1. Vittoria senza gioia

Vedo i suoi occhi farsi lontani, mentre le dita insanguinate mi segnano il viso. Poi il suo corpo scivola accanto a me, e infine tocca terra, privo di vita.

Vorrei sentirmi il più forte del mondo, il più felice, ho compiuto la mia vendetta, ho ucciso il mio dannato fratello che ha distrutto il clan Uchiha, privandomi della mia infanzia. Ma sento solo un vuoto terribile, che mi devasta dentro, che fa più male di tutte le ferite ricevute, che mi acceca più delle fiamme del suo Amaterasu che bruciano tutto.

Inizio con questo capitolo sulla morte di Itachi, ma poi per i prossimi capitoli ho preparato momenti di quando erano piccoli che non compaiono nel manga/anime :3 e che spero vi piaceranno :3 Comunque, beh, in questi giorni scrivo, non smetto più di scrivere, non so che cosa mi è preso xD spero vi piaccia il mio nuovo lavoretto :3 a molto presto :3

Aiko

2. Nii-san, dove sei?

Il bel bimbo con la maglietta blu continua a chiamare ad alta voce. «Niiiii–san??»

Lo cerca ovunque, scuote i cespugli, sale sugli alberi, scaglia kunai a caso. Ha aperto tutte le porte della casa ed è corso per tutto il giardino, ma ancora non l’ha trovato.

«Uffa però nii–san, non vale, tu sei più bravo e conosci più posti di me» si lamenta mettendo il broncio e picchiando su un tronco. Un movimento sospetto e alcune foglie che cadono da un ramo. Lancia un kunai a tutta velocità e una sagoma si sposta veloce per schivarlo, scendendo dalla pianta.

«Bravo, Sasuke, mi hai trovato» gli sorride Itachi, spettinandogli i capelli.

3. Mi spingi tu?

«Dove andiamo nii–san?» piagnucola il piccolo Sasuke, con gli occhi bendati.

«In un bel posto» ripete Itachi per l’ennesima volta, più divertito che esasperato. Ormai giunto a destinazione, Itachi si toglie il fratellino dalle spalle e lo mette a sedere, levandogli la benda e indirizzandogli un sorriso.

«Siamo… al parco giochi?» mormora Sasuke, gli occhi scintillanti di felicità.

«Si moccioso».

La voce di Itachi trabocca di affetto.

Sasuke prova a far muovere il seggiolino, ma non riesce a toccare terra per partire. Triste e imbarazzato, abbassa il capo e mugugna: «Mi spingi tu?»  

«Aspettavo solo che me lo chiedessi» risponde Itachi facendogli l'occhiolino e dondolandolo per fargli tornare il sorriso.

4. Io ci vado come i grandi!!

«Non sei grande per l’altalena?» gli urla.

«No, nii–san, perché io non ci vado come i bambinetti!» gli assicura di rimando il piccolo Uchiha, correndo a tutta velocità e saltando sul seggiolino. 

Si attacca alla corda e si dondola velocemente, poi si attacca al tronco che sostiene il gioco e lascia che il seggiolino continui il suo percorso, avanti e indietro, fino a quando si trova esattamente sotto di lui e molla la presa, atterrando perfettamente in piedi sul seggiolino ancora in movimento. Ancora un po’ di slancio e poi prende il balzo, atterrando sul petto del fratello.

«Visto, io ci vado come i grandi» replica Sasuke con un sorrisone.

Piccola nota: il capitolo precedente riguardava ancora un'altalena, ma qui Sasuke è più grande, infatti nel terzo capitolo non toccava nemmeno terra con i piedi!! :)

5. Ora di dormire

«Itachi, metteresti a dormire tu Sasuke?» gli chiede gentilmente sua madre.

«Certo» risponde a bassa voce, avvicinandosi al divano in penombra sul quale si è addormentato Sasuke.

Alla televisione ancora ci sono i cartoni animati, ma la giornata è stata parecchio stancante ed è crollato. Si china su di lui e gli scosta i capelli dal viso prima di prenderlo in braccio, cercando di non disturbare il suo sonno leggero.

Arrivati nella sua cameretta, sposta le coperte e lo appoggia delicatamente sul materasso, coprendolo. Gli posa sulla fronte il bacio della buonanotte e fa per andarsene, quando una manina gli stringe piano il polso.

«Nii–san, mi leggi una storia?»

6. Incubo

«Mmh, smettila» mormora nel buio, ma il suo braccio continua a venir tirato e sulla sua fronte sì abbatte un “toc–toc” insistente e incessante.

«Svegliati, daiii» continua a chiedergli con la voce tremolante.

«Che c’è?» borbotta, la voce impastata dal sonno.

«Ho fa–fatto un incubo».

Ancora… «Forza, vieni qui moccioso» gli dice scostando il piumone e invatandolo sotto con lui. Nel buio quasi totale, scorge il suo sorriso rasserenato mentre sì infila sotto le coperte e gli sì accoccola al petto, il corpicino meno tremante.

«Grazie, nii–san» sussurra sereno appoggiando la testa alla sua spalla, mentre Itachi gli accarezza i capelli.

«E di che, moccioso…»

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7. Mamma, quando torna Itachi?

Dodici giorni. Sono dodici giorni che Itachi non torna a casa, e per un bambino a cui un’ora sembra durare un giorno sono parecchi.

«Mamma, quando torna Itachi?»

«Non lo so, tesoro, presto, quando avrà concluso la sua missione» gli risponde con pazienza Mikoto, carezzando i capelli al suo bambino imbronciato e piuttosto triste. Prende posto su una sedia e lo fa sedere sulle sue gambe, abbracciandolo. Nascondendo il viso nel suo grembiule, Sasuke sussurra «Mi manca, mamma».

Mikoto sente alcune lacrime calde cadergli sul braccio. «Anche tu gli manchi, sai?»

«E tu come fai a saperlo?» chiede Sasuke alzando la testa, sorpreso.

«Perché io sono la vostra mamma» sorride lei.

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Notuccia: lo so, qui non c’è Itachi, ma ho una certa idea per altri capitoli in cui il “tema” resteranno Sasuke e Itachi ma uno dei due non sarà presente :3 spero vi piaceranno comunque, ma non so quando li scriverò e se prima ne metterò altri xD bye bye!

Aiko

8. Maledetto sia ogni giorno della tua vita!

Case vuote. Strade senza vita. Anni di degrado accumulati in ogni angolo.

Ecco cosa resta del clan Uchiha, del potente clan portatore dello Sharingan, della mia famiglia, delle persone che amavo…

Questo e l’odio rovente, devastante, che cresce come un fuoco senza freno, alimentato dal dolore di ogni giorno… E ogni giorno della mia vita diventa più forte e così la mia determinazione…

Raggiungerò il mio scopo… toglierò la vita al traditore che per il suo egoismo mi ha privato della mia famiglia…

Che tu sia maledetto, ogni giorno della tua vita!

Io ti ucciderò, Itachi! 

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Dopo mooolto tempo sono riuscita a scrivere un altro capitoletto :3 spero vi piaccia, qui è dal punto di visto di Sasuke nella prima serie :) a presto (spero)!

Aiko

9. Ditemi che era solo un brutto incubo...

«Uhmmm… mamma?» mormora nel sonno il piccolo Uchiha, riscosso dall’aria fresca che gli scompiglia i capelli d’ebano e gli s’infila nei vestiti.

Sasuke si strofina gli occhi e sussulta quando li sente bruciare sotto le sue dita, la pelle attorno un po’ gonfia; si sforza di aprirli, ma dentro di sé prova il forte desiderio di tenerli ben chiusi per non lasciar avvicinare la realtà, per cullarsi ancora un attimo nel desiderio che tutto quello fosse solo un incubo.

«Mamma? Papà?» chiama con la voce incrinata, ma a rispondergli c’è solo il nulla, con lo stesso vuoto che sente dentro mentre le lacrime tornano a rigargli il viso chiaro.

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 Ehilà :3 in caso non si fosse capito,questo capitolo è ambientato il giorno successivo allo sterminio del clan Uchiha :'3 avrei bisogno di più parole per metter giù come si deve i sentimenti dei personaggi, ma ho scelto questa categoria di ff e ormai i capitoli passati sono brevi :/ vabbè, a presto ^^

Aiko A. Jane

10. Non ci riesco mamma, non voglio perdonare...

Sono trascorsi sette giorni, ma ancora mi sembra di sentire la voce di mamma che mi chiama, sento il suo profumo che sa di casa nell’aria, le sue mani che mi scostano i capelli quando mi corico la sera.

Mi sussurra di riprendere a vivere, di non piangere per lei e papà.

Mi dice che un giorno capirò, che un giorno perdonerò.

Ma io non riesco ancora a capire, e non ho voglia di perdonare.

«Mi spiace mamma, non ci riesco» sussurro alla mia mamma nel buio. Due lacrime argentee segnano le sue goti pallide, mentre la mano quasi trasparente mi scosta un’ultima volta i capelli dal viso.