Forse la mia vita non è del tutto finita

di Mirime 90
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Forse la mia vita non è del tutto finita ***
Capitolo 2: *** Colpo di scena! ***
Capitolo 3: *** Quasi la verità ***
Capitolo 4: *** Verità. ***
Capitolo 5: *** Il sogno. ***
Capitolo 6: *** Vero o falso? ***
Capitolo 7: *** La (tragica?) verità. ***
Capitolo 8: *** Pensieri con sorpresa! ***
Capitolo 9: *** "Mi ami. Vero o falso?" " Vero". ***



Capitolo 1
*** Forse la mia vita non è del tutto finita ***


Sono passati 5 mesi dalla morte di Snow. 5 mesi dalla morte della Coin. 5 mesi dalla morte di Finnick e... non riesco neanche a dire il suo nome. La mia dolce sorellina che ha dovuto crescere troppo in fretta. Ricordo ancora la sua prima mietitura, quando mi offrii volontaria al suo posto. Aveva la camicetta troppo grande che le usciva dalla gonna come una paperella.

Mi manca tanto. La vedo ovunque, soprattutto nelle primule che ha piantato Peeta intorno alla casa.

Oh, Peeta. Quanto mi manca. Il dottor Aurelius dice che si è stabilito del tutto, ma quando lo vedo passeggiare non vedo il ragazzo che quando eravamo piccoli mi gettò il pane sotto la pioggia. Capitol me lo ha portato via . Peeta e Prim erano la mia unica ragione di vita, ma adesso lei non c'è e lui non è più lo stesso.

Haymitch continua ad ubriacarsi e è da un po' che alleva oche. Sto cominciando a pensare che potrei iniziare anch'io. A bere non ad allevare oche. Sarebbe strano.

Lui beve perchè cerca di dimenticare. Ha perso il padre, la madre, il fratellino e la ragazza che gli piaceva. Snow li ha uccisi pochi mesi dopo che Haymitch vinse l'edizione della memoria. Invece la ragazza è morta nell'arena.

In un certo senso io e Haymitch stiamo nella stessa situazione. Solo che lui non vuole ammetterlo.

Il suono del campanello mi risveglia dai miei pensieri. Vado ad aprire. Mi trovo il mio ex mentore davanti. Sto aspettando che mi faccia qualche insulto, ma non arriva.

Restiamo in silenzio per qualche secondo. Poi lui fa un grande respiro come se fosse l'ultimo e mi dice solamente:

Seguimi”. Io non mi muovo. “Perchè mai dovrei farlo?” chiesi. “Tu fallo e basta”.

Decido di fidarmi; dopotutto è l'unico amico che mi rimane.

Attraversiamo quasi tutto il distretto ed io comincio a preoccuparmi perchè sono passati quasi venti minuti e Haymitch non mi ha fatto ancora nessun insulto.

Sto per chiedere cosa sta succedendo quando ci fermiamo. Vedo Effie aspettare di fronte all'ospedale ( o quel che ne rimane). È agitata, sta parlando con Annie. Un momento; perchè Annie è nel distretto 12? Ok, adesso sono davvero preoccupata.

Ciao Annie, che ci fai qui?” Domando con il tono più allegro che trovo. “Katniss io...”si blocca.

Dolcezza entriamo”. Dice Haymitch. Perchè sono tutti cosi tristi? Cosa sta succedendo?

Delly?” Chiedo confusa.

Si è lei ma...sta piangendo. No, è impossibile. La ragazza più dolce e sorridente che conosco sta piangendo.

Delly pechè stai piangendo?” Ma lei corre subito via.

Entra da sola, dolcezza”

Apro tremante la porta. Quello che vedo non mi piace affatto.

Mi chiamo Katniss Everdeen, ho 18 anni,vengo dal distretto 12, il distretto 12 è stato distrutto, lo stiamo ricostruendo, nella camera d'ospedale del distretto 12 c'è...

Peeta!”

Quasi mi prende un infarto.

Perchè è sul quel lettino? No, non lo voglio sapere.

Prendo una sedia e mi siedo accanto a lui. Gli prendo una mano. È gelida. Di solito le sue mani sono calde. Rimango a fissarlo per almeno 2 ore immaginando cosa possa essergli successo.

Alla fine la stanchezza ha la meglio su di me e mi addormento tenendo stretta la sua mano.

Quando mi sveglio Peeta mi sta osservando.

Buongiorno”. Mi dice come se non fosse successo niente. Una lacrima inizia a rigarmi la guancia.

Cosa ti è successo?” Gli chiedo senza guardarlo in faccia.

Esita. Ma alla fine inizia a parlare.

Dovevo assolutamente parlarti cosi sono andato a cercarti nel bosco...” Prende un grosso respiro.

...e poi tutto buio. Non ricordo più nulla.”

So che mi sta mentendo, ma non voglio costringerlo a parlare se non vuole.

Mi alzo e mi sdraio accanto a lui, cercando di nontoccargli la gamba. Mi sembra di essere tornata a circa due anni fa, quando stavo nella grotta con Peeta ferito alla gamba. Non ho parole. Eravamo dei ragazzini mandati a morire in quella stupida arena. Ora per fortuna è tutto finito. Sorrido al pensiero. Anche Peeta sorride; probabilmente lo ha pensato anche lui.

Ci riaddormentiamo come una volta, felici di esserci ritrovati.

 

 

 

Angolo autrice:

Eccomi con la mia seconda fanfiction.

Devo dire che sono soddisfatta del risultato. Sono un po' indecisa sul fatto che Peeta non dice che cosa gli è successo. Un' idea ce l'ho ma non sono sicura. Però se volete sapere cosa è successo mandatemi una recensione.

Grazie alla prossima

Always90

p.s. So che avevo detto che questa storia la postavo sabato, ma ho trovato il tempo tra tutti i compiti.

 

 

 

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Capitolo 2
*** Colpo di scena! ***


 

È passato un mese da quel giorno all' ospedale e tutto è tornato come prima. O meglio, quasi tutto. Io e Peeta ci vediamo molto più spesso. I suoi flashback sono quasi inesistenti ed io sto superando la mia crisi di depressione.

Peeta non mi ha ancora detto cosa è successo nel bosco ed io sono sempre più curiosa. Di solito rispetto la sua privacy, ma non ne posso più.

Una notte non riesco a dormire. Non so perchè, forse per gli incubi... comunque rimango appoggiata al petto do Peeta osservando il vuoto.

Mi perdo nei miei pensieri e ben presto riesco a prendere sonno.

Sono nel mondo dei sogni (stranamente tranquilli), quando sento qualcosa agitarsi.

Mi sveglio e vedo un Peeta sudato, agitato. Non si ferma un secondo, nemmeno quando lo muovo pesantemente. All'improvviso comincia a parlare. Dice cose del tipo: “ Prenditela con me, non con lei” oppure “ Ti prego smettila non ti ho fatto nulla di male!” Non so cosa fare. Sono nel panico totale!

Poi si sveglia e non appena mi vede mi abbraccia come non ha mai fatto prima.

Ricambio l'abbraccio un po' stupita. Quando ci lasciamo lui è in lacrime. Non l'ho mai visto cosi prima d'ora.

Sto per mettermi a piangere anch'io, ma non me ne lascia il tempo. Le sue labbra premono sulle mie, ed ecco il senso di fame che mi invase nella grotta nei miei primi Hunger Games. Non provavo una sensazione simile da quella volta sulla spiaggia.

Non mi rendo conto di quanto dura ma mi sembra pochissimo.

Appena ci stacchiamo non so come comportarmi. Fortunatamente è Peeta a salvare la situazione:

“ Katniss so che ti starai chiedendo perchè ma ti prego non domandarmi. Se ti dicessi cosa è succ-” Gli premo un dito sulle labbra: “ Non rovinare questo momento” Mi sorride, un sorriso triste un po' forzato.

Ci risdraiamo abbracciati e nessuno osa chiudere occhio. Solo dopo qualche ora la stanchezza ha la meglio su di me e sprofondo nei miei sogni.

La mattina dopo Peeta non c'è, però il profumo di biscotti appena sfornati mi dice che è in cucina.

Scendo le scale e lo trovo con la testa quasi infilata nel forno.

Gli abbraccio le spalle.

Si gira e mi abbraccia. Affondo la mia testa nella sua spalla e mi “cibo” del suo profumo.

Ci sediamo sul divano ancora abbracciati.

Peeta prende un grosso respiro: “Katniss è il momento che tu sappia”

mi siedo a gambe incrociate “ Che io sappia cosa?” Gli domando.

“ Che tu sappia cosa è successo nel bosco” stavolta sono io che prendo un grosso respiro

“ Peeta se non ne sei sicuro io non voglio cost-” “Non posso vivere con un fardello cosi pesante!”

“Ok” rispondo con un sospiro.

“Bene prima di cominciare ti voglio dire che alla fine qualunque cosa tu farai dopo io non opporrò resistenza. Allora come ti avevo detto sono andato a cercarti nei boschi quando ho incontr-”

DIN DON. No! Non puoi suonare ora! Vado ad aprire e mi trovo d' avanti...

“Gale!”

“Fatti da parte Catnip!” mi risponde con voce glaciale, sprezzante.

“TU! LURIDO VERME VISCIDO!”

Non faccio in tempo a fermarlo che un pugno arriva nella stomaco di Peeta.

“Gale ma che stai facen-”

“Vai in camera tua Catnip. Se non vuoi vedere il caro innamorato MORIRE IN UNA POZZA DI SANGUE!!”

“ Fa come dice Katniss. Ti prego” Mi supplica Peeta.

“ No! Stai scherzando! Io non ti lascio! Gale ma perchè tutto questo?!”

“Innamorato non hai detto niente! Bene Catnip, ora saprai cosa è successo nel bosco!”







 

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Capitolo 3
*** Quasi la verità ***



Rimango immobile per un tempo indeterminato. Come fa Gale a sapere cosa è successo nel bosco?
"Gale io non ho idea di come tu sappia cosa è successo... ma non voglio saperlo da te dopo quello che hai fatto. Anzi non sono neanche più tanto sicura di voler sapere la verità, perciò ora vattene!" Non so con quale coraggio abbia detto queste cose, ma non me ne pento.
"Katniss non sei mai stata brava a mentire." Peeta ha ragione. Non sono stata del tutto sincera. Muoio dalla voglia di sapere cosa è successo!
"Ok, forse lo voglio sapere ma non ora. Non cosi."Stavolta sono stata sincera.
"Ditemi quando voi piccioncini avete finito cosi io inizio a raccontare!"
"Gale quante volte devo dirtelo?! Non lo voglio sapere da te!!!" Se adesso non se ne va gli tiro un pugno in faccia!
" Va bene me ne vado. Torno tra mezz'ora e se in questo arco di tempo il caro innamorato non avrà raccontato tutto, allora lo farò io,ma non qui e in quel momento, bensi sulla tomba del caro Peeta!"
Sta per andarsene quando fa dietrofront e dice:"A! quasi dimenticavo!" Si avvicina a Peeta e gli da un pugno sul naso. Mi catapulto su di lui, ormai accasciato al suolo." Ma sei impaz-" Non faccio in tempo a finire la frase che la porta d'ingresso sbatte.
Aiuto Peeta ad alzarsi e gli disinfetto la ferita che però non smette di sanguinare.
Il silenzio che è calato su di noi è assordante. Non ne posso più! Sto per dire qualcosa, ma Peeta mi precede."Bhe, direi che adesso dovrei iniziare la storia."
"Ne sei sicuro?"
" Sei te che devi decidere."
"Lo sò" 
Torna il silenzio. Sono passati quasi venti minuti e ancora non sò niente. Scommetto che Gale sta aspettando fuori la porta.
Peeta inizia a respirare a fatica. Credo sia per il naso. Il problema è che io non sò cosa fare. 
Gli porto l'acqua ma non aiuta. Sto entrando nel panico, pero non mi dò per vinta. Lo faccio stendere sul divano. Per un attimo sta meglio ma poi perde i sensi.
 Venticinque minuti.Sto per entrare in iperventilazione.
Poi mi viene un'idea.
Prendo il telefono, la rubrica. Vado alla lettera H.
Eccolo l'ho trovato!
Haymitch.

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Capitolo 4
*** Verità. ***


Compongo il numero il più velocemente possibile.
Squilla. Squilla. Squilla.
"Dolcezza a cosa devo il dispiacere?" Il suo tono mi fa venire il sangue al cervello.
"Devi venire." In effetti non so perchè ma sento che lui centra qualcosa.
"Dolcezza ora sono occup-" "Non mi interessa cosa devi fare.VIENI SUBITO!" Lo interrompo, fredda.
C'è un po di silenzio che mi sembra un'eternità.
"Va bene arriv-" Interrompo la telefonata.
Non so che fare. Gale arriverà da un momento all'altro e Peeta è incosciente accanto a me.
O mio dio! Ora capisco!
E' stato Haymitch a avvertirmi che Peeta era all' ospedale!
Lui sa!
Suona il campanello. Naturalmente è il mio exmentore.
"Eccomi dolcezza! Conten-" 
"Tu sai." dico, fredda.
Fa una faccia seria. Ha capito.
"Va bene. Posso entrare?" Annuisco e mi scanzo dalla porta.
Peeta si è risvegliato ma respira appena.
Mi siedo accanto a lui.
"Ehi. Stai bene?" Ma che stupida che sono! E' ovvio che non sta bene! E' ancora sanguinante!
"Bhe sono stato meglio."Sorride.Ma come fa a prendere tutto cosi alla leggera?
Prende fiato per dire qualcosa ma lo zittisco in tempo.
"Peeta respiri appena. Non sprecare fiato."
Annuisce. 
"Bhe quando voi piccioncini avete finito io inizio a raccontare." Questa frase mi fa ribollire il sangue nelle vene. 
E' la stessa che ha detto Gale quando... un momento perchè Gale non è ancora arrivato? Il tempo è scaduto!
Vabbè, meglio cosi.
Mi rivolgo a Haymitch." Allora? Su inizia!"
"Alleluia!" Si siede sulla poltrona.
"Dunque, mi trovavo vicino alla stazione per prendere la mia scorta di vino arrivato da Capitol, quando sentii un grido. Andai nella direzione da cui veniva l'urlo. Naturalmente avevo capito di chi era- indica Peeta- lo trovai disteso al suolo con una gamba sanguinante e... bhe il resto lo deve raccontare lui perchè non è giusto che lo dica io."
Si alza " Ok io vi lascio soli. A domani se vorrò!" 
E con questo sbatte la porta.
"Non mi hai detto un bel niente, mentore dei miei stivali!" Mi alzo di scatto ma una mano mi ferma.
"PEETA LASCIAMI IO DEVO SA-" " No Katniss Haymitch ha ragione. Io ti devo dere la verità!"
Mi risiedo sul divano. "Ok." Rispondo.
"Come ti avevo detto ero andato a cercarti nel bosco..."
Provo a immaginarmi cosa sta dicendo come si vede ogni tanto nei film. E mi riesce bene!

Peeta cammina nel bosco, pensando di trovarmi li, quando incontra... Gale!
Questo spinge Peeta facendolo cadere a terra. Ma perchè?
" Tu! E' tutta colpa tua! Tu me l'hai portata via! E' tutta colpa tua!"
"Gale ti prego calmati" Risponde Peeta.
"Non ho intenzione di calmarmi"
Prende l'arco e una freccia si conficca nella gamba di Peeta.
"Peeta sei qui?" E' la voce di Delly. Ecco perchè piangeva. Lei ha visto Peeta sanguinante.
Anche Gale sente la voce.
"Non finiscce qui Mellark!"
E scappa via.


"Bhe poi il resto lo sai." Torno alla realtà.
Peeta ha gli occhi lucidi e anche io.
"Sai -comincia- per un attimo ho pensato di perder-"
Non finisce la frase che gli butto le braccia al collo. Non voglio vederlo in lacrime, mi farebbe troppo male.
Passano minuti che pero mi sembrano attimi i quali vengono interrotti dal forte suono del campanello che mi avverte che il tempo è finito.
Gale è qui.



Angolo autrice:
Scusate il ritardo ma non ho trovato un attimo libero per aggiornare.
Comunque spero che la storia vi piaccia e guardate che se non mi arrivano delle recensioni non continuo la storia èèè!!! ;)
Vabbè alla prossima
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Capitolo 5
*** Il sogno. ***


Gale! Gale è qui! No, non è possibile! Non adesso!
"Katniss..."
Ma questa non è la voce di Gale.
Mi volto e la persona che vedo mi mette tristezza.
"Annie cosa ci fai qui?"
Ma cosa è successo? Sono passati circa quaranta minuti e di Gale neanche l'ombra.
Parli del diavolo e spuntano le corna! Annie è seguita aruota dal mio ex migliore amico.
"Oh bene l'innamorato si è svegliato! Ottimo mi renderai il lavoro più divertente!"
Ride. Non è la risata del mio migliore amico. E' la risata di un pazzo.
"Gale so tutto. Ora pero lascia stare Annie, lei non ha nulla a che vedere con questa storia."
"Ah! E' vero! Annie cara potresti andartene per favore?"
Annie si sveglia dal suo mondo.
"Ma se sei stato tu a chiam-" "Si bene ora vattene!"
Ma che fine ha fatto il mio migliore amico? I suoi modi gentili non ci sono più.
Un momento. E' impossibile che Gale sia cosi. O mio Dio. Tutto questo è solo un...
"...sogno. Katniss tranquilla stai sognando, svegliati!"
Mi ritrovo in camera mia con Peeta che mi muove lentamente ma con decisione.
Sono sudata, e non poco.
No, non è possibile! Non puo essere stato tutto un sogno.
"Katniss tranquilla era solo un sogno"
Peeta cerca di rassicurarmi, ma con scarsi risultati.
"Tu...io...la tua gamba...il tuo naso..." Peeta mi guarda come se fossi pazza.
"Katniss era solo un sogno,tranquilla ci sono qui io. Ti va di parlarne?"
Annuisco. Si ho bisogno di parlare con qualcuno e visto che Peeta è qui... aspetta. Perchè Peeta è qui?
"Peeta ma...ma perchè tu sei qui?" chiedo con un filo di voce.
"Dici sul serio? Sono quasi sei mesi che sono qui. La guerra è finita da circa un anno."
Si ora che ci penso la guerra è davvero finita da quasi un anno. Ma non ricordo che Peeta ora vive con me.
Capisce che non lo sto seguendo cosi continua.
"Ieri sera sei caduta e hai battuto la testa. Anche se non sono un medico credo sia normale che non ricordi nulla, ma penso che fra un po ti tornerà in mente tutto."
No, non è possibile. Ho sognato tutto. Eppure mi sembrava cosi reale.
Decido di fidarmi, dopotutto è Peeta, è il mio ragazzo del pane che sta parlando.
"Domani ti racconterò il sogno che ho fatto. Ok?"
Annuisce, mi da un leggero bacio sulla fronte e ci stendiamo di nuovo anche se gia so che questa notte non dormirò.


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Capitolo 6
*** Vero o falso? ***


"Katniss! Katniss!"

Peeta mi tiene fra le sue braccia, dondolandomi. Vedo tutto sfocato, ma cosa succede?

"Katniss mi senti?"
Si lo sento ma non riesco a parlare. Faccio per toccarmi il labbro inferiore ma una mano circonda il mio polso. E' quella di Peeta.

"No Katniss ferma, non toccare ti faresti solo del male."

Come? Che significa?

"Pe...perchè Peeta?" Finalmente riesco a parlare, ma sento un sapore di sangue in bocca emi fa malissimo.

Peeta mi fa stendere sul divano e mi stringe la mano.

Si alza per andare in cucina ma mentre cammina...zoppica! Oh no! Sto sognando, di nuovo!

Ok, ho un piano!

Non appena torna Peeta gli farò una domanda.

"Peeta ti...ti ricordi qual è il tuo colore preferito?"

Il Peeta reale non lo sa, me l'ha detto un paio di settimane fa, dice che non se lo ricorda ed io non ho aggiunto altro; quello falso, quindi del mio subconscio, lo sa perchè lo so io.

"Perchè mi fai questa dom-" "Tu rispondi e basta!" 

Voglio sapere, devo sapere.

"Io... io te l'ho detto, non me lo ricordo."

Cosa? Se lui è quello vero allora quello di ieri sera era falso!

"Katniss tutto a posto? Dove vai?"

Solo ora mi accorgo di essere vicino alla porta.

"A prendere un po d'aria!" E la sbatto alle mie spalle.

Allora. Ricapitoliamo. 

Se tutto questo è reale, significa che ciò che è successo ieri sera è falso.

Ma se questo è tutto vero allora dov'è Gale? E perchè ho il labbro gonfio?

Scommetto che le risposte a queste domande le ha Peeta.

Forse dovrei tornare a casa e farmi raccontare cosa è successo. Si, voglio capire.

Appena torno a casa, pero, non vedo nessuno.

Faccio per uscire ma qualcosa mi colpisce in testa.

 

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Capitolo 7
*** La (tragica?) verità. ***


Vedo di nuovo tutto sfocato, come poco fa, ma stavolta non sono in in salone. Bensi nella mia camera.

Mi guardo intorno e noto che è mattino. Sento un profumo di pane venire dalla cucina, cosi scendo a controllare.

C'è un Peeta intento a sfornare dei pasticcini dall'aspetto invitante.

Non zoppica e questo mi fa pensare che mi trovo nel presunto sogno.

Mi avvicino "Peeta?" Si gira "Ehi Katniss è presto come mai gia svegia?"

Si avvicina e mi da un leggero bacio sulla fronte. Alzo le spalle.

Mi siedo e comincio a pensare ad un modo per smascherare Peeta, ma non mi viene in mente nulla.

Mangio un pezzo di pane intinto nella cioccolata calda.

Guardo fuori e mi accorgo che il sole è arancione... arancione... arancione!

"Peeta qual è il tuo colore preferito?" Domando.

"Lo sai l'arancione. Come il tramonto." 

Perdo un battito.

"Oggi vado a caccia." Annuncio. Peeta annuisce.

"Bene mi manca la tua selvaggina." Mi sorride. Ricambio un po' debolmente.

Quando esco comincio a correre il più velocemente possibile verso i boschi.

Non appena arrivo alla recinzione mi fermo per riprendere fiato.

Allora, forse ho capito: questo è tutto falso mentre l'altro è vero.

Si puo essere cosi, anzi, è cosi!

Ma allora perchè non riesco a svegliarmi?

Mi sono troppo persa nei miei pensieri che non mi sono accorta che un lupo è dinnanzi a me.

Faccio per indietreggiare ma l'animale è più veloce, e in un attimo mi ritrovo sdraiata per terra.

Pero se questo è un sogno non puo accadermi nulla, giusto?

Spero di si perchè il lupo si sta avvicinando. Comincio a pizzicarmi il braccio fino a farmi male e poi tutto buio.



Mi svegio e vedo tutto (di nuovo) sfocato. 

Mi sembra di essere in un ospedale anche perchè sento l' elettrocardiogramma fari bip...bip.

Apro gli occhi e vedo una sagoma.

E' Haymitch.

"Dolcezza finalmente, non ci speravo più"

A cosa? E perchè è qui?

Credo che abbia notato il mio sguardo confuso perchè continua a parlare.

" Dopo che hai assassinato la Coin i medici ti hanno dato una quantita sproporzionata di morfamina e tu hai dormito per una settimana. Scommetto che hai avuto dei sogni strani, vero?"

Annuisco. Quindi era tutto un sogno!

Per questo un Peeta sapeva qual era il suo colore preferito e l'altro no. Lo avevo deciso io, e la mia mente aveva obbedito. Un momento, dov' è Peeta?

"Pee..ta è..." "Tranquilla è sano e salvo, pero è meglio che non vi vediate ancora per un po, almeno fino a quando non sarà tornato se stesso."

Lui non tornerà mai se stesso. Come fanno a non capirlo?

"Adesso dormi e se farai sogni strani sappi che non sono veri." Mi sorride e se ne va.

Chiudo gli occhi e sprofondo in un mondo senza sogni.




Angolo Autrice:

Scuuuuuuuuusate il ritardo ma non ho trovato un attimo libero. *fa gli occhi dolci*

Comunque il capitolo è un po più lungo dei precedenti : )

Vi preeeeego di recensire *fa gli occhi ancora più dolci*

Bene ho finito di rompere

Fatemi sapere cosa ne pensate

Un bacione 

Emma 4 ever

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Capitolo 8
*** Pensieri con sorpresa! ***


Mi risveglio in una camera non sconosciuta.
Letto comodo, armadio grande e una quantità assurda di pulsanti. A tutti puo sembrare una normale camera, perfino bella, ma per chi ha partecipato agli Hunger Games camere del genere non se le dimentica.
Scommetto che anche Peeta la riconoscerebbe.
Ebbene si, sono nella camera da letto del Centro di Addestramento degli Hunger Games.
Il mio primo impulzo è di pizzicarmi il baccio per vedere se tutto questo è solo un' altro sogno, ma decido di mettermi seduta. 
Guardo la stanza e mi accorgo che sul tavolo c'è un vassoio su tavolino.
Mi alzo e mangio.
Poi mi rinfilo nel letto e mi addormento senza pensare a niente.
Passo i seguenti giorni cosi: 
mi sveglio, mangio faccio un giro per la stanza e mi riaddormento.

Un giorno millepensieri mi frullano in testa, ma solo uno mi colpisce: Peeta. Mi sembra di essere diventata come lui: non riesco più distinguere ciò che è vero e ciò che è falso. Il lato positivo pero è che non cerco di uccidermi. O forse non è positivo? Dovrei forse morire? Sarebbe tutto più semplice, no? Tutto più veloce. 
No. C'è qualcosa che mi impedisce di morire, che mi costringe a rimanere in questo mondo. E quel qualcosa è Peeta.
Non mi uccido per lui. Perchè c'era sempre quando mi serviva aiuto. Ho detto bene: c'era.
Adesso non c'è più, o almeno non c'è più il vero Peeta. 
Quello che mi consolava, che mi confortava, che mi amava.

E' vero Katniss ti amava, ora non ti ama più...

La voce nella mia testa ha ragione.

Fattene una ragione, è cosi e basta...

"Lo so, ma voglio credere il contrario."

E perchè mai, di grazia?

Di grazia?... Ma questo è...

"HAYMITCH!"

"Shhh, non gidare dolcezza!"

"Come...?"

"Hai ancora l'auricolare, genia!"

Oh. E' vero.

"Comunque non hai risposto alla mia domanda, quindi te la rifaccio: E perchè mai, di grazia?

"Perchè anche se l'ho capito troppo tardi, lo amo anche io."

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Capitolo 9
*** "Mi ami. Vero o falso?" " Vero". ***


L'ho detto in un attimo. Una rivelazione che mi ha tolto un peso di dosso.
Il silenzio che segue le mie ultime parole mi fa intuire che Haymitch è rimasto senza parole. Cosa tutt'altro che normale.
"Dolcezza, senti, io non volev-" "Sono stanca, Haymitch. Ci sentiamo." 
Non so perchè ho risposto cosi, ma non sopporto sembrare debole agli occhi di qualcuno.
Mi tolgo l'auricolare e lo poso sul comodino.
Perchè ho parlato? E perchè proprio a Haymitch?
Basta sono veramente stanca e tutto ciò che voglio ora è una bel sonno ristoratore.
In un attimo sono gia nel mondo dei sogni.

I giorni seguenti passano con una monotonia impressionante.
Haymitch non si è fatto più sentire ed io non l'ho cercato.
Un giorno sono tranqillamente sdraiata sul letto con mille pensieri, quando la porta si apre.
In un non nulla capisco di avere davanti il mio ex-mentore.
"Andiamo dolcezza. Si torna a casa"
A casa? Quale casa?
"Haymitch il distretto è stato..." "Non ti preoccupare. Andiamo?"
Cosi lo seguo.

Arrivati alla stazione del Distretto 12 un senso di nausea si impossessa di me.
Comunque torno a casa mia, quella del villaggio dei vincitori.
I primi giorni sono strazianti.
Abbiamo vinto la guerra ma a che prezzo?
Centinaia di persone sono morte e con loro...con loro... 
Non ce la faccio più!
Esco di casa e mi aggiro per il distretto che pian piano risorge.
Non so perchè ma mi ritrovo alla stazione e noto che un treno sta per arrivare.
Attendo senza sapere il motivo ma non riesco a muovermi.
In un attimo tutto si ferma. L'aria mi manca e sento che sto per svenire.
A pochi passi da me c'è lui.
E' sempre lo stesso, se si esclude il fatto che è pallido, ma è ancora lui.
Mi avvicino.
"Sei tornato."
"Fino a ieri il dottor Aurelius non mi ha permesso di lasciare Capitol City"
Mi spiega Peeta.
"Tra l'altro, mi ha detto di dirti che non puo continuare a fare solo finta di curarti. Devi rispondere al tel-"
Non lo lascio finire che gli butto le braccia al collo.
Quanto mi è mancata la sua voce?
All'inizio esita ma poi risponde all'abbraccio.
Quanto mi sono mancate le sue braccia?
"Mi sei mancato" Gli dico.
"Anche tu" Risponde.
Ed è trovandomi tra le sue braccia tutto torna ad avere senso.
Cosi quando mi sussurra:
"Tu mi ami. Vero o falso?"
Io rispondo:
"Vero".



Angolino autrice:
Salve a tutti ;)
Eccoci arrivati alla fine della storia XD
Scommetto che avete capito che questa ff è stata un vero e falso da parte di Katniss!
Ringrazio tutti coloro che mi hanno seguito con o senza lasciare una recensione (anche se avrei preferito con).
Un bacione a tutti
La vostra
Carola

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