†Dedalus†

di Dolly Haze 2
(/viewuser.php?uid=26397)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Overture: Sweet Assassin Doll ***
Capitolo 2: *** First Act: How To Play the Charade ***



Capitolo 1
*** Overture: Sweet Assassin Doll ***



P.S. Le frasi tra [], andrebbero lette con una cadenza tipo cantilena...** Provate a immaginarvi quei cori di bambini, come si sentono ogni tanto nei film horror...graziosamente inquietante**
Buona lettura^^ Enjoi Yourselves^_-

Pioggia.

Pioggia che cade.

Pioggia che scorre.

Pioggia.

Pioggia che s'insidia.

Pioggia che scivola, lieve, insistente, annidandosi, impigliandosi, annaspando, tracciando segni nervosi sulla pelle gelata, scossa da fremiti, esausta.

Basta.

Quanto poteva essere complicato porre quest'assurda, semplice parola al termine d'un qualcosa?

Quanto doloroso poteva essere...Bianchi e bianchi fogli, sfiorano, lenti e strazianti, il cuore e la mente, torturandola, soffocandola, fino quasi a toglierle la vita.

Molti spesso si domandano

cosa mai possa attraversare la fragile e contorta mente di colui che ha provato della vita un nuovo essere umano.

Un assassino.

Anche lei, lei stessa che annaspava da ore ormai, sotto l'incessante acquazzone,

sommersa dalla grandine dei suoi pensieri,

oppressa e angosciata dalla sua stessa paura.

Anche lei se l'era domandato sovente.

Soltanto in quell'istante s'era resa conto

che no avrebbe mai desiderato apprenderlo.

Perché oramai lei SAPEVA.

Conosceva perfettamente quanto strisciava nella mente subdola

di chi aveva appena strappato l'anima a una creatura al suo pari

di chi lottava deciso per soffocare l'ultimo esanime grido di vita.

Già..

Lei ora SAPEVA.

La cosa triste

era che, per saperlo,

AVEVA UCCISO.




~°´¯`°~°´¯`°~°´¯`°~°´¯`°~°´¯`°~°´¯`°~°´¯`°~°´¯`°~°´¯`°~°´¯`°~´† Dedalus †`~°´¯`°~°´¯`°~°´¯`°~°´¯`°~°´¯`°~°´¯`°~°´¯`°~°´¯`°~°´¯`°~



Sakura Haruno camminava.

Muoveva passi, lenti, strascicati.

Una definizione migliore sarebbe 'Haruno Sakura si trascinava su quel piccolo sentiero, vagando come un'anima inquieta che non ha possibilità di riposare in pace'.

Occhi bassi, i propri piedi erano l'unica cosa che fossero in grado di cogliere in quell'istante. Un istante che durava ormai da ore. Le stesse ore ch'erano trascorse dal fatto accaduto...

Le labbra fremettero al ricordo, un singulto vi uscì...gli stessi occhi che visualizzavano i piedi e il terreno, s'annebbiarono, ulteriormente, un po' a causa della pioggia, incessante, ininterrotta, un po' per l'essere consapevole di ciò che aveva potuto fare. Il pensiero corse a quelle dannatissime ore prima, ore nelle quali avrebbe potuto arrestarsi, tacere, frenare quelle mani, le stesse, maledettissime mani che ora giacevano abbandonate, lungo i fianchi, macchiate di scarlatto.

Di rosso.

Di sangue.

Si blocca, si ferma, s'arresta. Insostenibile...

INSOSTENIBILE!!!

S'accascia, un po' come aveva fatto il SUO corpo esangue, mentre, fissandola, svaniva...sguardo pieno di stupore, ancora incredulo, incapace di apprendere che quella giovane donna nella quale aveva riposto tanto, nella quale tanto credeva, fosse la stessa diabolica artefice della sua scomparsa. Della sua Morte.

E ancora quelle mani, si sollevano, cingendo le stesse braccia che le sostengono...

Sakura alzò le mani, circondandosi, quasi volendosi abbracciare, mentre quelle lacrime insulse le rigavano il bel volto di porcellana.

Assomigliava tanto a una bella bambola..

...Una bambola assassina...

E così pianse, lei, cara, piangeva...

Piangeva, mentre s'interrogava sul perché fosse stata capace di tanto, si domandava cosa mai avesse attraversato quella sua fragile mente, spingendola ad agire come aveva agito.

Si riteneva sciocca, perché ancora piangeva, quando era stata tutta colpa sua...

Si percepiva impura, mentre l'essenza scarlatta le gocciolava sulle mani.

Quel dannato sangue...Stava sotto la pioggia da ore...Perché non se ne andava?

E ancora, come in una macabra ballata, scorrono la voce, gli occhi, e il sangue.

Colui che s'accascia, senza vita.

Colei che gliel'ha tolta, furente e spaventata.

Spaventata da sé stessa.

Da quella sé stessa che avrebbe voluto eliminare.

Da quella sé stessa che aveva potuto uccidere.

Tentò di scuotere il capo, di scacciare quei pensieri, ma troppa la Morte, troppo il sangue, troppa la colpa...

Provò a rialzarsi, dunque, riprendendo il melanconico pellegrinaggio, verso una meta che sapeva di sangue. Verso una meta che sapeva di niente.

Cadde, però. Inciampò, negli stessi piedi che fino a poco prima l'avevano sorretta, trasportata, guidata.

Cadde, a terra, su quell'orrenda terra umida, che l'accolse come sempre accoglie il corpo morto.

Ed eccoti a lei, oscura pellegrina, eccoti alla nuda signora, che s'occupa di avvolgere e di far marcire ciò che la vita ha generato

Morte.

I cadaveri....

Tremi, tu, bambina spaventata?

Già, tu tremi...

Poiché non hai quella meta oscura.

Non ce l'hai.

Non la possiedi.

Dove stai andando, dunque?

A vivere?

A morire....?

"N...No...", flebile sussurro che nacque dalle smorte labbra, prima rosee e delicate...[Da vera bambolina...].

Stai andando nel dolore eterno, forse?

Come dissero i tuoi avi?

Chiuderai gli occhi, ora, bimba mia?

Annegherai nel tuo rancore?

Oh, no...

Che tu voglia perdonarmi...

Non è a te che tolsero la vita...

"No....Ti...ti prego...", e ancora, piccola mia...Ancora un impercettibile lamento nacque sul volto tuo, dalle tue labbra...Quel delicato volto bianco....[La mia bambolina che diventa un'assassina...].

Sei stata tu....

"Basta...ti scongiuro...!", ed ora, gli occhi pieni di terrore si spalancarono, sgranati, quegli occhi così dolci, così fini....[Ora anche tu hai gli occhietti da assassina...].

...AD UCCIDERE.

"BASTA!!!BASTA!!!!!".

E di nuovo s'accasciò, a piangere.

Questa volta, anche gridava.

Gridava, gridava a sé e alla sua stupidità.

Piangeva, alla sua incapacità.

E tremava,

alla sua cattiveria.

Perché ormai lei,

era una bambola assassina...


[E piangi, bambina, di morte sincera...

Amerai la Morte, mia piccola...

Bacerai nel profondo l'Oscura Signora...

E gioisci, mia carissima bella...

Poiché oggi

Lei t'ha voluto..

Poiché oggi

Lei t'ha chiamato..

Poiché oggi

Lei

Lei t'ha cercato....]


E passi si mischiarono alle urla e alle lacrime.

Passi di chi, quel giorno, passava di lì.

Passava, lui, e non sapeva

che lei era un'assassina.

"...". Non disse nulla. Non pronunciò verbo. Soltanto il suo sguardo vagava. E vagava su di lei, su lei, che piangeva.

Osservandola, lei non s'accorse di lui...Continuò a tremare...

Fu allora, che lui le parlò.

"Lacrime...?",

un gelido sussurro, bisbigliato con quella sua voce ferma, come gli occhi quasi cremisi, che ancora non si distoglievano.

Lei alzò il capo, di scatto, quasi con terrore.

"V...voi...T...tu....chi...chi sei...?",

domandò, anche lei osservandolo, gli occhi sgranati, la voce tremante. Come la sua pelle...

"E' importante per te saperlo...?",

come lui rispose, un quesito per un quesito. Snervante, di certo, per chiunque. Ma in modo talmente perfetto lo disse, che lei non vi badò.

"I..io....No...non lo è....",

s'arrese, infine, chinando ancora il capo, serrando i propri occhi, lasciando scorrere le ultime lacrime. Ultime...per quell'istante.

Poi...Puntò improvvisamente i suoi occhi in quelli di colui che le stava di fronte, le cui ciocche cremisi, tali agli occhi spenti, sfioravano il volto, seguendo le pallide gocce celesti. Entrambi gli sguardi s'incontrarono, si fissarono, si studiarono, s'accolsero, tutto in pochi istanti.

E poi, una parola. Una sola, da parte di lei.

"Aiutami...".

Ecco. Parlò. Unico verbo prima che tutto divenisse oscuro.

Sakura s'abbandonò di colpo, sempre su quel lurido terreno, che iniziava a farle davvero schifo.

Lui la seguì coi propri occhi, fissandola ancora, per qualche istante.

Poi, come se qualche cosa di ancora sconosciuto avesse guidato i suoi passi, le sue mani, e avesse a lui comandato di obbedire, s'avvicinò alla giovane, sollevandole dapprima il volto, osservandola meglio. [E' una bella bambolina, vero?...].
Infine, emettendo un impercettibile sospiro, quasi fosse rassegnato, alzò delicato quel corpo immobile, privo di coscienza, sollevandolo, come il volto poco prima, ma portandolo con sé.

E anche lui riprese a camminare, a camminare, a camminare...Proprio come nelle fiabe.

Dove porterà la bella principessina...?

Sarà il principe che la salva?

Oppure il mago cattivo che la porterà al suo castello e che le toglierà la vita?

Forse nessuno.

Ma forse,

entrambi.










-----------------------------------------------

Dunque...Non so da dove cominciareXP Innanzitutto, intanto ho messo raiting arancio, ma se dovessi diventare troppo 'brutale' nei particolati, metterò subito rossoXD
Inoltre, questa storia non è pensata come SakuraXAkatsuki (per fare primaXD), ma non so come potrebbe evolversi....Diciamo che è più una storia di morte...Poi, c'è da dire che ho programmato anche altri personaggi...ChissàXD
Il titolo, Dedalus, l'ho scelto innanzitutto perché è una parola che ho sempre adorato** Dedalo ** non conosco il vero perché...ma mi è sempre piaciuta** Oltretutto, mi sembrava adatta alla storia...no?**
Un'ultima cosa: la fic è ambientata in un periodo collocato prima della 'morte di Gaara'.
Bè, spero sia piaciuta come introduzione, e se qualcuno ha dubbi, domande, ecc, chiedere pure a moi!^_-

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** First Act: How To Play the Charade ***


First Act: How to play the charade


Sakura aprì gli occhi. Frammenti di vetro smeraldino, che paiono incastonati sul volto [Come una vera bambola...], si mossero frenetici, scrutando la stanza, le pareti, tutto...

Si sentiva come intrappolata dentro a un sogno....No...Un incubo....Un incubo di cristallo, dal quale è impossibile fuggire. Impossibile muoversi, impossibile destarsi...

Non ci si può muovere. Il corpo non risponde al desiderio della mente. FUGGIRE...No, non è possibile...Incatenata in quella cupa aura di eterea oppressione...

"Sei sveglia..."

Quella voce risuonò nella stanza, nella sua testa...Rimembrava quel tono...Era certa di averlo udito prima...Ma quando....?Dove....?[.....perché non lo ricordo.....?]

Ecco...Ecco cos'aveva scordato...

Volse le iridi verso la fonte della voce conosciuta. Aveva scordato di guardarlo...Forse così...si sarebbe ricordata...

E lo vide. Lo vide, e sobbalzò...lievemente...impercettibilmente...ma sobbalzò.

Perché aveva sussultato?Dopotutto, quel volto non le era familiare, se non per...quanto?Qualche minuto...?Qualche ora...?..qualche giorno...?Insomma, per quanto avvenuto poc'anzi, mentre annaspava nella pioggia...Non l'aveva mai incontrato prima d'allora...Mai. E quindi...Perché mai quel tremore?

Dopotutto, colui che aveva dinnanzi, l'aveva tratta in salvo. Se lo sguardo implorante di Sakura non avesse incontrato quello di lui, forse lei starebbe ancora boccheggiando sotto l'acqua...sulla terra....

Deglutì. La voce l'aveva abbandonata...[Anche lei...]

Lui, guardandola, inclinò lieve il capo, sempre fissando il volto pallido della bella fanciulla.

Non parlava. Non lo riteneva necessario.

Era lei..che avrebbe tanto voluto farlo...

Cercava di metterlo a fuoco. Ai suoi occhi e alla sua mente. A malapena distingueva il viso...Serrò gli occhi, per qualche istante...Quasi come fosse un sogno..E la cosa che più desiderava fra tutte, era svegliarsi.

"D...dove...sono...?", infine, riuscì, parlò, domandò, volle sapere.

Lui, in risposta, proseguì a fissarla, il cremisi degli occhi suoi s'infrangeva nel brillante e calmo verde di quelli di Sakura.

"Non penso sia necessario o essenziale per te saperlo", le rispose, assottigliando quegli stessi occhi, e portando le braccia a sé, incrociandole al petto.

Al che, la ragazza sperduta avrebbe avuto una voglia incontenibile di alzarsi di scatto da quella specie di letto su cui era distesa e gridargli contro di finirla con le sue dannatissime risposte criptiche e di parlarle come si doveva. E magari dargli un pugno. Uno dei suoi. Quelli che fan male.

Ma non poteva. O meglio, il suo corpo s'opponeva, quasi volesse giocarle un dispetto.

"Voglio.....saperlo".

Unica frase che cristallina lasciò le sue labbra.

Lui proseguì a fissarla di sbieco. Pareva davvero una ragazza fastidiosa...

"Dimostra gratitudine, invece di porre quesiti oltremodo idioti", replicò, sempre decisamente atono.

Se solo ne avesse avuto la forza, Sakura si sarebbe definitivamente scagliata su quell'uomo, colpendolo con tutta la forza che aveva [Come suo solito]...

...Invece....

[Invece ora ti tocca subire...]

La giovane serrò le palpebre, rannicchiandosi su sé stessa.

Normalmente, avrebbe solo voluto piangere.

Ma, ora come ora, ne aveva perfino paura...

"Piangi ancora...?", sussurrò, in un soffio quasi impercettibile colui che le stava di fronte, avvicinandosi a Sakura.

Lei, come lo percepì, sgranò gli occhi di scatto, voltandosi a guardarlo ancora.

Era...strano...

Il suo viso non aveva espressione....Gli occhi vagamente del color della cenere spenta parevano come svuotati da qualunque lume...

Le insidiose ciocche cremisi scivolavano leggere sopra essi, creandone contrasto...

Le braccia abbandonate lungo il corpo...Alla stregua di arnesi inutili...

E quella veste...

Nero. Il colore della notte. E Rosso. Il colore del sangue.

L'Alba...

"Chi sei....?", un fil di voce le nacque nuovamente dalla gola, raggiungendo l'altro, che, alla domanda posta, assottigliò le palpebre, rendendo gli occhi più somiglianti a fessure.

"Cosa c'è...?Vuoi sapere il mio nome...?".

Che..tono...fastidioso...

Almeno...

Sakura lo trovava così...

"...", gli sibilò, secca, velenosa, ricordava un serpentello...

Lui rise.

Una risata lieve, impercettibile, quasi.

Più che risata, rassomigliava uno scherno sadico.

Le si sedette di fianco. Lei provò a ritrarsi, spaurita, tremante.

[La bambolina ha paura...]

Lui le portò una mano sul volto.

Sakura serrò gli occhi,a quel gesto. Terrorizzata.

Lui, dal canto suo, pareva stesse esplorando un giocattolo nuovo.

Lei tremava.

Lui seguiva con un dito i tratti del volto candido della giovane donna.

E lei tremava...

Poi le si avvicinò all'orecchio, con il volto.

E allora lei chiuse gli occhi...

Le sussurrò piano il suo nome.

E qui lei pianse...

Lui s'alzò. Il giocattolo nuovo sembrava soddisfarlo.

E lei singhiozzava.

Fece per andarsene. Raggiunse la porta.

E allora lo chiamò.

"Sa...Sasori..."

Lui s'arrestò, voltando lievemente l'iride su lei. "Cosa?"

...

Non rispose nulla, lei. Tacque. Temeva e odiava il senso e il sapore delle lacrime, ma non poteva più farne a meno...

Non voleva essere lasciata sola. Ecco ciò che avrebbe voluto dirgli. Ecco ciò per cui, silenziosamente, supplicava ancora il cielo.

Il cielo...

No...

Il cielo è puro...

[E non aiuta le bamboline assassine...]

"Dimmi una cosa", disse lui, mantenendo lo sguardo.."Tu stavi fuggendo dal tuo villaggio...?"

Sakura percepì distintamente l'anima andarle in frantumi. Quel ricordo, quel pensiero aveva quasi abbandonato la sua mente. Si sentiva stordita, confusa, e ora aveva ricordato.

Le labbra tremarono, le lacrime s'erano ormai infrante oltre il suo viso, fuori dai suoi occhi di pallida giada.

Non rispose.

Tentò di replicare, di negare.

Ma non lo fece.

[Perché non si dicono le bugie, Sakura...]

Sasori la fissò ancora per qualche istante. Dopodiché, soddisfatto o meno, uscì dalla stanza. Lasciandola sola.

Sola.

...


La Morte, la Morte, la Morte...

Uh, i balletti di cadaveri...

Le ossa che volteggiano...

Le carni che si sfaldano...

Guarda, un occhio che si stacca...

Le viscere che implodono...

Il sangue che parte, che schizza e che cola...

Leccalo via, leccalo via...

E dopo strappati la pelle...

Strappala coi denti...

E poi lecca via quel sangue...

Gli occhi che rotolano...

Uh...

Oggi si muore...


Sakura spalancò gli occhi. La testa girava, nella mente esplodevano echi di voci più svariate.

Scosse il capo, tentando di riprendersi, o tantomento, di calmarsi...

Era buio.

Completamente

buio.

E lei era in piedi, in mezzo al nero delle ombre.

"Do..dove..dove sono..?"

Non ricordava di essersi alzata. Non ricordava di aver camminato.

Ricordava solo le voci.

E sapeva che si trovava in una stanza chiusa.

Non era quella di prima...Non era quella in cui era sdraiata qualche istante fa...

Mosse un braccio, cercando un qualcosa, qualsiasi cosa.

Toccò qualcosa.

Qualcosa che pareva essere appeso al soffitto...

Volse il capo, lentamente.

I suoi occhi, da poco abituatisi all'oscurità, distinsero pian piano una sagoma...

No..

Era...

...più di una...

Il cuore prese a batterle all'impazzata.


...TU-TUM...TU-TUM...


Non vedeva niente.

Assolutamente niente.

Solo sentiva.

Toccava.

I battiti aumentarono ancora.


...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...


Un rumore.

Un cigolìo.

Volse il capo come una forsennata, cercando disperatamente la fonte del suono, oltre che un'uscita per quell'inferno.


...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...


I cigolii aumentarono.

Aveva urtato contro qualcosa...

Il respiro si fece affannoso.

Dall'esterno giungeva lo scroscio della pioggia, unito ai deboli tuoni che s'udivano ogni tanto.

Temporale.

Stanzino buio.

Cigolii sinistri.

Se qualcuno le avesse raccontato una storia del terrore, qualche tempo prima, con questi elementi, molto probabilmente gli avrebbe riso in faccia.

Banale.

Scontato.


...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...


Un rumore diverso.

Uno più forte. Più distinto.

Qualcosa che cadeva.

Proprio accanto a lei.

Deglutì.

Tremava.

Oh sì se tremava...

Cercò di calmarsi.

Di essere razionale.


...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...


Si chinò.

Tese la mano, sfiorando quel qualcosa che era caduto.

Era duro di consistenza...

Provò ad afferrarlo, a raccoglierlo..E lo sollevò...

Era discretamente pesante...

Né troppo...

...né poco...

In quell'istante,

un tuono più pesante squarciò l'aria.

E il lampo che seguì,

fu la prova che, in quella stanza,

v'erano finestre.

Una.

E, per un istante,

fu illuminata...


...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM


S'era fermato.

S'era fermato tutto.

Come se qualcuno avesse tolto il volume...

Approfittando di quella luce momentanea, Sakura si voltò ad osservare cosa tenesse in mano.

E la visione

le ghiacciò il sangue

le arrestò il cuore

le tolse il respiro.

Voleva urlare,

ma non aveva voce.

Voleva piangere,

ma non aveva lacrime.

Voleva fuggire,

ma non sentiva più le gambe...


...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...


"NO...NO!!!!!!!!!!!!!!"

Tutto tornò normale.

Anche se,

di normale,

non aveva niente...

Si trovava faccia a faccia con un volto immobile.

Pietrificato.

Gli occhi vacui e vuoti la fissavano, in un'espressione che mai sarebbe potuta mutare.

La bocca spalancata in una specie di similia di grido.

Come se avesse voluto urlare.

Però rideva...

Urlava...

e rideva...

Sakura gridò ancora, sbattendo con forza per terra ciò che poco prima stringeva in mano.

Un pupazzo.

Una marionetta.


...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...TU-TUM...


Un nuovo lampo illuminò parzialmente la stanza.

Ciò che v'era di appeso...

Nient'altro che questo.

Burattini.

Bambole assassine.


[Come te, del resto...]


E la fissavano.

La fissavano tutte.

Tutte l'accusavano...


[Assassina...Assassina...Assassina...!!!]


"NO!!!BASTA!!!!!!!!!SMETTETELA!!!!SMETTETELA!!!!!!"

E fugge, lei...


Fuggi, tu, bella bambolina...?

Che peccato...

Proprio ora

che avevi trovato

tante bamboline uguali a te...


In qualche modo, riuscì a trovare la porta. La porta per uscire. Per andarsene da lì. Anche se sapeva bene...Che quello che stava vivendo...Era nato solo da lei...E non poteva fuggire...Se prima non avesse pagato...





























[Solo con la morte, solo con la morte....]



---------------------------------------------------------
Olè!!!!Secondo capitolo!!!XD Ok, non c'è molto da dire...Sakura è nel covo dell'Aka U_U E, sì, stava proprio fuggendo dal villaggiuzzo suo...*.*
Ringrazio immensamente le mie recensitrici, RuKia e Sirene Chan ^*^
SHAUUUUUUUUUZZ SHAUUUUUZZZ >< Al prossimo capitolo ^_-
Chidori

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=152041