VERA Storia di Hogwarts

di Tamar10
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Fondazione di Hogwarts -Primo incontro ***
Capitolo 3: *** Fondazione di Hogwarts -Secondo incontro ***
Capitolo 4: *** Fondazione di Hogwarts -Terzo incontro ***
Capitolo 5: *** Fondazione di Hogwarts ***
Capitolo 6: *** Fondazione di Hogwarts: dettagli ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


VERA Storia di Hogwarts -PROLOGO



Non so chi abbia scritto ''Storia di Hogwarts'', se mago o strega, vecchio o giovane, ma di una cosa sono certo: chiunque abbia scritto quella sottospecie di libro era uno stupido Grifondoro.

Solo un tutto-muscoli-niente-cervello poteva scrivere una cosa del genere; dare informazioni totalmente inutili sulla scuola (chissene frega che non ci si può smaterializzare dentro i confini se tanto ci si arriva a piedi o su auto volanti o su scope o attraverso dipinti!) tralasciando le parti importanti come la locazione della Camera dei Segreti e ignorando le incessanti ingustizie operate da Silente&co a scapito della nobile casata dei Serpeverde.

Finalmente potrete leggere la VERA storia di Hogwarts, io vi racconterò senza censure tutto quello che è successo nella Scuola di Magia e Stregoneria nel ventesimo secolo in maniera completa e totalmente imparziale, tutto quello che vi hanno tenuto nascosto ma che avreste sempre voluto sapere.

Niente pregudizi sugli inutili Nati Babbani nè sugli sporchi Mezzosangue; eviterò anche di discriminare (nel limite del possibile) gli inutili Tassorosso, gli sfigati di Corvonero e gli idioti di Grifondoro.

Ma perchè capiate veramente quello che ho da dirvi devo iniziare il mio racconto dal principio.



Autrice:
Quest'idea mi è venuta pensando ai primi libri. Maddai! Quando Silente favorisce sempre i Grifondoro nessuno dice niente e invece quando Piton toglie (giustamente) qualche punto ai rossoro tutti si indignano.
Rendiamo giustizia ai Grandi Serpeverde!
Questo è solo il prologo, infatti e brevissimo, ma pensavo per i prossimi capitoli (che saranno di certo più lunghi) di partire proprio da Salazar e dalla fondazione di Hogwarts.
Cmq la mia idea è demenziale e senza pretese, ma sarei grate se mi faceste sapere cosa ne pensate.
Tamar 
P.s. nella storia l'autore è maschio perchè...boh, mi ispirava di più!

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Capitolo 2
*** Fondazione di Hogwarts -Primo incontro ***


FONDAZIONE DI HOGWARTS-PRIMO INCONTRO

Molto tempo fa vivevano due grandi maghi e due grandi streghe.

Poi tre di loro morirono e sopravvisse solo il grande Salazar Serpeverde.

Serpeverde ebbe la brillante idea di fondare una scuola dove addestrare i giovani purosangue per farli diventare grandi Maghi Oscur...ehm, cittadini modello.

Si era già stabilito che bisognava dividere gli studenti in quattro Case, ognuna comandata dal proprio Fondatore. Visto che i suoi inutili compagni erano morti Salazar aveva bisogno di altri tre compagni che fondassero con lui la scuola.

Tre idioti qualsiasi sarebbero andati bene, tanto aveva già programmato di prendere il potere della scuola e divenire dittattore indiscusso.

Per questa e altre idee geniali, che voi comuni Babbani non potreste capire, il grande Serpeverde entrò in una squallida locanda in cui normalmente un Purosangue come lui non avrebbe mai messo piede.

C'era almeno un dito di polvere sul pavimento e nell'aria alleggiava uno strano fumo come se qualcosa fosse appena andato a fuoco. I clienti erano pochi e di tipo assolutamente poco desiderabile.

Salazar si diresse al bancone.

-Sto cercando un certo...- controllò un foglietto-...Grifondoro.- chiese all'oste che gli indicò subito un tavolo buio in un angolo del locale seminascosto dal fumo.

Il grande Fondatore si avvicinò con aria guardinga, un uomo aveva la testa riversa sul tavolo vicino a molti boccali vuoti. Non era difficile indovinare dov'era finito tutto quello Whisky.

Dalla bocca semiaperta usciva un rivolo di bava, per un attimo Serpeverde sperò che fosse semplicemente morto, ma sembrava solo profondamente addormentato.

Il Purosangue ripiegò accuratamente il suo mantello nuovo per evitare che fosse contaminato da quel sudicio posto e poi si sedette con un espressione di puro disgusto in faccia.

-Mi scusi...signore?- chiese non abbandonando la sua impeccabile educazione.

Quella sottospecie di animale continuò a russare sonoramente.

-Svegliati stupido idiota!- sbottò infine. Dicevamo? L'educazione fatta persona!

Grifondoro si svegliò di soprassalto.

-Chi ha preso il Whisky?!- chiese allarmato.

-Te lo sei bevuto tutto tu...-

Immediatamente più soddisfatto si accasciò di nuovo sul tavolo.

-Noi avevamo un colloquio.- gli ricordò Serpeverde.

In realtà aveva deciso di concedergli la singolare e onorevole opportunità di poter parlare con lui solo per il suo cognome: GrifondORO; Salazar era ossessionato dai colori e dagli animali voleva assolutamente trovare altri tre fondatori (che poi praticamente sarebbero stati totalmente inutili) che avessero tutti dei cognomi così particolari.

Anche se quell'ubriacone sembrava essere il peggio in circolazione.

-Un cosa? Ah, già! Lei è...Serpanto, no Serpentosio?-

Salazar Serpeverde, il più grande mago di quei tempi, il potentissimo e oscuro signore, guardò con profondo odio il mago accasciato davanti a lui, in qualche modo già intuiva che sarebbe stato la causa di tutti i suoi guai.

-Mi chiamo Salazar Serpeverde, sono qui per farti una proposta.-

Gli spiegò pazientemente la sua idea (tralasciando ovviamente la parte in cui lui prendeva il potere più assoluto), ma era probabilmente che quello zoticone non capisse niente talmente era imbottito di alcool.

-Allora ci stai?- domandò infine.

Grifondoro lo guardò con aria persa.

-Sì, certo. Qualsiasi cosa amico...mi offri un'altra bottiglia?- nel biascicare queste parole mosse per sbaglio la bacchetta fino a dare fuoco alle tende.

Serpeverde che stava impegnando tutta la sua forza di volontà nel dominare i suoi istinti assassini non si accorse del disastro e si alzò per andare a prendere da bere, di nuovo.

-AL FUOCO!- gridò improvvisamente qualcuno, indicando il fuoco che stava avanzando velocemente nella baracca di legno.

Ci fu un fuggi-fuggi generale e quando anche l'ultimo cliente (naturalmente Grifondoro che si reggeva a malapena sulle gambe) fu uscito la locanda era completamente avvolta dal fuoco.

Il proprietario si stava disperando in un angolo.

-Il mio negozio! Era tutto quello che avevo! Avevo appena rifornito le mie scorte, tutto quell'alcool buttato via!-

Una persona intelligente che avesse sentito quella frase si sarebbe allontanata da quel posto il più velocemente possibile, sapendo che l'alcool era altamente infiammabile; ma Serpeverde aveva capito già da un po' che il suo compagno non era assolutamente intelligente, e neanche sano di mente se è per questo.

Infatti Godric alle parole “alcool sprecato” sembrava aver recuperato un po' di lucidità ed era rientrato nel negozio incurante dell'incendio.

Per un momento Salazar pensò che lasciarlo morire in mezzo alle fiamme era tutto quello che si meritava, ma d'altro canto Grifondoro era un nome così bello...

Entrò anche lui nella taverna ormai devastata dal fuoco, però prima facendosi un incantesimo Fiamma Fredda come ogni mago degno di questo nome avrebbe fatto e come sicuramente il suo compagno si era dimenticato di fare.

Lo trovò sul retro indaffarato a prendere più bottiglie possibili, incurante del fuoco che si stava avvicinando a tutto quell'alcool che teneva in mano.

-Lasciale giù, idiota, se no salterai in aria con loro!-

-Non posso abbandonarle così! Sarei un essere spregevole e senza cuore!-

Solo allora Salazar notò che steso a terra c'era un altro uomo che sembrava svenuto a causa del fumo.

-Se proprio vuoi salvare qualcuno prendi quell'uomo.-

Grifondoro guardò alternativamente le bottiglie che teneva in mano e l'uomo steso a terra, si poteva quasi sentire il suo minuscolo cervello analizzare i pro e i contro, poi prese una decisione.

-Spiacente ma non posso lasciare qui queste bottiglie.-

Un'esplosione vicina scosse le pareti e Salazar decise di assecondare quello scemo pur di non lasciarci la pelle.

-Ok, io prendo quest'uomo e tu mi segui con le bottiglie.-

Aveva già sollevato per metà il corpo svenuto quando fu colto da un grande dubbio.

-Che tu sappia questo individuo è Purosangue?- domandò al compare.

-È un magonò che lavora qui.- rispose Godric, mentre Serpeverde lasciava cadere l'uomo a terra con aria schifata.

-HO TOCCATO UN MAGONO!- gridò- Solo il fuoco può lavare quest'onta!-

Cacciò nel fuoco una mano, che con suo disappunto non bruciò per colpa dell'incantesimo Fiamma Fredda.

-Facciamo cambio.- ordinò- Tu porti il sudicio magonò e io porto l'alcool.-

Si scambiarono i carichi e uscirono in fretta dal pub che esplose dietro di loro. (Di questo non abbiamo prove storiche, ma faceva molta scena.)

I civili, che si erano radunati fuori per vedere l'accaduto, proruppero in urla di gioia nel vedere Grifondoro trascinare il corpo del magonò.

-È un eroe!- gridarono.

-Un mago così coraggioso!-

-Viva Grifondoro!-

Poi notarono Serpeverde con ancora in mano le bottiglie di Whisky.

-Che vigliacco!-

-Ubriacone!-

-Ha salvato solo delle bottiglie, mica come Grifondoro!-

-Mamma quel malvagio mi fa paura!- piagnucolò un bambino.

Salazar spalancò la bocca con fare molto poco nobile.

-Ma...ma...io...lui...insomma!- provò a protestare.

Ma la folla si era già allontanata portando in trionfo quell'idiota di Grifondoro sulle spalle.



Autrice:
Eccomi di nuovo qui.
Ho aggiornato così in fretta solo perchè, come mi ha giustamente suggerito Kary218, il primo capitolo era solo un introduzione, cosa non valida su EFP.
Quindi non abituatevi a questi aggiornamenti-lampo.
Avevo in mente di fare un capitolo per ogni incontro fra Salazar e gli altri fondatori, fatemi sapere cosa ne pensate.
Grazie a tutti. 
Alla prossima!

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Capitolo 3
*** Fondazione di Hogwarts -Secondo incontro ***


FONDAZIONE DI HOGWARTS -SECONDO INCONTRO

Salazar Serpeverde si stava dirigendo all'incontro con il terzo dei futuri Fondatori di Hogwarts con una smorfia di disappunto sul suo regale volto.

Lo seguiva quel rompiscatole di Grifondoro (stranamente sobrio) che, oltre a essere un inutile ubriacone senza soldi, non aveva neanche una casa dove poter dormire, così aveva deciso di seguire Serpeverde.

-Non è così tragico quest'incontro, amico.- provò a consolarlo.

Salazar si fermò in mezzo al sentiero per lanciargli una delle sue migliori occhiate assassine.

-Primo: NON sono tuo amico; secondo: come fai a dire che non è così male?! È la cosa peggiore che mi potesse capitare! (Tranne, forse, trovare uno più idiota di te) È una donna!-

Naturalmente Serpeverde, famoso per essere razzista e altre brutte cose che finiscono con -ista, non poteva non essere anche maschilista.

-Dicono che sia molto saggia...- suggerì Grifondoro.

-Lo dicono gli stessi che pensano tu sia coraggioso!-

A questa risposta Godric sembrò abbattersi un po', ma finalmente non aprì più bocca per il resto della strada.

Il luogo dell'incontro era, cito testualmente, “sotto il vecchio e maestoso faggio al centro della grande foresta”.

Che razza di persona sana di mente sceglierebbe mai un luogo del genere per un colloquio di lavoro?! Si chiese il grande mago.

Vagavano da circa un'ora nella foresta cercando un “maestoso faggio” quando finalmente sentirono qualcosa. Era una specie di lamento, a tratti acuto a tratti profondo, sembrava un animale ferito che invocava aiuto.

Si diressero titubanti verso la fonte del lamento ritrovandosi ai margini di una radura.

-Là c'è una donna seduta per terra! Magari un orribile mostro la sta attaccando.- gridò Grifondoro.

Il suo compagno si affacciò fra gli alberi, ma non c'era nessuna traccia di orribili creature; solo la donna seduta a gambe incrociate sotto una fragile pianticella (vecchio e maestoso faggio, eh?).

Era da lei che proveniva quell'osceno rumore.

-Signora! Si sente bene? Cosa sta facendo?- si premurò Godric.

La donna alzò lo sguardo su di loro.

-Fra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.-

-Ehm...certo, perchè stava facendo quei versi?-

La donna indicò un libretto di fianco a lei con su scritto: “I segreti dello yoga: la meditazione”.

Salazar si sentì sprofondare, anche se pensava di aver già toccato il fondo da un po'. Non c'era limite al peggio:donna e anche più stupida di Grifondoro.

-Per tutti i Lumos! Quanta saggezza in una sola frase!- esclamò in quell'istante il suo compagno.

Salazar sospirò, in effetti non c'era nessuno più stupido di Grifondoro anche se quella donna e le sue frasi fatte ci andavano molto vicino.

-Ha capito la mia proposta? Fondare una scuola per addestrare giovani maghi. È dei nostri?-

-Essere o non essere, è questo il dilemma!-

Serpeverde tirò fuori la bacchetta con la chiara intenzione di uccidere, nel modo più lento e doloroso possibile, la donna.

Per fortuna (o sfortuna a seconda dei punti di vista) Grifondoro in quel momento si ricordò di possedere un cervello, da qualche parte, e prese in mano la situazione.

-Salazar, forse è meglio se parlo io con la dama. Tu va pure a rilassarti con il tuo passatempo preferito.- suggerì.

Il mago oscuro sembrò pensarci un po', ma alla fine decise di cogliere al volo l'occasione di allontanarsi dai due idioti e non c'era niente di meglio del suo passatempo preferito per scaricare la rabbia.

Ovviamente l'hobby preferito del grande Salazar Serpeverde, noto mago oscuro, era la Caccia al Babbano, che grazie a lui per la gioia di tutti (tranne dei babbani, naturalmente) era diventato un vero e proprio sport nazionale. (Come faceva la gente a dire che era malvagio quando invece si prodigava in certe opere di bene?)

Si Materializzò (vi state chiedendo perchè non si erano Materializzati anche prima invece che attraversare la foresta a piedi? Ecco, non fatelo) al centro del villaggio babbano più vicino, tanto a quei tempi lo Statuto di Segretezza Eccetera Eccetera non esisteva ancora.

Una bambina lo vide e lanciò un urlo spaventato.

Serpeverde sorrise. Si sentiva come un leone quando assale la sua preda indifesa, agile come una pantera nera, potente come un ippopotamo imbufalito, insaziabile come...

-Mamma! Il nonno si è travestito un'altra volta da mago!- gridò la bambina seccata interrompendo i fantasiosi paragoni di Salazar.

-Stupida bambina! Io non sono tuo nonno! Sono un grande mago oscuro, temuto e rispettato da tut...-

-SERPEVERDUCCIO!- lo chiamò una voce fin troppo familiare.

-Questa volta lo ammazzo!- mormorò a mezza voce il “Serpeverduccio” in questione.

-Ti stavamo cercando! Ho risolto tutto con Cosetta, ha detto che ci darà una mano.- annunciò Grifondoro comparendogli accanto.

Serpeverde interruppe il suo dibattito interiore (sarebbe stato meglio Cruciarlo o semplicemente Avadakedabrizzarlo?) e guardò stupito il suo compagno.

-Sei riuscito a interagire con quella Cosa?- chiese.

-Certo, è così intelligente.- disse con aria sognante -Però mi sembra molto sgarbato che tu la chiami Cosa. Ha un nome!-

-Ma se anche tu l'hai chiamata così prima!-

Grifondoro rise.

-Ma no! Io l'ho chiamata Cosetta. È così che si chiama.-

Serpeverde osservò Cosetta come aspettandosi che contraddicesse il suo compagno, magari spiegandogli che aveva capito male, invece lei si limitò ad annuire.

Aveva sempre trovato che Salazar fosse un nome assurdo , ma tutto a un tratto gli sembrò quasi banale.

Riusciva quasi a provare compassione per la povera Cosa (era questo il soprannome ufficiale che aveva deciso di darle), dico quasi perchè per lui la parte importante era il cognome CorvoNERO! Niente di meglio dopo SerpeVERDE e GrifondORO. Magari il prossimo sarebbe stato qualcosa tipo Cavallogiallo o Gattorosso.

Anche se, ripensandoci, quest'ultimo sarebbe suonato parecchio male in tedesco...(Gattorosso si dice rote katze in tedesco, o almeno così mi hanno detto dei miei amici che l'hanno studiato, e suona abbastanza...ehm, equivoco in italiano N.d.A.)

-Non credevo che l'avrei mai detto, ma...ben fatto Godric!- disse Salazar al compagno, poi guardò Cosa incuriosito.

-Perchè lei non parla più?- chiese.

-La sua saggezza è talmente preziosa che non va sprecata con chiunque.- sentenziò solenne Grifondoro.

Serpeverde guardò la donna con sufficienza, se lei era saggia lui era uno sporco babbano.

-Chi parla poco dice tanto.- pronunciò all'improvviso Corvonero.

-Visto! Un'altra delle sue perle di saggezza!- si esaltò Grifondoro.

Salazar, seguendo il buon proposito che gli diceva di evitare una strage, decise di lasciar perdere.

-Come si è fatto tardi!- esclamò con molta teatralità. -È proprio ora di andare. Che dispiacere salutarti Cosa.-

Lanciando al suo compagno una chiara occhiata del tipo “salutala-alla-svelta-se-no-ti-crucio”.

-Arrivederci mia Cosetta adorata!- disse Grifondoro prodigandosi in un pomposo baciamano, mentre Salazar alzava gli occhi al cielo, spazientito.

-Buonasera.- si limitò a salutarla Serpeverde.

-Rosso di sera bel tempo si spera.- rispose la cretina.

 

Appena arrivati nella locanda dove avrebbero alloggiato quella notte, l'umore di Salazar divenne quasi buono: finalmente era lontano da quell'orrenda donna dall'intelligenza molto più che dubitabile.

Si stese sul suo giaciglio e il suo umore peggiorò di nuovo.

-Questo è un posto indegno per il grande Serpeverde!- si lamentò. -È pieno di ragni, muffa...-

-Non la trovi adorabile?- lo interruppe Godric che aveva sul volto un'espressione ancora più ebete del solito.

-La muffa?- chiese Salazar confuso.

-Ma no! Intendevo Cosetta Corvonero. Così bella, così intelligente...-

L'espressione di Serpeverde si trasformò da confusa a disgustata.

-Preferisco la muffa.-

Quell'idiota del suo compagno si era innamorato! E per di più di una donna stupida quasi quanto lui.

Serpeverde sperò vivamente che quei due non avessero mai bambini.



Autrice:
Ed ecco il secondo capitolo della fondazione di Hogwarts: l'incontro con Crovonero!
Avrei anche voluto aggiornare prima, ma questo capitolo non voleva davvero scriversi >.<
Alcuni puntualizzazioni: ho scelto di adottare il nome di Cosetta anzi che Priscilla per fini comici (volete mettere come sopprannome Cosa con Prisci?)
Poooooi, dovete sapere che ho deciso di far parlare Cosetta solo con frasi fatte o proverbi, quindi è molto difficile farla interagire nei dialoghi e ancor di più trovare frasi che si adattino alla situazione.
Grazie davvero a tutti quelli che hanno recensito e/o messo fra le preferite/ricordate/seguite. Siete dei tesori <3
Al prossimo capitolo!

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Capitolo 4
*** Fondazione di Hogwarts -Terzo incontro ***


FONDAZIONE DI HOGWARTS -TERZO INCONTRO

Tosca Tassorosso era una persona inutile, la classica persona di cui non ti accorgi che esiste neanche se ci vai a sbattere contro, la calpesti, la insulti pesantemente e poi ti rendi conto che aveva un colloquio con te.

Il minimo che potresti fare in questo caso sarebbe scusarti, per questo Salazar Serpeverde, signore di eleganti maniere, sapeva perfettamente cosa dire:

-Quell'incapace! Si permette di finire sotto le mie illustrissime scarpe e non si prende neanche la briga di scusarsi!- s'infuriò.

-Ehm... veramente...- si intromise Grifondoro vedendo Tassorosso ancora sdraiata a terra con aria sofferente.

-Lo so cosa vuoi dire! Sono troppo buono, non tutti hanno la mia pazienza.- lo interruppe Salazar.

-Sembra si sia fatta male...- tentò ancora Godric.

-Lei?! Non pensi alle mie povere scarpe? Erano di Prada! Le avrà inzozzate tutte con il suo sangue!-

Sicuramente il loro battibecco sarebbe andato avanti ancora per parecchie ore se in quel momento non fosse arrivata la saggia(?) Corvonero.

-Sei una meraviglia per i miei occhi.- la adulò Grifondoro facendole il baciamano.

-Smettila se non vuoi che mi cavi i miei.- disse Salazar guardando la scena disgustato.

Si diressero verso un pub (anche se Salazar volle controllare che fosse gestito da una famiglia purosangue prima di entrare) per discutere del grandioso progetto di Serpeverde.

-Perché ci stanno tutti fissando male?- domandò Grifondoro entrato nel locale.

In effetti il barista li fissava con sguardo torvo e Salazar sentì qualcuno bisbigliare:

-Quello è il tizio che ha dato fuoco al locale di Mike!-

-Ho sentito che sono tutti dei Maghi Oscuri molto temuti.-

-Sarà per il capello di Cosaccia. Non darli ascolto.- tagliò corto Salazar che non aveva piacere a dar corda a voci infondate sul fatto che quegli incapaci dei suoi compagni fossero Maghi Oscuri.

Grifondoro intanto aveva rivolto la sua attenzione allo strano copricapo di Corvonero.

-Stai benissimo...- sussurrò estasiato.

Serpeverde si guardò intorno, come se stesse solo aspettando che qualcuno saltasse su dicendo “Staresti ancora meglio con un sacco della spazzatura in testa!” per fargli un applauso. Per sua enorme sfortuna nessuno sembrò avere la sua stessa idea, quindi si costrinse a intervenire quando il fiume di bava di Grifondoro iniziò a minacciare le sue bellissime scarpe di Prada.

-Potrei vedere la cosa (strettamente con la c minuscola, nessuno sano di mente avrebbe voluto vedere Cosa Corvonero neanche da lontano, figurarsi da vicino) più da vicino?- chiese indicando lo strano oggetto che la donna aveva in testa.

Grifondoro sembrò riprendersi un po', o quanto meno smise di sbavare, e Cosetta gli porse quella sottospecie di corona. Sembrava fatta con carta igienica e colla vinilica in stile Giovanni Muciaccia e recava una scritta abbastanza sbilenca “Un ingegnio smisurato per un mago e dono grato”.

-Veramente si scrive ingenio, non ingegnio. Per degli idioti come voi sarebbe davvero un dono grato!- puntualizzò Salazar, ma i suoi compagni non sembravano ascoltarlo.

Si sedettero ad un tavolo, il più lontano possibile dal bancone perchè Godric aveva iniziato a fissare i barili di Burrobirre con un'espressione simile a quella con cui fissava Cosa.

-Tre bicchieri d'acqua, grazie.- ordinò quest'ultima.

Serpeverde e Grifondoro la guardarono sconvolti e per una volta tanto sembravano pensare la stessa cosa.

-Hai detto una frase normale e di senso compiuto?!- chiese Serpeverde stupefatto.

-Hai ordinato dell'acqua?- domandò Grifondoro angosciato.

Come non detto.

-Io pensavo vi foste finalmente ricordati di aver abbandonato la vostra socia morente in mezzo alla strada.- si intromise il cameriere.

-Chi?-

Il cameriere indicò la finestra dalla quale si riusciva a vedere la figura di Tosca Tassorosso che si trascinava lentamente verso il pub.

-Beh. Io l'avevo detto che era un essere inutile!- si giustificò Serpeverde.

E ricominciarono a discutere dimenticandosi totalmente della sciagurata. Il cameriere, provando compassione, soccorse Tosca poi la accompagnò al tavolo, servendo intanto le ordinazioni.

-Ecco l'acqua e una porzione di lingue di rospo fritte, offre la casa.-

-Che schifo!- esclamò Serpeverde guadagnandosi un'occhiata adirata del cameriere, -Intendevo quell'obbrobrio di inutile donna, non ho niente in contrario alle lingue di rospo.- si giustificò indicando Tassorosso che si era appena seduta di fianco a lui.

-Non è vero che sono inutil...- stava protestando Tosca.

-Voglio dell'alcool!- la interruppe Grifondoro.

Serpeverde, esasperato, lo cacciò a calci dal tavolo.

-Vai a lagnarti con qualcun altro, ubriacone!-

Gli ci volle tutta la sua forza di volontà e il suo intelletto per riuscire a fare conversazione con Tassorosso senza distrarsi, perchè era una donna così noiosa e anche un'ape che volava fuori dalla finestra era più avvincente di lei.

Ma alla fine sembrò avesse accettato la sua offerta (non ne era sicurissimo perchè ad un certo punto doveva essersi addormentato), infatti disse:

-Mi farebbe molto piacere aiutarvi. Non ho mai avuto l'occasione di fare opere di bene a questo mondo e quindi...-

Bla bla bla, chissà se c'è un tasto per spegnerla? L'Avada Kedavra mi sembra una soluzione un po' troppo...ehm...definitiva, anche se probabilmente nessuno si accorgerebbe della mancanza di una così inutile persona.

Ma un grido interruppe le riflessioni di Salazar.

-Quell'idiota di Grifondoro si sarà di nuovo messo nei guai. Pregate solo che non abbia cercato di rubare caramelle a un bambino, altrimenti ci toccherà pagare un sacco di multe.- disse rivolto alle sue due compagne.

In effetti quello era il reato peggiore di tutti all'epoca (N.d.A. Le maledizioni Avada kedavra, Cruciatus e Imperium furono dichiarate Senza Perdono nel 1717, con grande disappunto degli eredi di Sepreverde).

Invece quando giunsero dall'altra parte della locanda videro Grifondoro, con una faccia ancora più ebete del solito, circondato da un gruppo di persone festanti.

-Quest'uomo è un eroe!- esclamò una donna, -Ha salvato il mio bambino.-

In realtà le cose dovevano essere andate così: Grifondoro si stava aggirando in cerca di alcool quando aveva finalmente visto un barile di Burrobirra incustodito, nella foga di prenderlo aveva spinto via un moccioso che gli ostruiva la strada. Il caso volle che una delle assi che costituivano il tetto della locanda si fosse staccata in quel momento e Grifondoro spingendo via il bambino lo tolto dalla sua traiettoria evitando che rimanesse schiacciato. L'asse cadde invece sulla testa di Godric frenando la sua corsa verso l'alcool.

Invece quello che i clienti videro fu un eroe disposto a sacrificarsi per salvare un bambino innocente.

-Ma questo è Grifondoro, lo stesso uomo che ha salvato un uomo dall'incendio della locanda di Mike.- disse qualcuno.

-Non smentisce la sua buona fama!-

-Un eroe!-

-Così bello bello, così coraggioso!- esclamò una qualche ragazza del pubblico (probabilmente affetta da una grave cecità).

-Ma non si sarà fatto male?- chiese Tosca preoccupata.

-Al massimo potrebbe essere diventato intelligente.- rispose Salazar che stanco di tutti quei commenti idioti (che sia chiaro stanco, non invidioso!) voleva andarsene al più presto da quel postaccio.

-Andiamo.- disse ai suoi compagni, -È giunto il momento di fondare la Scuola di Magia e Stregoneria più importante di tutti i tempi!-


Autrice:
CE L'HO FATTA! T.T
Finalmente sono riuscita a postare questo capitolo!
Tassorosso con la sua inutilità mi ha creato parecchi problemi.
Infatti questo capitolo non mi entusiasma più di tanto (tradotto: non è abbastanza idiota), ma per il prossimo ho già parecchie idee :D
Ho fatto un ritardo mostruoso, mi scusa per avervi fatto aspettare tanto.
In teoria avrei dovuto scrivere moltissime e bellissime storie in questi giorni, MA non ho scritto una beata milza!
Grazie ancora a tutti quelli che leggono questa storia e soprattutto a chi recensisce ^^
Al prossimo aggiornamento (che si spera sia prima del 2243!)
Besos.

 

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Capitolo 5
*** Fondazione di Hogwarts ***


FONDAZIONE DI HOGWARTS

Il sole sorgeva sulle colline del nord della Scozia quando i quattro fondatori arrivarono.

-Ci abbiamo messo un'intera notte per arrivare! Ve ne rendete conto?!- si mise ad urlare Serpeverde.

-Non mi sembra così male, partivamo dal sud dell'Inghilterra.- provò a giustificarsi Godric, -Pensa alla gente che trova un incidente e rimane imbottigliata nel traffico per ore!-

Salazar fece un respiro profondo, cos'è che diceva sempre il suo psicoanalista? “Devi imparare a gestire la rabbia, non puoi uccidere tutte le persone che incontri.”

-Ti potrà sembrare strano, ma noi siamo maghi e i maghi non rimangono imbottigliati nel traffico! Si Smaterializzano! Cosa che evidentemente tu non sai fare.- disse con la voce più calma possibile.

-Non è vero.-

-Sei finito in cima ad un pino, poi in mezzo a un lago, sopra alla mia amica Morgana che si dedicava alla caccia al Babbano, in un campo di Mandragole, nella bocca di un drago (che hai ucciso con il tuo schifoso sapore) e nel bel mezzo di una distilleria.-

-Hai dimenticato la folla festante che lo ha accolto dopo aver messo fuori gioco Morgana e ucciso il drago.- intervenne Tassorosso.

-Al massimo posso credere che tu ti volessi Smaterializzare nella distilleria, ma per il resto sei proprio un incompetente!- riprese Salazar ignorando Tosca.

Grifondoro avrebbe anche potuto fingersi un minimo risentito se non fosse stato così preso ad ammirare la spada che teneva in mano.

Era di ottima fattura, tempestata di rubini e altre pietre preziose, presumibilmente forgiata dai folletti. Doveva valere una fortuna.

-Dove l'hai presa?- domandò Serpeverde incredulo.

-In uno dei tanti posti dove sono finito c'era una specie di omino nano addormentato che aveva di fianco questa. L'ho presa pensando che sarebbe stata perfetta per fare barbecue.- rispose tranquillamente Grifondoro.

Salazar si guardò intorno cercando qualcosa su cui sbattere la testa.

-Tu hai rubato una spada hai folletti per fare un barbecue?!- disse, ormai prossimo all'omicidio, scandendo con cura ogni parola.

-Non pensavo fosse un folletto, sembrava solo un bambino particolarmente brutto e deforme...-

-A rubar poco si va in galera, a rubar tanto si fa carriera.- declamò Cosetta in difesa di Grifondoro.

-Grazie, ma le tue perle di saggezza sono inutili. Quando i folletti lo verranno a sapere lo faranno a pezzi!- minacciò Serpeverde, anche se in realtà non era una prospettiva poi così brutta.

-Potrebbe sempre dire che gli è stata data come dono per le tue gesta coraggiose.- si intromise ancora Tassorosso.

-Pessima idea.- la liquidò Serpeverde, -A me invece ne è venuta una geniale: potresti dire che la spada ti è stata data come dono per le tue gesta coraggiose!-

-Ma...!- esclamò la povera Tosca.

-È proprio un'idea geniale!- disse Godric, -Non per niente sei tu il boss.-

Il “boss”, parecchio provato dalla stupida discussione, decise che era il momento di fare una pausa.

Aveva appena iniziato a passeggiare lungo i prati verdi, ripassando mentalmente tutti gli incantesimi Oscuri più malvagi per calmarsi, quando inciampò su qualcosa.

-Porca Babbana!- imprecò massaggiandosi l'alluce.

L'oggetto in cui era inciampato aveva una strana forma tondeggiante, dopo un esame più attento vide che aveva attaccata un'etichetta.

Uovo di Basilisco. Molto pericoloso. Non toccare!”

Oggi è il mio giorno fortunato! Un nuovo amichetto. Pensò felice Salazar, si girò verso i suoi compagni per comunicare la lieta notizia e vide che stavano saltellando su e giù in una perfetta imitazione di canguri monchi.

Ok, non esageriamo. Un raggio di sole in mezzo a queste tenebre di ignoranza.

Si avvicinò tenendo l'uovo in mano.

-Sono spiacente di interrompere il gioco “Vediamo chi è più scemo”, ma, finalmente, ho una buona notizia!-

-Stavamo solo cercando un modo per scaldarci.- provò a giustificarsi Godric.

Serpeverde non perse neanche tempo a insultarlo ed evocò un fuoco magico.

-Ho trovato questo!- annunciò trionfante mostrando l'uovo, -Sapete cosa significa?-

I suoi compagni lo guardarono attoniti.

-Frittata?- domandò speranzoso Grifondoro.

-No! Almeno avete letto l'etichetta?!-

-Uovo di Basilico.- lesse il “Coraggioso di cuore”, -Non sapevo che le piante facessero le uova!-

-Sai come si dice.- si intromise Cosetta, -“Meglio un uovo oggi che una piantina domani.”-

Salazar decise di sorvolare sulla stupidità dei suoi soci:

-Io pensavo di nasconderlo in un luogo segreto, oscuro e inaccessibile nel castello e poi usare il mostro al suo interno per uccidere tutti i Sanguesporco e i Babbani che oseranno intralciare la mia strada. Muahahahaha!-

-...-

-Non è un'idea appetitosa come quella della frittata, ma può andare.- rispose Tassorosso dopo un momento di silenzio imbarazzante.

Come al solito nessuno la ascoltò.

-Ora pensiamo alla fondazione: il castello sorgerà fra queste colline...- riprese Serpeverde, glissando sul suo piccolo momento di follia.

-Vado ad appendere i manifesti: “Scuola di Magia e Stregoneria, prossima apertura.”- si offrì Grifondoro.

-Il luogo deve essere segreto, altrimenti le altre scuole verranno a spiarci!-

-Allora gli studenti come faranno ad arrivare?- domandò Tosca perplessa.

-Come se fosse un problema nostro!- la liquidò Salazar, -Pensiamo a cose più importanti: la scuola durerà sette anni e ogni anno ci sarà un difficilissimo esame finale, dobbiamo evitare che gli studenti escano completamente ignoranti -e qui lanciò un'eloquente occhiata a Godric- o inutili. -e fissò insistentemente Tosca.

-Chi farà da insegnante?- domandò la Cosa.

-I maghi più potenti del mondo.- affermò Serpeverde.

-Hai ingaggiato Merlino e Morgana?-

-Intendevo NOI!- rispose esasperato il nobile mago Oscuro, -Ognuno insegnerà ai propri studenti quello che sa, alla fine ci sarà una competizione per assegnare la Coppa al gruppo migliore.-

Anche se la vittoria finale era abbastanza scontata, visti i maestri.

-E come faremo a dividerci gli studenti?- domandò ancora Tosca.

-Io voglio quelli più coraggiosi!- esclamò Grifondoro.

-Ok, tu ti aggiudichi quelli tutti-muscoli-niente-cervello. Io voglio studenti Purosangue, ricchi, biondi, belli, razzisti, antipatici, furbi, vendicativi e ambiziosi.- ribatté Serpeverde.

-A me basta che siano intelligenti.- disse Corvonero.

-Ma...! A me che qualità rimangono?- domandò Tassorosso.

Gli altri la guardarono stupiti.

-Tu prendi tutti gli inutili restanti.- rispose Salazar come se stesse dicendo un'ovvietà.

-Come facciamo a costruire il castello?- chiese Godric.

Serpeverde sorrise malignamente, era giunto il momento della vendetta. Fece Comparire degli attrezzi da lavoro.

-Lo costruirete voi, visto che io ho avuto l'idea.-

-Ci metteremo mesi!- gridò sconsolato Grifonodoro.

-Quindi, come direbbe Cosa, vi conviene iniziare subito.- replicò Salazar per nulla dispiaciuto.

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Capitolo 6
*** Fondazione di Hogwarts: dettagli ***


FONDAZIONE DI HOGWARTS: DETTAGLI

Dopo un po’ di tempo, un bel po’ di tempo, l’incapace Godric Gifondoro, la stupida Cosa Corvonero e… – chi altri? Ah, già! Tassorosso (così inutile da poter omettere aggettivo e nome) – riuscirono ad erigere la grandiosa Scuola di Magia e Stregoneria progettata da Salazar Serpeverde.

Ma ovviamente avevano fatto un lavoro talmente da schifo che Serpeverde pensò che il lupo dei tre porcellini avrebbe potuto tirarla giù anche solo respirando (ovviamente lui conosceva favole Babbane solo perché con la sua memoria perfetta non poteva dimenticare nulla, non perché le leggesse ogni sera prima di andare a nanna).

Quindi il nobile Purosangue fu costretto a sistemare gli errori, almeno quelli più evidenti e grossolani, con un colpo di bacchetta. Per lo meno ebbe una piccola soddisfazione vedendo le facce degli altri fondatori stremate dal duro lavoro.

-Chi fa da sé fa per tre- disse Cosa, rovinando così il momento gioioso di Serpeverde con quello stupido commento.

-Oh, sempre più saggia!- esclamò Godric -Sai anche contare, in effetti siamo proprio in tre- disse, dimenticando ovviamente Tosca Tassorosso.

-Ma, veramente, ci sarei anch’io…- cercò di fargli notare lei, ma nessuno le diede ascolto.

-Passiamo alle cose davvero importanti...- cambiò velocemente discorso Salazar, che non voleva dare modo ai suoi compagni di continuare quegli stupidi dialoghi. Era sicuro che a forza di trascorrere il tempo con persone così idiote i suoi neuroni sarebbero morti di noia, o magari si sarebbero suicidati piuttosto che sentire certe cose.

-Va bene! Allora farò un annuncio importantissimo- esordì Grifondoro -Io e Cosetta ci sposiamo!- disse tutto tronfio, come se si aspettasse una cascata di applausi.

Serpeverde si limitò a fissarlo schifato, ormai aveva superato la fase in cui provava un forte desiderio di omicidio ogni volta che qualcuno lo interrompeva (stava facendo passi da gigante secondo il suo psicanalista), altrimenti Grifondoro sarebbe stato già nella tomba da un pezzo.

-Auguri e figli masc…- stava dicendo Salazar con menefreghismo, si bloccò appena in tempo quando si accorse del terribile augurio che stava pronunciando. Cominciò a valutare l’idea di farli sterilizzare entrambi.

-La cerimonia si svolgerà all’aperto, mentre per il rinfresco ci sposteremo in Sala Grande. Non abbiamo ancora scelto la data, io volevo farla in primavera, ma Cosetta dice di essere allergica al polline…- stava blaterando nel frattempo Grifondoro.

-Frena un attimo, hai intenzione di prendere per moglie questa Cosa nel MIO castello?!- domandò irato Serpeverde.

-Fra moglie e marito non mettere il dito- asserì a mo’ di risposta la sopracitata.

A giudicare dalla faccia, Salazar avrebbe tanto voluto mettere qualcos’altro un filino più letale di un dito tra moglie e marito, tipo una bomba a mano.

Salazar, cosa ti devo ripetere ogni volta? Conta fino a dieci prima di lanciare un Avada Kedavra a qualcuno. Il fatto che sentisse la voce dello psicanalista nella sua testa probabilmente probabilmente non era un segno di miglioramento. Aveva sempre saputo che erano solo galeoni buttati.

Aveva un’espressione talmente concentrata e costipata nel tentativo di trattenere l’ira e gli istinti omicidi che perfino Grifondoro si sentì in dovere di chiedergli se andasse tutto bene.

-Sai, nel caso ti servisse, c’è un ottimo bagno qua vicino, mi sembra sia al secondo piano. Ci sono andato prima- gli consigliò.

Salazar non aveva nessun bisogno di andare in bagno, ma di sicuro non vedere le loro stupide facce per qualche minuto (o ora magari) non gli avrebbe fatto che bene.

Stava per entrare in bagno quando avvertì immediatamente qualcosa che non andava. Innanzi tutto sulla porta c’era scritto a caratteri cubitali “BAGNO DELLE FEMMINE”. Solo Grifondoro non si sarebbe potuto accorgere della scritta e utilizzare il bagno, ma probabilmente quell’idiota non sapeva neanche leggere. In secondo luogo sentì una vocina che chiedeva aiuto.

Il nostro mago oscuro preferito entrò impavido nel bagno, pronto ad intervenire, ma con sua sorpresa non c’era nessuno.

-Aiuto! Mi hanno chiuso qua dentro! C’è una puzza immonda!- continua intanto a gridare la voce.

-Chi sei e dove ti trovi?- domandò imperioso Serpeverde.

-Ah! Tu devi essere il mio padrone visto che parli serpentese- esclamò la voce -Io sono un Basilisco. A giudicare da ciò che ho visto prima scendere dallo scarico (uno spettacolo decisamente inadatto a cuccioli come me) penso di trovarmi sotto un bagno-

Salazar non si sorprese del fatto che le uova di Basilisco ci mettessero così poco a schiudersi, perché troppo impegnato ad infuriarsi ancora di più coi suoi compagni che erano riusciti a travisare completamente i suoi magnifici progetti architettonici (della serie Renzo Piano lucidami la bacchetta). Come potevano quegli incapaci aver costruito la sua segretissima e pericolosissima camera contenente il Basilisco sotto un bagno? Quello delle ragazze per giunta!

Lì raggiunse con passo svelto e gli occhi iniettati di sangue (dimenticandosi il suo animaletto in bagno, ma si sa che la vendetta è una priorità).

-Chi di voi ha avuto la geniale idea di mettere la Camera Segreta sotto il bagno delle ragazze?!- chiese inviperito.

-Sono stato io! Sono stato bravo?- disse Grifondoro, che ovviamente non aveva colto il tono sarcastico, saltellando come un cagnolino scodinzolante.

-Come diavolo ti è venuto in mente?!- strillò Salazar sempre più isterico.

-Beh, ho fatto delle ricerche, ovviamente- spiegò Godric tranquillo -C’era scritto che i Basilischi sono temuti dai bagni, così ho pensato che lì si sarebbe trovato a suo agio-

Per qualche minuto Serpeverde rimase talmente sconsolato da non trovare la voce neanche per scagliare qualche maledizione, poi si riprese e cruciò per bene l’Idiota (con la I maiuscola).

-I ragni temono il Basilisco, non i bagni, razza di...di...Grifondoro!- gli gridò contro, non trovando insulto migliore.

Dovette passare un po’ di tempo (e parecchi Babbani morti) poiché Serpeverde potesse sbollire la rabbia a sufficienza.

-Adesso, se voi idioti riuscite a darmi attenzione per un attimo, possiamo arrivare al motivo per cui vi ho scelto- cominciò il discorso.

-Non per le nostre abilità?- chiese Tassorosso, prontamente ignorata.

-Non perché siate simpatici, o per le vostre doti (sempre che ne abbiate)- continuò Serpeverde -Ma per i vostri cognomi! Quindi ora è giunto il momento di scegliere lo stemma di Hogwarts, che dovrà rappresentare le nostre quattro case. Grifondoro ti sei procurato il necessario?-

-In cartoleria però avevano finito le figurine dei grifoni- si lamentò Godric -Ho dovuto prendere questo- disse tirando fuori da una borsa la sagoma di un leone rampante.

-L’importante è che ci sia il mio serpente e il mio verde- disse concentrandosi nel posizionare un dolce serpentello su un quadratino di stoffa verde, mentre gli altri fondatori facevano lo stesso coi propri simboli.

-Qua è rimasta solo stoffa gialla- cercò di richiamare l’attenzione Tosca -Io mi chiamo TassoROSSO, ma il rosso l’ha preso Godric…-

Nessuno sembrò anche solo sentire le sue proteste, così alla fine sembrò rassegnarsi a prendere quel tristissimo giallo slavato.

Finalmente misero insieme lo stemma con tutti e quattro i colori e i simboli.

-Aspettate! C’è qualcosa che non va- disse Serpeverde.

-Sì! Il colore del mio nome è sbaglia…- tentò di far notare Tassorosso.

-Manca il nome della scuola e il motto!- si ricordò il nostro Salazar, interrompendo Tosca come se neanche esistesse.

-Non ti preoccupare sono andato dal fabbro e dal sarto e ho fatto esattamente come mi hai comandat...ehm, suggerito- rispose Grifondoro.

-Prima o dopo essere stato alla taverna a berti un barile di whisky Incendiario?- indagò Serpeverde esaminando il risultato del “lavoro” del suo compare.

-Ehm…-

Questa volta trattenere la rabbia fu impossibile, le sue maledizioni crearono un cratere enorme al centro del quale si trovava Grifondoro, mezzo morto.(In seguito quel cratere si sarebbe riempito d’acqua, formando così il Lago Nero N.d.A.)

-Hai sbagliato tutto!- sbraitò Serpeverde, fuori di sé -Si può sapere se hai almeno letto il biglietto che ti ho lasciato?!-

Sul suddetto biglietto c’era scritto così:

Caro stupido idiota, devi far fare i prototipi dello stemma della scuola per quanto riguarda il nome e il motto. Il primo è High Worth School, mentre il motto sarà I Babbani fanno schifo, viva i Purosangue. Però in latino che fa più scena.

Non mi svegliare se sto dormendo. Mi raccomando non sbagliare nulla.

Salazar il figo.”

Non si sa come Grifondoro era riuscito a confondersi e a far scrivere in latino la frase successiva, ne era uscito quindi un “Draco dormiens numquam titillandus” alquanto insensato. Inoltre non si capiva da dove venisse fuori il drago.

-Il fabbro ha detto che era più cool se ci mettevamo un drago- si giustificò l’accusato, scrollando le spalle.

-E il nome?! Il nome della scuola!- Serpeverde ormai si stava letteralmente strappando i capelli.

-Potrei aver sbagliato a dettarlo- disse l’altro in un sussurro.

-Sbagliato a dettarlo! Sai che diavolo significa Hogwarts?! Maiale-verruche! Che razza di nome è?! Per una scuola poi! Che la sciagura colpisca tutti i vostri discendenti- maledì gli altri fondatori.

-Chi lo dice lo è cento volte più di me!- canticchiò Corvonero come una stupida bambina. (In realtà vedendo come è andata avanti la Storia si può dire che questo “contro-incantesimo” ha avuto effetto. Mai visto qualcuno più sfigato di Lord Voldemort. N.d.A.)

-Almeno era solo un prototipo- suggerì Tassorosso senza essere ascoltata.

Dopo qualche minuto Serpeverde ebbe un’illuminazione che accese una piccola speranza in lui.

-Ti avevo detto di fare solo un prototipo, quindi il danno non è irreparabile- disse rallegrato -Neanche un idiota come te avrebbe potuto ordinare diecimila copie di questi obbrobri- continuò Salazar, mentre però l’espressione di Grifondoro si faceva allarmata -O mi sbaglio?- chiese allora dubbioso.

-Ehm...- fu la semplice, ma chiara risposta.










SAAAAALVE GENTE!
*balla di fieno*
Prevedibile non ci sia più nessuno, sono anni che non aggiorno. Ieri sera però non so come mai mi è caduto l'occhio su questo file, ho riletto la storia  e mi sono divertita (sì, sono preoccupante) così questo capitolo è nato tutto d'un colpo.
Mi è tornata voglia di completare la storia, anche se penso il prossimo sarà l'ultimo capitolo, quindi non continuerò fino ai giorni nostri come da progetto originale.
Se qualcuno è ancora vivo e ha voglia/tempo di farmi sapere cosa ne pensa (la cosa che mi preoccupa è che si veda una netta differenza di stile fra questo capitolo e quelli di anni fa) le recensioni sono super gradite!
A presto (giuro) 

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