Lo specchio delle brame

di Ismene_
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Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Droga ***
Capitolo 2: *** Libera ***
Capitolo 3: *** Potere. Maledetto Potere. ***
Capitolo 4: *** Determinazione ***
Capitolo 5: *** Qualcosa cambiò ***
Capitolo 6: *** Nulla ***
Capitolo 7: *** Dobby vuole solo questo ***
Capitolo 8: *** Stupido Orgoglio di Famiglia ***
Capitolo 9: *** Sconfissero la morte, insieme ***
Capitolo 10: *** Via. Da me. Per sempre. ***
Capitolo 11: *** I tuoi piedi non sono molto intelligenti ***
Capitolo 12: *** In balia della musica ***
Capitolo 13: *** Zia ***
Capitolo 14: *** Pictures of you ***
Capitolo 15: *** Puf ***
Capitolo 16: *** Nomen Omen ***
Capitolo 17: *** La tua vita senza di lui ***
Capitolo 18: *** Perchè io? Perchè noi? Perchè a me? ***
Capitolo 19: *** Fatti onore ***
Capitolo 20: *** Calamita ***
Capitolo 21: *** Non dormirò mai più ***
Capitolo 22: *** La storia si ripete ***
Capitolo 23: *** Corona d'alloro ***
Capitolo 24: *** Regalo e tradimento ***
Capitolo 25: *** Ancora biscotti ***
Capitolo 26: *** L'orologio ***
Capitolo 27: *** Oriana ***
Capitolo 28: *** Salute, padre! ***
Capitolo 29: *** Never let me go ***
Capitolo 30: *** Manca qualcosa ***
Capitolo 31: *** Girando all'infinito ***
Capitolo 32: *** Artigli. ***
Capitolo 33: *** Pensiero. ***
Capitolo 34: *** La Dama e il Viandante. ***
Capitolo 35: *** Primo trucco. ***



Capitolo 1
*** Droga ***


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Ecco la prima drabble, come preannunciato su Severus. È ambientata durante il primo anno di Harry ad Hogwarts. Spero vi piaccia!

Droga.

Ormai era diventata una droga. Forse peggio. Sapevi che nel tuo caso non era possibile la disintossicazione.

L’amore è una droga. Una droga che non potrai mai smettere di prendere.

Se è vero amore, quello che dura per sempre, la disintossicazione è impossibile.

Impossibile perché coinciderebbe con la fine di quest’amore.

Ed un amore eterno non può finire.

Il tuo errore però era continuare ad alimentare quest’amore ogni sera.

 Continuare ad illuderti.

 Sapevi che tutto quello non era reale, ma lottavi perché la parte non razionale di te continuasse a sperare.

Per questo continuavi ad andare ogni sera in quella stanza, per sederti ed addormentarti davanti allo specchio dei sogni perduti.

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Capitolo 2
*** Libera ***


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La morte di questo personaggio mi ha commosso più di tutto il resto. In questo caso non è di fronte allo specchio, viene solo descritto il suo più grande desiderio in un preciso momento.

101 Parole.

Enjoy it!

 

 Libera.

Attraverso le sbarre della gabbia e le inferriate della finestra se ti sforzi riesci a vederlo.

Il cielo.

Limpido ai miei occhi nonostante la nebbia che lo oscura da settimane.

Limpido e splendente perché il desiderio che ho di volare lo rende più bello che mai.

Ora stiamo uscendo. Stiamo volando su uno strano oggetto rumoroso.

Lui apre la gabbia.

“Edwige, va alla Tana”.

Lo guardo. Lo guardo per dirgli “Ricordo come arrivarci. A presto”.

Finalmente libera.

Per qualche secondo plano nel cielo, sgranchendo le ali rigide e gustando la libertà.

A presto.

 

Un lampo di luce verde.

Poi il nulla.

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Capitolo 3
*** Potere. Maledetto Potere. ***


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Ho osato scegliendo questo personaggio. Spero di avergli reso giustizia. Albus Silente.

97 parole. Siate clementi!

Potere. Maledetto Potere.

Mi ritrovo di nuovo a guardare nello Specchio.

Ricordo ancora quello che vedevo sulla superficie riflettente una vita fa.

Potere.

Fama.

Potere.

So già che né ora né mai vedrò di nuovo questo.

Tanto potere mi ha dato alla testa.

Nello specchio vedrò ciò che quel maledetto potere ha causato.

Vedrò ciò che mi rimprovera Abeforth ogni volta che incrocio il suo sguardo.

Non mi avvicinerò allo specchio.

Non devo.

Non posso.

Non voglio.

Non ne ho la forza.

Se lo rifarei tornando indietro? Non lo so.

Per questo ho paura.

Per questo non guardo nello specchio.

Angolo Dell'Autrice.
Nel primo libro Silente dice di vedere sé stesso con in mano dei calzini, visto che non ne ha ricevuti per Natale.  
Nel settimo libro si scopre poi che Silente, come Harry, vede sua madre, Kendra, e sua sorella, Ariana; la prima uccisa accidentalmente dalla stessa Ariana che, poiché era malata, non riusciva a controllare la magia; la seconda muore durante un litigio tra Albus, Aberforth e Grindelwald.

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Capitolo 4
*** Determinazione ***


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Introduzione: James Potter. In poche righe il lungo percorso che lo ha portato ad amare Lily a tal punto da essere disposto a cambiare per lei. James Potter e lo specchio delle brame. Lui che, a differenza di Severus, mette al primo posto i fatti e non cede al fascino dello specchio.

 

Determinazione.

Evans. Solo Evans. Ragazza da conquistare numero 119.

Evans. La Evans. Ragazza non conquistata numero 1.

Evans. Un osso duro. Ragazza che devo conquistare.

Lily Evans. La sottovalutavo. Ragazza che potrebbe piacermi.

Lily. Merlino. Ragazza che credo di amare.

Lily. Ragazza che amo ma non avrò mai.

Lily. Ragazza per la quale cambierò.

 

Cosa vedo nello Specchio delle Brame? Avete anche il coraggio di chiederlo?

Vedo Lily Evans. Vedo anche me.

Vedo me con Lily Evans.

Felici, perché possiamo esserlo.

Felici, perché sono l’unica cosa che le manca per essere davvero perfetta.

Felici, perché finalmente possiamo amarci.

 

Addio Specchio, non ho bisogno di te. Non ho bisogno d’illusioni. Uscirò da questa stanza e farò avverare il mio più grande desiderio.

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Capitolo 5
*** Qualcosa cambiò ***


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Hermione. 150 parole.

 

Qualcosa cambiò.

Sapeva cos’era. Uno specchio delle brame. Ne aveva letto su qualche libro. Si diceva che chiunque, guardando nello specchio, avrebbe visto il suo più grande desiderio realizzarsi.

Incuriosita, vi si avvicinò. All’inizio non successe niente. O almeno niente di straordinario. Vide semplicemente se stessa riflessa nello specchio.

Poi qualcosa cambiò.

Accanto alla sua immagine inizio a crearsene una nuova. Un ragazzo dai capelli rossi. Comparvero dei banchi attorno a loro e altri ragazzi. Questi elementi però erano sbiaditi, costituivano soltanto lo sfondo.

Sentendo il ragazzo parlare si rese conto che stava rivedendo la scena di quella mattina.

“Wingardium leviosààà” ora lei lo avrebbe corretto con il suo tono da saputella. Non era volontario, ma non riusciva a farne a meno.

Qualcosa cambiò invece del rimprovero, che quel pomeriggio le aveva causato tanti pianti, aiutò gentilmente il ragazzo dai capelli rossi. E lui non la prese in giro, le sorrise.

 

 

 

Buonasera miei adorati lettori!

Ci tengo prima di tutto a precisare che Hermione in questa drabble non sta rinnegando la sua passione per lo studio. Ma da bambina di undici anni non è ancora capace di correggere le persone senza sembrare una “so-tutto-io”. Io credo che lei volesse solo aiutare Ron, rendendosi conto del suo tono odioso solo dopo aver origliato la conversazione tra Ron e co..

Spero vi piaccia!

Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno recensito, DracoIloveU  e  sweetcorvina che hanno messo la raccolta tra le seguite e tutti i lettori silenziosi!

Alla prossima, con niente poco di meno che lui … Tom Riddle … per gli amici Lord Voldemort … per noi Zio Voldy.

Ismene_

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Capitolo 6
*** Nulla ***


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Cosa più desiderare il più potente Mago Oscuro di tutti i tempi?

124 parole.

 

Nulla.

È davanti a me.

Al cospetto del Signor Oscuro.

Erede di Salazard Serpeverde.

Mago Oscuro più potente di sempre.

Padrone della morte.

Venerato dai suoi seguaci,

Osannato da tutti i maghi oscuri,

Combattuto da piccoli sudici insetti;

Temuto da tutti.

C’è un’insana curiosità che mi ha portato a procurarmi lo specchio. Sì, procurami, nessun altro deve sapere.

Soltanto io.

Che cosa può desiderare il Mago dei maghi?

Che cosa desidera il Signore Oscuro?

Che cosa desidero io?

Un altro passo e lo saprò.

 

Sento solo il rumore dello specchio in frantumi. Soltanto dopo qualche secondo realizzo cos’è accaduto.

Ho distrutto lo specchio.

È rotto, non funziona. Altrimenti sarebbe comparsa qualche immagine sulla sua superficie. Invece nulla.

Lo specchio delle brame. Inutili fantasie. Soltanto leggende.

 

Salve a tutti! All’inizio avevo avuto la folle idea di far desiderare l’amore a Tom Riddle. Poi ho capito che il problema è proprio questo: non è più Tom RIddle. Non è più un uomo. Non è più nulla. Il suo unico scopo è uccidere Harry, ma non è un vero e proprio desiderio. Voldemort non è più nulla. E il nulla non desidera nulla.

Spero di non avervi deluso!

Ringrazio Selene Potter93 che ha messo la storia tra le seguita (complimenti per il nome Selene, è tra i miei preferiti!).

Poi indiceindaco,

saramichy,

Emmeline Vance,     

Nihal_Land of Wind
e
MrsKilljoy
che hanno recensito!

Alla prossima, spero,

Ismene_

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Capitolo 7
*** Dobby vuole solo questo ***


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Questa è la “cosa” più breve che io abbia mai scritto. È estremamente semplice, come la mente del protagonista. Spero vi piaccia proprio per la sua semplicità (speranza vana). L’ho pubblicata subito invece di aspettare a domani per farmi perdonare con la velocità. Ora scappo prima di prendere i pomodori in faccia!

58 paroline.

 

Dobby vuole solo questo.

Dobby ha guardato in un grande specchio.

Dobby nello specchio ha visto Harry Potter.

Dobby aiutava Harry Potter. Dobby lo salvava.

Harry Potter ha fatto di Dobby un elfo libero.

Dobby deve ripagare Harry Potter.

Dobby sa che Harry Potter sarà sempre in pericolo.

E Dobby lo aiuterà sempre.

Dobby vuole solo questo.

Dobby vede questo nello specchio.

 

Si, lo so, stavo scappando. Volevo solo ringraziare adhamico, MrsKilljoy  e Nihal_Land of Wind che hanno messo la storia tra le preferite. laisaxrem  e  _Puffola_Pigme, altre/i due coraggiose/i che hanno messo la storia tra le seguite. E i/le nuovi/e recensori  _Padfoot     moonlight_lally e  Leenadarkprincess.

Mi fate commuovere per quanti ne siete!

La prima storia che ho pubblicato era un long (cosa un po’ stupida per la prima ff, ma allora non lo sapevo).

E non ho ricevuto nessuna recensione, pur pregando in ginocchio.

La mia autostima, che è già ben poca, era calata a picco.

Ora vorrei ringraziare tutte/i voi, perché mi avete aiutato a riconquistare la fiducia in me stessa.

P.s. no, non lo dico solo per farmi perdonare per la drabble!

 

Con tanto tanto tanto affetto,

Ismene_

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Capitolo 8
*** Stupido Orgoglio di Famiglia ***


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Sirius Black adolescente di fronte allo Specchio delle Brame. Cosa vedrà?

111 Parole.

 

Stupido orgoglio di famiglia.

 

Vedo me stesso.

Beh, era abbastanza ovvio. Chi non desidererebbe il grande Sirius Black?

No, aspetta, non sono io.

Mi avvicino per guardare meglio il ragazzo nello specchio.

È Regulus.

È mio fratello.

Nonostante tutto è mio fratello.

Mi guarda semplicemente.

Quello sguardo dice tutto.

Quello sguardo mi ripaga di tutti i silenzi, le mancanze, la solitudine.

Quello sguardo mi chiede scusa per non aver avuto la forza di starmi vicino.

Quello sguardo mi dice che è mio fratello. Che devo ricordarlo. Sempre.

 

Chissà se Regulus vedrebbe la stessa cosa.

Chissà perché ora, invece di restare qui, non corro nella sala comune dei Serpeverde. Da lui.

Chissà se anche lui viene di fronte allo specchio, la sera, invece di venire da me.

Stupido orgoglio di famiglia.

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Capitolo 9
*** Sconfissero la morte, insieme ***


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Nickname (su EFP e sul forum se diversi):  EFP Ismene_ FORUM mitty95

 Titolo della storia: Sconfissero la morte, insieme

 Personaggi: George Weasley (Principale) Fred Weasley

 Genere: Introspettivo

 Avvertimenti: Drabble; 103 parole

 Introduzione/Presentazione/Trama della storia:  Anche se non ne ho mai lette credo che ci saranno moltissime drabble come questa. Quindi non punto sull’originalità. Punto sul profondo affetto che lega due persone. Due persone che da sempre sono una persona sola. Divisi la cosa più difficile è trovare un posto nel mondo. Un posto, un’identià, un ruolo. Ruolo che divisi non riescono a trovare. Può sembra triste, o pessimista, però credo che la cosa più difficile della perdita di Fred per George sia scoprire se stesso. Visto che comunque sono ottimista credo che lo troverà, ma continuerà a riconoscersi come qualcuno soltanto insieme a suo fratello. Dopotutto sono  due persone che fin dalla nascita hanno condiviso tutto. Ricordate un episodio di cui è protagonista solo Fred? O solo George? Già la stessa relazione di George con Angelina non è mai stata una vera e propria relazione.

 

Sconfissero la morte, insieme.

Lo specchio delle brame. Io non desidero niente. Niente che possa avere.

Vedo me e Angelina. Sorridiamo. Siamo felici.

So che non posso essere felice. Non senza te.

L’immagine cambia.

Vedo me e Fred.

Insieme.

Vivi.

Fratello, posso essere felice soltanto con te.

L’immagine cambia di nuovo.

Vedo una bara.

“Fred e George Weasley. Sconfissero la morte per restare insieme”.

 

È quello che voglio? Morire?

No. Non posso. Non posso fare alla mia famiglia quello che ha fatto Fred. Vorrei, ma non posso.

Ora hanno bisogno di me. Hanno bisogno di George.

Non più Fred e George. Solo George.

Lacrima amare iniziano a rigare il mio viso.

Tornerò mai quello di un tempo? Senza te non ci spero.




Questa drabble è stata scritta per il contest  2880 minuti, una drabble! di Olimpia~  classificandosi nova su dieci.

Sconfissero la morte, insieme
mitty95

Non più Fred e George. Solo George.
Lacrima amare iniziano a rigare il mio viso.
 Tornerò mai quello di un tempo? Senza te non ci spero.



Nona Classificata

Grammatica e sintassi: 10/10
Stile e lessico: 9.5/10
Caratterizzazione dei personaggi: 9.5/10
Originalità: 8/10
Gradimento personale: 8/10
Totale: 45/50

Grammatica e sintassi: 10/10
 Non ho nessun errore da segnalarti.
Stile e lessico: 9.5/10
 A una prima lettura la drabble può risultare confusa.
 Ci sono momenti in cui George si rivolge direttamente al fratello e altri in cui parla di lui in terza persona.
 Non credo che siano errori, sono certa che siano voluti e va bene, però dovresti in qualche modo evidenziare la differenza, non so, scrivere in corsivo i pensieri rivolti a Fred potrebbe essere un’idea.
 Oltre a questo vorrei farti notare che, a mio avviso, suona male.
 “[…] Non posso fare alla mia famiglia quello che ha fatto Fred. […]”, capisco ciò che dovrebbe significare, ma credo che questo non sia il modo più giusto per esprimerlo.
 George medita il suicidio per poterlo raggiungere, ma Fred? Fred non si è ucciso, non voleva morire, non voleva nulla di tutto questo, è successo, non ha fatto nulla a sua famiglia. Potresti scrivere qualcosa tipo: “Non posso fare questo alla mia famiglia, non dopo quello che è accaduto a Fred.”
 Per il resto la drabble mi sembra un po’ ripetitiva, ma sono i pensieri di George, quindi è comprensibile.
Caratterizzazione dei personaggi: 9.5/10
 Ho letto le tue note e mi sarebbe piaciuto vedere tutto ciò che hai scritto, un po’ di speranza e ottimismo compresi.
 Almeno una scintilla in più verso la fine, qualcosa che dimostrasse il vecchio George, non intendo sorridente e spensierato, ma coraggioso anche se sofferente, che tiene duro nonostante il dolore.
 Sono convinta che non sarai d’accordo con questo mio parere e che dare spazio a tante e diverse emozioni in una drabble non è semplice, ma credo che sia possibile.
Originalità: 8/10
 Di storie come queste ce ne sono davvero tante, i pensieri di George dopo la morte di Fred sono tra i momenti più usati in assoluto.
 Non posso, quindi, darti di più in questo campo.
Gradimento personale: 8/10
 L’idea dello Specchio delle Brame è carina, anche se improbabile, avresti potuto sfruttarla meglio, ma nel complesso è una drabble piacevole da leggere.
 Ti ringrazio per aver partecipato a questo contest!
Totale: 45/50

Angolino autrice!
Mi sa che la drabble su Sirius non vi è piaciuta tanto. Quindi credo nemmeno questa. Parlano entrambe del rapporto tra due fratelli, nella prima forte seppur distante, in questa...beh, si commenta da solo.
Spero di sapere cosa ne pensiate e di ricevere i pomodori in faccia per la scorsa drabble.
Vorrei ringraziare:
FlashDelirium 
Gabry81 
 laisaxrem 
 magika 
 Sam Ladybird
Che sono le nuove ad aver aggiunto la storia tra le preferite.
E tutti/e quelli che hanno letto parte della raccolta in silenzio.
E tantissime altre splendide persone!
Alla prossima,
Ismene_

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Capitolo 10
*** Via. Da me. Per sempre. ***


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Tesorii vi chiedo scusa per il ritardo. Sono tornata a scuola e credo di non farcela a postare ogni due giorni come prima.

Ma veniamo alla storia. Visto che le ultime due drabble trattavano del rapporto tra fratelli, ho deciso di pubblicare questa per concludere con quel tema. Avevo pensato di dividerla in due (non è proprio una drabble, e nemmeno una doubledrabble) , anche perché la protagonista nello specchio vede due persone molto importanti per lei, ma ormai molto lontane.

Spero vi piaccia e di sapere cosa ne pensate, sia in positivo che in negativo.

255 parole.

Enjoy it!

 

Via.  Da me. Per sempre.

Che cosa desidero? Che le persone a me care siano felici.

Anche se questo determina la mia infelicità? Sì.

Guardare nello specchio? Se proprio devo.

So cosa vedrò. I miei genitori, i miei amici, Tunia, Severus. Che mi sorridono.

Mi avvicino allo specchio.

Non vedo quello che avrei immaginato.

Vedo me e Petunia, lei è seduta su un’altalena e ridendo mi chiede di spingerla più veloce.

L’immagine cambia. Vedo mia sorella, bella come non mai, vestita da sposa. E vedo me, mantenere il suo velo. Lei si gira, mi sorride, dice di volermi bene.

Il mese scorso Petunia si è sposata. Nostra madre l’ha costretta ad invitarmi.

 Non sono andata. Non sono andata per non rovinare il suo giorno più bello. E so che al mio matrimonio lei non ci sarà. E senza saperlo, rovinerà il mio giorno più bello e tutti quelli a venire. Perché non ci sarà mai. Ed è solo colpa mia.

L’immagine cambia di nuovo. Ora ci siamo io e Severus. Seduti nel parco di fronte casa mia m’insegna a ridare vita ad un fiore ormai appassito.

L’immagine torna di nuovo al mio matrimonio. Non ci sarà nemmeno lui. I miei migliori amici non ci saranno.

È tutta colpa mia. L’ho tradito. Ho scelto il suo peggior nemico. Non gli ho detto che l’ho perdonato mille volte per avermi chiamata in quel modo. So che non voleva, so che lo ha fatto per essere accettato dai suoi nuovi amici. La sua vecchia amica ormai non conta più nulla.

Per rendervi felici vi ho lasciato andare.

Via.

Da me.

 Per sempre.

 

Bene bene. Credo abbiate capito fin dalle prime righe chi è la protagonista. La bella e dolce (con chi vuole) Lily Evans. Ovviamente sappiamo tutti che non è vero per Severus che “La sua vecchia amica ormai non conta più nulla”. L’unica a non saperlo è proprio Lily. E in fondo, come vediamo nell’ultimo libro con Petunia che dice ad Harry qualcosa tipo “tu hai perso una madre, ma anch’io ho perso una sorella” (chiedo venia se ho rovinato la frase, ma non ricordo le parole precise), anche lei non ha mai smesso di volerle bene. Dopotutto  come avrebbe potuto? È geneticamente (?) impossibile.

Alla prossima,

Ismene_ ;D

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Capitolo 11
*** I tuoi piedi non sono molto intelligenti ***


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Gregory Goyle.

155 parole.

Le miei scuse sono alla fine.

 

I tuoi piedi non sono molto intelligenti.

È notte fonda, ma a causa della pioggia ti è impossibile dormire.

Draco e Tiger invece dormono profondamente.

Decidi così di fare una cosa che non avevi mai fatto: uscire.

Uscire dal dormitorio in piena notte, da solo.

Non sai di preciso dove andare, ti lasci guidare dalle tue gambe che, a differenza della tua testa, sembrano sapere quale direzione prendere.

In breve tempo arrivi in una piccola stanza che non avevi mai visto.

Al centro c’è un enorme specchio, coperto per metà da un mantello.

Ti avvicini e guardi.

Hai davvero una brutta cera.

Poi improvvisamente l’immagine cambia.

Ananas canditi, Api Frizzole, Bacchette di Liquirizia, Cioccalderoni e tanti altri dolci da far invidia al negozio di Melandia, iniziano a susseguirsi nello specchio.

Ora tutto è chiaro.

Perché non riuscivi a dormire, dove ti stavano portando le tue gambe; tutto.

Avevi fame, e fame vuol dire cucine.

Solo che i tuoi piedi non sono molto intelligenti.

 

Spero che questo tentativo di demenziale vi sia piaciuto.

Dopotutto ci voleva dopo tutti questi desideri seri!

Vi devo moltissime scuse perché non sono riuscita a scrivere qualcosa prima di stasera.

È iniziato un periodo un po’ pienotto a scuola e purtroppo credo di non riuscire a pubblicare spesso come prima.

Spero comunque che siate buone/i con me e che mi facciate sapere cosa ne pensate.

Anche perché ho una cosa da proporvi. O meglio, voi dovete proporlo a me.

Mi spiego.

C’è un personaggio che vi piace o che odiate particolarmente e che vorreste vedere di fronte allo specchio delle brame? Bene, fate il suo nome nella recensione e inventerò qualcosa il prima possibile!
Spero vi piaccia come idea e spero che recensiate in tanti!

Sempre vostra,

Ismene_ la ritardataria!

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Capitolo 12
*** In balia della musica ***


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hagrid

 

Rubeus Hagrid.

154 Parole.

Spero vi piaccia!

 

In balia della musica.

Ti avvicinasti allo specchio che Silente ti aveva chiesto di portare in quella stanza.

Riuscivi a vedere la tua figura solo per metà, nonostante quella superficie riflettente fosse molto più alta della media.

Poi una melodia giunse alle tue orecchie.

Ti guardasti intorno per vedere da dove venisse, ma nella stanza non c’era nessuno. Solo tu e lo specchio.

Ora riconoscevi quella dolce musica.

Era una ninna nanna.

Era la ninna nanna.

Dei giorni felici della tua breve infanzia ricordi quella melodia cantata da tua madre.

Non ricordi però nulla di lei.

Soltanto il suo profumo e la sua splendida voce.

Ti avvicini allo specchio come vittima di un incantesimo.

Ormai sei in balia della musica.

E la vedi.

Vedi tua madre con in braccio un groviglio di capelli ricci.

E canta la dolce ninna nanna per farlo addormentare.

Ci sei riuscita, mamma.

Ora dormi, nel ricordo amaro di quei pochi giorni felici.

 

 

Me la lasciate una recensioncina-ina-ina??

Ho anche pubblicato presto! *cerca di comprare i suoi lettori*

Vorrei ringraziare Harry Potterish, che c’è sempre.

Grazie davvero!

Alla prossima,

Ismene_

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Capitolo 13
*** Zia ***


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Harry Potterish,

Emmeline Vance,

Questo è per voi.

Lo avrei voluto perfetto, invece è una drabble da buttare ;'(

Narcissa Black.

Zia.

Biancospino, Crine di unicorno, 12 pollici, Leggermente elastica.

Non ho bisogno di Olivander, la riconoscerei tra mille.

Questa è la bacchetta di Ninfadora Tonks.

La bacchetta della figlia di mia sorella e di quel lurido Mezzosangue.

La bacchetta di mia nipote.

La bacchetta di una nipote che non ho mai conosciuto e mai conoscerò.

La bacchetta che da secoli appartiene alla famiglia Black e che Andromeda, nonostante tutto, ha deciso di dare a te.

Vorrei che tu sapessi che io, a modo mio, ti conosco.

Vorrei che tu sapessi che i regali sconosciuti che ricevevi la mattina di Natale erano da parte mia.

Vorrei che tu sapessi che c’ero anch’io a guardarti la prima volta che hai raggiunto il binario 9 e ¾.

Che avessi conosciuto mio figlio, tuo cugino, e aver trascorso insieme i caldi pomeriggi d’estate e le fredde sere d’inverno.

Che non mi vedessi come tua nemica, ma come tua fedele zia, costretta per amore e per doverti a stare lontana.

Zia, nessuno mi ha mai chiamata in questo modo.

Nessuno mi chiamerà mai zia, mia unica nipote defunta.

Ora vorrei essere con mia sorella, a piangere la tua morte ed accudire tuo figlio.

Ho perso tutto.

Te.

Mia sorella.

Le mie due amate sorelle.

Non ho più nulla, se non quell’amore per il quale ho rinunciato a voi.

Ah, dannati privilegi Purosangue.

Eccomi qui!

Innanzitutto chiedo scusa per il ritrado. 

Il capitolo l'ho scritto da molto, ma mi vergognavo a pubblicarlo. E in effetti in questo momento vorrei sotterrarmi, ma ho delle cose da dire.

Ringrazio ovviamente le splendide persone che ci sono sempre.

Ringrazio anche, in ordine sparso, le splendide persone che hanno messo la storia tra le seguite tempo va. Vorrei chiedervi: Continuate a seguire la storia? A parte i miei ritardi, c'è qualcosa che non vi convince più in questa raccolta? Per me sarebbe importante saperlo, con le critiche si migliora ; ) Quindi vi aspetto tutte!
  - DracoIloveU
  - FlashDelirium 
  - Gabry81 
  - laisaxrem
  - magika
  - Phoenix00
  - Sam Ladybird 
  - Selene Potter93
  - Severa_Sha
  - sweetcorvina

 Ringrazio le due splendide persone che hanno messo la storia tra le ricordate e vi chiedo le stesse cose. ItsElis_Williams 
 MrsKilljoy

 RIngrazio le meravigliose quattro persone che hanno messo la raccolta tra le preferite. Ne sono davvero onorata e vi faccio le stesse richieste.
- adhamico 
 - isottina
 - Nihal_Land of Wind
 - Sandyblack94

E ultimo, ma non meno importante, anzi, tutti voi che avete recensito la storia almeno una volta.

GRAZIE DAVVERO A TUTTI!

Mi rendo conto che dopo il mio pauroso ritardo non posso permettermi di fare richieste, ma cercherò di comprarvi *me ipocrtita*#no, voglio solo conoscere i vostri personaggi preferiti ed avventurarmi in nuovi personaggi# con una drabble su un personaggio che amate, che odiate o semplicemente sul quale vorreste sentire qualcosa.

Chiedendovi scusa ancora e ancora e sperando di leggervi in molti,
Ismene_

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Capitolo 14
*** Pictures of you ***


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Eccola! Saluto le nuove adepte  Beatrix91 e gossip_girl.

Questa drabble è un po’ diversa dalle altre, fatemi saper cosa ne pensate!

Il personaggio si capisce dal titolo.

Colin Canon.

95 Parole.

Enjoy it,

Ismene_ *finalmente mi è tornata l’ispirazione*

P.s. Ho creato un banner per ogni capitolo, se vi va di vederli (sono alle prime armi, non vi aspettate dei capolavori!)

 

Pictures of you.

 

Attorno a me non posso vedere nient’altro che disperazione.

C’è disperazione negli occhi di chi osserva.

C’è disperazione negli occhi di chi uccide.

C’è disperazione negli occhi di chi muore.

 

Il mio ultimo desiderio?

Cogliere con la mia Nikon qualcosa di diverso.

Un sorriso.

Uno sguardo d’amore.

Un addio fiero a questo mondo.

 

Cadde.

Cadde a terra morto, perché ancora una volta aveva preferito guardare il mondo attraverso l’obiettivo della sua Nikon invece che con i propri occhi.

 

Cadde.

Cadde per sempre, e affianco al suo corpo trovarono una foto.

La sua ultima foto.

Il suo ultimo desiderio avverato.

Un sorriso.

Uno sguardo d’amore.

Un addio fiero a questo mondo.

 

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Capitolo 15
*** Puf ***


Salve salvino a chi è di passaggio, a chi legge, a chi condivide le sue opinioni con me, a chi ama in silenzio.

Prima della drabble avrei una piccola comunicazione. Da oggi aggiornerò ogni sabato intorno alle 16.

Buona lettura, vi adoro!

Horace Lumacorno.

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Puf.

 

Una volta avevo un pesce rosso.

Un giorno è sparito. Ora non c’è più.

Puf.

 

Una volta avevo un alunno modello.

Desideroso di apprendere a tal punto da dimenticare se stesso.

Un giorno è sparito. Ora non c’è più.

Puf.

 

Una volta avevo un principe come alunno.

Innamorato a tal punto da sacrificare la sua vita.

Un giorno è sparito. Ora non c’è più.

Puf.

 

Una volta avevo una principessa come alunna.

Bella e ambiziosa, vittima delle scelte sbagliate.

Un giorno è sparita. Ora non c’è più.

Puf.

 

Una volta avevo un’alunna dai capelli rossi.

Intelligente, ma preferì l’amore.

Un giorno uccise un mostro. Ora vive felice nell’amore.

Puf.

 

Il mio desiderio?

Sapere quale di queste strade sia la migliore.

Per capire come vivere la mia vita.

Per capire come insegnare a vivere la vita.

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Capitolo 16
*** Nomen Omen ***


 

Remus Lupin.

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111 parole.

Spero vi piaccia, fatemi sapere!

 

Nomen omen.

 

A volte penso che sia vero il detto latino “Nomen omen”.

Decidiamo il nostro destino ancor prima di nascere. O meglio, lo decidono per noi.

Ma ogni nome dovrebbe essere un portafortuna.

Dovrebbe proteggerci e garantirci una vita tranquilla.

Non deve essere una maledizione.

 

Il mio nome è Remus Lupin.

Il mio nome ha segnato la mia vita.

Il mio nome non è stato un portafortuna.

 

Sto per avere un figlio.

Vorrei che mio figlio prenda da me cose belle.

I miei unici pregi.

La lealtà e l’onestà.

In fondo sono cose che valgono molto di più di un nome.

Come direbbe Shakespeare, cos’è in fondo un nome?

Nel mio caso è una condanna.

Una maledizione che perseguita la mia famiglia da generazioni.

Vorrei che smetta.

Deve smettere.

 

P.s. so che è una cosa un po’ idiota. So anche che lupo in inglese si dice wolf, e che quindi con Lupin non c’entra niente. Però volevo in modo originale del rapporto Remus/Teddy/LupoMannaro. Chiedo scusa se è sembrata una forzatura o vi ha fatto vomitare.

Un bacione a tutti,

Ismene_

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Capitolo 17
*** La tua vita senza di lui ***


Ismene arriva in punta di piedi cercando di non farsi sentire. Poi la vedono.

SCUSATEMI.

Sono senza internet e devo terminare i lavori per 4 contest che scadono domani.

So che le mie scuse non servono a niente, ma una spiegazione ve la devo.

Vi lascio con un esperimento. Uno dei miei personaggi preferiti. Fatemi sapere cosa ne pensate!

 

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Bellatrix Black.

126 Parole.

La tua vita senza di lui.

 

Torni a casa. Odi con tutta te stessa andare a cena da Cissy.

Lei insiste. “Bella, non puoi star sempre sola”.

Vorresti torturarla quando parla così.

Vorresti torturare quel Malfoy che mostra i suoi trofei.

Vorresti torturare Draco che cerca di farsi notare.

Vorresti torturare il loro essere, a modo loro, una famiglia.

Vorresti torturare te stessa, per non essere stata capace di crearne una tua.

Non hai mai voluto un figlio.

Rodolphus insistette tante volte. Ma a che serviva avere un moccioso tra i piedi? Vi avrebbe solo fatto scendere di posto nella classifica dell’Oscuro Signore.

A volte ti chiedi come sarebbe stato.

Come sarebbe stata la tua vita senza di lui.

Forse avresti potuto parlare “noi”, invece di “me e mio marito”.

Ma quella vita non fa per te.

Non era la vita che volevi.

 

P.s. ovviamente "Lui" è Voldy.
Alla prossima ;*

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Capitolo 18
*** Perchè io? Perchè noi? Perchè a me? ***


Buonsalve a tutti!

Devo fare un paio di ringraziamenti. Alle quattro persone che hanno messo la storia tra le preferite, le quattro tra le ricordate e le 20 tra le seguite. Vi adoro! E vi adorerò ancor di più se mi aiuterete a fare un miracolo. Quale? Arrivare alle 60 recensioni. Ne mancano solo otto! Vorrei davvero parlare (metaforicamente si intende xD) con ognuno di voi.

Ora la smetto di rompervi. Passiamo alla drabble!

Il personaggio di turno che ha avuto la Sfiga (la maiuscola è tutta per te, mio tormento adorato) di essere stato scelto da me, è… TOM RIDDLE.. Senior.
Piccola nota per rinfrescarvi la memoria: Cecilia è la presunta ragazza di Tom. Per il banner ho scelto la foto di Voldy da giovane, visto che somiglia al padre.

Spero vi piaccia!

 

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Tom Riddle Senior.

160 parole.

Perché io? Perché noi? Perché a me?

 

Il sentiero che mi porta verso la mia casa a Little Hangleton sembra più lungo di quanto non ricordassi.

O forse il mio subconscio, nonostante lei mi avesse drogato, cercava di mantenere vivido il ricordo della mia vera vita. Col passare degli anni fu però costretto a lavorare di fantasia… il ricordo svaniva, la nostalgia aumentava.

Penso che la mia mente abbia reso questo posto più bello di quanto non sia.

Guardo la mia casa, sentieri dove andavo a cavallo, il giardino dove passavo i pomeriggi con Cecilia.

Cecilia.

Amor mio.

Non potrò amarti mai più.

Anche se non voglio, appartengo ad un’altra donna.

 Non potrò mai più essere soltanto tuo. E tu non meriti un uomo sposato con il più infimo essere della nostra specie.

Perché?

Perché io? Perché noi? Perché a me?

Avevo tutto quello che potevo desiderare.

 Ora ho una moglie. Ora non ho nulla.

Voglio tornare quello di un tempo. Voglio tornare la persona libera che poteva averti, amor mio.

Voglio che quell’essere non fosse mai esistito.

 

P.S. Buona Pasqua!

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Capitolo 19
*** Fatti onore ***


 

230 Parole (DoubleDrabble??)

Draco Malfoy.

Fatti onore.

 

5 Giugno 1980

“Narcissa, guardalo. Ci renderà orgogliosi di lui”.

 

Due anni.

“Draco, no. Sarebbe preferibile se tu mangiassi un’altra porzione di zuppa di aragosta invece di quella cosa al cioccolato.

 

Tre anni.

“Figliolo, non giocare in giardino. Vieni, l’elfo ti mostrerà la collezione dei miei trofei. Ovviamente anche tu un giorno ne otterrai un gran numero”.

 

Undici anni.

“Draco Lucius Malfoy, devi sapere che la nostra famiglia ha da sempre avuto l’onore di appartenere alla nobile Casa di Salazar Serpeverde. Ne farai senz’altro parte anche tu”.

 

Dodici anni.

“Ai miei tempi ero la stella del Quiddich ad Hogwarts. In molti ricordano ancora il mio nome con rispetto e timore. Devi tener saldo l’onore del nome che porti”.

 

Quindici anni.

“Narcissa, ti ho detto che quest’anno Dolores sarà ad Hogwarts? Draco senz’altro le sarà d’aiuto nel “purificare” la scuola”.

 

Sedici anni.

“L’Oscuro Signore è alla ricerca di nuove reclute per il suo esercito di eletti. Avrai il privilegio di farne parte anche tu. Fatti onore”.

 

Diciassette anni.

“Credono di aver trovato Potter. Portatelo da mio figlio, dovrebbe riconoscerlo”.

 

1 Settembre 1998.

Ci ho provato, padre.

Ho provato ad essere un figlio degno del vostro nome per tutta la mia vita.

Il figlio che volevate.

Solo ora che capisco che quel figlio perfetto non esiste. E, se esistesse, non sarei io. Siete voi.

Voi volete che io sia quello che siete.

Vorrei rendere onore al vostro nome, al nostro nome. Vorrei rendervi fiero di me.

Ma non voglio essere voi. Per nulla al mondo.

Ho provato ad esserlo per molto tempo. Troppo tempo.

 

 

Forse qualcuno di voi si stava chiedendo che fine avessi fatto.

In effetti non lo so nemmeno io, ma vi devo mille scuse.

Era da un po’ le pochissime recensioni mi scoraggiavano. Ma continuavo a scrivere, un po’ per me, un po’ per i lettori silenziosi.

Poi mi sono resa conto che siamo quasi arrivati ai 20 capitoli, così ho attribuito le poche recensioni alla noia.

E avevo pensato di fermarmi ai venti capitoli.

Ma non so se ce la farò. Ci sono ancora tanti di quei personaggi di cui vorrei scrivere che credo potrei continuare in eterno  (tranquilli, non vi odio così tanto ;P).

Ronald Weasley e tutta la sua famiglia, Pomona Sprite, Ruf, Nick-Quasi-Senza-Testa e gli altri fantasmi, Abeforth Silente, Ariana, Dudley Dursley, Luna Lovegood (Grazie Lady Dreamer <3) e non so quanti altri.

Ma ho bisogno di un po’ di incoraggiamento, almeno per ingranare di nuovo la marcia. E, soprattutto, di sapere se pensate che ne valga la pena.

Torniamo al presente. Draco Malfoy. Forse un po’ scontato come desiderio, ma credo che il giovane rampollo di Casa Malfoy desideri solo questo. Questo e il coraggio.

 

Peace e Love,

Ismene_ <3

P.s. Grazie a chi continua ad esserci.

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Capitolo 20
*** Calamita ***


Come mi ha consigliato LadyDreamer, dopo Tom Riddle Senior, era inevitabile non parlare di lei.

Grazie mille a chi ha recensito. Spero vi piaccia.

Merope Gaunt.

Quattro drabble.

 

Calamita.

 

Mentre affetti gli ortaggi per preparare la minestra, i tuoi occhi cadono sulla finestra.

Sarebbe meglio chiamarla calamita.

Una calamita che ti impedisce di pensare al resto.

Devi avvicinarti a lei. C’è una forza superiore a tutti i tuoi sforzi che ti spinge a spostare le tende scure.

Le distese verdi, gli alberi, il sentiero brecciato, un cavallo, un uomo, una donna al suo fianco.

Vorresti essere tu quella donna.

 

* * *

 

Distese verdi, alberi, un sentiero brecciato, un cavallo, un uomo, una donna al suo fianco.

Sei tu.

Sei tu quella donna.

Correte contro il vento verso il vostro Eden.

Correte verso una nuova vita.

Correte verso una speranza.

Corri verso un mondo migliore.

Vorresti non aver mai volato su una scopa.

Vorresti conoscere soltanto quel mezzo, quel cavallo bianco, per volare.

 

* * *

 

Distese verdi, alberi, un sentiero brecciato, un cavallo, un uomo, una donna al suo fianco.

Ti passano davanti agli occhi correndo come bambini la mattina di natale.

Come una donna dietro il treno che le ha portato via l’amore della sua vita.

Come

Guardi negli occhi il frutto del tuo inganno.

“Si chiama Tom. Tom, come suo padre. Orvoloson, come suo nonno. Riddle, come quella che sarebbe stata la sua famiglia. Non avrà niente del mostro che l’ha generato. Del mostro di cui si vergognerà ogni giorno”.

Non sei mai stata tu.

È lui. Da sempre. Per sempre.

 

* * *

 

Chiusero gli occhi di un mostro.

Chiusero gli occhi di una figlia.

Chiusero gli occhi di una donna.

Chiusero gli occhi di una moglie.

Chiusero gli occhi di Merope Gaunt.

Una lapide sul retro dell’edificio grigio.

Una lapide che sapeva di sporco.

Una lapide che conteneva un cadavere sporco.

“Merope. Desiderava ciò che ebbe. Ebbe ciò che non desiderava”.

Una mattina trovarono questa incisione sulla sua lapide.

Nessuno seppe mai da chi fu fatta.

La lapide ora era bianca.

Candida.



P.S. QUESTO é IL VENTESIMO RIFLESSO ;D

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Capitolo 21
*** Non dormirò mai più ***


Buonasera a tutti!

Scusatemi per il ritardo immane. È maggio, capitemi ;(

Vorrei chiedere scusa alle mie adorate Harry Potterish e lady dreamer. Deve esserci qualche problema tecnico, non riesco a rispondere alle vostre recensioni. Sappiate che le ho amate, come sempre.

Ora devo scappare, vi lascio tante tante drabble (pardon, non le ho contate) su un personaggio che mi ha sempre divertita. Oggi però sono depressa e mi fa male la pancia,quindi non aspettatevi niente di divertente.

Mirtilla Malcontenta.

Non dormirò mai più.

 

Glup

Glup

Glup

Non mi abituerò mai a questo rumore.

Glup

Glup

Glup

Inizio a non sentirlo più.

Glup

Glup

Glup

Sono a casa.

 

Non c’è l’ho fatta.

Non  sono più me stessa. Non sono più una semplice ragazza, non sono più una studentessa, non sono più una figlia.

Non sono più viva.

So di essere morta da tempo. Ti sembra una cosa rude da dire? A me no. È la pura verità.

Una volta superato lo shock del primo anno stavo davvero bene.

Non ero morta. O meglio, lo ero, ma soltanto fisicamente.

La mia anima continuava a vivere. Andavo a lezione, sedevo a pranzo in Sala Grande, dormivo nel mio dormitorio.

Amavo la mia vita da morta.

 

Non so di preciso quando siano cambiate le cose.

Non so se sia stato un cambiamento graduale o se sia avvenuto all’improvviso.

So soltanto che una notte mi sono guardata intorno.

Mi sono guardata introno e mi sono accorta di essere sveglia.

 Mi sono resa conto di non dormire da… non ricordo più quanto tempo.

Ho capito che non avrei dormito mai più.

Non avrei più mangiato.

Non avrei più pianto.

Non avrei più riso di gusto.

Mi  sono guardata intorno e ho visto di non essere a lezione con i miei amici.

Chi erano quei ragazzi? Dov’erano quelli del mio anno?

 

Lontano. Lontano a vivere una propria vita.

Che giorno è oggi? In che anno siamo?

Potrebbero essersi sposati, lavorare al Ministero, avere dei figli.

Forse questi ragazzi sono figli loro. O addirittura figli dei loro figli.

Io non avrò mai dei figli. Non mi sposerò. Non lavorerò mai al Ministero.

Non dormirò mai più.

 

Salve. Mi chiamo Mirtilla. Mirtilla Malcontenta, mi chiamano loro.

Perché? Vorrebbero che sorridessi? Che guardassi il mondo  con i loro occhi?

Non sono più un’adolescente come loro. Sono intrappolata in questo corpo da bambina che corpo non è.

Sorridono? Io no. Non più.

Ho sorriso a lungo, senza guardare in faccia la realtà.

Ora non sorrido più.

Mi chiamo Mirtilla, e sono morta.

Sono morta dentro.

E non dormirò mai più.

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Capitolo 22
*** La storia si ripete ***


 

Miei prodi, scusatemi scusatemi scusatemi scusatemi scusatemi. Il ritardo stavolta è stato davvero clamoroso. Prima ho avuto dei problemi con l’account bloccato, poi la drabble che avevo deciso di scrivere non veniva come avrei voluto (spero di renderla presentabile per la prossima volta) e sono stata impegnata con il contest. Ma le mie povere scuse non servono a niente, sono imperdonabile.

Anyway, spero leggiate lo stesso la mia drabble e che vi piaccia!

 

Petunia Dursley.

129 Parole.

La storia si ripete.

 

Harry sta facendo qualcosa vicino alla gabbia del serpente.

Lo senti, sai cosa sta per accadere. Ricordi quando è successo a lei.

 

Stava giocando con la tua bambola preferita e le ruppe un braccio.

Iniziasti a piangere e lei, vedendoti, fece qualcosa. E la bambola tornò intatta.

Affascinata, chiedesti a Lily come avesse fatto. Lei non lo sapeva, ma tu in quel momento sentisti che tua sorella era speciale.

 

Ora la storia stava per ripetersi.

Harry, speciale, come sua madre.

Dudley, estremamente ordinario, come te.

È un bene. Tuo figlio è normale, non è un mostro.

Ma nel profondo dell’anima sai che non è così.

Sai che avresti voluto essere speciale anche tu.

Sai che avresti voluto che tuo figlio fosse speciale.

 Ma, mentre lui parla con il serpente, tuo figlio sta fissando come inebetito un pesce palla.

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Capitolo 23
*** Corona d'alloro ***


Okay, anche stavolta sono in super ritardo. C'è un motivo, ma non sto qui a darvi noia.

Uno tra i personaggi che amo di più, temo di non avergli reso giustizia.

Ho rimandato fino a oggi la drabble su di lui, poi questa è venuta da sè.

Spero non faccia troppo schifo.

Signore e Signori, ecco a voi...

RONALD WEASLEY.

123 parole.

Corona d’alloro.

 

Ricordi bene come arrivarci.

Quella stanza vuota, solitaria, dove probabilmente nessuno mette piede da quando frequentavi il primo anno.

Quella porta ha un che di familiare.

La spingi leggermente per evitare che cigoli, non vuoi che Gazza o Pix ti diano noia.

Così entri. Entri e ti trovi, di nuovo, faccia a faccia con lo specchio.

Caposcuola, capitano della squadra di Quiddich, vincitore della coppa delle Case, fonte di gloria per la tua famiglia.

Ti avvicini ancora per vedere nuovamente il tuo capo cinto d’alloro.

Nello specchio stringi con avidità qualcosa fra le tue mani.

Ma non è un trofeo, né una spilla.

Una bambina. Una piccola creaturina dai capelli crespi e gli occhi scuri.

Hermione.

La tua bambina, più importante delle onorificenze, da proteggere a costo della vita.

Salvarla.

La gloria verrà da questo.

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Capitolo 24
*** Regalo e tradimento ***


 

Eccomii! E stavolta abbastanza puntuale.

Volevo iniziare un periodo Weasley dopo la drabble su Ron (<3<3<3), ma poi sotto la doccia (tutte le migliori idee geniali vengono lì xD) queste tre drabble sono entrate nella mia mente parola per parola.

Spero vi piaccia. Vi avviso, è un po’ strana. Ma la spiegherò in fondo!
P.S. Tormentino, troverai qualcosa di una delle nostre conversazioni sugli universi paralleli.

Signore e Signore,

Peter Minus.

 

Regalo e tradimento.

 

Cos’è questa musica?

Ah, domanda vana, sai benissimo di cosa si tratta.

Ma, se questo è l’inferno, a quale atroce pena è collegata la colonna sonora della tua adolescenza?

La vostra impronta, il biglietto da visita che preannunciava ogni vostro piano geniale.

Ricordi bene il meccanismo.

Con un incantesimo Ramoso faceva partire il ritornello prima e dopo il vostro silenzioso operato.

La musica risuonava per tutta Hogwarts e l’eccitazione scaldava gli animi degli studenti, mentre l’ansia imbrigliava tutti gli altri. Cosa avevano in servo, stavolta, i Malandrini per i loro fedeli spettatori?

In quale perversa maniera poteva quella musica risuonare nel più profondo degli inferi?

* * *

Sei morto.

Sai di esserlo.

È vivido il ricordo di quella mano non tua avvinghiata al tuo collo.

Puoi ancora sentire il dolore.

Puoi ancora sentire la rabbia dell’Oscuro Signore per quel piccolo, unico tradimento.

Forse lo aspettava. Forse per questo ti ha fatto quel regalo. Forse vedeva del marcio in te.

Regalo, tradimento. Due parole cardine della tua vita.

Come puoi paragonare quella mano ai semplici ma importanti regali quotidiani dei tuoi amici?

Non c’era bisogno di un’occasione speciale, riuscivano a farti sentire parte di loro in ogni momento.

E questo, la vera amicizia, era il regalo più grande.

Era, perché un giorno l’hai buttata al vento per la gloria individuale.

Tradimento.

Due volte hai tradito nella tua vita ed entrambe ti sono state letali.

Ma per il primo, quello fatale, ora non puoi essere che all’inferno.

* * *

“Scacco matto”.

“È inutile. Quand’è che sei diventato così forte?”.

“Cosa credi che abbia fatto tutti questi anni? Certo sono stato con mia moglie, ho pensato a voi e a tutti gli altri, ma il resto del tempo? Scacchi amico, scacchi. Qui sono il campione”.

“Campione, risparmialo per stavolta. È appena arrivato e ha anche la luna storta”.

“Tu pensa alle tue pulci”.

“Oh, ma guarda, è arrivato! Pete, unisciti a noi. Vuoi provare anche tu a battere il campione?”

“R-r-ag-az-zi. Dove sono? Questo non può essere l’inferno”.

“Infatti non lo è, Coda. Fra le altre cose, mi hai aiutato a perdere il posto di lavoro, ma ora è acqua passata”.

“E quel morso che mi hai dato ancora mi tormenta, ma io ho cercato di ucciderti”.

“J-J-am-es. Io ti ho ucciso”.

“Lo so, Pete. Lo so. E hai ucciso mia moglie. E hai lasciato mio figlio senza un padre. E ci hai traditi tutti. E sono che forse tornando indietro lo rifaresti. Ma sei morto per aiutare, a modo tuo, mio figlio. Nessuno ha mai smesso di volerti bene. Vieni a giocare con noi. Solo, aspetta un po’ prima di farti vedere da Lily…”.

* * *

Di nuovo insieme.

Di nuovo insieme per eterni pomeriggi pieni di partite a scacchi, gelatine e burro birra.

Niente era cambiato, erano di nuovo loro, i Malandrini.

Di nuovo insieme, stavolta per sempre.

Poi lo specchio si infranse.

 


Cantuccio Ismeniano_


Eccomi.

Da dove inizio?

Allora, non voglio definire in che momento Peter immagina quello che succede (se lo immagina). A voi la scelta. Può essere quello che accade veramente, può essere il suo sogno da sempre, potrebbe ritrovarsi davvero di fronte allo specchio o sognare ad occhi chiusi mentre viene traghettato nell’oltretomba.

Certo, le ultime tre righe limitano un po’. Ma questo perché nemmeno io, quando l’ho scritta, sapevo quale fosse la situazione reale.

È libera, ma allo stesso tempo ogni interpretazione ha qualche piccolo dettagli sparso qua e là per le drabble che la rende inverosimile.

Per quanto riguarda la conversazione fra i Malandrini, ho cercato di inserire nelle battute qualcosa che faccia capire chi sta parlando. Solo un cosa, altrimenti è quasi incomprensibile. Inizia a parlare James (questo si capiva) e sta giocando con Remus. Poi Sirius canzona Remus, che risponde a tono.

Gosh, penso di non aver mai scritto un commento così ingarbugliato! Chiedo venia.

Spero vi sia piaciuta, alla possima!

Lots of love,

Ismene_

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Capitolo 25
*** Ancora biscotti ***


 

Eccomi qua!

Prima di tutto vorrei salutare e ringraziare le nuove fanciulle Conin, MrsLyla_90 e Dafne_ .

Non so dirvi quanto sia stata felice aprendo la pagina di scoprire di aver raggiunto le 80 recensioni.

Ovviamente senza dimenticare le mie fedelissime Harry Potterish e lady dreamer.

E un grazie va anche a Nihal_Land of Wild.

Passiamo alla drabble.

Anzi, alle tre drabble per un personaggio che non voglio svelarvi ora.

Enjoy it!

P.S. la frase che troverete tra virgolette è di De Andrè.

Ancora biscotti.

 

Soffici piume bianche scendono dal cielo.

È come se il brutto anatroccolo, diventato cigno, avesse imparato a volare. Ed ora, felice come non era mai stato, volesse donare le sue piume a tutti i brutti anatroccoli come lui, per ricordar loro che la bellezza nasce nei luoghi meno immaginabili.

Come diceva quella cara ragazza? “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”.

La neve ti fa sempre pensare a loro.

Quante volte ti ha fatto compagnia con quel batuffolo di capelli di suo figlio, nelle fredde sere d’inverno.

Harry Potter.

Quando gli preparavi i biscotti non avresti mai detto che sarebbe diventato il prescelto.

Daresti di tutto per sapere dove è ora, per dargli una mano. Anche se una povera vecchia più essere più d’intralcio che d’aiuto.

 

* * *

 

Senti qualcosa. O meglio, non senti nulla.

È come quando cammini di notte sola in un bosco o per le strade della città, non fa differenza.

Camminando lentamente senti qualcuno, o qualcosa ma non sapresti dire cosa alle tue spalle.

Accelleri il passo perché anche se c’è una parte di te che ti sussurra che si tratta solo della tua immaginazione, una parte più rumorosa ti urla le cose più assurde. Mangiamorte, Lupi Mannari, Troll, Dissennatori, tutte le creature mostruose esistenti, immaginarie o inventate al momento dalla paura sono dietro di te che ti inseguono.

Ma chi potrebbe mai voler fare del male ad una povera vecchia?

La porta cigola.

Poi sbatte.

Ti giri per andare a chiuderla, il vento ti gioca spesso questi scherzi.

Purtroppo non è il vento, cara Bathilda.

 

* * *

 

Due mostruosi occhi gialli.

Due mostruosi occhi gialli che non possono essere umani.

Nel buio della stanza sono l’unica cosa che riesci a vedere.

Senti l’odore dei biscotti appena sfornati, biscotti natalizi, gli stessi che preparavi per il piccolo Harry.

Fuori e dentro il silenzio più totale.

 

Poco tempo è passato da quando guardavi nostalgica fuori dalla finestra.

Pochi attimi.

Gli ultimi attimi.

E cosa c’è stato?

La gioia del Natale.

Il calore della famiglia.

La dolcezza di un bambino.

La neve.

La vita che dopo tanto tempo ha ripreso per un solo attimo a scorrere nelle tue vene.

Biscotti.

La morte.

Ancora biscotti.

Ismene_

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Capitolo 26
*** L'orologio ***


 

Miei prodi, scusatemi per il ritardo.

Il mese di agosto da me (ma penso dappertutto) è un po’ un casino.

Gli ultimi due giorni sono stata in montagna (aah, il campeggio *.*) e stamattina sono tornata per prendere la roba pulita. Stasera e domani sarò di nuovo lì.

Quindi, non volendo aggravare il ritardo, mi sono messa a scrivere.

Mentre pensavo al protagonista di questa drabble mi è venuto in mente un oggetto che mi ha sempre affascinata. Fatemi sapere cosa ne pensate!

 

L’orologio.

 

Tic-tac.

Tic-tac.

Ogni lancetta è fissa ormai da troppo sullo stesso punto.

È una cosa che non accadeva da tempo immane.

Ricordi con nostalgia quando erano piccoli. Non avevi bisogno di guardare l’orologio per sapere dove si trovassero.

Erano a casa, al sicuro, al tuo fianco.

Senti la mancanza di quel tempo felice. Vi erano sì dei problemi, ma eravate insieme per affrontarli.

Ginny è a scuola, ma la sua lancetta oscilla come una menade in delirio fra “scuola” e “pericolo-mortale”.

Di tutti gli altri non sai nulla. O almeno nulla che ti rassicuri.

L’orologio non sbaglia mai. E l’orologio dice che sono in pericolo. Pericolo mortale.

Ci sono momenti di massimo scoramento in cui ti verrebbe voglia di distruggerlo.

Poi  cambi idea.

Torna la speranza.

La gioia di pensare a quanto sarai felice quel giorno.

Quel giorno in cui tutto tornerà come una volta.

Tutti a casa, tutti al sicuro, tutti insieme.

Per sempre.

Con tanti piccoli nuovi Weasley dai capelli rossi che scorrazzano per la Tana.

E ci sarà bisogno di modificare l’orologio e di ingrandirlo sempre di più.

Perché noi siamo Wealsey, siamo tanti, siamo insieme.

E tutto finirà bene. 

Deve finire bene.


Cantuccio Ismeniano_


Non è come la volevo. Non lo è decisamente. È una drabble incasinata, scritta male, le frasi sono ingarbugliate. Avevo voglia di non pubblicarla, poi però mi sono detta “meglio di niente”.

Come avrete capito è il famoso orologio che è su una delle pareti di casa  Weasley.

Vorrei dire qualcos’altro, ma sono in ritardo e devo scappare.

A presto,

Ismene_

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Capitolo 27
*** Oriana ***


Lo so, sono in ritardo. Di nuovo.

Non vi chiedo nemmeno di perdonarmi perché non lo merito.

Ecco la doubledrabble.

150 parole.

 

Oriana.

Oriana, non possiamo. La mamma dice che è troppo pericoloso.

Dice di non ascoltarla. Dice che posso farlo anch’io. Anch’io posso catturare i grilli con lei.

Ma la mamma si arrabbierà. E anche loro. Preferiscono che io stia dentro casa. Ma io mi annoio tanto, Oriana.

Dice di non ascoltare nessuno di loro. Dice che loro non mi amano. Dice che lei è l’unica a volermi bene. Con lei mi diverto, non sono d’accordo?

Si, tu sei mia amica. La mia unica amica.

Mi prende per mano e mi guida verso il giardino. Mi chiede se riesco a vederli. I grilli, posso vederli?

Eccoli! Sono così vicini… li vedo Oriana, per la prima volta!

Lei ora mi farà vedere come prenderli.

“Ariana, cosa fai lì? Non sarai per caso impazzita? Abeforth, dov’è Abeforth? Prendetela, Ariana torna in casa!”.

La mamma mi riporta dentro.

Oriana mi saluta con la mano.

Prenderemo i grilli insieme, forse domani, forse quando sarò come te.

 


Cantuccio Ismeniano_


Allora, due cosucce.

Come avrete capito il personaggio è Ariana Silente. Oriana invece è la sua amica immaginaria e allo stesso tempo è quello che lei vorrebbe essere.

A presto,

Ismene_ <3

 

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Capitolo 28
*** Salute, padre! ***


SORPRESA!

Non ve lo aspettavate, vero?xD

Ho scritto questa drabble per il contest “Sfida delle 100 parole”. Una drabble quindi di 100 parole esatte.

Ho deciso di pubblicarla ora perché la è mia ultima drabble da 16enne ;’(

Comunque, spero vi piaccia!

Nick Autore Forum ed EFP: (specificando quale si vuole nel banner):  mitty95 (Forum) Ismene_ (EFP, sul banner)

Personaggio/Coppia scelto: Barty Crouch Jr.

Elemento scelto: riscatto

Altri personaggi: (nel caso siano presenti): Barty Crouch Senior

Titolo della Storia: Salute, padre.

Genere/i: Introspettivo

Avvertimento/i: Drabble, 100 parole

Contesto/i: Al momento della cattura di Barty Crouch Jr. con Bellatrix, Rodlphus e Rabastan per aver torturato i Paciock

Rating: Verde

Introduzione: Il rapporto tra padre e figlio non è sempre è facile. Barty Crouch (Jr.) deve portare il nome di un uomo che non stima, un uomo con il quale è in lotta dal momento della sua nascita. Il suo scopo è quello di mandare a monte il suo sogno, diventare Ministro della Magia; sogno che ha occupato la sua vita a tempo pieno, portandolo a sacrificare il suo dovere di padre per il “bene superiore”. Barty Crouch Jr. costruirà tutta la sua vita su questo, per essere un uomo degno di essere chiamato tale. Il che, nel suo vocabolario, vale a dire non essere come suo padre

Note dell’Autore: (campo facoltativo) è la prima volta che scrivo su questo personaggio, spero di averlo compreso. Non so se le cose siano andate realmente così, questo è il modo in cui le vedo io. Barty (Jr.) è stato trascurato durante la sua infanzia e anche dopo da sua padre al punto da portarlo ad odiare quell’uomo. Quest’odio, la voglia di non somigliare per nulla a suo padre e fare in di tutto per non renderlo orgoglioso di lui (anzi, per far sì che si vergogni di suo figlio) lo portano a vergognarsi di suo figlio. Questo desiderio malsano, base della sua vita,  lo porta quasi alla pazzia (ma penso che anche l’essere un Mangiamorte abbia aiutato).

Ah, ultima cosa. Come prompt ho scelto il riscatto perché tutte le azioni di Barty (e quelle descritte soprattutto) sono un modo per lui di riscattarsi nei confronti del padre, di fargli vedere che può fare qualcosa anche senza diventare come lui.

È un ragionamento un po’ contorto e lo sto scrivendo ti fretta per concentrami sulla drabble. Spero però che l’essenziale si capisca!

Buona lettura ;)

 

Salute, padre.

 

“Salute, padre” gli sorridi.

Sei pazzo, lo sai. Pazzo di gioia, per questo gli sorridi.

Voleva diventare Ministro della Magia, tuo padre. Essere importante, famoso, comandare.

Sei un bravo figlio, dopotutto.

Hai avverato il suo desiderio.

Ora sei famoso, padre, sei contento?

Io sì, sono pazzo.

Vado fiero della promessa che porto sul braccio.

Fiero di aver torturato quei due per l’Oscuro Signore.

Orgoglioso di andare ad Azkaban.

Ci vado a testa alta.

Ci vado dopo aver raggiunto il mio scopo.

Non sarai il capo di nessuno. Non sarai mai fiero di me. Sei contento, padre?

Io sì. Sono pazzo.

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Capitolo 29
*** Never let me go ***


 

Iuuhu?

Mi vergogno, sapete? Mi vergogno tantissimo a presentarmi più in punta di piedi dopo più di due mesi.

Non so perché ho smesso di scrivere drabbles. E penso che delle mie crisi non ne possiate più :P

Il motivo principale è che mi sono dedicata alla mia long, che ho iniziato a pubblicare poche settimane fa. È un “lavoro” che mi ha preso a tempo pieno, e ho messo da parte le mie drabble.

Ovviamente non pensavo di abbandonarvi, soltanto di riprendere a scrivere quando si fossero calmate le acque.

Però è proprio iniziando a pubblicare la long che mi sono resa conto che c’è una cosa della quale non posso fare a meno. È una cosa che è parte integrale di me ormai e anche se dopo lunghe pause tornerò sempre. Perché anche se la prima idea di fan fiction che ho avuto è stata la long che ora ho riscritto da capo, quello che mi ha fatto entrare davvero in questo bellissimo mondo sono state le drabble di questa raccolta. Le drabble e, in primo luogo, voi, che mi avete fatto venire una voglia matta di continuare questa avventura e che avete contribuito a creare la mia dipendenza dalle drabble.

Quindi grazie, grazie mille ad ognuno di voi.

Alle 2122 persone che hanno visitato la prima drabble.

Alle 7 persone che hanno inserito la storia fra le ricordate.

Alle 35 persone che hanno inserito la storia fra le seguite.

Alle 12 persone che hanno inserito la storia fra le preferite.

Alle 103 anime pie che hanno recensito.

E a chi, con questa raccolta, ha avuto modo di conoscere una parte di me e del mio mondo, decidendo di inserirmi fra i loro autori preferiti.

Grazie, grazie, grazie. E ho dimostrato di essere un’ingrata e non meritarvi.

Quello che sto per darvi è molto poco, ma spero che sia un nuovo inizio.

È su uno dei personaggi più amati e stimati penso di poter dire da ognuno di noi.

È un po’ la nostra mamma, l’insegnate che tutti desideriamo avere come guida.

Non aggiungo altro, perché penso che abbiate capito.

La storia si ispira al libro di Kazuo Ishiguro che sto leggendo, Non lasciarmi, titolo della canzone Never let me go, di Judy Bridgewater (cantante non realmente esistita, ma immaginata come tale nella storia).

Nel libro c’è una bambina, che si innamora di questa canzone e la ascolta ogni volta che può. Le da un significato suo, che non coincide con quello intrinseco della canzone. Quella che vi propongo io è vicina all’interpretazione della bambina. C’è una strofa della canzone che riporto nella drabble, ovvero:

Darling hold me, hold me, hold me, and never let me go.

Spero vi piaccia!

 

Minerva McGrannit.

Never let me go.

Darling hold me

C’è un pezzo che risuona nella tua testa da non sai più quanto tempo.

Tesoro, stringimi. Stringimi e non lasciarmi mai andare.

Ti lascia una profonda sensazione di tristezza e vuoto ogni volta che la senti. Non puoi tuttavia fare a meno di premere quel tasto del vecchio registratore, riavvolgere la cassetta e farla ripartire da capo.

Hold me, hold me, and never let me go.

Resti a sentire la canzone infinite volte, perdendo la cognizione del tempo.

Volgi lo sguardo verso la finestra. È buio.

Delle lacrime iniziano inesorabilmente a uscire dai tuoi occhi.

Non puoi fermarle, non puoi.

Ti sforzi con tutta te stessa per tirarle indietro, ma niente da fare.

Niente.

È buio. Fuori, dentro di te, buio ovunque.

Dannazione hai soltanto trent’anni.

Cosa può sapere si provi la gente ad avere trent’anni e tutta la vita davanti, ma serbare dentro di sé la consapevolezza di un qualcosa che non può essere cambiato.

Nemmeno la magia può nulla.

Era sempre stata il porto sicuro dove rifugiarti, la tua magia. Sempre al tuo fianco, un’amica fedele che ti assisteva nel momento del bisogno.

Ora non c’era. Non c’era nessuno ad aiutarti, nemmeno la tua cara magia.

Impotente, sullo stesso livello di tutte le altre donne.

Niente. Niente può aiutarti.

Ti avvicini al letto per prendere un cuscino.

Lo stringi a te, avvicinandolo al petto. E senza rendertene conto inizi a cullarlo.

Darling hold me, hold me, hold me, and never let me go.

Le lacrime iniziano a scorrere più forte di prima.

Non puoi fermarle. Non vuoi fermarle.

Vuoi piangere, è l’unico modo per sfogare la tua rabbia.

Perché? Come possono capire gli altri il vuoto che ci si sente dentro quando si hanno trent’anni, tutta la vita davanti, e la certezza, l’inesorabile certezza di essere vuote?

Vuote. Non soltanto oggi, non soltanto ieri, non soltanto domani. Vuote per sempre.

Stringi ancora più forte a te il cuscino.

Tesoro, stringimi, e non lasciarmi andare. Mai, non lasciarmi andare mai.


Cantuccio Ismeniano_


Eccoci qua.
Lo so, non è proprio una drabble. Ma non potevo fermarmi.
Spero abbiate capito a cosa si riferiva quello che avete letto.
Nel libro dei bambini vivono isolati dal mondo in una specie di istituto, fino all'età di sedici anni.
Fin da piccoli hanno la certezza di essere diversi dalle persone che vivono fuori dall'istituto, diversi dai loro tutori.
Crescendo scopriranno di essere stati creati al solo scopo di donare i loro organi vitali.
Sono sterili e non hanno una vita davanti.
La bambina alla quale accennavo nell'introduzione, quando aveva soli sei anni sentiva e risentiva questa canzone, soffermandosi sulla parte che ho riportato.
é come se da sempre, a livello inconscio, avesse saputo di non poter mai diventare madre.
Minerva McGranitt ovviamente non ha nulla a che vedere con il loro colleggio.
Tuttavia leggendo la storia ho subito pensato a lei.
Ho pensato che non potesse avere figli e che quindi avesse scelto di donare il suo amore a tutti i ragazzi, e non ad uno solo, diventando insegnate.
Però in tutte le donne il desiderio di sentire una vita nascere nel proprio grembo è più forte di ogni altra cosa.
Lei si sente vuota, un vuoto che non potrà mai colmare completamente.
So che a qualcuno protrebbe sembrare un'interpretazione di cattivo gusto, è so che a molti non piacerà affatto.
Io però non ho potuto fare a meno di mettere i miei pensieri per iscritto e condiviederli con voi.
Oggi sono particolarmentelogorroica, si xD

Spero di sapere, nonostante la mia lunga assenza, cosa ne pensiate.
Grazie a  tutti.
Sempre vostra,
Ismene_


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Capitolo 30
*** Manca qualcosa ***


 

Salve salvino!

Frist of all, grazie ad Emma Star ed Harry Potterish. Vi adoro ragazze, lo sapete.

Second. Ecco la nuova (quasi double) drabble! Non ve lo aspettavate, vero?

Mentre pensavo al protagonista, mi è venuta in mente una certa coppia di dentisti. La giornata al mare non è nulla in particolare, uno degli episodi che un tempo costituiva la loro quotidianità.

Vi avviso, è sulla scia dell’ultima drabble. È più forte di me, ma questa dovevo scriverla. Parte da una delle scene per le quali mi è scesa una lacrima. E io di solito non piango di fronte ai film [(se escludiamo la lacrima per questo, per la morte di Dobby, per la morte di Sirius e per quella di Bellatrix (sì, odiatemi pure per quest’ultimo dettaglio)]

Spero vi piaccia.

Lots of love,

Ismene_ <3


 

Manca qualcosa.

C’è uno strano silenzio.

Ma poi perché strano?

Siete solo tu e lei, è logico che non ci sia chiasso.

Però c’è qualcosa.

Qualcosa che ti fa sentire a disagio con questo silenzio, come se rappresentasse una novità.

Assurdo.

Dov’è lei?

Ah, eccola, vicino al camino. Che fai, amore?

Giusto, le nostre foto.

Mi avvicino, cingendoti la vita con il mio braccio.

Il nostro sguardo cade sulla stessa cornice.

È un gesto automatico, quasi involontario.

Un caso, ma allo stesso tempo come se fosse premeditato.

Non so perché, sicuramente è sempre stata lì. Oggi però ha qualcosa di strano.

Ci siamo io e te, al mare, felici. Felici davvero, una felicità che ora però ti sfugge.

Questo è il punto. Dovrei ricordarlo un giorno così felice, giusto? Invece no.

Niente.

Guardo quella foto con te e sento che manca qualcosa.

E lo senti anche tu, perché un brivido percuote la tua schiena, raggiungendo anche la mia.

Ma cosa, cos’è cambiato in questo giorno maledetto? Cos’è successo quel giorno al mare?

Perché, perché sento venir meno un tassello indispensabile della mia vita?

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Capitolo 31
*** Girando all'infinito ***


Buuuon pomeriggio fanciulli!

Reduce dalla quarta vittoria consecutiva della Roma di ieri *saltella* e mentre osservo la neve che scende ascoltando l’ultimo concerto di De Andrè mentre continuo un testo infinito su Odisseo, è arrivata l’ispirazione.

È un personaggio che volevo trattare da tempo e sapevo già quale sarebbe stato il suo scontatissimo desiderio. Ho aspettato però fino ad oggi perché volevo che, nella sua disgustosa scontatezza, fosse perfetta. Perfetta forse non lo è, ma ci ho messo il cuore. Poi è il primo personaggio abbastanza famoso dopo l’infinita serie di quelli che non si caga nessuno. Ora torno a studiare [e a mangiare (oggi ho una fame cronica assurda, peggio del solito *-*)].

 

Spero vi piaccia!

 

Girando all’infinito.

Lenta, pochi fiocchi per volta.

Dei movimenti circolari che ti mettono ansia, perché sembra in difficoltà in quel girotondo senza fine, che rimanda per un tempo infinito il suo arrivo a terra.

È triste. È triste come non sia più la stessa cosa.

Mi metteva allegria una volta, la neve. Quei fiocchi enormi che sembrano piume di pulcino.

Ora la vedo diversa. Vedo dei fiocchi deboli, che hanno bisogno d’aiuto perché non ce la fanno.

E tu vorresti aiutarli, lo vorresti con tutto il cuore. Ma non puoi.

Non puoi perché è impossibile, come si fa a far attecchire al suolo quei poveri fiocchi che girano all’infinito?

C’è una forza più grande a dirigerli, e tu ti senti così insignificante a confronto.

Io ora sono come quei fiocchi.

I nargilli non bastano, mamma. Ho bisogno di te. Ho bisogno che tu mi diriga, che mi aiuti ad arrivare al suolo. Che mi spieghi perché continuo a girare, all’infinito.

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Capitolo 32
*** Artigli. ***


 

Buuonsalve miei prodi!

Mancano due giorni, mancano due giorni al Natale ;D

Il mio spirito natalizio però era più forte qualche settimana fa.

Quindi, questa drabble non ha nulla di natalizio. Aimè, magari parlerò di regali e struffoli a luglio!

La protagonista è un personaggio che non avevo mai preso in considerazione. Anche perché i personaggi di cui scrivo qualcosa che superi le 150 parole non sono molti.

Ebbene, ecco a voi Lavanda Brown.

 

Artigli.

È così soffice, quest’erba.

Passeresti tutta la vita sdraiata sul verde a guardare le nuvole.

Quelle nuvole in perenne movimento, in perenne cambiamento.

Eccone una. La osservi per un secondo. Un agnello.

Dolce, indifeso, debole.

Distogli per un secondo lo sguardo.

Ti piace fare questo gioco. Fra qualche secondo guarderai di nuovo il cielo, per vedere la metamorfosi di quella piccola nuvola.

No.

Non è più un agnello.

Sai cos’è, purtroppo lo sai bene.

Quegli occhi rossi di sangue. Il volto famelico. Gli artigli. I peli sul volto.

È lui.

Senza rendertene conto ti alzi e inizi a correre.

Scappi da qualcosa che in quel momento non c’era, ma è sempre dentro di te.

La testa di scoppia. La tieni fra le mani, ma non riesci a fermare quel pulsare ininterrotto.

Perché? Perché proprio io?

Ti prego, vai via. Ti prego.

Ti chiedo solo questo.

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Capitolo 33
*** Pensiero. ***


 

BUON AAANNO!

No, io non sono mai stata un Grinch. Quindi, ecco per voi la drabble natalizia in ritardo.

Emma cara, puoi tirar fuori di nuovo i tuoi gingilli natalizi, saranno ben accetti (:

Vale, i tuoi complimenti mi lusingano sempre, ormai lo sai. Grazie (:

E, dulcis in fundo, mia cara Giulia, sai quanto apprezzi le tue parole, ho la fortuna di poter leggere sempre qualcosa di sincero. Quindi grazie, ora come la prima volta (:

Scusatemi se non ho risposto prima alle vostre recensioni, ma queste feste sono state più caotiche del solito. Ah, per la cronaca, Lavanda la odio anch’io! Posso lasciare il mio RonRon solo per Hermione, ma di certo non per lei.

Di nuovo i miei più sinceri auguri, non mi dilungo qui per farli per bene. Se passate dalla mia pagina li ho scritti nella presentazione.

Ed ora, prima di diventare troppo logorroica *ops, penso sia tardi* ecco a voi, Argus Gazza!

È quasi una doubledrabble, a Natale sono più buona!

 

Pensiero.  

“Stupidi ragazzini viziati, non sanno il rispetto dov’è di casa. Insulsi palloni gonfiati…” andava borbottando un adirato Argus Gazza, mentre faceva il suo ultimo giro di perlustrazione la notte di Natale.

Ultimo giro sulla carta, secondo i piani degli altri. Lui però sapeva bene che la notte di Natale la vigilanza doveva essere molto più alta del solito, quei ragazzini, anche se pochi, erano capaci di tutto.

Era però vicina la mezzanotte, e Mrs Purr non aveva ancora cenato. Doveva essere bello avere qualcuno al tuo sevizio per il semplice piacere di farlo.

“Pasto speciale per questa sera, mia cara. Tu non lo sai, ma fra qualche minuto sarà Natale” sussurrò alla sua gatta.

Per lui a dire il vero il Natale non aveva mai significato più di tanto. Ma lei, Mrs Purr, doveva avere quello che lui non aveva avuto.

Sentì il miagolio familiare, e la gatta che si strusciava svelta fra le sue gambe.

Era stata nelle cucine, e portava un pollo. Ancora crudo, ma pur sempre un pollo.

“Per me, Mrs Purr?” chiese lui commosso.

“Mao” confermò lei in risposta.

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Capitolo 34
*** La Dama e il Viandante. ***


 

Brigitteee Bardò, Bardò!

A-E-I-O-U-IPSILON!

A-E-I-O-U-IPSILON!

*parole che non sa*

Nananananana!

Non fateci caso, sono a casa per la neve e volevo condividere con voi la mia gioia!

Quuindi, ecco la (double)drabble! Una di voi mi aveva chiesto di scrivere su questo personaggio ma, aimè, in questo momento non ricordo chi. Beh, spero piaccia a lei e a tutti gli altri!

Torno alla mia danza (:

Ismene_

 

La Dama e il Viandante.

-Che cosa desiderate, mia dama?

-Nulla che puoi offrirmi, viandante.

-Voi mi sottovalutate. Io, un giorno avrò un grande potere, un immenso potere. Potrei dire che ho già un grande potere. Tuttavia, dovreste darmi qualcosa… vedete, rendereste tutto perfetto.

-Guardatemi: io non ho nulla. Soltanto la mia bellezza, che mi è stata fatale.

-Vi sottovalutate, Helena. È, in realtà, qualcosa che avete ereditato. E so quanto vi sia scomodo, lo so bene.

-In molti si sono recati da me con la stessa richiesta. Perché dovrei cedere con te?

-Perché io di norma non concedo a nessuno di rivolgersi a me in questo modo. Voi però siete diversa. Siete speciale. Come me. E, come vi ho già detto, io ho già il potere, potere che ho conquistato anche con la mia intelligenza. Capirete bene come, la mia richiesta, non è dettata dall’usuale motivo.

-Non riuscirete ad abbagliarmi. Non sono quello che pensate io sia.

-Io penso che voi siate estremamente intelligente, Dama Grigia. Più di chi vi ha preceduta…

-Non so cosa intendiate dire…

-Invece lo sapete bene.

-Il mio desiderio è quello di essere ricordata.

-Lo sarete, Helena, lo sarete.

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Capitolo 35
*** Primo trucco. ***


 

Buonasera fanciulle care!

Chiedo scusa a chi non ha ricevuto una risposta alla sua graditissima recensione. Gennaio, come ho detto troppe volte, è un mese pazzo. Ho cercato di rispondere per quanto ho potuto, ma non sono riuscita a stare molto al pc.

Un grazie particolare ad una nuova adepta, MeiyoMakoto, per le sue recensioni. Le ho adorate, e sono sempre felice quando si unisce qualcun altro. Più siamo, meglio è!

Concludo dicendo che so che è gennaio anche per voi, a meno che non abbiate bimestri, pentametri e robe varie. Quindi, un ultimo respiro, ancora un paio di giorni e per il momento è finita!  Purtroppo da me quella della neve è stata una parentesi breve, si è subito sciolta. Ma spero in una mega bufera per febberaio ;D

Ora, la smetto di sproloquiare.

Diciamo che questa è una drabble “corale”, se così si può definire xD Un po’ stupidotta, a dire il vero, ma ci voleva una pausa dalle mie amate drabble deprimenti e catastrofiche!

Spero vi piaccia.

Ginny Weasley.

140 parole.

P.S. (Giuro che poi me ne vado davvero xD). Volevo soltanto fare anche qui gli auguri di buon compleanno ad Orgoglio e Pregiudizio, della mia cara JANE. Duecento anni e non sentirli! Ieri ho comprato credo una copia di ogni giornale presente in edicola per trovare almeno uno straccio di articolo dedicato a questo bicentenario, ma nulla. Vi lascio soltanto immaginare la mia rabbia.

Ora sparisco davvero! Mi manca la vita sociale, dovevo sfogarmi xD

*torna nella sua tana pidocchiosa*

 

Primo trucco.

 

-Ginny si è truccata, Ginny si è truccata!

-Piccola Ginevruccia, ma che diavolo hai combinato?

-Sembri un clown!

-Perché poi ti saresti conciata così?

 

Li odio. Io li odio.

Perché? Perché devo avere mille stupidi fratelli che non capiscono nulla?

Una sorella, chiedo solo una sorella.

È troppo? Sono così cattiva da non meritarla?

***

 

-Ehi, sorellina- fecero capolino una per volta sei teste rosse.

Ginny era accovacciata sul suo letto, in lacrime, e loro si distesero tutti attorno a lei.

-Devi sapere che tu sei bellissima, non hai bisogno di nessun trucco.

-Sei nostra sorella, mica come le altre ragazze!

-E guai a te se ti colori gli occhi di nuovo, non voglio che ti si mettano appresso troppi pagliacci.

 

Erano così. Magari non come una sorella, ma erano i suoi sei fratelli.

Ed erano perfetti. Anche se ora la stavano bombardando con i cuscini.

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