Lo specchio delle brame di Ismene_ (/viewuser.php?uid=159532)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Droga ***
Capitolo 2: *** Libera ***
Capitolo 3: *** Potere. Maledetto Potere. ***
Capitolo 4: *** Determinazione ***
Capitolo 5: *** Qualcosa cambiò ***
Capitolo 6: *** Nulla ***
Capitolo 7: *** Dobby vuole solo questo ***
Capitolo 8: *** Stupido Orgoglio di Famiglia ***
Capitolo 9: *** Sconfissero la morte, insieme ***
Capitolo 10: *** Via. Da me. Per sempre. ***
Capitolo 11: *** I tuoi piedi non sono molto intelligenti ***
Capitolo 12: *** In balia della musica ***
Capitolo 13: *** Zia ***
Capitolo 14: *** Pictures of you ***
Capitolo 15: *** Puf ***
Capitolo 16: *** Nomen Omen ***
Capitolo 17: *** La tua vita senza di lui ***
Capitolo 18: *** Perchè io? Perchè noi? Perchè a me? ***
Capitolo 19: *** Fatti onore ***
Capitolo 20: *** Calamita ***
Capitolo 21: *** Non dormirò mai più ***
Capitolo 22: *** La storia si ripete ***
Capitolo 23: *** Corona d'alloro ***
Capitolo 24: *** Regalo e tradimento ***
Capitolo 25: *** Ancora biscotti ***
Capitolo 26: *** L'orologio ***
Capitolo 27: *** Oriana ***
Capitolo 28: *** Salute, padre! ***
Capitolo 29: *** Never let me go ***
Capitolo 30: *** Manca qualcosa ***
Capitolo 31: *** Girando all'infinito ***
Capitolo 32: *** Artigli. ***
Capitolo 33: *** Pensiero. ***
Capitolo 34: *** La Dama e il Viandante. ***
Capitolo 35: *** Primo trucco. ***
Capitolo 1 *** Droga ***
Ecco la prima drabble, come preannunciato
su Severus. È ambientata
durante il primo anno di Harry ad Hogwarts. Spero vi piaccia!
Droga.
Ormai era diventata una droga. Forse
peggio. Sapevi che nel
tuo caso non era possibile la disintossicazione.
L’amore è una
droga. Una droga che non potrai mai smettere
di prendere.
Se
è vero amore, quello che dura per sempre, la
disintossicazione è impossibile.
Impossibile
perché coinciderebbe con la fine di quest’amore.
Ed un amore
eterno non può finire.
Il tuo errore però era
continuare ad alimentare quest’amore
ogni sera.
Continuare
ad illuderti.
Sapevi
che tutto quello non era reale, ma lottavi perché la parte
non razionale di te
continuasse a sperare.
Per questo continuavi ad andare ogni
sera in quella stanza,
per sederti ed addormentarti davanti allo specchio dei sogni perduti.
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Capitolo 2 *** Libera ***
La morte di
questo personaggio mi ha commosso più di tutto il resto. In
questo caso non è
di fronte allo specchio, viene solo descritto il suo più
grande desiderio in un
preciso momento.
101 Parole.
Enjoy it!
Libera.
Attraverso
le sbarre della gabbia e le inferriate della
finestra se ti sforzi riesci a vederlo.
Il
cielo.
Limpido
ai miei occhi nonostante la nebbia che lo oscura da
settimane.
Limpido
e splendente perché il desiderio che ho di volare lo
rende più bello che mai.
Ora
stiamo uscendo. Stiamo volando su uno strano oggetto
rumoroso.
Lui apre la
gabbia.
“Edwige,
va alla Tana”.
Lo
guardo. Lo guardo per dirgli “Ricordo come arrivarci. A presto”.
Finalmente
libera.
Per
qualche secondo plano nel cielo, sgranchendo le ali
rigide e gustando la libertà.
A presto.
Un
lampo di luce verde.
Poi
il nulla.
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Capitolo 3 *** Potere. Maledetto Potere. ***
Ho
osato
scegliendo questo personaggio. Spero di avergli reso giustizia. Albus
Silente.
97
parole. Siate
clementi!
Potere.
Maledetto Potere.
Mi
ritrovo di nuovo a guardare nello Specchio.
Ricordo
ancora quello che vedevo sulla superficie
riflettente una vita fa.
Potere.
Fama.
Potere.
So
già che né ora né mai vedrò
di nuovo questo.
Tanto
potere mi ha dato alla testa.
Nello specchio
vedrò
ciò che quel maledetto
potere ha
causato.
Vedrò
ciò che mi rimprovera Abeforth ogni volta che incrocio
il suo sguardo.
Non
mi avvicinerò allo specchio.
Non
devo.
Non
posso.
Non
voglio.
Non
ne ho la forza.
Se
lo rifarei tornando indietro? Non lo so.
Per questo ho
paura.
Per questo
non guardo nello specchio.
Angolo
Dell'Autrice.
Nel primo libro Silente dice di vedere sé stesso con in mano
dei calzini, visto che non ne ha ricevuti per Natale.
Nel settimo libro si scopre poi che Silente, come Harry, vede sua
madre, Kendra, e sua sorella, Ariana; la prima uccisa accidentalmente
dalla stessa Ariana che, poiché era malata, non riusciva a
controllare la magia; la seconda muore durante un litigio tra Albus,
Aberforth e Grindelwald.
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Capitolo 4 *** Determinazione ***
Introduzione:
James
Potter. In poche righe il lungo percorso che lo ha portato ad amare
Lily a tal
punto da essere disposto a cambiare per lei. James Potter e lo specchio
delle
brame. Lui che, a differenza di Severus, mette al primo posto i fatti e
non
cede al fascino dello specchio.
Determinazione.
Evans.
Solo Evans. Ragazza da conquistare numero 119.
Evans.
La Evans.
Ragazza non conquistata numero 1.
Evans.
Un osso duro. Ragazza che devo
conquistare.
Lily
Evans. La sottovalutavo. Ragazza che potrebbe piacermi.
Lily.
Merlino. Ragazza che credo di amare.
Lily.
Ragazza che amo ma non avrò mai.
Lily.
Ragazza per la quale cambierò.
Cosa
vedo nello Specchio delle Brame? Avete anche il
coraggio di chiederlo?
Vedo
Lily Evans. Vedo anche me.
Vedo
me con Lily
Evans.
Felici,
perché possiamo esserlo.
Felici,
perché sono l’unica cosa che le manca per essere
davvero perfetta.
Felici,
perché finalmente possiamo amarci.
Addio
Specchio, non ho bisogno di te. Non ho bisogno
d’illusioni. Uscirò da questa stanza e
farò avverare il mio più grande
desiderio.
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Capitolo 5 *** Qualcosa cambiò ***
Hermione.
150
parole.
Qualcosa
cambiò.
Sapeva
cos’era. Uno specchio delle brame. Ne aveva letto su
qualche libro. Si diceva che chiunque, guardando nello specchio,
avrebbe visto
il suo più grande desiderio realizzarsi.
Incuriosita,
vi si avvicinò. All’inizio non
successe niente. O almeno niente di straordinario. Vide semplicemente
se stessa
riflessa nello specchio.
Poi
qualcosa cambiò.
Accanto
alla sua immagine inizio a crearsene una nuova. Un
ragazzo dai capelli rossi. Comparvero dei banchi attorno a loro e altri
ragazzi. Questi elementi però erano sbiaditi, costituivano
soltanto lo sfondo.
Sentendo
il ragazzo parlare si rese conto che stava
rivedendo la scena di quella mattina.
“Wingardium
leviosààà” ora lei lo
avrebbe corretto con il
suo tono da saputella. Non era volontario, ma non riusciva a farne a
meno.
Qualcosa
cambiò invece del rimprovero, che quel pomeriggio le
aveva causato tanti pianti, aiutò gentilmente il ragazzo dai
capelli rossi. E
lui non la prese in giro, le sorrise.
Buonasera
miei
adorati lettori!
Ci
tengo prima
di tutto a precisare che Hermione in questa drabble non sta rinnegando
la sua
passione per lo studio. Ma da bambina di undici anni non è
ancora capace di
correggere le persone senza sembrare una
“so-tutto-io”. Io credo che lei
volesse solo aiutare Ron, rendendosi conto del suo tono odioso solo
dopo aver
origliato la conversazione tra Ron e co..
Spero
vi
piaccia!
Vorrei
ringraziare tutti quelli che hanno recensito, DracoIloveU e sweetcorvina
che hanno messo la raccolta tra
le seguite e tutti i lettori silenziosi!
Alla
prossima,
con niente poco di meno che lui … Tom Riddle …
per gli amici Lord Voldemort …
per noi Zio Voldy.
Ismene_
|
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Capitolo 6 *** Nulla ***
.
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Cosa
più desiderare il più potente
Mago Oscuro di tutti i tempi?
124
parole.
Nulla.
È
davanti a me.
Al
cospetto del Signor Oscuro.
Erede
di Salazard Serpeverde.
Mago
Oscuro più potente di sempre.
Padrone
della morte.
Venerato
dai suoi seguaci,
Osannato
da tutti i maghi oscuri,
Combattuto
da piccoli sudici insetti;
Temuto
da tutti.
C’è
un’insana curiosità che mi ha portato a procurarmi
lo
specchio. Sì, procurami, nessun altro deve sapere.
Soltanto
io.
Che
cosa può desiderare il Mago dei maghi?
Che
cosa desidera il Signore Oscuro?
Che
cosa desidero io?
Un
altro passo e lo saprò.
Sento
solo il rumore dello specchio in frantumi. Soltanto dopo
qualche secondo realizzo cos’è accaduto.
Ho
distrutto lo specchio.
È
rotto, non funziona. Altrimenti sarebbe comparsa qualche
immagine sulla sua superficie. Invece nulla.
Lo
specchio delle brame. Inutili fantasie. Soltanto
leggende.
Salve
a tutti! All’inizio avevo
avuto la folle idea di far desiderare l’amore a Tom Riddle.
Poi ho capito che
il problema è proprio questo: non è
più Tom RIddle. Non è più un uomo. Non
è
più nulla. Il suo unico scopo è uccidere Harry,
ma non è un vero e proprio
desiderio. Voldemort non è più nulla. E il nulla
non desidera nulla.
Spero
di non avervi deluso!
Ringrazio
Selene Potter93 che ha messo la storia tra le seguita (complimenti per
il nome Selene, è tra i miei preferiti!).
Poi
indiceindaco,
saramichy,
Emmeline Vance,
Nihal_Land of Wind
e
MrsKilljoy
che hanno recensito!
Alla
prossima, spero,
Ismene_
|
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Capitolo 7 *** Dobby vuole solo questo ***
Questa
è la “cosa” più breve che io
abbia mai scritto. È
estremamente semplice, come la mente del protagonista. Spero vi piaccia
proprio
per la sua semplicità (speranza vana). L’ho
pubblicata subito invece di
aspettare a domani per farmi perdonare con la velocità. Ora
scappo prima di
prendere i pomodori in faccia!
58
paroline.
Dobby
vuole solo questo.
Dobby
ha guardato in un grande specchio.
Dobby
nello specchio ha visto Harry Potter.
Dobby
aiutava Harry Potter. Dobby lo salvava.
Harry
Potter ha fatto di Dobby un elfo libero.
Dobby
deve ripagare Harry Potter.
Dobby
sa che Harry Potter sarà sempre in pericolo.
E
Dobby lo aiuterà sempre.
Dobby
vuole solo questo.
Dobby
vede questo nello specchio.
Si,
lo so, stavo scappando. Volevo solo ringraziare adhamico,
MrsKilljoy e
Nihal_Land of Wind che
hanno messo la storia tra le preferite. laisaxrem e
_Puffola_Pigme,
altre/i due coraggiose/i che
hanno messo la storia tra le seguite. E i/le nuovi/e recensori _Padfoot
moonlight_lally e Leenadarkprincess.
Mi
fate commuovere per quanti ne siete!
La
prima storia che ho pubblicato era un long (cosa un po’
stupida per la prima ff, ma allora non lo sapevo).
E
non ho ricevuto nessuna recensione, pur pregando in
ginocchio.
La
mia autostima, che è già ben poca, era calata a
picco.
Ora
vorrei ringraziare tutte/i voi, perché mi avete
aiutato a riconquistare la fiducia in me stessa.
P.s.
no, non lo dico solo per farmi perdonare per la
drabble!
Con
tanto tanto tanto affetto,
Ismene_
|
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Capitolo 8 *** Stupido Orgoglio di Famiglia ***
Sirius
Black
adolescente di fronte allo Specchio delle Brame. Cosa vedrà?
111
Parole.
Stupido
orgoglio
di famiglia.
Vedo
me stesso.
Beh,
era abbastanza ovvio. Chi non desidererebbe il grande
Sirius Black?
No,
aspetta, non sono io.
Mi
avvicino per guardare meglio il ragazzo nello specchio.
È
Regulus.
È
mio fratello.
Nonostante
tutto è mio fratello.
Mi
guarda semplicemente.
Quello
sguardo dice tutto.
Quello
sguardo mi ripaga di tutti i silenzi, le mancanze, la
solitudine.
Quello
sguardo mi chiede scusa per non aver avuto la forza
di starmi vicino.
Quello
sguardo mi dice che è mio fratello. Che devo
ricordarlo. Sempre.
Chissà
se Regulus vedrebbe la stessa cosa.
Chissà
perché ora, invece di restare qui, non corro nella
sala comune dei Serpeverde. Da lui.
Chissà
se anche lui viene di fronte allo specchio, la sera,
invece di venire da me.
Stupido
orgoglio di famiglia.
|
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Capitolo 9 *** Sconfissero la morte, insieme ***
Nickname (su EFP e
sul forum se diversi): EFP
Ismene_ FORUM
mitty95
Titolo
della storia: Sconfissero la morte, insieme
Personaggi:
George Weasley
(Principale) Fred Weasley
Genere:
Introspettivo
Avvertimenti:
Drabble; 103 parole
Introduzione/Presentazione/Trama
della
storia: Anche se
non ne ho mai lette
credo che ci saranno moltissime drabble come questa. Quindi non punto
sull’originalità. Punto sul profondo affetto che
lega due persone. Due persone
che da sempre sono una persona sola. Divisi la cosa più
difficile è trovare un
posto nel mondo. Un posto, un’identià, un ruolo.
Ruolo che divisi non riescono
a trovare. Può sembra triste, o pessimista, però
credo che la cosa più
difficile della perdita di Fred per George sia scoprire se stesso.
Visto che comunque
sono ottimista credo che lo troverà, ma
continuerà a riconoscersi come qualcuno
soltanto insieme a suo fratello. Dopotutto sono
due persone che fin dalla nascita hanno condiviso tutto.
Ricordate un
episodio di cui è protagonista solo Fred? O solo George?
Già la stessa
relazione di George con Angelina non è mai stata una vera e
propria relazione.
Sconfissero la morte,
insieme.
Lo
specchio delle brame. Io non desidero niente. Niente che
possa avere.
Vedo
me e Angelina. Sorridiamo. Siamo felici.
So
che non posso essere felice. Non senza te.
L’immagine
cambia.
Vedo
me e Fred.
Insieme.
Vivi.
Fratello,
posso essere felice soltanto con te.
L’immagine
cambia di nuovo.
Vedo
una bara.
“Fred e George Weasley.
Sconfissero la morte per restare insieme”.
È
quello che voglio? Morire?
No.
Non posso. Non posso fare alla mia famiglia quello che
ha fatto Fred. Vorrei, ma non posso.
Ora
hanno bisogno di me. Hanno
bisogno di George.
Non
più Fred e George. Solo
George.
Lacrima
amare iniziano a rigare il mio viso.
Tornerò
mai quello di un tempo? Senza te
non ci spero.
Questa drabble è stata scritta per il contest 2880 minuti,
una drabble! di Olimpia~ classificandosi nova
su dieci.
Sconfissero la morte, insieme
mitty95
Non più Fred e George. Solo George.
Lacrima amare iniziano a rigare il mio viso.
Tornerò mai quello di un tempo? Senza te non ci
spero.
Nona Classificata
Grammatica e sintassi: 10/10
Stile e lessico: 9.5/10
Caratterizzazione dei personaggi: 9.5/10
Originalità: 8/10
Gradimento personale: 8/10
Totale: 45/50
Grammatica e sintassi: 10/10
Non ho nessun errore da segnalarti.
Stile e lessico: 9.5/10
A una prima lettura la drabble può risultare
confusa.
Ci sono momenti in cui George si rivolge direttamente al
fratello e altri in cui parla di lui in terza persona.
Non credo che siano errori, sono certa che siano voluti e va
bene, però dovresti in qualche modo evidenziare la
differenza, non so, scrivere in corsivo i pensieri rivolti a Fred
potrebbe essere un’idea.
Oltre a questo vorrei farti notare che, a mio avviso, suona
male.
“[…] Non posso fare alla mia famiglia
quello che ha fatto Fred. […]”, capisco
ciò che dovrebbe significare, ma credo che questo non sia il
modo più giusto per esprimerlo.
George medita il suicidio per poterlo raggiungere, ma Fred?
Fred non si è ucciso, non voleva morire, non voleva nulla di
tutto questo, è successo, non ha fatto nulla a sua famiglia.
Potresti scrivere qualcosa tipo: “Non posso fare questo alla
mia famiglia, non dopo quello che è accaduto a
Fred.”
Per il resto la drabble mi sembra un po’
ripetitiva, ma sono i pensieri di George, quindi è
comprensibile.
Caratterizzazione dei personaggi: 9.5/10
Ho letto le tue note e mi sarebbe piaciuto vedere tutto
ciò che hai scritto, un po’ di speranza e
ottimismo compresi.
Almeno una scintilla in più verso la fine,
qualcosa che dimostrasse il vecchio George, non intendo sorridente e
spensierato, ma coraggioso anche se sofferente, che tiene duro
nonostante il dolore.
Sono convinta che non sarai d’accordo con questo
mio parere e che dare spazio a tante e diverse emozioni in una drabble
non è semplice, ma credo che sia possibile.
Originalità: 8/10
Di storie come queste ce ne sono davvero tante, i pensieri di
George dopo la morte di Fred sono tra i momenti più usati in
assoluto.
Non posso, quindi, darti di più in questo campo.
Gradimento personale: 8/10
L’idea dello Specchio delle Brame è
carina, anche se improbabile, avresti potuto sfruttarla meglio, ma nel
complesso è una drabble piacevole da leggere.
Ti ringrazio per aver partecipato a questo contest!
Totale: 45/50
Angolino autrice!
Mi sa che la drabble su Sirius non vi è piaciuta tanto.
Quindi credo nemmeno questa. Parlano entrambe del rapporto tra due
fratelli, nella prima forte seppur distante, in questa...beh, si
commenta da solo.
Spero di sapere cosa ne pensiate e di ricevere i pomodori in faccia per
la scorsa drabble.
Vorrei ringraziare:
FlashDelirium
Gabry81
laisaxrem
magika
Sam
Ladybird
Che sono le nuove ad aver aggiunto la storia tra le
preferite.
E tutti/e quelli che hanno letto parte della raccolta in silenzio.
E tantissime altre splendide persone!
Alla prossima,
Ismene_
|
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Capitolo 10 *** Via. Da me. Per sempre. ***
Tesorii
vi chiedo scusa per il ritardo. Sono tornata a
scuola e credo di non farcela a postare ogni due giorni come prima.
Ma
veniamo alla storia. Visto che le ultime due drabble
trattavano del rapporto tra fratelli, ho deciso di pubblicare questa
per concludere
con quel tema. Avevo pensato di dividerla in due (non è
proprio una drabble, e
nemmeno una doubledrabble) , anche perché la protagonista
nello specchio vede
due persone molto importanti per lei, ma ormai molto lontane.
Spero
vi piaccia e di sapere cosa ne pensate, sia in
positivo che in negativo.
255
parole.
Enjoy
it!
Via.
Da me. Per
sempre.
Che
cosa desidero? Che le persone a me care siano felici.
Anche
se questo determina la mia infelicità? Sì.
Guardare
nello specchio? Se proprio devo.
So
cosa vedrò. I miei genitori, i miei amici, Tunia,
Severus. Che mi sorridono.
Mi
avvicino allo specchio.
Non
vedo quello che avrei immaginato.
Vedo
me e Petunia, lei è seduta su un’altalena e
ridendo mi
chiede di spingerla più veloce.
L’immagine
cambia. Vedo mia sorella, bella come non mai,
vestita da sposa. E vedo me, mantenere il suo velo. Lei si gira, mi
sorride,
dice di volermi bene.
Il
mese scorso Petunia si è sposata. Nostra madre
l’ha
costretta ad invitarmi.
Non sono andata. Non
sono andata per non rovinare il suo giorno più bello. E so
che al mio
matrimonio lei non ci sarà. E senza saperlo,
rovinerà il mio giorno più bello e
tutti quelli a venire. Perché non ci sarà mai. Ed
è solo colpa mia.
L’immagine
cambia di nuovo. Ora ci siamo io e Severus.
Seduti nel parco di fronte casa mia m’insegna a ridare vita
ad un fiore ormai
appassito.
L’immagine
torna di nuovo al mio matrimonio. Non ci sarà
nemmeno lui. I miei migliori amici non ci saranno.
È
tutta colpa mia. L’ho tradito. Ho scelto il suo peggior
nemico. Non gli ho detto che l’ho perdonato mille volte per
avermi chiamata in
quel modo. So che non voleva, so che lo ha fatto per essere accettato
dai suoi nuovi
amici. La sua vecchia amica ormai non conta più nulla.
Per
rendervi felici vi ho lasciato andare.
Via.
Da
me.
Per sempre.
Bene
bene. Credo abbiate capito fin dalle prime righe chi
è la protagonista. La bella e dolce (con chi vuole) Lily
Evans. Ovviamente sappiamo
tutti che non è vero per Severus che “La sua
vecchia amica ormai non conta più nulla”.
L’unica a non saperlo è proprio Lily. E in fondo,
come vediamo nell’ultimo
libro con Petunia che dice ad Harry qualcosa tipo “tu hai
perso una madre, ma anch’io
ho perso una sorella” (chiedo venia se ho rovinato la frase,
ma non ricordo le
parole precise), anche lei non ha mai smesso di volerle bene. Dopotutto
come avrebbe potuto?
È geneticamente (?)
impossibile.
Alla
prossima,
Ismene_ ;D
|
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Capitolo 11 *** I tuoi piedi non sono molto intelligenti ***
Gregory
Goyle.
155
parole.
Le
miei scuse sono alla fine.
I
tuoi piedi non sono molto intelligenti.
È
notte fonda, ma a causa della pioggia ti è impossibile
dormire.
Draco
e Tiger invece dormono profondamente.
Decidi
così di fare una cosa che non avevi mai fatto:
uscire.
Uscire
dal dormitorio in piena notte, da solo.
Non
sai di preciso dove andare, ti lasci guidare dalle tue
gambe che, a differenza della tua testa, sembrano sapere quale
direzione
prendere.
In
breve tempo arrivi in una piccola stanza che non avevi
mai visto.
Al
centro c’è un enorme specchio, coperto per
metà da un
mantello.
Ti
avvicini e guardi.
Hai
davvero una brutta cera.
Poi
improvvisamente l’immagine cambia.
Ananas
canditi, Api Frizzole, Bacchette di Liquirizia, Cioccalderoni
e tanti altri dolci da far invidia al negozio di Melandia, iniziano a
susseguirsi
nello specchio.
Ora
tutto è chiaro.
Perché
non riuscivi a dormire, dove ti stavano portando le
tue gambe; tutto.
Avevi
fame, e fame vuol dire cucine.
Solo
che i tuoi piedi non sono molto intelligenti.
Spero
che questo tentativo di demenziale vi sia piaciuto.
Dopotutto
ci voleva dopo tutti questi desideri seri!
Vi
devo moltissime scuse perché non sono riuscita a
scrivere qualcosa prima di stasera.
È
iniziato un periodo un po’ pienotto a scuola e purtroppo
credo di non riuscire a pubblicare spesso come prima.
Spero
comunque che siate buone/i con me e che mi facciate
sapere cosa ne pensate.
Anche
perché ho una cosa da proporvi. O meglio, voi
dovete proporlo a me.
Mi
spiego.
C’è
un personaggio che vi piace o che odiate
particolarmente e che vorreste vedere di fronte allo specchio delle
brame? Bene,
fate il suo nome nella recensione e inventerò qualcosa il
prima possibile!
Spero vi piaccia come idea e spero che recensiate in tanti!
Sempre
vostra,
Ismene_ la
ritardataria!
|
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Capitolo 12 *** In balia della musica ***
hagrid
Rubeus
Hagrid.
154
Parole.
Spero
vi piaccia!
In
balia della musica.
Ti
avvicinasti allo specchio che Silente ti aveva chiesto di
portare in quella stanza.
Riuscivi
a vedere la tua figura solo per metà, nonostante
quella superficie riflettente fosse molto più alta della
media.
Poi
una melodia giunse alle tue orecchie.
Ti
guardasti intorno per vedere da dove venisse, ma nella
stanza non c’era nessuno. Solo tu e lo specchio.
Ora
riconoscevi quella dolce musica.
Era
una ninna
nanna.
Era
la ninna
nanna.
Dei
giorni felici della tua breve infanzia ricordi quella
melodia cantata da tua madre.
Non
ricordi però nulla di lei.
Soltanto
il suo profumo e la sua splendida voce.
Ti
avvicini allo specchio come vittima di un incantesimo.
Ormai
sei in balia della musica.
E
la vedi.
Vedi
tua madre con in braccio un groviglio di capelli ricci.
E
canta la dolce ninna nanna per farlo addormentare.
Ci
sei riuscita, mamma.
Ora
dormi, nel ricordo amaro di quei pochi giorni felici.
Me
la lasciate una recensioncina-ina-ina??
Ho
anche pubblicato presto! *cerca di comprare i suoi lettori*
Vorrei
ringraziare Harry
Potterish,
che c’è sempre.
Grazie
davvero!
Alla
prossima,
Ismene_
|
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Capitolo 13 *** Zia ***
Harry
Potterish,
Emmeline
Vance,
Questo
è per voi.
Lo
avrei voluto perfetto, invece è una drabble da buttare ;'(
Narcissa
Black.
Zia.
Biancospino, Crine di
unicorno, 12 pollici, Leggermente
elastica.
Non ho bisogno di
Olivander, la riconoscerei tra mille.
Questa è la
bacchetta di Ninfadora Tonks.
La bacchetta della figlia
di mia sorella e di quel lurido Mezzosangue.
La bacchetta di mia nipote.
La bacchetta di una nipote
che non ho mai conosciuto e mai
conoscerò.
La bacchetta che da secoli
appartiene alla famiglia Black e
che Andromeda, nonostante tutto, ha deciso di dare a te.
Vorrei che tu sapessi che
io, a modo mio, ti conosco.
Vorrei che tu sapessi che
i regali sconosciuti che ricevevi
la mattina di Natale erano da parte mia.
Vorrei che tu sapessi che
c’ero anch’io a guardarti la prima
volta che hai raggiunto il binario 9 e ¾.
Che avessi conosciuto mio
figlio, tuo cugino, e aver
trascorso insieme i caldi pomeriggi d’estate e le fredde sere
d’inverno.
Che non mi vedessi come
tua nemica, ma come tua fedele zia, costretta
per amore e per doverti a
stare lontana.
Zia, nessuno mi ha mai
chiamata in questo modo.
Nessuno mi
chiamerà mai zia, mia unica nipote defunta.
Ora vorrei essere con mia
sorella, a piangere la tua morte
ed accudire tuo figlio.
Ho perso tutto.
Te.
Mia sorella.
Le mie due amate sorelle.
Non ho più
nulla, se non quell’amore per il quale ho rinunciato
a voi.
Ah, dannati privilegi
Purosangue.
Eccomi
qui!
Innanzitutto
chiedo scusa per il ritrado.
Il
capitolo l'ho scritto da molto, ma mi vergognavo a pubblicarlo. E in
effetti in questo momento vorrei sotterrarmi, ma ho delle cose da dire.
Ringrazio
ovviamente le splendide persone che ci sono sempre.
Ringrazio anche, in
ordine sparso, le splendide persone che hanno messo la storia tra le
seguite tempo va. Vorrei chiedervi: Continuate a seguire la storia? A
parte i miei ritardi, c'è qualcosa che non vi convince
più in questa raccolta? Per me sarebbe importante saperlo,
con le critiche si migliora ; ) Quindi vi aspetto tutte!
- DracoIloveU
- FlashDelirium
- Gabry81
- laisaxrem
- magika
- Phoenix00
- Sam Ladybird
- Selene Potter93
- Severa_Sha
- sweetcorvina
Ringrazio le due splendide persone che hanno messo la storia
tra le ricordate e vi chiedo le stesse cose. ItsElis_Williams
MrsKilljoy
RIngrazio le meravigliose quattro persone che hanno messo la
raccolta tra le preferite. Ne sono davvero onorata e vi faccio le
stesse richieste.
- adhamico
- isottina
- Nihal_Land of Wind
- Sandyblack94
E ultimo, ma non meno importante, anzi, tutti voi che avete recensito
la storia almeno una volta.
GRAZIE DAVVERO A TUTTI!
Mi rendo conto che dopo il mio pauroso ritardo non posso permettermi di
fare richieste, ma cercherò di comprarvi *me ipocrtita*#no,
voglio solo conoscere i vostri personaggi preferiti ed avventurarmi in
nuovi personaggi# con una drabble su un personaggio che amate, che
odiate o semplicemente sul quale vorreste sentire qualcosa.
Chiedendovi scusa ancora e ancora e sperando di leggervi in molti,
Ismene_
|
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Capitolo 14 *** Pictures of you ***
Eccola!
Saluto le nuove
adepte Beatrix91 e gossip_girl.
Questa
drabble è un po’
diversa dalle altre, fatemi saper cosa ne pensate!
Il
personaggio si
capisce dal titolo.
Colin
Canon.
95
Parole.
Enjoy
it,
Ismene_
*finalmente mi
è tornata l’ispirazione*
P.s.
Ho creato un
banner per ogni capitolo, se vi va di vederli (sono alle prime armi,
non vi
aspettate dei capolavori!)
Pictures of you.
Attorno a me non posso
vedere nient’altro che disperazione.
C’è
disperazione negli occhi di chi osserva.
C’è
disperazione negli occhi di chi uccide.
C’è
disperazione negli occhi di chi muore.
Il mio ultimo desiderio?
Cogliere con la mia Nikon
qualcosa di diverso.
Un sorriso.
Uno sguardo
d’amore.
Un addio fiero a questo
mondo.
Cadde.
Cadde a terra morto,
perché ancora una volta aveva preferito
guardare il mondo attraverso l’obiettivo della sua Nikon
invece che con i
propri occhi.
Cadde.
Cadde per sempre, e
affianco al suo corpo trovarono una
foto.
La sua ultima foto.
Il suo ultimo desiderio
avverato.
Un sorriso.
Uno sguardo
d’amore.
Un addio fiero a questo
mondo.
|
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Capitolo 15 *** Puf ***
Salve salvino a chi è di
passaggio, a chi legge, a chi
condivide le sue opinioni con me, a chi ama in silenzio.
Prima della drabble avrei una piccola
comunicazione. Da oggi
aggiornerò ogni sabato intorno alle 16.
Buona lettura, vi adoro!
Horace Lumacorno.
Puf.
Una volta avevo un pesce
rosso.
Un giorno è
sparito. Ora non c’è più.
Puf.
Una volta avevo un alunno
modello.
Desideroso di apprendere a
tal punto da dimenticare se
stesso.
Un giorno è
sparito. Ora non c’è più.
Puf.
Una volta avevo un
principe come alunno.
Innamorato a tal punto da
sacrificare la sua vita.
Un giorno è
sparito. Ora non c’è più.
Puf.
Una volta avevo una
principessa come alunna.
Bella e ambiziosa, vittima
delle scelte sbagliate.
Un giorno è
sparita. Ora non c’è più.
Puf.
Una volta avevo
un’alunna dai capelli rossi.
Intelligente, ma
preferì l’amore.
Un giorno uccise un
mostro. Ora vive felice nell’amore.
Puf.
Il mio desiderio?
Sapere quale di queste
strade sia la migliore.
Per capire come vivere la
mia vita.
Per capire come insegnare
a vivere la vita.
|
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Capitolo 16 *** Nomen Omen ***
Remus Lupin.
111 parole.
Spero vi piaccia, fatemi
sapere!
Nomen omen.
A volte penso che sia vero
il detto latino “Nomen omen”.
Decidiamo il nostro
destino ancor prima di nascere. O meglio,
lo decidono per noi.
Ma ogni nome dovrebbe
essere un portafortuna.
Dovrebbe proteggerci e
garantirci una vita tranquilla.
Non deve essere una
maledizione.
Il mio nome è
Remus Lupin.
Il mio nome ha segnato la
mia vita.
Il mio nome non
è stato un portafortuna.
Sto per avere un figlio.
Vorrei che mio figlio
prenda da me cose belle.
I miei unici pregi.
La lealtà e
l’onestà.
In fondo sono cose che
valgono molto di più di un nome.
Come direbbe Shakespeare,
cos’è in fondo un nome?
Nel mio caso è
una condanna.
Una maledizione che
perseguita la mia famiglia da
generazioni.
Vorrei che smetta.
Deve smettere.
P.s. so che è
una cosa un po’ idiota. So anche che lupo
in inglese si dice wolf, e che quindi con Lupin non c’entra
niente.
Però volevo
in modo originale del rapporto Remus/Teddy/LupoMannaro. Chiedo scusa se
è
sembrata una forzatura o vi ha fatto vomitare.
Un bacione a tutti,
Ismene_
|
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Capitolo 17 *** La tua vita senza di lui ***
Ismene arriva in punta di
piedi cercando di non farsi
sentire. Poi la vedono.
SCUSATEMI.
Sono senza internet e devo
terminare i lavori per 4
contest che scadono domani.
So che le mie scuse non
servono a niente, ma una
spiegazione ve la devo.
Vi lascio con un
esperimento. Uno dei miei personaggi
preferiti. Fatemi sapere cosa ne pensate!
Bellatrix Black.
126 Parole.
La
tua vita senza di lui.
Torni a casa. Odi con
tutta te stessa andare a cena da
Cissy.
Lei insiste.
“Bella, non puoi star sempre sola”.
Vorresti torturarla quando
parla così.
Vorresti torturare quel
Malfoy che mostra i suoi trofei.
Vorresti torturare Draco
che cerca di farsi notare.
Vorresti torturare il loro
essere, a modo loro, una
famiglia.
Vorresti torturare te
stessa, per non essere stata capace di
crearne una tua.
Non hai mai voluto un
figlio.
Rodolphus insistette tante
volte. Ma a che serviva avere un
moccioso tra i piedi? Vi avrebbe solo fatto scendere di posto nella
classifica
dell’Oscuro Signore.
A volte ti chiedi come
sarebbe stato.
Come sarebbe stata la tua
vita senza di lui.
Forse avresti potuto
parlare “noi”, invece di “me e mio
marito”.
Ma quella vita non fa per
te.
Non era la vita che volevi.
P.s. ovviamente "Lui" è Voldy.
Alla prossima ;*
|
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Capitolo 18 *** Perchè io? Perchè noi? Perchè a me? ***
Buonsalve a
tutti!
Devo fare un
paio di ringraziamenti. Alle quattro persone che hanno messo la storia
tra le
preferite, le quattro tra le ricordate e le 20 tra le seguite. Vi
adoro! E vi
adorerò ancor di più se mi aiuterete a fare un
miracolo. Quale? Arrivare alle
60 recensioni. Ne mancano solo otto! Vorrei davvero parlare
(metaforicamente si
intende xD) con ognuno di voi.
Ora la smetto
di rompervi. Passiamo alla drabble!
Il personaggio
di turno che ha avuto la Sfiga (la maiuscola è tutta per te,
mio tormento
adorato) di essere stato scelto da me, è… TOM
RIDDLE.. Senior.
Piccola nota per rinfrescarvi la memoria: Cecilia è la
presunta ragazza di Tom.
Per il banner ho scelto la foto di Voldy da giovane, visto che somiglia
al
padre.
Spero vi
piaccia!
Tom Riddle
Senior.
160 parole.
Perché
io? Perché
noi? Perché a me?
Il sentiero che mi porta
verso la mia casa a Little
Hangleton sembra più lungo di quanto non ricordassi.
O forse il mio
subconscio, nonostante lei mi avesse
drogato, cercava di mantenere vivido il ricordo della mia vera vita.
Col passare
degli anni fu però costretto a lavorare di
fantasia… il ricordo svaniva, la
nostalgia aumentava.
Penso che la mia mente
abbia reso questo posto più bello di
quanto non sia.
Guardo la mia casa,
sentieri dove andavo a cavallo, il
giardino dove passavo i pomeriggi con Cecilia.
Cecilia.
Amor mio.
Non potrò
amarti mai più.
Anche se non voglio,
appartengo ad un’altra donna.
Non
potrò mai più
essere soltanto tuo. E tu non meriti un uomo sposato con il
più infimo essere
della nostra specie.
Perché?
Perché io?
Perché noi? Perché a me?
Avevo tutto quello che
potevo desiderare.
Ora
ho una moglie. Ora
non ho nulla.
Voglio tornare quello di
un tempo. Voglio tornare la persona
libera che poteva averti, amor mio.
Voglio che
quell’essere non fosse mai esistito.
P.S. Buona
Pasqua!
|
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Capitolo 19 *** Fatti onore ***
230
Parole (DoubleDrabble??)
Draco
Malfoy.
Fatti
onore.
5 Giugno 1980
“Narcissa,
guardalo. Ci renderà orgogliosi di lui”.
Due anni.
“Draco,
no. Sarebbe preferibile se tu mangiassi un’altra
porzione di zuppa di aragosta invece di quella cosa al cioccolato.
Tre anni.
“Figliolo,
non giocare in giardino. Vieni, l’elfo
ti mostrerà la collezione dei
miei trofei. Ovviamente anche tu un giorno ne otterrai un gran
numero”.
Undici anni.
“Draco
Lucius Malfoy, devi sapere che la nostra famiglia ha
da sempre avuto l’onore di appartenere alla nobile Casa di
Salazar Serpeverde.
Ne farai senz’altro parte anche tu”.
Dodici anni.
“Ai
miei tempi ero la stella del Quiddich ad Hogwarts. In
molti ricordano ancora il mio nome con rispetto e timore. Devi tener
saldo
l’onore del nome che porti”.
Quindici anni.
“Narcissa,
ti ho detto che quest’anno Dolores sarà ad
Hogwarts? Draco senz’altro le sarà
d’aiuto nel “purificare” la
scuola”.
Sedici anni.
“L’Oscuro
Signore è alla ricerca di nuove reclute per il suo
esercito di eletti. Avrai il privilegio di farne parte anche tu. Fatti
onore”.
Diciassette anni.
“Credono
di aver trovato Potter. Portatelo da mio figlio,
dovrebbe riconoscerlo”.
1 Settembre 1998.
Ci
ho provato, padre.
Ho
provato ad essere un figlio degno del vostro nome per
tutta la mia vita.
Il
figlio che volevate.
Solo
ora che capisco che quel figlio perfetto non esiste. E,
se esistesse, non sarei io. Siete voi.
Voi
volete che io sia quello che siete.
Vorrei
rendere onore al vostro nome, al nostro nome. Vorrei
rendervi fiero di me.
Ma
non voglio essere voi. Per nulla al mondo.
Ho
provato ad esserlo per molto tempo. Troppo tempo.
Forse qualcuno di voi si
stava chiedendo
che fine avessi fatto.
In effetti non lo so
nemmeno io, ma vi devo
mille scuse.
Era da un po’ le
pochissime recensioni mi
scoraggiavano. Ma continuavo a scrivere, un po’ per me, un
po’ per i lettori
silenziosi.
Poi mi sono resa conto che
siamo quasi
arrivati ai 20 capitoli, così ho attribuito le poche
recensioni alla noia.
E avevo pensato di fermarmi
ai venti
capitoli.
Ma non so se ce la
farò. Ci sono ancora
tanti di quei personaggi di cui vorrei scrivere che credo potrei
continuare in
eterno (tranquilli,
non vi odio così
tanto ;P).
Ronald Weasley e tutta la
sua famiglia,
Pomona Sprite, Ruf, Nick-Quasi-Senza-Testa e gli altri fantasmi,
Abeforth
Silente, Ariana, Dudley Dursley, Luna Lovegood (Grazie Lady Dreamer
<3) e
non so quanti altri.
Ma ho bisogno di un
po’ di incoraggiamento,
almeno per ingranare di nuovo la marcia. E, soprattutto, di sapere se
pensate
che ne valga la pena.
Torniamo al presente. Draco
Malfoy. Forse
un po’ scontato come desiderio, ma credo che il giovane
rampollo di Casa Malfoy
desideri solo questo. Questo e il coraggio.
Peace e Love,
Ismene_ <3
P.s. Grazie a chi continua ad
esserci.
|
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Capitolo 20 *** Calamita ***
Come mi ha consigliato
LadyDreamer, dopo Tom Riddle Senior, era inevitabile non parlare di lei.
Grazie mille a chi ha
recensito. Spero vi piaccia.
Merope Gaunt.
Quattro drabble.
Calamita.
Mentre affetti gli ortaggi per
preparare la minestra, i
tuoi occhi cadono sulla finestra.
Sarebbe meglio chiamarla calamita.
Una calamita che ti impedisce di
pensare al resto.
Devi avvicinarti a lei.
C’è una forza superiore a tutti i
tuoi sforzi che ti spinge a spostare le tende scure.
Le distese verdi, gli alberi, il
sentiero brecciato, un
cavallo, un uomo, una donna al suo fianco.
Vorresti essere tu quella donna.
* * *
Distese
verdi, alberi, un sentiero brecciato, un cavallo, un uomo, una donna al
suo
fianco.
Sei
tu.
Sei
tu quella donna.
Correte
contro il vento verso il vostro Eden.
Correte
verso una nuova vita.
Correte
verso una speranza.
Corri
verso un mondo migliore.
Vorresti
non aver mai volato su una scopa.
Vorresti
conoscere soltanto quel mezzo, quel cavallo bianco, per volare.
* * *
Distese
verdi, alberi, un sentiero brecciato, un cavallo, un uomo, una donna al
suo
fianco.
Ti passano
davanti agli occhi correndo come bambini la mattina di natale.
Come una
donna dietro il treno che le ha portato via l’amore della sua
vita.
Come
Guardi
negli occhi il frutto del tuo inganno.
“Si chiama
Tom. Tom, come suo padre. Orvoloson, come suo nonno. Riddle, come
quella che
sarebbe stata la sua famiglia. Non avrà niente del mostro
che l’ha generato.
Del mostro di cui si vergognerà ogni giorno”.
Non sei mai
stata tu.
È lui. Da
sempre. Per sempre.
* * *
Chiusero gli occhi di un
mostro.
Chiusero gli occhi di una
figlia.
Chiusero gli occhi di una
donna.
Chiusero gli occhi di una
moglie.
Chiusero gli occhi di Merope
Gaunt.
Una lapide sul retro
dell’edificio grigio.
Una lapide che sapeva di
sporco.
Una lapide che conteneva un
cadavere sporco.
“Merope.
Desiderava ciò che ebbe. Ebbe ciò che non
desiderava”.
Una mattina trovarono questa
incisione sulla sua lapide.
Nessuno seppe mai da chi fu
fatta.
La lapide ora era bianca.
Candida.
P.S.
QUESTO é IL VENTESIMO RIFLESSO ;D
|
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Capitolo 21 *** Non dormirò mai più ***
Buonasera
a tutti!
Scusatemi
per il ritardo immane. È maggio, capitemi ;(
Vorrei
chiedere scusa alle mie adorate Harry Potterish e lady dreamer. Deve
esserci
qualche problema tecnico, non riesco a rispondere alle vostre
recensioni.
Sappiate che le ho amate, come sempre.
Ora
devo scappare, vi lascio tante tante drabble (pardon, non le ho
contate) su un
personaggio che mi ha sempre divertita. Oggi però sono
depressa e mi fa male la
pancia,quindi non aspettatevi niente di divertente.
Mirtilla
Malcontenta.
Non
dormirò mai
più.
Glup
Glup
Glup
Non
mi abituerò mai a questo rumore.
Glup
Glup
Glup
Inizio
a non sentirlo più.
Glup
Glup
Glup
Sono
a casa.
Non
c’è l’ho fatta.
Non sono più me
stessa. Non sono più una semplice ragazza, non sono
più una studentessa, non
sono più una figlia.
Non
sono più viva.
So
di essere morta da tempo. Ti sembra una cosa rude da
dire? A me no. È la pura verità.
Una
volta superato lo shock del primo anno stavo davvero
bene.
Non
ero morta. O meglio, lo ero, ma soltanto fisicamente.
La
mia anima continuava a vivere. Andavo a lezione, sedevo a
pranzo in Sala Grande, dormivo nel mio dormitorio.
Amavo
la mia vita da morta.
Non
so di preciso quando siano cambiate le cose.
Non
so se sia stato un cambiamento graduale o se sia
avvenuto all’improvviso.
So
soltanto che una notte mi sono guardata intorno.
Mi
sono guardata introno e mi sono accorta di essere
sveglia.
Mi sono resa conto di
non dormire da… non ricordo più quanto tempo.
Ho
capito che non avrei dormito mai più.
Non
avrei più mangiato.
Non
avrei più pianto.
Non
avrei più riso di gusto.
Mi sono guardata
intorno e ho visto di non essere a lezione con i miei amici.
Chi
erano quei ragazzi? Dov’erano quelli del mio anno?
Lontano.
Lontano a vivere una propria vita.
Che
giorno è oggi? In che anno siamo?
Potrebbero
essersi sposati, lavorare al Ministero, avere dei
figli.
Forse
questi ragazzi sono figli loro. O addirittura figli dei
loro figli.
Io
non avrò mai dei figli. Non mi sposerò. Non
lavorerò mai
al Ministero.
Non
dormirò mai più.
Salve.
Mi chiamo Mirtilla. Mirtilla Malcontenta, mi chiamano
loro.
Perché?
Vorrebbero che sorridessi? Che guardassi il
mondo con i loro
occhi?
Non
sono più un’adolescente come loro. Sono
intrappolata in
questo corpo da bambina che corpo non è.
Sorridono?
Io no. Non più.
Ho
sorriso a lungo, senza guardare in faccia la realtà.
Ora
non sorrido più.
Mi
chiamo Mirtilla, e sono morta.
Sono
morta dentro.
E
non dormirò mai più.
|
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Capitolo 22 *** La storia si ripete ***
Miei prodi, scusatemi
scusatemi
scusatemi scusatemi scusatemi. Il ritardo stavolta è stato
davvero clamoroso. Prima
ho avuto dei problemi con l’account bloccato, poi la drabble
che avevo deciso
di scrivere non veniva come avrei voluto (spero di renderla
presentabile per la
prossima volta) e sono stata impegnata con il contest. Ma le mie povere
scuse
non servono a niente, sono imperdonabile.
Anyway, spero leggiate lo
stesso
la mia drabble e che vi piaccia!
Petunia
Dursley.
129 Parole.
La
storia si ripete.
Harry
sta facendo qualcosa vicino alla gabbia del serpente.
Lo
senti, sai cosa sta per accadere. Ricordi quando è
successo a lei.
Stava giocando con la
tua bambola preferita e le ruppe un braccio.
Iniziasti a piangere e
lei, vedendoti, fece qualcosa. E la bambola tornò intatta.
Affascinata, chiedesti
a Lily come avesse fatto. Lei non lo sapeva, ma tu in quel momento
sentisti che
tua sorella era speciale.
Ora
la storia stava per ripetersi.
Harry,
speciale, come sua madre.
Dudley,
estremamente ordinario, come te.
È
un bene. Tuo figlio è normale, non è un mostro.
Ma
nel profondo dell’anima sai che non è
così.
Sai
che avresti voluto essere speciale anche tu.
Sai
che avresti voluto che tuo figlio fosse speciale.
Ma, mentre lui
parla con il serpente, tuo figlio
sta fissando come inebetito un pesce palla.
|
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Capitolo 23 *** Corona d'alloro ***
Okay, anche
stavolta sono in super ritardo. C'è un motivo, ma non sto
qui a darvi noia.
Uno tra i
personaggi che amo di più, temo di non avergli reso
giustizia.
Ho rimandato
fino a oggi la drabble su di lui, poi questa è venuta da
sè.
Spero non
faccia troppo schifo.
Signore e
Signori, ecco a voi...
RONALD
WEASLEY.
123 parole.
Corona
d’alloro.
Ricordi
bene come arrivarci.
Quella
stanza vuota, solitaria, dove probabilmente nessuno
mette piede da quando frequentavi il primo anno.
Quella
porta ha un che di familiare.
La
spingi leggermente per evitare che cigoli, non vuoi che
Gazza o Pix ti diano noia.
Così
entri. Entri e ti trovi, di nuovo, faccia a faccia con
lo specchio.
Caposcuola,
capitano della squadra di Quiddich, vincitore
della coppa delle Case, fonte di gloria per la tua famiglia.
Ti
avvicini ancora per vedere nuovamente il tuo capo cinto
d’alloro.
Nello
specchio stringi con avidità qualcosa fra le tue mani.
Ma
non è un trofeo, né una spilla.
Una
bambina. Una piccola creaturina dai capelli crespi e gli
occhi scuri.
Hermione.
La
tua bambina, più importante delle onorificenze, da
proteggere a costo della vita.
Salvarla.
La
gloria verrà da questo.
|
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Capitolo 24 *** Regalo e tradimento ***
Eccomii!
E stavolta abbastanza puntuale.
Volevo
iniziare un periodo Weasley dopo la drabble su Ron
(<3<3<3), ma poi sotto la doccia (tutte le
migliori idee geniali
vengono lì xD) queste tre drabble sono entrate nella mia
mente parola per
parola.
Spero
vi piaccia. Vi avviso, è un po’ strana. Ma la
spiegherò in fondo!
P.S. Tormentino, troverai qualcosa di una delle nostre conversazioni
sugli
universi paralleli.
Signore
e Signore,
Peter
Minus.
Regalo e tradimento.
Cos’è
questa musica?
Ah,
domanda vana, sai benissimo di cosa si tratta.
Ma,
se questo è l’inferno, a quale atroce pena
è collegata
la colonna sonora della tua adolescenza?
La
vostra impronta, il biglietto da visita che preannunciava
ogni vostro piano geniale.
Ricordi
bene il meccanismo.
Con un incantesimo
Ramoso faceva partire il ritornello prima e dopo il vostro silenzioso
operato.
La musica risuonava
per tutta Hogwarts e l’eccitazione scaldava gli animi degli
studenti, mentre
l’ansia imbrigliava tutti gli altri. Cosa avevano in servo,
stavolta, i
Malandrini per i loro fedeli spettatori?
In
quale perversa maniera poteva quella musica risuonare nel
più profondo degli inferi?
* * *
Sei
morto.
Sai
di esserlo.
È
vivido il ricordo di quella mano non tua avvinghiata al
tuo collo.
Puoi
ancora sentire il dolore.
Puoi
ancora sentire la rabbia dell’Oscuro Signore per quel
piccolo, unico tradimento.
Forse
lo aspettava. Forse per questo ti ha fatto quel
regalo. Forse vedeva del marcio in te.
Regalo,
tradimento. Due parole cardine della tua vita.
Come
puoi paragonare quella mano ai semplici ma importanti regali
quotidiani dei tuoi amici?
Non
c’era bisogno di un’occasione speciale, riuscivano
a
farti sentire parte di loro in ogni momento.
E
questo, la vera amicizia, era il regalo più grande.
Era,
perché un giorno l’hai buttata al vento per la
gloria
individuale.
Tradimento.
Due
volte hai tradito nella tua vita ed entrambe ti sono
state letali.
Ma
per il primo, quello fatale, ora non puoi essere che
all’inferno.
* * *
“Scacco
matto”.
“È
inutile. Quand’è che sei diventato così
forte?”.
“Cosa
credi che abbia fatto tutti questi anni? Certo sono
stato con mia moglie, ho pensato a voi e a tutti gli altri, ma il resto
del
tempo? Scacchi amico, scacchi. Qui sono il campione”.
“Campione,
risparmialo per stavolta. È appena arrivato e ha
anche la luna storta”.
“Tu
pensa alle tue pulci”.
“Oh,
ma guarda, è arrivato! Pete, unisciti a noi. Vuoi provare
anche tu a battere il campione?”
“R-r-ag-az-zi.
Dove sono? Questo non può essere
l’inferno”.
“Infatti
non lo è, Coda. Fra le altre cose, mi hai aiutato a
perdere il posto di lavoro, ma ora è acqua
passata”.
“E
quel morso che mi hai dato ancora mi tormenta, ma io ho
cercato di ucciderti”.
“J-J-am-es.
Io ti ho ucciso”.
“Lo
so, Pete. Lo so. E hai ucciso mia moglie. E hai lasciato
mio figlio senza un padre. E ci hai traditi tutti. E sono che forse
tornando
indietro lo rifaresti. Ma sei morto per aiutare, a modo tuo, mio
figlio. Nessuno
ha mai smesso di volerti bene. Vieni a giocare con noi. Solo, aspetta
un po’
prima di farti vedere da Lily…”.
* * *
Di
nuovo insieme.
Di
nuovo insieme per eterni pomeriggi pieni di partite a
scacchi, gelatine e burro birra.
Niente
era cambiato, erano di nuovo loro, i Malandrini.
Di
nuovo insieme, stavolta per sempre.
Poi
lo specchio si infranse.
Cantuccio Ismeniano_
Eccomi.
Da
dove inizio?
Allora,
non voglio definire in che momento Peter immagina
quello che succede (se lo immagina). A voi la scelta. Può
essere quello che
accade veramente, può essere il suo sogno da sempre,
potrebbe ritrovarsi
davvero di fronte allo specchio o sognare ad occhi chiusi mentre viene
traghettato nell’oltretomba.
Certo,
le ultime tre righe limitano un po’. Ma questo
perché
nemmeno io, quando l’ho scritta, sapevo quale fosse la
situazione reale.
È
libera, ma allo stesso tempo ogni interpretazione ha
qualche piccolo dettagli sparso qua e là per le drabble che
la rende
inverosimile.
Per
quanto riguarda la conversazione fra i Malandrini, ho
cercato di inserire nelle battute qualcosa che faccia capire chi sta
parlando. Solo
un cosa, altrimenti è quasi incomprensibile. Inizia a
parlare James (questo si
capiva) e sta giocando con Remus. Poi Sirius canzona Remus, che
risponde a
tono.
Gosh,
penso di non aver mai scritto un commento così
ingarbugliato! Chiedo venia.
Spero
vi sia piaciuta, alla possima!
Lots
of love,
Ismene_
|
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Capitolo 25 *** Ancora biscotti ***
Eccomi
qua!
Prima
di
tutto vorrei salutare e ringraziare le nuove fanciulle Conin, MrsLyla_90 e Dafne_ .
Non
so
dirvi quanto sia stata felice aprendo la pagina di scoprire di aver
raggiunto
le 80 recensioni.
Ovviamente
senza
dimenticare le mie fedelissime Harry Potterish e lady
dreamer.
E
un grazie
va anche a Nihal_Land of Wild.
Passiamo
alla
drabble.
Anzi,
alle
tre drabble per un personaggio che non voglio svelarvi ora.
Enjoy
it!
P.S.
la
frase che troverete tra virgolette è di De
Andrè.
Ancora
biscotti.
Soffici
piume bianche scendono dal cielo.
È
come se il brutto anatroccolo, diventato cigno, avesse
imparato a volare. Ed ora, felice come non era mai stato, volesse
donare le sue
piume a tutti i brutti anatroccoli come lui, per ricordar loro che la
bellezza
nasce nei luoghi meno immaginabili.
Come
diceva quella cara ragazza? “Dai diamanti non nasce
niente, dal letame nascono i fior”.
La
neve ti fa sempre pensare a loro.
Quante
volte ti ha fatto compagnia con quel batuffolo di
capelli di suo figlio, nelle fredde sere d’inverno.
Harry
Potter.
Quando
gli preparavi i biscotti non avresti mai detto che
sarebbe diventato il prescelto.
Daresti
di tutto per sapere dove è ora, per dargli una mano.
Anche se una povera vecchia più essere più
d’intralcio che d’aiuto.
* * *
Senti
qualcosa. O meglio, non senti nulla.
È
come quando cammini di notte sola in un bosco o per le
strade della città, non fa differenza.
Camminando
lentamente senti qualcuno, o qualcosa ma non
sapresti dire cosa alle tue spalle.
Accelleri
il passo perché anche se c’è una parte
di te che
ti sussurra che si tratta solo della tua immaginazione, una parte
più rumorosa
ti urla le cose più assurde. Mangiamorte, Lupi Mannari,
Troll, Dissennatori,
tutte le creature mostruose esistenti, immaginarie o inventate al
momento dalla
paura sono dietro di te che ti inseguono.
Ma
chi potrebbe mai voler fare del male ad una povera
vecchia?
La
porta cigola.
Poi
sbatte.
Ti
giri per andare a chiuderla, il vento ti gioca spesso
questi scherzi.
Purtroppo
non è il vento, cara Bathilda.
* * *
Due
mostruosi occhi
gialli.
Due
mostruosi occhi
gialli che non possono essere umani.
Nel
buio della stanza sono l’unica cosa che riesci a vedere.
Senti
l’odore dei biscotti appena sfornati, biscotti
natalizi, gli stessi che preparavi per il piccolo Harry.
Fuori
e dentro il silenzio più totale.
Poco tempo è passato
da quando guardavi nostalgica fuori dalla finestra.
Pochi attimi.
Gli ultimi attimi.
E cosa c’è stato?
La gioia del Natale.
Il calore della
famiglia.
La dolcezza di un
bambino.
La neve.
La vita che dopo tanto
tempo ha ripreso per un solo attimo a scorrere nelle tue vene.
Biscotti.
La morte.
Ancora biscotti.
Ismene_
|
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Capitolo 26 *** L'orologio ***
Miei
prodi, scusatemi per il ritardo.
Il
mese di agosto da me (ma penso dappertutto) è un
po’
un casino.
Gli
ultimi due giorni sono stata in montagna (aah, il
campeggio *.*) e stamattina sono tornata per prendere la roba pulita.
Stasera e
domani sarò di nuovo lì.
Quindi,
non volendo aggravare il ritardo, mi sono messa a
scrivere.
Mentre
pensavo al protagonista di questa drabble mi è
venuto in mente un oggetto che mi ha sempre affascinata. Fatemi sapere
cosa ne
pensate!
L’orologio.
Tic-tac.
Tic-tac.
Ogni
lancetta è fissa ormai da troppo sullo stesso punto.
È
una cosa che non accadeva da tempo immane.
Ricordi
con nostalgia quando erano piccoli. Non avevi
bisogno di guardare l’orologio per sapere dove si trovassero.
Erano
a casa, al sicuro, al tuo fianco.
Senti
la mancanza di quel tempo felice. Vi erano sì dei
problemi, ma eravate insieme per affrontarli.
Ginny
è a scuola, ma la sua lancetta oscilla come una menade
in delirio fra “scuola” e
“pericolo-mortale”.
Di
tutti gli altri non sai nulla. O almeno nulla che ti
rassicuri.
L’orologio
non sbaglia mai. E l’orologio dice che sono in
pericolo. Pericolo mortale.
Ci
sono momenti di massimo scoramento in cui ti verrebbe
voglia di distruggerlo.
Poi
cambi idea.
Torna
la speranza.
La
gioia di pensare a quanto sarai felice quel giorno.
Quel
giorno in cui tutto tornerà come una volta.
Tutti
a casa, tutti al sicuro, tutti insieme.
Per
sempre.
Con
tanti piccoli nuovi Weasley dai capelli rossi che
scorrazzano per la Tana.
E
ci sarà bisogno di modificare l’orologio e di
ingrandirlo
sempre di più.
Perché
noi siamo Wealsey, siamo tanti, siamo insieme.
E
tutto finirà bene.
Deve
finire bene.
Cantuccio Ismeniano_
Non
è come la volevo. Non lo è decisamente.
È una drabble
incasinata, scritta male, le frasi sono ingarbugliate. Avevo voglia di
non
pubblicarla, poi però mi sono detta “meglio di
niente”.
Come
avrete capito è il famoso orologio che è su una
delle pareti di casa Weasley.
Vorrei
dire qualcos’altro, ma sono in ritardo e devo
scappare.
A
presto,
Ismene_
|
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Capitolo 27 *** Oriana ***
Lo
so, sono in ritardo. Di nuovo.
Non
vi chiedo nemmeno di perdonarmi perché non lo merito.
Ecco
la doubledrabble.
150
parole.
Oriana.
Oriana, non possiamo. La
mamma dice che è troppo pericoloso.
Dice
di non ascoltarla. Dice che posso farlo anch’io.
Anch’io
posso catturare i grilli con lei.
Ma la mamma si
arrabbierà. E anche loro. Preferiscono che io stia dentro
casa. Ma io mi annoio
tanto, Oriana.
Dice
di non ascoltare nessuno di loro. Dice che loro non mi
amano. Dice che lei è l’unica a volermi bene. Con
lei mi diverto, non sono d’accordo?
Si, tu sei mia amica. La
mia unica amica.
Mi
prende per mano e mi guida verso il giardino. Mi chiede
se riesco a vederli. I grilli, posso vederli?
Eccoli! Sono così
vicini… li vedo Oriana, per la prima volta!
Lei
ora mi farà vedere come prenderli.
“Ariana,
cosa fai lì? Non sarai per caso impazzita? Abeforth,
dov’è Abeforth? Prendetela, Ariana torna in
casa!”.
La
mamma mi riporta dentro.
Oriana
mi saluta con la mano.
Prenderemo i grilli
insieme, forse domani, forse quando sarò come te.
Cantuccio
Ismeniano_
Allora,
due cosucce.
Come
avrete capito il personaggio è Ariana Silente. Oriana
invece è la sua amica immaginaria e allo stesso tempo
è quello che lei vorrebbe
essere.
A
presto,
Ismene_ <3
|
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Capitolo 28 *** Salute, padre! ***
SORPRESA!
Non
ve lo
aspettavate, vero?xD
Ho
scritto questa
drabble per il contest “Sfida delle 100 parole”.
Una drabble quindi di 100
parole esatte.
Ho
deciso di
pubblicarla ora perché la è mia ultima drabble da
16enne ;’(
Comunque,
spero
vi piaccia!
Nick
Autore Forum
ed EFP: (specificando quale si vuole nel banner): mitty95
(Forum) Ismene_ (EFP, sul banner)
Personaggio/Coppia
scelto: Barty Crouch Jr.
Elemento
scelto: riscatto
Altri
personaggi:
(nel caso siano presenti): Barty Crouch Senior
Titolo
della Storia:
Salute, padre.
Genere/i:
Introspettivo
Avvertimento/i:
Drabble,
100 parole
Contesto/i:
Al
momento della cattura di Barty Crouch Jr. con Bellatrix, Rodlphus e
Rabastan
per aver torturato i Paciock
Rating:
Verde
Introduzione:
Il
rapporto tra padre e figlio non è sempre è
facile. Barty Crouch (Jr.) deve
portare il nome di un uomo che non stima, un uomo con il quale
è in lotta dal
momento della sua nascita. Il suo scopo è quello di mandare
a monte il suo
sogno, diventare Ministro della Magia; sogno che ha occupato la sua
vita a
tempo pieno, portandolo a sacrificare il suo dovere di padre per il
“bene
superiore”. Barty Crouch Jr. costruirà tutta la
sua vita su questo, per essere
un uomo degno di essere chiamato tale. Il che, nel suo vocabolario,
vale a dire
non essere come suo padre
Note
dell’Autore:
(campo facoltativo) è la prima volta che scrivo su questo
personaggio, spero di
averlo compreso. Non so se le cose siano andate realmente
così, questo è il
modo in cui le vedo io. Barty (Jr.) è stato trascurato
durante la sua infanzia
e anche dopo da sua padre al punto da portarlo ad odiare
quell’uomo.
Quest’odio, la voglia di non somigliare per nulla a suo padre
e fare in di
tutto per non renderlo orgoglioso di lui (anzi, per far sì
che si vergogni di
suo figlio) lo portano a vergognarsi di suo figlio. Questo desiderio
malsano,
base della sua vita, lo
porta quasi alla
pazzia (ma penso che anche l’essere un Mangiamorte abbia
aiutato).
Ah,
ultima cosa.
Come prompt ho scelto il riscatto perché tutte le azioni di
Barty (e quelle
descritte soprattutto) sono un modo per lui di riscattarsi nei
confronti del
padre, di fargli vedere che può fare qualcosa anche senza
diventare come lui.
È
un ragionamento
un po’ contorto e lo sto scrivendo ti fretta per concentrami
sulla drabble.
Spero però che l’essenziale si capisca!
Buona
lettura ;)
Salute,
padre.
“Salute,
padre” gli sorridi.
Sei
pazzo, lo sai. Pazzo di gioia, per questo gli sorridi.
Voleva
diventare Ministro della Magia, tuo padre.
Essere importante, famoso, comandare.
Sei
un bravo figlio, dopotutto.
Hai
avverato il suo desiderio.
Ora
sei famoso, padre, sei contento?
Io
sì, sono pazzo.
Vado
fiero della promessa che porto sul braccio.
Fiero
di aver torturato quei due per l’Oscuro Signore.
Orgoglioso
di andare ad Azkaban.
Ci
vado a testa alta.
Ci
vado dopo aver raggiunto il mio scopo.
Non
sarai il capo di nessuno. Non sarai mai fiero di me. Sei
contento, padre?
Io
sì. Sono pazzo.
|
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Capitolo 29 *** Never let me go ***
Iuuhu?
Mi vergogno, sapete? Mi
vergogno tantissimo a presentarmi
più in punta di piedi dopo più di due mesi.
Non
so perché ho smesso di scrivere drabbles. E penso che
delle mie crisi non ne possiate più :P
Il
motivo principale è che mi sono dedicata alla mia long,
che ho iniziato a pubblicare poche settimane fa. È un
“lavoro” che mi ha preso
a tempo pieno, e ho messo da parte le mie drabble.
Ovviamente
non pensavo di abbandonarvi, soltanto di
riprendere a scrivere quando si fossero calmate le acque.
Però
è proprio iniziando a pubblicare la long che mi sono
resa conto che c’è una cosa della quale non posso
fare a meno. È una cosa che è
parte integrale di me ormai e anche se dopo lunghe pause
tornerò sempre. Perché
anche se la prima idea di fan fiction che ho avuto è stata
la long che ora ho
riscritto da capo, quello che mi ha fatto entrare davvero in questo
bellissimo
mondo sono state le drabble di questa raccolta. Le drabble e, in primo
luogo,
voi, che mi avete fatto venire una voglia matta di continuare questa
avventura
e che avete contribuito a creare la mia dipendenza dalle drabble.
Quindi
grazie, grazie mille ad ognuno di voi.
Alle
2122 persone che hanno visitato la prima drabble.
Alle
7 persone che hanno inserito la storia fra le
ricordate.
Alle
35 persone che hanno inserito la storia fra le seguite.
Alle
12 persone che hanno inserito la storia fra le
preferite.
Alle
103 anime pie che hanno recensito.
E
a chi, con questa raccolta, ha avuto modo di conoscere una
parte di me e del mio mondo, decidendo di inserirmi fra i loro autori
preferiti.
Grazie,
grazie, grazie. E ho dimostrato di essere un’ingrata
e non meritarvi.
Quello
che sto per darvi è molto poco, ma spero che sia un
nuovo inizio.
È
su uno dei personaggi più amati e stimati penso di poter
dire da ognuno di noi.
È
un po’ la nostra mamma, l’insegnate che tutti
desideriamo
avere come guida.
Non
aggiungo altro, perché penso che abbiate capito.
La
storia si ispira al libro di Kazuo Ishiguro che sto
leggendo, Non lasciarmi, titolo
della
canzone Never let me go, di Judy
Bridgewater (cantante non realmente esistita, ma immaginata come tale
nella
storia).
Nel
libro c’è una bambina, che si innamora di questa
canzone
e la ascolta ogni volta che può. Le da un significato suo,
che non coincide con
quello intrinseco della canzone. Quella che vi propongo io è
vicina all’interpretazione
della bambina. C’è una strofa della canzone che
riporto nella drabble, ovvero:
Darling
hold me, hold me, hold me, and never
let me go.
Spero vi
piaccia!
Minerva McGrannit.
Never let me go.
Darling
hold me
C’è
un pezzo che risuona nella tua testa da non sai più
quanto tempo.
Tesoro,
stringimi. Stringimi e non lasciarmi mai andare.
Ti
lascia una profonda sensazione di tristezza e vuoto ogni
volta che la senti. Non puoi tuttavia fare a meno di premere quel tasto
del
vecchio registratore, riavvolgere la cassetta e farla ripartire da capo.
Hold
me, hold me, and never let me go.
Resti
a sentire la canzone infinite volte, perdendo la
cognizione del tempo.
Volgi
lo sguardo verso la finestra. È buio.
Delle
lacrime iniziano inesorabilmente a uscire dai tuoi
occhi.
Non
puoi fermarle, non puoi.
Ti
sforzi con tutta te stessa per tirarle indietro, ma
niente da fare.
Niente.
È
buio. Fuori, dentro di te, buio ovunque.
Dannazione
hai soltanto trent’anni.
Cosa
può sapere si provi la gente ad avere trent’anni e
tutta la vita davanti, ma serbare dentro di sé la
consapevolezza di un qualcosa
che non può essere cambiato.
Nemmeno
la magia può nulla.
Era
sempre stata il porto sicuro dove rifugiarti, la tua
magia. Sempre al tuo fianco, un’amica fedele che ti assisteva
nel momento del
bisogno.
Ora
non c’era. Non c’era nessuno ad aiutarti, nemmeno
la tua
cara magia.
Impotente,
sullo stesso livello di tutte le altre donne.
Niente.
Niente può aiutarti.
Ti
avvicini al letto per prendere un cuscino.
Lo
stringi a te, avvicinandolo al petto. E senza rendertene
conto inizi a cullarlo.
Darling
hold me, hold me, hold me, and never
let me go.
Le
lacrime iniziano a scorrere più forte di prima.
Non
puoi fermarle. Non vuoi fermarle.
Vuoi
piangere, è l’unico modo per sfogare la tua rabbia.
Perché?
Come possono capire gli altri il vuoto che ci si
sente dentro quando si hanno trent’anni, tutta la vita
davanti, e la certezza,
l’inesorabile certezza di essere vuote?
Vuote.
Non soltanto oggi, non soltanto ieri, non soltanto
domani. Vuote per sempre.
Stringi
ancora più forte a te il cuscino.
Tesoro,
stringimi, e non lasciarmi andare. Mai, non
lasciarmi andare mai.
Cantuccio
Ismeniano_
Eccoci qua.
Lo so, non è proprio una drabble. Ma non potevo fermarmi.
Spero abbiate capito a cosa si riferiva quello che avete letto.
Nel libro dei bambini vivono isolati dal mondo in una specie di
istituto, fino all'età di sedici anni.
Fin da piccoli hanno la certezza di essere diversi dalle persone che
vivono fuori dall'istituto, diversi dai loro tutori.
Crescendo scopriranno di essere stati creati al solo scopo di donare i
loro organi vitali.
Sono sterili e non hanno una vita davanti.
La bambina alla quale accennavo nell'introduzione, quando aveva soli
sei anni sentiva e risentiva questa canzone, soffermandosi sulla parte
che ho riportato.
é come se da sempre, a livello inconscio, avesse saputo di
non poter mai diventare madre.
Minerva McGranitt ovviamente non ha nulla a che vedere con il loro
colleggio.
Tuttavia leggendo la storia ho subito pensato a lei.
Ho pensato che non potesse avere figli e che quindi avesse scelto di
donare il suo amore a tutti i ragazzi, e non ad uno solo, diventando
insegnate.
Però in tutte le donne il desiderio di sentire una vita
nascere nel proprio grembo è più forte di ogni
altra cosa.
Lei si sente vuota, un vuoto che non potrà mai colmare
completamente.
So che a qualcuno protrebbe sembrare un'interpretazione di cattivo
gusto, è so che a molti non piacerà affatto.
Io però non ho potuto fare a meno di mettere i miei pensieri
per iscritto e condiviederli con voi.
Oggi sono particolarmentelogorroica, si xD
Spero di sapere, nonostante la mia lunga assenza, cosa ne pensiate.
Grazie a tutti.
Sempre vostra,
Ismene_
|
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Capitolo 30 *** Manca qualcosa ***
Salve salvino!
Frist
of all, grazie ad Emma Star ed Harry Potterish. Vi adoro ragazze, lo sapete.
Second. Ecco la nuova
(quasi
double) drabble! Non ve lo aspettavate, vero?
Mentre pensavo al
protagonista,
mi è venuta in mente una certa coppia di dentisti. La
giornata al mare non è
nulla in particolare, uno degli episodi che un tempo costituiva la loro
quotidianità.
Vi avviso, è
sulla scia dell’ultima
drabble. È più forte di me, ma questa dovevo
scriverla. Parte da una delle
scene per le quali mi è scesa una lacrima. E io di solito
non piango di fronte
ai film [(se escludiamo la lacrima per questo, per la morte di Dobby,
per la
morte di Sirius e per quella di Bellatrix (sì, odiatemi pure
per quest’ultimo
dettaglio)]
Spero vi piaccia.
Lots of love,
Ismene_ <3
Manca
qualcosa.
C’è
uno strano silenzio.
Ma poi perché
strano?
Siete solo tu e lei,
è logico che non ci sia chiasso.
Però
c’è qualcosa.
Qualcosa che ti fa
sentire a disagio con questo silenzio,
come se rappresentasse una novità.
Assurdo.
Dov’è
lei?
Ah, eccola, vicino al
camino. Che fai, amore?
Giusto, le nostre foto.
Mi avvicino, cingendoti
la vita con il mio braccio.
Il nostro sguardo cade
sulla stessa cornice.
È un gesto
automatico, quasi involontario.
Un caso, ma allo stesso
tempo come se fosse premeditato.
Non so perché,
sicuramente è sempre stata lì. Oggi
però ha
qualcosa di strano.
Ci siamo io
e te, al mare, felici. Felici
davvero, una
felicità che ora però ti sfugge.
Questo è il
punto. Dovrei ricordarlo un giorno così felice,
giusto? Invece no.
Niente.
Guardo quella foto con te
e sento che manca qualcosa.
E lo senti anche tu,
perché un brivido percuote la tua
schiena, raggiungendo anche la mia.
Ma cosa,
cos’è cambiato in questo giorno maledetto?
Cos’è
successo quel giorno al mare?
Perché,
perché sento venir meno un tassello indispensabile
della mia vita?
|
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Capitolo 31 *** Girando all'infinito ***
Buuuon
pomeriggio fanciulli!
Reduce
dalla quarta vittoria consecutiva della Roma di ieri *saltella* e
mentre osservo la neve che scende ascoltando l’ultimo
concerto di De Andrè
mentre continuo un testo infinito su Odisseo, è arrivata
l’ispirazione.
È
un personaggio che volevo trattare da tempo e sapevo già
quale sarebbe
stato il suo scontatissimo desiderio. Ho aspettato però fino
ad oggi perché volevo
che, nella sua disgustosa scontatezza, fosse perfetta. Perfetta forse
non lo è,
ma ci ho messo il cuore. Poi è il primo personaggio
abbastanza famoso dopo l’infinita
serie di quelli che non si caga nessuno. Ora torno a studiare [e a
mangiare (oggi
ho una fame cronica assurda, peggio del solito *-*)].
Spero
vi piaccia!
Girando
all’infinito.
Lenta,
pochi fiocchi per volta.
Dei
movimenti circolari che ti mettono ansia, perché sembra
in difficoltà in quel girotondo senza fine, che rimanda per
un tempo infinito
il suo arrivo a terra.
È
triste. È triste come non sia più la stessa cosa.
Mi
metteva allegria una volta, la neve. Quei fiocchi enormi
che sembrano piume di pulcino.
Ora
la vedo diversa. Vedo dei fiocchi deboli, che hanno
bisogno d’aiuto perché non ce la fanno.
E
tu vorresti aiutarli, lo vorresti con tutto il cuore. Ma
non puoi.
Non
puoi perché è impossibile, come si fa a far
attecchire
al suolo quei poveri fiocchi che girano all’infinito?
C’è
una forza più grande a dirigerli, e
tu ti senti così insignificante a confronto.
Io
ora sono come quei fiocchi.
I
nargilli non bastano, mamma. Ho bisogno di te. Ho bisogno
che tu mi diriga, che mi aiuti ad arrivare al suolo. Che mi spieghi
perché continuo
a girare, all’infinito.
|
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Capitolo 32 *** Artigli. ***
Buuonsalve
miei prodi!
Mancano
due giorni,
mancano due giorni al Natale ;D
Il
mio spirito
natalizio però era più forte qualche settimana fa.
Quindi,
questa drabble
non ha nulla di natalizio. Aimè, magari parlerò
di regali e struffoli a luglio!
La
protagonista è un
personaggio che non avevo mai preso in considerazione. Anche
perché i
personaggi di cui scrivo qualcosa che superi le 150 parole non sono
molti.
Ebbene,
ecco a voi
Lavanda Brown.
Artigli.
È
così soffice, quest’erba.
Passeresti
tutta la vita sdraiata sul verde a guardare le
nuvole.
Quelle
nuvole in perenne movimento, in perenne cambiamento.
Eccone
una. La osservi per un secondo. Un agnello.
Dolce,
indifeso, debole.
Distogli
per un secondo lo sguardo.
Ti
piace fare questo gioco. Fra qualche secondo guarderai di
nuovo il cielo, per vedere la metamorfosi di quella piccola nuvola.
No.
Non
è più un agnello.
Sai
cos’è, purtroppo lo sai bene.
Quegli
occhi rossi di sangue. Il volto famelico. Gli artigli.
I peli sul volto.
È
lui.
Senza
rendertene conto ti alzi e inizi a correre.
Scappi
da qualcosa che in quel momento non c’era, ma è
sempre dentro di te.
La
testa di scoppia. La tieni fra le mani, ma non riesci a
fermare quel pulsare ininterrotto.
Perché?
Perché proprio io?
Ti
prego, vai via. Ti prego.
Ti
chiedo solo questo.
|
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Capitolo 33 *** Pensiero. ***
BUON AAANNO!
No, io non sono mai stata un
Grinch. Quindi, ecco per voi la drabble natalizia in ritardo.
Emma cara, puoi tirar fuori
di
nuovo i tuoi gingilli natalizi, saranno ben accetti (:
Vale, i tuoi complimenti mi
lusingano sempre, ormai lo sai. Grazie (:
E, dulcis in fundo, mia cara
Giulia,
sai quanto apprezzi le tue parole, ho la fortuna di poter leggere
sempre
qualcosa di sincero. Quindi grazie, ora come la prima volta (:
Scusatemi se non ho risposto
prima alle vostre recensioni, ma queste feste sono state più
caotiche del
solito. Ah, per la cronaca, Lavanda la odio anch’io! Posso
lasciare il mio
RonRon solo per Hermione, ma di certo non per lei.
Di nuovo i miei
più sinceri
auguri, non mi dilungo qui per farli per bene. Se passate dalla mia
pagina li
ho scritti nella presentazione.
Ed ora, prima di diventare
troppo logorroica *ops, penso sia tardi* ecco a voi, Argus Gazza!
È quasi una
doubledrabble, a
Natale sono più buona!
Pensiero.
“Stupidi
ragazzini viziati, non sanno il rispetto dov’è di
casa. Insulsi palloni gonfiati…” andava
borbottando un adirato Argus Gazza,
mentre faceva il suo ultimo giro di perlustrazione la notte di Natale.
Ultimo
giro sulla carta, secondo i piani degli altri. Lui
però sapeva bene che la notte di Natale la vigilanza doveva
essere molto più
alta del solito, quei ragazzini, anche se pochi, erano capaci di tutto.
Era
però vicina la mezzanotte, e Mrs Purr non aveva ancora
cenato. Doveva essere bello avere qualcuno al tuo sevizio per il
semplice
piacere di farlo.
“Pasto
speciale per questa sera, mia cara. Tu non lo sai, ma
fra qualche minuto sarà Natale”
sussurrò alla sua gatta.
Per
lui a dire il vero il Natale non aveva mai significato
più di tanto. Ma lei, Mrs Purr, doveva avere quello che lui
non aveva avuto.
Sentì
il miagolio familiare, e la gatta che si strusciava
svelta fra le sue gambe.
Era
stata nelle cucine, e portava un pollo. Ancora crudo, ma
pur sempre un pollo.
“Per
me, Mrs Purr?” chiese lui commosso.
“Mao”
confermò lei in risposta.
|
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Capitolo 34 *** La Dama e il Viandante. ***
Brigitteee
Bardò, Bardò!
A-E-I-O-U-IPSILON!
A-E-I-O-U-IPSILON!
*parole
che non sa*
Nananananana!
Non
fateci caso, sono a casa per la neve e volevo
condividere con voi la mia gioia!
Quuindi,
ecco la (double)drabble! Una di voi mi aveva
chiesto di scrivere su questo personaggio ma, aimè, in
questo momento non
ricordo chi. Beh, spero piaccia a lei e a tutti gli altri!
Torno
alla mia danza (:
Ismene_
La
Dama e il Viandante.
-Che
cosa desiderate, mia dama?
-Nulla
che puoi offrirmi, viandante.
-Voi
mi sottovalutate. Io, un giorno avrò un grande potere,
un immenso potere. Potrei dire che ho
già un grande potere. Tuttavia, dovreste darmi
qualcosa… vedete, rendereste
tutto perfetto.
-Guardatemi:
io non ho nulla. Soltanto la mia bellezza, che
mi è stata fatale.
-Vi
sottovalutate, Helena. È, in realtà, qualcosa che
avete
ereditato. E so quanto vi sia scomodo, lo so bene.
-In
molti si sono recati da me con la stessa richiesta. Perché
dovrei cedere con te?
-Perché io di
norma non concedo a nessuno di rivolgersi a me in questo modo. Voi
però siete
diversa. Siete speciale. Come me.
E,
come vi ho già detto, io ho già il potere, potere
che ho conquistato anche con
la mia intelligenza. Capirete bene come, la mia richiesta, non
è dettata dall’usuale
motivo.
-Non
riuscirete ad abbagliarmi. Non sono quello che pensate
io sia.
-Io
penso che voi siate estremamente intelligente, Dama
Grigia. Più di chi vi ha preceduta…
-Non
so cosa intendiate dire…
-Invece
lo sapete bene.
-Il
mio desiderio
è quello di essere ricordata.
-Lo
sarete, Helena, lo sarete.
|
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Capitolo 35 *** Primo trucco. ***
Buonasera fanciulle care!
Chiedo scusa a chi non ha
ricevuto una
risposta alla sua graditissima recensione. Gennaio, come ho detto
troppe volte,
è un mese pazzo. Ho cercato di rispondere per quanto ho
potuto, ma non sono
riuscita a stare molto al pc.
Un grazie particolare ad una
nuova adepta, MeiyoMakoto,
per le sue recensioni. Le ho adorate, e sono sempre felice quando si
unisce
qualcun altro. Più siamo, meglio è!
Concludo dicendo che so che
è gennaio anche
per voi, a meno che non abbiate bimestri, pentametri e robe varie.
Quindi, un
ultimo respiro, ancora un paio di giorni e per il momento è
finita! Purtroppo
da me quella della neve è stata una
parentesi breve, si è subito sciolta. Ma spero in una mega
bufera per febberaio
;D
Ora, la smetto di
sproloquiare.
Diciamo che questa
è una drabble “corale”,
se così si può definire xD Un po’
stupidotta, a dire il vero, ma ci voleva una
pausa dalle mie amate drabble deprimenti e catastrofiche!
Spero vi piaccia.
Ginny Weasley.
140 parole.
P.S. (Giuro che poi me ne
vado davvero xD).
Volevo soltanto fare anche qui gli auguri di buon compleanno ad
Orgoglio e
Pregiudizio, della mia cara JANE. Duecento anni e non sentirli! Ieri ho
comprato credo una copia di ogni giornale presente in edicola per
trovare
almeno uno straccio di articolo dedicato a questo bicentenario, ma
nulla. Vi
lascio soltanto immaginare la mia rabbia.
Ora sparisco davvero! Mi
manca la vita
sociale, dovevo sfogarmi xD
*torna nella sua tana
pidocchiosa*
Primo trucco.
-Ginny si è
truccata, Ginny si è truccata!
-Piccola Ginevruccia, ma
che diavolo hai combinato?
-Sembri un clown!
-Perché poi ti
saresti conciata così?
Li odio.
Io li odio.
Perché?
Perché devo avere mille stupidi fratelli che non capiscono
nulla?
Una
sorella, chiedo solo una sorella.
È
troppo? Sono così cattiva da non meritarla?
***
-Ehi, sorellina- fecero
capolino una per volta sei teste
rosse.
Ginny era accovacciata sul
suo letto, in lacrime, e loro si
distesero tutti attorno a lei.
-Devi sapere che tu sei
bellissima, non hai bisogno di
nessun trucco.
-Sei nostra sorella, mica
come le altre ragazze!
-E guai a te se ti colori
gli occhi di nuovo, non voglio che
ti si mettano appresso troppi pagliacci.
Erano
così. Magari non come una sorella, ma erano i suoi sei
fratelli.
Ed erano
perfetti. Anche se ora la stavano bombardando con i cuscini.
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