L’indispensabile è invisibile agli occhi.

di _Eterea_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Neville ***
Capitolo 2: *** Fleur ***
Capitolo 3: *** Professor Rüf ***
Capitolo 4: *** Severus/Minerva ***
Capitolo 5: *** Quirinus Raptor ***
Capitolo 6: *** Dolores Umbridge ***



Capitolo 1
*** Neville ***


Note: Questa storia è arrivata TERZA, nella sua categoria, nel contest "Second Change - Storie Edite che non hanno avuto il successo che meritavano." di SummerRain. Il giudizio si trova in fondo. 



Neville, 183 parole. Prompt: Erba tagliata. (pacchetto creato da Geilie)
 

    





Lascio il segno di un morso gigante sulla fetta di crostata che ho in mano; quella della signora Weasley è sempre la migliore, cosa che di certo non ho mai detto a mia nonna. Guardo intorno a me e sorrido serenamente alla gente che mi circonda, soffermandomi a lungo sul festeggiato. Ron è in piedi con una mezza dozzina di persone attorno, le ringrazia evidentemente in imbarazzo e con le solite orecchie in fiamme.
Un compleanno. Dopo tutto quello che è successo stanno davvero festeggiando una cosa così banale, ma questo non sembra importare a nessuno. Una ragazza mi passa accanto e, dopo avermi riconosciuto, mi lancia un sorriso timido e si allontana sorridendo.
Tutto è cambiato, per quanto provino a continuare con normalità le loro giornate, questa rimane l'unica realtà. Mi guardo i piedi e sorrido nel vedere l'erba perfettamente tagliata sotto di essi. La Tana, per quanto me ne aveva parlato Ginny, raramente era stata tirata così a lucido, sicuramente mai per un semplice compleanno. La falsa normalità è sotto gli occhi di tutti, ma solo io sembro esserne al corrente.




Giudizio: 


Grammatica/sintassi/lessico15,5/20 
Per quanto riguarda la grammatica, nella frase “Tutto è cambiato, per quanto provano a continuare” il verbo sarebbe “provino”, al congiuntivo. In “Mi guardo i piedi e sorrido nel vedere l'erba perfettamente tagliata sotto di essi” non ho apprezzato particolarmente il pronome “essi”, che pur essendo corretto è un po’ forzato: avrei riformulato la frase in modo da renderla un po’ più scorrevole. Il lessico va bene, ma in alcuni punti non calza alla perfezione, come ad esempio nella locuzione “continuare con normalità le loro giornate”, alla quale avrei aggiunto un pezzo, ad esempio “continuare a vivere…”. Avrei anche sostituito “per quanto me ne aveva parlato Ginny” con “a quanto diceva Ginny”, che è più comprensibile e corretto. 
Stile: 16/20 
Lo stile è pulito, chiaro e semplice. D’altra parte è Neville che sta parlando, ma a questo arriveremo tra poco. Ci sono alcuni punti che avrei espresso in un altro modo, come “tirata così a lucido”, che è un’espressione idiomatica e secondo me stona un po’ anche per il significato, che tende più verso il “pulita”, piuttosto che il “sistemata” o “addobbata”… però tutto sommato in bocca (o comunque nel cervello) di Neville non sta proprio male. 
Originalità: 9/10 
Mi è piaciuto l’uso molto originale dell’erba tagliata di fresco (che poi era un prompt) che dà l’impressione di qualcosa di normale ma al tempo stesso, essendo l’erba di casa Weasley, di straordinario, cioè di uno sforzo fatto per far apparire tutto normale esagerando e compiendo azioni inusuali (come mettere in ordine la Tana). 
Caratterizzazione personaggi: 8/10 
Non è facile caratterizzare un personaggio in poche parole. Devo dirti la verità, prima di leggere la storia non avevo proprio visto che in alto c’è scritto il personaggio “protagonista” e quindi l’ho letta senza sapere di chi fosse il punto di vista. Mi ha dato un mezzo indizio il riferimento alla nonna, altrimenti non avrei proprio saputo dire chi fosse a pensare quelle cose. Certo, ha ristretto il campo dei possibili narratori anche il fatto che questi pensieri sono quelli di una persona molto sensibile, che è rimasta scioccata da quello che è successo (immagino dopo la battaglia di Hogwarts), com’è appunto Neville. 
Apprezzamento personale: 4/5  
Come ho già detto ho apprezzato l’utilizzo del prompt; qualche passaggio mi ha reso la lettura un po’ difficile ma nel complesso era tutto comprensibile; mi è piaciuta anche l’idea della ragazza che sorride a Neville, a sottolineare quanto le cose siano cambiate anche per lui. L’aspetto che preferisco è quel tocco di introspezione malinconica che hai pensato di dare alla fine della guerra: tutti sono felici, tutto sembra  tornato normale… ma è possibile che nessuno sia rimasto un po’ segnato da tutto quello che è successo? Neville è forse l’unico a fare questi pensieri o anche tutti gli altri fingono? È un argomento molto interessante, meriterebbe persino di essere approfondito.

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Capitolo 2
*** Fleur ***


Fleur, 170 parole. Prompt: Per chi vuole vederli ci sono dei fiori dappertutto. (Henri Matisse). (pacchetto creato da Geilie)



        

 
Bill mi osserva con la coda dell'occhio, mentre prendo la bistecca e inizio a preparargli la cena. Non dice nulla, ma io sento il suo sguardo penetrarmi nella schiena; faccio finta di niente e continuo imperterrita nel mio operato. E' come se volesse sentire i miei pensieri; continua a muoversi per la stanza, nervoso, cercando un modo per far passare meno dolorosamente possibile le poche ore che lo separano dalla luna piena. 
Se non ci fosse lui a ricordarmelo con questi gesti agitati, probabilmente non ci penserei affatto. Sono completamente avvolta da quest'aura di felicità momentanea, che faccio fatica anche a ricordarmi che, nonostante io mi diverta a fare la perfetta donna di casa, là fuori c'è una guerra.
So che è sbagliato, e so che per quanto il tempo me lo permetterà, continuerò a guardare il volto di mio marito con gioia, senza remore. Il tempo che abbiamo è troppo poco, non usarlo per vedere anche un piccolo fiore sbocciare nell'oscurità che incombe, sarebbe l'errore più grande di sempre.

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Capitolo 3
*** Professor Rüf ***


Professor Rüf, 182 parole. Prompt: " La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto" (pacchetto creato da ferao)

 

 

 
Rüf osserva la testa del ragazzo ciondolare pericolosamente in avanti, quest'ultimo cerca di usare il libro come scudo per non farsi notare, e il fantasma evita il suo sguardo accuratamente.
Continua a parlare, monotono, e ne è al corrente, solo che non gli importa.
Era proprio in quel modo che era morto, la stanchezza di una giornata in aula, più vari problemi di salute, se lo erano portato via così... in un attimo.
Rüf potrà anche sembrare un automa, cosa della quale sono convinti la maggior parte dei suoi alunni e colleghi, ma la morte, già, la morte non lascerebbe indifferente neanche l'uomo più insensibile dell'universo.
Aveva pianto, quando si era ritrovato a dover scegliere se andare o restare, e alla fine aveva scelto l'opzione meno dolorosa e più semplice. Probabilmente sarebbe importato davvero a pochi se alla fine avesse deciso di andare avanti, non sarebbe mancato a nessuno, ma la paura aveva colto pure lui.
"La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto" Una semplice frase, racchiudeva tante verità, e lui le aveva provate tutte.

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Capitolo 4
*** Severus/Minerva ***


Minerva/Severus, 185 parole. Prompt: ambizione e vendetta hanno sempre fame. (pacchetto creato da me)

 

 
Irritante. Arrogante.
Aveva sempre pensato tutte queste cose di Severus molte, e molte volte.
Ora, come poteva definirlo?
Bugiardo. Traditore. Assassino.
Minerva non riesce più nemmeno ad ascoltare le parole di conforto che, tra di loro, si stanno rivolgendo le persone che amavano Silente.
Sì, lo amavano. E lui l'aveva portato via.
La donna fu gelida, quando si rivolse a Vitius per augurargli la buona notte, e altrettanto fredda con i membri dell'Ordine che stavano andando via, a quell'ora tarda, per tornare a casa, più sconsolati e depressi che mai.
Lei non riusciva a pensare ad altro che quell'uomo. Severus.
Nemmeno una lacrima le era scivolata sul viso. Il furore le aveva tolto tutto, perfino la tristezza.
"Lui di te si fidava. E, dannazione, pure io."
Non aveva idea di cosa l'avesse spinto a fare quel gesto - ambizione, forse - ma qualunque motivo non l'avrebbe toccata. Nonostante buona parte della folla si fosse ormai dispersa, c'era ancora qualcuno degli insegnanti che vagava singhiozzando per i corridoi della scuola.
"Ti farò pagare, per tutto questo dolore. Per ognuno di loro. Fosse l'ultima cosa che faccio."

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Capitolo 5
*** Quirinus Raptor ***


Personaggi: Quirinus Raptor, 223 parole . Prompt: Immagine. (pacchetto creato da me)

 


"Lui legge i miei pensieri, sente tutto."
Quirinus stringe le palpebre e cerca di chiudere la mente, ma sa che è tutto inutile.
"Non fare lo sciocco, piuttosto attento a non farti sentire... Il Guardiacaccia ibrido potrebbe sentirci."
Cammina più svelto, cercando di eliminare gli ostacoli naturali della foresta che potrebbero tradirlo.
Non pensa a niente di concreto, cerca di proteggere se stesso chiudendo momentaneamente la parte razionale che è in lui.
"Non di nuovo, vi prego."
Non riesce a fare a meno di pensare. Un conato di vomito cerca di farlo vacillare, ma resiste.
"Fai prendere il controllo a me, se sei così debole, stupido idiota!"
L'uomo aveva già provato le altre volte a "cedere" il suo corpo al suo Padrone, senza però riuscirci.
Quando aveva accettato quell'incarico così importante e prestigioso non sapeva a cosa sarebbe andato incontro. Ormai quasi non riusciva più a distinguere i suoi pensieri da quelli del Signore Oscuro, era costretto a fare cose che mai avrebbe mai immaginato.
Terribili. Dei veri incubi.
Tutto solo per essere il "primo", quello che avrebbe seguito da vicino la scalata al potere del suo Padrone.
Doveva solo avere le carte giuste ed usarle nella maniera più opportuna.
Era difficile. Forse troppo, per uno come lui.
"Eccolo, lo vedo. Usa la magia ed uccidi quella creatura!"

Sì, forse era davvero troppo.

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Capitolo 6
*** Dolores Umbridge ***


Dolores Umbridge, 155 parole. Prompt: Rosa.

(Scritta per il Prompt Days! sul forum Pseudopolis Yard)

 


Dolores aveva sempre amato il rosa.
Questo, era uno dei pochi colori che la facevano sentire bella, in qualche modo.
Delicata.
Aggraziata.
Dolores aveva sempre odiato il suo viso troppo largo, gli occhi troppo stretti e rotondi.
Un vero incubo.
Eppure, negli anni era riuscita a farsi piacere il suo aspetto.
Tutto, grazie al rosa.
 
Da quando era entrata ad Hogwarts come insegnante non era mai stata sorda ai bisbigli e le prese in giro degli studenti; troppo fifoni per dire qualcosa in sua presenza.
Perché un'altra cosa che Dolores aveva sempre amato, e per la quale aveva lottato, era l'autorità.
Far tremare qualcuno sotto il suo sguardo.
Non aveva mai pensato che tutto questo fosse sbagliato - né lo penserà mai in futuro.

Dolores si sentiva potente ed aggraziata allo stesso tempo.
Assurdo - no? - che a causa di creature volgari come i Centauri sia riuscita a perdere entrambi in un colpo solo. 

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