Through Glass

di linkin park
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A new beginning ***
Capitolo 2: *** Demolition Lovers ***
Capitolo 3: *** Stars ***
Capitolo 4: *** Kiss ***
Capitolo 5: *** Break of Dawn ***
Capitolo 6: *** I love you ***
Capitolo 7: *** Secrets ***
Capitolo 8: *** Cap.8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** A new beginning ***


Ebbene sì…ho iniziato una nuova ff e stavolta prometto che la finirò

Ebbene sì…ho iniziato una nuova ff e stavolta prometto che la finirò.

Ho già 7 capitoli pronti XD

Mi dispiace un sacco aver lasciato l'altra in sospeso ma non so davvero come continuare.

Spero che questa vi piaccia ugualmente^^

L'ispirazione mi è venuta ascoltando la canzone "through glass" dei Stone Sour che dà anche il titolo alla storia! Vi consiglio di ascoltarla perché è stupenda *_*

Ok..bando alle ciancie, buona lettura! E recensite mi raccomando (così so se continuare a postare o ritirarmi dalla scene).

Bye bye

 

 

 

A new beginning

 

June 18   Columbus, OH

 

Ohio.

Non ci sono mai stata e a dir la verità non conosco nulla di questo Stato.

L'unica cosa che so è che da qui il mio sogno si realizzerà.

Questo posto sarà il mio trampolino di lancio.

Un lancio verso una nuova vita…basata sulle mie due passioni più grandi: la musica e la fotografia.

Si…perché da oggi sarò una vera e propria fotografa professionista grazie all'incarico che mi è stato assegnato.

Anche se ho solo 21 anni e ho lavorato spesso per dei giornali non mi era mai capitata un'occasione del genere. Un'occasione per farmi conoscere, per far vedere a tutti di cosa sono capace.

Sarò l'inviata di una famosa rivista musicale qui al Warped Tour 2005.

Ho il compito di fotografare le band più importanti che si esibiranno durante questo lungo tour negli Stati Uniti e gli scatti più belli verrano pubblicati in ogni numero insieme agli articoli riguardanti il tour.

Ad accompagnarmi in questa avventura c'è Nicole, la giornalista incaricata di intervistare gli artisti e scrivere i resoconti dei concerti nonché mia ottima amica.

Se possibile, lei è anche più entusiasta di me. Non tanto per l'incarico ottenuto, visto che ne ha avuti anche di più importanti, ma perché vedrà dal vivo e conoscerà alcune delle band che le piacciono di più.

Siamo in viaggio da più di 3 ore in questo camper che sarà la nostra casa per i prossimi 2 mesi e da quando siamo partiti non ha fatto altro che parlarmi di musica e degli artisti che suoneranno

 

"peccato che quest'anno non ci siano i The Used…mi avrebbe fatto piacere vederli..dicono che live siano fantastici"

-…-

"Megan…Megan..ma mi stai ascoltando?"

Sento che mi chiama e allora mi giro verso di lei.

Sembra delusa dal fatto che non la stessi ascoltando e mi dispiace.

"Scusami Nicole, è che sono stanca…dicevi?"  le chiedo fingendomi interessata.

Lei scuote la testa sorridendo dicendomi che non importa.

Meglio così.

Chiudo gli occhi e provo a rilassarmi, cosa che però non mi riesce molto bene.

Sono un fascio di nervi. L'adrenalina che mi scorreva nelle vene fino a prima ha lasciato il posto al nervosismo e alla preoccupazione. Forse perché siamo quasi arrivate e il lavoro ci aspetta.

Non appena arriveremo a destinazione io dovrò preparare tutta l'attrezzatura in vista degli show di stasera mentre Nicole dovrà andare ad intervistare altre band.

Sento il camper fermarsi e poco dopo l'autista ci informa che siamo arrivate.

"Ohio eccoci qui"

Non posso fare a meno di sorridere vedendo la mia compagna che si guarda attorno entusiasta come un bambino al Luna Park.

Guardo verso il palazzetto dove si svolgerà l'evento e sento tornare il buonumore.

 ' Andrà tutto bene' mi dico.

Si…andrà tutto a meraviglia. Questo è tutto quello che ho desiderato dal momento in cui ho iniziato a fare questo lavoro.

"Allora andiamo?" chiedo a Nicole.

Annuisce e insieme ci incamminiamo verso l'anfiteatro.

Sono solo le 10 del mattino ed è già pieno di gente accalcata ai cancelli con la speranza di prendere dei posti in prima fila.

Mi ricordano tanto me stessa quando ero adolescente e facevo la fila per ore e ore prima di un concerto.

Quante volte sono scappata di casa pur di vedere le mie band preferite dal vivo…per fortuna ora non ce n'è più bisogno

Mi riscuoto dai miei pensieri non appena arrivo all'entrata dell'edificio.

Le guardie ci fanno entrare vedendo i nostri pass e ci dicono dove andare.

Io mi posso già posizionare davanti al palco mentre Nicole deve andare nel backstage alla ricerca delle band da intervistare.

"non so se ci rivedremo prima di stasera quindi buona fortuna Megan" mi dice mentre mi abbraccia.

"In bocca al lupo anche a te Nicole"

La guardo allontanarsi e poi rivolgo lo sguardo al palco.

'Ci siamo'

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Demolition Lovers ***


Sono ore ormai che sono qui in attesa che si spengano le luci e inizi lo show

rieccomi^^

Innanzitutto, grazie mille a chi ha letto il primo capitolo e soprattutto grazie di cuore a chi ha recensito :D

Sono felicissima che la storia vi piaccia^^

Ecco qui il secondo capitolo!

Non mi convince più di tanto a dir la verità ma spero piaccia ugualmente.

Dal prossimo entrerà in scena Bob e quindi le cose iniziano a farsi più interessanti ;)

Buona lettura =)

 

 

Sono ore ormai che sono qui in attesa che si spengano le luci e inizi lo show.

L'anfiteatro è pieno di ragazzi, anch'essi in attesa di veder salire su quel palco i loro artisti preferiti e assistere al concerto.

La loro eccitazione e il loro entusiasmo sono palpabili e ti contagiano all'istante, proprio come stanno facendo con me.

Sentire il vociare gioioso di tutti questi giovani mi rilassa e vedo che è lo stesso anche per gli altri fotografi che sono qui vicini a me.

Guardo l'orologio e ricordo mentalmente i nomi delle band che deve fotografare…

Avenged Sevenfold, Good Charlotte, Mxpx e infine My chemical Romance.

Conoscono molto bene le prime due e sono elettrizzata al pensiero di sentirli dal vivo ma mi piace anche l'idea di ascoltare nuove band come appunto i My Chemical Romance.

Nonostante stiano avendo un grande successo non gli ho mai prestato molta attenzione, al contrario di Nicole che sa praticamente tutto di loro.

Le luci finalmente si abbassano e la folla esplode in una boato.

I primi a salire sul palco sono gli Avenged Sevenfold.

Iniziano ad esibirsi e io, rapita dalla musica, inizio a scattare foto ai membri del gruppo.

Li guardo attraverso l'obiettivo e li immortalo mentre mettono tutti loro stessi per suonare.

Quello che mi piace delle fotografia è proprio il riuscire a catturare l'essenza di una persona, lo stato d'animo che ha in quel momento.

E con i musicisti questo dà ancora più soddisfazione perché quando si esibiscono si abbandonano alle emozioni, si perdono nella note che loro stessi creano e ciò risalta molto nella foto.

Talmente concentrata come sono a fare questi scatti mi accorgo solo ora che la scenografia sta cambiando in vista dell'esibizione delle altre band.

Mentre aspetto do un'occhiata alle foto appena fatte.

Posso essere orgogliosa di me stessa…sono venute davvero bene.

 

L'ultima band che deve esibirsi sono i My Chemical Romance.

Non dovrebbe mancare molto alla loro entrata in scena ma i fans già invocano a gran voce il loro nome.

Eccoli che salgono sul palco…ognuno si sistema al proprio posto e iniziano a suonare.

Io inizio a fare il mio lavoro ma la mia mente e il mio cuore stavolta non sono rivolti alle foto.

Sono focalizzati su quei 5 ragazzi sul palco. sulla loro musica e sulle parole pronunciate dal cantante.

Ogni singola nota, ogni singola sillaba entrano dentro di me e mi riempiono. Mai un gruppo era riuscito a fare breccia nel mio cuore così velocemente. Mai nessuno mi aveva catturato così.

Sarà perché le loro parole sono così crude, vere…le senti tue, ti sembra che siano state scritte per te,le senti  bruciare sulla tua pelle.

E quei 5 ragazzi li senti vicini. Terribilmente vicini.

 

Inizia una melodia lenta.

" Demolition lovers".

Questo è il titolo della canzone.

Alzo lo sguardo verso di loro per osservarli…sono tutti concentrati. Il cantante canta e urla con gli occhi chiusi, come se cantasse per qualcuno che solo lui può vedere.

La musica è un continuio crescendo…Sento la musica entrarmi dentro, le chitarre mi stanno catturando.

Mi viene voglia di chiudere gli occhi e lasciarmi portare via dalle note, dall'assolo magnifico che il chitarrista sta eseguendo in questo momento.

E lo faccio. Chiudo gli occhi e apro loro il mio cuore, la mia anima.

La canzone finisce e l'unica cosa che riesco a sentire è il battito del mio cuore, che sembra impazzito.

Non mi meraviglierei se lo sentissero anche loro.

Torno velocemente alla realtà non appena sento il suono delle batteria.

Guardo il batterista …Le luci sono tutte per lui: ha gli occhi chiusi, la testa bassa e sembra suonare ogni colpo come se fosse l'ultimo.

In questo momento per lui esistono solo il suo strumento e il ritmo a cui sta dando vita.

E mentre lo osservo mi rendo conto che ogni colpo inferto alla batteria è all'unisono con i battiti del mio cuore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Stars ***


Il concerto è finito da un pezzo ma riesco ad uscire dalll'anfiteatro solo adesso

Il concerto è finito da un pezzo ma riesco ad uscire dalll'anfiteatro solo adesso.

Non appena esco all'aria aperta vengo sopraffatta dal caldo e dall'afa. Nonostante sia giugno fa un caldo tremendo...al pensiero di dormire chiusa nel camper sento mancarmi l'aria.

'Forse è meglio fare una passaggiata' penso.

Mi incammino verso il camper per appoggiare la macchina e avvisare Nicole.

La trovo seduta sul suo "letto", se così vogliamo chiamarlo, e sta mettendo in ordine dei fogli.

La saluto e le chiedo come è andata.

"Benissimo" mi risponde " e tu?"

"Bene" le dico…e la mia mente torna a quella canzone.

"Senti Niki…non è che per caso hai i cd dei My chemical romance qui con te?"

Le si illuminano gli occhi e si alza di fretta per rovistare nella sua borsa.

"Eccoli qui" mi dice mentre mi porge i due dischi.

Mi dà anche il lettore cd. Ha già capito tutto.

Le dico che esco a fare un giro.

Annuisce distratta e torna a riordinare le sue cose.

'Bene…e ora dove vado?'

Cammino tra i vari tour bus parcheggiati vicino al camper in cerca di un posto dove stare da sola.

In lontananza vedo un parco…sembra non esserci nessuno.

Ci arrivo in pochi minuti e vedo che c'è anche un piccolo laghetto.

Mi siedo ai piedi di un albero vicino alla sponda del lago e appoggio la schiena al tronco.

Una volta comoda accendo il lettore cd e riascolto le canzoni che mi hanno tenuto compagnia fino a poco fa.

Ancora una volta chiudo gli occhi e mi lascio completamente cullare dalle dolci note di Demolition lovers.

Non so quante volte ho premuto il tasto repeat…probabilmente una quindicina ma ogni ascolto è come se fosse il primo.

Non riesco ad impedire alle lacrime di scendermi sulle guance e a pensare a come dev'essere bello trovare la proprio anima gemella.

Stare insieme fino alla fine. Esattamente come dice la canzone.

I mean this forever

 

***

 

Mi giro e mi rigiro nella cuccetta alla ricerca della posizione più comoda per dormire ma a quanto pare il sonno mi ha completamente abbandonato stasera nonostante la stanchezza.

Visto che di dormire non se ne parla e sono stanco di muovermi in questo lettino mi alzo, deciso ad uscire per fare un giro. Chissà che l'aria aperta e la notte mi portino un po’ di riposo.

Mi vesto e scendo al piano di sotto il più silenziosamente possibile per non svegliare gli altri.

A sorpresa trovo Mikey seduto vicino al finestrino intento a sorseggiare una tazza di caffè.

Ha lo sguardo fisso verso l'esterno come se stasse tenendo d'occhio qualcosa o qualcuno ma conoscendolo starà semplicemente pensando ad Alicia, la sua ragazza.

Non si è accorto della mia presenza infatti quando sente la mia voce sobbalza e si gira verso di me spaventato.

" Scusa non volevo spaventarti..volevo solo dirti che esco a fare un giro"

Appoggia il sguardo profondo e malinconico su di me come se volesse leggermi dentro. E purtroppo ci riesce benissimo.

Quando mi guarda così mi mette tremendamente in imbarazzo.

Senza aspettare la sua risposta, lo saluto con un cenno ed esco dal bus.

Mi avvio verso quel parco che ho visto prima appena usciti dal teatro.

'A quest'ora non ci sarà sicuramente nessuno' penso ma a quanto pare mi sbaglio.

Seduta ai piedi di un albero c'è una ragazza.

Il suo corpo è illuminata dalla luce della luna e mentre mi avvicino, riesco a vedere sempre meglio il suo profilo.

Non so neanche io perché mi stia avvicinando a questa sconosciuta...è come se il mio corpo fosse attratto da lei come con una calamita.

Sono di fianco a lei ora.

Ha gli occhi chiusi e sta ascoltando il lettore cd.

Forse si è addormentata…non lo so. Sembra così piccola e indifesa in questo momento.

La osservo meglio e mi accorgo che è molto giovane.

Lunghi capelli neri le incorniciano il viso, al momento rilassato e solcato da un tenero sorriso.

Incantato a guardarla non mi sono accorto che ha aperto gli occhi e ora mi sta fissando.

'Che figuraccia…chissà che sta pensando'

Le sorrido e cerco di trovare un scusa per il mio comportamento.

" Ehm…ciao! Scusa ma sai…pensavo stessi male e allora…ehm si stavo per svegliarti"

Mi guarda ancora e poi scoppia a ridere.

Non capisco cosa ci sia di così divertente.

Adesso sono io che la fisso per capire cosa la diverta così tanto. In questo momento vorrei tanto essere Mikey per capire che le passa per la testa.

Un po’ alla volta smette di ridere ma le rimane comunque un sorriso divertito e un po’ strafottente in volto.

"Allora dovrei ringraziarti" mi dice. "E' stato molto gentile da parte tua preoccuparti per me"

Mi porge la mano sempre col sorriso sulle labbra e dice "Comunque io sono Megan…tu sei?"

Le stringo la mano e mi presento.

"Io sono Bob,piacere mio. E scusami ancora per prima." dico grattandomi la nuca imbarazzato.

Ride di nuovo e poi mi fa segno di sedermi vicino a lei.

Accetto volentieri l'invito e mi accomodo di fianco a lei.

La osservo con la coda dell'occhio e vedo che il suo sguardo è rivolto versoil cielo.Sta osservando interessata la luna e le stelle.

Sembra immersa in un mondo tutto suo.

'Chissà a che pensa' mi chiedo.

Continuo a lanciare occhiate di sottecchi  a questa strana ragazza e mentre mi perdo ad osservare il suo profilo, il suo nome esce involontariamente dalle mie labbra. E' solo un sussurro ma lei ha sentito.

"Dimmi"

'E ora che mi invento?'

"Che stavi ascoltando prima?" chiedo indicando il lettore cd vicino a lei.

Le si illumina il viso e sorridendomi risponde: "I my chemical romance!Li conosci?"

E così scopro che stava ascoltando me.O meglio,il gruppo di cui faccio parte.

Non so perché ma saperlo mi rende felice e soddisfatto.

"Si si conosco…molto bene anche" le dico ridacchiando.

Lei continua ad osservarmi e inclina la testa prima a destra e poi a sinistra come se stesse studiando un oggetto mai visto prima.

Poi spalanca gli occhi ed esclama:

"Oddio adesso ho capito! Tu sei il loro batterista. Ma certo! come ho fatto a non riconoscerti"

Sembra una bambina e questo mi fa provare ancora più tenerezza nei suoi confronti.

Questa volta è il mio turno di ridere. E' tremendamente buffa mentre si dà delle stupida per non avere capito subito chi sono.

Si mette a ridere anche lei e sposta lo sguardo verso l'orizzonte.

 

***

 

E così lui è il batterista dei My Chemical Romance.

Devo  veramente essere diventata cieca per non riconoscerlo nonostante lo abbia avuto davanti fino a poche ore fa.

Ci sono tante cose che vorrei dirgli…complimentarmi con lui per come suona, per l'esibizione di stasera, dirgli quanto mi piacciono le loro canzoni. Ma non voglio fare la figura della fan pazza e scatenata che incontra il suo idolo di sempre.

Perciò sto zitta e approffitto della sua vicinanza per osservarlo meglio.

E' davvero un bel ragazzo ma la cosa che più mi ha colpito sono stati i suoi occhi.

Non per il colore,dato che essendo buio non posso capirlo ma per la luce che racchiudono.

Sembrano due piccole pietre preziose, due stelle che brillano di luce propria e illuminano ciò che li circonda.

Esattamente come quegli astri che ci fanno compagnia da lassù in questo momento.



 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Kiss ***


Lips like morphine

 

E' passata una settimana ormai dall'inizio del tour e i giorni sono stati tutti abbastanza uguali e monotoni.

Trascorro le ore in viaggio per andare da una parte all'altra del Paese, a fare il mio lavoro e a mandare le foto al giornale.

Le cose positive di tutto questo sono due.

Per prima cosa le foto fortunatamente piacciono al mio capo….così tanto che ne ha già piazzata una in copertina.

Seconda cosa…bè c'è lui.

Bob.

Non passa giorno in cui non ci incontriamo.

A volte ci vediamo subito dopo che ha suonatooppure, come la prima volta che ci siamo incontrati, stiamo all'aperto.

Alterniamo momenti di silenzio a momenti in cui parliamo così tanto da sapere ormai tutto, o quasi, l'uno dell'altro.

Parliamo di noi, delle nostre vite, dei nostri sogni e delle nostre speranze.

Quando ha scoperto che faccio la fotografa mi ha confidato che anche a lui piace molto la fotografia, o meglio gli piace fare il fotografo. Ma non essere il soggetto da fotografare.

Me l'ha detto con una faccia da cucciolo tale che non ho potuto fare a meno di provare tenerezza per lui.

Sembra un bambinone. Ed è proprio per questo che sto bene con lui.

E' un ragazzo normale, come me. Anche ora mentre mi racconta anneddoti sui tour passati e mi parla degli altri membri della band.

"Devo farteli conoscere" esclama sorridendo e pieno d'entusiasmo.

" Mi farebbe piacere"

"Bene allora è deciso. Domani te li presento" dice e mi dà un buffetto sulla guancia.

Io, per risposta, gli faccio la linguaccia e lui inizia a farmi il solletico sapendo benissimo che non lo sopporto.

"No Bob..no ti prego. Basta"

Lo supplico con le lacrime agli occhi dalle troppe risate.

Lui allora si ferma e mi guarda con quei suoi occhi incredibilmente blu.

Solo ora mi rendo conto della posizione in cui ci troviamo.

Io distesa a terra e lui su di me che mi blocca i polsi sopra la testa per impedirmi di scappare.

Arrossisco come una ragazzina ma fortunatamente lui non se ne accorge, anzi…

Avvicina sempre di più il suo viso al mio tanto che posso sentire il suo respiro sulle mie labbra.

E' questione di un secondo.

Appoggia la sua bocca sulla mia.

Le nostre labbra  si cercano…prima con delicatezza, quasi timore, poi con una passione sempre più crescente.

E riversiamo in questo bacio tutto quello che proviamo l'uno per l'altro.

 

***

 

Mi stacco di malavoglia dalle sue labbra per poter riprendere fiato.

La guardo. E' bellissima.

Ha ancora gli occhi serrati e le labbra socchiuse.

Quelle labbra che vorrei assaporare per il resto dei miei giorni.

Apre gli occhi e li punta nei miei.

Non servono parole adesso.  Abbiamo già capito tutto.

Megan allunga una mano e mi accarezza il viso. Dolcemente.

Rabbrividisco sentendo il tocco della sua mano sulla mia pelle e il mio cuore inizia a battere all'impazzata.

E' così che ci si sente quando si è innamorati?

Basta uno sguardo..un semplice gesto…a farti impazzire? A farti sentire in paradiso?

Non ne ho idea. So solamente che vorrei che questa serata non finisse mai.

La stringo a me e la abbraccio, come se potesse svanire da un momento all'altro.

Lei appoggia la testa sul mio petto per ascoltare i battiti del mio cuore.

E così , stretti l'uno all'altro, ci addormentiamo.

 

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Capitolo 5
*** Break of Dawn ***


Sento il calore e la luce dei raggi solari colpirmi il viso

 

Sento il calore e la luce dei raggi solari colpirmi il viso.

Apro gli occhi e ancora assonnata mi guardo attorno.

'Che ci faccio nel prato?' ecco le prime parole che il mio cervello è in grado di elaborare.

Mi accorgo di essere stretta a qualcuno e in un lampo, il ricordo di ieri sera invade la mia mente.

Non posso fare a meno di sorridere al pensiero di quello che è successo.

Guardo Bob che dorme ancora, tenendomi stretta tra le sue braccia.

E' così dolce e rilassato che mi dispiace doverlo svegliare ma dobbiamo tornare dai nostri amici prima che si accorgano che non ci siamo.

A giudicare dal silenzio che ci circonda, devono essere ancora tutti a dormire però è meglio non rischiare.

Mi alzo a fatica dal mio morbido giaciglio e inizio a chiamare Bob per svegliarlo.

"Bob dai svegliati.E' tardi"

Niente.

Mugugna qualcosa e si gira. Scuoto la testa rassegnata, pronta a chiamarlo ancora ma all'improvviso si alza guardandosi attorno.

Si stropiccia gli occhi con i pugni serrati come farebbe un bambino.

"oh cazzo" esclama "Abbiamo dormito qui?" e mi guarda.

Annuisco ridendo e si mette a ridere anche lui.

Ci alziamo in piedi e mano nella mano, ci incamminiamo verso il mio camper.

 

Una volta arrivati sto per aprire la porta quando mi sento prendere per il polso.

Bob mi fa voltare verso di lui e si avvicina.

"A dopo principessa" sussurra sulle mie labbra e mi dà un bacio veloce.

Poi scappa verso il tour bus.

'Buongiorno anche a te'

 

"Si può sapere dove sei stata stanotte?Mi sono svegliata alle 3 e tu non c'eri.Hai idea di quanto io mi sia preoccupata?Spero tu abbia una buona spiegazione da darmi"

In questo momento quella che ho davanti non è più la mia amica Nicole. Ma mia madre nel corpo di Nicole.

Non ho fatto in tempo ad entrare nel camper che sono stata investita dalle sue urla.

Guardandola tento di reprimere una risata. E' in piedi furibonda davanti a me.

Mani sui fianchi, gambe divaricate e batte il piede a terra, impaziente di ricevere una risposta.

"Scusami mamma" le dico scherzando ma lei mi lancia un'occhiataccia per dirmi di arrivare al dunque.

"Ero fuori con Bob e ci siamo addormentati. Tutto qui" dico alzando le spalle.

Le ho già raccontato di Bob e di questa "amicizia" che si è creata. Ed è per questo che adesso mi sorride. Maliziosa.

"Solo questo?" chiede scettica, alzando un sopracciglio.

Scoppio a ridere e mi butto sul letto.

Lei mi segue a ruota e mi supplica di raccontarle tutto.

 

 

***

 

 

"Allora com'è? Carina?"

Mi giro di scatto verso Ray e lo guardo senza capire. Devo avere un bel punto interrogativo al posto della faccia.

Lui ne approfitta per stracciarmi nell'ennesima partita alla playstation, spegne la tv e mi guarda.

"L'abbiamo capito tutti che c'è una ragazza. Allora…chi è?"

"E' così evidente?" mormoro.

Lui per risposta mi dà una pacca sulla spalla ridacchiando e si alza dal divano.

Torna poco dopo con 2 bottiglie di birra e me ne porge una.

Bevo un sorso e inizio a parlare.

In fondo Ray è il mio miglior amico. Non c'è motivo di tenergli nascosto quello che sta succedendo.

"E' una fotografa. Si chiama Megan. E si…è molto carina"

"E bravo il nostro Bob!" risponde.

Io sorrido e visto che me lo chiede, gli parlo un po’ di lei.

….

"Sei proprio cotto" dice una volta finito di ascoltare il mio racconto.

"Credo di si"

Mi guarda in faccia e ride.

"Lo dici come se fosse da vergognarsi. Non c'è niente di male ad essere innamorati. Anzi…è una cosa bellissima"

E si capisce benissimo che sta pensando alla sua fidanzata, Chris.

"Lo so" rispondo.

Mi viene in mente che ho promesso a Meg che le avrei fatto conoscere i ragazzi.

"A proposito, le ho detto che vi avrei presentati stasera

"Perfetto. Così possiamo conoscere la ragazza che ti ha fatto perdere la testa" dice e scoppia a ridere subito dopo.

Rido anche io e insieme a lui, esco dal tourbus diretto verso il locale dove suoniamo.

Brian, il nostro manager, e gli altri sono già lì che ci aspettano.

Siamo in ritardo di qualche minuto e quando arriviamo all'entrata riservata agli artisti, li vedo chiaccherare con Megan e un'altra ragazza, che dev'essere la sua amica Nicole.

Ray e io ci avviciniamo al gruppetto…

"Siete arrivati finalmente" dice Brian non appena ci vede.

Megan mi guarda sorridente e mi saluta.

"ah ma vi conoscete già?" chiede Frank, curioso come al solito.

Non mi scappano le occhiate maliziose che ci lanciano l'amica di Meg e Ray.

Fulmino Ray con lo sguardo e mentre lui ridacchia, Meg risponde a Frank.

"Ok ragazzi.Tempo scaduto.Dovete salire sul palco fra poco" dice Brian.

"Si devo andare anche io" dice Nicole. Ci saluta tutti e se ne va.

Anche Gerard e gli altri entrano e fuori, rimaniamo solo io e Megan.

"Non entri?" mi dice.

"Si ma prima devo fare una cosa" le rispondo malizioso.

Intuendo ciò che voglio fare, mi precede e mi bacia.

Se non fossi così preso da lei, sentirei Frank esultare dicendo:" Ah Ah avevo ragione io!mi dovete 20 dollari".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** I love you ***


Oggi il Warped Tour fa tappa a Chicago

I love you

 

Oggi il Warped Tour fa tappa a Chicago.

La città di Bob.

E'felicissimo di tornarci e posso capirlo.

Per quanto sia bello viaggiare, si sente sempre la mancanza di casa.

New York infatti mi manca da impazzire.

E' la prima volta che sto lontana da casa per così tanto tempo e inizio davvero ad aver voglia di tornarci.

Ma se da una parte non vedo l'ora di tornare a New York, dall'altra non posso fare a meno di chiedermi come andranno a finire le cose tra me e Bob una volta finito il tour.

Ormai sono abituata ad averlo sempre vicino, a passare il tempo libero con lui mentre quando tutto questo finirà, non potremmo vederci e sarà difficile anche sentirci.

Ecco ci risiamo…invece di godermi il tempo passato in sua compagnia penso già al futuro e mi rattristo.

Un mio difetto è sempre stato quello di non riuscire ad apprezzare a pieno i momenti di felicità e farmi paranoie più o meno infondate.

Se n'è accorto già l'altro giorno che c'è qualcosa che mi preoccupa ma quando mi ha chiesto cosa c'è che non va l'ho liquidato con uno stupido "Va tutto bene".

Per fortuna adesso è troppo concentrato a guardare la tv per accorgersi della faccia da funerale che mi ritrovo.

Mi accoccolo meglio addosso a lui e cerco di prestare attenzione al film ma vedo che siamo già ai titoli di coda.

"Allora…piaciuto?"

Fortuna che Dracula è uno dei film che so a memoria. Non devo nemmeno fingere.

"E' uno dei miei preferiti" rispondo e sorrido.

Bob mi scocca un bacio sulla fronte e poi si alza dal divano per spegnere la tv.

Io guardo fuori dal finestrino del tourbus.

I ragazzi hanno voluto a tutti i costi che io e Nicole facessimo il viaggio con loro, almeno per oggi.

Bob e io siamo qui da soli mentre gli altri sono al piano superiore a riposarsi.

A dire la verità credo vogliano semplicemente lasciarci da soli e gliene sono grata.

"Non dovrebbe mancare molto" mi dice Bob come se mi avesse letto nel pensiero.

"Meglio così. E' da ore che siamo in viaggio" dico sbuffando.

Bob si siede accanto a me e mi cinge le spalle con le braccia.

"Visto che stasera abbiamo la serata libera pensavo che potremmo andare a cena fuori..che ne dici?" chiede.

"Ottima idea. Così possiamo stare un po’ da soli" rispondo e lo bacio.

Ci stiamo baciando distesi sul divano quando sentiamo qualcuno che tossicchia per poi scoppiare a ridere.

"Siamo arrivati piccioncini"

 

***

 

Si vede lontano un miglio che c'è qualcosa che turba Meg da un po’ di giorni ma non ha intenzione di parlarne.

Per tirarle un po’ su il morale stasera l'ho portata a cena fuori. E adesso stiamo facendo una passeggiata in centro a Chicago.

La mia città.

Voglio farle vedere i luoghi dove sono stato, dove sono cresciuto.

Voglio condividere tutto con lei.

"E casa tua dov'è?" mi chiede guardandosi attorno curiosa.

"Eccoci arrivati"

Siamo davanti al condominio dove vivevo quando ancora stavo a Chicago.

Una volta arrivati al mio appartamento entriamo.

Cristo, da quant'è che non metto piede qui dentro?!

I miei hanno lasciato tutto com'era prima nonostante vengano spesso a sistemare, soprattutto mia madre.

"Casa dolce casa"

"Contento di essere qui,eh?" mi chiede ridendo.

La prendo per mano e andiamo in salotto.

 

"Megan?"

Credo si sia addormentata sopra di me. Come quella volta al parco.

Apre un'occhio e mi guarda.

"Dimmi"

"No niente. Pensavo ti fossi addormentata"

Ridacchia e mi dà un bacio.

"Ci mancava poco. Sto comodissima…sembri un'orsacchiotto di peluche"

What?!

"oddio dovresti vedere la tua faccia" urla ridendo.

Non la vedevo ridere così da parecchio. E ciò non può che farmi piacere.

"E così sarei un'orso?" le domando fingendomi arrabbiato.

"Orsacchiotto" puntualizza col sorriso sulle labbra.

La guardo in silenzio.

"Meg?"

"Si?"

"Ti amo"

Ecco. L'ho fatto. Gliel'ho detto.

"Ti amo anche io"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Secrets ***


Perché quando desideri che il tempo passi in fretta le ore trascorrono lente mentre quando vuoi fermarlo i secondi, i minuti,

 

Rieccomi XD

Dopo secoli di inattività il neurone è tornato a casa ed ecco qui il capitolo nuovo!

Grazie mille a chi mi lascia sempre una recensione. Grazie davvero :***

Grazie anche a chi legge e basta.

Mi farebbe piacere sapere che ne pensate di questa ff  e anche se fa schifo ditelo u.u XD

Bè..buona lettura!

 

 

 

Perché quando desideri che il tempo passi in fretta le ore trascorrono lente mentre quando vuoi fermarlo i secondi, i minuti, le ore sembrano avanzare più velocemente facendosi beffa di te?

Me lo sono sempre chiesta. Senza arrivare mai ad una risposta.

Sono arrivata alla conclusione che di fronte allo scorrere del tempo l'uomo non può fare niente, se non cercare di trascorrerlo al meglio ed è quello che stiamo facendo un po’ tutti qui.

Il Warped è giunto al termine oramai. E' questione di pochi giorni e poi dovremmo salutarci e tornare alla vita di sempre. Nel frattempo, ognuno di noi si sta godendo le ultime ore in compagnia, divertendosi come non mai.

Mi sto rendendo conto che questo è il periodo più bello e felice della mia vita.

Non ricordo di essere mai stata così contenta come in questo mese trascorso attraversando il Paese in compagnia di gente simpatica e che adoro.

Essendo di natura pessimista,però, tendo sempre a trovare il marcio anche nelle situazione più belle e all'apparenza perfette, come in questo caso.

Anzi, è più corretto dire che voglio trovare il marcio.

Il motivo che mi spinge a farlo mi è ignoto ma probabilmente è la voglia di provare a me stessa che la perfezione e la felicità sono solo un'utopia.

Una visione pessimista, lo so bene ma fa parte della mia persona, esattamente come il meccanismo di autodifesa che mi porta per l'appunto a trovare aspetti negativi in tutto ciò che mi circonda.

Negli ultimi tempi, questo lato del mio carattere si era nascosto, si era messo da parte permettendomi di assaporare per la prima volta dopo tanto tempo un po’ di serenità, ma poco a poco sta riaffiorando.

Di fatti inizio a pensare che la pace e la tranquillità che mi avvolgono finiranno inevitabilmente  nel giro di poco tempo; un po’ come la quiete prima della tempesta.

Questa sensazione, stavolta, non è dettata solamente dal mio intuito, sesto senso o come lo si vuole chiamare; c'è qualcosa di più concreto che mi fa pensare a quest'eventualità: il comportamente alquanto sospetto di Bob.

E' da un paio di giorni che è sempre distratto e con la testa tra le nuvole. Ma quello che più mi insospettisce e che mi fa stare in pensiero è che ha perso il sorriso. E' sempre serio e i suoi occhi non hanno più quella scintilla di vitalità, di gioia che li caratterizzava.

Ho provato a chiedergli spiegazioni per sapere come aiutarlo ma le sue risposte erano sempre le stesse: "E' tutto ok.Non preoccuparti" oppure "Sto bene. Davvero!" non appena lo guardavo con scetticismo.

Visto che parlare con lui è stato come parlare col muro, ho provato a chiedere a Ray, il suo migliore amico nonché confidente, che cosa non va in Bob ma anche lui ha glissato abilmente sull'argomento. Le uniche parole che mi ha rivolto per chiarirmi le idee son state "Vedrai che ti dirà tutto. Devi solo dargli un po’ di tempo".

E così farò anche se sto dando di matto nel vedere che chiunque attorno a me sembra essere a conoscenza delle risposte che tanto bramo o meglio ancora, sono certa che sanno qualcosa di importante ma a me sconosciuto.

In particolare Brian e i ragazzi, eccezzion fatta per Bob, sono su di giri per un motivo che ignoro.

L'unica cosa che sono riuscita a capire - ad essere sincera dovrei dire origliare- è che c'è in ballo qualcosa di veramente importante per il loro futuro.

Le parole esatte del giovane manager sono state "Grandi ragazzi. Ce l'avete fatta!E' la vostra occasione!" e sentito questo hanno iniziato ad esultare e a complimentarsi tra loro.

A pensarci bene il malumore di Bob è iniziato proprio dopo questa notizia datagli da Brian. Ma certo…è tutto collegato. Ora devo solo aspettare che il mio ragazzo si decida a vuotare il sacco; intanto stasera lo porto a fare un giro qui a New York. La mia cara New York.

Spero che rilassandosi un po’ riesca ad aprirsi con me e si confidi.

Lo spero proprio.

 

***

-2

Già. Due sono i giorni che mancano alla fine del tour, due i giorni che mi restano a disposizione per dire finalmente a Megan quello che le sto nascondendo da troppi giorni ormai.

Il problema è che non so proprio come affrontare l'argomento. Ho provato più volte a parlargli, anche perché il senso di colpa finirà per soffocarmi, ma al momento di aprir bocca mi sono lasciato prendere dal panico e non le ho detto niente.

Mi rendo conto di essere un codardo, un vigliacco soprattutto quando è lei stessa a chiedermi cosa c'è che non va.

Meg è estremamente sveglia e testarda per cui non appena ha capito che le nascondo qualcosa ha iniziato a fare domande a destra e a manca per scoprire cos'ho.

Non ottenendo risposte soddisfacenti da me ha iniziato a chiedere a terzi. E il primo a cui si è rivolta chi è stato? Ray,l'unico con cui mi confido e chiedo consigli.

Giusto stamattina abbiamo parlato e mi ha invitato a dirle tutto il prima possibile, per non peggiorare ulteriormente la situazione; detta così sembra facile ma in verità con lo è per niente. La parte più difficile sta nel trovare il momento adatto per iniziare un discorso di questo genere.

Adesso per esempio sarebbe perfetto.

Stiamo passeggiando mano nella mano a Central Park. Attorno a noi, il verde e di tanto in tanto qualche persona che si sta godendo questa calda serata estiva all'aperto come noi.

Meg sembra tesa e persa nei sui pensieri….io invece sto cercando di raccimolare quel minimo di coraggio che mi permetterebbe di dire quello che devo.

Come se mi avesse letto nella mente è lei la prima ad affrontare l'argomento.

-Bob…so che ti sto stressando abbastanza con questa storia ma sono davvero stanca e preoccupata ,per lo più, di vedere che mi tieni all'oscuro di tutto. Che ti succede? Non sembri neanche più tu.-

Ha lo sguardo preoccupato ma anche deciso. Sa che è il momento di venire a conoscenza del mio "segreto" e non accetterà risposta evasive come quelle avute in precendenza.

Abbasso lo sguardo per un istante e le propongo di andarci a sedere.

-NO! Prima rispondi e poi ci sediamo.-

Ma bene! L'ho fatta incazzare.

Sono un fascio di nervi, il cuore sembra voglia uscirmi dal petto e le parole mi si sono bloccate in gola.

Ci vorrebbe così poco per dirglielo ma…

-Partiamoperl'Europadopodomani-

Oddio..l'ho detto davvero o l'ho solo pensato?!

A giudicare dall'espressione perplessa di Meg si direbbe che ho sputato il rospo veramente ma ho parlato in maniera così veloce e involontaria che non si è capito niente.

-Come scusa?- mi chiede sottovoce.

Glielo ripeto più lentamente senza guardarla negli occhi. Non ne ho la forza; so che ci leggerei delusione e probabilmente rabbia.

Prima di tutto perché le ho tenuto nascosta una cosa così importante e poi, perché si renderà conto di quanto coniglio sono.

Sto aspettando una reazione, anche piuttosto forte da parte sua e invece niente.

Se ne sta immobile a guardarmi per interminabili minuti per poi abbracciarmi forte.

Non una parola, non una lacrima. Solo questa stretta calda e soffocante, come se tenendomi tra le sue braccia potesse tenermi con lei per sempre e impedire la nostra separazione.

Sarebbe bello se bastasse questo a tenerci insieme a lungo ma sappiamo entrambi che non è così.

La stringo a me, silenziosamente. In momenti come questi le parole sono superlflue e il silenzio vale più di mille discorsi.

 

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Capitolo 8
*** Cap.8 ***


E' incredibile come il silenzio a volte possa essere più assordante e fastidioso del rumore

Grazie a chi commenta questa storia =]

Scusate per il ritardo ma l'ispirazione è quasi sempre assente ._.

Ho già un altro capitolo pronto comunque.

Buona lettura :*

 

 

E' incredibile come il silenzio a volte possa essere più assordante e fastidioso del rumore.

Anche adesso mentre sono qui fuori a fumare, avvolto in questo silenzio quasi irreale, sento le orecchie piene di un ronzio che mi impedisce perfino di pensare.

Ed era questo principalmente il motivo per cui, all'alba, sono uscito di casa e sono venuto qui in giardino.

Quando mi sono svegliato ho visto Megan accanto a me che dormiva della grossa, reduce della festa di ieri sera, e per non svegliare lei né tantomeno Gerard, il padrone di casa, sono uscito.

Per riordinare le idee, per infondermi un po’ di entusiasmo e buonumore in vista della giornata che mi aspetta, ritenendo che l'alba e un po’ di solitudine mi avrebbe certamente giovato ma non è così.

Tutta questa pace, questo silenzio mi hanno messo addosso malinconia e tristezza e di certo non ne ho bisogno.

Strano pensare che ieri sera alla festa di chiusura del Warped le cose erano completamente differenti.

Il tempo sembrava essersi fermato.

Mi pareva di essere sospeso in una bolla di sapone, fatta di felicità e spensieratezza, che niente e nessuno avrebbe potuto distruggere.

Ma la bolla, essendo fragile, è destinata a rompersi e così è stato.

In men che non si dica è arrivato il fatidico giorno. Il tanto atteso da alcuni, il meno voluto da altri.

E' il giorno della partenza, degli addii o degli arrivederci.

Nel bene o nel male, il giorno che darà una svolta alla mia vita.

---

-Qualcuno ha visto il mio I-pod?-

-No Frank!!! E sbrigati, che i taxi saranno qui a momenti.-

-Uff..non partiamo finchè non lo trovo però.-

Vedo qualcosa volare e atterrare in testa al povero Frank. Bob gli ha lanciato la prima cosa che si è trovato vicino.

Che scemotti! Mi mancheranno questa sceneggiate.

Mentre sto ancora ridacchiando, Bob mi prende sottobraccio e ci dirigiamo verso la porta.

- Usciamo, prima di impazzire definitivamente- dice.

Davanti casa ci sono già i taxi che ci devono accompagnare in aeroporto.

Una volta che Frank ha recuperato il suo I-pod, possiamo partire.

La strada che ci separa dall'aeroporto di Newark è corta e persi a chiacchierare, il tempo vola.

Scendiamo dall'auto e presi i bagagli ci dirigiamo verso il gate.

I ragazzi e la crew sono i primi a partire mentre io e Nicole abbiamo il volo per New York fra 3 ore.

Non appena arriviamo nei pressi del check-in, lo stomaco mi si chiude in una morsa di agitazione e ansia.

Il momento meno desiderato è giunto.

-Vieni!-

Bob mi prende per mano e mi porta in disparte, lontano dagli altri per concederci un po’ di privacy e lasciarne anche agli altri.

E' triste anche lui, glielo leggo negli occhi. D'altronde ha sempre odiato gli addii.

E' una delle prime cose che ho scoperto di lui.

Ora, stretta tra le sue braccia, mi passano davanti agli occhi tutti i momenti più belli trascorsi insieme in questo mese.

Il mese più intenso e più felice della mia vita.

Bob si allontana un attimo da me per porgermi un pacchetto.

-Questo è per te-

Il cuore mi batte come quello di una ragazzina al primo appuntamento. Sono nervosissima.

Scarto il regalo e mi ritrovo tra le mani un bracciale, con incise le nostre iniziali.

-E' bellissimo-

Mi rivolge uno dei suoi sorrisi dolcissimi, quelli che tanto mi fanno impazzire.

Adesso però è il momento del mio regalo.

Gli do il pacchetto e Bob, impaziente come un bambino, lo apre subito.

Allarga gli occhi, sorpreso, e mi ringrazia con un bacio.

-Voglio metterla adesso- mi dice, così prendo la catenina dalle sue mani e gliela metto.

Quel ciondolo a forma di cuore è come se fosse la riproduzione del mio.

In questo modo sarà sempre con lui.

---

 

Vedo Brian che mi fa cenno di sbrigarmi. L'aereo di certo non aspetta me.

- Devo andare purtroppo- dico a Meg.

Vorrei che i minuti a nostra disposizione fossero di più, così come vorrei poterle stare vicino a lungo e non con un oceano in mezzo a noi.

Mi guarda per un attimo smarrita con quei suoi occhi nocciola, velati dalle lacrime che tenta a tutti i costi di trattenere.

Megan è fatta così. Non vuole lasciare vedere agli altri le sue debolezze, tantomeno a me in questo momento. Sa che vederla in questo stato mi fa soffrire ancora di più.

La abbraccio forte e la bacio, cercando di trasmetterle tutto quello che provo per lei.

In questo momento, mi vengono in mente dei versi di una canzone (*) che sono perfetti per questa situazione.

One last kiss before I go, Dry your tears in this time to let you go

E' il momento di lasciarti andare piccola.

-Bob..promettimi che non è un addio. Che continueremo a sentirci, in un modo o nell'altro-

Sentire la sua voce triste che mi chiede questa cosa, mi spezza il cuore.

Cosa devo dirti, Meg? Vorrei poterti giurare che questo non è un addio ma non so neanche io con certezza cosa succederà. Potremo rivederci così come no.

So che mentire non è mai bello ma a volte è necessario.

-Te lo prometto-

Mi stringe forte e la cullo tra le mie braccia.

Il senso di colpa mi sta già logorando da dentro ma dovrò imparare a sopportarlo. Così come dovrò sopportare il dolore di questa separazione.

-Adesso devo andare veramente, prima che Bri mi uccida- le dico, cercando di sorridere.

Annuisce seria e insieme andiamo dagli altri.

E' ora di imbarcarci, di separarci definitivamente.

Meg saluta gli altri, che uno alla volta si dirigono verso l'aereo, poi mi prende per mano e mi bacia per l'ultima volta.

Mentre seguo gli altri, mi volto a guardarla.

Si asciuga velocemente col dorso della mano le lacrime che prima ha tanto faticato a trattenere e mi saluta, cercando di sorridere incoraggiante.

Addio, piccola.

 

 

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Entro trafelata in redazione visto che avrei dovuto essere qui circa 20 minuti fa;maledetto traffico

Capitolo 9

 

Entro trafelata in redazione visto che avrei dovuto essere qui circa 20 minuti fa; maledetto traffico! Il caos che c'è nelle strade alla mattina è una delle poche cose che odio di New York. Sono rimasta un'ora bloccata tra le auto, solo perché ho avuto l'idea malsana di venire al lavoro in macchina e non in metro come faccio di solito. Credo che non ripeterò mai quest'esperienza assai snervante.

Dato che il capo deve ancora arrivare mi dirigo verso l'ufficio di Nicole che seduta davanti al pc è intenta a scrivere un articolo battendo con velocità impressionante sulla tastiera.

Probabilmente sta scrivendo su una delle band che ha intervistato la settimana scorsa; il capo infatti ci ha dato del lavoro di squadra da fare: io ho fatto i vari photoshoot alle band e lei si è occupata delle interviste o semplicemente delle recensioni.

Almeno sul lato lavorativo, sto avendo delle soddisfazioni; dopo il famoso Warped Tour infatti mi sono dedicata anima e corpo al giornale e il capo, contento del lavoro che avevo svolto, mi ha assegnato dei servizi fotografici con band importanti e le mie foto sono quasi sempre in copertina o sui siti della band.

Proprio stamattina, sono stata convocata dal boss perché, parole sue, deve "darmi una notizia importantissima". Sono eccitata e al tempo stessa nervosa per quello che dovrà dirmi, dato che non ho la più pallida idea di che cosa posso trattarsi. Lui stesso sembrava al settimo cielo al telefono.

Meglio che non ci pensi troppo però.

"Che ti ha fatto di male quella povera tastiera?" chiedo sorridendo alla mia amica.

Senza levare gli occhi dalla schermata che ha davanti, mi risponde che le manca solo qualche riga e poi sarà tutta per me.

Intanto faccio come se fossi a casa mia e prendo posto sulla sedia di fronte a lei e mi guardo intorno, soffermandomi sulla varie foto che ha appeso al muro.

Ce ne sono alcune di me e lei insieme, lei con una delle sue band preferite e infine, noi due con i my chemical romance al gran completo.

A guardarla mi sta venendo un nodo alla gola; per fortuna che la mia attenzione viene catturata da Nicole che trionfante mi comunica che ha finito.

Mi volto verso di lei, cercando di mantenere un certo contegno. Già so che appena mi vedrà in faccia inizierà a fare domande a raffica, da brava giornalista.

"Allora come va, Meg?" mi chiede sorridendo ma vedo che il suo sguardo indugia sulle terribili occhiaie che mi ritrovo.

"Abbastanza bene" replico, secca.

Sa benissimo in che situazione mi trovo; nonostante siano passate tre settimane, durante le quali Bob non ha chiamato, ancora non riesco a capacitarmi che lui mi abbia mentito quel giorno in aereoporto e che tutto sia finito.

Dentro di me ho ancora quella piccola speranza che mi fa andare avanti, e credere che prima o poi Bob chiamerà.

Forse sarò una stupida credulona piena di false speranze ma sinceramente, non mi importa finchè quel piccolo barlume di speranza mi dà la forza di alzarmi la mattina e continuare la mia vita.

Per fortuna Nicole cambia discorso e ci ritroviamo a parlare degli ultimi gossip riguardanti Britney Spears; come siamo arrivate a questo punto, non lo so nemmeno io.

"Mi dispiace interrompere questa conversazione di vitale importanza, Nic ma devo andare dal boss. Dice che ha qualcosa di importante da dirmi"

Nicole mi guarda entusiasta e aggiunge, con un ghigno, "Tanto so già tutto".

Le faccio una linguaccia e esco dalla stanza.

 

- - -

 

"Sai che sono assolutamente fiero del lavoro che hai fatto ultimamente, nonostante sappiamo bene tutti e due che c'è qualcosa ti turba…"

Spero solo che non voglia farmi la predica pure lui; è come un padre per me e accetto sempre volentieri le sue critiche, i suoi consigli ma ora non mi va proprio di sentirlo parlare dei miei problemi.

Sto per interromperlo quando esclama una parola che mi fa balzare il cuore in gola.

"…per questo pensavo che ti meriti proprio una promozione e dato che la nostra rivista ha appena aperto una piccola, come posso dire, succursale in Finlandia pensavo che meriteresti un posto lì come fotografa. Che ne dici?"

Che ne dico? Penso che il mega sorriso che mi si è stampato in faccia sia molto più che eloquente.

"grazie capo, non so che dire. Sembra troppo bello per essere vero"

Cavolo, la Finlandia. Ho sempre sognato di andarci, anche solo in vacanza, e adesso si parla addirittura di trasferirsi. Non vedo l'ora di partire.

"Sono felice che tu accetta questa proposta. Oltre a meritarlo davvero, sono sicura che questo cambiamento ti gioverà parecchio. Anche perché ho già un lavoretto per te" dice sorridendomi incoraggiante e riprende il discorso, non appena i suoi occhi incrociano il mio sguardo curioso.

 

- - -

 

"A che ora hai l'aereo?"

"Alle 15!" rispondo a Nicole, che si è offerta di accompagnarmi in aereoporto visto che tra meno di 3 ore sarò in viaggio per Helsinki.

E' passata esattamente una settimana da quando sono venuta a conoscenza di questo mio trasferimento; ho fatto in tempo solo a preparare i bagagli e raccattare le cose più importanti da portare con me e non ho idea di come farò lì.

Il capo mi ha avvisato che mi ha già trovato un appartamento vicino alla redazione ma cavolo, non ci sarà nulla dentro.

Mi sto lasciando prendere dal panico e Nicole, come al solito, se ne accorge.

"Che c'è? Agitata per il viaggio?"

Faccio segno di no con la testa e le espongo i miei dubbi, sperando che abbia qualche risposta in grado di tranquillizzarmi.

Ascolta attentamente quello che le dico per poi mettersi a ridere.

"Ma pensi veramente che il capo ti avrebbe mandato lì, in una casa vuota, senza mobili, cibarie, niente di niente?" risponde tra le risate.

Riflettendoci un attimo, sono stata una stupida a crederlo  visto che il capo mi ha detto più volte che ha pensato a tutto lui e che l'unica cosa di cui dovrò occuparmi quando sarò arrivata a destinazione è di non morire assiderata, visto che in Finlandia il clima è tremendamente freddo.

Annuisco più serena adesso e mi lascio cullare dalla musica che esce dall'impianto stereo finchè non arriviamo all'aereoporto.

Guardo l'ora. Siamo arrivate perfettamente in orario.

"Abbi cura di te! E chiamami ok?" mi dice Nicole, stringendomi a sé poco dopo. E' commossa ma vedo che è felice per me.

"Potrei telefonarti talmente tanto da costringerti a cambiare numero" replico, sogghignando e abbracciandola a mia volta.

Ci separiamo, interrotte dalla voce metallica che richiama i passeggeri del mio volo, per poi guardarci negli occhi e sorridere insieme.

La saluto un'ultima volta e mi allontano.

 

 

 

 

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