35 drabbles ● crawling in my skin

di Mokochan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Sasori ***
Capitolo 2: *** 2. Tsunade ***
Capitolo 3: *** 3. Pain ***
Capitolo 4: *** 4. Hinata ***
Capitolo 5: *** 5. Itachi ***
Capitolo 6: *** 6. Temari ***
Capitolo 7: *** 7. Haku ***
Capitolo 8: *** 8. Sakura ***
Capitolo 9: *** 9. Deidara ***
Capitolo 10: *** 10. Karin ***
Capitolo 11: *** 11. Choji ***
Capitolo 12: *** 12. Tenten ***
Capitolo 13: *** 13. Naruto ***
Capitolo 14: *** 14. Konan ***
Capitolo 15: *** 15. Kakashi ***
Capitolo 16: *** 16. Ino ***
Capitolo 17: *** 17. Obito ***
Capitolo 18: *** 18. Kushina ***
Capitolo 19: *** 19. Gaara ***
Capitolo 20: *** 20. Karura ***
Capitolo 21: *** 21. Shino ***
Capitolo 22: *** 22. Hanabi ***
Capitolo 23: *** 23. Sasuke ***
Capitolo 24: *** 24. Anko ***
Capitolo 25: *** 25. Kiba ***
Capitolo 26: *** 26. Orochimaru ***
Capitolo 27: *** 27. Neji ***
Capitolo 28: *** 28. Minato ***
Capitolo 29: *** 29. Jiraiya ***
Capitolo 30: *** 30. Shikamaru ***
Capitolo 31: *** 31. Hidan e Kakuzu ***
Capitolo 32: *** 32. Rin ***
Capitolo 33: *** 33. Rock Lee ***
Capitolo 34: *** 34. Kurenai ***
Capitolo 35: *** 35. Sai ***



Capitolo 1
*** 1. Sasori ***


1. Sasori 1. Sasori
Loro non torneranno mai, vero, nonna?


Avrebbe dovuto saperlo, forse da subito.
Toccò con attenzione il legno freddo e inanimato della marionetta.
«Nonna, dove sono mamma e papà?»
«Sono in missione. Torneranno presto.»
Anche gli occhi erano vuoti.
Non sorrideva, la sua mamma.
«Quando torneranno mamma e papà?»
«Presto, Sasori. Presto.»
Il tempo passava lento come la sabbia nella clessidra.
Loro continuavano a non guardarlo.
Fredde, immobili, insensibili.
«Perché la mamma e il papà non tornano?»
«La guerra è tanto dura, Sasori.»
Le marionette erano sempre lì, ferme sotto le sue dita, in attesa.
Di cosa? In fondo, erano morte.
«Loro non torneranno mai, vero, nonna?»

[100 Parole]



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Capitolo 2
*** 2. Tsunade ***


1. Sasori 2. Tsunade
Un ninja non deve mai piangere.



Il sangue l'aveva sempre inorridita, eppure in vita sua l'aveva toccato un'infinità di volte.
Si era sporcata per guarire i suoi pazienti, si era macchiata per uccidere i suoi nemici.
Un ninja non deve mai piangere, altrimenti non vale la pena esserlo.
Se l'era detto, l'aveva detto... ma non ci aveva mai creduto veramente.
«Diventerò Hokage come il nonno! È il mio sogno.»
Il suo sogno era stato vederlo vivere... non morire.
«Diventerò Hokage per proteggere tutti. È il mio sogno.»
Se questo
sogno era così importante, perché erano morti entrambi?
Un ninja non deve mai piangere.
Lei aveva pianto.

[100 Parole]




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Capitolo 3
*** 3. Pain ***


3. Pain
Continuava a cercare la pioggia.


Alzò le mani diafane al cielo e chiuse gli occhi.
Poteva sentire la pioggia carezzarlo, toccarlo.
Vorrei tanto poter accarezzare la pioggia.
Il vento, violento si alzò.  Serrò le mani, il respiro accelerato.
La rabbia e il dolore s'insinuarono in lui, sconvolgenti.
«Resta qui, Nagato. Noi torneremo presto.»
L'odio è l'unica cosa che potrà salvare questo mondo.
Immobile nel suo buio, percepiva la pioggia.  Fredda, inconsistente?
Non sento nulla.
Continuava a cercare la pioggia - perchP
era così calma, così viva.
Pain richiuse gli occhi, Nagato li aprì.
La pioggia era viva.
Scese una lacrima, silenziosa.
«Mentre noi siamo morti.»

[100 Parole]


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Capitolo 4
*** 4. Hinata ***


4. Hinata
Sorellina, perchè piangi?


La sua stanza era illuminata solo da una piccola candela.
«Sorellina, perchè piangi?»
Hinata sorrise debolmente a sua sorella.
Hanabi la guardò, preoccupata.
«Non sto piangendo, Nee-chan.»
Scontenta della risposta ricevuta, Hanabi se ne andò.

Strinse i denti, Hinata.
«Non sei degna di essere il futuro capo degli Hyuuga!»
Affondò il viso nel cuscino, e dalla labbra rosee le sfuggì un gemito soffocato.
«Sei inutile!»
Non è vero.
«Mi vergogno di avere una figlia come te!»
Non voglio sentire!
Chiuse gli occhi: dentro di lei era buio.
Sono sola, sola, sola...
Silenzio.
La candela si consumò.
Non c'era più nessuno.

[100 Parole]


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Capitolo 5
*** 5. Itachi ***


5. Itachi
Perchè?


Vento.
Uno shuriken gli sfiorò la guancia.
Un respiro accelerato, stremato.
Nei suoi occhi cremisi era impresso lo sguardo di quella persona.
Orrore, sbalordimento... Disperazione?
«Itachi, dimmi che ti succede!»
Fece un passo avanti, ignorando l'esortazione dell'amico.
Beh, non lo sarebbe stato più, di lì a qualche minuto.
Strinse forte la katana, e puntò la lama affilata verso il ninja.
«Mi dispiace, Shisui.»
Uno scatto, un colpo secco, un sussurro:
«Perchè?»
La quiete calò sulla foresta.
Itachi diede le spalle a quel corpo senza vita.
«Perchè?»
Sollevò la testa, gli occhi colmi di sangue nero, rovente.
Scusami, non lo so.

[100 Parole]

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Capitolo 6
*** 6. Temari ***



6. Temari
Sei la sorella di un mostro, Temari.


Le regole di Suna sono le più severe del paese. Quando sei ninja, devi essere spietato.
Non importa se hai famiglia, non importa se soffri, non importa se non sai fare nulla.

Studiò inflessibile suo padre, poi spostò gli occhi verso suo fratello, Gaara, nascosto nell'ombra della stanza.
«Sei la sorella di un mostro, Temari.»
Artigliò forte il ventaglio che le era stato regalato e guardò ancora gli occhi d'acquamarina del fratello.
Vi era inquietudine, rabbia... dolore.
Osservò il ghigno del padre, severa.
Respirò con forza,  lo trafisse con un limpido sguardo.
Sicuro che sia Gaara il  vero mostro?

[100 Parole]

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Capitolo 7
*** 7. Haku ***



7. Haku
Volevo proteggerti, ma tu non me l'hai permesso.


Occhi spenti.
Fissa immobile il piccolo giardino e senza fare rumore si appoggia al tronco dell'albero che lo affianca.
Sei una bugiarda, e meriti di morire!
Le unghie si conficcano nella corteccia, gli occhi rimangono spalancati, le labbra tremolano alla vista del sangue che cade a terra.
«Haku, dimmi che non userai mai la tua forza. Promettimelo.»
Cammina e arriva davanti al corpo di sua madre.
Svuotato, traccia con il dito una linea su quella guancia ormai fredda.
Morta.
«Volevo proteggerti, ma tu non me l'hai permesso.»
Un'ombra cala su di lui.
... e il sangue si mescola alla neve.


[100 Parole]

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Capitolo 8
*** 8. Sakura ***


8. Sakura
Riuscirai a portarlo con te, Sakura?


Un passo.
Due. Tre. Quattro.
Corri.
Il tempo fugge: questa è la tua ultima possibilità.
Riuscirai a portarlo con te, Sakura?
Cinque. Sei. Sette.
Lotta, come il vento e il fulmine che si scontrano.
«Ti prometto che riporterò Sasuke indietro!»
Cerca, evita la forza che si scaglia contro di te.
«Sakura... sei noiosa.»
Alza gli occhi verso l'alto.
Grida con forza per farti sentire, caccia le lacrime indietro.
Mostrati a loro.
Chiudi la mano per afferrare entrambi.
Naruto ti ha sempre amato.
Li tocchi con le dita.
Il vento sfugge con un sibilo.
E senza pietà il fulmine t'imprigiona.

[100 Parole]


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Capitolo 9
*** 9. Deidara ***


9. Deidara
Kill me Heal Me, Art!*

Fruscio, corrente fredda.
Pazzia.
Un battito di ali nel vento, un corpo che si abbassa - devia, evita la sabbia assassina.**
Impreca, volta la testa per guardare.
«Idiota, non potrai mai capire.»
Si appiattisce, apre le mani creatrici.
Come luce che risplende ovunque.
Alza le braccia al cielo, e un ghigno gli deforma il volto.
Come il suo desiderio che diventa conquista.
Sussulta, sfreccia verso l'alto.
Mira, inquadra, prepara.
L'opera precipita.
Come l'avanzare del veleno nel sangue.
Art is a...
Ride, gli occhi che si aprono alla pazzia.
Osserva lo splendore.
Bang!
Esplosione.
«Kill me Heal me, Art!»

[100 Parole]



*Kill me Heal me è una canzone degli Skillet
** La drabble riprende lo scontro con Gaara al Villaggio della Sabbia



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Capitolo 10
*** 10. Karin ***



Perché sei tu Vale, la dedico a te.
Non è uno dei tuoi personaggi preferiti,
magari ti piacerebbe di più Naruto... o Hinata.
Scusami, cerco di fare del mio meglio.
A te, Nee.
Kiss <3
10. Karin
E ne sei felice, Karin?

Cammina lungo il corridoio spoglio, sporco.
Aiuto, ti prego! Aiuto!
Si sistema gli occhiali, scocca un'occhiataccia a ciò che la guarda.
«Chi ti costringe a fare questo?»
Rumore di catene e suppliche.
«Nessuno.»
«La vita semplice non ti attrae, forse?»
«La vita semplice non esiste, Orochimaru.»
Apre la porta di acciaio freddo.
Un volto scarno la fissa.
Terrore.
«Perché fai questo, mia cara?»
Si avvicina al mostro, alza la manica della giacca fino al gomito.
«Perché questo è tutto ciò che posso fare al mondo.»
Un gemito, sangue che scorre.
«E ne sei felice, Karin?»
Gli occhi si svuotano.
«Sì.»

[100 Parole]


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Capitolo 11
*** 11. Choji ***


11. Choji
Anche tu puoi fare qualcosa per i tuoi compagni, Choji.


«Anche tu puoi fare qualcosa per i tuoi compagni, Choji.»
Ti sei impegnato; hai svolto ogni missione con dovere, forza di volontà.
Perché, anche se non hai l'intelligenza di Shikamaru o il coraggio di Ino,
dentro di te hai cercato quel potenziale che ti differenzia dagli altri.
«Sai una cosa?»
Da piccola crisalide sei diventato una farfalla.
Ma non morirai dopo un giorno.
Perché tu hai qualcosa che una farfalla non ha: la forza di lottare.

Il rombo di un tuono squarciò il silenzio.
Choji strofinò il dorso della mano contro gli occhi bagnati e cercò di sorridere.
«Grazie, maestro.»

[100 Parole]

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Capitolo 12
*** 12. Tenten ***


12. Tenten
Sono invidiosa di loro, ma so che la forza non è tutto.

Ti sei allenata per diventare forte come i tuoi compagni.
Hai sputato sangue.

«Non ho mai avuto abilità particolari e in missione sono fortunata: con me ci sono i miei compagni.»
Osservava sempre la determinazione di Lee e l'assoluta perfezione di Neji.

Sono invidiosa di loro, ma so che la forza non è tutto.
Ogni volta che combatteva, una morsa le stringeva il petto.
Era gelosia?
La forza di volontà è il nostro bene più prezioso.
Eppure...
«Riuscirò ad essere una brava kunoichi?»
Tu lo sei già.
Eppure si diceva, tetra: «Io non sono loro.»
Ma combatteva comunque, anche nell'ombra.

[100 Parole]

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Capitolo 13
*** 13. Naruto ***


13. Naruto
C'è sempre un "ma".

Dondolava le gambe, seduto sui rami di un albero.
Osservava la radura, nascosto fra le sue ombre.

La luce filtrava a malapena - nessun movimento.
Se romperai il sigillo, un giorno ti aiuterò.
«A recuperare Sasuke? Far felice Sakura?»
Niente poteva aiutarlo, in realtà.
C'è sempre un "ma".
Tormento.
Dondolava ancora le gambe, perso fra i pensieri.
Se romperai il sigillo diventerai il ninja più forte del mondo. E' questo il tuo desiderio più grande.
Negò col capo.
Cosa desideri, allora?
«Una cosa che tu non mi potrai mai ridare...»
Uno spiraglio di luce colpì i suoi occhi.
«Una vita.»

[100 Parole]

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Capitolo 14
*** 14. Konan ***


14. Konan
La sua passione per gli origami viveva.

Era abile con gli origami, anche il suo maestro lo diceva - così spesso da farle girare la testa.
Purtroppo non riusciva mai a far sorridere Nagato con le sue creazioni, lui piangeva sempre.
Purtroppo non riusciva mai ad addolcire Yahiko con le sue creazioni, lui si arrabbiava sempre.

«Maestro, guarda!» diceva, porgendo il suo cigno di carta a Jiraiya, sorridente.

Allora lui s'illuminava e le faceva i complimenti.
«Scommetto che da grande diventerai proprio una bella donna, Konan!»
«Grazie, maestro!»
Adesso che era una donna, nulla era cambiato.
La sua passione per gli origami viveva.
I suoi amici no.

[100 Parole]

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Capitolo 15
*** 15. Kakashi ***


15. Kakashi
Faceva male.

Faceva male.
Kakashi alzò lo sguardo verso la tomba, toccandosi piano l'occhio sinistro.
Non sapendo bene che dire, lo distolse. Poi, però, tornò a guardare: c'erano dei fiori posati a terra, fiori che profumavano di più sotto la pioggia.
Strinse i pugni e li fissò, pensando a Rin.
Sei stata tu, vero?

Guardò le parole incise sulla lapide, socchiuse gli occhi - rivide suo padre, a terra, nel sangue.
Scese una lacrima, furtiva.
Sussultò, terrorizzato.
La lapide c'era ancora.
Anche il dolore.
Si abbassò la maschera e prese aria, mormorò una preghiera.
Chiuse ancora gli occhi.
Il sinistro vedeva.
Faceva male.

[100 Parole]

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Capitolo 16
*** 16. Ino ***


16. Ino
Una cantilena continua... [Non è morto!]

«Non è possibile, non è vero!» urla la ragazza, nascondendo il viso fra le mani.
Non è morto, non è vero, non è morto.
Chouji non è morto. Non è morto.

È una cantilena continua, accompagnata solo da singhiozzi violenti e parole mal pronunciate.
Non vuole credere perché è assurdo, perché lui non può essere morto davvero.
Non è morto, non è morto... Non è morto, non è morto...
Credeva di essere forte, ma in realtà non lo è mai stata, nemmeno in quel momento lo è.
Non è morto, non è morto, non è morto...!
«Invece è morto, Ino.»

[100 Parole]

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Capitolo 17
*** 17. Obito ***


17. Obito
Ci sono cose che non spariscono.

Cosa gli era passato per la testa quando, correndo verso l’uscita, si era voltato ed era andato in aiuto di Kakashi?
Ci sono cose che un cuore non può ignorare.
Mentre tutto rallentava, si chiese cos’era stata la sua vita.
Ci sono cose che una risposta non può darti.
«Non importa, in fondo sto per morire.»
Tutto si fermò quando i suoi occhi si alzarono verso l’alto.
Ci sono cose che un cuore non può reprimere, come la paura.

E quando il masso cadde su di lui, tutto svanì.
Ci sono cose che non spariscono.

«Io non voglio sparire.»


[100 Parole]

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Capitolo 18
*** 18. Kushina ***


18. Kushina
Gemeva, e nel sangue si contorceva.

Gemeva, e nel sangue si contorceva.
Stava perdendo tutto in quei secondi, impotente fra le coperte dannatamente calde del letto in cui giaceva, presa da dolori laceranti.
«Chiudi gli occhi e concentrati, non avere paura!»
Respira, non avere paura. Sei forte, Kushina, sei forte... Non mollare adesso.
Non avrebbe mai pensato di poter avere paura, invece ne aveva tanta.
E mentre stava per dare alla luce Naruto, il suo compagno stava combattendo per il Villaggio.
Muori per lui, Kushina.
Gemeva, e fra le urla si contorceva.
Urlò, disperata, mentre le forze l'abbandonavano.
Ma prima lo sentì.
Il pianto della vita.

[100 Parole]


Nota:
 la drabble è stata scritta mesi e mesi prima delle rivelazioni su Kushina.

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Capitolo 19
*** 19. Gaara ***



19. Gaara
Cos'è l'Amore?

«Perché nessuno mi vuole bene?»
Le ombre lo circondavano.
Non c'era luce all'inferno, c'era solo il mormorio dei morti.
«Perché tutti cercano di uccidermi?»
Le mani delle ombre si alzavano, maligne.
«Perché mia madre non mi ha voluto?»
La sabbia si mescolava al sangue di coloro che non lo amavano.
Il pianto di un bambino che urlava.
Che senso ha far vivere qualcosa che non mi serve?»
Le mani si chiudevano attorno al suo capo, scendeva il silenzio.
Un mostro lo corrodeva, la sabbia lo avvolgeva.
Mani si alzavano verso la figura di un angelo.
Due occhi innocenti.
«Cos'è l'amore?»

[100 Parole]


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Capitolo 20
*** 20. Karura ***


20. Karura
Non voleva saperne di fermarsi.

Tu-tum.
Il cuore le martellava violentemente nel petto, spingeva dentro di lei, sempre più forte e veloce.
Non voleva saperne di fermarsi.
Anche quando lo pregava non riusciva a calmarlo.
Le suppliche non servivano, nessuno voleva cogliere la sua voce.
Tu-tum.
Nessuno ascoltava le sue grida.
Nessuno alleviava il suo dolore.
Nessuno capiva.
Tu-tum.
Il suo desiderio più grande era scappare ed essere finalmente libera.
E vivere, perché quella non era vita.
Lacrime invisibili.
Nessuno vede.
Ma era costretta a stare in quella prigione - e morire, perché quello era l'inferno.
Karura posò la mano sul proprio ventre.
Tu-tum.
Nessuno vede.

[100 Parole]


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Capitolo 21
*** 21. Shino ***


21. Shino
Solo ronzii.

Si levò verso l’alto per accoglierlo: era sicuro, per nulla spaventato.
Shino abbassò la mano e osservò l’insetto posato sul suo sangue.
Solo una mosca.
«È una Euleia heraclei. Cosa ci fa qui?» pensò l’Aburame.
Sembrava quasi che la mosca potesse avvertire il suo dolore.
«Vattene via, il veleno mi sta uccidendo.»
Una risposta invisibile, un movimento impercettibile.
Il vento spirava.
Non sceglierla solo perché senti che è così.
Dietro le impenetrabili lenti nere, gli occhi di Shino si chiusero.
Mille sguardi erano posati su di lui - tutto scorreva.
Ma non era il veleno.
Luce, borbottii in sottofondo.
Solo ronzii.

[100 Parole]

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Capitolo 22
*** 22. Hanabi ***


22. Hanabi
Il cielo cade.

Tum.
La pioggia cade, fitta. Nessun rumore, solo battiti.
Tum.
«Vedi il cielo scuro sopra di te?»
Hanabi apre gli occhi ad esso e scuote il capo.
No.
Il vuoto sopra di lei, gocce che cadono.
Unghie che si conficcano nella carne, urla di dolore.
«Lo vedi?»
Tum.
Il gelo s’insinua lungo tutto il suo corpo e la possiede,
stringendola in una morsa feroce.
Due occhi la guardano da uno specchio rotto.
Tum.
Tristezza, oppressione. Sentirsi schiacciata da tutto.
Cerca il cielo, lo cerca nella disperazione, Hanabi.
Tum.
I passi di un fantasma invisibile.
Lacrime nel vuoto.
Il cielo cade.

[100 Parole]


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Capitolo 23
*** 23. Sasuke ***


[Quarta Classificata al Contest "Di Angst, Nonsense e Introspezione" indetto da xXLady NeneXx ]

23. Sasuke

E Ridi

Li guardi ma non li vedi.
Non li devi vedere, Sasuke.
Nella tua mente c'è solo una lunga, fredda parola.
Vendetta.
Te la sei detta mille volte, l'hai detta mille volte.
E la morte era ciò che Itachi aveva voluto.
E la morte era ciò che Konoha avrebbe avuto.
Senti il silenzio fetido della morte nelle vene, mentre con la mente torni al giorno della strage.
Il tuo Clan non c'è.
Urli, cerchi.
E la Fine era ciò che la tua vita pretendeva.

Guardi i loro sorrisi, chiudi gli occhi.
E lei ti sussurra, carezzevole: così starai meglio.
E Ridi.

[100 Parole]

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Capitolo 24
*** 24. Anko ***


24. Anko
Mi fa schifo

Quando guardava l’acqua, Anko si domandava cosa fosse stato il suo passato.
Buio, eccitante, libero da ogni costrizione?
Oppure, così come aveva sempre sospettato, era stata tutta illusione?
Immerse la mano nello specchio scuro dinanzi a lei, prese fiato e chiuse gli occhi.
Ombre scure l’avvolgevano - l’avevano sempre avvolta.
Mi fa schifo.
«Che cosa?»
La sola vista.
Le parole le morirono in gola così com’erano venute.
«Di che cosa, Anko?»
Di te.
E quando aprì gli occhi, un serpente avvolgeva il suo braccio.
Viscido, schifoso, ripugnante.
Un urlo proruppe dalle labbra di Anko.
Era umida.
La lingua della serpe.

[100 Parole]

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Capitolo 25
*** 25. Kiba ***


25. Kiba
E lottava, come un lupo in trappola.

Avrebbe potuto lasciar perdere tutto e scappare.
Lanciò un’occhiata ai propri compagni: Hinata si teneva un braccio - rotto - e parava a fatica i colpi inferti dal nemico;
Shino non si muoveva, ma lasciava fare tutto ai suoi insetti, freddo, controllato.

E lui? Lui cosa stava facendo?
Il guaire di Akamaru lo pietrificò, ma non si mosse.
Teneva a lui.
Ma non poteva muoversi - e non poteva arrendersi.
Il sangue schizzò sulla sua faccia, putrido.
Arricciò il naso, nauseato dall’odore metallico e salato del liquido.
Saltava, ringhiava come un animale.
E lottava, come un lupo in trappola.
Morirò?

[100 Parole]

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Capitolo 26
*** 26. Orochimaru ***


26. Orochimaru
Senza parole nel vuoto

I loro volti non avevano forma: erano semplicemente due figure bianche in uno spazio nero.
Mosse qualche passo, alzò una mano; contemporaneamente, aprì la bocca.
Sussurri.
La sua voce era fredda, e solo quando non risposero e fu costretto a ripetere la domanda
ostentò una certa irritazione - come quando non riusciva ad ottenere ciò che gli era dovuto.
Le figure rimasero ferme, senza parole, senza emozioni - senza vita.
Il bambino abbassò il braccio, li trafisse con lo sguardo.
Non successe nulla.
Insoddisfatto, diede loro le spalle e se ne andò, lasciandoli al loro eterno silenzio.
Senza parole nel vuoto.

[100 Parole]

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Capitolo 27
*** 27. Neji ***



[Dedicata a  Shurei =)
spero ti piaccia, bella!]


27. Neji

Perché la guardi così, padre?

La bambina schivava i colpi con difficoltà, ma era brava.
Neji guardò con ammirazione la cugina, seduto accanto al papà.
Un giorno anch’io sarò forte come Hinata, pensava.
Cercò gli occhi di Hizashi Hyuuga, sicuro di trovarvi la stessa stima che lui provava per la futura capostipite,
ma non scorse nulla, solo rabbia e - possibile? - rassegnazione.

Perché la guardi così, padre?

Sputava sangue, Hinata, ma sembrava non farvi caso; i suoi occhi ardevano.
Neji la guardò senza riuscire a comprendere, senza trovare risposte - perché c’erano solo domande.
Poi quel ricordo, quella sottomissione.
E capì.

Non avevi scelta.

[100 Parole]

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Capitolo 28
*** 28. Minato ***


28. Minato
La prima volta che vide Naruto non seppe cosa dire.

La prima volta che vide Naruto non seppe cosa dire.
Rimase immobile, senza parole, senza nulla di concreto in mente, se non l’immagine di suo figlio.
Con le mani tremanti lo prese fra le braccia: Naruto piangeva e alzava le piccole manine verso il suo viso, sfiorandolo di tanto in tanto;
apriva gli occhietti azzurri quando si calmava un po’ o sentiva lo sguardo di Minato su di sé.

Il Quarto Hokage non aveva mai provato tanta gioia e tanto dolore come in quel sventurato giorno.

Naruto Uzumaki.
Suonava bene.
Sorrise, reprimendo tutto.
Non sono un buon padre, vero figliolo?

[100 Parole]

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Capitolo 29
*** 29. Jiraiya ***


29. Jiraya
No, non come tutti gli altri.


Pensare al passato, riviverlo, soffocare intrappolato fra i suoi tentacoli.
Più volte aveva fallito: Orochimaru li aveva traditi, Tsunade era scappata da Konoha, Minato era morto, il maestro Sarutobi l’aveva raggiunto dodici anni dopo; sembrava che nulla potesse fermare il destino che maledetto incombeva su coloro a cui teneva di più.
«Ero-Sennin, ti prego, insegnami quella tecnica di cui mi avevi parlato!» lo supplicò Naruto, testardo.
Jiraiya abbassò lo sguardo - si domandò se anche Naruto sarebbe finito come tutti gli altri.
Poi vide la forza contenuta nei suoi occhi azzurri.
Guardò il cielo.
No, non come tutti gli altri.

[100 Parole]

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Capitolo 30
*** 30. Shikamaru ***


30. Shikamaru
Proprio tutto?


La tomba bianca di Asuma.
La tomba…
Chi l’avrebbe mai immaginato?
In fondo ad una fossa, chiuso, segregato, al buio.
Morto.
Si accese una sigaretta e osservò le parole incise sulla lapide, in cerca di un qualche segno da parte del suo maestro.
Improvvisamente, una lacrima scese lungo la sua guancia - scappava.
Si era ripromesso di non piangere, l’aveva promesso.
A chi?
Shikamaru strinse la sigaretta tra le labbra, avvertendo l’amaro del tabacco sulla lingua mescolato a qualcosa di salato: la lacrima.
“Prima o poi si supera tutto”, disse tranquillamente Shikaku, alle sue spalle.
Shikamaru scoppiò a ridere.
Proprio tutto?

[100 Parole]

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Capitolo 31
*** 31. Hidan e Kakuzu ***


31. Hidan e Kakuzu
Fai schifo


Il sangue scese lungo il braccio mentre la lama affondava nella carne, sotto lo sguardo impassibile
del compagno, seduto davanti a lui per tutto il tempo di quella dolce sevizia.
«Fai schifo», sentenziò questi, serio.
Un ghigno deformò il volto dell'uomo, eccitato da dolore e soddisfazione, componenti essenziali
dello spettacolo - perché per lui era spettacolo, sublime e maestoso.
Kakuzu lo scrutò con occhi penetranti fino a quando, repentinamente, Hidan non cominciò a muovere
avanti e indietro il coltello, raggiungendo l'osso - muovendo e muovendo, e gemendo.

E segava, e segava, e gemeva più forte.

Masochisticamente.
«Fai proprio schifo»
E Hidan rideva.

[100 Parole]



Note dell'Autrice:  Uh °.° Ho appena aggiornato. Dopo millenni *sa che la guardano TUTTI male*  Bè, ho tante storie da aggiornare >.> e poi ho rotto il computer! (sono all'internet point, ecco!) e... e... lo so, non ho scuse! Chiedo venia ç_ç   *le lanciano addosso una cassa di pomodori* Bè, ehm... ho fatto due personaggi in uno con questa drabble u_u ho pensato che in coppia l'effetto fosse maggiore.
Detto ciò, ringrazio Miharu Ozukawa (ora Molly Grace :D), la cara _Sumiko_ (che mi vorrà morta ._.) e Angel_of_Death (che, se non mi vuole morta, poco ci manca.___.).
Alla prossima! :D

Mokochan


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Capitolo 32
*** 32. Rin ***


32. Rin
Quell'occhio la tormentava ogni giorno.


Kakashi era cambiato dalla morte di Obito.
Si comportava come se, dentro di lui, in un piccolissimo recesso della mente, ci fosse anche il  loro compagno di squadra.
«Scusate il ritardo! Per strada ho incontrato il terzo Hokage che mi ha chiesto se potevo aiutarlo ad attraversare la strada»
Ovviamente non ci aveva creduto nessuno - il maestro Minato si era limitato a scuotere il capo, paziente.
Lei lo aveva guardato, Kakashi.
Aveva guardato quell'occhio che spesso si ostinava a nascondere; sembrava farlo apposta per ricordarle che sì, Obito c'era ancora e soffriva, l'amava.
Già.
Quell'occhio la tormentava ogni giorno.


[100 Parole]



Note dell'Autrice: Evvai! Sono riuscita a postare anche questa! *O* forse, prima o poi, riuscirò ad avvicinarmi almeno alle cinquanta drabble (alla centesima ci arriverò fra cento anni ._.). Uhn, che dire? Questa volta ho parlato di Rin. Dev'essere stata
dura per lei guardare Kakashi e finire col pensare a Obito, no? Io ci ho fatto un pensierino... ed è nata 'sta cosa qui XD
Bè, che dire? Grazie a chiunque commenterà! =D
Alla prossima,

Mokochan


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Capitolo 33
*** 33. Rock Lee ***


33. Rock Lee
Soltanto incrollabile fiducia.

«Maestro, secondo lei c’è qualcosa di più importante della forza?»
«Lee, mi stupisci con questa domanda! Certo che esiste qualcosa di più importante. Qualcosa che, se apri bene gli occhi, puoi vedere in ogni momento della giornata.»
Gai sorrideva sempre; positivo e leale come pochi, riusciva a trasmettergli coraggio e passione da vendere.
«Se smettessi di combattere, se non ne fossi più in grado...»
Incertezza, confusione - ferite profonde in un corpo forte.
«Lee, continua a crederci. Non mollare mai, io sarò con te.»
Rock Lee riponeva molta fiducia in lui.
Ed era ciò che vedeva ogni giorno.
Soltanto incrollabile fiducia.

[100 Parole]

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Capitolo 34
*** 34. Kurenai ***


34. Kurenai
Quello che ogni donna avrebbe dovuto sentire.

Se l’era sentito dentro mentre osservava i suoi allievi: un calore dolce, intenso, che cresceva man mano
che i minuti passavano, tanto da indurla a portare la mente altrove, in un altro luogo.
A un’altra persona.
Per quanto strano fosse, per Kurenai quella era una certezza.
Non solo una sensazione, ma la consapevolezza che dentro il suo corpo, nel calore del suo ventre… una  fiammella iniziava a mostrarsi.
Prima in modo tenue, poi vigoroso.
E in quel momento Kurenai si era sentita fortunata, si era sentita forte - aveva provato quello che ogni donna avrebbe dovuto sentire.
Uno smisurato orgoglio.

[100 Parole]

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Capitolo 35
*** 35. Sai ***


35.Sai
[Quinta classificata al Drabble&Flash Contest indetto da dio-niso sul forum di EFP]
36 partecipanti, 21 posizioni, e quinta posizione! XD *è contenta*

35. Sai

Un finto sorriso dipinto su di uno specchio

Inclinò la testa di lato e si studiò, pensando a quanto fosse naturale per gli altri un gesto di così poca importanza.
Naruto e Sakura, i suoi compagni, lo facevano.
Sorridevano.
Allora piegò le labbra verso l'alto, osservò la propria espressione cambiare, l'apatia nei suoi occhi aumentare.
Un finto sorriso dipinto su di uno specchio.
Piegò ancora le labbra - bocca tesa, occhi attenti, dita sul vetro.

Un finto sorriso appena sfumato, l'imitazione di una smorfia.
Poi l'ennesima pecca - un sorriso estraneo - e la sua mano a coprire l'immagine.
Il pessimo ritratto di un pittore scarso.

[100 Parole]



Note:
ehilà! Torno ad aggiornare anche questa raccolta - scrivo troppo, aggiorno troppo, faccio schifo ;__; vabbè. E' passato troppo tempo dall'ultimo aggiornamento, ma vabbè, ormai sta andando così. Io so solo una cosa: alla cinquantesima drabble STOP ai personaggi, poi si parte con le coppie! Aaaah, sì, ho anche modificato alcune drabble e sistemato la grafica... però credo che la raccolta subirà qualche altra revisione (il culo pesa tanto, però ultimamente sto revisionando tutto, lol).
Buh! Ringrazio Hikari93 per il commento alla drabble su Kurenai =)
Fuggo!
Un bacione!

Mokochan


Edit del 27.07.2013

MOKOCHAN

Trama: 9,5/10

Una drabble semplice ma di effetto. Bellissima l'idea dell'imparare a sorridere guardando uno specchio; Sai è così lui ed è ben definito con tutti quei rimandi alla pittura e al disegno... davvero una bella storia.

Grammatica&Lessico: 5/5

Non ho trovato errori grammaticali, il lessico e la sintassi davvero perfetti così come lo stile. Complimenti.

IC personaggi: 10/10

Sai è reso al meglio! Mi è piaciuta tantissimo questa introspezione nei suoi pensieri, sei riuscita a centrare in pieno la sua caratterizzazione.





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