In your eyes

di Darkshadows92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Un ragazzo misterioso ***
Capitolo 3: *** Solo amici? ***
Capitolo 4: *** Incontri,scontri e nuove sensazioni ***
Capitolo 5: *** Affetto fraterno ***
Capitolo 6: *** Tanti auguri Ghish! ***
Capitolo 7: *** Amori Svelati ***
Capitolo 8: *** Cuori infranti ***
Capitolo 9: *** Pentimento ***
Capitolo 10: *** Perdonami... ***
Capitolo 11: *** Piccoli problemi di cuore... ***
Capitolo 12: *** Sentimenti allo scoperto ***
Capitolo 13: *** Dichiarazioni ***
Capitolo 14: *** avviso! ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Salve a tutti, allora come spiegato nell'introduzione, in questa storia, non esisteranno, mew, alieni, scienziati pazzi o un capo malvagio che vuole distruggere l'umanità niente di niente! qui ci saranno  tutti i personaggi di TMM in versione umana e adolescente (Beh non tutti adolescenti.) alle prese con i classici problemi di questa meravigliosa, (Si fa per dire...) età!
Faccio un po' di chiarezza sull'età e l'ambientazione di questa mia storia.
 
Strawberry: 16 anni
Lory: 16 anni
Paddy:14 anni
Mina: 16 anni
Pam: 19 anni
Gish: 18 anni
Pai:  20 anni
Tart: 14 anni
Ryan: 20 anni
Kyle: 23 anni
Mark: 16 anni
 
In questa storia, le ragazze si conoscono comunque, in quanto dipendenti del caffè Mew, che comunque esiste, anche se solo come semplice locale.
In più Gish, Pai e Tart sono tutti fratelli di sangue, i cui genitori sono morti, per cui si trasferiscono a Tokyo sotto la tutela di Pai.
 
Strawberry non sta ancora con Mark.
Pam e Kyle stanno insieme.
Le coppie più importanti si formeranno più avanti nella storia.
 
 
 
*******                *********                ***********
 
 
 
 
 
Solo una cotta
 
 
 
Il suono fastidioso della sveglia, la costrinse ad aprire gli occhi, non che ne avesse voglia, ma proprio non aveva scelta, era il primo giorno di scuola.
"Strawberry! svegliati! farai tardi!" La voce della madre sostituì quella della sveglia, in quel momento erano entrambi irritanti.
"Sì, mamma sono sveglia!" La ragazza si alzò, si guardò allo specchio, gli occhi semichiusi, i capelli rossi, sparati in aria come mille razzi. Era in uno stato pietoso, e quel giorno avrebbe dovuto assolutamente far colpo sul ragazzo che le piaceva! Mark, campione di Kendo della sua scuola. Lei  sapeva  di non avere nessuna possibilità con lui, visto tutto le ragazze che gli ronzavano intorno. "Devo assolutamente rendermi presentabile!" corse verso l'armadio per cercare la sua divisa, ringraziando che almeno quella volta, non avrebbe dovuto perdere ore davanti all'armadio per scegliere i vestiti adatti a un possibile incontro con Mark.
Trovati i vestiti, passò ai capelli, correndo verso lo specchio, e afferrando la spazzola, e in fretta e furia cominciò a passarla per i capelli, sconvolti e spaventati. Poi afferrò i soliti nastrini rossi, e legò delle ciocche in due codini sbarazzini, che le si addicevano. Poi lasciò dei ciuffi ad incorniciargli il viso. Soddisfatta, corse giù per le scale, raggiungendo i genitori che già facevano colazione. 
"Eccoti finalmente! tieni fa in fretta, o farai tardi proprio il tuo primo giorno!" La madre le posò la colazione di fronte. 
La ragazza mandò giù tutto in fretta, e poi salutando i genitori si lanciò di corsa fuori dalla porta. 
"é tardi è tardissimo!" pensò mentre correva.
"A quanto pare non hai perso l'abitudine eh Strawberry!" 
La ragazza si voltò riconoscendo la voce della sua amica Lory.
"Sei in ritardo anche tu?" Strano, la sua amica non era mai in ritardo. 
Lory arrossì, Strawberry se ne accorse e prese ad osservarla attentamente, ora non correva nessuna delle due, camminavano fianco a fianco. "Pazienza, vedrò Mark più tardi" pensò la rossa sapendo che ormai sarebbe arrivata giusto in tempo per entrare in classe, mentre Lory ancora non si riprendeva.
"Ma che ti prende? sei tutta rossa!" disse infine la rossa guardando l'amica.
"Non ho niente.." farfugliò l'altra timidamente.
"Non me la racconti giusta...non è che per caso hai incontrato un ragazzo?" 
"Ahhh" la ragazza trasalì, diventando ancora più rossa.
"E dimmi per caso era il famoso biondino americano, Ryan? il nostro capo Ryan?" chiese la rossa con aria saccente, che alla sua amica diede parecchio fastidio. Sapeva però che se non avesse risposto, l'altra le avrebbe fatto il terzo grado per tutto il giorno.
"No, non si tratta di Ryan" 
"Ah...e chi sarebbe allora? no aspetta non mi dire ti sei presa una cotta per Kyle! lo sai che sta con Pam vero?" chiese Strawberry sempre più curiosa.
"Insomma! ma cosa vai a pensare, guarda che esistono altri ragazzi su questo pianeta sai!" esclamò stizzita la verde.
"Scusa, spara allora, sono curiosa,anzi curiosa è dir poco!" 
"Va bene, tanto lo so che non ho scampo!" rispose rassegnata.
"Lo sapevo!" disse Strawberry con un sorriso soddisfatto.
"Stavo uscendo di casa stamattina, e lo sai che passo sempre vicino alla biblioteca... beh, mentre stavo passando è uscito un ragazzo, e sono inciampata nei miei piedi cadendogli addosso!" 
"Oh no Lory!" la sua amica era sempre la solita pasticciona.
"Lui è stato gentile, mi ha aiutato ad alzarmi, e quando l'ho guardato...oh Strawberry!" si portò le mani sul viso tentando di  coprire il ritrovato rossore.
"Ti sei presa una bella cotta eh?" Strawberry sorrise comprensiva, sapeva cosa voleva dire prendersi una cotta.
"Mi sa di sì..." ammise l'altra abbassando lo sguardo, sapendo che sarebbe stata sempre e solo una cotta, non avrebbe mai potuto diventare altro.
"E dimmi com'è? è carino?" 
La ragazza si aggiustò timidamente gli occhiali sopra gli occhi, e annuì. "Molto" 
"Quindi Ryan l'hai dimenticato?" 
"Beh...non saprei, ho solo detto che mi sono presa una cotta, ma dubito che ci sarà un seguito a questa cosa, potrei non rivederlo più" sospirò delusa.
"Non succederà! perchè noi lo andremo a cercare!" Strawberry assunse una buffa posa, con una mano sul fianco e un dito puntato in aria.
"Ma ti rendi conto che Tokyo è enorme! come faremo a trovarlo?" 
"Beh, è uscito dalla biblioteca no? probabilmente non era un caso che fosse lì" rispose semplicemente guardando l'amica.
"Hai ragione...ma...non gli interesserò minimamente, poi sembrava avere almeno vent'anni, andrà all'università, non vorrà conoscere una ragazzina di quasi diciasette anni!" 
"Andiamo Lory, perchè precludersi le possibilità in questo modo! non sappiamo nulla di lui, spiarlo un pochino non credo farà alcun male! poi voglio assolutamente vederlo!" la rossa fece uno sguardo eloquente, moriva dalla voglia di scoprire che tipo di ragazzo aveva attratto l'amica questa volta, probabilmente il classico tipo di Lory, biondo con gli occhi chiari.
"Co-cosa? vuoi pedinarlo?" 
Strawberry fece una specie di risata malefica, mal riuscita, a detta di Lory.
"Nel pomeriggio, io e te...andremo in biblioteca!" 
Lory trasalì, imbarazzata, mentre osservava l'amica che si allontanava verso la sua classe.
"Ah...Lory!" Si fermò, chiamando l'amica che si non si era mossa da lì.
"Ci divertiremo! vedrai!" e scomparì, lasciando la povera Lory in preda ai rimorsi per aver raccontato tutto alla sua migliore amica. 
Sospirò per quella che era forse la ventesima volta quella mattina, poi accorgendosi di essere anche lei in ritardo, corse verso la sua classe, ma il viso di quel ragazzo,non accennava a lasciare la sua mente.
 
 
 
 
Eccomi qua con una nuova storia...beh non so che dire, era da un po' che mi frullava l'idea, e anche se volevo finire l'altra storia, non sono riuscita a trattenermi dal scrivere questa!
Spero che la mia idea vi piaccia! 
Un saluto! ciaooooooooo

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Capitolo 2
*** Un ragazzo misterioso ***


Un ragazzo misterioso
 
 
La campanella suonò,la pausa pranzo era finita, come primo giorno di scuola, doveva ammettere che non era male, in fondo avevano passato gran parte della mattinata a ripassare cose vecchie, per cui Strawberry si era prese il lusso di non ascoltare per niente la lezione, per ammirare Mark seduto a qualche fila da lei.
Adesso tanto per cambiare lei e le sue amiche si erano precipitate in palestra, per guardare gli allenamenti di kendo. Cercavano invano di farsi spazio per vedere qualcosa, ma sembrava impossibile vista la tanta folla. 
"Oh uffa, così non riuscirò a vedere niente!" si lamentò la ragazza mettendosi in punta di piedi per vedere oltre la barriera di ragazzine urlanti.
Le sue amiche Mimi e Megan ormai le aveva perse, era stata risucchiata da quel mucchio e non riusciva nemmeno a fare un passo, quasi si sentiva soffocare.
"Strawberry!" Sentì la voce di Mark avvicinarsi, e lei tutta rossa in volto alzò lo sguardo per incrociare quello del ragazzo che tanto sognava.
"Mark!" sussurrò quasi senza voce, tanta era l'emozione di trovarselo così vicino. 
Le altre ragazze erano rimaste mute e gelose ad osservare la scena.
"Spostiamoci da qui" esclamò lui prendendola leggermente per un braccio e facendo segno di seguirlo. 
La ragazza si sentiva come se galleggiasse per aria, mentre seguiva il ragazzo e arrossiva ogni volta che lui si girava per sorriderle. In breve si ritrovarono al lato della palestra, dove non c'era nessuno.
"Mi dispiace non aver potuto parlare in classe" disse lui regalandole un sorriso dei suoi, gentili e senza malizia.Quel ragazzo sembrava non averne alcuna.
"Anche a me, ma sai io sono una ritardataria cronica" si giustificò facendo una risatina nervosa.
"Capisco" rispose lui sorridendo di nuovo. 
"Perchè mi hai portato qui?" domandò lei osservando il bel verde che vi era lì intorno.
"Mi piace venire qui, e volevo condividere questo posto con te" rispose lui avvicinandosi e prendendo le mani di lei unendole alle sue. 
"Oh Mark.." pensò lei con gli occhi lucidi, avrebbe voluto baciarlo, ma lui lasciò le mani della ragazza indietreggiando.
"Ho dei biglietti per una mostra domenica pomeriggio...volevo chiederti se ti andava di venire con me" colse un leggero bagliore di speranza negli occhi nocciola del ragazzo.
Strawberry rimase piacevolmente sorpresa, anche se non era tipo da mostre e da musei, per lui lo sarebbe diventata, e si sarebbe finta interessata in qualsiasi cosa pur di poter trascorrere del tempo con lui.
"Certo che vengo! dimmi di cosa si tratta?" 
"é una mostra sull'ambiente" disse lui emozionato.
"Ah...l'ambiente...interessante" rispose lei, alzò lo sguardoper assicurarsi che lui non avesse colto il tono falsamente interessato, ma lui sembrava non essersene reso conto. Tirò un sospiro di sollievo.
"Benissimo! ci vediamo domenica pomeriggio, alla stazione!" disse lui dandole un leggero bacio sulla guancia prima di tornare in palestra.
La ragazzo toccò il punto in cui lui l'aveva sfiorata con le labbra."Mi ha...mi ha baciata" era così felice da toccare il cielo con un dito. 
Poi guardò l'orologio che portava al polso, che i suoi genitori le avevano sapientemente regalato, e si accorse di essere in ritardo per l'appuntamento con Lory.
"Oh mamma! come sono in ritardo! come sono in ritardo!" corse via così in fretta, da non rendersi conto di un ragazzo che passava proprio in quel momento, cadendogli letteralmente addosso, sbattendo entrambi sulla ghiaia del piazzale scolastico.
Non poteva essere successo anche a lei! stamattina Lory, e ora anche lei! non riusciva a crederci. 
"Ahia...dovresti guardare quando cammini, lo sai ragazzina!" il ragazzo si reggeva sui gomiti, mentre lei gli era stesa per lungo sulla pancia.
"Ah...potevi fare attenzione anche tu però!" la ragazza si rese conto della posizione e arrossì imbarazzata, accorgendosi che la gonna le si era tirata su fino a metà coscia, e sentiva lo sguardo del ragazzo addosso.
"Se sapevo che in questa scuola c'erano dei pericoli ambulanti come te, lo facevo di sicuro!" rispose il ragazzo con la sua voce, che all'orecchio della rossa, suonava stranamente sensuale e profonda, arrossì ancora di più, meravigliata di pensare questo di una semplice voce, forse perchè non aveva ancora guardato il proprietario. 
La ragazza tirò su lo sguardo, incontrando probabilmente gli occhi più belli che avesse mai visto.Erano di un singolare color oro, a forte contrasto con la pelle pallida e i capelli verdi, leggermente lunghi, con una frangia ribelle appoggiata sopra quegli occhi divini.
La bocca, ornata da due splendide labbra sottili e pallide, erano tirate in un sorriso sghembo, da mozzare il fiato. Non aveva mai visto un ragazzo come quello.
"Allora bambolina ti alzi o vuoi che lo faccia io a modo mio" si avvicinò al volto della ragazza, che si perse di nuovo in quegli occhi dimenticando i  tentativi che stava facendo per alzarsi.
"Scu-scusa" si alzò in fretta, rivelando un ginocchio leggermente sbucciato, ma per il resto sembrava tutto a posto. Poi porse una mano al ragazzo tentando di rimediare alla sua goffaggine aiutando il povero malcapitato.
"Grazie dolcezza" esclamò lui lanciandole uno sguardo malizioso afferrando la mano della ragazza.Entrambi sentirono una scossa percorrergli tutto il corpo, ma nessuno dei due decise di dare troppa importanza alla cosa.
"Scusami di nuovo" fece un leggero inchino scusandosi con il ragazzo che la guardava divertito.
"Basta con le scuse piccola, potresti invece dirmi il tuo nome" si avvicinò di nuovo alla ragazza, troppo per i suoi gusti.
"Strawberry, mi chiamo Strawberry..." incredibile la sensazione che la investiva quando incontrava quegli occhi sbarazzini e maliziosi. Ma a Strawberry sembrava celassero qualcos'altro, erano profondi, bellissimi...e tristi, troppo tristi. Cosa gli era successo?Strawberry avrebbe tanto voluto saperlo,ma il ragazzo parlò interrompendo i suoi pensieri.
"Che bel nome, in fondo sei così rossa che sembri proprio una bella fragolina" le diede un leggero buffetto sui capelli, lei finalmente distolse lo sguardo dal viso di quello sconosciuto per posarlo sul suo corpo, accorgendosi di non aver fatto caso al suo fisico.
Avvampò, aveva anche un fisico perfetto, oltre al viso angelico. Era nascosto sotto la divisa scolastica, che lui portava da perfetto ragazzo ribelle.La camicia leggermente sbottonata, tanto da scorgere il petto biancastro, tenuta scompostamente  fuori dai pantaloni, teneva una mano in tasca, i pantaloni quasi strisciavano per terra. Eppure sotto la camicia si notavano i muscoli delle braccia, le spalle larghe, i pettorali definiti. Strawberry alzò lo sguardo, cercando di mantenere la lucidità.
"E tu come ti chiami?" chiese lei per distrarsi da lui.
" Ghish Ikisatashi, sono all'ultimo anno, mi sono appena trasferito da Hokkaido" fece uno sguardo imbronciato, la scrutava in modo intenso troppo intenso. Lei abbassò lo sguardo, ma sentiva ancora quello dorato addosso, decise di pensare ad altro...Aveva detto che veniva da Hokkaido.
Hokkaido?era lontano da lì. Chissà quali motivi avevano portato la sua famiglia a trasferirsi a Tokyo.
"Hey bambolina ti ho stregato col mio fascino?" il ragazzo si avvicinò di nuovo, la distanza tra i due era minima,il suo cuore cominciò a battere più forte.
"Non sei di certo un tipo timido" disse lei infastidita da tutte quelle battutine e nomignoli, ma soprattutto dall'effetto che le faceva, era davvero un tipo irritante, eppure non si muoveva, nonostante tutto lo trovava affascinante.
Lui fece una risata, leggera e cristallina, "No, la timidezza proprio non mi appartiene" incrociò le braccia dietro la testa, assumendo una posa totalmente rilassata.
"Ghish! dove diavolo ti sei cacciato, dobbiamo andare a casa! Pai ci aspetta" Una voce leggermente roca ruppe quella strana conversazione.
"Sono qui Tart!" un ragazzino si avvicinò, Strawberry notò subito una leggera somiglianza tra i due, specialmente sul colore degli occhi, solo che il più giovane li aveva leggermente più scuri. Era molto carino anche lui. Se la loro famiglia era tutta così, bisognava ammettere che avevano dei buoni geni.
"Sei sempre il solito!" sbuffò trovandola in compagnia della rossa, che capì subito che quella di certo non era una novità per il piccolo, chissà quante ragazze aveva passato un ragazzo come lui.
"No, non è come credi...io gli sono caduta addosso e mi stavo scusando...mi dispiace di nuovo, ci vediamo in giro! ciao" scappò via di corsa, aveva perso fin troppo tempo con lui, perchè poi? a lei interessava Mark, e quel ragazzo così scapestrato di certo non portava a niente di buono. Era anche in ritardo per l'appuntamento con la sua amica.
Si voltò un'ultima volta, per vedere se se n'era andato.Lui era ancora lì, e la guardava con uno strano sguardo. Sembrava quasi...malinconico, ma sulle sue labbra, vi era il  sorriso sbarazzino, che lo contraddiceva. 
Riprese a correre decidendo che pensare troppo a lui, non era la cosa giusta, e che lei voleva Mark. Non capiva perchè doveva continuare a ripeterselo, quasi a convincere se stessa, per non cominciare a pensare, che quegli occhi dorati, erano mille volte più belli e misteriosi di quelli color nocciola di Mark, che il suo viso, era sicuramente più accattivante e affascinante, che il suo corpo e tutta la sua presenza facevano tutto un altro effetto. Quel ragazzo, Ghish avrebbe potuto benissimo passare per un modello. Scosse la testa, non doveva cadere in certi pensieri. Erano tre anni che cercava di uscire con Mark, e domenica sarebbe stato il loro primo appuntamento. Per quel motivo,doveva dimenticare l'incontro appena fatto. 
"Finalmente, credevo non saresti più arrivata" Lory era lì e la aspettava con espressione leggermente tesa.
"Scusami..ho avuto un contrattempo..." arrossì facendosi così smascherare da Lory.
"Che tipo di contrattempo?" chiese sospettosa, vedendola arrossire, era quasi certa c'entrasse Mark.
"Ho investito un ragazzo..." "un ragazzo bellissimo che adesso non riesco più a togliermi dalla mente". Ma questo ovviamente non lo disse ad alta voce.
"Anche tu? si vede che io e te siamo due pericoli pubblici" esclamò ripensando a quella mattina, quando anche a lei era successa più o meno la stessa cosa.
"Già, l'ha detto anche lui...mi ha chiamato pericolo ambulante" " ma anche bambolina, dolcezza, piccola" provò un tuffo al cuore quando si accorse che nonostante tutto quei nomignoli le piacevano, l'aveva chiamata anche fragolina...arrossì di nuovo.
"Mi sa che aveva ragione poverino! e chi era?" Lory ridacchiava divertita e sollevata, non solo a lei succedevano queste cose.
"Un ragazzo nuovo dell'ultimo anno" 
"Uno nuovo? " continuò Lory mentre camminavano insieme in direzione della biblioteca.
"Già, non l'avevo mai visto deve essersi appena trasferito con la famiglia" spiegò Strawberry, cercando di allontanare l'immagine di quel ragazzo che la perseguitava. Decise che era meglio cambiare discorso.
"Ma non ti ho ancora detto, che Mark mi ha chiesto di uscire" si sorprese del poco entusiasmo con cui lo disse, ma non ci fece molto caso.
"Davvero? non sembri entusiasta...che ti prende?" Lory lanciò un'occhiata all'amica, anche lei se n'era accorta.
"Eh? no, niente...è solo che mi vuole portare a una mostra sull'ambiente...e lo sai io non sono tipo da musei..." 
No non lo era per niente. Lory concordò con la sua amica.
"Eccoci Lory, siamo davanti alla biblioteca" Strawberry fece un grande sorriso e prendendo l'amica sottobraccio, entrarono.
Lory quasi tratteneva il respiro, provava sentimenti contrastanti, da una parte sperava di vederlo, dall'altra sperava che non ci fosse, ma solo perchè Strawberry l'avrebbe costretta ad andare a parlarci, e lei non si sentiva, nè in grado nè all'altezza.
Girarono per tutti i reparti di quell'immensa biblioteca, ma di lui non vi era traccia.  
"Oh.. che sfortuna!" sbottò la rossa, sconsolata lasciandosi cadere su una delle poltroncine.
"Beh, si vede che non era destino" Lory si sedette di fianco all'amica, appoggiando la testa sulla mano.
"Non ti preoccupare non ci arrenderemo!" fece un grande sorriso all'amica che ricambiò.
"Prima o poi scoveremo il ragazzo misterioso!" Aveva leggermente alzato la voce attirando gli sguardi dei presenti che la guardavano stizziti. Lory si scusò imbarazzata.
"Adesso dovremmo andare, faremo tardi al lavoro" Lory non sopportava arrivare in ritardo. Anche se quando era insieme a Strawberry,sapeva che la cosa era inevitabile.
Si alzarono e uscirono dall'edificio con poco entusiasmo, sapevano che ora avrebbero dovuto lavorare, e la cosa non metteva di buonumore nessuna delle due.
Il caffè, ormai era  a pochi passi, Strawberry sospirò, avrebbe preferito fare una passeggiata al parco Inohara piuttosto che andare al lavoro, anche perchè era costretta ad indossare quella stupida divisa che lei tanto odiava.
"Finalmente, vi eravate perse per caso?" Mina le aspettava dietro alla porta, le mani sui fianchi l'espressione arrabbiata, non era una novità.
"Non prendertela con Lory, è colpa mia" disse Strawberry passando la ragazza dai capelli corvini, che la guardava accigliata.
"Già, come sempre" borbottò sedendosi a sorseggiare il suo thè.
"No questa volta è colpa mia" Lory abbassò lo sguardo, tutti si voltarono per guardarla.
"Non preoccuparti Lory, non devi difendere quella lazzarona" Ryan le sorrise.
"Lazzarona a chi?" Strawberry lanciò uno sguardo cupo a Ryan che la ignorò.
Ma nessuno diede più retta alla rossa, che decise di andare a cambiarsi. L'attenzione ritornò tutta su Lory.
"E perchè?" Pam era seduta di fianco a Kyle, che stava preparando una torta.
"Beh...io..." arrossì vistosamente.
"Secondo me c'entra un ragazzo!" Paddy le fece un gran sorriso.
"Beh...infatti...ecco, sì.." 
"Eh? riesci a formulare una frase comprensibile?" Mina era seduta lì di fronte e la fissava curiosa.
"Ha incontrato un ragazzo che le piace! è così ovvio! avrei dovuto capirlo prima!"esclamò Pam con uno dei suoi rari sorrisi.
"Visto che vi avevo detto!" disse Paddy sogghignando tutta contenta. Lory non parlava si sentiva in imbarazza, ma ormai le sue amiche sapevano, tanto valeva raccontare tutto.
"Quindi gli sei caduta addosso?" disse Ryan trattenendo un sorriso.
"Già..." mormorò Lory sconsolata.
"Beh allora è sicuro che si ricorderà di te!" Il biondo ora rideva sguaiato, Strawberry gli tirò uno straccio che lo colpì in pieno viso.
"Sei proprio indelicato! tu hai bisogno di un corso intensivo su come trattare le ragazze, è così ovvio il motivo per cui non te ne trovi una!" lo sgridò Strawberry arrabbiata.
"Non ho detto niente di male! e io non ho una ragazza perchè sono io a non volerla! perciò tappati quella bocca!" Ryan sembrava infastidito dalle parole della ragazza, infatti se ne andò lasciando tutti in silenzio.
"Ma che ho detto di male? sono più o meno le cose che gli dico sempre!" esclamò la rossa, guardando con aria interrogativa le sue amiche.
"Ma ultimamente è piuttosto strano" concordò Kyle osservando il vuoto lasciato dall'americano.
"Bah chi lo capisce è bravo!"  sbottò Strawberry riprendendo il suo lavoro.
La giornata al caffè, fortunatamente per Strawberry che quel giorno proprio non riusciva a concentrarsi, aveva quasi battuto il record di Lory, rompendo più piatti della sua amica.Dava la colpa all'agitazione per l'appuntamento con Mark, ma incredibilmente quando cercava di convincersene  due occhi dorati le ritornavano sempre in mente.Quando questo accadeva, rompeva un piatto. Alla fine della giornata ne aveva rotti diciasette. Aveva pensato a lui diciasette volte, troppe.
"Incredibile! credevo fosse Lory la campionessa di questi sport!" esclamò Kyle guardando con rammarico i cocci dei piatti rotti nel cestino dell'immondizia.
Ryan spostava lo sguardo da Strawberry al cestino "Ma insomma, sicura di stare bene? o quel moretto ti ha fritto il cervello?" 
"Quale moretto?" esclamò Strawberry sorprendendo tutti.
"Hey sicura di star bene? Mark ovviamente!" sbraitò Ryan in preda ai nervi.
"Ah già, Mark..è ovvio che pensavo a lui...insomma a chi altri potrei pensare?!" tentò di giustificarsi la rossa scrutando gli occhi color ghiaccio del biondo. Lui era consapevole che lei non gli stava raccontando la verità, e il temibile dubbio che qualcun'altro si stesse insinuando nel cuore della rossa prese il sopravvento, era geloso, incredibilmente geloso. Doveva trattenersi.
"Se non lo sai tu..."rispose voltandosi per non mostrare lo sguardo contrariato.
"Bah non dire sciocchezze...lo sapete tutti che non c'è nessun'altro!" le gote le si tinsero di rosso, contraddicendola in pieno.
"Non mentire a noi, ma più che altro non mentire a te stessa!" disse Pam con calma.
"Oh ma insomma non sto mentendo! ora devo proprio andare!" esclamò con rabbia prendendo la porta e uscendo, fu raggiunta in fretta, da Mina Paddy e Lory.
"Volevi andartene senza di noi?" disse Paddy fissandola truce.
"No sono solo arrabbiata!" 
"Io direi nevrotica" Mina aveva un sorriso perfido.
Strawberry stava per dire qualcosa ma un rombo di un motore la bloccò, si voltarono tutte per vedere cosa fosse quel rumore assordante.
"Ciao dolcezza!" esclamò un ragazzo in sella a una moto, togliendosi il casco e rivelando i capelli verdi e gli occhi dorati divertiti.
"Ghish!" la ragazza quasi svenne vedendo il ragazzo.Le sue amiche lo fissarono curiose, Paddy invece sorrideva.
"Dove vai in giro a quest'ora?" chiese lui sorridendole.
"Sto andando a casa, tu piuttosto?" indicò la moto, notando anche che portava una giacca aperta che lasciava scoperta gran parte del petto. Si sentì svenire, perchè quel ragazzo doveva farle quell'effetto?
"Sto andando a prendere mio fratello Pai all'università...quell'imbecille ha perso le chiavi della macchina" spiegò senza togliere dal viso quel sorriso da scapestrato.
"Capisco, scusa..." arrossì, lui e le sue amiche la guardarono curiosi. "Ma non hai freddo così?" 
Lui scoppiò a ridere, "Ti preoccupi per me piccola? mi fa piacere..."
"Non mi preoccupo per te! razza di idiota! ero solo curiosa!" volse lo sguardo da lui per non incontrare quelle dannate iridi dorate.
"Beh...se proprio ti interessa...no, non ho freddo...sono un tipo focoso" le fece un occhiolino afferrando il casco per rimetterselo, prima di averlo completamente indossato, le rivolse uno sguardo divertito e facendole l'occhiolino le disse "Ciao fragolina" e sparì come era arrivato. Strawberry si voltò imbarazzata e paonazza verso le sue amiche in attesa della loro reazione che non tardò ad arrivare.
"Ora, chi era quello?" chiese Lory scrutandola indiscreta.
"Non c'è nessun'altro vero?" continuò Mina diffidente.
"Era fantastico!" affermò Paddy, riconoscendo quegli occhi dorati che tanto le ricordavano quelli di qualcuno di sua conoscenza.
 
 
 
 
 
 
Sì!!!! sono riuscita a finire il capitolo! (me fa una grande festa!!!) 
Volevo ringraziare Karenita e Mika Ikisatashi per le splendide recensioni al primo capitolo! mi fa piacere che anche l'inizio di questa storia vi incuriosisca! vi ringrazio tanto! spero che seguirete questa storia come l'altra!! 
Ringrazio in anticipo tutti i lettori, e che dire ancora recensite in tanti!!!! 
 
Ciauuuuuuuzzzzzz
 

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Capitolo 3
*** Solo amici? ***


Solo amici?
 
 
"Ah...è solo un ragazzo che ho incontrato oggi a scuola" Strawberry sorrise, cercando di controllarsi, sapeva che era così, Ghish non era nessuno. E lei amava Mark. Come aveva potuto anche solo dubitarne?
"Sarà, a me sembravate troppo in confidenza però" Mina la guardava insoddisfatta, era sicura che l'amica stesse mentendo. Ma decise di non insistere, tanto Strawberry avrebbe negato fino allo sfinimento.
"Bene, ragazze, ora devo andare, i miei mi aspettano per cena" fece un gran sorriso e si congedò con un semplice ciao, dalle sue amiche che la osservavano perplesse. Sapevano tutte che prima o poi avrebbe dovuto smettere di mentire a se stessa e affrontare la realtà. Ma sapevano anche che ci voleva tempo, con i sentimenti ci voleva delicatezza.
Lory avrebbe atteso il giorno dopo per parlarle,in fondo si sapeva, la notte porta consiglio. Chissà se era vero.
 
Il giorno dopo Strawberry si era svegliata presto, aveva passato una nottata tranquilla, senza sogni. Si sentiva in pace. 
Raccolse la sua roba, e dopo aver fatto un'abbondante colazione, uscì, inconsapevole che qualcuno la stesse aspettando proprio vicino a casa sua. 
Cominciò a camminare tranquillamente, che quasi non si accorse di Lory appostata all'angolo.
"Ciao!" Lory saltò fuori spaventando a morte la povera ragazza che si appoggiò una mano al petto.
"Mi hai fatto spaventare lo sai!" esclamò respirando affannosamente.
"Scusami" Lory abbassò lo sguardo.
"Ma perchè mi hai aspettato? di solito non lo fai" osservò Strawberry cercando una risposta negli occhi blu dell'amica.
"Volevo solo parlarti" rispose l'altra tranquilla.
"Ah...aspetta per caso hai incontrato di nuovo il tuo ragazzo misterioso?" Strawberry fece un gran sorriso, ma si spense subito notando che l'amico scuoteva leggermente la testa.
"Oh...allora di cosa volevi parlarmi?" domandò curiosa lanciandole uno sguardo diffidente.
"A dir la verità...speravo lo facessi tu"
"Se è ancora per la storia di Ghish...beh sappi che non penso a lui...è solo" 
"Sì un conoscente..." terminò Lory per la rossa che la fissò accigliata.
"Perchè tu...ami Mark, non è vero?" continuò  lanciandole uno sguardo indagatore.
"Infatti, io amo Mark" ripeté con poca convinzione la ragazza, non fu l'unica a rendersene conto, ma non volle darci peso, non era il momento adatto per farsi venire dubbi.
"Va bene, se lo dici tu, io ti credo" Lory le sorrise incoraggiante, e Strawberry la ringraziò mentalmente per non aver indagato oltre.
Come il giorno precedente si divisero all'ingresso della scuola. Anche se avevano la stessà età era in due sezioni diverse.
"Hey facciamo anche oggi un giro in biblioteca?" disse Strawberry facendole un sorriso.
"No! no oggi no, non voglio arrivare anche oggi in ritardo" ribatté  Lory con una decisione da sorprendere l'amica.
"Ma non hai voglia di incontrare quel tipo?" domandò la rossa curiosa.
"Certo che ce l'ho...è solo che ho pensato che se è destino ci incontreremo di nuovo" sorrise speranzosa.
"E tu credi a queste cose? bisogna dare una mano al destino!" 
"Non è vero, certe persone le incontri e ti cambiano la vita senza aver fatto nulla per entrarci, il problema è che poi vi rimangono" rispose allusiva Lory voltandosi per andare in classe. Lasciando la povera Strawberry in balia di quelle parole. Ne aveva colto il significato, sapeva che si riferiva a Ghish. Scosse la testa con decisione, decisa più che mai a non pensare a lui quel giorno.
"Strawberry che bello vederti!" La voce di Mark le giunse alle orecchie, si voltò ritrovandoselo a pochi centimetri.
"Mark!" sorrise, ma si sorprese di non avere le solite reazioni, batticuore o arrossamenti vari. Non ci diede peso, anche se i paragoni con Ghish erano inevitabili. Mark era bello, ma Ghish...lui aveva qualcosa in più, qualcosa che lo rendeva speciale,forse il suo atteggiamento indifferente verso tutto e tutti, forse quella malinconia nascosta nei suoi occhi.
Ma non doveva pensare a lui.
"Posso accompagnarti in classe?" 
Lei annuì regalandogli uno dei suoi sorrisi.
"Andiamo allora" le si mise di fianco e cominciarono a camminare vicini, così vicini che le loro mani si sfioravano, ma alla ragazza non fece nessun effetto, l'unica cosa che pensava era che fino a ieri avrebbe voluto trovarsi in quella situazione mentre ora era così confusa, da aver paura che lui decidesse di fare quel passo, afferrare la sua mano e intrecciarla nella sua. Non poteva di certo rifiutare o lui avrebbe capito.Decise che forse era meglio allontanarsi.
"Scusa...io non mi sento molto bene,credo che andrò in infermeria..." si portò una mano sullo stomaco, fingendo di aver del mal di pancia, il ragazzo la guardava apprensivo.
"Vuoi che ti accompagni?" 
Lei scosse la testa "Non è necessario, però potresti spiegare al professore che sto male?" chiese a quel ragazzo gentile, anche troppo per una come lei.
"Certo, spero che tu stia meglio dopo!" si voltò entrando in classe. 
Strawberry prese la strada dell'infermeria, ma quando era quasi arrivata, deviò, prendendo le scale lì vicino che conducevano al tetto, ormai divenuto un libero accesso da quando l'allarme si era rotto.
Aprì la porta, ma trasalì quasi subito, non era l'unica ad aver avuto quell'idea.
"Ciao fragolina!" Ghish era lì, appoggiato di schiena e la guardava intensamente. Lei si sentì svenire, ormai era impensabile scappare anche da lui, perchè lui l'avrebbe perseguitata nei suoi pensieri.
"Ciao Ghish" esitante, si avvicinò a lui, fino a mettersi di fianco al ragazzo, che non smetteva di osservare i suoi movimenti.
"Abbiamo voglia di studiare oggi vedo" affermò lui con un sorrisetto.
"Potrei dirti la stessa cosa" ribatté lei guardandolo per la prima volta negli occhi.
Lui fece una smorfia "Nah...vedi la mia classe ora è occupata in educazione fisica, io ho un esonero" ora sogghignava divertito.
"Chissà perchè non ti credo" rispose lei cogliendolo di sorpresa, infatti lui divenne improvvisamente serio, lei capì di aver ragione.Ma lui non era capace di stare serio a lungo, sorrise di nuovo alla ragazza.
"Come l'hai capito?" le chiese curioso, di solito era bravo a mentire, nessuno l'aveva mai smascherato così facilmente, e voleva assolutamente capire come quella ragazzina, che non lo conosceva e che non sapeva niente di lui lo capisse così facilmente.
"I tuoi occhi, non lo so, è come se fossero indipendenti dal tuo corpo quando menti, erano insicuri e sfuggivi al mio sguardo"  spiegò lei non riuscendo a definire bene cosa fosse esattamente.
"Cos'altro nascondi Ghish? perchè ti nascondi dietro il tuo atteggiamento?" lui trasalì, non doveva assolutamente lasciare che quella ragazzina si insinuasse in lui, cominciava ad attrarlo. In più lo capiva al volo, ma lui non voleva essere compreso, voleva essere solo lasciato in pace, da tutto e tutti.
"Mi sa che ti sei spinta oltre, noi non siamo amici, perchè dovrei dirti tanto su di me?" ora la sua espressione era mutata, era serio e sul viso aveva una maschera di freddezza che non gli apparteneva.
"Mi dispiace, non sono affari  miei" si scusò, aveva ragione lui si era spinta oltre, ma non riusciva a ignorare tutto quel dolore che nascondeva.
"Ghish..." lo chiamò perchè lui si era voltato e non la guardava nemmeno più.
"Che c'è?" rispose brusco lui cogliendola di sorpresa.
"Vuoi essere mio amico?" chiese lei titubante avvicinandosi impercettibilmente a lui.
Lui si voltò guardandola, sorpreso di nuovo, quella ragazzina non smetteva di stupirlo, era diversa dalle altre,le altre si limitavano al suo aspetto fisico, per loro era bello, e questo bastava.Anche a lui bastava, per lui erano solo storielle, per di più basate sul sesso, non sui sentimenti. Tanto a cosa servivano? li trovava una perdita di tempo, inutili. Ma lei non si era limitata al suo aspetto, lei gli aveva letto dentro, toccando punti a cui nessuno aveva mai osato arrivare. Era pericolosa per lui. 
Le si avvicinò, poteva specchiarsi in quei splendidi occhi color cioccolato.
"Sei sicura di voler essere mia amica?" sussurrò lui afferrandole saldamente il mento e costringendola a guardarlo. Lei non capiva il motivo del suo cambio d'umore, ma la sua vicinanza la mandava in confusione, i suoi occhi preziosi erano troppo vicini, l'odore di vaniglia di quel ragazzo la faceva impazzire.
"Sì,voglio essere tua amica" lo disse come conferma più a se stessa, che a lui, il suo cuore protestava, non era abbastanza. Ma doveva farselo bastare, lei non era all'altezza di quel ragazzo, quasi troppo bello, si sarebbe accontentata di essergli amica. 
Lui mollò la presa "Va bene, ma bada non so se funzionerà" 
"Cosa intendi?" chiese lei allontanandosi appena da lui.
"Che di solito le amicizie tra ragazzo e ragazza non durano" spiegò lui guardandola serio.
"Perchè?" chiese ingenuamente, ma era come se conoscesse quella risposta.
"Perchè prima o poi, uno dei due finisce per innamorarsi" 
"Non sempre finisce così" cercò di rassicurarlo lei.
Lui sorrise, era così ingenua e così bella, e voleva essergli amica. Ma a lui sarebbe bastato? 
"Vedremo" sorrise ma non con convinzione e lei se ne accorse.
"Se dovesse succedere, beh...affronteremo la cosa" disse lei arrossendo vistosamente.
"Al tuo ragazzo non darà fastidio che tu frequenti uno come me?" chiese lui improvvisamente. L'aveva vista insieme a Mark quella mattina e conosceva la sa fama. Sinceramente lui non capiva cosa le ragazze ci trovassero in un carciofone come quello, ma si sa le ragazze sono un mistero. 
Lei sussultò "Mark non è il mio ragazzo" non capì perchè aveva dovuto sottolinearlo così di netto.
"Ah no?" lui sorrise,come rasserenato da quella notizia,lei se ne accorse a provò un tuffo al cuore guardando la sua espressione più serena.
"Sai ora che siamo amici...potresti raccontarmi un po' di cose di te" disse lei sedendosi appoggiando la schiena alle sbarre di ferro del balcone, lui la imitò sedendosi di fianco a lei.
"Non capisco ancora perchè ti interessi tanto a me!" sbuffò lui guardando le sue scarpe.
"Perchè ti porti dentro qualcosa, non so cosa,sembra un grande dolore, credo che tutti abbiano bisogno di una spalla su cui piangere" 
Lui alzò un sopracciglio, quella ragazzo voleva aiutarlo,si intenerì, era così dolce, provò un nuovo calore al cuore, qualcosa mai provata prima, era come un terpore, come se qualcosa in lui si stesse finalmente risvegliando. Ma doveva ignorarlo, una ragazza come lei per lui era fuori discussione. Lui era un cattivo ragazzo, uno che di solito non porta niente di buono, uno che non presenti in famiglia. Non sarebbe mai stato altro che un amico per lei. Sospirò deluso.
"Sai che ho due fratelli vero?" chiese lui, lei non capì il perchè di quella domanda, ma annuì.
"Sai potrei benissimo sfogarmi con loro" 
"Dubito che tu lo faccia, non sei il tipo da mostrarsi debole davanti a qualcuno" 
Ancora gli aveva letto dentro, incredibile.
"E quindi se sai questo di me...perchè credi che dovrei farlo con te?" lui la investì con quegli occhi dorati, ma che la guardavano con una nuova dolcezza.
"Perchè...non lo so..." non lo sapeva nemmeno lei in effetti, perchè insisteva tanto? Perchè voleva alleviargli un po' di quel dolore, non sapeva se era in grado, ma voleva vederlo felice, eliminare quella traccia di malinconia in quegli occhi magnifici.
"Ah fragolina...sei così tenera" inaspettatamente la strinse con un braccio, attirandola a sè, lei arrossì nascondendo il viso nel suo petto.
"Pensi che potrai chiamarmi mai per nome?" chiese lei una volta liberata dall'abbraccio di Ghish.
"No, chiunque può chiamarti per nome, invece solo io posso chiamarti, fragolina" le scompigliò i capelli, e lei arrossì di nuovo sotto il suo tocco.
"Non dovresti tornare in classe?" chiese improvvisamente al ragazzo seduto di fianco a lei.
"Potrei dirti la stessa cosa" disse lui imitando le parole della ragazza di poco fa.
Lei sorrise, aveva ragione. Ma di tornare in classe, non ne aveva proprio voglia, e nemmeno Ghish si muoveva da lì.
"Che ne dici dolcezza se io e te oggi restiamo qui, lasciando perdere la scuola?" 
"Lo sai tu mi contagerai con le tue maniere" 
"Forse non sono un buon amico per te" sussurrò lui più a se stesso che a lei.
"Sai sono io che decido quindi...mettitela via, io e te siamo amici" ribadì lei con decisione.
"Quindi?" domandò lui scrutandola con curiosità.
"Quindi accetto la tua proposta!" 
"Siamo amici da meno di dieci minuti e ti stai già tramutando in una ragazzaccia" ridacchiò lui portandosi una mano sulle labbra.
Rise anche lei, incredibile che ieri fossero solo due perfetti sconosciuti che si erano incrociati per caso nel cortile della scuola. Se qualcuno li avrebbe visti avrebbe creduto che si conoscessero da anni, e non solo da qualche ora. Stavano così a loro agio l'una in compagnia dell'altro. Ghish era così tanto che non si sentiva così bene con qualcuno. Casa sua era diventata troppo stretta e fredda, voleva bene ai suoi fratelli, e il dolore che li aveva colpiti li aveva uniti di più. Ma nessuno mostrava il proprio dolore, forse proprio per preservarsi a vicenda, quante volte Ghish aveva ascoltato i singhiozzi di Tart nella notte? e quante volte aveva notato Pai uscire dalla sua camera con gli occhi lucidi?. 
Strawberry invece si sentiva libera, libera di essere se stessa. Non doveva fingere di essere interessata in mostre o musei per attirare l'attenzione di Ghish, poteva parlare di qualsiasi cosa con lui, amavano più o meno le stesse cose, erano attirati dagli stessi argomenti. Nessuna finzione. Solo affinità, perfetta e innegabile affinità. Eppure erano solo amici. Nessuno dei due sembrava accorgersi di quel nuovo sentimento che lentamente si insinuava in loro.
"Quindi ti va di raccontarmi? ti prego Ghish!" 
Lui sospirò e prese un grande respiro.
"Se proprio insisti... te lo racconterò"disse improvvisamente lui, Strawberry lo guardò contenta.
"Vedi i miei genitori sono morti" disse lui improvvisamente il suo tono era cambiato. Ora era serio...turbato, e dopo quella scoperta lei capì il perchè.
"Come...come è..." non ebbe il coraggio di finire, lui si voltò e le fece un sorriso amaro.
"Un incidente d'auto, un semplice fottutissimo incidente d'auto!" lui si portò la testa tra le mani, cercando di coprire gli occhi divenuti lucidi.
"Ghish..io" lei sapeva che qualsiasi cosa che avesse detto non sarebbe servita ad alleviare quel dolore. Lo abbracciò facendo appoggiare la testa del ragazzo alla sua spalla,strofinandogli la schiena in segno di conforto.
"Non devi parlarne per forza se non ti senti pronto...io sarò sempre qui,e quando avrai bisogno o quando finalmente sarai pronto potrai parlarmene" sussurrò lei con voce rotta dalle lacrime. Soffriva per lui, insieme a lui, pensando a quanto dovesse essere doloroso vivere senza le persone più importanti della propria vita. Soffriva anche per i suoi fratelli, anche loro provavano lo stesso dolore di Ghish.Pensò a Tart, quel ragazzino aveva probabilmente la stessa età di Paddy. 
"Siamo rimasti da uno zio fino alla fine dell'anno, poi visto che Pai doveva cominciare l'università qui a Tokyo, ha convinto me e Tart a seguirlo, non se l'è sentita a lasciarci lì, e senza di noi non sarebbe partito" 
"Quindi...è Pai che si occupa di voi" domandò la ragazza guardandolo in quegli occhi dorati così vulnerabili.
"Sì, lui ci prova, fa del suo meglio, specialmente con Tart, è lui quello che più ne ha risentito di noi, ma sai a volte mi preoccupo per Pai, è sempre solo, non lascia avvicinare nessuno" 
"Mi ricorda qualcuno" sorrise lei guardandolo.
"Io ho lasciato avvicinare te, sbaglio o ora siamo amici?" le chiese lui con un debole sorriso sulle labbra.
Lei annuì silenziosa persa nei suoi pensieri.
In quel momento la campanella che sentenziava la fine della scuola li risvegliò,erano sembrati solo cinque minuti da quando si erano incontrati la sopra.
"Dovremmo andare dolcezza, la tua amica ti starà aspettando" mormorò lui porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi.
"Mi hai osservato per bene" affermò lei, sapeva troppe cose di lei, anche la sera precedente era quasi certa che non fosse un caso.
Lui fece spallucce, facendole l'occhiolino e aprendole la porta, appoggiandosi allo stipite per lasciarla passare per prima.
Lei gli sorrise, era felice di essere riuscita a diventargli amica, la sua compagnia le piaceva, molto più di quella di qualsiasi altra persona,tranne che per Lory, adorava la sua migliore amica, sempre discreta e rispettosa. Ma con Ghish era diverso perchè lui era un ragazzo.
Lory era davanti alla scuola che la aspettava, si guardava intorno in cerca dei capelli rossi della sua amica, in mezzo alla folla era l'unico modo per distinguerla.
Era quasi sicura che fosse in palestra, eppure era passato di là, e Mimi e Megan le avevano detto che non era nemmeno entrata in classe quel giorno.Cosa strana per Strawberry.
Poi la vide e non fu molto sorpresa quando la scorse accanto a Ghish.
"Lory!" esclamò la rossa attirando l'attenzione della sua amica.
"Ciao, sai mi stavo chiedendo se eri tornata a casa oppure se eri ancora qua!" 
"Scusa è colpa mia, l'ho trattenuta con me per tutta la mattinata!" Ghish sorrise, e a Lory parve di scorgervi qualcosa di familiare, quel ragazzo le ricordava qualcuno. Eppure non era possibile, il ragazzo che aveva incontrato aveva i capelli e gli occhi scuri. Ghish aveva gli occhi dorati e i capelli di un colore diverso, eppure qualcosa nei suoi lineamenti, le ricordava quel ragazzo conosciuto davanti la biblioteca. Ma non era possibile, insomma sarebbe stata davvero una coincidenza assurda.
"Lory ti presento Ghish, il mio amico Ghish" lui le porse la mano.
"Piacere Lory" disse lei alzando lo sguardo verso quello dorato del ragazzo. 
"Quindi siete amici?" chiese Lory inarcando un sopracciglio e guardando prima Strawberry poi Ghish.
"Sì" annuì la ragazza.
"Amici? sul serio?" era incredula,quei due non potevano essere dei semplici amici, si sentiva il magnetismo che li legava. Eppure loro sembravano due cechi. O non se ne accorgevano o non volevano ammetterlo. Sciocchi. Pensò Lory scuotendo la testa.
"Beh io dovrei andare, Tart mi starà cercando, dobbiamo andare a casa insieme e passare per la biblioteca a recuperare Pai" disse il ragazzo sorridendo e salutando le due ragazze.
Ma prima  di andarsene si avvicinò a Strawberry solo per sussurrarle nell'orecchio"Ciao fragolina, ci vediamo domani,grazie, per tutto" le diede un leggero buffetto sui capelli,scomparendo in mezzo alla folla.
"Ciao Ghish" sussurrò la ragazza, ripensando alle parole di Lory di quella mattina.
"Non è vero, certe persone le incontri e ti cambiano la vita senza aver fatto nulla per entrarci, il problema è che poi vi rimangono" Era proprio vero, pensò Strawberry, ripensando a quella mattinata passata con Ghish.
 
 
 
 
Ecco un altro capitolo! spero che vi piaccia perchè sinceramente io lo adoro! comunque..Ghish e Strawberry sono amici,forse ho cambiato un po' Ghish rendendolo più dolce e meno giocoso, ma sinceramente lo preferisco così, almeno in questa storia.
Vorrei ringraziare coloro che hanno letto questa storia e non hanno recensito, e a coloro che lo hanno fatto grazie grazie grazie!!! 
 
Mika Ikisatashi: Grazie sono contenta che ti sia piaciuta la descrizione di Ghish! aveva un'immagine ben precisa in testa, e sinceramente non riesco a liberarmene!!
Karenita: Grazie mille! sono ocntenta che trovi fantastico il capitolo! spero che ti piaccia anche questo!! 
 
Un bacione a tutti! ciauzzzzzzzzzz

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Capitolo 4
*** Incontri,scontri e nuove sensazioni ***


Incontri,scontri e nuove sensazioni
 
 
Era domenica mattina, e Lory passeggiava tranquillamente per la città. Voleva andare in biblioteca a restituire un libro che aveva preso in prestito. Era uno dei suoi libri preferiti, che guarda caso erano sempre quelli d'amore. 
Visto che la sua vita sentimentale era meno di zero, fantasticava leggendo quelle meravigliose storie d'amore, che purtroppo esistevano solo sui libri. 
Aveva letto "Orgoglio e Pregiudizio" e aveva sospirato alle vicende dei due protagonisti. Un amore contrastato, che nessuno dei due sembrava accettare, eppure alla fine, i sentimenti avevano la meglio. E come sempre Elizabeth e Mr.Darcy ebbero il loro lieto fine.
Sospirò, ripensandoci le ricordavano qualcuno. Sì, Strawberry e Ghish. Non poteva credere che fossero solo amici. Aveva notato come lui la guardava e aveva notato come lei arrossiva a solo sentire il suo nome, ma le sembrava impossibile che nessuno dei due volesse ammettere di essere minimamente attratto dall'altro. Lei aveva paura di soffrire e lui era troppo orgoglioso. Erano questi gli unici ostacoli. Però non sarebbe di certo stata lei a costringere Strawberry a confessare i suoi sentimenti, lo avrebbe fatto il tempo, e loro non potevano di certo sfuggirgli. 
"Problemi loro" pensò Lory, stanca di perdere il sonno per quella storia. 
Entrò in biblioteca, salutò la bibliotecaria e posò il libro sulla sua scrivania.
"Allora Lory ti è piaciuto il libro?" chiese quella sorridendole gentilmente.
"Sì molto"
La donna prese il libro e lesse il titolo "Ah bellissima storia d'amore! sei una romanticona immagino" affermò la bibliotecaria inserendo i dati del libro nel computer.
Lory arrossì lievemente. "Sì, lo ammetto, adoro le storie d'amore" 
"Ah piacciono a tutte, ci permettono di sognare" la donna sorrise, portandosi una mano sotto il mento.
"Forse hai ragione" Lory alzò gli occhi al cielo, non riuscendo a impedire alla sua mente di creare l'immagine del ragazzo che le aveva rubato il cuore,
"Bene qui ho finito, immagino che ne prenderai un altro" disse la donna, mettendo il libro in un angolo, Lory si rianimò, non aveva nemmeno sentito le parole della donna.
"Sì, certo...ci vediamo dopo" farfugliò leggermente confusa. 
Si guardò intorno, non sapeva nemmeno lei cosa cercava, non sapeva se voleva un altro libro d'amore. Se continuava a leggerne sarebbe andata in depressione. 
Vagò un pochino per la biblioteca, non si era resa conto che qualcuno la stava osservando, era entrata nel reparto dei libri universitari. Un reparto dove non era mai entrata fino a quel giorno, nemmeno quel giorno con Strawberry. 
Poi una voce vagamente familiare ruppe il silenzio.
"Ma tu sei..." Si voltò e sbiancò. Aveva davanti il ragazzo dai capelli viola che aveva investito qualche giorno fa. L'aveva cercato, aveva pensato a lui per giorni interi. E ora lui era lì, che la fissava seriamente. 
Arrossì e cominciò a sentire caldo e brividi in tutto il corpo. Ryan non le aveva mai fatto quell'effetto.
"Sicura di stare bene?" il ragazzo si avvicinò, aveva il volto leggermente corrucciato, sembrava preoccupato. Lei guardò quei bellissimi occhi scuri, per quanto tempo aveva sognato di poterli rivedere.
"Beh...io..io credo...cioè... sì, sto bene" riuscì finalmente a balbettare. 
"Ne sei sicura? a me non sembra" lui si avvicinò ancora per osservarla meglio. Doveva ammettere che era davvero carina, con quegli occhi blu e i capelli che le carezzavano il volto.
"Sì, scusa...ma ora dovrei andare...." corse via nascondendosi dietro una parete per riprendere fiato. 
Pai rimase in silenzio a osservare il vuoto lasciato dalla ragazza. "Peccato, non le ho nemmeno chiesto come si chiama" pensò con una nota di rammarico. Sorprendendosi di essere interessato a lei, scosse la testa
"Oh cavolo sono stata così scortese, lui è stato così gentile" Pensò Lory mentre si dirigeva verso casa sua in lacrime.
Era stata una sciocca. Lo aveva cercato in quei giorni, e quando finalmente lo aveva trovato, era scappata via come una bambina stupida. 
"E non gli ho nemmeno chiesto come si chiama" pensò lei asciugandosi una lacrima, e sperando in cuor suo che lui non la credesse una pazza furiosa, di certo se lui era un ragazzo intelligente, non avrebbe mai provato interesse per una ragazza come lei. Sbadata,goffa, non attraente e sciocca come lei. Ormai la sentenza era stata emessa, lui sarebbe rimasto un sogno irrealizzabile.
 
Strawberry intanto era in camera sua indecisa su cosa mettersi, non era molto entusiasta di quell'appuntamento, e si sorprese di pensarlo. Ma ormai aveva accettato, perciò avrebbe accompagnato Mark, e si sarebbe finta interessata all'ambiente e a tutte le cose che lo esaltavano, e di cui lei non capiva un accidenti.
Pazienza, almeno avrebbe potuto stargli vicino, anche se nemmeno quell'idea la convinse a essere entusiasta per quell'uscita.
"Che diavolo ti prende Strawberry!" pensò mentre si infilava un grazioso vestito rosa, con un coprispalle bianco, e delle ballerine rosa. Quella giornata era abbastanza calda da non dover indossare un cappotto.
Scese le scale, affrettandosi ad uscire di casa per andare alla stazione, i suoi genitori erano usciti per andare a pranzo dai nonni materni. Lei aveva rifiutato dicendo che doveva lavorare.Se suo padre avesse saputo del suo appuntamento...apriti cielo!.
Scosse la testa con un sorriso, ormai era quasi arrivata e scorse la figura di Mark che l'attendeva in piedi davanti l'entrata della stazione.
Non si sentì emozionata come avrebbe dovuto essere, nemmeno lontanamente interessata al ragazzo che le sorrideva mentre lei si avvicinava, si sentiva triste al riguardo, avrebbe voluto tornare indietro di un giorno, per poter provare ancora quelle sensazioni. Sospirò cercando di mascherare i suoi tormenti interiori.
"Strawberry!" si avvicinò a lei, dandole un bacio sulla guancia, lei gli sorrise.
"Ciao Mark" rispose gentile, mentre insieme si dirigevano verso la mostra.
Durò quasi due ore, due ore di nulla, non capiva quello che vedeva, nonostante Mark le spiegasse tutto, e non le interessava nemmeno. Scoprì di non avere niente in comune con lui,dovuto, se fosse stata con Ghish, probabilmente ne avrebbero riso, non si sarebbe annoiata e probabilmente due ore sarebbero sembrati due minuti. Arrossì pensando che avrebbe desiderato ardentemente di essere con lui invece che con il ragazzo che credeva di amare. Ormai era chiaro che non era così. Le dispiaceva ammetterlo, ma d'altra parte non avrebbe ammesso che il suo posto fosse occupato da qualcun'altro, quello non lo avrebbe fatto.
"Strawberry!" Mark fortunatamente la distolse da quei pensieri chiamandola, ormai avevano terminato il giro della mostra, e si trovavano davanti all'uscita.
"Che ne dici se andiamo a farci un giro al parco? con questo sole potremmo anche prenderci del gelato" propose lui con un sorriso, prendendole la mano. Lei rimase paralizzata a quel contatto, che la mise imbarazzo e le diede anche fastidio. Ma non sapeva come liberarsene, perciò  fece finta di nulla, e sorrise annuendo alla sua proposta, lui era sempre così gentile con lei, e non se la sentiva di rifiutare una semplice passeggiata in sua compagnia, anche se stare con lui l'annoiava più di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Cosa ci aveva trovato in lui per tre anni? non riusciva proprio a spiegarselo. Aveva capito che non era il tipo di persona per lei. Ma perchè se ne era accorta ora con la comparsa di Ghish nella sua vita?
Camminarono insieme tenendosi per mano verso una gelateria proprio davanti al parco Inohara, 
"Allora che gusti vuoi?" le chiese mentre lei osservava golosa quella varietà di gusti.
"Voglio, cioccolato e fragola" disse la ragazza al gelataio che le porse un cono colmo di gelato. La ragazza sentiva già l'acquolina in bocca. Mark prese anche lui il suo cono e insieme si diressero verso il parco. 
Aveva notato che lei era silenziosa e non la solita ragazza pimpante che aveva conosciuto in precedenza, era come se fosse distratta, persa in chissà quali pensieri. Decise di ignorarlo e si limitò a camminarle a fianco in silenzio.
 
 
Intanto al parco...
"Tart...quanto ti manca!" Ghish era proprio stufo di correre dietro al fratello che l'aveva trascinato lì, per fare una ricerca di scienze su delle specie di alberi. Tart amava le piante e i fiori, anche se i suoi fratelli non capivano il perchè  non gli impedivano di praticare la sua passione. E ogni fine settimana lo accompagnavano nelle sue escursioni, anche se chissà come mai, la maggior parte delle volte toccava al povero fratello mezzano, reo di non essere ne il più grande ne il più giovane e perciò sfruttabile da entrambe le parti. Odiava quando lo mettevano in certe situazioni. 
"Zitto Ghish, siamo appena arrivati e già ti lamenti!" 
"Io non sarei nemmeno qui se fosse per me...fa un caldo terribile!" 
Ghish indossava una maglia bianca a maniche corte con lo scollo a "V" che metteva in risalto il suo bel fisico,  e teneva in una mano una giacca di pelle nera e indossava dei  jeans scuri strappati. Cercò di farsi aria con una mano, stava morendo di caldo. Maledisse il fratello e la sua noiosa ossessione che lo avevano costretto a uscire di casa di domenica.
"Proprio non ti capisco! a cosa ti servono tutti quei campioni di foglie e terra!" Ghish si portò una mano sul viso, era stanco e avrebbe tanto voluto tornare a casa.
"Mi servono per il mio progetto di scienze! e adesso, vattene e lasciami lavorare!" 
"Ma sentilo il moccioso!" 
"Io non sono un moccioso!" sbraitò il più piccolo irritato dal fratello.
"Perchè non ti sei fatto accompagnare da Pai!" si lamentò l'latro sedendosi sull'erba soffice.
"Perchè se non te lo ricordi ha un esame tra poco e deve studiare" spiegò Tart raccogliendo un'altra foglia da un albero li vicino.
"Ah...hai ragione!" si era dimenticato dell'esame di del fratello maggiore.
"Bene, resta lì, io devo andare un po' più in fondo" lo avvisò Tart indicando un punto del parco non troppo lontano.
"Basta che io non ti debba seguire e per me puoi anche farti di corsa tutto il parco" rispose l'altro stendendosi sull'erba e chiudendo gli occhi, disturbati dai raggi del sole. Tart non rispose e corse via verso il luogo di suo interesse.
Rimase lì per qualche minuto, non accorgendosi di qualcuno che intanto si era avvicinato, e gli bloccava la luce del sole.
"Hey Tart se devi farmi certi scherzi, puoi anche andare al diavolo!" disse senza aprire gli occhi, credendo di parlare col fratello, che amava fargli brutti scherzi.
Ma non rispose nessuno. Ghish allora perse la pazienza, e si mise a sedere aprendo finalmente gli occhi, coprendoseli con una mano per evitare il sole.
"Tart..ti giuro che..." si bloccò quando mise a fuoco il volto davanti a sè.
"Ciao Ghish" disse la persona di fronte a lui.
"Stra...Strawberry!" trasalì, era sorpreso di trovarla lì davanti a lui. Sentì un tuffo al cuore, ma lo ignorò e si concentrò sull'interrogativo che aveva in testa.
"Che ci fai qui?" chiese lui mettendosi in piedi e rivolgendosi alla ragazza.Poi si accorse che non era solo e un'insensata gelosia lo colpì, ma lui cercò di non lasciar trasparire nulla, controllando i suoi sentimenti.
"Io e Mark siamo andati a una mostra, e poi vista la bella giornata siamo venuti qui" dalla voce sarebbe sembrata  felice, eppure qualcosa nel suo sguardo fece capire al ragazzo che non doveva essere così.
"Ciao, io sono Mark Ayoama" disse il ragazzo avvicinandosi a lui e porgendogli una mano. Ghish la osservò per qualche secondo poi contro voglia la prese stringendola in un gesto falsamente cordiale, non gli piaceva quel ragazzo. 
"Sì, certo tu sei il carciofone" disse sogghignando, Strawberry gli diede una gomitata nello stomaco e lui le lanciò un'occhiataccia. 
Mark però li osservava incuriosito, sembravano troppo in sintonia per essere dei semplici amici.Sentì una leggera fitta di gelosia, la stessa che aveva provato Ghish qualche minuto fa, quando si era accorto della sua presenza.
"Scusa...piacere io sono Ghish" disse lui massaggiandosi il punto colpito dalla ragazza.
Mark ricambiò lo sguardo del ragazzo, anche se Ghish non sembrava molto felice di fare la sua conoscenza, doveva essere gentile con lui per via della ragazza che stava fra entrambi. Mark si chiedeva che legame unisse i due.
Ghish sembrò intuire quel pensiero "Siamo amici" spiegò lanciando al ragazzo una strano sguardo di sfida, che anche Strawberry notò.
Furono interrotti da qualcuno che chiamava il ragazzo dai capelli verdi. Mark abbassò lo sguardo incapace di sostenere quello dorato e ardente dell'altro.
"Ghish! non immaginerai mai cosa ho trovato!" Tart correva verso il fratello con in braccio un simpatico scoiattolino, che sembrava essere ferito a una zampetta.
"Guarda! non immaginerai mai dove l'ho trovato" disse tutto contento mostrando al fratello il suo nuovo amico. Poi si voltò verso la ragazza, e la riconobbe,fu sorpreso di vedere che lei e Ghish parlavano come due amici. 
"Ciao, tu devi essere Tart! piacere io sono Strawberry" gli fece un sorriso e Tart arrossì un pochino. Poi si rivolse di nuovo al fratello "Posso portarlo a casa?"
Ghish si batté una mano sulla fronte con aria disperata. 
"Non ricominciamo, ogni volta che trovi qualcosa lo porti a casa, tra poco allestiremo uno zoo in casa, hai già due pappagallini, un criceto, e due pesci rossi! e adesso vuoi anche lo scoiattolo! Pai questa volta andrà su tutte le furie" Ghish non aveva voglia di sentire le urla del fratello, che gli diceva come sempre che era troppo tenero quando si trattava di Tart e i suoi animaletti. Ma non era lui che ogni volta doveva affrontare lo sguardo del fratello minore.
"Ti prego Ghish! è ferito e probabilmente solo! ti prego!" era quasi in lacrime, e Ghish non lo poteva sopportare.
"Arghhhhhh, va bene, ma te la vedi tu  dopo con tuo fratello!" esclamò leggermente nervoso.
"Pai è anche tuo fratello!" gli ricordò Tart non cogliendo l'ironia di Ghish.
"Mi sa che da stasera ne avrai solo uno, perchè lui mi farà fuori" il ragazzino scoppiò a ridere, quando Pai si arrabbiava era meglio stare lontani per qualche ora, o addirittura tutta la giornata.
"Che carino!" esclamò Strawberry avvicinandosi all'animaletto, quello impaurito si agitò, rischiando di graffiare il ragazzino e scappare dalla sua presa.
"Hey vecchiaccia! non spaventare il mio amico!" le urlò contro il ragazzino. Strawberry rimase un attimo interdetta, cercando di calmare i nervi, ma non ci riuscì.
"Hey nanetto! prova a chiamarmi  ancora vecchiaccia e ti faccio vedere io!" urlò chiudendo la mano.
Ghish ridacchiava divertito, per niente preoccupato, Mark invece era leggermente infastidito di come quel ragazzino si rivolgesse alla sua Starwberry.
"Io non sono un nanetto razza di vecchia befana!" rispose Tart facendole anche una linguaccia. 
La ragazza diventò paonazza in volto, era pronta a esplodere, ma la voce di Ghish impedì l'esplosione della ragazza.
"Hey Tart basta così! chiedi immediatamente scusa! non si parla così a una ragazza! per di più se è mia amica!" lo riprese Ghish, parlando con un tono così severo da stupire anche il fratello non abituato a sentirlo così.
"Ma Ghish!" tentò di ribattere, ma lo sguardo del fratello non ammetteva repliche.
"Scusa...vecchiac-"
"Tart!" 
"Uffa..scusa Strawberry" 
"Non importa scuse accettate" disse la ragazza sorridendo gentilmente a Tart che arrossì di nuovo.
"Questa me la paghi!" mormorò il più piccolo lanciando uno sguardi truce al fratello, che fece una smorfia divertita.
"Sì certo, ma dove stai andando ora?" chiese al più piccolo,notando che se ne stava andando.
" A casa, hai detto che devo affrontare Pai, beh lo farò da solo, tu resta qui con la tua amica" fece un'espressione che Ghish non capì poi dopo aver salutato se ne andò.
"Ma guarda, te e pensare che era venuto per lui..." esclamò Ghish scuotendo leggermente la testa.
"Quindi vai a casa anche tu?" chiese la ragazza leggermente delusa, di aver passato con lui così poco tempo.
"Beh...non ho niente da fare qui, perciò immagino di sì" rispose il ragazzo, che però non accennava a muoversi, passarono cinque minuti e lui era ancora lì.
"Ehmm Strawberry, io dovrei andare a casa, mi sono dimenticato che stasera ho un allenamento di Kendo visto che ho una gara a breve, devo proprio scappare" disse Mark rompendo quel silenzio quasi imbarazzante.
"Ohh, certo" 
"Solo che non posso accompagnarti a casa, mi dispiace" disse leggermente deluso.
"Non preoccuparti, casa mia non è lontana, davvero andrò da sola" disse la rossa cercando di rassicurare il ragazzo.
"Va bene allora, ciao grazie per questo bellissimo pomeriggio" si avvicinò per darle un leggero bacio sulla fronte. Lei imbarazzata rimase immobile, sentendo degli occhi dorati puntati addosso.
"Allora a domani,ciao Ghish, piacere di averti conosciuto" 
"Sì, certo, ciao" rispose il ragazzo infastidito dal gesto del ragazzo di pochi istanti prima.
"Merluzzo..." mormorò a bassa voce, per impedire alla ragazza di sentirlo.
Poi si riprese e rivolgendo un gran sorriso alla ragazza esclamò "Allora andiamo?" 
Lei lo guardò curiosa "E dove scusa?"
"Ma come dove? ti accompagno a casa" replicò lui incamminandosi verso l'uscita.
"Non devi farlo, davvero" 
"Ma io lo voglio fare!, mi sbaglio o gli amici servono a questo?" chiese lui inarcando un sopracciglio.
"Beh hai ragione, ma non devi disturbarti, davvero" disse lei rivolgendogli un sorriso grato.
"Non fare tante storie, o ti prendo e ti ci porto di peso" le rivolse uno sguardo divertito, ma anche molto protettivo, non l'avrebbe lasciata da sola.
"Beh...se la metti così...non mi resta che accettare" concluse lei, capendo che lui non avrebbe accettato un'altra risposta negativa. 
Allungò il passo per raggiungerlo e camminargli a fianco. "Allora...tu e quel" dovette trattenersi per non dire qualcosa di sbagliato su quell'odioso ragazzo.
"Quel Mark, insomma state insieme?" 
Lei alzò lo sguardo incontrando gli occhi dorati del ragazzo.
"No, non credo che abbiamo un futuro..." ammise lei sospirando.
Lui si sentì stranamente sollevato "Davvero? e come mai? se non sono indiscreto..." si sorprese di se stesso. Lui che aveva paura di essere indiscreto, curioso o semplicemente fastidioso? che diavolo di effetto gli faceva quella ragazza?
"Beh...non lo sei, solo che mi sembra assurdo parlarne con te...sei mio amico...ma" 
"Non quello a cui si raccontano certe cose..." concluse lui cogliendo quello che lei cercava di dirgli.
"Scusa" mormorò lei leggermente imbarazzata, lui la capiva subito, non doveva spiegargli le cose, semplicemente la capiva, forse era l'unico. 
"Non fa niente" rispose lui facendole un sorriso dolce, che riservava solo a lei.
Lei non rispose e per un po' camminarono in silenzio, un silenzio piacevole, che non doveva essere colmato da parole insensate solo per riempire il vuoto,a lei piaceva anche solo ascoltare il respiro di quel ragazzo, e il suono dei suoi passi sull'erba soffice.
Lo guardò, chissà a cosa stava pensando, sembrava assorto in pensieri tutti suoi, adorava quel suo sguardo concentrato che sembrava isolarlo dal resto del mondo. Sperava di poterlo osservare senza che lui se ne accorgesse, così poteva cogliere ogni piccola sfumatura  del suo viso e delle sue espressioni, ma non durò molto, perchè lui se ne accorse.
"Che c'è?" 
Lei arrossì vistosamente, e lui sorrise leggermente malizioso.
"Che c'è fragolina mia? ti imbarazzo?" chiese lui parandosi improvvisamente davanti a lei, bloccandola per le braccia con le mani.
Sentiva il calore del suo corpo e il meraviglioso profumo che emanava, la faceva impazzire, ormai erano a pochi isolati da casa sua, ma lei in quel momento desiderava essere ancora nel parco per godersi quegli occhi così belli, circondati da quelle lunghissime ciglia, e quelle labbra meravigliose tese in un sorriso furbo, che solo lui poteva fare. Era ovvio, per lei lui non era solo un amico. Non lo era mai stato probabilmente. Si era insinuato in lei già dal primo sguardo. Ma sapeva che doveva ignorare i suoi sentimenti. Lui probabilmente la vedeva solo come una ragazzina, come un'amica, probabilmente era attratto da un altro tipo di ragazze, che di certo non erano come lei. 
Cercò di cacciare indietro le lacrime, lui accorgendosi della sua espressione la lasciò osservandola con attenzione.
"Hey fragolina tutto bene?" chiese lui leggermente ansioso.
"Sì sto bene, grazie, sono arrivata, comunque" indicò la sua casa, alle loro spalle.
"Bene, almeno adesso dove vivi" disse lui sempre con quel tono malizioso. Lei sentì un groppo in gola, non voleva lasciarlo,ma non poteva confessarglielo, perciò si limito a sorridere.
"Non pensare di farmi qualche brutto scherzo!" 
"mmmhhh e chi lo sa..." rispose lui con un sorrisetto.
"Sei irritante lo sai?" 
Lui scrollò le spalle "Mi dispiace non posso farci niente..."
"Allora...ciao, immagino che ci vedremo domani a scuola" 
"Credo di sì, ciao fragolina" lui si avvicinò e a sorpresa la strinse tra le braccia. Non poteva negarlo, lei lo faceva sentire bene, e non avrebbe voluto lasciarla, ma era così che stavano le cose...quindi.
Lei arrossì ancora di più, e quando lui sciolse quell'abbraccio, non ebbe nemmeno il coraggio di guardarlo, perchè le braccia di lui erano ancora intorno alla sua vita.
"Sogni d'oro fragolina" le diede un leggero bacio sulla fronte, e poi si voltò pronto ad andarsene.
Strawberry ancora leggermente rimbambita da quel gesto si rianimò per chiamarlo un'ultima volta.
"Ghish!" 
Lui voltò solo le spalle per osservarla.
"Io e Mark non abbiamo un futuro...perchè credo di essere interessata a qualcun'altro" arrossì, non poteva nemmeno immaginare che quella persona fosse proprio lui.
Lui fece una smorfia, ovviamente non sapendo a chi si riferiva, provò una forte fitta al cuore.
"Beh..se è così...me lo farai conoscere?, sai devo approvarlo prima..." 
Lei sorrise e annuì leggermente. 
"Ciao fragolina" ripetè lui prima di voltarsi per andarsene veramente quella volta.
"Ciao Ghish..." disse lei in un sussurro.
"Vorrei tanto poterti dire che sei tu quel ragazzo..." pensò la ragazza osservandolo mentre se ne andava.
 
 
 
 
 
 
 
Eccomi qui con un nuovo capitolo...sì forse leggermente bruttino...ma questo purtroppo è il meglio che mi è riuscito! 
Quindi spero che vi piaccia!! Ho cambiato un po' le cose, è Strawberry infatti la prima e rendersi conto che prova qualcosa per lui...ho deciso di cambiare per rendere la storia leggermente diverse. Infatti saranno le ragazze qui a prendere la situazione in mano...
Comunque non mi voglio dilungare troppo e vi mando un grosso bacio e anche un grande grazie per leggere questa storia.
 
 
Ringrazio inoltre 
 
La_Bella, Karenita e Mika Ikisatashi! Grazie per le vostre recensioni! mi fanno sempre molto piacere!!!!
Quindi che dire! recensite!!
 
Ciauzzzzzz

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Capitolo 5
*** Affetto fraterno ***


Affetto fraterno
 
 
 
Ghish camminava per la città silenziosa, unica testimone dei suoi tormenti. Ripensava a quel pomeriggio, dopotutto non era stata una brutta idea andare al parco. Aveva incontrato Strawberry, era insieme a quel Mark, all'inizio gli aveva dato fastidio vederlo con lei, ma adesso, specialmente dopo l'ultima rivelazione della ragazza, non capiva il perchè ma ormai gli era diventato indifferente...solo che ora si domandava chi fosse questo nuovo ragazzo che aveva attirato l'attenzione di Strawberry.
Non aveva visto nessun'altro ronzare intorno a lei, solo quel Mark, e ovviamente lui. Ma sapeva per certo di non essere lui, lui era suo amico e perciò fuori dei giochi, certo una cosa non escludeva l'altra. Ma se fino a poco fa le piaceva Mark il ragazzo perfetto per eccellenza, di sicuro lui non era il suo tipo. 
Ormai era arrivato a casa, arrivato alla porta tese le orecchie, sicuro di sentire i lamenti di Pai per via di quello che aveva portato a casa Tart. Pensava di sentire il suo nome seguito da imprecazioni varie, eppure vi era solo silenzio. 
Strano. Troppo strano. Prese le chiavi e le infilò nella serratura, girando piano la toppa per non far troppo rumore. Se PAi era in sala da pranzo l'avrebbe sentito di sicuro. La serratura scattò e la porta si aprì e la scena che si trovò davanti, sorprese non poco il ragazzo.
Pai e Tart seduti comodamente a tavola con delle tazze fumanti di tè. Parlavano a bassa voce, e la cosa lo insospettì.
Si avvicinò piano ai due, che sembravano non essersi accorti di lui, e li osservava con espressione divertita.
"Signore" disse Ghish incapace di trattenere le risate.Ma Pai e Tart rimasero impassibile, e Ghish potè notare che anche il maggiore tratteneva una risata,cosa che non era da lui. 
"Beh che avete da guardarmi?" chiese irritato dagli sguardi ironici di Pai e di quelli colpevoli di Tart.
"Niente, Ghish, solo che Tart mi ha raccontato di una certa...come si chiama ah già Strawberry"  le labbra di Pai si tesero in un sorriso.
"Tart! io davvero!" 
"Gliel'ho detto così mi facesse tenere Bobby!" 
Ghish e Pai si voltarono verso il minore. 
"Chi diamine è Bobby?" chiese Pai togliendo le parole di bocca a Ghish.
"Il mio scoiattolo" urlò stizzito il più giovane.
"Certo che scegli proprio dei nomi orrendi" commentò il secondo.
"Ha sempre avuto dei gusti discutibili" concordò il primo.
"Smettetela voi due! non stavamo parlando di Ghish e della sua ragazza?"
"Ah già Ghish ti sei trovato una ragazza? tu?" esclamò Pai con aria sarcastica.
"Ma sentitevi! siete rimasti qui a spettegolare tutto questo tempo su di me, per di più davanti a due tazze di tè...mi sembrate due vecchie aristocratiche inglesi" ghignò divertito.
"Io devo andare a dar da mangiare ai miei animaletti" disse Tart alzandosi e correndo in camera sua, che era anche quella di Ghish.
"Sì scappa, tanto con te me la prendo dopo" 
Pai intanto l'osservava con sguardo pensieroso, Ghish si sedette di fronte a lui, sapeva che doveva parlargli e che quella di Tart era una scusa. Conosceva molto bene Pai, erano abbastanza simili nel carattere, Tart era diverso da loro, ma loro due si somigliavano.
"Spara, tanto lo so che devi dirmi qualcosa" 
"Già hai ragione"
"Allora? aspetta se si tratta di Tart e la sua mania di portare a casa animaletti di ogni genere, non è colpa mia, prova a sopportare tu quello sguardo affranto ogni volta...poi che diamine li trova tutti lui!" Lamentò il ragazzo pensando che ormai avrebbero dovuto bandirlo dal parco.
"Non è per quello, lo so che è difficile dire no a Tart, su certe cose diventa sensibile"  anche a lui era toccato subirlo più di una volta, e capiva il fratello. 
"Volevo parlarti di lei, Ghish" Pai incontrò lo sguardo dorato del fratello, incatenandolo al suo ametista.
"Perchè dobbiamo parlare di lei Pai? tu non sai nemmeno chi è lei!" esclamò Ghish esasperato, non capiva dove volesse andare a parare il fratello.
"Perchè...sei diverso Ghish" Pai appoggiò la testa su una mano inclinandola di lato, non smettendo di scrutare il fratello seduto davanti a lui.
"Spiega che intendi per diverso" 
"Tu non te ne sei accorto, ma io sì, e persino Tart. Da quando l'hai incontrata, sei più sereno, più felice, possibile che tu non te ne renda conto?" Si passò le mani tra i capelli viola, e sospirò mentre vedeva le espressioni di Kisshu passare da irritato, a stupito, era stupito.
"Pai, non so davvero cosa tu abbia capito, ma Strawberry, è solo una mia amica" 
"Davvero? vuoi dirmi che ti è completamente indifferente? non provi niente per lei solo affetto?" inarcò un sopracciglio in attesa della risposta.
"Si è così, provo affetto nient'altro" 
"Lo sai che stai mentendo" 
Ghish sbuffò, da quando suo fratello era così perspicace? 
"Forse è quello che vuoi credere tu, ma non è così, siamo amici, e adesso vorrei capire perchè ti preoccupi tanto per me?" Ghish si alzò in piedi e si passò la mano tra i capelli verdi arrabbiato.
"Perchè mi preoccupo per te? Ghish, sono tuo fratello, e ti voglio vedere felice, nient'altro Ghish" Pai aveva leggermente addolcito il tono, e Ghish se ne accorse.
"Lo so Pai...lo so...ma non sarò mai felice" Ghish si alzò per dirigersi verso la sua stanza.
"Perchè dici così?" 
Lui sospirò e si voltò per guardare il fratello negli occhi "Perchè lei non sarà mai mia" detto questo si chiuse in camera sua, Tart uscì di corsa, lui e Pai si scambiarono uno sguardo preoccupato. Entrambi avevano notato il tono sofferente utilizzato dal fratello.
"Pensi che starà bene?" chiese Tart avvicinandosi a Pai, che si alzò sospirando.
"Resta qui, credo che la nostra conversazione non sia finita" si diresse verso la camera.
"Lasciami in pace Pai" Ghish era a voltato e si stava sfilando la maglietta rimanendo a torso nudo, Pai ebbe la visuale della schiena tatuata del fratello.
"E quelli quando li hai fatti?" chiese Pai notando i disegni neri che gli attraversano le spalle.
"Perchè non lo sapevi?" chiese Ghish ridacchiando, voltandosi per vedere lo sguardo disgustato del fratello.
"Bah...avrei dovuto immaginarlo...la moto e tutto il resto..." 
"Sì, forse avresti dovuto" Ghish si infilò in fretta una maglietta leggermente rovinata che usava per stare in casa.
"Dimmi non esci stasera?" 
"No, perchè vuoi per caso buttarmi fuori?" 
Pai ignorò la stupida domanda del fratello.
"é che di solito,la domenica esci con qualche ragazza...come mai stasera ci rinunci?" 
"Perchè non ne ho voglia, sono stanco, e ti ricordo caro fratellino, che non sono affari tuoi" 
Pai sospirò di nuovo, suo fratello lo faceva impazzire.
"A proposito,sai Pai, ti interessi un po' troppo alla mia vita...cosa sono diventato? la tua soap opera personale? mi sa che lo studio ti ha fritto il cervello" 
"Sì, non voglio perdermi nemmeno una puntata..." rispose sarcastico il maggiore incrociando le braccia annoiato dall'atteggiamento del fratello.
"Ah piantala" 
"Ghish, sono tuo fratello,siamo rimasti solo noi tre, non c'è nessun altro a occuparsi di noi,è ovvio che mi preoccupo per te e per Tart"
"E la storia di Strawberry? lei che c'entra"
"Volevo solo dirti, che se c'è la possibilità che lei ti renda felice Ghish, non fartela scappare, non fare come tuo solito e rinunciare alle cose belle perchè credi di non meritarle. Loro non sono morti per colpa tua, è ora che tu te ne faccia una ragione!" 
Pai lanciò un ultimo sguardo al fratello rimasto immobile, quasi paralizzato dalle sue parole.
"Le interessa qualcun'altro, io devo farmi da parte, siamo solo amici" 
"Ma tu sei innamorato di lei?" 
Ghish trasalì, Pai se ne accorse, per lui era abbastanza come risposta, ma conoscendo suo fratello, rimase lì in attesa, sapeva che avrebbe negato.
"No, non sono innamorato di lei" 
Pai sorrise sapeva che non avrebbe tardato.
Tart interruppe la discussione tra i due.
"Ragazzi ho preparato la cena!" esclamò orgoglioso il ragazzino con un'espressione soddisfatta.
Pai e Ghish si scambiarono uno sguardo terrorizzato, conoscevano le doti culinarie del fratellino.
"E perchè l'avresti fatto?" chiese Pai aggrottando le sopracciglia.
"Non mi dire che hai cucinato lo scoiattolo!" esclamò inorridito il secondo con sguardo allarmato.
Pai ridacchiò, e Tart lanciò ai fratelli uno sguardo scocciato. Li afferrò entrambi e li portò in sala da pranzo, facendoli accomodare sulla sedia.
"Aspettate qui" 
Sparì in cucina, lasciando gli altri due in pensiero, per quello che avrebbe potuto combinare durante la loro discussione.
Tart tornò poco dopo, con un enorme cartone di pizza. Ghish e Pai tirarono entrambi un sospiro di sollievo, scoprendo che il fratello non aveva preparato la cena personalmente.
"Me la sono fatta consegnare mentre voi eravate di là" La appoggiò sul tavolo, era una pizza enorme.
"La mamma diceva sempre che dopo una discussione la pizza riporta sempre il buonumore" 
Pai e Ghish lo guardarono leggermente sconvolti. Tart non parlava mai dei genitori. Dalla loro morte, non aveva mai pronunciato le parole mamma o papà, ne aveva mai parlato di qualcosa che li riguardava. Era come se avesse messo un muro tra lui e quell'evento. 
Entrambi i fratelli avevano provato a lungo a sbloccarlo a farlo sfogare, ma non era mai servito. Ora invece se ne stava lì, con un sorriso dispettoso sulle labbra, mentre loro lo osservavano leggermente stupiti.
"Hai ragione Tart, la mamma lo diceva sempre" rispose Ghish con un leggero groppo in gola. 
"Hai fatto bene, su ora siediti e mangiamo tutti insieme" disse Pai afferrando una fetta di pizza.
"Sapete, una mia compagna di classe ha perso la mamma, e mi ha raccontato che se faccio di tutto per ricordarmi i nostri genitori, loro non se ne andranno mai" Tart teneva gli occhi bassi.
"é molto bello" 
"Allora hai trovato un'amichetta!"
"Allora Ghish sei in buona compagnia" rispose Pai con un ghigno perfido.
"E tu Pai? quando ti troverai un'amica pure tu?" Ghish lo guardava malizioso e Tart cominciò a ridacchiare.
"Sei proprio un idiota" Ma chissa perchè il suo pensiero andò a quella buffa ragazza della biblioteca...
 
 
 
 
Ecco il nuovo capitolo,un po' più corto è vero. Ho deciso di dare un po' di spazio anche a Ghish e fratelli, non si può sempre parlare di Strawberry no? comunque povero Ghish ancora non si rende conto dei suoi sentimenti...ci metterà un po' di tempo ma forse finalmente anche lui capirà di essere innamorato...ma non dirò altro!! 
Spero che questo capitolo vi piaccia!
 
Voglio ringraziare tutti coloro che leggono o seguono questa storia,vi ringrazio!!
 
E inoltre voglio ringraziare Mika Ikisatashi e La_Bella per le vostre bellissime recensioni!! Grazie mille! siete troppo gentili con me!!!! 
 
Un bacione al prossimo capitolo!!!
 
ciaooooo

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Capitolo 6
*** Tanti auguri Ghish! ***


Tanti auguri Ghish!
 
 
 
"Strawberry? Strawberry? Straw? Heyyyyyy!" Mina ormai era senza fiato, non riusciva proprio ad attirare l'attenzione della rossa. Lory e Paddy osservavano divertite la scena. 
"Mina, è inutile, mi sa che ha perso la connessione con il cervello" Ryan ridacchiò, ma smise notando che lei nemmeno l'aveva sentito.
"Hey!! Strawberry?" Ryan passò una mano davanti alla ragazza, che finalmente si rianimò.
"Eh? che c'è?"  La rossa si guardò intorno, sentendosi osservata.
"Finalmente! sai non serve che fai finta di non sentirci per non lavorare!" Mina la scrutava, seguita anche da Ryan, che si era accorto del strano comportamento della ragazza, prima delle altre.
"Ah? sì certo..." 
"Adesso basta si può sapere che ti prende? ritorna in te!" Ryan la afferrò per le spalle scuotendola non con troppa violenza, per non farle del male.
"E smettila Ryan, e smettetela anche voi di guardarmi come se fossi un extra terrestre!" sbraitò Strawberry adirata con le sue amiche.
"Ma si può pensare a chi pensavi? ah forse ho capito....ieri sei uscita con Mark!" asserì Paddy con tono allusivo.
"Sì è vero, ma non è stato niente di che!" dichiarò la rossa attirando di nuovo su di sè gli sguardi delle altre.
"Non ti sei divertita?" chiese Paddy anche se non tanto stupita, visto che da quando aveva visto Ghish,era quasi sicura che fosse lui a popolare i pensieri della sua amica.
"A quanto pare Mark è stato rimpiazzato" Pam le fece l'occhiolino e la rossa arrossì vistosamente, attirando di nuovo su di se gli sguardi curiosi di tutti, specialmente sentiva addosso gli occhi glaciali di Ryan che la scrutavano intensamente.
"Vuoi dire che non ti interessa più?" Mina seduta come al solito a sorseggiare il suo tè, la fissava con aria saccente.
"E dimmi, c'entra qualcosa un ragazzo misterioso che gira in moto. e che ama chiamarti fragolina?" Mina ora sorrideva, era quasi irritante visto quanto era sicura di quello che diceva.
Strawberry sussultò al suono di quel nomignolo, che era solito usare Ghish.
"Lo sapevo!" esclamò Paddy saltellando come suo solito quando qualcosa la eccitava.
"E chi sarebbe questo tizio?" chiese Ryan con tono insolitamente acido, che fece voltare verso di lui tutte le cinque ragazze.
"E a te che interessa? sbaglio o hai sempre ribadito di voler stare fuori dalle nostre faccende private?" disse Strawberry guardandolo accigliata.
"Non ho detto che mi interessa" 
"sì certo" ribadì Pam roteando gli occhi.
"Comunque, tu non hai ancora risposto alla domanda!" ricordò Mina, ancora in attesa.
"E che ti dovrei dire?" rispose Strawberry guardandola di traverso.
"Mhh forse qualcosa tipo...sì Mina, hai ragione come sempre, sono innamorata pazza di quel Ghish!" Mina imitò malamente la voce della rossa.
"Intanto io non parlo così" disse acida Strawberry, mentre le altre ridacchiavano.
"E poi, Paddy, la potresti smettere di saltellare in giro come una scimmietta!" la ragazzina, non era stata ferma un istante.
"Non posso! sono troppo eccitata!" 
"E per quale motivo scusa?" chiese Lory portandosi una mano sul cuore.
"Perchè oggi il  mio amico Tart ha detto che verrà a trovarmi!" 
"Tart? Tart è tuo amico?" Strawberry era shoccata, ma se veniva Tart...voleva dire che probabilmente sarebbe venuto accompagnato da Ghish. Arrossì, quel giorno a scuola non l'aveva visto, e le era dispiaciuto. Forse però non avrebbe dovuto rinunciare a vederlo tutto il giorno.
"Sì, siamo amici" disse Paddy.
"E chi sarebbe questo Tart?" chiese Lory aggiustandosi gli occhiali sul naso.
"Il fratellino di Ghish" rispose Strawberry,e non potendolo evitare, arrossì di nuovo.
"Lo sapevo! Straw è cotta di Ghish!" Paddy fece un gran sorriso, e lanciò uno sguardo soddisfatto alla rossa, che sbuffò nervosamente.
"Io non sono cotta di Ghish!" tentò di replicare la ragazza, ma fu inutile, perchè il suo tono di voce poco convincente non convinse nessuno.
"Allora ti piace davvero eh?" disse Pam incrociando le braccia al petto.
"Sì..." ammise infine la rossa, non potendo negare di fronte a una domanda così diretta.
"Finalmente!" esclamò Mina, tendendo le labbra in un sorrisetto, anche Lory sorrise, lo sospettava da quando li aveva visti insieme. Ryan invece non si mosse, ma si limitò a fare uno sguardo leggermente accigliato. 
Beh ormai aveva ammesso alle sue amiche di provare qualcosa per Ghish, non era stato così male, in fondo a chi doveva dirlo se non proprio a loro?
"Non sono solo cotta...credo di esserne innamorata" sospirò, guardando fuori dalla finestra.
"Forse dovresti dirglielo" tentò di suggerire Pam, ma lo sguardo della rossa la fece interrompere.
"é fuori discussione, lui non potrebbe mai ricambiarmi" Delusa appoggiò la testa su un tavolo che aveva appena finito di pulire.
"Non lo puoi sapere" azzardò Lory avvicinandosi alla sua amica.
"Shhh, è arrivato Tart!" mormorò la biondina, mentre si dirigeva alla porta per accogliere il suo amichetto.
Le altre si zittirono, e ricominciarono a fare il loro lavoro, come se avessero fatto solo quello per tutto il resto del tempo. Anche se tutte lanciavano fugaci sguardi alla porta, per individuare l'amico di Paddy. Finalmente entrò, e per disappunto della rossa era solo.
"Ciao Tart!" urlò la ragazzina, quando quello entrò nel locale. 
"Ciao" il ragazzino si guardò intorno, quel locale sembrava un posto da femminucce, troppo rosa e troppe finestre a forma di cuore.Poi notò qualcuno di sua conoscenza.
"Oh guarda chi c'è la vecchia befana! anche tu qui!" Tart fece uno sguardo dispettoso, uno dei suoi soliti. Le altre guardarono i due, erano certe che non era la prima volta che si incontravano.
"Argghhhh vecchia befana! tu sei un moccioso! un nanetto sbruffone!" sbraitò al ragazzo arrabbiata.
Il ragazzo le fece una linguaccia, prima che Paddy lo tirasse per un braccio verso un tavolo decorato da dolci, preparato apposta da Kyle.
"Ma guarda te! un giorno lo ucciderò!" 
"E ci faresti un grande favore" 
La ragazza sussultò al suono di quella voce, la conosceva bene, benissimo, aveva persino sperato di sentirla quel giorno.
"Ghish!" ebbe la tentazione di saltargli addosso e buttargli le braccia al collo, ma si trattenne e si limitò a sorridergli.
"Ciao fragolina, lo sai sei molto carina con quella divisa" le fece l'occhiolino, e lei arrossì, per la milionesima volta. Lui consapevole dell'effetto delle sue battute sorrise compiaciuto.
"Come mai qui oggi?" chiese lei avvicinandoglisi per poterlo osservare meglio.
"Ho portato mio fratello" lei annuì, ma lui continuò "Ma volevo anche vederti, sai non ci siamo visti a scuola oggi, mi chiedevo come stavi..." 
"Bene, ho dovuto faticare per evitare Mark,ma per il resto tutto bene" 
Lui fece una smorfia "Mi dispiace, ma dovresti dirgli che ti piace qualcun'altro, così ti lascerà in pace" rispose il ragazzo guardandola intensamente negli occhi, lei ebbe un attimo di smarrimento, concentrata com'era nel studiarli.
"Si hai ragione, dovrei dirglielo" asserì la ragazza seria.
"E dovresti dirlo anche a me" 
Lei sbarrò gli occhi, e cominciò a sudare freddo, spaventata da quelle parole, che lui avesse capito i suoi sentimenti? No non poteva essere!
"Co-cosa dovrei dirti?" 
Lui sorrise, era così bello quando sorrideva.
"Il nome dell'altro...sì sai quello che ti interessa...adesso" 
"Oh...non posso dirtelo..." lei cercò di evitare il suo sguardo, lui capiva quando diceva bugie.
"E perchè?" era confuso, lo leggeva nei suoi occhi.
"Perchè tanto non lo conosci..." cercò di inventarsi, in un certo senso quella frase era ironica.
"O forse perchè non esiste" azzardò lui incatenando gli occhi della ragazza ai suoi.
"T-t-ti va di sede-sederti" balbettò lei indicando un tavolino dietro di loro.
"D'accordo" acconsentì lui seguendola al tavolino.
"Bene, quindi tornando al discorso di prima..." disse lui cercando lo sguardo della rossa.
"No, non serve, hai ragione, era solo una scusa, Mark non mi piace più. Punto e basta non c'è un motivo" si affrettò a chiudere il discorso intimorita dal fatto che se continuava a insistere avrebbe scoperto i suoi reali sentimenti.
"Lo so che stai mentendo fragolina, ma se non te la senti di dirmelo, non ti costringerò a farlo" le sussurrò in un orecchio, sentì il suo soffio sul collo, la fece rabbrividire. Era così caldo e piacevole.
Ma furono interrotti da Kyle che si schiarì la voce,subito si divisero, Strawberry era tutta rossa, mentre Ghish sorrideva sornione, per niente imbarazzato.
"Ehmm, ho pensato di portarvi qualcosa da mangiare" appoggiò due grosse fette di torta e due bevande. 
"Sei stato molto gentile, grazie Kyle" 
"Beh di niente, comunque piacere io sono uno dei proprietari" salutò Ghish e gli porse la mano, che Ghish afferrò con un sorriso.
"Piacere io sono Ghish" 
"Oh lo so chi sei" alluse Kyle facendo arrossire di più la povera Strawberry, che gli lanciò uno sguardo di fuoco.
"Davvero?" chiese per niente stupito, il ragazzo che la guardava con espressione maliziosa.
"Kyle, non senti l'odore di qualcosa che brucia?" chiese pungente Strawberry per allontanarlo.
"Oh santo cielo! la mia nuova creazione!" e corse in fretta e furia verso la cucina.
"Quello non è tutto a posto!" esclamò il ragazzo guardando lo spazio dove pochi istanti prima c'era Kyle.
"Ogni tanto anche lui ha i suoi momenti...per fortuna che c'è Pam, se no passerebbe tutto il suo tempo in cucina, allora sì che perderebbe davvero la testa dietro alle sue creazioni"
La ragazza ridacchiò, e Ghish si perse ad ammirarla, era così bella...Ma fece di tutto per scacciare quei pensieri.
"Sai il tuo amico cucina benissimo!" disse il ragazzo assaporando la torta.
"Sì Kyle è davvero bravo nel suo lavoro" concordò Strawberry assaggiando anche lei la sua fetta, e dovette ammettere che era davvero ottima.
Intanto Pam e le altre ragazze si avvicinarono al tavolo. 
"Ciao" esclamarono tutte insieme, spaventando i due ragazzi che non si erano accorti del loro arrivo.
"Dovete smetterla di fare certi scherzi!!" Sbraitò Strawberry.
"Sì, certo, comunque piacere, mi chiamo Mina!" Mina guardò il ragazzo, voleva capire chi aveva rubato il cuore della sua amica. Le dispiacque ammettere che questa volta, Strawberry ci aveva visto giusto. Ghish era molto meglio di quel Mark.
"Io sono Ghish!" disse il ragazzo rivolto a tutte le ragazze, poi si soffermò su Lory, lei la conosceva già.
"Lavori qui anche tu?" chiese il ragazzo rivolgendole un sorriso.
Lei annuì, "eh sì" rispose leggermente in imbarazzo per essere al centro dell'attenzione.
"Comunque, a parte le presentazioni, sono venuta per dirvi che organizzeremo una festa sabato" disse Pam sistemandosi i capelli sulle spalle.
"Una festa? che bello!" esordì Paddy, saltando addosso a Tart, che cadde a terra.
"Sì, venerdì è il compleanno di Kyle, ho pensato di organizzargli una festa a sorpresa" 
"Ohhh! è vero è il compleanno di Kyle!" Strawberry si portò una mano sulla guancia, vergognandosi di essersene dimenticata.
"Che bella memoria dolcezza" la canzonò leggermente Ghish.
"Comunque, sarà una festa in maschera" precisò Pam di nuovo.
"In maschera?" chiesero in coro tutti.
"Sì, Kyle adora le feste in maschera, non chiedetemi perchè" 
"Beh allora dovremo travestirci! Ghish tu devi assolutamente venire!" esclamò la rossa guardando il suo amico che la osservava sinceramente preoccupato.
"Io non mi travesto" chiarì lui.
"Ma come! devi farlo!" replicò delusa la ragazza.
"Non mi travestirò" dichiarò di nuovo il ragazzo, arrossendo questa volta.
"Ma come, eri così carino vestito da orsacchiotto" Un ragazzo dai capelli viola li osservava divertito, Strawberry capì subito che doveva trattarsi di Pai.
"Ancora non hai smesso di raccontarlo in giro eh?" Ghish non sembrava per niente sorpreso di vederlo lì.
Pai scrollò le spalle divertito, Ghish allora indicò il fratello, "Questo è il mio caro fratello Pai, non farti ingannare dal suo charme,è un vero idiota" 
"Che gentile, tu devi essere..."
"Oh, io sono Strawberry" disse lei stringendo la mano al ragazzo, osservandolo bene. Doveva ammettere, che anche lui era un bel ragazzo, i capelli corti e viola, a forte contrasto con la pelle candida, gli occhi scuri, le ciglia lunghissime. Lui e Ghish si somigliavano pochissimo, solo in certe espressioni del viso notava la somiglianza tra i due. Tart somigliava invece molto di più a Ghish. 
"Ah certo l'amica di Ghish" Pai sorrise, e Strawberry si rese conto di quanto quel sorriso somigliasse a quello del fratello. In questo si somigliavano.
"Siediti Pai, ti faccio portare qualcosa da mangiare"
"Certo grazie" rispose gentilmente quello sedendosi di fronte al fratello. Ghish sbuffò leggermente, e Pai ridacchiò.
"Torno subito" Strawberry sparì in cucina, e Ghish allora si concentrò sul fratello.
"Allora sei venuto" 
"Ti avevo detto che l'avrei fatto" rispose l'altro guardandosi intorno.
"Che strano posto" disse il viola facendo una smorfia.
"A me sembra carino, e poi hai visto che divise gli fanno indossare?" 
"Già, ho notato come guardavi la tua amica" rispose Pai con ironia.
"Smettila con questa storia, hai già detto la tua" il ragazzo scrutò il fratello, che lo guardava con quegli occhi scuri.
"é vero,ma adesso ho la conferma dei miei sospetti" 
"Sempre il solito, non molli mai" 
"Se questo significa torturare il mio caro fratellino...no" Pai fece un gran sorriso, si stava divertendo, Ghish sembrava in ovvio disagio in quella situazione.
"Ecco, vi ho portato da bere, Lory porterà il resto" disse Strawberry sedendosi di fianco a Ghish sul divanetto, arrossirono entrambi visto che i loro corpi erano così vicini, da sfiorarsi. Ma entrambi nascosero lo sguardo l'uno dall'altro, ma Pai era li di fronte e si accorse della situazione. Ridacchiò sotto i baffi.
"Allora Pai, tu cosa fai?" chiese la ragazza, scrutando il ragazzo, curiosa di scoprire qualcosa su Ghish, che ancora non sapesse.
"A parte friggersi il cervello con lo studio..." disse Ghish sorridendo leggermente alla ragazza.
"Studi davvero così tanto?" chiese curiosa appoggiando una mano sulla guancia, e guardando il ragazzo dagli occhi viola intensamente.
"Ah è Ghish lui esagera sempre" 
"é vero" disse la ragazza, sorridendo agli sbuffi nervosi del ragazzo seduto di fianco a lei.
"Vi prego continuate a parlare come se io non fossi qui" esclamò il ragazzo guardando entrambi indispettito.
"Smettila di fare il bambino Ghish" 
"Sì, Ghish, lascialo parlare" esclamò la ragazza posandogli le dita sulle labbra, e sorridendo divertita.
"Strawberry! Lory sta portando le torte" disse Mina, lanciando sguardi curiosi ai tre seduti tranquillamente al tavolino, mentre Paddy e Tart se ne stavano per i fatti loro in un tavolino in fondo, il piccolo Tart nemmeno si era reso conto della presenza di entrambi i fratelli.
"Bene, Mina,lo sapevo già" 
"Lo so, solo che ne sta portando una intera, dovresti fare spazio" spiegò la ragazza dai capelli corvini, indicando il tavolino a fianco.
Strawberry sorpresa guardò la sua amica, e facendo spostare i ragazzi, avvicinò il tavolino.
"Oh no! Pai...non dirmi che!" 
"Tanti auguri Ghish!" esclamò Pai con un sorriso divertito.
Strawberry spalancò la bocca e lanciò uno sguardo confuso ai due.
Poi si convinse di più quando anche Tart finalmente si avvicinò, per fare gli auguri al fratello.
"é il tuo compleanno! brutto idiota, non mi hai detto nulla! perchè non me l'hai detto! almeno ti avrei fatto un regalo!" 
"Semplice fragolina, non mi piace festeggiare i compleanni, anche se qualcuno lo ignora!" disse lanciando uno sguardo arrabbiato a Pai e Tart che lo avevano condotto lì, con l'inganno per festeggiare il suo compleanno.
"Sei un idiota comunque! credevo fossimo amici" La ragazza sentiva le lacrime premerle sugli occhi, non era abbastanza importante per lui? non poteva nemmeno sapere che era il suo compleanno.
Prima che queste potessero uscire, corse fuori dal locale, appoggiandosi al muro, e guardando verso l'alto per bloccare le lacrime che comunque riuscirono a trovare il cammino e a scivolare giù sulle sue guance. 
Poi sentì una presenza vicino a lei, lei si asciugò le lacrime, sapeva benissimo di chi si trattava. Sentiva quegli occhi brillanti su di lei.Conosceva il suo fissare silenzioso, conosceva il suono di quel respiro. Dio, conosceva tutto di lui, desiderava tutto di lui, ma lei si era evidentemente illusa, anche solo credendo di essere importante in qualche modo per lui.
"Strawberry, non dovresti piangere" disse lui avvicinandosi a lei, lei tremò al suono del suo nome. Lui aveva pronunciato il suo nome, non uno dei suoi soliti nomignoli. Il suo nome. Suonava benissimo pronunciato da quelle labbra.
"Lo so, è solo che non posso farci niente" cominciò a singhiozzare e lui l'avvolse con le sue braccia.
"Shhhh fragolina,non è niente di che davvero, non volevo festeggiare oggi...è il primo compleanno da quando sono morti...e sapevo che tu gli avresti dato troppa importanza...pensavo non ne valesse la pena" 
"Allora non l'hai fatto perchè non sono una buona amica?" 
"Tu sei la migliore, davvero" la rassicurò lui, lei sentiva che stava sorridendo.
"Grazie Ghish" sussurrò lasciandosi andare a quell'abbraccio, e desiderando non scioglierlo mai.
"Se ti fa stare meglio, adesso andremo dentro, Pai sicuramente avrà portato le candeline, sai diventa malefico in certe occasioni" 
Lei scoppiò a ridere, una risata mista al pianto, lui sorrise di più, rincuorato, e continuò a parlare.
"Allora potrai cantarmi quella fastidiosa canzoncina, e farmi un regalo, tutto quello che vuoi, solo non piangere" lui chinò il viso per guardarla, e incontrò i suoi bellissimi occhi color cioccolata che lui adorava, erano ancora lucidi.
"Va bene" acconsentì lei, alzandosi sulle punte dei piedi a dargli un leggero bacio sulla guancia. 
"Questo sarà il mio regalo, tanti auguri Ghish" 
Lui sorrise "è davvero il migliore che potessi farmi" 
Lei annuì, avrebbe desiderato baciarlo sulle labbra, avrebbe desiderato confessargli che lo amava, ma non era il momento, e sinceramente non sapeva quando questo sarebbe arrivato, solo che per ora si beava di stare in quell'abbraccio troppo stretto, e respirare il suo profumo.
 
Intanto all'interno del locale...
Lory stava procedendo con la torta tra le mani, aveva avuto indicazioni di portarla al tavolo dove erano seduti Ghish, Strawberry e il fratello di Ghish, che lei ovviamente non aveva mai visto.
Il problema era che dei primi due non vi era traccia, mentre vide un ragazzo dai capelli viola, seduto insieme a Paddy e Tart,possibile che fosse quello il tavolo, visto che Ghish e Strawberry non si vedevano da nessuna parte.
"Ecco la torta, chi è il festeggiato" disse Lory appoggiando la torta al tavolino, era serena, perchè non aveva ancora notato chi la fissava intensamente dall'altra parte del tavolo.
Poi accadde. Alzò lo sguardo e incontrò quello ametista del ragazzo. E lo riconobbe, era lui, il ragazzo della biblioteca che sicuramente la credeva pazza.
"Allora è qui che lavori? ti chiami Lory allora" il ragazzo le sorrideva, era ancora più bello, ed era il fratello maggiore di Ghish. Era possibile? poteva esistere coincidenza più assurda? 
La povera Lory, quasi tremava, e incapace di parlare, provò a scappare nel retro, ma questa volta Pai non era intenzionato a lasciarla scappare, e scattò in piedi determinato a seguirla.
 
 
 
 
Sì!! ce l'ho fatta a postare! questo capitolo è stato un po' difficile da scrivere, forse perchè ero un po' incerta su cosa far accadere tra Ghish e Strawberry...comunqeu spero che vi piaccia! lo so lo dico sempre, ma lo spero davvero!
Grazie a tutti quelli che leggono! 
E ringrazio inoltre Mika Ikisatashi, La_Bella e la neoarrivata Dela, ragazze vi ringrazio dal profonde del mio cuore! adoro le vostre recensioni!!! A presto!!
Un bacione Ciauuuuzzzzzz
 
 
P.s. Per La_bella, lo so che devo continuare l'altra, non preoccuparti devo solo finire di rileggere il capitolo, lo pubblicherò presto, oggi al massimo domani! Grazie comunque!

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Capitolo 7
*** Amori Svelati ***


Amori svelati
 
 
 
Pai corse verso la cucina, dove aveva visto entrare la ragazza dai capelli smeraldo, sperò di trovarla, non sapeva il motivo, ma si sentiva attratto da lei, doveva assolutamente trovarla.
Entrò nella stanza, dove fortunatamente non vi era nessuno. Silenziosamente cominciò a camminare silenziosamente, guardando attentamente in ogni angolo, ma una porta socchiusa, probabilmente la stanza dove tenevano le scorte. 
Il ragazzo fece un ghigno, era evidente che lei era nascosta lì. Si avvicinò piano alla porta e la aprì, appoggiando le mani sugli stipiti, una da una parte una dall'altra, bloccando l'uscita. 
"Sapevo che eri qui" Pai sorrise, mentre Lory stava appoggiata al muro, che cercava di riprendere a respirare normalmente. Non avrebbe mai immaginato che lui l'avrebbe seguita. 
"Perchè hai paura di me? non voglio farti niente" Il ragazzo parlò con tono serio, quasi leggermente toccato dalla sua reazione.
"Io-io non ho paura di-di te" mormorò la ragazza riaprendo un occhio, e guardando il ragazzo che ora non sorrideva più, non mostrava alcuna emozione su quel volto pallido.
Lui alzò un sopracciglio, " A me sembra il contrario" 
"No...è solo...è solo che tu..." la ragazza sospirò, arrossendo ancora più di prima se possibile, Pai se ne accorse, e si avvicinò alla ragazza, trovandosi vicinissimo a lei.
"Io cosa?" 
La ragazza si riprese riaprendo gli occhi,ma ebbe un sussulto quando si accorse che i loro volti erano così vicini.
"Tu..." No. Non poteva veramente dirglielo. Non poteva dire a quel ragazzo, maledettamente bello, probabilmente brillante e sicuramente non alla sua altezza, che gli piaceva, anzi adesso che l'aveva visto meglio,che era pazza di lui.
Gli occhi scuri di lui, si incatenarono a quelli celesti di lei, lei si sentiva mancare, toccata dalla vicinanza di lui, lui non desiderava altro che restare lì, perso in quegli occhi, non si era accorto fino a quel momento quanto fossero belli. 
"Io cosa?" disse finalmente avvicinando di più il volto a quello di lei. Lory sentiva il respiro di lui che le soffiava caldo tra i capelli. 
Improvvisamente, non sapendo cosa le passasse per la testa, la ragazza alzò la testa e spinse le sue labbra contro quelle soffici di lui. Appoggiando le  piccole mani sul suo viso. 
"Che sto facendo?" si chiese lei arrossendo di più, ma poi smise di pensare, quando Pai le cinse la vita attirandola a se, e approfondendo quel bacio, che sembrava durare un'eternità. Nessuno dei due voleva interromperlo, le loro lingue si sfidavano, giocavano, combattevano, ma infine si cercavano e si desideravano sempre. Infine i due dovettero staccarsi per riprendere fiato, fissandosi negli occhi.
"Scu-scus" tentò di dire lei, prima di essere interrotta di nuovo dalle labbra desiderose di lui, anche se questa volta il bacio fu più delicato, più dolce del primo, Pai non avrebbe voluto interromperlo, ma furono costretti, quando si accorsero che qualcuno li stava osservando.
"Ma guarda fragolina, a quanto pare la tua amica ha sciolto quel ghiacciolo di mio fratello" Ghish e Strawberry se ne stavano davanti a loro, lui aveva una smorfia soddisfatta, mentre lei teneva era rossissima, e si teneva una mano davanti al viso.
"Scusa-Scusateci...stavamo cercando qualcosa da bere" si giustificò la rossa, guardando il pavimento.
Pai sospirò e abbassò lo sguardo per guardare Lory che stava morendo dalla vergogna nascondendo il viso nel suo petto.
Strawberry, guardava felice la sua amica, anche se in fondo sia lei che Ghish provavano una strana invidia. Com'era possibile che due timidoni come quelli avessero combinato qualcosa prima di loro? 
Non sospettando uno i pensieri dell'altro, sospirano.
"Ghish, sei un idiota" il maggiore lanciò uno sguardo severo al fratello mentre accarezzava leggermente i capelli smeraldo della ragazza stretta a lui.
"Sì, che novità, su fragolina, meglio che lasciamo soli questi due" afferrò la ragazza ancora shoccata per un braccio trascinandola fuori.
"Ci avresti mai creduto se non l'avresti visto?" esclamò Ghish trattenendo le risate, e pensando a come d'ora in poi avrebbe potuto trarre vantaggio da quella scoperta. 
Strawberry invece era silenziosa, e provava sentimenti contrastanti, da una parte era felice per Lory, sapeva che meritava un ragazzo come Pai. Bello, intelligente e sicuramente molte altre qualità che era certa che lui possedeva.
Dall'altra invece provava invidia, lei non aveva avuto il coraggio di confessare i suoi sentimenti a Ghish, ne di provare ad avvicinarlo in quel modo. Anzi aveva instaurato con lui quel legame di amicizia che sicuramente sarebbe stata la sua condanna. 
"Ghish..." la voce leggera e ancora leggermente infantile di Tart interruppe i pensieri di entrambi.
"Che c'è?" chiese il ragazzo dai capelli verdi abbassando lo sguardo verso il fratellino.
"La torta, dobbiamo cantarti la canzoncina, ma non so dov'è finito Pai" il ragazzino lo guardava con aria innocente, Ghish sorrise beffardo, che al più giovane non prometteva niente di buono.
"Quando avrà finito con la sua ragazza salterà fuori" rispose col solito sorriso.
"Quale ragazza? Pai non ha una ragazza"
"Ignoralo, ogni anno diventa più scemo" Pai uscì dalla cucina, con Lory subito dietro di lui, che ancora non aveva ripreso un colorito normale.
"Finalmente! Paddy possiamo accendere le candeline" 
Ghish sbuffò "Le hai portate davvero?" chiese irritato.
"Su fratellino, ognuno si merita un compleanno decente e felice" rispose Pai dandogli una pacca sulla spalla e andando al tavolo, ormai circondato da tutti.
"Lo odio" disse sospirando, Strawberry lo prese sottobraccio, e con un sorriso gli disse "Avevi detto che avrei potuto cantarti la canzoncina, era una promessa" 
"Sì, ma era solo per te" sussurrò lui accarezzandole i capelli.
Lei roteò gli occhi, e insieme si avvicinarono a quell'enorme torta al cioccolato, la preferita di Ghish, era circondata da i suoi fratelli, le amiche di Strawberry, e i suoi due capi, uno moro con lo sguardo gentile, l'altro biondo che lo guardava glaciale.
"Allora Ghish, tanti auguri a te! tanti auguri a te! tanti auguri a Ghish! tanti auguri a te!" Cantarono tutti insieme, il ragazzo era rosso, imbarazzato da tutta quell'attenzione. 
"Ghish! spegni le candeline! devi esprimere un desiderio!" esclamò Strawberry, guardandolo con un sorriso dolce, lui le prese la mano.
"Lo facciamo insieme? sono tante candeline" disse lui afferrandole la mano, sotto gli sguardi curiosi di tutti i presenti, Strawberry arrossì, ma acconsentì felice.
Insieme si avvicinarono e soffiarono su tutte le candeline, spegnendole tutte.
"Allora hai espresso un desiderio?" chiese lei guardandolo, mentre Kyle tagliava la torta.
"Ovviamente, anche se sono leggermente scettico su queste cose"  
Furono interrotti dai litigi di Paddy e Tart, che si contendevano la fetta più grande della torta.
"La voglio io!" disse Paddy guardando male il ragazzino, mentre Tart le fece una linguaccia
"e invece non l'avrai!" continuò il ragazzino, Ghish ridacchiò, mentre Pai sospirò.
Tart fece uno sguardo corrucciato, e smise di protestare lasciando che la sua amica prendesse la fetta più grande
"Tart smettila, è una ragazza, dovresti essere gentile con lei" disse Pai 
"Su ragazzi, c'è n'è per tutti!" esclamò Kyle, gentilmente consegnando a tutti dei piattini, con delle grosse fette di torta.
"Mhhh è buonissima tesoro" si complimentò Pam, Kyle arrossì leggermente sorridendo alla sua fidanzata.
"Allora ti è piaciuta la tua festicciola?" chiese Strawberry prendendo un morso dalla sua seconda fetta di torta.
"Non mi posso lamentare" disse lui fissandola dritta negli occhi.
"Grazie fragolina, tu l'hai reso migliore"  e questa volta fu lui a darle un leggero bacio sulla guancia.
"Hey, dovresti lavorare, non ti pago mica qui per flirtare con i nostri clienti" la sgridò Ryan comparendo dal nulla. 
Ghish si voltò, incrociando quegli occhi glaciali, quelli che lo avevano osservato allo stesso modo poco prima. 
"Ma Kyle ha detto che..." cercò di giustificarsi la rossa.
"Non mi importa, devi lavorare, i clienti non si servono da soli" 
"Ryan" lo richiamò la ragazza, facendo voltare di nuovo il biondo.
"Che c'è?" 
"Volevo farti notare due cose: Primo, perchè rompi le scatole solo a me, visto che anche le altre non stanno muovendo un dito, secondo, il locale è vuoto" gli fece notare lei, facendo un movimento con la mano indicando la sala solo animata dalle sue amiche e Pai e Tart.
"Bah..." mormorò Ryan prima di rintanarsi in cucina.
"Quel biondo ha molti problemi" commentò Ghish osservando la porta della cucina che ancora vibrava.
"Lascialo perdere, certe volte è strano" 
"Ora capisco perchè è amico di Pai" Ghish sorrise divertito.
"Co-cosa? Ryan e Pai sono amici?" Strawberry era sorpresa, non si erano nemmeno parlati...ed erano amici?
"Vanno insieme all'università, è venuto da noi ogni tanto" Il ragazzo scrollò le spalle, fissando la ragazza stupita davanti a se.
"Beh...mi sembra ancora incredibile" fu l'unica cosa che riuscì a dire la rossa.
"fragolina, credi davvero che mio fratello sarebbe venuto in questo locale da femminucce se non fosse stato per Ryan?" 
"Probabilmente no" rispose lei con un sorriso, guardando Pai che era seduto di fianco ad una imbarazzatissima Lory.
"Chi guardi dolcezza?" chiese Ghish curioso guardando nella sua stessa direzione.
"Pai e Lory, non sono carini?" 
"Tsk...sei una romantica fragolina..." disse lui lanciandole uno strano sguardo...malinconico? perchè i suoi occhi erano così tristi? Strawberry rimase quasi senza fiato, guardando quei meravigliosi occhi dorati.
"é un male?" chiese lei interdetta dall'espressione del suo amico.
"Dipende" sospirò, passandosi una mano tra i capelli.
Scossi leggermente la testa decidendo di lasciar cadere il discorso.
Strawberry si voltò verso la porta, avendo sentito un fruscio d'aria entrare, sospirò, probabilmente erano clienti, che voleva dire che doveva tornare al lavoro.
"Scusate...Strawberry...è qui per caso?" La ragazza spalancò gli occhi, aveva riconosciuto la voce di Mark. 
In fretta corse verso Ghish e si nascose dietro la sua schiena, sperando di passare inosservata. Ma quella traditrice di Mina, la indicò, e Mark si diresse verso di loro.
"Questa me la paghi"  sussurrò il ragazzo dai capelli verdi, facendo uno sguardo scocciato al ragazzo sorridente che stava avanzando verso di loro.
"Ciao Ghish, Strawberry!" il ragazzo salutò poi lanciò uno sguardo confuso alla ragazza che fece capolino con la testa da dietro le spalle di Ghish.
"Ciao Mark" la ragazza si sforzò di sorridere, Ghish fece un cenno col capo, mentre Mark li fissava ancora con espressione sempre più confusa.
"Strawberry, ero venuto a cercarti per chiederti se stasera ti veniva di venire al cinema con me" 
"No stasera non può" rispose il verde per la ragazza che sospirò sollevata.
"Oh...e perchè?" Chiese il moretto innervosito dall'atteggiamento arrogante dell'altro.
"Perchè...ehm...perchè" lanciò uno sguardo dietro le sue spalle, cercando aiuto da Strawberry.
"Beh vedi io e Ghish stasera dobbiamo studiare insieme" rispose la rossa con un sorriso nervoso.
"Ma...siete in due classi diverse" 
"Che c'è di male? le devo dare delle ripetizioni...in..." si carezzò il mento con un dito, pensieroso.
"In matematica..." rispose Strawberry per lui.
"Già in matematica...devo dirtelo amico, fa veramente schifo in matematica...non è vero Straw?" 
"Eh già ha ragione....non ricordo nemmeno le tabelline" Mark non obbiettò, avendola in classe sapeva che non era una cima in quella materia.
"Non ne ricorda nemmeno una...quanto fa due per tre?"
"Ehmm...cinque?" azzardò Strawberry, divertendosi un mondo in quella recita.
"Cinque...ha detto cinque..è un caso pietoso" Ghish scosse la testa voltandosi verso di lei per fargli l'occhiolino, che l'altro fortunatamente non notò.
"Veramente pietoso..." gli fece eco la ragazza cercando di trattenere le risate, mentre gli altri fissavano con sguardi perplessi.
"Ehmm ok...immagino abbiate ragione...allora non importa, sarà per un'altra volta" salutò e corse di fretta fuori dal locale, appena chiusa la porta i due cominciarono a ridere.
"Non ci credo ci è cascato davvero!" Strawberry aveva le lacrime da quanto rideva.
"é davvero un carciofone, non riesco proprio a capire che cosa ci vedevi in lui!" 
"Non lo so nemmeno io" rispose sincera lei, come poteva pensare a Mark, finche aveva un ragazzo come Ghish al suo fianco?.
"Beh...l'importante è che ci siamo sbarazzati di lui...che ne dici ti accompagno a casa?" chiese lui cingendole le spalle con un suo braccio, lei arrossì vistosamente.
"Sì, se non ti dispiace aspettarmi finchè mi cambio" disse lei guardandolo.
"Non preoccuparti, fa con comodo fragolina" le diede un buffetto sui capelli, poi la lasciò andare per sedersi di fianco ai fratelli.
Strawberry riprese fiato, dirigendosi in fretta e furia al camerino per rimettersi i vestiti insieme alle sue amiche che fissavano lei e Lory con dei sorrisetti beffardi.
"Non ci credo" si ripeteva Lory, mentre cercava di nascondere le guance arrossate. Strawberry sorrise, ignorando gli sguardi delle altre.
"Beh..hai visto sembra che il destino ti sia favorevole" 
"Non lo avrei mai creduto possibile! Pai mi accompagnerà a casa! mi sta aspettando in sala! non ci credo" 
"Allora non farlo aspettare no? corri!" la incitò Strawberry riponendo la divisa nell'armadietto, e afferrando la mano della sua amica.
Insieme entrarono nella sala, dove i due fratelli le aspettavano, uno dagli occhi scuri e magnetici, l'altro dagli occhi dorati e misteriosi.
"Andia-andiamo?" chiese Lory guardando Pai, che le sorrise.
"Certo" rispose lui porgendole la sua mano, che lei afferrò volentieri, arrossendo al contatto con la sua pelle calda e morbida.
"Tart, tu torni da solo?" chiese il maggiore prima di uscire dal locale.
"Sì..accompagno Paddy prima" Pai annuì e poi salutando se ne andarono insieme.
"Ma quindi a noi tocca camminare vero?" chiese delusa la ragazza, visto che Pai aveva la macchina.
"E chi te l'ha detto?" le porse un casco, lei lo guardò confusa.
"Andiamo in moto?" era leggermente eccitata, non era mai salita su una moto prima d'allora.
"Certo, andiamo" salutarono anche loro e raggiunsero il posto dove la moto di Ghish era parcheggiata, si sedette mettendola in moto, poi fece segno alla rossa di sedersi dietro di lui.
La ragazza esitò leggermente, insomma era enorme, come diamine avrebbe fatto a salire? Ghish scosse la testa, e le porse un gomito per aiutarla a reggersi.
Finalmente riuscì a salire, si infilò il casco, poi arrossendo si appoggiò a Ghish cingendo la vita del ragazzo con le sue braccia, felice di quel contatto, chiuse gli occhi, sentendo l'aria scorrerle tra i capelli, e sentiva il calore che emanava il suo corpo, era una sensazione meravigliosa, avrebbe voluto stare con lui persa in quel momento per sempre, ma si risvegliò sentendo qualcuno che giocava con i suoi capelli. Aprì gli occhi leggermente scocciata.
"Siamo arrivati fragolina" la ragazza si alzò non mollando la presa sui suoi fianchi, trovando davanti la sua casa, e Ghish che era voltato e che la fissava.
"Già!" 
"Che c'è ti piace così tanto stare in mia compagnia?" chiese lui scrutandola di sottecchi.
"Potrebbe essere..." rispose lei vaga.
"Potrei stare qua con te" propose lui con un mezzo sorrisetto.
"Così mio padre può farti fuori? no grazie, ci tengo ad averti intero" finalmente riuscì a scendere da quella moto, aiutata da Ghish che la teneva per un fianco, lei arrossì di nuovo, sentendo il suo cuore battere più forte.
Poi si rese conto che andare avanti così, non era più possibile. Non sopportava più di doverlo guardare solo come amico, di dover controllare le sue emozioni, i suoi sguardi in sua presenza. Si era innamorata di lui. E ormai nasconderlo era impossibile. 
Perciò che fare? 
Ripensò a quelle parole, pronunciate proprio da lui, all'inizio della loro amicizia.
Inizio flashback
"Va bene, ma bada non so se funzionerà" 
"Cosa intendi?" chiese lei allontanandosi appena da lui.
"Che di solito le amicizie tra ragazzo e ragazza non durano" spiegò lui guardandola serio.
"Perchè?" chiese ingenuamente, ma era come se conoscesse quella risposta.
"Perchè prima o poi, uno dei due finisce per innamorarsi" 
Fine Flashback
 
"Ghish?" lo chiamò lei, lui alzò la testa, leggermente confuso.
"Penso che dobbiamo affrontare la cosa" disse lei avvicinandosi di più a lui.
"Affrontare la cosa? di che stai parlando? che significa?" chiese il ragazzo sempre più confuso. Lei sorrise dolce.
"Ghish...credo di essermi innamorata di te..." 



Eccomi con un altro capitolo! scusate il ritardo! ma cercherò di aggiornare in fretta anche l'altra oltre a questa.
Volevo ringraziare come al solito chi ha recensito

La_Bella, Mika Ikisatashi e Dela! ragazze vi ringrazio moltissimo! continuate a recensire, che mi piace leggere le vostre opinioni sulle mie storie!!! 
Graize anche a quelli che leggono semplicemente!!! grazie!!!

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Capitolo 8
*** Cuori infranti ***


Cuori Infranti
 
 
"Ghish penso di essermi innamorata di te..." Strawberry arrossì, pentendosi immediatamente di averlo detto, si morse la lingua dandosi mentalmente della stupida. 
"Strawberry...io...io mi dispiace" fu le uniche cose che riuscì a dire. Gli si spezzò il cuore, sapendo che avrebbe dovuto spezzarlo anche a lei. Ma non poteva stare con lei. Le avrebbe solo rovinato la vita. Lui non era il tipico bravo ragazzo che lei si meritava. No lui non la meritava. Eppure per qualche oscura ragione, lei si era innamorata proprio di lui. 
"Lascia...lascia stare...io ho capito" rispose Strawberry seria, ma lui nella sua voce sentiva il dolore che lei non voleva mostrare, vedeva le lacrime che tentavano di uscire dai suoi occhi, ma che lei puntualmente cacciava indietro per non piangere di fronte a lui.
"No...non hai capito...io non posso stare con te...io..."
La ragazza si voltò decisa a non ascoltare altro, voleva solo rintanarsi nella sua stanza al sicuro e piangere tutta la notte. Lo sapeva che non doveva farsi prendere da lui,sapeva che avrebbe sofferto alla fine. Iniziare quella amicizia era stato un errore, lasciarlo entrare nel suo cuore era stato un errore. Tutto...tutto era stato un maledettissimo errore.
"Strawberry ti prego aspetta" lui si alzò afferrandola per un braccio, e costringendola a voltarsi per guardarlo in volto. Strawberry lo guardò allibita notando che anche lui aveva le lacrime, che anche lui soffriva...
"No...è meglio che io me ne vada in casa" cercò di liberarsi dalla sua presa di ferro, ma era impossibile.
"Strawberry...io io non sono il ragazzo giusto per te...ti farei solo soffrire, vorrei poterti rendere felice, ma non posso" 
"Rispondi solo a una domanda Ghish...tu cosa provi per me?" 
Lui si portò una mano tra i capelli, non poteva mentirle, non poteva dirle che non provava niente per lei, come aveva fatto con Pai. 
"Io...credo credo di amarti...ma non posso stare con te" rispose sapendo già che ora lei lo avrebbe odiato.
"Quindi tu mi ami, ma non puoi stare insieme a me...perchè tu hai deciso che non sei il ragazzo per me? sai cosa mi sembrano queste Ghish? balle! tu non vuoi stare con me, perchè non sono il genere di ragazza con cui potresti semplicemente scopare e poi sparire, e ti spaventa, perchè con me dovresti impegnarti, e tu non vuoi farlo, tu hai paura. Sei un codardo, solo un codardo. Credevo fossi migliore di così" Ormai era così arrabbiata, così delusa da non poter più trattenersi, le lacrime scendevano rapide sulle sue guance, incapaci di fermarsi.
"Io...io Scusami" furono le ultime parole di Ghish prima di scomparire nella notte, lasciando una disperata Strawberry in lacrime sul vialetto di casa.
 
"Pai?" Lory era seduta di fianco a lui sul sedile del passeggero, la stava accompagnando a casa, e prima l'aveva baciata. Era stato un impulso, qualcosa fatto senza pensare. Di questo lei ne era consapevole, perchè di sicuro non era possibile che due persone sconosciute si incontrano e si baciano così senza alcun senso, senza nemmeno conoscersi. Lei lo aveva sempre concepito come un gesto romantico, una dimostrazione d'amore. Ma non era stato così. 
"Dimmi Lory" rispose lui senza distogliere l'attenzione dalla strada. 
Lei abbassò leggermente la testa, arrossendo, ma fortunatamente lui non la stava guardando.
"Quel..anzi...quei baci...oggi...hanno avuto un significato per te?" chiese lei evitando di incrociare lo sguardo magnetico del ragazzo, che ora si era voltato a guardarla.
"Io...io non lo so Lory, non è qualcosa che avevo previsto...è successo è basta" rispose lui fermando la macchina, parcheggiando di fianco alla biblioteca.
"Quindi l'hai fatto perchè ti andava?" chiese lei improvvisamente pungente e senza vergogna.
"Penso...penso di sì" 
"Scendo qui" disse lei tentando di slacciarsi la cintura.
"No aspetta, non andartene, non intendevo dire.."
"Invece sì! Io credo che un bacio sia una dimostrazione d'amore tra due persone, qualcosa di romantico, tu non lo concepisci in quel modo..noi nemmeno ci conosciamo, non sappiamo niente l'uno dell'altra. Non doveva essere così" Riuscì finalmente a slacciarsi la cintura, e ad aprire lo sportello della macchina.
Pai fece altrettanto tentando di seguirla "Lory, non è come credi!" disse lui finalmente raggiungendole e bloccandola parandosi di fronte a lei.
"Ah no?" era così arrabbiata che il suo carattere timido era sparito,cosa che sorprese il ragazzo.
"Io non sono un maniaco che va in giro a baciare ragazze! Se l'ho fatto è perchè...perchè mi piaci! mi intrighi c'è qualcosa di te che mi attira, e se questo per te non è abbastanza, non so cosa dirti" 
Lei si fermò e guardò Pai diretto in volto per cercare di leggere la sua espressione. Sembrava sincero.
"Io...anche tu mi piaci e molto...solo che...ho bisogno di tempo...ho bisogno di pensare...scusami Pai...scusami ancora" Riprese a camminare, superandolo senza guardare indietro.
Pai rimase lì fermo a guardarla andare via, incapace di pensare o fare qualcosa di coerente. Era arrabbiato anche lui, con se stesso, lo sapeva che probabilmente una ragazza non avrebbe reagito bene a una cosa del genere, a meno che non era una di quelle che solitamente frequentava Ghish, quelle non si facevano molti problemi. 
"Dannazione" esclamò Pai, se avesse potuto, si sarebbe preso a calci da solo.
Sospirando risalì in macchina, e si diresse verso casa.
Arrivò in dieci minuti, aspettando di trovare a casa solo Tart, che probabilmente era già andato a dormire, meglio almeno non avrebbe dovuto affrontare Ghish che sicuramente avrebbe fatto le sue solite allusioni oscene e frecciatine.
Ma entrato in casa si sorprese nel vedere Ghish gettato sul divano con aria depressa,e Tart seduto sulla poltroncina con in mano dei fazzoletti.
"Che sta succedendo qui?" 
Tart gli fece segno di tacere, ma troppo tardi, Ghish sospirò portandosi le braccia sulla testa per nascondere il viso.
"Strawberry gli ha confessato che lo ama, e lui dopo averle detto di amarla anche lui, ha detto che non potranno mai stare insieme, lei è scoppiata a piangere, e lui se n'è andato, e ora stanno piangendo entrambi" spiegò Tart, tralasciando il fatto che Ghish avesse anche preso a calci la sua moto ammaccandola su un lato.
"Oh..." fu l'unica cosa che rispose il maggiore, gettandosi anche lui sull'altra poltroncina.
"Oh? non hai niente di più intelligente da dire?" chiese il minore scrutandolo attentamente.
"Ah lasciami stare" si voltò dandogli le spalle, allora Ghish alzò il capo, rivelando degli occhi rossi e gonfi, per guardare Pai, che sembrava tutt'altro che allegro.
"Ti ha mollato? già?" chiese con la voce rauca, ma senza il tono di scherno che usava di solito.
"Non mi ha mollato non stavamo insieme...non ha gradito il fatto che l'abbia baciata così...senza coinvolgimento romantico." 
"Ah" fu l'unica risposta. Tart si voltò a guardare Pai, poi tornò di nuovo su Ghish, sospirò, quella si che sarebbe stata una lunga nottata.
"Oh insomma, vi rendete conto che la causa delle vostre sventure siete solo voi? tu Ghish perchè non hai il coraggio di impegnarti in una relazione seria, e tu Pai perchè sei così così controllato, una volta che ti lasci andare lo fai nel modo sbagliato! siete due idioti! ecco cosa siete!" Tart non ne poteva più, possibile che fosse lui l'unico sano di mente in quella famiglia?. L'amore aveva proprio rovinato i suoi fratelli, ora erano entrambi seduti come due statue che trasmettevano solo depressione.
"Io la amo davvero...sono un'idiota" esclamò Ghish afferrando un cuscino del divano e lanciandolo sul pavimento in un moto di rabbia.
"E io potevo dirle che mi piace davvero, e che volevo cominciare una storia con lei...anch'io sono un idiota" 
"Arghhhhhhmi farete deprimere anche i muri se andate avanti così! me ne vado a dormire! buonanotte!" 
E bofonchiando sottovoce si diresse in camera sua, ma non prima di aver lanciato a Ghish il suo cuscino e le coperte dal suo letto.
"Stanotte te ne dormi sul divano non ho alcuna voglia di sentirti lamentare durante la notte!" e detto questo se ne andò chiudendo la porta dietro di sè.
"Alla fine avevo ragione" esclamò improvvisamente Pai, attirando così l'attenzione di Ghish.
"Su cosa scusa?" 
"Su di te e la tua amica" 
"Non è più mia amica immagino" rispose l'altro sospirando amaramente.
"Cos'è che ti spaventa di più...insomma se tu iniziassi una storia con lei? perchè tanta paura?" 
"Perchè non voglio perderla, non lo reggerei, non dopo la morte dei nostri genitori, non potrei sopportare di perdere qualcun'altro a cui tengo così tanto"
"E chi te l'ha detto che la perderesti? se non provi non lo saprai mai" disse Pai guardando verso il muro dove vi era una foto di loro con i loro genitori. 
Forse Ghish non aveva tutti i torti...
 
 
 
 
Strawberry era stanca di piangere, aveva pianto ormai per un'ora, avrebbe voluto chiamare Lory, ma temeva che fosse con Pai, e che chiamandola li avrebbe disturbati, perciò si sorprese quando afferrò il telefono che squillava e sul display lesse il nome proprio di Lory. 
"Pronto?" rispose con la voce ancora impastata al pianto.
"Straw? che ti succede?" anche Lory non aveva un bel suono nella voce chissà che era successo.
"Io...Io...ho detto a Ghish di amarlo..." Lory rimase leggermente in silenzio, assumendo dal tono di voce della sua amica che le cose non erano andate per niente bene.
"Arrivo subito" 
"No, è tardi, ne parliamo domani a scuola" 
"Hai spazio per un sacco a pelo in camera tua no? dormo lì, avverti i tuoi genitori, non accetto un no come risposta" 
Strawberry fece un debole sorriso "Sì, va bene, ti aspetto" 
Chiuse la comunicazione, e dopo averlo detto ai suoi genitori, aspettò con ansia l'arrivo della sua amica, chiedendosi cosa fosse successo con Pai, non le sembrava felice come avrebbe dovuto essere se le cose fra loro fossero andate bene.
Un leggero suono alla sua porta, la risvegliò, e in fretta e furia aprì la sua porta, trovandosi davanti una Lory con gli occhi leggermente rossi, non come i suoi, ma anche lei aveva pianto.
"Lory che è successo? Pai ti ha fatto qualcosa?" Lory scosse la testa, lottò per non far fuoriuscire le lacrime,Strawberry stava peggiodi lei, e ora era lei quella che doveva essere consolata.
"Tu piuttosto hai un aspetto orribile, è successo qualcosa con Ghish?" Lory si accorse che la sua amica si era morsa il labbro sentendo quel nome, oh si lui c'entrava eccome.
"Gli ho confessato i miei sentimenti...e lui..lui ha detto di amarmi anche lui, ma di non poter stare con me, perchè non potrebbe mai rendermi felice" Strawberry riprese a singhiozzare. Non riusciva a spiegarsi quella stupida giustificazione, che poi sembrava solo una scusa che un vero e proprio ostacolo.
"Mi dispiace" mormorò la verde porgendo un altro fazzoletto all'amica. 
"Anche a me...io non riuscirò mai a dimenticarlo e a farmene una ragione...lo amo e non cambierà mai" 
"Su Straw...vedrai andrà tutto bene, potrebbe sempre cambiare idea, forse ha solo paura di impegnarsi...Ghish è un ragazzo difficile, forse ha solo bisogno di tempo"
La rossa tirò su con il naso, lasciandosi scappare altre lacrime, Lory corse ad abbracciarla, consolandola come meglio poteva, ma anche lei aveva il cuore spezzato, e non per colpa di qualcun'altro come la sua amica, ma per colpa sua, per non essersi fidata di quel ragazzo che tanto le piaceva, e che sembrava tanto dolce con lei. Scosse la testa, cercando di dimenticare Pai, almeno per quel momento.
"lory, come è andata con Pai?"
Lory si irrigidì, e si staccò dalla sua amica scrutandola attentamente. "Male, me ne sono andata, l'ho accusato di avermi baciata senza alcun coinvolgimento romantico...che scusa stupida vero? solo perchè ho paura di soffrire" fece una risata amara, pensando che la causa della sua infelicità non fosse nessun'altro se non se stessa, capiva Ghish, per il semplice fatto che probabilmente era per lo stesso motivo che avevano rifiutato la persona che sicuramente amavano per motivi assurdi.
"Oh...mi dispiace"
"anche a me...non sai quanto...ma adesso non è importante, hai bisogno di dormire, e guarda, ho portato il mio sacco a pelo, stanotte resterò qui con te a tenerti compagnia"
Strawberry fece il primo vero sorriso di quella serata. "Lory! io...io ti adoro!" le saltò addosso abbracciandola affettuosamente, forse per quella sera, avrebbe potuto dimenticare il dolore di quel cuore spezzato.
 
 
 
 
 
 
Eccomi!! sono ritornata! scusate il ritardo, ma era in vacanza con la mia famiglia, perciò non potevo rispondere, visto che dove mi trovavo non c'era internet!!! 
Volevo ringraziare come al solito chiunque legga la mia storia! 
 
Poi coloro che hanno recensito!
 
La_Bella: Ti ringrazio per il commento, spero che questo capitolo ti piaccia! un bacione anche a te!
 
Dela: Grazie mille!! sono contenta che ti sia piaciuto! 
 
Danya: Ti ringrazio per aver letto la storia, e sono contenta che ti abbia fatto divertire, non riesco a trattenere il mio lato leggermente comico! non posso proprio farci niente!! Lo so che li ha fatti baciare troppo presto ma mi serviva per la storia! ma il loro rapporto non andrà subito bene, come spiego in questo capitolo!
 
Sana96: Volevo ringraziarti per aver recensito quasi ogni capitolo! Mi fa veramente molto piacere sapere che le mie storie ti piacciono così tanto! grazie per tutti i tuoi commenti!  
 
Un bacione a tutte voi ovviamente e a colore che leggono senza recensire!!  
 
Al prossimo capitolo! Ciauzzzzzz

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Capitolo 9
*** Pentimento ***


Pentimento



Tart si svegliò la mattina seguente, si alzò dal letto e andò a controllare che i suoi fratelli fossero ancora interi.

Aprì la porta della sua camera, e trovò Ghish e Pai profondamente addormentati.

Ghish ronfava sul divano mentre Pai se ne stava in una posizione di dubbia comodità sulla poltrona.

Tart scosse la testa, e si diresse in cucina a prepararsi la colazione, non doveva fare tardi, oggi aveva promesso alla sua amica Paddy che sarebbero andati a scuola insieme.

Versò dei cereali nella ciotola, non preoccupandosi di far rumore, in fondo quei due dovevano svegliarsi in qualche modo.

Ridacchiò soddisfatto quando sentì i soliti brontolii mattutini di Pai, non era molto amichevole appena sveglio.

Ghish invece...beh lui doveva essere svegliato con le maniere forti, aveva il sonno pesante, ma di certo ci avrebbe pensato Pai a svegliarlo. Tart tese le orecchie in attesa, ed ecco che arrivò un tonfo seguito dai lamenti di Ghish e le risatine di Pai, a volte quei due sembravano bambini e non adulti.

Pai entrò in cucina con un ghignò soddisfatto, svegliare il fratello era per lui fonte di divertimento.

Ghish entrò subito dopo di lui, era a petto nudo e teneva una maglietta bianca tra le mani, sulla schiena si vedeva il segno di dove il fratello maggiore l'avesse colpito con i cuscini per svegliarlo, aveva una lunga linea rossa che andava dal fianco allo stomaco.

“Ben svegliato Ghish” esclamò Tart che era seduto comodamente a tavola.

“Sta zitto nanerottolo”

“Hey!”

Pai continuava a ridacchiare, e Ghish allora si voltò per guardarlo in volto.

“Ti sei divertito?”

“Non ne hai idea” rispose l'altro alzandosi sentendo i borbottii della moka e affrettandosi a spegnere i fornelli.

“Beh piagnucoloni, io me ne vado, ho promesso a Paddy che saremmo andati a scuola insieme”

I suoi fratelli lo guardarono uno con espressione stupita, l'altro divertito.

“E io che credevo che non andaste d'accordo” mormorò Pai sedendosi di nuovo a tavola di fianco a Ghish.

“Oh sono sicuro che il nostro fratellino non sia sincero con noi...o mi sbaglio?”

Tart mugugnò qualcosa sottovoce, poi arrossì violentemente.

“Non è vero, solo che mi ha chiesto di accompagnarla e io le ho detto di sì, non significa niente! Niente di niente chiaro! Non voglio di certo ridurmi come voi due, siete deprimenti” fece un ghigno incrociando le braccia.

Ghish alzò un sopracciglio ”Beh..Non puoi di certo dirmi che Pai stamattina sia deprimente... anzi mi sembra più divertente oggi di quanto non lo sia mai stato nella sua vita”

“molto simpatico” replicò il maggiore sorseggiando la sua tazza di caffè contrariato.

“Ma non hai torto, che c'è Pai, hai già dimenticato la verdina?” chiese Tart con un grande sorriso stampato sulle labbra, per lui sarebbe sicuramente stato meglio, niente più fratelli depressi in giro per la casa, niente più piagnucolii, niente più discorsi d'amore, sì decisamente meglio. D'altronde era molto meglio vedere Pai chino sui libri e a destreggiarsi sui libri, piuttosto che in discorsi d'amore, visto il suo fallimento con Lory, per colpa...assurdo considerando il soggetto, della precocità di certi avvenimenti tra loro.

Pai storse il naso, come faceva sempre quando era contrario a qualcosa o quando sentiva qualcosa che non gli piaceva.

Tart scosse la testa e decise che era molto meglio uscire di casa se non voleva far aspettare la sua amica Paddy.

“Ma guardalo il moccioso,è il più giovane di noi, eppure è l'unico a non avere problemi sentimentali”

“Forse perchè lui non ha i problemi mentali che hai tu”

“Oh sentilo il cervellone...perchè tu ne hai meno di me...ti sei fatto scaricare da una ragazza dopo nemmeno un'ora che le hai spiaccicato le tue labbra addosso, e dopo sarei io quello con i problemi”

“Parla per te, hai rifiutato una ragazza che ami e per chissà quale motivo lei ti ricambia, e tu che fai? Le dici che non puoi stare insieme a lei, perchè non sei il ragazzo giusto per lei, beh sai Ghish, a me queste suonano come tante assurdità! E lo sai perchè? Perchè in realtà sei un grande coniglio!”

“Coniglio?” chiese Ghish lanciando uno sguardo interrogativo al fratello, da quando adottava termini così soft per etichettarlo?

Pai si limitò a scrollare le spalle, poi decise di congedarsi dal fratello, lanciandogli uno sguardo severo “Preparati ti accompagno a scuola”

L'altro sospirò chiudendosi in camera per vestirsi.

 

 

Intanto Strawberry e Lory erano per strada per andare a scuola. Vista la presenza di Lory erano in perfetto orario, e quindi non dovevano correre come delle forsennate, e questo per Strawberry era quasi un miracolo.

Quel giorno non si sentiva di andare a scuola. Era a pezzi, aveva gli occhi gonfi e il morale a pezzi, e in più sperava di non vedere Ghish. Non avrebbe sopportato vederlo, non così presto.

Sospirò, e Lory se ne accorse, scrutando l'amica, aveva sospirato molto quella mattina, ma Lory aveva preferito non chiederle niente, sapeva a cosa o a chi stesse pensando.

Raggiunsero in fretta il cancello della scuola, tutti gli alunni ancora riuniti sul cortile in attesa della campanella.

Strawberry guardava le sue scarpe decisa a non guardare dove solitamente stavano quelli dell'ultimo anno. Ma facendo così non si accorse di qualcuno che le era giunto alle spalle.

“Ciao Strawberry” La ragazza si voltò e si trovò davanti gli occhi nocciola e il sorriso di Mark.

“Oh...ciao Mark” rispose la ragazza senza molto entusiasmo.

Il ragazzo si accorse dello stato in ci era ridotta la ragazza.

“Che ti è successo? Stai bene? Hai un aspetto...” non voleva dirle che era orribile ma quella non era la solita allegra e solare Strawberry.

“Orribile...lo so” terminò lei per lui.

“Stai bene?” le chiese allarmato, la rossa si voltò in cerca dello sguardo di Lory, che però era persa a fisare qualcosa, anche lei decise di guardare nella stessa direzione e finalmente capì perchè la sua amica si era irrigidita.

Davanti il cancello della scuola, vi erano Ghish e Pai intenti a conversare fittamente, anzi era solo Pai che parlava, Ghish ascoltava con aria annoiata, Strawberry deglutì quando lo vide, era più bello che mai, i capelli verdi stranamente legati in un codino basso, con dei ciuffi che gli accarezzavano le guance, gli occhi dorati splendevano alla luce del sole, ma anche se era lontano, sembravano spenti, e brillavano per la luce più che per felicità.

Il volto tirato e le labbra in una smorfia annoiata. La rossa sentì le lacrime premere per uscire, cerco di ricacciarle indietro, e sposto la sa attenzione su Pai, anche lui però era proprio un bel ragazzo e capiva quello che più o meno stesse passando Lory.

“Quello non è il tuo amico?” le chiese improvvisamente Mark, facendo ricordare alla rossa la sua presenza.

“Non siamo più amici” tagliò corto la ragazza sentendo la campanella e richiamando Lory per entrare a scuola.

“E perchè?”

La rossa spalancò gli occhi, perchè...già perchè? Lo sapeva benissimo, ma come spiegarlo a lui?

“Perchè mi sono innamorata di lui...ecco perchè” alzò lo sguardo per incontrare gli occhi del ragazzo, erano sorpresi, ma più che altro per la sincerità di lei che per le parole.

“Lo sospettavo” disse sorridendo il ragazzo camminandole vicinissimo.

“Già...ma a quanto pare...lui crede di non essere il ragazzo per me”

“Ha ragione” rispose lui.

“Come?”

“Ha ragione...ho capito subito che tipo è”

La ragazza si fermò, arrabbiata “Tu non sai niente di lui, assolutamente niente”

“So che ti avrebbe fatto soffrire, anzi no l'ha già fatto”

“Lasciami in pace Mark”

“No” la fermò per il polso cercando comunque di non farle male.

“Cosa vuoi?”

“Strawberry, puoi dimenticarlo, non è l'unico ragazzo sulla terra” le si avvicinò, sentiva quasi il calore del corpo, il corpo di quel ragazza che tanto le era piaciuto, un tempo avrebbe desiderato trovarsi così vicino a lui. Perchè non poteva essere tutto più facile? Amare Mark, stare insieme a lui?

“Io...”

In quel momento la porta fece rumore, e i due si voltarono. Strawberry sussultò non appena si accorse di chi la stava osservando di chi era lì davanti a loro.

Il ragazzo fece una smorfia, scosse leggermente la testa, facendo agitare appena i capelli verdi, gli occhi dorati la scrutavano con attenzione.

“Ghish” sussurrò la ragazza, poi si accorse il perchè lui la stesse guardando con tanta disapprovazione.

Mark era vicinissimo a lei, una mano ancora sul suo viso, lei con gli occhi lucidi di lacrime.

Il ragazzo sembrò prendere una decisione e senza una parola si voltò dando le spalle ai due, sparendo in poco tempo dalla loro vista.

“Strawberry” Mark si era allontanato, ma la guardava dispiaciuto.

“Lasciami stare” Il ragazzo allora si allontanò del tutto, dando anche lui le spalle alla ragazza, e andando nella direzione opposta rispetto al Ghish.

Strawberry rimase lì. Si accasciò a terra scoppiando in lacrime.





Sono tornata anche qui!! Lo so era ora...ma ho voluto concentrarmi sull'altra visto che ormai è quasi finita.
Comunque ecco il nuovo capitolo e spero come sempre che sia di vostro gradimento! Bene ora voglio ringraziare le persone che hanno recensito lo scorso capitolo:

La_Bella, Dela, Rekuchan, Sana96 e Blood_eyes_Karen

Ragazze vi ringrazia moltissimo le vostre recensioni mi fanno capire quanto questa storia sia apprezzata! 
E ringrazio ovviamente anche coloro che leggono solamente! Vi ringrazio!! Al prossimo capitolo 
Un bacione a tutti! Ciaooo

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Capitolo 10
*** Perdonami... ***


Perdonami....





Strawberry era lì, che piangeva nel corridoio, le lezioni ormai erano cominciate e lei era in ritardo per entrare in classe. A quanto sembrava avrebbe saltato le lezioni quel giorno, l'unica altra volta era stato con Ghish, il giorno in cui avevano deciso di essere amici, e ora era lì a piangere perchè con lui sembrava tutto finito.

Non avrebbe più avuto il coraggio di parlargli, non dopo quella mattina e il giorno prima.

Sospirò, non poteva di certo restare lì, o qualcuno l'avrebbe vista e dopo si sarebbe di sicuro beccata una punizione.

Decise di andare di sopra sul terrazzo, quello dove aveva incontrato Ghish la seconda volta.

Era strano come ogni cosa era legata a lui. Sorrise debolmente, asciugandosi le lacrime.

Lentamente e facendo molta attenzione a non essere vista, raggiunse il luogo desiderato.

Si appoggiò al corrimano, era una bellissima giornata, per essere quasi ottobre era caldo e il sole era azzurro senza una nuvola, quella giornata non era per niente in sintonia col suo umore.

Sentiva il cuore pesante, gli occhi ormai le bruciavano da quanto aveva pianto, e quella sensazione di malinconia la schiacciava nell'animo.

Sospirò appoggiando i gomiti nel corrimano, non si era nemmeno resa conto di non essere sola.

“Sapevo di trovarti qui”

La ragazza sbarrò gli occhi, solo sentire quella voce le faceva tornare le lacrime, non poteva girarsi per guardarlo in viso, quel suo meraviglioso viso.

“Vattene Ghish”

Il ragazzo sospirò, appoggiandosi con la schiena al corrimano, di fianco a lei.

“Una parte di me vorrebbe essere il più lontano possibile da te...l'altra non riesce ad allontanarsi e a smettere di pensarti”

“Cosa ti interessa? Sei stato chiaro ieri sera”

“Pensi davvero che non mi interessi niente di te?”

“Sì, lo credo” rispose lei voltandosi per non guardarlo in volto.

“Ti sbagli” rispose lui allontanandosi.
“Aspetta..” urlò lei quando non sentì più la sua presenza al suo fianco. Non poteva andarsene adesso. Non poteva lasciarla di nuovo.

Il ragazzo si voltò, e i loro sguardi si incrociarono, entrambi si accorsero dell'aspetto orribile dell'altro. Sembrava che entrambi avessero passato una nottata a piangere.

“Non puoi andartene così, non puoi scappare sempre”

“Io non sto scappando, ma forse i tuoi sentimenti sono mutabili fragolina...”

“Di che diamine stai parlando?”

“Lo sai benissimo, stamattina con Mark...cos'è? Visto che non hai avuto me, hai deciso per un ripiego? Molto maturo”

La ragazza si sentì offesa.

“Non è quello che pensi, ma se anche fosse...tu mi hai rifiutato! Tu mi hai detto che tra noi non potrà mai esserci niente! Hai fatto tutto da solo!”

Il ragazzo si avvicinò di nuovo ora era solo a qualche centimetro da lei, la ragazza schiacciò il suo corpo contro il corrimano, cercando di allontanarsi.

“Hai ragione...ho fatto uno sbaglio”

La ragazza alzò la testa di scatto incontrando quelle pozze dorate che erano i suoi occhi.

“Uno...uno sbaglio?”

Il ragazzo non rispose. La fissava intensamente, lo sguardo triste e combattuto.

“Io...io mi dispiace Strawberry...”

“No non dirmi che ti dispiace! Cosa intendi per sbaglio? Cosa hai sbagliato?”

Lui sorrise debolmente.

“Io non posso dirti ancora che ti amo...credo che sia prematuro dirtelo...ma i sentimenti che provo sono molto vicini a quello...e ho sbagliato”

La ragazza capì quello che voleva dire...aveva sbagliato a rifiutare e ora non sapeva come rimediare.

“Io lo so cosa provo per te...non è cambiato nonostante io sia molto arrabbiata con te”

“Quindi...cosa proponi di fare? io...io non sono bravo in certe cose...” rispose lui imbarazzato, era arrossito, la maschera giocherellona e sempre sicura di sé di Ghish era caduta. Ora rivelava se stesso a lei, la prima ragazza che avesse mai amato.

La ragazza si avvicinò cautamente a lui, e gli afferrò una mano, aveva paura che lui sarebbe scappato di nuovo.

“Nemmeno io sono molto brava....ma possiamo imparare insieme” si avvicinò di più a lui e lui fece lo stesso, non vi era quasi alcuna distanza tra loro ormai.

“Mi hai fatto soffrire Ghish” disse lei carezzandogli una guancia, lui annuì.

“Mi dispiace...sono stato uno sciocco forse Pai ha ragione quando mi da dell'idiota”

Strawberry ridacchiò.

“Ti fa ridere eh?” disse lui con un tono molto più dolce.

“Molto”

Non c'era molto da dire, i loro visi si erano avvicinati con ogni parola, con ogni gesto. Lei gli lasciò la mano. No lui non sarebbe più scappato, era lì, e voleva restarci.

Lui le cinse le braccia intorno ai fianchi avvicinandola a sé, e lei le allacciò intorno al suo collo.

Sentiva il respiro caldo del ragazzo sul suo viso e chiuse gli occhi in attesa delle sue labbra.

E finalmente arrivò. Sentì le soffici labbra di Ghish sulle sue che intrappolarono le sue in un dolce bacio. Il suo primo bacio. E anche per lui era come il primo. Mai aveva sentito tutto quell'amore scaturire da un semplice bacio. Lui cominciò a muovere le sue labbra, e lei timidamente rispose a quei movimenti lenti e dolci. Sentiva le mani di lui che si muovevano su e giù per la sua schiena, e lei muoveva le sue sul suo collo, finchè una non trovò la strada per la sua guancia.

Lui staccò le labbra dalle sue, e la fissò negli occhi, quegli occhi che lo guardavano con amore, e lui ora sapeva quello che provava per lei. Amore, l'amava con tutto se stesso. Non riusciva a spiegarsi come fosse successo, eppure si era innamorato della sua piccola fragolina.

“Oh Strawberry..” mormorò lui appoggiando la mano su quella di lei.

La ragazza sorrideva, ora finalmente la pesantezza che provava sembrava essere volata via...insieme al suo cuore che ormai batteva fortissimo.

Appoggiò la testa sul petto di lui che la cinse dolcemente.

“Io trovo che questo sia un buon inizio” mormorò lei.

“Lo penso anch'io...non posso crederci che mi sarei perso tutto questo per semplice paura”

“L'importante è che ora siamo qui, insieme”

Lui appoggiò il mento sulla testa di lei.

“Strawberry...”

“Mhhhhh”

“Stai con me”

“Sai già la mia risposta”

“Voglio sentirla” rispose lui stringendola più forte a sé.

Lei arrossì e si scostò leggermente da lui, cercando di non perdere il contatto con lui.

“Sì” sussurrò lei con voce così bassa che a lui fu appena udibile.

Ghish sorrise e la allontanò un po' da sé, il necessario per guardarla negli occhi.

“Grazie” e la baciò di nuovo. E rimasero così fino alla fine della scuola. Finalmente insieme.

 

“Paddy!” Il ragazzo sbottò cercando di far mollare la presa sul suo braccio alla ragazzina.

“Non ho intenzione di lasciarti! Perciò smettila di fare il bambino!”

“Io non faccio il bambino” replicò il ragazzino mettendo su il muso.

“Mi accompagni al lavoro?” chiese la ragazzina, decidendo di ignorare i commenti di Tart.

“Devo proprio?”

Paddy si voltò con espressione corrucciata.

“Non guardarmi così”

“Ti prego Tart! Dopo possiamo giocare insieme,mangiare dolci e fare insieme i compiti!”

“Ehmmm ok...dovrò chiamare i miei fratelli però...”

“Trova Ghish e diglielo”

“Va bene, su aspettiamo qua, forse potrebbe esserci anche Pai”

“E perchè?” chiese la ragazzina guardando il ragazzino.

“Oggi all'università finiva prima...così ha detto” spiegò Tart sistemandosi dei ciuffi di capelli dietro le orecchie.

“Perchè hai capelli così lunghi?”

“Che domande sono?” chiese guardandola dritta negli occhi color nocciola.

“Beh...mi chiedevo”

“Perchè mi piacciono”

“Sei molto carino Tart!” la ragazzina gli sorrise e le guance di Tart diventarono di un rosso fuoco.

“Oh! Ecco Lory!” disse la ragazzina non accorgendosi dell'imbarazzo del suo amichetto.

“Noi stiamo cercando Ghish! O te lo sei dimenticato?” esclamò il ragazzo cercando di nascondere il suo rossore.

“Lory!”

“Oh ciao ragazzi, avete visto Strawberry?”

I due scossero la testa.

“Oh e tu per caso hai visto mio fratello?” chiese Tart guardando la ragazza dai capelli verdi.

“No, nemmeno lui...mi chiedo se...” mormorò sottovoce, ma proprio in quel momento fu distratta da Mark che passava di lì. Lui era in classe con Strawberry, di certo sapeva se era già uscita.

“Mark, hai visto Strawberry?”

Il ragazzo si fermò, “Non è entrata in classe oggi”

“Cosa?” la ragazza sbatté le palpebre perplessa.

Il ragazzo scrollò le spalle, e si congedò con la scusa degli allenamenti di Kendo.

“Che facciamo? Faremo tardi al lavoro” sbottò Paddy incrociando le braccia.

“Aspetta credo di averla vista...insieme a...oh”

Strawberry insieme a Ghish si stavano avvicinando a loro, a sorpresa camminavano vicinissimi, ed entrambi sorridevano. Erano molto diversi da quando li avevano lasciati quella mattina.

“Ma che è successo?” chiese Tart grattandosi la testa.

“Non ne ho idea” rispose Lory guardando incredula i due ragazza che li stavano raggiungendo.

“Beh smettetela di fare quelle facce e quando arrivano glielo chiediamo” esclamò Paddy con le mani ai fianchi.

Tart e Lory allora decisero di tacere e quando finalmente i due li raggiunsero si limitarono tutti a guardarli con sguardi interrogativi.

“Ciao” esclamò la rossa con un sorriso che le faceva risplendere il volto.

Anche Ghish sorrideva sereno, a Tart sembrava un'altra persona rispetto a quella della sera precedente.

“Dove siete stati?” chiese Lory scrutandoli attenta.

I due smisero di sorridere e la guardarono con un'espressione interrogativa.

“Ho incontrato Mark...mi ha detto che tu...Strawberry non sei entrata in classe”

“Beh...in effetti..sono stata con lui...noi..noi ci siamo chiariti, ci serviva del tempo insieme per chiarirci”

“Se aspettavo ancora la perdevo sicuramente” Ghish cinse con un braccio la rossa e la avvicinò a se, schioccandole un bacio sulla guancia, che fece arrossire lei, sorridere Lory e Paddy e inorridire Tart.

“Non fare mai più una cosa del genere di fronte a me!” esclamò rosso in volto.

“Perchè? È così carino Taru-Taru!”

“Taru...Taru?” chiese il ragazzo inarcando un sopracciglio.

“Esatto il mio Taru-Taru!” la ragazza saltellò afferrando il braccio del suo amichetto.

“Ehhhh? il...il tuo? Io non sono tuo! Sono solo di me stesso!” tutti risero a quell'affermazione, e Paddy scosse leggermente la testa, e incurante degli sguardi degli altri schioccò anche lei un bacio sulla guancia arrossata del suo amico.

Il ragazzo si posò un dito sul punto e sentiva ancora una traccia umida.

“Ahhhhh non farlo mai più!!”

La ragazza si limitò ad alzare le spalle.

Mentre Ghish ridacchiava divertito, e le altre due, guardavano la loro amica incredule. Quanto era semplice l'amore a quell'età. Almeno più semplice di come lo concepivano loro a ormai quasi un passo dalla maggiore età.

“Su Tart non fare il timido...” lo prese in giro Ghish.

“Sta zitto tu! Pensa a sbaciucchiare la vecchiaccia...”

“Vecchiaccia a chi!”

“Ehmmm ragazzi mi dispiace, ma non dovremmo andare al caffè? Arriveremo in ritardo se perdiamo altro tempo”

“Lory ha ragione...forza Taru-Taru andiamo!”

“Non chiamarmi così!”

I cinque si diressero verso il caffè mew, non si poteva di certo dire che fu una passeggiata tranquilla, tra Tart che arrossiva a ogni battuta di Ghish, o appena Paddy cercava di afferrargli la mano o lo chiamava con quello che era ormai diventato il suo nuovo soprannome.

Per la gioia di Lory e Strawberry arrivarono al locale, dove Mina era già arrivata e cambiata e come al solito Pam se ne stava per i fatti suoi, mentre Kyle e Ryan sembravano impegnati ad appendere delle decorazioni sul soffitto.

“Ma che succede qui?” chiese Lory notando i festoni attaccati al muro, palloncini e decorazioni.

“Oh siete arrivate finalmente” Ryan scese dalla sedia e si diresse verso di loro. Le ragazze prima che potesse aggiungere altro corsero in fretta a cambiarsi.

“Ci siete anche voi” si limitò a dire notando Tart e Ghish.

“Ma dai! E io che credevo di essere invisibile...potresti almeno salutare biondino” rispose il verde.

“Ahh hai proprio un caratteraccio...” lo riprese Tart.

“Ciao ragazzi benvenuti! Finalmente abbiamo qualcuno che ci possa aiutare” salutò Kyle scendendo dall'altra sedia.

“Aiutarvi...a fare cosa?” chiese il più giovane guardando il cuoco.

“Beh...tu sei troppo piccolo...” mormorò il biondo.

“Perciò...Ghish, prendi queste e attaccale lì in fondo e vedi di non fare disastri”

Quello sospirò afferrando un rotolo di carte crespa.

“Ora capisco perchè tu e Pai andate così d'accordo”

“Già...a proposito come sta? Oggi non l'ho visto all'università”

“Come? Lui...lui non c'era?” chiese Tart leggermente preoccupato.

“Ehhh? Pai? Che manca all'università? Sei sicuro? Forse non l'hai visto?” chiese l'altro mentre afferrava una sedia.

In quel momento le tre ragazze rientrarono e colsero metà conversazione.

“Abbiamo una lezione insieme, e lui non c'era”

“Ha saltato una lezione? Ghish...non è per niente da lui”

“Scusate di chi state parlando?” chiese Strawberry avvicinandosi a Ghish.

“Di Pai...a quanto pare oggi non è andato all'università” spiegò il ragazzo, cercando di stare calmo.

Lory alzò la testa.

“Forse non si sentiva bene?”

“Aspettate, lo chiamo, forse ha ragione lei” Tart tirò fuori un cellulare, regalatogli proprio dal fratello dopo la morte dei genitori.

“Squilla!” il ragazzino restò in attesa, ma nessuno rispose.

“Allora?”

“Non risponde”

“Non preoccupatevi...forse...forse ha da fare” azzardò Lory, era molto preoccupata, ma cercava di nasconderlo.

“Già...sicuramente è così” concordò Ichigo.

“Sì...forse avete ragione voi” esclamò Tart sorridendo.

“Su Taru-Taru, mangiamo un pezzo di torta” Paddy lo prese per mano e lo attirò a un tavolo dove aveva già preparato un bel pezzo di torta, come faceva ogni volta che lui andava a trovarla.

Ghish osservò il fratellino. No, Pai non si sarebbe mai comportato così senza un motivo. Non era da lui, e lui lo conosceva bene. Poi il suo sguardo si posò sulla timida Lory.

Ghish sapeva benissimo che suo fratello provava qualcosa per lei, ma non così tanto da sparire così, anche perchè quel giorno lo aveva accompagnato a scuola, e sembrava sereno.

Allora cos'era successo a Pai?





Eccomi qui! spero che questo nuovo capitolo vi piaccia! Lo so forse ho un po' accelerato le cose, ma questo capitolo mi piaceva troppo per pubblicarlo più avanti perciò...ecco qui!!!


Un ringraziamento a coloro che hanno recensito!
Blood eyes Karen, La_Bella, e Amy Dickinson!! Sono sempre felice di leggere recensioni, perciò!! recensite gente!!

Un bacione e al prossimo capitolo!!! ciaooooooooooo

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Capitolo 11
*** Piccoli problemi di cuore... ***


Piccoli problemi di cuore..






Pai si passò una mano tra i capelli viola, lasciandosi scappare un sospiro.

Quel giorno aveva deciso di prendersi una pausa, era da tanto tempo che desiderava farlo e adesso riteneva di avere le giuste motivazioni e il giusto stato d'animo.

Era rimasto in casa, aveva accompagnato Ghish a scuola e poi vi era ritornato. Non voleva che i suoi fratelli lo sapessero, non perchè non lo avrebbero capito, ma perchè sapeva che si sarebbero preoccupati inutilmente.

Era steso sul divano a fissare il televisore che trasmetteva qualche programma che non stava seguendo, ma gli piaceva il brusio, lui detestava il silenzio, specialmente quando era solo.

Si girò su un fianco, notando la lucetta sul suo cellulare accendersi e spegnersi a intermittenza, segno che qualcuno lo aveva cercato.

Lesse il nome sullo schermo, Tart suo fratello minore. Guardò l'orologio, era strano che non fossero ancora tornati a casa, erano quasi le cinque di pomeriggio.

Decise di interrompere la sua giornata di riflessione, tanto non era stata molto produttiva, visto che per qualche strano motivo il suo pensiero ricadeva sempre su una certa ragazza dai lunghi capelli verdi e magnifici occhi blu oltremare...

Scosse la testa, componendo il numero di Ghish, avvicinò il telefono all'orecchio in attesa della risposta del fratello.

“Pronto? Pai? Dove sei?” la voce del fratello sembrava leggermente preoccupata, e in sottofondo sentiva la voce di Tart che faceva mille domande.

“Sto bene, sono a casa, voi piuttosto dove siete? Dovreste essere già qui”

“Scusa mammina, ma sai, siamo al caffè mew”

Pai inarcò un sopracciglio stupito “E che ci fate lì, anzi mi correggo, che ci fai tu lì?”

“Io e la mia fragolina abbiamo fatto pace, stiamo insieme ora”

Pai sorrise, almeno non avrebbe avuto più uno zombie in giro per caso, a parte se stesso.

“Pai...sei ancora lì? Che ne dici di venire a fare un giro? Sai c'è qualcuno che è particolarmente preoccupato per te, e non si tratta di Tart”

Pai bofonchiò qualcosa di incomprensibile sottovoce “Hey ci sei ancora?”

“Sì, certo”

“Allora vieni?”

“Sì certo, ma non resterò a lungo, ho cose da fare io”

“D'accordo muoviti” Ghish chiuse la comunicazione.

Pai si vestì di fretta si riordinò i capelli arruffati, afferrò la giacca e le chiavi della macchina e uscì di fretta di casa.

Quando vide il caffè mew, sentì il suo cuore pulsare più forte e le mani sudate, no, una sciocca ragazzina non poteva fargli quell'effetto. Andò nel retro del caffè, dove sapeva esservi lo spazio necessario per parcheggiare.

Scese dalla macchina e fece un gran respiro guardando quel buffo locale estremamente rosa, doveva ammettere che Ryan aveva gusti bizzarri.

Quando entrò nel locale, fu stupito di vedere, Ghish appeso alla parete cercando di posizionare decorazioni e Tart che rincorreva Purin in giro per il locale, e Ryan che osservava la scena con le mani nei capelli, fortunatamente quel giorno il locale non era affollato.

“Guarda chi c'è!” esclamò Ghish scendendo dalla sedia e andandogli incontro.

“Il mio caro fratello! Pai!” disse un po' troppo ad alta voce.

“Sì, credo che anche le persone in fondo alla strada abbiano sentito Ghish” rispose il maggiore scuotendo la testa.

“Forse ma anche la persona che volevo sentisse e lei ha sentito, eccome se ha sentito” Ghish fece un sorriso malizioso che innervosì il fratello.

Pai alzò un sopracciglio, notando appunto l'assenza di qualcuno. Lory non c'era.

“Beh adesso che hai fatto a capire a tutti qui dentro che non sei molto sano di mente, credo di potermi sedere, ho proprio bisogno di un caffè” Il ragazzo si sedette a un tavolo vicino a Tart che finalmente si era rilassato, visto che si era ripreso la sua fetta di torta.

“Ecco, offre la casa” Strawberry posò davanti al ragazzo una fumante tazza di caffè e una fetta di crostata al cioccolato.

“Appena sfornata, è buonissima” la ragazza gli fece un occhiolino, e lui le accennò un sorriso.

“Ti ringrazio, immagino che ora siamo quasi parenti, ma dimmi perchè l'hai perdonato? Potevi farlo soffrire di più” notò Pai prendendo un sorso del caffè.

“Mi faceva pena” si abbassò avvicinandosi di più al ragazzo “Sai stava per piangere, non diteglielo però”

Pai sorrise, e Tart fece una risata divertita, anche lui aveva sentito.

“Che avete da ridere?”domandò l'altro sedendosi di fianco al fratello minore.

“Niente, la tua ragazza è molto divertente”

“Oh, molto...” asserì il più giovane cercando di trattenere una risatina.

“Ma che gli hai detto?”

“Io? Niente!” e detto questo la ragazza sparì nascondendosi in cucina, lasciando il suo ragazzo perplesso e i suoi fratelli che non riuscivano a smettere di ridere.

 

“Strawberry! Che fai ti nascondi?” le chiese Kyle regalandole un dolce sorriso.

“Oh...beh mi sa che è meglio non dire certe cose ai fratelli del tuo ragazzo”

“Beh, non preoccuparti, non sei l'unica che si sta nascondendo”

“Come? Chi c'è?” chiese la rossa guardandosi intorno.

Kyle indicò il piccolo ripostiglio, quello dove qualche settimana fa aveva beccato Lory e Pai intenti a sbaciucchiarsi.

La ragazza si avvicinò aprendo la porta, rivelando la sua amica Lory seduta a terra, intenta a mangiare biscotti al cioccolato.

“Lory? Ma che fai?” Strawberry si sedette di fianco a lei.

“Niente, solo che...vederlo...vedere..P-P-P-Pai, mi fa uno strano effetto” la ragazza arrossì così tanto che la sua amica si chiese se stesse bene.

“E perchè? Lui ti piace...tu gli piaci”

“Ci siamo...beh separati in modo brusco...e non so nemmeno perchè lui mi abbia baciata”

“Evidentemente gli piaci, perchè sennò uno ti bacerebbe?”

“E se lo avesse fatto per togliersi uno sfizio?”

“Oh siete qui” Pam le guardò leggermente perplessa.

“Beh si noi...”
“Che ci fate qui?” domandò la modella sedendosi di fianco a Lory.

“Sembra che abbiamo un problema”

“Che genere di problema?” chiese la ragazza sgranocchiando uno dei biscotti fatti dal suo compagno.

“Beh...”

“Problemi di cuore?” Pam sorrise guardando le due ragazze più giovani.

“E immagino che sia la nostra timida Lory ad averli”
“E perchè pensi che sia io?”

“Perchè sembra che tra la nostra Strawberry e il caro Ghish vada tutto bene”

Si erano dimenticate della capacità di osservazione della loro amica.

“E in più, qualcuno” e guardò Lory che arrossiva ancora di più “Si è saggiamente eclissato quando un certo ragazzo dagli occhi viola e sguardo tenebroso ha fatto il suo ingresso nel locale.”

Strawberry annuì, e Lory si sistemò nervosamente gli occhiali sul naso.

“Ha ragione, non puoi nasconderti da lui per sempre” concordò la rossa guardando dolcemente la sua amica.

“Io-io non sono brava in queste cose...”

“Già, hai avuto una cotta per Ryan per due anni...e non hai mai fatto una mossa” continuò Pam annuendo seria.

“Tu lo sapevi?” chiese sorpresa la ragazza dai capelli verdi.

“Lo sapevamo tutte, forse persino Ryan”

Lory arrossì ancora di più sentendo quella frase.

“Come ora sappiamo tutti che hai una cotta per Pai” Kyle apparve davanti a loro con dei nuovi biscotti appena sfornati.

“Persino tu?” chiese Lory guardando il ragazzo dai capelli scuri.

“Mi dispiace, ma è così evidente, non sei molto brava a mascherare e i tuoi sentimenti”

Le tre ragazze guardarono il cuoco, che porgeva altri biscotti.

“Tesoro vuoi farmi ingrassare?” chiese Pam al suo compagno cercando di resistere alla tentazione di afferrare il piatto pieno.

“Saresti perfetta anche così”

La ragazza arrossì lievemente “Sei un adulatore Kyle”

Le altre due ridacchiarono, facendo arrossire anche il cuoco.

“Beh, meglio che parliate voi ragazze di queste cose, discorsi del genere non fanno per me” disse il ragazzo alzandosi, ma prima di uscire per poco non rischiò di andare a sbattere contro Mina.

“Ah eccovi! C'è gente e le cameriere sono sparite, Ryan ha detto testuale, che potete scordarvi le paghe se non muovete i vostri fondoschiena e andate a servire i clienti!”

“Scusa, ma Lory ha dei problemi seri” rispose Pam indicando di fianco a lei.

“Che genere di problemi?” Mina si incuriosì sedendosi di fianco a Strawberry.

“Che tipo di problemi vuoi che siano! Di cuore no?”

“Oh adoro queste conversazioni”

“Ma non hai detto che dobbiamo assolutamente tornare di là perchè c'è gente” domandò Lory imbarazzata.

“Bah, c'è Paddy, e il mio thè può aspettare, sono più curiosa di sentire quello che sta succedendo qua”

“Non è il caso...io”

“Lory è stracotta di Pai, a Pai piace Lory, dopo uno scambio di baci infuocati” Strawberry si fermò per controllare che la sua amica stesse bene, poi riprese a raccontare “Hanno avuto una piccola discussione che li ha portati a separarsi subito, e...”

“Ora entrambi soffrono come due sciocchi” terminò Ghish appoggiandosi alla porta con un ghigno beffardo.

“Tu non dovresti essere qui, sono cose da femmine” Strawberry si alzò per cacciarlo fuori.

“Aspetta fragolina, io posso aiutarvi” la rossa si fermò per guardare il ragazzo che aveva uno strano sguardo vivace.

“In che senso?” domandò la ragazza con aria sospettosa.

“Beh...chi meglio di me conosce Pai? Potrei esservi utile”

“Mhhhhh” Strawberry lo fissò per un istante.

“Se ne fai una sola parola con qualcuno...non ti bacio per una settimana! Lo minacciò.

Il ragazzo ci pensò per qualche istante, aveva già pregustato di raccontare tutto a Tart, ma le minacce della rossa...Beh Tart avrebbe dovuto farne a meno.

“Affare fatto!”

“Bene, sputa il rospo” disse Pam non perdendo la sua espressione calma.

“Pai è un disastro, in questi giorni non lo riconosco più, non l'ho mai visto così” Ghish scosse la testa, beh, solo in un'occasione l'aveva visto così, la morte dei loro genitori.

Lory abbassò lo sguardo sentendosi in colpa.

“Beh la situazione sembra spinosa” osservò Mina punzecchiandosi il mento con le dita.

“Spinosa?” chiese Strawberry sorpresa.

“Intendevo difficile”

“So cosa intendevi!”

“Bene, forse hai ancora qualche speranza”

“Oh Sta zitta!” rispose la rossa di malumore.

“Smettetela di litigare! Volete risolvere il problema della nostra amica oh no?” le riprese Pam.

“Scusa Pam, staremo zitte”

“Leccapiedi” sussurrò la rossa rivolgendosi alla brunetta.

“Certo che siete proprio litigiose ragazze” esclamò Ghish

“é colpa di Strawberry, se non fosse così ottusa”

“Sai Mina, tu e Ryan sembrate spiriti affini” commentò Strawberry sistemandosi la divisa.

“Ma cosa dici?” esclamò l'altra arrossendo.

“Mi insultate allo stesso modo”

“Focalizziamo per un momento al mio di problema!” urlò Lory sorprendendo tutti.

“Scusa” mormorano tutti.

“Bene, che devo fare con Pai?”

“Semplice, vai lì fuori e gli parli, se aspetti lui...” Ghish le sorrise, ma la ragazza arrossì.

“Io non saprei come fare”

“Semplice, lo fai e basta...potrei sempre trascinare qui lui, però”

Le ragazze si illuminarono, guardando Ghish con i sorrisi sulle labbra.

“Secondo me è un ottima idea” concordò Pam.

“Io non la trovo così buona” cercò di protestare Lory

“é perfetto!” esclamò la rossa balzando in piedi, e abbracciando il suo ragazzo che eras rimasto sempre lì in piedi.

“Lo so, sono bravo” si complimentò da solo.

“E ci volevano cinque persone a trovare questa soluzione?” osservò Mina .

“Beh...”

“Sì ho capito, forse era più interessante osservare i due marmocchi litigare” la ragazza sparì, tornando in sala, non prima di aver raccomandato a Kyle di prepararle un buon thè.

“Bene, Lory tu resti qui...non preoccuparti andrà tutto bene”

“Ma...io ma io...”

“Andrà tutto bene”

“Siete cattivi, tutti quanti”

Pam e Strawberry, sparirono ridacchiando, seguite da Ghish.

Kyle si voltò con un sorriso, trovando Lory ancora ferma lì, con lo sguardo basso intenta a giocare con nervosamente con i suoi capelli, era ovvio che il cuoco non avesse seguito il discorso.

“Non vai con le altre?” le chiese gentilmente il cuoco riportando la sua attenzione alla cucina.

“Beh...io...ecco”la ragazza sospirò, e si sedette su uno sgabello di fianco a Kyle.

“Non preoccuparti, non mi disturbi, ma non puoi stare nascosta per sempre prima o poi dovrai affrontarlo”

“Lo so....ma io non so proprio cosa dire o fare” la ragazza appoggiò le braccia sul bancone con aria sconsolata.

“Kyle?” Ryan entrò tutto affannato, sembrava avesse corso per chilometri.

“Che ti è successo?”

“A me? Niente, sono andato a farmi un giro”

Kyle e Lory lo fissarono curiosi.

“Ahhhhh” si sedette su un altro sgabello di fianco alla ragazza.

“Dimmi, non sopporti vedere Strawberry felice con un altro ragazzo”

“Tu sei innamorato di Strawberry?” chiese Lory stupita, questa non se l'aspettava proprio.

“No, non lo sono”

“Sì che lo sei” lo contradisse Kyle serio.

“Beh forse, ma non credo che Ghish sia il ragazzo giusto per lei...se non fosse che è il fratello di Pai...”

Di nuovo i due guardarono con curiosità l'americano.

“Che faresti?” domandò il moro inarcando un sopracciglio scettico.

“Bah” il biondo appoggiò la testa sulle braccia.

“Questo sta diventando l'angolo dei depressi”mormorò Kyle scuotendo la testa.

“Ryan, Strawberry...lei è molto felice con Ghish, dovresti lasciarla in pace” disse Lory giocherellando nervosamente con le mani.

“Come fai a saperlo? Stanno insieme solo da oggi!”

“Lo so e basta”

La conversazione fu fermata dal rumore di Pai che entrava in cucina con sguardo curioso.

I due ragazzi notarono subito la tensione sul volto del ragazzo e di Lory.

Notarono anche Strawberry che faceva dei gesti, rivolti proprio ai due.

Sil anciarono un'occhiata d'intesa, poi lentamente, Ryan scese dallo sgabello, mentre Kyle, si toglieva il grembiule.

“Che state facendo?” chiese Pai, che non sapeva il motivo per cui era stata mandato in cucina.

“Oh niente...noi dobbiamo andare...dobbiamo andare...a comprare lo zucchero”

“Sì, lo zucchero” ripetè Ryan annuendo.

“E dovete andare in due?” osservò il ragazzo inarcando il sopracciglio.

“Beh sai...Ryan pensa che spendo troppo sullo zucchero e io voglio mostrargli che il prezzo è quello, per cui abbiamo deciso di andare insieme, esattamente adesso”

I due si mossero svelti fuori dalla cucina, sparendo dagli occhi dei due.

“Strano, aveva un sacco di zucchero nuovo proprio qui” osservò Pai indicando il sacchettò sul bancone.

“Sì..beh sai, sono un po' strani” commentò la ragazza, era tesa ,e non sapeva come cominciare il discorso.

Il ragazzo scrollò le spalle, “Beh allora torno di là”

“No! Aspetta!” La ragazza era scesa in fretta dallo sgabello, e aveva afferrato la mano di Pai.

“Io...noi dobbiamo parlare”


 

 

 

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Capitolo 12
*** Sentimenti allo scoperto ***


Sentimenti allo scoperto.




Lory, lasciò la mano del ragazzo e imbarazzata si sedette nuovamente sullo sgabello, il ragazzo fece lo stesso sedendosi su quello davanti a lei.

“Stai bene?” le chiese Pai, visto che la ragazza era diventata molto rossa, e continuava a guardare il pavimento.

“Io...ehmm s-solo io non so dove dove...cominciare”

“Dì quello che devi dire, abbiamo tempo” lui le sorrise cercando di essere rassicurante, ma moriva dalla voglia di sentire quello che quella ragazza voleva dirgli.

“P-Pai...io io...penso...Oddio, non riuscirò mai a dirlo” si morse il labbro, consapevole dello sguardo di lui fisso su di lei. Ora di certo avrebbe pensato che fosse matta.

Chiuse gli occhi, cercando di non pensare a quello che stava per fare.

Si alzò, e si tuffò addosso al ragazzo, stringendolo in un abbraccio, che sembrava più una morsa.

Poi prese coraggio, e rossa come un peperone, alzò il viso e catturò le sue labbra con le sue.

Pai, stupito, rimase lì, con gli occhi sbarrati. Era sorpreso dai gesti della ragazza, non riusciva nemmeno a parlare poco fa, e ora lo stava baciando.

Chiuse gli occhi, avvolgendo le sue braccia intorno a lei.

Quando si separarono si fissarono negli occhi, e lei arrossì di nuovo.

“Non scapperai più adesso?”

Lei lo fissò negli occhi, catturandone ogni sfumatura viola.

“Non voglio scappare, io...io credo di provare qualcosa per te” abbracciò il ragazzo, nascondendo il suo viso nel suo petto.

Lui sorrise, giocando con i suoi capelli lunghi.

“Mi fa piacere saperlo, anch'io penso di provare qualcosa per te”

Lory si scostò dal suo petto per guardarlo nuovamente negli occhi. Sorrideva, era così bello il suo sorriso, le scaldò il cuore.

“Mi dispiace, per l'altra volta...io...io non sono capace a controllare i miei sentimenti, sono molto timida...e prima di baciare te, non avevo baciato nessuno...”
Lui la osservò attentamente “Nessuno?”

La ragazza fece segno di no con la testa.

“Mi aspettavo qualcosa di diverso”

“Da romanzo” rispose lui, sorridendole di nuovo.

“Ti ho osservata in biblioteca, so che tipi di libri ti piacciono”

Lory era sorpresa, non se ne era mai accorta, quante volte lui l'aveva osservata da lontano? Tante quante lei aveva osservato lui?.

“Anch'io ho osservato te, ami i libri di scienza vero?”

Lui scoppiò a ridere, era la prima volta che sentiva la risata cristallina del ragazzo, quando rideva, somigliava a quel sbruffone di Ghish, a dir la verità, quando conoscevi bene entrambi scoprivi quante cose accomunassero i due fratelli.

“Sì, ogni cosa che la riguarda”

Lei sorrise, avrebbe avuto voglia di accarezzargli il viso, così pallido, toccargli i capelli scuri, ma non aveva il coraggio. Lui era molto più grande di lei, quanto poteva essere interessato a una ragazzina come lei?

Ma lui era ancora lì, insieme a lei, intento a giocare con una ciocca dei suoi capelli, sembrava una persona diversa da quella distante e lontana di qualche tempo fa.

“Q-quindi....noi...noi”
“Vuoi chiedermi se stiamo insieme?” la interruppe lui accennando un sorriso.

Lei annuì timidamente.

“Beh...tu cosa vorresti?”

“Io...vorrei stare con te, ma insomma...se tu non vuoi...sai non importa”

“Perchè sei sempre così insicura?” lui strinse di più le braccia, stringendola più a sé. Lei aveva dimenticato di essere ancora stretta a lui.

“Lory, voglio stare con te, l'ho desiderato da quando ti ho baciato la prima volta, ti ho lasciato scappare, una, anzi no, due volte, questa volta ti terrò stretta a me”

Lei sorrise felice, e mandando al diavolo la sua timidezza lo baciò di nuovo.

 

 

“Secondo voi che stanno combinando la dentro?” chiese Strawberry appoggiata a un tavolino, era da circa mezz'ora che se ne stavano lì, tutti riuniti al tavolino, ogni tanto entrava qualche cliente e allora una di loro andava a servirli, gli unici che non si erano mossi erano Ghish, Ryan e Kyle.

“Bah spero per loro che abbiano risolto, sono stanco di vedere Pai versione zombie” esclamò Ghish ghignando divertito.

“Spero davvero che Pai non la faccia soffrire” continuò Strawberry, preoccupata per la sua amica.

Sapeva quanto Lory tenesse a lui, ma non era mai riuscita a capire quanto Pai tenesse a lei, aveva una personalità difficile, per quel poco che lo conosceva, sembrava freddo, distante con gli estranei, solo con i suoi fratelli sembrava aprirsi un pochino.

“Sono passati più di trenta minuti, quante cose hanno da dirsi?”

“Più che altro che staranno facendo” ribattè maliziosa Mina, sorseggiando del tè.

Tart sbuffò “Possibile che a voi due debbano piacere delle vecchiacce?”

Strawberry gli lanciò un'occhiataccia, e Ghish sospirò, aveva provato mille volte a dire al fratellino di smettere di chiamare così le ragazze, ma senza risultato, forse se fosse stato Pai a sgridarlo...

“Basta! Io entro!” esclamò Ryan, alzandosi in piedi, ma Kyle lo tirò giù costringendolo a sedersi di nuovo.

“Smettila di fare i capricci, Lory sta risolvendo i suoi problemi sentimentali, dovremmo essere felici per lei”

“Sì, ma se va male?” domandò Mina.

“Perchè dovrebbe andare male? Pai e Lory sono praticamente innamorati!”
“Perchè, mia cara Strawberry, non sempre va tutto come nelle favole.”

La rossa mise il broncio, sapeva che era inutile discutere con la moretta.

Paddy tornò da loro, dopo aver preso degli ordini, con sguardo leggermente imbarazzato guardò i suoi amici.

“Ehmmm, ragazzi?”

“Che c'è?” chiese Ghish.

“Devo andare in cucina...la torta al limone è finita, devo andare a prendere quella in cucina, ma ci sono Lory e Pai lì dentro”

“E allora? Che vuoi che sia? Entra e basta” sbottò Tart.

“Almeno bussa prima” si raccomandò Ghish con un sorrisetto divertito.

“Ghish! Lascia stare Paddy, vado io” la rossa si alzò, incamminandosi verso la cucina.

Ben presto si accorse di essere seguita, da Mina, Ghish e Ryan, solo Kyle e Pam erano rimasti seduti al tavolo Tart e Paddy erano in piedi e tutti li guardavano con sguardo di disapprovazione.

“Voi, tornate a sedervi, tutti! Vado solo io”

“Ma dolcezza!”

“No Ghish, specialmente tu, resti qui”

La rossa arrivò alle porte della cucina, deglutì fortemente,e diede un leggero colpetto alla porta.

“Ehm, scusate devo prendere una torta” si giustificò la rossa entrando.

“Fa niente, Straw, vieni!” la chiamò Lory con un sorriso dolce.

La ragazza allora si fece avanti e trovò Lory e Pai abbracciati.

“Scusate, devo prendere quella”

“La prendo io, tanto veniamo fuori adesso” disse Lory, staccandosi da Pai.

Strawberry arrossì e sorrise ai due.
“Ok...allora allora ci vediamo fuori”

La ragazza uscì, tirando un sospiro di sollievo, era felice che anche per Lory fosse andato tutto bene.

“Allora?” chiese Ghish con tono grave.

“Adesso arrivano” la ragazza sorridente, andò a servire delle persone appena entrate nel locale.

Il ragazzo guardò confuso e sbuffando abbassò lo sguardo fissando il tavolo.

Lory uscì dalla porta con un'enorme torta al limone, il viso rilassato e senza più quel pesante imbarazzo che la caratterizzava. Pai al suo fianco sembrava più sereno.

I due si scambiarono un'occhiata, poi Lory andò al bancone a mettere la torta al suo posto in esposizione, mentre Pai andò a sedersi vicino al fratello che lo sapeva già, lo avrebbe tartassato di domande, e dall'espressione diabolica sul volto di Ghish, sapeva di aver tratto la giusta conclusione.

 

“Lory! Allora che ne pensi del mio costume?” chiese Strawberry vestita da gattina, sistemandosi le orecchie nere e pelose sulla testa.

“Oh! Sei proprio carina!” confermò l'amica, sorridendole dolcemente come suo solito.

“E che ne pensi di me?” la verdina essendo una gran romantica, aveva scelto di vestirsi da principessa, anche se in versione un po' più da adulta, con un vestito molto corto e leggermente scollato, cosa che la faceva sentire leggermente a disagio, ma come suo solito, Strawberry era riuscita a convincerla.

“Stai benissimo! Vedrai che faccia farà il tuo Pai”

Lory arrossì visibilmente, e Strawberry ridacchiò, erano in camera della rossa, le avrebbe accompagnate suo padre, viste che non voleva ancora dirgli che aveva un ragazzo con la patente, visto che-conoscendo suo padre- di sicuro avrebbe appreso la notizia in maniera tragica.

“Ragazze! Siete pronte? È ora di andare”

“Sì papà! Solo un secondo” urlò la rossina, finendo di disegnarsi i baffi.

“Allora?”

“Perfetta”

“Lory...”
“Che c'è?”

“devi toglierti quegli occhiali”

“Ma...io non ci vedo senza” tentò di protestare la sua amica.

“é per questo che ho comprate queste per te!” mostro una scatola di lenti a contatto.

“Ma...ma io non le ho mai usate!”

“Devi cominciare! Insomma, vedrai starai benissimo!” esclamò Strawberry con un enorme sorriso stampato in faccia.

Alla fine la ragazza si lasciò convincere, e dovette ammettere, quando si guardò allo specchio, che senza gli occhiali, il suo viso risaltava molto di più.

“Ragazze, se non vi muovete, io non vi accompagno più!”

Le ragazze corsero giù per le scale, e pronte a salire sulla macchina del padre della rossa, che le aspettava davanti a casa.

In cinque minuti arrivarono al caffè, entrambe scorsero la macchina di Pai, parcheggiata di fronte all'ingresso. Loro erano già qui.

Le guance di entrambe si dipinsero di un rosso, e dopo aver salutato il loro accompagnatore, entrarono nel locale addobbato a festa.

Subito scorsero Kyle, travestito da principe azzurro, insieme a Pam, travestita da principessa.

Erano una splendida coppia, subito andarono dal ragazzo per fargli gli auguri di buon compleanno.

“Oh ragazze siete arrivate!” esclamò il cuoco felice di vederle.

“Sì, tanti auguri!” risposero insieme le due.

“Grazie!”

Salutarono anche Pam, e trovarono subito anche Mina, vestita da ballerina classica, una gran fantasia la ragazza, vicino a lei, Ryan che invece sembrava vestito da dottore, anche se il suo costume consisteva solo in un camice bianco, e uno stetoscopio al collo.

“Ciao ragazzi, avete visto Pai e Ghish?” chiese Strawberry urlando per farsi sentire nonostante la musica.

“Sì, sono andati al buffet” rispose Mina, tirando subito dopo Ryan a ballare, nonostante le proteste del ragazzo.

“Guarda! Sono Paddy e Tart!” Lory indicò i due bambini, travestiti da scimmietta la ragazzina, e Tart da pirata.

“Finalmente micettina” la voce di Ghish le giunse all'orecchio e la ragazza con un sorriso si voltò, curiosa di vedere da cosa si era travestito il suo ragazzo.

Con sua grande delusione, lo vide vestito normalmente, un maglioncino con scollo a v scuro e dei jeans.

“Ghish! Questa è una festa in maschera!”

“Lo so, infatti io sono travestito”

“Ah sì? E da cosa?” la ragazza incrociò le braccia e lo fissò con gli occhi a due fessure.

“Da alieno fragolina, guarda” indicò due piccole antenne verdi che si mischiavano tra i suoi capelli.

“Quello non è un travestimento! Quello è un niente” lamentò la ragazza serrando gli occhi.

“Io lo trovo molto carino” sorrise Lory, cercando di placare la sua amica.

“Grazie! Aspetta di vedere Pai”

La ragazza arrossì, e sentì una mano avvolgerla per la vita.

“Ciao” la voce calda del ragazzo la fece arrossire, si voltò, anche lui era vestito normalmente.

“Ciao”

“Scusa, ma i travestimenti non fanno per me”

“Non importa”

“Io ci ho provato a fargli mettere le antenne come le mie, ma non ha voluto sentire ragione”

s'intromise Ghish.

“Le ho portate, ma non ho intenzione di metterle, sono troppo grande per queste cose”

“Scusa, ma hai visto Kyle e Ryan?”

“Ma loro sono due sciroccati di natura, non ho intenzione di ridicolizzarmi”

“Beh...io ho un po' di fame...mi accompagni al buffet?” chiese la ragazza sorridendo al suo ragazzo, che acconsentì, lasciando Ghish e Strawberry da soli.

“Te l'ho già detto che sei molto carina vestita così micetta?” disse il ragazzo avvolgendola con le sue braccia.

“No, ma grazie. Anche tu sei carino, qualsiasi cosa tu dovresti essere”

“Grazie, penso sia il primo complimento che mi fai”

“Perchè non hai mai letto i miei pensieri, su andiamo ho fame anch'io”

“Cosa intendevi con quella frase?” le chiese mentre la osservava riempirsi il piatto con delle prelibatezze preparate da Kyle.

“Che nella mia testa...io...beh ho pensato delle cose su di te...”

Lui sorrise attirandola a sé, e stampandole un leggero bacio sulla fronte.

“Sapessi io dolcezza”

Strawberry sentì le guance accaldarsi.

“Strawberry!” sentì qualcuno che la chiamava, e si sorprese nel vedere Mark, dietro di lei travestito beh...da albero.

“Ancora lui!” esclamò Ghish visibilmente irritato.

Mark invece spostò lo sguardo sulle braccia del ragazzo ben avvolte intorno alla schiena della ragazza, mentre lei teneva una mano sul petto di lui.

Sembravano intimi, molto intimi.

E la cosa a Mark non piacque per niente.

 

 

 

 

Scusate il mio ritardo! Ma mi sono presa un po' di tempo libero per schiarirmi le idee! Beh ecco il nuovo capitolo! Come al solito spero vi piaccia!

Ringrazio tutte colore che hanno recensito l'ultimo capitolo!

Grazie di cuore!!

Ciao ciao! Black Rose92

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Capitolo 13
*** Dichiarazioni ***


Dichiarazioni




Strawberry istintivamente si aggrappò di più a Ghish, che strinse di più a sé la ragazza. C'era qualcosa nello sguardo di Mark che non gli piaceva.

“Cosa ci fai tu qui?” chiese la ragazza rivolgendosi a Mark.

Mark ormai a portata di voce, fece un sorriso alla ragazza.

“Mi avevi invitato tu”

“Beh...Io...io credevo che non saresti venuto” ammise la rossa, sentendo il peso dello sguardo dorato del suo ragazzo addosso, che lasciò la presa su di lei lasciandola libera.

“Che c'è dove stai andando?”

Il ragazzo le sorrise “Vado a mangiare qualcosa, non preoccuparti” fece per andarsene, ma prima di andarsene si girò nuovamente verso di lei, ma in realtà guardava Mark.

“Se ci sono problemi dolcezza, io sono lì al buffet insieme a Pai”

La ragazza annuì, determinata a sbrigare in fretta la faccenda e tornare da Ghish e finire con lui la serata.

“Allora..le cose tra te e il tuo amico...vanno bene”

“Ragazzo, Ghish e io stiamo insieme” precisò Strawberry, giocherellando nervosamente con la coda finta del suo costume.

“Oh...beh che dire congratulazioni” azzardò il ragazzo cercando di sembrare per niente toccato dalla cosa, ma la rossa non ci cascò, colse il guizzo di fastidio che gli era passato nello sguardo.

“Grazie, non è da molto”

“Sai non credevo che ti sarebbe piaciuto un ragazzo del genere”

“Perchè dici così?”

“Lui è il tipico playboy, uno a cui interessa solo giocare con le ragazze, figurati se vuole una relazione seria” quando la gelosia prendeva il sopravvento, anche la migliore delle menti faceva un passo falso.

“Senti...io non so chi ti ha detto certo cose, non so nemmeno perchè resto qui a parlare con te” esclamò la ragazza, stizzita, allontanandosi.

Ma lui non demorse e la afferrò per un polso.

“Aspetta...non andartene”

La ragazza si fermò, la stretta del ragazzo era troppo stretta, le faceva male.

“Mark, questo non è da te! Che ti prende?” urlò la ragazza, cercando di divincolarsi.

“Niente, solo che...perchè hai scelto lui? Avevi il dovere di darmi una possibilità!”

“Io...io mi sono innamorata di lui...e tu non puoi farci niente”

“Dici davvero Strawberry?”

“Lasciala subito” la voce tagliente di...Pai bloccò Mark.

“E tu chi sei?” chiese il ragazzo guardando chi era davanti a lui.

“Non importa chi sono,ora lasciala”

Lory corse ad abbracciare la sua amica, che si teneva il polso dolorante.

“Che sta succedendo qui?” domandò Ghish, notando gli sguardi del fratello e di Mark.

“Questo qui stava infastidendo Strawberry” spiegò Pai all'altro il cui sguardo si rabbuiò, si voltò verso la sua ragazza “Tutto bene?”

La rossa annuì, ma Ghish notò che si teneva il polso.

Si voltò nuovamente, “Tu! Razza di verme, se ti vedo ancora vicino a lei...”

Mark fece un sorrisetto, quasi per niente spaventato.

“Che sta succedendo qui?” il piccolo Tart si era intrufolato nel mucchio, alzò il naso per vedere cosa stesse succedendo.

“Secondo te si picchiano?” gli chiese Paddy, che l'aveva seguito.

“Ma mi stai sempre dietro!” lamentò lui alzando le braccia al cielo.

“Zitto, voglio sapere che succede”

“Ma sei tu che!”

“Shhh” la bionda lo interruppe posandogli una mano sulla bocca.

“Mmhhh!” tentò di protestare il ragazzino.

“Adesso voglio ascoltare!shhhh” ripetè la ragazzina, mentre Tart si arrendeva esasperato.

“Non preoccuparti, non mi avvicinerò più alla tua preziosissima Strawberry, non vale granchè comunque”

“Farò finta di non averti sentito, ora vattene” sibilò Ghish cercando di trattenersi.

Mark fece una smorfia e finalmente liberò il locale dalla sua presenza.

“Idiota” mormorò Pai, mentre Ghish andò subito ad assicurarsi che la rossa stesse bene.

“Allora tutto qui? Non l'avete gonfiato di botte?” chiese perplesso Tart guardando i sue fratelli.

“Non tutto si risolve così” spiegò calmo il maggiore.

“Invece sì, nel mondo di Ghish”

“Strawberry, ti ha fatto male?”

La rossa sorrise, cercando di mostrarsi tranquilla e disinvolta “No, sto bene, per fortuna sono arrivati loro”

Lory strinse la sua amica felice che quella situazione scomoda fosse terminata senza ulteriori problemi.

“Hey! Ma che fate tutti qui! Su su venite a ballare!” Kyle che probabilmente aveva bevuto un po' troppo si intrufolò guardandoli con sguardo esaltato.

“Io...io veramente non ballo” ammise Pai guardandosi i piedi. Lory annuì, nemmeno lei era un'appassionata di ballo.

“Beh...almeno voi!” esclamò il moro guardando l'altra coppia.

“Ma perchè no!” rispose Strawberry con un gran sorriso, cercando di buttarsi alle spalle la storia di Mark.

“Ma...micetta io!”
“Eh no Ghish! Mi devi un ballo!” Il ragazzo non si fece pregare a lungo.

“Va bene, ma solo uno!”

I due si diressero mano nella mano verso la pista, dove, oltre a loro vi erano Mina e Ryan, inseparabili da tutta le sera.

In quel momento una musica lenta e romantica invase il locale. Ghish con un sorriso strinse a sé la rossa che arrossì appena, lasciandosi trascinare da lui.

“Non sapevo sapessi ballare” dichiarò la rossa guardandolo incantata, era ancora più bello alla fioca luce del locale.

“Non sai tante cose di me, mia dolce fragolina”

Lei sorrise, appoggiando la testa sul suo petto, stringendosi di più a lui.

“Tipo?” chiese lei respirando il profumo emanato dalla sua pelle.

“Tipo che ti amo Strawberry” mormorò lui, arrossendo visibilmente, era poco abituato a dire certe cose a voce alta, finora se l'era tenuto per sé, ma ormai era sicuro di essere innamorato di lei, perchè nasconderlo ancora?

Lei alzò di colpo il viso, incontrando lo sguardo dorato del suo compagno.

“Davvero?”

Lui sorrise dolce e annuì.

“Moltissimo, sei la mia dolce fragolina”

“Ghish...anch'io...anch'io ti amo”

Non c'era altro da dire.

Continuarono a volteggiare sulla pista, incuranti degli sguardi dei fratelli di lui.

“Pai...Ghish si è rammollito!”

Pai che stava teneramente stretto a Lory, sorrise.

“Sei troppo giovane per capire Tart”

“Capire cosa? Non capisco che ci veda in una befana come lei”

“Strawberry non è una befana!” protestò Paddy, dando un colpetto in testa al ragazzino.

“Si che lo è! Siete tutte befane! Anche lei!” Indicò Lory che scoppiò a ridere.

Pai invece guardò severamente il fratellino.

“Tart! Chiedi scusa! Non si dicono certe cose a delle ragazze!”

“Oh no! Sei stato contagiato anche tu! Ora mi toccherà vivere con due fratelli con gli occhi a cuoricino!”

“occhi a cuoricino? Anch'io voglio gli occhi a cuoricino!” lamentò Paddy attirando l'attenzione su di sé.

Lory guardò la sua amica più giovane divertita.

“Prima devi trovare qualcuno di cui innamorarti, dopo potrai averli anche tu!”

La ragazza si illuminò “Ma io sono già innamorata!”

A Pai quasi andò di traverso quello che stava bevendo, mentre Lory giardò la sua amica con sguardo apprensivo.

“Paddy, hai solo 14 anni, non c'è fretta”

“Mica l'ho deciso io”

“E sentiamo, chi sarebbe il poveraccio?” domandò Tart inarcando un sopracciglio.

La ragazzina arrossì e abbassò il capo.

“Pai...forse...” Lory capì che forse loro erano di troppo, e trascinò Pai con sé sulla pista da ballo, dove goffamente cominciarono a volteggiare.

“Questa è memorabile, non ho mai visto Pai ballare prima d'ora” dichiarò il minore osservando il fratello.

“Tart!”

“Eh? Che cè?”

“Insomma, mi avevi fatto una domanda!”

“Beh sembrava non volessi rispondere”

“Sei proprio stupido”

“Eh?”

“Sei tu Tart!” ammise la ragazzina, non senza imbarazzo.

Il ragazzino fece un'espressione strana.

“Vuoi dire...che il poveraccio...sarei...sarei io?” balbettò quello diventando color porpora.

Lei rispose con un semplice cenno del capo.

“Credo di aver bisogno di sedermi”

Tart si afflosciò sul divano.

E che dovrei fare adesso?” si chiese, guardò i due fratelli, entrambi impegnati con le rispettive fidanzate.

No! Non posso farlo davvero!” pensò quando gli balenò in mente un'idea.

Paddy seduta di fianco a lui stava cominciando a innervosirsi.

“Ehmm P-Paddy...ti andrebbe di ballare?” chiese il ragazzino, arrossendo fino alla punta dei capelli.

“Tu vuoi ballare con me?”

“Beh certo! Vedi forse qualcun'altra qui?” chiese leggermente irritato.

“Ma...io non so ballare!” ammise delusa la biondina.

“Nemmeno io...”
“Allora perchè me l'hai chiesto?”

“Beh...io non lo so...ho preso spunto da loro” Indicò le altre coppie che danzavano in pista.

Il povero Tart non sapeva davvero come far felice la piccola Paddy. Sentiva solo di volerlo fare.

Paddy sorrise al ragazzino, cercando di rassicurarlo.

“Paddy...io non so cosa dovrei fare”

“Vuol dire che anche tu mi ami!” esultò lei saltandogli al collo.

“Io non ho mai detto questo!”

“Ma è come se l'avessi fatto! Hai cercato di farmi felice! E questo che si fa quando si ama qualcuno”

“Eh?”

“Me l'ha detto Kyle, ha detto che quando si vuole bene a qualcuno si fa di tutto per renderla felice”

Tart sorrise con le guance ancora rosse.

“Però mi piacerebbe mangiare qualcosa” ammise la biondina alzandosi in piedi e offrendo la sua mano al ragazzino che la afferrò.

“Allora lascia che ti accompagni”

I due leggermente impacciati e, con una timidezza caratteristica della loro giovane età, si diressero verso il buffet.

 

 

“Che serata!” esclamò Ghish, una volta uscito dal locale, sfilandosi le antenne verdi dai capelli.

“Divertente vero?!” esclamò Strawberry entusiasta.Dimenticata la parte della serata in cui era comparso Mark, il resto era proseguito nel migliore dei modi.

“Sì, Kyle e Pam non potevano organizzare una festa migliore!” rispose Lory, appoggiata a Pai, che l'aiutava a camminare visti i tacchi altissimi che aveva scelto di indossare quella sera.

I due più giovani camminavano dietro di loro, in un silenzio imbarazzato, che faceva presumere che fosse successo qualcosa.

“Hey Pai”

“Mmhh?”

“Hai visto, il nano è più silenzioso del solito”

Pai sbattè le palpebre perplesso, non si era accorto di nulla.

“Quindi?”

“Forse è successo qualcosa con la scimmietta”

I due si sorrisero, capendosi al volo. Certe volte anche le loro menti erano sincronizzate sugli stessi pensieri.

“Taaaaaart” lo canzonò Ghish, mentre Pai sorrideva beffardo.

Tart roteò gli occhi, conosceva bene i suoi fratelli, doveva aspettarselo.

“Che c'è Ghish?” chiese con voce annoiata.

“Perchè sei così silenzioso”

“Sono stanco, che c'è di strano”

Strawberry osservava curiosa la scena, come Lory, che però sospettava qualcosa, vista l'espressione del suo ragazzo.

“No, non credo sia per quello”

Paddy sentito questo arrossì, anche se era notte, la luce fuori dal locale illuminava abbastanza bene la strada e, anche i loro volti.

“Che c'è scimmietta, nascondiamo qualcosa?”

“Paddy, ti accompagno a casa, che ne dici?” interruppe improvvisamente il più giovane.

“Ehmm”
“Sei d'accordo? Perfetto andiamo! Ragazzi ci vediamo a casa! Ciao befane!” afferrò la mano di Paddy e scapparono insieme verso casa della biondina, lasciando i quattro alquanto stupiti.

“Beh, forse è successo qualcosa davvero” azzardò Lory

“forse? Qui qualcosa puzza!” concordò Strawberry.

“Beh di certo non lo scopriremo stando qui” puntualizzò Pai.
“Quindi che consigli di fare”

“Seguiamoli!”

I tre guardarono stupefatti il maggiore.

“Ammettetelo che morite dalla voglia!”

I tre non poterono non annuire, Ghish sorrise, e fece un passo avanti verso Pai.

“Beh mi hai convinto! Dove sono le chiavi della macchina?”

 

 

 

 

Eccomi qui!!! dopo un po' sono tornata anche qui! Ho avuto un po' di mancanza di ispirazione e molto probabilmente si vedrà in questo capitolo! Ma l'idea di abbandonare questa fic proprio non mi piaceva, perciò mi sono spremuta le meningi ed eccomi tornata!!!

Beh come al solito fatemi sapere cosa ne pensate! E inoltre voglio ringraziare le fantastiche persone che hanno recensito! Non sapete quanto mi fate felice!!!

Un ringraziamento va anche a coloro che hanno aggiunto la storia tra le seguite, tra le ricordate o tra le preferite!!

Bene adesso chiudo e mi tolgo dalle scatole!!

Un bacione a tutti!!!! e Buona Pasqua!!!!!!

 

Black rose92

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Capitolo 14
*** avviso! ***


Ciao!!
Dopo un lungo periodo in cui non mi facevo più vedere, eccomi tornata!  non so se coloro che leggevano questa storia sono ancora interessati, ma volevo rassicurare chiunque stesse aspettando un nuovo capitolo ( ma a chi vuoi che importi?? nd tutti ) che posterò molto presto il seguito! perciò scusatemi per il ritardo ma mi farò perdonare!! 

 un bacione a tutti!!!


 black rose92


 

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14

 

 

 

Tart e Paddy camminavano da ormai dieci minuti in totale silenzio. Paddy aveva più volte lanciato degli sguardi al suo accompagnatore, ma ogni volta lui la evitava e arrossendo abbassava la testa.

Il ragazzino si vergognava, specialmente, dopo la dichiarazione della sua amica di essere innamorata di lui. Lui non le aveva risposto, ma non l'aveva nemmeno rifiutata e, non voleva di certo farlo ora. Voleva solamente chiarire quella situazione.

“Tart...ehmmm siamo arrivati, questa è casa mia”

Il ragazzino alzò lo sguardo “Ah...già è vero”

Si rivolsero entrambi uno sguardo imbarazzato.

“Allora...io vado”

“Ok” rispose Tart, così distratto dai suoi pensieri, da non rendersi conto di quello che la ragazza aveva detto. Se ne rese conto solo quando la vide allontanarsi, lentamente e con la testa china.

Che diavolo stava facendo? La lasciava andare via così? Dopo che lei aveva trovato il coraggio di dichiararsi, lui la lasciava andarsene in quel modo? Probabilmente ora aveva il cuore spezzato, ed era solo per colpa sua.

“Paddy! Paddy aspetta!”

La ragazzina si fermò proprio sotto il fascio di luce di un lampione lì vicino, Tart potè vedere il viso rigato di lacrime della ragazzina.

“Cosa c'è?”

Tart si avvicinò, fermandosi a pochi passi da lei.

“Sono uno stupido, proprio uno stupido!”

La ragazzina serrò gli occhi, non riusciva a capire cosa volesse dire con quella frase.

“Sì, insomma, ho dato degli stupidi a Pai e Ghish per lo stesso errore, e ora lo stavo facendo io! Sono proprio un imbecille!”

La ragazzina si asciugò le lacrime con la manica del suo costume, permettendosi di sperare di nuovo.

“Cosa mi stai dicendo con questo?”

“Anche io...insomma...credo” Arrossì visibilmente, e Paddy tirò su col naso sorridendo.

“Credi?” chiese con la voce impastato dal pianto.

“Ecco...sì...mi sono mi sono innamorato di te”

Paddy sorrise e si lanciò addosso al suo amico, questa volta sicura di essere ricambiata.

 

 

 

“Beh...questo è stato un fiasco” si lamentò Ghish, osservando l'espressione del fratello maggiore che si era frugato incredulo in ogni tasca di giacca e pantaloni in cerca delle chiavi della macchina, non riuscendo a trovarle.

“Le avrai perse, Pai” disse Lory guardando il suo ragazzo con un sorriso dolce.

“Già, non sarebbe la prima volta” sospirò il fratello sorridendo.

“Uffa...io era davvero curiosa di vedere cosa combinavano quei due” lamentò Strawberry, seduta su una panchina davanti al caffè Mew.

“Me le ha rubate Tart, è l'unica spiegazione! Le avevo nella tasca della giacca e non le ho spostate, quando lo vedo!” sibilò rabbioso il maggiore.

“Perchè avrebbe dovuto fare una cosa del genere?” domandò Lory guardando il suo ragazzo che bolliva di rabbia.

“Perchè ci conosce troppo bene” rispose Ghish con un ghigno.

Strawberry gli lanciò uno sguardo interrogativo.

“Diciamo solo che non sarebbe la prima volta che io e Pai non ci facciamo gli affaracci nostri”

“Così prevedibili” sospirò Strawberry sorridendo a Ghish, che si limitò a scrollare le spalle.

“Già, dovreste lasciarlo stare” Li rimproverò Lory, guardando i due ragazzi con disapprovazione.

“Io...io lo ammazzo, quando lo vedo!”

“Suvvia è solo un ragazzino”

“Che rischia seriamente di essere strangolato da Pai non appena metterà piede in casa”

“Tu, smettila di fare ironia su qualunque cosa, tu invece smettila di minacciare di morte tuo fratello, ha quattordici anni, tutti facciamo sciocchezze a quell'età.”

“Sì, ma non con le mie cose” borbottò Pai sedendosi sulla panchina.

Lory scosse la testa appoggiandosi a lui. Nessuno si era accorto di due figure che si stavano avvicinando.

“Ragazzi, che fate ancora qui?”

Mina e Ryan guardavano i quattro di fronte a loro.

“Niente, stavamo per tornare a casa, voi piuttosto, dove state andando?” chiese Strawberry curiosa come suo solito.

“Stiamo andando a berci qualcosa, sai la notte è ancora giovane”

Ghish inarcò un sopracciglio, osservando attentamente i due.

“ E ve ne andate in giro conciati così?”

“Che c'è di male?”

“Niente, se non vi sentite ridicoli voi...”

“Beh, noi andiamo, ho detto a mio padre che sarei tornata a casa prima di l'una, ed è già mezzanotte e mezza”

Fece alzare Pai e lo tirò per il braccio, salutando tutti sventolando la mano.

“Beh, immagino che dobbiamo andare anche noi, sarà lunga da fare a piedi”

“A piedi? Ma tu non sei venuto con la moto?”

Ghish guardò la sua ragazza con un sorrisetto.

“No, non avevo benzina”

“Uffa...non riesco a camminare con queste scarpe!” lamentò la rossa.

“Poverina, cammina scalza no?” la schernì Mina con espressione sarcastica.

“Fatteli tu cinque isolati a piedi nudi”

“Suvvia, cosa vuoi che sia! Così dimagrirai un pochino” anche Ryan si unì a Mina che lo fissava concordante.

“Non sono grassa!” Poi si girò verso il suo ragazzo con le lacrime agli occhi “Non sono grassa vero?”

“Certo che no, sei splendida!” Rispose lui abbracciandola e dandole un buffetto tra i capelli, mentre lei si voltò verso i suoi amici facendogli una linguaccia.

“Lui è di parte” esclamò Ryan.

“Sei sempre così cattivo con la mia fragolina Shirogane?”

“Figurati è anche peggio” rispose lei, stringendosi al suo fidanzato.

“Nah...è lei che è troppo sensibile” ribattè il biondo incrociando le braccia al petto e volgendo lo sguardo altrove.

Mina sorrise riaggiustandosi la gonna del tutù che portava.

“Bene, ne ho sentite abbastanza per stasera, Ghish andiamo?”

Il ragazzo annuì, e si avvicinò alla ragazza, mettendosi di spalle di fronte a lei.

“Ma che fai?” chiese lei stupita.

“Sali, non ti farò camminare per tutta Tokyo scalza, e di certo non voglio che tu ti faccia del male riempendoti i piedi di vesciche, perciò, su, sali in groppa”

La ragazza sorrise e si aggrappò alla spalle del ragazzo, che la sollevò tirandola su per le cosce (Avete capito come insomma...)

“E ora, mia cara micetta, andiamo a casa”

Strawberry si sporse per dargli un bacio sulla guancia, poi, dopo aver salutato Mina e Ryan, se ne andarono anche loro, lasciando i due soli di fronte al locale.

“Deve proprio amarla” commentò Mina guardando le figure di Ghish e Strawberry in lontananza.

“Già, suppongo sia così...ma noi non dovevamo andare da qualche parte?” Il biondo le sorrise e Mina, inevitabilmente, arrossì.

“S-sì...intendo...vuoi ancora andare?”

“Certo, in fondo l'hai detto tu, la notte è giovane!”
“E dove vorresti andare?”
“Io conosco un bel posticino...”
“Sarebbe?”

“Ma non vedi, il caffè Mew!” esclamò entusiasta, indicando il locale dietro di loro.

Mina alzò un sopracciglio, confusa e ferita.

“Vuoi per caso farmi pulire il locale?”

Ryan scoppiò a ridere, avvicinandosi alla ragazza.

“No sciocchina, ma dolci come quelli di Kyle sono difficili da trovare, come la tua qualità di thè preferito, che abbiamo solo noi, che io compro apposta per te, perciò, che ne dici di venire di nuovo dentro e passare un po' del tuo tempo col sottoscritto?”

“Io...io...non so che dire”
“Potresti dire sì”

La ragazza sorrise, arrossendo, Ryan le piaceva da un po', e non le sembrava vero, che ora, lui le proponesse di passare del tempo insieme.

“Ci sto, in fondo non rifiuto mai un buon thè”

Ryan sorrise “Lo sapevo” e le porse il braccio, che lei afferrò volentieri, e così rientrarono nel locale, ancora addobbato a festa, ma ormai vuoto, sarebbero stati per una volta, solo loro due.

 

 

“Sai, credevo fosse innamorato di Strawberry” commentò Pam, che aveva osservato tutto dalla finestra della camera di Kyle, che dava proprio sul piazzale di fronte al caffè.

“Lo era infatti, fino a qualche giorno fa” rispose il cuoco spuntando dal bagno, dove si era tolto il costume che aveva indossato quella sera, per cambiarsi nei suoi soliti indumenti notturni.

“Beh, sembrerebbe che ora gli piaccia Mina”

“Sai, non sarebbe una brutta cosa per lui trovare una ragazza che possa ricambiarlo”

“No, non lo sarebbe affatto, in fondo se lo merita”

“Già, Strawberry lo aveva proprio stregato però”

“Ma lei non è mai stata innamorata di lui”

“Mina invece...sembra avere una bella cotta per lui...”
“Siamo proprio due assi nel fare pettegolezzo non trovi?”

“Beh, in fondo non c'è molto di male”

Kyle sorrise, avvicinandosi alla sua ragazza, abbracciandola da dietro e appoggiando la testa sulla spalla di lei.

“Credi che la festa sia andata bene?”

“Certo, è stata fantastica, proprio come te, mi hai fatto proprio un bel regalo di compleanno”

Pam sorrise girandosi tra le braccia del suo fidanzato e avvolgendo le sue braccia attorno al suo collo.

“Sono contenta che ti sia piaciuto”

Si sorrisero, prima di scambiarsi un dolce bacio.

 

 

 

“Quanto manca a casa tua?” chiese stancamente Ghish per l'ennesima volta a Strawberry.

“Se sono così pesante, fammi scendere e basta!”

“Eh no tesoro! Ho promesso di portarti in spalla fino casa tua e lo farò...vorrei solo aver considerato meglio le distanze prima di proportelo però...”

“Mi stai suggerendo che peso?”

“Sia mai fragolina! Però sono esausto, insomma, abbiamo ballato un sacco alla festa, per non parlare dello stress psicologico subito nel vedere quel merluzzo di Mark, insomma è stata una serata faticosa, ma non preoccuparti, per me sei un peso piuma!”
Strawberry sorrise, passandogli una mano tra i capelli verdi e setosi.

“Mi dispiace per la storia di Mark...non avrei mai pensato potesse comportarsi così”

“Non è colpa tua, insomma è un idiota”

La rossa annuì, in fondo, loro non avevano fatto nulla di male, non poteva farci niente se si era perdutamente innamorata di Ghish.

“Già...hai ragione”

Ghish girò la testa, cercando di incontrare lo sguardo della rossa.

“Hey, stavo pensando...che ne dici se domani io e te usciamo insieme, andiamo in un posto carino...e insomma...”

“Mi stai chiedendo di uscire con te?”

“Sì...sai non abbiamo mai fatto niente insieme, come una vera coppia...a fare tutte quelle cose che fanno le coppiette” Il ragazzo arrossì leggermente, quelle non erano mai state cose che lui desiderava fare, insomma...non le aveva mai considerate, ma da quando conosceva Strawberry, era tutto cambiato.

“Sai, non ti credevo il tipo che pensa a certe cose”

“Non lo ero, prima intendo, ma ora, stando con te...è tutto diverso”

“Mi chiedo come fossi prima...”

“Fidati, non vuoi saperlo”

Strawberry si chiese il significato di quelle parole.

“Hai mai avuto una ragazza, prima di me?”

“No, non una fissa almeno...diciamo che...beh ecco...le mie ragazze non duravano più di una nottata”

“Ah...quindi...eri quel tipo di ragazzo”
“Quel tipo di ragazzo? Spiegati meglio”
“Quello da una botta e via”

Ghish ridacchiò, “Strawberry, era...era molto prima, prima che succedesse tutto”

“Non mi devi spiegazioni, avevi una vita prima di me, lo so bene” ma non poteva fare a meno di sentirsi gelosa.

Ghish sospirò, “Siamo arrivati” si fermò di fronte al portone, e aiutò la ragazza a scendere.

“Strawberry...”

“Ghish! Pensi davvero che potrei prendermela per questo? Sì, mi da fastidio, ma io ti amo! E questo non cambierà!”

“Dici sul serio?”

La ragazza sorrise “Dico sul serio!”

“Ti amo, Strawberry, davvero” disse Ghish, avvicinandosi alla ragazza e accarezzandole una guancia con la mano, mentre con l'altra l'afferrò per un fianco avvicinandola a sé.

“Anch'io...allora, a che ora passi a prendermi domani?”

“Mmmhhh...alle dieci, fatti trovare pronta”

“Bene, dovrei entrare in casa, sai prima che mio padre venga fuori a tirarmi in casa per i capelli”
“Lo farebbe?”

“Oh sì, anzi, sono sicura che in questo momento ci stia spiando dalla finestra della sua camera con la luce spenta, così noi non possiamo vederlo”

“Allora si arrabbierà parecchio se faccio questo”

Si avvicinò al viso della ragazza, catturando le sue labbra in un bacio passionale, ai due sembrò di sentire un urlo provenire dalla casa della ragazza.

“Non scherzavi quando dicevi che ci spiava”
La ragazza cominciò a ridere “Su mio padre non scherzo mai, ricordatelo, ora è meglio che vai, ci vediamo domani”
“Sempre che tuo padre ti lasci uscire”

“Lo farà, fidati”

“A domani allora”

Si avvicinò per baciarla di nuovo, ma non si fermò a un solo bacio, ne voleva sempre di più. Strawberry però purtroppo dovette fermarlo,sicura che a breve il padre avrebbe davvero ucciso il suo ragazzo.

Quando Ghish se ne andò, la ragazza rientrò in casa con un sorrise enorme stampato sul volto, ma durò poco, quando incontrò suo padre all'ingresso.

“Strawberry, io e te dobbiamo parlare”
La ragazza sospirò, si aspettava una cosa del genere.

“Certo papà, da dove vuoi cominciare questa volta?” sospirò la rossa seguendo il padre in cucina, dove era sicura vi fosse anche sua madre.

 

 

Ghish rientrò in casa, dove trovò Pai steso sul divano intento a guardare la tv.

“Finalmente, mi chiedevo dove fossi finito”

Ghish si lasciò cadere sulla poltrona sospirando esausto.

“Ho portato a casa Strawberry, ma che fai ancora alzato?”

“Aspetto Tart, non è ancora tornato”

Ghish lanciò un rapido sguardo all'orologio.

“Ammettilo, vuoi sapere che ha combinato con quella ragazzina, e vuoi vendicarti per le chiavi”
“No, sono preoccupato perchè è giovane, e dovrebbe già essere a casa”

In quel momento sentirono la porta di casa aprirsi.

“Hey ragazzi...oh oh” esclamò quando notò lo sguardo minaccioso di Pai.

“Fossi in te comincerei a correre” suggerì Ghish, stendendosi comodamente sulla poltrona, socchiudendo gli occhi, mentre sentiva le urla di Tart e le imprecazioni di Pai riempire la casa.

 

 

 

 

 

 

Ok! Lo so, è un eternità che non aggiorno, ma ho avuto un sacco di problemi, in più mi mancava ispirazione per questa storia, non avevo più idee, devo ammettere che avevo considerato di cancellare la storia, o di lasciarla incompiuta, ma fortunatamente, l'ispirazione è tornata, quindi porterò a termine questa e anche l'altra ff, in più appena terminerò una delle due, posterò il seguito di “Adesso che ci sei tu” che ho già iniziato a scrivere.

Che dire ancora se non grazie a tutti coloro che hanno letto la storia fino ad adesso, e quelli che hanno atteso un seguito, spero di non deludervi, e spero di trovare qualche vecchio fan, e perchè no, anche qualcuno di nuovo!

Ok, mi sono prolungata abbastanza, perciò...buona lettura!
Alla prossima!

 

Black Rose92

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15

 
 
Ghish era sveglio da poco, lanciò uno sguardo al letto di fianco, dove Tart dormiva ancora tranquillamente, dalla cucina sentiva Pai che probabilmente stava facendo colazione. Doveva essere presto, lanciò uno sguardo alla sveglia di fianco a lui, le nove e mezza. Erano solo le nove e mezza...
“Cosa?? le nove e mezza! Cavoli cavoli cavoli !” esclamò poi tirandosi su dal letto come una furia e andando a sbattere contro il letto del fratello, che nemmeno si mosse, continuando a russare tranquillamente. Aveva detto a Strawberry che sarebbe passato a prenderla alle dieci, ed era già in ritardo.
Corse in cucina per fare in colazione, dimenticandosi di avere indosso solo i boxer.
“'Buongiorno” lo salutò Pai alzando un sopracciglio alla vista del fratello mezzo nudo in cucina.
“Perchè non mi hai svegliato?” biascicò con la voce ancora impastata dal sonno.
“Avrei dovuto?” Chiese non alzando lo sguardo dal suo giornale.
“Gente come te..davvero” esclamò irritato l'altro girovagando per la cucina in cerca di chissà che cosa.
“Che stai facendo?” gli chiese vedendo che aveva le chiavi in mano e si stava dirigendo con passo deciso verso la porta.
“Ho un appuntamento con Strawberry alle dieci, devo andare a prenderla!”
“Ah certo...ma se fossi in te io non lo farei in mutande, non è l'abbigliamento adatto a un primo appuntamento, per il secondo forse...” disse con un sorrisetto beffardo
Ghish si diede un'occhiata “Oh porca...” corse in camera accendendo la luce e aprendo rumorosamente le ante dell'armadio. Tart si svegliò a causa del rumore e si tirò su per capire cose stesse succedendo, stava per aprire bocca, quando una maglietta gli arrivò dritta sul muso.
“Hey! Si può sapere che sta succedendo?” sbraitò quello alzandosi dal letto e avvicinandosi all'armadio guardando in cagnesco il fratello.
“A quanto pare è in ritardo per un appuntamento con Strawberry.” rispose Pai, ora affacciato alla porta della camera.
“Bah...tante premure per una vecchiaccia co- ahia!” Si massaggiò il punto colpito da Ghish.
“Ben ti sta!”
“Pai!”
“Non farti difendere da lui, hai chiamato vecchiaccia anche la sua ragazza ieri sera”
“Ehi! Ha ragione!”
“Ahia! Ma che avete voi due!” lamentò il più giovane massaggiandosi il braccio colpito da Pai.
“Bene, così impari, e guai a te se mi rubi di nuovo le chiavi della macchina!”
“Credevo di aver già pagato per quello!”
“A quanto pare no” rispose Ghish con un ghigno, infilandosi un maglioncino beige, facendosi strada verso il bagno, seguito dai fratelli.
Si pettinò i capelli, legandoli in un codino.
“Tart, fa il bravo, vai a prendermi la giacca sopra il mio letto”
“Perchè ci devo andare io?”
“Perchè l'ho detto io! Ora corri!”
Pai e Ghish si guardarono prima di scoppiare a ridere, mentre sentivano Tart borbottare
“Non è giusto, voi due ne approfittate perchè sono il più piccolo!”
“Suvvia, lo sai che non è vero”
“Ah no?” chiese nuovamente il più giovane infastidito, odiava essere provocato così di primo mattino.
“No” rispose Pai, imperturbabile come sempre “Ma ora vieni in cucina, ho voglia di una bella tazza di thè, che ovviamente preparerai tu, Tart”
Tart sbuffò, seguendo il maggiore in cucina, mentre Ghish ridendo uscì di casa, mettendo in moto prima di partire verso casa di Strawberry.
 
 
 
“Insomma, Lory, non so cosa mettermi!”
Strawberry sbuffò, aveva scartato ogni singolo abito presente nel suo armadio, creando una piccola montagnola sul suo letto, constatando che non aveva niente di decente da mettersi,poi aveva chiamato Lory, in preda a una crisi di nervi.
Lory ridacchiò, cercando di consolare la sua amica.
“Non preoccuparti Strawberry, andrà tutto bene, scusa ma adesso devo andare, mio fratello mi sta chiamando per la colazione, non smetterà di gridare finchè non scendo”
“Allora meglio che vai” Strawberry sorrise, immaginandosi il fratellino di Lory che urlava da quasi dieci minuti.
“Divertiti, e non temere, sarai bellissima, qualsiasi cosa tu ti metta”
“Grazie, lo farò”
“Ma dopo devi raccontarmi tutto!”
“Certo! Ciao allora”
“Ciao”
La ragazza posò il cellulare sul letto e lanciò un'occhiata all'orologio, erano quasi le dieci, e lei non era ancora vestita. Sospirò sedendosi di fianco al mucchio di vestiti. Si era già sistemata i capelli, truccata il viso leggermente e ora se ne stava in pigiama seduta sul letto.
Sentì bussare alla porta e alzò lo sguardo incrociando quello della madre, entrata sorridente con un vassoio con la colazione della figlia.
“Strawberry, non sei scesa a mangiare, pensavo non ti sentissi bene”
Posò il vassoio sulla scrivania, e guardò perplessa il letto della figlia.
“Ma che è successo? Sembra passato un uragano qui dentro”
Strawberry arrossì. Non aveva detto ai suoi genitori che aveva un appuntamento, suo padre ne avrebbe fatto una tragedia, specialmente dopo averla vista con Ghish la sera precedente.
“Ho u-un appuntamento con un ragazzo”
La madre si illuminò “Davvero? Oh che bello! Ma chi è? Il ragazzo di ieri sera vero? È davvero carino!”
“Mamma!”
“Scusa se sono curiosa! Ma dov'è il problema? Dovresti essere allegra!”
“Non so cosa mettermi!”
Sakura scoppiò a ridere” Sciocchina, con tutti questi vestiti e ti fai tutti questi problemi!”
Strawberry sorrise guardando la madre e rendendosi conto che non aveva tutti i torti.
La donna si alzò frugando tra il cumulo di abiti, tirando fuori un vestito color blu notte con delle decorazioni bianche.
“Questo ti sta d'incanto”
“Non ci aveva pensato”
“ E a cosa servono le madri se non a questo?”
“Grazie mamma”
La donna sorrise dolcemente, afferrando la maniglia della porta, pronta ad uscire.
“Ah...mamma?”
“Mmhh?”
“Non dire niente a papà...lo sai com'è fatto”
“Non gli dirò niente, tranquilla”
Strawberry afferrò di corsa il vestito infilandoselo allegramente, correndo allo specchio per darsi un'occhiata, sorrise, sua madre aveva proprio buon gusto, quel vestito le stava davvero bene.
Si infilò le scarpe e corse di sotto afferrando la borsa prima di uscire salutando frettolosamente i suoi genitori.
“Ma dove va?” sentì suo padre chiedere alla moglie.
“Shintaro! Non ricordi? Ieri ci ha detto che oggi sarebbe uscita con le sue amiche”
L'uomo guardò la moglie sospettoso, ma decise di accantonarli, tornando a leggere il suo giornale.
 
Ghish parcheggiò la moto di fianco casa della ragazza, sapeva che lei non era ancora pronta a presentarlo ai suoi genitori, e nemmeno lui si sentiva pronto. Controllò l'ora sull'orologio da polso che portava. Le dieci e tredici minuti. Perfetto, era in ritardo. Sbuffò, scendendo dalla moto e si mise a camminare verso la casa della ragazza, quando la vide correre verso di lui.
“Strawberry!”
“Scusa, scusami tanto se ho fatto tardi! Ma non sapevo cosa mettermi...e insomma...”
Abbassò lo sguardo triste, perfetto, aveva appena rovinato il loro primo appuntamento.
Ghish cominciò a ridere scuotendo la testa leggermente. La rossa alzò lo sguardo perplessa.
“Credevo di essere io quello in ritardo” le si avvicinò abbracciandola e baciandola sui capelli rossi.
“Avevo messo la sveglia alle otto, e non l'ho sentita, e ho dormito fino alle nove! Ci ho messo un sacco solo per prepararmi”
Lui le sorrise “Io non l'ho nemmeno messa la sveglia, mi sono svegliato alle nove e mezza, e stavo per venire qui in mutande, se non fosse stato per Pai”
Strawberry scoppiò a ridere.
“Non credo che mi sarebbe dispiaciuto così tanto” Si coprì immediatamente la bocca, accorgendosi di averlo detto ad alta voce, arrossendo.
“Certo che no, io sono un bel vedere fragolina"
Strawberry arrossì ancora di più, mollandogli un leggero pugno sullo stomaco.
“Scemo”
Il ragazzo scuotè la testa divertito.
“Sei pronta?” le chiese avvicinandosi alla moto e porgendole un casco.
“Certo, dove mi porti di bello?”
“Beh...andremo a fare un giro per la città, sono da poco qui a Tokyo, e non credo di averla mai visitata per bene”
“benissimo, ti farò da guida” esclamò la rossa convinta indossando il casco.
"Sicura? secondo me ne sai meno di me"
"Ma che dici, vivo qui da sempre! conosco benissimo la città" 
Ghish sospirò, conosceva bene ormai il pessimo orientamento della sua ragazza, e sapeva che se ne sarebbe pentito prima o poi.
"D'accordo, mi affiderò a te!" non l'avesse mai fatto...
 
 
"Siamo già passati di qui almeno tre volte, ricordo quella caffetteria" esclamò Ghish indicando il locale di fronte a loro.
"Ma ti dico di no! so perfettamente dove siamo" sbottò la rossa incrociando le braccia offesa, anche se sapeva perfettamente che lui aveva tutte le ragioni di essere preoccupato, visto che si erano davvero persi.
"Ah davvero? dove siamo allora?" le chiese con un sorrisetto divertito, appoggiandole un braccio sulle spalle avvicinandola di più a sè. Era passato mezzogiorno da un bel po', e dopo aver visitato la torre di Tokyo e alcuni parchi della città si erano inoltrati in uno dei tanti quartieri della città, sfortunatamente però uno di quelli che Strawberry non conosceva, nonostante sapesse bene che fosse così, aveva affermato sicura di sapere dove fosse, Ghish anche se scettico l'aveva seguita.
E ora eccoli qui che girovagavano da tre quarti d'ora nello stesso punto.
"Ma insomma, ero sicura di aver preso la strada giusta stavolta!" piagnucolò Strawberry sedendosi su una panchina sconsolata.
Ghish si sedette di fianco a lei, avvolgendo le sue braccia intorno alla ragazza e stringendola a se.
"Su non è la fine del mondo, ci siamo divertiti lo stesso, in più, mi perderei ogni giorno con te Strawberry"
La ragazza alzò lo sguardo asciugandosi gli occhi colmi di lacrime "Dici sul serio?"
"Sì, dico sul serio" rispose lui dandole un bacio sulla punta del naso. 
"E ora che ne dici di andare in quella caffetteria a mangiare qualcosa, sto morendo di fame" le propose alzandosi e aiutandola ad alzarsi.
"Ti amo, Ghish" disse la ragazza abbracciandola e stringendosi a lui.
"Anch'io piccola, su andiamo, puoi abbuffarti quanto vuoi, offro io" 
"Grazie, sto proprio morendo di fame"
Mano nella mano entrarono nel locale.
 
 
Si erano fermati per più di due ore, e una volta usciti, si erano stupiti del cambiamento del tempo, da splendente giornata di sole a minacciose nuvole cariche di pioggia.
"Oh cavolo, siamo spacciati" mormorò il ragazzo sentendo una gocciolina bagnata colpirlo sul naso.
"Hey guarda!" la ragazza indicò un punto di fronte a sè, dove con grande sorpresa vi era parcheggiata in tutta la sua bellezza la moto di Ghish.
"Siamo due idioti!"
"Ti avevo detto che sapevo dov'ero!" 
"Sì, hai ragione, d'ora in poi mi fiderò di te! ma ora andiamo se non vogliamo prendere la pioggia" Purtroppo però era troppo tardi, gocce d'acqua avevano già cominciato a scendere, e ora che giunsero alla moto erano già fradici.
"Come facciamo, siamo troppo lontani da casa mia!" 
"Casa mia è qui vicino, potremmo andare lì" propose il ragazzo indossando il casco.
Strawberry arrossì, a casa sua? non ci era mai stata...e in più...probabilmente sarebbero stati soli..
"Hey? ci sei? che ne dici?"
"Ehmm...va bene" rispose evitando di incrociare il suo sguardo salendo anche lei sul veicolo.
"D'accordo allora, si parte!" 
Strawberry nascose il viso sulla giacca in pelle bagnata del suo ragazzo, sentendo il vento e l'acqua colpirle il viso accaldato, sentiva nascere in se una nuova agitazione...



Eccomi qui! sono tornata anche se con ritardo, ma l'importante è che sia tornata no? ringrazio tantissimo Amy Dickinson e Soul_Heart che hanno recensito il capitolo precendente, ringrazio  anche coloro che hanno letto in silenzio! Mi interessa sapere le vostre opinioni sia positive che negative perciò recensite gente! 

Un bacione a tutti! 

Black rose 92

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 16



Ghish parcheggiò la moto in un vialetto ordinato, affianco vi era una villetta con le mura bianche e un piccolo giardino sul retro.

“Eccoci arrivati” disse Ghish sfilandosi il casco e spegnendo la moto. La pioggia si era infittita perciò i due presero a correre in fretta verso la porta d'ingresso. Fortunatamente era riparata da un piccolo portico, perciò i due poterono riprendere fiato prima di entrare in casa.

Ghish aprì la porta con le chiavi e una volta entrati, la ragazza cominciò a guardarsi intorno. Era una bella casa, ben arredata e ben ordinata. I tre fratelli di certo non avevano problemi economici. Strawberry si diede della stupida ad aver pensato una cosa del genere, sicuramente i genitori gli avevano lasciato qualcosa in eredità.

“Allora, che te ne pare?” le chiese il ragazzo lanciando le chiavi sul tavolo, causando un tintinniò che risvegliò la rossa, assorta nei suoi pensieri.

“Eh?”

Ghish ridacchiò “Ti ho chiesto che te ne pare della casa”

“Oh, scusa, io...ecco, stavo pensando...” si sentiva in imbarazzo. Erano solo loro due in quella casa dall'apparenza enorme, l'agitazione di prima l'assalì di nuovo.

“Quindi?” le chiese di nuovo lui inarcando un sopracciglio.

Strawberry diede nuovamente un'occhiata intorno, il salotto nel quale si trovavano, era molto grande, quasi un salone, dove vi era un grande divano ad angolo in pelle bianca e una poltrona dello stesso materiale, un tappeto con fantasie moderne, un tavolino nero che sembrava un po' spoglio senza niente sopra. L'arredamento era incredibilmente bello, ma vuoto. Non vi erano dettagli i muri erano spogli, vi era solo una cornice con una fotografia della famiglia. Si poteva dire che in quella casa mancava il tocco femminile.

“é bellissima, e, anche incredibilmente ordinata tenendo in considerazione che siete tre maschi”

“Beh, ognuno di noi fa del suo meglio”
Strawberry scosse la testa “Vorrai forse dire che Pai fa del suo meglio, tu non mi sembri il tipo”

“Wow, non posso nasconderti nulla” mormorò lui avvicinandosi a lei per stringerla tra le sue braccia.

“Ma fragolina, tu stai congelando!” La strinse più forte a sé, per trasmetterle un po' di calore.

“Ma io veramente...” Era stata così assorta nei suoi pensieri da non rendersi conto di stare ghiacciando, non si sentiva più le dita dei piedi, le labbra ormai bluastre tremavano dal freddo, si strinse di più al ragazzo in cerca di un po' di calore, ma anche lui era bagnato perciò era un po' difficile.

“Su vieni, ti do dei vestiti asciutti, se resti così ti prenderai un bel raffreddore” disse premuroso, dandole un bacio tra i capelli fradici.

La prese per mano conducendola in una stanza, accese la luce, rivelando il disastro che vi regnava all'interno.

“Ca-camera tua, immagino” dedusse la ragazza guardandosi intorno curiosamente.

“E di Tart, la dividiamo, da quando siamo qua ha avuto molti incubi e non riusciva a dormire da solo. Perciò abbiamo tramutato la sua vecchia stanza in uno studio”

La rossa non disse niente, sentendosi dispiaciuta per il ragazzino, aveva sempre quell'aria dura e forte, non dava l'impressione di quanto in realtà fosse fragile. Alla fine era solo un bambino quando i suoi genitori erano morti.

Ghish la fissò per qualche istante, e scrollò le spalle, quando non ricevette risposta, rovistò nell'armadio lasciato aperto la mattina, tirando fuori una sua tuta blu scuro.

“Ecco, questa dovrebbe andarti, forse ti starà un po' grande, ma non ho altro da darti” esclamò dispiaciuto porgendole i vestiti.

“Gra-grazie” rispose lei afferrandoli e arrossendo.

Lui le fece un ghigno, avvicinandosi nuovamente a lei.

“Che c'è fragolina? Ti imbarazzo forse?” le sussurrò all'orecchio, accorgendosi di quanto fosse rossa.

“Io...ecco, no! Certo che no!”

“Sicura?”

“Forse solo un pochino”

Lui ridacchiò allontanandosi e voltandosi di spalle si levò la maglietta, rivelando le spalle ampie e tatuate.

“Ghish!” urlò Starwberry e metà tra l'imbarazzato e l'ammirato. Doveva ammetterlo che aveva sempre trovato il corpo del suo ragazzo molto molto attraente, ma vederlo così..sembrava una provocazione...poi quei muscoli....Sentì un calore insolito, era una sensazione strana aveva i brividi dal freddo, ma si sentiva il viso accaldato e il corpo sudato, che diavolo di effetto aveva su di lei?

“Che c'è? Non ti piace forse?” le chiese con un sorriso sghembo che la fece rabbrividire di più.

“No...al contrario a me...ops” si tappò la bocca con le mani, di nuovo non era riuscita a trattenere i suoi pensieri.

Lui scoppiò a ridere voltandosi verso di lei, mettendo in mostra tutto il suo bel fisico.

“Sei proprio buffa”
“ E tu un idiota, copriti!” urlò lei lanciandogli addosso il cuscino.

“Sennò che fai? Non rispondi di te?”

“Imbecille!”

“Perchè?, sono solo un povero ragazzo indifeso”

Strawberry roteò gli occhi, sembrava arrabbiata, anche se in realtà si stava divertendo un mondo. Conosceva i modi di fare maliziosi del suo ragazzo e le erano sempre piaciuti. Ma quel strano calore alla pancia che provava da quando era entrata in casa sua...che era peggiorato proprio in quel momento non la lasciava tranquilla.

“Tu di indifeso non hai proprio niente! E adesso dimmi dov'è il bagno prima che io ti faccia davvero del male” serrò gli occhi fingendo di essere arrabbiata, ma le sue labbra la tradirono tendendosi in un sorriso di loro spontanea volontà.

Ghish ridacchiò di nuovo “Ok, ok donna isterica, il bagno è in fondo al corridoio, puoi farti un bagno caldo se ti fa stare meglio, gli asciugamani sono dentro l'armadio e puoi usare il mio accappatoio”

Lo ringrazio allegra e gli si avvicinò per strappargli un bacio e sfiorare la sua pelle nuda prima di lasciare la stanza come un razzo, rossa come un peperone.

Si chiuse in bagno sentiva ancora le leggere risate di Ghish. Lo mandò al diavolo osservandosi allo specchio e accorgendosi di quanto la sua pelle solitamente chiara fosse incredibilmente rosea.

Si toccò le guance accaldate scuotendo la testa velocemente per riordinare i suoi pensieri. Decise così di seguire il consiglio del ragazzo e farsi un bagno caldo, rimedio perfetto per rilassarsi e riordinare le idee. Sicuramente si sarebbe sentita meglio una volta immersa nell'acqua bollente e profumata, perciò. Accese l'acqua e la regolò e si sedette sul bordo della vasca in attesa che si riempisse.

 

 

Ghish intanto, dopo essersi cambiato e asciugato per bene, aveva alzato un po' il riscaldamento in modo che Strawberry non sentisse freddo una volta uscita dal bagno. Aveva sentito l'acqua, e aveva dedotto che avesse deciso di farsi un bagno, il pensiero lo faceva sentire stranamente irrequieto.

Decise di concentrarsi sulle immagini che gli passavano davanti agli occhi sulla tv. Era seduto lì da dieci minuti facendo zapping, cercando di non pensare alla splendida ragazza nell'altra stanza e che molto probabilmente ora era immersa nell'acqua senza nulla addosso. Si passò una mano tra i capelli, scegliendo di lasciar perdere certi pensieri.

Lanciò un occhiata fuori dalla finestra, e notò che il cielo si stava rabbuiando ancora di più. Non era un buon segnale. Se continuava a piovere in quel modo non sarebbe riuscito a riaccompagnare a casa Strawberry con la moto, avrebbe dovuto aspettare che tornasse Pai a casa con la macchina.

Fu in quel momento che quasi a invocarlo sentì la suoneria del suo cellulare.

Lo prese dalla tasca della giacca e leggendo il nome del chiamante rispose.

“Che c'è?”

“Ma che buona educazione che abbiamo, comunque dove sei?”

“ E dove vuoi che sia? A casa”

“E Strawberry?”

Ghish sbuffò.

“E a te che interessa, Pai?”

“Niente, volevo solo dirti che io e Tart stasera non torniamo a casa”

“Che vuol dire che non tornate a casa?” Chiese il ragazzo alzandosi dal divano con uno scatto.

“Esattamente questo. Lo sai che domani non c'è scuola, no?”
“Ah già, domani è festa!” rispose Ghish battendosi una mano sulla fronte.

“Già...io sono al caffè Mew a lavorare a un progetto per l'università con Ryan”

“Interessante” rispose sarcastico.

Pai lo ignorò “ E Tart sta da Paddy ad aiutarla con i suoi fratellini”

“D'accordo, allora ci vediamo domani immagino”

“Già, Ghish?”
“Che c'è?”

“Non fare cazzate” Ghish inarcò un sopracciglio.

“Per chi mi hai preso?”

“Pr quello che sei”

“Vabbè, ciao”

“Ciao” attaccò il telefono e alzò lo sguardo incontrando quello di Strawberry appena uscita dal bagno. I capelli umidi sciolti e la tuta leggermente troppo grande.

“Chi era?” chiese andando a sedersi di fianco a lui sul divano.

“Pai...stanotte lui e Tart stanno fuori” la guardò intensamente con un espressione strana.

“Ah...” si limitò a rispondere lei volgendo lo sguardo altrove.

“Allora che ti va di fare per passare il tempo?”

“Non saprei...ci guardiamo un film?”

Lui le sorrise dandole un bacetto sulla fronte.

“Buona idea, vieni, perchè non scegli, abbiamo qualche dvd”

Strawberry si alzò e si mise a rovistare nella piccola videoteca.

“Ma qui ci sono film d'azione!”

“E che ti aspettavi di trovare film strappalacrime?”

“Beh sì...credo”

“Ricordi che in questa casa siamo solo maschi vero?”

“E quindi?”

“Pensavi davvero che noi guarderemmo certi film se non fosse per voi femmine?”

“Beh tutti hanno il proprio lato romantico” esclamò la ragazza incrociando le braccia.

Lui scosse la testa “Se lo dici tu” “Visto che non ti piace nessuno dei miei film e in tv non c'è niente, che ti andrebbe di fare?” continuò lui guardando la sua ragazza che lo fissava imbronciata.

“Giochiamo a qualcosa?”

Ghish alzò un sopracciglio.

“E a cosa?”

“Non lo so...avrai qualche gioco qui in casa” fece lei.

“Il monopoli” rispose lui quasi imbarazzato.

“Monopoli? Davvero?” chiese lei alzando un sopracciglio.

“Hey! ci giocano Pai e Tart, secondo me è noioso da morire!”

“Secondo me hai solo paura di perdere” lo provocò la rossa lanciandogli un sorrisetto.

“Oohooo la mettiamo così eh?” Fece lui avvicinandosi a lei e avvolgendola con le sue braccia.

“Sì, sei un fifone”

“Allora ti sfido a monopoli” mormoro il ragazzo, gli occhi a due fessure, mentre avvicinava il suo volto a quello di lei.
“Accetto, vedrai ti manderò in bancarotta!”

“Vedremo” rispose lui prima di baciarla.

Si staccò da lei e le lanciò uno sguardo di sfida andando a recuperare il gioco che era da qualche parte nel mobile del soggiorno. Recuperato lo poggiò sul tappeto del soggiorno e i due si guardarono con aria di rivalità, entrambi determinati a vincere.

 

 

“Non ci credo! Sono di nuovo finito in prigione!” si lamentò Ghish portando la sua pedina sulla casella della prigione con aria sconsolata.

“Ahahaha io invece penso che mi comprerò Parco della Vittoria! Guarda quanti bei soldini ho qui!”

lo prese in giro lei sventolando i contanti davanti il naso del ragazzo che la guardava infastidito.

“é solo fortuna!”

“O certo, diciamo solo che non sai fare affari!”

“Sei tu che stai mettendo alberghi e casette ovunque! Guarda mi hai lasciato con pochi spiccioli!” Esclamò il ragazzo indicando il poco contante rimasto.

Strawberry rise dell'espressione frustrata del suo ragazzo, era così carino quando faceva così.

“ Questo gioco è stupido!” sbuffò lui tamburellando le dita sul tappetto.

“Non è vero! Sei tu che non sai perdere!”
 

“Ah davvero?” chiese lui sorridendo in modo malizioso, Strawberry era stesa per terra, di fronte a lui, perciò non riuscì a evitarlo quando lui le si buttò addosso a mò di giocatore di wrestling.

“Ahia! Te l'ho detto io che non sai perdere!” rispose lei dimenandosi mentre lui tentava di farle il solletico sulla pancia.

“No, sei tu che giochi scorrettamente!”

Strawberry si fermò fissando il ragazzo che ora era completamente sopra di lei.

“Non è vero?”

“Invece sì?”
“Ma come si fa a barare sul monopoli!”

“Non ho detto che hai barato! Ho detto che giochi scorrettamente”

“Cioè?”

“Sei troppo affascinante e io non riesco a concentrarmi”

“Ma questo è un problema tuo non mio”
“Ah davvero?” chiese lui con aria maliziosa

“Davvero”

I due si fissarono per qualche secondo, finché Ghish non si abbassò per baciarla. Strawberry rispose al bacio, abbracciandolo e attirandolo di più a sé, per poi portare una delle sue mani tra i capelli del ragazzo che, a sua volta, le carezzava dolcemente i fianchi. Si baciarono per un tempo che ai due parve infinito e alla fine si staccarono per mancanza di ossigeno.

“Sarà tardi, i miei saranno preoccupati” mormorò Strawberry guardando negli occhi il ragazzo che annuì.

“Sì, ma fuori piove a dirotto”

Si chinò per baciarla di nuovo, ma fu interrotto dal suono di un cellulare, quello di Strawberry, stavolta.

Ghish si sollevò da lei andando in cucina a prendersi un sorso d'acqua, e perchè no, una boccata d'aria. Strawberry lo guardò sconsolata, ma poi tornò al suo telefono.

“Pronto?”

“Strawberry?”

“Mamma?”
“Sì, tesoro, sono io, volevo solo dirti che tuo padre ha avuto un piccolo incidente domestico, perciò devo portarlo in ospedale”

“é grave?” chiese la rossa allarmata, sentendo i lamenti del padre in sottofondo.

“A dire il vero no, è caduto dalla scala mentre cercava di sistemare un quadro in soggiorno, temo si sia rotto la gamba e contuso un pochino,ma non è niente”

“Oh...”
“Già, perciò non temere non è niente”

Strawberry annuì, sentendo poi la voce del padre al telefono.

“Strawberry, sappi che ti ho sempre voluto bene! Sei la mia unica figlia e io...oddio che doloreee! Il mio testamento è nel cassetto in camera mia e...” “Shintaro non stai morendo! Hai solo una cavolo di gamba rotta!” sentì sua madre urlare. Staccò il telefono dall'orecchio, guardando l'apparecchio stupita e poi Ghish che stava trattenendo le risate, suoi genitori erano propri folli.

“Mamma? Papà?” chiese nuovamente non sentendo più nulla dal cellulare.

“Scusa Strawberry, tuo padre è un pochino esagerato”
“Alla faccia del pochino”

“Già...comunque lo devo portare in pronto soccorso, temo che ci vorrà molto e potrebbero ricoverarlo visto che ha battuto la testa, perciò potresti andare a dormire da qualche amica, sai non sono tranquilla a saperti a casa da sola tesoro, con tutta la criminalità che c'è in giro”
“Certo mamma, andrò da Lory” rispose allegra, mentre intanto un'altra idea le balenava in testa.

“Bene tesoro, ti chiamo più tardi per farti sapere come va”

“Ok, di a papà che gli voglio bene”
“Certo tesoro, a domani”
Spense il telefono e ricambiò lo sguardo di Ghish che la osservava leggermente imbronciato.

“Vuoi chiamare Lory?”

“Lory è fuori città oggi, è da sua nonna”

“Ma...allora” cominciò a dire il ragazzo grattandosi la testa confuso.

La ragazza sorrise, arrossendo leggermente.

“Ti dispiacerebbe ospitarmi per stanotte?” gli chiese, stupendosi di se stessa.
Ghish si illuminò e si avventò su di lei baciandola appassionatamente.

“Come potrebbe mai dispiacermi fragolina? Ti avrò qui tutta per me...”

Strawberry arrossì ancora di più e Ghish ridacchiò scuotendo la testa e avvicinandosi nuovamente per baciarla.

 

 

 

Eccomi sono tornata finalmente! Spero che questo capitolo piaccia, perchè a me non convince molto, ma non sono riuscita a fare di meglio, perciò...

Comunque ringrazio tutti coloro che hanno recensito, e coloro che hanno letto! Grazie di cuore a tutti!

 

Un bacione black rose92

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***


Capitolo 17

 

 

Ghish sorrise sollevandosi da terra, e porgendo la mano a Strawberry che l'afferrò.

“Certo che i tuoi genitori sembrano proprio dei tipi strani”
“Già, fanno sempre quest'impressione” sospirò la ragazza vergognandosi leggermente per quei genitori che l'adoravano e che ogni tanto la mettevano in ridicolo, ma alla fine erano sempre coloro che amava più al mondo.

Mentre pensava questo, il suo sguardo ricadde su una fotografia, l'unica presente in quella casa. Raffigurava due persone, una donna ed un uomo. La donna, era molto bella, aveva i capelli di un castano scuro, i suoi occhi dorati erano splendenti, sembravano brillare anche da una fotografia, somigliava molto a Tart e Ghish, l'uomo invece era estremamente somigliante a Pai, portava degli occhiali e il suo sguardo all'apparenza severo.

“Sono i tuoi genitori?” chiese la ragazza prendendo tra le mani la cornice argentata.

Ghish si avvicinò, sorridendo guardando quell'immagine.

“Sì, sono loro”

“Tua madre ti somiglia molto”

“Già, me lo dicono tutti”

“Perchè non parli mai di loro?”

“Perchè non c'è niente da dire, sono morti e basta” Fece il ragazzo alzandosi di scatto dal bracciolo della poltrona dove era seduto dirigendosi verso la sua camera.

Strawberry lo osservò andar via, sospirò, alzandosi anche lei dalla poltrona e riponendo la foto al suo posto, lo seguì.

Era nella sua camera, di spalle, immobile di fronte al letto. La ragazza entrò senza esitazione e senza dire nulla si sedette sul letto, guardandolo.

“Sono qui, quando vorrai parlare”

Il ragazzo le sorrise dolcemente, continuando a guardare fuori dalla finestra della sua stanza.

“Non parlo di loro da molto, troppo tempo”

La rossa non disse niente, sapeva che lui era pronto ad aprirsi con lei.

“Non andavo molto d'accordo con mio padre. Era troppo simile a Pai, severo, cinico e fissato sulle sue idee, tipico uomo di scienza. Ha trasmesso questa sua passione a mio fratello, ed era così orgoglioso che, almeno uno dei suoi figli avesse ereditato la sua intelligenza e la sua curiosità. Non lo era altrettanto di me. Mi definiva una nullità paragonato a Pai. A differenza sua, a me non fregava niente di quella robaccia, chimica, matematica o diavolerie del genere. A me piaceva dipingere, ho ereditato il talento di mia madre, e per questo lui mi definiva un buono a nulla. Avevamo litigato quel giorno. Mi avevano accettato in una delle più prestigiose scuole di disegno e pittura del paese, qui a Tokyo. Diceva che ero un sognatore, che non si poteva vivere di arte. Mia madre come al solito mi difendeva e così mio padre si arrabbiò anche con lei, ma non era niente di che, l'amava troppo per prendersela seriamente con lei. Ma quella discussione continuò anche in macchina, mentre tornavamo a casa dal ristorante, dove eravamo andati per festeggiare. Fortunatamente Pai e Tart avevano preso l'altra macchina, mentre io, guidatore inesperto, mi ero offerto di guidare, avendo mio padre bevuto troppo...”

Ghish si sedette di fianco a Strawberry che lo abbracciò, accarezzandogli i capelli dolcemente.

“é spuntato dal nulla...non ho fatto nemmeno in tempo a frenare ne niente...quel camion ci ha investiti, e in pochi secondi ha spazzati via tutto. L'ultima cosa che ricordo sono le grida strazianti di mia madre. Gridava il mio nome. Sperando che mi fossi salvato. All'ospedale ritrovai Pai, che mi comunicò quello che era successo. Mio padre era morto sul colpo. Mia madre era in coma. Morì la mattina dopo.”

“Io...Ghish, mi dispiace tanto”

“é stata tutta colpa mia. Strawberry. Se non fossi stato tanto arrabbiato con mio padre...se non fossi stato tanto distratto...forse avrei potuto evitarlo e loro sarebbero ancora vivi...”
Strawberry lo guardò negli occhi, scorgendo nuovamente quella tristezza che aveva notato il giorno che lo aveva conosciuto, si era chiesta cosa nascondessero quegli occhi così tristi così vuoti.

Calde lacrime scapparono da quegli occhi dorati. Le prime da molto tempo. Finalmente Ghish aveva trovato la forza di piangere. Non lo aveva fatto quando Pai gli aveva dato la notizia e, nemmeno al loro funerale.

Strawberry lo strinse di più a se, continuando ad accarezzargli dolcemente i capelli. Erano seduti sul letto del ragazzo, tra le lenzuola disfatte.

“Ghish, non è stata colpa tua. É stato un incidente, gli incidenti capitano, e noi non possiamo fare niente per evitarli”

“Io avrei potuto”

“No, invece. Non continuare a portarti questo peso, loro non vorrebbero”
Ghish si stese sul letto appoggiando la testa in grembo della ragazza, che ora gli accarezzava il viso, asciugandogli le lacrime col pollice.

“Grazie, Strawberry” mormorò lui, alzando lo sguardo dorato, incontrando quello scuro della ragazza.

Lei gli sorrise, avvicinandosi per catturare le labbra del ragazzo in un soffice bacio.

“Ti amo”

Il sorriso della ragazza si ampliò.

“Anche io”

Rimasero a guardarsi in silenzio per qualche secondo, finchè Ghish non sollevò la testa, e tirando la ragazza, facendola stendere di fianco a lui, con la testa poggiata sul suo petto.

Strawberry arrossì, ma trovava quella posizione piacevole e lentamente cominciò ad accarezzare la schiena del ragazzo.

“Mi fa piacere che resti qui, stanotte.”

“Anche a me”

“Strawberry?” la chiamò lui, lei alzò di nuovo lo sguardo incontrando nuovamente quello di lui.

“Sì?”
“Ho bisogno di te, voglio...” Non riuscì a terminare la frase, temendo di spaventarla. Non avevano mai nemmeno sfiorato l'argomento.

Strawberry però aveva capito perfettamente. Arrossì, nascondendo il viso sul petto di lui, aveva provato certe....sensazioni tutto il giorno, ed erano peggiorate da quando erano lì a casa sua, da soli.

Sapeva di volerlo. Non aveva dubbi sui sentimenti forti che provava per lui, sapeva perfettamente che la sua prima volta doveva essere con lui. Lo amava, lo amava davvero.

“Ghish”

“Dimentica quello che ho detto”

“No...io ti amo”
“Strawberry...” Lo interruppe posando due dita sulle sue labbra

“Anch'io ho bisogno di te...”
“Tu...sei sicura?”

“Sì, lo sono”

I due si guardarono per qualche secondo, gli occhi di Ghish ancora umidi di lacrime, si chiusero quando le labbra di Strawberry raggiunsero le sue, catturandole in un bacio, il ragazzo cambiò posizione facendo stendere la ragazza sotto di lui, portò le sue mani sui fianchi di lei, cominciando a massaggiarglieli piano, mentre lei appoggiava le sue sulle spalle del ragazzo, sentendo i muscoli irrigidirsi ad ogni suo movimento.

Ghish approfondì il bacio facendo scivolare la sua lingua su quella della ragazza che rispose timidamente all'inizio, per poi lasciarsi andare dimenticandosi della sua timidezza.

Ghish le sfiorò la felpa troppo grande, cercando con insistenza la zip, che sembrava quasi essersi nascosta apposta, trovandola infine, la tirò giù, sfilandole l'ingombrante indumento, trovò con sua sorpresa, che sotto, indossava semplicemente una canottierina bianca, quasi trasparente, senza reggiseno.

Ghish si staccò un attimo, per guardarla.

“Dio...sei bellissima”

Strawberry scuoté la testa, sospingendolo nuovamente verso di se, priva ormai di ogni imbarazzo, gli tolse la t-shirt che indossava, facendogliela passare per la testa.

Si fermò un istante a guardare quel corpo muscoloso sopra il suo.

“Ti piace quel che vedi?” le chiese lui con aria maliziosa. La ragazza ridacchiò, era tipico di lui fare certi commenti in momenti del genere.

“Sì, molto...” rispose lei, catturando nuovamente le labbra del ragazzo tra le sue, prendendo l'iniziativa approfondendo il bacio.

Le mani di lui scesero per fermarsi alle cosce della ragazza, le dita di lui giocherellavano con l'elastico dei pantaloni della tuta. La ragazza si sollevo leggermente, permettendogli così di sfilarli.

Ghish la guardò nuovamente tirandole via una ciocca rossa dal viso, le baciò la punta del naso.

Lei lo guardò studiandone il viso, così bello, privo di imperfezioni, gli occhi dorati offuscati dal desiderio, le labbra umide e arrossate di baci.
Era sicura di voler fare questo con lui, perciò con decisione, fece scivolare le sue mani dalle spalle ai jeans, aprendo con sicurezza i bottoni, glieli fece scivolare via.

Ghish si chinò per baciarla di nuovo, le tolse anche la canottiera, fermandosi per ammirare il suo corpo senza ostacoli per la prima volta.

Strawberry arrossì leggermente perciò si alzò per nascondere il viso dandogli dei leggeri baci sul collo.

Lo stava facendo impazzire, perciò la sospinse nuovamente sul letto, ponendosi sopra di lei, pronto finalmente a concludere quel momento.

Si tolsero gli ultimi indumenti, e si guardarono negli occhi, ormai sicuri.

Strawberry alzò lo sguardo verso di lui, cercando di nascondere l'agitazione e la paura

Lui le sorrise, afferrando una delle sue mani stringendola nella sua, mentre con l'altra le accarezzava una guancia con delicatezza, quasi fosse fatta di cristallo.

Senza dire niente, catturò nuovamente le sue labbra, posizionandosi per bene sopra di lei e, con una spinta decisa, la penetrò. L'urlo di Strawberry, fu soffocato dalle labbra di lui.

“Non ti farà più male adesso” le sussurrò dolcemente, prima di ricominciare a muoversi dentro di lei, piano, con dolcezza, mentre lei si abituava a quella nuova sensazione e cominciando ad assaporare e a conoscere quella nuova e immensa sensazione di piacere, perciò dando ascolto al suo istinto, cominciò a muoversi con lui, e non soffocò più i gemiti e i sospiri di piacere.

Continuarono ad amarsi per ore, diventando sempre di più una cosa sola.

 

 

Era tardo pomeriggio, o forse sera, Strawberry non avrebbe davvero saputo dire. Aveva perso la concezione del tempo, e non le importava nemmeno ritrovarla. Voleva solo restare lì, immersa in quel silenzio, in quella sensazione di pace e tenerezza per il maggior tempo possibile. Fuori sentiva ancora il leggero scroscio della pioggia, segnale che a breve avrebbe smesso del tutto.

Abbassò lo sguardo, soffermandolo sul viso addormentato di Ghish,i ciuffi verdi dei capelli, gli copriva gli occhi, con un gesto della mano, li scostò. Non voleva perdersi niente di quel volto, così bello anche nel sonno. Era ancora steso sopra di lei, con la testa appoggiato sul suo seno, le braccia intorno alle spalle di lei. Lo sentì muoversi, segno che probabilmente a breve si sarebbe svegliato.

“Straw-Strawberry?” mormorò con voce roca, segno che fosse ancora in fase di dormiveglia.

“Sono qui, amore mio” sussurrò lei col sorriso sulle labbra. Sentì il cuore in petto gonfiarsi. Non lo pensava possibile, ma dopo quello che era successo, aveva sentito il suo amore per lui crescere in maniera spropositata, sentiva che avrebbe potuto scoppiare.

Il ragazzo alzò la testa di scatto, gli occhi ora aperti ancora velati dal sonno, i capelli arruffati e l'espressione mista a sorpresa e confusione.

Non disse niente, ma si sporse ricominciando a baciare quelle labbra rosse.

“A cosa lo devo questo?” chiese la ragazza guardando il ragazzo che ora, più cosciente le sorrideva malizioso.

“A come mi hai chiamato”

Lei arrossì “Ah...ti...ti è piaciuto”

“Non sai quanto, come non sai quanto ti amo”

“No, quello credo di saperlo”

“Non credo tu te ne renda conto, fragolina...”

“Dici?”

“Già, e ora, credo sia il caso di alzarci...se continuo a stare qui, non rispondo di me”

Si alzò senza preoccuparsi di coprirsi.

“Ghish! Copriti!”
“Che c'è? Ti vergogni?” le chiese malizioso.

“Solo un pochino!”

“Sei proprio buffa, su vestiti e raggiungimi in cucina” le disse mettendosi un paio di boxer e dei pantaloni della tuta, si diresse nell'altra stanza lasciando la ragazza rivestirsi in tranquillità.

 

Uscì dalla stanza in cerca del ragazzo, e lo trovò in soggiorno.

“Ma che ore sono?” chiese la ragazza, vedendo che fuori era già buio.

“Le sette” “Cosa? Le sette?”

“Già”

“Allora, che ne dici di mangiare qualcosa?” le chiese il ragazzo, mentre insieme riponevano nella sua scatola il gioco, abbandonato sul tappeto da troppo tempo.

“A me sta bene, ho una fame!”

“Bene, che si mangia?” chiese il ragazzo sorridendole.

“Dovrei per caso cucinare io?”

“Beh...io sono leggermente negato”

“Chi cucina di solito?” chiese la ragazza immaginando già la risposta.

“Il ristorante qui vicino” le rispose il ragazzo con un sorriso a trentadue denti.

“Vuol dire che nessuno cucina? Nemmeno Pai?”

“Ma tu lo conosci mio fratello?” chiese Ghish.

“Beh...già””

In effetti Pai non sembrava il tipo portato per la cucina, si ricordava quel giorno in cui Kyle aveva chiesto a lui di tener d'occhio il forno in mancanza di Ryan ed essendo tutte le ragazze impegnate. Beh, al suo ritorno il povero cuoco aveva trovato Pai che guardava con aria interrogativa una teglia di biscotti carbonizzati. Alla domanda di Kyle sul perchè avesse aspettato tanto a spegnere il forno la sua risposta era stata. “Perchè? A me sembrano ottimi”

Oppure vi era stata quella volta, in cui lui e Ryan, si erano divertiti a fare gli scienziati pazzi, facendo esplodere i loro esperimenti, al povero Kyle era venuto quasi un infarto vedendo metà della sua cucina bruciacchiata. L'unico commento di Pai alla fine fu “Ho dosato male gli ingredienti” mentre Ryan si lamentava per lo stato dei suoi meravigliosi capelli.

No non era decisamente la persona adatta, anzi avrebbe sicuramente avvelenato qualcuno al suo primo tentativo.

“Non lo lascio nemmeno avvicinare ai fornelli”

“E tu? Perchè non lo fai tu?”

“Micetta...”

“Ah già...”
Anche Ghish aveva tentato, certo che lo aveva fatto, anche se invano, visto come poi era andata a finire. Aveva provato a cimentarsi nella cucina italiana, cercando di preparare un piatto di spaghetti con le vongole. Inutile dire che la pasta era scotta e le vongole...beh diciamo che il povero ragazzo ignorava che dovessero essere immerse in acqua per un po' di tempo prima di cucinarle...era stata pasta con vongole e sabbia infine.

Decisamente gli uomini di questa famiglia erano impediti ai fornelli.

“D'accordo allora, preparerò qualcosa io, vedrai ti preparerò una cenetta deliziosa”

Il ragazzo le sorrise, pregando in cuor suo che Strawberry sapesse qualcosa di cucina.

 

“Allora che si mangia?” il ragazzo si fermò sulla porta, vedendo la rossa sporca di farina dalla testa ai piedi, sul viso e sulla tuta qualche schizzo di salsa, il tavolo tutto impasticciato.

“Cosa è successo qui dentro?” chiese lui entrando nella stanza guardandosi intorno.

“Ho preparato l'impasto per le pizze!” esclamò entusiasta la ragazza.

“Ahhh...e dimmi, hai fatto da mattarello umano?”

“No...solo che ci ho litigato un pochino”
“Beh certo era ovvio”

“Vedrai, saranno ottime!”

“Scommetti che io le farò meglio di te?”
“Bene!”

 

Qualche ora dopo...

 

“Allora che ti avevo detto?”
“Devo ammetterlo sono buone.Ma smettila di vantarti, mi dai sui nervi”
tagliò corto il ragazzo, che aveva già dovuto subire mille prese in giro da parte della ragazza, e una specie di danza della vittoria. Di certo non sapeva quanto potesse essere competitiva.

“D'accordo... ma ammetti che non sopporti che io sono più brava di te!”

“Strawberry!” urlò il ragazzo alzandosi, facendo quasi rabbrividire la ragazza.

“S-sì?”

“Stai facendo la bambina cattiva!” le disse con un fare malizioso che la fece sorridere.

“Ah...davvero?”

“Già, credo che avrai bisogno di una bella lezione...”

“Cioè?”
Il ragazzo si avvicinò a lei e sollevandola di peso se la coricò sulle spalle.

“Hey ma che fai razza di bruto!”

“Comportati bene”
Strawberry scoppiò a ridere, e lasciò che Ghish la riportasse di peso in camera da letto...

 

 

 

 

 

 

Ok....forse fa leggermente pena...ma che ci devo fare, non sono brava a descrivere certe cose.....

Comunque spero vi piaccia e colgo anche l'occasione per ringraziare chi ha recensito lo scorso capitolo, Amy Dickinson, Melinas e Sana96, grazie a tutte, mi hanno fatto molto piacere le vostre opinioni!
 

Un bacione anche a chi ha solo letto, a chi ha aggiunto la storia alle seguite, preferite e da ricordare.

 

Black rose92
 


 

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