Un bebè all'NCIS di katyjolinar (/viewuser.php?uid=3135)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***
Capitolo 15: *** 15 ***
Capitolo 16: *** 16 ***
Capitolo 17: *** 17 ***
Capitolo 18: *** 18 ***
Capitolo 19: *** 19 ***
Capitolo 1 *** 1 ***
1
Un bebè all'NCIS
1
Mattina del 26 novembre.
Tutti riprendevano i propri lavori, dopo le vacanze del Giorno del
Ringraziamento.
Tony uscì dall'ascensore e si diresse, in silenzio, verso la sua
scrivania. Non sembrava aver passato un bel Giorno del Ringraziamento.
Ziva: "Che faccia, Tony!" esclamò, non appena l'uomo fu seduto
"Cosa è successo? Non dovevi passare il Giorno del Grazie con la famiglia di...
come si chiama... ah, sì, Claire?"
Tony: "Si chiama Giorno del Ringraziamento. Ziva, stai qui da un
anno e non hai ancora imparato certe cose? Non me ne parlare... ci siamo
lasciati."
Ziva: "Oh, e come mai? Sembrava andasse alla grande."
Tony: "Andava alla grande finchè non mi ha fatto conoscere la sua
famiglia..."
Ziva: "E cosa ha di tanto terribile la sua famiglia?"
Tony: "E' composta da una marmocchietta di quattro mesi
urlante."
Ziva: "Cos'è, Tony? Non hai istinto paterno?"
Tony: "Prova a fare il romantico con una donna quando un neonato
ti strilla nelle orecchie..." disse, quasi esasperato.
Ziva: "E prova a fare la mamma, quando un tipo poco
raccomandabile cerca di toglierti le mutande mentre tu allatti tuo figlio..."
rispose, allusiva.
Vennero interrotti da gibbs, che tirò loro uno scappellotto.
Tony: "Passato una buona Festa del ringraziamento, Capo?"
Gibbs: "Andiamo, abbiamo il cadavere della moglie di un Marine!"
disse, lanciando loro uno sguardo serio.
Un quarto d'ora dopo erano nel quartiere residenziale della base
militare di Norfolk. Entrarono nella villa, trovandosi di fronte una scena
terribile: sangue ovunque e, per terra, vicino all'entrata della camera da
letto, il cadavere di una donna con il corpo pieno di tagli e un coltello
piantato sul petto.
Gibbs: "Nome della vittima, Dinozzo?"
Tony: "Angela Kolt, 28 anni, sposata da due anni con il Sergente
John Kolt, morto in Iraq quattro mesi e mezzo fa. Ha un figlio, Christopher
Kolt, nato l'8 luglio di quest'anno." disse, leggendo sul suo palmare.
Gibbs sembrò allarmato, non appena sentì questo.
Gibbs: "Presto, cercate il bambino!" ordinò. Aveva un brutto
presentimento.
Velocemente si divisero nelle stanze, guardando, poi Ziva chiamò,
dalla camera da letto:
Ziva: "Trovato!"
La raggiunsero, e videro che la camera da letto non era ridotta
meglio dell'entrata: sangue d'appertutto, persino sui vestiti del bambino
addormentato che la donna teneva in braccio.
Ziva: "Sta dormendo. Credo che stia bene."
Gibbs: "Portalo in cucina. McGee, cerca dei vestiti puliti per il
piccolo: quelli che ha addosso sono delle prove. E poi portiamolo alla centrale.
Da lì chiameremo l'assistente sociale."
Ziva andò in cucina, subito dopo venne raggiunto da Gibbs, che
teneva in mano dei vestiti, un asciugamano e un pannolino pulito. Stese
l'asciugamano sul tavolo, poi prese il bambino, che nel frattempo si era
svegliato a causa del trambusto, e lo spogliò, per cambiarlo, mettendo i vecchi
abiti dentro una busta per prove.
Gibbs: "Vediamo se so ancora cavarmela... Ziva, qui da qualche
parte dovrebbe esserci un biberon e del latte in polvere. Preparalo e mettilo a
scaldare."
CONTINUA...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** 2 ***
2
Un bebè all'NCIS
2
Un'ora dopo erano di nuovo in
Centrale.
Portarono il bambino al laboratorio di Abby, che
subito se ne innamorò, per il suo aspetto fisico: era un mulatto, con la pelle
scura, un occhio nero e uno verde.
Abby: "Oh mio dio! E' bellissimo, e poi i suoi
occhi... per caso uno dei genitori aveva gli occhi verdi?" chiese,
eccitata.
Gibbs: "La madre. Ora, però concentrati sulle prove:
dobbiamo trovare chi ha ucciso Angela Kolt." poi si rivolse agli altri "E voi,
cercate dei testimoni!"
Tony: "Ehm, capo, uno ce l'abbiamo già..."disse
indicando il bambino, che si era già riaddormentato su una coperta stesa su uno
dei tavoli del laboratorio.
Gibbs gli tirò uno scappellotto.
Gibbs: "Sentiamo, Dinozzo, come avresti intenzione di
interrogarlo?"
Dall'espressione di Tony si capì che non aveva
considerato questo particolare.
Squillò il cellulare di Gibbs. Era McGee, rimasto
sulla scena del crimine per gli ultimi rilievi.
Gibbs:
"Dimmi McGee... cosa?... imbustale e portale in laboratorio, poi vieni
immediatamente qui!" chiuse la telefonata e si rivolse agli altri "McGee ha
trovato delle lettere rivolte a Angela Kolt. Dice che ci sono delle
minacce di morte su di lei e il piccolo Chris. Sapete, questo,
cosa significa?"
Tony: "Che dobbiamo indagare sul passato dei Kolt, in
particolare su Angela..."
Ziva: "E che dobbiamo tenere d'occhio Christopher,
perchè potrebbe essere ancora in pericolo."
Gibbs: "Bravi! Ora mettetevi al lavoro! Abby, Ziva,
voi occupatevi del bambino; Tony, voglio un rapporto dettagliato sulla famiglia
Kolt. Io andrò a parlare con l'assistente sociale." ordinò.
Ziva, Abby, Tony: "Ok, Capo!"
Due ore dopo anche McGee tornò alla base.
Il capo riunì tutti in laboratorio, per dare
disposizioni.
Gibbs: "Ho parlato con l'assistente sociale. Dopo un
amichevole scambio di opinioni..."
Tony: "Il che significa minacce di morte
all'assistente sociale..." disse, a bassa voce, a Ziva.
Gibbs:
"Dinozzo!" lo riprese, guardandolo serio, poi continuò "Ci ha affidato la
custodia di Christopher Kolt, fino a indagini concluse. Dato che dovremo tenerlo
sotto controllo 24 ore su 24, di giorno resterà in laboratorio con Abby, mentre
di notte e dopo la fine del turno verrà portato in un appartamento e controllato
da due di noi, a turno, per tutta
la notte." si avvicinò al bambino, che si era svegliato e si
era messo a piangere perchè aveva fame, lo prese in braccio e gli
diede il biberon che era già stato scaldato e messo in un thermos, poi continuò
"Questa notte ce ne occuperemo io e McGee, domani sarà il turno di Tony e
Ziva."
Tutti annuirono, e Abby, McGee e Tony si chiesero
come mai il Capo sapesse trattare così bene con i bambini piccoli.
CONTINUA...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** 3 ***
3
Un bebè all'NCIS
3
Quella sera si diedero tutti appuntamento
presso l'appartamento dove avrebbero tenuto il bambino durante la
notte.
McGee, Tony e Ziva erano già arrivati all'appartamento con Chris,
mentre Gibbs aveva detto che doveva fare delle commissioni, prima, per cui
sarebbe arrivato in ritardo.
Christopher già dormiva, quando il Capo arrivò, portando con sè un
po' di cose: oltre ai pannolini e ai vestiti di ricambio, aveva anche un
porta-enfant che aveva l'aria di essere molto vecchio e di essere stato tenuto
in cantina per un sacco di tempo.
Inoltre dovette farsi aiutare da Tony e McGee per portare
nell'appartamento una piccola culla e delle lenzuola per bebè, che sembravano
tutte avere la stessa età del porta-enfant.
Tony: "Caspita, Capo! Dove l'hai trovata tutta questa roba?"
Gibbs: "L'ho trovata." rispose, vago "Erano di una bambina, ma
penso che a Christopher non importi se le lenzuola sono rosa invece che
azzurre."
Tony: "Sì, ma avrà i complessi per tutta la vita..." sussurrò a Ziva, ma non
a voce abbastanza bassa, perchè Gibbs lo sentì.
Gibbs: "Ziva: scappellotto!" ordinò, e la donna eseguì.
Tony: "Ahia! Ziva vacci piano!"
Ziva: "Sì, certo. Se non hai bisogno di noi, andiamo a casa,
Capo."
Gibbs: "Andate pure, ci rivediamo domani mattina qui, prima di
andare in ufficio. Ah, non vi ho ancora chiesto se avete trovato qualcosa sulla
madre di Christopher..."
Tony: "Ancora nulla, Capo. Ma continueremo a cercare."
Ziva: "Ok, allora noi andiamo." disse. Poi si avvicinò a Chris,
che dormiva ancora profondamente, lo guardò con un misto di dolcezza e
tristezza, sguardo che non sfuggì a nessuno dei presenti, e gli diede un bacio
sulla manina. Infine uscì insieme a Dinozzo.
Mentre scendevano al piano terra, Tony notò
che la donna era pensierosa, ma non disse nulla, commentò solo:
Tony: "Chissà dove Gibbs avrà trovato tutte quelle
cose..."
Ziva: "Probabilmente erano di Kelly..." si lasciò scappare, ancora
soprapensiero.
Tony: "Kelly? Chi è Kelly?"
Ziva sembrò tornare alla realtà, e dovette correggersi.
Ziva: "Kelly? Non è nessuno. Lascia perdere e non fare domande,
per favore."
L'uomo non disse altro. La porta dell'ascensore si aprì ed
entrambi andarono alle loro macchine.
Il giorno dopo si ritrovarono di nuovo
all'appartamento. Quando i due entravano, Gibbs stava facendo fare il ruttino a
Chris.
Tony: "Buongiorno, Capo. Il marmocchietto è stato tranquillo,
questa notte?"
Gibbs: "Si deve ancora abituare al nuovo ambiente." rispose,
mettendo il bambino in braccio a Tony.
Tony: "Ovvero è stato sveglio tutta la no... ah!" allontanò di
scatto Christopher, guardandosi la giacca: aveva appena fatto pipì e l'aveva
sporcata "Oh, no! Il mio completo Versace fatto su misura..."
Ziva: "La prossima volta indossa qualcosa di meno costoso,
Tony!"
McGee, nel frattempo, aveva ripreso il bambino e lo stgava
cambiando. Appena gli tolse il pannolino sporco, Gibbs lo avvertì:
Gibbs: "Attento: i maschietti hanno la brutta abitudine di
prendere la mira!"
Come non detto: Chris fece di nuovo pipì, prendendo in pieno la
camicia di McGee.
Gibbs: "Voi due tornate a casa a cambiarvi: non voglio che
puzziate di urina di bebè per tutto il giorno. Io e Ziva andiamo in ufficio e
continuiamo il lavoro." disse, finendo di vestire il piccolo e mettendolo nel
porta-enfant per uscire.
CONTINUA...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** 4 ***
4
Un bebè all'NCIS
4
Erano tutti in ufficio, e Gibbs
chiese:
Gibbs: "Allora? Avete delle novità sul caso?"
Tony: "Ancora nulla, Capo..." rispose, continuando a cercare sul
computer.
Ziva: "Sappiamo solo che John e Angela Kolt non avevano nessun
parente in vita."
Gibbs: "Quindi significa che Christopher verrà dichiarato presto
adottabile. Continuate a cercare: voglio sapere tutto sui conoscenti dei Kolt,
chi ce la potrebbe avere con loro e perchè."
Tony: "D'accordo, Capo."
Quella sera si ritrovarono tutti di nuovo nell'appartamento per il
turno di sorveglianza al bambino. Questa volta toccava a Ziva e Tony, ma la
prima ora erano presenti anche McGee, Gibbs e Abby.
Avevano appena dato da mangiare a Christopher e aveva già fatto il
ruttino, ma continuava a piangere senza accennare a smettere.
Tony allora lo prese in braccio e cominciò a fargli delle facce
buffe, per farlo calmare, ma nulla.
Ad un certo punto, Gibbs fu stufo di vedere il suo secondo fare
l'idiota con il piccolo e gli tirò uno scappellotto. Istantaneamente Chris smise
di piangere e guardò incuriosito Dinozzo, ma poi riprese.
Tony: "E dai, Christopher... piantala di piangere!" disse, ma di
nuovo si prese uno scappellotto da Gibbs.
Di nuovo smise di piangere, guardando l'uomo e accennando un
sorriso divertito.
Abby: "Hey, gli piace!" disse, tirando uno scappellotto a
Tony.
Chris rise, poi anche Ziva tirò uno scappellotto a Tony, che
cominciava ad averne abbastanza.
McGee: "Davvero: sembra che si stia divertendo" stava anche lui
per tirare uno scappellotto a Tony, ma lo sguardo assassino dell'interessato lo
fermò.
Tony: "Ma per cosa mi avete preso? Per uno strumento a
percussione, forse?" disse, con disappunto. Chriss riprese di nuovo a piangere
"Eh, no! Ora non ricominciare!"
Ziva: "E' inutile, Tony: tu non piaci ai bambini." poi guardando
il piccolo le venne un'idea "Credo di sapere come calmarlo: è un trucco che
usava la mia balia quando mia sorella aveva più o meno la stessa età di
Christopher."
Si avvicinò a Tony, che ancora teneva in braccio il bambino,
disperato, si sbottonò la camicia e, sotto gli occhi di tutti, lo prese e lo
avvicinò al seno nudo.
Ziva: "La mia balia non aveva latte, ma per far smettere Tali di
piangere, la faceva attaccare alla mammella. Vediamo se funziona anche con
lui."
L'idea funzionò: Christopher si attaccò alla mammella di Ziva,
tranquillizzandosi.
Ci fu uno strano silenzio, per un minuto. Tutti guardarono stupiti
Ziva che teneva in braccio il bambino, tranquillamente attaccato al seno, che
succhiava insistentemente, pur non ottenendo risultati.
La donna guardava dolcemente Chris, carezzandogli la guancia con
un dito; era uno sguardo che nessuno le aveva mai visto, un misto di dolcezza e
tristezza, come la sera prima, ma più intenso.
Abby: "Non aspettatevi che io faccia lo stesso, però!" esclamò,
rompendo il silenzio.
Tutti sembrarono destarsi, poi Gibbs disse:
Gibbs: "Ok, d'ora in avanti il turno di sorveglianza notturno di
Chris sarà esclusivamente di Ziva e Tony."
Tony: "Io? Perchè?"
Gibbs: "Perchè devi imparare a trattare meglio con i bambini. E
inoltre sei il partner di Ziva."
Dal tono di voce tutti capirono che era un ordine, quindi
lasciarono i due agenti soli col bambino e se ne trornarono a casa.
CONTINUA...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** 5 ***
5
Un bebè all'NCIS
5
Erano andati via tutti, lasciando Tony e Ziva
da soli col piccolo.
Tony: "Ecco, lo sapevo! Ora mi toccherà sopportare il
marmocchietto ogni sera." si lamentò, ma Ziva non lo stava ascoltando, intenta
com'era a osservare il bambino, ancora attaccato al suo seno.
Ziva: "Piuttosto è lui che dovrà sopportare
te ogni sera, vero piccolo?" disse, rivolta a Chris, poi lo fece staccare e
cominciò a cullarlo "Ora, però, sarebbe il momento che ti metta a
dormire."
Tony: "Sì, certo! Questa sarà un'impresa. Voglio proprio vedere se
ci riesci." esclamò, sedendosi sul divano.
Ziva tornò a guardare Christopher, che la guardava con i suoi
occhi policromatici, e cominciò a cantare, cullandolo, una ninna-nanna un
ebraico.
Tony osservava, sempre più stupito, la scena: la donna sembrava
un'altra persona, e poi quello sguardo... c'era qualcosa in quello sguardo che
lo fece pensare che lei doveva aver subito qualcosa di triste, anni prima, che
riguardava i bambini.
Quando, finalmente, il bimbo si fu addormentato, Ziva lo mise
delicatamente nella culla, coprendolo e rimboccandogli le coperte; poi restò per
un attimo ad osservarlo, pensierosa. Tony si alzò e le si avvicinò, poi
chiese:
Tony: "Quanti anni avevi?"
Ziva: "Cosa?"
Tony: "Quando sei rimasta incinta, quanti anni avevi?"
Ziva sembrò sorpresa; lo guardò ad occhi spalancati, poi
chiese:
Ziva: "Come hai fatto a capirlo?"
Tony: "Dal tuo sguardo, quando guardi Christopher. E' lo sguardo di
una donna che ha perso il proprio bambino, o che è stata costretta ad
abbandonarlo."
La donna si stupì dell'osservazione del collega, ma decise di
rispondere.
Ziva: "E' stato 13 anni fa. Avevo 15 anni. Da circa
un anno frequentavo segretamente un ragazzo palestinese poco più grande di
me, Mohammed Yalla. Inizialmente eravamo solo amici, poi, lentamente,
siamo diventati qualcosa di più e, un giorno, abbiamo fatto l'amore; è stata la mia
prima volta, ed è stato indimenticabile. Abbiamo continuato a frequentarci in segreto per un
mese, finchè io non ho cominciato a stare male; mio padre mi ha portato dal
dottore, che dopo avermi visitato ha detto che aspettavo un bambino..."
Tony: "Tuo padre non deve averla presa benissimo..."
Ziva: "E' così. Mi ha obbligato ad abortire,
e mi ha tenuto sotto sorveglianza da quel giorno finchè..." fece una pausa, come
se le fosse doloroso ricordare "finchè non ho scoperto che Mohammed era rimasto
coinvolto in un conflitto a fuoco: l'esercito israeliano aveva ricevuto una
soffiata secondo la quale nella sua scuola era insediata una cellula
terroristica di Hamass, per cui hanno bombardato l'edificio senza curarsi della
presenza di studenti innocenti, uccidendoli tutti quanti."
Una lacrima le solcò la guancia, ma se la
asciugò velocemente, voltando la testa verso il piccolo addormentato.
Ziva: "Oggi mio figlio avrebbe 12 anni, ma
mio padre non ha permesso che potesse nascere."
Tony: "Allora perchè sei entrata nel Mossad,
accettando di prendere ordini da lui?"
Ziva: "Per lo stesso motivo per cui,
inizialmente, Ari faceva il doppio gioco in Hamass: ci ha costretto nostro
padre."
Tony si irrigidì. Cosa centrava ora quel
bastardo di Ari? E perchè ha detto "nostro padre"?
Tony: "Ari?'Nostro padre'?" ripetè.
Ziva: "Ari era il mio fratellastro..."
rispose.
L'uomo non sapeva cosa dire. Si sedette sulla
sedia guardando il vuoto... Ziva era la sorella dell'uomo che ha ucciso Kate?
Impossibile, non poteva essere vero.
Ziva: "Scusami, Tony. Lo so quanto eri legato
a Kate... io..."
Tony: "Il fatto che tu sia sua sorella non
significa che sei uguale a lui." la interruppe, poi guardò l'orologio "Forse è
meglio andare a dormire, sempre che Chris ce lo lasci fare."
CONTINUA...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** 6 ***
6
Un bebè all'NCIS
6
Passò una settimana, e le ricerche erano
ancora a un punto morto.
Quella mattina, il Direttore Shepard si presentò davanti alla
scrivania di Gibbs.
Gibbs: "Che cosa devi dirmi, Jenny?" chiese, continuando a
sorseggiare il suo caffè con noncuranza.
Jenny: "L'assistente sociale è venuta da me dicendomi che la tua
squadra non le sta facendo fare il suo lavoro con Christopher Kolt."
Gibbs alzò gli occhi al cielo, poggiò il bicchiere sulla
scrivania, si alzò e disse:
Gibbs: "Allora ha ancora bisogno di fare quattro chiacchiere con
me. Dove si trova ora?"
Jenny: "Nel mio ufficio." Gibbs si incamminò, e Jenny gli andò
dietro "Jethro! Cosa vuoi fare?"
Gibbs: "Te l'ho appena detto, Jen: Voglio fare quattro chiacchiere
con l'assistente sociale."
Entrarono nell'ufficio del direttore, dove una donna aspettava,
seduta su una poltroncina.
Gibbs: "Così noi non le facciamo fare il suo lavoro, signorina
Cable?" domandò, quasi rabbioso.
Cable: "Agente Gibbs, io devo essere sicura che il bambino stia
bene!"
Gibbs: "Allora glielo dico io: Chris sta bene."
Cable: "Non mi basta la sua parola. Io devo vederlo e assicurarmi
di persona se sta bene; lei non può impedirmi di fare il mio lavoro!"
Gibbs stava perdendo la pazienza.
Gibbs: "E lei non può impedirmi di fare il mio. Chris è
testimone dell'omicidio della madre, quindi finchè non avremo trovato
l'assassino deve stare sotto protezione."
Cable: "Non posso permettere che il bambino rimanga sotto la
custodia di un gruppo di poliziotti inesperti. Deve essere affidato a una
famiglia, o almeno a una coppia."
Gibbs: "Primo: chi glielo dice che noi siamo inesperti? Secondo:
ho affidato Chris alla custodia dei miei agenti Ziva David e Anthony Dinozzo,
quindi a una coppia, come vuole lei. Terzo: La smetta di riferirsi a Christopher
Kolt come al bambino; è una persona, non un oggetto. E, quarto: se la vedo di
nuovo qui a provare a intralciare il mio lavoro, nessuno mi impedirà di
prenderla a calci sul suo bel fondoschiena siliconato!"
Detto questo, uscì dall'ufficio sbattendo la porta, dirigendosi
verso il laboratorio di Abby, dove erano tutti riuniti.
Ziva teneva in braccio Chistopher, mentre Abby lo faceva ridere
mostrandogli Bert e toccandogli ripetutamente la pancia, producendo il solito
rumore caratteristico. Tony e Tim osservavano, divertiti e anche un po'
inteneriti dalla scena.
Si zittirono tutti, quando notarono lo sguardo severo del
Capo.
Tony: "Tutto ok, Capo?"
Gibbs: "Ho appena avuto un amichevole scambio di opinioni con
l'assistente sociale."
Tony: "Dobbiamo prepararci a vederti prenderla a calci nel
sedere?"
Lo scappellotto di Gibbs fu seguito dalla risatina divertita di
Chris. McGee stava per dire qualcosa a riguardo, ma Tony gli tirò uno
scappellotto; il piccolo scoppiò a piangere.
Tony: "A me sì e al Pivello no? Questa è una congiura!"
Chris pianse più forte; Ziva lo strinse a sè, in modo materno,
riuscendo a farlo calmare.
Ziva: "Dai, piccolo, è tutto finito: lo zio Tony non urla più, va
bene?" quando Chris smise di piangere, gli prese la manina e, avvicinandosi a
Tony, disse, dolcemente "Fai totò a zio Tony. Non devi farmi piangere!
Totò, zio Tony!" e gli fece tirare dei piccoli pugni sulla guancia dell'uomo,
che stava di nuovo per esplodere, ma venne fermato dall'ennesimo scappellotto di
Gibbs.
Gibbs: "Tornando a noi: ancora nulla sul caso?"
McGee: "No, Capo. Ho richiesto i tabulati telefonici di Angela
Kolt, dovrebbero arrivare a ore, ma per il momento non ci sono novità."
Tony: "Ho parlato con i vicini di casa, ma in quel quartiere
sembra che ognuno si faccia i fatti propri, e non sanno dire niente su di
lei."
Gibbs: "Ok, continuate a cercare. Tony, Ziva, chi di voi due ha
l'appartamento più grande?"
Tony: "Credo io, perchè?"
Gibbs: "Perchè l'assistente sociale sa che Christopher è sotto la
vostra custodia, quindi dovremo trasferirlo a casa di uno di voi,
preferibilmente la più grande: potrebbe venirvi a trovare."
Tony: "Cosa? Ma cosa ho fatto di male?" vide che al bimbo stavano
per uscire di nuovo le lacrime e si calmò "D'accordo. Ma se venisse l'assistente
sociale, cosa dobbiamo fare?"
Gibbs: "Mandatela a stendere da parte mia, dopo avergli fatto
vedere che Chris sta bene."
Quella sera stessa venne fatto il trasloco alla casa di Tony.
Nella stanza libera vennero messe tutte le cose di Chris, mentre
la roba di Ziva venne messa in camera da letto, dopo che il padrone di casa ebbe
fatto un po' di posto.
Quando fu tutto in ordine, e furono rimasti soli loro due con il
bambino, Ziva preparò il latte, poi si sedette al tavolo della cucina e, dopo
aver preso in braccio Chris, gli diede da mangiare, mentre Tony li guardava,
ancora quasi stupito per la naturalezza con cui Ziva interagiva con il
piccolo.
Tony: "Sembri quasi la vera madre di Chris..."
Ziva sorrise, poi, quando Christopher ebbe finito di bere il
latte, disse:
Ziva: "Perchè non provi a fargli fare il ruttino?"
Tony: "Perchè non credo di esserne capace... e poi lo sai bene che
io non gli piaccio."
La donna si alzò in piedi e mise il bimbo in braccio a Tony.
Ziva: "Se non ne sei capace, imparerai, e non è vero che tu non
gli piaci, è solo che non gli piace quando fai l'idiota."
Tony: "Io non faccio l'idiota!"
Ziva: "No, ma ti dimostri arrabbiato in continuazione, e questo ai
bambini non piace." poi lo aiutò a tenere meglio Chris, che era stranamente
tranquillo "Ecco, tienilo in questo modo e dagli dei colpetti... così."
Chris fece quasi subito il ruttino, poi Ziva lo riprese in braccio
e se lo attaccò al seno, per farlo tranquillizzare prima di metterlo a
dormire.
Tony: "Come l'avresti chiamato, il tuo bambino, se tuo padre ti
avesse permesso di farlo nascere?"
Ziva: "Non lo so, l'ho perso prima di avere il tempo di pensarci.
Ma se succedesse oggi, credo che, se fosse femmina, lo chiamerei Tali."
Tony: "Come tua sorella. E se fosse maschio?"
Ziva: "Non saprei. Però Christopher non è un brutto nome!"
esclamò, guardando dolcemente il piccolo e sorridendo.
CONTINUA...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** 7 ***
7
Un bebè all'NCIS
7
Passò un'altra
settimana.
Tony dovette imparare ad occuparsi del
piccolo assieme a Ziva; lei già se la cavava, mentre Dinozzo imparò osservando
Gibbs, che era stranamente abile nel trattare con i bambini.
Lentamente, un'idea si insinuò nella sua
testa, e una sera decise di chiedere spiegazioni a Ziva, che sembrava saperne
qualcosa di più di lui, sul fatto.
Tony: "Chi è Kelly?"
Ziva: "Kelly? Non conosco nessuna Kelly."
disse, continuando a guardare Chris, che si stava già addormentando, attaccato
al suo seno.
Tony: "Allora perchè l'hai nominata, quando
il Capo ha portato tutta la roba per Christopher?"
La donna ci pensò su un attimo, infine decise
di rispondere.
Ziva: "Kelly è la figlia di Gibbs. E' nata
nel 1984."
Tony: "Quindi ora ha 23 anni. Ma perchè non
ne parla mai?"
Ziva: "Perchè Kelly e Shannon, la prima moglie
del Capo, sono state uccise nel 92, mentre Gibbs
era in Qwait. Kelly aveva 8 anni."
Tony: "E ha tenuto tutte le sue cose, comprese quelle di quando è
nata, per tutto questo tempo?"
Ziva: "Le voleva molto bene, probabilmente. E non è semplice, per
un genitore, superare la morte del proprio figlio." sembrava parlare per
esperienza personale. Tony la guardò mentre si alzava dal divano e metteva il
bimbo, ormai addormentato, nella culla.
Tony: "Ti manca il tuo bambino, vero?"
Ziva: "Non ho neanche fatto in tempo per sentirlo
scalciare... come potrebbe mancarmi?"
Tony: "Proprio perchè non hai fatto in tempo per sentirlo ti
manca, secondo me."
Ziva non rispose. Si diresse in camera e disse:
Ziva: "Ora sono un po' stanca, vado a dormire." e si chiuse la
porta alle spalle.
Tony guardò per qualche istante la porta, poi si distese sul
divano e si addormentò.
Qualche giorno dopo, durante la pausa pranzo erano, come al
solito, tutti riuniti nel laboratorio di Abby, per controllare che il piccolo
stesse bene e per scambiarsi le ultime notizie.
McGee: "Sbaglio o già Chris sembra più grande di quando l'abbiamo
trovato?"
Ziva: "I bambini così piccoli crescono quasi a vista d'occhio,
Tim. E poi, ormai Chris ha cinque mesi." aveva il bambino in braccio per dargli
il biberon. Quando lo rimise sul passeggino, Tony le fece notare una cosa:
Tony: "Ehm... Ziva, è normale che perdi liquidi da qui?" indicò la
camicia all'altezza del seno, dove si erano formate due grosse macchie, come se
fosse stata bagnata da qualcosa.
Ziva: "Ma cosa..." si guardò anche lei la camicia, poi si coprì
con le braccia e corse verso l'ascensore.
Tony: "Hey, ma dove stai andando?"
Ziva: "Da Ducky."
Tony: "Vengo con te!"
Salirono sull'ascensore, sotto gli occhi stupiti di Abby e McGee,
a cui avevano lasciato la cura di Christopher, e scesero nell'obitorio, per
parlare con Ducky.
Ziva: "Ducky, ho bisogno di una visita medica!"
Ducky: "Perchè, mia cara? Sei sempre stata benissimo."
Ziva: "Dimmelo te il perchè..." scoprì la camicia e mostrò le due
macchie.
Ducky: "Oh..." disse, guardando, interessato, il fenomeno "Non
credo ci sia molto da visitare. Solo vorrei sapere quante volte al giorno tieni
il piccolo Christopher attaccato al seno."
Ziva: "Dalle quattro alle sei volte al giorno, perchè?"
Ducky: "E lui succhia?"
Ziva: "Sì. Ma cosa centra, ora? Mi vuoi dire cosa succede?" la
donna era veramente preoccupata.
Ducky: "Niente di grave: hai solo cominciato a produrre
latte."
Tony: "Produrre latte? Ma non bisogna aver partorito da poco per
produrre latte?"
Ducky: "Non necessariamente, Anthony. Basta una stimolazione
prolungata delle mammelle. E non è una prerogativa della donna la facoltà di
produrre latte. Nel 2002, in Sri Lanka, una donna morì, dando alla luce due
bambine. Il padre cercò inizialmente di allattarle col biberon, ma loro non ne
volevano sapere, così decise di attaccarle ai suoi capezzoli. Riuscì a calmarle,
e dopo due settimane cominciò a produrre latte..."
Ziva: "Non mi interessano le tue storie! Cosa devo fare?"
Ducky: "La cosa più semplice: allatta Christopher al tuo seno. Lui
ne trarrà molti vantaggi, perchè il latte materno è ricco di anticorpi. Mi
raccomando, però, devi mangiare sano."
In quel momento entrò anche Gibbs, agitato.
Gibbs: "Si può sapere cosa sta succedendo?"
Tony: "Nulla, Capo. Ziva ha cominciato a produrre latte."
Ducky: "E io le ho proposto di continuare ad allattare Chris al
seno, Jethro."
Gibbs sorrise.
Gibbs: "D'accordo. Almeno il piccolo avrà dei buoni anticorpi, per
un po', visto com'è fatta Ziva.
La donna non sapeva se essere felice o meno della cosa.
Quella sera stessa, a casa, quando venne il momento di dar da
mangiare a Christopher, invece di preparare il solito biberon, se lo attaccò al
seno. Il piccolo succhiava quasi con foga.
Tony: "Sembra che gli piaccia..."
Ziva: "Probabilmente il mio latte è più buono di quello in polvere
che gli abbiamo dato fin'ora."
Tony: "Senza dubbio. Hai sentito cosa ha detto Ducky? Il latte
materno è anche più sano di quello liofilizzato in polvere." la guardò un
attimo. La sua espressione era ancora diversa, molto più materna di prima "Ora
si può dire che sei sua mamma di latte!"
CONTIUA...
nota: la storia dell'uomo che ha prodotto latte l'ho presa dal
Focus n° 176.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** 8 ***
8
Un bebè all'NCIS
8
Passarono i giorni, e
arrivò Natale.
Avevano deciso di passare insieme, l'intera squadra, a casa
di Gibbs la sera della Vigilia.
Il Capo aveva dato appuntamento a tutti alle
8 a casa sua; i primi ad arrivare furono Tony e Ziva, con Chris, che si guardava
in giro da dietro il ciuccio, incantato da tutte quelle luci colorate con cui
era stata adobbata la casa.
Gibbs: "Pensavo che non sareste venuti, o
almeno che non sarebbe venuta Ziva..." disse, aprendo loro la porta e facendo
entrare i tre, il piccolo nin braccio alla donna.
Ziva: "Il fatto che io sia ebrea non
significa che non mi piaccia festeggiare assieme agli amici. So quanto sia
importanrte il Natale per i Cristiani."
Tony: "Siamo i primi, Capo?" chiese, non
vedendo nessun altro ed aggirando strategicamente il vischio appeso sopra l'arco
subito dopo l'entrata, per non ritrovarsi sotto assieme a Ziva.
Gibbs: "Sì. McGee e Abby arriveranno insieme,
e Ducky non ha voluto lasciare sola sua madre, quindi non verrà." poi si rivolse
a Ziva "Se vuoi ho montato il seggiolone, così Chris può stare con noi a
tavola."
Ziva: "Grazie, Gibbs. Però tra poco devo
dargli il latte."
Gibbs: "Mettiti pure comoda, c'è tutto lo
spazio che vuoi."
La donna, quindi, andò a sedersi sul divano,
si sbottonò la camicia e diede da mangiare a Chris.
Gibbs e Tony la osservavano, andando in cucina.
Gibbs: "E' cambiata tantissimo da quando
abbiamo Chris sotto custodia."
Tony: "Sì, hai ragione, è molto più
materna."
Gibbs: "Mi ricorda molto..." si lasciò
scappare, ma si fermò in tempo: non sapeva che Tony era a conoscenza della
storia della sua famiglia.
Tony: "Stavi per parlare di Shannon, per
caso?" domandò, guardandolo eloquentemente. Il Capo lo scrutò severo, quindi
completò "Ziva mi ha detto di Shannon e Kelly, Capo."
Gibbs: "Capisco. Vieni con me..." si diressero verso la camera di
Gibbs, poi quest'ultimo aprì un cassetto del comodino e ne tirò fuori una
vecchia fotografia, che raffigurava Gibbs con una ventina d'anni di meno, una
giovane donna con i capelli rossi e, tra loro due, una bambina all'incirca
dell'età di Christopher.
Tony: "Era molto bella tua moglie, Capo."
Gibbs: "Sì, lo era." c'era un velo di tristezza nella sua voce. Si
voltò di nuovo verso il comò e tirò fuori un sacchettino di velluto, porgendolo
poi a Tony, che lo aprì tirandone fuori il contenuto: un anello d'oro bianco con
un piccolo rubino incastonato. Gibbs continuò "Questo glielo avevo regalato il
giorno in cui le ho chiesto di sposarmi. Dopo che Shannon e Kelly sono morte
l'ho tenuto con me. Non l'ho regalato neanche a nessuna delle altre tre donne
che ho sposato in seguito." fece una pausa, poi continuò "Sono passati 15 anni
dalla loro morte, e l'anello è sempre rimasto qui dentro a prendere polvere, ma
non credo che Shannon volesse questo, quindi penso che debba passare a qualcuno
che possa utilizzarlo, prima o poi."
Tony: "Vuoi cederlo? Ma è un tuo ricordo di famiglia..."
Gibbs: "Infatti rimarrà in famiglia. L'usanza è che passi al
figlio maggiore; io non ho figli, ma tu sei come se lo fossi. Prendilo come un
regalo di Natale, e mi raccomando di farne buon uso, se non vuoi che ti riempia
di scappellotti!"
Tony osservò di nuovo l'anello, poi lo rimise dentro il sacchetto
e se lo mise in tasca.
Tony: "Grazie, Capo."
Sentirono il campanello suonare; erano arrivati McGee e Abby,
quindi scesero per accoglierli.
Quando, finalmente, si furono sistemati, si misero a tavola per la
cena.
Dopo cena si riunirono tutti attorno all'albero per chiacchierare
ed aspettare la mezzanotte per lo scambio dei doni. Gibbs, Tony, Ziva e Chris
erano già seduti sul divano, mentre McGee e Abby si erano attardati in cucina.
Quando li raggiunsero, si fermarono involontariamente sotto al vischio; Tony lo
fece notare:
Tony: "Abby, Pivello! Avete notato dove vi siete fermati? Siete
esattamente sotto il vischio. Ora dovete baciarvi!"
McGee: "Dai, no! Non voglio farlo..."
Ziva: "Non potete non farlo: è la tradizione!"
Abby: "Ziva ha ragione. Dai, Tim, facciamoli contenti, altrimenti
ci romperanno le scatole fino a fine anno."
Così, sotto gli applausi di tutti, si diedero un bacio sulle
labbra, prima di andare a sedersi anche loro sul divano."
A mezzanotte si scambiarono i regali, e tutti avevano anche
comprato qualcosa per il bambino. In particolare, Tony aveva passato una intera
settimana a cercarne uno adatto, ripiegando poi su un vestitino, comprato in un
negozio in cui era anche riuscito ad avere un piccolo sconto facendo gli occhi
dolci alla commessa.
Quando Ziva aprì il regalo per conto del piccolo e vide il
vestitino, composto da una salopette, una felpina e un piccolo cappello da
baseball, che sicuramente sarebbero durati fino a quando Chris avrebbe compiuto
un anno, perchè erano abbastanza grandi, decise di provarglielo, quindi andò
nell'altra stanza assieme al piccolo e a Tony, per farsi dare una mano, e cambiò
il vestito del bambino.
Quando tornarono, Chris, tenuto in braccio dalla donna, indossava
il vestitino nuovo, ed era un figurino.
Tony: "Allora? Che dite? Ho gusto anche per i vestiti per
bebè?"
Abby: "Hai un ottimo gusto, però guardate dove siete finiti anche
voi!" indicò sopra le loro teste: erano sotto il vischio.
Ziva: "Sì, ma chi dei due bacio?"
Tony: "Come chi dei due? Bacia me, no?"
Ziva: "Sì, ma c'è anche Chris." indicò il piccolino, in braccio a
lei, che, da dietro il ciuccio, osservava, incuriosito, Tony.
Tony: "E cos'ha lui più di me?" chiese, indispettito.
Ziva: "Per esempio è un mulatto con gli occhi dicromatici, quindi
è molto affascinante."
Tony: "E io sono un italiano alto, bianco e con gli occhi verdi;
anche io ho il mio fascino!"
Gibbs: "Se non vi decidete entro l'anno, giuro che vi riempio di
scappellotti!" esclamò, guardandoli divertito, come gli altri due.
Ziva: "Ok, ho deciso." sorridendo, diede un bacio sulla fronte del
piccolo, che si strinse a lei; Tony si stava già allontanando, deluso, ma
lei lo trattenne "Hey, sbaglio o eri sotto il vischio con me?" senza dire
altro si alzò sulle punte e lo baciò sulle labbra.
Restarono ancora un po' a chiacchierare, poi decisero di
tornare a casa, anche perchè Chris si era già addormentato.
Verso le tre di notte, Tony si svegliò, sentendo Chris che
piangeva. Si alzò e andò nella camera del bambino, avvicinandosi alla culla.
Tony: "Hey, marmocchietto! Cosa c'è, devi essere cambiato?" lo
esaminò e constatò che non era questo il motivo per cui piangeva "Fame non credo
che ne hai, perchè Ziva ti ha appena dato il latte..." lo prese in braccio
"magari hai solo avuto un incubo e non vuoi restare solo, vero? Dai andiamo di
là."
Già Christopher si stava calmando nel momento in cui venne preso
in braccio; Tony si distese sul divano dove dormiva, tenendoselo sul petto, e
cercò di farlo riaddormentare, siuscendosi dopo un po', ma addormentandosi anche
lui.
Ziva uscì dalla camera, e vide la scena: Tony era sdraiato, con
entrambe le mani poggiate, in modo protettivo, sul piccolo addormentato sopra il
suo petto, che teneva saldamente la canottiera dell'uomo con la manina.
La donna sorrise, si avvicinò ai due e li coprì col lenzuolo. Poi
diede un bacio sulla fronte di entrambi e tornò in camera da letto a
dormire.
CONTINUA...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** 9 ***
9
Un bebè all'NCIS
9
Mattina del 12
febbraio.
Erano tutti in ufficio, riuniti davanti al
maxischermo.
Gibbs: "Allora? Che cosa avete scoperto?"
McGee: "Abbiamo esaminato il conto bancario
dei Kolt, e abbiamo notato dei movimenti sospetti..."
Tony: "Grosse somme di denaro che
escono periodicamente. Crediamo che almeno lei fosse immischiata in qualcosa di
grosso."
Ziva: "Inoltre, esaminando i tabulati abbiamo
notato che da agosto ci sono dei numeri ricorrenti..."
Gibbs: "E a chi appartengono?"
Tony: "Quello che compare più volte
appartiene a un usuraio della zona. Abbiamo fatto un riscontro incrociato con i
numeri di conto e anche quelli sono suoi."
Gibbs: "Come si chiama?"
McGee: "Jack DeLeo." sullo schermo comparve
la sua patente "Di origini italiane, ha dei precedenti per usura. Potrebbe
averla uccisa perchè non pagava in tempo le rate."
Tony gli tirò uno scappellotto.
Tony: "Sarebbe uno stupido, se uccide chi gli
deve dei soldi."
Gibbs: "Tony ha ragione: un usuraio non
uccide la sua fonte di guadagno, al massimo lascia degli avvertimenti. Ci deve
essere dell'altro."
Ziva: "Un altro numero ricorrente appartiene
a un'altra famiglia residente nel quartiere. Compare soprattutto negli ultimi
tempi: si tratta di Ronald Ramdal e della moglie, il Tenente Josephine
Ramdal."
Gibbs: "Bene, allora mettetevi al lavoro e cercatemi tutte le
informazioni che riuscite a trovare su di loro!"
Tony: "Già fatto, Capo."
McGee: "Pare che, negli ultimi tempi, mentre la moglie era in Iraq
a servire il nostro Paese, Ronald Ramdal frequentasse Angela Kolt..."
Ziva: "Alcuni vicini con cui siamo riusciti a parlare, inoltre,
hanno detto di aver visto, la settimana prima della sua morte, Angela Kolt
litigare animatamente con il Tenente Ramdal..."
Tony: "A quanto dicono, pare che il Tenente abbia minacciato
Angela, dopo averle dato ripetutamente della sgualdrina."
Gibbs: "Delitto passionale." mormorò "Dobbiamo interrogare il
Tenente Ramdal. McGee, Tony, andate a prenderla!"
Un paio d'ore dopo, Josephine Ramdal era in sala interrogatori.
Gibbs attese qualche minuto, prima di entrare e cominciare con le domande.
Gibbs: "Tenente, mi dice che rapporto c'era tra Angela Kolt e suo
marito?"
La donna non rispose.
Gibbs: "Mi risponda. Sappiamo che lei e la Kolt avete avuto una
discussione, prima che lei morisse."
Tenente: "Quella donna era una puttana!" disse, senza mezzi
termini.
Gibbs: "Solo perchè se la faceva con suo marito?"
Tenente: "Non se la faceva solo con Ronald. Andava a letto con un
sacco di uomini, e si faceva pagare, anche."
Gibbs: "Così lei l'ha tolta di mezzo."
Tenente: "Io non l'ho uccisa."
Gibbs: "E allora come le spiega le sue impronte sull'arma del
delitto?" bluffò; in realtà non era stata trovata nessuna impronta sull'arma del
delitto.
Tenente: "E' impossibile che abbiate trovato impronte..."
mormorò.
Gibbs: "Per quale motivo, Tenente?" domandò, alzandosi e battendo
i pugni sul tavolo "Forse perchè ha usato dei guanti per non lasciarne? E come
fa a sapere che non ne abbiamo trovate di impronte?"
La donna cedette, e si decise a confessare.
Tenente: "Ero andata per l'ennesima volta a chiedere ad Angela di
lasciar perdere mio marito. Abbiamo discusso per un po', poi quando lei mi ha
detto che se Ronald preferiva andare con lei, anche pagando, non era colpa sua,
ma mia, non ci ho visto più. Ho preso un coltello dalla cucina e ho tentato di
colpirla più volte, finchè non gliel'ho piantato in petto." fece una pausa "Sono
uscita subito dopo. Se lo meritava, quella sgualdrina."
Gibbs: "Quella sgualdrina, come la chiama lei, dopo che l'ha
lasciata, con le ultime forze che le restavano ha pensato al suo bambino." fece
una pausa "Angela Kolt si prostituiva perchè un usuraio le toglieva la pensione
mensile che le dava la marina dopo la morte di suo marito. Voleva assicurare un
futuro al figlio, e lei l'ha reso orfano." fece un cenno verso lo specchio, poi
entrò McGee.
McGee: "E' in arresto per l'omicidio di Angela Kolt..." disse,
mettendole le manette.
Quando uscirono, Ziva era nel corridoio, che teneva in braccio il
bambino, che appena vide il Tenente scoppiò a piangere, come se avesse capito
che quella donna aveva ucciso sua madre.
Il giorno dopo, Gibbs entrò in ufficio e subito
parlò a Tony e Ziva, in privato.
Gibbs: "Christopher è stato appena dichiarato adottabile, ma sono
riuscito a convincere l'assistente sociale a lasciare a voi l'affidamento
temporaneo. Ci vorrà un po' perchè venga adottato."
Ziva rimase pensierosa per tutto il giorno. Alla sera del giorno
dopo, dopo che ebbero messo a dormire Chris, Tony chiese:
Tony: "A cosa stai pensando?"
Ziva: "Stavo pensando d chiedere l'adozione di Chris..."
L'uomo rise.
Tony: "Nella tua situazione attuale, credo che sarà impossibile
ottenerla."
Ziva: "Per quale motivo?"
Tony: "Non hai la cittadinanza americana."
Ziva: "Vorrà dire che prenderò la cittadinanza."
Tony rise di nuovo.
Tony: "Per una donna straniera esistono solo tre modi per
ottenerla. Il primo è restando in America per parecchio tempo, e tu ci sei solo
da due anni; il secondo metodo è per meriti, ma non mi pare che tu abbia fatto
qualcosa di memorabile da poter ottenere la cittadinanza americana. Il terzo
metodo è trovare un povero idiota con cittadinanza americana che accetti di
sposarti."
La conversazione terminò lì, e andarono entrambi a dormire.
Il giorno dopo, 14 febbraio, dopo aver passato la notte e parte
della mattina a soppesare tutte le possibilità, Ziva si avvicinò con passo
sicuro a Tony, seduto alla scrivania, che stava addentando voracemente un panino
con tonno e maionese. Stava per mordere il pane per l'ennesima volta, quando
Ziva gli disse:
Ziva: "Tu mi aiuterai ad avere la cittadinanza americana."
CONTINUA...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** 10 ***
10
Un bebè all'NCIS
10
Ziva: "Tu mi aiuterai ad avere la
cittadinanza americana."
A quelle parole, il boccone che Tony stava
masticando gli andò di traverso. Lo sputò nel cestino, buttando via anche il
resto del panino: gli era passata la fame.
Si alzò dalla sedia e, dopo aver preso la
donna per un braccio, la trascinò in un angolo, dove potevano parlare in
pace.
Tony: "Cosa cavolo hai in mente, Ziva?!"
Ziva: "Io voglio la cittadinanza, e tu mi
aiuterai ad averla."
Tony: "E come? Non posso mica falsificare i
documenti che attestano la tua permanenza qui..." un pensiero gli attraversò la
mente come un lampo "Non vorrai mica... oh no! Io non lo farò mai!"
Ziva: "E dai, cosa ti costa?"
Tony: "Mi costa molto! Non potevi chiedere a
qualcun altro?"
Ziva: "L'hai detto tu: devo trovare un povero idiota che lo
faccia."
Tony: "E io sarei quel povero idiota? Grazie mille! No, non lo
farò!"
Ziva: "Tu sei l'unico a cui potevo chiederlo.
Ti prego, Tony... se non vuoi farlo per me, fallo per Christopher..."
Tony: "Ok, senti, ne riparliamo stasera a
casa, così avrò il tempo per pensarci su."
Alla sera, dopo che ebbero messo il bambino a
dormire, si sedettero sul divano a parlare.
Tony: "Se io accettassi, quali sarebbero le
condizioni?"
Ziva: "La prima è che, non appena avrò il
certificato di adozione di Chris, noi divorzieremo."
Tony: "E la seconda?" chiese, con l'aria di
uno che non si aspettava niente di buono.
Ziva: "Niente sesso. Si tratta di un
matrimonio di convenienza, quindi puoi scordarti di consumare."
Ecco la fregatura: non solo restava fregato
per almeno uno o due anni, ma non poteva neanche consumare il matrimonio!
Tony: "Ok, quindi sarei fregato in ogni caso.
Ma se accettassi tu mi dovresti un grosso favore!"
Ziva: "D'accordo. Allora accetti?"
Tony: "Lo sai che in America i matrimoni di
convenienza non sono del tutto legali?"
Ziva: "Sì." rispose, con l'aria di una
bambina che attendeva che le dessero il lecca-lecca che continuavano a
sventolarle davanti al naso.
Tony: "Quindi dovremo fare tutto come si
deve, cioè da domani comportarci, in pubblico, come dei veri fidanzati, e quando
saremo sposati non dobbiamo far intendere che ci siamo sposati perchè tu avevi
bisogno della cittadinanza per adottare Chris."
Ziva: "Ok. Questo significa che accetti?"
Tony: "Sì."
La donna era al culmine della gioia.
Sorridendo abbracciò Tony, che ricambiò l'abbraccio.
Tony: "Ricordati, però, che mi devi un grosso
favore."
Ziva: "Me ne ricorderò."
Tony: "Bene. E ora, visto che dobbiamo fare
tutto come si deve, devo darti una cosa."
La prese per mano e la condusse in camera,
poi aprì il primo cassetto del comò e prese un sacchettino di velluto.
Ziva: "Che cosa è?"
Tony: "L'anello che il Capo ha regalato a
Shannon quando le ha chiesto di sposarlo." disse, tirandolo fuori dal sacchetto
e mostrandoglielo.
Ziva: "Perchè lo hai tu?"
Tony: "Me lo ha ceduto, perchè vuole che
sia io ad usarlo."
Senza dire altro, lo mise al dito della
donna, che lo ammirò per un attimo, prima di dire:
Ziva: "Allora siamo ufficialmente
fidanzati?"
Tony: "Direi di sì. Domani penseremo anche ad
informare gli altri della cosa."
Ziva: "Hai ragione. Grazie, Tony."
Tony sorrise, poi si abbassò su di lei e la baciò. Dalle
labbra socchiuse, Ziva sentì la lingua dell'uomo sfiorare leggermente la
propria; non rifiutò il gesto, ma non approfondì neanche il bacio.
Il giorno dopo, non appena Gibbs arrivò in
ufficio, lo presero da parte, per spiegargli la situazione.
Gibbs: "Che cosa???" sbraitò, non appena
ebbero finito di parlare "Ma siete impazziti?"
Ziva: "Lo so, Capo, ma..." tentò di
spiegare.
Gibbs: "Non voglio sentire altro. Prima di
decidere di testa vostra potevate consultarmi!"
Tony: "Scusa, Capo."
Gibbs tirò uno scappellotto al suo
sottoposto.
Gibbs: "Ti avevo detto che dovevi fare buon
uso di quell'anello, Dinozzo!" fece una pausa, respirando profondamente, poi
concluse "D'accordo, vi aiuterò, ma dovrete informare anche McGee, Abby e Ducky
della vostra idea."
Ziva e Tony: "Ok, Capo."
Gibbs:
"Beh, a questo punto non posso non farvi le congratulazioni!" diede una pacca sulla
spalla a Tony "Sopporterò il fatto che vi comporterete come due fidanzatini
prima e come una coppia sposata dopo, ma guai a voi se
superate il limite!"
Poco dopo erano tutti in laboratorio: Gibbs aveva riunito tutti per "comunicare
una cosa importante".
McGee: "Cos'è quella cosa importanteche dovevi dirci, Capo?" chiese, quando
furono tutti riuniti.
Gibbs: "Non sono io che devo comunicarla, ma
Tony e Ziva."
L'attenzione si spostò sulla coppia; Ziva
prese la parola.
Ziva: "Per prima cosa, ho
deciso di chiedere in adozione Chris..." disse, stringendosi il bambino, che la guardava
curioso, al petto.
Ducky: "Ma è meraviglioso, mia cara! Sono
contento per te!"
Ziva: "Ti ringrazio, Ducky. Ma non è l'unica cosa
che volevamo dirvi..."
Tony
prese la parola:
Tony: "Per poter adottare
Chris, Ziva ha bisogno della cittadinanza americana, e io ho accettato di
aiutarla ad ottenerla."
Abby: "E come?"
Tony: "Niente di più semplice:
ci sposiamo a maggio."
Videro le facce sorprese dei tre, quindi Ziva si
affrettò a specificare:
Ziva: "In realtà saremo solo sposati sulla carta, non
consumeremo il matrimonio."
Tony:
"E' un matrimonio di convenienza: resteremo sposati il tempo necessario perchè Ziva
possa adottare Chris."
McGee: "Ma non mi sembra una cosa
del tutto legale..."
Tony: "Infatti in
pubblico dovremo comportarci come una vera coppia, e a casa abbiamo deciso
di dormire nello stesso letto, per non insospettire l'assistente sociale, nel caso
venga a trovarci."
Ziva: "Ovviamente queste cose
ve le diciamo in via confidenziale, e non usciranno da questo laboratorio. Io e
Tony, da ieri sera, siamo ufficialmente fidanzati." mostrò la mano sinistra, sulla
quale spiccava l'anello in oro bianco con il rubino avuto dal "fidanzato"
il giorno prima.
Abby: "Wow! Pure l'anello! Allora state facendo le cose in grande! Comunque,
congratulazioni!" abbracciò prima Ziva, baciando anche Chris sulla fronte, e poi Tony,
a cui disse, all'orecchio "Ce la farai a resistere senza sesso per
così tanto tempo?"
Tony: "Ci proverò."
Gibbs: "Non esiste
'provare', Tony! O 'fare' o 'non fare'!" disse, citando una frase di
un personaggio cinematografico.
Tony: "Yoda, Star Wars." rispose
"Lo farò, Gibbs."
Gibbs: "Bene, così va meglio. Ora dovete solo
organizzare le nozze."
CONTINUA...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** 11 ***
11
Un bebè all'NCIS
11
Qualche sera dopo, dopo cena, Tony e Ziva
avevano appuntamento a casa del Giudice Harmon Rabb.
Sì, proprio quell'Harmon Rabb che era stato
accusato di omicidio dall'NCIS pochi anni prima. Dopo il suo matrimonio con Sara McKenzie, tre anni prima, aveva
definitivamente lasciato la carriera di avvocato per intrapprendere quella di giudice del tribunale
militare.
Appena scesero dalla macchina, Tony prese in braccio Chris, che
era seduto sul vecchio seggiolino di Kelly, montato sul sedile posteriore della
Mustang dell'uomo, e poi si incamminò, insieme a Ziva, lungo il vialetto del
giardinetto di fronte alla villa del Giudice, poi la donna bussò alla porta.
Aprì loro Sara, vestita con un paio di jeans
e una camicia larga, che nascondeva ben poco il suo stato: era al quarto mese di
gravidanza.
Tony: "Ciao, Sara. Gibbs aveva chiamato oggi per avvertirvi che
saremmo venuti a parlarvi."
Sara: "Sì, lo sapevo, agente Dinozzo. Quindi lei sarebbe l'agente
Ziva David?"
Ziva: "In pelle ed ossa!"
Tony: "Si dice carne ed ossa, Ziva!"
Sara: "E questo bel bambino chi sarebbe?" chiese, facendo una
carezza a Chris, ancora in braccio all'uomo, che si stringeva a lui in un
improvviso attacco di timidezza.
Tony: "Lui è Christopher. Lo abbiamo in affidamento da quando la
madre è stata uccisa." spiegò.
Sara: "Mi dispiace... ma guarda! Sono proprio una pessima ospite.
Non restiamo qui, al freddo, entrate pure!"
Entrarono in casa, e Tony chiese:
Tony: "Harm è in casa?"
Sara: "E' ancora al JAG, ma dovrebbe arrivare a momenti. Gibbs
aveva detto che avevate un favore da chiedergli..."
Proprio in quel momento, sentirono il cancello
del garage aprirsi e un'auto entrare. Poco dopo il Giudice Rabb entrò in casa
dall'entrata secondaria.
Harm: "Sono già arrivati gli agenti dell'NCIS, tesoro?"
Sara: "Sì, siamo qui in salotto!"
L'uomo entrò in salotto. Prima baciò la moglie, poi salutò i
due.
Harm: "Agente Dinozzo, mi ricordo di te."
Tony: "Mi meraviglierei se te ne fossi dimenticato. Lei è l'agente
Ziva David."
Strinse la mano anche alla donna, poi chiese:
Harm: "Gibbs ha detto che dovevate parlarmi di una cosa. Spero per
voi che non sia un'altra accusa di omicidio nei miei confronti!" scherzò.
Tony: "No, riguarda me e Ziva. Ci sposiamo a maggio e, avendo
optato per il matrimonio civile, stiamo cercando qualcuno che lo celebri. E
abbiamo pensato a te che, in quanto giudice, hai l'autorità per poterlo
celebrare."
Harm: "Beh, congratulazioni!"
Sara: "Come mai avete scelto il matrimonio civile?"
Ziva: "Perchè io sono ebrea."
Harm: "Comunque sia, sarei felice di celebrare io il matrimonio!
Avete già una data precisa?"
Tony: "Pensavamo al 15 di maggio, se tu non hai altri
impegni..."
Harm: "D'accordo. Per quanto riguarda il matrimonio, volete dire
qualcosa durante la cerimonia?"
Ziva: "Meglio di no. Io sarò talmente emozionata che non riuscirei
quasi a spiccicare parola!"
Tony: "Lo stesso vale per me."
Si sorrisero, poi si scambiarono un bacio. Harm e
Sara non dovevano sapere il vero motivo per cui avevano deciso di sposarsi,
per cui dovevano mantenere quella commedia e continuare a recitare la parte dei
fidanzatini innamorati.
Harm: "Perfetto. Allora ci rivedremo i prossimi giorni per
organizzare il resto."
La settimana successiva, Tony e Ziva si erano appena alzati,
quando Abby si presentò davanti alla porta di casa e, quando Tony le aprì,
piombò dentro, dicendo:
Abby: "Non sei ancora pronta, Ziva? Dai vestiti e prepara Chris,
che poi usciamo!" sembrava al massimo dell'eccitazione.
Ziva: "Ma cosa...? Che ti prende, Abby? Dove dobbiamo andare?"
chiese, confusa.
Abby: "A comprare l'abito." rispose, sempre più eccitata.
Ziva: "L'abito? Che abito?"
Abby: "Come 'che abito'? L'abito da sposa, no?"
Ziva: "Ma io non voglio l'abito da sposa... non mi serve!"
reclamò.
Abby: "E invece sì che ti serve. L'avete detto voi: dovete fare le
cose come si deve. E un matrimonio non è un matrimonio se la sposa non indossa
un abito bianco!"
Tony: "Il suo ragionamento non fa una piega, Ziva." poi prese il
portafoglio e continuò "Facciamo così: l'abito e il resto te lo pago io." prese
la sua carta di credito e la diede ad Abby "Tieni, Abby, ti do carta
bianca!"
La Dark prese, tutta eccitata, la carta, poi, quando Ziva ebbe
finito di preparare Christopher, prese il passeggino, ovviamente recuperato
anche questo dalle cose di Kelly, ed uscirono tutti e tre, lasciando solo
Tony.
Si diressero verso uno dei più rinomati negozi di abiti da
cerimonia di Washington D.C. e vi entrarono.
Subito la commessa andò loro incontro.
Commessa: "Buongiorno. Desiderate?"
Abby: "La mia amica si deve sposare a maggio. Ci serve un abito da
sposa."
Commessa: "Allora se potete seguirmi..." disse, con un sorriso,
poi la seguirono sul retro, dove c'era una vasta esposizione di abiti "Abbiamo
abiti per tutti i gusti. Vi serve qualcosa di particolare?"
Ziva: "Qualcosa di semplice..."
Abby: "No, Ziva! Lascia fare a me. Ci serve qualcosa che lasci
Tony a bocca aperta." si avvicinò all'orecchio di Ziva e continuò "Sarà
difficile per lui riuscire a mantenere il patto, vedrai!"
L'israeliana fece un sorriso forzato, mentre la commessa cominciò
a mostrare loro qualche abito.
Passarono la mattina a vedere gli abiti; Ziva ne provò anche
alcuni, finchè...
Abby: "Prova questo." disse, indicando l'ennesimo abito.
Ziva andò nel camerino, e ne uscì dieci minuti dopo, vestita.
Abby la guardò, a bocca aperta, con l'aria di una persona che ha
trovato quello che cercava, e anche Chris era incantato, guardando la sua "mamma
di latte" che usciva dalla tenda, vestita con un abito di seta lucida, con un
lungo spacco sull'ampia gonna e il corsetto finemente ricamato, e con le
spalline che cadevano lateralmente.
Abby: "Che dici, Chris?" chiese, al bambino seduto sul passeggino, che passò lo sguardo
da Ziva ad Abby, e di nuovo a Ziva, per poi battere le manine, sorridendo dietro il
ciuccio, in segno di approvazione "Ok, aggiudicato!"
Ziva si guardò al grande specchio, accanto a lei, e ammise che le
stava davvero bene: semplice e sexy allo stesso tempo.
Ziva: "Sì, mi piace!" confermò.
La commessa si avvicinò, con in mano anche un velo e un paio di
sandali da abbinare al vestito. Aiutò la donna ad indossare tutto, e poi
disse:
Commessa: "Le sta proprio bene, signorina: è un'ottima
scelta!"
Ziva: "Sì. E quanto verrebbe a costare, completo di tutto?"
Commessa: "E' un Valentino di ottima manufattura. Tutto compreso
viene cinque mila dollari."
Ziva ed Abby si guardarono stupefatte; di certo non si aspettavano
di spendere così tanto. Abby guardò, indecisa, alternativamente il vestito
addosso all'amica e la carta di credito di Tony che aveva in mano, poi, facendo
il suo tipico sorrisetto furbo, rispose:
Abby: "Ok, lo prendiamo!"
Mentre Ziva si cambiava, Abby andò a pagare tutto. Fortunatamente non c'era nessuna modifica da fare
all'abito, così poterono portarlo via subito.
Tornarono a casa. Tony le stava aspettando.
Tony: "Allora? Posso vedere quali acquisti avete fatto?" chiese,
curioso.
Abby: "Mi dispiace, Tony, ma lo sposo non può vedere l'abito da
sposa prima della cerimonia! E' la tradizione!"
Tony: "Va bene, aspetterò. Posso riavere indietro la carta di
credito, però?"
Abby riconsegnò la carta di credito, assieme allo scontrino
dell'acquisto. Quando Tony si decise a guardarlo, era già scappata via.
Tony: "CINQUE MILA DOLLARI?" urlò. Ziva aveva l'aria quasi
colpevole.
Ziva: "E' stata Abby a volerlo comprare..." si giustificò.
Tony: "Va beh... me ne farò una ragione. D'altronde vi avevo dato
carta bianca; spero che ne sia valsa la pena." disse, tranquillamente, baciando
la fidanzata sulla guancia.
Passarono le settimane, e lentamente si avvicinava il giorno delle
nozze.
La sera del 14 maggio, Gibbs e Abby avevano organizzato
rispettivamente l'addio al celibato e addio al nubilato, accogliendo la
richiesta di Tony, che due settimane prima aveva detto "Visto che non consumerò
il matrimonio, almeno voglio avere una festa di addio al celibato!"
Alle sette, Gibbs, McGee, Ducky, Palmer e Harm vennero a
casa a prelevare Tony, mentre Ziva aspettava Abby, Jenny e Sara.
Tony: "Allora dove si va?" chiese, immaginandosi già belle
spogliarelliste che ballavano la lap dance a pochi centimetri da lui.
Gibbs: "Mi dispiace, Tony. Andremo solo a berci una birra tutti
insieme." rispose, demolendo tutte le speranze del suo sottoposto.
Abby venne a prendere Ziva e il bambino subito dopo. Vista la
presenza di Chris, aveva deciso di fare soltanto una cena tranquilla in un bel
ristorante.
Salirono in macchina e partirono, tutte quante allegre.
Cenarono, chiacchierando del più e del meno, poi arrivò il momento
del brindisi. Abby si alzò, col calice in mano.
Abby: "Come damigella della sposa, tocca a me tenere il discorso.
Ziva, tu sei l'ultima arrivata, nella squadra. E' vero, non siamo andare
d'accordo proprio subito, ma posso dire, adesso, che sei un'ottima amica. E, c'è
da dirlo, sei l'unica che è riuscita veramente a mettere nel sacco Tony, il
dongiovanni immatricolato che tutte conosciamo, ma anche un bravissimo ragazzo,
te lo dice una che lo conosce da una vita, si può dire. Quindi ti dico solo: non
fartelo scappare, non è semplice trovare in giro uomini come lui! Ancora
congratulazioni, Ziva! E goditelo, finchè durerà!" alzò il calice e fecero tutte
il brindisi.
Nel frattempo, gli uomini erano arrivati al bar. Appena entrati,
McGee appuntò al petto di Tony un cartellino con scritto "ultimo giorno di
libertà", poi si sedettero al tavolo e ordinarono delle birre.
Gibbs: "Che dite, cominciamo con un brindisi?" alzarono le
bottiglie di birra, poi Gibbs continuò "Alla tua salute, Tony! E che questa tua
avventura duri più di quanti siano durate le mie!"
Tony già stava cominciando a rendersi conto di quanto vicino fosse
il matrimonio: mancavano poche ore e Ziva sarebbe diventata sua
moglie... almeno sulla carta! Aveva l'espressione di qualcuno che a malappena
sapeva quello che stava facendo, ma continuava nella strada intrappresa.
Harm: "Mi ricordo quando stavo per sposarmi con Sara... sono
rimasto in trance perenne per quasi una settimana prima di andare all'altare!
Ero talmente nervoso che mi reggeco in piedi a fatica."
Dopo un po', Gibbs prese Dinozzo da parte, per parlargli in
privato.
Gibbs: "Tony, mancano poche ore. Sei sicuro di potercela
fare?"
Tony: "Sì, capo, ce la farò."
Gibbs: "Guarda che quello che stai per fare non è uno
scherzo!"
Tony: "Lo so, ma ho dato la mia parola e vado avanti."
L'uomo era deciso, e Gibbs sorrise e gli diede una pacca sulla
spalla, poi tornarono a bere con gli altri.
A fine serata lo riaccompagnarono a casa. Il fato volle che anche
Ziva e Chris tornassero in quel momento. Tony si avvicinò alla donna e prese in
braccio il bambino, ormai profondamente addormentato, prima di aprire la porta,
poi salirono all'appartamento e, appena entrarono, portarono il piccolo in
camera sua, adagiandolo nella culla.
Lo guardarono dormire per qualche minuto.
Tony: "Ancora poco e saremo il Signore e la Signora Dinozzo."
Sorrisero. Ziva avvicinò il volto a quello del fidanzato e lo
baciò sulle labbra una volta.
Tony prese l'iniziativa la seconda volta, baciandola la seconda
volta più a lungo. Ziva non lo rifiutò, ma lo guardò male appena si
staccarono.
Tony: "I patti erano niente sesso, non niente baci!"
Ziva sorrise di nuovo.
Ziva: "Andiamo a dormire: domani sarà una giornata piena."
CONTINUA...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** 12 ***
12
Un bebè all'NCIS
12
15 maggio.
Tony e Ziva avevano ottenuto la giornata libera, per potersi
preparare per la cerimonia, che si sarebbe tenuta quel pomeriggio attorno alle quattro
in una delle sale dell'NCIS, messa a loro disposizione grazie al
Direttore Shepard.
Alle due caricarono tutto in macchina, compresi i loro abiti,
quello di Ziva accuratamente sigillato perchè Tony non potesse vederlo, e quello
che avrebbe indossato Chris, che ormai aveva 10 mesi e già cominciava a
gattonare; si sarebbero cambiati all'NCIS, per fare prima, e Jenny aveva trovato
una buona pettinatrice e truccatrice per Ziva, che avrebbe fatto tutto entro
l'ora della cerimonia.
Appena misero piede in ufficio, non ebbero neanche il tempo di
salutarsi che subito la sposa e il bambino vennero portati via dalle donne per
essere preparata.
Gibbs si avvicinò a Tony, guardandolo
seriamente, ma sembrava anche quasi felice per lui.
Gibbs: "Te lo chiedo per l'ultima volta, Tony: sei sicuro di
volerlo fare?"
Tony: "Sì, Capo, ho dato la mia parola e la manterrò." rispose per
l'ennesima volta in quei tre mesi.
Alle quattro meno un quarto lo sposo era già pronto, ed attendeva
nella sala assieme al Giudice Rabb, Gibbs, che era stato scelto come testimone,
e Ducky e McGee, che a turno tenevano d'occhio Christopher, affidato loro dalla
sposa.
Tony indossava un classico smoking nero, con una rosa bianca
appuntata all'occhiello; non riusciva a stare fermo, camminando in circolo
davanti al Giudice. Gibbs lo bloccò e senza dirgli niente gli tirò uno
scappellotto, era il suo modo per dirgli di stare tranquillo.
Jenny e Sara entrarono nella sala, facendo un gesto verso Harm:
era il segnale per cominciare la cerimonia.
Tony si mise al suo posto. Si sentiva nervoso ed emozionato allo
stesso tempo.
Abby entrò dalla porta in fondo. Era vestita come al solito, con
una t-shirt e un paio di pantaloni neri, ma teneva in mano un piccolo
bouquet di fiori, come usano le damigelle che accompagnano le spose
all'altare.
Finalmente entrò Ziva. Tony percepì una strana sensazione quando
la vide, e ammise che era stupenda in quell'abito bianco; aveva i capelli tirati
su, a parte due ciocche arricciate, che le incorniciavano il viso, scentendo dai
lati della fronte, e attraverso il velo poteva vedere il suo volto. Il trucco
leggero le valorizzava i lineamenti, e gli occhi le brillavano, lasciando
trasparire le emozioni che privava: felicità e tensione.
Con passo lento si avvicinò all'altare,
stringendo tra le mani il bouquet, poi, quando Gibbs le si era avvicinato,
facendole il baciamano e porgendole il braccio; accompagnata da lui, finalmente raggiunse lo sposo. Si
guardarono negli occhi per qualche secondo; Ziva notò che Tony era
emozionato quanto lei e si chiese se anche lui aveva sentito quella strana sensazione
alla bocca dello stomaco. Non paltarono, l'uomo le prese la mano e
gliela baciò come aveva fatto il Capo poco prima, prima di scortarla davanti al
Giudice per cominciare la cerimonia.
Harm: "Siamo qui riuniti oggi per unire in
matrimonio Anthony e Ziva. Se qualcuno ha qualcosa da dire contro questa unione,
parli ora o taccia per sempre." ci fu un attimo di silenzio, poi riprese a parlare
"Il matrimonio è un passo imprtante per due persone che si amano. E'
l'apice di un percorso iniziato insieme, nella speranza che, andando avanti, la persona con cui
si è cominciata questa strada, continui ad essere accanto. Anthony e Ziva stanno per
intrapprendere questa strada, e questo è il loro primo passo insieme, a
cui ne seguiranno altri, ed altri ancora. A volte il percorso sarà
impervio, ci saranno degli ostacoli da affrontare, e lo faranno insieme, uscendone magari un
po' ammaccati, ma sempre vittoriosi." fece una pausa, poi continuò "Vuoi tu, Anthony, prendere
Ziva come tua sposa, e prometti di esserle fedele sempre, nella buona
e nella cattiva sorte, nella gioia e nel dolore, finchè morte non
vi separi?"
Tony guardò dolcemente Ziva, fece un lungo respiro e rispose:
Tony: "Lo voglio."
Harm: "Vuoi tu, Ziva, prendere Anthony come tuo sposo, e prometti
di essergli fedele sempre, nella buona e nella cattiva sorte, nella gioia e nel
dolore, finchè morte non vi separi?"
Ziva: "Lo voglio."
Harm: "Ora procediamo con lo scambio degli anelli."
Gibbs tirò fuori dalla tasca la scatola delle fedi, dandola al
Giudice, che la porse ai due sposi. Tony prese la fede di Ziva, poi le prese la
mano sinistra e, infilandole l'anello all'anulare, disse:
Tony: "Ziva, con questo anello io ti sposo."
Lo stesso fece Ziva:
Ziva: "Anthony, con questo anello, io ti sposo."
Ci fu un altro attimo di silenzio, poi Harm riprese a parlare:
Harm: "Con il potere conferitomi, vi dichiaro marito e moglie.
Puoi baciare la sposa."
Tony si avvicinò a Ziva, l'aiutò a tirarsi su il velo, poi,
sorridendo, la prese per i fianchi e si abbassò sul suo viso, baciandola
dolcemente e a lungo sulle labbra. Entrambi erano emozionati, e lo sentirono
reciprocamente, attraverso il bacio. Quando si staccarono, il Giudice concluse,
parlando al pubblico:
Harm: "Signore e signori, vi presento il Signore e la Signora
Dinozzo!"
Ci fu un applauso, poi i due sposi strinsero la mano a tutti, e
Ziva prese subito in braccio Chris, che gli tendeva le braccia, sorridendo.
Andarono tutti a casa di Tony e Ziva, i quali avevano preparato un
piccolo rinfresco solo per amici intimi.
Tony aprì la porta, ma prima di entrare venne fermato da Abby, che
esclamò:
Abby: "Tony, la tradizione vuole che la sposa attraversi la porta
di casa in braccio allo sposo!"
Gli sposi si guardarono, lei fece spallucce e consegnò
temporaneamente Chris a Abby, poi Tony la prese in braccio ed entrarono in casa.
Di seguito entrarono tutti gli altri e si sedettero in salotto.
Mentre Tony e Ziva andavano in cucina, a prendere gli stuzzichini
e lo spumante, Abby mise un po' di musica, per ravvivare un po' l'atmosfera.
Fecero un brindisi e mangiarono qualche stuzzichino, infine Harm
disse:
Harm: "E' tradizione che gli sposi ballino un lento, durante il
ricevimento. Questo non è un vero e proprio ricevimento, ma perchè non ne
approfittate della musica?"
Ziva: "No, dai..." disse, sperando che non insistesse nessuno, ma
si sbagliava.
McGee: "E' vero! E' solo un lento, perchè non ne
approfittate?"
Tony: "D'accordo, come volete." si alzò e porse la mano alla
moglie, e quando furono entrambi in piedi si strinsero, ballando insieme un
lento.
Erano molto vicini, e si guardavano negli occhi. Ziva avvicinò le
labbra all'orecchio del marito e gli sussurrò, facendosi sentire solo da
lui:
Ziva: "Grazie."
Tony: "Prego." le rispose, sussurrandole all'orecchio a sua volta.
Poi si baciarono di nuovo, dolcemente, e quando si staccarono, Gibbs era in
piedi accanto a loro.
Gibbs: "Tony. posso ballare con tua moglie?" gli venne ceduto il
posto, e Gibbs continuò a ballare con la sposa, parlandole a bassa voce
"Riuscirai a tenere a bada tuo marito, Ziva?"
Ziva: "Certo, Capo." rispose, sorridente.
Gibbs le diede un bacio sulla guancia, poi tornarono a sedersi ai
loro posti, quando la musica fu terminata.
Gli ospiti si trattennero per un po', poi, poco per volta,
andarono via tutti.
Tony prese in braccio Chris, che si era addormentato nel
seggiolone ed entrambi lo portarono in camera, quando lo ebbero sistemato
tornarono in salotto, sedendosi sul divano.
Ziva: "Non pensavo che sposarsi era così massacrante..."
Tony: "A chi lo dici... Però, se posso dire una cosa, i cinque
mila dollari dell'abito credo che siano stati un ottimo investimento: eri una
sposa stupenda, Signora Dinozzo!"
Ziva: "Grazie, Signor Dinozzo. Anche tu facevi bella figura in
quello smoking scuro!"
Le loro mani sinistre si intrecciarono. Tony le diede un bacio
vicino alle fedi, poi le fece una carezza sul volto.
Tony: "Posso baciare mia moglie?" chiese. Ziva si avvicinò a lui.
Le labbra si toccarono e Tony decise di osare di più del solito, introducendo la
lingua nella bocca di lei, che ricambiò. Era una sensazione piacevole, per
entrambi, e la fecero durare il più possibile.
Dopo dieci minuti si alzarono dal divano ed andarono in camera.
Ziva si fece aiutare a togliersi il vestito, poi si misero a letto.
Ziva: "Ricordati i patti, Tony."
Tony: "Io mantengo sempre la parola data, Ziva."
Spense la luce, poi, stretti l'una all'altro, si addormentarono,
rilassandosi dopo la stancante giornata appena passata.
CONTINUA...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** 13 ***
13
Un bebè all'NCIS
13
La convivenza di Tony e Ziva continuò. Fuori
casa si comportavano esattamente come una vera coppia sposata, tanto che a
volte, al lavoro, i loro colleghi sorridevano nel guardarli, ben sapendo che la
maggior parte di quelle scene erano delle recite.
Ma tutti avevano notato qualcosa nei loro comportamenti che non
era affatto frutto della loro ottima interpretazione: nei loro sguardi si vedeva
del vero affetto reciproco. Tutti se ne erano accorti, tranne i diretti
interessati.
Ziva stava anche già iniziando a raccogliere i documenti per
l'adozione. Fortunatamente ancora nessuno si era fatto avanti per Chris...
probabilmente grazie alle continue discussioni tra Gibbs e l'assistente
sociale!
Era l'8 luglio, il giorno del primo
compleanno di Christopher; Ziva, con l'aiuto di Tony, organizzò una piccola
festa a casa loro, invitando i colleghi.
Tony stava ancora montando i festoni quando
arrivò Gibbs, con tra le mani un grosso pacco regalo.
Tony: "Ciao, Capo. Scusa se non ti saluto
come si deve, ma sono leggermente impedito in questo momento." disse, in
equilibrio precario sulla scala, mentre attaccava il festone.
Gibbs: "Potevi aspettare che arrivassi io per
montare tutto, Tony!"
Tony: "Non importa, ho quasi fatto...
OOOOHHHHHH!"
Come non detto: aveva appena terminato di
agganciare il festone che la scala cadde, insieme a Tony. Ziva e Gibbs lo
soccorsero subito, e anche Chris gattonò verso di lui, preoccupato.
Ziva: "Tutto ok? Stai bene?" chiese,
preoccupata.
Tony: "Non ti preoccupare, Ziva: non ti
renderò vedova." disse, massaggiandosi la spalla, su cui era atterrato.
Chris passò la manina sulla spalla
dolorante dell'uomo.
Chris: "Bua?" disse. Da qualche giorno
cominciava ad accennare qualche parola. Ovviamente usava il linguaggio quasi
incomprensibile dei bambini di quell'età.
Tony: "Tranquillo, piccolo: è passata."
era ancora seduto per terra. Chris gli si avvicinò ancora e lo abbracciò.
Chris: "Pa... pa... ene?"
Tony: "Sì sto bene, Chris, non
preoccuparti."
Gibbs sorrise: era come rivedere sè stesso
più di 20 anni prima. Tony probabilmente non se n'era ancora reso conto, ma
Christopher gli stava facendo venire fuori il suo istinto paterno.
Quando fu ristabilito l'ordine, ripresero a
preparare, questa volta anche con l'aiuto del Capo.
Tony: "Cosa hai recuperato, questa volta, tra
le cose di Kelly?" chiese, riferito all'enorme pacco che Gibbs aveva
portato.
Gibbs: "Nulla. Ho pensato che è giunto il
momento che Chris abbia delle cose tutte sue, che non siano recuperate da altri,
come ad esempio un triciclo nuovo... anche perchè il triciclo di Kelly era rosa!"
Poco dopo arrivarono anche Ducky, Abby e
McGee, che erano andati a ritirare la torta che Ziva aveva ordinato.
Anche loro avevano portato un sacco di regali
per il piccolo, racchiusi in pacchetti variopinti che attirarono subito
l'attenzione di Chris.
Ziva: "I regali li apriamo dopo, tesoro. Ora
mangiamo la torta."
Gli occhi del bimbo si illuminarono, alla
parola "torta"; come tutti i bambini, lui andava matto per i dolci.
Chris: "Ma... ma... totta ti!"
Quando, finalmente vide la torta,
l'espressione di Chris divenne simile a quella di Tony quando, prima di
sposarsi, riusciva ad avere il numero di una bella donna a cui aveva fatto
il filo. Tutti notarono questa somiglianza.
Abby: "Ho paura che gli faccia male stare
troppo a contatto con te, Tony: comincia a somigliarti!"
Quando gli fu messa la fetta di torta
davanti, il bambino prese il suo cucchiaio e, subito, lo affondò nella panna,
mangiando voracemente e con gusto.
Ziva: "Calma, Chris! Così ti andrà di
traverso!"
Il piccolo sorrise, poi prese un cucchiaio di
torta e lo porse a Ziva, che lo mangiò.
Ziva: "Mmh! Che buona!"
Fece lo stesso con Tony, seduto al lato
opposto.
Tony: "Sì, è davvero una bontà! Se mangi
tutta la fetta, poi potrai aprire i regali!"
In men che non si dica aveva terminato la sua
fetta di torta: stava veramente diventando identico a Tony.
Chris: "Totta ita! Pa... pa... gali?" chiese,
porgendo le braccia verso Tony.
Ziva: "Va bene. Allora andiamo a scartare i
regali." disse, mentre il marito prendeva in braccio il bambino e lo portava
vicino al divano, ai piedi del quale erano accumulati i pacchi.
Tony si sedette a terra, assieme alla moglie,
facendo sedere il piccolo tra loro due. Gli altri ospiti si sedettero sul
divano, di fronte a loro.
Ziva: "Quale vuoi scartare per primo?"
chiese. Chris indicò la grossa scatola variopinta portata da Gibbs "D'accordo,
ora Tony ti aiuta a scartarla."
Tony si avvicinò alla scatola, tenendo Chris
in piedi, poggiato a lui per non fargli perdere l'equilibrio, dato che non aveva
ancora cominciato a camminare senza qualcosa che lo tenesse in piedi, e scartò
il pacco, mostrando una grossa scatola contenente un triciclo rosso con le ruote blu.
Tony: "Ma guarda! Un triciclo tutto per te!"
esclamò "Vai ad abbracciare Gibbs e digli grazie per il regalo."
Chris gattonò verso il Capo, si issò in
piedi, aiutato da lui, e gli diede un bacio sulla guancia. Poi si voltò di nuovo
verso i Dinozzo e, con sorpresa di tutti, con aria decisa, cercò di tenersi in
equilibrio e, mettendo maldestramente un piede davanti all'altro, camminò
verso di loro usando solo le sue forze, per poi cadere tra le braccia di Ziva.
Abby aveva fotografato tutto, e continuò a
fotografare anche dopo, mentre Tony e Ziva lo coccolavano.
Tony: "Bravo piccolo!" esclamò, passandogli
una mano sulla testa e dandogli un bacio sulla guancia.
Ziva: "Sei stato bravissimo, tesoro!" disse,
stringendoselo a sè e baciandolo anche lei.
Dopodichè ripresero a scartare gli altri
regali. Abby aveva incartato Bert, che subito Chris strinse a sè, facendogli
fare ripetutamente il caratteristico suono, Timothy aveva comprato un vestitino,
il classico regalo che si fa al primo compleanno di un bambino, mentre Ducky
aveva preso un libro di favole, pieno zeppo di figure. Tony e Ziva, dopo tanto
cercare, avevano optato per "L'Allegra Fattoria", con tutti i pulsanti che
facevano i versi degli animali.
Chris si mise a giocare subito con i suoi
nuovi giochi, finchè, stremato, non si addormentò sul tappeto, stringendo Bert.
Erano andati via tutti, dopo averli aiutati a
mettere in ordine. Tony prese il piccolo, che era stato adagiato
temporaneamente sul divano, e raggiunse Ziva in camera.
Ziva: "Abby ha detto che ci lascerà le copie
delle foto dei primi passi di Chris." disse, avvicinandosi al marito e dando un
bacio al piccolo, addormentato in braccio a lui.
Tony: "E' vero quello che dicono: i primi
passi del proprio figlio sono un'emozione indescrivibile."
L'uomo aveva pensato ad alta voce, non
rendendosi del tutto conto di quello che aveva detto, ma Ziva aveva sentito;
Tony era diventato padre, senza quasi rendersene conto.
La donna lo baciò; questa volta fu lei a fare
la prima mossa, cercando la lingua di lui, che non oppose alcuna resistenza. Non
sapeva perchè lo aveva fatto, e non se lo chiese.
Ziva: "Dai, andiamo a dormire."
Tony le sorrise e la seguì in camera.
Anche quella notte si addormentarono abbracciati l'una all'altro, mantenendo la
promessa fatta quando si erano fidanzati.
CONTINUA...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** 14 ***
14
Un bebè all'NCIS
14
Le settimane passarono. Chris, lentamente,
imparò a stare in piedi e a camminare.
Dopo due settimane già dovevano stargli continuamente dietro,
perchè gli piaceva correre per la casa, e rischiava ogni volta di farsi male.
Proprio per questo motivo, dopo essersi consultati con Gibbs, decisero di non
affidarlo più a Abby, quando erano al lavoro, o almeno di non farlo stare più
nel laboratorio, e di tenerlo in ufficio, controllato a turno da ognuno dei
componenti della squadra.
Gibbs era appena entrato nell'ufficio, quando sentì McGee
parlare.
McGee: "Dai, Chris, stai fermo un attimo, e ridammi il cellulare!"
seguito dalle risatine divertite di Chris.
Poi qualcosa urtò la gamba di Gibbs, il cellulare di McGee volò
verso l'alto colpendo il braccio dell'uomo, il quale teneva in mano un bicchiere
di caffè, che si versò sulla sua camicia; il cellulare, poi, ricadde verso il
basso, colpendo di striscio la testa di Chris, che era cascato a terra dopo
essersi scontrato con il Capo.
Gibbs guardò severo il bambino, che guardava in alto con aria
quasi colpevole, infine, dopo un attimo di silenzio, Chris si portò la manina
sul punto in cui era stato colpito dal cellulare in caduta libera e scoppiò a
piangere. Gibbs addolcì la sua espressione, si abbassò su di lui e lo prese in
braccio, consolandolo.
Gibbs: "Shh! Non è nulla, ora passa." si avvicinò a McGee, che nel
frattempo l'aveva raggiunto, gli riconsegnò il cellulare e ordinò "Trovami una
maglia o una camicia pulita e vammi a prendere un altro caffè."
McGee: "Ok, Capo."
Chris non accennava a smettere di piangere; Gibbs lo cullò per un
po', parlandogli dolcemente. Poco dopo entrò nell'ufficio Tony che, sentendo il
pianto disperato di Chris, corse verso il Capo.
Tony: "Cosa è successo?"
Gibbs: "Niente di grave, ha battuto solo leggermente la
testa."
Chris: "Pa... pa... bua..." disse, tra le lacrime, tendendo le
mani verso Tony.
Tony: "Sì, piccolo. Dai non è nulla." rispose, prendendolo in
braccio.
Gibbs: "Dove eravate finiti? McGee stava impazzendo a stargli
dietro!"
Tony: "Io ero da Abby per i risultati dei test."
Gibbs: "E tua moglie?"
Tony: "Ziva è da Ducky per i risultati dell'autopsia sul
corpo."
Arrivò anche Ziva, che si avvicinò a loro per vedere come stava
Chris, avendolo sentito singhiozzare appena entrata.
Chris: "Ma... ma... bua..." disse, continuando a farsi consolare
da Tony.
Tony: "Ha solo battuto la testa, ma ora è tutto passato."
Ziva: "Ho capito." diede un bacio al piccolo, che piano piano si
calmò, addormentandosi tra le braccia di Tony.
Gibbs: "Allora? Avete novità sul caso?" chiese, riprendendo la sua aria autoritaria, quando finalmente
fu tutto tranquillo.
Qualche giorno dopo erano al supermercato a fare spese.
Avvicinatisi al banco degli affettati, Tony cominciò a fare gli
occhi dolci alla commessa, mentre Ziva ordinava.
Ziva: "Tony, piantala!" lo ammonì.
Ma Tony sembrava non ascoltarla, e con fare da playboy continuava
a guardare la commessa, che non sembrava affatto dispiaciuta.
Ziva dovette prendergli la mano e trascinarlo via, per farlo
smettere.
Quando furono a casa, gli urlò dietro:
Ziva: "Cosa cavolo ti è preso?"
Tony: "Quando?"
Ziva: "Al supermercato. Stavi praticamente flirtando con quella
commessa!"
Tony: "Ma io non..."
Ziva: "Ti devo forse ricordare che sei un uomo sposato, signor
Dinozzo?"
Tony: "Ma insomma si può sapere perchè te la prendi tanto?" anche
lui alzò la voce.
Ziva: "Me la prendo perchè i patti erano che in pubblico dovevamo
comportarci come una coppia felicemente sposata, e flirtare con una commessa non
è un comportamento che avrebbe un uomo felicemente spos..." venne interrotta da
Chris, che si mise ad urlare, arrabbiato.
Entrambi si voltarono verso di lui, seduto sul divano, che
continuava a fare no con la testa, battendo nervosamente le manine sui
cuscini.
Chris: "Gno!" disse, con i lacrimoni che cominciavano ad
uscirgli.
Ziva: "Che cosa c'è, tesoro?"
Chris: "Mamma, papà, gno!"
Tony e Ziva: "Papà?"
Tony: "Mi considera il suo papà?"
Ziva: "Deve essere stata Abby ad insegnargli a chiamarti
così."
Tony: "Ho capito. Ma credo che non voglia vederci litigare."
Si avvicinarono al piccolo, inginocchiandosi di fronte a lui.
Ziva: "Dai, Christopher, non piangere, mamma e papà non litigano
più, va bene?"
Tony: "Promesso."
Chris smise di piangere, si mise in ginocchio sul divano
avvicinandosi ai due e poggiò le manine sulle loro guance, spingendo i volti uno
verso l'altro.
Tony: "Cosa c'è?"
Ziva: "Credo che voglia che ci baciamo. Probabilmente se ci vede
fare pace in questo modo è più tranquillo."
Tony: "D'accordo, guarda..." baciò teneramente la moglie un paio
di volte, e tornò a parlare a Chris "Abbiamo fatto pace, contento?" il bambino
fece cenno di sì, e loro poterono alzarsi.
Dieci minuti dopo, l'uomo stava controllando la posta, quando gli
capitò tra le mani una lettera che, sicuramente, non si sarebbe aspettato.
Tony: "Ma guarda: il liceo dove mi sono diplomato mi ha mandato
una lettera. Chissà cosa vorranno..."
Ziva: "Aprila e leggi, no?"
Tony aprì la busta e lesse la lettera ad alta voce.
Tony: " 'Gentile signor Anthony D. Dinozzo, la informiamo che
abbiamo organizzato una Festa dell'Annuario per i diplomati del 1989, che si
terrà il 4 ottobre prossimo. A tal proposito, in quanto diplomato nel suddetto
anno, le inoltriamo l'invito per parteciparvi. Se desidera può venire
accompagnato dalla sua consorte o da un'altra persona che lei avesse
piacere di invitare.' "
Ziva: "Festa dell'Annuario?"
Tony: "E' così che vengono chiamate le rimpatriate degli ex
allievi nel mio vecchio liceo."
Ziva: "Ci ha invitati entrambi?"
Tony: "Ovviamente. dice 'se desidera venire accompagnato dalla sua
consorte'. Tu, legalmente, sei la mia consorte. Se vuoi, puoi venire con me alla
Festa dell'Annuario."
Ziva: "D'accordo. Ma come facciamo con Chris?"
Tony: "Potremmo chiedere al Capo o a qualcun altro di guardarcelo
mentre siamo fuori."
Ziva: "Va bene. E come ci vestiamo?"
Tony: "Io punterò sul classico: giacca e cravatta. Tu potresti
indossare qualcosa di elegante... ce l'hai ancora quel vestito che hai indossato
il primo giorno sotto copertura, quando abbiamo preso il posto di Jean-Paul e
Sophie Ranier?"
Ziva: "Sì, ce l'ho ancora. Ok, vada per quel vestito!"
CONTINUA...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** 15 ***
15
Un bebè all'NCIS
15
Tardo pomeriggio del 4 ottobre.
Ziva e Abby erano in camera; la Dark teneva in
braccio Chris, mentre Ziva si cambiava.
Ziva: "Allora? Come sto?" chiese, dopo essersi
annodata la cintura.
Abby: "Che dici, Chris? Come sta la
mamma?"
Chris: "Mamma beja!"
Ziva: "Grazie, tesoro." rispose, baciando il
piccolo.
Tony aprì la porta, per vedere a che punto
fosse la moglie.
Tony: "Ziva, sei pronta? Dobbiamo essere al
Fairfield Country Day School alle otto." era vestito con una camicia bianca,
pantaloni e giacca neri e cravatta blu scura.
Ziva: "Sì, sono pronta. Possiamo andare."
indossò lo scialle di velluto nero e prese la borsa, poi baciò Chris e si
avvicinarono entrambi alla porta.
Tony: "Noi dovremmo essere a casa verso le due
di notte, Abby..."
Ziva: "La cena di Chris è in frigo, assieme al
latte, e il cambio sai dov'è..."
Tony: "Mi raccomando: alle otto e mezza deve
essere a letto, altrimenti prende delle brutte abitudini."
Abby: "Ok, mamma e papà. La zia Abby si
prenderà cura del vostro figlioletto." disse, salutando i due.
Finalmente uscirono. Abby disse, a bassa voce,
rivolta a Chris:
Abby: "Credo che non passerà molto che i patti
tra papà e mamma andranno a farsi friggere, tesoro!"
Erano in viaggio da mezz'ora. Tony guidava, e
Ziva guardava la strada in silenzio.
Ziva: "Tanto per regolarmi, cosa diremo se ci
chiederanno qualcosa su di noi... ad esempio su come ci siamo conosciuti?"
Tony: "Su quello possiamo dire benissimo la
verità."
Ziva: "Cioè che quando sono entrata in ufficio
la prima volta tu eri seduto alla tua scrivania e stavi facendo sesso telefonico
con chissà chi?"
Tony: "Oh, andiamo! Stavo solo ricordando
Kate!"
Ziva: "Nuda?"
Tony: "Sì."
Ziva: "Tu sei malato!" affermò. Cominciarono a
punzecchiarsi.
Tony: "Però anche tu hai fatto
intendere di avermi immaginato nudo, quella volta!"
Ziva: "Sì, ma poi ti ho anche visto nudo, e
non è stata proprio una visione piacevole."
Tony: "Sì? allora perchè hai dato il voto
massimo al mio fondoschiena?"
Ziva: "Veramente ti ho dato due, ma ho detto
che sarebbe stato da cinque se non fosse così peloso."
Sorrisero.
Tony: "Ok, certi particolari forse è meglio
ometterli."
Alle otto meno un quarto parcheggiarono nel
parcheggio della Fairfield. Tony uscì, poi aprì cavallerescamente la porta dal
lato di Ziva, aiutandola a scendere e porgendole il braccio.
Ziva: "Mh... non male! Così tu sei venuto a
scuola qui?" chiese, guardando l'edificio.
Tony: "Sì. Ora entriamo. La festa dovrebbe
essere in palestra."
Entrarono dall'entrata principale, poi si
diressero verso la palestra. Nel corridoio, vicino alla porta della palestra era
stato disposto un tavolo, su cui erano poggiate le targhette distintive di ogni
ex allievo invitato. Sulle targhette c'era la foto scannerizzata dall'annuario
dell'anno, il nome e la classe. Dietro al banco, in piedi, un uomo più o meno
dell'età di Tony distribuiva le targhette.
Tony: "Buona sera. Sono Anthony Dinozzo,
classe V A."
...: "Dinozzo... eccolo qui." consegnò la
targhetta "Un momento! Ma tu eri nella squadra di basket della scuola!"
Tony: "Sì, proprio così." lesse il cartellino
appuntato al petto dell'altro "Johnny Farrel! Ma certo, mi ricordo di te! Ti eri
candidato alle elezioni studentesche il terzo anno!"
Johnny: "Eh, sì, sono proprio io, con qualche
anno di più."
Tony: "Naaa! Non sei cambiato per niente! E
dimmi, che cosa fai, ora?"
Johnny: "Sono segretario personale del
Senatore Nicer. E tu?"
Tony: "Io lavoro per la Marina Militare."
Johnny: "Ah... marinaio?"
Tony: "No, agente speciale del Naval Criminal
Investigative Service."
Johnny: "NCIS? Mh... un lavoro importante! E
che altro mi dici?"
Tony: "Che mi sono sposato cinque mesi fa.
Anzi, ti presento Ziva, mia moglie."
Johnny fece il baciamano a Ziva.
Johnny: "Incantato di fare la sua conoscenza,
signora Dinozzo."
Ziva: "Piacere mio, signor Farrel."
Johnny: "Johnny."
Ziva: "Johnny."
Finalmente la coppia entrò nella palestra, e
si diresse verso il banco delle bevande.
Tony: "Cosa desideri bere, tesoro?"
Ziva: "Un aperitivo analcolico, amore.
Grazie."
Tony: "Due aperitivi analcolici, per favore."
ordinò, alla ragazza addetta alle bevande.
Prese i due bicchieri e ne consegnò uno alla
moglie, poi si girarono e cominciarono ad andare in giro per la palestra, mano
nella mano.
Un uomo si avvicinò speditamente verso di
loro. Tony lo riconobbe.
Tony: "Michael!"
Michael: "Tony! Anche tu qui?"
Tony: "Ovviamente. Come stai?"
Ziva era incantata: Tony e quel Michael erano
due gocce d'acqua.
Tony: "Ziva, ti presento Michael Weatherly.
Eravamo in classe insieme. Michael, lei è mia moglie Ziva."
Ziva: "Ma... voi due siete... siete
identici!"
Tony: "Sì, siamo sosia. Figurati che, fin da
ragazzi ci confondevano l'uno con l'altro."
Michael: "L'unica differenza è che lui era
nella squadra di basket e io suonavo in una band."
Tony: "Giusto. Dimmi, è vero quello che si
dice?"
Michael: "Cosa si dice?"
Tony: "Che sei un attore importante. Ti ho
visto in 'Dark Angel'!"
Michael: "Diciamo che me la cavo. La parte di
Logan Cale è stata la mia prima parte da coprotagonista."
Ziva: "Effettivamente notavo una vaga
somiglianza con te, Tony, nel protagonista di quel telefilm..."
Tony: "Già. E ora cosa stai facendo? Racconta
un po'..."
Michael: "Mi hanno chiesto di fare un paio di
episodi di JAG, per la prossima stagione."
Tony: "E che parte avrai?"
Michael: "Un agente speciale dell'NCIS. Se
tutto va bene dovrebbe uscirne fuori anche una serie a sè stante."
Ziva: "Jenny ne aveva parlato. ricordi,
Tony."
Tony: "Sì, mi ricordo. Beh, Mike, si dà il
caso che io sia proprio un agente speciale dell'NCIS!"
Michael: "Davvero? Allora dovremo tenerci in
contatto: potrebbe essermi utile qualche consiglio!" si fermò un attimo,
guardando verso la porta d'ingresso "Oh, guarda un po' chi è arrivata: Cinthia
Bandar."
Tony si voltò, vedendo una donna bruna, molto
formosa, festita in modo sexy, entrare nella palestra.
Tony: "Ho bisogno di qualcosa di più forte."
prese di nuovo per mano Ziva "Andiamo, tesoro." si diressero verso il bancone
delle bevande "Un doppio whisky liscio, per favore."
Ziva: "Ma cosa...?"
L'uomo si scolò in un sorso solo il bicchiere,
se lo fece riempire di nuovo, poi spiegò alla donna:
Tony: "Cinthia Bandar è una mia ex. Eccola che
arriva..."
Cinthia: "Tony! Ma guarda come sei diventato!
Tu e Michael siete sempre identici... dimmi, non è che anche tu fai
l'attore?"
Ziva: "No, lui è un poliziotto."
Nel frattempo Tony si era scolato
altri tre doppi whisky, e cominciava ad avere gli occhi lucidi, sintomo di
imminente stato di ebbrezza.
Cinthia: "Davvero? Pensavo che sarebbe andato
più avanti, nella carriera, invece è solo un semplice poliziotto."
Ziva: "Non è un semplice poliziotto: è un
agente speciale dell'NCIS." quella donna cominciava a darle sui nervi, con la
sua aria di superiorità.
Cinthia: "Ah... e tu chi saresti?"
Ziva: "Ziva Dinozzo, moglie di Tony, nonchè
pure io agente speciale dell'NCIS."
Cinthia: "Tutto in famiglia, eh? Io sono
Cinthia Bandar, ragazza di tuo marito ai tempi del liceo. Ora sono una modella
di fama internazionale." poi si allontanò, fortunatamente, perchè Ziva stava
combattendo con l'istinto di tirarle un pugno sul suo bel visino super
truccato.
Tony continuava ad ordinare whisky doppi uno
dietro l'altro. Ziva cercò di togliergli l'ennesimo bicchiere di mano, ma fu
tutto inutile; ormai era già piuttosto brillo. Michael si avvicinò.
Ziva: "Michael posso farti una domanda?"
Michael: "A proposito di cosa?"
Ziva: "Cinthia Bandar."
Michael: "So già cosa vuoi chiedermi. Cinthia
e tuo marito si erano messi insieme il penultimo anno. Lui era l'eroe della
squadra di basket e lei era capo cheerleader, quindi una coppia perfetta. Tony
era cotto di lei, e non riusciva a vedere quello che lei gli combinava sotto il
naso. Un giorno, all'ultimo anno, Tony la sorprese a fare sesso nel bagno dello
spogliatoio della squadra con James Danes, quello lì." indicò un uomo alto e
biondo che chiacchierava animatamente con altri tre uomini "La verità gli piombò
addosso come un macigno e si lasciarono."
Ziva: "Capisco... dai, Tony, basta bere!" gli
tolse l'ennesimo bicchiere di mano.
Tony: "No... io sono un fallito!" disse, ormai
completamente ubriaco.
Ziva: "No che non lo sei, tesoro, e lo hai
dimostrato più volte."
Tony: "Invece sì." ribadì.
Michael: "L'altra volta ha reagito allo stesso
modo."
Ziva: "Capisco. Speriamo, allora, che Chris
stia già dormendo, quando arriveremo a casa. Non voglio che veda suo padre
ridotto in questo stato..."
Michael: "Avete già un figlio?"
Ziva: "Lo abbiamo in affidamento, ma stiamo
per chiederne l'adozione. Ora è meglio se torniamo a Washington..." disse,
passandosi il braccio di Tony attorno alle spalle per evitare che cadesse.
Michael: "Aspetta, ti do una mano." lo
sorresse dall'altra parte. Infine, insieme, andarono verso la Mustang di
Tony.
Fecero sedere l'uomo sul sedile del
passeggero, poi la donna si mise alla guida.
Ziva: "Arrivederci, Michael. Piacere di averti
conosciuto."
Michael: "Piacere mio, Ziva." le consegnò un
biglietto da visita "Questo è il mio numero. Chiamatemi quando tuo marito si
sarà ripreso!"
Dopo un po' erano, finalmente, tornati a
Washington, con largo anticipo. Ziva posteggiò l'auto nel garage sotterraneo
dell'edificio, poi aiutò il marito a camminare fino alla porta
dell'ascensore.
Arrivati all'appartamento, videro Abby davanti
alla tv.
Abby: "Oh, mio Dio! Che cos'ha Tony?"
Ziva: "E' ubriaco. E' una lunga storia. Chris
è già a letto?"
Abby: "Sì, dalle otto e mezza, come avevate
chiesto voi. Ti serve una mano?"
Ziva: "No, grazie, me la cavo da sola. Torna
pure a casa, ci vediamo domani."
La Dark uscì, e Ziva portò Tony in camera; lo
fece distendere sul letto, dopo averlo aiutato a spogliarsi. Infine si distese
accanto a lui, carezzandogli dolcemente i capelli.
Tony: "Sono un fallito..." ripetè, per
l'ennesima volta.
Ziva: "Non è vero."
Tony: "Invece sì. Il mio migliore amico del
liceo è un famoso attore, lo sfigato della scuola, che si era candidato alle
elezioni scolastiche, è l'assistente di un senatore... persino la mia ex è una
persona importante! Io invece, non sono nessuno... sono solo un misero agente
federale..."
Ziva: "Non è così, Tony. Credi che ti avrei
chiesto di sposarmi se ti avessi considerato un fallito? E poi anche tu, a modo
tuo, sei importante: Christopher ti adora, e io... io ti amo, Tony..." ma le
ultime parole Tony non le sentì: ormai russava in modo talmente forte che i
muri quasi vibravano. Ziva lo baciò dolcemente sulla tempia e gli carezzò i
capelli, poi si alzò, aprì un cassetto del comodino, prese un foglio e una penna
e lo guardò.
Il foglio era la richiesta di adozione di
Chris. Dopo averlo guardato per un minuto, con aria decisa scrisse:
RICHIEDENTI: Anthony D. e Ziva
Dinozzo.
CONTINUA...
il Fairfield Country Day School
esiste realmente, ed è la scuola dove andava Michael Weatherly.
Per esigenze di copione Michael Weatherly
è più giovane rispetto alla sua età reale
|
Ritorna all'indice
Capitolo 16 *** 16 ***
16
Un bebè all'NCIS
16
Il mattino dopo, quando si svegliò, Tony aveva
un forte mal di testa.
Senza aprire gli occhi, passò la mano sul lato in cui dormiva
Ziva; non c'era, ma il letto era ancora caldo, quindi si era alzata da cinque
minuti al massimo.
Ziva: "Finalmente ti sei svegliato, dormiglione!" Tony aprì gli
occhi, vedendola sulla soglia della porta, con una vestaglia addosso, una tazza
di caffè appena fatto in una mano e Chris in braccio, il quale lo guardava
mangiando un biscotto "Ti ho fatto un caffè, sicuramente ne hai bisogno."
Tony: "Cosa è successo?" chiese, mentre si metteva seduto,
portandosi una mano alla testa e prendendo la tazza che gli porgeva la
donna.
Ziva: "Non ricordi nulla?"
Tony: "Ben poco... ricordo solo che stavamo parlando con Mike e
poi è arrivata Cinthia..."
Ziva: "E lì hai cominciato a trangugiare whisky doppi come fossero
acqua." completò "Eri completamente ubriaco, quando sono riuscita a toglierti il
bicchiere di mano; poi Michael mi ha aiutato a portarti in macchina... a
proposito, mi ha detto di chiamarlo, quando ti saresti ripreso." prese dal
comodino il biglietto da visita e glielo consegnò.
Tony: "Grazie. Lui mi ha visto come ero conciato ieri?" indicò il
bambino, ancora in braccio alla donna.
Ziva: "No, per fortuna. Volevo anche chiederti un'altra
cosa..."
Tony: "Dimmi pure."
Ziva: "Chris ha bisogno di un padre: io non potrò fare entrambe le
cose, e mi chiedevo... continuando a mantenere il patto, cioè avviamo le
procedure di divorzio dopo l'adozione, vuoi adottarlo anche tu?"
Tony sorrise, sembrava che non aspettasse altro: in quei mesi il
piccolo era diventato come un figlio, e stava già pensando di chiedere a Ziva di
farglielo adottare anche a lui, come compensazione del favore che le aveva fatto
accettando di sposarla.
Tony: "Certo che lo voglio adottare!" rispose, con entusiasmo.
Ziva: "Sapevo che avresti detto di sì: avevo già messo anche il
tuo nome sulla richiesta, devi solo firmarla." gli porse il foglio e la penna, e
lui firmò. Accanto firmò anche lei.
Scrisse "Ziva D" poi si fermò un momento, e completò "Ziva
Dinozzo".
Tony: "Grazie,
Ziva."
Ziva: "Grazie a te, Tony."
Si baciarono dolcemente. C'era qualcosa di diverso in questo
bacio, Ziva conosceva il motivo, almeno per quanto riguardava lei, Tony, invece,
ancora non lo sapeva.
Quella mattina arrivarono un po' più tardi al lavoro, ma Gibbs non
disse nulla, evidentemente Abby lo aveva informato dell'accaduto.
Tony aveva appena chiuso una conversazione al cellulare, e
disse:
Tony: "Tra poco il Direttore riceverà una telefonata dal
produttore di JAG."
McGee: "Cosa te lo fa pensare?"
Tony: "Ho i miei informatori." Tony e Ziva sorrisero:
l'informatore era Michael "Tra cinque minuti vedremo la Shepard scendere le
scale, agitata, per riferire a Gibbs che uno degli attori, che interpreterà un
agente dell'NCIS in un paio di episodi della prossima stagione, verrà a farci
visita questo pomeriggio per farsi un'idea di come si lavora qui."
Infatti, cinque minuti dopo, Jenny corse giù e parlò con Gibbs.
Quando ebbe finito, tornò su e l'uomo parlò ai suoi:
Gibbs: "Questo pomeriggio avremo visite: un attore verrà a
trovarci per vedere come lavoriamo. Mi serve qualcuno che lo tenga
d'occhio."
Ziva: "Io e Tony ci offriamo volontari, Capo."
Gibbs: "D'accordo. E fate in modo che non disturbi nessuno."
Tony: "Non ti preoccupare, Capo: sarà come se non fosse qui."
McGee guardò stupito Tony e Ziva.
McGee: "Come avete fatto?"
Tony: "A fare cosa? A sapere che avrebbero chiamato?"
Ziva: "Semplicemente, poco fa, Tony era al telefono proprio con
l'attore che ci verrà a trovare oggi pomeriggio."
McGee: "Tu... tu conosci un attore?"
Ziva: "Alle superiori erano in classe insieme."
Tony: "Ci chiamavano 'I Gemelli della VA'!"
McGee: " 'I Gemelli della VA'? Come mai?"
Ziva: "Non ti viene in mente nessun personaggio di qualche serie
televisiva che fisicamente è praticamente identico a Tony?" disse, prendendo
Chris in braccio e facendogli qualche coccola.
McGee ci penso su, poi fu come se gli fosse giunta
un'illuminazione.
McGee: "Tu conosci Michael Weatherly? Quel Michael Weatherly?
Quello che ha interpretato Logan Cale in Dark Angel?"
Tony: "Sì, proprio lui."
Ziva: "E ieri l'ho conosciuto anche io."
McGee: "Wow!" fu l'unioca cosa che riuscì a dire.
In quel momento, Abby entrò nell'ufficio.
Abby: "E' vero quello che ho sentito? Che questo pomeriggio verrà
a farci visita un attore?"
McGee: "Sì. E lo sai che Tony era compagno di classe proprio di
questo attore?"
Abby: "Ah, davvero? E di chi si tratta?"
Tony: "Di Michael Weatherly, il mio sosia."
Abby sgranò gli occhi, poi divenne pensierosa e puntò il dito
verso Tony.
Abby: "Aspettami qui, Tony." dopodichè corse verso l'ascensore,
rischiando anche di inciampare, e tornò dopo tre minuti, sempre correndo, ma con
un blocchetto e una penna in mano "Tu me lo devi assolutamente presentare!
Michael Weatherly è il mio mito!"
Tony: "D'accordo, ma stai tranquilla, tanto prima di questo
pomeriggio non arriva."
Abby sorrise, diede un bacio sulla guancia dell'uomo e corse di
nuovo nel suo laboratorio.
Quel pomeriggio, Tony era seduto sulla sua scrivania; teneva in
braccio Chris e stavano sfogliando insieme il libro regalatogli al primo
compleanno da Ducky.
Tony: "Guarda qui! Che cosa è questo?"
Chris: "Bau!"
Tony: "Bravo, il cane! E qui cosa c'è?"
Chris: "Muuu!"
Tony: "Sì! Lo sai che stai diventando proprio bravo?"
Chris sorrise, poi indicò il biberon pieno d'acqua sulla
scrivania.
Chris: "Papà, tete..."
Tony: "Hai sete?" prese il biberon e lo diede al bambino, che
subito bevve.
Chris: "Ahh!" disse, dopo aver bevuto "Ona acca!"
Michael: "Non credevo che ti avrei mai visto comportarti da
padre!" l'uomo era fermo davanti alla scrivania del suo sosia.
Tony: "Michael! Lo sai che sei in ritardo?"
Michael: "Lo so. E' che alla reception ho fatto fatica a far
capire all'agente di guardia che non sono te... siamo decisamente identici,
amico!"
Tony si alzò dalla sedia e strinse la mano all'attore. Chris
guardava alternativamente i due uomini: era molto confuso. Scoppiò,
improvvisamente, a piangere, tendendo le mani verso Ziva, che si era avvicinata
proprio in quel momento.
Chris: "Mamma!"
Ziva: "Tesoro, che cosa c'è?"
Il piccolo volle andare in braccio a lei, guardando, spaventato,
Tony e Michael.
Michael: "Credo che si sia spaventato, vedendo che siamo
identici."
Ziva: "Tesoro, non ti preoccupare: il tuo papà resterà solo uno.
Lo zio Michael è solo uno che gli somiglia." disse, cercando di
rassicurarlo.
Michael: "E' vero, piccolo, in realtà, io e il tuo papà siamo
completamente diversi. Ad esempoi il tuo papà ha questo..." indicò il
distintivo, attaccato alla cintura di Tony "io non ce l'ho. E poi, guarda..."
prese la mano sinistra di Tony e mostrò anche la sua "il tuo papà ha l'anello al
dito, io no."
Chris sembrava essersi calmato, ma aveva ancora i lacrimoni . Come
per chiedere conferma, guardò la mamma.
Ziva: "Vuoi la conferma che lui è il tuo vero papà? Guarda..." si
avvicinò a Tony e lo baciò dolcemente. Chris finalmente si convinse e si decise
a tornare in braccio al papà.
Michael: "Sono appena arrivato e già ho creato un po' di
scompiglio..."
Ziva: "Niente affatto. Non potevamo sapere come poteva reagire
Christopher vedendoti..."
Michael: "Però, devo dire che, nonostante sia adottivo, un po' vi
somiglia anche fisicamente. Ha i vostri stessi occhi, ad esempio."
Tony: "E' solo un caso che abbia gli occhi degli stessi colori dei
nostri, però caratterialmente sta prendendo molto da noi. Ma ora basta parlare!
Ti va di dare un'occhiata qui dentro?"
Michael: "Con molto piacere!"
Si diressero verso l'ascensore e scesero in laboratorio da
Abby.
Appena arrivati, Ziva mise a Terra il bambino, prendendolo poi per
mano. Tutti e quattro si avvicinarono ad Abby e Tim, intenti a lavorare al
computer.
Tim alzò gli occhi dallo schermo, vedendoli. Ziva gli fece segno
di non parlare, poi Tony e Michael si fermarono ai due lati di Abby, ancora
concentrata sul suo lavoro.
La ragazza si sentì osservata, e si decise ad alzare gli occhi;
Appena vide i due cominciò ad urlare.
Abby: "Oh mio Dio! OH MIO DIO! Michael Weatherly è nel mio
laboratorio!!!" esclamò, quasi urlando, abbracciando Tony.
Tony: "Primo: io sono Tony, Michael è lui; secondo, smettila di
urlare, altrimenti spaventi Christopher!" indicò il bambino che, spaventato dal
comportamento di Abby, si era aggrappato saldamente alla gamba di Ziva.
Abby: "Oh, scusa..." cercò di riprendere un po' di controllo e si
girò verso Michael e cominciò "Piacere di conoscerla, signor Weatherly."
Michael: "Chiamami pure Michael."
Abby: "Sì, scusa, Michael..." era piuttosto agitata "ehm...
senti... volevo chiederti se... ecco... se potevi farmi un autografo... devi
sapere che tu sei il mio idolo, da quando hai fatto Dark Angel."
Michael: "Non l'avevo capito!" scherzò, poi sorrise. Abby prese la
penna e un blocchetto e lui le fece l'autografo, con annessa dedica.:
A Abigail
con affetto
Michael Weatherly
Tony: "Non dirmi che vuoi anche tu il suo autografo, tesoro?"
chiese, rivolto alla moglie.
Ziva: "Non ti preoccupare, mi accontento di essere sposata con il
suo sosia, amore."
Si abbracciarono e si scambiarono un lungo bacio, per poi
sorridersi guardandosi negli occhi.
Michael: "Siete davvero una bella coppia. Tony, vedi di non
fartela scappare: voi due siete fatti l'uno per l'altra!"
CONTINUA...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 17 *** 17 ***
17
Un bebè all'NCIS
17
Un mese dopo, Tony e Ziva avevano consegnato la richiesta di adozione
all'assistente sociale.
Era passato quasi un anno da quando quel frugoletto combinaguai aveva fatto
il suo ingresso nelle loro vite, stravolgendole. Tony quasi non ci credeva che,
l'anno prima, Chris non ne voleva sapere di lui, mentre ora lo adorava,
chiamandolo papà. Anche lui era cambiato moltissimo: un anno fa avrebbe dato
qualunque cosa per non avere un bambino tra i piedi, ora darebbe qualunque cosa
per poter essere padre, ma, si rese conto dopo, anche per continuare ad essere
sposato con Ziva.
Sapeva che il giorno del divorzio era ormai vicino, come lo era l'adozione di
Christopher; avevano fatto un patto, e lui aveva dato la sua parola, quindi
l'avrebbe mantenuto. Ma man mano che i giorni passavano, si sorprese a
trascorrere sempre più tempo a guardare le fotografie dell'ultimo anno, in
particolare quelle con Ziva e Chris, arrivando a una conclusione: loro erano la
sua famiglia. E avrebbe anche mantenuto la seconda promessa (niente sesso) a
vita, pur di far rimanere unita la sua famiglia.
Una mattina Tony stava ancora dormendo, quando Ziva portò Chris a stare nel
lettone con loro. Il bambino, subito, comincò a fare degli scherzetti al papà,
tappandogli ripetutamente il naso per farlo svegliare di colpo, ma lui non ne
voleva sapere.
Ziva, allora, sorridendo e facendo segno al piccolo di non dire nulla, aprì
la bottiglia dell'acqua e ne versò un po' nella bocca aperta del marito, che si
svegliò di colpo, tra le risate divertite della donna e di Chris.
Tony: "Ma cosa...?"
Chris: "Papà buffo!" esclamò, tra una risatina e l'altra.
Tony: "Ah, io sarei buffo, eh? Vediamo se la pensi allo stesso modo dopo!"
esclamò e scherzosamente prese in braccio il bambino, cominciando a fargli il
solletico.
Anche Ziva rideva, divertita. Tony la osservò per un attimo, era
stupenda!
Tony: "Guarda che ce n'è anche per te!" le disse, altrettanto
scherzosamente.
Ziva: "Ah, davvero? Ne avresti il coraggio?"
Tony non se lo fece ripetere. Lasciando andare Chris, si alzò in piedi, fece
il giro del letto, prese di peso Ziva sulle spalle e camminò per la stanza. Poi
aprì la porta del bagno, vi entrò, aprì l'acqua della doccia e la rimise a
terra, sotto il getto, bagnandosi anche lui.
Ziva: "Scemo! Ora siamo tutti e due zuppi!" esclamò, portandosi indietro i
capelli bagnati, che le ricadevano sulla fronte, ma continuando a ridere.
Tony: "Vorrà dire che ci asciugheremo. Tanto oggi nessuno ci corre dietro: è
la nostra giornata libera!" disse, mostrandole uno dei suoi sorrisi più
luminosi.
Anche Tony aveva dei capelli bagnati che gli ricadevano sulla fronte. Ziva
glieli tirò indietro con la mano, poggiandola poi sulla sua guancia. L'uomo
chiuse l'acqua, ma non si mosse, e continuarono a fissarsi intensamente.
Ziva era così bella, in quel momento sembrava una sirena, con tutte quelle
gocce d'acqua che, dai capelli, le cadevano sul viso. Non resistette all'impulso
di baciarla, dolcemente, all'inizio, poi quando lei gli portò le braccia attorno
al collo, decise di approfondire il bacio come mai aveva fatto fin'ora.
Ziva non si tirò indietro, lo ricambiò con altrettanta passione, finchè non
sentirono il battito delle manine di Chris e si voltarono verso la porta,
vedendolo lì, in piedi, che li guardava, con un sorriso felice dipinto in
volto.
Tony: "Ok, asciughiamoci, poi magari potremmo andare al parco, che ne dite?"
disse, staccandosi da Ziva e prendendo due asciugamani asciutti.
Ziva: "Niente male come idea, Tony!"
Chris: "Tiii! Pacco tiiii!" esclamò, in segno di approvazione.
Quindi si vestirono ed uscirono, andando al parco, dove da poco era arrivato
il luna park.
Si fecero un giro tra le giostre, poi Chris volle salire sulla giostrina per
i piccoli.
Ziva: "D'accordo, saliamo. Intanto papà va a prendere lo zucchero
filato."
Chris: "Ti, papà tuccheo fiato."
Tony: "Ok, ci vediamo tra una decina di minuti."
Si separarono. Chris e Ziva salirono sulla giostra, mentre Tony andò a far la
fila per comprare lo zucchero filato.
Tre minuti dopo, quando la donna e il bambino scesero dalla giostrina, Tony
era ancora in fila, quindi decisero di aspettarlo lì vicino, dove non c'era
troppa gente.
Improvvisamente un uomo si avvicinò loro.
...: - Ma guarda un po'... Ziva David! Non pensavo di trovarti qui, mia cara.
- disse, in israeliano. Ziva capì, e riconobbe anche l'uomo.
Ziva: "Joseph? Che cosa ci fai qui?" chiese, mettendosi leggermente di lato,
in modo da tenere il piccolo il più lontano possibile da lui.
Joseph: "Ero venuto qui per vedere a che punto era il mio investimento."
disse, camminando in circolo, mentre Ziva non gli dava mai le spalle.
Ziva: "Prova ancora a definirmi in quel modo e io..." cominciò.
Joseph: "Tu cosa? Non ricordi? Io e tuo padre avevamo fatto un accordo."
Ziva: "Tu e mio padre, l'accordo, ve lo potete mettere dove dico io!"
Joseph la guardò rabbioso, poi fece per tirarle un ceffone, ma lei lo fermò
in tempo. In quel momento, Chris, scoppiò a piangere.
Ziva: "Prova a fare del male a mio figlio e sei un uomo morto!"
Joseph: "Tuo figlio?" chiese, stupito - Troia! - esclamò, in israeliano.
Stava per tirarle un altro ceffone ma, questa volta, fu una mano da dietro di
lui a bloccarlo.
Tony: "Prova a toccare, anche con un solo dito, mia moglie e mio figlio e ti
uccido con le mie mani!" ancora stringeva il polso dell'uomo, e il suo sguardo
era colmo di rabbia.
Ziva: "Grazie al Cielo, Tony!"
Tony: "State bene?"
Ziva: "Sì."
Di nuovo, Dinozzo guardò Joseph.
Tony: "Se ti vedo a meno di un km dalla mia famiglia, sei un uomo morto." lo
lasciò andare. Joseph capì che era meglio non obiettare e scappò via.
Tony e Ziva si abbracciarono.
Tony: "Chi era quel tipo?"
Ziva: "Torniamo a casa e te lo racconto."
Tornarono a casa. Tony preparò due tazze di tè, poi si sedettero sul divano e
Ziva cominciò:
Ziva: "Si chiama Joseph Moses, ed è un conoscente di mio padre."
Tony: "E cosa voleva da te?"
Ziva: "Dopo la morte di Mohammed, mio padre ha cominciato a fare affari con
la famiglia di Joseph. Io cominciai a lavorare per il Mossad in quel periodo,
quando compii 16 anni. Per avere favori dai Moses, lui dovette dare in
cambio qualcosa, così fece un patto, secondo il quale io avrei dovuto sposarmi
con Joseph non appena avrei compiuto 30 anni, terminando anche il mio servizio
al Mossad."
Tony: "Quindi dovresti sposarti con lui il prossimo anno?"
Ziva: "Dovrei, ma non ne ho alcuna voglia, senza contare il fatto che sono
già sposata."
Tony: "E' vero. Quindi l'avermi sposato ti ha salvato anche da questo stupido
accordo, anche se penso che, conoscendoti, tu avresti trovato una qualunque
scappatoia, piuttosto che seguire la volontà di tuo padre."
Ziva: "Sì. Anche se non so come cavarmela, quando divorzieremo."
Tony: "Quando divorzieremo rimarrai comunque una donna americana, e potrai
sempre contare su di me: non sarò solo il padre di Chris, ma anche il tuo ex
marito."
Ziva rimase un attimo in silenzio, a pensare, poi chiese:
Ziva: "Tony, perchè mi hai sposato? La verità." chiese, guardandolo negli
occhi. Tony decise di dirle tutto.
Tony: "Ti ho sposato perchè ci tengo a te."
Ziva: "Solo per questo motivo?"
Tony: "Quando ci siamo sposati, sì. Ma ora sto con te per un altro
motivo."
Ziva: "Quale?"
Tony distolse lo sguardo.
Tony: "Credo di essermi innamorato di te. Darei qualunque cosa perchè tu sia
felice, e per poter rimanere con te. Sarei anche disposto a mantenere la seconda
promessa a vita." disse. riascoltandosi si stupì di quello che aveva appena
detto: non era più lo stesso Tony Dinozzo di un anno prima, era cambiato
radicalmente.
Di nuovo silenzio.
Ziva: "E se revocassi i patti?"
L'uomo tornò a guardare Ziva.
Tony: "In che senso?"
Ziva: "Vuoi continuare ad essere mio marito, a tutti gli effetti, revocando
ogni patto che abbiamo fatto prima di sposarci?"
Tony non credeva alle proprie orecchie. La guardò, era al culmine della
gioia. L'unica cosa che riuscì a fare fu baciarla.
Tony: "Ti amo, Ziva."
Ziva: "Anche io ti amo, Tony." rispose, e capì che era sincera.
CONTINUA...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 18 *** 18 ***
18
Un bebè all'NCIS
18
Il Giorno del Ringraziamento era vicino.
Quello era anche il primo di tanti Giorni del
Ringraziamento che la famiglia Dinozzo avrebbe passato unita.
Tony e Ziva non avevano ancora detto nulla agli
amici, riguardo la loro decisione di rimanere sposati, lo avrebbero annunciato
dopo il taglio del tacchino.
La sera del 24 Novembre, Gibbs,
Abby, McGee e Ducky erano stati invitati alla cena del Ringraziamento a casa
Dinozzo.
Erano tutti seduti a tavola: a capotavola Tony, alla
sua sinistra Ziva, con Chris tra loro, seduto sul seggiolone, accanto a Ziva
c'era Ducky, mentre alla destra di Tony c'era McGee, e accanto a lui c'era Abby.
All'altro capotavola era seduto Gibbs.
Chiacchieravano allegramente di tutto, come una vera
famiglia, prima dell'arrivo del tacchino in tavola. Ziva lo portò, e tutti
applaudirono, vedendo l'aspetto invitante dell'enorme volatile ripieno e cotto
al forno.
Ziva: "Allora? Chi vuole tagliare il
tacchino?"
Ducky: "Solitamente questo rito spetta al padrone di
casa..."
Gibbs: "Quindi, Dinozzo, a te l'onore."
Tony: "Dici davvero, Capo? Io pensavo che potevi
tagliarlo te."
Ducky: "La tradizione vuole che sia il capo famiglia
a tagliare il tacchino, Anthony. In questa casa, almeno finchè non divorzierete,
la famiglia che ci vive siete tu, Ziva e Chris."
Gibbs: "Cosa che, credo, accadrà entro pochi mesi..."
si alzò e andò a prendere una grossa busta porta-documenti dalla sua giacca, poi
la posò sul tavolo, tra Tony e Ziva "Stamattina l'assistente sociale è passata
in ufficio. Non trovandovi mi ha chiesto di consegnarvi questi
fogli."
McGee e Abby si trattennero dal ridere: quella
mattina avevano assistito all'ennesima scenata tra il Capo e l'assistente
sociale. La donna era venuta a consegnare quei documenti ai signori Dinozzo e,
non trovandoli, aveva minacciato Gibbs che la loro richiesta sarebbe stata
respinta, se non si fossero presentati in ufficio; l'uomo si era subito messo ad
urlare che, se non la smetteva con quelle minacce, che continuavano da quasi un
anno, le avrebbe fatto ingoiare il tesserino di assistente sociale. Inoltre
l'aveva "pregata" di consegnare a lui quei fogli, che li avrebbe lasciati agli
agenti Anthony e Ziva Dinozzo appena li avrebbe visti. Ovviamente la donna aveva
accettato e aveva consegnato la busta.
Tony l'aprì e lesse ad alta voce la lettera che
accompagnava i documenti nella busta.
Tony: " 'Gentili signori Dinozzo, vi informiamo che,
in data...' bla bla bla"lesse, saltando delle frasi del testo " 'Il tribunale
dei minori ha esaminato la vostra richiesta di adozione nei confronti di
Christopher Kolt, nato il...' bla bla bla 'prendendo inoltre visione del vostro
impegno nella cura del suddetto minore nel periodo in cui era in vostro affido,
siamo giunti alla conclusione che...'..." si fermò, sgranando gli occhi. La sua
espressione passò da incuriosita a stupita e poi a felice.
Ziva: "Che cosa?" chiese, in attesa di buone
notizie.
Tony: "...'che la vostra richiesta possa essere
considerata valida, di conseguenza l'adozione del suddetto Christopher Kolt
possa diventare effettiva in data odierna, pertanto il minore prenderà il nome
di Christopher Dinozzo.' " nel leggere l'ultima frase aveva alzato gradualmente
la voce, fino quasi ad urlarla al culmine della felicità.
Ziva: "Oh, Signore, ti ringrazio! Hanno accettato la
nostra richiesta di adozione!" esclamò, abbracciando e baciando il marito.
Anche il resto dei commensali era molto felice di ricevere questa
notizia.
Abby: "Questo significa che, tra pochi mesi,
comincerete le procedure per il divorzio?"
Ziva: "No, Abby."
McGee: "Come no? Non dovevate divorziare non appena
ottenevi l'adozione?"
Tony: "Sì, se la otteneva solo lei, ma l'abbiamo
ottenuta insieme l'adozione, Pivello."
Ziva: "In realtà l'accordo valeva anche dopo che
avevamo deciso di adottarlo insieme, ma poi abbiamo cambiato idea riguardo il
divorzio."
Tony: "In poche parole non divorziamo."
McGee: "E quella clausola dell'accordo? Come
farete?"
Tony: "Quale clausola?"
Abby: "Quella del 'niente sesso'."
Ziva: "Quella l'ho abrogata la sera stessa in
cui abbiamo deciso di non divorziare."
Abby: "Quindi..." si alzò in piedi, facendo il giro
del tavolo e coprì le orecchie di Chris "avete consumato?" i due coniugi si
guardarono dolcemente, poi risposero con un semplice cenno del capo.
Abby tornò al posto, con un sorriso furbo stampato in
volto; porse il palmo a Tim, come per chiedere l'elemosina e disse:
Abby: "Sgancia, McGee."
L'uomo non sembrò molto felice; si rovistò le tasche
e poi poggiò sulla mano aperta della donna una banconota da 20 dollari, che se
la stava per intascare, se Gibbs non avesse fatto lo stesso gesto a lei. Ci fu
una serie di sguardi tra i due, poi lei, con l'aria da perdente, consegnò i 20
dollari al Capo, che però non ritirò la mano, facendo segno di dargliene ancora.
Abby allora consegnò, sconsolata, altri 20 dollari.
Tony e Ziva li osservarono, confusi, quindi Ducky
spiegò:
Ducky: "Credo che abbiano scommesso sulla durata del
vostro matrimonio."
McGee: "Non esattamente..."
Abby: "Avevamo scommesso su quanto sarebbe riuscito a
resistere Tony a mantenere una certa promessa. Io avevo scommesso finchè Ziva
non avrebbe consegnato la richiesta di adozione, mentre McGee pensava che non
avresti superato la prima notte di nozze."
Tony: "Oh, andiamo, Pivello! Quando voglio so
trattenermi! Dammi un po' di fiducia."
Gibbs: "E io avevo scommesso che saresti riuscito a
resistere finchè Ziva non ti avrebbe dato via libera."
Tony: "Beh almeno il Capo ha un po' di fiducia nella
mia resistenza!"
Gibbs: "No, ho solo fortuna nelle
scommesse."
Finalmente l'ordine fu ristabilito, Tony potè
tagliare e distribuire il tacchino e il ripieno, e ne mangiò anche Christopher,
prendendolo dai piatti dei suoi nuovi genitori.
CONTINUA...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 19 *** 19 ***
19
Un bebè
all'NCIS
19
Una monovolume scura si
fermò davanti al garage di una bella villa di Washington D.C. e Anthony Dinozzo
ne uscì fuori, dirigendosi verso la porta di casa.
Aprì la porta e si fermò all'entrata,
togliendosi il cappotto.
Tony: "C'è nessuno? Sono tornato!" esclamò,
cercando di attirare l'attenzione degli abitanti della villa.
Improvvisamente, tre chiassosi bambini gli
corsero incontro. Il più grande, di otto anni, aveva la pelle scura, i corti
capelli neri ricci e gli occhi erano il destro verde e il sinistro nero; si
trattava di Christopher. Gli altri due bambini erano un maschietto di sei anni e
una femminuccia di tre. Lui aveva i capelli biondicci e gli occhi neri
dall'espressione furbetta, e rispondeva al nome di Anthony Jr, mentre lei aveva
lunghi boccoli scuri e due luminosi occhi verdi, e si chiamava Tali.
Chris: "Papà! Sei tornato!"
Jr e Tali: "Papà! Papà!"
Tony si inginocchiò, abbracciando i tre figli,
poi prese in braccio la figlia e, scortato dai due figli, andò in cucina, dove
Ziva stava dando da mangiare a un'altra bambina, di un anno.
Tony: "Ciao, tesoro." disse, baciando la
moglie e mettendole una mano sulla pancia: era incinta al quinto mese.
Ziva: "Ciao, Tony. Come è andata oggi?"
Tony: "McGee sta diventando un ottimo vice!
Invece l'agente che mi hanno assegnato finchè tu non terminerai la maternità è
un vero pivello! Non vedo l'ora che tu ritorni, sai?"
Ziva: "Beh, allora piantala di mettermi
incinta!" esclamò.
Tony: "Certe cose si fanno in due, Ziva! E
poi, mi pare che tu mica ti lamenti... questa notte, ad esempio..." disse, con
fare allusivo, baciando la moglie sul collo.
Ziva: "Finiscila!" disse, sorridendo "Non vedi
che sto dando da mangiare a Kate?" si sedette di nuovo, di fronte al seggiolone
della bambina, che aveva i capelli biondi e mossi e, neanche a farlo apposta,
aveva l'occhio destro verde e l'occhio sinistro nero, come il fratello
maggiore.
L'uomo si abbassò sulla figlia minore, dandole
un bacio sulla fronte.
Tony: "Ciao, Principessina!"
Kate: "Papà tao!"
Tony: "Allora? Cosa mi raccontate?"
Chris: "La prossima settimana, alla Giornata
del Genitore, la maestra ha chiesto se potevate venire voi a raccontare cosa
fate."
Ziva: "Lo aveva prima chiesto a me, la
McGrangall solitamente preferisce che vengano entrambi i genitori a raccontare
la propria esperienza ai ragazzi, se entrambi lavorano. Io non ho problemi ad
andarci, visto che sono in maternità, ma per te dipende quanto lavoro avete in
ufficio..."
Tony: "Non ti preoccupare, vuol dire che mi
prendo una mattina di permesso. Ormai McGee è capace di sostituirmi."
Ziva: "Bene, allora chiami tu Gibbs per
chiedergli di tenere le bambine, mercoledì prossimo?"
Tony: "Ok, chiamo subito il Capo."
Ziva sorrise.
Ziva: "Non è più il tuo Capo!"
Tony: "Lo so. Forza dell'abitudine."
Il mercoledì successivo accompagnarono Chris a
scuola.
La McGrangall fece accomodare i due accanto
alla cattedra, poi parlò agli allievi.
McGrangall: "Bambini, oggi per la Giornata del
Genitore sono venuti a parlare la mamma e il papà di Christopher Dinozzo."
cominciò, poi passò la parola ai due.
Tony: "Buongiorno. Io sono Tony, il papà di
Chris, mentre lei è mia moglie Ziva, la sua mamma. Noi lavoriamo entrambi
all'NCIS. Qualcuno di voi sa dirmi che cos'è l'NCIS?"
Un bambino alzò la mano, poi rispose:
Bambino #1: "La polizia dei militari?"
Ziva: "Non esattamente. NCIS sta per Navy
Criminal Investigative Service. E' la polizia della Marina Militare."
precisò.
Un altro bambino alzò la mano.
Bambino #2: "Come quelli della TV? Il signor
Dinozzo somiglia tanto a quel tipo della serie TV..."
Tony: "Stai parlando di Michael Weatherly,
della serie televisiva sulla nostra agenzia? Sì, io e Michael Weatherly siamo
sosia, e, che ci crediate o no, ci conosciamo dai tempi della scuola."
Bambino #3: "Le vostre avventure sono come
quelle del telefilm?"
Ziva: "A volte. Abbiamo avuto dei bei momenti,
come ne abbiamo avuti dei brutti momenti..."
Tony: "Ci sono molti casi che noi ricordiamo
perchè ci hanno segnato particolarmente."
Bambino #2: "Ce ne raccontate uno?" chiese,
accogliendo anche i consensi degli altri compagni. Tony e Ziva si guardarono,
prima di rispondere.
Ziva: "D'accordo, ve ne raccontiamo uno di
qualche anno fa, perchè quelli più recenti non siamo autorizzati a
raccontarli."
Tony: "Risale a quando io non ero ancora
caposquadra, ma ero il vice dell'allora caposquadra Leeroy Jethro Gibbs. Io e
Ziva non stavamo ancora insieme, ma eravamo soltanto semplici colleghi e
compagni di squadra."
Ziva: "Una mattina siamo stati chiamati a
Norfolk perchè la moglie di un marine era stata uccisa. Entrati in casa, venimmo
a sapere che questa donna aveva un bambino piccolo, così ci affrettammo a
cercarlo; io lo trovai, addormentato, sul letto della mamma. Aveva quattro mesi
e mezzo e dormiva beatamente."
Tony: "Si trattava dell'unico testimone
dell'omicidio della madre, così lo portammo in centrale e decidemmo di tenerlo
sotto custodia fino a caso concluso. Venne affidato a me e a Ziva, la quale si
era subito legata a lui, e vice versa. Io ci misi un po' di più a guadagnare la
sua fiducia, ma alla fine ci riuscii, affezionandomi a lui come lo era già
Ziva..."
Ziva: "Dopo qualche mese riuscimmo a trovare
il colpevole dell'omicidio, si trattava di una vicina di casa della vittima.
Quel giorno, il bambino fu dichiarato adottabile, e io presi la palla al
balzo."
Tony: "Fu in quel periodo che ci mettemmo
insieme e ci sposammo, e poi chiedemmo l'adozione del bambino, che si chiamava
Christopher Kolt."
Ziva: "Ma oggi risponde al nome di Christopher
Dinozzo."
Tony: "Questo caso ce lo ricordiamo
particolarmente bene per due motivi, il primo è perchè ci ha fatto innamorare
l'uno dell'altra, nonostante lavorassimo insieme già da un anno e mezzo, e il
secondo è perchè ci ha fatto diventare i genitori di Christopher."
McGrangall: "Vi ringrazio, signori Dinozzo,
per averci parlato del vostro lavoro." disse, congedandoli.
All'uscita, quando andarono a prendere il
figlio a scuola, Tony chiese:
Tony: "Allora? Come siamo andati?"
Chris: "Bene!" poi si rivolse a Ziva "Mamma,
ma la mia mamma, quella morta, mi voleva bene come voi?"
Ziva: "Sì, tesoro. Lei, prima di morire, ha
pensato a te, ed ora è sempre accanto a te che ti protegge, anche se tu non la
vedi!"
Chris: "Davvero? Dici che è felice che voi
siate la mia nuova mamma e il mio nuovo papà?"
Tony: "Sei stato tu a sceglierci, Campione!
Lei sicuramente ne è felice di questo."
Quindi salirono in macchina e si diressero
verso casa.
FINE
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=147930
|