Conquistami Styles

di alexii_D
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 32: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Ciao, mi chiamo Hope Morris. Ho 17 anni e non vedo l'ora di essere maggiorenne per trasferirmi lontano dalle persone che mi circondano.
Sono alta 1,70, ho gli occhi chiari e capelli neri tinti.
Ho molti amici, ma come si dice, meglio pochi e vicini. Infatti, ho 2 migliori amici, Chris e Anna.
Su di loro posso contare, sempre.
Sanno anche della mia cotta. Infatti, se ve lo stavate chiedendo sono innamorata, sono innamorata ma lo odio. Si, proprio così.
Voi penserete: è impossibile. E invece no.
è un ragazzo bellissimo, ma con la fama del puttaniere.
La cosa negativa di questo non è  che non mi calcola, no.
Un giorno, tramite non so chi, ha scoperto che mi piaceva.
All'inizio ha detto "bon, questa è una delle tante che mi corre dietro" poi iniziò a reputarmi una sfigata perchè non andavo a
letto con il primo che capitava e iniziò a trattarmi malissimo.
Molto pesantemente.
Io ogni giorno tiravo fuori un sorriso fintissimo e iniziavo la giornata.
Questa era composta da scuola-casa-amici-danza.
Uscivo quasi ogni pomeriggio con Chris e Anna e poi andavo a danza.
Ballare mi aiutava a sfogarmi e per due ore la mia mente si svuotava del tutto.
Una sensazione bellissima.
La mattina mi sorbivo Harry e i suoi quattro amichetti. Fantastico.
Sapete, pensavo che quando mi aveva chiesto se mi piacesse sarebbe successo qualcosa.
Invece no, mi ha chiesto se volevo andare a fare un 'lavoretto' a lui.
Gli risposi di no.
Questo accadeva un anno fa, e adesso se pago ancora le conseguenze.
Inizio a pensare che non cambierà mai.
In ogni caso, tutto cambiò un giorno come un altro, a scuola.
Fra materie e amicizie la mia vita cambiò e mi resi conto, di cosa voleva dire essere realmente felici.


 
 
Ciao, si, sono tornata.
Sono sempre io che rompo. Lo so.
In ogni caso, l'altra storia è ancora da finire, ma questa storia mi è venuta in mente in doccia e allora l'ho scritta.
Spero che piaccia, a me ispira molto, in doccia mi vengono idee contorte.
Ovviamente accetto qualsiasi cosa, recensioni positive o negative.
Spero di avervi incuriosito almeno quel poco che vi spinge ad andare avanti.
Un bacio
xx

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


"Hey Morris!!!" mi disse urlando Harry. Bene. Un altro giorno di merda.
"Ciao, Styles" dissi poco convinta.
"Bene, vuoi venire con me?" disse con una voce moolto sexy. Lo faceva apposta.
Ma sapevo anche cosa voleva. Solo quello, da 1 anno, e aspettava che cedessi, ma io non lo avrei mai fatto.
Non avrei ceduto, no.  Avrei resistito ancora un anno, tanto mancava ancora uno di scuola.

"Dai vieni con me" mi strattonò verso la porta dei bagni, non lo aveva mai fatto, aveva sempre lasciato perdere, dopo un po'.
"Mollami Styles" dissi io
"Eh no puttana, tu dovresti essere la prima a volerlo, dato che ti piaccio, o sbaglio?" disse con gli occhi verdi smeraldo che mi facevano sciogliere.

Usava sempre questa scusa. Perchè mi piaceva, mi piaceva davvero. E mi odiavo per questo sentimento.
Vidi lontano i suoi quattro amichetti idioti che se la ridevano. Ma come potevano comportarsi così?
Non hanno un minimo di umanità, di sensibilità?
Evidentemente no, volevano solo scopare e basta.
Ma oltre a loro vidi anche Chris. Il mio migliore amico.
Vidi un'espressione disgustata sul suo viso e poi lo vidi scattare verso di noi.

Sapevo che da sempre aveva avuto paura di Harry, in 1° superiore lo picchiò e lui aveva paura da quel giorno.
Lo sentii dietro di me e un attimo dopo lo vidi tirare un pugno dritto in faccia ad Harry.
Sapevo che ne avrebbe pagato le conseguenze, solo che questa volta sarebbe stato peggio.
Non doveva pagare Chris per quello che facevano a me.
Infatti, facevano, lui e i suoi amichetti.
Fatto sta che Harry è uno dei più fighi e popolari a scuola e che non si sarebbe lasciato picchiare da nessuno, men che meno da Chris.

"Chris, fermati!!" urlai, ma lui gli tirò un pugno lo stesso, e poi un altro. Non mi diede retta per niente.
Vidi Harry che per tirare un pugno di rimando a Chris aveva mollato la mia mano.
Capii solo dopo cosa era successo, infatti non riuscii a tenermi in piedi e caddi.
Sbattendo la testa e perdendo i sensi.
Mica male come primo giorno di scuola.

Mi risvegliai in ospedale.
La prima faccia che vidi fu quella di Anna, e dietro di lei vidi Chris.
Dietro ancora c'era Harry.
Mi rigirai.
Oh, aspetta un attimo, cosa ci fa Harry in ospedale?
Capii tutto quando vidi lui e Chris con delle bende in viso.
Si erano menati per bene. Ma anche all'ospedale devo sorbirmelo?

Ah, scusate, forse avete le idee un po' confuse.
Starete pensando; ma se gli sta dietro, perchè non vorrebbe vederlo e invece fa di tutto pur di evitarlo?
Ecco, adesso vi dò la risposta. Mi piace, ma non lo sopporto, diciamo pure che lo odio.
Due sentimenti alquanto contrastanti, ma è così.
Lo vidi uscire ed andarsene, meno male.

Poco dopo entrò mia mamma.
Chris disse che ero troppo stanca e allora spiegò la storia.
Non era andata proprio così ma va bene lo stesso.

"Ciao Anne, non volevo disturbarti, ma dovevo chiamarti"
"Hey Chris, cosa è successo?"
"Praticamente, stavamo andando a scuola, ma lei è inciampata, e ha battuto la testa e io per tenerla su sono caduto, tutto qui" disse.
"Ah bon, meno male, tu cosa ti sei fatto?"
"Bah, solo qualche graffio superficiale, niente di che"

La sentii avvicinarsi a me e parlarmi.
Capii solo le prime parole, poi probabilmente per i farmaci non capii più nulla e mi addormentai
Non sognai niente. Mi svegliai e il dottore disse che potevo andare a casa a riposare.
Salimmo in macchina, e dato che avevo dormito solo 2 ore Chris e Anna erano rimasti e allora gli accompagnammo a casa.
Mia mamma spegò ai loro genitori cosa fosse successo e poi andammo a casa.
Ero stanchissima.
Mi strascinai sul divano e aspettai che mia mamma mi portasse qualcosa da mangiare.

"Tesoro, non pensi che dovresti dormire?"
"Certo mamma, ma prima lasciami mangiare, sto morendo di fame"
"Tieni tesoro"
"Grazie mamma, ti voglio bene"

Mangiai ma poi mi addormentai sul divano. Il salotto era molto grande, quindi il divano pure.
Era uno di quelli ad angolo stracomodi quindi dormii pure bene.
La mattina dopo mi svegliai sul mio letto.

Strano dato che mia mamma faceva fatica ormai a portarmi in braccio.
Poi sentii una voce maschile.
Mi prese una morsa nello stomaco.
Mo padre era morto 3 anni fa, e la mamma mi aveva promesso che non sarebbe uscita con nessun altro.
Io le avevo detto che doveva pur sorridere, e che se avesse trovato qualcuno, a me sarebbe andato bene.
Pensai che quel momento era arrivato.
Mi alzai e andai in bagno, ma non sentii più la voce di nessuno.

Mi preparai e mi sistemai. Mi accorsi che era un giorno normale, e quindi di conseguenza avevo scuola.
Mi scaraventai in cucina a chiedere a mia mamma il motivo per cui non mi aveva svegliata.

"Mamma, ma perchè non mi hai svegliato per andare a scuola?"
"Tesoro, dopo la botta di ieri ho pensato che dovevi rimanere a casa"
"Eh come mai? Io sto benissimo"
"Si, ma è meglio così, e poi possiamo passare del tempo insieme"

Dopo aver fatto colazione ci mettemmo sul divano, sotto una coperta a guardare la TV.
Parlammo, come non facevamo da tempo mentre bevevamo una cioccolata calda.
Mi divertii e risi tantissimo, e notai che a mamma dopo tanto tempo era tornato il sorriso.
Ero molto felice di questo, e volevo sapere.

"Mamma, prima ho sentito una voce maschile in cucina, non è che devi dirmi qualcosa?"
"Ehm....io...."
"Mamma, ti vedo sorridere e vivere come non facevi da tempo, dimmi"
"Be' io esco con un uomo, è un mio grandissimo amico"
"E cosa provi?"
"Tante cose" mi disse con gli occhi lucidi. Ero felicissima per lei.
"E come si chiama quest'uomo?"
"....."




Hoila Pimpe belle!!!
Come va? Io sto bene grazie ahah ok non vi frega niente.
In ogni caso, sono a casa perchè non ho scuola
Ho pubblicato questo e vedo di pubblicare il secondo capitolo presto.
Spero vi piaccia e recensite, recensite e recensite, che mi fa piacere!!
Un bacio
xx

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


"E come si chiama quest'uomo?"
"Mark Tomlinson"
"Chi????"
"Hope, ti ho detto Mark Tomlinson, so che suo figlio viene nella tua stessa scuola, lo conosci?"

Ci manco davvero poco che non gli sputai tutta la cioccolata calda in faccia.
Louis Tomlinson era uno degli amichetti di Styles.
E adesso mia mamma usciva con lui? Fantastico.

"Suo figlio lo sa che state insieme?"
"Penso che Mark glielo dica oggi" il suo viso era cambiato, non era felice come prima
"Dovrei dirti un'altra cosa" mi disse di nuovo
"Cosa mamma?"
"Che....ehm...."
"Dai mamma, più sconvolta di così non posso essere quindi aproffitta."
"..."

La vedevo timorosa, non voleva dirmelo.

"Allora mamma, dimmelo tutto d'un fiato e facciamo prima"
"Ok, io e Mark abbiamo intenzione, dato che usciamo da un po' di tempo di andare a vivere insieme da lui dato che ha la casa più grande e quindi anche tu devi venire"

Lo disse tutto d'un fiato ma in quel momento non riuscii a trattenermi e sputai la cioccolata sul pavimento. Meno male che avevamo il parquet e quindi lo avrei pulito in fretta.
Iniziai a correre e mi chiusi in camera.
Dopo una mezz'oretta che pensavo sentii bussare.

"Hope, sono io la mamma. So che questa storia non l'hai presa benissimo ma dobbiam trasferirci questa sera. Ti concedo di rimanere qui ancora fino a domani sera da sola e poi dovrai venire con noi. Io vado via adesso, poi sappimi dire cosa hai intenzione di fare."
"Mamma, io non mi muovo da casa mia"
"Immaginavo, bene, io vado ci vediamo domani sera. La cena è pronta, la sveglia per domani anche e vedi di preparare la valigia con le tue cose entro domani, Notte per dopo tesoro"
"Notte per dopo anche a te mamma."

La sentii chiudere la porta. Andai in bagno. Mi calmai, cercai di comprendere la notizia sotto la doccia. Non c'è la potevo fare.
Mi sarei trasferita da una persona che mi odiava.
Che culo fantastico.
Chissà se ho il karma, a to punto penso di sì.
Andai in cucina. Capii che in camera ero stata chiusa 3 ore, non mezz'ora e che quindi avevo saltato il pranzo.
Mangiai alle 4 passate e tornai in camera. Chiamai Chris e Anna insieme, lo facevamo sempre.

"Chris, Anna, devo dirvi una bruttissima cosa."
"Cosa, ti sono venute le tue cose?" disse sarcastico Chris.

Se fosse stato qui lo avrei preso a cuscinate.

"Chris, per una volta fai il serio, Hope, cosa è successo?" Anna era la mia salvezza.
"Praticamente domani devo trasferirmi a casa Tomlinson" dissi.
"Arrivo" dissero all'unisono i due.

Dopo 20 minuti eravamo sul divano di casa mia.
Gli raccontai tutta la storia di mia madre, e loro rimasero scioccati.
Erano sconvolti forse più di me.
Sapevo che avevano paura, che vivendo sotto lo stesso tetto di Tomlinson mi avrebbe potuto fare del male a qualsiasi ora del giorno.
Dato che ero sola, rimasero a cena e me.

"Ehy Hope, vuoi che rimaniamo qui con te questa sera? Come ultima notte da soli noi tre" disse Anna.
"A me va bene, lasciami avvisare mia madre" rispose Chris.

Dopo aver chiamato i rispettivi genitori e aver dato loro il consenso ci sistemammo in salotto a dormire,
Ci addormentammo parlando, lo facevamo spesso.


La mattina dopo ci svegliammo con la sveglia.
Dato che Chris e Anna rimanevano spesso avevano anche dei cambi a casa mia.
Ci preparammo, facemmo colazione e  uscimmo di casa per andare a scuola.
Loro mi aiutarono a prepararmi spiritualmente.
Arrivammo davanti il portone ed entrammo avevo paura, come al solito insomma.

"Hey Morris, come mai non sei venuta ieri insieme a tua madre? Ti aspettavo con ansia, con me c'era anche Harry"
"Ah wow, se me lo dicevi prima Tomlinson, sarei venuta." dissi sarcastica

Non lo guardavo mai negli occhi, avrei avuto ancora più paura.
Harry si avvicinò a me.
Lo sentivo con il fiato sul mio collo.
Chris e Anna erano lontani.
Vicino a me c'era solo Tomlinson.
QUalcuno mi aiuti.
Chiusi gli occhi e respirai.
Poi aspettai che succedesse qualcosa.


  

Hola!!!
Come va?
Sono riuscita a pubblicare il capitolo nonostante sia a casa di mia nonna per il compleanno del mio papi.
Quindi il capitolo è venuto cortino.
Amatemi.
In ogni caso spero ti avervi incuriosito.
Il prossimo apitolo vedo di pubblicarlo domani.
Questo capitolo haun colpo di scena, a voi come sembra?
Datemi delle opinioni quindi,
RECENSITE, RECENSITE E RECENSITE.
Vi amo
xx 








 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Chiusi gli occhi e respirai.
Poi aspettai che succedesse qualcosa.
Qualsiasi cosa.
Dopo qualche minuto aprii gli occhi, non potevo rimanere così per sempre.
Me ne pentii.
In quel momento vidi Louis a 2 centimentri da me e Harry non c'era.
Si erano dato il cambio?

"Sai, non vedo l'ora che arrivi questa sera" disse alludendo che sarei dovuta andare a casa sua
"E perchè ti interessa così tanto? E poi, puoi spostarti?" chiesi abbastanza irritata
"Sai, io e te, a casa mia, magari viene anche Harry....e la seconda, no." disse con uno sguardo alquanto sexy.

Se non lo avessi conosciuto magari ci avrei fatto un pensierino.
Era davvero bello, ma era nche molto stronzo. Quegli occhi azzurri come il cielo mi fissavano.
Avevano un non so che di provocante.
Cercai di divincolarmi ma senza riuscirci, anzi riuscii ad avvicinarmi ancora di più al suo viso.
Meno male che ero un po' più bassa di lui.

"E se ti dessi un bacio, mi lascieresti andare?" chiesi titubante.

Era l'unica scelta che avevo ma me ne pentii all'istante.
I suoi occhi mi guardavano mentre brillavano.

"Si, però il bacio lo comando io" disse allegro e avvicinandosi
"Speriamo bene" dissi sottovoce e sperai che non avesse sentito.

Un secondo dopo sentii le sue labbra sulle mie, una bacio che per il momento era leggero.
Lo sentii premere e chiedere accesso alla bocca.
Non volevo darglielo ma sentii suonare la campanella.
Che gran culo.
Già eravamo apparti ora non avrebbe girato nessuno per i corridoi.
Decisi che se volevo andarmene dovevo farlo.
Controvoglia schiusi la bocca.
Lo sentii sorridere.
Be', non posso neare che baciasse molto molto bene.
Si vedeva che ci sapeva fare con i baci e le ragazze.
Io ero abbastanza schifata ma non riuscivo a staccarmi.
Ad un certo punto sentii la mia maglietta alzarsi, e sentii le sue mani sui miei fianchi.
Tirai giù le mani e cercai di spostargliele. Ovviamente invano.
Sapevo in partenza che era una partita persa ma tentai lo stesso.
Riuscii a farlo girare, in questo modo lui era sul muro e io all'esterno.
Mi staccai velocemente ed iniziai a correre.
Mi fiondai in classe. Quella lezione era in comune con Anna e mi guardò strana.
A gesti mi disse di sistemarmi i capelli. Probabilmente Louis quando mi  aveva messo le mani nei capelli li aveva stropicciati (?)

Mi scusai con la prof e andai a sendermi vicino ad Anna.
Cercai di spiegarle la situazione ma non ci riuscii a voce allora gli scrissi un bigliettino con l'accaduto.
Glielo passai.
Dopo qualche minuto, doveva averlo riletto un paio di volte, alzo lo sguardo schifata e con un enorme punto di domanda negli occhi.
Suonò la campanella e scappammo fuori.
Chris ci raggiunse poco dopo e spiegai velocemente bene a tutti e due la situazione.
Erano più sconvolti di me, e poi ero io quella che aveva baciato Louis.

La scuola finì relativamente presto e me ne tornai a casa.
Trovai un bigliettino di mia madre


Ciao figlia. Vedo che senza di me sei un disastro.
Ti voglio a casa di Mark alle 17.00 in punto. Ti aspetto io.
Fai presto. Ti voglio bene e ti spiegherò bene le cose.
A dopo


Rimasi sconvolta ed andai a farmi una doccia. Non potevo crederci.
Uscii dal bagno e mi vestii. Guardai l'orologio e vidi che erano le 16.
Porca puzzola ero in ritardissimo!!!
Dovevo ancora fare la valigia!!!

Buttai in valigia tutte le mie cose e sistemai in uno scatolone le mie cose più importanti.
Per il resto sarei ritornata.
Arrivai a casa Tomlinson alle 17.10.
Mia mamma si sarebbe incazzata di brutto.
Non sopportava i miei ritardi.

Suonai il campanello e aspettai.
Mia madre mi aprii la porta. Era incazzata e si vedeva.
Mi portò dentro e mi mostrò la mia nuova camera. Wow, devo dire che era parecchio bella e grande, come d'altronde lo era la casa.
Ad un certo punto caddi per terra, ma non inciampai su niente.....



Hoila!!! Come va?
Scusate per il ritardo, ma mi hanno sommerso di compiti
Ho anche danza, quindi poco tempo.
Giuro che mi faccio perdonare presto.
Lascio a voi i commenti per questo capitolo.
Vi amo 
xx

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Ad un certo punto caddi per terra, ma non inciampai su niente....

Sentii un tonfo secco per terra.
Poi vidi solo il buio.

Mi risvegliai in ospedale. Guardai il calendario.
Ci mancò poco che mi venisse un colpo.
Erano passati 7 giorni da quando ero caduta.
Perchè avevo dormito così tanto?
Cosa mi era successo?
Troppe domande mi vagavano per la mente.

Mi rigirai ma non vidi nessuno.
Possibile che a nessuno interessasse di me?
Vidi un pulsante accanto a me e lo premetti.
Iniziai a contare i secondi, d'altra parte non avevo cosa fare.
Dopo 2 minuti e 40 secondi entrò un'infermiera.
Mi scutò per un po' e poi uscii dalla stanza quasi di corsa.
Aspettai di nuovo 1 minuto e 30 secondi. Il tempo sembrava non finisse mai.
Devo dire che era proprio un bell'uomo.
Era alto e muscoloso, senza però essere pompato. Aveva gli occhi scuri e i capelli biondi chiarissimi.

"Ciao Hope, io sono il dottor Swan" disse gentile e presentandosi
"Ora ti visiterò e controlleremo se è tutto a posto. I tuoi e tuo fratello stanno per arrivare, hai preso una bella botta in testa." continuò

"Nonononono non voglio Louis qui e men che meno Mark!!!!!" Stavo urlando, ma c'era solo un piccolo problema.
Dalla mia bocca non usciva nessun suono. Provai ad urlare.
Penso di aver avuto un attacco di panico dopo essermi resa conto dell'accaduto.
Iniziai a scuotermi e a muovermi per la paura, poi vidi il dottore avvicinarsi e mettere qualcosa dietro di me.
Poi il niente, solo il buoio. Di nuovo.


Dopo penso una decina di minuti mi ritrovai in uno spazio completamente bianco.
Mi dava calma e sicurezza quel posto, era stupendo.
Per una volta stavo bene, dopo tanto tempo, stavo bene.
Ad un certo punto sentii due voci parlare.
Aspettai ed aspettai che accadesse qualcosa.
Le loro voci mi arrivavano ovvattate, e non capivo cosa dicessero.
Una però la riconobbi. Il mio cuore perse alcuni battiti.
Poi capii. Era la voce di mio padre.

Dopo 4 lunghissimi anni senza di lui lo vidi.
Non era invecchiato, aveva addosso dei pantaloni della tuta, come stava sempre lui e una giacca.
Come sempre era bellissimo. Avevo preso da lui alcune mie parti del corpo.
Gli occhi c'è li avevamo dello stesso colore e i capelli anche, biondo scuro.
Poi io me li ero tinta ma era un'altra cosa.

Iniziai a correre verso di lui e li saltai addosso a mo' di koala.
Urlai un "Papà!!!" e poi mi sentii.
Parlavo senza problemi. Com'era possibile?
Ero morta, dato che parlavo ed ero finalmente con lui?

"Hey piccolina" disse, con la voce mozzata dalla felicità.
"Papà!!" urlai di nuovo.
"Sai che posto è questo?" chiese, questa volta facendosi serio.
"é un posto di passaggio, fra un po' tu tornerai di là, e se te lo stavi chiedendo, no, non sei morta" continuò

Io lo stavo guardando sconcertata, lo avevo appena rivistoe mi stava dicendo che dovevo andarmene?
Lui capii e mi abbracciò. Nessuno dei due voleva separarsi.
Feci no con la testa, come facevo sempre con lui.

"Piccola..." iniziò a parlare quasi con le lacrime. 

Gli ero ancora attaccata ma mi stavo spostando. Per dirgli che sarei rimasta con lui.
Aprii la bocca per dire no ma parlò prima lui.

"Esperanza Morris, tu devi andare lì, da tua madre e dalla tua nuova famiglia" mi indicò una porticina.

Mi aveva chiamata con il mio nome per intero, si, se ve lo state chiedendo mi fa abbastanza schifo il mio nome ma mio papà era spagnolo e mia madre inglese, per questo mi avevano chiamato Esperanza come nome completo e Hope, in inglese, come soprannome. In ogni caso, mi aveva chiamato con il mio nome per intero, e questo era segno che si stava arrabbiando.

"Vai, muovi quel culo che altrimenti è peggio" disse la 2° voce di prima.
"E tu chi saresti?" chiesi sconvolta.
"Lei sarà la tua compagna di viaggio, se così si potrà dire, Paz, che non è altro che la tua coscienza." rispose papà.

Strabuzzai gli occhi e lui si mise a ridere.

"Sai, così mi sento offesa" disse Paz.

Anche lei aveva un nome spagnolo, la mia coscienza aveva un nome e per di più spagnolo.
Starò diventando pazza probabilemte.
In ogni caso, la sua era una bellissima voce, constatai, ma mi innervosiva.

"Hey, grazie del complimento per la voce e in più tutti hanno una coscienza che parla, prima o poi." mi disse Paz, la frase in mezzo la disse quasi urlando.
Saltai per lo spavento e mi misi a ridere.
"Come fai a sapere quello che penso?" chiesi, sarei anche dovuta stare attenta a quello che pensavo.
"é la tua coscienza, quindi dentro di te, di conseguenza sente anche quello che pensi" mi spiegò papà ridendo.
"Wow, che botta di culo" risposi

Ancora non mi capacitavo però di avere mio papà di fronte.

"Papà, ma come fai tu a essere qui?" chiesi, volevo sapere.
"Diciamo che ho una piccola missione" rispose lui gentile.
"E quale sarebbe?" chiesi ancora.

Paz si stava stufando, stava sbuffando, ma non mi importava tanto.

"Hope, non pensi che magari non può dirtela? La scoprirai" disse acida Paz.
"Grazie Paz" disse "Ma non essere acida" continuò.
"Ma come fai a sentirla?" chiesi a mio papà.
"In questo posto la sentirò anche io, nella tua vita la sentirai tu e basta, per parlare con lei, basterà che pensi quello che vuoi dirgli." disse papà

Lo ringrazia e andai di nuovo ad abbracciarlo.
Mi scese qualche lacrima, non volevo lasciarlo.

"Hope, è meglio se tu vai, dentro quella porta." mi disse. Stava piangendo.
"Va bene" dissi, questa volta non dissi niente. "Ciao Pà'!!!!" urlai.


Poco dopo mi sentii distesa. Aprii gli occhi e....



Hoila!!!!
Come state? 
Avete visto? Per farmi perdonare ho pubblicato oggi un capitolo lungo lungo.
è molto triste ma mi piace un sacco.
Qualcuna di voi ha letto la saga Innamorata di un Angelo di Federica Bosco?
Se si, una parte mi sono ispirata a quello,ma non sarà come nel libro, troppo semplice.
In ogni caso, ora me ne vado, che è meglio.
Riusciamo ad arrivare a 5 recensioni? So che c'è la potete fare, dopo posto il nuovo capitolo.
Un bacio e ringrazio tutte le persone che recensiscono, che io adoro per quello.
XX

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Poco dopo mi sentii distesa. Aprii gli occhi e...

Vidi Louis a 3 centimetri da me, Harry dietro di lui che rideva e mia madre e Mark. Poi da lontano sentii le urla di Lottie, Fizzy, Daisy e Phoebe. C'erano tutti.
Che fortuna.
Mia madre spostò Louis e mi venì vicino. Sentivo il suo cuore battere forte forte.

"Oh bambina, mi hai fatto prendere tanta paura!! Credevo non ti rivegliassi più" disse quasi con le lacrime.
"Magari, sarebbe stato meglio" disse Harry sottovoce e nessuno lo sentì, tranne me.

Mi alzai dal letto, anche se ero stata distesa la forza c'è l'avevo.
Mi avvicinai a lui e gli tirai un pugno forse un po' troppo forte, perchè cadde per terra.
Ero proprio incazzata ma da dove la tiravo fuori tutta quella forza?
Mai saputo, magari avrei potuto usarla più spesso.
Tornai nel letto e mi distesi.
Solo dopo mi accorsi che il dottore era sulla porta e aveva guardato tutta la scena, mi aspettava una bella ramanzina, da mia madre e anche dal dottore.

"Hope, non si fanno queste cose, vergognati" disse tornando normale.
"...." non volevo risponderle, infatti aprii la bocca e poi la richiusi.
"Rispondimi, e dimmi una scusa valida." mi disse di nuovo.

Che insistenza.
Il dottore si avvicinò.

"Parla" disse. Sembrava quasi un ordine. Mi sentivo ribollire.
"E per cosa? Per ciò che non esca niente dalla mia bocca come l'ultima volta? Per essere terrorizzata a rimanere muta???" urlai verso il dottore.

Lo vidi sorridere, e io rimasi spiazzata. Parlavo!!!!!!!!! Magari era stato papà.

"Si, perchè tuo papà è un mago e io non sono nessuno vero? Grazie della considerazione!" mi urlò Paz nella testa.
"Cosa vuoi ancora da me? Non puoi andartene?" gli risposi

"No Hope, ho voglia di te e della sua stupidità" mi rispose ridendo.
"Cazzo Paz, vattene!!" urlai, ma questa volta sul serio, nella realtà, dalla mia bocca. Tutti rimasero spiazzati e si misero a ridere.
"Paz, vattene, ora, mi hai fatto fare una figura di merda!!" dissi, questa volta nella mia testa.
"Ahahah, se mi fai arrabbiare lo rifaccio, si, perchè io posso farlo" rise.
"Paz, vai via. ADESSO!!" 
"Ok, vado. Ma non perchè me lo chiedi tu, ma perchè tutti ti stanno fissando" disse.


Avvampai, tutti mi guardavano con la bocca aperta. Dovevo trovare una soluzione al più presto, o mi avrebbero presa per pazza.

"Ehm....io.....scusate" dissi tutta rossa.
"Stai bene?" mia madre si avvicinò a me, e mi mise le labbra sulla fronte per sentire se avevo la febbre.
"Cazzo mamma, non ho la febbre, sto benissimo" dissi.
"Va bene, va bene" rispose.
"Ora uscite che devo parlare con lei" disse il dottore.

Tutti uscirono e solo Mark e mamma mi salutarono.
Feci una linguaccia a Lottie che sbucava dalla porta.
Mi sorrise, a lei, volevo già bene.

"Scusa, come hai fatto a parlare? Le analisi che ti ho fatto dicevano chiaro e tondo che eri diventata muta" lo disse con molta nonchalance.
"Grazie, sarebbe stato meglio essere muta no? Così non avrei più potuto dire quello che pensavo" dissi incazzata, anzi, innervosita, le persone così mi facevano innervosire.
"Ora me ne vado, che è meglio, comunque dall'ultima volta sei rimasta ferma per due giorni interi, se non lo sapessi." disse
"Cosa cosa cosa?? Io praticamente sono stata ferma per 9 giorni?"
"Si, ora vado, potrai uscire domani mattina" disse di nuovo
"Che ore sono?" chiesi curiosa.
"Le 16.00. Ora se vuoi possono entrare 2 persone alla volta, li faccio entrare?"
"Sisi, falli entrare."

Entrarono rispettivamente, Mark e mamma, Lottie e Fizzy, Phoebe e Daisy accompagnate da Mark e infine Harry e Louis.
Con loro ebbi una conversazione straziante.

"Oh Hope, non sai come ci siamo sentiti soli io e Louis a scuola." disse Harry
"Oh immagino" risposi sarcastica

Iniziarono a farmi i pizzicotti. Ad un certo punto mi alzai, ero stufa di loro, di tutto quello che mi raccontavano sulle belle ragazze che conoscevano e poi non mi interessava niente.
Comunque, mi alzai e li spinsi fuori dalla porta.



*La mattina dopo.
"Hope, alzati, dobbiamo andare a casa" sentii mia madre.
"Ma non ho voglia" protestai
"Dai muoviti" disse calma
"No" mi inpuntai
"Cazzo Hope, alza quel culo e  andiamo a casa. Dormirai lì" sbottò

Mi alzai con una calma che faceva venire i nervi, mi vestii, salutai il medico e salii in auto.
Dopo 15 minuti senza parlare entrammo in casa.
Mi fiondai sul mio letto, nel piano superiore e mi addormentai.
Mi svegliai dopo un po', forse erano passate un paio di ore e prima, sentii qualcuno che mi fissava, ma non poteva essere ma poi sentii anche un peso sul letto.
Chi cazzo era e che cazzo voleva da me??
Aprii gli occhi e mi trovai davanti...



Hoila chicos!!!!
Ho aggiornato, anche se erano quattro recensioni ho pubblicato lo stesso perchè non ho tutto questo tempo per farlo. 
La parte in corsivo saranno le conversazioni tra Paz e Hope.
In ogni caso, a me piace, non tanto ma si.
Lascio a voi i commenti.
RECENSITE RECENSITE che mi fa piacere!!!
Vi amo tutti quanti.
xx

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Aprii gli occhi e mi trovai davanti...

Louis.
Ma diciamo che non era proprio davanti. Stavo aprendo gli occhi con  molta calma, e poi mi resi conto di quello che stava accadendo.
Chiusi gli occhi, immediatamente senza muovermi.
Se avessi fatto qualunque movimento Louis se ne sarebbe accorto e il quel caso sarebbero stati cazzi.
Vi state chiedendo cosa stava succedendo?
Be', la situazione era complicata.
Louis era seduto accanto a me sul mio letto, con diciamo, la bocca sulla mia.
Si, Louis mi stava baciando.
Avevo già provato la sensazione di baciarlo, e bacia davvero bene, avevo voglia di ricambiare il bacio ma non volevo e non potevo.
Per caso mi ero dimenticata che lui stava sempre con Harry?
Che mi odiava e che mi guardava ogni volta che Harry mi aggrediva?
No, non dovevo dimenticarlo.
Da adesso in poi mi ricorderò sempre Harry e da adesso anche lui, come puttanieri.
Non avevo la conferma di questo ma lo volevo pensare.

In quel momento però sentii che si staccò ma che non se ne andò.
Era seduto sul letto che mi guardava.
Sentivo il suo sguardo quasi mangiarmi.
Cosa voleva ancora da me? O magari i vestiti mi si erano o me li avevano spostati?
Mi ricordo che avevo addosso un paio di jeans neri, quindi erano a posto, le blazer erano di sotto e quindi ero in calze e  poi avevo una maglia abbastanza chiusa chiara. No, non dovevano essere i vestiti.
Il trucco? Oddio, non mi ricordo se mi ero truccata. Anche perchè, o avevo lo stesso trucco da 9 giorni, quindi in uno stato pietoso presumo oppure non mi ero truccata. Mi ricordo però di essermi vista nello specchio dell'auto e di non avere trucco. Anche questo scartato.
Avevo i capelli in disordine? Questo poteva essere quasi sicuramente.
Ma non rideva, quindi non penso fosse per quello. Poi lo sentii sussurrare qualcosa.

"Oh Hope, se solo qualcuno sapesse quello che provo" disse piano piano, ma lo sentii. Cosa provava quel ragazzo?
"Se solo Harry sapesse che mi piaci e che ci soffro ogni volta che ti fa del male" continuò. Cosa cosa cosa? Gli piacevo??
"Io vorrei tanto fermarlo, ma poi si insospettirebbe, non ho mai fatto con nessuno così, non posso farglielo pensare, è il mio migliore amico e gli devo mentire" disse. Sentii qualcosa cadermi sulla mano, era acqua, anzi, erano lacrime. Più precisamente erano lacrime di Louis.

Stava piangendo per me? Si era innamorato di me? Qui la situazione si stava complicando.

"Hope, sai perchè ero così felice che i nostri genitori stavano insieme? Perchè saresti venuta a vivere sotto il mio stesso tetto." ah ecco il motivo.
"Faccio il duro, e anche Harry, ma alla fine nessuno dei due sa cosa vuole" disse ancora, io non potevo rispondergli quindi parlava solo lui.
"Penso che anche lui si stia innamorando di te lo sai? Per quello sta diventando più cattivo, ma ti giuro che ti proteggerò"
"Da ora in poi ti proteggerò. Mi fa male pensare che tu tutto questo non lo sappia, che mi reputi soltanto uno degli stronzi della scuola come Harry. Magari perderò la sua amicizia ma voglio iniziare magari solo un'amicizia con te. Questa è una promessa Hope"

Ogni tanto faceva delle pause. Piangeva. Si sentiva. Gli credevo? Si, perchè non lo sapeva che ero sveglia quindi non avrebbe avuto senso mentire.
Sentivo che potevo volerli bene, non era come me lo aspettavo.
Lo sentii alzarsi, e uscire dalla mia camera.
Prima di chiudere la porta sentii un "Sai, penso quasi che ti amo". Poi sentii due scatti, segno che la porta si stava chiudendo a chiave.

Ora avrei potuto tirarmi su.
Volevo tranquillizzarmi, quella conversazione silenziosa non me la sarei mai aspettata, e mi aveva turbata.
Guardai l'orologio. Erano le 18.30. Mamma mi aveva detto che se avevo voglia la cena era alle 19.30. Avevo fame e avevo tempo per prepararmi.
Mi spogliai, dopo aver controllato la porta e infilato le chiavi, in modo che nessuno dall'altra parte potesse aprirla.
Mi infilai sotto la doccia e ci rimasi per una ventina di minuti buoni.
Uscii e mi asciugai i capelli con il phon. Avevo i capelli leggermente mossi e mi piacevano, mi arrivaavno quasi alla vita. 
11 giorni fa, ero tornata al mio colore naturale, ovvero un bellissimo biondo scuro con ciocche color cioccolato. Non lo so perchè me li ero tinti.
Li sistemai e mi misi davanti alla cabina armadio.
Nella mia casa, non avevo una cabina armadio, ma l'avevo sempre sognata.
Entrai.
Uscii dopo una decina di minuti con le calze nere, un paio di leggins grigi scuri e una maglia color salmone charo con un leggero scollo sulla schiena.
Vi sembrerà strano ma con la tuta non sto comoda, per quello mi vesto bene anche per stare a casa.
Scesi le scale e andai verso la camera di Charlotte. La mia era al terzo piano, diciamo che era una mansarda, ma era grandissima e bellissima.
Lottie mi aveva raccontanto che prima ci dormiva la sua mamma ma dopo che era morta no ci era andato più nessuno.
Essendo l'ultima camera disponibile mi diedero quella.
Al secondo piano invece c'era un bagno in comune, io ne avevo uno solo per me, la stanza di Lottie e Fizzy, la camera di Daisy e Phoebe, la camera di Louis, una degli ospiti e una di Mark e adesso di mia mamma.
Al piano terra invece c'era un soggiorno, un altro bagno, un ripostiglio, la cucina e una lavanderia.
Bussai alla sua camera ed entrai.
Lottie era distesa sul letto ad ascoltare musica.
Mi avvicinai piano piano, non mi aveva sentita e poi mi buttai sopra a lei stando attenta a non farle male.
Urlò per lo spavento e mi misi a ridere come una cretina.
Con una faccua arrabbiata si avvicinò a me e mi tirò varie cuscinate finchè non gli chiedetti scusa.
Ci sendemmo sul suo letto e ci mettemmo a ridere.

"Hope, come stai?" mi chiese gentile, con la sua voce squillante
"Bene Lottie tu?"
"Anche, ma con Louis come va?" 

Oddio, non è che avrà visto la scena in camera mia? Ma anche se lo avesse fatto, ragionai, io non potevo saperlo, perchè in teoria dormivo. Quindi mi calmai.

"Ma', non molto bene, non gli sot molto simpatica" risposi
"Ma come? Se Lou mi ha tanto parlato bene di te? Mi aveva detto che eri bella, ma non immaginavo così tanto!!" disse felice

Davvero Tomlinson aveva parlato bene di me con la sorella?
Ne ero onorata

"Non fare la sdolcinata Hope"
"Ah ecco, sentivo la tua mancanza Paz" le dissi sarcastica
"Non ti scaldare, adesso ti faccio un po' di compagnia"
"No Paz, non serve, ho già Lottie, non ho bisogno di te adesso"
"Ti interessa Louis? O sei innamorata di Harry??? Dimmelo!!"
"Paz vai, ne parliamo dopo cena"
"Giuri?"
"Giuro, tanto tu vieni quando vuoi. A dopo Paz"


Solo dopo notai che Lottie mi stava passando la mano davanti alla faccia.
Mi accorsi che quando parlavo con Paz cadevo in una specie di trans.
Sarei stata più attenta.

Sentimmo dei passi avvicinarsi.
Lottie mi disse nell'orecchio che era Louis perchè era la sua camminata.
La guardai con un punto di domanda stampato in faccia.
Come faceva a conoscere la camminata di Louis? Boh

"Lottie, è pronta la cena....ah Hope, ci sei anche tu. Venite giù" disse
"Ok fratellino adesso arriviamo" disse contenta Lottie

Lui sbicicò solo un muovetevi e poi se ne andò.
Mia mamma mi vide e mi sorrise.
Ci sedemmo a tavola e la chiacchierata stava prendendo una piega altamente strana.



Hoila!!!
Come state? 
Sono contentissima!!! Già 15 recensioni, per me sono un record!!
Ringrazio tutte le persone che recensiscono, che hanno messo la storia tra le preferite-seguite-ricordate.
Questo capitolo lo trovo alquanto strano e la storia sta prendendo una forma.
A voi cosa sembra?
Lasciate un commentino.
Comunque, ora me ne vado e vi lascio con la storia.
RECENSITE RECENSITE RECENSITE
Un bacione
xx

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Ci sedemmo a tavola e la chiacchierata stava prendendo una piega altamente strana.

Iniziammo a parlare della scuola e di come mai io e Louis non ci eravamo mai parlati.
Poi Mark decise di tirare in ballo anche Harry.

"Hope, non trovi Harry carino? Non posso vantarmi di mio figlio ma dei suoi amici si" disse Mark convinto

Non sapevo cosa dire. Harry mi piaceva da 1 anno buono e mi ha sempre presa per il culo.
Come potevo dirgli di no? Non potevo, semplicemente.

Abbassai lo sguardo e dissi un "Ba' si è carino"
Louis mi guardò e alzò un sopracciglio.
Non capii se lo fece perchè era geloso o perchè stavo mentendo.

Evitai quasi tutte le conversazioni in corso, vidi solo tanti sguardi dolci tra mamma e Mark. Ba', secondo me troppo sdolcinati.
Contenta lei contenta io.

Con una scusa proprio del cazzo salii in camera.
Nell'attico stavo bene, la mia stanza era grande e ariosa.
C'era una porta-finestra che portava su un balcone bellissimo che mostrava tutta Doncaster. 
Si vedeva anche il piano di sotto e notai che Lottie era sola in camera, decisi di andarle a fare compagnia.

Mi misi un gilet, stavo incominciando ad avere freddo.
Scesi il piano e bussai alla porta di Lottie. 
Mi aprii.

"Ehy Hope ma tu non stavi male?"
"Lottie, non hai capito che è una scusa per venire da te?"
"A fare cosa scusa?"
"Non mi vuoi?" facendo una finta faccia triste
"Nono, certo che ti voglio!!" urlò
"Allora iniziamo!!"

Con lei avevo instaurato un rapporto bellissimo, anche se solo da pochi giorni.
Iniziai a farle il solletico, avevo capito che lo soffriva un botto.

Iniziammo a ridere come solo due ragazze potevono fare.
Passò un bel po' di tempo e ci addormentammo.


LOUIS' POV.
Andai in camera di Lottie per, come ogni sera, darle la buona notte.
Non sapevo quanto bene volevo a mia sorella, sicuramente molto.
Entrai in camera sua, era aperta.
Ci trovai una Lottie addormentata ma anche una Hope addormentata.
Mi avvicinai con cautela stando attento a non fare rumore.
Gli sistemai i capelli dietro l'orecchio, spostandoli dal visto.
Non era truccata, e non gli serviva trucco per essere bella, lo sapevo bene.
Rimasi a guardarla per un po'.
Poi notai da come si muoveva che non stava proprio comodissima, allora decisi di portarla in camera sua.
Mi ricordo quando mio padre mi disse che Hope sarebbe dovuta a vivere da noi, ero felicissimo, ma meno quando mi disse che sarebbe dovuta dormire in camera della mamma.
Sorrisi senza un valido motivo.
La sentivo spesso parlare e lamentarsi del suo peso, come la presi in braccio a me sembrò una piuma.
Pesava pochissimo, forse troppo poco.
Mangiava però tantissimo.
La presi in braccio e la adagiai sul suo letto.
Iniziai ad accarezzarle i capelli.
Era a dir poco bellissima.
La sentii muoversi e dormendo mi tirò uno schiaffo.
Urlai di dolore, mi aveva fatto male!!!!
Si svegliò

"Scusami!!" urlò
Ero arrabbiato ma scherzando gli urlai "Col cazzo!"
"Dai perdonami" disse con la faccia da cucciolo
"Va bene" risposi sfoderando uno dei miei migliori sorrisi

Tornò verso il suo letto ma...



Hoila!!! 
Com state?
Ho aggiornato, tardi ma è sempre meglio di niente.
Grazie per le recensioni, sono felicissima!!
Ringrazio tutti e mi dileguo.
I commenti li lascio a voi.
RECENSITE RECENSITE RECENSITE!!
Nessuno è mai morto per averlo fatto!! AHAHAH ok basta.
Ciao a tutti
xx







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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Tornò verso il letto ma....

No, se stavate pensando che inciampasse non lo fece.
Semplicemente accade che mi girai di scatto e la bloccai con la mano sul suo braccio.
Pian piano mi avvicinai a lei, non sopportava la mia vicinanza, si stava allontanando da me ed evitava sempre di guardarmi negli occhi.
Mi faceva male cazzo, mi odiava, mi sembrava giusto che lo facesse, ma mi ero innamorato, di lei.

Quando mi aveva proposto il bacio a scuola per farsi lasciar andare, come avrei potuto rifiutare?
Non potevo, aspettavo da tanto tempo una bacio che pensavo non sarebbe mai arrivato.
Invece adesso l'avevo baciata già due volte.
La sensazione di quelle labbra, le sue labbra, così morbide e con un sapore di cioccolato, non erano come quelle delle puttanelle con cui ero stato.
Sapeva come farmi stare bene sorridendo.
Ma non poteva provare anche lei in fondo al cuore qualcosa per me?
No, si era innamorata di Harry.
Lui, il mio migliore amico, aveva la possibilità di stare con la ragazza di cui IO e sottolineo io, mi ero innamorato.
Aveva deciso invece di trattarla malissimo ogni volta che la incontrava.
E io ero che guardavo la scena ogni volta.
Coglione!!
Ora però le cose sarebbero cambiate.

Mentre pensavo, stavamo continuando a camminare.
Ora, in un  mio momento di distrazione, si era liberata dalla mia presa ed era corsa sul balcone.
Negli occhi, quegli occhi castani che trovavo perfetti, c'era paura e odio.
Perchè aveva paura di me? L'odio lo posso capire, ma la paura?
Io, ero l'ultima persona su questa terra che avrebbe potuto farle del male.
Almeno questo vedevo io.
Ora aveva cambiato espressione, stava ridendo.
Iniziai a camminare, volevo seguirla in balcone.

La stavo guardando, anzi, guardavo solo lei.
Questo fu però, un bellissimo errore.
Bellissimo perchè rideva ed era felice. Brutto perchè adesso ve lo spiego.

Non mi accorsi che aveva chiuso la porta-finestra e ci andai contro.
Si esatto, andai a sbattere contro la finestra. Manco fossi Harry Potter.

Ecco il motivo per cui rideva.
Si era accasciata a terra dal tanto ridere.
Era bellissima.
Mi ero fatto male, ma almeno lei stava ridendo e mi sentivo al settimo cielo.
Ok, stavo diventando troppo sdolcinato.

Mi alzai in piedi e inizia a ridere anche io.
Guardai il vetro e vidi che avevo lasciato l'alone del mento, del naso e della fronte.
Uscii e con molta nonchalance chiusi la porta.
Hope mi guardava con la bocca spalancata.

"Ma sei o lo fai l'idiota?" urò
"Perchè? Cosa ho fatto?" cosa avevo combinato adesso?
"Hai chiuso la porta!!" disse.

E con questo? Non mi sembra una scusa valida per incazzatarsi, avevo semplicemente chiuso la porta.

"E con questo?" chiesi, non vedendo il problema
"Si può aprire e chiudere solo dal'interno quindi siamo chiusi fuori!" continuava ad urlare
"Calmati va'" dissi
"Calmati un cazzo!!"
é vero, da quando mamma era morta, la porta era stata cambiata, prima si apriva anche dall'esterno, ora non più.

"Vuol dire che saremo soli soletti in pergolo" (balcone) dissi molto tranquillo
"Ma tu sei pazzo completamente!!!" urlava, ma avrebbe mai smesso? Era bella anche così però.
"dai Hope, cosa vuoi che sia" dissi, io ero sempre più tranquillo e felice, lei invece vedendomi sempre più arrabbiata e agitata.
" Be' sai, siamo quasi in inverno e siamo chiusi fuori senza neanche una giacca!"
"Be' su questo ti devo dare ragione" ammisi.

In fondo aveva ragione, era quasi inverno e saremmo morti di freddo.
Mi iniziai a grattare la testa, mi aiutava a pensare.


POV HOPE
Ma l'intelligenza di Louis era pari a quella di una persona o quella di una carota?
Penso, anzi, probabilmente, a quella di una carota.

Siamo fuori, al freddo, con solo un gilet addosso a novembre.
Chissà per quanto tempo ci resteremo?
Porca miseria, tutto a me devono capitare?

Volevo dormire in pace, magari anche in camera di Lottie, senza essere disturbata, possibile?
No, Louis doveva portarmi in camera da gentiluomo.
Poi non so cosa accadde, mi prese per il braccio e in un momento di distrazione scappai in balcone.
Anche io però avevo un'intelligenza del cazzo! Dovevo perlomeno andare dall'altra parte.

L'unica camera che si vedeva era quella di Lottie ma lei ovviamente dormiva.
Fanculo Louis fanculo tutti.
Tremavo, ma per una questione di orgoglio ed odio non volevo farmi scaldare da Louis.
Si avvicinò a me lo stesso, e mi abbracciò.
Nonostante il freddo lui era caldo. 
I nostri corpi combaciavano, era una sensazione stranissima.
Si appoggiò a me e mi sussurrò piano un "Mi dispiace tanto"
Sorrisi institivamente.
Il balcone aveva uno spazio coperto dalla tettoia e ci sedemmo là sotto.
Dopo poco mi addormentai.

*IL MATTINO SEGUENTE


POV LOUIS
Mi svegliai, era tardi.
Avevamo saltato pure la scuola. Nulla di importante.
Mi sarei aspettato richiesta di spiegazioni da parte di Harry.
Non ci sarebbe stata neanche Hope a scuola e Harry avrebbe chiesto proprio per quello.

A Hope non avevo neanche detto che avevo il cellulare dietro.
Dopo che si era addormentata chiamai mio padre e gli spiegai la situazione.
Mi portò una coperta, dicendo che era una che rimaneva sempre il balcone.
Gli dissi di non chiamarci per andare a scuola.
Lasciò aperta la porta leggermente quello che bastava per poter entrare la mattina dopo.
Verso le 9.00 Hope si svegliò. Era bellissima anche quando si stiracchiava.
Mi guardò malissimo.
Ultimamente quelle occhiate le riservava solo a me.
Poi...





Hoila!!
Come va?
Ok, iniziamo. Questo capitolo come il 4 l'ho prodotto su carta.
Ditemi cosa ne pensate, pensavo che da ora in poi li scriverò tutti su carta.
é anche più lungo del solito.
In ogni caso, lascio i commenti a voi.
Ringrazio le persone che recensiscono, alle 18 che hanno la storia tra i preferiti, alle 3 che hanno la storia tra le ricordate e alle 18 che hanno la storia tra le seguite.
Ringrazio anche tutti i lettori silenziosi.
RECENSITE RECENSITE RECENSITE
Un bacio
xx

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


Poi...

Naturalmente iniziò ad urlarmi contro.
Quando mai non lo faceva?
Mai, trovava sempre un motivo valido per urlarmi contro.

"Cazzo Tomlinson non mi hai neanche chiamato per andare a scuola" urlò

Madò, era sempre che urlava! Era bella lo stesso.
Basta Louis, lei non è tua.

"Scusa, pensavo ti facesse piacere saltare la scuola"
"Certo che mi fa piacere, ma già sanno che sono venuta a vivere a casa tua, poi se saltiamo la scuola assieme penseranno malissimo!!"
"Ci ho pensato anche io, ma alla fine ci inventeremo qualcosa"
"Pff speriamo"
"Entriamo?" chiesi felice, a casa non c'era nessuno
"E come cazzo facciamo Tomlinson? Siamo chiusi fuori!!"
"Qualcuno questa mattina ci deve aver aperto la porta e quindi possiamo entrare"
"E allora perchè non ci hanno svegliati?" chiese.

Nel frattempo camminava avanti e indietro per il balcone, la aiutava a pensare sembrava.
A me aiutava grattarmi la testa!!

"E dove hai preso la coperta?" chiese insospettendosi
"Era qui fuori, non l'avevi vista" dissi, seguendo la scusa di mio padre
"Ah ok"
"Entriamo va'" dissi, almeno se l'era bevuta

Entrammo nella sua staanza e poi scendemmo a fare colazione.


POV HOPE
Scendemmo a fare colazione. Quanto potrà essere strano quel ragazzo?
Ultimamente era sempre stato carino con me, ma sempre quando non c'era Harry di mezzo.
Che lo influenzasse? Probabile.
Cosa ancora più strana. Per colazione stavo mangiando i biscotti con il latte, e lui?
CAROTE cazzo, carote per colazione!!!

Mentre mangiavamo nessuno aprì bocca.
Era a dir poco un silenzio imbarazzante.
Finito di mangiare mi alzai ed andai in camera mia.
Penso che Louis sia rimasto in soggiorno a guardare la TV.

Presi l'ipod con la cassa e mi diressi in bagno.
Mi feci una doccia bollente con Wings in sottofondo.
Uscii e mi vestii. Mi misi una camicetta maniche 3/4 azzurro cielo, come il colore degli occhi di Louis e un pantalone a vita alta nero.
Mi lasciai i capelli mossi e misi solo un po' di matita e rimmel.
Presi le cuffiette e il telefono e scesi in salotto.

Louis era addormentato sul divano. Meglio per me, non avrei avuto nessuno che mi disturbasse.
Mi appoggiai piano per non svegliarlo, non sapevo però se lo facevo per non essere disturbata o se per lui.
Posso dire però che assomigliava ad un angelo.
Dire che era bellissimo era poco.
Che iniziasse a piacermi lui? Sicuramente non mi avrebbe trattato come aveva fatto Harry.
Il punto era che il mio cuore batteva quando c'era Harry e non Louis.

Aveva una maglietta a righe bianca e blu. I jeans erano abbastanza stretti e lasciava intravedere le sue bellissime gambe e naturalmente il culo.
E che culo!!
Il viso invece era quello di un bambino, sembrava peter pan. I capelli erano scompigliati, stavano un po' come volevano.
le labbra erano rosee e curve in un sorriso.
Mentre ascoltavo musica lo contemplavo. Era perfetto, ma mi tornava sempre in mente Harry.
Ad un certo punto rise. Chissà cosa stava sognando.

"Hey Hope, pensi che stia dormendo?" chiese ridendo.

O cazzo. Si era accorto che lo guardavo?
Magari poteva iniziare a pensare cose che non volevo che pensasse.
Intanto ero diventata rossa fino alle punte delle orecchie. Meno male che aveva gli occhi chiusi.

"Sai, se continui a guardarmi così mi consumerai" o merda. Se ne era accorto
"Ma sta zitto va'" dissi, ancora tutta rossa in viso
"Lo so che sono bello Hope"
"Poco modesto Tomlinson"
"Ma perchè mi chiami per cognome? Non mi piace" incrociò le mani sul petto, come fa un bambino quando vuole qualcosa che non avrà.
"Perchè non voglio avere confidenza" aveva aperto gli occhi. Merda
"Ah si? Dopo due baci non vuoi avere confidenza?"
"Esatto Louis" dissi, nel pensiero lo chiamavo sempre per nome e mi venne spontaneo.

Iniziò a saltare come un bambino felice.
Iniziai a ridere. Mi guardò un momento e poi iniziò a farmi il solletico. Dio quanto lo soffrivo!!



POV LOUIS
Iniziai a sorridere e a ridere, poi iniziai a farle il solletico.
Era a dir poco bellissima.
Si erano fatte le 112.30 e a scuola c'era la pausa pranzo.
In quel momento suonò il mio e il suo telefono. Ci fermammo e rispondemmo.

"Dove cazzo sei?" dissero sia Harry che Anna.

Hope si alzò e si diresse verso la cucina.

"Lou, com'è che manchi sia tu che Hope? Che cazzo avete fatto?" disse urlando . E
ra geloso

Ora che cazzo di scusa mi invento? Cosa dirà Hope? Cazzo!!

"Hazza aspetta, ti racconto dopo"
"Col cazzo, finita scuola vengo a casa tua"

E mi chiuse il cellulare in faccia. Che caratterino il ragazzo.
Dopo un paio di minuti arrivò Hope. Mi disse che Anna sarebbe venuta dopo scuola per delle spiegazioni.
Il resto del tempo mangiammo e pensammo a qualcosa da dire.
Alle 15.30 suonò il campanello.
Cazzo, qualcuno ci aiuti.
Aprimmo la porta. Fuori c'erano Hazza e Anna.
Speriamo bene.
Entrarono come dei treni e....




Hoila!!
Come state?
Allora, intanto ringrazio tantissimo tutte le persone che recensiscono, vi adoro!!
Poi, ho deciso che d'ora in poi scriverò prima i capitoli su carta e poi qui, mi vengono meglio.
Poi, mi è stato detto che si preferisce una storia con Harry e non con Louis.
Aspettate e con il tempo e i capitoli arriverà anche quella. Non vi svelo niente.
Penso di postare d'ora in poi un capitolo al giorno e se non lo faccio vuol dire che ho avuto un problema.
Ora me ne vado
RECENSITE RECENSITE RECENSITE
Vi amo tutti quanti
xx




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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


Entrarono come dei treni e....

Iniziarono a urlare. Possibile che oggi urlassero tutti?

"Voi, due, che cazzo avete fatto che non siete venuti a scuola?" chiese Harry urlando andando a bloccare Hope per il braccio.
"Harry fermati, lascia Hope" urlai a mia volta, questa volta non l'avrebbe toccata.
"E perchè dovrei farlo? Non dirmi che ti sei innamorato Lou" disse ridendo.

Lui mi aveva detto che gli piaceva Hope, che sarebbe stata sua. Ma io non avrei lasciato che fosse sua così.
Non deve trattarla. Mi ero innamorato? Ormai era ovvio.
Non risposi e Harry iniziò a ridere, era nervoso perchè era geloso. Strinse ancora di più il polso di Hope e lei iniziò ad urlare.
E che cazzo. Mi fiondai verso di lui e lo staccai da lei. Persi per mano Hope che mi stava fissando.

"Non abbiamo fatto niente, semplicemente non ci siamo svegliati, ora andatevene" dissi calmandomi. Avevo Hope accanto e non poteva toccarla.
"Ciao stupidi" disse Harry uscendo, Anna invece non salutò neanche.

Strano che non abbia neanche tentato di difendere Hope.
Guardai fuori dalla finestra e li vidi camminare mano nella mano come due fidanzatini.
Patetici.
Hope si avvicinò e guardò fuori dalla finestra.
Mi abbracciò. La strinsi forte, era quello che le serviva. Piangeva.
Un abbraccio del genere non avrei mai pensato di riceverlo.
Non cercai di calmarla, aveva bisogno di sfogarsi e di piangere.
Con calma andammo a sederci sul divano e rimanemmo lì.
Le accarezzavo i capelli e si addormentò.
La presi in braccio e la portai in camera sua.
I nostri genitori sarebbero arrivati appena per cena insieme alle mie sorelle.
Lei però non aveva lezione di danza? Da quello che avevo capito non ci andava da un po' di tempo.
Forse non serviva a niente neanche a quello.
La appoggiai e andai a prendere una coperta.
Tornai su e la sentii borbottare qualcosa, chissà cosa sognava.
La coprii e le baciai la fronte. Poi andai in camera mia.
Misi le cuffiette e mi addormentai anche io.



POV HOPE
Mi svegliai in camera mia con una coperta.
Sarà stato Louis, non c'è nessun altro in casa.
Mi sedetti sul letto e iniziai a ricordare. La lite, il male al polso, l'uscita di scena per mano e Louis.
Poi mi ricordai che Louis mi aveva difeso anche davanti ad Harry.
In quel momento mi ero sentita importante, amata da qualcuno.
Anna invece mi aveva delusa in una maniera che mi sarei ricordata.
Che uscisse con Harry? Sapeva quello che provavo, non l'avrebbe mai fatto.
O forse si? Ormai niente era sicuro.

Andai in bagno e mi sistemai il trucco.  Era tutto colato.
Mi sciaquai il polso violaceo e andai a cercare Louis.
Eravamo soli a casa.
Scesi in cucina e in salotto ma non c'era.
Mi diressi verso camera sua.
Era aperta.
Stava dormendo sul letto con ancora la maglia di prima sporca del mio trucco.
Sembrava un cucciolo, un cuocciolo bellissimo.
Mi sedetti sul letto.

"Possibile che io per tanto tempo ti abbia odiato e adesso mi ritrovo a star bene con te? Sai cosa si prova a sapere che ti sei innamorato di me? Sai, quando oggi mi hai difeso da Harry mi sono sentita amata da qualcuno. Anna invece mi ha delusa, da lei non me lo sarei aspettato. Sai Louis, penso di inziare a provare qualcosa per te, ma so anche che provo qualcosa ancora per Harry, anche se non dovrei. Ma tanto tu non mi puoi sentire, stai dormendo. Ti voglio bene Lou" gli stampai un bacio sul naso e mi alzai.

Scesi a mangiare qualcosa, avevo fame.
Poco dopo sentii cingermi i fianchi da qualcuno, qualcuno di nome Louis Tomlinson.
Aveva un profumo buonissimo. No, non era il profumo, era lui.

"Ciao Hope"
"Ciao Louis, buongiorno" dissi ridendo, mi stava iniziando a fare i grizzoli.
"Hope, sai,  io non dormivo" disse imbarazzato.

Sbiancai. Che cazzo aveva detto? Non dormiva? Mi aveva sentito?


"Sei nei guai Hope" ecco, entra in scena Paz.
"è da tanto tempo che non ci sentiamo, mi mancavi" dissi sarcastica
"Oh lo so, la prossima volta vengo prima"
"Ma no tranquila...fai con calma"
"Nono, la prossima volta vengo prima"
"Paz, fai quel cazzo che vuoi va' " parlare con Paz era impossibile
"Ti piace Louis" quest'affermazione era venuta fuori dal nulla
"Non lo so Paz, non lo so" questo era vero
"Provaci" e poi sparì



Che cazzo! Proprio nei momenti come questi mi deve dare questi consigli del cazzo? PROVACI, che cazzo vuol dire?
Intanto Louis mi stava fissando.

"Quindi mi hai sentito?" chiesi rossa fino alle orecchie
"Si" disse abbassando lo sguardo
"Sai quando mi hai portato in camera l'altra sera?"
"Si perchè?" chiese interrogativo
"Che mi parlavi...."
"Si...e allora?" chiese diventando tutto rosso
"Ero sveglia?"
"E come ti sei svegliata?"
"Con.....il bacio" abbassai lo sguardo
"Ah"
"Solo questo mi dici?" chiesi triste e arrabbiata
"Cosa dovrei dirti?"
"Cazzo, ti ho detto che mi piaci e io ti piaccio, cosa dovremmo fare secondo te?"
"Tu hai detto che ti anche Harry, lui è il mio migliore amico"
"E cosa centra? Tanto io per lui non valgo niente"
"Si è vero" e sorrise "E quindi" continuò
"E quindi penso che potremmo provarci, tanto Harry e Anna stanno insieme, non saranno un problema" e sorrisi
"Perfetto"

Si avvicinò a me e mi baciò. Un bacio che questa volta non aveva limiti, che era voluto da tutti e due. Un bacio che non scorderò per il resto della mia vita.
Poi sentii una voce.

"Brava Hope, così ti voglio"
Sorrisi.



Hoila!!!
Come state?
Chi sarà quella persona??
SURPRISE!!!
Ahahah ok faccio la cattiva.
Ringrazio tutte le persone che recensiscono, vi adoro!!
Poi, come vi sembra il capitolo?
è molto romanticoso (?)
Ok basta, ora mi dileguo.
RECENSITE RECENSITE RECENSITE
Un bacio a tutti
xx

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


"Brava Hope, così ti voglio". Sorrisi

Era la voce di mio padre.
Pensavo di averla sognata, ma poi mi venne in mente la scena all'ospedale con mio padre, quando ero svenuta.
Lì avevo iniziato anche a sentire Paz, quindi potevo aver sentito anche lui.

Il bacio si fece più intenso e una scossa percorse la mia schiena.
Poco dopo ci staccammo e ci guardammo negli occhi. Solo adesso avevo notato quei occhi azzurro cielo in cui una persona riesce a perddersi.
Ci sorridemmo e lo abbracciai, come penso di non aver mai abbracciato nessuno.
Il resto del pomeriggio lo passammo in camera mia a coccolarci.


POV LOUIS
Mi aveva detto SI cazzo!! Sapevo che una parte di lei era ancora innamorata di Harry, però avrei cercato di farglielo dimenticare.
Ero al settimo cielo, finalmente stavo con una persona che amavo veramente.
La coccolai come non avevo mai fatto con nessuna, non avevo nessuna fretta.
Questa volta non ci addormentammo, io avevo gli ormoni a mille, era impossibile farlo.
Ok, stavo diventando troppo sdolcinado.
Ci alzammo verso le 18.30 e la lasciai prepararsi. Ci sarà tempo per tutto.
Andai in cucina e iniziai a preparare la tavola, cosa che non facevo mai.
Quando entrarono gli altri Fizzy particolarmente mi guardò male. Te credo, non facevo mai niente!!
Aveva capito che c'era qualcosa di diverso. Che oggi, era successo qualcosa di diverso.
Ero felice.
Alle 19.15 eravamo tutti in tavola pronti per cenare.
Hope era seduta di fronte a me e ogni tanto agganciavamo le gambe. 
Era bellissima. Quante volte lo ho già detto? Tutte le volte era vero.
Aveva dei pantaloni della tuta neri che si stringevano sotto il ginocchio e una maglia verde acqua. Semplice e perfetta.
Non aveva trucco, non ne aveva bisogno, e i capelli erano molli sulle spalle.
Ogni tanto ci guardavamo e sorridevamo, più avanti avremmo detto ai nostri genitori che stavamo insieme.
Lottie e Fizzy ci guardavano e ridevano, avevano capito tutto.

"Louis, Hope, cosa avete fatto oggi?" chiese mio padre
"Ba', niente di che, abbiamo dormito, mangiato, fatto i compiti e guardato la TV" disse Hope tranquilla. Sorrisi
"Si come no ragazzi" era stata Lottie a parlare
"Cosa ne sai tu Lottie?" chiesi io
"Be', almeno non si stanno urlando dietro e spero non l'abbiano fatto oggi, quindi va già bene" disse Anne
"Ne so abbastanza" rispose Lottie per prima
"Si Lottie" continuai io
"Domani andate a scuola vero?" chiese ancora Anne
"Si mamma, domani andiamo a scuola" rispose Hope.
"Bene" dissero papà e Anne.

La conversazione finì presto, non c'era niente di cui parlare.
Finita la cena mi alzai e andai in camera mia.
Mi lavai e mi vestii. Poi uscii e mi diressi verso la camera di Hope, volevo farle una sorpresa

"Amore....." ed entrai.

Diventammo tutti e due rossi, dopo aver visto la scena.
Per terra c'era una coperta e c'erano sedute Lottie e Fizzy che iniziarono a saltare e a urlare "Lo sapevamo!!!"
Che casino. Sempre io combinavo casini.
Possibile che non combini una giusta?

"Lottie, Fizzy, non dovete dirlo a nessuno" dissi 
"Ma perchè?" chiesero facendo delle faccie da cucciole.
"Perchè per ora no" era stata Hope a parlare.

Le ragazze annuirono ma non se ne andarono.
Fec icenno di uscire ma fecero finta di non vedermi.
Hope invece mi vide e iniziò a ridere.

"Dai ragazze, lasciate me e Louis soli" disse ridendo e facendo la faccia da cucciola.
"Ok, ma solo perchè c'è lo chiedi tu" dissero

Che cazzo!!! Perchè ascoltavano lei e non me? Sono io il loro fratello!!!

Dopo che uscirono dalla porta mi avvicinai a Hope e iniziai a farle il solletico. Ad un certo punto non so come caddi dal letto. Iniziammo a ridere come dei coglioni.

"Ma come hai fatto a cadere dal letto?" chiese Hope ridendo
"Non lo so, non lo so" risposi. Non sapevo come avevo fatto a cadere.
"Dai amore non ridere" urlai ridendo, vista da fuori era una scena assurda.
"Come mi hai chiamato?" si era bloccata, non rideva più.
"Non ti piace?" chiesi triste, magari non voleva farsi chiamare amore da me.
"Nono assolutamente, mi piace un sacco!!!" e mi stampò un bacio sulle labbra.

Ci addormentammo in camera sua, non avevo voglia di farmi un piano di scale.
Lei dormiva sul letto, io sulla coperta per terra.

*LA MATTINA SEGUENTE*
Sentii una voce.  Non la riconoscevo però.


"Piacere sono Bruno ora muovi il culo"
"Chi cazzo sei?" si, chi mi sveglia la mattina ha sempre questi trattamenti.
"La tua coscienza, chi vuoi che sia? Comunque, hai sentito prima? Ho fatto la rima!!"
"Sto diventando pazzo"
"No tranquillo, anche Hope ha una coscienza che le parla"
"E come si chiama" Bruna?" chiesi sarcastico
"No, Paz, ed è la mia migliore amica"
"Ma perchè mi hai svegliato?"
"Perchè Anne sta facendo di tutto per svegliarti ma non ci riesce, allora sono entrato in scena io"
"Ah wow, che bello"
"Bene, ora svegliati. Tornerò a farti compagnia!!"
"Non vedo l'ora guarda"
"Ti ho sentito!"
"Fa niente ora vattene"



Anne mi stava facendo i grizzoli. 
Mollai un urlo per lo spavento.
Non se lo aspettava e si mise a ridere.

"Dormito bene per terra Louis?" chiese
"Ma anche no Anne, ma non avevo voglia di tornare giù ieri" risposi
"Dai, svegliamo Hope che dovete andare a scuola"
"Ok"

Anne non riusciva a svegliarla e si stufò. Uscii dalla stanza lasciandoci soi.
Ora la sveglio a modo mio.
Mi sedetti sul letto e iniziai con dei baci sul naso e poi uno sulla fronte.
Si stiracciò e aprii gli occhi.

"Che bella visione, sto sognando?"
"Ahah no amore"
"Allora fallo più spesso"
"Volentieri"

Aveva ancora la voce impastata dal sonno.
Ci alzammo e ci preparammo per andare a scuola.
Scendemmo in cucina  afare colazione. 
Io mangiai la mia solita carota, lei latte e biscotti.

"Sai Hope, mi fa male la schiena"
"Oh, scusa amore"
"Tranquilla, mi ci abituerò"

Bene, finita la colazione ci attendeva un luungo giorno di scuola.
Prendemmo la mia auto e andammo a scuola.
Appena entrati nel giardino della scuola vedemmo Harry e Anna che si sbaciucchiavano in una maniera indecente.
Vidi Hope abbassare lo sguardo e guardare da un' altra parte.
Non aveva ancora accettato la realtà.
La strinsi a me e poi notai Chris.
Ci avvicinammo a lui e lo salutai.
Mi scusai per tutto e spiegai tutto quello che era accaduto.
Hope saltò in braccio al suo migliore amico e lo strinse. Era bellissimo vederla così felice.
Suonò la campanella. La salutai con un bacio all'angolo della bocca.

Le ore passarono abbastanza veloci. A pranzo ci sedemmo io, lei e Chris.
Parlammo e poi finimmo le ultime ore della giornata.

Mentre tornavamo a casa in auto vidi una cosa sconvolgente....



Eccomi!!
Sono tornata.
Bene, ringrazio come sempre le persone che recensiscono ma anche i lettori silenziosi che seguono la storia.
Vi adoro tutti quanti. 42 RECENSIONI CAZZO!!!
Record. Bene, vi lascio alla storia e ai vostri commenti.
Potete farmi un piacere? Potete recensire con più di 10 parole? Altrimenti mi arriva come messaggio.
RECENSITE RECENSITE RECENSITE
Vi amo
xx


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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


Mentre tornavamo a casa in auto vidi una cosa sconvolgente...

Vedemmo un incidente. 
Scendemmo dall'auto e andammo a vedere cos'era succeso.
Ci mancò davvero poco che mi prendesse un colpo.
Quella era una Range Rover, ma non una qualunque, quella di Harry.
Iniziai a correre verso l'auto per vedere le condizioni mentre Hope si era bloccata.
Fissava il vuoto.
Per fortuna la macchina era grande e grossa e quindi loro non si fecero quasi niente.
Harry e Anna erano seduti con le cinture a posto ma tutti e due svenuti.
Dio, era comunque il mio migliore amico e io ero sconvolto!! Non poteva essere accaduto a lui!
Chiamai l'ambulanza e poi tornai da Hope.
Stava piangendo in silenzio.
Dopo 10 minuti arrivò l'ambulanza e noi li seguimmo in auto verso l'ospedale.

Arrivati in ospedale chiamai Liam, Niall e Zayne gli raccontai cos'era successo.
Mi risposero che sarebbero venuti immediatamente.
Quando arrivarono non gli dissi niente a parte salutarli e abbracciarli, non sapevo cosa dire. 
Poi guardarono Hope, non sapevano niente, dovevo pur loro delle spiegazioni.

Iniziai a raccontare quello che era successo tra me e Hope e loro sorrisero felici. 
Ecco perchè volevo un bene dell'anima a quei ragazzi.
Hope intanto stava camminando avanti e indietro per il corridoio. Era a dir poco nervosa.
Intanto Liam che era quello più responsabile stava pensandoe poi chiese perchè Harry aveva fatto quello che aveva fatto con Anna.



POV HARRY
Mi svegliai in una camera d'ospedale.
Mi ricordavo di aver fatto un incidente e basta.
Sentii i dottori parlare e a quanto avevo sentito ero con la mia 'presunta' ragazza.
Poi parlarono anche di un'amnesia permanente. Merda, non potevo essere io.
Non mi sarei ricordato più nulla? Non sapevo neanche come mi chiamavo.
Invece la ragazza distesa nel letto affianco al mio sembrava ricordarsi tutto bene e cercava insistentemente la mia mano.
Che cazzo,  lasciami in pace!!
Non sapevo il suo nome, non sapevo se eravamo fidanzati, non sapevo niente di lei.

Da quanto stavamo insieme? Chi era la mia famiglia? Avevo amici? 
A tutte queste domande c'era una sola risposta. NON LO SO.

Non sapevo se qualcuno era venuto a trovarmi, se c'era qualche mio familiare.
I dottori parlavano che la mia famiglia mi avrebbe aiutato e spiegato le cose che erano successe durante la mia vita con calma.
Mi sentivo vuoto, il buio più totale era nella mia testa. Un ricordo, un qualcosa.
No, nulla.



POV ANNA
Perchè lo avevo fatto? Perchè avevo tradito la mia migliore amica? Perchè avevo fatto una cazzata di queste dimensioni?
Solo una risposta.
Mi ero innamorata follemente. Ma esiste un amore così?

Hope non sapeva niente, perchè ero innamorata dello stesso ragazzo di cui era innamorata lei.
Pensavo che il suo amore fosse più puro, poi non l'ho pensato più e mi sono buttata. Una grandissima cazzata.
Quando iniziai a vedere un qualcosa fra lei e Louis ho pensato: Perchè lei può essere felice e io no? Errore. Un grandissimo errore.
Me ne pento, ma non serve a niente. Ormai sfrutto la situazione che si è creata.
Il giorno che Louis e Hope non erano a scuola ho parlato con Harry


*Flashback*
"Styles, ti devo parlare" dissi io
"Cosa vuoi?"
"Parlarti"
"Grazie, fin qua ci arrivavo, fa veloce però"
"Mi piace Louis"
"E allora? Cosa centro io?"
"Lo so, ma è il tuo migliore amico"
"Quindi?"
"Voglio che stia con me"
Chiediglielo no?"
"è fidanzato" a questa mia affermazione una smorfia conparve sul suo volto.
"Louis non è fidanzato" rispose poi
"Si invece"
"E chi chi starebbe?"
"Con Hope"

Lo vidi stringere i pugni. Chissà perchè, forse perchè Louis non glielo aveva detto.

"Facciamo finta di stare insieme" disse ad un certo punto.
"Grazie Styles"
"Ora vado ciao"
*Fine Flashback*


Avevo sfruttato un occasione del cazzo ma volevo stare con Harry.
Pensavo che Hope amasse Louis adesso, che tanto per chiarire non mi piaceva neanche un po', e non 'amasse' più Harry adesso.

Sentii i dottori parlare di amnesia permanente ma dato che io ricordavo tutto poteva essere solo Harry quello colpito.
Avrei sfruttato l'amnesia per farmi amare veramente e non solo per finta.
Hope e Louis sarebbero stati insieme e tutti felici e contenti.


POV HOPE
Stavo camminando avanti e indietro per il corridoio dell'ospedale, volevo sapere cos'era successo.
Odiavo Anna per quello che aveva fatto a me ma non gli avrei mai augurato una cosa del genere.
Non si può augurare la morte ad una persona, anche se la odi come non hai mai odiato nessuno.
E poi Harry, be', io ci tenevo ancora a lui, Louis lo sapeva e volevo sapere come stava.
Solo dopo un'ora e mezza che camminavo avanti e indietro un dottore uscì dalla stanza.
Mi ci buttai addosso, e non solo io.

Mentre stavamo investendo in dottore di domande lui ci fermò.

"Calmi ragazzi, calmatevi, ora vi racconto" disse il dottore
"Ok, ma si muova" dissi io
"Allora, l'incidente ha influito poco, poteva andare molto peggio, ma la macchina era grande e quindi non ci sono stati gravi danni. La ragazza sta bene, ha solo qualche graffio sulla schiena" sospirai, almeno lei stava bene, poi il dottore continuò "Il ragazzo invece....be' lui l'ha presa peggio, ha un'amnesia permanente"

Mi sentii mancare, Harry? Che si era dimenticato di tutto? Non può essere.

"Cosa?" urlò Louis
"Cosa cosa cosa?" urlai io

Mi strinsi a Louis. Il suo migliore amico non si ricordava niente.

"Possiamo entrare?" chiese Louis
"Si, ma massimo due alla volta" disse il dottore
"Possiamo entrare noi?" chiesi rivolta agli altri ragazzi riferendomi a Louis e me.
"Certo, andate" ci dissero loro.

Sorridemmo ed entrammo. C'era un aria pesante.
La mia mano era stretta in quella di Louis, non sapevamo cosa ci avrebbe aspettato.

"Ah, ecco i due fidanzatini" disse Anna scocciata
"Stai zitta va' " rispose Louis
"Allora siete voi due i ragazzi che stanno insieme? Anna me ne ha appena parlato" chiese Harry con una voce da bambino felice
Sorrisi "Si, siamo noi, ti ricordi come ci chiamiamo?"
"Allora, tu sei Hope, e lui invece è il mio migliore amico Louis" disse sorridendo
"Di lei invece non mi ricordo" disse ancora ridendo indicando Anna.

Louis si staccò da me e andò ad abbracciare Harry forte.
Quanto amavo quei due ragazzi. 
Aspettate, o detto due al plurale? O cazzo.
Sorrisi nel vedere la scena, a quello ci avrei pensato più tardi.

Mi avvicinai ad Anna e...




Hoila!!
Come state?
Io bene, ultimamente sto andando benissimo a scuola!!
Per quello ho anche voglia di scrivere e postare un capitolo ogni giorno!!
In ogni caso, ora devo scappare quindi faccio una cosa veloce.
Ringrazio i lettori silenziosi e anche chi invece legge la mia storia e la recensisce, vi adoro.
Riusciamo ad arrivare e 9 recensioni? So che ce la potete fare
Lascio a voi i commenti della storia.
RECENSITE RECENSITE RECENSITE, ormai ci ho preso gusto a scriverlo ahahah
Ok basta, vi amo
xx




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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


Mi avvicinai ad Anna e...

E non seppi più cosa fare,
Non avevo idea di cosa dirle, avevo solo voglia di ucciderla per quello che aveva fatto e detto.
Io e Louis avremmo aiutato Harry, Anna sarebbe stata capace solo di rivoltare la storia a suo favore.
Uscii però solo il mio lato compassionevole:

"Anna, perchè lo hai fatto?" chiesi a bassa voce per non farmi sentire da Louis e Harry
"Sai, tu sei sempre stata innamorata di Harry, io pure, tu poi ti sei messa con Louis e io ho approfittato della situazione" disse sottovoce
"Ok, ma ne hai approfittato con quale scusa? Io sapevo cosa provava Harry e nessun sentimento era per te" si intromise Louis.
"Be' non devo dare spiegazioni a voi" disse lei per tutta risposta.

Io e Louis stavamo per uscire dalla stanza ma sentimmo una voce richiamarci.

"Ragazzi, ma non mi abbracciate neanche? Voglio un abbraccio da voi due!!" disse Harry con una faccia da cucciolo. Dentro di lui c'era ancora un bambino.
"Ma certo!!" urlò Louis ridendo

Andai ad abbracciarlo anche io.

"E non vuoi un abbraccio da me?" si intromise Anna
"No, per adesso lo voglio solo da loro due!" disse Harry.

Io mi misi a ridere e poi io e Louis uscimmo dalla stanza.
Entrarono Niall, Liam e poi Zayn.
Poco dopo uscirono tutti con un sorrisone sul volto.

"Sta bene per fortuna!! Non si ricorda niente, ma Anna gli ha detto chi eravamo. Chissà cosa gli avrà spiegato!!" disse Liam
"Ha voluto un abbraccio da noi ma non da Anna!! Era mitico!!" disse Niall
"Ahah, si è vero" risposi io

Che bello che era vederli così felici.



POV HARRY
Entrarono prima Hope e Louis.
Anna mi stava spiegando chi erano.
Mi disse che erano fidanzati ma che lei era solo una puttana di turno.
Mi disse che Louis, il mio migliore amico, era uno che andava spesso con le ragazze così ma che per fortuna non mi aveva influenzato.
Bah. Non sapevo se crederli, non so perchè ma avevo una sensazione strana con lei, come se mi stesse mentendo.
Mi aveva detto che io e lei stavamo insieme già da un'anno ma io non sentivo niente quando ero con lei.
Decisi che usciti dall'ospedale l'avrei lasciata.

Invece quando era entrata nella stanza Hope ho sentito un brivido corrermi lungo la schiena.
Non avevo mai visto nessuno così bello.
Aveva gli occhi castani chiari, i capelli biondi con riflessi scuri e un corpo da urlo.
La descrizione di puttana per me è tette rifatte, tacchi da far paura, minigonne quasi inestistenti e magliette minuscole.
Lei misembrava tutto tranne che una puttana.
Era sorridente, felice e di buonumore. Bellissima.
Non aveva niente di esagerato, aveva una camicetta blu notte, un paio di pantaloncini a vita alta bianchi e converse bianche con i contorni blu.
Era molto bella e Louis era fortunato ad aver trovato una ragazza così.
Quando Hope mi abbracciò sentii un odore buonissimo, di cioccolato e vaniglia. Deve essere l'odore del bagnoschiuma.
Mi sentivo bisognoso di affetto, e da Anna non lo volevo.
Dopo Louis e Hope entrarono Niall, Liam e Zayn, gli altri miei amici.

Finite le visite mi addormentai. Ero stanchissimo. 
La mattina seguente arrivò un dottore a svegliarmi.

"Harry.." disse il dottore
"Ah, e così che mi chiamo?" chiesi io. Che bel nome.

Avevo sentito solo Louis chiamarmi Haz, Anna invece mi chiamava amore. Bleah.

"Si, sei Harold Edward Styles, sei nato il 1 febbraio 1994 e hai 18 anni. Vai ancora a scuola e i tuoi genitori sono sempre in viaggio per lavoro. Non hai ne fratelli ne sorelle."
"Wow" fu tutto quello che uscì dalla mia bocca
"Si, adesso però dovrai andare a vivere da qualcuno, non puoi vivere da solo in queste condizioni"
"Ok, grazie"

Poi mi addormentai di nuovo, ero stanchissimo.



POV LOUIS
Dopo la visita ad Harry io e Hope tornammo a casa.
Non parlammo molto, lei stava pensando e non volevo disturbarla.
Avevo una fottuta paura che si allontanasse da me, dato che Harry adesso non si ricordava più niente.
Lui poteva portarmela via lo sapevo.
Lui provava dei sentimenti per Hope, lo avevo capito, e se adesso quei sentimenti erano veri mi avrebbero distrutto.
Decisi però di non pensarci più, per ora era mia.

Quando entrammo in casa erano ormai ora di cena.
Cenammo insieme agli altri e raccontammo cosa era successo.
Ogni tanto Hope mi guardava e sorrideva, come per rassicurarmi.
Finito di mangiare mi alzai e andai in camera mia.
Entrai in doccia e ci rimasi per una mezz'ora buona. Lasciai che l'acqua scorresse sul mio corpo liberandomi dei pensieri.
Uscii e mi vestii.
Non avevo voglia di fare niente, avevo passato una giornata intensa, allora presi le cuffiette e mi misi sul letto ad ascoltare musica.
Mi addormentai sulle note di isn't she lovely di Stevie Wonder.


POV HOPE
Finita la cena Louis andò in camera sua.
Lo capivo,aveva paura.
Aveva paura di perdermi, soprattutto adesso che Harry non si ricordava niente.
Lo rassicurai varie volte con dei sorrisi ma non servì a molto.
Era pensieroso.
In auto non avevamo neanche parlato, non sapevo cosa dire.
Stavo ripensando all'accaduto con Anna.
Per tanto tempo era stata la mia migliore amica, o forse non lo era mai stato.
Andai in bagno e mi feci una bella doccia.
Uscii e mi misi il pigiama. Ero stanca morta.
Presi il telefono per chaiamare Chris ma entrò in scena prima Paz


"Buonasera Amour" disse lei
"Ciao Paz"
"Oh, siamo di buoumore oggi"
"Si, e vedi di non farmelo cambiare"
"Nono, tranquilla. Cosa provi?"
"Cosa intendi?"
"Per Harry, o per Louis"
"Non lo so Paz"
"Si che lo sai, ma non lo vuoi ammettere"
"Non è vero, non lo so"
"Si che lo sai, quando sarai pronta lo scoprirai"



E se ne andò. Cazzo Paz!! Possibile che mi lasci sempre con queste frasi?
Chiamai Chris. Rispose dopo 2 squilli.

"Pronto?" rispose lui dall'altra parte
"Ciao Chris"
"Oh, ciao Hope!"
"Hey, hai saputo di Anna?"
"Si, mi manca"
"Anche a me, ma forse è meglio così"
"Si, ma per quale motivo mi hai chiamata?"
"Non lo so Chris, non so cosa provo"
"Hope, si che lo sai, solo che non lo vuoi ammettere"
"Anche tu ti ci metti Chris?"
"Hope devo andare, ci sentiamo domani"
"Oh, ciao Chris, ti voglio bene"
"Anche io"

Ero ancora più confusa adesso.
Ma perchè tutti mi hanno detto la stessa cosa? Si erano messi d'accordo?
E ora cosa faccio?




Hoila!! 
Scusate l'ora, di solito posto prima ma mentre scrivevo mi si è cancella ta 2 volte la storia!!!
E non quando ero all'inizio, quando l'avevo quasi finita di copiare!!
Ok, ora però la storia c'è.
Facciamo gli auguri al nostro Hazza insieme?
Oggi compie 19 anni!!
Dio santo che grande!! In ogni caso,
ringrazio tutti, siamo arrivati a 60 recensioni+10 commenti brevi, ma io vi amo!!
Ora me ne vado, lascio a voi i commenti
RECENSITE RECENSITE RECENSITE
Un bacio
xx

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


E ora cosa faccio?

La mattina seguente mi alzai e mi vestii. Misi un paio di pantaloni neri, una maglia blu elettrico e le converse in tinta.
Scesi poi a fare colazione.
Non ero di buonumore, avevo le idee a dir poco confuse e non volevo pensarci.
Io e Louis eravamo soli a casa, erano tutti usciti presto.
Scese in cucina dopo di me e mi diede una bacio come buongiorno che poi approfondì.
Poi iniziammo a ridere. Lou riusciva sempre a mettermi di buonumore.
Andai in camera mia per finire di prepararmi.
Presi la borsa e mi truccai leggermente.
Poi scesi in salotto ad aspettare Louis.
Possibile che ci mettesse più tempo di me a prepararsi?

Per andare a scuola prendemmo la sua auto.
Davanti scuola incontrammo Harry e Anna.
Stavamo cercando di evitarli, anzi, evitare Anna ma Harry prese la corsa e ci saltò addosso.
Era un'amore quel ragazzo. Ancora un bambino.
Poi a rovinare tutto suonò la campanella.

Alla pausa pranzo ci sedemmo in un tavolo io, Louis e Chris.
Poi arrivò di corsa Harry e si sedette nel tavolo con noi.

"La tua fidanzatina dove l'hai lasciata?" chiese Chris acido.
"Ah, Anna intanto non è la mia ragazza, penso non lo sia mai stata, non sento niente per lei allora l'ho lasciata ma continua a starmi appiccicata" rispose Harry.
"Ah" rispose Chris. Era davvero tutto quello che aveva da dire?

Il mio stomaco stava facendo le giravolte per soltanto aver sentito la frase "non provo niente per lei". Perchè?
Ok che a Chris non va ancora a genio Harry dato che comunque mi ha sempre trattato male, ma adesso lui ha bisogno d'aiuto.

Anna vidi che era seduta al tavolo delle popolari o più comunemente troie.
Lo era diventato anche lei. Indossava una maglietta aderente e cortissima. Aveva un reggiseno che si vedeva tre ore lontano che era push up perchè non ha mai avuto grandi tette e una minigonna corta da far paura. Sua madre, Francesca, non dev'essere molto felice di sua figlia.
Magari sarei passata a vedere come stava.
A dir la verità anche a me avevano chiesto di sedermi con loro a pranzo da quando stavo con Louis, ma io ho rifiutato per un motivo abbastanza evidente.
Finita la pausa pranzo ognuno tornò nelle rispettive classi.
Quando Louis mi diede un bacio prima di andarsene vidi Harry stringere i pugni.
Harry mi abbracciò e poi se ne andò.

Perchè con lui anche solo un abbraccio mi faceva emozionare?
Perchè il suo odore non mi faceva più ragionare?
Perchè sentivo il mio cuore fare le capriole quando si avvicinava?
E perchè aveva perso la memoria?
Secondo me c'era un motivo se era successo.

Finito di pensare tornai in classe. 
La lezione di filosofia con la professoressa Cosk era a dir poco noiosa. 
Ognuno di noi doveva stare attento a non addormentarsi sul banco.
Poi avevo biologia, geografia e storia. Che stristezza.

Finita la scuola, Harry ci chiese se potevamo accompagnarlo in ospedale dato che non poteva  ancora guidare.
Accettammo e avvisammo a casa che saremmo arrivati più tardi.
Anna non si era vista, meglio così.
Aspettammo il dottore e poi fece delle visite di controllo ad Harry.
Uscirono sorridenti.

"Allora ragazzi, Harry sta bene, adesso potrà tornare a guidare ma non può vivere solo. Sapete dove potrebbe andare?" chiese il dottore
"Non saprei...." disse Louis pensando
"Trovato!! Perchè non vieni a vivere da noi?" disse felice Louis di aver trovato una soluzione.

Mi prese una morsa allo stomaco.
Ok tutto ma Harry non poteva venire a vivere da me. Non c'è l'avrei fatta.

"Ma mi sembra un'idea fantastica!!" disse il dottore. Beato lui che era felice.
"Per me va bene" disse Harry sottovoce.
"Bene, allora è deciso" rispose il dottore "Buon pomeriggio ragazzi" e poi si dileguò.

Cazzo cazzo cazzo. Come avrei fatto adesso? Qualcuno me lo spieghi!!

Salimmo in auto per andare a casa di Harry a prendere le sue cose. Qualcuno mi uccida.
Harry però aveva una casetta niente male, si può dire una bella villa.
Mark e mamma dissero che non c'era nessun problema e quindi Harry aveva il via libera.
Lou parcheggiò proprio davanti casa Styles.
Entrammo e mi buttai sul divano intanto Lou e Harry salirono a prendere le cose.
Accesi la TV e mi misi a fare zapping.
Aspettai un'ora buona che scendessero.
Caricammo la montagna di valigie in auto e poi partimmo.
Salimmo in auto direzione casa.

Entrati salutammo tutti e andammo di sopra.
Salimmo al secondo piano.

"Hazza, la tua camera sarà accanto alla mia" disse Lou
"Perchè Hazza?" chiese Harry
"Ah, giusto. Hazza è un soprannome che ti ho dato io quando ci siamo conosciuti. Da quel momento tutte le persone che ti vogliono molto bene ti chiamano così" spiegò Louis
"Wow, che figata!" rispose Harry.
"Scusa, ma non erano finite le camere?" chiesi io
"No, c'è ne una accanto alla mia, ma volevo che tu stessi in quella di mia madre" disse Louis
"Oh *-* grazie amour" dissi io
"Di niente tesoro" rispose Louis
"Basta fare gli sdolcinati davanti a me, sennò andatevene" disse Harry

Ci mettemmo a ridere e poi entrammo nella stanza.
Non era molto grande, aveva le pareti azzurro chiarissimo e un letto da una piazza e mezza. Aveva una scrivania e una finestra.
Lo aiutammo a sistemare tutte le cose nell'armadio e nei vari cassetti.
Sfiniti ci buttammo sul letto.
Ci venne a chiamare Daisy quando fu pronta la cena.
Ci alzammo di malavoglia e andammo a mangiare.

Durante la cena nessuno parlò, tutti erano immersi nei propri pensieri.
Lottie mi guardò, mi sorrise e mi fece un'occhiolino. Chissà cosa voleva dirmi.
Finita la cena mi alzai e andai in camera mia.
Mi feci una doccia calda e poi mi misi il pigiama.
Poi mi ricordai di Lottie e uscì per andare in camera sua.
Stavo scendendo le scale quando atterrai su qualcosa. Anzi, qualcuno.
Qualcuno che era abbastanza eccitato, sentivo premere sul basso ventre.
Arrossi imbarazzatissima e corsi verso la camera di Lottie.


POV HARRY
Oh mio dio.
Sono riuscito a farmi cadere addosso Hope.
Ero terrorizzato. Non soltanto mi ha fatto eccitare, il suo "pigiama" consisteva in una canottiera corta che le arrivava sotto il seno e un paio di pantaloncini cortissimi. Cazzo, voleva proprio farmi morire quella ragazza!!
Era buio, ero eccitato e con lei sopra.
Una frase che ha qualche doppio senso.
La vidi arrossire di colpo, e poi correre via.
Anche il mio pigiama non scherzava, consisteva in un paio di boxer!!
Non ci pensai e andai in cucina a bere.

Avevo ancora nella testa il suo profumo, tutta la casa era impregnata del suo odore. 
Non avrei potuto vivere a lungo là dentro senza farla mia. Ero innamorato.
Lo avevo capito.
Senza accorgermene salì al secondo piano ma non entrai in camera mia, andai oltre.
Andai in camera sua.
Mi addormentai nel letto.



POV HOPE
Dopo aver parlato con Lottie, anche lei mi aveva detto che lo sapevo di chi ero innamorata ma non ero pronta ad ammetterlo, tornai in camera mia.
Ero stanchissima, il giorno dopo avevo scuola e non avevo voglia.
Entrai in camera e mi distesi nel letto.
La luce non c'è l'avevo accesa e sentii una presenza nel letto.
Ohh *-* Louis era venuto a farmi compagnia.
Mi avvicinai al viso e lo baciai. 
Il suo profumo mi fece andare in tilt il cervello.
Le sue labbra erano morbidissime. Dormiva.
Nel bacio però si era svegliato e aveva cominciato a ricambiarlo.
Ci sedemmo sul letto e continuammo a baciarci.
Avevo i rinoceronti che ballavano la conga nello stomaco.
Louis non mi aveva mai fatto provare queste senzazioni. Che mi stessi innamorando di lui?
Lo spero.
Mi staccai.

"Wow piccola, non pensavo fossi così brava" disse una voce calda e leggermente roca.

Cazzo!!! Non può essere lui!! Ditemi che è tutto un sogno!!
Iniziai a sudare freddo.
Misi a fuoco l'immagine davanti a me.
Una chioma riccia con degli smeraldi al posto degli occhi. Cazzo.
Mi giardò e mi baciò a stampo.

"Non so cosa stai pensando, ma mi sto innamorando. So che stai con Louis, il mio migliore amico, ma dovevo dirtelo"

Detto questo si alzò e uscii dalla camera lasciandomi con la bocca aperta.

E adesso? Ho appena baciato Harry e so anche che ne sono innamorata. 
Fantastico





Hoila!!
Come state ragazzuole?
Allora, perdonatemi per questo bellissimo ritardo di 2 giorni, ma non sono riuscita ad aggiornare.
Sono stata via tutti i giorni e non sono riuscita a produrre niente.
Però adesso sono qui con un capitolo rivoluzionario.
Cosa ne pensate?
#teamHarry o #teamLouis?
A me sta iniziando a intrigare, non so da dove è saltata fuori tutta questa fantasia ma le storie intriganti mi sono sempre piaciute.
Ora lascio i commenti a voi.
RECENSITE RECENSITE RECENSITE!!
Un bacio
xx


PS. ringrazio tutte le persone che recensiscono o che leggono in silenzio. Sapete una cosa? Siamo a 69 recensioni e 10 commenti brevi.
Mi credete se vi dico che il 69 mi perseguita?? Lo vedo ovunque!! 
Ora me ne vado.

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


E adesso? Ho appena baciato Harry e so anche che ne sono innamorata. 
Fantastico

POV LOUIS
Ero in camera mia, non riuscivo neanche a dormire.
Sentii camminare avanti e indietro qualcuno per la casa.
Sarà stato Harry.
Uscii per vedere se si era perso.
Lo trovai rosso, in boxer, che sudava freddo.
Cosa aveva fatto? Non lo so.

"Hazza, la tua camera è di qua" dissi io
"Grazie Lou, mi sono perso" disse agitato. O forse sconvolto. O forse deluso. Buh.
"Ti accompagno" dissi insopettendomi. Cos'era successo?
"Grazie, notte Lou" disse quando entrò in camera.

Mi avviai verso la camera di Hope.
Sentii scorrere dell'acqua. Era in bagno.
Ma non aveva già fatto la doccia prima?
Forse aveva caldo, sta calmo. Si Louis, a novembre lei aveva così caldo da farsi la doccia.
Bene, parlavo solo.

"Hope, sei in bagno?" chiesi. Certo che è in bagno, che cazzo di domande faccio?
"Louis?"
"Si, sono io"
"Si, sono in bagno comunque"
"Stai male?"
"No, avevo un po' caldo"
"Ah ok" certo, caldo aveva

Non la salutai, non capivo più niente, e andai a dormire.
Questa storia mi puzzava.


POV HOPE
Cazzo. Ero traumatizzata ma felice come una pasqua.
Avevo appena baciato Harry, il ragazzo che mi era sempre piacuto, mi aveva baciata.
Avevo aspettato tanto tempo, e quando finalmente sto con un ragazzo che mi ama, torna in mezzo lui.
Stavo iniziando a pensare che Louis avrebbe potuto iniziare a piacermi, dal bacio, ma poi scopro che per Lou non provo niente.
E che per Harry provo tutto quello che ho sempre saputo di provare.

Mi buttai in doccia, avevo iniziato a sudare freddo.
Da quando Harry era uscito dalla mia camera avevo iniziato a pensare alle colpe, ai rimorsi e a Louis.
Mi sentivo ancora peggio proprio perchè baciare Harry mi era piaciuto un sacco, e mi odiavo per questo.
Però non potevo farci niente.

Sentii dei passi in camera mia.
Era tornato? No, era soltanto Louis.
Lo mandai via con una scusa del cazzo, o forse avendo capito se ne andato da sè.
Come mi viene in mente di dirgli che avevo caldo?? Caldo in novembre?!? Non lo so....
Uscii dal bagno e dopo una mezz'oretta, finalmente, mi addormentai.



POV HARRY
Ero sconvolto., felice e mi odiavo.

Sconvolto per la bellissima reazione che aveva avuto Hope oggi.
Felice perchè ero innamorato e forse avevo speranze ma anche mi odiavo perchè stavo tradendo il mio migliore amico.

Stavo uscendo dalla camera di Hope per tornare in camera mia.
Incontrai Louis, secondo me aveva capito qualcosa, e mi inventai che mi ero perso dalla cucina.
A dir la verità non era del tutto una bugia.
Appena chiusi la porta della mia camera sentii i suoi passi continuare e capì che stava andando verso la camera di Hope.
Se domani sarò vivo sarà solo per puro culo.

Finita di pensare questa frase, mi addormentai.



POV HOPE
Mi alzai per niente pronta ad incontrare Louis e Harry.
Mi misi un filo di trucco e una felpa, un paio di leggings e le mie amate blazer.
Scesi poi a fare colazione.
A tavola però c'erano solo Louis e Lottie.
Lei ormai sapeva di noi e quindi quando entrai stampai un bacio sulla guancia a Lottie e uno sulla bocca a Louis.
Non provai niente.
L'importante però era che non se ne accorgesse.
Mi sentivo male sapendoche lo stavo "tradendo".
Avrei dovuto parlargli. Prima o poi.


"Hola chica" entrò Paz
"Hola Paz" risposi io
"Como estas?" chiese
"Bene Paz, ma basta spagnolo"
"Sei particolarmente tranquilla oggi, come mai?"
"Ancora per poco Paz"
"Perchè?"



In quel momento entrò la mia risposta.
Harry con un paio di pantaloni attillati neri, una maglia bianca strettissima che segnava tutta la perfezione del suo corpo e una felpa anch'essa strettissima ma aperta che segnava tutti  i muscoli delle braccia.
Ci mancò davvero poco che rimasi con la bocca aperta.
Cercai di rimanere impassibile cosa che non riuscì benissimo dato che Lottie si mise a ridere.
Louis per fortuna era in piedi di schiena che sistemava le cose nel lavello.
Harry salutò tutti e passò ad abbracciare ognuno di noi.
Quando arrivò a me, mi diede solo un abbraccio veloce per non far trapelare niente, anche se il suo profumo mi andò nel cervello facendomi cadere in estasi.
Iniziai a sentire le farfalle nello stomaco.
Cazzo, per così poco!!!


"Hope, cerca di non far del male a nessuno" disse Paz
"Hai ragione, devo, anzi, dobbiamo, parlare con Lou"
"Prima parlane con Lottie, poi con Louis e poi insieme a Harry"
"Hai ragione Paz, grazie"
"Wow, abbiamo avuto una conversazione normale oggi!!"
"E certo, grazie, ma ora vai"
"Hola chica" disse urlando mentre la sua voce si affievoliva.



Mi accorsi che stavo sorridendo, che Louis era tornato a sedersi e che tutti mi stavano fissando.

"Cosa avete da guardare?" chiesi
"Niente, ti stavamo guardando sorridere sola" spiegò Lottie
"Ah wow"

Finì ed andai in camera.
Mi controllai e presi lo zaino.
Scesi e salii in auto con Lou.
Harry aveva preso la sua auto, era appena stata riparata.
Arrivammo a scuola e suonò la campanella.
Ci dividemmo e iniziò il bellissimo inferno scolastico.
Durante l'ora di biologia entrò il professore con Harry al seguito.

"Allora ragazzi, lui sarà un vostro nuovo compagno" disse il professore.
"Ah, come mai?" chiese la secchiona della classe.
"è passato dal livello base al livello avanzato" siegò
"Ora vai in fondo che c'è un posto libero" disse il professsore rivolto ad Harry.

Poi mi accorsi. Il banco vuoto era accanto a me.
Sarebbe stato il mio compagno di banco. Non avrei retto.

"Oh, ciao Hope" disse imbarazzato
"Ciao Harry" dissi io terrorizzata
"Come stai?"
"Come questa mattina" dissi io. Dovevo essere distaccata.
"Perchè ti comporti così?" aveva una faccia dolciosa (?)
"Perchè mi sento in colpa"
"Anche io"

Non parlammo più. Mi ero innamorata, ora ne avevo la conferma.
Però prima avrei dovuto parlare con Louis.



POV HARRY
Ero in classe e per di più in banco...con Hope!!
Peccato che non aveva preso molto bene la notizia.
Era alquanto distaccata.

Poi sentii il mio cellulare vibrare.
Mi era arrivato un messaggio.

Caro Harold,
per quale strano motivo
non mi sei venuto a prendere in areoporto?
El





Hoila!!!
Bene, eccomi qui con un nuovo capitolo!!
Vi ringrazio un sacco per tutte le recensioni che ricevo, mi fanno un piacere immenso e vi adoro!!
So che il capitolo non è lunghissimo e mi dispiace.
Poi, ringrazio tutte le persone che leggono, 1139 visualizzazioni al prologo raga!!
Ok basta. Lascio a voi i commenti sulla storia.
RECENSITE RECENSITE RECENSITE
Vi amo
xx


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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


PS. vi ricordo che il capitolo continua sotto il pov di Harry


Mi era arrivato un messaggio.

Caro Harold,
per quale strano motivo
non mi sei venuto a prendere in areoporto?
El

 

Chi è El? Non ne ho idea.
Dal nome salvato in rubrica, Eleanor, dev'essere una ragazza. 
Decisi di risponderle.

Scusa,
diciamo che ho avuto un piccolo problema
Chi sei?

Scrissi il messaggio mentre Hope mi guardava.
Mi sembrò di vedere una smorfia di gelosia sul suo volto.
Era forse gelosa la ragazza? Lo spero proprio.
Poco dopo arrivò la mia risposta.

Cosa???
Haz, cos'è successo?
A che ora finisci scuola?

Quella ragazza doveva volermi proprio bene.

Finisco alle 15.00
xx

Scrissi io. Poi lei mi rispose immediatamente.

Vengo a prenderti a scuola,
poi andiamo a casa tua.
El

Non aveva senso spiegarle tutto per messaggio, sarebbe venuta con me a casa Tomlinson.
Magari avrei chiesto a Hope se poteva.

"Hope, dopo può venire una persona a casa con me?" chiesi
"Chi scusa? La tua nuova ragazza?" si, era fottutamente gelosa.
"No, un'amica" dissi "O almeno credo" sussurrai
"Scusa?"
"Niente, niente"
"Bene"

Suonò la campanella.
In mensa mangiai vicino a Hope, Louis e Chris, che mi odiava per chissà quale strano motivo.
Ma alla fine non mi interressava tanto.
Finita la pausa pranzo mi avviai verso i bagni quandodue ragazze a me sconosciute si avvicinaronoe e iniziarono a strusciarsi.
Le allontanai da me e me ne andai.
Ma com'ero prima dell'incidente? 
Ero forse un puttaniere?
No,io non ero così, lo sapevo.
Tornai in classe.
Finite quelle strazioni ore di scuola uscì.
Incontrai Hope e Lou e ci avviammo verso il parcheggio.
Mi avvicinai verso la mia Range Rovere ci vidiappoggiata una ragazza.
E che ragazza!
Era relativamente alta, i capelli color nocciola, gli occhi erano color cioccolato e portava un giubotto di pelle con una camicia sotto e un paio di jeans skinny.
Era bellissima.
Ma non era il mio tipo.
In lontananza vidi Louis spalancare la bocca per lo stupore, Hope ridere e poi salire in auto.

"Ciao Hazza!!!" disse saltandomi addosso
"Hey!" dissi poco convinto
"Non sei felice di vedermi?" chiese rattristandosi
"Certo, ma c'è un problema" dissi sorridendo
"Ovvero?"
"Andiamo a casa e ti racconto"
"Ok"

Salimmo in auto e partii.
Ad un certo punto si alzò di scatto.

"Com'è sta storia? Casa tua è di là!"
"Sta tranquilla"
"Va bene..."

Parcheggiai davanti casa Tommlinson. 
La intimai di scendere.

"Prego, siamo arrivati" dissi
"Harry, io non entro là dentro"
"Perchè scusa?"
"Non te lo ricordi?"
"Aspetta. Entriamo dal retro"
"Speriamo bene" sussurrò

Entrammo, salutai e andai in "camera mia".
Non incontrammo nessuno, salimmo dritti al secondo piano.
Si sedette sul letto.
Adesso potevo spiegarle tutto l'accaduto.

"Harold, sei strano" disse
"Ti chiedo una cosa, perchè mi chiami Harold?"
"è il tuo nome, Harold Edward Styles"
"Ah, il dottore non me lo aveva detto"
"Dottore?"
"Un paio di giorni fa ho fatto un'incidente con la mia 'presunta fidanzata'. Siamo finiti in ospedale, lei sta bene ma io ho perso per sempre la memoria" detto questo spalancò la bocca sconvolta.
"Ah!!! Ora si spiega tutto!! Mi dispiace Haz!!" urlò
"Tu da quanto mi conosci?"
"Da quando sei nato, io avevo 2 anni. Siamo cresciuti insieme, i tuoi sono sempre stati in viaggio, allora venivi spesso da me, sono la tua migliore amica. Ma aspetta, sei fidanzato?"
"No, la 'presunta ragazza' l'ho mollata subito dopo l'incidente, non provavo niente per lei, ma di questo ne riparliamo dopo. Raccontami della mia famiglia"
"Allora...sei nato a Holmes Chapel, il 1 febbraio 1994. I tuoi genitori lavorano e sono sempre in giro per il mondo per affari. Quindi, dopo aver vissuto per un bel periodo a casa mia due anni fa ti sei fatto comprare una casa a Doncaster e sei venuto qui a vivere solo"
"Wow, che vita interessante. Quindi sono il tuo migliore amico?"
"Certo!!!" disse saltandomi addosso.

La strinsi forte. Le volevo un gran bene, anche se non me lo ricordavo, lo sentivo.
Rimanemmo a parlare tutto il pomeriggio in camera finchè non bussarono alla porta.



POV LOUIS
Bussai alla porta della camera di Harry. Volevo capire con chi era, alla fine erano comunque in casa mia.

"Harry?"
"Si?"
"Con chi sei?"

Lo sentii bisbigliare. Pensai che l'altra persona fosse una ragazza.
Basta che non se la scopasse.

"Con la mia migliore amica" disse alla fine.

Mi si chiuse lo stomaco e mi si gelò il sangue nelle vene. Possibile che dall'altra parte della porta ci fosse proprio lei?
Lei, Eleanor Jane Calder?
No, non può essere che la MIA Eleanor sia in camera con Harry.
Però era proprio lei.
Mi dileguai. Non volevo sapere se era realmente lei.

Dopo una mezz'oretta sentii bussare alla porta.
Non aprii e non risposi neanche.

"Louis, per favore apri" disse la voce.

Ecco, di nuovo le farlalle nello stomaco solo a sentirla parlare.
Ecco, lei era la ragazza che era sparita da un giorno all'altro senza dire niente a nessuno e che adesso era tornata.
Sarà fidanzata?
Penserà che provi ancora le stesse cose? Forse.
L'avevo dimenticata, la lontananza e Hope mi avevano fatto dimenticare El.
Possibile che al suo ritorno scopra che non ho mai dimenticato quello che provavo?
E con Hope? Cosa faccio?
Merda.



Hoila!!!
Cosa ne pensare del ritorno di El?
Potrà preannunciare qualcosa?
Forse......
Bene ragazzuole, in ogni caso, devo darvi una triste notizia.
Io venerdì parto e starò via fino a giovedì prossimo, quindi in questo periodo non riuscirò ad aggiornare.
Mi impegnerò a mettere altri due capitoli domani e venerdì mattina se riesco.
Ma ora, pensiamo a questodi capitolo.
Cosa ve ne pare?
Lasciate un commentino che mi fa sempre piacere!!
RECENSITE RECENSITE RECENSITE!
Vi adoro,
xx


PS. scusate per gli eventuali errori grammaticali, oggi mi sono ricordata di scriverlo. Quando li noto li correggo ma non riesco mai a rileggere il capitolo quindi non vedo gli errori. Mi dispiace

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***


E con Hope? Cosa faccio?
Merda.

"Eleanor Jane Calder, cosa ci fai qui?" chiesi
"Se mi fai entrare, Louis William Tomlinson, te lo spiego"
"Entra"
"Grazie genio, è chiusa a chiave"

Risi e mi alzai. Andai ad aprire la porta e la trovai davanti.
Era abbastanza imbarazzata, probabilmente non si sarebbe voluta trovare lì in quel momento, come non lo volevo io, ma prima o poi avremmo dovuto parlare, era pur sempre in casa mia.

"Vieni dentro" dissi
"Grazie"
"Senti una cosa, voglio chiederti una cosa prima di parlare"
"Dimmi"
"Per quale motivo sei sparita? Lasciandomi qui ad aspettare qualcuno che forse non sarebbe più tornato? Che neanche il suo migliore amico sapeva dove fosse?"
"Boo..."
"Non chiamarmi così Eleanor"
"Boo, senti, sono dovuta andarmene"
"E per quale motivo eh? Per lasciarmi così come se fosse niente?" chiesi ormai con le lacrime agli occhi.
"Lou, è morta mia sorella cazzo!! Mia sorella!!" urlò piangendo

Mi paralizzai. 
Ecco perchè Eleanor era tornata a Holmes Chapel un anno e mezzo fa.
Era morta sua sorella. Jessica era morta.
Mi aveva solo parlato di lei, non l'avevo mai vista o incontrata.
La abbracciai come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Lei ricanbiò l'abbraccio.

"Lou, tu non hai idea di quanto mi sei mancato, volevo tornare prima, ma mia mamma senza di me non riusciva a fare niente, quindi non potevo lasciarla sola"
"Scusa El, scusami se sono stato così egoista, ma stavamo insieme da 6 mesi e poi un giorno tu sei sparita nel nulla"
"Lo so Lou, mi dispiace davvero"
"Lo so, tranquilla ora, ci sono io"

Rimanemmo abbracciati per quella che a me sembrava un'eternità.
Era tornata, la Mia Eleanor era tornata.
Ora cosa dovevo fare?

"El, torno subito" dissi
"Certo Lou, tranquillo"

Andai verso la camera di Hope.
Era distesa sul letto che ascoltava musica.
Mi accorsi però che quando la guardai non provai più niente nei suoi confronti, solo tanto affetto.

"Ciao Louis" disse Hope
"Hope, dobbiamo parlare"
"Anche io devo parlarti"
"Dopo cena?"
"Certo, facciamo in camera mia"
"Perfetto, a dopo"

Tornai in camera mia. 
Eleanor si stava spogliando, probabilmente per entrare in doccia.
Notai un cassetto aperto. Il suo cassetto. Quando veniva da me lasciava sempre qualcosa per il cambio e le cose erano rimaste lì.
Non mi aveva sentito arrivare, quindi potevo rimanere a guardarla mentre si spogliava.
Mi aveva sempre attratto quel suo corpo perfetto, magro ma non troppo, con le curve perfette e quel viso da bambina che aveva ancora.
Rimase solo in intimo, poi andò verso il bagno collegato alla camera.
Mi avvicinai a lei e l'abbracciai da dietro.
Il contatto con le mie mani fredde con il suo corpo la fece rabbrividire.
Si girò verso di me e mi trovai con la sua bocca a meno di 5 cm dalla mia.
La voglia di azzerare quella distanza era troppa.
Iniziai ad avvicinarmi ancora un poco ma prima di arrivare alla sua bocca mi mise due dita sulle mie labbra.

"Lou, ti sembra il caso?" chiese
"Sei fidanzata?"
"No"
"Dove vivi?" chiesi ancora, ero sollevato per la risposta di prima
"Qui"
"Allora si, mi sembra il caso"

E finalmente toccai e assaggiai di nuovo quelle labbra che secondo me non avevo toccato da troppo tempo.
Avevo bisogno di lei, lo avevo capito.
Mi allontanai e chiusi la porta del bagno.
Sapevo che per la doccia aveva sempre avuto bisogno di intimità, anche per quello non l'avevamo mai fatta insieme.
Mi piaceva anche questo suo bisogno di privacy, era sexy.
O almeno io lo trovavo così.
Finita la doccia uscì con il mio accappatoio addosso ridendo.

"Hey Lou, ho dovuto usare il tuo asciugamano"
"Non sarà un problema El"
"Dai, ti lascio che vado a vestirmi"
"Certo..grazie....ma io come esco?"
"Nudo!!" disse ridendo

Entrai in doccia. Pensai e ripensai a quello che avrei detto a Hope.
Poi mi accorsi che si era fatto tardi allora uscii.
Dopo tutto questo tempo che non ci vedevamo mi vergognavo un po' a uscire nudo.
Tirai fuori dal bagno solo la testa e guardai la situazione.
El non c'era, fose aveva capito.
Mi vestii e poi notai un bigliettino.

Voltati
El


C'era scritto. Mi voltai.
C'era El che rideva. Mi avvicinai a lei e iniziai a farle il solletico.
Stavamo ridendo a crepapelle tutti e due e poi purtroppo notammo l'ora.
Scendemmo per la cena e chiesi a mia papà se poteva rimanere anche El a cena.
Disse di sì e urlò a Lottie di apparecchiare per una persona in più.
A tavola però girarono degli sguardi assassini.




Hoila!!!
Buongiorno, come potete vedere, non sono morta.
Vi assicuro che in "Vacanza" mi sono divertita un fruttio ma mi dispiace di avervi lasciato senza il continuo per una settimana.
In ogni caso, questo è il seguito, non mi fa impazzire, infatti ho fatto la brava e questa sera vi posto il capitolo seguente come regalo.
Anche perchè capirete che le cose semplici non mi piacciono quindi la storia si complicherà.
Non vi dico altro ma vi faccio una domanda.
Vi annoia la storia o volete che velocizzi le cose?
A me personalmente piace perchè e mia ma anche perchè riesco a specificare bene le cose, poi ditemi voi.
Conto sul vostro aiuto.
RECENSITE RECENSITE RECENSITE
Un bacio a questa sera amour
xx

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Capitolo 19
*** Capitolo 18 ***


A tavola però girarono degli sguardi assassini.

Hope guardava Eleanor continuamente, io non sapevo cosa fare, Harry  guardava El con uno sguardo incazzato e Lottie rideva.
Nessuno in tavola apriva bocca.
Quando avevamo quasi finito di cenare Anne prese la parola.

"Eleanor giusto?" chiese a El
"Si, mi chiamo così" rispose lei
"Senti, ho sentito e capito un po' la storia dell'accaduto, ma ti dispiacerebbe dirmi perchè te ne sei andata?" chiese

Anne era una psicologa, capiva la gente al volo ma non capivo invece perchè voleva sapere di Eleanor.
Cosa voleva da lei?

"Certo, ho avuto un problema familiare" rispose El
"Di che tipo? Sempre che tu voglia rispondermi"
"Sisi, non c'è problema. Mia sorella Jessica è morta"
"Ah, scusami tanto"
"Non c'è problema"

Sapevo che Anne volva scoprire qualcosa, troppe domande troppo specifiche.
Che fosse successo qualcos'altro che io non sapevo?
Vidi Harry guardare continuamente la sua migliore amica con uno sguardo incazzato.
Si, era successo qualcosa che io non sapevo.
Ora, dato che era finita la cena, ci alzammo noi quattro e andammo verso la camera di Hope.
Questo voleva dire che dovevamo parlare e io non sapevo cosa dire.
Salimmo al terzo piano.

"Ok, chi inizia?" chiese Hope
"Parliamo all'unisono" propose Harry
"Va bene" disse El
"Ci siamo innamorati" dicemmo insieme.
"Io e El e tu e Hazza?" dissi io
"Sembra di sì" disse Hope con la testa bassa per evitare il mio sguardo
"Sono contento per voi" dissi io
"Anche noi" disse Harry
"Quindi ora le coppie sono Louis e Eleanor e Harry e Hope?" chiese El
"Si, penso siano così" disse Hope


POV HARRY
Adesso possiamo stare insieme!!!
Urlavo questa frase nella mia testa un sacco di volte.
Io e Hope. Louis e Eleanor.
Però El deve parlare con Louis. Deve dire l'altro motivo per cui non è tornata subito qui.
Io lo so, ma deve dirglielo lei.
Deve anche dirgli che dovrà tornare a Holmes Chapel e che solo dopo forse tornerà qui a Doncaster.
A tutto c'è un motivo e lei è in un be casino. Non può continuare così.

"El, vieni un attimo con me?" chiesi
"Si" rispose

Uscimmo dalla camera.
Più che altro dovevo ricordarle cosa doveva fare.
Dire a Lou la verità.
E lei lo sa benissimo.

"El, non puoi andare avanti così, devi dirglielo!" dissi
"Hazza, non posso dirglielo" dal suono della sua voce aveva paura. E non poca.
"è sua cazzo, deve saperlo, ne ha il diritto!!"
"Lo so!! Lo so questo Harry, ma è difficile"
"Ok Eleanor, dopo però parlagli, ora torniamo dentro"



POV LOUIS
Ora posso stare di nuovo con Eleanor.
E mi sono accorto che non l'ho mai dimenticata. Hope pensavo mi piacesse, ma Eleanor l'amavo

"Hope, mi dispiace, ma penso di non averla mai dimenticata"
"Louis, tranquillo, non sono arrabbiata, anzi, sono molto felice per te, tra noi nonpoteva funzionare, lo sapevamo" disse
"Grazie Hope, e hai ragione. Ti voglio bene"
"Anche io Louis"

La abbracciai. Le volevo bene, ma amavo El.
E sono contento che Hope non soffra per quello che le ho fatto.
Harry però se le farà del male giuro che la vedrà brutta.
Però so anche che non ne sarebbe capace.
Ora finalmente, sono tutti felici.
Entrarono El e Harry nella stanza, chissà cosa si sono detti.
Ora Harry era più rilassato, tranquillo. Invece El era diventata tesa.

"Louis, ti posso parlare?" mi chiese El
"Certo, andiamo in camera" proposi
"Parlate però" urlò Harry mentre uscivamo.
"Certo idiota!!" risposi.

Ci avviammo verso la mia camera mano nella mano.
La sua mano tremava, e non c'era verso di riuscire a calmarla.
Incontrammo Lottie che saliva le scale.

"Lo sapevo io!!!" iniziò a urlare
"Cosa sapevi?" chiesi io perplesso
"Tutto sapevo!! Lo sapevo che finiva così!! Fizzy, avevo ragione!!" urlò

Poi entrò in camera sua. Chi mai capirà mia sorella sarà una persona perfetta.
Io non la capirò mai invece.
Io e El ci guardammo e iniziammo a ridere.
Però la sua risata era nervosa.
Volevo sapere, non l'avevo mai vista così tesa.
Entrammo nella camera e si sistemò sul letto.
Era seduta con le gambe incrociate e le braccia lungo il corpo. Invece le mani se le rigirava.
Mi stava facendo diventare nervoso.
Presi la sedia e mi sedetti di fronte a lei con il corpo proteso in avanti.
Aspettai.

"Sai, me ne sono dovuta andare perchè è morta mia sorella" iniziò, era molto tesa, e ogni tanto la sua voce si spezzava.
"Si lo so" dissi io
"Ma poi, subito dopo il funerale, mia mamma si è trasferita a Londra"
"Non eri rimasta con lei? Perchè non riusciva a fare niente?"
"No, ho avuto un'altro problema"
"Del tipo?"
"Ero incinta"

Mi si gelò il sangue nelle vene.
Era stata con un'altro, ha 19 anni ed è diventata mamma. 
Io sono semplicemente di troppo, non può esserci una relazione.

"Chi è il padre?" chiesi con la voce spezzata 
"All'inizio pensavo fosse di Kal"

La bloccai.
Avevo le lacrime agli occhi. E adesso dov'è 
Kal se mi ha detto che non è fidanzata?

"Kal?" chiesi
"Si, pensav di riuscire a dimenticarmi di te, ma non ci sono riuscita"
"E quindi, lui è felice di essere padre?"
"No"
"E cosa ha fatto?"
"Si è fatto una vita lasciandomi sola"
"Quindi ha lasciato solo o sola suo figlio?"
"No, semplicemente quando è nata mi sono accorta che non era figlio suo, e le analisi lo hanno confermato."
"E allora? Con quanti sei stata? Hai trovato il padre?" stavo iniziando a incazzarmi. Quanti ci sono stati dopo di me? 
"No, non ho trovato il padre, non proprio"
"E perchè scusa?"
"Perchè io ho sempre sospettato chi fosse il padre"
"E chi sarebbe quest'uomo?"
"TU" disse

Abbassò lo sguardo. Mi paralizzai.
Davvero io, a 21 anni, ero padre? Padre da quanto tempo? Quanti anni aveva la bambina?
Perchè Eleanor non me lo aveva detto?

"Louis, come stai?" chiese El

Non riuscivo ne a muovermi ne a parlare.
Qualsiasi comando davo al mio corpo, questo non rispondeva.
El uscì dalla camera di corsa. Tornò poco dopo con Harry accanto.
Era preoccupato e capii che lui sapeva che El era madre.
Perchè anche lui non me lo aveva detto?
Stavano cercando di muovermi, cosa che però non stava riuscendo.
Poi sentii uno schiaffo sulla guancia.Fin
almente il mio corpo rispose.
Mi alzai in piedi e uscì dalla camera.
In quel momento era diventata troppo piccola e sentivo che mi mancava l'aria.
Presi il giubbotto e uscì di casa.
Era tardi, non c'era quasi nessuno per strada.
Iniziai a correre e poi a camminare verso una meta sconosciuta.


Hola chica!!
Eccomi di nuovo!!
Bene, questo è il regalo.
Che sorpresa no? Non se lo aspettava nessuno.
A me questo capitolo piace molto di più del precedente, poi i commenti li lascio a voi.
Ringrazio tutti quelli che leggono la mia storia e che la recensiscono soprattutto.
Ora mi dileguo che devo fare altro.
Un bacio a tutti e...
RECENSITE RECENSITE RECENSITE
Vi adoro
xx



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Capitolo 20
*** Capitolo 19 ***


Iniziai a correre e poi a camminare verso una meta sconosciuta.

Mi ritrovai nel giardino pubblico seduto su una panchina.
Era tardi, saranno state le 11, quindi non c’era nessuno per strada.
Ora avevo tutto il tempo per pensare e per capire cosa fare.
Cosa avrei fatto adesso? Come lo avrei detto a mio padre?
Che a 20 anni ho messo incinta Eleanor senza saperlo?
Che ho perso un anno della vita della bambina? Non so neanche come si chiama.

Dopo aver preso fiato e ragionato mi alzai e tornai a  casa.
Trovai Eleanor e Harry su divano, e Hope seduta sul puffo con la mano in quella di Harry.
Stavano parlando.
Non salutai, non volevo parlare con nessuno.
Il resto della famiglia era già andata a dormire quindi non dovetti dire niente a nessuno.
Entrai in camera ed andai a dormire.
Ne avevo proprio bisogno.



POV HOPE
Dopo che Louis se n’era andato, io, Harry e Eleanor siamo andati sul divano.
La TV la guardammo molto poco, più che altro parlammo.
Poi capì perché Louis era uscito di casa così.
Eleanor era mamma.

All’inizio pensavo che a Louis dispiacesse perché non avrebbe più potuto far parte della vita di Eleanor, ma poi capì che proprio lui era il padre della bambina.
Diciamo che sono rimasta sconvolta.
Diventare padre a 20 anni e scoprirlo appena a 21 non dev’essere stata una cosa bella per Louis.
Lo vidi entrare in casa e andare dritto verso la sua camera.
Non lo salutai, forse anzi, sicuramente, voleva stare solo. Lo capivo.
Solo dopo dissi a Harry e El che Louis era rientrato.
Tanto per farli stare tranquilli.

“E, ma perché non sei tornata subito dopo?” chiesi
“Perchè avevo paura, paura che non accettasse la bambina, paura che mi lasciasse”
“Non dovevi avere paura, Lou non ti avrebbe lasciata” disse Harry
“Lo so Haz, ma non lo sapevo per certo” rispose lei
“La bambina come sta?” chiesi
“Lei sta bene, viveva con me tutto questo tempo, non uscivo con ragazzi, avevo tutto il tempo per lei”
“Però non hai finito la scuola”
“No, ho trovato un corpo pomeridiano per me è una scuola pre-asilo adatta alla bambina”
“Quindi hai il diploma?”
“Certo, ci siamo adattate. Però lei non ha mai avuto una figura paterna accanto”
“E adesso dove si trova?”
“Sta con sua nonna a Londra, dovevo venire qui, fra poco tornerò da lei e vedrò se tornare qui a Doncaster con lei. Se Lou non vorrà avere nessuna responsabilità rimarrò a Londra” disse mentre una lacrima le rigava  il volto.

Aveva paura di perdere Lou, non si sa niente di quello che ha deciso.
Ormai si era fatto tardi, allora ci alzammo per andare a dormire.
El non aveva voglia di andare a casa a piedi, la capivo, allora la invitai a dormire con me.
Un paio di giorni fa avevo notato un materasso vicino all’armadio e delle lenzuola pulite.
Neanche farlo apposta.

Mi aiutò Harry a tirare giù il materasso e a sistemarlo.
Intanto El era in bagno a sistemarsi.
Quando uscì Harry se n’era andato e io le sorrisi.
Avvicinammo i letti e iniziammo a parlare di cose fra ragazze.

Adoravo quella ragazza, era a dir poco simpaticissima e aveva un gran cuore.
Ho capito di cosa si era innamorato Lou. Eleanor era una persona bellissima.
Alla fine ci addormentammo alle 2 di notte.
Io non so come avrei fatto il giorno dopo per andare a scuola.
La mattina seguente mi alzai con delle occhiaie da paura.
Eleanor si svegliò dopo di me, disse che voleva accompagnarci a scuola.
Entrai in bagno e mi sistemai, mi truccai leggermente di più oggi per far sparire quelle occhiaie terribili. Misi il correttore, un filo di fondotinta, la matita grigia e il mascara.
Uscì e diedi il cambio a El.
Le avevo detto che poteva cercare nel mio armadio se c’era qualcosa che le piaceva e di mettersela.
Ora toccava a me entrare nella cabina armadio.
Lei si era messa le converse che aveva il giorno precedente bianche, un paio di jeans attillati neri e la maglia bianca con i baffi.
Io mi misi le mie adorate nike blazer grigie, fuso neri e una maglioncino grigio chiaro lungo.
Eravamo pronte.

Scendemmo a fare colazione.
Trovammo Louis e Harry già seduti a tavola accanto a Lottie e Fizzy, Daisy e Phoebe dormivano ancora.
Louis ovviamente non si aspettava di trovare El ancora a casa ma la salutò ugualmente con un bacio bellissimo. Stessa cosa fece Harry con me.
Ovviamente, come il solito, il mio cuore perse un battito. Una cosa ormai normale.

Lottie rideva sotto i baffi e le sorrisi. A parte il fatto che era una bellissima ragazza, era anche simpatica e le volevo un gran bene.
Prima di trasferirmi qui avevo solo mia mamma, invece adesso sotto lo stesso tetto avevo, 4 sorelle, un migliore amico, un fidanzato, una migliore amica (si, dalla sera precedente era la mia migliore amica), mia mamma e comunque una figura paterna.
Non potevo chiedere cosa migliore.

Mangiammo latte e biscotti e poi uscimmo di casa.
Questa volta prendemmo tutti la macchina di Harry.
Io e lui eravamo seduti davanti, invece Lou e El sul sedile posteriore.
Vidi El con un luccichio negli occhi dopo che comunque la mattina Lou l’aveva baciata.
Arrivati a scuola scendemmo dall’auto.

Noi quattro ci tenevamo la mano, rispettivamente io e Harry e Lou e El, e tutta la scuola ci stava guardando.
Chris non lo sentivo più, Anna invece era diventata una vera e propria troia a tutti gli effetti.
In quel momento stava fissando Harry incazzata nera.

Ero felice di questo, così sapeva che non sarebbe mai stato suo, o almeno non più.
Lasciai perdere Anna ed entrammo nelle rispettive classi.

Come ogni mattina la mia voglia di fare qualcosa o semplicemente ascoltare la lezione era pari a zero.
Avete presente quei giorni che staresti disteso tutto il giorno a non fare un cazzo?
Ecco, questo è quello che vorrei fare in questo momento.
Tengo duro, aspetto il suono delle varie campanelle delle ore della mattina, e quando finalmente suona quella della pausa pranzo scatto in piedi ed esco dall’aula.
Avrei potuto rivedere Harry.

Lo trovai lì del mio armadietto ad aspettarmi, che amore.
Vidi anche un’altra persona però.
Purtroppo quella persona l’avrei potuta riconoscere ovunque: Anna.
Era attaccata ad Harry che parlava.
Ascoltai, o almeno, riuscii a cogliere, solo una parte della conversazione.
Lei stava dicendo che avrebbe fatto di tutto per riconquistarlo e per fare sesso con lui, che era l’unica cosa che voleva.
Lei diceva inoltre che anche lui lo voleva come lei.
Vidi Harry scuotere la testa, forse per disprezzo verso Anna.
Mi fiondai su di loro e Anna se ne andò.

“Harry, lasciala stare va’, andiamo a pranzo” dissi
“Hai sentito?”
“Si, ma so com’è fatta, e so che non mi lasceresti per una puttana come lei, quindi sono tranquilla”
“Grazie amore, non sai quanto ti ringrazio per tutta la fiducia che mi dai”
“Di niente, ma sappi, mi ricordo di quello che fanno le persone”
 
Detto questo andammo in mensa per mangiare.
Trovammo Lou, Zayn, Niall, Liam e una ragazza nuova che non avevo mai visto.
Era molto carina, strana ma carina.

Aveva i capelli viola, una maglia rosa antico, un gilet nero e dei semplici jeans blu skinny.
Stava molto bene, e notai che guardava spesso e volentieri Zayn, e che si sorridevano a vicenda.
Mangiammo tranquilli, facendo la conoscenza della ragazza nuova che capii si chiamava Perrie.
Era molto simpatica, e per niente una persona cattiva.
Se mai doveva nascere qualcosa con Zayn sarei stata felice per loro.
Aveva la mia stessa età e scoprii che le ore del pomeriggio c’è le avevo in comune con lei.
Ci sedemmo in banco insieme e iniziammo a conoscerci.

Scoprii che alla fine Lou aveva invitato tutti i ragazzi a casa nostra nel pomeriggio.
Tornammo a casa tutti insieme e poi chiamai Eleanor.
Mi disse che sarebbe venuta volentieri più tardi.
Decisi di parlare con Lou.

“Lou, ti posso parlare un secondo?”
“Certo Hope, arrivo”
“Bene, andiamo”

Harry aveva capito di cosa dovevamo parlare, e mi fece un occhiolino.
Salimmo in camera sua.
Mi sistemai sul letto e lui sulla sedia.

“Lou, alla fine, hai deciso cosa fare?”
“Si, so benissimo cosa fare, non ho mai avuto dubbi”
“Ovvero?” chiesi. Speriamo faccia la scelta giusta
“Resterò con Eleanor, sempre e comunque, se vorrà mi farà conoscere la bimba che comunque è mia figlia e vorrei recuperare il tempo perso” disse con gli occhi che brillavano.

Mi buttai addosso a lui per la felicità.
Sapevo che avrebbe fatto la scelta giusta.

“Lou, pomeriggio viene Eleanor a casa”
“Bene, così possiamo parlare di tutto”
“Volete privacy o ti serve il mio aiuto?”
“Scherzi? Mi serve assolutamente il tuo aiuto, al massimo dopo ti butto fuori”
“Grazie Lou per la gentilezza eh”
“Di niente Hope”

Tornammo di sotto dai ragazzi e mi sedetti sulle gambe di Harry.
Gli sorrisi come voler dire che era tutto a posto.
Ora Lou e El dovevano solo parlare con gli altri e fra di loro per capire come fare.
Ah, e poi Lou doveva parlarne con Mark.
Speriamo bene.

Alle 17 suonò il campanello.
El era arrivata.

Vidi Lou sorridermi ed andare ad aprire la porta.
Vidi una El raggiante.
Poi..




Hoila!!!! 
Eccomi di nuovo con un nuovo capitolo appena sfornato!
Scusate, ma ieri ero troppo stanca e non riuscivo a finire il capitolo.
Oggi invece avevo una marea di compiti e poi ho finito il capitolo.
Ho deciso di postare il prologo di una nuova storia contro ogni logica.
Link:  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1618926&i=1
Se volete passate a dare un'occhiata.
Ringrazio le persone che recensiscono la storia, anche se ho notato che negli ultimi due capitoli le recensioni sono calate.
Non vi piace? Vi annoia? 
Ditemelo, magari riesco a migliorare.
In ogni caso,
RECENSIRTE RECENSITE RECENSITE
Ora mi dileguo
xx

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Capitolo 21
*** Capitolo 20 ***


Poi...

Eleanor entrò in casa.
Salutò Louis con un bacio e poi venne e salutare noi.
Si sedette accanto a me e Harry, e sorrise.
 
“El, vieni con me? Chiesi
“Certo”
“Scusa Lou, te la riporto fra poco” dissi rivolta a Lou che era ancora fermo sulla porta.
“Certo, tranquilla Hope”
 
Portai Eleanor in camera di Louis.
Sapevo che dopo la mia chiacchierata con El avrebbe parlato Lou con lei.
 
“El, quando andrai a Londra?”
“Parto questa sera, ho il volo alle 20.30” disse con molta tranquillità ma anche tristezza.
“Stai scherzando vero?” chiesi quasi sconvolta.
“No perché?” chiese perplessa.
“Aspetta qui”
“Ok….”
 
Uscì dalla camera di corsa, corsi anche per tutto il corridoio e mi fiondai giù per le scale.
Inciampai e se non c’era Louis a tenermi su sarei finita con la faccia per terra.
Ovviamente risero tutti.
Lanciai uno sguardo fulminante verso gli altri che ridevano e poi parlai a Louis.
 
“Tu sei sicuro di quello che mi hai detto prima?” chiesi
“Certo, ne sono convinto”
“Allora vai in camera tua che questa sera parti” dissi, in un modo che sembrava quasi un ordine.
“E per dove?” chiese confuso
“Tu vai”
 
Avevo ancora il fiatone. Ora però avrebbero finalmente parlato.
Harry aveva una mezza idea su quello che era successo ma non aveva capito.
Gli altri invece non avevano proprio capito una mazza di niente.
Decisi di sedermi per terra di fronte  a loro.
 
“Hope, ci spieghi cosa sta succedendo?” chiese Liam
“Lou è padre!!!”
“Cosa cosa cosa?” urlarono tutti e tre insieme. Ovviamente Harry lo sapeva, quindi non fu sconvolto come loro.
“Louis non può essere padre, non è così stupido!” urlò dopo Zayn
“Non urlate dai” disse Harry calmissimo, “Vi sentiranno anche i vicini”
“Si, comunque, Lou è padre, e la bambina ha 1 anno” spiegai.
“E chi sarebbe la madre?” chiese Niall
“Chi vuoi che sia se non Eleanor?” rispose Perrie
 
Ah, non l’ho detto, c’era anche lei a casa nostra.
Vedevo un forte legame fra lei e Zayn, o forse sono semplicemente io che vedo amore da tutte le parti. Possibile.
 
“Brava Perrie, hai ragione tu” disse Harry
“Sul serio?” chiese Perrie
“Si, Eleanor e Louis hanno una bambina” conclusi io.
 
 
 
POV LOUIS
Andai in camera mia come mi aveva detto Hope.
 
“Ciao El” dissi quando la trovai seduta sul mio letto
“Ciao Lou”
“Ci ho pensato”
“E?” chiese diventando abbastanza nervosa.
 
Risi. Probabilmente pensava che gli dicessi di no.
Ma non lo avrei mai potuto fare.
Così le presi le mani.
Stava tremando. Aveva paura. Paura che l’abbandonassi.
 
“Quando partiamo?”
“Sul serio?” disse mentre le se illuminavano gli occhi
“Certo, voglio conoscere mia figlia, e poi, resterò con te. Per sempre. Questa è una promessa El”
“Marie sarà felice di conoscerti” disse sussurrando
“L’hai veramente chiamata con il nome che ti avevo detto per scherzo?”
“Lou, quel giorno parlavamo”
 
*Flashback*
“Lou, se mai avessimo una figlia, come la vorresti chiamare?”
“El, non lo so, siamo ancora giovani, non ci ho pensato bene”
“Allora se mai avremo una figlia lo sceglieremo insieme”
“Certo, però sai, pensandoci, mi piace il nome Marie”
“Anche a me amore”
“Si, penso che se mai avremo una figlia la vorrei chiamare Marie”
“è davvero bellissimo”
“Si, e come abbreviativo si può chiamare Mar”
“Allora nostra figlia si chiamerà così”
“è una promessa El”
“Certo amore”
*Fine Flashback*
 
La abbracciai. Stava piangendo.
La baciai e la avvolsi intorno alle mie braccia. Quanto mi era mancata.
Quel bacio era uno diverso dagli altri, era carico di passione e amore.
I nostri corpi combaciavano perfettamente, come se fossero fatti per stare insieme.
Ci distendemmo sul letto.
Mi iniziai a ricordare di tutte quelle volte che ci eravamo prima distesi sul letto come adesso, facendoci le coccole e poi che eravamo finiti per fare l’amore.
Quanti ricordi. Bellissimi.
Ma adesso non li avrei fatti rimanere solo dei ricordi.
 
 
 
POV ELEANOR
Ci stavamo baciando, in una maniera molto poco casta e molto passionale.
Io e Louis c’eravamo già baciati, avevamo anche già fatto l’amore, ma un bacio così non c’è lo eravamo mai dati. Era a dir poco perfetto.
Mi ricordai di quel letto su cui stavamo distesi ore a coccolarci e sempre su quel letto avevamo fatto anche l’amore. Mi erano venuti i brividi. Perché per alcune persone è solo sesso, puro divertimento. Per noi invece era proprio amore, amore nella forma più bella che esiste.
E da quell’amore era nata una bellissima bambina. Marie Tomlinson.
L’avevo chiamata così perché un giorno ridendo e scherzando mi aveva detto che un giorno avrebbe voluto chiamare così sua figlia.
Il ricordo di quel giorno era fortissimo.
Era stato il giorno più bello della mia vita.

Sempre quel giorno, non sapevo ancora di essere incinta.
Pensavo fosse di Kal, un ragazzo conosciuto dopo che me n’ero andata.
Speravo con tutto il cuore che non fosse suo, anche perché non volevo una vita con lui.
Ma con Louis e la bimba. Il giorno del parto c’era anche Kal, lui insisteva per chiamarla Katherine, un nome che non mi dispiaceva, ma volevo chiamarla con il nome che aveva scelto Lou.
Quando nacque notai che non era di Kal.
Lui ci era rimasto male, ma forse è stato solo un bene.
Kal era alto, muscoloso forse un po’ troppo, capelli neri corvino e occhi marrone scuro.
Io ero con i capelli scuri e gli occhi verdi.
Non avrebbe mai potuto nascere fra di noi una bambina con i capelli biondi e gli occhi azzurri.
Con un sorriso come quello che aveva sempre Lou e il suo stesso naso.
Le analisi lo confermarono.
La bambina non si chiamava Katherine Jonson, ma Marie Katherine Tomlinson.
Nata il 24 luglio alle ore 12.10. Nata mia figlia.
 
Mi concentrai di nuovo su quello che stava accadendo nella camera di Louis.
Le sue mani erano sotto la mia maglia. La stava sfilando.
La stessa cosa feci con lui. Rimasi ad ammirare quel fisico perfetto del mio fidanzato.
Era muscoloso, ma per niente pompato. Aveva tutti gli addominali segnati e si vedevano i muscoli che io adoravo.
Sorrisi. Mi sfilò anche il reggiseno.
Iniziai a giocare con l’elastico dei boxer e tolsi i pantaloni.
Finalmente era arrivato il momento.
Saltammo completamente i preliminari.
Sorrisi e ci togliemmo anche gli ultimi indumenti rimasti che ormai erano di troppo.
Mi distese sul letto e mi diede un leggero bacio sulla spalla.
Poi entrò in me. Prima piano, poi più veloce.
Strinsi i denti. Era una sensazione bellissima, non si può provare una sensazione migliore di questa al mondo.
Mi sussurrò un “Scusami amore” all’orecchio.
Alla fine venimmo tutti e due insieme.
Ci distendemmo di nuovo sul letto. Eravamo stanchi ma felicissimi.
Finalmente, dopo un anno e mezzo avevamo fatto di nuovo l’amore.
Non potevo chiedere niente di meglio al mondo.
Passò una mezz’oretta e vidi l’ora. Erano le 19.00.
 
“Lou muoviti!!!” urlai
“Perché amore?”
“Abbiamo l’aereo questa sera!”
“Cazzo è vero!!”
 
Iniziò a saltare per la stanza prendendo tutte le cose utili.
Preparammo una borsa soltanto.
Non sarebbe servito tanto, saremmo stati via 2 giorni al massimo.
Scendemmo pronti. Erano ancora tutti seduti sul divano.
 
Vidi Mark, il padre di Louis.
Qui si metteva male, non l’ho avrebbe mai lasciato partire.
 
“Papà, io vado a dormire da El oggi” disse Lou tranquillo
“Certo, ci vediamo” rispose
 
Wow, con quanta facilità lo lasciava andare.
Vuol dire che si fidava. Dopo non si sarebbe fidato più.
 
Salutammo gli altri e uscimmo.
Salimmo in auto e andammo verso l’aeroporto. Pronti.
Chiamai mia mamma dicendole che stavo partendo da Doncaster.
Lei non sapeva che era il padre, non si aspettava Louis e neanche a casa sua fra 1 ora.
 
Il volo durò 45 minuti, niente di speciale.
Scendemmo a Londra e prendemmo un taxi.
Questa volta era Lou quello agitato. Continuava a giocare con le mani.
Tranquillizzarlo non aveva senso.
Scendemmo e Lou pagò il taxi.
Mia mamma abitava in un appartamento molto spazioso e carino.
Bussai alla porta.
Venne mia madre con in braccio Marie ad aprirmi.
La mia bambina era bellissima, i capelli erano in po’ cresciuti e iniziavano a vedersi i primi boccoli.
Gli occhi erano sempre di un azzurro ipnotizzante come quelli di Louis e per il resto era uguale.
 
“Mamma!!” urlò Marie. Era l’unica parola che diceva veramente bene.
“El, adesso piango” mi disse Louis.
“Allora piangi” dissi
“Sul serio?”
“la vuoi in braccio?” chiesi. Ormai stava piangendo
“Certo” disse a Me “Vieni piccolina” disse a Marie.
 
Lei sorrise. Erano identici.




Hoila!!!
Come state?
Ora vi faccio una domanda, solo a me ieri non si apriva il sito?
Avevo già il capitolo prnto, e mi dispiace non averlo postato, ma non si apriva la pagina.
Di conseguenza oggi ho aggiornato questa e l'altra storia.
Questo è il link: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1579626&i=1
In ogni caso, le vostre opinioni fanno sempre piacere quindi,
RECENSITE RECENSITE RECENSITE che non vi mangio mica!!
Ahahah, ok, ora mi dileguo.
Un bacio
xx


PS. Ringrazio tutte le persone che leggono la storia e anche quelle che recensiscono ogni capitolo.
Vi amo !!

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Capitolo 22
*** Capitolo 21 ***


Non avevo mai visto Lou così felice.
Avere in braccio Marie lo faceva sorridere. E faceva sorridere anche me.
 
“El, chi è questo ragazzo? Perché Marie non ha pianto quando l’ha presa in braccio?” chiese mia madre
“Mamma, ti presento Louis, Louis ti presento mia madre. Marie, ti presento tuo padre” dissi.
 
Mia madre rimase sconvolta.
Non si aspettava Lou come padre, pensava fosse Kal.
 
“Come lui? Non era Kal?” chiese mia mamma
“E secondo te Marie potrebbe essere figlia di Kal o di Louis?” chiesi
“Beh, a dir la verità, sono identici….”
“Allora non può essere altro se non di Louis”
“Hai ragione” rispose mia madre alla fine
“Una cosa soltanto mamma, hai intenzione di farci rimanere fuori dalla porta tutta la notte?”
“Nono, scusatemi, entrate, prego”
 
Entrammo in casa. Ci sedemmo sul divano, io, Louis accanto a me con in braccio Marie e con accanto mia madre.
Alle 10 di sera mia madre andò in camera sua e noi rimanemmo sul divano.
Lou aveva intrapreso una semi-conversazione con Marie che alla fine non faceva altro che muovere la testa a caso perché non capiva. Te credo, aveva un anno!!!!!
In ogni caso a Lou non importava, lo vedevo felice come penso non lo fosse da tempo.
Dopo un po’ Marie iniziò a sbadigliare allora la mettemmo a letto.
Noi invece andammo in camera nostra.
 
“Lou, a cosa pensi?”
“Penso a Marie, penso a te, e penso a quanto siamo stati fortunati”
“Oh, che dolce….lo sai che ti amo?”
“El, lo sai che ti amo anche io?”
“Si amore”
 
Nel frattempo ci stavamo coccolando, abbracciati, mentre stavamo per farlo di nuovo.
Lo amavo, sentivo che era giusto.
Mi stava spogliando, con la delicatezza che hanno poche persone.
Rimanemmo soltanto con l’intimo, e poi infilò due dita dentro di me.
Gemetti e mi tappò la bocca con un bacio dolcissimo.
Sentii un scusami e gli sorrisi.
Poi infilò anche un terzo dito. Lo baciai con più passione e poi entrò in me.
Lo baciai e poi venimmo insieme.
Eravamo sfiniti e ci addormentammo vicini.
 
*LA MATTINA SEGUENTE*
 
POV LOUIS
Mi alzai presto e notai che la madre di El era uscita di casa.
El dormiva e Marie anche. Andai in cucina e preparai le crepes alla nutella per colazione.
Questa volta avrei cambiato, avrei lasciato stare le carote.
Andai in camera e svegliai El.
 
“Buongiorno amore”
“Buongiorno Lou”
“Vieni, ti ho preparato la colazione”
“Cosa mi hai fatto?”
“Crepes alla nutella amore”
 
A questa affermazione scattò in piedi e corse in cucina.
Sapevo che adorava le crepes, e soprattutto la nutella. Andai anche io in cucina e mangiammo ridendo.
 
Dopo un po’ sentimmo piangere. Era la prima volta che la sentivo.
Marie stava piangendo. Fermai El che si stava alzando e dissi che volevo andare io.
Arrivato nella sua stanza la presi in braccio e la cullai per un po’.
Si calmò e la cambiai. Poi la portai in cucina da El.
Sorrise vedendoci e poi le diede il biberon che aveva preparato poco prima.
Verso le 10 decidemmo di uscire a visitare un po’ Londra.
 
 
POV HARRY
La sera, dopo che Lou ed Eleanor se n’erano andati, rimasero tutti quanti a dormire da me.
Mark era perplesso, non sapeva se credere a quello che aveva detto Louis o no. Probabilmente aveva capito che non era andato a dormire da El.
 
Louis mi aveva mandato un messaggio quando era arrivato a Londra.
 
“Hazza, non puoi capire, Marie è bellissima,
sembra un angelo, assomiglia un casino a me
e anche a El. Non potevo chiedere di meglio.
Lou”
 
Ero felice per lui, e poi fra due giorni avrei visto quella bambina.
Dormimmo tutti chi sul divano e chi sul letto.
Io dormivo accanto a Hope, Zayn dormiva vicino a Perrie e gli altri dormivano da soli.
Chi ci avrebbe visto in quel momento ci avrebbe presi per pazzi pervertiti alla fine di un’orgia.
Ok, forse anche io avevo un lato pervertito, se pensavo queste cose.
 
La mattina dopo mi svegliai per primo, mi alzai e svegliai Hope.
Decidemmo di andare a prendere dei cuscini al piano di sopra.
Tornammo in salotto e notammo, per fortuna, che dormivano ancora tutti.
Mi sistemai e poi in pratica mi lanciai in mezzo a loro urlando “It’s time to get up!!”
Senza farlo apposta mi appoggiai con il gomito sullo stomaco di Niall, provocando un urlo da parte sua che fece svegliare tutti gli altri.
Quando compresero quello che stava accadendo iniziò la più grande cuscinata nella storia di Doncaster.
Ormai era un’ora che giocavamo e ovviamente avevamo saltato la scuola.
Di conseguenza avevamo tutto il giorno la casa per noi.
 
“Hope, Perrie, cosa volete fare?” chiesi
“Non puoi chiederlo alle ragazze Harry!!” mi urlò Niall
“Perché no?“ chiese Liam
“Perché ci faranno fare cose che non vogliamo!!”  disse Zayn
“Bravo Zayn, mi hai dato una buonissima idea” disse Perrie
“Merda” disse Zayn
“Grazie amico” disse Niall fulminando Zayn con gli occhi
“Ok, scusatemi!!” urlò Zayn
“Quindi?” chiesi
“Non muovetevi di qui, noi arriviamo tra poco” disse Hope
“Possiamo almeno andare a mangiare? Ho fame!!” disse Niall
“Certo Niall, però state o qui, o in cucina” disse Hope
“Va bene capo” disse Niall fiondandosi in cucina.

Quel ragazzo non sarebbe cambiato mai, il cibo era sicuramente il suo punto debole, mangiava a tutte le ore del giorno senza ingrassare.
 
 
POV HOPE
Io avevo una fantastica idea, e Perrie anche.
Questa consisteva in delle caccie al tesoro personalizzate con dei regali finali per ognuno.
Avevamo scritto dei bigliettini con degli indizi per ognuno di loro ovviamente con i nomi.
 
Per Niall avevamo preparato del cibo molto buono ordinato da Nando’s e un numero di telefono speciale.
 
Per Zayn avevamo concordato un bacio con Perrie e due biglietti per il concerto di Ed Sheeran.
 
Per Liam invece un regalo da una persona molto speciale, Jade. Avevo già parlato con lei, e sarebbe venuta a Doncaster questo pomeriggio.
 
Per Harry invece avevo pensato a un regalo molto dolce e speciale. Mi resi conto che non avevamo ancora fatto l’amore, o il sesso, dipende dal punto di vista di una persona. Per me l’amore. Fin’ora non mi ero sentita pronta, e Harry non mi aveva sforzato. Oggi invece mi sentivo pronta. Pronta per la mia prima volta con Harry.
 
Io e Perrie nascondemmo in vari punti della casa i bigliettini e poi andammo in cucina.
Come sospettavo erano tutti lì che mangiavano.
Diedi un bigliettino ad ognuno di loro con il primo indizio.
 
“Buona fortuna ragazzi, e buon divertimento” dissi io
“Io e Hope saremo in camera sua, quando finirete tutto il gioco venite da noi” disse Perrie
“Cosa vuol dire ragazze?” chiese Niall
“Lo scoprirai presto, Niall, buona fortuna” disse Perrie
 
Andammo in camera mia e aspettammo Jade. Sarebbe entrata tramite una scala. Che ingegno che ho. Ahah ok, non tanto ma sarebbe venuta.
Alle 12 arrivò Jade.
Era bellissima, aveva i capelli color blu che si scurivano verso le ciocche finali, degli occhioni grandi e bellissimi ed era molto elegante.
Imparai a conoscerla durante l’ora che avevamo disponibile, poi andai in cucina a prendere da mangiare per noi 3.
In cucina non c’era nessuno, ero sola.
Presi del pane e dei salumi e li portai in camera.
Mangiammo con gusto e notai l’abbigliamento che aveva indossato Perrie e Jade.
 
La prima aveva una maglia color azzurro ghiaccio e dei jeans, anzi, shorts blu scuro e un paio di scarpe taccose (?) color ghiaccio come la maglia.
La seconda invece aveva dei jeans lunghi, una maglia corta che lasciava scoperta la pancia bianca e delle bretelle rosse. Abbinate aveva delle scarpe semplici con il tacco rosse.
Erano bellissime.
 
Alle 14 bussarono i ragazzi. Feci nascondere Jade.
Entrò Liam, poi Niall, poi Zayn ed infine Harry.
Erano tutti sorridenti perché sull’ultimo bigliettino c’era scritto più o meno il regalo.
 
Diedi a Niall il suo e iniziò a saltellare come un bambino sia per il cibo che per il numero di telefono. A Zayn invece si illuminarono gli occhi e se ne andò con Perrie. Liam invece aveva gli occhi lucidi, anche se non sapeva chi fosse la ragazza.
Lo presi per mano e lo portai davanti la porta della cabina armadio. Lo lasciai entrare solo.
Sorrise mollò un urlo e poi chiusi la porta. Ah, se non lo sapevate, Jade era la sua ragazza, solo che lei era dovuta andare vai per motivi sconosciuti e quindi non si erano più rivisti.
Ora toccava a Harry. Sorrisi e mi avvicinai a lui.
 
“Andiamo nella tua camera” dissi
“Perché?” chiese ingenuamente
“Perché qui ci sono Jade e Liam” risposi
“Ah, va bene amore”
 
Scendemmo le scale ed entrammo in camera sua. Lo baciai, in una maniera poco casta, anzi, carica di sentimenti e passione.
Non volevo sembrare aggressiva, a dir la verità Harry non aveva ancora capito cosa volevo fare.
Iniziai a toccargli gli addominali da sopra la camicia.
In quel momento capì.
 
“Sicura amore? Io posso aspettare” disse calmo
“Mai stata più sicura”
 
Poi riprendemmo a baciarci. Le sue labbra erano soffici, morbide, sapevano di menta.
D’ora in poi decisi che avrei adorato la menta.
Iniziai a sbottonargli la camicia con il fare più sexy che riuscivo, e a quanto sembrava stava riuscendo bene. Finì di sbottonare l’ultimo bottone.
Toccai i suoi addominali. In quel momento mi prese le spalle e mi appoggiò delicatamente al letto.
Si distese sopra di me, ma stando attento a non pesarmi, infatti si teneva con i gomiti.
Ormai la sua erezione era più che evidente, la sentivo addirittura attraverso i jeans.
In quel momento compresi che gli indumenti che avevamo addosso non servivano a niente, se non a dare intralcio.
Harry mi sfilò la maglietta e sganciò il reggiseno.
Io intanto giocavo con l’elastico dei suoi boxer facendolo eccitare ancora di più.
Decisi che lo avevo fatto soffrire abbastanza e allora gli mollai la cintura e abbassai i jeans.
Con una mossa veloce lui se ne liberò definitivamente, andando a finire sul pavimento insieme agli altri indumenti.
Stava lasciando leggeri baci sul mio collo e poi scese più in basso.
Iniziò a giocare con i miei seni stuzzicandoli. Avrei voluto ucciderlo.
Decisi allora di mollare anche i suoi boxer, lanciandoli sul pavimento.
Presi in mano la sua erezione e iniziai a fare dei movimenti che lo fecero quasi impazzire.
Ci stavamo stuzzicando a vicenda, allora si liberò dei miei pantaloni e anche delle mutande.
Mentre mi baciava infilò una, due e infine tre dita dentro di me. Urlai per il piacere, ma dato che c’erano anche gli altri in casa non potevo urlare, allora mi tappò la bocca con un bacio.
 
“Sei sicura?” chiese ancora. Qui aveva paura che gli dicessi di no, ma se ero arrivata a questo punto sarei andata avanti.
“Si amore, sono sicura” risposi con più convinzione possibile.
 
Entrò in me prima dolcemente e stette fermo per farmi abituare alla sua presenza. Faceva un po’ male, ma non avevo mai provato sensazioni così intense, e lo ringraziai.
Poi quando sorrisi iniziò a fare dei movimenti circolari, con delle spinte prima dolci e più lente e poi più forti e veloci, ma comunque cariche di passione.
Quando arrivammo all’apice tutti e due ci distendemmo uno accanto all’altro.
Be’ mica male come prima volta.
 
“Ti amo Harry”
“Ti amo Hope”
“Lo sai che era la mia prima volta?”
“E perché non me lo hai detto?”
“Sapevo che per te non era così, volevo che fosse fantastica”
“E lo è stato?”
“Sicuramente”
“Ti ho fatto male? Scusami…”
“Tranquillo, solo il minimo necessario”
 
E con queste parole ci addormentammo.
Mi svegliai alle 16 con i rumori provenienti dalla camera di sopra.
Aspetta, di sopra c’è solo la mia camera. Che cazzo stanno facendo?
Svegliai Harry, ci rivestimmo e poi uscimmo dalla camera di corsa.
Spalancai la porta e mi trovai davanti uno spettacolo straordinario.
C’erano tutte le persone di prima, ma anche qualcun altro….


Hoila!!!
Come state? Da voi nevica?
Pensavate che fossi morta?
Purtroppo no, ed eccomi di nuovo qui, in ritardo, con il nuovo capitolo.
Ho fatto difficoltà a scriverlo, le parti un po' più "hard" se così si possono chiamare mi sono venute difficili.
Spero non vi faccia cagare.
Ora i commenti li lascio a voi, quindi
RECENSITE RECENSITE RECENSITE
Volevo ricordarvi delle altre storie,
Storia2: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1579626&i=1
Storia3: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1618926&i=1
Ah, volevo anche ringraziare tutte le persone che recensiscono, non avrei mai pensato che la mia prima storia riceva 131 recensioni in totale fino ad adesso!!
Grazie mille davvero.
Ora, One Way or Another i'm gonna getcha getcha getcha.....avete sentito la canzone? Si quella si immagino. E il video? Vi giuro, mi sono commossa. Tutte le parti dell'africa erano semplicemente stupende, non potevano fare un video migliore. Voi cosa ne pensate?
Ora mi dileguo che ho già rotto troppo
Un bacione
xx

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Capitolo 23
*** Capitolo 22 ***


C’erano tutte le persone di prima, ma anche qualcun altro….
Vidi Zayn e Perrie che si stavano baciando, poi vidi Niall che mangiava e si segnava il numero di telefono, poi Jade e Liam per mano e infine vidi una bimba piccolina che gattonava per la stanza.
Poi notai gli occhi della bimba. Azzurri come il cielo; gli occhi di Louis.
Notai soltanto dopo che in un angolo c’erano anche Louis e El che parlavano.
 
“Hey piccioncini, dov’eravate fino a poco fa?” chiese Niall rivolto a noi. Più che altro era l’unico, gli altri non ci avevano calcolato minimamente.
“Si Niall, stavamo facendo altro, lascia stare. Cosa ci fanno invece qui Lou e El?” chiesi
“Carota!!!” urlò Lou vedendomi
“Papà!!” urlai saltandoli addosso.
“Cosa stavate facendo tu e Hazza?” chiese con una voce da pervertito
“Anche tu? Qualcun altro lo vuole chiedere? Comunque, cosa ci fate qui tu e El? Non dovevate tornare domani?” chiesi
“Non sei contenta di vedermi?” chiese con una faccia da cucciolo
“No, anzi, sono contentissima di vederti!! Però, hai intenzione di farmi conoscere tua figlia?” chiesi
“Certo!” disse “Marie, vieni qui” disse poi
 
A questa affermazione la bimba iniziò a gattonare verso Louis. Lui la prese in braccio e le scoccò un bacio sulla guancia.
 
“Marie, ti presento zia Hope e zio Harry” disse Lou
 
La bimba sorrise soltanto, un sorriso bellissimo, come quegli che faceva Eleanor quando era felicissima. Poi tornò a gattonare per la stanza. Mi avvicinai a El.
La abbracciai e mi sedetti accanto a lei.
 
“Sei felice” la mia era un’affermazione
“Si, sono felice. Sono felice che Lou abbia detto di si, sono felice che non mi abbia abbandonato, sono felice che Marie abbia accettato Lou facilmente anche se è ancora piccola, sono felice di sapere che da questo momento ci sarà sempre, d’ora in poi.” Disse calmissima anche se la sua voce era carica di emozione.
“Eleanor Jane Calder, ti dico una cosa: Louis non ti lascerà mai, ci tiene a te, anzi, ti ama, e ama anche Marie, sono sicura che non avrebbe potuto chiedere di meglio se non una figlia” le risposi, lo pensavo veramente.
“Perrie?” chiesi poi. Nessuna risposta.
“Perrie?” tentò El. Nessuna risposta.
“Perald!!!” urlai
“Cazzo vuoi Hope?”chiese staccandosi finalmente da Zayn
“Vieni qui” dissi fingendomi stufata
“Ma….”
“Perald Louis Edwards, vieni qui”
“Vai dai, continuiamo dopo”  sussurrò Zayn speranzoso
“Esperanza Morris, lo sai che odio il mio secondo nome!” mi disse Perrie
“Per quello ti ho chiamato così” dissi ridendo
“Stronza”
“Anche io ti voglio bene Perrie”
 
Presi per mano El, Perrie e poi uscendo anche Jade e le portai in salotto.
 
“Cosa succede Hope?” chiese Jade
“Avevo bisogno di voi” spiegai
“Perché?” chiese El
“Io e Harry…” iniziai
“Non dirmi che….” Disse Perrie
“Si” dissi
 
Spalancarono occhi e bocca.
In quel gruppo ero la più piccola, El aveva 20 anni, Jade e Perrie 18 e io 17.
Iniziarono a tempestarmi di domande di tutti i tipi mentre io cercavo di rispondere a tutte quante.
Chiesero di tutto, dalla “lunghezza” alla quale sbiancai e non risposi fino alla domanda “ma era la tua prima volta?” di Perrie alla quale feci cenno di si con la testa.
Iniziarono di nuovo a parlarmi a raffica tutte insieme.
Arrivai allo sfinimento.
 
“Basta!!!” urlai
“Perché?” chiese El
“Perché non sto capendo più un cazzo!!”
“Ok, scusa”
“El, raccontami qualcosa tu adesso” chiesi
“Ovviamente siamo tornati insieme, Marie è contenta, con lui non piange mai ed è bravissima e..” disse El
“E?” chiese Jade
“Eheheh….” Continuò El
“Ok, abbiamo capito, grazie” dissi io facendo ridere tutte quante.
“Tu Perrie?” continuai
“Io…be’…dopo aver baciato Zayn per la caccia al tesoro mi ha detto che gli piacevo da quando ci siamo conosciuti la prima volta, io gli ho detto che anche lui mi piaceva e allora, alla fine…stiamo insieme” disse tutto d’un fiato
“Brava Perald!!” dissi io
“Lo so grazie” si vantò
“Ahah, ok Perrie torna a sederti” dissi
“Jade, tu e Liam?” chiesi
“Be’, sapete, io ero andata a Londra per un lavoro che mi avevano offerto e allora ci siamo dovuti lasciare. Prima abbiamo parlato, ero felicissima di vederlo e gli ho detto che sabato torno qui a vivere e allora abbiamo deciso di rimetterci insieme” disse felice
“Wow, quante coppiette felici!!” urlai
“Dai, ora torniamo dai ragazzi” propose Jade.
“Si, che voglio vedere Marie” dissi
“Non Harry?” chiese Perrie
“No, lui lo vedo la notte, ora voglio vedere Marie” dissi scatenando la risata di tutte quante.
“Sta attenta però” disse El. Sembrava una mamma. Aspetta, era una mamma lei.
“Certo mammina, starò attenta come lo sei stata tu” dissi provocandola
“Non ci provare, non ti farò rimanere incinta a 17 anni cara”
“Si mamma”
 
Ritornammo in camera.
Trovammo Niall pronto per andarsene, ci aveva detto che doveva incontrarsi con la ragazza del biglietto. Jennifer.
Era una mia grande amica, ma poi lei si è trasferita e poi è tornata, ma non ci siamo mai riavvicinate come prima.
Avevo parlato con lei del gioco e aveva detto che ci stava. Poi sapevo che gli piaceva. Sapevo anche che un giorno Niall mi aveva detto che era una bella ragazza.
Quindi…
 
Comunque, dopo che Niall uscì di casa se ne andarono anche Jade e Liam perché volevo andare a fare una passeggiata.
Perrie stava guardando con aria sognante Zayn, El si era avvicinata a Louis che aveva in braccio Marie che dormiva invece io e Harry ci andammo a sedere sul letto.
 
Erano ormai le 17 e a momenti sarebbero arrivati Mark e le gemelle.
Poi alle 17.30 sarebbero arrivate Lottie, Fizzy e mia madre.
Sentimmo un rumore al piano sottostante, segno che erano arrivati.
Mark stava salendo.
Lou tremava, aveva anche Marie in braccio.
Ci sedemmo tutti e 7 vicini sul letto.
Io, Lou con Marie, Harry, El, Perrie e Zayn.
Mark entrò spalancando la porta.
 
“Ora voglio una spiegazione Louis William Tomlinson” disse.
 
Vidi Lou sbiancare.
Mark non aveva ancora notato Marie, c’era El davanti apposta.
Meno male che la piccola dormiva.
Quando l’avrebbe vista sarebbero stati cazzi.
In più non avevo mai sentito parlare Mark così.
 
“Papà…” iniziò Louis
“So benissimo che non andavate a casa sua” disse indicando El “ma ti ho voluto dare fiducia e ho lasciato stare. Ma oggi non ti ho visto. Dov’eri? Ora voglio una conferma che mi posso fidare” disse. Bene, vuole una conferma che si possa fidare? Benissimo con Lou con in braccio una bimba uguale a lui che equivale a sua figlia.
“Ieri siamo andati a Londra, da mia madre e questa mattina abbiamo preso l’aereo e siamo tornati qui” spiegò El. Era calmissima. Beata lei, io ero agitata per Lou.
“E con quali soldi?” chiese Mark
“Con nessuno, avevamo i biglietti già pagati, mia madre ha l’abbonamento dato che viaggia molto e ci ha fatto trovare due biglietti pronti” disse sempre El.
 
Lou intanto stringeva sempre più a lui la bimba, sperando che non si svegli dato che suo padre stava quasi urlando.
 
“Louis, perché non me lo hai detto? Bastava che me lo dicessi!!” urlò Mark
 
Cazzo. Troppo tardi.
Marie si stava svegliando. Si stiracchiò e poi si mise a piangere.
Vidi Eleanor sbiancare, anche se diceva che era figlia sua e di un altro ragazzo non gli avrebbe creduto, la somiglianza con Louis era impressionante.
 
“Shhh..Marie dai, tranquilla” cercai di dire.
 
Lou stava stringendo la mia mano in cerca di un  conforto che non potevo dargli.
Mark si avvicinò.
 
“Chi piange..ma che cazz?” disse
“è una bambina papà, una semplice bambina” disse Louis cercando di sembrare credibile.
 
Ora bastava soltanto che non aprisse gli occhi. Si notava solo il nasino simile. E i lineamenti di El, ma per quello non c’era nessun problema.
“Chi è?” chiese Mark
“Mia figlia” disse El
“Tua figlia? E di chi anche?”
“Di Kal, un altro ragazzo”
“Ah ok allora”
 
Poi successe quello che speravo non accadesse. Marie aprì gli occhi e la bocca, sbadigliando.
Cazzo. Ora si notava come niente che era identica Louis, non avrebbero potuto mentire.
Strinsi la mano a Louis.
 
“E allora perché c’è l’ha in braccio Louis?” chiese sospettoso
“Perché…” El non riusciva a trovare una scusa valida
“Tu…non dirmi che è tua figlia” disse indicando Louis. Cazzo
“Se vuoi non te lo dico” disse Louis.
 
Gli arrivò uno schiaffo in pieno viso.
Gli strinsi ancora più forte la mano.
Harry invece si alzò in piedi.
 
“Mi scusi, con tutto il rispetto, come ha potuto fare così?” disse Harry a Mark
“è mio figlio faccio quello che voglio”
“No, non se comporta picchiarlo”
“Ma cazzo, quella bambina del cazzo….” Iniziò Mark
“Non provare. Non provarci neanche a dire una cosa del genere della bimba. Quella bimba, ha portato una gioia qui dentro che non puoi neanche capire, scusa se ti do del tu, non so neanche da dove l’ho tirato fuori tutto questo coraggio, ma non provi neanche a toccare la bambina” disse Harry.
“Tu, ragazzino, ti ho ospitato in casa mia, ora te ne vai di qui con tutta la tua roba”
“Non ci provi neanche, adesso è anche casa mia, lui resta” dissi io.
“Me ne vado,  io da qui, tu da casa mia insieme a tutti gli altri” disse
“No, loro restano qui, Zayn, Perrie, e El non se ne vanno. Per ora restano qui” disse Louis piangendo. Marie lo stava guardando ma non capiva cosa stava succedendo.
 
Quando Mark uscì dalla mia stanza sbattendo la porta abbracciai Louis e Marie, El invece era tra le braccia di Harry.
Ora più che mai sarebbe stato difficile.
Però una cosa, Marie aveva fame.
Dovevo andare a preparare qualcosa, altrimenti sarebbe stato un casino.
Chissà se Mark me lo avrebbe permesso.
Mi allontanai e scesi in cucina.
 
Stavo preparando il biberon con il latte e dei biscotti frullati.
Buonissimo, io lo adoravo da piccola.
Finito di preparare sentì la presenza di qualcuno dietro di me.
Dallo sguardo puntato capì che era Mark.
Mi voltai con il biberon in mano e salì le scale senza proferire parola.
 
In camera Marie stava bevendo il latte, che a quanto pareva le piaceva.
Nessuno aveva toccato più l’argomento e più o meno era ritornata la calma che c’era prima.
Mi sentì delle fitte alla pancia e allora andai in bagno.
Poco dopo sparirono, e con l’aiuto di Perrie che era venuta a vedere come stavo tornai in camera.
Mi era passato, non sentivo più niente.
 
Era ormai ora di cena, Zayn e Perrie se n’erano andati una mezz’oretta prima e noi non sapevamo cosa fare.
Scendiamo o non scendiamo?
Con o senza Marie?
Decidemmo di scendere ma a tavola..


Hoila!!!
Eccomi tornata in perfetto orario.
Oggi direi che non so cosa scrivervi allora faccio una cosa breve e poi mi dileguo.
Grazie per le persone che hanno messo la storia tra le preferite-seguite-ricordate.
Seguite: 57
Ricordate: 19
Preferite: 41
Recensioni totali: 138

Io vi amo. In più sono fra gli autori preferiti di 10 persone.
Vi amo davvero tantissimo.
Ora mi dileguo.
Un bacione
xx

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Capitolo 24
*** Capitolo 23 ***


Decidemmo di scendere a tavola ma...

POV LOUIS
A dir la verità non sapevamo cosa fare.
Trovammo la tavola apparecchiata per 11 persone, quindi ci avevano calcolato anche a noi.
Questo vuol dire che anche il resto della famiglia sapeva che avevamo una bimba.
 
Marie era ancora rannicchiata contro il mio petto, non dormiva e stava iniziando ad avere fame.
Ero ancora traumatizzato per prima, il commento di mio padre su Marie mi era rimasto in testa.
Sapevo che dirglielo sarebbe stato difficile, ma non mi aveva neanche lasciato il tempo di spiegare che avevo scoperto di essere padre 3 giorni prima.
In ogni caso, arrivati in cucina Anne mi fece le congratulazioni sotto lo sguardo incazzato di mio padre.
Lottie e Fizzy dissero che la bambina era bellissima invece Daisy e Phoebe, be’, loro non capivano ancora bene quello che era successo.
Mio padre non disse niente, e ci sedemmo a tavola.
Avevo a destra El, a sinistra Hope e di fronte a me Marie sul seggiolone.
Era quello che usava Daisy quando era più piccola.
 
“Allora Louis, com’è essere padre?” chiese Anne
“Non lo so, è ancora tutto nuovo per me” dissi
“Quanti anni ha la bambina?” chiese ancora
“Ha 1 anno e un mese” rispose El
“E dopo tutto questo tempo lo reputi ancora nuovo?” chiese di nuovo
“No Anne, io l’ho scoperto 3 giorni fa di avere una bambina, non lo sapevo” spiegai
“Ah” sussurrò mio padre
“E come si chiama?” chiese Lottie
“Marie” disse El
“Che bel nome” disse Lottie
“Marie Katherine Tomlinson” specificai
“Non prenderà il tuo, anzi, il mio cognome, se vorrà di chiamerà Calder” disse mio padre
“Dimentica, sono il padre, ho tutto il diritto di chiamare MIA e sottolineo Mia figlia con il mio cognome” dissi
“Non se vuoi abitare ancora qui , sotto il mio tetto”
“Mark, per favore, lo comprendo che è difficile, ma ormai non si può tornare indietro, la bambina c’è e ha il diritto di avere un padre e soprattutto il suo cognome. A meno che Louis non si tiri indietro” disse Anne. A quest’ultima affermazione El si irrigidì
“Mai Anne, mai” dissi. El mi sorrise più tranquilla.
“Quindi si chiamerà Marie Katherine Tomlinson, figlia di Louis William Tomlinson e Eleanor Jane Calder. Punto” disse El
“Evvai!!!”urlò Hope
“Zia!!!” urlò Marie
 
Spalancammo gli occhi. Fin ora aveva detto solo ‘mamma’ e ‘papà’ non benissimo. In più avevo detto solo una volta che Hope era la ‘Zia’ quindi posso dire che ho una  figlia intelligente.
Hope si alzò e andò a prendere in braccio Marie.
Harry sorrideva, insieme a me, El, Lottie e Anne.
Mio padre invece aveva il muso ma gli sarebbe passato.
 
 
Eravamo tornati in camera tutti quanti, e non sapevo cosa voleva fare El.
Era troppo stanca per tornare a casa allora avevamo improvvisato un letto per Marie.
Poi ci mettemmo a dormire, il giorno dopo almeno saremmo dovuti andare a scuola.
 
 
POV HOPE
Avevo abbracciato Marie, mi aveva chiamata Zia!!!!
Era una cosa bellissima, mi sentivo realizzata.

Ora invece ero in camera di Harry abbracciata a lui sotto le coperte.
Peccato che mentre parlavamo probabilmente per la stanchezza si era addormento.
Risi, stavo in pratica parlando da sola.
Decisi che anche io ero troppo stanca per alzarmi da quel corpo caldo e perfetto per tornarmene in camera mia quindi rimasi lì.
Lo baciai e poi mi addormentai nelle sue braccia.
 
La mattina seguente mi ritrovai sola nel letto.
Sentì uno scoscio d’acqua e capì che si era andato a fare una doccia.
Me ne tornai in camera e mi vestì.
Mi misi un paio di jeans bianchi e una maglia nera con le bretelle fucsia.
Misi dei braccialetti nei colori neri e fucsia.
Le scarpe erano nere e presi la borsa nera con un fiocco fucsia.
Stavo prendendo la borsa per andare a fare colazione quando sentì delle braccia circondarmi i fianchi.
Riconobbi subito il profumo. Harry.
Mi girai e mi ritrovai a 5 centimetri dalla bocca di Harry e lui ci mise davvero poco tempo per azzerare la distanza che ci separava.
Chiese accesso alla mia bocca che io non negai assolutamente e poi il bacio diventò sempre più passionale e non più casto.
Soltanto quando bussarono alla porta ci decidemmo di staccare.
Era Louis che ci diceva che se non ci staccavamo saremmo arrivati tardi. Probabilmente aveva osservato quello che stavamo facendo.
 
Arrivati a scuola ci dividemmo nelle varie aule.
La prima ora, Biologia, avevamo lezione con il professore Seward, un pazzo suonato che parlava con la rana che dovevamo vivisezionare, avevo Perrie come compagna di banco.
Eravamo nell’ultima bancata, e il professore era troppo impegnato a spiegare il ‘ranese’ ai primi ragazzi della bancata che non faceva neanche caso a noi.
 
“Perrie, secondo te, non è tutto troppo tranquillo?” chiesi
“In che senso tranquillo?”
“Non so, tutto d’un tratto si è sistemato tutto e adesso sono tutti felici…mi sembra tutto troppo strano” dissi, ci stavo pensando dalla sera precedente
“No, hai visto per esempio Mark e Louis? Non mi sembra tutto molto a posto” disse
“Si, forse hai ragione tu, e mi sto facendo filmini mentali”
“Si, sicuro Hope, stai tranquilla”
“Grazie”
“Ehy voi due, cosa state facendo? Non volete imparare anche voi il ranese? Adesso arrivo e ve lo spiego” si intromise il professore
“No, professore, non si ricorda che c’è lo aveva già imparato l’altra volta?” cercò di salvarci Perrie
“Bazzecole, secondo me non ve lo ricordate, arrivo”
 
Per fortuna suonò la campanella che ci salvò da quella tortura.
La seconda ora invece mi aspettava Filosofia, seguito da Storia e Trigonometria. Tanto per farmi morire.
Finite le estenuanti ore del mattino mi recai in mensa.
Trovai Harry ad aspettarmi per entrare. Che dolce. Gli schioccai un bacio a stampo e poi ci mettemmo in coda per il pranzo.
Arrivati finalmente al tavolo ci sedemmo insieme a Louis, Liam, Perrie, Zayn, Niall, Jade e questa volta anche Jennifer.
Vedevo Niall e Jennifer scambiarsi occhiatine dolci e compresi che il mio regalo aveva funzionato alla perfezione.
Vidi Harry alzarsi dicendo che doveva andare in bagno e che sarebbe tornato a minuti.
 
Dopo una 10 di minuti Harry non era ancora arrivato.
Decisi di andarlo a cercare, aveva detto a minuti.
Stavo percorrendo il corridoio, alla fine si trovavano i bagni, a destra delle ragazze e a sinistra dei ragazzi. Accanto, prima delle due porte c’era una porta che portava all’esterno.
Molti ragazzi uscivano di lì per andare a fumare nel giardino.
Mentre camminavo sentì una voce alquanto riconosciuta.
Anna e Chris. Ma non mi sembrava stessero discutendo.
 
“Chris, dobbiamo separarli”
“Anna, non possiamo, è impossibile”
“Ma io voglio Harry, non hai capito? Lo voglio mio, lui non si merita Hope, tu lo sai meglio di me che la sta cambiando”
“Si, hai ragione, la sta cambiando, il modo di fare non è più lo stesso, non mi caga neanche, adesso ha nuovi amici, ma come fa a non ricordarsi quello che le ha fatto?”
“Non lo so, ma so che tu vuoi lei tanto quanto io voglio lui.”
“Hai ragione, inventiamoci qualcosa per dividerli”

Non volevo più ascoltare, ma decisi di continuare, almeno avrei saputo quello che volevano fare.
 
“Anna, ho un’idea”
“Spara Chris”
“E se tu prendessi Harry, ovviamente tramite un bigliettino anonimo, gli dicessi di farsi trovare in cortile alle 15.00 io nel frattempo ne scrivo uno a Hope dicendo di farsi anche trovare in cortile, poi tu lo baci e dici che lui ti aveva baciato e che tu ormai avevi capito?”
“Chris, sei geniale!!” disse Anna saltandoli addosso
“Lo so grazie”
 
Ormai avevo le nocche bianche, avevo i pugni stretti, non c’è la facevo più. Perché volevano dividerci? Io non mi sarei mai innamorata di Chris, non pensavo arrivasse anche lui a questo punto.
 
Ad un certo punto sentii delle braccia stringermi sui fianchi proprio come quella mattina. Harry.
 
“Harry, cosa fai qui?”
“Ero in bagno, ma sono qui da un po’”
“Quindi hai sentito?” chiesi indicando fuori dalla porta
“Certo, dall’inizio, tutto quanto. E sono felice di dirti che non ti lascerò mai, qualsiasi cosa accada, men che meno con una come Anna. Guardala” disse indicandola
 
Aveva una minigonna leopardata, un top nero che lasciava fuori la pancia e un paio di scarpe con il tacco 16. Come cazzo si vestiva per venire a scuola? Per non parlare del trucco. Aveva gli occhi tutti contornati di eyeliner nero, in più ombretto nero, ciglia finte e rossetto rosso.
Ora mancavano solo le tette finte ed era una puttana a tutte le regole.
Sorrisi pensando a quello che mi aveva detto Harry.
 
“Lo sai che ti amo?” gli chiesi
“Si, lo so, e lo sai che ti amo anche io?”
“Certo, non lo scorderei mai”
“Bene”
 
E ci avvicinammo. Di conseguenza ci baciammo. Un bacio veloce, eravamo a scuola, ma pur sempre carico di tutto l’amore che girava fra noi due.
Ci staccammo. Mi prese la mano, mi baciò la fronte e ci dirigemmo verso la mensa.
Feci 3 passi e poi sentì il terreno mancarmi sotto i piedi.
 
Mi risvegliai in una classe sconosciuta con tutti i miei amici intorno.
Harry mi guardava piangendo, Perrie stava quasi tremando e Liam stava camminando avanti e indietro per la stanza con Jade che cercava di calmarlo.
 
“Cos’è successo?” chiesi
“Tranquilla amore, sei svenuta, ma ora stai bene”
“Ah, va bene” poi ci pensai un attimo “Come svenuta????”
“Si, stavamo camminando, ma dato che ero vicino a te ti ho preso prima che cadessi a terra”
“Oh *-* grazie amour”
“Di niente”
“Basta far gli sdolcinati. Come sta la mia sorellina preferita?” si intromise Louis
“E da quando lo sono?”
“Da quando sei diventata la mia migliore amica?”
“E quando lo siamo diventati? Io non voglio, stammi lontano!” dissi scherzando, infatti Lou lo capì e si mise a ridere “Vieni qui carota dai!!!” urlai poi
 
Si avvicinò e mi abbracciò.
 
“Ti voglio bene” disse
“Anche io Louis” dissi “Però, per quanto tempo devo stare distesa?” chiesi poi
“Penso ti possa alzare” disse Niall sbucando da dietro
“Ok, grazie Nialler”
 
Mi alzai e poi ci dirigemmo in mensa. Mangiai quello che rimaneva prima che suonasse la campanella. Infatti riuscì solo a mangiare un pezzo di pane.
Tornai in classe e finite le ore di scuola uscì.
Ovviamente mi era arrivato un bigliettino da un ‘anonimo’ a cui ne io ne Harry andammo.
Infatti mi aspettò fuori scuola e poi andammo a casa insieme.
 
Arrivati a casa ovviamente trovammo tutta la comitiva di persone.
Louis, El e Marie, Niall e Jennifer, Liam e Jade, Zayn e Perrie.
Ci buttammo tutti in camera mia che era la più grande e iniziammo a fare i cretini.
Poi partì allo stereo una canzone a me sconosciuta, che però i ragazzi evidentemente conoscevano bene. Iniziarono a cantare e rimasi stupefatta dalle loro voci. Erano stupende.
Glielo dissi, ma mi disse che non era vero.
Lasciai l’idea di controbattere, ero troppo stanca.
Andai nel bagno a darmi una rinfrescata ma mi sentì di nuovo una fitta alla pancia, che però questa volta fu molto più breve. Durò quasi niente.
Tornai in camera con una faccia strana.
 
“Hope, cos’hai, stai male?” chiese Perrie
“No, io mi sento bene, sarò stanca” dissi
“Amore, sei sicura….” Disse Harry
“Certo Hazza, sto bene”
“Ok”
“Hope, tu sei pallida non stai bene” disse di nuovo Perrie
“Tranquilla, sul serio”
“No, adesso andiamo in ospedale”
“Harry, la porti tu?” chiese Louis
“Certo Boo, la porto io, voi rimanete qui?”
“No, veniamo con la mia auto” disse Louis
“Ok, ci vediamo lì”
 
Salimmo in auto io e Harry e mi portò in ospedale. Arrivammo e chiedemmo una visita di controllo.
Io continuavo a dire di stare bene, ma non ne ero molto sicura.
Dopo una decina di minuti arrivarono gli altri.
Il dottore arrivò dopo una mezz’oretta.
Entrai con lui per farmi visitare.
 
“Signorina…”
“Morris, Esperanza Morris”
“Certo, allora signorina Morris, come si sente?”
“Non male, ieri e oggi ho avuto due fitte alla pancia, ma sono durate poco, invece oggi a scuola sono anche svenuta” spiegai
“Ah, ok, si distenda sul lettino”
 
Presi posto distesa e mi visitò.
Uscì dai ragazzi, il dottore mi aveva detto di aspettare una ventina di minuti per avere le risposte.
Esattamente 18 minuti dopo uscì il dottore con la risposta.
 
“Signorina Morris, lei ha un problema” disse.




Bene, odiatemi pure.
Ora lanciatemi i pomodori.
Fate quello che volete.
Allora, mi vergogno perchè ci ho messo un'eternità per aggiornare, ma non ho avuto tempo per farlo.
Non prometto più niente, perchè dopo altrimenti faccio restare male la gente.
Ho deciso di postare questa storia un giorno si e un giorno no, ovvero posterò il Lunedì, il Mercoledì, il Venerdì e la Domenica. Se ho tempo magari posto un capitolo anche negli altri giorni, ma voglio andare avanti con le altre due storia che ho iniziato.
Se non le avete viste questi sono i link:
Storia2: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1579626&i=1
Storia3: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1618926&i=1

Allora, per prima, avete preso paura eh?
No, se me lo state chiedendo non sconvlgerò più di molto tutto, non voglio far risultare la storia troppo incasinata e quindi pesante.
Ci metterò un po' di suspance come sempre alla fine, infatti odiatemi per questo finale ma l'ho fatto a posta.
Comunque, 12 recensioni al capitolo precedente? Ma io vi amo!!!
Comunque, ora non vi resta altro di
RECENSITE RECENSITE RECENSITE
che non mangio nessuno io.
Un bacio e mi dileguo, che è meglio.
xx


PS. Io oggi sono riuscita a vedere una parte della live del concerto a Londra del TMHT!!!!!!! Per fortuna, ieri quando hanno deciso di chiudere il wi-fi nell'area per non fare le live avrei voluto ucciderli tutti.

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Capitolo 25
*** Capitolo 24 ***


“Signorina Morris, lei ha un problema” disse.
 
“Di che genere?” chiese Harry
“Be’, è ancora presto per affermarlo…”
“Quindi?” chiesi
“Quindi non vi voglio spaventare, oggi siamo il 15 dicembre, torna qui il 7 gennaio”
“Ok, a presto dottore” dissi
“Grazie” disse Harry
 
“Secondo te cos’è?” chiese poi Harry, mentre uscivamo dall’ospedale
“Non lo so amore, non ho idea” risposi
“Ehy sorellina, come ti senti?” chiesi Lou
“Bene, Carota, sto bene, basta che non me lo chiediate più” risposi
 
Arrivati a casa mi fecero distendere sul letto.
Manco stessi per morire, stavo soltanto un po’ male.
 
“Ragazzi, per favore, non sto per morire!!” dissi
“Invece devi stare ferma e riposare” disse El
“Sei troppo protettiva” dissi
“No affatto, semplicemente penso a te” rispose
“Hazza!!” urlai
“Dimmi amore”
“Mi fai un po’ di compagnia? Sembrerebbe che stia per morire!”
“Dai, sto io qua con te” disse con una voce bassa e roca. Mi fece venire i brividi.
 
Si distese sul letto, accanto a me, gli altri erano usciti e quindi eravamo soli.
Mi diede un bacio leggero, troppo leggero per i miei gusti.
Misi il broncio, lui sbuffò e si avvicinò di nuovo a me.
Piano, troppo piano. Non ha un minimo di controllo quel ragazzo.
Mi avvicinai io allora, e azzerai la distanza che ci divideva.
Lo sentì sorridere, e poi finalmente cedette e mi lasciò approfondire il bacio.
Ci staccammo soltanto quando tutti e due avevamo il fiatone.
Ormai non eravamo più distesi l’uno accanto all’altro, ma durante il bacio ci eravamo ‘leggermente’ spostati.
Fatto sta che io ero come prima, distesa sul letto con probabilmente tutti i capelli scompigliati e un sorriso da ebete.
Lui invece era disteso sopra di me, che si teneva con i gomiti per non pesarmi, e con anche lui un sorriso da ebete.
E come potreste capire, abbiamo fatto l’amore, la cosa più bella che avessi mai fatto.
Soprattutto con lui, era dolce, passionale e bellissimo.
 
 
POV HARRY
Avevo detto che alla fine non avrei resistito a lei, avevo promesso che stava male e che non avremmo fatto sesso.
Promessa non mantenuta, troppo tardi.
Avevamo appena finito, per la seconda volta ero entrato in lei, e avevo lasciato liberi tutti i sentimenti per lei che avevo in corpo.
Eravamo stanchi, ma ero sicuro che lei stava bene tanto quanto lo stavo io.
Si addormentò tra le mie braccia, io non c’è la facevo, ero ancora in fibrillazione.
Soltanto con il suono del suo respiro calmò riuscì ad addormentarmi.
Mi risvegliai la mattina dopo con una fame assurda e Hope che dormiva tra le mie braccia.
Non ci eravamo neanche svegliati per la cena. E nessuno lo aveva fatto.
Baciai Hope sulla fronte e finalmente si svegliò.
 
“Mhm, è pronta la cena?” disse con ancora la voce  impastata dal sonno
“Amore, adesso scendiamo a fare colazione altrochè” risposi ridendo
“Come?” chiese tirandosi su
“Si, abbiamo dormito tutto questo tempo”
“Sul serio? Ecco perché ho così fame, vuol dire che ci siamo divertiti molto ieri” dissi con una voce un po’ sexy
“Si, dai, andiamo a mangiare”
 
Mi alzai e andai a farmi una doccia, una bella doccia calda e lunga.
Uscì molto tranquillamente, stavo bene.
Faceva freddo, quindi optai per un paio di jeans semplici, un cardigan corto nero e con una maglietta arancione bellissima con un fiocco disegnato in basso nero.
Presi le mie converse nere basse e andai a fare colazione.
Mangiai più del solito, avevo fame e mangiai una brioches, bevvi un bicchiere di succo di frutta e mangiai un frutto.
Trovai Harry seduto in salotto ad aspettarmi.
Non vidi nessun altro, allora salimmo in auto e andammo a scuola.
 
Davanti a scuola vedemmo tutti gli altri ragazzi, li salutammo e entrammo insieme a scuola.
La prima ora avevo geografia, la professoressa era alquanto pazza ma divertente.
Trovava qualsiasi scusa per dire cagate quindi si faceva tutto tranne geografia.
Poi finalmente le ore di scuola passarono velocemente anche se non sembrava, e alle 15 tornammo a casa.
 
 
*UN PO’ DI TEMPO DOPO*
Era il giorno di Natale, io non stavo sempre bene, ogni tanto avevo qualche fitta che però duravano sempre pochissimo e per fortuna non svenni neanche una volta.
Eravamo riuniti tutti a casa nostra, io, Harry, Louis, Eleanor, Marie, Liam, Jade, Niall, Jennifer, Zayn, Perrie, Mark, Anne, Lottie, Fizzy, Daisy e Phoebe.
Io e Harry stavamo ancora insieme, neanche Anna era riuscita a dividerci, poi Louis e Eleanor stavano benissimo, Mark finalmente aveva perdonato Louis e aveva accettato Marie, Zayn e Perrie stavano benissimo, così come Niall e Jennifer e Liam e Jade.
 
Ognuno aveva fatto dei regali agli altri, io avevo fatto una collana con il segno dell’infinito per me, Perrie, Eleanor, Jennifer e Jade. Per Marie avevo preso un bellissimo giochino che sapevo le sarebbe piaciuto. Per Zayn avevo preso un gel per i capelli per scherzare e un paio di Jeans Hollister che sapevo che amava. Per Niall avevo preso un plettro con inciso il suo nome e uno semplice, per Liam avevo preso una felpa Ambercrombie e per Louis avevo preso un paio di cosette carine. E una carota per scherzare.
Per Harry invece avevo comprato un anello che avevamo tutti e due, con inciso all’interno il nome dell’altro e un braccialetto con scritto “Serba me, Serbavo te” nonché “Salvami, ti Salverò”.
 
La sera di Natale ci trovavamo tutti in salotto. Per tradizione della famiglia Tomlinson, tutti si mettevano il pigiama, e per niente vestiti eleganti.
Secondo me era a dir poco una tradizione strana.
Tutti i regali erano sotto l’albero che avevamo addobbato apposta.
Eravamo tutti abbracciati al compagno, tutti divisi per coppiette.
Phoebe e Daisy giocavano con Marie e Lottie e Fizzy stavano giocando.
Prima avevamo giocato a tombola, poi avevamo parlato e mangiato un cenone assurdo.
 
Ore 00.00. Ora di aprire i regali.
Ci eravamo tutti fiondati sui regali, ognuno cercava il proprio con il proprio nome.
Trovai alcuni regali. Li presi e mi allontanai.
Aspettai che ognuno prendesse i propri regali.
Ognuno aveva una faccia felice e poi tutti si allontanarono dall’albero.
 
Decidemmo di scartare dal più piccolo al più grande.
Iniziarono Daisy e Phoebe. Avevano ricevuto tante cose carine, bambole e vestitini etc..
Fizzy aveva ricevuto un paio di cuffiette per l’ipod e qualche vestito.
Lottie che non aveva l’ipod aveva ricevuto questo e alcuni vestiti.
Io avevo ricevuto una maglia Hollister, una collana, dei braccialetti con delle varie scritte dalle ragazze, e una cavigliera che faceva anche da braccialetto in argento da Harry con la scritta “Love u Forever, Harry”. Ci mancò poco che mi misi a piangere.
Poi scartarono Perrie e Jade, aprirono il mio regale che piacque a tutte e due tantissimo e poi gli altri.
Aprì Harry e si commosse per il mio regalo, poi aprì gli altri.
 
Finimmo di scartare i regali all’1 passata.
I nostri genitori e le sorelle di Louis andarono a dormire noi invece rimanemmo a dormire il salotto.
La mattina seguente mi alzai presto e svegliai tutti gli altri.
Avevamo le vacanze di natale, quindi di conseguenza le scuole erano chiuse.
 
“Buongiorno ragazzi!!!” urlai
“Buongiorno….che ore sono?” chiese Niall
“Sono le 8” risposi guardando l’orologio
“Ma tu sei pazza!!! Lasciami dormire!” urlò Louis
“Si be’, Louis ha ragione Hope, è prestissimo” concordò Harry
“Almeno tu dovresti darmi ragione!” dissi
“No amore, ho sonno” rispose
“Perrie, El, Jade e Jennifer, voi vi alzate. Immediatamente” dissi
“Scordatelo. Ho sonno” disse El
“Devi dare da mangiare a Marie, ricordalo”
“è vero. Louis vai tu?” chiese El
“Scusa amore, io faccio domani. Vai tu”
“Grazie mille, ora mi tocca alzarmi” disse El
“Certo siii!!! Ragazze, svegliatevi anche voi!!!” urlai
“Ok, siamo sveglie!!” urlò Jade tirandosi su
“Brave ragazze”
 
Dopo un’ora buona eravamo pronte per uscire.
Finalmente avevano mosso quel culo.
Io ero tutta felice che aspettavo davanti alla porta.
Pronte per un’entusiasmante giornata di shopping puro.
Solo per questo le avevo convinte.
 
All’inizio andammo nel centro commerciale, fuori faceva troppo freddo.
Prendemmo di tutto, dalle cose estive a quelle invernali, dalle cose eleganti a le cose sportive.
Per pranzo ci fermammo da Nando’s.
Guarda caso, ci abbiamo incontrato i ragazzi che mangiavano.
Be’, in un centro commerciale proprio da Nando’s dovevano andare? Certo, c’era Niall con loro.
Li salutammo, ovviamente, ero strafelice ma incazzata perché non erano venuti con noi.
Però poveri, non doveva essere il massimo andare per negozi con noi, quindi li davo ragione.
Mangiammo tutti insieme e poi noi ragazze continuammo lo shopping.
Tornammo a casa giusto in tempo per cena.
Ormai mamma e Mark si erano abituati, eravamo sempre tutti a casa nostra.
 
 
*31 DICEMBRE*
Era capodanno.
Stavamo festeggiando capodanno in una specie di discoteca apposta per l’occasione.
Mancava mezz’ora a mezzanotte e noi eravamo già usciti per aspettare.
Io ero appoggiata a Harry, eravamo abbracciati, come tutti gli altri.
Fra di noi stava andando tutto a gonfie vele.
Diciamo però che stava iniziando a ricordare alcune cose.
Sarebbe arrivato al momento della scuola. E lì si sarebbe ricordato di quello che mi aveva fatto.
Cercai di non pensarci.
Arrivò presto mezzanotte.
Iniziarono a partire fuochi d’artificio.
Ci facemmo tutti gli auguri.
 
“Hope, vieni qui” disse Harry
“Eccomi”
“Lo sai quel detto: Quello che fai a capodanno lo fai tutto l’anno?”
“No, non l’ho mai sentito” risposi sincera
“Allora te lo mostro”
 
Si avvicinò a me e mi baciò. Una bacio bellissimo, ultimamente c’è n’eravamo dati molti, ma nessuno aveva quest’intensità, o forse si, ma restava comunque bellissimo.
Ci staccammo con il fiatone e lo guardai negli occhi.
Occhi di un verde smeraldo che brillavano, probabilmente per la felicità. Sorrise e comparvero quelle fossette che io tanto adoravo. Gli davano un’aria da bambino.
Quella notte tornammo a casa e facemmo l’amore.
Ormai non dico che era un’abitudine, ma era una cosa che capita più spesso di prima.
 
 
*7 GENNAIO*
Era arrivato il giorno della visita.
Io e Harry la mattina salimmo in auto con Lou e Eleanor e ovviamente Marie e ci dirigemmo in ospedale.
Gli altri sarebbero venuti più tardi.
Non avevo detto niente a mia mamma di quello che era successo, non volevo farla preoccupare.
Arrivai in anticipo, l’appuntamento era alle 11 ed eravamo lì alle 10.30.
Harry tremava e mi continuava a chiedere se stavo bene.
Alle 11.10 arrivò il dottore a chiamarmi.
 
“Signorina Morris, che piacere rivederla”
“Anche per me dottore”
“Allora, come si sente?”
“Bene, non sono più svenuta però ho spesso fitte alla pancia che però durano poco.”
“Ah, ok, adesso vedo. Si distenda”
“Certo”
 
Mi andai a distendere sul lettino.
Iniziò a toccarmi e a chiedermi se faceva male nei punti che toccava.
Si, in alcuni punti faceva proprio male.
 
“Signorina, venga con me” disse ad un tratto
“Dove andiamo?”
“In una sala con gli attrezzi appositi”
 
Uscimmo dalla stanza e Harry si alzò in piedi.
Gli feci cenno di rimanere seduto perché la visita non era finita.
Mi portò nella sala ecografie.
In faccia avevo un enorme punto di domanda stampato, cosa ci facevo lì?
 
Dottore, cosa facciamo qui?” chiesi
“Un’ecografia, se non lo avessi capito”
“Ah e perché? Non sono mica incinta!” dissi
“Questo è quello che pensa lei” disse dopo un po’
 
Avevo una specie di gelatina spalmata sulla pancia che notai non era più piatta come una volta.
Ci stava passando un oggettino ma nello schermo non si vedeva niente.
Mi diede poi un apparecchio per misurare se ero incinta.
Risi e andai nel bagno affianco.
C’era scritto di aspettare 4-5 minuti.
Se veniva fuori + era positivo, se era – vuol dire negativo.
Sperai con tutta me stessa che fosse meno.
 
Dopo 5 minuti circa girai l’apparecchio. +.
Positivo. Incinta. Cazzo.
Tornai nella stanza dal dottore
 
“Quindi?” chiese
“+” dissi soltanto
“Lo sospettavo, bene signorina, lei è maggiorenne?” chiese. Scossi la testa.
“Ah, dovrò parlare con un genitore” disse. Sbiancai. No, con mia mamma no.
“Perché?”
“Perché lei aspetta ben due gemelli”
 
Avete presente quando sapete di essere in piedi ma non sentite più il terreno sotto i piedi?
Io si. Davvero aspettavo due gemelli?
No, sarà stato uno scherzo. Un orrendo scherzo.
Tornai dai ragazzi ancora sconvolta. Harry ovviamente lo notò.
 
“Amore, come stai? Sei pallidissima!!” disse
“Harry…..io…tu..” dissi sussurrando
“Cosa? Cos’è successo?”
 
In quel momento arrivò il dottore.

“Fatela sedere, deve riprendersi”
“Cos’è successo?” chiese Harry
“Lei è il signor Styles?” chiese
“SI, sono io” disse Harry
“Complimenti” disse il dottore
“Per cosa mi scusi?”
“La sua ragazza aspetta due gemelli” disse il dottore.
 
Io ero immobile seduta, Harry si era bloccato in piedi con la mano verso il dottore, Eleanor aveva spalancato la bocca, e aveva Marie in braccio.
Lou era seduto e ci mancò poco che cadesse per terra, Niall e Jennifer erano sconvolti così come Zayn e Perrie e Liam e Jade.
 
“Susu ragazzi, non è la fine del mondo” consolò il dottore
“Come cazzo hai fatto!! Io ti avevo avvertita!!” urlò El
“Tranquilla El, stai tranquilla che spaventi Marie” disse Lou cercando di calmarla
“Calma un cazzo, aspetta due gemelli!!”
“El, non eri tu quella incinta a 18 anni?” chiesi
 
A questo non seppe controbattere.
 
“Potrei avere il numero di sua madre?” chiese il dottore
“Certo, è questo” dissi porgendo un bigliettino.
 
Chiamò mia madre.
La sentì urlare dall’altra parte del telefono.
Ero fottuta.




Hoila!!
Eccomi, presente con il nuovo capitolo per iniziare la settimana.
Come ho detto nel capitolo precedente il capitolo seguente lo posterò mercoledì.
Allora, ho accellerato un po' i tempi, ormai tante di voi avevano intuito e allora volevo confermarlo.
Cosa ne pensate?
Tanto sconvolgente? Povero Harry, non sapeva neanche dov'era!!
Comunque, oggi ho avuto una bella giornata di merda a tutti gli effetti,
mi fareste un regalo se mi regalaste qualche recensione.
Grazie per tutte le recensioni che avete lasciato fin'ora, mi fate veramente sentire bene, e siete le uniche, ultimamente non mi va una cosa per il verso giusto.
Allora, non ho più nient'altro da dire allora mi dileguo.
RECENSITE RECENSITE RECENSITE
Un bacio grande
xx

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Capitolo 26
*** Capitolo 25 ***


Ero fottuta.
 
Sentivo il dottore parlare e dei mormorii dall’altra parte del telefono.
Mia mamma si era calmata, o almeno sembrava questo.
Vidi il dottore riporre nella tasca il cellulare e avvicinarsi a noi.
 
“Signorina, sua mamma ha capito” disse
“Cosa esattamente?”
“Ha detto che ti aiuterà”
“Sul serio?”
“Si, ora scusate, devo andare”
“Certo, arrivederci”
“Ah, torna tra un mese esatto alla stessa ora per la prima vera ecografia”
“Va bene grazie”
 
Tornammo tutti a casa.
Ovviamente mia mamma aveva lasciato il lavoro ed era seduta sul divano aspettandomi.
Io e Harry in auto avevamo parlato poco, quasi niente.
In questo momento mi stavano venendo i dubbi.
Che mi mollasse?
Aveva ragione, d’altronde chi vuole diventare padre di due gemelli a 18 anni?
Penso nessuno.
Salirono tutti nella stanza di Louis e io rimasi sola con mia mamma in salotto.
 
“Hope, perché?” mi chiese mia madre quando mi sedetti accanto a lei senza guardarla in viso.
“Mamma, non lo so” dissi sincera
“Non sei neanche fidanzata, il padre è un’uomo conosciuto per caso in discoteca?”
“Mamma, io sono fidanzata” dissi. Mi guardò malissimo
“E perché non me lo hai detto?”
“Perché non volevo fartelo sapere”
“Perché? Una volta mi parlavi sempre di te”
“Perché pensavo non accettassi la relazione”
“Con chi?”
“Harry”
“Sul serio? Ma come facevi a pensare che non lo accettassi?”
“Viviamo sotto lo stesso tetto”
“E allora? Amore è amore!!”
“Ok, poi…per i bambini?”
“E lui il padre spero, no?” chiese conferma
“Si, è lui” dissi felice. Ero felice che il padre fosse Harry.
“Vedo comunque che è un ragazzo sveglio e comunque maturo, penso che farebbe molto bene il padre”
“Sul serio mamma?”
“Certo, ora vai da lui e alla prossima ecografia vengo anche io!!”
“Certo mamma, ti voglio bene” dissi lanciandole un bacio volante
 
 
POV LOUIS
Eravamo tutti riuniti nella mia stanza per parlare di Hope.
La sua situazione era particolare, aspettava addirittura due gemelli!
Ci eravamo tutti calmati per fortuna.
 
“Louis, io posso aiutarla, so cosa bisogna fare” disse El penso pentita per la sua reazione all’ospedale
“Bene, sono contento che tu adesso la pensi così” risposi raggiante
“Lo so, la mia reazione prima era esagerata” disse di nuovo
“Tranquilla, ragazze, voi cosa farete?” chiesi a Perrie, Jade e Jennifer
“Noi la aiuteremo, sempre, non c’è ne andiamo adesso”
“Ragazzi, voi cosa ne pensate?” chiesi rivolto agli altri
“Noi uguale, saremo con lei” dissero sorridendo
“Harry?” chiesi titubante
“Devo parlare con lei Lou” disse passandosi una mano nei ricci.
 
In quel momento Hope spalancò la porta sorridendo.
Probabilmente era andata bene con la madre.
Entrò nella stanza, si scusò, porto via Harry e uscì dalla porta.
 
 
POV HARRY
Veramente non sapevo cosa fare.
Adesso avrei parlato con lei.
Avrei capito solo dopo aver parlato con lei.
Hope mi stava portando nella sua camera.
Entrammo e poi ci sedemmo sul letto.
 
“Harry, mia madre mi aiuterà, ma voglio arrivare al punto”
“Dimmi”
“Voglio sapere, voglio avere la certezza che rimarrai, che tu non scappa alla prima difficoltà”
“Voglio chiederti anche io una cosa” dissi
“Ovvero?”
“Dimmi, tu i bambini li vuoi tenere giusto?”
“Esatto”
“Sai che potremmo uscire ma con delle limitazioni? Non sarà più come prima”
“Si lo so, io sono pronta a questo…tu?”
“Ti ricordi quando ti ho detto che resterò sempre con te?”
“Questo cosa vuol dire?”
“Che è un sì amore, che resterò con te e i bambini” dissi convinto. Lo ero, ero convinto che non avrei abbandonato questi bambini. I miei bambini.
 
Mi saltò addosso e mi baciò.
Adoravo quando lo faceva. Stetti attento alla pancia, la presi in braccio e la distesi sul letto.
Stava ridendo, chissà a cosa stava pensando.
La distesi e gli dissi all’orecchio “Scherzetto!!” poi le lasciai un bacio sul naso e uscì dalla camera.
 
La cosa però venne male e inciampai sullo spigolo del mobile guadagnandomi la faccia per terra e la risata di Hope in sottofondo.
Oddio, solo io in queste occasioni riuscivo a farmi queste figure.
Si alzò e mi venne vicino.
Alzai lo sguardo e incontrai i suoi occhi.
Sorrisi e mi tirai su in piedi.
Tornammo a sederci sul letto, non avevamo più voglia di scendere.
 
“Come vuoi chiamarli?” chiese d’un tratto
“Allora, ci sono diverse opzioni; un maschio e una femmina, due femmine o due maschi.” Pensai ad alta voce.
“Esatto, io vorrei due femmine” disse lei
“Io due maschi” dissi per farlo a posta
“Non avevo dubbi amore, dici sempre il contrario di quello che dico io”
“Lo so, è divertente” dissi ridendo
“Ok, io se fosse una femmina vorrei chiamarla Abbey”
“Mi piace, e come secondo nome?“
“Non ci ho ancora pensato”
“Tanto abbiamo tempo amore”
“Lo so, comunque se fosse maschio mi piacerebbe Ryan, al secondo nome ci penseremo più avanti”
“Esatto, intanto il cognome sarà Styles”
“Infatti”
 
Poi rimanemmo abbracciati un bel po’.
Tornammo di sotto tornammo in salotto da tutti.
 
 
POV HOPE
Tornammo in salotto trovandoci tutti gli altri.
Mi avvicinai a El.
 
“El, davvero le pensavi quelle cose?” chiesi
“Assolutamente no tesoro, mi dispiace, e che non la aspettavo questa notizia”
“Lo so, sinceramente neanche io!!” dissi ridendo
“Ahah ok, scusami tesoro”
“Grazie El, mi aiuterai vero?”
“Certo”
 
Ci sedemmo sul puffo vicino al divano.
Poco dopo parlò Niall
 
“Ragazzi, cosa avete in cucina?”
“Perché Niall?”
“Ho fame!!” urlò alzandosi in piedi
“Anche io” me ne uscì io
“Wow, iniziamo!!” disse El
“Perché?” chiese Harry
“Perché avrà fame spesso, voglia di cose senza senso!” disse El
 
Arrossì e si scatenò una risata generale.
La giornata passò velocemente, a cena nessuno si aspettava la notizia e tutti si congratularono con me e Harry.
La notte dormì benissimo, avevo sonno.
 
Sognai la mia vita nati i bambini.
Sognavo una vita abbastanza normale, con comunque le uscite ma comunque senza togliere tempo ai miei bambini.
In più vedevo anche che Harry era con me.
 
La mattina mi svegliai felice.
Mi coprì, faceva freddo quel giorno.
Misi un cardigan grigio, una maglietta nera e un paio di fuso a fantasia neri e grigi.
Sicuramente oggi non era la giornata con colori sgargianti, ma tanto dovevo solo stare a casa.
Mi alzai prima degli altri e scesi a fare colazione.
Come aveva detto Eleanor avevo molta più fame del solito.
Mangiai però quello che mangiavo di solito.
 
Finita la colazione mi sedetti sul divano e aspettai che si svegliassero gli altri guardando la tv.
Una mezz’oretta dopo si alzò Louis.
Si mise disteso accanto a me e mi fece un po’ di compagnia.
 
“Buongiorno futura mamma”
“Carota, ma tu riesci a cambiarmi soprannome ogni giorno?”
“Certo, ogni sera mi invento qualcosa”
“Wow, pensi a me la sera?”
“Assolutamente no, penso ad altro”
“Ah, meno male.”
 
Notammo scendere Marie. Stava iniziando a camminare e stava scendendo le scale attaccata al passamano.
Mi alzai e andai a prenderla in braccio.
Mi sorrise e mi salutò.
La portai in cucina e mangiai con lei.
Anzi, lei mangiò, io mi trattenni sotto lo sguardo di Louis che rideva.
Scesero anche Harry e El.
 
Louis salutò El con un bacio, Harry salutò me con un altro bacio e  poi tutti e due salutarono Marie.
La mattinata passò velocissima, lavoravano tutti, Phoebe e Daisy erano all’asilo e Lottie e Fizzy erano a dormire da amiche.
 
Alle 12.00 decidemmo di uscire.
Decidemmo di andare al centro commerciale al caldo.
Passammo tutto il pomeriggio dentro.
Poi purtroppo, all’uscita da un negozio per uomo, incontrammo delle persone che in quel momento avremmo proprio voluto evitare….




Hoila!!
Eccomi, come avevo promesso sono qui con il nuovo capitolo.
Cosa ne pensate?
Oggi, per la vostra felicità non ho niente da dire.
Ringrazio solamente tutte le persone che recensiscono e che hanno messo la storia tra le preferite-seguite-ricordate.
Senza farlo apposta sapete quante recensioni totali ho ricevuto? 169!! E giuro che non sono stata l'unica a pensar male.
Comunque, mi aspetto apreri, critiche, elogi (se ci possono essere) e chi più ne ha più ne metta.
Ora mi dileguo.
E ricordate..
RECENSITE RECENSITE RECENSITE
Un bacio
xx

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Capitolo 27
*** Capitolo 26 ***


Poi purtroppo, all’uscita da un negozio per uomo, incontrammo delle persone che in quel momento avremmo proprio voluto evitare….
 
Si esatto. Proprio Chris e Anna.
Per fortuna però erano dall’altro lato del centro commerciale.
Per non farci notare, come se potessimo farlo dato che eravamo in 11 persone, decidemmo di entrare di corsa in un negozio.
Appena entrati Louis si mise a ridere e con la sua risata contagiosa iniziammo a ridere tutti quanti, facendo così in modo che tutte le persone presenti nel negozio ci fulminassero con lo sguardo.
I commessi poi vennero a dirci di uscire perché non potevamo stare più dentro.
Avevano una faccia incazzata, si erano proprio arrabbiati.
Per fortuna avevamo notato che Anna e Chris erano usciti dal centro commerciale.
 
Uscimmo dal negozio e continuammo il nostro giro.
Alle 21 circa tornammo a casa.
Avevamo borse ovunque, avevamo fatto shopping tutto il giorno.
Inoltre eravamo andate anche in qualche negozio da uomo insieme ai ragazzi quindi avevamo borse anche per loro.
Però non  si scomodarono minimamente per aiutarci.
Molto velocemente andammo a dormire, se così si può chiamare.
 
 
7 FEBBRAIO
Mi svegliai elettrizzata.
Diedi una spinta a Harry in modo che si svegli.
Non si mosse neanche di un centimetro.
Provai a schioccargli un bacio sulla bocca.
 
“Mhm, buongiorno amore” disse con la voce impastata dal sonno.
 
Stava dormendo proprio bene.
Beato lui, io non ho chiuso occhio per tutta la notte.
 
“Buongiorno dormiglione, sai che giorno è oggi?” chiesi felice
“Si, mhm, dovrebbe essere il 7 febbraio giusto?”
“Si, è il 7 febbraio e…?”
“è un giorno di scuola amore” disse convinto
“Sicuro?”
“Fammici pensare…ah certo!!!” disse poi
“Quindi?”
“Oggi è il compleanno di Jennifer!!” disse. Mi rattristai
“Si, certo…hai ragione tu” conclusi
 
Mi diressi verso il bagno per prepararmi.
La mia pancia stava iniziando a crescere, d’altronde ero già incinta di 3 mesi.
Ultimamente avevo iniziato ad avere delle voglie assurde, del tipo prosciutto cotto con il cioccolato, e mi faceva la nausea soltanto sentire l’odore del pesce e della carne.
Non vomitavo, però mangiavo cose assurde.
Ogni tanto faceva schifo anche a me.
Come puoi avere voglia di ananas con la panna? Non lo so, però ne avevo voglia.
Mentre mi stavo vestendo, un paio di leggings morbidi con la stampa bianca e grigia a vita alta con  un maglioncino leggermente largo nero, sentì delle braccia circondarmi la pancia.
Capì che era Harry.
Lo capì dal suo profumo, era unico. Mi baciò il collo.
 
“Tu pensi veramente che mi sa dimenticato la prima ecografia?” disse facendomi illuminare gli occhi. Allora se l’era ricordata.
“Pensavo di si, all’inizio” dissi arrossendo
“Hey amore, ci sto pensando dal 7 gennaio a questa ecografia”
“Grazie Hazza”
“Di niente Hope” disse baciandomi
 
Ogni volta che mi baciava era come se fosse la prima.
Sentivo gli elefanti nello stomaco, non solo le farfalle e aveva una dolcezza che faceva paura.
 
“Andiamo, che sennò facciamo tardi” disse poi
“Certo, finisco e arrivo”
 
Mi finì di truccare velocemente, misi soltanto un ombretto grigio scuro tendente al nero e un po’ di rimmel.
Scesi poi a fare colazione.
Dato che ci eravamo svegliati anche noi presto trovammo tutto il resto della famiglia a tavola, comprese Eleanor e Marie.
Eleanor viveva da noi, non aveva senso vivere in un altro appartamento per poi fare su e giù ogni giorno.
Mark aveva accettato, Eleanor aveva messo in affitto la casa e viveva con noi.
 
Come ogni mattina Marie era seduta sul seggiolone, era diventato suo da quando si erano stabilite qui a casa nostra.
Eleanor era accanto a lei che la aiutava a mangiare, Lou era di fronte a loro che le guardava.
Poi c’erano Lottie, Fizzy e mia mamma sedute dall’altra parte del tavolo.
Mark era già uscito di casa per andare a lavorare e le bambine dormivano ancora.
Mi sedetti con calma e iniziai a mangiare.
Ovviamente, come sempre nell’ultimo periodo, Mark mi preparava la colazione personale dato che una normale non mi bastava. Consisteva in fragole con un po’ di panna, una brioches con la crema e una tazza di caffèlatte.
 
Tutti uscirono molto velocemente per andare a scuola o al lavoro mentre io e Harry rimanemmo sul divano aspettando le 10.30 per uscire di casa e andare all’ospedale.
Mamma si era ritirata in camera sua con le bambine lasciandoci soli.
 
Ero distesa con la testa sul suo petto che si abbassava e si alzava al ritmo del suo respiro.
Mi accarezzava la testa e ogni tanto mi lasciava un bacio o sul naso o sulla fronte.
Mi stetti quasi per addormentare quando Harry mi richiamò.
 
“Hope, non dormire, fra poco dobbiamo andare”
“Mhm, che ore sono?”
“Le 10.20, fra 10 minuti usciamo di casa” mi avvisò
“Bene, allora vado a prepararmi”
“Sei bellissima, non serve”
“Grazie amore, ma si, vado a darmi una sistemata e a chiamare mia madre”
 
Salì al terzo piano diretta verso la mia camera.
Mi sistemai e coprì bene la pancia.
Controllai il trucco e mi misi in ordine i capelli.
Scesi al secondo piano. Bussai alla porta della camera di Mark e mamma.
 
“Piccola, sei tu?”
“Si mamma, sono io, dobbiamo andare”
“Di già? Non hai l’appuntamento alle 11?”
“Si mamma, ma l’ospedale è dall’altra parte della città, e sono le 10.30”
“Ah, ok. Andiamo allora”
 
Notai mentre scendevo che le bambine non c’erano.
Poi mi ricordai di avere sentito una porta muoversi prima, probabilmente le aveva portate a scuola.
Trovai Harry già seduto in auto.
Mi sedetti nel sedile anteriore accanto ad Harry mentre mia mamma si mise dietro.
Probabilmente era più felice lei di me.
 
Arrivammo in ospedale in perfetto orario.
Alle 11 in punto uscì il dottore.
 
“Oh, ciao Hope, bentornata. Come stai?” chiese gentilmente
“Bene, bene, però ho fame. Spesso” dissi
“Sempre amore, sempre” disse Harry scatenando la risata del dottore
 
Arrossì violentemente e il dottore se ne accorse.
Rise ancora.
 
“Tranquilla Hope, è più che normale. Ora vieni però” disse
“Certo, andiamo”
 
Mi allontanai da Harry e mia madre. Lei mi sorrise incoraggiante.
Entrai nella stanza con il dottore.
Mi fece distendere sul lettino e mi tirò giù i pantaloni a vita alta per poter fare l’ecografia.
Sorrise vedendo che la mia pancia era cresciuta.
 
“Si vede che sono due gemelli, hai già una pancia importante”
“Sono contenta che siano gemelli”
“Tua mamma?”
“La presa bene, mi sta comunque aiutando come può”
“Sono contento”
 
Aspettai qualche minuto.
Avevo tipo un gel spalmato sulla pancia e un aggeggio per vedere sullo schermo i bambini.
Li guardai bene, ma non riuscivo a distinguere niente.
Continuai a guardare lo schermo senza capire niente.
Sentì il dottore ridere.
Lo guardai male, non sopportavo essere presa in giro.
Alzai un sopracciglio.
 
“Scusa Hope, ma guardarti fa ridere”
“Perché?”
“Perché stai cercando disperatamente di capire qualcosa”
“E quindi?”
“è divertente”
“Ok, basta. Non lo è. Dimmi come stanno”
“Ahah ok. Allora, intanto ti dico che sono un maschio e una femmina e poi stanno benissimo”
“Sono contenta”
“Andiamo a dirlo al tuo fidanzato e  a tua madre?”
“Certo, andiamo”
 
Uscimmo dalla saletta e andai incontro ad Harry che stava aspettando.
Mi abbracciò e aspettammo che parlasse il dottore.
Mia mamma mi venne vicino.
 
“Bene, i bambini stanno bene, sono un maschio e una femmina.”
“Tutto qui?”
“Si, tornate tra 2 mesi”
“Perfetto”
 
 
 
 
6 MESI DOPO. GIORNO DEL PARTO
“Hope, stai tranquilla” disse Harry più agitato di me
“Amore, sai, non mi sei d’aiuto” dissi mentre cercavo di salire in auto
 
Mia madre stava cercando di aiutarmi, avevo le contrazioni e mi si stavano per rompere le acque.
Harry stava cercando di infilare le chiavi nell’auto per partire senza riuscirci.
 
“Hazza, calmati” sussurrai
“Hope, non c’è la faccio”
“Si invece, c’è la fai, ora calmati e metti in moto” riuscì a dire
“Calmati Hope, stai tranquilla” disse mia madre
“Ah!!” urlai
 
Mi faceva malissimo, non avrei resistito per molto.
Per fortuna Harry ci aveva portato sane e salve in ospedale.
Erano le 5 di mattina, il dottore era stato chiamato d’urgenza.
Poi non capì più nulla.
 
 

 
POV HARRY
Ero agitato come non lo ero mai stato.
Hope mi aveva svegliato con le contrazioni alle 5 di mattina.
Chiamai Anne di corsa e la portai vicino all’auto.
Intanto lei aveva chiamato l’ospedale dicendo che saremmo arrivati a momenti.
 
Quando finalmente riuscì a infilare le chiavi nella serratura partì a mille.
Poco dopo, forse 5 minuti, durante le quali Hope aveva avuto varie contrazioni, arrivammo all’ospedale.
Il dottore ci venne incontro di corsa e poi sentì cadere Hope fra le mie braccia.
Era svenuta.
Cazzo, doveva partorire, non svenire!
 
“Harry giusto?” chiese agitato
“Si”
“Doveva fare il parto naturale?” chiese
“SI” disse Anne “Era previsto quello”
“Dobbiamo fare il cesareo”
“Perché?” domandai
“Perché è svenuta Harry, non può partorire così” mi disse Anne
“Quindi mi dà il consenso?” chiese il dottore
“Sicuramente, ora vada da mia figlia”
 
Nel frattempo avevano caricato Hope su un lettino e portato nella sala operatoria.
Passarono 3 ore.
Nessuno usciva da quella benedetta stanza.
Non sapevamo come stava andando.
Dopo un’altra mezz’oretta circa uscì un’infermiera.
 
“Harry?” chiese rivolgendosi a me. Tirai la testa su di scatto e mi alzai in piedi
“Si?” domandai impaziente
“Sono nati” disse. Sorrisi per la felicità
“Come stanno?” chiese Anne
“In perfetta forma, sono nati giusti, tutto a posto” spiegò
 
Iniziai a saltare come un bambino.
I bambini, i miei figli erano nati.
E Hope? Cazzo, non mi aveva detto niente di lei
 
“Scusi, Hope?” chiesi allarmato
“La ragazza intendi?”
“Certo, lei”
“Ah, ok. Allora, sta bene..forse…” disse
“Cosa cazzo vuol dire forse?” urlai in preda alla rabbia
 
Uscì subito dopo il dottore.
Lo fermai prima che potesse andare via.
 
“Come sta Hope?” chiesi a lui
“Ehm, sta bene, ha solo un bisogno immenso di dormire e mangiare, i bambini l’hanno quasi uccisa” mi spiegò. Sbiancai di conseguenza
“Quasi vuol dire che ora sta bene?”
“Deve rimettersi in sesto ma comunque si, ora sta bene, è fuori pericolo”
 
A quelle parole mi lasciai cadere sulla prima sedia vicino a me.
Respirai e cercai di calmarmi.
Era fuori pericolo. Stava bene.
I bambini sono nati.
 
“Vuoi vederli? Sei il padre alla fine” chiese il dottore
“Certo, molto volentieri”
“Vieni allora”
 
Mi portò in una stanza normale con il letto vuoto, e due culle vicino.
Nel letto ci doveva essere Hope, ancora poco mancava, dovevano ancora trasferirla.
Mi avvicinai cauto ai bambini.
Rimasi sbalordito quando li vidi.
Il maschietto aveva gli occhi scuri come la madre invece la bambina aveva gli occhi come me. Verdi smeraldo.
Tutti e due notai che avevano le fossette ai lati della bocca esattamente come me, cosa che adorai.
Avevano tutti e due il sorriso della madre e anche i suoi lineamenti.
Le orecchie erano come le mie.
Erano bellissimi.
Mi accorsi solo dopo che una, poi due e poi di più lacrime scesero dai miei occhi.
Sorrisi e toccai le guancie di tutti e due.
Ecco a voi Ryan Tom Styles e Abbey Janette Styles.
Figli di Harold Edwards Styles e Esperanza Morris.
La cosa più bella che poteva capitarmi in tutta la mia vita.
 
Sentì poi un ronzio lontano che man mano si stava avvicinando.
Mi girai vedendo un lettino con Hope distesa sopra.
Non si muoveva, probabilmente dormiva.
Però era pallida. Troppo pallida per i miei gusti.
 
Quando finalmente la sistemarono sul letto e le infermiere uscirono dalla stanza mi avvicinai a lei.
E…






Hola chicos!!
Allora, dato che potete ben notare che non sono morta vorrei ringraziarvi tutti.
Per le recensioni, per aver messo la storia tra le preferite-seguite-ricordate.
Ricordatevi che io vi amo.
Poi, devo dire un due cose.
Sono contentissima di questa storia, sta avendo un successo che non pensavo, però, mi dispiace deludervi ma penso di fare ancora 3-4 capitoli circa prima di concludere la storia.
Si, avrà finalmente una fine.
Poi, se vorrete seguirmi, mi concentrerò sulle altre due ff che ho in corso.
Storia2:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1579626&i=1
Storia3:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1618926&i=1
Inoltre, avete letto Dark? Io mi sono innamorata di quella FF!!
Non so come, però la storia fra Bo e Harry mi ha veramente rapita.
Secondo me è semplicemente stupenda.
Amatemi, ho anche scritto un capitolo più lungo per farmi perdonare per non aver aggiornato nè venerdì ne domenica.
Ho pubblicato una One-Shot, mi farebbe piacere se passaste
Link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1664268&i=1
Dato che non ho più cosa dire mi dileguo e vi ricordo
RECENSITE RECENSITE RECENSITE
Un bacio
xx

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Capitolo 28
*** Capitolo 27 ***


E…

La vidi sorridere. Stava sorridendo.
Stava bene.
Notai che man mano le guancie  stavano prendendo colore.
Poi la sentì mugolare qualcosa.
 
“Amore, cosa c’è?” chiesi poggiando la sua mano nella mia
“”Mhm..come…st-stanno?” chiese preoccupata. La sentì agitarsi, allora mi sedetti accanto a lei e le lasciai un bacio sulla fronte.
“Stanno bene amore, sono bellissimi” dissi sorridendo
“Sul serio?” chiese mentre sul viso gli si dipingeva un sorriso
“Si, stanno bene, è tutto a posto, ma ti hanno dovuto fare il cesareo, sei svenuta arrivati in ospedale” spiegai stringendo la sua mano
“Davvero? Per quello allora non mi ricordo nulla” dissi
“Probabile, ora però dormi, quando starai bene parleremo”
“Certo amore, grazie” dissi chiudendo di nuovo gli occhi
 
Poi sentì una sorta di pianto.
Mi avvicinai ai bambini e guardai chi di loro due stava piangendo.
Ryan.
Non sapevo come comportarmi, non volevo fare mosse sbagliate.
Sentì dei passi dietro di me e la voce dell’infermiera.
 
“Ragazzo, non aver paura, prendilo in braccio” disse la voce alle mie spalle
“Devo tenere la mano sotto la testa vero?” chiesi mentre mi avvicinavo con il corpo a Ryan
“Si, e poi portatelo al petto, devi farlo tu però” disse ancora
 
Misi allora le mani prima sul bordo della culla, per poi spostarle sotto la schiena del bambino.
Una poi la spostai dietro la sua testa.
Lo tirai su e vidi che aprì gli occhi, erano color cioccolato, come la madre.
Come lo appoggiai al mio petto si calmò e mi prese con la sua piccola manina il mio pollice.
Mi quasi commossi quando vidi questa scena.
L’infermiera era andata via, forse aveva capito che non c’era più bisogno di lei qui.
Sorrisi al bambino, che dopo 5 minuti si addormentò di nuovo.
Lo appoggiai di nuovo nella sua culla e andai a sedermi sulla poltrona presente nella stanza.
 
Mi svegliai 2 ore dopo. Mi ero addormentato.
Notai Hope in piedi che camminava avanti e indietro per la stanza con Abbey in braccio.
Non mi notò e mi avvicinai a lei.
Le stampai un bacio sulla guancia e poi la abbracciai da dietro.
Sorrise e mi mostrò Abbey. Lei era veramente una mia fotocopia.
Ryan invece assomigliava più a Hope.
 
“E’ veramente bellissima” dissi sorridendo
“Come te amore” rispose
“Oh grazie, sono consapevole di essere bello” dissi scherzando
 
Mi tirò una leggera gomitata nello stomaco e ci mettemmo a ridere.
Ovviamente Abbey si stava addormentando e con le nostre risate si mise a piangere.
La calmai sotto lo sguardo si Hope e poi la mise nella culla.
 
“Comunque…poco modesto”
“Io? Modesto? Ma quando mai!!” dissi ancora
“Idiota, spero soltanto che non diventino come te!!” disse scherzando
“Hey, guarda che mi sono offeso” dissi ridendo
“Ma no amore, dai” disse dandomi un bacio sulle labbra
“Allora ti perdono” dissi stringendola a me
“Ragazzi, vi voglio soltanto dire che domani la ragazza può uscire” disse il dottore entrando nella stanza
“Oh, grazie dottore” disse Hope
“Prego, ora vi lascio soli ragazzi” disse uscendo dalla stanza
“Grazie dottore” dissi con una voce assolutamente da pervertito
“Pervertito” mi sussurrò Hope all’orecchio
“Certo” dissi io soffiando nel suo orecchio
“Dai, che altrimenti i bambini si svegliano” disse ridendo
“Certo, non ti dispiace se vado un attimo a casa?”
“No amore, tranquillo, vai a casa e poi torna veloce però”
“Ahah, ok, faccio presto che domani esci da questo luogo orrendo”
 
Tornai a casa e mi feci una doccia veloce.
Poi chiamai Lou, avevo bisogno del mio migliore amico che ovviamente non era a casa.
 
“Lou!!” urlai quando rispose al telefono
“Haz!!” urlò lui a sua volta
“Lou!!” urlai di nuovo
“Basta chiamarmi, ho risposto, dimmi tutto”
“Non ho niente da dirti Lou, avevo voglia di sentirti, hai visto i bambini tu?” chiesi
“No, non sono riuscito, come sono? Racconta racconta!!” disse felice
“Allora, Abbey è praticamente identica a me, ha gli occhi esattamente come i miei, invece Ryan è identico a Hope, è bellissimo”
“Wow, quando esce Hope?”
“Esce domani, ora chiudo, che vado da lei, torna presto a casa”
“Certo, sono in giro con Eleanor, fra poco torno, non vedo l’ora che arrivi domani”
“Pure io Lou, ora scappo”
“Certo, a domani”
 
Tornai in ospedale trovando Hope che giocava con i bambini.
Mi avvicinai e iniziammo a giocare con loro.
Eravamo felicissimi, non potevo desiderare di meglio.
 

 
*3 ANNI DOPO*
 

POV HOPE
Io e Harry ci trovavamo nella nostra nuova casa.
Si, avevamo deciso di comprare una casa a Londra però.
Ci ero sempre voluta andare, e l’occasione del lavoro di Harry era l’opportunità di andare a vivere a Londra.
Io avevo continuato gli studi, volevo finire la scuola e il pomeriggio facevo qualche lavoretto che trovavo ogni tanto.
Harry lavorava in un’agenzia fino alle due del pomeriggio così il resto della giornata lui la passava con i bambini e io magari lavoravo.
Due week-end al mese tornavamo a Doncaster per trovare il resto della famiglia.
Gli altri ragazzi invece si erano trasferiti a Londra chi per lavoro o chi per piacere.
 
Louis e Eleanor si erano sposati e adesso stavano aspettando un bellissimo bambino maschio.
Zayn e Perrie stavano ancora insieme e dato che lei stava facendo una carriera come cantante insieme a Jade e a altre due ragazze.
Liam ovviamente si era trasferito a Londra con Jade che cantava insieme a Perrie.
Niall e Jennifer invece si erano trasferiti a Londra per puro piacere di stare qui.
 
Spesso ci vedevamo tutti insieme come una volta.
Avevamo conosciuto anche Leigh-Anne e Jesy che cantavano con le altre.
Erano davvero simpaticissime.
 
Ryan e Abbey avevano iniziato il primo anno di asilo e si trovavano bene, o almeno così mi avevano detto le insegnati.
I capelli erano cresciuti a tutti e due ed entrambi avevano i ricci di Harry.
Erano sempre più belli.
Avevano iniziato anche a dire qualche parolina, mi ricordo benissimo quando dissero per la prima volta mamma.
Mi avevano fatto emozionare.
 
*Flashback*
“Abbey, Ryan, andiamo fuori” disse Harry vestendoli
“Si!!” dissero in coro. Fino a quel momento avevano detto solo si e no
“Mamma, mi aiuti?” chiese Ryan
 
Io ero girata di schiena che stavo prendendo i cappotti quando mi chiamò.
Spalancai la bocca per la sorpresa.
Harry stava sorridendo e aveva preso in braccio Ryan facendolo volteggiare.
Ero felicissima.
Subito dopo si unì Abbey.
 
“E me?” chiese
“Te cosa piccolina?” chiesi emozionata
“Non giro io” disse, allora la presi in braccio e la feci girare.
 
Poco dopo uscimmo per una passeggiata al parco.
Tutti i ragazzi quando passavano e ci vedevano con i passeggini ci guardavano malissimo.
Ma alla fine a noi non interessava, noi stavamo bene così.
 
*Fine Flashback*
 
Oggi invece dicevano delle frasi di senso compiuto e si divertivano sempre.
Harry era sempre felice, lavorava e avevamo soldi per tutto.
Abbey era sveglia, molto sveglia, Ryan invece aveva preso alcune abitudini di Harry del tipo girare per casa in boxer e non si vergognava di nulla.
Erano ancora piccolini però.
 
Eravamo al parco, avevo per mano Ryan mentre Harry stava giocando con Abbey.
Era una comune domenica pomeriggio, e la gente ci mandava occhiatacce spesso e volentieri.
Presi per mano Ryan e andammo a prendere un gelato.
 
“Mamma, voglio cioccolato io”
“Certo cucciolo, ma lo mangi tutto o lo lasci quasi tutto come l’ultima volta?”
“Mamma!! Questa volta lo mangio tutto”
“Sicuro?”
“Certo, ora ho fame però”
“Va bene”
 
Preso il gelato ritornammo verso la panchina.
Vidi Abbey che correva verso di me con le lacrime.
 
“Amore cosa c’è? Vuoi anche tu il gelato?”
“No, papà, papà, papà”
“Dimmi cos’è successo e dove si trova papà”
“Papà, uomo, io!” disse piangendo.
 
Cosa voleva dire?
Perché non vedevo più Harry?
Vidi un passante avvicinarsi a me.
 
“Io ho visto signorina, c’era un uomo, mascherato, si era avvicinato a me ma poi aveva adocchiato il ragazzo, subito dopo ho visto la bambina correre e non ho visto più il ragazzo” spiegò
“Grazie mille, ora devo scoprire cos’è successo” dissi con una calma che non pensavo di avere
“Come fa a essere così calma?”
“Non lo so, forse è perché ho superato 3 anni con due gemelli a 17 anni”
“Ah, possibile, allora sono figli suoi questi due angioletti?”
“Certo, e anche di quel ragazzo che all’apparenza è appena stato rapito”
“Wow, che coraggio ad essere qui con questi due angioletti a 17 anni”
“Lo so, ma ora devo cercare Harry”
“Vuole una mano signorina?”
“Mi chiami Hope per favore, comunque si, mi farebbe un piacere”
“Chiamo la polizia?”
“Si grazie, io chiamo Lou e gli altri. Abbey, Ryan venite qui e non muovetevi da questa panchina per favore” dissi cercando di calmarli
“Dov’è papà?” chiese Ryan
“Tornerà presto amore” dissi sorridendogli
 
I bambini si sedettero sulla panchina ascoltandomi.
Tirai fuori il cellulare e impostai la modalità chiamata con tutti i ragazzi sperando che con loro ci fossero anche le ragazze.
Aspettai che mi risposero tutti quanti.
 
“Ragazzi, c’è un problema” dissi senza fiato ormai
“Cos’è successo Hope?” chiese Niall
“Harry è stato rapito, poco fa, sono al parco”
“Arriviamo, siamo tutti insieme qui vicino da Starbucks, arriviamo presto.” Disse Louis
“Grazie ragazzi” dissi
 
Dopo 10 minuti arrivarono insieme la polizia e tutti i ragazzi.
Jennifer si avvicinò ai bambini e li tranquillizzò.
Louis chiese subito all’uomo di farsi spiegare cos’era successo mentre i poliziotti cercavano di capire qualcosa dall’uomo e da Abbey che per fortuna si era calmata.
 
Poco dopo notai un bigliettino per terra vicino al posto in cui Abbey si era messa a correre.
Mi avvicinai e lo presi in mano, era stropicciato.
 
 

Voglio i bambini, devono essere miei.
Rapire il ragazzo è stato solo un assaggio.
Oppure 100.000 sterline che so che non avete.
Entro giovedì. Qui al parco alle 16.00.
Altrimenti il ragazzo morirà.
Non provare a fare passi falsi.
X
 

 
Oddio. Solo questa parola mi veniva in mente.
Cosa intendeva dire con non fare passi falsi?
Ero scandalizzata.
Non potevano farmi questo adesso che tutto stava andando per il verso giusto.
Harry non sarebbe morto.
Avremmo trovato una soluzione.
Tutti insieme.





Hoila!!!
Eccomi qui, non sono morta!!
Ho avuto una settimana lunghissima, questo week-end non ho neanche acceso il computer, cosa che mi capita raramente.
Anyway, sono convinta che a nessuno di voi freghi niente di quello che faccio io.
Allora, il capitolo non mi ispirava all'inizio, troppo semplice e scontato.
Così ho deciso di inserire questo rapimento.
Lascio a voi i commenti, e vi ricordo che purtroppo la storia sta per finire.
Quindi...
RECENSITE RECENSITE RECENSITE
Un bacio e spero di esserci mercoledì con il nuovo capitolo.
xxx

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Capitolo 29
*** Capitolo 28 ***


Avremmo trovato una soluzione.
Tutti insieme.
 
La polizia ci disse di stare tranquilli e che presto ci avrebbero chiamato.
Presi per mano i bambini, Niall prese il passeggino e ci avviammo verso casa mia.
Ci trovai dentro tutte le ragazze che non avevo visto prima.
Tutti cercarono in qualche modo di aiutarmi, i bambini vennero portati nella loro camera per dormire.
Io mi sedetti sul divano aspettando un segno.
Niall era accanto a me e cercava in tutti i modi di consolarmi.
Jade mi disse che sarebbe andato tutto bene e che Harry sarebbe tornato.
Non avevo avuto il coraggio di mostrare il bigliettino fino ad adesso, che mostrai a tutti i ragazzi.
Però mi ripromisi di essere forte.
 
 

Mi risvegliai nella mia camera, pensando a come salvare Harry.
Mi girai e ci trovai Harry accanto che mi guardava.
 
“Amore, hai fatto un brutto sogno? Ti sei mossa tutta la notte” disse tranquillizzandomi
“Come…com’è possibile? Tu non sei stato rapito? Eravamo al parco…” dissi sudando freddo
“Ehi piccola, siamo stati al parco pomeriggio, abbiamo comprato il gelato e poi siamo tornati a casa. L’avevo detto che avevi fatto un incubo” disse sorridendomi
“Quindi stai bene?” chiese guardandolo bene
“Mai stato meglio amore” rispose ridendo
“Coglione non prendermi in giro, pensavo ti avessero rapito!!” urlai forse un po’ troppo forte, infatti i bambini iniziarono a piangere
“Bene amore, è ora di alzarsi e andare a calmare i gemelli. Dato che gli hai svegliati” disse. Nell’ultima frase mi fece un occhiolino che mi fece soltanto che ridere.
“Certo, andiamo. Ma che ore sono?” chiesi
“Mhm, sono le 8.30” disse guardando l’orologio
“Oh, ti va di fare un giro in città? C’è una bella giornata” dissi tirando su la tapparella della camera dei gemelli
“Certo, basta che non andiamo al parco, che ancora non mi prendi un colpo” disse ridendo
“Non è divertente, sembrava così reale…” dissi tirandoli una cuscinata
 
I bambini nel frattempo avevano anche smesso di piangere e ci stavano guardando con degli sguardi da cuccioli.
 
“Mamma, voglio il latte” disse Ryan
“Anche io” lo seguì Abbey
“Certo piccoli, adesso andiamo a mangiare” dissi guardandoli e sorridendo
“Hazza, vai giù e prepari i biberon per loro?” chiesi rivolta a Harry
“Ok, amore, vieni giù presto che sennò si freddano”
“Fa caldo, non deve essere per forza bollente” risposi facendoli la linguaccia
“Volete anche i biscotti?” chiesi ai bambini
“Io no, sono da femmine” disse Ryan mettendo il broncio. Risi alla sua affermazione
“Allora, anche papà è una femmina, i biscotti li mangia anche lui” dissi ancora ridendo
“Davvero? Allora posso mangiarli?” chiese facendo un sorrisone
“Certo piccolo, oggi mangiamo tutti i biscotti” risposi prendendo le loro manine per accompagnarli in cucina
 
“Siete arrivati, non ti credevo così veloce amore” disse Harry
“Non sono sempre lenta, comunque hanno deciso che oggi si mangia tutti biscotti” dissi
“Si, vogliamo i bicotti” disse Abbey tralasciando la s
“Certo piccola” disse Harry sorridendole
 
Guardando la scena mi quasi commossi. Eravamo felici, una famiglia di ragazzi giovanissimi con due splendidi gemelli e degli amici fantastici.
Non avrei potuto chiedere di meglio dalla vita.
 
“Ehi Harry, pensi che possiamo chiamare gli altri per uscire tutti insieme come una volta? Magari porta anche Marie” dissi pensando più che altro ad alta voce
“Marie, chi è Marie?” chiese curioso Ryan
“La bambina della mia migliore amica” disse Harry
“Ah, è quanti anni ha?” chiese Abbey chiaramente gelosa. Risi
“Ha 4 anni e mezzo” disse Harry
“Ah, è grande allora?” chiese Abbey
“Si, è grande, però la zia Eleanor aspetta anche un altro bambino”
“Sul serio?” chiese Ryan
“Si, quindi avrai due cugini” disse Harry
 
Il discorso cadde, non avevamo più niente da dire.
I bambini giocavano e si divertivano come matti in salotto mentre io e Harry eravamo in stanza a prepararci.
 
“Hope, devo dirti una cosa” disse avvicinandosi e avvolgendomi i fianchi con le braccia
“Dimmi amore” dissi preoccupandomi
“L’altra notte sono rimasto sveglio per un motivo” disse fermandosi a metà della frase
“Continua”
“Mi ricordo. Di tutto. Di Louis, di come ti ho trattata, del male che ti ho fatto, di tutto” disse appoggiando la sua testa sulla mia spalla
“E sei ancora qui” dissi, sapevo che prima o poi avrebbe ricordato
“Si, ma non volevo farti del male, so perché ti trattavo così” disse mentre una sua lacrima arrivò sulla mia spalla
“E per quale motivo Harry? Io non mi meritavo di essere trattata così” dissi mentre le lacrime rigarono anche il mio volto
“Lo so, ma ti amavo, non volevo e ti trattavo così” disse stringendosi di più a me
“Ok, ma non comprendo il motivo dei tuoi comportamenti”
“Ero popolare, non volevo ‘rovinarmi’ la reputazione, se accadesse di nuovo non lo farei sicuramente”
“Non importa quello che faresti adesso. Io ho sùbito Harry.”
“Lo so piccola ma, sono ancora qui”
“Cosa centra che sei ancora qui?”
“Sono qui per farmi perdonare di tutto il male che ti ho fatto e che non volevo. Sono qui per restare, tutta la vita, qualunque cosa accada”
“Davvero’” chiesi girandomi verso di lui e trovandomi a 5 centimetri dalla sua bocca
“Si, per tutta la vita” disse baciandomi, un bacio semplice, casto, senza nulla si speciale forse per gli altri.
 
Per me invece quel bacio significava un sacco di cose.
L’amore che oltre a tutto provavo per lui.
Il rispetto, la voglia di perdonarlo e tutto il resto. Ero pronta ad amarlo.
 
Mi fece sedere sul letto.
Si mise di fronte a me e mi se una mano dietro la schiena.
Si avvicinò a me, anzi, al mio orecchio.
 
“Vuoi sposarmi?” chiese quasi sussurrando
“Si, si, si. Non potevo chiedere di meglio dalla vita” dissi abbracciandolo forte
 
Mi prese in braccio, chiusi le gambe intorno alla sua vita e lasciai un bacio leggero sulle labbra.
Quando notai il suo viso risi di gusto e mi avvicinai di nuovo a lui. Catturò le mie labbra in un bacio che di casto non aveva niente.
Risi quando mi staccai da lui e notai due piccole figure sulla porta.
Mi girai e trovai Ryan e Abbey che ci guardavano.
Harry diventò rosso fino alle orecchie, cosa che mi fece ridere di gusto.
Scesi dalle braccia di Harry e mia allontanai verso il salotto dove c’era il telefono di casa.
Chiamai tutti i ragazzi e gli chiesi se potevano uscire anche perché dovevo dire una cosa molto importante.
Accettarono tutti e tornai in camera per vestirmi.
Era primavera quindi misi un vestito maniche trequarti con una stampa molto particolare sui toni scuri, in modo che non fosse troppo estivo. Ci aggiunsi una giacca di pelle che adoravo e sistemai i capelli. Li avevo tinti da poco, avevo fatto un color rame scuro che piaceva pure ad Harry.
Presi le scarpe e aspettai gli altri.
Anzi, l’altro. Abbey e Ryan erano pronti con me in salotto mentre aspettavamo Harry che era sempre l’ultimo.
Uscì e presi il passeggino per metterlo in auto.
Quando finalmente Harry uscì ci trovammo in Piccadilly Circus con gli altri.
L’ultimo ad arrivare fu Zayn perché a quanto mi aveva detto Perrie si doveva sistemare il ciuffo.
Risi pensando che Zayn per queste cose era peggio di me.
La novità fu però che si Jade che Perrie cambiarono molto il look dei capelli.
A quanto pare Jade da rosso scuro si era tinta di blu notte con ciocche blu elettrico mentre Perrie aveva i capelli rosa quasi confetto e fucsia.
Qualunque cosa si facessero in testa quelle due riuscivano a farlo sembrare normale. Io con dei capelli come Perrie sarei sembrata un clown.
Quando arrivò Zayn finalmente io e Harry potevamo parlare.
Tutti ci guardavano con un’aria molto curiosa, come se non vedessero l’ora di sapere quello che avevamo in mente di fare.
Guardai El che mi sorrise felice. Non sapeva cosa avevo in mente ma sapevo che mi avrebbe appoggiato.
Ormai la sua pancia si iniziava a notare molto, era all’ottavo mese di gravidanza e stava relativamente bene.
Sorrisi, pronta a dire quello che Harry mi aveva proposto la mattina
 
“Non è che sei di nuovo incinta?” chiese Leigh-Anne facendo ridere tutti
“Nono, tranquilli, non sono incinta, loro due bastano” dissi alludendo ai gemelli
“E dai, volete dircelo o volete che crepiamo di curiosità?” disse Louis
“Dai che io ho fame!!!” disse Niall
“Strano Niall, quando mai tu hai fame?” risposi io ridendo
“Comunque…” iniziò Harry
“Ci sposiamo!!!” dissi io felice come una pasqua
“Davvero? Wow, è bellissimo!! Vero che ti aiuterò a organizzare tutto? Vero cucciola? Deve essere perfetto il tuo matrimonio!” iniziò a dire El venendomi ad abbracciare
“Certo El, mi aiuterai tu, anche perché io non so da dove iniziare” dissi ridendo
“Ehi El, con tutto il bene che ti voglio, posso abbracciare la mini-carota?” chiese Louis facendo ridere Eleanor
“Certo amore, tutta tua” disse lasciandoli un bacio sulla guancia
“Mini-carota?” chiesi perplessa prima di abbracciarlo
“Si, tu mi chiami carota, sono più grande di te quindi sei una mini-carota, ti piace?” chiese stringendomi forte a lui
“Certo Boo, va bene anche mini-carota” dissi
 
Quando tutti ci finirono di fare le congratulazioni qualcuno riconobbe la poco evidente pettinatura di Perrie.
Quando iniziarono ad urlare ‘Little Mix’ ‘Little Mix’ da tutte le parti iniziammo a correre ridendo come matti.
Non soltanto dovevamo scappare dalle fan, ma avevamo anche i bambini e El incinta.
 
“Ragazzi fermiamoci, El non può correre e Abbey e sfinita, firmiamo qualcosa e poi continuiamo” disse Perrie, in fondo aveva ragione
“Grazie Pez” dissi abbracciandola
“E’ tutto per il mio colore dei capelli no?” chiese ridendo
“Cazzo Pez, hai i capelli fucsia, vuoi che non si notino?” dissi ridendo
 
Quando finalmente finirono di firmare autografi ci avviammo verso il centro commerciale.
Arrivati andammo in ristorante a mangiare perché Niall aveva fame.
Quando ad un certo punto…




Ehy!!!
Sono ritornata!! E come potete vedere, sono ancora viva
Ovviamente ho avuto problemi, con la scuola soprattutto, non è che brilli e quindi devo studiare dato che devo recuperare. Poi sono stata anche male, anzi, sto ancora male ma sto pubblicando lo stesso. Poi, il capitolo era già pronto ma quando ero finalmente pronta per pubblicare la Vodafone Station ha deciso di fottermi e di non funzionare più.
Quindi oggi mi è arrivata la nuova e sono qui a postare questa cosa che in teoria sarebbe un capitolo.
lascio a voi i pareri.
RECENSITE RECENSITE RECENSITE
Che non mangio mica!
Ho scritto inoltre una OS mentre aspettavo la linea, ha contenuti un po' forti. Se vi va di passare questo è il link:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1705616&i=1
Un bacio e spero a presto
xxx

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Capitolo 30
*** Capitolo 29 ***


Quando ad un certo punto…
 
El urlò. Niente di strano, urlò solamente mentre stava mangiando, non sembrava niente di strano.
Mi tranquillizzai anche quando mi ricordai che era al settimo mese di gravidanza, quindi non c’era niente di cui preoccuparsi.
Tutta la sala si girò verso di noi con sguardo curioso, più che preoccupato.
Molti di loro ci vennero vicini dato che avevano visto El con il pancione. Li allontanammo tranquillamente, poi però notarono anche Leigh-Anne, Jade, Jesy e Perrie e lì iniziarono i problemi.
Non si curarono più di come stava El ma si fiondarono su di loro per degli autografi.
Eleanor non stava affatto bene e tutte le persone continuavano ad andare addosso alle ragazze.
 
“Perrie, Jade, voi la conoscete da più tempo, andate voi, oggi loro si accontenteranno solo di me e Leigh-Anne” sorrise debolmente Jesy mentre parlava
 
Ovviamente non mancavano i fotografi, che però, per fortuna, si concentrarono soltanto su Jesy e Leigh-Anne.
 
“L-le acque Lou” disse debolmente El, infatti riuscimmo a sentirla solo io e Lou che eravamo accanto a lei.
“Cosa? Cosa? Cosa?” urlò Louis andando nel panico
“Cazzo Lou, stai calmo, adesso la portiamo via. Harry!! Chiama l’ospedale forza, con un’ambulanza!” dissi cercando di calmare Louis e El che non sapeva cosa fare
“Tranquilla El, stanno arrivando” promisi, anche se non ne ero molto sicura.
“Zia, zia, cosa succede?” chiese Marie avvicinandosi
“Louis, stai tranquillo, porta via Marie che fra poco piange, per favore” chiesi mettendo la mano sulla sua spalla
“Certo” disse “Grazie Hope” aggiunse poi allontanandosi non prima di lasciarmi un bacio sulla guancia

Notai anche che aveva preso con lui anche Abbey e Ryan.
Harry si avvicinò e cercò anche lui di tranquillizzare El, che in quel momento stava sclerando.
Sorrisi e mi allontanai per respirare, quando vidi avvicinarsi a noi degli uomini dell’ambulanza.
Tornai vicino ad El e agli altri ragazzi e li feci voltare.
I due uomini ci ordinarono di spostarci lontano da Eleanor dato che dovevano portarla via.
Vidi Louis avvicinarsi  di nuovo a noi con uno sguardo un po’ più tranquillo, forse vedendo l’ambulanza si era calmato.
 
 
Eravamo tutti quanti seduti su quelle dure e soprattutto scomode sedie di ospedale.
Dopo essere arrivati di fretta con la macchina l’infermiera ci aveva avvisati che tutto il viaggio di Eleanor era andato bene, e che adesso era in sala parto.
Era già passata un’ora, e di Eleanor ancora nessuna notizia.
 
“Hola chica chicosa!!”urlò Paz, nella mia testa
“Oh, ciao Paz, quanto tempo che non ci sentiamo” dissi io, sorridendo. A parte il fatto che era strana, ma era pur sempre parte di me, la mia coscienza.
“Si, è vero. Ho un messaggio da darti” mi disse con la voce seria
“Cosa succede?” chiesi preoccupandomi, anche se non ne avevo il motivo.
“Da tuo padre” mi rispose facendomi ancora più seria
“Veramente, e cosa ha da dirmi?” chiesi quasi euforica
“Ehm..lui..” ammiccò un poco Paz
“Paz, dimmi cosa sta succedendo”
“Ok, ok. Stai tranquilla però. Lui non ti dovrebbe avvisare, ma ha voluto farlo lo stesso. Cerca di far evitare tutto quello che accadrà” mi rispose alla fine
“E cosa accadrà Paz? Se non so di cosa si tratta come faccio ad evitare?” chiesi quasi sconcertata
“Devi fare in modo che Louis non veda il bambino prima che Eleanor sia cosciente”
“Per quale strano motivo? Non posso evitare che Lou veda suo figlio” dissi scaldandomi
“Devi farlo” mi confermò mentre la sua voce si affievoliva
“Paz!!” urlai quasi, ma non ottenni nessuna risposta da parte sua.
 
“Harry, vieni un attimo con me?” chiesi con uno sguardo quasi supplicante al mio futuro marito
“Cos’è successo mamma?” domandò Ryan
“Niente tesoro, stai tranquillo qui” gli risposi sorridendo
“Va bene mamma. Posso rimanere con zia Perrie?” mi supplicò con voce tremolante
“Certo, non preoccuparti, resta qui con Perrie” risposi alla fine facendoli un’occhiolino.
 
“Amore, che succede?” chiese preoccupato Harry
“Ora giurami che non mi prenderai per pazza ma che mi ascolterai” dissi tutto d’un fiato
“Certo, ma così mi fai preoccupare” mi confermò Harry. Appoggiando una mano dietro la mia schiena.
“Allora, Paz mi ha detto…” iniziai
“Aspetta, chi è Paz?” domandò
“Scusa, Paz, credo sia la mia coscienza. E’ con me dal giorno dell’incidente” spiegai
“Ah, ok.” Disse, senza sconvolgersi. Meglio così
“Paz, mi ha detto che Louis non deve vedere il bambino prima che Eleanor si svegli, lo so, è complicato da capire ma io mi fido di lei, e so che dobbiamo fare come mi ha detto” spiegai ancora
“E come facciamo? E’ suo figlio Hope, non possiamo negargli di vederlo” mi rispose Harry
“Lo so, per quello ho cercato il tuo aiuto. Ho paura, per il bambino”
“Anche io adesso. Lasciami pensare, ora torniamo dagli altri, prima che si preoccupino”
“Certo, andiamo” dissi, alzandomi e tornando dagli altri
 
“Tutto a posto ragazzi?” chiese Jennifer
“Certo Jen, tutto a posto” risposi tirando fuori il mio miglior sorriso
“Ok, Abbey, guarda, c’è la mamma” disse Niall con in braccio mia figlia
“Mamma!!” disse Abbey saltandomi praticamente addosso
“Ciao tesoro” risposi lasciandole un bacio sulla fronte
 
Tenni in braccio Abbey per un bel po’ di tempo quando vidi aprirsi leggermente e molto piano la porta della stanza affianco a quella in cui doveva esserci Eleanor.
Vidi molto velocemente Harry trascinare in bagno Louis con una scusa veramente del cazzo, ma almeno aveva funzionato.
 
“Ragazzi, siete qui per la ragazza Eleanor Calder?” chiese l’infermiera con una piccola culla, dove c’era il bambino.
“Si, siamo noi” rispose Zayn, molto più calmo di quello che traspariva dal suo volto
“Bene, il padre?” chiese ancora l’infermiera
“In questo momento non c’è, ma posso sapere io, è la mia migliore amica” dissi cercando di non far trasparire dalla mia voce tutta la mia agitazione
“Venga con me signorina” concluse l’infermiera, che mi aspettavo facesse più storie
 
Mi accompagnò in uno piccolo stanzino quasi spoglio, doveva essere uno studio non molto utilizzato.
 
“Signorina, c’è un problema” mi confermò l’infermiera
“Lo sapevo” sussurrai, ma probabilmente la signora di fronte a me mi aveva sentito
“Cosa prego?” chiese ancora
“Nono, niente. Mi dica” risposi cercando di non far tremare la mia voce
“Il bambino è nato prematuro, troppo presto. Dovremmo tenerlo nell’incubatrice per lasciare che si sviluppi tutto ma non sappiamo se potrà contrarre problemi a causa di questo” mi spiegò l’infermiera
“Potrei parlare con il dottore responsabile per favore?” chiesi gentilmente
“Certo, vado a cercarlo” mi rispose
 
Grande errore. Forse troppo grande. Harry non poteva chiudersi in bagno con Louis a lungo, o avrebbe sospettato qualcosa. E l’infermiera doveva pur passare davanti a tutti i ragazzi per andare a cercare il dottore. E avrebbe visto Louis. Avrebbe visto il padre.
E questo io dovevo evitare, anche se ormai non potevo fare più niente.
Rimasi una decina di minuti chiusa in quello studio, quando sentii dei passi avvicinarsi alla porta.
Troppo rumore per una persona sola.
Pregai soltanto che non ci fosse anche Louis con il dottore.
Ma qualcuno lassù mi odiava, e non voleva che le mie preghiere si esaudissero.
Sentii lo scricchiolio della porta mentre si apriva.
 
“Signorina Morris?” chiese il dottore
“Si, sono io” risposi dando ancora le spalle al dottore
“Prego, entri signor Tomlinson” disse il dottore. A questo punto il mio cuore perse un battito. Non ero riuscita nella mia impresa.
“Allora, l’infermiera ha sbagliato a dirle quelle cose…” iniziò il dottore
“Cosa ha sbagliato?” chiesi io
“Quali cose?” domandò Louis chiaramente confuso
“Nel senso, non doveva dirgliele subito, non avevamo ancora finito le analisi. Ora sono finite e posso confermare che il bambino dovrà rimanere un po’ nell’incubatrice perché è ancora piccolo ma non riscontrerà niente. Starà benissimo” concluse il dottore
“Veramente?” chiesi alzandomi in piedi con gli occhi lucidi. Allora non ci sarà niente di sbagliato!
“Sono serio. Tutto a posto” mi confermò il dottore
 
Saltai addosso a Louis per la felicità sotto le risate del dottore, chiaramente felice perché il suo lavoro era andato a buon fine.
 
“Ora potete andare ragazzi, vi verremo ad avvisare quando la paziente si sarà svegliata” ci liquidò il dottore
“Certo, grazie ancora” risposi io, prendendo per mano Louis e trascinandolo fuori
 

***

 
Era arrivato il mio momento. Il momento che da sempre sognavo.
Il mio matrimonio. Con Harry, per tutta la vita.
Come testimoni avevamo deciso Louis ed Eleanor, come damigelle invece avevo Jade, Perrie e Jennifer. Abbey era seduta in prima fila vicino a Ryan e Marie, con accanto a loro Zayn insieme a Michael, il figlio di El e Lou.
Erano passati 3 mesi, Eleanor era stata dimessa e il bambino stava bene.
Stavamo veramente tutti  bene.
 
Ero dietro la porta principale della chiesa, a braccetto con Niall, che mi avrebbe portata all’altare.
Avrei voluto mio padre, ma non era stato possibile.
Non volevo mia madre, volevo Niall.
Sussultai quando le porte si spalancarono, rivelando ai miei occhi tutta la chiesa, e soprattutto, Harry in mezzo.
Aveva un completo semplice, non volevamo niente di esagerato per il matrimonio.
Era però elegantissimo e tirato a lucido, probabilmente perché Louis lo aveva obbligato.
Sorrisi pensando a quella scena.
Iniziai a camminare lungo la navata, guardando tutte le persone presenti al matrimonio.
Tutte le persone più importanti erano sedute nelle prime file, fra le quali mia madre, Mark, Leigh-Anne, Jesy e tutti gli altri.
Arrivai finalmente all’altare, senza neanche accorgermene.
Niall si allontanò non prima di avermi lasciato un leggero bacio sulla guancia.
Harry mi fissò a lungo, prima di girarsi verso il prete.
Iniziò a pronunciare a gran voce tutta la cerimonia, fino a quando non arrivò il momento del famelico sì. Ero pronta, e sapevo che anche Harry lo era.
 
“Vuoi tu, Harold Edward Styles, prendere in sposa la qui presente Esperanza Morris?” chiese il prete.
“Si, lo voglio” rispose Harry, guardandomi negli occhi e facendomi arrossire.
“Bene. Ora, vuoi tu, Esperanza Morris, prendere come marito il qui presente Harold Edward Styles?” chiese ancora il prete rivolto a me
“Si, lo voglio” risposi senza esitazione arrossendo leggermente
“Bene, ora può baciare la sposa” disse ancora il prete.
 
Harry si avvicinò molto lentamente a me, quando….




Hoila!!
Salve gente, non so neanche con che coraggio mi ripresento qui, dopo  tutto questo tempo, a scusarmi.
Per di più con questa cacchina che non può essere chiamata capitolo.
Non so cosa dirvi, mi dispiace un sacco.
Anyway, mi avete resa veramente felice con le recensioni ottenute fin'ora, ne sono proprio felice.
210 recensioni, preferita da 51, ricordata da 19 e seguita da 64.
Io vi amo, anche se voi non vi ricorderete più di me e di questa storia.
Non fa niente, vi amo lo stesso.
Voglio lasciarvi il link delle altre mie storie, e vi prometto che cercherò di aggiornare presto, forse adesso troverò un buchetto vuoto per scrivere, testimone Sara, che non so se leggerà questo capitolo, che mi ha sempre seguita e sa quanto poco tempo che ho anche per parlare con lei.
Anyway, me ne vado che è meglio per tutti
Un bacio
Alessia

Storia2: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1579626&i=1
Storia3: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1618926&i=1
OS1: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1664268&i=1
OS2: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1705616&i=1

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Capitolo 31
*** Capitolo 30 ***


Harry si avvicinò molto lentamente a me, quando….
 
Sentimmo la porta secondaria della chiesa spalancarsi.
Mi girai molto lentamente, pronta a prendere a schiaffi chiunque aveva rovinato il mio matrimonio.
 
“Vi siete già baciati?” urlò una voce che fino a poco tempo prima era mia amica. Chris.
“No, sei entrato tu” sputò Harry rivolto al mio ex-migliore amico
“Forza, prete, per favore, gli faccia sposare!” urlò terrorizzato Chris
 
Quest’ultimo non capì del motivo, ma probabilmente per la vista di Chris terrorizzato continuò la cerimonia.
Il prete ci disse che ci potevamo baciare, cosa che poi facemmo, finalmente.
Poi pronunciò il “E vi dichiaro marito e moglie” facendo urlare quasi tutta la chiesa.
Intanto non avevo notato che Chris si trovava affianco a Louis, accanto ad Harry.
 
“Perché ci hai interrotti?” chiese Harry
“Venite, fate veloci” disse Chris prendendoci per mano
“Cosa è successo Chris?” lo vedrete fra poco
 
Ci tirò praticamente fuori dalla chiesa, non trovando nessuno.
Poi si avvicinò alla macchina lì accanto e ci invitò a salire.
Senza fare molte domande entrammo nell’auto, non capendo poi molto.
 
“Ragazzi, vi ho fatto salire qui per due motivi” iniziò Chris “Il primo è che Anna sta arrivando qui, quindi dovevo portarvi lontano, avrebbe solo rovinato tutto” continuò, ma non finì la frase perché Harry si era messo a urlare cose del tipo “Come cazzo di permette?”
In ogni caso, Chris riuscì a terminare la frase. “Il secondo motivo è un mio regalo. So che non merito la vostra compassione, né nient’altro, ma volevo scusarmi. Le persone sono andare a mangiare, voi le raggiungerete fra poco” disse capendo lo sguardo di Harry
“Vi ho preso un viaggio, una vacanza di 3 settimane in America, Hawaii e California, ve lo meritate” disse diventando tutto rosso
“Chris, non dovevi, veramente, non serve tutto ciò” cercai di dire
“No Hope, serve, io così sarò in pace con me, e voi starete bene.” mi rispose
“Ora però partiamo” disse poi all’autista che annuì con un cenno del capo
 
La macchina si mise in moto, e per tutto il viaggio nessuno parlò.
Harry tornò normale, come prima, forse un po’ più felice. Durante tutto il viaggio, mi tenne la mano, come per assicurarsi che fossi sua.
Quando finalmente arrivammo nella sala che avevamo preso per il pranzo, io scesi, ma Harry rimase nella macchina a parlare con Chris.
Non so cosa di sarebbero detti, ma poco importava, volevo solo vederlo felice.
Entrai e tutti mi chiesero cosa fosse successo.
Spiegai molto velocemente per poi dirigermi verso mia mamma che non aveva capito molto quello che era accaduto.
Quando finì di spiegare a tutti quanti cosa fosse successo, fecero il loro ingresso Harry e Chris, con un sorriso dipinto sul volto di entrambi. Allora era andato tutto bene.
Harry si avvicinò a me, mentre Chris andò vicino ad altre persone, che evidentemente conosceva.
 
“Cos’è successo?” chiesi rivolta ad Harry
“Niente amore, ti racconto dopo, tranquilla” mi rassicurò
“Allora va bene” conclusi
 
***
 
Tutta la cerimonia passò molto in fretta, il pranzo anche e tutto il resto.
A fine giornata non mi ero mai sentita meglio di così.
Era andato tutto bene, avevo la fede al dito, e  non potevo stare meglio di così.
Harry mi cinse la vita con il braccio, provocando un mio sussulto che non aspettavo, e una risata da parte dei bambini.
Eravamo tutti quanti distesi nel grande letto matrimoniale, a guardare i cartoni animati che piacevano ai bambini.
Senza rendermene conto, mi addormentai, cullata dal braccio di Harry, e la risata della mia famiglia.
 
La mattina seguente mi svegliai esattamente come mi ero sistemata la sera precedente.
Avevo il braccio di Harry attorno alla vita, e Ryan, a differenza della sera, disteso accanto a me con Abbey vicino.
Sentì un piccolo scatto, poi un lampo mi quasi accecò. Compresi solo dopo che si trattava di un flash.
Eleanor era appoggiata allo stipite della porta, con un nostro regalo di nozze in mano, una Canon Reflex. Lei sorrideva in tutto il suo splendore mattutino con Louis accanto che rideva, la risata penso più cristallina e pura che avevo mai sentito in vita mia.
Marie e Michael si erano intrufolati sul letto, svegliando Abbey e Ryan.
Decisi di svegliare anche Harry, dato che con tutto quel rumore non si era ancora svegliato.
Ma non feci nulla di strano, e neanche di normale.
Mimai a Louis di portarmi un bicchiere di acqua fredda, per poi rovesciargliela piano sul viso, in modo che si svegli. SI, a volte so essere proprio cattiva.
 
Quando Louis mi lasciò nella mia mano il bicchiere d’acqua quasi non scoppiò a ridere.
I bambini divertiti dalla scena si erano fermati, e mi stavano guardando attentamente.
Mi ci volle tutta la mia forza di volontà per non scoppiare a ridere in quel preciso momento.
Girai pian piano il bicchiere, lasciando  che l’acqua scorresse sui capelli, sul viso e dentro la maglia di mio marito. Che effetto strano che mi faceva chiamarlo così.
 
“Porca puttana!” urlò Harry svegliandosi
“Shhhh” facemmo io e El in coro mentre Lou rise solamente
“Chi cazzo….?” Urlò di nuovo
“Stai zitto, per favore, ci sono i bambini!!” riuscì a dire mentre ridevo
“Io ti…” iniziò la frase. Lo guardai con una faccia interrogativa “Amo” concluse, facendomi capire di aver vinto la battaglia
“Anche io, ma ora alzati che devo cambiare tutto” risposi ridendo
“Mhm” mugolò Harry
“Muovi il culo” dissi alla fine, con una punta di divertimento, mentre Harry si stava lentamente alzando
 
Quando finalmente si diresse in bagno presi El e la portai di corsa in cucina, seguite da Louis e dai bambini, tutti per manina.
La feci sedere, o meglio, la spinsi sulla sedia per poi iniziare a parlare.
 
“El, sai che giorno è oggi?” chiesi quasi impaziente
“Il giorno della vostra partenza” disse con nonchalance
“E poi?” ribadì
“E poi basta, non c’è altro mi pare” concluse
“Louis, dimmi che almeno tu lo sai” lo implorai
“Sapere cosa?” chiese curioso
“Non so, che giorno è oggi” dissi
“Il 4 giugno” concluse
“Ah be’, nessuno lo sa” finì io, buttandomi sulla sedia accanto a El, che sussultò per lo spavento
“Che giornata è allora oggi? Diccelo tu!” urlò alla fine Louis, esasperato dal mio comportamento
“Non lo so!! C’è qualcosa in cui c’entra Harry, ma non mi ricordo cosa!” dissi alla fine
“Ah, wow, bene” esclamò El
“Bene, bene un cazzo El, mi sto dimenticando qualcosa” cercai di dire
“Dai, quando scenderà se sarà importante c’è lo ricorderà” concluse Louis, con quel modo maturo che aveva sempre avuto, oltre al suo lato giocoso
 
Quando scese Harry, nessuno aprì bocca, ci limitammo semplicemente a mangiare la colazione che avevano preso da Starbucks Louis ed Eleanor.
Molto silenziosamente me ne tornai in camera, pronta per preparare le valigie per il viaggio di nozze.
Avevamo concordato con Louis ed Eleanor che avrebbero tenuto loro i bambini per questo breve periodo, mentre noi eravamo via.
Poco dopo di me entrò Harry nella stanza, con una faccia da cucciolo stampata in volto, ma non arrabbiata.
 
“Vuoi che ti aiuti?” si propose
“Magari grazie. Prendi quelle cose lì” gli risposi indicando un cassetto
“Va bene amour” disse ridendo
“Da quando parli francese?” chiesi ridendo
“Only for you” mi rispose sempre ridendo
 
 

***

 
Ormai avevamo salutato tutti, si erano tutti allontanati mentre noi salivamo sull’aereo che ci avrebbe portato in vacanza per tre settimane, solo dedicate a noi.
I bagagli erano stati lasciati all’inizio del check-in, dove ci avevano trattenuto per un possibile problema riguardo i biglietti, che poi non era vero.
Entrammo nell’aereo e ci sedemmo nei nostri posti.
L’aereo era piccolino, aveva solo due seggiole per lato, quindi eravamo soli.
Aspettammo un po’, poi l’aereo partì, e io mi addormentai, cullata da Harry che mi parlava.
Sentii poi una voce in sottofondo, maschile e profonda.
La voce di mio padre.

"Brava tesoro, stai facendo la cosa giusta"

Per poi sentirla scomparire, esattamente com'era arrivata.





Hoila!!
Eccomi qui, con un ritardo ovviamente colossale, ma ci sono.
Sono stata più brava dell'altra volta, non è passato così tanto tempo, ma mi sono accorta che quel tempo mi ha portato via recensioni, adesso sono solo 7 al capitolo 29, ma alla fine è stato un mio errore, quindi non posso dire niente.
Perdonatemi anche per questa cacchina in tutti i sensi che ho portato come ultimo capitolo
Allora, volevo ringraziarvi, perchè, anche se è l'ultimo capitolo, per poi l'epilogo, la fine è un po' ambigua, ma vi racconterò tutto nella prossima puntata (?).
Anyway, Ele, visto? Che brava, sono pure riuscita ad aggiornare oggi, oltre essere andata fuori.
Ora però, com'è il tempo da voi? So che non c'entra un cazzo ma oggi io sono andata al mare, ed è a dir poco fantastico.
Quindi, ora devo andarmene, mi dileguo.
C'è un fratello che rompe abbastanza.
Un bacio e a presto, spero.
Alessia

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Capitolo 32
*** Epilogo ***


EPILOGO

Ormai erano passati 5 anni da quel giorno, dal matrimonio, dalla partenza, da tutto insomma.
Io avevo trovato un lavoro che mi piaceva moltissimo, in pratica andavo in giro per il mondo con la mia famiglia quando possibile a trovare i bambini degli orfanotrofi, o poveri, che non avevano niente da fare.
Facevo una specie di volontariato però pagato, perché io decidevo dove andare e cosa fare, e loro, i miei superiori, in base a quello a cui contribuivo mi pagavano.
L’ultimo progetto era stato andare in Africa, in un piccolo paesino dove soffrivano di varie malattie, e restava poco da vivere ai bambini.
In questa ‘gita’ avevano partecipato anche tutti gli altri ragazzi, con i bambini a carico.
E’ stata una bellissima esperienza, i bambini facevano compagnia agli altri bambini senza fare alcuna differenza, giocavano si divertivano e parlavano pure.
Ormai tutti i bambini erano diventati relativamente grandi, Abbey e Ryan avevano 8 anni, Marie aveva 10 anni e il fratellino ne aveva 5. Erano semplicemente bellissimi.
Tutti assomigliavano ai loro genitori, chi più e chi meno.
Jennifer e Niall si erano presi una pausa dal loro lavoro e avevano avuto una bellissima bambina chiamata Sarah, nome di una persona molto legata a loro conosciuta in America.
Zayn e Perrie stavano ancora insieme, ma non avevano nessun bambino, erano impegnati molto come cantanti, lui da solista e lei sempre in quel gruppo con le altre ragazze.
Una volta avevano registrato per noi una musica cantata da loro due insieme, una cosa a dir poco spettacolare, le loro voci insieme erano la cosa più bella su questo mondo.
Liam e Jade stavano insieme ma neanche loro non avevano bambini, si accontentavano di stare insieme.
Dopo questa bellissima esperienza tutti siamo un po’ cresciuti, moralmente e anche verso quel mondo, di cui non se ne parla molto.
Con gli altri ragazzi naturalmente continuavamo a vederci, un po’ a Londra un po’ in giro per il mondo se capitava.
La vita era migliorata, non potevo chiedere cose più belle di queste che mi stavano già accadendo.
Il terzo bambino era nato, l’avevamo chiamato Erik, più che altro questo nome lo aveva deciso Harry, dato che lui in teoria all’inizio doveva chiamarsi Erik.
La vita con loro 3 era molto complicata, ma me la cavavo, grazie anche a mia mamma che mi aveva sempre aiutato.
Insieme agli altri avevamo passato momenti molto importanti, le cose più belle le avevo passato con loro, ma anche quelle più brutte.
Anna alla fine l’aveva combinata grossa e adesso si trova in carcere, da quanto ci è stato riferito da ubriaca avrebbe accoltellato una persona che poi è morta dissanguata. Quando fu scoperta venne portata in carcere direttamente, con 10 anni da restare dentro.
Chris invece si era fatto perdonare, eravamo in rapporti, ogni tanto ci vedevamo e stava con i bambini, ma niente di importante, nulla tornerà come un tempo.
In compenso si era trovato una fidanzata, una bellissima ragazza che un giorno mi aveva fatto conoscere.
Si chiama Carol se non mi sbaglio, una di quelle ragazze semplici e pulite, che non hanno quattro chili di trucco sul viso e sono molto sobrie. Una ragazza perfetta per Chris.
Mamma e Mark stavano ancora insieme, era bellissimo vederli così. Lottie, Fizzy e le gemelle vivevano ancora con loro, ma mi era giunta voce che Lottie si fosse fidanzata e che fosse qualcosa di importante.
Louis su questo era geloso, ma c’era Eleanor, a tenerlo buono, dato che ormai era grande e aveva una sua famiglia.
Quindi in pratica, alla fine questo è il solito finale “e vissero per sempre felici e contenti” come quello dei cartoni animati Disney, dove tutti i problemi vengono risolti in qualche modo, e tutto fila per il verso giusto.
Infine, voglio dire ancora una cosa; amerò Harry per tutta la vita, e con loro anche tutti i miei bambini.
Mi sento molto bambina di 10 anni, infatti è proprio da quell’età che non ti aprivo, ma va bene così, ora verrai chiuso per l’ultima volta, in modo che la mia vita scorra come deve andare.
Un bacio diario,
Hope.
 
 
Chiusi velocemente il piccolo quadernetto delle elementari, dove avevo finito di scrivere parte della mia storia, e lasciando che il resto del futuro vada come vada, tanto so che tutto andrà per il verso giusto.
 
“Hope, vieni, che facciamo tardi” disse Harry prendendomi per il polso e tirandomi fuori dal piccolo locale vicino a casa.
“Si, amore, arrivo, non c’è bisogno che tiri”
“So che non c’è bisogno, ma lo sai che dobbiamo andare a prendere Erik a scuola, è il suo ultimo giorno.” Cercò di dire mentre mi strattonava per un braccio
“Lo so benissimo, ma tranquillo, arriviamo in tempo”
“Ti ricordo che dobbiamo passare a prendere i gemelli a casa, prima di andare da Erik” mi guardò truce
“Porca troia hai ragione! Aumenta il passo che facciamo tardi” dissi tirandolo io questa volta
“Va bene amore, tranquilla” concluse ridendo

Sotto lo sguardo di tutti i passanti mi misi a ridere insieme ad Harry, perché tutto andava bene.
Prendemmo i gemelli e quasi facemmo un’incidente, per riuscire ad arrivare in tempo da Erik.
Scesi velocemente dall’auto e camminai fino alla porta principale dell’asilo.
 
“Mamma!!” urlò una voce alquanto squillante quando mi vide.
 
Ecco, questo è il mio bambino. Erik, la dolcezza fatta persona come il padre.
“Qui si concluse” pensai
“No, questo è solo l’inizio della fine” sentii una voce nella mia mente, che associai come mio padre.
“Sapevo che saresti tornato” pensai ancora
“Non me ne andrò mai piccola, ci sarò e veglierò su di voi. Sei stata brava, sono tanto orgoglioso di te” finì.
 
Le lacrime iniziarono a scorrere lungo le mie guance, ma queste erano lacrime di felicità.
 
“Mamma, mamma perché piangi?” chiese Erik tirandomi la fine del vestito
“Niente amore, lascia stare. Andiamo da papà” gli dissi prendendo la manina e portandolo verso la macchina.
 
Tirai su il capo, verso il cielo, poi un “Grazie pa’ ” seguii la fine, anzi no, l’inizio della fine.



Hoila!!
Allora, eccomi qui, con un estremo ritardo. Ma quando mai i ritardi non sono arrivati in questo ultimo perido?
Comunque, perdonatemi, anche se non so se mi vedrete ancora, dato che ormai questa storia è conclusa e non tutte seguite le altre mie in corso.
Vi voglio ringraziare tutte quante, dalla prima all'ultima, per il supporto che voi e le vostre recensioni mi avete dato.
Non ho altro da dire, solo cose idiote che lascio fuori da qui, quindi
RECENSITE RECENSITE RECENSITE
Questo epilogo, la fine di una storia.
Vi lascio i link delle altre storie, se mai vorrete passare.
Long2: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1579626&i=1
O
S1: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1664268&i=1
OS2:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1705616&i=1

I
noltre, volevo dirvi che ho scritto un'altra storia, sulle little mix questa volta. A chi interessa;
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1826501&i=1
S
u questa storia mi piacerebbe avere anche qualcuno che mi faccia un banner, ho perso il programma.


Inotre2, per chi seguiva la storia rossa "You Changed My Life" ho buone notizie.
La storia tornerà più avanti migliorata e allungata, in modo che piaccia di più.
Nel frattempo ho iniziato a scrivere un'altra storia rossa, che verrà pubblicata a breve.

Vi amo tutte quante, dalla prima all'ultima
Alessia

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