Envy = oto-san

di Envy99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo1:pa-pi-no???? ***
Capitolo 2: *** Capitolo2: ***
Capitolo 3: *** Capitolo3: zietto! ***
Capitolo 4: *** Holiday!!!!!! ***



Capitolo 1
*** Capitolo1:pa-pi-no???? ***


Envy=Oto-san

Una fic che mi è venuta in mente per caso, mentre stavo leggendo un libro totalmente diverso!!^_^’ spero che faccia successo! Almeno per una volta una mia idea che mi pare carina…

Notte tranquilla…

Cielo stellato…

Profumo d’estate nell’aria, si, il momento perfetto per una bella dormita!

L’Angel’s alchemist si stese tranquilla nel suo letto dopo aver dato la buonanotte a Ed e Al. Una sera come tante, no?

No, assolutamente!

Qualcuno se ne stava a guardarla dalla finestra aperta, mentre leggeva un libro seduta sul letto.

Questo qualcuno, che per comodità possiamo chiamare Envy (ovvio) si addentrava a piccoli passi nella stanza illuminata fiocamente da una lampada da lettura.

“perfetto ci sono! Non si è accorta di niente” pensò, per poi lasciarsi un attimo per ammirarla. Indossava un paio di culottes nere e una canottierina bianca, a pois neri.

“aaah(sollievo)…quant’è bona!” pensò tra se e se arrivandole a due centimetri.

Avvicinò le labbra al collo di lei facendo tutta l’attenzione possibile, perfetto, mancava solo un centimetro ad un succhiotto assicurato!

-non-ci-provare!- disse la ragazza con voce fredda, quasi robotica, scandendo le parole.

Envy rimase attonito con l’espressione in cui era poco prima: bocca aperta, che avrebbe aderito perfettamente al collo di lei; occhi sbarrati, che iniziarono a girarsi verso Ray senza che la testa si muovesse; braccia alte pronte a bloccarla nel corso del succhiotto.

-ma…-iniziò il ragazzo…

-come se non ti avessi visto! Ma credi che sia scema?!- disse lei continuando a dargli le spalle.

Envy mise su il broncio più infantile che avesse mai fatto, la prese tra le braccia e la tenne stretta a se strusciando il viso contro la sua spalla, con l’espressione beata di un ubriaco.

-ma…che cavolo fai!? Ti ho scoperto e continui?- domandò leggermente infastidita.

-si! Ed è colpa tua!! La routine era:

succhiotto…schiaffo e/o sfuriata…scuse…perdono perchè sono carino...notte notte…! Invece adesso mi hai fatto arrabbiare!-

-ma…te le studi queste cose?- chiese allibita dalla precisa scaletta elencata dall’homunculus.

-ma certo che si!-ammise convintissimo e anche piuttosto serio.

-e…adesso che ti sei arrabbiato…di grazia…che mi succede?- domandò non troppo preoccupata, sapendo che il suo era solo un gioco.

-hehehe- rise maliziosamente –chissà?!-continuò.

-dai Envy!!! Lasciami, ho sonno!!-disse dimenandosi invano, mentre lui strofinava beato il viso sulle sue spalle: -aaah, ma che carina che sei quando ti ribelli!- gioì.

Lei si buttò in avanti demotivata mentre lui, felice comunque, se la sedette sulle gambe prendendo tra le mani il libro che leggeva la ragazza prima del suo arrivo.

-alloooora…vediamo! Che leggi, i tre porcellini?-scherzò.

-ma che cavolo dici????-disse guardandolo in cagnesco.

-ah no, è vero! Sono letture troppo avanzate per te! Poi ti spaventi, poverina! C’è addirittura un lupo catt….AHI!- lo zittì nell’unico modo che poteva, tirandogli una testata, che ricevette in piena fronte.

-ma che ho fatto????- chiese innocentemente l’homunculus.

-Envy! Adesso smettila, hai capito? Ho sonno e voglio riposare!-ordinò autoritaria.

-uffa, ma che cattiva! E io che sono venuto fin qui solo per te!-si offese fintamente.

-lo apprezzo, davvero! Ma…- le bloccò la bocca con una mano –sssh! Lo senti? È ciò che aspettavo da un’eternità! Aaah!!! Sento il coro dell’alleluja!!- disse dondolandosi a destra e sinistra tirandosela dietro, ancora con la bocca bloccata.

-mmfh…- mugugnò lei, con la sua mano appoggiata alla bocca ed il viso lievemente arrossato.

-uh…scusa!- disse togliendo la mano e facendole una carezza sul capo –allora…che hai fatto di bello oggi?- s’informò giusto per sapere.

-eh?come mai me lo chiedi?- si stupì.

-così, mi informavo sulla mia ‘O neko-chan…visto che non posso stare con te ogni giorno- sottolineò, scandendo le parole.

-devi farmelo pesare?-chiese lei, facendogli roteare gli occhi –e non roteare gli occhi signorino!- finì con un leggero sorriso, mentre Envy si mise a ridacchiare.

-beh, allora?-ricordò riferendosi alla domanda precedente.

-ho dovuto fare lavoro d’ufficio- miagolò abbattuta chinando il capo.

-oooh! Povero micetto! Fortunatamente io non ne devo fare mai!- si rallegrò mentre lei era sempre più abbattuta.

-Envy?...-

-si?-

-sei davvero venuto qui solo per un abbraccio lungo mezzora?- disse facendogli notare che era ancora lì che le cingeva la vita bloccandole anche le braccia.

-uh…beh…io…-balbettò evitando il suo sguardo.

-cosa c’è?-chiese avendo ormai capito che c’era qualcosa sotto.

-beh…io ci ho provato ad addolcirti!-si giustificò. –addolcirmi?- chiese lei perplessa.

-si! Mostrandomi carino e dolce venendo in cerca di coccole, potevo fare tenerezza, preparandoti a questa notizia…ma tu non mi degni di uno sguardo!-disse rattristandosi fingendo molto bene.

Ray decise di provare ad andargli incontro, così divincolandosi riuscì a girarsi e guardarlo in faccia.

-ok! Ok! Allora…dimmi cosa c’è!- gli ribadì con calma.

-beeeh…- disse appoggiandosi al bordo della finestra col gomito e guardando giù.
La ragazza si stava per affacciare, ma ad un certo punto una vocina dolce e alta si levò nell’aria, facendole sgranare gli occhi.

-CIAO PAPINOOO!!!-

°Attimo di silenzio°

-Envy…? Mi hai nascosto qualcosa???-

Fine 1° capitolo.

Hehehe…no, non vi preoccupate nulla di male!^^Mi affido ancora alla regola:"gli homunculus non possono riprodursi!" Spero che questo primo capitolo/prologo vi sia piaciuto!

Ditemi che ne pensate!!!>.<

Comunque per sportività, un saluto e un baciotto anche a chi non recensisce!^^

Bye Envy99

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Capitolo 2
*** Capitolo2: ***


Envy=oto-san2

Dopo quell’unica parola, Ray lo guardò esterrefatta, mentre lui sorrideva teso e agitava le mani in aria: -ma no! Sta tranquilla!- cercò di smentire.

Dopo pochi secondi una manina si vide agitarsi a destra e sinistra con l’indice alzato:

-papino! Lo sai che non bisogna entrare dalle finestre?!- disse sempre quella vocina.

-si si si…-disse l’homunculus tendendo le braccia appena un po’ fuori dalla finestra e tirando dentro alla stanza una bimba.

-ma papà!!! Non si fa così!! Bisogna bussare prima di entrare e si bussa alla porta! Quindi su una finestra dove bussi????-miagolò la piccola, mettendo in mostra l’evidente riguardo ad entrare in casa d’altri.

-non fa una piega!- notò Ray seduta sul letto alle spalle della bimba. Quest’ ultima si girò e si misero a fissarsi.

Lei capelli tra il biondo e il castano a caschetto fermati con due fermagli colorati a destra e sinistra. Occhi scuri e pelle rosea, indossava un vestitino azzurro a fiorellini rosa.

Le si illuminarono gli occhi e indicò Ray col dito girandosi verso Envy: -hai visto che bel,la questa signorina??-

Ray sorrise e cercò di conoscerla: -allora piccolina…come ti chiami?-fece.

-io mi chiamo Lucy e tu signorina? Come ti chiami?- chiese curiosa senza degnare più Envy di uno sguardo, ma si sa, i bambini sono volubili per le curiosità.

-io mi chiamo Ray e sono un’alchimista di stato!- spiegò.

-uuh!! Che bello! Hai visto papino! Il suo braccio luccica!!!- si, Ray era piuttosto curiosa a vedersi. Non capita tutti i giorni di vedere una ragazza che sia anche alchimista di stato, con un braccio luccicante, almeno, agli occhi di Lucy.

-si si! Sta buona però!- l’ammonì Envy facendola sedere, per non dare disagio a Ray per l’auto-mail.

-ma no tranquillo, non mi dà fastidio. Quanti anni hai?-

-io ne ho…così- mostrò la mano con quattro dita alzate facendo sorridere la ragazza.

-hem…- cominciò Envy -…perché non vai a giocare? Che io devo parlare con Ray…-

-si papino…-obbedì Lucy, allontanandosi.

-Envy…chi è questa bambina!?- chiese Ray piuttosto tesa.

Il ragazzo sbuffò preparandosi a una spiegazione: -beh…lei è di Reole. Stavo tornando a Central City e ha cominciato a seguirmi…-

Flashback

-signore…hey signore?!- la bimba gli si avvicinò tirando il pezzo di stoffa svolazzante dei suoi pantaloni.

-mh?- si girò stupito e la vide sorridergli.

-ciao! Tu chi sei signore?- chiese amichevole.

-veramente dovrei chiederlo io a te, e poi non chiamarmi signore, non sono mica così vecchio sai?-… “beh…in effetti si, ma mica li dimostro! Cavolo! Pensi a quest’aspetto da figo per giorni e giorni prima di trovarlo…solo per farti chiamare signore?!”
-ah si?? E allora quanti anni hai?-

-hem…io…di…diciassette!!-sparò un’età a caso che si avvicinava al suo aspetto.

-ah…! Io mi chiamo Lucy e ho quattro anni!- si presentò –e tu come ti chiami?-

“sto già cominciando a rompermi!!”-Envy- asserì.

-Annie?...ma guarda che è un nome da femmina signore…ah…ma è per quello che porti la gonna e il reggiseno!- disse lei confondendo le pronunce simili.

Envy si girò, fulminandola con un occhiata gelida, poi si mise a sbraitare:

-NON SONO UNA FEMMINA!!!!!-

-si. Lo so, ma hai il nome da femmina e ti vesti come una femmina…- spiegò innocente.

-NON HO IL NOME DA FEMMINA!!! SEI TU CHE HAI CAPITO MALE!!! SI DICE ENVY!!! E-N-V-Y!!! HAI CAPITO BRUTTA MOCCIOSA?-

Perfetto, cominciarono a luccicarle gli occhi e le guance si fecero via via più arrossate, stava per piangere.

-m...ma che fai?- chiese lui prima di sentire un pianto disperato.

Sbuffò e cominciò a camminare per andarsene, ma per ripicca la bimba urlò ancora di più, cosicché cominciarono ad aprirsi le finestre e le porte, e tutti erano con gli occhi su Envy.

“che trucco sleale!!! La farei a pezzetti!!!”pensò.

La gente lo guardava con rimproverò e presero a bisbigliare frasi ingiuriose.

-aaah!!! Ok ok!!! Vieni con me!!- la prese per un braccio e la portò via, mentre lei smise automaticamente di piangere. Envy aveva già in mente di scaricarla in qualche vietta, e chi s’è visto s’è visto, ma poi gli balenò in testa Ray.

Invece di una delle solite immagini poco caste, in cui spesso e volentieri indossava poche parti dell’intimo, se non nessuna (figuriamoci i vestiti), era quella di lui sotto una predica.

“MA COME HAI POTUTO LASCIARE UNA BIMBA INDIFESA IN UN VIALETTO TUTTA SOLA?? SEI UN CRETINO!” gli diceva.

La guardò un attimo e sbuffò infastidito, se avesse cercato di seminarla, si sarebbe rimessa a piangere…se le avesse detto di non seguirlo, non l’avrebbe ascoltata…che fare? Beh, poteva riportarla a casa, così non gli avrebbe più rotto.

Se non in un combattimento, esitava un po’ ad uccidere, soprattutto una bambina…per quanto petulante fosse.

-ok! Ok! Dove sono i tuoi genitori!- “trovo i vecchi e la rottura finirà!” pensò.

Eh no, no! Troppo facile Envy!

-loro…non ci sono- disse lei triste –i militari li hanno portati via, un giorno- finì singhiozzando.

-hey! No! No! Non piangere ancora!! Che ci devo fare io?!- chiese perplesso e ormai stanco.

-mi porti con te?-

-eh? Ma sei matta? Non sai neanche chi sono o dove sto andando!-

-a Central City!- disse sicura.

-e tu come caz…c..cioè, come lo sai?-

-brontolavi che dovevi tornare a un covo e che avresti voluto spaccare la testa a una certa Lust…a Central City…- spiegò.

Il ragazzo si mise la mani tra i capelli… “la devo finire di brontolare!” pensò. Ad un certo punto…si accese una lampadina nel suo cervello…(risposta alla domanda da 100 milioni!)

“la porto da Ray!!!! Così farò la figura del magnanimo angioletto e magari che non mi ci scappi qualche lode! Di quelle che intendo io…hehehehe”

Fine flashback

La ragazza si zittì all’improvviso…poi trovò la forza di parlare: -e tu avresti usato una dolce bambina per infinocchiarmi?- chiese leggermente…arrabbiata.

-si beh…questo particolare saltiamolo! Comunque non volevo ingannarti! Mi serviva il tuo aiuto! Io non ci so fare coi bambini!- dichiarò.

-ma vedo che ti chiama papino! Qualcosa di buono devi avere pur fatto!- notò parlando stancamente.

-perché voleva che la portassi qui?-

-per cercare i genitori…dice che era diretta qui la spedizione che li ha portati via-

Ray la guardò giocare innocentemente: -povera piccola- disse sottovoce, per poi guardare Envy che era occupato a staccarsela di dosso.

-e lasciami!!- -ma io voglio giocare!! Dai a mosca cieca!- incitò la bimba.

“credi che non l’abbia capito? Tu non l’hai presa con te solo per quello…ti ricordava te stesso, quando eri appena nato come homunculus e, chiunque sia ti abbia trasmutato, ti ha lasciato da solo. Non sei bravo a nasconderlo…almeno da me…”

-MAMMINA!- solo questa parola la riscosse dai suoi pensieri e si mise a ridere guardando la scena.

Lucy in piedi sulla schiena di Envy steso a pancia in giù mentre leggeva il libro di Ray.

-fidati…mi trattengo solo perché ci sei tu!- disse sottovoce, mentre la bambina indicava Ray ripetendo mammina.

-i…io?- chiese la ragazza.

-si, l’ha detto papino!-

-ah…- Ray guardò il ragazzo che faceva finta di nulla –allora…PAPINO…perché proprio io??- chiese “leggermente” infastidita.

Envy abbassò la testa per non rispondere, sperando ancora che Ray potesse cascare nel tranello: “ma no! È un’idea della bambina”.

Pensò Lucy a rispondere al posto di lui…

-ma si certo!!! Ha detto che vorrebbe passare tanto tempo con te, che ti sogna la notte, che vorrebbe fare s…se…papino? com’era quella parola??- chiese innocentemente.

-NO! NO! Lo sai che non…- iniziò Envy, non potendo dire altro, vedendosi raggelato da uno sguardo omicida di Ray.

-COME PUOI INSEGNARE CERTE COSE A UNA BAMBINA?!?!?- gli urlò Ray strattonandolo a destra e a sinistra.

-NON SONO STATO IO!!!- rispose l’altro.

Ecco in scena i primi diverbi circa l’educazione della “loro” figlioletta.

-E ALLORA….- cercò di calmarsi –allora…come ha fatto a saperlo?-

-ho sentito il papino che ne parlava mentre dormiva! E poi abbracciava il cuscino e…- la bocca le fu bloccata da Envy.

-OK! OK! Per oggi hai detto abbastanza! Torna a giocare!- ordinò, vedendosi ascoltato.

-allora, sogni erotici a parte…- cominciò Ray facendogli girare la testa da un lato per l’imbarazzo -…che hai intenzione di fare con lei?-

-beh…di certo ho bisogno d’aiuto! Molto aiuto- finì guardando Lucy.

-posso aiutarti io, ma non ho le possibilità di tenerla sempre, faremo un po’ per uno…anche se…- s’interruppe fissandolo con la testa inclinata da un lato.

-s..se?- chiese l’altro perplesso.

-questo nuovo Envy magnanimo e nobile…mi frastorna un tantino!- esclamò sorridendo.

-Hey! Guarda che io sono quello di sempre! Che credi?- disse sicuro alzandosi in ginocchio sul letto.

-si…su questo non ci piove, ma…non credi che sia normale essere più sensibilizzati alle sventure altrui…se le si ha provate a propria volta sulla pelle?-

Envy si riscosse dai suoi pensieri, che fosse davvero quello il motivo? L’aveva aiutata per non farle fare la sua stessa fine? Ma…i genitori non l’avevano abbandonata, erano stati portati via…almeno, questo aveva detto. Ma…se così fosse, lui avrebbe fatto un atto…CARITATEVOLE??? No, no! Impossibile!

-eeh si! Diventando il suo papino temporaneo ti sei mostrato proprio come un bravo bambino! Complimenti!- disse battendogli una mano sul capo come si fa ad un cane.

Ad un certo punto lui le prese il polso e la tirò a se stringendola e avvicinando la bocca a quella di lei:

-si, ma non sai quanto può cambiare in fretta quest’indole da bravo bambino!- sussurrò con occhi maliziosi, mentre lei arrossiva vistosamente.

-1: ho già un ragazzo, che si incazzerebbe a vederti qui!...

2: davanti alla bambina? Sapevo che non avevi molto senso del pudore, ma non fino a questo punto!- esclamò sentendosi poi lasciare.

-uffa! Mi devi sempre tagliare le ali!- mise il broncio.

-si si si…. Comunque, devi tenerla tu stasera, e domani in giornata…io ho degli impegni!- lo informò Ray.

-e sarebbero?- chiese curioso l’homunculus.

-purtroppo devo andare ad ispezionare uno degli ultimi luoghi in cui ha agito Scar…-

-ma per quello c’è la polizia!!- si lamentò l’altro, -lo so, ma avendo usato quella specie di alchimia…ci vuole qualcuno di più competente in quella materia-.

Il ragazzo sospirò annoiato, si portò una mano al mento, pensoso.

-va bene… per me non sarà un problema, non mi hanno affidato alcun incarico per ora. Ok Lucy possiamo anda…re…-

La piccola si era addormentata sul morbido tappeto, mentre giocava a provarsi le scarpe di Ray trovate nell’armadio.

I due sorrisero, per poi guardarsi a vicenda. Envy ovviamente si distaccò da quello sguardo pensando preoccupato.

“SMETTILA DI SORRIDERE COME SE FOSSI DAVVERO CONTANTO CHE QUELLA MARMOCCHIA TI GIRI ATTORNO, BRUTTO DEFICIENTE!!” si urlò mentalmente, prendendo la bambina e caricandosela in spalla, ancora dormiente.

-bene…-cominciò –e ora me ne andrò…- disse con voce pietosa. Ray lo fissò con aria perplessa.

-si, me ne andrò…in quel laboratorio….DA SOLO….senza nessuno…- disse con la faccia da cane bastonato.

-Envy…non ci provare! Niente bacio!- gli rispose avendo ormai capito tutto. Il ragazzo sbuffò roteando gli occhi, alla fine che le costava un bacetto???? Dai, l’ ultimo tentativo! Si girò sfoggiando uno dei migliori sguardi tristi che aveva provato, per elemosinare qualche effusione. Ray lo fissò ancora qualche secondo con quell’aria come per dire “duri a capire eh??”, per poi avvicinarsi a lui e dargli un piccolo bacio su una guancia –contento?- chiese alzando un sopracciglio.

-speravo in qualcosa di più, ma mi tocca accontentarmi!- sbuffò con un lieve sorriso.

Si salutarono e poi lei lo vide saltare giù dalla finestra con Lucy in spalla.

“secondo me…saresti proprio un bravo papà…” pensò, per poi mettersi a dormire.

Fine secondo capitolo.

Ecco, scoperto di chi era quella vocina…

Scoperto che NON è di Envy…

E spero di aver risposto anche ad ulteriori domande.

Scusate se forse è troppo OOC, ma a me non dispiace^^

Spero tanto che adesso che sapete chi è…leggiate comunque i prossimi capitoli, in cui entrerà in scena anche Wrath!

Recensite per favore!^^

Bye Bye Envy99

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Capitolo 3
*** Capitolo3: zietto! ***


Envy=oto-san3

La mattina seguente Ray era piuttosto frastornata, si chiese se ciò che era successo la sera fosse accaduto sul serio, ma poi se ne rese conto.

Si fece la doccia, per poi vestirsi e andare ad ispezionare il luogo dov’era stato Scar, cosa per cui perse la giornata.

Ritornò nella sua stanza stanca morta e il letto sembrava una visione…

…peccato che fosse occupato.

-ma…che cavolo…?- balbettò incredula vedendo una massa scomposta sotto il piumone.

Lo alzò e vide la scena più strana possibile: Envy accoccolato in un angolo stretto contro il muro e Lucy comodamente spaparanzata a braccia e gambe aperte.

La ragazza scosse la spalla di Envy che aprì pian piano gli occhi: -mh? Co…cosa?-

-fidati…-cominciò lei –siete una coppia magnifica!- esclamò sottovoce indicando con lo sguardo Lucy vicino a lui.

-WAAAAAAAAAH!!!!!!- l’homunculus si precipitò giù dal letto con un tonfo sordo sul pavimento.

-sta zitto! La svegli!-

-no! Dorme come un sasso! Che schifo!! Ho dormito con quella marmocchia! Blah!- esclamò schifato.

-eri sul mio letto però…- disse lei.

-aah si! Il letto dove ogni notte dormi con quei pigiamini succinti e…-

-ENVY! Non intendevo quello! Intendevo…che ci facevi nel mio letto con…la “tua figliola”??- chiese smorzando le sue fantasie.

-la NOSTRA figliola…- la corresse con aria maliziosa -…piagnucolava che voleva vedere la mammina e così dopo ben due ore di piagnistei…l’ho portata qui, ma non c’eri! Così io ho proposto di tornare a casa, ma lei minacciava di piangere…

Alla fine io mi sono steso a letto mentre lei giocava e poi si vede che è venuta anche lei!!! Blah!- concluse ancora schifato.

-mamma…mamma…- i due si voltarono e guardarono la piccola rannicchiata in un angolino del letto, che chiamava la madre.

-vedi? Vuole te!- fece notare Envy.

La ragazza la prese in braccio: -no piccola sta tranquilla! È tutto apposto…sono qui!- le sussurrò carezzandole il capo.

-ah! Però se chiamo io la mamma non fai mica così!- disse mettendo il broncio.

-ma tu sei grande! Lei è piccola!- gli fece notare –non dico che tu non abbia bisogno d’affetto, ma lei adesso ha bisogno della mamma…e se facessi così con te…-

-si…?- le intimò di continuare, -beh…sarei la tua mammina…e mica ci si prova con la mamma, no?- disse guardandolo maliziosamente.

-anche questo è vero!- disse Envy stendendosi nuovamente sul letto, incrociando le braccia dietro alla testa.

-l’hai notato che ha iniziato a chiamare la mamma…solo quando tu ti sei staccato?- osservò Ray.

-E CON QUESTO?? Vuoi insinuare che sarei io la mamma??????- chiese irritato, facendola ridere. –ma no!- esclamò –dicevo che sente il calore di una persona a cui vuole bene in te, infatti anche quando dorme cerca sempre di mantenere un contatto fisico-

-magari cercasse di mantenerlo anche una “certa persona”- disse riferito a lei.

-Envy! Sii serio ogni tanto!- lo rimproverò. Lui si zittì e prese a fissarla, facendola arretrare di qualche passo per l’imbarazzo –c…che hai??- chiese.

-nulla, ti guardavo…- Ray deglutì -…pensavo che sei proprio una perfetta mammina! E…- s’interruppe acquistando uno sguardo ancor più malizioso -…che sei molto più sexy quando mi dai ordini!- sospirò.

Lei gli poggiò la bambina sulla pancia, ma lui non risentì del peso improvviso, poi si sedette sulla poltrona a peso morto.

-stanca?- s’informò il ragazzo.

-si…quel tipo mi complica la vita…quanto lo odio!! Uffa!- si lamentò, gettando la testa all’indietro sul bracciolo.

Dopo pochi minuti, Lucy si svegliò abbracciando Envy.

-papino!! E la mamma dov’è? È ancora via??- domandò triste al pensiero di aver aspettato per nulla.

Envy le indicò un punto alle sue spalle sorridendo e lei si voltò, sorridendo felice vedendola sulla poltrona.

-hai visto!! La mamma dorme!- esclamò sottovoce tirando con la manina i pantaloncini di Envy.

-si, oggi ha lavorato tanto…- disse stranamente gentile -…è stanca, cosa dici? Le diamo la buonanotte e andiamo a casa?- “cavolo…questo non sono io!!!” pensò scuotendo la testa.

Prese Ray delicatamente tra le braccia e la stese sul letto, mentre Lucy le rimboccava le coperte per poi abbracciarla –buonanotte mamma…- sussurrò.

Envy invece le posò un leggero bacio sulle labbra carezzandole il volto, facendola sorridere.

-papà! Papà!- lo chiamò lei –guarda! Sorride dopo che le dai i bacini! Che bello! I baci magici!- esultò la piccola. Envy si mise a ridere, ma non volle far sfumare l’immaginazione di Lucy, così non disse nulla al riguardo.

Se la prese in spalla e cominciò a saltare di qua e di là per tetti e terrazze, dirigendosi verso il covo.

Al suo arrivo si avvicinò al letto e, girandosi di schiena, cercò di farci stendere la bambina, addormentata sul suo dorso. Il risultato fu che Lucy, avendo preso tra le mani due ciocche dei suoi capelli, se lo tirò dietro facendolo cadere con la testa sul legno.

“calmo! Calmo! Se domani torni da Ray e ti chiede dov’è la bambina non potrà andarle bene la presentazione di un cadavere!!”.

La lasciò sul letto e lui si stese su un grande divano alle sue spalle, addormentandosi dopo poco.

La mattina dopo si svegliò, puntò lo sguardo al letto e…

…la sua “amata figliola” non c’era, risposta a tutti i suoi problemi, o un bel guaio?

Sia alzò sui gomiti e sentì un peso, ancora mezzo addormentato, si voltò e vide Lucy accoccolata sopra la sua schiena che dormiva tranquilla e beata.

-ma devi sempre dormire con me?- chiese scocciato, senza che lei facesse una piega.

Si mise seduto e appena poggiò a terra i piedi sentì una strana sensazione, abbassò lo sguardo, c’erano dei fogli…

-che roba è?- ne prese un paio in mano, anche se il tratto era ancora infantile, vista l’età, riconobbe se stesso, Ray e Lucy ritratti come una famigliola felice. Nell’altro c’erano solo lui e Ray, mentre si baciavano “ah…buon gusto la piccola” pensò tra se e se, mentre lei si svegliava.

-papino…quelli sono miei…-gli spiegò strofinandosi gli occhi assonnata.

-ah…si, si lo so! Li guardavo, questa è la mamma?- chiese tranquillo.

-si…e questo sei tu…- disse sbadigliando, per poi lasciare spazio al brontolio della sua pancia.

-ti vado a prendere qualcosa!- asserì per poi uscire dalla stanza, lasciando sbadatamente la porta aperta.

Lucy si mise a disegnare ancora dondolando le gambe e ad un certo punto vide uno strano signore passare di là.

Si fermò davanti alla camera di Envy guardandola storto, levandosi due occhialetti scuri avvicinandosi a lei, per poi accucciarsi a guardare cosa disegnava. Spostò lo sguardo a lei:

-e tu chi sei?- chiese.

-dovrei chiedertelo io signore…perché sei entrato nella stanza del mio papà?- domandò fissandolo.

-eh…i…io mi chiamo Greed…e tu signorina?-

-io sono Lucy!-

-molto piacere…ma lo sai che questo è un cov…c…cioè, un posto…dove i bambini non dovrebbero stare?- chiese gentilmente.

-ma il mio papà ha detto che questa è casa sua!- spiegò.

-e…chi è il tuo papà???- ormai era sconcertato…che fosse davvero stato lui??

-si chiama Envy! Eccolo qui!- spiegò indicando il disegno –e quella è la mia mamma, si chiama Ray!- finì lasciandolo allibito.

Mentre Lucy continuava tranquillamente a disegnare e a fargli domande su chi fosse, Greed rimaneva assorto a fissare il nulla davanti a se chiedendosi:

“come fa ad avere una figlia?”

“e se anche io fossi un padre senza saperlo con tutte le volte che…va beh, sorvoliamo”

Ma soprattutto…

“come ha fatto a portarsi a letto Ray??”

Si sentì strattonare per la giacca senza maniche –hey! Signore! SIGNORE!- chiamò la bimba.

-si?- chiese ancora allibito.

-quanti anni hai? Sembri più vecchio del mio papà!- notò stando sollevata sui gomiti.

-Io non sono vecchio!! Ho duecen…cioè… ho solo trent’anni!-esclamò, pentendosi poi “cavolo! Potevo darmene meno!!”

-allora posso chiamarti zietto?- chiese dolcemente.

-si, come vuoi!- rispose.

Ad un certo punto si sentirono dei passi avanzare verso la porta e, dopo qualche secondo, Envy fece il suo ingresso con un vassoio e la colazione per Lucy.

-c…che cavolo ci fai qui??- domandò vedendolo vicino a Lucy.

-sono io che devo fare le domande!! Si può sapere come fai ad avere una figlia??- chiese avvicinandosi a lui, senza farsi sentire da Lucy.

-io…non è mia! Mi ha seguito da Reole!!- spiegò.

-si…ma lo sgorbio che conosco l’avrebbe ammazzata! Avanti confessa! Ti sei portato a letto Angel costringendola!!- espose la sua teoria convinto.

-ma che cavolo ti passa per la mente??? SEI IMPAZZITO?? Me la sono portata dietro per fare buona impressione a Ray!- proferì piuttosto adirato.

-oooh ma che carino! E poi ti sei affezionato alla tua figliola! Che caro sgorbietto!- lo canzonò tirandogli la guancia.

-io…io ti…io ti ammazzo!!!!!!!- lo prese per il colletto e lo scaraventò addosso a una parete.

-papà…perché picchi lo zietto Greed?- chiese innocentemente la bimba andando verso il nuovo parente.

-è un gioco nuovo! Si chiama pesta lo zietto imbecille!- finì Envy piuttosto arrabbiato.

Lucy salì sul letto e prese un coniglietto di peluche tutto bianco con le orecchie penzolanti, lo avvicinò al viso di Greed col muso, in una specie di bacio –ecco zietto! Così ti passa la bua! Però non devi più fare arrabbiare papà se no poi la mamma deve calmarlo!- lo ammonì dolcemente.

Envy sbuffò fissando la bambina e quello che lui considerava un coso fastidioso, più che una persona o un homunculus.

La bimba auto-proclamava parenti a raffica, ma mica potevano saperlo tutti che Envy aveva una pseudo-figlia.

Ad un certo punto il telefono squillò ed Envy andò a rispondere.

-pronto?-

-ciao Envy…sono io-

Era Ray, che comunicava la prima bella notizia della giornata.

Fine 3° capitolo.

E quale sarà la buona notizia? Mah, lo scoprirete nel prossimo capitolo, se lo leggerete, ovviamente.

Grazie a chi ha recensito e anche a chi ha solo letto!(però fa piacere ricevere recensioni)^^

Spero che vi sia piaciuto e che leggiate il prossimo!^^ Recensite per favore! Bye Bye Envy99

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Capitolo 4
*** Holiday!!!!!! ***


meticcio

Sono tornata!!! Dopo vari problemi col pc sono dinuovo qui! Ringrazio vivamente chi ha sentito la mia mancanza...(sempre che questi esistano!) XD

Comunque ecco il nuovo capitolo!!!!^^

 

-R…Ray??- chiese Envy un po’ stupito, non l’aveva mai chiamato.
-si, sono io… senti, ho una buona notizia per te- disse tranquilla.
-a…ah si?-
-si, per oggi ti puoi riposare, la posso tenere io Lucy. Poi la puoi venire a riprendere domani mattina!- annunciò felice.
-ah, davvero? Adesso sta giocando con Greed e…- -Greed??- chiese lei perplessa
-si, l’ha scoperto per caso e la nostra figliola l’ha battezzato zietto. Ma sta tranquilla angioletto, lui…- disse malignamente girando la testa verso l’altro –manterrà il segreto…non è vero zietto???- chiese sorridendo sadico.
-hem…Envy! Envy! Tranquillo, mi fido di Greed, non è così cattivo!- proferì.
-ti fidi di Greed???- chiese stupefatto. Lei roteò gli occhi e gli disse semplicemente di parlargli, cosa che fece…a modo suo.
Gli andò davanti, mentre lui sedeva a terra con Lucy vicino.
-vedi bene di tenere la bocca chiusa, io ho visto Ray arrabbiata…una volta sola…e fidati è spaventoso!!-
-sta tranquillo, so che succede quando una signora si altera, e poi non ci guadagnerei nulla a ricattarti- ammise.
Envy guardò prima lui poi Lucy, adesso poteva portarla dalla mammina, le posò una mano sulla spalla e lei alzò il visetto verso il suo papà.
-che cosa c’è papino?-domandò innocentemente.
-ti va di stare con la mamma oggi?- chiese lui speranzoso di un po’ di vero riposo.
Lucy si alzò in piedi battendo le mani –si, che bello!! Che bello, una giornata con la mamma!!!- esultò felice.
-vedi?- cominciò Greed –non vede l’ora di liberarsi di te!- constatò ridendo.
-sta un po’ zitto tu!-ordinò mentre Lucy gli saliva in spalla come ormai era abituata a fare, visto il modo per spostarsi di Envy.
-allora, noi andiamo- iniziò il ragazzo –e tu, vedi di tenere la bocca chiusa!- ordinò a Greed.
Saltò dalla finestra, mentre Lucy rideva contenta, ormai era normale saltare per tetti e terrazzi.
Arrivarono velocemente alla finestra della stanza di Ray al quartier generale, Envy bussò lievemente e Ray, dopo averlo sentito, aprì salutandoli.
-MAMMINA!!- esultò Lucy saltandole in braccio.
-Bene! E adesso andiamo a fare shopping!- annunciò Ray sorridendole.
-che? Shopping?- chiese Envy perplesso –come mai?- domandò.
-oh, ma è semplice!- iniziò lei –Lucy, tesoro…papà ti ha mai fatto cambiare il vestito?- chiese sorridendo, mentre Envy puntava lo sguardo altrove.
-no…- rispose la piccola tranquillamente –appunto!- replicò la più grande.
Il ragazzo sospirò imbarazzato dal fatto che non ci aveva pensato minimamente, così Lucy lo consolò dolcemente prendendogli le mani.
-papino non essere triste! Sono cose da donne, non è colpa tua se non ci hai pensato!-
-o…ok! ok!- rispose.
I tre si salutarono e Lucy uscì finalmente con la sua mammina.
Camminando per strada la bimba la teneva per mano guardandosi in giro, Central City era molto interessante, piena di vita e di gente, una cosa nuova per lei visto che non era mai stata nella grande città.
-che bello!! Guarda! Guarda!!- esultava indicando negozi e attrazioni, come se fosse stata una cosa nuova anche per Ray.
La ragazza le sorrideva, ma era praticamente impossibile non chiedersi come rintracciare i suoi veri genitori, infondo non ne sapeva nulla.
Dopo aver fatto spese in un negozio d’abbigliamento, si fermarono in un bar a bere qualcosa.
-allora, come te la sei passata con Envy?- chiese lei facendole distogliere l’attenzione dal suo succo di frutta.
-Con papà mi sono divertita tanto e ho anche conosciuto lo zietto, è un signore strano con gli occhiali da sole al chiuso e un coniglio sulle spalle!- spiegò.
Ray cominciò a ridere –ahahahahah…ma no! No tesoro, non è un coniglio, è il colletto della giacca!- rispose dolcemente.
-si, ma sembra un coniglio!-
Ray la lasciò finire di bere e poi le domandò qualcosa su di lei.
-Senti Lucy…come si chiamano i tuoi genitori?-
-Sara e Tom Miller!-
-e…quando sono andati via?- chiese con un po’ di riguardo.
-un signore…- cominciò guardando in basso -…un giorno un signore vestito di blu è venuto a casa nostra e ha detto che dovevano andare con lui. La mamma mi ha nascosta in una botola sotto il pavimento e mi ha detto di non uscire, fin che non avessi sentito più nessuno. Quando sono uscita, non c’erano più e io sono rimasta sola- disse triste fissandosi la mani.
-oooh, vieni qui!!- disse lei tendendo le braccia verso Lucy, che le corse subito in braccio –sta tranquilla! Io e Envy ti aiuteremo, qualsiasi cosa succeda!-esclamò.
-mammina….- iniziò Lucy.
–si?-
-ma perché il papino e lo zietto si danno le botte?? Si odiano?- domandò tristemente.
-hem…no! No! Non si odiano, ma loro sono fatti così. Non preoccuparti!- la tranquillizzò sorridente.
Lucy rispose al sorriso e l’abbracciò, così poi si incamminarono verso il quartier generale.
La mattina dopo, qualcuno era appollaiato sul davanzale a guardare “mamma e figlia” dormire. Entrò con grazia e silenzio nella stanza, dalla finestra, per poi fermarsi a guardarle da vicino…onorando il suo nome.
“ma tu guarda che roba!!! Non può succedere a me????” si chiese quasi strappandosi i capelli.
Lucy era dolcemente accoccolata tra le braccia di Ray che sembrava tranquilla, come mai sarebbe stata se al posto di Lucy si fosse trovato Envy.
L’homunculus le scosse lievemente la spalla, ma la ragazza gli voltò completamente la schiena mugolando.
“ah! Ma che la sveglio a fare!! Prima uno me lo devo concedere! Minimo uno al giorno” pensò prima di prenderle il viso tra le mani e baciarla sulle labbra, restando lì a godersi il momento…almeno fin che Lucy si svegliò.
Lo fissò stupita, mentre cominciava ad accarezzarle i capelli ed il viso...
-papino!- esultò, facendolo scivolare. Si portò le mani alla bocca quando sbatte la testa a terra:
-mammina!!! Papà è caduto!!!- urlò scuotendo Ray per una spalla. La ragazza si alzò di scatto e guardò Envy mezzo rintronato a terra e tranquillizzò la piccola.
-stai tranquilla Lucy...papino è...è... “cavolo, come glielo spiego?”...hem...il tuo papà è indistruttibile!- spiegò su due piedi.
Envy si alzò mettendosi seduto per terra: -cos'è che sono io?- chiese perplesso.
-PAPINO È INDISTRUTTIBILE!!! Che forte!- esultò Lucy saltando in braccio a Envy.
-Eeeh si piccoletta! E sono anche molto forte sai!?- fece lui pavoneggiandosi.
-WOW!! Davvero? Riesci anche a sollevare la mamma?- chiese incredula, davanti al suo “super papino”.
-e che ci vuole??- esclamò, per poi prendere in braccio Ray e sollevarla sopra la testa con un sorriso.
-ENVY!! Se mi fai cadere finisco male!!- disse lei dimenandosi.
-ma figurati se ti faccio cadere! Non ti fidi di me??- chiese con l'aria del bravo bambino.
-ma si mamma!! Papà ti vuole bene, prima ti dava tanti bacini sai?-

Ci fu un attimo di silenzio...
Ray abbassò lo sguardo ed Envy la rimise velocemente sul letto arretrando di un passo.
-shhh...Lucy!!- sussurrò Envy alla bambina.
-No! Tesoro parla pure!! Che faceva papino??-chiese fissando Envy con uno sguardo tagliente.
-ti dava i bacini sulla bocca mentre dormivi e ti accarezzava la testa!- ammise con un sorriso tranquillo.
-i...infatti tesoro!- cominciò Envy -perchè io e la tua mammina ci amiamo tanto tanto!- continuò avvicinandosi a Ray e prendendola per le spalle.

-non vorrai che la nostra figliola abbia due genitori separati...Amore?- sussurrò all'orecchio della ragazza, che lo fulminò con lo sguardo.
Stette al gioco per non insospettire Lucy ed abbracciò Envy talmente forte...che se fosse stato umano gli avrebbe incrinato una costola.
L'homunculus la guardò malizioso: -tanto non mi fai niente- la canzonò come un bimbo delle elementari.
Lucy batté le mani felice e sorridente nel vedere gli altri due.
-che bello!! La mamma e il papà si vogliono tanto bene!!-
Ray si arrese e perdonò Envy, infondo...era da lui, e non poteva cambiarlo.
-allora Lucy...-cominciò tranquilla Ray -che vuoi fare di bello oggi, che sei con papà?-
-beh io...- disse un po' triste, mentre Ray la prendeva in braccio.
-che c'è piccolina? Sei triste? c'è qualcosa che non va?- chiese la ragazza posandole una mano sul capo.
-no...io...vorrei stare sia con te che con il papà...come adesso...-ammise fissandosi le mani che giocherellavano con l'orlo della gonnellina.
La ragazza guardò l'homunculus, che fece spallucce, come per dire "che dici? l'accontentiamo?".
La ragazza le sorrise: -beh...dove vorresti andare?- chiese, decidendo di lasciare la scelta a lei.
-Se vuoi fare felice papino...dì al mare!!-suggerì Envy fissando maliziosamente Ray, mentre  la immaginava su una spiaggia bianca, in bikini.
-lasciala scegliere su...!- lo ammonì dolcemente, facendolo sorridere.
-si si al mare!! E viene anche lo zietto!!!!- esultò
Ray si bloccò per un attimo ed Envy la seguì a ruota.
-con "zietto" non intenderà mica Greed spero!?- cominciò Ray, all'idea di trovarsi con quella combriccola male assortita al mare.
-si...- incontrò uno sguardo poco felice di Ray -hey non guardarmi così! neanche io sono contento!!!- esclamò l'homunculus in tutta risposta.

Si, era chiaro quello che dovevano fare!
...
sviare astutamente una bimba di quattro anni, dall'assurda idea di una vacanza al mare tra parenti auto ptoclamati tali.

Fine capitolo 4!
Riusciranno i nostri eroi a infinocchiare una bimbetta...?? mah..
Scoprirete tutto nel prossimo capitolo!
Bye bye Envy99

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