E' nato per uccidere. Ma non è un vampiro.

di GiulyBibo24
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lui è Justin. ***
Capitolo 2: *** Lei cosa sa di Liverpool? ***
Capitolo 3: *** Potresti parlare, è gratis! ***
Capitolo 4: *** Tu sei il demone di Liverpool? ***
Capitolo 5: *** Piacere, Justin Drew Bieber, 1 Marzo 1815 ***
Capitolo 6: *** Potrei sempre innamorarmi di te! ***
Capitolo 7: *** Serva me. Servabo te ***
Capitolo 8: *** Tu devi fidarti di me ***
Capitolo 9: *** So un po' più di te come funziona il mondo ***
Capitolo 10: *** Non l'ho fatto apposta ***
Capitolo 11: *** Ben tornato Chaz ***
Capitolo 12: *** Imbarazzo time! ***
Capitolo 13: *** Il futuro può aspettare... ***
Capitolo 14: *** Lei è quì. ***
Capitolo 15: *** Seychelle. ***
Capitolo 16: *** Grazie Jazmine. ***
Capitolo 17: *** In punta di piedi. ***
Capitolo 18: *** Chiudi la finestra, c'è vento! ***
Capitolo 19: *** E guerra sia! ***
Capitolo 20: *** Se è questo che vuoi... ***
Capitolo 21: *** The End ***



Capitolo 1
*** Lui è Justin. ***


Capitolo 1: Lui è Justin.

 
Cz << Madison muoviti! Non voglio restare a scuola anche di pomeriggio perchè tu non riesci ad essere puntuale!  >> mi urlò Chaz dalla macchina mentre uscivo di casa.
Aprii lo sportello e mi sedetti affianco a lui. Appena toccai il sedile, mille immagini mi travolsero… Chaz e la sua ragazza, Chaz e sua madre, Chaz che…
Io<< Oh mio Dio! Chaz non mi avevi detto di esseri baciato la Williams! >> mi guardò come per giustificarsi.
Cz << Te lo avrei detto, ma a quanto vedo l’hai appena scoperto... >>
 
E’ meglio che mi presenti: sono Madison Garrel, ho 18 anni, e la cosa più strana di me è il mio dono: posso vedere, infatti, pezzi del passato di una persona, al solo contatto con qualcosa che la riguarda. Per colpa di questo “potere”, non ho molti amici, solo Chaz e Ryan, che conosco da quando avevo 2 anni. Loro non si sono spaventati, quando sapevo cose che loro non mi avevano mai detto… tutti gli altri mi hanno considerata strana e non osano nemmeno avvicinarsi a me… convivo con questo dono da quando sono nata, e ormai ci ho fatto l’abitudine. I miei genitori purtroppo, spaventati da ciò che potessi diventare, mi hanno spedita in un orfanotrofio, da cui sono uscita a 16 anni e ora vivo da sola.
 
Tornando alla storia, ero appena arrivata in classe. Solito banco da sola vicino alla finestra, ultimo banco, in modo che nessuno potesse notarmi. Davanti a me c’erano proprio Chaz e Ryan, loro non mi lasciavano mai da sola. Era una giornata di quelle che mettono paura, scure, e a giudicare dalla grossa nuvola nera che si avvicinava, stava per piovere. Entrò la professoressa di Italiano, con un ragazzo vicino.
P << Ragazzi, lui è Justin Bieber, è appena arrivato da Atlanta, trattatelo bene… Bieber vai a sederti vicino a Garrel, è l’ultimo posto rimasto >> ecco, se volevo rimanere in pace, non potevo -.-
Mi guardò con quegli occhi color nocciola e con freddezza si sedette accanto a me. La prof iniziò a spiegare e io guardavo fuori dalla finestra… sentii un rumore sul banco: la penna di Justin era rotolata dalla mia parte. Lui si affrettò a riprenderla, senza incontrare il mio sguardo…
Bene, un solitario peggio di me.
 
Appena suonò la campanella si alzò e si diresse in corridoio, senza notare che aveva lasciato il diario sul banco… lo presi sapendo che le immagini avrebbero iniziato a scorrere a raffica, ma quando lo toccai, non trovai le immagini che mi aspettavo….
Un bambino biondo che gioca con una donna, corre nelle pozzanghere di fango con un altro bambino… poi un cielo buio, Justin sdraiato sulla strada in una pozza di sangue… una figura nera che gli si avvicina, e poi un urlo…”
R << Madison? Madison! Mi senti? >> mi sventolò una mano davanti.
Io << Si, credo… dai andiamo >> uscimmo dalla classe, mentre infilavo quel diario nella mia borsa >>.
 
Justin non venne alle lezioni successive, così tenni il diario per ridarglielo domani… all’uscita lo cercai, e lo intravidi camminare velocemente, da solo, verso la strada che nessuno mai aveva avuto il coraggio di prendere… la via del bosco.
 
Che poteva andare a fare un ragazzo di 18 anni, da solo, nel bosco…?
Lo seguii stando bene attenta a non farmi vedere… seguii le impronte della sue scarpe, ma ad un certo punto, oltre il fiume, le orme di piedi umani lasciarono il posto a… zampe! Enormi zampe, che si perdevano nel bosco…
 
Ciaoooooo
Si, sono sempre Sky16
Ho deciso di iniziare una nuova storia, ma di fantascienza, perché mi piace molto di più… ho già in mente come continuare… ma voi lo scoprirete se riceverò almeno 1 recensione…
Un Bacio <3
 

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Capitolo 2
*** Lei cosa sa di Liverpool? ***


Capitolo 2 <<  Lei cosa sa di Liverpool? >>

 
Proprio davanti al sentiero che si intravedeva in mezzo a tutti gli alberi, giaceva l’insegna “Liverpool. Cittadina di Stratford”. Al solo leggere quel nome rabbrividii: il bosco di Liverpool era il protagonista preferito delle leggende metropolitane. Si raccontava che tutti quelli che ci erano andati, non erano più tornati indietro, ma ovviamente era solo una stupida storiella che usavano i genitori con i figlioletti capricciosi. Quando qualche bambino era intrattabile, spesso si sentiva la battuta “viene da Liverpool?”, perché era un luogo misterioso, dove nessuno osava entrare…
Avanzai a passo pesante tra i rami caduti, visto che eravamo in Autunno avanzato. D’un tratto, inciampai in uno di questi, provocandomi un taglio profondo sul braccio destro. Appena mi rialzai, sentii un tonfo provenire dalle membra della foresta, quasi uno sparo, ma molto più intenso e di colpo tutti gli uccelli volarono nella direzione opposta… dietro di loro, una grossa ombra, un quadrupede che non riuscii a decifrare, perché scappai a gambe levate.
Suonai al campanello della casa di Chaz, che venne ad aprire subito.
Cz << Madison? Che ci fai qui? >>
Io << Chaz devo parlare con tuo nonno >>
Cz << Va bene, ma non vuoi mangiare? >> scossi il capo infastidita. Il nonno di Chaz ci aveva raccontato più volte di essere entrato nel bosco da giovane, ma non era mai andato oltre…
Io << Ora >> annuì senza proferire parola e andammo nella sua macchina. I nonni di Chaz abitavano dalla parte opposta di Stratford, ma il tragitto durò poco più di 10 minuti, in cui il mio amico non fiatò: sapeva che non avrei risposto alle sue domande. Spense la macchina nel vialetto e bussò alla porta seguita da me. venne ad aprire la nonna.
Cz<< Nonna >> la abbracciò.
Io<< Salve signora Somers >> feci un piccolo sorriso.
N << Ciao Madison… ditemi tutto ragazzi >>
Cz << Madison deve parlare con nonno >>
N << Oh, prego, entrate… è in salotto >>
Andai a passo svelto in salotto, e trovai il nonno di Chaz, un uomo che portava molto bene i suoi 76 anni, seduto sul divano a leggere il giornale.
Io << Signor Somers, posso rubarle un minuto? >> lui alzò lo sguardo e mi guardò oltre le fessure degli occhiali, che teneva sulla punta del naso.
Nn << Ma certo Maddy >> mi fece un grosso sorriso.
Andammo nel suo studio dopo aver sentito le lamentele di Chaz che insisteva per sapere cosa avevo da chiedere.
Nn << Bene tesoro, dimmi tutto >>
Io << Volevo chiederle… lei cosa sa di Liverpool? >> calò il silenzio.
Nn << Non è una domanda piuttosto insolita per una ragazza della tua età? >> scossi il capo decisa.
Io << Non signore, mi interessa davvero >>
Nn << Beh, avrei molte cose da dire, ma so che Chaz sta origliando >> sorrise << Perciò, è meglio se te le mostro >> allungò una mano verso di me. La afferrai e nella mia mente iniziarono a scorrere milioni di immagini.
“Il nonno di Chaz spaventato dalle storie che sentiva dalla madre… entra nel bosco e inciampa sui rami, proprio come me… si fa un taglio profondo, ma al contrario mio continua ad andare avanti per quella stradina che io avevo percorso poco fa… arriva ad un laghetto, si bagna la ferita con l’acqua, e il suo sguardo cade su una casetta… sembra quella di Biancaneve, circondata da alberi che cercano di nasconderla… poi buio”. Lascio la sua mano e lo guardo negli occhi.
Io << Perché non riesco più a vedere nulla? >>
Nn << Perché non c’è nient’altro da vedere… non ho mai scoperto chi c’era in quella casa… ricordo solo una grande fitta alla testa… un dolore forte al petto e tornai indietro con l’intenzione di tornarci, ma la casetta non c’era più… evidentemente non ricordavo più la strada… >> annuii.
Nn << Ma cosa ti ha spinto ad andare in quel bosco Madison? E’ pericoloso, non andarci più >> mi alzai.
Io << Signore, ho superato cose peggiori di un bosco… grazie mille >> uscii dallo studio e trovai CHaz in cucina.
 
Tornai a casa e mi feci un bagno caldo che mi aiutò a riflettere: perché quella casa non c’era più? Perché Justin era entrato nel bosco? Dov’era ora? E cos’era quel rumore? Troppe domande mi affollavano la mente… e dovevo trovare risposte… il mio dono poteva aiutarmi fino ad un certo punto… per aiutarmi aveva bisogno di qualcosa a cui affidarsi… e sapevo già dove… a scuola. Avrei parlato con Justin, e se non avessi ricevuto alcuna risposta, sarei rientrata a Liverpool.

 
Ciaoooo!
Bene! Visto che ho ricevuto una recensione, ho deciso di postare oggi stesso il capitolo… che ne pensate? A me personalmente piace… ovviamente ci sono pochi dialoghi perché è una specie di introduzione al prossimo… fatemi sapere che ne pensate.. un bacio <3
_Sky16_
 

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Capitolo 3
*** Potresti parlare, è gratis! ***


Capitolo 3 << Potresti parlare, è gratis! >>

 
Ore 7.00 a.m.
La sveglia stava suonando, ma io ero già vestita, lavata e truccata: non ero riuscita a chiudere occhio quella notte.. avevo troppe domande e nemmeno una risposta. Avevo pensato e ripensato tutta la notte a cosa avesse spinto Justin ad entrare a Liverpool, insomma: se io mi fossi appena trasferita in una nuova città, sarei incuriosita dalle strade affollate del centro, non da un bosco sul quale sono state create storie orrende!
 
Come tutte le mattina Chaz suonò il clacson davanti casa mia, ma questa volta non lo feci aspettare 20 minuti come mio solito. Uscii subito e salii in macchina. Mi guardò sorpreso…
Cz<< E’ la prima volta, in 16 anni che ti conosco, che sei puntuale! >> sorrisi.
Io<<E’ che sono troppo scombussolata da questa storia! Chissà Justin ora dov’è>>
Cz<< Se non è stato mangiato dall’uomo nero, sta andando a scuola >> fece spallucce << dove ora andiamo anche noiii! >> finse di essere felice.
 
Scesi dalla macchina di Chaz e cercai subito Justin con lo sguardo. Eccolo! Appoggiato al muretto, con le cuffie… poco asociale il ragazzo eh! Stavo per dirigermi verso di lui, ma Chaz mi tirò la manica della felpa.
Cz<< Maddy non qui.. se ci fosse qualcosa sotto non te lo direbbe con tutta questa gente >> annuii. Aveva ragione, e c’era sicuramente qualcosa sotto. Sentii un bruciore al braccio. Alzai la manica della felpa: la ferita che mi ero fatta ieri… non l’avevo nemmeno disinfettata!
Suonò la campanella e mi sbrigai ad entrare in classe.
Ryan era già lì, e dopo avermi salutato si mise subito a parlare con Chaz.
Mi sedetti aspettando ansiosa che il biondo entrasse, e infatti pochi secondi dopo lo vidi avvicinarsi… con i suoi occhi dorati e i suoi capelli disposti a mo’ di ciuffo. Si sedette senza dire una parola, così parlai io per prima…
Io<< Ciao, tutto bene? >> si limitò ad un cenno del capo. Sospirai mentre cercavo qualcos’altro da dire…
Io<< Em… ti trovi bene qui a scuola? >> un altro cenno del capo. Iniziava a darmi sui nervi… “Beh signorino? Non hai voglia di parlare? Non me ne frega niente! Io devo sapere” pensai tra me e me…
Io << potresti anche parlare, sai è gratis >> mi fulminò con lo sguardo. Mannaggia a me e alla mia boccaccia! Perché non sto mai zitta!?
J << Ho detto di si con la testa, se non ti va bene problemi tuoi >> finalmente sentivo la sua voce almeno! Beh, era molto…come dire… sensuale (?)
Io << Noi canadesi rispondiamo con le parole >>
J<< Anche io sono canadese, e non mi pare che parlino tutti quanto te >> voleva forse dire che ero una chiaccherona!?
Io<< Allora noi di Stratford, contento? >> inchiodò il suo sguardo sul mio.
J<< non mi importa cosa fate o non fate qui >>
Io<< N-non ti piace Stratford? >> scosse il capo -.-“ ancora.
Io<< Perché no? E’ una bella cittadina, anche se piccola >> mi interruppe.
J << Ho le mie buone ragioni >> rispose freddo.
Io<< Oh, mi scusi signor “sononuovoefaccioilmisterioso”,Stratford non è abbastanza paurosa per lei? Cos’è, preferisce Liverpool? >> rimase sorpreso dalla mia affermazione.
J<< Mi hai seguito!? Io non devo spiegarti niente. Non sono affari tuoi dove vado >>
Io<< Ok ok non ti arrabbiare, dico solo che non è un posto raccomandabile… girano brutte storie su quel posto… >> rise.
J<< Tutte cavolate. Liverpool non è come molti la raccontano. >>
Io<< E’ meglio o peggio? >> fece spallucce.
J<< Come ho già detto, non sono affari tuoi >>
Io<< Guarda! >> esclamai mostrandogli la ferita << L’ho fatta ieri, per seguirti! Penso di meritarmi qualche spiegazione, o no? Voglio solo sapere perché… >> suonò la campanella, e lui si alzò piuttosto infastidito, ma non mi importava, dovevo sapere.
J<< Mi dispiace per la ferita, ma non seguirmi più. Sta lontana da me e da Liverpool. La questione finisce qui. >> detto questo se ne andò.
 
La questione finisce qui!? Eh no caro! Ora mi hai incuriosito ancora di più! Non sai con chi stai giocando.. perché dovrei stare lontana da Liverpool, se tu ci vai e torno sano e salvo!? Appoggiai la testa al muro del corridoio: speravo di ottenere qualche risposta, invece avevo solo più domande… infilai la mano nella cartella… Un momento! Avevo ancora il suo diario, e avevo ancora il mio dono.
Mandai un messaggio a Chaz e Ryan con scritto “ci vediamo alle 4.00 p.m.”
Risposero entrambi con un “Dove?”
Mia risposta : “All’entrata di Liverpool”.
 
 
Ciaoooooo :D
Eccomi! Dopo due recensioni, sono al settimo cielo! E visto che non so se domani riuscirò ad aggiornare, ho deciso di postare oggi il 3 capitolo… fatemi sapere che ne pensate.. un bacio <3
_Sky16_
 

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Capitolo 4
*** Tu sei il demone di Liverpool? ***


Capitolo 4 << Tu sei il demone di Liverpool? >>

 
R<< Tu sei pazza! Io non ci entro li dentro! >>
Io<< Avanti Ryan! Non dirmi che credi a tutte quelle storielle che si dicono in giro! >> si agitò notevolmente.
R<< N-no… ma preferisco stare a casa a vedere un film, piuttosto che entrare in quel posto dimenticato da Dio! >> si giustificò.
Dopo il messaggio, Ryan mi aveva chiamato subito e mi aveva detto di incontrarci a casa mia prima di andare a Liverpool. Eravamo tutti e due seduti al tavolo… fuori iniziava a nevicare, segno che l’Inverno iniziava a farsi sentire…
Suonò il campanello, mi affrettai ad aprire e vidi entrare Chaz tutto infreddolito, con un libro in mano…
Io<< Chaz che hai portato? >> lo alzò per farlo vedere a tutti.
Cz<< Me l’ha dato mio nonno, immagina che tu voglia entrare di nuovo nel bosco, e mi ha detto di farti prima leggere questo >> presi il libro tra le mani: le pagine ingiallite dal tempo, una copertina nera, senza titolo. Appena lo toccai, le immagini si affollarono nella mia mente, ma non avevo tempo di vedere che l’avesse scritto ora, così non usai il mio dono, ma mi limitai a leggere cosa diceva ad alta voce:
“Stratford è sempre stata una cittadina tranquilla, che in Inverno si riempie di turisti provenienti da tutto il mondo, ma il declino del turismo è piuttosto evidente, e tutti sanno perché: il bosco di Liverpool.
Joshua Calder, 16 anni, entrò a Liverpool il 26 Dicembre del 1875, e da allora nessuno più ebbe sue notizie. La stessa sorte toccò a Eleanor Blonder, Julia Pastiji, le gemelle Katrin e Isabel Westry, e al piccolo Jaxon Antoine. Da allora, Stratford perse molti dei suoi visitatori, che la reputano una città dominata da demoni. Nessuno riesce a spiegarsi che fine abbiano fatto queste vittime, insieme a tante altre che ora non stiamo ad elencarvi…” saltai un po’ di pagine, per leggere direttamente la fine…
“Cose strane succedono in quel bosco; molte leggende metropolitane narrano che sia la dimora di un mostro, e coloro che ci sono entrati, sono condannati a restarcci per sempre… rinchiusi in una casetta all’apparenza adorabile” lì mi fermai…
Io<< La stessa casa che ha visto tuo nonno? >>
Cz<< Probabilmente si, ma non ho capito niente: demoni? Stratford non è una città di demoni! Sono solo leggende… e poi Justin non sarebbe uscito vivo se… >>
R<< Vivo o no, io lì dentro non ci vengo >>
Io<< Bene… andiamo noi Chaz >> esitò un attimo.
Io<< Dai non crederai davvero a queste cose? >>
Cz<< Beh, non lo so Madison… ci sono troppe coincidenze… come lo spieghi il fatto che mio nonno abbia visto quella casa e la volta dopo non abbia più ritrovato la strada? Come lo spieghi quel rumore che hai sentito? Tutte queste vittime… forse non dovresti andarci nemmeno tu >> annuii con aria di rimprovero.
Io<< Bene, vedo che ti sei fatto condizionare anche tu… non mi importa, ci andrò da sola >> detto questo uscii da casa mia, prendendo la borsa con dentro il diario di Justin…

Di nuovo quell’entrata, quel sentiero, questa volta ricoperto di neve… camminavo stando bene attenta a dove mettevo i piedi. Avevo appena sorpassato il cartello d’entrata, e già rimpiangevo il fatto di non avere Chaz e Ryan con me. Arrivai al punto esatto dove il giorno prima mi ero ferita… il ramo era stato spostato, segno che qualcuno era passato di lì… Justin? Qualche animale?
Continuai a camminare… fin quado non sentii un bastoncino rompersi dietro di me. Mi girai lentamente, quasi avendo paura di scoprire chi o cosa ci fosse dietro di me. Ma lo spettacolo che mi si presentò davanti fu sollevante..
Io<< Justin! Mi.. mi hai spaventato >> mi guardava più infuriato che mai
J<< Ti avevo detto di stare lontana da Liverpool >>
Io<< E io ti avevo chiesto delle spiegazioni! >> mi si avvicinò. Senza dire nulla, prese la mia borsa, estrasse il suo diario e se lo mise nella sacca che portava sulla schiena.
J<< Non provare più ad impicciarti delle mie cose, chiaro? La mia vita non ti riguarda >>
Io<< Io non… non mi sono impicciata >>
J<< Come se non lo sapessi. Pensi che non sappia del tuo dono Madison? Pensi che non sappia che sei andata dal nonno di Chaz per chiedere informazioni su Liverpool? >>
Io<< Tu…come lo sai del mio dono? E come conosci Chaz?! >> si allontanò cercando qualcosa da dire…
J<< so molte cose Madison…come…>> non fece in tempo a dire altro, perché la terra tremò sotto i nostri piedi. Da oltre il fiume, vidi arrivare un altro ragazzo, questo moro, con colori più scuri di Justin… Ma certo! Era Josh! Il ragazzo che avevano dato per scomparto nel.. un momento! Nel 1875! Il 6 Dicembre 1875… Come poteva essere lui?
Js<< Justin, vedo che hai portato un’amica >> sorrise malizioso. Justin si posizionò davanti a me, in modo da mettersi tra di noi.
J<< Josh vattene, a lei ci penso io >>
Js<< Noo dai fai divertire anche me… >>
J<< Ti ho detto di no! Torna a casa Josh.. >> ma nessuno dei due sembrava intenzionato a cedere… poi d’un tratto accadde tutto: i denti di Justin diventarono più evidenti, le orecchie si appuntirono… i capelli lasciarono posto ad un bagliore di luce gialla.. gli occhi rossi trasmettevano terrore. Non ricordo molto, vidi solo Josh scagliarsi contro di noi… poi il buio totale.

Mi risvegliai in un letto d’ospedale, con Chaz accanto a me, che appena mi vide si alzò di botto.
Cz<< Madison! Oh mio Dio come stai? >>
Io<< C-chaz… mi… mi fa male la testa >> risposi a gran fatica.
Cz<< Ci credo… ti abbiamo ritrovato davanti l’entrata del bosco, eri svenuta… cosa è successo nel bosco? >> d’un tratto ricordai la trasformazione di Justin, se così possiamo definirla… Cos’era? Un vampiro? Un elfo? O quale altra creatura? Avevo visto davvero Josh!?

Il giorno dopo andai a scuola, anche con tutti i dolori addosso: dovevo parlargli, che a lui sarebbe piaciuto o no. Lo trovai sempre al muretto, ma questa volta gli andai incontro.
Io<< Cosa sei? >> lo guardai dritto negli occhi, ricordando quelle enormi luci rosse.
J<< Di che parli? >>
Io<< Non fare il finto tonto, ti ho visto Justin >> si mise a ridere
J<< L’hai battuta forte la testa eh >>
Io<< No, so cosa ho visto, tu.. tu eri… non so cosa, ma eri diverso >> il suo sorriso scomparve.
J<< Madison non posso dirti la verità, metterei in pericolo sia la mia che la tua vita, non sei pienamente lucida >> si allontanò.
Io << Dove vai? Torni a Liverpool? Non puoi andare lì, l’hai detto tu! Non è sicuro! >> dissi imitando la sua voce. Si girò piuttosto irritato.
J<< Bada bene a come parli, ti ho detto che Liverpool non è come molti la raccontano! >>
Io<< Si Justin, ma quel posto è… >> mi interruppe urlando.
J<< Quel posto, è casa mia! Liverpool, è casa mia! Contenta!? >> la campanella era suonata, ma non importava a nessuno dei due. Rimasi spiazzata da quella risposta.
Io<< Come sarebbe che è casa tua...tu …sei il demone di Liverpool? >> scoppiò a ridere. Che ci trovava di divertente? A me faceva paura.
J<< Facciamo così, io so del tuo dono, e tu sai del mio >>
Io<< No! Io non so niente! Non sto capendo niente! >> sospirò.
J<< Allora, è meglio partire dall’inizio… da quanti anni ho >>
Io<< Non mi importa, voglio solo sapere da quanto tempo sei così >>
Inchiodò il suo sguardo nel mio…
J<< Si hai ragione, ero io quello di ieri, ok? La mia vera natura… ma non sono un demone. Non sono un vampiro, non sono una creatura misteriosa… ti racconterò cosa sono, ma non qui.. nel luogo dove è cominciato tutto… dove sono nato >> sussurrò guardandosi i piedi .
Io<< Liverpool..?>> chiesi insicura…
J<< Si… dove sono nato per la seconda volta… sono nato a Stratford, e successivamente a Liverpool >>

Ci incamminammo verso il bosco… Non avevo bene chiaro il motivo per cui lo stessi seguendo, ma di una cosa ero certa… Justin non era umano, era nato due volte, ma non era nemmeno un vampiro…
 
Ragazzi so che non si capisce molto questo capitolo, ma nel prossimo Justin spiega a Madison nei minimi dettagli tutta la sua storia, quindi è una sorta di introduzione... Che ne pensate? Bacio <3
_Sky16_

 

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Capitolo 5
*** Piacere, Justin Drew Bieber, 1 Marzo 1815 ***


Capitolo 5 << Piacere, Justin Drew Bieber, 1 Marzo 1815  >>



Erano più o meno 10 minuti che camminavamo: Justin davanti a me, e io dietro, che continuavo a farmi domande su domande… cos’era? Sapevo benissimo che non era un mostro, non era un vampiro, non era una strana creatura mitologica, e allora cos’era? Mi scoppiava la testa. Ma aveva deciso di raccontarmelo, no? Più avanzavamo per il bosco, più cresceva in me la voglia di conoscere la verità…
Ci sedemmo sulla riva del fiume… Justin prese tra le mani un filo d’erba, e lo torturava mentre cercava di trovare le parole giuste per iniziare il suo “racconto”.
J<< Beh, non sono mai stato bravo a parlare… >>
Io<< Di solito due persone che non si conosco si presentano… ma in questo caso inizia solo tu >> sorrise.
J<< Vuoi che mi presenti? >> annuii. Lui sorrise di nuovo.. che ci trovava di divertente!?
J<< D’accordo, piacere, Justin Drew Bieber, nato a Stratford il 1 Marzo 1815 >> mi porse la mano, e feci per stringerla, ma a sentire quelle parole, mi bloccai!
Io<< Che hai detto? >>
Io << Mi sono presentato.. me l’hai chiesto tu >> fece spallucce.
Io << Non è possibile, tu hai detto… >>
J<< Nato a Stratford 1 Marzo del 1815… è questo che ti ha colpito, vero? >> mi guardò.
Io<< S-si… non può essere >> sospirò guardandosi le mani.
J<< Beh… ti racconto solo dalla mia seconda nascita… sono nato per la seconda volta nel 1815 >>
Io<< Quanti anni avevi allora? >>
J<< 18, da allora non sono più invecchiato >>
Io << Sei stato obbligato a rinascere? >> scosse il capo
J<< No, l’ho scelto io >>
Io << Perché? >>
J<< Per amore. >> guardò oltre il fiume… non dissi nulla, aspettando che continuasse.
J<< Si chiamava Seychelle, era la figlia di un re della Francia, era venuta in vacanza qui a Stratford, e mi ero perdutamente innamorato… passavamo intere giornate insieme… poi un giorno, entrando nel bosco, ci imbattemmo in una creatura… e la vidi trasformarsi per difendermi. Era una di loro… e dopo essere scappati, mi raccontò di quando diventò così, che viveva per l’eternità… era stata creata per uccidere, non aveva genitori di sangue… era nata in un laboratorio, ma che ce ne erano altri come lei… e il suo compito era quello di distruggerli… poi  a fine estate dovette ripartire per la Francia, e io andai con lei… ma non avevamo calcolato una cosa: io avevo 18 anni, lei 16… io stavo invecchiando, ma lei no… così senza pensarci due volte mi trasformò. All’inizio eravamo felici insieme, ma poi le cose si sono complicate… e… >> si bloccò. Vidi delle lacrime scendere dai suoi occhi. Senza pensarci due volte lo abbracciai.
Io << Justin non voglio sapere ciò che ti fa stare male… >>
J<< Non… non ce la faccio a raccontarlo, scusami >> si staccò dall’abbraccio.
Io<< Non c’è più, non è così? >> disse di no con la testa.
J<< No, non c’è più nella mia vita… si è innamorata di un altro… e io ora sono costretto a vivere in eterno, con la sua figura in testa tutti i santi giorni >>
Io << Mi dispiace… dai non parliamo più di lei… comunque manterrò il segreto >>
J<< Grazie >> sorridemmo entrambi.
Io<< Ma allora… come ti definisci? >> sorrise della mia domanda.
J<< Non mi “definisco”, sono quello che sono >>
Io<< Ok, creatura misteriosa, hai detto che ce ne sono altri in giro, no? >> annuì
J<< Li ha creati lei, e tutti quei ragazzi scomparsi, sono con lei… tranne Josh. Lui è contro di me, ma anche contro Seychelle, vive per contro proprio… >>
Io << E tu? Vivi da solo? >>
J<< No, c’è la mia famiglia… >>
Io<< E… che mangiate? >> fece spallucce
J<< Tutto quello che capita >> o.o
Io<< Quindi anche le persone? >>
J<< Si… sono nato per uccidere, ricordi? >>
Io<< Tu non mi farai del male però >>
J<< Non lo so >>
Io<< Io si… l’avresti già fatto >> sorrise
J<< Hai ragione… bene… visto che ora sai del mio segreto, e io so del tuo… >>
Io<< Come sai del mio dono? Leggi nel pensiero? >> scoppiò in una risata coraggiosa.
J<< Per chi mi hai preso? Non sono Edward Cullen! Ma diciamo che ho la capacità di percepire le persone che hanno qualche dote particolare… >>
Io<< E come capisci qual’ è? >>
J<< Ma perché tutte queste domande? >>
Io<< Scusami… sono solo curiosa… >> si alzò porgendomi la mano.
J<< Non preoccuparti di come lo so… comunque… visto che siamo entrambi costretti ad avere un segreto… ti va di conoscere la mia famiglia? >>
Io<< D-dici davvero? >> lo guardai stupita.
J<< Si, perché no? Tanto ormai sai tutto quello che c’è da sapere… >>
Io << O-ok… >> sorrise compiaciuto dalla mia risposta.
Mi ritrovai a seguirlo per la seconda volta… il cuore in petto faceva male per quanto batteva forte! Ero agitata, ma non sapevo se era per il fatto di aver conosciuto la sua storia, o perché stavo per andare a conoscere una famiglia di “persone nate per uccidere”…
 
Si ragazzi lo so che fa schifo, ma dovevo fare un po’ di chiarezza e.e
Mi lasciate qualche recensione lo stesso? Il prossimo giuro che sarà migliore…
Ora scappo, buona vigilia a tutti :3
_Sky16_
 

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Capitolo 6
*** Potrei sempre innamorarmi di te! ***


Capitolo 6 << Potrei sempre innamorarmi di te >>

 
Eravamo davanti una casetta, la stessa che avevo visto quel giorno… probabilmente la stessa che aveva visto anche il nonno di Chaz… a vederla da fuori trasmetteva una certa serenità, con il prato verde intorno, anche di inverno… se solo non fosse stato per chi ci abitava… Non fraintendetemi, non avevo paura di Justin, ma…. Diciamo che non era un tipo da far arrabbiare, ecco. Fece per aprire la porta, ma lo fermai…
Io<< Justin aspetta >>
J<< Avanti! Ti fidi di me? >>
Io<< Si, ma… >> mi prese il viso tra le mani.
J<< Hey, ascoltami bene: se ti ho raccontato tutto, l’ho fatto perché sapevo di non mettere in pericolo né la tua vita, ne quella della mia famiglia… >>
Io<< Ma io non dirò niente… solo che… so così poco di voi >>
J<< Sai quanto basta… ti chiedo solo una cosa, non fare grandi sospiri, l’aria da un po’ fastidio ai nostri polmoni >> lo guardai sbalordita.
Io<< Come sarebbe che ti da fastidio l’aria!? E come respirate?! >> sorrise davanti alla mia domanda ingenua. Prese la mia mano, e lentamente la poggiò sul suo petto. Rimase in silenzio per un po’.
J<< Senti qualcosa? >>
Io<< No…>>
J<< Appunto. Non c’è nessun cuore che batte, nessun sangue che scorre nelle vene, non abbiamo bisogno di aria… anzi, a volte è anche difficile da sopportare >>
Io<< Come i… >> ma mi bloccai. Non era carino quello che stavo per dire
J<< Come i morti >> disse tranquillamente.
Io<< Si >> dissi insicura della sua reazione, ma con mio grande stupore, non diede peso a quelle parole.
Io<< E cosa succederebbe se io non custodissi il segreto? >> mi guardò dritto negli occhi.
J<< Lo faresti davvero? >> scossi il capo. Non lo avrei MAI fatto.
J<< Allora non c’è bisogno di saperlo >>
Io<< Si invece! Se devo tenere nascosta una storia devo saperla fino in fondo >> sospirò
J<< Beh, ci sono due possibilità… o ci uccidono, me, te, e la mia famiglia >> rabbrividii: cavolo, avevo qualcosa di grosso tra le mani!
J<< Oppure, cosa meno probabile, dovrei trasformarti >>
Io<< Davvero? >>
J<< Si ma non lo farò mai >>
Io<< Perché? >>
J<< Dovrebbe esserci una buona causa, e poi non voglio strapparti la tua vita. E’ una cosa che va vissuta, non fare il mio stesso errore >>
Io<< Quindi… se io mi innamorassi di qualcuno della tua famiglia… tu… >> scoppiò in una fragorosa risata.
J<< Non credo che sia possibile, a meno che non si tratti di me! c’è mia madre, mio padre, mia sorella, e mio fratello di 8 anni >> scoppiai a ridere anche io
Io<< Ok ok, ma potrei sempre innamorarmi di te >> feci la sostenuta. In un attimo divenne serio
J<< Non farlo >>
Io<< Hey calmo era una battuta! Perché, non potrei? >>
J<< Ti rovineresti solo l’esistenza… comunque… entriamo? >> annuii. Ed ecco che era arrivato il momento di entrare “nella tana del leone”, in questo caso “a casa del non vampiro”.  La porta di ingresso si affacciava sul salotto… mi aspettavo di trovare 7 seggioline, con 7 bicchierini, proprio come Biancaneve, invece trovai un divano di pelle nera, dove sopra dormiva una bambina bellissima… un bambino giocava sul tappeto davanti, e al tavolo, era seduta una donna, che appena mi vide cattò in piedi. Justin fece un enorme sorriso e mi presentò.
J<< Mamma, ti presento Madison >> cercai di sembrare il più cordiale possibile, e sorrisi imbarazzata.
Io<< Salve, piacere di conoscerla signora Bieber >> lei mi squadrò dalla testa ai piedi senza dire nulla, poi guardò Justin con aria di rimprovero
J<< mamma, lei sa tutto, lo ha scoperto… lei è la ragazza che ti dicevo >> a quelle parole la donna fece un gran sorriso
P<< piacere mio tesoro, prego accomodati, io sono Pattie >>
Un momento! La ragazza che ti dicevo? Justin aveva parlato di me alla madre!? Pattie, come se leggesse nel pensiero, mi disse subito…
P<< Justin mi ha parlato di te e del tuo dono… sono felice che tu sia venuta >> wow, ero diventata popolare anche nel bosco ._.
Passammo il resto della giornata a casa sua, dove mi fece vedere diverse foto di quando viveva nell’ ‘800… di tutte le cose più importanti che gli erano successe, o almeno, che erano degne di essere ricordate in quasi 200 anni!
 
L’indomani mattina a scuola, chiaramente non dissi niente a Ryan e Chaz, e feci finta di aver archiviato il caso Liverpool…
Come al solito ero al banco con Justin, ma questa volta non ci comportavamo come due sconosciuti, né stavamo litigando, stavamo semplicemente chiaccherando come due “amici”. E infatti, il professore di storia ci riprese.
P<< bene signor Bieber, visto che è così preso a parlare, evidentemente non ha bisogno della mia lezione di storia! >> risi sotto i baffi: cos’altro avrebbe dovuto imparare di storia, lui che l’aveva vissuta di persona!?
P<< Allora le faccio una domanda, quanti soldati furono uccisi nella battaglia del 1861 per le 5 giornate di Milano in Italia?>>
J<< 153, professore >> rispose prontamente.
P<< Sbagliato Bieber! Erano 155! L’avevo appena detto >>
J<< Compresi di generali professore, che furono ritrovati 2 giorni dopo, privi di coscienza ma comunque vivi, così che il numero di vittime scese a 153 >> il professore lo guardò con aria perplessa, e si rigirò alla lavagna, mentre dalla classe saliva un coro di “wooo, beccato il prof” oppure “hai capito Bieber!”
Io<< Ma sei pazzo!? Come fai a saperlo? >> fece spallucce.
J<< In quei giorni mi trovavo nei dintorni >>
Ok, non solo era carino, simpatico, PARTICOLARE…
ma SAPEVA ANCHE LA STORIA, COSA CHE IO NON AVREI MAI STUDIATO! ERA OTTIMO COME SUGGERITORE AI COMPITI IN CLASSE!!
 
 
RAGAZZIII :D GRAZIE MILLE PER LE RECENSIONI, SIETE FANTASTICI :D
BUON nATALEE >.< oK ORA MI DILEGUO perché VOGLIO ANDARE A VEDERE IL FINALE DI NATALE A 4 ZAMPE :p
P.S. SCUSATE PER IL MAIUSCOLO MA SI è IMPALLATO IL PC ._.  
 

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Capitolo 7
*** Serva me. Servabo te ***


Capitolo 7 << Serva me, servabo te >>

 
In quei giorni passai molto tempo con Justin, mi raccontò molte cose della sua famiglia, molti aneddoti divertenti, altri più o meno tragici, come quando aveva dovuto dire addio alla sua vera famiglia, ma nel complesso i 200 anni di Justin erano stati vissuti molto serenamente. Lo scoprii anche come un ottimo ascoltatore, di cui potevo parlare di tutto, ma passando così tanto tempo con Justin, Chaz e Ryan iniziarono a dirmi che non mi dedicavo più molto tempo a loro, che li avevo abbandonati, e che gli mancavo.. così, quel Sabato pomeriggio, gli promisi che sarei andata con loro a scegliere il regalo di Natale per le loro famiglie, e portai i soldi per comprare anche qualcosa a loro, visto che eravamo al 22 di Dicembre, ed io ancora non avevo fatto nessun regalo. Non che avessi qualche parente stretto a cui fare regali, ma ogni anno avevo sempre portato qualcosa ai miei due migliori amici, e non volevo fare brutta figura nemmeno quest’anno.
 
Avevamo appuntamento al centro commerciale alle 4.00 p.m. ma con il mio solito ritardo, arrivai lì solo alle 5 meno 20, portando con me il mio senso di colpa per averli fatti aspettare 40 minuti.
R<< Alleluja! Ce l’hai fatta! Pensavo di dover passare il Natale qui ad aspettarti! >>
Io<< Scusami Ryan, vi prego scusatemi, ho avuto un problema a casa >> mi giustificai.
Non era affatto vero: quando ero uscita da scuola, mi ero diretta velocemente verso Liverpool, stando bene attenta che quei due non mi vedessero. Gli avevo sempre raccontato tutto, ma dirgli che andavo a Liverpool tutti i giorni, e che tornavo sempre a notte inoltrata accompagnata da Justin, li avrebbe insospettiti fino a seguirmi, e questo avrebbe portato alla rivelazione del segreto che stavo nascondendo: la creatura che viveva in Justin.
 
Entrammo in una profumeria, dove Chaz prese dubito un profumo per sua sorella, e Ryan una confezione per sua madre.. poi rivolgemmo la nostra attenzione al negozio di abbigliamento che c’era difronte, dove Ryan prese una maglietta per il padre, e dove io, cercando di non farmi notare, comprai una felpa a tutti e due. Quella di Ryan era rossa, del suo colore preferito, con una scritta della “Billabong” che occupava tutta la parte sul retro. L’aveva vista in vetrina, e gli si erano illuminati gli occhi, ma appena aveva visto il prezzo, per poco non gli venne un infarto. Intanto Chaz aveva adocchiato un paio di jeans, ma anche lui, come Ryan, dovette lasciarli sullo scaffale per colpa del prezzo. Io non avevo questi problemi: il centro in cui ero vissuta, mi dava dei soldi ogni mese, con cui io potevo mangiare e permettermi gli studi; avevo racimolato un bel po’ di soldi, tanti da permettermi quei regali ad entrambi. Come ultimo negozio, visitammo la gioielleria. Tra migliaia di bracciali e braccialetti, uno in particolare mi colpì: era nero, di cuoio, con una scritta in latino che diceva “ Serva me, servabo te”, cioè “salvami, ti salverò”. Appena lo vidi mi venne in mente Justin… come mi aveva parlato di lui, come si era fidato di me senza ricevere nessuna sicurezza che avrei mantenuto il suo segreto. Quella frase racchiudeva in se un significato di fiducia, e allo stesso tempo di ringraziamento… ripensai a queste cose, mentre mi chiudevo la porta di casa alle spalle e posavo i pacchetti sul tavolo. Non avevo nemmeno fatto un albero di Natale, mentre avevo aiutato Jazzy e Jaxon a fare quello a casa loro, mentre Pattie preparava i suoi biscotti migliori, che avevo imparato ad amare in quei pochi giorni che ero stata a casa loro. Mi avevano accolta in casa come una figlia, mentre potevano semplicemente tenermi alla larga per paura che avessi potuto spifferare qualcosa… invece no! Si erano fidati cecamente di me, e non ne sapevo il motivo. Forse perché anch’io avevo qualcosa di unico, da nascondere agli altri. Uno scheletro nell’armadio di cui non potevo liberarmi, con cui dovevo vivere ogni giorno della mia vita. Justin mi aveva detto tante volte che il mio dono era una cosa stupenda, che non aveva nessun’altro, di cui dovevo andare fiera, ma per me quel “dono”, se così potevo chiamarlo, era il peggiore degli incubi: quelle immagini che scorrevano veloci nella mia mente, non mi permettevano di ascoltare cosa avessero da dire le persone. Magari, qualche volta, anche io avrei voluto poter credere ad una bugia.
 
I miei pensieri furono interrotti dal cellulare che squillava: Justin, appunto.
Io<< Hey Justin! >>
J<< Hey Maddy, com’è andato lo shopping? >> aveva una voce piuttosto pacata, cosa strana per lui che amava gridare.
Io<< Tutto bene, ma tu? Stai bene? >> silenzio.
J<< Si, non preoccuparti, ho solo avuto una giornata pesante >>
Io<< Perché, cos’è successo? >>
J<< Ma neinte di cui tu debba preoccuparti, tranquilla >>
Io<< Sicuro? >>
J<< Certo >> si affrettò a rispondermi. Feci finta di credergli, solo per non scocciarlo.
Io<< Allora domani ci vediamo? >>
J<< Domani >> disse con aria pensierosa << non posso mi dispiace, devo fare una cosa importante, starò fuori città tutto il giorno >>
Io<< E cosa devi fare di così importante? >> iniziai ad insospettirmi.
J<< Madison.. non posso dirtelo. Ci sono cose che non puoi capire >>
Io<< E tu spiegamele! Come hai fatto con tutte le cose che mi hai detto questi giorni >> lo sentii sospirare.
J<< Credimi, vorrei tanto poterti raccontare tutto, ma sei giovane! Goditi la vita >>
Io<< Mi prendi in giro!? Ti ho chiesto solo cosa devi fare >>
J<< Non posso dirtelo, ok!? È una cosa che riguarda solo me, devo parlare con delle persone >>
Io<< Persone o… >>
J<< Persone speciali >> rispose secco
J<< Ora devo staccare, ti chiamo io.. buonanotte >>
Io<< Buonanotte Justin >> chiuse la chiamata.
Qualcosa non quadrava: sapevo benissimo che le persone “speciali” che mi aveva detto, erano creature come lui, e Justin mi aveva parlato di un gruppo Tedesco, che dettava legge, e che tutti dovevano rispettare, ma che non avevano mai avuto niente da dire contro la sua famiglia, e allora perché quel tono?
Forse la frase “serva me. servabo te”, in quella circostanza, cascava proprio a pennello…
Ciaoooooo :D Come vi pare il capitolo? eheh le cose si stanno complicando per Justin... 
Scusate eventuali errori, non ho riletto il capitolo e.e
mi lasciate qualche recensionee? grazie <3 un bacio
Sky16





 

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Capitolo 8
*** Tu devi fidarti di me ***


Capitolo 8 << Tu devi fidarti di me >>

 
Il giorno seguente andai a scuola con l’intensione di chiedere spiegazioni a Justin, ma lui non venne a scuola… nemmeno il giorno dopo, nemmeno l’altro… 4 giorni che non si presentava alle lezioni, e quando i professori mi chiedevano che fine avesse fatto, io non sapevo rispondere. Il telefono era sempre staccato, così, all’uscita di scuola, decisi di andare a casa sua…
Bussai alla porta e venne ad aprire Pattie. 
P<< Oh! Ciao Madison! Tutto bene? >>
Io<< No, dov’è Justin? >>
P<< Justin è… fuori città >>
Io<< Non mentirmi anche tu Pattie, per favore… sai che potrei scoprire la verità anche adesso, ma voglio fidarmi di voi >>
P<< Tesoro, lo sai che ti voglio bene, ma non posso dirti nulla, me lo ha chiesto lui… non vuole farti preoccupare >> si tappò subito la bocca.
Io<< Perché c’è qualcosa di cui dovrei preoccuparmi? >>
P<< Accidenti alla mia boccaccia! Madison ti prego non mettermi nei guai. Non posso dirti niente >> e mi chiuse la porta in faccia.
Era la prima volta che Pattie si comportava così, era sempre stata gentile, e il fatto che non mi avesse nemmeno chiesto di entrare in casa, mi insospettiva parecchio…
Provai a richiamarlo, ma quella cavolo di vocina della segreteria telefonica non smetteva di parlare!
Senza neanche pensarci, mi diressi a casa di Ryan. Lo trovai davanti la porta, già pronto per uscire…
R<< Hey Maddy! >>
Io<< Hey Ry, stavi uscendo? >>
R<< Sto andando a fare un giro, vuoi venire? >> annuii.
 
Stavamo passando davanti ad un negozio di televisori, che trasmettevano notizie, quando vidi, proprio su uno di quelli, il volto di Justin!
Io<< Ryan! >> urlai, così da ritrovarmi l’intero negozio che mi fissava.
Io<< Ry, puoi andare a prendermi un frullato? Ti aspetto dentro questo negozio >> cercai di mettermi davanti a quello schermo, in modo da coprire la faccia di Justin.
R<< Certo, torno subito >>
Io<< Fai con calma >> dissi ironica.
Mi intrufolai subito dentro al negozio, e sentii quello che dicevano in tv…
Giornalista: “d’altronde non sappiamo ancora molto di tutti questi ragazzi scomparsi, sono anni ormai che molti giovani spariscono senza lasciare loro tracce, ad esempio questo ragazzo! Scomparso nel 1815…” ed ecco il volto di Justin! Oh cazzo!  Fortunatamente mandarono avanti altre foto di ragazzi scomparsi…
Dovevo subito avvertire Justin, ma lui non mi rispondeva al telefono e non sapevo dove fosse finito! C’era solo un modo per comunicare con lui: Pattie.
R<< Madison, tieni >>
Io<< Cosa? >>
R<< Come cosa! Il frullato che mi avevi chiesto! >>
Io<< Ah si il frullato! >>
R<< Sicura di stare bene? >> mi guardò male
Io<< Si si non preoccuparti… senti Ry mi sono appena ricordata di dovero fare una cosa… ci vediamo domani >>
R<< Ok, però sei strana >>
Io<< Da sempre >> cercai di vincolare il discorso. Gli schioccai un bacio sulla guancia e corsi verso il bosco.
 
Non appena Pattie mi vide di nuovo davanti la porta di casa sua, cercò di dire qualcosa, ma la interruppi subito.
Io<< No Pattie ascoltami, non mi interessa se non vuoi dirmi dov’è Justin, ma devo avvertirlo subito di una cosa! >>
P<< Che è successo? >> mi guardò preoccupata.
Io<< Sono appena stata in centro… trasmettevano un programma per ragazzi scomparsi, e c’era la foto di Justin! Devi avvertirlo Pattie! Quel documentario potrebbe averlo visto chiunque! >>
P<< Dici davvero? Ecco perché… >>
Io<< Perché cosa? >> spalancò la porta per lasciarmi entrare.
P<< Se cerchi Justin è in camera sua >> mi guardò mortificata.
Io<< Cosa!? >>
P<< Ti spiegherà tutto lui, vai… >>
In un attimo mi diressi in camera sua. Aprii la porta senza nemmeno bussare, e lo trovai sdraiato sul letto, con minimo 10 coperte intorno…
Io<< Sei malato? >> mi guardò sorpreso.
J<< Tu che ci fai qui!? >>
Io<< Devo dirti una cosa importante >>
J<< Ho sentito tutto… >>
Io<< Ma… non capisco, perché non mi hai detto che eri tornato? >>
J<< Mi avresti chiesto perché non venivo a scuola >>
Io<< Te lo avrei chiesto comunque >>
J<< No, perché non avresti più saputo niente di me… proprio per questo. Sapevo che avrebbero trasmesso quel documentario, dovevo sparire dalla circolazione >> abbassò lo sguardo.
J<< Ma a quanto pare non serve nasconderti le cose >>
Io<< Justin… ti aiuterò io, ok? Insieme ce la faremo… ma devi imparare a fidarti di me >>
J<< Io mi fido di te, ma Non c’è niente da fare! Devo andarmene! Devo tornare quando nessuno si ricorderà più di me >>
Io<< Non sembra, altrimenti me lo avresti detto… Non che non te ne vai>>
J<< Devo, ne va della mia vita, anzi, della mia eternità >> mi inginocchiai vicino al suo letto.
Io<< Justin, guardami: lo affronteremo insieme, ok? Ma tu devi fidarti di me >>
 
 
Ciaooo :D come state?
Io alla grandeee *-* l’amore fa miracoli u.u
Ok ora basta fare i romanticoni, che ne pensate del capitolo? Eheheh, si presentano tempi duri per Justin...  Lasciate qualche recensione ;) un bacio <3
Sky 16
 

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Capitolo 9
*** So un po' più di te come funziona il mondo ***


Capitolo 9 << So un po' più di te come funziona il mondo >>

Io<< Perché non sei venuto a scuola tutti questi giorni? >>
J<< Sono stato poco bene >> disse con aria indifferente. Lo guardai tipo -.-
Io<< Mi prendi in giro? Se un carro armato ti passasse sopra, le tua ossa rimarrebbero intatte! >> sorrise guardandosi le mani…
J<< Non ti si può nascondere proprio niente eh… >> mi guardò, ma non ricambiai il sorriso
Io<< Sono seri Justin, questo non è un gioco >>
J<< Pensi che non lo sappia? Eh Madison!? Sono 200 anni che combatto giorno e notte con questa esistenza priva di significato, e ora tu mi vieni a dire che non è un gioco? Sai, forse dovresti smetterla di fare la saputella solo perché vedi 4 immagini se tocchi qualcosa… ne so un po’ più di te di come funziona il mondo! >> lo guardai sbalordita.
Io<< Justin ti ho solo detto che… >>
J<< Che non è un gioco. Lo so bene. Devo fidarmi di te? Non mi fiderò mai di te! Come faccio a sapere che  ora tu non andrai in giro a spifferare che c’è davvero una famiglia di demoni a Liverpool? Che certezza ho!? >>
Io<< Non sarei qui, lo sai che non lo dirò a nessuno… e poi potevi pensarci un po’ prima, che dici? >> alzammo la voce entrambi.
J<< Dico che tu non hai nessun diritto di venire qui a dirmi che devo fidarmi di te, chiaro? E ora vattene perché potrei non rispondere delle mie azioni >>
Io<< Non lo faresti mai >> la voce iniziava a tremarmi, segno che stavo per piangere, infatti poco dopo mi scese una lacrima sul viso
J<< Ah no ti prego! Sono cresciuto per queste scene commoventi, non mi freghi! >> a quel punto non ragionai più
Io<< Sentimi bene razza di mostro >> mi fulminò con lo sguardo, ma non mi importava << non so cosa ti sia preso o che animale velenoso ti abbia morso in questi giorni, e non so se te ne ricordi, ma io sono sempre un’adolescente, davvero! Non come te che finge di esserlo, ok!? Ed ho tutto il diritto di comportarmi come tale!!! Pensi che sia facile per me vivere con un segreto come il mio!? Pensi che sia facile per me essere travolta da “4 immagini”, come le definisci tu!? Si hai ragione, non ho 200 anni, e non ho vissuto nemmeno la metà di quello che hai visto tu del mondo, ma a differenza tua io ho un cuore! >> urlai tutto questo con lui che mi guardava scandalizzato. Senza dire altro uscii dalla sua stanza, e con la stessa rapidità salutai Pattie che aveva sentito tutto…
#Pov Justin
Madison era andata via sbattendo la porta di casa come una furia, forse avevo esagerato un po’ con le parole…
P<< Justin, avevi detto di volerla allontanare, non uccidere! >>
Io<< Non l’ho uccisa Pattie >> risposi freddo
P<< Oh si invece, non hai visto i suoi occhi!? A volte dimentichi che le persone normali provano emozioni! L’hai ferita, le parole sono molto peggio del dolore fisico! >>
Io<< Pattie ma cosa vuoi!? Farmi la predica!? Non sei mia madre! Come faccio a dirgli che deve stare lontana da me perché la ucciderebbero? Come faccio a dirle che vogliono il suo dono!? Come faccio a spiegarle che per custodire questo segreto deve essere come noi!? >>
Sapevo fin dal primo momento che avevo sbagliato a confessargli tutto, che l’avevo messa in pericolo, e che doveva stare lontana da me… tanto quanto lei sapeva che non sarei mai riuscito a farle del male.
#Pov Madison.
Per la seconda volta, in quella giornata, mi ritrovai davanti la porta di Ryan, ma questa volta a piangere come una fontana. Bussai e venne ad aprirmi la madre.
M<< Madison tesoro cosa succede? >>
Io<< Scusi signora Butler, devo assolutamente parlare con Ryan >> dissi tra un singhiozzo e l’atro…
M<< Certo, è in camera sua con Chaz >> ringraziai e andai di corsa verso la camera di Ryan. Nemmeno bussai, aprii la porta di scatto e mi buttai tra le braccia di Chaz piangendo a dirotto.
Cz<< Maddy!? Che ti è successo!? >> disse allarmato guardando Ryan.
Io<< Chaz aiutami ti prego, sto troppo male >> dissi continuando a piangere. Si staccò dall’abbraccio e mi asciugò le lacrime.
R<< Piccola, calmati! Spiegaci tutto… >>
Io<< Justin… >>
Cz<< Sapevo che c’entrava lui!!! >>
Io<< No, aspetta! Justin mi ha detto che devo stargli lontana >>
R<< E perché  mai!? >> mi guardarono perplessi.
Io<< Perché… >> e ora che cavolo gli dico!?
Forse avevo sbagliato a correre da loro, ma erano gli unici amici che avevo, e se non potevo confidarmi con loro, con chi avrei potuto parlare?
R<< Facciamo così, ora Bieber ne sente 4! Andiamo a casa sua, dove abita?>> tempo di rendermene conto, li stavo già guidando verso Liverpool.
 
Ok, sapevo che la donna era vendicativa, ma li avrei davvero portati da lui!?
 
Ciaooo :D ed ecco il capitolo xD come vi sembra? Spero vi piaccia…
Scusate se l’ho pubblicato tardi, ma non sono stata a casa per niente >.<
Wooooh visto Madisooon!? Rivelerà davvero il segreto di Justin??? E soprattutto, perché Justin si comporta così???
Lasciate qualche recensione ;)
Un bacio <3
Sky16.

 

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Capitolo 10
*** Non l'ho fatto apposta ***


Capitolo 10 << Non l'ho fatto apposta... >>



Cz<< Madison… ma questa è la strada di Liverpool >>
Io<< Che dici Chaz? >>
R<< Non dobbiamo andare a casa di Bieber? Ci stai portando a Liverpool >>
Io<< Naah ma vi state sbagliando, venite, andiamo a farci una camminata in centro >> dissi fingendo che non fosse successo niente.
R<< Ma come in centro? Fino a 3 secondi fa stavi piangendo a dirotto e… >>
Io<< Scordatevi tutto, ok? Non voglio rivederlo… >>
Cz<< Maddy sei strana… da quando hai conosciuto Justin sembra che tu ci nasconda qualcosa >> mi guardò con aria sospettosa.
Io<< Chi? Io? No, che dovrei nascondervi! Dai andiamo, ho voglia di una partita a bowling >> cercai di sembrare il più disinvolta possibile…
Che diavolo per fare? Portarli a Liverpool!? Ma ero impazzita!? Stavo per mettere in pericolo le loro vite, la mia, e quella di Justin, che anche se avevamo appena chiuso, ci tenevo.
 
 Passammo una serata tranquilla, fortunatamente non toccammo più l’argomento Justin, e io cercai di sorridere per non farli preoccupare.
A fine serata Ryan mi riaccompagnò a casa…
Entrai e come sempre buttai le scarpe dietro al divano; mi sdraiai e accesi la TV. Sentii suonare il telefono, un messaggio: lo tirai fuori dalla tasca e lessi il nome di Justin sullo schermo. Lo poggiai sul tavolo: era sicuramente un messaggio di scuse, e volevo fare la sostenuta per un po’: mi aveva trattato davvero male, mi aveva fatto sentire inutile e incapace davanti alla sua eternità.
Mi addormentai sul divano, ma fui svegliata dal cellulare che squillava.
Questa volta risposi, perché lessi il nome di Ryan.
R<< Maddy! Sono tre volte che ti chiamo! >> disse tutto allarmano.
Io<< Shh non urlare Ry, ma che ore sono? >>
R<< Le 3 >>
Io<< Le 3!?!?!? E come ti viene in mente dalle 3!?i chiamarmi  >>
R<< Madison è importante! Chaz non è tornato a casa >>
Io<< Ma come! Era con noi… >>
R<< Mi ha chiamato la madre, ha detto che ha il telefono staccato e non è tornato. Conoscendo Chaz, sai dov’è andato >>
Io<< No che non lo so, non è mai stato uno da locali notturni >>
R<< Ma che locali! Hai visto come ti guardava oggi mentre facevi la misteriosa!? Madison, Chaz è a Liverpool, sono sicuro >>
A sentire quelle parole mi si gelò il sangue nelle vene.
Se Chaz era entrato a Liverpool, questo significava solo problemi: Chaz avrebbe visto Justin; Justin avrebbe pensato che lo avevo mandato io… e per ripicca avrebbe spifferato il mio segreto…
Madison basta farsi questi film mentali! Vai a prendere Chaz!
Giusto Madison, ben detto, ora vado…
Oh cavolo ora parlavo anche da sola!
Io<< Ry, sto venendo a casa tua >> dissi mentre cercavo le scarpe dietro al divano.
R<< No! E che possiamo fare noi? Chiamiamo la polizia >>
Io<< No! La polizia no! Fidati di me, sto arrivando >> detto questo staccai, e iniziai a correre verso casa sua.
Lo trovai già fuori, in macchina. Salii con il fiatone.
R<< Sei sicura? >>
Io<< Si Ry, ora muoviti >> per tutto il viaggio non riuscii a togliermi dalla mente, l’immagine di Chaz spaventato che guardava Justin davanti a lui, senza sapere che fosse davvero Bieber.
Ryan fermò la macchina davanti l’entrata del bosco, e io senza dire niente corsi all’inizio del sentiero, seguita da lui.
Io<< Andiamo >> fece un grande respiro.
R<< Si, andiamo >> concluse poco convinto.

Camminammo per circa 10 minuti, guardandoci in giro chiamando Chaz a gran voce, ma l’unica cosa che ottenemmo, fu un gran mal di gola.
R<< Madison, guarda! >> diressi lo sguardo nella sua stessa direzione, e vidi la felpa di Chaz, per terra. La paura mi travolse. Eravamo molto vicini a casa di Justin: dovevo cercare Chaz, non dovevo far notare la casa a Ryan, e soprattutto, Justin non doveva sapere niente. Cosa impossibile.
Presi la felpa tra le mie mani, ed ecco che le immagini non tardarono ad arrivare: Chaz entrava a Liverpool, si guardava intorno piuttosto infreddolito, ma continuava ad avanzare. Il suo pensiero era costantemente fermo su di me… si chiedeva cosa ci fosse nel bosco, cercava qualcosa che lo riportasse a Justin. Poi d’un tratto si trovò davanti una creatura nera….
Poi buio.
Guardai Ryan spaventata.
R<< Maddy che hai visto? Parla! >> disse più spaventato di me.
Io<< Dobbiamo trovarlo >> le mie parole si bloccarono a sentire un urlo, provenire dal fondo del bosco.
R<< E’… è… >> balbettò.
Io<< E’ Chaz! >>
Iniziammo a correre verso il punto da cui proveniva l’urlo.
Ci trovammo davanti uno spettacolo orrendo: Chaz, sdraiato a terra, con il sangue che gli colava dalla fronte, e davanti a lui Josh gli dava le spalle.
Justin, pochi metri davanti, lo guardava con aria minacciosa.
Io<< Ry, nasconditi qui dietro, non uscire fino a che non te lo dico io >>
R<< Cosa? Ma sei impazzita? >>
Io<< Ryan , ascoltami! >> si nascose dietro un cespuglio
J << Josh lascialo stare >> per quando fosse spaventoso, avrei riconosciuto tra mille la voce di Justin.
Js<< E perché? Devo fare colazione Bieber >> ecco fatto. Grazie Josh!
Cz<< Bieber? >> disse Chaz guardando la creatura davanti a se.
Justin lo ginorò e continuò a parlare con Josh.
J<< Basta Josh, o non rispondo delle mie azioni >>
Js<< Uuuuh, solo perché sei più vecchio di me non significa che mi fai paura! >>
J<< L’hai voluto tu! >> Justin si lanciò su Josh, e inizio un’aspra lotta. Intanto Chaz si alzò e corse verso di me.
Io<< Chaz! Che cavolo hai fatto? >>
Cz<< Ecco cosa mi nascondevi! vabbè ne parliamo dopo >>
Intanto uscì anche Ryan dal dietro al cespuglio.
La lotta andava avanti, ma Josh era su Justin e lo stava letteralmente riempendo di pugni dappertutto!
Io<< Josh! Lascialo stare! Mangia me! Non toccarlo! >> mi guardò. Gli occhi rossi dalla rabbia, e anche un po’ dalla trasformazione.
J<< Non darle ascolto coglione! Lo fa solo per distrarti! >>  detto questo Josh si rimise su Justin, ma arrivò correndo veloce come un fulmine, Jeremy. Tolse Josh da sopra al figlio, e lo buttò dall’altra parte, a terra. Josh sl solo vederlo, così grande, e così arrabbiato, scappò a gambe levate. Aiutò Justin ad alzarsi, e quando si rialzò vide me, Chaz e Ryan.
Io lo guardavo con aria preoccupata, Vhaz e Ryan, solo con il terrore negli occhi..
R<< Che… che animale sarebbe quella cosa? >>
Cz<< Ma che animale, non l’hai ancora capito? E’ Bieber >>
R<< Bieber? >> lo guardò incredulo. Justin tornò nella sua forma “normale”. Si avvicinò a noi. Ryan e Chaz indietreggiarono, io rimasi immobile…
Io<< Justin, mi dispiace, io non… non l’ho fatto apposta >>
J<< Lo so. Non è colpa tua, mi dispiace di averti trattato male >>
R<< Hey ci siamo anche noi >> disse scocciato.
Cz<< Zitto Ry! Può mangiarti da un momento all’altro >>
Io << Non direte niente, vero? >> Ryan si avvicinò serio. Poi davanti a noi, scoppiò in una risata. 
R<< Bieber ho sempre saputo che eri strano, ma non pensavo letteralmente, certo che terrò il segreto, ma devi spiegarmi un po’ di cose >>
Justin sorrise
J<< Certo Butler, tutto quello che vuoi >> si batterono il 5.
Chaz era rimasto dietro…
Cz<< Io… terrò il segreto, ma non aspettati tutta questa euforia da parte mia >> disse serio.
Io<< Chaz! ti ha salvato la vita >> dissi con aria di rimprovero
Cz<< Lo so e per questo ti ringrazio >>
J<< Non preoccuparti Chaz, non dobbiamo per forza andare d’accordo, devo solo essere sicuro che non dirai niente… metteresti in pericolo anche la vita dei tuoi amici >>
Cz<< Non dirò niente, ma la mia avventura a Liverpool finisce qui >> detto questo, girò le spalle e si diresse verso l’uscita.
Io<< Chaz… >> lo chiamai, ma non si girò.
R<< Lascialo stare, gli passerà… >>
Io<< Non voglio perderlo >>
 
 
Ciaoo :D
Bene, visto che non potrò aggiornare per un po’ di tempo, perché passo le feste fuori e parto domani mattina, l’ho fatto un po’ più lungo…
Come vi sembra? Chaz e Ryan hanno scoperto il segreto di Justin, ma Chaz…? Che farà? Vi lascio con la curiosità…
Un bacio, Sky 16.
 

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Capitolo 11
*** Ben tornato Chaz ***


Capitolo 11 << Ben tornato Chaz >>


Chaz non si fece sentire per tutto il fine settimana. Lo chiamavo io, lo chiamava Ryan, aveva provato Justin, e avevamo provato addirittura con l’anonimo! Ma senza alcun risultato. Justin e Ryan erano seduti sul divano di casa mia, e stavano commentando una partita di hockey, mentre io guardavo la pioggia scendere fuori dalla finestra, pensando costantemente a Chaz.
R<< Dai Madison, non ci pensare, conosci Chaz, è sempre stato così. Quando gli passa si farà sentire >> disse senza staccare gli occhi dalla televisione.
Io<< Mi manca! Non sono mai stata due giorni senza sentirlo! >>
J<< C’è sempre una prima volta >> disse facendo spallucce.
Io<< Per te è facile sei abituato a perdere le persone a cui vuoi bene >> dissi senza pensarci. Poi mi resi conto di quello che avevo detto.
Io<< Oddio no, scusami Justin, è lo stress >>
J<< Non preoccuparti >> rispose un po’ amareggiato.
Sospirai.
 
Il giorno dopo era Domenica, ma mi svegliai lo stesso alle 8.00, per colpa di un rumore fastidioso che provocava la porta che sbatteva per il vento. Mi alzai a chiusi tutte le finestre, ma non ripresi più sonno.
Chiamai Ryan.
R<< Buongiorno >> disse tutto pimpante.
Io<< Ry! Ma sei sveglio? >>
R<< Si! Justin mi ha promesso che oggi mi faceva vedere le foto della seconda guerra mondiale! >> rispose tutto eccitato.
Io<< Ry non ci starai prendendo troppo la mano? >> rise.
R<< Dai Maddy, è una cosa così incredibile! Ci sentiamo dopo, sta tornando >>
Io<< D’accordo, a dopo, ti voglio bene Ryan >>
R<< Anche io piccola >> attaccò.
Chaz e Ryan erano profondamenti diversi, e mi convinsi di questa idea dopo la reazione di entrambi: Chaz, apprensivo e premuroso, aveva subito visto le cose brutte, il pericolo, come un padre.
Ryan, incosciente e giocherellone, aveva preso subito la palla al balzo, per avere tra le mani qualcosa di unico… e non si preoccupava di Chaz.
Mi preparai e andai a fare una passeggiata. Arrivai fino al teatro, che la mattina era chiuso. Mi sedetti sulle scale, infilando le mani nelle tasche del giubbotto, quando sentii qualcosa di freddo e metallico. Lo tirai fuori: il braccialetto che avrei dovuto regalare a Justin per Natale! Quello con la frase “ Serva me, servabo te…” a dirla tutta, in quel momento quella frase mi riportava molto più a Chaz che a Justin.
M<< Madison? >> sentii una voce chiamarmi. Mi voltai.
Io<< Ciao Mary! Come va? >> Mary, una ragazza della mia scuola.
M<< Tutto bene, come mai sei qui da sola? >>
Io<< Niente, facevo un giro, tu dove vai? >> sorrise.
M<< Sono con… >> e proprio in quel momento vidi arrivare Chaz da lontano con una busta in mano.
Cz<< Eccomi, l’ho trovato >> sorrise a Mary, senza accorgersi di me.
Mary si girò e lo baciò. Poi Chaz si accorse di me, che avevo già le lacrime pronte ad uscire. Non tanto perché stesse con Mary, mi era anche simpatica, ma più per il fatto che il mio migliore amico di sempre, non mi avesse detto che usciva con una ragazza.
M<< Madison tutto bene? >> Chaz mi guardò mortificato.
Io<< Si Mary tranquilla, è  meglio che vado, sono di troppo >> mi girai per tornare a casa.
Composi in fretta il numero di Ryan, che mi rispose piuttosto scocciato.
R<< Che c’è adesso? >>
Io<< Scusa se disturbo eh! Ho visto Chaz >>
R<< Buon segno, no? >>
Io<< No! Era con una ragazza >>
R<< E allora? >>
Io<< Come allora! Non ci ha detto niente! >>
R<< Io lo sapevo >> in quel momento mi sentii ancora più ferita.
Io<< Tu… lo sapevi? >>
R<< Si, pensavo lo sapessi anche tu >>
Io<< Certo… beh, ci sentiamo dopo Ry >> attaccai prima che lui potesse rispondermi.
Se Chaz lo aveva detto a Ryan, voleva dire che il problema era solo con me, e prima che scoprisse di Justin. Le lacrime iniziarono a scorrere di nuovo.
Senza pensarci due volte uscii di nuovo e corsi verso casa Somers. Quando la mamma di Chaz mi trovò davanti casa sua, completamente disperata, mi abbracciò senza chiedermi niente. Mi fece entrare tutta preoccupata.
M<< Tesoro che è successo? >>
Io<< Niente mamma >> si, la chiamavo mamma, come chiamavo papà, nonno e nonna i parenti di Chaz. Per me erano la mia famiglia.
Io<< Devo parlare subito con Chaz >>
M<< Non c’è ora, ma starà per tornare… puoi aspettarlo qui se vuoi >> annuii.
Io<< Grazie, lo aspetto in camera sua, ma non dirgli che ci sono, ok? >>
M<< Certo come vuoi >> mi alzai e salii le scale. Percorsi il corridoio, che ormai conoscevo come casa mia. Seconda porta a destra, porta marrone, con un cartello he diceva di bussare prima di entrare. Quella era la camera di Chaz. Mi sedetti sul suo letto guardandomi attorno. Avevo passato intere giornate in quella camera, giocando alla play, costringendo Chaz a studiare, e alcune volte mi ci ero anche addormentata.
Mentre pensavo a queste cose sentii la sua voce salutare la madre. Poi sentii i passi pesanti sulle scale, farsi sempre più vicini. Appena aprì la porta, le mie 5 dita finirono sulla sua guancia, lasciandogli un brutto segno rosso.
Cz<< Aio! Mi hai fatto male! >> disse massaggiandosi la guancia.
Io<< Più di quanto tu ne hai fatto a me?! perché non mi hai detto che stavi uscendo con Mary? Perché Ryan lo sapeva e io no?! Eh!? >> gli urlai.
Cz<< Ma sei impazzita? Esci dalla mia camera >>
Io<< Non finchè non mi dici cosa ti ho fatto! Perché non me lo hai detto!? >>
Cz << Vuoi sapere perché? >> rispose arrabbiato << va bene ti dico perché! Te lo avrei anche detto, anzi, io volevo dirtelo, ma tu eri troppo impegnata ad andare a Liverpool a seguire il tuo demoniuccio da 4 soldi per pensarci! Non avrei nemmeno dovuto dirtelo! Te ne saresti accorta da sola se fossi stata più presente! Non ti sei accorta degli occhi che mi brillavano, del mio sorriso quando andavamo a scuola, della felicità che tenevo in corpo! Ryan se ne è subito reso conto, ma tu no, tu eri troppo presa dal mistero! Da quando ci conosciamo tutto gira intorno al tuo dono, alle tue paranoie, ai tuoi sogni, alla tua vita, tutto tuo, sempre tu che soffri, sempre tu che sei sola, sempre tu che sei depressa, e io correvo subito lì, pronto a sostenerti, ma adesso basta! Anche io ho una vita che merita di essere vissuta! Mi sono innamorato! È tempo che mi prenda un po’ più cura della mia vita, e un po’ meno della tua. >> rimasi pietrificata da quelle parole. Non avevo mai pensato che anche i miei amici potessero avere dei problemi, ero stata una schifosa egoista.
Cz<< Ora esci, devo cambiarmi >> disse aprendo la porta.
Mi avvicinai ad essa, ma d’istinto lo abbracciai stringendolo forte a me. all’inizio rimase immobile, facendomi prendere un colpo, ma poi ricambiò l’abbraccio.
Io<< Scusami Chaz, sono stata un’egoista, ti prometto che mi comporterò più da amica d’ora in poi! Hai ragione, hai ragione su tutto >> ci staccammo.
Io<< Tieni >> dissi tirando fuori il braccialetto e mettendoglielo al polso.
Cz<< Ma non è per… >>
Io<< è importante, tienilo tu >> sorrise.
Io<< Ma continua a prenderti cura di me, ti prego >>
Cz<< Non smetterò mai di farlo >> ci riabbracciammo.
Io<< Mi sei mancato Chaz >>
Cz<< Anche tu Maddy >>
Io<< Adesso però non è che siccome ti sei fidanzato non pensi più a noi zitelloni eh, esci lo stesso con noi! >> rise.
Cz<< Ovvio! Avete sempre bisogno del vecchio Chaz! Anzi sai che facciamo? Andiamo tutti insieme in centro, dai >>
Io<< tutti chi? >>
Cz<< Come chi? Noi! Io, te, Ry e Justin >> per poco mi commossi.
Io<< Anche Justin? >>
Cz<< Si… anche se ci porterà solo problemi quel tizio >>
Io<< Non credo… dai andiamo a prenderli >>
 
Davanti casa di Ryan, suonammo e li vedemmo uscire. Furono molto sorpresi di vedere anche Chaz. Ryan lo abbracciò subito, mentre Justin si avvicinò con cautela.
J<< Sono contento che tu abbia deciso di tornare >>
Cz<< Pensavi davvero che ti avrei ceduto il mio posto nel gruppo lasciandoti via libera Bieber? >> si misero a ridere. Si, era tornato il mio Chaz di sempre, anche se il mio gruppo si era ingrandito: ora c’era anche Justin.
Io<< Bentornato Chaz >> gli sussurrai quando salimmo in macchina. Mi fissò dritto negli occhi.
Cz<< Non me ne sono mai andato Maddy >> e partimmo diretti verso il centro.
 
Ragazziii :D
Vi sono mancataaaa? Che bello sono strafelice di essere tornata! Domani continuo anche l’altra storia, ora vado perché sono stanca morta del viaggio
Continuo a 2 recensioni… un bacio <3
Sky16.
 

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Capitolo 12
*** Imbarazzo time! ***


Capitolo 2 << Imbarazzo time! >>

 
Dopo lo sfogo di Chaz, cercai di essere più presente nella sua vita come amica, e non nominai quasi mai Justin, perché quando sentiva il suo nome, diventava più freddo e distaccato. Justin non gli andava a genio, per niente! Lui diceva che era perché ci avrebbe messi in pericolo, ma io e Ryan sapevamo bene che era anche perché Justin aveva allontanato da lui i suoi migliori amici di sempre. E questo Chaz non glie lo avrebbe mai perdonato. Non avevamo mai litigato in 16 anni, e non volevamo di certo iniziare adesso.
Era una Domenica pomeriggio, e io ero a casa di Justin a fare i compiti. Eravamo da soli, perché Ryan era a casa con la febbre e Chaz e Mary erano in giro per il centro…
Io<< Basta ci rinuncio! >> dissi sbattendo la penna sul libro di matematica.
J<< Ma cosa non capisci? È semplicissimo! >>
Io<< Senti signor so tutto io, tu queste cose le fai da 200 anni o non so quanto, non ti stanchi di ripetere sempre le stesse cose all’infinito? >>
J<< Almeno non lascio il foglio in bianco al compito di domani >>
Io<< Oh cavolo è vero! Ok, ci prenderò una F >>
J<< Ma no, dai, ti aiuto io >>
Io<< Non conosci Mrs Fainpher, con lei non puoi copiare niente! >>
J<< Questo è quello che pensano gli studenti normali, ma io di normale non ho niente, quindi ti aiuto io >>  sorrisi.
Io<< Ops, dimenticavo che eri speciale >> rise
J<< Non sono speciale, sono solo… diverso >>
Io<< Per me sei speciale, non solo perché sei diverso, intendo come persona >>
J<< Davvero? >> annuii.
Io<< Non te l’ho mai detto, ma ti voglio bene >> arrossii.
J<< Anche io ti voglio bene Maddy, tanto >> ci abbracciammo.
Io<< Ok, ora riprendiamo matematica, forzaa >>
J<< Agli ordini >> disse facendo un saluto militare.
P<< Ragazzi scusate >> bussò Pattie alla porta.
J<< Vieni pure Pattie >>
Io<< Non la chiami mamma? >>
J<< Macchè! Sono anche più vecchio di lei >>
P<< Ok le domande a dopo, volete un thè? >>
J<< Io si grazie >>
Io<< Io no ti ringrazio Pattie >> uscì dalla camera di Justin. 
Io<< Juss ho una domanda per te >> il modo in cui lo dissi, lo fece scoppiare a ridere.
J<< E’ uno di quei giochi televisivi? Avanti spara >>
Io<< Voi… insomma… potete avere rappor >> mi interruppe
J<< Si ma con gli umani è più difficile >> arrossì.
Io<< Perché? >>
J<< Perché non tutti riescono a controllare la forza durante… l’eccitazione >> mise l’ultima parola tra virgolette.
Io<< E tu? Ci riesci? >> fece spallucce.
J<< Mai provato >>
Io<< Come no? Non ti sei mai innamorato? >>
J<< Si, la sai la storia, ma dopo di lei non ho mai avuto una ragazza >>
Io<< E non vorresti sverla? >>
J<< Non lo so, ma perché tutte queste domande? >>
Io<< Semplice curiosità >> sorridemmo.
P<< Ecco il thè Justin >> entrò di nuovo
J<< Grazie mamma >> a Pattie brillarono gli occhi.
P<< Che stregoneria gli hai fatto? >>
Io<< Giuro che non centro niente >> dissi ridendo.
P<< Comunque, io esco, ci vediamo stasera, ciao Maddy >> mi scioccò un bacio sulla guancia e uscì.
J<< Anche io volevo il mio bacio >> fece il broncio. Risi.
Io<< Dai a te te lo do io >> mi alzai dalla sedia e gli diedi un grande bacio sulla guancia. Avevamo entrambi un sorriso sulle labbra, a quando si girò, diventammo seri in un secondo… il nostri nasi si sfioravano, e riuscivo a sentire il suo respiro sulle mie labbra. Mi iniziarono a tremare le gambe, e sentii una morsa stretta alla bocca dello stomaco. Riuscivo a specchiarmi in quegli occhi dorati…
Io<< Hai degli occhi bellissimi >> dissi per spezzare la tensione.
J<< Grazie, anche i tuoi sono molto belli >> si allontanò pieno di imbarazzo.
Passammo il pomeriggio a fare matematica, tanto che alla fine me la fece capire!
Io<< Cazzo Juss sei un fottuto genio! >>
J<< Lo so! >> lo guardai con aria da sufficienza.
Io<< Ovviamente era in senso ironico >>
J<< Ah perché vorresti dire che non lo sono? Se ti prendo… >> iniziai a correre, ma la sua velocità superava almeno di 30 volte la mia. Mi prese e iniziò a farmi il solletico.
Io << Ahahahahahahahahah no Juss ahahah ti prego ahahah il solletico no ahahahahahahahaah >>
J<< wooo abbiamo scoperto il punto debole ehhh?? >>
Io<< si ahahahah ma ti prego smettila ahahah >> finalmente si fermò. Avevo le lacrime agli occhi.
J<< Sei ancora più bella quando ridi >>
Io<< Grazie… >>
J<< e anche quando arrossisci >> disse riferendosi alla mia faccia viola.
Eravamo uno davanti all’altra, io appoggiata al muro e lui davanti. Non so come, non so da chi partì, ma senza nemmeno accorgermene, mi ritrovai a baciarlo appassionatamente. Senza staccarsi dalle mie labbra, mise le mani sui miei fianchi, e io intrecciai le dita con i suoi capelli.
Le sue labbra erano morbide, sembravano fatte di velluto, e si muovevano esperte sulle mie, che le seguivano affannosamente. Mi staccai contro voglia
Io<< Ei >> dissi con il fiatone << va bene che sono strana anche io, ma ogni tanto ho bisogno di respirare >> sorrise.
J<< Scusami >>
Io<< Ok ho ripreso fiato >>
J<< E quindi? >>
Io<< E quindi voglio un altro bacio >> sorrise e si fiondò di nuovo sulle mie labbra. Non so dove avevo trovato il coraggio, sapevo solo che dopo quel contatto ne desideravo altri, all’infinito.
Io<< Juss… sono le 7… devo andare >>
J<< Noo >> si lamentò << sono già le 7? >>
Io << Si, siamo stati 1 ora sul divano >>
J<< Wow >> sorrise.
Io<< Allora… ci vediamo domani… >> dissi insicura
“dai Madison! Hai avuto il coraggio di chiedergli di baciarti e ora ti vergogni di guardarlo?” pensai
J<< Certo, a domani >> mi baciò un’ultima volta, e poi uscii da casa sua. Avevo ancora il cuore a mille, non riuscivo a credere di averlo baciato, che avevo baciato proprio lui! Justin! Quello di Liverpool! Dovevo essere impazzita del tutto… ma il problema adesso era: cosa sarebbe successo? Le cose non sarebbero più state le stesse, non potevo fare finta di niente, anche perché avevo davvero sentito qualcosa di forte… mi ero innamorata, non potevo negare l’evidenza. Avrei potuto vede Justin anche sotto un altro aspetto… ma no… che vado a pensare… lui è nato per uccidere, non per innamorarsi di me. Ma la cosa che mi preoccupava di più ora era quando, il giorno dopo, lo avrei rivisto a scuola...
 
 
Ciao ragazziii :D
Che ne pensate del capitolo? Ho voluto “movimentare un po’ le cose”… Madison ha ammesso di essersi innamorata di Justin, e ora che succederà? Continuo a 3 recensioni..
Un bacio, Sky16.

 

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Capitolo 13
*** Il futuro può aspettare... ***


Capitolo 13  << Il futuro può aspettare >>

 
Appena arrivai a casa, chiamai subito Chaz e Ryan, con la chiamata a 3.
R<< We are gonna dance in to the sea! >> rispose cantando.
Cz<< All I want is you, you’re ma chérie! >> continuò Chaz dall’altra parte del telefono.
R<< Oh, ma grazie amore mio! >> fece la voce rotta dal pianto.
Cz<< Figurati, sai che per me esisti solo su principessa >> disse allo stesso modo.
Io<< Ragazzi!?!? Mi cagate?! >>
Cz<< No, mi spiace ora non mi scappa >>
Io<< D’accordo allora visto che avete voglia di scherzare non vi dico cosa mi è appena successo >>
R<< Noo daiii, amore mio, rimandiamo a dopo le nostre smancerie da innamorati >> fece la voce da femmina.
Cz<< Ok tesoro, ma sappi che in questo arco di tempo mi mancherai da impazzire… >> fece il tragico.
Io<< Fate i seri per un cazzo di secondo! >>
R<< Non sapevo che un secondo avesse un cazzo >>
Chaz scoppiò a ridere. Quando facevano così mi davano sui nervi.
Cz<< Certo, ha quello che ti sei perso tu >>
R<< Ma amore a me basta il tuo per essere felice >>
Io << RAGAZZIIIIIIIIIIIIIIIIIIII giocate dopo a fare i gay! Ora ascoltatemi o giuro che domani ve la faccio pagare! >> urlai così forte che per poco non mi stordii da sola.
Cz<< Ahahah dai hai ragione, dicci Maddy >> sospirai.
R<< Ok ok parla, io intanto vado a prendermi un bicchiere d’acqua >>
Io<< Ho baciato Justin >> dissi tutto d’un fiato.
Sentii Ryan sputare l’acqua che stava bevendo. Mi venne da ridere, ma mi morsi il labbro per restare seria.
R<< Tu cosa? E lui che ha fatto? >>
Io<< In realtà è stato reciproco… >>
R<< E allora di che ti preoccupi? >>
Io << No Ryan forse non ti sei reso conto di quello che ho detto.. ho baciato Justin! Quel Justin! >>
R<< Ho capito non sono cretino >>
Cz<< Ah davvero? >> disse Chaz che non aveva ancora aperto bocca.
R<< Con te facciamo i conti dopo… comunque Maddy, ascolta, se non è stato uno sbaglio e hai davvero sentito qualcosa… >>
Io<< Si, è stato stupendo, mi tremavano le gambe >>
R<< Allora non c’è niente di cui preoccuparsi! Non c’è niente di male ad essere innamorati >> quelle parole mi rimbombarono nella mente per un’eternità…
Essere innamorati
Essere innamorati
Essere innamorati
Io ero innamorata di Justin?
Cz<< Posso dire la mia? >>
Io<< Devi >>
Cz<< Ora sembro il cattivo della situazione, ma secondo me hai fatto una cazzata… insomma, per quanto possiate piacervi, Justin non può offrirti quello che cercano le ragazze alla tua età >>
R<< E che cercano? >>
Cz<< Ryan ma ti svegli!? Anche se si metteranno insieme, non potranno passeggiare mano nella mano, non potranno sognare un futuro insieme, non… >> e continuò ad elencare un sacco di cose che “non potevamo fare”. Io ero rimasta bloccata alla frase di Ryan..
Essere innamorati… wow… non lo ero mai stata prima d’ora.
R<< Si ma se si amano troveranno il modo! Madison, non preoccuparti, tu pensa solo a fare quello che credi sia meglio… >>
Io<< Si… ma non so nemmeno io cosa… >>
R<< Ora per distrarti canta con noi daii >>
Io<< Noo voi siete stonati come campane ragazzi! >>
Cz<< Gne gne… allora noi continuiamo senza di te… Ry, dove eravamo rimasti? >>
R<< Never seen a girl that’s so jolie, all I want is you you’re ma chérie! >>
E ripresero a cantare -.-“ attaccai il telefono e andai a farmi una doccia.
 
La mattina dopo dissi a Chaz che volevo andare a scuola a piedi… arrivai prima, ma invece che aspettare fuori come tutti gli studenti, entrai in classe. Ero per il corridoio, quando mi sentii prendere per i fianchi. Mi girai e mi ritrovai Justin a 2 cm dal viso…
J<< Buongiorno >> sorrise.
Io<< Buongiorno >> risposi senza sapere dove guardare.
Eravamo piuttosto imbarazzati infatti ci salutammo con un bacio sulla guancia.
J<< Senti riguardo a ieri, io ci ho pensato, tu invecchierai, io no… tu crescerai, io sono bloccato nei miei 18 anni eterni… tu sei una brava ragazza, io sono costretto a.. >> non lo feci finire di parlare…
Io<< Ho capito, ci vediamo dopo in classe, tutto come prima >> feci per andarmene. Mi fermò per un polso.
J<< Aspetta! Che tutto come prima! Volevo dirti che il futuro può aspettare >>
Io<< Cosa? >> mi sorrise.
J<< Io… non sono mai rimasto tanto a lungo in un posto da affezionarmi alle persone che ho conosciuto, anche perché sapevo che avrei dovuto dirgli addio, ma ora non mi importa più… ho sempre aspettato che il tempo passasse, ora il tempo aspetterà me… voglio… voglio provare a stare con te >> lo guardai stupita.
J<< Sempre se tu vuoi… ecco… >>
Io<< Si… >> sussurrai << si! >> dissi più convinta.
E finalmente mi baciò.. si, aveva ragione, era la mia opportunità per essere felice, e anche se sarebbe finita con un doloroso addio, avevo ancora 18 anni, no? proprio come lui… e li avrei avuti per un altro anno… il futuro poteva aspettare…
 
 
Look At Me :3
Si lo so fa schifo e.e prego, sono pronta a ricevere insulti! Pugnalatemi pure… sinceramente non mi piace molto, me lo ero immaginato un po’ diverso, ma.. bo! Non sono dell’umore per riscriverlo, quindi… vi prometto che il prossimo sarà meglio… mi lasciate una recensione per questo misero capitolo? Grazie
Sky 16
 

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Capitolo 14
*** Lei è quì. ***



Capitolo 14 << Lei è qui >>



Sentivo il suo corpo sudato muoversi velocemente sul mio… non riuscivo a chiudere gli occhi, mi sarei persa lo spettacolo del suo viso, con il respiro affaticato e quel color caramello che lo caratterizzava… Eravamo a casa mia, e stavamo facendo l’amore.
J<< Maddy >> sussurrò…
Io<< Justin >> dissi allo stesso modo…
J<< Madison… >> continuò…
R<< MADISON! >> urlò. Mi svegliai di botto e mi ritrovai in camera di Ryan.
Io<< Che.. che è successo? >>
R<< Ti sei addormentata, vieni che ti riporto a casa…sei fidanzata solo da due settimane e già dormi a casa di un altro? >> sorrise.
Io<< Davvero molto spiritoso Ry >>
Intanto ripensavo al mio sogno… forse Ryan avrebbe dovuto dire: state insieme da due settimane e già fai questi sogni erotici!?
 
Mi riaccompagnò a casa, e dopo averlo salutato andai a farmi la doccia… mi avvolsi in un asciugamano e mi diressi in camera per andare a prendere i vestiti, ma lo spettacolo che mi trovai davanti, fu ben diverso: un uomo dalla carnagione scura, occhi rossi e viso che trasmetteva terrore era seduto sul mio letto.
Io<< AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHH >> urlai dallo spavento.
D<< Ei ei non c’è bisogno che ti agiti così bambolina! >>
Io<< Chi è lei? Non si muova o chiamo la polizia! Come ha fatto a entrare? >> lui non si scompose minimamente, anzi, rimase sul mio letto con quel sorrisetto odioso.
D<< Come, Justin non ti ha parlato di me? Ma che maleducato il tuo… ragazzo giusto? >>
Io<< Come sai di Justin? >> chiesi impaurita.
D<< Oh Madison, io so tante cose.. >>
Io<< Ad esempio? >> non mi rispose, e si mise a guardare le foto che avevo sul comodino. Ne prese che ritraeva me, Chaz e Ryan…
D<< Seychelle aveva ragione, non sbaglia mai >>
Io<< Cosa? Chi è… >> le parole mi si fermarono in gola…
Mi tornò alla mente la storia di Seychelle, la persona che aveva portato Justin a diventare quello che era… e se quell’uomo la conosceva c’era una sola spiegazione, era uno di loro.
Io<< Esci da casa mia, mostro >>
D<< Non parlarmi così ragazzina >> si avvicinò con aria minacciosa e mi prese un polso…
Io<< Lasciami mi fai male! >> iniziai a piangere.
D<< E farò anche di peggio se non fai quello che ti dico >>
J<< Lasciala stare Dane >> sentii la voce di Justin. Lo vidi entrare dalla finestra della mia camera.
“Ma prego, tanto casa mia è un hotel!”
D<< Ma guarda chi si rivede! Ciao Bieber! Non sei invecchiato di una virgola >> rise della sua squallida battuta.
J<< Lasciala stare, è me che vuoi >>
D<< E’ qui che ti sbagli! Non voglio nessuno dei due >>
J<< Lo so, ma so anche perché sei venuto… puoi anche andartene >> Dane lasciò la presa dal mio polso.
D<< Sai Bieber, ci sono cose che si possono fare, altre no, e tu dovresti saperlo bene… alcune portano a pericoli, altre a delle soddisfazioni, ma questa non è di quel tipo… un’umana con un predatore? Ops, qualcosa puzza di bruciato >> disse sempre con il suo solito sorrisetto.
J<< Come è arrivata la notizia? >> Dane fece spallucce.
D<< Seychelle… ti dice niente? >> Justin impallidì.
J<< Vattene Dave. E non farti più vedere >> i suoi occhi divennero rossi… segno che stava per trasformarsi. Avanzò minacciosamente contro Dave, lo prese per la gola e lo sbattè al muro.
Io<< No Justin! >> non volevo vedere la persona che amavo trasformarsi in un demone << ti prego >> sussurrai.
Se Justin aveva reagito così al nome di Seychelle, c’era una sola spiegazione: che la amava ancora… e forse non l’avrebbe mai dimenticata… Justin mollò la presa e Dane mi guardò con aria soddisfatta.
Il suo cellulare squillò.
D<< Non credere che sia finita qui >> disse minacciosamente. E uscì dalla finestra, con la stessa silenziosità con cui era entrato.
Justin mi abbracciò fortissimo.
J<< Scusami amore mio, ti prego scusami! Dovevo penarci che sarebbero venuti >>
Io<< Chi Justin!? Chi!? >>
J<< Il clan di Seychelle, ma lei non c’è… l’avrei sentita arrivare >>
Io<< Ma cosa vogliono? >> lo guardai spaventata.
J<< Loro… sanno che io e te stiamo insieme e vogliono inpedircelo… normalmente va contro il nostro regolamento >> mi accarezzò una guancia.
Io<< E come hanno intensione di impedircelo? >>
Mi guardò fisso negli occhi
J<< Vogliono ucciderci >>
Io<< Come fai a rimanere così calmo!?!?!? >> urlai.
J<< Sembro calmo ma dentro sto morendo di paura per te! >>
Io << Per me? Cazzo Justin è la tua vita! >>
J<< L’ho vissuta anche troppo… ora mi importa solo della tua. Capisci perché sono felice di essermi innamorato di te!? Dopo 200 anni passati ad occuparti della tua vita, passi in secondo piano! >> sentimmo un tuono e di colpò iniziò a piovere. Andò via la luce… e rimanemmo al buio.
Io<< Che succede? >> mi strinsi a lui…
J<< Lei è qui >> disse timoroso, come se volesse convincermi del contrario.
Io<< Come lo sai? >>
In quel preciso momento, un corvo bianco si posò sul davanzale della mia finestra: quando mai si era visto un corvo bianco? E da quando gli uccelli volavano con la pioggia?
Justin lo fissò, e il corvo emise un suono fastidioso.
J<< E’ arrivata adesso… sta entrando a Liverpool… >>
Io<< Dov’è diretta? >>
J<< A casa mia… >>
Io<< Ma che diavolo..? come lo sai? >>
J<< Il corvo… per noi demoni è come una palla di vetro… devo andare! >> esclamò scendendo le scale di casa mia…
Io<< Aspetta Justin! >>
J<< Non posso, ha con se una foto di Jazzy e Jaxon! Mio padre non ce la farà da solo! >>
Io<< Juss.. >> sussurrai, ma lui mi sentì lo stesso e si girò..
Io<< … Stai attento… >> mi abbracciò forte.
J<< Ci vediamo presto >> mi lasciò un lungo bacio sulle labbra…
Assaporai quelle labbra e lo vidi uscire, senza sapere che quello era il nostro ultimo bacio, o almeno, la mia ultima notte.
 
My Space :3
Ecco il capitolo! Scusatemi, non sono riuscita ad aggiornare prima… comunque il capitolo che posterò la prossima volta sarà l’ultimo… oppure il penultimo… ho deciso di finire la storia, in modo che non vada troppo per le lunghe e rimanga concentrata sul tema principale, il dono di Madison… continuo a 3 recensioni… un bacio <3
Sky16.
 

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Capitolo 15
*** Seychelle. ***


Capitolo 15 << Seychelle >>
 

 
Lo vidi chiudersi la porta alle spalle.
Rimasi sulle scale per 10 minuti buoni, il tempo di rendermi conto che non potevo starmene con le mani in mano. Jazzy e Jaxon avevano bisogno del padre, Jeremy aveva bisogno di Justin, e Justin aveva bisogno di me, per quanto potessi tornargli utile.
Tuttavia, infilai il giubbotto e uscii di casa.
Il cielo era scuro, e la strada era deserta, visto che era molto tardi…
Mi incamminai velocemente verso Liverpool, con il freddo che mi penetrava nelle ossa nonostante il giubbotto e le 3 felpe che avevo addosso.
Pensai di chiamare Ryan, ma poi decisi di non farlo, perché forse Justin non avrebbe voluto troppa gente tra i piedi, forse nemmeno me, ma hey! Io sono la sua ragazza no? Accelerai il passo per arrivare prima, fino a ritrovarmi a correre… entrai nel bosco con rapidità, sicura della direzione che avrei dovuto prendere.
Arrivai davanti casa di Justin. Tutto tranquillo.
Aprii la porta convinta di trovarmi uno spettacolo orrendo davanti, invece il salotto era vuoto. La televisione spenta, il divano sistemato, e la finestra socchiusa. In cucina, tutte le pentole erano perfettamente allineate.
In camera di Justin, il letto ben rifatto, e tutte le sue scarpe messe in ordine dal colore più chiaro al colore più scuro.
Ma c’era qualcosa di strano: le sue scarpe preferite, le supra viola, erano tra il blu e il celeste, Justin non le avrebbe mai messe tra tutte le altre, le teneva sulla mensola. Accanto al suo letto. Invece, accanto al suo letto, c’era una sciarpa nera, a pois rossi. Non avevo mai visto Pattie indossare sciarpe o cose simili. Mi avvicinai e notai che non erano pois le macchie rosse, era sangue! La presi tremolante e milioni di immagini mi travolsero.
“La sciarpa era stata fabbricata in Francia, ed era stata venduta in un negozio di Toronto. Vidi la commessa incartarla, perché era un regalo… e poi… Chaz scartare il regalo e abbracciare sua madre. Una ragazza nella camera del mio migliore amico, la annusava e la portava con se, per poi prendere Chaz e portarlo in una stanza buia...” buttai la sciarpa a terra.
Dovevo trovare Chaz.
Dovevo trovare Justin.
Dovevo aiutarli.
E l’unica cosa che mi venne in mente in quel momento, fu di chiamare Ryan.
 
R<< Pronto? >> disse con voce assonnata.
Io<< Ryan devi aiutarmi >> dissi sull’orlo di piangere.
R<< Che succede? >>
Io<< Sono… a casa di Justin… non c’è nessuno, lei… ha preso Chaz >> balbettai. Lo sentii alzarsi dal letto di colpo.
R<< Che ci fai li? Chi ha preso Chaz? Lei chi? >> le domande partirono a raffica.
Io<< Seychelle! >> poi mi resi conto che io ero l’unica a conoscerla.
R<< Maddy, chi è Seychelle? Non hai sognato tutto vero? >>
Io<< Non ho sognato niente cazzo! C’è la sciarpa di Chaz! Muoviti! >> attaccai. 
Uscii dalla casa e mi guardai intorno. Era tutto tranquillo, anche troppo per essere Liverpool.
Poi di colpo la paura mi assalì: era notte fonda, e in casa non c’era nessuno.
Mentre mi guardavo intorno alla ricerca di qualcosa che potesse farmi ragionare sul da farsi, vidi una strana luce provenire dal fondo del bosco… senza pensarci due volte andai in quella direzione.
La luce si faceva sempre più chiara, fin quando non mi ritrovai davanti ad un falò. Chi farebbe un falò nel bosco di notte!?
Io<< Justin? Chaz? >> chiamai. Nessuna risposta.
Feci per voltarmi, ma mi ritrovai davanti una figura. Era buio, non vedevo bene chi era, ma riconobbi un ragazzo… forse un po’ più grande di me.
<< Cerchi qualcosa? >> cercava di fare il vago, ma avevo perfettamente capito che non era umano. Gli occhi, erano rosso fuoco.
Io<< Non ingannarmi, dimmi dove sono? >> scoppiò in una risata.
D’un tratto, non sentii più la terra sotto i piedi. Mi aveva messo su una sua spalla, e anche se io scalciavo e urlavo, mi stava portando chissà dove.
<< Ok ragazzina, non volevo farti del male, ma non ho scelta >>
Mi trascinò nel punto più lontano dalle abitazioni, dove non ero  mai stata. Entrammo in una casetta, e mi buttò a terra.
J<< Maddy! >> riconobbi subito quella voce.
Io<< Justin! >> era legato mani e piedi, ed era seduto per terra.
J<< Che cavolo ci fai qui? Va via! >>
Io<< Io non me ne vado senza di te, e senza gli altri >>
J<< No Maddy, vattene, noi ce la caveremo >>
Io<< Non me ne vado! Dov’è Chaz!? >>
S<< Finalmente ti conosco, Madison >> sentii una voce dietro le mie spalle. Justin indurì lo sguardo. Mi voltai, e mi trovai davanti una ragazza stupenda, forse la più bella che avessi mai visto…
S<< Sapevo che eri stupido, ma non pensavo così tanto da innamorarti di un’umana Justin >>
J<< Lei vale molto di più di quanto vali tu, Seychelle >> al sentire quel nome sbiancai. Avevo sospettato che fosse lei, ma avere la conferma era alquanto… pauroso (?)
Io<< Cosa vuoi? Perché hai preso Chaz? >> chiesi cercando un minimo di coraggio nella mia voce.
S<< Chi? Il moro di là? Oh, avrei preferito il biondino, ma mi accontenterò di lui per colazione >>
Io<< Non toccarlo! Lui non centra niente! Prendi me! >>
S<< E che gusto ci sarebbe se non ti vedessi soffrire? Tu mi hai tolto Justin, io ti toglierò il tuo migliore amico >>
Io<< Brutta bastarda >> non feci in tempo a finire la frase, perché mi scaraventò contro il muro.
J<< Lasciala stare! Sei tu che te ne sei andata, vigliacca! >> urlò dall’altra parte della stanza.
S<< Sono tornata, no? povera illusa, pensavi davvero che sareste stati insieme per sempre? Beh, avete due concezioni un po’ diverse di eternità voi due >> rise.
J<< Seychelle, non capisci? Così non risolvi niente! Lasciala andare! Lei e Chaz! È me che vuoi! >>
S<< Justin Justin, come sei ingenuo.. in 200 anni non hai imparato proprio niente eh… anche non volendo, devo uccidervi, tutti, un amore tra un demone e un’umana? Non va proprio bene, soprattutto perché i suoi amici sanno il tuo segreto… e questo mette in pericolo tutti. Dimmi, Madison, preferisci una morte lenta e dolorosa, accanto a Justin, o vuoi assistere quando gli strapperò il cuore? >> disse con un sorriso perfido, mentre mi stringeva ancora al muro.
J<< Seychelle smettila di dire cazzate! Non resterà umana per sempre >>
S<< Dici davvero? Strano, perché nei tuoi programmi non c’era di trasformarla... >> mi guardò alzando un sopracciglio.
In effetti, non avevamo ancora preso in considerazione l’idea di trasformarmi, pensavo che fosse un problema molto lontano, ma si era presentato ora, ed era molto più importante di quanto credevo.
Seychelle con una spinta mi buttò accanto a Justin.
S<< Ragazzi, portateli di qua >> in nemmeno un secondo, vidi Chaz, Pattie, Jazzy, Jeremy e Jaxon, legati allo stesso modo di Justin, trasportati da altri 4 dei loro… li buttarono con ben poca delicatezza accanto a loro. Jazzy e Jaxon piangevano, Pattie aveva lo sguardo spaventato e Jeremy pareva frustrato, come qualcuno che si sente completamente impotente. Poi, incontrai lo sguardo di Chaz. Impaurito. Arrabbiato. Preoccupato. Il sangue gli scendeva dalla fronte, dove si priva una grande ferita.
S<< Ma come siete carini tutti insieme, eh? Ora, il biondino >> fece segno a due ragazzi, che uscirono dalla casa.
Seychelle mi si avvicinò con fare minaccioso. Io non mi mossi di una virgola.
Io<< Non ho paura di te stronza >>
S<< Oh, faresti meglio ad averne invece >>
Non fece in tempo a finire la frase, che una mazza da baseball la colpì in testa. Cadde a terra un po’ stordita, ma si rialzò subito in piedi, e prese Ryan per il collo attaccandolo al muro.
S<< Ma guarda chi c’è, ora ci siete tutti! >> lo buttò dall’altra parte della stanza. Iniziò a tirargli calci e pugni, talmente veloci che Ryan non aveva il tempo di reagire, e anche se fosse stata più lenta, la sua forza non era paragonabile a quella di Seychelle.
Poi, un calzio, fu fatale. Ryan si accasciò davanti a noi, il volto, una maschera di sangue, come tutti il resto del corpo.
Mi guardò negli occhi, e poi li chiuse.
Seychelle aveva ragione, la nostra ora era arrivata, e Ryan era stato il primo.
S<< Fuori uno >> si avvicinò e strinse la gola di Chaz. All’inizio ulrò, poi la sua voce divenne un rumore soffocato, fino a che, anche lui, si accasciò a terra.
 
My Space.
Ciao ragazzeee :D
Scusate il ritardo, come vi sembra il capitolo? Troppo tragico?
Fatemi sapere, e visto che ci ho messo quasi 1 ora a scriverlo, mi lasciate qualche recensione? Grazie :3 Visto che in molti me l'hanno schiesto, ho deciso di continuare la storia per almeno altri 3 capitoli...
 Vi adoro…
Sky16.
 

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Capitolo 16
*** Grazie Jazmine. ***


Capitolo 16 << Grazie Jazmine >>

 
Non appena anche Chaz chiuse gli occhi, la stanza fu inondata dai miei urli.
Io<< Me la pagherai brutta stronza! >> urlai a Seychelle.
S<< Oh, davvero? Io non credo, visto che la prossima sei tu >> si avvicinò a me.
Io<< Uccidimi, tanto ormai ho perso tutto, gli unici amici che ho mai avuto. Dai, uccidimi, mi fai solo un favore! >>
In tutto questo, Justin se ne stava lì, che parlava con Jazmine.
Cazzo, ma non si rendeva conto di quello che stava accadendo?
Seychelle era a pochi centimetri da me, quando Jazmine e Jaxon iniziarono a cantare.
S<< Ma che…? State zitti! >>
Jz<< Devo fare la pipì! >> urlò << non ce la faccio più! Canto per non pensarci! Jaxon, vai con i Puffi! >> disse guardando il fatellino che sorrise.
S<< No, state zitti! Ora ti mando al bagno, ma non cantare più! >>
Si avvicinò a Jazmine, e con i denti, strappò la corda dalle sue mani.
Jazzy corse nella porta accanto, sotto lo sguardo attento di Seychelle.
Passarono buoni 5 minuti di silenzio, e Jazzy non usciva.
S<< Ma quanto ci mette?! >> disse andando verso la porta del bagno.
Guardò dentro, e subito Ryan balzò in piedi, tirò fuori un taglierino e fece per slegare Justin, ma fu scaraventato di nuovo contro il muro da Seychelle.
S<< Ah ah, volevate fregarmi eh? Ma non ci riuscirete, sono molto più astuta di voi >> disse tenendo Ryan per la maglietta. 
R<< Sai Seychelle >> disse con il fiatone << ti facevo molto più intelligente >>
S<< Cosa vuoi dire? >> lo guardò minacciosamente, mentre Ryan iniziava a ridere…
Io lo guardavo con aria interrogativa, come faceva a ridere in un momento simile?
R<< Non dirmi che non ti sei accorta che… >> non continuò la frase..
S<< Accorta di cosa? >> intanto, mentre loro due parlavano apertamente, Jazmine entrò silenziosamente.
Era incredibile come una bambina di soli 4 anni fosse così attenta ai suoi movimenti.
S<< Allora biondino, me lo spieghi? >>
R<< Sai, in realtà non sono così biondi poi… >> Seychelle lo guardava sempre più confusa. 
Jazmine ormai era accanto a Justin, e gli passò qualcosa tra le mani.
Il mio sguardo si divideva tra Justin, Jazmine, Ryan, e Chaz, che era ancora sdraiato a terra. 
Pattie e Jeremy sembravano piuttosto tranquilli, segno che avevano in mente qualcosa.
Di botto Justin liberò le sue mani, lasciando a terra il coltello che Jazzy gli aveva passato, ma quando Seychelle se ne accorse, era troppo tardi.
Con un gesto secco la buttò a terra, si mise sopra di lei, e iniziarono a rotolarsi per tutto il pavimento. La loro forza era abbastanza equa, quindi nessuno avrebbe avuto la meglio!
Seychelle era sopra di Justin ora, la sua bocca era pronta a morderlo al braccio, ma si fermò a pochi centimetri.
Jz<< Ei brutta citrulla! Lascia stare Bibo o te la vedrai con Tor! >> disse tirandogli un orsacchiotto di peluche, che la prese in pieno viso.
Seychelle la guardò, e Justin ne approfittò per avere la meglio. La prese, e con l’aiuto di Ryan legarono mani e piedi. Poi, la portarono fuori.
Ryan entrò poco dopo e liberò Jeremy, che corse fuori con il figlio. Sentii un urlo, e riconobbi la voce di Seychelle. Pattie strizzò gli occhi, con fare disgustato, poi, quando notò che l’avevo vista, mi sorrise per rassicurarmi.
P<< Stai tranquilla Maddy, è tutto finito >>
Io<< L’hanno uccisa? >> scosse il capo.
P<< Diciamo che… l’hanno punita >> disse guardando Jaxon, che ascoltava attento. Capii che non voleva dire di averla uccisa, anche se era quello che avevano fatto.
Rientrò Justin, che slegò prima Pattie, e poi me.
Io<< Dov’è Jeremy? >>
J<< Lui nasconderà le tracce, noi ora ce ne andiamo di qui, subito >>
Io<< Di qui dove? >>
J<< Da Liverpool, dobbiamo andarcene >> mi si gelò il sangue nelle vene.
Io<< Dobbiamo andarcene chi? >> mi fissò negli occhi.
J<< Io e la mia famiglia >>
Io<< E mi lasci qui? >> non rispose. Si avvicinò a Chaz, e solo allora mi ricordai di lui.
Poggiò un orecchio al suo petto, sentì le pulsazioni al polso, poi disse.
J<< Forse c’è qualcosa che possiamo fare, ma dobbiamo portarlo subito in ospedale >>
P<< Ci penso io, voi andate a casa >>
Io<< No, io vengo con te, non lascio Chaz da solo >> annuì.
 
Alla fine, all’entrata dell’ospedale, c’eravamo io, Ryan, Pattie, Justin, e anche Jazmine.
I dottori presero Chaz, lo misero su una barella, e lo portarono subito dentro una stanza. La porta blu che divideva la sala d’attesta dalla stanza dove lo stavano visitando, aveva una piccola parte circolare di vetro, dal quale si vedeva perfettamente Chaz con gli occhi chiusi, steso sul letto. Sul volto ancora qualche residuo di sangue, le braccia circondate da fili, come il petto. E poi il letto, circondato da dottori che si muovevano da tutte le parti. In quel momento, per la prima volta, odiai Justin.
Si può odiare la persona che si ama? Io in quel momento l’ho fatto. Non riuscivo a trovare altro colpevole, che non fosse lui. E mi sentivo un’idiota, perché Chaz mi aveva avvertito subito del pericolo. Lui era così, si preoccupava di tutti i problemi del mondo, non faceva niente senza pensare alle conseguenze e anche se a volte poteva essere paranoico e rompi palle, era comunque il migliore amico che potesse esistere. Mi aveva messo in guardia, e io non lo avevo ascoltato, e ora, per colpa mia e di quei demoni di cui mi ero circondata mettendolo in pericolo, era lì, che lottava tra la vita e la morte. E sapete qual è la cosa più brutta? Che non è come una partita di hockey, dove grazie ad un tabellone vedi chi è in vantaggio. No, qui non sai chi vincerà fino a quando la partita non sarà finita.
Mi sedetti sulle sedia della sala d’attesa, e vidi Ryan venire accanto a me.
R<< Hey Maddy, ce la farà, è forte, lo sai… >>
Io<< Si, lo so, ma mi sento troppo in colpa >>
R<< No Maddy, non è colpa tua, lo sappiamo tutti! Non è colpa di nessuno! Non potevi sapere che sarebbe successo! >>
Io<< Ry, ma tu… come hai fatto a rialzarti? >> sorrise
R<< Hey, pensavi davvero che mi sarei fatto battere da una femmina? Avanti, dovresti saperlo… ammetto che mi ha fatto male, ma Justin mi aveva messo in guardia su come parare dei colpi così forti >> disse fiero di se.
Notai Justin che ci guardava, mentre giocava con Jazzy. Gli feci segno di avvicinarsi..
Io<< Justin, scusami >>
J<< Di cosa? >>
Io<< Prima quando ho visto Chaz, per un momento ti ho odiato >>
J<< Lo so… >> abbassò lo sguardo.
J<< Ma non preoccuparti, ti capisco >> Jazmine lo interruppe.
Jz<< Bibo, ora sono anche cattiva? >> disse sul punto di piangere.
J<< No piccola, tu non sei cattiva! >>
Jz<< Si, se io non facevo niente, Seychelle non sarebbe morta >> scoppiò a piangere… 
La presi in braccio.
Io<< Piccola, tu ci hai salvato tutti, sei stata bravissima, non sei cattiva, anzi sei un’eroina! Tutti noi dobbiamo ringraziarti…  >> le sorrisi.
Jz<< Eroina? Mi piace! >> sorrise e scese dalle mie braccia, per andare da Pattie a dirle quello che le avevo detto.
J<< Wow, non ti ci facevo così matura >>
Io<< Nemmeno io sai >> sorridemmo entrambi e mi diede un bacio a stampo.
R<< Em… ok, io vado fuori, ciao ciao >> uscì
Io<< Sul serio te ne devi andare? >> annuì.
J<< Non possiamo rimanere dopo quello che è successo… i medici vorranno sapere cosa è successo a Chaz… >>
Io<< Ci inventeremo qualcosa, insieme, come abbiamo sempre fatto! Ti prego Justin, non puoi lasciarmi qui! >> mi guardò.
Io<< Se ve ne andate, io verrò con voi >> in quel momento rientrò Ryan.
R<< Hey ragazzi devo prendere… cosa ho sentito? Chi se ne va? >>
Io<< Justin… >>
R<< E tu vuoi andare con lui?! >> disse irritato.
Io<< Si Ry, io non lo lascio… >> ci fu un attimo di silenzio.
R<< Se… tu te ne vai, non ti lascio da sola, verrò anche io >> affermò con una serietà che poche volte gli avevo visto.
J<< Ragazzi non è un gioco, per venire con me dovete anche essere come me, e questo non ve lo permetto >>
Io<< Lo so che non è un gioco! Me lo hai detto tante volte! Justin solo perché tu hai sbagliato a seguire Seychelle, non significa che anche io farò questo errore! Io ti amo davvero! Diventerei anche un demone a costo di starti vicino per sempre, una vita sola non mi basta >>
R<< Anche io >> disse dopo un po’.
Io<< Anche tu cosa? >>
R<< Non posso lasciarvi, nessuno dei due. Siete gli amici più cari che ho, e non posso lasciarvi andare così. Se tu ti trasformi, mi trasformo anche io >>
Io<< E Chaz? Ce lo siamo scordato? >>
J<< Chaz si sveglierà presto, ne sono sicuro >>
Io<< Ma non possiamo lasciarlo qui da solo! >>
R<< No, verrà anche lui! >>
Io<< Ma qui… ha Mary >> Ryan mi guardò dritto negli occhi.
R<< Penso che noi siamo molto più importanti di Mary >>
Io << Non lo so Ry, è tutto così strano >>
R<< Maddy, non c’è niente di strano >> mi si avvicinò.
R<< Tu vuoi andare con Justin perché lo ami, e io seguirò te, perché sei la mia migliore amica e non voglio perderti. Pensa che bello, un’eternità. Io, te, Justin e Chaz! >>
Io<< Ryan ma non pensi alle conseguenze? Chaz si fa sempre mille problemi per tutto, e tu invece? >>
R<< Sto parlando seriamente questa volta! Se tu vai con lui, io verrò con voi >> si alzò e uscì dalla sala d’attesa. Nello stesso istante, nell’altra stanza, un macchinario iniziò ad emettere un suono fastidioso.

 
 
My Space
Ciaoooo :D
Allora? Non ve l’aspettavate questa reazione da parte di Ryan eh?  La prima parte purtroppo non è uscita come me l’ero immaginata, perché era molto più lunga, l’avevo già scritta… ma visto che sono una cretina, non l’ho salvata e.e dovrete accontentarvi di questa, mi dispiace…
Fatemi sapere che ne pensate, grazie mille per le recensioni!  
Un bacio <3
Sky16.

 

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Capitolo 17
*** In punta di piedi. ***


Capitolo 17<< In punta di piedi >>

 
In quel momento uscì il dottore e ci guardò, prima Justin, poi me.
D<< Con chi posso parlare? >>
Io<< Con me, sono la sua migliore amica… >> lui scosse il capo.
D<< Posso parlare solo con un familiare >>
Io<< Ma la prego! Mi dica come sta! >>
D<< Il ragazzo è  potrebbe non ricordare molte cose al suo risveglio… non ricorderà l’accaduto… sempre se si sveglierà >> questo era un sollievo, aspetta! Come se si svegliarà!
Io<< Come se si risveglierà!? >>
D<< Sa signorina, ha subito un colpo molto forte… non sappiamo come reagirà il suo corpo >>
Io<< Ma… lui è forte… >> dissi con la voce strozzata.
D<< Io questi casi non conta molto, dobbiamo solo aspettare… >>
Io<< Posso vederlo? >> dissi con lo sguardo perso nel vuoto.
D<< Si sbrighi… >> annuii. In tutto questo Justin era rimasto dietro di me. Mi girai verso di lui.
Io<< Non vieni? >>
J<< No, è meglio che tu vada da sola… >> feci un gran sospiro ed entrai.
 
LEGGETE SENTENDO QUESTA: http://www.youtube.com/watch?v=RpI8E-Nol0g
 
A vederlo lì, steso in quel letto con tutti quei fili attaccati, mi si spezzò il cuore, soprattutto perché sapevo che tutto quello che aveva portato a questo, era il ragazzo che amavo.
Mi sedetti accanto a lui… gli presi la mano e la strinsi mentre le lacrime scorrevano veloci sul mio volto.
Io<< Scusami Chaz… per tutto quello che ti ho fatto passare… da quando siamo piccoli. Ti ricordi quando avevamo 7 anni e mi ero nascosta sotto il tuo letto perché non volevo andare a fare il prelievo del sangue? Tu sei stato tutto il giorno chiuso in camera fingendo di essere malato perché altrimenti mi avrebbero scoperto, e non sei andato alla partita di basket per cui ti eri allenato 3 mesi… ci hai rinunciato per proteggermi… quella era una cavolata, ma tu hai rinunciato ad una cosa importante per me… eravamo piccoli, ma per me eri già un fratello maggiore… ora siamo cresciuti, e con me anche i guai che combino e da cui tu cerchi sempre di tirarmi fuori, proprio come questo. Mi avevi detto subito che mi sarei cacciata in un bel guaio, ma io niente, testarda come sempre sono dovuta andare fino in fondo trascinandoci dentro anche te e Ryan. Ti ricordi quando abbiamo litigato perché a te non piaceva Justin e a Ryan si? Ti ho detto delle cose orribili, che eri un egoista, che dovevi essere felice per me… e non capivo come potessi essere sempre contro tutto quello che facevo. Ora l’ho capito, tu cercavi solo di proteggerci. Tu avevi capito tutto sin dall’inizio, avevi previsto tutto questo, ma ci hai lasciato sognare… e te ne sono grata per questo. Sai Chaz, il mondo perderebbe una cosa troppo importante se perdesse te. Perciò sbrigati a svegliarti, che devi ancora sgridare me e Ryan per quello che abbiamo combinato, e devi essere felice con Mary… >> gli baciai la fronte, e mi alzai dalla sedia accanto al suo letto…
Gli sussurrai un “ti voglio bene” e feci per uscire…
Cz<< Dovevo, avevi la fobia degli aghi >> sussurrò con voce stanca.
Mi bloccai sulla porta e mi girai a guardarlo.
Lo trovai lì, che mi fissava con gli occhi socchiusi.
Io<< Chaz! Hai sentito tutto? >> mi avvicinai velocemente al suo letto.
Annuì debolmente.
Io<< Tutto di tutto? >> sorrise.
Cz<< Si, tutto di tutto… >> sorrisi anche io.
Era incredibile, solo lui poteva sorridere in un letto d’ospedale.
Cz<< Ti voglio bene anche io >> gli schioccai un sonoro bacio sulla guancia.
 
 
 
#Due giorni dopo.
Chaz era appena uscito dall’ospedale, e ovviamente non poteva uscire di casa. A sua mamma raccontò che aveva avuto un incidente di cui non ricordava molto, senza coinvolgere né me, ne Justin, né Ryan. E lo avrei sempre adorato per questo.
Non avevo più affrontato l’argomento “trasformazione” con Justin, e forse, riflettendoci, non avrei dovuto nemmeno pensarci. Lui aveva fatto uno sbaglio, e me ne sarei potuta pentire anch’io…
Era Lunedì mattina, ed ero fuori scuola aspettando che arrivasse Justin…
Intanto, mi venne incontro Ryan.
R<< Maddy, mi dispiace… >> disse con aria afflitta.
Lo guardai confusa.
Io<< Di cosa Ry? >> sembrò spiazzato dalla mia domanda…
Suonò la campanella. Strano che Justin non era ancora arrivato.
Mi sedetti al mio banco ed entrò la professoressa.
P<< Ragazzi, facciamo un lavoro a coppie… >> visto che sia io che Ryan eravamo da soli, si sedette vicino a me.
Io<< Ry allora? Di cosa ti dispiaceva prima? >>
R<< Niente, scusami, ero sovrappensiero ahah >> disse cercando di sembrare disinvolto, ma Ryan non sapeva mentire… comunque, feci finta di avergli creduto.
Dovevamo fare una relazione sulla guerra civile…
Io<< Cavolo, qui ci vorrebbe Justin >> dissi appoggiando la testa sulle mani sul banco ( non so se mi sono spiegata e.e )
R<< Eh si >> disse vago. Ok, poteva nascondermi qualcosa, ma il fatto che Ryan avesse risposto con un semplice “Eh si”, senza nessuna battuta, mi puzzava di marcio e.e
Io<< Ryan devi dirmi qualcosa? >> dissi alzando un sopracciglio.
R<< Io? No, perché? >>
Io<< Non lo so, mi sembri strano >>
R<< Ma no tranquilla >> si certo bambolotto (?) a me non mi freghi u.u
Iniziai a scrivere qualcosa, ma, sfigata com’ero, mi finì la penna.
Feci per prendere quella di Ryan, ma la ritirò velocemente. Ok, adesso basta.
Io<< Ry dammi la penna, la mia è finita! >>
R<< Anche la mia >> ahah si divertente.
Feci uno scatto e presi la sua mano con forza. Lui si oppose, ma ormai era fatta. Milioni di immagini mi travolsero, mi feci spazio tra quelle più recenti, e mi soffermai su una in particolare.
“Justin in camera sua che fa la valigia, con Ryan seduto sul suo letto. Justin fuori dalla porta di casa sua con un biglietto aereo per lui e per la sua famiglia. Ryan e Justin che si abbracciano davanti l’aereo porto di Stratford, e Justin prende per mano Jazmine, salendo sull’aereo” lasciai bruscamente la mano di Ryan.
Io<< Dov’è Justin? >> dissi freddamente. Non rispose.
Io<< Ryan dimmi dove cazzo è Justin! >> alzai il tono, facendo girare tutti in classe.
R<< è partito ieri sera, mi ha lasciato questa per te >> disse porgendomi una lettera. La presi.
Io<< Era questo che dovevi dirmi questa mattina? >>
R<< Si >> disse fissando il pavimento.
No, non poteva averlo fatto, non poteva avermi lasciato da sola!
Misi la lettera nello zaino, l’avrei letta a casa.
Controllai il cellulare nella speranza di qualche suo messaggio, ma niente.
Era sparito con la stessa rapidità di cui era entrato nel mio cuore, in punta di piedi.
 
 
My Space :3
Macciaooo!
Allora? Si è un po’ tragico lo so, ma deve pur succedere qualcosa eh eh (?)
Mi lasciate qualche recensione? Thanks :3 Grazie mille per le 4 recensioni, soprattutto per i complimenti, vi adorooo!
Sky16.
 

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Capitolo 18
*** Chiudi la finestra, c'è vento! ***


Capitolo 18 << Chiudi la finestra, c’è vento >>

 
Per tutto il tempo che stetti a scuola, non rivolsi più la parola a Ryan. Lui cercava di parlarmi, di dirmi qualcosa che mi invogliasse a rispondergli, ma io lo ignorai completamente. Ero ferita, triste, abbandonata, insomma, tutto quello che non ti fa sentire bene, io lo ero.
Tornai a casa a piedi, sotto la pioggia che si confondeva con le mie lacrime, quasi come se il cielo volesse piangere con me.
Sbattei con forza la porta d’ingresso e buttai lo zaino dietro al divano. Mi sdraiai sul pavimento freddo e mi coprii il volto con le mani. Subito le dita diventarono nere, colpa del mascara che si era sciolto sulle mie guance.
Come una stupida, presi il cellulare e composi il numero di Justin. Dovevo aspettarmelo. Segreteria telefonica.
Poi mi ricordai della lettera… la presi dallo zaino e me la rigirai tra le mani tremanti. Poi mi feci coraggio e la aprii.
 
“Cara Madison,
 
si lo so le lettere sono un po’ passate di moda, ma hey! Dimentichi che ho quasi 200 anni… ed è proprio per questo che ti scrivo. Anche se vengo dal passato, non sono molto bravo a spiegarmi a parole, forse perché non ho mai avuto bisogno di farlo… ma devo iniziare chiedendoti scusa… non perché me ne sono andato, credimi un giorno mi ringrazierai per averlo fatto, ma perché ti ho solo rovinato questo poco tempo che siamo stati insieme. Sei una ragazza particolare Maddy, e forse è proprio per questo che sono attratto da te, perché non ti importa di essere vestita sempre bene e truccata come una Barbie, sei solo tu! Come le ragazze dell’800… e credimi, all’inizio pensavo davvero che lo fossi. Ma poi ho fatto i conti con la realtà: non siamo più nell’800. Non posso bloccarti con me e costringerti a soffrire. Tu crescerai, avrai dei figli, sarai una splendida donna, avrai dei piccoli bambini che ti chiameranno nonna… e morirai nel tuo letto, dopo aver provato tutte le emozioni che la vita ti ha regalato… per me non è così: io resterò qui per sempre, a rimproverarmi all’infinito di aver creduto di aver trovato l’amore. Perdonami se me ne sono andato senza avvisarti, ma sai Madison, nella mia vita è un continuo susseguirsi di “addio”, e io non volevo dirti addio. Non salutandoti, ho l’impressione che non me ne sono andato davvero, ma che un giorno tornerò a salutarti. Si lo so, è un pensiero stupido, ma tu sai bene che in me di normale non c’è niente. Prima di andarmene, ho dato questa lettera a Ryan e gli ho chiesto di dartela. Non so se ti arriverà mai, e probabilmente la brucerai prima di arrivare a questo punto, ti chiedo solo di non odiarmi. E per favore, prenditi cura di quei due… Ryan ha bisogno di una guida, e Chaz, anche se sembra il più forte e determinato, ha tanto bisogno di te. Sei tu la più forte Madison. Tu e il tuo dono. Non dimenticarlo mai. Un’altra cosa… ne avrei talmente tante da dirti, ma non posso perché altrimenti non sarebbe più una lettera, ma un romanzo: vai avanti… all’inizio sarà dura senza di me, lo so, perché lo sarà anche per me... ti prego. Ora sigillo la busta, perché devo andare… ricordati che io sarò sempre con te, anche se non mi vedrai e anche se sarò dall’altra parte del mondo, il io cuore sarà sempre a Liverpool. Ti amo… a te per davvero.
Justin”.

 
 
All’inizio l’istinto mi disse di uscire, smettere di piangere e andare a riprendermi Justin, ma poi ripensai alle parole della sua lettera… aveva ragione, lo aveva fatto per me, e anche se mi costava caro ammetterlo, dovevo andare avanti senza di lui.
Dovevo vivere la mia vita da umana, e non potevo aggrapparmi al ricordo di un demone che mi ha messo in pericolo, anche se lo amavo con tutta me stessa.
Intanto il telefono suonava a vuoto… dopo un po’ sentii la voce di Chaz dall’altra parte del telefono.
Io<< Chaz.. >> dissi con voce rotta dal pianto.
Cz<< Piccola che è successo? >>
Io<< Justin… se n’è andato >> riscoppiai in lacrime.
Cz<< Cosa? Ma che dici? Come se n’è andato!? >> disse agitato.
Io<< Mi ha lasciato una lettera, dove dice che lo ha fatto per non procurarci altri problemi, e… è andato via, non so dove >> dissi tra un singhiozzo e l’altro…
Cz<< Piccola stai calma, tornerà, ne sono sicuro >> cercò di tranquillizzarmi.
 
#un anno dopo.

Sorpresi eh? Già, è passato un anno da quando Justin se n’è andato… io sono all’ultimo anno di liceo… vi chiederete cosa è successo dopo vero?
Beh, i primi mesi sono stati durissimi, non mangiavo niente, mi sono ammalata di anoressia, e ho ricominciato a mangiare solo da qualche tempo. Mi ricordo le notti che ho fatto passare in bianco a Chaz e Ryan, mentre li chiamavo piangendo… una notte, Chaz è dovuto venire a prendermi all’aereo porto, perché presa da una crisi di nervi, ero andata lì e stavo per salire su un aereo, urlando che andavo a prendere Justin. Ero completamente fuori di testa, ma grazie a loro mi sto riprendendo.
Non ero più entrata a Liverpool, quel bosco conteneva troppi ricordi, e il mio dono non mi avrebbe di certo aiutata. A volte quando toccavo qualcosa dei miei amici, vedevo ancora delle immagini di Justin, ma avevo imparato a passare oltre.
Poi un giorno accadde. Si. Davvero.
Vi starete chiedendo cosa, vero?
Ora vi racconto…
 
La campanella di scuola era appena suonata, e una mandria imbufalita di persone, corse fuori dall’edificio. Come al solito uscivo per ultima, e trovavo Ryan ad aspettarmi alla sua auto. Chaz e Mary erano ancora insieme, e progettavano i sposarsi dopo il diploma.
Io<< Io Ry, che facciamo oggi? >> fece spallucce.
R<< Che ne dici di una montagna di gelato, sul tuo divano, film strappalacrime? >>
Io<< Da quando ti piacciono i film strappalacrime? >>
R<< Da quando rifiuti una montagna di gelato? >>
Io<< Affare fatto >> ci stringemmo la mano.
 
La sera, stavo aspettando Ryan in pigiama. Tanto… mica dovevo mettermi i tacchi per stare a casa mia, no? u.u
Suonarono alla porta ed andai ad aprire. Mi trovai davanti in miei due migliori amici, che si guardavano perplessi, e appena aprii la porta fecero un gran sorriso.
Cz<< Buonasera signorinaaaaa >> urlò entrando.
Io<< Chaz ma che ti strilli!? >>
Cz<< Chiamami John >> lo guardai male.
Io<< E perché dovrei chiamarti John? >> dissi chiudendo la porta.
Cz<< Perché il mitico Chaz, che sarei io, ha trovato “ricordati di guardare la luna!”>> urlò.
Io<< Ma sei miticooo dai dai voglio vederlo subito >> dissi andando verso il divano.
Cz<< Em.. Maddy? Non manca qualcuno? >> si guardò intorno.
Io<< In effetti… dov’è andato Ryan? >>
Sentimmo bussare nervosamente alla porta.
E Ryan da fuori…
R<< Eiii fa freddo cazzo! >> guardai Chaz e scoppiammo a ridere… aprimmo la porta…
Io<< Ops, scusa Ryan >>
R<< Ma ci si può scordare un amico fuori la porta!? Dove hai la testa!? >> rispose incazzato.  
Io<< Ei ei Keep Calm! >> dissi incitandolo con le mani a stare calmo.
Cz<< Dai ci vediamo sto film o no? >> lo mettemmo.
Dopo circa un’ora e mezza finì il film…
Io<< Che belliii ma mi dispiace che non sono tornati insieme >>
R<< No meglio così, mi stava sulle palle Savannah >> ma che romanticone :’)
Poco dopo sentimmo la finestra della mia camera sbattere. Rabbrividii.
Cz<< Em… piccola? Vai a chiudere la finestra, c’è vento >>
R<< Ma se non c’è un filo d’aria… >>
Io<< E poi.. era chiusa >> sbiancammo tutti e 3.
R<< Allora, c’è un ladro? >>
Cz<< Ma nooo… si sarà riaperta… >> sentimmo scricchiolare la porta.
Oh merda.
Io<< Ok, non so voi ma io ho paura >>
R<< Dai andiamo a vedere… >> si alzò, e salì le scale. Poco dopo, visto che non scendeva, andammo anche noi. Lo trovammo sdraiato sul letto a guardare la tv -.-‘’ e io che mi preoccupavo.
Io<< Ryan, allora? >>
R<< Che ti avevo detto? Hai dimenticato di chiuderla >>
Io<< Ma ero sicura di no! >>
Cz<< Vabbè dai capita >> mi guardai intorno.
R<< Che c’è? >>
Io<< Shh >> sussurrai… mi avvicinai alla sedia della scrivania, e lì lo notai.
Io<< Ragazzi, questo di chi è? >> dissi prendendo la farfallina di un orecchino. Ryan si toccò il suo.
R<< Mio no, io ce l’ho >> Strano, perché Chaz non portava l’orecchino.
Io<< è entrato davvero qualcuno… >> mi guardai intorno spaventata.
Poi mi affacciai alla finestra… e lì mi prese un infarto. Per la prima volta, dopo un anno, da Liverpool, veniva una lucina. Scrutai meglio… si, veniva dalla casa di Justin.
Cz<< Oh no, ci sono ladri anche li! >> disse con la sua ingenuità.
Ma io avevo già capito tutto…
Io<< No Chaz, non c’è nessun ladro… è tornato, ed è stato qui >>

 
 
My Space :3
Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee colpo di scena! Non ve l’ aspettavate eh? Muahahah lo so sono un genio, ok non è vero xD
Grazie mille per le recensioni, ditemi che ne pensate, vi voglio bene <3
Sky16.
 

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Capitolo 19
*** E guerra sia! ***


Capitolo 19 << E guerra sia! >>
 

Cz<< Come è… tornato… >> disse balbettando.
R<< No, non credo… non sarebbe così ingenuo da tornare a luci accese >>
Io<< A meno che non voglia farsi notare >>
R<< Non è da Justin… >>
Cz<< Da quando lo conosci così bene? >> Ryan divenne rosso…
Io<< Ry mi nascondi qualcosa? >> lo guardai sospettosa.
R<< I-io? Ma nooo che dovrei nasconderti? >>
Io<< Ma… allora chi c’è a Liverpool? >> silenzio. Ryan si guardava intorno. Chaz fu il primo a muoversi. Corse giù e si infilò il giubbotto.
Cz<< Resta solo scoprirlo, no? >>
Io<< Cosa? Vuoi andare a Liverpool? A quest’ora? Di notte? >>
Cz<< Cos’è? Adesso ti spaventa? >>
R<< Ma tu non eri quello che non voleva sapere niente di questa storia? >>
Cz<< ma tu non eri quello che moriva dalla voglia di far parte di questa storia? >> rispose con il suo stesso tono. Ryan si zittì.
Io<< No.. io… ho paura >> sussurrai.
Cz<< Cosa? E da quando hai paura di Liverpool? >>
Io<< Non ho paura di Liverpool… >> lasciai in sospeso la frase.
R<< Hai paura di chi potresti incontrare? >> annuii.
Per quanto mi fosse mancato, non volevo rivedere Justin: lui mi aveva sempre abbandonata, e aveva detto che non sarebbe più tornato. Allora perché era li? Deve essere successo qualcosa.
 
E dopo un anno, ero di nuovo lì, davanti a quel cartello che indicava l’entrata nel bosco… ricordo ancora la prima volta che ci entrai, per seguire Justin, e ora ero lì, per lo stesso motivo.
Camminavo a passo lento lungo quel sentiero, con Chaz e Ryan al seguito. Non era cambiato niente: gli alberi, il passaggio, persino gli uccelli sembravano sempre quelli… possibile?
Arrivai, dopo tanto tempo, davanti a quella casa, e proprio come avevamo visto, la luce del salone era accesa. Nemmeno quella era cambiata: il muretto che la circondava, il tetto sul quale io e Justin guardavamo le stelle, la finestra dove Jaxon si arrampicava sempre, e poi… la sua camera. Lì la luce era spenta, la serranda abbassata proprio come l’aveva lasciata.
Feci un grande respiro, e avanzai lungo il vialetto nascosto dagli alberi. Non mi voltai a vedere la faccia dei ragazzi, perché potrei ripensarci all’istante. Bussai con timore, ma la porta era aperta… la spinsi in avanti e scricchiolò un po’.
P<< Madison! >> posò la valigia che stava svuotando sul divano.
Io<< Pattie…! >> dissi con un po’ di malinconia nella voce. Mi si avvicinò lentamente, quasi avendo paura della mia reazione. All’inizio mi mostrai fredda, impassibile, ma appena mi fu davanti, misi da parte l’orgoglio e l’abbracciai più forte che potevo. 
P<< Tesoro… come stai? >>
Io<< Confusa, che ci fai qui? >> dissi sciogliendo l’abbraccio.
Jx<< Maddyyyy >> urlò Jaxon saltandomi al collo.
Io<< Piccolinooooooooo!!! >> lo presi al volo.
Jz<< Jaxooon fai abbracciare anche me! >> si lamentò. Risi.
Io<< Piccola, vieni qui… >> la strinsi forte forte. Poi, i suoi occhi si illuminarono alla vista dietro le mie spalle. Mi voltai, ma lei era già tra le braccia di Ryan.
R<< Amore mio quanto mi sei mancata! >> disse facendola girare.
Jz<< Anche tu Ry! Ho imparato ad andare in bici! >>
R<< Davvero? Allora domani ci facciamo un bel giro insieme, che ne dici? >>
Jz<< Si si si! Portiamo anche Madison e Chaz >> risi.
Io<< Ma amore io non… >> ma una voce dietro di me mi interruppe.
J<< Lei è una frana ad andare in bici >> riconoscerei quella voce tra mille. Non era cambiata per niente (ma dai u.u)
Mi girai lentamente, quasi avessi paura di vederlo…  
R<< Guarda chi c’è! Il ritorno del mostriciattolo! Ei ma dove sei stato? Sei in forma >> si batterono in 5 e si abbracciarono.
Chaz lo fulminò con lo sguardo, ma poi gli batté il 5 anche lui..
Io ero l’, immobile, che lo fissavo. Sempre lo stesso Justin: i pantaloni calati, il ciuffo sulla fronte aveva lasciato spazio ad una cresta, felpa, e supra. Riconobbi subito quel ragazzo che entrò il suo primo giorno di scuola, ma stavolta non era appena arrivato, era TORNATO.
Intanto, non mi ero accorta che mi stava fissando.
Si avvicinò a me…
J<< Ciao Madison >> tutto qui? Ciao Bieber, che bello vederti, avrei voluto dire, ma le parole furono preceduti dalla mia mano che finì dritta dritta sulla sua guancia destra. Girò la faccia, e rimase immobile per un po’.
Io<< Tutto qui quello che mi sai dire dopo essere scomparso da un giorno all’altro? Ciao Madison? Non pensi che non ti voglia più vedere ora? >> fottute lacrime. Ryan e Chaz portarono fuori i bambini, che erano rimasti un po’ perplessi.
J<< Ti ho lasciato una lettera >>
Io<< Non basta uno straccio di carta Justin. Mi hai spezzato il cuore lo sai? Come ti è venuto in mente di andartene così? Eh? Non hai pensato che ci sarei stata male e… >> mi interruppe.
J<< Cosa credi, che io non ci sia stato male? Ma ho dovuto farlo! Era diventato troppo pericoloso stare qui! >>
Io<< E allora perché sei tornato? >>
J<< Siamo solo di passaggio, siamo diretti in California >>
Il mio cuore si ruppe di nuovo in mille pezzi. Se ne sarebbe andato, di nuovo…
Io<< Quindi… te ne rivai… >> abbassai lo sguardo. Si avvicinò e mi prese la mano. Lo guardai negli occhi cercando di ignorare le immagini che mi travolsero: non volevo sapere cosa avesse fatto in quell’anno.
J<< Si, ma vorrei che tu venissi con me >> spalancai la bocca.
Io<< Ma… cosa…>>
J<< Avanti Maddy, ti prego, io non posso stare senza di te, questo anno è stato il peggiore di tutti i miei 200 anni. Sono tornato a prenderti, io ti amo >> e detto questo posò le sue labbra sulle mie. Quanto mi era mancato quel contatto. Appena iniziai a ricambiare il bacio, sentii una voce dietro di me.
Cz<< Certo Justin, portati pure via tutto quello che ho! >> Chaz.
J<< Chaz io.. >>
Cz<< No, ora parlo io >> si avvicinò incazzato nero.
Cz<< Sei stato tu qui in questo anno? Eh? L’hai vista soffrire tu per uno stupito mostriciattolo da 4 soldi? No! C’ero io, e c’era Ryan, e non so lui ma io non ti permetterò di portartela via facendo finta che non sia mai successo niente. Non posso competere con te, ma posso lottare fino alla fine anche se hai la vittoria in tasca. Per portartela in California dovrai passare sul mio cadavere Bieber >>
Io<< Chaz ma io non ho ancora risposto! Calmati >>
Cz<< E perché dovrei? Tanto so già quello che dirai: si Justin ti perdono ti amo sei tutta la mia vita, trasformami e vivremo per sempre felici e contenti >> disse facendo una vocina fastidiosa << vuoi andare con lui? Prego, accomodati pure, ma poi non tornare a piangere da me quando ti toccherà la sua stessa sorte con Seychelle >> mi puntò un dito contro.
J<< Somers se lei vuole venire con me lo farà >> disse mettendosi tra di noi.
Cz<< Non finchè io glie lo impedirò. >>
J<< Vuoi metterti contro di me? lo sai chi avrà la meglio >> disse con tono minaccioso.
Cz<< Vuoi la guerra Bieber? E guerra sia >> girò i tacchi se ne andò. Feci per rincorrerlo, ma Justin mi fermò.
J<< lascialo  stare, non sa quello che dice >>
Io<< Si invece, vuole solo proteggermi >>
Mi dispiaceva del fatto che ogni volta che appariva Justin, io e Chaz dovevamo litigare, ma d’altronde avrei dovuto aspettarmi una reazione simile, e non gli si poteva dare torto. Nonostante tutto, però, la proposta di Justin era piuttosto invitante…
 
My Space :3
Scusatemi se è corto, ma volevo aggiornare anche se ho un sacco da studiare e.e mi perdonate??? Fatemi sapere che ne pensate, un bacio <3
Sky16.
 

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Capitolo 20
*** Se è questo che vuoi... ***


Capitolo 20 << Se è questo che vuoi.. >>

 
 
Ero seduta sulla staccionata che si affacciava al fiume, dietro cada di Justin, e osservavo Jazmine e Jaxon giocare a rincorrersi…
Jazzy lo prendeva in giro perché era più piccolo di lei, e lui la rincorreva arrabbiato, mentre lei se la rideva. Sorrisi a quella vista.
Sentii la presenza di qualcuno vicino a me. Mi voltai per vedere chi fosse. Ryan.
Io<< Oh, pensavo fossi Justin >> dissi tornando a guardare i bambini.
R<< Ha detto che vuole lasciarti un po’ da sola, per decidere… >> disse alludendo alla proposta che mi aveva fatto di andare con lui in California. Sospirai rumorosamente.
R<< Che vuoi fare? >>
Io<< Non lo so Ry… >> iniziai a sfilacciare un filino d’erba tra le mani.
R<< Beh prima o poi dovrai dargli una risposta… >>
Io<< Lo so, ma adesso, così su due piedi, non riesco a pensare lucidamente… non si tratta di scegliere un nuovo paio di scarpe, questo cambierà per sempre la mia vita… >> annuì senza dire niente.
Io<< Secondo te cosa devo fare? >> fece spallucce.
R<< Se ami Justin, cioè se sei pienamente sicura di amarlo… >>
Io<< Più di ogni altra cosa, non voglio perderlo ancora >>
R<< Allora devi andare >> mi sorrise.
Io<< Ma allo stesso tempo non voglio lasciare te, questo posto, e Chaz >>
R<< Chaz se ne farà una ragione, anche se ora è arrabbiato, vuole solo che tu sia felice e se è questo che ti rende felice, capirà >>
Io<< Se solo non se la prendesse così.. >>
R<< Cerca solo di proteggerti… come ha sempre fatto… >>
Ci fu un momento di silenzio..
R<< Devo dirti una cosa >> si fissò le scarpe.
Io<< Dimmi.. >> lo guardai.
R<< Sai, hai presente quando, un anno fa, hai conosciuto Justin per la prima volta, e Chaz era molto diffidente nei suoi confronti, mentre io ero entusiasta? >> annuii e sorrisi a quel ricordo.
Io<< Certo, come dimenticarlo, tu prendevi tutto come gioco, e Chaz si preoccupava di tutte le cose brutte del mondo >>
R<< Si, beh… non è proprio vero… >>
Io<< Che vuoi dire? >> sorrise e mi guardò.
R<< Io… non ero per niente affascinato da Justin, anzi, mi terrorizzava >>
Io<< E allora perché fingevi di essere felicissimo? >>
Io<< Per te… ero cotto di te, e pensavo che assecondandoti ti saresti accorta di me… >> mi lasciò spiazzata.
Io<< Davvero? Non me ne sono mai accorta, io… >>
R<< Non preoccuparti, è passato presto >>
Io<< Wow, e quindi nemmeno ora sei d’accordo? >>
R<< Sinceramente? Sono terrorizzato anche adesso… mi costa ammetterlo, ma io sono il più debole di tutti voi… >>
Io<< No Ry, non è vero >> lo consolai.
R<< Invece si, per questo mi dispiace lasciarvi, ma se è quello che vuoi… >> una lacrime scese dai suoi occhi.
Era la prima volta che lo vedevo piangere… lui era sempre stato il “pagliaccio” della situazione, colui che faceva sempre ridere tutti, quello che era sempre di buon umore!
Gliel’asciugai velocemente.
Io<< Hey… vieni qui >> lo strinsi forte a me.
R<< Dai dai ora basta, non mi va di fare la femminuccia >> si allontanò.
Io<< Ahahah sei sempre il solito >> sorrise
Io<< Ti voglio bene Ryan… >> stavolta le lacrime furono le mie.
R<< Anche io Maddy >>
Io<< Vorrei che ci fosse anche Chaz adesso qui con noi >> in quel momento sentimmo dei singhiozzi dietro di noi. Mi girai per lo spavento.
La scena che mi si presentò davanti era una delle più tenere mai viste in vita mia :3
Chaz, che ci guardava piangendo. Gli corsi incontro…
Io<< Chaz! Che ci fai qui? >> mi abbracciò.
Cz<< Scusami, scusami sono un idiota! Non avrei dovuto condizionarti così… >>
Io<< Ma che ti è successo? Perché piangi? >> dissi preoccupata. Sorrise.
Cz<< No niente, è che… vedervi così, tu e Ryan, siete tenerissimi >> Ryan scoppiò a ridere, con me al seguito.
Sembrava uno di quelle mamme depresse che si vedevano i film strappalacrime… oppure che vedevano il figli crescere e si commuovevano, e in un certo senso era così, perché per me Chaz era un po’ come il mio papà.
R<< Amico, secondo me tu sei un po’ dell’altra sponda eh… >>
Cz<< Si si, non sono io quello zitellone >> muahah colpito affondato Ryan u.u
Uscì Justin e ci trovò tutti e tre a parlare, seduti sul prato, con Jazzy e Jaxon che saltavano addosso a Ryan.
Rise a quella scena.
J<< Jazzy, vieni >>
Jz<< Dove? >> mi guardò e rispose alla sorellina..
J<< A preparare la valigia… >> Jazmine si alzò controvoglia e entrò in casa… istintivamente mi alzai anche io…
Io<< Ragazzi, andiamo, lasciamoli prepararsi >> a quella affermazione Justin abbassò lo sguardo e fece per rientrare dentro casa…
Io<< A che ora passi domani? >> mi guardò stupito…
J<< Perché? >>
Io<< Come…non partiamo insieme? >> al sentire quelle parole gli spuntò un sorrisone sulle labbra.
J<< Sei sicura? >> arrivai accanto a lui.
Io<< Non sono mai stata così sicura in vita mia >> mi baciò.
R<< Piccioncini? Avete un’eternità per scambiarvi effusioni, letteralmente… >> scoppiò a ridere da solo ._.
R<< Andiamo, era divertente… >> si giustificò.
Io<< Dai andiamo >>
Li presi per mano e mi feci riaccompagnare a casa…
R<< Allora… buonanotte… >> disse triste.
Io<< Già.. buonanotte… >> lo abbracciai… poi abbracciai Chaz che non aveva ancora detto nulla..
Io<< Dimmi qualcosa Chaz … >> riscoppiò in lacrime.
Cz<< Ti voglio bene >> lo strinsi ancora più forte..
Io<< Anche io, non dimenticarlo mai >>
Poi, si avviarono verso la porta.
Io<< Hey ragazzi…? >> mi guardarono.
Io<< Pensate di farcela a preparare la valigia per domani? >>
Ryan iniziò a saltare per tutta casa.
R<< Allelujaaaaaaa aspettavo che me lo chiedessi! Ma certo! >>
Io<< Quindi vieni con me? >> dissi più elettrizzata di lui …
R<< Ma certoooooooooooo >> mi prese in braccio e mi fece girare, con sottofondo le risate di entrambi.
Poi rivolsi lo sguardo a Chaz che era rimasto sulla porta..
Mi avvicinai a lui..
Io<< Chaz… tu..? >> scosse il capo abbassando lo sguardo >>
Cz<< No… io non vengo >> sussurrò.
Cz<< Mi dispiace… >> e uscì di casa…
 
 
My Space :3
Ok fa schifo lo so :s
Per farmi odiare ancora di più, vi dico che il prossimo sarà l’ultimo capitolo, stavolta per davvero :’)
Fatemi sapere se vi piace, anche se non mi aspetto grandi cose.. un bacio <3
Sky16.
P.s. scusate eventuali errori, ma non ho avuto il tempo di rileggere il capitolo...


 

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Capitolo 21
*** The End ***



Capitolo 21 << The End >>

Se c’è una cosa che imparato dalla vita da comune mortale, era che appena succedeva qualcosa di bello, c’era sempre qualcosa che rovinava tutto. E soprattutto nella mia vita, quel qualcosa che rovinava tutto era stato il rifiuto di Chaz di partire con me, Ryan e Justin. Nonostante Ryan mi avesse dichiarato di essere stato cotto di me, e che Justin non gli andava a genio come credessi, aveva deciso di venire con noi per non perdere la sua migliore amica… ma Chaz, che come sempre guardava in faccia alla realtà, aveva deciso che era una cosa folle, e che lui non voleva saperne niente. Come se non bastasse, a complicare le cose c’era Mary: sapevo che Chaz non l’avrebbe mai lasciata.
Ero a preparare la valigia, Ryan se ne era andato da poco, e sarebbe tornato tra un paio d’ore, per cui dovevo sbrigarmi.
La consapevolezza che quella sarebbe stata l’ultima notte nel mio letto, così da un giorno all’altro, mi spiazzata tanto che non riuscii a chiudere occhio, perché volevo rivedere tutto per un’ultima volta.
Quando sentii il campanello suonare, la paura mi invase… ma al vedere gli occhi di Justin, dimenticai tutto per un secondo.
J<< Buongiorno… >> sussurrò baciandomi sulla fronte. Risi a quel gesto.
Io<< Justin non siamo più nell’800, puoi baciarmi sai, non è uno scandalo >> sorrise anche lui e posò le sue morbide labbra sulle mie.
J<< Ryan dov’è? >>
R<< Eccomi, buongiorno! >> disse tutto pimpante.
J<< Bene, partiamo alle 9… >>
Io<< Si… Justin ma non dovresti.. >>
J<< Trasformarvi? >> mi interruppe
Io<< Si… >>
J<< No, voglio farvi godere il viaggio, ti trasformerò quando sarai sicura che ti piacerà la tua vita in California… >>
Io<< Ti ho mai detto che ti amo? >> lo abbracciai. Rise.
J<< Si ma è bello sentirselo dire >>
R<< Hey piccioncini, ci sono anche io >>
Io<< Ah! Ti troveremo una ragazza Ry >> lo presi in giro.
R<< Ah ah, che spiritosa >>
 
Tra una chiacchera, uno scherzo, un programma, un sogno per il futuro, si fecero le 8.30.
J<< è ora di andare… >> annuii. Salii in macchina e guardai per l’ultima volta la mia casa, diventare sempre più piccola, per poi scomparire dietro l’angolo. Andammo a casa sua a prendere Pattie e il resto della sua famiglia, che presto sarebbe diventata anche la mia… Vidi per l’ultima volta le strade in cui ero cresciuta, il parco in cui mi ero sbucciata il ginocchio per la prima volta, la mia scuola, poi arrivammo all’aereo porto.
Ci sedemmo su una delle tante sedie che c’erano nell’atrio… poi chiamarono il nostro volo, e di nuovo mi venne da piangere..
R<< Maddy, dobbiamo salire… >>
Io<< Non è venuto neanche a salutare.. >> dissi senza specificare di chi parlavo.
R<< Forse non voleva dirci addio, sarebbe stato troppo doloroso… >> cercò di consolarmi…
Jx<< Maddy >> disse il piccolo Jaxon tirandomi la maglia.
Jx<< Non piangere… >> disse sul punto di scoppiare in lacrime anche lui. Risi a vedere quel piccolo bambino, cercare di consolarmi. Lo presi in braccio, e guardai per l’ultima volta l’entrata dell’aereo porto, per poi voltarmi per andare alla pista da dove sarebbe partito l’aereo.
Ero sulle scale dell’aereo, quando mi sentii prendere per i fianchi, e essere tirata giù. mi ritrovai tra le braccia di qualcuno… riconobbi subito quel profumo, e sorris.
Io<< Sapevo che saresti venuto >>
Cz<< Non potevo farti andare via senza salutarti >> disse riabbracciandomi.
Mi sarebbero mancati quegli abbracci… troppo.
R<< Allora, farò il tifo per te quando vincerai la finale contro quelli della High School >> disse mordendosi il labbro.
Cz<< La squadra non sarà più forte come prima senza il nostro miglio giocatore… >>
R<< Vieni qui moro… >> lo abbracciò, e giurai di aver sentito dei singhiozzi da parte di entrambi.
Cz<< Mi mancherai biondo >> disse dandogli un pugno sulla spalla.
R<< Anche tu >>
Poi Chaz passò a Justin.
Cz<< Trattali bene >>
J<< Puoi contarci… >> sorrisero, ma niente di più…
Io<< E dai, abbracciatevi! >> sorrisero e fecero come avevo detto.
Cz<< Strano a dirsi, ma mi mancherai anche tu Bieber >>
J<< Anche tu Somers >> rise.
Ultima chiamata per il volo A32, California” annunciò l’alto parlante…
P<< Ragazzi, dobbiamo andare.. ciao Chaz >> disse stampandogli un bacio su entrambe le guance.
Jz<< Io sto vicino a Ryan! >>
R<< Certo, devo insegnarti un sacco di trucchi per giocare a battaglia navale! >> disse correndo sull’aereo e salutando Chaz dal finestrino.
Justin salì, e rimanemmo solo noi…
Io<< Allora… Addio Chaz >> annuì.
Cz<< Addio Maddy >> mi riabbracciò e poi mi girai di corsa per salire sull’aereo, senza farmi vedere piangere.
Lo vidi andare via dal finestrino.
Io<< Torneremo? >> dissi a Justin…
J<< Certo, conosceremo i suoi nipoti >>
 
 
#125 anni dopo
Ed eccomi qui, strano eh? Ho 125 anni! Wow, me li porto abbastanza bene, sembro una ragazzina ahah ok era squallida.
Non vi ho raccontato della mia trasformazione, perché non è stata molto… “piacevole”, ecco… nemmeno quella di Ryan.
Oh già, Ryan.. vi chiederete che fine ha fatto.
È dietro di me, che ronfa sul sedile…
Quale sedile? Dell’aereo! Si, stiamo tornando a Stratford. Dopo 125 anni. Io e Justin stiamo ancora insieme, e a differenza di molti, noi ci amiamo ancora e ci ameremo per sempre.
 
Arrivammo a Stratford a notte inoltrata, e noleggiammo una macchina per dirigerci a Liverpool. Quanto mi era mancato quel posto!   
Non era solo casa di Justin, ma era anche casa mia…
R<< Maddy, domani andiamo al cimitero? >> annuii.
Già, che brutto andare al cimitero, a trovare Chaz.
In tutti questi anni, non è mai passato un giorno dove io non pensassi a lui… immaginavo com’era la sua vita, e come sarebbe stata la mia e avessi continuato a vivere qui. Ma non mi pentivo della scelta fatta.
Arrivammo alla casetta di Liverpool, e con mia grande sorpresa, non era cambiata poi tanto.
 
La mattina dopo iniziavamo il liceo.
Si, era un po’ irritante ripetere il liceo all’infinito, ma la gente si sarebbe insospettita se non l’avessimo fatto, no?
Entrammo in classe, eravamo tutti e 3 in classe insieme, la stessa di tanto tempo fa. Guardai Justin, e ci sedemmo al nostro stesso posto. Anche Ryan, ma stavolta accanto a lui c’era una biondina.
P<< Bene, disse il prof entrando e iniziando a fare l’appello >>
P<< Bieber? >>
J<< Presente >> disse alzando la mano.
P<< Butler? >>
R<< Presente… >> disse allo stesso modo… sembrava essere tornato tutto alla normalità.
P<< Somers? >> mi si ghiacciò il sangue nelle vene.
T<< Presente >> i miei occhi andarono subito su quel ragazzo, moro, occhi marroni, assomigliava molto a Chaz…
Ryan mi guardò, e con un sorriso continuammo le lezioni.
 
All’uscita, andammo subito al cimitero.
Girammo per un po’, ma poi lo trovammo. Eccolo lì, Chaz Somers, 4 Gennaio 2086. Era morto da più di 30 anni, e la foto mostrava un uomo sorridente, con i capelli brezzolati, ma dagli occhi, riconobbi subito quel ragazzo che era stato il mio migliore amico, e che mai nessuno lo avrebbe sostituito.
T<< Lo conoscete? >> ci girammo. Quel ragazzo della nostra classe, ci stava guardando…
Io<< Tu lo conosci? >> sorrise.
T<< è il mio bisnonno… piacere Thomas, che ci fate qui? >>
R<< Oh, siamo dei nipoti di alcuni suoi amici di infanzia >> ci guardò e noi annuimmo.
T<< Oh, ok… scusate devo scappare, ci vediamo domani a scuola >> si allontanò. Ci rigirammo dalla parte di Chaz.
Io<< Chissà com’è stata la sua vita… >> Justin mi prese la mano.
J<< C’è solo un modo per scoprirlo >> annuii, e lentamente, quasi con timore, avvicinai la mia mano alla sua foto.
Milioni di immagini mi travolsero…
“Chaz che esce dall’aereo porto e si siede sugli scalini piangendo… Chaz sul suo letto con le nostre foto.. poi… Chaz e …Mary! Al loro matrimonio” sorrisi a quell’immagine… era diventato un uomo bellissimo… poi vidi “Chaz con un bambino in mano, lo stesso bambino che camminava a malapena, chiamarlo papà… poi una bambina appena nata che cresceva e lo chiamava papà anche lei… Chaz a lavoro in un’azienda di musica… e di nuovo, Chaz con le nostre foto in camera da letto, mentre dormiva con Mary accanto.. poi Chaz circondato da 5 bambini che lo chiamavano nonno, lui che si alza dalla poltrona con un bastone in mano, affaticato, che si sdraia sul letto con un sorriso sulle labbra” poi buio.
Allontanai la mano e riaprii gli occhi.
Sorrisi.
Io<< è stato felice, questo è quello che conta >> ripresi la mano a Justin, e uscii con lui e Ryan dal cimitero. Poi tornammo a Liverpool, dove tutto era iniziato, e quindi dove tutto torna.. occupandoci di quella piccola parte di eternità.
 
The End.

 

 
My Space :3
Oddio ragazzi sto piangendo come una cretina D:
Mi sembra ieri che ho iniziato a scrivere, e ora mi ritrovo a leggere “The End”…Fa male persino cliccare “Storia finita” e sapere che è l’ultima volta che andrò col mouse su “è nato per uccidere. Ma non è un vampiro” e poi “aggiungi un capitolo”…!  Mi sono affezionata a Maddy, e a tutta la compagnia… soprattutto a voi, spero che continuerete a seguirmi anche nelle prossime storie… spero che questa vi sia piaciuta <3 Grazie mille per tutti quelli che hanno recensito, o anche solo letto almeno un capitolo :’) Uffa non voglio finire di scrivere perchè poi devo pubblicare, e sarà finita ufficialmenteee >.< vabbè meglio togliersi il peso subito xD Ciao Ciao mia prima ff :'D
Vi voglio bene <3
Sky16.  
 

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