Indovina chi viene a cena

di emme30
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1 ***
Capitolo 2: *** #2 ***
Capitolo 3: *** #3 ***
Capitolo 4: *** #4 ***
Capitolo 5: *** #5 ***
Capitolo 6: *** #6 ***
Capitolo 7: *** #7 ***
Capitolo 8: *** #8 ***
Capitolo 9: *** #9 ***
Capitolo 10: *** #10 ***
Capitolo 11: *** #11 ***
Capitolo 12: *** #12 ***
Capitolo 13: *** #13 ***
Capitolo 14: *** #14 ***
Capitolo 15: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** #1 ***




1.

 

 

... cioè, alla fine anche la California andrebbe bene, questo programma musicale non è per nulla male, ma New York sarebbe New York. Cioè mi immagini ad andare al college a New York?”

Io vedo già che ti perdi il primo giorno che metti il naso fuori casa, visto il tuo inesistente senso dell'orientamento.”

Grazie Sebastian, meno male che ci sei tu ad esaltare le mie doti, sei proprio il ragazzo che vorrebbero tutti.”

Sebastian ridacchiò, sdraiato sul suo letto intento a giocare con una pallina da baseball, mentre Blaine era rannicchiato sulla sedia girevole di fronte alla scrivania, gli occhi fissi sullo schermo del portatile del suo ragazzo.

Era un caldo pomeriggio di ottobre, il loro senior year al McKinley era cominciato da poco e ormai la scelta del college incombeva pesante sulle loro teste, visto che in pochi mesi avrebbero dovuto mandare le prime domande di ammissione e aspettare con le dita incrociate le risposte dalle varie università.

Tu dove mi vedresti meglio?” domandò Blaine sovrappensiero, consultando il sito del college californiano. “Qui c'è un drama club niente male.”

Ma non eri innamorato follemente del programma del drama club di New York? La tua immagine saltellante quando abbiamo visto il sito rimarrà impressa nella mia mente per i prossimi dieci anni, come minimo.”

Sì, lo so che mi sono un pochino esaltato l'altro giorno-”

Un pochino?”

E va bene, quel programma era da orgasmo puro, ma questo non vuol dire che non debba tenere conto anche di altre possibilità,” concluse Blaine con un sospiro, appoggiando il mento sul palmo della mano. “Nel caso non mi prendessero a New York.”

Oh mio Dio, ti prego non ricominciare perchè non credo di riuscire a sopportare un altro pomeriggio da Non-mi-prenderanno-in-nessun-college. Fai vedere.”

A quelle parole, il ragazzo si alzò dal letto e si appollaiò dietro la spalla di Blaine per leggere veloce la pagina su cui l'altro si era fissato da almeno venti minuti, andando con una mano ad accarezzargli il collo scoperto e appoggiando il mento sui suoi riccioli.

Non è male, no, però l'altro era meglio, senza dubbio.”

Blaine annuì, approvando il commento del suo ragazzo, e gli lasciò un bacio sulla mano. “Aggiungo alla lista del piano B?”

Sebastian sospirò. “E aggiungiamola alla lista infinita di università alle quale farai domanda ma che non frequenterai mai perchè a New York ti prenderanno.”

Blaine ridacchiò, cliccando un paio di volte e facendo partire la stampante lì accanto, mentre Sebastian tornava a distendersi sul letto e giocare con la pallina da baseball. Il ragazzo si sedette a gambe incrociate sulla sedia girevole e si voltò nella sua direzione.

E tu hai scelto alla fine o no?”

Sebastian sbuffò. “Sì che ho scelto, non sono mica l'eterno indeciso, io.

E hai intenzione di farmi sapere qualcosa?”

Ovviamente no.”

Blaine sospirò, ma fece un piccolo sorriso. “Non hai idea di quanto tu sia assolutamente adorabile, vero?”

Sebastian si mise a sedere e fece una smorfia disgustata. “Perchè mi devi offendere a questo modo? Io non sono adorabile!”

Sì che lo sei!” ridacchiò Blaine divertito, beccandosi un'occhiataccia da parte del suo ragazzo. “E lo sai perchè?”

No, ma illuminami, ti prego, non vedi che muoio dalla voglia di sapere questa cosa?”

Sai...” cominciò Blaine, ignorando il tono sarcastico del suo ragazzo. “Sono andato a vedere la cronologia del tuo pc prima...” Sorrise, alzandosi dalla sedia e avvicinandosi al letto. “E, oltre a un paio di siti molto discutibili sul quale prima o poi ti beccherai una strigliata, ho notato che le pagine più visitate sono Google maps e un sacco di siti di università.”

E sarebbe un problema perchè...?”

Perchè hai usato Google maps per vedere quali sono le università più vicine a quelle che voglio frequentare io, e per questo vinci il premio di ragazzo più adorabile dell'anno.” Blaine finì la frase spalmandosi completamente su Sebastian e baciandolo teneramente sulle labbra, contento di sentire le sue mani scivolare sotto la sua uniforme dei Cheerios.

E se invece...” ridacchiò Sebastian tra un bacio e l'altro. “Avessi conosciuto un super stallone in uno di quei siti molto discutibili e mi stessi studiando come andare a spassarmela con lui senza che tu te ne accorga?”

Blaine lo guardò alzando un sopracciglio. “Ma per favore...”

Non tiene come scusa?”

Neanche un po'.”

Lo sai che potrei offendermi e arrabbiarmi tantissimo perchè sei andato a sbirciarmi nel computer?”

Blaine ridacchiò ma lo baciò ancora, ritrovandosi in un attimo sdraiato sulla schiena con Sebastian in mezzo alle sue gambe intento a baciargli languidamente il collo.

Niente... niente succhiotti,” mugugnò quando sentì la lingua del suo ragazzo scivolargli contro la giugulare. “C'è quella cavolo di cena stasera e non voglio dare a mio padre un motivo per riprendermi.”

Sebastian si tirò su sul gomito e lo guardò stupito. “Uh, stasera conosci la tipa di tuo padre?”

Purtroppo.”

Dai, non è mica detto che è un'arpia. Potrebbe essere simpatica.”

Blaine sbuffò, infastidito. “Ma non mi interessa, poi quello che fa mio padre della sua vita è affar suo. Lui non sa nulla di me, non gli interessa un fico secco di quello che faccio, Cristo, non sa nemmeno che sono gay ed è un anno e mezzo che stiamo insieme, e io devo conoscere questa qua che dopo otto mesi è diventata l'amore della sua vita? Gran bel modo di rovinarsi una giornata.”

Blaine sospirò e mise su il broncio, evitando accuratamente lo sguardo di Sebastian, come faceva sempre quando parlavano di certe cose, ma, per fortuna, il suo ragazzo ormai aveva imparato a conoscere ogni singola sfumatura del suo carattere.

Fortuna che il tuo ragazzo sa come tirarti su... in tutti i sensi.”

Blaine lo guardò negli occhi ridacchiando e accolse le labbra di Sebastian sulle sue, morbide e possessive. “Questa era proprio brutta.”

Shhhh, ho da fare io qui,” lo ignorò Sebastian, facendo scivolare una mano in mezzo ai loro corpi appiccicati l'uno all'altro per intrufolarsi sotto ai suoi pantaloni rossi.

Blaine si morse il labbro e lo guardò con un po' di preoccupazione. “Quanto tempo abbiamo? Quando arriva tua madre?”

Rilassati, sarà a casa tra quattro ore... abbiamo tutto il tempo del mondo.”

Si guardarono, si sorrisero e Blaine chiuse gli occhi, lasciando fuori dalla sua mente tutte le preoccupazioni che gli annebbiavano i pensieri, perdendosi nel tocco gentile del suo ragazzo e nelle sue labbra che non erano mai abbastanza.

 

*

 

I genitori di Blaine avevano divorziato tre anni prima. Era da un po' ormai che non andavano più d'accordo, non si ricordava neanche quando era stata l'ultima volta che si erano seduti a cena come una vera famiglia che si voleva bene; di solito, cenava in solitudine in una cucina semibuia mentre le urla dei genitori risuonavano per la casa.

All'alba del divorzio, Cooper, suo fratello, se l'era data a gambe per seguire il suo sogno di attore a Los Angeles, lasciando Blaine da solo ad occuparsi di Carl e Johanna che litigavano per qualunque cosa.

Poi, sua madre se ne era andata di casa, una mattina era semplicemente sparita e con lei tutte le sue cose. Era andata a Minneapolis dalla sorella a lavorare nell'azienda di famiglia, senza salutare o lasciare un biglietto; Blaine era stato informato da suo padre che quella “traditrice” di sua madre aveva levato le tende ed era scappata via.

E da quel giorno era sorto il problema su con chi vivere gli ultimi anni prima del college, se ricominciare in un'altra città con sua madre o rimanere a Lima con suo padre e nella sua vecchia vita. Non fu una scelta facile, in primo luogo perchè, tra i due, Blaine aveva sempre preferito sua madre; non aveva mai avuto un rapporto facile con suo padre e, da quando Cooper se n'era andato facevano fatica anche ad avere una conversazione superficiale sulla scuola o la vita privata di entrambi. In più, Carl era di mentalità molto ristretta riguardo all'omosessualità, quindi per Blaine fare coming out in un futuro prossimo non sarebbe mai stata un'opzione. Non avrebbe mai potuto dire a suo padre che era gay quando ancora vivevano sotto lo stesso tetto.

Ma, per quanto si sentisse in gabbia in casa con un genitore che non avrebbe mai approvato il suo modo di essere, ricominciare ex novo da un'altra parte lo spaventava troppo: il non riuscire a integrarsi, l'idea di non trovarsi insieme al gruppo di amici che lo avevano tanto sostenuto durante il divorzio dei genitori, ricominciare da capo lontano dal posto che per tanti anni era stata casa sua lo spaventavano a morte.

Quindi era rimasto a vivere con suo padre e, per quanto desiderasse ogni giorno scappare da quella casa e non tornare mai più sotto lo sguardo inquisitore di Carl Anderson che giudicava aspramente qualunque cosa facesse, c'era un motivo per cui ringraziava ogni momento quella decisione presa a quindici anni sul rimanere a Lima e non raggiungere sua madre a Minneapolis. Quel motivo si chiamava Sebastian Smythe.

Sebastian si era trasferito al McKinley il suo secondo anno e, dopo averci provato spudoratamente per mesi con lui nonostante non fosse gay dichiarato, avevano iniziato a vedersi in segreto, a rubarsi baci negli spogliatoi e a costruire una relazione che era sì segreta, ma solida e vera, più vera di qualsiasi altro rapporto che ci fosse mai stato nella vita di Blaine.

Era sicuro che non ci fosse nessuno che lo capisse come lo capiva Sebastian. Lo confortava quando c'era qualcosa che non andava, gioiva con lui quando capitava l'occasione, lo faceva sentire bellissimo e speciale e, soprattutto, amato in maniera esagerata anche se non glielo diceva mai.

Sebastian era strano: non dava troppa importanza al fatto che fosse gay, non smentiva i pettegolezzi né li fomentava e, in quanto giocatore di football, era in cima alla scala sociale all'interno della scuola, quindi in pratica poteva fare quello che voleva.

Non si era mai dichiarato, ma diceva sempre che non aveva bisogno perchè in fondo non gli era mai interessato di quello che la gente pensava di lui. Blaine lo ammirava sempre tantissimo per quei pensieri così coraggiosi e da persona forte; spesso si rimproverava di non essere come il suo ragazzo, ma aveva troppa paura della reazione di suo padre per poter essere così menefreghista su ciò che era, era sempre vissuto sotto la sua ombra alla ricerca costante della sua approvazione e sapeva benissimo che, nel momento in cui avrebbe fatto coming out, il filo si sarebbe spezzato e sarebbe stato impossibile riuscire a costruire un rapporto quanto meno sano con il suo vecchio.

Sebastian ogni tanto provava a fargli capire quanto lo rendesse infelice vivere con quel segreto, ma niente riusciva a convincerlo, nemmeno le immense litigate che facevano o il modo in cui lo insultava Sebastian, il quale da arrabbiato dava davvero il peggio di sé, ma non c'era comunque verso di fargli cambiare idea. Quindi facevano pace e continuavano a stare insieme in segreto, lontani dagli occhi di tutti.

Comunque, finchè Sebastian sarebbe rimasto nella sua vita, non doveva preoccuparsi di niente.

Nemmeno della nuova fidanzata di suo padre.

 

*

 

Era ormai un quarto d'ora che erano seduti al ristorante ad aspettare che arrivasse Marie, e Blaine non vedeva già l'ora di andarsene a casa. Lui e suo padre, vestiti entrambi in maniera molto elegante, erano seduti a un tavolo diligentemente apparecchiato per quattro perchè, a quanto sembrava, la donna di suo padre si sarebbe portata dietro la prole.

Blaine si vedeva già a dover fare da baby-sitter a qualche bambino urlante e sbuffò, guardando distrattamente il cellulare per vedere se Sebastian gli avesse risposto.

Come sta Rachel?” domandò Carl all'improvviso, gli occhi puntati sull'entrata e un fintissimo sorriso sulle labbra.

Oh, bene,” rispose lui annoiato.

State sempre insieme, vero?”

Più o meno.”

Cosa vuol dire più o meno? Mi avevi detto che era la tua ragazza.”

Dai Blaine, ancora un anno, solo un anno.

Non ho mai detto che stessimo insieme, ci vediamo ogni tanto,” rimase sul vago, anche perchè non poteva mica dirgli che tutte le volte che “usciva con Rachel” si vedeva con Sebastian in qualche posto molto appartato. Oppure che Rachel si fosse trasferita a New York da un paio di mesi.

Mi piace quella ragazza, state bene insieme.”

Blaine fece una smorfia e sospirò, mandando un messaggio di sos a Sebastian, sicuramente il primo di molti e che anticipava una chiamata isterica dal bagno del ristorante in cui lo pregava di fuggire insieme da qualche parte.

Blaine,” suo padre richiamò nuovamente la sua attenzione. “Vorrei non dover essere così esplicito, ma devo precisare un paio di cose.”

Blaine alzò gli occhi dal suo cellulare per guardare in modo interrogativo il genitore.

Tengo molto a questa donna, e lo so che non vedi di buon occhio qualcuno che non sia tua madre al mio fianco. Ma sono veramente molto affezionato a lei, vorrei davvero invecchiarci insieme e ricostruire una famiglia. Quindi, per favore, prima di fare lo scontroso, ti pregherei di darle un'occasione. E' una persona deliziosa e per me è davvero importantissimo che tu la conosca.”

Blaine trattenne una smorfia allo sguardo serio sul volto del padre e annuì solenne, serrando le labbra fino a farle diventare bianche, non sapendo bene cosa dire e come replicare.

Rimasero in silenzio per un paio di momenti, fino a quando Blaine non sentì suo padre alzarsi al suo fianco. Tirò su gli occhi dal suo tovagliolo giallino per individuare il volto della tanto famosa Marie ma, quando la vide sulla porta d'ingresso, il sangue gli si gelò nelle vene.

Perchè era a braccetto con un ragazzo che era chiaramente suo figlio: alto, ben vestito, con i capelli all'insù e due occhi brillanti che lo stavano fissando quasi divertiti.

Perchè Blaine aveva passato il pomeriggio a perdersi in quei tratti così belli e affascinanti e in quegli occhi profondi e sfavillanti.

Perchè la fidanzata di suo padre non era altro che la madre di Sebastian.

 

 

 

 


ZAN ZAN!

Proverò ad essere brevissima e lasciare un paio di note sparse qui in fondo per chi avesse voglia di leggerle, ovvero il solito poema epico, ma insomma, tanto lo so che vi sono mancata *manda bacini*

Ci sono tre motivi per cui ho deciso di NON ambientare questa storia alla Dalton.

Namber uan: non avevo voglia di fare un'altra long alla Dalton. Oh non fraintendetemi, la adoro e adoro i warblers, ma volevo scrivere di qualcosa di nuovo :3

Namber ciù: Sebastian giocatore di football aka sexy times negli spogliatoi

Namber tri ovveroilmotivoprincipale: Cheerio!Blaine, e qua non credo di dovermi spiegare oltre.

La storia non è già terminata nel mio pc, ho pronti un paio di capitoli però, quindi da qui fino a metà febbraio che sarò sommersa dallo studio riuscirò comunque a pubblicare il seguito, e poi si vedrà. Sappiate solo che questa storia mi sta gasando da morire e che utilizzo ogni momento libero che ho per scriverla (ah, a proposito, prima o poi arriveranno tutte le risposte alle meravigliose recensioni che mi avete lasciato ultimamente <3 )

I soliti ringraziamenti a quell'angelo della mia metà che oltre a sopportarmi mi corregge pure e mi fa queste opere meravigliose (avete mai visitato la sua pagina grafica?) e io ci rimango secca. Grazie cherie <3

Grazie anche a chiunque abbia trovato la voglia di leggere e arrivare fino in fondo, siete adorabili e potessi vi abbraccerei tutti :3 Adoro già questa storia, spero che piaccia anche a voi e che possa strapparvi una risata visto che come impostazione è molto 'commedia romantica' anche se sono fondamentalmente convinta di non essere capace a scrivere di questo genere ma shhhh facciamo finta di niente, Blaine e Sebastian sono sempre bellissimi <3

Per qualunque cosa mi trovate sulla mia pagina autore pronta a dispensare coccole e cuoricini :3

A presto con il prossimo capitolo,

Marti

 

PS. Preparatevi a eleggere Sebastian come il miglior fidanzato dell'anno, io ve lo dico.

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Capitolo 2
*** #2 ***




2.

 

 

Non poteva essere vero.

Non stava succedendo sul serio. Doveva essere un incubo: si era addormentato a casa di Sebastian dopo il sesso stratosferico che avevano fatto e quello era solo una conseguenza dell'aver mangiato pesante a pranzo.

Non era possibile che la madre di Sebastian fosse la Marie di cui suo padre non faceva che parlare.

Anche se in fondo non si era mai preoccupato di chi fosse quella donna, Carl non l'aveva mai chiamata per cognome, non aveva mai visto foto o saputo che lei avesse un figlio della sua età che per di più era anche il ragazzo con cui passava le giornate nascosti dagli occhi di tutti.

Quindi poteva anche essere legittimo, nulla toglieva al fatto che comunque Blaine fosse rimasto scioccato per venti secondi buoni.

Blaine,” lo riprese suo padre facendogli segno di alzarsi. “Lei è Marie, e tu devi essere-”

Sebastian,” disse il ragazzo con un ghigno in volto, sfilando una mano dalla tasca del completo per porgerla prima a Carl e poi a Blaine, presentandosi. “Piacere di conoscerti, Blaine.”

Blaine lo guardò con occhi spalancati e fu abbastanza sicuro che nelle sue iridi Sebastian vedesse esattamente a cosa stesse pensando, ovvero “Mio Dio sei un cretino allucinante, togliti quel ghigno dalla faccia, non ti rendi conto di quanto sia seria questa cosa?”

Avrebbe tanto voluto dirgli quelle cose Blaine, ma si limitò a fargli un sorriso tirato e a stringergli la mano, per poi presentarsi alla donna che indossava un elegante vestito nero e aveva i lunghi capelli biondi acconciati con un fermaglio molto sobrio.

Si sedettero al tavolo immersi in un silenzio molto imbarazzante; Sebastian di fronte a Blaine e Marie di fronte a Carl, e Blaine era abbastanza sicuro che avrebbe perso la calma nel giro di un quarto d'ora, venti minuti al massimo.

Blaine,” la donna richiamò la sua attenzione un secondo dopo che il cameriere lasciò loro i menù. “Sono davvero entusiasta di fare la tua conoscenza, tuo padre non fa altro che parlare di te, morivo dalla voglia di incontrarti.”

Blaine era abbastanza scettico sul fatto che suo padre avesse così a cuore parlare di lui alla sua donna, ma si ricordò quello che aveva promesso pochi minuti prima e cercò di fare un sorriso che non sembrasse troppo finto, notando con la coda dell'occhio un piccolo ghigno comparire sulle labbra del suo ragazzo che era invece intento a sfogliare il menù.

Sai, abbiamo scoperto l'altro giorno che frequentate lo stesso liceo e, visto che è un po' che pensavamo di riunirci tutti insieme, ci è sembrata l'occasione giusta per-”

Caspita, mamma,” la interruppe Sebastian senza alzare gli occhi dal menù. “Carino ricordarsi di menzionarmi dopo otto mesi di frequentazione, anche se sinceramente avrei detto che ti saresti ricordata di me dopo un eventuale matrimonio e luna di miele annessa. Queste sono grandi conquiste per un figlio.”

A quelle parole Blaine non potè fare a meno di sorridere, perchè beh, la linguaccia di Sebastian era uno dei motivi per cui lo amava così tanto, e inoltre era a conoscenza del rapporto inesistente tra lui e sua madre. Entrambi non avevano delle situazioni familiari troppo felici, forse era per quello che erano così legati e indivisibili. Perchè sapevano di poter contare l'uno sull'altro sempre e comunque, quando nessuno sembrava esserci per loro.

Marie lanciò un'occhiataccia indignata a Sebastian per il suo commento, ma lui non si scompose: continuò a sfogliare il menù con le labbra distese in un sorriso.

Ah, gli piace scherzare, è un giocherellone!” cercò di scusarsi la donna, ridendo fintamente e distogliendo l'attenzione dal commento sprezzante di Sebastian chiedendo a suo padre cosa preferisse tra carne e pesce.

Blaine alzò gli occhi dal menù nel momento in cui sentì lo sguardo di Sebastian pesare sulla sua testa. Scosse il capo e sbattè le palpebre.

Ti rendi conto del casino in cui siamo? Ti rendi conto della gravità della situazione e del fatto che mio padre e tua madre stanno insieme? Ti prego dimmi che è solo un sogno e che non sta succedendo davvero, svegliami!

Sebastian sembrò capire tutto quello che Blaine stava pensando perchè, un secondo dopo, fece una smorfia e scosse la testa, lasciandosi andare a un sospiro per poi rivolgere l'attenzione al cameriere che era venuto a prendere le loro ordinazioni.

Blaine, posso consigliarti il carpaccio di pesce spada? Mi hanno detto che qui è ottimo.”

Blaine si dovette trattenere dallo scoppiare a ridergli in faccia e tirargli un calcio contemporaneamente. Quando uscivano a cena, di solito in posti fuori Lima o sconosciuti, Sebastian ordinava sempre per entrambi, conosceva benissimo i suoi gusti in fatto di cibo e azzeccava sempre le sue voglie. Era un mistero come ci riuscisse, ma Blaine si fidava ciecamente di lui, quindi chiuse il menù e annuì convinto.

Benissimo, due carpacci e... spaghetti con sugo di crostacei per lui e...” sbirciò ancora una volta il menù sotto lo sguardo confuso del cameriere, quello divertito di Blaine e quelli allibiti dei loro genitori. “Ravioli al sugo di dentice per me,” concluse poi con un sorriso chiudendo il libricino e rivolgendosi verso il ragazzo seduto di fronte a lui. “Se per te va bene, eh.

Certo,” commentò Blaine, alzando un sopracciglio e ignorando il piede di Sebastian che gli sfiorava la caviglia.

Perfetto, prego!” continuò cordiale facendo segno ai due adulti di procedere con le loro ordinazioni, strizzando l'occhio a Blaine che dovette trattenersi dal ridacchiare mordendosi il labbro.

Il silenzio teso continuò fino a quando non portarono gli antipasti e Marie non provò nuovamente a intavolare una conversazione. “Allora, voi ragazzi vi siete mai incontrati a scuola? O è la prima volta che vi vedete?”

A Blaine quasi andò di traverso l'acqua, ma per fortuna Sebastian andò in suo aiuto.

Ci siamo visti qualche volta alle partite e mi pare alle assemblee, ma non abbiamo mai avuto occasione di presentarci e parlarci.”

Partite? Giochi a football, Sebastian?” intervenne Carl, interessato dall'argomento e facendo sospirare Blaine.

Oh sì, è il capitano della squadra quest'anno, è davvero bravissimo sul campo,” rispose orgogliosa Marie, facendo aggrottare le sopracciglia a Blaine, in attesa del commento sarcastico che sapeva sarebbe uscito nel giro di un paio di secondi dalle labbra del suo ragazzo.

Oh e come faresti a dirlo, visto che non sei mai venuta a nemmeno una delle mie partite?”

Ma cosa dici, non è affatto vero!”

Sebastian sbuffò infastidito alzando gli occhi al cielo e pescando un pezzo di pane dal cesto.

Beh, ma se sei capitano devi essere sicuramente bravo, anche io ero nella squadra di football del liceo, ero uno dei più popolari a scuola!”

Oh beh, anche io lo sono,” ridacchiò Sebastian divertito dall'interesse di Carl.

Me lo immagino, chissà quante cheerleader ti fanno la corte!

Per la seconda volta in dieci minuti, Blaine rischiò di soffocarsi con quello che stava mangiando. Tossì forte e si scambiò un'occhiata veloce con Sebastian, che stava davvero sorridendo come un idiota.

Beh, in effetti ho un debole per le uniformi dei cheerleader...”

Tu non pratichi sport, Blaine?” chiese gentile Marie, notando che a parte soffocarsi con qualunque cosa avesse in bocca non stava partecipando alla conversazione.

Io faccio parte dei Cheerios... sono... è la squadra delle cheerleader.”

Oh. Beh... molto... alternativo,” commentò la donna, ovviamente a disagio dalla risposta di Blaine.

Dovrebbe fare solo dello sport vero, quella robaccia non gli serve a niente. Dovrebbe imparare a placcare e correre e farsi i muscoli, mica a ballare come una ballerina.”

Blaine scosse la testa al commento del padre ma, prima che potesse chiedergli di lasciare perdere, Sebastian diede l'ennesima prova di essere il ragazzo più perfetto di sempre.

Non sono d'accordo, credo che il cheerleading siamo uno sport con gli attributi. La coach esige molto e la squadra è famosa a livello nazionale. E' uno sport come gli altri, che si dedica alla muscolatura quanto basta, e inoltre è fondamentale per la flessibilità. Io ad esempio non saprei toccarmi la punta dei piedi, invidio la flessibilità muscolare che deve avere Blaine grazie ai suoi allenamenti.”

Blaine rimase sbalordito, senza notare neanche subito il doppio senso nelle parole di Sebastian, facendo vagare lo sguardo sull'espressione compiaciuta del suo ragazzo e su quella sbalordita di suo padre.

Beh ma non... insomma... non è uno sport da uomini! Io preferirei semplicemente che lo mollasse ed entrasse a far parte di una squadra vera, così almeno quel Glee club in cui si ritrova non lo renderebbe tanto impopolare.”

Papà lo sai che mi piace cantare, mi piace recitare e mi piace far parte dei Cheerios, possiamo per una volta non discuterne?” Blaine cercò di non sembrare troppo esasperato, sfoggiò un sorriso falso e di nuovo calò il silenzio mentre il cameriere toglieva i piatti sporchi dell'antipasto.

Fu Carl a parlare di nuovo quando gli portarono il primo.

Scommetto che, essendo popolare a scuola, hai anche una bella ragazza.”

Oh mi ricordo... aspetta... mi ricordo che l'anno scorso stavi con quella ragazza ispanica, come si chiamava... Santana?”

Blaine alzò le sopracciglia al ricordo dei pettegolezzi dell'anno precedente, in cui la scuola aveva accoppiato Sebastian con Santana visto che li si vedeva spesso assieme per i corridoi. Nessuno dei due aveva sfatato il gossip, nonostante lui se la facesse con Blaine e lei con Brittany e, a quanto pareva, le novità erano arrivate anche alle orecchie di Marie.

Sì, proprio lei,” commentò annoiato Sebastian addentando un raviolo, facendo stringere forte il cuore a Blaine.

Ma aspetta,” intervenne Carl con un'espressione interdetta rivolto al figlio. “Ma tu non aveva una amica che si chiamava Santana, era nelle Cheerios e... ed è lesbica? Parliamo della stessa ragazza?”

Blaine deglutì in imbarazzo, ma Sebastian lo precedette.

Oh direi di sì, c'era solo lei nelle Cheerio.”

Ma come... mi vuoi dire che l'hai fatta diventare lesbica?” scherzò l'uomo, ignaro del fatto che quella fosse una vera e propria offesa.

Come prego?” Blaine sapeva che Sebastian avesse capito bene, ma confidò che non facesse una scenata e nella sua arte oratoria che era sempre stata superba.

Beh, voglio dire, se stava con te e poi è diventata lesbica...” Carl provò nuovamente a scherzare, guadagnando un paio di risate anche da Marie, ma Sebastian non si unì ai loro sciocchi risolini.

Semmai, stava con me per far vedere di non essere lesbica. Non si può diventare omosessuale, lo si è da sempre, dipende solo quando ci se ne accorge. C'è gente che lo sa da tutta una vita e chi lo scopre tardi.”

Non sono d'accordo,” lo contraddisse l'uomo, appoggiando le posate sul piatto vuoto e stendendo la schiena sulla spalliera della sedia. “Alla fine uno sceglie di essere gay, sceglie se stare con un uomo o una donna, quindi non si tratta di qualcosa di interiore.”

Sebastian rise, quasi divertito, anche se Blaine sapeva bene che era a tanto così dal perdere la calma. In quel momento avrebbe voluto prendergli la mano.

Quindi tu dici che essere gay è una scelta. Uhm. Va bene, allora spiegami, per quale motivo una donna sceglierebbe di stare con un'altra donna se è costantemente derisa, presa in giro, derubata della sua dignità, insultata, e denigrata persino dalle leggi del suo paese? Chi mai sceglierebbe una cosa del genere?”

Carl alzò le spalle. “Qualcuno che vuole essere alla moda, ormai gay è sinonimo di essere alla moda. Tutta colpa di quella Gaga o come si chiama, adesso gli omosessuali sono ovunque, spuntano come funghi, è snervante.”

Blaine abbassò lo sguardo sui suoi spaghetti, lo stomaco chiuso e male al cuore, l'appetito completamente sparito.

Scusami Carl, ma questa è una marea di stronzate.”

Sebastian! Non fare il maleducato!”

Non sono maleducato, mammina, ma queste affermazioni sono dettate dall'ignoranza e da una mente ristretta che non riesce ad aprirsi al fatto che il mondo sta cambiando. Carl, mi dispiace distruggere questo tuo mondo fatato in cui gay è sinonimo di moda, ma gli omosessuali esistono da quando esiste l'uomo. Sai, dubito che una moda possa durare così tanto a lungo.”

Non c'è bisogno di essere sfrontato ragazzo,” si difese Carl alzando i palmi delle mani e facendo un sorriso. “Si discuteva e basta, non capisco perchè la prendi così sul personale.”

Sebastian sospirò. “Perchè si dà il caso che la persona più importante della mia vita sia gay e queste affermazioni mi offendono non poco, quindi ti pregherei di non dimostrarmi quanto tu sia omofobo.”

Marie trasalì confusa da quell'affermazione, ma non disse niente; invece Carl sembrò davvero imbarazzato per quello che aveva detto.

Blaine, all'opposto, avrebbe voluto mettersi a piangere, saltare al collo di Sebastian e fare l'amore con lui su quel tavolo, poco importava chi li vedesse.

Beh non lo sapevo, non-” Carl tentò inutilmente di scusarsi, ma Sebastian non glielo lasciò fare.

Ovvio che non lo sapevi, non lo conosci,” lo liquidò quasi sbuffando, per poi rivolgersi di nuovo a Blaine con uno sguardo dolce e comprensivo. “Blaine, posso ordinarti il dolce? Scommetto che adorerai la torta di mele che fanno qui.”

Dio, se amava quel ragazzo.

 

*

 

Sei un completo idiota, spiegami come faccio a fregarmene! Non posso fregarmene! Sono i nostri genitori!! Sono fidanzati!! Capisci cosa voglio dire?”

Non è proprio una bella cosa che tu evidenzi che mia madre fa sesso con tuo padre.”

Io non ci avevo neanche pensato a quello, ma grazie per gli incubi. Se stanotte mi sveglio per colpa di questa immagine orripilante, ti chiamo.”

Come se non lo facessi mai.”

Il punto è che sono mio padre e tua madre! Che si frequentano, che fanno sul serio, che non sanno che stiamo insieme! Mio Dio, perchè non riesci a vedere anche tu la gravità della cosa?”

Era un quarto d'ora buono ormai che Blaine girava per camera sua parlando al telefono con Sebastian dopo quella che era diventata la cena più imbarazzante della sua vita.

Dopo i commenti di cattivo gusto di suo padre, la conversazione si era tenuta sul leggero, sul superficiale andante, con Carl che cercava di darsi un'immagine di padre modello agli occhi di Marie, e lei che faceva lo stesso raccontando fatti su fatti che Blaine sapeva benissimo essere falsi. Lui e Sebastian non si erano detti molto a parole: si erano guardati per tutta la sera, sfiorandosi di tanto in tanto il piede o la mano mentre si versavano l'acqua l'un l'altro. Ma la cosa più disgustosa era stato il modo in cui i genitori si lasciassero andare a effusioni persino in pubblico, tenendosi la mano sopra il tavolo sotto lo sguardo inorridito dei due ragazzi. Sembravano una coppietta di adolescenti a uno dei loro primi appuntamenti.

Blaine aveva annuito assente alle domande del padre sulla cena mentre tornavano a casa, rassicurandolo che ovviamente Marie gli piaceva. Carl non nominò Sebastian neanche per una volta dal ristorante a casa e quello bastò per fargli capire quanto poco lo sopportasse, il che era assolutamente fantastico.

Non vedo la gravità perchè non è una cosa grave. I problemi li vedi solo tu. Loro si frequentano, noi ci frequentiamo. E allora?”

E se cominciassero a fare sul serio? E se si volessero sposare? Hai presente che io e te diventeremmo fratellastri?”

Continuo a non capire dove sta il problema.”

Non possiamo stare insieme se tu sei mio fratello!”

Io non sarò mai tuo fratello! Ma ti ha dato di volta il cervello?”

Se si sposano, tu diventerai mio fratellastro, e questo vuol dire che stare insieme sarebbe un... incesto? No, mio Dio ti prego, non li sopporto gli incesti, lo sai che non potrei mai vederla come una cosa bella! Dai, ma persino nei telefilm mi schifano queste cose! E io e te fratellastri che non possiamo stare insieme perchè dai no, non si può, non è assolutamente concepibile, non riuscirei mai a baciarti a pensare che mio padre e tua madre sono sposati e che te saresti qualcuno... qualcuno come Cooper. Oh mio Dio, mi viene da vomitare, mi sto sentendo male, questa è una disgrazia, Sebastian non è possibile che-”

Blaine, la pianti?”

Blaine si zittì al tono autoritario di Sebastian al telefono.

E puoi per favore appoggiare l'appendino che hai in mano prima che tu rompa qualcosa a furia di agitarlo?”

Io non ho un-” Blaine corrugò le sopracciglia ma si interruppe quando notò che aveva effettivamente un appendino in mano. Si guardò intorno indispettito per poi fermarsi dal suo vagare insistente nella stanza.

Come facevi a sapere che avevo un appendino in mano?”

Sebastian ridacchiò dall'altro capo del telefono. “Ti conosco, lo so che la prima cosa che fai arrivato in camera è spogliarti e per quel meraviglioso completo che avevi stasera, che tra parentesi ti fa un culo da favola, ti sarebbe servito un appendino. Ho fatto due più due.”

Non ti credo, scommetto che hai messo una microcamera nella mia stanza e mi stai osservando.”

Sebastian sospirò. “Blaine, faresti una cosa per me adesso?”

Se è sesso telefonico, ti dico già di no.”

...Cavolo.”

Blaine ridacchiò, sentendo un poco di ansia scivolare via. “Comunque, voglio che tu adesso ti spogli, vai a farti una doccia, ti togli quello schifo di gel che hai in testa, ti rilassi per almeno dieci minuti, poi ti fai una foto al suo perfetto fondoschiena, me la mandi, torni in camera, ti infili il pigiama e mi richiami.”

Blaine allentò il cravattino che aveva al collo con un sorriso divertito sulle labbra. “A cosa ti serve la foto del mio culo?”

Mi togli il sesso al telefono, in qualche modo dovrò pure arrangiarmi.”

Oh, e i siti poco raccomandabili che hai salvati tra i preferiti?”

Sono per la ricerca scientifica. E per le giornate in cui non me lo dai.”

Blaine rise a quel commento perchè Sebastian era un idiota, ma almeno era riuscito a fargli passare la crisi nervosa che lo aveva colto non appena aveva messo piede in camera sua.

Ti richiamo dopo,” sussurrò affettuoso, sbottonandosi la camicia.

Mi raccomando la mia foto.”

Blaine chiuse la conversazione con un sorriso, per poi fare esattamente tutto quello che gli aveva detto Sebastian. Beh, foto a parte.

Mezz'ora dopo era accoccolato sotto il piumone, telefono in mano e una sensazione più leggera nel petto.

E la mia foto?” si lamentò Sebastian non appena rispose alla chiamata.

Credo ti toccherà arrangiarti in altro modo.”

Sei uno stronzo, ora dovrò attingere alla cartella segreta nel mio pc piena di tue foto nudo.”

Da quando avresti una cartella del genere?”

Beh, ti ricordi quando ho comprato la Reflex nuova? Quel pomeriggio ti sei addormentato a casa da me e insomma, volevo provarla.”

Oh mio Dio.”

Preferisci i siti poco attendibili?”

Blaine ridacchiò, coprendosi bene con il piumone. “No.”

Anche Sebastian si unì alla sua risata e per un paio di attimi rimasero in silenzio, a sentire l'altro respirare calmo contro la cornetta.

Va un po' meglio adesso?” domandò Sebastian a un certo punto, dolce come il miele.

Sono preoccupato lo stesso.”

Blaine, non ce n'è bisogno. Ehi, magari tra un mese si mollano, non vuol mica dire che si devono sposare e io divento il tuo adorabile fratellino acquisito.”

Ma se succede?”

Con tutti questi se non andiamo da nessuna parte. Non fasciarti la testa prima di rompertela.”

E queste perle di saggezza popolare da dove vengono?”

Fidati, meglio una gallina oggi che un uovo domani.”

Sono abbastanza sicuro che sia il contrario.”

Ora pretendi troppo.”

Ridacchiarono entrambi, immersi in quella che ormai era un'abitudine che amavano entrambi.

Andrà tutto bene, ok? Te lo prometto,” cercò di rassicurarlo Sebastian dopo poco.

Come puoi promettermi una cosa del genere? Non sai cosa succederà.”

Qualunque cosa succederà saremo insieme, io sono tranquillo così.”

Blaine si lasciò andare a un verso che sembrava tanto un gatto che faceva le fusa e strinse ancora di più il cellulare contro l'orecchio.

Quindi... cosa dovremmo fare adesso?”

Sesso telefonico?”

Sebastian.”

Uffa! Beh direi andare avanti come abbiamo sempre fatto. Ci vediamo, usciamo, facciamo sesso sui sedili posteriori della mia macchina il venerdì sera quando dici che vai al cinema con Rachel e aspettiamo la fine dell'anno per andarcene da qui. Cosa te ne frega che i nostri genitori si frequentano, non cambierà una virgola per noi. O al massimo ci vedremo di più a cene farsa come quella di stasera. Non c'è bisogno di farne una tragedia.”

Blaine grugnì perchè, ora che non era troppo agitato, riusciva a capire il punto di vista di Sebastian sul fatto di non agitarsi inutilmente.

Lo sai come sono, lo sai che mi agito per niente.”

La mia regina del dramma.”

Blaine avrebbe voluto ridere, ma un sonoro sbadiglio lo colse di sorpresa e, in quell'attimo, si accorse di quanto fosse stanco.

Sonno?”

Un pochino, è stata una giornata... strana.”

Vuoi che metto giù?”

No, voglio addormentarmi che parliamo...”

Ok, quando ti sento russare metto giù.”

Io non russo!”

Ovviamente no. Non tiri neanche calci e non ti rubi la coperta e non mi tiri gomitate. Sei così un angioletto quando dormi.”

Uhmmmm...”

Blaine?”

Uhm?”

Sogni d'oro.”

Uhm... ti amo tanto... buonanotte.”

 

 


asdfghjkl sappiate solo che vi amo per le seguite e le preferite e le recensioni e per l'amore immediato per questa storia. Siete adorabili e dovevo dirlo subitissimo appena finito il capitolo.
E poi chiedere quanti di voi hanno già votato Sebastian come Best BF evaH. Lo amo troppo non posso farci nulla. Ve l'ho mica già detto che è impossibile odiare Sebastian in questa fanfiction? Sì? Vabbè io lo ripeto che tanto male non fa.

Nessuno dei due era a conoscenza che i genitori si frequentassero. Diciamo che Sebastian ha fatto due più due nel momento in cui sua madre gli ha comunicato che sarebbero usciti a cena subito dopo che Blaine se ne era andato da casa sua. Non lo ho scritto da nessuna parte ma nella mia testa era implicito, anche se in effetti per qualcuno che non è nella mia testa potrebbe anche non esserlo... zanzan ho rimediato.

E sì, sono un anno e mezzo che fanno puccipucci e non li ha ancora sgamati nessuno. Why? Perchè sono molto astuti. E previdenti. E nessuno parlerebbe dietro a Sebastian (che ci terrei a precisare, come livello di figaggine acquista cento punti di più di Finn-capitano-della-squadra-di-football).

Nel prossimo capitolo, che potrei anche pubblicare lunedì prossimo ma vi tengo aggiornati QUI, cominciano a sorgere dei problemi riguardo questo nuovo rapporto tra Blaine e Sebastian, e vi lascerò con un bellissimo e alquanto odioso cliffangher che mi toccherà andare a nascondermi da qualche parte.

Inolte, vorrei farvi vedere LA LOCANDINA che mi ha fatto la mia metà perchè è da orgasmo puro, come tutte le sue cose d'altronde.
Grazie per aver letto e per aver ascoltato tutte le mie chiacchiere, a presto!

Marti

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Capitolo 3
*** #3 ***




3.

 

 

Erano passate due settimane dalla fatidica cena in cui aveva conosciuto la compagna di suo padre, ma Blaine non si era ancora abituato al fatto che da quel momento tra lui e Sebastian ci fosse quell'enorme ingombro chiamato relazione tra i loro genitori.

In realtà, sembrava che solo a lui quel fatto desse fastidio; Sebastian era sempre lo stesso, non ci pensava, non nominava mai quel gigantesco problema e stava facendo esattamente come aveva detto a Blaine: andava avanti come avevano sempre fatto.

E non c'era cosa che irritasse più Blaine di quel tipo di comportamento.

Sebastian lo aveva capito, visto che conosceva il suo ragazzo, ma, nonostante ciò, continuava a comportarsi in quel modo più per ripicca che per altro. Sapeva quanto fosse infantile quell'atteggiamento, ma non sopportava più l'ansia infondata di Blaine e la paura di essere scoperti.

Non li avevano beccati in un anno e mezzo, per quale motivo dovevano farlo adesso solo ed esclusivamente perchè erano venuti a conoscenza di quella stupida relazione?

Blaine era sempre nervoso, ansioso, aveva sempre quello per la testa. Sebastian ci provava davvero a supportarlo, ad ascoltare le sue continue crisi di panico e a rassicurarlo quando c'era bisogno, eppure Blaine si ostinava a portare a galla il problema e ignorare il modo per risolverlo, anche quando Sebastian glielo metteva davanti agli occhi.

Una era la soluzione: fare coming out.

Per lui non sarebbe mai stato un problema, era a suo agio con la sua omosessualità, non gli importava del giudizio di sua madre e suo padre non era mai stato troppo presente nella sua vita, per non parlare del ribrezzo che aveva per la maggior parte degli studenti del McKinley, sopportava a stento pochi dei suoi compagni di squadra e loro sapevano benissimo che lui e Blaine stavano insieme, non spargevano la voce semplicemente perchè rispettavano Sebastian, come era anche ovvio che fosse.

Era abbastanza sicuro del fatto che, se Blaine si fosse lasciato andare, loro due sarebbero stati la coppia del McKinley, poco importava fossero gay. Inoltre erano uno dei clichés più amati: capitano della squadra di football con il capo cheerleader, alla faccia dello stereotipo.

Ma nonostante i continui suggerimenti di Sebastian, Blaine si rifiutava di fare coming out e dire a suo padre che in realtà le tette gli interessavano ben poco. Aveva davvero troppo a cuore ciò che pensava Carl, e Sebastian certe volte non riusciva a capire neanche perchè gli interessasse così tanto avere la sua approvazione quando neanche lui rispettava le sue scelte e non lo considerava un buon genitore. In fondo, Blaine era una contraddizione vivente quindi lui più che esporgli la soluzione per togliersi dai guai, non poteva fare. Amava troppo Blaine per fargli fare outing e non era così egoista da obbligarlo a fare qualcosa che lo spaventava così tanto.

Ma, se a Blaine dava fastidio che lui fosse così tranquillo per quella situazione, a Sebastian irritava a morte il fatto che il suo ragazzo non facesse altro che lamentarsi e non proponesse neanche una soluzione, rovinando il pomeriggio a entrambi e togliendogli tutta la voglia che aveva di stare con lui.

Alla fine, era un continuo darsi sui nervi a vicenda; erano due settimane ormai che andavano avanti così e Sebastian non era poi così tanto sicuro che la sua pazienza sarebbe durata ancora per molto tempo.

 

*

 

Ma questa è una catastrofe! Ma come fate a stare insieme adesso se rischiate di diventare fratellastri?”

Blaine sorrise contro il telefono alla voce strillante di Rachel.

Ora... addirittura una catastrofe non mi sembra, non hanno mica lo stesso sangue, non- Rachel non tirarmi i pizzicotti!”

Vorrei ricordarti che Blaine ha chiamato me, mica te!”

Solo perchè il mio cellulare è in fondo alla borsa e tu non fai altro che fare la civettuola con Brody!”

Questo non è assolutamente vero, non faccio la civettuola! Oh aspetta... mi è arrivato un sms che scommetto-”

Le ultime parole famose.”

Blaine ridacchiò, appoggiandosi al suo armadietto di metallo. “Ragazzi, potete punzecchiarvi dopo?”

Sia Kurt che Rachel sospirarono e tornarono a prestargli attenzione, anche se Blaine li sentì chiaramente litigarsi il cellulare della ragazza.

Beh, è una situazione spinosa. Sebastian come l'ha presa?”

Ah, a lui non interessa, dice che le cose possono continuare come erano sempre state, non dobbiamo tenerne conto, non è la fine del mondo.”

Beh, in effetti Sebastian non avrebbe tutti i torti.”

Oh zitto tu, che hai dei precedenti.”

Non è vero!”

Ah no? Come ti sentiresti a baciare Finn? O a starci insieme?”

Blaine sospirò, portandosi una mano sulla fronte. “Non è la stessa cosa, non potrebbe essere la stessa cosa. Io e Sebastian stiamo insieme da... da tanto. Solo che... non potremmo mai dirlo ai nostri genitori.”

Perchè?”

Perchè mio padre crede ancora che tu sia la mia scopamica e che io e te siamo quasi fidanzati.”

Silenzio dall'altro capo del telefono. Blaine sospirò nuovamente. “Vorrei soltanto risolvere questa cosa e riprendere a stare bene con Sebastian come stavamo prima, ora siamo... non è tutto rose e fiori.”

Perchè no?”

Perchè mi da troppo fastidio che se ne sbatta così allegramente... cioè, io sono qua che divento matto e lui mi risponde con un 'calmati cosa vuoi che sia', oppure insiste che dovrei fare coming out. Perchè non capisce che non mi sento pronto per farlo? Va bene, lui è intoccabile e non gliene frega un cazzo degli altri, ma io... io non sono così! E non vorrei mai che mio padre... non posso fare coming out.”

Ehi, Blaine, respira,” la voce rassicurante del suo migliore amico lo convinse a fare un respiro profondo. “Nessuno vuole obbligarti a fare qualcosa di cui non ti senti, nemmeno Sebastian, che comunque scommetto tiri in mezzo il discorso con un tatto elefantesco.”

Tipico di quell'idiota.”

Shhh Rachel, lo insultiamo dopo. Ad ogni modo, scommetto che te lo dice solo perchè a te ci tiene e lo vede quanto questo segreto ti stia logorando dentro. Te l'ho raccontata come è andata a me con mio padre.”

Ma tuo padre è perfetto,” Blaine fece un lamento, portandosi una mano tra i capelli. “Darei un rene per avere un padre come Burt.”

Magari lo è davvero anche il tuo. Noi non avevamo nulla prima del mio coming out e adesso... adesso lo vedi pure tu quanto ci siamo avvicinati. Non è detto che porti solo sventure una verità scomoda.”

Blaine sapeva che Kurt aveva ragione, ma non poteva pensarci.

Quindi tu stai dalla parte di Sebastian?”

Blaine, quando mai io potrei stare dalla stessa parte di quel suricato?”

Ecco, mi sembrava strano,” ridacchiò, sentendo Rachel fare lo stesso.

Ti sto dicendo solo che prima di occuparti del rapporto tuo-padre-mamma-di-Sebastian-te-Sebastian, dovresti focalizzarti su quello tra te e tuo padre, prima che sia troppo tardi e lo venga a sapere da qualcun altro che non sei tu.”

Kurt ha ragione e non avercela con il suricato, lo sai che quando vuole è adorabile.”

Blaine sorrise, sentendosi all'improvviso molto più sollevato.

Grazie ragazzi, mi mancate un sacco.”

Oh Blaine, anche tu ci manchi! Kurt non vuole mai duettare con me al karaoke! Mi sento così sola! Hai fatto domanda per la NYADA, vero?”

Ti prego, dimmi che hai fatto domanda perchè così almeno- cavolo Rachel, è tornata la July, Blaine dobbiamo rientrare in classe! Non ti agitare e tienici aggiornati, ti vogliamo ben-”

La conversazione si interruppe prima che Blaine avesse occasione di replicare e Kurt di finire la frase che stava dicendo, lasciandolo a sospirare e infilare il cellulare in tasca.

Ovviamente Kurt aveva ragione, così come aveva ragione Sebastian, ma era tutto così complicato, così imprevedibile che quasi si sentiva male al pensiero di fare quel salto nel buio.

Blaine amava la tranquillità che la quotidianità poteva sempre dargli, non gli piacevano le novità imposte da qualcuno che non fosse lui, non gli piaceva cambiare vita così, perchè era necessario. Se doveva cambiare qualcosa della sua vita era perchè lo decideva lui, non perchè 'bisognava farlo'.

Ecco perchè il coming out per il momento era fuori questione: lo avrebbe fatto quando si sarebbe sentito, quando la decisione sarebbe stata facile e senza preoccupazioni. E Sebastian poteva anche essere insopportabile quanto voleva, lui non avrebbe cambiato idea.

Uscì nel parcheggio per dirigersi alla sua auto, quando intravide una figura familiare appoggiata alla sua macchina che lo guardava contento.

Blaine si avvicinò a lui e, dopo aver appurato che non ci fosse nessuno nel parcheggio - per fortuna era pomeriggio tardi ed erano tutti già a casa, si accasciò contro il suo ragazzo in un abbraccio, affondando il volto nel suo collo e lasciandogli un piccolo bacio sotto il mento.

Te l'ho già detto oggi che sei assolutamente uno schianto?” Sebastian gli baciò la testa e Blaine sorrise a quel commento.

Solo due, tremila volte.”

Queste uniformi dovrebbero essere illegali, tu non hai idea di quanto sia difficile giocare quando fate allenamento sul campo.”

Blaine ridacchiò, stringendosi un po' di più a Sebastian guardandosi intorno.

Oh, ti distraggo così tanto?”

Tu e le tue domande inequivocabilmente ovvie.”

Lo prenderò per un sì.”

Sebastian sospirò, sconfitto, per poi infilargli un dito sotto il mento per baciarlo sulle labbra. Blaine però si ritrasse quasi subito, mordendo un labbro e distogliendo lo sguardo dagli occhi frustrati di Sebastian.

Ti va di venire da me?”

Tua madre è a casa?”

No... dovrebbe tornare prima di cena... un'oretta da soli possiamo starci.”

Blaine deglutì, sentendosi improvvisamente in ansia e a disagio.

Preferirei di no, non-”

Ma è tutta la settimana che non ci vediamo quasi! Continui a darmi buca ogni volta che ti chiedo di vederci con la scusa dei nostri genitori!” esclamò Sebastian lamentoso, lasciando la presa sui fianchi di Blaine.

Non è una scusa, lo sai che dobbiamo stare attenti.”

Lo siamo sempre stati, è un anno e mezzo che stiamo attenti! Cazzo, ma neanche i primi tempi che stavamo insieme eri così ansioso!”

Blaine sospirò, ma la sua decisione fu irremovibile.

Facciamo un'altra volta.”

Sebastian sbuffò, ma non potè che adeguarsi. “Come ti pare. Ah, te l'ha detto tuo padre che la settimana prossima siete a cena da noi?”

Blaine spalancò gli occhi sbalordito da quel fatto. “No, non mi ha detto nulla.”

Beh, non c'è molto da discutere. Venite a cena da noi e mi dispiace, ma stavolta non te la puoi svignare con queste stupide scuse,” il tono secco di Sebastian irritò ancora di più Blaine, che si allontanò da lui fino a che non si sfioravano più.

Ti ho già detto che non sono scuse. Non possono sapere che stiamo insieme, non devono neanche dubitare che tu sei il mio ragazzo!”

Perchè altrimenti sarebbe la fine del mondo, vero? Oh, i Maya si sono sbagliati, la fine del mondo coinciderà con lo stesso giorno in cui ti deciderai di avere le palle e fregartene di tutte le puttanate che dice tuo padre.”

Eccolo, il filo che si rompeva.

Sei uno stronzo. Vai a farti fottere e lasciami in pace.”

Sì, va bene, incazzati pure quando la gente ti dice la verità! Bravo Blaine, molto maturo da parte tua mandarmi a fanculo quando io almeno cerco di risolvere questo casino che stai creando solo ed esclusivamente tu!”

Io non sto creando nessunissimo casino! E tu... tu non stai risolvendo un bel niente, mi stai solo dimostrando che di me non te ne frega un cazzo con questa storia del coming out! Mettiti bene nelle orecchie che più mi stressi più io non lo faccio!”

Fai quel cazzo che ti pare, fai il bambino e rimani ad aspettare l'approvazione di tuo padre come un idiota, io mi faccio il culo per non farti stare così di merda per 'sta storia e questo è quello che ottengo. Vaffanculo Blaine, sei soltanto un codardo.”

Sebastian disse quelle ultime parole con rabbia, fissando Blaine dritto negli occhi e con un tono velenoso, per poi voltarsi e avvicinarsi alla sua auto, mentre il suo ragazzo lo guardava con quegli enormi cerchi dorati smarriti.

Avrebbe voluto dirgli che non voleva litigare, che doveva capirlo, che lui ci stava provando a venirne a capo, che non doveva pretendere così tanto, che lo amava tanto e che odiava sentirlo così lontano.

Non disse nulla di tutto ciò; cercò solo di trattenere le lacrime mentre lo mandava un'altra volta a quel paese e rientrava in macchina, sperando di arrivare presto a casa e piangere fino ad addormentarsi.

 

*

 

Sebastian non cercò Blaine. Blaine non cercò Sebastian.

Si ignorarono completamente per giorni, nonostante la preoccupazione di Kurt e Rachel da New York e quella dei suoi amici al McKinley. Loro ovviamente sapevano della tresca segreta, ogni tanto Sebastian partecipava perfino alle riunioni del Glee, spesso per fare qualche serenata molto equivoca, ma comunque a tutti bene o male piaceva ed erano contenti che lo rendesse felice, nonostante il segreto.

Blaine pensò a Sebastian ininterrottamente per quei tre giorni, controllando ossessivamente il cellulare ogni secondo e tendendo le orecchie quando una macchina si fermava davanti alla sua finestra.

Ma Sebastian non si fece vivo e lo ignorò a scuola, facendo sentire ancora peggio Blaine, che sentiva ancora quel 'codardo' bruciare a fior di pelle. Sapeva che Sebastian non pensava nulla di quello che gli aveva detto, che quando si arrabbiava gli urlava contro le prime cose che gli passavano per la testa, ma faceva comunque male sentirlo così arrabbiato e frustrato nei suoi confronti.

Voleva solo baciarlo, abbracciarlo, dirgli che lo amava e sentirsi di nuovo al sicuro.

Dovettero smettere di ignorarsi la sera in cui gli Anderson andarono a cena a casa Smythe. Blaine fu in ansia per tutta la giornata e perse troppo tempo a vestirsi, scegliendo casualmente i pantaloni preferiti di Sebastian e la camicia del loro primo bacio.

Il nervosismo arrivò al picco più alto non appena lui e suo padre si trovarono davanti alla porta di casa Smythe e Sebastian aprì loro l'uscio, sfoggiando un sorriso che Blaine riconobbe essere assolutamente falso.

Carl, Blaine, ben arrivati. Vi stavamo aspettando! Se volete darmi il cappotto...”

Blaine ignorò gli sproloqui del padre sull'arredamento della casa mentre andavano in cucina o le effusioni imbarazzanti dei due adulti, tenne gli occhi puntati sul pavimento, indeciso se essere ancora arrabbiato con Sebastian o meno. Sicuramente, il modo in cui lo stava palesemente ignorando il suo ragazzo, non aiutava tanto i suoi nervi tesissimi.

Dopo un paio minuti di chiacchiere e convenevoli, Marie fece segno a Carl e il figlio di accomodarsi, visto che Sebastian era occupato ai fornelli.

Blaine, è davvero un piacere rivederti! Mi piace quella camicia, stai proprio bene.”

Grazie Marie, è la mia preferita.”

Oh, chissà quante ragazze ti dicono che stai bene con quella camicia, Blaine. Ti ho visto con Rosalie l'altro giorno, gran bella gnocca.”

Blaine lanciò uno sguardo sprezzante a Sebastian, che gli stava dando la schiena nel tentativo di aiutare la madre a portare la cena in tavola, ma non trovò le parole per rispondergli a tono, quindi abbassò lo sguardo sui suoi maccheroni e ascoltò in silenzio la sciocca conversazione sui mobili che stavano facendo gli adulti, sbocconcellando dal suo piatto e ignorando il fatto che Sebastian fosse seduto di fronte a lui e lo considerasse invisibile.

Allora, voi due ragazzi avete fatto amicizia a scuola?”

Blaine non riuscì a rispondere.

No, io e Blaine non ci becchiamo mai, abbiamo altri giri e compagnie, lui preferisce stare nascosto in quelle aule polverose a cantare Katy Perry.”

Perchè doveva fare così lo stronzo, adesso?

Si dà il caso che quelle aule polverose siano le mie preferite, e nessuno ti costringe a venirci.”

Si guardarono negli occhi per la prima volta dall'inizio della serata e Blaine percepì chiaramente la tensione attorno a loro e le scintille tra i loro sguardi. Avrebbe solo voluto tirare un ceffone all'espressione gelida sul volto del suo ragazzo, magari farlo rinsavire cosicché non facesse più lo stronzo.

Ragazzi, c'è qualche problema? Non avrete mica litigato a scuola o-”

Scusatemi, non mi sento tanto bene, esco a prendere una boccata d'aria.”

Blaine si alzò in piedi, appoggiando il tovagliolo sul tavolo e aprendo una delle porte a vetro che davano sull'immenso giardino della villa, senza preoccuparsi di essere sembrato troppo strano o fuori luogo. Suo padre avrebbe potuto fargli la ramanzina dopo, ora aveva solo bisogno di allontanarsi dal modo in cui Sebastian lo stava guardando.

Si sedette su una sedia di plastica poco distante dall'entrata del giardino, dando le spalle alla casa e osservando il cielo all'imbrunire. Cercò di svuotare la mente, ma immediatamente pensò a tutte le volte che lui e Sebastian si erano trovati seduti su quelle stesse sedie a contare le stelle cadenti o a fare l'amore sull'erba.

Fece un respiro profondo e quasi non si accorse che qualcuno lo aveva raggiunto. Non si voltò, riconobbe i suoi tratti con la coda dell'occhio, ma fu quando sentì il suono di un accendino che si ritrovò a sospirare quasi sollevato.

Era una loro abitudine quella. Quando litigavano furiosamente per qualcosa e non si parlavano per giorni, quello che dei due aveva più torto andava dall'altro con una sigaretta, se la smezzavano e facevano pace. Andava sempre così, dal loro primo vero litigio; Blaine non si ricordava neanche più per quale motivo avessero litigato, ma per fare pace avevano utilizzato quell'espediente e aveva funzionato così bene che ormai era diventato uno schema, qualcosa che dava loro la sicurezza che presto le cose si sarebbero sistemate.

Blaine aspettò un paio di attimi, poi Sebastian gli porse la sigaretta accesa, sfiorandogli il braccio con la mano. Lui la accettò di buon grado, fece un tiro, tossì per il fastidio, facendo ridacchiare il suo ragazzo, e gliela passò nuovamente.

Mi dispiace.”

Blaine si voltò verso di lui per guardarlo negli occhi. “Mi dispiace averti detto quelle cose, non le penso, Dio... lo sai che non le penso, vero?”

Sebastian gli porse il palmo della mano, spegnendo il mozzicone non ancora consumato sotto il piede. Blaine fece scivolare le dita tra le sue e annuì, accettando di buon grado il modo in cui gli stava stringendo affettuosamente la mano.

Mi dispiace averti urlato di tutto, ma queste settimane sono state... difficili.”

Lo so.”

Io capisco che la cosa possa agitarti, ma tu ti preoccupi troppo e in più, ogni volta che provo a farti capire come uscire da questo problema, tu mi dici categoricamente di no. Io non voglio sforzarti a fare il coming out, lo sai che non potrei mai obbligarti a fare una cosa simile. Ma lo hai fatto diventare un mostro ormai, e non riesci ad affrontarlo perchè ormai lo hai idealizzato come la fine del mondo, e quindi lo vedi come un qualcosa di impossibile.”

Sebastian fece una pausa, portando il dorso della mano di Blaine alle sue labbra per lasciarci sopra un piccolo bacio. “Non è impossibile, ci sono io qui con te. Siamo insieme in questa cosa.”

Blaine deglutì, sentendo una lacrima pungergli l'angolo dell'occhio e scivolargli lungo la guancia, per poi essere catturata dalle dita morbide di Sebastian, il quale si era fatto più vicino.

Mi dispiace averti reso la vita un inferno questo ultimo periodo.”

Sebastian quasi ridacchiò, facendo scivolare il palmo della mano lungo il mento di Blaine. “Non devi preoccuparti così tanto, non c'è motivo per farlo. Vedrai che quei due non dureranno e io e te potremmo andare avanti come abbiamo sempre fatto, in attesa di andarcene via di qui.”

Blaine annuì, stringendo forte la mano di Sebastian.

Ho tanta voglia di baciarti.”

Un sorriso si distese sulle labbra del ragazzo. “Baciami.”

Blaine si morse l'interno della guancia, guardandosi intorno sospettoso, fino a quando non si sentì tirare da Sebastian in direzione della parte meno frequentata del giardino. Sparirono dietro un albero con un tronco molto grosso e, un attimo dopo, si stavano abbracciando e baciando.

Schiocchi di baci erano alternati a continui “Mi dispiace” e “Mi sei mancato”, avvolti in un abbraccio e in quel segreto che in quel momento non era così pesante.

Credo dovremmo rientrare,” mormorò a un certo punto Blaine, il capo appoggiato al petto di Sebastian mentre lui gli accarezzava i capelli. “Che scusa ti sei inventato per uscire a parlarmi?”

Sebastian ridacchiò. “Che Rosalie piaceva pure a me.”

Blaine lo guardò scuotendo la testa. “Sei un vero idiota.”

Oh andiamo, sono un genio e tu mi ami lo stesso.”

Direi di sì,” si sorrisero e Sebastian gli prese il volto tra le mani teneramente, sfiorando il naso con ancora gli occhi chiusi.

Aspetterò per tutto il tempo che vorrai, non ho mai pensato che tu sia un codardo.”

Lo so.”

Ti amo.”

Ti amo anche io.”

Si baciarono un'ultima volta a fior di labbra per poi uscire dal loro nascondiglio e rientrare in casa, il cuore più leggero e con la consapevolezza che quello che avevano sarebbe sopravvissuto a tutto ciò, a tutte le difficoltà che avevano davanti.

Avete risolto tutto, ragazzi?” domandò Carl quando li vide ricomparire dal giardino, ignorando cosa fosse realmente successo.

Certo, scusateci,” sorrise Blaine sedendosi.

Questioni da uomini,” rimarcò Sebastian con il suo solito ghigno, facendo ridere il suo ragazzo.

La cena continuò senza particolari inconvenienti, con le solite battutacce di Sebastian, doppi sensi nascosti ovunque e occhiate colme di frasi che non potevano dirsi ad alta voce.

Finite le pietanze si spostarono in soggiorno per il dolce, i due ragazzi molto quieti quando invece gli adulti non la smettevano neanche per un attimo di chiacchierare e parlare di cose e persone che conoscevano solo loro. Ma non era importante, visto che i ragazzi erano seduti vicini sul divano a mormorarsi qualche parola ogni tanto ignorando i grandi.

Fu dopo una ilare risata di Marie che le cose cominciarono ad andare per il verso sbagliato.

Carl si alzò in piedi dalla poltrona su cui era seduto e alzò il calice con il vino verso gli altri tre occupanti della stanza.

Vorrei fare un brindisi a questa cena squisita preparata da Marie e dall'atmosfera famigliare che c'è in questa stanza, un sentimento che pensavo di non rivivere mai più in vita mia ma che invece mi è possibile grazie a Blaine e Sebastian ma, soprattutto, grazie a te amore mio.”

Blaine e Sebastian si lanciarono un'occhiata scioccata ma non ebbero il tempo di dire nulla, perchè Carl si inginocchiò esattamente di fronte a dove era seduta la donna, che si portò celere le mani di fronte alla bocca per la sorpresa.

L'uomo tirò fuori una scatolina blu dalla tasca della giacca e fece un sorriso. “Di fronte a quella che un giorno potrebbe diventare la nostra famiglia, di fronte ai nostri figli, vorrei chiederti questo. Marie, vuoi sposarmi e permettermi di invecchiare al tuo fianco?”

No,” mormorarono contemporaneamente Sebastian e Blaine, scioccati, trovando subito l'uno la mano dell'altro.

Ma la risposta di Maria fu diversa.

Sì! Oh mio Dio, sì!

 

 


ZAN ZAN!

Mi piacciono un sacco questi finali un po' così, si nota mica per caso? LOL

Un paio di precisazioni che ovviamente sono ovvie nella mia testa ma ehi, voi non ci siete nella mia testa:

  • Kurt e Blaine non sono mai stati insieme, sono sempre stati BFF ma non BF.

  • Kurt è entrato subito alla NYADA con Rachel senza troppe menate e se ne sono andati assieme a NY.

  • Finn e Rachel si sono lasciati quando lei è partita e lui è rimasto a Lima ad aiutare Schester con il glee club (farò la sua comparsa con altre vecchie conoscenze tra un paio di capitoli), adesso si parla di Brochel e yeah.

  • Sebastian è tanto geloso del BFF di Blaine. Così, tanto per farvelo sapere.

La litigata era necessaria, non guardatemi male, anzi ringraziate che ho risolto tutto senza brutti cliffhanger pieni di angst :D Però vi ho lasciato un bel finale, sono molto soddisfatta di ciò LOL
Un grazie grande come una casa e un abbraccio a tutti quelli che hanno commentato e lasciato il loro amore per questa storia, sono davvero contenta che vi piaccia e spero di non deludervi andando avanti <3

L'aggiornamento potrebbe arrivare mooolto prima di sabato prossimo, non so quando ma non mi piace far passare una settimana :D

Buon sabato e a presto! <3

Marti

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Capitolo 4
*** #4 ***




4.

 

 

Sebastian capì subito che questa volta c'era qualcosa di grosso che non andava nel momento in cui lui e Blaine si chiusero nella sua stanza.

Dopo la proposta di matrimonio, il brindisi e sua madre che non si staccava più dal collo di Carl, Sebastian aveva notato quanto fosse vuota l'espressione del suo ragazzo. Così lo aveva preso per mano e trascinato in camera sua e serrato la porta a chiave, per poi essersi voltato e aver trovato Blaine in piedi esattamente al centro della stanza che fissava il vuoto, le labbra socchiuse e il respiro affannoso.

Non andava bene, non andava per nulla bene.

Blaine,” lo chiamò dolce, facendo scivolare le dita tra le sue e stringendogli delicatamente il palmo. Blaine non rispose alla stretta.

Blaine, non posso aiutarti se non mi fai entrare.”

Ancora silenzio, sguardo perso nel vuoto, e Sebastian capì che l'unica cosa che poteva fare era aspettare. Era ancora presto, quindi era molto probabile che Blaine e Carl non sarebbero tornati a casa nel giro di un paio d'ore. Lo trascinò a sedersi sul bordo del letto, gli sfilò le scarpe e lo fece distendere su un fianco, per poi accoccolarsi contro la sua schiena e modellarsi contro il suo corpo, stringendolo forte tra le braccia e lasciandogli una serie di baci sul collo, nel tentativo di rassicurarlo e ricordargli che lui era lì, che quando si sarebbe sentito pronto ci sarebbe stato ad ascoltarlo.

Rimasero immersi nel silenzio per tanto tempo, fino a quando Sebastian non udì un bisbiglio.

Si sposano.”

Si morse il labbro, perchè ora il problema che non voleva vedere era venuto a galla completamente e non poteva essere più ignorato.

Non vuol dire niente.”

Diventerai... diventerai mio fratello.”

Questo mai.”

Se tua madre sposa mio padre, diventeremo fratellastri.”

No, Blaine, uno stupido documento non cambierà mai quello che c'è tra me e te, non pensarci neanche per un istante. Riusciresti mai a vedere me come Cooper?”

No, perchè tu sei la persona più importante della mia vita.” Blaine a quel punto si voltò per guardarlo, rimanendo sempre tra le sue braccia e appoggiando il capo sulla sua spalla. “Non voglio che tu sia il mio fratellastro, ma non possiamo neanche continuare ad avere una relazione nel momento in cui...”

Sebastian non gli lasciò finire la frase. Lo baciò possessivo, facendo vagare una mano tra i suoi capelli resi appiccicosi per il gel, e non lo lasciò andare fino a quando non ebbe bisogno di respirare.

Stammi bene a sentire perchè non ho voglia di dirtelo un'altra volta tra un paio di giorni. Non vuol dire niente. Io e te continueremo a stare insieme indipendentemente dal volere dei nostri genitori, indipendentemente dal fatto che si sposino. Non mi interessa di quello che può dire la gente, non mi interessa di quello che possono dire loro. Mi interessa solo quello che vogliamo noi, io e te. Okay?”

Blaine si morse il labbro, una lacrima gli scese lungo la guancia.

Vuoi stare con me Blaine?”

Lui annuì, piano, contro la sua spalla.

E allora dimenticati del resto, perchè non è importante.”

Sebastian gli asciugò il volto bagnato e lo baciò di nuovo, stringendolo forte e provando a non fargli venire l'ennesima crisi isterica.

Rimasero abbracciati fino a quando non sentirono, due ore dopo, Carl chiamare Blaine per tornare a casa.

 

*

 

Kurt, si sposano.”

Dimmi che mi stai prendendo in giro, che ho guardato male il calendario e oggi è il primo aprile.”

Blaine sospirò, lasciandosi andare completamente contro la macchina di Sebastian mentre lo aspettava per salutarlo prima di tornare a casa.

No, oggi è il due novembre e purtroppo è tutto vero. Il mio ragazzo diventerà il mio fratellastro, e i nostri genitori ci credono due accalappia-cheerios. Mi sembra di vivere in un film, te lo giuro.”

Uhm, non faccio fatica a crederci. Sebastian come l'ha presa?”

Ma lui... lo sai com'è lui. Lui se ne frega delle implicazioni etiche che comporterebbe avere una relazione tra due fratellastri, dice che non importa cosa vogliono i nostri genitori ma quello che vogliamo noi e che, se vogliamo stare insieme, allora staremo insieme.”

Insomma, sempre diretti i ragionamenti del suricato. E tu? Tu pensi di potertene fregare?”

Blaine sospirò, deglutendo a fatica. “E' questo il casino. Io... io non lo so. Perchè voglio dire, io non ho mai visto Sebastian come fratello. Lui... lui è Sebastian! E' il mio primo ragazzo e lo amo... lo amo davvero tanto, ci sono delle volte che penso davvero che vorrei passare con lui il resto della vita.”

Mio Dio, che incubo.”

Non potrei mai vederlo come... che ne so... come Cooper.”

Ma nessuno ti chiede di farlo.”

Allo stesso tempo però, avere una relazione con il figlio della moglie di mio padre... mi fa diventare matto, perchè non è una cosa... giusta. Diventerebbe famiglia. Ma non quel tipo di famiglia che ti scegli, quella famiglia che ti tocca nonostante tutto. Diventerebbe alla fine come Cooper!”

Fidati, a diventare come Cooper potrebbe solo migliorare.”

Kurt, il punto è...”

Blaine non riuscì a finire la frase; rimase intrappolata in gola, troppo pesante da far uscire.

... non dovete per forza lasciarvi, Blaine.”

Certe volte mi sembra l'unica soluzione.”

Non lo è. Non togliermi il primato di regina del dramma, per cortesia.”

Blaine avrebbe voluto ridere al tono risolutivo di Kurt, ma l'unica cosa che gli uscì dalle labbra fu un mezzo singhiozzo.

Per quanto mi rammarichi ammetterlo, Sebastian ha ragione. Se stare con lui ti rende felice, non vedo perchè tu debba rinunciare alla tua felicità.”

Ma sarebbe mio... fratello.”

E quindi? Avete un legame in più, sai che sarà nella tua vita nonostante tutto. Avete solo un motivo in più per volervi bene.”

Blaine non riuscì a trovare un modo per replicare al suo migliore amico, quindi rimase in silenzio per un paio di attimi, guardando nel vuoto e pensando a quello che Kurt gli aveva appena detto.

Non hai ancora pensato di fare coming out con tuo padre, vero?”

Blaine si morse il labbro. “No.”

Nessun progresso?”

Non me la sento.”

Arriverà il momento giusto anche per te, non ti preoccupare. Ricordati solo che tenere un segreto non è sempre la cosa meno dolorosa.”

Blaine stava per rispondere, ma riconobbe la famigliare capigliatura di Sebastian avvicinarsi a lui nel parcheggio.

Kurt, sta arrivando Sebastian, ti saluto. Grazie per esserci sempre.”

Saluta la mangusta, ci sentiamo stasera su Facebook se ci sei!”

Blaine salutò ancora una volta il suo amico, prima che la mano di Sebastian andasse a scivolargli lungo il fianco a mò di saluto. C'era troppa gente in giro per un bacio.

Ciao sexy. Con chi eri al telefono?”

Uhm? Oh, con Kurt. Ti saluta.”

Ricambia i saluti per la checca. E' ancora vivo a New York, caspita, non gli avrei dato tutto questo credito.”

La tua gelosia nei confronti del mio migliore amico non smetterà mai di affascinarmi.”

Io? Geloso? Gli piacerebbe, tsk.”

Blaine rise di gusto all'espressione leggermente imbarazzata sul viso del suo ragazzo e, sentendosi molto coraggioso, decise di prendergli la mano, facendo alzare le sopracciglia dalla sorpresa a Sebastian.

Te l'ho detto che stasera io e mamma siamo da voi?”

No, ma la cosa non mi stupisce, visto che sono sempre l'ultimo a sapere queste cose.”

Beh, credo vogliano parlare del matrimonio o qualcosa di simile, quindi veniamo per cena.”

Non vedevo l'ora.”

Dai, non dobbiamo per forza stare con loro, ormai credono che siamo amici, possiamo filarcela in camera tua e starcene per conto nostro.”

Lo so ma mi infastidisce comunque vederli così entusiasti di una cosa che ci rovinerà la vita.”

Il solito apocalittico.”

Blaine sbuffò e alzò gli occhi al cielo, per poi sciogliere la presa dalla sua mano e fare il giro dell'auto per salire dal lato del passeggero.

Andiamo con una sola macchina? Non mi va di guidare e così domani mattina hai la scusa di venirmi a prendere a casa.”

Sebastian ridacchiò. “Sì ma niente lagne: macchina mia, musica mia.”

Uffa.”

Il viaggio per tornare a casa fu piuttosto tranquillo: nessuno dei due aveva voglia di conversazioni particolarmente impegnative, quindi si limitarono a canticchiare le canzoni che passavano alla radio e guardare fuori dal finestrino. Sebastian parcheggiò la macchina esattamente accanto a quella di Carl, ma non uscì subito dall'abitacolo.

Devo dirti una cosa,” mormorò, cogliendo completamente di sorpresa Blaine mentre cercava di slacciarsi la cintura.

Mi vuoi lasciare?” sussurrò lui nel panico. “Non vuoi più che stiamo insieme perchè diventerò tuo fratello ed è una cosa tremenda il fatto che abbiamo un rapporto come lo abbiamo noi? Vuoi lasciarmi, non è vero? Non mi trovi più attraente adesso e preferisci qualche bel fusto della squadra di football vero? Non vuoi più-”

Sebastian lo zittì con un dito prima che Blaine potesse perdere completamente la testa.

Voglio fare coming out,” disse serio, guardandolo negli occhi e lasciandolo di stucco. “Non è un modo per convincerti a farlo anche tu, non voglio forzarti o obbligarti, sono solo assolutamente stufo delle battute infelici di tuo padre, delle risate da gallina di mia madre e dal modo in cui lui pensa di poter giudicarci solo perchè non sa che siamo gay.”

Blaine si morse il labbro, abbassando lo sguardo, ma Sebastian gli alzò il mento per continuare a fissarlo. “Vedo quanto ti fa male quando dice quelle cose, non posso sopportare di vederti soffrire così per ciò che dice quell'idiota, almeno quando saremo insieme se le terrà per se, sapendo che mi offenderebbe.”

Ma non devi per forza farlo per me, io... io posso cavarmela.”

Prima di tutto, lo faccio per me,” lo corresse Sebastian, accarezzandogli la guancia. “In secondo luogo, per dimostrarti che l'ostacolo del coming out che ti sei creato non è così insormontabile come pensi tu.”

Ma Sebastian non potrei mai chiederti di-”

Infatti non me lo hai chiesto. Sono io che voglio farlo, è una cosa mia che, prima di andare a toccare noi due, riguarda me. Non ha senso continuare a girarci intorno, stasera appena ne avrò occasione lo farò presente a quei due. Via il dente, via il dolore!”

Blaine lo guardò sbalordito, abbagliato da quel sorriso così calmo e tranquillo.

Non si era mai sentito tanto amato in vita sua come in quel momento.

Sei...” non riuscì a trovare una parola per terminare quella frase. Tirò su con il naso e intrecciò le dita con quelle di Sebastian sulla sua gamba. “Io non mi merito di stare con te.”

Sebastian scoppiò a ridere a quelle parole, scuotendo leggermente la testa. “Lo so, lo so, sono il ragazzo perfetto che tutti desidererebbero avere. E che quindi si merita una sana pomiciata prima di quella che prossimamente verrà denominata 'la fine di Sebastian come sciupafemmine', dico bene?”

Blaine scoppiò a ridere, calmato dalla voce vellutata del suo ragazzo, facendogli poi un cenno verso l'abitazione.

Spera solo che mio padre sia occupato a fare qualcosa.”

Oh, così iniziamo a ragionare.”

 

*

 

Nonostante Blaine sapesse benissimo quanto poco a Sebastian importasse il parere dei loro genitori sul suo essere gay e che il coming out non lo preoccupasse nemmeno un po', non riuscì a rimanere tranquillo mentre cenavano con del cibo cinese da asporto che avevano ordinato. Erano in salotto, i ragazzi sul divano a sbocconcellare pollo alle mandorle e involtini primavera e gli adulti seduti al tavolo a confabulare tra di loro sul matrimonio, senza pensare minimamente di includere Blaine e Sebastian nell'organizzazione, grazie al cielo.

Non era la prima volta che si incontravano in quel modo, anzi, ultimamente non era raro che si trovassero l'uno a casa dell'altro per cena. Blaine si stava quasi abituando a vedere Sebastian così tanto, anche se stava diventando sempre più difficile trattenersi dal prendergli la mano o baciarlo o accoccolarsi a lui quando erano in presenza dei genitori. Cercava sempre di tenersi a debita distanza, a non guardarlo troppo a non cadere nella tentazione del suo profumo, il suo sguardo penetrante, la dolcissima curva della sua mascella quando sorrideva.

Blaine aveva passato la serata a cercare di non fissare troppo il suo ragazzo, inutilmente oltretutto, visto che il suo sguardo cadeva sempre o sulle sue spalle, o sul suo viso, o sulle sue gambe fasciate dai jeans. Dio, quanto tempo era che non facevano sesso? Una settimana? Era da tanto che non passavano un po' di tempo chiusi da qualche parte da soli a non fare altro che baciarsi o dispensare piacere l'uno all'altro. Quando cenavano assieme e si chiudevano in camera di Blaine o di Sebastian, facendo finta di essere buoni amici mentre i genitori se ne stavano per conto loro, il massimo a cui potevano aspirare erano baci più o meno bollenti o qualche strusciatina. Di solito, quando le cose cominciavano a farsi calde e sentivano il bisogno di togliersi quegli stupidi vestiti di dosso, Blaine si allontanava e cercavano di raffreddare i bollenti spiriti con un film o chiacchierando del più e del meno.

Però, per quanto Blaine avesse paura di venire scoperto, aveva bisogno di Sebastian. Cavolo, lo aveva sotto gli occhi tutti giorni e non poteva fare niente di niente, doveva distogliere lo sguardo, doveva trattenersi dal prendergli la mano o spalmarlo su quel divano, doveva cercare di mordersi la lingua mentre lo vedeva mangiare con le mani e leccarsi le dita e pensare a Sebastian che leccava-

No, pensa ad altro Blaine, siete davanti ai vostri genitori, non puoi eccitarti di fronte a tuo padre.

Di norma, quel pensiero funzionava all'istante per uccidere tutte le sue voglie che puntualmente tornavano non appena Sebastian parlava o lo guardava o lo sfiorava o semplicemente esisteva.

Era molto probabile che quella sera avrebbe ceduto al sesso telefonico. Anzi, ne era praticamente sicuro al cento per cento.

Dopo aver ucciso, per la quarta volta in due ore, il suo irrefrenabile desiderio di sfilare i pantaloni al suo ragazzo e avere la meglio su di lui sul divano blu del suo salotto, la voce di suo padre lo riportò alla realtà, spegnendo la televisione che stavano distrattamente guardando.

Ragazzi, vorremmo dirvi qualcosa riguardo al matrimonio che abbiamo deciso.”

Sia Blaine che Sebastian sospirarono, quasi simultaneamente, mettendo da parte gli avanzi della cena e prestando attenzione ai due adulti sorridenti.

Vorremmo sposarci a maggio, tra un paio di mesi,” disse Marie, guardando affettuosamente i due ragazzi. “Cosa ne pensate?”

Blaine alzò le spalle; non che gli interessassero troppo quelle faccende, anzi, meno ne sapeva meglio era. Ma, ovviamente, la battuta sarcastica di Sebastian non tardò ad arrivare.

Vuoi veramente un nostro parere o lo chiedi per essere gentile? Anche perchè non credo proprio che cambieresti la data, cara mammina, se ti dicessi che a maggio sono... che ne so... in vacanza.”

La donna quasi si risentì dalla voce aspra del figlio, e non tardò a replicargli. “Certo che cambierei la data, sei mio figlio e vorrei la tua-”

Nah, non lo faresti, probabilmente ti sposeresti senza di me.”

Marie guardò accigliata prima Carl e poi Blaine, che però mantenne un'espressione neutra. Non era il caso di immischiarsi in mezzo alle faccende di Sebastian e sua madre, troppe ne erano successe tra di loro e non se la sentiva di metterci becco. Inoltre, la pensava esattamente come il suo ragazzo.

Tu, Blaine, cosa ne pensi?” domandò Carl, cercando di interrompere quel silenzio imbarazzante.

Non sono io a dovermi sposare,” alzò lui le spalle, indifferente. “A me non cambia nulla.”

Perfetto, grazie per il supporto ragazzi, siete stati proprio utili,”commentò acido l'uomo. versandosi un bicchiere di vino. “Vorrei solo che capiste che per noi è importante la vostra collaborazione, non capisco per quale motivo non siate contenti che ci sposiamo.”

Perchè non voglio che il mio ragazzo diventi mio fratello, pensò Blaine mordendosi un labbro, sforzandosi di non lasciarsi scappare nulla.

Non è che siamo scontenti del fatto che volete trasformarci in una grande e bella famiglia felice, siamo solo scettici, e credo di parlare sia per me che per Blaine quando dico che ci sembra una cosa molto... avventata.”

Blaine annuì, ovviamente d'accordo con il suo ragazzo, anche se dovette trattenersi dall'intrecciare le dita con le sue.

Avventata?”

Sì, mamma. Vi conoscete da quanto? Otto mesi? E già vi volete sposare, beh credo che sia molto-”

Io e Carl stiamo insieme da due anni e mezzo.”

A Blaine quasi cadde la mascella sul pavimento ed era abbastanza sicuro che Sebastian fosse nelle sue stesse condizioni.

Non ve l'abbiamo voluto dire perchè non ci sembrava il caso... io uscivo dal divorzio ed eravate ancora piccoli, quindi non ci è sembrato il caso farvi incontrare fino ad ora.”

Quindi...” Blaine arricciò le sopracciglia, rivolgendosi al padre. “Sei mesi dopo che la mamma se ne era andata, tu già stavi con...”

Carl sospirò, passandosi una mano tra i capelli. “Blaine, è complicato, io e tua madre siamo stati separati in casa per tre anni prima del divorzio. Vedevamo entrambi altra gente.”

Oh.” Blaine quasi si sentì uno stupido per non averci pensato prima. In fondo, non gli serviva proprio quel misero grammo di fiducia che gli rimaneva nei confronti dei suoi genitori.

Sentite, lo sappiamo che questa è una cosa nuova e un grandissimo cambiamento a cui andare incontro. Ma noi ci vogliamo bene e vorremmo davvero provare a ricostruire una famiglia dalle macerie di due che non sono andate come entrambi avevamo sperato. Non è neanche una decisione avventata, ci abbiamo pensato tanto e vogliamo solo che tutto funzioni per il meglio.”

Blaine e Sebastian rimasero zitti ad ascoltare il discorso di Carl, entrambi senza parole.

C'è qualche altro motivo per cui non dovremmo sposarci?”

Silenzio.

Bene,” sulle labbra di Marie tornò il sorriso. “Perchè vorremmo davvero che voi foste due dei testimoni.”

Blaine spalancò nuovamente gli occhi, e per l'ennesima volta Sebastian fu più veloce di lui.

Io preferirei di no.”

Sebastian,” sua madre lo guardò corrugando le sopracciglia. “Per favore. Lo so che ho sbagliato tante cose con te, ma ci sto davvero provando a sistemare tutto. Ti prego.”

Blaine si morse il labbro, il suo sguardo un po' sul suo ragazzo e un po' sulla donna che lo guardava con occhi imploranti.

Ci penserò,” rispose poi lui secco, sbuffando e accavallando le gambe, anche se Blaine sapeva benissimo che quello sarebbe diventato un no ad ogni modo.

E tu Blaine? Cooper farà l'altro.”

Blaine sospirò, guardando il padre e alzando le spalle.

Va bene.”

Oh, stupendo!” Marie battè le mani entusiasta, per poi prendere un foglio dal tavolo e darci un'occhiata. “Avrei anche bisogno di sapere chi porterete al matrimonio come accompagnatrici. Per la lista degli invitati!”

Oh, giusto...” Blaine deglutì, rabbrividendo al pensiero di cosa avrebbe fatto quel giorno, vedendo già lui e Sebastian a guardarsi da lontano con due ragazze a braccetto.

Poi, però, Sebastian disse qualcosa che cancellò immediatamente quell'immagine dalla sua testa.

Io non mi porterò nessuno.”

I due adulti si guardarono confusi. “Perchè no?”

Perchè non potrei mai chiedere al mio ragazzo di venire, lui non si è ancora dichiarato.”

Blaine trattenne il respiro a quell'affermazione, voltandosi immediatamente verso Sebastian e le sue labbra distese in un sorriso soddisfatto.

C-cosa?” domandò Marie, ugualmente scioccata.

Uhm? Cosa c'era di tanto difficile nella mia affermazione? Il mio ragazzo non può venire, ergo io sarò da solo.”

Tu... tu sei...”

Gay? Oh sì. Non te l'avevo ancora detto? Oh, deve essermi passato di mente.” Sebastian sorrise, spavaldo, alzando le braccia al cielo. “Sorpresa!”

 

 


Chiudete la bocca, da bravi LOL

Ho pensato tanto al coming out di Sebastian e sinceramente questa mi sembrava una delle alternative più plausibili, visto il suo personaggio e come lo ho delineato in questa fanfiction LOL insomma, lo avete capito che è Blaine la regina del dramma che si fa millemila seghe mentali.

Spero tanto che questo capitolo vi sia piaciuto, e vi abbraccio che continuate a supportarmi così tanto <3 Grazie!

A presto, forse a domenica :3

Marti

 

PS dedica speciale alla mia Carli che è il mio dolcino e le sue facce mentre oggi lo leggeva al bar sono state impareggiabili <3 love u bb <3

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Capitolo 5
*** #5 ***




5.

 

 

 

Blaine era sul punto di vomitare la cena.

Non si era mai sentito più a disagio in vita sua e l'attenzione non era neanche focalizzata su di lui bensì sul suo ragazzo che, al contrario suo, sembrava tranquillo e a suo agio, con un sorriso sfavillante sulle labbra e una postura sciolta e rilassata.

Nel silenzio teso, fece vagare lo sguardo sulle espressioni scioccate di suo padre e Marie, gli occhi spalancati e la bocca socchiusa. Era un po' ormai che guardavano Sebastian in quel modo.

M-ma non...” Marie balbettò incerta, guardando Carl scuotendo la testa. “Ma non... non è possibile.”

Perchè no?” domandò Sebastian, sfacciato come suo solito.

Perchè... perchè uscivi con ragazze e... non hai mai...”

Dì un po', mammina. Mi hai mai visto baciare o uscire con una ragazza?”

Marie non rispose.

Ovviamente la risposta è no, perchè negli ultimi anni é stato già tanto se ti accorgevi della mia esistenza, figuriamoci capire il mio orientamento sessuale.”

E' una punizione questa? Mi stai punendo perchè ultimamente sono stata... poco presente?”

Sebastian si mise a ridere a quell'affermazione, e a quel punto Carl si alzò e fece un cenno a Blaine di imitarlo.

Credo sia meglio che vi lasciamo da soli a... a discutere di questa cosa.” Blaine non sapeva se alzarsi o meno; in realtà voleva rimanere, voleva esserci per il suo ragazzo.

No, perchè andare via? Saremo una famiglia a breve, sono curioso di sapere cosa ha da dire il mio futuro patrigno sulla mia omosessualità.”

Carl boccheggiò a quelle parole, ma Marie non gli diede il tempo di rispondere.

Perchè ti comporti in questi modo?”

Mi piacerebbe risponderti che è perchè ti odio e voglio rendere la tua vita un inferno, ma non sarebbe vero, sai? Perchè ciò vorrebbe dire che mi interessa qualcosa di te, quando in realtà non me ne frega un fico secco.”

La donna sembrava sul punto di scoppiare a piangere e Blaine era abbastanza sicuro che Sebastian stesse esagerando, quindi gli mise una mano sul braccio e gli lanciò un'occhiata molto eloquente.

Smettila, stai facendo lo stronzo e lei è pur sempre tua madre.

Sebastian sbuffò e scosse la testa, deglutendo indifferente.

Senti mamma, non... non è una punizione. Io sono così, lo sono sempre stato.”

Ma perchè non mi hai mai detto niente? Io... è per colpa dell'assenza di tuo padre? E' perchè non hai avuto una figura maschile mentre crescevi? Possiamo andare da uno psicologo e capire perchè-”

No,” rispose in tono secco, chiudendo gli occhi e prendendo un bel respiro. “La causa del mio essere gay non è la mancanza delle figure paterna e materna nella mia infanzia. Io... io sono sempre stato così, mi sono sempre piaciuti i ragazzi e... non ho mai avuto problemi ad accettarmi per quello che sono. Io sto bene così, non mi interessa di quello che può dire la gente, non mi interessa di quello che possono pensare gli altri. Amo essere gay. Sono sempre lo stesso di cinque minuti fa, lo sai vero?”

Marie annuì, mordendosi il labbro e tirando su con il naso. “Certo che lo so, non è che non ti voglio bene perchè sei gay... ma devi capire che non... non sei come gli altri.”

E perchè no?”

Perchè tutti ti vedranno sempre... sempre diverso. E avrai moltissime difficoltà in più rispetto a un ragazzo eterosessuale. E' questa la cosa che mi... che mi da fondamentalmente molto fastidio.”

Sebastian sembrò sorpreso da quella affermazione. “Fastidio?”

Tesoro, non mi importa che tu sia gay, quello che voglio è che tu riesca a raggiungere i tuoi sogni e ho paura che tu non riesca a farlo per questo... questo piccolo ostacolo.”

Sebastian alzò le sopracciglia, ma non rispose, lanciò una rapida occhiata a Blaine e rimase zitto a mordersi il labbro.

Lo so che pensi che a me di te non frega niente, ma ti sbagli. E forse non avrò capito che sei gay prima, ma ti voglio bene, non potrei mai non volertene, sei il mio bambino.”

Oh. Quella era una cosa nuova. Blaine era sicuro che sul suo volto ci fosse la stessa espressione che albergava sul viso di Sebastian. Stupore, meraviglia, incredulità.

E, in un attimo, l'ansia passò, così come era venuta. La cena rimase nello stomaco e Blaine si sentì rilassarsi contro il divano.

Quindi... sei d'accordo?” chiese Sebastian scettico, mentre osservava sua madre farsi versare del vino.

Sì, Sebastian. Ci vorrà un poco per abituarsi al fatto che tu non sia quello che pensavo che fossi cinque minuti fa, ma sono tua madre, ti voglio bene ed è questo che conta.”

Blaine sorrise sollevato guardando Sebastian, sebbene lui avesse occhi solo per Carl.

E tu Carl? Cosa ne pensi?”

Io? Cosa c'entro io?”

Beh, saremo una grande famiglia felice tra un po' di mesi, puoi dirmi adesso quello che pensi.”

Blaine percepì benissimo il tono di sfida nella voce di Sebastian e osservò cauto sia lui che suo padre, sperando che entrambi non dovessero arrivare alle mani. Insomma, Sebastian ne sarebbe stato capace.

Quello che va bene a Marie va bene anche a me. Avrei preferito saperlo prima per evitare di dire certe... cose. Ma non... non è la fine del mondo.”

Non è la fine del mondo, bene, immagino di non poter ottenere di più.”

Sebastian sospirò, per poi voltarsi verso Blaine con un sorriso. “E a te, Blaine, qualcosa in contrario al fatto che io sia gay?”

Sei un idiota, sto morendo dalla voglia di saltarti al collo e baciarti fino a farti svenire, togliti quello stupido sorriso dalla faccia.

Non direi, no.”

Almeno sei sicuro che non ti ruberà le ragazze!” scherzò Carl, ridacchiando e appoggiandosi con la schiena contro la sedia. Blaine notò Sebastian digrignare i denti e sospirò, fingendo una risata.

Però è un peccato che tu non possa portarti il tuo ragazzo al matrimonio. Posso sapere come si chiama?” domandò Marie quasi curiosa.

Assolutamente no.”

Ed è il... primo?”

Mamma... cosa stai cercando di fare?

Questo, caro il mio bambino, si chiama dialogo, e non osare alzarti e andare di sopra, perchè non puoi rimproverarmi di non conoscerti se quando provo a farlo scappi.”

Sebastian sbuffò e incrociò le braccia al petto, irritato, azione che fece ridacchiare Blaine, visto che ogni volta che lui gli negava il sesso metteva su quel broncio.

Allora, vuoi raccontarci un minimo di questo fidanzato segreto oppure no? Tu lo conosci Blaine? Non mi piace il rapporto che avete voi due, sembrate già quella coppia di fratelli che nascondono i casini alle spalle dei genitori.”

Già, proprio quelli sembriamo. Nascondere una relazione segreta tra di noi conta come casino?

No, Blaine non lo conosce e no, non ho intenzione di parlare di lui.”

Posso almeno sapere se è il primo?”

Mamma, ti prego. Mi faccio ragazzi da quando ho quattordici anni, secondo te è il primo?”

Quattordici anni?!” Marie quasi si strozzò con il vino. “Ma eri... piccolo!

Sebastian si mise a ridacchiare tra sé e sé, alzando le spalle e accavallando le gambe.

Posso almeno sapere se è la prima relazione importante? Se hai fatto coming out non deve proprio essere un ragazzo così.”

Blaine guardò Sebastian, quasi curioso, e notò una lieve sfumatura rossa colorargli le guance. Lui sbuffò, quasi infastidito. “E' la prima relazione importante. Sono stato con... tanti ragazzi. Non storie serie, mi divertivo con loro. Mi piaceva essere un'isola e non dover dipendere da nessuno. E poi... poi ho conosciuto lui, e mi... mi ha fatto cambiare idea. E' diverso da tutti gli altri e... e niente... stiamo insieme da un anno e mezzo.”

Blaine era sul punto di scoppiare a piangere, perchè Sebastian non parlava mai dei suoi sentimenti, non esprimeva quasi mai quello che provava per Blaine; di solito erano i gesti a parlare per lui, oppure qualche dolce dichiarazione dopo aver litigato. Sentirgli dire quelle cose in quel modo, con le guance del colore delle fragole mature a sua madre e suo padre, lo fece sentire come la persona più importante del suo mondo e il cuore stava per scoppiargli nel petto.

Caspita, non vedevo qualcuno così cotto dai tempi di tua zia Carla.”

Non sono cotto.” si lamentò Sebastian, facendo ridacchiare Marie divertita che lo guardò con uno sguardo pieno d'amore.

Come no.”

Ti dico che non sono-”

Sebastian, mi aiuteresti a fare quegli esercizi di trigonometria che ti dicevo oggi?” Blaine si rese conto di aver detto quelle parole nel momento esatto in cui le pronunciò, facendogli cambiare espressione e facendo sospirare Marie.

Andate pure di sopra voi due, che qui siamo ancora in alto mare per moltissime decisioni.”

Uhm... sì, certo.” Sebastian sembrava confuso dal comportamento di Blaine, ma lo seguì comunque in silenzio su per le scale.

Blaine dovette fare appello a tutta la sua forza di volontà per non sbattere Sebastian contro il muro e baciarlo appassionatamente nel bel mezzo del corridoio; trattenne il respiro fino a quando non furono in camera sua e senza troppe cerimonie lo spinse contro la porta di legno chiusa, baciandolo sulle labbra in modo quasi disperato, sperando che quel bacio riuscisse a trasmettere tutte le cose a cui stava pensando in quel momento, a quanto fosse orgoglioso di lui e il bisogno fisico che aveva di sentirlo vicino, vicino come ultimamente non erano riusciti a stare.

Sebastian rimase per un paio di attimi sorpreso da quel gesto, ma non protestò, gli portò una mano sul fianco ancora coperto dalla divisa dei Cheerio e l'altro a spettinargli i capelli pieni di gel, avvicinandolo a sé, approfondendo il bacio, facendogli capire che , andava bene quel disperato bisogno di contatto, che anche lui non desiderava altro.

Blaine era sicuro che non aveva mai avuto così tanta voglia di Sebastian come in quel preciso istante. Di solito, non era così aggressivo nei confronti del suo ragazzo, non iniziava mai nulla, aspettava sempre che fosse Sebastian a prendere il controllo su quello che facevano. Ma quella sera non era come sempre: era un altra la necessità che sentiva bruciare sottopelle, era diverso il modo in cui anelava disperatamente di connettersi con Sebastian. Quella sera Blaine aveva davvero bisogno di sentire il suo ragazzo sciogliersi sotto il suo tocco, il suo corpo, i suoi baci, e non il contrario. Quella sera Blaine voleva Sebastian come poche altre volte era successo.

Blaine... Blaine cosa-”

Non riuscì a finire di parlare Sebastian, visto che Blaine lo zittì con un altro bacio e cominciò a slacciargli i jeans scuri che indossava, chiedendo silenziosamente il permesso, tra lo schiocco di un bacio e una carezza sotto la maglietta.

Serrò il pugno attorno alla stoffa della sua t-shirt e lo trascinò verso il comò, senza smettere di baciarlo e farsi baciare, senza riuscire a staccarsi dalle sue labbra, dalla sua pelle, da lui.

Frugò a lungo nel secondo cassetto, trovando poi finalmente la bottiglietta che stava cercando, percependo Sebastian sorridere nel bacio quando chiuse il cassetto e lo spinse verso il letto. Era vero che Blaine era contro il sesso quando i loro genitori in casa ma, in quel momento, non gli sembrò neanche un po' importante il fatto che potessero scoprirli. Dopotutto, la porta era chiusa ed era sicurissimo che non sarebbe stata una cosa molto lunga.

Lo spinse sul letto sulla pancia, cogliendolo completamente di sorpresa, si inginocchiò in mezzo alle sue gambe e gli sollevò subito i fianchi, facendogli scivolare i jeans fino a mezza coscia. Non c'era tempo di spogliarlo, di sfilargli le scarpe e i jeans e crogiolarsi in preliminari più o meno lunghi, non c'era tempo per simili frivolezze, Blaine aveva bisogno di Sebastian, e ne aveva bisogno subito.

Sebastian voltò la testa per guardarlo, completamente sbalordito dal modo in cui stava conducendo il tutto, ma a Blaine bastò sorridergli sornione e far scivolare i pantaloni dell'uniforme dei Cheerio giù per le gambe, senza disfarsene del tutto.

Blaine-”

Blaine lo zittì di nuovo prendendolo per la spalla e tirandolo su sulle ginocchia per baciarlo da dietro, facendo vagare le mani sul suo stomaco muscoloso e la sua eccitazione umida, guadagnandosi un sospiro di approvazione da parte del suo ragazzo, che si allontanò dalle sue labbra soltanto per guardarlo negli occhi e annuire.

Una volta liberate le labbra di Sebastian dal bacio, e averlo fatto nuovamente distendere sul letto, aprì la bottiglietta fucsia che aveva lasciato lì accanto, mordendosi il labbro al pensiero di come avrebbe sentito Sebastian da lì a poco. Si chinò sulla sua spalla ancora coperta dalla t-shirt per baciargli il collo, con le dita umide e il fiatone.

Non fare rumore.”

 

*

 

Migliore. Scopata. Di. Sempre.”

Blaine ridacchiò contro il petto di Sebastian, stringendosi forte a lui e ispirando il profumo dolciastro della sua colonia mischiato a quello del sesso che avevano appena fatto e che, nonostante avessero aperto le finestre, ancora impregnava i loro vestiti, il letto di Blaine e la pelle di entrambi. Era uno di quegli odori che Blaine amava come non mai.

Esagerato.”

Oh, no. Lo sai che io non esagero mai. Ad averlo saputo avrei fatto coming out prima. Amo vederti così... disinibito.”

Disinibito?”

Era un modo carino per descrivere il tuo saltarmi addosso e scoparmi a sangue sul tuo letto. E meno male che non sono uno rumoroso.”

...Non ti sono saltato addosso.”

Chiediamo il parere della porta? Che ne dici?”

Se vuoi proprio il parere di un oggetto inanimato, credo davvero che il letto possa fornirti dettagli più succosi.”

Sebastian rise, avvolgendo Blaine tra le sue braccia e cercando le sue labbra per un bacio. Erano completamente vestiti, ripuliti ed esausti, sdraiati sul letto in un abbraccio, coccolandosi dopo quella sveltina che a dirla tutta non era stata proprio una sveltina.

Si baciarono dolcemente per un po', senza la fretta di poco prima, assaporandosi e mordicchiando l'uno le labbra dell'altro, fino a che Sebastian non si staccò per passargli una mano tra i capelli.

Stai bene?”

Blaine capì subito il doppio senso dietro a quelle parole e fece un piccolo sorriso. “Adesso sì, all'inizio però non troppo... ho rischiato di vomitare la cena dal nervosismo.”

L'ho notato. Hai fatto caso che sono sopravvissuto? Che non sono morto, che nessuno mi ha ripudiato e che non è successo nulla di particolarmente eclatante?”

Non vuol dire, mio padre non è tua madre, non è la stessa cosa.”

Hai visto comunque quanto sia... normale fare coming out. Dire ad altri che sei gay.”

In realtà sembra facile, ma tu ed io siamo così diversi, io non sono coraggioso come te.”

Sebastian sospirò, attirando Blaine più vicino a sé e accarezzandogli piano la schiena da sopra la divisa dei Cheerios.

Il coraggio di dire quelle cose,” sussurrò piano un paio di attimi dopo. “Me lo hai dato tu.”

Blaine trattenne il fiato.

Al solo pensiero che quelle parole mi avrebbero aiutato a starti ancora più vicino ho capito che era una cosa semplice, semplice come bere un bicchier d'acqua. Non era una montagna da scalare, piuttosto una discesa. Sapevo che ci saresti stato tu in fondo ad aspettarmi.”

Blaine sentì una lacrima pizzicargli l'angolo dell'occhio e si protese in avanti per baciare il suo ragazzo sulle labbra e sfiorargli il naso.

Quando mi dici queste cose romantiche e super dolci mi fai sciogliere come neve al sole, lo sai vero?”

E per invogliarti a un altro po' di attività come quella di prima cosa devo dire?”

Blaine rise, facendo scivolare una mano sul sedere del suo ragazzo. “Potresti adularmi.”

Come se non lo facessi mai. E comunque, tu non lo sai ma, nel tuo inconscio volermi sbattere sul letto hai realizzato una delle mie fantasie più ricorrenti.”

Sarebbe?”

Quella di una bella scopata con te in divisa. Grazie per avermi fornito ottimo materiale per sconfiggere le prossime notte insonni.”

Sei un completo idiota.”

Prossimo punto sulla lista è un pompino negli spogliatoi, poi posso ritenermi soddisfatto.”

Blaine sospirò, facendo finta di essere annoiato da quei discorsi, ma non riuscì a trattenere la risata che per un paio di secondi, tornando a baciare Sebastian sulle labbra in un batter d'occhio.

Troppo presto, arrivò il grido di Marie dal piano di sotto che dovevano tornare a casa e, dopo un lunghissimo bacio della buonanotte e la promessa di un sms non appena arrivato a casa, Blaine lasciò andare Sebastian e si preparò per andare a dormire.

Tornò dal bagno dopo aver salutato suo padre per trovare il cellulare vibrare sul letto, sicuramente una chiamata in arrivo. Arrivò a prenderlo appena in tempo e rispose senza neanche controllare chi fosse.

Pronto?”

Schizzo! Ma allora non stai dormendo!”

Blaine alzò sorpreso le sopracciglia non appena riconobbe quel tono di voce. “Cooper?”

No, è Babbo Natale. Non riconosci neanche più la voce di tuo fratello al telefono?”

Beh, è passato un po' dall'ultima volta che ci siamo sentiti.”

Ma va, al massimo una settimana.”

Sono sicuro che si tratti di un paio di mesi.”

Settimane, mesi, che differenza fa? Ora stiamo parlando e... come stai fratellino adorato?”

Cooper... vuoi qualcosa in particolare? Starei andando a dormire. Se vuoi parlare del più e del meno possiamo sentirci domani?”

In realtà c'è un motivo per cui ti ho chiamato... papà mi ha detto del matrimonio e volevo sapere... cosa ne pensavi.”

Papà ti ha detto del matrimonio un sacco di tempo fa, com'è che mi chiami proprio stasera?” Blaine sbuffò, quasi infastidito, sistemandosi sotto le coperte.

Beh sai, avevo da prepararmi per questo provino assolutamente importante e ho fatto un mezzo ritiro zen e poi oggi ero in giro con quel mio amico, sai quello che conosce Cameron Diaz, e quindi pensavo di chiamarti adesso.”

Carino da parte tua.”

E dai, sono davvero preoccupato per te. L'hai presa bene o no?”

Blaine sospirò, pronto a vuotare il sacco anche con lui. “Coop... ti ricordi di Sebastian?”

Sebastian, il tuo ragazzo segreto del quale non deve sapere nessuno?”

Ecco, quel Sebastian. Ecco vedi... la fidanzata di papà... è sua madre.”

Buona questa.”

No, Coop, non è uno scherzo. Marie è la mamma di Sebastian.”

Cooper rimase in silenzio per un po', lasciando a Blaine il tempo di mordersi nervosamente il labbro, in attesa di una risposta.

Lo sanno che state insieme?” chiese, improvvisamente serio.

No, Sebastian ha fatto coming out giusto stasera ma io... io non posso.”

Quindi scopate comunque sotto al loro naso sapendo benissimo che tra pochi mesi diventerete fratellastri?”

Blaine non riuscì a rispondergli subito, balbettò qualcosa di indefinito, sentendo la calma che gli avevano dato i baci di Sebastian scivolare via lentamente, lasciando posto all'ansia.

Secondo te dovremmo lasciarci?” mormorò spaventato, raccogliendo le ginocchia al petto e sprofondando nel piumino.

Secondo me dovreste mettere le cose bene in chiaro e vedere come far funzionare il tutto. Ma più importante, devi dirlo a papà, Blaine.”

Io... ci sto lavorando, ok? Non è così semplice come può sembrare Coop, contando poi che il mio ragazzo è proprio Sebastian.”

Cazzo, gran bell'impiccio.”

Lo so, non so davvero come uscire da questa situazione.”

Secondo me dovreste solo parlarne con papà e Marie, anche perchè al pensiero che mio fratello se la fa con il mio fratellastro... io ti voglio bene, schizzo e lo sai che la tua omosessualità non mi crea alcun problema, l'ho sempre saputo che con te non avrei mai potuto parlare di tette.”

Ew.”

Ma tu e Sebastian insieme sapendo che i vostri genitori sono sposati... è un po' inquietante.”

In realtà io sto cercando di non pensarci.”

Oh, e comincerai a pensarci quando vivrete nella stessa casa? Oppure il giorno del matrimonio?”

Vogliamo solo stare insieme e basta per il momento. Non posso pensare di perderlo così Coop, lo sai quanto tengo a lui.”

Cooper sospirò dall'altro capo del telefono. “L'importante è che pensi bene a quello che vuoi fare e che sei contento con le tue decisioni, lo sai.”

Già.”

Ti lascio andare a dormire, mi sembri esausto.”

Solo un pochino.”

Va bene, e senti... lo so che mi faccio vivo poco, ma se vuoi... se vuoi parlare di questa cosa di papà io sono qui, per te lo trovo un buco nella mia affollatissima agenda.”

Quale onore!”

Sono serio.”

Lo so. Buonanotte Coop, ti voglio bene.”

Anche io Blaine, ci sentiamo.”

 

 

 


Grazie grazie grazie per l'amore che mi avete lasciato per lo scorso capitolo, io sono qui che squittisco troppo e non so cosa dire se non grazie grazie grazie, siete adorabili e io non mi merito tutto ciò <3

Inoltre ci terrei a farvi notare che il quasi smut è amorevolmente ispitato a questo disegno che io amo follemente. Diciamo che è colpa di questa roba bellissima che ho cominciato a scrivere questa storia :3

Grazie alla mia metà, grazie a voi, grazie per continuare a leggere :3

Il prossimo capitolo è un po' un fillerino ma credo arriverà mercoledì, ulteriori nius sulla mia pagina :3

A presto,

Marti

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Capitolo 6
*** #6 ***





6.

 

 

... per questo che Figgins mi ha chiesto di preparare un paio di canzoni per lo spettacolo di Natale. Che vi dirò quali sono... la prossima settimana, sì la prossima settimana. Ora, visto che sono le cinque e mezza, potete andare... ci vediamo ragazzi.”

Finn mise il tappo al pennarello nero per la lavagna e fece un gran sorriso al Glee Club, dirigendosi verso la sua roba sistemata sulla sedia accanto al pianoforte, mentre i ragazzi avevano iniziato a chiacchierare e prendere le loro cose per tornare a casa.

Blaine sospirò, infilando un paio di fogli nella cartella appoggiata accanto alla sedia, e ripescando il cellulare seppellito sotto tutti i libri per controllare se aveva ricevuto qualche messaggio.

Sorrise radioso quando quando vide il numero due accanto al nome di Sebastian nella cartella dei messaggi ricevuti.

Porta il tuo favoloso culo fuori da quello stupido club e raggiungimi in macchina, ti aspetterò pensando a tutte le cose che ti farò appena arrivati a casa mia

Blaine ridacchiò e scosse la testa, mormorando un Idiota a mezza voce, per poi aprire l'altro.

Mi sa che non ci arriviamo a casa MUOVITI

Alzò le sopracciglia e si leccò le labbra, cercando di non pensare troppo su cosa stesse fantasticando Sebastian, e fece per alzarsi, gli occhi fissi sul cellulare e un orecchio che prestava parzialmente attenzione a quello che stavano dicendo Brittany e Sam.

Alzò gli occhi dallo schermo soltanto quando sentì Finn chiamarlo.

Uhm?” domandò sovrappensiero, guardandosi intorno e notando che l'attenzione era tutta focalizzata su di lui.

Ti ho chiesto se ti puoi fermare un attimo, volevamo parlarti.”

In quel momento Blaine notò che nell'aula erano rimasti solo Finn, Sam, Tina e Brittany, le nuove matricole dovevano essere andate via tutte prima che se ne potesse accorgere.

Fece due passi indietro arricciando le labbra, per poi sedersi accanto a Brittany accoccolata con le gambe incrociate su una delle sedie rosse.

Sembrate seri... è successo qualcosa di cui non sono a conoscenza?” chiese, quasi preoccupato.

No, volevamo solo... chiederti una cosa,” disse Tina, alzando le spalle.

A proposito di cosa?”

Di... Sebastian. State ancora insieme?”

Blaine guardò Sam interrogativo. Da quando Kurt era partito per New York, si era molto legato a lui, anche se non aveva avuto il coraggio di raccontargli di suo padre e di Marie; più che altro, perchè temeva il giudizio che potevano dargli persone che non fossero suo fratello o Kurt e Rachel.

Se non stessimo più insieme, mi aggirerei per i corridoi tipo zombie e con un colorito molto preoccupante. Perchè? Non capisco... non vi siete mai preoccupati di Sebastian prima d'ora...”

L'occhiata confusa che si scambiarono Sam, Finn e Tina non sfuggì ai suoi occhi, e in un attimo sentì l'ansia invaderlo completamente.

Perchè sai... gira voce che tuo padre e sua madre siano... fidanzati.”

Oh. Quello.

Infatti lo sono.”

E voi...?”

Blaine sospirò. Evidentemente era arrivato il momento di vuotare il sacco. “Non sanno che stiamo insieme. Sebastian ha fatto coming out la settimana scorsa, ma io no...”

Quindi loro...?”

Pensano che io me la faccia con Rachel.”

Ma Rachel si è trasferita a New York mesi fa,” obiettò Finn, corrugando le sopracciglia confuso.

Non c'è bisogno che mio padre lo sappia,” alzò le spalle Blaine indifferente.

Nessuno disse altro nella stanza, probabilmente tutti scioccati dalla sua confessione.

Ma se Sebastian diventa tuo fratello, diventi una mangusta pure tu?” domandò innocente Brittany, dondolando la testa.

Blaine fece una smorfia. “Non diventa mio fratello.”

Beh... tecnicamente...”

Tecnicamente un bel niente, Sam. Mica abbiamo la stessa madre o lo stesso padre.”

Però sulla carta...”

Blaine si alzò dalla sedia, iniziando ad essere un poco scocciato. “Sentite. Lo so che non è una bella situazione... conosco, anzi, conosciamo le conseguenze, ma non siamo disposti a lasciarci per un capriccio dei nostri genitori. Sapete benissimo del rapporto inesistente che ho con mio padre, non... non potrei fare coming out prima di andare via di qui.” Blaine scosse la testa e si morse il labbro. “Pensavo foste miei amici e che non mi avreste giudicato per una cosa simile.”

Nessuno ti giudica, Blaine,” rispose dolce Tina, avvicinandosi a lui, per poi appoggiargli una mano su un braccio, quasi rassicurante. “Però capisci che, sentendo dire che i vostri genitori si sarebbero sposati, sapendo cosa c'è tra voi, il dubbio ci è venuto.”

Anche perchè poi se ve ne andate da qui a chi importa?” aggiunse Sam, alzando le spalle.

Blaine fece un mezzo sorriso, riconoscente ai suoi due amici.

Però sareste comunque fratelli... cioè... non ti farebbe strano?” domandò Finn, grattandosi il mento e incrociando le braccia al petto.

Non... non ci abbiamo ancora pensato a quello. Voglio dire.. manca ancora un sacco di tempo, abbiamo mesi per pensarci.”

Ne sei sicuro?”

Sì... credo.”

E credi ti sentiresti a tuo agio a stare con lui come fidanzato, sapendo che è il tuo fratellastro?”

... Beh no... ma non... non ci siamo... oh Dio, perchè ti interessa così tanto, Finn? Non è che posso... lasciarlo.”

Finn non rispose, si morse il labbro e distolse lo sguardo con quello di Blaine, facendogli capire benissimo a cosa stesse pensando.

... secondo te dovrei lasciarlo?”

No, ma...”

Ma cosa? Non ci interessa e non vogliamo pensarci... perchè devi farmi pensare tu a queste cose quando nessuno mi sta facendo simili pressioni?”

Blaine, sono sicura che Finn non intendesse dire queste cose,” intervenne Tina, lanciando un'occhiataccia all'amico, il quale stava in silenzio a cercare di non guardare Blaine. “Siamo solo preoccupati, tutto qui.”

Ma preoccupati per cosa? Questo non ho ancora capito.”

Preoccupati che tu poi sia costretto a rompere con lui, che non sia una vostra decisione e che tu soffra più di quanto possa mai succedere con un qualsiasi altro ragazzo. Perchè, una volta che sarete fratelli, lui sarà per sempre nella tua vita, sia che i tuoi sentimenti per lui cambino sia che rimangano gli stessi di adesso.” Sam disse quelle parole quasi con gentilezza, ma sicuro di ciò che stava mettendo davanti agli occhi di Blaine. “Ti vogliamo bene e sappiamo quanto tu abbia già patito negli anni precedenti per colpa dei tuoi, non vogliamo che sia un'ulteriore sofferenza questa.”

Blaine aprì la bocca per replicare, ma non trovò nulla da dire. Si specchiò nelle iridi chiare dell'amico e vide che era davvero dispiaciuto per quella situazione, lesse il bene che gli voleva nel suo sguardo.

Sospirò, rassegnato, alzando le spalle. “Cosa dovrei fare, allora?”

Nessuno gli rispose, fino a quando non sentì la mano calda di Brittany posarsi sulla sua spalla.

Essere felice,” disse con un sorriso ingenuo. “Anche se per esserlo diventerai una mangusta pure tu.”

Blaine la guardò un po' confuso, ma poi lasciò che le labbra si distendessero a formare un abbozzo di sorriso.

Mi sembra giusto,” aggiunse Tina, incrociando le braccia al petto. “La situazione non è delle più semplici o comuni, ma dovresti solo pensare a essere felice e non preoccuparti del resto.”

E poi, chi lo sa, magari i vostri genitori si lasciano prima del matrimonio! Avete provato a far credere alla mamma di Sebastian che tuo padre abbia un'altra?”

Blaine ridacchiò, portandosi una mano dietro il collo. “Ci abbiamo pensato, ma non ci sembra una cosa carina da fare. Almeno, secondo me non è una cosa carina da fare, Sebastian sarebbe anche stato d'accordo.”

Chissà come mai non faccio fatica a crederci.”

Blaine sorrise, sentendosi un po' meno sotto pressione e più tranquillo con la situazione, anche se Finn continuava a rimanere zitto e a non dire nulla; sembrava turbato e dispiaciuto.

Finn,” lo chiamò Blaine, sospirando. “Puoi dirmelo che non approvi, non è la fine del mondo.”

E'... non lo so... è qualcosa di troppo serio e strano e che necessita riflessioni più approfondite. Secondo me la state prendendo troppo alla leggera. Dovreste cercare di usare bene il tempo che vi è rimasto prima del matrimonio per capire cosa farete una volta che sarete fratellastri. Poi siete voi a dover decidere, però-”

E' questo il punto. Siamo io e Sebastian dentro a questo casino. Tu puoi anche dirmi cosa ne pensi, che siamo scabrosi o che dovremmo lasciarci, ma la decisione su cosa fare delle nostre vite spetta a noi e noi soltanto, e a nessun altro. Io vi ringrazio per esservi preoccupati per me e per aver cercato di sostenermi,” sorrise a Sam, Tina e Brittany. “Ma scusatemi se non vi prendo sul serio quando giudicate quello che faccio con il mio ragazzo della nostra vita.”

Nessuno gli rispose, quindi sbuffò e fece un paio di passi all'indietro verso l'uscita.

Devo andare, scusatemi, ci vediamo domani.”

Non attese una risposta, si avviò fuori dall'aula del coro, afferrando il cellulare che aveva infilato in tasca per scrivere un messaggio.

Spogliatoi adesso MUOVITI

 

*

 

Blaine fece i corridoi di corsa, sentendo un sentimento spiacevole montargli nel petto. Non sapeva perchè avesse risposto quel modo ai suoi amici, in fondo volevano solo aiutarlo. Non gli piaceva parlare di quell'argomento, si irritava sempre come nulla e non riusciva a ragionare davvero quando si trattava di dover pensare alla sua relazione con Sebastian.

Raggiunse finalmente gli spogliatoi ma, nel momento esatto in cui afferrò la maniglia della porta, se la sentì sfuggire dalle dita e in un attimo andò a sbattere contro qualcuno.

Ma che- Anderson, guarda dove metti i piedi!”

Blaine quasi fece un sorriso di sollievo quando capì di non essere finito addosso alla Sylvester, ma alla coach Beiste.

M-mi scusi Coach,” mormorò, scuotendo la testa e portando una mano dietro al collo.

Cosa ci fai ancora a scuola?”

Ho dimenticato una... maglia negli spogliatoi, me ne sono accorto adesso, stavo andando a riprenderla.”

La coach annuì e si allontanò in direzione dell'uscita. “Non metterci secoli Anderson, non c'è quasi più nessuno a scuola. Se non dovessi trovarla, passa domani nel mio ufficio.”

Blaine annuì e le fece un cenno, per poi entrare negli spogliatoi, sicuro che ci avrebbe trovato Sebastian ad aspettarlo al suo interno. Infatti, dopo essersi guardato un po' intorno, riuscì a individuarlo nella penombra del vano, le braccia incrociate al petto appoggiato contro a uno degli armadietti rossi e un ghigno sul volto.

Non riuscivi proprio ad aspettare di arrivare a casa, eh?” lo prese in giro Sebastian ridacchiando, ma Blaine quasi non lo ascoltò; annullò la distanza che li separava con un paio di falcate e in un attimo fu tra le sue braccia. Affondò il volto nel suo collo, mordendosi un labbro per non lasciarsi scappare il singulto che aveva in gola.

Percepì un paio di baci sul collo, ma poi Sebastian si fermò.

Perchè stai tremando?”

Blaine non rispose, si accoccolò ancora di più contro il suo ragazzo, sperando che capisse di stringerlo ancora di più. E così Sebastian fece, perchè lui sapeva sempre di cosa aveva bisogno Blaine.

Avvolse le braccia intorno a lui e cominciò a lasciargli un paio di baci sulla fronte, accarezzandogli piano la schiena a mormorandogli di calmarsi, che andava tutto bene, che c'era lui.

Dieci minuti dopo, Blaine riuscì ad alzare il viso e guardare gli occhi del suo ragazzo, che continuavano a fissarlo preoccupati. Si alzò sulle punte dei piedi per baciarlo sulle labbra, perdendosi nel momento e godendosi il tocco delicato delle dita del suo ragazzo scivolare sul suo zigomo.

Meglio?”

Uhm uhm.”

Ora posso sapere cosa è successo?”

Ho... è una cosa stupida.”

E' molto probabile, ma tu dimmela lo stesso.”

Blaine sbuffò. “Ho avuto una discussione con i miei amici.”

Quelli pazzi del Glee?”

Uhm uhm.”

E' di nuovo per quella storia che canti troppo? Perchè lo sai che amo la tua voce, ma potrebbero anche avere ragione da un certo punto-”

Hanno scoperto dei nostri genitori.”

Oh.”

E loro sanno di me e te.”

E quindi?”

Beh... Tina, Sam e Brittany sono stati molto confortanti.”

Aspetta.... Tina è quella che assomiglia all'asiatica di Grey's Anatomy che ti piace tanto?”

Se, e quindi-”

Sam è il biondo con le labbrone.”

Già e loro-”

E Brittany... Brittany quella fuori di melone che se la faceva con Santana!”

Impressionante, ti ricordi addirittura come si chiamano i miei amici,” mormorò Blaine, scocciato all'espressione divertita sulle labbra di Sebastian. “Fidanzato dell'anno, proprio.”

E dai, lo sai che ti sto amorevolmente prendendo in giro! Certo che so come si chiamano i tuoi amici.”

Oh, sul serio? Come si chiama quello sulla sedia a rotelle?”

... non è questo il punto. Posso sapere cosa ti hanno detto per farti venire una crisi di coccolite acuta?”

Loro nulla. Loro hanno voluto sapere cosa avevamo intenzione di fare e mi hanno detto che dovrei essere felice e fregarmene di quello che pensa la gente.”

Ma allora non sono così idioti come pensavo!”

Però...”

Però?”

Blaine sospirò. “Finn mi ha fatto un discorso che boh...”

No, aspetta, fammi capire,” Sebastian ridacchiò, guardando divertito lo sguardo confuso del suo ragazzo. “Tu ti sei preoccupato per una cosa che ha detto quel Finn, che è così sfigato che come unica occupazione nella vita è quella di gestire un Glee Club liceale? Stiamo parlando di quel Finn?”

Non è così sfigato come lo fai sembrare.”

Sebastian sospirò, deciso di non discutere di quella faccenda. “E cosa avrebbe detto quell'idiota da turbarti così tanto?”

Che stiamo prendendo questa cosa tra i genitori con troppa leggerezza, che... che sbagliamo a voler rimanere insieme.”

In tal caso, il tuo adorabile Finn può amorevolmente andare a farsi fottere.”

Ma se-”

Ma se un cazzo, Blaine. A me non mi interessa di cosa pensano gli altri, non mi interessa quanto possa essere sbagliata questa cosa. Per me sarebbe più sbagliato non stare con te.”

Blaine si morse il labbro, specchiandosi negli occhi di Sebastian. “Ti stai, come al solito, agitando per nulla, per il parere di un tuo stupido amico. Ehi, siamo io e te dentro tutto ciò, non Finn o l'asiatica o l'unicorno arcobaleno.”

Blaine lo guardò interrogativo per quell'ultimo soprannome. “Sarebbe Brittany,” spiegò Sebastian inclinando la testa. “Ce la vedo che crede negli unicorni.”

Ovviamente.”

Quindi... loro avranno il loro parere, ma tutto quello che dicono i due neuroni morti di solitudine dentro il cranio di Finn Hudson non dovranno mai e poi mai metterti in testa dubbi del genere.”

Blaine annuì, abbozzando un sorriso.

Io e te siamo giusti, ok? Chiunque pensi il contrario può andare a farsi fottere.”

Ok.”

E ora baciami, idiota.”

Blaine ridacchiò all'appellativo e si strinse a Sebastian mentre lasciava che le sue labbra lo baciassero e lo rassicurassero. Non c'era nulla che gli facesse tornare la calma come uno di quei baci mozzafiato in cui Sebastian metteva tutto il suo amore.

Cercò di mettere da parte le parole di Finn, dedicandosi alla bocca del suo ragazzo e ignorando la vocina nella sua testa responsabile dei suoi attacchi d'ansia.

Quindi... non ce la stiamo prendendo con leggerezza?”

No, Blaine.”

Rimaniamo insieme?”

Come se potessi stare anche solo un giorno senza di me!”

Guarda che tra i due quello più bisognoso sei tu, mica io.”

Ah davvero? Vogliamo scommettere?” Sebastian ghignò, facendogli scorrere una mano lungo la schiena per poi stringergli il sedere fasciato dall'uniforme dei Cheerios. “Cosa mi spetta se vinco?”

Tu non vinci un bel niente.”

Sebastian non si prese neanche la briga di rispondergli, cominciò a baciargli il collo e a sfiorarlo da sopra i pantaloni, lasciandosi cadere in ginocchio davanti a lui.

Blaine si morse il labbro ma, prima che potesse dire qualcosa o Sebastian potesse denudarlo, la suoneria del suo cellulare li fece saltare su, cogliendoli di sorpresa.

Sebastian sbuffò infastidito e non diede neanche il tempo a Blaine di cercare il cellulare che squillava in borsa; si allungò e lo afferrò lui per primo, controllando chi lo stesse chiamando.

Chi è?” domandò Blaine, notando l'espressione contrariata sul volto del suo ragazzo.

Sebastian non rispose, si limitò a rispondere alla chiamata.

Questa è la segreteria telefonica di Blaine Anderson, al momento la sua bocca è troppo occupata a invocare il nome del suo perfettissimo ragazzo in ginocchio davanti a lui per parlare, siete pregati di lasciare i vostri blablabla dopo il segnale acustico, biiiiip!”

Blaine spalancò gli occhi scioccato a quelle parole, boccheggiando inorridito e con una voglia incredibile di fare del male fisico a Sebastian. Chi diavolo c'era dall'altro lato del telefono?

Sebastian, cosa stai facendo? Dammi il cell-”

No Kurt, sei tu che non hai il benchè minimo senso dell'umorismo.”

Oh, okay, era solo Kurt. Kurt andava bene.

Sì, in effetti stai interrompendo qualcosa, e sappi che non ti passerò Blaine, potrete fare gossip quando non sarò in ginocchio- perchè vorresti parlare con me? E, cosa più importante, perchè se vuoi parlare con me chiami Blaine?”

Blaine corrugò le sopracciglia, confuso.

Oh beh, effettivamente. No, non ho intenzione di darti il mio numero, poi potresti, che ne so, mandarmi un messaggio e quella sì che sarebbe una tragedia. Posso sapere cosa... sì... no, sto bene. Ugh, sì, no, sappi che non verrei mai a chiedere consiglio a te Kurt, non sono ancora così gay, grazie tante. Sì, va bene, fai il permaloso, te lo saluto, ciao.”

Sebastian chiuse la chiamata per poi infilare il cellulare nella borsa di Blaine.

Kurt?”

No, era tuo padre.”

Come sei simpatico. Cosa ti ha detto?”

Sebastian alzò le spalle, mettendosi a sedere sulla panca di legno davanti agli armadietti.

Voleva sapere come stavo dopo il coming out e se volevo un po' di consigli. Tsk, come se io potessi volere dei consigli da parte di Kurt Hummel.”

Blaine sorrise, radioso. “Dai, è stato carino a preoccuparsi per te.”

Superfluo. Non ho bisogno della tua amichetta del cuore.”

Blaine sorrise, per poi sedersi a cavalcioni sulle gambe di Sebastian.

Non arriverà mai il giorno che voi due andrete d'accordo, vero?”

Come non arriverà mai il giorno in cui tu non faccia un dramma per qualunque cosa.”

Touchè.”

Sebastian ridacchiò, baciandolo piano e facendolo avvicinare.

Ma noi due... dove eravamo rimasti prima che ti suonasse il cellulare?”

Blaine rise e lo strinse a sé, lasciando che quasi tutti i dubbi che Finn aveva insinuato nella sua mente scivolassero via.

 

*

 

Blaine, ti muovi? Guarda che tra poco comincia!”

Un attimo, fammi lavare le mani!”

Blaine si trascinò in bagno decisamente stanco morto; con l'avvicinarsi dei campionati nazionali la Sylvester era arrivata quasi a schiavizzarli, e Blaine era costretto a passare tutto il suo tempo libero in palestra per gli allenamenti, arrivando a casa quasi tutte le sere a orari improponibili.

Fortuna voleva che nell'ultimo periodo Sebastian e Marie erano sempre a casa loro per cena, quindi almeno tutte le sere aveva la piccola soddisfazione di poter stare con il suo ragazzo, anche se dovevano ovviamente comportarsi da amici.

Avevano passato addirittura Natale insieme, visto che i genitori si erano fissati a voler fare una grossa festa a casa Smythe, e per Capodanno, grazie a due bugie ben costruite erano riusciti ad andare a New York alla festa che Kurt e Rachel avevano organizzato nel loro appartamento per l'ultimo dell'anno.

Quei tre giorni con Sebastian e i suoi migliori amici erano stati per Blaine semplicemente perfetti, e non solo perchè finalmente poteva tenere la mano di Sebastian mentre camminavano per le vie della grande Mela, ma, soprattutto, perchè non c'erano occhi da cui doveva nascondersi o sentimenti da fingere.

Per tutto gennaio erano andati avanti con quella nuova abitudine, la cena a casa Anderson con qualche cibo da asporto o cucinato da chi ne avesse voglia, i ragazzi sul divano di fronte alla tv e gli adulti seduti al tavolo che non facevano altro che parlare del matrimonio o della luna di miele.

Lui e Sebastian di solito ignoravano qualsiasi cosa riguardo quell'evento funesto fissato per il 25 Maggio, cercando di non pensare alle conseguenze di tutto ciò.

Continuavano a rimandare quel tanto spaventoso discorso del Cosa faremo una volta che saremo fratellastri? perchè in fondo, c'era ancora tempo.

Blaine! Guarda che comincia!”

Blaine tornò alla realtà dai suoi pensieri e si asciugò le mani zuppe nella salvietta accanto al lavandino, per poi dirigersi al piano di sotto e raggiungere Sebastian sul divano.

Cosa guardate?” la voce interessata di Marie arrivò alle sue orecchie mentre entrava in sala.

Oh, il programma quello del tizio che insulta tutti in cucina, quello con Gordon Ramsey, Blaine ha una cot- adorazione immensa per lui!”

Non è vero,” mugugnò Blaine, accasciandosi sul divano e lanciando un'occhiataccia al suo ragazzo.

Sebastian ridacchiò, beffardo, per poi abbassare il volume della TV. “Come no, ho ordinato cinese per noi, loro non mangiano,” commentò indicando i genitori.

Uhmm, cosa mi hai preso?”

Spaghetti di soia e anatra con qualcosa.”

Blaine prese la scatoletta che gli stava porgendo il ragazzo e fece una smorfia. “E gli involtini primavera?” domandò sfilandogli le bacchette dalle mani per usarle lui, facendolo sbuffare.

L'ultima volta non ti sono piaciuti.”

Ma stavolta ne ho voglia. Voglio gli involtini!”

Prendine un morso del mio,” sospirò Sebastian con un sorriso porgendogli le bacchette tra le quali era sistemato un involtino.

Blaine lo addentò, spargendo verdure ovunque in mezzo a loro – non che ci fosse molto spazio – e fece una smorfia disgustata. “Non mi piace.”

Cosa ti avevo detto io?”

Beh, tanto valeva provare,” Blaine alzò le spalle e si mise a trafficare con il suo contenitore, prendendo con le bacchette una grande quantità di spaghetti di soia.

Buon appetito,” mormorò prima di cominciare a mangiare e versarsi del condimento sulla divisa.

Sebastian lo guardò alzando un sopracciglio.

Che c'è?” chiese Blaine dopo aver ingoiato, notando l'espressione sul viso di Sebastian.

Credo ti sia rimasta un po' di roba... ovunque.”

Oh vabbè, tanto la divisa è da lavare. Devo ancora farmi la doccia.”

Oh, allora sei tu che hai questo odorino niente male, e io pensavo che fosse il cibo...”

Ah ah, come siamo simpatici! Non so se l'hai notato, ma sono entrato in casa dieci minuti fa e sono corso qui soltanto per vedere Gordon.”

Perchè se ti fossi perso Gordon sarebbe stata la fine del mondo, vero?”

Cavolo sì!”

Certo che voi due siete proprio a vostro agio.

Blaine e Sebastian quasi si persero la battuta di Carl, impegnati come erano a punzecchiarsi, ma tornarono alla realtà e si voltarono entrambi verso l'uomo, che li stava guardando con un sopracciglio alzato appoggiato allo schienale della sedia.

C-come papà?”

Beh, vi conoscete da un paio di mesi e andate molto d'accordo. Non avrei mai creduto una cosa simile.”

Blaine deglutì, sentendosi leggermente in imbarazzo.

E dove sarebbe il problema?” commentò Sebastian acido.

Da nessuna parte, era solo una constatazione.”

Blaine e Sebastian si lanciarono uno sguardo veloce, per poi tornare a concentrarsi sulla TV senza dire un'altra parola.

Comunque, volevamo dirvi una cosa,” disse Marie quando i ragazzi stavano raccogliendo i resti della cena per andare al piano di sopra. “Non so se Sebastian te l'ha mai detto Blaine, ma abbiamo una bellissima casa sul lago, vicino Cleveland.”

No, non me l'ha solo detto, ci abbiamo anche passato una settimana questa estate quando voi due eravate in vacanza in Europa a fare sesso su ogni superficie piana disponibile.

No, non ne sapevo nulla,” Sebastian accanto a lui ridacchiò divertito senza farsi vedere dalla madre.

Beh, pensavamo che potevamo fare una piccola vacanza lì il prossimo week end, che ne dite? Tutti e quattro. Non é tempo per fare il bagno nel lago, ma si possono fare un sacco di passeggiate e poi il posto è incantevole.”

Oh beh...”

E perchè vorreste andarci, mammina cara? Tu odi quel posto.”

Per fare una cosa come una famiglia. Visto che a breve lo diventeremo,” rispose per lei Carl, afferrandole la mano sopra il tavolo.

Blaine e Sebastian si guardarono negli occhi per un paio di attimi.

Non credo che sia una buona idea Sebastian. E se ci scoprono?

Dovremmo cercare di essere un po' meno palesi.

Come se fosse facile!

Trova una scusa tu allora.

Blaine si morse il labbro, preoccupato da quello scambio silenzioso tra lui e il suo ragazzo. Sospirò, ma alla fine dovette cedere.

Va bene, e week end alla casa sul lago sia.”

 

 

 


Lo so che è un capitolo molto noioso, che non succede praticamente nulla e che è molto filler, ma giuro che tutta questa roba poi mi servirà. Servono i dubbi di Finn e dei ragazzi del glee (anche perchè sono amici di Blaine pure loro, da qualche parte dovevo infilarli), serve Kurt che si preoccupa per Sebastian e serve soprattutto il week end alla casa sul lago. Ma meglio che sto zitta perchè sennò lascio troppi spoiler LOL

Grazie a chi continua a seguirmi e a leggermi e a recensirmi, appena ho 10 minuti rispondo anche a tutte le vostre recensioni super stupende, è che ho un esame mercoledì prossimo e ci sto morendo sopra, aggiorno soltanto perchè ho i capitoli già scritti e betati da quella santa della mia metà. Non so quando arriverà l'aggiornamento, proprio perchè ho questo esame tremendo, e del capitolo 7, anche se è già scritto, voglio rivedere un paio di cose. Se riesco lo metto domenica, altrimenti vi tocca aspettare fino a mercoledì-giovedì prossimo, mi dispiace :(

Però mi faccio perdonare con una smuttina appena la ila la corregge, promesso

Grazie ancora, spero che vi sia piaciuto il capitolo noioso e a presto :3

Marti

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Capitolo 7
*** #7 ***


Scusate il mostruoso ritardo, non era mia intenzione farvi aspettare così tanto, ma prima avevo da fare un esame e poi la mia metà era via e non poteva correggere e quindi vi ho fatto aspettare tipo tantissimo. Ma comunque, se vi state chiedendo perchè sto mettendo le note in cima e non in fondo al capitolo come mio solito... è perchè a fine capitolo credo che sarete troppo occupati a insultarmi per leggere questa robe qui, quindi zac ve la beccate adesso.

Solo... non uccidetemi, ricordatevi che sono carina e coccolosa.

Grazie per continuare a leggermi e per tutto l'amore che mi lasciate, io sono così contenta che questa storia vi piaccia così tanto, non potete capire <3

Ok, la smetto di parlare, vi lascio al capitolo.

Un bacio grandissimo per tutti <3


 

 

7.

 

 

Tante erano le cose che mettevano Blaine in imbarazzo. Di solito c'entravano Sebastian e i suoi modi di fare, ma spesso si trattava solo ed esclusivamente della sua ansia congenita e di tutte le preoccupazioni che si creava dal nulla.

Anche perchè che motivo c'era di sentirsi in imbarazzo ogni volta che si trovava da solo con suo padre? Assolutamente nessuno. Era sempre suo padre, sangue del suo sangue, l'uomo che lo aveva cresciuto e ignorato per tutta la sua vita. Il massimo che poteva esserci poteva essere indifferenza, ma non imbarazzo.

Eppure, negli ultimi tempi, Blaine non faceva altro che sentirsi estremamente a disagio quando era da solo con Carl, circondati dal silenzio o qualche parola frivola per sciogliere l'atmosfera tesa che c'era sempre tra di loro. A dire il vero, Blaine aveva cominciato a preoccuparsi da quando Marie era entrata nella vita familiare, e quindi anche Sebastian. La paura di essere scoperti e che suo padre venisse a sapere della sua omosessualità dalla sua relazione con Sebastian era principalmente il motivo per cui non voleva mai trovarsi da solo con lui.

Per quello Blaine aveva cercato in tutti i modi possibili di non andare alla casa sul lago degli Smythe con suo padre, proponendo in tutte le lingue conosciute di dividere i ragazzi in una macchina e gli adulti in un'altra. Il viaggio durava all'incirca due ore e pensare di stare due ore con suo padre nell'angusto abitacolo del suo SUV lo faceva già soffocare.

Però, ovviamente, all'ultimo momento, Marie aveva avuto bisogno di Sebastian con la macchina e quindi Blaine era rimasto incastrato a fare il viaggio con suo padre. Il bello era che non poteva neanche messaggiare con Sebastian, visto che lui stava guidando.

Era già un'ora che erano in macchina in silenzio, a guardare la strada e fuori dal finestrino, Blaine con i nervi a fior di pelle e il bisogno fisico di Sebastian accanto a lui. Poco importava che non potesse rispondergli, prese il cellulare per l'ottava volta per scrivergli l'ennesimo sms lungo quattro pagine su quanto odiasse quella situazione e odiasse lui per averlo abbandonato al suo triste destino in quella maniera. Forse aveva ragione Sebastian a dire che stava diventando pericolosamente melodrammatico.

...a chi scrivi?”

La domanda da parte di suo padre lo colse completamente di sorpresa, alzò lo sguardo dal cellulare e fece una smorfia.

A... a Sebastian.”

Oh, ma lo vedrai tra meno di un'ora.”

Sì ma...” per quale motivo non aveva mentito? “Mi sono dimenticato a casa il caricabatterie del cellulare e volevo sapere se poteva prestarmi il suo.”

Carl annuì, tornando a guardare la strada, e Blaine pensò che fosse molto più saggio riporre il cellulare da qualche parte. Magari sarebbe riuscito ad addormentarsi e svegliarsi una volta arrivato, odiava sempre dormire in macchina.

Ti sta bene che lui sia così?”

Uhm?”

Parlo di Sebastian, ti sta bene che sia così?”

Blaine alzò un sopracciglio. “Così come?”

Gay.”

Blaine deglutì. Ecco perchè non gli piaceva stare con suo padre. “Certo, perchè non dovrebbe andarmi bene?”

Perchè... beh perchè è gay.”

Non è una malattia, papà.”

Non è neanche una cosa normale. Io... non mi piace tanto quel ragazzo.”

Perchè è gay?”

Perchè è arrogante, è maleducato, si comporta male con Marie e ed è estremamente irriconoscente nei suoi confronti. Non capisco perchè lei non gli dica mai nulla, fosse mio figlio non si comporterebbe così.”

Avrà i suoi motivi per non dirgli nulla.”

Oh sì? E quali? Quel ragazzo ha sempre avuto tutto quello che desiderava, e adesso se ne esce con questa storia dell'essere gay giusto per puro dispetto.”

Non puoi sapere queste cose, non hai idea di cosa ci sia tra loro.” Blaine cercò di non perdere il controllo, ma fu molto difficile. “E non credo che Sebastian sia gay per dispetto, non è una cosa che puoi scegliere, è qualcosa di-”

Oh ma per favore! Non farmi questi discorsi, queste sono solo stronzate.”

Blaine si zittì, mordendosi il labbro e ripetendosi mentalmente di stare calmo, di non agitarsi, che mancavano solo pochi mesi a New York.

E poi non mi dire che ti metti dalla sua parte, dai. Per fortuna io ho due figli sani.

Sebastian è sano. Sei tu che hai qualche problema in testa.”

Adesso mi rispondi male pure tu? Sei diventato maleducato come lui?”

Ti rispondo male se dici cazzate. Oh, e Marie lo sa quello che pensi di suo figlio?”

Non c'è bisogno che sappia niente, è lei che io amo, non la sua arrogante prole che entro un paio di mesi se ne sarà andata di casa e tanti saluti.”

Blaine guardò disgustato il padre scuotendo la testa.

Io veramente non so come fai a dire queste cose.”

Sei ancora troppo piccolo per capire certi discorsi, quando arriverai alla mia età ti ricorderai di questo momento e penserai che avevo ragione. Ti pentirai di averla pensata diversamente dal tuo vecchio.”

Spero proprio di no,” mormorò Blaine tra sé e sé in collera.

Non ci tengo a diventare una persona orribile come te.

Non si scambiarono altre parole per tutto il resto del viaggio, aumentando la tensione all'interno dell'abitacolo della macchina, fino a quando finalmente non arrivarono a destinazione e la meravigliosa casa sul lago non comparve davanti ai loro occhi.

Blaine adorava quel posto e i ricordi dell'estate precedente legati a quella casa, il luogo in cui Sebastian gli aveva detto per la prima volta che lo amava.

Scese dalla macchina con un paio di borse per entrare in casa, accolto da Marie che gli fece fare un giro veloce e lasciandogli posare le borse in salotto. Sebastian però non si era ancora fatto vedere.

...Sebastian?” domandò Blaine guardandosi intorno con una smorfia. Dire che aveva bisogno di lui era un eufemismo.

Uhm, deve essere in cucina!”

Blaine annuì, ignorando lo sguardo del padre, e uscì dal salotto, fino a che non intravide la figura di Sebastian accanto al frigo che controllava il cellulare.

Ehi,” attirò la sua attenzione Blaine. Sebastian alzò il capo e gli sorrise.

Quindici sms Blaine? Era davvero necessario? Mi hai flippato il telefono.”

Blaine fece una smorfia. “Beh, diciamo che le cose si sono complicate quando mio padre ha iniziato a insultarti a caso perchè sei gay.”

Uhm... vedo...” commentò, scorrendo distratto i messaggi sul cellulare.

E' stato orribile,” continuò Blaine con un sussurro.

Fregatene, lo sai che non mi interessa di cosa pensa di me. E' soltanto un idiota.”

Sì, ma a me interessa cosa mio padre pensa di te.”

Non dovrebbe perchè ehi! E' solo un idiota!

Blaine stava per dire qualcosa quando fu interrotto da Marie e Carl che entravano in cucina. “Avete fame ragazzi, metto su qualcosa da mangiare?”

Io sono a posto,” rispose Blaine con un mezzo sorriso, appoggiandosi al muro accanto all'uscita.

Io vado per un po' di frutta,” alzò le spalle Sebastian, mettendosi a frugare in una borsa appoggiata sul tavolo.

Bene, quindi faccio qualcosa solo per noi. Oh e Blaine, ho saputo che ti hanno preso alla Tisch! Congratulazioni!”

Blaine arrossì imbarazzato a quel commento, portandosi una mano a grattarsi il retro del collo.

Beh, grazie.”

Hai già deciso per quella?”

Non ancora, devono arrivarmi le risposte da un paio di altri college, ma sono contentissimo, è un grandissimo traguardo.”

Ci volle solo un attimo perchè Blaine e Sebastian si scambiassero uno sguardo e un sorriso.

Ci credo! Che bellissima soddisfazione, Sebastian non ha ancora ricevuto nessuna risposta, ma sono sicura che nemmeno per lui ci saranno problemi.”

Sebastian non rispose all'affermazione della madre, si limitò ad alzare le spalle e a sbucciare una banana che aveva ripescato in fondo alla borsa, sfilandosi prima il maglione scuro che aveva indosso.

Sebastian hai... hai un livido sul collo? Ti sei fatto male agli allenamenti?” chiese Carl dopo un attimo di silenzio. Blaine portò gli occhi sul collo del suo ragazzo e quasi sbiancò nel vedere il gigantesco succhiotto esattamente sotto il mento che gli aveva fatto il giorno prima. Cavolo, non se lo ricordava così visibile... perchè quell'idiota non si era tenuto il maglione?

Oh no, non è un livido. E' un succhiotto.”

Blaine a momenti si strozzò con la sua stessa saliva.

Scusami?

Un succhiotto Carl, mai visto uno? Il mio ragazzo era particolarmente disinibito ieri e non mi sembrava il caso di impedirgli di fare certe cose.”

Blaine si morse al labbro al pensiero di quanto fossero vere le parole di Sebastian, tornando con la mente al pomeriggio precedente e al sesso sfrenato che avevano fatto per festeggiare l'ammissione di Blaine alla Tisch. In effetti disinibito era il termine giusto, ma Blaine se lo tenne per sé, continuando a fissare divertito Sebastian con un sorriso che mangiava la sua banana di fronte allo sguardo sbigottito di Carl.

L'avesse mangiata come una persona normale, almeno. Perchè ficcarsi in bocca mezzo frutto per poi mangiarne solo la punta e facendo scorrere le labbra per tutta la lunghezza della polpa bianca non rientrava nei canoni di come mangiare una banana in pubblico.

E a Blaine quell'atto stava anche facendo venire in mente altre cose, che non potevano assolutamente succedere in una cucina affollata.

Sebastian... mi fai vedere la mia camera?

Sebastian lanciò uno sguardo divertito a Blaine, per poi infilarsi mezzo frutto in bocca e mangiarlo in un boccone solo, davanti agli sguardi sbigottiti dei due adulti, zittiti dalle azioni del giovane.

Certo, seguimi.”

Blaine sperava solo che la sua camera avesse una serratura con una chiave funzionante.

 

*

 

 

Trascorsero la serata assieme a Marie, guardando uno dei DVD che aveva portato Sebastian, mentre Carl discuteva al telefono con un suo collaboratore per delle faccende riguardanti il lavoro. Il realtà fu tutto molto piacevole, rilassante e a tratti divertente. Blaine rimase seduto vicino a Sebastian per tutta la durata del film, e grazie alla coperta che aveva agguantato con la scusa di avere freddo, era persino riuscito a intrecciare le dita con le sue sotto il pile pesante che copriva loro le gambe. Forse quel week end non sarebbe stato così disastroso come entrambi si erano immaginati.

Sfortunatamente, la sua camera e quella di Sebastian erano ai poli opposti del primo piano, il che voleva dire che in mezzo c'era la stanza dei loro genitori. Non riuscirono a salutarsi per andare a dormire come facevano di solito dato che c'era Marie con loro, ma Blaine era abbastanza sicuro che, una volta chiusa la porta della sua stanza, si sarebbe attaccato al cellulare con Sebastian e si sarebbero addormentati come facevano sempre.

Rimase molto interdetto quando lesse l'sms di buonanotte di Sebastian, ma non disse nulla, si sistemò a letto e aspettò di addormentarsi, pensando a cosa avrebbero potuto fare il giorno dopo. Stava quasi per appisolarsi completamente quando sentì lo scricchiolio di una porta e un paio di passi leggeri sul tappeto.

Sbattè le palpebre, cercando di scacciare il sonno e la stanchezza, ma attorno a lui c'era solo il buio. Poi sentì le coperte sollevarsi, uno spiffero freddo nella schiena mezza scoperta e, un attimo dopo, il corpo caldo del suo ragazzo premuto contro il suo.

Blaine sorrise e chiuse gli occhi, sistemandosi meglio nel letto per farci stare anche Sebastian, che aveva iniziato a lasciargli una serie di baci dietro al collo, alternati a piccoli morsi e leccate.

Ehi,” sussurrò Blaine, intrecciando le dita con le sue adagiate sul suo petto. “Pensavo fossi andato a dormire.”

Sebastian non rispose, lo strinse più forte a sé e cominciò a baciargli il collo con più urgenza, mordicchiandogli l'orecchio e tracciando con le labbra il contorno della sua mascella.

Blaine deglutì, sentendo l'eccitazione crescere in fondo allo stomaco; i baci di Sebastian in quel buio pesto, il suo ansimare leggero e la consapevolezza che i loro genitori stessero dormendo a una stanza di distanza contribuirono vertiginosamente ad abbattere tutte le barriere a cui riusciva anche solo a pensare.

Per quel motivo non protestò quando Sebastian lo fece di stendere sulla schiena e si posizionò in mezzo alle sue gambe, aderendo completamente a lui per baciargli il collo e leccarlo piano. Blaine faceva fatica ormai a respirare e si trattenne dal lasciarsi scappare versi più o meno pronunciati, camuffandoli in sospiri, mordendosi il labbro e portando le mani tra i capelli morbidi e spettinati del suo ragazzo.

Ebbe un attimo di tregua nel momento in cui Sebastian si alzò da lui per rimuovergli la maglia leggera del pigiama; nel buio della camera Blaine non riusciva neanche a distinguere i suoi contorni, lo sentiva respirare pesante e che trafficava con i loro indumenti. Gli carezzò una coscia e un attimo dopo Sebastian era di nuovo spalmato su di lui, la pelle nuda del petto calda a contatto con la sua, la sua eccitazione adagiata semplicemente contro quella di Blaine sotto il pigiama e le sue labbra a esattamente un centimetro dalle sue. Sentiva il suo respiro caldo scaldargli il volto: dentifricio alla menta e la sua crema per la pelle leggermente dolciastra mischiata all'odore di Sebastian era quasi intossicante e Blaine stava davvero per perdere la testa. Provò a catturare le sue labbra in un bacio, ma Sebastian si scostò un attimo prima che potesse sfiorarlo e Blaine avrebbe potuto scommettere quello che voleva che in quel momento stesse sorridendo, il bastardo. Rimase fermo, in attesa, fino a quando non lo sentì di nuovo avvicinarsi, baciargli piano il mento, indugiando ogni singola volta che lo sfiorava, lasciando tracce di saliva mentre si avvicinava alla sua bocca. Blaine deglutì e dischiuse la labbra, pronto per un bacio che non arrivò, visto che Sebastian scese sul suo collo e cominciò a baciargli i pettorali, mentre con una mano gli accarezzava piano il fianco nudo, facendolo rabbrividire.

Sebastian,” un sussurrò gli uscì dalle labbra secche, ma un attimo dopo fu zittito dal palmo della mano del suo ragazzo, giusto in tempo per camuffare il piccolo gemito che gli uscì dalle labbra nell'esatto momento in cui Sebastian gli morse un capezzolo, scendendo poi verso il basso fino a far scivolare la lingua nell'ombelico e stuzzicare l'elastico dei suoi boxer.

Sebmmhf-” provò di nuovo a richiamarlo Blaine, ma fu nuovamente zittito dal palmo premuto contro la sua bocca e una piccola risata.

Lo sentì percorrere con la bocca tutto il suo petto fino a tornare a vezzeggiargli il collo. Lo percepì sorridere quando finalmente rimosse la mano dalla sua bocca, leccandogli l'orecchio e mordicchiandolo piano.

Shhhhh.

 

*

 

 

Blaine si svegliò sabato mattina in un letto vuoto ma tiepido. Si stropicciò gli occhi e nella penombra si guardò intorno, constatando che fosse da solo in camera. Un po' stordito, si mise in fretta una tuta per stare in casa e in punta di piedi raggiunse la camera di Sebastian, per poi trovarla vuota.

Sorrise e senza farsi altre domande scese al piano di sotto, sicuro che avrebbe trovato il suo ragazzo ai fornelli. Raramente riuscivano a passare la notte insieme, le poche volte che uno dei due aveva la casa libera o che erano in vacanza da qualche parte Sebastian si alzava sempre prima di lui e preparava la colazione per entrambi: pancakes, french toast o dei semplicissimi cereali con il latte quando proprio non avevano voglia di andare a fare la spesa.

Era una delle tante piccole cose solo loro, una delle bellissime abitudini a cui nessuno dei due avrebbe mai potuto rinunciare.

Blaine entrò in cucina con un sorriso alla visione di Sebastian in tuta intento a rimescolare la pastella in una ciotola. Oh i pancakes, quanto erano buoni i suoi pancakes.

Non disse nulla, si sedette al tavolo della cucina e lo osservò in silenzio fino a che non si voltò e lo notò. Era incredibile come fosse assolutamente bellissimo pure la mattina appena sveglio, con i capelli scompigliati, un filo di barba sul mento e ancora gli occhi pieni di sonno.

Buongiorno,” lo salutò Blaine mordendosi il labbro, incantato come suo solito.

Sebastian inclinò la testa, portandosi la ciotola contro la pancia e continuando a rimescolare, appoggiando il fondoschiena contro il ripiano della cucina. “Decisamente un buongiorno.”

Blaine rise, scuotendo la testa. “Dormito bene?”

Qualcuno mi ha riempito di calci e si è rubato persino la coperta in più che mi sono portato da camera mia.”

Oh, senti! Sei tu che ti sei intrufolato nel mio letto.”

Non mi sembra di aver detto che ho dormito male.”

Bastò il sorriso sulle labbra di Sebastian per fare innamorare Blaine giusto quel poco in più, e quanto avrebbe voluto alzarsi da quella sedia e andare a baciarlo e fargli bruciare tutti i pancakes perchè avevano cose più importanti da fare.

Ma rimase seduto al suo posto, scusandosi con uno sguardo mentre lo osservava preparare la colazione e chiacchierando del più e del meno e del programma della giornata.

Marie e Carl scesero quando loro avevano già finito di mangiare e stavano per uscire, per fortuna che nessuno dei due era solito dormire fino a tardi, e riuscirono a svignarsela e fare una passeggiata per conto loro.

Era una bellissima mattina di fine gennaio ma non faceva eccessivamente freddo nonostante la loro dimora fosse immersa nella natura e davvero a pochissimi passi dal lago su quale si affacciava Cleveland, giusto a un quarto d'ora di macchina. Si inoltrarono in un sentiero familiare, discutendo della Tisch, della settimana seguente a scuola, dei campionati nazionali di cheerleading e della squadra di football. Riuscirono a prendersi per mano e camminare più vicini quando furono sicuri di essere lontani abbastanza da casa, immergendosi nel silenzio e la tranquillità di quel poco di natura.

Tornarono a casa giusto per pranzo, e a Blaine quasi fece male al cuore dover lasciare la mano di Sebastian che aveva stretto per quasi tutta la mattinata, ed era sicuro di non essere l'unico, nonostante il sorriso beffardo che albergava sempre sulle labbra del suo ragazzo.

Quanto avrebbe voluto che le cose fossero state più semplici.

Dopo essersi abbuffati dell'ottima cucina di Marie – Blaine davvero stava iniziando ad apprezzarla – si trascinarono sul divano in salotto a sonnecchiare davanti a un noioso documentario, per poi essere riportati alla realtà alla richiesta dei genitori che chiedevano se volessero andare con loro fino a Cleveland a fare un giro.

Sicuri di non voler venire? Dovrebbe esserci il mercatino sul lago, è davvero molto carino.”

Mamma, per la quindicesima volta, no.”

Grazie Marie, ma io passo.”

Ma Cleveland è molto caratteristica e-”

Mamma, ve ne andate?

Marie sbuffò, infilandosi un paio di guanti di pelle rossa e afferrando la borsa dalla poltrona, raggiungendo Carl che era già sulla porta della sala. “Se vi viene fame c'è la torta di mele, non frugatemi nella dispensa che ho messo a posto stamattina. Torneremo tra un paio d'ore.”

A più tardi!”

Ma siete ancora qui?

Blaine ridacchiò al gesto sbrigativo che fece Sebastian ai due adulti sulla porta, che alzarono gli occhi al cielo e uscirono dalla stanza chiacchierando.

Fu quando sentirono la porta di casa chiudersi che Blaine sorrise divertito, visto che sentì accanto a lui Sebastian avvicinarsi. Fece finta di niente per un poco, focalizzando la sua attenzione sul programma in televisione, almeno fino a quando non si ritrovò le gambe di Sebastian in grembo e il suo naso scivolare contro il suo collo.

Alzò il braccio, lasciando che Sebastian si avvicinasse di più a lui e gli baciasse il pomo d'Adamo. Ridacchiò contento, lasciando che il suo ragazzo facesse scorrere le labbra per il suo collo.

Sai,” sussurrò un paio di attimo dopo Sebastian. “Potremmo anche ricavare qualche vantaggio da questo matrimonio...”

Uhm?” Blaine chiuse gli occhi, abbandonando la testa contro il divano e lasciando che la lingua di Sebastian lo facesse sospirare.

Potremmo dormire insieme tutte le notti...”

Mhh...” Blaine rabbrividì al sussurro di Sebastian sul suo collo bagnato.

Non ti piacerebbe che mi intrufolassi nel tuo letto tutte le notti?”

Mhhh...”

Blaine ridacchiò quando Sebastian gli mordicchiò il collo, alzando ancora di più il mento.

Che voglia ho di farti un succhiotto,” sospirò mordendolo di nuovo. “E dire a tuo padre che sono stato io a farlo.”

Non credo sia una buona idea... Sai, per via quel piccolo particolare che sia chiama la mia presunta eterosessualità.”

Sebastian rise, per poi prenderlo per il mento e avvicinarlo al suo viso. “Che peccato.”

Blaine sorrise nel bacio, accogliendo Sebastian sedersi a cavalcioni sulle sue gambe e prendergli il volto tra le mani, facendo scorrere i palmi per la sua schiena coperta dalla maglietta e fino al suo sedere, infilando le mani sotto i pantaloni per stringerlo da sopra l'intimo.

Che ne dici se andiamo a chiuderci in camera? Tua mamma ha detto che abbiamo un paio d'ore.”

Sebastian si allontanò da lui e ghignò. “Oh sì, inoltre... devo darti un regalo.”

Un regalo? Che regalo? Non è mica il mio compleanno!”

Sebastian si alzò dalle sue gambe e lo prese per mano, trascinandolo su per le scale senza dire nulla nonostante Blaine continuasse a chiedergli di che regalo si trattasse.

Guarda che se è un regalo come lo scorso Natale che ti sei infiocchettato il-”

No, genio. E' un regalo serio,” Sebastian lo fece sedere sul letto. “Aspetta che vado a recuperarlo in camera mia non muoverti. E comunque mi sembra di ricordare che il regalo di Natale ti sia piaciuto tantissimo.”

Touchè. Muoviti che voglio il mio regalo.”

Sebastian uscì dalla camera ridacchiando, lasciando Blaine curioso a sedersi a gambe incrociate sul letto. Tornò un minuto dopo, le mani nascoste dietro la schiena e il suo solito ghigno diabolico sulle labbra.

Si sedette a gambe incrociate sul letto esattamente di fronte a Blaine.

Destra o sinistra?”

Seriamente, Sebastian?”

E dai, scegli.”

Blaine scosse la testa ma sorrise. “Destra.”

Sebastian portò la mano destra davanti a Blaine, per poi aprirla e rivelare una chiave di acciaio.

Una chiave?”

No, perchè, non vedi che è un frullatore?”

Perchè mi stai regalando una chiave? Oddio, è uno di quei regali super romantici che mi dici che ho la chiave del tuo cuore o qualcosa di simile?”

Sebastian gli lanciò un'occhiataccia. “Oh mio Dio. Io lo sapevo che non dovevo regalarti tutti quei libri di Sparks per Natale.”

E allora perchè mi regali una chiave? Cosa apre se non il tuo cuore pieno di amore per me?”

Ew, potresti cortesemente piantarla? Sei disgustoso.”

Dai, dimmi cosa apre!”

Un appartamento.”

Blaine sgranò gli occhi, scioccato. Rimase immobile per qualche istante, fissando gli occhi di Sebastian per capire se stesse scherzando, ma lui era davvero serio.

Decise allora di prendere la chiave che era ancora nel palmo del suo ragazzo per rigirarsela tra le mani.

Non capisco,” disse sincero sperando in una spiegazione immediata.

Sebastian sorrise per poi portare anche il braccio sinistro davanti a lui, rivelando un foglio piegato a metà.

A ottobre ho fatto domanda alla New York Law School.”

Blaine sgranò gli occhi e spalancò la bocca. “Oh Dio, non lo hai fatto davvero.”

Una settimana dopo aver mandato i documenti ho ricevuto una telefonata che non mi sarei mai aspettato.” Fece un attimo di pausa. “Mi ha chiamato mio padre.”

Oh.

Già. Mi ha detto che aveva saputo da un suo amico che mi iscrivevo alla NYLS e ha voluto chiamarmi per avere la conferma. E beh... cioè, era molto contento. Mi ha praticamente assicurato un lavoro non appena mi laureo il che è fantastico, ma la cosa più importante... mi ha chiesto se avevo già pensato all'alloggio.”

Blaine trattenne il fiato, portandosi una mano davanti alla bocca, non credendo a una sola parola di cioè che il suo ragazzo gli stesse dicendo.

E io gli ho detto di no, perchè aspettavo la conferma che il mio ragazzo fosse stato preso alla Tisch e-”

No, no, no calma. Tu hai detto a tuo padre... di noi?”

Certo.”

... perchè lo avresti fatto? Sei pazzo?”

In realtà non vede l'ora di conoscerti.”

... Sebastian ti ricordi quella volta che ti ho detto quanto mi infastidisce quando mi prendi per il culo in modo palese? Non farmi arrabbiare.”

Non ti sto prendendo per il culo. Non era sorpreso di sapere che fossi gay, anzi, credo lo abbia sempre saputo, anche se l'ho visto qualcosa come tre volte in vita mia.”

Oh.”

E lo sai che lui e mamma non si parlano da tipo una decina d'anni, non cominceranno a farlo per il mio college. Comunque, niente, mi ha comprato casa a New York.”

...Scusami?

Sai, dovresti proprio venire a vivere con me.”

Blaine sbattè le palpebre incredulo almeno una decina di volte, scuotendo la testa, la bocca socchiusa e un'espressione scioccata sul volto, mentre davanti a lui Sebastian lo guardava con aspettativa mordendosi il labbro.

Sei serio?” chiese cercando di rallentare il cuore che gli martellava nel petto a una velocità allucinante, chiaramente intenzionato a scoppiare nel giro di un paio di secondi.

Sebastian gli prese una mano, quasi a disagio. “Blaine, dimmi di sì, per favore.”

Blaine non rispose, gli saltò addosso direttamente, atterrandolo sulla schiena e baciandolo sulle labbra.

Si staccò dopo un bacio particolarmente intenso, ansimando. “Sì, ovvio che sì! Però come... come facciamo con i nostri genitori e tuo padre... e la casa e... possiedi davvero un appartamento a New York?”

Nell'Upper West side.”

Oh Cristo. Non ci credo. Cioè tuo padre ti compra un appartamento a New York che... che non sapevi neanche se ti prendevano alla NYLS?”

Mi ha detto che era comunque un buon investimento quando glielo ho fatto notare.”

E con... come facciamo con... con tua madre e mio padre?”

Diciamo la verità, ovvero, non guardarmi così, che papà mi ha comprato questo appartamento a New York e che ci sembra una buona idea andare a starci assieme così da ammortizzare i costi. Non faranno storie, ci pensano buoni amici e fratellastri. E poi come si dice... lontano dagli occhi, lontano dal cuore, vero?”

Sto combattendo con l'impulso di prenderti a sberle per non avermi detto nulla prima e quello di fare l'amore con te in questo preciso istante.”

Sebastian rise, portandogli una mano ad accarezzargli la guancia. “Baciami.”

Blaine decise che lo avrebbe preso a sberle dopo.

Lo baciò con passione, mordendogli le labbra e ridendo con lui, apprezzando di buon grado le sue mani che si intrufolavano sotto i vestiti alla ricerca della sua pelle calda.

Lasciò che Sebastian gli sfilasse la maglia e fece lo stesso con lui, andando a baciargli le spalle, il collo, la bocca, semplicemente ovunque. Si sistemò comodo in mezzo alle sue gambe dedicandosi a quei baci e al calore delle mani di Sebastian lungo la sua schiena.

Non riusciva a smettere di pensare a quell'autunno, a loro due che vivevano insieme, che presto l'incubo dei loro genitori sarebbe terminato, che non avrebbe dovuto neanche fare coming out con suo padre in un prossimo futuro. Aveva un ragazzo meraviglioso che amava più di chiunque altro al mondo, aveva un futuro pieno di sorprese davanti e non aveva davvero bisogno di altro.

Furono quei pensieri a rovinare tutto.

Quei pensieri così pieni indipendenza, che avevano il sapore della libertà dalle catene a cui era costretto tutti i santi giorni.

Perchè sarebbe bastato così poco, sarebbe bastato un minimo di cognizione del presente da parte di uno dei due, troppo occupati a pensare al futuro.

Sarebbe bastato il giro di chiave nella serratura della camera di Blaine.

Ragazzi ha cominciato a piovere, io e Marie siamo al piano di-

 

 

 

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Capitolo 8
*** #8 ***




8.

 

 

Papà aspetta non-”

Taci.”

Lasciami spiegare cos-”

Cosa devi spiegarmi Blaine? Cosa devi dirmi che non ho già visto?”

Papà sono sempre-”

No. Non lo sei.”

 

 

Era un'ora che Blaine era chiuso in bagno, seduto con la schiena contro la porta, le gambe raccolte al petto e la fronte appoggiata alle ginocchia. Non riusciva neanche a piangere o a disperarsi. Stava semplicemente immobile, senza muovere un muscolo, a rivedersi milioni e milioni di volte quella scena e quelle battute nella sua testa. Sentiva ancora il disprezzo di suo padre pesargli sul capo, quello sguardo così deluso e disgustato che probabilmente lo avrebbe perseguitato per il resto dei suoi giorni.

Non appena aveva visto lui e Sebastian baciarsi sul letto, Carl aveva sceso le scale di corsa, aveva urlato qualche insulto che per fortuna Blaine non aveva sentito e aveva preso la macchina. Era un'ora che se n'era andato.

Blaine si strinse di più le gambe al petto, desiderando ardentemente di tornare a quando lui e Sebastian erano andati in camera. Se solo avessero chiuso a chiave.

Si morse il labbro fino a farselo sanguinare, fino a quando non sentì qualcosa sfiorargli il sedere; guardò in basso, per vedere che Sebastian gli aveva infilato un altro messaggio sotto la porta.

Il primo era abbandonato accanto ai suoi piedi e recitava un semplice “Non ho intenzione di andarmene fino a quando non esci da questo bagno.

Blaine allungò la mano verso il pavimento per aprire il foglio piegato a metà e leggere cosa avesse scritto Sebastian.

Tuo padre è tornato, sono andato di sotto e stava discutendo con mamma. Vogliono vederci e parlare con noi, quando te la senti io sono qui. Ti amo

Blaine deglutì, tracciando con l'indice le ultime due parole scritte nella calligrafia ordinata ed elegante di Sebastian. Chiuse gli occhi e si prese la testa tra le mani, sicuro che stesse per scoppiare da un momento all'altro.

Si alzò in piedi e il suo sguardo cadde sul suo riflesso nello specchio: non aveva proprio una bella cera, anzi, era sicuro di non essere mai stato tanto pallido in vita sua. Si sciacquò il volto con dell'acqua fredda e si guardò nuovamente allo specchio.

Puoi farcela Blaine, c'è Sebastian con te, ce la farai.

Annuì, cercando di darsi coraggio, e si avvicinò alla porta per far scattare la chiave nella serratura. Non ebbe neanche il tempo di appoggiare la mano sulla maniglia che Sebastian lo stava già abbracciando così stretto da farlo respirare a fatica. Blaine chiuse gli occhi, lasciando che il suo profumo lo calmasse e rimasero fermi per un paio di minuti a stringersi sulla porta del bagno, fino a quando Sebastian non lasciò la presa e gli alzò il mento per guardarlo negli occhi.

Sono qui e non ti lascio solo, neanche per un istante.”

Blaine annuì, intrecciando le dita con quelle di Sebastian. “Grazie.”

Te la senti di scendere?”

Papà com'é?”

Credo più calmo di prima...”

E tua mamma?”

Lei lasciala perdere.”

Mi dirà delle cose orribili.”

Stringimi la mano quando lo fa.”

Okay.”

Andrà tutto bene.”

Blaine sospirò e strinse ancora di più il palmo di Sebastian, incoraggiato dalle sue parole e dal suo sguardo rassicurante.

Andiamo.”

Scesero le scale in silenzio, fino ad arrivare in salotto. Marie era seduta su una poltrona in un angolo, in silenzio, le labbra tese e un'espressione indecifrabile in volto. Carl era in piedi davanti alla finestra che guardava fuori, un bicchiere in mano e dava le spalle al resto della stanza. Blaine strinse forte la mano di Sebastian e se lo trascinò quasi sul divano. Gli sembrava un po' di stare ad un processo, ma non importava.

Rimasero in un silenzio teso tutti e quattro per un po' di tempo, fino a quando Marie non si schiarì la voce.

Abbiamo deciso di... spostare il matrimonio. A data da definirsi.”

Blaine e Sebastian non sentirono neanche il bisogno di commentare.

Papà,” Blaine lo chiamò, ma Carl non si voltò. “Avrei voluto che lo sapessi in un altro modo. Avrei voluto dirtelo quando ero già a New York e quando saresti stato un po' più comprensivo, mi dispiace-”

Intendi dire dopo il matrimonio? Dopo che tu e Sebastian sareste diventati fratellastri?”

Carl si voltò, un'espressione disgustata sul suo volto. “Ti rendi conto di quanto sia immorale questa cosa? Ti ho cresciuto in questo modo io? Non solo sareste quasi fratelli, ma addirittura... gay.”

Non siamo fratelli, non abbiamo lo stesso sangue.”

Siete disgustosi lo stesso.”

Blaine deglutì e subito strinse la mano di Sebastian, cercando di trovare il coraggio per rispondere.

Sei tu ad essere disgustoso per dirmi queste cose. Sono tuo figlio, la stessa persona che sono sempre stata... cosa ti interessa se mi piacciono gli uomini o le donne?”

Carl lo guardò con le labbra tese e uno sguardo truce, per poi spostare gli occhi su Sebastian.

E' stata colpa sua vero? E' lui che ti ha traviato con i suoi discorsi e le sue... mode.”

Blaine lo guardò quasi incredulo. “No! Lascialo fuori da questa discussione!” Scattò alzò in piedi, lasciando il palmo del suo ragazzo. “Io e Sebastian stiamo insieme da più di un anno e mezzo!”

E tu hai vissuto per tutto questo tempo sotto il mio tetto comportandoti in questo modo?”

Oh, perchè tu mi hai detto che stavi con Marie da due anni e mezzo, vero?”

Noi almeno siamo normali!”

Anche io lo sono, papà!” Blaine urlò quasi esasperato, ferito da quelle parole così taglienti.

Non usare questo tono con me ragazzo, portami rispetto!”

Non ho intenzione di portare rispetto a te se tu non lo porti a me e alla persona che amo!”

E poi, suo padre gli tirò uno schiaffo. Forte, che lo prese in piena guancia e gli fece voltare il capo. Il dolore arrivò un attimo dopo, pungente e amaro, nel momento in cui Blaine si portò una mano sulla gota rossa per cercare di capire se suo padre lo avesse fatto davvero.

Finchè sarai sotto la mia custodia, mi parlerai con il dovuto rispetto. Farai quello che dico io, non uscirai con il tuo futuro fratellastro e, soprattutto, non sarai gay. Dalla settimana prossima ti porto da uno psicologo per curarti e la questione si chiude qui.”

Blaine lo guardò smarrito, scuotendo la testa. “No.”

Come hai detto?”

Non andrò da uno psicologo, non smetterò di essere gay, puoi tirarmi tutti gli schiaffi che ti pare.”

Allora puoi dire addio alla tua favolosa università a New York.”

Blaine sgranò gli occhi, terrorizzato.

Non puoi.”

Posso invece, sono tuo padre. Tua madre non potrebbe pagarti la retta e quello squattrinato di tuo fratello guadagna quel che basta per farsi i cazzi suoi. Finchè sarai gay, puoi scordarti New York. Chi pagherà quella costosissima retta se non mi darai ascolto?”

Blaine era sul punto di perdere il senno, sentiva le mani tremare e le lacrime pungergli gli angoli degli occhi, ma, prima che potesse dire qualsiasi cosa, una voce dietro di lui gli fece ritornare la calma.

Io.”

Blaine si voltò guardando Sebastian con occhi sgranati, il quale, nel frattempo, si era alzato e stava guardando Carl mortalmente serio.

Tu? Come pensi di poter-”

Mio padre è molto ricco e sicuramente molto più comprensivo di te. Non credo che gli cambierebbe qualcosa pagare l'università di Blaine perchè suo padre é così testa di cazzo da non volerlo fare.”

Questi non sono affari che ti riguardano.”

Ah no? Vuoi tirare uno schiaffo persino a me?”

Sebastian sorrise, prendendo Blaine per mano e mettendosi di fronte a Carl. “Prova a toccarlo ancora una volta e giuro che non sarà responsabile delle mie azioni.”

Mi minacci adesso?”

Già, proprio così.”

Lui è mio figlio.”

Sebastian scosse la testa, ma Blaine lo precedette. “Se fossi davvero tuo figlio, non mi avresti mai detto queste cose.”

E quella volta fu Sebastian a stringergli il palmo, prima che lo trascinasse verso la porta.

Dovete dirci ancora qualcosa? Quanto siamo disgustosi o anormali?”

Nessuno dei due adulti disse niente, allora Sebastian soddisfatto portò Blaine su per le scale fino alla sua camera, senza mai lasciargli andare la mano.

Una volta che furono soli, gli prese il viso tra le mani per baciarlo delicatamente sulle labbra. Blaine si perse nei suoi occhi e, come sempre, riuscì a sentirsi al sicuro, salvo. Bastava sempre così poco con Sebastian, uno sguardo e tutti i problemi sembravano svanire.

Non stare a pensare a quello che ti ha detto quell'idiota. Io e te andremo a New York.”

Ma non posso accettare i soldi-”

Poche storie, è un prestito e non mi interessa. Mi hai già detto che andremo a vivere insieme, non puoi rimangiarti la parola così.”

Blaine sorrise, un sorriso sincero al ricordo della chiave e dell'appartamento e quel momento sembrava di anni prima.

Stringimi.”

Sebastian non se lo fece ripetere due volte, gli avvolse le braccia intorno al torace e Blaine affondò il volto nel suo collo, inalando forte il suo profumo e la sicurezza che gli dava sempre.

Chiuse gli occhi e pensò che, finchè Sebastian era con lui, sarebbe andato tutto bene.

 

*

 

 

Blaine venne svegliato domenica mattina dal tocco gentile delle dita di Sebastian tra i suoi capelli. Aprì gli occhi lentamente, accoccolandosi contro il fianco del suo ragazzo e stiracchiandosi un poco, percependo Sebastian ridacchiare.

Buongiorno, raggio di sole.”

'giorno,” mormorò Blaine, alzando il viso per baciargli l'angolo della bocca e tornare ad appoggiare il capo sulla sua spalla, beandosi del suo calore e delle coccole del mattino, quando, tutto a un tratto, i fatti della sera precedente lo colpirono come un treno in corsa. Spalancò gli occhi di colpo e si mise a sedere, per poi voltarsi verso Sebastian che si era sistemato con le braccia incrociate dietro la testa. I ricordi di cosa era successo giusto un paio di ore prima erano tremendamente confusi, come se li avesse vissuti da ubriaco o mezzo incosciente, eppure una cosa non quadrava.

Cosa ci fai nel mio letto?”

Ci ho... dormito, forse? Va bene che senza caffè di solito non funzioni la mattina ma pensavo che-”

Non sono venuti a dirci nulla?”

Sebastian sbuffò. “Perchè avrebbero dovuto?”

Beh perchè ora sanno che stiamo insieme e quindi pensavo...”

Non so se ti sei perso la parte in cui tuo padre pensa che siamo, e quoto, disgustosi.”

Purtroppo me la ricordo benissimo. E' il resto che è un po'... confuso.”

Con un sospiro tornò ad accoccolarsi contro il petto di Sebastian, che lo accolse tra le sue braccia e gli baciò il capo, accarezzandogli la spalla coperta dal pigiama.

Cosa vuol dire che è confuso? Guarda che mi hai chiesto tu di non lasciarti dormire da solo.”

Beh...” Blaine si morse il labbro, non sapeva davvero come spiegarlo. “Ci sono delle immagini che sono... nitide e definite in testa, e che ovviamente sono le più brutte... tipo papà che mi ricatta con la Tisch...”

Stronzo.”

Giusto un poco... però dopo che siamo venuti su ieri sera... non lo so... forse l'adrenalina è scemata quando siamo venuti su in camera, ma da un certo momento in poi ho rimosso...”

L'ultima cosa che ti ricordi? Non vorrei dirtelo eh, ma queste sono le domande che si fanno quando uno ha un black out da alcol per ricostruire una serata sfasciata.”

E tu lo sai perchè hai aiutato i tuoi amici a ricostruire serate distrutte dall'alcol?”

...certo.”

Sei un cretino.”

Sebastian scoppiò a ridere, non riuscendo più a trattenersi, coinvolgendo anche Blaine che approfittò del momento per tirargli una gomitata.

Ahia! Come se non lo sapessi com'era la mia vita prima di conoscerti.”

Il tuo fegato un giorno o l'altro mi ringrazierà.”

Dai, allora? La ricostruiamo questa serata o no? Mettimi alla prova, sono un campione in queste cose.”

Chissà come mai non ne dubito. Mah... dunque... c'è... tu che mi abbracci appena tornati in camera e mi dici che andiamo comunque a New York. In quell'attimo mi è sembrato quasi di non avere preoccupazioni e che tutto andasse bene.” Blaine alzò il capo dalla spalla di Sebastian per guardarlo negli occhi. “Mi sono sentito così al sicuro che il resto non era importante.”

Notò con orgoglio le guance di Sebastian colorarsi di rosso e, un attimo dopo, le sue labbra erano adagiate sulle sue a baciarlo a stampo.

Si allontanò dopo un poco, un ghigno soddisfatto in volto. “Ah, chi l'avrebbe mai detto che basta la mia presenza per un black out degno della migliore gara di chupiti di sempre.”

Gara di chupiti? E dopo quanti arriveresti al black out, scusa?”

Mah, una volta mi hanno raccontato che sono arrivato a trentadue prima di correre in bagno a vomitare l'anima.”

Che schifo.”

Però ho vinto, eh! Quella dovrebbe essere la serata di quella cosa a tre, pure.”

Ti prego, dimmi che stai scherzando.”

... certo.”

Blaine scosse la testa e gli tirò un'altra gomitata perchè insomma, se la meritava.

Rimasero in silenzio per un paio di minuti, ognuno nei proprio pensieri.

A cosa stai pensando?” chiese Blaine a un tratto.

Alla cosa a tre.”

Sebastian.”

Sto pensando che devo chiamare mio padre.”

Blaine deglutì, a disagio. “A proposito di quello... non ho intenzione di farmi pagare il college da tuo padre. Farò ragionare il mio. Anche a costo di andare da uno psicologo a farmi dire cazzate e fare finta di non essere gay.”

E fingere per quanto ancora? Per altri tre anni? Blaine, ma non sei stanco di dover essere come vuole lui e non poter essere te stesso?”

Blaine non rispose.

Non sei stanco di dire a tutti che hai una finta fidanzata e starmi lontano quando giriamo per il centro commerciale o ignorarci quasi a scuola?”

Sebastian sospirò, visto il silenzio del suo ragazzo.

Perchè io sono estremamente stanco e stufo. Andava bene quando era un segreto che non sapeva nessuno, quando tuo padre era ancora all'oscuro di tutto. Ma adesso... adesso tornare a nascondersi per evitare di farlo dispiacere è davvero qualcosa che non sono sicuro di poter sopportare.”

Mi stai dicendo che se provo a fare finta di essere etero hai intenzione di lasciarmi?”

No, cretino, ti sto chiedendo se per favore possiamo essere noi stessi per una volta.”

Non c'è bisogno di dirmi che sono un cretino.”

Beh, ma se lo sei,” Blaine percepì un sorriso sulle labbra di Sebastian, e si voltò per guardarlo negli occhi. Quelle iridi chiare lo stavano quasi implorando di non tornare a fingere, di provare a correre il rischio di potersi amare anche in pubblico, e Blaine non se la sentì proprio di dirgli di no.

Possiamo provare.”

Sebastian sorrise, portandogli una mano tra i capelli e baciandogli la fronte. “Grazie.”

Blaine annuì, stringendosi a lui e chiudendo gli occhi. Sebastian era più importante di suo padre, doveva solo cercare di farlo ragionare, magari poteva chiamare Cooper per farsi aiutare, o addirittura chiedere a Marie se poteva fare qualcosa; era stata comprensiva con il coming out di Sebastian, poteva intercedere per lui con Carl, o almeno convincerlo che non aveva bisogno di uno psicologo.

Non voglio comunque che tuo padre mi paghi il college. Non potrei accettarlo, e lo sai.”

Sebastian si lasciò scappare un sospiro.

Beh, almeno ci ho provato.”

E io ti ringrazio perchè non so quante altre persone lo avrebbero fatto.”

Da quando io sono come le altre persone?”

Blaine si lasciò scappare una piccola risata. “Non credo tu lo sia mai stato. Ma voglio far ragionare mio padre... non voglio credere che sia così... insensibile.”

Sebastian non rispose e non insistette, gli baciò il capo e tornò ad accarezzargli il braccio.

E tu a cosa stai pensando?” domandò Sebastian curioso attorcigliando un ricciolo di Blaine attorno a un dito.

Che... ho fatto coming out.”

Benvenuto nel mio mondo.”

Cioè... nel senso... ho detto a mio padre che sono gay.”

Più che dirglielo, diciamo che glielo hai mostrato.”

Blaine ridacchiò, tirando una gomitata nel fianco di Sebastian. “Però mi sento un poco più leggero... quando non penso a tutti i casini che succederanno a breve per il fatto che mio padre sa.”

Ci preoccuperemo dei casini quando arriveranno. Uno alla volta. Evitiamo le crisi di nervi anticipate, che ne dici?”

Va bene.”

Sebastian rise e gli alzò il mento per baciarlo a stampo, facendolo sospirare.

Non sono sicuro di voler uscire da questa stanza, possiamo rimanere qui per tutta la giornata?”

Posso almeno uscire per andare in bagno e recuperare un qualcosa di molto simile a una colazione?”

Blaine ridacchiò e strinse il petto di Sebastian con le braccia.

No,” disse con un tono leggero e scherzoso.

Dai Blaine, lasciami che ho fame!”

No.”

Potrei anche cominciare a farti il solletico per convincerti eh.”

No, il solletico no!”

Il solletico sì!”

Blaine cominciò a ridere ancora prima di sentire le mani di Sebastian punzecchiargli i fianchi, cercando di fermargli i polsi senza cercare di cadere dal letto, però, ovviamente, il suo ragazzo fu più veloce di lui: lo strinse in una morsa e lo immobilizzò in un batter d'occhio, mentre ancora le risate riempivano l'aria.

Ho vinto,” sussurrò Sebastian contro le sue labbra, prima di baciarlo e lasciargli andare le braccia.

Non si staccarono l'uno dall'altro però, rimasero a baciarsi sfiorandosi il viso e scompigliandosi i capelli, e Blaine si rese conto che quello era il primo vero bacio che si scambiavano da quando si erano svegliati. Sorrise contro la bocca di Sebastian, accarezzandogli il filo di barba sul mento, pensando a quanto fosse semplice e normale stare così bene insieme senza preoccupazioni o altro.

Poi la porta si aprì e tutta la tranquillità che i baci di Sebastian erano riusciti a infondergli scomparì come era venuta.

Blaine si mise a sedere e quasi imprecò ad alta voce quando vide che sulla porta della sua camera c'era suo padre, il quale li guardava alquanto scioccato. Provò ad allontanarsi da Sebastian e alzarsi dal letto, ma non ci riuscì, visto il modo in cui il suo ragazzo lo stava tenendo appiccicato a lui.

Carl boccheggiò qualcosa, ma, prima che lui o Blaine riuscissero a dire qualcosa, Sebastian intervenne.

Sai Carl credo che tu debba proprio imparare a bussare quando devi entrare in una stanza in cui sono presenti altre due persone che potrebbero stare facendo cose delle quali non ti deve interessare.”

I-io... I-io...”

Credo che le parole che tu stia cercando siano Scusatemi ragazzi, non volevo disturbarvi, ora vi lascio da soli.”

Ho bisogno di parlare con Blaine.”

Blaine si irrigidì quando sentì suo padre dire quelle parole, cercando di capire quanto fosse arrabbiato o meno.

Parla, ti ascolto.”

Da solo.”

Blaine sentì il panico salirgli in gola e subito la mano di Sebastian andò a cercare la sua per stringerla. Intrecciò le dita con le sue e si voltò per guardarlo, scrutando il suo sguardo.

Se vuoi rimango.

No, ce la posso fare da solo.

Sebastian annuì, per poi sporgersi e a sorpresa baciarlo sulle labbra a stampo, noncurante della presenza di Carl. Si alzò dal letto con un sospiro, passandosi una mano tra i capelli.

Vado a prepararti a colazione. French Toast vanno bene?”

Certo,” disse con voce tremante.

Grazie, pensò riconoscente mentre lo guardava uscire dalla stanza e chiudere la porta.

Fece un bel respiro e si voltò per guardare suo padre, rimasto a guardarli per tutto quel tempo, quasi incredulo.

Di cosa vorresti parlarmi?”

 

 

 


Dovrei dire tipo trentasette cose ma cercherò di essere breve perchè ne vengo da 8 ore di lezione di lingua tra inglese e russo e non sono nemmeno sicura di stare scrivendo in italiano.

Lo so sono una baldracca a far finire il capitolo così, ma ehi, cliffhanger is the way!

Ho finito i capitoli che mi ero messa da parte e avendo ricominciato le lezioni in università ho poco tempo per scrivere, ma devo solo riprendere il ritmo e capire quali corsi posso amorevolmente saltare, quindi il capitolo nuovo non ho idea di quando arriverà, cercherò di fare il possibile, promise <3

Grazie per tutto il vostro amore e per le recensioni e le letture e per sclerare così tanto, io non me lo merito e siete adorabilissimi, vam liubliù <3

Grazie a quell'angelo della mia metà, perchè è l'essere più perfetto di sempre e io non la ringrazio mai abbastanza per tutto quello che fa per me <3 Tipo la grafica nuova della mia pagina autore, non è bellissima? <3

Mi trovate sempre in pagina, sempre a dispensare amore per tutti <3

Vam zeluiu, da svidania

Marti

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Capitolo 9
*** #9 ***




9.

 

 

 

Di cosa vorresti parlarmi?”

La domanda era rimasta appesa nell'aria, come una nuvola grigia in attesa della tempesta.

Carl non aveva risposto subito: aveva lasciato a Blaine il tempo di rendersi un poco più presentabile, infilarsi una tuta e almeno rifare il letto. Si erano seduti dai lati opposti, senza quasi guardarsi; Blaine a gambe incrociate stretto nella felpa di Sebastian e suo padre con i gomiti sulle ginocchia, intento a fissare il pavimento.

Blaine aveva atteso e temuto quel discorso padre-figlio da anni, ma in quel momento non sapeva davvero cosa aspettarsi. Sospirò, mordendosi il labbro e stringendosi nella felpa, mentre l'odore di Sebastian lo rassicurava. A un certo punto, Carl si voltò e lo guardò, ma nei suoi occhi Blaine non vide rabbia o disgusto, sembrava quasi... ferito. Gli si attorcigliarono le budella nel vedere quella espressione.

Il giorno che sei nato ho pensato di essere l'uomo più felice della Terra,” cominciò, con una voce che Blaine non aveva mai udito, nemmeno quando era piccolo. “Perchè la prima cosa che hai fatto quando ti ho tenuto tra le braccia è stato sorridermi, e avevi già tutti questi capelli e... e assomigliavi così tanto a tua madre. Le assomigli ancora adesso.”

Blaine deglutì, decisamente a disagio per via di quel discorso e per il modo in cui gli stava parlando l'uomo, che sembrava aver acquisito in quel momento un istinto paterno tutto nuovo. Non sapeva neanche se credergli, non dopo le cose che gli aveva detto il giorno prima.

Io... ho sofferto così tanto quando se ne è andata.”

Blaine sgranò gli occhi, guardando suo padre quasi imbarazzato. L'ultima cosa che si aspettava era una confessione del genere.

Io la amavo davvero Blaine, ma lei... lei mi ha ferito, e so che non vuoi mai parlare di lei con me, ma si è comportata davvero male con tutti noi, te soprattutto, che avevi bisogno di lei, ed è sparita così, da un giorno all'altro.”

Blaine continuava a tacere, senza sapere cosa dire, senza sapere come comportarsi. Era la prima volta dal divorzio che suo padre faceva dei discorsi simili.

Ho vissuto un periodo davvero... davvero buio, lo so di non esserci stato durante il divorzio, ma sembravi... sembravi sereno. Non sembravi troppo dispiaciuto dalla cosa.”

Forse perchè c'eri solo tu e con te non volevo parlare? Che ne dici papà?

Rimase zitto, muto; si morse la lingua, non sapendo bene come reagire.

Poi... poi è arrivata Marie e... ed è stato come se avessero di nuovo acceso la luce. Io mi sono sentito veramente me stesso, veramente felice da quando lei è entrata nella mia vita e io... non posso pensare di perderla.”

Non so se ti rendi conto,” disse Blaine, schiarendosi la gola e cercando di trattenere le lacrime aggrappandosi alla felpa di Sebastian. “Di quello che stai dicendo. L'ho vissuto anche io quell'incubo, ho vissuto anche io la perdita di una persona che era di vitale importanza per me. Tu non hai mai fatto niente per rendere le cose più semplici. Mi hai ignorato sempre di più negli ultimi tre anni, da quanto tempo io e te non abbiamo un rapporto? E la cosa... la cosa che mi ferisce di più è che hai messo da parte le possibilità di costruire qualcosa con me per un'altra persona. Io avevo bisogno di te papà. Noi non abbiamo mai parlato davvero di quello che è successo.”

Perchè non c'era niente da dire. Non c'è nulla da dire, il divorzio è archiviato ormai.”

Per te, forse. A me mamma manca tutti i giorni.”

Carl si morse il labbro, quasi indeciso se porgli la domanda che Blaine vedeva solleticargli la punta della lingua.

Lei sa che tu sei...?”

Blaine sospirò. “Lei sa che sono gay. E anche Cooper. Da un paio di anni ormai.”

Calr strabuzzò gli occhi. “E perchè a loro lo avresti detto e a me no? La mia opinione conta così poco per te?”

La tua opinione contava così tanto che ho sempre avuto paura di dirtelo, e a ragione, visto che ieri sera mi hai minacciato di non farmi continuare gli studi se non smetto di essere gay.”

Blaine, non-”

E mi hai tirato uno schiaffo.”

Lo sai che non devi rispondermi a tono, perdo le staffe se mi rispondi a tono.”

Mi hai insultato.”

Blaine stammi a sentire, il punto non è questo. Può anche passarti questa cosa, non vuol dire che-”

Papà, non mi passerà. In che lingua devo dirtelo che mi piacciono gli uomini e solo loro? Mi hai visto a letto con il mio ragazzo, due volte. Di quante conferme hai bisogno?”

Il punto è,” continuò Carl, scuotendo la testa e ignorando il discorso di Blaine, “che non riuscirò mai a trovarne un'altra come lei, come Marie. Non posso pensare di perderla. Non posso Blaine, sono arrivato a una certa età e con un divorzio alle spalle ho solo bisogno di tranquillità, ho bisogno di qualcuno come lei al mio fianco con cui invecchiare.”

Blaine si morse il labbro, incapace di dire nulla.

Sono vecchio Blaine, non posso pensare di ricostruire tutto da capo un'altra volta, ho bisogno di stabilità e di sapere che non devo preoccuparmi di invecchiare da solo. Hai idea di cosa voglia dire, Blaine? Invecchiare solo come un cane, senza nessuno con cui svegliarti la mattina, con cui parlare, ignorato dai tuoi figli, dal mondo, solo perchè sei vecchio, solo.”

A Blaine quasi mancò il respiro a quell'immagine.

Non voglio rimanere da solo, Blaine. Tu a settembre te ne andrai e io... ho bisogno di lei. Non ti ho mai chiesto altro in tutta la mia vita, e non ti chiederò altro.”

Cosa... non ho capito cosa mi stai chiedendo.”

Carl sospirò, avvicinandosi a lui e guardandolo quasi supplichevole. “Io e Marie ne abbiamo parlato molto ieri sera, e l'idea che i nostri figli escano insieme ci fa davvero stare male. Io posso capire che Sebastian sia importante per te... si vede che vi... vi volete bene... ma forse potresti pensare anche a come fare per cercare di far quadrare il tutto, far quadrare questo tentativo di ricostruire una famiglia da parte mia e di Marie. Io voglio solo il meglio per te, Blaine, e andrai a New York se è quello che desideri davvero, ma con una persona come Sebastian al tuo fianco non potrai mai essere davvero felice.”

Come fai a dirlo, non sai niente di me, di noi, tu non-”

Perchè lui è come tua madre, Blaine. Te lo ricordi il suo comportamento arrogante? Il modo in cui rispondeva sempre? Come si atteggiava e come se ne fregava di tutto e tutti?”

Ma io...” balbettò Blaine con un filo di voce. “Io sono importante per Sebastian.”

E secondo te io non lo ero per tua madre? Prima o poi si stancherà di te, come lei si è stancata di me. E allora ripenserai a quello che ti sto dicendo adesso, a quello che ti sto chiedendo. Hai tutta la vita davanti, una vita a New York in cui prometto non mi intrometterò se non vorrai, potrai fare quello che ti pare e stare con le persone che vuoi tu. Potrai essere felice, felice come non sono stato io.”

Ma Sebastian-”

Sebastian rimarrebbe comunque nella tua vita, non ti sembra un traguardo grandissimo questo? Se gli vuoi così bene dovrebbe essere un sollievo, dovrebbe farti stare meglio. E potremmo essere felici tutti, insieme.”

Fu in quel momento che Blaine capì cosa gli stava chiedendo suo padre.

Ma la cosa peggiore fu che non riuscì a rispondergli.

Non riuscì a dirgli di no.

 

*

 

Sebastian la sentì entrare mentre stava preparando il caffè. Passi leggeri dietro a di lui, il suono della porta della cucina che si chiudeva e quello di una sedia strascicata contro il pavimento.

Si immobilizzò, la schiena tesa e i nervi a fior di pelle, immerso nel silenzio.

Sua madre non disse nulla, ma Sebastian continuò a darle la schiena.

Da quanto tempo lo sapevi?”

La sentì sospirare, ma non udì alcuna risposta, quindi si voltò per guardarla in faccia, incrociando le braccia al petto.

Da quanto tempo lo sapevi?”

Dalla prima volta che vi ho visto insieme, quando ho conosciuto Blaine.”

Sebastian quasi si sentì mancare.

Ma non... non sapevi che io fossi gay.”

Sono tua madre, pensavi davvero che non lo sapessi? Potrei anche essere stata poco... presente, ma questo non vuol dire che non ti conosca. Ho fatto finta di non saperlo la sera che me lo hai detto.”

Sebastian si morse il labbro, quasi scioccato dalle parole della donna.

Quindi fammi capire, tu hai sempre saputo che io e Blaine stavamo insieme e non mi hai mai detto niente?”

A cosa sarebbe servito dirti qualcosa?”

Non lo so, magari a farmi credere che mia madre vuole far parte della mia vita.”

Sebastian, a me interessa la tua vita, ma-”

Ma fammi il piacere,” Sebastian sbuffò, scocciato, sentendo la rabbia salirgli su per la gola. “Se potessi starmi lontano fino alla fine dei tuoi giorni lo faresti.”

Mi ferisci se mi dici queste cose.”

Beh, a me ferisce il fatto che mia madre che sapeva non ha detto niente per difendere il mio ragazzo dalle minacce di suo padre. Perchè non hai detto nulla a quell'uomo di merda?”

Ci...” Marie scosse la testa, quasi esasperata, “Ci ho provato a parlargli, sia ieri sera che stamattina, ma mi ha liquidata in due parole, non ho voluto starmi a sentire.”

Gran bella persona che ti vuoi sposare.”

Marie sospirò, portandosi una mano tra i capelli spettinati. “Sebastian, qui la questione è seria... bisogna capire cosa volete fare tu e Blaine.”

Il ragazzo spalancò gli occhi a quelle parole, scuotendo la testa quasi come se non avesse capito la domanda. “Cosa vogliamo fare? Ma stai scherzando, spero. Io e Blaine continueremo a stare insieme. A me non frega un cazzo se voi volete sposarvi o meno, io voglio stare con lui. Non c'è niente di cui discutere.”

Anche lui è d'accordo con questa idea?”

Sebastian si morse il labbro, mentre tutte le crisi di panico del suo ragazzo gli tornavano in mente. “Certo,” rispose fermo e arrabbiato.

Sebastian siete... siete giovani e non capite cosa è meglio... forse dovreste davvero ascoltarci e lasciare che vi consigliamo a-”

No!” Sebastian a quel punto perse la pazienza, fece un paio di passi avanti e appoggiò i palmi sulla superficie liscia del tavolo senza smettere di guardare gli occhi della madre, troppo simili ai suoi. “Stammi a sentire bene, perchè questa cosa ho intenzione di dirtela una volta sola. Io non sono te. Io non sono una tua versione più giovane. Se tu sei andata in un bar a ubriacarti e farti sconosciuti dopo aver scaricato il fidanzato del liceo ed esserti trovata incinta di me due settimane dopo, non vuol dire che io farò i tuoi stessi errori.

Marie sbiancò a quelle parole e al tono mortalmente serio del figlio.

Sebastian, tu non sei mai stato un-”

Errore? Ah davvero? Credi davvero che papà non mi abbia raccontato che ha dovuto pagarti per non abortire? Che tutti i soldi per crescermi te li ha dati lui? Pensi che non abbia mai notato che fino a dieci anni mi guardavi con disgusto tutte le volte che ti presentavi a casa? Credi che sia stato facile crescere con una madre che ti odia e non vuole avere nulla a che fare con te perchè sei stato un cazzo di errore di una sera?”

Marie stava piangendo a quel punto, le mani strette l'una nell'altra, le nocche bianche.

Mi dispiace di... di non essere stata una buona madre,” disse tra i singhiozzi, “Sto cercando di rimediare, di darti la famiglia che prima ero troppo egoista per avere.”

Arrivi tardi. Io non voglio più niente da te. Hai capito? Niente. Voglio stare con Blaine perchè è l'unica persona che mi ama nonostante tutto. E non lascerò che voi due me lo portiate via.”

Io non voglio portarti via niente, sono preoccupata per te, non voglio che... voglio solo sapere che sei felice.”

Sebastian a quel punto scosse la testa e tornò a voltarsi verso la macchinetta del caffè, dando le spalle alla madre.

Se vuoi davvero che sia felice, stai fuori dalla mia vita. Non voglio avere nulla a che fare con te o con la persona che ti vuoi sposare.”

Sebastian quasi si aspettava una replica da parte della donna, ma tutto ciò che arrivò alle sue orecchie furono un paio di passi e la porta della cucina che si chiudeva.

 

 

 

Alla faccia del fine settimana movimentato, qualcos'altro no?”

No, direi che è tutto, ti ho mica detto che mio padre ci ha beccati a fare roba? Mi padre che non sapeva che fossi gay?”

Perchè, negli ultimi venti minuti mi hai parlato di altro per caso?”

Blaine sbuffò, lasciandosi cadere sul suo letto, il cellulare premuto contro l'orecchio.

Il bello è che io lo sapevo che sarebbero successi dei casini del genere.”

Non avevo idea fossi diventato un veggente.”

E dai, Kurt, sono serio. Sai quella sensazione che pensi no questa cosa se la faccio va tutto a puttane?”

Stai parlando di quella cosa chiamata buon senso?”

Uhm uhm.”

Buffo, e io che pensavo avessi perso tutto il tuo buonsenso nell'esatto momento in cui hai deciso di metterti con Sebastian.”

Io lo sapevo che ci avrebbero scoperti, ultimamente avevamo abbassato la guardia e poi... oddio ma stavamo così bene, cioè proprio senza problemi, come se fosse stata la cosa più facile del mondo e ci dimentichiamo di chiuderci a chiave e... siamo due idioti.”

Sentì Kurt sospirare dall'altro capo del telefono. “Mi piacerebbe dirti che non lo siete, ma lo sai che non dico bugie. Questa era una cosa delicata e tu praticamente gliel'hai sbattuta in faccia a tuo padre come se nulla fosse. Questo ovviamente non gli da il diritto di schiaffeggiarti e ricattarti con l'università, però ecco, forse l'avrebbe presa in un'altra maniera se glielo avessi detto tu con calma senza drammi da cinema.”

Blaine strizzò gli occhi. “Avanti, puoi dirmi te l'avevo detto, prometto che non mi arrabbio.”

Non ti voglio fare la predica, Blaine, mi dispiace che tuo padre non sia stato così comprensivo, ma io te l'avevo detto di dirglielo ed evitare che lo scoprisse per altre vie.”

Perchè hai sempre ragione?”

Perchè sono favoloso.”

Blaine fece un sospiro profondo, massaggiandosi le tempie e percependo l'inizio di un gran bel mal di testa.

Ma siete ancora al lago?”

No, siamo tornati a casa nel pomeriggio, io e papà per primi, ma è da stamattina che quasi non mi parla.”

Pensavo che ti avesse detto di tutto ieri sera...”

Beh sì, poi stamattina è venuto a... a farmi un discorso strano, che... mi ha praticamente chiesto di mollare Sebastian così lui e Marie possono sposarsi.”

... gli hai detto che non può chiederti una cosa del genere, vero?”

No.”

Blaine!”

Mi ha confuso! Ha cominciato a dirmi queste cose che è vecchio e che ama Marie e che vuole invecchiare con lei e che io e Sebastian potremmo avere comunque contatti l'uno con l'altro e mi guardava in un modo che io davvero boh... mi ha detto che se non è con lei lui invecchierà da solo e lo so che é uno stronzo, ma io a mio padre voglio bene e non voglio... io voglio che sia contento anche lui... sono... non so neanche cosa dovevo dirgli.”

Per evitare di invecchiare da solo potrebbe cominciare a voler bene a suo figlio, ma lasciamo stare... Blaine, te ne sei accorto o no che stava facendo leva sul tuo senso di colpa da figlio?

Sul mio cosa?”

Ha sagacemente usato il tuo senso di colpa per ottenere quello che voleva, ovvero instillarti il dubbio su Sebastian e su quello che siete.”

Lui ha detto che Sebastian è come mamma, che una volta stufato mi lascerà.”

Blaine non-”

E' la stessa cosa che mi hai sempre detto anche tu. Che mi hanno sempre detto tutti. Che lui non è una persona di cui fidarsi, che mi userà e basta.”

Oh mio Dio, non ci credo che ti sto davvero dicendo queste cose, ma... mi sbagliavo, su Sebastian e sul vostro rapporto. Mi sono sempre sbagliato, perchè va bene, forse all'inizio era così, perchè insomma, io me li ricordo i suoi racconti e roba varia, ma si vede che nel frattempo è cambiato, ma è cambiato per merito tuo. Non potrebbe mai usarti. Magari lo avrebbe fatto il Sebastian di prima, quello di adesso non potrebbe mai. Ti guarda sempre con degli occhi da triglia da far spavento quasi.”

Blaine non rispose al monologo di Kurt, si rannicchiò su un lato e nascose la testa sotto al cuscino.

Blaine, sei ancora lì?”

Sì... ma... e se il Sebastian vecchio tornasse e tu e tutti gli altri avessero ragione su di lui?”

Io non ci credo che ti ha davvero messo in testa questi dubbi. Blaine, dimenticati quello che ti ha detto tuo padre, è soltanto un egoista che si interessa solo di se stesso.”

Blaine si morse il labbro. “Non voglio soffrire, non voglio stare male un'altra volta.”

Non starai male un'altra volta, ehi, te lo prometto. Sebastian non ti farà del male. Davvero Blaine, quegli occhi da triglia sono la prova sufficiente. E ricordati che io ho sempre ragione.”

Uhm.”

Non mi credi, vero?”

No, sì che ti credo, ma sono... sono un po' stanco... ti dispiace se ci sentiamo domani?”

Dovresti davvero imparare a dire le bugie, mio carissimo Pinocchio.”

Blaine si lasciò scappare un sorriso. “A domani Kurt.”

A domani, scrivimi se hai bisogno, lo sai!”

Blaine annuì, spegnendo la chiamata e facendo un sospiro, portandosi una mano tra i capelli e sentendo il mal di testa farsi sempre più forte. Traballò fino in bagno per prendersi le sue solite pastiglie, per poi tornare a letto e andare a dormire, cercando di non pensare a quello che gli aveva detto Kurt e a tutti i pensieri che gli affollavano la mente.

Si mise sotto le coperte e impostò la sveglia, per poi notare un messaggio che doveva essergli arrivato mentre era in bagno.

Sono arrivato a casa, posso chiamarti?

Si morse il labbro nel vedere chi fosse il mittente e il cuore gli si strinse in una morsa.

Non rispose a Sebastian, non trovò il coraggio, appoggiò il cellulare sul comodino e si voltò dall'altro lato, aspettando inutilmente di riuscire ad addormentarsi mentre le lacrime gli solcavano le guance.

 

 

 


Guardate che li sento tutti gli accidenti che mi state mandando eh. Madò, come sono baldracca.

Io vi dico che non volete il prossimo capitolo, meglio che non sapete e so quando lo pubblico, va.

Credo di avervi un bel po' scioccato con queste conversazioni, soprattutto con quella tra Sebastian e sua madre, ecco perchè lui non la può vedere e la odia tantissimo. L'avevo promesso un bel dramma.

Inoltre ci terrei a fare una precisazione: ho scoperto l'altro giorno mentre correggevo il capitolo 10 di Wolf Like Me (se non la leggete leggetela perchè è una delle storie seblaine più belle di sempre ed è tradotta magnificamente dalla mia metà e da quella baldracca di Medeafarina) che la mamma di Sebastian pure in quella storia si chiama Marie, e cioè, sono scema io che non me ne sono accorta quando ho plottato la mia. Io sono sempre tremendamente ripetitiva con i nomi, quindi davvero non ci ho fatto caso e l'ho scoperto giusto mentre correggevo l'aggiornamento. Non sono una copiona, giuro, sono quasi tentata di cambiarle il nome in questa storia, ma sono abbastanza sicura che verrebbe fuori un gran bel casino quindi boh. Volevo solo dirlo e mettere le mani avanti perchè mi sento tremendamente in colpa, ecco.

Ad ogni modo. Spero con questo discorso di avervi distratto un po' e avervi ricordato che sono carina e coccolosa :3

A presto con l'aggiornamento!
Marti

 

 

PS se mancano delle “s” qua e là, la colpa è della mia tastiera che si rifiuta di collaborare. Se trovate in giro qualche Sebatian ditemelo che provvedo a correggerlo.
E voi 3 baldracche non provate a prendermi in giro perchè sennò vi faccio piangere tantissimo il prossimo capitolo ECCO.

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Capitolo 10
*** #10 ***





10.

 

 

 

Tornare a scuola lunedì fu davvero grigio per Blaine.

Non solo non aveva risposto all'sms di Sebastian della sera prima, ma non gli aveva neanche mandato il buongiorno o qualunque tipo di messaggio quella mattina, nonostante avesse ricevuto i soliti dal suo ragazzo. Entrò a scuola stringendosi nelle spalle e nella sua divisa dei Cheerios; quel giorno aveva addirittura allenamento e non ne aveva proprio voglia, ma forse poteva usarla come scusa per stare lontano da Sebastian, per ignorarlo e magari rendere la cosa più sopportabile per il dopo.

Il dopo.

Non riusciva neanche a pensarci, a visualizzarlo nella sua mente, però era la cosa più giusta da fare, era quella che doveva fare.

Sospirò affranto trascinandosi per i corridoi gremiti di gente, ma non riuscì a muovere più un passo quando vide chi lo stava aspettando al suo armadietto. Sebastian era appoggiato contro la superficie di metallo con una spalla, la postura di un modello quasi, la giacca della squadra di football indosso e i capelli all'insù, un sorriso sulle labbra mentre chiacchierava con dei compagni e probabilmente lo aspettava. Non era bello, di più, e, nonostante Blaine provasse a trovargli dei difetti tali da giustificare le sue azioni, in quel momento non gli venne in mente nulla e quelli che aveva pensato durante la notte insonne si dissolsero nel nulla.

Non era possibile che perdesse sempre tutte le sue facoltà cognitive ogni volta che lo vedeva, anche per sbaglio: quello non rendeva le cose più semplici per il dopo.

Però non poteva neanche fare come se nulla fosse, non poteva dargli da pensare che le cose andavano bene e che non c'era nulla di cui preoccuparsi.

Si odiò per quello che stava per fare, ma non riuscì a mettere da parte la vocina nella sua testa.

Con passo ciondolante, si avvicinò al suo armadietto nel momento esatto in cui Sebastian salutò i suoi compagni e gli rivolse un grande sorriso.

Buongiorno, splendore,”

Oh, ciao. Cosa ci fai qui?”

Ti aspettavo, hai problemi con il cellulare? Ti ho scritto ieri sera e stamattina, ma si vede avevi qualcosa di più importante da fare,” lo prese in giro mentre Blaine sistemava dei libri nel suo armadietto senza neanche guardarlo in volto.

Infatti,” lo disse con un tono neutro e distaccato, e fece davvero male. Lo sentì bruciare in gola mentre lo diceva.

Sebastian rimase in silenzio, ferito da quell'affermazione che assolutamente non si aspettava; erano soliti prendersi in giro in quel modo quasi tutti i giorni, ma era stato il tono ad essere diverso.

Hai gli allenamenti oggi?” Sebastian riprese la conversazione, visto che Blaine era occupato a fare finta di guardare delle cose sul libro di storia.

Sì, ho pure la divisa,” stesso tono freddo e quasi arrabbiato.

Oh, anche io, ti aspetto, così andiamo a casa insieme.”

No, non mi aspettare, torno a casa da solo.”

Scusami amore mio, scusami.

... Perchè?”

Perchè devo fare delle cose.”

Rimase sul vago, senza guardarlo, sempre con quel tono che gli stava bruciando la lingua e gli stava quasi facendo venire da piangere. Stava lottando contro il desiderio di guardare il suo ragazzo negli occhi e dirgli che lo amava e tutte quelle cose che mettevano Sebastian in imbarazzo.

Chiuse l'armadietto e si mise lo zaino sulla spalla, guardando un punto imprecisato sul pavimento.

Beh, vado io. Ci vediamo.”

Prima di riuscire a fare un passo però, sentì l'indice di Sebastian andare a scivolare sotto il suo mento per fargli alzare il viso, e finalmente incrociare il suo sguardo.

Cosa stai facendo?” la domanda di Sebastian era seria, nel suo tono di voce non c'era alcuna nota scherzosa. Piuttosto, sembrava spaventato.

Blaine scosse la testa, allontanandosi dalle sue dita e fece un paio di passi indietro. Lo guardò per un'ultima volta prima di voltarsi e cominciare a correre verso la sua classe di calcolo, pentendosi immediatamente di quello che aveva fatto.

 

*

 

Blaine, mi spieghi perchè Sebastian mi ha chiesto se avevi litigato con qualcuno del Glee?”

Blaine quasi sussultò quando Sam gli fece quella domanda sedendosi accanto a lui nell'aula del coro.

Sebastian è venuto a parlarti?”

Sì, cioè, è addirittura venuto a cercarmi, capito? Ma va tutto bene? Non hai mica litigato con nessuno qui.”

No, infatti.”

Blaine si sentì morire al pensiero di Sebastian che si preoccupava così tanto per lui, che cercava di capire il motivo del suo tono freddo di quella mattina. Lo avrebbe capito troppo tardi, purtroppo.

Avete per caso... litigato? Sei strano.”

Blaine si sforzò di fare un sorriso, accogliendo Brittany sulle sue gambe e scuotendo la testa al suo amico.

Sto bene, sto benissimo, va tutto ultra bene.”

Quanto odiava mentire.

 

*

 

Blaine arrivò a casa sconsolato, stanco e decisamente molto depresso. Aveva fatto di tutto per evitare Sebastian per l'intera giornata ed era stato a dir poco orribile. Aveva mille suoi messaggi da leggere e non aveva neanche pranzato, visto che nella pausa si era nascosto in biblioteca con la scusa di una ricerca da fare. Era pure sgattaiolato via dagli allenamenti in anticipo, proprio per evitare di vederlo anche per sbaglio nel parcheggio.

Gli mancava già tutto di lui e delle loro giornate insieme: gli scherzi, i baci nei ripostigli e spogliatoi, gli mancava la risata del suo ragazzo quando lo prendeva in giro o anche solo il modo in cui diceva il suo nome.

Dio, ed era passato solo un giorno.

Suo padre lo sorprese mentre stava per abbandonarsi sul divano, facendolo quasi spaventare.

Ehi, sei tornato a casa prima oggi.”

Uhm sì, sono uscito prima dagli allenamenti.”

Come mai?”

Così.”

Carl annuì, per poi passarsi una mano a grattarsi il collo. “Sentì... domani sera dovrebbero venire a cena Marie e Sebastian.”

Blaine arricciò le labbra e abbassò lo sguardo, assente, cercando di non far vedere quanto la decisione che stava per prendere gli facesse male.

Io... io domani sera esco con Tina.”

Non si aspettava che suo padre gli dicesse che era meglio se rimaneva a casa, che con Tina poteva uscirci un'altra sera, che avrebbe preferito che ci fosse alla cena di famiglia.

Si aspettava una pacca sulla spalla e un sorriso soddisfatto sulle labbra del suo vecchio.

E fu proprio quello ciò che ricevette.

 

*

 

Martedì a scuola fu a dir poco tremendo, visto che la sera prima aveva ceduto e per un poco aveva messaggiato con Sebastian, aveva riso per i suoi sms stupidi e gli era mancato il fiato nel petto quando il suo ragazzo gli aveva mandato un messaggio tremendamente sdolcinato come buonanotte. E, mentre cercava di addormentarsi, sentendosi tremendamente in colpa per non avergli risposto a tono e con quintali di miele, si domandò se davvero ne valesse la pena, se fosse il caso di dover fare quel passo così irreversibile, di ferirlo e ferirsi a sua volta, solo per evitare di dover star male dopo.

Martedì mattina ripeté quasi come un automa le azioni del giorno precedente: evitò il suo ragazzo per i corridoi, non rispose a nessuno dei suoi messaggi e mentì ai suoi amici quando gli chiedesero se stava bene.

Stava proprio ascoltando l'aneddoto di Sam sui suoi fratelli durante una pausa tra le lezioni in corridoio, quando sentì un braccio andare a cingergli le spalle e subito dopo un paio di labbra posarsi sulla sua guancia in un bacio.

Colto completamente di sorpresa, Blaine si irrigidì e fulmineo scivolò via dalla presa di quello che aveva capito essere il suo ragazzo, interrompendo il discorso di Sam accanto a lui, lanciando un'occhiata truce a Sebastian mentre metteva un paio di passi di distanza tra i loro corpi.

Si guardò intorno, terrorizzato, e notò che tutti i ragazzi in corridoio li stavano fiando, o meglio, erano rimati incuriositi dal gesto di Sebastian e da quel bacio sulla guancia che era decisamente troppo intimo per essere uno scambio tra due amici.

Blaine, ma-”

Cosa cazzo pensavi di fare?”

A posteriori, Blaine si pentì davvero di quello scatto, di aver usato quelle parole, di aver esagerato il tutto e di non essere riuscito a fregarsene un po' di più come Sebastian gli aveva sempre detto.

Il ragazzo lo guardò confuso, ferito e anche un po' colto alla sprovvista. “Ti sto salutando? Sono due giorni che-”

Non c'è bisogno di fare tutto così apertamente, non c'è bisogno di mettere i manifesti!” Blaine cercò di dire quelle parole quasi sussurrando contro il volto di Sebastian, prima di affrettarsi per i corridoi senza guardare nessuno, sperando che il suo ragazzo non lo seguisse.

Blaine!

Ma ovviamente era Sebastian, quindi gli stava già andando dietro, attirando su di loro l'attenzione di tutto il corpo studentesco. Riuscì a raggiungerlo quando ormai furono sulle scale esterne che davano sul cortile, per fortuna deserte. Sebastian lo prese per un braccio e lo obbligò a fermarsi, bloccandogli la via e guardandolo serio.

Cosa cazzo ti prende? Si può sapere perchè ti stai comportando in questo modo?”

Cosa prende a me? Sei tu quello che mi bacia nel bel mezzo dei corridoi! Cazzo, nessuno sa che siamo gay e tu vieni lì a baciarmi! Ma dove stai con la testa?”

Mi avevi promesso che ti avresti provato!”

Sì, beh, ho cambiato idea. Stammi lontano!”

Blaine cosa ti sta succedendo, non capisco perchè-”

Blaine provò ad andarsene, ma ancora Sebastian lo stava tenendo per un braccio, quindi gli diede uno strattone e con un coraggio che non pensava di avere lo guardò dritto negli occhi e sputò velenoso: “Stammi lontano.

Scese veloce dalle scale senza guardarsi indietro, lasciando Sebastian lì, che non aveva fatto nulla di male, che lo amava come aveva sempre fatto.

Era Blaine quello che aveva sbagliato tutto, era davvero un codardo.

 

*

 

Blaine Anderson mi vuoi spiegare perchè il tuo ragazzo mi ha appena mandato un messaggio chiedendomi per quale motivo sei arrabbiato con lui? Blaine, non posso venire in Ohio a prenderti a ceffoni... cosa diavolo stai facendo e, soprattutto, perchè Sebastian ha il mio numero di cellulare?

 

Lascialo perdere.

 

Cosa è successo?

 

Lascia perdere.

 

Ora ti chiamo.

Rispondi.

Rispondi immediatamente.

 

Ti ho detto di lasciarmi in pace Kurt, fatti gli affari tuoi.

 

Ok.

 

*

 

Blaine tornò a casa esausto quella sera. Non solo aveva litigato con Sebastian a scuola, ma aveva persino preso a parole sia Kurt che Rachel che avevano provato a capire cosa gli stesse passando per la testa. Inoltre, per completare il quadretto, aveva passato la serata chiuso in macchina in un parcheggio fuori Lima, perchè non aveva voglia di uscire con Tina ma neppure di stare in casa con suo padre, la sua futura matrigna e il suo futuro fratellastro.

Da quando le cose erano diventate così complicate? Da quando la sua vita faceva così schifo?

Cercò di fare meno rumore possibile mentre rientrava, sicuro che suo padre fosse a dormire. Passò in cucina per mettere qualcosa sotto i denti, per poi trovare un foglio di carta con la calligrafia piccola e disordinata di suo padre.

Grazie, apprezzo davvero tanto quello che stai facendo per noi, per la nostra famiglia. Ti voglio bene, buonanotte.

Lo lesse quasi incredulo, perchè suo padre certe cose non gliele aveva mai dette, e trovarle addirittura su un pezzo di carta e dedicate solo ed esclusivamente a lui era qualcosa di assolutamente nuovo, sebbene non gli scaldò il cuore come aveva sperato. Non provò niente a rileggere quel Ti voglio bene, nulla.

Salì le scale con il mal di testa, per poi entrare nella sua camera e accendere la luce per spogliarsi e mettersi a letto, quando vide un piccolo pezzo di carta sul cuscino. Temendo fosse da parte di Sebastian, lo prese in mano e lo portò alla luce per riuscire a vederlo.

Era una foto e quasi gli si fermò il cuore nel petto quando la riconobbe. Era una fototessera che Sebastian teneva sempre nel portafoglio. Una foto di loro due, che avevano scattato l'estate scorsa a Cleveland, in una di quelle macchinette automatiche alla fiera del lago.

Non era una foto particolare, era addirittura sfocata e smangiata sui bordi, ma Blaine sapeva il valore affettivo di quel pezzo di carta. La girò, sicuro di cosa ci avrebbe trovato sul retro.

23/08/2012

Ti amo.

Era la sua scrittura, disordinata, con quelle o troppo grandi e il puntino della i fatto a cuoricino. Era una cosa stupida, una cosa da adolescenti innamorati, era una cosa così loro che Blaine neanche si accorse di stare piangendo, fino a quando non si sentì le guance bagnate.

Si mise a letto e prese il cellulare, lo accese ma non trovò nessun messaggio che gli interessasse.

Ho visto adesso la foto, mi dispiace per quello che ti ho detto, non devi starmi lontano, ti amo così tanto che domani voglio che mi baci nel bel mezzo del corridoio e vaffanculo gli altri.

Lesse il messaggio che aveva scritto, sorrise triste, ma di più non fece. Gli mancò il coraggio anche di quella piccola azione e si addormentò guardando la foto sbiadita e sgualcita di Sebastian, con il pensiero che presto avrebbe dovuto piantarla di far soffrire entrambi a quel modo.

 

*

 

Uno dei posti preferiti di Blaine era un piccolo parco quasi abbandonato fuori Lima. Non era assolutamente niente di speciale; di solito, ci andava la gente a correre o a far passeggiare i cani, l'area giochi era quasi in disuso e veniva visitata soltanto da ragazzini che si nascondevano lì per fumare la prima sigaretta lontano da occhi indiscreti. Il fatto che non fosse frequentato da nessuno lo aveva reso uno dei posti in cui lui e Sebastian si recavano di più, così come il luogo del loro primo bacio.

C'era una panchina mezza malandata e ben nascosta da un paio di alberi che era diventata subito la loro preferita. Quando non sapevano dove andare era sempre lì che finivano, sia d'estate che d'inverno, con una granita gelata o un caffè caldo, poco importavano le temperature: la loro panchina era sempre lì che li aspettava, come era stato per la prima volta che si erano baciati, un freddo pomeriggio di marzo di quasi due anni prima. Adorava ricordare quella giornata, adorava ripensare alle emozioni che gli aveva dato quel semplice sfioramento di labbra che poi aveva portato a una pomiciata in piena regola, nascosti dagli occhi di tutti. Adorava ripensare che per tutto il viaggio dalla loro panchina alla macchina Sebastian gli aveva stretto il palmo sudato e un poco appiccicaticcio, carezzandogli il dorso con il pollice e facendo quasi finta di niente, scherzando e facendolo ridere.

Era cominciato tutto lì, in quel posto anonimo e discreto.

Blaine aveva trovato quella mattina un bigliettino nel suo armadietto con il disegno di una panchina. Beh, Sebastian non era mai stato uno di molte parole, ma Blaine non avrebbe potuto mai fraintendere cosa volesse dirgli con quello scarabocchio.

Percorse il sentiero dalla macchina al loro ritrovo immerso nei ricordi, momenti che gli sembrava di rivivere in quell'istante davanti agli occhi.

Lui e Sebastian che si rincorrevano come bambini, Sebastian con la Reflex nuova che insisteva a fargli una sottospecie di servizio fotografico, fallendo miseramente al secondo scatto; quella volta in cui Blaine aveva scommesso che Sebastian non sarebbe riuscito ad arrampicarsi su quell'albero e Sebastian che quasi si rompeva un braccio per vincere la scommessa con Blaine, oppure quella volta che Sebastian si era presentato a sorpresa l'estate scorsa con dei palloncini pieni d'acqua e gli aveva rovinato il libro che si era portato dietro da leggere.

Sorrise tra sé e sé e si sedette sulla panchina di legno scuro, in attesa, cercando di non perdersi troppo nei ricordi e di essere forte. Lo faceva per loro, per stare bene tutti insieme, per poter vivere tranquillo sapendo che Sebastian sarebbe stato sempre al suo fianco; mica lo avrebbe perso in fondo.

Lo vide arrivare da lontano, stretto nel suo cappotto scuro, gli occhi fissi sul sentiero, facendo sprofondare a Blaine il cuore nel petto.

Si sedette accanto a lui in silenzio, nessuno disse nulla, anche se la tensione era palpabile e assolutamente non voluta.

Lo sentì trafficare con la tasca della giacca, ma continuò a guardare davanti a sé, in attesa di trovare il momento giusto per dire qualcosa. Poi il rumore di un accendino, e Blaine si sentì ancora peggio.

Perchè quella non era una cosa che si poteva risolvere in quel modo, con la loro sigaretta e un paio di scuse. Quella cosa non si poteva risolvere.

Cominciò a tremare al pensiero di cosa sarebbe successo da lì a poco e fu davvero difficile non prendere il bastoncino fumante quando Sebastian glielo porse. Rimase immobile, ignorando quel gesto che voleva dire così tanto per loro due, che era il sinonimo di ritorno alla normalità nella loro vita.

Sebastian ritrasse la mano e sospirò, spegnendo il bastoncino sotto a una scarpa.

Ti ricordi perchè facciamo questa cosa della sigaretta quando litighiamo?”

Blaine scosse la testa senza guardarlo, non si fidava di quello che avrebbe potuto dire in quel momento.

Stavamo insieme in gran segreto da un mese, quasi. Alcuni miei compagni della quadra di football avevano preso il vizio di fumare e avevano contagiato pure me. Non credo mi dimenticherò mai della sfuriata che mi hai fatto quando lo hai scoperto. Credo che quel giorno avessi litigato con Kurt, perchè eri parecchio irritabile e mi hai quasi mangiato vivo, quando io fumavo così a caso e solo quando ero in compagnia. Ti sei venuto a scusare tre giorni dopo per quello che mi hai detto con una sigaretta, e così abbiamo iniziato a comportarci in questo modo, a fare pace così.”

In un attimo gli tornò tutto in mente, la sfuriata, la litigata, la prima volta che avevano fatto pace, lo sguardo negli occhi di Sebastian dopo che le cose si erano sistemate, il suo sorriso sornione che lo prendeva in giro e lui che gli diceva “Non facciamola diventare un'abitudine eh”.

Era diventata molto più di un'abitudine: Blaine ormai non riusciva a guardare una sigaretta senza pensare al senso di pace di ogni volta che lui e Sebastian risolvevano in quel modo.

Alzò lo sguardo dal sentiero battuto e incontrò gli occhi del suo ragazzo, vulnerabili e feriti per quel gesto mancato.

Potresti dirmi cosa ho fatto di male? Così almeno posso scusarmi e la piantiamo qui. E' per ieri e la cosa in corridoio? Posso farmi vedere in giro con una cheerleader se vuoi, se non sei ancora pronto, tanto a New York manca poco, non è un problema.”

Non è per quello.”

E per che cosa è allora? E' da quando siamo tornati dal lago che mi eviti, non mi parli e ti arrabbi per queste cose. Vorrei almeno sapere cosa ho fatto.”

Non... non hai fatto niente.”

Quindi?”

Quindi.”

Rimasero in silenzio per un paio di attimi, ognuno stretto nella propria giacca senza riuscire a trovare il coraggio di guardarsi negli occhi.

Credo che io e te dovremmo prenderci una pausa.”

Brutte, bruttissime parole, che non volevano dire niente e che in realtà erano sinonimo di rottura nella testa di entrambi.

Mi stai prendendo per il culo?”

No... credo dovremmo davvero-”

Perchè mi stai lasciando?”

Blaine si morse il labbro, cercando di non capitolare, non poteva cedere in quel momento.

Non ti sto lasciando, vorrei soltanto un po' di tempo per capire se-”

Per capire cosa? Stiamo insieme da quasi due anni e tu hai bisogno di capire se vuoi stare con me? Una pausa adesso vuol solo dire che mi ignorerai un'altra settimana prima di dirmi che non vuoi più che stiamo insieme. Abbi le palle di lasciarmi adesso, almeno.”

Io non voglio lasciarti,” almeno quella non era una bugia. “Ma non possiamo andare avanti così.”

Oh Cristo, non mi dire che è per i nostri genitori, ti prego dimmi che non mi stai lasciando per colpa loro.”

Blaine deglutì le lacrime e il senso di colpa che gli attanagliava la gola.

E' la cosa migliore.”

La cosa migliore 'sto cazzo!” sbottò Sebastian, alzandosi in piedi e cominciando a gesticolare furiosamente. “La cosa migliore per loro, non per me e te. Non mi interessa cosa ti ha detto tuo padre, é solo un egoista che pensa a se stesso. Perchè non capisci che lui non tiene a te quanto me?”

Blaine tenne lo sguardo basso. “Non vuol dire che non ci vedremo mai più. Tu... io sarò sempre nella tua vita, e ti vorrò sempre bene.”

Oh beh, gran bella consolazione.”

Sebastian non rendere le cose ancora più difficili, non voglio ferirti-” Blaine si interruppe quando Sebastian si inginocchiò davanti a lui e gli prese il mento tra le dita per obbligarlo a guardarlo negli occhi.

Si avvicinò piano a lui e lo baciò sulle labbra, senza fretta alcuna, tenendolo per il mento e passandogli l'altra mano tra i capelli appiccicosi di gel. Quando si staccò da lui, avevano entrambi il fiato corto e le guance rosse.

Dimmelo guardandomi negli occhi. Dimmi che non vuoi più stare con me.”

Blaine trattenne il respiro, Sebastian era così vicino che sarebbe bastato davvero niente per baciarlo ancora e ancora e ancora e scusarsi delle cose che gli aveva detto. Sarebbe bastato davvero pochissimo. Avrebbero potuto fregarsene di quello che dicevano i loro genitori, avrebbero potuto stare insieme felici chissà per quanto ancora.

Non voglio più stare con te.”

Si pentì di quelle parole nel momento esatto in cui vide il cuore di Sebastian spezzarsi davanti ai suoi stessi occhi.

Scusami amore mio, scusami.

Sebastian non disse altro, annuì leggermente e si alzò in piedi. Si scrollò le ginocchia sporche di terriccio e si voltò nella direzione in cui era venuto.

Blaine lo perse di vista nel momento in cui il suo sguardo si appannò e cominciò a piangere, su quella panchina in cui tutto era iniziato.

E tutto era finito.

 

 

 


...Forgive me, maybe?

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Capitolo 11
*** #11 ***


 



11.

 

 

C'erano delle volte in cui Kurt Hummel avrebbe preferito non essere un buon amico. Non erano mai molte; aveva sempre a cuore le persone più importanti per lui, sapeva che ci sarebbe sempre stato nel momento del bisogno, anche se lontano da casa.

Ma quella sera, dopo aver ascoltato Blaine piangere, sclerare, pentirsi, arrabbiarsi e piangere di nuovo al cellulare per la bellezza di due ore e un quarto, avrebbe tanto voluto essere una di quelle persone che se ne fregava dei propri amici. E non perchè Blaine fosse noioso e gli stesse ripetendo le stesse cose da quando lo aveva chiamato, ma perchè, fondamentalmente, era un grandissimo idiota.

Vorrei solo sapere che ho fatto la cosa giusta.”

Kurt sospirò contro la cornetta, girando il cucchiaio nella sua tazza di latte caldo, pronto a ripetere per l'ennesima volta lo stesso concetto.

Io continuo a credere che tu non abbia fatto la cosa giusta.”

Ma lui... ma io... e mio padre... e se fosse ritornato come prima?”

Kurt grugnì, tentato di lanciare il cellulare contro il muro, perchè Blaine gli aveva fatto quella stessa domanda neanche dieci minuti prima. Dieci, per l'amor del Cielo.

Non hai neanche le basi per dirlo!”

Ma tu me lo hai sempre detto.”

Ma poi è cambiato. Ma seriamente, Blaine, pensi davvero che io – io! – cerchi di farti stare con Sebastian se non sapessi che è quello giusto per te? E Sebastian non mi piace neanche! Ragiona su quello che ti sto dicendo!”

Silenzio dall'altra parte del telefono. Forse, forse Blaine aveva capito questa volta.

Pensa se fosse diventato quello di prima quando vivevamo insieme? Cosa avrei fatto a quel punto? Mi sa che è stato meglio adesso.”

No, niente da fare. Kurt appoggiò la fronte al tavolo e sospirò, perchè sapeva anche cosa gli avrebbe detto dopo Blaine.

Però mi manca così tanto...”

Eccolo lì. Dio, quanto era stupido. Perchè era così stupido?

Kurt era pronto a ripetere per l'ennesima volta lo stesso concetto, quando Rachel apparve sulla porta della cucina con le sopracciglia aggrottate e un'espressione triste, facendogli notare che ore fossero.

Blaine, senti, mi lasci cinque minuti per chiamare mio padre? Poi possiamo tornare a parlare di tutto quello che vuoi, ma devo davvero mettere giù, solo per un attimo.”

Va bene, scusa se ti ho monopolizzato così, é che senza di lui mi sento così solo e abbandonato e-”

Cinque minuti per chiamare mio padre, Blaine, giuro che torno. Te lo prometto sulla mia collezione di sciarpe.”

Scusa scusa scusa. A dopo allora.”

Kurt chiuse la conversazione per poi abbandonare il cellulare sul tavolo e massaggiarsi le tempie, gli occhi chiusi e le orecchie tese nel sentire Rachel sedersi al tavolo con lui.

Come sta?”

Kurt aprì gli occhi, scuotendo la testa. “E' un cretino.”

E' Blaine.”

E' un cretino lo stesso... si è fatto abbindolare da suo padre e con le sue stupide scuse ha messo fine a qualcosa di veramente bello.”

Quindi avevo ragione quando ti dicevo che eri geloso del loro rapporto e trattavi male Sebastian apposta per quello?”

Kurt arricciò il naso, per nulla disposto a dargliela vinta.

Il punto é che ha fatto la cazzata e non ha intenzione di accorgersene. Sono due ore che mi ripete sempre le stesse cose, che lui gli manca ma che in realtà ha fatto bene a mollarlo. Non so davvero più cosa dirgli, sono a tanto così dall'insultarlo e tornare a casa per prenderlo a sberle.”

Lo sai che saremmo assolutamente tornati se non ci avessero-”

Rachel fu interrotta dalla suoneria del cellulare di Kurt, che cominciò a vibrare sul tavolo. Lui grugnì, portandosi una mano contro la fronte.

Dai, ma gli ho detto cinque minuti, mi sta fumando un orecchio!”

Rachel controllò chi stesse chiamando e Kurt fu sorpreso di vederla spalancare gli occhi quasi scioccata. Le prese il cellulare dalle mani per capire chi fosse e pensò davvero di aver letto male. Rispose senza pensarci due volte.

Pronto... Sebastian?”

Dimmi che non c'entri tu, dimmi che non ci sei tu dietro questa storia.”

Kurt quasi non riconobbe il suo tono di voce, roco, basso e del tutto fuori controllo. C'erano dei rumori di sottofondo, qualcosa che assomigliava a della musica e la comunicazione non era proprio chiarissima.

Sebastian? Dove sei? Perchè hai questa-”

Cazzo Hummel, dimmi che non è colpa tua!” un ruggito dall'altra parte della cornetta convinse Kurt che era meglio non tirarla per le lunghe.

No, non c'entro io. Ho provato in tutti i modi a farlo ragionare, ma nulla.”

Silenzio dall'altro capo del telefono, solo il rumore del respiro affannoso di Sebastian. Rachel lo guardò preoccupata, ma lui scosse la testa.

E' stato suo padre.”

Come, scusa?”

Mi ha detto che gli ha fatto un sacco di discorsi strani, ma il succo è che ha fatto leva sul senso di colpa di Blaine perchè voi vi lasciaste.”

Fottutissimo pezzo di merda.”

Sembrava quasi strano essere d'accordo con Sebastian, una volta tanto.

Senti, sono ore che sono al telefono con Blaine per cercare di farlo ragionare, ma è di un cocciuto allucinante. Vorrei essere lì soltanto per tirargli un ceffone.”

Sperò di udire ridere Sebastian, ma di nuovo il suo respiro affannoso fu l'unico rumore che sentì.

Sebastian,” cercò di essere il più tranquillo e gentile possibile. “Blaine è solo un po' confuso, non vuole davvero starti lontano... ma è... insomma... lo sai come è fatto.”

Lo so,” la voce cedette nel dire quelle due piccole parole, e Kurt era abbastanza sicuro che se gli avessero raccontato che Sebastian lo avrebbe chiamato sull'orlo di una crisi di nervi, non ci avrebbe mai e poi mai creduto.

E invece eccolo lì, a sentirsi dispiaciuto per la mangusta, mannaggia a lui.

Vuoi parlarne un po'?”

No, devo andare.”

Con un click la conversazione si chiuse, ancora prima che Kurt potesse dire qualunque cosa. Guardò lo schermo del suo iPhone e sospirò.

Cosa ti ha detto?” chiese curiosa Rachel dopo un attimo.

Voleva sapere se era per colpa mia che si erano lasciati. Mi è sembrato abbastanza devastato.”

Poverino.”

Kurt alzò le spalle e si lasciò scappare un sospiro, alzandosi dalla sedia e stiracchiandosi un poco.

Se siamo arrivati al punto che Sebastian chiama me, vuol dire che le cose sono gravi. Vado a lavarmi i denti e chiamare papà, che mi aspettano un altro paio di ore di Ma lo amo tanto e Per fortuna che l'ho lasciato.”

Rachel lo guardò comprensiva e gli strinse una spalla, per poi ritirarsi nella sua camera. Kurt sbadigliò mentre richiamava il suo migliore amico.

Sarebbe stata una serata lunghissima.

 

*

 

Era passata una settimana, e ancora Blaine si svegliava la mattina con il pensiero di aver fatto l'errore più grande della sua vita. Era quasi un riflesso automatico. Apriva gli occhi e nei giro di un paio di secondi si rendeva conto che era inutile prendere il cellulare e mandare il buongiorno a Sebastian, come era inutile indugiare sulla foto di loro due che c'era sempre sullo sfondo del suo cellulare. Ora quando guardava l'ora sul telefono non si perdeva più nel sorriso del suo ragazzo, c'era sempre un grigio molto neutro che rispecchiava un po' il suo umore.

Era stata la settimana più brutta della sua vita fin dai tempi del divorzio, non pensava avrebbe provato nuovamente così tanto dolore, così tanta inquietudine da passare le notti insonni e ricordare di quando era bello e non c'erano problemi.

Sebastian gli mancava come l'aria. Pensava a lui ogni singolo momento della giornata, nonostante a scuola lo ignorasse e facesse di tutto per non vederlo. Aveva passato gli ultimi giorni chiuso nell'aula del coro con i suoi amici, non andava nemmeno più a pranzare in mensa con la paura di incontrare un paio di occhi verdi che lo avrebbero fatto stare ancora più male di quello che già stava. Era riuscito a evitarlo per una settimana, scappando da scuola dopo gli allenamenti e le lezioni, camminando per i corridoi con lo sguardo fisso sul pavimento e facendo tutto il possibile per risultare quasi invisibile. Si sentiva un po' un fantasma a dirla tutta, si sentiva vuoto e triste come mai era stato prima di allora. Cercava di non esternare troppo i suoi sentimenti, di tenersi tutto per sé, sia con Kurt e Rachel che sapeva erano estremamente preoccupati per lui, sia con Sam e Tina, che si erano incaricati di non farlo diventare uno zombie a tutti gli effetti e obbligandolo a mangiare almeno una volta al giorno.

Ogni giorno che passava si sentiva sempre peggio e la sua dipendenza da Sebastian sembrava non voler diminuire neanche per sbaglio, e lui non sapeva assolutamente cosa fare per provare a stare meglio.

Scese le scale per andare a fare colazione con l'espressione distrutta di qualcuno che non aveva dormito affatto, stropicciandosi gli occhi, passandosi una mano tra i capelli e grattandosi il collo. Era così sconvolto che non aveva neanche voglia di mettersi il gel, e quello la diceva lunga sul suo stato d'animo.

Stava affogando una manciata di cereali nel latte quando suo padre entrò nella cucina fischiettando.

Buongiorno, Blaine!”

'giorno.”

Non gli servì alzare lo sguardo per sapere che sulle labbra di suo padre c'era un vistoso sorriso contento e un'espressione amorevole. Da quando lui e Sebastian si erano lasciati suo padre si comportava in quel modo strano; era presente, si interessava della sua vita, gli chiedeva cosa faceva durante la giornata, aveva sempre un sorriso e una pacca sulla spalla per lui.

Si stava comportando come un padre normale, non stava facendo nulla di particolarmente eclatante, ma, ad ogni modo, Blaine non si sentiva ancora a suo agio con quella versione di Carl così disposto a voler fare da genitore. Sapeva che era perchè aveva rinunciato a Sebastian che suo padre si stava comportando in quel modo e doveva ancora capire se il gioco valeva la candela.

Stai bene? Hai la faccia un po' sbattuta, te lo preparo un caffè?”

Va tutto ok, il caffè lo prendo andando a scuola.”

Sicuro? Vabbè io lo faccio lo stesso.”

Blaine si morse l'interno della guancia mentre lo vedeva fischiettare felice, domandandosi quanto sarebbero state diverse le cose se lo avesse sempre avuto così negli anni precedenti, se fosse stato sempre così... padre.

Hai gli allenamenti oggi?”

Sì, tra poco dovrebbero esserci i campionati nazionali e la coach ci sta davvero mettendo sotto.”

Quando sono? Mi piacerebbe molto venire a vederti.”

Blaine quasi rovesciò la sua tazza di cereali mollicci.

Scusami?”

Posso venire a vederti, vero? Se siete arrivati ai campionati nazionali, vuol dire che siete davvero molto bravi.”

Suppongo dì sì... che tu possa...” Blaine non sapeva davvero cosa dire. “Ti farò sapere... chiedo alla coach.”

Perfetto allora!”

Carl ingoiò in un colpo solo la sua tazza di caffèlatte e cominciò a mettere a posto la cucina, ignorando l'espressione più che confusa sul volto del figlio.

Blaine guardò i suoi cereali ormai immangiabili provando a ricordarsi quando suo padre gli aveva chiesto di poter vedere o partecipare a qualcuna delle sue gare. Mai, la risposta era mai, non c'era mia stato né per i Cheerios che per il Glee Club.

In teoria, in una situazione del genere avrebbe dovuto sentirsi bene, amato, perché suo padre voleva davvero partecipare ai suoi momenti più importanti. Ma Blaine non sentì niente, solo il disagio e il vuoto che la mancanza di Sebastian aveva creato. Non riuscì neanche a sentirsi contento.

Comunque, volevo dirti una cosa.”

Tornò sulla Terra nel momento esatto in cui sentì quelle parole uscire dalla bocca di suo padre. Lo guardò alzando le sopracciglia, lasciando scivolare il cucchiaio nella sua tazza di latte e facendolo tintinnare.

Mi chiedevo se è troppo presto per te vedere Sebastian.”

La bocca gli si seccò in un istante e sentì il magone salirgli la gola non appena suo padre pronunciò il suo nome. Cercò di farsi forza e non far vedere quanto in realtà quelle parole lo facessero stare male.

Perchè?” riuscì a dire, provando a non far tremare la voce.

Perchè volevo andare da Marie stasera, ma non volevo lasciarti a casa da solo. Te la senti di venire?”

No.

Forse.”

Cavolo, doveva decidersi però. Non andava mica bene che la sua testa continuasse a dirgli di no, che non era una buona idea rivederlo, e che il suo cuore stesse quasi per scoppiargli nel petto al pensiero di essere nuovamente solo con lui e parlargli e sentire il suono della sua voce.

Lo devo prendere per un sì?”

No, lo devi prendere come un assolutamente no.

Sì, va bene.”

Cazzo, Blaine sei un completo idiota.

 

*

 

Quanto male mi farebbe vedere Sebastian stasera a cena?

 

Eh?

 

Stasera io e papà andiamo da loro a cena.

 

Questa idea è addirittura peggio di quella volta che hai provato a rifarti le sopracciglia.

 

Kurt, sono serio!

 

Anche io.

 

Quindi secondo te non dovrei andare? Dovrei rimanere a casa? Mi manca così tanto...

 

Cosa vuoi fare tu?

 

Voglio vederlo.

 

E allora vai, ma secondo me sarebbe meglio se tu prima ci parlassi, sai per evitare quei momenti imbarazzanti del subito post rottura.

 

Tipo adesso?

 

Tipo cosa?

 

Ci sentiamo più tardi, vado a umiliarmi e vedere se l'amore della mia vita ha ancora intenzione di parlare con me. Augurami buona fortuna.

 

Sei un completo idiota.

 

*

 

Blaine si ricordava di essere stato così tanto agitato soltanto al suo primo appuntamento con Sebastian. Le mani sudate, il cuore che batteva all'impazzata, un unico pensiero nella mente che lampeggiava tipo le lucine dell'albero di Natale e che gli diceva che sarebbe andato tutto estremamente male. Non gli mancava proprio tutta quel nervosismo.

Si guardò intorno stringendosi nella giacca; il parcheggio era quasi vuoto e lui stava aspettando Sebastian alla sua macchina per parlargli, o almeno provare a farlo.

L'agitazione crebbe ancora di più quando vide uscire un paio di compagni di Sebastian dal portone principale, sicuro che da lì a poco si sarebbe trovato quegli occhi verdi che gli facevano sempre tremare le ginocchia.

Infatti, dopo un paio di attimi, Sebastian comparve da dietro le porte di vetro. Era bellissimo pure dopo la doccia, con i capelli umidi, una tuta e l'espressione distrutta in volto.

Blaine si leccò le labbra, provando a ripensare a tutto il discorso che si era preparato, ma se lo dimenticò nell'esatto istante in cui Sebastian incrociò i suoi occhi.

Il ragazzo si fermò e lo guardò, quasi confuso di trovarlo lì, e Blaine dovette ricordarsi di continuare a respirare, perchè il viso di Sebastian gli era mancato così tanto da far male.

Si avvicinò in silenzio e con uno sguardo neutro, fino a fermarsi a un paio di passi di distanza da Blaine. Si squadrarono per un poco, tutti e due incapaci di dire qualcosa.

Ciao,” mormorò a un certo punto Blaine, sentendosi particolarmente coraggioso.

Ehi,” fu la flebile risposta di Sebastian.

Come... come stai?”

Sebastian alzò un sopracciglio. “Bene,” mentì. “Tu?”

Potrebbe andare meglio... Hai finito gli allenamenti?”

Sì, domenica abbiamo una partita.”

Oh, in bocca al lupo.”

Crepi.”

La situazione era decisamente molto imbarazzante. Sebastian evitava il suo sguardo e Blaine avrebbe tanto voluto che lo guardasse per spezzare un po' di quella tensione e per tornare almeno a rivolgersi la parola tranquilli.

Senti...” provò a dire Blaine con un sospiro. “Lo so che mi odi e che non vorresti vedermi mai più, ma... a me piacerebbe che io e te rimanessimo... amici. Cioè, lo so che suona malissimo, ma io... mi manchi,” ammise senza vergogna, sentendo una fitta all'altezza del cuore.

Finalmente, Sebastian lo guardò negli occhi. “Amici?”

Lo so che sarà difficile, ma mi manca troppo parlarti e sapere che ci sei anche tu nella mia vita.”

Vorrei farti notare che sei tu che mi stai evitando da una settimana.”

Blaine si morse il labbro. “Perchè pensavo che fossi arrabbiato con me.”

E quando mai ti avrei dato idea di avercela con te?”

Beh, perchè ti ho... ti ho lasciato.”

Sebastian scosse la testa, appoggiando la borsa del football per terra. “Non sono arrabbiato con te, Blaine.”

Quindi vuoi ancora parlarmi?”

Mi sembra che ti stia parlando in questo momento.”

Ma è una cosa molto imbarazzante.”

Io sono tranquillissimo.”

Blaine inclinò la testa di lato, quasi confuso da quel tipo di comportamento; avrebbe detto che Sebastian sarebbe stato devastato e assolutamente distrutto, ma invece era così tranquillo che sembrava irreale.

E' un problema se stasera vengo anche io con papà a cena da voi? Preferisci non avermi in giro?”

Blaine Anderson, secondo te in quale universo io vorrei non averti in giro?”

Blaine stava per scoppiare a piangere, perchè Sebastian era sempre così Sebastian e gli era mancato così tanto che non sapeva davvero come aveva fatto ad andare avanti una settimana senza di lui.

Si gettò tra le sue braccia e lo abbracciò stretto, strofinando il viso contro la sua clavicola e cingendogli il petto con entrambe le braccia. Il ragazzo ci mise un secondo a ricambiare, ma Blaine quasi si sciolse quando si accorse che Sebastian lo stava abbracciando con uguale sentimento.

Rimase immerso in quel profumo e in quel calore più del necessario, fingendo che non ci fossero problemi e che andasse tutto bene, ma presto dovette allontanarsi da lui e schiarirsi la gola.

Grazie,” mormorò, guardandolo negli occhi. “Grazie di non odiarmi.”

Sebastian scosse la testa e alzò gli occhi al cielo. “Il solito melodrammatico.”

Blaine rise nel vedere l'espressione sul viso del ragazzo e sospirò, non più in ansia come prima.

Ci vediamo stasera allora?”

Sebastian annuì, prendendo la borsa da terra. “A stasera.”

Blaine sorrise sincero e si incamminò verso la sua macchina, il cuore più leggero alla consapevolezza che le cose sarebbero andate meglio.

Non vide il ghigno sulle labbra di Sebastian.

Non notò la sua postura soddisfatta mentre lo guardava allontanarsi.

Non lesse l'sms che inviò a Kurt.

Se stasera va come abbiamo pianificato, ti prometto che non dirò mai più che sei una checca.

 

 

 



 

Non mi avete ancora perdonata per la baldraccaggine del capitolo scorso? :3

Ma arrivano le cose carine e da ridere adesso :3 Non odiatemi che sono sempre carina e coccolosa :3

L'angst del capitolo scorso LO SO che è stato un colpo bassissimo, ma mi piace scrivere queste cose, più che altro perchè adoro scrivere il dopo, adoro scrivere come si sistemano le cose LOL Quindi STATE TRANQUILLI che la storia finisce benebenissimo, ahahah le recensioni all'ultimo capitolo mi hanno fatto morire, soprattutto gli insulti :3 Quindi grazie per tutto questo “amore” LOL
Spero che questo vi sia piaciuto e che vi abbia messo curiosità su cosa si sono pianificati Kurt e Sebastian per far ragionare quel cretino. Lo so che questo capitolo è pieno di insulti per Blaine, ma se li merita su. Oh.

Non so quando arriverà l'aggiornamento perchè le prossime settimane sono pretty busy, ma vi farò sapere da me in paginetta :3

Buona domenica e happy seblaine sunday <3

Un bacion
Marti

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Capitolo 12
*** #12 ***




12.

 

 

 

Secondo te, come dovrei vestirmi stasera?”

Blaine aprì le ante dell'armadio, guardando il suo contenuto assolutamente insoddisfatto, incastrando il cellulare tra la spalla e l'orecchio.

Ma per cosa? Per la cena a casa di Sebastian?”

Se,” Blaine arricciò le labbra, passando in rassegna i vari capi davanti ai suoi occhi sospirando, “Volevo fare bella figura.”

Guarda che puoi dirlo che vuoi farti bello per Sebastian, lo sai che non ti giudico,” ridacchiò Kurt dall'altro lato della cornetta. “Non ad alta voce, almeno.”

Ora metto giù.”

Come se non sapessimo entrambi come finirà la serata. Scegli dei colori che si notino subito sul pavimento della camera di Sebastian, così quando devi rivestirti li trovi subito.”

Ma piantala! Abbiamo deciso di essere amici e stop.” Blaine ringraziò che Kurt non potesse vederlo arrossire.

Certo. Perchè io ci credo. Non lo senti come ci credo?”

Non ho intenzione di fare sesso con Sebastian stasera. Sarà difficile se ci rivolgeremo la parola, altro che attività fisica.”

Certe volte non c'è bisogno di molte parole.”

Blaine sbuffò. “Non faremo sesso, Kurt. Ma non hai idea dell'imbarazzo che c'era oggi quando ci siamo parlati. Spero solo che un po' della tensione si smorzi con il trascorrere della serata... E non dirmi che un bel metodo per smorzare la tensione è quello di fare sesso perchè metto giù.”

Sentì il suo amico sospirare dall'altro capo del telefono, per poi udire la voce di Rachel in lontananza.

Rachel dice di metterti i jeans quelli scuri che ti fanno un bel culo, ma ehi! Rach, no, vieni qua che non ti sento... quelli super attillati dici? Non sono facili da sfilare, ci vuole qualcosa di più... sì, pensavo anche io agli altri, quelli blu. Qui abbiamo deciso per quelli blu, Blaine.”

Voi due dovete piantarla. I pantaloni mi staranno addosso per tutta la sera. Fine della storia.”

Mi hai chiamato tu per un consulto su come vestirti, inutile che ti lamenti.”

Blaine sbuffò, ripescando i pantaloni che stava dicendo Kurt dall'armadio. “Sì, e sopra cosa ci metto?”

Una polo? Così si toglie in un attimo.”

Kurt.”

Oppure il maglione quello bordeaux, che ho pure io grigio. Facile da sfilare pure quello.”

Guarda, non vedo l'ora di tornare a casa da questa maledettissima cena per dirti che non è successo niente tra me e Sebastian.”

Ah ha. Non succederà mai.”

Che bello che il mio migliore amico abbia così poca fiducia in me.”

Non si tratta di avere fiducia in te B. Ti conosco, so benissimo che stasera quando-”

Kurt si interruppe brusco a metà frase, facendo alzare un sopracciglio confuso a Blaine.

Quando... cosa?”

Niente.”

Kurt?”

Hai ancora bisogno del mio consulto? Rachel sta bruciando la cena e non sono disposto a mangiare roba carbonizzata. Ci sentiamo più tardi!”

Kurt chiuse la conversazione prima che Blaine potesse rispondere. Guardò il cellulare arricciando il naso, chiedendosi il perchè del comportamento così strano del suo migliore amico.

Sospirò prima di lanciare il cellulare sul letto e prendere i vestiti scelti da Kurt per guardarsi allo specchio. Ignorò l'agitazione e l'eccitazione che sentiva agitargli lo stomaco per una serie di diversi motivi.

In primo luogo, non aveva idea di come avrebbero interagito Sebastian e suo padre, anche perchè non gli aveva comunicato che il motivo per avevano rotto era in parte dettato dal famoso discorso di Carl. Quindi, Sebastian non avrebbe dovuto avercela così tanto con lui.

In secondo luogo, per le previsioni di Kurt. Kurt aveva sempre ragione quando si trattava di quelle cose, o almeno, lo era al novantasette per cento, e Blaine sperava davvero di rientrare in quel misero tre per cento in cui Kurt si sbagliava. Guardò il suo riflesso nello specchio mentre si vestiva, rimuginando sulle parole del suo amico. Avrebbe mentito nell'affermare che non voleva fare sesso con Sebastian, che non voleva baciarlo o sentire il suo respiro caldo sulle sue labbra.

Ma non poteva, perchè loro si erano lasciati, perchè sarebbero diventati a breve fratellastri, perchè aveva già combinato abbastanza casini con lui.

Bastava non finire in situazioni troppo compromettenti e, soprattutto, mantenere le distanze, sia fisiche che nel modo di parlare. E, soprattutto, non avrebbe dovuto sciogliersi nel caso gli avesse sorriso. Assolutamente no. Insomma, ci voleva solo un minimo di autocontrollo.

Si guardò nello specchio, pensando di andare a mettersi il gel, ma rimase fermo dove era, cambiando idea all'istante.

A Sebastian piaceva così tanto quando lasciava i capelli senza prodotti appiccicosi.

 

*

 

Blaine ebbe l'impressione che la serata non sarebbe andata come si era pianificato nel momento esatto in cui entrò in casa Smythe. Marie li accolse con un gran sorriso, visibilmente contenta di vedere anche Blaine.

Prese il cappotto a entrambi e poi, senza alcun preavviso, lo abbracciò.

Lo abbracciò stretto, come potrebbe fare una mamma, accarezzandogli i capelli e lasciandogli un bacio sulla fronte. Blaine non capì assolutamente quel gesto; per un attimo, pensò che fosse il modo di Marie di ringraziarlo per quello che aveva fatto per lei e suo padre, ma quando lo lasciò andare nei suoi occhi vide una sfumatura triste e apprensiva.

Come stai?” chiese dolcissima, ignorando suo padre che si era diretto in sala.

I-io... bene. Perchè?”

Perchè ero preoccupata... mi dispiace davvero tanto, per tutto quello che è successo.”

Ok, Blaine non ci stava davvero capendo più nulla. Si limitò ad annuire e a guardarsi intorno, deglutendo imbarazzato mentre gli occhi tristi della donna erano puntati su di lui.

Non ce n'è bisogno, sto bene,” replicò lui, cercando di rimanere sul vago. “Sebastian è...?”

Non riuscì a finire la frase, perchè nel momento esatto in cui pronunciò il nome del ragazzo se ne pentì. Non avrebbe dovuto chiedere di lui così presto, non erano neanche cinque minuti che erano arrivati.

Era a farsi una doccia, mi ha detto di spedirti su in camera sua quando saresti arrivato. Credo ti stia aspettando. La cena sarà pronta tra mezz'oretta.”

Blaine annuì, sorridendo alla donna che gli strinse una spalla e raggiunse il compagno in cucina, lasciandolo solo nel lussuoso salotto.

Deglutì, improvvisamente nervoso, e si diresse su dalle scale, ignorando il battito del suo cuore che aumentava sempre di più ogni scalino che faceva. Quando si trovò di fronte alla porta di legno, bussò piano, volendo essere a tutti i costi gentile ed educato. Magari Sebastian si stava cambiando dopo la doccia, e Blaine non aveva davvero bisogno di vederlo nudo. Già aveva poco autocontrollo di suo, vedere un minimo di pelle scoperta lo avrebbe azzerato del tutto.

Attese per qualche attimo, ma, visto che non rispose nessuno entrò direttamente, pronto a richiudere la porta se avesse visto qualcosa che non andava.

La stanza era completamente vuota, ordinata maniacalmente come era sempre solito Sebastian lasciarla e immersa nel profumo della colonia del ragazzo. Blaine intuì che fosse ancora sotto la doccia, quindi si andò a sedere sulla sedia girevole della scrivania in attesa, cercando di asciugarsi le mani sudate nei pantaloni.

Appoggiò un gomito sul tavolo, e, senza accorgersene, spostò il mouse, accendendo lo schermo del computer lì di fianco. Blaine voltò la testa istintivamente, ma quando i suoi occhi finirono sul desktop di Sebastian quasi si sentì mancare il fiato nel petto.

Era una loro foto che Blaine non aveva mai visto. Stavano dormendo abbracciati, Sebastian dietro Blaine e con il naso tra i suoi riccioli e le braccia intorno al suo torace a stringerlo, le dita intrecciate sul petto di Blaine. Si sentì la gola secca e le lacrime pizzicargli gli angoli degli occhi mentre la guardava e provava a pensare da dove venisse, chi gliel'avesse fatta, e a quanto erano belli insieme.

Ehi, sei arrivato!”

Blaine saltò su quando udì la voce di Sebastian, voltandosi con tutta la sedia dando le spalle a quella foto che gli faceva così male al cuore. Stava per salutarlo, ma non appena lo vide si dimenticò quello che avrebbe voluto dirgli.

Perchè Sebastian stava in piedi di fronte a lui soltanto con un asciugamano intorno ai fianchi, i capelli umidi e il petto ancora cosparso di goccioline d'acqua. La morte proprio.

Blaine avrebbe voluto voltarsi dall'altro lato, ma proprio non ci riusciva: non ce la faceva a staccare gli occhi dal fisico asciutto di Sebastian, dal modo in cui i muscoli si flettevano mentre si asciugata i capelli con un asciugamano, dai suoi addominali e l'orlo del telo che lo copriva. Strinse i pugni e, con tutta la forza di volontà che credeva di non possedere, riuscì a deviare lo sguardo, spostandolo sul muro beige di fianco a lui.

Ehi... sì... tua mamma mi ha detto che eri su quindi sono venuto, ma se ti devi cambiare esco e ti lascio-”

Come se non mi avessi mai visto nudo,” Sebastian ridacchiò, e prima che Blaine potesse dire qualcosa, l'asciugamano che aveva attorno i fianchi finì sul pavimento. E, in quel momento, il muro smise di essere interessante.

Blaine quasi si strozzò con la sua stessa saliva e dopo averlo guardato per un attimo, si voltò fino a dargli le spalle, sicuro di avere le guance rosse.

Forse sarebbe meglio se ti lasciassi vestire in pace.”

Blaine, non mi da fastidio se mi guardi, eh.”

Preferirei non farlo.”

Come ti pare, sei tu che ci perdi.” Blaine riuscì a sentire un sorriso in quelle parole, e cercò subito di cambiare argomento, fissando la foto sul desktop di Sebastian.

Perchè hai questa... questa foto come sfondo?”

Sebastian rimase in silenzio per un paio di attimi. “Perchè mi piaceva.”

Ma io e te ci siamo... insomma... lo sai.”

Blaine, puoi dirlo che mi hai mollato, non scoppia mica una bomba.”

Blaine avrebbe voluto voltarsi per guardarlo negli occhi, invece continuò a fissare la foto. “Da dove viene?”

Me l'ha mandata Kurt un po' di tempo fa... è di Capodanno, quando siamo andati a New York.” Lo sentì avvicinarsi e in un attimo riconobbe il divano sul quale erano accoccolati e la maglietta che Kurt aveva prestato a Sebastian da usare come pigiama. Blaine percepì la sua presenza accanto a lui. Era così vicino, eppure lontano anni luce.

Perchè hai una nostra foto come desktop se ci siamo lasciati?”

Perchè è bella. Non trovi anche tu?”

Sì amore mio, è davvero bellissima.

E' carina.”

E' legata a momenti felici, ecco perchè è bella.”

Blaine stava per rispondere, ma poi i ricordi dei momenti belli di New York cominciarono a tornargli alla mente e, insieme a quelli, pure cosa era successo prima che quella foto fosse scattata. Fu in quell'istante che si rese conto di avere Sebastian nudo di fianco a lui e che era esattamente all'altezza del suo inguine.

Si alzò in fretta, cercando di mettere ancora più spazio tra loro due, le guance rosse e il corpo pervaso da una vampata di calore. Molto probabilmente Sebastian aveva capito cosa gli era passato per la testa, perchè ridacchiò e si avvicinò al comò per recuperare – Blaine lo sperava con tutto se stesso – qualcosa da vestire.

Blaine tornò a guardarlo nell'esatto momento in cui fu sicuro che erano abbastanza distanti. Si voltò e tenendo lo sguardo incollato al volto di Sebastian lo guardò ripescare l'intimo – finalmente! – dal secondo cassetto.

Stava per dire qualcosa, giusto per spezzare la tensione che sentiva riempire la stanza, quando a Sebastian caddero per terra un paio di boxer e si chinò per raccoglierli, facendo bene attenzione a dare le spalle a Blaine.

Ma allora lo faceva apposta, il bastardo.

Blaine era un uomo gay in fin dei conti, e quale uomo gay non avrebbe fissato quel meraviglioso sedere che si ritrovava davanti? Era fatto di carne anche lui, in fondo. Ed era dal fine settimana al lago che non metteva le mani su quella meraviglia.

Sebastian raccolse l'intimo dal pavimento e se lo infilò, per poi tornare a guardare Blaine con un ghigno.

La bava.”

Blaine sgranò gli occhi. “Scusami?”

Asciugati la bava, Blaine, mi stai bagnando il pavimento.”

Arrossì, e gli sembrò quasi di essere tornato a due anni prima, a quando lui e Sebastian flirtavano e basta, alla sensazione di calore che sentiva nel petto ogni volta che udiva qualche commento del genere. E non era cambiato nulla da allora, Sebastian riusciva ancora a farlo arrossire in quel modo.

Non sto sbavando,” provò a difendersi senza però suonare troppo convincente.

Lo conosco quello sguardo. Nei tuoi pensieri mi stavi sbattendo contro il muro o sopra la scrivania?”

Piantala.”

Il muro, lo immaginavo.”

Blaine aprì la bocca per replicare, ma quello che uscì fu solo una risata, alla quale si unì anche Sebastian un attimo dopo.

Non pensavo fossi così,” commentò Blaine con un sospiro mentre lui si infilava una tuta.

Così come?”

A tuo agio con... me. Con tutto.”

Sebastian alzò un sopracciglio e si sistemò i capelli all'indietro. “Perchè non dovrei essere a mio agio con te?”

Blaine alzò le spalle. “Perchè passare ad essere una coppia ad essere solo amici è difficile, certe volte quasi impossibile. Sono contento però di vedere che per te è fattibile. Non avrei mai potuto perderti.”

Sebastian sorrise, facendo un passo nella sua direzione. “Beh, sai, quando vuoi che le cose funzionino accetti di fare dei compromessi. Accetti una rottura, anche se i motivi non sono validi e campati per aria, anche se sai benissimo che tra le due parti ci sarà sempre qualcosa di più di un'amicizia.” Fece un altro passo. “Accetti di fare cose che prima non avresti mai neanche pensato di fare.” Un passo ancora. “Accetti l'aiuto di persone che non sopporti,” un altro passo. “Accetti di fare errori, ma sai, fare un errore non è poi una cosa così brutta.”

Ormai Sebastian era a una spanna da lui, avevano tenuto gli sguardi incatenati per tutto il discorso e il lento avvicinamento del ragazzo, e il suo tono di voce si era fatto sempre più basso, sempre più simile a un sussurro.

Blaine deglutì, non riuscendo nemmeno più a pensare, perso in quei campi verdi.

Perchè no?”

Sebastian ghignò, facendo un altro passo e rimanendo a pochi centimetri dalle sue labbra. “Perchè un errore puoi sempre correggerlo, non importa quanto possa essere grave.”

Blaine non riuscì a dire nulla, lo guardò semplicemente, pensando solo e unicamente a quanto gli mancassero la sua bocca e il suo sapore e le sue mani che gli carezzavano il collo.

Rimasero a respirarsi sulle labbra fino a quando Sebastian non si chinò in avanti, facendo scorrere il naso sul suo collo, lentamente e con gentilezza, quasi a paura di farlo scappare. Ma Blaine non si mosse, rimase immobile, pietrificato sul posto, fino a quando non sentì il respiro caldo di Sebastian solleticargli l'orecchio.

La cena è pronta, Killer, andiamo?”

 

*

 

La cena fu relativamente tranquilla. Sebastian e suo padre non si rivolsero la parola e ci pensò Marie a condurre una conversazione più o meno normale, coinvolgendo tutte le parti a momento debito ed evitando di forzare la tensione che era percepibile attorno al tavolo.

In realtà, Sebastian rimase per tutto il tempo con gli occhi fissi sul suo piatto, a mangiare lentamente e quasi a fatica, ignorando sua madre e Carl e alzando gli occhi dalle sue fettuccine soltanto per lanciare qualche occhiata a Blaine ogni tanto. Era diverso, era ovviamente un'altra persona rispetto al ragazzo che lo guardava sorridendo mentre gli versava l'acqua e provava a fargli il piedino sotto al tavolo. Forse ci stava davvero male, forse il modo in cui si comportava quando erano da soli era del tutto finto e per non far vedere quanto in realtà quella situazione lo ferisse.

Blaine finì a fatica il cibo nel suo piatto, sentendosi sempre più in colpa ad ogni boccone al pensiero di ciò a cui stava obbligando Sebastian.

Finita la cena i ragazzi tornarono in camera in silenzio, visto che gli adulti si erano messi sul divano a guardare una qualche commedia romantica strappalacrime e nessuno dei due aveva bisogno di un film simile.

Sebastian chiuse la porta della sua camera e ci si appoggiò contro, guardando Blaine che nel frattempo si era seduto sul letto. “Cosa ti va di fare?” chiese gentile.

Blaine si morse il labbro. “Non saprei... guardiamo un film? Ti va?”

Sebastian annuì, e questa volta sulle sue labbra si formò un sorriso più sincero e vero. Ripescò un dvd dalla mensola per poi infilarlo nella TV, mentre Blaine sistemava i cuscini contro la testata del letto, gesto che aveva fatto almeno un milione di volte, per tutti i film che avevano sempre visto in quella camera.

Non ebbe bisogno di chiedere cosa avrebbero visto, sapeva benissimo su cosa era ricaduta la scelta di Sebastian mentre il ragazzo spegneva la luce e si avvicinava a lui sul letto con il telecomando in mano.

Dopo uno sguardo imbarazzato, si sistemarono l'uno accanto all'altro, seduti distanti, in una posizione piuttosto scomoda rispetto a quelle a cui erano abituati in cui Blaine si accoccolava a Sebastian per farsi fare i grattini sulle braccia.

Si strinse nel suo maglione e raccolse le gambe al petto, giusto per avere qualcosa da impegnare braccia e mani.

Per il loro secondo appuntamento erano andati al cinema, ma non al multisala di Lima; Blaine aveva rifiutato nel momento stesso in cui Sebastian gli aveva proposto di andare a vedere The Dark Knight o un film molto simile. Avevano scelto invece un piccolo cinema di provincia, sconosciuto, malandato, che avrebbe assicurato loro anonimato totale, il quale, ovviamente, non dava i film appena usciti o titoli piuttosto recenti, si occupava bensì di trasmettere quei film cult di almeno vent'anni prima, proiettati su un vecchio schermo un po' giallognolo da uno di quei proiettori vecchi e rumorosi.

Quindi, al secondo appuntamento, erano andati al cinema a vedere Jurassic Park, che di romantico non aveva assolutamente nulla e che per quello era diventato il loro film. Poco importava che avessero passato le due ore di proiezione in quel cinema polveroso a pomiciare mentre sullo schermo i dinosauri divoravano mezzo cast; quello era il film di quando qualcosa non andava, quando c'era da festeggiare, quando non sapevano cosa fare. Era un'altra delle loro piccole abitudini che col tempo era diventata qualcosa di così importante che se non c'era ne sentivano entrambi la mancanza.

Così come erano ormai l'abitudine i commenti che facevano entrambi mentre guardavano le immagini scorrere sullo schermo.

Quanto è bella la scena in cui nasce il piccolo dinosauro,” commentò Blaine lasciandosi scappare un verso molto simile a un awwww che fece ridacchiare divertito Sebastian. Tutte le volte che vedeva quella scena faceva awwww, lo aveva fatto in quel vecchio cinema polveroso prima di prendere la mano di Sebastian nel buio della sala e tutte le volte che si ritrovavano davanti a quella scena. Si scambiarono uno sguardo nel buio della camera e Blaine si sentì arrossire, esattamente come durante quel secondo appuntamento quando si era lasciato scappare quella frase.

Non si accorse neanche di ciò che fece in seguito: appoggiò la testa contro la spalla di Sebastian, non notando neanche che da essersi seduti a una spanna di distanza, si erano ritrovati con i fianchi appiccicati e le braccia che si sfioravano.

Rimase un paio di secondo così accoccolato, fino a quando Sebastian non alzò il braccio e gli cinse le spalle, facendolo adagiare sul suo petto.

E, proprio perchè era una cosa che avevano fatto mille e mille volte, Blaine non ci trovò neanche nulla di imbarazzante: passò un braccio attorno al torace del ragazzo e si sistemò più comodo contro la sua spalla, sicuro che nel giro di mezzo minuto Sebastian avrebbe iniziato a giocare con i suoi capelli.

Era qualcosa di così familiare, così loro, che Blaine non ci trovò nulla di strano, non pensò che fosse qualcosa che due ex dovevano evitare.

Rimasero a coccolarsi così fino a quando Sebastian non cominciò a ghignare, come da copione.

Quanto mi piace la scena in cui il t-rex si pappa il tipo sul cesso.”

Blaine rise contro la stoffa leggera della maglia del ragazzo e alzò il viso per guardarlo, incontrando i suoi occhi. Improvvisamente, il film smise di essere interessante, il mondo intero smise di importare, così come tutti i discorsi che si era fatto sul perchè lui e Sebastian non potevano stare insieme.

Si leccò le labbra e si tirò un po' più su, senza mai lasciare i suoi occhi, trattenendo il respiro per paura che qualcosa potesse andare storto. Sebastian rimase fermo immobile a guardarlo, un mezzo sorriso che gli incurvava le labbra leggermente umide e illuminate dalla luce della TV.

Scontrò il naso con il suo, indugiano a un paio di centimetri dalla sua bocca, beandosi del profumo naturale della pelle di Sebastian. Gli era mancato così tanto.

Ignorò il NO gigante che lampeggiava nei suoi pensieri perchè, in quel momento, stretto in quell'abbraccio, tutte le sue convinzioni volarono via come foglie secche in una ventosa giornata autunnale, lasciando il suo cuore libero di dargli quell'ultima spinta.

Lo baciò.

Non avrebbe dovuto, ma lo baciò lo stesso.

Non avrebbe dovuto passargli una mano tra i capelli per avvicinarlo a sé, ma lo fece comunque.

Non avrebbe dovuto mordicchiargli il labbro come piaceva a lui, ma il sospiro marcato che si lasciò scappare Sebastian lo invogliò a continuare.

Inclinò ancora di più la testa, lasciandosi baciare dolcemente, senza fretta e senza doversi nascondere, un bacio per riscoprirsi, un bacio per fargli capire che gli era mancato e Dio, se lo amava ancora.

Un bacio che, comunque, non avrebbe dovuto dargli.

Aprì gli occhi all'improvviso Blaine, staccandosi da Sebastian con uno schiocco.

No,” sussurrò contro le sue labbra.

Vide il pomo d'Adamo di Sebastian muoversi mentre deglutiva, e subito gli venne voglia di baciarlo.

Perchè no?” il sussurro arrivò alle sue orecchie, così basso e sensuale che Blaine non resistette e lo baciò di nuovo, con più foga, attirando Sebastian sopra di sé.

N-non possiamo,” disse nuovamente quando si staccò da lui per riprendere fiato.

Perchè non possiamo?”

Perchè...”

Non riuscì a finire di parlare, le labbra di Sebastian erano così vicine e rosse e umide e gli era mancato così tanto baciarlo e sentire il suo corpo premuto sopra di lui, e la soddisfazione di sentirlo ansimare per colpa dei suoi baci.

Quindi lo baciò, perchè in quel momento il suo cervello aveva fatto le valigie ed era andato in vacanza e il suo cuore batteva così forte nel petto che aveva paura potesse scoppiargli da un momento all'altro.

Baciò Sebastian, lo abbracciò, gli accarezzò la schiena e lasciò che lui sussurrasse il suo nome con voce roca, quasi come un mantra, ogni volta che interrompevano un bacio per riprendere fiato o guardarsi negli occhi.

Si accorse che non era così che doveva andare quando fece scivolare una mano sotto la sua maglia e sentì la pelle nuda del ragazzo sotto i suoi polpastrelli. In quell'attimo, realizzò cosa stava facendo e persino il fatto che loro due in teoria non dovevano fare quelle cose, non più almeno.

No,” disse di nuovo, più deciso, facendo alzare Sebastian dal suo petto, per poi alzarsi dal letto e allontanarsi da lui. “Non... non possiamo.”

Sebastian mise in pausa il film e accese la luce, rimanendo seduto sul letto. Sul suo viso un'espressione neutra. Blaine temette che stesse per dirgli di tutto, arrabbiarsi con lui o scoppiare da un momento all'altro.

Va bene,” disse invece, con un sospiro.

Va... bene?”

Io non ho fatto niente, Blaine, sei stato tu a fare tutto. Sei tu che mi hai baciato.”

Io...” Blaine deglutì, perchè Sebastian aveva ragione. “Mi dispiace.”

Onestamente, a me no.”

Un ghigno comparve su quelle labbra rosse e umide, e Blaine avrebbe tanto voluto baciarlo via come sapeva lui.

Dobbiamo provare a... essere amici Sebastian. Dobbiamo cercare di essere meno... meno come eravamo prima.”

Ossia?”

Niente Jurassic Park, niente foto nostre in giro, niente riferimenti al fatto che stavamo insieme, niente familiarità, niente io e te soli in una stanza con la luce spenta.”

Va bene.”

No, doveva esserci davvero qualcosa che non andava. Perchè Sebastian era d'accordo con lui? Perchè glielo stava dicendo con tutta la tranquillità del mondo? Perchè aveva quell'insana voglia di saltargli addosso e contraddire i suoi stessi pensieri?

Dobbiamo... dobbiamo vedere altre persone. Uscire con altri ragazzi. Provare a... avere altre esperienze.”

Va bene.”

Blaine alzò un sopracciglio. “Davvero... davvero ti va bene?”

Ho alternative?”

Mi dispiace, è davvero per il meglio. Possiamo davvero provare ad essere amici.”

Sebastian sorrise, un sorriso che a Blaine non piacque per niente. “Va bene, amici. Ora, amico, vuoi venire qui a finire di vedere il film?”

Blaine si sentì accartocciare lo stomaco quando Sebastian usò quel termine e, tutto a un tratto, si sentì tremendamente imbarazzato. Imbarazzato per quello che aveva fatto e non avrebbe dovuto.

No... io... credo andrò giù da mio padre e gli dirò che voglio andare a casa.”

Sebastian alzò le spalle, sistemandosi contro lo schienale del letto. “Come ti pare. Buonanotte.”

Blaine si infilò le scarpe in fretta e furia, prima di guardarlo un'ultima volta. “Buonanotte,” mormorò, sentendo già la mancanza delle labbra morbide di Sebastian contro le sue.

Non andò direttamente al piano di sotto. Si chiuse in bagno, prendendosi la testa tra le mani e maledicendosi per quel bacio che non avrebbe mai dovuto dargli. Guardò il suo riflesso nello specchio, ma non riuscì a pentirsi poi così tanto di aver avuto Sebastian così vicino, anche se per poco tempo.

Amici. Lui e Sebastian.

Ma chi voleva prendere in giro?

 

*

 

Come è andata la serata? :D

 

Vaffanculo Kurt.

 

:)))))))))))

 

 

 

 


Come al solito scusate per il ritardo, ho tipo millemila impegni sto periodo e sto addirittura ignorando i libri da studiare per gli esami che mi chiamano a gran voce. Shhhh, ho cose più importanti da fare shhhhh.
Tipo pubblicare questo capitolo, vi è piaciuto? :3 ahah io ho adorato scriverlo, anche se certe volte avrei voluto entrare nel pc e prendere a schiaffi Blaine, perchè insomma, se lo merita.

Grazie alla mia metà per la super correzione e perchè si è fatta tutta Italia per venirmi a trovare e quindi è la migliore di sempre <3

E cmq... siamo quasi alla fine gente, mancano solo 2 capitoli + epilogo, quindi sì, ecco, sigh.

Spero davvero che questo capitolo vi sia piaciuto e grazie di continuare a leggere e riempirmi di amore <3 La storia ha superato le 200 recensioni e io sono qui che sono tutta una fusa <3 GRAZIE <3

A presto

Marti

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Capitolo 13
*** #13 ***





13.

 

 

Blaine aveva chiesto a Sebastian di comportarsi da amici e, per quanto fosse stato sicuro che non sarebbe mai potuta succedere una cosa simile, fu esattamente quello che accadde.

La settimana seguente fu qualcosa di completamente nuovo per Blaine, perchè il suo ex fidanzato cominciò davvero a comportarsi come un amico: si salutavano brevemente se si incontravano per i corridoi, senza fermarsi necessariamente a parlare, non si evitavano in mensa, chiacchieravano del più e del meno ogni volta che si trovavano vicini, Sebastian non lo fissava durante gli allenamenti, e le cene a casa di uno o dell'altro erano sempre tranquille e pacate; terminavano con loro due attaccati alla playstation in salotto ad ammazzarsi a vicenda in qualche gioco sparatutto.

Sebastian aveva smesso con le frecciatine, con le occhiate languide, con le battute e i doppi sensi sul fatto che fossero stati assieme. Inoltre, gli stava lontano quando per caso dovevano sedersi sul divano e faceva di tutto per rispettare i desideri del suo ex.

Blaine, d'altro canto, non lo aveva mai voluto così tanto.

Più Sebastian manteneva le distanze e faceva come gli aveva chiesto, più Blaine lo bramava: desiderava abbracciarlo, baciarlo, farlo suo. Era nei suoi pensieri ogni singolo momento della giornata, sin da quando si svegliava fino alla sera, quando tornava a distendersi sotto le coperte pensando a quante volte c'era stato pure Sebastian a baciarlo e fare tante altre cose bellissime.

Blaine sapeva che stava diventando un'ossessione, che avrebbe dovuto smetterla perchè cavolo, era stato lui a volere che loro fossero amici, era stato lui a prendere quella decisione.

Eppure Sebastian che si comportava in modo così accondiscendente, Sebastian che era sempre così testardo che non faceva nulla che Blaine gli chiedesse neanche sotto tortura, lo faceva andare fuori di testa, ed era sicuro di non averlo mai desiderato così tanto, neanche quando ancora non sapeva come fosse baciarlo o sentire le sue dita scorrere lungo la sua pelle

E Blaine poteva solo guardarlo da lontano, immergersi nei ricordi di loro due, ignorando le voglie e tutti i pensieri che gli passavano per la testa quando lo vedeva in corridoio o a mensa, perdendosi in certe fantasie che non pensava assolutamente avrebbe mai potuto realizzare.

Ci fu un momento in cui Blaine arrivò addirittura a pensare che Sebastian lo facesse apposta, fosse deliberatamente così sexy e bello da farlo stare male ma, dopo aver interpellato le sue amiche a riguardo chiedendogli se lo trovassero più affascinante del solito e ricevendo sguardi straniti e sentendosi dire se avesse la febbre perchè si stava comportando da pazzo, ci rinunciò.

Lo guardava da lontano, sospirando e ignorando gli sms pieni di insulti di Kurt.

Non era frustrante.

Di più.

 

*

 

Blaine era abbastanza sicuro che non sarebbe arrivato vivo a fine giornata.

Quello era proprio uno di quei giorni in cui tutto ciò che poteva andare male andava addirittura peggio. Non c'era stato nulla che era andato per il verso giusto, niente.

Innanzitutto, si era svegliato di cattivo umore: aveva fatto un sogno bellissimo in cui lui e Sebastian tornavano insieme e tutto era rose e fiori ma, quando aveva aperto gli occhi, c'era solo il suono fastidioso della sveglia a la pioggia che batteva contro il vetro della finestra a fargli compagnia.

Il suo umore era tanto nero come il cielo coperto di nuvole, e da quel momento le cose erano andate sempre peggio.

Suo padre aveva finito l'acqua calda e fu costretto a farsi una doccia gelata, si accorse troppo tardi di aver finito il gel, quindi optò per la lacca per le situazioni di emergenza che gli finì persino negli occhi, facendolo ritardare così tanto che non ebbe nemmeno il tempo di fare colazione.

Nel tragitto casa-macchina riuscì a bagnarsi completamente come un pulcino perché non riusciva a trovare le chiavi del veicolo nel casino della sua borsa e quando era quasi arrivato a scuola dovette tornare indietro visto si era scordato il borsone per gli allenamenti dei Cheerios. In questo modo, arrivò tardi per la prima ora, beccandosi una nota di demerito ed essendo interrogato sul compito che, ovviamente, era rimasto a casa. Ma a quel brutto voto si aggiunse persino quello del test di algebra della settimana precedente. Due F nel giro di due ore, un record quasi.

Ultimo, ma non meno importante, una ragazzina che correva in corridoio gli fece versare il caffè bollente che aveva rimediato come sostitutivo della colazione sulla divisa pulita dei Cheerios, il quale non fu nulla in confronto alla ramanzina della Sylvester quando lei lo beccò cercare una divisa pulita da mettere per gli allenamenti.

Insomma, la giornata più brutta di sempre.

Non aveva quasi toccato cibo a mensa, sicuro che avrebbe avuto qualcosa di molto simile a un'intossicazione alimentare visto come era andata la giornata, e stava tornando stancamente al suo armadietto, cercando di non pensare agli allenamenti delle Cheerios che lo attendevano e la punizione che gli aveva inflitto la Sylvester. Blaine sospirò sconsolato quando raggiunse il proprio stipetto e si accorse di aver dimenticato il libro di storia in mensa; era a tanto così da perdere la pazienza e mettersi a urlare nel bel mezzo della folla.

Non voleva ammetterlo neanche a se stesso, ma in quel momento l'unica cosa che lo avrebbe fatto stare meglio era un bacio di Sebastian e un paio di coccole nascosti nel ripostiglio dei bidelli.

E invece non avrebbe avuto nulla di tutto ciò perchè Kurt aveva ragione ed era stato un vero idiota. Kurt non aveva mai torto, dopotutto.

Appoggiò la testa contro la fredda superficie di metallo, indeciso se fingere di stare male per tornare a casa e infilarsi sotto le coperte, non gli sarebbe importato neanche della Sylvester che gli chiedeva se aveva il ciclo e la presa in giro pubblica; l'unica cosa che desiderava davvero era il suo letto caldo e magari persino Sebastian che gli faceva i grattini nella schiena. Sospirò, pensando che si sarebbe dovuto accontentare solo della prima opzione.

Chiuse l'armadietto, deciso di scappare a casa, quando due voci femminili piuttosto squillanti gli arrivarono alle orecchie.

... é proprio un peccato che sia gay, é davvero uno spreco.

Già, ecco perchè non sono riuscita a farmelo alla festa di Don. Cavolo, ad averlo saputo...

Corrugò le sopracciglia, allarmato, per poi voltarsi di scatto e individuare le proprietarie di quelle voci. Erano due ragazze delle Cheerios, per fortuna Blaine le conosceva.

Mel, Connie!” le chiamò, attirando la loro attenzione.

Le due ragazze si voltarono, sorridendogli. “Ehi Blay-Blay, come va?”

Il ragazzo ignorò l'orribile soprannome e forzò un sorriso. “Insomma, mi sa che oggi non vengo agli allenamenti. Ma-”

Uhm, alla coach non piacerà.”

Blaine strinse i denti, cercando di non insultare Melissa e le sue opinioni non richieste. “Non mi sento molto bene, ma comunque... di chi stavate parlando?” provò a non sembrare troppo in panico, anche se aveva paura di conoscere già la risposta.

Oh, di Smythe, sai, il capitano della squadra di football.”

Blaine fece una faccia sorpresa. “E' gay?”

Già, sempre i migliori quelli che se ne vanno.”

Blaine si obbligò a non commentare la scelta delle parole di Connie, ma corrugò le sopracciglia a Melissa, che sembrava quella più informata.

Ma dai! Ma ha fatto coming out? Come fai a saperlo?” non c'erano storie, era davvero un bravo attore.

La ragazza alzò le spalle, facendo un cenno con la testa al corridoio dietro di lei. “Mah, puoi vederlo con i tuoi stessi occhi, siamo passate davanti al suo armadietto due secondi fa e aveva la lingua in gola a un tizio. Più esplicito di così.”

Blaine si sentì mancare ma, prima che potesse dire qualcosa, l'altra ragazza intervenne.

Ew, ma non è vero, stavano solo parlando!”

Se, parlando,” Melissa disse quella parola mimando virgolette immaginarie con le dita. “Lo so io dove finisce quel parlare.”

Ma dai, non puoi saperlo.”

Se va bene sono già nel ripostiglio del bidello a pomiciare e fare... ew, lasciamo perdere.”

Blaine deglutì, lo sguardo smarrito e un fuoco che gli bruciava nel petto.

Scusate ragazze, devo scappare.”

Non afferrò nulla di quello che gli dissero le due Cheerios, si avviò nella direzione verso cui erano venute perchè finchè non lo vedeva non ci avrebbe creduto. Non era possibile una cosa del genere, il suo Sebastian non poteva davvero stare facendo quelle cose.

Il fuoco esplose quando girò l'angolo e vide con i propri occhi quello che le due ragazze gli avevano raccontato. Sebastian stava parlando con un tipo, gli stava sorridendo, erano vicinissimi l'uno all'altro, e lo sconosciuto stava toccando il braccio di Sebastian in un modo che a Blaine non piaceva neanche un po'.

Smise di pensare e marciò in avanti, senza la benchè minima idea di quello che avrebbe detto o fatto ma con il chiaro intento di allontanare quello là dal suo Sebastian.

Purtroppo o per fortuna, non riuscì a fare nulla di ciò che il fuoco nel petto gli stesse suggerendo, perché Sam lo acchiappò al volo e se lo trascinò via un attimo prima che potesse fare il macello.

Blaine non riuscì a replicare o allontanarsi dalla presa del suo amico fino a quando non furono lontani da occhi indiscreti.

Strattonò il braccio di Sam e lo guardò con gli occhi ridotti a due fessure.

Perchè cazzo mi hai trascinato via?”

Perchè so benissimo cosa avresti fatto.”

Tu non sai-”

Avresti fatto una scenata nel bel mezzo dei corridoi e te ne saresti pentito nel giro di mezz'ora. Gli amici servono anche per impedirti di farti fare delle puttanate del genere.”

Ma quello lo stava toccando e Sebastian-”

Glielo hai detto tu, Blaine!” gli urlò contro Sam a un certo punto, interrompendolo e togliendogli le parole di bocca. “Gli hai detto tu stesso che dovete vedervi con altre persone, gli hai detto tu che volete essere solo amici, sei stato tu a lasciarlo! Non puoi incazzarti così perchè sta facendo quello che gli dici tu! Se provi ancora dei sentimenti così forti per lui da ingelosirti a questo modo, forse dovresti rivedere le tue priorità e riprendertelo, comportarti da persona matura e con un cervello in testa.”

Sam non gli aveva mai parlato così, di solito era Kurt quello che si comportava in modo così spassionato, che gli diceva in faccia tutti i motivi per cui stava sbagliando e gli faceva notare quanto avesse torto.

Boccheggiò qualcosa, provando a ribattere, ma non gli venne in mente niente, non riuscì a replicare al suo amico, al suo sguardo così pieno di ragione e alle parole troppo simili a quelle che gli diceva sempre pure Kurt.

L'unica cosa che riusciva a pensare era a quanto Sebastian fosse vicino a quel tipo senza nome, a Sebastian che baciava altri ragazzi che non erano lui, Sebastian che semplicemente andava avanti con la sua vita come Blaine non riusciva a fare.

Mormorò un vai al diavolo e diede le spalle a Sam, evitando accuratamente i suoi occhi e dirigendosi verso gli spogliatoi. Non avrebbe fatto una scenata in pubblico, ma era sicuro che non avrebbe mai estinto il fuoco che gli bruciava in gola se non lo avesse sfogato da qualche parte.

O contro qualcuno.

 

*

 

Blaine entrò negli spogliatoi maschili dopo aver provato a calmarsi per almeno un'ora buona. Non c'era riuscito, ovviamente, perché nel momento in cui si sentiva leggermente meno teso, l'immagine di Sebastian con quel tipo gli tornava davanti agli occhi e la voglia di prendere a pugni il muro o qualcosa di animato ritornava a scorrergli nel petto.

Era abbastanza sicuro che Sam avesse detto a Kurt dello scatto d'ira che aveva avuto nel corridoio, perché dovette spegnere il cellulare per far in modo che il suo migliore amico la smettesse di telefonargli.

Era troppo tardi per l'allenamento delle Cheerios, ma era in perfetto orario per la fine di quelli di football, puntuale come un orologio.

Entrò nel vano nel quale aleggiava una densa nuvola di vapore guardandosi intorno arrabbiato, sentendo le gambe tremare e il cuore battere forte nella sua cassa toracica. Non sapeva assolutamente cosa avrebbe detto a Sebastian, ma non gli importava. Il primo pensiero era quello di prenderlo a schiaffi, anche se una vocina dentro la sua testa non faceva che ripetergli che il ragazzo non stava facendo assolutamente nulla di sbagliato.

Non c'era quasi nessuno in giro, giusto un paio di ragazzi che si rivestivano e chiacchieravano della partita della domenica seguente o delle loro fidanzate. Si guardò intorno, cercando di individuare la persona che gli interessava di più, fino a quando non lo vide. Era vicino alle docce intento a parlare con un su compagno di squadra, i capelli ancora umidi e con in dosso solo un paio di jeans scuri, i preferiti di Blaine.

Si avvicinò a passo sicuro, fermandosi esattamente di fronte a lui. Sebastian lo notò subito, ma corrugò le sopracciglia confuso, scusandosi con il suo amico e rivolgendo a lui tutta la sua attenzione.

Cosa ci-”

Cosa cazzo pensi di fare?” Blaine disse quelle parole nel tono più cattivo che riuscì a produrre, quasi sibilando.

Sebastian alzò le sopracciglia, ripescando la camicia dall'armadietto. “Non credo di seguirti.”

Non puoi comportarti in questo modo.”

Sebastian lo fulminò con lo sguardo e finalmente sembrò capire a cosa si stesse riferendo Blaine. Si guardò un attimo intorno, per poi sedersi sulla panca e infilarsi le scarpe, rimanendo il silenzio. Blaine non si mosse, serrò i pugni e aspettò anche lui, come Sebastian, che gli ultimi ragazzi se ne andassero dagli spogliatoi, non c'era quasi più nessuno in giro.

Sebastian finì di allacciarsi le scarpe e tornò a prendere i suoi vestiti dall'armadietto, abbottonandosi la camicia molto lentamente e ignorando Blaine fumante di rabbia accanto a lui, anche dopo che l'ultimo ragazzo fu uscito dal vano. Rimasero in silenzio per un po', ad ascoltare le docce gocciolare e i loro respiri tutt'altro che rilassati.

Dopo un paio di minuti, Blaine non ce la fece più a trattenersi.

Ti ho detto che non puoi fare-”

Non posso fare cosa?” Sebastian lo guardò, gelido.

Lo sai cosa.”

No, non lo so. Devi essere più specifico quando mi vieni qui incazzato a dirmi di tutto.”

Blaine quasi ringhiò. “Non puoi fare così il cascamorto con un cretino qui a scuola davanti ai miei occhi.”

E perchè non posso, Blaine?

Blaine boccheggiò, non riuscendo a trovare una risposta plausibile. “Perchè non puoi.

Sebastian scosse la testa, quasi ridendo. “Sei davvero patetico.”

Ma cosa-”

Mi hai detto tu che devo uscire con altri ragazzi, ti rendi conto che sto facendo esattamente quello che mi hai chiesto?”

Non lo intendevo davvero!”

Beh, non me ne frega un cazzo. Tu non mi vuoi, quindi io vado a cercare qualcuno che possa darmi quello che tu sei troppo spaventato per affrontare.”

Vai a fanculo Sebastian, sei solo uno stronzo.”

Sebastian alzò le spalle a quegli insulti, raccogliendo la sua borsa. “Come cazzo ti pare... ora se non ti dispiace dovrei andare, ho un appuntamento.”

Blaine non si accorse neanche di aver sbattuto il ragazzo contro gli armadietti fino a quando non sentì il suono del metallo trillargli nelle orecchie, insieme a un gemito di dolore e sorpresa da parte di Sebastian.

Ero come tutti gli altri, vero?” sussurrò, con voce tagliente. “Sono sempre stato come tutti gli altri e basta per te, tu non sei mai cambiato come mi hai fatto credere, vero? Era tutta una bugia con te.”

Lo fissò negli occhi mentre diceva quelle cose, ma se ne pentì nel momento esatto in cui Sebastian lo guardò ferito e affranto.

Poi, si sentì sbattere contro gli armadietti, e questa volta il gemito di dolore uscì dalle sue di labbra, mentre Sebastian gli teneva fermo le spalle e lo premeva contro il metallo dietro di lui.

Come puoi anche solo pensare di essere stato come tutti gli altri?” Blaine era sicuro di non aver mai visto Sebastian così tanto arrabbiato. “Come puoi anche solo pensare che tu non sia stato importante per me? Ti ho chiesto di andare a vivere insieme, Blaine! Ho fatto coming out solo ed esclusivamente per te! Sono stato presente, sempre e comunque, ti ho dimostrato ogni singolo giorno quanto ti amavo, come puoi pensare che questa sia una cosa che voglio. Mi hai lasciato, Cristo! Sei tu che hai rovinato tutto!”

Blaine lo spinse via, facendolo indietreggiare. “Dovevo farlo, era tutta una follia ormai!” gli urlò in faccia, spingendolo di nuovo dalle spalle.

Tu non dovevi fare un cazzo, per una volta, per una volta sola, porca puttana, dovevi fidarti di me! Non lo hai fatto e hai mandato tutto a puttane. Ma tutte le cose che ho sempre fatto per te... come hai potuto fare una cosa simile, come hai anche solo potuto pensare di far finire tutto così?”

Sebastian tornò a bloccarlo contro gli armadietti, tenendolo per i polsi e guardandolo arrabbiato a pochi centimetri dal suo volto.

Hai idea del male che mi hai fatto? Hai idea di quanto tu sia stato egoista? No, non ce l'hai, perchè dopo tutto tu vieni ancora qui a dirmi che non posso cercare di andare avanti senza di te. Sei davvero uno stronzo.”

Blaine provò a liberarsi, gemendo quando Sebastian gli strinse di più i polsi.

Si guardarono negli occhi per un paio di lunghissimi minuti.

Non volevo ferirti,” sussurrò Blaine, sentendo la presa di Sebastian allentarsi.

Lo hai fatto lo stesso. Continui a farlo.”

Blaine riuscì a leggere il dolore in quelle iridi, per la prima volta da quel pomeriggio al parco, e gli mancò il fiato nel petto. E non riuscì a trattenersi, perchè con Sebastian era sempre così.

Gli prese il volto e lo baciò come era troppo tempo che non faceva, mordendogli le labbra e tirandogli i capelli, ribaltando le posizioni e spingendolo contro gli armadietti, un altro rumore sordo negli spogliatoi. E come si era aspettato, Sebastian non ci mise niente a ricambiare il bacio, come era stato una settimana prima distesi sul letto del ragazzo.

Baciarsi era così semplice, che quel gesto così piccolo riusciva a lavare via tutti i problemi che c'erano nell'aria.

Blaine cercò avido le sue labbra, scompigliandogli i capelli umidi, aprendogli la camicia, facendo volare qualche bottone nell'impazienza, infilandogli un ginocchio in mezzo alle gambe perchè tutto ciò gli mancava davvero troppo.

Sentì le mani calde di Sebastian infilarsi sotto la sua divisa, stringergli il sedere da sopra i boxer, mentre veniva di nuovo sbattuto contro gli armadietti e gemeva per il corpo eccitato che in quel momento era spalmato contro il suo.

Sebastian si staccò dalla sua bocca soltanto per mordergli il collo, leccarlo e risalire fino all'orecchio, mentre con una mano scivolava sotto i suoi boxer.

Cosa vuoi, Blaine?” gli sussurrò mordicchiandogli il lobo, un attimo prima di attaccarsi al suo collo per lasciargli un succhiotto violaceo.

T-tutto... te... voglio te.... ti prego...” balbettò Blaine graffiandogli le spalle che era riuscito a scoprire, chiudendo gli occhi e lasciandosi andare nel momento.

Poi tutto si fermò, perchè Sebastian si allontanò da lui e Blaine fu costretto a riaprire gli occhi, a ritornare al presente.

Se vuoi me, allora devi prendere il pacchetto completo.”

Blaine boccheggiò, ma dalle sue labbra non uscì alcuno suono, sorpreso dall'espressione seria sul viso di Sebastian.

Se vuoi le scopate negli spogliatoi allora ti prendi anche tutto il resto, Blaine, perchè io non sono disposto a regredire fino a quel livello. Se vuoi questo,” disse facendo scivolare una mano sul davanti dei suoi pantaloni, facendolo gemere piano, “devi prendere anche questo,” continuò, intrecciando per un attimo le dita con le sue e stringendogliele piano.

Io non... tu... ma...”

Io voglio te, ma non ti voglio solo per le scopate occasionali quando capita. Non voglio essere quel tipo di ragazzo che eri quando ci siamo conosciuti, io non sono più così, e lo sai perchè?”

Blaine deglutì, ma non disse niente.

Perchè tu mi hai fatto desiderare essere una persona migliore, mi hai fatto innamorare di te, mi hai fatto capire cosa mi stessi perdendo. Io non voglio più tornare ad essere quella persona che se ne frega, perchè di te a me frega Blaine, non sai quanto.”

Ma io...”

Blaine, guardami,” Sebastian fece un passo verso di lui, prendendogli le mani tra le sue. “Sto cercando di farti capire che non potrei mai tornare ad essere quello di prima, non potrei mai lasciarti o abbandonarti da un giorno all'altro.”

Blaine spalancò gli occhi, quasi scioccato di sentirgli dire quelle parole.

Tu hai... hai parlato con Kurt?”

Sì. Renditi conto di quanto mi sto rendendo ridicolo per te, perchè io, Sebastian Smythe, sono andato dal tuo migliore amico a supplicarlo di aiutarmi a farti capire la stronzata che stai facendo, e il bello è che sono anche stato a sentirlo, capito?”

Blaine avrebbe voluto mettersi a ridere e baciarlo fino a quando avrebbe avuto fiato nei polmoni.

E mi ha detto che la tua paura più grande è quella che io possa tornare ad essere quello di prima, ma Blaine... guardami, ti prego guardami e dimmi se potrei mai farlo.”

Sebastian lasciò la presa sulle sue mani e fece un passo indietro, scuotendo la testa.

Tu mi vuoi, lo so che è così, me lo hai dimostrato che mi vuoi, adesso e la settimana scorsa in camera mia, sei stato tu a baciarmi. E io... ho fatto tutto quello che mi hai chiesto, anche se ogni volta che mi dicevi no era come un pugno in faccia. E ti ho detto di sì senza replicare alle tue richieste idiote e Cristo, ti ho dimostrato che non ti voglio soltanto per il sesso, ti voglio perchè ti amo.

Blaine deglutì, abbandonandosi contro gli armadietti, una confusione impossibile in testa e ancora il sapore di Sebastian sulle labbra.

Lo so che hai paura, ma non sei da solo, io ci sono sempre stato e ho intenzione di esserci fino a quando mi vorrai. Io posso aspettarti per tutto il tempo che vuoi. Lo farei Blaine, perchè per te vale la pena aspettare anche duemila anni.”

Blaine era a tanto così dal mettersi a piangere, ma non riuscì a dire nulla mentre Sebastian si riabbottonava la camicia e raccoglieva la sua borsa da terra, senza staccargli neanche per un attimo gli occhi di dosso.

Ma non ho intenzione di aspettarti invano. Perchè fa male da morire vederti nei corridoi tutti i giorni e non poterti prendere la mano, e io non me lo merito tutto questo dolore.”

Si avvicinò a lui e gli accarezzò piano la guancia, baciandolo dolcemente sulle labbra soltanto per qualche attimo.

Pensaci,” fu l'ultima parola che gli disse prima di uscire dagli spogliatoi, lasciandogli il suo cuore tra le mani.

 

 

 


Spero tantotanto che questo capitolo vi sia piaciuto perchè è uno dei miei preferiti e Sebastian è tipo perfetto e lo amo troppo, non ci sono storie. Forse potrebbero esserci ancora due capitoli prima dell'epilogo invece che uno solo, devo capire se voglio dividere il 14 in due parti e tirarla per le lunghe LOL Vi farò sapere in pagina da me, promise :3

La menzione d'onore è per la Marti perchè c'è la nostra frase e ci tengo a ribadire che no, non è plagio gnegne, al cinema l'ho pensato prima io di usarla, ecco.

Grazie alla mia metà per la correzione e perchè è meravigliosa <3

Volevo inoltre comunicarvi che ho fatto ASK, mi trovate QUI. Insomma, giusto un altro posto dove potete amorevolmente insultarmi oppure anche lasciarmi prompt per farmi fare esercizi di scrittura come fanno un sacco di scrittrici su tumblr (solo che io non c'ho sbatti di farlo in inglese e quindi preferisco ask), una cosa del genere.

Grazie per tutto l'amore che continuate a lasciarmi e per tutte le recensioni e i complimenti e semplicemente per farmi sapere che questa storia vi piace così tanto, sono davvero tanto contenta <3

A presto,

Marti

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Capitolo 14
*** #14 ***





14.

 

 

Erano due giorni che pioveva, dentro e fuori.

Erano due giorni che Blaine era chiuso in camera. Faceva finta di avere la febbre ogni volta che suo padre andava a chiedergli come stava; era sempre stato facile con lui fingere un po' di malattia, non aveva il sesto senso che aveva sua madre, che capiva benissimo se voleva rimanere a casa per non andare a scuola. Carl era molto più ingenuo da quel punto di vista: non si era neanche preoccupato di toccare realmente la fronte del figlio, aveva creduto al termometro riscaldato con la lampadina.

E così Blaine era rimasto per conto suo nella penombra della sua camera, sotto le coperte, ad ascoltare la pioggia che picchiettava fuori dalla finestra.

Ogni tanto, si trasformava in acquazzone e allora si rannicchiava nel suo piumone, altre diventava grandine e la sentiva cadere pesante sul tetto per qualche minuto, così si alzava anche per vedere se erano rimasti dei chicchi sul davanzale, altre volte invece si trasformava in una pioggerellina leggera che quasi non si sentiva, allora si tirava su dal letto per andare a guardare fuori dalla finestra per qualche minuto e domandarsi se sarebbe sorto presto di nuovo il sole.

Il suo umore era nero come le nuvole e nulla sembrava riuscire a cambiarlo.

Era inutile girarci troppo intorno: Sebastian era il suo sole, fino a quando non lo avesse riavuto indietro nella sua vita quei nuvoloni sarebbero rimasti lì, e con loro anche la pioggia e quella sensazione spiacevole che ormai gli si era annidata in gola.

Sebastian gli aveva detto di pensarci e fu esattamente ciò che Blaine fece in quei due giorni, ignorando qualunque stimolo esterno, persino i suoi amici o Kurt che arrivò addirittura a chiamarlo a casa visto che non gli rispondeva sul cellulare.

Pensò tanto, pensò ai pro e i contro, pensò alle conseguenze, pensò a cosa avrebbe perso nel prendere una decisione piuttosto che un'altra. Pensò a tutto, tranne a cosa voleva davvero: quello lo sapeva già.
C'erano persino dei momenti in cui non pensava neanche più. Ricordava.

Ascoltava la pioggia e ricordava come era quando dormiva insieme a Sebastian e fuori pioveva, come si stringeva sempre a lui e come Sebastian gli baciava la fronte mentre ancora era appisolato, senza lamentarsi di tutte quelle coccole. Ricordava le volte che un acquazzone li aveva sorpresi quando erano da qualche parte. Ricordava come Sebastian gli mettesse sempre il braccio attorno alle spalle quando camminavano per il parco sotto l'ombrello perchè non volevano stare da nessun altra parte se non insieme sotto la pioggia.

E, quando ricordava cose del genere, si nascondeva sotto il piumone e faceva finta che le cose fossero ancora così, che suo padre non sapesse niente e che era ancora un segreto.

Purtroppo, però, ogni volta che riemergeva da sotto le coperte, era tutto vero e allora lui tornava a pensare.

 

*

 

La sera del terzo giorno in isolamento nella sua camera, qualcosa cambiò.

Era seduto sul letto a guardare l'armadio di fronte a sé con occhi vuoti, quando udì un leggero bussare alla sua porta. Non era suo padre, lui non bussava mai prima di entrare.

Chi è?” chiese sospettoso, sicuro che non fosse chi avrebbe voluto lui.

Sono Marie, posso entrare?”

Blaine aggrottò le sopracciglia ma disse di sì, senza neanche provare a riordinare la sua camera o il letto che era diventato una specie di cuccia. Insomma, era malato.

La donna entrò in camera quasi titubante, facendogli un grande sorriso e avvicinandosi al letto senza dire nulla. Blaine la guardò sistemare i fazzoletti sporchi sul comodino, un paio di libri finiti per terra e piegare una maglietta abbandonata sul comò. La fissò per un poco, quasi incuriosito; si comportava così da madre che non riuscì a non meravigliarsi. Andò persino a scostare le tende dalla finestra e accese la lampadina sul comodino, prima di sedersi sul bordo del letto accanto a lui.

Lo guardò quasi amorevole, mostrandogli una scatolina bianca.

Come stai caro? Ti ho portato queste pastiglie per la gola, tuo papà mi ha detto che sei malato.”
Blaine la guardò sorpreso di quel tono gentile e così da... mamma. Non riusciva a non pensarci.

Così così. Grazie.”

Hai bisogno di qualcosa da mangiare? Posso portarti su un po' di brodo se ti senti.”

No, sono a posto. Grazie.”

Avrebbe voluto chiederle cosa ci faceva lì, ma lei lo precedette.

Tuo padre voleva andare fuori a cena, ma ho preferito rimanere a casa, non mi piace l'idea di lasciarti a casa da solo malato.”

Potevate andare... sto bene. E non sarei comunque di compagnia.”

No, non ci sono problemi, tanto siamo solo io e lui, possiamo rimanere in casa,” disse con un piccolo sorriso, per poi alzarsi e cominciare a piegare dei vestiti stropicciati sulla sedia.

Blaine corrugò le sopracciglia, confuso. “Soli? E Sebastian non...”

No, è rimasto a casa.”

Oh.”

Ha detto che aveva da studiare, ma non mi sembrava dell'umore di voler parlare, sono un paio di giorni che è molto cupo.”

Blaine deglutì, sentendo gli occhi riempirsi di lacrime e provando quasi a farle andare via fissando il soffitto, ma Marie notò quel gesto.

Ohi, tutto bene? Ti gira la testa?”
Prima che Blaine potesse fermarla, si sedette di nuovo sul bordo del letto accanto a lui e gli appoggiò una mano sulla fronte. Lo guardò dubbiosa per un attimo, prima di scostare il palmo e portarselo in grembo.

Tu non hai la febbre,” disse quasi con un sussurro.

Blaine si morse il labbro e scosse la testa.

Perché allora fai finta? Non sei abbastanza grande per fingere di essere malato per non andare a scuola?”

Blaine sospirò, sicuro di non aver bisogno di dire nulla, perché lei dopotutto era una mamma e, in quel momento, lui non aveva davvero bisogno di altro.

E' per via di Sebastian?”

Annuì flebilmente, guardandosi le mani in grembo.

Cosa è successo? Sembravate così in buoni rapporti un paio di giorni fa e... ammetto che la vostra rottura mi ha lasciata davvero molto perplessa perché-”
Perplessa?” Blaine alzò lo sguardo dalle proprie mani per incontrare quegli occhi verdi troppo simili a quelli di Sebastian. “Perplessa?” ripeté, sentendosi improvvisamente arrabbiato.

Sì, io-”
“E' stato per colpa vostra che io ho lasciato Sebastian, é per colpa tua e di mio padre che mi avete fatto sentire in colpa, dei suoi discorsi e del fatto che tu sei così importante per lui e che non vuole morire da solo e di un sacco di altre cose che mi ha detto su cui eravate d'accordo! Quindi, spiegami perché dovresti essere perplessa, se alla fine ho fatto quello che entrambi volevate per me e Sebastian!”

Marie lo guardò con occhi sbarrati e Blaine sentì quasi un po' della rabbia scivolare via di dosso.

Blaine, lo so che non mi credi, ma non ho idea di cosa tu stia parlando.”

Blaine deglutì, sentendosi sempre più confuso. Scosse la testa e si passò una mano tra i capelli. “Il.. il week end al lago.. il giorno dopo il mio disastroso coming out, papà è venuto a parlarmi e a dirmi che voi due avevate discusso molto sulla faccenda e che secondo voi la cosa migliore era che ci lasciassimo.”
Blaine guardò la donna ma non riuscì a capire il motivo per cui sembrasse così sconvolta. Lo capì quando lei aprì bocca.

Io e tuo padre non abbiamo mai parlato di queste cose, di te o di Sebastian, non ha mai voluto.”

Rimase senza fiato a quella confessione, eppure se le ricordava le parole di suo padre.

Io e Marie ne abbiamo parlato molto ieri sera, e l'idea che i nostri figli escano insieme ci fa davvero stare male. “

Cosa stava succedendo allora?

La sera in cui tuo padre vi ha scoperti, ho provato a farlo ragionare, ho provato a parlare con lui, ma non ha voluto sentire ragioni. Ha posto un veto sulla questione tua e di Sebastian e non ha mai più voluto parlarne, nonostante avessi provato in tutti i modi a esporgli il mio punto di vista. Lo conosco bene ormai e non ho provato a forzarlo, aspettavo che venisse lui da me per parlarne, come abbiamo sempre fatto con tutti i problemi in questi anni.”

Ma lui... lui ha detto che tu eri d'accordo con lui che...”

Il giorno dopo, ho provato a parlare con Sebastian ma ho capito che non ci sarebbe stato verso di farvi lasciare visto quanto lui era innamorato di te. Sapevo che non era un'opzione possibile. Poi, però, tuo padre mi ha detto che avevate rotto e ho pensato di essermi sbagliata, che forse la vostra era solo una storiella così, però non ne sono mai stata convinta.”

Non... non è mai stata una storiella così,” riuscì a mormorare Blaine nel momento esatto in cui una lacrima gli bagnava una guancia. E, in quel momento, non si sentì solo triste, ma anche tanto, tanto arrabbiato. Per tutte le bugie che gli erano entrate nelle orecchie da una delle persone che non avrebbe mai dovuto mentirgli, per aver preso delle decisioni sbagliate e tremendamente dolorose per l'unica persona che amava davvero.

Marie gli asciugò la guancia bagnata con un gesto gentile della mano.

Hai lasciato Sebastian perchè tuo padre ti ha fatto credere che era la cosa migliore?”

Ha detto che lui è come mia madre, che un giorno o l'altro si stuferà di tutto e mi abbandonerà come lei ha abbandonato lui.”

Tu credi davvero che Sebastian possa comportarsi così con te?”
Blaine ripensò a quel momento negli spogliatoi di un paio di giorni prima e rispose senza neanche pensarci. “No.”

Lasciò che un singhiozzo riempisse la camera e un attimo dopo la mano di Marie andò a cercare la sua.

Lo ami davvero?” chiese alzandogli il mento.
“Sì,” rispose lui subito, senza esitazioni.

Lei fece un grande sorriso e si alzò subito dal letto, per poi accendere la luce della camera e aprire l'armadio. Blaine la guardò confusa tirare fuori un paio di jeans e una maglietta.

Cosa stai facendo?”
“Vai a farti una doccia, immediatamente.”

Ma...?”

Poi ti metti questa roba e vai a scusarti con mi figlio per avergli spezzato il cuore, fila.”

Blaine strabuzzò gli occhi, decisamente troppo confuso, e si alzò dal letto incrociando le braccia al petto.

Cosa... cosa stai facendo?”

Faccio quello che ogni genitore dovrebbe fare. Aiutare il proprio figlio ad essere felice.”

Blaine la guardò a bocca aperta, perchè quella non era la stessa persona di cui si lamentava sempre Sebastian. Lei sembrò capire cosa gli stesse passando per la testa e ridacchiò un po' sconsolata.

Non sono mai stata una buona madre con Sebastian, sono sempre stata... non lo so nemmeno io, ma lui meritava decisamente di meglio da me. Ho capito troppo tardi che lui era un dono e una buona ragione per mettermi a posto con me stessa e il mio passato, anche se purtroppo il danno era fatto. Ma sto provando a rimediare agli errori di una vita.”

Ma se io e lui... come farete tu e papà?”
Lei alzò le spalle. “Sebastian in questo momento è la mia priorità. Per un genitore il proprio figlio dovrebbe sempre venire prima di qualunque altra cosa, e io... voglio cominciare ad essere una buona madre per lui, anche se in ritardo.”

Ma tu-”
“Se mio figlio è felice, allora lo sarò anche io. Lo farai felice, Blaine?”

Lui la guardò e non le rispose a parole, le si avvicinò e la strinse in un abbraccio fino a toglierle il fiato, sentendola sorridere contro la sua fronte.

Sciolse la stretta quando la sentì baciarle piano la testa.

Grazie,” le sussurrò con un sorriso. Lei come risposta tornò ad abbracciarlo stretto, come solo una mamma avrebbe potuto fare.

 

*

 

Blaine uscì di casa con un sorriso sulle labbra e il suono di grida nelle orecchie, ma non gli importava, non gli importava di nulla che non fosse Sebastian in quel momento.

Gli dispiaceva tanto per Marie perché, se era rimasta per così tanti anni con suo padre, che non era di certo la persona più semplice del mondo, allora voleva dire che i sentimenti per lui erano davvero forti, però non riuscì a sentirsi dispiaciuto per quel litigio che era nato principalmente per causa sua. Aveva deciso che, per una volta, Sebastian sarebbe venuto prima di qualunque cosa.

Uscì di casa facendo sbattere la porta e alzò gli occhi al cielo.
Aveva smesso di piovere; grossi nuvoloni gli impedivano ancora di vedere le stelle, ma era già qualcosa, forse il temporale sarebbe scivolato via come era venuto.

Raggiunse casa di Sebastian in un batter d'occhio e con il cuore che minacciava di uscirgli dal petto da quanto era ansioso e agitato di rivederlo. Parcheggiò la macchina malamente di fronte all'immensa dimora degli Smythe e il suo sguardo volò come sempre alla camera di Sebastian, in alto a sinistra. La luce era accesa.

Si morse il labbro e quasi corse verso l'ingresso, attaccandosi al campanello e con il bruciante desiderio di poter definire nuovamente Sebastian come suo.

Aspettò paziente, ma non gli aprì nessuno. Suonò un'altra volta, magari Sebastian era sotto la doccia, ma sembrava quasi che in casa non ci fosse anima viva.
Si appese al campanello, facendolo suonare per quasi un minuto intero, ma ancora nulla.

Tornò un poco più indietro nel giardino per guardare di nuovo camera di Sebastian. La luce era accesa e quindi era sicuro che fosse in casa, non era uno da dimenticarsi di spegnere interruttori.

Prese il cellulare e provò a chiamarlo. Squillò per due minuti prima che partisse la segreteria telefonica. Con un cipiglio confuso, provò a chiamarlo nuovamente, ma Sebastian continuava a non rispondergli.
Blaine sbuffò e imprecò sottovoce quando sentì un paio di gocce leggere bagnargli le guance. Molto probabilmente Sebastian era sdraiato sul letto con le cuffie e aveva lasciato il cellulare sulla scrivania, un classico.

Cominciò a piovere più forte e Blaine fu costretto a rifugiarsi sotto un albero mentre pensava al da farsi. Rimandare al giorno dopo era oltremodo impossibile, sarebbe morto se Sebastian non lo avesse baciato da lì alla prossima ora, non poteva proprio aspettare di rivederlo a scuola il giorno dopo.

Mentre provava a non tremare dal freddo visto che era pure vestito leggero, un oggetto tra l'erba catturò la sua attenzione. Una pigna.

Beh, a mali estremi, estremi rimedi. E se proprio doveva ricorrere ai metodi delle commedie romantiche, meglio farlo in grande stile.

Raccolse un paio di pigne e si sistemò sotto la finestra di Sebastian, sperando che la pioggia smettesse.

La prima pigna mancò di poco il vetro della finestra.

La seconda finì sul tetto.

La terza prese una persiana.

La quarta gli scivolò dalle mani e se la tirò praticamente sul naso.

Fino alla decima pigna fece cilecca, all'undicesima, leggermente frustrato, fece centro.

Ovviamente, rompendo il vetro della finestra con un sonoro crack.

Neanche due secondi dopo, vide la sagoma di Sebastian comparire da dietro il vetro rotto e aprire la finestra. Blaine si mise più in bella vista, nonostante stesse scolando acqua da tutte le parti, e si chiese se fosse una cosa troppo stupida fargli ciao con la mano.

Lo fece lo stesso.

Sapeva benissimo da come Sebastian scosse la testa che stava anche alzando gli occhi al cielo e mugugnando qualcosa sottovoce.

Lo guardò sporgersi in avanti e appoggiare gli avambracci sul davanzale della finestra e sorrise.

Mi spieghi cosa ti aveva fatto di male questa finestra per tirarci contro una pigna?”

Ho provato a suonarti, non mi hai sentito!” gli urlò Blaine di rimando.

Forse non avevo voglia di vederti? Tu che ne dici?”

Blaine si morse il labbro, sperando che fosse una bugia. “Puoi aprirmi? Ho davvero bisogno di parlarti e, non so se hai notato, ma sta un po' piovendo.”
Sebastian non ripose a quella domanda, si limitò a chiudere la finestra rotta e le persiane sparendo dalla sua vista, prima che Blaine potesse urlargli qualcosa.

Considerò l'opzione di attaccarsi di nuovo al campanello di casa e al telefono, ma poi l'ingresso si aprì, rivelando un Sebastian che stava uscendo con un grosso ombrello nero e che si chiudeva la porta alle spalle.

Blaine gli andò incontro con un sorriso ma, prima che potesse rifugiarsi sotto l'ombrello, fu fermato da uno sguardo che gli trafisse il cuore.

Hai cinque minuti.”

Blaine aggrottò le sopracciglia, confuso. “Possiamo andare in casa? Sto congelando.”

No.”

In veranda?”

No.”
“Posso almeno venire sotto l'ombrello? Sebastian, sono bagnato fradicio.”
“Cazzi tuoi,” fu la risposta, accompagnata a un ghigno che Blaine intese con un 'così impari'.

Beh, forse aveva ragione.

Si scostò un ricciolo bagnato dalla fronte e raccolse tutto il coraggio che aveva.

Mi dispiace.”

Avrebbe voluto fargli un discorso articolato e bellissimo che sembrava uscito da un romanzo d'amore, ma il suo cuore non glielo permise. Lui era uno da cose semplici, dopotutto.

Mi dispiace di averti dato per scontato. Mi dispiace di non averti messo al primo posto. Mi dispiace averti ferito così tanto. Mi dispiace averti lasciato nello stesso posto dove è cominciato tutto. Mi dispiace non averti baciato di più l'altra sera in camera tua. Mi dispiace averti detto quelle cose, tutte, dalla prima all'ultima. Mi dispiace averti proposto di essere solo amici. Mi dispiace averti nascosto quello che voleva fare mio padre. Mi dispiace averti obbligato a chiamare Kurt per farmi ragionare. Mi dispiace averti lasciato solo queste settimane. Mi dispiace non essere riuscito ad essere una persona migliore per te. Mi dispiace non aver fatto coming out per te. Mi dispiace averti chiesto di fingere per tutto questo tempo. Mi dispiace aver dovuto aspettare così tanto prima di capire cosa dovessi fare. Mi dispiace essermi comportato da egoista. Mi dispiace della scenata negli spogliatoi, ma non mi dispiace di averti baciato in quel modo. Mi dispiace aver dubitato di te, non aver creduto che tu sei e sarai sempre quello giusto. Mi dispiace non averti detto di più quanto ti amo.”

Blaine prese fiato, scrutando il volto di Sebastian che non sembrava voler mostrare alcuna espressione.

Il punto è...” continuò quindi. “Che sono un cretino. Lo sono sempre stato e forse lo sarò sempre. Il punto è che mi manchi da impazzire e sono abbastanza sicuro di non riuscire a passare un'altra notte senza di te.”

Sei stato uno stronzo,” disse finalmente Sebastian.

Lo so, il peggio del peggio. Puoi insultarmi tanto quando vuoi, hai ragione, giuro che non mi lamento.”

Blaine provò a fare un passo avanti e rifugiarsi sotto l'ombrello, ma Sebastian ne fece uno indietro, ancora arrabbiato.

Credi che farmi venire l'influenza sia una punizione sufficiente? Perché mi prenderei anche la febbre a quaranta pur di farmi perdonare.”
“Chi dice che io voglia perdonarti?”

Blaine spalancò gli occhi, portandosi indietro i capelli gocciolanti che gli stavano cadendo sulla fronte.

Beh... tu... tu mi ami.

Tutto qui? Pensi che basti questo? Tre giorni ho aspettato una chiamata, un messaggio, un piccione viaggiatore!” Sebastian finalmente esplose, urlandogli contro di tutto. “Mi sono comportato come un vero zerbino nei tuoi confronti, sono stato a tanto così dal farmi uno in un locale l'altra sera.”

Blaine si sentì mancare.

Perché sì che ti ho detto pensaci, ma con un... con un discorso del genere saresti dovuto venire direttamente da me la sera stessa e chiedermi scusa e fine della storia. Dopo due giorni, cazzo, ci sono uscito di testa, perché avevo capito che non volevi, che se ci stavi ancora pensando allora non ero così importante come pensavo di essere per te.”

Sebastian, non-”
“E quindi sono andato in questo locale e un tipo è venuto a provarci con me. Era un figo allucinante, mi ha comprato da bere e mi ha proposto un pompino nei bagni.”

Te... te lo sei fatto?”

Sebastian sospirò. “No.”

Perché no?”

Perché l'unica persona a cui riuscivo a pensare eri tu. Perché non ho mai accettato l'idea che mi avessi davvero lasciato. Perché per me io e te stavamo ancora insieme e andare con quello là sarebbe stato come tradirti.”

Blaine a quel punto non ce la fece più: con due falcate lo raggiunse sotto l'ombrello e gli cinse il petto con le braccia, stringendolo a sé nonostante fosse bagnato fradicio.

Sebastian non ricambiò la stretta, anzi, cercò quasi di allontanarlo, ma Blaine non mollò la presa, strofinando il volto contro la sua felpa senza dire nulla.

Rimase attaccato a lui fino a quando non sentì il corpo di Sebastian rilassarsi e una sua mano scivolargli lungo la schiena zuppa. A quel punto, si ritrasse per guardarlo negli occhi e accarezzargli una guancia.

Mi dispiace,” disse semplicemente, con tutto il rammarico che sentiva nel petto. “Puoi perdonarmi?”

Sebastian non rispose, continuò a guardarlo e a tenere una mano sulla sua schiena.

L'unica cosa che mi hanno insegnato queste settimane è che senza di te la vita fa schifo. Senza di te è tutto un po' grigio e polveroso, insipido e piovoso. Tu riesci a rendere qualunque cosa più bella.”

Blaine sorrise, notando come Sebastian di stesse trattenendo dal fare lo stesso. Gli passò una mano tra i capelli con tenerezza. “Sei il mio sole, non posso davvero permettere che continui a piovere.”

Sebastian sorrise e, nonostante la pioggia, tutto tornò a splendere.

Mi sei mancato,” confessò con un filo di voce.

Anche tu, mi dispiace così tanto, non avrei dovuto fare nulla di quello che ho fatto. Credo di non essermi mai pentito così tanto di qualcosa in vita mia. Non ho smesso neanche per un attimo di amarti, non potrei mai farlo, lo sai.

Lo so.”

Scusami.”

Non farlo mai più.”

Mai più promesso. Ma che ne dici se rientriamo? Se ti ammali pure tu, chi verrà ad assistermi a me la settimana prossima quando avrò quaranta di febbre?”
“Non se ne parla.”
“Non mi hai ancora perdonato?”

Ah, ti piacerebbe.”

Posso baciarti, almeno?”

Sebastian fece un sorriso più ampio, scuotendo la testa. “Da quando hai bisogno di chiedere il permesso per baciarmi?”

Blaine rise e si alzò sulle punte per baciarlo sulle labbra, delicatamente, per la prima volta da tanto tempo con la sensazione che fosse la cosa più giusta da fare. Avvolse le braccia attorno alle sue spalle mentre tornava ad abituarsi alla bocca di Sebastian, al modo in cui muoveva la lingua, alle sue labbra sottili, a come gli piaceva mordicchiarlo quando si staccavano lievemente per riprendere fiato. E da tenero e delicato, il bisogno li portò a cercarsi con più urgenza; a un tratto, Blaine sentì le braccia di Sebastian stringergli il petto e la pioggia nuovamente sulla testa, l'ombrello finito sulle mattonelle del vialetto con un rumore sordo.

Sorrisero entrambi nel bacio, staccandosi un attimo per guardarsi negli occhi e stringersi un po' di più, nessuno dei due intenzionato a lasciare andare l'altro. Tornarono a baciarsi mentre la pioggia li bagnava e il tempo attorno a loro continuava a scorrere.

Blaine sapeva benissimo che avrebbero dovuto parlare di tante cose, che Sebastian non lo aveva ancora perdonato, che c'era la questione dei loro genitori da risolvere, ma quello non era il momento.

Amare Sebastian con tutto il cuore era in cima alla lista delle cose da fare, tutto il resto avrebbe aspettato la fine del temporale.

 

 

 

 


BUONA DOMENICA!

Avevo detto che aggiornavo alle 5 ma who cares, una personcina simpatica mi ha fatto cambiare idea :D

E quindi... beh... ZAN ZAN! Io ve l'avevo detto che Marie non era così cattiva come sembrava! E vi avevo anche detto che sarebbe finita bene, sperando di non essere caduta troppo nel clichè, però questa è una commedia romantica, ci voleva una cosa come a dichiarazione sotto la pioggia, suvvia.

Spero davvero che questo capitolo vi sia piaciuto perchè il penultimo e... ehem... manca solo l'epilogo adesso. Meglio che non dico nulla, va, mi tengo tutte le lacrime per il prossimo.

Grazie grandissimo a tutte le persone che continuano e leggermi e a supportarmi, vi adoro un sacco e non saprei come fare senza di voi <3

Grazie per le recensioni e l'amore che mi lasciate in pagina o su ask, mi rendete una personcina felice <3

Spero di riuscire ad aggiornare presto,

Un bacio grande

Marti

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Capitolo 15
*** Epilogo ***





Epilogo.

 

 

New York City

Due Anni dopo

 

 

Dovresti farti solo ed esclusivamente i cazzi tuoi Blaine, capito? I cazzi tuoi!”

Questi sono anche cazzi miei!”
“No, porca puttana, non lo sono, e per una volta dovevi lasciare le cose come stavano, e non metterti in mezzo come fai di solito... quanto mi fai incazzare, Blaine, non hai idea.”

Ti sto dando una mano! Perché non riesci a capirlo?”

Blaine era paonazzo ormai, era più di dieci minuti che lui e Sebastian si stavano urlando di tutto da un capo all'altro della cucina, e per cosa poi? Per una cazzata.

Sebastian scosse la testa, irato, appoggiando con rabbia i palmi sul tavolo e guardandolo con uno sguardo affilato.

Sei tu che non capisci che devi stare fuori da queste cose, lo capisci che non voglio che tu ti intrometta? Sono cazzi miei, miei e non tuoi, e tu devi rispettare questa roba, altrimenti quella è la porta e te ne vai da 'sta casa senza rompermi i coglioni!”
“Oh, ma bene, giocati la carta del 'cacciamo Blaine di casa soltanto perché dice la verità', va così di moda ultimamente!”

Va di moda da quando hai deciso di intrometterti nella mia vita! Piantala, perché mi fai solo incazzare e mi fai venire voglia di prenderti a sberle!”
“Ah, ti basta anche solo provarci.”

Non ti azzardare mai più fare mai più una cosa del genere, perché è la volta che da quella porta esco io e non torno più più però.”

Fallo! Fallo, Cristo santo, ti sto aiutando io qua Sebastian, perché non riesci a vederlo, perché ti ostini così tanto non accettare il mio aiuto? Perché sei così testardo e così-”
“Vai a fanculo Blaine, tu non sai un cazzo e non puoi parlarmi di aiuto o no perché devi solo stare zitto. Zitto e non intrometterti nella mia vita.”

Va bene! E' davvero questo quello che vuoi? Fai come cazzo ti pare, io me ne vado!”
Blaine urlò quelle parole senza neanche accorgersene, fuori di sé dalla rabbia e dal modo in cui Sebastian gli stava rispondendo. Stanco di cercare di far ragionare quella testa calda del suo ragazzo.

Lo guardò arrabbiato un'ultima volta, prima di voltarsi e prendere la giacca e uscire di casa, sbattendo la porta dietro di sé.

Silenzio, finalmente.

 

*

 

Marie e Carl si erano lasciati un mese dopo che Blaine e Sebastian erano tornati insieme e Blaine si era beccato una bronchite e la febbre a quaranta.

Nessuno dei due seppe mai come o perché, ma entrambi ipotizzarono che era stata lei a decidere di troncare le cose, visto che Sebastian venne bandito da casa Anderson e invece Marie adorava invitare Blaine per cena, pranzo, o qualunque occasione possibile immaginabile.

Sebastian non venne mai a sapere di cosa aveva fatto sua madre per lui.

Lei aveva chiesto a Blaine di non dirgli nulla e, per quanto avesse voluto spifferare tutto e rivelare a Sebastian quanto sua madre gli volesse bene, fu costretto a tenere la bocca chiusa.

Il rapporto tra Marie e Sebastian era rimasto immutato e distaccato, anche dopo la sua partenza per New York, anche dopo che lui e Blaine erano tornati insieme. Ci aveva provato Blaine a far apparire la donna agli occhi del suo ragazzo più come una madre che come un'estranea, ma senza ottenere alcun risultato; Sebastian era cocciuto. Tanto cocciuto. E secondo lui non c'era alcun bisogno che sua madre facesse parte della sua vita.

Dopo il trasferimento a New York, Blaine aveva provato a tagliare del tutto i contatti con suo padre, cercando di riavvicinarsi alla madre dall'altra parte degli Stati Uniti, ma non c'era riuscito.

Suo padre poteva anche essere stato anche un uomo ignobile ed egoista, ma era sempre suo padre, sangue del suo sangue e l'uomo che lo aveva cresciuto. Avevano avuto anche loro dei bei momenti e bei ricordi, dopotutto.

Sebastian non era stato troppo d'accordo, ma Blaine era riuscito a ricostruire qualcosa tra lui e Carl: un rapporto superficiale in cui si sentivano una volta la settimana, parlavano dell'università, di New York, del lavoro di suo padre, di quello che succedeva a Lima, dell'ultimo ingaggio di Cooper. Ridevano ogni tanto, addirittura, e non era nulla di ciò che Blaine aveva sempre sperato di ottenere con il suo vecchio, ma almeno non lo aveva perso del tutto. Era abbastanza sicuro che un giorno o l'altro suo padre sarebbe riuscito a capire dove aveva sbagliato con lui e lo avrebbe accettato, con tutti i suoi pregi, difetti e fidanzato compreso (che sperava con tutto il cuore rimanesse sempre Sebastian).

Carl aveva addirittura cominciato a uscire con un'altra donna, da un paio di mesi ormai, e Blaine lo sentiva sempre molto contento di questa Josie di cui parlava sempre.

E a Blaine andava bene così, davvero.

Ma, per quanto con Carl avesse un rapporto molto leggero e per nulla profondo, con Marie era riuscito a instaurare un'amicizia che non avrebbe mai creduto. Sebastian ignorava sempre sua madre, quando lei lo chiamava non le chiedeva neanche come stava, e spesso era Blaine a informarla riguardo suo figlio. Avevano legato molto da quella chiacchierata in camera sua che aveva cambiato tutto e, certe volte, pensava davvero che Sebastian esagerasse a comportarsi in quel modo con lei, così cattivo e menefreghista.

Spesso non riusciva a tenere a freno la lingua, e finivano a litigare, a urlarsi di tutto perché Sebastian non voleva che Blaine si intromettesse tra lui e sua madre e perché Blaine voleva fargli capire che non poteva continuare a odiarla in quel modo.

Ovviamente, Sebastian ignorava tutte le conversazioni che il suo ragazzo intratteneva con la madre, ma, ogni volta che Blaine osava dirgli cose che non avrebbe dovuto sapere, diventava matto e litigavano furiosamente fino a che uno dei due non usciva di casa sbattendo la porta.

Di solito, non si parlavano per un paio di ore, fino a quando quello dei due che aveva più torto non tornava a casa per fare pace con la solita sigaretta.

Perché certe cose non cambiavano proprio mai.

 

 

 

Blaine fece girare la chiave nella toppa con un sospiro, sentendo un nodo alla gola e desiderando solo ed esclusivamente le labbra di Sebastian stampate sulle sue. Dio, stava diventando sempre più patetico, neanche un paio di ore arrabbiato riusciva più a resistere.

L'appartamento che condividevano lui e Sebastian era silenzioso, troppo silenzioso per il suo ragazzo. Recuperò una sigaretta dal pacchetto adagiato sopra il mobile all'ingresso e si diresse verso il terrazzo della cucina con la coda tra le gambe e pensando a cosa dire per scusarsi.

Come aveva immaginato, trovò Sebastian appoggiato alla ringhiera con gli avambracci, perso a guardare la strada sotto il suo naso.

Blaine accostò la porta finestra e si sistemò accanto a lui, portandosi la sigaretta tra le labbra e ripescando l'accendino accanto al portacenere abbandonato sul tavolino.

Fece un tiro immerso nel silenzio, per poi passare il bastoncino fumante a Sebastian, il quale lo prese quasi con delicatezza, sfiorandogli l'indice.

Guardò il fumo uscire dalle labbra del suo ragazzo e cercò i suoi occhi, che lo stavano ancora evitando e adesso erano fissati sulle nuvolette in cielo.

Aprì la bocca per cominciare a chiedere scusa, quando sentì un colpo allo sterno e la schiena sbattere contro il muro ruvido accanto alla portafinestra. Poi Sebastian era contro di lui, a baciarlo con rabbia e forza, la sigaretta ancora fumante abbandonata sulle piastrelle del terrazzo e la maglietta che indossava che si stropicciava tra i suoi pugni. Ci mise un attimo a ricambiare il bacio Blaine, a stringere le braccia attorno al suo collo e far scivolare una mano sotto i pantaloni della tuta perché era troppo lontano.

Sentì una punta di dolore nel labbro inferiore e quasi si aspettò di sentire il sapore del sangue dove Sebastian lo stava mordendo, ma invece una scarica di adrenalina lo convinse a tirargli i capelli, a graffiargli il collo e strusciarsi ancora di più contro il suo corpo che lo stava intrappolando contro il muro.

Riprese fiato Blaine quando Sebastian cominciò a succhiargli il collo e a morderlo possessivo, mentre con una mano era già dentro i suoi pantaloni.

S-scus-scusaAH!” riuscì a gemere Blaine, completamente succube dalle mani e dalla bocca di Sebastian.

Stai zitto,” fu il sibilare che arrivò dritto al suo orecchio.

Ma volevo-”
“Ti ho detto di stare zitto.”

Blaine lo prese per i capelli a quelle parole, obbligandolo a staccarsi dal suo collo per reclamare le sue labbra per un altro bacio famelico e assolutamente bellissimo.

Si staccarono quasi ansimanti.

Camera da letto?”
“Ti ho detto di stare zitto.”

 

*

 

La vita a New York era frenetica, vivace, faticosa sotto certi aspetti, ma vivere assieme a Sebastian non era esattamente come Blaine se lo era sempre immaginato.

Era qualcosa di esasperante ed emozionante allo stesso tempo, Sebastian riusciva a farlo ridere e a fargli perdere la pazienza nel giro di cinque minuti netti.
Kurt e Rachel li prendevano in giro dicendo che erano una coppia sposata, e di solito a quelle parole seguiva sempre il grugnito da parte di Sebastian che li invitava ad andarsene a casa loro.

Per Blaine ritrovarsi nella stessa città con Kurt e Rachel fu come tornare a respirare di nuovo e, sebbene gli mancassero Sam, Tina e tutti gli altri, non c'era nulla di più bello che passare i pomeriggi insieme a Kurt a vedere tutti i loro musical senza avere sempre Sebastian di sottofondo che si lamentava dell'eccessiva quantità di zucchero.

A New York avevano inoltre incontrato una vecchia amica: Santana era andata ad abitare con Kurt e Rachel a fine maggio, stanca della vita universitaria a Louisville. Lei e Sebastian si erano subito ritrovati e, in mancanza di altre compagnie, si erano alleati contro Blaine, Kurt e Rachel. Erano un fronte compatto, ma perdevano sempre quando c'era da scegliere il film da vedere la sera, visto che erano solo in due e più di tanto non potevano ribellarsi.

Le lezioni e i corsi alla Tisch erano entusiasmanti e sfiancanti, spesso Blaine tornava a casa dopo dodici ore di prove e non riusciva neanche ad arrivare in camera da letto, ce lo doveva portare Sebastian di peso che, in confronto al suo ragazzo, aveva molte lezioni in meno da frequentare ma grossi tomi scritti quasi in aramaico da imparare a memoria.

Non c'era mai un giorno uguale a un altro in casa loro, non si annoiavano mai, non si stancavano mai neanche di litigare, di fare l'amore per fare pace, di ridere e scherzare.

Blaine non era mai stato così tanto felice in vita sua.

 

*

 

Blaine continuava a tracciare con i polpastrelli i contorni dei pettorali di Sebastian, che si alzavano e abbassavano ad ogni respiro, la mente ancora annebbiata dal sesso che avevano fatto poco prima. Sapeva di avere il collo pieno di morsi e di succhiotti, ma anche la schiena di Sebastian non scherzava, cosparsa di graffi e segni. Era sempre così quando facevano pace, ma nessuno dei due si lamentava.

Blaine gli lasciò un piccolo bacio all'altezza del cuore per poi rotolare sopra di lui, sistemarsi in mezzo alle sue gambe e appoggiare il mento sulla sua pelle calda per riuscire a guardarlo negli occhi.

Scusami, hai ragione, non avrei dovuto immischiarmi.”
Sebastian sorrise, portandogli una mano tra i riccioli. “Non avresti dovuto, no.”
“Ma lei... lei è tua madre Sebastian, ti vuole così bene.”

Non ci giurerei troppo su quello,” commentò lui acido alzando gli occhi al cielo.

Blaine dovette mordersi la lingua per evitare di non spifferare tutto. “Senti, lei ti vuole bene, io lo so.”
“Sì, ho capito che passi le ore a chiacchierare con lei, non capisco per quale motivo la adori così tanto, ma-”
“Perché...,” Blaine lo interruppe, deciso a mettere le cose in chiaro una volta per tutte. “Potrà anche avere sbagliato in passato, ma sta cercando di fare di tutto per rimediare ai suoi errori.”

Stai sprecando fiato Blaine, non ho-”
“Ha aiutato anche noi, Sebastian.”

Sebastian corrugò le sopracciglia, fermando la mano che stava facendo le carezze a Blaine.

Noi?”

Sì, ma non dovrei dirtelo perché mi ha fatto promettere di non dirtelo, ma continui a dire cazzate e insomma. Sì, noi.”

Ma stai parlando di quella volta che sei tornato da me strisciando e implorandomi di riprenderti?”

Non sono tornato strisciando,” provò a difendersi Blaine quasi mormorando.
“Sì, come no.”
“Comunque sì, sto parlando di quella volta, ma non chiedermi altro.”
Sebastian rimase zitto a far scivolare la punta delle dita per la schiena di Blaine.

Lui sorrise contro il petto del suo ragazzo, perché l'espressione sorpresa che aveva dipinta in faccia era esattamente ciò che voleva ottenere. Ci teneva così tanto a Marie, era quasi stata una seconda madre nei due anni passati, voleva davvero che tra lei e Sebastian ci fosse un rapporto più mamma-figlio, qualcosa di più intimo che lui non avrebbe mai potuto ottenere.

Dalle un'occasione, solo questo ti chiedo.”

Non lo so, Blaine...”
“Lascia che ci pensi io. Organizzo io tutto e... l'unica cosa che ti chiedo è quella di essere meno scontroso, di provare almeno a vedere quanto ti vuole bene.”
“Sappi solo che se la inviti un'altra volta a cena senza chiedermi il permesso, reagirò come due ore fa.”
Blaine ignorò quella richiesta e si allungò per baciarlo sulle labbra, entusiasta del fatto che gli aveva finalmente detto di sì riguardo quella questione.

Si sistemò al suo fianco, accarezzandogli il viso e intrecciando le gambe con le sue.

Ci tengo tanto che abbiate un rapporto normale,” confessò contro le labbra di Sebastian. “Ti vuole così bene, vorrei che anche mio padre tenesse a me come lei tiene a te.”
“Facciamo cambio se vuoi,”
“Non voglio fare cambio, dove la trovo un'altra suocera che mi adora in questo modo?”
“... Suocera?”

... Beh, ... hai capito.”

Sebastian corrugò le sopracciglia per quel termine e Blaine si sentì le guance farsi più calde.

Tu ci... ci stai pensando.”

Non cambiare argomento, stavamo parlando di tua madre e del-”
“Tu ci stai pensando davvero un sacco.”
Blaine sospirò e scosse la testa, sentendosi tremendamente in imbarazzo. Si voltò dall'altro lato, dando le spalle a Sebastian e mormorando un “Non è vero” che non era assolutamente convincente.

Ci volle solo un attimo prima che Sebastian facesse aderire il petto alla sua schiena e gli cingesse il torace con un braccio per poi lasciargli un bacio sul collo.

Non ho mica detto che è una cosa brutta,” esordì ridacchiando contro il suo orecchio. Blaine rimase in silenzio, non sapendo bene cosa dire.

In realtà, ci sto pensando anche io.”

Blaine sentì il cuore fermarsi nel petto a quelle parole, trattenne il respiro, aspettando che Sebastian continuasse il suo discorso.

Ma sono giunto alla conclusione che sia troppo presto, per il momento.”

Blaine si voltò sull'altro fianco con un sorriso sulle labbra e il cuore che impazziva nel petto.

Ovviamente è troppo presto, però... sarebbe bello, vero?”

Sebastian annuì semplicemente, stringendolo a sé per baciarlo delicatamente sulle labbra e arruffargli i capelli.

Prima dobbiamo sistemare il casino delle nostre famiglie, poi se ne può anche riparlare. Anche perché io le cene di Natale o del Ringraziamento le vedo proprio male.”
Sebastian ridacchiò. “Ci sarà da divertirsi, non vedo l'ora.”

Blaine si unì alla sua risata per poi baciarlo ancora e ancora, dimenticando tutto quello che avevano detto e il litigio di un paio di ore prima, felice che ormai nella sua vita splendesse sempre il sole.

 

*

 

Ma sei sicuro, gioia? Non vorrei davvero farlo arrabbiare e-”
“Lascia che ci pensi io, sono abbastanza sicuro di riuscire a convincerlo.”

Blaine, tesoro, non ho bisogno di sapere come riuscirai a convincere mio figlio a invitarmi a cena.”

Blaine rise, riprendendo in mano il cellulare che aveva incastrato tra collo e spalla.

Oh, ma piantala! Non sto dicendo quello!”
“Ah no? In che altri modi potresti convincere Sebastian a fare qualcosa?”
“... Il punto è che stasera ceni da noi, siamo d'accordo?”
“Hai qualcosa come quattro ore per riuscire a convincerlo, dimmi ancora una volta che non lo farai in quel modo, magari se sei abbastanza convincente ci credo!”

Marie! Piantala!” non riuscì a non scoppiare in una risata alle parole della donna. Era così simile a Sebastian che Blaine non poteva non adorarla.

Va bene, chiamami tra un po' per darmi la conferma, okay? Non ti chiamo io che non vorrei interrompere...”
“Marie!”

E va bene, scusa! Ma sei adorabile quando sei tutto imbarazzato!”
Blaine ormai non aveva dubbi da chi avesse preso Sebastian per certi comportamenti.

Grazie ancora comunque, sei un tesoro e non potrò mai ringraziarti abbastanza.”

Non dirlo neanche per scherzo, lo sai che ti voglio-”

Blaine venne interrotto dal suono della chiave che girava nella toppa, quindi abbassò il tono di voce e si affrettò a chiudere la chiamata. “E' tornato a casa, ci sentiamo più tardi!”
Mise giù con un sorriso sulle labbra, per poi passarsi una mano tra i capelli non appena sentì l'urlo di Sebastian che lo avvisava essere arrivato a casa.

Si guardò nello specchio che avevano in cucina e sorrise al suo riflesso, pensando soltanto che presto avrebbe risolto il casino delle loro famiglie e che quindi restava una cosa sola da fare, dopo.

Andò incontro a Sebastian, che con ancora la tracolla su una spalla stava controllando il cellulare e attorcigliando le cuffiette dell'iPod.

Ehi,” lo salutò Blaine, togliendogli la borsa da una spalla e lasciandogli un bacio sulla guancia.

Ciao,” rispose Sebastian sfilandosi la giacca e stiracchiandosi. “Sono assolutamente distrutto, non hai idea della giornata che ho avuto oggi. Quello di diritto privato é uno stronzo e sono stato a tanto così dallo strangolarlo.”

Blaine ridacchiò, abbracciandolo da dietro e baciandogli piano il collo. “Povero il mio tesoro...”

Sorrise quando sentì Sebastian sbuffare. “Blaine, cosa ti avevo detto riguardo-”
“Non c'è proprio nulla che potrei fare per risollevarti la giornata, amore mio?”

Innanzitutto, smetterla di chiamarmi così e poi...” Sebastian si interruppe quando sentì la mano di Blaine scivolare sotto la sua maglietta e accarezzargli il bordo dei pantaloni, la sua bocca ancora impegnata a baciargli il collo.

Poi cosa...?”
“Uhm... niente... continua...”

Blaine rise e fece quello che gli aveva detto Sebastian, baciando la pelle calda e accarezzandogli gli addominali con la punta delle dita, facendole scorrere anche sul suo cavallo dei pantaloni.

Notò come Sebastian stava ansimando e, con una piccola risata, cominciò a slacciargli i pantaloni.

Quattro ore, tsk, gli erano bastati solo due minuti.

 

*

 

Avanti, dimmi cosa vuoi.”

Blaine alzò il capo dal cuscino e si voltò a guardare Sebastian accanto a lui, il quale aveva la testa appoggiata sul palmo della mano e un gomito piantato nel materasso.

Perché pensi che voglia qualcosa?” provò col tono innocente.

Perché stiamo insieme da quattro anni e ti conosco. Cosa vuoi, Blaine?”
“Sono offeso, non posso neanche voler fare l'amore con il mio ragazzo quando-”
I nomignoli, Blaine, li usi solo quando vuoi qualcosa.”

Blaine si morse il labbro e ridacchiò leggero. Beh, c'era un motivo per cui amava Sebastian così tanto.

Uomo di malafede.”
“Deve essere anche qualcosa di importante, visto quello che hai voluto fare poco fa...”
Blaine arrossì come un peperone al ghigno sulle labbra di Sebastian e sorrise, cercando di cambiare argomento.
“Ma non-”
“Deve essere soprattutto una cosa che sai mi farà incazzare, e mi hai offerto del sesso prima per cercare di convincermi ad accettare. Avanti, sputa il rospo. Lo so già cosa stai per dirmi.”
Blaine sorrise, accarezzandogli una guancia.

“Beh, amore, indovina chi viene a cena stasera!”

 

 

 


Ma io non ci credo che è davvero finita.

Cioè, no, un momento, non me ne sono neanche resa contoooooooo!

Va bene, anche questa long è finita e io non so che dire. No, in realtà devo dire tipo mille cose e sono abbastanza sicura che mi dimenticherò qualcosa strada facendo, ma fa lo stesso, ehi, non ho neanche ancora realizzato che è finita!

E spero davvero che l'epilogo vi sia piaciuto, grazie a Francesca, Carlotta, Micòl e Mariafrancesca per le rassicurazioni e per avermi dato un parere in anteprima

Inoltre vorrei ringraziare VOI, tutti voi che avete letto, seguito, preferito e commentato questa storia, voi che mi siete stati dietro, che avete fangirlato sui miei bambini, avete insultato il padre di Blaine e fatto statue per Sebastian.

E' grazie a VOI e al vostro entusiasmo che sono riuscita a portare avanti questa fanfiction, perchè la bozza originale è nata nell'ansia pre-esame, quindi era di per sé un'idea folle. Grazie per essermi rimasti accanto e per avermi supportato così tanto, davvero GRAZIE E un grazie speciale alla Ila per le correzioni e le grafiche :3

Visto che me lo hanno chiesto in tanti, ecco a voi il PDF di IndovinaChiVieneaCena, spero davvero che possa essere di vostro gradimento :3

Non ho altre long in programma per il momento, l'intenzione è quella di portare avanti 27, continuare a scrivere drabble su ask grazie ai prompt che mi lasciate e soprattutto a giugno c'è la nuova Seblaine Week, eheheheheh. (Potete trovare tutte le informazioni per partecipare a QUESTA PAGINA).

Grazie ancora per essere stati così calorosi nei miei confronti, non me li merito tutti i complimenti che mi lasciate continuamente, siete assolutamente fantastici

A presto, e un bacio grande

Marti

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