Le cose possono cambiare

di TWmyLIFE
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I Capitolo ***
Capitolo 2: *** II Capitolo ***
Capitolo 3: *** III Capitolo ***
Capitolo 4: *** IV Capitolo ***
Capitolo 5: *** V Capitolo ***
Capitolo 6: *** VI Capitolo ***
Capitolo 7: *** VII Capitolo ***
Capitolo 8: *** VIII Capitolo ***
Capitolo 9: *** IX Capitolo ***
Capitolo 10: *** X Capitolo ***
Capitolo 11: *** XI Capitolo ***
Capitolo 12: *** XII Capitolo ***
Capitolo 13: *** XIII Capitolo ***
Capitolo 14: *** XIV Capitolo ***
Capitolo 15: *** XV Capitolo ***
Capitolo 16: *** XVI Capitolo ***
Capitolo 17: *** XVII Capitolo ***



Capitolo 1
*** I Capitolo ***


--Jay--
Avevo tra le mani una foto. Lei per me era la più bella del mondo e davvero non rieuscivo a comprendere come fossi stato tanto stupido da non accorgermi che mi stava scivolando dalle braccia..le mie braccia, quelle che la stringevano forte se aveva paura. Avevo la mente confusa..per non parlare della vista annebbiata! Era impossibile che le cose fossero cambiate in quella maniera a distanza di un anno. La testa mi pulsava. Non riuscivo più a distinguere la realtà dalla fantasia, sapevo solo che avevo bisogno di bere tanto! Non avevo mai assaggiato prima d'ora una birra così amara, eppure sono esperto nel campo, ma questa era diversa..probabilmente le lacrime che avevo versato tutta la serata, avevano modificato completamente la mia bibita. Comunque sia..non aveva più alcuna importanza!
--Max--
Era uno dei miei migliori amici ma non potevo rinunciare a lei, non ci riuscivo anche con tutta la volontà di farlo. Più guardavo Haliey dormire sul mio petto e nel mio letto, più impazzivo per lei. Avevamo appena finito di fare l'amore, con lei non era sesso, era passione pura. C'erano i suoi jeans e la sua canotta di pizzo per terra, sul tappeto bordò della mia camera da letto. La sua biancheria invece era finita chissà dove tra le lenzuola bianche. Avevo il suo profumo dappertutto e lo adoravo. Purtroppo però nella mia testa, lei non era l'unico pensiero. C'era Jay. Cosa avrei dovuto fare con lui? Ero stato uno stronzo ma non ero pentito, solo rattristito per ciò che era successo.
--Haliey--
Dormivo profondamente ma era come se stessi rivivendo la mia vita da qui ad un anno fa. Ero una ragazza come le altre, capelli lunghi e lisci fin sopra al sedere di color castano scuro. Occhi grandi del colore dell'asfalto ed una tonalità di pelle che odiavo. Ero molto chiara ed è per questo che d'estate tendevo a scottarmi se non mi proteggevo per bene. Prima di allora avevo un fidanzato, un fratello, due migliori amiche e a scuola ero la ragazza più popolare senza parlare dei voti favolosi. Ero cambiata però, da quando mio fratello Tom decise di trasferirsi a Chicago con una poco di buono di nome Kelsey. Era la classica ragazza facile dai capelli oro e gli occhi verde smeraldo come quelli di una bambola. Io la chiamavo l'ochetta barbie ma solo quando parlavo di lei con le mie amiche, il che capitava molto raramente. Il mio ragazzo era Jay..lo amavo o almeno pensavo che fosse così. Purtroppo le cose cambiano e adesso ero felice di essere in quel letto con Max. Non avevo rimorsi ne rimpianti..non pensavo ad altro che a quel momento perfetto.

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Capitolo 2
*** II Capitolo ***


--Haliey--
Mi ero appena svegliata. Il sole filtrava dolcemente dalla finestra e mi riscaldava il viso. Sentivo il cinguettio degli uccelli e probabilmente fu quello che contribuì al mio risveglio. Ero completamente nuda e nonostante il sole, faceva davvero molto freddo. Era inverno, precisamente Novembre, l'anno scolastico era appena iniziato e già non vedevo l'ora che finisse! Niente poteva rovinare la felicità che stavo provando in quel momento a parte il fatto che alle otto in punto sarei dovuta essere nell'aula di inglese, seduta al mio solito posto. Frequentava anche Jay la mia stessa classe e non quel giorno non avevo per niente voglia di vederlo..non volevo vedere i suoi occhi celeste cielo così afflitti. Andai a farmi una doccia subito dopo aver baciato Max che stava ancora dormendo. Dopo di ché mi vestii molto velocemente, uscii dalla mia borsa una giacca più pesante di ciò che avevo addosso la sera prima e mi avviai verso scuola. 
--Max--
Mi svegliai alle dieci e un quarto con la speranza che Haliey fosse ancora sdraiata accanto a me. Purtroppo quando allungai il braccio destro per verificare, toccai solo il lenzuolo, ormai era freddo. Questo mi fece intuire che era andata via già da un po'. Mi ricordai che era Venerdì e che Haliey era sicuramente andata a scuola, così le inviai un messaggio
-Tesoro mi sono svegliato..è troppo tardi per andare a lavoro perciò salterò oggi :) magari questa è la volta buona che mi licenziano. Comunque spero che a te stia andando tutto bene a scuola :) Ho appuntamento con Nath, ti passo a prendere più tardi x -
La sua risposta non tardò ad arrivare..era scritta sotto forma di telegramma -Compito di chimica. Tom. Non passare-
Dopo aver letto il messaggio e sorriso come un idiota d'avanti alla schermata, telefonai mio fratello per dirgli di trovarci a Garden Street e parlare di ciò che lo affliggeva. 
- Hey Nath, allora dobbiamo vederci stamattina?-
-Ah Max, sei tu.. ehmm..- sembrava confuso, quasi come se non capisse
-Nath mi avevi chiesto tu di parlare-
-Si, certo, non me lo sono dimenticato, certo- si stava arrampicando sugli specchi invece. Continuò -ma comunque ho risolto tutto. Max.. vorrei lo stesso vederti oggi.. è un po' che non stiamo insieme-
-Certo- gli dissi e riagganciai 
--Haliey--
L'ora di inglese era passata. Jay mi aveva guardata tutto il tempo ma io non avevo ricambiato. Ora stavo facendo il compito di chimica..o almeno tentavo. Mi soffermai a fissare l'orologio sulla parete celeste e cercai di sentire i rintocchi della lancetta dei minuti quando si spostavano da un numero all'altro. Ripensai ai vecchi tempi. Ero brava in chimica prima, ma infondo lo ero anche nelle altre materie. Ero. Si, facendo bene a pensarlo al passato. Quest'anno avevo lasciato perdere tutto, non mi stavo impegnando più in nulla. Ricordo che in quest'aula, durante un occupazione, l'anno scorso io e Jay passammo la notte insieme.. eh che notte! Mi baciò dappertutto e pian piano ci sfilammo a vicenda le maglie. Adoravo i suoi capelli ricci e non facevo altro che toccarglieli! In più momenti J mi prese in braccio e le mie gambe finirono con l'essere aggrovigliate al suo bacino. Non facemmo sesso. Non l'ho mai fatto con lui anche se stavamo da un bel po' insieme. Dopo aver fatto la porzione ridotta di ciò che fanno tutte le coppie, ci sdraiammo in un sacco a pelo doppio e parlammo tutta la notte, fin quando non mi addormentai mentre lui mi accarezzava i capelli.

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Capitolo 3
*** III Capitolo ***


--Tom--
Aveva ragione mia sorella..Kelsey non faceva per me. Era troppo superficiale e.. beh, finiva lì..era solo quello. Le donne dovrebbero avere anche punti favorevoli e per lei non era di certo il carattere! Non avevo intenzione di dire a Haliey per quale motivo fossi tornato a Londra, me lo avrebbe rinfacciato per sempre. E' molto protettiva e quando sa di avere ragione fa sempre la cretina perché si sente Onnipotente. Si, avevo lasciato Kelsey ma non volevo dirlo a nessuno..anche perché ero tornato a Londra solo per dirle definitivamente addio. Chicago mi piaceva sul serio e se Haliey pensava che stessi ancora con Kelsey, avrei avuto un motivo in più per andarmene ed abbandonarla. Era abbastanza grande adesso e poi c'era Max. Di lui mi fidavo. Lo avevo conosciuto in un Bar. Stava rimorchiando delle ragazze ma col passere del tempo capii che non era ciò che voleva far credere..non era affatto un don Giovanni.
Mi raccontò che lui e suo fratello Nathan, più piccolo di qualche anno, si erano trasferiti a Londra perché la madre era una donna d'affari e non era mai in casa mentre il padre..beh, era morto per overdose. Per fortuna lui e Nath erano tutta altra storia.. Erano davvero simpatici e alla mano. Mi trovai subito bene con loro. 
--Siva--
Avevo mal di testa e non andai quel giorno a scuola ma passai a prendere Haliey da scuola perché avevo voglia di vederla. 
Era bella come sempre ed il suo sorriso risplendeva da lontano.
-Ehilà, come te la passi?- una voce maschile alle mie spalle interruppe quella sublime visione.
-Ciao Tom..sei tornato? Pensavo fossi a Chicago con K..insomma..quella lì
-Lo ero ma ora non più. Sono venuto a salutare definitivamente Haliey..mi trasferisco in America- mi disse con un falso sorriso.
-Ma abbandoni tua sorella!- lo ripresi acidamente.
-E' abbastanza grande e so che con te e Max starà al sicuro perché vi prenderete cura di lei-
-Non te lo perdonerà mai e se..- mi interruppi. Haliey era arrivata d'avanti a noi e il fatto che c'eravamo entrambi ammutoliti al suo arrivo la preoccupò ma non disse nulla. Mi abbracciò forte e mi scoccò un bacio sulla guancia -Ciao montagna- mi stuzzicò
-Ciao scema- le risposi dolcemente.
Si voltò lentamente verso Thomas. Lo guardò a lungo..forse troppo a lungo perchè Tom le disse -Con Seev sei stata così dolce e con me no?- ma Haliey lo guardo e incalzò con un altra domanda -Già stanco di Chicago e dei Mrs ochetta barbie?-
-Veramente Hal volevo dirti che parto definitivamente.. mi trasferisco a Chicago. Sono venuto qui per dirtelo. Penso che ormai tu sia abbast..- non terminò la frase perché Haliey alzando il tono di voce lo sovrastò -Potevi avvisarmi anche con una semplice chiamata. Non dovevi prenderti tutto questo disturbo anche perché non me ne importa nulla della tua vita..Sono grande e sei grande.. prendi le tue decisioni senza dar conto a me. Lasciami stare se puoi Thomas Antony- L'ultima frase la pronunciò come se avesse un nodo alla gola. Non voleva piangere e farsi vedere debole per questo si trattenne.
Aveva gli occhi lucidi e chiunque sarebbe stato in grado di accorgersene. Dopo il discorso pungente, uscì di scena come è solita fare.. si avviò verso casa di Max.
--Haliey--
Mi stavo avviando verso casa di Max. Ero felice di vedere io fratello perché mi mancava e perché gli volevo bene, ma avevo decisamente troppi problemi per occuparmi anche di lui. 
Ci stavo malissimo per il fatto che voleva trasferirsi definitivamente ma avevo bisogno di parlarne prima con persone che mi avrebbero fatta sfogare, come per esempio Seev e Max. Prima che fosse partito definitivamente, avrei avuto sicuramente modo di parlargli ma ora non era il momento giusto. Appena mi allontanai da lui, scoppiai a piangere. Seev mi seguì e sostammo un attimo al parco difronte al portone dell'appartamento di Max. Seev mi prese tra le braccia e mi consolò. Era il mio migliore amico e avevo bisogno di sentirlo vicino in momenti come quelli. 

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Capitolo 4
*** IV Capitolo ***


--Tom--
Sapevo che Haliey non ce l'aveva sul serio con me. Forse era solo furiosa per il fatto che io sono andato a Chicago con Kelsey e che non le ho nemmeno chiesto se aveva intenzione di venire con noi.
Okay, lo so, sono stato un idiota ma ho avute molte buone ragioni per non sprecare il mio fiato: 1) lei non sopportava Kelsey. 2) adorava la sua città e la sua vita e non l'avrebbe mai cambiata per nessuno. 3)Era in una situazione complicata sia con Max e Jay che con Rachel e Jade. Non le avrebbe mai abbandonate in quella circostanza. Okay sono solo ipotesi che mi sto imponendo da solo per sentirmi meno una merda, è vero.. ma sono pur sempre ipotesi che rispecchiano la verità. Forse però avrei dovuto consultare lo stesso il suo parere..e poi.. perché Chicago? non ricordo nemmeno perché avevo tutta questa voglia di trasferirmi..e adesso stava per perdere mia sorella.
--Haliey--
Ero a casa. Eh già, la mia bella casa deserta. Avevo voglia di parlare ma non sapevo con chi. Era da molto che non sentivo e che non passavo un po' di tempo con Rachel e Jade così decisi di chiamarle. 
-Rachel? Sono Hal- la risposta dall'altra parte del telefono non tardò
-Oh ciao..mmh..non aspettavo una tua telefonata-
-Si, hai ragione..scusa se non ti ho avvisato. Disturbo?-
-No non disturbi. Comunque intendevo dire che non me l'aspettavo e nemmeno l'immaginavo.. mi hai preso di sorpresa. Quant'è che non ti fai sentire?-
-E tu?- risposi con un altra domanda
-Ho avuto da fare con Jade-
-Si, capisco.. vi ho visto ogni tanto in giro insieme.. perché non fare un colpo di telefono anche a me?- 
-Non facciamo finta che non sia successo nulla Hal!-
-Hai ragione ed è proprio per questo che ti ho chiamata. Ho casa libera e vorrei passare un po' di tempo con te e Jade per parlare di ciò che è successo e magari..chiarire? Ho tutto ciò che ci serve per passare una notte a casa: films, trucchi, smalti, creme di bellezza, patatine, gelato e caramelle! Ne ho a bizzeffe..allora? che faccio? vi aspetto?- ero davvero giù quella sera e avevo bisogno di distrazione. Ero così eccitata di rivedere le mie due migliori amiche che Rachel non ebbe neppure il tempo di rispondere perché io ripresi dicendo -Bene allora vi aspetto a casa, non fate tardi! Film horror in programma!- detto questo chiusi la cornetta del telefono fisso.
Il cellulare intanto continuava a suonare sulle note di GLAD YOU CAME ed io imposi a me stessa di non rispondere. Era Max per l'ennesima volta. Non ero arrabbiata con lui ma oggi avrei voluto che fosse stata una serata per solo ragazze.. ne avevo bisogno.
Mi sentivo in colpa per essere scappata via dalle sue braccia ma non volevo rogne per stasera. Niente ragazzi gelosi, fratelli resuscitati..NO, niente di niente! 

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Capitolo 5
*** V Capitolo ***


--Haliey--
Avevo quasi obbligato Rachel a venire a casa quella notte..non le avevo nemmeno concesso la possibilità di farla rispondere. Ma non mi interessava. Dovevo vederle.. era passato troppo tempo e la mia collera si era totalmente placata. In quel periodo le cose tra noi tre non stavano andando molto bene. In verità non stavano andando nemmeno male..semplicemente passava poco tempo con loro.
Rachel, la mia vera migliore amica abita vicino Jade. Jade è mia mica ma non so cosa le prende ultimamente. La conosco da circa dieci anni ma negli ultimi due anni mi sembra di non conoscerla così tanto alla fine. Rachel invece la conosco da appena due anni ma abbiamo litigato raramente e subito dopo due giorni abbiamo sistemato tutto. Amo davvero quella ragazza..è così dolce e sincera. Mi capisce come nessuno sa fare. Ma la cosa più bella è che per me è perfetta anche se molte persone dicono che non è per niente bella (per non essere volgare). Ha i capelli castano scuro e ricci. Gli occhi scuri. Il viso pallido e tondo con delle simpaticissime lentigini sul naso. E' la tenerezza in persona. Con Jade invece avevo avuto problemi. Era molto più bassa di me e ci conoscevamo sin dalla scuola elementare ed eravamo state sempre migliori amiche. Ultimamente si è tagliata i capelli. Ha i capelli castani e gli occhi color cioccolato anche lei ma la personalità è totalmente diversa da quella di Rachel. Sotto molti aspetti Rachel è proprio come me. Pazza fino al midollo. Sa divertirsi e ha dei veri valori. Jade al contrario è troppo stabile e forse è solo il suo viso ad esprimere dolcezza.. io ormai non ne vedo più nemmeno un briciolo. Ultimamente si stava frequentando con parecchi ragazzi. Li tratta come giocattoli ma io tento sempre di accettarla per non mettere Rachel nella posizione di scegliere tra me e lei. Quest'anno siamo già arrivati a quattro ragazzi e poverini, tre di questi sono stati lasciati e ci stanno ancora male. L'ultimo è ancora in prova. Si chiama Mike ed è forse il ragazzo più decente degli altri..ma lo stesso non è un gran che. Il fatto è che Jade ci è rimasta male per un ragazzo che ha amato veramente ed ora tenta di andare avanti. Sotto alcuni punti di vista fa bene ma il suo andare avanti è diventato in larghe linee un devo fidanzarmi per dimenticare. Insomma si fidanza perché al primo impatti gli piace e poi..BOOM..torna a pensare al suo ex fidanzato. Non mi piace questo modo che ha di sfruttare le persone.. sarà anche una bella ragazza ma non se lo può permettere. E' proprio questo che vorrei chiarire stasera. Non voglio rinunciare ad una amicizia così lunga ma lei deve moderarsi. Rachel infondo la pensa come me ma le vuole troppo bene e cerca sempre di chiudere un occhio. Spero che almeno stasera Rachel mi appoggi e mi aiuti a far capire a Jade che sta sbagliano alla grande.

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Capitolo 6
*** VI Capitolo ***


--Max--
Stavo cercando di chiamarla ma non mi rispondeva. Era la cinquantesima volta che mi rispondeva la segreteria con quella voce fastidiosa. Decisi quindi di lasciarla in pace. Poco prima mi aveva chiamato Tom e sapevo che era arrivato in città per poi trasferirsi a lungo termine in America. Visto che la sorellina mi evitava letteralmente, decisi di andarmi a divertire con lui. Arrivò a casa mia alle ventuno in punto e decidemmo che per distrarci, ci serviva ballare. Prendemmo la mia macchina e andammo in una discoteca non molto lontana. Durante il tragitto Tom mi raccontò di ciò che era successo con Kelsey e del fatto che lui l'aveva lasciata e che non sarebbe tornato indietro. 
Dopo questa informazione preziosa decisi di aiutare Haliey e pensai di far conoscere a Tom, una mia amica che andava abitualmente in quella discoteca. In questo modo Tom avrebbe avuto un motivo per rimanere e Haliey avrebbe avuto un fratello. Infondo Thomas era tutta la sua famiglia.
--Rachel--
Haliey si stava sfogando su Jade..forse però stava esagerando. Io, che non so per quale assurdo motivo mi trovo sempre nel mezzo, decisi di non intervenire perché non riuscivo a mettermi contro nessuno. -Eri la prima a chiamarmi migliore amica e sei stata sempre la prima a voltarmi le spalle! Brava, vincerai un premio per essere stata in grado di mantenere sempre il primo posto in tutto!- Haliey stava esagerando ma in fin dei conti io non sapevo cosa era successo davvero tra loro. Si conoscevano da più tempo ed è evidente che avessero avuto problemi nell'arco degli anni.
-Non avevo voglia di venire qui oggi e avrei fatto meglio a starmene a casa infatti!! Tu sei gelosa cara mia! Perché io riesco a fidanzarmi sempre e comunque mentre tu..sorvoliamo che è meglio-
-Ricordami un po' chi è la ragazza di cui è innamorato Jay? E quella di cui è innamorato Max? Mi sembra che avessero lo stesso nome!-
-Max è troppo grande per te e lo sai! Ecco perché hai esitato a lasciare Jay per frequentarti con Max! Sai bene che quando si stancherà non ti saluterà nemmeno per la strada!-
Adesso era stata Jade ad esagerare. La serata proseguì così fino alle undici ma per fortuna ebbi un lampo di genio!!
Mentre Jade e Haliey facevano lite animatamente, io ne approfittai per mettermi nella bocca una ventina di palline di formaggio. Quando non c'era più spazio per nulla, iniziai a lamentarmi in una lingua da me sconosciuta. Haliey e Jade smisero di urlare, mi guardarono e scoppiarono a ridere all'unisono. Dopo di che la giornata proseguì benissimo. Forse entrambe le ragazze avevano capito di doversi dare una tregua per non far soffrire me. Parlarono poco tra loro ma a me andava bene. Non poteva tornare tutto normale dopo solo una mia cretinata.. ne servivano moooooolte altre e questo mi preoccupava.

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Capitolo 7
*** VII Capitolo ***


--Jay--
Non sapevo assolutamente cosa fare. Ero d'avanti alla tv e facevo lo zapping tra i canali. A casa c'era solo mio padre. Mia madre c'era ma era già a dormire quindi era come se non ci fosse stata. Avevo voglia di sentire Haliey ma decisi di non chiamarla. Non volevo farla sentire importante dopo tutto ciò che mi aveva fatto. Accesi il pc e vidi Siva online. Ultimamente chattavo molto con lui. E' un tipo okay e mi è simpatico. Avevamo pensato di formare una band ma sicuramente eravamo solo fatti! Lo contattai visto che la noia incalzava.
-Seev? sei in linea o hai dimenticato il pc acceso LOL?-
                  Dopo qualche minuto
-Seev okay, ho capito che non ci sei. Scusa se ti ho disturbato. Ciao :)-
Stavo per spegnere il computer quando invece sento quel classico suono di chi riceve un messaggio.
-Ehylà! Scusa ero in bagno.. non ti dico cosa ne è uscito xD non ti piacerà sicuramente!- Stavo per vomitare.
-Sei un coglione! Senti giusto per curiosità..ma tipo.. quando abbiamo parlato di quella ipotetica band che volevamo formare?? cioè..quante ne avevamo fumate?-
-Ahahahahah direi un bel po' :') ma comunque io sono serio. Vorrei formarla una band. Penso di avere una bella voce e ti ho sentito canticchiare sotto la doccia in palestra a scuola.. potremmo semplicemente mettere dei volantini a scuola ed organizzare dei provini per chi è interessato. Che ne pensi?-
-Ehm..no..guarda non è il caso.. ultimamente sono giù per quel problema con Haliey e non mi va di far nulla :(-
-Dai amico! Cosa ci perdi infondo? E' un modo anche per distrarti dal pensiero fisso di Haliey-
-Ci rimetterei la reputazione.. però..pensandoci bene..si potrebbe provare :)-
-Grazi J! Preparo i volantini, li stampo e domani mi aiuti ad affiggerli! A domani!-
-Ciao ciao Seev!-
Ma come cavolo avevo fatto a farmi convincere? era una cosa ridicola e stupida! Okay.. meglio non pensarci. Ho bisogno di gelato.
--Haliey--
La serata con le ragazze era andata meglio di quanto avessi pensato.. insomma escludendo l'inizio ovvio! Era sabato mattina, non avevamo scuola ed ero mattiniera. Avevo dimenticato di togliere la sveglia che suona tutti i giorni quando vado a scuola. Visto che lo avevo ignorato tutto il giorno ieri, decisi di vestirmi pratica e di andare da Max. 
Arrivata sotto il portone della sua abitazione ero timorosa. Non sapevo se avrei dovuto suonare o no.. poteva benissimo avercela con me per essere scomparsa il giorno prima. Decisi di tornarmene a casa se non che il portone si aprì e due braccia possenti mi afferrarono da dientro.
-Stavi di nuovo scappando da me- Mi disse Max sorridendomi. 
Cavolo il suo sirriso a trentadue denti! Era stato quello a farmi innamorare di lui. Quando lo conobbi mi fulminò subito. Mio fratello lo aveva portato a casa. Stavano parlando di ragazze e scherzando su cose che non capivo.. o meglio, avrei preferito non capire! Era più basso di Tom. Aveva una maglia bianca che metteva in risalto gli addominali sotto. Non aveva e non ha tutt'ora capelli ma nonostante questo è davvero sexy! Ha gli occhi di color azzurro/verde.. tutti dicono che sono grigi ma in confronfo ai miei, sono più sul verde i suoi. 
-Non sapevo se eri infuriato con me per ieri. Scusa se non ti ho risposto. Sai che avevo problemi con Rachel e Jade? Bene le ho invitate a casa ieri e abbiamo fatto un pijama party per riconcigliarci-
-E quando ne facciamo uno io e te?- mi chiese malizioso.
-Per me va bene anche subito!- gli risposi accettando la sfida.
A quel punto si guardò intorno e dopo essersi assicurato che la strada fosse deserta, mi prese in braccio e iniziò a salire gli scalini del portone

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Capitolo 8
*** VIII Capitolo ***


--Max--
Ci stavamo riconciliando anche se in realtà non avevamo litigato affatto. Avevo voglia di lei..solo di lei. Non mi serviva altro. Dopo un intera giornata senza parlarle, volevo che questa volta fosse speciale..davvero molto speciale.
La presi in braccio ed iniziai a salire gli scalini del portone. Era leggera come una piuma e non riuscivo a smettere di contemplarla. Era così bella con i capelli arruffati. Mi sorrideva. Aveva un sorriso meraviglioso, le si illuminava completamente il viso quando mi guardava e a me piaceva!
Aprii la porta di casa con un calcio, misi Haliey per terra e iniziai a spogliarla. Ci toccavamo, ma non abbastanza. I nostri visi erano vicinissimi, cosìmo a s vicini che riuscivamo a sentire il respiro affannoso dell'altro sulla nostra pelle. Dio Haliey mi faceva impazzire e non solo me! Si inginocchiò per terra, ormai non aveva più la sua maglia, ed iniziò a sbottonarmi delicatamente la cintura dei pantaloni. Aveva le mani velate ed io non potevo far altro che respirare affannosamente mentre le sistemavo i capelli che le coprivano il bellissimo volto. 
Ora eravamo completamente spogli e avevamo intenzione di fare ciò che chiunque avrebbe fatto in quella circostanza. Le labbra non parlavano più. La pelle non aveva più freddo. Le nostre lingue si unirono in una melodia di sensazioni piacevolissime e di certo non erano solo le lingue a godere. Le mie mani la toccavano dappertutto. Volevo lei, volevo toccarla,stringerla, possederla e non dover mai più lasciarla. La mia stanza era sottosopra. Non avevo avuto il tempo di rendere l'atmosfera piacevole ma alla fin dei conti mi bastava che lei fosse lì con me.
--Haliey--
Non posso dire precisamente cosa stava succedendo. Ero confusa..non facevo caso alle mie azioni e non avevo la paura di sbagliare. Quando ero con Max mi sentivo benissimo; mi sentivo me stessa. Dopo esserci baciati e palpati appoggiati ad armadi e muri, finalmente eravamo nel suo letto.
Era così bello poterlo guardare. Lui era su di me e sentivo perfettamente quanto mi volesse; quanto volesse farmi sua per sempre. Volevo dargli di più di quello. Era molto più grande di me e temevo che ciò che avevo non gli sarebbe bastato. In quel momento però non ci pensavo più di tanto..non ne avevo il tempo. Nonostante non fosse la mia prima volta, quando siamo arrivati al punto cruciale ho esitato un po' ma mi è bastato udire la frase di Max per proseguire.
-Se vuoi ci fermiamo. Non voglio forzarti-
-No..sono sicura. Ti amo- gli dissi con voce affannata.
Non mi rispose. Forse ho esagerato a dirgli quelle cinque lettere: ti amo. E' la classica frase che si dice quando sei a letto con qualcuno. Non avevo intenzione di turbarlo, lo pensavo davvero. Lo amavo più di qualunque altra cosa al mondo. Gridai per il dolore ma passò all'istante. Non riuscivo più a distinguere la realtà dalla fantasia..era tutto così perfetto, così surreale. Volevo che quel giorno non passasse mai.

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Capitolo 9
*** IX Capitolo ***


--Haliey--
Non potevo più ignorare Jay, dovevo parlargli. Il giorno prima non ero rimasta a casa di Max a dormire. Gli ripeto sempre che un intera giornata deve meritarsela. Ero tornata a casa e Jay stava cercando di mettersi in contatto con me. Gli risposi ma era evidentemente ubriaco perché dovetti decifrare il suo linguaggio. Di tutto un discorso capii solo: -Non farmi questo, l'unico mio errore è nel fatto che ti amo-
Ora ero in camera mia e mi stavo vestendo velocemente perché avevo intenzione di passare da casa sua per parlargli. Ero davvero preoccupata. Thomas la sera prima era rincasato e mentre quella mattina stavo andando via, mi bloccò afferrandomi da un braccio, sulla soglia della porta. Voleva parlarmi ma lo liquidai velocemente promettendo che gli avrei concesso un intero giorno per chiarire. 
Faceva freddo e mi ero vestita in modo troppo leggero per essere in Novembre. Camminava lestamente per affievolire il freddo che sentivo e dopo qualche chilometro arrivai d'avanti a casa di Jay. Fino a qualche tempo fa, facevo quella strada abitualmente ed adesso avevo timore nel ripercorrerla. Jay abitava in un antica casa di colore blu con sfumature bianche. Un vialetto divideva me dalla porta di ingresso. Il prato che circondava il vialetto era spoglio adesso ma ricordo distintamente che d'estate era sempre colmo di fiori e simpatiche farfalle che abbellivano di luce quella casa dai colori un po' spenti.
Mentre viaggiavo tra i ricordi, la porta di casa Mcguiness si spalancò e ne uscì Jay. I suoi occhi celeste intenso ora erano spalancati in segno di stupore nel vedermi. 
-Jay devi smetterla di bere ma soprattutto di chiamarmi alle due di notte!-
-Eh?- mi rispose come se non capisse. Proseguì- Haliey che ci fai qui? Lasciami stare..non sono dell'umore adatto per le prediche di una ex fidanzata-
-Io sono qui perché sono preoccupata!-
-Allora smetti di esserlo..a me va tutto..- esitò un po' prima di dirlo e poi con una fievole voce disse - bene-
Mi girai per andarmene. Ero troppo arrabbiata. Come aveva potuto rispondermi così? Ce l'aveva con me..è evidente, ma perché trattarmi così male?
Mi afferrò e mi girò verso di lui prima che io potessi muovere un passo. Ora i nostri nasi erano troppo vicini ed io mi sentivo davvero confusa. Il mio cuore perse un colpo ed anche io mi persi nei suoi occhi. 
-Non posso- gli dissi con un filo di voce, abbassando il capo
-lo so..però..dammi un giorno, un ultimo giorno. Viaggeremo insieme tra i ricordi e magari cambierai idea-
-Io non..veramente..dovrei..- borbottai non poco confusa. 
Bloccai un attimo la mia mente che stava vagando tra domande e pensieri che si sovrapponevano senza senso.
Alzai il volto e i suoi ricci, i suoi occhi, i suoi lineamenti e addirittura le sue lentigini, mi costrinsero ad annuire, come ipnotizzata da tanta bellezza. 
-Bene!- mi disse euforico prendendomi in braccio e facendomi volteggiare nell'aria. Risi come una bambina e quando mi mise per terra continuò dicendo -iniziamo ad andare a scuola-
--Jade--
Vidi Jay entrare a scuola con Haliey e subito pensai che le cose fossero tornate come ai vecchi tempi. 
Ero con Rachel come mio solito e le proposi di andare a salutare i due piccioncini. Dall'anno scorso non eravamo più nella stessa classe perché io volevo specializzarmi in psicologia mentre lei in lingue. Ci avvicinammo alla coppietta e salutammo Haliey.
-Posso parlarti?- le chiesi con voce bassa, avvicinandomi al suo orecchio.
-Si ho un ora-buco adesso. tu?-
-Si anche io, ecco perché te l'ho chiesto ora-
-Okay, andiamo!- e così dicendo iniziò ad incamminarsi verso il cortile. Mentre andavamo via, si levò la voce di Jay - Ricordati che questa giornata è mia Haliey!- gridò tutto d'un fiato.
Ci sedemmo ad delle panchine di pietra che ci sono nel cortile d'entrata. 
-Ho problemi con Mike- 
-Ah! E quanto è durato?-
-Ma tu sei mia amica oppure no? dovresti starmi vicina Haliey!-
-NO! Non siamo amiche già da un po' di tempo e tu lo sai bene! Non far finta che io ti stia ancora a cuore perché è peggio per te! Non mi piace il tuo comportamento e se le cose vanno male con Mike sarà sicuramente colpa tua- mi disse, sfidandomi con gli occhi.
-Ah, è così quindi. Non ci sono possibilità per tornare ad essere quelle di un tempo?-
-Non lo so. Dipende solo da te. Finiscila di fare la sgualdrina e poi ne riparliamo-
Così dicendo rientrò a scuola e raggiunse Jay che era ancora con Rachel.

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Capitolo 10
*** X Capitolo ***


--Jay--
La scuola era già tapezzata di volantini con sopra il mio nome e quello di Seev. Si era dato da fare. Ci credeva davvero alla storia della band. Io lo avevo assecondato qualche giorno prima ma non pensavo che Seev stesse parlando seriamente..pensavo che fosse solo un po' fatto.
-Che cosa è questa storia quindi? E' vero ciò che è scritto su quei volantini?- Mi chiese Haliey con un punto interrogativo stampato sul volto.
-Ehm..- non sapevo assolutamente cosa risponderle.. le feci un altra domanda -tu che ne pensi?-
-penso che sia una bella cosa per chi sa cantare e per chi vuole distrarsi. Per esempio io quei provini non li farei mai perché sono stonata come una cornacchia-
-O forse perché sei una ragazza. Ahahahahaha! Boyband.. esamina le parole Haliey- gli dissi provocandola.
-Sei proprio un idiota Jay- e così dicendo mi scoccò un bacio sulla guancia.
Un semplice bacio sulla guancia. Questo significava che si era totalmente scordata di me? che aveva davvero voltato pagina? mi aveva appena dato una dimostrazione di affetto fraterno..e a me non bastava affatto ma non dissi nulla.
-Vorresti..- mi interruppi perché notai che non mi stava seguendo. - ehy? va tutto bene?- le chiesi preoccupato.
-Oh si, scusa..ero solo sovrappensiero-
-Max?- le domandai. -Se vuoi puoi parlarmene-
-non mi sembra il caso..non..non mi sentirei a mio agio a parlarne con il mio ex ragazzo-
-Va bene, tranquilla, ti capisco. Comunque che ne dici se andiamo a pranzare al "Grease Cafè" e poi ci andiamo a fare un giretto a "Greenwich Park"?-
-Si, per me va tutto benissimo. Mi servono distrazioni.-
-Hai litigato nuovamente con Jade?- gli chiesi ma subito dopo risposi a me stesso -okay non ne vuoi parlare-
Scoppiò a ridere e mi diede uno spintone che purtroppo per lei non mi scosse minimamente.
-Cosa stavi dicendo prima che mi distraessi?- mi chiese dolcemente con un sorriso che avrebbe ucciso chiunque.
-Ho dei provini.. quelli per la band. Voglio provarci per davvero. Vorresti accompagnarmi?-
-Ovviamente!- mi disse facendomi delle smorfie per non so quale assurdo motivo.
                    --dopo i provini--
Haliey mi accolse con un applauso sonorosissimo e continuava a ripetere -BRAVO, BRAVO! DIVENTERAI UNA POP STAR!- mi stava prendendo in giro ma l'assecondai.
Percorremmo la strada per andare al "Grease Cafè" tra risate e chiacchiere. Ero felicissimo di stare con lei di nuovo, come se nulla fosse cambiato. Ma in realtà niente era uguale.
--Haliey--
Mi sono sentita sempre in imbarazzo nell'andare a pranzare con i ragazzi perché sapevo che avrebbero pagato loro ed io mi contenevo sempre..anche se in realtà avrei ordinato l'aperitivo, il primo di mare e di terra, il secondo, il dolce, la frutta, il caffè e l'ammazza-caffè. Insomma sono un ingorda ma non per vantarmi, ho un fisico eccezionale nonostante tutto ciò che mangio.
Mentre attendevamo il cameriere, Jay mi fece una domanda un po' ambigua alla quale non sapevo se era meglio rispondere o no - quando è cambiato tutto?-
Ecco..dopo quella domanda la mia bocca rispondeva e il mio cervello viaggiava. 
Era l'inizio dell'estate quando Tom incontrò Max in un bar. Era ubriaco fradicio e ci provava con qualunque cosa si muovesse in quel momento. "Ecco perché decisi di rimanere immobile" mi racconta sempre Thomas ed io puntualmente soffoco per il troppo ridere. Max stava così simpatico a mio fratello, che decise di presentarlo a tutti i miei amici..che poi sarebbero anche i suoi.  
Jay e Siva infatti facevano l'ultimo anno di liceo, io invece ero ancora al terzo per mia sfortuna. Max aveva già ventun anni mentre mio fratello Tom si era appena diplomato alla mia stessa scuola. Aveva vent'anni. Insomma si trovavano tutti molto bene ma soprattutto Max e Jay, erano diventati inseparabili. Nath il fratellino di Max, non fu catapultato subito nel quartetto dei ragazzi, forse perché è il più piccolo. E' mio coetaneo e infatti mi sento un po' strana quando penso che forse sarebbe più logico essere fidanzata con un ragazzo della mia età invece che con uno che ha quasi cinque anni in più di me.
Quando iniziammo ad uscire tutti insieme, come un vero gruppo, le cose erano magnifiche! Io ero in continuazione con Jay..eravamo due anime gemelle. Alcuni amici ci sfottevano chiedendoci già l'invito del matrimonio. Insomma nessuno avrebbe pensato che sarebbe finita in questo modo. Passando tutto quel tempo con Jay, avevo avuto anche modo di conoscere meglio di tutti Max, visto che lui e il mio ragazzo si erano uniti così tanto.
Sarò sincera..Max mi piacque da quando Tom lo fece entrare in casa nostra..insomma..da molto prima di presentarlo agli altri. Sapevo comunque di non poter rovinare un fidanzamento durato quattro anni e soprattutto pensavo che fosse una cotta momentanea che mi sarebbe passata, semplicemente trascorrendo più tempo con il mio ragazzo.
Purtroppo non fu così. Iniziai a legarmi molto a Max, più di quando avrei dovuto e naturalmente Jay non si accorse di nulla perché non pensava che Max potesse fargli una cosa del genere. 
A volte l'amore supera qualsiasi cosa ma non volevo che tra me e Jay finisse..non volevo che Max e lui facessero lite..non volevo tutta questa situazione complicata. 
Una notte, verso Agosto, la macchina di Jay si bloccò per la strada e la prima persona che pensò di chiamare fu Max. Lo rimproverai duramente per il fatto che consumò il suo credito per chiamare Max e non un carro-attrezzi, ma quando lui arrivò e ci sorrise, allora dentro di me ringraziai Jay fino allo sfinimento.
-Cosa desiderate ordinare?- Il cameriere interruppe i miei pensieri e la mia parlantina che ormai andava da sola, spedita come un razzo. Vedevo Jay che rideva ma in realtà non capivo perché. Sembrava che fino a quel momento io fossi stata in trans..probabilmente le mie labbra parlavano ma la mente era da tutt'altra parte.
 

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Capitolo 11
*** XI Capitolo ***


--Haliey--
Fino a quel momento non c'era mai stato imbarazzo tra di noi, parlavamo e ci divertivamo da matti! Il pranzo al "Grease Cafè" era andato alla grande. A malincuore però avevo capito da questa uscita con Jay che non potevamo essere nient'altro che amici. Per me essere amici andava più che bene visto che scarseggiavano. Ormai mi era rimasto solo il dolce Seev. 
Alla fine della giornata Jay mi accompagnò a casa e fu li che dovetti diventare seria come mai prima di allora.
-Jay grazie mille per la giornata insieme. Mi avevi detto di averla organizzata a scopo che io capissi cosa provo..beh..-
A quel punto le mie labbra tacquero perché Jay con una mossa svelta mi baciò. Ero davvero sicura di amare Max e di considerare Jay solo un amico.. ma allora perché invece di respingerlo, iniziai a condurre io?
In quello stesso momento Max non era più nei miei pensieri ma fu come se ci stesse osservando perché mi squillò il cellulare. Mi scollai dalle labbra perfette di J.. Dio quanto baciava bene!.. e guardai la schermata azzurra. Il nome del mittente era GRANDE quanto una casa e i sensi di colpa iniziarono a pervadermi il corpo. 
-Haliey, ho saputo da Rachel che oggi saresti stata tutto il giorno con Jay. Come sta andando tesoro?-
-Ehm... ehy Max.. Ciao.. qui tutto bene. Te?- A sentire il mio tono di voce chiunque avrebbe sospettato qualcosa. Quando pronunciai il Suo nome, Jay indietreggiò e chinò lo sguardo come se volesse chiedermi scusa.. ma si notava bene che non era assolutamente pentito. "Era mia..era mia fin quando quella stupida macchina non si è fermata nel bel mezzo della statale! Mi fidavo di lui Haliey! Volevo che portasse prima te a casa così da non far preoccupare Tom.. ed invece lui ne ha approfittato. Ma quello che è ancor peggio è che tu.. TU  la mia Haliey.. ci sei stata a quel bacio..l'hai ricambiato!!" Sembrava che i suoi occhi e il suo capo abbassato verso il basso, dicessero proprio queste parole. Ed io ero pentita.. non di essermi innamorata di un altro.. Ero pentita perché li volevo entrambi.
-Sei sicura che vada tutto bene?- mi chiese Max.
-Si, si.. la serata è stata fantastica! Ora mi stava accompagnando a casa. Ci sentiamo più tardi Max, se non crollerò all'istante per la stanchezza- Gli dissi, cercando di essere più convincente di prima e sogghignando per fargli credere che mi stavo divertendo.
-Va bene, cucciola- mi disse dolcemente. -continua a divertirti. Ci vediamo domani- continuò, finendo la frase. 
A quel punto chiusi il cellulare e lo riposi nella tasca posteriore dei jeans. Guardai Jay e mi avvicinai lentamente prendendolo per mano. 
-Jay va tutto..- mi interruppe gridando.
-TU NON DOVEVI FARMI QUESTO HALIEY! CHE GIOCO STAI FACENDO? VUOI ME O MAX? TI PREGO NON TENERMI SULLA CORDA. MAX NON SA NEMMENO QUELLO CHE ABBIAMO APPENA FATTO EPPURE IO MI SENTO IN COLPA, PERCHE' NONOSTANTE LUI TI ABBIA PORTATA VIA DA ME, RESTA SEMPRE IL MIO MIGLIORE AMICO!- Era diventato rosso in volto, benché fosse difficile notarlo alle undici di notte. Ora i suoi occhi azzurri erano puntati su di me e aspettavano una risposta, ma che cosa avrei potuto rispondergli? Aveva perfettamente ragione. Mi stavo comportando da stupida.. una bambina che non sa cosa vuole.
Non potei far altro che scoppiare a piangere ed urlargli in viso -MI DISPIACE-
A quel punto Jay si avvicinò di più. Ora sembrava calmo. Aveva solo bisogno di sfogarsi e ne ero cosciente però non riuscii a trattenere le lacrime che da tempo avevano voglia di scorrere sulle mie guance.
Mi abbracciò forte e mi sussurrò -Scusa..non volevo farti piangere, lo sai. Ma devi parlarne con Max..devi dirgli che sei confusa, se lo sei, e che ci siamo baciati.-
-Si, lo so- gli dissi allontanandomi lentamente e alzando lo sguardo. -Entro Jay.. non voglio complicare le cose- continuai. 
A quel punto lo guardai e lo baciai un ultima volta a stampo su quelle labbra che non volevo lasciare.
-Avevi detto che non volevi complicarti.. perché mi hai baciato di nuovo adesso?-
-Ormai questo giorno è passato, almeno finiamolo in modo corretto. Dovevo capire ciò che c'era tra di noi e l'ho capito.- gli dissi facendogli un mezzo sorriso. Dopo di che, aprii la porta d'ingresso ed entrai. 
Socchiudendola, mi appoggiai per qualche minuto, solo per fare mente locale di ciò che era successo in quel breve istante. Poi sorrisi, salii le scale e andai nella mia camera.
--Siva--
Non sapevo come soffocare la tristezza della distanza dalla mia Nunu, ecco perché avevo deciso di fondare una band.. o per lo meno di provarci. 
Non lo avevo raccontato a nessuno, fuorché a Haliey, ovviamente. Nareesha era la mia ragazza già da sei anni ma nessuno dei miei amici la conosceva. Poi dopo ciò che era successo tra Max, Haliey e Jay, avevo molto meno voglia di presentarla. Mi fidavo sia di lei che dei miei amici.. ma all'amore non si comanda e non è questione di fiducia se qualcuno smette di amare qualcun altro. Per tanto avevo deciso di avere un rapporto esclusivo con la mia anima gemella. Più di una volta, mi aveva chiesto dolcemente come mai nessuno dei miei amici la conosce ancora, dopo ben sei anni di fidanzamento, ma dopo averli spiegato quella situazione complicata, si era messa l'anima in pace facendomi capire che tutto ciò che le serviva, ero io.
Da circa un mesetto però era partita e non sapevo quando sarebbe tornata. Non ci eravamo lasciati, ci amavamo troppo per prenderci una pausa a lungo termine e nessuno di noi due aveva intenzione di frequentare nessun altro. Aveva avuto una borsa di studio importante, ad un college prestigioso dell' America del sud e nonostante volesse rinunciarci per me, l'obbligai ad andare e vivere la sua vita. 
Ora che mi era lontana, sentivo di amarla ancora di più. Non che prima non l'amassi a sufficienza, ma la distanza aumenta il desiderio. Ci sentivamo ogni sera dal computer ed in webcam lei mi spiegava cosa aveva fatto durante la sua giornata ed io gli raccontavo la mia. Mi piaceva tantissimo osservarla mentre parlava..anche se magari dal pc non era così romantico che di persona. 
A me stava bene perché in fondo lei stava inseguendo i suoi sogni ed era felice e sapevo che ci amavamo troppo. E' pur vero però che per soffocare la tristezza di non poterla vedere quando mi va, avevo deciso di creare questa band, magari anche per riconciliare i rapporti con vecchi amici. 
Beh forse c'è un po' di confusione arrivati a questo punto.. apportiamo le spiegazioni dovute.
Avevo chiesto a Jay di far parte della band, non solo perché aveva un ottima voce ma soprattutto perché tutto questo faceva parte di un piccolo piano organizzato dalla mia mente crudele. Sapevo che Haliey stava molto male per ciò che era successo tra Jay e Max e naturalmente si sentiva in colpa. Così avevo pensato di creare un gruppo in cui tutti, anche chi non si sopportava, doveva per forza mettere da parte il rancore e parteciparvi. 
L'idea finale della boyband però è venuta a galla quando ho scoperto che io fratellino di Max, Nathan, da piccolo era stato ospite ad un programma televisivo degli UK e che aveva cantato e ballato d'avanti all'intera Gran Bretagna. Questo mi fece supporre che sarebbe stato un membro perfetto nella band in quanto sapeva già comportarsi d'avanti al pubblico e sapeva cantare. Inoltre avevo saputo che Tom voleva trasferirsi definitivamente a Chicago e questo stava distruggendo Haliey ancora di più. 
Ecco perché i provini per la mia boyband erano aperti, non solo alle persone che frequentavano la mia scuola, ma anche a ragazzi più grandi o più piccoli, che volessero provarci. Ora..avevo già convinto Jay a fare i provini, mi rimaneva da convincere Nath e sarebbe stata una passeggiata, e dopo di ché, Tom e Max..e per questo mi serviva molto aiuto, anche se non sapevo ancora da parte di chi. Qualsiasi persona avrebbe potuto fare qui provini ma alla fine ero io a dover scegliere chi poteva entrare.
Guarda caso scelsi Max, Tom, Jay e Nathan, senza nemmeno averli ascoltati. In questa maniera Jay e Max avrebbero fatto pace, si spera e Tom non sarebbe andato via.
Nathan? Beh Nath non so cosa centrasse con tutto questo..ma visto che era molto legato al fratello, decisi di inserirlo nel progetto. 
Volevo troppo bene a Haliey e non riuscivo a vederla così triste e sola. Inoltre dovevo distrarmi per ciò che succedeva con Nunu. Tutto conciliava!

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Capitolo 12
*** XII Capitolo ***


           --Cinque mesi prima--
--Haliey--
-Jay sei un idiota! Dovevi chiamare qualcuno che ci potesse aiutare, no Max! E' un buono a nulla proprio come te! Smettila di fidarti di lui.. resteremo qui tutta la notte!-
-Finiscila di urlarmi contro!-
-Allora tu cerca di essere più responsabile!-
-Senti non è certo colpa mia se la macchina si è fermata nel bel mezzo della statale! Non gli ho certo detto io di rompersi! Non seccare!-
-Visto che ti secco, farei meglio ad arrivare a casa a piedi!- Detto ciò, iniziai ad incamminarmi, quando due abbaglianti gialli mi accecarono. Era la macchina di Max. "Che idiota..ed è pure patentato" dissi tra me e me. 
Il ragazzo rasato, uscì dalla macchina e fece un ghigno come se volesse dire - Guarda questi due imbecilli- e subito dopo si rivolse a me.
-Haliey entra nella macchina così posso accompagnarti a casa- mi disse seriamente.
-No, ho deciso che andrò a casa da sola- gli dissi decisa. Dopo di ché lo sorpassai.
In quello stesso momento Max mi afferrò dal braccio destro mentre stavo già andando via e mi girò verso di lui. Ora i nostri visi erano molto vicini.
-Sali in macchina!- Mi disse, scandendo meglio le parole.
-Mi stai facendo male Max- gli risposi lamentandomi e facendo una smorfia di dolore. Aveva le braccia muscolose e sentivo che il mio avambraccio si stava sgretolando tra le sue mani possenti.
-Sono pronto a farti del male se questo significa che sarai al sicuro- mi sussurrò nell'orecchio. Molto probabilmente Jay non aveva sentito nemmeno una delle ultime parole che Max aveva pronunciato. Era troppo distante da noi. Dopo aver ascoltato quelle parole, cercai di liberarmi dalla sua presa e una volta riuscitoci, mi voltai per andare in macchina.
-E Jay non viene?- chiesi confusa.
-No.. Max ha appena chiamato un carro-attrezzi ed io devo aspettarlo qui. Non posso lasciare la macchina incustodita sul ciglio della strada- mi rispose velocemente Jay.
Salii in maniera svelta nella macchina di Max e per gran parte del viaggio rimasi ammutolita a fissare il vuoto e a pensare. Perché Max mi aveva detto quelle cose? proteggermi? ma da cosa? cosa cavolo stava succedendo tra me e lui? avevo sicuramente perso qualche passaggio.. 
Pensieri di questo tipo mi annebbiavano la mente e non riuscivo davvero a capire a cosa Max si stesse riferendo. Quando riuscii a prendere un po' di coraggio, lo fissai. 
-Vuoi dirmi qualcosa?- mi chiese continuando a fissare la strada.
-Eh? chi io?- gli dissi confusamente e chinai lo sguardo per l'imbarazzo.
-Mi stavi fissando e se non ti sei presa una cotta per me, vuol dire che c'è ben altro sotto.- mi disse bruscamente guardandomi con la coda dell'occhio.
-Cotta? Lo sai che sto con Jay-
-Si lo so..è come se lo so- Sembrava che quest'ultima frase stesse uscendo a sforzo dalla sua bocca. L'aveva pronunciata sospirando, con lo sguardo chino. Ero molto preoccupata.
-Forse sei tu che dovresti dire qualcosa a me Max.. la frase di prima sul fatto di proteggermi, e adesso..questa risposta..Scusa ma sono un po' confusa-
           --ora--
-Sveeeeeeegliaaaa! Dobbiamo andare a scuola. Dai Rachel prendile la divisa e anche un secchio d'acqua così posso inzupparla per bene!- La voce di Jade mi rimbombava nelle orecchie, il che alle sette e mezza di mattina, non era per niente bello. OOOOOkay...aspetta un attimo...Sette e mezza??! 
Quella stupida sveglia non era suonata, probabilmente si era rotta perché l'avevo sbattuta a terra violentemente troppe volte.
-Cosa ci fate voi a casa mia? E chi diamine vi ha aperto la porta?- chiesi curiosa a Rachel e Jade mentre mi spazzolavo i denti con una mano e con l'altra mi tiravo su la zip della mini-gonna.
-E' stato Tom ovviamente! Passando da casa tua abbiamo visto le tende della tua stanza ancora serrate e abbiamo pensato di venirti a chiamare-
-Avete già fatto colazione?- le chiesi premurosa.
-Si, Rachel mi ha offerto uno starbucks al cioccolato-
-Ma come avete fatto a svegliare Tom? Di solito non si alza nemmeno con le bombe atomiche!-
-Sinceramente non ci speravamo molto che qualcuno aprisse..però abbiamo comunque tentato. Due colpi e puff.. Tom era lì- disse Jade scherzando.
-OH MIO DIO! Ma che razza di capelli sono questi?- dissi a me stessa alzando la voce e guardandomi allo specchio.
-Lascia fare a me!- incalzò Rachel prendendo una delle tante spazzole. 
Stavamo scendendo le scale per andare in soggiorno mentre Rachel lavorava con spazzola, elastici e ferretti per mettere in sesto i miei capelli.
-Ecco fatto!- disse orgogliosa. Aveva fatto un vero e proprio miracolo usando una semplice spazzola! Era davvero brava nel salvare la gente da momenti imbarazzanti! -Una perfetta treccia a lisca di pesce- disse infine.
-Ed ecco a te!- Si avvicinò Tom, infilandomi la colazione dritta in bocca!
Avevo un intero pancake da masticare e non riuscivo più a respirare. -Ah, prendi anche l'acqua..ti servirà per mandare tutto giù!- disse divertito, porgendomi un bicchiere di plastica pieno fino all'orlo. Successivamente mi diede un bacio sonoro su una guancia e mi disse - Vengo a prenderti da scuola all'uscita-
Non potevo ribellarmi anche se ci provai. La mia bocca era troppo piena a causa della colazione e i miei versi non riuscirono a contrastare Tom che stava spingendo me, Rachel e Jade fuori di casa, dicendo di sbrigarci perché altrimenti avremmo fatto tardi. Era più gentile del solito quel giorno.. chissà perché.. probabilmente lo avrei scoperto alla fine della mia giornata scolastica.

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Capitolo 13
*** XIII Capitolo ***


--Jade--
Durante il tragitto casa-scuola le labbra di Haliey erano state serrate come le persiane della casa di mia nonna in inverno..ma questa è un altra storia. Qualche volta io Rachel ci siamo scambiati sguardi che volevano dire -che diamine le prende? Poco fa stava bene- ma probabilmente lei nemmeno se ne è accorta. 
Anche durante l'ora di chimica, che è la più noiosa, nonostante l'avessi chiamata spesso, non si è mai voltata. E' sempre stata in silenzio a fissare le pareti grigi e tristi. 
-Haliey?- sussurrai cercando di non farmi sentire dal prof.
-Ma perché non si gira?- Mi chiese Rachel dall'altra parte della classe.
-Non lo so!- gesticolai per farle capire meglio il concetto.
-Alcune persone pensano davvero che io sia così ingenuo da non accorgermi che stanno parlando tra di loro! Magari queste persone potrebbero smetterla di prendersi gioco di me con un bel due sul registro.. vero signorina?- Mi riprese acidamente il signor Mcfly. Quanto odiavo quel professore! Stava scrivendo alla lavagna, era di spalle a tutta la classe eppure riusciva sempre a capire chi stesse parlando e se stessimo parlando! Era alla soglia dei suoi anni e quindi questo spiega quanto indisposto fosse con gli alunni. Mi ammutolii dopo quella ramanzina.. non volevo rischiare di prendere un altro due oltre a quelli che già prendo all'interrogazione.
--Haliey--
Ero stata tutto il tempo sovrappensiero. Anche adesso che stavo andando in mensa, avevo il cuore in gola per l'agitazione. Perché Tom aveva quell'assurdo comportamento stamattina? Che cavolo era successo? Era troppo felice.. e non lo vedevo così da quando.. mi duole ammetterlo..da quando frequentava Kelsey. Sarà tornato ad uscire con lei? E cosa doveva dirmi quel pomeriggio?. Rachel e Jade mi avevano chiesto di rimanere a pranzare con loro a scuola ed io avevo annuito..per non so quale assurdo motivo. Avevo mandato un messaggio a Tomy dicendogli di passare più tardi. In questa maniera avevo prolungato la tortura. 
-Non riesco a stare senza di te. Ti prego fatti sentire prima che puoi- Il cellulare nella tasca posteriore stava vibrando e quando finalmente l' avevo tra le mani, vidi precisamente questo messaggio.. era Max. 
"Non riesco" quelle due parole. Una negazione ed un verbo. Era ciò che aveva detto quella sera.
-Non riesco- mi disse con voce soffocata, mentre mi portava a casa.-non riesco ad essere sincero con te.-
-A meno che tu non sia un serial killer, non puoi spaventarmi. In che senso essere sincero..?- gli chiesi preoccupata, nonostante sapevo che fosse un ragazzo apposto.
-Non posso avere ciò che desidero. Perché ogni volta deve succedermi? E' una cosa sbagliata e lo so bene...ma se è vero che il cuore non comanda, la testa non dovrebbe sottomettersi senza fare domande, senza avere paura, senza complicarsi così tanto?- Mi disse tutto d'un fiato con le lacrime agli occhi e voce singhiozzante.
-Max ma cosa diavolo hai? Mi stai spaventando.. eh.. non devi preoccuparti! Tutto si sistemerà, se c'è qualcosa da sistemare. Posso fare qualcosa io? Magari darti dei consigli? Starti accanto?-  gli suggerii amorevolmente, appoggiando la mano sinistra sulla sua coscia. 
-E' proprio questo che non va! Tu sei così dolce, ci sei sempre e per tutti. E devi smetterla di toccarmi!- mi urlò in faccia, rabbioso. Sollevai la mano velocemente. Era ubriaco? Che cosa gli prendeva? -Non potrà sistemarsi nulla perché Jay è il mio migliore amico e tu sei la sua ragazza. Ed io..io sono maledettamente sbagliato.. fuori posto. I miei sentimenti lo sono!-
-Ma guarda che se vuoi, ce lo dividiamo Jay- gli proposi scherzando, cercando di sdrammatizzare.
-Smettila- mi disse secco asciugandosi le lacrime. Fermò la macchina d'avanti a casa mia e mi fissò..aspettando che andassi via.
-Eccoci.. sana e salva...ehm..se puoi..dimentica questo episodio.- Mi disse. 
Mi avvicinai lentamente a lui per ringraziarlo del passaggio, intenta a baciarlo sulla guancia destra, come facevo abitualmente. Si girò ed aspettava che mi decidessi. Non sapevo bene cosa fare dopo ciò a cui avevo assistito. 
Quando guardai i suoi occhi grigi colmi di lacrime, non ebbi esitazioni.
Lo baciai.. lo baciai appassionatamente, con sentimento, come se non fossi già impegnata. In quel momento non mi importava di Jay, benché fosse una cosa brutta da pensare. Lui era ancora lì, su quella statale ad aspettare che un carro-attrezzi decidesse di andarlo a prendere. Ed io invece stavo baciando il suo migliore amico..e volevo farlo, e non ero pentita..non mi importava. Gli occhi di Max mi avevano detto qualcosa. Sembrava così solo, si sentiva solo. Non volevo più vedere quella tristezza in lui e a parte ciò, avevo voglia di lui, delle sue labbra, delle sue braccia che mi stringevano. 
Quando finalmente mi scollai, lo guardai dritto negli occhi e gli dissi - Non è un male amare.. è un male amare persone diverse. Spesso la gente dice di essersi innamorata dozzine di volte, ma anche se il partner cambia, nella maggior parte dei casi, ci si innamora di piccoli particolari che ricordano il partner precedente. Io che scusa ho invece?- 
Pronunciai queste parole con un nodo in gola, tenendo il volto di Max tra le mani e contemplando quei lineamenti perfetti che lo distinguevano. Detto ciò, uscii svelta dalla macchina e entrai in casa senza voltarmi indietro, senza capire di aver fatto una stronzata, senza nemmeno permettere a Max di realizzare ciò che gli era successo. 
L'ultima cosa che vidi fu lui che si accarezzava le labbra con due dita.
-Devi smetterla di ignorarci! Oh insomma! Non hai parlato tutta la mattina! Sei per caso una sonnambula? Sembra che tu non sia qui tra noi!-
-eh?- finalmente risposi a ciò che Jade aveva detto.
-Oh ma che bellissima voce che ha Vossignoria. L'ha riposata a sufficienza?- mi punzecchiò Rachel dall'altra parte del tavolo. Cosa volevano? Probabilmente chiarimenti sul perché ero stata ammutolita tutta la giornata.
-Jay mi ha baciato, mi è piaciuto ed io ci sono stata!- dissi svelta.
-Jay..cosa...Max...? No! Ma che combini?- Disse Rachel, cercando di mettere insieme i pezzi: Max,Jay,Haliey,bacio.
-Ora vai a vedere che è pure colpa mia se qualcuno mi bacia e se sa baciare!-
-Oh ma grazie! Non sapevo di essere così bravo- Mi interruppe Jay che era alle mie spalle.
In quel momento volevo scomparire! Non solo era stato imbarazzante perché Jay era il mio ex fidanzato, ma stavo facendo la stessa cosa stupida che un tempo avevo fatto con Max.. e non potevo..non questa volta. Io e lui eravamo andati a letto. Questo significava sicuramente qualcosa e non potevo tradirlo.. lo amavo davvero. 
Mi alzai di scatto, raccolsi la mia borsa e scappai da quella situazione scomoda. Riuscii solo a sentire la voce di Jay che chiedeva -Ho detto qualcosa di sbagliato?-

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Capitolo 14
*** XIV Capitolo ***


--Tom--
Ero fuori da quella stupida scuola da almeno un quarto d'ora, eppure di Haliey non si vedeva nemmeno l'ombra. Mi sembrava solo ieri quando frequentavo quell'istituto odioso. Mi dicevano sempre che dovevo studiare di più, perché mi serviva per il mio futuro..eppure non l'ho imparato tra i banchi a prendermi cura di una sorella psicopatica e a sopportare il dolore della perdita di mia madre. Mio padre era diventato gay..oppure lo era già. Non conosco bene la storia e quando lui andò via Haliey era appena nata ed io ero troppo piccolo. Non conosco nulla di lui..so solo che si chiama Bill ma sinceramente non voglio sapere altro. Ora viveva con il suo compagno, lontano da me e Haliey, lontano dalle nostre vite che prendevano giorno per giorno una brutta piega.
I soldi non bastavano per pagare le bollette, i debiti di mia madre, il cibo e gli studi di Haliey..eppure le ho sempre dato tutto da quando mamma era morta. Non volevo che lei si chiudesse in se stessa..volevo che avesse delle amiche e una vita sociale come ogni diciassettenne si merita. Uno zio americano ci aiutava di tanto in tanto a tirare avanti..ma di certo non potevamo mantenerci a lungo con ciò che ricevevamo. 
Mamma è morta per cause ancora sconosciute. Si pensa avesse un tumore anche se in realtà, non ne abbiamo mai notati i sintomi. Io mi ero già diplomato fortunatamente, così ero riuscito a trovare un lavoretto presso una ditta di geometri che progettavano casa-sogno per i fidanzatini innamorati. Lavorando lì, avevo sempre sognato che un giorno avrei vissuto con Kalsey in una di quelle case.. ma a quanto pare non succederà...almeno non con lei. Ovviamente questo lavoretto par-time non era sufficiente così cercavo di impegnare tutto il mio tempo libero in qualsiasi lavoro: dog-sitter, idraulico, pittore, giardiniere. Fin da piccolo purtroppo, ho dovuto abituarmi ad essere l'uomo di casa..così, con l'aiuto di vari vicini, ora sono molto bravo in quasi tutto.. eccetto cucinare.
-Eccola! Finalmente ce l'ha fatta a raggiungermi- pensai tra me. 
-Devo andare da Max!- Mi disse scontrosa, senza salutarmi e senza fermarsi. Continuava a camminare e puntava verso la casa di Maximilian.
La raggiunsi con passo svelto, la tirai per un braccio, e mentre lei era ancora voltata ad osservare la strada, io la trainavo portandola dalla parte opposta.
-Oggi tocca a me- le dissi -Mi dispiace se è successo qualcosa con Max, ma fai la brava,- la voltai verso di me -e facciamoci una passeggiata come ai vecchi tempi. Se vuoi stasera invito Max a cena da noi.- gli dissi rassicurandola. 
-Oh grazie.. sarebbe bellissimo!- Mi disse sorridendo e abbracciandomi, benché non fosse della mia stessa altezza. 
-Però paga lui- le dissi scherzando. Lei rise quasi per forza e poi, rimanendo ancora incollata al mio corpo, mi fissò e disse 
-Come stiamo messi con le bollette e tutto il resto? Se vuoi io posso trovarmi un lavoretto e aiutarti-
-Non preoccupartene. Queste cose lasciale ai grandi!- le dissi amorevolmente, tirandole un pizzicotto sulla guancia. 
-Così male?- mi chiese con gli occhioni da cucciola.
-Ci riusciremo..noi due..insieme- Le dissi infine. 
Haliey finalmente si scollò ed iniziò a canticchiare una vecchia canzone che cantavamo sempre insieme quando eravamo piccoli. Ci divertivamo a calciare le foglie rosse sulle note di Gold Forever.. poi si fermò di scatto e mi guardò..
-insieme? ma questo.. oh mio Dio! Hai deciso di restare?-
-Bé..considerando la situazione si- le dissi felice.
-Che situazione? I soldi?- mi chiese curiosa, come se non fosse felice anche lei del fatto che rimanevo a Londra. 
-Non solo..ecco perché volevo parlarti.- le dissi vago.
-E allora non tenermi sulle spine e sputa il rospo!- mi disse senza giri di parole.
-Oggi quando hai deciso di pranzare con Jade e Rachel e darmi buca, ho pensato di fare quei provini della band. Nath gli ha già fatti e Siva sembrava tenerci davvero a questa cosa del gruppo rock.. così ho provato, visto che me ne aveva parlato. Inoltre pensavo che fosse una bella cosa distrarlo, visto che mi hai raccontato in segreto ciò che succede tra lui e quella...come si chiama?-
-Nareesha- incalzò lei senza esitazione. -Devi tenerlo per te! Cerca di ricordarlo Tomy!- terminò.
-Certo tranquilla, lo so bene. Allora per farlo distrarre ho partecipato anche io.. così magari ci avviciniamo di più. Ho saputo che ne fa parte anche Jay e Nath sta cercando di convincere Max ad entrarvi, così entrerà anche lui definitivamente- le dissi, concludendo.
-Eh?.. ma quindi.. tu, resti qui per la band.. Jay e Max nello stesso gruppo.. Siva che mi dice di non preoccuparmi perché si sarebbe sistemato tutto.. era questo il suo obiettivo!- disse lei, confusa. Non capii molto chiaramente ma non chiesi ulteriori spiegazioni. Sembrava soddisfatta di ciò che aveva appena scoperto e anche se io ne ero curioso, decisi di non intromettermi.
Quindi cercai di rimanere sull'argomento principale.
-Hal..io devo dirti una cosa..che forse non ti piacerà-
-HO NO! Sei tornato con l'ochetta Barbie? Ecco perché eri così strano stamattina e sorridevi a tutti. Oppure... sorridevi ma... aspetta un attimo!!- Disse dopo aver pronunciato frasi spezzettate. -Tu sorridevi a tutti.. ma il tuo sorriso era molto più intenso quando il tuo sguardo incrociava lo sguardo di...- 
Un terribile acquazzone interruppe la nostra conversazione. Volevo davvero dirle ciò che stava succedendo e forse lei ci era arrivata anche senza il mio aiuto. Ne era felice oppure no? come potevo riprendere l'argomento? quello era il momento perfetto e per costruirlo c'era voluta una settimana. Adesso cosa potevo fare? Dovevo continuare a mentirle e a prolungare le bugie? Ma se lei si fosse infuriata? Non voleva continuare a mentire ad Haliey... La testa mi esplodeva! 
--Haliey--
Mentre tornavamo a casa, non feci altro che pensare a ciò che avrei detto a Max quella sera. Ero stata un idiota nel baciare Jay..eppure questo non cambiava la situazione.. io li volevo entrambi. Ma come? gli amavo entrambi oppure..? 
-Max viene da noi alle nove e venti circa. Voleva sapere se preferisci mangiare Cinese oppure una semplice pizza?- mi disse Tom, distruggendo i miei pensieri.
-Ehm.. facciamo pizza. Ordinamela con cotto e patatine fritte.- gli risposi.
-Hai sentito Max?- disse Tom, avvicinandosi il cellulare all'orecchio. Dopo circa cinque minuti riattaccò e noi arrivammo a casa. 
Scendemmo dalla macchina svelti e Tom mi proteggé dalla pioggia, coprendomi col suo giaccone. Tra risatine arrivammo sulla soglia di casa, anche se Tom aveva rischiato di scivolare come un imbecille. 
-Che tempo!- esclamai. -Vado a farmi una doccia calda e scendo con qualcosa di decente per la serata- gli dissi, iniziando a salire le scale. 
-Non farti troppo bella Haliey, tanto è solo una pizza e Max già lo sa che sei orribile- mi sfotté Tom ridendo. 
A quella affermazione gli lanciai una scarpa dal piano di sopra che probabilmente lo colpì perché sentii il suo solito verso di dolore -OUCH-

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Capitolo 15
*** XV Capitolo ***


--Haliey--
Una doccia calda dopo essermi inzuppata, ci voleva proprio..ero come rinata. Aprii il mio armadio con i goccioloni agli occhi sapendo che non avrei trovato nulla di carino da indossare per quella sera. 
Non era la prima volta che Max veniva a cena da noi, ma allora perché l'agitazione mi pervadeva il corpo? Forse perché non ero ancora pronta per dirgli la verità? Ma dovevo farlo.. non si meritava questo..
-Drin- il campanello della porta.. ora l'agitazione si era tramutata in sudore.. non riuscivo a sopportare questo peso. Lo amavo e si meritava la verità perché lui sarebbe stato sincero con me se si fosse trovato nella mia situazione.. ora la domanda era.. io lo avrei perdonato, e lui? ne sarebbe stato in grado?
-Max sali un attimo per favore- gridai tutto d'un fiato
-Ora che vorrà?- esordì Tom che non sapeva ciò che stava succedendo.
-Mhh..bella domanda amico, mi sta evitando da ieri.. ora lo scopriremo- rispose Max.
Stava salendo le scale e sentivo che il respiro mi abbandonava lentamente. Non potevo farcela...come avrei potuto guardarlo negli occhi e dirgli -Ehy tesoro ho baciato il mio ex, ovvero il tuo migliore amico..ricordi quel ragazzo riccio che ho lasciato proprio per te?- non potevo fargli questo..non potevo nemmeno continuare a mentire..quindi decisi di far intendere tutto a lui.
-Hal..dimmi- disse Max entrando nella mia stanza e sedendosi sul letto a due piazze.
-Senti.. per quanto riguarda ieri, quando mi hai chiamata..- la mia voce tremava, le gambe non riuscivano più a sorreggermi, tutto era diventato confuso, offuscato. Gli occhi volevano piangere, le labbra baciarlo per perdono, la testa tornare indietro per non commettere lo stesso errore. 
-Cosa è successo con Jay, Hal?- mi chiese in preda al panico.
Non riuscivo a guardarlo negli occhi e dirglielo. Stetti immobile ad osservare i suoi piedi che sbattevano violentemente sul parquet.
-E' tornata Michelle- mi disse, con voce calma.
-Non mi hai detto nulla!- gli urlai. 
Michelle era la sua ex fidanzata..in verità non si erano mai lasciati, lei era semplicemente andata via dopo avergli scritto una lettera in cui diceva che sarebbe tornata. Sapevo che questo giorno doveva arrivare e vivevo con questa paura che mi annientava! Avrei dovuto conoscerla e mettere in chiaro che Max era mio? Oppure dovevo starmene al mio posto e non fare la ragazzina gelosa che vuole avere tutto sotto controllo?
-COME PUOI URLARMI E ACCUSARMI DI AVERTI NASCOSTO QUALCOSA QUANDO SEI TU CHE VAI IN GIRO A BACIARE EX FIDANZATI? NON SEI NELLA POSIZIONE DI DIRE NULLA! IO MI FIDAVO!-
Le stesse parole che aveva pronunciato Jay la sera prima.. ma perché dovevo essere sempre io l'errore? perché quando ho baciato Jay mi era sembrato così giusto e adesso avevo solo voglia di tornare indietro e sistemare le cose? Troppi guai in così poco tempo e ne ero sempre io la causa senza nemmeno accorgermene.
-Che cosa è successo? Per favore non continuare a mentire se ci riesci- mi chiese calmo questa volta..mi si stava solo sforzando di essere maturo.
-Mi ha baciata ed io non sono riuscita a respingerlo..perché volevo farlo. Mi sento abbastanza confusa ora Max..perché sono sicura di amarti ma il rapporto tra me e Jay si è distrutto così velocemente che forse il nostro feeling è ancora intatto.-
-MA PENSI CHE SIA UN GIOCO? PENSI CHE TUTTI DEBBANO STARE AI TUOI COMODI? SOLO PERCHE' DUE PERSONE SONO INNAMORATE DI TE, HALIEY, NON SIGNIFICA CHE TU POSSA PRENDERTI LA LIBERTA' DI MARIONETTARE TUTTI E DUE!- 
Mi colpì dritto al cuore..ed aveva ragione! Stavo giocando come se entrambi non contassero nulla. Stavo pensando a me stessa perché volevo capire chi amavo. Ma se comprendevo di essere innamorata di Max, e lui non riusciva ad amarmi come serviva a me? Quando stavo con Jay, ero sempre in grado di capire come stava..forse perché era cristallino con me. Con Maximiliam invece..era tutto un mistero. Lui aveva un autocontrollo troppo eccessivo e nessuno riusciva a leggergli dentro. Sapevo bene che questa cosa non avrebbe dovuto compromettere i miei sentimenti, perché alla fin dei conti, le persone amano in modo diverso. Avevo solo paura che per me non fosse abbastanza. 
Dopo le sue parole lo guardai dritto negli occhi, ero pentita e volevo che lui lo capisse. Mi voltai e scesi al piano di sotto. La cena ci fu, proprio come avevamo stabilito ma per tutto il tempo i miei occhi e quelli di Max non si incrociarono. Tom sembrava sospettoso considerando che aveva sentito le grida dal piano di sopra, ma non disse nulla. Si stava divertendo come mai prima d'allora. Max parlò tutto il tempo con mio fratello e non mi rivolse nemmeno la parola per dirmi -mi passi l'origano- si alzo, e fece il giro del tavolo, pur di non parlarmi. 
Finita la mia pizza, non avevo davvero voglia di intrattenermi a quella festa a cui, a quanto pare, non ero stata invitata. Abbracciai Tom e scoccandoli il bacio della buonanotte sulla guancia gli dissi
-Comunque congratulazioni per te e Rachel.. ti meriti una ragazza pura come lei!- Quella circostanza, fu l'unica volta in cui le mie labbra si spalancarono per proferire parola e l'unica volta in cui sorrisi. Dopo di che mi ritirai in camera mia per stare un po' da sola.
-Sei un persona fantastica Hal!- Mi urlò Tom mentre stavo andando via. Sorridendo aprii la porta e mi gettai sul lettone, chiudendomela alle spalle. Appena toccai quel materasso così soffice, mi addormentai.
                --circa alle quattro di mattina--
-cosa ci fai qui?- gli domandai spalancando gli occhi. 
Max era sul mio letto, mi stava abbracciando e mi accarezzava i capelli. In quel momento sentivo che nulla avrebbe potuto buttarci giù, ne Jay e ne Michelle. Lo stavo amando come mai prima di allora e volevo che quel momento non passasse mai.
-Shhhh- mi disse lui sotto voce, toccandomi le labbra con l'indice.
-Tom ti era così grato per quella storia di Rachel, che ha deciso di fare anche lui una cosa per te..ed eccomi qui. Mi ha fatto dormire a casa vostra ma ha preteso che salissi un po' da te, per capire se il rancore c'era ancora oppure no- continuò.
-e cosa hai scoperto?- gli dissi guardandolo negli occhi.
-Che ho solo voglia di togliermi questa maglia e rimanerti accanto tutta la notte. Non voglio addormentarmi, semplicemente assaporare questi piccoli momenti di pace e serenità. Voglio vederti dormire e capire che sono totalmente e fottutamente innamorato di te, come non lo sono mai stato per nessuno. Non voglio perderti Hal, non voglio essere imbecille come è stato Jay- mi disse a bassa voce, continuando ad accarezzarmi il viso e scoppiando a piangere.
-Okay, Okay, tranquillo Max, ci sono io qui- Mi tirai su e gli asciugai quelle lacrime che scorrevano su quel viso perfetto a causa mia. Non volevo vederlo afflitto anche perché era sempre stato forte e pensare che, probabilmente, ero stata così crudele da abbatterlo, non mi piaceva affatto. Dopo lo aiutai a sfilargli la maglia e mi appoggiai al suo petto, sul suo cuore che faceva tum, tum in maniera più insistente, ora che gli ero più accanto. Mi addormentai e fu, forse, la notte più serena che io avessi mai avuto.

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Capitolo 16
*** XVI Capitolo ***


               --dopo un anno--
--Jay--
Haliey ormai era solo un ricordo. Quel bacio non aveva fruttato niente di nuovo e nonostante io stessi ancora piangendo in un angolo, Haliey e Max erano più uniti di quanto mai lo fossero stati. Avevo sempre pensato che l'amore può arrivare un unica volta ed io pensavo fosse Haliey il mio vero amore...anche se.. se fosse stato vero, non sarebbe andato tutto a puttane.
La band invece andava alla grande. Alla fine avevamo deciso di crederci davvero tutti quanti e grazie a questa, io e Max eravamo tornati a parlarci civilmente e Tom era rimasto a Londra... di certo non voleva rovinare i piani di Seev. Si, avevamo scoperto tutto.. ma era stato così cretino e dolce che non gli è stato fatto nulla di malvagio...mmmhh.. a parte da parte mia, si intende. 
Se vi state chiedendo in che modo mi sono vendicato...chiedetelo al suo spazzolino. L'avevo rigirato più volte nella tazza del bagno..e quando Siva si lavava i denti.. beh. Eravamo andati a vivere insieme, la band intendo e la casa era aperta a tutti ovviamente. Le persone che la popolavano più spesso erano Rachel e Haliey che si occupavano di preparare pranzo e cena e tutte quelle cose a seguire, che solo una donna sa fare. Noi in verità stavamo poco in casa.. eravamo diventati delle star!
Okay questa è una bugia ma eravamo conosciuti in tutta londra e avevamo composto già qualche canzone carina, in caso ci sarebbe stata una svolta. Siva aveva pensato bene di coniare il nome: The Wanted.. secondo lui, pensare di essere ricercati ci avrebbe fatto credere in noi stessi. In effetti funzionava..con i suoi punti deboli..ma funzionava. A proposito di punti deboli! Avevamo scritto una canzone..cioè avevo abbozzato qualcosa e poi l'avevo rifinita con gli altri. La canzone si chiamava Weakness e la scrissi pensando ad Haliey. Appena letto il pezzo e sentito il ritmo abbastanza lento e profondo, Max capì subito che quelle parole erano riferite alla sua ragazza ed io non mi vergognai d'ammetterlo. 
Venne ad affrontarmi come un vero uomo avrebbe fatto e non mi diede fastidio ammettere tutto. Alla fin dei conti era vero e lui sapeva bene che i miei sentimenti per Hal non erano affatto cambiati. Non mi prese a pugni, come avrebbe fatto sicuramente un anno prima, si limitò ad abbracciarmi e dire - Mi dispiace- Da quel giorno iniziammo a parlarci normalmente ed io accettai, anche se parzialmente, che Hal doveva assolutamente restare solo una dolcissima amica con cui c'era del feeling.
In quell'ultimo periodo comunque stavamo avendo tante proposte interessanti che ci avrebbero permesso di sfondare. Eravamo stati chiamati inizialmente ad animare compleanni di diciottenni con ormoni a mille e successivamente, quando queste avevano diffuso la voce abbastanza, ci chiamarono in teatri e manifestazioni di città. Avevamo anche un manager che tentava di farci debuttare. Si chiamava Scooter ed era un uomo davvero straordinario..ci stava crescendo come se fossimo fiori che sarebbero sbocciati nella maniera più delicata e maestosa che ci fosse mai stata.
--Tom--
Le cose andavano così bene tra me e Rachel che non avrei mai potuto dirgli ciò che era giusto sapesse. L'amavo così tanto e dopo un anno non mi era nemmeno saltato in mente di portarla a letto in modo crude. Sapevo che con lei la cosa sarebbe successo a tempo dovuto e sarebbe stato fantastico. I secondi con lei erano immensi eppure il tempo passava troppo velocemente. Era diversa dalle altre..assomigliava molto a mia sorella ma con fascino piccante che mi attraeva maledettamente. Avevo sempre amato alla follia mia sorella e il modo in cui era spontanea, vivace e senza pensieri anche in momenti in cui c'era molto da pensare. 
Avevo contratto geneticamente la malattia di mia madre. La cosa che temevo di più non era la morte..ma il pensiero che forse anche Hal l'avesse contratta. Tumore alla colonna vertebrale..intervento quasi impossibile. Il dottore mi disse precisamente - Preferisci la qualità o la quantità della vita?- non esitai a rispondere -Qualità- e decisi di rinunciare alle cure, alla chemioterapia. Volevo passare gli ultimi due mesi della mia vita tra risate, gioie di cui avrei goduto anche da defunto. Avrei sorvegliato su ognuno di loro senza mai permettere che li succedesse qualcosa ed avevo promesso di tenere per me la questione fino al momento opportuno. Non volevo drammi, non volevo lacrime, volevo pensare di avere un futuro con Rachel e con mia sorella, con i miei amici, con la mia band. Non volevo prediche da persone che mi amavano troppo e che mi dicevano di provare tutte le cure del mondo..volevo solo vivere come una persona normale tra sorrisi e pace. Dovevo tenere il segreto anche con Rachel..dovevo farlo per il suo bene, per il nostro, per quello di mia sorella. Le amavo troppo.. e anche se non era giusto, cercavo di proteggerle.
--Haliey--
Le cose andavano alla grande adesso! Tutti stavano realizzando i propri sogni ed io..beh ero diventata la donna delle pulizie probabilmente, ma il divertimento non mancava! La cosa più bella era forse urlare a squarciagola -THE WANTED- e vederli comparire precipitosamente, tutti quanti, davanti a me. Mi faceva sbellicare e loro puntualmente se la prendevano con loro stessi per esserci ricascati. C'erano già alcune ragazze che con l'eccitazione a mille, si presentavano giù al portone e cantavano canzoni scritte dai ragazzi. In quel caso succedeva qualcosa di molto buffo. I ragazzi, nonostante fossero noti adesso, avevano stabilito di non voler essere preda di donne esaurite che ti pedinano fino a casa, così se qualcuna di loro si presentava giù al portone, come spesso succedeva, Jay si travestiva da nonnina e scendeva giù con una scopa, facendo finta di essere stufo di tutte quel baccano. Era irriconoscibile quando si metteva quella parrucca finta bianca e quello scialle orrendo! Le fans non lo riconoscevano affatto e scappavano puntualmente spaventate appena dopo l'attacco di nonna Jayne, come la chiamavo io. Mentre Jay era impegnato con questa missione, io e gli altri sbirciavamo dall'unica finestra dell'appartamento che si affacciava sulla strada. Tutti quanti a malapena riuscivamo a respirare perché eravamo appiccicati e dovevamo fare a turno per goderci lo spettacolo. Ovviamente J non faceva mai nulla per nulla..al suo ritorno, ognuno di noi doveva fare qualcosa per lui...tipo essere la sua cameriera per una settimana oppure fare le sue attività domestiche. Insomma, ultimamente, ci aveva preso gusto nell'interpretare il suo alter ego femminile/anziano ed infatti chiunque entrasse in casa lo trovava sempre d'avanti alla TV che guardava Avatar! Ricordo tutt'ora le battute di quel film! Lo guardava in continuazione, ne era ossessionato e per quanto fosse bello, adesso tutti l'odiavano!
-Hal vieni qui!- mi disse Max sollevandomi e facendomi volteggiare. Era alle mie spalle. Che dolce, lo amavo davvero tantissimo! 
Dopo quella storia del bacio con Jay e del ritorno di Michelle, non c' erano più state complicazioni ed io e Max eravamo diventati una cosa sola..anche se era davvero impossibile arrivare a Tachel (Tom e Rachel). Non c'era un solo secondo in cui loro non stessero insieme ed io non avevo mai visto Rachel tanto felice in tutta la sua vita. Se sorrideva era un sorriso che ti sconvolgeva, uno dei più luminosi fatto a trentadue denti. Il volto s'illuminava e gli occhi brillavano. Era tanto spontanea con Tom e gli stava facendo un bell'effetto. Mio fratello infatti aveva smesso di comportarsi da cretino e di tradire le sue ragazze, con Rachel era tutto diverso..come lo era con Kalsey ma più amplificato..forse un po' troppo, ma non c'è nulla di male nell'essere eccessivamente zuccheroso, ma nell'esserlo poco, si. A me andava benissimo così. 
Jade non era scomparsa..però stava davvero poco con noi ultimamente. Aveva problemi coi ragazzi come sempre e a volte ci portava via serate intere per parlare al cellulare e chiederci consiglio. Non veniva spesso a trovarci, forse perché Nath la guardava in un modo strano.. in uno di quei modi che ti lascia intendere -o ci sta o la stupro- ma tuttavia Nath era un agnellino che non avrebbe fatto del male a nessuno. Jade era fidanzata ancora con quel Mike anche se c'erano molti problemi tra loro e la complicità era svanita quasi del tutto. Ogni tanto organizzavamo pigiama party, così da stare tutte insieme come ai vecchi tempi..ma li facevamo sempre da lei. Ultimamente era sorta una sotto specie di sfida durante i pigiama party.. chi riusciva a mettersi più palline al formaggio in bocca, diventava leader per quella settimana ed avrebbe scelto il tema su cui si sarebbe basato il successivo raduno. C'era stato il pigiama party hawaiano e per quella sera ci comportammo proprio come fanno gli hawaiani, parlammo come loro e ci vestimmo in modo identico. Chi non riusciva a rimanere nella parte era automaticamente escluso dalla prova con le patatine. Il leader doveva, durante la settimana, anche scoprire gli atteggiamenti, le attività e il cibo classico del tema che aveva scelto. Questa idea mi venne in mente subito dopo quella notte in cui Rachel quasi si strozzava con le patatine per far smettere me e Jade di litigare. Ogni due mesi però avevamo inventato una cosa bellissima, per rendere meno banale i nostri raduni. Trascorrevamo tutta la notte fuori casa, di nascosto. Uscivamo dalla finestra e non rientravamo prima dell'alba. Ognuno di noi doveva scegliere una sfida da dare ad una delle concorrenti e la concorrente scelta doveva portare a termine questa prova altrimenti sarebbe stata esiliata dal party successivo che ci sarebbe stato. 
Ricordo che una serata andammo in discoteca, non pagammo il biglietto perché, guarda caso, il body-guard all'esterno, era stato una vecchia fiamma di Jade. Lanciai la sfida contro Rachel e l'obbligai a raccogliere, entro due ore, almeno cinque numeri di uomini su cui doveva fare colpo. Fu una cosa difficilissima considerando che lei sentiva di star tradendo Tom..ed un ragazzo..probabilmente più grande di noi di qualche anno, riuscì a rubarle anche un bacio. Ci divertimmo da matti e il giorno dopo, la verginetta Rachel raccontò tutto quanto a Tom che se la prese con me..ma non più di tanto.
Era cosciente che l'avevamo fatto solo per divertirci e non per tradire o far soffrire qualcuno. Alla fine della predica, scoppiò a ridere perché immaginò l'impacciatissima Rachel intenta a rimorchiare. 
Insomma le cose andavano benissimo..e volevo realmente che nulla cambiasse. Si era stabilita una pace così intensa che nessuno voleva sciogliere, così tutti quanti cercavamo di contenerci e di fare i buoni.

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Capitolo 17
*** XVII Capitolo ***


--Haliey--
La mia vita aveva un particolare scomodo.. i lampi arrivavano con sole e cielo scoperto e facevano saltar in aria macchine ed alberi. Così anche nella mia vita, le brutte cose si presentavano all'improvviso e con una batosta che ti lasciava a terra. Forse dovevo aspettarmela una delusione. Infondo niente va mai per il verso giusto, o almeno, non per molto. Classico taxi giallo, classica giornata di pioggia che ti mette una tristezza secolare, come se i tuoi problemi non bastassero già. Entrata nella macchina e VIA! Infondo cosa importava se stavo andando via? A chi importava realmente? Rachel? No..era troppo occupata a prendersi cura di mio fratello..certo avrei dovuto farlo io, ma preferivo scappare e non vederlo distruggersi. Jade? Non si sapeva mai cosa stesse facendo finché lei non voleva che tu lo sapessi e dopo quella notte da pazze al pijama party, non si era più fatta sentire. Non sapevo nemmeno se sapesse che stavo lasciando Londra..ma beh..una persona che ci tiene, l'avrebbe saputo. 
Via da Londra..sul serio? Quel paese così grande adesso avrei voluto fosse piccolo piccolo per poter accartocciarlo e gettarlo via dalla mia testa, nell'apposito cestino: "viale dei ricordi da non aprire." Avevo perso tutto..i miei genitori, il mio ragazzo, le amicizie.. e quantunque non le avessi perse ancora, le stavo per perdere perché la morte di Tom mi avrebbe cambiata, distrutta e poi rafforzata in maniera negativa. Sarei diventata così antipatica che la scusa di una perdita non sarebbe stata in piedi per sempre e tutti sarebbero andati via. 
Prima che prendessi il taxi l'unica persona che era venuto a salutarmi con i goccioloni agli occhi era stato Siva. Da quando aveva ufficializzato il suo fidanzamento con Nareesha, una ragazza con origini arabe e di una bellezza e semplicità che ti annienta, parlavamo poco ora perché trascorreva del tempo con lei, ora perché aveva le prove con la band.
La band.. e chi avrebbe preso il posto di mio fratello adesso? E perché mi stavo ponendo tante domande se avevo deciso di andare via? Come avrei potuto lasciar quel luogo dove sono nata, cresciuta, dove ho sorriso, sofferto, frequentato l'asilo, le elementari e il liceo? Come potevo lasciar tutti coloro che conoscevo, quantunque non fossero ragazzi con cui avevo rapporti extra scolastici? Sarei stata in grado di costruirmi una nuova vita in Chicago da mia zia?
Chicago..belle spiagge, bei ragazzi, sempre sole e bar al solo sbatter di ciglio. In un altro momento avrei apprezzato farmi un viaggetto lì per rilassarmi..ma adesso mi sentivo forzata, nonostante fosse stata una mia decisione. 
E pensare che se non avessi avuto quelle mani di ricotta e quel brutto vizio di ballare scalza in giro per casa, tutto questo non sarebbe mai successo. Ma sarebbe stato un bene? Io non credo. E' vero che ciò che non si sa non può farti male ma è anche vero che la verità dovrebbe essere la prima cosa da dirsi. "L'ho fatto per il tuo bene" mi diceva quell'idiota, piangendo e stringendomi tra le braccia "non volevo distruggerti e distruggere i tuoi sogni." E nonostante avessi voglia anche io di abbracciarlo la rabbia me lo impediva e così rimasi semplicemente immobile a fissare la sua maglia celeste che si raggrinziva al muoversi del suo corpo. Avrei voluto dirgli qualcosa..una cosa qualunque ma avrei voluto parlargli. Invece gli occhi piangevano ma le labbra non si muovevano..erano come sigillate. Né un singhiozzo, né un rimprovero, né un addio. Mi scollai piano e viscidamente, quasi disgustata da ciò che mi aveva fatto, da ciò che mi aveva tenuto nascosto! Qualcosa di così grave e grande! E Rachel? Era dalla sua parte o anche lei, poveraccia, non sapeva nulla? 
Perché stessi ripensando in quel momento alle mie mani di ricotta? Avevo preso un bicchiere di succo di frutta da frigo ed ero andata ad accendere lo stereo nel salotto. Nel momento in cui ho mosso il braccio, il gomito ha urtato contro il bicchiere di vetro che avevo appoggiato sul mobiletto di marmo e cadendo sul pavimento, si era infranto in mille pezzi. Toccava a me ripulire sta volta..cosa che sapevo fare davvero molto male visto che era compito di Tom di solito. Straccio bagnato, una strofinata.. poi straccio asciutto, seconda strofinata..ed infine per raccogliere i cocci del vetro, scopa elettrica. Visto che tutto ciò non bastava, la mia intelligenza mi aveva anche portata a tornare in quella stanza per alzare il volume di una canzone che mi piaceva molto. Rock puro! Come potevo non ballare? E quindi.. salti, piroette, spaccate e tutto ciò che mi andava di fare in quel momento. Ed ecco che le mie pessime capacità nelle pulizie si fanno sentire. 
Un pezzo di vetro nella carne. Non ero più in grado di muovere il piede e anche se avessi saltellato sul piede sinistro fin nell'altra stanza, avrei sporcato nuovamente il pavimento e poi sarebbe nuovamente toccato a me pulire. La borsa di Tom, strano ma vero, mi correva sempre in soccorso. 
In quel momento era poco distante da me, su un tavolino e sapendo che era sempre fornita di centinaia di pacchetti di fazzolettini, ne approfittai. 
Aperta la borsa..alla ricerca dei fazzolettini..trovo qualcosa di molto più..
-Signorina, siamo arrivati all'aereo porto- Mi fece notare il tassista.
-Si certo, ecco a lei- gli dissi con un sorriso poco accennato e con lo stesso sguardo di una persona che aveva ricevuto troppo dolore nella vita. Gli porsi cinque dollari per il passaggio e scesi dal taxi. Un vero classico.. qualcuno ti interrompe proprio sul bello della narrazione..solo che sta volta non c'era niente di bello in quella borsa ed erano stati i miei pensieri ad essere interrotti.
L'aereo porto si presentava troppo imponente..non volevo entrarci ma dovetti. Pensavo che il dolore si potesse lasciare alle spalle se solo si avesse avuto il coraggio di lasciarsi la vecchia vita alle spalle.

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