You are the music in me

di LovingYouGuys
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. Primo giorno (parte 1) ***
Capitolo 3: *** 2. Primo giorno (parte 2) ***
Capitolo 4: *** Incontri ***
Capitolo 5: *** 4. Corsi pomeridiani ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Louis viene svegliato da un rumore assordante e quando apre gli occhi, vede il suo migliore amico, nonché coinquilino Harry sbattere tra loro due padelle.
< It’s time to get up, it’s time to get up! > Canta il riccio. < Muoviti Lou! Hai promesso che avresti portato me e Niall a scuola! > Scuola? Guarda la sveglia, sono le sette. Incredibile, è da tre mesi che non si sveglia così presto! Dopo essersi maledetto più e più volte per aver acconsentito ad accompagnare i suoi amici, quando lui poteva benissimo rimanersene a casa a dormire, si decide ad alzarsi.
 
< Buongiorno Noah! > La ragazza rimane tranquillamente con gli occhi chiusi. < Non fare finta di dormire, tanto lo so che sei sveglia. Forza alzati! Non vorrai arrivare in ritardo il primo giorno di scuola! > Dopo aver aperto le finestre, facendo entrare l’aria tiepida di Settembre nella stanza della figlia, la signora Lipster se ne va, lasciando l’adolescente sdraiata a pancia in giù sul letto, ancora in stato vegetativo.
Fatti forza Noah, pensa mentre si stropiccia gli occhi con una mano e con uno sforzo infinito si mette a sedere. Poggia un piede sul pavimento e cerca le sue infradito, che logicamente non trova, così si avvia verso il bagno a piedi nudi: ha assolutamente bisogno di una doccia.
 
Suonano alla porta e Maura va ad aprire.
< Vieni Niall! Harry ti sta aspettando! >
< Arrivo! > Dice il ragazzo dalla sua camera, mentre s’infila una scarpa. Passa davanti allo specchio e si spettina i capelli, quest’anno è l’ultimo del liceo e vuole che sia stupendo. Lo passerà con i suoi fantastici amici, si divertirà e le ragazze non mancheranno… Sì, sarà perfetto.
 
Lynn scende dall’enorme auto nera di suo padre, la divisa da cheerleader che le lascia scoperte le gambe da modella e una borsa firmata sulla spalla. Qualcuno fischia e lei sbuffa, sistemandosi la gonna, che immaturi, pensa mentre si avvia spedita e a testa alta verso la scuola.
 
Zayn cammina lentamente, il cortile è deserto, tutti gli studenti sono già entrati e lui è in ritardo come al solito. Un momento, tutti tranne una! Una ragazzina gli va addosso mentre corre verso il portone del liceo di Doncaster, il fiato corto e dei libri in mano. Le cade tutto per terra e una marea di fogli si sparge sul selciato. Non chiede scusa, occupata com’è a dire parolacce. Il moro rimane un attimo interdetto prima di decidersi ad aiutarla, l’ha già vista a scuola eppure chissà come mai non riesce a ricordarsene il nome. Sicuramente non ci è andato a letto, una così carina non si dimentica tanto facilmente.
 
Suona la campanella e la ragazza si contorce sulla sedia della presidenza della sua nuova scuola, agitatissima.
< Sono sicuro che riuscirà a portarsi alla pari con il programma, i suoi voti sono ottimi e con impegno e un po’ di aiuto andrà benissimo! > Poi qualcuno bussa alla porta e il preside dice:
< A proposito di aiuto… >
 
Il ragazzo entra nella stanza e vede una ragazzina impaurita e una donna sulla sessantina sedute sulle poltroncine dell’ufficio del preside.
< Buongiorno Signor Thatcher. >
< Ciao Liam! Passate bene le vacanze? >
< Oh sì, lei? > Chiede sorridendo educatamente.
< Bene grazie! Lei è Bella, si è trasferita da poco ed è un po’ indietro nel programma. Ti dispiacerebbe aiutarla ad ambientarsi e magari darle una mano a recuperare? > Sapeva che non aveva scelta, così annuì e rispose.
< Nessun problema, lo farò volentieri! >
< Perfetto! Penso che potresti iniziare con un giro della scuola, che ne dici? > Dice l’uomo lanciandogli un’occhiata eloquente che Liam interpreta come: “Portatela via, gli adulti devono parlare”.
 
Margaret sta chiacchierando con la sua migliore amica, mentre prende i libri dall’armadietto e si prepara alla prima lezione dell’anno.
< Capito Meg? Mi ha piantata lì da sola e non è venuto all’appuntamento! Mi prega in ginocchio di concedergli un’uscita e non si presenta? > Ma lei non sta ascoltando, Harry Styles le ha appena fatto l’occhiolino senza motivo, quel ragazzo è strano… Tutti i ragazzi sono strani, si starebbe meglio sole donne, i maschi creano unicamente problemi. Poi perché è arrossita? Sto perdendo colpi, pensa squotendo la testa.
< Mi ascolti? >
< Uh, si certo, lascialo perdere Lynn! E’ solo un idiota. >
 
< Fate i bravi ragazzi! > Dice Louis ridacchiando, mentre i suoi due amici scendono dall’auto per dirigersi nel loro tanto odiato liceo.
< Sei simpatico come una mano nel culo che saluta Lou. > Risponde acido il riccio. Quest’anno non ha proprio voglia di tornare a scuola, se n’è accorto solo ora, mentre il biondino sembra raggiante e non la smette più di dire quanto si divertiranno. Sbuffa e attraversano il portone. Ciao, ciao Estate.

Ciao a tutti!
Spero che questa storia non faccia proprio schifo, a me personalmente piace abbastanza! Questo è solo il prologo ma spero che andrete avanti a leggere! Con affetto :) <3
Camilla

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Capitolo 2
*** 1. Primo giorno (parte 1) ***


Change, change your life, take it all
We gonna stick together know we’ll get through it all
Change, change your life, take it all (yeah, take it all)
You’re gonna use it to become what you’ve always known
(Become what you’ve always known)

Change your life-Little Mix


1.
Bella si chiude la porta della presidenza alle spalle e si ritrova in un corridoio grande e vuoto, impregnato dell’odore di detersivo per i pavimenti. Inizia a giochicchiare con l’orecchino, presa dal nervosismo e dall'imbarazzo, senza sentire che il ragazzo di fianco a lei le sta parlando.
< Uh, scusa? > Lui sorride rassicurante e riformula la domanda.
< Ho chiesto: che anno frequenterai? >
< L’ultimo… > Abbassa lo sguardo, è una delle ragazze più timide del mondo, Liam si stupisce, non pensava che avesse la sua stessa età!
< Wao… Credevo fossi più, ehm, giovane! > Si pente subito dell’enorme cazzata che ha detto. Giovane? Da dove gli è uscito?
< In verità avrei un anno in meno… Ma essendo nata a Gennaio sono potuta andare a scuola prima. > E’ arrossita completamente, le persone pensano sempre che sia più piccola della sua età.
Continuano il loro giro della scuola e Bella piano piano si scioglie, non le è mai successo di parlare così facilmente con una persona ma lui le ispira sicurezza, rimane sempre timida, certo, ma le sue risposte non si limitano più a sì e no sussurrati. Suona la campanella che annuncia l’ora di pranzo e inizia ad agitarsi. Odia non sapere dove sedersi, non avere amici con cui chiacchierare, sentirsi osservata e finire al tavolo con i secchioni, ma è così che deve andare, non ci può fare niente.
Sta ancora parlando con Liam quando una ragazza riccia gli salta in braccio e lo bacia appassionatamente, sa cosa vuole dire, sta marcando il territorio. Dopo un po’ lui la scosta dolcemente, leggermente stupito si schiarisce la gola e dice:
< Bella lei è Danielle, Dani lei è Bella. > Si stringono la mano e Bella arrossisce come il suo solito, per poi notare la bellezza della ragazza di fronte a lei. Il fisico perfetto e il viso dai tratti dolci sono incorniciati da quei bellissimi capelli, che lei desidererebbe tanto al posto dei suoi senza forma. Sono perfetti insieme, si ritrova a pensare mentre declina gentilmente l’invito a unirsi a loro e ad alcuni amici per pranzo e li osserva allontanarsi mano nella mano.
Non vuole affrontare la massa di sconosciuti della mensa, così prende una barretta di cioccolato alla macchinetta e si dirige verso il cortile, tra un’ora si rivedrà con Liam che la accompagnerà alla sua classe per la prima lezione nella nuova scuola.
 
Le sorelle Lipster sono in coda al bancone della mensa, Noah si sta lamentando con la gemella da ormai mezz'ora.
< Non sono per niente comprensivi! Un ritardo di un quarto d’ora e ho già una nota! Tutta colpa di quello stupido di Zayn Malik che mi ha fatto cadere! > Prende il vassoio e si avvia verso un tavolo libero, seguita a ruota da Emma. < Se lo scopre mamma mi uccide, quindi non dirglielo ok? E’ il primo giorno e già non ne posso più! > Si siedono e Noah va avanti a parlare, senza accorgersi di non essere ascoltata. La gemella, infatti, sta giochicchiando con l’insalata che ha nel piatto, cercando dentro di se il coraggio di fare la sua rivelazione.
< Mi stai ascoltando Em? > Chiede la rossa leggermente irritata.
< Mh, mh… > Risponde l’altra senza staccare gli occhi dal suo piatto.
< Non mi sembra! E’ tutta la mattina che sei strana, mi vuoi dire che hai? >
< Io… Ho deciso di fare le audizioni per le cheerleader… > Dice a bassa voce, per poi osservare la ragazza seduta di fronte a lei rimanere a bocca aperta, letteralmente, con la forchetta a mezz'aria.
< Stai scherzando spero! > Esclama con voce stridula. Emma si scorda completamente il discorso che si era preparata, si aspettava quella reazione perché la sorella odia quelle “ochette bionde con dei pop pon al posto del cervello”.
< Lo sai che adoro ballare… Voglio che quest’anno sia stupendo. E’ l’ultimo Noah, dobbiamo godercelo! Inoltre non intendo essere una sfigata, desidero essere invitata alle feste, uscire con i ragazzi… Non rimarrò solo un viso tra le tante facce dell’annuario! >
< Quindi lo fai per la popolarità! Vuoi diventare una di quelle barbie idiote solo per far colpo sull'ennesimo bel ragazzo! Bene! Fai come vuoi! Ma scordati che ti verrò a consolare quando ti tratteranno da schifo e verrai mollata da qualche giocatore di football. > Dice alzando leggermente la voce, che diventa leggermente stridula. Non sa se essere più arrabbiata perché è stata definita sfigata o perché la sua gemella si unirà a quelle sceme montate. Si alza di scatto e esce dalla mensa, senza ascoltare le suppliche di Emma, non se lo sarebbe mai aspettato e si sente tradita, quante volte le ha detto che non sopporta quelle stupide snob superficiali?
Attraversa il portone e fa un bel respiro, permettendo all'aria fresca di entrarle nei polmoni, decide di sedersi sull'unica panchina presente ma la trova già occupata.
 
Noah esce come una furia dalla mensa, lasciando la sorella sola e imbarazzatissima al tavolo. Questo fatto attira l’attenzione di qualcuno dall'altra parte del salone, Zayn da una gomitata al biondino seduto di fianco a lui, intento a provarci spudoratamente con una tizia conosciuta un’ora prima.
< Ehi Nialler, chi è la rossa che se n’è andata ora? > L’amico si volta verso di lui, incuriosito dalla sua domanda.
< Noah Lipster, la sorella di Emma, fanno matematica insieme a noi, come hai fatto a non accorgerti di lei? E’ quella che si mette sempre nei casini! > Ha riconosciuto la meravigliosa chioma di capelli rosso fuoco, la stessa che lo ha travolto la mattina, si scervella ma proprio non riesce a ricordarla in altre occasioni, strano! E’ così carina…
< Umh… Non l’avevo mai notata! > Niall dice qualcosa tipo: “come si fa a non notare quel culo” mentre addenta il suo panino e riceve uno schiaffetto dalla sciacquetta di fianco a lui, che poi sfoggia un finto broncio per tornare ad avere l’attenzione tutta su di lei.
Intanto Liam e la sua ragazza prendono posto di fianco a loro.
< Ciao a tutti! > Dice la riccia, sorridente come al solito, ricevendo un benvenuto un po’ meno entusiasta, poi Payne chiede:
< Che lezione avete dopo? >
< Letteratura, perché? > Risponde Zayn.
< Perfetto! Mi hanno incaricato di accogliere una ragazza che si è appena trasferita e sarà in classe con voi, così la aiuterete ad integrarsi! >
< No aspetta! Perché noi? >
< Perché non conosce nessuno, a parte me e Liam e sembra molto dolce. > Risponde Danielle alzando le spalle.
< Almeno è carina? > Sbuffa il moro.
< Molto! Ma non è il tuo genere Malik. >

< Lo vedrai! >
< Sei insopportabile Dani. >
< Mai quanto te! > Dice Liam, sempre pronto a difendere la sua ragazza, ricevendo un meraviglioso sorriso.
 
Dopo un attimo di esitazione Noah decide di continuare a camminare e di andare a sedersi sulla sua panchina, chi sene frega se c’è anche quella ragazzina, si metterà comoda a ascoltare la musica, cercando di non pensare a quell'idiota della sua gemella.
< Posso sedermi? > La sconosciuta fa un salto spaventata.
< C-certo! Io… Me ne stavo andando… > Si alza e, dopo averle rivolto un sorriso timido ed essere arrossita fino alla punta dei capelli, si allontana, lasciando un quaderno vicino alla rossa. Questa la richiama:
< Ehi scusa, hai dimenticato qualcosa! > Dice sventolando l’oggetto in aria, il colorito dell’altra diventa un po’ più acceso (se possibile) e torna sui suoi passi. Dopo aver ringraziato fa per andarsene di nuovo ma Noah la ferma.
< Come ti chiami? > Neanche lei sa perché la fatto, di solito non è una persona che ama la compagnia.
< B-Bella… > C’è qualcosa di strano in quella ragazza, non ha mai visto nessuno così timido.
< Piacere, Noah. > Dice sorridendole e porgendole la mano, mentre l’altra gliela stringe, per la prima volta vede bene il suo viso. E’ stupenda.
Rimane un attimo interdetta, poi decide di risedersi, guardando negli occhi la ragazza di fianco a lei, un sorriso timido sulle labbra rosa. Perché una come lei dovrebbe essere tanto insicura?
< Sei nuova? Non ti ho mai visto prima. > Sorride, mostrando un espressione adorabile e abbassando nuovamente lo sguardo.
< Mi sono appena trasferita… > La rossa annuisce, per poi spezzare di nuovo il silenzio che si era creato. Chissà perché vuole assolutamente parlare con questa sconosciuta. Forse perché sembra così dolce e fragile, ma anche così bella, un mistero per Noah, abituata all'atteggiamento snob delle cheerleader.
< Quanti anni hai? >
< Diciassette, ma frequento l’ultimo anno. >
< Abbiamo la stessa età allora! Che lezione hai adesso? > Estrae un foglio dal suo quaderno e lo legge.
< Letteratura. >
< Che peccato, non siamo in classe insieme. > Proprio in quel momento suona la campanella e le due ragazze si dirigono verso la scuola. < Questa è la mia aula… Beh mi ha fatto piacere conoscerti! Ci si vede in giro! A proposito… > Noah stacca un pezzo di carta da un foglio e ci scrive qualcosa velocemente. < Questo è il mio numero, se hai voglia un giorno possiamo andare a mangiare un gelato insieme! >
Bella lo prende stupita e sorridente. Non riesce a credere di essersi già fatta un’amica, veramente quasi non la conosce, ma ha parlato con una sua compagna! E’ già una cosa positiva per lei! Saluta e si avvia verso il suo armadietto, dove deve incontrare Liam, felice di non essere proprio così sola e stringendo il prezioso foglietto, stando attenta a non stropicciarlo.

Ciao a tutti,
questo è il primo capitolo della fanfiction (l'avevamo capito), è corto e non succede niente di speciale ma del resto è di passaggio, spero che vi piaccia! Mi piacerebbe se lasciaste un commento, date una possibilità a questa storia, non ve ne pentirete! A presto (spero),

LovingYouGuys

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Capitolo 3
*** 2. Primo giorno (parte 2) ***


Puttin' my defenses up
cuz I don't wanna fall in love,
if i ever did that
I think id have a heart hattack
Heart attack- Demi Lovato

2.
<  Vedrai che ti troverai bene qui, è una bella scuola e i professori sono quasi sopportabili! > Dice Liam mentre accompagna Bella nell’aula di letteratura, lei annuisce, in effetti non sembra male questo posto. Il corridoio è vuoto, gli studenti sono tutti già in classe, loro invece hanno dovuto firmare dei moduli in segreteria. Il ragazzo si ferma davanti ad una porta con la scritta “A4”.
< Eccoci qui! Mi dispiace di non condividere la stessa ora, ma la Ashwell è davvero in gamba e vedrai che ti farai subito qualche amico. > Sorride, ha un sorriso stupendo, rassicurante, pensa la mora.
< Figurati Liam, grazie mille. > Lui le fa un occhiolino mentre bussa. Si sente una voce dire “avanti” e i due ragazzi entrano nella stanza.
< Salve Professoressa, lei è Bella, è appena arrivata e mi hanno incaricato di accoglierla. > Una signora sulla quarantina sorride appoggiata alla cattedra, indossa dei jeans, una camicia e delle scarpe da ginnastica.
< Ciao Bella, vieni pure, ti ha accolto bene Liam? > Chiede ridacchiando, l’interpellata fa un bel respiro per poi arrossire e abbassare lo sguardo. Non si è mai trovata veramente a suo agio al centro dell’attenzione e in questo momento sente gli occhi di tutti su di se.
< Oh si, è molto gentile… >
< Bene! Allora Payne tu puoi andare… >
< Va bene Prof., arrivederci. Ci vediamo dopo Bella. > Dice posandole un leggero bacio sulla guancia, che la fa arrossire ulteriormente e la lascia profondamente stupita, mentre sussurra un saluto imbarazzato.
Si sentono delle risatine partire dagli studenti, subito represse da un gesto severo della Ashwell.
< Vediamo un po’ dove metterti Bella... Guarda c’è un posto libero vicino alla signorina Dowson, in terza fila. Puoi accomodarti pure lì. >
Si siede e una bionda alza il viso stupendo dal cellulare per sfoggiare un sorriso smagliante, un’altra di quelle persone che ti fanno arrivare l’autostima sotto i piedi. Ma che cos'è, una scuola per modelli?
< Io sono Lynn. >
< Bella… >
< Come mai sei venuta in questo paesino sfigato? >
< Io, ehm… Mi sono trasferita a vivere da mia nonna… >
< Wao… > Dice la ragazza poco interessata, per poi tornare a concentrarsi sul telefono che ha vibrato e, dopo aver letto un messaggio, sbuffare infastidita, dimenticandosi della mora accanto a lei.
 
< Carina… >
< Infatti! >
< Prenotata! > Dicono insieme i due ragazzi.
< Insomma Zayn, hai tutta la scuola, non puoi lasciare lei a me? >
< Che palle Niall! Tu non stai uscendo con quella ragazzina del secondo anno? >
< Ci ho solo mangiato insieme! >
< E vi siete risucchiati la faccia per mezz’ora... >

< Non rompere! > Il biondino sospira, come al solito ha perso. < Quindi ho campo libero? > Chiede il moro senza staccare gli occhi dalla nuova arrivata.
< Si Zayn! Va bene, ora se non ti dispiace vorrei seguire la lezione. > Quasi scoppia a ridere per la sua scusa assolutamente stupida e dopo aver ricevuto una pacca sulla spalla dal suo amico, che sta evidentemente pregustando la sua prossima “preda”, ricomincia a scarabocchiare sul quaderno.
 
< Ecco Bella, erano proprio loro le persone che ti volevo presentare! > Due ragazzi assurdamente belli le sorridono e si presentano, Zayn e Niall. < Avete parecchie lezioni in comune. > Spiega Liam col suo tono rassicurante.
Poi i tre si mettono a parlare di una partita di calcio che hanno organizzato nel pomeriggio, mentre Danielle le da qualche informazione sulla nuova scuola. Scopre che la riccia fa parte delle cheerleader e che la sua vicina di banco ne è il capitano.
Il gruppetto varca il cancello della scuola e Bella saluta tutti, per poi dirigersi verso casa, poco dopo sente una voce che la chiama e si volta. Noah le corre incontro sorridente.
< Ciao! > Esclama spostandosi un ciuffo rosso dal viso. < Andiamo dalla stessa parte, ti va se facciamo un po’ di strada insieme? >
< Volentieri! >
 
< Io sono arrivata. > Dice la mora sorridendo, Noah è un po’ dispiaciuta, è stato bello chiacchierare con lei, hanno un sacco di cose in comune! Anche Bella è vegetariana, ama gli animali, le piace la musica e adora leggere. Per questo rifiuta malvolentieri il suo invito ad entrare nella villetta dal giardino curato insieme alla nuova amica, purtroppo se non torna subito a casa sua madre potrebbe arrabbiarsi, dato che a questo punto sarà al corrente del ritardo della mattina.
Saluta la ragazza sulla soglia e sospira, strascicando i piedi fino a raggiungere la sua abitazione, mentre apre il cancello si rende conto di aver ignorato sua sorella completamente e per tutta la giornata, forse la sua reazione è un po’ esagerata ma si sente profondamente offesa, in realtà è anche un po’ impaurita: Emma verrà sicuramente presa, è una ballerina meravigliosa, e a quel punto lei sarà sola. Vuole davvero molto bene alla sua gemella e hanno sempre fatto tutto insieme, non può perderla. Sbuffa e apre la porta di casa.
< Sono tornata! >
 
Margaret sta ascoltando da un po’ le disavventure della sua migliore amica, in fondo il loro rapporto è basato su quello, Lynn parla e Margaret ascolta, non che questo le dispiaccia, sia chiaro! Non è una ragazza che ama parlare, le piace la sua vita così com'è, essere “l’amica di Lynn” non le da poi così fastidio, anzi, è grata alla bionda di essere entrata nella sua vita, è una persona stupenda, forse un po’ egocentrica, ma speciale. Solo che alcune volte sente di avere anche lei delle cose da dire…
< Sta venendo qui quell’imbecille! > Alza lo sguardo e vede che Tom Hutcherson sta camminando verso di loro, le mani nelle tasche e un sorrisetto odioso stampato sulla faccia.
< Ciao bellezze… > Dice con una voce che vorrebbe sembrare seducente, ma che riesce solo a fare innervosire Margaret, che lo saluta con un borbottio, mentre la sua amica si volta da un’altra parte, nessuno deve osare mancare ad un appuntamento con la bellissima Lynn.
< Non mi dai neanche un bacino dolcezza? >
< Dov’eri ieri sera? > Gli chiede arrabbiata.
< C’è stato un contrattempo al lavoro e non sono potuto venire, lo sai che ci tenevo, non fare l’antipatica… Mi hai aspettato tanto? > Meg comincia a non sopportare più il suo tono strafottente, deve contenere l’istinto di tirargli uno schiaffo sul muso.
< Figurati! Sono tornata subito a casa, ho un sacco di cose da fare, io. > Ecco una delle strategie di Lynn, cercare di sembrare totalmente disinteressata.
< Meno male… Vuoi che ti accompagni a casa? > La bionda si volta verso la sua amica, visibilmente indecisa e Margaret annuisce, cercando di non far trasparire la sua irritazione per essere stata piantata in asso dalla sua migliore amica, che le schiocca un bacio sulla guancia e le sussurra:
< Grazie Maggie, stasera ti chiamo e ti racconto tutto! > Per poi salire sorridente sulla moto del ragazzo e stringersi a lui, mentre sfrecciano via.
Margaret rimasta sola calcia un sasso e si lascia scappare un gridolino isterico, non sa se essere più arrabbiata perché è costretta a fare la strada fino alla stazione dei pullman da sola, a piedi tra l’altro, perché non riesce mai a imporsi e dire di no, perché alla sua amica non è neanche passato per la testa che lei potesse rimanerci male o per l’irritante soprannome che usa ogni volta che le fa un favore.
 
Harry esce da scuola rovistando nello zaino in cerca del suo cellulare, quando lo trova digita il numero del suo migliore amico Louis, odia non avere una macchina!
< Lou vieni a prender… > Alza lo sguardo e vede una ragazza bionda camminare spedita verso il cancello, visibilmente frustrata, impossibile non riconoscerla. Sorride maliziosamente. < Anzi Lou, fa niente… Ci vediamo a casa. >
< Cosa… > Il ragazzo chiude la chiamata e si ravviva i ricci.
< Guarda chi c’è… > Margaret si volta di scatto, con un’espressione abbastanza ostile sul volto angelico.
< In questo momento non ho per niente voglia di ascoltare le tue sciocchezze, Harry. >
< Uuh, nervosetta… > Lei sbuffa e continua a camminare.
< Come mai sei tutta sola? >
< Non sono fatti tuoi. >
< Non viene a prenderti papino? > Fa un respiro profondo e conta fino a cento Meg, si dice.
< E’ al lavoro, perché non te ne vai ora? >
< Perché non voglio perdere l’occasione di intrattenere una conversazione con te, ovvio! > Lei scuote la testa, incredibile come quel ragazzo flirti in ogni occasione.
< Vai a casa Styles. >
< faccio la strada con te, dai. >
< Guarda che la fermata dell’autobus è parecchio lontana da qui. >
< Meglio! Passeremo più tempo insieme! >
< Come vuoi. > Camminano in silenzio un po’, poi il riccio cinge le spalle di Margaret con un braccio, che lei sposta prontamente e con sguardo truce. Vanno avanti così fino a quando la ragazza non si stanca di opporre resistenza e, sbuffando, si lascia abbracciare, mantenendo sempre una certa distanza.
Quando arrivano alla fermata Meg sospira di sollievo, pregando di non essere sentita dal ragazzo al suo fianco. Il tragitto è stato… Strano, almeno per lei. Il braccio di Harry sulla sua spalla, il fatto che ogni tanto la sua mano le accarezzasse le guance, senza venire bloccata, quel silenzio non imbarazzante…  La cosa peggiore però, secondo la bionda, è che a lei tutto questo è sembrato… Piacevole. Si risveglia dai suoi pensieri quando Styles si allontana leggermente.
< Eccoti! Non è stato così male, visto? > Lei borbotta qualcosa, maledicendosi mentalmente per essere sicuramente arrossita e provocando una meravigliosa risata del riccio. Non si era mai accorta di quanto la sua voce fosse meravigliosa, bassa e roca al punto giusto, stupenda.
Intanto arriva l’autobus, che si ferma proprio davanti a loro. Dopo un attimo di esitazione Margaret  lo saluta velocemente e fa per salire sull'autobus, ma viene presa per un polso.
< Mi merito un bacio non credi? > Chiede Harry, per poi sfiorarle una guancia con le labbra morbide. < A domani, Norton. >
< Ciao Styles. >
Entra in fretta nel mezzo e si siede al primo posto che vede, poi si passa una mano sul volto, dove la bocca del ragazzo ha toccato la sua pelle, le sembra di sentire ancora il suo respiro. Dio che sta dicendo?! Si tira un leggero schiaffo sulla fronte e infila le cuffie: Nicki, per fortuna ci sei tu.

Ciao a tutti :)
ringrazio tutti quelli che hanno letto questo capitolo, grazie mille! Fatemi sapere il vostro parere in una recensione!
Un bacione,
LovingYouGuys

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Capitolo 4
*** Incontri ***


ATTENZIONE: ALCUNI COMPORTAMENTI DESCRITTI IN QUESTO TESTO NON SONO DA IMITARE, SIETE TUTTE BELLISSIME RAGAZZE, NON CERCATE DI CAMBIARE

who do you think you are?
running around leaving scars
collecting a jar of hearts
and tearing love apart
you’re gonna catch a cold
from the ice inside your soul
so don’t come back for me
dont come back at all
Christina Perry - Jar of hearts


3.
I suoi amici chiacchierano mentre aspettano che Zayn finisca la sua sigaretta per poter entrare a scuola, Niall si stropiccia gli occhi ancora assonnati, odia svegliarsi presto.
< C’è Bella! Vado a salutarla. > Dice Danielle che, dopo aver schioccato un bacio sulla guancia di Liam, si avvia verso due figure che hanno appena varcato il cancello del Liceo.
< Wao, carina! > Esclama Harry spostandosi un riccio da davanti agli occhi.
< Non scaldarti troppo, è già stata prenotata… > Risponde il biondino, con un tono misto tra l’annoiato e l’innervosito.
< Che palle! Te le prendi tutte tu, Malik, non è giusto! Zayn? Ci sei? > Il moro, però, non sta ascoltando, non riesce a staccare gli occhi dalla ragazza che sta parlando con Danielle e la nuova arrivata. Per la prima volta la vede sorridere, non è imbronciata o arrabbiata, i lineamenti sono distesi e il suo sorriso… Le illumina il volto e la rende bellissima, mentre manda i capelli rossi dietro le spalle e sistema i libri che ha in mano, lanciando ogni tanto un’occhiata diffidente alla riccia.
Poco dopo Danielle saluta e Noah prende sotto braccio l’amica mentre entra nella scuola, ignara di essere stata osservata.
 
Quando Margaret scorge la chioma riccia tra la folla, ficca la testa nell’armadietto, con la speranza di non venire notata. A quanto pare, però, oggi la sorte non è dalla sua parte, dato che Harry Styles le tocca una spalla e, dopo aver salutato la sua migliore amica, la quale gli rivolge uno sguardo misto tra lo stupito e lo schifato, tornando poi a prestare attenzione al suo cellulare, si rivolge a lei.
< Non si saluta? > La bionda sbuffa infastidita, avrebbe dovuto saperlo che non era una buona idea dare confidenza quel ragazzo.
< Ciao, Styles. >
< Come sei antipatica oggi! Ci vediamo fuori da scuola, ti porto a casa in moto. >
< Chi ti ha detto che voglio un tuo passaggio scusa? >
< Sono sicuro che ne avrai bisogno, a dopo dolcezza. > Esclama mentre se ne va.
< E non mi chiamare dolcezza! > Urla. Poi sbatte un piede per terra, frustrata, con lo sguardo di Lynn su di se.
< Mi devi raccontare qualcosa? >
< Niente, è ehm… > La campanella suona per la seconda volta, sono in ritardo.
< Salvata dalla campanella… A pranzo voglio sapere tutto! > Le lancia un bacio volante e corre verso la sua aula. Meg rimane immobile davanti al suo armadietto, si lascia scivolare in basso fino a finire seduta sul pavimento e ripensa a quello che è appena successo, quel ragazzo la farà impazzire. Prende i libri e si avvia verso la sua classe, durante la strada realizza che per la prima volta è in ritardo e che la prossima lezione sarà terribile, perché la condivide con il riccio da cui vuole solo nascondersi.
 
Lynn esce dalla classe infinitamente annoiata e si dirige verso il bagno, il professore non le ha detto niente, ha creduto al suo malore improvviso (o ha fatto finta di crederci) e l’ha lasciata andare, incurante degli sguardi gelosi e supplichevoli dei compagni.
Entra in bagno e sente i classici rumori di due che si stanno danno da fare, meglio, saranno troppo impegnati nelle loro “faccende” per far caso a lei.
Si infila nella toilette più lontana dalla coppia e viene subito pervasa dal forte odore di detersivo, che odia e le fa storcere il naso, nonostante ne sia ormai abituata. Si accovaccia davanti al water e lega i capelli in una coda veloce.
Infila due dita in gola, fin dove riesce ad arrivare e le sfila poi velocemente e con abilità, come ha ormai imparato a fare.
Quasi subito viene travolta da un forte conato di vomito. Sente il sapore aspro dei succhi gastrici in bocca, si provoca un ultimo rigurgito come al solito, per essere sicura di aver espulso completamente la poca spremuta d’arancia ingerita.
Fa per alzarsi quando il suo sguardo viene attirato da un’inconfondibile macchia rossa sulla superficie di ceramica: sangue.
Un’ondata di panico la colpisce, si alza di scatto e si pulisce la bocca, creando una macchia giallastra sulla manica bianca della divisa. Non si era mai spinta così in là. Non era mai arrivata a… Perdere sangue.
Ripensa alle ragazze bulimiche o anoressiche che vede a volte al telegiornale, le vede inginocchiate sul pavimento a fare esattamente la stessa cosa che ha fatto lei pochi secondi fa. Chiude gli occhi e fa un respiro profondo, appoggiando la fronte al muro freddo.
Il cuore ricomincia a battere normalmente e lei si tranquilla, ripetendosi frasi rassicuranti nella mente. Non sei malata Lynn, stai solo cercando di ritornare in forma, dice una vocina nella sua testa.
Ricorda benissimo quella sera, mentre si preparava un caffè da portare in camera, in modo da riuscire a finire i compiti senza farsi prendere dalla stanchezza, quando sua madre la fissò e disse:
< Sei ingrassata, di questo passo nessun ragazzo ti guarderà mai. > Lo sguardo schifato che ricevette quella sera non lo scorderà mai. Il disprezzo della sua stessa mamma mentre osservava le dimensioni delle sue cosce, che fino a quel momento le erano sembrate perfette, l’aveva ferita profondamente. Abbandonò la tazza piena sul ripiano in cucina e andò in bagno. Quella fu la prima volta che si procurò il vomito, ma non l’ultima.
Tira lo sciacquone colpendo il pulsante quasi con rabbia, e sputando un’altra volta nell'acqua.
Osserva la macchia sulla maglietta candida e si maledice per esser stata così sciocca da usarla come asciugamano, apre la porta e va verso i lavandini.
Si sciacqua la bocca e scioglie la coda, ravvivandosi poi i capelli mossi, per farli tornare alla loro forma originale, si rimette lucidalabbra e mascara, guarda lo specchio, la Lynn vulnerabile è scomparsa, per lasciare spazio alla bionda dallo sguardo glaciale più popolare della scuola. Soddisfatta sta per tornare in classe quando sente una risatina familiare.
Jessica, una delle persone più superficiali e stupide del mondo, il cervello grande quanto una nocciolina, cheerleader, una delle tante leccaculo di cui si circonda. Chissà chi si sta facendo questa volta.
Decide di stare in silenzio, in attesa di riconoscere la voce del ragazzo in questione.
Dopo poco, infatti, un complimento scurrile provoca un’altra risata stridula. Lynn non crede alle sue orecchie, non può essere.
Rimane pietrificata davanti alla porta del bagno, con una sensazione orribile ella bocca dello stomaco, come se qualcuno le avesse tirato un pugno così forte da bloccarle il respiro.
 
Margaret esce dall'aula con un mal di testa infernale, odia la matematica. La professoressa l’ha anche trattenuta in classe dicendo di averla vista distratta e rimproverandola per il ritardo. Non aveva mai avuto richiami, è una ragazza modello e ha bei voti in tutte le materie, non le piace per niente essere sgridata. Sbuffa mentre butta i libri nell'armadietto, senza metterli in ordine come al solito.
Poi si dirige verso la mensa, quando entra nella sala gli occhi di tutti sono stranamente puntati su di lei. Dopo aver preso da mangiare per se e per Lynn si siede al tavolo insieme alle altre cheerleader. Stranamente le ragazze non stanno ridendo come al solito, sono tutte serissime mentre bevono a piccoli sorsi la loro Coca Lite. Jessica è bordeaux. Poi arriva Lynn, la bionda cammina a grandi falcate fino al tavolo e, senza salutare nessuno, sale in piedi su una sedia con la grazia che la caratterizza.
< Un po’ di attenzione ragazzi. > Tutti improvvisamente tacciono, è assurdo l’effetto che ha sulla gente.
< Volevo informarvi che domani inizieranno le selezioni della squadra. Prenderemo tre nuove ragazze. > Margaret è confusa, le novelline sarebbero dovuto essere due, non tre! La bionda continua. < Ebbene si, si è liberato un posto dopo l’espulsione di Jessica Raeburn. > Meg non capisce il motivo di questo fatto, anzi è anche un po’ innervosita. Insomma, è pur sempre il vice capitano, dovrebbe prendere parte alle decisioni. < Le ragazze interessate sono pregate di farsi trovare nel campo da football dopo la scuola. Un consiglio, non presentatevi se siete delle cause perse. Essere nella squadra è un onore e un impegno, quest’anno puntiamo di arrivare almeno ai regionali. Beh, è tutto. Forza Wildwolves! >
La mensa applaude e lei si siede.
< Beh? Non hai sentito? Sei fuori. > Dice con sguardo glaciale a Jess.
< Ma dai Lynn io… >
< Niente ma. Vai a sederti da qualche altra parte e lascia la tua divisa negli spogliatoi. > La poveretta dopo un attimo di esitazione esce dalla sala, con gli occhi di tutti su di se. Chi divertito e chi confuso, come Meg, che a quanto pare è l’unica a non sapere cosa è successo.
La conversazione va avanti normalmente. Qualcuno parla di scarpe, qualcuno di ragazzi e qualcuno di nuove coreografie per le gare di cheerleading che inizieranno a breve.
Dopo pranzo Margaret trattiene l’amica, mentre la mensa si svuota e gli studenti si preparano a tornare in classe.
< Avresti potuto informarmi del fatto che volevi eliminare Jess! E’ una delle migliori, sai come sarà difficile trovare qualcuno che la sostituisca! > L’amica le lancia uno sguardo all’apparenza gelido, ma dentro il quale Meg nota una leggera insicurezza, l’inizio di una crepa nel muro di ghiaccio che si è costruita intorno.
< Ne parliamo un’altra volta. > Risponde prima di liberarsi dalla sua presa e uscire dal salone.
La ragazza, rimasta sola si lascia scivolare su una delle sedie di plastica rossa della mensa e si passa una mano sul viso.
E’ di nuovo in ritardo, due volte in un giorno, un nuovo record. Spera solo che i suoi non lo vengano a sapere.
Di malavoglia e con la testa che le scoppia si trascina verso la classe, per la lezione di francese.
 
Lynn esce dall’edificio scolastico e respira profondamente l’aria di Settembre.
Una delle cose belle dell’essere maggiorenni è che si possono firmare i permessi di uscita fuori orario. E’ davvero di cattivo umore, non era mai stata tradita. Insomma, lei è Lynn Harper, la reginetta della scuola. Sbuffa e incrocia le braccia in segno di stizza.
 
Louis sta chiacchierando con il signor Faber, un vecchietto frequentatore abituale del bar dove lavora, quando il campanello sulla porta suona e entra una ragazza bellissima. Impossibile non riconoscere quel fisico mozzafiato e quell'espressione snob, è la Harper, la ragazza più popolare del liceo che frequentava.
Si siede a un tavolo e inizia a smanettare con il suo telefono di ultima generazione, in attesa che qualcuno la serva.
Lui da un’occhiata alle sue gambe e nota che sono diventate ancora più lunghe e snelle dall'ultima volta in cui l’ha vista. Si scusa con il signor Faber e corre da lei, sfoggiando il suo sorriso migliore.
< Guarda un po’, la signorina Harper! A cosa dobbiamo questa visita? Oggi niente scuola? >
Lei alza per un attimo gli occhi dal cellulare per lanciargli uno sguardo palesemente scocciato.
< Tomlinson, se mi fossi ricordata che lavori qui non sarei mai entrata, maledetta me. Comunque desidererei un bicchiere d'acqua naturale grazie. >
< Solo quello, non ti va una fetta di torta? Jane ne ha fatta una deliziosa! >
< No, grazie. > Risponde fredda. Il ragazzo leggermente scoraggiato va al bancone, per poi prendere quello che gli è stato richiesto, ripetersi frasi incoraggianti nella mente e tornare all'attacco.
Appoggia il bicchiere sul tavolo e si siede di fronte alla bionda, che sfoggia un’espressione sorpresa, presto sostituita da una innervosita, mentre lo guarda e butta una compressa di tachipirina nell'acqua.
< Allora, non hai risposto alla mia domanda! Come mai non sei a scuola? >
< Chi sei, mia madre? > Louis ridacchia.
< Siamo acidine oggi, eh? > Non ottiene nessuna risposta ma non si arrende. < Bella giornata vero? > Esclama, sempre sorridendo, Lynn alza un sopracciglio mentre lo guarda da sopra il bordo del bicchiere, che viene in seguito poggiato sul tavolo con una smorfia disgustata dovuta al sapore della medicina.
< Ti sei un po’ arrugginito Tomlinson, di solito le rimorchiavi meglio le ragazze. Cerca di astenerti al tuo lavoro per favore. > Lui rimane un po’ spiazzato ma poi torna sorridente.
< Mi hai beccato, in effetti pensavo che potremmo uscire qualche volta! > Lei lo guarda scettica.
< Non credo proprio Tomlinson. >
< Io penso di si invece! Andiamo, cosa ti costa! Dammi una possibilità! > La bionda rovista nella sua borsetta per poi appoggiare un po’ di spiccioli sul tavolo e alzarsi in piedi.
< Questo è per l’acqua, ciao Tomlinson. > Louis la rincorre fino alla porta dove la blocca per un braccio.
< Dai! Una sola uscita, per favore! > la bionda alza gli occhi al cielo per l’ennesima volta.
< Non renderti ridicolo, ciao. > Dice uscendo dal locale.
< Non mi arrendo eh! > Le urla dalla porta, lei scuote la testa, mentre si allontana.
Il moro torna dentro, leggermente scontento. Ma non è finita qui, pensa. Forse ha perso una battaglia, ma non la guerra. Quella ragazza lo incuriosisce un sacco e quando Louis Tomlinson si mette in testa una cosa,riesce sempre ad ottenerla.

Spazio autrice
Ciao a tutti c: se qualcuno leggerà ;) in questo capitolo conosciamo meglio un po' di personaggi, penso che la storia si stia un po' movimentando ma saranno i prossimi i capitoli più importanti... Perchè entrarà in scena un fattore fondamentale. Beh, se volete saperne di più e questa storia vi incuriosisce mettetela nelle seguite o nelle preferite ahahah! Grazie per le meravigliose persone che hanno recensito, in particolare alla mia polpettina. Voglio tanto bene a tutti, magari fatemi sapere cosa ne pensate di questa... Cosa :) Mi farebbe taanto piacere. Un bacione,
LovingYouGuys

su twitter sono @CamillaBallini :)

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Capitolo 5
*** 4. Corsi pomeridiani ***



You make me bloooooow
But I cover up, won’t let it show
So I’m putting my defenses up
Cause I don’t wanna fall in love
If I ever did that, I think I’d have a heart attack
Demi Lovato-Heart Attack

4.
Niall scarabocchia sul banco, poco interessato alla lezione, la scuola è iniziata da appena una settimana e lui sta già contando i giorni che lo separano dalle vacanze di Natale. Si guarda un in giro e si accorge di non essere l’unico annoiato. Quasi tutti stanno chiacchierando con i compagni o giocando al cellulare. Si volta verso Zayn per smorzare la noia della mattina ma lo vede con le cuffie nelle orecchie e gli occhi chiusi, quindi decide di non disturbarlo.
Il suo sguardo vaga di nuovo sulla classe fino a cadere sulla figura magrolina due file avanti a lui. Bella scrive sul quaderno, calcando molto con la matita, ogni tanto un ciuffo scuro le copre gli occhi e lei lo scosta delicatamente con la mano. Più volte la vede portarsi le mani alla bocca e rosicchiarsi l’unghia dell’indice, assorta nei suoi pensieri. E’ davvero carina…
Una gomitata di Zayn interrompe il flusso dei suoi pensieri, alza lo sguardo e vede che la sua insegnante di scienze lo guarda parecchio infastidita.
< Allora Horan? Hai intenzione di rispondere? >
< Io ehm… >
< Ti ho chiesto di dirmi di cosa stavamo parlando. >
< Ehm, stavamo parlando di… > Cerca l’aiuto di Zayn che alza le spalle e, preso da un attimo di panico guarda la nuova arrivata, che sorpresa, mima con le labbra una risposta.
< Di… Stavamo parlando di… Pianeti? > La ragazza gli fa un segno affermativo e lui sorride, contento di aver interpretato bene il suggerimento.
< Mmh, te la sei cavata questa volta… Ricordati di ringraziare la signorina Lewis alla fine della lezione. Ti ha salvato dalla prima nota dell’anno. > Bella arrossisce fino alla punta dei capelli mentre si gira e gli volta le spalle di nuovo.
 
< … Quindi creerò delle coppie che lavoreranno insieme alle presentazioni, le quali verranno esposte tra tre settimane. Dovrete scegliere un argomento, purché rimanga nell'ambito dell’astronomia. I gruppi saranno scelti estraendo i vostri nomi, non voglio lamentele per i compagni, vi ricordo che avete diciotto anni e non quattro. >
Mentre la professoressa annuncia i gruppi di studio, Bella si contorce le mani, dovrà studiare con qualche sconosciuto e alla fine farà lei tutto il lavoro, non è mai riuscita a relazionarsi molto bene con i suoi coetanei a causa della sua timidezza.
In fondo però in quella scuola non sta poi così male, è ormai diventata amica di Noah, che è una ragazza davvero divertente, al contrario di quello che potrebbe far pensare e che sembra averla presa sotto la sua ala protettrice, vedendola così insicura. E’ stata in biblioteca con Liam una volta, la settimana prima, e ha scoperto che è molto generoso, è stato tutto il pomeriggio ad aiutarla, dato che è indietro con il programma rispetto alla sua classe. Poi c’è Danielle, che ha pranzato con lei e Noah qualche volta ed è spigliata e intelligente, oltre che molto talentuosa, balla in modo spettacolare ed è una delle cheerleader migliori dell’istituto. Poi sente il suo nome, seguito da quello di Niall Horan.
< Ancora voi due! > Esclama la professoressa, scatenando le risa della classe. Lei arrossisce fino alla punta dei capelli, pensando alla figuraccia di poco prima. La Ashwell zittisce con un gesto secco gli studenti, per poi continuare. < Sono sicura che farete un ottimo lavoro. Magari, Horan, riuscirai a fare un progetto decente. > Dice sorridendo e con voce materna.
 
Al termine della lezione Bella infila velocemente i quaderni nella borsa, deve incontrarsi con Noah per pranzo e soprattutto è terrorizzata dal pensiero di parlare con…
Una mano le si posa sulla spalla, ecco ti pareva. Niall sorride, leggermente imbarazzato, mentre si spettina i capelli con una mano; quella ragazza lo mette in soggezione. Non gli è mai capitato ed è una sensazione strana, fa fatica a parlarle, sembra non trovare le parole giuste, si sente… Strano.
< Ehm… Sono Niall. > Dice infine, pentendosi subito dopo, dato che sono già stati presentati.
< Io… Io sono Bella. > Dice lei arrossendo e giocando con il ciondolo a forma di cuore della sua collana.
< Non ti ho ancora ringraziata per prima, senza di te mi sarei beccato un nota! >
< Figurati! E’ stato un piacere… >
< Beh, pensavo che dovremmo metterci d’accordo per… Ehm, dato che dobbiamo fare il progetto insieme. >
< Oh, si, certo! >
< Quindi… > Ma perché cavolo non riesce a formare una frase di senso compiuto? Svegliati Niall, si dice, sta facendo una figuraccia, senza contare che Zayn lo sta aspettando fuori dalla classe da un bel po’ di tempo. < Potremmo vederci in biblioteca! Giovedì! >
< Va benissimo! Allora… A giovedì… > Il biondino sorride guardando la ragazza, le guance leggermente arrossate e lo sguardo basso, un ciuffo castano che è sfuggito da dietro l’orecchio e le copre una parte di viso, ma lei non lo sistema.
< O a domani, a scuola. > Risponde ridacchiando, apparentemente tornato in se.
< Certo… A domani a scuola… > Bella vuole sprofondare, possibile che non riesca neanche a spiccicare una parola con un essere appartenente al genere maschile?
< Forse è meglio se mi dai il tuo numero, sai per sicurezza, se per caso dovessimo vederci… Per il progetto. > Il biondino si congratula con se stesso per la sua bella mossa.
< Sicuro… Ehm… > Bella strappa un pezzo di carta da un quaderno e vi scarabocchia in fretta delle cifre, per poi porgerglielo, si dirigono verso la porta e Niall la lascia uscire per prima, ricevendo un flebile ‘grazie’ che lo fa sorridere, di nuovo.
 
Zayn gioca innervosito con il suo portachiavi, appoggiato al muro del corridoio, mentre vede uscire tutti i suoi compagni. Si chiede cosa stia facendo Niall lì dentro, deve solo chiedere a una ragazza quando studiare insieme, non è così difficile!
Poco dopo, mentre sta per andarsene e lasciare solo il suo amico, una figura familiare, con l’indistinguibile chioma rossa che la caratterizza gli sfreccia davanti e sbircia attraverso il vetro della porta, probabilmente in cerca della sua amica.
Quando la vede sembra tirare un sospiro di sollievo e il moro non si stupisce di questo comportamento. Negli ultimi giorni gli era capitato spesso di osservare quella strana coppia, la nuova arrivata timida e introversa e la ribelle scorbutica e silenziosa, sembra proprio che le due siano diventate inseparabili e che Noah si sia messa in testa di dover quasi ‘difendere’ la sua nuova, fragile, amica.
La ragazza continua a osservare la scena che si sta svolgendo all'interno della classe con un’espressione indecifrabile, alzandosi sulle punte e cercando di sentire le parole dei due.
Sembra non essersi minimamente accorta del moro, un comportamento strano da parte di una ragazza. La squadra da capo a piedi, la maglietta con la scritta ’karma’, i pantaloni neri strettissimi che le fasciano il fondoschiena perfetto (a quanto pare Niall aveva ragione ad elogiarlo) e ai piedi un paio di Vans rosse praticamente distrutte.
E’ bellissima, di una bellezza strana, diversa dalle altre ragazze della scuola, è proprio per questo che attrae così tanto il moro.
Si sistema il ciuffo e pensa a cosa dire, è la sua occasione.
< Sono in coppia insieme per un progetto, le sta chiedendo quando possono trovarsi. > Dice con una finta aria annoiata, indovinando i pensieri della rossa, la quale si gira verso di lui e lo guarda per qualche secondo, per poi riportare lo sguardo sui due in classe.
In fondo si aspettava quella reazione, non si erano mai parlati e non sembra una ragazza socievole. Non vuole arrendersi però, pensa osservando il suo fisico perfetto, sarà sua.
< Di solito si risponde quando qualcuno ti parla. > Lei non gli concede neanche uno sguardo.
< Parlo solo con le persone con un quoziente intellettivo più alto di quello del mio criceto Marvin, mi dispiace. > Il moro ridacchia e incassa il colpo.
< Deve essere molto intelligente, Marvin. >
< O sei tu molto stupido, pensala come vuoi. > Poi si sposta velocemente e si appoggia al muro vicino a lui, subito dopo si apre la porta ed escono una Bella con le guance arrossate ed un Niall divertito e soddisfatto.
< Era ora… > Commenta la rossa, mentre lancia uno sguardo innervosito al biondino e uno più dolce, con tanto di un meraviglioso sorriso all’amica. La prende per mano e fanno per andarsene, quando Zayn decide di fare la sua ultima mossa.
< Ehi ragazze! > Esclama attirando la loro attenzione. < Abbiamo organizzato una festa, Sabato sera, vi va di venire? > Fissa il viso della rossa in attesa di una sua qualsiasi reazione, vedendo solo l’espressione impassibile che ha sempre quando parla con lui.
< Vedremo. >
< Perfetto! Allora ci vediamo Sabato! > Lei scuote la testa e se ne va, mentre lui sorride compiaciuto. Il biondo vicino a lui, invece è parecchio confuso.
< Ma, Zayn, non abbiamo in programma nessuna festa! >
< Da ora si. > Risponde sorridendo maliziosamente il moro, senza smettere di guardare le ragazze che si allontanano.
< Sai una cosa Niall? > Un verso di risposta arriva dal ragazzo di fianco a lui, che non vede l’ora di andare in mensa. < Puoi tenerti Bella, non penso sia il mio tipo. >
Il biondino gioisce, gli è quasi passata la fame e, stranamente, non vede l’ora di studiare scienze.
 
Noah si sistema la borsa sulla spalla mentre entra nell'auditorium della scuola, già pieno di gente, per l’assemblea di inizio anno. Cerca la sua amica tra la folla e la vede seduta da sola nell'ultima fila, intenta a scrivere qualcosa sul quaderno che le aveva fatte conoscere il primo giorno di scuola. Non ha idea di cosa scriva ed è parecchio incuriosita da quell'oggetto, ma sembrano cose personali e non vuole immischiarsi. Passa tra gli studenti, la raggiunge e si fa scappare un sospiro mentre si lascia cadere sul sedile vuoto di fianco a lei, che mette via velocemente carta e penna e le sorride dolcemente.
< Giornata pesante? >
< Non immagini quanto, la scuola è iniziata da una settimana e già non la sopporto più! > La mora si lascia andare ad una risata cristallina, poi vengono zittite dalla voce del preside, che inizia il suo discorso di benvenuto. Ormai Noah sa a memoria quelle parole, le odia perché sanciscono l’inizio dell’anno scolastico, dei brutti voti e dei compiti a casa, ma soprattutto, la vera fine dell’Estate. L’unica cosa interessante dell’immenso sproloquio del preside è l’annuncio delle attività pomeridiane, da quest’anno, tra l’altro, sarà obbligatorio frequentarne almeno due. La rossa ha sempre partecipato al club di canto, ama cantare e adora la professoressa Freeman, la donna grassottella e piena di braccialetti che l’ha accompagnata in questi anni di liceo. Finalmente l’assemblea finisce ed è ora di tornare a casa.
< Che corsi frequenterai? > Chiede Noah mentre, finalmente, escono da scuola.
< Scrittura creativa e poi… Non so, devo ancora pensarci. Tu? > Risponde l’amica arrossendo leggermente, come fa sempre quando deve parlare di se stessa.
< Anche io non ho ancora deciso… > Alla rossa non piace parlare della sua passione, il canto, nessuno a parte sua sorella, la professoressa Freeman e i ragazzi dell’orchestra ne è a conoscenza.
 
Harry, Liam, Niall e Zayn stanno mettendo le loro firme per confermare le loro presenze nella squadra di calcetto della scuola, come ogni anno, quando l’occhio del riccio cade su un altro foglio attaccato alla bacheca, sulla seconda riga, con una grafia ordinata è riportato un nome a lui molto famigliare: Margaret Stanford.
A quanto pare la biondina ha deciso di frequentare il club di musica, interessante… Pensa il ragazzo prima di venir riportato alla realtà dai suoi amici.
< Allora che altra attività facciamo? Il calcio non basta, ce ne serve un’altra! >
< Che ne dite del corso di canto? > Tutti si girano verso di lui.
< E come mai ti viene in mente un’idea come questa? > Chiede Niall perplesso, masticando una barretta.
< A capodanno abbiamo cantato al karaoke e in molti hanno apprezzato la nostra versione di ‘Only girl in the world’! >
< Hazza, la maggior parte delle persone, noi compresi, erano ubriache quella sera! > Continua il biondino.
< Beh che c’entra! Possiamo sempre provare! Ci serve un’attività in più da fare no? Tentar non nuoce! >
< In effetti non è una pessima idea… > Continua Liam.
< Voi fate come volete ragazzi, io non canto neanche morto, senza contare che la Freeman è una pazza. > Commenta Zayn mentre scrive il suo nome per il corso di arte.
< Io mi iscrivo. > Dice il riccio risoluto. < Magari poi neanche ci prendono! >
< Anche io. > Si aggiunge Niall.
< Io ho già il calcio, la boxe e la corsa campestre… Però sarebbe carino fare una cosa tutti insieme! Lo scorso inverno ci siamo divertiti, dai Zayn! >
< Non se ne parla. > Ribatte il moro raccogliendo da terra il suo zaino e avviandosi verso l’uscita, Liam e Harry lo seguono. Niall invece si attarda a cercare un nome sulla bacheca, quando lo trova sotto ‘scrittura creativa’ si chiede il perché di quel gesto, perché gli è venuta in mente proprio lei, proprio in quel momento. Ti stai rincretinendo Niall, pensa scuotendo la testa. Fa due passi in direzione dei suoi amici per poi tornare indietro, afferrare la penna e scrivere il nome di Zayn vicino ai loro sul volantino del club musicale.

Spazio autrice
Ciao a tutti :) se ci sarà qualcuno, dopo tanto tempo ho aggiornato, ho anche un altro capitolo pronto. Purtroppo la mia storia non sta avendo successo ma continuo a scrvere perchè mi piace, adoro i personaggi e devono succedere ancora un sacco di cose. Attenzione, per chi legge, il corso di canto è fondamentale!
Baci,
LovingYouGuys

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