Resoconto dell'incasinata vita di Rose Weasley: come sopravvivere a Hogwarts e a tutto ciò che comporta

di Christelle
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I primi istanti, del primo giorno, del primo anno ... o insomma avete capito: l'inizio dei guai ***
Capitolo 2: *** Libri incomprensibili, caramelle e succo di zucca a volontà ed infine scherzi di pessimo gusto ... Un viaggio molto movimentato direi ***
Capitolo 3: *** Nuove conoscenze, gravi mancamenti, infarti scampati, anche se per poco, e smistamenti inaspettati...ma anche no, piuttosto palesi direi. ***



Capitolo 1
*** I primi istanti, del primo giorno, del primo anno ... o insomma avete capito: l'inizio dei guai ***


Ovviamente i personaggi non appartengono a me (sfortunatamente) ma all'eccezionale J.K.Rowling che grazie al cielo ci ha donato questa saga meravigliosa. Questa fanfic non è scritta a scopo di lucro, è solo lo sfogo di una quindicenne che non ne può più del liceo e non aveva niente di meglio da fare ... spero vi piaccia ^^

 

Resoconto dell’incasinata vita di Rose Weasley: come sopravvivere a Hogwarts e a tutto ciò che comporta

CAPITOLO 1: I PRIMI ISITANTI, DEL PRIMO GIORNO, DEL PRIMO ANNO … O INSOMMA AVETE CAPITO: L’INIZIO DEI GUAI

1 Settembre 2017  h:10.30 – Londra, Binario 9 ¾

Magnifico.

Fu l’unica parola che venne in mente ad una undicenne lentigginosa dai capelli rosso fuoco e dai profondi occhi verde scuro una volta superata la paura di schiantarsi contro il muro della stazione di King’s Cross.

Magnifico.

Terribilmente magnifico.

Dietro di lei comparvero, alcuni istanti dopo, il padre e la madre: Ronald Weasley ed Hermione Granger.

Quest’ultima stringeva tra le braccia un terrorizzato Hugo Weasley, che domandava in continuazione alla madre se fosse morto.

La ragazzina di poco fa abbandonò il suo carrello e si mise a correre in mezzo alla folla, noncurante delle urla della madre sul fatto che “ti perderai facendo così”, oppure “ti possono rapire” o ancora “se finisci sulle rotaie e il treno ti investe col cavolo che veniamo a trovarti al San Mungo!”

Eppure la ragazzina correva, ma aveva il suo perché.

Appena arrivata aveva intravisto in mezzo alla folla una donna dai folti capelli lisci, rossi che aveva subito identificato come zia Ginevra.

Accanto a lei stava un uomo più alto con i capelli corvini e un paio di occhiali: zio Harry.

Quindi, zia Ginny più zio Harry uguale …

“Al!” urlò la rossa, saltando addosso al cugino scaraventandolo così a terra.

“Rosie!” gridò lui, con un tono un po’ arrabbiato ma per lo più felice di rivedere la cugina, mentre gli zii, Lily e James se la ridevano.

“Piccola peste come stai?”

“Jamie!” urlò Rose prima di correre ad abbracciare l’altro cugino, il quale si definiva "suo mentore", e successivamente la piccola Lily.

Quando i suoi genitori la raggiunsero e constatarono che era ancora viva tirarono un sospiro di sollievo, iniziando così a chiacchierare allegramente con i coniugi Potter del più e del meno.

Ron e Harry stavano discutendo di nuovo di lavoro, erano entrambi Auror, ma dopo essere stati rimproverati dalle rispettive mogli per l’ennesima cambiarono argomento.

Le donne, dal canto loro, parlavano di come fossero adorabili i rispettivi figli nel loro primo giorno di scuola e di quante soddisfazioni speravano avrebbero dato loro durante l’anno scolastico.

James disse a zia Ginny che anche lui le aveva dato molte soddisfazioni, ma lei si infuriò e iniziò a elencare tutti i centinaia di motivi per cui la McGranitt l’aveva convocata nell’anno passato, descrivendoli nei minimi particolari.

James rispose convinto che lo zio George l’aveva elogiato più volte per l’originalità dei suoi scherzi, specialmente quando rivolti a Gazza.

Zia Ginny, la quale sembrava stesse per avere una crisi isterica verso il fratello, disse che più tardi lei e “il caro George” avrebbero fatto una bella chiacchierata.

In quel preciso istante arrivarono, appunto, George e Angelina con i figli Fred e Roxanne.

Zia Ginny fece cenno a George di avvicinarsi, iniziando così la paternale su “stai trasformando mio figlio in un delinquente”.

Lo zio ribattè con nonchalance che lui era cresciuto così ed era diventato una persona straordinaria.

Ginevra Weasley in Potter si passò sconsolata una mano sul viso, ringraziando il cielo di avere ancora Albus e Lily in cui sperare.

I coniugi Ron e Hermione stavano ridendo più che mai, insieme ai rispettivi figli e parenti non coinvolti nel dibattito, mentre Albus consolava la madre.

Dopo di loro arrivarono anche Bill e Fleur, ai quali venne successivamente spiegato il perché tutti fossero piegati in due dal ridere, con Victoire, Dominique e Louis.

“Domi!” urlo la piccola Rose, staccandosi dal braccio di James e correndo ad abbracciare la cugina.

“Rosie! Come stai??” Dominique le corse in contro stritolandola, e iniziarono a parlare del più e del meno.

Rose mostrò con orgoglio Stephanie, detta Steffi, la civetta bianca che le avevano comprato a Diagon Alley, mentre la cugina aveva scelto un gatto nero di nome Theo e Albus, che si era appena unito alle due cugine, tirò fuori il suo gufo: Christopher.

Percy e Audrey avevano avvisato Ron che non sarebbero potuti venire visto che Molly aveva la febbre, ma che sia loro che le piccole volevano augurare uno splendido anno scolastico ai neo-studenti.

Scrisse loro, inoltre, che Molly e Lucy non avevano smesso un attimo di lamentarsi e gridare da quando avevano detto loro che non avrebbero potuto assistere alla partenza dei cugini e che Audrey aveva la seria intenzione di rinchiudersi nel reparto Salute Mentale del San Mungo.

Pochi minuti dopo arrivò anche Teddy per augurare buon viaggio ai cugini.

“Domi … ma perché tua sorella continua a fissare Teddy?”

“Ne parliamo sul treno Rosie, ne parliamo sul treno …”

 

 

Rose Weasley era eccitatissima: era cresciuta sentendosi raccontare di quanto fosse bella Hogwarts, dei suoi posti magici, delle sorprendenti avventure dei suoi genitori.

Non vedeva l’ora di arrivare.

Certo, come Albus anche lei aveva un po’ paura dello smistamento (meno di lui ovviamente, Al era terrorizzato!) ma era certa che sarebbe andato tutto bene.

“Ah Rosie!” la chiamò suo padre.

“Se finisci a Serpeverde … giuro che ti diseredo”

“RON!” urlò la consorte prima di tirargli un pugno in testa.

Rose era sbiancata, Albus guardava con fare supplichevole il padre.

“Tranquillo Albus, nel caso succeda io non farò come lo zio Ron”

Il giovane maghetto corse ad abbracciare l’eroe del mondo magico mentre Rose pensava che, al massimo, si sarebbe potuta trasferire dai Potter.

 

 

Quando la famiglia Weasley-Potter si muoveva era impossibile non notarli anche per un cieco.

Quanti erano? Bho, anche loro avevano smesso di contarsi …

Ormai non mancava più molto alla partenza!

In capo alla fila c’erano Rose, Albus e Dominique.

Le due Weasley stavano ancora cercando di risollevare il morale del giovane Potter, dicendogli che no, nessuno l’avrebbe cruciato se l’avessero smistato a Serpeverde.

Tuttavia Albus non ne era particolarmente convinto, tanto che Harry dovette prenderlo in disparte per dirgli non-so-che.

Si stavano avvicinando sempre di più al treno quando notarono poco più in là una strana famiglia.

Un “tipo gellato” (parole di Rose) rivolse una sottospecie di cenno di saluto a Harry e Ron.

Il primo rispose con un altro cenno, il secondo invece iniziò a ringhiare.

Rose trovava il suo papà molto buffo.

“Guarda Rose” disse Ron, chiamando a sé la figlia.

“Lo vedi quel ragazzo laggiù? È Scorpius Malfoy …”

“Il figlio del furetto papà?”

Zio Harry iniziò a ridere.

“Si tesoro, il figlio del furetto. Allora, devi batterlo in tutti gli esami Rosie, capito? Grazie al cielo hai il cervello di tua madre”

“RON WEASLEY!” urlò per la seconda volta sua madre, mentre il povero Ron si beccava un altro pugno in testa.

Rose non capiva perchè suo padre odiasse così tanto i Malfoy, ma era suo padre quindi aveva ragione!

“È quasi ora di andare” disse zio Bill.

“Oh, Bill tesoro è vero! Altrimenti perderete il treno garçons!”

“Fleur ha ragione, sono le 10:55! Muovetevi o tutti gli scompartimenti verranno occupati”.

Mentre zia Ginny parlava non vide che zio George riforniva James di ogni genere possibile di scherzi.

“Le scorte fino a natele” le chiamò George, a Rose sembrarono quelle per un intero anno scolastico!

Non disse niente a Ginevra: non avrebbe mai messo nei guai Jamie.

Così, mentre Hermione le faceva tutte le raccomandazioni possibili e inimmaginabili e Ron pregustava la meravigliosa sensazione di sua figlia che batteva un Malfoy, Rose se la rideva sotto i baffi. 

Eppure … si sentiva un po’ strana.

Prima non le era sembrato così antipatico quel bambino, come si chiamava?

Ah si, Scorpius …

Era un nome molto strano.

Bello, ma strano.

 

 

Mentre la mandria di Weasley-Potter saliva sul treno, Rose urtò per sbaglio una persona.

“Ehi tu! … Aspetta: capelli rossi, lentiggini … Devi essere una Weasley suppongo! Bhe, scansati, stavo passando io!”

Rose se la prese molto per il tono insolente usato dal ragazzo.

“Ma chi ti credi di essere tu?!”

“Scorpius Hyperion Malfoy, figlio di …”

“Si si, certo. Senti coso biondo stavo passando io! Poi come dice il detto scusa? Prima le signore, o sbaglio?”

“Certo, peccato che io di signore non ne veda …”

Poco dopo il giovane Malfoy si ritrovò il pugno di Rose sulla sua faccia.

Ron le aveva raccontato più di quando sua madre aveva tirato un pugno a Malfoy senior al loro terzo anno, non le era sembrata una cosa molto carina ma l'aveva fatta sua madre, quindi ...

“Modera i termini damerino! Guarda, ti fai picchiare da una ragazza!”

E, noncurante dei numerosi sguardi rivolti su di loro, compreso quello orgoglioso di Ron, che per poco non scoppiava in lacrime dalla gioia e quello sconsolato di Hermione, Rose salì e si andò a sedere con i cugini.

Sarebbe stato un lungo anno scolastico ….

Un lungo, pazzo, divertente, incredibile, straordinario anno scolastico!

Se solo non ci fosse stato lui!

Prima si era comportato in maniera odiosa con lei!

Perchè poi?

Scorpius Malfoy, vuoi la guerra?

E guerra sia!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nda: Buongiorno lettori e letttrici ^^. Prima di tutto volgio ringraziarvi per essere arrivati fino alla fine di questa schifezza che ho deciso di iniziare visto che non sono assolutamente incasinata con l'altra long ... già, mi piace complicarmi la vita! Questa è la prima storia che scrivo su Harry Potter, libro che AMO, e sono molto nervosa ... Ho cercato più informazioni possibili sui vari personaggi della nuova generazione, tuttavia visto che molte cose non sono state specificate (come i futuri professori per esempio) ho dovuto inventarle, ma non preoccupatevi! Appena la nostra Rose arriverà a Hogwarts vi scriverò nelle note d'autore i vari nomi dei professori con le rispettive materie :)  .... Bhe, che ne pensate? Me la lasciate una recensione? Anche piccola-piccola-piccola? Un semplice mi è piaciuta/non mi èpiaciuta? Mi farebbe piacere immenso!! Senza recensioni va a finire che mi demoralizzo poi ... e a questo ci pensa già la scuola!

A presto (spero! non ho la minima idea di quendo posterò il secondo capitolo) :D

Xoxo

Christelle*

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Capitolo 2
*** Libri incomprensibili, caramelle e succo di zucca a volontà ed infine scherzi di pessimo gusto ... Un viaggio molto movimentato direi ***


Resoconto dell’incasinata vita di Rose Weasley: come sopravvivere a Hogwarts e a tutto ciò che comporta

CAPITOLO 2: LIBRI INCOMPRENSIBILI, CARAMELLE E SUCCO DI ZUCCA A VOLONTA' E INFINE SCHERZI DI PESSIMO GUSTO ... UN VIAGGIO MOLTO MOVIMENTATO DIREI.

 Rose non aveva mai udito un rumore più bello del fischio di quel treno.

Era semplice, pulito, banale, eppure quando aveva fischiato alle 11 in punto per segnare la loro partenza a Rose era sembrato il suono più bello del mondo.

Lo scompartimento che si erano trovati lei, Al e Domi era piuttosto piccolo, come tutti del resto.

I divanetti erano rivestiti con del velluto verde scuro un po’ ruvido, ma non troppo, sul muro erano appese varie fotografie in bianco e nero.

Rose si fermò ad osservarle mentre i suoi cugini discutevano: ce n’era una di Hogwarts.

Ritraeva il castello da lontano, si vedeva perfino un pezzo della Foresta Proibita!

Le guglie s’innalzavano verso il cielo, un paio di uccelli vi volavano intorno per poi posarsi sui rami degli alberi, mossi da un leggero venticello.

Anche in fotografia sprizzava vita e gioia da tutti i pori.

Il treno si era ormai allontanato dalla stazione, ormai dalla grande finestra si vedeva solo un immenso prato verde, con le ultime margherite qua e là.

Rose si sedette e, illuminata dalla luce fievole di una lampada da muro, cominciò a leggere uno dei tanti libri babbani che sua madre le aveva regalato.

Albus seguì il suo esempio mentre Dominique li avvisò che sarebbe andata a cercare alcune sue amiche.

C’era puzza di muffa, ma alla giovane Weasley non dispiaceva.

Le ricordava tanto l’odore della soffitta di casa sua, dove da piccola si nascondeva quando combinava qualche guaio.

Una volta, quando aveva otto anni, lei e James stavano giocando nel salotto di casa Potter con un pallone da calcio, fingendo che fosse un bolide.

James aveva per sbaglio colpito il preziosissimo vaso di sua madre, zia Ginny, che era fuori, facendolo così cadere a terra e riducendolo in un milione di piccolissimi pezzettini.

A Rose veniva da ridere mentre ripensava alla faccia del cugino mentre il vaso oscillava pericolosamente e a tutti gli “adesso mi ammazza”, “faccio prima ad impiccarmi”, “dovrei trasferirmi in Tanzania e cambiare nome” dopo che il suddetto vaso si era sfracellato.

Si erano nascosti nella soffitta, a lei inizialmente dava molto fastidio l’odore di muffa che c’era lassù ma dopo la faccia da “ti prego non voltarmi le spalle” dell’ormai ex-cugino, visto che anche lei era convinta che per lui non ci fosse più speranza, aveva acconsentito.

Li aveva trovati la piccola Lily, che ingenuamente pensava stessero giocando a nascondino, ed era subito corsa a dire alla sua mamma che aveva vinto.

Quello che accadde dopo? Bhe James è ancora vivo, ma ci ha messo un po’ a riprendersi dopo quella sfuriata di zia Ginny.

 

 

“ – Anche Dickon mi piace – aggiunse Mary – E non mai visto neanche lui.

– Bhe – disse Martha con fermezza – ti ho già detto che gli uccellini, i conigli, le capre selvatiche, i cavallini selvatici e persino le volpi gli vogliono bene. Mi chiedo – aggiunse guardandola con attenzione – che cosa penserebbe Dickon di te.

– Non gli piacerei di certo – disse Mary con il suo tono freddo e scostante. – Io non piaccio a nessuno.

Martha sembrò nuovamente assorta.

– Ma dimmi un po’, tu piaci a te stessa? – le chiese di punto in bianco, come se fosse veramente curiosa di saperlo.

Mary esitò prima di rispondere, quasi volesse pensarci un po’ su.

– No, veramente no … se devo essere sincera … – rispose. – Non ci avevo mai pensato, prima d’ora.*

  

Rose non capiva Mary, ormai la riteneva un’idiota.

Era sempre scontrosa con tutti, così senza un motivo, era fredda e distante, come se non le importasse niente di niente …

A Rose Mary non piaceva, punto.

Albus si era addormentato e Dominique non era ancora tornata.

A lei, invece, era venuta fame.

Decisamente molta fame.

Usci dallo scompartimento alla ricerca del carrello dei dolci, lo trovò due vagoni dopo il suo.

“Salve!” salutò gioiosa la signora-del-carrello che intanto stava servendo alcuni ragazzi all’interno dello scompartimento lì accanto.

Con un sorriso questa le domandò, come a tutti gli altri

“Qualcosa dal carrello?”

“Certo. Allora ecco vorrei …”

Rose si fermò un attimo ad ammirare la grande quantità di dolci posta ordinatamente sul carrello, non sapeva quale scegliere!

Era rimasto un solo pacchetto di Api Frizzole, Rose le adorava.

“Vorrei delle Api Frizzole per favore” - “E infine un pacchetto di Api Frizzole”

Qualcuno all’interno dello scompartimento aveva appena ordinato delle Api Frizzole, le SUE Api Frizzole!

“Senti con tutto quello che hai preso potresti cortesemente lasciarle a me?” domandò lei.

“Mi dispiace, adoro le Api Frizzole, ordina qualcos’altro”

Chiunque fosse quel tipo a Rose non stava simpatico.

Stava quasi per lasciare perdere quando una chioma biondo platino sbucò fuori dallo scompartimento.

… Malfoy ovviamente!

A Rose per poco non venne l’orticaria mentre MALFOY la osservava con quell’aria di sufficienza.

Il biondino strappò dalle mani della signora decisamente confusa le caramelle e le pose i soldi.

“Troppo tardi Weasley, le ho prese io” le rispose con tono sfottente.

Rose si avvicinò con aria minacciosa, mentre Malfoy si portava una mano all’occhio destro.

Piccola conquista personale, pensò Rose.

“Dammele Malfoy!”

“Altrimenti che fai, Weasley?”

“Ti stendo, come ho fatto prima!”

Il ragazzo arrossì, sembrava leggermente in imbarazzo per quella storia, e le rispose urlando paonazzo.

“Mi hai preso alla sprovvista! Non succederà una seconda volta!”

“Ah davvero? Ne sei sicuro barbie??”

Rose si ritrovò improvvisamente la faccia bagnata.

Bagnata e appiccicosa.

Mentre Malfoy e gli altri ragazzi se la ridevano e lei diventava dello stesso colore dei suoi capelli.

 

 

“Ora vado là e lo schianto … ora vado là e lo schianto … ora vado là e lo schianto …”

“Rose non sai nemmeno come si fa uno schiantesimo”

“Grazie al cielo …” aggiunse Albus

“NON MI INTERESSA JAMIE! ORA VADO LA’ E GLI FACCIO MOLTO MALE! DAVVERO MOLTO MALE!”

Rose era leggermente furiosa, tanto che il l’intero clan Weasley-Potter esclusi James e Albus stava tenendo una distanza di sicurezza.

Aveva appena finito di pulirsi i capelli dal succo di zucca, esatto succo di zucca!

Quella specie di barbie umana le aveva rovesciato del succo di zucca!

La giovane Weasley stava per saltargli addosso e strozzarlo quando era successo, per fortuna passava di lì James che aveva risolto la cosa con un paio di minacce.

Poi le aveva comprato dolci a volontà ed erano tornati nello scompartimento a mangiarli, anche se li aveva divorati quasi tutti lui.

Lei si era presa solo un pacchetto di cioccorane, dove aveva trovato la figurina di suo padre che le aveva fatto l’occhiolino.

Eh già, quando James Sirius Potter mangiava sembrava proprio suo padre.

 

 

Quando Rose si arrabbiava era come trovarsi davanti una bomba in un negozio di fiammiferi.

Bastava una scintilla e sarebbe esplosa.

Erano sulle barche, lei se ne stava seduta accanto ad Albus mentre James era sulla parte opposta con Dominique.

Doveva tenere d’occhio la sua cuginetta lui, nel caso esplodesse, mentre Albus aveva il compito di calmarla.

Dominique osservava la scena divertita.

Sembrava quasi che Rose si fosse calmata, troppo incantata a fissare il meraviglioso panorama che avevano innanzi a loro.

“Hogwarts” sussurrò Albus.

Una parola e tutta la rabbia della ragazza scomparve, non le importava più di Malfoy, dello smistamento, dei futuri voti, del non deludere le aspettative di tutti … era lì, era arrivata.

Questa era l’unica cosa davvero importante

Sorrise vedendo l’immerso castello ergersi di fronte a lei: quella sarebbe presto stata casa sua.

Sorrise: era felice.

 

 

Rose immerse una mano nell’acqua gelida del lago Nero, le piaceva vedere la scia che si formava mentre loro avanzavano.

Suo padre le aveva raccontato che ci viveva una piovre gigante, era vero?

Improvvisamente una barca affiancò la loro.

“Ehi Weasley come va? Piaciuto il succo?” Scorpius Malfoy scoppiò a ridere.

Rose non riuscì a trattenersi, si alzò, si sporse leggermente verso di lui e gli diede un forte spintone.

Subito dopo tutti udirono un sonoro splash e videro un ragazzo che si dimenava per uscire dall’acqua.

Rose tornò a sedere, soddisfatta, mentre Albus la guardava spaventato e James per poco non scoppiava a piangere tanto era orgoglioso.

Dominique scosse solo la testa.

Ci sarà davvero da divertirsi qui

 

 

 

 

 

 

*Tratto da "Il giardino segreto"

NdA: Eccomi di nuovo! Buon giorno a tutti! Questa ragazza è molto intelligente così invece di studiare storia e latino per l'interrogazione ha deciso di aggiornare ... tutta colpa di James, ha un pessimo influsso quel ragazzo. Per ora sto seguendo gli eventi ma successivamente ci saranno dei salti (non so se l'ho già detto) molto grandi, altrimenti questa storia non finirebbe mai ... Bhe, non ho molto da dire oggi, ditemi se i personaggi vi piacciono e se avete delle idee per altri "scherzetti" o sul proseguimento della storia dite pure! Me è aperta a tutti i suggerimenti possibili :D

Xoxo

Christelle*

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Capitolo 3
*** Nuove conoscenze, gravi mancamenti, infarti scampati, anche se per poco, e smistamenti inaspettati...ma anche no, piuttosto palesi direi. ***


CAPITOLO 3: NUOVE CONOSCENZE, GRAVI MANCAMENTI, INFARTI SCAMPATI, ANCHE SE PER POCO, E SMISTAMENTI INASPETTATI … MA ANCHE NO, PIUTTOSTO PALESI DIREI.

Zitta e cammina, zitta e cammina, zitta e cammina.

La scena che si presentava in quel momento sulle rive del lago Nero, nella famosa scuola di Hogwarts, sarebbe parsa a dir poco esilarante a chiunque si fosse fermato ad osservarla anche solo per un istante.

Una ragazzina dai capelli d’un colore imprecisato, tra il marrone e il rosso, camminava a passo svelto tra la folla di neo-studenti sgomitando di qua e di là per crearsi un varco.

Poco distante, ma questo lo sappiamo solo noi, c’era un altro ragazzo dai capelli biondo platino che, confuso e disorientato, cercava inutilmente la rossa mentre questa se la svignava di soppiatto.

Rose si ritrovò, non seppe mai in che modo, in capo alla fila, dove ebbe fortunatamente l’occasione di ritrovare una faccia amica.

“Hagrid!” urlò la piccola Weasley, saltando al collo dell’ormai vecchio guardiacaccia, che negli anni non era cambiato affatto tranne che per i capelli brizzolati e qualche ruga.

“Rosie! Ma quanto sei cresciuta! Com’è andato il viaggio?”

La ragazza affondò il suo paffuto faccino nell’ispida barba di quell’uomo che per lei era come uno di famiglia.

A Rose piaceva la barba di Hagrid, sarà stata una cosa strana, ma le piaceva.

Aveva un odore strano, che lei avrebbe riconosciuto ovunque.

Un tempo, quando Rose ed Hugo erano piccoli, i loro genitori a Natale vestivano il povero Hagrid da Babbo Natale e i bambini si divertivano sempre moltissimo.

Gli infilavano un costume rosso extra large e gli tingevano la barba di bianco con la magia, Rose però aveva capito subito che quell’omaccione era in realtà il vecchio guardiacaccia.

“Odora di muschio e terriccio, come zio Hagrid!” aveva esclamato una piccola Rose Weasley di quattro anni appena conosciuto il caro Babbo Natale, mentre Hugo gli era corso subito incontro, scostando la sorella con poca gentilezza tanto che per poco non era scoppiata una mini-rissa.

Successivamente, calmate le acque, quando finalmente anche lei era corsa ad abbracciarlo, aveva ottenuto l’assoluta certezza che quello fosse Hagrid appunto per merito della barba perché, di sicuro, non esiste barba più folta, ispida e morbida di quella del suo zio-acquisito preferito!

Tuttavia, dopo che il caro e vecchio omaccione rosso le aveva fatto l’occhiolino, se n’era stata zitta, per non rovinare la festa al fratellino e agli altri cuginetti che invece sembravano non essersi accorti di nulla.

“Benissimo zio! Ho preso anche dei dolcetti ma James me ne ha rubati alcuni!”

“Eh già, è proprio senza fondo quel ragazzo. Dopo vado a tirargli le orecchie: non si prendono i dolci della mia piccola Rosie!”

“E aspetta di vedere Hugo il prossimo anno! Quello ti mangerà anche il carrello, ne sono sicurissima!”

Hagrid scoppiò a ridere di gusto, pienamente d’accordo con quanto detto da Rose, perché fidatevi, quando Ron e Hugo mangiavano a tavola non servivano i capelli rossi e le lentiggini per far capire alla gente che fossero padre e figlio.

 

 

Il rumore fragoroso del portone che veniva aperto dal vecchio Gazza, con l’aiuto di Hagrid ovviamente, fece sobbalzare Rose, la quale finita la conversazione si era messa ad osservare il panorama.

Rimase incantata ad osservare l’interno del castello.

L’ammasso informe di gente dietro di lei cominciò brutalmente ad avanzare, spingendosi l’un l’altro, e in un attimo fu dentro.

 

 

Li avevano praticamente abbandonati a loro stessi, come una barca alla deriva.

Così si sentiva Rose mentre stavano aspettando che arrivasse il professore designato, poco distanti dall’ingresso del salone.

Non era ancora riuscita a trovare Albus e gli altri e la cosa non le giovava affatto, in quel momento avrebbe preferito ascoltare i drammi del cugino piuttosto che starsene lì tutta sola e impaziente.

Aveva le gambe molli, era sicurissima che sarebbe crollata da un momento all’altro, non smetteva di tremare e il cuore le batteva all’impazzata …

“Scusami? Ti senti poco bene?”

Una voce flebile, quasi un sussurro, giunse dalle spalle di Rose che, voltandosi, si ritrovò davanti un’esile ragazzina sorridente.

Era piuttosto bassa, bhe non che Rose fosse questo gran gigante …

Aveva i capelli castano chiari, lunghi fino alle spalle, un po’ spettinati, gli occhi di un banale marrone scuro.

Portava gli occhiali, un paio classico leggermente squadrato, nero, senza brillantini o decorazioni varie.

Sembrava piuttosto preoccupata, forse riguardava il fatto che Rose in quel momento aveva vagamente l’aspetto di un cadavere.

“Tranquilla sto bene, sono solo un po’ preoccupata …”

“A chi lo dici! Comunque, tu sei una Weasley, giusto?”

“Come fai a saperlo?” domandò Rose sorpresa.

“Ecco, non ci vuole molto a distinguervi, sai i capelli rossi, le lentiggini …”

“Vero, domanda stupida scusa” rispose, scoppiando a ridere e seguita a ruota dall’altra ragazza, anche se in un modo più composto.

L’ansia di poco prima stava lentamente svanendo.

“Esatto, io sono Rose Weasley, piacere di conoscerti! Mentre tu sei …?”

“Emily Pierce, il piacere è mio Rose” rispose Emily sorridendo amichevolmente.

“Scusate il ritardo ragazzi!” urlò d’un tratto un professore, mentre correva di tutta fretta su per le scale.

Proprio nell’istante in cui tutti si voltarono a guardarlo, per poco non inciampò nell’ultimo scalino, provocando una risata generale.

“Rose!” esclamò giunto davanti agli studenti.

“Nev .. Ehm, professor Paciock!”

“Ti stavano cercano Albus, Dominique e gli altri, faresti meglio a raggiungerli cara!”

“Grazie, ma per ora rimango qui, tanto li troverò di sicuro! James non passa molto inosservato, mi basta sedermi davanti all’ufficio della preside e aspettare! Inoltre sono sicurissima che non passerebbe molto, sai, è James …”

Neville, o per meglio dire il professor Paciock, trattenne a stento una risata, annuendo e accarezzando quella testolina che era la bambina, ironia del padre con la sottile intelligenza della madre, era un genio.

E nel frattempo, mentre Rose iniziava a sentirsi meglio grazie alla sua nuova amica, le porte della sala grande si spalancarono, e per poco non svenne di nuovo.

 

 

“Uccidimi, sul serio. Ora ce ne andiamo in bagno e mi ammazzi, dai non sarà così difficile. Voglio andare a casa a mangiare la torta di nonna Molly, è così buona quella torta! Te ne porterò una fetta un giorno. Oppure posso fingere di perdermi nella foresta proibita e cercare di scappare, mi oriento bene sai? Poi i centauri sembrano amichevoli e magari se gi dico chi sono mi aiuteranno, però ho paura dei ragni, mi terrorizzano! Una volta papà mi ha detto che ne hanno incontrati di enormi lui ed Harry, ma lui è stato coraggioso e li ha affrontati, salvando il suo povero ed impaurito amico. Mamma era piegata in due dal ridere, non so perché, ha detto che era una lunga storia. Comunque i ragni sono inquietanti, anche gli gnomi, una volta uno mi ha morso e … ho già detto che mia nonna fa delle torte buonissime?”

“Rose calmati!”

Si, perché una volta entrata in sala, con tutti che la fissavano, o meglio LI fissavano, anche Albus a quanto pare era un bello spettacolo, aveva iniziato ad agitarsi leggermete, ma proprio leggermente.

Emily, saggiamente, aveva cercato i Potter e, invece di una Rose cadaverica, glie ne aveva riportata una più rossa dei suoi capelli, sudata, il che aveva fatto diventare i suddetti capelli ancora più crespi di quando già non fossero, e, a quanto diceva lei, in procinto di suicidarsi o corrompere qualcuno per ucciderla.

“Ma di che ti preoccupi ciginetta! Andrà tutto bene vedrai, e comunque ci siamo noi!” le disse un esuberante Dominique.

“Esatto Rosie, tu cerca soltanto di non svenire mentre cammini verso la sedia, andrà tutto bene”

La giovane Weasley sembrò calmarsi leggermente, la pelle riprese il suo normale colorito e non rischiava più di finire in iperventilazione.

“Va bene, solo una cosa Al …”

“Certo, dimmi”

“Se finissi a Serpeverde … James mi ucciderebbe?”

“ …”

Silenzio

“Al?”

“Ehm, ecco, io … *COUGH* probabile *COUGH*”

Per sfortuna di Albus Rose aveva la vista di un falco e l’udito da pipistrello, fu per questo che cercò immediatamente di darsi alla fuga, Dominique però riuscì a bloccarla.

La giovane Veela si sentì soddisfatta, le lezioni estive di judo con papà erano servite, fu così che, tutta orgogliosa di sé stessa, trascinò Rose a sedere, seguita da Albus.

 

 

“GRIFONDORO!”

Ecco, il cappello aveva appena smistato la ragazza di poco prima, quella che aveva evitato un infarto a Rose.

Emily.

Scorpius ovviamente era già stato smistato, non serve dire in che casa.

“Dominique Weasley!”

Disse dura ma allo stesso tempo calorosa la ormai preside McGranitt, posando il cappello parlante sulla piccola chioma bionda.

“Mmm vediamo, so chi sei piccola. Hai davvero un bel cervello qui sotto, complimenti … vediamo … si, so esattamente cosa fare: CORVONERO!”

E dal tavolo si alzò un gran boato per accogliete calorosamente la nuova arrivata.

“Rose Weasley!”

E lei non si alzò.

“Rosie, ti hanno chiamato, devi andare …”

“Non voglio Al, ho paura …”

“Ehm, Rose Weasley!” ripetè la preside, schiarendosi la voce.

“Devi andare e non preoccuparti, qualsiasi cosa succeda io sarò qui”

“Me lo prometti?”

“Si Rose, te lo prometto, ma ora vai. La McGranitt sta iniziando a diventare d’uno strano color rosso, non vorrei che ti espellessero il primo giorno”

Sorridendo si alzò, e cercando di mantenere la calma si diresse verso il cappello.

“Oh! Un’altra Weasley! Crescete di anno in anno come funghi ragazzi!”

Risata generale, Rose compresa.

“Ora vediamo: anche tu un cervello niente male, non quanto tua madre ma questo mi avrebbe assai stupido, coraggio e determinazione in abbondanza, testardaggine, lealtà, ma … ecco! Vendetta, cattiveria, giusto un pizzico di malignità e tanta, tanta, ambizione. Non so che fare con te ragazza …”

Rose tremava, aveva paura, e forse questo il cappello lo notò.

“Ma forse cara, mi faccio solo troppi problemi … GRIFONDORO!”

Felicità e sollievo, soprattutto mentre correva ad abbracciare James.

Come una scena a rallentatore, almeno fu così che lei la visse.

Era talmente euforica che non sentì la McGranitt chiamare l’adorato cugino Albus, né il cappello congratularsi con il ragazzo per i suoi numerosi talenti, né esprimere le sue perplessità.

Mancava una cosa ad Albus: il coraggio, il senso del rischio, lui non si sarebbe buttato in qualcosa senza avere un piano b.

L’unica cosa che Rose sentì fu il cappello gridare a gran voce “SERPEVERDE”.

Poi il silenzio, l’incredulità dei presenti, il quasi mancamento di James, che sembrava pietrificato, come tutti i loro parenti del resto.

Poi, l’ultima cosa che udì distintamente fu il suo cuore.

Perché si, sentì il chiaro rumore del suo cuore che andava in mille pezzi mentre Albus si avvicinava lentamente al tavolo delle serpi.

 

 

 

NdA

Fa schifo, ne sono pienamente consapevole, ma odiavo il fatto che non aggiorno da, aspettate quasi un anno, mi faccio schifo da sola gente, tranquilli. Ringrazio coloro che, nonostante l'autrice sia una pazza sclerotica che aggiorna quando le gira, non hanno tolto la storia dalle preferite/seguite/ricordate, me si commuove. Ringrazio inoltre GiulyHermy99 e Maya Riddle che hanno recensito il capitolo precedente (e grazie per avermi corretto l'orario ^^). Bene, ora si suppone che abbiate capito che non sono cannibale, non vi sbrano se scrivete qualcosa, non vi sbuco da sotto il letto con una falce per mozzarvi la testa nel sonno se mi fate notare degli errori, ecc... Bene, quindi al prossimo capitolo gente!

Christelle*

P.S ci saranno un sacco di errori ortografici perchè non l'ho riletto, siete calorosamente invitati a farmeli notare se li trovate, grazie :)

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