The Book of Death

di Lavandarose
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 ***
Capitolo 2: *** Cap.2 ***
Capitolo 3: *** Cap.3 ***
Capitolo 4: *** Cap.4 ***
Capitolo 5: *** Cap.5 ***
Capitolo 6: *** Cap.6 ***
Capitolo 7: *** Cap.7 ***



Capitolo 1
*** Cap.1 ***



Questa storia è il continuo di "Il Mistero della Strega". Tutti gli avvenimenti raccontati ne "The Book of Death" partono tre mesi dopo la fine dell'altra storia.

 

Questo capitolo è dedicato a Ilaria, grazie per la pazienza!

 

Lavandarose guardava la pioggia che cadeva al di là della finestra. Stava pensando.

Si voltò verso l'uomo alle sue spalle.

- Non so se dovrei farlo -

- Lavanda, lo devi chiamare. Dovete combattere un nuovo nemico assieme. E poi glielo devi dire -

La ragazza lo guardò in tralice.

- Non so nemmeno se dovrei dirglielo -

- E' nel suo diritto, strega, devi dirglielo -

Lavanda prese il cellulare.

- Magari ha cambiato numero di telefono ... -

- Impossibile, io lo saprei -

- Tu sei impossibile, Castiel! -

- Chiamalo! -

Lavanda fece un numero e dopo nemmeno uno squillo Dean rispose.

- Dimmi -

- Sono Lavan... -

- Lo so, sei tu. Dimmi -

- Dean, dovresti tornare qui. C'è ancora bisogno di te, di voi. E poi...ti devo parlare -

- Va bene. Arriviamo -

La strega chiuse la comunicazione e si girò verso l'angelo che la stava guardando ad occhi socchiusi.

- Ecco fatto, stanno arrivando. Contento? -

Lui si avvicinò di qualche passo. - Lavanda, credimi, solo i fratelli Winchester possono aiutarci in questa situazione. Anzitutto dobbiamo scoprire chi l'ha preso e perché. E credimi, quando arriveranno anche gli altri sarai contenta di avere Sam e Dean al tuo fianco!-

Un po' stanca di queste frase sibilline dell'angelo, la strega si sedette su una poltrona vicino alla finestra.

Guardare fuori l'aveva sempre rilassata, e sapeva la Dea quanto aveva bisogno di calma ora! Cercò di riportare il respiro alla normalità, non era il caso di agitarsi, anzi non poteva nemmeno agitarsi.

Ripensò agli avvenimenti degli ultimi mesi. Quasi quattro mesi prima aveva conosciuto Dean Winchester. O meglio: Dean aveva tentato di ucciderla pensando che fosse lei, una strega, la responsabile di una serie di omicidi che si era abbattuta nella sua cittadina.

Ma poi avevano capito che il nemico da combattere era un altro, si erano alleati ed erano riusciti a lavorare bene insieme. Talmente bene che alla fine si erano innamorati.

"Ma lui se ne è voluto andare per proteggermi! Lui e le sue nobili convenzioni del cavolo. Mi ha lasciato sola", pensò la ragazza mentre cercava di non far vedere a Castiel che stava piangendo.

Ma l'angelo era proprio alle sue spalle.

- Vedrai che tutto andrà bene. Ma tu diglielo -

- Ci penserò - rispose lei continuando a guardare fuori dalla finestra.

Rimasero in silenzio. Entrambi aspettavano l'arrivo dei due fratelli Cacciatori, ognuno per un motivo diverso.

Nel frattempo l'Impala nera stava sfrecciando sulla strada.

- Dean, rallenta. Piove -

- So guidare, Sam -

- Lo so, come so che vuoi arrivare di corsa da lei. Ma non pensi che forse le servi vivo? -

Il maggiore dei Winchester sbuffò. Non si aspettava che lei lo chiamasse, o meglio non si aspettava che lei lo facesse così presto.

- Dean? -

Il moro si voltò verso il fratello: - Cosa? -

- Glielo dirai?-

- Cosa, Sam? Che Crowley ci è apparso l'altra notte dicendo che l'Inferno ha un problema e che presto anche Castiel ci avrebbe chiamato per dirci che lo stesso problema lo aveva anche il Paradiso? -

- Bé, io... -

- E che Cass per convincermi ad andare subito mi avrebbe fatto chiamare dalla "mia strega"?? -

- Dean... -

- E che cosa c'entra lei, poi? Me ne sono andato via apposta per non coinvolgerla nella mia vita, nei miei problemi, e poi arrivano i soliti angeli e demoni e giocano così? -

- Infatti secondo me è stato molto stupido da parte tua lasciarla per non coinvolgerla nella tua vita. Scusa se te lo dico, ma più coinvolti di così... -

Silenzio. Dean incassò la critica con stile. Infatti si voltò verso il fratello urlando: -Ma che cazzo ne sai tu? Anzi no, dovresti saperlo visto che tutte le ragazze di cui ti eri innamorato sono morte! -

- E' vero, ma io non ho perso le speranze di avere una vita con qualcuno e guarda la strada per piacere! -

Guidarono in silenzio ancora per un po', fu ancora Sam a rompere il silenzio.

- Per esempio, io ho continuato a sentire Mel -

Mel era una delle migliore amiche di Lavanda. Il minore dei fratelli Cacciatori l'aveva conosciuta mentre cercavano di combattere Eris e aveva stretto un bel legame.

Dean sbuffò ancora. - Lo so, le sento le vostre telefonate puccipucci -

- Saranno anche puccipucci, ma almeno io cerco di avere una parvenza di vita normale. Gira a sinistra, qui -

Dean rimase in silenzio. Quello che stava dicendo suo fratello era vero: ma lui aveva paura, una dannata paura. Troppo spesso si era visto portare via le persone che amava, a iniziare dalla sua mamma. Ora non poteva nemmeno permettersi di pensare di avere una vita di coppia, una famiglia.

Il suo pensiero tornò a Lisa, all'unica volta che aveva avuto l'illusione di poter essere una famiglia normale. Ma tutto era andato in pezzi, anche il suo cuore. E Dean non aveva più nessuna voglia di sentirsi così o di mettere a rischio chi amava.

E stavolta era LavandaRose, la strega, la persona che lui amava.

Accelerò e Sam stavolta non disse nulla: aveva capito cosa stava pensando il fratello.

Era sera inoltrata quando l'Impala si fermò davanti a casa della ragazza. I due fratelli scesero e si diressero alla porta, non prima di essersi comunque messi in tasca un kit di emergenza. Non si sa mai, era sempre meglio avere con sé del sale e dell'acqua benedetta.

Dean e Sam rimasero un istante fermi davanti alla porta, poi Dean bussò.

Sentì dei passi avvicinarsi, poi la voce che lui conosceva bene. - Chi è?-

- Siamo noi, Lav -

La strega aprì la porta e per un attimo i due ragazzi si guardarono negli occhi. Poi lei si tuffò nelle braccia del moro.

- Sei qui, sei tornato... -

Lui sentiva che lei stava tremando e la strinse ancora di più.

- Tutto bene il viaggio, grazie Lav! -

La ragazza si scostò dall'abbraccio e sorrise a Sam che le aveva parlato.

- Scusami, Sam, ben arrivato anche a te! Entrate?-

- Certo, siamo veramente stanchi e...ma che cazzo fai?! - urlò Dean mentre entrambi venivano investiti da un getto di acqua che arrivava dritto dalle mani della strega.

- Scusatemi, è acqua benedetta, tanto per essere sicura che eravate voi - disse lei mentre passava a tutti e due due salviette per asciugarsi.

- Non è capace di difendersi da sola, eh Dean? Ti sei dimenticato che è una strega? - biascicò Sam mentre si asciugava i capelli e seguiva la ragazza in salotto, mentre Dean borbottava frasi irripetibili!

Una volta seduti si guardarono tutti e tre per un po'.

- Come stai? - le chiese Dean

- Benino...bene. Mi sei mancato. Davvero -

- Anche tu -

Ancora silenzio, rotto da un imbarazzato Sam.

- Allora Lavanda, cosa ci devi dire?-

- In realtà vi deve parlare lui -

La ragazza indicò un punto dietro ai due ragazzi, che si voltarono e si trovarono davanti il trench svolazzante del loro amico angelo.

- Cass...- salutò Sam

- Ragazzi -

Lavanda li guardò con sospetto. - Come mai non siete sorpresi di vederlo? -

- Sapevamo che Cass ci sarebbe stato - spiegò il minore dei due

- E come? -

- Ce lo ha detto Crowley - aggiunse Dean continuando a guardare l'angelo - E ora Cass mi spieghi quale è il problema da affrontare? E perché hai coinvolto anche lei?-

- Ma scusate chi è Crowley? - domandò Lavanda, ignorata però da tutti.

L'angelo ebbe un mezzo sorriso - Immaginavo che Crowley si sarebbe fatto vivo. Ora ti spiego Dean, però prima lascia che ti presenti altre due persone -

Ora fu la volta di Cass di indicare un punto stavolta dietro le spalle di Lavanda. Dall'ombra sbucarono un ragazzo e una ragazza. Entrambi bellissimi, lui con una pelle bianca,quasi lattea, capelli biondi e occhi azzurrissimi. Lei con capelli rossi e occhi dello stesso colore dell'altro. Tutti e due fasciati in un abito nero che metteva in risalto la loro fisicità.

- Dean, Sam, questi sono Yla e Brandon -

- E sareste? -

I due ragazzi non risposero, ma guardarono prima la strega e poi i Cacciatori. Poi si spostarono sempre in silenzio verso il centro della stanza perché tutti li vedessero. Poi, nel giro di pochi secondi, i loro occhi diventarono completamente neri, per poi riprendere il loro colore azzurri.

- Demoni! - urlò Dean prendendo il coltello che teneva in tasca

- No, Dean! - lo fermò l'angelo - Sono nostri alleati, non ci faranno del male -

- Demoni alleati? Ci credo poco -

- Anche io - aggiunse Sam affiancando il fratello.

I quattro si fronteggiavano nel centro della stanza, mentre Lavanda e Cass erano rimasti in disparte.

- Anche noi siamo fratelli - rispose Yla - e abbiamo bisogno di aiuto. Siamo demoni, è vero, ma in questo momento siamo noi la parte offesa. Stiamo cercando il vostro aiuto, Cacciatori . Prendiamo ordini solo da Crowley, il nostro capo-

- Ragazzi, perché non vi sedete un momento e sentite cosa hanno da dirvi Cass, Yla e Brandon? E grazie Yla per avermi spiegato chi è Crowley! - la voce di Lavanda ruppe la tensione.

- Va bene, ma non concedo più di cinque minuti. Vieni, Sam -

I due Cacciatori si sedettero sul divano, "lontano da me", pensò Lavanda con disappunto.

Poi si sedettero anche gli esseri sovrannaturali.

- Ebbene? - chiese Sam

- Stavolta Inferno e Paradiso hanno un problema, ragazzi - Cass cercava di spiegare il più velocemente possibile, prima che Dean perdesse la pazienza - Noi siamo custodi di una conoscenza che ci è stata rubata. Voi ci dovete aiutare -

- Ma di che parli, Cass? - Dean si stava innervosendo.

- Inferno e Paradiso custodiscono un libro particolare, un libro che può cambiare le sorti del mondo. E' un libro che è diviso in sette volumi, tre vengono conservati in Paradiso e tre da noi - la voce di Yla era sicura - il settimo è sepolto in un luogo particolare sulla terra. Bene, i nostri sei volumi sono stati rubati... -

- Ma di che libro stiamo parlando? - interruppe Sam

- Del Necronomicon - parlò finalmente Brandon, con una voce profonda.

- Il libro di Lovercraft? Ma non esiste! - Sam guardò Dean con sorpresa. Il fratello se ne accorse: - Che c'è? Non sono totalmente ignorante! C'era un documentario su questo scrittore l'altra sera in tv in quel fetido motel dove ci siamo fermati! -

- Il libro esiste, ragazzi - LavandaRose parlava torcendosi le mani. - Esiste ed è molto pericoloso. Come vi hanno detto loro, è formato da sette libri che... -

- Ma tu come lo conosci? - l'interruppe Dean

- Sono una strega, Dean e quel libro è magico. Quasi maledetto. E' pieno di formule magiche che possono riportare in vita i morti, tra le altre cose. Diciamo che posso sentire la sua vicinanza -

- Prosegui -

- Dicevo che il tomo è formato da sette volumi: il primo si chiama Libro dei Nomi Perduti e racconta il viaggio intrapreso dall'autore e di come gli sono stati rivelati i misteri raccolti nel libro. Poi c'è il Libro degli Antichi, che parla appunto di chi sono questi Antichi che hanno scritto queste formule magiche nere e come invocarli.. Il Libro dei Luoghi parla invece di determinati luoghi terreni ed ultraterreni, posti reali e leggendari e soprattutto come raggiungerli. Questi tre si trovano in Paradiso, giusto Cass? -

-Esatto, questi sono i libri che custodivamo noi e che sono scomparsi -

- Noi invece custodivamo gli altri tre - spiegò Yla - il Libro delle Evocazioni che descrive quali rituali usare e quali cancelli aprire per evocare le presenze, il Libro dei Materiali dove si spiega quali sono le attrezzature, i materiali e le protezioni che si devono utilizzare e il Libro dei Segni, che contiene simboli, segni e linguaggi da conoscere per fare le invocazioni -

- L'ultimo libro, quello dei Rituali, che ti permette di conoscere gli eventi passati e futuri e i segreti dell'Arte Evocativa è invece sepolto qui sulla Terra, questo proprio per fare in modo che né Inferno né il Paradiso avessero la totalità del libro - chiosò Brandon - proprio per non indurre nessuno in tentazione. Le solite idee di papà, vero fratellino? -

Cass lo guardò seccato. - Insomma ragazzi,qualcuno ha rubato i libri che erano custoditi da noi e ora abbiamo paura che possa trovare anche l'ultimo volume e ricreare il Necronomicon -

- Deve essere qualcuno di molto potente, visto che è riuscito a mettere in scacco angeli e demoni - notò Sam

- Ed è per questo che abbiamo pensato che abbiate bisogno di un aiuto magico - riprese Yla indicando Lavanda - supponiamo che i nostri poteri non siano in grado di fermare il ladro, visto che ha già eluso una volta le nostre protezioni -

- Insomma, noi dovremmo capire chi ha rubato i libri, impedirgli di prendere l'ultimo e restituire il tutto a voi? - chiese Dean.

- Esatto - rispose Cass.

- Facile come al solito insomma. Ho capito, dovremmo andare a cercare questo libro sulla terra -

- Il libro è qui - i due fratelli si voltarono verso la strega che aveva parlato.

- Non dirmi che ce l'hai tu -

- No, non lo custodisco io. Ma la famiglia di Selene. Ce l'ha lei -

 

Lav's corner

Ciao a tutti! LavandaRose e Dean sono tornati con le loro avventure! Stavolta sono alle prese con un nemico misterioso e devono combattere contro un libro maledetto, il Necronomicon! Ritroveremo tutti i personaggi dell'altro racconto, Il Mistero della Strega, e ci saranno anche altre novità.

Ovviamente questo è un capitolo un po' descrittivo, dal prossimo partiamo anche con l'azione. E sarà spiegato anche il mistero della luce blu che era scaturita dalle mani di Lavanda alla fine dell'altra long!

Vi ricordo la mia pagina Facebook per comunicare con me se ne avete voglia.

Un bacione

Lav 

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Capitolo 2
*** Cap.2 ***



- Mi stai dicendo che la tua amica Selene ha il settimo libro del Necronomicon?-

LavandaRose si accorse che la voce di Dean Winchester era circa un ottava più sotto del normale: si stava arrabbiando.

E se ne erano accorti anche gli altri. I due demoni, Yla e Brandon, erano seduti e li stavano fissando con molta curiosità. Sam, vicino al fratello, faceva finta di non essere lì, mentre Castiel stava cercando di attirare l'attenzione delle strega mimando qualcosa con le mani.

Ma la ragazza ignorò qualsiasi tentativo di mediazione e piantò gli occhi in quelli del Cacciatore.

- Sì, ce l'ha lei. La famiglia di Selene è magica e potente da secoli. Chi meglio di lei per proteggerlo? Infatti quel libro è ancora lì, non è scomparso come quelli che erano custoditi in Paradiso e all'Inferno, no? -

Dean si portò le mani alle tempie e se le massaggiò piano.

- Lavanda, come mai da quattro mesi a questa parte quando mi capita qualcosa di terribile ci sei di mezzo tu o qualcuna delle tua amiche streghe? -

Silenzio.

Persino i due demoni stavano trattenendo il fiato.

- Adesso lei lo incenerisce! - LavandaRose sentì chiaro il sussurro di Yla a Brandon. Seccata si alzò, girando lo sguardo su tutti, per poi fermarsi su Dean.

- Non incenerisco nessuno. Anche se qualcuno qui se lo meriterebbe! E comunque, Dean, pensa che magari la cosa è reciproca. Da quando ti conosco la mia vita è cambiata. E non certo per colpa mia -

Detto questo, la strega se ne andò dalla stanza lasciando tutti con un palmo di naso.

- Era necessario dirle quelle cose, Dean? -

- Sam, non ti ci mettere anche tu! -

- Tuo fratello però ha ragione, sai? - Il maggiore dei Winchester si voltò verso gli occhi di ghiaccio di Brandon - Si è capito che non la puoi sopportare, però... -

- Ma zitto un po', Brandon! - Il giovane si girò sorpreso verso la sorella - Ma non hai capito che questi si piacciono? Da quanto tempo è che state assieme?-

Altro silenzio.

- Qualche mese, direi - ruppe poi il silenzio l'angelo.

- Cass! -

- Che c'è, Dean? Non mi avevi detto che era una cosa proibita da dire -

- Ma non è proibita, solo che...oh insomma! Un po' di privacy no, eh? -

- Sarà difficile, visto che sia io che i demoni abbiamo capacità medianiche e sappiamo quel che senti -

- Ma che meraviglia - ironizzò Dean mentre si alzava.

- Senti noi ti aspettiamo qui, tu vai a parlarle. Così la convinci a venire con noi da Selene, va bene? -

- Sì, Sam, ora vado a parlarle -

- Cerca di non agitarla troppo - gli raccomandò Cass mentre il ragazzo usciva dalla stanza.

"Agitarla troppo? E' quella strega che agita me!", pensò mentre bussava alla porta della camera da letto.

- Avanti! -

Dean aprì la porta e mise la testa dentro alla stanza. Lavanda era distesa sul letto. Quando vide che era lui si girò su un fianco intenzionalmente, proprio per non guardarlo.

Il ragazzo entrò e si chiuse la porta alle spalle.

Per un attimo gli tornarono alla mente i momenti felici che lui e la sua strega avevano vissuto proprio in quella camera, dove i loro corpi si erano incontrati per la prima volta e avevano capito di appartenersi per sempre.

Si sedette ai piedi del letto.

- Ehi. Avresti preferito che fosse venuta la demone? -

- Almeno lei ha dimostrato di avere un pizzico di sensibilità in più rispetto a te !-

Dean la guardò e le mise delicatamente una mano su una spalla.

- Mi spiace, ma devi capire che... -

- Devo capire? Sono sempre io che devo capire, Dean? - lo interruppe LavandaRose girandosi e guardandolo - Sono stata io che ho dovuto capire che eri venuto in città per uccidermi, sono sempre stata io che ho dovuto capire il tuo amore strano e folle e sempre io, poi, a dover capire che mi hai lasciato qui perché avevi troppa paura di mettermi nei guai per tenermi con te! -

- Sì, bè, vista così non sembra molto simpatica, te ne rendo atto -

- Ah, ma ti ringrazio! Strano, a me sembra che le cose siano andate proprio così, invece! -

Dean rimase in silenzio, poi avvicinò una mano alla spalla della ragazza.

- Non mi toccare! -

- Smettila, Lav. Vieni qui -

E fu solo quando la ragazza si trovò tra le braccia del suo Dean che si rese conto di quanto le era mancato e che loro due erano davvero una cosa sola.

- E' che tu... tu... -

- Sì, lo so, so essere molto antipatico e difficile quando voglio -

- Ma mi hai lasciato qui da sola... -

Il ragazzo sentiva a fatica la voce della strega, completamente nascosta nell'incavo della sua spalla.

- Davvero l'ho fatto per non farti correre dei rischi. Lo sai come è la mia vita. Per colpire me possono colpire chi amo -

- E mi lasci sola qui per...un attimo, che hai detto? -

- Lo hai sentito benissimo e non te lo dirò un'altra volta! -

Lavanda sorrise, finalmente, e si strinse a lui.

- Dean...io non so che farei senza di te -

- Sento lo stesso per te. Per questo non potrei sopportare che ti capitasse qualcosa. Ma ci sono certi esseri che per colpirmi ti ucciderebbero -

La ragazza lo guardò serissima, quasi sul punto di dire qualcosa d'altro. Poi si staccò da lui e si alzò.

- Credo che sia meglio andare da Selene. Tra l'altro hai lasciato tutti in salotto e sinceramente non mi sento molto sicura a sapere che un angelo, due demoni e un cacciatore sono seduti sui miei divani! -

Gli fece un timido sorriso, che lui ricambiò. Poi uscirono e trovarono gli altri in salotto.

- Ehi, è vivo!- disse Brandon con disappunto, passando cinque euro alla sorella.

- Molto spiritoso! - commentò Dean.

- No, è che pensavamo che stavolta lei ti avrebbe ucciso! - spiegò Sam.

- Ma non l'avrebbe mai fatto, visto che... -

- Sì, va bene Cass! - lo interruppe subito Lavanda - Direi che possiamo andare! Io vado in macchina con loro, tu e i demoni vi smaterializzate davanti a casa di Selene, va bene? Attenti a non farvi vedere! -

Mentre gli esseri angelici e demoniaci si preparavano, Sam chiese a Lavanda se era il caso di avvisare l'amica.

- Non sarà necessario. Vi ricordate? Lei conosce il futuro, sicuramente sa che stiamo arrivando. Allora si va? L'avete ancora quell'Impala? -

- Se continuiamo a stare assieme ti ci dovrai abituare a quell'Impala - decretò Dean uscendo.

***

La strega e i cacciatori parcheggiarono con cautela a qualche strada dalla casa di Selene.

Arrivarono alla porta senza vedere né Castiel né i due demoni.

-Ma dove saranno? - chiese LavandaRose mentre si accingeva a suonare alla porta di Selene.

- Sono già dentro! - rispose la sua amica strega aprendo la porta.

- Sel! Prima o poi mi farai venire un infarto! Tu e la tua mania di sapere già tutto! -

- Ma dai scema, siamo streghe no? Su, entrate. Sam, Dean, come state? -

I ragazzi la guardarono. Era sempre bellissima, con i capelli rossi un po' più lunghi dall'ultima volta che l'avevano vista, impegnata con loro a combattere Eris. Gli occhi verdi splendevano di contentezza.

- Stiamo bene - rispose Sam mentre entravano - ti abbiamo invaso la casa, vedo -

L'angelo e i demoni erano in piedi di fronte a loro.

- Lei lo sapeva già che eravamo qui, dunque siamo entrati - disse Brandon mentre non riusciva a staccare gli occhi dalla figura di Selene.

Yla lo sgomitò leggermente: - Su, cascamorto, dobbiamo lavorare!-

- Chi è morto? -

- Ma nessuno, Castiel! - sbuffò la giovane demone - sai, a volte mi domando come fai a sopravvivere nel mondo! -

- Bé respiro, dormo... -

- Sentite, andiamo a parlare del libro, altrimenti lo uccido sul posto! - Yla si avviò verso il salotto trascinandosi dietro il fratello.

- Ma che ho detto? - chiese l'angelo stupito.

- A volte, in effetti, sei un po' pesante Cass! - rispose Dean.

- Pesante? Ma se volo? -

- Sì, bè, gli psicodrammi magari li facciamo dopo! Ragazzi che ne dite di entrare? -

Seguirono tutti l'invito di Selene e si diressero in salotto. La strega però trattenne un istante Lavanda vicino a lei.

- Gliel'hai detto?- le sussurrò all'orecchio.

- No, non ancora - rispose l'altra.

- Sbrigati a farlo, Lav! -

La giovane abbassò gli occhi ed entrò in salotto. Si accomodò vicino a Dean sul divano e ascoltò ancora una volta la storia del Necronomicon.

Selene, però, la sapeva già abbastanza bene, quindi non persero troppo tempo.

- Quindi sono spariti tutti gli altri volumi del Necronomicon - disse la rossa.

- Esatto, sia quelli nostri, che quelli del Paradiso - rispose Brandon.

- E il mio vi serve per?...-

- Ecco, effettivamente non lo sappiamo bene - confessò Lavanda - magari però possiamo capire qualcosa sfogliandolo. In fondo il tuo è quello con tutte le formule magiche, vero? -

- Non capisco perché non hanno preso quello -

Tutti si voltarono verso Sam che aveva parlato.

- Che vuoi dire? -

-Pensaci, Dean. Il libro che ha Selene è l'unico che contiene le formule e i vari passaggi per richiamare dalla morte e senza quello gli altri volumi non valgono. Come mai non hanno rubato prima questo? -

Rimasero tutti in silenzio per un attimo. Fu Castiel a rompere il silenzio: - Come se qualcuno volesse che noi fossimo tutti qui, allo stesso tempo. Ma chi? -

- Questo lo sapremo solo quando avremo il libro. Che fai Selene, ce lo mostri?-

- Sì,Dean, però prima devo avere delle rassicurazioni -

- Di che tipo? -

- Bè, io lo devo proteggere. E la mia famiglia lo ha perché né il Paradiso né l'Inferno possano avere la maggior parte dei libri e usarli. Chi mi assicura che nessuno di voi lo ruberà? -

- Hai la mia parola di strega, Selene, e posso dartela anche per Dean e Sam -

- Questo lo so, ma loro tre? -

- Dobbiamo fare un patto tra noi - disse Yla - nessuno di noi tre lo prenderà e cercheremo di risolvere il tutto assieme. Che ne dici, Cass? -

- Mi sembra giusto. Sono d'accordo -

- Allora non rimane che suggellarlo -

La demone si alzò sinuosamente e si avvicinò all'angelo che la guardava. Poi si alzò sulle punte e lo bacio sulle labbra.

- Ma?! - esclamò Lavanda voltandosi verso Dean.

- Nulla di che, stanno suggellando un patto -

- E' normale? -

- Sì, lo ha fatto anche Bobby con Crowley, ehi Cass! - esclamò Dean quando però si accorse che l'angelo aveva abbracciato la giovane demone e la stava baciando con passione.

- Dean, sei sempre il solito rompiscatole! - sorrise Yla staccandosi - Cass, ne riparliamo dopo - chiuse sedendosi di nuovo sul divano e beccandosi un'occhiataccia dal fratello.

- Sì, bè - cercò di parlare Selene togliendo gli altri dall'imbarazzo, mentre l'angelo sorrideva con aria vagamente ebete - tornate tutti domattina, troverete il libro e inizieremo a pensare a che fare. E soprattutto cercheremo di capire chi ha rubato gli altri. Va bene? -

Andava bene.

L'angelo e i demoni si smaterializzarono, mentre Selene salutava gli altri tre.

-Andiamo a casa? - chiese Lavanda ai fratelli Winchester.

- Andate voi. Secondo me avete bisogno di stare un po' da soli. E poi io volevo chiamare Mel -

- Sam! -

- Lo sai che l'ho sentita per tutti questi mesi, Dean. Ho voglia di vederla -

- D'accordo, allora a dopo -

La strega e Dean salirono in macchina.

- Ti va di andare a bere qualcosa, Lav? -

- No, grazie -

- Sei ancora arrabbiata per oggi? -

- No...-

- Andiamo, una birra, che sarà mai! -

- Non posso, Dean -

- Cosa è? Un'altra cosa da strega? -

- No. Sono incinta, Dean -

 

 

 

Lav's corner

Solo due parole per ringraziare tutti quelli che hanno accolto questa storia con entusiasmo e l'hanno inserita tra le seguite, preferite, ricordate! E grazie anche per i messaggi che mi mandate alla mia pagina Facebook. Sono sempre più convinta di avere persone splendide che mi seguono e che mi stanno aiutando in questi periodi per me non sempre bellissimi. Grazie a tutti per la vostra vicinanza!

baci

Lav 

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Capitolo 3
*** Cap.3 ***




Incinta.

Incinta.

Quella parola continuava a risuonare nella testa di Dean Winchester.

Non era possibile. No. Non. Era. Possibile.

Il ragazzo strinse il volante con le mani, mentre si girava a guardare LavandaRose, che era rimasta immobile seduta al suo posto in macchina.

- Da quanto? -

- Quasi tre mesi -

- Ma come...come è possibile? -

La strega lo guardò con un mezzo sorriso sulle labbra.

- Pensavo lo sapessi come succede -

- Intendevo dire: come diavolo sei rimasta incinta? -

- Bhé se non si usano delle precauzioni... -

Era vero. Più volte nel corso della loro prima avventura assieme Lav e Dean erano stati sopraffatti dalla passione e nessuno dei due si era preoccupato delle conseguenze.

Male.

Il Cacciatore strinse ancora più convulsamente le mani sul volante.

- Pensavo che esistesse, che so, un incantesimo di contraccezione... -

Lavanda si voltò a guardarlo.

- Seriamente, Winchester. Pensi di essere in un racconto di Harry Potter? -

Il ragazzo sbuffò.

- Che ne so, sei tu che sei magica -

Rimasero in silenzio per un po'. Dean non aveva bisogno di chiedere altro. Sapeva che quello che Lav gli aveva detto era vero, sapeva che lei stava aspettando un bambino.

Da lui.

Maledizione, proprio quello che ci voleva!, pensò quasi con rabbia.

Non poteva, non doveva permettersi una famiglia, figurarsi un pargolo! Come se non avesse già abbastanza problemi e nemici da combattere.

Ora si sarebbe dovuto preoccupare anche di altre due persone, di cui una piccolissima e parte di lui.

Per un momento il ragazzo si fermò a pensarsi con un braccio un bimbo, il suo bimbo.

Poi si riscosse, con un moto di rabbia, ma proprio in quel momento guardò Lavanda negli occhi.

Era piccola e spaventata, rannicchiata contro il sedile dell'Impala.

Una mano stava proprio sul pancino, quasi a proteggerlo. Suo malgrado, Dean ebbe un tuffo al cuore e si avvicinò alla ragazza, prendendole una mano.

In fondo lei era sola, aveva affrontato la scoperta della gravidanza quando lui era già andato via. Forse le doveva qualcosa.

- Come l'hai scoperto? - le chiese con voce raddolcita.

- Poco dopo che te ne eri andato. Ti ricordi quando stavamo combattendo contro la dea Eris e dalle mie mani era scaturita quella luce blu? -

Dean se lo ricordava, sì.

Erano riuniti tutti in una stanza, Lavanda, lui, Sam, Selene e Mel, aspettando di combattere la dea Eris. *

Improvvisamente Dean si era sentito bloccare e si era svegliato solo dopo che una Lavanda in ginocchio, ferita dal combattimento della dea che la voleva uccidere, lo aveva toccato e dalle sue mani era scaturita una luce blu che lo aveva fatto uscire dall'incantesimo.

Nessuno aveva capito come Lavanda aveva fatto a compiere quell'incanto nuovo, nemmeno la stessa strega.

- Mi era venuto un dubbio, sai a volte quando si aspetta un bambino si sviluppano poteri nuovi che... -

- Ovviamente stai parlando di una gravidanza di voi streghe -

- Sì, Dean, noi streghe. Contento? Comunque, diciamo che avevo quest'idea che mi martellava in testa e dopo che te ne eri andato ho fatto delle analisi e...bhé tutto qui -

Silenzio.

Dean strinse di più la mano di Lavanda, poi le parlò a voce bassa.

- Dovevi dirmelo -

- Dici? Ma non eri tu quello che diceva che non poteva permettersi una famiglia, che i demoni avrebbero ucciso che amava e che, apriti cielo!, un figlio mai! -

- E' tutto vero, infatti. Hai una vaga idea del casino in cui ci siamo messi? -

Lei lo guardò: - Non è un casino, è il nostro bambino -

Colpito e affondato.

Il ragazzo in maniera automatica liberò la sua mano dalla stretta della strega per appoggiarla sulla sua pancia. Non si sentiva nulla, ma al Cacciatore sembrava che un piacevole calore gli stesse arrivando dritto al cuore.

- Come hai fatto a tenerti tutto dentro?A non dire nulla a nessuno? - domandò alla ragazza, tenendo sempre gli occhi fissi alla pancia.

- In effetti Selene e Mel lo sapevano -

- Mel? E non l'ha detto a Sam? -

- Gliel'ho proibito io. Dovevo dirtelo io, al limite. Capisci? -

Sì, Dean capiva.

Piccola strega coraggiosa.

- Poi lo sapeva anche Castiel... -

- Cosa? Radio Paradiso lo sapeva e non me l'ha detto? -

- Diceva che ci sarebbe stato il momento giusto... -

- Questo è vero - ironizzò il ragazzo - infatti ci ha coinvolto nel recupero del Necronomicon, una cosa che interessava a lui, sapendo che io non avrei potuto rifiutare. Ora, però, ti rendi conto che non puoi prendere parte alla ricerca? -

Lavanda lo fissò: - Scusa, perché? -

- Essere incinta non è una motivazione sufficiente? -

- No, direi di no. E poi avrete bisogno dei miei poteri, no? -

- Ne parliamo a casa -

Dean mise in moto la macchina e si diressero verso l'appartamento della ragazza.

Rimasero in silenzio per tutto il tempo. Una volta arrivati, Dean parcheggiò e aiutò la ragazza a scendere.

Arrivarono alla porta e lei armeggiò per cercare le chiavi.

- Che faremo ora, Dean? -

- Non lo so - rispose lui sincero - Non so se posso permettermi te e...lui. Non sareste mai al sicuro con me -

Il ragazzo pensava a Lisa e a quel figlio che per un anno e poco più era riuscito a crescere come se fosso suo. Una vita normale, una famiglia normale. Ma ora?

- Ma io ho dei poteri. Non ho sempre bisogno di essere difesa, mi difendo anche da sola -

Lui rimase in silenzio, diviso tra la voglia di godersi la notizia e il dovere di tenere Lavanda fuori dalla sua vita pericolosa.

Entrarono in casa e lui la prese per un braccio e la strinse a sé. In quell'abbraccio c'era tutto: felicità, paura, indecisione.

Lei capì e si lasciò andare a quella manifestazione di affetto.

Poi si staccò: - Dean, sono molto stanca. Domani dobbiamo tornare da Selene per il libro. Vado a letto. Che fai, dormi con me o qui sul divano come al solito? -

- Tu domani non vieni! -

- Si vabbé, ti aspetto di là -

Dean guardò la ragazza allontanarsi. Sospirò. Poi prese il cellulare e compose il numero di Sam. Sapeva che il ragazzo era con Mel, ma voleva parlargli.

Ovviamente rispose la segreteria: - Sono Sam, non posso parlare. Dean, se sei tu chiamami al numero che sai solo se sta finendo il mondo, chiaro? -

Dean lasciò un messaggio: - Sono io, ti devo parlare, ci vediamo domattina presto da Selene -

Poi si diresse verso la camera da letto di Lavanda. Quella notte dormirono abbracciati e senza più discutere.

Almeno per qualche ora.

Ci sarebbe stato tempo per le decisioni.

 

***

La mattina dopo una raggiante Lavanda e un imbronciato Dean suonavano alla porta di Selene.

- Non dovresti essere qui - stava borbottando lui.

- Andiamo, ci deve far vedere un libro, che mi succederà mai? -

- Ehi ragazzi! - La voce allegra di Mel che stava arrivando a mano di Sam li riscosse dalla discussione.

- Ciao - dissero in coro i due.

- Che mi devi dire, Dean? - chiese Sam al fratello.

L'altro aprì la bocca per rispondere, quando Selene aprì la porta di scatto. Le bastò solo un'occhiata per capire che era successo.

- Evviva, gliel'hai detto! -

- Ma detto cosa? - insistette Sam.

- Che è incinta! Lavanda aspetta un bambino da tuo fratello. Diventerai zio -

- Che cosa?! - la voce strozzata di Sam venne coperta da quella di Mel.

- Volevo dirtelo, Sam, davvero! -

- Basta! -

Tutti si voltarono a guardare Lavanda. Anche Yla e Brandon, i due demoni, che erano arrivati alle spalle di Selene la osservavano con curiosità.

- Va bene, allora sentite tutti: aspetto un bambino. Da Dean. Non è cambiato nulla, sono sempre io e ora facciamo quello che siamo venuti a fare. Cioè vedere l'ultimo libro del Necronomicon -

Si fece largo ed entrò.

- Un bimbo, che bello! - Yla sorrise al fratello mentre seguiva Lavanda nel salottino di Selene.

Anche gli altri entrarono alla spicciolata. Dean e Sam con gli occhi si fecero la muta promessa di parlarsi dopo.

Si sedettero tutti, quando sentirono un FLAP FLAP vicino alla porta.

- Ciao, Cass - disse Selene.

- Arrivo in ritardo? -

- Certo che no, Cass. Tanto tu sapevi già tutto. No? - rispose Dean.

- Noi angeli siamo onniscenti. So tutto. Ah, Dean, Lav ti ha detto che diventerai padre? -

- Sì! - risposero tutti in coro.

Cass capì l'antifona e si sedette vicino a Sam, lontano dai demoni. Dopotutto erano sempre nemici atavici.

Selene si avvicinò al tavolo e prese tra le mani un grosso involucro di pelle. Aprì e ne fece uscire un libro.

A prima vista era un libro normalissimo, rilegato di nero, con le pagine lievemente rovinate agli angoli.

Ma emanava qualcosa di strano. Di malvagio, quasi.

La ragazza lo aprì.

- Eccolo qui. Questo è l'ultimo libro del Necronomicon, quello dei Rituali, che ti permette di conoscere gli eventi passati e futuri e i segreti dell'Arte Evocativa. Capite da soli che importanza ricopre -

Lo capivano tutti, infatti restavano tutti in silenzio.

- Il libro è in contatto con gli altri sei, quelli che sono scomparsi in Paradiso e all'Inferno - proseguì la strega - quindi non dovremo far altro che chiedergli di ritrovarli e arriveremo a chi li ha rubati. Anzi, vi dirò di più -

Selene fece una pausa mentre accarezzava le pagine del suo libro.

- Uno dei tomi scomparsi è proprio qui, in questa città. Lo sento -

- Che aspettiamo? Muoviamoci! - Brandon si era alzato, pronto a scattare.

- Un momento, non così in fretta diavoletto - Selene scuoteva la chioma rossa - Anche io ho bisogno di avere delle rassicurazioni da voi demoni e da Cass. Voi vi siete accordati ieri a collaborare, ma io? Che rassicurazioni avrò che non mi ruberete il libro? -

- Hai la mia parola, quella di un angelo - le rispose serio Castiel.

- Mi basta. E voi demoni? -

- Noi facciamo i patti alla vecchia maniera - sorrise Brandon, mentre la raggiungeva e suggellava il patto con un bacio.

- E' sempre il solito - commentò Yla guardando il fratello.

- Direi che Selene è caduta bene - sogghignò Mel dando di gomito a Lav.

- Sì, bene, ragazzi? - si inserì un imbarazzato Dean - Scusate se disturbo, ma ci sarebbe una missione da compiere -

Il demone e la strega si staccarono, sorridendosi.

- Sì, bene, direi che possiamo andare! - disse Cass.

- Ma andare dove? - chiese Lavanda.

- Questo ce lo dirà il libro stesso! Ragazze, ho bisogno di voi. Sì anche di te,Yla -

La demone si alzò, contenta che Selene l'avesse coinvolta.

- Allora, ora noi tre streghe faremo passare i nostri pendoli sulla mappa della città, tu Yla invece preparerai una pozione di velocità, per arrivare in fretta al punto che i pendolini ci indicheranno sulla mappa. Là ci sarà il libro. Chiaro? -

- Io che posso fare? - domandò Brandon.

- Chiacchiera con l'angelo - gli rispose la sorella.

Brandon e Cass si guardarono perplessi!

- Non ho il pendolino di quarzo con me! - disse all'improvviso Lavanda - Devo tornare un attimo a casa a prenderlo -

- Ti accompagno - disse Dean alzandosi.

- L'accompagno io - si intromise Mel - faremo prima e immagino che tu e Sam vogliate parlare un po' mentre Selene e Yla preparano la mappa -

Così, Mel e Lav scomparvero in un attimo, per riapparire in camera da letto della strega, dall'altro capo della città.

- E' sempre comodo avere un po' di magia nell'ora di punta - scherzò lei.

- Certo, ma ora vai a prendere il pendolino, abbiamo fretta! -

LavandaRose si girò e iniziò a frugare in un cassetto.

- Ma dove...ah eccolo qui! Sai, Mel, sono davvero contenta di avere parlato con Dean. Lo so, lo so, me lo avevi detto che dovevo farlo prima, ma sai come è... -

Silenzio.

La ragazza realizzò che l'amica non l'aveva interrotta nemmeno una volta.

Si girò piano, pensando di non trovarla più dietro di lei.

Invece era lì, ma quel che Lavanda vide le fece rizzare i capelli in testa.

Mel la guardava con un paio di occhi nerissimi e cattivi.

Questa non è Mel, pensò Lavanda convulsamente.

Cercò di rintanarsi in un angolo, ma "Mel" con un balzo le fu vicina e la prese per un polso, inchiodandola al muro.

- No! - urlò lei pensando al suo bambino.

- Stai tranquilla, non voglio farti male, mi servi viva - Una voce da uomo, distorta e bassa uscì dalla bocca della sua amica.

- Ma tu...tu chi sei? -

- Che domande, stellina. Sono quello che non vuole che troviate i libri -

 

 

* Vedi la prima storia di Lav e Dean: Il Mistero della Strega.

 

 

Lav's corner

Ciao a tutti! :) E così finalmente Lav ha detto a Dean di essere incinta.

Diciamo che ancora lui non ha realizzato il tutto, ma credo che non ci sarà molto tempo per essere rilassati, visto il pericolo che incombe...

Ovviamente mi scuso ancora per i miei lunghi periodi di silenzio tra una pubblicazione e l'altra.

Spero che ci sia ancora qualcuno che mi legge!^^'

Se volete vi aspetto sulla mia pagina Facebook.

bacissimi a tutti

Lav

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Capitolo 4
*** Cap.4 ***



LavandaRose si risvegliò lentamente. Sbatté un paio di volte le palpebre per abituarsi alla penombra, poi aguzzò gli occhi per capire dove era finita.

Ci mise un attimo per ricordare che era stata assalita da qualcosa che aveva le fattezze della sua amica Mel.

E ora dove si trovava? E da quanto? Le sembrava di aver dormito un'infinità di tempo.

Girò piano la testa, che le girava, e si accorse di essere ancora in camera sua, sul letto.

Provò ad alzarsi, aspettandosi di essere legata, ma con sorpresa vide che poteva muoversi liberamente, che non era prigioniera.

Si alzò e andò verso la porta della stanza.

Era chiusa.

E con un incantesimo di chiusura, sospirò.

Quindi, o la liberava chi aveva fatto l'incanto oppure doveva aspettare che qualcuno si accorgesse che era tenuta prigioniera.

Ma perché diceva qualcuno quando era a Dean che pensava?

- Dean, amore dove sei? - disse a bassa voce.

La ragazza appoggiò le spalle alla porta e si lasciò scivolare sul pavimento tenendosi la testa con le mani.

Chi era quel mostro che l'aveva assalita? Perché aveva preso le fattezze della sua amica?

Ripensò a quello che era successo, a quando si era accorta che chi l'aveva accompagnata a casa con l'inganno era un mostro.

Ma chi?

Chiuse gli occhi e ripensò a ciò che era successo.

Si era girata e aveva visto che l'amica la stava guardando con un paio di occhi nerissimi e cattivi.

Questa non è Mel, aveva pensato Lavanda convulsamente.

Aveva cercato di rintanarsi in un angolo, ma "Mel" con un balzo l'aveva afferrata per un polso, inchiodandola al muro.

- No! - aveva urlato lei, pensando al suo bambino.

- Stai tranquilla, non voglio farti male, mi servi viva - Una voce da uomo, deforme e bassa era uscita dalla bocca della sua amica.

- Ma tu...tu chi sei? -

- Che domande, stellina. Sono quello che non vuole che troviate i libri -

La strega aveva spalancato gli occhi. Il polso le doleva e continuava a preoccuparsi per il suo bambino.

- Allora Sam aveva ragione, c'è qualcuno che ci rema contro! -

- Deduzione esatta. Io prendo ordini da quel qualcuno. Sono solo un suo fedele servitore -

- Ma cosa... cosa sei? -

- Un Mutaforma, per lo più, come puoi vedere tu stessa -

Era vero. Se non fosse stato per il colore degli occhi, Lavanda avrebbe potuto giurare di essere assieme a Mel.

- Come ha fatto Sam a non accorgersi che non sei la mia amica? -

- Bella domanda. Certo, l'educazi0ne del giovane Winchester mi ha aiutato molto. Dopo la loro notte assieme, lui è stato così gentile da lasciarle il bagno per prima, in modo da farsi una doccia in pace. Io non ho dovuto far altro che attendere il momento giusto e ho preso le sembianze della strega -

- Aspetta un momento, che hai fatto alla mia amica? -

Uno strattone più forte al polso le tolse il respiro.

- Non le ho fatto nulla. La troveranno addormentata nella doccia e non ricorderà nulla. Sei contenta? -

- Ma si può sapere che vuoi da me? -

- Voglio che ti trovino, semplice. Voglio che tutti i tuoi amici e alleati arrivino qui, così mi sarà più semplice eliminarli tutti -

- Non puoi farlo! -

- Posso fare un sacco di cose, invece. E ora te lo dimostrerò -

Lavanda si perse per un momento a guardare il bel viso della sua amica. Sapeva che non era lei, che era tra le mani di qualcuno che aveva preso le sue fattezze. Pure, una piccola parte di lei cercava un barlume di luce negli occhi di Mel, sperando di riuscire a spezzare l'incantesimo.

Chiuse per un attimo gli occhi.

- Ti prego, non fare del male a nessuno -

Il Mutaforma ridacchiò.

- Mi piacerebbe, carina, ma non è proprio possibile. Posso non far loro troppo male quando li ucciderò. Ti può andare bene? -

Una furia cieca iniziò a salirle dallo stomaco. La strega strattonò la mano che le teneva il polso, liberandolo, poi parlò scandendo le parole.

- Non ti azzardare a toccare chi amo. Nessuno, chiaro? -

- Stai tranquilla, micetta, tu e il tuo bambino ci servite -

Ci? Ma che cazzo?

- Ma si può sapere chi sei? -

- No - disse "Mel" mentre prendeva il collo della ragazza. Un tocco e improvvisamente per LavandaRose tutto diventò buio.

La strega riaprì gli occhi.

Insomma, non doveva far altro che aspettare che gli amici venissero a salvarla.

Sperando di non vederli morire tutti poi.

***

Nel frattempo, a casa di Selene tutti stavano preparandosi a cercare il libro.

La strega e la demone erano chine sulle mappe della città, cercando di capire in che modo i pendolini potevano aiutare a rivelare dove era il libro.

- E' la prima volta che collaboro con qualcuno. Di solito dobbiamo sempre essere pronti ad attaccare - stava dicendo Yla un po' confusa.

Selene la guardò per un attimo.

- Mi rendo conto che sia per te una situazione strana, ma... -

- Oh no, non fraintendermi! Intendevo dire che mi piace. Sì, è bello finalmente non dover preoccuparsi di essere sempre sul chi va là, no? -

- Credo di capire che vuoi dire. Certo, è un po' strano sentirlo da un demone! -

Le ragazze si sorriso e ripresero a controllare le mappe.

- Ma tuo fratello? - la voce di Dean che stava pulendo un coltello fece sobbalzare le ragazze.

- Brandon? - rispose la demone - L'ho mandato a prendere alcune armi da tenerci sotto la giacca. Non si sa mai. Ma credimi, ve lo avrei detto. E infatti Castiel l'ha accompagnato -

- Ti crediamo - si affrettò a dire Sam, anticipando qualsiasi risposta del fratello maggiore - Siamo tutti dalla stessa parte stavolta, no? -

- Una parte un po' strana - masticò tra i denti il maggiore dei due cacciatori.

- Comunque dobbiamo fare buon viso a cattivo gioco, senza offesa Selene! - la demone era serissima - noi abbiamo ricevuto degli ordini, come anche voi e Cass. Dunque siamo obbligati a lavorare assieme, ora. Nel futuro chissà -

- Ma certo, dobbiamo affrontare un nemico comune - riprese conciliante Sam - non appena Lav e Mel torneranno saremo pronti per cercare il libro -

A quelle parole Dean si irrigidì. Era passato troppo tempo da quando le due ragazze si erano smaterializzate nell'appartamento di Lavanda per cercare il suo pendolino di quarzo.

- Ma dove sono finite? -

Il timbro di voce preoccupato del ragazzo fece voltare tutti verso di lui. Tre paia di occhi lo stavano fissando, realizzando che quel che diceva era vero: Mel e Lavanda stavano mancando da troppo tempo.

Il ragazzo si alzò.

- Forse dovrei andare a cercarle -

Anche Sam si era alzato con lui.

- Vengo con te, allora -

Dean lo guardò con riconoscenza: - Grazie, Sammy. E' che ora sono doppiamente preoccupato per lei, accidenti a quella strega! -

- Farò finta di non avere sentito, Dean - Selene lo guardava seccata - ora andate -

Un movimento improvviso vicino alla porta li fece sobbalzare.

- Eccomi qui, non c'è bisogno che ci veniate a cercare! -

La guardarono tutti: Mel, anzi quella che loro credevano fosse Mel, era entrata nella stanza sorridendo.

- Ma Lavanda? - chiese Dean allarmato.

- Stai tranquillo, era solo un po' stanca. Ha chiesto se possiamo andare tutti noi da lei con le mappe e i pendolini. Così lei può riposare un po' tra una ricerca e l'altra -

- Ma certamente, dacci solo un attimo di tempo per recuperare tutte le cose e possiamo andare - rispose Yla - Cercherò di mettermi in contatto con Brandon e Cass per dire loro di andare direttamente a casa di Lav -

- Grazie a tutti, sapete inizia a essere un po' stancante tutta questa situazione. Sam, mentre aspettiamo di andare, vieni un attimo fuori con me? -

- Dovrei preparare l'attrezzatura -

- Vai, vai, Sammy. Ci penso io - rispose Dean.

Così il ragazzo si avviò in giardino con quel che lui pensava essere la sua strega.

Si tenevano per mano.

"Mel" lo condusse dietro a uno degli alberi più grandi del giardino di Selene.

Poi gli sorrise e lo strinse a sé.

- Ehi - le disse Sam sorridendo - Non credo che questo sia il momento più adatto... -

- E' sempre il momento adatto, Sam - rispose la ragazza stringendolo ancora di più. Si alzò sulle punte e raggiunse la bocca del ragazzo che si aprì per accoglierla.

Si baciarono con passione, mentre il giovane era sceso con le mani sotto la gonna della strega, accarezzandole con i polpastrelli le gambe inguainate nelle calze. Il tocco era delicato e Sam chiuse gli occhi assaporando il momento.

- Ti piace? - la sentì sussurrare.

- Pensavo di avertelo dimostrato stanotte -

- Peccato, stanotte non ero io -

- Come? - Sam si staccò da lei confuso, solo per vedere un sorriso maligno sul viso della ragazza.

Poi i lineamenti femminili si deformarono per diventare più pesanti.

E dopo un istante Sam ebbe l'impressione di guardarsi in uno specchio.

Il Mutaforma aveva preso le sue sembianze.

- Cosa cazzo?... - esclamò mentre cercava il coltello nella tasca della giacca.

Ma il mostro fu più veloce di lui: lo prese per il collo e con la stessa mossa usata per LavandaRose lo mise fuori combattimento.

Il vero Sam, preso di sorpresa, non era nemmeno riuscito a reagire.

Dopo essersi assicurato che fosse davvero senza conoscenza, l'essere prese il corpo di Sam da sotto le ascelle e lo trascinò in un cespuglio vicino.

- Meno male che sei alto e forte - sorrise mentre finiva di nascondere le tracce.

Poi si rassettò i vestiti, si passò una mano tra i capelli e si avviò in casa.

- Eccomi qui. Siamo pronti? -

- Sì, le ragazze hanno preparato tutto e Cass e Brandon sono stati avvisati. Ma Mel?-

- Ci ha preceduto a casa di Lavanda, era preoccupata per lei. Si vede che sono davvero amiche -

- Lo sono da anni, ne hanno passate tante assieme - la voce di Selene li fece voltare tutti verso di lei - Senza dubbio Mel si preoccupa di lei, non hanno che l'una l'altra -

- Direi che possiamo andare, dunque - Dean aveva fretta. Sentiva che qualcosa non stava andando per il verso giusto, anche se ancora non aveva focalizzato cosa - Tutti in macchina con me, o voi creature magiche volete andare da sole? -

- Non so Selene, io andrei volentieri con la vostra auto - rispose Yla.

- Molto bene -

Uscirono tutti e quattro da casa di Selene e si diressero all'Impala parcheggiata lì vicino.

"Sam" diede una rapida occhiata al cespuglio, dove il corpo del vero Sam era nascosto, poi si avviò con gli altri alla macchina.

Dean si accomodò alla guida, Sam vicino a lui, le due ragazze dietro.

- Non vedo l'ora di arrivare a casa di Lavanda e di iniziare a fare qualcosa - esclamò la demone sorridendo.

- Yla, non hai idea di quanto non veda l'ora io - rispose "Sam".

Poi Dean mise in moto e in silenzio si avviarono verso l'appartamento della giovane strega.

 

Lav's corner

E così siamo entrati nel vivo della storia. Lavanda è imprigionata in casa sua, mentre gli altri sono in pericolo senza saperlo. Chi è questo nemico che ha mandato loro un Mutaforma per fermarli? Sarà la stessa persona che ha rubato i libri del Necronomicon? E perché questo mostro ha detto a Lavanda che lei e il suo bambino gli saranno necessari?

Curiosi eh? :)

Nel frattempo mi scuso con tutte le autrici che seguo e che hanno aggiornato: giuro che in questi giorni passo da tutti a leggere!E risponderò anche a tutte le vostre bellissime recensioni.

Ormai non so più come scusarmi per i ritardi, mi consola il fatto che anche altre ragazze mi confermano che anche per loro 24 ore al giorno non bastano!

Se avete voglia vi aspetto nella mia pagina Facebook.

Un abbraccio di luce a tutti.

Lav

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Capitolo 5
*** Cap.5 ***



Dean fermò l'Impala quasi all'altezza della casa di Lavanda.

- Preferisco non dare troppo nell'occhio - spiegò alle ragazze e a Sam in macchina con lui.

Selene e Yla annuirono e si prepararono a scendere assieme a lui.

Poi tutti e quattro assieme si avviarono in silenzio verso l'appartamento della strega. Il mutaforma con le sembianze di Sam stava in silenzio. Non aveva molto da dire e sperava di portarli dentro alla casa il più velocemente possibile.

Fu Selene a rompere il silenzio.

- Come stai, Dean? -

Lui si voltò, un po' stupito dalla domanda.

- Sto bene, pronto a cercare il libro. Perché? -

- Credo che Selene volesse sapere come ti senti per il fatto che stai per diventare padre - si aggiunse timidamente Yla. La giovane demone aveva voglia di entrare più in confidenza con quelli che fino a pochi giorni prima erano suoi nemici e che ora erano strani alleati. Aveva però sempre paura di essere respinta a causa della sua natura demoniaca.

Il cacciatore la guardò. - Non sono affari vostri - rispose bruscamente continuando a camminare.

Sperava in un aiuto da parte di Sam, ma il fratello rimaneva in silenzio. Il mutaforma non voleva entrare in questi discorsi.

Scambiando questo silenzio per discrezione, Dean si strinse nelle spalle e aspettò la risposta di Selene, che non tardò ad arrivare.

- Invece sì, lo sono, caro il mio ometto - la rossa scosse la lunga chioma - Lavanda è mia amica, è sola e io voglio sapere se tu vuoi prenderti cura di lei e del vostro bambino -

- Giusto! - pigolò Yla annuendo con forza.

Il ragazzo le guardò. Era vero, Lav aveva la famiglia lontana e Mel e Selene erano le persone che per lei erano come sorelle. Streghe, ma sorelle. O proprio perché streghe erano anche sorelle?

Forse era il caso di iniziare a pensare in un'ottica differente?Fino a quel momento Dean non aveva pensato davvero a che cosa comportava il fatto di diventare padre. Quantomeno non ci aveva ancora pensato in chiave positiva. Tutto quello che riusciva a realizzare era il fatto che ora avrebbe dovuto proteggere altre due persone, oltre che Sam e se stesso.

- Vedete, per me è difficile. Amare qualcuno vuol dire esporlo ai pericoli della mia vita. E ora c'è anche un bimbo in arrivo. Vi rendete conto che ora tutti i miei nemici potrebbero colpirmi attraverso Lavanda o attraverso il piccolo? -

- E tu lasceresti perdere ogni possibile momento di felicità per una paura ipotetica?-

- Yla, non è ipotetica, dovresti sapere con quanti demoni abbiamo combattuto -

- Ma le cose potrebbero non essere così come sembrano... - disse enigmatico "Sam", ma nessuno lo ascoltò più di tanto, presi dalla foga del discorso.

- Dean, LavandaRose non è un'umana, è una strega, credo che questa potrebbe essere un incentivo in più a essere sicuro del fatto che anche lei potrebbe far fronte ai vari problemi che potrebbero comparire sul vostro cammino - stava dicendo Yla.

- E poi ci saremmo sempre io e Mel. Il tuo bambino avrà anche due belle zie streghe che lo proteggeranno. E, chissà, magari anche una zia demone? -

Selene aveva detto le ultime parole per cercare di stemperare il clima, ma Yla ebbe un sorriso così grande e luminoso che la strega per un momento si pentì di avere parlato per scherzo. Forse quella demone non era così cattiva come tutti gli altri che aveva conosciuto?

La strega ricambiò il sorriso alla giovane, poi continuò a parlare con Dean che comunque alle parole "zia demone" aveva avuto un piccolo sussulto.

- Comunque, Dean, davvero sappi che noi ci saremo sempre. In qualunque momento. Dai, eccoci arrivati! Ci sono Cass e Brandon davanti alla porta -

- Già, perché non sono già entrati? - La domanda di Dean mise tutti e quattro sul chi va là e si misero a correre per raggiungere la porta velocemente.

- Che sta succedendo? - chiese il maggiore dei Winchester una volta arrivati.

Brandon stava armeggiando con la maniglia: -Dean, la porta non si apre -

- Come non si apre? -

- Intende dire che è chiusa -

- Grazie Cass. Ora, se vuoi evitare che io ti strangoli sul posto, mi vuoi spiegare meglio che sta succedendo? -

- Siamo arrivati e non ci ha aperto nessuno -

- Avete provato a suonare? -

- Certo, l'angelo non sapeva che fare, ma io ho suonato e bussato, ma non ci ha risposto nessuno -

"Sam" sorrise. Con LavandaRose imprigionata nella sua camera da letto ovviamente nessuno poteva entrare.

- Spostatevi! Sam, dammi una mano! -

Dean iniziò a prendere a spallate la porta aiutato dal fratello. Finalmente l'uscio si spalancò e i ragazzi diedero un'occhiata all'interno.

Silenzio.

- Grande, Dean! - Brandon gli si era avvicinato e stava curiosando anche lui.

- Grazie, ma potevate anche pensarci tu e Cass -

- Vi volevamo aspettare, non sapevo bene come gestire la cosa e lavorare con un angelo a volte mi fa venire il prurito -

- Capisco -

- Cosa capisci, Dean? - Cass si era avvicinato e lo stava guardando con occhi severi!

- Nulla, entriamo dai -

I ragazzi entrarono tutti assieme, lasciando Yla e Selene per ultime per cercare di proteggerle un po' di più. Dal canto loro, le due ragazze erano pronte. La demone aveva stretto nella mano destra il suo pugnale, mentre la strega aveva attivato i suoi poteri.

Non volava una mosca e anche loro cercavano di non fare alcun rumore.

- Non sembra proprio che Lavanda sia qui... - sussurrò Yla.

- E dove può essere allora? - domandò Selene.

Dean si guardò in giro. Tutta la casa era tranquilla, come se chi l'abitava fosse appena uscito.

Le stanze in ordine, le porte tutte aperte... Tutte? No!

La porta della camera da letto era chiusa.

- Lavanda è lì - disse piano il ragazzo indicando con il dito la loro meta.

Si avvicinarono tutti.

Dal canto suo, la strega che era seduta davanti alla porta chiusa aveva sentito dei rumori e dall'interno della stanza stava cercando di capire se era entrato qualcuno in casa.

E soprattutto se era amico o nemico.

Si alzò e si appoggiò alla porta appoggiandoci un orecchio per sentirci meglio.

Bisbigli. Delle donne, sicuramente, e poi...

- Dean! - urlò battendo le mani sulla porta chiusa.

- Lavanda! Ma cosa sta succedendo? Spostati, ora ti faccio uscire - esclamò il ragazzo avvicinandosi alla stanza.

- No! Andatevene! E' una trappola, non dovete fidarvi di lei! -

Lei? Dean e gli altri si girarono a guardare Selene e Yla, che si scambiarono loro stesse un'occhiata di stupore.

- Lei?... - chiese Dean alla porta chiusa.

- Mel non è Mel! -

- Ma non è qui, cosa stai...? -

- E' un mutaforma - urlò la strega da dietro alla porta - Ma come non è li? Allora chi...? -

LavandaRose si azzittì di colpo. Si era accorta che la porta della camera si stava aprendo da sola.

In un momento l'uscio si spalancò e la ragazza si tuffò tra le braccia di Dean.

- Cosa sta succedendo? - domandò lui a nome di tutti.

- Mel era un mutaforma, cioè un mutaforma ha preso le sembianze di Mel quando sono venuta qui con lei e poi mi ha chiusa qui e mi ha detto che voleva che tutti ci incontrassimo qui per bloccarci -

La spiegazione era stata un po' confusa, ma tutti avevano capito il concetto principale. Il nemico aveva voluto riunirli tutti assieme nello stesso posto.

- Ma se Mel non è qui, allora... -

- Dai, è facile, sono io il mutaforma -

Si girarono tutti verso chi aveva parlato.

- Sam!Che cosa gli hai fatto? - urlò Dean mentre cercava il suo coltello nella giacca.

- Sta bene, non preoccuparti, sta dormendo in un cespuglio nel giardino di Selene -

Mentre parlava il mutaforma aveva acquisito i suoi occhi, completamente neri e maligni. Poi aprì la mano e il coltello nella tasca di Dean andò a posarsi docilmente sul suo palmo.

Maledizione!, pensò il ragazzo.

- E la strega? - domandò Brandon.

- Sta dormendo nella doccia di casa sua. Devo dire che è stato davvero facile ingannarvi. Soprattutto tu, paparino -

Dean si irrigidì e cercò di proteggere Lavanda facendole scudo con il suo corpo.

- Oh, ma non preoccuparti, non la voglio uccidere. Almeno, non subito -

- Che cosa vuoi? - domandò Cass - Non riesco a capire le tue vibrazioni. Sei qualcosa di conosciuto, ma anche di diverso -

- Sono solo un tirapiedi, pollo con le ali. Il mio capo è un altro -

- Chi, esattamente? Chi ha rubato i libri da Inferno e Paradiso? -

- E te lo vengo a dire, angelo? Sù, invece, fate i bravi e datemi l'ultimo libro che mi manca. Ce l'hai tu, vero, streghetta? -

- Sì, ma preferisco morire piuttosto che dartelo - Selene era rigida e sicura delle sue parole.

- Nessun problema, ci stiamo per arrivare. E' chiaro a tutti che tra poco vi ucciderò, no? -

Lavanda guardava il viso di "Sam". A parte gli occhi nerissimi tutto era uguale al suo amico. Era difficilissimo pensare che quello non era lui, non era la persona che tutti erano abituati a vedere.

Lentamente, quasi senza accorgersene, tutti erano indietreggiati all'interno della camera da letto. Tutti tranne Yla, che era riuscita a mantenersi un po' all'esterno del gruppo.

- Voi mi dite dove sta il libro che mi serve, salutate la vita e io me ne vado col libro e con la strega incinta. Ci serve -

E dalli, pensò Lavanda.

- Come "vi" serve? - domandò Dean al mutaforma che però rimase in silenzio, sorridendo malignamente.

- L'ha detto anche a me prima - gli sussurrò la strega - Ma non mi ha risposto. Ho paura, Dean -

- Non ti preoccupare, ora cerchiamo di uscire da qui -

- Credo che vi sarà impossibile. Come avete visto tutto è chiuso e sigillato. Grazie ai poteri che mi ha dato il mio capo. Ora volete darmi il libro? -

Il mutaforma aspettò un cenno che non arrivò.

- Molto bene, allora iniziamo ad uccidere qualcuno di voi, vieni qui! - E afferrò Cass per una spalla abbracciandolo da dietro.

- Castiel!- urlò Dean.

- Non ti muovere, Dean - gli rispose l'angelo - Non ditegli nulla -

- Sei un eroe, pollo. Ora però saluta la vita, credo che girerò il tuo simpatico collo umano tra tre,due... -

- Non credo proprio! - con un balzo Yla si portò alle spalle del mutaforma, la sua posizione defilata l'aveva aiutata a non farsi notare troppo, e gli piantò il suo coltello nel collo.

Preso alla sprovvista, il mutaforma barcollò aprendo le braccia e permettendo così all'angelo di liberarsi. Poi cadde a terra e il corpo sparì quasi subito, in un mare di scintille.

- Gra...grazie! - disse l'angelo alla giovane demone mentre si massaggiava il collo.

- Di nulla - rispose Yla serissima.

- Ma potevi aspettare che ci dicesse chi era il capo - la rimproverò il fratello.

- Non ce l'avrebbe mai detto - la ragazza scosse il capo biondo, poi si avvicinò a Lavanda - Stai bene? -

- Sì tutto a posto. Anche se ancora non capisco alcune cose. A parte chi vuole il libro davvero, perché ha detto che io gli servo? -

- Questo non l'ho capito neppure io - chiosò Selene avvicinandosi.

- Direi di andare ora. Dobbiamo recuperare Sammy e Mel - affermò Dean stringendo a sé LavandaRose.

- Aspettate... -

Tutti si voltarono verso Yla, che aveva parlato.

- Sì? -

- Diglielo, Yla - Brandon pungolava la sorella.

- Che cosa succede? - Dean aveva un tono che non ammetteva repliche.

- Ecco...vedete il coltello con cui ho ucciso quel coso è un coltello particolare -

- Credo di sapere dove vuoi arrivare -

Yla guardò Cass che ricambiò lo sguardo incoraggiante.

- Insomma, questo è un coltello che può uccidere solo demoni o solo servitori di costoro. Dunque questo mutaforma... -

- Era comandato da un demone!- finì Dean - Ma questo che significa? -

- Significa che c'è qualcuno negli inferi che sta tramando perché il libro arrivi nelle mani di qualcuno, senza tener conto della tregua tra Paradiso e Inferno - Yla era preoccupata.

- Un demone che va contro gli ordini di Crowley stesso? Mi pare impossibile!- anche Brandon era perplesso.

- Un demone molto più potente? - azzardò Lavanda.

- Guarda Lav, al di sopra di Crowley c'è solo Lucifero e non credo che a lui interessino questi giochini. Si sarebbe preso il libro direttamente -

Cass aveva ragione. E allora?

- Cosa facciamo, allora? - chiese Yla.

- Intanto recuperiamo Mel e Sam - rispose Dean - poi vediamo di cercare di capire quale è questo nemico. Tutti assieme -

- Dean, non ho delle buone sensazioni -

- Nemmeno io, Lav, ma non abbiamo altro da tentare -

Uscirono tutti assieme, LavandaRose respirò l'aria fresca e appoggiò una mano sulla pancia.

Chi era che la voleva? E, soprattutto, volevano lei o il suo bambino?

Sospirò. Sentiva che presto avrebbe trovato risposte anche a queste domande.

Prese la mano di Dean.

- Andiamo, dobbiamo mettere a punto un sacco di cose -

Il ragazzo annuì. La battaglia era appena iniziata e lui non vedeva l'ora di mettere le mani su chi aveva messo in pericolo Sam, LavandaRose e soprattutto il suo bambino.

 

 

Lav's corner.

Ciao a tutti! Come state?

Anzitutto voglio ringraziare tutti coloro che leggono e che hanno messo questa storia tra i seguiti e i preferiti! <3

E così piano piano qualche tassello sta andando al suo posto, anche se ancora molto altro deve arrivare.

Niente da dire, questi Yla e Brandon hanno sicuramente una marcia in più! :) Ora i ragazzi dovranno capire chi li sta cercando, anche se, confesso, ho messo degli indizi nel capitolo...volendo si può capire!;)

Ricordo a tutti la mia pagina Facebook, mi farebbe piacere interagire con voi!

Mi scuso per la lentezza degli aggiornamenti, tanto per cambiare ho una storia in atto negli Originali e un'altra Dramione!^^'

Se non mi incasino la vita non sono contenta!

Ancora grazie e baci a tutti!

Lav 

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Capitolo 6
*** Cap.6 ***



Fu abbastanza facile recuperare i poveri Sam e Mel. Il ragazzo era ancora addormentato tra le fronde del cespuglio nel giardino davanti alla casa di LavandaRose, mentre Mel fu ritrovata a casa sua nella doccia, esattamente come aveva detto il mutaforma.

- Dobbiamo fare un piano d'azione -commentò Dean mentre attendeva che suo fratello finisse di rassettarsi.

Avevano deciso tutti assieme che per quella sera era sufficiente già tutto quello che era successo. Così i demoni erano spariti per andare chissà dove, Cass svolazzava lì attorno per cercare di pattugliare solo lui sapeva cosa e Selene si era trattenuta a casa di Mel per aiutarla a rimettersi.

A casa di Lavanda erano rimasti solo i due fratelli Cacciatori. E ora Sam stava cercando di riprendersi con una bella doccia, mentre gli altri due erano in salotto, seduti al tavolo uno davanti all'altra.

- Sono un po' stanca, Dean, non potremmo farlo domani? -

- Potremmo, ma credevo che volessi sapere velocemente chi è questo nemico che vuole anche il bambino -

Lei sbuffò: - Non riesci proprio a pensarlo come il nostro bambino, vero? -

L'uomo la guardò: - Mi è molto difficile, Lav, te lo confesso. Non ero preparato, non so cosa fare. So che ti voglio bene e mi sei necessaria, ma sono un po' confuso su tutto quello che dovrò...che dovremo fare -

A quella parole il cuore della strega perse un battito. Forse non voleva più stare con lei? No, non era possibile! Lei lo conosceva, sapeva che Dean non era una persona che non si prendeva le sue responsabilità. Allora cosa?

Poi le balenò in mente una cosa.

Si spostò verso di lui e gli prese le mani: - E' perché sono una strega, vero? -

Silenzio.

Sentiva che il ragazzo le stava stringendo le mani ed ebbe così la conferma dei suoi sospetti.

- Dean, ti prego, dimmi la verità -

- Sì, Lavanda, un po' è così - lo disse a malincuore - Tu rappresenti tutto quello che io ho sempre combattuto e...no, aspetta non mi interrompere. Lo so che tu sei diversa, che noi siamo diversi. Però permettimi, sono un po' confuso, devo decidere in fretta con lui in arrivo -

Lavanda tolse le mani da quelle del ragazzo. Aveva ragione, sì, ma lei iniziava a essere stanca di questa storia.

- Ho come l'impressione che tu non mi accetterai mai come sono, Dean. E che non accetterai nemmeno nostro figlio. Lo sai, vero, che anche lui avrà delle caratteristiche magiche? -

- Lo so. Ci ho pensato, ho pensato a tutte queste cose. Ti chiedo solo un po' di tempo. Alla fine tu hai avuto tre mesi per abituarti all'idea di diventare madre. Io invece lo so da pochi giorni che diventerò padre -

La strega si alzò è rimase un momento in piedi a guardarlo.

- Sono stanca, Dean - disse solamente, con tutti i sottintesi che quella parola poteva portare con sé - Ti spiace se mi stendo sul divano? -

- No, vai pure - Lui avrebbe voluto stringerla, stare con lei, ma c'era qualcosa che lo tratteneva, qualcosa che poteva e doveva combattere dentro di sé e solo lui.

Rimasero in silenzio per un po', lei a riflettere sul divano e lui al portatile.

Finalmente Sam uscì dalla stanza da bagno, vestito e molto più rilassato. Si accorse subito del silenzio innaturale che regnava nella stanza, ma decise di far finta di nulla per stemperare l'atmosfera.

- Allora, eccomi qui -

- Bentornato tra i vivi - gli rispose il fratello tirando sù gli occhi dallo schermo del pc.

- Sì, ecco, non so come sia potuto capitare, non me ne sono nemmeno accorto -

- Era difficile capirlo - la voce della strega lo raggiunse - cadere tra le grinfie di un mutaforma non è mai piacevole per nessuno. E aveva preso le forme di Mel, non dimenticarlo. Come avresti potuto sospettare? -

- Sì, grazie Lav, ma ora come ora preferisco essere più sospettoso e cercare di scoprire chi ci vuole tutti morti -

- Direi di prendere una pausa dal Necronomicon e cercare qualcosa sui mutaforma -

- Vuoi dire qualcosa di più specifico? -

- Sì, Sam, qualcosa che ci faccia capire -

Rimasero in silenzio per un bel po'. LavandaRose sentiva solo i rumori delle loro dita sulle rispettive tastiere del pc: stavano facendo ricerche su ricerche.

- Forse ho trovato qualcosa -

La voce di Sam arrivò all'improvviso, Dean si alzò subito e si portò vicino al fratello, Lavanda fece lo stesso, rimanendo però un po' alle spalle dei ragazzi.

- Dean, ti ricordi quando abbiamo combattuto gli altri mutaforma? -

- Certo -

- La caratteristiche di questi esseri sono molteplici. Una di queste è quella di essere anche un Trickster, cioè un essere spirituale, uomo o donna che sia, vorace e abile nell'imbroglio e, attenzione, caratterizzato da una condotta amorale al di fuori delle regole convenzionali -

Sam aveva letto le ultime righe dando una particolare importanza al loro significato.

Dean lanciò un'occhiata a Lavanda, che scosse la testa: non aveva capito nemmeno lei.

Il maggiore dei Winchester riprese la parola: - E questo ci porta a?... -

- Ho pensato alle parole che ci ha detto il mutaforma prima di morire. Ovviamente prendeva ordini da qualcuno di molto potente, qualcuno al di sopra di qualsiasi ordine e regola. Allora ho fatto una ricerca e sapete che ho scoperto? -

- Cosa? - chiese la strega sinceramente curiosa.

- Sapete chi, per convenzione, è considerato il padre dei Trickster? -

- No, ma immagino che ce lo dirai subito, vero Sam? -

- Sì - rispose il biondo riconoscendo il tono impaziente del fratello - Si tratta di una divinità norrena: è Loki, il Dio del Caos e degli Inganni -

- Loki? - domandò la ragazza spingendosi più vicino al computer.

- Lo conosci?- le chiese Dean.

- No, mai avuto il piacere -

- Insomma, questo è un Dio un po' particolare - riprese Sam - Vi leggo dalla pagina che ho trovato: "... Loki è una figura ambigua, posta al punto di contatto tra lo società degli dei e quella delle altre entità mitiche come giganti e nani, ed è solo attraverso il tramite e l'interconnessione rappresentate da Loki, che gli dei ottengono o riottengono quelle cose di cui abbisognano; egli per il suo comportamento è un tipico Trickster, la cui azione amorale, al di fuori delle regole convenzionali, è comunque necessaria. Gli scrittori cristiani che ci hanno riportato la maggior parte dei miti norreni dal punto di vista letterario, hanno spesso identificato Loki con il male, omettendo invece la parte benevola delle sue caratteristiche, che invece riemerge nel folklore popolare. Comunque sia se Loki deve essere identificato con il male, esso rappresenta un male necessario, che serve a ristabilire l'equilibrio cosmico: di volta in volta rappresentato come nemico o alleato degli dei, Loki incarna il male contenuto nella stessa creazione primordiale, un male che per assurdo deve spesso combattere per il bene, per preservarlo fino allo scontro finale stabilito dai fati. Inoltre il male di cui Loki sembrerebbe l'incarnazione viene perlopiù reso meno spiacevole grazie alla buffoneria che lo pervade e ai suoi continui inganni geniali e spesso divertenti" -

- Quindi? Lo combattiamo o gli facciamo un applauso? -

- Dean, se mi lasci finire magari arriviamo a qualcosa! -

- Ma come lo affrontiamo poi un Dio? Sempre questa maledetta magia tra le palle! -

A quel punto qualcosa dentro Lavanda si ruppe. Era stanca, stanca di tante cose e di troppe parole.

- Sentite, è ancora chiaro, vado a fare due passi attorno a casa - Voleva uscire da lì, voleva respirare e non sentirsi sempre "l'essere diverso".

- Ti accompagno? -

- No, Dean, grazie - aveva visto che il ragazzo aveva gli occhi sinceri, ma voleva stare un po' in pace - Faccio presto e torno subito. Voglio solo prendere un po' d'aria -

- Va bene, stai attenta -

- Ma certo - rispose lei infilando la porta.

E fu allora che il destino si compì. Infatti, se la ragazza fosse rimasta ancora un attimo avrebbe sentito qualche altra parola sul Dio Loki. Invece proprio mentre lei si chiudeva la porta alle spalle Sam lesse la frase fondamentale.

- "Loki è un Dio ambivalente e promiscuo, accoppia senza problemi con uomini, donne e animali"...Un po' debosciato questo Dio, eh Dean? -

- Direi! -

- Oh ma senti questa! "Loki può partorire ed infatti proprio come fa una donna partorì le streghe: dopo aver trovato tra i carboni il cuore mezzo cotto di una donna egli lo mangiò e ne rimase ingravidato. E da allora ogni strega appartiene a lui. Basta solo un tocco della mano e la strega sarà legata alla divinità per sempre, diventando la sua sposa" - Sam alzò gli occhi verso il fratello.

- Cazzo! - disse solo Dean precipitandosi fuori e cercando con gli occhi Lavanda, non trovandola in nessun luogo.

- Cazzo! - urlò ancora correndo col fratello verso l'Impala.

Nel frattempo Lavanda, ignara di tutto questo, aveva mentito e non era rimasta attorno alla casa.

Si era smaterializzata con un semplice incantesimo nel parco della sua città e ora era seduta sotto a un albero.

Le era sempre piaciuto trovare riparo tra la vegetazione.

Sospirò ripensando a tante cose. Forse questo bambino sarebbe dovuto crescere solo con lei.

Era orribile solo a pensarci,ma non aveva intenzione di privare suo figlio della parte magica che lo stava caratterizzando già ora.

Sì, perché ne era quasi certa: Dean avrebbe voluto crescere questo figlio il più umano possibile.

Si prese la testa tra le mani, cercando di riflettere, anche se non aveva le idee chiare di come risolvere le cose.

- Tutto bene? -

La voce gentile che le accarezzò le orecchie le fece sollevare il viso in cerca della persona che aveva parlato.

E lo vide: un ragazzo alto, magro, con i capelli mossi e occhi chiari. Vestiva semplicemente e sul viso affilato aveva una sincera preoccupazione stampata addosso.

Suo malgrado sorrise. Era tanto che nessuno le chiedeva come stava o perché era triste. Era sempre lei a dover dimostrare di essere forte e di risolvere tutti i problemi.

- Tutto bene, grazie! Stavo riflettendo su un po' di cose -

Lui sorrise a sua volta: - Ti ho visto tenerti il viso tra le mani, mi sono preoccupato -

Lavanda si rilassò: i suoi sensi magici non la stavano mettendo in guardia su nulla, quindi non aveva di che preoccuparsi, ne era certa.

- Tutto a posto, ti assicuro. Comunque grazie per l'interessamento! -

Lui si sedette vicino a lei.

- Anche a me capita di volermi ritagliare qualche momento per me, per leggere, studiare. Insomma, sono spesso contento di un po' di silenzio -

- Come ti capisco! - La strega gli tese la mano - Mi chiamo LavandaRose -

Il ragazzo prese la mano che lei gli allungava e la strinse forte.

In quel momento la strega sentì un gran calore e un flusso di magia che le si irradiava dentro. Si sentì bene e al sicuro.

- Ciao LavandaRose - riuscì a sentire a malapena la voce bassa del ragazzo - io sono Loki -

E proprio in quel momento l'Impala si fermò davanti al parco, esattamente nel momento in cui la strega LavandaRose diventava del Dio Loki.

I Winchester guardarono la scena dalla macchina.

- Dean... - sussurrò Sam voltandosi.

Ma non trovò nessuno alla guida: il fratello era già sceso dalla macchina e stava correndo verso Lavanda e Loki, provando una rabbia cieca verso colui che gli stava portando via la donna che amava.

 

Lav's corner

E insomma, pare proprio che la coppia Dean/Lav sia scoppiata! XD Certo, combattere contro un Dio non è mai una passeggiata, poi secondo voi Loki si farà uccidere così agevolemente da Dean? Nah...

E Lavanda! Ma che mi combina?! Insomma, è depressa, questo è chiaro, forse si aspettava qualcosa di più da parte di Dean, ma insomma, buttarsi giù così e finire tra le fauci di Loki...u.u Ah, tutto quello che ho scritto di Loki è vero, tranne il fatto che se tocca una strega questa diventa sua! Capitemi, licenza poetica per poter scrivere la mia storia!

Ringrazio tutti quelli che passano, baci e grazie a tutti!

Vi aspetto sulla mia pagina Facebook, se ne avete voglia!

Baci

Lav 

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Capitolo 7
*** Cap.7 ***


Dedicato a Nerea_V e a Concy, grazie per avermi fatto di nuovo credere in questa storia! :)

 

Sospesa.

Ecco come si sentiva Lavandarose mentre cercava di capire cosa era successo in quegli ultimi cinque minuti della sua vita.

Sospesa.

Mentalmente e fisicamente. Sì, perché aprendo gli occhi e cercando di non farsi accecare dalla luce che la stava circondando, la ragazza si era accorta di essere davvero sospesa a mezz'aria.

Spaventata, si era portata automaticamente le mani al ventre, cercando di proteggere la vita che stava crescendo lì, ma si accorse però che la luce stava diventando sempre più calda, quasi confortevole. Portò le braccia lungo il corpo e guardò in basso.

Fu allora che vide.

Vide il luogo dove era seduta fino a qualche minuto prima, dove aveva conosciuto quel ragazzo, come aveva detto di chiamarsi?, dove stava cercando di rilassarsi dopo avere discusso con Dean.

E vide se stessa con gli occhi chiusi, accasciata sotto un albero. Vide Dean che l'abbracciava e la chiamava e Sam in piedi dietro di lui.

Li poteva anche sentire, parlavano e il loro tono di voce era concitato.
-Siamo arrivati tardi, Dean -

-Non è tardi, ce la possiamo ancora fare. Respira -

Perché erano così disperati?Lei stava bene, era lassù, come mai non la vedevano? Cercò di allungare una mano e di richiamare la loro attenzione, ma non riusciva a raggiungerli.
E continuava a rimanere sospesa.

-Dean – provò a chiamarlo, ma la voce rimbombava, sembrava venire da lontano.
- Proviamo a portarla a casa – il ragazzo l'aveva persa in braccio e con Sam la stava portando verso l'Impala. Ma perché non la vedevano? E come mai lei era sia in aria che tra le braccia di Dean?

- È la magia, Lavanda -

Lei si voltò, chi stava parlando? Era quel ragazzo, quello che fino a poco prima stava parlando con lei sotto l'albero.

- Ma cosa sta succedendo? Chi sei tu? -

- Sono il dio Loki, sono il padre di tutte le streghe. Sono certo che mi hai sentito nominare -

Lo guardò: lui aveva puntato i suoi occhi chiari su di lei e d'improvviso alla strega sembrava che tutti i problemi, tutte le fatiche si sciogliessero sotto la luce del sorriso del giovane uomo.

-Certo, ti conosco. Raccontano di te. Noi tutte discendiamo da te e ti dobbiamo la vita -

Loki sorrise, sarebbe stato ancora più semplice del previsto. Allungò una mano e prese quella della ragazza.

- Siamo sospesi in aria – disse lei cercando di capire cosa stava succedendo.

-Sì, perché noi siamo creature magiche, Lavanda, noi possiamo fare tutto quello che

vogliamo. Te ne eri dimenticata? -

No, non se ne era dimenticata, ma ultimamente aveva cercato di farsi accettare dell'uomo che amava cercando di mettere da parte la magia. Insomma, avrebbero avuto un bambino e...

Improvvisamente Lavanda si ricordò dell'ultima discussione avuta con Dean, del fatto che lui aveva sottolineato che la magia poteva essere un problema fra loro e si arrabbiò.

Si arrabbiò così tanto che i suoi occhi versi iniziarono a lampeggiare sotto gli occhi divertiti di Loki che, sempre sorridendo, le strinse di più la mano e le si avvicinò. Era bello, non più vestito come una persona qualunque, ma come il suo rango regale gli richiedeva. Il mantello verde lo ricopriva per intero e al di sotto la ragazza poteva intravedere stoffe delicate sui toni del verde e nel nero.

Era affascinante, era delicato e le stava tenendo la mano. La strega poteva sentire la magia che percorreva le loro mani che si toccavano.

- Ma perché sono qui? E anche là? Perché ho visto il mio corpo per terra? Cosa succede? -

Sempre sorridendo, il dio le si avvicinò e le cinse la vita con un braccio.

- Non succede nulla di che. Stai solo prendendo di nuovo coscienza di chi sei tu e delle tue potenzialità. Che anzi in questo momento sono ancora più estese, visto il prossimo arrivo di una piccola strega. O stregone -

Sorrideva Loki, sicuro di arrivare all'obiettivo che si era posto. Aveva bisogno di quella strega per arrivare a ciò che desiderava.

- Ma io, ma Dean … - Lavanda non sapeva più cosa dire. Era confusa. Sentiva che, in qualche modo, il suo posto reale era con Loki, ma un'altra parte di lei sapeva che stava tradendo la persona che amava. Provò, con uno sforzo terribile, a ragionare ancora una volta.

- Spiegami cosa sta succedendo, per favore -

- Lavanda, ti sto solo facendo rientrare in te, in quello che devi essere. Ti eri un po' persa ultimamente, vero? -

- Persa? -

- Sì, dove era finita la tua magia? Come mai stavi cercando di diventare più umana possibile? -

- Non è proprio così. Io...io aspetto un bambino e... -

- Già, parliamo di questo, Lav. Aspetti un bambino da chi? Da un uomo senza magia, non è vero? Da un uomo che non ha nessuna intenzione di farlo crescere come si dovrebbe, sbaglio? Da un cacciatore di creature magiche, che non rivelerà mai a vostro figlio la sua vera natura. Perché abbassi gli occhi? Perché sai che ho ragione? -

Sì, LavandaRose aveva abbassato gli occhi: il dio aveva ragione, Dean non avrebbe mai voluto che il loro figlio fosse “magico”. E quindi sarebbe stata lei a rinunciare a tutto, a crescere il loro bambino il più umano possibile. Davvero era pronta a tutto questo?

Loki strinse gli occhi: era sicuro che avrebbe fatto breccia nei sentimenti di quella strega confusa.

D'altra parte aveva necessità di avere una strega potente, molto potente. E quale migliore cosa di una creatura magica che aspettava un figlio da un umano? In questo modo, grazie alla commistione di generi, la magia di Lavanda sarebbe stata ancora più efficace. E lui ne aveva bisogno: solo in questo modo avrebbe potuto utilizzare il Necronomicon.

Sì, il libro era arrivato nelle sue mani, dopo avere lasciato una scia di morte, ma per attivarlo Loki aveva bisogno di una strega che poggiasse con lui le mani sulla prima pagina del tomo.

Era stato più facile del previsto circuire la ragazza: la sua insoddisfazione e la sua tristezza lo avevano guidato fino a lei e ora eccola lì tra le sue braccia.

- Ti ho voluto solo far vedere chi in realtà sei tu, perché mi sembra che tu te lo sia dimenticata. Ecco perché ho lasciato il tuo involucro appoggiato a quell'albero, mentre tu e la tua reale essenza magica siete qui con me -

- Ma come mi hai trovato? -

Furba, pensò Loki

- Come padre di tutte le streghe posso sentire quando una mia figlia è in dubbio e sta male – mentì spudoratamente – e quindi eccomi da te -

Le si avvicinò ancora un po' di più, Lavanda poteva sentire il suo respiro sulla guancia.

- Non ti piacerebbe vivere così? - la voce era suadente, il tono tranquillo – non ti piacerebbe tornare a essere quello che sei? Vivere nella magia, crescere tuo figlio nella magia...Dimmi che non ti piacerebbe, Lavanda, dimmelo e io me ne andrò e ti lascerò tornare dal tuo umano. Ma se vorresti almeno solo vedere come sarebbe vivere nella magia assieme a tuo figlio, allora dammi e datti una possibilità di renderti felice -

Il colpo era stato davvero basso: il dio sapeva infatti che il riferimento al figlio avrebbe fatto capitolare una strega già piuttosto confusa.

- Dimmelo, Lavanda – insisteva, non poteva mollare la presa ora, non quando era così vicino alla soluzione.

- Sì, mi piacerebbe –

Tre parole e un destino segnato.

Loki sorrise e mosse lievemente la testa. Così nella luce LavandaRose scomparve assieme al dio, lasciando il suo corpo sulla terra e portando la sua essenza magica con lui.

 

***

- Ma perché non si sveglia? - Dean e Sam erano arrivati a casa della strega e avevano deposto un addormentata Lavanda sul letto.

- Non lo so, Dean. Da quando ha toccato Loki si è accasciata al suolo così. L'hai visto anche tu -

- Cosa facciamo? -

- Non ne ho idea – Sam guardava il corpo della ragazza – la cosa strana è che davvero sembra dormire. Il respiro è regolare, il viso è rilassato. Non si direbbe sotto un incantesimo. Sembra quasi che volontariamente si sia allontanata da tutto e da tutti -

Dean lasciò il letto della ragazza e si avvicinò al fratello.

- Hai ragione, ma anche se non è sotto un incantesimo qualcosa non va -

- L'altra domanda è: perché Loki l'ha presa? Non credo che la volesse per altri motivi. Secondo me è legato tutto a quello che sta succedendo -

- Parli del Necronomicon? -

- Sicuramente c'è qualcosa che lega il libro a Loki e a LavandaRose -

- Potremmo cercare qualcosa – poi Sam guardò il fratello – cioè, volevo dire, io cerco qualcosa on line e tu resta pure qui con lei -

- No, credo che verrò anche io a cercare qualcosa con te di là. Tanto non si sveglierà tanto presto, me lo sento. Forse non avrei dovuto farla uscire.

Il fratello lo guardava: sapeva che dentro Dean si stavano muovendo tante cose, tra cui il fatto di sentirsi in colpa per aver detto alla ragazza che rifiutava il suo essere magica e per averla fatta uscire da sola.

È che proprio non aveva avuto voglia di affrontare ancora il discorso con lei e ora se ne pentiva.

Ora probabilmente l'aveva persa per sempre. E con lei il loro bambino.

Strinse i pugni, non poteva andare così, maledizione!

Qualcosa avrebbe fatto, ancora non sapeva cosa, ma era il momento di agire e di prendere decisioni.

Di qualsiasi genere.

- Forza Sam, cerchiamo di scoprire cosa lega il libro alla mia strega e a Loki. Nel frattempo chiamiamo Mel e Selene, magari con loro si può fare qualcosa per Lavanda. Per tutto il resto me la vedrò io -

Perché glielo devo: a Lavanda e al nostro bambino.

Si diresse in salotto, non rendendosi conto che finalmente aveva pensato al bimbo come “suo”.

In camera da letto, un movimento delle labbra, quasi un sorriso, increspò la bocca della strega dormiente.

 

Lav's corner

E sono tornata! ^^ Dopo un periodo terribile di mancanza di ispirazione sono di nuovo con voi, sperando di trovare ancora qualcuno!^^'
A volte mi capita: perdo la strada e la devo ritrovare. Ora mi sembra che le cose siano tornate a procedere e spero di aggiornare presto anche le altre mie storie.

Se avete voglia vi aspetto sulla mia pagina facebook!

Un bacione

Lav

 

 

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