KlainestoryinNewYorkCity

di ClodiaSpirit_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due. ***
Capitolo 3: *** Capitolo Tre. ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quattro. ***
Capitolo 5: *** Capitolo Cinque. ***
Capitolo 6: *** Capitolo Sei. ***
Capitolo 7: *** Capitolo Sette. ***
Capitolo 8: *** Capitolo Otto. ***
Capitolo 9: *** Capitolo Nove. ***
Capitolo 10: *** Capitolo Dieci. ***
Capitolo 11: *** Capitolo Undici. ***
Capitolo 12: *** Capitolo Dodici. ***
Capitolo 13: *** Capitolo Tredici. ***
Capitolo 14: *** Capitolo Quattordici. ***
Capitolo 15: *** Capitolo Quindici. ***
Capitolo 16: *** Capitolo Sedici. ***
Capitolo 17: *** Capitolo Diciassette. ***
Capitolo 18: *** Capitolo Diciotto. ***
Capitolo 19: *** Capitolo Diciannove. ***



Capitolo 1
*** Capitolo Uno. ***


KlainestoryinNewYorkCity cap 1.


Kurt si trovava bene a NY ormai, si era ambientato, si trovava a suo agio con quella meravigliosa città piena di negozi, luci, coppiette mano nella mano, lo scintillante negozio Tiffany dove, passava ogni volta che andare a fare spese per i suoi vestiti alla moda e ristoranti assolutamente chic.
Era proprio come si ricordava.
Due anni fa, si trovava lì con i suoi amici del GleeClub per le Nazionali che sfortunatamente avevano perso non classificandosi nelle Top10.
Central Park era meravigliosa quasi quanto l'Empire State Bilding e ci era tornato subito dopo il diploma.
Dopo che, la NYADA non lo avevo accettato, aveva deciso lo stesso di andare a New York ed era deciso a realizzare almeno uno dei suoi sogni.
Uno, era quello di trasferirsi nella 'Grande Mela'.
E visto che oramai, il sogno della NYADA era andato a farsi benedire, aveva intenzione di passare il resto della sua vita lì.
Di recente, aveva rivisto Rachel che, non si era trovata molto bene senza il suo migliore amico gay a dargli consigli d'amore, di vestiti e con cui parlare di tutto come facevano quando, erano nel GleeClub in Ohio a Lima.
Erano davvero ottimi amici e si telefonavano sempre.
Si parlavano di tutti, lui, le chiedeva della Nyada, di come fosse trovarsi lì, se si era ambientata e se aveva più sentito Finn, dall'ultima volta che l'aveva lasciata per farle realizzare il suo sogno di Broadway.
Ma ovviamente, lei cambiava discorso e cominciava a chiedergli di lui e Blaine.
Kurt si sentiva quasi ogni sera con Blaine.
Aveva un appuntamento chiamata-skype il che, lo faceva molto ridere ma al tempo stesso, non vedeva l'ora di vedere il suo ragazzo e non vedeva l'ora di chiedergli tante cose e di sentire la sua voce.
Si chiamavano ogni giorno e ogni giorno, si scambiavano parole dolci e tenere ma, soprattutto, si dicevano l'un l'altro quanto si mancavano, quanto avevano voglia di vedersi e di riabbracciarsi.
Un'altro desiderio, era quello di vivere lì, a New York con Blaine.
Voleva svegliarsi ogni mattina con lui, voleva preparargli la colazione, voleva baciarlo con dolcezza appena svegliati, voleva assolutamente ed incondizionatamente dirgli mille volte al giorno che lo amava.
Preso dai suoi continui pensieri, Kurt decise di uscire.
Aprì la porta del suo appartamento, scese le scale e si ritrovò subito a camminare per le strade di NY.
Vide una caffetteria in lontananza e decise di fare colazione con un bel cappuccino con dei biscotti al cioccolato.
Mentre beveva il suo cappuccino, inviò un messaggio a Blaine :
'Ehi, buongiorno. Oggi è il grande giorno, come ti senti?
Non vedo l'ora di vederti amore mio.
Tra due ore prenderò l'aereo e sarò lì da te'
Eh sì, oggi Blaine si sarebbe diplomato.
Era passato un anno e sinceramente, non ricordava più l'ultima volta che aveva baciato il suo amore.
Appena Kurt finì di fare colazione, lasciò i soldi sul tavolino e si alzò molto velocemente.
Qualcosa gli era venuto in mente.
Aveva avuto una brillante idea.
Avrebbe voluto che il suo uomo, per il suo grande giorno, avrebbe dovuto indossare qualcosa di assolutamente magnifico.
A passo veloce, molto veloce, entrò in un negozio d'abbigliamento per uomini.
Vide ogni singola maglietta, pinocchietto e accessorio.
Ma quello che gli saltò subito all'occhio fu un bellissimo papillon rosso di raso (perfetto per lui)da abbinare alla sua toga e al suo cappello da diploma.
Kurt si affrettò alla cassa e la signora lo guardo sorridendo :
'Ha fatto un'ottima scelta. Non per essere impicciona ma, per chi è?'
Kurt esitò un secondo.
'Questa qui deve essere tutta matta.
Saranno anche fatti miei.
Uhm, okay.
Che ci sarà di male, nel dire che questo regalo è per l'uomo che amo?
Dai, non mi sembra così antipatica anzi sembra davvero gentile'
'E' per il mio ragazzo. Oggi si diploma, non ci vediamo da tanto'
'Oh, che cosa magnifica.
Sono sicura che gli piacerà tantissimo.
E' un ragazzo fortunato'
Alla commessa si illuminarono gli occhi sembrava che, non avesse mai avuto un ragazzo in vita sua.
Chissà, forse aspettava il principe azzurro da troppo tempo.
'Grazie.
E bhè, diciamo che,io sono stato fortunato ad averlo incontrato.
E' la mia vita.
Quanto pago?'
'No, no non si preoccupi.
Omaggio della casa'
Kurt strabuzzò gli occhi.
'No, guardi posso pagarlo sulserio io..'
Kurt non fece neanche in tempo a parlare che la commessa gli diede la busta regalo e gli fece l'occhiolino.
'Le ho detto che è gratis'
Sulla faccia di Kurt spuntò un sorriso metà dolce e metà stupito.
'Grazie mille, davvero'
'Si figuri'
Appena uscì dal negozio Kurt guardò l'orologio.
Erano le 8:00 in punto.
Tra un'ora sarebbe partito l'aereo.
Corse più in fretta che poteva.
Salì le scale, entrò in casa, prese le valigie, i biglietti e chiamò suo padre.
'Papà ciao.
Senti, sto per andare all'ereoporto.
Ho preso tutto, tu hai parlato con..?'
Kurt aveva organizzato tutto.
Blaine sarebbe rimasto a bocca aperta.
'Ehi ciao figliolo.
Okay, sì tranquillo.
Mi manchi, non vedo l'ora di vederti'
'Anch'io papà. Adesso scappo.
Ciao, ti voglio bene'
'Anche io, Kurt'
Uscìì, prese un taxi e arrivò all'ereoporto.
Aspetto un'ora per la chiamata dell'aereo delle 9:00 per Lima Hights-Ohio.
Era in anticipo ma, almeno, poteva mettersi seduto e farsi mille domande su come avrebbe reagito Blaine alla sorpresa.
Era troppo eccitato all'idea di rivedere l'uomo che amava e che non vedeva da tanto tempo.
Tremava, piangeva e sorrideva.
Pieno di pensieri, sentì vibrare il cellulare.
Oh, proprio quando pensi al tuo amore, lui ti chiama.
Era Blaine.
Kurt non aspettò un secondo e rispose.
'Ci-ciao'
Era preso dalle lacrime.
Cavolo, tra qualche ora lo avrebbe rivisto.
Era sopraffatto da mille emozioni in quel momento.
'Ehi, ciao amore. Ma, che c'è?
Perchè piangi è successo qualcosa..'
Non fece in tempo a finire la frase che..
'No, non vedo l'ora di riabbracciarti Blaine, tutto qui'
'Ooh, Kurt anche io.
Ma non piangere. Lo sai che se piangi, fai piangere pure me'
'Lo so ma, è più forte di me'
Kurt si morse le labbra.
'Kurt, tra qualche ora staremo di nuovo insieme.
Ehi, basta piangere.
Finalmente rivedrò il mio ragazzo dopo mesi e mesi di lontananza.
Mi *blaine sospirò dolcemente cercando di nascondere la tristezza* mi sei mancato troppo e.. non facevo che pensarti'
'Anche tu mi sei mancato.
Però, ti ritrovavo ogni notte nei miei sogni e..'
Blaine rise.
'Che c'è?'
'Niente e che, sei dolce.
Tanto dolce.
Io sognavo noi due ma, se sapessi cosa sognavo, mi cominceresti a dire tutte quelle cose come 'Oh mio dio, oh santo cielo' quindi, preferisco non parlare'
*Risero entrambi*
'Io ho sognato noi due che, ci baciavamo sotto la pioggia e..'
'Ti amo, Kurt'
Il tono di Blaine si era fatto tenero, come quello di un dolce bambino piccolo di cinque anni.
'Ti amo anch'io, Blaine.
E vedrai che sorpresa avrai fra poche ore'
*Sorrise e pensò a che espressione avrebbe dovuto assumere quando glielo avrebbe detto*
'Che-che sorpresa?'
'Non posso parlare, mi dispiace'
Kurt faceva il sostenuto, voleva farlo incuriosire e morire dalla voglia di saperlo e, ci stava riuscendo.
'Kurt ma non puoi dirmi una cosa e poi..'
Proprio in quel momento,si sentì la voce della signorina *Volo per Lima Hights-Ohio delle 9:00. I passeggeri si avvicinino a fare il cheek-in*
'Devo andare se no, rischio di non vederti'
'Va bene, corri.
Comunque, questa me la segno Kurt.
Ti amo'
Kurt utilizzò un tono di voce scherzoso e si mise a ridere 'Oh, che paura.
Ti amo anch'io, a tra poco'
'Faresti meglio ad averne.
Ciao, Kurt'

 

 


Spero vi sia piaciuto.
Ovviamente, potete recensire o salvarlo nelle vostre 'storie da ricordare' se vi ha particolarmente colpito.
Accetto qualsiasi critica o consiglio, su avanti.
Kiss Clà.


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Capitolo 2
*** Capitolo Due. ***


KlainestoryinNewYorkCity cap 2.

Kurt fece il cheek-in, imbarcò le valigie, mostrò carta d'identità, passaporto e si diresse verso l'aereo con i biglietti in mano.
Appena il controllore ebbe staccato i biglietti, salì e fu preso da una specie di tick alle mani.
Non riusciva a non tremare o a non mangiarsi le unghia per l'emozione di vedere il suo ragazzo.
Durante tutto il viaggio pensò a come dirglielo e si fece tantissime domande su come Blaine avrebbe preso la sorpresa,se gli sarebbe piaciuta, se sarebbe rimasto deluso.
Pensò a tutte le espressioni possibili e immaginabili che avrebbe potuto mettere in mostra per dirglielo.
Eccitato, emozionato, calmo, dolce, sexy.
Sapeva solo che, quando avrebbe di nuovo rincontrato il suo sguardo, il suo cuore sarebbe esploso dalla gioia e dall'emozione.
Ma mentre stava fantasticando, la hostess gli si avvicinò e gli chiese se voleva prendere qualcosa dal carrello.
Kurt era troppo agitato per mangiare o bere ma, sicuramente sarebbe svenuto davanti a Blaine se non avrebbe mangiato qualcosa.
'NO, ASSOLUTAMENTE NO.
NON POSSO.
DEVO RIMANERE CALMO, CALMO KURT'
Cominciò a pensare.
'Oh, un caffè grazie'
La signorina glielo porse con molta accuratezza e gentilezza e lo ringraziò.
Appena Kurt vide quel caffè, fu attraversato da uno strano ma bellissimo dejavù.
Quel contenitore gli ricordava qualcosa.
Oh, ma certo.
Kurt iniziò a piangere per i ricordi.
Ormai non poteva più fermarsi o fermare le lacrime.
Sul contenitore del caffè c'era una piccola scritta e un immagine di un piccolo fagiolo 'Lima Bean' il che, lo riportava a quando prendeva il caffè con Blaine.
Era proprio lo stesso contenitore.
Si ricordò delle chiaccherate, risate e delle conversazioni con il suo ragazzo.
Quando gli prendeva la mano, lo baciava dolcemente e si scambiavano un 'ti amo' tra un sorso e l'altro.
Kurt prese la sua macchina, senza farsi vedere dalla hostess che oramai era passata più avanti per chiedere agli altri passeggeri se, volevano prendere qualcosa dal carrello.
Poi, prese una penna che teneva nella borsa a tracolla e ci scrisse la data del loro primo incontro, primo caffè e primo sguardo.
Erano passati tre anni, wow.
Come vola il tempo, eh?
Incise un piccolo cuoricino e scattò la foto levando il flash ovviamente.
Appena ebbe finito il caffè, conservò il contenitore cercando sempre di non farsi vedere.
Tutto filò liscio.
La hostess non vedendo bicchieri o contenitori di caffè passando fra i vari posti dei passeggieri, se ne tornò tranquilla a dare le spiegazioni su come salvarsi se l'aereo fosse precipitato.
Kurt ovviamente, prese l'mp3 e decise di ascoltare qualcosa di ben più rilassante e piacevole della terribile voce nasale della hostess.
Guardando il cielo Kurt pensava a Blaine e sicuramente, ascoltare i loro duetti sull'mp3 non faceva che aumentare la sua voglia di baciarlo e abbracciarlo appena lo avrebbe visto.
Quando ebbe finito di iniettarsi di zucchero e di immagini dolcissime di loro due insieme, Kurt si accorse che l'aereo stava atterrando.
Si levò le cuffiette dalle orecchie, poso l'mp3 e aspettò fremendo.
Okay, si mise a contare come quando si aspetta l'arrivo di un anno nuovo.
'Uh, ci siamo.
Okay 60, 59, 58, 57, 56, 55..

Spero vi sia piaciuto.
Ovviamente, potete recensire o salvarlo nelle vostre 'storie da ricordare' se vi ha particolarmente colpito.
Accetto qualsiasi critica o consiglio, su avanti.

Kiss.
Clà.

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Capitolo 3
*** Capitolo Tre. ***


 

 KlainestoryinNewYorkCity capitolo 3. 

 Kurt era appena sceso dall'aereo e si era recato all'areoporto di Lima.
Quanti ricordi quella città.
I suoi amici del Glee, il professor Will Schuester, la coach S. Silvester che sicuramente, non avrebbe mai smesso di chiamarlo 'porcellana', le canzoni, i duetti con Rachel, il suo primo incontro con Blaine alla Dalton e già da quel momento si era perdutamente innamorato di lui, gli usignoli.. cavolo, stava tornando
a casa.
Aveva appena preso le valigie e c'era suo padre ad aspettarlo.
Non appena Kurt vide suo padre, saltò dalla gioia e lo abbracciò più forte che poteva.
'Quanto mi sei mancato, figliolo.
Come stai, tutto bene?'
'Anche tu mi sei mancato tanto papà.
Ehi, sto.. sto bene, stai calmo non c'è bisogno che ti preoccupi così per me'
'Kurt, non ci vediamo da chissà quanto tempo e mi dici di non preoccuparmi?
Ma lo sai quanto stavo in pensiero per te?
Oltre le telefonate non potevo sentirti, vederti..
Carol credo che si sia stancata di, sentirmi dire ogni
santo giorno quanto mi mancavi, che sentivo la casa vuota senza mio figlio eppure, era sempre lì, pronta a
consolarmi.
Io,io ti..'
Burt iniziò a singhiozzare e Kurt lo abbracciò più forte di prima.
'Ti voglio bene anch'io papà'
Si sorrisero entrambi.
'Andiamo adesso, so che fremi dalla voglia di vedere il tuo ragazzo'
Kurt lo guardò in cagnesco.
'Co-come lo sai?'
'Kurt, sono tuo padre e capisco certe cose.
Te lo si legge in faccia e poi, le tue chiamate non
facevano che ricordarmelo, ne parlavi in continuazione'
A Burt scoppiò una piccola risata e guardò suo figlio
sorridendo.
Sulle labbra di Kurt spuntò un sorriso imbarazzato ma, anche molto dolce allo stesso tempo.
'Scu-scusa papà..'
'Non devi chiedermi scusa sono contento che, Blaine ti renda felice.Sta cominciando a piacermi quel ragazzo, eh sì'
Burt non riuscì a trattenere la risata e scoppiò in una fragorosa risata.
'Non ci provare papà, Blaine è mio' Lo guardò Kurt ridendo e facendo di 'no' con l'indice.
Entrambi si guardarono sorridendo.
'Ehi, scherzavo.
Io ho Carol, la amo più di ogni cosa e mi ha reso
l'uomo più felice del mondo.
Intendevo dire che, se Blaine ti rende così felice, io non posso che approvare.
Sta cominciando a piacermi davvero quel ragazzo insomma, guardati Kurt.
Stai fremendo dalla voglia di vederlo, hai un grande sorriso stampato sulla faccia e senzaltro, lui starà facendo lo stesso.
Hai gli occhi lucidi e questo vuol dire solo una cosa.
Lo ami.
Hai lo stesso sguardo di quando io, guardavo tua... tua madre'
Burt non riuscì a trattenere le lacrime e Kurt cominciò
a consolarlo 'Ehi papà, sono sicuro che, la mamma è fiera di te e che in questo momento, sta sorridendo vedendoti così felice e sapendo che Carol ti rende felice'
Kurt stava sorridendo tra le lacrime che gli rigavano la faccia , i suoi occhi color celeste angelo, erano diventati lucidi proprio quando suo padre, aveva nominato sua madre.
Gli mancava tantissimo ma, si doveva andare avanti e sicuramente lei, avrebbe avuto sempre un posto nel suo cuore.
Burt guardò il figlio e lo baciò sulla fronte 'Sì, ci sta sorridendo..adesso andiamo, devi raccontarmi un bel po' di cose'
Kurt e suo padre si avviarono verso la macchina e dopo aver depositato le valigie, si misero in viaggio per il liceo McKinley.
Dopo aver parlato un po' di NY, di come si era trovato e del suo lavoro, Kurt continuò il conto alla
rovescia.
Mancava veramente poco.
'54, 53, 52, 51, 50'
Forse il suo cuore sarebbe scoppiato da lì a poco.
'49, 48, 47 , 46 okay sto decidamente collassando ma, sto bene' cominciò a pensare Kurt.
Suo padre si voltò verso di lui e si mise a ridere.
'Stai-stai contando? AHAHAHAH'
'Zitto un po' papà così perdo il conto!'
Burt gli prese la mano e gli disse:
'Tranquillo, tra un po' lo vedrai'
Kurt lo guardò dolcemente e continuò:
'34, 33, 32, 31 Okay, stai calmo'
Questa volta stava parlando.
La sua testa era troppo piena di pensieri e tra qualche minuto sarebbe scoppiata.
Decise allora di abbinare ogni piccolo particolare di
Blaine ad ogni numero.
'30 I suoi bellissimi occhi, 29 il suo sorriso, 28 i suoi abbracci, 37 la sua dolcezza, 26 i suoi buffi papillon'
Bene, ora era ancora più ansioso.
'25 La sua voce, 24 i suoi capelli pieni di gel' a questa, gli scoppiò un sorriso.
'23 Il suo sguardo, 22 il suo corpo, 21 il suo prendermi le mani, 20 il suo farmi morire ogni volta che mi bacia, 19 il suo amore per me, 18 le sue coccole'
'Siamo quasi arrivati , Kurt'
'15, il suo 'ti amo' , 14 il suo 'sei l'amore della mia vita' '
Riusciva ad intravedere il liceo..fu sopraffatto dai ricordi.
'7 come prende il caffè, 6 il suo essere sexy, 5 i baci, 4 i suoi occhi sui miei'

 

 

3, 2, 1 Okay, siamo arrivati.
Prese il cellulare e inviò un messaggio al ragazzo che
amava con tutto il suo cuore:
'Sono pronto.
Non vedo l'ora di vederti e di baciarti.
Ti amo'
Kurt.

Spero vi sia piaciuto.
Ovviamente, potete recensire o salvarlo nelle vostre 'storie da ricordare' se vi ha particolarmente colpito.
Accetto qualsiasi critica o consiglio, su avanti.

Kiss.
Clà.

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Capitolo 4
*** Capitolo Quattro. ***


KlainestoryinNewYorkCity capitolo 4.

Kurt entrò e mentre camminava lungo il corridoio del Mckinley, nella sua mente cominciarono ad affiorare tante immagini, bellissimi ricordi di lui e i suoi amici del Glee.
Fu percorso da un brivido mentre pensava a quanto bella fosse stata la sua adolescenza a quanto, fosse stato bene in quella scuola nonostante i bulli e le prese in giro che aveva superato giorno dopo giorno, a quanto fosse diventato maturo e consapevole di essere gay, di essere se stesso e di andarne veramente fiero a quanto, avesse legato con Rachel, Mercedes, Finn, Sam, Tina e tutto il resto dei suoi amici importanti e speciali per lui, a quanto si fosse divertito in quegli anni.
Certo, non ci sono stati sempre momenti belli ma, anche in quelli tristi poteva sempre contare su Rachel e sul suo amore, Blaine.
Era stato lui a dargli il coraggio e a fargli forza ad affrontare quel bullo che, lo tormentava.
E giorno dopo giorno, vedendosi tutti i giorni..l'amore cresceva.
Fino a che, Blaine non si era dichiarato dicendo che si emozionava sentondolo cantare e baciandolo con tutto l'amore del mondo.
Bene, adesso le lacrime si erano ripresentate sul suo viso.
Era quasi arrivato al palco dell'auditorium.
Altri ricordi fantastici.
Lì, si era esibito per tre anni facendo uscire tutti i suoi sentimenti e ogni volta che ci saliva, aveva provato sempre un'emozione nuova e bellissima.
Ma l'emozione più grande era arrivata un anno fa, quando si era diplomato.
Blaine gli era stato sempre accanto anche in quel momento speciale.
E adesso, toccava a lui assistere alla consegna del diploma del suo bellissimo ragazzo che, non vedeva da mesi e che non vedeva l'ora di stringere.
Lui e Blaine si pensavano tutti i giorni, si chiamavano e si sentivano su skype tutti i giorni, non avevano fatto altro negli ultimi mesi.
Erano stati vicini anche quando erano a chilometri di distanza l'uno dall'altro, si dicevano mille volte al giorno 'Ti amo' e 'Mi manchi'.
Finalmente, si sarebbero rivisti.
Quasi non ci credeva.
Kurt cominciò a tremare, era peggio di prima.
Entrò e trovò tantissimi genitori con le lacrime agli occhi e tutti i suoi amici del Glee pronti a sostenere tutti i loro altri compagni che, ancora, dovevano frequentare un'altro anno e che, adesso si stavano diplomando.
Dopo aver salutato tutti, si avvicinò per guardare meglio e un sorriso spuntò sulla sua faccia.
Eccolo lì, più bello che mai, il suo ragazzo.
Non appena lo vide, il suo cuore cominciò a battere a mille
.
La Pillsbury annunciava sorridente uno ad uno i nomi dei diplomandi consegnando loro i diplomi.
''Blaine Anderson''
Kurt cacciò un urlo e applaudì.
Quando Blaine prese il diploma, si emozionò e.. si girò e i suoi occhi si incontrarono con quelli di Kurt.
Si sorrisero e avevano entrambi gli occhi lucidi.
''Congratulazioni!''

''Grazie'' disse Blaine ancora con un grande sorriso sulla faccia dopo aver rivisto il suo ragazzo.
Dopo, tutti i diplomandi lanciarono i loro cappelli in aria euforicamente.
Kurt ripercorse quella scena..era un dejavù per lui ma stavolta, era molto più importante perchè, avrebbe realizzato il suo secondo sogno, quello di andare a vivere a NY con Blaine.
Stava fremendo, non ce la faceva più quando ad un tratto.. vide Blaine scendere dal palco e andare verso di lui.
Kurt prese la rincorsa e lo abbracciò quasi da non farlo respirare.
''Ciao, amore mio. Non sai quanto mi sei mancato!'' disse Blaine con le lacrime agli occhi.
Kurt sciolse teneramente l'abbraccio e guardandolo nello stesso modo gli disse:
''Anche tu, Blaine.''
Si avvicinò alle sue labbra mettendo le braccia intorno al suo collo e lo baciò.
Blaine mise dolcemente le sue mani sulle sue guance e cominciò a baciarlo..sentiva le sue calde labbra sulle sue e sentiva tutto l'amore che provava per lui.
I loro cuori battevano velocissimi all'unisono.
Oramai erano una cosa sola.
Kurt si staccò dalle labbra di Blaine e in meno di un secondo cominciarono a guardarsi negli occhi.
''Kurt, ti amo e non sai quanto..quanto sono felice che sei qui, con me..'' lo guardò teneramente.
''Io non ce la facevo più, ero troppo agitato e emozionato all'idea di rivederti.
Mi sei mancato troppo e non facevo che pensarti.''
Blaine gli prese le mani sorridendo con gli occhi che gli brillavano.
''Ehi, ho una sorpresa per te.''
Kurt tirò dalla borsa a tracolla un sacchetto molto chic con un bellissimo fiocco dorato.
''E' per te.'' Kurt gli sorrise.
''Oh, Kurt non dovevi, grazie!'' Blaine ormai era in lacrime di felicità.
''Credo ti piacerà è un..''
''Un papillon, è...'' sospiro e poi riprese a parlare ''E' bellissimo, Kurt.''
Blaine non aspettò un altro secondo e lo baciò.
''Sono.. sono contento che ti piaccia.''
Kurt sorrise e lo guardò negli occhi.
''Se mi piace? E' bellissimo, perfetto. Tu sei perfetto. Era..era questa la sorpresa di cui mi parlavi al telefono?''
''No ma, non preoccuparti tra poco saprai cos'è.''
Blaine guardò Kurt stranito ma anche eccitato.


Spero vi sia piaciuto.
Ovviamente, potete recensire o salvarlo nelle vostre 'storie da ricordare' se vi ha particolarmente colpito.
Accetto qualsiasi critica o consiglio, su avanti.


Kiss Clà.

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Capitolo 5
*** Capitolo Cinque. ***


KlainestoryinNewYorkCity capitolo 5.

Kurt stava salutando suo padre e tutti i suoi amici del Glee e ovviamente Blaine stava facendo lo stesso. Dopo aver salutato i suoi genitori, si avvicinò a Kurt con un'espressione stranita. Non sapeva cosa stava succedendo,cosa stesse architettando per loro due ed era piuttosto curioso. Si avviarono mano nella mano verso l'entrata del Mckinley e si fermarono un attimo.
''Kurt dove..dove mi stai portando?''
''Volevo ancora mantenere la sorpresa ma, se proprio non resisti..''
''E' da due ore che aspetto e mi immagino qualsiasi cosa, è da due ore che fremo e mi faccio mille fantasie. Per favore, dimmelo dai''
Blaine fece gli occhi da cucciolo e il labbruccio sapendo che, Kurt non poteva resistergli quando faceva così.
''Mmmmh, voglio tenerti ancora un po' sulle spine. Credi di potercela fare ad aspettare un'altro po'?''
''Okay ma, voglio ancora giocarmi il Jolly..''
''Qu-quale Jolly?''
Kurt non fece in tempo a finire la frase che, Blaine lo stava già baciando..un bacio che durò almeno tre minuti.
Si vedeva che, Blaine fosse già in astinenza dopo l'ultimo di qualche ora fa.
''Così mi fai morire, Blaine..'' disse Kurt ad appena cinque centimetri dalla sua bocca guardandolo dolcemente. Quel bacio l'aveva lasciato senza fiato.
''Allora *disse blaine curioso* me lo vuoi dire?'' ''No.'' *assunse un'aria da giocherellone ed entrambi risero* devi aspettare ancora per poco, tranquillo.''
Kurt gli prese le mani e lo baciò per qualche secondo.
''Andiamo adesso o faremo tardi.''
Andarono verso l'auto diretti verso l'areoporto di Lima Hights. Durante tutto il viaggio Kurt dovette accendere la radio per non sentire le mille domande di Blaine. Appena arrivarono, Kurt scese e aprì il portabagagli. Blaine rimase a bocca aperta, era meravigliato. Sorridendo disse: ''Stiamo partendo?'' ''Si'
Erano già dentro l'areoporto e Kurt aveva già i biglietti per NY in mano.
''I miei genitori lo sapevano, non è così?'' ''Sì, ho detto a mio padre di dirgli tutto'' ''E.. hai organizzato tutto tu?'' ''Diciamo di si. Ti porto a New York con me, Blaine *sorrise nervoso* però non mi va di.. di costringerti se non vuoi..'' ''Certo che ho voglia di venire con te, Kurt.'' Sul viso di Blaine spuntò un grandissimo sorriso.
''Non voglio stare lontano dal mio ragazzo un'altro secondo. Io verrò con te che tu lo voglia o no.''
Adesso anche Kurt stava sorridendo.
''Oh, non hai altra scelta'' rise. ''Meno male perchè, è da ieri che mi tormento su come avresti preso questa *sospirò* notizia e..''
''E' una bellissima sorpresa Kurt *occhi lucidi in arrivo* sulserio. Non..non potevi farmene una migliore. Se è veramente quello che vuoi..''
''Sì, voglio vivere con il mio ragazzo a NY e spero che, un giorno diventi mio marito.'' adesso anche lui aveva gli occhi lucidi.
''Oh, Kurt vieni qui!'' Mise le labbra sulle sue e lo baciò.
''Io..io non mi merito tutto questo è..è troppo. Tu lo sei''
''Aaaaah, smettila. Non voglio neanche sentirle certe cose, tu meriti questo e molto altro.''
''Ti amo da morire'' 'Ti amo anch'io''
Si avviarono a fare il cheek-in, imbaracarono le valigie e aspettarono seduti la chiamata per New York.
''Noi due a NY ancora non mi sembra vero'' ''Bhè, credici perchè non è un sogno'' ''E poi, oltre a essere una bellissima città, ha anche degli ottimi ospedali..'' Kurt lo guardò stranito ma poi capì. ''Aspetta un secondo..oh mio dio. Vuoi fare il dottore?'' ''Sì, Kurt. Il pediatra per l'esattezza. In questo ultimo anno, ho seguito dei corsi di medicina, fatto dei test, degli esami e riuscivo a coordinare il tutto con il Glee club..'' ''Sono così felice per te, Blaine!'' lo abbracciò saltandogli addosso.
''Davvero? Pensavo che..''
''Ehi, certo, sarò geloso di tutte quelle donne e uomini che guarderanno il mio bellissimo ragazzo ma, se è quello che voi fare e ti rende felice..bhè, rende felice anche me.''
''E io allora, che dovrei dire? *scoppiò in una risata fragorosa* Il mio ragazzo fa il modello e viene guardato tantissime volte da ragazzi con cui fa i servizi fotografici.
Anche io sono geloso.'' Blaine mise una specie di broncio che non riuscì a mantenere.
''Oh, sono carini sì'' *rise* Blaine lo guardò con una smorfia.
''Ma, non sono perfetti come il mio ragazzo''
Kurt arrossì. Blaine si intenerì sentendo quelle parole dette con tanta dolcezza.
''Kurt, io..io non sono perfetto. Tu lo sei''
''Oh, sì che lo sei''
''No, tu''
''Invece sì''
''No, credimi tu lo sei davvero e non provare a dire il contrario se no, mi fiondo di nuovo sulle tue labbra.''
Si guardarono teneramente e si presero le mani.
''Ottima idea.'' Blaine rise e si avvicinò al suo viso.
Questa volta si guardarono per qualche secondo prima di baciarsi. Occhi negli occhi. C'era poco da fare, si amavano ed erano innamorati l'uno dell'altro.


Spero vi sia piaciuto. Ovviamente, potete recensire o salvarlo nelle vostre 'storie da ricordare' se vi ha particolarmente colpito.
Accetto qualsiasi critica o consiglio, su avanti.
Kiss. Clà.

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Capitolo 6
*** Capitolo Sei. ***


Klaine story in NewYorkCity capitolo 6

Ad interrompere quel bellissimo momento, fu la voce della signorina che annunciava il volo di mezzogiorno per New York.
''Ma un po' zitta questa qui no, eh?''
Kurt rise.
''Blaine, andiamo,''
Si presero mano nella mano e si diressero verso l'aereo. Appena il controllore staccò i biglietti, salirono e si sedettero sui primi posti che trovarono. Volevano un po' di privacy e quindi, si sedettero il più lontano possibile dagli altri passeggeri. Kurt era vicino al finestrino e Blaine gli sedeva accanto. Si stavano guardando intensamente e Blaine aveva sempre il sorriso sulla faccia. Quando l'aereo decollò iniziarono a parlare.
''Scusa se, in tutto questo trambusto e sorprese non mi sono congratulato con te..lo faccio adesso. Congratulazioni, amore mio.''
''Non devi scusarti davvero. Non è niente di così importante..''
''Invece sì. E' stato importante quanto il mio, Blaine anzi, ancora di più visto che adesso il mio sogno di vivere con te, si realizza.''
''Oh, Kurt..così mi fai sciogliere.''
''E' la verità e poi, ci tengo a congratularmi. Sono così fiero di te.'' lo guardò con le lacrime agli occhi.
''Bhè.. *blaine arrossì* grazie.''
''Sono, sono così felice con te, qui, in questo momento Blaine.'' si fermò un momento per cercare di fermare le lacrime per l'emozione. '' A dire la verità, ho anche un po' di.. di paura..so che, siamo una coppia e vorrei andasse sempre così tra di noi.''
Blaine lo accarezzò piano e Kurt appoggiò la mano sulla sua.
''Ehi, anch'io sono felice e lo sarò per il resto della vita se starò con te. Avremmo tanti di questi momenti dolci e pieni di..''
''Amore l'uno per l'altro.''
Kurt stava per collassare.
''Sì, esatto e questo tuo piangere adesso, non fa che, dimostrarmi quanto tu ci tenga a me e quanto tu mi..''
''Ti amo, sì''
''Lo so, Kurt.''lo guardò teneramente.
''Posso finire, adesso?''
''Sì..''
''Grazie. Se avremo qualche discussione o problema, lo affronteremo insieme, okay? Sei..sei così dolce. L'uomo più dolce del mondo, il mio uomo, mio e di nessun'altro.''
A quelle parole Kurt arrossì e sorrise.
''Credi di morire di nuovo se ti bacio?''
Risero.
''Ci proverò ma, credo sarà impossibile.''
In un secondo le loro labbra si stavano già toccando.
''Oh mio dio, credo di non sapere più come si respira.''
Blaine guardava il suo ragazzo in tutta la sua bellezza e dolcezza e non riuscì a non ridere.
''Che scemo che sei, ti amo.'' gli occhi di Blaine si illuminarono. Kurt annuì ancora con le lacrime agli occhi. Durante tutto il viaggio parlavano di cosa avevano fatto in quei mesi, del Glee, di quanto si erano mancati e di quanto si fossero pensati. Kurt mostrò per fino il contenitore del caffè su cui aveva scritto al data del loro primo incontro. Blaine ovviamente volle aggiungere del suo.
''Vorrei esserci anch'io, se non ti dispiace.''
Aveva scritto: ''L'uomo che mi ha cambiato la vita'' si sentì un 'oooh' di sottofondo dalla bocca di Kurt.
''Tu mi vuoi proprio morto, eh sì'' Lo colse di sorpresa e lo baciò. Dopo quel bacio lungo e appassionato, Blaine si ritrovò stupito. ''Wow adesso sono io, quello che..che non riesce a respirare.'' Kurt rise e si guardarono sorridendo.


Spero vi sia piaciuto. Ovviamente, potete recensire o salvarlo nelle vostre 'storie da ricordare' se vi ha particolarmente colpito.
Accetto qualsiasi critica o consiglio, su avanti.
Kiss. Clà. 

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Capitolo 7
*** Capitolo Sette. ***


KlainestoryinNewYorkCity capitolo 7.

Erano quasi arrivati a NY ed entrambi non vedevano l'ora di vivere giorno per giorno insieme. Le loro vite stavano per unirsi e per diventare qualcosa di molto più speciale. Appena l'aereo atterrò, scesero e si avviarono verso l'aereoporto di NY.
''Ci siamo''
''Eh sì'' Blaine gli prese la mano.
Con le valigie in mano, decisero di prendere un taxi per fare prima.
''Fifth Avenue, grazie.'' disse Kurt gentilmente.
Il tassista senza farselo ripetere due volte, schiacciò sull'accelleratore e aprì il finestrino.
Blaine guardò Kurt sorridendo.
Era emozionato.
''E'..è un sogno, Kurt.''
'Il nostro' gli sorrise tenendo a stento le lacrime per la felicità.
Sentirono entrambi il fragore di quella città bellissima, romantica e rumorosa.
Kurt aprì il finestrino e ne approfittò per scattare qualche foto.
Quel tramonto era qualcosa di indescrivibile.
Blaine gli si avvicinò piano e Kurt girandosi di scattò lo baciò dolcemente.
''E' bellissimo, davvero.''
'E ancora non hai visto niente' adesso era Kurt a tenergli la mano.
Si guardarono e si scambiarono dei dolci sorrisi pieni di amore.
I loro occhi erano vicinissimi.
Potevano leggere tutte le emozioni che stavano provando in quel preciso istante.
''Siamo arrivati'' disse il tassista.
''Oh, quanto le devo?''
''Niente signore.''
Blaine e Kurt si girarono di scatto guardandosi stupiti, increduli.
Blaine allora, guardò meglio il tassista dallo specchietto retrovisore.
Stava..stava piangendo?
Blaine si bloccò un attimo. Si era intenerito vedendo quella scena di loro due oppure, era stato lasciato qualche giorno prima dalla moglie e vedendo tutto quell'amore tra loro due, gliela aveva fatta ricordare?
''Non ce ne bisogno, davvero.'' il tassista sorrise voltandosi verso loro due.
Oh, sicuramente la prima opzione.
Adesso Blaine, ne era convinto.
''Ok, gr-grazie mille.'' Kurt rispose al suo sorriso con un'altro.
''Non ce di che.''
Scesero e si guardarono ridendo.
''Secondo te, perchè non mi ha fatto..''
''Oh Kurt, ti prego *blaine gli teneva la mano e si girò verso di lui per guardarlo* non dirmi che..''
''Che, che c'è?''
''Non vedevi come ci guardava?''
Kurt strabuzzò gli occhi.
''Era..era un pedofilo?''
Blaine scoppiò a ridere.
''Ehi *kurt lo guardò serio* aveva su per giù una quarantina di anni e..''
Blaine lo guardava ancora ridendo.
''Che scemo che sei, Kurt *blaine aggiunse un tono tenero* Non hai visto come ci guardava? Siamo bellissimi e dolcissimi e credo che *sorrise* bhè,credo che quella scena lo abbia intenerito.''
Blaine aveva gli occhi lucidi mentre diceva quelle parole.
'ìCredo di sì. Credo abbia notato che, che ci amiamo tanto.''
Kurt lo guardò Blaine in tutto il suo splendore.
Si tenevano ancora per mano dolcemente e camminavano innamorati lungo le vie di NY.
''Dovremmo essere quasi arrivati..''
Girarono l'angolo e arrivarono.
''Spero *sospirò* spero ti piaccia''
''Mi piace tutto se.. se lo faccio stando insieme a te, Kurt.''
Blaine lo baciò poggiando le sue mani sul suo viso e Kurt rimase in trans per qualche secondo.
Blaine rise :
''Cominciamo bene.''
Kurt si riprese e stringendogli la mano ancora più forte di prima, entrò.

 

''Ciao Terry''
''Salve Kurt''
Terry era la signora della holl dell'appartamento che, riceveva le chiamate dei clienti e provvedeva a farli stare bene e a non fargli mancare niente.
Era una ragazza dolce e carina. Aveva solo un difetto.Era single, da troppo tempo e aspettava il principe azzurro, l'uomo perfetto.
Appena Kurt le aveva parlato di Blaine, le si erano illuminati gli occhi e si era rattristata rendendosi conto che, non avrebbe mai trovato nessuno di così dolce, amorevole e perfetto.
''Oh, quante volte ti devo dire di darmi del tu, Terry?!''
''Oh, scusami Kurt.''
Guardò un attimo Blaine e glielo presentò.
''Comunque, lui è Blaine il mio.. il mio ragazzo.''
''Piacere Blaine'' si avvicinò per stringerle la mano.
''Il piacere e tutto mio, sono Terry.''
Terry guardò meglio Blaine e :
'ìVedo che non mentivi sul fatto che era davvero un bel ragazzo, Kurt.''
Kurt sorrise imbarazzato e Blaine lo guardò teneramente.
'ìSiete belissimi, sulserio. Perfetti'' Terry era già in lacrime.
''Scusate e che.. siete troppo teneri. Non vi preoccupate, ora la smetto.''
''Terry, ti ringraziamo davvero tanto ma, adesso basta piangere, okay? Dai sù, fai un bel sorriso.''
Terry accettò il consiglio e sul suo viso si affacciò un bellissimo sorriso.
''Quasi dimenticavo, ecco le chiavi.''
''Grazie Terry, buona giornata.''
''Anche a voi.''

 

Spero vi sia piaciuto.
Ovviamente, potete recensire o salvarlo nelle vostre 'storie da ricordare' se vi ha particolarmente colpito.
Accetto qualsiasi critica o consiglio, su avanti.

Kiss.
Clà.

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Capitolo 8
*** Capitolo Otto. ***


KlainestoryinNewYorkCity capitolo 8.

Kurt e Blaine salirono le scale e arrivarono.
''Primo piano. Era il più carino, perciò...''
Infilò la chiave nella serratura, aprì la porta ed entrarono. Appena entrati a destra, c'era una bellissima cucina bianca con intarsi in legno e un tavolo vicino. A sinistra un appendi cappotti e sciarpe. Andando avanti, un bel caminetto von una tv quaranta pollici sopra un mobiletto e un letto matrimoniale stupendo con lenzuola rosa antico. Affianco al letto, due comodini con due bajour sopra e un grande cassettone per i vestiti. Di fronte, due porte dove vi erano i bagni. Uno color crema e bruno con una doccia molto ampia e spaziosa, un lavandino con delle cose appoggiate sopra (spazzolini, sapone, creme...) e un gabinetto. L'altra porta, era comunicante con il bagno. Lì vi era un bagno più piccolo ma carino.
Kurt si voltò verso Blaine: ''Ti-ti piace?''
Blaine si stava ancora guardando attorno meravigliato.
''Kurt è.. *sospirò facendo un sorrisetto* è perfetto.''
Kurt gli sorrise, si avvicinò verso la cucina.
''Oddio, che ore sono?'' Kurt si voltò verso la sveglia sul comodino ma, non riuscì a leggere bene i numeri.
''Sono le sette, Kurt.''
Kurt fece una smorfia.
''Di-di già?''
Blaine lo guardò ridendo.
''Kurt, ci siamo messi a parlare, ci siamo coccolati tutto il tempo *kurt non potè non ridere a queste parole* ci siamo presi un po' di tempo per arrivare.. eh sì.''
''Hai ragione, hai fame? Dopo tutte queste ore senza aver messo niente sotto i denti, starai morendo..''
''No, non ho fame. Sono ancora incredulo di essere qui, con il ragazzo che amo e che non vedevo da chissà quanto tempo.'' Blaine sorrise dolcemente e Kurt gli si avvicinò e con le mani sul suo viso, gli diede un piccolo bacio.
''No, davvero se vuoi..''
Kurt era ritornato in cucina.
''Sulserio Kurt.''
Sobbalzò quando sentì le mani di Blaine sui suoi fianchi e le sue labbra. Blaine iniziò a baciarlo sul collo.
''Blaine che stai, che stai facen..''
Kurt non riuscì neanche a finire la frase..sarebbe morto da lì a poco.
''Secondo te?'' la voce di Blaine era diventata seducente e sexy in soli cinque secondi.
''Mamma come sei sexy, Kurt.''
Kurt si girò verso di lui, guardandolo.
''Blaine, aspetta..'' disse dolcemente ''Devo andare un attimo in bagno.. poi..'' gli sussurrò all'orecchio ''puoi salirmi di sopra e baciarmi quanto vuoi.'' *voce sexy*
Blaine lo guardò e sembrava che stesse dicendo '
'Voglio fare l'amore con te, ora!'' ma in realtà, disse : ''Okay, sbrigati però.''
Kurt corse in bagno. Era agitato, eccitato, emozionato e voleva rendere quella serata indimenticabile. Blaine intanto, decise di andarsi a fare una doccia nell'altro bagno.
''Okay, okay stai calmo!'' si ripeteva. Stava parlando tra sè e sè. Tremava ed era eccitato all'idea. Blaine era appena uscito dalla doccia quando, da sotto la porta del bagno, uscì un bigliettino.
Blaine si chinò a terra e lo lesse: ''Ti aspetto nudo vicino alla camera da letto. Sono pronto. Ti amo.'' Sulla faccia di Blaine spuntò un sorriso. Kurt si tolse i vestiti e si guardò allo specchio: ''Okay, sono pronto. Ce la puoi fare Kurt.'' uscì dal bagno fremendo.
Blaine si asciugò, posò l'accappatoio sopra l'attacapanni vicino alla doccia e uscendo vide Kurt. Lo guardò per bene, eccitandosi ancora di più.
''Sei..sei bellissimo.''
''Mai quanto te.'' adesso entrambi, avevano quella voce sexy e suadente. Blaine lo baciò freneticamente e mise le mani sui suoi fianchi. Kurt mise le sue braccia intorno al suo collo e non seppe resistergli. Blaine riprese a baciarlo sul collo e Kurt cominciò ad eccitarsi, mise le mani sui suoi fianchi e appena ne ebbe di nuovo la possibilità lo baciò. Blaine ricambiò con un bacio ancora più appassionato e aggressivo. Kurt non sapendo più resistere, saltandogli addosso, si avvinghiò a lui. Blaine sfiorandogli la schiena, scese giù e lo prese tenendogli le gambe che ora, erano intorno al suo corpo. Kurt mise le mani sul suo viso e lo baciò. Quel bacio fù un misto di passione, amore e aggressività. Era avvinghiato a lui. Cavolo, quanto era bello. Blaine lo sbattè lo sbatte aggressivamente contro il muro mettendo le mani contro come se, volesse intrappolarlo. E ormai, chi scappava più? Continuarono a baciarsi e le mani di Kurt scesero ancora di più. Blaine tenendolo ancora più stretto a sè, lo buttò sul letto e gli salì di sopra come un leone sulla sua preda. Kurt rimise le mani sulle sue guance e lo baciò freneticamente. Blaine allungò le mani lungo il suo fondoschiena e ricominciò a baciarlo sul collo.
''Oddio *kurt oramai era al limite dell'eccitazione* così mi fai morire, Blaine.''
Blaine lo guardò negli occhi e lo baciò.
''Sei così... così sexy, Kurt. Non riesco a resisterti. Ti voglio, ti desidero.'' blaine riassunse lo scopasguardo di prima. Kurt si avvinghiò di nuovo a lui e guardandolo desideroso gli disse: ''Anche io Blaine, anche io.'' Lo strinse a sè tanto da sentire il suo bellissimo corpo caldo.
''A quest'ora la coppia di sopra, dovrebbe iniziare. Non sai che rumori..ogni *era ancora eccitato mentre lo diceva, blaine lo stava baciando ancora sul collo e stava scendendo con le mani* ogni s-sera..'' si sentì un 'ooh' dalla bocca di Kurt. Blaine si avvicinò ancora di più e mordendogli l'orecchio gli sussurrò: ''Vediamo se riusciamo a fare più rumore di loro.'' ecco di nuovo il tono sexy e lo sguardo ''sei tanto sesso, facciamolo''. Kurt lo guardò intensamente e lo baciò. Lo baciò e ribaciò. Gli sussurrò: 'Per me va bene' si avvicinò e gli morse le labbra. Poi, si attaccò al suo collo. Toccava anche a lui. Lo baciò dolcemente e sensualmente. Dalla bocca di entrambi uscirono rumori di eccitamento.
''Oddio mio, Kurt così...oddio!'' Blaine si stava eccitando allora, Kurt allungò le mani lungo il suo corpo arrivando al fondoschiena. Blaine lo guardò e baciandolo gli salì di sopra, prese la sua gamba e salendo sù all'inizio del ginocchio, se l'avvinghiò al corpo. Entrambi avevano un corpo fatto a posta per essere toccato. Mentre continuavano a baciarsi, ebbe l'idea di giocare anche più pericolosamente. Staccò le sue labbra da quelle di Kurt e cominciò a baciarlo lungo il corpo arrivando fino in fondo.
''Tu mi.. mi vuoi morto.''
Blaine rise e salendo sù verso di lui: ''No, se mai sei tu, che mi vuoi morto. Sei troppo eccitante.''
Kurt rise e incontrò il suo sguardo. Tra tanti baci, si guardaono intensamente facendosi naso, naso e dicendosi: ''Ti amo, Blaine.'' ''Ti amo anch'io, Kurt.''


Spero vi sia piaciuto. Ovviamente, potete recensire o salvarlo nelle vostre 'storie da ricordare' se vi ha particolarmente colpito. Accetto qualsiasi critica o consiglio, su avanti. Kiss. Clà.

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Capitolo 9
*** Capitolo Nove. ***


KlainestoryinNewYorkCity capitolo 9.

Si addormentarono abbracciati.
Era una bellissima visione, davvero.
Kurt dormiva beato con una mano sotto il cuscino e Blaine gli dormiva accanto abbracciandolo dolcemente per i fianchi.
I raggi del sole riflessi dalla finestra, illuminarono i loro bellissimi volti, sembrava la scena di un film americano, due persone fatte l’uno per l’altra che, si svegliano al mattino ancora più innamorate di  prima.
Erano illuminati da quella luce chiara mattutina che schiarì tutta quanta la stanza rendondola speciale e magica al tempo stesso. Ogni piccola cosa fu illuminata e diventò più bella.
Blaine aprì gli occhi e assistette a quel panorama.
Il sole gli illuminava il viso e descriveva minuziosamente ogni minimo particolare.
Senza fare tanti sforzi, voltò un po’ il collo verso Kurt e cingendolo ancora per i fianchi, lo baciò sul collo e guardandolo sorridendo, gli diede il buongiorno.
''Buongiorno, amore mio.''
Kurt si voltò piano e assunse un sorriso. Aveva ancora gli occhi socchiusi per via del sonno ma, riuscì subito a percepire che sulla faccia di Blaine era apparso un grandissimo sorriso. Riaprì gli occhi e lo abbracciò amorevolmente.
‘'Buongiono anche a te.'' si staccò dall’abbraccio e prendendogli il viso tra le mani, lo guardò negli occhi.
Quando i loro occhi si incontrarono non potè che scattare istintivamente un baciò.
Blaine continuò a baciarlo e le loro bocche continuarono a incontrarsi.
Kurt si staccò dolcemente mettendogli le braccia intorno al collo.
''Non dovremmo stare tutto il giorno a letto anche se, l’idea mi alletta molto.'' aveva una faccia maliziosa e un sorrisetto quasi innocente.
Blaine rise.
''Dai Kurt, è ancora presto e ci vuole ancora un’ora prima che tu vada a lavoro..''
''Sì, ma Bla-blai..''
Non gli fece finire la frase che, agì d’istinto e lo baciò.
Blaine andava sempre più deciso, gli cingeva i fianchi e lo accarezzava.
Kurt si era lasciato andare e per un attimo, fu tentanto di toccarlo di nuovo come aveva fatto quella bellissima notte che avevano passato insieme.
Blaine si staccò un secondo e cominciò a sussurargli all’orecchio.
''Kurt, sii te stesso. Non aver paura, dai.'' lo guardò intensamente e poi lo baciò con più convisione di prima.
Kurt prese coraggio e non esitò un istante che, le sue mani scesero sui suoi fianchi.
Prendendoci  gusto, iniziò anche a toccargli il sedere.
''Ecco, così.'' blaine riprese a baciarlo.
Kurt con lo sguardo sbirciò l’orologio e malvolentieri si staccò dal bacio.
Riguardò l’orologio e sorrise.
''Bla-blaine.''
Blaine lo baciò di nuovo.
Appena ebbe finito di baciarlo, lo fissò.
''Che, che c’è?''
''Mi dispiace deluderti ma..*rideva* tra venti minuti devo andare a lavoro.''
Blaine lo guardò o per meglio dire, puntava alle sue labbra.
''Non..non ci andare, prenditi un giorno di vacanza.''
Si riattaccò alle sue labbra e Kurt provò in tutti i modi a staccarsi ma, ogni tentativo fu inutile perché Blaine non gliela dava vinta e sicuramente,  non lo avrebbe fatto uscire di casa per nessuna ragione al mondo, neanche per andare a fare la spesa.
Finalmente si staccò e Kurt trovò un modo per accontentarlo.
''Okay, posso dire al mio capo di ritardare un po.''
''Perfetto.'' la voce sexy era ricomparsa e si mise sdraiato con un braccia sulla nuca a guardarlo mentre telefonava.

Kurt compose il numero di Ryan e portò il cellulare all’orecchio.
''Pronto Ryan, sono Kurt.''
Dal telefono si sentì una voce amichevole, simpatica.
Era un uomo sulla trentina, abbastanza alto, magro, con ancora qualche capello biondo e con degli occhiali da vista che mettevano in evidenza gli occhi chiari.
''Oh, ciao Kurt.''
''Ehi, non è che per caso.. posso ritardare un po’ oggi?''
''Sì, certo ma, posso sapere il perché?''
La voce di Ryan si fece curiosa.
''Qualche giorno fa, ti ho parlato dell’arrivo del mio ragazzo, ri-ricordi?''
''Oh sì, che stupido!''
''Ecco, uuuuuh!'' dalla sua bocca uscì un gemito.
Blaine stava baciando e mordendo il suo collo e ovviamente, se la stava ridendo sotto i baffi. Lo stava facendo a posta.
''Scu-scusa Ryan e che..' sulla faccia di Kurt spuntò un grande imbarazzo.
Ryan rise ma si ricompose subito.
''Ho capito, Blaine è lì con te.Va bene, tranquillo. Ci vediamo dopo, ciao.''
''C-ciao.''
Kurt si voltà verso Blaine e lo guardò con uno sguardo omicida.
Blaine ancora con il sorriso sulla faccia disse:
''Che c’è? Che ho fatto di male?''
Rise di nuovo.
''Come se non lo sapessi!''
''Ehi Kurt, mi stavo solo divertendo un po’ e poi, non credo che tu opponessi resistenza quindi..'' rideva ancora.
''Sì,sì certo. Questa me la paghi!''
Kurt gli tirò un cuscino in faccia.
Blaine lo prese al volo e lo guardò sempre con lo stesso sorrisetto divertito.
''Ah sì? Oh, che paura e come credi di..''
Kurt lo baciò aggressivamente poi, gli morse le labbra. Blaine si staccò ridendo , si stava per alzare dal letto quando..
''Ehi, non ho ancora finito con te!''
Lo tirò per un braccio, lo strinse a sé e portò le sue labbra alle sue. Fu un bacio molto lungo. Si staccò divertito.
''Il resto questa sera.''
''Non vedo l’ora di ricevere la mia punizione, allora.''
Blaine lo guardava negli occhi.
''Che scemo!''
Entrambi ridevano.
''Vado a preparare la colazione'' gli diede un bacio a stampo e si alzò dal letto.
Blaine iniziò a fissarlo, gli piaceva quel che stava guardando.
''Hai davvero un bel sedere, Kurt.''
''Anche il tuo non è male.'' si fece una fragorosa risata.
''Vado a mettermi qualcosa addosso.''
''Non devi per forza, non mi dispiace vederti senza..''
''Ti conviene tacere se no, a letto senza cena questa sera!'' aveva assunto l’atteggiamento e il tono di una mamma che sgrida il figlio per qualcosa che ha combinato o detto.
''Agli ordini, Kurt!'' rispose ridendo.


Dopo aver messo un po’ in ordine tra le varie cose che era indeciso a mettersi per andare al lavoro, Kurt preparò i vestiti su una sedia e si mise una canottiera e un paio di mutande.
Appena uscì dal bagno, Blaine lo guardò attentamente.
''Uhm..stavi meglio prima.'' rise.
''Zitto..'' disse dolcemente avvicinandosi e dandogli un piccolo bacio.
''Mettiti qualcosa addosso anche tu.''
''E se io non lo facessi?''
''Bhè, ci sarebbero delle conseguenze..e non verresti con me al lavoro.''
Kurt lo guardò con il sorriso stampato sulla faccia.
''K-kurt, sulserio vuoi che venga con te?''
''Sì e poi, non dovevi consegnare i moduli? Il posto dove lavoro è vicino al migliore ospedale di tutta New York, almeno,c osì ho sentito dire.''
''S-sì ma..'' il tono di Blaine si fece triste.
''Ma cosa?''
''Ho lasciato i moduli a Lima e..''
Kurt sorrise.
''Kurt, perché..perchè stai sorridendo? Cosa stai cercando di dir..''
Blaine capì all’istante.
''Oh, Kurt non mi dire che..''
''Sì, quando ho organizzato questo viaggio per noi due, ho chiesto ai tuoi genitori di mettere tutto nelle tue valigie, tutto quanto. Tua madre mi ha parlato di alcuni moduli per quello che volevi fare da grande e così..''
''Kurt, sei un angelo!'' Blaine lo abbracciò forte, stringendolo a sé.
''Grazie, mi sorprendi sempre..''
''Per così poco?''
''Non è poco Kurt, significa tanto per me'' gli occhi di Blaine erano diventati lucidi.



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Kiss Clà.

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Capitolo 10
*** Capitolo Dieci. ***


 KlainestoryinNewYorkCity capitolo 10.

Kurt si staccò da quell'abbraccio e baciò Blaine sulla fronte, si diresse verso la cucina e cominciò
a preparare gli ingredienti.
Ormai, non aveva più bisogno del ricettario perchè, sapeva quella ricetta a memoria.
Aveva sempre avuto questa passione per la cucina, per lui era un po' come cantare, gli piaceva, lo emozionava.
Tutto era iniziato da bambino, all'età di ben nove anni.
Amava mescolare gli ingredienti, impastare, sporcarsi le mani ma soprattutto, amava l’espressione di suo padre alla vista di tutto quel disastro che aveva combinato: gusci d’uova dappertutto, mestoli sparsi qua e là,padelle, cassettoni della cucina aperti, pezzi di impasto attaccati ovunque e molto altro ancora.
Burt strabuzzava gli occhi quando vedeva quel macello ma, si ricomponeva subito sorridendogli e dandogli una mano a ripulire.
Padre e figlio che ridevano, parlavano, scherzavano e che si divertivano a tirarsi chili di farina addosso fino a sporcarsi completamente.
Ogni volta che, si metteva ai fornelli, Kurt pensava a quanto si divertivano insieme e a quanto suo padre fosse importante per lui.
Dopo la morte di sua madre, suo padre è stato il suo punto di riferimento più grande. L’ha accettato subito, l’ha sostenuto, appoggiato, ha creduto in lui e soprattutto non ha mai smesso un solo istante di fargli forza e di volergli bene.
Pensando ancora a quei momenti, prese un colino, un recipiente e una frusta e iniziò a setacciare la farina poi, aggiunse lo zucchero, il latte, il burro e il lievito. A parte, in una scodella montò gli albumi delle uova che aveva separato attentamente dalla chiara senza sporcare nulla.
Blaine intanto, si avvicinò al cassettone dove entrambi, tenevano i loro vestiti e scelse una canotta e un paio di boxer.
Kurt versò il composto nella padella e mentre aspettava che il pancake si dorasse da un lato, prese il cacao, del burro, due uova e un po’ di zucchero.
Con una mano girò il pancake per farlo girare dall’altro lato e con l’altra ruppe due uova servendosi dei tuorli e li versò in un’altra piccola scodella. Mise il primo pancake sul piatto,versò dell’altro composto sulla padella e con l’altra mano fece sciogliere il burro e mettendo questo, il cacao e lo zucchero nella stessa
scodella in cui aveva messo i tuorli, iniziò a mescolare il tutto con un cucchiaio di legno.
Appena ebbe finito, mise l’altro pancake sul piatto e continuò.
Blaine lo guardava stupito, quasi non ci credeva.
Tanta maestria e abilità, gli sembrava un giocoliere attraente di un circo.
Con fare molto scaltro e silenzioso, gli si avvicinò e gli cinse i fianchi. 
''Blaine così mi deconcentri..'' lo disse con un tono di voce allegro, stava ridendo.
La sua risata contagiò quella di Blaine e restò per qualche secondo a guardarlo.
Stava guardando il suo sorriso raggiante, i suoi lineamenti scolpiti e i suoi angelici occhi azzurri in cui chiunque, si sarebbe perso.
''E' quasi pronto, va a sederti.''
Sempre con le mani ai fornelli, si girò e gli diede un piccolo bacio sulle labbra.
''Agli ordini, signore!''
Blaine fece un grandissimo sorriso e Kurt scoppiò in una risata fragorosa.
Dopo aver pulito il cucchiaio, lo riutilizzò per versare il cioccolato sui due piatti dove adesso, c'era una fila di tre piani di pancakes caldi e gustosi. Per completare l’opera spolverò un po’ di zucchero a velo e voilà,la colazione è servita.
 ''Pancakes al cioccolato, la mia specialità, spero ti piacciano.''
Mise i due piatti a tavola e si sedette.
Quasi fatto a posta, presero contemporaneamente la forchetta e il coltello e incominciarono a mangiare.
Blaine ancora con il primo boccone in bocca disse:
'Kurt, sono davvero buonissimi.''
 ''Sono contento che ti piacciano.'' gli fece un piccolo sorriso.
Blaine gli prese la mano e stringendola forte lo guardò felice.
 ''E’..*sospiro* è una colazione perfetta, l’altra notte è stata perfetta..tu sei perfetto.'' i suoi occhi erano brillavano e seguivano lo sguardo di Kurt.
 ''No, tu lo sei e l’altra notte bhè..''
Kurt si fermò un attimo, abbassò lo sguardo, stava ripensando ancora alla scorsa notte e a quanto fosse stata magica per entrambi. Poi, alzò lo sguardo verso quello di Blaine e..con le guance arrossite continuò:
''L’altra notte è stata bellissima, una delle più belle della mia vita.''
Blaine si commosse, appoggiò la mano sul viso e assunse uno sguardo intenso.
''Quindi, che si fa oggi?''
Kurt mise un’altro boccone sotto ai denti.
''Usciamo. Destinazione per il miglior ospedale che c’è a NY dove potrai consegnare i moduli e poi, dritti a ‘Fashion Style’ che, è il posto dove lavoro.''
''Kurt, a…a proposito dei moduli, a me non sembra una buona idea ecco..''
''No, non ci pensare neanche. Tu consegnerai quei moduli, Blaine.''
''Ma se poi non mi accettano? Insomma, non posso esserne sicuro al cento per cento..''
Kurt lo guardò dolcemente e gli sfiorò una guancia.
''Ma certo che ti accetteranno, devono per forza. Tu hai le capacità giuste blaine e loro cercano proprio una persona così che, si dia da fare, che ami e che sappia fare il suo lavoro.''
 ''Ma kurt, io..''
 ''So che ce la puoi fare, hai ottime probabilità e poi, si deve pur tentare, no?''
Kurt gli fece un bel sorriso incoraggiante per rassicurarlo e ci riuscì.
 ''Okay, va bene.'' adesso sorrideva anche lui.
 ''Perfetto e mentre aspetterai la risposta per quel posto di lavoro che, sicuramente avrai, lavorerai con me.'' la sua voce si fece subito preoccupata.
''Ovvio solo se..solo se vuoi. I-io non ti costringerei mai a fare quello che non vuoi blaine, quindi se non vuoi per me va bene, non ce nessun problema..''
''Ehi, Kurt calmati'' lo guardò cercando di rassicurarlo ma, non bastò. Pensò a un modo che funzionasse per calmarlo, si avvicinò e mettendo le mani sul suo viso, lo baciò teneramente.
Fu un bacio molto dolce e intenso.

Blaine finì di baciarlo e restò fermo a guardarlo negli occhi.
''Va un po' meglio, ora?''
Kurt prese fiato e gli rispose ancora frastornato.
 ''S-sì, di..di che cosa stavamo parlando non..non ricordo.'' era fisso sulle sue labbra e Blaine ridendo, ritornò a sedersi prima che Kurt, potesse cominciare a piantarsi sulla sua bocca e a non fermarsi più.
''Del lavorare insieme, Kurt.'' rideva ancora.
''Ah sì, giusto.''
''Certo, perché no? E poi, dovrò pur far qualcosa insomma, non voglio stare chissà quanto tempo a fremere dall’ansia per la risposta a quel posto di lavoro.''
''Qu-quindi è un sì?''
 ''Sì'' Blaine mostrò un dolce sorriso.
Sulla faccia di Kurt spuntò un sorriso che nessuno, avrebbe potuto mai levargli.
''Evvai, che emozione!''
Blaine sorrise e aggiunse minaccioso: ''E poi, sarà anche un modo per tenere d’occhio il mio ragazzo.'' assunse uno sguardo possessivo ma, allo stesso tempo divertito.
Kurt si fece subito serio.
''E questo che vorrebbe dire?''
''Niente è che..'' blaine sospirò.
''Ehi, blaine lo sai che puoi dirmi tutto sù, dai.''
 ''Sarai costretto ogni giorno a vedere tanti bei ragazzi e...''
Kurt lo guardò assumendo la faccia di un tenero cucciolo bisognoso di amore, gli prese l’altra mano e se la portò al petto.Il suo cuore batteva fortissimo, preso dalle emozioni, dalla felicità di quel momento ma soprattutto, una cosa era certa, il suo cuore batteva così forte perché lo amava.
Lo amava più di ogni altra cosa al mondo, voleva vivere il resto della sua vita con lui, condividere ogni piccola cosa insieme, abbracciarlo e baciarlo ogni sera quando tornava dal lavoro, voleva sposarlo, voleva invecchiare insieme a lui.
‘Ma lo sai che amo solo te, Blaine'
Entrambi avevano le lacrime agli occhi, inteneriti e pieni di amore l’uno per l’altro.
'Lo so'

Spero vi sia piaciuto.
Ovviamente, potete recensire o salvarlo nelle vostre 'storie da ricordare' se vi ha particolarmente colpito.
Accetto qualsiasi critica o consiglio, su avanti.

Kiss.
Clà.

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Capitolo 11
*** Capitolo Undici. ***


Dedico questo capitolo a Giorgia, una ragazza speciale.
A lei che, è l'amore. A lei a cui, è piaciuta subito la mia storia anche se, io non la trovo cosìbella. A lei a cui, voglio tanto bene.
Inoltre, ci tenevo a ringraziare chi ha recensito lo scorso capitolo, grazie.
Grazie di cuore perchè, mi date la forza di continuare a scrivere questa storia.

 


KlainestoryinNewYorkCity capitolo 11.

Dopo aver finito la loro colazione, Kurt andò a lavare i piatti e Blaine gli diede una mano ad asciugarli.
Kurt prese un piatto e armato di spugna e detersivo specifico, aprì il rubinetto, sfregò per bene la spugna impregnata di detersivo contro il piatto e dopodiché lo sciaquò.
Appena poggiò il piatto, Blaine lo prese e con una pezza lo asciugò per bene, adottando un movimento fluido, seguendo la linea del piatto. Fece attenzione a non lasciare neanche una goccia d’acqua. Quando allungò la mano per posarlo, Kurt gliene passò un’altro e Blaine afferrandolo, eseguì di nuovo la stessa tecnica.
Dopo aver finito, entrambi aprirono il cassettone dove tenevano i vestiti.
Blaine scelse una camicia nera a maniche corte con un motivo a righe, un paio di pinocchietti rossi, bellissimo papillon giallo canarino con un motivo a pois bianchi e un paio di mocassini con dei calzini bianchi. Kurt invece, dispose tre indumenti diversi sul letto: una camicia celeste abbinata a dei bellissimi jeans firmati, una camicia bianca con un gilè nero e dei bellissimi pantaloni, anch’essi firmati e una camicia nera con dei pantaloni aderenti.
Scelse il secondo capo e aggiunse il suo paio preferito di scarponcini bianchi con lacci neri.
Blaine intanto, era andato in bagno e si trovava davanti allo specchio a cospargere i suoi capelli pieni di gel.
Kurt si vestì e seguendolo con lo sguardò, entrò in bagno.
Allungò una mano verso il lavandino e prese la scatoletta piena di quella roba gelatinosa.
 ''Ehi!''
Blaine si era girato di scatto e aveva uno sguardo sofferente come se, qualcuno gli avesse soffiato da sotto il naso
la cosa più preziosa al mondo.
 ''Blaine, dovresti metterla con tutto quel gel, tu sei bello così come sei, non hai bisogno di un chilo di quella
robaccia appiccicosa per essere attraente'' lo guardò facendogli un sorriso.
 ''Kurt ma, lo sai che sono inguardabile senza!'' la sua voce era sofferente.
 ''Non è vero. Tu sei bellissimo così come sei.''
Kurt si era avvicinato e mettendogli le braccia intorno al collo, ancora con la scatoletta del gel in mano, lo baciò appassionatamente. Blaine lo strinse sui fianchi e staccandosi lo guardò commosso.
 ''Davvero pensi che, anche con quei capelli, io stia bene?''
Kurt lo guardò sorridendo dolcemente.
 ''Oh, ma certo Blaine. Per me, staresti bene anche con i capelli rossi o blu!'' ad entrambi scoppiò una risata. ''Per me, saresti sempre e comunque bello..''
Blaine sorrise felicemente e guardando il suo bellissimo ragazzo ancora un po’, gli disse:
 ''Okay, va bene..'' sospirò e guardandolo negli occhi continuò ''Bhè..sappi che, anche se tu avessi i capelli viola o verdi, per me non ci sarebbe differenza. Mi piaceresti sempre e comunque Kurt perchè.. perchè ti amo'' si guardarono innamorati.
Kurt sfoggiò un'altro sorriso e gli mise una mano sulla spalla.
 ''Adesso andiamo, dai.''
Kurt posò la scatoletta, uscì dal bagno, prese la sua borsa a tracolla e infilò dentro i moduli di Blaine.
Aprì la porta e lo fece uscire per primo.
Appena furono tutti e due fuori, si presero mano per mano e scendendo, videro Terry che li salutava allegramente. Quella ragazza era la dolcezza fatta persona, eh già.
''Ciao ragazzi, passate una buona giornata.''
Si voltarono entrambi di scattò e facendole un grande sorriso le dissero:
 ''Buona giornata anche a te, Terry.''

Uscirono dall’appartamento ed eccoli mano nella mano per le vie rumorose e luminose di NY.
Camminavano felici e con il sorriso sulle labbra, altro che quelle coppiette newyorkesi, loro erano bellissimi e innamorati, gli facevano un baffo.
Per le strade sfrecciavano macchine e tanti taxi gialli pronti a ricevere nuove persone da accompagnare al lavoro o dall’altra parte della città e di solito, c’era chi arrivava in ritardo e correva a velocità supersonica per non farsi beccare dal proprio capo. Non importava se, la cravatta era striminzita o i capelli in aria come se avessero subito una scossa elettrica, si doveva arrivare puntuali specie per chi era il primo giorno di lavoro lì a New York ma questo, non era il caso di Kurt.
Si alzava puntuale ogni mattina alle sette, faceva colazione, si lavava i denti e sceglieva i capi più alla moda per andare al lavoro. Fin dal primo giorno, Kurt era sembrato un tipo sveglio, che amava il suo lavoro e che lo svolgeva al meglio e così, Ryan lo aveva visto, un ragazzo pieno di potenzialità, bello, carismatico ma soprattutto pieno di idee e di consigli da offrire a chi ne aveva bisogno.
Arrivarono davanti ad un grande edifico, era il miglior ospedale di New York, tutti ne parlavano bene ed il servizio era splendido.


Blaine fece un lungo respiro e tenendo forte la mano di Kurt, entrò dentro facendosi forza e coraggio.
Appena entrati, videro una grande sala d’attesa con delle pareti gialle, un tavolino con dei giornali sopra per i pazienti che aspettavano, delle comode sedie nere
in pelle e alla fine di una di esse una grande pianta. Alle pareti erano appesi quadri, manifesti e soprattutto dei riconoscimenti ad un certo Dottor. Rainberg.
Doveva essere un vecchio dottore con tanti anni di servizio perché, c’era una sua foto e a giudicare dai capelli e i baffi bianchi, non era molto giovane e data la data di nascita e quella finale, aveva lasciato quella clinica da molto tempo.
Più avanti, blaine riuscì a vedere una segretaria seduta alla scrivania che utilizzava un personal computer, molto indaffarata
e che, sicuramente non avrebbe dato retta a chi la disturbava chiedendogli delle informazioni.
Kurt lo incoraggiò rivolgendogli un sorriso speranzoso e pieno di sicurezza.
Blaine si avvicinò alla scrivania dove si trovava la signorina e si scrollò le spalle per rilassarsi.
''B-buongiorno, m-mi scusi…''
Assunse un tono di voce basso, imbarazzato e agitato, gli tremava la voce e anche le mani adesso.
La signorina non gli diede retta e continuò con il suo lavoro sul personal computer.
Blaine molto scocciato, cercò di farsi ascoltare e riprovò.
 ''Buongiono, mi scusi ma, vorrei un informazione se non le dispiace.'' disse con tono più alto e meno agitato di prima.
La signorina si girò e con uno sguardo fulminante squadrò Blaine per bene.
Era sulla ventina d’anni, bionda, occhi marroni, labbra fine con un po’ di lipgloss, occhiali neri e un percing sul naso.
Non sembrava molto disponibile anzi, sembrava piuttosto infastidita, non voleva essere disturbata. Era lì per dare informazioni, per lavorare e non per non fare
niente tutto il giorno e ignorare chi aveva bisogno o chi voleva chiedere qualcosa quindi, guardandolo sorridendo e assumendo un tono gentile gli rispose.
''Buongiorno, cosa posso fare per lei?''
''Ecco, volevo sapere dove..dove devo consegnare i moduli per le proposte di lavoro di cui, ho sentito parlare..''
''Oh, prima deve compilare questo modulo però, glielo prendo subito.'' la signorina consegnò a Blaine un foglio da compilare sia sul davanti che sul retro.
''G-grazie.'' disse Blaine scandendo a malapena le parole.
La signorina si limitò a sorridere e a rispondergli con un:
''Di niente, si figuri.''
Kurt e Blaine si sedettero.
Blaine guardava il foglio strabuzzando gli occhi, c’erano tante righe da compilare quindi, doveva pensare, scrivere e consegnare in fretta mantenendo la calma e il cervello attivo. Kurt era inarcato in avanti, con le gambi divaricate e le mani unite. Lo guardava curioso, in ogni suo minimo particolare.
Impiegò sei, sette minuti, dopodiché si alzò, prese i moduli che già aveva compilato in precedenza, aggiunse l’ultimo e andò di nuovo verso la scrivania. Kurt si alzò e lo seguì.
Riavvicinatosi alla scrivania, si rivolse ancora nervoso, alla signorina.
''D-dove devo consegnarlo?''
''Laggiù, su quel bancone.'' la signorina indicò una fila di fogli bianchi tutti messi in fila per bene, quella vista era spaventosa.
Blaine si agitò ancora di più, aveva un nodo in gola, quella erano davvero tante domande, tanti moduli, troppi e sicuramente, lui aveva una possibilità su cento di ottenere quel posto di lavoro. Fece per girarsi e andarsene ma, Kurt lo fermò e cercò di rassicurarlo e tranquillizzarlo.
''Blaine, io so che ce la puoi fare, ne sono sicuro. Dai su forza, vai.'' gli aveva detto dolcemente e con tono molto delicato per calmarlo.
''Kurt, io..io non ce la faccio.'' la voce di Blaine era agitata e triste.
Kurt gli prese il viso tra le mani e avvicinando le sue labbra alle sue, lo baciò.
Lo baciò teneramente e con molta calma, per farlo rilassare.
Fu un bacio pieno d’amore e di incoraggiamento.
Si staccò e lasciando ancora le sue mani sul suo viso, lo guardò dritto negli occhi.
''Io credo in te, Blaine. Ti amo e sono sicuro che ce la farai perciò, ora va lì e dimostra quanto vali.'' gli fece un gran sorriso.
Blaine aveva gli occhi luminosi, gli era scappata una lacrima.
 ''Anch’io ti amo, okay, vado.'' 

Blaine si avvicinò al bancone e posò i moduli su quella pila di fogli poi, ritornò da Kurt. Gli prese la mano e stringendogliela forte, uscirono dall’ospedale.
Non dovettero camminare molto per arrivare alla casa di moda, svoltarono l’angolo e di fronte ai loro occhi, vi era un grandissimo edificio ristrutturato con una grandissima insegna luminosa
dove vi era scritto ‘Fashion Style’ a caratteri cubitali.


Entrarono dentro e Blaine fu colpito dai rivestimenti interni, tutto era retrò ma allo stesso tempo sobrio, appena si entrava vi era un soggiorno con dei bellissimi divanetti in pelle bianca, un tappetto rosso e delle pareti nere con qualche foto ingradita di grandi modelli.
Kurt si allontanò e vedendo Ryan andò a salutarlo.
Blaine aspettò lì, incuriosito da quel luogo e da cosa si stessero dicendo.
''Quindi, per te non c’è ..non c’è nessun problema, Ryan?''
Sentì solo l'ultima parte della conversazione.
''No, certo che no, anzi, mi fa veramente piacere sulserio''
Ryan gli stava sorridendo.
''Oh, grazie mille!''
I due si abbracciarono amichevolmente e dicendogli un’altra cosa, si girò e si avvicinò verso Blaine con un grande sorriso in faccia.
''Vieni con me, sù''
Kurt lo prese per mano, lo portò da Ryan e li presentò.
''Lui, è Blaine. Blaine, lui è Ryan.''
 ''S-salve.'' rispose Blaine pronunciando a stento le parole per l’emozione e stringendogli la mano.
''Mi fa molto piacere conoscerti, Blaine. Kurt mi ha parlato così tanto di te, spero che qui sia di tuo gradimento.''
Ryan gli sorrise amichevolmente e Blaine rispondendo al suo sorriso con un’altro disse:
''Oh, certo è.. è fantastico!'' e alzò di nuovo gli occhi per vedere quella meraviglia.
''Sono contento che ti piaccia. Venite, seguitemi.''
Blaine si girò versò Kurt e lo guardò perplesso.
''D-dove stiamo andando?''
''A fare il servizio fotografico, che domande? Dai, andiamo.''
Kurt prese per mano Blaine.
Seguirono Ryan e arrivarono in una grande e spaziosa sala bianca con tante luci abbaglianti e un fotografo con una macchina professionale che veva valere sulle nove, diecimila dollari.
''Bene, eccoci qua, adesso vi dirò quello che dovete fare anzi, veramente Kurt, già tu lo sai quindi, va a prepararti.
Io resterò qui con Blaine a spiegargli cosa deve fare.''
Ryan gli fece l’occhiolino.
''Certo ma, mentre sono via non me lo rubare!'' disse Kurt camminando.
Si trovava già nell’area costumi ma, la sua risata si sentì comunque.
Ryan gli cacciò un:
''Oh, non preoccuparti!'' scoppiando in una risata anche lui poi, si girò verso Blaine e cominciò a spiegargli
come fuinzionava lì.
''Okay, come ben saprai, qui facciamo dei servizi fotografici, le foto più belle poi verranno selezionate e andranno a finire sulle copertina della rivista magazine di moda maschile ‘Vogue’ quindi, cerca di essere il più naturale possibile mentre posi e sii te stesso''
''Okay, va bene, ho capito.'' Blaine annuì e fece un sorriso, un sorriso che, durò poco.
''Ogni giorno interpretiamo un episodio, una scena o una situazione sentimentale diversa. Oggi, trattiamo la gelosia o il tradimento, intendilo come vuoi e cerca di calarti nel personaggio. Sarete in tre sul set, tutto chiaro?''
Ryan aspettò la sua risposta e cercò di cogliere un qualche fastidio o problema sul suo viso ma, lo vide molto rilassato.
Blaine finse un’aria calma e un sorriso:''Sì, tutto chiaro.''
Cominciò a camminare verso all’area costumi e appena arrivò, notò molto presto che, le due aree erano divise e che quindi, Kurt si trovava dall'altra parte.
Per un momento, ebbe l’istinto di raggiungerlo ma poi, si bloccò. La sua testa si riempì di pensieri e iniziò a camminare avanti e indientro per la stanza.
''Un’altro ragazzo no, non è possibile. Blaine calmati, calmati. E’ solo un servizio fotografico, non la realtà. Cerca di stare calmo, respira.''
Blaine era andato in paranoia ed era piuttosto agitato.
‘Nessuno ti porterà via Kurt, tranquillo. Sono sicuro che, non è poi così bello, si, ne sono sicuro.''
Le sue parole furono fermate dall’arrivo di Kurt insieme ad un’altro ragazzo.
''Blaine, ti presento Kevin. Kevin, Blaine.''
Blaine lo guardò per bene.
Era alto, i suoi capelli erano ricci e biondi, un biondo dorato, i suoi occhi erano di un verde smeraldo a dir poco mozzafiato, fisico scolpito dai muscoli che, ovviamente riusciva a vedere visto che, non portava la maglietta e delle bellissime labbra carnose. Aveva la tipica aria del ragazzo americano bello e muscoloso, inziò anche a pensare che, non fosse gay e quindi cominciò a tranquillizzarsi.
''Ciao, molto piacere di conoscerti.'' gli strinse malvolentieri la mano.
''Anche per me.''
Kevin gli sorrise ma, Blaine aveva ancora qualche dubbio su quel ragazzo, non si sarebbe fidato di lui neanche se avesse avuto un’aureola sopra la testa.
''Spero che voi due possiate conoscervi meglio, ora vado, Ryan mi ha chiesto degli scatti singoli.''
Kurt si avvicinò a Blaine e lo baciò per qualche istante.
''Ci vediamo dopo, amore.''
''Okay'' gli rispose Blaine sembrando più tranquillo adesso.
Appena Kurt ebbe lasciato l’area dei costumi, l'atmosfera si fece tesa.
Kevin lo squadrò, lo guardò intensamente assumendo un’aria di sfida.
''Ascoltami bene, tu e kurt starete anche insieme ma io, riuscirò a separarvi e riuscirò a prendermelo.''
Blaine aveva visto giusto, non era un ragazzo di cui potersi fidare e con cui potesse stringere amicizia. Assunse un tono anch’esso di sfida e uno sguardo molto deciso.
''Non ci sperare, io e kurt ci amiamo e nessuno, ripeto nessuno, riuscirà mai a spezzare quel che di speciale
abbiamo costruito giorno dopo giorno, insieme. Nessuno.''
Kevin sghignazzò un po’ e rispose.
''E chi ti dice che, non voglia me o che, non mi abbia mai guardato nello stesso modo in cui guarda te quando tu, non c’eri, eh?''
Quelle parole risuonarono amare alle orecchie di Blaine, l’aveva colpito.
Nessuno gli confermava l’esatto contrario. E può darsi che, durante la loro lontananza, Kurt abbia dato un occhiatina a qualche bel ragazzo e di certo, Kevin non era un orco o chissà quale mostro Adesso ne aveva la conferma, non era gay e voleva a tutti i costi la cosa più cara per lui e la cosa a cui più teneva al mondo, il suo amore, la sua vita: Kurt.
Contrattaccò con tono ancora più deciso e da sfida.
''Pensa pure quello che vuoi, fatti pure tutte le fantasie di questo mondo ma, ti dirò io come andrà. Tu, tenterai invano di portarmelo via perché, non ci riuscirai. Noi ci amiamo, lui ama me e io amo lui. Questo è quanto.''
Lo squadrò un’ultima volta per bene e cominciò ad avvicinarsi alla location del set per vedere il suo ragazzo che posava.
Kevin gli cacciò un: ''Tanto lo sai, che ci riuscirò!'' accompagnato da una risata molto accesa.
Blaine continuò a camminare, fingendo di non ascoltarlo.
Adesso, era più nervoso che mai.
''Tutti i modelli sul set, grazie!'' disse Ryan con un megafono in mano.
Ecco, era arrivato il momento e Blaine stava quasi per crollare.


Entrambi i modelli erano sul set.
Ryan e il fotografo cominciarono a dare indicazioni su che pose assumere e su come interpretare la scena.
''Kevin mettiti a sinistra, Blaine tu a destra. Cingete entrambi i fianchi di Kurt e avvicinatevi a lui, ricordatevi che, entrambi lo volete ed entrambi volete averne il pieno possesso!''
Quel ‘Entrambi lo volete’ era reale, realissimo visto che, fino a qualche minuto fa, sia lui che Kevin, avevano avuto una discussione molto accesa riguardante Kurt. Blaine era se stesso, posava spontaneamente e stava immaginando lui e Kurt in luna di miele, in un bellissimo resort perciò, per lui era facile anche perché, lo amava e lo desiderava con tutto il suo cuore. La sua mente navigava. Dopo una bella cenetta a lume di candela e una nuotata in piscina, lui lo aveva afferrato per i fianchi molto aggressivamente e passionalmente e lo baciava. Erano in camera da letto e stavano passando una romantica notte d’amore ma, i suoi pensieri furono fermati dalla voce di Ryan.
''Bravo Blaine, così! Esatto!'' Ryan stava rimanendo piuttosto soddisfatto.
Non faceva quasi più caso a Kevin, si stava lasciando andare e cominciava di nuovo a pensare a lui e a Kurt in una chiesa piena di fiori e di invitati
tra i quali, i loro amici del Glee Club.
Dopo una cinquantina di scatti, Ryan e il fotografo si fermarono un attimo a parlare.
''Tu dici? Uhm, non so.. ma sì dai, mi hai convinto.''
''Che cosa avete deciso?'' disse Kurt.
''Faremo scatti singoli di te con Blaine e di te con Kevin.''
Sentendo le parole finali, Blaine rabbrividì.
''Prima Blaine, stai andando forte ragazzo, sulserio.''
Ryan gli sorrise ma, a Blaine non importava in quel momento, stava pensando sempre a quelle parole che si era scambiato con Kevin. Cercò di non pensarci troppo e ricontinuò a pensare a lui e a Kurt insieme, anche a Kurt veniva spontaneo, adorava toccare il suo ragazzo e stringerlo a sé.
Lo amava e quegli scatti insieme a lui gli venivano spontanei.
‘'Blaine, adesso bacialo.''
La voce di Ryan si fece convinta,sembrava che stesse girando la scena di un film e non un servizio footografico.
Blaine non se lo fece ripetere due volte che mise le mani sui suoi fianchi e le sue labbra su quelle di Kurt. Kurt poggiò le mani sul suo viso e rispose al bacio. Si sapeva che, quello non era un bacio comandato, era un bacio vero e non avevano alcun problema a far vedere a tutti che si amavano e si piacevano.
Fecero almeno una ventina di scatti.
''Perfetto, adesso Kevin.''
Kurt si staccò dalle labbra di Blaine e gli stampò un piccolo bacetto prima di lasciarlo andare.
Blaine gli sorrise e indietreggiò e da un piccolo spiraglio dell’area costumi, vide Kevin attaccato a Kurt come una cozza anzi, ancora peggio.
Lo stringeva per i fianchi e Ryan gli aveva chiesto di guardarlo intensamente negli occhi.
Cavolo, non poteva sopportare tutto questo. Sarebbe crollato da un momento all’altro. Voleva morire.
Eh sì, era geloso. Era geloso di Kevin. Non sopportava l’idea di vedere le sue mani sui suoi fianchi, sul suo viso o che lo stesse guardando così vicino.
Era proprio a cinque centimetri dalla sua bocca, oh no.
Ma quel momento grazie al cielo, non ebbe modo di esistere.
‘No, Kevin non ci provare. Allontanati, grazie’ gli aveva detto con voce infastidita e decisa Kurt.
Kevin si era di nuovo avvicinato.
''Ryan, così non posso lavorare, fallo smettere grazie!'' dalla sua bocca erano uscite parole decise e limpide. Era furioso.
''
Kevin, così non va, attieniti a quello che ti stiamo dicendo e non fare di testa tua, okay?'' la voce di Ryan si era fatta arrabbiata e nervosa.
Adesso Kevin si era limitato solo a stringerlo per i fianchi e niente più.
Sulla faccia di Blaine era spuntato un sorriso di sollievo, confortato da quelle parole vere pronunciate con così tanto amore e rispetto per lui.
''Bene, adesso prendigli il viso tra le mani!''
Eh rieccoci, Blaine era di nuovo agitato e nervoso decise di non pensarci. Andò in camerino a rimettersi di nuovo i suoi vestiti.
Ci impiegò circa cinque minuti.
Dopo un po’, finirono e si capì dalla voce del fotografo seguita da quella di Ryan.
''Abbiamo finito per oggi, grazie a tutti, siete stati fantastici!’'
Kurt era rimasto a parlare un po’ con Ryan mentre, Kevin era sfrecciato verso l’area dei costumi e trovando Blaine preoccupato, ne approfittò per spaventarlo e avvertirlo una seconda volta.
''Quel che hai visto non significa niente, lui sarà mio!''
Blaine si girò incazzato e con uno sguardo e un tono nervosi.
''Tu non riuscirai mai a separarci, mai. Ficcatelo in quella testa.''
Avrebbe voluto dargli un pugno ma, si limitò a girarsi per andare avanti e uscire di lì.
Kevin gli diede una colpo alla spalla.
Blaine continuò a camminare e a far finta di niente.
Kurt, dopo aver parlato un po’ con Ryan, si era cambiato velocementee stava aspettando Blaine.
Appena arrivò, vide la sua bellissima espressione che lo contagiava sempre, lo avrebbe contagiato anche in quel momento, se solo non fosse arrivato qualcuno
a minacciarlo di portarglielo via.
Era felice soddisfatto di come era andato il servizio.
Uscirono e salutarono entrambi Ryan, Blaine si limitò a un ‘ciao’ con la mano.
Kurt lo prese sottobraccio e con una voce molto allegra gli disse:
''Ryan ha detto che sei stato fantastico, è rimasto molto colpito da te!'' si era girato verso di lui e gli sorrideva.
Blaine annuì facendo un piccolo sorriso, non riuscendo a parlare visto come si era svolta quella giornata e visto come si era sentito male vedendo Kevin che, ci provava in tutti i modi con il suo ragazzo, con la sua ragione di vita. Kurt gli sorrise dolcemente e parlò incessantemente di quella giornata, di come si era sentito bene lavorando con lui, di come era fiero di come fosse sembrato perfetto agli occhi di Ryan che, tra l’altro era il modo in cui lo vedeva lui: Perfetto.


Uh, bhè la cosa qui si fa seria. Riuscirà il nostro Blaine a non rovinare tutto e a parlarne a Kurt? Vedremo, ma non disperate, loro sono più uniti che mai e riusciranno a risolvere tutto. E non è poi un grande problema anzi, è giusto quel po' che li farà restare uniti.

Spero vi sia piaciuto.
Ovviamente, potete recensire o salvarlo nelle vostre 'storie da ricordare' se vi ha particolarmente colpito.
Accetto qualsiasi critica o consiglio, su avanti.

Kiss.
Clà.


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Capitolo 12
*** Capitolo Dodici. ***


Mi scuso se pubblico questo capitolo solo adesso ma, ho avuto dei problemi con efp in questi giorni.
Spero che, vi piaccia come gli altri perchè, l'ho scritto intensamente
Scusatemi ancora e grazie per chi adesso, sta leggendo questa storia.
Grazie davvero.

KlainestoryinNewYorkCity capitolo 12.

Le vie di New York erano illuminate, sempre piene di gente e di taxi che sfrecciavano veloci; semafori che passavano dal rosso, al giallo e al verde in un istante; rumori di clacson ovunque. Era un caos. Ogni locale era aperto e ognuno aveva accanto a sé un insegna con il proprio nome sfavillante e originale, dovevano essere le cinque e qualche minuto perché, c’era un sole splendente, alto nel cielo blu limpido che toglieva il fiato e delle nuvole così bianche e soffici che potevano essere toccate. Per non parlare del grande parco di NY sempre così verde e rilassante. Central Park era pieno di bambini che giocavano a palla, che si rincorrevano o che giocavano con i loro palloncini di mille colori. Altalene, cavalli giocattolo e tantissimi altri giochi con cui svagarsi e potersi divertire. Tutto tendeva a far spuntare sulla faccia di chiunque un sorriso di tranquillità e gioia. 
Finalmente, dopo tanta strada, arrivarono a casa e Blaine ne fu sollevato. Kurt aveva parlato per tutto il ritorno di come fosse contento che il servizio fosse andato bene, di come lui e Kevin sarebbero diventati ottimi amici, di come Ryan aveva apprezzato il grande impegno di Blaine sul set, rimanendone molto colpito. 

Purtroppo, non fu lo stesso per Blaine.
 
Non ne poteva più di sentir parlare di quella giornata, soprattutto di sentir parlare di Kevin. Aveva avuto una brutta giornata per colpa sua, l’aveva minacciato di portargli via il suo uomo e questo, non gli andava per niente bene. Nella sua mente ritornavano ancora le sue parole. Quel ‘riuscirò a separarvi e riuscirò a prendermelo’ l’avevano ammutolito, sconfitto, lacerato. Non era più riuscito a non pensarci e quando cercava di farlo, ci pensava il suo cervello a fargli rivivere quel brutto momento. Non voleva far pesare a Kurt quella situazione quindi, decise di non raccontargli niente e cercò di calmarsi e di pensare a tuttaltro.

 

Kurt entrò e vide una tazza di caffe sulla scrivania, Terry era sicuramente in pausa, eh già. Si avvicinò e notò un foglietto con una scritta, lo lesse:
''Per ora sono in pausa. Se avete bisogno, chiamate a questo numero, grazie.''
Affianco vi era scritto un numero a sette cifre con tanto di smile sorridente e firma con una calligrafia a dir poco elegante ma al tempo stesso spiritosa e carina a a vedersi. Salirono le scale e arrivarono alla soglia della porta. Kurt cercò la chiave nella borsa a tracolla e uscendola fuori, la infilò nella serratura. Cercò di aprire ma, quella serratura non voleva saperne. Solo dopo si accorse che, aveva girato la chiave dal lato sbagliato.
 
Fu in quel momento, non un minuto di più. Blaine stava esplodendo, nella sua mente stavano ricomparendo le immagini di Kurt e Kevin di quel pomeriggio insieme, le sue stesse parole di prima, la discussione accesa che aveva avuto con lui, sembrava un incubo. Kurt aprì la porta. Blaine entrò furioso e se la lasciò sbattere dietro di lui. La faccia di Kurt era sorpresa, sconvolta e davvero incredula. Fece per riaprire di nuovo la porta e entrando, la chiuse dolcemente. Si levò il cappotto e lo appese sull’appendi-abiti vicino a lui.

''Blaine, è… è successo qualcosa?'' la sua voce si fece preoccupata. ''No, niente, Kurt.'' la voce di Blaine era un misto di rabbia, tristezza e disperazione. ''Dimmi cosa è successo. S-stai bene, Blaine?'' riecco la voce preoccupata. Il suo sguardo si fece sconvolto, irrigidì la fronte e alzò un sopracciglio. ''Ti ho detto che non è successo niente e sì, sto bene Kurt.'' pronunciò quelle parole stringendo i denti e cercando di non uscire più fuori di sé.
 
Era incredibile, che cosa poteva essere successo di così grave?
 
 Kurt non faceva che domandarselo. Rilassò un po' la voce e addolcì lo sguardo per scacciare i brutti pensieri e tutto ciò che poteva essere successo. ‘Non è vero, mi stai mentendo. Dimmi che cos’è successo, sù.’ restò lì, sulla soglia tra la cucina e l'inizio della camera da letto. Non voleva sconvolgerlo o agitarlo ancora di più, voleva sapere il perché di quel gesto, di quell’azione improvvisa, tutto qui. Era successo qualcosa, ci avrebbe scommesso tutto. Il problema era che, non sapeva cosa e fino a quando Blaine non glielo avrebbe detto, non avrebbe potuto saperlo.
''Pff, come se tu non lo sapessi!'' il suo tono si trasformò tutto d'un colpo e sul suo viso si poteva leggere benissimo la sua rabbia e la sua frustazione. Stava per esplodere del tutto.
''C-cosa? Io non so cos’è successo, per questo te l’ho chiesto!’' anche lui adesso aveva alzato la voce. Si preoccupò ancora di più per la rabbia di Blaine e sicuramente, da lì a poco sarebbe scoppiato in lacrime. Sentiva che, quella reazione aveva a che fare con lui in qualche modo. Forse, aveva detto qualcosa di male o qualcosa che lo aveva ferito o offeso. Si stava scervellando per capire cos’era successo ma, non riusciva a capire cosa aveva potuto sconvolgerlo così tanto visto che, fino a cinque minuti fa, era tranquillo e sereno o almeno così gli era sembrato. Ripercorse quella giornata, dall’inizio alla fine. Non aveva notato niente di strano, tranne per.. oh, ma certo cominciò a pensare. Non aveva parlato o aperto bocca per tutto il ritorno, era rimasto zitto e sembrava ascoltare tutto quello di cui parlava..o forse no. Kurt arrivò persino a pensare che Blaine volesse lasciarlo ma, con quale motivo? Con quale scusa? No, era impossibile. Assolutamente da escludere, ci doveva essere qualcos’altro sotto.


'‘M-mi vuoi lasc..‘' gli si spezzò la voce mentre pronunciava quelle parole. Risuonavano amare e pieni di dolore. Si cominciò anche a chiedere il perchè dell'averlo minimamente pensato e quasi detto perchè, non riuscì a finire di pronunciare quel che stava per dire. Blaine lo fissò, stupito. I suoi occhi erano ancora pieni di rabbia e si erano come dire infuocati. Era pazzesco, assurdo. Calmò la voce e cercò di rispondergli togliendo quel brutto tono pieno di tensione ma, fu inutile, non ci riuscì affatto, era troppo arrabbiato per calmarsi.
''Kurt, sei pazzo? Non voglio rompere con te, che cosa vai a pensare?’' Kurt tirò un respiro di sollievo sentendo quelle parole. Nessuno strano pensiero adesso occupava più la sua mente.                                           
''Ho per caso detto qualcosa di male o che ti ha ferito?!'' ''No, Kurt. Te lo avrei già detto se fosse stato così..''  Blaine sembrava meno incazzato di prima, forse si stava calmando. Almeno, era quello che sperava Kurt. Non voleva vederlo così, gli faceva male.
 

''E allora scusa ma, non ci arrivo..'' era confuso, stava cercando di capire.
''Non sono io che..che voglio la nostra divisione.'' adesso anche la tristezza gli si leggeva in faccia. Aveva gli occhi un po’ lucidi, pensava a cosa sarebbe potuto accadere se solo Kevin avrebbe veramente portato via Kurt da lui. Al solo pensiero si apriva una grande voragine nel suo petto. Assunse uno sguardo triste, pieno di dolore. Kurt si portò una mano al petto, chiuse gli occhi e chiudendo forte la mano, rispose ma, stavolta utilizzò un tono misto a preoccupazione e tenerezza. Vedere il suo ragazzo in quello stato non gli faceva bene, eh no.
''Mi dispiace ma, non ancora credo di capire Blaine..'' blaine più incazzato di prima, diventò una belva, nel vero senso della parola. I suoi occhi diventarono fuoco e la sua voce si alzò ancora di più.
‘'Ah no? Bene, ti chiarisco io le idee. Non hai visto come ti guardava Kevin?’' adesso era esploso. Kurt rimase stupefatto. Cercò di rimanere lucido e di finire quel litigio il prima possibile. 
 ‘'Non ci ho fatto caso. Non me ne importava più di tanto, sinceramente.''

‘'Oh, vuoi dire che, mi sono immaginato tutto?’' urlò blaine. Kurt di nuovo sconvolto per quel tono, stava per rispondere ma, Blaine lo battè sul tempo alzando ancora di più la voce cercando di fargli capire il concetto di qualcuno che voleva portarlo via da lui e nella sua lingua, in quel momento quel qualcuno significava mostro, cattivo delle favole o anche stregone malvagio.
‘'Kurt, io ho avuto una discussione molto accesa con quel tizio! Mi ha minacciato. Mi ha detto che ti avrebbe portato via da me! Come pensi che mi debba sentire, eh? Di merda, ecco come mi sento.’'
''Blaine ma lo sai che, questo è impossibile. Non succederà mai!’ gli disse con calma e poi con tono sconvolto.
''Come pensi mi sia sentito nel vedere quel tipo attaccato al mio ragazzo? Stavo morendo, Kurt. Ti toccava e ti sfiorava, non potevo sopportarlo. Per non parlare di quando ti stava per baciare..’' pronunciò amaramente quelle parole, gli veniva da vomitare. Riecco i brutti pensieri no, non un'altra volta, non di nuovo. Kurt restò fermo, impalato sempre sulla soglia strabuzzando gli occhi.
‘'Blaine, mi sono allontanato, non l’hai visto?! Ero disgustato e poi, non lo avrei mai permesso. Io amo te, non lui.’' pronunciò queste ultime dolcemente e guardandolo con tutto l'amore che provava per lui.
''Sì, l’ho visto e in quel momento, ho tirato un sospiro di sollievo ma, dopo è ricominciato tutto da capo. E’ rivenuto da me, dicendomi che quello non significava niente e che ci avrebbe separato lo stesso!’'
‘'Bhè, non ci riuscirà mai. Noi ci amiamo e niente può mettersi fra di noi!’'
le lacrime cominciarono a rigargli le guance e cominciò a singhiozzare e a gesticolare con le mani. Avrebbe voluto aiutarlo, calmarlo e rasserenarlo, non sopportava vederlo così.
''Ne ero convinto anch’io ma, adesso non ne sono più così sicuro. Non ce la faccio più! Ho queste parole e queste domande che mi tormentano!’' Le sue lacrime scendevano più forti di prima e non si fermavano. Non poteva crederci, non voleva crederci. Perchè stava succedendo tutto questo, perchè? Sperava solo che la sua voce si calmasse e che ritornasse in sè.

''Blaine, ti rendi conto di quello che stai dicendo? Ritorna in te, porca miseria! Quali domande?’' adesso era rimasto a bocca aperta. Che cosa stava dicendo? Perchè uscirsene con quelle parole? Blaine non le pensava, non poteva pensarle veramente.
''No, non è il caso Kurt. Non c’è bisogno di peggiorare le cose.'' disse con la voce più triste di prima.
‘'Eh no, adesso voglio sapere. Non peggioreremo niente perché, noi lo supereremo insieme.’' con voce ancora spezzata dalla lacrime che scendevano rapide sul suo viso.
‘'Hai mai desiderato di uscirci insieme o che fosse il tuo ragazzo o di baciarlo?’'
La faccia di Kurt era davvero stupita, sembrava dicesse 'che cosa? st-stai scherzando?' e quanto avrebbe voluto che scherzasse.
Avrebbe voluto svegliarsi da quel brutto sogno ma, non lo era sfortunatamente.

''Te le ha dette lui queste cose?’' gli si era avvicinato cautamente, gli stava per prendere le mani e tranquillizzarlo quando Blaine, preso dalla rabbia, lo respinse con forza. Era inutile, tutto inutile.
''RISPONDI ALLA DOMANDA, KURT!’' gli urlò contro, era completamente fuori di sé e niente, lo avrebbe potuto calmare, niente. Kurt restò sempre a cinque centimetri da lui, non si allontanò.
Voleva calmarlo e levargli quelle strane idee dalla testa.

''No, mai. Mi spieghi come avrei potuto anche solo guardare un’altro ragazzo se, pensavo ogni singolo giorno della mia vita a te? Non facevo che pensarti e a volerti qui, vicino a me!'' lo aveva detto singhiozzando, a voce alta, poi a abbassò le voce sulle ultime parole. Blaine si era seduto sul letto, portò le mani dietro i capelli, poi sulle ginocchia e scoppiò in lacrime.
''Scu-scusami Kurt, io…io non volevo. Non so che mi è preso..'' la sua voce era spezzata e triste, avrebbe fatto tenerezza a chiunque. Kurt gli si avvicinò e mettendosi in ginocchio davanti a lui, gli prese le mani dolcemente.
''Levati queste brutte idee dalla testa, io non desidererei mai un altro neanche se, fosse l’ultimo uomo rimasto sulla terra perché, io voglio solo te, mettitelo bene in quella testa vuota.'' gli disse teneramente con un piccolo sorriso. Aveva ancora gli occhi gonfi per le lacrime e non riusciva a non smettere. Scendevano silenziose e veloci.
''Lo so e scusami se sono uscito fuori di me. Mi dispiace tanto Kurt, davvero. Io ti amo e non voglio.. non voglio farti preoccupare per me. Non ricapiterà più, promesso.'
disse blaine.
'Non posso non preoccuparmi per te proprio perché ti amo, Blaine.'' sorrise e il suo sorriso contagiò anche quello di Blaine.
''E comunque..sono io che devo scusarmi, non avrei dovuto portarti con me. Se lo avessi fatto adesso, non staresti così male e non ti saresti infuriato. Scu-scusami!' un'altra lacrima gli rigò il viso. Blaine lo guardò profondamente per qualche secondo. Si stupiva ogni volta che guardava quegli occhi azzurri a dir poco celestiali, bellissimi. Si perdeva nei suoi occhi e non sapeva più come smettere di guardarli. Era come ipnotizzato. Sempre guardandolo, gli strinse forte le mani.
''Ehi, non è colpa tua. Sono io che..sono impazzito e ho perso il controllo, non è colpa tua se la mia giornata..bhè non è stata una delle migliori..'
''Mi dispiace. Domani chiamo Ryan e gli dico tutto. Non sopporto che Kevin ti tratti così!'' disse sempre con le lacrime agli occhi. Quegli splendidi occhi azzurri.
''Quando mi ha detto che ci avrebbe divisi e che ti avrebbe portato via da me, non c’ho visto più..'' Kurt alzò lo sguardò e gli carezzò il viso, Blaine poggiò affettuosamente la sua mano sulla sua ancora con gli occhi lucidi, pieni di lacrimoni per quello che era successo.

‘'Ma questo non accadrà, tu non mi perderai mai. Hai capito? Mai.’'

Blaine sorrise teneramente, commosso da quelle dolcissime parole pronunciate con così tanto amore e affetto reciproci. Si stavano guardando innamorati, ancora con le lacrime agli occhi per quella brutta litigata.
'Noi affronteremo ogni cosa insieme, possiamo parlarne e chiarirla, come qualsiasi altra coppia che ha i suoi normalissimi problemi.
Nessuno potrà mai separarci e sai perché?’ ‘Perché ci amiamo, Kurt’ ‘Esatto, perché ci amiamo.’


Entrambi si scambiarono dei sorrisi pieni d’amore e d’affetto reciproco l’uno per l’altra. Erano così dolci, così teneri da vedere. Altro che coppiette dei film. Era bellissimo guardare i loro occhi color azzurro del cielo e color castano-verde che si illuminavano e riflettevano ogni minima emozione che stavano provando in quel preciso istante.

''Comunque, non c’è..non c’è bisogno di essere geloso Blaine, davvero.'' lo guardò ridendo e con un'aria da saputello. Blaine assunse una faccia da buffa e un'aria innocente.
''Io non sono geloso.''
''Sì, invece.'' ribadì kurt ridendo. Sembrava una gara a chi vinceva prima. Nessun premio, solo la soddisfazione di aver avuto ragione. Blaine era deciso a vincere e quando si metteva in testa una cosa, niente lo poteva fermare.
''No, non lo sono.''
''Sì, che lo sei.''

Kurt si avvicinò prima che dalla sua bocca potesse uscire un’altro ‘no’ e prendendogli il viso tra le mani, lo baciò. Blaine si fece buttare sul letto da Kurt e in un attimo, si trovarono entrambi distesi. Blaine gli cinse i fianchi con le mani e gli sfiorava il corpo dolcemente. I loro baci si fecero via via sempre più appassionati, le loro labbra si muovevano veloci, desiderose di toccarsi e di incontrarsi più volte. Rimanendo sempre in quella posizione, Kurt si staccò ma non per molto e sussurrò al suo orecchio:

'Non devi essere geloso anche perché, io sono tuo. Io sono tuo, tuo e di nessun’altro.'' pronunciò con tanta enfasi quelle parole che, Blaine lo strinse ancora più forte a sé.
'Esatto, guai a chi ti tocca!'' disse Blaine mantenendo il suo stesso tono di voce sexy e dolce allo stesso tempo, accennando appena un sorriso. Fece per avvicinarsi e Kurt, dandogli dei bacetti sul collo e sulla bocca, completò la frase.
''E tu sei mio. Sei mia proprietà privata.'' pronunciò queste parole ancora con più enfasi di prima. Poi, si avvicinò di nuovo alla sua bocca e riprese a baciarlo con più passione e desiderio.

 

SpSpero vi sia piaciuto.
Ovviamente potete
recensire o salvarlo nelle vostre 'storie da ricordare' se vi ha particolarmente colpito.
Accetto qualsiasi critica o consiglio, su avanti.
Kiss Clà.


 

Bene, eccoci qua. Come vi è sembrato? Eh, sì un po' strappalacrime ma, quale coppia non ha dei problemi?
Non è sempre tutto rosa e fiori, specialmente per i nostri Klaine. Credo non sarà il primo, nè l'ultimo.
Ma non preoccupatevi, riusciranno ad uscirne sempre perchè si amano.
Devo dire che, al solo pensiero di scriverlo avevo dei dubbi ma, poi mi sono detta: 'Ma perchè no, claudia? Insomma, tutte le coppie hanno le loro discussioni e poi, io non voglio farli di certo lasciare uu Sono troppo dolci e teneri per stare lontani l'uno dall'altra' e così è stato.
Okay, sto scrivendo troppo. Grazie ancora a chi è piaicuta questa storia e continua a leggerla e ad apparsionarsi così tanto.
Grazie a tutti. Che voi siate gleeks, klainers o non, non importa perchè vi ringrazierò sempre per aver cominciato a seguire questa storia che è tratta dai miei sogni.  

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Capitolo 13
*** Capitolo Tredici. ***


Ciao a tutti, come va?
A me bene perchè, è sabato e io amo il sabato e soprattutto, ho trovato finalmente il tempo, per pubblicare
questo benedetto capitolo.
Mi scuso se, non l'ho pubblicato prima ma, è tutta colpa della scuola u.u
Sì, è vero. Non sto scherzando eh.
Mi scuso davvero, scusate, scusate, scusate.

Buona lettura. c:



KlainestoryinNewYorkCity cap 13.
Quella mattina si erano svegliati tranquilli, sempre l’uno nelle braccia dell’altro e sempre guardandosi ancora più innamorati occhi negli occhi, si accendevano di mille colori, brillavano e tramettevano
amore allo stato puro, erano pieni di emozioni, sensazioni, dolcezza infinita.


Uno sguardo intenso e a dir poco stupendo a vedersi.

Non si poteva descrivere quel momento se non con una sola parola: romantico. Quella piccola ma al tempo stesso grande parola, aveva assunto un grandissimo significato quando il destino li aveva fatti incontrare alla Dalton, quella mattina. E se tutto questo non fosse successo? Se per qualche strano motivo, le loro strade non si sarebbero incontrate? Come avrebbero fatto a sapere che erano anime gemelle?
Non avrebbero conosciuto l’amore, l’amore vero.
No, impossibile. Erano destinati a stare insieme. Insieme come il caffè con lo zucchero, come il thè al limone, come i biscotti nel latte.
Erano perfetti l’uno per l’altro, così amorevoli, adorabili. Si erano presi entrambi il viso tra le mani e si guardavano sorridendosi e accarezzandosi le guance.
Quelle di Blaine erano color carne normale miste ad un rosso né troppo forte, né troppo leggero invece, quelle di Kurt erano rosso peperone e molto, molto calde al tatto. Blaine sentiva un brivido piacevole sfiorargli la pelle quando le sfiorava lentamente, erano così innocenti, morbide come quelle di un bambino piccolo che mette tenerezza a chiunque lo guarda. Il suo ragazzo era così bello da guardare ed era altrettanto bello leggere gli stessi sentimenti, che provava per lui, nei suoi occhi così profondi. Stava attento ad ogni minimo dettaglio del suo bellissimo viso. Kurt accennava appena un tenero sorriso facendo intravedere quelle dolci fossette che gli si erano formate sul volto, per non parlare dei suoi occhi. Quelli bhè..quelli erano qualcosa di spettacolare e angelico, di un azzurro mare in cui perdersi e non ritrovarsi più, le sue labbra sottili e sensuali su cui poter stampare in qualsiasi momento un bacio.
Anche Kurt guardava Blaine in tutto il suo splendore. I suoi capelli finalmente scombinati e ricci dopo una notte piena di coccole e passione, i suoi occhi castani attraversati da un verde mozzafiato, delle labbra carnose e invitanti e un sorriso.. un sorriso fantastico. Quel litigio si era come dissolto nel nulla, puff. Era come se, non fosse mai esistito.
Il che, era stato un grande inizio, quale coppia non ha dei piccoli ma risolvibili problemi? E poi, avevano fatto pace in un modo così commuovente e tenero che, era impossibile non perdonarsi a vicenda e poi dopo, farsi le coccole a letto. Erano riusciti ad andare avanti e da lì in poi si sarebbero detti tutto, tutto quanto, niente più segreti. Si sarebbero ascoltati a vicenda e avrebbero parlato più apertamente in caso di qualche problema e lo avrebbero affrontato insieme. Eh sì, avevano proprio capito il significato di coppia.


Sempre quella mattina, Blaine aveva dato un bacio sulla guancia a Kurt che, stava ancora dormendo beato, rannicchiato al lato destro del letto, e si era alzato senza fare rumore in modo da non svegliarlo. Uno, non voleva interrompere il suo sonno e due, non si stancava mai di vedere quella scena assolutamente adorabile. Era simile a un cucciolo, se non meglio. Aveva aperto il cassettone e si era infilato molto velocemente dei pantaloni da tuta per stare a casa e una maglia leggera a ‘v’ grigia. Con passo molto silenzioso quasi da sembrare un ladro, Blaine si avvicinò alla cucina e aprì il frigorifero. Uscì fuori un po’ di cose e posizionandole sul piano da cucina, si piegò e aprì uno sportello dove stavano le pentole. Le analizzò una ad una con cura e alla fine, scelse una padella e accese il fuoco. Non ci volle molto prima che, la colazione fosse pronta, prese due fette di pane e infilò nell’apposito tostapane e lo caricò. Qualche secondo dopo si sentì un tiiiiiin e Blaine prese le fette al volo. Mise la colazione in due piatti molto colorati, sicuramente non facevano parte dell’appartamento, ci stava lo zampino di Kurt, la adagiò delicatamente sul tavolo, poi scelse due bicchieri anch’essi colorati e ci versò del thè dentro. Ritornò al letto e continuò a guardare la sua dolce metà poi, lo abbracciò e appoggiò il suo viso al suo collo, così, poteva osservarlo da più vicino. Kurt sentì un bellissimo brivido percorrergli la schiena e girando un po’ il collo verso Blaine, fece un piccolo sorriso con gli occhi ancora assonnati.
‘’Scusa, se ti ho svegliato..comunque buongiorno amore’’ disse Blaine poggiando il suo sguardo sul suo e facendo un sorriso.
‘’No, non preoccuparti, non c’è miglior risveglio di questo,credimi. Non c’è miglior modo per farmi perdere il respiro ogni volta che vedo i tuoi occhi, ogni volta che ti vedo, Blaine.'' mentre pronunciava quelle parole stupende, si era girato verso di lui e le loro bocche erano a cinque centimetri l’una dall’altra.
‘‘Oh’’ disse intenerito poi, continuò ‘mi spieghi come fai ad essere sempre..sempre così tremendamente dolce?’’ Entrambi risero e ritornarono a guardarsi.
‘’Non lo so, forse perché..’ Blaine restò a guardarlo e assunse un espressione curiosa, aspettava che finisse di parlare. Kurt sospirò e concluse quello che stava dicendo.
‘’Perché ti amo.’’
‘’Anche io ti amo, Kurt. Ti amo da morire.’’
In men che non si dica, i loro nasi si toccavano e le loro labbra si stavano già incontrando.
Dopo una serie di baci, Blaine gli prese la mano e avvicinandosi al suo orecchio, gli sussurrò qualcosa.
‘’Vieni, c’è una sorpresa’’
‘’C-che sorpresa?’’
Ma non ebbe neanche il tempo di finire la frase che, Blaine lo aveva già trascinato in cucina. Kurt in un primo momento non capì, poi si strofinò gli occhi e li aprì per bene.
Un sorriso spuntò sul suo viso e portò le mani al viso, non se lo aspettava.
'‘H-hai preparato tutto tu?’’
‘’Sì, dovevo farmi perdonare per il litigio di ieri sera..scusa ancora se..’ sospirò ‘se ti ho fatto impazzire..’’
Kurt si girò verso di lui e cingendogli i fianchi, lo avvicino il più possibile a sé.
‘’Non devi farti perdonare di niente, è tutto passato. Puff, già dimenticato.’’ disse con un sorriso, cercando di rassicurarlo.
‘’No, sulserio, io..io mi sento in colpa..‘’
Kurt prese il suo viso tra le mani e con il suo solito modo ultra sdolcinato di fare, gli diede un bacio a stampo.
‘’Adesso basta, okay? E’ tutto meraviglioso, assolutamente perfetto..g-grazie’’ pronunciò queste ultime parole abbassando la testa e arrossendo.
‘’E’ il minimo che io possa fare, Kurt’’ sorrise e una grande luce gli si accese negli occhi.


**

Era una settimana da quando, Blaine lavorava insieme a Kurt ed era riuscito a sorvolare la questione kevin anche grazie all’aiuto del suo ragazzo che, non sprecava neanche un attimo senza dirgli un ‘ti amo’ o un ‘non preoccuparti’ ma soprattutto, non lo perdeva mai d’occhio. Era passata una settimana, il che voleva dire solo una cosa: la prima, erano riusciti a non lasciarsi dopo quel brutto litigio e questo, aveva consolidato ancora di più la loro relazione e la seconda, la domanda di lavoro di Blaine per diventare pediatra.
Andava avanti e indietro per la stanza, era piuttosto nervoso e continuava ad agitarsi. Era passata una settimana dall’ultima volta che, la segretaria dell’ospedale lo aveva chiamato per fargli sapere qualcosa. Almeno, si era disturbata a farlo e non era sembrata antipatica e scorbutica come quella volta quando, Blaine per farsi ascoltare, aveva dovuto far finta di niente, mantenere la calma e richiedere di nuovo le ‘’informazioni’’ che lei, era costretta a dargli. Gli aveva detto:

‘’Riceverà una chiamata dal mio stesso numero, le faremo sapere presto.
Al massimo una settimana, non di più. A risentirci.’’
aveva concluso con un tono gentile e cortese.
‘’Blaine, stai calmo! Dai sù, tranquillo.’’ cercava di tranquillizzarlo Kurt.
‘’Non posso, non posso! Devo saperlo, non ce la faccio più.’’
‘’Sono certo che, quel posto sarà tuo. Anzi, ne sono più che sicuro.’’
‘’E se non sono io? Se, per qualche strana ragione o qualche strano motivo, non ce l’ho fatta? E’ come se stessi aspettando da un’eternità, non ne posso più.’’
‘’Oh, smettila, lo sai che sei straordinario e che, hai delle ottime potenzialità, Blaine.’’
‘’Io non sono straordinario, Kurt.’’
‘’Sì, invece che lo sei. Sei questo e molto altro.’’
‘’No, Kurt io..’’
Si avvicinò a lui e gli strappò il cellulare dalle mani poggiandolo sul comodino.
‘’E’ da più di un minuto che stai guardando quel maledetto cellulare Blaine!’’
‘’Kurt, sto aspettando una chiama-‘’
‘’Adesso ti stendi, ti rilassi e provi a non pensare per un attimo a quella benedetta domanda di lavoro, okay? Avanti, su.’’
Blaine obbidì e si stese sul letto, Kurt fece lo stesso, poi si avvicinò e improvvisamente, gli venne un’idea invitante e assurda ma che, lo avrebbe aiutato a distrarsi. Gli mise le braccia intorno al collo e cominciò a baciarlo freneticamente.
‘’Kurt, c-che stai facendo?’’
‘’Devi distrarti, è per il tuo bene Blaine.’’ continuava a baciarlo.
Blaine scoppiò in una risata fragorosa ed ebbe giusto il tempo di dire l’ultima cosa prima che, Kurt gli saltasse addosso.
‘'Ogni scusa è buona per portarmi al letto, non è vero?’’
‘’Sta zitto.’’ aggiunse Kurt con un piccolo sorriso sulle labbra. Si baciavano intensamente e oramai, Blaine pensava solo a far toccare le sue labbra con le sue, a far combaciare ogni minima parte del suo corpo con la sua.
Proprio in quel momento si sentì un rumore, era il cellulare di Blaine che stava squillando. Kurt si staccò e lo fissò dritto negli occhi.
‘’Su, rispondi. Coraggio!’’ accennò un piccolo sorriso.

Blaine prese un lungo respiro, allungò una mano per prendere il cellulare e cliccando l’icona con il telefono verde, rispose alla chiamata cercando di sembrare il più tranquillo e calmo possibile.



Spero vi sia piaciuto.
Ovviamente, potete recensire o salvarlo nelle vostre 'storie da ricordare' se vi ha particolarmente colpito.
Accetto qualsiasi critica o consiglio, su avanti.

Kiss.
Clà. 

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Capitolo 14
*** Capitolo Quattordici. ***


Sì, lo so. Non merito di essere calcolata ma, non ho potuto postarlo prima.
Ho i miei buoni motivi.
1. La scuola.
2. I compiti, perchè, anche io come tutte le persone normali faccio i compiti che, per quanto mi annoi, devo farli.
3. Non avevo la benchè minima idea di che cavolo scrivere. Ero bloccata. 
Vi chiedo mille volte scusa, davvero cwc
Per il prossimo dovrete aspettare più o meno lo stesso o anche di più, ripeto: la scuola mi impegna troppo
.

Buona lettura e spero vi piaccia. C:

KlainestoryinNewYorkCity capitolo 14.
Assunse un tono deciso e con una punta appena di preoccupazione e tensione.
‘‘Pronto?!?’’ rispose Blaine.
Poi riprese continuando alla risposta della signorina.
‘’Sì, o-okay. Quando ha detto?’’
‘’Lunedì, Blaine. Oh, mi perdoni se sono troppo sfacciata ma..possiamo darci del tu?’’
‘’C-certo!’’
‘’Bene, comunque, ci tenevo a dirti che crediamo di aver fatto la scelta più giusta. Sei la persona che stavamo cercando Blaine, congratulazioni.’’
‘’G-grazie, grazie mille!’’
‘’A risentirci.’’
Chiuse la chiamata e restò a fissare lo schermo del cellulare ancora incredulo.
‘’Allora?!’’ gli chiese Kurt incuriosito e con uno sguardo così adorabile come quello di un cucciolo che aspetta le coccole dal suo padrone. Blaine lo fece aspettare un po’ prima di dargli la bella notizia.
‘’Bhè…’’
‘’Dai, non tenermi sulle spine BLAINE!’’ disse con tono ancor più dolce e curioso di prima.
‘’Okay, okay..mi..mi hanno preso, Kurt.’’ disse con un sorriso a trentadue denti che nessuno, nessuno avrebbe potuto levargli in quel momento. Il suo sogno, apparte quello di stare per tutta la vita con l’uomo che amava, si era avverato. Finalemente avrebbe fatto quello che desiderava e non poteva essere più felice.
Kurt si buttò al suo collo, abbracciandolo più stretto che mai, per fargli sentire tutto il suo calore e tutta la sua felicità per lui.
‘’E’ una notizia bellissima, sono così felice per te, davvero.’’
Blaine strinse l’abbraccio e con un sorriso, adesso addolcito da Kurt, si commosse.
‘’Comincio lunedì. Ancora non ci credo cioè..ti rendi conto?’’
Kurt si staccò lentamente dall’abbraccio e mettendogli le mani sulle spalle, lo guardò sorridendo.
‘’Su..tipo cento o che ne so, migliaia di persone..hanno scelto me, capisci? Me! Incredibile e assurdo, non ci credo.’’
‘’Bhè, io non ho smesso mai un attimo di credere in te, signor Blaine.’’ disse appoggiandogli affettuosamente le mani sulle spalle, poi continuò. ‘’O forse dovrei dire dottor Anderson.’’
Blaine non riuscì a non trattenere una risata, era più forte di lui. E ovviamente, la sua risata contagiò anche quella di Kurt. I loro visi pieni di felicità e gioia, erano bellissimi. Era bellissimo il modo in cui andavano d’accordo, il modo in cui si amavano così appassionatamente, il modo in cui riuscissero a capirsi con un solo sguardo.
‘’Sono davvero fiero di te. Sono così fiero di essere il tuo ragazzo, Blaine e credo che, non smetterò mai di esserlo. Sei sorprendente, dico davvero e..’’
‘’Voglio sia sempre così, spero sia sempre così e..Kurt?’’
‘’Sì?’’
‘’Tu riesci sempre a farmi sognare, sempre. Sei tutto per me e non so che cosa farei se non ci fossi tu…non so come sarebbe la mia vita, Kurt.’’
‘’Lo stesso vale per me, credimi. Promettimi che tutto questo durerà per sempre.’’
‘’E chi ha detto che finirà?’’
Kurt abbassò il viso. Nei suoi occhi spuntò una grande luce piena di commozione, le sue guance diventarono accaldate e rosse e a stento riuscì a rispondere. Blaine gli faceva questo effetto, lo rendeva ancora più timido e adorabile di quanto non era già. Blaine gli alzò il viso con un mano e lo portò a guardarlo negli occhi. Degli occhi che, oramai erano diventati diamanti per quanto brillassero. Appena i loro sguardi si incontrarono continuò.
‘’Non finirà mai, te lo prometto.’’
‘’Non smetterò mai di amarti, Blaine’’ la sua voce era spezzata dalle lacrime ma, era anche un misto di emozioni tutte in una volta. Quando si erano rivisti il giorno del diploma, quando si erano trasferiti insieme a NY, quando finalmente, tutto era ritornato più bello perché..erano di nuovo insieme e potevano ripetersi giorno per giorno quanto si amavano.
‘’Non smetterò mai di ringraziare il giorno in cui ti ho incontrato, Kurt.’’
Ah sì, quanti ricordi quel giorno. Kurt era entrato a visitare la Dalton e mentre stava scendendo le scale, il fato li aveva fatti incontrare. Aveva chiesto informazioni al primo studente che aveva visto, essendo nuovo di lì. Dopo essersi presentati, Blaine lo aveva preso per mano, lo aveva portato nell’aula canto degli Usignoli e lo aveva fatto sciogliere ed innamorare sentendolo cantare ‘’Teenage dream’’ che, tra l’altro, era diventata la loro canzone.
Per non parlare di quel ‘courage’ e di quel discorso per fargli forza e affrontare il bullo della sua scuola che, lo perseguitava e che non gli dava pace. Un'altra cosa molto bella che entrambi condividevano oltre all'amore, alla felicità, ai sorrisi, ai pianti, era la fiducia. Si fidavano l'uno dell'altro e non c'era cosa più bella dell'avere fiducia.
Da lì in poi, la loro relazione fu sempre più in salita fino a quando, Blaine si era deciso e si era dichiarato, baciandolo.

**

Ancora con le lacrime agli occhi, blaine prese il viso di kurt tra le mani e lo avvicinò , facendolo incontrare con il suo poi, gli stampò un bacio breve ma intenso.
Kurt gli mise le braccia intorno al collo e con molta disinvoltezza propose qualcosa.
‘’Che ne dici se stasera, facciamo qualcosa di diverso?’’
‘’Uhm, per me va bene. Che avevi intenzione di fare?’’
‘’Non so, avevo due proposte.’’
‘’Ok, ma sappi che sarò pronto a giudicarle entrambe da buon giudice quale sono.’’ assunse un tono da ‘so tutto io’.
‘’Giudice? E chi ti ha dato la nomina?’’
‘’Io.’’
Kurt rise. Blaine amava sentirlo sentirlo ridere, la sua risata era la cosa più bella del mondo, dopo i suoi occhi, la sua dolcezza, il suo essere così tremendamente sexy, la sua bocca e tutti gli altri suoi pregi e difetti, ovviamente. Come si poteva non amarlo? Faceva parte della sua vita da tre anni ormai ed era la cosa più bella che gli fosse mai capitata. Che fosse mai capitata ad entrambi.
‘’La prima: Usciamo fuori , passeggiata a Central Park.. e..’’
La faccia di Blaine era seria. Davvero molto seria.
‘’C-che c’è?’’
‘’Non se ne parla. 1. Fuori fa freddo. 2. Hai idea di quanti ragazzi poserebbero gli occhi su di te? No, non ci sto. Mozione non accolta.’’
‘’1. Fuori ci saranno trenta gradi, su per giù. 2. Non sei un giudice Blaine. 3. Non avevamo già superato questa cosa della gelosia, Mr. Anderson?’’
‘’Kurt, sarà anche estate ma fuori c’è veramente freddo. Il meteo segnava 18° gradi. Io non sono geloso.’’
‘’Okay, va bene, mi voglio fidare. Sì,certo. Se tu non sei geloso, io sono il presidente degli Stati Uniti.’’
‘’Non saresti male come presidente, Kurt.’’
‘’Ehi, smettila di cambiare discorso. Devi smetterla di essere geloso, io voglio solo te, mettitelo bene in testa!’’
‘’Lo so kurt, lo so.’’
‘’Ecco, potrei ripetertelo anche all’infinito solo perché è vero e perché lo sento.’’
‘’Ohw. Dolcezza. Kurt, sei la dolcezza.’’ disse con tono alquanto smielato e dolce.
‘’Mi piace quando mi chiami così awwwww **’’ Kurt si stava sciogliendo, oh mamma.
‘’Dolcezza, dolcezza, dolcezza, dolcezza.’’
‘’Okay, è ufficiale: Il mio nome non è più Kurt Hummel ma dolcezza e il tuo non è più Blaine Anderson ma, amore. Asp..che sto dicendo? Blaine, non continuare a distrarmi grazie allora..dov’ero rimasto..’’
Blaine rise e sfoggiò un grande sorriso. Era sempre disteso sul letto ma, stavolta, aveva il braccio poggiato sul cuscino e la mano sulla nuca e guardava il suo ragazzo. Kurt invece, era seduto con le gambe incrociate e gesticolava con le mani.
‘’Allora, la seconda: Restiamo a casa, ceniamo con una pizza, del gelato per dessert e ci vediamo un bel film scegliendolo dalla mia pila di dvd.’’
‘’Oh, questa sì che mi piace. Mozione accolta!’’
‘’Smettila di fare il cretino, ahahahaha, oddio.’’
‘’Forse intendevi dire: Perché ti amo anche se sei così incredibilmente cretino?’’
‘’Oh, dai smettila. Quindi, vada per la seconda?’’
‘’Sì, vada per la seconda.’’
‘’Okay, ordino le pizze e il gelato.’’
Sempre rimanendo a letto, Kurt aprì il cassetto del comodino e uscì un’agenda con tanti numeri di telefono dentro sia degli amici e dei familiari, che delle pizzerie e gelaterie d’asporto migliori e peggiori che c’erano in città. Non si fidava dei vari ristoranti o almeno, Rachel lo aveva informato sui migliori ma, preferiva ordinare una pizza che, andarla a mangiare fuori. Almeno così, non aveva tutti quegli occhi puntati addosso su di lui.
‘’Oddio, non ci credo. Quando hai avuto tutti quei numeri di tutti quei locali?’’
‘’Alcuni, li ho segnati prima di trasferirmi a NY cercandoli su internet, altri, li ho avuti uscendo con Rachel per le vie di New York e altri me li ha suggeriti proprio lei.’’
‘’Oh, mi è venuta un’idea.’’
‘’Che idea? B-Blaine che stai facendo?’’
‘’Ti bendo.’’
Blaine si era alzato e aveva preso una benda che teneva lì, vicino al capezzale e la poggiò delicatamente sugli occhi di Kurt, accecandolo completamente.
‘’Blaine, che cosa?!’’
‘’Dopo potrai fare lo stesso con me. Tu scegli la pizzeria e io la gelateria. Così è più divertente.’’
‘’Okay ma, se ci capita del cibo avariato o schifoso, è colpa tua!’’ stava di nuovo ridendo.
‘’Mi prendo tutte le responsabilità, Mr. Dolcezza Hummel’’
Kurt tastò un po’ l’agenda e poi avanzò il dito lungo la pagina, scese un po’ prima di scegliere. Il suo dito si fermò proprio a un sesto indirizzo.
‘’Okay, fatto.’’
Blaine sciolse il nodo e gli tolse la benda dagli occhi.
‘’Henry’s Pizza. Uhm, due stelle e mezzo, non male.’’
‘’Diciamo nella media, per la mia classificazione. Ora tocca a te.’’
Fece sedere Blaine sul letto e spostandosi un po’, prese la benda ma, e prima di bendarlo, gli diede un bacio sulla fronte.
‘’Con tutti i posti disponibili che ci sono, mi vai a baciare proprio lì?’’
Kurt rise e sempre con la benda in mano, lo baciò sulla bocca.
‘’Adesso va meglio?’’ disse sempre con un tono scherzoso.
‘’Molto meglio.’’
Appena finì di bendarlo, Blaine cercò di capire dove e a che distanza fosse seduto Kurt. Tastava ogni centimetro del letto, ma niente. Finchè, riuscì a trovare la sua mano.
Lo prese per i fianchi e avvicinandosi, lo baciò.
‘’Scusa, era più forte di me. Dovevo farlo.’’
‘’Quando vuoi..’’ disse a pochi centimetri dalla sua bocca..’ma, devi scegliere un indirizzo altrimenti niente dolce stasera.’’ concluse con un piccolo bacio a stampo.
‘’Agli ordini!’’
Il dito di Blaine scorse due pagine intere e poi, si fermò su un indirizzo. Si levò la benda e controllò che indirizzo gli era uscito.
‘’Timi’s Gelateria Classic, ottima scelta. E’ la miglior gelateria italiana che ci sia qui a NY.’’
‘’Wow, addirittura cinque stelle?’’
‘’Poi vedrai. Okay, chiamo.’’
Compose il numero della pizzeria per primo e dopo tanti squilli, finalmente rispose qualcuno.
‘’Henry’s Pizza, buonasera. Cosa possiamo fare per lei?’’
‘’Vorrei ordinare due pizze.’’
‘’Che gusto?’’
‘’Aspetti un attimo.’’
Appoggiò il telefono sul petto e si voltò verso Blaine.
‘’Come vuoi la pizza?’’
‘’Una romana andrà più che bene.’’
‘’Okay.’’
‘’Due romane al 9 East, 88th Street. Un po’ dopo la 5thAvenue, dove c’è il Museum Mile.’’
‘’Ho capito perfettamente dov’è. Il suo ordine arriverà da lei tra cinque minuti. Grazie per aver ordinato.’’
‘’Ok e questa è andata. Adesso il numero della gelateria. Oh mamma, ma quanto sono lunghi? Sta squillando.’’
‘’Timi’s Gelateria Classic, vuole ordinare?’’
‘’Gim, sono sempre io Kurt. Non hai ancora imparato a darmi del tu?’’
‘’Oh, scusa non ti avevo riconosciuto. Mi fa piacere risentirti Kurt.’’
‘’Anche a me. Senti, vorrei ordinare due vaschette di gelato alla vaniglia e cioccolato.’’
‘’Due? Ah, quindi sei in buona compagnia.’’
‘’Sì, il mio ragazzo è qui a NY con me da pochi giorni.’’
‘’Wow, finalemente potrò conoscerlo. Le vaschette saranno lì in men che non si dica. La via ormai la conosco a memoria, a dopo Kurt.’’
‘’Ciao.’’


Spero vi sia piaciuto.
Ovviamente, potete recensire o salvarlo nelle vostre 'storie da ricordare' se vi ha particolarmente colpito.
Accetto qualsiasi critica o consiglio, su avanti.

Kiss Clà.



Okay, che ne pensate? Non trovate che i Klaine siano sempre più dolci del solito? C'è tanto diabete?
Scusate ma, non riesco a non essere così smielata con loro. Sono troppo belli e li amo troppo. *--*
Ma lasciando stare questo, chi sarà mai questo Gim? E soprattutto, è qualcuno di cui Blaine deve preoccuparsi?
Lo scopriremo nel prossimo capitolo.
Alla prossima volta. Ciao. c:  

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Capitolo 15
*** Capitolo Quindici. ***


Okay, ce l'ho fatta yeeeee!
Sono così contenta di averlo pubblicato entro questo sabato, fiù.
Grazie ancora a chi segue questa storia e vi auguro una buona lettura ^^

KlainestoryinNewYorkCity capitolo 15.

Dopo che Kurt riattaccò il telefono,  lo posò sul comodino e alzando lo sguardo notò che Blaine era piuttosto curioso e perplesso. Preoccupato per quella sua stranezza, decise di chiedergli se andava tutto bene, si erano promessi di dirsi tutto, tutto e quello , non faceva che bene alla coppia: parlare, risolvere i problemi e riappacificarsi nel caso ce ne fosse stato bisogno.
‘’Blaine, tutto bene?!’’ si avvicinò e si sedette piano sul letto aspettando una risposta.
‘’S-si..’’
‘’Tu non me la racconti giusta. Può dirmi tutto, lo sai. Io sono qui per questo. Siamo una coppia, Blaine e dobbiamo dirci tutto, avanti.’’ disse rilassato, assumendo un tono di voce tranquillo e addolcendo il siamo una coppia.
‘’Ok..’’ sospirò e poi continuò a parlare ‘’C-chi è Gim?’’
‘’E’ un amico, Blaine. Lavora come porta-gelato da asporto, niente di più.’’
‘’Ed è..’’
‘’No, Blaine. E’ etero. L’interrogatorio è finito o..?’’
‘’Scusa..’’
Kurt gli prese le mani, una se la strinse forte e l’altra se la portò al cuore.
‘’Non devi scusarti, vorrei solo che…che ti fidassi un po’ più di me..’’
‘’Ma io mi fido di te, Kurt..è... è di lui che non mi fido.’’
‘’E’ un ragazzo a posto, Blaine. E’ davvero simpatico, vedrai ti piacerà.’’
Blaine assunse uno sguardo più sicuro e tranquillo, sembrava più a suo agio adesso. Gli prese le mani e le portò alla sua bocca baciandole. Fu un momento davvero molto carino e speciale.
‘’Devi scusarmi se ti faccio tante domande ma, le faccio solo perché tu fai parte della mia vita adesso Kurt e.. voglio che tu mi racconti tutto, tutto.’’
‘’Anche io, ecco perché adess-‘’
Ma proprio in quel momento, Kurt fu interrotto dal campanello della porta.
*Din-dlon*
‘’Sei stato salvato dal campanello, Mr. Hummel.’’ disse Blaine ridacchiando e andando verso la porta.
Aprì e davanti si ritrovò un ragazzo basso, più basso di lui. Doveva avere all’incirca dieci anni. Era grassottello, con dei capelli ricci di colore nero coperti da un capello con la visiera rossa, una maglia con una grande chiazza di pomodoro al centro, dei jeans a shorts e delle nike.
‘’Ehm, ciao.’’
‘’Ehi, ciao piccolo.’’
‘’Avevate ordinato voi due pizze alla romana?’’
‘’Sì, è questo l’indirizzo.’’
Il bambino accennò un sorriso e porse gli scatoli delle pizze a Blaine. Se ne stava andando e proprio lì, rimase allibbito. Doveva pagarlo, non poteva consegnare due pizze senza essere pagato. Ecco perché, Blaine cacciò un piccolo urlo e lo fece avvicinare all’uscio della porta.
‘’Aspetta un attimo qui, okay?’’ la sua voce diventava davvero dolce alla vista dei bambini. Gli piacevano tanto, li amava. Quel bambino lo aveva colpito particolarmente. Perciò, prese il suo portafoglio e si arrivicinò alla porta. Sfilò venti euro e li diede al bambino, poi si chinò verso di lui e estrasse altri cinque euro.
‘’Come ti chiami?’’
‘’Mi chiamo Sam.’’
‘’Grazie per la pizza Sam, questi sono per te.’’
Il bambino rimase stupito per il gesto e la prima cosa che fece fu non tanto accettare i soldi ma, ringraziare e sorridere a Blaine.
‘’G-grazie.’’
Blaine accennò un ‘non c’è di che’ e sfoggiò un piccolo sorrisetto. Dopodichè, il bambino si allontanò correndo e festeggiando per il corridoio, per le scale, si sentirono le sue urla fino a che non uscì. Intanto, Blaine se la rideva e aveva chiuso la porta. Appoggiò le pizze sul bancone della cucina e prima di prenderne una fetta, riprese il suo posto sul letto e guardò Kurt.
‘’Continua, dai.’’
‘’Okay, all-‘’
Purtroppo,  fu interrotto un’altra volta. *Din-dlon*
Blaine si portò un cuscino alla faccia e comincio a sbuffare.
‘’Chi è adesso?!’’
‘’Devo essere Gim, vado io stavolta.’’
Si diresse alla porta, la aprì e fu molto sorpreso nel rivedere il suo amico. Era sempre lo stesso ma, era da tanto che non ordinava, dovevano essere passati mesi da quando Rachel aveva preso una casa singola a New York e quindi, non lo ricordava quasi più. Quando lui e Rachel condividevano il vecchio appartamento a Bushwick, di solito passavano le serate mangiando mega vaschette di gelato,a chiacchierare, a parlare del più e del meno, di quanto gli mancasse l’Ohio certe volte e tanto altro.
‘’Ciao Kurt, quanto tempo!’’
‘’Ehi, Gim. Che piacere vederti, come va? Tutto a posto con la tua ragazza?’’
‘’Non potrebbe andare meglio e tu? Che mi dici?’’
‘’Bene, magnificamente bene. Aspetta, ti presento una persona.’’
Si avvicinò al letto e tirò il braccio di Blaine trascinandolo fino all’uscio della porta.
‘’Blaine, lui è Gim. Gim, lui è Blaine.’’
‘’Piacere di conoscerti Blaine, Kurt mi ha parlato tanto di te. Mi ha fatto praticamente una testa enorme.’’
Blaine si girò verso il suo ragazzo e lo guardò veramente, veramente intenerito.
‘’Ohw,lui.. lui è sempre così carino. Io lo chiamo Mr. Dolcezza. Comunque, il piacere è mio!’’ si scambiarono una stretta di mano e si sorrisero.
‘’Bene, quanto ti dobbiamo?’’
‘’Oh, niente assolutamente. Omaggio della casa. Grazie ancora per l’ordine e Blaine?’’
‘’Sì?’’
‘’Mi ha fatto veramente piacere conoscerti, kurt non si sbagliava proprio quando mi parlava di te.’’
Blaine si girò di nuovo verso il suo ragazzo perplesso, sembrava avesse un punto interrogativo al posto della faccia. Non capiva di che cosa stesse parlando. Kurt prese le due vaschette dalle mani di Gim e lo guardò sibillando qualcosa appena.
‘’Ehm,grazie Gim. Adesso è meglio che tu vada, è stato bello rivederti.’’
‘’Ciao Kurt, alla prossima!’’ 
Chiuse la porta , ritornò dentro e posò il gelato dentro il freezer. Poi prese i cartoni delle pizze e li poggiò sul letto. Si sedettero entrambi e cominciarono a prendere qualche fetta.
‘’Okay, okay. Non guardarmi così. Adesso ti spiego tutto.’’
‘’Sono tutti orecchi.’’ stava ridendo.
 
                                                           **

‘’Allora dimmi, sto aspettando.’’ gli disse Blaine impaziente e curioso.
‘’Bhè, diciamo che.. ecco..’’ si fermò per un secondo, poi riprese. ‘’Non ho fatto altro che parlargli di te e di quanto ehm..’’
‘’Di cosa?’’ si stava divertendo a fargli gli occhiucci e a sbattere le ciglia ripetutamente.
‘’Di quanto fossi bello..e affascinante..e carino. Una volta sono per fino arrivato a dirgli di come cambia il colore dei tuoi occhi dal marrone alle sfumature di verde. Okay, adesso posso nascondermi.’’
‘’Ohw.’’
Kurt si era messo un cuscino sulla faccia ed era deciso a non toglierselo fino a quando non sarebbe ritornato del suo solito colore. Blaine posò il pezzo di pizza e con fare molto accurato e lento, riuscì a levarglielo dalla faccia.
‘’Kurt, t-tu stai arrossendo..’’
‘’Ecco perché non volevo farmi vedere. Ridammi quel cuscino, Blaine.’’
‘’E’ incredibile quanto tu sia..’’
‘’Simile a un peperone?’’
Risero.
‘’No, quanto tu sia dolce..’’
‘’Sei tu che..non so..’’
‘’Faccio uscire il tuo lato smielato, ohw. Mi merito un premio per questo? u.u’’
Blaine gli si era avvicinato allungandosi con il corpo e curvando la testa. Assunse uno sguardo da cucciolo bastonato, abbastanza convincente e chiuse gli occhi, poi sporse le labbra in avanti aspettando che lo baciasse. Kurt abbozzò un sorriso e fece come per avvicinarsi quando, con fare assolutamente severo e scherzoso, allungò un braccio e fece per allontanarlo, dandogli una piccola spinta sulla spalla.
‘’Forse, vedremo. ‘’ disse con tono serio o almeno, cercò di essere serio ma non riuscì a non farsi sfuggire una piccola risata accennata da quelle fossete ai margini della sua bocca.
‘’Uff!’’ sbuffò blaine.
Continuarono a mangiare la pizza e a parlare. Erano tranquilli, sereni e distesi a guardarsi sempre con lo stesso sguardo innamorato e perso, come sempre, quando i loro occhi si incontravano. Una serata diversa e piena di segreti e di cose nuove che non si erano mai detti. Sì, perché parlarono anche delle cose che ritenevano imbarazzanti o assolutamente segrete.
‘’E qual era la cosa che mi dovevi dire prima?’’
‘’Te l’ho detta.’’
‘’No, intendo quando sei stato salvato per ben due volte dal campanello, Kurt.’’
‘’Aaaaaah, sì. Ora ricordo.’’
‘’Allora?’’
‘’Ecco, siccome dobbiamo dirci tutto, tutto quanto..pensavo che potessimo parlare di tutto ciò che ci passa per la mente o che ha avuto un grosso impatto nella nostra vita.’’
‘’Okay, ci sto. Facciamo a turno.’’
‘’Va ben-‘’
‘’Comincio prima io: Qualcosa di imbarazzante. Un episodio che, ha segnato la tua vita o qualche incontro.’’
‘’Ehi! Non vale così.’’
‘’Sì, invece. Spara su.’’
‘’Okay, qualcosa di imbarazzante uhm… vediamo. Oh, sì. Avevo undici anni e avevo preso la mia prima cotta..’’
‘’Uh-uh, la prima cotta. Avanti, continua. Sono curioso.’’
‘’Si chiamava Tom. Lo ritenevo il più bel ragazzo della mia classe, assolutamente stupendo. Ero innamorato, non avevo idea di che cosa fosse l’amore a quei tempi e.. un giorno, all’uscita della scuola, decisi di andarmi a dichiarare ma, lui lo aveva già saputo. Qualcuno aveva fatto la spia, qualcuno mentre io ero non ero in aula, aveva passato il mio diario a quasi tutta la classe. Appena uscì, me lo ritrovai davanti e mi disse che non potevamo essere più amici perchè mi piaceva e perché per lui ero strano. Un momento imbarazzante, totalmente.’’
‘’Una cotta di quanto?’’
‘’Tre mesi.’’
‘’Assurdo.’’
‘’Ero piccolo, troppo piccolo.’’
‘’No, assurdo che qualcuno possa pensare che tu sia strano.’’
‘’Credo ‘’strano’’ nel senso di ‘’non ti dovrebbero piacere le persone del tuo stesso sesso ma, le ragazze’’ comunque, poco mi importa. Ho già passato quella fase critica della mia vita da molto tempo. Sono fiero di me stesso e di come sono.’’
‘’Esatto, kurt. E poi, è lui che ci ha perso, no?’’
‘’Credo di si, ahahaha.’’
‘’Lui ti ha perso ed io ti ho trovato.’’
Kurt sorrise a quelle parole e al modo in cui Blaine, le aveva pronunciate.
‘’Bene, adesso tocca a te: Il tuo momento più imbarazzante in assoluto.’’
‘’Allora…vediamo…oh,ecco. Promettimi che non riderai.  
‘’Okay, prometto.’’
‘’Avevo tredici anni, su per giù. Mi trovavo in camera mia e ascoltavo la musica, per precisione ‘’Far away’’ dei Nickelback, cercando di azzeccare più parole possibili. Ora, la mia cameretta era un luogo sacro, sacro e non ci facevo mai entrare nessuno. Se non che, proprio quel giorno, non avevo chiuso la porta a chiave ed entrò mia madre. Ovviamente, non mi ero accorto di lei e quindi, proprio sulla nota più alta cominciai a cantare. Non era proprio una specie di canto, per lo più era simile ad un urlo stonato. Mi alzai dal letto, sempre con le cuffie alle orecchie e iniziai a improvvisare qualche passo e..nel modo di girarmi, mi ritrovai il viso di mia madre che stava ridendo a crepapelle. Avrei voluto nascondermi, giuro!’’
 ‘’Blaine usignolo fin da piccolo. Usignolo nel vero senso della parola, ahahahah!’’
‘’Ehi, avevi promesso che non avresti riso!’’
‘’Immagino la faccia di quella povera di tua madre. A soli tredici anni e già era un cantante provetto, ahahahah.’’
‘’Vuoi scommettere che riesco a farti smettere?’’
‘’Secondo me non ci riesci.’’
‘’Ah sì? Vediamo se continui a ridere adesso..’’
Blaine allungò le sue mani verso di lui e tastò molto sensualmente i suoi fianchi poi, si fiondò sulla sua bocca e cominciò a far incontrare le loro bocche. Andavano a incontrarsi e a sfiorarsi più volte, senza voler fermarsi creando così ancora più passione e più desiderio. Kurt sfiorò con un dito il suo viso e staccandosi leggermente dalla sua bocca, prese fiato. Continuò a guardarlo e appoggiò l’altra mano sui suoi capelli spettinandoli giusto un po’.  
                                                                                                                                                  **

Dopo aver finito la pizza, Kurt si avvicinò al mobiletto su cui sopra, si trovava la televisione e selezionò uno ad uno tutti i film che potevano guardare insieme, dal piano scorrevole in basso. Blaine si avvicinò a lui e sedendosi incrociando le gambe, lo aiutò nella scelta.
‘’Uhm, che ne dici di ‘’Le pagine della nostra vita?’’ ‘’.
‘’Oddio, amo quel film, mi commuovo sempre quando lo guardo.’’
‘’Oppure, eh..vediamo..Ghost?’’
‘’Oddio no, troppo triste. 4 amiche e un paio di jeans?’’
‘’Visto e rivisto. Oddio, forse ne ho trovato uno perfetto!’’ emettè un piccolo urlo.
‘’Oh, Kurt.  Harry ti presento Sally, adoro da impazzire.’’
‘’E poi, mi ricorda un po’ noi due. Al Lima Bean, quando..’’ sospirò.
‘’Quando ancora ero cieco e non riuscivo ancora a capire che, provavo qualcosa per te. Quel giorno ho fatto quella dichiarazione imbarazzantissima, cantando in un negozio ad un commesso, se non sbaglio..’’
 ’’Ahahahah, sì ricordo e io pensavo che ti fossi innamorato di me. Mi ero fatto un film, neanche ti immagini.’’
‘’Era così e solo che, non volevo ammetterlo a me stesso. E adesso, è come una specie di film, no? Un film bellissimo che riguarda solo noi, il nostro film.’’
‘’Sì, lo è.’’
Entrambi si commossero e si presero per mano guardandosi sempre più innamorati.
 Passarono la serata a ridere, commento il film e a mangiare del buon gelato vaniglia e cioccolato in vaschetta e gustandosi quella serata speciale. Entrambi erano così felici di vivere quella specie di film, sì. Il loro era un film ambientato sulla realtà, sullo starsi vicini in ogni momento, nel bene e nel male, sulla fiducia, sull’amarsi reciprocamente. Niente e nessuno avrebbe spezzato quello che provavano, quello che solo loro sapevano darsi solo con uno sguardo o un bacio.

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Capitolo 16
*** Capitolo Sedici. ***


Ciao a tutti, come va?
Io non mi lamento, diciamo. Anzi, una cosa c'è: la scuola.
Ho sonno, sono piena di compiti, troppo studio.Tutto questo mi sta massacrando çç
Nonostante ciò però, riesco sempre a trovare il tempo per leggere TLOS (sì, avete capito bene. Mi è arrivato da un mese e quasi ogni sera leggo un capitolo).
Vi consiglio vivamente di leggerlo, è.. è bellissimo, davvero.
Coooomunque, ho trovato il tempo di scrivere il capitolo, yeee (?)
Spero vi piaccia :3

KlainestoryinNewYorkCity capitolo 16.


Il sole era appena spuntato nel cielo, irradiando con una luce luminosa e accogliente tutto ciò che incontrava nelle vicinanze. Dalla finestra filtrava una leggera brezza ma, non c’era freddo né caldo, il tempo si manteneva fresco, il cielo più limpido e azzurro che mai, riempito da qualche nuvola soffice e bianca.Era lunedì. La settimana era proprio volata. Forse, non era l’espressione più corretta da utilizzare perché, il tempo volava sempre quando Kurt e Blaine stavano insieme. Passava subito, ma non c’era bisogno di preoccuparsi, perché potevano sempre aspettare un nuovo domani da vivere a pieno.
Erano le sette e qualcosa di orribile e nero sul comodino squillò. E chiamarlo ‘suono’ era poco.
Emetteva un rumore fastidioso e irritante, ripetutamente. Che orribile invenzione la sveglia, eh già.
Blaine si strofinò gli occhi e si svegliò, poi allungò il braccio tastando il comodino con la mano, spense quell’aggeggio infernale. Si girò dall’altra parte del letto e trovò Kurt che dormiva beato. Restò a guardare quell’adorabile scena ancora per qualche secondo. Era incredibile che fosse sempre così perfetto anche quando dormiva. Non era una cosa umanamente possibile. La sua perfezione non lo era. Si alzò cautamente per non svegliarlo e aprendo il cassettone, prelevò una camicia bianca, un paio di jeans , dei mocassini e un tocco che non poteva assolutamente mancare, un papillon che riportava gli stessi quadretti blu della camicia. Senza farsi sentire e il più silenziosamente possibile, aprì il frigorifero e trovò degli avanzi di pizza risalenti alla sera scorsa, prese il suo portapranzo e li infilò dentro. Poi, prese una penna e un piccolo post-it giallo e appendendolo al frigo, scrisse:
‘’Scusa se non ti ho dato il dovuto buongiorno ma non volevo svegliarti, amore. Sono andato al lavoro.
Ritornerò verso le cinque circa, come farò a resistere tutte queste ore senza di te?
                                                                                                                                                        Ti amo.
                                                                                                                                                                    Tuo Blaine. :3’’

Dopodichè, prese la borsa a tracolla (sì, anche lui ne aveva una come Kurt ed era nera con qualcosa scritto sopra), il suo giubbino e uscì chiudendo dolcemente la porta. Scese le scale e Terry lo salutò ammiccando un sorriso, lui ricambiò e fece lo stesso. Uscito da lì, si incamminò , cercando il primo bar nelle vicinanze. Non aveva fatto colazione e il suo stomaco stava brontolando di dargli del cibo. Camminò a passo spedito e girando l’angolo, ne trovò uno piuttosto piccolo ma dall’aria accogliente e confortevole. Appena entrò si sedette al primo tavolo vicino e ordinò un cornetto e un cappuccino. Mentre aspettava  la sua buonissima colazione, prese il cellulare e digitando sull’icona ‘lettera’ scrisse un piccolo messaggio. Lo lesse più volte ma, non lo inviò. Era sicuro che Kurt stesse ancora dormendo. Si era ricordato che oggi aveva la giornata libera e quindi, ricacciò il cellulare dentro le tasche. Nel frattempo, il suo ordine era arrivato e dicendo un veloce grazie alla cameriera, si fiondò sul cornetto e sul cappuccino ancora caldi e fumanti. Lasciò la mancia sul tavolo e uscì di corsa. Aveva appena guardato l’orologio, le 7.50. Doveva sbrigarsi, l’ospedale apriva alle 8.00 in punto. Non voleva far tardi il suo primo giorno. Si mise a correre più veloce che poteva, tenendo il ritmo. Finalmente, arrivò a destinazione. Aveva il fiatone e quasi non riusciva ad allungare il braccio e bussare alla porta d’ ingresso ma, non ce ne era alcun bisogno visto che, al suo fianco c’era un campanello e non se ne era nemmeno accorto. Lo cliccò e aspettò.                                                                                                
Ad aprirgli fù una signora sulla quarantina, un po’ rubusta e con un sorriso talmente grande che, distolse lo sguardo di Blaine dalle sue occhiaie.
‘’Buongiorno Blaine, ti stavamo giusto aspettando. Sei in anticipo.’’
Blaine diede una sbirciatina al suo orologio: 8. 05.
Diede un’occhiata a quello dentro la sala d’aspetto: 7.45.
Aveva fatto tutte quelle corse per niente, incredibile.
‘’Buongiorno..amo essere puntuale tutto qui.’’
‘’Capisco, accomodati. Entra sù.’’
Entrò e la signora gli fece cenno di seguirla. Attraversarono due corridoi e si trovarono davanti una porta. La signora la aprì e assumendo un tono di voce pieno di entusiasmo, disse:
‘’Questo d’ora in poi sarà il tuo studio, Blaine. Qui accoglierai e visiterai i pazienti. Spero ti piaccia. Lì, in fondo troverai un camice e tutti gli strumenti che ti servono. Prenditi questi cinque minuti e preparati, sarà una giornata impegnativa.’’ Dopo aver detto questo se ne ritornò all’ingresso.  Sulla faccia di Blaine si affacciò un grande sorriso, entrò e restò come incredulo a quello che vedeva. La  stanza non era triste ma veramente calda e serena. I muri erano bianchi con qualche rifinitura in giallo e arancione, in più una finestra immetteva una bellissima luce. In un angolo, una pianta rigogliosa e verde, al centro una scrivania in vetro piena di fogli e carte e con un telefono sopra, ai lati dei quadri moderni che ritraevano vasi, fiori…e c’è ne fu uno in particolare che lo colpì molto. Era raffigurata una coppia che si baciava. Il tutto sigillato da una scritta rossa e uno sfondo bianco e nero. Era inutile dire a chi stava pensando, era troppo ovvio e chiaro. In fondo, due lettini con affianco uno sgabello con degli strumenti appositi. Poi, notò un appendiabiti vicino la porta, con un camice bianco appeso sopra. Lo prese e lo indossò. Quasi non ci credeva, era completamente assurdo. Fino a poco tempo fa era ancora al liceo e stava per diplomarsi e adesso..adesso si trovava lì, a New York e aveva realizzato il suo sogno. E tutto questo lo doveva a Kurt, al suo amore. Cavolo quanto avrebbe voluto ringraziarlo in quel momento, avrebbe voluto ripetergli per l’ennesima volta quanto lo amasse. Preso da questi pensieri, si accomodò sulla sedia dietro la scrivania e prendendo la sua cartellina rossa dalla borsa a tracolla, iniziò a vedere tutti gli appuntamenti scritti su quei fogli. Li mise dentro e li ordinò per nome dei pazienti e per orario.

                                                                                 **
Il telefono cominciò a squillare e Blaine rispose:
‘’Dottore, i primi pazienti sono arrivati. Si tratta di due bambini.’’
‘’Okay, falli pure accomodare.’’
‘’..’’
‘’Daisy, c’è qualche problema?’’
‘’..La madre ha molta fretta Blaine..anzi, deve proprio scappare. Dovresti occupartene per un po’ se non è un problema..ovviamente..se no posso pure dir-‘’
‘’No, no nessun problema. Digli pure che possono entrare.’’
Dopo qualche secondo, dalla porta entrarono due bambini accompagnati dalla loro mamma. Erano così piccoli e graziosi, la stessa cosa non si poteva dire della loro mamma. Una donna accigliata, con uno sguardo severo e piuttosto antipatica, se proprio doveva essere sincero. Si alzò per presentarsi ma, fu subito interrotto.
‘’Senta, non mi interessa proprio chi lei sia. Voglio solo che si occupi di queste due pesti per qualche secondo. Ritornerò fra non molto, a dopo.’’ 
Blaine ritrasse la mano e non ebbe neanche il tempo di rispondere, anzi, il suo ‘okay’ si sentì subito dopo lo sbattere della porta. Aveva fatto centro, che donna insolente. Poi rivolse lo sguardo verso i due bambini e si avvicinò a loro. Uno dei due, lo stava guardando. Era una bambina. Aveva i capelli corti e rossi, gli occhi di un verde incredibile e un visetto carinissimo riempito da quelle guanciotte rosse. Colpì subito la sua attenzione.
‘’Ciao, io mi chiamo Blaine.’’
La bambina non rispose, sembrava alquanto timida o troppo scossa da qualcosa. Preoccupato, gli si avvicinò ancora di più e chinandosi la guardò attentamente. Poi, il suo sguardo si posò sul suo braccio. Una piccola ferita si ergeva attorno. Blaine non voleva crederci ma, non poteva lasciare le cose a metà. Prese la bambina in braccio e la appoggiò delicatamente sul lettino in fondo alla stanza poi, prese un disinfettante e un fazzolettino.
‘’Posso sapere il tuo nome?’’ disse assumendo un tono tenero.
La bambina esitò qualche istante ma poi, rispose.
‘’J-jennifer..’’ disse con un filo di voce.
‘’Bene Jennifer, puoi dirmi che cos’è successo qui? Come te lo sei fatto, questo?’’
La bambina non rispose.
‘’Ehi piccola, non ti mangio mica. Sei caduta?’’
La bambina fece cenno di no con la testa.
‘’E’.. è stato qualcuno?’’ sospirò.
La bambina abbassò la testa, ancora scossa. Blaine capì tutto. Incredibile, come potevano quelle due creature innocenti vivere sotto lo stesso tetto di quella donna violenta? Come potevano quelle due creature con quei visetti così dolci e ingenui,  essere trattate in quel modo spregevole? Un vero genitore non avrebbe mai osato comportarsi così con il proprio figlio. Quella donna andava denunciata e subito. Blaine imbevette il fazzolettino di disinfettante e lo premette contro la sua ferita. Lo adagiò delicatamente, cercando di non farle troppo male. 
La bambina lo guardò per un istante poi, disse:
‘’B-brucia..’’
‘’Ancora un attimo di pazienza e finirà, promesso.’’ disse sorridendo teneramente con le labbra. Allungò un braccio e prese una garza. La avvolse lungo la ferita, sempre delicatamente.
‘’Ecco fatto, va un po’ meglio adesso?’’
La bambina guardò il suo braccio e fece un piccolo sorriso. Poi, guardò blaine e annuì.
‘’Mi fa piacere che tu stia meglio adesso.’’ sorrise.
La prese di nuovo in braccio e la fece scendere. Il suo sguardo adesso era posato su entrambi. Se lei era stupenda, il suo fratellino non era da meno. Aveva su per giù un anno in meno di lei, forse quattro anni e aveva anche lui dei capelli rossi ma due occhi color castano nocciola. Anche lui purtroppo, aveva qualcosa che non andava ma, sembrava non pensarci. Un grande livido si sporgeva sul suo collo ma, a lui sembrava non importare. Era troppo piccolo per capire. Tutto d’un tratto, sentì un rumore. Oddio, non di nuovo quella donna. Aprì la porta violentemente e strattonando i suoi figli, disse:
‘’La ringrazio ma, poteva fare a meno di controllarli ed esaminarli.’’  disse indicando guardando il braccio di sua figlia. Blaine rimase di stucco, era come pietrificato. Stava per alzarsi e ritornare alla sua scrivania quando, Jennifer sfuggì dalla presa di sua mamma e prendendo la rincorsa, lo abbracciò. Blaine rimase addolcito da quella scena meravigliosa. Jennifer sciolse l’abbraccio e lui ebbe il tempo di dirle:
‘’Sicura che, non devo controllare anche il tuo fratellino?’’ disse lui dispiaciuto e allo stesso tempo teneramente.
‘’No, ci penso io a lui.’’ Disse lei pienamente convinta e superprotettiva.
Blaine rimase colpito da quelle parole, si commosse.
‘’G-grazie ancora.’’  disse lei facendo un piccolo sorriso. 
‘’Non c’è di che piccola.’’ Dopo aver detto questo, Jennifer gli rivolse un ultimo sguardo e ritornò da quella perfida donna che non poteva essere chiamata ‘madre’.

                                                                                      **

Erano più o meno le dieci quando Kurt si svegliò. Era ancora insonnolito e allungando un braccio tastò l’altra parte del letto. Aprì gli occhi e non vide Blaine accanto a sé. Si alzò rapidamente infilando le pantofole ai piedi e avanzò per la stanza. Si portò una mano ai capelli e con lo sguardo, seguì una piccola cosa gialla appiccicata al frigo. Aveva trovato il post-it. Lo staccò e dopo averlo letto, si rincuorò. Che smemorato, si era dimenticato che proprio quel giorno il suo Blaine iniziava al lavoro. Così, decise di tenerlo ancora un po’ in mano e portandoselo al petto, chiuse gli occhi e sospirò dolcemente.
 
                                                                                      **

Le 12:00. Blaine fece una pausa e prese un caffe dalla macchinetta in ingresso. Cominciò a pensare a Kurt. Aveva deciso di non assillarlo troppo e per paura di svegliarlo, non gli aveva inviato nessun messaggio e non lo aveva chiamato. O forse avrebbe dovuto. Prese il cellulare tra le mani e lo sbloccò. Okay, adesso era deciso. Lo avrebbe chiamato da lì a poco, non voleva farlo preoccupare o farlo stare in pensiero un po’ come, adesso stava lui.
 
                                                                                     **
Dopo aver praticamente uscito un po’ di roba dai cassetti, Kurt decise cosa mettersi per stare il più comodo possibile. Era in tuta. Una maglia a maniche corte con una canottiera sotto, un paio di pantaloni larghi e comodi e le sue pantofole. Quella camera era un ‘caos’. Mucchi su mucchi di roba e vestiti sul letto, a terra. Strabuzzò gli occhi guardando quel che aveva combinato e quindi, riordinò tutto in fretta.
Dopo aver fatto ciò, controllò il cellulare. Ancora nessuna chiamata. ‘Tranquillo, Blaine starà lavorando. Sono sicuro che appena finirà o troverà un momento, chiamerà.’ Lo cacciò dentro una tasca dei pantoli della tuta e avanzò verso la cucina. Stava morendo di fame. Si mise ai fornelli, prese gli ingredienti e preparò un omelette di uova con prosciutto e mozzarella. Dopodichè, si piazzò davanti la tv e cominciò a gustarsela. Stavano trasmettendo un bellissimo film riguardante due innamorati ed era proprio il suo genere preferito. Ovviamente, associò quei due personaggi a lui e Blaine. Era impossibile scacciare quel pensiero, stava pensando a lui. Riprese il cellulare e gli inviò un messaggio. Poi, posandolo accanto a sé, continuò a guardare il film e ogni tanto, sbirciava per vedere se Blaine gli aveva risposto.
 
                                                                                           **
‘’Ecco, questi sono i medicinali che deve assumere suo figlio. Ricordi, due volte alla settimana, non di più.’’ dopo la signora lo ringraziò e la accompagnò alla porta.
Prima di annunciare il nome del prossimo paziente però, sentì vibrare il cellulare. Aprì il messaggio e i suoi occhi si illuminarono:
‘’Mi manchi.’’
                                           Kurt. 
Rispose immediatamente e dopo averlo inviato, abbozzò un sorriso.
 
                                                                                           **
Il cellulare si illuminò, Kurt lo prese immediatamente e lesse il messaggio:
‘’Anche tu. Non preoccuparti, ancora poche ore e sarò lì con te.’’
                                                                                                                       Blaine.
Sorrise e diede un’occhiata all’orologio: 13.05.
 
                                                                                             **
Tre ore dopo.
*din-dlon* 
Kurt sobbalzò e si diresse verso la porta. Blaine aveva staccato un’ora prima? Aprì la porta e non trovò nessuno. Stava per chiudere quando, il suo sguardò si posò in basso.
Un mazzo di rose rosse era lì, proprio al centro. Li raccolse e li portò al viso. Ne sentì il profumo poi, notò un bigliettino:

‘’Spero di farmi perdonare per le ore in cui non sono stato insieme a te. Tra poco sarò lì, amore. Non vedo l’ora di rivederti. 
                                                                                                                                                                   Blaine.''
Ancora su di giri e ancora con il sorriso sulla faccia, entrò dentro e li mise dentro un vaso con un po’ d’acqua.
                               
                                                                                      **

Le 17.02. Blaine appese il camice all’appendi-abiti e prendendo la sua cartellina con tutti gli appuntamenti, uscì dal suo uffico e salutando tutti, si avviò sulla strada di casa.
Camminò a passo spedito, non voleva far tardi. Dopo vare stradine e angoli, arrivò. Entrò, salì le scale e bussò. Kurt si precipitò ad aprire.
‘’Ciao amore mio.’’
‘’BLAAAAAAAAINE!’’
Kurt si buttò al suo collo, abbracciandolo forte. Poi, si ritrovò a guardare i suoi occhi. Lo baciò appassionatamente.
‘’Piaciuta la sorpresa?!’’
‘’Sì, sono .. *sospirò* sono bellissimi!’’

 

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Capitolo 17
*** Capitolo Diciassette. ***


Ciao a tutti. Eh sì, so che avrei dovuto postarlo ben due settimane fa ma, a causa della scuola, della palestra e dei vari impegni, non sono riuscita a postarlo prima, anche perché, ho dovuto lavorarci un bel po’. E’ il più importante e ho cercato di renderlo perfetto in ogni minimo dettaglio e particolare.
Devo dire che mi piace, é la prima volta che succede. Spero piaccia anche a voi.
Buona lettura.

KlainestoryinNewYorkCity cap 17.

I giorni erano in fretta il che, stava a significare che tutto stesse andando bene. Blaine si era ambientato lì a New York, amava ogni giorno di più il suo lavoro, si sentiva sempre più soddisfatto di saper guarire e aiutare i suoi pazienti e nonostante gli orari fossero piuttosto limitati, riusciva sempre a concedere qualche sguardo al suo amore, ad avvicinarsi e ad avvolgerlo tra le sue braccia la sera, quando tornava tardi. Il più delle volte, Kurt, tornava a casa verso il tardo pomeriggio e gli bastava notare un foglietto appeso al frigo, un messaggio sul cellulare o addirittura guardare l’orologio per capire che, Blaine avrebbe fatto tardi anche quella sera. Posava le sue cose, si levava le scarpe e distendendosi sul letto, lo aspettava sperando di non addormentarsi ma, non funzionava mai perché i suoi occhi si chiudevano involontariamente e crollava del tutto, lasciandosi trasportare dai suoi sogni e dal suo sonno. Era passato un mese e tutto procedeva a gonfie vele e niente, niente avrebbe potuto cambiare le cose. Entrambi si erano svegliati e dandosi un tenerissimo bacio del buongiorno, si erano diretti verso la cucina per fare colazione. Kurt prese una ciotola e la riempì con del latte e dei corn flakes invece Blaine, prese un croissant contenuto in una graziosa carta e prendendo una tazza, preparò il caffè. Dopodichè, si sedettero a tavola e tra un boccone e l’altro, cominciarono a parlare.
‘’Quindi oggi hai la giornata libera?’’
‘’Ehm, no.’’
‘’Ah..praticamente oltre le domeniche, la mattina e certe volte neanche quella, non ci vediamo. Quando la sera ritorno tardi a casa, ti ritrovo addormentato… e bhe..non è che devi aspettarmi fino a quando non torno, non ti fa bene, Kurt..’’
Kurt gli prese la mano.
‘’Non mi hai neanche lasciato finire, non ho la giornata libera ma, ho chiesto a Ryan se poteva concedermi il pomeriggio libero per passarlo con te..’’
‘’Eh?’’
‘’Mi ha detto che va bene, Blaine.’’
Blaine strinse forte la sua mano e fece un gran sorriso. Ci sperava davvero tanto e poi, aveva qualcosa di davvero molto speciale in serbo per lui. Kurt ricambiò al sorriso e le sue guance si fecero subito rosse. Quanto poteva essere adorabile? Blaine si avvicinò e gli stampò un bacio sulle labbra. Rimase un po’ a guardarlo e entrambi si scambiarono sorrisi e sguardi.
‘’Sì, però, il tutto a una condizione.’’
‘’Quale?’’
‘’Devo trovarmi lì tra almeno cinque minuti. Ryan ha detto che devo essere lì verso le sette e mezza.’’
‘’Oh, bhè in questo caso..’’
Blaine si riavvicinò e gli diede un bacio che lo fece restare senza fiato.
‘’Che scemo che sei, ahahah.’’
‘’Scusami tanto se, mi faccio la scorta.’’
Dopo, abbozzando un sorriso soddisfatto, si allontanò e si sedette di nuovo riprendendo a mangiare la sua colazione. Kurt finì velocemente la sua, si vestì e prendendo la sua borsa a tracolla si avvicinò a Blaine e gli diede un piccolo bacio sulla guancia.
‘’Mi mancherai.’’
‘’Anche tu.’’
E dandogli un ultimo sguardo, uscì dalla porta e si affrettò per non fare tardi.

Adesso che era solo, poteva organizzare tutto al meglio.Prese il telefonino e selezionando ‘rubrica’ e il ‘nome’, avviò la videochiamata.
Il telefono squillò due volte prima che qualcuno rispondesse. Finalmente.
‘’Rachel, via libera!’’
‘’Giorno Blaine, okay perfetto. Programmi per questo pomeriggio?’’
‘’Passeggiata romantica a Central Park, una bellissima cenetta a lume di candela e bhè, quella cosa di cui abbiamo parlato ieri..’’
Dal telefono si sentì un urlo che quasi assordì Blaine. Non si capiva se Rachel stesse piangendo, sorridendo o urlando contemporaneamente. A quanto pare, tutte e tre le cose perché, si sentì la sua voce spezzata per la felicità dal pianto e sul suo viso apparì un grande sorriso.
‘’Oddio, è bellissimo! Stupendo! Assolutamente magnifico! Riesco ad immaginare la faccia di Kurt! Sono così felice per voi, davvero.’’
‘’Grazie.’’ disse Blaine rispondendo alla sua gioia.
‘’E hai già, insomma..?’’
‘’Sì, ieri appena uscito dal lavoro. Spero gli piaccia tutta questa sorpresa anche perché, è quello che desidero e credo che, lo desideri anche lui.’’
‘’Ma certo che gli piacerà, ovvio! Blaine, ma sei cretino? E’ quello che desidera anche lui, puoi starne certo.’’ Rachel disse abbozzando un sorriso ancora con le lacrime sul viso. Si asciugò il viso con le mani e poi continuò. ‘’A che ora finisce?’’
‘’Oddio, non gliel’ho chiesto..ora gli mando un messaggio!’’
Blaine cliccò sull’icona ‘messaggi’ e scrivendo molto velocemente, inviò il messaggio.
‘’Sai cosa la renderebbe ancora più bella?’’
‘’No, cosa?’’
‘’A Staten Island c’è una magnifica ruota panoramica e il paesaggio è magico.’’
‘’Oh sì, ne ho sentito parlare. Se non sbaglio è ricoperta da un grande prato verde e c’è anche un osservatorio..oddio è perfetto! Grazie Rach!’’
‘’E di cosa? Figurati.’’
‘’Sarà una giornata che non potrà dimenticare, ne sono sicuro.’’
Il suo telefonino vibrò, era Kurt.
Rachel ovviamente, era riuscita a sentirlo.
‘’Che ti ha detto, che ti ha detto?’’ disse eccitata.
‘’Finisce alle tre. Ovviamente tu non dovrai farne parola con lui, okay?’’
‘’Certo, questo segreto è in buone mani, tranquillo. Mi troverò lì alle cinque per preparare il tutto, non preoccuparti.’’ disse facendo un occhiolino.
‘’Perfetto. E grazie per l’aiuto, Rachel.’’
‘’Figurati. Adesso devo proprio andare, aggiornami al più presto. A presto Blaine.’’ disse salutandolo con la mano e facendogli un sorriso ancora più grande di prima.
‘’Naturalmente, a risentirci Rachel.’’ stesso fece lui e chiuse la videochiamata. Dopo che finì la sua colazione, lavò le ciotole, riposò i cereali e cominciò a preparare il suo completo che, come quella giornata, sarebbe dovuto essere assolutamente indimenticabile. Scelse una camicia bianca, una giacchetta, una cravatta elegante ma non troppo seria, un paio di pantaloni e dei mocassini neri. Prima di appoggiarli sul letto però, lo rifece con calma e lo sistemò per bene. Subito, corse di corsa in bagno e si diede una rinfrescata.

Uscì dalla doccia, si avvolse nel suo accappatoio e prese l’asciuga-capelli. Lo tenne un po’ in mano prima di decidere se cospargere come sempre, i suoi capelli di gel o di lasciarli così, al naturale. Si ricordò di quanto Kurt lo amasse per l’essere se stesso, lo amasse anche con i suoi difetti e soprattutto, si ricordò di quanto gli piacessero i suoi capelli ricci. Diede uno sguardo alla boccetta di gel e poi infilò la spinetta del phono nella presa. In quel momento, sentì squillare il cellulare che era proprio in cucina. Uscì dal bagno e dopo qualche minuto, lo trovò e rispose.
‘’Ehi, amore. Che c’è?’’
‘’Blaine, ehi, ritorno un’ora prima perché qui abbiamo quasi finito.’’
‘’Okay, va bene. Non vedo l’ora che torni e ti prometto, che il resto della giornata sarà fantastico.’’
‘’Anche tu mi manc.. Blaine, cosa stai architettando?’’
‘’Uh, niente, niente.’’
‘’Ecco, adesso sono curioso!’’
‘’E tu cerca di non esserlo.’’ rise.
‘’Ci proverò, a dopo.’’
‘’A dopo.’’
Ritornò in bagno ad asciugarsi e ad acconciarsi. Si vestì, infilò qualcosa nella giacca, si diede un ultimo sguardo allo specchio e controllò l’orologio sul suo polso: 10.00
Bene, aveva ancora quattro ore piene per potersi esercitare. Cominciò a camminare avanti e indietro per la stanza formulando ogni tipo di frase possibile e immaginabile che avrebbe potuto dire in quel momento. Un po’ di prove non avrebbero fatto male.
‘’Kurt, come sai è da un mese che ormai viviamo insieme e.. no, non va bene. E’ da tanto ormai che stiamo insieme e credo che sia giunto il momento di.. no, no no!
Non ci siamo Blaine, così non ci siamo proprio. Concentrati! Kurt, amore mio..’’ continuò ad esercitarsi e a riprovare. Qualche ora dopo, il suo telefonino squillò, si affacciò per capire di chi si trattasse:

Burt.

Lui era stato il primo a sapere. Blaine lo aveva chiamato e avevano discusso un po’ sulla questione. Ovviamente, Burt non poteva che condividere quello che lui stava per fare da lì a poco.
Sapeva che, avrebbe reso suo figlio felice e la felicità di suo figlio, era la cosa più importante per lui.
‘’Ehi, Blaine..come sta andando?’’
‘’Non lo so..sono agitato e.. e se mi dicesse di no? Se dovesse andare male?’’
‘’Non dire stupidaggini, mio figlio ti ama, Blaine. Voi due vi amate. Ed essere ansiosi è più che normale. Devi fare soltanto una cosa.’’
‘’Cosa?’’
‘’Fai un respiro profondo e calmati un po’, su.’’
Blaine lo fece e cercò di non agitarsi tanto. Si sgranchì le dita e il collo.
‘’La ringrazio, davvero.. mi è servito.’’
‘’Non ce di che, Blaine. Adesso, vai e fatti forza. A risentirci.’’ disse Burt con tono amichevole.
‘’A risentirci.’’

Diede un’altro sguardo all’orologio, sperando che, il tempo si fosse velocizzato e che, quella giornata finalmente, potesse avere inizio.

12.00

‘’Ancora due ore, due ore.. calmo, calmo.’’ si ripeteva stando seduto sul letto e con le mani che gli tremavano.

13.59

Un minuto, uno soltanto. Un minuto e tutto avrebbe avuto inizio. Le sue emozioni erano un miscuglio: agitato, emozionato, nervoso. La sua mente era affollatissima, piena di pensieri, domande.
Una cosa lo interruppe. Il campanello suonò una sola volta. Si alzò e corse alla porta, aprì.
‘’Ciao amore.. e quellI? ’’ indicò verso i suoi capelli.
‘’Bentornato, Kurt. Questi?’’ gli rispose, passandosi la mano tra quei riccioli splendidi.
‘’Bhè, è una giornata particolare.’’
‘’Uhm, ancora non capisco. Mi dispiace.’’
Blaine si fece più avanti e chiuse la porta alle sue spalle poi, si rivolse verso Kurt.
‘’Ti porto fuori.’’
Kurt lo guardò più attentamente e notò il suo abbigliamento. Il suo ragazzo si era agghindato per lui e aveva persino rinunciato al suo amato gel. Oddio, come poteva non averlo capito prima?
‘’Oh, Blaine..’’ fece un sorriso poi continuò.
‘’Sei.. sei bellissimo..davvero.’’
‘’Mai quanto te.’’
‘’D-dove andiamo?’’
‘’Ora vedrai.’’
Si presero per mano e si diressero verso le strade di New York.

Central Park era magnifica, come sempre. Era piena di bambini che giocavano a palla o con qualche scoiattolo che, ogni tanto si faceva ritrovare lì, in quel magnifico prato con quegli immensi alberi verdi e rigogliosi. Uomini seduti sulle panchine a leggere un libro, uomini intenti a giocare e ad accarezzare il proprio cane. Coppiette di ogni genere si tenevano per mano e passeggiavano innamorate.
Kurt e Blaine passeggiavano stretti l’uno all’altro. Parlavano e si scambiavano sguardi totalmente pieni di amore.
‘’Oh, quasi dimenticavo..’’ Kurt rovistò nella sua borsa a tracollo e ne uscì una macchina fotografica. Era sempre attrezzato in caso di giornate come queste. Si girò e cominciò a cercare qualcuno che potesse scattare una foto a loro due.
‘’Kurt, che stai facend-‘’ non finì neanche la frase.
‘’Mi scusi, potrebbe scattarci una foto?’’ si rivolse a un signore dall’aria tranquilla seduto su una panchina.
Il signore sorrise e alzandosi rispose.
‘’Ma certo.’’
‘’Grazie..’’
Kurt si avvicinò a Blaine e lo strinse a sé. Blaine fece lo stesso. Rivolsero il loro sguardo alla camera della macchina e il signore scattò la foto. Prima che il signore potesse dire ‘fatto’, Blaine avvicinò le sue mani al viso di Kurt e lo baciò dolcemente. Il signore inquadrò per bene le loro facce, prima avvicinando lo zoom e poi facendo una foto per intero. Kurt si ritrovò le guance arrossite, sia lui che Blaine si stavano sorridendo e si stavano scambiando sguardi sempre più innamorati. Il signore ne approfittò e fece ancora un’ultima foto. Kurt si allontanò un attimo e andò a ringraziarlo.
‘’G-grazie.’’ aveva ancora le guance rosse e il suo tono era piuttosto imbarazzato.
‘’Di niente, è stato un piacere.’’ disse facendo un gran sorriso e ritornò a sedersi sulla sua panchina.
Continuarono il loro pomeriggio tra risate, passeggiate, sguardi, baci. Stava andando tutto meravigliosamente. Presero il gelato e sporchi di questo sulla bocca e sul naso, si baciarono e risero. Tutto ero perfetto, assolutamente. E proprio quando pensi non possa andare meglio di così, c’è sempre qualcosa che ti soprende ancora di più.
‘’Blaine, è tutto così fantastico.. ‘’
‘’E ancora non hai visto niente. Vieni con me.’’ Lo afferrò per mano e cominciarono a correre. Erano a pochi passi da Staten Island. Blaine correva e Kurt lo seguiva.
‘’Dove mi stai portando?’’ urlò.
Ma, Blaine non gli rispose perché ormai mancava veramente troppo poco. Erano arrivati. Kurt era senza parole, stupefatto da tutto quello che i suoi occhi stavano guardando. La ruota panoramica era gigantesca e affianco ad essa si affacciava un paesaggio pazzesco. Un prato rigoglioso e verde riempito di fiori di ogni genere e ai lati di questo, degli irrigatori. Il tutto immerso in un cielo azzurro e sereno. Era il paradiso. Blaine lo teneva ancora per mano e girandosi verso di lui, gli fece senno di seguirlo. Si ritrovarono davanti alla ruota panoramica. Si avvicinò al signore adetto ai biglietti e gli fece un occhiolino facendolo avvicinare.
‘’Salve, sono il signor Anderson.’’
‘’Oh, certo. Ora ricordo. Prego, entrate.’’
Il bigliettaio avanzò e aprì il cancelletto con delle chiavi che teneva in mano e li fece entrare. Prima di andarsene, diede un’occhiata ad entrambi e gli augurò un buon divertimento. Si sederono su una delle panchine girevoli della ruota e ammirarono entrambi il panorama incantevole. Si vedeva tutta Manhattan, la vista era spettacolare. Kurt diede ancora un’altro sguardo e lo immortalò con la sua macchina fotografica. Poi, rivolse uno sguardo al suo ragazzo, si avvinghiò teneramente a lui e sempre premendo il tasto principale, immortalò anche quel bellissimo momento.

Il giro durò un bel po’ e quando scesero, si ritrovarono a camminare per quell’immenso parco. Ovviamente, anche lì Kurt scattò qualche foto per ricordo. Camminarono a lungo e dolcemente, mano nella mano. Blaine alzò gli occhi e guardando per bene, notò che erano giunti all’osservatorio. Senza pensarci due volte, tirò Kurt a sé. Le loro bocche si stavano incontrando. Fu un momento indescrivibile e fu davvero diverso da tutti gli altri. Non solo perché, entrambi si stavano stringendo come mai prima l’uno all’altro, assaporando a pieno quell’istante ma, anche perché dopo che le loro labbra si staccarono, si sentirono tanti applausi provenire dall’alto. Kurt alzò lo sguardo e si trovò tantissimi occhi di persone puntati su di lui. Tutte, nessuna esclusa, stavano applaudendo e facendo qualche sorriso commosso. Un piccolo sorriso spuntò anche sul suo viso e il suo sguardo andò a lui. Avvolse le sue braccia intorno al suo collo. Entrambi ridevano e si guardavano.

Durante il ritorno, sempre camminando vicini, Kurt aveva tirato fuori la sua macchina e stava riguardando per la centesima volta tutte le foto che aveva fatto quel pomeriggio. Una lacrima gli rigò il viso. Blaine lo guardò e avvicinandosi, gli stampò un piccolo bacio sulla guancia. Kurt appoggiò la sua testa alla sua spalla e Blaine gli cinse il fianco facendolo sentire protetto.

Arrivati a casa, salirono le scale e prima di aprire la porta:
‘’Chiudi gli occhi.’’
‘’P-perché?’’
‘’Tu chiudili.’’
Kurt obbedì e chiuse gli occhi. Blaine prese le chiavi e aprì piano la porta.
‘’Adesso puoi aprirli.’’ disse con un tono abbastanza caldo e soddisfatto.
Le sorprese non erano ancora finite. Appena aprì i suoi occhi, rimase di stucco. Il tavolo era apparecchiato con due candele che diffondevano una luce accogliente ed elegante in tutta quanta la stanza e una rosa si trovava al centro dentro un vasetto allungato e snello di vetro. Gli orli della tovaglia erano dorati e il resto bianco. Si avvicinò per guardare meglio e vide che, su questa c’erano due porta candele ai lati abbinati. I bicchieri erano in vetro, le posate luccicanti con dei tovaglioli accanto perfettamente piegati e sistemati. Si portò una mano alla bocca e non potè fare a meno di piangere. Blaine gli si avvicinò e spostando la sedia, lo fece accomodare.
‘’Hai fatto tutto da solo?’’
‘’Ehm, diciamo che qualcuno mi ha dato una mano.’’
Tirò fuori dal forno una teglia di pasta e un’altra, con del polpettone dentro. Poi, li mise a tavola e si sedette anche lui.
‘’E’ tutto meraviglioso. Questo pomeriggio è stato davvero meraviglioso.’’
‘’Stare con te, è meraviglioso, Kurt.’’ disse così e i suoi occhi, diventarono subito lucidi.
Si presero per qualche istante le mani e poi, cominciarono a mangiare.

Dopo aver finito di mangiare, Blaine si diresse verso la stanza da letto e ordinò a Kurt di sedersi. Kurt si sedette cautamente sul letto e cominciò a guardarlo e a chiedersi cosa stesse succedendo.
Accadde lì, esattamente lì. Blaine puntò i suoi occhi su di lui e cominciò a parlare.
‘’Ah, okay.. uh..prima di tutto devo calmarmi.’’
‘’S-stai bene, Blaine?’’ stava iniziando a preoccuparsi.
‘’Sì, sì sto bene.’’ si calmò e assunse un tono di voco meno agitato di prima.
‘’Questi tre anni insieme sono stati bellissimi, i più belli. Tu hai dato un senso alla mia vita,Kurt. Quando sto con te, tutto il resto del mondo scompare e ci sei solo tu. Tutto diventa insignificante e superfluo perché, l’unica cosa di cui mi importa sei tu. La mia vita non aveva importanza fino a quando non sei arrivato, fino a quando non ti ho conosciuto, fino a quando non ho iniziato a provare l’amore vero. E tu mi hai fatto capire cos’è l’amore vero, che cosa significa ‘amare’ ed essere tanto legati a una persona. Ti amo e voglio passare il resto della mia vita con te.’’
Si mise in ginocchio davanti a lui e prima di fargli la fatidica proposta, gli disse:
‘’So che, non sarà bellissima quanto una proposta etero ma.. *rise* ho intenzione di fartela lo stesso, perché voglio averti sempre accanto a me.’’
Tirò fuori dalla sua giacca una piccola scatolina e mettendola bene in mostra, la aprì. Qualcosa di luccicante e bellissimo, vi era dentro. Era un anello con le loro iniziali sopra‘K & B’.
‘’Kurt Elizabeth Hummel, mi vuoi sposare?’’
Kurt gli saltò addosso, stringendolo e forte e piangendo e sorridendo per la gioia. Non aveva ancora realizzato che stesse succedendo davvero. Si staccò da quell’abbraccio e disse:
‘’SI, SI, SI, SI, SI! Assolutamente SI!’’ disse con tutta la gioia del mondo, preso dalle mille emozioni che stava provando. Le lacrime scendevano veloci e un ampio sorriso felice illuminava il suo viso. Gli occhi di Blaine si erano già fatti lucidi. Estrasse l’anello dalla scatolina e glielo infilò al dito.
‘’Ti amo da morire.’’
‘’Ti amo anch’io.’’
Dissero entrambi guardandosi negli occhi.

Quella sera fecero l’amore nel senso più profondo del termine, scandito da emozioni ancora più forti e da un amore ancora più potente e passionale.

Bene, è finito. Che ve ne pare? Diciamo che, la maggior parte delle cose sono state tirate fuori dalla mia mente o meglio, da quello che ricordavo del mio sogno. Sì, ho sognato la proposta di matrimonio dei Klaine e non solo. Ho tante altre cose in serbo per voi, non preoccupatevi. Non pensate che siano bellissimi? Non pensate che, il loro amore cresca e diventi sempre più forte, giorno dopo giorno? Non pensate che siano fatti l'uno per l'altra?
Kurt Elizabeth Hummel Anderson & Blaine Devon Anderson Hummel, non suonano benissimo? Sento già la marcia nuziale **
Spero vi sia piaciuto e ricordatevi di lasciare una recensione qua sotto, di salvarlo nei preferiti o nei seguiti se, vi ha particolarmen colpito.
Al prossimo capitolo.
Baci Clà.

 
 

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Capitolo 18
*** Capitolo Diciotto. ***


Ciao a tutti. Okay, so che adesso mi farete il terzo grado ma, in queste settimane sono piena di compiti. Non ce la faccio proprio più. Voglio le vacanze, voglio dormire fino a tardi e non fare altro che divertirmi con i miei parenti e sentire l'aria natalizia. Spero vi piaccia, quanto piaccia a me. Baci, clà.

KlainestoryinNewYorkCity cap 18  .

Il loro risveglio non fu come tutti gli altri, assolutamente no. Fu ancora più pieno di amore e più pieno di consapevolezza: ben presto si sarebbero sposati e sarebbero diventati ancora di più di quello che già erano. Qualcosa di ancora più speciale e unito. I preparativi del matrimonio sarebbero durati non più di due, massimo tre giorni. Non volevano aspettare neanche un altro secondo di più per unirsi l’uno all’altro per il resto della loro vita. Entrambi ovviamente, stavano organizzando il tutto. Insieme avevano stilato la lista degli invitati dove, ovviamente vi erano presenti tutti i loro amici del Glee Club poi, si erano divisi i compiti. Kurt aveva chiamato uno dei migliori catering della città e subito dopo, grazie alle sue conoscenze su New York, sarebbe passato da uno stupendo negozio per abiti matrimoniali maschili insieme a Rachel. Blaine nel pomeriggio, sarebbe andato a prenotare due biglietti per la loro luna di nozze (un’altra sorpresa di cui Kurt non doveva sapere niente fino alla fine della cerimonia) e una piccola ma graziosa chiesetta, a pochi chilometri dalla loro casa poi, insieme a Sam, sarebbe andato a provare anche lui l’abito con cui si sarebbe sposato. Il tempo era passato così velocemente da non poter essere calcolato. Tre anni passati insieme, tre anni volati in un soffio, tre anni significativi, tre anni che li avrebbero portati a quel momento decisivo e che avrebbero unito le loro vite per sempre d’ora in poi.
Il giorno dopo, entrambi passarono al lavoro per annunciare la bellissima notizia anche ai loro capi, i quali si congratularono con loro e gli fecero tantissimi auguri. Tutto era pronto, eccetto per una cosa: l’addio al celibato. Quello stesso pomeriggio, di quella stessa giornata, ricevettero una visita inaspettata. I loro amici del Glee erano venuti a prelevarli o meglio, a organizzare la loro serata prima dell’importantissimo giorno. La notizia si era diffusa per bene, a quanto pare Rachel voleva contribuire a rendere quell’evento a dir poco magnifico. Dopo essersi salutati e abbracciati, entrambi, si divisero in due gruppi: quello dei ragazzi e quello delle ragazze. Rachel, Quinn, Santana, Brittany e Tina, avevano organizzato la serata per Kurt quindi, lo presero con loro. Stessa cosa fecero Finn, Artie, Sam, Mike e Puck con Blaine. Kurt portò una piccola valigia con sé, col necessario e prima di andare, i due piccioncini si diedero l’ultimo saluto prima del grande giorno baciandosi dolcemente sulle labbra.

‘’Ci vediamo all’altare, amore.’’ disse Blaine sussurrando al suo orecchio dopo essersi staccato dalle sue soffici labbra.

‘’Non vedo l’ora di diventare tuo marito.’’ aggiunse Kurt guardandolo intensamente negli occhi cercando di fissare quel piccolo momento nella sua mente e farlo bastare per quelle poche ore di distanza. E con questo ultimo loro sguardo, si diressero con i loro gruppi.

Quella sera, fu ansiosa per entrambi. Il gruppo delle ragazze aveva organizzato un pigiama party o meglio, Rachel si era resa disponibile per farlo a casa sua. Avrebbero parlato, scherzato, riso mangiato cioccolato, patatine e popcorn fino a star male, tutta la sera. Il gruppo dei ragazzi aveva organizzato una cena nelle vicinanze e avrebbe fatto lo stesso, tranne per il fatto che, avrebbero anche fatto karaoke divertendosi tra di loro.

Erano quasi tutte sedute sul letto vicino a Kurt, a mangiare schifezze e a chiacchierare tra di loro.

‘’Sono così felice per te, Kurt, davvero.’’ disse Tina con un gran sorriso sul viso.

‘’Grazie.’’ rispose con un altro sorriso.

‘’Deve essere veramente bello trovare la persona giusta per te e volerci passare il resto della vita. E credo proprio che, voi due siate anime gemelle.’’

‘’Desidero soltanto avere accanto qualcuno che mi ami quanto lo amo io, qualcuno che sappia capirmi, consolarmi, starmi accanto. Qualcuno che sappia farmi sentire speciale e che sappia sorprendermi, sempre. E bhè.. lui è tutto questo se non di più.’’

‘’Aw, che carino.’’ si sentì la voce di Santana spuntare dietro di lui. Anche lei adesso sorrideva commossa. ‘’Ti meriti questo e molto altro, Kurt. Siete fatti l’uno per l’altra e lo si capisce soprattutto dal modo in cui vi guardate. Comunicate con un solo sguardo.’’

‘’Grazie San.’’

‘’Ma sappi che, dopo voi due veniamo io e Britt. Ovviamente, siete già tutti invitati.’’ disse girandosi verso Brittany e rivolgendole un sorriso innamorato.

‘’Sappi che ho sempre trovato che voi due.. vi apparteneste. Vi sposerete e vivrete nel vostro magico e fantastico mondo, felici e innamorati. Sa tanto di unicorni e arcobaleni.’’ Disse poi Brittany avvicinandosi a Kurt che, ovviamente non potè non ridere a quella strana ma tenerissima affermazione. Poi, si aggiunsero anche Rachel e Quinn.

‘’Credo che sarà un bellissimo matrimonio, sarà splendido.’’ disse Quinn.

Kurt le sorrise e annuì.

‘’Ansioso?’’ disse Rachel.

‘’Sì, tantissimo.’’

‘’Mancano poche ore, tranquillo. Ancora poco e finalmente diventerai il signor Hummel-Anderson.’’

‘’Grazie ragazze, grazie di tutto. Io non so come.. ringraziarvi. Grazie per esserci state e per esserci soprattutto oggi.’’ disse con le lacrime agli occhi.

‘’Ohw, abbraccio di gruppo!’’ dissero tutte all’unisono.

Si abbracciarono teneramente e diffondendo tanto calore e amore.

‘’Vi voglio bene ragazze!’’

‘’Te ne vogliamo anche noi.’’

I ragazzi si erano recati al ristorante, avevano preso posto e dopo che il cameriere venne per prendere gli ordini, incominciarono a parlare tra di loro.

‘’Ultima sera da celibe, come ci si sente?’’ disse Sam.

‘’Uhm, direi bene. Sono emozionato, ancora non riesco a crederci.’’ rispose Blaine sorridendo.

‘’Scommetto che Kurt sia scoppiato dalla felicità quando glielo hai proposto.’’ aggiunse Finn con un tono allegro, pensando al fratellastro.

‘’Sì, bhè.. è da ieri che mi ripete se è tutto un sogno oppure è vero. E a dire la verità, non ci credo nemmeno io ancora.’’ su queste ultime due parole gli diventarono gli occhio lucidi.

‘’E’ bellissimo vedervi così uniti, così innamorati.’’ disse Puck con gli occhi a cuoricino.

‘’Voglio averlo accanto a me per il resto dei miei giorni. E’ la mia ancora, la mia forza, il mio tutto. Senza di lui non sarei niente. Lo amo più di ogni altra cosa.’’

Puck sorrise e poi, puntandogli il dito contro, disse:’’E se vi azzardate a lasciarvi, io sarò il primo a farvi rimettere insieme, anche a forza di dovervi far sbattere le teste contro il muro.’’

Tutti quanti risero.

‘’Non preoccuparti, non c’è ne sarà proprio bisogno. Grazie Puck.’’ disse ancora ridendo.

‘’Vi auguro il meglio, Blaine.’’ aggiunse infine Mike.

‘’Grazie, grazie davvero ragazzi. Vi voglio bene.’’

‘’Anche noi, Blaine.’’

E dopo aver detto questo, Finn alzò il suo bicchiere e disse:

‘’Un brindisi, a questo matrimonio che sarà sicuramente un successo!’’

Tutti alzarano i loro bicchieri e brindarono.

 

Il mattino era giunto. Quasi tutte le ragazze si erano già svegliate. La sveglia puntata ovviamente da Rachel, la sera prima, era davvero squillante e rumorosa. Forse solamente Kurt, stava ancora dormendo beato, ancora sognando profondamente. Rachel con molta cautezza, gli si avvicinò e lo guardò teneramente. Poi, gli diede un piccolo bacino sulla guancia e gli sussurrò:

‘’Kurt, è il grande giorno. Svegliati!’’

Kurt aprì piano gli occhi e farfugliò qualcosa.

‘’Kurt!’’ Rachel cominciò a scuoterlo.

Questa volta, apri gli occhi e si girò, la guardò e le disse:

‘’Che ore sono?’’

‘’Sono le 8.00, Kurt. Tra un’ora dobbiamo essere in chiesa. O meglio, tra un’ora devi sposarti!’’

‘’Oddio!’’

Scattò dal letto e subito, si diresse verso la cucina. Tutte le ragazze erano sedute al tavolo e stavano facendo colazione.

‘’Buongiorno.’’ dissero all’unisono.

Ancora assonnato, fece un piccolo saluto con la mano, prese qualcosa da mangiare e si sedette per fare anche lui colazione. Dopo che finirono, tutti cominciarono a prepararsi. Kurt si diresse verso il bagno e chiuse la porta. Lui non doveva soltanto indossare quel vestito, doveva anche rendersi conto di quello che stava accadendo. Era troppo bello per essere vero. Lui e Blaine avevano fatto un lungo percorso insieme ma, non sarebbe mai stato paroganabile al grande passo che li attendeva. Sarebbe stato un buon marito? Avrebbero saputo sempre contare uno sull’altro come aveva sempre fatto? Ma soprattutto, sarebbero rimasti uniti qualunque cosa sarebbe successa? A tutto questo, rispose con un ‘sì’ deciso e pieno di convinzione e guardondosi allo specchio disse:

‘’Sì, sono pronto. Kurt Hummel, sei pronto a sposarti.’’

Blaine era stato riaccompagnato a casa, la sera prima. Era la prima e l’ultima volta che dormiva senza Kurt. Si era alzato verso le otto, aveva fatto colazione e stava iniziando a prepararsi al meglio. Una ventina di minuti dopo, appena fu pronto, prese il cellulare e chiamò Finn.

‘’Hey Blaine, mancano ancora 40 minuti alla cerimonia..’’

‘’Ehi, sì Finn..lo so. Puoi farmi un favore?’’

‘’Sì, dimmi.’’

‘’Dove ti trovi adesso?’’

‘’Ci troviamo tutti nei pressi della casa di Rachel, p-perché?’’

‘’Ho bisogno che mi accompagni lì. Finn, ho bisogno di vederlo o almeno di sentire la sua voce.’’

‘’Okay, non preoccuparti. Prendo un attimo l’auto dell’autista. Due minuti e sono lì.’’

‘’Eh, Finn?’’

‘’Sì?’’

‘’Grazie.’’

‘’Figurati.’’


30 minuti dopo.

Tutti erano pronti e mancava pochissimo al grande evento. Kurt era ancora chiuso in bagno a prepararsi. Il campanello suonò.

‘’Vado io!’’ la voce di Rachel rimbombò in tutte le stanze.

‘’Rachel, scusami ma devo vederlo!’’ disse Blaine facendosi avanti e oltrepassando la soglia della porta.

Rachel gli venne dietro.

‘’No, non puoi! Porta sfortuna!’’

‘’Kurt, amore mio, dove sei?’’

Rachel si avvicinò alla porta del bagno e la chiuse a chiave mettendocisi davanti.

‘’Blaaaaaaaine! Rachel, apri questa porta! Rachel!’’

‘’Mi dispiace, ma non posso. ‘’

‘’Almeno posso soltanto avvicinarmi? Non apro, giuro.’’

‘’Okay.’’

Rachel lo lasciò passare.

‘’Quanto vorrei vederti in questo momento, amore. Non ce la faccio più ad aspettare. Non vedo l’ora di sposarti.’’

‘’Anch’io, Blaine. A me non serve vederti, so già che sei splendido e più radioso che mai. Riesco ad immaginarti.’’

‘’Ohw, Kurt.’’

‘’Bene, okay. Tra non meno di dieci minuti dobbiamo ritrovarci in chiesa. E’ meglio che andate.’’

Finn, che era rimasto ancora fuori, entrò e si avvicinò a Blaine.

‘’Rachel ha ragione, dobbiamo sbrigarci.’’

Detto questo, Blaine disse le sue ultime parole prima di uscire e di seguire Finn.

‘’TI AMO!’’ disse con tono forte.

‘’ANCHE IO!’’ disse Kurt, facendo lo stesso.

Una macchina nera lucido si fermò dritta sulla strada. Burt aprì lo sportello ed uscì, dirigendosi verso quello posteriore. Kurt era più bello che mai, a dir poco angelico. Uscì dalla macchina. Burt chiuse lo sportello e lo prese sotto braccio, rivolgendogli uno sguardo piuttosto emozionato. I suoi occhi erano lucidissimi e sarebbe scoppiato a piangere per la felicità da un momento all’altro. Era così felice per suo figlio, felice come non mai. Kurt ricambiò il suo sguardo sorridendo leggermente, si aggrappò al suo braccio sinistro e lo strinse forte. Salirono i gradini dell’entrata. Ecco, stavano attraversando il portone. Finalmente, eccoli camminare lungo quel tappeto rosso. Tutti gli invitati alle loro spalle sorridevano e c’era anche chi, non era riuscito a trattanere l’emozione e si faceva scappare qualche lacrimuccia. La prima cosa che vide fu lui. Lo aspettava lì, più sorridente e innamorato che mai. I loro sguardi si incrociarono e entrambi capirono quanto fossero destinati a stare insieme. Blaine lo trovò perfetto, talmente perfetto per lui. Era così raggiante. Kurt aveva il cuore che batteva a mille. Tante emozioni insieme. Non appena lo vide, lì, ad aspettarlo sull’altare, trovò subito i suoi occhi che brillavano per la gioia. Proseguivano a passi lenti, seguendo la marcia nuziale. Quando arrivarono, Burt si staccò dal figlio e gli diede un piccolo bacio sulla guancia, guardandolo ancora emozionato. Poi raggiunse Carol. Kurt si girò verso Blaine. Entrambi sorridevano e avevano gli occhi che luccicavano come due stelle. Il prete li fece accomadare e iniziò così la cerimonia.

‘’ Carissimi, siamo oggi qui, per celebrare l’unione di questi due giovani. L’unione dell’amore, tra questi due giovani e bellissimi ragazzi. Siete consapevoli del significato della vostra decisione?’’

Risposero entrambi all’unisono: ‘’Sì.’’

‘’Siete disposti, seguendo la via del matrimonio, ad amarvi e onorarvi l’un l’altro per tutta la vita?’’

‘’Sì.’’

‘’Se dunque è vostra intenzione unirvi in Matrimonio, datevi la mano destra
ed esprimete davanti a Dio il vostro consenso.’’

Kurt e Blaine si diedero la mano destra.

‘’Adesso, scambiatevi le promesse.’’

Blaine si rivolse verso Kurt:

‘’Io Blaine, accolgo te, Kurt, come mia sposo. Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.’’

Kurt fece lo stesso:

‘’Io Kurt, accolgo te, Blaine, come mio sposo. Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.’’

Poi, dissero insieme: ‘’Noi promettiamo di amarci fedelmente, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di sostenerci ed amarci l’un l’altro per il resto della nostra vita.’’

I testimoni portarono gli anelli all’altare e il prete prima di porli ai due sposi, disse:

‘’Signore, benedici questi anelli e l'amore di questi sposi: l’anello che porteranno come simbolo di fedeltà li richiami continuamente a ricordarsi del loro amore.’’

Blaine prese l’anello e lo infilò all’anulare della mano sinistra, dicendo:

‘’Kurt, ricevi questo anello, segno della fedeltà e del mio amore per te. Nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo.’’

Kurt fece lo stesso:

‘’Blaine, ricevi questo anello, segno della fedeltà e del mio amore per te. Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo.’’ la sua voce fu spezzata dal pianto di commozione.

‘’Questi due giovani, si sono uniti nel vincolo del matrimonio. Congratulazioni, che dio vi benediva. E con i poteri conferitimi, vi dichiaro marito e marito.’’ Poi si rivolse a Blaine. ‘’Puoi baciare lo sposo, adesso.’’

Blaine fece incontrare i loro sguardi, prese il suo viso tra le mani e lo baciò. Quel bacio fu diverso da tutti. Quel bacio era ancora più vero, unito, deciso. Simboleggiava la loro unione. Da quel momento in poi ci sarebbero stati sempre l’uno per l’altro. Da quel momento, erano finalmente legati. Partì un grandissimo applauso. Chi sorrideva, chi era commosso. Si staccarono da quel meraviglioso bacio e facendo restare i loro visi vicinissimi, si sorrisero.

 

Okay, ce l'ho messa tutta e devo dire che, ne sono veramente soddisfatta. Mi piace il modo in cui sono riuscita a rendere tutto, come posso dire, emozionante? Eh bene sì, rileggendo il precedente, prima di pubblicarlo..ho pianto. Io non amo molto i miei capitoli ma, in modo particolare questi ultimi due.. mi hanno fatto capire che nonostante tutto, non sono così una merdina a scrivere (ehehe, sì. Lo penso. E' la verità.) Io li trovo perfetti insieme. La Klaine è perfetta. Quanto li amo :')
Spero vi sia piaciuto. Un saluto a tutti e nel caso non dovessi pubblicare il prossimo prima delle vacanze.. AUGURI E BUONE FESTE. UN BUON ''WHITE CHRISTMAS'' A TUTTI c:
Alla prossima.

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Capitolo 19
*** Capitolo Diciannove. ***


Eh rieccomi. Ciao a tutti, passate bene le vacanze? Io sì. Dormire fino a tardi, mangiare, riposarsi. Purtroppo è finito tutto ed è ricominciata la solita routine e quella cosa odiosa di nome 'scuola'. Al rientro sono stata riempita di compiti, interrogazioni e ben altro. Nonostante ciò, ho trovato un po' di tempo per scrivere la sera. Avevo già un bel po' di idee che avevo scritto come appunti. Mi sono messa al lavoro ed è uscito questo. Spero vi piaccia. :)

KlainestoryinNewYorkCity cap 19.


Uscirono dalla chiesa dandosi un ultimo sguardo e prendendosi per mano. Tutti gli invitati ovviamente, si erano appena diretti ai lati della scalinata dell’entrata. Rachel aveva consegnato ad ognuno un po’ di riso in una mano e dei petali di rosa da mettere nell’altra. Appena li videro uscire, glieli lanciarono addosso energicamente e gridarono tutti insieme con un grande sorriso stampato sul loro viso:
‘’VIVA GLI SPOSI!’’ dissero tutti all’unisono.
I due sposi, erano pieni di chicchi di riso nei capelli e voltandosi contemporaneamente, si guardavano sorridendo e ridendo. Blaine senza staccare la sua mano da quella del suo sposo e stringendo ancora di più la presa, si avvicinò e gli stampò un dolce bacio. Kurt sorrise appena dentro quel bacio e con la mano libera, si avvinghiò al suo collo per avvicinarlo un po’ di più a sé. Quando si staccarono, l’aria si riempì dagli ‘ooh’ commossi di tutti gli invitati. Ritornarono a guardarsi con un sorriso più grande di prima. Poi, un’auto nero lucido con una scocca bianca sopra, si presentò sulla strada. Si strinsero ancora di più nella loro stretta e si avviarono all’auto. Blaine aprì gentilmente lo sportello e fece entrare Kurt dopodiché, lui fece lo stesso. Diedero un piccolo saluti ai loro amici e diedero l’okay all’autista che partì per arrivare alla location in cui avrebbero fatto le foto e poi, per arrivare al luogo del ricevimento.
‘’Ci credi? Perché..’’ fece un sospiro sognante e lungo. ‘’perché io ancora no. Mi sembra un sogno.’’ rivolse uno sguardo a Blaine, il quale lo guardò intenerito e con gli occhi che gli brillavano. Avevano tanto aspettato quel momento e finalmente eccoli lì. Erano sposati e questo, ancora era incredibile da credere. Ne avevano passate tante insieme e ce l’avevano fatta, finalmente il loro volere restare l’uno accanto all’altro per il resto della loro vita si era trasformato da sogno a realtà.
‘’Sembra impossibile anche a me da credere.. l’ho desiderato e voluto così tanto. E adesso eccoci qui. Ce l’abbiamo fatta, Kurt.’’ utilizzò un tono ancor più emozionato e dolce del solito. Gli occhi lucidi e pieni di felicità.
‘’Sei stato e sei la mia vita, Blaine. Lo sarai sempre. Non sarei niente senza di te.’’ Gli rivolse il suo sguardo e incrociò quello del suo amato. I suoi bellissimi occhi azzurri si erano appena riempiti di lacrime e andavano perfettamente ad incontrare quelli color verde e con quelle sfumature d’ambra di Blaine. E qualcos’altro. Un grande sorriso che contagiò anche lui.
‘’Io non sarei niente senza di te. Ti amo. Ti amo e voglio averti accanto a me, sempre.’’                                         
In quel preciso istante, Kurt si avvicinò e i loro visi furono vicinissimi. I loro nasi si sfioravano teneramente e il loro battito cardiaco si faceva velocissimo.
‘’Ti amo anch’io.’’ disse con la voce spezzata dalle lacrime e facendo un piccolo sorriso. Senza aspettare oltre, le loro labbra si incontrarono in un caldo e accogliente bacio.

 
                                                                                                                            **
 
Una volta fatte le foto, i due sposi si erano diretti di nuovo verso l’auto che, questa volta li avrebbe portati al luogo del ricevimento. Nel frattempo, tutti gli invitati si trovavano già lì, in sala, ad attenderli. Il posto non era troppo sfarzoso anzi, era molto semplice, elegante e adatto. L’entrata era scandita da un grande arco adornato di fiori e immetteva a una piccola villa con un prato verde all’interno, sulla quale si innalzava una torre di mura antiche illuminata da luci che trasmettevano una grande atmosfera. E questo era solo l’esterno. La sala era ampia e riempita anch’essa di luci. Una serie di tavoli apparecchiati, rivestiti in bianco e sopra ad ognuno, un mazzo di fiori e delle candele. Ovviamente, il più bello era quello degli sposi perché  ornato con dei petali di rosa e perché si trovava un po’ più spostato rispetto agli altri. Al centro, difronte ai tavoli, vi era un karaoke. L’aria sapeva di pura magia. Quando gli invitati si scorsero un po’ più dalla porta che dava su quel meraviglioso giardino, sentirono qualcuno. Erano loro.
‘’Ragazzi, stanno arrivando! Partite con la base, forza!’’ dissero a bassa voce Rachel, Sam e Santana. Tutti si appostarono al karaoke e ognuno prese un microfono.
Appena entrarono, la musica partì e tutti quanti, rivolsero lo sguardo a loro. Rachel impugnò il microfono e incominciò a cantare.
‘’I could stay awake just to hear you breathing..’’ alzò lo sguardo e facendo un sorriso, continuò.                                      
‘’Watch you smile while you are sleeping, while you’re far away dreaming.’’                                              
Poi, fu il turno di Santana alla quale, si aggiunsero Puck e Brittany.                                                                                      
‘’I could spend my life in this sweet surrender, I could stay lost in this moment forever. Every moment spent with you is a moment I treasure.’’                              
Alla fine di quella strofa, si unirono tutti quanti e cantarono ancor più sentitamente quell ritornello, rivolendo uno sguardo intenso ai due.                                              
‘’Don’t wanna close my eyes, I don’t want to fall asleep cause I’d miss babe and                                                                                                         
I don’t want to miss a thing. Cause even when I dream of you, the sweetest dream will never do I’d still miss you babe.’’               

Kurt e Blaine erano rimasti ancora lì, alla soglia della porta, sorpresi. Entrambi emozionati per quello che i loro amici gli stavano regalando. Sì, era un momento bellissimo e non avevano parole, solo lacrime. Tutti lì, con i loro sorrisi e le loro voci. Non avrebbero potuto trovare miglior modo per esprimergli quanto felici fossero per loro se non con la musica. La musica, eh già.. quello che univa tutti loro da tanto e che, era il modo migliore per esprimere i propri sentimenti. Non li avrebbero mai ringraziati abbastanza per tutto quello.Vederli lì, tutti uniti per loro..no, erano davvero speciali, davvero troppo. Gli volevano un bene immenso. Arrivati di nuovo al ritornello, tutti si avvicinarono a loro e pronunciando l’ultimo ‘'I don’t want to miss you babe’' lentamente e con ancora più sentimento. Kurt si avvicinò e disse con le lacrime agli occhi:                                                                                                                  
‘’Ragazzi… grazie, davvero. E’ stato.. è stato stupendo!’’                                                                                                    
Lui e Blaine si avvicinarono ancora di più per abbracciare tutti ad uno ad uno.
 
                                                                                                      **

Dopo l’arrivo degli antipasti, dei primi e secondi piatti, in attesa della torta, tutti quanti ne avevano approfittato per dirigersi al tavolo degli sposi e porgere loro i regali. Poi, ognuno di loro si avvicinava al karaoke in gruppo o a solo e cantava una canzone a scelta o facendo una dedica agli sposi. Alcuni poi, avevano messo la musica e avevano alzato il volume, facendo ballare e scatenare tutti quanti in pista da ballo. Dopo un po’, Blaine vedendo Kurt impegnato a parlare con alcune delle ragazze e dei ragazzi, raggiunse la consolle, interrompendo la musica e incominciando a parlare. Tutti si voltarono per ascoltarlo.                                                                                                                             
‘’Sera a tutti, io e Kurt ci tenevamo a ringraziarvi di cuore per essere qui, oggi..’’                                                
Si levò una voce dalla sala, una voce familiare.
‘’Non dovete farlo! Siete bellissimi e non ci saremmo mai persi tutto questo!’’ oh sì, Puck sapeva come farsi notare e come far capire ancora di più quando li amava insieme. Quando finì,  dei ‘’si’’ ed ‘’esatto’’ seguti da un applauso, riempirono la sala. Blaine ovviamente, stava ridendo seguito da Kurt che, si portava una mano sulla guancia ormai rossa. Ancora con il sorriso sulla faccia, continuò a parlare.                                                                            
‘’Bhe, ci teniamo a farlo. Grazie ancora a tutti, grazie per essere così importanti per noi, grazie per tutti questi anni e le risate, davvero.’’  
Alcuni erano già commossi, altri si guardavano a vicenda e sorridevano.                                                                    
‘’Bene, ehm.. ora vorrei parlare di una persona, una persona che mi ha cambiato la vita, che l’ha resa migliore, che le ha dato un senso. Sì, parlo proprio di te, Kurt.’’ lo indicò con la mano. Kurt questa volta, era seduto un po’ più vicino per vederlo meglio e stava ascoltando ogni singola parola. Anche a lui aveva cambiato la vita, Blaine l’aveva trasformata del tutto e non faceva ogni giorno che ripetersi quanto fosse fortunato ad averlo accanto.                                                                                      
‘’Non credo che la mia vita sarebbe mai stata la stessa senza di te. Perciò, vorrei dedicare questa canzone a te, che sei l’amore della mia vita’’ con occhi ancor più lucidi, pronunciò queste parole e fece partire la base. Iniziò con la prima strofa.                                                                                                   
 ‘’Look into my eyes, you will see what you meant to me.’’ 
Ogni singola parola era vera. Ogni volta che i loro occhi si incontravan, riuscivano a capirsi, riuscivano a leggersi dentro, a percepire tutto l’amore che provavano l’uno per l’altro.                                                                                                                                               
‘’Search your heart, search your soul and when you’ll find me there, you’ll search no more.’’ perchè Kurt sapeva che, nel suo cuore e nella sua anima lo avrebbe trovato sempre. Era il suo pezzo mancante del puzzle. Lo era sempre stato, fin dall’inizio.                                                                                     
‘’Don’t tell me is not what trying for, you can’t tell me is not worth dying for.. you know, It’s true.. everything I do, I do it for you.’’gli rivolse uno sguardo e cantava ancora più profondamente.     
Lì, le lacrime stavano cominciando già a scendere lungo il suo viso. Kurt si emozionava sempre quando lo sentiva cantare.                                                                                      
‘’Look into your heart, you will found.. there’s nothing to hide.’’ Perchè non c’era niente da nascondere, si amavano e sarebbe stato sempre così. Erano perfetti oltre i limiti. Erano la combinazione perfetta. Erano fatti per stare insieme.                                                                
Cantava con tutto il suo cuore e i suoi occhi stavano brillando. Lo amava e voleva dargli tutto se stesso. La musica lo aiutava sempre a far uscire tutto quello che provava dentro e quando cantava per lui, tutto veniva naturale.. tutte le più grandi emozioni e tutto l'amore venivano fuori. Arrivato al pezzo più emozionante, sempre cantando camminò fino a quando non arrivò da lui.                       
‘’There’s no love, like your love and no other could give more love. There’s nowhere, unless you’re there. All the time, all the way.’’gli tese la mano e Kurt la prese. Lo portò al centro della sala e guardandolo dritto negli occhi intonò di nuovo il ritornello. Quando finì, Kurt ancora con le lacrime agli occhi, lo avvicinò a sé e lo baciò. Un bacio emozionante, travolgente e passionale. Quando si staccarono già in sottofondo, si sentì un applauso e tanti ‘ooh’. Neanche il tempo di parlare, che qualcuno mise una musica di sottofondo e tutto si precipitarono in pista per ballare quel lento. Kurt avvolse le sue braccia intorno al collo di Blaine. Blaine, lo avvolse dolcemente per i fianchi. Ballavano al ritmo lento di ‘’May I’’e si scambiavano sorrisi e sguardi innamorati. Non avrebbero dimenticato mai quel giorno pieno di emozioni tutte in una volta. No, non avrebbero mai potuto dimenticarlo.                                                                          



Eh bene, vi è piaciuto? Sì, è il continuo del matrimonio.. non volevo lasciarvi in tredici u.u Diciamo che, per quanto riguarda l'esibizione del Glee, ho sempre pensato fosse un'ottima idea.. loro che cantano per Kurt e Blaine, amori *^* E vogliamo parlare di Puck che interrompe Blaine per dire che sono bellissimi e che non si sarebbero mai persi la loro unione? Okay, parlava a nome di tutti ma più di tutto, parlava anche per sè. Puck è un klainer, tanta stima per lui. E.. la canzone di Blaine per Kurt? Cioè, quella mi è venuta all'ultimo.. non potevo non farlo cantare, non potevo non ricreare un momento così bello e emozionante come quello. Blaine che canta per l'amore della sua vita, abhjiuygfhj *-* E Kurt che piange e si emoziona. ODDIO. E loro due che alla fine ballano su quella bellissima canzone.. sì, ''May I'' è una canzone con cui sono fissata da ben un mese, dopo aver visto un video Klaine su youtube che mi fa piangere sempre. Anyway, tutto ciò che mi ha fatto finire questo capitolo non riguarda solo la mia teste e idee, ma anche il fatto che ieri è uscito quel bellissimo spoiler.. QUELLO STUPENDO SPOILER per cui ho sclerato verso mezzanotte e passa. Macchina con vetri appannati, loro due, bacio. KLEX. Quei due ritorneranno insieme qualche episodio prima o dopo, ci scommetto tutto. Loro devono tornare insieme, si amano troppo per restare divisi. Okay, sto scrivendo troppo. Spero vi sia piaciuto e al prossimo.
Baci Clà.

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