35 drabbles ● crawling in my skin di Mokochan (/viewuser.php?uid=81458)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Sasori ***
Capitolo 2: *** 2. Tsunade ***
Capitolo 3: *** 3. Pain ***
Capitolo 4: *** 4. Hinata ***
Capitolo 5: *** 5. Itachi ***
Capitolo 6: *** 6. Temari ***
Capitolo 7: *** 7. Haku ***
Capitolo 8: *** 8. Sakura ***
Capitolo 9: *** 9. Deidara ***
Capitolo 10: *** 10. Karin ***
Capitolo 11: *** 11. Choji ***
Capitolo 12: *** 12. Tenten ***
Capitolo 13: *** 13. Naruto ***
Capitolo 14: *** 14. Konan ***
Capitolo 15: *** 15. Kakashi ***
Capitolo 16: *** 16. Ino ***
Capitolo 17: *** 17. Obito ***
Capitolo 18: *** 18. Kushina ***
Capitolo 19: *** 19. Gaara ***
Capitolo 20: *** 20. Karura ***
Capitolo 21: *** 21. Shino ***
Capitolo 22: *** 22. Hanabi ***
Capitolo 23: *** 23. Sasuke ***
Capitolo 24: *** 24. Anko ***
Capitolo 25: *** 25. Kiba ***
Capitolo 26: *** 26. Orochimaru ***
Capitolo 27: *** 27. Neji ***
Capitolo 28: *** 28. Minato ***
Capitolo 29: *** 29. Jiraiya ***
Capitolo 30: *** 30. Shikamaru ***
Capitolo 31: *** 31. Hidan e Kakuzu ***
Capitolo 32: *** 32. Rin ***
Capitolo 33: *** 33. Rock Lee ***
Capitolo 34: *** 34. Kurenai ***
Capitolo 35: *** 35. Sai ***
Capitolo 1 *** 1. Sasori ***
1. Sasori
1.
Sasori
Loro non torneranno mai, vero,
nonna?
Avrebbe dovuto saperlo, forse da subito.
Toccò con attenzione il legno freddo e inanimato della
marionetta.
«Nonna, dove sono mamma e papà?»
«Sono in missione. Torneranno presto.»
Anche gli occhi erano vuoti.
Non sorrideva, la sua mamma.
«Quando
torneranno mamma e papà?»
«Presto, Sasori. Presto.»
Il tempo passava lento
come la sabbia nella clessidra.
Loro
continuavano a non guardarlo.
Fredde,
immobili, insensibili.
«Perché
la mamma e il papà non tornano?»
«La
guerra è tanto dura, Sasori.»
Le marionette
erano sempre lì, ferme sotto le sue dita, in attesa.
Di cosa? In
fondo, erano morte.
«Loro non
torneranno mai, vero, nonna?»
[100
Parole]
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Capitolo 2 *** 2. Tsunade ***
1. Sasori
2.
Tsunade
Un ninja non deve mai piangere.
Il sangue l'aveva sempre inorridita, eppure in vita sua
l'aveva toccato un'infinità di volte.
Si era sporcata per guarire
i suoi pazienti, si era macchiata per uccidere i suoi
nemici.
Un ninja non deve mai
piangere, altrimenti non vale la pena esserlo.
Se l'era detto, l'aveva detto... ma non ci aveva mai
creduto veramente.
«Diventerò Hokage come il nonno! È il
mio sogno.»
Il suo sogno era stato vederlo vivere... non morire.
«Diventerò Hokage per proteggere tutti.
È il mio sogno.»
Se questo sogno era
così importante, perché erano morti entrambi?
Un
ninja non deve mai piangere.
Lei
aveva pianto.
[100
Parole]
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Capitolo 3 *** 3. Pain ***
3.
Pain
Continuava
a cercare la pioggia.
Alzò le mani diafane al cielo e chiuse gli occhi.
Poteva sentire la pioggia carezzarlo, toccarlo.
Vorrei tanto poter accarezzare la
pioggia.
Il vento, violento si alzò. Serrò le
mani, il respiro accelerato.
La rabbia e il dolore s'insinuarono in lui, sconvolgenti.
«Resta qui, Nagato. Noi
torneremo presto.»
L'odio è
l'unica cosa che potrà salvare questo mondo.
Immobile nel suo buio, percepiva
la pioggia. Fredda, inconsistente?
Non sento nulla.
Continuava a cercare la pioggia - perchP era
così calma, così viva.
Pain
richiuse gli occhi, Nagato li aprì.
La pioggia era
viva.
Scese una
lacrima, silenziosa.
«Mentre
noi siamo
morti.»
[100 Parole]
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Capitolo 4 *** 4. Hinata ***
4.
Hinata
Sorellina, perchè
piangi?
La
sua stanza era illuminata solo da una piccola candela.
«Sorellina,
perchè piangi?»
Hinata sorrise
debolmente a sua sorella.
Hanabi la
guardò, preoccupata.
«Non
sto piangendo, Nee-chan.»
Scontenta
della risposta ricevuta, Hanabi se ne andò.
Strinse
i denti, Hinata.
«Non
sei degna di essere il futuro capo degli Hyuuga!»
Affondò
il viso nel cuscino, e dalla labbra rosee le sfuggì un
gemito soffocato.
«Sei
inutile!»
Non
è vero.
«Mi
vergogno di avere una figlia come te!»
Non
voglio sentire!
Chiuse gli
occhi: dentro di lei era
buio.
Sono
sola, sola, sola...
Silenzio.
La candela si
consumò.
Non c'era
più nessuno.
[100 Parole]
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Capitolo 5 *** 5. Itachi ***
5.
Itachi
Perchè?
Vento.
Uno shuriken
gli sfiorò la guancia.
Un respiro
accelerato, stremato.
Nei suoi occhi
cremisi era impresso lo sguardo di quella
persona.
Orrore,
sbalordimento... Disperazione?
«Itachi,
dimmi che ti succede!»
Fece un passo
avanti, ignorando l'esortazione dell'amico.
Beh, non lo
sarebbe stato più, di lì a qualche minuto.
Strinse forte
la katana, e puntò la lama affilata verso il ninja.
«Mi
dispiace, Shisui.»
Uno scatto, un
colpo secco, un sussurro:
«Perchè?»
La quiete
calò sulla foresta.
Itachi diede
le spalle a quel corpo senza vita.
«Perchè?»
Sollevò
la testa, gli occhi colmi di sangue nero, rovente.
Scusami,
non lo so.
[100 Parole]
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Capitolo 6 *** 6. Temari ***
6.
Temari
Sei
la sorella di un mostro, Temari.
Le
regole di Suna sono le più severe del paese. Quando sei
ninja, devi essere spietato.
Non
importa se hai famiglia, non importa se soffri, non importa se non sai
fare nulla.
Studiò
inflessibile suo padre, poi spostò gli occhi verso suo
fratello, Gaara, nascosto nell'ombra della stanza.
«Sei
la sorella di un mostro, Temari.»
Artigliò
forte il ventaglio che le era stato regalato e guardò ancora
gli occhi d'acquamarina del fratello.
Vi era
inquietudine, rabbia... dolore.
Osservò
il ghigno del padre, severa.
Respirò
con forza, lo trafisse con un limpido sguardo.
Sicuro
che sia Gaara il vero mostro?
[100
Parole]
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Capitolo 7 *** 7. Haku ***
7.
Haku
Volevo
proteggerti, ma tu non me l'hai permesso.
Occhi spenti.
Fissa immobile
il piccolo giardino e senza fare rumore si appoggia al tronco dell'albero che lo
affianca.
Sei
una bugiarda, e meriti di morire!
Le unghie si
conficcano nella corteccia, gli occhi rimangono spalancati, le labbra tremolano
alla vista del sangue che cade a terra.
«Haku,
dimmi che non userai mai la tua forza. Promettimelo.»
Cammina e
arriva davanti al corpo di sua madre.
Svuotato,
traccia con il dito una linea su quella guancia ormai fredda.
Morta.
«Volevo
proteggerti, ma tu non me l'hai permesso.»
Un'ombra cala
su di lui.
...
e il sangue si mescola alla neve.
[100
Parole]
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Capitolo 8 *** 8. Sakura ***
8.
Sakura
Riuscirai
a portarlo con te, Sakura?
Un
passo.
Due. Tre.
Quattro.
Corri.
Il tempo
fugge: questa è la tua ultima possibilità.
Riuscirai a
portarlo con te, Sakura?
Cinque. Sei.
Sette.
Lotta, come il
vento e il fulmine che si scontrano.
«Ti
prometto che riporterò Sasuke indietro!»
Cerca, evita la
forza che si scaglia contro di te.
«Sakura...
sei noiosa.»
Alza gli occhi
verso l'alto.
Grida con forza per
farti sentire, caccia le lacrime indietro.
Mostrati
a loro.
Chiudi la mano
per afferrare entrambi.
Naruto ti ha
sempre amato.
Li tocchi con
le dita.
Il vento
sfugge con un sibilo.
E senza
pietà il fulmine t'imprigiona.
[100
Parole]
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Capitolo 9 *** 9. Deidara ***
9.
Deidara
Kill
me Heal Me, Art!*
Fruscio,
corrente fredda.
Pazzia.
Un battito di
ali nel vento, un corpo che si abbassa - devia, evita la sabbia assassina.**
Impreca, volta
la testa per guardare.
«Idiota,
non potrai mai capire.»
Si
appiattisce, apre le mani creatrici.
Come
luce che risplende ovunque.
Alza le
braccia al cielo, e un ghigno gli deforma il volto.
Come il suo
desiderio che diventa conquista.
Sussulta,
sfreccia verso l'alto.
Mira,
inquadra, prepara.
L'opera
precipita.
Come
l'avanzare del veleno nel sangue.
Art
is a...
Ride, gli
occhi che si aprono alla pazzia.
Osserva lo
splendore.
Bang!
Esplosione.
«Kill
me Heal me, Art!»
[100 Parole]
*Kill me Heal me
è una canzone degli Skillet
** La drabble riprende lo scontro con Gaara al Villaggio
della Sabbia
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Capitolo 10 *** 10. Karin ***
Perché sei
tu Vale, la dedico a te.
Non è uno
dei tuoi personaggi preferiti,
magari ti piacerebbe
di più Naruto... o Hinata.
Scusami, cerco di fare
del mio meglio.
A te, Nee.
Kiss <3
10.
Karin
E
ne sei felice, Karin?
Cammina lungo
il corridoio spoglio, sporco.
Aiuto,
ti prego! Aiuto!
Si sistema gli
occhiali, scocca un'occhiataccia a ciò che la guarda.
«Chi
ti costringe a fare questo?»
Rumore di
catene e suppliche.
«Nessuno.»
«La
vita semplice non ti attrae, forse?»
«La
vita semplice non esiste,
Orochimaru.»
Apre la porta
di acciaio freddo.
Un volto
scarno la fissa.
Terrore.
«Perché
fai questo, mia cara?»
Si avvicina al
mostro, alza
la manica della giacca fino al gomito.
«Perché
questo è tutto ciò che posso fare al
mondo.»
Un gemito,
sangue che scorre.
«E
ne sei felice, Karin?»
Gli
occhi si svuotano.
«Sì.»
[100
Parole]
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Capitolo 11 *** 11. Choji ***
11.
Choji
Anche
tu puoi fare qualcosa per i tuoi compagni, Choji.
«Anche
tu puoi fare qualcosa per i tuoi compagni, Choji.»
Ti
sei impegnato; hai svolto ogni missione con dovere, forza di
volontà.
Perché,
anche se non hai l'intelligenza di Shikamaru o il coraggio di Ino,
dentro
di te hai cercato quel potenziale che ti differenzia dagli altri.
«Sai
una cosa?»
Da piccola
crisalide sei diventato una farfalla.
Ma non morirai
dopo un giorno.
Perché
tu hai qualcosa che una farfalla non ha: la forza di lottare.
Il rombo di un
tuono squarciò il silenzio.
Choji
strofinò il dorso della mano contro gli occhi bagnati e
cercò di sorridere.
«Grazie,
maestro.»
[100
Parole]
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Capitolo 12 *** 12. Tenten ***
12.
Tenten
Sono
invidiosa di loro, ma so che la forza non è tutto.
Ti
sei allenata per diventare forte come i tuoi compagni.
Hai
sputato sangue.
«Non
ho mai avuto abilità particolari e in missione sono
fortunata: con me ci sono i miei compagni.»
Osservava sempre la determinazione di Lee e l'assoluta perfezione di
Neji.
Sono
invidiosa di loro, ma so che la forza non è tutto.
Ogni volta che
combatteva, una morsa le stringeva il petto.
Era
gelosia?
La forza di
volontà è il nostro bene più prezioso.
Eppure...
«Riuscirò
ad essere una brava kunoichi?»
Tu
lo sei già.
Eppure si
diceva, tetra: «Io non sono loro.»
Ma combatteva
comunque, anche nell'ombra.
[100
Parole]
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Capitolo 13 *** 13. Naruto ***
13.
Naruto
C'è
sempre un "ma".
Dondolava le
gambe, seduto sui rami di un albero.
Osservava la radura, nascosto fra le sue ombre.
La luce
filtrava a malapena - nessun movimento.
Se
romperai il sigillo, un giorno ti aiuterò.
«A
recuperare Sasuke? Far felice Sakura?»
Niente poteva
aiutarlo, in realtà.
C'è
sempre un "ma".
Tormento.
Dondolava
ancora le gambe, perso fra i pensieri.
Se
romperai il sigillo diventerai il ninja più forte del mondo.
E' questo il tuo desiderio più grande.
Negò
col capo.
Cosa
desideri, allora?
«Una
cosa che tu non mi potrai mai ridare...»
Uno spiraglio
di luce colpì i suoi occhi.
«Una
vita.»
[100
Parole]
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Capitolo 14 *** 14. Konan ***
14.
Konan
La
sua passione per gli origami viveva.
Era abile con
gli origami, anche il suo maestro lo diceva - così spesso da
farle girare la testa.
Purtroppo
non riusciva mai a far sorridere Nagato con le sue creazioni, lui
piangeva sempre.
Purtroppo
non riusciva mai ad addolcire Yahiko con le sue creazioni, lui si
arrabbiava sempre.
«Maestro, guarda!» diceva, porgendo il suo cigno di
carta a Jiraiya, sorridente.
Allora lui
s'illuminava e le faceva i complimenti.
«Scommetto
che da grande diventerai proprio una bella donna, Konan!»
«Grazie,
maestro!»
Adesso che era
una donna, nulla era cambiato.
La sua
passione per gli origami viveva.
I
suoi amici no.
[100
Parole]
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Capitolo 15 *** 15. Kakashi ***
15.
Kakashi
Faceva
male.
Faceva male.
Kakashi
alzò lo sguardo verso la tomba, toccandosi piano l'occhio
sinistro.
Non sapendo
bene che dire, lo distolse. Poi, però, tornò a
guardare: c'erano
dei fiori posati a terra, fiori che profumavano di più sotto
la pioggia.
Strinse i
pugni e li fissò, pensando a Rin.
Sei stata tu, vero?
Guardò
le parole incise sulla lapide, socchiuse gli occhi - rivide suo padre, a
terra, nel sangue.
Scese una
lacrima, furtiva.
Sussultò,
terrorizzato.
La lapide
c'era ancora.
Anche
il dolore.
Si
abbassò la maschera e prese aria, mormorò una
preghiera.
Chiuse ancora
gli occhi.
Il sinistro
vedeva.
Faceva
male.
[100
Parole]
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Capitolo 16 *** 16. Ino ***
16.
Ino
Una
cantilena continua... [Non è morto!]
«Non
è possibile, non è vero!» urla la
ragazza, nascondendo il viso fra le mani.
Non è morto, non
è vero, non è morto.
Chouji non è morto. Non è morto.
È una
cantilena continua, accompagnata solo da singhiozzi violenti e parole
mal pronunciate.
Non vuole
credere perché è assurdo, perché lui
non può essere morto davvero.
Non
è morto, non è morto... Non è morto,
non è morto...
Credeva di
essere forte, ma in realtà non lo è mai stata,
nemmeno in quel momento lo è.
Non
è morto, non è morto, non è morto...!
«Invece
è morto, Ino.»
[100
Parole]
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Capitolo 17 *** 17. Obito ***
17.
Obito
Ci
sono cose che non spariscono.
Cosa gli era
passato per la testa quando, correndo verso l’uscita, si era voltato ed era
andato in aiuto di Kakashi?
Ci
sono cose che un cuore non può ignorare.
Mentre tutto
rallentava, si chiese cos’era stata la sua vita.
Ci
sono cose che una risposta non può darti.
«Non
importa, in fondo sto per morire.»
Tutto si
fermò quando i suoi occhi si alzarono verso l’alto.
Ci sono cose
che un cuore non può reprimere, come la paura.
E quando il
masso cadde su di lui, tutto svanì.
Ci
sono cose che non spariscono.
«Io non voglio sparire.»
[100
Parole]
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Capitolo 18 *** 18. Kushina ***
18.
Kushina
Gemeva,
e nel sangue si contorceva.
Gemeva, e nel
sangue si contorceva.
Stava perdendo
tutto in quei secondi, impotente fra le coperte dannatamente calde del
letto
in cui giaceva, presa da dolori laceranti.
«Chiudi
gli occhi e concentrati, non avere paura!»
Respira,
non avere paura. Sei forte, Kushina, sei forte... Non mollare adesso.
Non avrebbe
mai pensato di poter avere paura, invece ne aveva tanta.
E mentre stava
per dare alla luce Naruto, il suo compagno stava combattendo per il Villaggio.
Muori per lui,
Kushina.
Gemeva, e fra
le urla si contorceva.
Urlò,
disperata, mentre le forze l'abbandonavano.
Ma prima lo
sentì.
Il
pianto della vita.
[100
Parole]
Nota: la
drabble è stata scritta mesi e mesi prima delle
rivelazioni su Kushina.
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Capitolo 19 *** 19. Gaara ***
19.
Gaara
Cos'è
l'Amore?
«Perché
nessuno mi vuole bene?»
Le ombre lo
circondavano.
Non c'era luce
all'inferno, c'era solo il mormorio dei morti.
«Perché
tutti cercano di uccidermi?»
Le mani delle
ombre si alzavano, maligne.
«Perché
mia madre non mi ha voluto?»
La sabbia si
mescolava al sangue di coloro che non lo amavano.
Il
pianto di un bambino che urlava.
Che senso ha
far vivere qualcosa che non mi serve?»
Le mani si
chiudevano attorno al suo capo, scendeva il silenzio.
Un mostro lo
corrodeva, la sabbia lo avvolgeva.
Mani si alzavano
verso la figura di un angelo.
Due
occhi innocenti.
«Cos'è
l'amore?»
[100
Parole]
|
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Capitolo 20 *** 20. Karura ***
20.
Karura
Non
voleva saperne di fermarsi.
Tu-tum.
Il cuore le
martellava violentemente nel petto, spingeva dentro di lei,
sempre più forte e veloce.
Non voleva
saperne di fermarsi.
Anche quando
lo pregava non riusciva a calmarlo.
Le suppliche
non servivano, nessuno voleva cogliere la sua voce.
Tu-tum.
Nessuno
ascoltava le sue grida.
Nessuno
alleviava il suo dolore.
Nessuno
capiva.
Tu-tum.
Il suo
desiderio più grande era scappare ed essere finalmente
libera.
E vivere,
perché quella non era vita.
Lacrime
invisibili.
Nessuno
vede.
Ma era
costretta a stare in quella prigione - e morire,
perché quello era l'inferno.
Karura
posò la mano sul proprio ventre.
Tu-tum.
Nessuno vede.
[100
Parole]
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Capitolo 21 *** 21. Shino ***
21.
Shino
Solo
ronzii.
Si
levò verso l’alto per accoglierlo: era sicuro, per
nulla spaventato.
Shino
abbassò la mano e osservò l’insetto
posato sul suo sangue.
Solo
una mosca.
«È una
Euleia heraclei.
Cosa ci fa qui?» pensò l’Aburame.
Sembrava quasi
che la mosca potesse avvertire il suo dolore.
«Vattene
via, il veleno mi sta uccidendo.»
Una risposta
invisibile, un movimento impercettibile.
Il
vento spirava.
Non sceglierla
solo perché senti che è così.
Dietro le
impenetrabili lenti nere, gli occhi di Shino si chiusero.
Mille sguardi
erano posati su di lui - tutto scorreva.
Ma non era il
veleno.
Luce,
borbottii in sottofondo.
Solo
ronzii.
[100 Parole]
|
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Capitolo 22 *** 22. Hanabi ***
22.
Hanabi
Il
cielo cade.
Tum.
La pioggia
cade, fitta.
Nessun rumore, solo battiti.
Tum.
«Vedi
il cielo scuro sopra di te?»
Hanabi apre
gli occhi ad esso e scuote il capo.
No.
Il vuoto sopra
di lei, gocce che cadono.
Unghie che si
conficcano nella carne, urla di dolore.
«Lo
vedi?»
Tum.
Il gelo
s’insinua lungo tutto il suo corpo e la possiede,
stringendola
in una morsa feroce.
Due occhi la
guardano da uno specchio rotto.
Tum.
Tristezza,
oppressione. Sentirsi schiacciata da tutto.
Cerca il
cielo, lo cerca nella disperazione, Hanabi.
Tum.
I passi di un
fantasma invisibile.
Lacrime nel
vuoto.
Il cielo cade.
[100
Parole]
|
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Capitolo 23 *** 23. Sasuke ***
[Quarta Classificata
al Contest "Di Angst,
Nonsense e Introspezione" indetto da xXLady NeneXx ]
23. Sasuke
E
Ridi
Li guardi ma
non li vedi.
Non
li devi vedere, Sasuke.
Nella tua
mente c'è solo una lunga, fredda parola.
Vendetta.
Te la sei
detta mille volte, l'hai detta mille volte.
E
la morte era ciò che Itachi aveva voluto.
E
la morte era ciò che Konoha avrebbe avuto.
Senti il
silenzio fetido della morte nelle vene, mentre con la mente torni al giorno della
strage.
Il tuo Clan
non c'è.
Urli, cerchi.
E la Fine era
ciò che la tua vita pretendeva.
Guardi i loro
sorrisi, chiudi gli occhi.
E lei ti
sussurra, carezzevole: così starai meglio.
E
Ridi.
[100 Parole]
|
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Capitolo 24 *** 24. Anko ***
24.
Anko
Mi
fa schifo
Quando
guardava l’acqua, Anko si domandava cosa fosse stato il suo
passato.
Buio,
eccitante, libero da ogni costrizione?
Oppure,
così come aveva sempre sospettato, era stata tutta illusione?
Immerse la
mano nello specchio scuro dinanzi a lei, prese fiato e chiuse gli occhi.
Ombre scure
l’avvolgevano - l’avevano
sempre avvolta.
Mi
fa schifo.
«Che
cosa?»
La
sola vista.
Le parole le
morirono in gola così com’erano venute.
«Di
che cosa, Anko?»
Di
te.
E quando
aprì gli occhi, un serpente avvolgeva il suo braccio.
Viscido,
schifoso, ripugnante.
Un urlo
proruppe dalle labbra di Anko.
Era umida.
La lingua
della serpe.
[100
Parole]
|
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Capitolo 25 *** 25. Kiba ***
25.
Kiba
E
lottava, come un lupo in trappola.
Avrebbe potuto
lasciar perdere tutto e scappare.
Lanciò
un’occhiata ai propri compagni: Hinata si teneva un braccio -
rotto - e parava a fatica i colpi inferti dal nemico;
Shino non si muoveva, ma lasciava fare tutto ai suoi insetti, freddo,
controllato.
E lui? Lui
cosa stava facendo?
Il guaire di
Akamaru lo pietrificò, ma non si mosse.
Teneva
a lui.
Ma non poteva
muoversi - e non poteva arrendersi.
Il sangue
schizzò sulla sua faccia, putrido.
Arricciò
il naso, nauseato dall’odore metallico e salato del liquido.
Saltava,
ringhiava come un animale.
E lottava,
come un lupo in trappola.
Morirò?
[100
Parole]
|
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Capitolo 26 *** 26. Orochimaru ***
26.
Orochimaru
Senza
parole nel vuoto
I loro volti
non avevano forma: erano semplicemente due figure bianche in uno spazio
nero.
Mosse qualche
passo, alzò una mano; contemporaneamente, aprì la
bocca.
Sussurri.
La sua voce
era fredda, e solo quando non risposero e fu costretto a ripetere la
domanda
ostentò
una certa irritazione - come quando non riusciva ad ottenere
ciò che gli era dovuto.
Le figure
rimasero ferme, senza parole, senza emozioni - senza vita.
Il bambino
abbassò il braccio, li trafisse con lo sguardo.
Non successe
nulla.
Insoddisfatto,
diede loro le spalle e se ne andò, lasciandoli al loro
eterno silenzio.
Senza
parole nel vuoto.
[100
Parole]
|
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Capitolo 27 *** 27. Neji ***
[Dedicata a
Shurei =)
spero ti piaccia, bella!]
27. Neji
Perché
la guardi così, padre?
La bambina
schivava i colpi con difficoltà, ma era brava.
Neji
guardò con ammirazione la cugina, seduto accanto al
papà.
Un giorno anch’io
sarò forte come Hinata, pensava.
Cercò
gli occhi di Hizashi Hyuuga, sicuro di trovarvi la stessa stima che lui
provava per la futura capostipite,
ma non scorse
nulla, solo rabbia e - possibile?
- rassegnazione.
Perché
la guardi così, padre?
Sputava
sangue, Hinata, ma sembrava non farvi caso; i suoi occhi ardevano.
Neji la
guardò senza riuscire a comprendere, senza trovare risposte
- perché c’erano solo domande.
Poi quel
ricordo, quella sottomissione.
E
capì.
Non
avevi scelta.
[100 Parole]
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Capitolo 28 *** 28. Minato ***
28.
Minato
La
prima volta che vide Naruto non seppe cosa dire.
La prima volta
che vide Naruto non seppe cosa dire.
Rimase
immobile, senza parole, senza nulla di concreto in mente, se non
l’immagine di suo figlio.
Con le mani
tremanti lo prese fra le braccia: Naruto piangeva e alzava le piccole
manine verso il suo viso, sfiorandolo di tanto in tanto;
apriva gli occhietti azzurri quando si calmava un po’ o
sentiva lo sguardo di Minato su di sé.
Il Quarto
Hokage non aveva mai provato tanta gioia e tanto dolore come in quel
sventurato giorno.
Naruto
Uzumaki.
Suonava bene.
Sorrise,
reprimendo tutto.
Non
sono un buon padre, vero figliolo?
[100
Parole]
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Capitolo 29 *** 29. Jiraiya ***
29.
Jiraya
No,
non come tutti gli altri.
Pensare al
passato, riviverlo, soffocare intrappolato fra i suoi tentacoli.
Più
volte aveva fallito: Orochimaru li aveva traditi, Tsunade era scappata
da Konoha, Minato era morto, il maestro Sarutobi l’aveva
raggiunto dodici anni dopo; sembrava che nulla potesse fermare il
destino che maledetto incombeva su coloro a cui teneva di
più.
«Ero-Sennin,
ti prego, insegnami quella tecnica di cui mi avevi parlato!»
lo supplicò Naruto, testardo.
Jiraiya
abbassò lo sguardo - si domandò se anche Naruto
sarebbe finito come tutti gli altri.
Poi vide la
forza contenuta nei suoi occhi azzurri.
Guardò
il cielo.
No,
non come tutti gli altri.
[100
Parole]
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Capitolo 30 *** 30. Shikamaru ***
30.
Shikamaru
Proprio
tutto?
La tomba
bianca di Asuma.
La
tomba…
Chi
l’avrebbe mai immaginato?
In fondo ad
una fossa, chiuso, segregato, al buio.
Morto.
Si accese una
sigaretta e osservò le parole incise sulla lapide, in cerca di un
qualche segno da parte del suo maestro.
Improvvisamente,
una lacrima scese lungo la sua guancia - scappava.
Si era ripromesso
di non piangere, l’aveva promesso.
A
chi?
Shikamaru
strinse la sigaretta tra le labbra, avvertendo l’amaro del
tabacco
sulla lingua mescolato a qualcosa di salato: la lacrima.
“Prima o poi si supera
tutto”, disse tranquillamente Shikaku, alle sue
spalle.
Shikamaru
scoppiò a ridere.
Proprio
tutto?
[100
Parole]
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Capitolo 31 *** 31. Hidan e Kakuzu ***
31.
Hidan e Kakuzu
Fai
schifo
Il sangue
scese lungo il braccio mentre la lama affondava nella carne, sotto lo
sguardo impassibile
del compagno,
seduto davanti a lui per tutto il tempo di quella dolce sevizia.
«Fai
schifo»,
sentenziò questi, serio.
Un ghigno
deformò il volto dell'uomo, eccitato da dolore e
soddisfazione, componenti essenziali
dello
spettacolo - perché per lui era spettacolo, sublime e maestoso.
Kakuzu lo
scrutò con occhi penetranti fino a quando, repentinamente,
Hidan non cominciò a muovere
avanti e
indietro il coltello, raggiungendo l'osso - muovendo
e muovendo, e gemendo.
E segava, e segava, e gemeva più forte.
Masochisticamente.
«Fai
proprio schifo»
E
Hidan rideva.
[100
Parole]
Note
dell'Autrice:
Uh °.° Ho appena aggiornato. Dopo millenni
*sa che la guardano TUTTI male* Bè, ho
tante storie da aggiornare >.> e poi ho rotto il
computer! (sono all'internet point, ecco!) e... e... lo so, non ho
scuse! Chiedo venia ç_ç *le lanciano
addosso una cassa di pomodori*
Bè, ehm... ho fatto due personaggi in uno con questa drabble
u_u ho pensato che in coppia l'effetto fosse maggiore.
Detto
ciò, ringrazio Miharu
Ozukawa (ora Molly
Grace :D), la cara _Sumiko_
(che mi vorrà morta ._.) e Angel_of_Death (che,
se non mi vuole morta, poco ci manca.___.).
Alla
prossima! :D
Mokochan
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Capitolo 32 *** 32. Rin ***
32.
Rin
Quell'occhio
la tormentava ogni giorno.
Kakashi era
cambiato dalla morte di Obito.
Si comportava come se, dentro di lui, in un piccolissimo recesso della
mente, ci fosse anche il loro compagno di squadra.
«Scusate
il ritardo! Per strada ho incontrato il terzo Hokage che mi ha chiesto
se potevo aiutarlo ad attraversare la strada»
Ovviamente non
ci aveva creduto nessuno - il maestro Minato si era limitato a scuotere
il capo, paziente.
Lei lo aveva
guardato, Kakashi.
Aveva guardato quell'occhio che spesso si ostinava a nascondere;
sembrava farlo apposta per ricordarle che sì, Obito c'era
ancora e soffriva, l'amava.
Già.
Quell'occhio la tormentava ogni giorno.
[100
Parole]
Note
dell'Autrice:
Evvai! Sono riuscita a postare anche questa! *O* forse, prima o poi,
riuscirò ad avvicinarmi almeno alle cinquanta drabble (alla
centesima ci arriverò fra cento anni ._.). Uhn, che dire?
Questa volta ho parlato di Rin. Dev'essere stata
dura per lei guardare Kakashi e finire col pensare a Obito, no? Io ci
ho fatto un pensierino... ed è nata 'sta cosa qui XD
Bè, che dire? Grazie a chiunque commenterà! =D
Alla prossima,
Mokochan
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Capitolo 33 *** 33. Rock Lee ***
33.
Rock Lee
Soltanto
incrollabile fiducia.
«Maestro,
secondo lei c’è qualcosa di più
importante della forza?»
«Lee,
mi stupisci con questa domanda! Certo che esiste qualcosa di
più importante. Qualcosa che, se apri bene gli occhi, puoi
vedere in ogni momento della giornata.»
Gai sorrideva
sempre; positivo e leale come pochi, riusciva a trasmettergli coraggio
e passione da vendere.
«Se
smettessi di combattere, se non ne fossi più in
grado...»
Incertezza,
confusione - ferite
profonde in un corpo forte.
«Lee,
continua a crederci. Non mollare mai, io sarò con
te.»
Rock Lee
riponeva molta fiducia in lui.
Ed era
ciò che vedeva ogni giorno.
Soltanto
incrollabile fiducia.
[100
Parole]
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Capitolo 34 *** 34. Kurenai ***
34.
Kurenai
Quello
che ogni donna avrebbe dovuto sentire.
Se
l’era sentito dentro mentre osservava i suoi allievi: un
calore dolce, intenso, che cresceva man mano
che i minuti
passavano, tanto da indurla a portare la mente altrove, in un altro
luogo.
A
un’altra persona.
Per quanto
strano fosse, per Kurenai quella era una certezza.
Non solo una
sensazione, ma la consapevolezza che dentro il suo corpo, nel calore
del suo ventre… una fiammella
iniziava a mostrarsi.
Prima in modo
tenue, poi vigoroso.
E in quel
momento Kurenai si era sentita fortunata, si era sentita forte - aveva
provato quello che ogni donna avrebbe dovuto
sentire.
Uno smisurato orgoglio.
[100
Parole]
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Capitolo 35 *** 35. Sai ***
35.Sai
[Quinta classificata
al Drabble&Flash Contest indetto da dio-niso sul forum di EFP]
36
partecipanti, 21 posizioni, e quinta posizione! XD *è contenta*
35. Sai
Un
finto sorriso dipinto su di uno specchio
Inclinò la
testa di lato e si studiò, pensando a quanto fosse naturale
per gli altri un gesto di così poca importanza.
Naruto e Sakura, i suoi compagni, lo facevano.
Sorridevano.
Allora piegò le labbra verso l'alto, osservò la
propria espressione cambiare, l'apatia nei suoi occhi aumentare.
Un finto sorriso dipinto
su di uno specchio.
Piegò ancora le labbra - bocca tesa, occhi
attenti, dita sul vetro.
Un finto sorriso appena sfumato,
l'imitazione di una smorfia.
Poi l'ennesima
pecca - un sorriso estraneo - e la sua mano a coprire l'immagine.
Il pessimo ritratto di
un pittore scarso.
[100
Parole]
Note:
ehilà! Torno ad aggiornare anche questa raccolta -
scrivo troppo, aggiorno troppo, faccio schifo ;__; vabbè. E'
passato troppo tempo dall'ultimo
aggiornamento, ma vabbè, ormai sta andando così.
Io so solo una cosa: alla cinquantesima drabble STOP ai personaggi,
poi si parte con le coppie! Aaaah, sì, ho anche
modificato alcune drabble e sistemato la grafica... però
credo che la raccolta subirà
qualche altra revisione (il culo pesa tanto, però
ultimamente sto revisionando tutto, lol).
Buh! Ringrazio Hikari93
per il commento alla drabble su Kurenai =)
Fuggo!
Un bacione!
Mokochan
Edit del 27.07.2013
MOKOCHAN
Trama: 9,5/10
Una drabble semplice ma di effetto. Bellissima l'idea dell'imparare a
sorridere guardando uno specchio; Sai è così lui
ed è ben definito con tutti quei rimandi alla pittura e al
disegno... davvero una bella storia.
Grammatica&Lessico:
5/5
Non ho trovato errori grammaticali, il lessico e la sintassi davvero
perfetti così come lo stile. Complimenti.
IC personaggi: 10/10
Sai è reso al meglio! Mi è piaciuta tantissimo
questa introspezione nei suoi pensieri, sei riuscita a centrare in
pieno la sua caratterizzazione.
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