Nuvole rosse di Sangue e di Amore.

di ScandalousLaRabiosa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sasori; La marionetta dell'anulare. ***
Capitolo 2: *** Itachi; Morte Scarlatta. ***
Capitolo 3: *** Hidan; Punizione Divina. ***
Capitolo 4: *** Kisame; La Lenta Tortura delle Squame. ***
Capitolo 5: *** Salvato dall'Amore. ***



Capitolo 1
*** Sasori; La marionetta dell'anulare. ***


 

1.

Sasori;

La marionetta dell'anulare.

 

 

-Senti, Sasori...

 

L'abilità del marionettista si misura solo con il numero di marionette che è in grado di utilizzare.

Cento.

Le tue creazioni, le tue “marionette umane”.

Quelle con le quali hai conquistato una nazione, con le quali hai dato prova della tua unica forza.

Con le quali hai macchiato le loro mani, così anche le tue.

Mani rosse come quella sabbia di cui porti il nome.

Dieci per dito.

Una grande destrezza, a controllarne così tante.

Dieci?

Sbagliato.

Hai mai visto la sua mano sinistra?

Pollice, dieci.

Indice, dieci.

Medio, dieci.

Anulare... uno.

Mignolo, venti.

 

...noi staremo insieme per sempre, vero?

 

Lei.

La tua marionetta.

La tua prediletta.

La tua compagna per la vita.

Amore, Sasori.

Cos'è se non questo?

Stare con qualcuno insieme per sempre.

Che tempo scontato ed illusorio.

Ma solo così lei poteva essere tua per l'eternità.

La carne giovane, le allegre risate infantili,

un giorno sarebbero tutte finite;

 

-...

 

sarebbero diventati cenere, dai capelli bianchi e si sarebbero spente.

Legala a te, attraverso qualcosa che non si può spezzare, che si può mantenere giovane e bello.

Tramutati, come i tuoi genitori.

Te e lei,

corpi di legno e plastica,

pieni solo di voglia di uccidere e di eseguire gli ordini.

Ma a lei, colei che ti ha legato il cuore, spettava il posto d'onore.

L'anulare.

Il dito del cuore,

quello che ormai non batte più in te da tempo.

Solo lei era riuscito a raggiungerlo e a farlo emergere, anche se per poco.

Nell'unico momento in cui la tua pelle diafana non era ancora pregna del colore dei tuoi capelli, e di quell'amore che ormai non era che senz'anima.

Di quel colore del sangue.

Ma ormai lei era tua, e lo sarebbe stata finchè tu stesso avessi avuto vita...

Non importava più niente, a quel punto.

Il tuo amore sarebbe stato solo tuo, nessun altro l'avrebbe avuto.

 

...Si, per sempre.

 

* * *

 

Alzi il capo, ormai sconfitto. Di li a poco saresti morto, battuto da una vecchia e da una ragazzina con ancora addosso il puzzo dell'innocenza che tu avevi perso già da troppo tempo.

Ormai per te è la fine.

Nonna Chiyo e la fanciulla della Foglia se ne sono andate, certe che tu non saresti tornato.

Ti trascini quel che puoi, nonostante le spade nel tuo petto ti rendano goffo nello strisciare.

Eccola lì: occhi vitrei che hai spento tu stesso quando eravate ancora bambini, anche se già innamorati; capelli scuri che cadono scomposti intorno. Colei con qui sei cresciuto.

Finchè tu saresti stato vivo, lei sarebbe stata al tuo fianco.

Ma ora che tu ti stai per spegnere, lei ti seguirà.

Nella buona e nella cattiva sorte, in ricchezza e in povertà, in salute e in malattia...

Quel piccolo filo, fatto di chakra e amore, seppur distorto, ti ha sempre legato a lei.

Le stringi la mano, non più di carne da anni, e la baci lentamente, con le ultime forze, prima di abbandonare quel mondo.

Una lacrima - da quant'è che non accadeva?-, l'unica mai caduta, forse, ti solca una guancia, mentre sorridi.

Morire con lei negli occhi, quale Paradiso?

Mentre tutto scivola nel buio e si fa sempre più debole, mentre le vostre mani sono ancora unite, le tue labbra pronunciano quelle due parole, quasi quella promessa non fosse mai morta nel tempo.

 

-Per Sempre. 

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Capitolo 2
*** Itachi; Morte Scarlatta. ***


 

2.

Itachi;

Lacrime Scarlatte.

 

-E' incredibile, Itachi...

 

Il futuro capoclan degli Uchiha, la più famosa casata del Villaggio della Foglia.

Tu porterai la luce sul tuo nome e su tutta la tua famiglia.

Tu sarai il prescelto che entrerà nella Squadra Speciale.

Tu sei colui che farà da spia.

Tu vendicherai il clan Uchiha dai torti subiti.

Del resto, chi altro poteva farlo, se non te?

Diplomato ad appena sette anni all'Accademia, sviluppando lo Sharingan a nove.

Tu sei il piano, tu sei la gloria della tua gente.

 

sei davvero perfetto in tutto.

 

Parole vere, secondo tutti.

Un genio nella guerra, un genio nella vita.

Chi c'era meglio di te?

Tuo padre sapeva bene quanto tu fossi promettente, forse è per questo che per te ha scelto solo il meglio.

La tua piccola.

Il tuo tesoro.

Schifosamente vicino alla perfezione.

Non poteva essere che la più adatta, no?

E tu l'hai amata, oh, eccome se lo hai fatto.

E lei ha amato te, dimostrandolo anche quando eri cambiato agli occhi di tutti.

Ma non ai suoi.

Era sempre al tuo fianco.

Ti considerava unico e perfetto più di tutti le altre pecore che seguivano il branco e affermavano questa cantilena.

 

-Non è vero...

 

Tu sapevi, nella tua perfezione.

Tu eri abbastanza saggio da distinguere il bene dal male.

E quindi sapevi quanto i piani di tuo padre andassero sventrati.

La salvezza della foglia dipendeva da te.

 

...non c'è persona più difettosa di me.

 

Sgozza la gola con quel kunai che ormai odorava solo del ferro dei loro corpi.

Muto urlo giungeva dalle loro gole slabbrate.

Le gole del tuo clan.

Cinque, dieci, cento...

Ormai avevi perso il conto di quanti tuo conoscenti avevi preso la vita.

Non avevi altro in testa se non il terrore e la rabbia che i tuoi occhi rossi, esattamente come le tue mani, ti avevano fatto percepire.

Toccava a lei, ora.

Un'altra vita in mezzo a tante.

Anche lei avrebbe fatto la loro fine, senza neanche accorgersi di essere passata all'altro mondo.

Ma lei non era come tutti gli altri.

Perchè si era accorta di te?

Perchè aveva dovuto rendere le cose così difficili?

Avrebbe benissimo potuto affrontarti con le tue stesse armi, ma lei era comprensiva.

Perchè lei non aveva opposto resistenza?

Perchè, anche se dolorante, si era lasciata ammazzare?

Dopo quel muto “Perchè?” negli occhi, aveva capito tutto.

Doveva lasciarti portare a termine la tua missione.

Morta fra le tue braccia, accettando di buon grado tutto quello.

Nel momento in cui l'hai trafitta con il tuo kunai al petto, il tuo cuore aveva preso a lacerarsi.

Aveva preso a sanguinare come i cadaveri del tuo clan.

Silenziose lacrime erano cadute dal suo viso.

Lacrime scarlatte.

Rosse come i tuoi occhi cinici.

Lacrime di un futuro felice senza capo ne coda.

Lacrime che tu ormai non eri più in grado di piangere.

 

* * *

 

Lui avanza lento, fissandosi con quegli occhi pieni di odio mal celato.

Freme solo dalla voglia di ammazzarti.

Seduto sul tuo scranno lo fissi, beandoti di quanto quell'odio fosse meritato.

Se tuo fratello avesse accettato la morte come lei, allora l'avresti risparmiato?

Forse era solo un modo per voler riscattare quel senso di colpa, per essere stato troppo generoso con chi aveva accettato di morire. Morire per mano di una persona che si ama.

Ti alzi lento, non smettendo di guardare quella figura che negli anni era diventata sempre più simile a te, se non identica.

Sorridi leggermente, conoscendo già il tuo destino e che cosa devi fare almeno per quella persona che sei riuscito a salvare.

 

Alla fine anche tu stai accettando la morte da parte di una persona a te cara; non sei poi tanto diverso dalla tua bella.

 

Il tuo destino, a differenza di lei, però, sarebbe stato diverso.

 

Perdonami. Anche se morirò, non riuscirò ad arrivare dove sei tu.”

 

Non sareste potuti stare insieme.

L'Inferno stava arrivando
. 

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Capitolo 3
*** Hidan; Punizione Divina. ***


 

3.

Hidan;

Punizione Divina.

 

-Eccomi, Jashin...

 

La tua religione ti pone al suo servizio.

La tua carica fa in modo che tu sia la persona più vicina a lui.

Tu sei il sacerdote di Jashin.

Custodisci e costruisci i suoi templi;

il tuo unico scopo nella vita è servirlo.

Pregalo con lealtà e verrai protetto dalla sua mano.

 

...sono al tuo servizio.

 

Ne sei sempre stato convinto finchè lei non è entrata nella tua vita.

Era il male, Hidan, e lo sapevi.

Lei non avrebbe fatto altro che rovinarti.

Ti avrebbe distolto dalla luce di Jashin.

Ma andava bene così.

Se il Male aveva tali sembianze, ne saresti stato avvolto molto volentieri.

Una donna qualunque, ma con gli occhi delle Tenebre.

I capelli erano le sue ali oscure.

Mai qualcuno era stato così degno della tua attenzione.

Eri stato stregato.

Solo uno sfioramento di labbra e la tua corruzione sarebbe stata completata.

 

Era bastato quello.

 

Era bastato affinchè l'ira di Jashin venisse scatenata.

Lui odia essere ignorato, specialmente dal suo Sacerdote.

L'avevi abbandonato.

Ed ecco il risulato.

Lei era diventata la vittima sacrificale.

Sulla pietra di Jashin giaceva il suo corpo sventrato come un pesce.

Un bel dono si era preso il dio per il quale ti eri tanto prostrato, vero?

Anche la tua gola era stata squarciata, ma dall'urlo più potente che avessero mai scosso le tue corde vocali.

Si era preso ciò che per te era più importante.

Ma non bastava.

Tu dovevi soffrire, Hidan;

dovevi pentirti.

Avresti avuto tutto il tempo per farlo, con la maledizione che ti era stata imposta.

Altri l'avrebbero vista come un dono,

ma non te.

Non morirai finchè non ti sarai pentito del tuo tradimento. Nel frattempo, riscoprirai anche la tua fede in me.”

Peccato che fosse prorpio quello il problema:

tu non ti sei mai pentito;

e non saresti potuto tornare a venerare un dio che si era guadagnato tutto il tuo odio.

 

* * *

 

Battuto da un ragazzino, davvero penoso...

Le tue povere membra staccate l'une dalle altre che urlavano pietà sotto quelle macerie troppo pesanti per te.

Avevi urlato quella minaccia senza pensare, in preda alla collera, perchè sapevi che Jashin non ti avrebbe mai vendicato, visto che tu non ti sei mai pentito.

Per tutti quegli anni l'avevi venerato solo per prenderlo in giro, per fargli vedere che lui non ti aveva fatto male. Forse per questo si era arrabbiato ancora di più.

Tu rimarrai per sempre là sotto, sempre cosciente, sempre dolorante: non ti sei mai pentito di ciò che hai fatto; per te non ci sarà un Paradiso in cui riposare, né un Inferno in cui essere tormentato.

Non la vedrai più, è questa la verità dolorosa.

Se lei fosse stata ancora lì, a quell'ora non saresti stato così agonizzante.

Chissà, magari quegli antenati che ora ti tengono d'occhio avranno pietà di te e ti daranno una possibilità di riposo?

Una possibilità di riposo senza lei, equivale a non averla.

Ghigni divertito, mentr un unico pentimento ti attraversa la mente.

 

Mi pento solo di non essermi accorto prima di qual'era la Luce e quale la Tenebra.”


 

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Capitolo 4
*** Kisame; La Lenta Tortura delle Squame. ***


 

4.

Kisame;

La Lenta Tortura delle Squame.

 

-Continua a opporre resistenza, mia piccola sirenetta...

 

I Sette Spadaccini,

un gruppo di ninja abili con la spada;

un titolo che si tramanda di generazione in generazione.

Sette ninja.

Sette assassini senza pietà.

 

...così che io mi possa divertire sempre di più.

 

Devi essere spietato,

devi essere pronto a lavarti velocemente le mani per poi commettere un altro genocidio.

Devi essere pazzo.

Sopravvivi solo con le tue manie incompatibili con la sanità mentale.

Con questo tu non hai mai avuto problemi, Kisame.

Tu avevi Pelle di Squalo e il suo raschiare tanto musicale alle tue orecchie.

Le urla dei poveri innocenti che torturavi ti rendevano felice e soddisfatto.

Niente era più bello di quel passatempo.

Lo era solo se le tue vittime lottavano.

 

-Tsk..

 

E lei l'aveva fatto nel migliore dei modi.

I suoi occhi cerulei erano sempre fissi su di te.

Erano solo pieni di odio.

La paura non esisteva nel suo animo.

Per questo avevi prolungato la sua tortura,

rendendola più lenta e dolorosa.

Quello ti faceva stare bene.

Era la preda più succulenta che tu avessi mai assaggiato.

Non era il solito piccolo pesce vigliacco.

Lei si era rivelata la sirena più bella e coraggiosa che uno squalo affamato avesse potuto desiderare.

La sirena che tu non hai mai avuto il coraggio di uccidere.

 

...fottiti, Kisame.

 

Vederla così rabbiosa nei tuoi confronti ti rincuorava almeno quanto ti distruggeva.

Ma eri troppo pazzo per accorgertene.

Ed è per questo che quella notte lei ha ceduto sotto la fatica.

Si è spenta così, senza un lamento.

Senza il lamento che non aveva mai osato emettere.

Ma ti era stato ben chiaro come lei fosse stanca.

Era bastata quella minuscola scia di lacrime emanate prima di spegnersi a farti capire come lei non volesse più tutto ciò.

E come, in fondo, tu la volessi ancora lì a lottare.

 

* * *

 

Quel bastardo di un'ottacoda ora era a capo di quel gruppo di ninja che presto, con una tecnica, ti avrebbero fatto parlare.

Era sempre quel bastardo che pochi attimi prima ti aveva sconfitto e rubato Pelle di Squalo.

Eppure con quella sua parlata ridicola e con quella strana presunzione nessuno avrebbe mai osato dire che fosse così forte.

Ma lui non avrebbe avuto un'informazione da te, neanche una parola.

Piuttosto saresti disposto a mozzarti la lingua da solo ed infine a farti a pezzi da solo con i tuoi stessi squali.

Nelle missioni ninja le informazioni sono tutto.

Anche in questa guerra che è gia scoppiata e che non si può più fermare.

Metti in atto la tua strategia. La tua lingua viene fatta a pezzi dai tuoi stessi denti. I tuoi animali da richiamo riducono il tuo corpo a brandelli, per poi portare le informazioni ricavate dal nemico ai tuoi superiori.

Stai morendo in un modo patetico, ti dici quasi beffardo di te stesso.

Forse la tua sarà una morte più onorevole, ma meno coraggiosa di quella di lei e meno desiderata.

E mentre il tuo cuore freddo si blocca, un ultimo saluto ti balena nella mente, quasi a volerti ricordare che ti spetta una punizione da scontare che non hai mai calcolato nel tuo squilibrio mentale.
Una punizione che sicuramente lei non avrà tardato a progettare, nel suo odio.

 

Ci vediamo nell'Inferno che tu hai progettato per me, sirenetta.” 

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Capitolo 5
*** Salvato dall'Amore. ***


 

5.

Kakuzu;

Salvato dall'Amore.

 

-Coraggio, Kakuzu...

 

L'immortalità.

La meta più ambita da tutti gli esseri viventi, in primis gli uomini.

Una meta così corrotta, sporca ed irraggiungibile.

Una meta che tu hai cercato in tutti i modi di raggiungere.

Perchè non esiste essere più attaccato alla vita di te.

Tu hai passato quasi tutta la tua giovinezza a cercare qualcosa che ti permettesse di fermare questo grande nemico che non ha mai lasciato scampo a niente e nessuno.

Il tempo.

La paura di questo abominio ti ha ossessionato, ne sei al corrente.

La paura.

No.

Non era questo.

Era per un'altra cosa, forte quanto la paura.

L'amore.

 

-...facciamo questa cosa insieme.

 

Per stare con qualcuno per sempre, devi vivere per sempre.

Questo era sempre stato il tuo punto fisso.

Per stare con lei per l'eternità, avresti trovato un modo, uno qualsiasi, per fermare il processo di invecchiamento.

Ma tu non eri un dio, Kakuzu.

Non lo sei mai stato.

 

-No...

 

Sia tu che lei eravate mortali; eravate fragili.

Sareste potuti morire da un momento all'altro.

In qualsiasi momento.

In qualsiasi missione.

Ed è così che paura e amore si sono mescolati in un'amara miscela.

La guerra stava devastando tutto.

I nemici parevano sempre più forti, di fronte alla stanchezza.

Lì hai capito quanto l'uomo possa essere bastardo, pur di vincere.

Lo ricordi sicuramente bene: come abbia cercato di attaccarla alle spalle.

Solo per eliminarti.

Mai sei stato colpito così duramente, così mortalmente.

Il tuo sangue macchiava tutto.

Tutto era rosso intorno a te.

Anche lei, che cercava in tutti i modi di salvarti, ma invano.

Lei avrebbe fatto di tutto, pur di tenerti in vita.

Anche usare la tua tecnica ancora non perfetta.

Purché tu vivessi, lei l'avrebbe anche usata.

Non le importava della sua vita:

se c'era di mezzo la tua, si sarebbe volentieri sacrificata.

Le tue proteste non importavano, a quel punto.

Si era fatta strappare il cuore dal petto per donarlo a te.

Quel cuore che era sempre stato pieno dell'amore nei tuoi confronti.

Quando il suo corpo freddo, rosso e lacrimante ti era caduto addosso, ti saresti volentieri tolto la vita per seguirla.

L'avresti fatto.

Ma di certo non avresti potuto sprecare quella vita che lei ti aveva donato.

 

non ce la posso fare senza di te.

 

* * *

Quell'uomo, Kakashi, era incredibile.

Gli aveva già distrutto due cuori, due cuori che aveva preso in più di cento anni.

Aveva continuato ad utilizzare quella tecnica per smettere di invecchiare; quella tecnica che si era verificata perfetta, se di mezzo c'era un sacrificio.

Fissi il Copia-ninja e la sua squadra con odio, pensando che ti avrebbero dato del filo da torcere.

Ma non ti avrebbero ucciso, questo no.

Tu dovevi vivere. Dovevi vivere per lei.

E l'avresti fatto, a costo di usare la tua tecnica più potente.

Non gli avresti permesso di uccidere quel briciolo della sua anima che ancora viveva in te.

No, non ti lascerò portare via da me ciò che mi resta di lei”.

Unisci tutti i tuoi cuori, e ti prepari ad ucciderli.

Saresti rimasto con lei per sempre, a costo di rimanere un assassino. 

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