi raccontare?- mi chiese lui con un sorriso.
Mi prese in contropiede.
Mi aspettavo che evitasse l’argomento e invece voleva sentire la storia.
-Avevo di nuovo litigato a scuola e lui mi aveva fatto la predica così appena arrivata a casa avevo mollato lo zaino ed ero corsa qua. Mi raggiunse solo dopo un’oretta. Io ero qui sotto questo albero che guardavo le foglie che cominciavano a spuntare sui rami e lui aveva ricominciato a rompere mentre io volevo solo ascoltare il vento. Così l’ho baciato per farlo stare zitto. Lui è arrossito ed è tornato a casa.-
-Povero. Poi è stato strano quando vi siete rivisti?-
-Non tanto. Lui lo sapeva che non c’era nulla di sentimentale in quel bacio.-
-Non avevi paura che si innamorasse di te?-
-Avevamo 12 anni. Era l’ultimo dei miei pensieri. E poi perché avrebbe dovuto scusa?-
-Oh potrei darti un milione di motivi per cui avrebbe potuto innamorarsi di te.-
Sorrisi leggermente imbarazzata.
-Ero praticamente sua sorella. Il pensiero non mi ha mai nemmeno sfiorata. I miei però ci speravano un po’. Speravano che uno come Liam mi avrebbe aiutata a mettere la testa a posto.-
-Poveri illusi.-
Risi.
-Ci volevi tu a mettermi la testa apposto.- gli dissi con un sorriso.
-Ah perché così è apposto?-
Gli diedi un piccolo ceffone sul braccio.
Guardai di nuovo verso il cielo.
-Se mi vedessero ora.. credo non mi riconoscerebbero.- Harry si alzò da terra e si mise accanto a me scrutando il cielo.
-Io credo che saprebbero chi sei all’istante. Sei sempre stata così. Solo che la ciocca azzurra, il piercing e l’atteggiamento da dura lo nascondevano. Certo io allora non c’ero però credo che la parte migliore di te loro la conoscessero comunque anche se tu la nascondevi.-
-La parte migliore di me.. Liam era forse l’unico a cui non la nascondevo.-
-È facile essere migliori con lui vicino. Riesce a tirare fuori il meglio di tutti .-
-Quando vuoi ci riesci anche tu.-
-Grazie.- mi disse con un altro sorriso.
-Ok direi che è ora di mangiare.-
La cosa bella di Hyde Park era che ci trovavi di tutto.
Il cioschetto degli hot dog fu la salvezza per le nostre pance affamate.
Mangiammo seduti su un'altra panchina dando anche del pane alle papere che ci vennero vicine.
-Da piccolo ne ero terrorizzato.- disse.
-Come mai?-
-Mi avevano beccato quando avevo 7 anni.-
-Tu che gli avevi fatto per farti beccare?- chiesi.
-Perché pensi che io abbia fatto qualcosa di male?-
Continuai a guardarlo senza rispondere.
-Si ok va bene. Io gli avevo strappato una piuma.-
-Visto lo sapevo. Sempre il solito. Che volevi farci con la piuma?-
-Volevo regalarla a una che conoscevo.-
Scoppiai a ridere.
-Già a 7 anni a fare ste cose. Perché non sono stupita?-
-Non prendermi in giro. Io direi piuttosto: a 7 anni già a farsi male per una ragazza.-
-Dettagli. È il minimo che possiate fare per noi.-
-Infatti. Quello che ho sempre detto è che non mi farei nessun problema a prendere un pugno per una ragazza se lei sarà lì a curarmi le ferite.-
Gli sorrisi.
–Questa mi piace.- dissi appoggiando la testa sulla sua spalla.
-La paura delle papere poi quando ti è passata?-
-Un paio d’anni dopo. Avevo vinto un anatroccolo ad una fiera e così vedendolo crescere la paura mi è passata.-
-Bene. Perché quell’oca lì ha delle piume bellissime. Me ne prendi una?- gli chiesi.
-No dai per piacere non mi puoi fare questo.-
-Per favoreeeee.- dissi arricciando le labbra.
Lui sospirò e si alzò dalla panchina.
Inseguì l’oca per 5 minuti finchè lei non prese l’intelligente decisione di volare via.
Nulla di fatto.
-Non la inseguo nel lago.- mi disse.
-Me l’avresti presa veramente la piuma?-
-Se avessi le ali per raggiungere l’oca si.-
-Se tu avessi le ali ne avrei voluta una delle tue.-
-E io te l’avrei data.-
-Quindi niente ali, niente piume, che mi puoi dare in sostituzione?- chiesi.
-Quello che vuoi.-
-Tutto?-
-Tutto quello che ho, tutto quello che sono, tutto me stesso. Tutto.-
Il mio cuore aveva già preso la sua decisione prima ancora che me ne rendessi conto.
Gli sorrisi prima di alzarmi sulle punte dei piedi per baciarlo.
La prima cosa che vidi quando mi staccai e riaprii gli occhi furono le sue fossette.
-Ti accontenti di poco.- mi disse.
Ricambiai il suo sorriso.
In quel momento avendolo così vicino a me sentii qualcosa.
Qualcosa di strano in pancia.
Fame non poteva essere perché avevo appena mangiato.
Potevano essere solo.. le famose e mai provate farfalle nello stomaco.
Poteva essere un segno quello, anzi sicuramente lo era.
Avevo bisogno di esserne sicura perciò dovevo fare una cosa.
-Andiamo a casa? C’è una cosa che devo fare.-
Tornammo a casa ma non tolsi neanche la giacca.
Entrai in salotto.
-Liam. Metti la giacca. Devi accompagnarmi in un posto. È importante.-
-Oook.- un po’ titubante fece come gli avevo detto.
-Torno fra une mezz’oretta.- dissi a Harry dandogli un bacio sulla guancia prima di uscire assieme a Liam.
Appena fummo fuori Liam mi si fece vicino.
-Dove si va?- mi chiese.
-A trovare mamma e papà.-
 


*Look at me carrots*

eccomi qui col capitolo 15 :)
ecco al famosa giornata della decisione di Kitty che si svolge ad Hyde Park..
guardando le Olimpiadi alcune gare si svolgevano qui e mi è piaciuto tantissimo quindi ho deciso che era il posto ideale per questa giornata..
loro.. boh loro sono i soliti, fanno i cretini, ma forse finalmente qualcosa è cambiato ahah chi lo sa..
comunque la mia domanda è. Kitty riuscirà finalmente a decidersi su quello che prova oppure no?
devo ringraziare tutte le meravigliose creature hce continuano a leggere questa storia e tutte quelle che recensiscono sempre jsdbnjkg
la prima che recensisce avrà l'aticipazione :)
ah avrei in mente qualche ideuccia per una nuova FF.. 
ancora niente di sicuro però volevo almeno cominciare a fare il banner ma sono indecisa su come sarà la protagonista femminile quindi quale delle due qui sotto preferite? scrivetemelo nella recensione così poi decido, grazie :)
Byee
      Simo







 

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Capitolo 16
*** Sono solo farfalle ***




 

Il cimitero dove erano sepolti i miei genitori non era lontano così io e Liam andammo a piedi.
Avrei potuto andarci con Harry ma non sapevo come avrei reagito nel vedere di nuovo quel posto e non volevo che lui mi vedesse crollare.
-Quando sei venuta a trovarli l’ultima volta?-
-Prima di partire per Los Angeles.-
Arrivammo finalmente.
Mi fermai un momento davanti al grande cancello, non ero più tanto sicura ora.
Liam mi prese la mano.
-Io sono qui. Ce la puoi fare, ce la faremo insieme, come sempre.- mi disse.
A quelle parole presi coraggio ed entrai.
Era passato più di un anno ma ricordavo ancora perfettamente il luogo in cui si trovarono.
Arrivati davanti alla lapide mi arrestai di colpo stringendo di più la mano di Liam.
Guardai la fotografia che li ritraeva il giorno del loro matrimonio.
Il sorriso sulla faccia di mio padre.
Gli occhi lucidi di mia madre.
Mi inginocchiai a terra.
-Mi dispiace di essere stata via così a lungo.-
Sicuramente se qualcuno mi avesse vista avrebbe pensato che ero pazza, stavo parlando con la fotografia su una lapide.
-Io vorrei davvero che voi foste qui ora perché ne ho bisogno, ho sempre avuto bisogno di voi. Ho solo 18 anni, che posso fare senza i miei genitori accanto?- mi asciugai velocemente le lacrime che avevano cominciato a rigarmi il viso.
Liam se ne accorse comunque.
Si inginocchiò accanto a me circondandomi le spalle con un braccio.
-Papà io credo che se tu sapessi tutte le stronzate che ha fatto la tua “bimba” da quando tu te ne sei andato ti si rizzerebbero i capelli in testa.-
Liam sorrise accanto a me.
-E mamma se tu fossi qui e sentissi ciò che sto per dirti non mi crederesti. Io.. forse mi sono innamorata.-
Liam si voltò verso di me.
-Se tu fossi qui ti chiederei come si fa a esserne sicuri e tu sapresti cosa dirmi. Perché io non sono sicura, non voglio rischiare di farlo stare male se poi la mia era solo un’altra cotta.-
Sentii una vocina che sembrava quasi provenire dalla mia testa.
“Non è difficile come credi se segui il tuo cuore.”
-Lo è invece. Il mio cuore può solo che fare casini, mamma dimmi cosa fare per favore.-
-Lo è cosa? Con chi stai parlando?- mi chiese Liam.
-Shhht.- gli dissi.
“Devi solo scavare nella tua memoria. Una madre si porta avanti su questo genere di cose. Sei proprio sicura che non ne abbiamo già parlato in passato?”
Quelle parole fecero scattare qualcosa dentro di me, un ricordo si materializzò dentro la mia testa.
 
Avevo 8 anni.
Stavo facendo colazione prima di andare a scuola.
Papà entrò in cucina di corsa come al solito.
-Ciao bimba.- disse venendo a darmi un bacio sulla fronte.
-Ciao papi.-
Mia madre era appoggiata al tavolo.
Lui la baciò dolcemente.
-Ci vediamo stasera.- le disse.
-Buon lavoro amore.- gli rispose lei.
Quando lui era uscito lei si era messa una mano sulla pancia.
-Mamma ti fa male la pancia?-
Lei mi aveva sorriso.
-No piccola, sono solo farfalle.-
Sgranai gli occhi.
-Perché hai le farfalle nella pancia?-
-Perché il tuo papà mi rende la persona più felice di questo mondo, adesso come quando ci eravamo appena conosciuti.-
-Verranno anche a me le farfalle nella pancia?-
-Ma certo. Quando sarai più grande arriverà una persona davvero speciale che ti farà venire le farfalle nel pancino.-
Un enorme sorriso spuntò sul mio viso.
 
Mi alzai di scatto.
Liam si alzò a sua volta confuso.
-Oddio.- dissi.
-Cosa c’è? Non stai bene?-
-Liam io.. cazzo io sono innamorata di Harry.-
-Sei sicura?-
-Sisi sono sicura, non sono mai stata così sicura. Mamma aveva ragione, non era poi così difficile.-
Nella mia mente apparve il viso di Harry.
Il suo sorriso, quegli smeraldi che aveva al posto quegli occhi, quelle fossette.
Sentii di nuovo le farfalle.
Mi toccai la pancia con un sorriso.
-Le farfalle.- commentai a bassa voce.
-Quali farfalle scusa? Dove?- mi chiese Liam guardandosi in giro.
-Non importa. Dobbiamo andare a casa subito.-
Mi voltai di nuovo verso la lapide.
-Grazie di cuore. Tornerò presto promesso.- dissi.
Poi presi Liam per mano e corremmo a casa.
Mi bloccai fuori dalla porta.
-Ma che cazzo faccio? Non posso mica entrare così e dirgli “Harry sai che sono innamorata di te?”-
-Io oggi non ci sto capendo proprio niente ok?-
-Liam sono seria. Come faccio? Se vedo il suo sorriso non riuscirò ad aprire bocca, resterò lì come un’ebete.-
-Lo vedi sempre il suo sorriso e la bocca non l’hai mai tenuta chiusa.-
-Ma prima non sapevo di amarlo. È tutto diverso adesso. È come se vedessi tutto sotto una luce diversa.-
-Devi stare calma ok? Adesso entriamo.-
-No ti prego ti prego aspetta ancora un minuto.- dissi mettendomi fra lui e la porta.
Sentivo il mio cuore accelerare i battiti sapendo che lui era in casa.
Respirai a fondo.
-Tu non dire niente a nessuno di questo ok? Se ti chiedono qualcosa dì solo che siamo andati al cimitero a trovare i miei.- gli dissi.
-Ok.-
Entrammo in casa e andammo in salotto.
Lo cercai con lo sguardo e lo trovai in un secondo.
Era sul divano e quando mi vide mi riservò un sorriso.
-Bentornati.- ci disse.
Lo guardai incantata, mi sentivo davvero idiota in quel momento.
Spostai lo sguardo sul tappeto.
In quelle condizioni non sarei riuscita a concludere nulla.
-Io vado a farmi un bagno.- dissi avviandomi verso il corridoio.
Entrai in bagno e mi sedetti sul pavimento.
Dovevo rilassarmi.
Perché l’amore mi rendeva così agitata e imbarazzata e dannatamente felice?
Mi sentivo completamente diversa.
Non ero abituata a stare in quella situazione.
Mi alzai e aprii l’acqua della vasca.
Ci misi tanto bagnoschiuma per ottenere poi tanta schiuma.
Mi tolsi velocemente i vestiti e li lasciai per terra.
Mi immersi nella vasca appoggiando la testa e chiusi gli occhi.
Ora si che andava meglio.
Rimasi 10 minuti così.
Sentii dei leggeri colpi alla porta.
Pacchia finita.
-Sono in pieno relax quindi se non è questione di vita o di morte non mi disturbate.-
-UN RAGNO ASSASSINO MI HA ATTACCATO HO BISOGNO DI UN CEROTTO!- urlò per finta Harry da fuori.
Oddio.
-Entra.- gli dissi.
Entrò chiudendosi la porta alle spalle.
Lo guardai da capo a piedi.
-Non mi sembra che il ragno ti abbia sciupato.-
-Niente mi può sciupare.- disse avvicinandosi.
I battiti del mio cuore aumentarono.
Si sedette sul bordo della vasca.
-Ancora un po’ di schiuma e ci avresti sommersi tutti.-
-Nei film il bagno è rilassante solo se c’è tanta schiuma.-
-Liam ha detto che siete andati a trovare i tuoi. Come stai?-
-Bene direi. È stato come se fossero ancora qui. Ero stata lontana da quel posto troppo tempo. Ci tornerò spesso credo d’ora in poi.-
-Ci andrai sempre con Liam?-
Si vedeva dal suo sguardo che c’era rimasto un pochino male perché avevo preferito andarci con Liam che con lui.
-Ci sono andata con lui solo perché non volevo che tu mi vedessi crollare. Non sapevo come avrei reagito.-
-E come hai reagito?-
-Sono un po’ crollata in un primo momento però poi mi sono sentita meglio. La prossima volta se vuoi accompagnarmi mi fa piacere.-
Lui mi sorrise.
-Quanto durerà ancora questo tuo bagno rilassante perché sarebbe anche quasi ora di cenare.-
-Dieci minuti massimo promesso.-
-Va bene.- mi diede un bacio sulla guancia e poi uscì dal bagno.
Appoggiai nuovamente la testa.
Ero senza dubbio innamorata persa, non lo potevo più nascondere.
Era uscito dal bagno da si e no 30 secondi e già mi mancava.
Mi risciacquai velocemente e poi uscii dalla vasca.
Mi asciugai in fretta, mi rivestii e poi andai in cucina.
Incontrai il suo sorriso appena entrai in quella stanza, ricambiai prima di abbassare la testa leggermente.
Mi sentivo imbarazzata per quello che sentivo.
Quella mattina ero uscita di casa con mille insicurezze perché non sapevo se ero innamorata di lui e adesso che sapevo per certo di esserlo mi sentivo impacciata perché ciò che sentivo era qualcosa di nuovo.
Ok avevo deciso.
Quella sera gli avrei detto tutto.
Quando andavamo a dormire gli avrei detto ciò che sentivo.
Passai la cena già con l’ansia provando mentalmente ciò che avrei potuto dirgli.
Quando andammo a vedere la tv tutti insieme in salotto notai che era un po’ pallido.
-Tutto ok?- gli chiesi.
-Certo.- mi rispose lui con un sorriso.
Mi mise un braccio attorno alle spalle e io intrecciai le dita della mia mano alla sua.
Era troppo calda decisamente.
Gli misi una mano sulla fronte.
Scottava.
-Harry ma tu hai la febbre.-
-Non è vero.-
-Invece si, scotti.-
-Sono un tipo focoso lo sai.-
Alzai gli occhi al cielo.
Decise di darmi retta e provare la febbre.
38.5 fantastico.
-Ok forse ho la febbre.- ammise.
-Ecco quindi ora vai a dormire.-
-No rimango ancora un momento a vedere la tv. È presto ancora.-
Più testardo di un mulo.
Dopo una decina di minuti iniziò anche a tossire.
-Ora ti decidi ad ascoltarmi per favore?-
-Ok. Andiamo a dormire.-
Lo accompagnai in camera.
Quella notte non dormii granchè.
Per fargli scendere la febbre gli avevo messo un panno bagnato sulla fronte che era da bagnare spesso quindi gli avevo fatto da infermiera.
Nel bel mezzo della notte aveva anche iniziato a dire cose senza senso.
-Voglio un muffin.- aveva detto.
-Quando starai meglio ti darò tutti i muffin che vuoi.-
-Non li voglio i muffin, voglio i tacos.-
-Ok allora avrai tutti i tacos che vuoi.-
-Anzi no.-
Volubile il ragazzo.
Era bello prendermi cura di lui però.
-Allora cosa vuoi?-
-Io voglio sempre te e basta, solo tu perché i muffin magari mi stancano ma tu no.-
Gli sorrisi anche se sapevo che lo diceva perché stava delirando.
-Certo. Ne parliamo quando starai meglio.-
-Guarda che me lo ricordo. Non mi potrai fregare.-
Dopodichè si era addormentato di botto.
La mattina seguente vidi una debole luce entrare dalla finestra così mi alzai stiracchiandomi.
Non avevo dormito, ero stata in uno stato di dormiveglia nell’ultima ora, ma non mi ero veramente addormentata.
Mi avvicinai al letto in cui ancora dormiva Harry.
Gli misi una mano sulla fronte.
Scottava meno della sera prima ma era ancora un po’ caldo.
Sentii qualcuno bussare leggermente alla porta e subito dopo Louis entrò in camera.
-Come sta?-
-Meglio. Almeno ha smesso di delirare.-
-Perché scusa quando sta bene dice cose che hanno un senso?-
-Effettivamente no.-
Lui rise.
-Vai a fare una doccia dai ci sto io con lui.- mi disse.
-No tranquillo dai, non c’è problema.-
-No seriamente puzzi peggio di una capra perciò ora vai a farti una doccia.-
-Stronzo.-
-Sisi anche io ti voglio bene. Adesso vai.-
Gli diedi un bacio sulla guancia prima di andare in bagno.
Restai sotto la doccia una mezz’ora cercando di rilassarmi al massimo.
Quando tornai in camera di Harry non ci trovai nessuno.
Andai in salotto e lo trovai sdraiato sul divano con una coperta addosso e Zayn e Louis con delle tazze di cereali in mano seduti sulle poltrone.
-Pensavo fossi scappato.- dissi.
-Non sono ancora così in forma da riuscire a scappare.- mi rispose Harry con la voce impastata.
-Vuoi un po’ d’acqua?- gli chiesi.
-No.-
-Ok, e io te la prendo lo stesso.-
Andai in cucina a prendere l’acqua e poi tornai da lui.
Gli porsi il bicchiere.
-E se io non la bevo?- mi chiese.
-Ti puoi scordare la tua infermiera personale.-
-Ok allora forse mi sa che mi tocca bere.-
Mi sedetti sul divano appoggiando le sue gambe sulle mie.
Lo guardai mentre beveva.
Qualche goccia d’acqua gli scivolò lungo il collo.
Non era più neanche capace di bere.
Mi avvicinai a lui e gli pulii il collo con le dita.
Lui mi prese la mano inaspettatamente e se la mise sul cuore.
Se lui avesse sentito i miei di battiti in quel momento.
-Vuoi mangiare qualcosa?- gli chiesi.
-Una tazza di thè mi va.- feci per alzarmi dal divano ma Louis mi fermò.
-Faccio io. Tu resta a fargli compagnia.-
Se ne andò in cucina e Zayn lo seguì poco dopo.
-Come ti senti?-
-Come se avessi la testa piena di zucchero filato.-
-Al massimo piena di cotone.-
-No perché io sono più dolce e quindi ho lo zucchero filato.-
Gli sorrisi.
-Non ho dimenticato che noi dobbiamo parlare.- mi disse.
-Non ti sei ancora completamente ripreso.-
-Questo lo dici tu.-
-Lo dirà anche il termometro.-
Infatti un po’ di febbre c’era ancora: 37.5.
-Prima di sera starò bene. Devo solo dormire un po’.- si giustificò.
-E forse dovresti dormire anche tu perché hai l’aspetto di uno zombie.- aggiunse.
-Se tu non fossi malato ora di darei un pugno. Sono uno zombie solo grazie a te.-
-Quando starò meglio mi farò perdonare, promesso.- mi disse lui con un sorriso sghembo.
Louis tornò col thè di Harry e una tazza anche per me.
Finito quello Harry si addormentò e io non ci misi molto a fare lo stesso.
 
Perché c’era così luce?
Possibile che fosse già ora di alzarsi?
Aprii gli occhi e realizzai che ero in salotto.
Giusto.
Mi ero addormentata lì dopo colazione con Harry.
Ma lui ora non c’era.
Io ero sdraiata sul divano con la coperta addosso.
Lo vidi arrivare dalla cucina un attimo dopo.
-Ben svegliata.-
-Che ore sono?-
-Le tre e qualcosa.-
Mi misi seduta dopo essermi sgranchita le braccia.
Lo guardai un momento.
-Ti sei ripreso.-
-Visto te l’avevo detto.-
Sapevo che avrebbe tirato fuori il discorso, ma non sapevo come cominciare, cosa dire quindi per prendere tempo andai in cucina a bere un bicchiere d’acqua.
Speravo che lui restasse in salotto, ma ovviamente venne con me.
Restai con lo sguardo fisso sul bicchiere anche quando mi si avvicinò.
-Grazie per esserti presa cura di me.- mi sussurrò prima di baciarmi la guancia.
-Infermiera zombie.- commentai.
Lui rise leggermente.
-Giusto. Devo farmi perdonare se non sbaglio.-
A quel punto alzai lo sguardo su di lui e me lo trovai a pochi centimetri di distanza.
Si soffermò a guardarmi negli occhi ancora qualche secondo prima di posare le sue labbra sulle mie.
Il battito del mio cuore non riuscivo più neanche a sentirlo perché ero sommersa dalle farfalle.
Era come se lo stessi baciando per la prima volta.
Era come se fosse il mio primo bacio in assoluto e in un certo senso era come se lo fosse.
Era la prima volta che baciavo qualcuno che amavo.
Si staccò dopo un momento.
-Sei arrossita?- mi chiese stupito.
-No ma ti pare?- dissi allontanandomi da lui.
Altro che arrossita, sentivo le guance in fiamme.
-Non ti ho mai vista arrossire prima, non ti sei mai comportata così sembri quasi.. imbarazzata.- disse lui.
-Perché dovrei essere imbarazzata scusa?- chiesi guardandolo.
-Non lo so forse..- mi guardò come se avesse capito qualcosa.
Occazzo.
-C’è qualcosa che hai dimenticato di dirmi? C’era una decisione che dovevi prendere mi pare.- disse.
Ok ero nel panico.
Che dovevo fare ora?
Lui mi si avvicinò.
-Devo sapere cosa provi Christie altrimenti impazzisco.- mi disse prendendomi il viso tra le mani.
-Sei riuscito a fare un miracolo sai? Nessuno ci era riuscito prima e invece sei stato proprio tu. Tu.. sei riuscito a farmi innamorare di te.- confessai.
Rimase in silenzio a guardarmi.
L’attesa mi stava uccidendo.
-Devi dire qualcosa altrimenti sarò io ad impazzire.- gli dissi.
-Stavo ancora cercando di realizzare quello che hai detto. Tu hai detto che mi ami?-
-Direi proprio di si.-
I suoi occhi si illuminarono ed un enorme sorriso gli spuntò in faccia.
-LEI MI AMA. SI CAZZO SI FINALMENTE. LEI MI AMA.- urlò saltellando in salotto.
Iniziò a fare anche una specie di danza della vittoria.
I ragazzi arrivarono dopo 3 secondi.
-Che cavolo succede qua?- chiese Niall.
-L’ha ammesso signore e signori. La qui presente Christie ha appena ammesso di amarmi.- disse Harry tutto contento.
Avvampai non appena mi trovai gli occhi di tutti addosso.
Harry si picchiò una mano in fronte come se si fosse appena ricordato qualcosa.
Mi raggiunse velocemente.
-Dimenticavo una cosa importante. Mi son fatto prendere dall’esaltatura e non ho capito più niente. Anche io ti amo.-
Sentii il mio cuore partire in quarta.
Il mio sorriso diventò uno specchio del suo.
Mi ricordai una cosa.
-Ok senti prima di decidere se vuoi davvero stare con me c’è un’ultima cosa che devi sapere. Che dovete sapere tutti.- dissi.
Incontrai lo sguardo di Liam.
Aveva già capito a cosa mi riferivo.




*Look at me carrots*

Finalmente si sono dichiarati awwwww volevi farvi penbare ancora un po' e finire il capitolo con Harry ammalato e lasciare le confessioni per il prossimo ma ho deciso di fare la brava :) 
allora la prima fase con Kitty che parla con lo "spettro" diciamo di sua madre mi sa tanto di telefilm fantasy però vabbè..
la cosa positiva è che con questa chiacchierata lei capisce finalmente ciò che prova, il problema però diventa poi l'imbarazzo che ne deriva e quindi lei va nel panico e poi lui si ammala ahahahah hanno avuto un po' di sfiga questi due :) ma sembra che non ci possa essere proprio pace perchè adesso c'è qualcosina che Harry e gli altri scopriranno.. l'anticipazione per questa volta la dico adesso a tutti: nel prosimo capitolo verranno svelati gli ultimi misteri del passato di Kitty :)
ok ditemi che ne pensate del capitolo e vediamo se indovinate gli ultimi misteri :)
per la cosa della ragazza della prossima FF per 4 voti contro 3 vince la bionda che sarà quindi la protagonista della prossima FF :)
non ho ancora cominciato a scriverla pechè voglio concentrarmi su questa che sarà ancora piuttosto lunga, ma ho mille idee che mi frullano in testa.. vi anticipo che sarà un po' particolare e che sarà ambientata in questi due posti :)

La prima parte si svolgerà in questo bellissimo posto che si trova in Irlanda


e la seconda parte nel castello di 
Neuschwanstein a Innsbruck


ok ditemi che ne pensate anche di quest'idea della nuova FF :)
byee
   Simo

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Capitolo 17
*** Non ti senti una principessa così? ***




 

Camminavamo da dieci minuti circa.
Io ero mano nella mano con Harry e gli altri erano dietro di noi.
-Si può sapere dove stiamo andando?- si lamentò Zayn.
-Non ancora. Abbi pazienza siamo quasi arrivati.-
Iniziai a scorgere il grosso edificio giallo e iniziai a sentirmi nervosa.
Arrivati al cancello vidi che il cortile era pieno di bambini che giocavano.
Entrammo e la vidi immediatamente.
Un groppo mi salì in gola.
I suoi occhi azzurri uguali ai miei mi guardarono e un sorriso enorme illuminò il suo faccino.
Mi corse subito incontro facendo svolazzare i suoi riccioli biondi.
-Mamma!- esclamò.
Liberai la mia mano da quella di Harry e feci qualche passo avanti per prenderla al volo nel momento in cui mi saltò addosso.
La strinsi forte a me.
Era come se avessi ritrovato l’altra parte di me, la parte più importante.
-Mi sei mancata tanto Annie.-
-Anche tu mi sei mancata mamma.-
Mi staccai un momento sempre tenendola in braccio.
La guardai meglio.
-Ma quanto sei cresciuta?-
-Sono grande adesso. Hai sentito che brava adesso dico la r.-
-Sei bravissima piccola mia.- lei mi guardò un momento.
-Dove sono i capelli azzurri?-
-Anche la mamma è cambiata, non solo tu sai.-
Lei vide qualcosa dietro la mia spalla.
Mi voltai e lei urlò prima di saltare in braccio a Liam.
Faceva sempre così con lui.
-Ciao piccola.- disse lui stringendola in un abbraccio.
Vidi gli sguardi sconcertati dei ragazzi.
Anche Liam li notò.
-Annie andiamo un po’ a giocare sullo scivolo ti va?- gli chiese.
-No. Io vado sull’altalena e tu mi spingi.- rispose lei.
Era proprio la mia bambina con quel caratterino.
Andarono verso l’altalena e io li seguii con lo sguardo un momento.
-Cos’è questa storia?- mi chiese Harry.
Mi voltai verso di lui.
-Lei è mia figlia Annie.- dissi.
-E il padre è..- iniziò lui guardando Liam che la spingeva sull’altalena.
Realizzai subito quello che tutti loro stavano pensando.
-Oddio no. Non avrete davvero pensato che Annie fosse figlia di Liam vero? No no. Annie ha poco più di quattro anni.- dissi sperando di non dover spiegare proprio tutto.
Loro sembrarono non capire anche se vidi Harry un po’ più tranquillo.
-Ho scoperto di essere incinta qualche mese dopo che i miei genitori erano stati uccisi.-
Loro sbarrarono gli occhi.
Avevano capito.
-L’uomo che ha ucciso i tuoi genitori è il padre di Annie?- chiese Louis.
-Si. Quando mi ha violentata quella notte non si è preoccupato di questa eventualità e nemmeno io. Me ne sono accorta qualche mese dopo. Ma ormai era troppo tardi e così è arrivata lei.-
-Quindi questo è un cosa, un orfanotrofio?-
-Non esattamente. Allora io avevo 14 anni e non potevo badare a lei e comunque coi problemi che avevo allora non me ne avrebbero mai dato la custodia. Così l’assistente sociale disse che questo posto sarebbe stato la cosa migliore. È un istituto in cui solitamente le ragazze madri lasciano i propri figli sapendo di non potersene prendere cura. Lasciando Annie qui avrei comunque potuto vederla quando volevo.-
-Tu te ne sei andata un anno negli Stati Uniti con Drew lasciando qui tua figlia?- mi chiese Zayn.
-Non reagire così, che altro potevo fare? Avevo bisogno di un cambiamento, non ero un buon esempio per lei. Pensavo che andandomene avrei fatto la cosa migliore per entrambe. È per lei che sono tornata qui. Non resistevo più però appena arrivata non ho avuto il coraggio di venire qui. Avevo paura che lei mi odiasse perché l’avevo lasciata qui anche se le avevo detto che non mi avrebbe vista per un po’.-
-Perché ce l’hai detto solo ora?- mi chiese Harry.
-Le persone ti guardano diversamente quando scoprono che a 18 anni hai una figlia di quattro. Non è una cosa di cui vado fiera e sicuramente non mi piace dirlo in giro.-
-Sarebbe stato più giusto nei miei confronti però magari dirmelo prima di..-
-Di cosa? Prima che ti innamorassi di me? Se tu l’avessi saputo prima non ti saresti innamorato di me è questo che stai dicendo?-
-Non sto dicendo questo, ma.. non lo so.-
Tornai a guardarla.
Rideva come una pazza su quell’altalena.
Sorrisi a mia volta.
-È uguale a te.- commentò Niall.
-Lo dicono tutti. Fortunatamente sembra non aver preso niente dal padre. A volte questo mi aiuta a non pensarci.-
-Mamma guarda come vado in alto. Più forte zio Liam. Voglio fare tutto il giro.- disse lei.
-È decisamente figlia tua.- disse Louis.
Scesa dall’altalena tornò di corsa da me.
-Lo zio Liam è cattivo. Non ha voluto farmi fare tutto il giro.- mi disse imbronciata.
-Lo zio Liam ha paura che ti spuntino le ali e voli via.-
-Come una Winx?-
Sorrisi.
-Si. Come una Winx.-
Sentii suonare una campanella e tutti i bambini correre dentro.
-È l’ora della merenda!- esclamò.
-Certo. Vai Annie. Io torno a trovarti domani promesso.-
Corse dentro anche lei.
Ci avviammo verso casa.
Harry non disse una parola per tutto il tragitto.
-È incredibile quanto sia cresciuta in un anno.- dissi.
-Ti assomiglia ogni giorno di più sai? Quando venivo a trovarla trovava sempre un pretesto per picchiarmi.- disse Liam.
-Io picchiavo gli altri non te.-
Arrivati a casa Harry si chiuse in camera sua.
-Vedrai che si sistema tutto.- mi disse Louis.
-Non mi aspettavo che reagisse meglio di così davvero. È normale.-
-C’è altro che dovremmo sapere o hai finalmente esaurito gli scheletri nell’armadio?- mi chiese Zayn.
-L’armadio è vuoto ora. Sapete tutto.-
Per il resto della giornata Harry non si fece vedere.
Louis andò a chiamarlo per cena ma lui disse che non aveva fame.
Quella notte ognuno dormì nella propria camera, ma io mi svegliai come al solito nel bel mezzo della notte.
Andai in cucina e dopo aver mangiato il mio spuntino e bevuto un bicchiere d’acqua mi sedetti sul bancone e guardai fuori dalla finestra.
C’era la luna piena così spensi la luce per guardarla meglio.
Era tanto che non mi fermavo a guardare la luna.
Quando era nata Annie ero quasi stata tentata di chiamarla Moon ma Liam e Karen mi fecero capire che forse non era un’idea così brillante.
Comunque Moon era il suo secondo nome.
Mi era sempre sembrato un nome artistico: Annie Moon.
Forse la mia bambina avrebbe fatto qualcosa di grandioso da grande e io sarei stata lì ad incoraggiarla.
Non avevo mai pensato a questo tipo di cose.
Credo che ogni genitore desideri il meglio per i propri figli, ma io volevo che Annie potesse avere e essere tutto ciò che voleva.
La ciocca azzurra in fondo l’avevo fatta per lei.
Quando andavo all’istituto a trovarla guardava sempre le Winx e comunque cartoni animati in cui i protagonisti avevano tutti i capelli colorati e quindi mi ero fatta la ciocca.
Quando ero tornata a trovarla lei aveva apprezzato ed era stata anche l’unica ad adorare la mia ciocca colorata.
Qualcuno accese la luce.
-Oddio mi hai fatto venire un infarto. Cosa fai al buio?
-Guardavo la luna.-
Lui bevve un bicchiere di succo e poi guardò fuori dalla finestra dondolandosi sui talloni.
-Senti.. mi dispiace per come ho reagito oggi.- disse a testa bassa.
-Non mi aspettavo tu reagissi diversamente.-
-Avrei solo voluto saperlo prima. È una cosa essenziale della tua vita, dovevo saperlo.-
-Lo so, non ero pronta.. io dovevo ancora decidere se volevo tornare da lei ed ero solo confusa.. e stupida.-
Lui non disse nulla.
-A questo punto dovresti dire “Oh no Christie non sei stupida.”- aggiunsi.
Lui rise piano.
-Ma lo sei invece. Non lo posso negare.-
-Grazie eh sempre molto gentile.-
-Lo so, ma in ogni caso questo non cambia le cose.- disse.
-In che senso?-
Mi si avvicinò.
-I miei sentimenti per te non sono cambiati perché ora so che hai una figlia. Voglio mettere in chiaro questo. È solo che io mi stavo giusto abituando all’idea di poter fare il fidanzato, ed ora così dovrei fare il.. padre. Non so se sono pronto.-
-Non ti chiederei mai una cosa del genere. E comunque pensi che io a 14 anni fossi pronta a diventare madre?-
-Se le cose tra di noi funzioneranno dovrò per forza. Non potrò pretendere di tenerla separata da noi due.-
-Quindi?-
-Non lo so. Farò a modo tuo.-
-Cioè?-
-Ho bisogno di passare un po’ di tempo con te e Annie per capire che voglio fare.-
-Nel mio caso ha funzionato. Vado a trovarla nel pomeriggio.-
-Ok. Ti accompagno e poi andiamo a fare un giro da qualche parte tutti e tre. Dici che la lasciano venire con noi per un paio d’ore?-
-Penso di si. Siamo entrambi maggiorenni e lei è mia figlia perciò non penso avranno da ridire.-
-Ok.- disse allontanandosi verso la porta.
-Non posso avere neanche un bacio fino alla decisione?- chiesi inclinando la testa.
Lui si girò e mi guardò ma non si mosse.
-Ho davvero perso il mio sex appeal?- chiesi.
Lui rise.
-Affatto. Sei la mamma più sexy che io abbia mai visto.-
Sorrisi e lui ricambiò.
Dopo un’altra piccola esitazione si decise a tornare da me che ero ancora seduta sul bancone.
Lasciò che i nostri nasi si sfiorassero un momento e poi dolcemente fece combaciare le nostre labbra.
Lui si portò le mie braccia al collo premendo il suo corpo contro il mio.
Dischiusi le labbra per sentire meglio il suo sapore.
Le sue mani avevano iniziato a scorrere frementi sulla mia schiena.
Si staccò un momento.
-Vuoi tornare a dormire in camera tua o mi fai compagnia?- mi chiese in un sussurro.
-Credo ti farò compagnia.-
Mi sorrise a fior di labbra e poi mi prese in braccio.
-Guarda che so camminare.-
-Non ti senti una principessa così?-
-Mi sento più un sacco di patate a dire la verità.-
Mi portò in camera adagiandomi sul letto prima di stendersi sopra di me.
Gli levai la maglia in un secondo.
Volevo sentire la sensazione della sua pelle contro la mia, il calore che mi infondeva.
Quando le mie mani raggiunsero la cintura dei suoi jeans si alzò lasciandomi con le mani a mezz’aria.
Si appoggiò alla scrivania guardandomi.
-Credo sia meglio che io decida prima di questo.- mi disse.
-Ti stai tirando indietro dal sesso con me? Di solito la situazione è invertita. Sono colpita.-
Lui sorrise.
-E anche insoddisfatta. Quando io ti dicevo di no tu stavi così?-
-Più o meno.-
Restò lì appoggiato guardandosi i piedi.
-Puoi anche venire a dormire adesso sai? Non ti salterò addosso promesso.- dissi.
Lui mi raggiunse.
Si sfregò un braccio.
-Hai freddo?- gli chiesi.
-Un po’. Forse rimettere la maglietta prima di venire a dormire sarebbe stata una buona idea.-
Lo abbracciai stringendomi al suo petto.
-Meglio?-
-Insomma.-
-Sei cattivo però. Nei film funziona.-
-Che ci posso fare scusa? Dovrei crepare di freddo per farti contenta?-
-No.-
Si alzò dal letto e andò a cercare qualcosa nell’armadio.
Ne tirò fuori una grossa coperta, si rimise a letto e ci avvolse entrambi.
Stavo meglio anche io così.
-Notte mammina.- mi disse Harry.
-Vaffanculo.-
-Si, ti amo anch’io.-
Mi addormentai col sorriso sulle labbra.
 
La mattina seguente quando mi svegliai lui stava ancora dormendo beatamente e quindi non lo svegliai.
Andai a fare colazione e trovai Niall in cucina.
Strano che fosse già sveglio.
-Giorno irlandese.-
-Giorno. Hai dormito col riccio?- mi chiese.
-Emm si. Mi ha trovata in cucina verso mezzanotte e poi sono andata a dormire con lui.-
-Quindi avete fatto pace?-
-Più o meno. Ha detto che deve passare del tempo con me e Annie per decidere se riesce a gestire la situazione o qualcosa del genere.-
-Non ce lo vedo a fare il padre.-
-Prima di ieri ci avresti visto me a fare la madre?-
-In effetti no. Il tuo lato materno non l’avevamo ancora visto. Si impara sempre qualcosa di nuovo.-


*Look at me carrots*

Scusate il ritardo davvero ho avuto dei problemi col portatile e sul fisso non riusicvo ad aprire il file della FF, ma dovrei aver risolto :)
spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo bomba :)
ve lo sareste aspettato che Christie aveva una figlia? se si siete proprio dei geniacci :)
non vi potrò dare anticipazioni sul prossimo capitolo perchè non l'ho ancora scritto.. ah dimenticavo, presto metterò una One Shot su Larry che ho scritto settimana scorsa, se passerete a leggerla e recensirla mi farà piacere come al solito :)
bene vi lasciao a commentare questo capitolo nel frattempo :) ditemi un po' che ne pensate..
byeee
        Simo 

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Capitolo 18
*** Io ho toccato il cielo ***



 


Erano le due del pomeriggio circa e io e Harry eravamo appena usciti di casa.
Eravamo diretti all'istituto di Annie.
Era come se stessi per fare un esame e non fossi sicura di riuscire a passarlo.
Che potevo fare per convincere Harry che avrebbe potuto essere una perfetta figura paterna se non ne ero sicura neanche io?
Dovevo osservare anche io il modo in cui si sarebbe comportato con Annie per decidere se era lui la figura maschile che volevo con me nella vita della mia piccola.
Non parlammo molto durante il tragitto.
Entrambi eravamo assorti nei nostri pensieri.
In cortile non c'era nessuno.
Probabilmente erano tutti a fare il pisolino.
Non ci avevo pensato.
Una donna che era sulla porta quando ci vide ci venne incontro.
La riconobbi subito: era la direttrice dell'istituto.
Mi sorrise quando mi venne vicina.
-Bentornata Christie.-
-E' un piacere rivederla signora Fell.-
-Annie non ha fatto altro che parlare di te ieri. Mi aveva detto che saresti venuta anche oggi.-
-Si infatti. Stanno facendo il pisolino?-
-Oh si. Ma lei no. E' già difficile metterla a letto normalmente. Se poi è anche super emozionata perchè la sua mamma è tornata e deve venire a trovarla non c'è modo di convincerla.-
Sorrisi.
-Signora Fell mi chiedevo se potevamo portare Annie con noi per qualche ora. Al parco e magari a prendere dei dolcetti niente più.-
Il suo sguardo si spostò su Harry.
Lei voleva il bene di Annie quindi era normale che si interessasse alle persone con cui passava il tempo e dato che non conosceva Harry era logico che ne dubitasse l'affidabilità.
-Signora Fell lui è Harry. Uno dei migliori amici di Liam e anche mio.-
Lui le porse la mano con un sorriso gentile e lei ricambiò.
-Vado a chiamarla.- disse incamminandosi di nuovo verso l’entrata.
-Aveva paura che io fossi un maniaco?- mi chiese Harry.
-Probabile.-
-Ho la faccia da maniaco per caso?-
Lo guardai e feci spallucce. –Qualche volta.-
Lui alzò gli occhi al cielo.
Vidi la chioma bionda di Annie corrermi incontro.
Mi voltai verso di lei sorridendo e la presi in braccio.
-Sei venuta!-
-Certo che sono venuta. Te l’avevo promesso no? La signora Fell ha detto che possiamo andare a fare un giro insieme se vuoi.-
I suoi occhioni blu si illuminarono all’idea e poi si posarono sospettosi su Harry.
Gli puntò un dito contro. –Tu c’eri anche ieri. Me li ricordo i tuoi capelli.-
Lui sorrise.
-Sono un amico della mamma e di zio Liam. Io.. sono lo zio Harry.-
-Lo zio Harry compra le caramelle?- chiese Annie.
-Caramelle, muffin, biscotti. Quello che vuoi e poi la mamma paga il dentista.-
Lei sorrise.
Si faceva comprare con poco la mia piccola.
-Ok. Possiamo andare allora.- dissi e misi Annie per terra.
In fondo sapeva camminare quindi perché dovevo rompermi la schiena?
La presi per mano ma prima che ci avviammo lei allungò l’altra manina verso Harry.
Lui dapprima rimase sorpreso da quel gesto, ma poi con un sorriso le prese la mano.
Sembravamo quasi una famigliola felice.
Raggiungemmo il parco giochi più vicino e Annie corse verso l’altalena.
-Amore non correre così. Se cadi altro che dentista da pagare poi.-
Inutile.
Era testarda più di me.
Raggiunse l’altalena.
-Mamma devi venire a spingermi.- mi disse.
-Arrivo.- la raggiunsi velocemente iniziando a spingerla.
Harry si sedette sull’altra altalena.
-Zio Harry facciamo una gara a chi arriva più in alto?-
-Ci sto. Ti conviene impegnarti Christie perché non ho intenzione di lasciarvi vincere.-
-Bene. Amore attaccati bene mi raccomando altrimenti dovremo venire a riprenderti in cima all’albero.-
Iniziai a spingerla più veloce mentre Harry si dondolava sempre più velocemente.
Eravamo più o meno pari.
Lui era svantaggiato perché l’altalena bassa e le sue gambe lunghe non andavano d’accordo.
-Ho vinto io.- disse Annie quando scese.
-No invece. Non hai visto come ero in alto? Ho vinto io.- replicò Harry.
-Noooooo ho vinto io.-
-Noooo io.-
Pensavo di dover fare da baby-sitter a un bambino solo non due.
-Io ho toccato i rami dell’albero.- disse Harry.
-Io ho toccato il cielo.- disse Annie mettendo Harry a tacere.
Corse allo scivolo lasciandolo lì imbambolato.
-Battuto da una bambina di 4 anni. Wow.- gli dissi.
-Non infierire. Non sono abituato a fronteggiare bimbe così testarde.-
-Sisi.-
-Tu lo sai che ho vinto io vero?- mi chiese facendo la faccia da cucciolo.
-Tu hai solo toccato i rami dell’albero, lei ha toccato il cielo. Non c’è paragone tesoro mi dispiace.-
Raggiungemmo Annie allo scivolo e anche lì Harry non si trattenne di certo dal comportarsi come un bambino scivolando giù più volte anche lui per la gioia di Annie.
Era come un nuovo compagno di giochi per lei.
Mi andai a sedere su una panchina lì accanto e li guardai giocare insieme.
Se mai lui fosse diventato padre sarebbe stato quel genere di genitore che gioca coi suoi figli appena torna dal lavoro. Quel genere di padre che gioca a pallone in giardino col figlio.
Il genere di padre che per fare contenta la sua bambina si fa truccare da principessa.
Quel genere di padre che non permetterebbe mai a niente e nessuno di far soffrire i propri figli e in un certo senso era quello il tipo di figura paterna che volevo per la mia bambina, ma sapevo che stavolta non dipendeva da me.
Fui distratta dai miei pensieri quando sentii Annie piangere.
Era scesa dallo scivolo scivolando a pancia in giù ed era finita per terra.
Feci per alzarmi, ma Harry mi fece cenno di stare seduta.
Prese Annie in braccio e le pulì il visino dalla polvere.
-Io te l’avevo detto però che scendere così era pericoloso.- le disse lui.
Lei affondò il visino nei capelli di lui.
Lui la coccolò dolcemente. –Tu sei una bimba forte. Non puoi farti battere dal terreno del parco. La cosa migliore che possiamo fare adesso è vendicarci facendogli male anche noi.-
Lei rimase ancora un momento appoggiata a lui e poi alzò la testa.
-Come facciamo?- chiese lei.
-Pestiamo forte i piedi per terra e saltiamo.-
-Va bene.-
Lui le asciugò le ultime lacrime che le erano rimaste sulle guance e la mise per terra e poi insieme iniziarono a saltare qua e là pestando forte i piedi per terra.
Fecero così per qualche minuto, poi altri bambini arrivarono al parco accompagnati dai genitori.
Annie vidi i bambini andare alla sabbio naia.
-Adesso io vado a giocare con la sabbia con loro. Tu vai dalla mamma zio Harry.-
Corse dagli altri bambini poco distanti lasciando Harry come un ebete.
Venne da me e mi si sedette accanto.
-Mi ha scaricato.- disse.
-Vuoi mettere un paio di bambini di 5 anni contro di te? Uno di quei due un giorno potrebbe diventare il suo fidanzato.- dissi io scherzando.
-Si ma io sono lo zio Harry e lo zio Harry è troppo fico per essere scaricato.-
-Certo certo. A proposito, grazie per quello che hai fatto quando è caduta.-
-Non ti sei offesa perché ci ho pensato io?-
-No, davvero mi fa piacere.-
-Quando l’ho vista piangere sono andato in panico però poi mi sono detto che dovevo provare a vedere come me la cavavo.-
-Te la sei cavata meravigliosamente.-
-Sarei il padre migliore del mondo.-
-Non c‘è alcun dubbio. Sai che sei tu che devi scegliere.-
-Lo so. Ma ancora non ho deciso.-
-Tranquillo.- dissi io posando la testa sulla sua spalla.
-Vuoi davvero lasciarla giocare con quei due? Non mi sembrano affidabili.- disse Harry.
-Ora esageri sai. Hanno 5 anni che male c’è se giocano insieme?-
-Sono iperprotettivo ok? Magari hanno cattive intenzioni.-
Sorrisi.
Era dolce che si preoccupasse così per lei.
-A quell’età questi problemi non esistono.-
-È quando cresci che arrivano i problemi.-
Sospirai.
-Non volevo scombussolarti la vita in questo modo. Davvero.- dissi.
-L’hai solo resa più interessante e movimentata. In un certo senso credo proprio che la mia vita sia migliorata da quando conosco te.-
Alzai gli occhi sul suo viso e sorrisi prima di allungarmi verso le sue labbra.
Un contatto che mi portava le farfalle nello stomaco ogni singola volta.
-Bleah.- dissero in coro i bambini.
Ci staccammo e li vedemmo coprirsi gli occhi.
Esagerati.
Annie invece ci guardava con un sorriso.
-Bravo zio Harry.- disse prima di tornare a giocare.
Scoppiai a ridere e lui con me.
-Direi che Annie approva.- disse lui grattandosi la nuca.
-Direi proprio di si.-
Rimasi lì sulla panchina con lui e dopo pochi minuti Annie arrivò da noi col broncio.
-Amore cosa c’è?- chiesi.
Lei mi indicò gli altri due bambini.
Adesso stavano giocando con un’altra bambina dai lunghi capelli scuri.
Certo chiaro.
A quell’età quei problemi non dovrebbero esserci però.
Dovrebbero giocare tutti insieme appassionatamente.
Harry la prese e se la mise seduta sulle gambe.
-Lei è più bella di me.- disse Annie.
-Questo non è affatto vero.- le rispose Harry.
-Invece si.-
-Invece no. Perché tu sei uguale alla tua mamma e questo fa di te la bimba più bella che ci sia al mondo.-
Lei ascoltò le sue parole e poi guardò me.
Le sorrisi.
Tornò a guardare Harry.
-Ti piace la mia mamma?- chiese.
Lui sorrise imbarazzato. –È il motivo del bacio.-
Lei tutta emozionata fece una risatina tenerissima facendoci ridere.
-Mamma lo zio Harry mi piace.-
-Anche a me, piccola mia.-
-Ho visto.- mi rispose lei.
Riservai un sorriso a Harry che lui ricambiò.
-Ok ragazze direi che è arrivata l’ora dei muffin.-
Ci avviammo verso Starbucks.
-Mamma mi porti sulle spalle?-
-Amore sei cresciuta parecchio dall’ultima volta che ti ho portata sulle spalle.-
-Tranquilla ci penso io.- mi disse Harry e poi rivolto a Annie aggiunse –sulle spalle dello zio Harry va bene lo stesso?-
-Si.- rispose lei allungando le braccia verso Harry.
Lui la prese e se la mise sulle spalle.
-Vedo tutto da qui in cima!- esclamò Annie guardandosi in giro.
Andammo a prendere i muffin e ci sedemmo a mangiarli a uno dei tavolini.
-Zio Harry quali muffin mangi tu?- chiese Annie guardando il piatto coi dolci che avevamo davanti.
-Quali di questi non ti piacciono?-
-Quelli alle mele.-
All’istituto avevano provato in tutti i modi a fargliele mangiare, ma niente.
L’odio che aveva per le mele era qualcosa impossibile da cambiare.
-Allora quelli alle mele li mangio io.- disse Harry.
Annie fece un mega sorriso, non proprio a 32 denti perché non li aveva ancora tutti, ma più o meno era così.
-Non sei obbligato. Li posso mangiare io quelli.- gli dissi io.
-Nessun problema. Non sono male e poi almeno lei è al settimo cielo così.- disse guardando Annie che si stava letteralmente divorando un muffin al cioccolato.
-Amore mangia più piano dai altrimenti ti andrà di traverso.- le dissi.
Non mi ascoltò neanche.
-Annie le principesse non mangiano così sai?- le disse Harry.
-Io non sono una principessa.- gli rispose lei.
-E chi lo dice? Potresti sembrare una principessa però se mangiassi più piano.-
Lei rifletté un momento e poi iniziò a masticare più lentamente.
Harry mi guardò con uno sguardo vittorioso.
Io gli feci una linguaccia.
Finimmo di mangiare e poi ci avviammo verso l’istituto.
Erano già passate alcune ore.
Arrivati al cancello salutai con la mano la signora Fell che era in giardino con gli altri bambini.
-Mamma domani vieni ancora?-
-Signorina tu non dovresti dormire il pomeriggio?- le dissi.
-No.-
-La signora Fell invece dice di si. Facciamo così, vengo a salutarti prima che vai a fare il sonnellino domani pomeriggio.-
-Porti anche lo zio Harry?-
-Se vuole venire si.-
Lei mi diede un bacio sulla guancia e poi andò da Harry che si abbassò per riceverne uno a sua volta.
-Ciao principessa.- le disse lui.
Ci salutò velocemente con la mano prima di raggiungere poi i suoi compagni.
Rimasi ancora qualche istante a guardarla e poi io e Harry ci incamminammo verso casa.
-Riesci a farla stare tranquilla meglio di me, sono invidiosa.- gli dissi.
-La tecnica è pensare come loro.-
-Ecco perché ti viene così facile, tu pensi sempre come un bambino di 5 anni.- gli dissi io sarcastica.
Lui mi diede un leggero spintone.
-Cosa sa Annie di suo padre?- mi chiese a bruciapelo.
Rimasi un po’ stordita dalla domanda.
-Io.. le ho detto che suo padre ha fatto delle cose brutte e sbagliate nella sua vita, ma che io la amo abbastanza da coprire anche l’affetto che non avrà da lui. Quando sarà più grande le spiegherò bene come andarono le cose, ma per ora questo è tutto ciò che deve sapere.-
-Lei non ti ha mai chiesto di più?-
-Qualche volta mi ha chiesto se sarebbe tornato e io le ho risposto che la cosa migliore per tutti fosse che lui non tornasse. Ha visto che piangevo mentre ne parlavo e non mi ha più chiesto niente.-
-È una bambina intelligente.. e leggermente fuori di testa. Come la sua mamma.-
Sorrisi. –È una cosa genetica.-
-E dei tuoi genitori che le hai detto? Insomma ti avrà chiesto dei suoi nonni a volte.-
-Si infatti. Le ho detto che sono morti quando io ero piccola a causa di un incidente. Niente di più.-
-Hai fatto bene. Quando sarà più grande sarà in grado di sapere la verità e scommetto che sarà anche abbastanza forte da superare tutto ciò.-
-Lo spero.-
Arrivammo a casa.
Zayn stava apparecchiando la tavola.
-Zayn guarda che io a cena non ci sono perché devo uscire con Alex e altri del gruppo.-
-Ok.-
Harry andò a farsi una doccia e io andai ad aiutare in cucina.
-Come è andata?- mi chiese Liam.
-Sembrerebbe bene. Annie adora Harry e lui sembra adorare lei però non so ancora la sua decisione. Mi dirà qualcosa domani se stasera esce.-
-Incrociamo le dita allora.-
Sorrisi e aiutai Zayn a finire di apparecchiare.
Dopo la doccia Harry venne a salutarci.
Poi si avvicinò a me.
-Non so a che ora torno, se non faccio troppo tardi vengo a darti la buona notte.-
-Ok. Divertiti.- gli dissi.
Lui si abbassò e mi diede un bacio veloce prima di andare.
-Questo vuol dire che state assieme oppure no?- chiese Niall.
-Non ne ho la minima idea.- risposi tornando al mio piatto di pasta.
Andai a dormire presto, verso le 10 e qualcosa, ma in camera mia ci rimasi solo una mezzoretta perché dato che non riuscivo a dormire mi spostai in quella di Harry.
 
Nel mio dormiveglia sentii qualcuno sbattere contro la scrivania e poi imprecare a bassa voce.
Guardai la sveglia che segnava l’1:12. mi voltai un po’ verso la porta.
-Non volevo svegliarti scusa.-
-Tranquillo. Hai sbattuto il piede?-
-Si. La scrivania continua a mietere vittime.-
Si sedette sul letto per togliersi le scarpe.
-Come è andata la serata?-
-Normale. Alex ti saluta.-
-È ancora arrabbiato? Gliel’hai detto che mi dispiace?-
Si alzò e dopo essersi tolto la maglia la lanciò da qualche parte.
-Sisi tranquilla. Perdonata completamente. Non è uno che porta rancore.-
-Meglio così.-
Venne a sdraiarsi accanto a me.
-Ti ho occupato il letto abusivamente.- gli dissi.
Lui rise. –Non c’è problema.-
Non sapevo se voleva dirmi subito la sua decisione e neanche se ne aveva già presa una, ma sapevo che non sarei riuscita a dormire se non gliel’avessi chiesto.
-Domani allora vieni con me a trovare Annie o resti qua?-
Lui si guardò le mani e poi tornò a me.
-Senti. Non so se potrò essere un buon padre né se potrò esserne all’altezza, ma quello che posso dirti è che farò il meglio che riuscirò.-
-Quindi questo che significa?-
Lui esitò un momento e poi mi guardò dritta negli occhi.
-Christie, fai l’amore con me.-
Aveva detto amore non sesso.
Amore significava che tutto sarebbe cambiato, che era innamorato e che la sua decisione era in positivo.
Avvicinai le mia labbra alle sue e lui poco dopo si distese sopra di me poggiandosi sui gomiti per non pesarmi troppo.
Non so quante volte sorrisi, non era il solito sesso in cui l’obiettivo era godere al massimo.
Fare l’amore era darsi completamente ad una persona sia fisicamente che emotivamente, era sapere che la persona con cui lo stavi facendo provava gli stessi forti sentimenti che provavi tu.
Fare l’amore con Harry era il miglior sesso che avrei mai potuto fare.
Vedevo le sue fossette spuntargli sul viso ogni volta che si staccava un momento dalle mie labbra e in quei momenti ero certa che lui fosse davvero quello giusto per me.



*Look at me carrots*

mi dispiace mi dispiace mi dispiace sono davvero imperdonabile lo so non aggiorno da un'eternità ç____ç
sono stata impegnbata con la patente e poi sono anche saltati fupri casini con la mia migliore amica e per un po' non ho avuto voglio nè ispirazione per scriver.. scusate ancora..
spero che con questo capitolo io mi sia fatta perdonare :)
qua abbiamo la giornata madre-figlia-Harry (?) diciamo ahahah come sono Annie e Harry? ce lo vedete lui come padre? sono rimasti tutti sioccati dal fatto che Christie sia madre ahahah lo so è una cosa sconvolgente ahahah lei come la vedete come madre? 
e abbiamo anche la decisione finale di Harry che non poteva che essere positiva yeeeep :)
prima che voi lo chiediate ora si: FINALMENTE STANNO INSIEME awwwww dopo 18 capitoli era anche ora LOL
fatemi un po' sapere che ne pensate di questo capitolo, spero davvero che non mi abbandoniate perchè io non ho abbandonato nè voi nè questa FF che fra parentesi non è di certo finita.. nono ci sono acnora un po' di cose che devono succedere e se mi conoscete saprete che non sarà di certo tutto rose e fiori :)
grazie come sempre a tutte le persone che seguono la FF, davvero vi adoro *-----*
aspetto le vostre recensioni :)
byeeee
        Simo

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Capitolo 19
*** Non viviamo d'amore? ***



 


Mi svegliai tra le sue braccia, sentivo il suo profumo ovunque e lui era ovunque nei miei pensieri.
Certo in quel momento non mi stava proprio abbracciando, era più che altro una specie di morsa stritolatrice, ma visto che dormiva tranquillo non lo disturbai.
Cercai di liberarmi dalla sua stretta, ma con scarsi risultati.
-Dove pensi di andare?- mi chiese socchiudendo un occhio.
-Ma allora sei sveglio.-
-Certo che sono sveglio. Non ho mai dormito così bene come stanotte e 10 minuti fa mi sono svegliato di ottimo umore.- finì la frase accompagnandola con un sorriso.
Mi spostò una ciocca di capelli da davanti agli occhi.
-Buongiorno.- disse con voce dolce guardandomi negli occhi.
-Buongiorno.- gli risposi io avvicinando poi le labbra alle sue.
-Non c’è niente di meglio che ricevere dalla mia ragazza il primo bacio della giornata.-
Sorrisi a mia volta.
-Non c’è niente di meglio che avere una ragazza come me.- scherzai io.
-Si, anche questo è vero. Senti con Annie che vuoi fare? Glielo diciamo?-
-Non saprei. Forse è meglio aspettare ancora un po’. Lasciamo che passi un po’ di tempo così avrà anche tempo di abituarsi alla tua presenza e cose varie.-
-Si forse è meglio fare così.-
La mia pancia brontolò e lui se ne accorse, infatti rise.
-Forse è ora di fare colazione.- disse abbandonando il letto per alzarsi e stiracchiarsi.
Il suo corpo nudo e slanciato mi distraeva dalla fame.
Guardai quelle spalle larghe, quelle braccia forti, quei lineamenti perfetti, quella pelle candida.
-Mi stai fissando.-
-Sei tu che sei nudo.-
-Anche tu lo sei.-
-Ma io sono sotto le lenzuola, non sto facendo yoga mattutino in fondo al letto.-
-Ti distraggo?-
-Abbastanza.-
Prese il lenzuolo e me lo portò via avvolgendoselo addosso.
-No grazie eh.- dissi io alzandomi per recuperare la biancheria.
Me la infilai e poi tornai da Harry che era seduto sul fondo del letto.
-Agli altri cosa diciamo?- gli chiesi.
-Non dire nulla. Vai a fare colazione che ti raggiungo fra un minuto. Penserò ad un modo fico per farlo sapere a tutti.-
-Questa cosa mi spaventa.-
-Mi sorprenderei se non fosse così. Non credo tu debba preoccuparti però questa volta.-
-Ok. Ti aspetto di là allora.-
-Vai di là così?- mi chiese.
Io mi guardai, ero in biancheria intima e mi avevano già vista così quindi non vedevo il problema.
Lui andò all’armadio e ne estrasse una delle sue magliette grigie.
Me la infilai, arrivava appena sotto il sedere.
-Meglio?- chiesi.
-Decisamente si.- disse prima di baciarmi.
Mi spinse lentamente di nuovo sul letto.
Ridacchiai un momento.
-Harry sto morendo di fame dai. Abbiamo tempo per farlo ancora quando vogliamo ma prima devo nutrirmi.-
-Non viviamo d’amore?-
-Si ma credo che amore condito con una ciotola di cereali sia meglio e sfami anche di più.-
-Sei una guastafeste.-
-Lo so, ma mi ami comunque.-
-È inevitabile.-
Gli sorrisi prima di baciargli il naso, poi mi alzai e gli mandai un ultimo bacio volante prima di uscire dalla sua stanza.
Dire che ero felice era un eufemismo, io ero come minimo raggiante in quel momento.
Andai canticchiando in cucina.
-Giorno.- dissi in generale.
Erano tutti a fare colazione.
-Buongiorno.- mi risposero loro.
-Come è andata poi?- mi chiese Liam.
Io feci spallucce e poi mi preparai la colazione.
Mi stava scrutando cercando di capire di più, stava cercando di entrare nella mia mente.
Non ci sarebbe riuscito.
Ci aveva provato per anni e sempre con deludenti risultati.
Harry arrivò dal corridoio.
-Avete visto la mia ragazza?- chiese ai ragazzi guardandosi in giro, poi mi vide e mi raggiunse.
-Ah, eccola la mia ragazza.- disse prima di baciarmi.
Quando guardammo gli altri trovammo delle facce allibite davanti a noi.
-Non è una notizia così sconvolgente dai ripigliatevi.- dissi.
-Ma da quando state insieme voi due?- ci chiese Niall.
-Da quando sono tornato stanotte.- rispose Harry con un sorrisetto.
Io gli tirai una gomitata in pancia.
-Minchia era ora.- disse Zayn prima di abbracciare Harry e poi me.
Io andai a fiondarmi fra le braccia di Liam.
Quella felicità volevo condividerla con tutti, ma lui era il mio migliore amico perciò a lui prima di tutti.
-Quanto sei felice?- mi chiese.
-Tanto da non sentire più la mia faccia da quanto sorrido.-
Lui mi strinse più forte. –Sai quanto ho aspettato e sperato che tu trovassi qualcuno che ti facesse stare così?-
-Un be po’ credo.-
-Sono tanto felice per te Christie.- poi staccandosi e rivolgendosi a Harry –trattamela bene, che è speciale.-
Il riccio gli sorrise e poi l’abbracciò.
-Lo so quant’è speciale.-
Ci abbracciamo un po’ tutti.
C’era stata così tanta tensione negli ultimi tempi per questo rapporto altalenante fra me e lui che ora tutti eravamo più sereni ora che questo rapporto si era stabilizzato nel migliore dei modi.
-Ragazzi oggi che si fa?- chiese Louis.
-Noi oggi pomeriggio dobbiamo fare un salto all’istituto a salutare Annie prima che vada a dormire, ma poi possiamo fare qualcosa tutti insieme.- rispose Harry.
-Ok allora si può andare al cinema e poi?- disse Liam.
-PIZZA PARTY!- l’Irlandese tirò fuori il suo piano preferito.
Acconsentimmo tutti al programma.
L’ultimo pizza party che avevamo fatto era stato un mezzo disastro perché l’avevamo programmato per la sera in cui poi mi ero sentita male ed ero finita in ospedale.
Confidavo che questo sarebbe stato migliore.
 
-Non voglio andare a dormire.- era la decima volta che me lo diceva.
-Amore avevi promesso. Venivamo a salutarti e poi andavi a nanna.-
-Ma io voglio giocare.-
-Giochi quando ti svegli. Così sei piena di nuove energie e puoi giocare di più.- le disse Harry.
-Domani venite ancora però?-
-Certo che veniamo.-
-Va bene allora.-
Squillò il cellulare di Harry.
-Bacio.- disse allungandosi verso Annie che gli baciò una guancia.
-Ci vediamo domani principessa.- disse allontanandosi poi per rispondere.
-Prometti di andare a fare la nanna?- chiesi.
-Faccio l’ultimo giro veloce sullo scivolo. Mi guardi da qui?-
-Va bene.- dissi.
Rientrò nel cortile e le chiusi il cancello alle spalle.
Lei andò sullo scivolo e io la guardai attraverso la recinzione.
-È proprio una bella bambina.- disse qualcuno accanto a me.
Nemmeno mi ero resa conto che fosse arrivato qualcuno.
-Lo è davvero.- dissi.
Salutai Annie con la mano prima di vederla sparire dentro l’istituto.
-È un bene che abbia preso dalla madre. Se avesse preso da me non sarebbe certamente così bella.- disse l’uomo accanto a me.
Mi si gelò il sangue nelle vene.
Non so dove trovai la forza di voltarmi e guardarlo.
Una marea di ricordi mi attraversarono la mente non appena vidi quegli occhi grigi e vitrei, privi di ogni sentimento.
Ricordai la sua mano che impugnava il coltello con cui uccise i miei genitori, ricordai gli spruzzi di sangue ovunque sul suo corpo, tutto di quella notte mi tornò alla mente chiaro come non era mai stato.
Sentivo gli occhi pizzicarmi per le lacrime che stavano arrivando.
-Ne è passato di tempo Christie. 5 anni no? Ti hanno fatto davvero bene.- mi disse squadrandomi da capo a piedi con un sorriso malefico stampato in faccia.
Era tornato.
Lo sapevo che sarebbe successo, ma la cosa peggiore era che sapeva di Annie e con ogni probabilità non era tornato solo per me.
Non osavo neanche immaginare quell’uomo vicino alla mia bambina, lei era la MIA bambina, avrei dovuto proteggerla, ma che mai avrei potuto fare io?
Facevo tanto la dura con chiunque ma con lui non ne avevo la forza.
Lui era tutto ciò che mi spaventava della vita, tutte le mie più grandi paure erano racchiuse in quell’individuo.
-Penso che dovrai presentarmi mia figlia.- mi disse.
-Tu non ti devi nemmeno azzardare ad avvicinarti a lei.- risposi.
La mia voce tremava e quindi non avevo raggiunto il tono  minaccioso che speravo.
-Che puoi fare tu piccola ragazza? Saranno anche passati 5 anni, sarai anche cresciuta, ma sai benissimo che adesso come allora io mi prenderò ciò che voglio e tu non potrai fare niente per fermarmi.-
Serrai i pugni.
Aveva ragione.
La paura mi impediva di muovere qualsiasi muscolo proprio come era successo quella notte.
-Ricordo che non eri stata molto brava quella volta. Con gli anni sarai migliorata di certo quindi voglio proprio provare.-
Mi prese un braccio e iniziò a trascinarmi verso la sua auto poco lontana.
Cercai di resistere meglio che potevo aggrappandomi alla recinzione ma era troppo forte.
Non potevo urlare perché altrimenti Annie mi avrebbe sentita e sarebbe venuta a vedere che succedeva e non volevo vedesse quella scena. Eravamo quasi arrivati alla sua macchina.
-Ehi lasciala!-
Era Harry.
Ci raggiunse di corsa.
-Amico ti consiglio vivamente di lasciarla stare.- aggiunse.
L’uomo squadrò Harry e poi me.
-Sarebbe questo il bamboccio che ti scopi e che dovrebbe rimpiazzarmi con mia figlia?- disse prima di scoppiare in una sonora risata.
Harry sembrò capire chi fosse quell’uomo e gli mollò un pugno in pieno viso.
Lui mollò la presa sul mio braccio e Harry si mise di fronte a me a mo di scudo.
L’uomo si rialzò pulendosi il sangue che gli era uscito dal naso a causa del colpo
-Vuoi vendetta non è vero? Te lo vedo negli occhi. Allora vieni a prenderla la tua vendetta.- disse l’uomo correndo verso una via lì vicino.
Quella strada portava in una zona semi-periferica piena di capanni abbandonati e vicoli ciechi.
Quella zona davvero non mi piaceva.
Cercai di trattenere Harry per un braccio.
-Ti prego non andare, resta qui. Ci penserà la polizia. Non andare.-
Inutile, si divincolò dalla mia presa e rincorse l’uomo.
Mi lasciai andare un gemito.
Avevo una bruttissima sensazione, non sapevo che fare.
-Che succede?- mi chiese la signora Fell dalla porta dell’istituto.
Mi voltai verso di lei.
Cacciai indietro le lacrime.
-Signora Fell chiami la polizia in fretta e per nessun motivo al mondo perda di vista Annie la prego. Lui è tornato. Faccia in fretta.- dissi catapultandomi anche io nella direzione in cui erano andati gli altri due.
Era come andare nella tana del lupo, ma c’era Harry e non potevo lasciarlo da solo, non potevo permettere che gli succedesse qualcosa.
Sentii un urlo e accelerai il passo già con le lacrime agli occhi.
La riconoscevo quella voce.
Arrivai in una stradina e lo spettacolo che ci trovai fece scendere le prime lacrime.
Harry era accasciato a terra che gemeva dal dolore e l’uomo era in piedi accanto a lui con una mano insanguinata e un sorriso beffardo.
Si voltò dalla mia parte.
-Come ai vecchi tempi eh? Ci si vede presto.- disse prima di sparire da una via laterale.
Corsi da Harry e mi inginocchiai accanto a lui.
Aveva un pezzo di vetro rotto conficcato in pancia e sangue dappertutto.
Con le mani tremanti cercava di toglierlo.
Mi asciugai velocemente le lacrime.
-Non toccare, peggiorerai la situazione. Sta tranquillo vedrai che andrà tutto bene.- dissi continuando ad asciugarmi le lacrime che non accennavano a smettere di scendere.
Appoggiai la sua testa sulle mie gambe.
Sentii delle sirene in lontananza.
-Sta arrivando la polizia. Lo prenderanno vedrai. Tu ora però devi strare sveglio. Mi hai sentita? Resta sveglio ti prego.-
Vidi un’ambulanza arrivare.
La signora Fell aveva pensato bene di chiamare anche loro.
-Siamo qui.- urlai per indicare loro meglio al direzione.
Due uomini con una barella ci raggiunsero di corsa.
-Tu sei ferita?- mi chiesero vedendo che anche io ero ricoperta di sangue.
Ma quello non era il mio, era quello di Harry.
-No. Io no, ma lui..- dissi e la voce mi si ruppe.
-Stai tranquilla ora ci pensiamo noi.-
Mi alzai e lasciai che loro facessero le loro prime medicazioni.
Lo misero sulla barella e io gli andai vicino e gli presi una mano.
Cominciava a voltare indietro gli occhi, cominciavano a perdere luce.
Non poteva succedere, no.
-Sta perdendo i sensi. Ci rimane meno tempo, dobbiamo sbrigarci. Tu vieni in ambulanza con noi?- mi chiesero i paramedici.
Feci cenno di si.
Lo caricarono sull’ambulanza e io salii con lui continuando a tenergli la mano.
“Ci rimane meno tempo” era grave, lo sapevo ma non potevo lasciare che il mio cervello elaborasse quelle informazioni.
Avrebbe voluto dire che pensavo seriamente che avrebbe potuto morire e non potevo pensare quello.
Non potevo pensare di perdere di nuovo qualcuno che amavo, non dopo tutto ciò che avevo passato, non dopo tutto ciò che io e lui avevamo passato insieme.
Arrivati in ospedale lo portarono d’urgenza in sala operatoria.
Io rimasi in sala d'aspetto.
Mi resi conto del cellulare che mi vibrava in tasca.
2 chiamate perse da Liam.
Dio, loro non sapevano niente.
Sapevano che eravamo da Annie ma era passata più di un’ora.
Lo richiamai immediatamente asciugandomi nuovamente le lacrime.
-Pronto?-
-Liam..- non riuscivo a continuare.
Lui intuì che piangevo, che era successo qualcosa.
-Kitty che hai? Cosa è successo?-
-Lui è tornato, è tornato davvero e ha ferito Harry che ha cercato di proteggermi, ora sono in ospedale. Ti prego vieni in fretta.-
Dopo un momento si shock per le informazioni rispose.
–Arriviamo subito. Kitty ti prego stai tranquilla, sto arrivando.-
Chiusi la chiamata e mi lasciai scivolare lungo il muro fino a toccare il pavimento.
Poggiai la testa sulle ginocchia e chiusi gli occhi.
Anche il buio era macchiato di sangue quasi a volermi ricordare ciò che era successo.
Pochi minuti dopo sentii dei passi veloci in corridoio.
Louis e Liam spuntarono in sala d’attesa.
Non avevo la forza di alzarmi.
Liam mi vide e mi raggiunse.
Mi abbracciò stretta e di nuovo le lacrime bagnarono il mio viso.
Quello era un pianto diverso.
Era il vero pianto di disperazione che ancora non avevo fatto da quando Harry era stato ferito.
Liam sapeva bene ciò che avevo passato, sapeva quanto tutto ciò mi facesse stare male.
Non mi disse di smettere né di calmarmi.
Sapeva che in ogni caso non ci sarei riuscita.
Louis si mise seduto accanto a me dall’altro lato.
Ci stringemmo tutti assieme per confortarci almeno un minimo.
-Niall e Zayn erano andati a prendere da mangiare. Li abbiamo avvisati, stanno arrivando.- mi disse Louis.
Annuii leggermente con la testa.
Dopo una decina di minuti infatti erano lì anche loro.
-Kitty riesci a spiegarmi un po’ cosa è successo? Lo so che fa male, ma dobbiamo sapere come è andata.- mi chiese Liam.
Presi fiato.
-Ero al cancello a salutare Annie, lui mi si è avvicinato. Harry non c’era. Stava facendo una telefonata. Lui ha iniziato a trascinarmi verso la sua auto e io non riuscivo a fare nulla ma poi è arrivato Harry e l’ha steso con un pugno, ma poi l’uomo è scappato via e Harry l’ha rincorso. Ho provato a fermarlo, ma non ci sono riuscita.- mi mancava il fiato.
-Respira.- mi disse.
-Li ho raggiunti e Harry era steso a terra ricoperto di sangue con un pezzo di vetro in pancia.-
-Lui dove è andato?-
-Non lo so. Se n’è andato da una strada laterale.-
-Lo prenderanno vedrai.-
-Liam, ti prego chiama la signora Fell, lui sa di Annie e devo sapere lei dove è e come sta.-
Fece come gli avevo detto.
-La signora Fell dice che la polizia lo sta ancora cercando. Annie è al sicuro all’istituto e non la perde d’occhio. Hanno messo dei poliziotti di guardia per fare in modo che non le accada nulla.-
Quella notizia mi risollevò un minimo, poi il medico uscì dalla sala operatoria.
Liam mi fece alzare da terra.
-Il ragazzo per ora è stabile. Abbiamo ricucito la ferita e non sembrano esserci danni a nessun organo vitale. Tuttavia c’è ancora rischio che si presentino emorragie interne nelle prossime 24 ore, ma se non succede andrà tutto bene.-
-E se invece dovesse presentarsi un’emorragia?- chiesi.
-In quel caso potrebbero danneggiarsi alcuni organi, dovremmo operarlo nuovamente.-
-Però ce la farà?- insistetti.
-Se supera 24 ore senza emorragie si. In caso contrario non posso assicurarvi nulla. Mi dispiace.-
-Grazie dottore.- gli dissi prima di accasciarmi di nuovo a terra fra le lacrime.
Liam mi abbracciò di nuovo.
Gli altri cercarono di confortarsi tra loro, ma in una situazione come quella neanche Louis riusciva a trovare qualcosa per risollevare il morale del gruppo.
Anzi fu il primo che pianse subito dopo di me, mano a mano poi si aggiunsero anche gli altri.


*Look at me carrots*

è il capitolo più triste e difficile che io abbia mai scritto.. scrivere che il mio piccolo povero Hazza veniva ferito mi ha spezzato il cuore ç_____ç
ok andiamo per gradi. all'inizio del capitolo tutto normale, i ragazzi sono tutti felici per la buona notizia di Charry (?) 
poi vanno all'istituto e mentre Harry si è allontanato per fare una telefonata Christie viene avvicinata da qulcuno e quel qualcuno è l'uomo che ha ucciso i suoi genitori, il padre di Annie.
quindi ora il pericolo non è più solo per Christie ma anche per la piccola Annie ç_____ç
infatti Christie stava subito rischiando di finire male, ma torna Harry che per proteggerla viene ferito gravemente.
vi giuro mi son quasi messa a piangere scrivendo del mio amour in quelle condizioni shdfvhbshbv
ok lo so che mi odierete tutti per questo capitolo, ma non può andare sempre tutto bene.
non so uan beata minchia di medicina, tutto quello che so sono due cavolate imparate dai film e guardando Dr. House perciò non so se quello che ho scritto abbia verament eun senso medico ma comuqneu ha effetto.
Nel prossimo capitolo abbimao due grandi incognite. Harry riuscirà a superare 24 ore senza emorragie? e la polizia riuscirà a trovare l'uomo?
a voi i commenti, lasciatemi una bella recensione e ditemi ciò che pensate :)
ah vi avevo già detto che avrei messo una OS Larry quindi eccola qua 
Won't Stop Till We Surrender 
parlando un momento della questione Larry, visto che sono una shipper volevo solo dire che quello che ha detto Louis su twitter in proposito mi ha letteralmente spezzato il cuore davvero, ci sono rimasta di merda per il modo in cui ha definito Larry davvero, non sapevo più che dire. fatemi sapere le vostre opinioni anche di questo è passate a leggere la OS se vi va e ovviamnete recensite anche quella :)
byeee
       Simo

 

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Capitolo 20
*** E se non vince? ***



 


Harry era rimasto in sala operatoria ancora qualche minuto e poi l’avevano portato in una stanza.
Non ci avevano permesso di entrare, avevano detto che doveva stabilizzarsi per un paio d’ore prima che noi potessimo entrare.
Era una di quelle stanze con le finestre che davano sul corridoio, come avevo chiesto.
Dato che non ci era permesso entrare almeno in quel tipo di stanza potevamo vederlo.
Aveva una flebo attaccata al braccio e il camice che aveva lasciava intravedere dei lividi sulle braccia e anche sul collo.
Anche sul viso ce n’erano alcuni e anche alcune ferite superficiali.
Era evidente che si fosse difeso fino all’ultimo, ma perché non le avevo notate prima?
Quando l’avevo soccorso ero così presa dalla ferita alla pancia che non avevo notato le altre seppur lievi che si era procurato.
Quei lividi contrastavano molto con la pelle pallida che aveva in quel momento.
I medici avevano detto che appena si fosse stabilizzato gli avrebbero fatto una trasfusione per compensare tutto il sangue che aveva perso.
Lo guardavo dall’altra parte del vetro, Louis era accanto a me.
Niall e Zayn non ce la facevano a vederlo così e quindi erano andati a prendere una boccata d’aria e io ero riuscita a convincere Liam ad andare con loro.
Non mi aveva abbandonata un momento, ma aveva bisogno anche lui di rilassarsi un pochino.
Non voleva lasciarmi sola, ma quando Louis aveva detto che sarebbe rimasto con me allora si era convinto.
-Non eri obbligato a restare, potevi andare con gli altri anche tu.- gli dissi.
-Naa. Preferisco stare qui. Non riuscirei comunque a stare lontano a lungo sapendo che il mio migliore amico è in queste condizioni.-
Harry dormiva, il suo viso sembrava sereno.
I medici dicevano che dopo un intervento come il suo era normale che dormisse.
Sarebbe rimasto così a lungo secondo loro, almeno 5 o 6 ore.
Avevo le gambe stanche, ma non volevo sedermi perché altrimenti non sarei riuscita a vederlo.
Abbassai lo sguardo.
Non sopportavo la vista del sangue di Harry ancora sui miei jeans e sulla mia maglietta.
Chiamai Liam.
-Dimmi.-
-Liam, ascolta riesci a passare un momento da casa e portarmi un cambio? Ho ancora i vestiti sporchi di sangue, ma non voglio andarmene.-
-Ok. Tranquilla. Lì come va?-
-Come prima. Dorme e per ora non sembra peggiorare né migliorare. Il medico ha detto che fra un’oretta passerà a visitarlo.-
-Ok. Ci metto 20 minuti al massimo a prenderti il cambio e poi arrivo.-
-Tranquillo Liam, c’è qui Louis con me io sto..- non potevo dire bene perché io NON stavo bene –io me la caverò.- dissi.
-Andrà tutto bene vedrai. Ci vediamo dopo. Ciao Kitty.-
-A dopo, ciao Liam.-
Non poteva sapere che sarebbe andato tutto bene, ma in occasioni del genere queste sono le uniche parole che uno può dire e nel mio caso riuscivano a farmi stare meglio, almeno un pochino.
Mi facevano capire che qualcun altro ci credeva davvero.
Dopo alcuni minuti fummo raggiunti da Zayn e Niall.
-Perché siete tornati così presto?- chiese Louis.
-Liam così era più tranquillo. Poteva fare le sue cose con calma e almeno sapeva che eravamo tutti qua a tirarci su.-
Tornai a guardarlo attraverso il vetro.
-Ultimamente quando era in un letto c’ero sempre anche io accanto a lui.- dissi.
-O sotto di lui.- aggiunse Louis.
Riuscì a strapparmi un debole sorriso.
-Anche sopra a volte.-
A quel punto anche loro risero piano, solo un momento.
Un’infermiera ci raggiunse insieme a due poliziotti.
-Christie Anderson?- mi chiese uno di loro.
-Si sono io.-
-Signorina Anderson dovremmo farle alcune domande riguardo l’aggressione e abbiamo bisogno del suo aiuto per fare un identikit dell’aggressore in modo da facilitare la sua cattura.-
Sospirai.
Me lo aspettavo.
-Possiamo parlare qui? Non voglio allontanarmi da lui.-
-Ma certo.-
Si sedettero sulle poltroncine lì accanto e io rimasi in piedi di fronte al vetro.
-L’aggressore come è arrivato al signor Styles?-
-A causa mia. Si è avvicinato a me e ha tentato di portarmi nella sua auto. Harry era poco distante e ci ha raggiunti tentando di fermarlo.-
-Perché il signor Styles si era allontanato?-
-Io stavo salutando mia figlia e lui ha ricevuto una telefonata, così si è allontanato per rispondere.-
-L’aggressore sapeva che la bambina era sua figlia?-
-Si, non so come ma lo sapeva. Da quando sono rimasta incinta non l’ho più visto, non si è mai fatto vivo quindi davvero non so come l’abbia scoperto. Non doveva saperlo, non avrebbe mai dovuto saperne niente.-
-Signorina Anderson le posso assicurare che sua figlia non corre alcun pericolo al momento. La signora Fell è sempre con lei e così anche alcuni agenti che abbiamo incaricato.-
Annuii.
-Quando il signor Styles è arrivato che è successo?-
-Quell’uomo l’ha provocato facendogli capire chi fosse e Harry gli ha dato un pugno sul viso, poi si è ripreso ed è corso via. Harry l’ha inseguito e quando li ho raggiunti nel vicolo lui era..- mi bloccai.
Faceva male ricordare il modo in cui l’avevo trovato.
Louis mi strinse la mano per infondermi coraggio.
Feci un respiro profondo.
-..Harry era steso a terra con un pezzo di vetro in pancia e l’uomo era in piedi di fronte a lui con una mano insanguinata.-
L’agente si alzò dalla poltroncina e venne a guardare al vetro.
-Lividi sulle braccia e escoriazioni sulle mani.- disse.
-Si è difeso?- chiesi.
-Si e ha anche reagito. L’aggressore deve averlo preso al collo come mostrano i lividi. Ed è stato colpito al viso.- tornò a sedersi e annotò tutto su un bloc-notes.
-Ho bisogno che ora lei si concentri più che può signorina Anderson. Deve riuscire a descrivere l’aggressore meglio che può. Il mio collega qui, l’agente Scott realizzerà l’identikit in base a ciò che dirà. Ok? Lo so che è difficile, ma se vuole che lo prendiamo è necessario.-
-Va bene.-
Descrissi quell’uomo in ogni minimo particolare.
Ricordavo tutto, ogni minimo dettaglio di quell’esperienza orribile, di quella persona orribile.
L’agente Scott mi mostrò il disegno finito.
Guardai quella figura e poi chiusi subito gli occhi cercando di scacciare le lacrime.
-È lui.- dissi.
-Allora lo troveremo. Mi lasci il suo recapito telefonico così potrò tenerla informata sugli sviluppi delle indagini.-
Gli lasciai il numero del mio cellulare e poi se ne andarono.
Diedi un’occhiata a Harry e poi mi sedetti su una poltroncina.
-Sei stata bravissima.- mi disse Niall sedendosi accanto a me.
-Lo troveranno vero?-
-Certo che si. La tua descrizione era perfetta e il disegno di quell’agente anche. Se fosse stato Zayn a disegnare avrei avuto qualche dubbio, ma visto che non è così lo troveranno di sicuro.-
-Ehi!- commentò Zayn.
Feci un leggero sorriso.
Appoggiai la mia testa sulla spalla di Niall.
Restammo tranquilli per alcuni minuti.
Poi arrivò Liam.
Mi alzai e andai ad abbracciarlo.
-Ho incontrato dei poliziotti all’entrata.- mi disse.
-Si sono venuti per l’identikit e per chiedermi due cose dell’aggressione.-
-Quindi ora che sanno come è quell’uomo lo troveranno.-
-È ciò che hanno detto.-
Mi sedetti di nuovo e così anche lui.
Chiusi gli occhi.
-Christie?- li riaprii e mi trovai davanti il dottor Greyson, lo psicologo che avevo conosciuto l’ultima volta che ero stata lì.
-Salve dottor Greyson.-
-Che ci fai di nuovo qui?-
-Non è per me questa volta.- dissi indicando il vetro.
Lui andò a guardare.
-Che gli è successo?-
-Ha tentato di proteggermi. Dottor Greyson lui è tornato.-
Gli raccontai bene l’accaduto, sapevo che era preoccupato per me, per la mia sanità mentale.
Con tutti i traumi che avevo subito nella mia vita sapeva bene che questo poteva destabilizzarmi.
-Ragazza mia mi chiedo quando la vita si deciderà a darti un po’ di pace.- disse.
-Me lo chiedo anche io.-
-In ogni caso vedo che comunque sei forte e stai cercando di reagire anche a questo. È il modo migliore. Cos’è che ti rende forte che l’altra volta non avevi?-
-Penso sia la voglia di proteggere mia figlia. Devo essere forte per lei, per esserle d’esempio.-
-E lo sei davvero.-
Il suo cercapersone suonò.
-Hanno bisogno di me. Appena ho un minuto parlerò con i medici che si occupano di Harry per saperne di più. Appena posso torno a vedere come sta, e come state anche voi.- disse rivolto a tutti noi.
-Grazie dottor Greyson.-
Anche lui se ne andò.
Una decina di minuti più tardi arrivò il medico che doveva visitare Harry.
Entrò nella stanza e abbassò le tapparelle della finestra sul corridoio.
Con un sospiro mi poggiai al muro.
Ne approfittai per andare a cambiarmi i vestiti.
Quando uscì dalla stanza ci avvicinammo tutti a lui.
-Quindi?- chiese Zayn.
-Il ragazzo per ora è stabile. Potrebbe svegliarsi fra qualche ora. In ogni caso ora iniziano le 24 del rischio emorragia interna. Se si sveglia non vorrà necessariamente dire che passerà tranquillo tutta la giornata senza problemi.-
Questi erano i medici che piacevano a me.
Ti dicevano le cose come stanno, ti dicevano tutto ciò che era giusto tu sapessi sia in male che in bene.
-Grazie dottore. Possiamo entrare adesso?- chiesi.
-Finchè non si sveglia massimo due alla volta. Quando sarà cosciente potrete anche entrare tutti a patto di non disturbare troppo.-
Detto ciò se ne andò.
-Entrate pure voi per primi.- disse Zayn rivolto a me e Louis.
-Sei sicuro?-
-Si andate voi. Noi entriamo dopo.- disse Niall.
Guardai Liam che mi fece un cenno di assenso con la testa.
Io e Louis entrammo lentamente in camera.
Lui si avvicinò al letto per primo.
Non sapevo che dire.
Lasciai che cominciasse lui.
-Io sono quello che non la smette mai di blaterare e adesso non so che cavolo dirti.- gli disse Louis.
-Seriamente guarda sei riuscito a farmi chiudere la bocca non è impresa da pochi, dovresti davvero esserne fiero.-
-Se fossi sveglio probabilmente mi daresti un pugno sul braccio oppure diresti che dato che sto continuando a parlare vuol dire che non ho per niente chiuso la bocca. E avresti pure ragione.-
-Devi svegliarti presto e riprenderti così potrai ritornare a picchiarmi quanto vuoi.- si avviò poi verso la porta.
-Dove vai?- gli chiesi.
-So che ci sono tante cose che vuoi dirgli e che è meglio se stai da sola per farlo e poi vorrei evitare che tu mi vedessi piangere di nuovo perché è davvero imbarazzante.-
-Grazie Lou.-
Mi sorrise prima di uscire.
Presi coraggio e mi avvicinai al letto.
Accarezzai i graffi che aveva sul viso e il livido che gli contornava un occhio.
Quegli occhi che erano ancora chiusi e che per ora non accennavano a volersi aprire, ma io non potevo stare senza vedere i suoi occhi, ormai ne ero dipendente.
Non riuscivo più nemmeno ad immaginare la mia vita senza quegli occhi che mi guardavano.
Non sopportavo l’idea che forse non mi avrebbero più guardata, che non si sarebbero più aperti.
Gli presi la mano anch’essa piena di graffi e lividi.
-Chi l’avrebbe detto quando ti ho conosciuto che sarei stata qui accanto a te pregandoti di non lasciarmi. Pensavo davvero tu fossi un coglione all’inizio e in qualche modo lo sei ancora, però adesso sono io che sono diversa, sono cambiata grazie a te. Sono migliorata grazie a te. Che ne sapevo io di cosa era l’amore prima di provarlo con te? Non ne sapevo nulla. Era qualcosa che non osavo nemmeno sognare ed ora invece quell’amore che adesso provo per te mi sta distruggendo. Tu non te ne puoi andare, non adesso e non dopo tutto quello che abbiamo passato. Ci sono ancora tante cose che dobbiamo fare insieme.- mi bloccai per le lacrime.
Appoggiai il viso sulla sua mano.
-Io devo vederli ancora i tuoi occhi, perché ancora non mi ci sono persa abbastanza. Devi tornare a guardarmi, devo tornare a vedere quella luce che hai appena mi vedi la mattina. Devi sorridermi di nuovo e devi farmi sorridere di nuovo, quelle fossette devono tornare da me e devi ridere di nuovo. Devi fare il coglione come solo tu sai fare e farmi ridere e ridere insieme. Devi lasciare che il nostro amore viva tutta la vita e perciò devi tornare da me.- mi bloccai di nuovo ricominciando a piangere.
Che potevo fare per farlo tornare da me?
Nei film succedeva che dopo un discorso così il tizio si risvegliasse ma questo non era un film.
I suoi occhi erano ancora serrati.
Liam si affacciò alla porta.
-Kitty, vieni un momento.-
Che diavolo era successo ancora?
Abbandonai la mano di Harry e uscii dalla stanza.
-Cosa c’è?- chiesi.
Lui indicò qualcosa alle mie spalle.
Annie era con la signora Fell e un paio di agenti.
Mi scesero altre lacrime.
Vedere che almeno la mia bambina stava bene mi faceva stare meglio.
Mi inginocchiai per terra e allargai le braccia.
Lei lasciò la mano della signora Fell e corse ad abbracciarmi.
La strinsi forte a me, in un certo senso mi tranquillizzava.
-Mamma non piangere.- mi disse.
-Non preoccuparti piccola mia io sto bene, starò bene.-
Mi asciugò alcune lacrime con le sue manine.
-È vero che è tornato papà?- mi chiese.
Serrai le labbra.
Notai anche Liam e gli altri irrigidirsi accanto a me.
Non sarei crollata davanti a mia figlia.
-Si. È tornato.-
-Io non voglio vederlo. È cattivo e ha fatto male allo zio Harry e ha fatto piangere te. Io non lo voglio un papà così.-
Il sollievo che mi diedero quelle parole mi sembrò quasi egoista.
Avevo avuto paura che lei in ogni caso avrebbe voluto conoscerlo o vederlo ma fortunatamente non era così.
-Ti prometto che non gli permetterò di entrare nella tua vita. Tu sei la mia bambina, solo mia. Non importa chi è il tuo papà o cosa ha fatto. Importa solo il bene che ti voglio io. Hai capito tesoro?-
-Lo so mamma. Ti voglio tanto bene anche io. Come sta lo zio Harry?-
I miei occhi si riempirono nuovamente di lacrime.
Che potevo risponderle?
Che andava tutto bene e che lui sarebbe stato bene?
Non lo potevo sapere.
Liam mi vide in difficoltà e si inginocchiò accanto a me rivolgendosi a Annie.
-Lo zio Harry adesso è come un guerriero. Sta combattendo più che può per vincere e stare bene.-
-E se non vince?- chiese Annie.
Silenzio.
Io sicuramente non sarei riuscita a dire nulla.
Non riuscivo nemmeno a dirlo a me stessa, figuriamoci a lei.
-Se non vince.. andrà a conoscere i nonni.- era giusto che lei sapesse la verità ed era giusto che Liam gliel’avesse detto in quel modo anche se era il modo che in assoluto mi faceva più male di tutti.
Mi ero ripromessa di non crollare davanti a Annie, ma non ce la facevo.
I singhiozzi si fecero sempre più forti e le lacrime iniziarono a scendere più velocemente.
Annie era più forte di me.
Il suo sguardo si era intristito ma non aveva versato nemmeno una lacrima.
Spostò il suo sguardo su di me e vedendo come stavo disse.
-Mamma?-
Nascosi il viso nel petto di Liam scoppiando letteralmente.
Ero il peggior esempio per lei in quel momento, ma non riuscivo a essere così forte.
Ero solo una ragazza fragile di 18 anni, anche se ero madre non ero così forte da riuscire a fare tutto il necessario per ispirarla.
Non riuscivo a pensarci in quel momento.
Il dolore era ciò che mi dominava in quel momento, l’ansia della perdita, di una nuova dolorosissima perdita.
La paura che se anche Harry se ne fosse andato il mio cervello davvero non avrebbe più retto e sarei impazzita.
E in quel caso che sarebbe diventata mia figlia?
La figlia di un assassino in carcere o a piede libero e di una psicopatica rinchiusa in manicomio o suicidata.
Liam mi strinse forte.
Le voci mi arrivavano ovattate.
-Zio Liam?- chiese Annie preoccupata.
-La mamma starà bene vedrai. È preoccupata per lo zio Harry.-
-La mia mamma è forte.-
-Certo che lo è.-
Mi lasciai cullare da quelle voci e spensi tutto.
Avevo bisogno di spegnere tutto.
Non potevo spegnere i sentimenti, ma almeno i pensieri si.
E cancellando tutto riuscii anche ad addormentarmi.
Lì inginocchiata sul pavimento fra le braccia di Liam.



*Look at me carrots*

Eccomiiii :) prima di tutto lasciatemi dire che mi sono demoralizzata con le recensioni del capitolo precedente che sono calate rispetto a quelli prima :(
lo so che era un capitolo triste e questo è ancora peggio..
per ora Harry è stabile, ma ancora non si è svegliato..
Christie ha dovuto fare l'identikit, poi ha trovayo il dottor Greyson e poi è arrivata Annie..
vi lascio un commento proprio breve questa volta percè domani mattina ho una verifica alla prima ora quindi vorrei andare a dormire ad un orario decente..
fatemi sapere che ne pensate come sempre, lo sapete che mi fa piacere e grazie a tutti quelli che continuano a mettere la storia nelle seguite, preferite..:)
byeee
      Simo



 

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Capitolo 21
*** "Se tu muori" ***



 


Aprii gli occhi di scatto.
Non potevo davvero essermi addormentata.
La superficie a cui ero appoggiata era morbida ma comunque non come il corpo di Liam.
Ero sulle poltroncine.
Non c’era più nessuno, solo la signora Fell era seduta lì accanto.
-Penso tu debba entrare.- mi disse indicando la stanza di Harry.
Le tapparelle erano abbassate.
Merda.
Spalancai la porta.
Erano tutti attorno al suo letto.
Annie era seduta sul letto vicino a lui e sorrideva, tutti sorridevano perché i suoi occhi erano aperti.
Era sveglio.
La mia entrata non era passata inosservata e infatti tutti si erano voltati verso di me, non mi importava di nessuno perché io volevo solo quegli occhi verdi posati sui miei.
Mi si inondarono gli occhi di lacrime e quando lui mi sorrise corsi accanto al suo letto.
Non sapevo se baciarlo, se stringergli la mano, non sapevo cosa gli avrebbe fatto meno male.
Come quando dormiva mi misi a piangere sulla sua mano.
Mi accarezzò i capelli.
Alzai lo sguardo su di lui ma avevo la vista offuscata dalle lacrime così me le asciugai in fretta.
Avevo bisogno di vederlo.
-Come ti senti?- gli chiesi.
-Molto meglio adesso che mi stai reidratando la mano con le lacrime.- disse.
Risi e me ne scesero ancora alcune.
-Io lo sapevo che se arrivavo io ti svegliavi.- disse Annie a Harry.
-Ma certo principessa, mi sono svegliato sperando tu mi avessi portato un muffin.-
-Il muffin non ce l’ho ma ho un sacchetto pieno di abbracci.-
Sorrisi.
-Uno lo voglio subito allora.- rispose lui.
Lei lo abbracciò e lui fece alcune lievi smorfie di dolore.
-Amore piano, lo zio Harry si è appena svegliato. Lo stritolamento lo lasciamo per quando starà meglio.- dissi.
Lui mi guardò e mi sorrise.
Gli altri notarono quello sguardo e intuirono che avevamo bisogno di qualche minuto per noi.
-Piccola peste cose ne dici se andiamo alle macchinette a prendere uno snack allo zio Harry?- disse Zayn a Annie.
-Lo zio Niall poi se lo mangia!- esclamò lei.
-Ma non è vero.- replicò il biondo.
-Ne compriamo uno anche allo zio Niall allora.-
-Va bene.- disse lei scendendo dal letto.
Poi quando arrivò alla porta tornò indietro da me.
-Mamma sei bellissima anche quando piangi però quando ridi sono più contenta.- mi disse.
Le sorrisi. –Lo so amore. Grazie per aver fatto svegliare lo zio Harry.-
Lei mi sorrise a sua volta e poi uscì con gli altri dalla stanza.
Tornai a lui.
-Ho avuto paura che non ti svegliassi più.- dissi.
-Lo so. Per un momento l’ho creduto anche io. Ma ora sono qui e non vado da nessuna parte.-
-Non è detto.- dissi.
-Lo so. I dottori mi hanno detto che per altre 14 ore non sono del tutto fuori pericolo. Ma mi sento fiducioso. Per ora sto bene.-
-Mi dispiace tanto.-
-E per cosa? Sono io che ho scelto di proteggerti e io che ho deciso di inseguirlo quindi non hai colpa di niente.-
-Si invece perché è tornato per me.-
-Non avrei mai permesso che facesse del male a te o a Annie. Ricordi quello che ti ho detto a Hyde Park? Non mi farei nessun problema a prendere un pugno per una ragazza se lei sarà lì a curarmi le ferite e vale la stessa cosa anche se al posto del pugno ci mettiamo un pezzo di vetro. Mi basta sapere che tu sarai con me.-
Gli strinsi piano la mano.
-Sono qui. Ci sarò per sempre.-
Lui mi sorrise.
-Quando mi sono svegliato non c’eri.- disse col sorriso per provocarmi.
-Ecco di questo sono davvero gelosa. C’ero io con te e non ti sei svegliato e poi arriva Annie e pluff ti risvegli in stile bella addormentata dopo il bacio del principe.-
-Sai perché mi sono svegliato?-
-Perché?-
-Perché ti ho sentita piangere disperata. Ho sentito che stavi male e che avevi bisogno di me e sono riuscito a svegliarmi. Appena è entrato Louis due minuti dopo in camera e mi ha visto sveglio mi ha detto che ti eri appena addormentata.-
Disse concludendo con un sorriso.
-Quindi sono io che ti ho fatto svegliare?-
-Sei tu, sarai sempre tu a riuscire a farmi questo. Ma non dirlo a Annie, magari poi si offende.-
Sorrisi e poi continuai a guardarlo.
-Come stai veramente?- gli chiesi.
-Sono stato meglio.-
-Cosa ti fa male?-
-Se ti dico cosa non mi fa male faccio prima.-
-Ok allora dimmi cosa non ti fa male.-
-Le labbra non mi fanno male per niente.- disse con un sorriso.
Ricambiai e poi mi abbassai su di lui per baciargli le labbra.
-Grazie.-
-Quando vuoi amore.- gli risposi.
-Riassunto della faccenda. Mi hanno ricucito la pancia, ho lividi e graffi sulle mani, lividi sul collo. Altro?-
-Anche il tuo bel faccino ha subito danni.-
Lui spalancò gli occhi.
Andai in bagno e presi il piccolo specchio appeso al muro e glielo portai.
Lui esaminò i segni sul proprio volto.
-Pensavo anche peggio dai. Così ho un’aria da duro.-
-No per niente.-
Il telefono che avevo appoggiato sul comodino di Harry squillò.
-Pronto?-
-Signorina Anderson sono l’agente Parker. Volevo informarla che abbiamo individuato l’aggressore, alcuni miei colleghi lo stanno inseguendo e ora sto per unirmi a loro anche io. Lo prenderemo.-
-Grazie davvero agente Parker.-
Chiusi la telefonata e rimisi il cellulare sul comodino.
-Stanno inseguendo quell’uomo, lo prenderanno.- dissi a Harry.
Lui annuì poi mi prese la mano.
-Se io non dovessi farcela..- esordì lui.
Gli lasciai subito la mano e mi allontanai di un paio di metri dal letto.
-Non ti voglio nemmeno ascoltare.- dissi.
-E invece è importante che tu mi ascolti.-
-No, non voglio ascoltarti mentre già presupponi che tutto vada a finire male, non posso.-
-Vieni qui per favore.- mi disse dolcemente.
C’era una forza che mi legava a lui, che mi riportava a lui e alla quale non potevo oppormi quindi tornai al suo letto.
Mi prese di nuovo la mano.
-C’è la possibilità che io non sopravviva e quindi se io non dovessi farcela tu devi promettermi che sarai forte.-
-Non posso.-
-E che andrai avanti con la tua vita, che darai all’amore un’altra possibilità con qualcun altro.-
-Non posso.- ripetei.
-Io sarò comunque sempre con te, non fisicamente, ma comunque ci sarò a sostenerti, a vederti sorridere, a vederti crescere tua figlia, a vederti vivere la tua vita. Ma tu dovrai dimenticarmi a un certo punto.-
-Non dirlo!- esclamai allontanandomi di nuovo da lui.
Corsi fuori dalla stanza e percorsi tutto il corridoio fino in fondo e uscii dalla porta che dava sulle scale esterne.
Mi appoggiai alla ringhiera e aspettai l’arrivo delle lacrime.
Mi sorprendevo che ancora me ne fossero rimaste, ma sembrava che la mia scorta fosse inesauribile.
Non so quanto tempo passai appoggiata a quella ringhiera a guardare il cielo.
Ogni secondo sembrava un’eternità.
Il tempo era vitale per me ormai.
14 ore di attesa per sapere se il mio ragazzo ce l’avrebbe fatta erano uno strazio; e io me ne stavo fuori sulle scale a piangere invece che con lui.
Temevo che avrebbe ricominciato con gli addii.
Io non volevo dirgli addio perché avrebbe significato che mi ero arresa, io non mi ero arresa, io credevo che ce l’avrebbe fatta e doveva crederci anche lui.
Sentii la porta alle mie spalle aprirsi e richiudersi.
Due mani mi misero una giacca sulle spalle, lui si mise accanto a me appoggiato alla ringhiera.
-Annie dove è?- chiesi al mio migliore amico.
-Ancora ai distributori con Zayn e Niall. La stanno tenendo impegnata con dei giochi. Stare qui a vedere la gente che sta male non le fa bene.-
-Louis?-
-C’è lui con Harry. La domanda ora è: perché non ci sei anche tu di là con Harry?-
-Io non voglio dirgli addio, non posso Liam.-
-Nessuno di noi vuole farlo.-
Restammo un momento in silenzio.
Si alzò un filo di vento gelido che mi fece rabbrividire.
-Vuoi restare qui fuori a congelare o torni dentro con me?- mi chiese allungando la mano verso di me.
Guardai la sua mano a mezz’aria per qualche secondo e poi mi decisi a entrare.
Liam raggiunse Louis accanto al letto di Harry e io restai titubante sulla porta.
-Ti serve un invito formale per entrare?- mi chiese Lou.
-Non sono mica un vampiro.- dissi entrando in camera.
Puntai i miei occhi in quelli verdi di Harry.
Notò che non mi ero avvicinata del tutto e che avevo tenuto una certa distanza dal suo letto.
-Vieni qui.- disse dolcemente.
-Inizierai a vagheggiare di nuovo.-
-Non è così. Io devo assicurarmi che in ogni caso tu starai bene.-
-Come puoi pensare che starò bene se tu muori?- esclamai.
Poi sgranai gli occhi rendendomi conto di ciò che avevo appena detto.
“Se tu muori” non l’avevo ancora detto perché non avevo ancora preso seriamente in  considerazione quella possibilità.
Sentire quelle parole uscire proprio dalla mia bocca mi riempì gli occhi di nuove lacrime.
Le lacrime mi offuscavano la vista rendendolo una sagoma sfocata, quasi un anticipo di quello che sarebbe stato se non ce l’avesse fatta. Ma io sapevo che anche se se ne fosse andato non sarebbe rimasto solo un’immagine sfocata, ma una figura vivida nei miei ricordi, qualcosa che mi avrebbe ricordato cosa è l’amore, perché ne ero sicura non sarei mai più riuscita ad amare nessuno come amavo lui.
-Vieni qui per favore.- disse nuovamente.
Il letto era inclinato in modo da farlo stare quasi seduto, mi sedetti sul bordo e lui mi prese le mani.
Guardai le nostre dita intrecciate senza alzare gli occhi.
Lui ne spostò una sotto il mio mento alzandomelo in modo che lo guardassi.
-La tua vita non finirà con me, la tua vita continuerà ancora, io voglio che la tua vita continui anche senza di me perché è giusto che sia così.-
-Se tu te ne vai non riuscirò mai più ad essere felice, non riuscirò ad amare mai più.-
-Questo non lo puoi sapere. Sono il tuo primo amore, è ovvio che la pensi così.-
-Non è questo il punto, tu non sei solo il mio primo amore. Tu sei quello che ho aspettato tutta la vita, sei ciò che il mio cuore cercava perdutamente da anni, l’altra metà di se stesso. Sei tutto ciò che voglio nella vita. Sei la mia vita Harry non solo il mio primo amore.- abbassai lo sguardo di nuovo sulle nostre mani intrecciate.
-Se la situazione fosse invertita? Se tu fossi in pericolo di vita cosa vorresti per me? Vorresti che io stessi male per tutta la vita?-
-Nel caso in cui io fossi in pericolo di vita non perderesti ogni aspirazione futura di felicità?-
Fece per rispondere, invece non disse nulla.
Sapeva che avevo ragione.
-Promettimi solo una cosa.- esordì di nuovo Harry.
-Cosa?-
-Promettimi almeno che cercherai di essere forte, per Annie.-
-Ok, questo posso promettertelo.-
-Comunque io per ora mi sento bene. Non voglio che pensi che ho già perso le speranze perché non è proprio così.-
Guardai l’orologio.
-Devi solo resistere altre 12 ore.-
-Farò del mio meglio.- mi disse con un sorriso.
In realtà lui non poteva fare nulla, non dipendeva da lui.
 
Le ore sembravano non passare mai, i minuti trascorrevano lenti come non mai, ogni secondo di attesa era una tortura.
Eravamo tutti seduti su delle sedie in camera di Harry.
Lui dormiva di nuovo, esattamente come stava facendo Annie in braccio a me.
Guardai l’orologio.
10 ore.
-Continuo a convincermi che se guardo ripetutamente l’orologio il tempo passerà più in fretta.- dissi.
-Lo so. È assurdo.- disse Niall.
Harry aprì lentamente gli occhi.
Sorrise vedendo Annie tra le mie braccia.
-Anche tu dovresti dormire un po’- mi disse.
-Non ce la farei. Dormirò quando tutto sarà apposto.-
-Dormiremo tutti quando starai meglio bro.- gli disse Zayn.
-Ho una fame tremenda.- disse Harry.
-Stai già mangiando.- dissi indicando la flebo che aveva attaccata al braccio.
-Quelli sono tutti i nutrienti che ti servono.- aggiunse Lou.
-Non posso mangiare niente quindi?-
-No. Se hai sete posso darti dell’acqua ma nulla di più.-
-Ok, meglio di niente.-
Lou prese la bottiglietta, la stappò e ci mise dentro una cannuccia prima di porgerla a Harry.
-Scherzi vero?-
-Perché? I dottori hanno detto di dartela così l’acqua.-
Malvolentieri accettò di bere dalla cannuccia e appena si staccò iniziò a tossire.
-Amore tutto ok?- gli chiesi.
-Si. Mi è solo andata di traverso l’acqua.-
-Come minchia fa ad andarti di traverso l’acqua con la cannuccia? Solo tu eh.- aggiunse Lou.
Harry ricominciò a tossire, sempre più forte.
-Amore sei sicuro che è solo l’acqua?- chiesi iniziando a preoccuparmi.
Non rispose intento a tossire di nuovo mentre con una mano si copriva la bocca.
Quando smise un secondo e abbassò la mano mi alzai con Annie in braccio.
Sangue sulla sua mano.
Il silenzio più tombale calò in quella stanza prima che lui ricominciasse a sputare sangue.
Andai velocemente alla porta.
La signora Fell era seduta lì fuori.
-Signora Fell tenga lei Annie per favore. La riporti in istituto per adesso.- lei prese la mia bambina e sempre scortata dai due agenti se ne andò.
Intanto Niall aveva avvisato i medici che ora erano nella stanza di Harry.
Lui aveva iniziato ad avere anche forti dolori alla ferita alla pancia.
-Dobbiamo portarlo in sala operatoria. C’è un’emorragia interna.- disse uno dei medici.
Lo portarono in fretta fuori dalla stanza e con la stessa velocità entrarono in sala operatoria lasciando noi 5 di nuovo ad aspettare.
Non avevo davvero più nulla di positivo a cui aggrapparmi, le possibilità che non uscisse vivo dalla sala operatoria erano alte.
Se avessi avuto Annie tra le mie braccia magari mi sarei sentita più tranquilla, ma non potevo lasciare che una bambina di 4 anni mi facesse da supporto in una situazione come quella.
Non potevo esporla a tutto ciò.
Il mio cellulare squillò e meccanicamente me lo portai all’orecchio.
-Signorina Anderson? L’abbiamo preso. L’aggressore è in caserma in questo momento e sarà trasferito in carcere appena il giudice emetterà la sentenza definitiva.-
-Grazie Agente Parker.- dissi chiudendo la telefonata.
-L’hanno preso.- dissi senza alcun entusiasmo.
-Meno male.- commentarono gli altri.
Neanche quella notizia aveva importanza in quel momento, neppure quello poteva darci un minimo di gioia perché Harry era in quella dannata sala operatoria, a lottare fra la vita e la morte.


*Look at me carrots*

depressione e tristezza mode: ON anche per questo capitolo ç_____ç
credo sia il più triste in assoluto, con gli addii e Kitty che non accetta di lasciarlo andare..
allora Harry si è svegliato ed è iniziata l'attesa, ma nel frattempo lui vuole mettere tutto in chiaro se non dovesse farcela.. lui vuole solo che Kitty non stia tutta la vita triste per lui, ma lei non ne vuole sapere, mi pare normale..
avrei voluto far un'attesa più lunga e straziante del tipo che l'emorragia gli veniva quando mancava un'ora però non riuscivo a sopportare tale ansia nemmeno io a scriverlo quindi figuriamoci voi a leggerlo LOL avreste saltato tutto il capitolo e sareste andati direttamente alla fine.. quindi ho optato per questa soluzione..
di nuovo ho sparato a caso per i sintomi medici anche perchè su internet c'è scritto che per le emorragie interne non ci sono sintomi visibili, vabbè anyway questo è il capitolo e l'unica nota positiva è che hanno preso l'aggressore, almeno questo dai :)
fatemi sapere che ne pensate :)
byeee
       Simo

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Capitolo 22
*** Dite che le è venuta una paresi? ***





 

Ci sono momenti nella vita in cui tutto sembra sfuggirti dalle mani, come se tutto ciò che hai costruito fosse un muro i cui mattoni stanno tutti cadendo inesorabilmente e tu non puoi fare niente per impedirlo.
In queste occasioni devi aggrapparti a qualcosa per non farti trascinare giù assieme a tutto il resto, devi trovare un motivo per continuare a lottare, qualcosa per cui davvero valga la pena continuare a sperare.
Mi piace pensare che in quella sala operatoria Harry stia lottando più che può per tornare da me, che il ricordo di tutto ciò che abbiamo passato sia il filo a cui si possa aggrappare per non cadere giù.
Io invece non posso aggrapparmi ai nostri ricordi perchè in queste occasioni devi contare su qualcosa di solido, qualcosa che sei sicuro non si spezzerà.
Non posso contare su questo perché se lui fosse il filo a cui mi sto aggrappando e se ne andasse vorrebbe dire che il filo si spezzerebbe e io andrei giù.
In occasioni come queste la certezza di avere un amico come Liam accanto a me è la cosa a cui mi aggrappo per essere forte.
Stringo più forte la sua mano e lui appoggia la sua testa sulla mia che è appoggiata sulla sua spalla.
Sono passate ormai 3 ore da quando Harry è stato portato in sala operatoria e noi siamo ancora tutti qui con gli occhi stanchi ma fissi su quella porta.
Un paio d’ore dopo finalmente un medico esce da quella sala e viene verso di noi.
Ci alziamo tutti in piedi e lo ascoltiamo.
Le lacrime mi riempiono gli occhi non appena sento quelle parole e tutto il resto non conta più, nulla ha più importanza dopo quelle parole..
 
UNA SETTIMANA DOPO
 
Mi sveglio di colpo toccando il materasso accanto a me, lui non c’è.
Non sentire il suo corpo accanto al mio mi distrugge, non sentire il suo dolce profumo appena sveglia mi porta via la voglia si svegliarmi e immancabilmente le lacrime scorrono sul mio viso mentre mi rannicchio nel letto.
I singhiozzi aumentano e tremo, tremo per quanto paura mi fa la vita senza di lui.
-Amore che hai?-
Aprii gli occhi di colpo e mi ritrovai i suoi verdi preoccupati di fronte a me, offuscati dalle mie lacrime ma comunque erano lì.
-Ancora l’incubo?- mi chiese.
Mi asciugai le lacrime prima di rispondere.
–Si. Ancora l’incubo. Ormai mi tormenta il pensiero di perderti dopo ciò che hai passato.-
-Non vado da nessuna parte lo sai, sono qui e lo sarò sempre. Sono ancora un po’ ammaccato ma ci sono. Per te.-
Gli sorrisi poi gli alzai la maglietta.
-Devo cambiarti la medicazione aspettami qui.- dissi alzandomi dal letto.
Andai in bagno a prendere il disinfettante e le bende.
Da quando era uscito dall’ospedale ero riuscita a diventare anche una discreta infermiera.
Tornai da lui e lo trovai esattamente come l’avevo lasciato.
Con calma gli levai le bende che gli avvolgevano la pancia.
-La ferita sta migliorando. La tua infermiera personale è proprio brava.- dissi.
-Non avrei potuto trovarne una migliore.- mi rispose.
A medicazione cambiata lentamente lo aiutai ad alzarsi dal letto, certi movimenti ancora gli provocavano dolore, ma migliorava di giorno in giorno e  come avevano detto e medici, nel giro di qualche settimana sarebbe tornato come nuovo.
Una volta in piedi lasciò la mia presa.
Voleva tornare in forma il prima possibile, per questo si faceva aiutare nei movimenti solo quando era strettamente necessario.
Raggiungemmo gli altri in cucina per la colazione e poi come al solito lui e Louis uscirono per una passeggiata.
I dottori avevano detto che era il miglior esercizio per rimettersi in forma e quindi ogni mattina ora lui e Louis uscivano.
Avevamo ormai una nostra routine da quando Harry era tornato a casa e così come ogni mattina presi il cesto dei panni sporchi (che puntualmente solo Liam e Niall a volte usavano) e andai in rassegna nelle camere dei ragazzi a raccogliere cose da mettere in lavatrice.
Harry e Louis tornarono dopo circa un’oretta con qualcun altro.
-Guarda chi abbiamo trovato?- mi dissero entrando assieme alla signora Fell.
-Signora Fell che piacere vederla. Come mai questa visita?- chiesi.
-Ciao Christie, in realtà c’è una questione piuttosto importante di cui dobbiamo discutere.-
-Oh. Va bene, si accomodi.-
Mi sedetti accanto a lei sul divano e i ragazzi andarono in cucina.
O almeno così dissero, ma io li vidi che sbirciavano dalla porta.
-Mi dica. Immagino sia qualcosa che riguarda Annie.-
-Precisamente.- estrasse un documento dalla borsa e me lo porse.
-Ricordi questo Christie?-
Era il documento che avevo firmato quando avevo lasciato Annie in istituto.
Era il documento con cui avevo rinunciato ad ogni tipo di diritto su di lei.
-Ricordo benissimo. Quindi?-
-Quindi sono venuta ad informarti che Annie ora ha l’età giusta per essere data in affidamento ad una famiglia e ci sarebbe già una coppia che intende adottarla. Il documento che hai firmato consente all’istituto di dare Annie in affidamento se l’occasione è buona per la bambina e questa coppia è davvero per bene e credo che Annie con loro si troverebbe meravigliosamente.-
Cercai di assorbire ciò che aveva appena detto.
Era la mia bambina ma io avevo rinunciato al mio diritto di madre quando avevo firmato quel documento e quindi l’affidamento a un’altra famiglia era possibile, ma non potevo accettarlo.
Non avevo ancora pensato concretamente a questa possibilità con tutti i problemi che avevo avuto.
-Io potrei comunque continuare a vederla se viene data in affidamento a queste persone?- chiesi.
-In teoria si, ma queste persone vivono in una piccola cittadina vicino a Boston.-
Non poteva essere vero, se lei fosse andata con loro negli Stati Uniti non sarei più riuscita a vederla e io non potevo più stare senza la mia bambina ormai.
Lei era parte di me.
-C’è niente che io possa fare per impedire tutto questo?- chiesi.
-Se tu fai una dichiarazione scritta in cui dici di voler avere tu l’affidamento definitivo di Annie e poi sarà un tribunale a decidere cosa sia meglio per lei. Ma anche se tu sei sua madre non è del tutto scontato che tu vinca, dato che hai firmato questo documento. Devi pensarci bene.-
Dovevo pensare a ciò che era meglio per mia figlia.
Facile, la cosa migliore per lei era stare con sua madre, o no?
Forse non ero l’esempio migliore per lei con tutto ciò che avevo fatto in passato, la mia instabilità e talvolta la mia incapacità di essere madre, forse se fosse andata a Boston con questa nuova famiglia avrebbe vissuto una vita migliore, sarebbe stata più felice.
Io come facevo a saperlo?
-Signora Fell potrei avere un paio di giorni per pensarci?-
-Certo che si. Ma tra un paio di giorni mi devi dire esattamente cosa vuoi fare. Siamo intesi?-
-Si, siamo intesi. Annie sa già qualcosa?-
-Quando mi darai la risposta definitiva le parleremo in base a ciò che hai deciso.-
-Grazie.-
-Pensaci bene mi raccomando.- disse prima di alzarsi dal divano.
La accompagnai alla porta.
Poi quando la richiusi ci appoggiai la fronte.
Perché non potevo avere un periodo tranquillo?
Perché doveva sempre esserci qualcosa che non andava?
Se Annie fosse rimasta con me avrebbe vissuto anche lei con questo flusso incessante di problemi?
Mi staccai dalla porta e andai spedita in camera mia, ma arrivata sulla porta, dopo una veloce occhiata all’interno mi resi conto che lì dentro non c’ero io, quella stanza non mi apparteneva.
Così mi spostai un paio di porte più in là.
Camera di Harry, ormai la nostra camera, quella camera che avevamo dipinto noi, quella camera che avevamo condiviso.
Mi buttai sul letto e guardai il dipinto sul soffitto che serviva sempre a rilassarmi.
Loro mi raggiunsero poco dopo.
Liam e Harry.
-Avete sentito tutto?- gli chiesi.
Loro fecero cenno di si.
-Che devo fare?- dissi mettendomi a sedere sul letto.
Harry mi si sedette accanto.
-Non possiamo dirti noi cosa fare amore. È una decisione che devi prendere tu, sei sua madre, nessuno meglio di te sa cosa è meglio per lei.-
-Non ne sono così sicura.-
-Tu hai paura di commettere gli stessi errori che hai commesso in passato?- mi chiese Liam.
Annuii.
Lui si abbassò sulle ginocchia davanti al letto di fronte a me.
-Tu non ti rendi nemmeno conto di quanto sei cambiata nelle ultime settimane Kitty, sei arrivata che eri una cogliona che non sapeva neanche ciò che voleva e adesso sei una donna forte e determinata, forse la più forte che io abbia mai conosciuto. Con tutto ciò che hai passato sei ancora qui, sorridi ancora e continui ad andare avanti.-
-Abbiamo visto come fai la madre in questi tempi. Quando lei viene a trovarci lo vediamo il tuo modo di interagire con lei e per ciò che abbiamo visto posso dirti che secondo me saresti una fantastica madre per lei. Ma per farcela devi sentire di potercela fare.- aggiunse Harry.
-E se invece la cosa migliore per lei fosse andare a Boston con questa nuova famiglia?-
-Se pensi che questa sia la cosa migliore per lei dovresti lasciarla andare.-
-Come faccio a sapere qual è la cosa giusta?- chiesi.
Harry guardò Liam.
Fu lui infatti a rispondere per entrambi.
-Come per tutto il resto Kitty devi fare ciò che senti. Come hai fatto a capire che la cosa giusta era tornare a Londra? Come hai fatto a capire che stare con Harry era la cosa giusta da fare?-
-Sentivo che era giusto così.-
-Devi fare la stessa cosa Kitty. Niente di meno e niente di più.-
-È più complessa la situazione ora. Prima le mie scelte avrebbero compromesso solo il mio futuro. Qui io devo decidere per lei e se faccio un errore comprometto anche il suo futuro.-
-Amore tu per ora devi decidere se almeno vuoi provare a tenerti tua figlia, poi sarà il tribunale che deciderà cosa è meglio per lei. Pensaci un po’ tutto qua.- mi baciò la fronte prima di alzarsi e insieme a Liam uscì dalla stanza.
 
Me ne stavo seduta sul piano della cucina guardando fuori dalla finestra, la luna era alta in cielo, dovevano essere le 2 circa.
Era una cosa che mi aiutava a pensare di solito, però mi metteva addosso anche molta malinconia.
Sentii dei passi leggeri.
Mi poggiò una mano sulla schiena.
-Non trovandoti a letto ho pensato ti fosse venuta una crisi d’astinenza di Nutella e fossi corsa a svaligiare un supermercato.-
Sorrisi.
-Ti avrei svegliato per accompagnarmi in quel caso.-
Per qualche minuto guardammo entrambi fuori dalla finestra.
-Stavi chiedendo consigli alla luna?-
-Si ma questa stronza non mi risponde, mi ignora standosene lì a farsi ammirare.-
Lui rise debolmente.
Mi voltai completamente verso di lui.
-Ciao.- mi disse a voce bassa e decisamente sexy.
-Ciao.- gli risposi io con tanto di sorrisetto prima di baciarlo.
Le sue mani si strinsero sui miei fianchi mentre il bacio si faceva più intenso.
Mi fermai allontanandomi leggermente da lui.
-Quando ricomincerai a fare l’amore con me?- mi chiese.
-Quando ti sarai ripreso completamente, il dottore ha detto di non esagerare con gli sforzi ed evitare specialmente quel tipo di sforzi per un po’.-
Lui sbuffò.
-Lo sai che ti amo comunque?- mi disse.
-Ah si? Ti amo anche io invalido mio.-
Mi sorrise e poi restammo ancora qualche minuto ad ascoltare solo il suono dei nostri respiri.
-Pensi davvero che potrei farcela ad essere una buona madre?- chiesi.
-Io ne sono fermamente convinto amore mio.-
 
La mattina seguente ero seduta al tavolo della cucina e fissavo il telefono appoggiato sul tavolo.
Liam era appoggiato al piano della cucina con una tazza di cereali in mano.
-Giorno.- disse Zayn entrando nella stanza.
-Giorno.- rispose Liam, io continuavo a fissare il telefono.
Zayn notò che non avevo prestato attenzione al suo arrivo.
-Che sta facendo?- chiese il moro a Liam.
-Non ne ho la minima idea, quando mi sono svegliato era già così.-
Pian piano anche gli altri si svegliarono e tutti fecero a Liam la stessa domanda e lui rispose a tutti nello stesso modo.
Uno per uno si misero tutti appoggiati al piano a fissare me che fissavo il telefono.
-Dite che le è venuta una paresi?- chiese Louis.
-Potrebbe aver visto qualcosa che l’ha sconvolta.- aggiunse Niall.
-Qualcosa che ha pressoché la forma di quel cordless.- aggiunse Zayn.
Si voltarono tutti verso Harry.
-Ehi io non centro nulla con questa storia, è da quando ho avuto l’incidente che il sesso è diventato un taboo e poi scusate perché avrebbe dovuto sconvolgersi? Sarebbe tutta roba che ha già visto.-
-Volete finirla?- sbottai io prendendo il telefono e decidendomi finalmente a comporre quel numero.
Due squilli e poi rispose.
-Pronto?-
-Salve signora Fell, sono Christie. Non mi arrenderò senza lottare, non lascerò che mia figlia venga allontanata da me, voglio provare a tenermi mia figlia.- dissi tutto d’un fiato.
-Ok, in questo caso parlerò con le persone che volevano adottare Annie e porteremo la questione in tribunale se necessario. In ogni caso, comunque vada sono felice che tu abbia preso questa decisione. Mi farò sentire io appena avrò novità.-
-Grazie di cuore signora Fell, a presto.-
Rimisi il telefono sul tavolo e sospirai.
-Ti ci è voluta tutta la mattina per deciderti?- mi chiese Zayn.
Liam lo ignorò.
–Sai quanto sono orgoglioso di te in questo momento?-
-Posso immaginarlo.- risposi io con un sorriso.


*Look at me carrots*

Mi dispiaceeeeeeee, lo so che non posto un capitolo da un sacco di tempo, scusate davvero ma ci sono stati un sacco di problemi però adesso ci sono..
allora parlando del capitolo all'inizio pensavate davvero che Harry fosse morto vero? ahahhahaha volevo farvi prendere un heart attack tranquille che è vivo e vegeto e quello era solo un incubo, quin di ora Harry è a casa, si sta rimettendo e sembra che vada tutto bene ma se mi conoscete un po saprete benissimo che in questa FF appena va tutto bene ecco che magicamente arriva qualcosa che sconvolge tutto ahahah in questo caso ecco che arriva la signora Fell e dice a Christie che c'è qualcuno che vuole adottare Annie.. lei così è costretta a metter ein discussione il suo ruolo di madre, ma poi decide di provare a tenera, come pensate andrà a finire in tribunale? Christie otterrà l'affidamento di Annie o no?
vi avviso da ora che questa FF è quasi arrivata alla fine, mancano ancora un paio di capitoli non di più.. lo so che questa notizia vi manderà nel più completo sconforto ma ho 2834574895 idee per la testa per altre FF e OS quindi non penso proprio vi libererete di me :D
lo so che probabilmente vi sarete tutti dimenticati di me, ma se mi lasciate una recensione per dirmi un po' cosa ne pensate mi fa piacere :)
grazie a tutti quelli che continuano a seguire questa storia, vi aodro :3
byeeee
      Simo


 
 
 
 

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Capitolo 23
*** Moments ***




 

Mi stavo torturando le mani da 10 minuti aspettando che quel maledetto giudice tornasse in aula con la sentenza. Guardai alle mie spalle e ci trovai il sorriso confortante di Harry seduto accanto agli altri in aula.
Il mio avvocato aveva fatto un buon lavoro a mio parere e i ragazzi erano stati chiamati a fare una deposizione, tutto sommato pensavo davvero di poter vincere il processo.
Finalmente la porta si aprì così ci alzammo tutti per ascoltare il giudizio.
-Il caso numero 5639 che mi è stato sottoposto riguardo la custodia di Annie Anderson. In base a ciò che è stato presentato in aula posso dire che la madre naturale della bambina sebbene abbia avuto notevoli problemi in passato sembra avere trovato un notevole equilibrio ora ed è per questo motivo che non vedo alcun impedimento nel dare a lei l’affidamento della figlia.- batté il martelletto e se ne andò.
Mi trovai in un secondo stritolata in un abbraccio da quei 5 idioti.
Avevo davvero vinto il processo, Annie sarebbe davvero stata affidata a me.
La trovai fuori dal tribunale con la signora Fell.
Mi saltò in braccio. –Mamma allora adesso staremo sempre sempre insieme?-
-Sempre sempre piccola mia.-
Passammo in istituto a prendere le sue cose e le portammo in casa.
La mia vecchia stanza sarebbe diventata la sua e io mi sarei trasferita definitivamente in quella di Harry o almeno così pensavano tutti.
Andai in salotto con una cartina in mano.
La allargai sul pavimento in cucina sotto gli sguardi incuriositi di tutti.
-Guarda qua Annie.- le dissi e lei si avvicinò.
-Lo sai cosa è questa?-
-Tutto il mondo mamma.-
-Brava. Quello che ti chiedo ora è semplicemente toccare un punto qualsiasi, scegliere un posto qualsiasi e io e te ci andiamo.-
-Tutto mamma, voglio vedere tutto.- me lo aspettavo, era come me; lei voleva vedere il mondo, l’avremmo fatto insieme, saremmo andate dovunque fosse stato possibile.
Solo io e lei, ma un viaggio attorno al mondo richiedeva un bel po’ di tempo e saremmo quindi state via parecchio.
-Per vedere tutto dovremo stare per tanto tempo lontane da qui lo sai?-
-Si, ma se troviamo un posto che ci piace di più non possiamo restare lì per sempre?- mi chiese.
Notai gli sguardi preoccupati di Harry, lui aveva dato per scontato che avrei fatto la madre lì con loro al mio fianco. Per riuscire davvero ad essere una madre, però, avevo bisogno di stare da sola con lei a recuperare tutto il tempo perso.
-Certo che possiamo.-
 
Era stata una giornata lunga e avevo appena messo Annie a letto ed ero tornata in salotto dagli altri.
-Tu non vuoi andartene per davvero giusto?- mi chiese Harry.
-Io devo imparare a fare la madre, devo imparare a prendermi cura di lei senza l’aiuto di nessuno, se resto qui ci sarete sempre voi ad aiutarmi e stavolta non voglio aiuto da nessuno, me la voglio cavare da sola.-
-Quanto starai via?-
-Non lo so, probabilmente almeno un paio d’anni per fare il giro del mondo come si deve.-
Lui si morse il pugno e poi si voltò dandomi le spalle.
-Non ti chiederò di aspettarmi, sarebbe molto egoista da parte mia e anche improponibile visto che potrei non tornare.-
-Io dovrei lasciarti andare via così senza opporre resistenza?-
-Se mi ami come dici allora si, dovrai lasciarmi andare.-
-Dovrei lasciarti andare e dimenticare tutto quello che significhi per me?-
-Solo lasciarmi andare, non ti chiedo di dimenticare nulla, perché io di certo non lo farò, non dimenticherò neanche un istante di tutto ciò che abbiamo condiviso tu e io.-
-Quando partite?-
-Non lo so, mi serve il tempo di organizzare almeno la prima tappa del viaggio, comunque voglio essere in volo prima della fine della settimana.-
 
Harry’s POV
 
Erano due giorni che stava al telefono e al computer per organizzare il viaggio, quel viaggio che odiavo con tutto me stesso perché l’avrebbe portata lontana da me, guardai Annie che giocava accanto a me sul divano.
-Zio Harry il tuo caffè si raffredda.- mi disse porgendomi una tazzina giocattolo.
-Ci sarebbe un po’ di zucchero da metterci dentro?-
-No zio Harry i veri uomini lo bevono senza zucchero.-
Colpo basso piccola, se al tuo posto ci fosse stata tua madre l'avrei scaraventata giù dal divano.
-Vorrà dire che farò il vero uomo allora.-
Christie entrò in salotto e notò il mio sguardo.
-Ho finito. Io e Annie partiamo per Parigi domani sera col volo delle 20.45.-
-Davvero mamma?-
-Davvero piccola mia, adesso ti porto a prendere i muffin e quando torniamo prepariamo le valigie.-
-Siiii.- esultò la piccola saltandole in braccio.
Presero le loro giacche, poi Christie tornò da me.
-20 minuti e torno amore.- mi disse.
-Ok. Non mangiateveli tutti per strada i muffin che ne voglio un paio anche io.-
-Certo.- disse baciandomi per poi andarsene.
Tornai a guardarmi le mani.
30 ore prima della sua partenza.
30 ore rimaste per stare con lei di cui la maggior parte sarebbero passate preparando le valigie e dormendo, mi restava davvero poco, stavolta la fine era davvero vicina e la sentivo più pesante di quando mi ero visto la morte in faccia.
-Amico senti..- iniziò Liam ma io mi alzai e andai in camera mia.
Sapevo che voleva confortarmi ma già sapevo che non sarebbe servito quindi preferivo starmene per conto mio per sfogarmi a mio modo.
Guardai la mia camera, ma in quella camera c’era lei ovunque e sapevo che questo mi avrebbe ucciso una volta che se ne fosse andata.
Forse mi sarei trasferito nella sua vecchia camera, quella che ora era di Annie, una volta che fossero partite ma sapevo che comunque lei sarebbe stata sempre lì, in ogni angolo della casa, in ogni angolo della mia mente, del mio cuore, per sempre.
Presi i fogli che avevo sul comodino e li lanciai per terra per la frustrazione poi mi sedetti sul pavimento mettendo la testa fra le gambe.
Cercai di calmare il respiro e quando aprii gli occhi vidi i fogli sul pavimento. Alcune frasi sparpagliate qua e là colpirono la mia attenzione, frasi buttate a caso in vari momenti, che non avevano mai avuto una connessione precisa fra loro ma che ora cominciavano a sembrare qualcosa di più.
 
Shut the door, turn the light off 
I wanna be with you
 
 
There's a part of my clothes at the end of your bed 
 
Make a joke of it all 

 
 
Presi al volo un nuovo foglio, dovevo farcela prima che lei se ne andasse.
 
Christie’s POV
 
Mi aspettavano tutti fuori casa, io ero ancora dentro, mi servivano cinque minuti per dire addio a quel posto.
Diedi un’ultima occhiata all’interno della camera di Harry.
I ricordi di quando l’avevamo dipinta mi travolsero.
“-Ok. Direi che per oggi può bastare.- mi disse Harry. Si guardò intorno e annusò l’aria.
-Dici che fa male dormire tutta notte con le esalazioni di vernice?- mi chiese.
-Sicuramente bene non fa. Anche se con la testa che hai non so come la situazione potrebbe peggiorare.-
-Ah si?- mi disse passandomi il pennello su un braccio.
-Ehi!-
-Sei tu che hai cominciato.- mi disse ridendo.
Era già bello di suo ma quando rideva lo era ancora di più.
-Quindi stanotte che fai?- gli chiesi.
-Dormirò sul divano.- mi disse.
-Ok.-
-Come ok?-
-Cosa? Ti aspettavi che ti invitassi a dormire in camera mia? Scordatelo. Il divano sembra comodissimo, sono sicura che dormirai come un bimbo.-
-Sei cattiva.-
-Però sono una grande artista.- dissi ammirando la Tour Eiffel quasi finita.
-Si questo te lo concedo.-
-Ok. Buona notte allora.- dissi andando in bagno a lavarmi via la vernice dal braccio.”

Sorrisi al ricordo, come era possibile che fosse tutto cambiato così tanto da allora?
Chiusi la porta della sua stanza e andai in salotto.
Era lì che l’avevamo fatto per la prima volta, quella sera in cui l’avevo fatto solo per ripicca verso Drew.
Drew, e chi se lo ricordava più quello.
Diedi l’ultimo sguardo all’interno prima di andarmene definitivamente.
 
Eravamo in aeroporto, ci avevano accompagnate tutti.
Dopo aver salutato Zayn, Niall e Louis ora era il turno di Liam.
-Lo sai quanto mi mancherai?- gli chiesi.
-Almeno quanto tu mancherai a me Kitty.-
Lo abbracciai forte. –Grazie di tutto Liam, non ti ringrazierò mia abbastanza per tutto quello che hai fatto per me, mai.-
-Il ringraziamento più grande è vedere ciò che sei diventata.-
Il turno di Harry.
Quando l’avevo visto la prima volta chi l’avrebbe detto che mi sarebbe dispiaciuto così tanto separarmi da lui.
-Dimmi che tutto questo è solo un brutto sogno e che domani mattina quando mi sveglierò sarai ancora lì accanto a me.- mi disse.
Gli buttai le braccia al collo stringendolo a me.
-Non posso amore mio non posso. Posso solo prometterti che dovunque andrò sarai sempre nel mio cuore, si può dire che batte grazie a te. Sia perché mi hai salvato la vita sia perché è grazie a te se ho scoperto l’amore.-
-Non pensavo di riuscire a farti innamorare di me, e di certo non pensavo di innamorarmi nemmeno io. Allora perché ora deve finire tutto così?-
-Sarà il destino che ha voluto così, ha voluto che tu mi facessi scoprire i miei sentimenti e basta. Ha voluto che tu mi rendessi una persona migliore senza avere però un futuro per noi.-
-Il destino ha voluto che ieri mi mettessi a scrivere questa.- mi disse porgendomi un foglio.
Aveva tutta l’aria di essere una.. canzone.
 
 

Shut the door, turn the light off
I wanna be with you
I wanna feel your love
I wanna lay beside you
I cannot hide this even though I try
Heart beats harder
Time escapes me
Trembling hands touch skin
It makes this hard girl
And the tears stream down my face
 
If we could only have this life for one more day
If we could only turn back time
 
You know I'll be
Your life, your voice your reason to be
My love, my heart
Is breathing for this
Moment in time
I'll find the words to say
Before you leave me today
 
Close the door
Throw the key
Don't wanna be reminded
Don't wanna be seen
Don't wanna be without you
My judgement is clouded
Like tonight's sky
 
Undecided
Voice is numb
Try to scream out my lungs
But it makes this harder
And the tears stream down my face
 
If we could only have this life for one more day
If we could only turn back time
 
You know I'll be
Your life, your voice your reason to be
My love, my heart
Is breathing for this
Moment in time
I'll find the words to say
Before you leave me today
 
Flashes left in my mind
Going back to the time
Playing games in the street
Kicking balls with my feet
Dancing on with my toes
Standing close to the edge
There's a part of my clothes at the end of your bed
As I feel myself fall
Make a joke of it all
 
You know I'll be
Your life, your voice your reason to be
My love, my heart
Is breathing for this
Moment in time
I'll find the words to say
Before you leave me today
 
You know I'll be
Your life, your voice your reason to be
My love, my heart
Is breathing for this
Moment in time
I'll find the words to say
Before you leave me today



-La tua prima canzone.-
-Non poteva che essere dedicata a te.-
-Il titolo?- chiesi.
-Non l’ho ancora deciso.-
-Posso?- chiesi.
Lui mi porse quella penna che teneva sempre nella giacca e io scrissi un titolo sul foglio.
Poi lo voltai per fargli vedere.
-Moments. Come tutti i momenti che abbiamo passato insieme.- commentò.
-Esatto, tutti quei momenti che non dimenticherò mai.-
-Non riuscirò più a guardare un barattolo di Nutella con gli stessi occhi di prima.- sorrisi leggermente.
-Penserò a quella nostra uscita notturna al supermercato ogni volta che ne aprirò un barattolo.- sorrise anche lui.
Poi un momento di silenzio che ruppi io.
-Senti, io non ti chiederò di aspettarmi, perché sarebbe assurdo visto che potrei non tornare, ricomincerò una nuova vita e dovrai farlo anche tu, me lo prometti?-
Esitò un momento. –Te lo prometto.-
-Grazie.- dissi.
Vidi i suoi occhi verdi farsi sempre più lucidi ma fui io la prima a scoppiare in lacrime.
Le sue braccia mi circondarono nell’ultimo disperato abbraccio.
Sarei riuscita a resistere alla sua mancanza?
-Ti amerò sempre Harry.-
-Sarai sempre la mia cogliona, ok? Ti amo anche io.-
E poi l’ultimo bacio.
Un bacio salato, intriso delle nostre lacrime.
Annie venne ad abbracciarlo e dopo l’ultimo saluto presi la mia bambina per mano e partimmo per la nostra avventura.



*Look at me carrots*

devo dire che ero tentata di non metterlo ancora il capitolo perchè il precedente ha avuto un calo impressionante di recensioni, ma pazienza sono ancora qua.. questo è il penultimo capitolo care mie, l'epilogo ve lo metto solo se ricevo un po' di recensioni però..
ho velocizzato un po la parte del processo perchè volevo arrivare in fretta alla parte che mi interessava e cioè la partenza e la fase delle scrittura della canzone.. me lo sono immaginato lì che tra centinaia di frasi alcune è come se si illuminino nella sua mente creando un collegamento che lui trasforma in canzone.. boh ditemi voi che ne pensate.. grazie a quelle che non mi hanno abbandonata anche se ho postato tardi, e volevo dirvi che ho postato una nuova FF un po' particolare se vi va di passare e lasciare una recensione, si chiama 
Dreaming About 1539
fatemi sapere un po' che ne pensate di questo capitolo hc emi fa piacere :)
byeee
      Simo 






 

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Capitolo 24
*** Hyde Park ***




 

Stavamo finalmente tornando a Londra.
Dopo 3 anni di lontananza avevamo capito che era quello l’unico posto che potevamo chiamare casa.
Avevamo girato il mondo e visto tantissimi luoghi diversi tra loro, tutti avevano qualcosa di meraviglioso.
Quando ero partita avevo continuato a sentire Liam per un po’ ma una volta arrivate in Africa avevamo perso i contatti.
Da allora non avevo più sentito nessuno.
In ogni caso non stavo tornando a Londra con l’intenzione di tornare da loro o tornare da Harry, non potevo ripiombare nelle loro vite dopo 3 anni di lontananza.
Dopo 3 anni forse non vivevano più nemmeno là, magari anche loro avevano seguito nuove strade, forse qualcuno di loro si era trovato una ragazza ed era andato a vivere con lei.
Non sarei stata così egoista da andarli a cercare.
Io e Annie andammo nel nostro hotel a lasciare le cose.
-Mamma andiamo a fare un giro ad Hyde Park?-
Non potevo credere che anche lei avesse già 8 anni.
Ovunque andassimo, in ogni parte del mondo la gente ci guardava con occhi critici.
Una ragazza di 22 anni con una figlia di 8, ma la gente giudica troppo senza sapere le cose quindi non mi è mai importato più di tanto.
In questi anni avevo scoperto che fare la madre mi veniva più naturale di quanto pensassi.
-Certo.-
C’era una grande confusione a Londra quel giorno man mano che ci avvicinavamo ad Hyde Park.
Lo spettacolo che ci si presentò davanti era incredibile, migliaia di persone tutte radunate lì, un concerto probabilmente.
Urlavano tutte “One Direction”.
Avevo sentito parlare di questo gruppo inglese.
Ovunque andassimo in tutto il mondo ne sentivo parlare, non avevo mai visto foto o ascoltato loro canzoni ma a quanto avevo sentito erano 5 ragazzi che avevano partecipato ad X-Factor come gruppo e che ora stavano praticamente conquistando il mondo.
-Mamma guarda. Lo zio Liam.- mi disse Annie.
-Dove?- dissi io voltandomi da tutte le parti.
-Là.- mi disse indicando un enorme manifesto.
Il viso di Liam e altri 4 volti familiari spiccavano sotto la scritta “One Direction”.
-Oddio.-
Lui, loro erano cantanti famosi?
In 3 anni di lontananza loro erano riusciti a conquistare il mondo?
Come era possibile che avessi sempre sentito parlare di loro e non avessi mai visto una foto che mi desse un'immagine a questa entità astratta che erano per me i “One Direction”?
Mi soffermai a guardare il viso di Harry.
Era più maturo ma sempre con lo stesso sorriso di sempre.
-Hyde Park fatti sentire!-
Sentii urlare.
La riconobbi subito, era diventata ancora più profonda ora ma riconobbi subito la voce del mio migliore amico.
Vidi il palco e vidi 5 sagome.
Era piuttosto distante e c’erano almeno 100mila persone.
Era quasi impossibile per me pensare che tutta quella gente fosse lì per vedere quei 5.
-Mamma ce la facciamo ad andare più vicino?-
-Se spingiamo un po’ possiamo arrivare anche sotto il palco con un po’ di fortuna.- la presi per mano e iniziammo a farci largo fra le persone.
Intanto Liam continuava a fare la sua introduzione e noi eravamo sempre più vicine.
Man mano ci avvicinavamo al palco diventava sempre più difficile avanzare ma le ragazze si facevano leggermente da parte vedendo che c’era Annie.
Non avevo sentito qual era il titolo della prima canzone ma riconobbi le parole.
Quella era Moments, la mia Moments, la mia e di Harry, era la nostra canzone e loro l’avevano nel loro album.
Accelerai il passo e riuscimmo ad arrivare sotto il palco giusto in tempo per vedere Harry che cantava il suo assolo.
 
If we could only have this life for one more day 
If we could only turn back time 

 
 
-ZIO HARRY!- gridò Annie accanto a me.
Non so in che modo in mezzo a tutte quelle persone che urlavano lui la sentì.
Si guardò intorno disorientato finchè non la vide e mentre gli altri cominciavano il ritornello lui posò gli occhi su di me.
Prima la sorpresa nei sui occhi poi l’incredulità e poi si riprese tornando a cantare con gli altri, andò da Liam e gli fece cenno con la testa nella mia direzione.
Sorrisi al mio migliore amico appena lui mi guardò e lui ricambiò dopo un momento di sorpresa.
Per il resto del concerto molte volte guardarono me e Annie e ogni volta spuntava un sorriso sia sui loro visi che sui nostri.
A fine concerto Liam si avvicinò a uno dei bodyguard e gli disse qualcosa prima di andare con gli altri nel backstage.
-Mamma adesso cosa facciamo?-
-Non lo so.- non me ne volevo andare, dovevo almeno riuscire a congratularmi con loro per tutto questo successo.
-Venite con me.- ci disse il bodyguard con cui aveva parlato Liam.
Ci scortò nel backstage mentre le ragazze lì intorno mi guardavano male.
Belle io c’ero da quando ancora non li conosceva manco il salumiere perciò calme.
Erano nel backstage a firmare autografi alle fan.
Appena Annie vide Liam gli si catapultò addosso.
-Zio Liam!-
-Mio Dio Annie quanto sei cresciuta?!- le disse prendendola in braccio.
Quando la mise giù corse dagli altri fregandosene delle ragazze che erano lì per gli autografi.
-Sei tornata.- mi disse Liam.
Lo abbracciai forte. –Sei una star.-
-Assurdo vero?-
-Io non ne sapevo niente, l’ho scoperto 2 ore fa quando sono venuta qui ad Hyde park per fare un giro con Annie, sapevo che c’era una band che stava conquistando il mondo ma mica pensavo che fossero proprio quei 5 coglioni che avevo lasciato a Londra.-
-È successo tutto così in fretta, quando te ne sei andata non sapevamo più come riempire le giornate e Harry per scherzo ha proposto di fare questa audizione per X-Factor. L’ultima cosa che pensavamo era di riuscire a passare.-
-E quello come è andato?-
-Non abbiamo vinto, siamo arrivati terzi, ma ci hanno comunque offerto un contratto discografico. Il primo album è andato alla grande e ora anche il secondo sta andando davvero bene, le cose vanno una meraviglia.-
-Non sai quanto sono orgogliosa di voi.-
Era strano vedere tutte quelle ragazze lì che piangevano per loro.
Harry smise di firmare i suoi autografi e venne da me (cosa che non fece molto piacere alle ragazze).
-Ciao donna di mondo.- mi disse con un sorriso.
-Ciao coglione che non si sa come è diventato l’idolo delle teenager.-
-Lo so, anche per noi è ancora difficile da credere. L’amore delle fan è qualcosa che non ci saremmo mai aspettati. Tu invece?-
-Che vuoi sapere?-
-Il vostro super viaggio come è andato? Siete qui di passaggio?-
-Il viaggio è stato bellissimo, Annie si è divertita davvero tanto e anche io. No, non siamo di passaggio, dopo aver girato tutto il mondo abbiamo capito che è questa casa nostra.-
-Abbiamo già fatto due tour in tutto il mondo e non ci siamo mai incrociati da nessuna parte.-
-Il solito destino.-
-Lo stesso che ti ha portata qui oggi.-
Gli sorrisi.
-Proposta.- disse Louis.
-Spara.- disse Zayn.
-Ora ce ne andiamo tutti insieme a bere qualcosa da Starbuck’s.-
-E le fan?- chiese Niall.
-È tornata dopo 3 anni che non la vediamo e poi lei c’era prima perciò per questa volta non muore nessuno se dedichiamo meno tempo alle fan.- replicò Harry.
Presi Annie per mano mentre gli altri parlavano coi manager e gente varia.
-Ok possiamo andare.- disse Liam.
-Zio Harry?- disse Annie allungandogli la mano che aveva libera.
Gli strinse la mano e alcune fan rimaste nelle vicinanze mi fulminarono.
Minchia aveva preso la sua mano, mica la mia.
Da Starbuck’s c’era il cartello con scritto “Chiuso”.
Alle 5 del pomeriggio chiuso?
Loro bussarono e il proprietario venne ad aprirci facendoci accomodare dentro.
Ma che cazz?
-Dovresti proprio vedere la tua faccia.- rise Louis.
-A volte lo facciamo. Gli diciamo di chiudere prima così arriviamo noi e possiamo stare tranquilli. A volte ci vuole un momento di pace.- mi spiegò Liam
-Pensavo che da un momento all’altro le vostre fan mi avrebbero presa a pugni.-
-È solo perché hai osato avvicinarti a Harry.- spiegò Zayn.
-Osato?-
-Yes, guai avvicinarsi al riccio.-
-Con voi no? È solo al riccio che non mi posso avvicinare.-
-Loro lo sanno che Harry è uno che ci prova sempre con tutte e per questo pensano di avere una possibilità in più con lui che non con noi, quindi se qualcuno gli si avvicina troppo loro pensano “Oh ecco ha già trovato quella per stanotte”.-
Però, era cambiato da quando me ne ero andata, eccome.
-No ti spiego, non è che con tutte quelle con cui ci provo poi ci vado a letto. Sono loro che la pensano così. Solo perché in 3 anni sono l’unico che non ha avuto storie serie.-
-Perché non hai avuto storie serie?-
-Perché il mio cuore era da qualche parte in giro per il mondo.-
Sorrisi leggermente.
-Che mi dici di te?-
-Io ero concentrata su Annie, non ho avuto molto tempo per pensare ad altro.-
Ce ne andammo dopo un’oretta.
-Sta venendo Paul a prenderci. Tu e Annie venite da noi a cena vero?- disse Louis.
-Per favore mamma, andiamo ti prego ti prego ti pregooo.- mi supplicò Annie.
-Certo che andiamo.-
Arrivarono un paio di fuoristrada.
Harry mi trattenne piano per un braccio.
-Vieni a piedi con me? Tanto non è lontana casa nostra, una decina di minuti a piedi.- mi disse.
-Ok. Ragazzi ci pensate voi a Annie?-
-Si tranquilli, voi andate.-
Ci avviammo a piedi.
-Te l’avevo detto che il mondo ti avrebbe amato.- dissi.
-Quella volta che siamo andati ad Hyde Park?- mi chiese.
-Si, parlavamo per assurdo della possibilità che tu diventassi famoso e ti esibissi proprio lì di fronte a migliaia di persone.-
-Ed è successo davvero.-
Qualche istante di silenzio, poi si fermò di fronte a me.
-Senti, il motivo per cui in 3 anni non sono riuscito ad avere relazioni serie è perché io non volevo aprire il mio cuore a qualcuno che non fossi tu, il mio cuore è venuto via con te quando te ne sei andata.-
-Sono tornata a riportartelo.-
-Non serve. Christie se davvero sei tornata per restare si può ricominciare tutto. Sarà tutto un po’ più movimentato per via dei fan e i paparazzi e tutto il resto ma può essere ancora tutto come era prima, almeno fra di noi.-
-3 anni cambiano una persona Harry, ora sei una celebrità e io non so se..-
-Ehi guardami.- disse prendendomi il viso fra le mani.
-Sono sempre io, sono quello che ti faceva sorridere con le battute idiote, quello che ti faceva venire le farfalle nello stomaco per un bacio.-
-Eri il mio Harry.-
-Lo sono ancora, non ho mai smesso di essere tuo, neanche un secondo. Mi hai amato quando ero un idiota. Ora sono sempre un idiota, solamente con più soldi e più fama. Puoi amare un idiota con soldi e fama?-
-Tu hai amato una squilibrata con una figlia, forse ce la faccio.- dissi con un sorriso.
-Non so che mi è preso quella volta. 3 anni fa mi ero ripromesso “basta con le squilibrate” ma mi sa che ci sono ricascato.-
-Come era la squilibrata di 3 anni fa?- gli chiesi scherzando.
-Aveva un’ossessione cronica per la Nutella e una tendenza alle paranoie, la cosa migliore che mi sia capitata nella vita.-
Gli sorrisi.
-Hai trovato la musica a Moments.-
-Con buon aiuto da parte di Niall. È il primo singolo del primo album. Pensavo che così se tu l’avessi sentita in qualche parte del mondo saresti tornata da me.-
-Il destino mi ha portata da te comunque.-
-Il vero amore trova sempre la sua strada in un modo o nell’altro.-
-Le fan vedranno svanire sotto i loro occhi le loro possibilità con te.- dissi.
-Perché?-
-Perché ora non sei più signle e se ci provi con qualcuno ti prendo a pugni.-
-Oh si così ti farai davvero odiare.-
-Mi basta sapere che ci sei tu a darmi l’amore che mi serve.-
-Di questo non dovrai mai dubitare amore mio.-
Feci un passo per raggiungerlo e dovetti alzarmi sulle punte per riuscire a baciarlo.
-Sei diventato troppo alto.- commentai.
-Anche io sono tanto felice che sei tornata.-
Risi. –Ti amo.-
-Anche io Christie, tanto.-
Poi mano nella mano andammo a casa loro, casa era un eufemismo, quella era una mega villa.
Erano tutti in un grande salone.
Niall e Liam tenevano in mano una chitarra.
-Arrivate giusto in tempo. Stavamo per cantare qualcosa.- ci disse Liam.
-Zio Harry prima devo chiederti una cosa.- disse Annie quando ci sedemmo sul divano accanto a lei.
-Certo, dimmi.-
-Posso chiamarti papà?-
Tutti ammutolirono per qualche istante.
Non avevamo ancora parlato di questo, non sapevo che piani aveva Harry da quel punto di vista.
-Solo se mi dici che vuoi che sia io il tuo papà.-
-Si che voglio.-
-Ecco qui il tuo papà allora.- disse allargando le braccia.
Lei ci si buttò dentro.
-Ti voglio tanto bene papà.-
-Piccola te ne voglio tanto anche io.-
Sorrisero entrambi.
-Mamma piangi?- Harry si voltò e io mi asciugai le lacrime.
-Un po’. Ma perché sono contenta piccola mia.-
-Era ora.- commentò Zayn.
-Penso che ora siamo pronti.- disse Harry.
-Per cosa?- chiedemmo tutti.
-Per la felicità, finalmente.-
Sorridemmo tutti e insieme iniziammo il resto della nostra vita, insieme.


*Look at me carrots*
l'ultimo Look at me carrots ç____ç ora si che mi viene da piangere aivbkjdbv e così se ne va anche la mia seconda FF, non ci credo che già due ne ho fatte O.O
mi fa piacere che alcunje di voi mi abbiamo seguito dalla prima FF e che abbiano continuato anche con questa e ancora di più quelle che già sono passate anche dalla mia nuova FF 
Dreaming About 1539
è una cosa un po' partciolare rispetto alle altre, comunque se vi va di passare anche lì e recensire mi fa piacere :)
ovviamente per quest'ultimo capitolo voglio il massimo di recensioni che mi abbiate mai lasciato ahaha anche voi che avete letto senza mai recenisre, fatemi lo sforzo almeno per questo che è l'ultimo please :)
il lieto fine l'ho messo, non poteva essere altrimenti eh boh commentate voi :)
se passate nelle nuova FF ci sentiremo lì :)
grazie ancora a tutti quelli che hanno seguito questa FF davvero mi ha fatto un piacere immenso vedere che questa storia è piaciuta :3
byeee
      Simo

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