This is the start of something beautiful

di MakaCherryPie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Courage ***
Capitolo 2: *** Teenage dream ***
Capitolo 3: *** Mascara ***
Capitolo 4: *** The Lima Bean ***
Capitolo 5: *** Not alone anymore ***
Capitolo 6: *** Blackbird ***
Capitolo 7: *** Kiss me like you wanna be loved ***



Capitolo 1
*** Courage ***


Blaine si sveglió in ospedale. Inizialmente non ricordava il motivo per cui si trovasse lí, ma poi i ricordi riaffiorirono piano piano.
La sera precedente c'era stato il prom e aveva deciso di andarci con l'unico altro gay dichiarato della scuola. Era andato tutto bene, si erano divertiti moltissimo insieme, ma quando erano usciti per tornare a casa la serata si era trasformata in inferno. I soliti bulli della scuola li avevano seguiti per offenderli, ma purtroppo non solo per quello. L'ultima cosa che Blaine ricordava era un dolore fortissimo e il sapore del sangue in bocca, poi solo buio.

Pochi giorni dopo Blaine venne dimesso dall'ospedale e tornó a casa. I genitori erano molto preoccupati per lui.
"Tesoro sei pronto a tornare a scuola?" chiese sua madre,
"Ovviamente ho paura mamma, ma non posso arrendermi, non possono vincere loro!"
"Ma amore non sei piú al sicuro! C'é una scuola maschile privata qui vicino, si chiama Dalton Academy, magari potremmo trasferirti lí."
"No mamma! Mi dispiace, non posso scappare dalle mie paure, devo affrontarle!"
"Ok tesoro, faremo come desideri! Comunque ho giá contattato l'avvocato per fargliela pagare a quegli animali che ti hanno ridotto cosí!"

Purtroppo le cose non andarono come previsto: il compagno del prom di Blaine non volle essere chiamato in tribunale per paura, quindi senza nessun testimone la causa venne annullata; e, inoltre, i fenomeni di bullismo a scuola non cambiarono.
"Ciao ragazzina." dissero rivolti a Blaine.
"Quando smetterete di chiamarmi cosí?!" urló Blaine.
"Quando tu smetterai di comportarti come tale!"
"Non vi sto facendo niente di male, quindi smettetela!"
"Vedi é qui che ti sbagli, tu ci dai fastidio semplicemente respirando! Presto termineremo l'opera d'arte che abbiamo iniziato al prom: DISTRUGGERTI!" dissero spingendolo contro gli armadietti.
Blaine corse dal preside per raccontargli l'accaduto.
"Mi dispiace Anderson non posso fare niente!"
"Sento ripetermi solo questo! Sono stanco di essere trattato cosí e sono stanco che a nessuno importi!"

Arrivato a casa raccontó l'accaduto ai suoi genitori.
"Ora basta! Ti trasferiamo in un altro istituto!" disse il padre.
"Ma cosí sembra che voglio fuggire!" rispose Blaine.
"Tesoro ti stiamo solo proteggendo, stai rischiando la tua vita!" disse la madre piangendo e accarezzando il figlio.
"Abbiamo speso molti soldi per la causa legale e non possiamo piú permetterci la Dalton, quindi dovrai andare in una scuola pubblica, la William McKinley High School."
Blaine non era felice di abbandonare la sua lotta al bullismo, ma aveva deciso di accettare il trasferimento per sua madre, era davvero distrutta e preoccupata e non voleva vederla soffrire a causa sua.

Si sveglió presto. Voleva prepararsi bene per il suo primo giorno nella nuova scuola. Scelse il papillon migliore da abbinare alla sua camicia viola e mise perfettamente il gel tra i capelli. Un ultima occhiata allo specchio, nella sua mente urló "COURAGE" (il suo motto), ed era pronto per la sua nuova avventura. Sua madre lo accompagnó dal preside Figgins e poi se ne andó.
"Benvenuto al McKinley! Ecco la combinazione del tuo armadietto, che si trova al primo piano, di fianco alla bacheca, in alto. Fai pure un giro della scuola, se hai bisogno mi trovi qui nel mio ufficio." disse Figgins.
"Perfetto. Grazie." rispose Blaine.
Fece un breve giro della scuola, poi si diresse al suo armadietto per iniziare a sistemare i libri. Con la coda dell'occhio vide un annuncio sulla bacheca: "GLEE CLUB. Le Nuove Direzioni cercano nuovi membri. Fatevi avanti!" Aveva sempre amato cantare, cosí decise di iscriversi.

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Capitolo 2
*** Teenage dream ***


Blaine inizió a seguire le lezioni, fino alla pausa pranzo, qundo sentí all'altoparlante: "Blaine Anderson é atteso, urgentemente, nell'ufficio del preside. Blaine Anderson. Dal preside. ORA!"
Si allarmó e si affrettó a raggiungere Figgins.
"Eccomi preside, é successo qualcosa?"
"Blaine, volevo presentarti il professor Schuester."
"Ciao Blaine, sono Will Schuester, insegno spagnolo e mi occupo del glee club. Ho visto che vuoi entare nel gruppo quindi volevo dirti che, esattamente dopo la pausa pranzo, ci sará la riunione del club. Prepara una canzone da farci sentire e ti diremo se sei ammesso o no. A dopo!"
Blaine era senza parole. Uscí dall'ufficio di Figgins e si rintanó in un'aula vuota per pensare alla canzone adatta da cantare. Del suo repertorio ne conosceva, e amava, cosí tante, ma ce n'era una che lo aveva sempre affascinato e di cui si era innamorato subito. Inizió a provarla e continuó fino all'inizio delle lezioni.

La lezione del glee club inizió.
"Ragazzi ho una notizia fantastica! Un nuovo ragazzo vuole entrare nelle Nuove Direzioni! Accogliamolo con un applauso, Blaine Anderson!"
Blaine entró nell'aula timidamente.
"Ciao sono Blaine. Questa é la mia audizione per il glee club!"
Kurt guardó Mercedes e le bisbiglió:
"Questo ragazzo é SICURAMENTE gay!"
"Sí, certo, Kurt. É esattamente quello che hai detto quando é arrivato Sam, e ora sta con Quinn!"
Kurt sbuffó, era sicuro all'80%, nessun ragazzo etero avrebbe saputo abbianare cosí perfettamente il papillon alla camicia!
Mentre Kurt lo fissava, Blaine inizió a cantare:
"You think I'm pretty without any makeup on..."
Kurt si innamoró immediatamente di quel ragazzo, cosí timido e impacciato, ma con una voce cosí energica, emozionante e dolce.
Blaine, cantando, osservava i suoi compagni per cercare di capire cosa pensassero. Tutti lo fissavano ipnotizzati.
"Sta andando bene" pensó sorridendo.
"Quel sorriso é la cosa piú bella che io abbia mai visto!" pensó Kurt. Doveva conoscerlo, doveva assicurarsi che fosse gay (la sua certezza era salita al 90%), doveva passare piú tempo possibile con lui, doveva stare con lui!
Blaine finí di cantare e tutti, esultando, corsero ad abbracciarlo e ad accoglierlo tra loro.
"Bene, bravo Blaine! Ora siediti pure tra i tuoi nuovi compagni. Ragazzi dobbiamo discutere delle canzoni per le provinciali..."
Per tutta la lezione, Kurt non fece altro che osservare Blaine;  aveva notato ogni suo impercettibile movimento e lo aveva registrato come una particolaritá che lo rendeva perfetto.
Blaine non si accorse di niente, era troppo contento di essere, finalmente, nel glee club; poteva cantare, ballare e soprattutto essere sé stesso ed essere amato proprio per quello. Finita la lezione uscí e andó verso l'armadietto per posare i libri e andare a casa; non notó di essere seguito.

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Capitolo 3
*** Mascara ***


Blaine stava ritirando i libri e non si accorse che Kurt lo aveva raggiunto appogiandosi alla bacheca, proprio di fianco al suo armadietto.
"Ciao. Sono Kurt Hummel!"
Blaine si spaventó poi scoppió a ridere e rispose:
"Ciao Kurt. Scusa non ti avevo visto e mi hai spaventato." continuó a sorridere spensierato.
Kurt era rimasto immobile. Quel ragazzo era un angelo sceso in terra solo per lui. Erano vicinissimi, poteva scrutarlo quanto voleva ora. Era ancora piú bello da vicino. I suoi capelli erano perfetti, anche se forse avevano troppo gel.
"Chissá come sono davvero i suoi capelli" pensó.
Le mani, che stringevano forte i libri, erano molto curate. Sembravano cosí morbide e profumate.
"Vorrei toccarle" disse tra sé e sé.
La sua bocca era piccolina, ma era perfetta cosí com'era. Le labbra sembravano una piccola rosa su quel viso perfetto.
"Vorrei baciarlo" pensó.
La cosa migliore peró erano i suoi occhi. Quegli occhi trasmettevano tutta la dolcezza di Blaine, tutto il suo amore. Erano uno specchio della sua anima. Quegli occhi dal colore indescrivibile, forse color miele. Le sue ciglia poi, nere e lunghissime, facevano risaltare ancora di piú il suo sguardo.
"Posso metterti il mascara?" questa volta, peró, Kurt parló ad alta voce.
"Come scusa?" sorrise Blaine.
"Ehm...Cosa?" Arrossí Kurt.
"Hai detti di volermi mettere il mascara, ti ho sentito bene." continuó Blaine, sempre sorridendo.
"Si...Ecco...Scusa...Avrei dovuto solo pensarlo! É solo che hai delle ciglia lunghissime!" cercó di spiegare Kurt.
Blaine scoppió di nuovo a ridere, nel frattempo aveva chiuso l'armadietto,
"Sí, lo so!  Mi fai morire Kurt, sei simpaticissimo!"
Blaine si diresse versó l'uscita. Alla fine del corridoio si giró versó Kurt e gli urló:
"Hei Kurt! Comunque ci avevo pensato anche io al mascara! Ci vediamo domani!" si voltó sorridendo.
"Ciao." balbettó Kurt.
Kurt era rimasto affascinato da quella creatura che gli annebbiava la mente. Ci mise un po' a riprendersi e a dirigersi verso il suo armadietto.
Blaine era colpito da quel ragazzo cosí strano. Sapeva sarebbero diventati grandi amici, almeno ci sperava. Aveva proprio bisogno di un ragazzo del genere al suo fianco. Uno che, anche se solo per un istante, lo facesse ridere e scordare di tutti i problemi. Uno schietto e sincero che non avesse paura di dirgli la veritá. Uno che lo facesse stare a proprio agio e sentir libero di essere sé stesso. Uno con la testa tra le nuvole, proprio come Kurt.

Quella sera, sdraiato sul letto, ripensó alla giornata passata. Tutto sommato era contento di essersi trasferito: era entrato nel glee club e aveva trovato tanti nuovi amici con i quali si era divertito moltissimo; la scuola era abbastanza carina; aveva potuto esprimere tutto sé stesso senza preoccuparsi di essere giudicato; aveva conosciuto una persona fantastica come Kurt e, soprattutto, nessuno gli aveva dato fastidio!
Blaine si addormentó sorridendo grazie a questi pensieri felici, ma non poteva immaginare che tutto sarebbe peggiorato molto presto.

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Capitolo 4
*** The Lima Bean ***


Mentre andava a scuola Blaine decise di fermarsi a fare colazione nella caffetteria che aveva notato tornando a casa il giorno precedente, "The Lima Bean". Appena entró lo vide, e il suo voltó si illuminó.
Kurt era in coda alla cassa per la sua solita ordinazione e non si accorse di nulla.
"Ciao Kurt" disse Blaine sorridendo.
"Ciao." balbettó Kurt.
Ogni volta che lo vedeva non capiva piú niente. Tutto quello che lo circondava scompariva, rimaneva solo il volto di Blaine. Doveva concentrarsi e tornare alla realtá!
"Allora che ci fai qui?" chiese Kurt.
"Bé vorrei fare colazione" disse Blaine ridendo.
"Certo. Che domanda stupida! Concentrati Kurt!" pensó Kurt, e disse:
"Sí, certo. Come hai fatto a trovare questa caffetteria, intendevo"
"Ah, l'ho vista ieri tornando a casa e cosí ho pensato di venire a prendere un caffé prima di andare a scuola."
Era arrivato il loro turno.
"Vorrei un latte macchiato scremato e..." disse Kurt, girandosi verso Blaine.
"e un cappuccino medio." sorrise Blaine.
Presero i loro caffé e andarono a sedersi senza sapere che presto questa sarebbe diventata una bellissima abitudine.
"Wow! É davvero squisito!" disse Blaine.
"Sí, dai non é male. Allora Blaine raccontami qualcosa di te." sorrise Kurt.
Kurt evitó di chiedergli subito il motivo del suo trasferimento, sperava glielo dicesse lui spontaneamente.
"Non c'é molto da dire. Amo cantare e ballare, come avrai notato, poi mi interessa molto il football, anche se non lo pratico, mi sporcherei troppo." rispose Blaine ridendo.
Kurt scoppió a ridere e disse:
"Sí, hai ragione. A me non interessa e basta peró!"
Blaine era stupito dalla risata di Kurt. Quando rideva tremava tutto, i suoi occhi diventavano piccolissimi e apparivano i suoi zigomi perfetti.
"É ora di avviarci!" disse Kurt.
"Ehm, sí certo." rispose Blaine, che stava pensando ancora alla sua risata.
Arrivati al McKinley Kurt disse:
"Ti accompagno al tuo armadietto cosí prendi i libri per la lezione."
"Ok, grazie" rispose Blaine sorridendo.
Mentre Blaine richiudeva l'armadietto disse:
"Ora tocca a me accompagnarti!"
Kurt era felicissimo e si vide proprio dalla sua espressione.
Aprí l'armadietto e, iniziando a estrarre i libri, disse:
"Che lezione hai ora?"
Prima che Blaine potesse rispondere, Kurt, che aveva un libro in mano, venne spinto contro il proprio armadietto. Erano stati i ragazzi della squadra di football. Ormai Kurt si era abituato a tutto questo quindi non disse niente...al contrario di Blaine.
"Ehi! Vi sembra corretto fare una cosa del genere?!" urló.
In quell'istante Kurt si innamoró ancora di piú di Blaine, ma temendo che se la prendessero anche con lui gli disse:
"Non fa niente, lascia stare."
"No! Non lascio perdere! Non é giusto! Chiedetegli scusa!"
"Sai, dovresti ascoltare la tua amichetta, novellino!" risposero i bulli.
"Lo avete offeso ancora! Gli dovete delle doppie scuse ora!"
"Bé noi ti avevamo avvisato. Preparati all'inferno."
I ragazzi spinsero anche Blaine contro gli armadietti e se ne andarono.
Blaine rimase immobile. Gli tornarono alla mente tutti i brutti momenti passati nella vecchia scuola. Era sotto shock. Stava scivolando verso il pavimento, senza accorgersi di aver iniziato a piangere.
Kurt si spaventó. Gli venne spontaneo cercare di sorreggerlo, ma era troppo esile. Cosí scivoló con lui a terra. Lo prese tra le braccia e inizió a cullarlo per farlo calmare. Non sapeva che altro fare. Era cosí triste per l'amico che inizió a piangere anche lui.
Nessuno si fermó ad aiutarli. Cosí rimasero semplicemente per terra. Uno tra le braccia dell'altro.

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Capitolo 5
*** Not alone anymore ***


Nel corridoio ormai non c'era piú nessuno quando Blaine inizió a riprendersi. Non capí dove si trovasse, inizió a guardarsi in torno e ricordó tutto. Aveva avuto paura. Talmente tanta paura da non riuscire a sopportarla. La sua mente aveva cercato di proteggerlo cosí, facendolo svenire.
Sentiva il viso bagnato, capí di aver pianto. Solo dopo aver analizzato la situazione si accorse delle braccia che lo avvolgevano, gli trasmettevano sicurezza e protezione. Si sentiva  cosí bene, cosí a suo agio. Era come se appartenesse a quelle braccia; come se avesse trovato, finalmente, il suo posto. Si voltó per vedere chi lo stesse proteggendo e si illuminó. Era veramente contento di vedere il viso di Kurt, non era sorpreso fosse lui, ne desiderava solo la conferma.
Kurt non si era accorto che Blaine era "tornato" quindi aveva ancora quell'espressione corrucciata e preoccupata, e gli occhioni da cucciolo lucidi.
Blaine restó immobile a fissarlo: malgrado stesse soffrendo era cosí bello!
Kurt si accorse di Blaine, urló di felicitá e lo abbracció ancora piú forte!
"Piano cosí soffoco!" disse Blaine ridendo.
"Ah..scusa! É che sono veramente contento che tu stia bene! Mi dispiace per quello che é successo!" rispose Kurt, asciugandosi le lacrime che avevano ripreso a scorrere.
"Non é stata colpa tua! Anzi dispiace a me di averti fatto preoccupare cosí tanto!" disse alzandosi in piedi e allungando una mano all'amico per aiutarlo a tirarsi su.
Kurt afferró, felicemente, quella mano perfetta.
Una volta in piedi Blaine lo abbracció forte sussurrandogli:
"Grazie!"
Kurt era sorpreso e stava impazzendo dalla gioia. Rimase stretto a lui a godersi, e vivere fino alla fine, quel meraviglioso momento.
Blaine staccandosí da lui gli disse:
"Direi che la lezione ce la siamo persa, che ne dici di tornare in caffetteria?"
"Sí hai ragione, almeno passiamo il tempo; e poi, sprattutto, ho bisogno di un altro caffé!" rispose Kurt ridendo.
Arrivati al "The Lima Bean", Blaine si diresse alla cassa e ordinó un latte macchiato scremato per Kurt e una camomilla per lui, per calmare un po' i nervi.
Kurt era felicissimo che ricordasse la sua ordinazione preferita.
Andarono a sedersi e Blaine inizió a parlare:
"Kurt, perché quei ragazzi ti hanno trattato cosí?"
"Bé lo fanno sempre...Ormai ci ho fatto l'abitudine" rispose Kurt imbarazzato, tra poco gli avrebbe detto la veritá.
"Non capisco perché lo facciano peró..." continuó Blaine.
Ecco, Kurt era pronto.
"Perché sono l'unico gay dichiarato della scuola, quindi se la prendono con me..." disse la veritá fissando la sua tazza. Era troppo imbarazzato e anche un po' spaventato. Spaventato al pensiero di perdere Blaine.
Sentite quelle parole, Blaine sorrise spontaneamente; non per la sofferenza o l'imbarazzo (evidente) dell'amico, ma perché aveva trovato qualcuno che lo capisse completamente, qualcuno come lui. Finalmente non si sentiva piú solo. Era felice anche perché poteva colmare la solitudine di Kurt, che aveva notato subito! Cosí gli disse:
"Kurt da adesso non sei piú solo. Io ti staró sempre accanto. Non permetteró a nessuno di farti del male. Ti proteggeró come tu hai protetto me, oggi. Voglio che tu capisca questo. Insieme affronteremo qualunque sfida ci riserverá la vita, partendo dai ragazzi della squadra di football. Non voglio piú che ti faccia trattare cosí, dovrai combattere e con il mio sostegno ci riuscirai. Ci riusciremo!" gli prese la mano e continuó "E da domani non sarai piú l'unico gay dichiarato della scuola!" lo guardó e sorrise.
Kurt era senza parole. Conosceva quel ragazzo da due giorni e si innamorava di lui sempre piú. Ora aveva anche la certezza che lui fosse gay, era al settimo cielo. Tutto quello che aveva detto lo faceva sentire cosí importante, finalmente qualcuno si interessava di lui. Le lacrime iniziarono a sgorgare da quegli occhioni azzurri, ma questa volta erano lacrime di pura felicitá.

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Capitolo 6
*** Blackbird ***


Blaine aspettó che Kurt si riprendesse, poi disse:
"É ora che ti racconti la mia storia Kurt..."
Kurt si fece serio, aspettava questo momento dalla prima volta che l'aveva visto.
Blaine continuó:
"Mi sono trasferito al McKinley perché, come te, venivo maltrattato dai bulli. Non era niente di grave: spintoni, scherzi e commenti indesiderati. Io peró reagivo sempre, mi posso definire coraggioso credo" disse ridendo.
Kurt notó quel sorriso, non era quello che amava, quello spontaneo e felice di Blaine. Era un sorriso amaro e pieno di tristezza. Questo lo interessó ancora di piú e riprese ad ascoltare attentamente.
"Sai, ho sempre lottato per i miei ideali. Con questo non voglio giudicarti per essere impassibile, ognuno reagisce a modo suo, é normale. Bé comunque andava tutto bene  fino al periodo del prom. Avevo deciso di andarci con l'unico altro gay dichiarato della scuola. Tutto andava meglio, non ricevevo piú nessun insulto, pensavo che finlamente si fossero stancati e che avessero capito che non mi sarei mai arreso. Bé mi sbagliavo e anche di grosso. In realtá stavano preparando uno scherzo decisamente troppo pesante." Blaine si fermó un attimo. Non era piacevole ricordare tutto, ma voleva che Kurt lo conoscesse e capisse meglio.
Kurt iniziava a capire da dove provenisse quel dolore che, a volte, vedeva negli occhi dell'amico. Capí che non doveva essere facile riaffrontare tutto, quindi gli lasció il tempo di riprendersi.
Blaine fece un grande respiro e riprese a raccontare:
"La sera del prom, mentre aspettavamo di tornare a casa, dopo una serata fantastica, ci picchiarono."
Kurt sussultó. Le lacrime ripresero a scorrere, non sopportava che qualcuno avesse fatto del male a quella dolce creatura.
"Persi conoscenza. Ricordo solo un ragazzo che mi bloccava da dietro mentre un altro mi prendeva a pugni. Mi risvegliai in ospedale, ovviamente piú coraggioso di prima, volevo solamente giustizia, ma a nessuno importava. I miei genitori iniziarono una causa contro quei ragazzi, ma il mio amico non volle testimoniare in tribunale per paura delle conseguenze e il caso venne annullato. Decisi di tornare in quella scuola, contro il parere dei miei. Desideravo continuare la mia battaglia. Quei bulletti peró non erano contenti della causa e il fatto che fosse finita a loro favore, diciamo, gli aveva dato ancora piú coraggio; tanto non sarebbero stati puniti. Cosí pensarono bene di minacciarmi di morte. Lo dissi al preside, ma disse che non poteva fare niente; cosí i miei genitori mi obbligarono a cambiare scuola, per la mia sicurezza. Avevano speso parecchi soldi per l'avvocato, quindi invece di andare alla Dalton, una scuola privata maschile, sono venuto qui.
Vedi Kurt, a nessuno importava difendermi, quindi ho sempre imparato a farlo da solo.  Ecco perché quando ho visto come ti trattavano sono dovuto intervenire, ed ecco spiegata la mia reazione dopo lo spintone. Avrei voluto che qualcuno fosse intervenuto per me quando ne avevo bisogno."
Blaine guardó Kurt, che stava ancora piangendo, con quegli occhioni pieni di dolcezza e tristezza.
Kurt prese la mano di Blaine e gli disse:
"Io ti ammiro. Vorrei essere coraggioso quanto te. Ti prometto che da questo momento saró IO quella persona di cui hai bisogno. Non ti abbandoneró Blaine!"
Blaine strinse la mano dell'amico, gli sorrise e inizió a piangere con lui.

Quel pomeriggio c'era la lezione del glee club. Prima di entrare in classe Kurt trattenne Blaine per il braccio e gli disse:
"La tua storia mi ha ispirato una canzone perfetta per le provinciali, che canteró adesso. Ascoltala é tutta per te!"
Blaine sorrise e lo ringrazió.
Tutti presero posto, ovviamente Blaine e Kurt si sedettero vicini. Il professor Schue entró:
"Ciao ragazzi, ho pensato a qualche idea per le provinciali..."
Kurt alzó la mano e interruppe il professore.
"Sí Kurt, dimmi."
"Io avrei un'idea! Posso farvela sentire?"
"Certo! Vieni!" rispose Will entusiasta.
Kurt si posizionó al centro della stanza, era un po' agitato, doveva cantare bene per Blaine.
Blaine si preparó ad ascoltare.
"Attacca!" disse Kurt.
La melodia inizió, Blaine riconobbe subito la canzone e si commosse.
"Blackbird singing in the dead of night..."
Appena lo sentí cantare, Blaine capí di essere innamorato di quel ragazzo dalla voce angelica. Lo era sempre stato dal momento in cui lo aveva conosciuto, gli mancava solo quel qualcosa per rendersene conto. Ed ecco quel qualcosa. Ora lo sapeva, ne era certo. Kurt era la sua anima gemella. Continuó ad ascoltarlo cantare, piangendo dall'emozione.

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Capitolo 7
*** Kiss me like you wanna be loved ***


Alla fine della lezione, dopo che tutti se ne furono andati, Blaine chiese a Kurt di accompagnarlo all'armadietto, doveva parlargli.
"Allora come ho cantato?" chiese Kurt tutto contento ma un po' spaventato.
"Benissimo! Grazie di avermela dedicata, ne avevo bisogno."
"Bene! Allora cosa volevi dirmi?"
"Kurt, sentendoti cantare ho realizzato una cosa: ho trovato la mia anima gemella. L'ho sempre cercata e non mi ero accorto di averla propio qui accanto a me."
Kurt era senza parole. Il momento che aveva tanto atteso stava accadendo. Continuó ad ascoltare Blaine guardandolo negli occhi.
"Mi sono reso conto di essere innamorato di te dal primo momento in cui ti ho visto, avevo solo bisogno di capirlo e tu mi hai aiutato a farlo. Tu mi emozioni Kurt, con ogni cosa che fai..."
Blaine non terminó la frase perché Kurt lo bació. Fu un bació molto dolce, pieno di puro amore. Era il primo bacio per entrambi ed era fantastico. Era semplicemente PERFETTO!
Si staccarono delicatamente, si sorrisero e restarono a fissarsi per un istante.
"Ne deduco che il sentimento é ricambiato" disse Blaine sorridendo.
"Avevi qualche dubbio?!" rispose Kurt.
"Quindi ora posso urlare a tutti di avere un ragazzo?" chiese Kurt.
Blaine scoppió a ridere e rispose:
"Sí, certo!"
I due ragazzi si avviarono, felici, verso l'uscita della scuola, ovviamente tenendosi per mano.

La mattina seguente, dopo l'abituale colazione, arrivarono a scuola. Prima di entrare si scambiarono uno sguardo di coraggio e strinsero le loro mani piú forte. Prima si fermarono all'armadietto di Blaine, senza preoccuparsi degli sguardi e dei commenti degli altri studenti, poi andarono a quello di Kurt.
Blaine si accorse che si stavano avvicinando i ragazzi della squadra di football. Non smise di stringere la mano di Kurt neanche per un secondo. Per un attimo ebbe paura, ma poi si voltó verso il suo ragazzo, guardó quegli occhi azzurri pieni d'amore e capí che finché aveva lui al suo fianco non si sarebbe piú dovuto preoccupare di nulla. Tutto stava andando per il verso giusto. Finalmente, Blaine, aveva trovato il suo paradiso.

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