Kiss the girl

di Whiteney
(/viewuser.php?uid=145485)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cam Kiss ***
Capitolo 2: *** Crazy Shopping and a Kiss! ***



Capitolo 1
*** Cam Kiss ***


A Cam Kiss
 

 

Kaoru, trasformatasi in Buttercup, aveva il biglietto per la partita più entusiasmante di tutta la sua vita, e tutto quello che aveva dovuto fare per ottenerlo, era quello di essere Powered Buttercup!
Era un posto fantastico, e niente e nessuno avrebbe rovinato quel giorno.
O almeno così credeva.
Perché un certo verdino aveva il potere di farla uscire fuori dai gangheri.
Butch.
Per qualche catastrofico evento cosmico, quel dannato verdino aveva il posto accanto al suo, e questo voleva dire guai, grossi davvero.
E come risultato finale, non avevano fatto altro che bisticciare per tutti il primo tempo, su chi fosse il giocatore più forte, quale squadra fosse la migliore, e chi avrebbe vinto.
E ora, durante l’intervallo, mentre i due ignari ragazzi continuavano a battibeccare, una telecamera si aggirava per lo stadio, mandando sul mega schermo varie coppie costrette a darsi un bacio.
<< Testa bacata! Figurati se quelli possono vincere! >>
Esclamò con irritazione la mora, alzando un pugno verso il cielo, mentre il ragazzo davanti a lei la guardava con la stessa espressione irritata.
<< Ma non dire idiozie tu! Figurati se una ragazza può sapere certe cose! >>
Buttercup strine un pugno, fulminandolo con lo sguardo.
<< Staremo a vedere razza d’idiota! >>
Il moro sbuffò, mentre la ragazza guardava davanti a se, scocciata.
Quello che vide la fece sbiancare di colpo.
Ingoiò un flotto di saliva, sentendo la gola secca e il panico tartassarla.
Dannazione.
Aveva litigato così tanto con quel Rowdyruff Boy… che non si era accorta che quella dannata telecamera si era messa in moto…
<< Ehi che hai? >>
Le chiese ad un certo punto Butch.
E come colpo di grazia…
Buttercup indicò davanti a se, e Butch seguì la sua direzione.
<< Oh… dannazione… >>
La telecamera stava inquadrando
loro due.
Butch iniziò a sudare freddo, mentre Buttercup cercava di trovare un soluzione.
Erano nel pallone.
Passarono alcuni secondi di silenzio, prima che qualcuno urlò, a gran voce:
<< Baciala! >>
I due mori sussultarono, Butch guardò da tutt’altra parte, mentre Buttercup abbassò lo sguardo, leggermente in imbarazzo.
Non l’avrebbe mai baciato, mai.
Lo stadio, dato che i ragazzi non si decidevano, iniziarono a urlare a gran voce cori d’incoraggiamento, che diedero l’effetto opposto.
<< Io non bacio nessuno! >>
Esclamarono i due, rossi per l’imbarazzo e per la rabbia.
L’unica cosa su cui andavano d’accordo.
Ma prima che potessero alzarsi e scappare, o in alternativa spiccare il volo, qualcuno iniziò a spingere i due.
Buttercup sgranò gli occhi, mentre il viso di Butch si faceva più vicino; avrebbe potuto tranquillamente scostarlo –o picchiare il tipo che la stava spingendo- ma si sentiva priva di forze, era come se i suoi super poteri fossero spariti, e la sua normale forza si fosse indebolita.
Si sentiva vulnerabile.
Chiuse gli occhi.
Butch la guardò mentre chiudeva con forza gli occhi.
Perché non reagiva?
E perché nemmeno lui reagiva e si liberava da quella presa?
Non era possibile che qualcuno fosse più forte di lui, ma allora perché… non stavano reagendo?
Ogni pensiero venne interrotto dal contatto delle loro labbra:
Quelle di lei si posarono su quelle di lui.
Butch sgranò gli occhi –rosso come un peperone- sentendo il buonissimo sapore di mela verde invadergli le pupille gustative.
… le labbra di quella Powerpuff… avevano lo stesso sapore del suo frutto preferito.
Sentì il cervello scollegarsi, tutto il buon senso che aveva andò a quel paese, e alla fine chiuse gli occhi.
Per Buttercup, l’impatto con le labbra di Butch, fu qualcosa di sconvolgente.
Non era terribile come credeva.
Le sue labbra avevano lo stesso inconfondibile sapore del latte-menta che beveva sempre quando faceva caldo, o dopo una gara.
Lei adorava il latte-menta.
Ma Butch era suo nemico… e non avrebbe dovuto provare piacere nel baciarlo.
Ma allora perché, si sentiva così bene?
I suoi occhi rimasero chiusi, e il suo cervello di spense.
Le labbra del Rowdyruff verde… erano… piacevoli.
Sì… piacevoli.
Si lasciarono travolgere così tanto, che non si accorsero che quel tipo aveva mollato la presa sui due.
Rimasero così per nemmeno loro sapevano quanto, fino a quando non sentirono un fischio.
Spalancarono gli occhi, staccandosi di botto.
Butch guardò da tutt’altra parte.
Buttercup tenne lo sguardo fisso verso il vuoto per qualche secondo.
Altri fischi si levarono e i due si alzarono di scatto, andando in due direzioni diverse.
Buttercup corse a perdifiato, uscendo da quel manicomio, per poi appoggiarsi ad un muretto, riprendendo fiato.
Si accasciò a terra, con il cuore che batteva a mille.
Si diede tre o quattro schiaffi, urlando dentro di se quanto fosse idiota.
Respirò a fondo, dicendosi che quel bacio non le era piaciuto, che tutto quello era uno sbaglio, e che lei Butch lo odiava.
Ma allora perché voleva che… che… lui… la… ri… ribacia…
Non riusciva nemmeno a pensarlo, non era abituata a certe cose.
Si portò le mani sulla testa, sentendo il cervello esplodere.
Lei… odiava quel carciofo.
Lo odiava!
Ma allora perché… perché sentiva lo stomaco attorcigliarsi quando lo vedeva?
Non era una cosa che le capitava spesso –anzi mai-, ma con lui…
Era diverso.
Fece aderire la schiena alla parete, stringendo le gambe, impedendo che quella dannata gonna mostrasse la sua biancheria ai passanti.
Alzò lo sguardo, osservando il cielo coperto dalle fronde degli alberi verdi…
Verdi…
Dannato verde!
<< AH! Dannazione! >>
Esclamò frustrata portando le mani sul capo, in un gesto disperato.
Che avesse preso una bella cotta per quel verdino?
Scattò rabbiosa contro il suo stesso pensiero.

Certo che no!
Pensò con rabbia, mentre una vocina le sussurrava:
“Perché no? Lui è molto carino, atletico, divertente…”
Divertente? Fastidioso semmai…

Pensò corrugando la fronte, ripensando a quella volta che le aveva sollevato la gonna…
Arrossì per l’imbarazzo e per la rabbia, mentre la vocina riprendeva.

“Già, ma a te piace.”
Intervenne imperterrita la vocina.
La bruna ringhiò mentalmente.

E’ solo un idiota, a me non piace!
“Ma il suo bacio… ti è piaciuto…”
Le sussurrò con malizia la voce, facendo arrossire la mora, che si portò le mani alla testa, chiudendo con vigore gli occhi.
No, no! Non è vero!
“Invece sì, Kaoru. Tu lo ami. E lo sai benissimo…”
Piegò le gambe, circondandole con le braccia, posandoci la fronte sopra.
Ora era davvero confusa.

 

 

Butch aveva fatto il giro più lungo per uscire.
Non riusciva a togliersi dalla testa il sapore delle labbra di… Buttercup.
Già Buttercup.
La ragazza più forte e determinata che conoscesse.
E non lo diceva tanto per dire.
Molte delle sua martellate avevano lasciato altrettanti bernoccoli, chi più grande di altri, a seconda del livello della sua rabbia.
Ma non… avrebbe mai pensato di… trovar piacevoli le sue labbra.
Non che si aspettasse di baciarla, certo.
Si morse il labbro con ferocia, ricacciando indietro quello stupido pensiero.
A lui non piaceva Buttercup, né tantomeno le sue labbra… morbide e calde.
Arrossì, dandosi uno schiaffo.
<< Idiota! Non mi sono innamorata di quella Powerpuff! >>

Si fermò un momento.
Era ovvio che non fosse innamorato di lei… ma allora perché se lo era urlato?
Non era… scontato?
Rimase immobile, pensieroso.

“Devi ammettere che Buttercup è davvero forte, e anche molto carina…”
Sussurrò la sua coscienza.
Che diamine!
Lui non aveva una coscienza.
A lui non si era innamorato di Buttercup.
E lui non la trovava sexy!
Digrignò i denti, frustrato.
Non sapeva più quello che pensava e che diceva.
Lui la odiava, e su questo non c’erano ragioni.

“Tu credi?”
Fece qualche passo, quando si fermò di botto.
Dannazione…
Pensò ingoiando a vuoto.
Buttercup era appoggiata ad un muretto, con la fronte appoggiata sulle gambe.
Si rilassò un momento, ghignando.
Era l’occasione ideale per attaccare… o per prenderla in giro, dipendeva.
Fece un passò, quando, di punto in bianco, una luce verde accecante ricoprì la mora.
Butch si portò una mano davanti gli occhi.
L’abbassò quando la luce si affievolì.
Spalancò gli occhi.
Nello stesso punto in cui giaceva Buttercup, comparve una mora, con un cappello verde a visiera sul capo, dei pantaloncini verdi militare che arrivavano al ginocchio, e una t-shirt gialla.
La ragazza mormorò qualcosa tra i denti, che Butch sentì chiaramente:
<< Io sono Kaoru cavolo! Non una di quelle stupide ochette! >>
Non era Buttercup… era… una ragazza normale.
Nella realtà non aveva super poteri.
Nella realtà non portava una gonna.
E nella realtà non era come tutte quelle ragazzine smorfiose che vedeva in giro.
Lei era… diversa.
Kaoru, che non si era resa conto degli eventi, alzò il capo, incrociando gli occhi verdi, e sconvolti, di Butch.
Scattò in piedi, fronteggiandolo, con la spavalderia improvvisamente tornata.
<< Che faccia tosta che hai! Vuoi che ti appiattisca con il mio martello per caso?! >>
Gli chiese con rabbia, cercando di richiamare il martello.
Che però non comparve.
Sbarrò gli occhi, lanciando un’occhiata ai suoi vestiti.
Sbiancò.
Non era più Buttercup… era ritornata Kaoru…
Non aveva i super poteri.
Un pensiero le baleno alla testa, facendola paralizzare.
Che Butch l’avesse vista mentre tornava normale?
Si morse un labbro, non sapendo cosa fare, ma mantenendo il sangue freddo.
Il ghigno che mostrò Butch non la rincuorò per niente.
<< … non pensavo che tu fossi… così, nella normalità… Kaoru >>
Disse con quel ghigno che fece scaldare il sangue nelle vene della ragazza, che digrignò i denti.
<< Senti, non fare lo sbruffone! Sai quanto ci metto a trasformarmi e a prenderti a martellate!? >>
Lo minacciò con rabbia, stringendo un pugno.
Il moro ghignò.
<< Già… peccato che ora io conosca il tuo vero aspetto… >>
La mora sentì il pavimento sotto i suoi piedi mancare.
Era finita.
Se lui scopriva la sua vera identità, avrebbero colpito la sua famiglia, e sarebbe risalito fino a Momoko e Miyako!
Digrignò i denti, frustrata, sentendosi per la seconda volta vulnerabile.
<< Ma… se farai una cosa per me… ti prometto che manterrò il segreto, Kaoru >>
La mora si paralizzò.
Il suono del suo nome pronunciato da lui… le faceva attorcigliare lo stomaco…
Si diede uno schiaffo mentale, non era il momento di divagare.
<< Non farò niente per te, Butch! >>
Gli gridò con grinta; il moro ghignò.
<< Io credo di sì… non credo ti farebbe piacere se prendessimo di punta la tua famiglia… e se scoprissimo l’identità delle altre due… saremmo a cavallo… >>
Tutta la sua forza scomparve.
Aveva ragione, non poteva permettere che Butch facesse male alla sua famiglia, e a quella di Momoko e Miyako.
<< Come faccio a sapere che non menti? >>
Chiese sospetta.
<< Fidati, mantengo sempre le promesse…- si fermò un momento, osservando lo sguardo poco convito della ragazza- e comunque… non hai scelta >>
Abbassò le mani, rassegnata, guardando il ragazzo davanti a se con sguardo di fuoco.
No, non aveva preso una cotta per uno come lui.
Chissà cosa voleva che facesse, e chissà se avrebbe mantenuto la promessa…
Ne dubitava, ma non aveva scelta.
Tanto valeva rischiare.
<< Che dovrei fare? >>
Chiese trattenendo la rabbia, mentre il moro si avvicinava a lei, lentamente.
Lo vide tentennare nella sua camminata verso di lei.
Lo guardò con un cipiglio indagatore, squadrandolo dalla testa ai piedi.
<< L’unica cosa che devi fare è… farmi capire cosa provo >>
Kaoru alzò un sopracciglio, non avendo capito dove volesse andare a parare, e cosa volesse fare.
Ma non ce ne fu bisogno.
Sentì le farfalle allo stomaco –ed era già la seconda volta quel giorno-, qualcosa di caldo e fresco al contempo stesso si adagiò sulle sue labbra.
Labbra e latte-menta.
Le sue pupille si restrinsero, le sue guance s’imporporarono, e le sue labbra ricambiarono.
Un bacio.
Non era forzato come prima, era voluto.
Era una prova, a detta di Butch.
Ed era passata con dieci e lode.
Il ragazzo si staccò lentamente dalla ragazza, riaprendo con lentezza gli occhi.
La prima cosa che vide, fu l’espressione sconvolta di lei.
Aveva gli occhi spalancati, la bocca dischiusa e le guance imporporate.
Lui si grattò il viso, leggermente rosso.
<< … beh… è tutto più chiaro ora… >>
Mormorò lui, spezzando il silenzio che si era creato.
La ragazza non si mosse.
<< Credo… di aver preso una bella sbandata, eh? >>
Scherzò lui, non sapendo quale turbine avesse acceso dentro Kaoru.
La ragazza si paralizzò, sentendo il cuore fremere.
Lui… aveva… una cotta… per lei?
Lui sospirò; beh, di certo non poteva aspettarsi che la ragazza gli dicesse che l’era piaciuto… infondo… erano nemici…
<< … non c’è bisogno che mi meni, me ne vado da solo… >>
L’avvisò con una punta di malinconia nella voce, incamminandosi verso casa.
Quello fu una sottospecie di campanello d’allarme per la ragazza.
Se ne stava andando!

Va da lui, idiota!
Si urlò con rabbia, sentendo i pieni incollati al suolo.
Era vero… lui era il suo nemico…
Lui aveva tentato di sconfiggerla…
Lui le aveva alzato la gonna…
Lui l’aveva ricattata…
Ma era anche vero che lo amava…
Sì, lei lo amava, e lo aveva ammesso a se stessa!
Non le importava quello che pensavano gli altri, non le importava se era suo nemico.
Lei voleva solo… il suo latte-menta…
<< Aspetta! >>
Urlò lei, avvicinandosi con un solo salto al ragazzo, che si era girato di scatto verso di lei, sorpreso.
La vide arrossire, non appena ebbe conquistato la sua attenzione.
Passarono alcuni secondi, prima che lei gli rifilasse un pugno sul braccio.
Butch gemette, digrignando i denti in direzione della verde.
<< Ma che sei matta? >>
Urlò infervorito.
<< Questo è per il bacio… >>
Lo ammonì lei con un’occhiata, per poi sospirare, prendendo un respiro.
Si avvicinò al ragazzo, e gli diede un bacio, sulla guancia.
Butch sentì i muscoli tendersi, mentre il punto in cui si erano posate le labbra della ragazza, diventava di un rosso sempre più acceso.
<< … e questo… è per dirti… che anche io… ho preso una sbandata… >>
Mormorò lei, spostando lo sguardo da tutt’altra parte, rossa come un peperone.
Il viso di Butch si accese, e senza pensarci troppo, la prese per le spalle, e le diede un altro bacio.
Si ritrovò steso a terra, agonizzante.
<< Non lo fare più! >>
Ringhiò lei, allontanandosi a falcate dal ragazzo, più rossa di prima.
Il ragazzo si massaggiò la parte lesa, guardando con un cipiglio la ragazza, che si fermò di punto in bianco, girandosi verso di lui.
<< E tanto per essere chiari… non chiamarmi mai “amore”, “pasticcino” “fidanzatina” o roba così! >>
Gridò lei, con le guance rosse che contrastavano con i suoi occhi verdi.
Lui spalancò gli occhi, per poi ghignare, divertito.
La
sua nuova fidanzata era una tipa tosta…
<< Come vuoi… amorino! >>
Si ritrovò disteso a terra, di nuovo.
Si rialzò a fatica, ridendo divertito.
Tipa tosta o meno… non si sarebbe mai annoiato a prenderla in giro!

 




 

Angolo Autrice


Salve!
Nata in un momento di follia, fremevo dalla voglia di pubblicare questa cosa!
Spero solo non faccia schifo >…<
Come avrete notato, è una raccolta di OS dedicata alle tre coppie delle PPGZ!
Più un epilogo…
Ogni OS, però, è legata a se… insomma i fatti seguono un ordine cronologico, e quello che succede in un capitolo, è presente anche in quello dopo!
Se non avete capito, non vi preoccupate, sto un po’ delirando…
Allora… ho messo OOC per sicurezza, perché temo di esserci andata!
Ma ditemi voi!
Il What If lo capirete meglio nei prossimi capitoli!
Ora vi saluto, recensite, per farmi sapere se vale la pena continuarla!
Ciao e
A preeesto!
Whiteney

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Crazy Shopping and a Kiss! ***


Capitolo ultra lungo!

A Crazy Shopping and a Kiss!

 

Miyako non ne era convinta.
Più si diceva che tutti potevano permettersi una seconda chance, e più non riusciva a crederci.
I Rowdyruff Boys si erano uniti a loro, alle Powerpuff Girls!
Erano diventati buoni!
Solitamente lei non era così sospettosa nei confronti delle persone, ma quando si parlava di quei ragazzi… ripensava a quando Boomer le aveva alzato la gonna.
Arrossì lievemente, portandosi le mani su quest’ultima, ancora imbarazzata da quel gesto così maleducato.
La cosa più sconvolgente, era che Kaoru non sembrava affatto sorpresa, o irritata da questa novità, anzi, sembrava felice!
Mentre Momoko non aveva fatto altro che osservare Brick per tutto il tempo.
Lei invece era solo molto confusa.
In qualche modo, era felice che si fossero unite a loro, ma non ne capiva il motivo, perché sentiva che era qualcosa di più del sollievo di avere nuove persone, brave nel combattimento, al loro fianco.
Era qualcosa di più... che la faceva rallegrare in una maniera inimmaginabile, mai provata prima, nemmeno quando nel suo negozio di vestiti preferiti c’erano i saldi.
Ma non ne capiva il vero significato.
Sospirò, guardandosi intorno, mentre superava molte vetrine con molti vestiti.
Era inverno ormai, e il natale si stava avvicinando, e per l’occasione, il Sindaco e la signorina Bellum avevano voluto organizzare una festa.
E non una sola festa per il natale, ma anche per dare il benvenuto ai Rowdyruff Boys.
Era vero che si erano dimostrati di parola, aiutandole a sconfiggere l’ennesima stramberia di Jojo, furioso con i suoi tre “figli” per il ripudio nei suoi confronti, ma... era ancora un po’ inquieta, ecco.
Si fermò un momento, osservando un vestito in vetrina, con occhi luminosi, quando sul riflesso, vide due ragazzi avvicinarsi a lei.
Si girò lentamente verso i due, che la guardavano con un sorrisetto che, Kaoru avrebbe definito pervertito, ma che per lei era semplicemente terrificante.
Erano più grandi di lei –questo poco ma sicuro-, e la cosa aumentava il terrore nella sedicenne.(*)
Si guardò intorno, c’era abbastanza gente, non l’avrebbero toccata in mezzo a tutta quella folla, giusto?!
Sbagliato.
<< V-Vi serve qualcosa? >>
Balbetto a disagio la ragazza, augurandosi che quei due la lasciassero subito in pace.
Era abituata a ricevere fiori o cioccolatini, ma i ghigni di quei due non la mettevano a suo agio.
<< Cosa ci fa una ragazza tanto bella da sola in questo posto? >>
Le domandò uno dei due, posandole una mano sulla spalle, avvicinandosi a lei; sentì il suo pessimo odore salirle su per il nasino leggermente congelato per il freddo, mentre una scarica di paura le attraversò la schiena.
Quel tocco... la faceva rabbrividire.
<< St-Sto bene così, grazie >>
Cercò di stabilizzare le voce, di assumere lo stesso tono autoritario e sicuro di se di Kaoru.
Ma lei non era sicura e forte come lei... nonostante fosse una supereroina, lei era debole... nella vita reale...
<< Non dire così piccola, vieni con noi... ci divertiremo... >>
Le sussurrò in un orecchio.
Sussultò.
Doveva reagire, lei era una Powerpuff Girls! Era una supereroina, cavolo, non poteva essere così debole!
Lei era Rolling Bubbles!
Alzò lo sguardo, pronta a dirgli chiaramente di lasciarla in pace, quando sentì qualcosa sfiorarle una gamba.
Una mano, ruvida e pelosa.
Si paralizzò, sentendo la paura allo stato puro battere nelle vene.
Sentì la mano salire, piano, facendole salire le lacrime agli occhi.
<< T-Ti prego... la-lasciami in pace... >>
Mormorò scossa da brividi, chiudendo gli occhi, impaurita.
<< Dai coniglietta... vedrai che ci diverti- >>
Successe rapidamente.
Miyako sentì la mano del ragazzo staccarsi dalla sua gamba.
Qualcuno si piazzò davanti a lei.
<< Ha detto di lasciarla andare! >>
Un ringhio.
Spalancò gli occhi, mentre un profumo gradevole le invadeva le narici.
Alzò lo sguardo, incontrando una nuca bionda darle le spalle.
Sentì il cuore fremere, e una sensazione di sicurezza posarsi gentilmente sul suo cuore.
<< Boomer... >>
Mormorò, respirando irregolarmente, e lentamente, mentre osservava come il ragazzo aveva aperto le braccia, come per proteggerla maggiormente.
Sentì un calore irradiarle il petto, e un sorriso si disegnò inconsapevolmente sul suo volto.
<< Pf... noi volevamo solo divertirti un po’ con la coniglietta >>
Sbuffò il tipo che le aveva toccato la gamba, infilandosi le mani in tasca.
Lo sguardo di Boomer si fece buio e cupo, e guardò i due con sguardo glaciale, che non rispecchiava il suo solito carattere.
<< Beh lei è la mia amica, e non è una coniglietta, e cosa più importante, nessuno la può toccare >>
Ringhiò minaccioso come mai prima d’ora Miyako l’aveva visto fare, rimase colpita da questa cosa.
Lo guardò con occhi spalancati, mentre il ragazzo biondo mandava sguardi di puro odio ai due molestatori, facendoli andare via, con la coda fra le gambe.
Quando se ne furono andati, il biondo si girò di scatto verso la blu, che sussultò per la sorpresa, ancora sconvolta per l’accaduto.
<< Tutto bene Miyako? >>
Le chiese lui preoccupato, prendendola delicatamente per le spalle; quest’ultima annuì lievemente, cercando di sorridere, con scarso successo.
<< Sto... Sto bene... grazie mille Boomer... >>
Mormorò lei lievemente, simulando un sorriso.
Il biondo si corrucciò, notando il falso sorriso della bionda.
<< Ora... ora continuo il mio giro, ci vediamo... >>
Non era sicura di riuscire a fare un altro passo senza cadere; era molto scossa, e sentiva la paura crescere, non appena si staccò dal tocco delicato della sua controparte maschile.
<< Vengo con te! >>
Esclamò di getto lui, prendendole un polso.
Miyako sentì un inspiegabile nodo allo stomaco, mentre il suo cuore perse un battito.
La mano di Boomer era liscia e morbida... non se lo sarebbe mai aspettato, ma era davvero piacevole, e poi... la faceva sentire al sicuro...
Si girò verso di lui, lentamente, con occhi sgranati, e quando vide lo sguardo del ragazzo, sentì le guance accaldarsi.
Era serio, e la guardava intensamente, come a volerle perforarle l’anima pezzetto per pezzetto, e la cosa l’aveva messa stranamente in agitazione.
<< V-Va bene... grazie >>
Riuscì a mormorare, spostando lo sguardo su qualcos’altro.
Lui le sorrise, ma non le lascio il polso.
<< Allora, dove andiamo!? Sala giochi? >>
Le chiese speranzoso lui, avvicinandosi a lei con occhi che brillavano, la bionda arretrò di qualche passo, arrossendo per la sua vicinanza.
<< Io... ecco io vorrei comprare un vestito, in realtà... >>
Mormorò lei, osservando come il volto di Boomer si spegnesse, mentre dalla sua bocca fuoriusciva un piccolo “Ah va bene...” appena mormorato.
La bionda rise, notando lo sguardo afflitto che si dipingeva sul viso di Boomer; era in qualche modo... tenero!
Si riscosse velocemente; aveva davvero pensato che Boomer fosse tenero?
No, doveva... doveva essersi sbagliata... certo era così, senz’altro.
<< Dopo, però, possiamo andare anche alla sala giochi, che ne dici? >>
Chiese gentilmente.
Boomer la guardò con tanto di occhi spalancati, per poi annuire con vigore.
<< Certo! Allora sbrighiamoci! >>
E detto questo, iniziò a correre per i negozi, portandosi dietro Miyako, che emise un urletto per la sorpresa.
Iniziarono a correre, senza nemmeno che la ragazza se ne rendesse conto, lungo le fila di vetrine di vestiti, con Boomer che chiedeva ogni volta:
<< Dimmi il negozio che ti piace di più! >>
Aumentando velocità ogni volta che la ragazza gli diceva di andare avanti.
Si fermarono improvvisamente davanti ad un negozietto abbastanza modesto, ma con un vestito in vetrina che catturò subito l’attenzione di Miyako.
Lo contemplo a lungo, quando la voce di Boomer non risuonò nell’aria.
<< Entriamo >>
Esclamò allegramente, continuando a tenere la ragazza per un polso, in una stretta delicata che faceva sentire Miyako al sicuro.
Doveva dire che era stato divertente correre in mezzo a tutte quelle persone, avendo solo pochi attimi per osservare ogni vetrina.
Quel metodo non le era dispiaciuto, anche perché aveva adocchiato un bellissimo vestito perfetto per la sera di Natale!
Aprirono la porta, accompagnato da uno scampanellio.
Una donna anziana sedeva dietro un bancone, e non appena vide i due ragazzi sorrise.
<< Posso fare qualcosa per voi? >>
Chiese gentilmente, accomodandosi gli occhiali sul naso.
<< Sì, vorrei provare quel vestito azzurro in vetrina, se non le dispiace! >>
Esclamò con gentilezza la ragazza, non vedendo l’ora di provare quel vestito fantastico.
<< Seguitemi... >>
La signora li portò in una stanza piena di camerini, e consegnò il vestito a Miyako, che andò a cambiarsi, al settimo cielo.
Boomer, al contrario, osservava abbastanza annoiato il negozio: vestiti, scarpe, accessori, tutte cose noiose, sarebbe tanto voluto andare alla sala giochi, ma non se l’era proprio sentita di lasciare la biondina a vagare da sola, soprattutto dopo quel “piccolo” incidente.
Non sapeva spiegare bene il perché, ma quando aveva visto quei due ragazzi importunare Miyako, aveva sentito la rabbia montare come un toro infuriato, ed era partito alla carica...
Si appoggiò al muro parallelo al camerino della ragazza, sospirando.
Dirle che l’avrebbe accompagnata, aveva sorpreso anche se stesso, le parole erano uscite da sole, e non era riuscito a controllarle, ma che poteva fare? Giocare ai videogiochi, ripensando alla bionda che camminava da sola per la città? La cosa gli avrebbe messo addosso l’ansia, era come se avesse paura che le accadesse qualcosa di brutto...
Sospirò di nuovo, decisamente lui e i suoi fratelli erano cambiati... quelle tre ragazze erano riusciti, in qualche modo, a cambiarli, ma non sapeva bene dire come... quello di cui era certo, era che ora Miyako -o Bubbles-, era nella sua squadra, e non avrebbe permesso a nessuno, di farle male!
<< Ehi Boomer, come sto?! >>
Il trillo energico e allegro della ragazza ridestò dai suoi pensieri il biondo, che alzò di scatto lo sguardo.
Gli venne un colpo, e per poco non scivolò per terra.
Arrossì vistosamente, mentre la ragazza volteggiava sul posto, facendo sollevare di qualche centimetro il vestito azzurro che indossava.
Non era niente di così elaborato, era solo un vestito azzurro con dei fronzoli rosa sul petto e sui lati, ma indosso alla bionda, gli faceva uno strano effetto, si sentiva accaldato, e non riusciva a toglierle gli occhi di dosso, era bellissima.
Si riscosse: bellissima? Non poteva averlo pensato... non... non lui!
Sbatté le palpebre, boccheggiando come un pesce.
Sembrava un idiota, ne era sicuro...
La voce della signora lo salvò da un ulteriore silenzio imbarazzante.
<< Oh, quel vestito ti dona davvero cara! >>
Esclamò raggiante alla giovane, per poi rivolgersi a lui.
<< Il suo ragazzo che ne dice? >>
Chiese girandosi verso di lui.
Boomer sentì amala pena la voce della donna, impegnato com’era a guardare la ragazza, che avvampò come un pomodoro, abbassando lo sguardo, imbarazzata. Non capì il perché di quel gesto, ma non poté fare a meno di fissarla, pensando a quanto fosse carina, nonostante le continue proteste del suo cervello.
<< Penso che sia molto bella... >>
Mormorò guardandola intensamente.
Miyako alzò lo sguardo verso di lui, ancora più imbarazzata se possibile, sentendo il cuore esplodere nel petto.
Perché non gli aveva detto che lei non era la sua ragazza?
Che lui la considerasse tale? No, impossibile! Ma, effettivamente, lui non l’aveva mollata... ma... ma... non poteva pensare che fossero fidanzati!
Perché no, Miyako?”
Le domandò improvvisamente una voce nella sua testa.
“Lui è molto carino, e poi a te piace!”
Disse la voce con tono ovvio.
A me non... piace Boomer!
Pensò a sua volta, non molto convinta.
“Ma quando ti ha salvata, ti sei sentita al sicuro, e poi... quando vi siete messi a correre, tu non hai protestato, anzi, ti sei divertita”
Miyako si fermò a riflettere: era vero, si era sentita al sicuro con lui, e le era anche piaciuto stare con lui... ma... quello era... era...
“Sì Miyako”
La voce si fermò.
“E’ amore”
Amore...
Ripeté lei con occhi sgranati, sentendo le guance imporporarsi sempre di più.
Davvero... era innamorata del Rowdyruff Boy blu? Di Boomer?
La voce della signora interruppe la sua fiumana di pensieri.
<< Allora, lo prende signorina? >>
<< Cos- ah, si certo! >>
<< Io vado alla cassa, allora >>
Disse la signora, incamminandosi.
<< Va bene! >>
Esclamò subito, rientrando in camerino per cambiarsi, con la testa altrove.
Aspettò qualche secondo, così da far smettere il suo cuore di battere all’impazzata, e dopo essersi calmata, si cambiò.
Quel giorno, avrebbe dovuto capire i proprio sentimenti, altrimenti sarebbe
esplosa.
Quando uscì, vide che Boomer non era lì. Aggrottò la fronte, uscendo dalla stanza piena di camerini, andando verso la cassa.
Spalancò gli occhi, non appena vide il ragazzo dare alla signora una banconota, e senza pensarci, si precipitò da lui.
<< Boomer che fai?! >>
Gli chiese una volta arrivata al bancone; il ragazzo si girò verso di lei, sorridendole.
<< Stavo pagando >>
Le disse come se fosse una cosa ovvia; la ragazza sentì il cuore battere forte.
<< Ma non ce n’era bisogno! >>
Esclamò lei, imbarazzata da quel gesto così gentile. Boomer le fece l’occhiolino, mentre la signora –che aveva preso il vestito in mano alla blu- batteva il codice a barre, mettendolo in una busta, consegnandola al ragazzo.
<< Ma io volevo farlo! Ed ora possiamo andare! >>
Esclamò raggiante, prendendola per un polso.
Salutarono la signora, e uscirono in fretta dal negozio, mentre quest’ultima sospirava allegramente.
<< Ah... i giovani amori... >>

 

Miyako non seppe pure in che modo, ma si ritrovarono davanti alla sala giochi.
Osservò come gli occhi di Boomer brillarono alla vista di tutti quegli apparecchi elettronici che interessavano più Kaoru, lei preferiva decisamente i negozi di vestiti, ma infondo, Boomer l’aveva accompagnata –e anche salvata-, e poi... doveva ben definire i suoi sentimenti nei suoi confronti.
Camminò al suo fianco, mentre lui le indicava un sacco di gingilli, commentando ognuno di questi, con occhi completamente assorti.
Rise dalla gioia che provava in quel momento Boomer, perché era la stessa cosa che provava lei quando si parlava di vestiti.
Quella sera, decise di lasciarsi andare, e provò tutti i giochi che il ragazzo le consigliava, perdendoli tutti.
<< Sai, è stato divertente, ti ringrazio molto Boomer! >>
Esclamò allegramente Miyako, che, nonostante le sconfitte, era davvero contenta.
<< Sei molto allegra, nonostante le sconfitte! >>
Rise il biondo, portandosi le mani dietro la nuca, incamminandosi verso l’uscita.
Solitamente, quando un ragazzo le chiedeva di provare un videogioco, la facevano sempre vincere, aspettandosi che lei lo apprezzasse, ma non era così, perdere non le era mai parso tanto bello!
Gli sorrise radiosa.
<< Mi è piaciuto perdere contro di te! >>
Esclamò felice, per poi arrossire lievemente.
Cavolo, perché arrossire era diventata un’abitudine, ora!?
Il biondo le sorrise, non riuscendo ad evitare di arrossire.
Era davvero carina quando arrossiva!

Oh cavolo!
Pensò il biondo, dandosi dello stupido, perché iniziava a dire sciocchezze simili di punto in bianco! Non era normale! Si fermò di botto, notando che Miyako si era fermata davanti ad una macchina piena di peluche, aveva un espressione tra il sorpreso e il meravigliato. Il ragazzo le si avvicinò, divertito.
<< Che succede? >>
Chiese lui, avvicinandosi alla bionda, che gli lanciò una breve occhiata.
<< ... guarda quei pupazzi, Boomer... >>
Mormorò alzando l’indice, puntandolo verso un punto dentro la macchina. Seguì l’indicazione, e quando capì cosa stava indicando, sbarrò gli occhi.
<< M-Ma... siamo noi! >>
Balbettò, osservando sei pupazzi identici ai Rowdyruff Boys e alle Powerpuff Girls.
<< Come sono carini! >>
Cinguettò la bionda, portandosi le mani sul viso, assorta davanti al pupazzetto con le sue sembianze.
Ogni pupazzo era in coppia, e il suo era insieme a quello di Boomer... arrossì inconsapevolmente.
Era così assorta, che non si accorse che il ragazzo aveva inserito una moneta dentro la fessura.
Si ridestò quando vide i due pupazzetti biondi scomparire, per poi apparire davanti al suo viso.
Spalancò gli occhi, afferrando delicatamente i pupazzetti, stringendoseli al petto. Guardò il ragazzo, era arrossito, e stava guardando da tutt’altra parte. Sorrise, era davvero troppo dolce in quel momento, anzi no, lui era sempre stato dolce... infondo a lui.
Fece un passo verso di lui, posandoli un bacio veloce sulla guancia, per poi incamminarsi verso l’uscita, di corsa. Boomer s’immobilizzò, sentendo il viso andare a fuoco a contatto con le labbra calde e morbide di Miyako. Si portò una mano sulla guancia, sentendo improvvisamente l’irrefrenabile voglia di sentire quelle labbra sulle proprie...
Arrossì al solo pensiero, e senza dire altro, corse fuori, raggiungendola.
Faceva ancora più freddo di prima, e il ghiaccio aveva ricoperto buona parte della strada, ma questo particolare non venne notato dalla ragazza bionda che, rossa come un pomodoro, sentiva il sangue affluirle fino alla testa, e il cuore battere forte.
Chissà cosa le sarebbe successo se avesse baciato Boomer sulle labbra, visto gli effetti avuti per un innocuo bacetto sulla guancia.
Cavolo, stava diventando matta.
<< Oi Miyako, aspettami! >>
Sobbalzò, sentendosi chiamare.
Si girò rapidamente verso il ragazzo, imbarazzata, facendo qualche passo verso di lui.
<< Oh scu-... Ah!>>
La suola del suo stivaletto scivolò, facendola slittare in avanti.
Sembrò che tutto andasse a rallentatore.
Vide gli occhi di Boomer farsi sempre più vicini, mentre lui assumeva un’espressione sorpresa sul viso.
Vide le sue braccia allargarsi, cercando di riprenderla.
Il suo tocco caldo la fece rabbrividire, per poi farla paralizzare.
La distanza fra loro si annullò.
Miyako spalancò gli occhi, mentre un paio di labbra calde piacevoli solleticavano le sue.
Il suo stomacò si avvitò su sé stesso, mentre un retrogusto di mirtillo le solleticava il palato.
Dire che si sentiva debole era un eufemismo, perché in quel momento, si sentiva completamente vulnerabile, ma allo stesso tempo in paradiso.
A Boomer il miele piaceva, ma ora lo amava.
Le labbra tiepide, morbide e invitanti di Miyako... avevano qualcosa che glielo ricordava terribilmente, ma non gli importava, sperava solo che quel momento non finisse più.
Ma purtroppo per lui, fu esattamente ciò che avvenne. Miyako si taccò da lui, rossa e imbarazzata.
<< Scu-scusa... mi... mi dispiace! >>
Farfugliò lei in preda ad un attacco di panico, assumendo tutti i colori possibili ed inimmaginabili, e prima che potesse rendersene conto schizzò via, lasciandolo lì, da solo, imbambolato come un idiota.
Boomer sbatté la palpebre, sentendo un freddo sgradevole sulle labbra, rimpiangendo il calore di Miyako.
Miyako.
Sorrise, per poi iniziare a correre.

Appoggiò la schiena contro il muro freddo, sentendo le lacrime pungerle inspiegabilmente gli occhioni blu.
Ecco, aveva rovinato tutto fin da principio.
Perché era così sbadata, e perché era così debole?
Si morse un labbro, mentre con una mano si asciugava le lacrime che minacciavano di uscire. Alzò di scatto lo sguardo, quando sentì dei passi avvicinarsi cauti a lei, e il suo cuore perse un battito.
Boomer.
Si stava avvicinando con passo cauto, con le mani dietro il capo, guardandola negli occhi con una serietà che non aveva mai visto. Si asciugò l’ultima lacrima, ma prima che potesse aprir bocca, sentì le labbra di Boomer premere contro le sue.
Spalancò gli occhi, arrossendo vistosamente, ma prima che potesse fare qualunque cosa, lui interruppe il bacio, girandosi di lato, rosso come un peperone.
Miyako lo guardò con occhi spalancati.
<< ... mi piacciono le tue labbra... >>
Borbottò arrossendo, mentre il viso della ragazza si apriva in un espressione di puro stupore, ma prima che potesse dire qualunque cosa, Boomer riattaccò a parlare.
<< E mi piacerebbe se divenissi la mia ragazza, Miyako! >>
Sbottò tutto d’un fiato, prendendola per le spalle.
Silenzio.
L’espressione frastornata della bionda lo fece sudare freddo, mentre questa cercava di dare senso agli ultimi –fulminei- eventi.
Boomer l’aveva baciata. Le aveva detto che le piacevano le sue labbra. E che voleva che lei divenisse la sua fidanzata.

Oh cielo
Per un istante, credette quasi di svenire, ma fu solo per un secondo.
Con un salto, avvolse le braccia intorno al collo del biondo, che sussultò per la sorpresa, mentre gli stampava un bacetto sulle labbra.
Lui arrossì, mentre lei sorrise.
<< Ne sarei onorata... Boomie! >>
Disse con allegria, mentre lacrime di felicita si formarono sui suoi occhioni. In risposta, “Boomie” arrossì, per poi stringerla a sé.
<< Evviva, Miyako-Chan! >>
Esclamò anche lui, facendo arrossire la bionda, che si mise a ridere, seguita a ruota dalla controparte.
Restarono abbracciati così per altri dieci minuti, prima che il gelo li spingesse a trovare rifugio.



 



 

Angolo Autrice
Salve!
*Arriva arrancando*
Puff... come cavolo ho fatto a fare una cosa così lunga!? Non lo so nemmeno io, spero solo che qualcuno abbia avuto la buona volontà di leggerlo... anche se non ci spero =(
Ok... visto che il capitolo è decisamente lungo, vi saluto, mettendo prima i ringraziamenti a quelli che hanno recensito:

Lily Luna Corvonero
RachelEvilPrincess
CrazyGirl96
Fujiko_Matsui97
violet_fra16

Grazie a tutte, davvero *_* mi raccomando, ditemi se ci sono orrori o cose così... e se recensirete anche questo capitolo... beh... sappiate che mi metterò a piangere per la contentezza!
Whiteney’s Sister: melodrammatica -.-
Oh... ç_ç
A preeesto

Whiteney
 

(*) Nella realtà le PPGZ hanno tredici anni... ma qui –per me- sono trascorsi tre anni dal giorno in cui sono state colpite dal Chemical X! ^.^’

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1557128