Just The Way You Are

di Sayyestomebabe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Scusatemi. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1

 

And when you smile

the whole world stops and stares for a while”

 

Che bella voce... MA CHE STO DICENDO? Io lo ODIO!!!

Però per un attimo mi ha fatto sognare... ho immaginato che qualcuno le dicesse a me, quelle parole... Ma che cosa stai dicendo, Maya, a te non interessano queste cose... concentrati sui compiti, piuttosto...

 

Che sbadata, non mi sono presentata...

Mi chiamo Maya Green, e sono una ragazza normalissima di 15 anni, che ha una vita normale... vivo con mia madre, mio padre e la mia 'stupenda' sorella Cher, che ha 17anni...

Io sono quella più introversa, mentre lei è quella popolare, simpatica e spigliata... le voglio molto bene, ma la invidio... lei è piena di amici e di ragazzi che le vanno dietro, mentre io non ho mai avuto un ragazzo e la mia unica amica, l'unica che mi ascolta e mi aiuta, la gioia della mia vita (momento zuccheroso (?), non vi ci abituate) si chiama Allyson Mars, ha la mia età ed è nella mia classe (grazie al cielo, perché è un genio in matematica) anche lei, come me ha pochi amici e tra noi è stata “amicizia a prima vista”... L'unica cosa negativa è il fratello che si ritrova... si chiama Bruno ed è la persona più presuntuosa ed arrogante che abbia mai conosciuto! Lo odio con tutto il cuore... E' lui quello che canta... Sì, sono a casa di Ally per farmi aiutare con la matematica, dato che domani abbiamo un compito e non posso permettermi un altra insufficienza...

 

'Cause you're amazing

just the way you are...”

 

Un urlo mi riporta alla realtà:

Ally: “BRUNO, SMETTILA! STIAMO STUDIANDO!!!”

Bruno: “NON SI PUO' NEMMENO CANTARE ADESSO??”

A: “ASPETTA CHE FINIAMO DI STUDIARE!”

B: “E VA BENE...”

A: *rivolta a me* “Finalmente ha smesso...”

M: “Sì, dai, rimettiamoci a fare i compiti...”

Studiamo ancora un'ora e mezzo...

M: “Dai, abbiamo finito... Facciamo merenda?” dico mentre mi spunta in faccia un sorriso al pensiero dei pasticcini fatti dalla madre di Ally (non avete idea di che cosa può fare quella donna ai fornelli! E' una cuoca fantastica...)

A: “Assolutamente! Oggi ho proprio voglia di pasticcini! *-*”

Andiamo in cucina e prendiamo il vassoio ancora fumante... li stavamo ancora gustando insieme a un bicchiere di tè, quando Bruno entra con solo i boxer... Io mi giro subito... Ma perché mi batte così forte il cuore? E' solo il fratello di Ally...

B: “Guarda che non ti mangio mica se mi guardi...”

M: “Non ci tengo, grazie!”

A: “La smetti di andare in giro in boxer? Muoviti, vatti a mettere un paio di pantaloni!!”

B: “Ok, ok, vado...”

Prende due biscotti (finendoli... lo ucciderei! i pasticcini sono MIEI!!) e se ne va, borbottando qualcosa tra sé... il mio battito cardiaco ritorna a ritmi normali.

A: “Scusa, è un gran deficiente!”

Io mi chiedo da un po' come hanno fatto i genitori della mia amica a mettere al mondo due creature così opposte!

M: “Non preoccuparti, non si sceglie la famiglia!” Rispondo ridendo. So che gli vuole molto bene, in fondo, ma non riesco a non odiarlo... ci ho provato, per parecchi anni, ma non ce la faccio proprio: ogni volta che lo vedo mi vengono in mente tutte le ragazze con cui è uscito soltanto per potersi vantare di essersele portate a letto! Solo il pensiero di quella sua faccia maliziosa mi fa vomitare...

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 

CAPITOLO 2

 

Dopo un oretta me ne vado a casa, già agitata per il compito in classe di domani:

che cosa farò se prendessi un'altra insufficienza?

Ora sono in classe con Ally ed ho qualcuno con cui sfogarmi, ma se venissi bocciata?

Se non avessi almeno lei accanto a me?

Se perdessi quell'unica presenza confortante in una vita di incertezze e solitudine?

 

Decido di non pensarci, mi agiterei solo di più.

Ceno e vado a letto, ma sento ancora un peso sullo stomaco... che sia ancora il pensiero della matematica? Sì, sono preoccupata, ma non fino a questo punto! No, è qualcos'altro che mi tiene ancora sveglia, ma cosa?

Questa strana sensazione c'è da... da quando ho parlato con Bruno!

No, non può essere lui, non mi ha mai fatto questo effetto!

Deve essere solo un po' di stanchezza!

 

X: “Maya, sveglia” mi chiama mia madre.

M: “Mhhh... ancora cinque minuti, mamma...”

Ma: “Sono già le 7.30!!”

M: “IL COMPITO!!!” esclamo scattando in piedi.

Corro in bagno a lavarmi, poi mi vesto velocemente ed esco senza nemmeno fare colazione: devo prendere l'autobus, e sono in ritardo, come al solito.

Arrivo appena in tempo e, grazie al cielo, Ally mi ha preso un posto accanto al suo!

E' proprio il mio angelo custode, quella ragazza!

 

 

Arriviamo a scuola, percorriamo il corridoio, ovviamente nessuno ci nota e ci fermiamo davanti alla porta della classe a parlare prima del suono della campanella.
Poco dopo arriva Cher... non mi saluta e non mi guarda, ma non me la prendo: è quello che succede ogni giorno.

 

Noi due abbiamo un accordo fin dall'inizio delle superiori: facciamo finta di non conoscerci e non abbiamo contatti di nessun tipo durante le ore di scuola, non perché lei si vergogni di me, ma perché spesso, durante la scuola media, le persone fingevano di essermi amiche per arrivare alla sua popolarità, e più di una volta ero rimasta delusa per questo. Allora le ho chiesto di fingerci il più possibile distanti per evitare situazioni di questo tipo... e fino ad ora ha funzionato benissimo!

 

Ally mi da qualche consiglio per il compito, puoi suona quella maledetta campanella e l'incubo ha inizio. La prof distribuisce i compiti e, dopo aver dato le raccomandazioni generali, come quella di non copiare (alla quale alcuni rispondono con un sorrisetto ironico) e altre ovvietà (?) del genere, da il permesso di cominciare.

Io ci metto tutto l'impegno che ho, e non sembra essere andata poi tanto male...

 

Le altre ore passano normalmente, poi, finalmente, suona la (stavolta benedetta) campanella. Raccolgo le mie cose ed esco parlando con la mia amica del compito: lei ovviamente lo ha trovato facile -.-'

 

Siamo nel corridoio quando una voce chiama Ally, ci giriamo e c'è Bruno insieme ai suoi amici: avete presente quei ragazzi che pensano di essere chissà chi e se ne vanno in giro come se fossero i re del mondo? Ecco... loro sono così, si sentono grandi solo perché sono tutti muscolosi e belli e tutte le ragazze cadono ai loro piedi... beh, quasi tutte... io no, ad esempio! L'ho capito come sono fatti quelli: ti fanno sentire speciale finché tu non cedi, ti usano per una notte e poi spariscono. Ma nonostante questo, mi mettono in soggezione, forse perché in fondo ho paura di finire come tutte le ragazze che hanno scaricato... ad ogni modo preferisco evitarli, se posso.

 

B: “Ehi, sorellina, ti serve uno strappo a casa?” dice lui senza nemmeno guardarmi

A: “Magari! Siamo a piedi! Ah, Maya si ferma a pranzo da noi!”

B: “Ah, sì?” si gira come se si fosse appena accorto della mia presenza al mondo “Beh, allora saremo felici di ospitare anche te in macchina, principessina!” dice sorridendo maliziosamente “ Vi aspetto in macchina” e se ne va, seguito dagli amici come le pecore seguono il pastore.

A: “Ma... sei arrossita?”

M: “No, ma che dici!” mento...

Ebbene sì sono arrossita come un peperone alla parola 'principessina', ed è una cosa che non mi era mai successa: non mi sono mai imbarazzata così con lui, ma devo ammettere che sono un po' compiaciuta, e questo non mi piace!

Che cosa è successo? Non mi ha mai chiamato 'principessina', anzi, non mi ha mai chiamato, punto.

Ha finito le ragazze carine e deve ripiegare con le sfigate come me?

M: “Andiamo?” dico per cambiare discorso, dato che Ally mi guarda ancora sorridendo in modo strano

A: “Sì, andiamo!”

Solo ora mi rendo conto che devo stare tutta la giornata con lui...

Cosa succederà? 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3

 

PRIMA DI COMINCIARE, VORREI CHE POI LEGGESTE L'ANGOLO AUTRICE... GRAZIE IN ANTICIPO! C:

 

Mi avvio verso il parcheggio, seguita da Ally, ed arrivammo alla bellissima macchina sportiva di Bruno, una decappottabile nera molto costosa:

 

il signor Mars è il direttore di una banca, e guadagna molti soldi: è molto alto e robusto, e vedendolo si direbbe che sia una persona sempre seria... invece è un uomo dolcissimo e non farebbe male a una mosca.

Il suo unico difetto è che non sa dire di no ai figli, perciò se gli chiedono qualcosa, lui fa di tutto per accontentarli.

Fortunatamente Ally non è viziata e chiede solo il necessario, ma Bruno... lui approfitta della bontà del padre, che accontenta ogni suo capriccio: l'ultimo regalo è stato proprio la macchina!

 

Bruno ci aspetta appoggiato alla macchina: ha l'aria annoiata, da duro.

Conoscendolo lo fa apposta: la maggior parte delle ragazze della scuola cadrebbe ai suoi piedi, vedendolo ora...

Appena ci vede sorride e ci apre la portiera dell'auto:

B: “Prego, principesse!”

Ok, questo è davvero strano...

Anche Ally deve averlo pensato, perché fa una faccia stupita al fratello, poi scrolla le spalle ed entra in macchina seguita da me.

 

L'interno della macchina odora di dopobarba.

E' un odore tanto forte che mi gira un po' la testa.

Bruno entra in macchina e accende la radio: c'è una canzone di Alicia Keys,

Girl On Fire: quanto amo quella canzone!

Io e Ally cominciamo a canticchiare la canzone.

 

Dovete sapere che io canto sempre: a casa, in macchina, perfino mentre dormo!

E mentre canto tutto il mondo svanisce:

siamo solo io, la musica e le emozioni che suscita la canzone che canto.

Potrebbe esserci un'esplosione e non mi accorgerei di niente.

 

A un certo punto mi accorgo di essere l'unica a cantare:

Bruno ha fermato la macchina e mi sta guardando

B: “Non sapevo fossi così brava a cantare... principessa!”

M: “Ve-veramente non canto mai in pubblico” rispondo arrossendo violentemente.

A: “Beh, dovresti, te l'ho sempre detto!”

 

Ally è l'unica che mi abbia mai sentito cantare, a parte i miei genitori e mia sorella.

Sono un tipo timido, e di certo non mi piace attirare l'attenzione, perciò non canto mai in pubblico.

Il mio sogno è di trovare il coraggio di esibirmi in pubblico, e diventare una cantante...

Peccato che rimarrà solo un sogno!

Secondo mia sorella e Ally dovrei prendere lezioni ma io non ne sono sicura, anche se cercano di convincermi in ogni modo.

 

Avendo tutti gli occhi puntati su di me arrossisco ancora di più.

Fortunatamente la mia amica se ne accorge ed esclama:

A: “Dai, Bruno, accendi l'auto! Ho fame!!”

B: “Va bene, va bene! Sai cosa c'è per pranzo?”

A: “Le famose penne alla carbonara di mamma!”

Solo a sentir nominare quel piatto succulento mi viene l'acquolina in bocca.

Non si capisce che mi piace mangiare, eh?

 

In cinque minuti siamo davanti a Villa Mars, l'enorme casa della mia amica.

L'odore della pasta si sente dal giardino.

Ci avviamo direttamente a tavola, e dopo un abbondante pasto mi avvio verso la camera di Ally, seguita dalla mia amica.

Fortunatamente non abbiamo compiti per l'indomani, perciò possiamo goderci il pomeriggio.

 

Accendiamo la musica e ci mettiamo a ballare e cantare sulle canzoni di Katy Perry

finchè Ally spegne di colpo la musica.

A: “Dimmi una cosa...”

M: “Spara!”

A: “... Ti piace mio fratello?”

M: “COSA? NO! MA SEI IMPAZZITA?? Come ti viene in mente?”

A: “Maya, non mi prendi in giro, ti conosco troppo bene! Arrossisci appena ti fa un complimento e sei strana ogni volta che è nella tua sessa stanza! Tesoro, ti piace!”

M: “No, il fatto è che... è talmente seccante che mi agito quando si avvicina!”

A: “E non hai mai pensato che forse ti agiti perche ti interessa?”

M: “N-no, non può essere! Hai presente di chi stiamo parlando?”

A: “...Se lo dici tu...”

M: “Dai, rimetti la musica!”

Le note di Teenage Dream riempiono l'aria e ci rimettiamo a ballare.

 

Angolo autrice:

Ciao a tutti!

So che non mi conoscete ancora, io sono Alice!

Se la storia fa schifo, comprendetemi, è la prima che scrivo...

Mi dispiace tantissimo per il ritardo, ho avuto un'infinità di problemi con la connessione...

Vorrei ringraziare chiunque abbia letto la storia, o anche un solo capitolo!

Mi farebbe piacere che lasciaste un commento, un parere, una critica, qualsiasi cosa!

Ringrazio in anticipo chiunque lo farà!

E COME ULTIMA COSA, MA NON MENO IMPORTANTE... vorrei ringraziare una persona che mi è stata vicina sin dall'inizio di questa storia, anzi, che mi ha aiutato a farla nascere, la mia critica ufficiale... saprà che sto parlando di lei ma non scrivo il suo nome per la privacy (?)... Comunque, se lo sta leggendo saprà che la metà del merito di questa storia è suo!

Ti ringrazio e TI VOGLIO DAVVERO BENE!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4

 

E invece non posso non pensare alle parole di Ally: possibile che mi piaccia Bruno?

Ma di tante persone al mondo, proprio lui mi doveva capitare?

Eppure Ally ha ragione... quando lo vedo il mio cuore batte forte e arrossisco.

Spero solo sia una cosa passeggera!

Sì, sicuramente! Lo dimenticherò e la mia vita andrà avanti come prima!

 

*Bruno's point of view*

 

L'ho sentita cantare, ed è bravissima!

Ha una voce che ti tocca il cuore, come quella di un angelo...

Se mia sorella non mi avesse chiamato sarei stato tutto il giorno imbambolato a ripensare alla sua voce, lo giuro!

Ha qualcosa di speciale, come ho fatto a non accorgermi di lei?

Eppure sta sempre a casa mia!

 

*Maya's point of view*

 

M: “Al, io devo andare a casa, tua madre può portarmi?”

A: “Non c'è... e nemmeno papà. Devi andare con Bruno! Tanto penso debba andare da un suo amico!”

Il mio cuore sussulta.

M: “No, con lui no!”

A: “Perché? Ti ha portata a casa tante volte...”

M: “Si ma...”

A: “Ma ti piace! Sai che è così!”

M: “Forse un pochino...”

A: “AHHHH, LO SAPEVO!”

M: “Ma cosa urli? Sei impazzita? Ti sente! Comunque tanto lo devo dimenticare...”

A: “Perché?”

M: “Lo sai cosa penso di lui... e poi ti pare che guarderebbe una come me?”

A: “E invece chissà, forse è la volta buona che gli fai mettere la testa apposto! Comunque lo vado a chiamare...”

 

Dopo dieci minuti scendo dalle scale con la mia roba, Bruno mi aspetta in macchina.

 

Perché non ho preso il patentino?

Perché?

 

Apro lo sportello ed entro nella macchina.

Subito cade un silenzio imbarazzato... Bene!

Bruno accende la radio, grazie al cielo!

C'è di ….

Bruno si mette a canticchiare, e devo dire che ha una bella voce!

Devo aver fatto una faccia...

B: “Sei sorpresa?” ridacchia.

M: “B-beh... hai una voce bellissima!”

Per la prima volta lo vedo arrossire, eppure è abituato a ricevere complimenti dalle sue 'fan'.

 

*Bruno's point of view*

 

Alla radio c'è la mia canzone preferita.

Comincio a canticchare sovrappensiero e Maya fa una faccia stupita.

Hai una bellissima voce” mi risponde quando gli chiedo il motivo di quell'espressione.

 

E quel complimento mi fa arrossire.

Non è come tutte le altre.

Quando mi parla il mondo sparisce.

Eppure non è più bella di tante ragazze che sbavano per me...

Ecco, forse è questo: lei non vuole attirare la mia attenzione.

Non subisce il mio fascino.

Lei è diversa.

 

B: “Canto da quando ero piccolo” rispondo imbarazzato “e scrivo canzoni nel mio tempo libero”.

M: “Come quella che ho sentito ieri? Per chi era?”

Stiamo cominciando a parlare normalmente


 

B: “In realtà per nessuno in particolare, ma troverò la ragazza a cui dedicarla!”

Il suo viso si rabbuia.

M: “Non hai mai avuto problemi in questo, mi pare...”

B: “Le ragazze che mi vengono dietro non sono speciali.”

M: “E allora perché te ne fai una ogni tre giorni?”

Non ho il coraggio di rispondere... la verità è che mi diverto con loro, ma nessuna significa nulla per me...


 

Fortunatamente siamo davanti casa di Maya, e lei prende lo zaino e scende dalla macchina.

Me ne vado in fretta, devo andare dal mio amico Jake.


 

Angolo autrice:

Salve a tutti!

Per farmi perdonare del ritardo dello scorso capitolo, posto di corsa questo.

Spero vi piaccia!

Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate: commenti, suggerimenti, critiche...

Vi ringrazio tanto per le recensioni allo scorso capitolo, siete carinissimi!

Mi è stato detto che la storia somiglia un po' alla trama del libro 'Innamorata di un angelo': vorrei ribadire che è una coincidenza, perché non ho letto quel libro (anche se lo farò, perché mi sono incuriosita).

Un bacio a tutti,

Alice c:

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5

 

*Maya's point of view*

 

Abbiamo avuto la nostra prima vera conversazione, e mi stavo ricredendo su di lui, quando ha dovuto mandare tutto all'aria con quel suo stupido commento sulle ragazze...

Eppure mi fa un po' compassione: non ha mai provato la gioia data dall'amore.

Beh, non che io abbia tutta questa esperienza, eh...

 

In realtà mi sono innamorata una volta solamente, in seconda media:

era un ragazzo di terza che era in classe con mia sorella.

Ero convinta di piacergli, era carino con me e mi faceva ridere...

Allora un giorno sono andata da lui è gli ho detto cosa provavo:

si è messo a ridere dicendo che a lui piaceva mia sorella e che ero solo una bambina.

Tutti a scuola lo hanno saputo, e per tutte le medie sono stata lo zimbello di tutti...

 

E con Bruno sta succedendo di nuovo, mi sto innamorando del ragazzo del quale non sarò mai all'altezza.

Eppure è così dolce senza i suoi amici...

Ma lo so, è solo apparenza.

 

Entro a scuola di cattivo umore, preparata a una giornata che sento sarà bruttissima.

Per cominciare, i miei genitori devono andare da mia zia che ha problemi di salute e resteranno lì due settimane, il che significa che io e Cher dovremo cucinare e pulire la casa...

Come se non bastasse,Ally non è a scuola: deve fare una visita medica.

E senza di lei non posso affrontare una giornata del genere: due ore di matematica, una di fisica, una di chimica e una di latino.

 

Ho ufficialmente deciso di uccidermi quando Cher entra nel corridoio e, con mio grande stupore, mi fa segno di entrare in bagno.

Solitamente è l'unico posto nel quale parliamo, a scuola, ma in genere preferiamo evitare.

 

Mi affretto ad entrare nei bagni, seguita due minuti dopo da mia sorella.

C: “Com'è che da tre giorni gli amici del fratello di Ally mi chiedono costantemente notizie su di te? Che sta succedendo?”

M: “N-notizie su di me?” chiedo allibita.

C: “Sì, dove vai al cinema, quando esci... Cose del genere. Hai fatto qualcosa a Bruno? Mica vorranno vendicarsi per qualcosa!”

Ma cosa sta succedendo?

Che cosa ho fatto di male?

M: “N-no... Praticamente nemmeno ci parliamo...”

Non sono pronta a dirle che mi piace Bruno.

Glielo dirò se la cosa va avanti, ma non ora: non è il momento...

C: “Allora tesoro, mi sa che sei la prossima vittima!”

 

Io? Non è possibile!

Le 'vittime' di Bruno sono di due tipi: le ragazze di facili costumi, che gli vanno dietro solo per potersi vantare di aver passato una notte con lui, e le povere ragazze a cui piace veramente, che verrano presto scaricate e finiranno a piangere disperate nei bagni...

 

M: “Io? Ma sei impazzita? Una come me?”

C: “Sei più bella di quanto pensi, e sei molto simpatica e dolce! Non vedo perché non dovresti piacergli... Ma ascolta: io non voglio che ti faccia soffrire, perciò vedi di stare attenta a non farti prendere in giro! Lo sai che ti voglio bene...” dice abbracciandomi.

M: “Grazie, Cher, starò attenta. Ora vado, ho matematica...”

Ed esco velocemente dal bagno, perché (che novità) sono in ritardo.

 

Arrivo tutta trafelata in classe appena prima della professoressa.

Prof: “Buongiorno ragazzi, oggi spieghiamo, ma prima vi ho portato le verifiche corrette...”

Un coro di 'Nooo' si leva (?) dagli alunni.

La prof distribuisce le verifiche:

arrivando a me fa un sorriso sghembo mentre mi consegna il foglio.

Ok, questo è strano.

Giro il foglio...

No, non è vero...

OTTO!!!

Cioè, non ho copiato e ho preso un voto del genere?

Signore e signori, piccoli geni crescono! (?)

 

Le lezioni passano in fretta e mi avvio di fretta verso casa, non vedendo l'ora di mostrare a mia madre il voto.

Mentre cammino attraverso il parcheggio sento una voce che mi chiama.

Mi giro e mi ritrovo davanti lui, e comincio ad agitarmi...

Non ho di certo dimenticato le parole di mia sorella!

 

B: “Ciao, Piccola!”

M: “Da quando mi chiami 'piccola'? chiedo cercando di sembrare infastidita.

Sto lottando per non arrossire, per non fargli capire quanto mi abbia lusingato quell'unica parola...

B: “Dai, ti accompagno a casa.” dice sorridendo.

M: “Posso andare a piedi, grazie lo stesso” rispondo avviandomi.

B: “Dai, ci metti meno tempo, ed hai un po' di compagnia!”

M: “No, grazie”

B: “Su, parliamo un po'...”

M: “E va bene...” sospiro entrando in macchina.

Bruno sorride vittorioso.

B: “Sai, mi sono accorto che non so niente di te!”

M: “E per questo mandi i tuoi amici a chiedere a mia sorella informazioni su di me? Vedete di non infastidirla! Aspetta... non è che ti piace, eh...”

B: “Beh, devo dire che qualche volta ci ho fatto un pensierino, ma non è il mio tipo... Non è speciale per me, come ti ho detto...”

M: “E infatti la ragazza perfetta non l'hai ancora trovata!”

B: “Forse sì...” sussurra.

M: “Mmmhhh, e chi è la sfortunata?”

B: “Non lo saprai mai... Ma perché mi detesti?”

M: “Io non ti detesto, semplicemente ti trovo un idiota...”

Sospira.

Sembra quasi triste.

AHAHAHAHAH, aspettate, ogni tanto dimentico di chi stiamo parlando...

B: “E che cosa potrei fare per far capire a questa ragazza che è speciale?”

M: “Falla sentire unica, falle capire che faresti tutto per lei! E soprattutto non tradirla. Ne ho viste anche troppe di ragazze a cuiavevi spezzato il cuore a piangere disperate nei bagni! Oddio, sto dando consigli sulle ragazze a te, che hai quasi tutta la parte femminile della scuola ai tuoi piedi.” dico con un sorriso “Oh, sono arrivata... grazie del passaggio.”

B: “Ciao, Maya!” risponde prima di andarsene.

 

Entro in casa ancora euforica per la conversazione con Bruno.

Quel ragazzo è così strano...

L'attimo prima è antipatico e presuntuoso da non sopportarlo più, quello successivo sembra tanto tenero!

Proprio non lo capisco.

 

Aspetta un attimo: devo dire a mia madre del voto!

M: “MAMMAAA”

Ma: “Sono in cucina, vieni, è pronto il pranzo!”

M: “Non immagini la bella notizia che ho da darti... HO PRESO OTTO ALLA VERIFICA DI MATEMATICA!”

Ma: “Non è vero...”

M: “SI', MAMMA!”

Ma: “Oh, tesoro, sono così fiera di te... ti meriti un regalo! Cosa vuoi?” dice abbracciandomi.

M: “Mi compreresti i biglietti per il concerto di Katy Perry? Ti prego, ti prego, ti prego... uno per me e uno per Ally!”

Ma: “Va bene, tesoro, li compreremo! Adesso mangiamo, poi ti faccio una bella torta al cioccolato!”

Ok, questa è la giornata più bella della mia vita...

E presto diventerà la seconda, dato che tra una settimana mi aspetta Katy Perry... *-*

 

Angolo autrice

 

Holaa...

Ecco un nuovo capitolo pronto per voi.

Scusatemi se fa schifo, ma:

1- Non avevo idee

2- E' un capitolo di passaggio...

Cosa succederà?

Lo scoprirete al capitolo 6... (?)

Fatemi sapere cosa pensate accadrà!

Come sempre mi farebbe un immenso piacere se lasciaste una recensione e ringrazio tutte coloro che hanno recensito gli altri capitoli o hanno inserito la storia tra le preferite, le seguite o le ricordate.

Ringrazio anche i lettori silenziosi, perché udite udite...

Il primo capitolo ha superato le cento visualizzazioni!

Ma io vi amo!

Spero che la storia vi piaccia, e... niente, mi pare di avervi detto tutto...

Ah, no!

Se volete chiedermi qualcosa o sapere quando aggiorno, potete mandarmi un messaggio privato o seguirmi su twitter, sono @AliFra499

Un bacione a tutti,

Alice c:

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

Una settimana dopo

 

DRIIN

Mamma: “MAYA, RISPONDI!”

Insomma, chi chiamerebbe a quest'ora del mattino?

Mi sono appena svegliata...

Che gente maleducata c'è al mondo!

 

Mi avvio verso il telefono ancora tutta insonnolita.

Non faccio in tempo ad avvicinare la cornetta all'orecchio che un urlo mi perfora il timpano.

A: “MAYA, a che ora mi venite a prendere stasera?”

M: “Demente, mi hai chiamato solo per questo? Alle sette di mattina? Non me lo potevi chiedere a scuola? Comunque alle otto, tanto è qui, vicino a casa!”

A: “Non ci ho pensato... scusa... anche io sono appena sveglia, mica solo tu!”

M: “Vabbè, ci vediamo a scuola, a dopo!”

Ma: “Tesoro, chi era al telefono?”

M: “Ally. Voleva sapere l'orario per il concerto.”

Non ho fame (sì, lo so, è stranissimo... è l'effetto Katy Perry), quindi salgo in camera e mi vesto.

Poi esco e, dato che (per la prima volta nella mia vita) sono in anticipo, vado a prendere Ally.

Suono e mi ritrovo davanti la madre della mia amica, gia sveglia e attiva.

 

Ma dico io, come fa quella donna ad essere così pimpante a quell'ora?

Di solito si alza alle CINQUE del mattino per andare a camminare prima di andare a lavoro!

Certa gente proprio non la capisco...

 

Mrs.Mars: “Ciao, tesoro, Ally arriva subito, entra, ti prendo un cornetto per merenda, sono appena sfornati!”

M: “Grazie signora!”

Entro in cucina e mi ritrovo davanti Bruno, tutto insonnolito e, tanto per cambiare, in boxer.

B: “Sto ancora sognando? C'è una ragazza in casa mia...” sussurra sorridendo.

M: “C-ciao...” rispondo imbarazzata.

Fortunatamente arriva la madre di Ally e mi porge gentilmente il mio cornetto, poi ne da uno alla mia amica, appena scesa dalle scale.

 

Salutiamo e usciamo di casa.

M: “Al, non vedo l'ora, mi sembra un sogno... Katy Perry, ti rendi conto?”

A: “Dio, Sis, non ci credo!”

 

'Sis' è il diminutivo di 'sister', il nomignolo che mi ha dato Ally quando avevamo nove anni, e facevamo finta di essere sorelle.

Dato che siamo veramente come sorelle questo soprannome è rimasto, anche perché non ci sono molti nomignoli per 'Maya'.

 

Chiacchierando arriviamo a scuola, e le ore passano più velocemente del solito.

Con la mente sono già al concerto.

 

Fortunatamente la mia città ha uno stadio enorme, perciò mia madre mi ha dato il permesso di venire.

Se fosse stato in un'altra città non mi avrebbero mandato mai, non ho dei genitori molto permissivi!

 

Arriva il pomeriggio, e comincio a prepararmi.

E comincia l'indecisione: cosa mi metto?

Dopo più di un'ora di 'sfondamento dell'armadio' alla ricerca dei vestiti perfetti, ormai sudata ed esausta, opto per degli shorts di jeans con sotto delle calzamaglie nere, una maglietta rossa e un cappellino con la foto di Katy.

 

Mangio un panino al volo (come nella pubblicità della Fiesta) poi partiamo.

Ally è gia ad aspettarci fuori dal portico di casa sua.

Si fionda dentro la macchina e partiamo.

Ma: “Ragazze, tornerete a piedi, giusto?”

M: “Certo mamma, è meno di un chilometro! Anzi, non capisco perché hai insistito per portarci in macchina...”

Ma: “Tesoro, voglio solo dare un'occhiata...”

M: “Va bene, va bene...”

Intanto siamo arrivate allo stadio, ci mettiamo in coda ed entriamo.

Poco dopo inizia lo spettacolo.

Teenage Dream, California Gurls, Peacock, Wide Awake...

E intanto parla, scherza, balla...

Tutti i fan cantano con lei.

E' una scena memorabile.

Piango di gioia, canto e urlo, ed Ally accanto a me fa lo stesso.

Ad un certo punto un riflettore si accende e comincia a illuminare tutta la folla a turno.

Katy dice che la persona su cui si fermerà la luce salirà sul palco.

La folla si agita.

All'improvviso la luce si ferma proprio accanto a me...

ALLY SALIRA' SUL PALCO!

Urlo, la abbraccio e la spingo verso il palco mentre lei piange commossa.

Sale sul palco, Katy la abbraccia e le dedica Firework.

Ally non riesce a smettere di piangere.

Katy le da un bacio, poi viene riportata accanto a me.

Il concerto continua.

A: “Sis, è stato un momento bellissimo. Ti ringrazio infinitamente per avermi portata qui! E' il giorno più bello della mia vita, e sono così felice di viverlo con te!”

A: “Al, ti voglio bene, e sono così felice per te!”

E' il suo momento, ciò che sogna da tanto tempo.

Sono felice di vederla felice.

 

Il concerto finisce, e noi, ancora trepidanti di emozione usciamo.

M: “Al, passiamo da dietro?”

A: “Sì, dai, ci mettiamo di meno!”

Ci avviamo verso casa mia, dove dormiremo stanotte.

Si apre una porticina laterale per l'entrata degli operai nello stadio.

Esce una figura incappucciata.

Si avvicina.

Mi rendo conto di chi è...

E' LEI!

M: “Oddio, sei tu! Mi fai un'autografo?”

K: “Certo, ma fate piano, non devono scoprirci o verrò assalita dalle fans!”

Prendiamo carta e penna e firma gli autografi.

K: “Ehi, ma tu non sei la ragazza che è salita sul palco?” chiede riconoscendo Ally.

A: “S-sì, sono io!”

K: “Vieni, tesoro, facciamo una foto!”

Prendiamo il cellulare e facciamo due foto.

Poi la ringraziamo e la salutiamo.

 

Ci avviamo verso casa urlando e abbracciandoci.

Chissà cosa pensa chi ci vede?

Ad un tratto mi cade il foglietto con l'autografo.

Mi chino per raccoglierlo.

Mi giro: due fari vengono verso di me.

Buio.

 

Angolo autrice:

Ciao a tutti!

Allora, cominciamo dalle scuse: mi spiace di aver postato così in ritardo, ma ho avuto vari problemi.

Poi, scusatemi se il capitolo fa schifo, ma ho un'idea per questa storia e questo era l'unico modo per sviluppare la trama.

Ora i ringraziamenti: un grazie a chi recensisce. Siete dei tesori, vi adoro.

Grazie anche a chi ha messo la storia tra le seguite, preferite o ricordate. Vi amo!

E grazie anche ai lettori silenziosi: abbiamo superato le 150 visualizzazioni al primo capitolo...

Quando l'ho visto sono quasi svenuta...

Che altro dirvi...

Ciao, e al prossimo capitolo!

Un bacio,

Alice c:

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7

 

 

*Ally's point of view*

 

Il dolore è l'unica cosa che riesco a provare.

Il mio cuore è sprofondato nel nero più profondo.

E pensare che sono circondata dal bianco dei mobili dell'ospedale.

Il mio cervello è incapace di pensare, brancola nel buio.

L'ironia della vita: sono stati i fari di una macchina a strapparmi il cuore.

Proprio quello che doveva essere il giorno più bello della nostra vita, e lo sarebbe stato...

 

Maya è in coma da una settimana.

Il brutto stronzo ubriaco che guidava quella cazzo di macchina non si è nemmeno fermato.

E io non mi perdonerò mai di non aver visto arrivare quell'auto.

Perché?

Perché Dio vuole strapparmi la mia migliore amica, l'altra parte del mio cuore?

 

Eravamo proprio davanti casa mia, quando è stata investita.

Bruno ha sentito la botta e ha soccorso Maya.

Ha chiamato l'ambulanza e si è dato da fare.

Anche di questo non posso perdonarmi: perché è stato lui ad aiutarla?

Io, io dovevo farlo.

Lei è la cosa più cara che ho.

Ed ora è in ospedale: un trauma cranico, ci hanno detto.

Stabile, ma molto grave.

Ed anche io sono in coma, non riesco a non pensare a lei, al fatto che vorrei essere io al suo posto...

 

E mio fratello è accanto a me, piange anche lui, ormai ininterrottamente da una settimana.

Ha capito, finalmente...

Ha capito che lei è tutto quello che ha sempre desiderato.

E' la ragazza speciale.

Quella capace di cambiarlo con uno sguardo.

Quella che gli riscalda il cuore con un sorriso.

Quella che lo fa innamorare ogni secondo di più mentre parla...

Sono queste, le parole che mi ha detto, si è veramente reso conto di amare qualcuno.

Maya non può morire.

Ormai dalla sua vita ne dipendono altre due: la mia e quella di Bruno.

 

*Bruno's point of view*

 

Sono sicuro.

E' lei.

E' lei la ragazza che voglio.

E' lei l'unica a cui penso.

E' lei quella che mi interessa.

E' lei che ha rubato il mio cuore.

Ed ora è in quel maledetto letto di ospedale.

Sembra un angelo, come sempre, anche piena di fasciature sulla testa e di fili attaccati al corpo.

 

C'è tanta gente qui, fuori dalla porta che piange per lei...

Io.

Ally.

I miei genitori, per i quali è come una figlia.

I suoi genitori.

Sua sorella.

Tutti qui per lei, perché per qualche strana ragione riesce a prendere il tuo cuore e tenerselo stretto, se riesci a conoscerla.

E non puoi fare nulla per evitare di essere affascinato dalla sua purezza.

E' così candida, così angelica, così bella!

Tante volte sono entrato in quella stanza, tante volte le ho parlato, tante volte ho pianto per lei, ma non si è svegliata.

 

Ho detto tutto a mia sorella, lei sa cosa provo.

Mi ha raccontato di quanto Maya sia insicura, di quanto sia difficile per lei lasciarsi andare...

Ma lei è perfetta, così com'è.

 

Devo fare qualcosa.

Devo farle capire cos'è per me.

Non può morire senza sapere che cosa significa e come sono cambiato per lei.

 

*Ally's point of view*

 

Mi dovevo sfogare in qualche modo, o sarei morta.

L'unico modo in cui sono riuscita a farlo è stato scrivere a Maya una lettera.

Ha sempre desiderato riceverne una.

L'ho lasciata sul suo comodino.

 

Cara Maya,

 

ora sono qui, fuori dalla porta 224, la tua camera d'ospedale.

Non sai quanto odio questo numero.

Rappresenta tutto il dolore che provi, tutta la sofferenza che devi affrontare.

E io non ce la posso fare: la mia vita si è fermata insieme a te, e credimi se ti dico che non riuscirò a rialzarmi senza di te.

Non puoi andartene.

Non puoi lasciarmi sola.

Non puoi, perche ti amo.

Ti conosco da quando siamo nate, e da allora siamo sempre state insieme.

In ogni parte della mia vita, tu c'eri sempre.

E non posso immaginare un'amicizia uguale a quella che ho stretto con te.

Noi non siamo solo amiche.

Non siamo nemmeno sorelle, anche se mi chami spesso così.

E' diverso, noi siamo la stessa persona.

Sei parte di me, Maya, e io sono parte di te.

Capisci, ora, quando dico che se muori tu muoio anche io?

Il cuore è un meccanismo perfetto, e una parte non sta bene, non sta bene nemmeno il resto del corpo.

Questo siamo noi due: abbiamo sempre condiviso tutto, ed eccoci qua, stiamo condividendo anche il dolore.

In te ho trovato un'anima gemella, capisci cosa sarebbe la mia vita senza te?

Vuota.

Priva di sapore.

Spenta.

Senza colore.

 

Ti prego, non lasciarmi.

Ti amo.

 

Con affetto, la tua migliore amica

Ally

 

 

Angolo autrice:

Ciao a tutti!

Per prima cosa scusatemi tanto per il ritardo, vorrei postare più in fretta, ma proprio non ci riesco.

Questa settimana ho avuto anche la gita, perciò scusatemi, davvero...

Come seconda cosa mi scuso per la malinconia di questo capitolo, mi sono sentita male a scrivere la parte di Ally.

Maaa.... BRUNO HA CAPITO!

Ce l'ha fatta, si è reso conto di amare Maya!

Ed ora, secondo voi, cosa farà per farle capire che gli piace, anche se è in coma?

Scrivetemelo nelle recensioni, se vi va, o ditemi cosa ne pensate, qualunque cosa.

Poi, ringrazio chi recensisce i capitoli (siete carinissime, sul serio), chi ha messo la storia tra le preferite, seguite o ricordate, e anche chi legge solamente i capitoli...

Siamo arrivati a 200 visualizzazioni nel primo capitolo!

Vi ringrazio tantissimo per il sostegno che mi date!

Un abbraccio a tutti e al prossimo capitolo.

Un bacio,

Alice c:

 

P.S: Se volete contattarmi sono su twitter, se mi seguite ricambio tutti, sono @AliFra499

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

 

*Bruno's point of view*

 

Sono pronto.

Tutto è organizzato.

Devo farle capire quello che provo, non può... non può morire senza sapere.

E' speciale.

E' perfetta.

Mi fa impazzire.

 

Mi dirigo verso l'ospedale, la chitarra in mano.

Le infermiere mi guardano storto, ma non mi interessa.

Tutto quello che voglio è racchiuso in un solo nome: Maya.

Possibile che sia stato così cieco?

Eppure è sempre stata così vicina...

 

Arrivo al corridoio dove stanno aspettando Ally e i genitori di Maya.

Mi fermo davanti a mia sorella e le spiego cosa ho organizzato.

Mi avvio verso la porta della stanza.

 

X: “Bruno...”

Mi giro.

Mi ha chiamato Abby, la madre di Maya.

Abby: “Io e mio marito vogliamo ringraziarti per tutto quello che hai fatto per nostra figlia. Non ti nascondo che prima pensavo fossi un ragazzo poco affidabile, ma dopo tutto quello che è successo... L'hai soccorsa, e senza di te non avremmo questo briciolo di speranza. Sei stato qui tutti i giorni, e hai dimostrato quanto ci tieni a lei. E, sinceramente, fino a poco tempo fa non avrei approvato che tu la frequentassi. Bruno, ti piace veramente mia figlia, lo so. Ti ho visto piangere per ore, ogni giorno, fuori da questa porta. E penso che lei non abbia mai trovato una persona che ci tenga così tanto a lei. Stalle vicino, ne avete bisogno entrambi.”

 

Sono sorpreso da quelle parole.

B: “No, Maya non mi piace. Io la amo. E non la lascerò mai, lo prometto.”

Abby sorride e David, suo marito, mi fa cenno di seguirlo.

Ci spostiamo un po' più in là, in modo che nessuno ci possa sentire.

D: “Figliolo, Maya è mia figlia, e io voglio il meglio per lei. Ho visto quanto ci tieni a lei, quindi sono felice che tu le stia accanto. Trattala bene, bada che ti terrò d'occhio. E proteggila, perché, anche se non vorrei, mia figlia sta crescendo, e non posso controllare tutta la sua vita, quindi mi fido di te. Ma soprattutto non farla soffrire... Se scopro che Maya sta male per te... Io non lo so cosa ti faccio, ma ho paura che non convenga a nessuno scoprirlo...”

B: “Non si preoccupi, non lascerò che niente e nessuno le faccia del male, né tantomeno gliene farò io!”

D: “Ok, ora andiamo... e dammi del tu!”

Dice con un sorriso.

 

Ancora scioccato dalla conversazione, prendo la chitarra e mi avvio verso la camera di Maya.

Apro la porta e mi siedo silenziosamente accanto a lei.

E' così bella...

Sembra un angelo!

E' arrivato il momento.

 

B: “Ciao, Maya... Sono qui per dirti una cosa. Forse non mi senti, ma se non lo faccio ora, non lo faccio mai più. Quindi questa è per te...”

Prendo in mano la chitarra e comincio a cantare.

B: “ Oh her eyes, her eyes
Make the stars look like they’re not shining
Her hair, her hair
Falls perfectly without her trying

She’s so beautiful
And I tell her every day

Yeah I know, I know
When I compliment her
She wont believe me
And its so, its so
Sad to think she don’t see what I see

But every time she asks me do I look okay
I say

When I see your face
There’s not a thing that I would change
Cause you’re amazing
Just the way you are
And when you smile,
The whole world stops and stares for awhile
Cause girl you’re amazing
Just the way you are.

 

Mi scende una lacrima.

B: “Maya, io... Io ti amo. Sì, l'ho detto. Ed è la cosa più giusta, la più vera che abbia detto in vita mia. Non so come spiegarlo, ma non sono mai stato più sicuro in vita mia. E mi sento così stupido... Sei sempre stata così vicina... Ti conosco da quando sei nata... Come ho fatto a non accorgermi della bellezza che c'è in te? Sei così perfetta! Così unica! Così speciale! I tuoi occhi... Brillano tanto da fare invidia alla stella più brillante. Le tue labbra... Così rosse... Ma soprattutto, è tutto ciò che c'è dentro di te che mi fa innamorare ogni giorno di più. Come fai a non rendertene conto anche tu? Come fai a non capire quanto sei stupenda? E' incredibile quanto sia cambiato in pochi giorni. Solo un mese fa non avrei mai detto a una ragazza una cosa del genere. Ma poi ti ho sentita cantare. E poche note hanno sciolto il mio cuore, risvegliato la mia anima e sconvolto la mia mente. Ho cominciato a notare te. E non ho fatto in tempo a capire che volevo solo stare con te, che il destino mi ha giocato ancora uno scherzo. E adesso non posso fare altro che piangere accanto a questo lettino di ospedale, ed osservarti, e sperare che tu riesca a sentire ciò che ti dico. Ricordi questa canzone? Mi hai chiesto a chi l'avevo dedicata. Ti ho risposto che cercavo una ragazza speciale. Ed ora l'ho trovata. Sì, sono qui a dirti che mi hai rubato il cuore. E ti dedico una canzone, perché non ho niente di meglio da offrirti. Ma se potessi, se solo potessi realizzare tutti i tuoi sogni... Ruberei la luna per te! Fino a pochi giorni fa ero uno stupido. Ora non ho occhi che per te. E non posso dirti altro, non ci sono parole per descrivere appieno tutto quello che ho nel cuore. E non posso fare altro che piangere, per tutto quello che la vita mi sta togliendo. Perché ho paura: paura di non riuscire a passare con te tutto il tempo che vorrei, paura di non avere il tempo di baciarti, di stringerti, di vedere la tua bocca sorridere e i tuoi occhi brillare per merito mio... E io, che avrei voluto proteggerti da tutto e da tutti, non sono riuscito a difenderti da una macchina, che ha cambiato il tuo destino in un giorno che doveva essere perfetto sia per te che per Ally... E invece tu sei qui, che lotti per continuare a vivere, e mia sorella è fuori a piangere, come ogni giorno, insieme a me...”


Mi si spezza la voce.

Non riesco a continuare.

Piango e basta.

Non so per quanto tempo le lacrime rigano il mio volto.

 

M: “B-Bruno...”

 

 

Angolo autrice:

Ciao a tutti!

Come state?

Mi spiace tantissimo per il ritardo, ma proprio non ce la faccio, tra la scuola e la danza non ho un secondo libero...

Quindi non uccidetemi, anche se il capitolo fa pena...

Ma almeno Bruno si è dichiarato, dai!

Come sempre ringrazio chi ha messo la storia tra le seguite, preferite o ricoordate, chi recensisce (siete dolcissime, sul serio! Abbiamo superato le venti recensioni in totale!) e chi legge solamente la storia.

Al prossimo capitolo!

Un bacio,

Alice c:

P.S: Il mio profilo di Twitter, per chi volesse contattarmi, è @AliFra499

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 4

 

*Bruno's point of view*

 

M: “B-Bruno...”

 

E' lei.

Si è svegliata!

Alzo la testa velocemente.

Ferma nel lettino.

Immobile.

Respira appena, piena di fili attaccati al corpo.

B: “Maya... Maya... Rispondimi! Muoviti... Fai qualunque cosa, ti prego!”

Niente.

Mi giro frastornato: sono sicuro di averla sentita parlare...

Cher, il viso inondato di lacrime, è sulla porta.

C: “Bruno, m-mi ha detto Ally di dirti che dovete andare” dice singhiozzando.

Non ha smesso di piangere nemmeno per un attimo dalla prima volta che l'ho vista in ospedale.

Tiene moltissimo a sua sorella, si vede, anche se a scuola non si parlano mai.

E sono così simili...

Anche nella voce, a quanto pare.

E per un attimo mi ero illuso che potesse essere lei...

Tutto quello che ho fatto è stato vano.

 

Seguo Cher fuori dalla stanza e me ne vado con mia sorella, che non ha mangiato.

 

*Ally's point of view*

 

A: “Bruno, io vado a fare una passeggiata, non ho fame...”

B: “No, ti prego, non hai mangiato nulla oggi, e ieri hai fatto solo colazione” dice preoccupato “almeno compra qualcosa per la strada...”

A: “Va bene, prendo un pezzo di pizza al bar.”

B: “Ok, brava!” mi schiocca un bacio sulla guancia.

Prendo la giacca ed esco di casa.

 

La giornata è grigia, come il mio umore.

Non ce la faccio, la mia vita fa schifo.

Eppure non dovrei dirlo io, Maya è in coma, non io.

Ma lei non sente nulla, mentre io sono qui, senza di lei e consapevole che da un momento all'altro potrei perderla.

La mia vita è ancorata alla sua.

Lei è l'unica cosa che mi tiene ancora in vita.

Lei mi ha salvata proprio quando pensavo di non rivedere più la luce.

 

*flashback*

 

Ero nei bagni della scuola.

Piangevo.

Come sempre.

Nessuno era con me.

Come sempre da quando avevo litigato con Maya.

Era successo di nuovo.

Mi piaceva così tanto...

Biondo, occhi azzurri, era il mio principe.

Peccato che io per lui non contavo nulla.

Brutta.

Grassa.

Secchiona.

Questo ero per lui.

Così mi chiamava.

Tutti mi prendevano in giro, tutti mi chiamavano come mi chiamava lui.

Ed avevo cominciato a credere che avesse ragione...

Ero grassa, e dovevo dimagrire.

Subito.

Poi gli sarei piaciuta.

Mangiavo.

Vomitavo.

Da una settimana ormai.

Ero pallida.

Mi sentivo male.

Svenni.

 

Mi svegliai su un divano.

Cosa ci facevo qui?

Aspetta, io ero a scuola...

E quella non era casa mia...

Lei entrò da una porta.

Maya.

 

Avevo fatto una cavolata.

Le avevo detto davanti a tutti che era una sfigata, solo perché lui la prendeva in giro.

Non potevo più stare con lei.

Quanto mi ero pentita di quelle parole...

 

M: “Come stai?” chiese preoccupata.

A: “Mi gira un po' la testa... Ma che cosa è successo?”

M: “Ti ho seguita dopo tutto quello che ti ha detto... Ti ho sentita piangere, poi ad un certo punto silenzio. Sono entrata ed eri sul pavimento. Eri svenuta. Ti ho portata a casa... Tua madre non è in città, giusto?”

A: “Già... Ma la prof che cosa ha detto?”

M: “Mia madre ha l'autorizzazione della preside.”

A: “Maya...”

M: “Sì?”

A: “Scusa... Sono stata una stupida. Non penso quello che ti ho detto. Sei la migliore amica che si possa avere, e non ti merito! Io ti ho umiliata e tu mi hai aiutata comunque. So che non merito il tuo perdono, ma sappi che ti voglio bene, e che ti sono grata per tutto quello che hai fatto. Sono stata stupida, sai perché l'ho fatto. Ma non basta mai, non sarò mai come lui vuole...”

M: “Non ti merita. Non merita la tua sofferenza, capisci? Non sei grassa, sei perfetta. Non sei brutta, sei bellissima. Ti stai rovinando per una persona che non ti fa stare bene... So che l'hai fatto per questo. So che siamo veramente amiche. Sai che ti voglio bene, e tutti fanno errori. Vieni qui.”

 

Fu l'abbraccio migliore della mia vita.

M: “E adesso vieni a mangiare qualcosa... Credi che non mi sarei accorta che vomiti tutto? Ma sei impazzita?”

Avevo una fame...

E non avevo più timore di mangiare.

Sarebbe stata sempre con me.

 

E adesso tutto potrebbe cambiare.

Potrei tornare a quei livelli.

Potrei tornare a non mangiare.

Chiunque potrebbe farmi crollare, senza lei accanto.

Lei è la mia forza...

Scoppio a piangere.

Di nuovo.

 

Il telefono sta suonando.

E' Bruno.

Non voglio rispondere...

Ma lo faccio lo stesso, o si preoccuperà.

B: “Ally, hanno appena chiamato i genitori di Maya dall'ospedale...”

 

 

Angolo autrice:

Ehi, ragazzeee!

Tutto bene?

E' un po' che non vi scrivo...

Perdonatemi, ma per questo capitolo non avevo proprio idee...

Qualcuna di voi pensava che Maya si sarebbe già svegliata?

Mi spiace deludervi così, ma dovete continuare a leggere, per scoprire come continua...

Vi ringrazio come al solito per le recenzioni, siete dolcissime, davvero!

Ringrazio anche chiunque legga la storia!

Se volete contattarmi vi lascio come al solito il mio account di Twitter (@AliFra499), seguo tutte c:

Al prossimo capitolo!

Un bacio,

Alice c:

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10

 

*Ally's point of view*

 

B: “Ally, hanno appena chiamato i genitori di Maya dall'ospedale... S-si è svegliata...”

Ha pianto, lo conosco.

 

Corro verso casa, Bruno è già in macchina.

I suoi occhi brillano, non l'ho mai visto tanto felice.

Durante il percorso nessuno dei due parla, entrambi persi nei nostri pensieri...

 

Ero arrivata a credere che l'avrei persa per sempre, e adesso è di nuovo con me.

Un raggio di sole ha squarciato le nuvole della mia anima.

E' con me, di nuovo.

 

*Bruno's point of view*

 

Finalmente posso rivederla.

Pensavo di perderla.

La mia vita non sarebbe andata avanti senza di lei.

Lei, l'unica che è riuscita a cambiarmi, l'unica che ha mosso qualcosa in me.

La ragazza che voglio.

Ed ora posso vivere una vita con lei.

 

Siamo arrivati.

Ally è emozionata quanto me.

Usciamo dalla macchina ed entriamo correndo nell'ospedale.

Arriviamo all'ascensore.

 

FUORI SERVIZIO

 

Dobbiamo arrivare a piedi al quinto piano.

Ci guardiamo per un secondo, poi ci fiondiamo su per le scale.

E, dopo una corsa che mi sembra infinita, siamo lì.

Fuori da quella porta.

E aspettiamo, perché i signori Green e Cher sono dentro.

Non può entrare altra gente.

 

Intanto ripenso alla mia canzone.

Non l'ha sentita.

Non troverò ancora il coraggio di cantarla.

Ma ora lei è con me, un modo lo troverò...

La conquisterò.

 

I famigliari di Maya escono.

Che strano, non sono così sorridenti...

Ma che succede?

 

Mrs.G: “Ragazzi, ora potete entrare, ma... Vedete... Maya non...”

Un tremito scuote il suo corpo e scoppia in un pianto dirotto.

Cosa è successo a Maya?

Mr.G: “Ragazzi, Maya ha subito un trauma fortissimo... Ora è sveglia, ma... Lei... Rimarrà cieca, per qualche settimana...”

B e A: “COSA?”

Mr.G: “E' solo una cosa temporanea, e potrebbe durare una settimana come potrebbe durare un anno. Non è una questione del tutto fisica, la sua guarigione sarà più veloce se supererà presto il trauma psicologico. Ma ora è sconvolta... Tutti noi dobbiamo aiutarla ad avere di nuovo fiducia negli altri...”

 

Ally è in lacrime.

Io mi trattengo solo per non preoccuparla di più, ma so di avere gli occhi lucidi.

 

*Ally's point of view*

 

Maya è cieca.

Dobbiamo aiutarla.

Dobbiamo farle riacquistare fiducia, e tutto questo passerà.

Devo vederla.

 

Mi asciugo le lacrime e mi faccio forza.

A “Bruno, entro prima io...”

 

Apro la porta.

La mia migliore amica sta piangendo disperata sul lettino d'ospedale, con la testa appoggiata sulle ginocchia.

Mi avvicino e la abbraccio.

Subito sussulta.

M: “C-chi è?”

A: “Sono io, sister.”

M: “A-Ally... Io...”

La stringo più forte.

Lei sussulta ancora e mi spinge via.

Ma cosa fa?

M: “A-Ally, io... Ho così tanta paura... Continuo a pensare a quella notte, e ad ogni rumore mi spavento. Non riesco a dormire, non riesco a rilassarmi, Ally, sono sempre in pericolo. E... E se la vista non ritornasse? Cosa farò se dovessi rimanere cieca? ”

A: “Maya, se supererai il trauma psicologicamente, la guarigione sarà veloce. Fidati di me, e ora abbracciami.”

M: “Non posso... Ho paura che possa succedermi qualcosa. Non riesco a superare questa cosa. Ho paura di tutto, Al.”

A: “Sai che ti sarò sempre accanto. Lasciati aiutare, sai che ti sarò sempre accanto...”

Finalmente si lascia abbracciare, ma trema al mio tocco.

Ma cosa le prende?

A: “Tesoro, ma perché tremi?”

M: “Ho paura, paura che qualcuno mi faccia del male.”

A: “Sister, qui non c'è nessuna macchina...”

M: “Sì, ma vedi... C'è una cosa che non ti ho mai detto...”

 

Angolo autrice:

HOLA CHICASSS!

Come va?

La scuola?

Il fidanzato?

Tutto bene?

Allooora, per prima cosa mi scuso tantissimo per il ritardo, ma mi sto preparando per gli esami, perciò probabilmente ci metterò un bel po' anche per il capitolo 11...

Mi dispiace tantissimo, ma prometto che a Luglio mi rifarò!

Ed ora passiamo al capitolo...

Che cosa ne pensate della cecità temporanea?

Il fatto è che la povera Maya, non solo è traumatizzata per l'incidente, ma...

Ma il resto lo saprete nel prossimo capitolo...

Vi ringrazio infinitamente per le recensioni (siete tutte dolcissime), grazie a chi ha messo la storia tra le preferite, seguite o ricordate e ancche chi legge e basta.

Siete tutte favolose.

A presto.

Un bacio,

Alice c:

 

P.S: Se mi cercate, vi lascio come sempre il mio nick di Twitter, sono @AliFra499

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


 

CAPITOLO 11

 

*Maya's point of view*

 

M: “Sì, ma vedi... C'è una cosa che non ti ho detto... Che non ho mai detto a nessuno... Io... Mi... Mi hanno violentata...”

 

Fa così male ricordare...

Ma non posso tenerlo dentro ancora.

Devo parlarne con lei.

 

A: “Cosa?”

M: “Ti spiego tutto... Ma prometti di non arrabbiarti con me perché non te l'ho detto, tu ascolta e basta.”

A: “O-ok...”

M: “V-vedi... Io e te ci conosciamo solo da quando avevamo sette anni, giusto?”

A: “S-sì, da quando ti sei trasferita qui...”

M: “Esatto... Qu-quello che non sai è perché ci siamo trasferiti. Io e Cher siamo state adottate...”

A: “Cosa?” esclama.

M: “Sì, ora ti racconto tutto... I-il mio vero padre beveva e si drogava, e quando tornava a casa abusava di mia sorella. Io ero troppo piccola, secondo lui. La mia vera madre non riusciva a fermarlo e lui picchiava anche lei. Nessuna di noi aveva il coraggio di denunciarlo. U-una notte, avevo sei anni, violentò anche me... Allora m-mia madre si fece forza e andò alla polizia. Mio padre fu arrestato, ma fece in tempo a u-uccidere nostra madre davanti ai nostri occhi. Noi fummo affidate agli assistenti sociali, e seguite da uno psicologo. Grazie al cielo i miei genitori ci adottarono subito, però noi avevamo visto morire nostra madre ed eravamo state violentate, così la nostra mente rimosse tutto, così disse il dottor Harford. Sono stati i-i nostri genitori, i Green, a dirci quello che ti sto dicendo, l'anno scorso... E io mi vergognavo, mi vergognavo talmente tanto... Avevamo giurato che nessuno l'avrebbe saputo tranne noi, perché altrimenti la gente ci avrebbe trattate diversamente... A-avevamo paura di non essere accettate... Ho anche incubi ricorrenti... Io non l'ho detto a nessuno... Mi dispiace tanto, Ally...”

Non ce la faccio più, scoppio a piangere.

 

Da qualche anno ormai ogni tanto avevo degli incubi: c'era un uomo ubriaco che torna a casa, o sentivo solo urla di donna.

Non avevo mai capito cosa significassero, ma non avevo dato loro importanza e non l'avevo detto a nessuno.

L'anno scorso però ho capito che si trattava dei miei ricordi repressi, e ho cominciato a sognarli sempre più spesso.

Si trattava, comunque, sempre delle stesse scene brevissime.

Durante il coma, però, avevo ricordato molto di più.

Ricordavo un'intera notte...

Quella notte.

 

Lui era tornato a casa, ubriaco come sempre.

Era un uomo alto e muscoloso, doveva essere stato bello qualche anno prima, ma ora il suo viso era consumato dall'alcol e dalla droga.

Aveva sbattuto la porta.

Mia madre era corsa in sala e gli aveva tolto la giacca.

Aveva molta paura di lui, e questo l'aveva consumata sia dentro che fuori.

Dal suo volto traspariva la stanchezza di vivere nell'infinito terrore dell'uomo che aveva amato, e che più tardi l'avrebbe uccisa.

Lui si era seduto su una poltrona e aveva cercato di accendere la televisione, con scarsi risultati.

Il telecomando era rotto.

Allora, furioso, aveva cominciato a tirare pugni alle pareti e a picchiare la mamma.

Io, che stavo spiando la scena dalla stanza accanto, ero corsa verso di loro per cercare di aiutare la donna.

Lui si era girato verso di me, e con un ghigno mi aveva presa per il braccio e portata nella sua camera.

Mi aveva spogliata ed aveva abusato di me.

Erro terrorizzata, non riuscivo a reagire, ma d'altronde cosa avrebbe potuto fare una bambina così piccola contro un adulto?

Arrivato al culmine, si tolse da sopra di me e mi spinse via.

Cominciai a piangere e fui raggiunta da mia sorella che mi abbracciò.

Mia madre, in lacrime anche lei, ci raggiunse e ci chiese di andare in camera.

Poi uscì di casa velocemente.

Ancora non lo sapevamo, ma era andata a denunciarlo.

Ma lui doveva averlo sospettato, perché presto, non vedendola entrare in camera, cominciò a urlare.

La donna tornò a casa e trovò l'uomo davanti alla porta con un coltello.

Cominciò a tagliarle la pelle, prima sul viso, poi sul resto del corpo.

Lei urlava, ma lui non si fermava, continuava a ferirla sempre più violentemente.

Quando arrivò la polizia era troppo tardi.

Lo presero e lo portarono via.

Un uomo si avvicinò a noi.

Era il dottor Harford, lo psicologo che ci avrebbe seguito.

 

A: “Ehi, io ti capisco... Non... Non avevo idea... Ecco perché sei così spaventata... T-ti sarò sempre accanto, te lo prometto, e farò di tutto per aiutarti a superare lo shock.”

M: “M-ma... Adesso mi tratterai diversamente...”

A: “Venire a conoscenza di tutto quello che hai passato mi ha fatto solo capire quanto tu sia straordinaria. Nonostante tutto ti sei rialzata, hai vissuto una vita normale e sei sempre stata un'amica perfetta, sempre pronta ad ascoltare i miei problemi, snche se ora so che erano stupidaggini rispetto a quelli che avevi tu. Puoi dirmi tutto, lo sai. So che sarà difficile, ma ce la faremo assieme. Niente più segreti?”

M: “Niente più segreti” confermai.

E ora ne ero sicura.

Lei sarebbe rimasta.

Sempre.

 

Angolo autrice:

Ciao bellezze!

Come va?

Vi state godendo le vacanze?

Io ho appena cominciato a farlo, per via degli esami.

Ma alla fine è finita.

Per via dello studio e di vari problemi di connessione ho tardato tantissimo con questo capitolo.

Lo so, sono imperdonabile.

E il problema è che per tutto il mese non posso postare, perché sono in vacanza.

Mi dispiace tantissimo per tutta questa assenza...

Comunque, parliamo un po' del capitolo.

Allora?

Vi aspettavate tutti questi problemi?

Povera Maya, non riesce a lasciarsi andare di più, ha troppa paura.

Mi farebbe piacere leggere qualche recensione in questo capitolo, perché vorrei sapere se volete che continui la storia.

Stavo pensando di eliminarla.

Le recensioni e le visualizzazioni stanno calando e se a voi non piace tanto vale cancellarla...

Fatemi sapere.

Come sempre ringrazio chi recensisce, siete dolcissime.

Grazie anche a chi ha messo la storia tra le preferite, seguite o ricordate e anche alle lettici silenziose.

Alla prossima (forse).

Un bacio,

Alice c:

 

P.S: Come sempre, se volete chiarimenti o avete domande, sono @AliFra499 su Twitter.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


 

Capitolo 12

 

*Bruno's point of view*

 

Ally è lì dentro da quasi un'ora, ormai.

Cosa devo fare?

Come devo comportarmi con lei?

Sicuramente non ha sentito la mia dichiarazione, ma ora non è il momento di pensare a me...

Devo aiutarla.

Devo farle ritrovare la sicurezza per guarire.

Ma cosa la blocca?

Devo saperne di più...

 

*Ally's point of view*

Esco dalla stanza sconvolta.

Ho gli occhi rossi, per il pianto.

Mi avvicino a Bruno.

B: “Cosa è successo?”

A: “Lei... Mi... Mi ha raccontato cosa le è successo.”

B: “Cioè?”

A: “Bruno, c'è molto di più... Ha problemi che nemmeno immaginavo che la bloccano...”

Gli racconto tutto.

Mi accorgo del suo shock.

Penso che sia davvero interessato a lei, e l'incidente ha avuto un ruolo fondamentale in questo suo cambiamento.

 

B: “Ed ora che cosa facciamo?”

A: “Dovremmo parlarne con i signori Green, Cher e lo psicologo...”

Ci avviamo verso i genitori di Maya.

A: “Signori Green, Maya mi ha detto tutto.”

Mrs.Green: “Intendi...”

A: “Sì, l'adozione e quello che è successo prima.”

Mrs.Green: “Sono contenta che si sia aperta con te. Non l'ha mai detto a nessuno, lo sai...”

A: “Ma ora come dobbiamo comportarci?”

Mrs.Green: “Vedi tesoro... Maya ha cercato di nasconderlo, ma è rimasta molto colpita quando le abbiamo rivelato il suo passato. Molto più di Cher, che ha deciso di lasciarsi tutto alle spalle e continuare a vivere come se nulla fosse successo... Ora dobbiamo farle capire che è al sicuro con noi, e so che non sarà facile ma dobbiamo riuscirci. In questo momento ha paura di tutto, non si fida più di nessuno. Mi dispiace dirlo ma non si fida completamente nemmeno di noi. Dobbiamo riacquistare questa fiducia giorno per giorno, senza passi affrettati, e piano piano tutto tornerà com'era. Lo psicologo dice che in questi casi le persone cominciano ad avere complessi, cominciano a non sentirsi abbastanza: Maya si sentirà brutta, grassa... E noi dobbiamo aiutarla anche a ritrovare fiducia in sé stessa, o potrebbe essere pericoloso... Potrebbe arrivare all'autolesionismo, all'anoressia o addirittura al suicidio, oltre a rallentare la guarigione dalla cecità. Ora andate a casa a riposarvi, è stata una giornata pesante per entrambi.”

 

Salutiamo e torniamo a casa.

A: “Bruno, mi dispiace tanto, ma penso che per ora dovresti tentare di conquistare la sua fiducia essendole amico, solo dopo potrai farti avanti e rivelarle i tuoi sentimenti. Non fare passi affrettati, ti prego.”

B: “Al, sai quanto ci tengo a lei... Prima la faremo sentire bene, poi vedrò cosa fare. Ma per ora dobbiamo pensare solo al suo bene. Piuttosto... Fino ad ora penso non abbia molta stima di me, come posso fare a farle combiare idea? Voglio esserle amico, prima di tutto.”

A: “Per prima cosa domani tornerà a casa dall'ospedale, vai a trovarla. Poi le starai accanto sempre di più e vedremo cosa succederà, va bene?”

B: “Va bene.”

 

*Bruno's point of view*

 

Ripenso alle parole della signora Green.

Non posso pensare a quanto possa essere fragile ora Maya.

Come potrà sentirsi brutta?

Lei che è l'unica che mi abbia colpito.

Grassa?

Lei minuta, che mangia come un bue e non ingrassa mai.

Inadeguata?

Lei che potrebbe far marcire d'invidia ogni ragazza.

Non posso permettere che si faccia del male.

Sarà la mia missione.

Mi conterrò.

La amerò in segreto.

Ma diventerò suo amico, le starò accanto e le impedirò di pensare anche solo per un attimo quelle cose.

Sarò il suo angelo custode.

 

*Maya's point of view*

 

Mi sento svuotata dopo aver confessato tutto ad Ally.

Dormo ininterrottamente fino al giorno dopo.

 

Di prima mattina un'infermiera mi annuncia che dopo qualche controllo di routine verrò portata a casa.

Gli esami mi sembrano infiniti.

Non vedo proprio l'ora di tornare alla normalità.

Finalmente il dottore esce dalla stanza e posso cominciare a fare i bagagli.

Getto tutto alla rinfusa nel borsone e mi vesto.

Esco dalla stanza.

Mia madre e mia sorella mi aspettano.

Mi abbracciano, poi Cher mi prende il borsone e si avvia verso le scale.

La seguo a ruota.

Non parliamo, ma so che mamma è commossa.

Finalmente entro in macchina e vengo investita dal profumo famigliare del “deodorante per auto”, così diverso dall'odore sterile che pervadeva l'ospedale.

Papà, che è alla guida, accende la radio e io e Cher cantiamo a squarciagola.

Dopo una decina di minuti imbocchiamo il vialetto.

Sono a casa.

 

Angolo autrice:

Ciao a tutte!

Dopo tantissimo tempo eccomi qui.

Ma questa volta ho una scusa...

Per prima cosa sono stata in vacanza per più di due settimane e non c'era la connessione.

Poi il modem del mio computer si è rotto.

Dopo DUE MESI di casini e di gente che non riusciva a ripararlo, ce l'abbiamo fatta!

Quindi capitemi, non è colpa mia...

Ok, siete autorizzate ad uccidermi per tutti questi ritardi...

Come al solito vi ringrazio infinitamente per le recensioni, ma non so ancora se continuare con la storia, che mi convince sempre meno.

Sicuramente posterò almeno altri due o tre capitoli, poi vedremo.

Anche perché penso che non vi ricordiate più di me...

Voi siate sincere e ditemi tutto ciò che non vi piace o se per voi la storia va eliminata.

Ringrazio tutte le persone che seguono questa storia, siete dolcissime!

Un bacione e a presto (spero),

Alice c:

P.S: Se mi cercate su Twitter sono @AliFra499

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


 

Capitolo 13

 

*Maya's point of view*

 

Apro la porta ed entro.

Lacrime solcano le mie guance senza che me ne renda conto.

Quanto mi è mancata casa mia.

 

Sono felicissima di essere qui, ma è una sensazione terribile non poter vedere ciò che mi sta attorno.

Bisogna affidarsi ai ricordi e, soprattutto, alle persone.

Ma ho paura.

Come farò fuori da casa?

A scuola, ad esempio...

Ally mi aiuterà, e di lei mi fido, ma nelle ore in cui non abbiamo le stesse materie come farò?

Di chi mi potrò fidare?

Non ho altri amici che mi aiutino.

Sarò per tutti la ragazza diversa, ancora più di quanto lo sono stata fino ad ora.

Sarò quella per cui tutti provano pena, ma che non interessa davvero a nessuno.

Ancora meno considerata di prima, ancora più sola.

E presto nemmeno Ally vorrà stare con me, e non troverò nessuno che mi voglia bene.

 

Questi pensieri mi sconvolgono.

Continuo a piangere, ma non più di commozione.

Corro (beh, cammino a tentoni) fino alla mia adorata camera e mi butto sul letto.

 

La mia camera è sempre stata il mio posto preferito in casa, dove nessuno mi disturba e posso fare ciò che voglio.

Fino ai quattordici anni ho avuto i mobili che avevano scelto i miei genitori, ma dopo averli assillati per quasi un anno mi hanno permesso di riarredarla come volevo.

Ora ho un soffice letto a baldacchino, una scrivania nera con decorazioni oro, e una libreria piena zeppa di libri.

Per i vestiti ho una cabina armadio e io e Cher condividiamo un bagno a cui si accede da entrambe le camere.

Per completare l'opera io ed Ally abbiamo dipinto le pareti schizzando direttamente le vernici sui muri, creando delle giganteshe macchie di tutti i colori.

 

Nemmeno mi rendo conto di quanto tempo ho passato singhiozzando.

Il mondo esterno non esiste, ci siamo solo io e le mie preoccupazioni.

La porta che bussa mi riporta alla realtà.

M: “Avanti”

Mi asciugo le lacrime e mi metto seduta sul letto.

X: “Ciao Maya...”

Non è possibile...

La voce sembra proprio quella di...

M: “Bruno?”

B: “Ehi... Mi riconosci...”

M: “Già.”

Non so cosa dire.

Nella mente ho mille pensieri contrapposti.

Gratitudine perché so che è stato lui ad aiutarmi la notte dell'incidente.

Diffidenza, perché so come si comporta ed è strano che sia qui.

Imbarazzo, perché deve avermi sentita piangere.

C'è un silenzio pieno di tensione.

B: “Beh... Sono solo venuto a dirti che se ti serve qualcosa puoi chiamarmi...”

M: “Grazie... Devo ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me, se non fosse stato per te non so come sarebbe andata a finire...”

L'aria è satura di imbarazzo.

B: “Ma figurati. Senti, non vorrei essere indiscreto, ma... Stavi piangendo?”

M: “G-già, ma... Non è niente...”

Non posso parlarne con lui.

 

*Bruno's point of view*

 

Non posso credere che non abbia niente.

Prima di entrare nella camera sono stato più di cinque minuti indeciso se bussare o no, perché i singhiozzi si sentivano dal corrioio.

E' evidente che non ne vuole parlare con me, e questo mi dispiace moltissimo...

Non pensavo certo che cominciasse a fidarsi di me da subito, ma ammetto che ci sono rimasto male.

Comunque decido di non insistere oltre.

B: “Beh, sappi che se serve su di me puoi contare...”

M: “Ti dispiacerebbe lasciarmi un po' sola? Scusami, devo ancora abituarmi a... A tutto questo...”

B: “Ma certo... Ah, da lunedì io e mia sorella ti veniamo a prendere per andare a scuola e ti riportiamo noi.”

M: “Va bene, ciao...”

B: “Ciao...”

Mi volto ed esco dalla stanza.

 

Non so proprio cosa fare.

E' evidente che non si fida di me.

Non so proprio come migliorare questa situazione, ma adesso aspettiamo qualche giorno e stiamo a vedere...

 

Saluto i signori Green e vado a casa.

B: “ALLY, VIENI QUI!”

A: “Ma cosa c'è?”

B: “Sono andato a trovare Maya, e stava piangendo. Non mi ha voluto dire perché e non ho insistito, ancora non si fida di me, è ovvio. Ma credo che dovresti chiamarla...”

A: “ Hai ragione.”

E senza aggiungere altro si volta e sale le scale di corsa.

 

Angolo autrice:

Ciao a tutte!

Come va?

Finalmente riesco a postare, so che sono in immenso ritardo, ma la scuola è più pesante del previsto.

Allora, la nostra Maya sta diventando sempre più triste, e il povero Bruno c'è rimasto un po' male, ma si sa, non si può cominciare a confidarsi con una persona da un momento all'altro...

Allora, una comunicazione: io ho deciso di postare più tardi questo capitolo perché ho visto che c'erano poche visualizzazioni, e volevo capire se col tempo sarebbero aumentate, ma a quanto pare non so, la storia non vi attrae più, o vi siete scordate di me.

Non preoccupatevi, vi capisco, non fa niente, ma questo capitolo è una prova: se andrà male come il precedente cancellerò la storia e penso che ne comincerò un'altra...

Grazie a chi mi ha fatto sapere che am questa storia, siete tutte dolcissime, ma evidentemente siete solo voi a pensare questa cosa, perché non la legge più nessuno...

Va beh.

Un bacio,

Alice c:

 

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Capitolo 14
*** Scusatemi. ***


Ciao a tutti, non so se vi ricordate di me, sono Alice. Mi dispiace tanto di non avere potuto continuare questa storia, ma il sito è ballerino e mi blocca l'account ogni tanto senza motivo. E niente, vi vorrei ringraziare per avermi sostenuta, sono contenta che questa storia sia piaciuta a qualcuno, ma non riesco proprio a continuarla. Quindi io ora la metterò come completa. E forse ne comincerò un'altra, se riesco, ma mi dispiace, questa proprio non riesce ad andare avanti. Tanti saluti c:

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