Adrianne 2
3.
Dimenticare
Durante
il periodo scolastico, di
mattina il grill era quasi vuoto. Il vociare delle persone era quasi
del tutto inesistente, e c'erano pochi ragazzi, più che
altro era
popolato da uomini e donne che decidevano di prendersi una pausa dal
lavoro. Adam decise di prendersi un caffè prima di tornare
sulla
scrivania e studiare gli strani e misteriosi casi che di tanto in
tanto avvenivano a Mystic Fall's, essendo nel consiglio, sapeva
qual'era la causa ma doveva scoprirne di più per sconfiggerli.
Si sedette in un tavolino ed iniziò a sorseggiare
tranquillamente il
suo caffè. Qualche attimo dopo, qualcuno attirò
la sua attenzione.
Un ragazzo abbastanza alto, con capelli neri si avvicinò al
bancone,
Adam non riuscì a vederlo bene ma gli sembrò di
averlo visto da
qualche parte.
Essendo
un vice sceriffo, per natura
era un ficcanaso, così con fare indifferente decise di
avvicinarsi
al ragazzo. Non appena lo vide bene in volto, sbiancò
totalmente.
Quello era uno dei fratelli di Adrianne, non si meravigliò
del fatto
che fosse rimasto tale e quale alla foto che risaliva a circa dieci
anni prima, visto che aveva preso informazioni su di loro non appena
vide la foto che la ragazza teneva ben nascosta nel suo comodino.
Ma
adesso il problema era un altro.
Mystic Fall's era una cittadina troppo piccola, Adrianne si sarebbe
incontrata per forza con quei mostri e doveva fare di tutto per
evitarlo.
Damon
in quel momento si sentì
fastidiosamente osservato, come era possibile che fosse arrivato
solamente da un'ora e già qualcuno voleva rompergli le
scatole?
-Un
bourbon- ordinò seccamente, sperò
che quel coglione che lo stava fissando, se ne andasse subito o gli
avrebbe staccato la testa all'istante.
-Bourbon?
Alle 11 del mattino?- chiese
Adam con voce falsamente incredula. Il vampiro lo fissò con
disappunto.
-Proprio
così. Qualcosa in contrario?-
chiese Damon con un falso sorrisetto. Adam scosse la testa divertito,
il vampiro lo guardò di traverso, con che coraggio osava
anche
prenderlo per il culo?
Stava
per rispondergli male ma l'uomo
lo precedette.
-So
cosa sei.- sussurrò Adam con un
sorriso soddisfatto e con l'aria piena di se'. -Ti conviene andartene
subito da qui, o ti impaletterò con le mie stesse mani,
vampiro-
Damon
per poco non si strozzò, come
cavolo faceva a sapere che lui fosse un vampiro, se non tornava
lì
da un secolo?
-Non
so di cosa tu stia parlando..-
-O
sì che lo sai. Salvatore...-
-Chi
diavolo sei?- ringhiò Damon a
bassa voce mentre mandava giù tutto il liquore.
Adam
ghignò, avrebbe cacciato fuori
dalla cittadina quel dannato vampiro prima ancora che Adrianne
uscisse da scuola.
-Signor
Rosewood! Quanto tempo! Ho
saputo che sua figlia Adrianne si è rotta un dito due mesi
fa,
adesso come sta?-
Dannazione!
Non ci voleva. Pensò Adam
cambiando espressione. Rispose cordialmente alla signora che aveva
interrotto quell'“amichevole” discussione.
Damon
sgranò gli occhi, adesso aveva
capito tutto. Quello era il patrigno di Adrianne e si era informato
sul loro conto, doveva essere per forza qualche pezzo grosso.
Ghignando in direzione dell'uomo e senza perdere tempo uscì
dal pub
per cercare Stefan.
Quello
stronzo non si sarebbe messo tra
di loro, lui si sarebbe ripreso sua sorella.
La
campanella segnò la fine
dell'ultima lezione, ma Adrianne non era felice come al solito,
doveva parlare con Logan. Si era preparata mille discorsi mentali
durante le varie lezioni, si era fatta consigliare da Caroline che
lei era un'esperta, ma si era dimenticata tutto. Non era per niente
facile, porre fine ad una storia. Camminava per i corridoi e
sfortunatamente lo vide che posava i libri nell'armadietto, si
fermò
ad osservalo per qualche attimo.
Aveva
un gran macigno nella gola che le
impediva di respirare bene, tuttavia fece un bel respiro profondo e
avanzò verso il biondo.
-Ciao
Logan..-
Logan
chiuse l'armadietto e sospirò,
anche lui sapeva che erano giunti al capolinea ormai.
-Vuoi
lasciarmi non è così?- chiese
leggermente triste e rassegnato. Adrianne aprì la bocca per
poi
rinchiuderla subito dopo, corrugò la fronte ed
osservò il ragazzo.
-Come
lo sai?-
Logan
sorrise leggermente. -Beh, non ci
vuole un genio per capirlo. Sei venuta da me con una faccia...-
La
ragazza si fece subito seria. -E' la
decisione migliore, lo sai anche tu. Se andassimo ancora avanti
così
finiremmo per odiarci per tutta la vita ed io non voglio,
perché ti
voglio bene..-
Era
vero. Adrianne teneva molto a
Logan, prima di mettersi insieme lei era la sua migliore amica era
l'unica a non vederlo solo come un playboy. Lei vedeva il suo lato
sensibile, non guardava i suoi muscoli o il bel faccino era capace ad
osservare il suo cuore, ecco perché Logan si sentiva un
verme
l'aveva umiliata e trattata male, anche se lei lo aveva perdonato.
Solo in quel momento capì di essersi fatto scappare un
meraviglioso
angelo, se solo si potesse tornare indietro...
Ma
a volte il destino è crudele,
perché aveva fatto capire loro che erano destinati ad essere
solo
amici.
-Anche
io te ne voglio. Vorrà dire che
tornerai ad essere la mia migliore amica e io tornerò ad
essere
colui che ti romperà le scatole ogni santo giorno!-
La
ragazza scoppiò a ridere e lo
abbracciò di slancio contenta di essere arrivata in tempo.
Logan
fece una faccia fintamente
pensierosa.
-Mh,
però prima di lasciarci potevamo
andare a letto insieme! Non è giusto!- disse come un bambino
capriccioso, la ragazza gli diede un pugno unendosi alle sue risate.
Doveva
ammetterlo, ma lasciare Logan
era la stata una scelta giusta. Se fossero rimasti ancora insieme
probabilmente sarebbe finita male, fortunatamente non era stato
così.
La
loro, era una bella amicizia ed
erano riusciti a recuperarla, certo all'inizio non sarebbe stato
facile ma, ci sarebbero riusciti.
Adrianne
rientrò in casa sorridente,
quella sera al Mystic Grill c'era una serata danzante. Raramente si
organizzavano cose del genere, le serate a volte risultavano noiose e
quella sera che finalmente c'era qualcosa di diverso, non poteva
perdersi la serata.
Era
curiosa di vedere il Grill
trasformato in una discoteca.
In
cucina Adam la stava aspettando con
un uomo. Adrianne, non lo aveva mai visto in vita sua. Aveva dei
capelli medio-lunghi, scuri e occhi inquietanti del medesimo colore,
sembrava un tipo poco raccomandabile e si stupì,
ritrovarselo lì
assieme al suo patrigno.
Adam
dentro di se stava gongolando,
aveva trovato la soluzione ai suoi problemi. L'unico modo, per far
dimenticare ad Adrianne i suoi adorati fratelli, era appunto,
soggiogarla.
-Ciao..-
la voce della ragazza era
leggermente titubante e confusa. Il patrigno fece cenno all'uomo di
iniziare al lavoro.
L'uomo,
si avvicinò ad Adrianne,
quest'ultima indietreggiò spaventata lasciando cadere il suo
zaino a
terra. La voce rozza ma ipnotizzante del vampiro assoldato
segretamente da Adam, la costrinse a guardarlo in faccia.
-Ascoltami.
Da questo momento in poi,
non ricorderai più nulla di Damon e Stefan Salvatore, per te
saranno
dei perfetti sconosciuti, hai vissuto da quando sei nata fino
all'età
di dieci anni in collegio. Non ricorderai nulla né di me
né di
questo incontro.-
Detto
questo il vampiro sparì
velocemente dalla sua vista, e sfortunatamente Adrianne non
ricordò
nulla. Tutto nella sua mente fu cancellato, tutti i suoi più
cari
ricordi sparirono nel nulla.
-Ciao
Adrianne, come è andata a
scuola?- esordì Adam in tono allegro, osservando bene
l'espressione
della ragazza. Quest'ultima l'osservò leggermente confusa.
Adrianne
aveva una strana sensazione,
tuttavia non vi diede troppo peso e sorrise.
-Bene
grazie! Sta sera si balla al
Grill, ci andrò con Elena e Caroline-
-D'accordo
basta che stai attenta, io
farò tardi. Il pranzo è nel forno..io scappo a
lavoro!- disse
dandole un bacio nella guancia.
-Ma
sei proprio sicuro che Adrianne
verrà qui?-
Stefan
si guardava attorno in modo
scettico, quella sera al Mystic Grill c'era la serata danzante e
secondo Damon molto probabilmente, sarebbe venuta anche Adrianne. Il
pub non sembrava proprio lo stesso della mattina: i tavolini erano
molto di meno, così c'era lo spazio per una pista da ballo
già
occupata da molti ragazzi e ragazze, per non parlare della musica
assordante.
-Sai
non credo che nostra sorella sia
noiosa come lo sei tu! E comunque voglio far vedere a quel dannato
Rosewood chi è che comanda!-
Damon
sicuramente gli avrebbe tagliato
la lingua e gliela avrebbe fatta mangiare, l'avrebbe torturato
perché
doveva imparare a stare al suo posto e soprattutto gli doveva far
capire che Damon Salvatore non andava mai minacciato.
-Damon,
voglio farti presente che non
vediamo Adrianne da quando aveva sei o sette anni, noi come facciamo
a riconoscerla?-
-Forse
dimentichi che noi non
invecchiamo- disse Damon trattenendosi dal prenderlo a
schiaffi..-Senti intanto goditi la serata, guarda quante ragazze che
ci sono..- Il moro fece un occhiolino ad una ragazza che lo fissava
da circa dieci minuti buoni, Stefan scosse la testa.
Nel
frattempo Adrianne assieme ad
Elena e Caroline si avviarono al pub. La prima non riusciva
più a sentire Caroline che non la smetteva di parlare.
-Adrianne
benvenuta nel club dei
single! Vedrai che sta sera riusciremo a consolarci...-
esclamò la
bionda tutta eccitata.
Adrianne
inarcò un sopracciglio. -Io
non voglio consolarmi Care, voglio solo divertirmi.
Sono la figlia
del vice
sceriffo! Devo dare esempio- esclamò gonfiandosi il petto e
assumendo un tono solenne. Caroline scoppiò a ridere seguita
dalle
tre. Adrianne rischiò di cadere, a causa dei tacchi alti.
Quella
sera decise di vestirsi più elegante.
Indossava
un maglietta bianca non troppo lunga un po' scollata con un gilet
nero, un paio di leggins neri in pelle ma ricoperti con alcuni
risvolti di tessuto coperto da brillantini argentati e per finire un
paio di décolleté nere lucide, con il tacco
abbastanza alto infatti
si era pentita della scelta fatta. Non appena entrarono al Grill
sgranarono gli occhi, il locale era totalmente cambiato, in meglio.
Senza perdere tempo Caroline si buttò nella mischia.
Gli
occhi della bionda si incantarono non appena vide due ragazzi nuovi
che se ne stavano per conto proprio, in particolare indugiò
su
quello che aveva il giubbotto nero in pelle, sorridendo
maliziosamente si avvicinò ai due.
-Salve...-
esclamò osservando particolarmente Damon.
Stefan
ricambiò cordialmente il saluto poi continuò a
guardare la folla di
ragazzi davanti a se'.
Damon
invece ricambiò il sorrisetto malizioso della bionda, mentre
la
osservava da capo a piedi, a lui non piacevano le bionde ma, ogni
tanto cambiare non gli dispiaceva affatto.
-Ciao
bellezza...-
Nel frattempo, mentre Adrianne
ed Elena si avvicinarono alla pista, un ragazzo si avvicinò
a loro offrendolgli dei cocktail che le due accettarono.
Adrianne
si dimenava nella pista da ballo assieme ad Elena, era da tanto che
non si divertivano più in quella maniera spensierata, senza
dover
pensare a problemi di coppia eccetera.. Le due infatti stavano
attirando l'attenzione di qualche ragazzo, che piano piano cercavano
di avvicinarsi a loro, però Elena rimase folgorata da uno
che se ne
stava seduto infondo con lo sguardo fisso su di lei,
rallentò i
movimenti e l'osservò meglio per quanto poteva. Era castano
chiarissimo, ma non riusciva a distinguere il colore degli occhi, un
giramento di testa la colse impreparata e rischiò di cadere
se non
fosse stato per Adrianne che con difficoltà la sorresse.
-Ehi,
Elena che ti prende?- chiese
spaventata. La ragazza, chiuse gli occhi con forza e si teneva la
testa. -Non lo so, ma non mi sento molto bene, Adrianne-
Adrianne
fece sedere Elena in un
divanetto e le raccomandò di stare lì, fino a
quando non sarebbe
tornata con Caroline e Bonnie.
La
bionda era introvabile, quindi optò
per trovare prima Bonnie nei bagni.
Chissà
perché Elena stava male? Non
aveva mai accennato malesseri del genere da quando la conosceva e
non era la prima volta che si trovavano in un ambiente simile ad una
discoteca, erano state anche in una vera, quindi non era per il
troppo fracasso e per il troppo affollamento della stanza. Adrianne
aprì la prima porta del bagno femminile, ma non
trovò Bonnie.
-Oh
mio Dio!- esclamò portandosi una
mano alla bocca. Caroline stava quasi violentando un ragazzo, questo
era attaccato al muro e lei gli teneva le mani e lo baciava
dappertutto, fortunatamente era ancora entrambi vestiti,
sennò per
Adrianne sarebbe stato troppo imbarazzante.
La
bionda sobbalzò ed entrambi
portarono la loro attenzione sulla ragazza. Damon si
aggiustò con
fare indifferente la sua giacca in pelle, gustandosi lo sguardo della
ragazza che era appena entrata, anche se gli aveva rovinato la festa.
-Caroline,
ti avrei lasciato continuare
ciò che stavi facendo- esclamò Adrianne indicando
il ragazzo, che
doveva ammettere era tremendamente affascinante.
-Ma
Elena sta male! Mi stava svenendo
tra le braccia-
Caroline
sgranò gli occhi e si
aggiustò il suo vestito nero. -Ok, andiamo!-
Adrianne
si accorse che quel ragazzo la
stava guardando anche troppo, perciò gli lanciò
uno sguardo di puro
fuoco e seguì la sua amica fuori dai bagni.
Damon
ghignando, seguì le due,
pensando che l'amica era senz'altro meglio della bionda e a giudicare
dallo sguardo che gli aveva rivolto, come carattere doveva essere
abbastanza agguerrita. Meglio, pensò. Le
sue prede non
dovevano essere delle gatte morte.
I
tre arrivarono nel divanetto, e Damon
vide Stefan rianimare una ragazza, Caroline e la sua amica urlarono
il nome di Elena e corsero verso Stefan tempestandolo di domande.
-Tranquille
si sta riprendendo!-
rispose Stefan, dando leggeri schiaffetti sul viso di quella
bellissima creatura. Adrianne sorrise sollevata, ma anche lei venne
colta da un giramento di testa, intravide il ragazzo che aveva
offerto il cocktail che guardava in loro direzione.
-Bastardo!-
ringhiò Adrianne tenendosi
la testa. Tutti riposero l'attenzione su quest'ultima, osservandola
in modo perplesso.
Prima
di perdere i sensi, la ragazza
mormorò la parola cocktail.
-Porca
miseria! Adrianne non anche tu!-
esclamò Caroline afferrando in tempo l'amica per poi farla
distendere. Stefan e Damon si guardarono in faccia allarmati. Non era
possibile che fosse la loro Adrianne, li avrebbe riconosciuti.
-Adrianne?
Intendi dire Adrianne
Rosewood?- chiese Stefan, iniziando a rianimare anche lei. In
realtà
Stefan aveva guarito Elena, con un po' del suo sangue, visto che
aveva capito sin da subito che era stata drogata, cercò di
fare lo
stesso con Adrianne ma non doveva farsi vedere dalla bionda.
Caroline
annuì. -Sì, la conoscete?-
I
due fratelli si guardarono
nuovamente, era lei. Avevano trovato la loro sorella finalmente, ma
perché non li aveva riconosciuti? Era impossibile che non
ricordasse.
E
pensare che Damon aveva fatto anche
dei pensieri “alla Damon” su di lei, e gli aveva
anche puntato
gli occhi addosso, considerandole una preda, niente sapendo che
quella ragazza era la sua tenera peste.
Stefan
riuscì a darle un po' di
sangue, visto che la sala non era completamente illuminata e Caroline
stava spiegando ad una confusa Elena ciò che era successo.
Non
appena Adrianne aprì gli occhi, si mise a sedere e Caroline
la
tempestò di domande.
-Care,
frena. Sto bene. Devo solo
prendere a calci una persona!- sibilò con gli occhi ridotti
a due
fessure, poi si rivolse a Stefan. -Ehm ti ringrazio per l'aiuto...?-
esclamò non sapendo il nome.
-Stefan-
mormorò il ragazzo
sconsolatamente.
-Adrianne-
Damon
osservò la scena, completamente
sconvolto. Lo rattristava tutto ciò, non era possibile che
Adrianne
si era dimenticata di loro. Come aveva potuto dimenticare?
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Buongiorno
^^''
Scusatemi
per l'assenza, ma non ho avuto tempo libero, non ho potuto neanche
recensire, cosa che farò al più presto ^^
Spero
che il capitolo vi sia piaciuto =) L'ho diviso in due parti
sennò veniva troppo lungo =)
Fatemi
sapere
Baci
Morgana <3
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