i'm in love with you and all your little things.

di xedwardslips
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** new city, new school, new friend. ***
Capitolo 2: *** i need help. ***
Capitolo 3: *** baby. ***



Capitolo 1
*** new city, new school, new friend. ***


Era il suo primo giorno di scuola ed Alice era nervosa, come sempre. Quella notte non aveva chiuso occhio, immaginandosi la nuova scuola.
La mattina, la sveglia suonò alle sette ed Alice la spense dandole un pugno.
Si alzò dal letto con un balzo e raggiunse il bagno in un secondo. Si spogliò lentamente ed entrò in doccia. L'acqua a contatto con la sua pelle la fece svegliare definitivamente.
Uscì, si avvolse in un asciugamo e ritornò in camera. Aprì l'armadio, prese l'intimo e l'indossò.
Poi osservò ancora l'armadio e l'indecisione si impossessò di lei. Cosa indossare? Panico.



Dieci minuti dopo, Alice era ancora immersa nell'armadio cercando un abbinamento giusto, quando la madre urlò «Ali è tardi, muoviti». La ragazza prese una maglietta a righe e un jeans stretto e li indossò velocemente, per poi prendere borsa e scarpe e scendere al piano inferiore con una corsa.

 


«Ansia?» domandò la madre alla figlia mentre parcheggiavano negli appositi parcheggi della East High.
La ragazza sbuffò. «Mamma, è il mio primo giorno di scuola, è ovvio che sono in ansia».

«Vedi di comportarti bene con i tuoi compagni. Non voglio cambiarti di scuola un'altra volta» Aggiunse la donna sorridendo. «Aspetta...Vuoi dirmi che rimarremo qui a Londra?» domandò Alice quasi urlando dalla gioia. «Sembra strano, ma sì. Mi piace la città e il lavoro è ottimo. Rimarremo qui tutto il tempo che vuoi.» «Porca puttana, mamma è una notizia favolosa.»ammise la ragazza, saltando al collo della madre e strittolandola con un abbraccio. «Le parole, Alice, le parole» la rimproverò la madre, con tono adirato.

Alice Banson, 'Elis Benson' diceva lei quando gli altri non sapevano pronunciare il suo none, sedici anni, ragazzina senza padre, con una madre che cambia lavoro molto spesso.
Alice è una 'bad girl' a tutti gli effetti, a scuola è sempre andata male, impreca come un ragazzo e se ne frega del giudizio della gente.
Alice non era molto alta, anzi l'aggettivo 'alta' non faceva proprio al suo caso. Se arrivava a un metro e sessanta era troppo. Aveva capelli biondi, lunghi davvero tanto, e mossi. Al posto degli occhi aveva il mare, occhi azzurri. Non era nè troppo grassa, nè troppo magra, era 'normale' come diceva lei.



L'East High era una scuola molto rinomato in tutta Londra. Un edificio enorme tinto di rosso e bianco. All'entrata un'ampia fontana stava al centro del grande giardino. Ai piedi della fontana vi era un enorme disegno di un volto felino che riportava i colori dell'istituto.
Le due lo attraversarono commentando di qua e di là il posto e in poco tempo arrivarono nell'ufficio del preside Crumbs, un ufficio comprendente una scrivania e dietro una sedia e di fronte due poltroncine dove si accomodarono Alice e sua madre.

«Beh, la East High è felice di avere studenti come lei, signorina Banson. Le posso solo dire che se si comporterà bene, avrà diritto ad una borsa di studio e varie cose che non sto qui ad elencarle. Se andrà dalla mia segretaria, riceverà il foglio con tutte le lezioni e le chiavi della sua stanza, che condividerà con una nostra alunna molto brava. Buona giornata.»
La ragazza si alzò facendo un po' di rumore, trascinando la sedia e strinse la mano al preside, che fece una faccia schifata. «Buona giornata» disse Alice ridacchiando. Si prevedeva una bella giornata per Alice.
La madre rimase nell'ufficio del preside per continuare la discussione mentre Alice andò alla ricerca della segretaria. 
Dopo vari tentativi, la trovò. «Salve signorina, desidera qualcosa?» Una ragazzina sulla trentina, capelli ramati e occhi marroni, un sorriso dolce, finto e felice, forse un po' troppo per Alice che stava quasi per vomitare. Lei odiava vedere le personi fingere di essere felici. «Alice Banson, mi serve il foglio degli orari delle mie lezioni e le chiavi della mia stanza» rispose la bionda rivolgendo un sorriso, finto, alla segretaria che la guardò ottusa. «Per favore» aggiunse e la segretaria le sorride. «Molto meglio.» si mise a rovistare tra casetti e fogli e, infine, estrasse un foglio pieno di scritte e una chiave che riportava un numero '17'. La ragazza sbiancò e chiuse gli occhi. «Tutto okay, ragazzina?» domandò la segretaria con tono acido. «Si faccia i cazzi suoi» la dileguò la bionda, prendendo il foglio e le chiavi e fuggendo da quel ufficio.


Era sovrappensiero e non si accorse che andò a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcosa.
«Porca puttana guarda dove vai. 'Sto cretino» imprecò lei che era caduta e aveva il fondoschiena dolorante. Alzò lo sguardo e trovò due occhi color miele che la scrutavano senza dire una parola. Alice continuò l'osservazione del ragazzo.
Era un ragazzo con i capelli corvini, con un ciuffo alzato e la pelle ambrata. 
«Scusami, non ti ho visto, mi dispiace» si scusò il ragazzo sorridendole e porgendole i fogli che le erano caduti. «Grazie» sussurrò lei alzandosi. Il ragazzo le porse una mano, lei, titubante, l'afferrò e il moro la sollevò da terra senza sforzi.
I due ragazzi erano ancora presi per mano e guardavano le loro mani intrecciate e sorridevano.

«Ah sì, piacere Zayn. E tu, sei?» «Alice Banson» «Sei nuova vero?» «Come fai a saperlo?» «Beh, mi ricorderei di un viso come il tuo» «Oh dio, perché? Ho il trucco sbavato? Potevi avvisarmi prima, porca puttana » imprecò lei, arrossendo. Era la prima volta nella sua vita che Alice arrossiva e questa cosa, la mise a disagio. «Ehi, no no bad girl, volevo dirlo nel senso che sei una bella ragazza» disse lui prendendola per un polso e facendola girare verso di lui. «Ohw, grazie» rispose lei sorridendo dolcemente a Zayn. «Beh, io devo andare, ci vediamo» continuò lei girandosi e camminando senza una meta, continuando a controllare la mappa con le aule della scuola. 

«Ti sei persa?» disse una voce alle sue spalle. «Ma che fai? Mi segui?» disse lei in tono acida. «No? In realtà sì» ammise Zayn, ridendo. Il ragazzo la raggiunse e rimase alla sua destra. «Dimmi che lezione hai alla prima ora» continuò lui allungando la mano verso il foglio che la ragazza teneva stretto tra le mani. Le loro dita si toccarono e i due non poterono che sorridere a quel contatto. «Oh...Emh...Ho fisica col professor...Mc...McG...Porca puttana, che cazzo di cognome è?» Il moro non la lasciò finire, che la sua risata si diffuse nelle orecchie di Alice. «Ehi, non ridere. E' complicato, cazzo.» disse lei incrociando le braccia al petto. «Scusa, certo che però sei una ragazza davvero fine, cavolo.» «Hai qualche problema con il mio essere fottutamente volgare?» domandò lei alzando un sopracciglio. «Assolutamente no» rispose Zayn sorridendo, ancora.
Era impossibile che quel ragazzo sorridesse così tanto, secondo Alice, gli sarebbe venuta una paralisi facciale se avesse continuato a sorridere in quel mondo. «Come si pronuncia questo nome così dannatamente complicato?» disse lei facendo il broncio. «McGuire, non è difficile» «McGuire, oh dio, è vero» ammise la bionda, ridendo. «Beh, io ho trigonometria, vorrà dire che se non ci vedremo, questo è il mio numero di stanza e questo il mio numero di telefono.» «Hai fatto il carino con me, solo perché credi che io sia una preda facile, vero?» «Beh, se lo credevo, appena ti ho sentito, ho cambiato idea» ammise il ragazzo, ridendo e andandosene. Si girò e la salutò con la mano, sorridendo per la 345 volta in quel poco tempo. Lei fece la medesima cosa e infilò il biglietto in tasca, mentre sorrideva, era felice, stranamente felice.


 

buon pomeriggio bellezze c:
scusate se in questo periodo non ci sono stata
ma stavo lavorando a questa nuova fan fiction c:
allora, avete visto come è 'Elis' (?)
Che ne pensate di lei e dei suoi modi di fare volgari?
io personalmente la amo, perché non è la solita ragazzina viziata
delle altre fan fiction e mi piace il fatto che sia così diversa.
beh, io adesso devo proprio andare :c
beh, come sempre, a due-tre recensioni posto il secondo,
dove un po' spiegherò questo fatto del 17.
bene, ora mi dileguo definitivamente.
un bacio, la vostra elis.

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Capitolo 2
*** i need help. ***


Volevo informarvi che i pensieri di Alice vengono messi in corsivo, buona lettura:)


Alice riuscì a raggiungere la classe di fisica e quando fa il suo ingresso in quest'ultima, venti paia di occhi la squadrano dalla testa ai piedi. 
Non imprecare, non imprecare. E' il primo giorno, contieniti.
Cercò con lo sguardo un banco libero e l'unico disponibile era infondo sulla sinistra. Alice, con passo deciso, si dirige verso il banco e nota che un ragazzo riccio occupa metà di quest'ultimo.
«Posso sedermi?» disse Alice cercando di mantenere un tono più neutro possibile. Era imbarazzata, visibilmente imbarazzata.
ll ragazzo alzò lo sguardo verso di lei e cominciò l'osservazione della ragazza in ogni suo minimo dettaglio. «Certo» ammise il riccio con voce roca.
«Finita la radiografia?» domandò la bionda con tono acido.
Il riccio alzò un sopracciglio. «Scusa?»
«No, dico, mi osservi da mezz'ora. Ma che cazzo guardi? Boh» ringhiò la bionda irrittata.
«Che caratterino» disse il riccio per poi sbuffare e alzare gli occhi al cielo. «Comunque io sono Harry ma tu questo lo sai già» continuò il ragazzo, avanzando la mano destra verso Alice.
«Risposta errata, ricciolino. Fino a cinque secondi fa non sapevo il tuo nome» Allungò anch'essa la mano e poté notare la differenza. La sua mano era circa la metà di quella di Harry. «Alice, piacere»
«Buongiorno ragazzi» 
Una terza voce fece sobbalzare i due. Il professore aveva fatto il suo ingresso in classe ed Alice di affrettò a sedersi accanto ad Harry.
«Vedo che abbiamo un nuovo arrivo» continuò il professor McGuire guardando nella direzione di Alice, che per poco non sbiancò.
«Lei è la signorina Banson?» proseguì il prof levandosi il giacchetto e posandolo sopra la cattedra.
«» Si limitò a rispondere Alice. Quel professore , a primo impatto, le era sembrato okay.
«Benvenuta a bordo allora» rispose il prof ridendo.
Ma che cazzo ride?
Alice spostò lo sguardo sul suo compagno di banco e lo trovò intento ad osservarla. 
«Ancora?» disse la ragazza, non molto forte.
«Scusa» ringhiò lui per poi sospirare.


La giornata procedeva bene ed Alice aveva 'fatto amicizia' con Harry ed Hope, una ragazza che aveva conosciuto a inglese.
L'ultima campana suonò e la classe di trigonometria cacciò urla di felicità. Il professore era una rottura di palle anche per Alice che amava trigonometria.
La bionda stava cacciando tutto dentro la borsa quando Harry le si avvicinò. «Allora, per il progetto?» domandò il riccio.
Ah sì, il progetto, Alice se ne era completamente dimenticata.
Il professore di scienze gli aveva assegnato un progetto da fare assieme, Alice ed Harry, per il giorno successivo.
«Ah sì, giusto..Sì, facciamo così. Dimmi il numero della tua camera e ci vediamo lì questo pomeriggio»
«Stanza 69» disse il ragazzo con sorriso malizioso. «Beh, io devo andare. Allora, alle quattro da me» Detto questo, le diede un bacio sulla guancia e la lasciò lì senza aggiungere niente.

Dopo un paio di minuti uscì da quello stato di trance e si affrettò ad uscire dalla classe e andare verso i dormitori.
Dopo essersi persa almeno due volte in quei corridoi, trovò la stanza 17 ed entrò.
«Zayn? Cosa ci fai qui?» domandò Alice aprendo la porta.
Zayn era effettivamente lì, di fronte a lei, nella sua stanza, senza maglia.
«Oh...Alice....ciao» rispose Zayn portandosi una mano sulla nuca. «Ma niente, ero qui con...» Il morò non riuscì a finire la frase che una ragazza trattino barbie cacciò un urlo da oca.
«Porca puttana smetti di urlare, cazzo.» imprecò Alice alzando la voce.
«Chi sei?» domandò la barbie squadrando la bionda.
«No, chi sei tu? Io vivo in questa stanza» domandò a sua volta Alice, confusa.
«No, vivo io qua ragazzina»
«Ragazze» si mise in mezzo Zayn «Io penso di aver capito»
«Illuminaci» disse Alice rivolgendogli un sorriso, che Zayn ricambiò subito.
«Voi dovrete condividere queste quattro pareti, sfortunatamente»
«Porca troia» si lasciò sfuggire Alice, per poi mettersi una mano sopra la bocca.
«Comunque io sono Chanel, la fidanzata di questo splendido ragazzo» disse la barbie.
Alice che tranquillamente stava mangiando il panino che a ricreazione aveva solo addentato, per poco non si strozzò e Zayn non potè far a meno di ridacchiare tossendo.
«Piacere Alice, chiamata anche 'La tua rovina'» disse la bionda lanciando una frecciatina a Zayn, che rise ancora.
Alice pensò che la risata di quel ragazzo fosse perfetta ma poi scacciò via quel pensiero, scuotendo più volte il capo.

«Bene, io vado» disse Zayn dopo vari minuti di silenzio. «Ci vediamo dopo» aggiunse a Chanel guardandola con sguardo malizioso. A quello sguardo, la barbie si leccò le labbra e si morse il labbo inferiore.
«Per l'amor del cielo, non qui o rischio di vomitarvi addosso nel giro di pochi istanti» ululò Alice con faccia schifata.
Zayn sorrise, per la millesima volta e uscì dalla stanza.
«Azzardati a guardarlo di nuovo e ti prendo ai capelli. Zayn è solo mio»
«Senti un po' barbie, io non ho fatto nulla e Zaynuccio amoruccio è solo tuo come hai detto tu e adesso fingi che mi trovi simpatica e io farò lo stesso»
«E così ti vedi con Harry Styles nel pomeriggio»
«Come fa correre le notizie quel ragazzo. Comunque dobbiamo fare solo il progetto di scienze assieme»
«L'ultima che ha detto così, ha perso la verginità quel giorno e non vorrei che succeda anche a te»
«Aspetta» la interruppe Alice per scoppiare a ridere «Tu credi che...Io? Vergine?» E rise ancora di più. «Mi dispiace davvero tanto deluderti ma non lo sono, proprio per niente»
La barbie la guardò in cagnesco e la liquidò per poi dirigersi al bagno.
«Ma in questa scuola non c'è una mensa?» sbraitò Alice.
«Certo, comincia tra venti minuti, se ti sbrighi andiamo assieme»
«Hai fumato? No, dico, io e te assieme?»
«Fino ad arrivare lì, poi tutto ritorna alla normalità. Io non posso essere amica della nuova arrivata»

Le due ragazze si affrettarono a raggiungere la mensa e, appena solcata la porta, si divisero.
Chanel andò nel tavolo dei 'popolari' ed Alice era certa di aver visto Zayn che la salutava con la mano. Scosse la testa e andò verso il self-service dove prese un'insalata e un'aranciata.
Alice si diresse verso un tavolo vuoto e poggiò il vassoio sopra il tavolo e il giacchetto sopra la sedia.
«Alice» disse una voce lontana alle sue spalle. La bionda si girò e Hope la stava salutando con la mano. Alice fece segno di raggiungerla nel tavolo e così fece.
«Allora, come è andato il resto della giornata?» domandò Alice mettendosi in bocca una forchettata piena di insalata.
«Tutto bene, solite lezioni noiose, tu?»
«Bene dai, tranne che per domani ho da fare un progetto di scienze con Harry Styles»
«Oh Madonna, hai detto proprio quel nome?» domandò Hope con faccia sognante.
«» ridacchiò. «Ti piace, vero?»
«No, cioè sì. Gli vado dietro da due anni ma non abbiamo mai avuto una conversazione»
«Beh, l'avrete prima o poi»
«Lo spero» disse Hope sospirando. «E tu, nessuno che trovi carino?»
«In realtà stamattina ho conosciuto un ragazzo ma ho appena scoperto che è fidanzato con la mia compagna di stanza»
«Davvero? Come si chiama? Magari lo conosco»
«Se non sbaglio, mi pare che si chiami Zayn o qualcosa del genere»
Hope sgranò gli occhi e la forchetta che aveva tra le mani le cascò nel piatto.
«Come lo hai conosciuto?» domandò Hope deglutendo.
«Stamattina mi è venuto addosso, ma non capisco cosa c'entra»
«Cerca di non avere niente a che fare con quello stronzo. Lui fa così con tutte. Lo ha fatto anche con me, mi era venuto addosso, si era offerto di aiutarmi con i professori e infine mi aveva lasciato il suo numero di stanza e di telefono...Mi ero fatta fregare» aggiunse mentre una lacrima rigò il suo viso.
«Perché stai piangendo, Hope, cosa è successo?»
«Ho perso la verginità con lui. Lui si voleva divertire, io no»
Alice non ci pensò due volte e avvolse Hope in un abbraccio.
«Terrò gli occhi aperti » aggiunse Alice mentre lanciava uno sguardo di fuoco a Zayn che rideva e scherzava con i suoi amici.

Alice non poteva crederci, Zayn faceva così con tutte. Certo che però con Hope era stato davvero stronzo, lei era stata troppo ingenua e c'era cascata ma Alice non si sarebbe fatta fregare, oh no.
Con Hope sarebbero diventate sicuramente grandi amiche, lei era una ragazza intelligente, simpatica e davvero bellissima.
Aveva i capelli castano chiaro via via sempre più chiari fino a diventare biondi nelle punte, gli occhi erano verdi dello stesso tipo di Harry Styles ed era davvero alta. Hope per abbracciarla aveva dovuto mettersi sulle punte.



Erano quasi le quattro e mezzo ed Harry stava aspettando Alice da troppo tempo e si stava arrabbiando.
Era seduto sul letto cercando almeno tre buone scuse per il ritardo della ragazza. La prima era che fosse nuova e che non avesse trovato la stanza...
*toc toc*
Harry si scaraventò alla porta e trovò Alice tutta sorridente.
«Alla buon'ora, bimba»
«Non trovavo la stanza» si scusò Alice sedendosi sul letto e cacciando fuori dalla borsa il libro di scienze.

Dopo circa un'ora, i due ragazzi avevano ormai finito e stavano tranquillamente parlando, seduti un po' lontani sopra il letto, quando Harry si avvicinò alla ragazza, che si spostò un po' più lontana.
Continuarono così finchè Alice non sbattè contro la testiera del letto ed Harry sorrise, avvicinando le sue labbra a quelle della ragazza, ma quando si stavano per sfiorare, Alice balzò in piedi.
«Credo che sia ora di andare» disse Alice andando a prendere la borsa.
Il riccio fece i suoi stessi passi, la prese per i fianchi e la fece girare.
La prese ai polsi e la sbattè violentemente al muro.
Gli occhi di Alice pizziccavano, ma non doveva piangere, doveva stare tranquilla.
Il suo cuore prese a battere all'impazzata e un brivido di paura di impossesso della sua schiena.
«Lasciami» brontolò Alice mentre si contorceva nel tentativo di liberarsi dalla presa del ragazzo.
Harry le diede uno schiaffo in pieno viso e le strinse i polsi ancora più forte, facendola gemere dal dolore, mentre una lacrima, silenziosa, cadeva nella guancia della ragazza.
«Adesso tu rimani qua, zitta e ferma e mi lasci divertire» disse il ragazzo per poi prenderla di peso e sbatterla sopra una sedia.
Harry mise una gamba tra quelle della ragazza e mentre una mano teneva stretti i due polsi della ragazza, l'atra le slacciava i jeans.
«Se mi lasci, io non dirò nulla» sussurrò la ragazza in lacrime.
Harry le diede un altro schiaffo «Ti ho detto che non devi dire niente» Le abbassò i jeans e cominciò a toccarla dapertutto e penetrandola con tre dita.
La ragazza urlò quasi dal dolore e il ragazzo la fece zittire mordendole violentemente le labbra.
Dopo averla torturata abbastanza, spostò la mano verso la sua cintura e la slanciò.
A quel punto Alice singhiozzò ancora di più, mentre si contorceva sempre più velocemente.
I singhiozzi della ragazza sembravano infastidirlo e allentò la presa. Alice riuscì a liberarsi e a dargli un calcio nelle parti basse per poi prendere la borsa e scappare, mentre le lacrime scendevano incessanti dai suoi occhi.
Alice andò via da quel mostro e si trovò a girare per i corridoi del dormitorio, vuoto, mentre la paura la mangiava viva.
Poi, come se il cielo avesse sentito i suoi lamenti, dai jeans che si era appena sistemata cacciò fuori il biglietto di Zayn.
'Zayn Malik, primo piano, stanza 81'
Aveva appena superato la stanza 76 e la bionda si mise quasi a correre mentre le lacrime scorrevano nelle sue guance senza tregua.
Arrivò alla camera 81 e bussò parecchie volte.
Ti prego, ti prego, ti prego, fa' che ci sia, per favore.
La porta si aprì e il moro apparve senza maglia davanti alla ragazza.
«Alice?»
«Zayn, ho bisogno d'aiuto» sussurrò la bionda per poi scoppiare a piangere.
Il ragazzo la circondò tra le sue braccia ed entrarono in camera di Zayn, che chiuse la porta con un calcio.

«Alice, mi dici cosa è successo?» domandò Zayn dalla cucina mentre finiva di preparare alla bionda un tè.
La ragazza cominciò a singhiozzare più forte e Zayn si affrettò a raggiungerla con una tazza di tè rovente.
Zayn gliela porse e Alice, con la poca felicità che aveva, gli sorrise mentre sorseggiava la bevanda.
«Porca puttana brucia, cazzo» disse la bionda con la lingua che le andava a fuoco.
Il ragazzo ridacchiò e fece per avvicinarsi a Alice. «Non avvicinarti» sussurrò Alice facendosi piccola piccola «Non farmi del male»
«Io? Farti del male? Non lo farei mai» disse per poi sfiorarle la guancia con il pollice.
«Ti ho detto di non toccarmi»
«Alice, cosa è successo?»
La ragazza sorseggiò il tè e sospirò.
«Ero andata da lui per fare il progetto di scienze, ha provato a baciarmi ma mi sono allontanata e...» Alice non riuscì a continuare che fu invasa da uno spasmo.
«E? Cosa è successo?»
«Le sue mani erano ovunque, mi ha preso ai polsi e mi ha sbattuto al muro. Se parlavo, mi faceva stare zitta con uno schiaffo...Ho ancora in mente la sua voce ma soprattutto la sua faccia divertita»
«Chi è stato, Alice, il nome?»
«Harry Styles»
Il ragazzo serrò i pugni e s'irrigidì. «Lo conosci?» continuò Alice.
«Il mio peggior nemico, lo uccido, la deve smettere»
Zayn si alzò dal letto dove era sdraiato e fece per andare via ma Alice andò davanti alla porta, impedendogli di passare.
«Non lasciarmi da sola, ti prego»
«Non lo farò, anzi stanotte tu non ti muoverai da qui»
«Che cosa? Lo sai che se la tua fidanzatina amorina lo scopre, siamo nei casini?»
«Correrò questo rischio» ammise lui sorridendo e baciandole la fronte.
La ragazza si buttò a peso morto nel letto e Zayn rise osservandola nelle sue piccole cose.
«Che c'è?» domandò Alice poggiando la testa sul cuscino.
«Avevo ragione» rispose Zayn coricandosi accanto a lei.
«Su che cosa?»
«Sul fatto che sei bellissima» ammise lui guardandola negli occhi.
Lei rimase senza parole, ma un sorriso spuntò subito sulle sue labbra.


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mi scuso tremendamente per il ritardo ma non trovavo
nemmeno due secondi per mettermi a scrivere nulla :c
bene, eccomi qua. ieri ho sognato questo e ho deciso di scriverlo,
che ve ne pare?
a me fa senso la scena della violenza, cavolo, Harry deve morire.
beh, voi che ne pensate? mi fate sapere? volevo ringraziare
@shemakemyheartrace_ , @xehiedward , @edwardhugsme , @Chiara13 @B i z a r r e , @Demi_Cyrus , @FreStory
che hanno recensito/ messo tra i preferiti/ messo tra i seguiti/ messo tra i ricordati.
vi amo**
bene, alla prossima, ciauz.

#elis

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Capitolo 3
*** baby. ***


Prima di leggere, mi scuso davvero il ritardo con cui ho aggiornato ma ho avuto un periodo di merda. spero che qualcuno la leggerà ancora e come sempre i pensieri di Alice sono in corsivo...Buona lettura<3


La mattina dopo, Alice si svegliò all'improvviso e appena mise a fuoco la situazione, cacciò un urlo.
Zayn, accanto a lei, si svegliò a quell'urlo e guardò la ragazza confuso.
«Perché stai urlando come una disperata?» mugugnò Zayn con la voce impastata dal sonno.
«No, perché cazzo sono nel tuo fottuto letto?» urlò lei.
«Ehi ehi, calmati, non ti ricordi di quel che è successo ieri?» Domandò lui sfiorandole la guancia con la mano, ma lei si spostò.
«Non mi ricordo nulla, non abbiamo...No?» domandò lei.
Zayn rise davvero tanto e scosse la testa.
«Davvero non ti ricordi? Sei venuta da me, eri spaventata, stavi piangendo, mi hai detto che avevi bisogno di aiuto e ti ho fatto entrare» spiegò lui alzandosi dal letto, per poi sbadigliare.
«Ah, ora ricordo...Grazie p-per quello c-che ha-ai fatto» disse lei fissando il vuoto.
«Figurati» rispose Zayn abbozzando un sorriso.
«Che ore sono?» domandò Alice alzandosi anch'essa dal letto.
«Le otto e dieci»
«Porca puttana, le lezioni cominciano fra cinque minuti» 
«Lo so, meno male che siamo vicini all'altro edificio»
«Tu puoi fare anche a tempo, ma io devo tornare in camera mia a prepararmi, cazzo»
«Fallo qui, ho tutto quello che ti serve»
«Davvero? Anche il mio fottuto rossetto rosso?»
Zayn entrò nel bagno e uscì con un beauty che traboccava di trucchi.
«Cosa mi dici ora?»
«Che sei gay» concluse lei per poi prendere il beauty e lo controllò.
«Ma no, sono di Chanel»
«Ah sì, Chanel amoricino, scusa» ammise lei ridendo. «E che mi dici per i vestiti?»
«Cosa preferisci? Vestito o gonna e maglietta? O forse completo da cheerleader?» disse lui, facendole l'occhiolino.
«Non provarci con me, pensa a Chanel amoruccio» mugugnò Alice ridacchiando. «Dove trovo i vestiti?»
«Di fronte a te, terzo cassetto dall'alto» le sorrise Zayn per poi andarsene in cucina.
Alice si avvicinò al cassetto, aprendolo e poté ammirare una vasta gamma di vestiti, forse della sua taglia.
Era evidente che Chanel era rimasta con Zayn davvero tante volte. Alice fece due più due e fece un verso schifato. Zayn, dalla cucina, rise. «Adesso l'hai capito?» urlò lui.
«Fate schifo, davvero» urlò ancora più forte lei.
Alice entrò velocemente in bagno, si lavò in tempi record, indossò uno dei vestiti di Chanel e si truccò.
 
«Che lezione hai adesso, Alice?» domandò Zayn chiudendosi la porta alle sue spalle e controllando che il corridoio fosse libero.
Alice aprì il foglio delle sue lezioni e lesse 'McGuire' e non potè fare a meno di ridere, ricordando la scena del giorno prima.
Zayn fece lo stesso per poi ammettere che anche lui aveva la stessa materia.
«Cazzo, il progetto» mugugnò Alice, irritata.
«Spiegagli cosa è successo» disse Zayn guardandola negli occhi. Lei si voltò dall'altra parte, facendo finta di non aver sentito. Zayn la prese per un polso e le lanciò un'occhiata, per poi lasciarla subito, aveva un livido violaceo nel polso e l'espressione di Alice era di dolore.
«Scusa» disse Zayn abbassando la testa.
«E' tutto okay perché prima di tutto quello che è successo, abbiamo fatto il progetto quindi dovrei essere tranquilla, credo»
Raggiunsero l'aula del professor McGuire in ritardo.
Zayn bussò alla porta e i due entrarono mano per la mano, proprio come durante tutto il tragitto fatto di corsa.
Tutta la classe li guardò ed Alice abbassò lo sguardo in contemporanea a Zayn per poi lasciarsi la mano in un nano-secondo.
«Malik, Banson, siete in ritardo di dieci minuti, dal preside, subito» urlò il professore.
«Non si scaldi tanto» gli rispose Zayn.
«Come si permette di usare quel tono con me?» urlò il professore.
«Beh, l'ho fatto» disse Zayn, beffandosi del professore.
«Basta Zayn, andiamo, non voglio altri guai» disse Alice.
La bionda rivolse lo sguardo verso la classe, esattamente in quel banco. Lui era lì, con a fianco un'altra ragazza, si scambiarono degli sguardi, poi spostò lo sguardo su Zayn che si era rilassato.
Il ragazzo la prese per un polso e l
a bionda fece una faccia dolorante, gemendo dal dolore per poi andarsene, seguita dal moro.
In corridoio, Zayn la raggiunse e si fermò davanti a lei e la fece fermare.
«Mi dispiace per prima, io...io me ne dimentico di quello che quello stronzo ti ha fatto»
«E' tutto okay» sussurrò Alice sorridendo.
Fece altri tre passi poi si appoggiò su degli armadietti, perdendo i sensi.
Zayn corse verso di lei e la prese in braccio a mo' di sposa, per poi portarla in infermeria.
 

 
 Alice aprì delicatamente gli occhi e si ritrovò nell'infermeria della scuola, in un lettino bianco con i polsi avvolti in bende bianche. Si guardò attorno e trovò Zayn seduto in una sedia intento ad osservarla.
«Ehy» disse Zayn sorridendole, alzandosi.
«Che è successo?» domandò Alice ricambiando il sorriso.
«Sei svenuta in mezzo al corridoio prima e ti ho portato in infermeria»
«Insomma, quante altre volte mi dovrai salvare ancora la vita?»
«Tutte le volte che sarà necessario»
La ragazza arrossì involorantiamente e Zayn se ne accorse e per far finta di niente, cambiò argomento. 
«Come ti senti?»
«Molto meglio, grazie» rispose Alice sorridendo.
«Mi hanno chiesto se è necessario che io chiami i tuoi genitori, ma non sapevo che rispondere»
A quelle parole, una lacrima scese sulla guancia della ragazza che subito il moro tolse con un dito.

«Sicura di stare bene?»
«Sì sì, dì che sto bene e di non chiamare mia madre, non vorrei allarmarla con tutti i problemi che abbiamo già» commentò alla fine Alice sospirando.
«Hai voglia di seguire le lezioni?»
«No, ho solo voglia di dormire»
«Ti riaccompagno in camera»
«No Zayn non ce n'è bisogno, sei stato fin troppo disponibile»
«Non era una domanda» Il ragazzo la prese dolcemente in braccio e lei si accucciolò sul suo petto. «Forza, andiamo»




Zayn la adagiò dolcemente sul letto e la ragazza lo guardò negli occhi.
Era impossibile che quel ragazzo fosse così dolce e protettivo nei suoi confronti, era sicura che fosse per uno scopo secondario, ma aveva le idee confuse.
Hope le aveva detto che con lei aveva fatto lo stronzo, ma con Alice era completamente diverso.

«Hope» sussurrò Alice sedendosi sul letto.
Zayn, che stava andando via, si girò e la guardò stranito.

«Hai detto qualcosa?»
«Se per caso trovi Hope, le dici di venire da me, per favore?»
«Chi è Hope?»
«Oh, lo sai benissimo» rispose Alice alzando un sopracciglio.
Pff, come se non lo sapesse, glielo si leggeva negli occhi che sapeva chi fosse quella ragazza, è impossibile dimenticarsi di Hope.

«Va bene, va bene, se la incontro, le dico di venire qua»
«Grazie ancora Zayn» 
«Figurati» rispose il ragazzo, andandosene.




«Dimmi che quello che stai dicendo è tutto una bugia» commentò alla fine Hope con gli occhi lucidi.
«Lo vorrei tanto» disse Alice sospirando.
Hope la avvolse in un abbraccio e la bionda singhiozzò ancora.
Si sentiva a pezzi, distrutta, usata, sporca, sull'orlo di piangere, pronta ad urlare, senza forze.

«Mi dispiace» disse ad un certo punto Alice.
«Perché?»
«Ti ho dato una nuova immagine di Harry, insomma tu lo vedevi in modo diverso...»
«Non ti preoccupare, se solo si azzarda ad avvicinarsi ancora a te, giuro che gli stacco le palle a morsi e non è di certo una bella cosa»
La risata delle due ragazze riecegiò nella stanza e un sorriso spuntò nel viso di Alice.

«Ehi, ti va di uscire stasera e poi rimanere a dormire da me, tanto domani non ci sono lezioni» propose Hope all'improvviso.
«Mi farebbe davvero piacere» rispose Alice sorridendole.
«Bene, se non sbaglio c'è una festa di un mio amico questa sera e sarebbe fantastico se venissi anche tu, è davvero simpatico e carino»
«Oh, non sto cercando un fidanzato, Hope» disse Alice per poi scoppiare a ridere.
«Sei già fidanzata?» domandò sorpresa.
«No no» rise ancora. «Diciamo che fino ad abituarmi alla nuova scuola, non cerco un fidanzato, stop. Tu invece?»
«Io sono single, ma ho avuto un paio di ragazzi precedentemente»
«Oh beh, se per quello anche io, ma ho chiuso con i ragazzi, davvero»
«Va bene, meglio non toccare l'argomento ragazzi» disse Hope con un sospiro. «Piuttosto, hai un vestito per la festa?»
«Oh io non mi metto quelle cose. Io odio i vestiti»
«Ah, io non lo sapevo» disse Hope ridendo. «Quindi, cosa metti?»
«Io pensavo, visto che sta facendo davvero caldo, ad una canotta, un paio di short e i tacchi, tu che dici?»
«Oh sì, va bene. Io invece sono indecisa fra due vestiti, mi dai una mano?»
«Certo»
Le due ragazze lasciarono la stanza 17 per spostarsi alla 82, quella di Hope.






«Tu mi vuoi dire che sei la vicina di stanza di Zayn» disse Alice sbiancando.
«Già» rispose Hope roteando gli occhi al cielo. «E devi sentire i rumori la notte, beh stanotte lo sentirai con le tue orecchie»
«Oddio» disse Alice ridendo.
«Che cazzo ridi, insulsa vicina?» Una voce profonda si diffuse nel corridoio e l'immagine di Zayn Malik si affacciò fuori dalla porta 81. 
«Ciao vicino del cazzo» lo salutò Hope.
«Ciao Alice» il moro si rivolse alla bionda che gli sorrise. «Ciao Zayn» disse Alice osservandolo.
Era a torso nudo, con un paio di pantaloncini neri a vita bassa. Era davvero muscoloso e aveva un tatuaggio a forma di cuore un po' sopra l'elastico dei boxer, che spiccavano dai pantaloncini.

«La tua ragazza ti ha costretto a tatuare il vostro amore, Malik?»
«Parli del cuore? No, non è per lei. Non sarei così coglione da fare qualcosa per una ragazza, soprattutto la mia ragazza»
«Non hai un cuore» brontolò Alice.
«Parli proprio tu, che sei la finezza in persona»
«Hey fatti i cazzi tuoi, non hai nessuno fottuto motivi di dirmi qualcosa, quindi taci»
«Oh sentitela, Miss Non Toccatemi Se No Vi Insulto Ma Prima Piango Un Sacco»
Okay, Zayn stava davvero esagerando, ma come si permetteva a dirmi queste cose, anzi non ne aveva proprio il diritto. Fino a stamattina si era preso cura di me come se fosse mio padre e adesso addirittura mi insulta. Non so nemmeno perché sto perdendo tempo per essergli amica, non ne vedo il motivo.
«Penso che tu stia esagerando davvero» si intromise Hope mentre si avvicinava a Zayn con tono di sfida.
«Amore ma perché ci metti tanto?» Ed una seconda faccia spuntò dalla stanza 81.
Chanel con la camicia di Zayn che le stava come vestito e i capelli visibilmente a fanculo.

«Ciao Allison» disse Chanel rivolgendosi a Alice che scoppiò a ridere.
«Non mi chiamo Allison, mia cara» ridacchiò Alice guardando Zayn che le sorride.
Questo ragazzo è più fuori di testa di me. Prima fa il dolce, poi mi tratta male e adesso addirittura mi sorride?

«Oh, Avril, non succede niente» continuò Chanel mentre una mano di Zayn finiva nel suo fondoschiena.
«Okay vi lascio alle vostre "cose". Divertitevi» gracchiò Alice per poi entrare da Hope, che la aspettava già lì.
Alice si chiuse la porta alle spalle e sprofondò nel pavimento, sospirando.

«Oh no, io la conosco quell'azione. La faccio pure io quando ho appena parlato con un ragazzo che mi piace. Ma certo, ti piace Zayn. Ma non giocare con il fuoco, hai visto quanto è lunatico, stronzo e donnaiolo. E poi non metterti contro Chanel, non è una bella nemica, e non voglio essere amica di una che tutti prenderanno in giro.» gracchiò Hope velocemente.
«Ehy ehy, frena. Primo: calmati. Secondo: lui non mi piace. Terzo: bell'amica che saresti»
«Non ti credo, insomma ho visto come lo guardi»
«Lo guardo come una normale ragazza guarda un normale ragazzo, stop»
«Vabbè...» sbuffò Hope per poi ridere «Certo che Chanel non ci ha proprio azzeccato con il nome, è proprio stupida»
«Oh non pensareche sia stupida, fa finta di esserlo. In realtà è una vipera»
«Io mi chiedo come Zayn faccia a sopportarla e contemporaneamente a stare con lei»
«Infatti Harry durante quel poco che abbiamo parlato, mi ha detto che Zayn la tradisce ma anche lei non sia da meno»
«Non ci credo»
«Beh credici» commentò alla fine Alice ridendo.





Mancava circa un'ora alla festa ed Alice si stava finendo di preparare in camera dell'amica, mentre Hope era ancora sotto la doccia, qualcuno bussò alla porta.
Alice andò ad aprire, sotto comando di Hope e rimase alquanto scioccata.

«Che ci fai qui tu?» domandò Harry alzando un sopracciglio.
«No, che ti fai tu qui?»
«Piccola, lo sai che non si risponde ad una domanda con un'altra domanda» continuò lui toccandole i capelli ma la bionda si spostò, tremante.
«Non chiamarti piccola»
«Oh andiamo piccola volevo farti divertire»
«Davvero? Indovina? Non mi sono divertita, per niente»
«E dai, sei l'unica ragazza che non si è divertita con me, non va bene, ti farò diver» Non lo lasciò finire che cacciò un urletto di paura e aggiunse. «No, ti prego, insomma cosa ti ho fatto?»
«Piccola, tu devi essere mia, mia e basta»
«Hai qualche problema con Alice» Ed eccolo di nuovo, il suo salvatore.
L'aveva salvata anche questa volta, chissà cosa sarebbe successo che, ancora una volta, Zayn non fosse intervenuto.
Alice sospirò, mentre nel suo viso si curvava un sorriso.
Beh, era felice di vedere Zayn, felice di non dover sopportare il riccio per un altro secondo, e felice perché l'aveva salvata, ancora, come sempre del resto.

«Ehy amico, stavamo solo discutendo»
«Beh, stalle lontano, il più lontano possibile» ringhiò Zayn mentre la sua mascella si irrigidiva, così come i suoi pugni.
Alice era certa che se non fosse intervenuta si sarebbe picchiati di fronte ai suoi occhi e decise di aiutare la situazione.

«Sì è vero» disse con voce tremante. I due ragazzi, che si guardavano in cagnesco, spostarono lo sguardo verso di lei. Si erano dimenticati di Alice.
«Che cosa, piccola?» domandò Harry porgendole un sorriso. Era il primo sorriso, forse reale, che Harry le aveva regalato e doveva ammetterlo, era una di quelle persone a cui le labbra erano state create per sorridere e, quando sorrideva, ci sapeva proprio fare.
«Stavamo soltando discutendo, Zayn smettila di difendermi» continuò la bionda con voce ancora tremante.
«Non voglio creare problemi» le rispose Harry sorridendole, ancora. Poi si avvicinò alla ragazza e le stampò un bacio all'angolo della bocca. «Ci vediamo stasera, fatti bella» le soffiò nell'orecchio per poi andarsene, dando una spallata a Zayn, che s'irritò ancora di più.
«Non dirmi cazzzate, lo so benissimo che non stavate discutendo, vi ho sentiti» le sussurrò Zayn prendendola per un polso. Alice chiuse gli occhi per il dolore. «Scusa, ma sai mi dimentico di cosa lui ti ha fatto» continuò premendo sulla parola 'lui'.
«Però devi smetterla davvero di metterti in mezzo,cazzo, e lasciami quel fottuto polso, mi stai facendo davvero male» Zayn fece come detto e abbassò lo sguardo verso le sue scarpe. C'era rimasto male, lui la voleva soltanto proteggere da lui.
«A proposito, che dovete fare stasera? Io non ti salverò un'altra volta»
«Devo andare ad una festa» brontolò Alice «Con Hope e, a quanto pare, ci sarà anche lui. Tutto qua. Non dobbiamo nè uscire assieme, nè scopare come conigli, porca puttana, Zayn sei assillante.»
«Oh bene, allora addio» ringhiò il moro e se ne andò, lasciando Alice sull'uscio della porta, con gli occhi spalancati.




La musica era davvero altissima ed Alice non ci stava capendo più nulla, era questo ciò che le piaceva di più delle feste. Il caos, lo sballo, il divertimento.
Reggeva in mano un bicchiere contenente un alcolico il cui nome le era ignoto e stava parlando animatamente con un ragazzo biondo, come se ci conoscessero da una vita.

«Comunque, piacere Niall» le allungò la mano il biondo ed Alice la strinse, urlandogli all'orecchio il suo nome.
E proprio in quel momento una mano le circondò il polso e la spinse via, facendola imprecare come non mai.
La figura alta e possente di Harry era accanto a lei. 
«Scusami amico,giù le mani, lei è mia» gridò al biondo che rimase un po' deluso.
«Puoi lasciarmi il polso, porca puttana» Gli gridò Alice all'orecchio.
«Ehy, piccola non ho nessun problema di udito, sento benissimo anche se non urli» E detto questo, le lasciò dolcemente il polso e lo adagiò delicatamente sopra le sue grandi mani.
Osservò tutti i lividi, uno ad uno, e la sua mascella s'irrigì.

«Quando capirai che non sono di tua proprietà?» Continuò Alice, lasciando andare le braccia lungo i fianchi.
E la ragazza cominciò a fare un discorso sul fatto che lei non fosse di nessuno e che proprio lui non doveva dirgli queste cose ma Harry la ignorò.
Era concentrato su quei lividi e pensava e ripensava al male che le aveva procurato.

«Senti piccola ho una cosa da dirti» Mormorò guardandosi le converse. Intrecciò la sua mano con quella di Alice e la portò in giardino, dove regnava il silenzio, anche se la musica era forte anche da fuori.
Alice si fermò di parlare e rimase in silenzio, osservando i suoi ricci che gli cadevano nella fronte.
Harry alzò gli occhi e agganciò lo sguardo a quello della bionda.

«V-volevo dirti c-che mi d-dispiace di averti f-fatto..Beh, q-quello che ho fatto, i-io non credo che tu mi-mi potrai pe-perdonare ma i-io sono dispiacuto, ho v-visto i tuoi lividi e mi s-son sentito davvero p-pentito. Credimi, mi dispiace davvero, io ero incazzato, eri in ritardo di non so quanto tempo, ti sei spostata quando ho provato a baciarti e te ne stavi andando. Ero già irritato di mio e non c'ho visto più»
Alice, titubante, gli si avvicinò e lo abbracciò. Harry rimase un po' sorpreso, insomma nessuno si sarebbe aspettato una reazione di Alice così dolce, ma poi si lasciò trasportare e la strinse forte.




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Hi girls
mi scuso davvero tanto tanto tanto per non aver più scritto.
ma in questi giorni ne ho sentito la necessità ed eccomi qua:3
non so se qualcuna ancora leggerà, ma volevo dedicare questo capitolo
ad una mia amica, Elena(
♥), la mia lettrice, colei che è sempre pronta a leggere
aww, ti voglio bene Ele
♥ bene, adesso scappo, 
ciao bellissime, spero in una vostra recensione
o commento breve:3
vi amuz:*
#Elisa

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