Old San Valentine.

di HelloPrudence
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue. ***
Capitolo 2: *** Finn e Rachel. ***
Capitolo 3: *** Santana e Brittany. ***
Capitolo 4: *** Ryder e Kitty. ***
Capitolo 5: *** Kurt e Blaine. ***
Capitolo 6: *** Jake e Marley. ***



Capitolo 1
*** Prologue. ***


14 Febbraio 2013, il giorno di San Valentino.
Che giorno perfetto per sposarsi! Pensavano così Mr. Schuster e la signorina Pillsbury quando hanno, finalmente, deciso la data del loro matrimonio. Un matrimonio perfetto, come lo sognavano da tanto tempo,  con tutti i loro alunni.
“Anche se ci sposeremo sulla Luna, loro ci saranno.”
Così aveva detto Emma una volta a Will, alla fine dell’anno, quando capì per la prima volta che i suoi ragazzi erano cresciuti e una gran parte se ne stava andando.
Ora che se ne erano andati erano cresciuti, e così cambiati. Coppie scoppiate, litigi, pianti, amori che stavano per nascere.. Will assisteva a queste scene tutti i giorni in sala canto,ormai.
Sposandosi a Lima sapeva che,anche i suoi alunni più lontani, lo avrebbero raggiunto e sarebbero stati a casa dei loro genitori, ma lui e Emma, invece, presero un’altra decisione. Uno zio di Emma aveva un albergo e scelsero quello come luogo delle nozze, presero camere per tutti gli ospiti, compresi i ragazzi.
Chissà cosa sarebbe successo.

Ciao a tutti/e! Allora, premetto che questa FF ha alcuni spoiler, ma pochisssssimissssimi, potrei essere rimasta anche io un po' indietro ^^
Questo il prologo, domani pubblico il primo capitolo :)
Bacii! :*

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Capitolo 2
*** Finn e Rachel. ***


Finn e Rachel.

Rachel stava scaldando la sua voce per un assolo che, ne era sicura, il professor Schuster le avrebbe richiesto.
I am lost, I’m in vain, I will never be the same..”
“Quella canzone l’avevi dedicata a me.”-
disse una voce alle sue spalle. La ragazza sobbalzò.
“Finn, mi hai fatto prendere un colpo! Come sei entrato qui?”
“Mi hanno dato le chiavi alla reception, questa dovrebbe essere la mia camera..”
“Penso che Mr. Schuster ci abbia fatto uno scherzo.”
-Rachel si alzò in piedi e sistemò la sua borsa.
“ Dove vai?”-chiese Finn.
“Non qui.”-rispose lei.-“ è una situazione imbarazzante e lo sappiamo entrambi.”
“Sei bellissima.”
- sussurrò il ragazzo. La stava guardando con quegli occhi lucidi, come quando l’aveva lasciata, come quando l’aveva lasciato.
“Grazie.”- sorrise Rachel, ma aveva comunque deciso di andarsene.
“Aspetta.”- Finn la strinse per un braccio. –“ Se Mr. Schue ci ha fatto venire nella stessa stanza un motivo ci sarà, non credi?”- Rachel si sedette sul letto e lo guarò dal basso. Era sempre stato così alto e così imponente. Nelle sue braccia si sentiva al sicuro, quelle braccia non le avrebbe trovate da nessuna parte. Solo lui l’aveva sopportata per tutti e tre gli anni del Glee Club, solo lui. Lei lo guardava di nascosto, quando si allenava o alle partite, quando poi andava a baciare la cheerleader bella e bionda.  Ma quel giorno, quando nell’auditorium la baciò, tutto le sembrò così.. surreale. Lei, la superstar che al primo posto metteva sempre il suo e il suo talento, che nessuno notava, che si vestiva in modi tutt’altro che sensuali, era stata baciata dal quaterback della squadra di football. Un sogno, il suo sogno. Forse, ma non l’aveva detto a nessuno, quello era il suo sogno più grande, più di andare a Broadway o alla NYADA, e se l’era fatto scappare, così.
“Mi manchi, Finn.”- sussurrò, tutto d’un fiato.
“Anche tu, Rachel.”- Gli occhi del ragazzo erano quasi lucidi, si era liberato di un peso,ora. La amava con tutto il suo cuore, fino all’ultimo granello di sé. Quando l’aveva lasciata andare se ne era pentito amaramente, voleva segurla, voleva stare con lei, sempre. Ma sapeva che non poteva zittire la sua voce, il suo talento, e doveva farla volare via, come una farfalla. Non si era fatto sentire perché, mentre lei aveva realizzato il suo sogno e se lo stava godendo, lui si era sparato sulla coscia. Un idiota, un ragazzino, pensava. E forse non averglielo detto per questo era ancora di più un comportamento da ragazzino. Ma quando aveva visto Brody, lì, disteso on lei, lo avrebbe voluto picchiare. Lei era sempre stata sua, sua e di nessun altro. Gli sembrava che solo lui era in grado di vedere la vera bellezza di quella ragazza, ma forse non era così. Senza di lei, non era nulla. Lei era la sua ancora di salvezza, ciò a cui aggrapparsi nei momenti difficili. Ed era strano che lui lo dicesse, lui che era così popolare,ma che senza lei si sentiva una nullità.
“Ho.. ho sbagliato. Dovevo farmi sentire, dovevo essere più presente. Sono stato un bambino a non farmi sentire per vergogna, per imbarazzo. È tutta colpa mia.”
“In parte è anche mia, che alla prima tentazione sono caduta nelle braccia di Brody, come sono ingenua!”
“Abbiamo sbagliato entrambi, Rachel, ma tu ora guardami negli occhi e dimmi che non provi nulla per Brody.
”- Ecco lì la domanda che non avrebbe mai voluto che Finn le facesse. Brody era il ragazzo rimedio, diciamo, quello che le aveva fatto dimenticare per un po’ Finn e tutti i problemi con Cassandra.  Era bello, con un fisico scolpito e due occhi splendenti,ma cosa aveva di così.. così.. Non si poteva paragonare a Finn. Finn l’aveva cambiata, lui era la sua parte mancante, non Brody. Cosa provava per Brody? Era bello, sì, ma oltre questo? Forse, in fin dei conti, provava solo simpatia e forse, se ne era convinta.
“Non provo nulla per Brody, Finn.”- lo disse con voce seria e ferma, in modo che il ragazzo di fronte a lei le credette e tirò un sospiro di sollievo.
“Ne abbiamo passate tante, eh!”- esclamò Finn, sedutosi accanto a lei.
Eh già..”- rispose timidamente Rachel, che non sapeva più cosa dire.
“E ora?”
“Ora cosa?”-
la ragazza era perplessa.
Ci manchiamo, non proviamo nulla per nessun altro, abbiamo ammesso i nostri sbagli.. Perché non torniamo come prima?”- La voglia di prendere il suo viso tra le mani e baciarla era quasi incontenibile.
Finn io.. io ho paura.”
“Di cosa?!”
“Di farti soffrire, di non riuscire ad amarti, di non riuscire ad amarmi!”
“Io ti amo. E ti amerò, per sempre.”
“Oh, Finn!”-
  Rachel si fiondò nelle sue braccia come una bambina con il suo papà. Tirava su il naso, non voleva sporcare la camicia di Finn con il suo mascara, nonostante fosse waterproof.. Sapeva di commuoversi facilmente.  Ma sapeva che era presto. Presto per ricominciare tutto, forse non da capo, forse solo da dove erano rimasti. Era presto per farsi di nuovo male, per piangere, per un amore a distanza. Entrambi, in fondo, lo sapevano. E avrebbero aspettato tutto il tempo che serviva, mesi, anni, decenni,  fin quando non  sarebbero tornati insieme. Anche se tutti e due sapevano che ci sarebbe voluto molto meno.
“Quando tornerai a New York ti verrò a trovare sempre!”
“ E io tornerò sempre a Lima.. Casa è dove è il tuo cuore, no?”

I due si presero per mano e,come i vecchi tempi, uscirono dalla stanza uniti.


Ciao a tutti/e! Eccomi tornata con il primo vero capitolo! Finn e Rachel.. i Finchel! Domani non penso di pubblicare, sia perchè sono indietro con la scrittura,ma soprattutto perchè c'è Glee *-* Finalmente è tornato! Ahah :)
La prossima coppia è formata da..
Uno/a dagli occhi azzurri come il cielo e i capelli biondi come il grano, l'altro/a dalla pelle scura come la sabbia e le ciglia lunghe lunghe. Chi sarà mai? Ahahah :D
A presto, e grazie a tutti/e! :)

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Capitolo 3
*** Santana e Brittany. ***


Santana e Brittany.

Quando Brittany entrò nella sua stanza d’albergo la iniziò ad esplorare tutta, punto per punto. Il bagno, lo specchio, la scrivania e,infine, il letto, dove si fiondò. Quando sentì qualcuno infilare una chiave nella serratura, impaurita, si mise sotto le coperte.
“Chi è?”- mormorò.
“Brit sei tu? Sono Santana.”- Sentendo quel nome Brittany, come sempre, si sentì protetta e sollevata, e uscì fuori dal suo scudo.
“Ciao! Che ci fai qui?”- le chiese, abbracciandola.
“Mr. Schue mi ha detto di venire in questa stanza,forse..”- prima che Santana potesse continuare, la bionda la fermò.
“Allora che mi racconti? Come va al college?”- voleva sapere di lei, non voleva che se ne andasse. Erano cambiate tante cose da quando Santana era andata via. Non il giorno quando chiuse il cofano della macchina e partì per Louisville, no, il giorno in cui si era seduta su quella sedia e l’aveva “ lasciata” anche se, secondo lei, non ufficialmente. Invece era ufficiale e Brittany, anche se considerata da tutti ingenua, certe cose le sapeva.  E ci era rimasta molto, molto male. Lei per Santana era cambiata, aveva fatto di tutto, era un’altra persona. Forse, quando se ne era andata, era tornata libera. O forse no. Soffriva quando Santana non le scriveva o chiamava, quando la trascurava, quando l’aveva lasciata, e a volte ancora ci soffriva, si sentiva in colpa quando baciava lui, sperando fosse lei.
Va tutto bene grazie, e tu?”
“Sto con Sam.”-
senza titubare, Brittany sputò il rospo. La pelle scura della latina sembrò a Brittany diventare quasi pallida, come un latticino. Ed in effetti Santana era sbiancata. Lei l’aveva lasciata, ma non pensava che subito avrebbe ricominciato. Era una storia importante, la loro. Era l’amore della vita di Santana. Con lei aveva capito cosa voleva dire il verbo “amare”, con lei aveva provato emozioni mai provate prima, era felice, finalmente felice. Non reprimeva più il suo io, aveva capito chi veramente era: non la carogna che girava per i corridoi prendendo in giro chiunque, era la cheerleader del Glee Club innamorata di un’altra cheerleader del Glee Club. Con lei aveva capito di essere lesbica, di non amare i ragazzi quanto le ragazze. Aveva avuto il coraggio di dirlo ai suoi genitori, a sua nonna, ma soprattutto a sé stessa, solo per lei, solo per Brittany.
“C-c-cosa?”-balbettò Santana.
“Scusa, forse non dovevo dirtelo..”- Brittany si sentiva in colpa. Forse aveva sbagliato, ma solo con Sam era felice. Quando aveva passato un brutto periodo, solo Sam le era stato vicino. Era dolce, simpatico, scherzava e cantava con lei, la faceva ridere, insomma. E a lei mancava tanto ridere. Sapeva tutto di lei, come Santana. Santana la proteggeva dalle prese in giro, la difendeva davanti a chiunque gli ostacolasse la strada. E Sam? Era così? Non lo sapeva. Forse doveva aspettare per saperlo.
“No, hai fatto bene. Sono felice per voi.”- Santana fece un sorriso finto che anche chi non la conosceva, l’avrebbe capito.
“San, dimmi la verità. Tu non sei contenta. I tuoi occhi me lo dicono.”- la bionda la guardava con gli occhi lucidi, stava per scoppiare in lacrime, ma Santana non poteva rimanere in silenzio.
“Non pensavo ricominciassi così in fretta.”
“Tu avevi detto che c’era stata una specie di attrazione con una tua compagna, mentre io ti aspettavo a Lima ogni weekend per poter stare con te, senza guardare né ragazzi né ragazze. Tu te ne sei andata senza motivo, mi hai spezzato il cuore in due Santana. In due? In mille pezzi! Non avevi mai tempo per me e non capivi quanto mi mancavi! Quando mi hai lasciato non sapevo per cosa ero al mondo, non avevo nessuno che mi proteggesse se non avevo te. Sam aveva capito questo, aveva capito quanto stavo male e mi è venuto ad aiutare. Mi dici che non posso ricominciare quando la prima sei stata tu!”-
  Brittany  aveva detto  tutto ciò che provava, che sentiva, e ciò aveva stupito Santana: non si era mai rivolta a nessun altro così e forse anche la bionda era stupita. Era seduta sul letto a bocca aperta, una lacrima le solcava la guancia, mentre ormai Santana singhiozzava. Brittany si alzò e le accarezzò una spalla.
Odio quando piangi…”- le disse,silenziosamente. Ora sembrava lei la più forte. Santana non voleva piangere davanti a lei, l’aveva anche cantato. Amava ancora la sua maschera da ragazza dura, quando invece era fragile come un pezzo di carta.
“Io.. io ti amo Brit..”- disse, fra un singhiozzo e l’altro la mora.
“Anche io San, e so che staremo insieme, anche ora, se vuoi. Ma non puoi giocare con i miei sentimenti e prendermi in giro come molti fanno tutti i giorni.”- era maturata Brittany. Sicuramente era stato merito di Santana. Era cresciuta e diventata più forte da quando se ne era andata, aveva capito cosa voleva dire soffrire per amore.
“Ma tu stai con Sam!”-esclamò Santana, asciugandosi le lacrime.
“è vero, dovrò lasciarlo. Quindi.. dammi del tempo. Non voglio soffrire."
“Io ti faccio soffrire?”
- Santana non voleva piangere ancora.
“Mi dispiace dirtelo San, ma mi hai fatto soffrire e non voglio piangere ancora. Scusami.”
“Forse hai ragione.”
- la mora tirò su con il naso. - “Ci amiamo, e lo sappiamo, ma forse abbiamo bisogno di ritrovare noi stesse e stare lontane ci farà capire quanto ci amiamo. E magari c’è chi me lo ricorderà.”- Brittany la guardò perplessa. –“Stavo pensando di andare a New York con Kurt e Rachel.”
“è una notizia fantastica!”- Brittany si alzò il piedi e corse ad abbracciarla. Lei l’aveva indirizzata a Louisville, ma sapeva che il sogno di Santana era diventare famosa in ogni modo possibile.
“I treni per Lima sono più frequenti da New York!”- esclamò Santana e la bionda le schioccò un bacio sulla guancia. Le cose non erano tutte al loro posto, dovevano essere sistemate, come un puzzle. Mancavano ancora alcune tessere per completarlo, per aggiustarlo.


Ciao a tutti/e! Grazie mille per le recensioni del capitolo precedente! Anche se questo capitolo non ha una bellissima fine, mi piace molto.. è più lungo rispetto al prossimo che,anzi, mi sembra troppo corto D: Anche perchè è una delle coppie che molti preferiscono! Chissà se avete capito ahaha :)
Avete visto la 4x11 giovedì? Devo dire che non mi è piaciuta molto.. anche se Tina che canta e Blaine che guarda spaesato è stato troppo divertente... Iri volevo vedere la 4x12 al pc ma non mi si è caricata >.< Anche se sono davvero curiosissima!
Spero vi piaccia il capitolo! :)
Un bacio :*

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Capitolo 4
*** Ryder e Kitty. ***


Ryder e Kitty.

L’atletica cheerleader era appena entrata nella sua stanza e stava sistemando le sue cose, quando qualcuno aprì la porta.
“Cosa ci fai qui?!”- chiese lei, arrabbiata.
“Questa è la mia stanza..” – rispose, in modo naturale, Ryder.  I due erano compagni di scuola, ma soprattutto di Glee Club. Si vedevano tutti i giorni,ma vedere Kitty senza la divisa dei Cheerios, ma con jeans e maglietta, lo stupì.
“Perché sei in camera con me?! Ci deve essere un errore..”- la ragazza stava per chiamare la reception, quando Ryder la fermò.
“Sei davvero bella così.”- non sapeva da dove gli stavano uscendo quelle parole. A lui piaceva Marley e lo sapevano tutti. Ma quel giorno aveva davanti un’altra Kitty: non la cheerleader perfettina che seminava zizzania per i corridoi della scuola, ma una semplice ragazza con due occhi di un colore bellissimo.
“Grazie”- la ragazza sorrise, teneramente. – “Ma mi dovete ancora vedere con il mio vestito stupendo, tutti cadranno ai miei piedi!”
“Non ti smentisci mai, eh?”- e chiese il ragazzo, appoggiato al muro. – “Ti comporti sempre da dura, ma penso che in fondo hai un cuore fraglie e tenero.”- Kitty sbiancò.
“No.. non è vero.”
“Si che lo è. Vuoi ricevere attenzioni da tutti per farti notare, perché hai paura di rimanere sola. Secondo me in passato hai sofferto,ma non lo fai vedere. Però non dovresti cercare attenzioni da tutti, facendo lasciare coppie o andando dalle persone sbagliate, ti dovrebbero accettare per quella che sei.”
- Ryder era un ragazzo molto dolce, e teneva tanto ai suoi amici. Anche a Kitty, anche se non si erano parlati molto. Era stato d’aiuto per Marley, per Jake, e nessuno gli aveva mai detto “grazie”.
“è che..”- Kitty stava piangendo. Silenziosamente,una lacrima stava solcando la sua guancia. Ryder se ne accorse subito e andò ad accarezzarle la schiena, ma Kitty lo respinse alzandosi e guardando fuori dalla finestra. “Quando ero alle scuole medie ero.. diversa.   Tutte le ragazze avevano telefonini dell’ultima generazione, vestiti firmati, tv al plasma in camera. Io invece avevo il primo telefono di mia sorella maggiore, indossavo i vestiti di quando aveva la mia età e condividevo una camera piccolissima con lei. Avevo solo la mia famiglia. Ero sola. Le mie compagne mi lasciavano sempre sola, passavo le ricreazioni in classe, non invitavo mai nessuna a casa perché non potevano, e loro non mi chiamavano perché non volevano. Ho passato anni infernali e ora voglio riscattarmi.”- Ecco svelato il segreto di quel dolore dietro gli occhi di Kitty. Li riconosci gli occhi che sono stati male, li riconosci guardandoli attentamente. Gli occhi di Ryder lo erano prima che scoprisse il suo problema, e lo erano anche gli occhi di Kitty.
“Mi dispiace, davvero.”- mormorò il ragazzo. Kitty si voltò verso di lui e si fiondò nelle sue braccia, iniziando a singhiozzare. Dopo poco, però, si alzò dal suo petto e si asciugò le lacrime.
“Scusa.. non dovevo..”
“Tranquilla. Mi hai mostrato una Kitty.. diversa.”
“E come è questa Kitty?”
“Bella.”
- la ragazza sorrise. Bella, nessuno glielo aveva mai detto, forse. Le dicevano gnocca, splendore, cose così, ma mai bella.  Timidamente si alzò,prese i suoi vestiti e si chiuse in bagno a prepararsi. Prima si era lavata, poi truccata, e infine si doveva infilare il vestito.
“Ryder, ho un problema..”-mormorà Kitty –“Mi puoi dare una mano ad allacciare il vestito?”- il ragazzo, che ormai indossava già il suo completo, si avvicinò alla bionda e,con mano quasi tremolante, le alzò la cerniera che aveva di lato. Accarezzò lentamente i contorni della sua schiena, ma allontanò la mano quando arrivò al reggiseno e la cerniera fu completamente chiusa. Entrambi arrossirono, era una situazione davvero imbarazzante. Non si erano quasi mai parlati e ora si trovavano a due centimetri di distanza, respiro su respiro.
“Sei.. sei.. bellissima.”- Ryder riucì a dire solo queste parole prima che il desiderio irrefrenabile di baciare Kitty prendesse il sopravvento. Un bacio veloce, aveva paura che lei non volesse. “Scusa.. io..”-ma non era così. La ragazza prese con le mani il viso del ragazzo e iniziò a baciarlo con più foga e passione. “Al diavolo il trucco!”-pensava.
Rimasero a baciasarsi per minuti, che sembravano interminabili. Avevano sete, sete di baci, sete di amore.
“Wow!”- esclamò Ryder, dopo essersi staccato dalle labbra della bionda.
So di essere un portento a baciare, me lo dicono in molti.”
“Spero che per un po’ te lo dirò solo io.”
- il messaggio del ragazzo era stato recepito da Kitty, che lo guardò e gli fece l’occhiolino.
“Andiamo?”- chiese la bionda, prendendo sottobraccio il (suo futuro) ragazzo.


Ciaoo! Scusate l'attesa, ma speravo in qualche recensione in più allo scorso capitolo.. invece.. pochi ma buoni,giusto?! Perdonatemi se ho cambiato coppia, sull'altra sto lavorando, così ho fatto questa di intermezzo. Solo io li trovo adorabili? *-* Ce li vedrei troppo insieme :D
Per farmi perdonare, comunque , ho preparato questo per voi :
http://www.polyvore.com/rachel_santana_brittany_wemmas_wedding/set?id=71137729
So che nessuno di voi lo guaderà perchè non mi si apre subito il link, ma copiate e incollate, ci ho messo tanta fatica D:
Grazie e baci :*

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Capitolo 5
*** Kurt e Blaine. ***


Kurt e Blaine.

Kurt era ormai in camera da un po’, si  era aggiustato il ciuffo dei capelli con un po’ di lacca e ora posava davanti ad uno specchio per aggiustarsi la cravatta.
“Oh, ciao Kurt!”- il ragazzo si girò di scatto, portandosi la mano sul petto. Potevano essere dei rapinatori che lo avrebbero sequestrato, oppure gli alieni. Invecere era lui, Blaine. Così, perfetto. Indossava uno smoking molto simile a quello di Kurt ma, come segno di riconoscimento, un papillion e i capelli pieni di gel.
“Blaine, mi hai fatto prendere un colpo!”
“Scusami!”
- sembrava molto dispiaciuto. – “Come stai? Ti trovo bene?”- Si erano visti l’ultima volta a Natale, era il regalo di Burt. Blaine era molto felice di accompagnarlo e andare a trovare il suo primo amore, il suo vero amore, Kurt. Non era passato molto tempo, ma forse un po’ di cose erano cambiate, forse troppe, e nessuno era sicuro se dirle all’altro.
“Io tutto bene! Le lezioni alla NYADA sono tantissime, non sto un attimo fermo! Tu al McKinley?”
“Tutto ok, quest’anno è davvero esplosivo!”
“Dai, non fare il silenzioso! Raccontami un po’ di gossip!”
- A Kurt non importava tanto di spettegolare, quanto di sapere come fosse la vita dei suoi amici da quando era andato via da quella scuola.
“Oh beh.. Jake e Marley si sono messi insieme,  e anche Sam e  Brittany..”
“Brittany?! Ma non era lesbica?!”
“Kurt, fammi finire!”-
disse Blaine, scoppiando a ridere. Forse, sotto sotto, erano la coppia divertente dei vecchi tempi. –“ Artie sembra aver trovato una ragazza, ma non dico niente per scaramanzia. E Tina aveva una cotta per me..”
“Cccosa?”-
Kurt scoppio a ridere, portandosi le mani davanti la bocca.
“Non ridere!”- chiese Blaine, pregandolo. –“ E tu?”- Kurt rimase pietrificato. Non sapeva cosa dirgli. Blaine era l’amore della sua vita, su questo non c’era dubbio. Blaine l’aveva salvato da quella tempesta piena di violenza, di bulli, di spinte, di dolore. Blaine era lì, gli aveva teso una mano e l’aveva riportato in vita. Se non ci fosse stato lui, forse Kurt ora non sarebbe ancora vivo o, almeno, non sarebbe come è ora: un ragazzo sicuro di sé, delle scelte che fa, che non ha più paura di dimostrare a tutti qullo che è.
“Io nulla.”- sorrise, come Blaine. Gli aveva taciuto la storia di Adam. Era andata male, è vero, ma era comunque uscito con un ragazzo. Ma anche Blaine non era stato del tutto sincero,nascondendogli la cotta per Sam . Forse era meglio così.
“Sono felice di rivederti.”- esclamò, tutto d’un fiato, il moro.
“Anche io, Blaine.”- rimasero in silenzio, uno a guardare l’altro, a perdersi nei loro occhi. Uno li aveva azzurri come il cielo che guardavano insieme. L’altro verdi, come l’erba sulla quale si distendevano. I loro occhi parlavano di loro, della loro storia. Sorridevano quando si incontravano, e non si volevano più lasciare, come due calamite.
“Mi piacerebbe se venissi alla NYADA l’anno prossimo.”- disse Kurt.
“Oh beh, piacerebbe anche a me. Non penso però che mi prenderanno, non ho doti vocali particolari, non sono bravo a ballare e a recitare me la cavo appena.”
“Blaine, non dirlo nemmeno! Sai cantare benissimo, anche meglio di me, e anche ballare! E poi in West Side Story sei stato fantastico!”
“Forse perché qualcuno di speciale mi aveva aiutato.”
- Kurt piegò la testa, guardando Bliane con occhi dolci. La loro prima volta. Se la ricordava bene, se la ricordavano bene.  Blaine stva per scoppiare a piangere, anche se il più fragile era Kurt. Aveva sbagliato, aveva rovinato un rapporto bellissimo. Non doveva tradire Kurt, non doveva. Si ripeteva di aver fatto lo sbaglio più grande della sua vita ogni volta che ci pensava, cioè quasi tutti i giorni. Se non l’avesse tradito, magari in quel momento sarebbero stati insieme, mano nella mano a cantare, e non separati da un muro che entrambi, segretamente, volevano abbattere. Ma Kurt lo aveva perdonato. Quella telefonata, quella pattinata. Non si erano mai dimenticati, ma forse avevano bisogno dei propri spazi. Ma nessuno dei due li voleva.
“è strano non vederti tutti i giorni.”- disse Blaine, alzandosi.
“Lo so, anche per me. New York è una grande mela che non va mangiata, ma è lei che mangia te.”
“Forse dall’anno prossimo non saremo più tanto distanti, non sarebbe una cattiva idea, no?”
“No, anzi, mi piacerebbe molto.”
- entrambi sorrisero. Stavano ottendo piano piano ciò che volevano sentire.
“Mi manca qualcuno che mi conforti quando non mi sento in grado di sopportare una sfida.”
“E a me manca chi mi dica quanto valgo e quanto sono importante.
”- I due si avvicinarono, per stringersi in un abbraccio.- “Oh no, non devo piangere prima di vedere i due sposi!”- Kurt si allontanò da Blaine per  asciugarsi gli occhi lucidi.
“Io,senza di te, non so dove andare.”- Blaine aveva confessato.- “Mi sono aggrappato a tante piccole quando invece avevo solo bisogno di te.”
“Ma io non c’ero.”
-affermò Kurt.- “Avevi ragione, non sono stato un buon fidanzato. Non ero presente, pensao solo alle mie cose, non parlavamo più, non ti venivo mai a trovare.. Scusa.”
“Kurt, tu non ti devi scusare! Possiamo dire che siamo pari,no?”
-sorrisero tutti e due. Kurt, spinto da quelle parole, si avvicino sempre di più a Blaine, disteso sul letto. Il moro indietreggiava, era stranito da tutto ciò. Ma, in men che non si dica, le soffici e candide labbra di Kurt, sfiorarono quelle di Blaine. Era tutto così strano, che il più giovane inizialmente non se ne rese conto, ma poi contraccambiò a quel bacio, che sembrò durare in eterno. Dopo un momento di silenzio, Kurt parlò.
“Non ci stiamo ufficialmente rimettendo insieme,ma posso dire che penso che ci siamo vicini. Passo passo, ce la faremo a sconfiggere questo scoglio che è la distanza.”- un grosso sorriso si aprì sul volto di Blaine, che stava per scoppiare a piangere di gioia. Aveva aspettato questo momento da quando si erano lasciati, lo sognava la notte, il giorno, sempre. E ora, era accaduto.
“Certo Kurt. Mi hai reso l’uomo più felice del pianeta.”- Kurt sorrise, si chinò e schioccò un bacio sulla guancia di Blaine.
“Forse è ora di andare.”
La mano di Kurt cercò timidamente la mano di Blaine e,quando la trovò, le loro dita si intrecciarono, pronte a non lasciarsi mai più.

 

Ciaoo a tutti/e! :) Scusate la mia assenza, ma fra scuola e l'influenza che ho ora è stato duro scrivere :/
Chi di voi ha visto la 4x14? Io si e.. non dico nulla u.u
Volevo finire per questo la FF prima di San Valentino, ma non ci sono riuscita :( Non penso comunque di attenermi a ciò che è accaduto nell'episodio..
Però voglio chiedervi una cosa..
Faccio solo altre due coppie importanti e poi basta, o faccio anche le più piccole?
Grazie a tutti :*

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Capitolo 6
*** Jake e Marley. ***


Jake e Marley.

“Che bella camera!”- esclamò Marley, entrata nella stanza.
Lei e Jake ci erano andati insieme, dato che stavano insieme. Non era molto, tre settimane circa, dal ballo di Sadie Hawkins, anche se si erano sempre piaciuti. Tra loro c’era stata sempre quell’alchimia che li teneva legati ma nessuno dei due era stato abbastanza coraggioso. Jake non voleva impegnarsi seriamente, mentre Marley aveva paura di soffrire, mentre lei soffriva già abbastanza. Insomma, Jake era il bello e impossibile, lei era la classica ragazza emarginata. Eppure, si piacevano. Per le loro voci, per i loro caratteri, per i loro occhi, si piacevano.
“Eh già!”- rispose Jake, posando la sua valigia e quella di Marley per terra, buttandosi poi sul letto.
“Hai preso i gemelli?”- chiese la ragazza, ci teneva che lui indossasse il suo regalo di San Valentino.
“Ehm.. si. Li dovrei avere nella valigia.”-rispose. – “Non mi va di cercarli, vieni qui!”- Jake  prese Marley per un polso e la fece cadere sul letto. Fragile come era, si sarebbe potuta spezzare. 
Erano uno di fronte all’altro. Jake avvolse Marley con le sue braccia e iniziò a baciarla. Quando si baciavano Marley si sentiva in paradiso. Il suo primo ragazzo era stato in seconda media e dopo..  Jake. Per lei era assurdo che due ragazzi litigassero per lei. Era molto combattuta quando aveva dovuto scegliere fra Ryder e Jake, ma quest’ultimo era il ragazzo più bello che avesse visto, i suoi occhi la avevano cattura appena era entrata a scuola .. ma Ryder era dolce e gentile, e sapeva che c’era lui dietro i regali e le sorprese di Jake, ma non lo disse al suo ragazzo, ci teneva troppo.  Jake iniziò ad accarezzare tutto il corpo di Marley e le mise una mano sotto la maglietta, mano che prese Marley per farlo allontanare dal suo desiderio. Jake continuò così, con una mano sul sedere e una sulla spalla, pronta ad abbassargli la maglietta.
“Cosa c’è?”- sospirò il ragazzo, fra un bacio e l’altro.
“Jake, ho capito cosa vuoi,ma no.”- lui si staccò subitò dalle labbra di Marley e la guardò: era diventata paonazza. –“ Non..  non mi sento pronta, scusa.”- Jake si distese accanto a lei,guardando il soffitto.
Forse aveva esagerato.  Erano ancora piccola e Marley ne aveva passate tante.  Sola con la mamma, che veniva presa in giro, cali di autostima, la bulimia. Forse non doveva. Ma i ragazzi di oggi, piena di voglie da soddisfare.. Forse Jake di questo non se ne rendeva conto. Dopo qualche minuto di silenzio imbarazzante, Marley parlò.
“Sei arrabbiato?”
“No, anzi, mi dispiace. Non dovevo forzarti troppo, scusa.”
- Non erano  al 100% vere queste scuse, ma il ragazzo pensava andassero comunque bene.
“Ti amo, lo sai.”-Marley lasciò un tenero bacio sulle labbra di Jake e si diresse verso la valigia. Jake la guardò: era così magra, così fragile. Forse Jake l’aveva sottovalutata. Diceva che valeva tanto, che avrebbe combattuto per lei, ma erano parole, non fatti. Solo ora si rendeva conto di quanto fosse speciale Marley, di quante cure aveva bisogno. Non cure per la salute, ma attenzioni da parte ci persone che le facessero capire quanto valeva.
“Ti amo anche io.”- disse Jake, con gli occhi a cuoricino. Chi pensava mai che lui, un senza cuore, con il padre che l’aveva abbandonato, cresciuto con la madre fra brutti voti a scuola, cattive amicizie e tante ragazze, si sarebbe innamorato di una semplice ragazza con scarsa autostima? Nessuno, nemmeno loro.
Marley si andò a vestire e truccare e quando uscì dal bagno era.. bellissima.
“Wow.”- esclamò Jake.
“Grazie! Anche tu sei molto wow in smoking!”
“Sei.. sei perfetta. Sei la ragazza più bella del mondo.”
“Ho solo un vestito elegante, nulla di che.”
- Marley arrossì e abbassò la testa. Jake, con un dito, le alzò il mento, facendo incrociare i loro sguardi.
“Non solo ora, non solo con un vestito elegante.. Tu sei perfetta, sempre. E ti amo.”- Marley aveva le lacrime agli occhi. Abbracciò Jake e lo strinse forte, per poi dargli un tenero bacio sulle labbra.
“Balliamo?”-chiese la ragazza. Non c’era musica, non c’era spazio, ma quello era sempre stato il suo sogno: ballare un lento con un vestito da principessa.
Jake la strinse a se e,senza musica, ballarono, come se ci fossero solo loro. Non in quella stanza, non in quell’albergo, ma nel mondo, nell’universo. Solo loro.

Ciao a tutti/e! Ho postato prestissimo dato che avete recensito in tantissimi.. aw, vi adoro :3
La Jarley è la mia coppia preferita, ma non l'ho messa per ultima, perchè ho una sorpresa :D
Le coppie più piccole ancora non so se farle o meno, pensavo a una via di mezzo: faccio la Tike (che adoro, solo che non so cosa scrivere per una storia lunga un capitolo), Sugartie e la Samcedes (penso siano queste ahah) tutte e tre insieme in un capitolo.. vediamo se ho l'ispirazione! Anche perchè siete dolcissime a recensire ogni volta e mi dispiace di lasciarvi con così pochi capitoli.. ma ho già in mente un'altra FF ( ne devo finire ancora una ahah) che però non è su Glee :/
Ho scritto troppo!
Grazie a tutti/e! :*

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