The white house

di itsflam
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il presidente dice? ***
Capitolo 3: *** SI, SIGNOR PRESIDENTE! ***
Capitolo 4: *** V per vendetta ***
Capitolo 5: *** I can't believe it! ***
Capitolo 6: *** Sorprese e sorprese ***
Capitolo 7: *** Lo scherzo ***
Capitolo 8: *** Mi piace questa punizione. ***
Capitolo 9: *** Vacanza ***
Capitolo 10: *** Crema ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



 THE WHITE HOUSE  

 

Prologo







ad Antonio,
il mio primo amico, il mio primo amore, il mio primo tutto.
Anche se non ci sentiamo da tempo
grazie per le fantastiche estati,
grazie per essere stato il mio principe azzuro.


-Ti serve una mano?- mi voltai, un ragazzo moro cercava di trattenere le risate avvicinandosi a me. Ero arrivata alla Casa Bianca da neanche cinque minuti e già avevo fatto una figuraccia. Si esatto, per prendere la valigia a terra inciampai sulla borsa e mi ritrovai con il sedere sull’asfalto.                                                                                                                                                                                –Sono Austin- il ragazzo allungò verso di me la mano che presi e mi ci appoggiai per rialzarmi –Cassidy- risposi accennando un sorriso mentre afferravo le valigie sparse qui e lì per il vialone.                                                                                                                                                                                       –Ah sei la figlia di Tish!- esclamò Austin.
Tish era la cuoca “presidenziale” ed io, essendomi rotta di vivere con quello squinternato di mio fratello Colton nella periferia di San Francisco,  mi stavo trasferendo da mia madre a Washington. Annuii cominciando a incamminarmi.
-Sai dovrei aiutare mia madre il pomeriggio "servendo" i tre figli del presidente, come sono?- domandai curiosa.
-Trinity ti farà impazzire, Garret non ti darà fastidio e..- il moro si interruppe per qualche secondo -…il più grande ce l’hai davanti- concluse.
Cominciai a guardarmi intorno in cerca del presunto ragazzo, ma non scorsi nessuno

-Ma non ci sta nessuno!-protestai, solo dopo capii.
–Dio che stupida!- mi maledissi sotto voce dandomi un schiaffetto sulla fronte.
-Nah tranquilla, odio la gente che mi riconosce che fa la lecchina perfettina dandomi del lei- cercò lui di tranquillizarmi.
-Di una cosa puoi star certo io perfettina non lo sono e non lo diventerò mai!- ridacchiai un po’ imbarazzata.

Entrai nella depandance  dopo aver salutato Austine, poi chiamai Joy l’unica persona che mi dispiaceva aver lasciato in California.

-Beh almeno non è un antipatico-montato-spaccone!- cercò di consolarmi lei dopo che le avevo raccontato gli avvenimente dell’ultima mezz’ora.
-Due figuracce in venti minuti Joy, per di più era il figlio del presidente non il giardiniere!- piagnucolai
Complimenti cassie clap clap, adesso pure il cervello ce l’aveva con me.
-Guarda lasciamo perdere, prima di fare altre catastrofi vado a cercare mia madre che ancora non si è fatta viva- salutai velocemente Joy e uscii dalla abitazione facendo chiudere con un tonfo la porta.
-Cassie respira e cerca di non fare altre figure di merda- mi sussarrai -che la caccia a mia madre abbia inizio-conclusi avviandomi nell'atrio presidenziale.



ciao ciao peeeipi.
Devo l'idea alla mia migliore amica Giorgia (alias Joy nella ff) che la deve a Cory alla casa bianca, perchè lui può bitches.
Parlando del prologo so che è corto e giuro solennemente *manosulcuore* che i prossimi saranno più lunghi.
PAROLA DI SCOUT!
anche le critiche sono ben accette basta che mi dite cosa pensate di questa storia anche perchè non pubblico per me stessa le storia.
la gif non centta 'na ciosba, ma boh mi piaceva, come tutte le gif di mahone lol.
Allora Cassie me la immagino come Emily Osment (lily di hannah montana)
Joy è 
Taylor Momsen (jenny di gossip girl)
Colton è Colton Haynes (jackson di teen wolf)


un bacio e al prossimo capitolo

twitter: @xlousmell
tumblr: stylesswag


-Flam.


dal prossimo capitolo:


                                                                
                                                        "ma chi sono io? buddy il boss delle torte?"

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Capitolo 2
*** Il presidente dice? ***


                                                                                                   

IL PRESIDENTE DICE?


A mia madre,
che è sclerotica come Tish.


Solo nell’atrio c’erano una trentina di guardie armate fino al collo. Mi avvicinai cautamente ad una di quelle e mostrai il cartellino che mia madre mi aveva spedito a San Francisco qualche mese prima.
-Dobbiamo perquisirla signorina- mi disse una guardia. Sbuffai alzando le braccia e allargando le gambe. Dopo essersi accertati che ero “pulita” lo stesso soldato mi accompagnò in cucina.
-Il presidente dice? Mmmh ok-mia madre stava segnando degli ordini su un blocco notes quando si fermò di colpo –Che cosa? Trecento red velvet per venerdì?- urlò piccata -Ma chi sono io? Buddy, il boss delle torte?- sbuffò sonoramente –Si ok, va bene, adios-attaccò il telefono.
-Ehm ehm- feci finta di schiarirmi la voce per attirare la sua attenzione
-Cassie!- urlò buttandomi le braccia al collo. –Mamma,soffoco- balbettai cercando di riprendere aria.
-Oh Cassie, grazie a Dio sei arrivata!- esclamò – poi per venerdì mi devi aiutare a farcire trecento red velvet per una convention di non-so-cosa – concluse con aria drammatica. Annui poco sicura, finché si trattava di preparare ciambelloni e crostate me la cavavo, ma farcire e decorare non era per niente il mio forte anzi l’ultima volta che l’avevo decorata una avevo fatto esplodere la pistola spara palline di zucchero.
-Adesso devi portare la merenda ai ragazzi che io devo preparare i primi impasti- disse Tish.
Strabuzzai gli occhi –Mamma mezza sclerata io cosa?-trillai spaventata, lei invece di rispondermi mi piazzò in mano un vassoi così pieno di crostatine da sfamare un intero esercito e mi cacciò dalla cucina.
-Grazie ma’!-le urlai sarcasticamente.

Bene e dove andavo ora? Cominciai a girare per le stanze, ma il villone sembrava disabitato.
-Ma non c’è nessuno?nobody?ninguno?-  urlai disperata
-Serve una mano Cassie?- mi voltai, Austin era appoggiato allo stipite di una porta sogghignando. E siamo a tre Cassidy.
-Erm… Grazie- mormorai imbarazzata. Salimmo velocemente al piano superiore.
-Trinity, Garret, la merenda!- il moro urlò
-Adesso viene il meglio- mi sussurrò facendo l’occhiolino. Lo guardai confusa non capendo cosa intendesse.
Due ragazzini uscirono dalle rispettive camere e mi  corsero incontro facendomi perdere l’equilibrio. Cominciarono a litigare per prendere più crostatine possibili poi, con il loro “bottino” sotto braccio, ritornarono nelle proprie stanze.
Mi rialzai frastornata –Alla faccia di “Garret non ti darà fastidio”- scimmiottai Austin cercando di togliere le briciole dei dolcetti  fra i capelli.
-Ti accompagno giù- disse solamente lui.
 
-Ciao Tish!- Austin salutò mia madre e poi si sedette sul bancone.
-Oh Austino, come mai qui?- quella pazzoide gli prese le guance e gliele strizzò
-Mamma!- la richiamai sbottando.
-Cassie ha conosciuto le pesti?- chiese poi senza prendermi minimamente in considerazione.
-Si e l’hanno travolta per la gara di crostatine ahahahah- sghignazzò il moro.
-Ma lo sai che Cassidy da piccola voleva sposare il presidente degli Stati Uniti? Mmmh magari si accontenta del figlio- . Non poteva averlo detto sul serio. UCCIDETEMI ORA, pensai.
-Mamma!- urlai tappandogli la bocca prima che le uscisse qualcosa di ancora più imbarazzante.
E mentre Tish si dimenava sotto la mia presa Austin guardava lo spettacolino tenendosi la pancia per le troppe risate.
 
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-Allora, come è andata  a San Francisco sola con Colton- mi chiese mamma
-Bah non male se non si tiene conto che Colton cambiava lavoro e “ragazza” se si può definire così ogni due per tre- ridacchiai - alla fine Colty è un bravo ragazzo-. Ammisi.
-E tu che hai fatto?- continuò lei abbracciandomi. Appoggiai la testa sulla sua spalla –Ma solita roba: casa-scuola-Joy-casa-
-Uh, Joy come sta?- chiese curiosa
-Tutto bene, litiga come al solito con il padre e poi fanno la pace davanti ad una pizza-
-Magari potrebbe venire qui per Natale- sussurrò Tish.
-Si e al  presidente glielo dici tu?- domandai sarcastica.
-Guarda che è simpatico! Domani te ne accorgerai!- mi disse seria.
-Ma chi io?- domandai stupita.
-No il gatto- controbatté lei alzandosi ed entrando in camera sua.
-Ma veramente?- continuai imperterrita.
-‘Notte Cassidy-  si chiuse la porta alle spalle.
A SIMPATICAA! Le avrei urlato volentieri dietro, ma mi trattenni. Poi spensi la luce e mi infilai sotto le coperte.




ciao ciao peeeeeipi.
scusate belle, ma stasera vado di fretta. 
Allors scusate se ci sono errori, il prossimo capitolo lo pubblicherò verso giovedì perchè è ancora in fase di scrittura e sono piena di compiti in classe cwc.
VI AMO TUTTE

-Flam
 

                                                                                                     

"E questo come era
diventato presidente? Con i punti del latte?"

 

 

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Capitolo 3
*** SI, SIGNOR PRESIDENTE! ***


                                                                                                Image and video hosting by TinyPic

SI, SIGNOR PRESIDENTE!





 

 



 Ad Alaric Saltzman (personaggio della serie the vampire diaries), alias Matthew Davis
Sei il migliore Ric, lo sarai sempre.


-Cassie!- mia madre iniziò a scuotermi.
-Mhh cinque minuti Colton!- cercai di rigirarmi nel letto, ma Tish mi bloccò –Cassie sono tua madre, stai Washington- sbarrai gli occhi  e mi vestii in due secondi pronta per affrontare una nuova giornata.
-Pronta per incontrare il presidente? -Mi chiese lei battendo le mani eccitata. “Ma  è davvero mia madre?” mi chiedevo sempre.
-Io cosa?- sputacchiai il biscotto che stavo mangiando. Tish sbuffò prendendomi per un braccio e trascinandomi in “casa”. Mi portò nella famosa stanza ovale. Mi girai intorno per osservarla meglio: tappeto ovale, divano ovale. Okay era veramente ovale, non solo per la forma delle pareti ma anche per l’arredamento*.
La porta si spalancò ed entrò Alaric Mahone**.
-Buongiorno presidente Mahone- cantilenammo io e mia madre guardandoci le scarpe.
-Allora Cassidy Haynes- l’uomo mi giro intorno squadrandomi -quando ti rivolgi a me devi sempre dire “signor Presidente” e ora dimmi: sei pronta a servire e riverire i miei tre figli?-
Alla faccia dell’ “è simpatico” di mia madre! Pensai tra me e me.
-Si signor Presidente- mormorai.
-Non ho sentito bene. Più convinta, urla!- mi incitò lui.
-SI SIGNOR PRESIDENTE- urlai con tono fermo.
-Perfetto, e rispondimi ancora –l’uomo si appoggiò le mani sulla scrivania senza smettere di scrutarmi –farai lezioni private con Austin okay?-
-SI SIGNOR PRESIDENTE!- wow, mi sentivo come i ragazzini della sigla di Spongebob

“Siete pronti ragazzi?”
“Si signor capitano!”
“Non ho sentito bene!”
“SI SIGNOR CAPITANO!”

-Bene, bene- mormorò sedendosi sul divanetto al centro della stanza.
-Ho un’ultima richiesta, sei pronta?-
-Si, signor presidente- dio, datemi una pistola, non ce la faccio più.
-Impersonami una gallina-
E questo come era diventato presidente? Con i punti del latte?
Portai le mani alle ascelle e cominciai a “battere” le braccia –co,coco,coo-
Il presidente scoppiò a ridere seguito da mia madre.
Li guardai confusa.
-Oh Cassie! C’hai creduto!- Alaric Mahone s’alzo e mi abbracciò .
-Scherzetto!- strillò Tish battendo il cinque al presidente.
-Ehm, credo di essermi persa un passaggio della faccenda- dichiarai confusa.
 
 
 
-Quindi è tutto uno scherzo e posso dare del tu al presidente?-
urlai non eccitata di più.
-Esatto Cassie, oh è stato bello lo scherzetto- mi fece l’occhiolino lui - scusa ma adesso ho una riunione che mi aspetta- concluse schioccando le dita con fare da diva.
Scesi anch’io al piano di sotto e iniziai a preparare la tavola per la colazione dei tre ragazzi.
-Ciao Tish!- urlò Trinity entrando in cucina, Garret si fiondò subito a mangiare.
- È tutto buono Tish-parlottò il ragazzino con la bocca piena.
Austin invece era stravolto, i capelli tutti scompigliati gli davano un’aria da bad boy e gli occhi erano socchiusi perché non ancora abituati alla luce del sole.
“è proprio un bel ragazzo” mi ritrovai a pensare mentre lo fissavo con aria da stalker.
Mi risvegliai dal mio stato di trance quando mia madre fece cadere una delle tazze sulla tavola facendola rompere in mille pezzettini.
-Ma’, dove stanno tutti?- chiesi guardandomi intorno nella cucina ormai vuota.
-Sono dieci minuti che fissi la tavola Cassie- strepitò – Austin ti ha salutata dieci volte e non l’hai calcolato!-concluse raccogliendo gli ultimi cocci dal pavimento.
Figura di merda numero cinque? Oh, direi proprio di si.
-Ti aiuto con le torte- sospirai cambiando discorso mentre mi facevo una coda di cavallo .
-Austin vuole imparare a farle  quindi adesso torna. Evita di fissarlo come una maniaca, ok?- Tish ma come sei simpatica oggi.
-Mamma!- trillai infastidita-non mi sono incantata per quel motivo!-piagnucolai. Che bugiarda che ero.
-Si Cassie, convinta tu- mi fece l’occhiolino lei sghignazzando.
Ah le madri, valle a capire!

Si sentirono passi veloci per le scale, mi affacciai. Austin stava trotterellando quando mise male un piede e si fece gli ultimi venti scalini del rampone con il sedere.
Cercai di trattenermi, ma fu veramente in possibile. Cominciai a ridere convulsamente, dopo tutte le figuracce  che avevo fatto io mi sentivo un po’ sollevata per la sua.
-Ah ridi?- mi chiese lui massaggiandosi il didietro.
Annui sghignazzando.
-Bene Cassie preparati alla vendetta.-


*che cazzata la storia delle cose ovali lol
** l'ho chiamato Alaric perchè mi manca, puttana di una Plec che l'ha fatto morire uu

ciao ciao peeeeeeeipi.

sono riuscita ad aggiornare in tempo bitches. 
l'immagine iniziale rende l'idea di bad boy appena svegliato mlmlmlml, okay la smetto sry.
scusate per gli eventuali errori, ma, tanto per cambiare, sto di fretta.
tra compiti e versioni di greco e latino non so a chi dare il resto.
purtroppo il prossimo aggiornamento è previsto a giovedì prossimo, anche perchè non l'ho neanche cominciato. cwc
lo so mi vorrei scorticare.
che dire, oggi niente spoiler finale perchè neanch'io so niente, lol.

ùnò kìzzò pàxxèrèllò à tùttè  
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-Flam
 
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** V per vendetta ***


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V PER VENDETTA.








A Steven R McQueen (Jeremy Gilbert in TVD),
se il più secso Stevie.

 











-Austin!- lo richiamai alterata –le uova devi sbatterle non devi creare tsunami- conclusi facendogli vedere le mosse.
-Grazie Cassie- mi rispose un po’ imbarazzato –ma la vendetta ci sarà comunque-.
Figlio di batton….mmmh  lasciamo perdere che è meglio.
Finimmo di pasticciare la cucina e Austin corse via.
Onestamente? Si, avevo un paura matta della sua vendetta, ma dovevo essere superiore.
Aiutai mamma a finire di sistemare la cucina e poi, sempre guardandomi intorno  per paura di uno scherzo, mi diressi nella dependance. Aprii la porta di scatto. Non l’avessi mai fatto.
Quel gran “furbacchione” di Austin,  come succede in molti film, aveva legato un secchio alla porta, il problema era un altro.
-Austin, ti sei sprecato. È solo un po’ d’acqua!- risi sarcastica –non sei molto furbo-.
-Ohoh è qui che ti sbagli biondina, o meglio, turchina- sghignazzò lui compiaciuto.
-Turchina? Fino a prova contraria io non sono una fata- lo ripresi con voce incrinata. Lo stomaco mi si attorcigliò, guai in vista pensai.
-Beh i tuoi capelli dicono il contrario- Austin prese un specchietto appoggiato sul tavolino e io mi ci specchiai.
-Austin Mahone! Cosa hai fatto?- urlai imbestialita.
-Conosci la tinta super rapida? Beh se non la conoscevi adesso sei sicura che funziona- mi fece l’occhiolino ridendo.
Gli saltai addosso e cominciai a strattonarlo. Poi esausta mi alzai buttandomi sul divano.
-Pace?- chiese lui sedendosi accanto a me.
-Ahahah ti piacerebbe Carter, io non ho ancora cominciato- dovevo avere una vendetta e doveva essere una cosa eclatante.

Uscii per schiarirmi le idee. Arrivai al parco privato della casa e mi sedetti su una panchina di ferro battutto sotto un gazebo.
Cocacola nel dentifricio? Nah, troppo banale
Polvere pruriginosa? Mi sapeva tanto da campeggio d’undicenni.
Esplosione? Mmh interessante.
Composi il numero di un mio vecchio compagno di classe.
-Steven?- chiesi al  telefono.
-Cassidy? Come stai biondina?- mi salutò lui amichevolmente.
-Mi potresti spiegare come si fa a creare una finta esplosione?-.
Dovete sapere che Steven oltre ad essere il dio greco della mia scuola era anche un appassionato di scienze e si divertiva moltissimo a creare ‘finte’ esplosioni per farci saltare le ore del professore Hugghes.
-Dio Stevie, ti sono debitrice a vita!- conclusi la telefonata  con un sorrisone che arrivava da un orecchio all’altro.
Ora dovevo solo pianificare il luogo dove piazzarla.
Mi sentivo molto stile Tom Cruise in ‘Mission Impossible’  mentre, con passo felpato, mi dirigevo nella stanza di Austin con “l’ordigno”.
Dopo essere entrata in quattro stanze sbagliate raggiunsi quella giusta. Mi guardai intorno cercando il giusto posto per nasconderla. Vidi la cesta dei panni sporchi e la infilai velocemente la dentro così appena l’avesse aperta sarebbe esplosa.
Mi allontanai di corsa e per le scale incontrai proprio lui.
-Dove vai?-  chiesi con un sorrisino stampato in faccia.
-In stanza, Garret mi ha rovesciato il succo sulla maglietta- mi rispose continuando la salita.
Mi sfregai le mani, ora si che avrei avuto la mia vendetta.
BOOOOM.
Si sentì un botto provenire dal piano superiore. Precedetti mia madre.
-Vado io a vedere mammina, finisci le torte- la fissai con viso angelico. Lei annui e io feci una corsa, decisamente troppo curiosa  di vedere la sua reazione.
-Austin- chiamai il ragazzo con voce strozzata cercando di trattenere una risata.
Non ci fu risposta.
-Austiiin!- esclamai un po’ più forte avvicinandomi alla sua camera.
Silenzio tombale.
‘E se fosse esploso anche lui?’ questo pensiero prese il sopravvento su di me. Mi diressi frettolosamente nella sua stanza spalancando la porta con un calcio, giusto per fare un po’ più di scena.
Austin era steso a terra.
-Oh Cristo!- urlai buttandomi accanto a lui -è svenuto!-.
Lo scrollai delicatamente per paura di fargli del male e se avesse battuto la testa per lo spavento?




 
AUSTIN’S POV.

Quando Cassie cominciò a darmi leggerei colpetti sul braccio mi trattenni un ghigno. Oh Austin Mahone non si frega così facilmente. Cosi la sua vendetta si era trasformata in un mio scherzo, mi avrebbe ammazzato ne ero più che certo.
-Dio che ho combinato!- esclamò lei impanicata al massimo –quel deficiente di Steven mi sentirà!- sibilò poi continuandomi a dare pizzette sulla faccia.
-WOOOOOOOOOOOOOOOO- urlai scattando in piedi di colpo.
Cassie si mise una mano sul cuore e poi mi lanciò una ballerina sullo stomaco.
-Sei un emerito pezzo di merda!- urlò arrabbiata –tu non sai che cavolo di colpo mi hai fatto prendere- si sdraio sul pavimento ancora con la mano sul petto.

 


CASSIE’S POV

Me l’aveva fatta un’altra volta. Che sfiga immane.
Mi sdraiai a terra ancora frastornata.
Austin mi mise accanto a me.
-Pace?- chiese allungandomi un mignolino.
-Mmmh fammi pensare- iniziai io con un ghigno stampato in faccia –portami Justin Bieber e sarai perdonato- mi alzai velocemente, gli feci l’occhiolino e uscii dalla stanza lasciando a terra con il mignolo teso verso la mia direzione.
 
 
 

 ciao ciao peeeeeeeeeeeeipi.
Allora ragazze mie eccoci al quarto capitolo, che in realtà trovo veramente penoso cwc.
Tanto pe rcambiare sono sommersa di compiti #yuppi
Coooomunque ormai credo di postare fissa il mercoledì, perchè io può sks.
Un'ultima cosa poi vi lascio in pace di dio, invece di postare uno spoiler metterò la gif/foto della persona a cui dedico il capitolo yeye

un bacio e vi amo tutte 


un kìzzò speciale va a Allie_Mayniac si ti chizzo OuO lol


-Flam






ecco a voi Steven McQueen in tutto il suo splendore

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Capitolo 5
*** I can't believe it! ***


 
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I CAN’T BELIEVE IT!

 

la dedica sarà in fondo al capitolo, poi passate nell'angolino autrice pls





-Cassie alzati e vestiti che Austin ti vuole vedere!- strillò mia madre  dall’altra stanza.
Controllai l’orologio, erano solo le nove!
Ancora in stato di dormiveglia scostai il lenzuolo e mi legai i capelli che erano diventati un nido di rondini.
-Mmmh- mugugnai stiracchiandomi. Mi infilai un vestitino verde acqua, non ero amante dei pantaloni.*
-Ciao Cassie!- mi sorrise felice Austin appena mi vide.
In risposta balbettai qualcosa di incomprensibile all’umanità intera. Mi avvicinai alla cucina, ma Mahone mi bloccò.
-Non c’è tempo Cassidy, non adesso per lo meno- mi tirò per un braccio fuori dalla casetta e ci dirigemmo dentro il villone.
Mi liberò dalla presa e cominciai a tenergli il passo.
Austin si piazzò vicino ad una delle tante porte che si affacciavano al salone-one-one
-Mi perdoni?- un’espressione angelica s’impresse sul suo faccino.
-Io non vedo nessun Bieber qui intorno- onestamente io l’avevo già perdonato al tempo del mignolino, che trovavo veramente adorabile,  però volevo giocare un po’, mmh che cattiva.
Il moro si scansò e la porta si aprì.
-Oh mio Dio! Non ci posso credere!- riuscii solamente a mormorare.
-Sei veramente tu?- chiesi incredula.
Lui annuì e aprì le braccia.
Mi ci fiondai stringendolo e respirando il suo profumo.
-Justin Bieber- sussurrai.
-Ti puoi anche staccare, non scapperà- Austin cercò di allontanarmi, ormai arano cinque buoni minuti che stavo tra le braccia di Bieber.
-Ma no è così carina- ohw  fatemelo sposare vi prego.
Mollai la presa, Justin mi sorrise dolcemente.
-Austin sei perdonato, io… sono seriamente senza parole- mi uscii una lacrima di felicità.
-Visto? Sono un bravo ragazzo- mi fece un occhiolino. –Poiché Justin fra poco deve partire per Miami che ne dite di andare a fare colazione?- finì.
Annuimmo tutti.
Cercai di contenermi il più possibile, anche se due o tre volto un gridolino eccitato uscì dalla mia bocca.
-Aaaaah- mi tappai la bocca con le mani. Austin sogghignò e io abbassai la testa imbarazzata.
-Austin, Cassie, purtroppo io devo andare stasera ho il concerto a Miami e prima la sing-in- annui leggermente dispiaciuta, ma cosa ci potevo fare? Insomma di certo non potevo legarlo e imbavagliarlo. O forse si? Muahahah.
Lo abbracciai un’ultima volta e Austin ci scattò una foto. Lo salutai sbracciandomi finché la sua Range Rover non sparì dietro un curvone.

-Perdonato?- sussurrò il moro cingendomi le spalle con un braccio.
-Diciamo che ti sei fatto perdonare anche per i prossimi dieci scherzi, che sicuramente mi farai- sorrisi ricambiando la stretta.
-Beh più che altro potremmo architettare un piano per il professore Stuckerl-
-Professore Stu-che?- chiesi incapace a ripronunciare quel nome.
-Stuckerl, il professore nostro professore**- annunciò lui con fare melodrammatico.
-Mmmmh ho già in mente un’idea- mi sfregai le mani con fare diabolico mentre Austin mi guardava incuriosito - ma, purtroppo, devo aiutare mia madre a sistemare le torte oggi è venerdì- conclusi lasciandolo deluso.
-Okay, posso darvi una mano? Tanto non so che fare- chiesi lui facendo gli occhietti da cucciolo.
-Non vale!- esclamai ridendo - non resisto a gli occhiucci e no anche il labbruccio no!- mi tappai gli occhi per non guardarlo.
-Ti prego, ti prego, ti preeeeeego- cominciò lui a cantilenare –sarò il miglior cadetto nella storia dei cadetti di Cassidy Haynes- annunciò serio.
-Okay- mi lascaii convincere cosa sarebbe potuto accadere?
Non l'avessi mai detto.
 
 

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-Austin attent..-non riuscii a concludere la frase che il ragazzo inciampò sul tappetto leggermente alzato e finì con la testa nella torta.
-Non osare a ridere- sibilò pulendosi la faccia con un canovaccio.
Mi avvicinai a lui e con un dito tolsi un po’ di panna.
-Si decisamente squisita- dissi assaggiandola prendendo una paletta per raccogliere i rimasugli rimasti sul tappeto.
Dopo un’oretta e mezza eravamo riusciti a sistemare le 300 anzi le 299 torte sul tavolone-one-one (si mi diverte lol) in fondo alla sala delle conferenze.
-Ottimo lavoro ragazzi!- esclamò Alaric Mahone entrando nella stanza –però sono 299- finì.
Come faceva a sapere che ne mancava una? Era un alieno? Mi guardai intorno le telecamere erano ancora spente.
-Avete lasciato aperto il sacchetto dove l’avete “nascosta”-. Mi lesse nel pensiero lui.
Mi battei una mano sulla fronte. Sei una furbacchiona Cassidy, la mia coscienza mi stava decisamente sulle scatole in quel  momento.
Austin ridacchiò prendendo il sacchetto e uscì dalla sala con me  dietro.
-Non ti aiuterò mai più preferisco annoiarmi!-annunciò lui come se avesse appena scalato l’Everest.
-Ma sei giusto inciampato sul tappeto, ho fatto tutto io!- ribattei leggermente piccata.
-Ho provato tutto il pomeriggio a farti lo sgambetto per fare la mia stessa caduta e non ci sono riuscito, non  mi dai soddisfazioni Cassie- continuò serio.
Sghignazzai.
–Cassie è più agile di un puma- mi atteggiai scostando una ciocca di capelli. Esattamente due secondi dopo mi trovai a terra.
-Si ahah proprio un puma e non ti ho fatto neanche lo sgambetto-scoppiò a ridere Austin.
Stupide figure di merda.


Si mi diverte fare asterischi alla fine dei capitoli, quindi abituatevi uù
*si esatto la protagonista odia i pantaloni. caratterialmente Cassie mi rispecchia molto, insomma io amo scherzare a fare cretinate e si, cosa strana ma vera, odio i pantaloni sopporto giusto i  leggins e adoro invece le gonne e i vestiti.
** come preannunciato nel terzo capitolo dal presidente Cassie farà lezioni private con Austin.

 

A Justin Bieber
che riesce a colorare ogni mia giornata,
anche la peggiore,
con la sua voce melodiosa.
E non importa che succederà
io ci sarò sempre per lui
e lui ci sarà sempre per me


 

ciao ciao peeeeeeeeeeipi.
oggi sono particolarmente felici vncdsj e sono addirittura riuscita a postare alle tre di pomeriggio (evento più unico che raro lol).
ma passioma alle cose serie, che non ci sono, 
vorrei ringraziare tutte le persone che seguono questa ff in silenzio e tutte quelle che recensiscono siete l'ammove
vorrei ringraziare Horange_ che mi ha lasciato una recensione fantastica.

puiiz volevo dirvi che ho iniziato a postare una minilong su il mio cucciolotto amoroso, alias Logan Lerman (aaaah domani esce il film nvceiuh) se viva fateci un salto.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1608193 

un bacio a tutte
-Flam

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    Well did you know you’re an angel? who forgot how to fly

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Capitolo 6
*** Sorprese e sorprese ***


PASSATE NELL'ANGOLO AUTRICE DOPO


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SORPRESE E SORPRESE



A Colton Haynes,
sei l’amore Colty
anche se te ne sei andato da Teen Wolf.

 



Oggi 14 aprile iniziano le lezioni con il professore Stuckerl.
Alle dieci e trenta mi ritrovai davanti alla porta di Austin con la colazione in mano.
TOC TOC
Un Mahone mezzo addormentato mi aprì la porta
-Pognala lì gna gnolagnone- mi indicò un tavolino accanto al letto.
-Cosa?- chiesi non riuscendo a capire un’acca di quelle parole ciancicate.
-La colazione, lì- l’appoggiai come mi aveva ripetuto.
-Se il buongiorno si vede dal mattino siamo partiti male- mormorai. In risposta mi arrivo una cuscinata in faccia.
Che ragazzo suscettibile.
Raggiungemmo velocemente la biblioteca dove il professore ci aspettava.
-Wow- esclamai.
Austin mi guardò male. Non era colpa mia se il professore era un bel ragazzo biondo e non un vecchio settantenne con due denti in bocca per miracolo.
-Oh, tu devi essere Cassie, piacere Ian Stuckerl- Ian che nome poetico. Si stavo decisamente andando di testa.
La lezione passò tranquilla.
-Allora il piano che volevi architettare contro il prof?- mi chiese Mahone quando Ian se ne era andato.
-Se intendi quello dove lo rapisco, lo porto in Alaska e me lo sposo, tranquillo lo metterò in atto tra poco- gli risposi io ancora mezza incantata.
Austin mi diede una spinta.
-Ehi!- esclamai riprendendo equilibrio.
-Serio Cassie me lo avevi promesso!- la faccia da cucciolo spuntò, un'altra volta, su quel faccino fin troppo adorabile.
-Va bene, va bene dopo lo architettiamo- dissi.
Il moro mi abbracciò e mi schiccò un bacio sonoro sulla guancia.
-Sei la migliore Cas-.
-Lo so- lo sbeffeggiai.
In tutta risposta mi fece una linguaccia.
Ci salutammo, io raggiunsi mamma in cucina.
Corsi per il vialetto, posai il giacchetto nel guardaroba all'entrata della villa e mi fiondai da mia madre.
-Amore ho una sorpresa!- esclamò Tish appena entrai in cucina.
- È arrivato Elle?- esclamai saltando.
-No- rispose mamma –meglio-.
-Mi è arrivato in anticipo Teen Vogue?- zampettai come una stupida.
-No non c’entrano niente le riviste! È arrivata solo Playboy per Austin!-.
-Cosa Austin si fa spedire Playboy?- esclamai incredula.
-No scherzavo- tirai un sospiro di sollievo –quelle se le compra di nascosto- concluse.
Sbarrai gli occhi.
-Cassie non lo so se le compra ti sto prendendo in giro-.
-Uhm- mugugnai indispettita.
- È arrivato- ricominciò lei.
-Ma chi?- chiesi non capendo niente.
-Colton- disse solamente.
-O mio dio- saltai in braccio al mio fratellone.
-Colty mi sei mancato!-
-Anche tu e le tue ramanzine Cassie- mi rispose divertito lui.
Io e Colton, anche se a volte ci scannavamo, ci volevamo bene e con lui avevo vissuto due anni da sola. Mi aveva sempre aiutato e supportato anche se a volte lui era il bambino e io l’adulto responsabile.
-Che ci fai qui?- gli chiesi curiosa.
-Devo fare un servizio fotografico qui vicino e sono passato per un saluto- rispose. Poi guardò l’ora.
-Cazzo, è tardissimo devo andare!- esclamò.
Mamma lo tenne stretto per due tre minuti e poi Colton corse via.
-Già mi manca- sussurrò quando era già spirito dalla nostra vista.
-Anche a me-.



§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

Dopo aver portato la merenda a quelle pesti di Trinity e Garret andai da  Austin per parlare del piano “malefico”.
Bussai. Austin mi aprì subito la porta.
-Scendo un attimo giù, torno subito- mi disse per poi incamminarsi velocemente giù per le scale.
Approfittando della sua mancanza iniziai a frugare fra la sua roba. Passai in rassegna  la scrivania, la cassettiera e un pezzo della libreria.
La porta si aprì di scatto e io lanciai un urletto spaventata.
-Che stavi facendo?- mi chiese Austin circospetto.
Beccata 
con le mani nel sacco, Cassidy. 
-Io? Niente, assolutamente niente. Non stavo mica cercando le tue riviste di Playboy- tappati la fognaccia Cassie! Mi rimproverai mentalmente. 
-Le mie cosa?- mi guardò confuso –playboy?-. 
-Ma che! Hello Kitty cosa hai capito! Trinity non le trovava allora mi chiesto di guardare tra la tua roba-.
Come sei credibile. 

Zitta coscienza. 
-Mmmmh, passiamo al piano- c’era passato sopra woho! 
-Okay allora…- cominciai a spiegargli per benino il piano che era diviso in più parti. 
-Si poi lui è tutto perfettino ci rimarrebbe troppo male ahahaha sei un genio mia piccola Cassie- mi battè il cinque lui. 
-Bene Mahone a domani alle sei puntuale mi raccomando che non abbiamo tempo da perdere per realizzare il tutto-. 
-Tranquilla Colton, ci sarò-.

 
ciao ciao peeeeeeeipi.
Soffritemi vi lascio in suspense muahahahahah.
Scusate se non ho postato ieri, ma oggi avevo un compito in classe, di greco tanto per cambiare.
Onestamente non so che dire cwc.
Ringrazio Grant Gustin che ha dato forma al professore e ringrazio voi che leggete questa ff.
ATTENZIONE: CERCO SCAMBIO DI PUBBLICTA' SE VI SERVE O SIETE INTERESSATE/I SCRIVETEMELO PER MESSAGGIO PRIVATO QUI SU EFP O SU TWITTER @xlousmell (cliccate sopra dovrebbe aprirsi lol)

TANTO LOVE A TODOS
passate QUI se vivà

-Flam



 

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Capitolo 7
*** Lo scherzo ***


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Lo scherzo.



A Grant Gustin
che vorrei anch’io come insegnante
o come fidanzato
o amico
 o conoscente
insomma avete capito



 

Uscii velocemente dalla dependance alle sei per dirigermi nella cucina presidenziale.
-Ciao mammina- me la arruffianai un po’ –come mai già in cucina?- chiesi.
-Oh Cassie, mi aspetta una giornata assurda- cominciò lei melodrammatica –oggi arriva la madre del presidente e devo preparare un cenone. Però Alaric non si fida quindi devo fare la spessa con lui. Ha paura della madre. Il presidente. Ti pare normale?- domando piccata sbattendo qui è lì il preparato per i pancakes.
-No mamma proprio per niente- le diedi corda io.
-Colton sta ancora in città vero?- continuai io, senza di lui il piano non  si poteva svolgere.
-Si passa tra poco e io no ci sarò, strapazzalo per me- piagnucolò incrociando le braccia.
Strapazzarlo? Si certo come no.
Austin entrò in cucina velocemente e mi tirò per un braccio nell’altra stanza.
-Allora Colton è arrivato?- mi chiese sussurrando vicino al mio orecchio. Un brivido mi percorse la schiena, ma non ci diedi molto peso dovevo portare a termine un incarico.
-No sta per arrivare, invece Garret e Trinity hanno sistemato le altre cose?-.
-Anche se hanno voluto, venti bigliettoni a testa-
piagnucolò  come se non avesse un centesimo.
-Perfetto- dissi sorridendo malefica.
Colton arrivò poco dopo e gli spiegammo il tutto.
-Fatemi capire- cominciò lui cercando di raccapezzarci qualcosa da tutta questa ‘losca’ faccenda –poiché il prof è un fissato del igiene io devo travestirmi da barbone per spaventarlo?- annui velocemente.
-Beh è uno scherzo un po’ stupido- sbuffò Colton.
-Non mi sottovalutare Colty o un asso nella manica, ma di certo non ve lo svelo tutto grazie a quella genietta di Trinity- sogghignai.
Andammo in camera di Austin e preparammo mio fratello con i vestiti e trucchi trovati dai due fratellini.
Una camicia sporca di terra, jeans strappati e rattoppati, sandali da Gesù con sotto i calzini neri bucati e con i trucchi da festa gli impiastricciai il viso e mani.
-Se mi vedono così quelli di Immagine non mi fanno più il servizio fotografico per il prossimo mesi- si lamentò lui.
-Cosa ci dovrebbero fare qui quelli della rivista?- domandai retorica.Sbuffò.
Cassie vince sempre uh yeah!
Andammo in biblioteca dove si sarebbe tenuta la lezione.
Il fig..ehm il professore arrivò in orario e cominciammo la farsa.
-Prof abbiamo trovato questo barbone sulle scale possiamo tenerlo qui per queste due ore di lezione?- fagli la faccia da cucciolo Mahone! Lo incitai nella mia testa.
-Uh okay basta che sia lontano da me- Ian prese un fazzoletto lo passo sulla sedia e poi si sedette.
Colton come da copione si mise ad annusarlo a inizio a toccargli tutti i foglio che aveva accuratamente riposto in cartelline colorate diversamente per ogni materia.
-Fatelo stare buono!- urlò Stuckerl come se il barbone fosse un cane irrequieto.
-Adesso vado dal presidente non posso fare lezione in questo modo!- s’alzo, si sistemò la giacca stirandola con le dita e si diresse nella stanza ovale con me ed Austin al seguito.
-Siamo finiti adesso- sussurrò lui.
-Non mettere in dubbio le mie capacità Carter, adesso vedrai- gli feci un occhiolino io.
Ian arrivò davanti alla porta e cominciò a bussare.
-Si?, chi è che mi disturba?- tuonò Alaric.
-Sono il professore Ian Stuckerl l’insegnante dei ragazzi, posso entrare?-.
-Ho molto da fare adesso, rimanga lì fuori e mi dica-.
-Suo figlio ha portato un barbone alla lezione. Io non posso continuare così, gli dica di portarlo fuori, macchierebbe la figura della casa bianca!-.
-oh, ma questa casa è l'America ed è aperta a tutti caro..-.
-bene io me ne vado allora !-.
-oh, che scelta sublime -. 

Ian ci lanciò un’occhiata di fuoco.
-Oh oggi è andata così, ma domani mi divertirò io- ci disse, poi scappò via lanciando urletti da isterica.
-Mmmh credo dovremmo preoccuparci- mugugnai io.
-COME HAI FATTO?- trillò tutto eccitato Colton –neanche la mia mente malvagia sarebbe riuscita a fare tutto questo-.
Trinity usci in quel momento dalla stanza ovale con in mano un registratore.
-Beh ieri io e papà stavamo giocando ad attori e Cassie c’ha scritto le battute-.
Battei il cinque alla piccolina.
-Bene fatto Cassie- mi abbracciò Austin.
-Ehm… grazie- sussurrai io.
In quel momento tornarono mamma ed il presidente.
-Ohoh- esclamammo tutti in coro.
-Già oh oh- ci fece il verso mia madre.
ERAVAMO UFFICIALMENTE FRITTI.



ciao ciao peeeeeeeeeeeeeeipi
Zalve bella gente, scusate per il capitolo osceno e scusate gli errori, ma oggi sono un po' scazzata e il capitolo è stato un parta e bla bla bla.
Ringrazio di cuore Femme Fatale che mi ha aiutato con lo scerzo (tanto love per Chiara).
Se vi va passate nella mia os su Tomlmlmlmlinson.
(cliccate sul Tomlmlmlminson e si aprirà la storia)
un bacio 
-Flam

twitter: @
xlousmell

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il mio Grant jcfasj

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Capitolo 8
*** Mi piace questa punizione. ***


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Mi è piacuta questa punizione.

 




                A Blake Jenner (che non c'entra  'na ciosba)
ma è il mio patatì patatà patasnello.




 

 
 
In quel momento tornarono mamma ed il presidente.
-Ohoh- esclamammo tutti in coro.
-Già oh oh- ci fece il verso mia madre.
-Mammina come sei bella-.
-Colton peggiori solo le cose sai?-
gli rispose lei piccata.
-Volete darci qualche spiegazione?- chiese il presidente apparentemente calmo rilassato, cosa che mi mise addosso ancora più fifa.
Gli spiegammo dello scherzo e della registrazione abusiva che gli avevo fatto la sera prima.
-Oh anch’io da giovani mi divertivo così- ci batté il cinque il signor Mahone.
-Non ti congratulare Alaric, che metto in punizione anche te!- cazzo, Tish incavolata a ore dodici Cassie.
Anche la mia coscienza si prendeva gioco di me.
-Mamma io ti posso spiegar…- non mi diede neanche il tempo di concludere la frase che cominciò con una delle sue ramanzine che non vi riporto neanche poiché molto probabilmente anche le vostre madri vi fanno.
Tornando a me, mia madre non la smetteva più di ciarlare.
-…quindi adesso filate a lavare Colton e poi passate alle dieci macchine più moto che stanno giù al garage- da una parte mi sarei aspettata di peggio, insomma con calma due giorni, anche tre, e la punizione sarebbe puff sparita.
-Ah e dovete finire entro le sette di stasera- ehm.. io? Io non ho detto niente prima.


***

-Colton statti fermo!- gli urlai contro mentre mio fratello si agitava sulla sedia.
-Ma lo struccante brucia!- piagnucolò lui.
-Femminuccia- sibilai mentre finivo di togliergli il cerone dalla faccia.
-Femminuccia- mi rifece il verso lui.
-Smettila di ricopiarmi!-.
-Smettila di ricopiarmi-
piantò i piedi a terra.
Sbuffai, era inutile mettersi contro di lui, a volte era più odioso delle bambinette di quattro anni che se sentono le principessine sul pisello.
-Scendiamo giù al garage che abbiamo da lavare altre dieci auto!- richiamai Austin che stava curiosando nel mio bagno.
 
 

***
 

-Questo non è un garage è una reggia!- esclamai. Quel luogo era più grande della casa che avevo a san Francisco, ed era una bella casa visto che a Colty i soldi non mancavano.
-Eh già- sospirò lui un po’ abbattuto sedendosi sul muso di una decapottabile nera.
-Che succede Austin?- chiesi appoggiandomi accanto a lui.
-Succede che fra nove mesi tutto questa svanirà Cassie- incrociò le braccia al petto –torneremo nell’appartamento a San Francisco, tutti i privilegi spariranno e dovrò cominciare una nuova vita-.
-Dai tuo padre sarà lo stesso importante e alcuni privilegi ci saranno ancora…- cercai di confortarlo io.
-Ma alla fine non mene frega niente di quello! Io qui sto bene, in pace da solo a leggere libri, la diventerei uno zimbello, qui ho trovato te Cassie, sei la prima amica seria che mi sono fatto-.
-Ohw, Austin tranquillo abbiamo davanti nove mesi indimenticabili okay? E poi potrei tornare anch’io a San Francisco o almeno passarci week end e vacanze- lo abbracciai, mi sentivo malinconica in questo momento non volevo che Austin se ne andasse. Con chi avrei escogitato piani malefici?
Iniziammo lentamente a insaponare e risciacquare le macchine quando mi arrivo una spugna bagnata in testa.
-Carter! La tua ora sta per giungere!- urlai strizzandomi i capelli mezzi fradici. Iniziò una vera e propria lotta.
-Okay mi arrendo. Bandiera bianca!-.
-Non metterti mai contro Cassidy Haynes!-
schioccai le dita con fare da diva per scherzare.
Finito di sistemare il disordine che avevamo fatto tra lotte e lavaggi d’auto ci stendemmo sul prato sul retro della Casa Bianca.
Austin poggiò la testa sul mio stomaco e cominciò a farmi i grattini sul braccio sinistro, mi guardava intensamente negli occhi. Gli sorrisi mostrando i denti.
- Mi e piaciuta questa punizione- sussurrò avvicinandosi.
-Già anche a me…- mormarai mentre cominciavo a sentire il respiro di Austin solletticarmi le labbra.

ciao ciao peeeeeeeipi.
Sono una stronzetta lo so, ama visto che ho idee pari a zero devo farvi soffrire.
SI BACERENNO? eeeeeeh boh.
Trovo questo capitolo orribile, mi piace solo lo sclero di Mahone e il discorso finale.
Perchè ho dedicato il capitolo a Blake? Perchè sonno una fissata di Glee e ho deciso di dedicare questa ff a i personaggi famosi che adoro e seguo, perciò preparatevi allo scassamiento de balls.
Uno bascio spesiale a tuti voi.
-Flam

IT'S BLAKE JENNER BITCHES

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Capitolo 9
*** Vacanza ***


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Vacanza

 

A Bradley Will Simpson
che è il mozzarillo mio e di Becks
e che con la sua voce ci scalda il cuore.





 

 
- Mi e piaciuta questa punizione- sussurrò avvicinandosi.
-Già anche a me…-.
Oh mio dio, respira Cassie ti sta solo per baciare.
Trattenni il respiro chiudendo gli occhi e preparandomi mentalmente alle sue labbra soffici.
-Sei così carina- mi soffio sulle labbra.
Credetti di essermi arrossata molto in viso che Austin sorrise.
Poi le sentii seriamente le sue labbra farsi spazio sulle mie e rimasi un attimo spiazzata beandomi della sensazione fantastica che un semplice bacio era riuscito a scaturirmi nell’animo.
-Wow non pensavo di avere così tanto coraggio da farlo- ammise.
Risi riuscendo a fare solo questo, era estremamente dolce.
Si sdraiò accanto me e iniziammo a fissarci così senza fare nulla in particolare con sole le foglie che frusciavano per il venticello primaverile.
-La settimana prossima vado con papà alle Maldive, perché non venite anche te e Tish?- mi domandò sorridendo allegramente e incrociando le dita con le mie.
Annuii e chi si lasciava scappare Mahone in costume!
 


*



Maldive.
-Cassieeee sei pronta?- urlò mia madre dall’altra stanza.
-Si mamma un attimo- che nella mia lingua sarebbe stato “mamma sto in pigiama e devo scegliere il costume”
-CASSIDY MARY ANNE HAYNES! – tuonò visibilmente arrabbiata nera –Austin  Alaric ci stanno aspettando giù nella hall da mezz’oretta! Datti una cavolo di mossa!- sbuffai esasperata prendendo il primo bikini che trovai sotto mano.
-Ecco ecco ho fatto!- esclamai uscendo dalla camera- mamma mi afferrò per un braccio e si catapulto fuori dalla stanza e per poco non inciampai per le scale dell’albergo, perché no l’ascensore gli faceva schifo.
-Alleluia!- esclamò Alaric alzando le mani al cielo –la Madonna ci ha graziato- lo seguì a ruota Austin.
-Ah simpaticone- lo rimbeccai io facendo una smorfia. Per tutta risposta avvolse un braccio intorno alla mia spalla.
-Mmmh- mugugnai.
-Mmmh cosa?- chiese lui.
-Non credere di cavartela con un braccio intorno alla spalla- risposi.
-E con un bacio?-
-Possiamo provare
- risi.
 Era tutto così semplice e genuino era divertente stare con lui, ti tirava sempre su il morale e potevi stare tutto il giorno a scherzare e ridere.
-Sai Haynes ho voglia di uno sfidone- buttò li Austin.
-Sono tutta orecchie Carter!- esclamai io divertita.
-Il primo che arriva giù in spiaggia regna per la giornata?- Non gli diedi neanche la risposta che cominciai a correre a perdifiato giù per il discesone che portava allo spiaggione. Ho sempre amato correre e a San Francisco facevo parte della batteria scolastica, quindi avrei vinto facilmente.
-Ma non vale!- esclamò Austin quando mi raggiunse.
-Ahah schiavetto sei pronto?- lo canzonai.
-Uffa!- grugnì lui.
-Forzo bello, andiamo facciamo un bel bagno!- urlai felice lasciando il copricostume e gli occhiali sotto l’ombrellone preso da mamma e Alaric.
Corremmo a perdifiato fino alla riva e poi pian piano iniziammo a camminare in acqua fin quando non c’arrivò allo stomaco.
-È completamente trasparente l’acqua!- trillò Austin tutto eccitato.
-AAAAH- urlai vedendo un pescione che stava nuotando vicino al mio piede. Mi buttai tra le braccia di Mahone.
-Sei una fifona lo sai?- mi canzono ridacchiando.
-Vuoi la guerra Carter?- lo provocai.
-Sempre e comunque!- mi accontentò lui. Con tutte le forze che avevo nelle braccia lo affogai.
Austin uscì dall’acqua sputacchiando.
-Adesso ti faccio vedere io!- mi prese per le gambe e mi portò affondo.
Cominciai ad agitarmi come un’anguilla per sguisciare dalla sua presa, ma non mi mossi di un millimetro, poi Austin mi prese per il busto e mi caricò su una spalla.
-Ehi! Mollami!- sbraitai io tirandogli pugnetti sulla schiena.
-Mmmh okay- sghignazzò. Mi fece letteralmente scivolare indietro e cascai a faccia avanti in acqua.
-Stronzo- sibilai tornando a galla.
-Si mi chiamano anche così- mi fece la linguaccia lui.

ciao ciao peeeeeeeeipi.
Ehi dolcezzeeeeeeeeee!
Sorratemi per la schifosità del capitolo che è veramente osceno.
Allora devo avvertirvi che settimana prossima non posterò perchè sto in montagna e non ho tempo per scrivere.
zorry buuube.
un bacione 
-Flam


ecco bradley cmsak

 

 

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Capitolo 10
*** Crema ***


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creama





 
Agli Shellett
siete le mie scimmiette adorate.
 

 

Mi prese per i fianchi e mi avvicinò a lui, ma per vendetta gli sputai in faccia l’acqua che poco prims svevo messo in bocca.
-Bleeeeeah- urlò sciacquandosi la faccia.
-Ti ricordo che sei il mio schiavetto oggi- sottolineai per rinfrescargli la memoria.
-Uh hai ragione, ogni cosa che dice è legge signora- Austin mi fece un inchino baciandomi la mano.
-Intanto usciamo dall’acqua  servo!- esclamai, si sto giochetto mi divertiva fin troppo.
Mi prese in braccio e cominciò a camminare verso la riva. Guardai Austin non capendo il motivo della sua mossa.
-Le principesse non camminano- sussurrò baciandomi la fronte.
-Ohw-  mi stavo decisamente sciogliendo come un ghiacciolo.
Ci facemmo una doccia veloce e ci sdraiammo sotto un ombrellone. Austin mi passo una cuffietta.
-Vuoi?- mi allungò una coca-cola.
-Si grazie- gli sorrisi, ma appena provai a svitare il tappo mi “esplose” in mano.
-Che l’avevi agitata un po’?- domandai retorica totalmente appiccicosa.
-Chi? Io? Naah fose giusto un po’…-.
Lasciai perdere perché avevo già pronta la vendetta.
-Mi spalmi la crema?- mi chiese dopo un po’ con la faccia da cucciolo. Vendetta in arrivo gente!
-Certo- sorrisi angelicamente.
Austin si sdraiò sulla pancia e io cominciai a spargere la crema protezione 25 sulla schiena, poi presi la 50 + e con quella scrissi sulla schiena "SONO IL PIÙ MATTO".
Per fortuna mentre glielo facevi si era addormentato.
Mi sdraiai accanto a lui e iniziai a sfogliare la mia amata "Teen Vogue" che finalmente mi era arrivata (riferimento al CAP. 6)
Finalmente quando Austin si svegliò andammo a fare una passeggiata, la scritta era ben visibile.
Quando passavamo accanto alla gente questa sorrideva di sottecchi.
-Ma che si ridono questi?- mi chiese irritato.
-Ma lasciarli perdere a questi- dissi io, ma un sogghigno mi sfuggì.
-Cassidy che osa hai combinato adesso?- domandò incrociando le braccia al petto.
-Io niente!- sussurrai.
-Cassie...- mi riprese.
-Okay, okay- alzai le mani al cielo -ti ho scritto sulla schiena con la crema ad una protezione più alta sono il più matto e adesso hai il segno- sorrisi un po' malignamente.
-Che cosa?- mi chiese sbigottito.
-Che c'è?un bacione
-FlamMi hai insegnato tu a vendicarmi!-.

-Mi offri il gelato allora-.
-Okay capitano!-.

ciao ciao peeipi.

scusate per il capitolo di merda, ma ho passato una settimana bianca di merda, per colpa di uno stronzo del cazzo che poteva evitare di fare il coglione in vacanza, ma a quanto pare attiro sfiga.
adesso che ci sono le vacanze prometto di scrivere un bel e lungo capitolo anche perchè più o meno mancano quattro capitoli.
-Flam

 

 

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