Angel's Heart, Demon's Blood di Sugar_Ace (/viewuser.php?uid=80183)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Eternità e secondi ***
Capitolo 2: *** Fantasmi ***
Capitolo 3: *** La promessa ***
Capitolo 1 *** Eternità e secondi ***
1-eternità e secondi
Angel ' s Heart , Demon ' s Blood
1- Eternità e Secondi
"Okamura-kun?"
Un giorno normale, alla True Cross Accademy.
"Okamura-Kun?
Lezioni noiose, insegnanti noiosi.
"Okamura-kun! Allora hai intenzione di svegliarti!
Rin si
svegliò alzando di scatto la testa che aveva appoggiato sul
libro :"A-ah...Scusi professore....Sì..." Passava l'indice sulla
macchia di bava lasciata sulle pagine aperte del libro "Mi spiace...".
Tra le risate generali il professore riprese a spiegare. Venti minuti
più tardi, mentre aspettavano il professor Okamura, Rin stava
per riaddormentarsi, nonostante i continui tentativi di Shiemi di
impedirglielo. La porta della classe si aprì ed entrò
Yukio seguito da due ragazzi :" Scusate il ritardo ragazzi, stavo
aspettando di incontrare i vostri due nuovi compagni." disse Yukio
appoggiando le suo cose sulla cattedra. Uno dei due ragazzi disse :"
Vostri? Come, scusa? Non dirmi che tu sei il professore?" Yukio seccato
dalla domanda rispose comunque in modo tranquillo, mentre preparava il
materiale per la lezione :" Si, sono il professor Okamura, insegno
farmacologia anti-demone, avendo conseguito il meister di Doctor, oltre
a quello di Dragoon." Il ragazzo a queste parole spalancò gli
occhi sbalordito e urlò indicando Yukio :" Maister? Dragoon? Ma,
ma come è possibile, avrai un paio di anni in meno di me!"
Sembrava avere tutte le intenzioni di fare a botte, ma il suo amico lo
trattenne scusandosi sorridendo quasi imbarazzato :" Scusatelo...E' un
po'
irascibile..."
Quando il
ragazzo si fu calmato, fece un inchino verso gli altri alunni :" Salve!
Sono Fukazaki Akihito. Devo dare solo un esame per diventare Dragoon,
ma sono dovuto tornare al primo anno di accademia perché ne ho
perso una parte, e hanno deciso di farmelo recuperare solo ora...Molto
piacere! Si inchinò di nuovo. Poi toccò all'amico :" E io
sono Kurosaka Masashi e sono qui per lo stesso motivo di Akihito, ma ho
intenzione di diventare Knight." Finite le
presentazioni i due ragazzi presero posto, e Yukio poté iniziare
la sua lezione.
* * *
Durante
l'ora di pranzo Akihito e Masashi stavano mangiando i loro bento
all'ombra di un albero, quando vennero raggiunti dagli altri ragazzi
della classe :" Non vorrete stare qui tutti soli! Possiamo unirci a
voi, no?" Chiese Renzou, mentre già si stava sedendo accanto a
Akihito. Rin prese posto accanto a Masashi, e lo squadrò con
aria di sfida :"Anche tu vuoi diventare Knight, giusto?"- gli chiese
-"Bhe, sappi che anche io lo diventerò! Anzi diventero il
migliore di tutti gli Knight!" Bon lo riprese :"Abbassa la cresta Rin!"
"L'unico che ha la cresta qui sei tu caro signor galletto!" Iniziarono
a insultarsi mentre Masashi che era tra loro se la rideva. Akihito si
mise ad urlare a sua volta :" Fate silenzio ragazzini! Vorrei mangiare
in pace,se non vi dispiace!!" Ora erano in tre a litigare, ma Masashi
richiamò la loro attenzione: "Scusate, ma sapete a chi
appartiene quello schifo di limousine rosa?" "Mmm...Davvero di
pessimo gusto" Aggiunse Akihito. Rin disse :"E' la macchina del
preside..." Tutti guardarono in direzione della strada, seguendo
con lo sguardo l'auto rosa: dai finestrini fumè si intravide il
profilo di una figura sicuramente femminile, seduta in fondo a quella
lunga macchina. "Sarà pure l'auto del preside, ma quella non era
di certo il preside" constatò Masashi. Renzou ridacchiò
:" Eh eh...Chissà se la nostra misteriosa signorina non sia in
realtà l' "amica" del signor preside..." Rin, pensieroso disse
:" Quel pagliaccio...Con una donna? No, non me lo vedo... A quale donna
potrebbe mai piacere un uomo così....Rosa?
* * *
L'auto si
arrampicava sulle strade scoscese che portavano all'abitazione del
preside. La ragazza guardava dal finestrino la città che per due
lunghi anni aveva cercato di raggiungere con tutte le sue forze. Quando
la macchina si fermò davanti all'ampio portone del palazzo, una
schiera di maggiordomi si mossero all'unisono e alcuni si occuparono
delle valige, altri di andare ad aprire il portone e uno le apri la
portiera e le porse una mano :"Ben arrivata signorina Hikari". La
ragazza lo seguì in silenzio attraverso i corridoi del palazzo,
finchè non giunsero davanti all'ufficio del preside, dove il
maggiordomo le chiese di aspettare, mentre chiedeva al signor Faust se
potesse riceverla. Dopo pochi secondi uscì dalla stanza,le fece
cenno di entrare e si congedò. Il preside, seduto su una
poltrona rosa, dava le spalle alla ragazza, e senza voltarsi le disse
:" Sono felice che tu sia qui, hikari...Spero ti abbiano accolta con
tutto il rispetto che meriti, mia cara." Lei non rispondeva, stringeva
i pugni a testa bassa, sforzandosi di un urlare ciò che per due
anni l'aveva tormentata, quella domanda che non aveva ancora risposta.
"Perché non rispondi?" Le chiese senza ancora guardarla e lei
cercando di rispondere, sussurrò "Perché...Perché
tu..."
"Come? Non sono riuscito a sentirti,
scusa..."
Hikari
alzò la testa, furiosa e urlò :" Perché mi hai
abbandonata, Mephisto? Perché quel giorno di due anni fa sei
sparito senza più dare tue notizie? Ero diventata forse un peso
troppo oneroso per te?" Aveva urlato con tutto il fiato che aveva in
corpo, e ora ansimava, fissandolo con tutto il rancore e la
disperazione che aveva nel suo cuore per tutto questo
tempo"
"Hikari,io..."
"Credi che non
lo sappia?"- disse in tono ironico, ma rassegnato- "Sei venuto qui per
controllare il figlio di Satana, non è così? Non credere
che non abbia capito nulla sul segreto che tu e padre Fujimoto avete
custudito per quindici anni a questa parte...Ho passato troppo tempo
con te per non accorgermi di nulla." Iniziò a singhiozzare
:"Dopo avermi cresciuta per undici anni, hai capito che non potevo
esserti utile, immagino..." Sentendola piangere Mephisto si alzò
istintivamente, ma quando dopo essersi girato verso di lei, finalmente
la vide, non riuscì a dire nulla. Era cresciuta tantissimo in
quel lasso di tempo: la ricordava una bambina, minuta, sempre
sorridente, con quei vestitini a fiori leggeri e svolazzanti, che
correva a piedi nudi in giardino e curava i fiori...Quella che aveva
davanti era una giovane donna nel fiore sella sua bellezza,
abbigliamento curato e la matita che colava a causa delle lacrime. La
guardava stupito, come se la vedesse per la prima volta :" Sorpreso,
vero?" -disse asciugandosi le lacrime col dorso della mano- "per te
questi due anni possono aver avuto la stessa durata di un secondo, ma a
me sono sembrati un' eternità."
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Salve!
Ecco il primo capitolo della mia prima fanfiction su Ao no exorcist!
(non che la mia seconda in assoluto degna di essere mostrata ad altri
XD) Spero vi sia piaciuto, e spero anche che continuerete a seguire la
mia storia^^
Che suspance...Ma non temete, nei prossimi capitolo tutto sarà spiegato!
Mi raccomando, recensite! ^^
Grazie dell'attenzione.
S.A.
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Capitolo 2 *** Fantasmi ***
2-Fantasmi
2-Fantasmi
I
due nuovi studenti, dopo le lezioni, raggiunsero la stanza del
dormitorio maschile che il preside aveva assegnato loro. Stavano ancora
sistemando gli ultimi vestiti nell'armadio quando Akihito ricevette un
messaggio da Renzou :" Venite all'ingresso del dormitorio alle 21"-
lesse il ragazzo ad alta voce -"ci andiamo vero, Masashi?" sorrideva
felice come un bambino. L'amico, molto meno entusiasta, disse:" Ho il
presentimento che finiremo con il metterci nei guai..." Non curante
della sua risposta, Akihito disse raggiante :"Lo prendo come un
sì! Ah! il bagno lo uso prima io!" Urlò chiudendosi in
bagno. "Come??" -gridò Masashi - " dannato!!!". Rassegnato si
sedette alla scrivania per sistemare gli appunti presi durante la
mattina
Allo scoccare delle 21,i due ragazzi
raggiunsero l'entrata del dormitorio, dove gli altri li stavano
aspettando. Una volta radunata tutta la combriccola, Renzou
spiegò il suo piano : voleva raggiungere una delle parti
più alte, dopo la casa del preside di tutta la città, per
avere una miglior visuale sul giardino della suddetta casa. Nessuno
riusciva a capire il motivo di quella spedizione. Renzou sospirò
e disse: " Voglio scoprire chi era quella ragazza nella macchina del
preside! Su non fate quella facce! Prendetela come scusa per fare una
bella festicciola di benvenuto ai nostri due nuovi compagni!". Per
quanto la motivazione principale sembrasse futile ai più,
partirono seguendo Renzou che, nella speranza di incontare una bella
ragazza, era euforico e quasi correva, invitando gli altri ad
affrettare il passo.Masashi lo chiamò e gli chiese :"
Perché non hai invitato anche quelle due ragazze che sono in
classe con noi? Kamiki e Mori...uhm...Mori..."
"Yama!" -aggiunse Rin - " Moriyama
Shiemi."
"Ecco, Moriyama! Davvero molto
carina! Com'è il suo nome,
scusa?"
" Shiemi!" Rin sembrava
davvero seccato. Akihito si mise a ridere : " Molla l'osso Mashima!
Okamura le ha già messo gli occhi addosso!" Tutti iniziarono a
ridacchiare mentre Rin, tutto rosso, continuava a ripetere :" Io?, no,
no! Avete frainteso, a me non piace Shiemi!" Le risate
dell'allegra brigata furono interrotte da un cenno di Renzou " Siamo
arrivati, fate silenzio" sussurrò ai compagni. Avevano raggiunto
uno il luogo più vicino alla sommità della città
delle Vera Croce accessibile a tutti, visto che da li in poi la strada
diventava proprietà privata del preside. Si sedettero sull'erba
di uno spiazzo separato dalla strada solo da una fila di cespugli: da
li era visibile una piccola parte del enorme giardino della Maison del
preside e, secondo le ipotesi di Renzou basate su non si sa quali
dati,sicuramente le camere dovevano essere affacciate su quel lato. Gli
altri ragazzi, ormai certi dell'inutilità di stare appostati
come Renzou trai cespugli, aspettando la misteriosa ragazza, se
sedettero in cerchio e tirarono fuori dagli zaini delle lattine e
qualche dolcetto. Akihito propose :" Perché non raccontiamo
qualche storia dell'orrore? Dopo tutto l'atmosfera è
perfetta..." Lui amava qualsiasi cosa riguardasse l'horror, ne era
davvero un esperto, infatti decise di raccontare una delle sue storie
preferite che narrava di una bellissima fanciulla dai lunghi capelli
biondi che venne brutalmente uccisa dal proprio fidanzato il giorno del
matrimonio, ma il suo fantasma si vendicò uccidendo l'uomo e i
suoi complici. Akihito era davvero un maestro di storie dell'orrore, e
riuscì a intimorire i ragazzi, che però la misero sul
ridere. Renzou era ancora tra i cespugli, quando ad un certo punto
chiamò i compagni con voce tremante :" Ragazzi...Venite a
vedere!!" Tutti si precipitarono a vedere che cosa avesse mai
spaventato così tanto il loro amico. Nel giardino vagava una
figura completamente bianca, che sembrava brillare alla luce della luna
: la pelle, il kimono e anche i capelli così lunghi da
confondersi con il vestito, erano bianchi e
luminosi.
-"Ma, ma quello, è un fantasma!"
- " Smettila Konekomaru, i fantasmi non esistono"
-"E se fosse la ragazza della storia di Akihito?"
- "Ma va, è impossibile! Anche se in effetti dicono che lo
spirito di quella fanciulla sia ancora intrappolato sulla terra per
soddisfare la sua sete di vendetta"
-" Ecco, lo sapevo! Ci ucciderà! "
-" E se fosse una ragazza albina vestita di bianco?"
-"Bon, è impossibile!" risposero tutti in coro dopo il momento di panico iniziale.
La donna continuava a passeggiare nel giardino ma ad un tratto si
fermò e guardò fisso nella loro direzione. Rin disse con
voce quasi impercettibile :" Dite che ci ha visti?" Bon gli rispose "E'
impossibile Rin! E' buio pesto, siamo piuttosto lontani da lei ed in
più nascosti da questi cespugli, quindi non credo che..." Bon si
ammutolì di colpo quando vide la ragazza svanire in un secondo.
I ragazzi si alzarono in fretta, raccolsero gli zaini e iniziarono a
correre nella direzione opposta alla casa. " Era davvero un fantasma!"
Urlò Konekumaro ansimando per la corsa :"Questo non lo so, ma
andiamocene prima di ritrovarcela alle spalle!" disse Renzou, anche sta
volta in capo alla comitiva. Corsero praticamente fino all'entrata del
dormitorio, dove si divisero e raggiunsero le proprie stanze.
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Salve!
Mi scuso per il ritado della pubblicazione del secondo capitolo, ma ho
avuto un sacco di problemi in queste settimane, spero che d'ora in poi
riesca ad essere più rapida e regolare...
Mi raccomando, recensite ^^
Grazie della pazieza, S.A.
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Capitolo 3 *** La promessa ***
3-La promessa
3- La promessa
La notte del suo arrivo Hikari la
spese vagando come un fantasma nel giardino del palazzo; amava i
fiori, gli animali, la natura in generale, forse perché in essa
aveva sempre trovato un muto conforto . Camminava a piedi nudi
sull’erba fresca, sfiorando con le dita e con i lembi del kimono
bianco ogni petalo e ogni foglia sbocciati in quel giardino. Stava
ripensando al discorso avuto con Mephisto quel pomeriggio : pur avendo
trovato alla fine la forza di chiedergli il motivo del suo abbandono,
non ricevette una vera risposta, ma solo tante belle frasi ricche di
retorica, ma vuote di qualsiasi coinvolgimento emotivo da parte sua,
che ancora le parlava tenendo le distanze. “Non mi interessa il
tuo retoricume Mephisto,” – gli aveva detto- “dimmi
la verità, per una volta!” . “Tipico”,
pensò mentre osservava una rosa : lui non diceva mai la
verità , aveva un modo di parlare subdolo e tortuoso . Anche se
lei aveva vissuto la maggior parte della sua vita con lui, stentava
ancora a capire quando fosse sincero e se mai lo fosse stato con lei.
Sospirò :” Sei una stupida!” disse a se
stessa, come faceva a sentirsi ancora così legata a lui, dopo
tutto quello che le aveva fatto? Dopo tutte quelle menzogne?
Sentì il bisogno improvviso di muoversi, e riprese a camminare
nervosamente . Sapeva che non sarebbe mai riuscita a rompere quel
legame: dal giorno in cui l’aveva trovata tra le macerie fumanti
della sua casa e salvata portandola con se e crescendola, lui era
entrato a far parte della sua vita e sebbene facesse lunghe assenze per
motivi sempre troppo vaghi, incomprensibili per una bambina, tornava da
lei, anche per un solo giorno, ma tornava da lei. E a lei, lo sapeva,
si reputava una stupida per questo, ma a lei questo bastava. Anche quel
giorno, dopo due anni di inspiegabile lontananza , di tristezza e odio
per questo abbandono, le era bastato che Mephisto all’improvviso
l’abbracciasse, dopo tutte quelle parole inutili finalmente
eliminò la distanza tra loro, e la strinse a se portando
la testa di lei sul suo petto :” Mi dispiace Hikari,
davvero…Tu…Oh perdonami, tu non puoi sapere ..Mi
dispiace…” Hikari lo sentiva, il cuore glielo suggeriva,
era sincero, ne era certa, il suo istinto raramente sbagliava, sta
volta era davvero sincero.
Un rumore la fece trasalire : erano
delle voci provenienti dalla strada. Hikari scorse un gruppo di ragazzi
nascosti tra i cespugli. Si spostò con una velocità
superiore a quella di qualsiasi essere umano, nascondendosi dietro ad
una siepe. Dopo qualche istante sentì i ragazzi scappare di
corsa. " Devo averli proprio spaventati!" pensò ridacchiando.
Sentì un leggero rumore dietro di lei e si girò di
scatto: restò qualche secondo immobile, trattenendo il respiro
"Amaimon!" Scattò in piedi e si buttò tra le braccia del
demone, che rimase rigido.
"Sei riuscita a raggiungerci,
finalmente" La sua voce era sempre così piatta, apatica, i suoi
occhi vuoti. Amaimon sembrava non provare mai alcuna emozione, tranne
durante un combattimento. Lei ancora abbracciandolo alzò la
testa e lo guardò dolcemente :” Sì, e devo
ringraziare te se vi ho trovati.” Il demone durante quei due anni
era riuscito a passare qualche informazione ad Hikari, con
difficoltà, visto che Mephisto non voleva che lei li trovasse.
Anche il re della terra aveva sempre fatto parte della vita della
ragazza, lei gli voleva bene come ad un fratello e anche lui, a suo
modo le voleva bene. Lei ne era certa ogni volta che Amaimon rinunciava
alle gelatine zuccherate alla pesca per regalarle a lei, sapendo che
lei le adorava. Hikari lo liberò dal sua abbraccio :” So
che tu sei coinvolto nel piano di Mephisto, qualunque esso sia. Non so
ancora cosa lui voglia da Rin, ma in ogni caso… Quando mia madre
morì, mi fece promettere solennemente di proteggere i due figli di satana
. Non so il perché me lo
chiese, forse aveva sentito il potere di Satana diventare sempre
più forte, dopotutto è stato lui ad ucciderla…Chi
lo sa. Ad ogni modo io rispetterò le sue volontà, quindi
sappi che se tu, o Mephisto cercherete di fare del male a Rin o Yukio,
vi fermerò con le mie mani.” Parlò con voce ferma,
fissandolo negli occhi. Per tutto il tempo lui non aveva cambiato
espressione. Lei era certa che prima o poi si sarebbe scontrata con
lui, e questo la faceva soffrire enormemente, ma nulla la faceva
soffrire come vedere la sua indifferenza .
Amaimon le chiese , cambiando discorso come nulla fosse :” E ora cosa farai? Vivrai nella casa di Mephisto?”
“Si, ma non farò la
mantenuta. Ho chiesto a Mephisto di cercarmi un lavoro, uno qualsiasi,
e visto le mie ampie conoscenze in demonologia, da domani la
insegnerò nella scuola per esorcisti . Avrei preferito non
vivere in casa con lui, ma…” Fece una pausa “Si
è fatto molto tardi, è meglio che io rientri. E’
stato bello rivederti Amaimon”
“Si Hikari. Anche per me.”
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Salve!
Sono
davvero, davvero dispiaciuta per il lungo tempo che intercorre tra la
pubblicazione di un capitolo e quello successivo, ma la scuola
(ultimo anno di liceo) mi impegna davvero molto. Temo che il
quarto capitolo uscirà tra parecchio tempo. Mi piacerebbe avere
un modo per avvisarvi di tutti questi ritardi….Ma non temete!
Non ho intenzione di smettere di scrivere questa fanficion, e sono
determinata a concluderla!
Grazie mille per le recensioni!(si commuove) Spero di riceverne tante altre :3
A tra poco!(si spera) S.A.
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