La malinconia di Haruhi Suzumiya III- Episodi 1 e 2: La malattia d'amore di Haruhi Suzumiya

di pikychan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La malinconia di Haruhi Suzumiya III- Episodio 1: La malattia d'amore di Haruhi Suzumiya {Parte 1} ***
Capitolo 2: *** La malinconia di Haruhi Suzumiya III- Episodio 2: La malattia d'amore di Haruhi Suzumiya {Parte 2} ***



Capitolo 1
*** La malinconia di Haruhi Suzumiya III- Episodio 1: La malattia d'amore di Haruhi Suzumiya {Parte 1} ***


dddddddddddddddddd La malinconia di Haruhi Suzumiya III- Episodio 1: uu                                                                                    dddddddddddddddddd La malattia d'amore di Haruhi Suzumiya {Parte 1}

 

Era iniziato un nuovo giorno di scuola …

Non vi sto neanche a raccontare come è iniziato dal punto del risveglio al mio ingresso in aula, potete benissimo immaginarlo, mia sorella che mi sveglia, io che di mala voglia mi trascino giù dal letto, … Insomma le solite cose.

Appena varcata la soglia della classe buttai lo sguardo la mio banco.

C'era anche Haruhi, ma il suo viso era coperto completamente da un libro di alto spessore.

Mentre mi avviai al mio banco le passai vicino guardandola. Un libro? Perchè, Haruhi leggeva?

“Ehi ciao” la salutai mentre mi sedevo al mio posto.

Non credo che Haruhi avesse risposto, forse aveva solo annuito.

“E' interessante?” le chiesi riferendomi al libro.

Haruhi poso il libro sul banco “Ah, dici questo, sì, è molto coinvolgente”

Che? Adesso parlava veramente come una fanatica, un commento del genere me lo sarei aspettato da Nagato.

“Quindi ti piace leggere i libri ...” dissi trasparendo il mio stupore.

Questo provocò una reazione funesta da parte di Haruhi “Perchè no?! Sono interessanti! L'unico modo per scappare da questo mondo, ordinario e noioso, e catapultarci in uno tutto nuovo e fantastico!”

Sembrava che sapesse che, fino a pochi secondi prima, non riuscissi ad immaginarmela con un libro in mano.

“Te l'ha prestato Nagato?” decisi di cambiare discorso.

Haruhi continuò a guardarmi sgranando gli occhi “E tu come lo sai?” … Ci avrei giurato! … Distolse lo sguardo “non so se definirlo prestito sia corretto, due giorni fa, me l'ha dato in mano dicendomi di leggerlo perchè me lo prestava”

Era esattamente come aveva fatto anche con me in precedenza. Solo che con me c'era anche un secondo motivo e in più io non avevo letto veramente il libro che Nagato mi aveva prestato.

“Ma sai che ti dico? Ha fatto benissimo! Questo romanzo è fantastico!” esclamò lei dopo una lunga pausa.

“Di che genere è?”

Tsk, non c'era neanche bisogno di chiederglielo, se le piaceva, a tal punto da esclamare un fantastico, non poteva che essere uno di quei libri di genere fantasy o sul reale. A probabilità minore si trattava di un giallo o di un romanzo di avventura.

“E' un romanzo rosa” rispose in tono, stranamente, molto pacato e interessato.

Un romanzo rosa? Cioè romantico? Una storia d'amore? … Proprio Haruhi che leggeva con interesse un romanzo del genere?

Faticai a trattenermi dal ridere, ma nonostante i miei sforzi qualche risolino mi scappo.

“Che c'è da ridere!” emise arrabbiata.

“Niente” dissi ancora trattenendomi.

Haruhi incrociò le braccia e guardò fuori “Idiota ...” poi tornò a guardarmi lasciando cadere le braccia “E se credevi che mi interessassi solo di gialli, fantasy, sul reale e di avventura ti sbagli di grosso!”

Accidenti, telepatia? Ma come faceva? Ero davvero così prevedibile?

“Non ti arrabbiare, è solo che non credevo ti potessero interessare le cose romantiche, dopotutto le vicende paranormali e misteriose sono la tua passione, pensavo considerassi le storie d'amore noiose e scontate” dissi un po' titubante … Facevo bene?

Haruhi si alzò il piedi poggiando le mani su banco “E' qui che ti sbagli! Credi che le storie romantiche siano così tanto normali e ordinarie! Io dico che sono più fantasiose dei sul reale o fantasy, non esistono ragazzi che dichiarano il loro amore alla ragazza che amano, faccia a faccia con discorsi elaborati e pensati per l'occasione, al massimo lo fanno per telefono o con un messaggino!”

Cosa potevo dire? Non è che avesse poi proprio tutto questo torto … Pensai per qualche secondo su cosa dire, ma meno male, che, arrivò il professore proprio in quel momento.

***

Ero nell'aula del club, giocavo a scacchi con Koizumi, Nagato leggeva e Asahina come ogni giorno preparava il the.

Ad un tratto il tavolo tremò e la porta si spalancò.

“Buongiorno fedele ciurma!” esclamò l'uragano fatto a ragazza di nome Haruhi.

Cos'eravamo, ora, dei pirati?

“Ho deciso di cosa si occuperà in questi giorni la brigata SOS! … Tenetevi forte! Scriveremo un romanzo rosa! Vi piace, vero, l'idea?”

Avevo la sensazione che questo fosse, in qualche modo, collegato alla discussione tenutasi la mattina stessa.

“E secondo te è una cosa facile?” domandai retorico.

“Io non l'ho mai detto ...” mi disse lei di mal voglia incrociando le braccia “E comunque dobbiamo dividerci le parti da scrivere, così finiremo prima!” continuò entusiasta rilassando le braccia.

“Ecco … Suzumiya io ...” cercò di dire, timidamente, Asahina.

“Ho anche preparato le tracce guida per ognuno” aggiunse passando uno dei fogli a Nagato.

Osservai il foglio ricevuto “Delle tracce? Ma è assurdo, e poi, qual è il titolo del libro?”

Haruhi ci pensò su “Uhm … Non ne ho idea” ammise con aria allegra.

“Come?”

“Quando mi verrà in mente qualcosa ve lo dirò, e ora forza, cominciamo!”

***

Haruhi era seduta davanti il grande PC, mentre noi altri membri eravamo seduti al tavolo davanti, ognuno, a un computer portatile.

Nagato batteva come una furia su quella, povera, tastiera, Koizumi con quel suo continuo sorrisino scriveva regolarmente e Asahina scriveva una parola ogni cinque minuti poi si portava un dito alla bocca incerta.

Io non avevo idea di che cosa scrivere e vedere Haruhi che scriveva con così tanta passione e interesse non faceva che diminuire la mia voglia di provarci.

A un certo punto si alzò “Bene, io ho finito! Ora devo andare, l'ultimo che esce chiuda la porta!” disse cominciando a correre “ah, quando avete finito mettete i vostri testi qui che poi passo a riprenderla e ci do una letta a casa!” aggiunse poggiando una chiavetta USB sul tavolo e poi correndo fuori.

***

Sabato pomeriggio.

Stavo andando in centro città per incontrare Haruhi e gli altri. Un'altro ritrovo per andare a caccia di misteri, supponevo.

Quando arrivai davanti alla fontana vidi Haruhi, annoiata e a braccia incrociate, quando entrai nel suo campo visivo lasciò cadere le braccia e si rizzò.

“Sei in ritardo!” mi disse quando camminavo a pochi passi di distanza.

“Scusa” dissi un po' mortificato, dopo tutto, non c'era da trascurare il fatto che in quei pochi minuti di distanza si sarebbe potuta verificare la fine del mondo.

“Ma ...” mi guardai in giro “e gli altri? Non sono ancora arrivati?”

Haruhi cominciò a camminare a passo svelto.

“Non vengono” rispose.

Cominciai a camminare anch'io “Ah, capisco, non sono potuti venire”

“Non li ho chiamati, devo parlarti di una cosa”

Questo mi lasciò perplesso, di cosa voleva parlarmi? Se avessi dovuto ipotizzare cosa dalla sua espressione attuale avrei detto sicuramente qualcosa di serio ma, si sa com'era Haruhi, poteva anche trattarsi della cosa più allegra e leggera di questo mondo.

***

Arrivati alla solita caffetteria entrammo. Non c'era nessuno, molto strano.

Ci sedemmo a uno dei, molti, tavoli liberi, l'uno di fronte all'altra.

Haruhi ordino un frullato alla fragola mentre io un the.

Le ordinazioni arrivarono quasi subito, ci avrei giurato con così pochi clienti.

Presi in mano la tazzina, bevvi un sorso e dopo la riposai.

“Allora di che dovevi parlarmi?”

Haruhi posò sul tavolo il suo frullato e chinò la tasta a cercare qualcosa nella borsa a tracolla che aveva. Ne tirò fuori un foglio e me lo mostrò.

Rimasi perplesso, era un foglio scritto a computer, una sola riga.

“Mi spieghi che cosa sarebbe?!” si alterò.

Veramente questo avrebbe dovuto spiegarmelo lei.

“Non fare il finto tonto! Sai benissimo cose! Il testo che hai scritto ieri! Non so neanche se poterlo definire tale!”

In effetti a guardarlo bene era proprio lui.

“Non sapevo che scrivere ...” mi giustificai, ma in verità lo dissi con leggerezza.

Haruhi non prese nemmeno in considerazione questa mia ultima frase.

“Ieri sera, a casa, ho controllato i testi che avevate inserito nella chiavetta, gli altri non erano affatto male, ma, il tuo … Cos'è eri in vena di scherzi!”

“No, te l'ho detto, non avevo idea di che scrivere ...”

"Persino Mikuru è riuscita a fare di meglio! L'avessi chiesto a tua sorella faceva un lavoro migliore! Banale e disinteressato! E poi?! Cosa significa questa frase insulsa?! L'avessi fatta una cosa buona nella vita mi piacerebbe proprio sapere cosa!" mi gridò Haruhi.

"Sccccch ... Non ti sembra di esagerare?"

Voglio dire, anche se il locale era praticamente vuoto, eccetto noi, eravamo pur sempre in un posto pubblico no?

"Certo che no, non mi basterebbe l'intera giornata per criticare te e il tuo, specie, di tema!"

Ero proprio al limite, anche se un po' non le potevo dare torto, non riuscivo davvero, con tutta la mia volontà, a restarmene li zitto mentre mi riempiva di critiche per l'ennesima volta. Forse era stato per il the o forse per il semplice fatto che era sabato e non avevo la minima voglia di sentirmi gridare a dietro, chi sa ...

Mi alzai di scatto sbattendo, rumorosamente, le mani sul tavolo "E va bene! Allora vuoi sapere invece cosa penso io di te?! Sei una ragazzina capricciosa, viziata ed egocentrica che non si preoccupa minimamente di ferire le persone!"

Haruhi si alzò dal tavolo sbattendo i palmi della mano "Come osi dire certe cose al capo della tua stessa brigata?! Ritira immediatamente quello che hai detto!"

Mi rizzai sulla schiena "Non ritiro proprio niente di quello che ho detto, te le meriti tutte cara la mia Haruhi!"

Adesso che ci ripenso vorrei sprofondare, a quel punto il mondo ha rischiato davvero di finire.

"Bene! Allora ti bandisco dalla brigata SOS!"

"Fa come vuoi, non me n'è mai importato niente, anzi, non so cosa mi abbia spinto, fin ora, a venire al club ogni giorno!" ... e avrei dovuto finire qui la frase ... "Ma già! Forse era perchè infondo non lo trovavo così terribile!? Forse per il fatto di essermi affezionato a tutti i membri!?" senza nemmeno accorgermene mi avvicinai ad Haruhi "Forse per via del the preparato da Asahina!? O forse il fatto che, anche se non so da che razza di perversione, mi piaci!? ..." quando pronunciai quell'ultima frase rimasi sconcertato. La vidi sgranare un po' gli occhi. Perchè mai avevo detto una cosa del genere? Io non ne avevo intenzione. Tutto ciò mi fece ricordare per un istante lo Spazio Chiuso anomalo, a detta di Koizumi.

Le poggiai delicatamente le mani sulle spalle e mi chinai su di lei. Lei sgranando sempre di più gli occhi mi guardava attentamente, di certo sorpresa. La baciai. Chiudendo gli occhi, non so se Haruhi fece lo stesso, probabilmente no o forse non subito ma poi, dato che la cosa durò più tosto a lungo.

Io mi sentivo incredibilmente bene, stessa sensazione che provai quando ero nello Spazio Chiuso con lei.

Però poi terminò, Haruhi mi mollò uno schiaffo, a cinque dita, sgranando gli occhi impalliditi, poi corse fuori come un fulmine.

Io restai lì.

Mi toccai la guancia con una mano e guardai nella direzione dove era uscita Haruhi.

L'avevo detto anche hai tempi dello Spazio anomalo no? Mi sentivo così bene che avrei accettato anche uno schiaffo ...

In un primo momento pensai, devo ammetterlo, che Haruhi si fosse abbandonata davvero a quella sensazione ma che poi, per principio, o cose del genere, si fosse ripresa.

Mi sarei picchiato per quello che pensavo, sapevo che la notte sarebbe comparso un tremendo Spazio Chiuso. Ed era colpa mia. Stavolta una colpa seria.

Passai tutto il resto del giorno a interrogarmi sul perchè ... Non ci potevo credere ... Ma che cosa avevo combinato?!

La notte non ero riuscito a dormire.

Mi girai e rigirai nel letto, ma tutto inutile, continuavo a pensarci. Poi di scatto balzai in piedi e presi il cellulare digitando velocemente un numero.

"Pronto?" mi rispose una voce ridente dall'altra parte.

"Koizumi sono io" risposi un po' agitato.

"Ah, Kyon, non mi aspettavo una tua telefonata alle 4 di notte" disse allegro, come sempre.

Mi girai a guardare la sveglia. Segnava le 4:00 di notte, ma la vidi che, proprio in quel momento, cambiò sotto il mio sguardo in 4:01.

"Senti mi dispiace, ma non sembra che tu ti sia svegliato apposta per rispondere al telefono"

"No infatti, sono appena tornato da una spedizione notturna"

Come immaginavo.

"Un ... Uno Spazio Chiuso? ..."

Temevo della risposta, ma in realtà la conoscevo già.

"Già, uno Spazio enorme, meno male che siamo riusciti a prenderlo in tempo ... Comunque che dovevi dirmi? C'entra con Suzumiya dico bene?"

"Esatto ... Credo di essere io la causa della creazione dello Spazio Chiuso"

"Sicuramente, è quasi sempre così, anche se non te ne accorgi"

"No, intendo che so che ho fatto qualcosa che non dovevo ed è per questo che l'ha creato!"

"E che hai combinato?" potevo capire che Koizumi stava ridendo debolmente sotto i baffi ... Ma dico ... Che tipo ... "aspetta non lo voglio sapere, fatti vostri, cerca solo di non farci fare gli straordinari per niente. A domani" riagganciò.

Posai il cellulare sul comodino e mi sdraiai. Non avrei chiuso occhi.
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Bravi ... E ora leggete qui ... Perfetto:
Riciao!
Com'era? Beh, fatemi sapere attraverso recensione ^W^ ... E ricordatevi che ... *voce profonda* Io vi vedo ... Scherzetto XD
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i fan della coppia HaruhixKyon, soprattutto se la trovate OOC dato che questo atroce dubbio mi perseguita ^.^", ma anche gli altri, le recensioni sono sempre bene accette ^u^
Poi vi ho lasciato anche un po' in sospeso ... Quindi se vi piace non perdetevi la 2° parte di 'La malattia d'amore di Haruhi Suzumiya'!
Ciaoooooooooooooo <3

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Capitolo 2
*** La malinconia di Haruhi Suzumiya III- Episodio 2: La malattia d'amore di Haruhi Suzumiya {Parte 2} ***


                                               La malinconia di Haruhi Suzumiya III- Episodio 2: uuu                 rrr                                                    s                                              La malattia d'amore di Haruhi Suzumiya {Parte 2}

 

Finite le lezioni mi stavo dirigendo, lentamente, verso l'aula del club.

Ormai a pochi passi cominciai a sentire la voce di Haruhi, stava tenendo una specie di comizio.

"E quindi io vi dico ...!" furono le prime parole che udii una volta entrato sulla soglia.

Haruhi pareva allegra e piena di energie, era in piedi davanti il banco su cui era posizionato il PC, ma non appena mi vide si bloccò all'istante.

Per alcuni istanti solo e nient'altro che silenzio.

Haruhi mi fissò. Era a disagio. Per la prima volta credo di poterlo dire con assoluta certezza, anche se lo mascherava.

"Io ... Ehm ... Mi sono ricordata che ho un'impegno quindi ehm ... Io vado ..." disse nervosa, credo non sapesse bene neanche lei quello che diceva, senza staccare gli occhi prese la cartella, per il manico, dopo alcuni tentativi.

Corse verso la porta urtando il banco.

Osservai i presenti. Nagato leggeva, seduta, un libro ignorando tutto mentre Koizumi sorrideva come suo solito e allargo le braccia come se volesse dire “Non ho idea di cosa stia succedendo” … Invece io ero convinto che l'avesse intuito.

Asahina mi si avvicino, era vestita da maid “Kyon, è successo qualcosa tra te e Suzumiya?”

***

Quando uscii da scuola pioveva, meno male che avevo l'ombrello.

Decisi di passare per il parco.

La pioggia era molto fitta e scendeva a raffica. Il cielo era talmente scuro che sembrava già notte, nonostante fossero solo le quattro e mezza del pomeriggio.

Non feci nemmeno in tempo ad arrivare al parco che mi accorsi che, nonostante il tempaccio, c'era qualcuno seduto sulla riva del laghetto. Precisamente una ragazza mora … Haruhi. Non aveva nemmeno con se l'ombrello. Ma cosa le frullava per la testa?

Mi avvicinai “Ehi, ma che fai? Così prenderai il raffreddore” le dissi sedendomi mettendo l'ombrello più in centro per coprire anche lei.

Haruhi non disse niente inizialmente, poi cominciò a parlare “Mi dispiace ...” sussurrò appena.

Notavo ora che era bagnata fradicia, quell'incosciente! Chi sa da quanto tempo era sotto la pioggia!

“Per ieri … Lo schiaffo … Scusami ...”

Sarebbe stata da registrare: Haruhi che chiedeva scusa? Non credevo sarebbe stato mai possibile.

Comunque quella volta se c'era qualcuno che si doveva far' perdonare quello ero io.

“Non devi scusarti, sono stato io a mancarti di rispetto, dovrei essere io a dirlo”

Haruhi si alzò in piedi con un sorriso amaro sulle labbra “Ma infondo non è altro che una malattia mentale giusto?” riuscì e intravedere dell'acqua cristallina scendere dai suoi occhi. Non si trattava della pioggia o almeno non credo.

Pronunciata quell'ultima frase scappò via.

L'avevo immaginato … L'amore non è altro che una sorta di malattia mentale … Lo diceva sempre … Tuttavia non credevo lo pensasse davvero, ma avevo capito benissimo che cosa intendeva …

***

Quella notte, quando mi addormentai, sognai di ritrovarmi in uno Spazio Chiuso ad osservare l'attività di un Uomo Divino che distruggeva case, palazzi, scuole … Era terribile.

Mi svegliai, tutto sudato, cacciando un urlo.

Mia sorella tutta assonnata, strofinandosi gli occhi, con il suo coniglio di pezza sotto braccio, aprì la porta di camera mia restando a metà “Che succede Kyon?”

Io mi alzai e pesi veloce il telefonino.

“Niente, torna a dormire”

“Sì?”

“Koizumi, stasera è apparso un altro Spazio Chiuso?” chiesi agitato.

“Due per l'esattezza, anche se di dimensioni più ridotte rispetto a quello di ieri, … Vedo che l'attività degli Spazi Chiusi creati da Suzumiya non ti lascia indifferente”

“Non è questo, è solo ...”

“Non mi dire che non vi siete riappacificati … Beh, continuando così il nostro mondo potrebbe ritrovarsi in seri pericoli … Comunque pensa a riposarti, non dovresti porti di questi problemi nel cuore della notte, ci vediamo domani”

“Aspetta Koizumi! ...”

Riagganciò prima che potessi porgli altre domande.

Un disastro … E tutto a causa mia, se fosse finito il mondo sarebbe stato anche per causa mia, dovevo cercare uno modo per risistemare le cose.

***

Mi avviai per andare all'aula del club.

Quel giorno le condizioni del tempo erano molto migliori del giorno precedente.

Aprii la porta “Ciao”

Quando la spalancai, però, non vidi nessuno, eccetto la ragazza che se ne sta sempre, seduta, a leggere sotto la finestra.

Entrai e appoggiai la cartella sul tavolo “Ah, ci sei solo tu Nagato ...”

Lei continuava a leggere immobile, l'unico movimento che compiva era di voltare le pagine ogni tanto.

Mi sedetti nella sedia a lei più vicina e mi voltai verso di lei “Senti, e da un po' che te lo volevo chiedere, ma come mai hai prestato proprio quel libro ad Haruhi?”

Passo un po' prima che Nagato mi rispondesse “La fonte integrata di dati, Haruhi Suzumiya, a suo modo è di animo molto romantico” spiegò non staccando gli occhi dal libro.

Era sicuro che parlavamo della stessa Haruhi?

“Li trova molto fantasiosi”

“Me l'ha detto”

“Pensa che i protagonisti dei romanzi rosa non esistano”

“Mi ha detto anche questo, ma come è possibile? Se tu, Asahina e Koizumi siete qui, per volere di Haruhi, perchè anche questi, specie di, principi azzurri non sono qui?”

Nagato voltò la testa per guardarmi “Tecnicamente non esiste una parola nella lingua umana per descrivere questi soggetti, ma se vogliamo avvicinarci il più particolareggiato possibile potremmo usare l'espressione che, sulla terra, prende il nome di dolce

Dolce?

“Non ci sono neanche dati sufficienti a provarne l'esistenza. Fin' ora la parola dolce è sempre stata considerata come caratteristica di sensibilità morale e a volte persino ingenuità. Si pensa che anche se rare persone del genere siano già presenti sulla terra” tornò a guardare il libro segno che la spiegazione era giunta al termine.

Mi misi una mano dietro la testa “Accidenti, che confusione che ho in testa, ma ho capito quello che volevi dire”

Più che altro era per sdrammatizzare un po'.

In quel momento mi ricordai che avevo un'altra domanda da farle “A proposito, Nagato, ma quand'è che tu e Haruhi vi scambiate confronti sui generi letterali?”

“Non te lo dico” mi disse solo, immobile, non degnandomi neanche di uno sguardo.

Subito rimasi un po' perplesso, come ogni volta che rispondeva così del resto, ma poi feci un mezzo sorriso, era bello che Nagato avesse imparato a esprimere la propria volontà.

***

Un principe azzurro, eh Haruhi? Ma allo stesso tempo diceva che l'amore era una sorta di malattia mentale. Proprio un contro senso degno di lei …

Quella notte dormii tranquillo, nonostante sapessi che uno Spazio Chiuso era sicuramente comparso, forse sapevo cosa dovevo fare … Anche se non ne ero del tutto sicuro …

***

Il giorno dopo a scuola …

In classe è stato molto noioso e silenzioso.

Haruhi non aveva detto una parola, se ne stava zitta a guardare fuori dalla finestra, e poi durante le pause si volatizzava.

Alla fine della giornata scolastica io e Haruhi non ci eravamo scambiati una parola. In poco tempo l'intera classe si era dileguata al suono della campanella, così eravamo rimasti solo io e Haruhi. Lei stava già risistemando la cartella.

Io facevo finta di scrivere su una pagina di un quaderno, in realtà tracciavo solo linee spezzate continue, a volte anche nello stesso punto. Dovevo assolutamente parlarle … Non potevo non farcela, ne giocava il destino dell'intero pianeta. Con questo pensiero per la testa continuai a tracciare linee sempre più velocemente, tanto che nel foglio si erano creati dei solchi.

A un certo punto lasciai cadere sul banco la biro e mi girai di scatto.

“Oggi sei particolarmente silenziosa, sei sicura di sentirti bene!?” dissi tutto dun fiato.

Mi accorsi che stavo urlando, forse era dovuto all'ansia accumulata prima.

Haruhi continuava a sistemare la roba nella cartella poggiata sul banco “Non proprio, in queste notti non riesco a chiudere occhio ...” rispose annoiata senza neanche degnarmi di uno sguardo.

Credo avesse risposto di getto perchè appena alzò gli occhi poi li riabbasso all'istante e intollerante continuò a sistemare con molta più smania. Io avrei giurato che si sentisse in imbarazzo e che se mi avesse guardato in faccia sarebbe arrossita, ma Haruhi era Haruhi e quindi …

“Non vedo cosa te ne debba importare! Non sono affari tuoi!”

… E quindi lo camuffava con le urla.

Mi alzai andando a lato del suo banco per poi abbassarmi a pochi centimetri dal suo viso “Ma a me interessa, dopotutto sei il capo della mia stessa brigata” le sussurrai.

Haruhi si alzò subito dopo e corse in fondo all'aula “Non mi stare così vicino! … Malattia! Malattia! Non mi puoi contagiare!” si tappò anche le orecchie a Malattia! Malattia!

Dopo aver detto questo, o meglio, dopo aver urlato ciò corse fuori dalla porta al suo fianco.

No … Non potevo lasciarla andare.

“Haruhi!”

La seguii fino fuori, il cortile era deserto, sapevo che non sarebbe stato facile raggiungerla, ma, a quanto pare necessità fa virtù, perchè, riuscii a prenderle la mano.

Lei subito si voltò.

“Lasciami! Lasciami!” non la stavo neanche tanto trattenendola, ma era molto agitata a quanto pareva “E' solo una malattia! Una malattia mentale!” dopo aver detto questo cedé a ginocchia unite e cominciò a … A piangere? “... E' solo una malattia mentale ...” cominciò a strofinarsi gli occhi con le mani.

Vedere Haruhi così era veramente toccante, non scherzo, il lato nascosto di Haruhi che non voleva far mostrare …

Le lasciai la mano e mi piegai sulle ginocchia fino alla sua faccia “Va bene Haruhi, hai ragione tu, ma ora calmati” intanto le accarezzai i capelli e la fronte. Cercai anche di mantenere il tono il più soave possibile.

Haruhi sembrava essersi un po' calmata … Mi guardava … E io guardavo lei … In quell'occasione faticai a trattenere il desiderio di baciarla. Alla fine non lo feci, questo avrebbe solo provocato la creazione di più Spazi Chiusi, ma diciamocelo, non me ne importava niente, più tosto, sarebbe stato in rispettoso nei confronti di Haruhi, come l'altra volta.

Mi rialzai accennando un mezzo sorriso, forse un po' amaro.

Mi allontanai di un paio, anche più, metri.

No, decisamente non era stato un buon piano

“Kyon!” sentì la voce di Haruhi, lontana, da dietro di me.

Mi voltai e vidi che si stava alzando e, a testa china, stava venendomi in contro.

Non mi mossi.

“Non … Non è una malattia mentale ... E' …” sussurrò quando mi fu vicina.

“Amore? ...” le chiesi retorico.

Era fatta, Haruhi aveva capito, ora si poteva tornare a come prima, beh ecco … Non proprio …

Haruhi fece cenno di sì con la testa sempre china.

Sorrisi. Sì, era finita …

Però prima …

Le poggiai delicatamente le mani sulle sue spalle. Lei alzò piano la testa per guardarmi.

Quella volta non mi trattenni, mi chinai su di lei e la baciai.

Stessa sensazione delle volte precedenti: una sensazione straordinaria, lo ammetto. Questa volta Haruhi non si tirò indietro né, tanto meno, mi schiaffeggiò.

In quel momento era come se tutto il mondo si fosse annullato …

***

Eravamo nell'aula del club: io, Koizumi, Mikuru e Nagato.

“Ciao a tutti!” esclamò Haruhi spalancando, rumorosamente, la porta.

“Sempre in anticipo eh Haruhi?” le chiesi retorico, seduto, con un tono che cercava di non parere troppo entusiasta.

Haruhi corse dritta diretta in fondo all'aula “Già” mi disse stampandomi un velocissimo bacio sulla guancia mentre ancora era in corsa, poi proseguì fino al banco del PC.

Si voltò verso di noi.

“Ascoltatemi attentamente membri della Brigata SOS! Ho il titolo perfetto per il romanzo che stiamo scrivendo! Malattia d'amore! … Naturalmente Malattia in senso figurato, perchè, non è una malattia anzi” fece un po' di pausa e poi aggiunse, retorica, facendomi l'occhiolino “giusto Kyon?”

***

“Quindi tu e Haruhi vi siete riconciliati? Così è da molto che non si creano Spazi Chiusi, hai fatto un buon lavoro” mi disse Koizumi col suo solito sorrisino falso stampato in faccia.

Eravamo seduti al tavolo nel giardino della scuola dove di solito mi spiegava e faceva chiarimenti specialmente sull'argomento Haruhi.

“Guarda che non l'ho fatto solo per quello” controbattei brusco.

Era molto irritante, la questione Spazi Chiusi in tutto il contesto era il meno.

A quel punto vidimo Haruhi correre veloce come un fulmine verso di noi.

“Ciao” le dissi quando arrivò piegandosi in due col fiatone, ma si rialzò subito e si voltò verso di me “Kyon! Mi devi accompagnare in un posto!” esclamò energica.

“Va bene, dove si va?” le chiesi con tono mite.

“In centro città a caccia di misteri!”

“Cosa?”

Ma Haruhi non mi ascoltò e mi trascino in piedi prendendomi la mano.

“Naturalmente, prima di portarci tutta la brigata, devo controllare” mi spiegò mentre camminava a passo svelto trascinandomi dietro di se.

“Ma a che serve?” le domandai io con leggerezza mentre cercavo di stare al passo.

“Che intendi? Io ci vado sempre, il giorno prima, e ora puoi venire anche tu con me no?”

… Ma sì dai, in fondo non mi dispiaceva, dopo tutto non credo che mi fosse mai dispiaciuto nonostante mi fossi sempre lamentato. Credo di averlo cominciato a capire subito dopo il 18 dicembre, quando Haruhi era scomparsa.

Strinsi forte la sua mano.

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Bene, e ora leggete qui prego: 
Ciao ... Ehm ... Forse a volte è OOC ... Ma è esattamente come me lo immagino io ...
Spero di non avervi deluso con questa seconda parte ... 
Comunque con questo è finita La malattia d'amore di 'Haruhi Suzumiya', la prossima volta inizio il 3° ep. e credo avrà 2 parti ^W^
Va bene ora vado ^u^
Vi prego non odiatemi per questa 2° parte forse un po' OOC ...
Ciaooooooooooooooooooooooooooooooooooooo <3

 

 

 

 

 

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