New Girls

di Neon_Angel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Welcome ***
Capitolo 2: *** Charlie ***
Capitolo 3: *** A new Job ***
Capitolo 4: *** Beth ***



Capitolo 1
*** Welcome ***


Welcome

 

Affitto appartamento sulla Sunset Blvd,con cucina,bagno,due camere,soggiorno con divano letto e sgabuzzino. Massimo quattro coinquilini. Prezzo (discutibile) 80$ al mese.
Per informazioni,chiamare 11-50372 (Sam)
 
Sotto c'erano dei bigliettini con il numero,anche se la maggior parte erano stati strappati. Quella casa era proprio ciò che faceva a caso mio: mi serviva un appartamento a poco prezzo,e non mi sarebbe importato se c'erano anche altre persone a condividere la casa. 
Decisi che dovevo chiamare subito quel Sam o altrimenti tutta la gente che aveva preso il bigliettino probabilmente si sarebbe accaparrata la parte.
Composi il numero di cellulare,fece un paio di squilli e qualcuno rispose.
'Pronto?' 
'Ehm,sto parlando con Sam?' dissi osservando l'annuncio davanti a me.
'Si,sono io,sta telefonando per l'appartamento?' disse quella voce che mi sembrava stranamente familiare.
'Si. Vorrei saperne di più riguardo l'affitto e tutto il resto. Quando possiamo incontrarci? Avrei una certa urgenza...' chiesi ansiosa mordendomi il labbro. Ero appena arrivata a Los Angeles,e non potevo passare tante altre notti al motel,visto che non avevo più un soldo con cui pagare.
'Anche ora può andare bene. Facciamo alle quattro allo Starbucks sulla Sunset,quello vicino al negozio H&M?' 
Mi guardai attorno,chiudendo un po' gli occhi a causa del sole. Mi accorsi che ero lontana dalla Sunset,e che l'appuntamento sarebbe stato tra un'ora. Facevo in tempo ad andare a piedi,anche perché non avevo neanche un soldo per il taxi.
'Perfetto. Alle quattro va benissimo,ci vediamo là'
'A dopo' e chiuse la chiamata. 
Quel Sam aveva una voce familiare,ma non potevo subito trarre conclusioni.
Dopo un'ora di corsa,slalom tra il traffico losangelino e la ricerca di quello Starbucks che non trovavo,finalmente trovai la scritta 'H&M' e capii di essere arrivata.
Mi sedetti ad un tavolo,guardandomi in torno per vedere se c'era qualcuno che potesse avere la faccia da Sam o che capisse che quella al telefono ero io.
 
Erano le quattro e un quarto e ancora non si era visto nessuno. 
'Signorina,vuole ordinare?' mi chiese un cameriere.
'No,grazie sto aspetando una persona' risposi intenta a scrivere un messaggio.
 
'Scusi' disse una voce.
Alzai gli occhi al cielo pensando che fosse il cameriere,ma mi trovai davanti una persona che mai mi sarei aspettata di trovare in un bar di Los Angeles.
Era alto e i bicipiti spuntavano dalla T-shirt blu,i capelli biondi e lisci senza gel o nient'altro e due grandi labbra rosa: era Sam Evans,il mio ex compagno (e fidanzato) del liceo.
Spalancammo entrambi la bocca in un'espressione di stupore,ma lui parò prima.
'Quinn?' la domanda era retorica,ovviamente.
'Oddio,Sam!' dissi abbracciandolo. 
Entrambi ridemmo per lo stupore.
'Che ci fai qui?' esclamammo all'unisono. Ridemmo di nuovo.
'Prima tu' 
'Ehm...sono andata via da Yale una settimana fa,sono a Los Angeles da due giorni. Tu invece?'
'Io abito qui da due anni. Insegno football e altri sport ai bambini' sorrisi. Ci aveva sempre fatto fare con i bambini.
'Aspetti qualcuno?' chiese lui.
Risi. Ma non aveva capito che ero io quella interessata all'appartamento? Cielo,sarà stato anche bello,ma a volte era proprio tonto.
'Si,sto aspettando un certo Sam per un appartamento...'
'Oh,o-' interruppe la frase capendo che stavo parlando di lui.
'Oh,ma quindi tu...ah,quindi...Oddio ma allora eri tu?' 
Alzai le sopracciglia e sorrisi.
Si grattò un attimo la testa.
'Ehm...però c'è un problema. Siamo io,Blaine,Mike e Puck,e in genere non ammettiamo ragazze proprio per questo'
Oddio,ma quindi abitavano tutti insieme in un appartamento? e Kurt? Che fine aveva fatto? 
Questo mi fece sorridere,ma tutta la gioia di aver finalmente trovato una casa con i miei amici del liceo svanì.
'Oh...quindi non posso essere la quinta coinquilina' dissi guardando a terra 'forse lo dovevate scrivere prima nell'annuncio' dissi prendendo la borsa per andarmene.
Mi dispiaceva davvero tanto per quella casa. Prima di tutto,perché se non avessi trovato un posto dove stare e un lavoro,sarei morta di fame entrò quarantotto ora; poi perché non dovevo stringere nuove amicizie o avere brutte sorprese con i coinquilini,visto che conoscevo quei ragazzi dai tempi del liceo.
'No Quinn,aspetta!' disse Sam prendendomi per un braccio.
'Sai pulire?' 
'Si' beh,in realtà non sapevo-non volevo- farlo,ma mia madre una volta mi aveva insegnato a fare le faccende di casa,convinta che avessi avuto un marito e una bella famiglia un giorno.
'Sai cucinare?'
'Si' mi piaceva cucinare,e a volte sfornavo cenette niente male.
'Sei dentro!' disse battendomi il cinque.
Lo abbracciai e feci degli urletti,sembravo una bambina.
'Non ve ne pentirete,ve lo prometto!'
'Ah,posso farti una domanda?' chiesi mentre uscivamo dal locale.
'Certo'
'Potrei venire da voi già da ora? Sai,sono appena arrivata,non ho un soldo e non so dove stare...' dissi diventando leggermente rossa,ma lui mi interruppe.
'Certo! Se vuoi passiamo al motel prima di andare a casa'
'Sarebbe fantastico' dissi sorridendogli.
Salimmo in macchina diretti verso il motel. Lì presi le due valigie con i vestiti,il pc e tornai in macchina.
C'era un silenzio imbarazzante,avrei voluto dirgli un sacco di cose. Avrei voluto dirgli grazie,grazie di avermi in un certo senso salvato la vita; grazie di avermi fatto entrare in quella casa e grazie di essere arrivato al momento giusto e nel posto giusto. Ma soprattutto avrei voluto dirgli il mio segreto.
'Allora...come mai hai lasciato Yale?' chiese Sam per rompere il silenzio.
'Non mi piaceva' feci una smorfia di disgusto.
'Capisco. Ora che vorresti fare?'
Presi un grande respiro.
'Non lo so. In questo momento ho solo bisogno di fare ordine nella mia vita'
'Strano da dirsi per una giovane ragazza di vent'anni' disse lui con una risatina per prendermi in giro.
'Quasi ventuno' lo corressi 'E comunque ne ho già passate parecchie per la mia giovane età' feci un risolino misto a un sospiro.
Mi guardò con un'espressione interrogativa sul volto,ma lasciai la conversazione sul vago.
'Siamo arrivati' disse parcheggiando e aiutandomi con le valigie.
'Sai,non vedo l'ora di vedere i ragazzi' dissi mentre chiamavo l'ascensore.
'Gli farai una sorpresa. Non avrebbero mai immaginato che potessi essere tu!'
Aprì la porta,ma mi bloccò prima che potessi entrare.
'Aspetta' continuò 'Voglio fargli una sorpresa' e mi fece uno di quegli splendidi e ampi sorrisi.
'Ok. Fammi un cenno quando devo entrare' e ricambiai il sorriso.
Mi guardai intorno per vedere un po' il palazzo dove sarei andata a vivere: era un classico condominio americano,con tre porte per ogni pianerottolo. I muri erano grigi,ma non di un grigio smorto. Era carino.
Si aprì una porta e per un attimo mi spaventai,ma poi mi accorsi che era Sam.
La porta era semi aperta e lui mi faceva segno di entrare.
'Signori,date il benvenuto a miss Quinn Fabray!' esclamò Sam con fare teatrale e facendomi ridere.
Entrai nell'appartamento: per ora riuscivo a vedere solo il soggiorno con un grande divano,la cucina e qualche porta. 
Sul divano erano seduti Noah 'Puck',Blaine (stavolta senza il gel) e Mike,tutti con una birra in mano. Erano cambiati un sacco in questi quattro anni,sembravano più maturi.
Mi accorsi che avevano tutti un'espressione di stupore misto a delusione sul volto.
'QUINN!' esclamarono tutti e tre all'unisono abbracciandomi.
'Ragazzi...mi siete mancati,tutti quanti!' 
'Allora,verrai ad abitare qui?' mi chiese Puck.
'Beh,io...' iniziai,ma Puck mi interruppe di nuovo. Mi aveva fatto una domanda e poi neanche mi faceva rispondere,che nervi.
'Sam,credevo fossimo d'accordo,niente donne in casa' disse Puck fregandosene del fatto che io fossi lì davanti.
'Oh dai Puck! E' nostra amica,è nostro dovere aiutarla'
Puck sospirò,in fondo Sam aveva ragione e lui detestava avere torto.
'Riunione di gruppo' disse Sam ai ragazzi,entrando in una stanza.
Ne uscirono dopo un paio di minuti. Ero preoccupata,anche se in fondo sapevo che quei ragazzi non mi avrebbero lasciato senza una casa. 
'Puoi restare' disse Blaine sorridendo.
Tutti mi abbracciarono di nuovo,sembravano davvero felici di avermi tra i piedi.
'Siete i migliori' dissi saltellando per la felicità. 
Mi accorsi del disordine che regnava in casa,c'erano panni e resti di cibo ovunque.
'Si,avete proprio bisogno di una donna in casa' dissi indicando la confusione in giro. Tutti risero.
'Ah,vieni ti facciamo vedere la casa!' esclamò Mike eccitato.
L'appartamento era abbastanza grande,in una camera dormiva Mike,in una Blaine,nel divano letto Sam e Puck in un materasso nella stanza che doveva essere lo sgabuzzino,ma era stata colonizzata dalle chitarre,dai CD e dai DVD.
'Tu Quinn puoi dormire con Blaine finché non ti troviamo un posto,no? Tanto con Blaine non corri pericolo' disse Sam facendo la battuta.
Rise anche Blaine,dando poi un coppino sul collo di Sam.
'Per tua informazione,molte ragazze mi vogliono e io,in passato,le ho accontentate tutte' disse Blaine vantandosi.
Dopo aver sistemato in camera le mie cose,decisi di preparare la cena. Non c'era granché in frigo e alcune cose erano anche andate a male. Se non fossi arrivata io,non so come avrebbero fatto! Optai per fare una pasta al burro,visto che era l'unica cosa decente nel frigo.
'Ragazzi,la cena è pronta!' urlai dalla cucina. Puck si stava facendo la doccia,Blaine era uscito a prendere da bere e Mike e Sam stavano guardando la TV,ma appena sentirono la parola 'cena',si precipitarono tutti in cucina e poco dopo arrivò anche Blaine.
'Che profumino' esclamò Puck.
'E' semplice pasta al burro,in frigo non c'era niente. Domani vado a fare spesa' dissi,ma nessuno mi stava ascoltando perché si erano avventati sul piatto. 
'A Quinn,la nostra nuova coinquilina!' disse Blaine alzando la bottiglia di birra,seguito da tutti gli altri.
'Grazie ragazzi' dissi compiaciuta.
Quella sera toccava a Sam lavare i piatti.
Andai in cucina e appoggiai una mano sulla spalla di Sam. 
'Grazie Sammy' 
'Di niente,Q' rispose scompigliandomi i capelli.
Dopo poco eravamo tutti sul divano a 
guardare un film che nessuno in realtà stava seguendo.
'Come mai sei qui a Los Angeles?' mi chiese Puck,ma in realtà volevano saperlo tutti,suppongo.
Ci misi un po'a rispondere.
'Yale non mi piaceva. Non faceva per me, quindi sono tornata a Lima appena compiuti diciotto anni. I miei genitori mi hanno cacciata di casa,quindi sono andata a vivere da...un'amica. Questa mia amica si è traferita in Europa e io ho deciso di venire a Los Angeles' dissi fissando un punto nel muro. Era sempre difficile raccontare gli avvenimenti di quegli ultimi tre anni.
Tutti osservavano il pavimento in silenzio. 
'Ma adesso voglio iniziare una nuova vita' dissi prendendo un respiro profondo per mandare via le lacrime.
Mike mi mise un braccio intorno alla spalla e mi strinse forte come a dire 'noi siamo con te'.
Ero molto stanca,quindi decisi di andare a dormire.
Anche se ero in camera con Blaine,potevo tranquillamente dormire in canottiera e mutande,lui aveva altri gusti. 
Mentre leggevo,mi accorsi che anche Blaine era arrivato in camera. 
'Hey' dissi appoggiando la rivista sul comodino.
'Hey' disse mettendosi sotto le coperte.
'Come va? Insomma,che è successo in questi anni che non ci siamo visti?' 
'Mah,sto andando all'università e intanto lavoro in un bar'
Annuii.
'E con....Kurt? Come va?'
Fece una pausa e prese un lungo respiro.
'Lui vive a New York. I primi tempi vivevo con lui e Rachel,ma poi abbiamo litigato e mi sono trasferito qui,non mi andava di andare alla NYADA,perché c'era anche Kurt. Due mesi fa lui è venuto qui e abbiamo fatto pace. Prima ci chiamavamo tutti i giorni,ma ora non si fa sentire mai e quando provo a chiamarlo è sempre impegnato'
'Mi dispiace. Eravate perfetti insieme'
'Già' disse con tono malinconico.
'E' tardi,domani devo lavorare fino a tardi' disse Blaine alzando gli occhi al cielo.
'Anch'io ho sonno. Buonanotte'
Ero davvero felice e sapevo che mi sarei divertita un sacco e avrei iniziato un nuovo capitolo della mia vita. I ragazzi erano stati gentilissimi con me e vederci di nuovo insieme mi faceva tornare ai tempi del Glee Club. 
Però Puck mi aveva sorpreso: non ci eravamo visti dal diploma,e in quei giorni io e lui ci eravamo avvicinati molto; poi avevamo anche fatto una figlia insieme. 
Quando quel giorno disse che non mi voleva in casa perché 'le donne non erano ammesse' in realtà non mi voleva per non creare problemi. Mi sarebbe piaciuto sapere come la pensava ora,se era davvero felice di vivere con me.
 
'Sam' dissi precipitandomi in cucina dalla mia stanza.
'Devo dirti una cosa'
 
Ciao! 
Questa è la prima storia che pubblico qui :) Questo primo capitolo è più che altro un prologo,visto che non succede nulla di ecclatante. Nei prossimi capitoli si scopriranno molte cose su tutti i protagonisti,soprattutto su Quinn nel secondo capitolo (sarà una sorpresa molto asdfghjkl,lol). Non so che altro dire,visto che ancora la storia non è ben sviluppata,ma vedrete che sarà interessante e piena di colpi di scena.
Nei prossimi capitoli ci saranno molte scene Quinn/Blaine u.u
Lasciate qualche recensione,mi farebbe taaaanto piacere *puppy eyes*
Baci <3

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Capitolo 2
*** Charlie ***


Charlie.

Cosa vi siete persi dal capitolo 1 (Welcome): Quinn vive ufficialmente nell'appartamento con i ragazzi e sta per svelare a Sam il suo segreto.


 

'Sam' dissi precipitandomi in cucina dalla mia stanza.

'Devo dirti una cosa'

Sam mi guardò allarmato. Beh,in effetti sembrava dovessi dargli una brutta notizia,visto che il mio tono di voce era un po'troppo agitato.

'Dimmi Quinn' disse smettendo di fare quello che stava facendo,ovvero preparare il caffè per la colazione.

Non sapevo da dove cominciare. Avevo paura che se gli avessi svelato il mio 'segreto' mi avrebbe cacciato di casa,ma era una cosa talmente importante che non potevo non dirglielo.

D'altra parte non mi sarei stupita se mi avesse mandato via di casa neanche dopo 24 ore che ero entrata,non gli avevo detto la verità fin dall'inizio e davvero li avrei capiti se non mi avessero voluta tra i piedi insieme a Charlie.


 

'Quinn,a che ora ti portiamo Charlie domani?'

'La mattina. Più presto che puoi'

'Okay. Come hai trovato una casa in così poco tempo? A Los Angeles per di più!'

'Ehm...hai presente quel mio amico del liceo,Sam? Ecco,vivo con lui e altri tre ragazzi,sempre del McKinley'

'Cosa?! Vivi con cinque ragazzi?! E Charlie vivrà lì?! No,non se ne parla'

'PORTAMI MIA FIGLIA!'


 

'Aspetta,devo dirlo anche agli altri. Puck,Mike,Blaine,potete venire in soggiorno?' urlai per farmi sentire.

Nel giro di pochi secondi eravamo tutti in soggiorno.

'C'è una cosa che devo dirvi,e qualunque sarà la vostra reazione,sappiate che vi capisco,e se volete me ne andrò'

'Cosa sarà di così tanto grave da farti cacciare? Quinn,noi ti vogliamo bene e faremo di tutto per aiutarti. Qualunque cosa succeda' disse Mike poggiandomi una mano sulla spalla. Tutti annuirono,e questo mi fece scaldare il cuore e sorridere.

'Bene,allora...' dissi dirigendomi verso la porta e aprendola.

'Mamma,entra'


 

Puck's POV.

Mi chiesi perché Quinn ci aveva chiamato tutti lì allarmata e preoccupata di qualcosa che a quanto pare spettava a noi decidere.

A quel punto,la mia curiosità (e quella degli altri) schizzò alle stelle,ma fu 'calmata' quando dalla porta entrò la signora Fabray che teneva per mano una bimba,di tre anni più o meno.

Mi allarmai.

Era Beth?

No,era impossibile. Come se l'era ripresa,e come aveva potuto non dirmi nulla? E poi quella bambina non sembrava per niente Beth,anche perché di me non aveva proprio nulla,fisicamente.

Nella stanza eravamo tutti confusi,si poteva vedere dalle nostre facce.

Dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio in cui nessuno sapeva dove guardare,Quinn parlò.

'Ragazzi,lei è mia figlia Charlie' disse sorridendo.

COSA?! Quinn aveva una figlia?! Di chi era? Quando l'aveva avuta? Perché non ce lo aveva detto?

Avevo troppe domande e non potevo stravolgerla in quel momento. Avremmo avuto molto tempo per parlarne, no? Tanto avrebbe vissuto con noi per un po'.

'Ovviamente adesso per me qui non ci sarà più spazio,suppongo...'

Oh merda.

Non sapevo perché,ma non volevo assolutamente che Quinn se ne andasse. Forse era perché l'ultima volta che ci eravamo visti eravamo diventati molto uniti.

Forse era perché comunque avevamo avuto una figlia insieme.

Avrei fatto di tutto per farla restare,e se quella bambina sarebbe rimasta con noi,io,Blaine,Sam e Mike saremmo stati come dei padri per lei.

Mi accorsi che Blaine era andato vicino a Charlie e ci stava giocando,mentre Quinn li guardava e sorrideva.

Si accorse che la stavo guardando,quindi alzò la testa e mi guardò negli occhi,notando la mia confusione.

'Vado in camera' dissi quasi senza accorgermene.

Quinn guardò un attimo sua figlia e mi seguì.


 

Quinn's POV.

I ragazzi erano sorpresi,ma Puck reagì in modo strano,in un certo senso...me lo sarei aspettata.

D'altra parte io e lui avevamo avuto una relazione più profonda di quella che avevo avuto con Sam ad esempio.

'Grazie mamma' dissi in tono secco chiudendole la porta per farle segno che doveva andarsene.

'Prenditi cura di lei e giuro che se le succede qualcosa con quei cinque...deficienti chiamerò i servizi sociali'

Neanche le risposi e mi limitai a mandarla a farsi fottere da Satana mentalmente.

Guardai Blaine che stava già prendendo confidenza con Charlie,Sam seduto sul divano a guardare un punto fisso e Mike che prendeva per il culo Blaine.

'Ciao amore di mamma' dissi scoccando un bacio sulla guancia di Char.

'Blaine,le dai tu un'occhiata?'

'Certo' disse sorridendomi. Mi accorsi che aveva un sorriso davvero bellissimo,e che non ero abituata a vederlo senza tutto quel gel che lo faceva sembrare una medusa unticcia e appiccicosa; era molto affascinante,ma aveva altri gusti.

Mi diressi verso la camera di Puck e lo trovai sul letto a giocherellare con un pupazzetto del McDonald's.

'Noah' dissi appoggiata allo stipite della porta.

Alzò lo sguardo.

Solo io potevo chiamarlo con il suo vero nome, e di solito lo facevo quando dovevamo parlare di qualcosa di serio.

'Con chi l'hai avuta?'

Feci un respiro profondo e mi sedetti sul letto.

'A Yale incontrai un ragazzo. Era bellissimo e ci innamorammo subito. Ovviamente sai come...come funziona e rimasi incinta. Dopo che la bambina nacque,senza dirmi niente,partì per New York e non si è più fatto sentire. Ecco perché ho lasciato Yale. Mia madre e mio padre si arrabbiarono moltissimo,sia perché ero rimasta incinta sia perché avevo lasciato il college. Ed ora eccomi qui,a sperare che non debba cambiare vita di nuovo. Non voglio questo per Charlie' l'ultima parte era più un pensiero ad alta voce.

Puck mi abbracciò,e io lo strinsi forte. In quel momento tutto quello di cui avevo bisogno,era un aiuto,un sostegno.

'Dai,torniamo di là: vorrai presentarci meglio o no a questa bambina?'

Sorrisi e andammo in soggiorno,dove ora stavano tutti giocando con Charlie. Lei rideva,mentre Sam,Mike e Blaine si prendevano in giro a vicenda. Sembravano più loro i bambini che Charlie,e questa cosa mi fece ridere.

'Ehm' dissi per attirare la loro attenzione.

'Si?' disse Sam girandosi.

Mi sedetti sul divano.

'Beh...ora che sapete di Charlie...possiamo restare qui?' dissi con un po' di paura.

I ragazzi si guardarono.

'Certo' disse Sammy venendo vicino a me per abbracciarmi.

'Già amiamo questa piccoletta,e per lei saremmo degli ottimi padri' continuò,scompigliandole i capelli.

'Saremo degli ottimi esempi' disse Blaine,ignaro del fatto che si stava buttando il succo di frutta di Charlie addosso.

'Già,tu soprattutto,Blaine!' disse Mike mentre tutti ridevamo,compresa Charlie.

'Grazie mille,di nuovo' dissi nel mega abbraccio di gruppo.

'Sarete i migliori padri che un bambino possa desiderare'


 

'Char,è ora della nanna'

Ah. Primo problema: dove poteva dormire?

'Blaine'

'Si mamma Q?' disse per scherzare.

'Non ti dà fastidio se Char dorme con noi stanotte,vero?'

'No,anzi: sei tu quella che dà fastidio. Io e gli altri ci siamo messi d'accordo che Char dormirà a turno con ognuno di noi'

Mi sentii sollevata e felice del fatto che i ragazzi si fossero affezionati a mia figlia così facilmente; Charlie non sarebbe potuta crescere in un ambiente migliore (o almeno spero).


 

Quella sera,nel letto con Blaine e Charlie,mi sentii normale: avevo mia figlia,degli amici fantastici con cui vivevo,abitavo in una città che avevo sempre amato (e che ancora dovevo scoprire) e mi sentivo al settimo cielo.

Tutto sommato,in quella pazza casa che era tutto meno che normale,c'era aria di ordinarità.


 

Shiao! c:

Che ne pensate di questo capitolo? A me piace,solo che non ho potuto far parlare molto Charlie,ma vi assicuro che nei prossimi capitoli parlerà molto (anche troppo a volte lol) e sarà molto presente.

Una delle cose che ho voluto mettere in evidenza in questo capitolo non è stato molto il rapporto Quinn/Puck ma di più Quinn/Blaine.

Il 'mio' Blaine sarà molto dolce nei confronti di Charlie,forse anche quello che è più affezionato a lei (non che gli altri non la adorino,eh!)

Dal prossimo capitolo inserirò anche dei nuovi personaggi e anche dei flashback di Quinn :)

Continuate a seguirmi e lasciatemi qualche recensione,pls :3

p.s.: lei è Charlie :3 Non è un'amore? http://mackenziefoy.com/gallery/displayimage.php?album=18&pid=409#top_display_media

Baci <3


 

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Capitolo 3
*** A new Job ***


Mi svegliai e controllai l'ora: erano le otto.
La casa era ancora silenziosa,quindi non si era svegliato nessuno. Mi girai e vidi Charlie che dormiva beata in mezzo a me e Blaine. Aveva qalche ciocca bionda davanti agli occhi,quindi gliele spostai con delicatezza per non svegliarla.
Quel giorno avrei avuto un colloquio di lavoro per un posto come segretaria nella redazione del Los Angeles Times; non era esattamente ciò che desideravo,ma per il momento era solo un modo per guadagnare qualche soldo con cui pagare l'asilo per Charlie,l'affitto e altre spese.
Mi vestii e andai in soggiorno,dove c'erano già i ragazzi che facevano colazione.
'Ragazzi,avete visto la mia piastra per capelli?' chiesi guardandomi attorno per vedere se Charlie l'aveva nascosta da qualche parte.
'Ah,ce l'ho io' disse Sam sbucando in soggiorno aggiustandosi qualche fiezza di capelli.
Scoppiammo tutti a ridere.
'Molto etero,Sam!' disse Blaine prendendolo in giro.
'Dite quello che vi pare,ma QUESTO' disse indicando il suo volto 'Ha bisogno di essere curato'
Ridemmo di nuovo tutti insieme.
'A proposito,dov'è Char?' chiese Mike.
'E' in camera che dorme' dissi tornando in bagno con la mia piastra.
'Ah' mi girai verso i ragazzi 'Oggi ho un colloquio di lavoro,potete badare voi a Charlie?' chiesi implorante.
'Uhm,io non ho niente da fare stamattina,quindi...posso stare io con lei' disse Puck facendomi l'occhiolino.
'Grazie Noah,sei un tesoro!'
 
Un'ora dopo ero nella hall di un grande ufficio in centro a Los Angeles. C'erano altre venti ragazze,e ancora ne dovevano arrivare.
Alla fine non mi importava di non farcela: avrei trovato un altro lavoro,sicuramente.
Le ragazze entravano nell'ufficio della redattrice e uscivano abbattute-e alcune in preda ad una crisi di pianto- e pensai che dovevo andarmene: quelle ragazze meritavano quel posto più di me; erano aspiranti giornaliste e anche un posto da segretaria al Los Angeles Time era un'inizio di carriera.
'Quinn Fabray?' disse una ragazza leggendo un foglio.
'Sono io' dissi alzandomi in piedi e sistemandomi il vestito.
L'ufficio della redattrice era all'ultimo piano e c'era una vista meravigliosa sulla città: si poteva anche vedere il mare e il monte Whitney in lontananza.
Era una grande stanza arredata con oggetti di design moderno e il colore dominante era il bianco. 
La signora Richerr era seduta su una poltrona azzurra e non era come la immaginavo: era una signora sui sessant'anni,i capelli biondi e gli occhi-apparentemente- dolci.
'Buongiorno' dissi chiudendo la porta.
'Buongiorno signorina...Febray?' disse leggendo anche lei un foglio su una cartellina.
La corressi.
'Fabray'
'Oh,mi scusi signorina Fabray'
Mi fece cenno di sedermi.
'Lasci pure il suo curriculum qui' disse indicando il tavolo.
Mi guardò un attimo negli occhi e inarcò un sopracciglio: avevo qualcosa che non andava?
Mi sistemai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
'Lei è molto bella,Quinn' esordì in tono concentrato. Non sapevo cosa dire; ero abituata a ricevere complimenti,ma non da un datore di lavoro!
'Ehm...grazie' 
'Sarebbe sprecata per fare la segretaria qui' disse appoggiandosi con la schiena sulla poltrona.
'Perché sei venuta qui? Los Angeles è la città con più opportunità per una ragazza giovane e bella come te...cosa ti ha spinto a voler diventare segretaria in questo giornale?' disse tamburellando l'indice sul labbro inferiore.
Che intendeva dire? Che solo una ragazza brutta poteva lavorare lì?
'Beh,vede...mi sono trasferita qui da pochi giorni,devo pagare l'affitto e ho una figlia piccola. Mi serve un lavoro,qualunque tipo di lavoro' 
Annuì lentamente.
'Ah,poi se hai una figlia questo è il lavoro peggiore' disse.
Forse non le andavo bene e doveva trovare un modo gentile per dire ''sei una poco di buono,non sembri intelligente. Tornatene da dove sei venuta''
'Beh,se è per quello ho i miei genitori a casa,non ho problemi' ribattei io.
'Quinn,non vuoi capirlo? Ti sto dicendo di buttarti a fare quello che ti piace: questa città è piena di opportunità e tu sei fortunata. Non voglio che tu marcisca qui dentro costantemente in preda ad una crisi isterica. Un giorno mi ringrazierai'
Aveva usato un tono 'materno' e sincero,quindi davvero credeva in me. 
Il mio sogno era diventare una grande attrice drammatica,per questo ero andata a Yale.
Aveva ragione: ero a Los Angeles,la patria del cinema,che ci facevo in quell'ufficio? 
'Ha ragione' dissi prendendo la borsa.
'Grazie mille' dissi uscendo.
Mi aspettavo una risposta,del tipo 'Brava,saggia decisione' ma non arrivò. Pazienza.
Prossima fermata: Matthew Morris Agency.
 
P.O.V Puck
Charlie era la bambina più bella e dolce al mondo,insieme a Beth.
Di Charlie potevo solo vedere le somiglianze con sua madre,visto che non avevo mai visto Alex,suo padre.
Aveva gli occhi verdi,la pelle bianca e i capelli biondi proprio come Quinn.
Mi ricordava tanto Beth. Non la vedevo dalla fine del liceo; ora avrà avuto sei anni.
Mi chiesi dove poteva abitare,che aspetto avesse,se si ricordasse di me e Quinn,se Shelby le avesse detto che era stata adottata...
'Puck,ho fame!' disse Charlie affacciandosi dal divano.
Controllai l'ora,erano undici.
'Tra poco la mamma sarà a casa,non vuoi aspettare che ti prepari lei da pranzo?' dissi prendendola in braccio.
Proprio in quel momento il mio cellulare squillò.
Quinn.
'Pronto?' dissi sistemandomi il telefono all'orecchio.
'Hey Puck,sono Quinn,volevo dirti che per pranzo non torno,arrivo verso le tre. Per te è un problema?'
'No,assolutamente. Tra poco dovrebbero arrivare anche gli altri,quindi'
'Oh,fantastico. Char come sta? Fa la brava?'
Non feci in tempo a rispondere che Charlie strillò verso il telefono.
'Ciao mamy!' 
'Ciao tesoro! Stai bene con Puck?'
'Si!' disse con la sua vocina squillante.
'Bene...allora ci vediamo dopo!'
'Ciao' dissi chiudendo il telefono.
Feci sedere Charlie sul tavolo.
'Allora signorina,che le preparo?' feci la voce da cameriere facendola ridere.
'Voglio il gelato!' disse con gli occhi che le brillavano.
'Mmm...' dissi guardando nelle credenze.
'Dovrei avere qualcosa nascosto da qualche parte,per non farlo finire allo zio Blaine quando parla con Kurt'
 
'Blaaaaaaiiiineeeee finiscila!' urlò Puck dalla sua stanza.
Blaine piangeva come un bambino piccolo,ingozzandosi di gelato guardando 'Dirty Dancing'.
'Kurt amava questo film' disse piangendo disperatamente.
'Lo guardavamo e cantavamo insieme ogni sabato' 
'Cazzo Blaine,non sporcare il divano col gelato!' esclamò Mike irritato.
'E smettila di mangiare,diventerai grasso' disse Sam,sempre fissato con la linea.
'Il gelato è l'unico amico di cui mi posso fidare e che non mi lascerà mai per una stupida scuola a New York!' disse tirando su col naso.
Tutti alzarono gli occhi al cielo: ovviamente aveva anche bevuto come una spugna dopo aver parlato al telefono con Kurt.
 
Tornai al presente scuotendo la testa. 
'Eccolo!' dissi trionfante tirando fuori il gelato.
Charlie applaudì e rise. 
Accidenti,quella bambina era adorabile,e averla in giro per casa sarebbe stato uno spasso.
 
P.O.V. Quinn
L'ufficio della Matthew Morris Agency era molto alto ed era situato a Santa Monica.
Entrai.
C'era una grande hall,e al centro c'era il centralino,con una segretaria alquanto impegnata che rispondeva al telefono.
'Si. Si,si okay. Può richiamare domani,arrivederci'
Mi avvicinai mordendomi un labbro.
'Mi scusi'
'Si?' disse la segretaria lanciandomi un'occhiataccia distratta.
'Vorrei parlare con un agente'
La segretaria scoppiò a ridere,e mi pentii subito di avere aperto bocca.
'Hai un appuntamento,tesoro?' disse guardandomi con un sopracciglio alzato.
'Ehm...no' 
La segretaria fece una faccia scocciata.
'Vedrò che posso fare. Tu intanto siediti su una di quelle poltrone' disse indicando le poltroncine nella hall.
Mi sedetti e presi una rivista.
'Ah,il tuo nome?' 
'Quinn. Quinn Fabray' 
Circa venti minuti dopo arrivò un signore nella hall. Lui e la segretaria-che scoprii si chiamava Marci- si dissero qualcosa e poi Marci mi chiamò.
'Quinn,puoi parlare con lui,poi ti indirizzerà ad un agente su misura per te' disse guardandosi le unghie.
L'uomo-che aveva un'aria gentile- mi sorrise.
'Sono Steven Buckler,piacere' disse tendendomi la mano.
'Quinn Fabray' dissi stringendogliela.
'Prego Quinn-posso darti del tu,vero?-andiamo nel mio ufficio'
'Certo' dissi seguendolo in una stanza con le pareti azzurro chiaro. Sembrava l'ufficio del pediatra di Charlie.
'Prego' disse facendomi sedere sulla sedia.
'Grazie' 
Steven avrà avuto più o meno cinquant'anni,ma li portava molto bene. Forse da giovane era un modello o un attore.
'Allora Quinn...perché sei qui?'
Ecco,perché ero lì?
'Sono un'attrice. Ho studiato arte drammatica a Yale per due anni e mezzo e al liceo ho vinto le nazionali di canto corale coreografato con il Glee Club'
Steven annuì.
'Quindi sei anche una cantante?' 
'Si' 
'Vedi Quinn...Qui alla Matthew Morris,gli artisti come te vengono subito presi e nei provini una persona su tre che viene presa e della MMA. Come ben saprai siamo una delle migliori agenzie al mondo. Ma tutto questo ha anche un costo,lo sai?'
'Certo' 
No,non era vero.
Non ci avevo pensato. 
'Bene. Ma ora non pensiamoci. Ora ti scatto delle foto,se sei davvero convinta che vuoi iniziare la tua carriera con noi' disse.
Sembrava avesse fatto quel discorso mille volte,ma tanto era il suo lavoro.
'Si'
Mi fece un book fotografico veloce,giusto per ricordarsi di chi ero per poi trovarmi un agente.
 
'Grazie mille Quinn,entro domani ti faremo sapere' disse Steven stringendomi la mano.
'Grazie a lei,Steven'
 
Persi un po' di tempo a passeggiare per Los Angeles,e a quell'ora del pomeriggio era bellissima. Feci anche spesa,visto che a casa non era rimasto niente.
Finalmente arrivai a casa,erano le sei di sera.
'Ciao a tutti' dissi chiudendo la porta.
Mike stava ballando in soggiorno,Puck suonava la chitarra e Sam stava sul divano con una ragazza che non avevo mai visto: aveva i capelli castani tendenti al rosso e gli occhi verdi. Sam le cingeva le spalle con il braccio e insieme guardavano la TV.
Puck mi fece un cenno per non distrarsi,Mike neanche mi salutò,tanto era impegnato a ballare.
Appena Sam si accorse di me mi presentoò subito quella che sembrava la sua fidanzata.
'Quinn,lei è Miranda'
'Piacere' dimmo all'unisono.
Sembrava simpatica e aveva una voce molto dolce.
'Rimani a cena da noi?' chiesi rivolgendomi a Miranda.
'Volentieri,ma non vorrei disturbare' rispose lei.
'Oh,non disturbi affatto' disse Sam dandole un tenero bacio sulla guancia.
'Ah,ho fatto la spesa' dissi ricordandomi delle due buste che dovevo sistemare.
Nel mentre mi dirigevo in cucina,Charlie mi tagliò la strada correndo,subito dopo seguita da Blaine che aveva una maschera in faccia e degli strani pantaloni.
'Ciao mamma!' disse Char appena mi vide.
'Ciao tes--' non feci in tempo a finire che già era sparita.
'Ehm...Blaine? Che sono quei pantaloni?' dissi indicando i buffi pantaloni con le Tartarughe Ninja (?) che stava indossando.
'Non sono bellissimi?' disse ridendo.
Che cretino che era.
 
Iniziai a cucinare la cena. Avevo comprato delle belle cosce di pollo,quindi preparai un classico pollo fritto e patatine. Certo,non era il massimo per la salute (e il fisico) ma era una delle mie specialità.
 
'Quinn,cucini davvero bene!' disse Miranda pulendosi la bocca con il tovagliolo.
'Grazie!' 
'Che lavoro fai?' chiesi per fare conversazione e per conoscerla meglio.
'Sono una modella' rispose lei.
In effetti sembrava una modella,era molto carina e aveva un bel fisico.
'Tu invece?'
'Io sono un'attrice' dissi facendo andare di traverso il cibo agli altri.
'Cosa?' disse Puck.
'Si. Sono un'attrice. Oggi ho stretto un contratto con la William Morris' dissi fiera di me.
Tutti mi fecero un applauso. 'Complimenti a due nuove superstar!' esclamò Sam alzando il bicchiere per fare un brindisi.
Ci unimmo tutti al brindisi,anche Charlie con il suo biberon.
 
Charlie era molto stanca,proprio come me,quindi andammo a dormire.
'Grazie Quinn' disse Blaine affacciandosi in bagno mentre mi lavavo i denti.
'Grazie di cosa?' dissi confusa.
'Di aver portato Charlie qui...è l'unica che non mi fa pensare a Kurt' 
Lo guardai dallo specchio. Aveva un sorriso sincero e il solito papillon allacciato sul collo.
'Charlie è felice di avere qualcuno come te-e come gli altri- nella sua infanzia. Le stai facendo un favore,sia a me che a lei. Sono io che devo ringraziarti' dissi abbracciandolo. 
Era l'inizio di una grande amicizia,sia con lui che con gli altri ragazzi,me lo sentivo.
 
 
Ciao c:
Che ne pensate? Non so,questo capitolo mi sembra un po' 'di passaggio' visto che volevo descrivere un po' il futuro di Quinn.
Btw, ADORO BLAINE.
Miranda sarà presente anche nei prossimi capitoli :3 
Boh,non so che altro dire.
Grazie per le recensioni che mi lasciate,continuate così!.
P.S.: Se volete che legga e recensisca qualche vostra storia,fatemi sapere nella recensione :D

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Capitolo 4
*** Beth ***


'Quinn,è arrivata la bolletta' disse Sam entrando in casa. Io ero sul divano a fare un puzzle con Charlie,Puck era a pulire una piscina in una villa di Malibù,Blaine stava ancora dormando e Mike sperimentava una torta.

'Mh,quindi?' dissi mentre cercavo il pezzo mancante del puzzle.

'Dovresti darmi parte dei soldi' disse con tono di ovvietà.

Ah,le bollette.

I soldi.

I soldi che non avevo.

'Oh,si scusami...è che in questo momento non ho un soldo,ma oggi pomeriggio ho un colloquio e sicuramente mi prenderanno,quindi credo che potrò restituirti tutti i soldi tra poco' dissi convinta.

'Tranquilla,non preoccuparti' disse Sam sorridendo 'Per che cos'è il colloquio?'

'Per un turno part-time allo Starbucks qui vicino'

Non era proprio il massimo,ma mi servivano soldi subito,quindi mi sarei dovuta accontentare di stare dietro il bancone per tre giorni a settimana.

'Fico. Quindi avrò il caffè gratis ogni volta che voglio?' disse scherzando.

Gli tirai un cuscino.

'Smettila Bocca da Trota!' dissi ridendo.

'Chi è Bocca da Trota?' chiese innocentemente Charlie.

'NIENTE!' disse subito Sam 'Non vuol dire niente!'

Tutti ridemmo,anche Mike che dalla cucina stava bruciando una torta.

O quello che doveva essere.


 

Al colloquio era venuta anche Charlie,visto che non c'era nessuno che poteva tenerla per un po',quindi ne approfittammo per farci un giro ai giardini.

'Hey mamma guardami!' disse Charlie appesa a testa in giù sull'asta dello scivolo.

Risi mentre le andavo vicino per solleticarle la pancia.

'No mamma ti prego no!' disse sghignazzando e ridendo mentre mi impediva di farle il solletico.

'Dai,è tardi e si sta facendo buio,andiamo a casa'

'Okay' disse Char scendendo dallo scivolo.

Era una brava bambina,dava ascolto a quello che le si diceva,anche se a volte era un po' ribelle. Già stava imparando a leggere e aveva solo tre anni! D'altra parte era molto intelligente, e non mi sarei stupita molto.

Con i ragazzi si era subito sentita a suo agio,rideva e scherzava con tutti loro; in quella casa si divertiva tantissimo,ma avrei dovuto iscriverla all'asilo,prima o poi.

Me ne aveva parlato mia madre pochi giorni prima,dicendomi che una bambina della sua età doveva assolutamente andare all'asilo,e ci sarebbe dovuta andare già da un pezzo.

Ma in fondo chi era lei per dirmi cosa dovevo fare con MIA figlia?

Con Beth era andata male,ma quando ero incinta di Charlie mi ripromisi che avrei tenuto quella bambina con me e l'avrei cresciuta anche da sola.

'Quando andiamo dalla nonna?' mi chiese Char mentre entravamo nel palazzo.

'Non so...perché,vuoi andarci?'

Charlie fece spallucce.

'Non ti trovi bene qui a casa?'

'Si,è solo che volevo andare a trovare Lilly'

La guardai interrogativa.

'Chi è Lilly?'

'Il cane di Harvey'

Harvey era il nuovo marito di mia madre. Non mi era mai andato a genio,forse perché era entrato nella mia vita (e in quella di Charlie) come un tornado,e credeva di poter fare il padre e il nonno così,da un giorno all'altro. Poi quando mi serviva urgentemente che mia madre badasse a Charlie,loro sparivano per fare uno dei loro viaggetti ''romantici''. Era molto ricco e aveva una grande villa a Beverly Hills. Viziava un sacco Charlie,ecco perché lei voleva sempre andare dai ''nonni''.

Quanto a mio padre,non lo vedevo più dal primo anno a Yale. Era venuto a trovarmi una volta,ma poi non si è più fatto sentire,né io mi ero fatta sentire.

Mia madre mi disse che quando lei andò a Lima per finire il trasferimento,lo incontrò in un pub,era ubriaco fradicio.

In effetti a volte mi passava per la testa di chiamarlo,ma poi cambiavo subito idea e la cacciavo via dalla mia testa.

Arrivammo davanti alla porta,presi le chiavi e la aprii.


 

La prima cosa che vidi era il disordine che regnava in soggiorno.

Poi vidi Puck.

Puck che si stava...montando una tipa e facevano degli strani versi.

La prima reazione che ebbi fu quella di coprire gli occhi a Charlie e spingerla fuori.

Ovviamente Puck e quella si accorsero di me perché lanciai uno strillo appena li vidi.

'Che succede,mamma?' chiese Charlie ancora con la mia mano che le copriva gli occhi.

'Ehm...lo zio Puck stava aiutando una signora che non si sentiva bene'

'Stavano facendo sesso?' chiese Charlie.

'Cosa?! Charlie,dove hai sentito questa parola?!' com'era possibile che una bambina di tre anni già sapesse queste cose?

'Ho sentito Puck che lo diceva a Mike l'altro giorno' disse scrollando le spalle.

'Okay,allora uno non stavano facendo sesso,due quella parola non si dice,chiaro?'

'Si mamma scusa' disse Charlie.

In quel momento uscì Puck in boxer.

Nessuno aveva coraggio di dire niente.

'Ehm,potete entrare. Lis è in camera mia'

Supposi che Lis era la donna con cui Puck si stava divertendo.


 

Puck era imbarazzato almeno quanto me (se non di più) e per tutta la sera non ci parlammo. Era complicato,dato che in casa eravamo da soli.

Charlie era mezza addormentata sul divano e guardava 'Il libro della Giungla'.

Decisi di chiamare mio padre.

Anzi no.

Si.

No.

Composi il numero,tanto non avevo nulla da fare.

Ci furono tre squilli,volevo riattaccare,ma una voce mi fece cambiare idea.

'Pronto?' mio padre aveva una voce roca,quasi non riuscii a credere che fosse lui.

'Papà' dissi sperando che mi riconoscesse 'Papà sono io,Quinn'

Ci furono pochi secondi di silenzio,poi rispose.

'Quinn...come stai? E' successo qualcosa?'

'No...volevo solo sentire come stavi. E' tanto che non ci si vede'

'Lo so...mi dispiace,ma in questi anni sono stato molto impegnato'

Si,impegnato a diventare un alcolizzato.

'Ma tu come stai? Tua madre?'

'Bene. Stiamo tutti bene'

Mio padre ovviamente non sapeva di Charlie.

'Sono felice. Hai trovato un lavoro? Sei ancora in Connecticut?'

'No,non proprio. Sono a Los Angeles ora'

'Hai già finito il college?' chiese lui stupito.

'Ehm,no. Ho avuto dei...problemi e mi sono dovuta trasferire qui in California,vicino alla mamma. Tu sei a Lima?'

'Si,sono a Lima. Tua madre vive ancora con quel Harry?'

'Harvey' lo corressi 'Si,vive ancora con lui a Beverly Hills'

'Hm. Beh,ora devo andare. Mi ha fatto piacere parlare con te. Richiama quando vuoi,ma promettimi che lo farai'

Ci pensai un attimo.

'Si' dissi prima che lui chiudesse la chiamata.

Mi sdraiai sul letto,con le mani in mezzo ai capelli e gli occhi chiusi. Mio padre non stava bene. Aveva una voce strana e diversa dalla sua,più roca e debole.

Dopo che mamma lo aveva lasciato era andato giù,ma la botta arrivò quando seppe che si era risposata e si sarebbe trasferita dall'altra parte del Paese con Harvey.

Toc Toc.

Qualcuno,probabilmente Charlie aveva bussato alla porta.

'Avanti'

Invece della piccola bimba saltellante,nella stanza entrò Puck.

'Charlie ha visto qualcosa?' disse lui riferendosi alla scena di quel pomeriggio.

'No'

Annuì.

'Ecco perché non volevo bambini qui dentro'

'Aspetta'dissi sedendomi 'Quindi tu non volevi Charlie qui dentro'

'Non è proprio così. E' che con dei bambini in giro non potrei fare certe cose senza aver paura che possa entrare e vedere da un momento all'altro'

Mi alzai velocemente dal letto per andare via da quella stanza. Come osava rivoltarmi contro una cosa che aveva deciso anche lui?

'No Quinn aspetta!'


 

Puck's P.O.V.

La odiavo quando faceva così. Fraintendeva e rigirava la cosa come voleva lei.

'Quinn aspetta,non volevo dire questo'

Si girò verso di me,con quel viso perfetto anche quando era arrabbiata.

'Allora cosa volevi dire? Che non vuoi Charlie in casa e quindi io e lei siamo solo d'intralcio?'

No,cioè si,forse. E' che da quando avevamo lasciato andare Beth,non potevo credere che Quinn avrebbe riavuto una bambina,ancora così giovane. Forse ero un po' geloso,perché quando scoprii che Quinn era incinta di Beth mi ero illuso che saremmo rimasti insieme tutta la vita o che avremmo tento la bambina. Ora non potevo sopportare di vedere Quinn abbracciare,giocare,dormire con Charlie. Ovviamente non odiavo Charlie (come avrei potuto?!), ero solo geloso.

'Non ci pensi mai a Beth? Non te la ricordi?'

Quinn's P.O.V.

Mi aveva chiesto se mi ricordassi di Beth,che razza di domanda era?! Era mia figlia,ovvio che ci pensavo! Ci pensavo ogni mattina,ogni sera,ogni volta che guardavo negli occhi Charlie...Era la mia prima figlia.

'Che cazzo di domande fai! Certo che ci penso!'

'Bene,perché è nostra figlia'


 

HOLA!

Sono soddisfatta di questo capitolo perché si scopre di più sulla storia di Quinn. La fine fa un po' schifo ma non sapevo come chiudere quindi capitemi çç

Vi dico solo che nel prossimo capitolo ci sarà un colpo di scena che vi piacerà u.u

Grazie mille per tutte le recensioni che mi scrivete,love ya <3

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