The Dragon's word

di Seby1993
(/viewuser.php?uid=108443)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio ***
Capitolo 2: *** I festeggiamenti si avvicinano ***
Capitolo 3: *** Missione ***
Capitolo 4: *** Valiant e lo scudo ***
Capitolo 5: *** Inizia il torneo ( prima parte ) ***
Capitolo 6: *** Inizia il torneo (seconda parte) ***
Capitolo 7: *** Valiant viene smascherato ***
Capitolo 8: *** Il segno di Nimueh ***
Capitolo 9: *** La creatura ***



Capitolo 1
*** L'inizio ***


L’inizio

Era in viaggio da una settimana, partito dal suo piccolo villaggio di Ealdor per andare nella grande Camelot. Era certo che arrivato li la sua vita sarebbe cambiata, anche se avrebbe preferito di gran lunga restare affianco alla madre, ma quest’ultima aveva insistito affinchè partisse, perciò lui restò in silenzio e così dovette esaudire la sua preghiera. Assorto da quel vorticare di pensieri che aveva in testa, sul motivo per cui la madre lo avesse mandato li e su altri che si poneva ormai da anni e a cui non era riuscito mai a darsi risposta, arrivò Camelot. Subito la sua attenzione venne catturata da alcune persone che correvano verso una direzione a lui sconosciuta e dal suono delle trombe. Merlino non ci penso due volte a seguirli, tanto forte era la sua curiosità.Appena arrivò nel luogo dove moltissima gente si era radunata, si trovò di fronte al castello, dove sicuramente abitava il re, infatti lo vide proprio affacciarsi per poi parlare alla folla che si era riunita di fronte a un palchetto,dove un boia stava aspettando che delle guardie , che il giovane ragazzo aveva notato solo ora, scortassero un uomo da lui". Una volta che questi si trovo sul palchetto, il re Uther iniziò a parlare.
-Che questo serva a tutti da lezione! Quest’uomo Thomas James Collins è stato giudicato colpevole per aver fatto uso di incantesimi e magia! E in conformità con le leggi di Camelot. Io, Uther Pendragon ho decretato che queste pratiche siano bandite. Pena la morte! Mi vanto di essere un re giusto e imparziale, ma per il reato di stregoneria posso pronunciare soltanto una sentenza. . .- non appena fini di parlare, l’uomo in questione venne preso e fatto inginocchiare con il volto coperto mentre il boia aspettava con la scure in mano il segnale del re per procedere. Uther sollevò il braccio sinistro, per poi abbassarlo e, con la stessa velocità del Re, il carnefice alzò ed abbassò l’ascia, tagliando così di netto la testa del povera vittima. Merlino rimase leggermente impietrito da quello spettacolo, ma poco dopo si riprese non appena senti di nuovo il re parlare.
-Quando arrivai in questa terra, questo regno era dominato dal caos. Ma con l’aiuto del popolo la magia fu allontanata dal reame! Quindi dichiaro aperta la festa per celebrare i 20 anni dalla cattura del grande drago e dalla liberazione di Camelot dagli spaventosi mali della stregoneria. Che i festeggiamenti abbiano inizio!- Detto ciò il Re stava per rientrare, ma proprio in quel momento tutti sentirono un pianto provenire dalla folla.
Era una vecchia donna, che triste si avvicinò al corpo del figlio per quanto possibile le fu e disse con tono addolorato:
-C’è soltanto un male in questa terra e non è la magia, sei tu! Il tuo odio e la tua ignoranza! Hai preso mio figlio..- prese un po’ d’aria per dire con tono minaccioso –E te lo prometto! Prima che le celebrazioni giungano al termine, condividerai il mio stesso dolore! Occhio per occhio, dente per dente, figlio per figlio- non appena disse ciò Uther diede ordine di catturarla, ma la donna scomparve. Tutti rimasero un po’ scossi nell’assistere a tutto ciò, anche Merlino, ma non per gli stessi motivi degli abitanti di Camelot.
Il giovane, decise di tornare sui suoi passi, e si diresse da Gaius.
Intanto, dalle finestre del palazzo, Morgana aveva assistito a tutta la scena. Lei era contraria a questa persecuzione che Uther rivolgeva ha tutti coloro che praticavano la magia, e più di una volta si era lamentata con lui per queste sue barbarie ottenendo solo dei rimproveri perciò, in silenzio, doveva assistere a quegli atti di ingiustizia senza poter fare nulla.
Nel frattempo Merlino si era diretto agli alloggi del medico di corte dove, in un primo momento non trovò nessuno. Così almeno gli era sembrato perché poi notò un uomo su una libreria che cercava qualcosa, che si trovava nel piano superiore e lo chiamò.
-Si può? È permesso?- chiese il ragazzo, il vecchio accortosi del giovane si volto verso lui, ma nel farlo cadde. Era un bel volo, senza dubbio e Gaius non né sarebbe uscito illeso. Proprio in quel momento Merlino, usò i suoi poteri istintivamente, facendo rallentare il tempo per poi spostare il letto del medico fino a sotto di lui, dove egli atterrò una volta che il tempo torno a scorrere come sempre. Gaius capì subito cosa era successo e, con tono serio e allo stesso tempo spaventato per quello che gli sarebbe potuto capitare senza l’intervento del ragazzo, disse:
-Ma. . .ma come hai fatto?- subito Merlino ricordandosi cosa era successo a quell’uomo rispose:
-Ehm- non sapeva che dire, ma subito il vecchio chiese autoritario.
-Dimmelo!- Merlino non sapeva che dire perciò penso alla prima cosa che gli passo in testa.
-Io. . non so cosa sia successo!-
-Se qualcuno l’avesse visto. . .- subito il giovane preoccupato smentì.
-Oh no, io non c’entro niente è stato solo. . .solo..
-So bene cosa è stato! Voglio sapere dove hai imparato a farlo- chiese con decisione. Il giovane mago ormai con le spalle al muro confessò.
-Non ho imparato da nessuna parte!-
-Come fai a conoscere la magia?- chiese sempre determinato il vecchio.
-Io non la conosco!-
-Dove hai studiato?- chiese in fine cercando di calmarsi, ma il ragazzo non parlava e lui lo esorto –Rispondi!-
-Davvero! Non ho imparato ne appreso da nessuno la magia!- rispose il ragazzo.
-Ragazzo mi stai mentendo?- chiese esasperato.
-Cosa volete che vi dica?- ormai anche Merlino era stufo di questa discussione.
-La verità!-
-Io sono nato cosi- disse senza esitare.
-No è impossibile!- rispose il vecchio che dopo essersi voltato gli richiese –Chi sei tu?-
-Oh. . .? Io ho una lettera- rispose il ragazzo porgendo la lettera al vecchio.
-Non ho i miei occhiali!- disse il vecchio prendendo l’oggetto in mano.
-Sono Merlino!-
-Il figlio di Unit? Ma non dovevi arrivare mercoledì?- Gaius rimase sorpreso da quella rivelazione, specialmente sapere che il figlio di una sua amica fosse un mago, molti pensieri si accatastarono nella mente del vecchio che venne risvegliata dalla risposta del giovane.
-Oggi è mercoledì!-
-Ah! D’accordo, allora metti pure la borsa li dentro!- Merlino si diresse verso la stanza che il vecchio gli aveva indicato, però prima di entrarvi chiese al vecchio.
-Non direte niente riguardo a. . .- si fermo preoccupato solo al pensiero di vedere la sua testa tagliata dal collo, anche se lui non avrebbe visto niente, ma la risposta che gli aveva dato Gaius lo rassicurò.
-No!- rispose interrompendosi per poi dirgli dopo poco –anche se dovrei dirti grazie- il giovane decisamente più sereno si diresse nella stanza dove si addormento poco dopo.
 
 
 
Gaius appena vide entrare il giovane nella sua stanza fini le sue commissioni e decise di leggere quella lettera che il giovane gli aveva dato, dove vi era scritto.
“Mio caro Gauis, mi rivolgo a voi perché mi sento persa è sola, e non so di chi fidarmi! È il fatto di ogni madre pensare che il proprio figlio sia speciale, e tutta via darei la mia vita perché Merlino non lo fosse. Il nostro è un piccolo villaggio, e lui è cosi chiaramente cosi in conflitto con tutti, che se dovesse restare temo per quel che potrebbe accadergli. Ha bisogno di una mano da stringere, una voce che lo guidi, qualcuno che lo possa aiutarlo a trovare uno scopo hai suoi doni. Vi supplico! Se comprendete l’amore di una madre per suo figlio, tenetelo al sicuro e che Dio possa salvaguardare a entrambi.
                                                  Unit”
 
Nel frattempo, Morgana, da una finestra del castello guardò proprio dove quella mattina era stato processato quel povero uomo, solo per aver usato un po’ di magia e contemplava seriamente che questi metodi fossero troppo drastici, ma proprio in quel momento venne chiamata da Uther.
-Morgana- si senti chiamare la ragazza, che si volto rispondendo al re.
-Si-
-Perché non ti unisci al banchetto?- chiese curioso, ma la risposta non gli piacque molto.
-Non penso che tagliare la testa ad una persona sia motivo di festeggiamento!- disse con tutta sincerità, e triste pensò a quella donna –Quella povera madre?-
-È giustizia per ciò che ha fatto!- rispose subito in maniera decisamente arrabbiata.
-A chi? Ha praticato un po’ di magia? Nient’altro?- rispose la ragazza non capendo il motivo per cui il suo tutore odiasse tanto la magia.
-Tu non eri qui 20 anni fa! E non hai la più vaga idea di come fosse!-
-Per quanto ancora continuerai a punire le persone?- continuo la mora determinata.
-Finché non capiranno che non c’è spazio per la magia nel mio regno! Sarai con me quando accoglierò Lady Ellen!-  Uther sottolineo bene l’ultima parte, per poi voltarsi e andarsene, ma Morgana rispose.
-Ti ho detto che non partecipo a queste presentazioni-
-Sono il tuo tutore! Mi aspetto che tu faccia quello che ti chiedo! Se non per me fallo per la nostra più sublime cantante- dopo di che se ne andò definitivamente, ma la ragazza si fece sentire dicendogli.
-Più brutale sarai più nemici ti creerai!- ma Uther non la stette a sentire e si diresse di nuovo nella sala.
Nel frattempo molto lontano da Camelot, Lady Ellen si stava pettinando i capelli d’avanti allo specchio, mentre le sue guardie, mandate da Uther pattugliavano la sua tenda, per far si che arrivasse sana e salva.
La donna nel mentre si pettinava avvertiva una strana presenza, non sapeva dire da dove venisse, perciò chiamo la sua guardia per farsi rassicurare. L’uomo entrò subito, non appena senti la donna che lo chiamava e chiese.
-Lady Ellen tutto bene?- la donna annui e chiese come fosse la situazione, ma subito l’uomo la rassicuro –Stia tranquilla mia signora! Domani saremmo di arrivo a Camelot- sentendo ciò la donna si tranquillizzo, e torno a spazzarsi i capelli. Intanto il cavaliere percepì una presenza, e si avvicino verso essa, ma non trovò nulla, in quello stesso istante, nella tenda della cantante vi era un ombra che si avvicinava, la donna ser pur spaventata si avvicino, vedendo tutto ad un tratto una vecchia signora che inizio a parlare in maniera strana, che teneva una bambola in mano che inizio a trafiggere con il coltello, ma la cosa che spavento la donna e che lei inizio a sentire il dolore proprio dove la donna colpiva la bambola finché non sopraggiunse la sua morte. Non appena mori, subito la vecchia strega prese le sembianze della cantante e fece sparire il corpo, mentre pensava che presto la sua vendetta sarebbe giunta.
 
Spazio Autore:
Salve a tutti sono Seby1993, e finalmente sono approdato anche nella sezione di Merlin, ciò mi rende felice, e spero vivamente di avere successo qui. E la prima volta che mi cimento in qualcosa di diverso di Naruto, la sezione dove normalmente scrivo, ecco perché spero che siate pazienti! Detto questo in questo spazio autore, oltre a delirare, volevo anche ringraziare TheCristopher94 per avermi aiutato a scriverla e _Jane_Doe_ per avermi aiutato con la correzione di questa storia, da cui spero nasca un buona collaborazione. Spero che la storia sia di vostro gradimento e spero anche che vi appassioni. Con questo ho finito. . . buona serata!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** I festeggiamenti si avvicinano ***


I festeggiamenti si avvicinano


La notte era passata e Merlino si era alzato dal letto. Aveva passato una nottata abbastanza tranquilla, solo il risveglio era sembrato strano.
Infatti si era risvegliato con una strana voce che lo chiamava, come se stesse invocando il suo nome per chissà quale incarico o qualcosa del genere, ma il giovane mago abbandonò questi pensieri e si diresse nell’altra stanza, dove Gaius aspettava il giovane con un secchio pieno d’acqua sul tavolo. 
-Ti ho portato dell’acqua. Non ti sei lavato ieri sera- a parlare era stato l’anziano medico. Merlino gli rispose subito dicendo:
-Scusate-
-Fa pure colazione- disse tranquillo il vecchio, che non appena vide il ragazzo sedersi per mangiare la sua colazione, aspettò che questi si distraesse per poter spingere il secchio con l’acqua e vedere la reazione del ragazzo, che non appena si accorse di ciò, come sempre, i suoi poteri fecero tutto da soli, bloccando l’acqua e il secchio a mezz’aria. Quando il moro si rese conto di ciò che aveva fatto, quella sua sorta di incantesimo si era annullato facendo cadere tutto a terra.
-Come ci sei riuscito? Hai pronunciato un incantesimo nella tua mente?- chiese curioso Gaius.
-Io non conosco incantesimi- rispose sincero il ragazzo. Gaius si accorse che non mentiva ma ciò era una cosa che andava aldilà della sua conoscenza tanto che chiese:
-Allora come hai fatto? Deve esserci qualcosa!-
-Succede e basta!- rispose Merlino che non sapeva più che fare con questi suoi poteri. Poi prese un mocio per asciugare l’acqua finita a terra, mentre il medico pensava a come fare con il ragazzo.
-Meglio evitare che ti metta nei guai! Puoi aiutarmi finché non ti avrò trovato un lavoro remunerato. Tieni: Malvone e Matricale per Lady Persivald, e questo per Sir. Olwen. È ceco come una talpa, quindi digli di non prenderla tutta in una volta.-
-D’accordo- rispose Merlino che si appresto a prendere le boccette per sbrigare i compiti che Gaius gli aveva affidato, e il vecchio dopo avergli dato una vera colazione volle fargli una raccomandazione.
-Merlino! Non ho bisogno di dirti che la pratica di qualsiasi forma d’incantesimo ti procurerà la morte- il ragazzo annui e uscì di casa per effettuare le sue consegne.
Dopo un paio di ore passate a cercare le abitazioni dei pazienti del vecchio, il giovane mago riuscì ad adempie il proprio compito e decise di tornare da Gaius, quando vide gli uomini del re farsi beffe di un povero servo, in particolare un giovane cavaliere biondo e molto prestante, il quale trattava peggio di tutti il pover uomo.
Merlino non né poté più di assistere a tali ingiustizie, tanto che decise di intervenire chiedendo loro di smettere.
-Ma guardate abbiamo un eroe!- disse in maniera parecchio sarcastica. Merlino pensò di aver agito in maniera troppo incauta, anche perché a Camelot non era permesso fare magie di alcun tipo, almeno se teneva alla vita.
-Non vi pare di esservi divertito abbastanza?- chiese retorico il giovane, con un tono di rimprovero, ciò era un impudenza che il biondo non poté tollerare e gli si avvicino con fare minaccioso.
Merlino non sapeva che fare, l’avanzare del ragazzo lui stringeva i pugni, sapeva che non poteva competere, ma non glie l’avrebbe data vinta facilmente.
Il biondo non era che il principe Artù, il figlio del re. Ma questo il giovane mago, ancora non lo sapeva.
Avvicinandosi a Merlino si accorse del gesto del ragazzo e per provocarlo gli disse.
-Mi vorresti dare un pugno?- Merlino era molto tentato ma cerco di trattenersi, rispondendogli.
-Non mi abbasserò al vostro livello!- Artù capì che mancava poco alla possibile reazione del ragazzo perciò continuò a provocarlo senza abbassare la guardia e chiedendogli.
-E a che livello sarei?- il ragazzo rispose sempre con una certa rabbia.
-Siete un asino!-
-Non puoi rivolgerti a me in questo modo- il giovane mago troppo innervosito da quel comportamento, provò a colpirlo con un pugno, ma invano Artù riuscì a evitare il pugno prendendogli il braccio e girandoglielo nella schiena, riuscendo così a bloccarlo.
-Chi ti credi di essere il Re?- domando arrabbiato, il giovane ragazzo ghigno capendo che il moro che aveva difronte non sapeva chi fosse rispose sarcastico.
-No! Sono suo figlio, il principe Artù!- sentendo ciò, Merlino capì. che non sarebbe finita bene quel giorno. Poco dopo, infatti, fu scortato in cella dove passò tutta la notte.
Qui, Merlino, sognò di nuovo quella voce che lo chiamava, ma questa volta in maniera più forte e con molta più insistenza.
L’indomani mattina, Gaius seppe dell’incarcerazione del ragazzo, e ringraziò il cielo che non avesse usato la magia anche se aveva osato sfidare il figlio del Re.
Ma per sua fortuna, e grazie alle molte conoscenze e per aver fatto innumerevoli favori al sovrano, riuscì a fare rilasciare Merlino, ma in cambio, il ragazzo avrebbe dovuto scontare mezza giornata alla gogna, il che non fu molto piacevole per Merlino che finì bloccato, mentre gli abitanti gli taravano frutta marcia, lattuga ammuffita e altri alimenti andati a male, finché per sua fortuna non finirono gli ortaggi e tutti si allontanarono.
In quel momento vide una ragazza. Lei si avvicinò a lui e iniziarono così a conversare.
-Io sono Ginevra, ma quasi tutti mi chiamano Gwen. Sono la serva di Lady Morgana-
-Piacere io sono Merlino- rispose il ragazzo –Ma quasi tutti mi chiamano idiota- la ragazza lo incoraggiò dicendo:
-No, no, no, no è stato da impavidi!-
-È stato da stupidi!- disse ridendo, ma la ragazza lo smentì, dicendogli che lo ammirava per il coraggio che aveva avuto, e che Artù se la meritava una lezione, anche se l’aveva vista brutta per lui, ciò fece un po’ scoraggiare Merlino, dato che Gwen aveva ragione, pensò che a livello fisico non poteva competere ma, se avesse potuto usare la sua magia, sarebbe dovuto essere il figlio del Re a guardarsi da lui. Ma questi erano pensieri che tenette per se, anche perché se lo avesse confidato o se avesse fatto sfoggio dei suoi potersi avrebbe corso il rischio di essere giustiziato, perciò preferì non dire nulla alla sua nuova conoscente con la quale dovette salutarsi per via del gente tornata con nuovi carichi di frutta.
Nel frattempo la falsa Lady Ellen, arrivata la sera in cui Merlino era in prigione si preparava alla sua vendetta, e si mise in cerca del figlio di Uther, ma con molti fallimenti dato che il giovane era sempre fuori. “Dovrò aspettare la sera dell’anniversario della festa!” penso un po’ scocciata, ma poi avrebbe avuto la sua rivalsa! Avrebbe dovuto avere la pazienza di aspettare solo un giorni per poter fare giustizia e far provare a Uther il suo stesso dolore.
Intanto Merlino dopo aver scontato le sue ore di gogna, si diresse a svolgere altri incarichi chiesti da Gaius, tra quale portare un calmante specifico per Lady Morgana. Quel nome non gli era nuovo, ma non gli venne in mente nulla, finché non pensò a Gwen che gli aveva detto di essere la sua serva. In silenzio si diresse nelle stanze della fanciulla per consegnargli la pozione, nel mentre ripensava al discorso fatto con Gaius.
-Gaius, ma lei sa perché io sono cosi?- gli aveva chiesto il giovane e inesperto mago, il vecchio negò con la testa.
-Mi spiace figliolo ma non possiedo la risposta al tuo quesito!- subito il ragazzo gli chiese se qualcuno potesse spiegargli qualcosa di queste sue abilità o se esistesse un libro che ne parlasse, ma la risposta che ricevette non fu quella sperata.
-Mi spiace ragazzo ma il Re Uther bandì quelle pratiche 20 anni fa! E distrusse tutto ciò che riguardava la magia! Compreso i Draghi!- il giovane che aveva sentito parlare di queste creature solo nella favole che gli raccontava la madre, non poteva credere che tali esseri potessero essere scomparsi tutti, perciò chiese conferma al vecchio.
-Tutti quanti?-
-No! Uno è ancora vivo, ma è imprigionato in una caverna sotto il castello. Uther lo tiene come esempio per tutti coloro che vogliano praticare magia, mandando un messaggio chiaro!- disse interrompendosi per poi continuare serio –La magia non è bene accetta a Camelot!- quelle parole avevano lasciato molto stupito il ragazzo, che dopo aver sentito ciò fu incaricato di fare delle consegne.
Senza nemmeno accorgersene era entrato nella stanza di Morgana e dopo aver posato la boccetta nel tavolo stava per andarsene quando questa scambiandola per la serva si affaccio per chiederle un consiglio, ma non appena vide il ragazzo per lei fu un’amara sorpresa, anche per via del fatto che indossa nulla di ameno, come normalmente lei era abituata a indossare. Entrambi in silenzio stettero a osservarsi per un paio di secondi, che per entrambi parvero interminabili. 
Morgana lo scrutò profondamente, il giovane che aveva di fronte era un ragazzo abbastanza carino, di cui doveva ammettere che aveva degli occhi di un celeste chiaro che si intonava con i suoi capelli corvini, con cui non stonava affatto data la pelle chiara che aveva, ma non era un cavaliere, non era prestante e tantomeno vestito come un nobile, perciò lo etichetto come “Servitore” a cui chiese.
-Cosa ci fate nelle mie stanze servo?- nel tono non nascose un certo tono seccato e anche un aria da superiore.
Di fronte Merlino aveva una bellissima fanciulla e attraente, non poteva negarlo, ma non appena la senti parlare, le sue impressioni scomparvero, e pensò subito di trovarsi di fronte alla “Figliastra viziata del Re!” alla quale non poteva dire questo e perciò rispondendo con garbo rispose.
-Sono l’aiutante di Gaius le ho portato la sua medicina mia signora!-
-E dove sarebbe questa medicina?- chiese la ragazza non notando niente in mano al ragazzo, di cui iniziava a preoccuparsi fosse uno male intenzionato, ma subito vide il ragazzo indicarle il tavolo dicendole.
-L’ho messa la! Mi scusi se non ho chiesto il permesso di entrare nelle sue stanze, ma da fuori sembrava che non ci fosse nessuno!- Morgana tentennò a credere a ciò che il ragazzo raccontava, ma decise di fidarsi e subito lo cacciò via.
-Bene, adesso puoi andare!- Merlino uscì, abbastanza innervosito dal modo in cui quella ragazza l’aveva trattato. Non appena tornò da Gaius, l’uomo noto il mal umore del ragazzo a cui chiese spiegazioni, ma questi non rispose andando a coricarsi.
Anche quella giornata era finita e tutti si andarono a coricare in vista della grande serata del giorno seguente.
Ma sempre in quella notte, Merlino si senti chiamare di nuovo da quella voce.
Ormai aveva intuito di chi fosse, perciò si preparò per dirigersi dal drago.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Missione ***


Una missione

Non sapeva che stava facendo, e non era certo neanche fosse sicuro, ma avrebbe fatto tutto pur di poter dormire normalmente senza che quel Drago lo disturbasse nel cuore della notte. Cosi si introdusse nel castello, e si diresse verso il posto dove la fonte della voce, udibile in quel momento solo per lui, diventava più forte, finché non si piazzo d’avanti il primo ostacolo! Ovvero due guardie che giocavano con i dadi. Merlino trovò molto snervante il fatto che proprio ora che era vicino, si doveva trovare di fronte a un ostacolo. In un primo momento stava per andarsene, ma pensò subito dopo che il Drago avrebbe continuato a chiamarlo finché egli non sarebbe andato da lui, perciò si ridestò dai suoi pensieri e focalizzando i dadi li spostò con la sua magia, fino a farli cadere dal tavolo, e nel mentre le guardie si apprestavano a prenderli lui si introdusse nel cancello di legno dove iniziava un lungo percorso che lo portò alla prigione sotterranea del Drago.
La prigione che rinchiudeva la creatura magica era immensa, ma soprattutto vuota! Che si fosse sbagliato? “Eppure sento una strana presenza qui?” pensò il giovane mago per poi urlare.
-Lo so che sei qui! Rispondi!- non fini di parlare che senti delle catene muoversi e fare molto chiasso, per poi vedere un Drago volare dal basso di quella grotta sino ad appollaiarsi di fronte al ragazzo.
-Sono qui!- rispose il grande Drago per poi proseguire -Che essere piccolo, per un destino cosi grande!- Merlino non capiva a cosa si stesse riferendo e subito questi rispose –Artù, il figlio del Re è l’unico in grado di riuscire a riunire tutti i regni per creare il nuovo regno di Albion! E tu Merlino, sei il solo che lo può aiutare!- rispose schietto il drago arrivando subito al punto.
-Inutile che ti opponi al destino! Nessuno può sfuggirgli. . . Nemmeno io! Guardami, sono un Drago eppure sono stato rinchiuso in una caverna con l’impossibilità di poter mai uscire!- gli fece presente la creatura sperando che il ragazzo accettasse e adempiesse al suo destino, e a parte qualche replica, in un primo momento il giovane mago lo accettò, anche se avrebbe preferito farne a meno. Stava per andarsene ma subito il Drago lo chiamò dicendo.
-Fermati ragazzo! Ho altro da dirti!- il ragazzo si volto e scrutò fisso il Drago che sembrava dovesse comunicargli qualcos’altro. –Ho un’ importante missione d’affidarti!- Merlino non sapeva perché, ma rimase ad ascoltare ciò che la creatura avesse ancora da dire. –Devi uccidere Lady Morgana- il giovane mago rimase stupito nel sentire quelle parole, cioè avrebbe dovuto uccidere la figliastra del Re? Cosa che fece subito notare al Drago.
-Ah, certo come no!- disse con tono sarcastico –E poi cosa? Spegnere il fuoco con un soffio? Oppure imparare a volare con una scopa?- il drago si mise a ridere e rispose.
-Sei ancora troppo inesperto per fare cose del genere, e poi volare con una scopa?? Quella è roba da donne! Comunque capisco il tuo dubbio, ma devi ucciderla! Lei mette a rischio il tuo futuro e quello di Artù, anche se non l’hai visto chiaramente lei è un grosso pericolo per te. O la uccidi ora che innocua, o presto o tardi te ne pentirai!- quelle parole lo turbarono molto, perciò senza dare risposta al Drago si diresse nelle sue stanze a riflettere, anche se già sapeva ciò che avrebbe fatto “Uccidere la viziata prima che sia lei a farlo”.
Intanto la strega si stava preparando, sapeva che l’indomani sera avrebbe avuto la possibilità di incontrare Artù e di ucciderlo, ormai era troppo impaziente, tante che dal nervosismo iniziò a passeggiare nella stanza con la consapevolezza che quella sera avrebbe avuto la meritata vendetta su Uther.
La mattina seguente il vecchio Gaius andò a svegliare Merlino, ma entrando nella sua camera notò il più totale macello e svegliandolo con un grido gli chiese.
-MERLINO!- il giovane si sveglio per sentire cosa avesse il vecchio –Come sei riuscito a creare questo caos in due sole notti?- chiese stupito il vecchio del totale disordine del giovane.
-Per magia?- rispose sarcastico il ragazzo che ricevette subito la risposta del vecchio che gli disse.
-E adesso senza la sistemi! E poi vieni di là che devo affidarti delle commissioni.- detto ciò il ragazzo si lavò con la tinozza d’acqua portatagli dal vecchio, per poi raggiungerlo nell’altra stanza per fare colazione e sentire che commissioni avrebbe dovuto svolgere, anche quest’oggi, sperando di non incontrare nessuno dei due reali spocchiosi. Non appena entrato in cucina il ragazzo mangiò ciò che il vecchio gli aveva preparato e gli diede un intruglio per Lady Ellen. –Sbrigati a mangiare e tieni questo! E’ per Lady Ellen è un intruglio che gli serve per il concerto di sta sera- il giovane mago dopo aver finito di mangiare prese subito la pozione e si diresse al palazzo, dove si fece condurre dalle guardie nella stanza della cantante. Dove Merlino trovò sul tavolo una strana bambola è uno stranissimo libro, stava per aprirlo, ma senti dei passi e subito posando la boccetta sul tavolo si allontanò subito facendo finta di non aver visto niente. La donna vedendolo nella sua stanza chiese.
-Chi sei?- Merlino rispose subito dicendo.
-Sono l’aiutante del medico di corte, sono venuto a portarle un intruglio datomi da Gaius- indicando la pozione sul tavolo. La donna fece cenno al ragazzo di uscire e Merlino non se lo fece ripetere due volte che si dileguò all’istante con una pessima sensazione.
Intanto tutti si stavano preparavando per l’imminente serata, Morgana si era messo il miglior abito che avesse per poter far sbavare il suo fratellastro e cosi poterlo prendere in giro, mentre questi si trovava in giro con gli amici finché non si imbattè in Merlino con cui ebbe ancora una volta un altro dibattito, che il giovane avrebbe voluto evitare, tanto che se ne stava andando.
-Dai non scappare via?- disse con tono prontamente sarcastico, ma la risposta che ottenne lo stupì molto.
-Da chi? Mica starete parlando di voi?- nessun suddito si rivolgeva a lui cosi, e francamente, anche se non glielo avrebbe mai detto apprezzava molto questo modo di fare del suo interlocutore.
-Oh, quanto coraggio? Si vede che la gogna non ha fatto parecchio effetto! Non vi ha insegnato niente, ti manca proprio la disciplina- disse con un sorrisetto.
-Forse a me manca la disciplina, ma rispetto le altre persone. Cosa che dovreste imparare anche voi a prescindere che siate principe o futuro sovrano di questo regno!- Tali parole lo colpirono molto Artù che disse.
-Che nobili parole. . . Dette niente che di meno da un rifiuto come te!- detto ciò stava chiedendo ai suoi uomini di arrestarlo, ma Merlino riuscì a evitare ciò ferendolo nell’orgoglio.
-Cosa c’è? Avete bisogno degli uomini di vostro padre? Non sapete battervi da solo?- domando il ragazzo, che notò subito Artù fare segno di fermarsi ai suoi uomini, da cui da uno di loro prese la mazza ferrata per darla a Merlino e subito dopo prendere la sua dicendogli.
-Fatti sotto grand’uomo!- Marlino impugnò la sua arma e la fece roteare come faceva Artù, per poi sentire dire al ragazzo –Devi sapere che da quando ho compiuto 10 anni che vengo addestrato per uccidere!- cercando di fargli salire il sale in zucca al suo rivale sperando che rinsavisse, ma la risposta che ottenere lo fece arrabbiare.
-E’ da quando vi allenate per essere un idiota?-
-Non puoi rivolgerti a me in questo modo!- disse il principe avanzando minaccioso.
-Oh, mi scusi!- facendo un inchino e riformulando la domanda –Da quante che vi allenate per essere un idiota, mio sire?- detto ciò incominciò il duello, che vedeva vincente il principe, mentre a Merlino toccò scappare, finché non iniziò a usare i suoi poteri per far inciampare il figlio del Re e ribaltare la situazione, ma non appena si accorse della presenza di Gaius, Artù approfittò della situazione per capovolgerla riuscendo a salvare un po’ di orgoglio. Le guardie reali stavano per arrestare il giovane ragazzo, ma vennero prontamente fermate dal principe che prima di andarsene disse al quello sfrontato che osava sfidarlo.
-Sei stupido ma con molto fegato. Sai Merlino c’è qualcosa in te che non riesco a cogliere- fece segno alla sue guardie di seguirlo, mentre il giovane rimaneva sorpresa da ciò che il principe gli aveva detto iniziando a riflettere.
Lady Morgana si stava preparando al ballo di quella sera, con l’aiuto della sua servitrice Gwen, la quale le stava facendo da consigliera per gli abiti da mettere, e nel mentre parlavano del più e del meno la figliastra del Re disse.
-Artù è uno sfacciato! Solo perché sono la figliastra di Uther non significa che andrò al ballo con lui- la serva le dette ragione, ma sapeva che la padrona gliene avrebbe combinata una quella sera, perciò stette in silenzio aspettando che proseguisse –Non so che fare Gwen, tu che mi consigli? Gli regalo una bella serata o pure giocargli uno scherzetto che non scorderà tanto presto?- la ragazza diede consiglio ma sapeva che la sua padrona avrebbe fatto di testa sua.
Nel mentre anche la finta Lady Ellen si preparava a quell’imminente serata con molta felicità per la vendetta che avrebbe presto consumato e anche ansia, dato che temeva che prima che potesse riuscire nella sua impresa qualcuno avrebbe potuto scoprirla. Non fini di pensare a tale eventualità, che la serva mandata da Re Uther alla giovane, con un omaggio floreale, aveva scoperto il vetro nella stanza nella donna, vedendola come era in realtà. La donna stava per scappare a raccontare tutto al suo sovrano, ma la vecchia strega la uccise prima che queste potesse andare a spifferare tutto, era troppo vicina alla realizzazione del suo piano di vendetta, che non poteva permettere a nessuno di interferire.
Il giorno da spazio alla sera, e Merlino dopo quella scaramuccia con Artù, fu rimproverato da Gaius.
-Sei uno stupido! Invece di passare in osservato date le tue condizioni, che fai? Cerchi rissa con Artù? Dovresti stare attento!- il ragazzo sapeva che il vecchio aveva ragione, e sapeva che se gli diceva ciò era per il suo bene, ma gli era difficile cercare di andare d’accordo con un individuo del genere –Comunque spero che non si ripeta più!- raccomandò l’uomo dicendo poi al giovane di prepararsi ad aiutarlo hai festeggiamenti di quella sera. Cosi una volta pronti andarono al castello dove per tutta la sera rimasero a fare gli spettatori e a intervenire se qualcuno si sentisse male. La serata procedeva per il meglio e Merlino per evitare di avere problemi cerco di stare a debita distanza da Artù, fino ad arrivare al momento in cui Lady Ellen iniziò a cantare.
Il suono della voce della cantante iniziò a riecheggiare in tutta la stanza, Merlino iniziò ad avere qualche fastidio alle orecchie e iniziò ad attrapparsele. A poco a poco tutti iniziarono a cadere nel incantesimo di sonno e varie ragnatele iniziavano a formarsi in tutta la stanza. Tutti a parte Merlino che si era ben nascosto per vedere cosa avesse in mente quella donna, che stava impugnando un coltello mirando verso il giovane Artù.
Subito il giovane Mago usò i suoi poteri per far cadere il lampadario in testa alla donna, che riprese le sue sembianze normali, e rompendo l’incantesimo. Tutti iniziarono a svegliarsi e la vecchia in fin di vita visto che non si sarebbe arresa finche Uther non avesse patito il suo dolore, perciò con le poche forze rimaste lanciò il coltello con un incantesimo ad una velocità a cui nessuno sarebbe mai potuto scampare a tale attacco, ma Merlino riuscì ad rallentare il tempo, in modo da poter levare il principe da sotto l’attacco salvandogli cosi la vita. Il Re ringraziò Merlino dicendogli che lo avrebbe ricompensato.
-Da oggi sarai il valletto di corte, non che servitore di mio figlio Artù!- per il ragazzo questa non era una ricompensa, ma preferì tenere per se tale pensiero. Dopo quell’episodio la serata procedette tranquilla e in totale serenità e divertimento, e sempre quella sera Gaius si complimentò con il ragazzo e una volta tornati alla casa del vecchio gli disse.
-A quanto pare sei un eroe? La cosa non mi stupisce e forse abbiamo trovato anche un modo per trovare uno scopo a quei tuoi poteri!- il ragazzo annui sorridendo al vecchio, anche se non aveva molta voglia di servire uno come Artù, ma del resto non poteva tirarsi indietro. Il giovane stava per dirigersi nel letto quando Gaius prese dallo scaffale  un libro ben nascosto e glielo porse. –Tieni questo sarà più utile a te di quanto non ne sia stato a me!- Merlino guardò curioso quell’oggetto, che questi si rivelò essere più di un comune libro, ma ben si un libro di magia.
-Ne studierò ogni parola!- disse il giovane felice come un bambino, ma non riuscì ad aprirlo che una guardia lo chiamò dicendogli che il principe Artù voleva parlare con lui. Cosi dopo aver posato il libro il ragazzo si diresse vero il suo nuovo padrone e verso il suo grande e pericoloso destino.


 Angolino dell'autore

Salve a tutti sono seby1993_ziabefana e vorrei ringraziarvi delle tante recensioni che ho ricevuto e io ringrazio il mio  amico cristopher e che dire spero che vi piaccia questo terzo capitolo e se volete lasciate una recensione.
Un saluto seby1993_ziabefana =)

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Valiant e lo scudo ***


                                                                                                                 Valiant e lo scudo
Era da una settimana che lavorava per Artù, sette giorni da quando l’aveva salvato ed era diventato il suo valletto personale che  avrebbe potuto riassumere in due parole: “Un Inferno”. Il caro principe lo faceva sgobbare come un mulo, facendolo correre a destra e a sinistra per ogni minima cosa, anche solo per un suo capriccio personale. Ecco perché adesso si trovava a ripulire l’armatura del suo padrone, dato che si stava avvicinando la data di un torneo locale, e Artù aveva intenzioni di allenarsi, ma per farlo voleva che la sua armatura splendesse cosi tanto che qualunque avversario gli si parasse d’avanti si sarebbe dovuto accecare solo col guardarla. “Ma chi me l’ha fatto fare accettare!” si disse il giovane ragazzo stanco e stufo di dover sgobbare cosi tanto per un reale che lo trattava come se fosse un verme. Gli aveva salvato la vita, almeno un po’ di riconoscenza gliel’avrebbe potuta dimostrare con un semplice “Grazie” nulla di complesso una cosa formale in somma, ma sapeva che stava sperando un miracolo che non sarebbe avvenuto.
Sempre nel castello Lady Morgana si stava lavando assistita dalla sua servitrice, che aspettava uscisse per poterle dare l’asciugamano e i suoi vestiti. La ragazza pensava profondamente a quel Merlino un tipo piuttosto ambiguo e particolare, che pur non fosse di sangue nobile, aveva dimostrato di essere molto coraggioso. Nessuno si sarebbe battuto contro una strega per proteggere quello spocchioso di Artù, specialmente lui, dato che aveva sentito dire che i due si erano pizzicati due volte, ma lasciò correre e decise di dare fiato ai suoi pensieri chiedendo alla serva.
-Gwen, cosa ne pensi del nuovo servo di Artù?- la ragazza sentendosi tirare in ballo, un po’ sorpresa rispose.
-E’ un tipo apposto! Simpatico e un certo non so che di misterioso. . .- ciò incuriosi la giovane Lady che chiese.
-Misterioso? Cos’ha di misterioso un ragazzo del genere?- la serva notò la curiosità della sua padrona che si sentiva nella voce come se volesse che gli venisse spiegato tutto meglio, ma purtroppo per lei la risposta che ottenne non fu del tutto esaustiva.
-Beh, la mia è solo un impressione, ma lo vedo sempre in disparte per i fatti suoi. E quando vado a trovare Gaius per chiedergli qualche farmaco per mio padre lo trovo sempre a leggere di nascosto- tali rivelazioni incuriosirono parecchio la ragazza, dato che si sa “La curiosità è donna” perciò si era promessa di andare a trovare Gaius un giorno di questi e vedere di presenza come si comportava il giovane.
Nel frattempo molto lontano da Camelot, un uomo stava ritirando un lavoro commissionato da un fabbro molto particolare, di cui si presumesse, avesse poteri magici, ma nulla che nessuno era mai riuscito a provare dato che non era mai stato beccato in flagrante e sia Uther che altri re non erano riusciti a portare alla gogna per mancanze di prove.
-Ecco a lei- disse l’uomo dando lo scudo al suo committente.
-Mostrami come funziona?- chiese l’uomo, il fabbro iniziò a recitare la formula magica che gli avrebbe permesso di far vivere i serpenti dello scudo.
-Tara impisedra overronde rinad scorend- i serpenti si animarono uscendo tutti e tre dallo scudo, famelici e assetati di sangue. Il cavaliere ne rimase parecchio sorpreso, e ascolto i consigli che l’uomo gli stava suggerendo –Durante il torneo mentre combatterete contro il vostro avversario, vi basterà avvicinarvi abbastanza per poi pronunciare queste parole e poi ordinare ai serpenti di mordere i vostri avversari, che rimarranno paralizzati. Sono addestrati per ubbidire ai tuoi ordini- diede lo scudo al giovane mostrando un ghigno soddisfatto per la sua opera e  l’uomo chiese di nuovo per conferma.
-Qualunque?-
-Dovete solo chiederglielo- rispose l’uomo, che si mise a ridere insieme al cavaliere che rispose subito dopo.
-Uccidetelo- l’uomo sorpreso stava per scappare, ma il serpente gli morse subito il collo senza dargli possibilità di fuga. Felice del suo nuovo giocattolo il cavaliere, ordinò hai serpenti di rientrare per poi legarsi lo scudo nella schiena e dirigersi a Camelot, dove avrebbe vinto il torneo, per farsi una fama come portento spadaccino e dopo qualche anno  dove avrebbe vinto il torneo un 3 o 4 volte di fila si sarebbe messo a fare il mercenario, con la fama che si sarebbe fatta. Cosi bramoso di potere e di danaro, diede dei colpetti con il piede al cavallo, in modo che questi andasse più veloce, dato che un radioso futuro lo attendeva.
Intanto a Camelot, Merlino aveva finito di lavorare e si stava dedicando alla lettura del suo libro di incantesimi, ma proprio in quel momento vide entrare Morgana, perciò decise che sarebbe stato meglio iniziare più tardi e nascondendo il libro in mezzo al letto nel modo più discreto possibile chiese.
-Cosa posso fare per voi mia signora?- domandò facendo un inchino sempre molto rispettoso per quella ragazza. La quale si guardò in torno in cerca di Gaius, ma non lo trovò perciò pensava che avesse potuto inventare una balla e poi smentire tutto, alla fin fine nessuno avrebbe potuto credere alle parole di un servo.
-Avevo un appuntamento con Gaius, ma a quanto pare non c’è?- cercò di essere molto irritata, doveva essere convincente, il ragazzo annui e rispose.
-Ma Gaius non dovrebbe essere al castello per le visite settimanali che fa sempre al re a quest’ora? Sicuro che non abbia capito male?- la ragazza per la vergogna avrebbe voluto sprofondare, ma dovette trattenersi dal farlo e cercò di darsi un contegno, si era proprio dimenticata che oggi era il giorno dei controlli del re.
-Oh, che smemorata ma dove ho la testa, hai ragione! Mi scuso ancora per il disturbo- disse un po’ seccata, ma cercò di non farlo a vedere, perciò lo salutò e si diresse subito al castello, dove premeditava vendetta per la figuraccia e anche una promessa da parte della ragazza di scoprire cosa Merlino nascondeva. Si era accorta che non appena entrata aveva nascosto qualcosa, ma era riuscito a nasconderla in tempo prima che la vedesse.
“Dannazione!” imprecò mentalmente “Giuro che scoprirò cosa nascondi Merlino! È questione di tempo, ma giuro che lo scoprirò” con questi pensieri premeditava un piano che gli avrebbe permesso di scoprire che aveva da nascondere.



Angolo autore 
Che dire mi scuso per il ritardo dell'aggiornamento ma ci sono stati un pò di problemi che sono stati in parte risolti allora adesso che dire spero vi piaccia questo capitolo e ringrazio come sempre al mio amico cristopher , grazie  di tutto e della tua pazienza , un saluto seby1993_ziabefana alla prossima =)

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Inizia il torneo ( prima parte ) ***


Inizia il torneo prima parte
Cosi la cara principessa Morgana era ritornata al castello dove già premeditava un piano su come scoprire cosa nascondesse Merlino. Doveva farlo era troppo curiosa di sapere, ed era quasi certa che lui avesse nascosto qualcosa, anche se era incerta su cosa potesse nascondere un servo, ma di qualunque cosa si trattasse lei lo avrebbe smascherato.
Intanto Merlino, non sapendo darsi un “perché?”, pensava alla visita della giovane ragazza e al motivo per cui si era presentata. Era convinto che la ragazza le avesse confidato una balla, ma non sapeva per quale motivo, ma lasciò perdere quei pensieri per dedicarsi alla lettura del suo libro di incantesimi, per poi addormentarsi poco dopo. 
Nel frattempo, Valiant era arrivato a Camelot, ispirò profondamente, sapeva che da li a poco sarebbe iniziato il torneo, e che li sarebbe diventato un famoso guerriero, che tutti avrebbero pagato a peso d’ora per averlo nelle proprie file, lo stesso Uther Pendragon lo avrebbe assunto come guardia personale. Perciò con un sogno di gloria certa si diresse verso la locanda più vicina dove avrebbe trascorso la notte.
La notte come sempre era passata molto velocemente, e aveva dato spazio al giorno, che prometteva una bellissima giornata e all’inizio del torneo. Merlino come al solito era andato da Artù a preparare l’armatura e tutto l’equipaggiamento.
-Voglio che lustri la mia armatura in modo tale da dover costringere il mio avversario ad arrendersi, perché accecato dal suo luccichio! Sono stato chiaro?- domando Artù con i suo modi, sempre molto carini nei suoi confronti. Merlino non ci fece più caso e iniziò a lucidare l’armatura del suo padrone.
Intano anche Morgana si stava preparando, poiché essendo la figliastra del Re doveva essere pronta e trovarsi al suo fianco per quell’evento molto importante per quest’ultimo e per i sudditi, che si divertivano a vedere i migliori cavalieri sfidarsi e darsi battaglia.
Tra i cavalieri, Valiant era il più impaziente che il torneo iniziasse, doveva farsi conoscere, doveva vincere e ci sarebbe riuscito.
Ma Valiant non era l’unico ad essere ansioso, anche il Re ci teneva molto a sapere chi fosse il migliore, anche se lui credeva che nessuno fosse all’altezza di suo figlio, ma in un torneo non si poteva mai sapere, lui stesso sapeva, per esperienza personale, che ci potevano essere avversari più forti, e perciò non si doveva mai sottovalutare nessuno il re deciso di scoprire chi sarebbe stato quest’anno il campione decise di dare inizio alla cerimonia di inizio torneo.
-Che tutti i partecipanti si avvicinino!- disse il Re ai contendenti. Tutti, pronti più che mai si avvicinarono. Ben 16 cavalieri valorosi che si sarebbero scontrati per decidere chi fosse il migliore.
-Io, Uther Pendragon, ringrazio tutti i partecipanti che hanno aderito spero che ci regaliate dei bellissimi duelli e che soprattutto, vinca il migliore!- detto ciò il Uther si sedette e i duelli ebbero inizio.
Ad iniziare fu Artù che si scontrò con un cavaliere del regno alleato per un confronto, dove lui ebbe la meglio in pochi minuti, passando al turno successivo. Lo stesso valeva anche per gli altri sei, ora però toccava a Valiant tenuto per ultimo. Di ciò era molto seccato perciò non ebbe pieta per il suo avversario, che dopo pochi colpi cadde, ma era ancora in grado di lottare, ma Valiant, stringendosi all’avversario richiamo i serpenti, riuscendo a non farsi vedere  dal Re a dai sudditi, per poi rialzarsi reclamando la vittoria dello scontro. Nessuno aveva ben capito come avesse fatto, ma non importava, il Re lo stava guardando con un certo occhio di riguardo. Quel cavaliere poteva essere un buon cavaliere del suo regno.
Intanto era ormai arrivata la sera e la prima sessione del torneo era ormai passata, l’indomani ci sarebbe stata la successiva.
Merlino intanto si stava occupando delle sue solite faccende affidatagli da Artù. Doveva andare a prendere la sua spada alle armerie, se l’era dimenticata li perciò si era apprestato a eseguire l’ordine del suo padrone quando vide Valiant dare da mangiare dei topi al suo scudo, dove uscirono tre serpenti. Il giovane mago non ci pensò due volte ad informare il suo padrone, ma quando gli raccontò la storia che po lo stesso andò a raccontarla al Re, quest’ultimo cerco di accertarsi delle veridicità delle parole di quest’ultimo e delle accuse che lanciava, ma purtroppo dallo scudo non usci niente. Merlino capi che Artù glie l’avrebbe fatta pagare perciò che aveva fatto, dato che lui aveva fatto la figura del vigliacco di fronte al Re, perciò preferì dileguarsi all’istante. Intanto Valiant tirò un sospiro di sollievo, poiché si era accorto della presenza del ragazzo e si era  prodigato a cambiarlo, e anche se ormai il peggio era passato sarebbe stato meglio per lui stare più attento e non fare passi falsi.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Inizia il torneo (seconda parte) ***


                                                                                Inizia il torneo (seconda parte)


Otto cavalieri, tra cui Artù, passarono il primo girone delle prove senza alcuna difficoltà. Ognuno di loro era convinto di vincere, Valiant più di tutti gli altri, ma era meglio non fare previsioni affrettate e procedere con calma, anche perché oggi aveva rischiato di essere scoperto e questo era un errore che non poteva permettersi di ripetere. 
Intanto Gaius stava curando uno dei cavalieri che aveva partecipato alla competizione, il quale risultava essere stato morso da un serpente. Il medico conosceva molto bene quel cavaliere, tante volte si era presentato a quei giochi, sapeva che era un tipo cauto e previdente, perciò se fosse stato morso da un serpente non avrebbe partecipato, per cui dall’alto della sua grande esperienza e saggezza ipotizzò due teorie:
La prima che fosse stato morso poco prima della gara, senza essersene accorto, cosa molto improbabile dato le dimensioni dei fori dei denti e che escluse a priori.
La seconda è che Merlino avesse ragione e che quindi Valiant imbrogliasse, ma non c’erano sufficienti prove per poter lanciare certe accuse. Perciò avrebbe dovuto curare il cavaliere sperando che esso potesse raccontargli qualcosa, sempre se si fosse accorto di tale imbroglio, ma dubitava che un serpente che esce da uno scudo passasse inosservato perciò era tranquillo di poter arrivare alla verità presto o tardi. Mentre Morgana era nelle sue stanze e stava pensando con quale scusa poteva andare da Gaius per spiare Merlino, senza che quest’ultimo si accorgesse delle sue intenzioni, ma era molto difficile ciò anche se il nuovo servitore di Artù non brillava di ingegno non era stupido e ormai aveva imparato tutti gli appuntamenti del medico di corte a memoria perciò sarebbe stato difficile prenderlo in giro un’altra volta. Tra l’altro era un ragazzo molto semplice, per quanto fosse giovane non aveva alcun vizio,  non l’aveva mai visto bere una volta o andare a donne o giocare a carte, quell’impiastro era inattaccabile, perciò era impossibile prenderlo in fallo. Finché non le venne in mente una soluzione perfetta per i suoi problemi. Lei era Lady Morgana Pendragon, la figliastra del Re non doveva giustificarsi di nulla con un servo, perciò decisa si alzò per dirigersi a spiare il giovane.
Anche Merlino stava pensando a Morgana o a essere più precisi a decidere se ucciderla come diceva il drago o no. Da una parte la sua coscienza gli diceva di non farlo e che per quando non la sopportasse poteva benissimo ignorarla, ma dall’altra parte pensava che se non avesse adempiuto a ciò che il drago gli aveva ordinato avrebbe potuto correre veramente il rischio di impedire ad Albion di esistere e che quindi lui si sarebbe dovuto nascondere in eterno. La scelta era difficile perciò iniziò a fare una lista dei pro e dei contro all’uccidere Lady Morgana, finché non prese una decisione, tante che era concentrato che non si accorse di averla detta a voce.
-Devo uccidere. . .-non fini di dire quella frase, che senti una sedia spostarsi. Dalla sua stanza passò in cucina e vide la figliastra del Re correre via, per fortuna si era trattenuto dal dire ho altrimenti avrebbe corso dei seri rischi, ma almeno cosi poteva stare tranquillo. Anche se con quello che lei aveva sentito poteva fargli passare un giorno alla gogna se Uther fosse stato di buon umore, il giovane mago non sapeva che fare, ma per il momento lasciò perdere e si diresse a letto per dormire, l’indomani gli sarebbe aspettata una giornata molto pesante.
Intanto Morgana rimembrava le parole del giovane servo “Devo uccidere…” se non fosse stato per quella sedia avrebbe scoperto chi aveva intenzione di assassinare. Perciò decise di pensare sulle possibili vittime: il primo nella lista Uther, anche se non sapeva quali potessero essere i motivi per fare un’azione tanto avventata, in caso di fallimento, che era molto alto, sarebbe stato giustiziato perciò la scartò subito questa ipotesi, per poi passare ad Artù, sapeva che più volte i due si erano scontrati e che il giovane principe lo trattava spesso male, ma anche in quel caso se avesse fallito sarebbe morto e anche in caso di un successo Uther avrebbe fatto di tutto per scoprire l’assassino e quel servo non avrebbe avuto scampo. Poi pensò che una delle possibili vittime poteva essere anche lei, tra loro due non vi era un buon rapporto, ma non trovava motivo per cui il giovane arrivasse a ucciderla, perciò escluse anche questa ipotesi. Perciò non sapendo chi fosse la vittima del giovane Lady Morgana decise che sarebbe stato meglio indagare per scoprirlo e sarebbe andata fino in fondo alla faccenda.
Intanto la notte finisce e da spazio di nuovo al giorno e una nuova fase del torneo ha inizio, come sempre Artù dimostra la sua grande abilità sbaragliando subito il suo avversario, subito dopo arrivò il turno di due altri contendenti che vide vincitore un altro guerriero di Camelot, un altro scontro per poi arrivare allo scontro di Valiant, vinto sempre con la stessa strategia.
Merlino osservò attentamente tutto lo scontro notando i serpenti che uscivano dallo scudo e che mordevano il cavaliere, peccato l’avesse visto solo lui, ma tanto avrebbe trovato presto un modo per incastrarlo, ma prima andò a informare Gaius che ispezionando il corpo del suo paziente aveva notato un morso di serpente proprio nello stesso punto dove lo aveva ricevuto l’avversario antecedente di Valiant, ma queste non erano prove sufficienti.
-Merlino devi fare in modo di smascherarlo prima che arrivi in finale e si scontri contro Artù o con qualche altro cavaliere- il giovane annui e corse subito nella casa del vecchio per studiare un incantesimo che potesse aiutarlo, non appena iniziò a esercitarsi, aveva bisogno di fare parecchia pratica e usò una statua di un cane di pietra come cavia, sarebbe stata dura ma avrebbe dovuto farcela a qualunque costo.


ANGOLO AUTORE

Ringrazio al mio amico e scrittore cristopher , scusate del ritardo e molte grazie per le recensioni che ho ricevuto negli altri capitoli e spero che vi piaccia questo capitolo e anche quello che è successo , soprattutto quando c'è stata la scena centrale è più importante di merlino un saluto a tutti Seby1993_ziabefana...!!!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Valiant viene smascherato ***


                                                           Valiant viene smascherato

 Aveva provato quell’incantesimo tutta la notte, ma non è servito a niente e aveva continuato a esercitarsi sino all’inizio del torneo dove sia che Artù che Valiant, erano riusciti, chi per successo personale chi per imbroglio l’ennesima sfida e sempre quello stesso giorno si preparavano a competere tra loro, questo dopo una breve pausa. Gaius era nervoso, Merlino non si era ancora fatto vivo il che era un cattivo presagio per il medico che ormai sapeva che sarebbe stata solo questione di minuti prima che il principe venisse sconfitto, data la pericolosità del suo avversario e del mezzo di cui si serviva per vincere. Nel mentre Merlino ormai assonato, recitò per l’ultima volta la formula prima di appisolarsi, ma tutto ad un tratto il cane iniziò ad abbagliare. -Ci sono riuscito!!- disse il giovane mago svegliato dal fedele amico dell’uomo che aveva iniziato a leccarlo, ma non potendo perdere altro tempo si mise subito a correre per l’arena sperando che fosse ancora in tempo. Purtroppo per lui non fu cosi, Artù e Valiant avevano iniziato il loro scontro, ma per sfortuna dell’ospite il guerriero di casa era troppo agile e veloce, non riusciva proprio a creare una situazione simile come quelle degli altri scontri, questo permise sia a Gaius che a Merlino, ch’era appena arrivato di tirare un sospiro di sollievo. Ciò nonostante i guai non si potevano dire risolti! Infatti il giovane mago aspettava che Valiant fosse distante da Artù per poter fare il suo incantesimo e cosi smascherare quell’impostore. Intanto il Re e Lady Morgana, come tutto il pubblico guardavano lo scontro ignari di ciò che poteva succedere e tutti convinti della vittoria del giovane principe, finché Merlino senza farsi scoprire da nessuno e avendo trovato il momento propizio recitò la formula magica che rivelò i serpenti nello scudo di Valiant, il quale una volta scoperto scagliò i serpenti contro Artù, ma non fu difficile per il principe sbarazzarsene e sconfiggere il suo avversario che fu subito arrestato e condannato per stregoneria, mentre il principe fu elogiato dal padre. -Mi complimento con te Artù, hai vinto e hai fatto anche molto altro. . . hai smascherato quell’impostore!- disse con un sorriso sul volto, il giovane stava per pavoneggiarsi della sua impresa quando pensò a chi avesse avvertito loro del pericolo e che in un primo momento non era stato creduto. Lo guardò per un istante per poi dire al padre che si sarebbe dovuto scusare il con giovane valletto, ma proprio in quel momento intervenne il ragazzo che rispose. -Solo Artù avrebbe potuto smascherare un delinquente del genere, Camelot è fortunata ad avere un principe cosi- il Re era d’accordo e detto ciò organizzò una festa per celebrale quest’altra vittoria da parte di Camelot contro la stregoneria. Intanto Artù prese da parte Merlino e gli chiese –Perché sei intervenuto? Era giusto che mio padre ti chiedesse scusa, tu ci avevi avvisati prima e lui. . .- non fini di parlare che il servitore rispose. -Non fa niente! L’importante che la verità sia venuta a galla il resto e noia- il giovane principe, fece un ghigno divertito, ma dovette ammettere che stava iniziando ad apprezzare il suo servo che si stava mostrando di essere un vero amico. –Comunque se lei volesse ricompensarmi con qualche giorno di riposo ne sarei grato- aveva ripreso a parlare il giovane servo, ma ottenne un bel “scordatelo” come risposta, ma non importava. Nel mentre Morgana che non appena aveva visto Artù portarsi via il giovane li aveva seguiti sperando di scoprire qualcosa, ma si era ritrovata a guardare una scena un po’stupita dal comportamento di Artù.,Comunque ciò che aveva sentito era interessante, era stato il giovane servo a scoprire dell’imbroglio di Valiant e sia il Re che il principe lo sapevano, ma non solo avevano dato il merito ad Artù della scoperta dell’imbroglio  Uther non si era nemmeno scusato col giovane servo. Per questi motivi odiava molto Uther troppo cinico e narcisista, solo la sua prole poteva essere grande mentre i semplici servi dovevano tacere. Per questo e molto altro sapeva che un giorno l’avrebbe pagata cara, anche per la sua assurda paura dei maghi e della magia.
Cosi Morgana decise di andare incontra a Merlino per chiedergli il motivo per cui non avesse lottato per ricevere lui i meriti che merita.
-E quindi tu avresti avvertito il Re prima , che Valiant stava imbrogliando?- il giovane servo preso alla sprovvista negò.
-Non so di cosa state parlando- fece il finto tonto il ragazzo, con garbo disse alla giovane Lady –ora se non le dispiace Lady Morgana io dovrei andare a fare delle commissioni per conto di Gaius- detto ciò si allontanò dalla ragazza in maniera spedita sperando che non lo chiamasse. Morgana non disse e non fece niente ma ciò che pensava di lui non cambiava, nascondeva qualcosa e lei lo avrebbe scoperto. Per quanto riguardava Merlino si chiedeva come avrebbe fatto a uccidere la giovane, ogni giorno gli sembrava un impresa sempre più folle e sapeva che stava andando incontro a un suicidio, ma avrebbe dovuto pazientare e a spettare il momento più propizio.

ANGOLO AUTORE 

RINGRAZIO A TUTTI GLI AUTORI CHE HANNO RECENSITO LA MIA STORIA E VORREI SAPERE COME MAI IL 6° CAPITOLO NON HA RICEVUTO RECENSIONI , SPERO CHE QUESTO CAPITOLO NUOVO VI PIACCIA E CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO E SCUSATE DEL RITARDO...!!!
RINGRAZIO IL MIO AMICO CRIS PER AVER SCRITT IL CAPITOLO AIUTANDOMI...!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Il segno di Nimueh ***


Il segno di Nimueh

Camelot di notte era un vero spettacolo, c'era una pace e una tranquillità che non aveva pari, peccato che quella stessa notte, con il favore dell'oscurità delle tenebre, una giovane donna si stava dirigendo nei sotteranei del castello. Proprio li c'era una fonte d'acqua dove tutti gli abitanti di quel reame si servivano per bere o per pulire i loro indumenti, la fonte da dove tutti attingevano. E proprio li la donna, che in realtà era una strega molto potente e temuta dallo stesso Re di Camelot, che credeva che quest'ultima fosse deceduta durante il periodo del grande buio.
Quanto si era sbagliato, ora era li proprio nel regno di quell'uomo che si era finto suo amico per ottenere il suo erede e che poi tradendola ha sterminato tutti i suoi simili. Per quello che aveva fatto l'avrebbe pagata cara e non ci sarebbe stato niente e nessuno che glielo avrebbe impedito, cosi con questi pensieri che vorticavano nella testa della donna prese una specie di uovo dalla sua borsa e lo buttò nella fonte e  pronunciò il suo incantesimo e dopo aver fatto questo  scomparve grazie a quell'oscurità.
Il giorno seguente il giovane mago si alzò come sempre molto presto per sbrigare le sue commissioni. Si reco d'Artu come suo solito fare per preparare la sua armatura e pulire la stanza del suo padrone, che ormai si era abituato alla presenza del suo valletto che considerava un'amico dopo gli avvenimenti recentemente accaduti. Nessuno come il giovane era mai stato cosi sincero con lui e soprattutto cosi paziente, dato che si era preso parecchie volte delle colpe non sue, ma nonostante ciò il suo comportamento nei suoi confronti a parte per rare eccezioni non cambiava con il suo valletto, infatti si divertiva spesso a prenderlo in giro e a giocargli qualche piccolo scherzo facendogli fare più lavori del dovuto, ma non era ciò a fermare il giovane. Negli ultimi giorni Morgana aveva notato un comportamento molto strano e sospettoso del ragazzo, che puntualmente dopo aver finito le sue faccende per Artu stava nel corridoio come cercava di capire qualcosa, come se avesse una sorta di dilemma che non lo lasciava tranquillo, il che non era del tutto errato visto che Merlino non era ancora sicuro sul da farsi, se realmente poteva uccidere una persona cosi a sangue freddo, per lo più se questa era la figliastra di Uther, ma sicuramente come aveva fatto negli ultimi giorni sarebbe riuscito a inventarsi qualcosa.
Intanto nella cittadella del castello il padre di Gwen non che il fabbro del villaggio, aveva sete perciò decise di fermarsi per bere un po' d'acqua, ma nella sua fucina non c'era più un goccio d'acqua e nemmeno in casa cosi decise che era ora di andare a prenderla dal pozzo, iniziò a riempire un brocca e subito si dissetò togliendosi quella sete che gli era venuto lavorando. Non appena fini di bere, l'uomo cadde subito a terra.
Nel frattempo Gaius che stava nel suo ufficio tranquillo per quella splendida giornata iniziò a pensare tra se e se "Proprio una splendida giornata non c'è che dire, magari fossero tutte cosi" neanche a farlo a posta dopo aver pensato ciò senti le urla di Gwen, aiutata da altre persone, che trasportavano il padre di quest'ultima.
-Gwen che è successo?- domandò il medico maledicendosi per aver parlato cosi presto.
-Non lo so, sta mattina stava bene poi ho saputo dalle persone che si era fermato per bere un po' d'acqua ed è caduto.- disse preoccupata non sapendo cosa avesse il padre, che diventava più pallido ogni ora che passaba, e dopo il padre di Gwen altre persone erano arrivate subito e Gaius iniziò a studiare le cause di tale malattia, ma nulla, non capiva cosa fosse stato a causarla e non trovava alcun rimedio. Il che era un grande problema dato che tra i malati c'erano anche i bambini. Doveva trovare un modo per capire l'origine di quel male e cercare di debellarlo all'istante, perciò decise di interrogare tutti gli amici e familiari dei malati per scoprire cosa avevano fatto prima del contagio.
Nel frattempo anche al palazzo si venne a sapere di tale contagio e Uther non sapeva proprio come comportarsi, cioè curare i malati era compito di Gaius perciò avrebbe aspettato che Gaius risolvesse la situazione, ma nonostante ciò aveva un brutto presentimento per quella storia e sperava di sbagliarsi.
Intanto Merlino dopo aver finito le sue faccende si stava dirigendo da Gaius che lo aveva fatto chiamare dalle guardie per condurre delle ricerche su questo morbo che aveva colpito il regno di Camelot, ma sulla strada per lasciare il castello trovò Lady Morgana appoggiata sul muro che gli chiese.
-Sei sempre di fretta?- il ragazzo non capiva perchè una reale si interessasse a ciò che faceva un servo, cioè non aveva niente di meglio da fare ch perdere tempo con lui…?
-Già- rispose veloce il ragazzo -Gaius mi ha fatto chiamare dalle guardie per dargli una mano sul morbo misterioso... Avrà sicuramente bisogno che vada in cerca di qualche erba medicinale.- almeno era quello che pensava, altrimenti non si spiegava perché Gaius lo avesse chiamato, ma nonostante ciò prima di superare la ragazza quest'ultima gli chiese.
-Cosa pensi??? Cosa stai nascondendo? Ti vedo sempre a meditare? Potrei chiederti cosa ti passa per la testa?- il giovane mago si appresto a dire che non c'era nulla che affollava la sua mente e veloce liquidò quella conversazione andando da Gaius, il quale aveva trovato il collegamento di tutti quei malati.
-Ho avvisato il Re di bloccare la fonte d'acqua del villaggio per il momento, dato che a quanto pare tutti i malati hanno presentato i sintomi di questo morbo solo dopo essersi abbeverati da essa, ma per convalidare questa teoria e poter trovare una qualsiasi risposta dobbiamo andare nelle segrete del castello dove viene custodita l'acqua!- sentendo ciò il Mago si preparo per l'imminente sopraluogo e dopo essersi forniti di fiale e robe varie che servivano per analizzare la fonte scesero nelle segrete dove il ragazzo insieme al medico dopo aver preso un campione d'acqua, notarono per terra alcuni resti di uno strano uovo, il cui contenuto si era manifestato a loro con grande ruggito, Merlino usò la magia per permettere a Gaius di scappare e di eliminare la creatura, ma essa si è dimostrata molto più forte di quel che credeva, perciò decise di battere in ritirata e di riflettere su quello che era giusto fare e di leggere nel libro di incantesimi cos'era quel coso e come avrebbe potuto eliminarlo.

Angolo autore:

Dopo tantissimo tempo di blocco , ho ripubblicato questo capìtolo spero vì possa pìacere e naturalmente rìngrazìo ìl mìo amìco crìstopher =)

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** La creatura ***


La creatura

Ed è cosi che Merlino cercò per tutta la notte il modo per uccidere quel mostro, mentre Gaius spiegava a Uther la situazione.
-Questa è opera di una strega o di uno stregone, molto potente! E credo di sapere di chi si tratti!- Affermò il vecchio medico, dal suo canto il re esorto al suo fidato medico di corte di parlare e rivelare il nome di quell'essere che aveva compiuto questa mostruosità . -Mio sire credo proprio si tratti della Sacerdotessa Nimueh.-
Sentendo quel nome Uther scosse la testa -Impossibile!!! Lei è morta!- tuonò furioso, certo non era colpa di Gaius tutto ciò , la sua unica paura era quella che se lui avesse avuto ragione, loro erano in guai fino al collo e di certo non sarebbe stato una passeggiata ne sbarazzarsi della creatura ne di quella strega. Perciò conscio di ciò che doveva essere fatto, fece chiamare il figlio al quale ordinò di radunare una squadra per andare subito a uccidere la creatura, invani furono gli appelli di Gaius che diceva di studiare prima come uccidere la creatura invece di mandare degli uomini cosi. Ma niente quando il re si metteva una cosa in testa nessuno riusciva a togliergliela, perciò Artù si preparò, ma non prima di essere fermato da Morgana che gli disse. -Stai attento! Ho un brutto presentimento!- Artù rise, e senza aggiungere altro ando a radunare la sua squadra.
Merlino dopo ore di ricerca non aveva ancora trovato niente, e non si era nemmeno reso conto dell'arrivo di Gaius, che notando il ragazzo assorto nella lettura nella stanza principale sbattè forte la porta per ridestarlo da quello stato di trans.
-Ti rendi conto che se fosse entrato il re o qualche guardia e ti avesse visto con quel libro ora saresti senza una testa???- chiese il vecchio. Merlino dovette dargli ragione, non poteva di certo negare di essersi troppo assopito nella lettura, ma in sua diffesa poteva dire che lo stava facendo per salvare Camelot, anche se il re Uther non avrebbe accettato mai questa risposta.
-Allora hai trovato niente?- chiese ancora Gaius, sperando in una sua affermazione, il giovane mago negò con la testa e aggiunse anche.
-Sono ore che leggo questo libro e non ho trovato ancora niente.- era molto frustrato -anche se ancora non ho finito di leggere tutto il capitolo delle creature incantate o mistiche.-
-Che stai aspettando allora!!! Datti una mossa, Uther vuole mandare Artù a uccidere il mostro e morirà senza il tuo aiuto!- sentendo tali parole, il ragazzo si rimise a lavoro, ma per sua sfortuna, Artù insieme alla sua squadra stavano già esplorando la riserva d'acqua, non producendo alcun risultato, almeno finche alcuni cavalieri non iniziarono a morire per mano di una creatura mostruosa, con artigli affilati come rasoi. Il principe si stava per lanciare addosso alla bestia, ma prima che potesse farlo fu preceduto da un suo sottoposto, la cui spada si distrusse al contatto con la pelle del mostro. Data la situazione il biondo ordinò la ritirata, ma solo in tre riuscirono a uscire, e per sua fortuna il principe Artù era tra questi.
Dopo questo breve scontro la creatura si rituffò nella riserva d'acqua dove addormentandosi poteva continuare a infettare l'acqua.
Nel frattempo Gwen stava accudendo il padre malato che non voleva saperne di guarire, e ciò fece cadere la povera serva in uno stato di sconforto, andò subito nella dimora di Gaius per chidergli se avesse trovato un antidoto, ma li vi trovò solamente Merlino.
-Merlino novità? Gaius ha trovato una cura??- il giovane si limitò a negare con la testa, non trovava giusto che il padre della sua amica morisse e approfittando delle occhiaie dell'amica le propose. -Facciamo cosi, per il momento vai nella mia stanza e riposati prenderò io il tuo posto e accudirò tuo padre. Ti meriti un po' di riposo- Inizialmente la ragazza non voleva approfittare di questa gentilezza da parte del giovane apprendista del medico, ma era anche vero che lei aveva bisogno di dormire, perciò accettò ben volentieri.
 Merlino dal suo canto non solo aveva trovato il modo di uccidere la creatura, ma anche un incantesimo per il suo morbo, i cui sintomi erano identici a quelli della fantomatica creatura che aveva visto con Gaius. Perciò dopo essersi munito per bene si diresse verso la casa di Gwen dove iniziò a curare il padre dell'amica, ma non prima di essersi assicurato di non essere visto da nessuno. Merlino notò quasi subito che l'uomo si stava nettamente riprendendo, e dopo aver finito rimase a prendersi cura di lui tutta la notte, per ovvia sicurezza.
Intanto Morgana stava nelle sue stanze mentre stava per avere un'altro incubo dove vedeva se stessa uccidere qualcuno, ma non era riuscita bene a inquadrare la faccia del tale.
Dopodichè prese le medicina di Gaius che teneva sempre nel comodino affianco a letto e si riaddormentò tranquilla.

 

Angolo autore

Scusate per l’enorme Ritardo ma abbiamo avuto molti problemi ma naturalmente vi comunico che questa storia la completeremo al prossimo capitolo seby1993 XD

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1550415