Solo una ragazza.

di fefe94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Work in progress. ***
Capitolo 3: *** So viele Menschen, so viele Augen … ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


A mio padre,
per il suo sostegno e perché ha creduto in me.
A mia madre,
per avermi dato il coraggio di cominciare e continuare con questa storia.

 

Capitolo 1..
 

 

Smise di scrivere poggiando la penna sul foglio ancora per 3\4 bianco, si guardò intorno… Non notò altro che una casa vuota,ben arredata certo,confortevole forse,ma  vuota … Rise ,sottovoce come se qualcuno avrebbe mai potuto udirla. Impugnò nuovamente la penna ,con forza ,come a volerla spezzare sotto il suo palmo… Cancellò quelle poche righe in modo tale da non potersi più intravedere la scrittura tondeggiante di quelle parole così comuni e con mano tremante ri-iniziò di nuovo d’accapo… Facendo delle correzioni importanti,essenziali.. 
 
 



A  mio padre ,
che non ho mai visto perché troppo occupato per prendersi le sue responsabilità.
A mia madre,
per essere una buttana.
 





Fece un sorriso amaro a rileggere le ultime parole . . . Ripose la penna nel borsellino prese il foglio lo accartocciò e lo gettò nella parete davanti a lei poggiando la testa nelle proprie braccia accarezzandosi la chioma ramata con le mani… Era tutto così difficile,assurdo… Era abituata a stare sola ma alcuni giorni erano più difficili degli altri da sopportare… Soprattutto se quel 12 settembre era il suo 21 compleanno, uno dei 9 passati da sola con una tazza di cioccolata sul divano. .. 

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Capitolo 2
*** Work in progress. ***


Capitolo 1
Work in progress.

 


Alcuni raggi filtrarono dalla finestra posandosi delicatamente,quasi con religioso rispetto, sul viso di una ragazza dai capelli ramati lunghi fino al seno e un viso perfetto. Mugugnò appena ,girandosi dalla parte opposta alla finestra sbuffando spazientita a sentire subito dopo la sveglia suonare ,quasi a dire: “Su,Helen che è già tardi.”  
Ma non era tardi,per niente… Erano appena le sette. Comunque sia si arrese alle cause esterne che la volevano sveglia aprendo quegli occhi viola ,contornati da una sottile linea grigia… Sbadigliò mettendo una mano sopra la sveglia per farla smettere di suonare…
-Sono sveglia,sono sveglia-disse ironica alla sveglia.  Decise che, sì, era l’ora di svegliarsi… Si mise seduta nel letto allungando una mano verso il comodino per prendere l’elastico e legarsi  i capelli. Scese dal letto cominciando la sua routin quotidiana,optando quel giorno per un outfit semplice: calze color carne,una zeppa appena pronunciata, dei pantaloncini marroncini e una maglietta a scollo “V” della stessa tonalità,qualche gioiello  una traccia morbida posata sulla spalla sinistra. Prese la borsa infilandoci dentro un block notes con una penna e una mela prendendo le chiavi della macchina si avviò di corsa verso l’università maledendo la sua pigrizia accorgendosi di essere in ritardo.  Arrivò dentro la sua classe di Spagnolo qualche secondo prima della professoressa ,poggiò la borsa a terra prendendo carta e penna poggiandola al banchetto finendo di sorseggiare il suo caffè,preparandosi alla nuova giornata stressante di studio,sbuffando piano a sentire la professoressa cominciare a spiegare …
Tornò a casa,sfinita ,stressata e con in testa una catasta di parole in una lingua diversa dalla sua e che probabilmente non avrebbe mai ricordato. . . Si guardò in giro,fece una smorfia indecisa: Pranzo o bagno rilassante? Decise che un buon compromessi sia quello di cominciare ad far riempire la vasca e mangiare qualcosa di veloce,e così fece.
 


Dall’altra parte della città ,nel frattempo, un ragazzo dai capelli bianchi e una barba poco pronunciato e da tratti perfetti era insieme a un altro ragazzo del tutto simile a lui se non fosse per i  dread neri e un piercing al labbro… 
- Ho bisogno di svagarmi ,cavolo-disse l’ossigenato posando il microfono e sbuffando.
-Hai bisogno di una ragazza credi a me-rise l’altro ragazzo posando la chitarra che teneva per terra, rassegnato ai cambiamenti di umore del fratello.
-No quello sei tu- controbatte frustato,sapendo che il fratello aveva ragione… Aveva bisogno di non essere più solo,di incontrare quella ragazza che vedeva ad ogni suo concerto che cantava  con lui… Erano solo loro due,cantava per lei… Aveva capelli ramanti,un viso perfetto e degli occhi… degli occhi stupendi,di un colore indefinibile nel buio…
 
  Ringrazio: -aletaty per la sua recensione ,la prima*.* Grazie  davvero . . . La storia non sarà sempre malinconicaJ. Spero che continuerai a seguirmi…  e a dirmi cosa ne pensi.
-          Ringrazio anche le 12 lettrici silenziose con la speranza che si facciano sentire per sapere cosa ne pensano…
 
Il capitolo è un po corto ma è l’una e mezza di notte,scusatemi J.

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Capitolo 3
*** So viele Menschen, so viele Augen … ***


Capitolo 2
so viele Menschen, so viele Augen …

 
Una giornata un po’ diversa si prospettava quel  14 settembre per il cantante dei Tokio Hotel.  Si alzò di buon mattina nonostante fosse il suo giorno di riposo. Scelse un vestiario anonimo e non si fece i capelli a cresta onde evitare qualcuno potesse riconoscerlo prese gli occhiali da sole e la sua borsa uscendo dalla sua stanza d’albergo a 4 stelle avviandosi all’entrata dell’albergo dove ad aspettarlo c’era Saki,pronto a scortarlo in una nuova avventura ,anche se lui ancora non era cosciente.
Gli era costato parecchio compilare quel foglio di iscrizione all’università, molti ricordi riaffiorarono in quei pochi secondi… Ricordi fatti di compagni di scuola che lo prendevano in giro,di professori disgustati dal suo modo di vestirsi e truccarsi, ragazzini che invece di essergli amici lo indicavano come gay. Ma ormai era tutto passato,sorrise. Ora era Bill Kaulitz, un nome conosciuto in tutto il mondo ,un nome che molte ragazze adoravano chiuse nella loro stanza con un biglietto di un suo concerto in mano ,pronte a sognare un'altra volta di poterlo toccare e vedere al di la di quelle transenne … Non aveva più nessun motivo di nascondersi,era sempre stato il suo sogno laurearsi in lingue,perché avrebbe dovuto rinunciarci?



Continuò a rimuginare dei come e dei perché per tutto il tragitto in macchina …
-Sono le nove,Saki,sono già in ritardo!Potresti andare più veloce?- Disse Bill guardano l’orologio ,aveva sempre odiato essere in ritardo. Dopo un ora di ritardo ,bussò alla porta della classe in cui doveva avere la sua prima lezione di inglese … La professoressa non disse niente lo invitò solamente ad entrare e si sedette in disparte con dietro Saki per ogni evenienza ,decise di non togliersi gli occhiali ma scrutò tutti i ragazzi intorno a sé  sorridendo … Poteva essere stronzo? Non invidiava per niente la loro vita normale. ..Rise,forse un po’ troppo  a voce alta , attirando l’attenzione di una ragazza che si girò verso di lui… Fu in quel momento che incontrò gli occhi più belli che avesse mai visto,incatenanti ,ipnotici occhi viola contornati di grigio.






Proprio quando quella antipatica della professoressa Percy aveva cominciato a spiegare , e tutti sapevamo quando odiava categoricamente essere interrotta , bussarono alla porta e da essa sbucò un ragazzo alto,molto alto  con gli occhiali da sole a coprirgli gli occhi ,un capello NY e dei vestiti neri e bianchi attillati con dietro a se un armadio,a parere di Helen, che gli stava al fianco tipo mamma cozza. Non disse niente,non fiatò ,nessun suono uscì dalle labbra rosa e ornate con del gloss del ragazzo si limitò a fare un cenno con la testa e a sedersi poco dietro di lei con il suo scagnozzo sempre dietro. . . Gli occhiali non li tolse ma si poteva notare come avesse dato a tutti uno sguardo sghignazzando con aria di superiorità. . . “Ma che presuntuoso” si disse continuando a fissarlo. Fu in quel momento che si girò verso di lei e rimase a fissarla impietrito negli occhi,i suoi ancora coperti . . . Il suo sorriso si addolcì . . . 

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